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attualità17 C I P I A C E B I O

vivere in bellezza26 F O C U S Senza macchia senza paura

30 E S T E T I C A Gambe e braccia come marmo

32 C A P E L L I Io mi tingo da sola (noi ti diciamo come) 36 M O D A Back to work!

39 L I N E A La dieta Top energy

vivere meglio S A L U T E44 Crisi nera, umor nero?

48 Se togli la ”cipolla” sarai più felice

50 «Vi dico come risolvere il dolore intimo»

52 Aloe, Fumo, Tè... Eliminate!

54 Più sicuri in vasca

58 M E D I C I N A N A T U R A L E Tanta dolcezza anche per lui

62 T E C N I C H E A LT E R N A T I V E Shiatsu: via il mal di schiena in 2 giorni

64 P S I C O L O G I A La prima impressione...

68 C O P P I A Lui è un mammista? Matrimonio a rischio

In coper t ina: foto Masi

n° 375 - 1 1 S E T T E M B R E

e belli

pa

g.

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pag. 68

DAGLI ALIMENTI AI COSMETICI, FINO ALLE CASE E AI VESTITI: PERCHÉ IL BIOLOGICO PIACE TANTO?

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I L C I B O G R E E N

pag. 20

pag. 39L A D I E T A E N E R G Y

bio

IL

MAMMISTA

B E L L E Z Z A V E R D E

pag. 52V I A L E A F T E

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società novità

è fenomenoSOCIAL

Nato a Bologna proprio un anno

fa, il fenomeno si sta

diffondendo in tutta Italia. E

anche all’estero iniziano a

copiarci. Il suo scopo:

socializzare e creare comunità

solidali

2 viversaniebelli

Il book crossing, il compleanno in strada, la mostra fotografi ca, il concerto autoprodotto o il trasloco “collettivo”. Ma anche il recupero alimentare e la riqualifi cazione del

verde di quartiere. Tutto questo e molto, davvero molto altro sono le social street, un fenomeno di aggregazione sociale, nato a Bologna ma rapidamente diff usosi in tutto il Paese, che punta a ricostruire qualcosa di antico come l’uomo: la comunicazione e il mutuo soccorso tra vicini, di porta, di palazzo, di strada. E che, per recuperare questi volari originari, usa le nuove le tecnologie.

Di che cosa si trattaLe social street sono gruppi di cittadini che abitano nella stessa strada e che decidono di costituirsi in comunità per socializzare tra loro. Un concetto che si traduce nella possibilità di incontrarsi e conoscersi meglio e nella realizzazione di progetti che interessano sia i singoli sia la collettività.* E, così, è possibile trovare qualcuno che si occupa del bambino se abbiamo un impegno improvviso. O chi ci aiuta a trasportare un mobile pesante. O, ancora, persone disposte a mettere a disposizione sementi di fi ori e piante e a piantarle con noi in quell’aiuola incolta in fondo alla strada. E si può anche organizzare una festa di compleanno in strada, magari invitando tutti a portare il cibo che hanno in eccesso nella dispensa e che, altrimenti, fi nirebbe nei rifi uti: si familiarizza, ci si diverte e si combatte lo spreco alimentare.

SONO LE CARTE

Il primo esperimento di social street è partito da via Fondazza, una stretta strada nel cuore del centro storico di Bologna, con le tipiche case rosse e basse e i portici che, un’arcata dopo l’altra, ti guidano verso la meta, come le briciole lasciate da Pollicino. Ma se non sei di Bologna, se ci sei arrivato per lavoro e i tuoi legami li hai lasciati altrove, ti puoi sentire davvero solo. Perché anche qui i rapporti umani sono diventati sempre più impersonali e si fatica a salutare il vicino di casa che si incontra tutti i giorni sul pianerottolo.Uno, nessuno…15mila* È quanto successo a Federico Bastiani, che ha cercato un modo per costruire qualche relazione con le persone che

dividono con lui quegli spazi di vita. «Vengo da un paese della Toscana con 7mila abitanti e a Bologna non riuscivo a fare amicizia con nessuno nel mio palazzo. Poi ho avuto un bambino e vederlo giocare sempre da solo mi metteva una gran tristezza. E allora ho deciso di riattivare i rapporti di vicinato. Ho prima creato un gruppo su Facebook per i residenti di via Fondazza e poi ho stampato 40 volantini per pubblicizzarlo. Riuscire a conoscere una decina di persone sarebbe stato già molto per me. Oggi siamo quasi in mille iscritti», dice Federico E la ”creatura” si moltiplica: tra tutte le social street di Bologna si riescono a mettere insieme 6mila persone, 5mila a Milano. In tutta Italia,

STREET

COME È NATO

CONOSCENZA, APERTURA, FIDUCIA

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❱ LA METROPOLI: MILANOIl capoluogo lombardo conta 45 social street. Le iniziative organizzate sono disparate: book crossing e aperitivi in strada, escursioni e “adozione” di aiuole abbandonate, scambio di competenze e “social cooking”. E poi, su Facebook, vademecum delle attività commerciali per sapere quali evitare e quali no, elenco dei negozi o dei musei aperti in estate.

* Uno dei gruppi più recenti è quello di via Sismondi: nato a giugno, conta già 162 membri. «A inizio agosto abbiamo realizzato un aperitivo in strada per conoscerci e a metà mese un’operazione “svuota frigo” per recuperare dai residenti in partenza per le vacanze gli alimenti altrimenti destinati alla pattumiera» dice Francesca Vigliani, coordinatrice del gruppo. «Vorremmo organizzare anche un volontariato di quartiere per aiutare anziani e persone con mobilità ridotta a fare le commissioni quotidiane».

❱ LA CITTÀ DI MEDIE DIMENSIONI: BOLOGNASono 52 le social street di Bologna. In un anno di attività i cittadini sono riusciti a organizzare eventi molto impegnativi da un punto di vista organizzativo, come un concerto autoprodotto con musicisti di strada, una mostra fotografi ca e il recupero di un giardino pubblico lasciato in abbandono.

* «Le iniziative possono servire per socializzare, come i concerti, o a fare conoscere la strada nella quale si vive, come nel caso della mostra “I volti di via Fondazza”, o, ancora, per riappropriarci degli spazi comuni, come nel progetto per riqualifi care parco Pincherle» spiega Federico Bastiani.

PER RIATTIVARE LA SOCIALITÀ TRA CITTADINI E OFFRIRE SERVIZI

Le social street italiane sono circa 300 in una cinquantina di città. Tutte accomunate da fantasia e voglia si stare insieme. Vediamo alcuni esempi.

LE ESPERIENZE CONCRETE

❱ IL PICCOLO CENTRO: FINALE LIGUREChiara Lena sulle social street sta facendo la tesi di laurea in Psicologia. E sicuramente sa di cosa parla, visto che è la coordinatrice del gruppo di Finale Ligure, in provincia di Savona. «Siamo attivi dall’inizio dell’anno e contiamo 540 iscritti. Abbiamo iniziato con piccole cose, come la sistemazione di un’area verde abbandonata, e poi abbiamo iniziato a “osare” un po’ di più» dice Chiara.

* «A Pasqua, grazie anche all’aiuto dei commercianti, abbiamo allestito le vie del centro con arredo urbano. Alla fi ne, abbiamo fatto un’asta di questo mobilio di recupero e abbiamo destinato il ricavato, circa 1.600 euro, alla Croce bianca e a una residenza protetta per anziani».

IL PRIMO CASO

LE ESPERIENZE LE ESPERIENZE CONCRETE CONCRETE

rubriche

vivere con gusto73 R I C E T T E

Saccottini di gusto...

76 C U R A R S I C O N I C I B ISenza glutine per moda o salute?

80 A L I M E N T A Z I O N EStress da rientro? Mangia bene che ti passa

vivere insieme84 S O C I E T À

È fenomeno social street

88 D I R I T T IIl maestro di yoga non sceglierlo a caso

90 A M B I E N T EDove butto il cellulare?

92 M A M M A E B A M B I N OBuonanotte a tutti

94 S O L D IIl car sharing 2.0

e belli

6 A P P U N T A M E N T I

9 C H I A C C H I E R E & C O N S I G L I

12 U N P O ’ D I T U T T O I N 5 D O M A N D E

14 L E B U O N E N O T I Z I E D E L L A S A L U T E

22 E C O F R I E N D L Y

47 D O M A N D E & R I S P O S T E S A L U T E

70 C H E C O S A D I C O N O I S O G N I

79 D O M A N D E & R I S P O S T E A L I M E N T A Z I O N E

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STREET 2.0

FRUTTA SECCA, PANE E PASTA INTEGRALI: ECCO IL SEGRETO PER VINCERE LO STRESS DA RIENTRO A TAVOLA

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