I misteri della dottrina esoterica sono nell’intreccio del ... · Una verifica...

55
1

Transcript of I misteri della dottrina esoterica sono nell’intreccio del ... · Una verifica...

1

2

3

I misteri della dottrina esoterica sono nell’intreccio del principio Isideo (fase lunare) con quell’Osirideo o Serapideo (fase solare), collegati ai punti cardinali e alle stagioni (<<il solstizio d’inverno corrisponde al nord, l'equinozio di primavera ad est, il solstizio d’estate al sud e l’equinozio d’autunno all’ovest>>). È la localizzazione dei tempi di Iside e di Serapide per proiettare nella Media Valle del Liri i culti degli antichi misteri della Valle del Nilo. I sorani con l’iniziativa, nel I sec a.C., della IV legione fedele ad Ottaviano Augusto, accolsero Iside e Serapide, divinità ultrabenefiche, con grande benevolenza per sconfiggere il male attraverso l’interazione delle indulgenti d ivinità osche, Mefitis dea della rinascita e della fertilità, a oriente (Favissa di Canneto tra i Monti Petroso (2247 mt.) e Meta (2241 mt.) delle Mainarde) e di Juppiter Aera, dio che governa i cieli e le divinità locali dei boschi, a occidente (Favissa di Faito sul M. Tartaro degli Ernici).

4

La statuetta del dio Api ritrovata in un cunicolo dell’area di S. Giuliano esposta in una vetrinetta del museo civico di

Sora

Una verifica tecnico-scientifica effettuata non con l’astrologia cara agli egiziani, ma attraverso le carte aerodinamiche della valle del Liri e i reperti delle statuette di Iside e di API rinvenute a nord in località Bagnoli e a sud vicino la chiesa di S. Giuliano. È stato accertato che la ritualistica non era tanto esoterica, perché non dipendente alle stelle più splendenti dell’universo, ma alla geografia, alla geologia, ai punti cardinali, ovvero allo studio delle ombre nella declinazione del Sole da Est ad Ovest durante il giorno. Tra gli enigmi segreti della dottrina egiziana, connessi per gli antichi, sotto taluni aspetti, agli influssi benigni e maligni dei due solstizi, son ostati ricercati i motivi che portarono a martirizzare i primi cristiani in direzione sud del meridiano

lontano dal foro boario dove di solito avvenivano le esecuzioni. La verità è nelle prove sicure di piccoli reperti di natura religiosa rinvenuti nei siti sensibili della piazza di S. Giuliano, individuati sull’asse ortogonale all’allineamento del Sole. In realtà, il giovane soldato Giuliano, nativo della Dalmazia, fu decapitato nel 161 d.C. dove era caduta, polverizzandosi, la statua del dio Serapide e sepolto nel luogo della scoperta della <<tegula memoriae>> e della <<statuetta del dio Api>>. È stato invece sorprendente trovare il sito del martirio della bellissima e ricca giovane romana Restituta, del sorano Cirillo e di altri due neofiti, decollati nel 275 d.C., nel punto in cui il meridiano c.d. di Serapide e di Iside incrocia lo storico fiume Fibreno, a confine con il territorio della città di Arpino. Una circostanza legata alla diffusione del culto egizio e particolarmente al fenomeno astronomico della precessione dell’equinozio d’estate, sotto il segno malefico della <<Janua Inferi>>, perché nel mondo romano la sepoltura era sacra e per proteggere i vivi dai morti avevano escogitato i sistemi atti a respingere i cosiddetti “revenants”, letteralmente “coloro che ritornano”. Attraverso le dottrine segrete dei preti egiziani, che avevano senza dubbio conoscenze molto evolute nel campo scientifico, relativamente conosciute dagli storici, dobbiamo contentarci di alcuni aspetti di quelle sintesi dottrinali, racchiuse in particolare nella ritualità di superare il caos primordiale delle acque tenebrose, celebrata nella formula della <<nave della salvezza>> scritta dai divini scribi sulle pareti delle grandi tombe dei Faraoni localizzate a ovest della magica linea di declinazione del Sole. L’imponente antica presenza medianica, sovrapposta ai risultati delle richiamate testimonianze archeologiche, propone di fatto i momenti innovativi del I sec. a.C., quando i veterani della “legio IV Sorana”, con la

5

centuriazione dell’Ager Soranus del Liber coloniarum, restituirono oltre trenta milioni di metri quadrati di terre fertili (30 Kmq) all’agricoltura e diffusero i culti di Iside e Osiride-Serapide. I risultati di ricerca e di analisi ricordano che la città Lirina, organizzata in modo pragmatico nella complessa idrografia di fondo valle, si muoveva intorno ad una strategica ansa fluviale, arginata, in riva sinistra, da un’ampia e solida area pianeggiante, già interessata da alcuni edifici della prima deduzione <<agricola –militare>> del IV secolo a.C., oggi tracce visive della nostra memoria. L’area medesima, nella lunga e articolata esecuzione delle opere di bonifica e di urbanizzazione agricola della <<limitatio>>, catalogata tra i 41 e i 30 a. C., dovette partecipare, alla maniera di Roma e per la sua ubicazione suburbana, a un migliore sviluppo della città. Essa però fu pure legata ai culti orientali, molto contrastati nel periodo triumvirale e perseguiti anche da Augusto dopo la vittoria su Antonio e Cleopatra ad Azio, 31 a.C., che, successivamente, con decreto emesso il 28 a. C., nel proibirli entro il recinto sacro delle città (promerium), ne favorì la venerazione fuori la cinta urbana, come premio di riconoscenza verso tutti quei valorosi e fedeli legionari che lo avevano seguito in medio oriente, visitando i siti dei santuari alla sinistra del Nilo riportando in patria le statue degli dei più venerati dagli egiziani. La prova certa, per quanto accertato, è nei luoghi di culto localizzati extra moenia (fuori le mura) in sinistra del Liri, rincorrendo le ombre del solstizio d’estate.

Un Serapeo Sorano “tempio cosmico” , ristrutturato

in età severiana, per proteggere il benessere della

popolazione, ma anche per assicurare l’immortalità

nell’oltre tomba a tutte le persone di ogni ceto socia-

Le verità nascoste nel PARTERRE del parco Archeologico, il tumulo che ha sotterrato le preesistenze murarie e le

cavità rinvenute nel 2002-04 sul lato della Chiesa di S. Giuliano, angolo sud-est della piazza direzione ex sito Tomassi.

le (plebei, liberti, togati) che avevano contribuito allo sviluppo economico del territorio, sepolte sui lati del

lunghissimo rettilineo della Via dei Sepolcri. In questi programmi, l’ingranaggio centrale delle tante sinergie private e pubbliche messe in gioco era determinato dalla riqualificazione urbanistica di un sito strategico della città, che, un fato inquieto, ha voluto turbare nella zona di S. Giuliano, per tornare, in modo imprevedibile, con “i ricorsi storici”, ad un processo di rinnovo dell’abitato voluto dai duchi Boncompagni nel 1612 e nel 1722, utilizzando le pietre di un maestoso monumento della città romana distrutta e sepolta, con cui fu edificata la “Casa” dei Gesuiti per educare la gioventù sorana e diventata, in età contemporanea, sede di governo del territorio Notizie pubblicate da due studiosi, nel 1727 dal padre Gesuita Francesco Tuzi e nel 1728 dall’avvocato della Sacra Rota Giovanni Lisi, che avevano vissuto il processo di rinnovo della città di Sora.

6

I segni della tangibilità negli effetti luce della meravigliosa arte del raccontare le antiche verità, come specchio della

nostra storia, sono nel fiume e nelle tre colline del Monte S. Casto e Cassio. Un paesaggio compositivo nella scenografia bellissima impressa nel pensiero del Venerabile Cardinale Baronio che

descrisse mirabilmente all’artista che la dipinse nella tela di Santa Maria degli Angeli. È la città prima della

realizzazione della Porta di Corte, idealizzata nello studio paziente della natura, del ricco patrimonio storico ed artistico e degli effetti di luce della scuola neoclassica francese, rispondente all’estensione dell’abitato sotteso ne l perimetro

della sagoma della prima e seconda collina e dal tracciato del fiume, con il Castello collocato sulla collina più elevata del Monte S. Casto e Cassio.

La città distrutta dal disastroso sisma del 13 gennaio 1915 con il piano di ricostruzione del 1920-27, fu estesa, nel ventennio fascista, in località San Giuliano, con la edificazione dell’ospedale civile della SS. Trinità. Tutta l’area fu interessata negli anni 50, con l’amministrazione Savona, da una riqualificazione ambientale per migliorare le qualità della vita del nuovo rione. In realtà fu dislocato, in zona più periferica, il mattatoio comunale, realizzato all’inizio del novecento, anche perché il canale della bonifica idraulica, a margine, che doveva garantire lo smaltimento delle acque reflue della macellazione non aveva più i necessari e sufficienti apporti idrici dal fiume Liri, a seguito della realizzazione del canale di derivazione detto “ Mancini “nel 1928 .

1880. . Joakim Skovgaard. PERIFERIA sobria, dolce,

dinamica. Uno scorcio di fine ottocento della Via

Vecchia con sul ciglio di destra prima della deviazione

della strada il punto di <<veduta>> del dipinto i resti di una torre, che incornicia sullo sfondo il Palazzo

Ducale, angolo lungoliri di levante e la guglia del campanile della Chiesa S. Pietro Celestino

È in questo periodo che Giuseppe Tomassi partecipa ai piani d’investimento del c.d. “Schema Vanoni”, per trasformare il laboratorio artigianale di famiglia in una industria, acquistando, fra l’altro, nel 1951 un terreno ex baraccato di proprietà dello Stato, espropriato in dipendenza del terremoto 13 gennaio 1915 e ceduto al comune di Sora a norma del D.L. 16 gennaio 1916, n.54, dove sull’asta di un antico canale, presente a margine, era situato un precario ed antigienico mattatoio.

7

1885. Il mattatoio del Lido S. Giuliano –ASCS, Post., S. IV, b. 155-.

Il giovane industriale, realizza in questo storico sito “Lido S. Giuliano”, pianificato dal piano di ricostruzione della città del 1926-27, un primo nucleo della fabbrica, che diventerà, negli anni ’60, un moderno mobilificio dotato di impianti e macchinari d’avanguardia, specializzato nella produzione di sale da pranzo e camere da letto, che andrà a collegarsi, in campo nazionale, tra le prime cinque industrie del mobile. L’azienda impiegherà, a massimo regime, una forza lavorativa di circa 400 dipendenti tra operai, funzionari e tecnici, dando reddito ad altrettante famiglie sorane

1885,Sezione del mattatoio sull’antico canale maestro.1905, Via Lavatoio con l’impronte di una torre e di un grande

edificio nelle tracce della memoria.

1954. Panorama della città raffigura, da sinistra a destra, la costruzione dei primi padiglioni del Mobilificio Tomassi in località S. Giuliano, i nuovi reparti ospedalieri.

8

1.0 IL PERCORSO PROCEDURATE DEL P.R.U. “EX SITO TOMASSI S.p.A.

1995. L’area degradata dell’ex sito industriale nel cuore del quartiere S. Giuliano, con la Piazza A. Annunziata e dell’antica Chiesa

del Martire. Aerofotografia 1998-1999

Un bando pubblico a livello nazionale,

ha voluto, dopo circa 300 anni e nel

segno del destino, riportare alla luce le

tracce dell’abitato antico di Sora,

attraverso la riqualificazione urbanistica

di ambiti urbani degradati, riservato alle

più importanti città d’Italia con

popolazione superiore a 50000 abitanti,

reso possibile solamente per la

presenza di un sito industriale dimesso

e altamente fatiscente.

Una vicenda di reperti archeologici ha

mosso, poi, la mia curiosità della ricerca

storica per capire com’è nata e si è

affermata la nostra Città nel corso dei

secoli.

La connessione degli eventi del passato

ad un sistema vallivo continuamente

compromesso da sconvolgimenti

ambientali e l’interpretazione

approssimativa o inesatta di alcuni

aspetti caratteristici dell’ambito

considerato, hanno richiesto una mirata

indagine tecnica di ricerca per

ricomporre l’antico tessuto topografico.

9

Una analisi molto impegnativa che è stata accolta in modo

favorevole, ma che può aver anche creato qualche perplessità

per talune argomentazioni.

Fondamentalmente bisogna riconoscere che, con una iniziativa

governativa “word in progress”, con il concorso delle risorse

private e fondi pubblici, una tantum, ha permesso di rileggere

la storia della città di Sora, per dare volto e conoscenza

dell’evoluzione dei tempi e per interpretare i collegamenti e i

raccordi tra le diverse e molteplici esigenze delle varie epoche.

Il sito del Mobilificio Tomassi, in località San Giuliano,

abbandonato a seguito della costruzione della nuova fabbrica in

località Campolaguzza nel territorio di Broccostella, in forza

delle previsioni del PIANO Industriale ASI, aveva creato nella

città di Sora un ambiente urbano degradato, che attentava,

quotidianamente, la salute dei cittadini del popoloso quartiere.

Basti pensare all’esteso e deteriorato manto di lastre eternit di

copertura dei capannoni industriali, peraltro, infestati da ratti e

rettili.

È necessario conoscere la storia del Programma di

Riqualificazione Urbana per capire la motivazione che ha

portato allo stato di abbandono del maestoso complesso

polifunzionale integrato, edificato in località S. Giuliano. Corsi e

ricorsi storici che hanno sempre accompagnato i progetti di

sviluppo della città in oltre 150 anni dell’Unità d’Italia.

Non è facile entrare nei meccanismi burocratici che hanno

movimentato il programma per il recupero edilizio e funzionale

dell’ex sito industriale “ Mobilificio Tomassi” molto degradato

negli anni ’90, ubicato nel centro urbano della città a ridosso

dell’antico nucleo abitato.

Una miriade d’atti nello scenario della generale devoluction

della legislazione italiana per il recepimento delle direttive della

Comunità Economica Europea, evolutesi durante l’iter

procedurale di formazione, approvazione e attuazione del

programma di riqualificazione urbana regolato dal bando

pubblico del D.M. 21.12.1994, che s’inserisce in un sistema

evolutivo di snellimento delle procedure.

Queste nuove norme hanno guidato la concertazione negoziale

tra il Comune di Sora e i soggetti privati per la riqualificazione

urbanistica dell’ex sito industriale di Via S. Giuliano e aree

limitrofe.

Un sistema di snellimento delle procedure per il recupero

edilizio e funzionale d’ambiti urbani degradati, mediante “un

insieme sistematico e coordinato di interventi pubblici e

d’interventi privati progettati e realizzati attraverso una

programmazione negoziata”.

Un’iniziativa di un concorso, la prima promossa su tutto il

territorio nazionale, che assegnava, attraverso un iter

innovativo, fondi pubblici, ” un tantum”, con il concorso delle

risorse private.

10

Dalla disamina e attenta lettura della numerosa e complessa

documentazione, emergono situazioni che permettono di dare

un contributo costruttivo, per comprendere gli atti che hanno

promosso e regolato la riqualificazione urbana e le relative

decisioni riportate nel presente atto.

La procedura del bando pubblico, iniziata dalla G.M. di Sora

(delibera n. 254 dello 02.05.1995) è proseguita dal consiglio

comunale (delibere n. 28/95, n. 29/95) sulla base delle

proposte dei soggetti privati definite in modo unanime nella

delibera n. 38/1995, poi confermata dal Commissario

Prefettizio con atto n. 39 del 30.10.1996.

La società Tomassi S.p.A. aveva partecipato all’avviso pubblico

(delibere n. 28/95, n. 29/95), per la riqualificazione urbanistica

e ambientale dell’ex opificio industriale, proponendo un

complesso edilizio polifunzionale integrato della volumetria

complessiva di 120.000 mc, pianificato per la reciproca

convenienza alla realizzazione dell’intervento nel contributo

straordinario di Lire 2.342.422.000, determinato in base ai dati

parametrici indicati nelle giuste schede stabilite

dall’amministrazione comunale per un equo ordinamento della

concertazione negoziata tra i soggetti privati.

L’atto unilaterale d’obbligo sottoscritto presso il Notaio

Giacinto Iadecola di Cassino, Rep. n. 35540 del 19 dicembre

1995, registrato presso l’Ufficio di registro di Cassino il

29.12.1995, al n. 505, Serie II, rappresentava la fondamentale

garanzia della convenienza pubblica a realizzare l’intervento.

Un processo attivato attraverso una concertazione “DO UT

DES” tra un ente pubblico e un soggetto privato proponente, la

riqualificazione dell’ex sito industriale, definito con i richiamati

atti che prevedevano da parte del comune la concessione per

la realizzazione della proposta edilizia formulata e da parte del

soggetto privato “la contribuzione straordinaria con la cessione

di beni e versamento di denaro.”

Questi rapporti furono regolati attraverso una convenzione

concordata e allegata al programma, favorevolmente accolto

dal Ministero ai LL.PP. con la firma del protocollo d’intesa

(18.03.1997) e infine dalla procedura accelerata della

conferenza dei servizi -Legge 241/1990-, con la sottoscrizione

dell’accordo di programma (26.11.1998) da parte del Ministro

ai LL.PP., del Presidente Regione Lazio e del Sindaco di Sora,

delegato dallo stesso consiglio comunale con il citato atto n.

38/1995 per l’assolvimento di tutti i conseguenti adempimenti

di legge.

La costituzione del Collegio di Vigilanza (C .d. V.) - decreto

sindacale 28 gennaio 1999-, definì l’approvazione dell’accordo

di programma (A.d.P.) con il D. P. G. R., n. 315 del

26.02.1999, pubblicato sul BUR LAZIO n. 9 del 30 marzo 1999.

11

PLANOVOLUMETRICO PRU

1. Riqualificazione dell’ex sito industriale Tomassi; 2- Piazza Annunziata parco archeologico

3. edificio scolastico e parcheggio pubblico interrato..

Il C.d.V. è in realtà “l’Organismo Unico” previsto dal 6° comma dall’art. ventisette

della legge 142/1990 per la vigilanza sull’esecuzione dell’accordo di Programma,

costituito dai rappresentati dei tre Enti

sottoscrittori dell’accordo di programma

(Stato -Ministero ai LL.PP.-, Regione,

Comune), con i poteri fra l’altro degli “

interenti sostitutivi “ così come indicati

nell’art. 7 dello stesso accordo di

programma approvato dal Decreto

Presidenziale della Giunta Regionale.

In effetti, la citata nuova normativa

delle autonomie locali, legge 142/1990,

garantisce, secondo lo spirito che ha

guidato il legislatore e ampiamente

discusso nel dibattito parlamentare,

l’attuazione di una programmazione

negoziata d’urbanistica integrata, senza

peraltro più incorrere nel corso dei

lavori alle interferenze cui era stata

sempre soggetta l’attività dell’Ente

Pubblico durante la prima repubblica,

con il mutarsi delle coloriture politiche

nelle amministrazioni statali, regionali e

comunali.

12

Ad oggi il Collegio di Vigilanza risulta così costituito: Ernesto

Tersigni, Sindaco di Sora, ing. Antonio Facchini, dirigente del

competente Settore, ing. P.L. Gardi, rappresentante della

Regione Lazio, dott. E.D. Sensi, rappresentante della Prefettura

di Frosinone;

L’unico organo competente alla gestione del programma ha

puntualmente preso atto di tutte le procedure inerenti al P.R.U.

determinandosi, per quanto di propria competenza, in merito

all’adozione degli atti e dei provvedimenti consequenziali.

Il Comune di Sora con l’approvazione dell’Accordo di

Programma usufruì di un primo finanziamento del Ministero

LL.PP. pari ad € 2.256.400,29 (erogato) e successivamente a

seguito delle ritrovamento di testimonianza archeologiche in

piazza annunziata di un ulteriore finanziamento CIPE

ammontante ad € 2.065.827,60 (delibera n.122 del 19.12.

2002 “Aree depresse: definanziamento”, pubblicata sul G. U. R.

I n. 76 del 1 aprile 2003, non ancora erogato).

Il P.R.U. approvato prevedeva una serie di interventi a

carattere pubblico e privato, come meglio illustrati negli

elaborati progettuali approvati, e sinteticamente riepilogati

nella scheda A

La partecipazione della società Tomassi al programma

urbanistico riprende il discorso di espansione della città nel

ventennio, interrotto dal secondo conflitto mondiale e dalle

ristrettezze economiche del dopo guerra, che avevano portato

negli anni ‘50 a realizzare una industria del mobile nel centro

abitato .

La Tomassi SPA - ha preso parte all’avviso pubblico, per

riqualificare l’ex opificio con un complesso edilizio

polifunzionale integrato della volumetria complessiva di

120.000 mc, superiore di 20000 mc. al preesistente, offrendo

un contributo straordinario di Lire 2.342.422.000, determinato

in base ai dati parametrici stabiliti dall’amministrazione

comunale.

È da ricordare, che durante l’istruttoria regionale della

conferenza dei servizi il volume del complesso edilizio fu

ridotto a 100.000 mc.

La complessità del processo di riqualificazione negoziale,

comportavano la stipula di due distinte e successive

convenzioni, l’una parte integrante dell’altra:

la prima di Rep. n. 4317 sottoscritta in data 22.03.1999, nel

periodo dei trenta giorni dalla data di pubblicazione del D. P. G.

R., a pena decadenza del P. R. U., è registrata a Sora il 9

aprile 1999 al n. 338, Serie 1, per regolare l’edificazione del

nuovo complesso edilizio, ridotto di 20.000 mc., rispetto alla

proposta iniziale di 120.000 mc.;

la seconda di Rep. n. 4380, stipulata in data 11.09.2000, è

registrata a Sora il 21.09.2000, al n. 814, Serie 1, per la

realizzazione delle opere urbanizzative a scomputo degli oneri

di urbanizzazione, -art. 28 L.U.N. n. 1150/1942 s.m.i.. nonché

del parcheggio pubblico interrato ai fini della verifica degli

standard urbanistici (soluzione trovata durante l’iter

ministeriale di validità del P.R.U. per la insufficienza dei fondi

statali, nel rispetto della normativa di legge, anche per la

realizzazione del parcheggio di piazza Annunziata attraverso un

appalto in concessione).

13

SCHEDA A

N. AMBITO SOGGETTO

ATTUATORE

INTERVENTO

PUBBLICO

PRIVATO

PRIVATO

1 AUA1 Comune di Sora realizzazione di un

edificio scolastico

2 AUA 1 Comune di Sora Piazza Annunziata

realizzazione

parcheggi

3 AUA 2 Comune di Sora realizzazione di

attrezzature

pubbliche

4 AUA 1 Soc. Tomassi Mobili

s.p.a.

realizzazione complesso

polifunzionale con spazi ad

uso pubblico

5 AUA 1 La Rocca realizzazione complesso

commerciale e pubblico

esercizio

6 AUA 2 Venditti V. realizzazione edificio

plurifunzionale – spazi

pubblici

7 AUA 2 Venditti G.

ed altri

realizzazione edificio

plurifunzionale – spezi

pubblici

8 AUA 3 Cerrone G. realizzazione edificio

plurifunzionale – spazi

pubblici

9 AUA 4 Fusco – Mirabella ristrutturazione ed

ampliamento di edificio

esistente – spazi pubblici

10 Integ. B Buccilli ristrutturazione di edificio

esistente – spazi ad uso

pubblico

14

Le convenzioni non hanno fatto altro che disciplinare in modo

articolato l’attuazione dell’intervento concertato, secondo gli

impegni appositamente sottoscritti e registrati a termine di

legge. Nel pieno ossequio di detta concertazione, il contributo

straordinario (L. 2.342.422.000 - € 1.209.760,006), era stato

definito mediante cessione di beni per il valore di lire

1.504.985.000 - € 777.259,886 -, uso sala convegni da parte

del comune di Sora, giorni 100 all’anno per anni 15, pari ad un

valore economico di Lire 320.000.000 - € 165.266,21 -, e

valuta per Lire 517.437.000 - € 267.233,91.

I contributi ordinari, “dovuti per legge”, erano stati, invece,

connessi agli adempimenti di rilascio della concessione edilizia

ed alla regolamentazione delle opere di urbanizzazione a

scomputo dei relativi oneri. Appare opportuno precisare, a tal

punto, che l’attuazione diretta delle opere di urbanizzazione è

stata curata dalla G. M., in forza delle competenze attribuitegli

dal Consiglio comunale con la già richiamata delibera n. 23 del

14.06.1995 di approvazione del Regolamento Edilizio - art. 42:

di fissare i modi ed i tempi di realizzazione delle opere,

le eventuali prescrizioni, le garanzie finanziarie da

produrre al fine di un puntuale adempimento dei relativi

obblighi, nonché l’entità del contributo concessorio

residuo dedotto l’ammontare delle opere che vengono

eseguite direttamente dal concessionario”-, prima del

rilascio della concessione edilizia.

Lo schema di convenzione approvato legittimamente dalla G.M.

con delibera n. 179 del 22.06.2000, nasce appunto da queste

snelle ed importanti norme regolamentari in linea con tutta la

“devoluction” che ha interessato la disciplina urbanistica, atteso

che le opere di urbanizzazione a scomputo nell’area attuativa

“AAU1” erano state previste nel programma di riqualificazione

urbana - D.M. 21.12.1994 -, approvato con i citati atti.

Solamente dopo dette determinazioni venivano definiti, ai

sensi della legge n. 10/1977, i contributi ordinari in lire

2.761.967.795, di cui lire 2.377.713.077 - € 1.227.986,323 -,

per contributo del costo di costruzione e lire 384.254.718 - €

198.451,00 -, per oneri di urbanizzazione a scomputo e

disposte le garanzie finanziarie dei contributi nel rispetto delle

indicazioni date dall’amministrazione – v. delibera n. 179/2000

-, e della normativa legislativa sulle emissioni di garanzie per

crediti di firma, quali le fideiussioni.

Quest’ultima convenzione, regolamentava con la società

proponente non solo le opere d’urbanizzazione dell’area

attuativa, ma anche la galleria ed il parcheggio pubblico

interrato, già riportato nella prima convenzione, diventa,

obbligatoriamente, parte integrante, sostanziale ed inscindibile

della stessa, il tutto nel rispetto del progetto esecutivo

esaminato ed approvato come sopra.

Essa disciplinava in particolare:

il rispetto di tutti gli elaborati del progetto esecutivo

approvato in commissione edilizia;

gli oneri concessori relativi al costo di costruzione ed alle

urbanizzazioni, così come disponeva all’epoca la legge n.

10/1977;

15

i tempi per la realizzazione degli interventi e delle opere

di urbanizzazione e di cessione al comune, atteso che il

programma di riqualificazione urbana, approvato come

sopra, prevedeva opere urbanizzative a scomputo.

Una concertazione “DO UT DES” che ha imposto al soggetto

privato di regolare, insieme agli altri accordi intercorsi e

definiti con i richiamati atti, anche la cessione di una parte

dell’ex area industriale della superficie di mq. 4.257, con

soprastanti 3 edifici industriali - catasto al fog. 55, particelle

199, 200, 202, 203/p -, destinata alle opere pubbliche della

riqualificazione urbanistica.

Un obbligo soddisfatto al momento della sottoscrizione della

convezione n. 4317/1999, ma articolato nella complessità degli

interventi pubblici previsti alla loro realizzazione, nel rispetto

della normativa che regola la voltura dei beni pubblici presso

l’Agenzia del Territorio ed in funzione dell’effettiva e puntuale

destinazione urbanistica delle aree, (spazi coperti-gallerie

porticati- mq. 2630 -, spazi scoperti e verde pubblico -mq

3214., parcheggi a raso - mq 1.268 -) sviluppate su una

superficie alquanto significativa di mq. 7.112 dell’ex sito

industriale, superiore a quella ceduta con la contribuzione

straordinaria.

Una razionale voltura delle aree al patrimonio comunale

indisponibile, in modo diretto ai servizi di pubblica utilità:

beni immobili in uso pubblico per natura, cioè beni

soggetti a regime del Demanio, strade, spazi pubblici

coperti o scoperti, parcheggi;

beni immobili di uso pubblico per destinazione cioè beni

del patrimonio indisponibile, edifici scolastici ecc.) da

regolare dopo la loro effettiva trasformazione, ovvero,

mediante l’esecuzione delle opere disciplinate

dall’accordo di programma e dalle convenzioni.

È da tenere presente che la convenzione n. 4380/2000,

regolante appunto la realizzazione delle urbanizzazioni da parte

della società Tomassi, tiene pienamente conto della cessione

dei citati beni trasferiti dall’indicata società a favore del

Comune con la precedente convenzione n. 4317/1999, per

una serie di opere che andavano ad interessare proprio i beni

stessi, come il prolungamento della Via Dante Alighieri ed in

particolare il citato parcheggio interrato pubblico sottostante

l’edificio scolastico, previsto sulla totale superficie delle aree di

sedime dei citati tre edifici industriali e dell’ex edificio Reggi

acquisito al demanio comunale.

La convenzione rep. n. 4380/2000, dispone, inoltre all’art. 12,

la cessione gratuita delle opere di urbanizzazione al Comune,

dopo la loro esecuzione a regola d’arte. Sembra giusto

sottolineare che la cessione a favore del Comune di Sora di una

parte dell’ex area industriale della superficie di mq. 4.257, con

soprastanti 3 edifici industriali - catasto al fog. 55, particelle

199, 200, 202, 203/p - “realizzata con la firma della prima

convenzione” n. 4317/1999 e da formalizzare con successivo

e separato atto di vendita, era strettamente legata al

contenuto dell’art.10 della stessa convenzione e di quella

successiva n. 4380/2000, regolanti appunto gli impegni della

Società Tomassi.

È da queste circostanze e proprio per garantire gli interessi

dell’Ente Pubblico, non rilevati dagli organi investigativi, che si

era sentita la necessità di accelerare i tempi per rendere

16

È da queste circostanze e proprio per garantire gli interessi

dell’Ente Pubblico, non rilevati dagli organi investigativi, che si

era sentita la necessità di accelerare i tempi per rendere

efficacia la cessione delle aree invitando il soggetto privato

(nota aprile 2003) a presentare una planimetria dettagliata ed

il certificato di destinazione urbanistica in pieno accordo con

l’Ufficio del Registro Immobiliare di Frosinone.

È così che la cessione degli immobili - fog. 55 particelle 199,

200, 202, 203/parte - a favore del comune di Sora era stata

perfezionata e assicurata già prima della ultimazione delle

opere di urbanizzazione con la trascrizione dell’atto

convenzione rep. n. 4317 del 22.03.1999, presso l’ufficio del

registro immobiliare di Frosinone il 18 settembre 2003 al

registro gen. n. 18390 e registro particolare n. 13453, in

seguito all’atto integrativo e di conferma rep. n. 4452 del 15

settembre 2003, registrato a Sora (Fr) il 03 ottobre 2003 al n.

1506, serie n. 1.

Le aree di sedime dei tre edifici industriali peraltro demoliti,

erano state portate nel materiale possesso dell’ente, in forza

di specifica nota 29645 del 13.07.05, della diffida del

20.07.2005, prot. 30585, e della ordinanza n. 9244 del

19.10.2005 - come risulta dai verbali del 18.07.2005,

(accertamento mancata ripresa dei lavori) e del 20.10.2005

(riconsegna dell’area)-, per dare inizio a tutti i lavori del

parcheggio pubblico interrato in danno del soggetto privato e

quindi della struttura scolastica, tenuto conto del dispositivo

dettato dall’art. 21 ter della legge 07.08.1990 n. 241 così come

integrata dall’art. 14, comma 1° della legge 11.02.2005 n. 15.

Aree cedute al Comune per effetto della concertazione negoziale.

Immobile acquistato dai Reggi

17

Nell’ambito dell’attuazione del programma era stato stipulato

solamente un atto di compravendita con i signori Reggi ,

perché partecipavano al P. R. U. soltanto per la vendita

dell’edificio di loro proprietà, incuneato tra gli immobili ceduti

dalla società Tomassi, indicato nella planimetria di pag. 292

con il colore giallo, catasto mappale 201, per la realizzazione

dell’edificio scolastico.

È da precisare che la proposta presentata della Società

Tomassi Mobili S.p.A., proprietaria di parte degli immobili

ricompresi nell’ambito del P.R.U. (AUA 1), prevedeva la

realizzazione di un complesso polifunzionale della stessa

volumetria (98.000 mc) presente sul sito ove sorgeva il

preesistente complesso industriale.

La realizzazione del complesso polifunzionale integrato è stata

accompagnata, durante il periodo dei cinque anni (3+2 dal

rilascio della concessione) di attivazione del P.R.U., dai

seguenti provvedimenti urbanistici:

in data 02.08.2000 il Comune di Sora rilasciava alla

Società Tomassi Mobili S.p.A. la Concessione Edilizia n.

22/32 per la realizzazione del complesso polifunzionale

di cui sopra;

in data 01.08.2003, prot. 27717 del 04.08.2003, la Soc.

Tomassi Mobili S.p.A. ha presentato, ai sensi del DPR

380/01, una Denuncia di Inizio Attività per variazioni

non sostanziali agli edifici costituenti il Complesso

Polifunzionale Integrato di cui alla Concessione Edilizia

n. 22/32 del 02.08.2000;

in data 29.06.2005 il Comune di Sora ha rilasciato alla

società Tomassi Mobili il Permesso di Costruire n.

288/15, prot. 26989, per il completamento del

complesso polifunzionale in argomento;

in data 04.08.2005 il Comune di Sora ha rilasciato alla

società Tomassi Mobili il Permesso di Costruire n. 297,

prot. 32679, che è l’ultimo titolo autorizzativo a scopi

edilizi acquisito dalla suddetta società, in base a quanto

previsto nel VERBALE del C.d.V. N. 12 DEL 01.08.2005,

nella delibera della G.M. n. 277/2005 e nella

convenzione Rep. 4524/2005;

il P. d. C. n. 297 del 04.08.2005 contemplava una

esplicita prescrizione riferita al termine di vigenza dello

stesso atto autorizzativo fissato inderogabilmente al

giorno 02.12.2005.

18

ITER ISTRUTTORIA ART 2 ULTIMO

COMMA A.D.P.

Il progetto definitivo, approvato in conferenza dei

servizi, in data 28 settembre 1998 e allegato all’A. d. P., riportava, precisamente, i necessari

parametri urbanistici della tab. 1 e 1 A.

Tab. 1 - Caratteri progettuali

Gli spazi pubblici coperti previsti nelle “Gallerie Sociali”, con copertura trasparente, si estendevano a tutta altezza nel volume complessivo sviluppandosi nei percorsi pedonali pubblici suddivisi nei tre livelli insieme ai collegamenti mobili (scale e ascensori).

Panorama del complesso polifunzionale integrato ex Tomassi con a destra il sito inedificato del parcheggio pubblico interrato.. Il complesso polifunzionale integrato, ricondotto alla volumetria originaria dell’ex opificio di 100.000 mc. fermo restando l’ammontare del contributo straordinario di Lire 2.342.422.000, poteva essere attuato solamente per concessione edilizia, dopo la verifica da parte del Comune, per ogni singolo intervento, oltre i necessari pareri simici, igienici e di antincendio, la rispondenza degli spazi di parcheggio, come dettato dall’ultimo comma dell’art. 2 (allegato ”C” interventi privati: D6).

Tipologia

Edilizia

Volumetria

complessiva

di nuova edificazione

Superficie

complessiva

di nuova edificazione

Residenziale mc. 7652 Mq. 2.133,00

Direzionale. mc. 14425 Mq.

3.755,00

Commerciale mc. 64046 Mq. 15.782,00

Ricettiva mc. 13872 Mq.

3.368,00

Totale mc. 99998 Mq.

25.038,00

19

Tab. 1A - Standard Urbanistici

L’amministrazione comunale, però a seguito delle iniziative delle associazioni dei commercianti, con nota n. 30854 del 18.10.1999, richiedeva alla Società Tomassi S. p. A., in attuazione della richiamata convenzione Rep. 4317/1999, un più approfondito esame della proposta progettuale esecutiva, nel rispetto di quanto contenuto nella legge regionale 26.06.1997, n. 22“ Norme in materia di programmi integrati per la riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale nel territorio della Regione”, per conseguire:-“il miglioramento delle aree di parcheggio e verde pubblico attrezzato nelle aree esterne a sevizio dell’area attuativa suddetta, con particolare riferimento alle aree di carico e scarico merci, il tutto per consentire una migliore circolazione nell’area di che trattasi; il contenimento dell’impianto volumetrico su tutti i fronti stradali ed in particolare sul fronte di via Dante Alighieri; la riduzione della superficie commerciale prevista nel progetto definitivo, allegato all’accordo di programma ed alla convenzione surrichiamata, con l’eventuale compensazione con le altre destinazioni, ai sensi delle vigenti normative regionali; il mantenimento degli standard previsti nel progetto definitivo suindicato.

La società stessa con la progettazione esecutiva, predisposta ai fini del rilascio della concessione edilizia, proponeva una riduzione intervenendo sulle varie destinazioni d’uso in funzione delle volumetrie entro il limite massimo del 10 %, prescritto dall’art. 6 dell’indicata L. R. n. 22/1997. Complessivamente, era stata prevista la riduzione della superficie per (mq. 25.038 - mq. 23.601) 1437mq, della volumetria per (mc. 99998 – mc. 98523) 1475 mc, ma con il miglioramento degli standard urbanistici tab. 2 e 3. La galleria pubblica prevista in zona più centrale, sempre come connettivo all’edilizia direzionale e commerciale, faceva assumere agli spazi pubblici coperti una funzione più strategica ed articolata all’interno della stessa Area Attuativa n.1. La superficie coperta della galleria era stata contenuta nei limiti dei parametri del progetto definitivo. Nella volumetria della Galleria pubblica si sviluppavano i percorsi coperti e i collegamenti mobili (scale e ascensori). collegamenti mobili (scale e ascensori). L’iter procedurale, per il rilascio della concessione edilizia e degli altri atti correlati, passa quindi attraverso il parere favorevole della commissione edilizia comunale richiesto dalla legge 22/1997- e con l’evolversi della normativa della legge “Bersani” nell’ambito regionale, nel rispetto sempre delle competenze attribuite agli organi deputati ad adottare gli atti.

Tab. 2. - Raffronto delle Volumetria.

Tab. 3. - Raffronto delle Superfici.

La legge regionale n. 33/1999 “Disciplina relativa al settore commercio”, andata in vigore dopo la sottoscrizione dell’A. d. P., aveva richiesto, di fatto, una ulteriore istruttoria locale e regionale, in merito alla presenza nel complesso polifunzionale integrato di una superficie alquanto significativa di spazi a destinazione commerciale.

Dotazione spazi pubblici: Superficie

Parcheggi pubblici Mq. 5.499,00

Parcheggi privati Mq. 10.020,00

spazi uso pubblico aperti Mq. 3.213,00

spazi pubblici coperti Mq. 2.630,00.

Tipologia

Edilizia

Progetto Definitivo

Superficie

Progetto

Esecutivo

Superficie

Residenziale Mq. 2.133,00 mq. 2.576

Direzionale, mq. 3.755,00 mq. 4.614

Commerciale Mq. 15.782,00 mq. 12.217

Ricettiva Mq. 3.368,00 mq. 4.194

Totale Mq. 25.038,00 mq. 23.601

Tipologia

Edilizia

Progetto

Definitivo

Volume

Progetto

Esecutivo

Volume

L.R.

n.22/1997

ART.6- %

Residenziale mc. 7652 mc. 8417 + 10,00 %

Direzionale, mc. 14425 mc. 15897 + 10,00%

Commerciale mc. 64046 mc. 58980 - 9,21%

Ricettiva mc. 13872 mc. 15259 + 10,00 %

Totale mc. 99998 mc. 98523 - 2,00%

20

Gli standard urbanistici dei parcheggi privati in mq. 14275 - art. 41 sexies L.U.N. n. 1150/1942 s. m. i. - circolare del Min. LL. PP. n. 3210/1967 -, dell’art. 2 Legge n. 122/1989 - e pubblici in mq. 5.499 - D.M. n. 1444/1968 - erano stati riverificati tenuto conto degli indici parametrici della citata legge regionale d’urbanistica commerciale, come è rilevabile dagli atti progettuali e riepilogati nella seguente tabella 4 in funzione delle varie destinazioni d’uso, distribuite negli spazi interni e nei volumi. La superficie complessiva di parcheggio di mq. 19.774, era stata regolamentata in zone compartate di mq. 12.527 per garantire una ricettività di n. 620 posti macchina, in funzione della relazione Ap = Vt = mc/10 mc (Vt mc. 98523/10 mc.) e dei parametri di sosta stabiliti dalle direttive ministeriali per l’attuazione dell’art. 2 della legge n. 122/1989. I posti delle autovetture richiesti da detta relazione erano limitati, però, in 481 distribuiti su un’area di sosta di mq. 10025 > mq. 9852, con un esubero attivo di n. 139 posti. La zona di manovra e di accesso alle aree di sosta risultava circoscritta a circa (mq.19.774 - mq.12527) mq. 7.247. Va precisato che il parcheggio pubblico interrato di Piazza Annunziata dal P.R.U. non partecipava direttamente alla verifica degli standard del complesso edilizio in parola.

Il progetto esecutivo, in conformità a quanto contenuto nel richiamato art. 6 della legge regionale n. 22/1997, conseguiva il parere favorevole della C.E. nella seduta del 13.01.2000.

La G. M., conseguentemente con atto

deliberativo n. 48 del 06 marzo del 2000, nel

confermare i parametri urbanistici del progetto

in parola (v. tab.4), aveva dichiarato

“l’attrattività sovracomunale del complesso

edilizio polifunzionale integrato”, che la Regione

Lazio classificava definitivamente, ai sensi del-

l’art. 53, comma 6, lettera A della citata legge

regionale, con provvedimento del 10 aprile 2000,

comunicato con nota del 21 aprile dello stesso

anno, prot. N. 368.

Tabella 4.

SOMMARIO DEI PRINCIPALI PARAMETRI EDILIZI E URBANISTICI

P r o g e t t o a l l e g a t o a l l a C o n c e s s i o n e E d i l i z i a n ° 2 2 / 3 2 d e l 0 2 / 0 8 / 0 0

Superficie territoriale di proprietà Tomassi Mq 18.545

Consistenza dell’area di intervento per l’edificazione del

complesso edilizio integrato

Mq 14.288

Superficie coperta (piano terra) Mq 5.957

Parcheggi pubblici Mq 5.499 Di cui: mq 1.268 al livello terra

mq 4.231 al liv. interrato

Verde pubblico e spazi aperti Mq 7.029 Di cui: 1)-Mq 3815 spazi coperti suddivisi:

a) mq 480 porticati liv. terra

b) mq 2150 galleria liv.terra

c) mq 1185 galleria liv.1

2) mq 3214 verde pubblico e spazi

Aperti

Parcheggi privati Mq 14.275 Di cui: mq 1.531 al livello terra

mq 12.744 al liv. Interrato

Volumetria complessiva di nuova edificazione Mc 98.523 ( N.B. La volumetria a termine dell’art. 89 del R. E. C. è

di mc. 98.206 )

Superficie edilizia complessiva di nuova edificazione Mq 23.601

Volumetria residenziale Mc 8.417

Mq 2.576

Volumetria commerciale

mc 58.980

Di cui V1 Volumetria per attività pubbliche di

interesse generale: mc 4.824,82

S1 Superficie per attività pubbliche di

interesse generale: mq 877,24

V2 Volumetria per attività commerciali:

mc 54.155,18

S2 Superficie per attività commerciali:

mq 11.339

Mq 12.217

Volumetria direzionale Mc 15.867

Mq 4.614

Volumetria turistico - ricettiva Mc 15.259

Mq 4.194

21

Appare chiaro, però, che con l’atto di che trattasi

non è stato fatto altro che approvare, ai sensi di

legge e delle relative competenze –v. ad

esempio l’ art. 42 R. E. C.-, le soluzioni

tecniche costruttive degli “spazi pubblici”,

previste nel citato progetto esecutivo, esaminato

favorevolmente dalla commissione edilizia

comunale, nelle superfici indicate nella tab. 4.

Il progetto così rimodulato era stato, per di più,

illustrato prima alle associazioni commerciali, in

data 22 maggio 2000 e poi al Consiglio

Comunale, verbale n. 42 del 26 giugno 2000.

L’istruttoria degli spazi a destinazione

commerciale (grande struttura di vendita) era

stata definita attraverso una conferenza dei

servizi, che aveva visto coinvolto i comuni

confinanti Balsorano, Pescosolido, Campoli

Appennino, Broccostella, Arpino, Isola del Liri,

Castelliri, Monte S. Giovanni Campano, la

regione Abruzzo, l’amministrazione provinciale di

Frosinone e le relative organizzazioni di

categoria.

Va precisato che la conferenza, tenutasi in Roma

presso lo specifico Dipartimento, in Via Rosa

Raimondi Garibaldi, in data 10.05.2000 e

26.05.2000, aveva esaminato favorevolmente il

problema sopratutto a proposito dell’aspetto:

tecnico Finanziario del Bacino Commerciale di

Sora;

PUT -Piano Urbano del Traffico- e studio traffico

Area Complesso Edilizio Integrato;

disponibilità dei parcheggi (comma 1 lettera i)

punto 1) dell’ art. 19 legge n. 33/1999).

La concessione edilizia n. 22/132 è stata

rilasciata, successivamente a tali adempimenti

regionali, in data 02.08.2000 ed in ogni modo

dopo l’esecuzione delle indagini esplorative

archeologiche sotto la diretta sorveglianza della

Soprintendenza del Lazio e previa acquisizione

del relativo benestare di svincolo dell’area (nota

n. 13687 del 22.07.2000), del parere favorevole

dell’Autorità del Bacino Liri – Garigliano -

Volturno sul rischio idrogeologico e dei nulla

osta: sismico, sanitario, antincendio.

La società Tomassi, prima del rilascio della

concessione, aveva regolato, secondo il vecchio

conio ancora vigente, gli oneri concessori

ordinari di legge ed il contributo straordinario.

Aveva provveduto, in particolare, al pagamento

della prima rata del costo di costruzione in lire

594.428.270 - € 306.996,58 - alla stipula di

specifiche polizze fideiussorie, la cui regolarità

verrà esaminata di seguito, a garanzia del

versamento del contributo straordinario in

valuta per lire 517.437.000 - € 267.233,91- e

delle restanti rate del costo di costruzione degli

oneri concessori in lire 1.783.284.807 - €

929.9924 -, poiché gli oneri di urbanizzazione di

lire 384.254.718 - €. 198.451,00 - andavano a

scomputo per l’impegno da parte della società

stessa della realizzazione delle opere di

urbanizzazione primaria, giusto delibera della

G.M. n. 179 del 22.06.2000 e convenzione n.

4380 del 11.09.2000.

All’atto del rilascio della concessione edilizia -art.

10 della convenzione n. 4317/1999 e

conferenza dei servizi-, erano state assentite, dal

servizio competente, anche le autorizzazioni

commerciali, relative :

-alla grande struttura di vendita:

n. 2001 /.2000, SL mq. 5716,65, SV. mq.

3.560

-alle medie strutture di vendita:

n. 1/ 2000 SL mq. 1033,00 S.V. mq

862

n. 2/ 2000 SL mq. 474,00 S.V. mq.

300

Totale SL mq. 7174,00 S.V. mq.

4.722

Un’istruttoria articolata, complessa e rispettosa

non solo delle previsioni P.R.U. e delle direttive

dell’A. d. P., ma anche della normativa regionale

riportata nelle indicate leggi n. 22/1997 (in

materia di attuazione dei programmi

riqualificazione urbana) e n. 33 del 1999 (in

materia di urbanistica commerciale).

Sembra giusto porre in evidenza, in questo iter,

la correttezza e la coerenza operata, che pur

con la riduzione della volumetria nell’A.d.P. a

mc. 100.000 (mc. 99998), rispetto a quella di

120.000 mc. (Vp) approvata dal Consiglio

Comunale con la richiamata delibera n. 38/1995,

è stato mantenuto inalterato negli atti del P.R.U.

e nella convenzione n. 4317/1999 -art. 9-

l’ammontare del contributo straordinario (Cs) di

lire 2.342.422.000 - €. 1.209.772,498 -, proprio

per non modificare in alcun modo l’impegno

offerto dal “privato” con l’atto unilaterale

d’obbligo, così come stabilito ed approvato

dall’organo istituzionale con lo stesso atto

deliberativo.

Giova, peraltro, evidenziare che la volumetria,

così come definita dalla norma urbanistica, è

oltretutto inferiore a quella indicata nel progetto

esecutivo, autorizzato con la concessione edilizia

n.° 22/32 del 02/08/00 e posta a base del

calcolo degli oneri concessori, poiché, come

riportato nella nota 2, l’altezza degli ultimi piani

dei vari corpi di fabbrica è stata riferita

all’estradosso e non all’intradosso del solaio

piano di copertura -art. 89 del R. E. C. -.

22

Non può essere sottaciuto che una eventuale

regolarizzazione del negozio giuridico, in base

alla effettiva volumetria urbanistica di mc.

98.206 (Vu), avrebbe potuto comportare,

addirittura, una rideterminazione del contributo

straordinario (Csr di lire 2.342.422.000 calcolato

sull’originaria proposta dei 120.000 mc) e degli

oneri d’urbanizzazione (Ou di lire 384.254.718

per V= Mc 98.523), valutabili, in assoluto -

Csr=Cs x Vu/Vp; Ou= Vuxp-, a circa lire

1.888.304.455 e lire 377.285.145, inferiori a

quelli stabiliti nelle convenzioni e quindi con un

minore impegno finanziario per la società

Tomassi di circa 426 milioni delle vecchie lire.

Il successivo progetto di modifica in corso

d’opera del 01.08.03, per la conversione in

residences di una quota parziale dell’originaria

destinazione turistico ricettiva e per la

rimodulazione nelle superfici delle varie tipologie

dei locali commerciali allo scopo di migliorare le

vie di fuga in caso d’incendio, aveva ottenuto il

parere positivo senza osservazioni della C. E. C.

in data 03.03.05, poiché coerente con gli atti

suindicati e con le disposizioni contenute nell’art.

6 della legge regionale n. 22/1997 ed in quanto

erano stati confermati tutti i parametri

urbanistici, tenuto conto anche delle

preesistenze archeologiche - strada romana-

rinvenuta, dalle indagini richieste dalla

soprintendenza regionale, nella zona del

parcheggio pubblico sottostante l’edificio

scolastico.

La superficie dell’area dei parcheggi pubblici e

privati pur subendo una lieve riduzione insieme

al numero di posti macchina complessivi,

contenuti in n. 620 (Sa = Mq. 11010), a seguito

delle opere di valorizzazione della strada

romana, così come richiesto dalla

Soprintendenza, dell’introduzione delle strutture

Il complesso edilizio sul fronte del parco archeologico Via Città di Castello-Piazza Annunziata.

portanti dell’ edificio scolastico derivanti dal progetto esecutivo approvato dalla Regione Lazio (edilizia

antisismica) e delle disposizioni impartite dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, rientrava,

comunque, nei limiti stabiliti dalle leggi nazionali e regionali richiamate.

Il numero dei posti macchina rideterminato, precisamente, in n. 530 stalli, concorreva alla verifica, Ap =

Vt mc/10 mc, in n. 464 per una superficie di sosta di mq. 9896 >9858,6>9852 >9820.60 e con una

disponibilità residua di n. 66 posti auto, pari ad un’area di (mq. 11084-9896) mq. 1188, a cui va aggiunta

una ulteriore area di mq. 184 per parcheggio cicli e motocicli.

La zona di manovra e di accesso alle zone di sosta risultava di (mq 19.268 - mq. 11268) mq.8.000.

Pare opportuno far rilevare che la disponibilità dei parcheggi destinati all’attività commerciale rientrava

sempre nei limiti previsti dal 1 comma let. i) punto 1) dell’art. 19 della legge regionale n. 33/1999.

23

Il complesso edilizio polifunzionale da Via Giuseppe Ferri.

Le documentali fotografie danno la prova visiva sotto tutti gli

aspetti, che il Complesso Polifunzionale Integrato, al momento

della sospensione dei lavori, non presentava le strutture del

parcheggio pubblicato interrato.

Alterne vicende hanno congelato il completamento del

complesso polifunzionale in argomento con specifico e

particolare riferimento alla procedura fallimentare della Società

Tomassi Mobili S.p.A. di seguito confluita nella procedura con

la quale la stessa società ha autorizzato la Società AROS S.p.A.

a presentare una proposta di concordato preventivo innanzi al

Tribunale di Roma.

In particolare alla data della sospensione delle opere il

complesso polifunzionale, anche se definito nell’impianto

volumetrico, non era funzionale costruttivamente, così come

previsto nel progetto approvato ai sensi dell’art.2 dell’A.d.P., al

parcheggio pubblico interrato, le cui strutture erano del tutto

assenti.

I lunghi tempi di interruzione dei lavori hanno determinato la

decadenza della CONCESSIONE EDILIZIA e dei P.a.C. a suo

tempo rilasciati alla Società Tomassi Mobili S.p.A. ma non le

convenzioni sottoscritte dalla stessa società poiché

direttamente legate alla durata del P.R.U., in virtù di quanto

contenuto nell’A.D.P. come sopra approvato, prorogato con i

sotto indicati decreti del Ministero delle Infrastrutture e dei

Trasporti:

con Decreto n. 1585/A del 22.05.2007 il Ministero

delle Infrastrutture e dei Trasporti ha prorogato il

termine di vigenza del P.R.U. alla data del 31.12.2011;

con successivo Decreto n. 20 del 16.01.2012 lo stesso

Ministero ha prorogato il termine di vigenza del P.R.U.

al 31.12.2014;

Lo stesso Ministero inoltre con nota prot. 1978 del 20.02.2015

ha comunicato che, è stato trasmesso, per la registrazione, al

Competente Organo di Controllo il D.M. del 06.02.2015, n° 40

24

recante “Disposizioni per il definitivo completamento dei

programmi di Riqualificazione Urbana di cui all’art. 2, comma 2

della Legge 179/1992, al D.M. 21 dicembre 1994 e alla

Delibera CIPE 23/04/1997”.

Attualmente, però, non risulta pubblicato alcun Decreto di

Proroga dei P.R.U., pertanto il medesimo risulta ad oggi

scaduto.

Da questa vicenda non risulta che siano stati concessi i

vantaggi di sorta a favore della società Tomassi, ma solamente

un fermo atteggiamento da parte del Comune di Sora, teso a

condizionare il rispetto assoluto degli impegni assunti dalla

stessa società per la riqualificazione di un’area urbana

altamente degradata, con la realizzazione diretta della galleria,

della sala di convegni e delle opere di urbanizzazione

(parcheggi pubblici, strade, spazi aperti), oltre il contributo

straordinario di €. 1.209.760,006, interamente assolto e gli

oneri concessori ordinari del contributo di costruzione di €.

1.253.645,633 ,in parte versato nella misura del 26,5% e per

€. 332.655,89.

Sotto questo aspetto, al fine di rimuovere ogni ritardo nella

realizzazione delle opere pubbliche, la società Tomassi fu

invitata con nota 29645 del 13.07.05 a dare immediato inizio

ai lavori del parcheggio pubblico e dopo il mancato inizio dei

lavori, accertato con verbale del 18.07.2005, la società stessa

fu diffidata con nota del 20.07.2005, prot. 30585.

Infatti dopo la concessione della proroga di cui alla citata

delibera n. 277/2000 e con il perdurare del contenzioso e delle

sospensione delle opere pubbliche fu emessa l’ordinanza

dirigenziale n. 9244 del 19.10.2005 eseguita con verbale del

20.10.2005 (riconsegna dell’area)-, per attivare i lavori del

parcheggio pubblico interrato in danno del soggetto privato e

quindi la realizzazione della struttura scolastica, tenuto conto

del dispositivo dettato dall’art. 21 ter Legge 07.08.1990 n.

241così come integrata dall’art. 14, comma 1° delle legge

11.02.2005 n. 15 …omissis : “Nei casi e con le modalità stabiliti

dalla legge, le pubbliche amministrazioni possono imporre

coattivamente l’adempimento degli obblighi nei loro confronti.

Il provvedimento costitutivo di obblighi indica il termine e le

modalità dell’esecuzione da parte del soggetto obbligato.

Qualora l’interessato non ottemperi, le pubbliche

amministrazioni, previa diffida, possono provvedere

all’esecuzione coattiva nelle ipotesi e secondo le modalità

previste dalla legge. omissis…”.

Procedura promossa nel luglio 2005 già prima della

concessione della proroga stessa ( agosto 2005) ed attivata

successivamente per il persistere della sospensione forzosa

con l’ordinanza dirigenziale del 19 ottobre 2005 e quindi

dell’esecuzione di detti lavori in danno della società, al fine di

garantire la presenza degli standard urbanisti a tutta l’area

AUA1 in cui ricadeva l’intero complesso ex Tomassi.

Un perdurare della sospensione forzosa per l’edilizia privata

indusse il Collegio di Vigilanza ad affidare all’Ufficio Legale

dell’Ente – all’epoca rappresentato dall’avv.to Tatangelo

presente nella riunione del Collegio- verbale del 25.10.2005, n.

25

13- di verificare in modo approfondito i motivi della

sospensione ancora in atto.

Un diniego al recupero del tempo di sospensione forzosa dei

lavori andava a costituire, peraltro, una violazione del diritto

soggettivo del privato adempimento, previsto nell’accordo

negoziale sottoscritto, ammesso dall’organo di vigilanza con le

sue competenze ed oltretutto regolato per gli interventi privati

dalla dottrina urbanistica T.U. DELLA EDILIZIA D.P.R.

380/2001.

Il Comune di Sora di fatto, in quei frangenti, era garantito, sia

dallo stato di realizzazione delle opere, perché il mancato

rispetto degli obblighi sottoscritti prima e dopo l’approvazione

del P.R.U. dal legale rappresentante della società Tomassi,

riportati nell’atto unilaterale d’obbligo Rep. n. 35540 del 19

dicembre 1995, registrato presso l’Ufficio di registro di Cassino

il 29.12.1995, al n. 505, Serie II e sia nelle surripetute

convenzioni Rep. n. 4317/1999 e Rep. n. 4380/2000, anche

da parte d’eventuali nuovi soggetti subentranti nei rapporti

giuridici già attuati, per i quali si basava <<la convenienza del

comune>> ad attivare la riqualificazione dell’ex sito industriale

con tutti i presupposti urbanistici.

Sotto tale aspetto era motivata l’istanza della Soc. AROS spa,

espressamente autorizzata in data 19 settembre 2008 dalla

società Tomassi S.p.A, presentata al Comune di Sora- Prot.

arrivo 32459 del 22 settembre 2008-, per il rinnovo o rilascio

di nuovo permesso a costruire e delle relative autorizzazioni

commerciali, in forza degli accordi negoziali sottoscritti,

impegnandosi a versare la somma omnicomprensiva di €.

2.200.000,00, a titolo di oneri concessori ed altro.

La richiesta delle società TOMASSI e AROS S.p.A fu accolta dal

Consiglio Comunale con verbale n. 36 del 16 ottobre 2008.

Inoltre, sulla proposta di concordato preventivo delle società

Mobilificio TOMASSI S.p.A . e AROS S.p.A “Assemblea dei

creditori determinazioni a scioglimento della riserva contenuta

nel 36 del 16 ottobre 2008”, il Consiglio con successivo verbale

n. 1 del 12.01.2009 ha espresso parere favorevole

autorizzando il sindaco o suo delegato a rendere dichiarazione

favorevole.

Il Tribunale di Roma con provvedimento del 29.04.2009,

depositato il 05.05.2009, ha accolto, senza opposizione, il

concordato preventivo presentato dalle società Mobilificio

TOMASSI e AROS S.p.A di cui al richiamato assenso

favorevole deliberato dall’amministrazione comunale di Sora.

È da precisare che per arrivare senza indugi al completamento

del complesso polifunzionale integrato e alla realizzazione

dell’opera pubblica, le aree di sedime dei tre edifici industriali

demoliti, erano state portate nel materiale possesso dell’Ente,

in forza di specifica nota 29645 del 13.07.05, della diffida del

20.07.2005, prot. 30585, e della ordinanza n. 9244 del

19.10.2005 - come risulta dai verbali del 18.07.2005

(accertamento mancato inizio dei lavori del piano interrato

parcheggio sottostante l’edificio scolastico) e del 20.10.2005

(riconsegna dell’area).

26

Aerofotografia del complesso polifunzionale

In primo piano il prolungamento della strada Dante Alighieri e l’area dell’edificio SCOLASTICO con i lavori in corso del parcheggio interrato da parte del Comune

di Sora, in danno della Società Tomassi.

La particolare procedura consentiva di dare all’inizio immediato dei lavori del parcheggio pubblico interrato in danno del soggetto

privato e quindi della struttura scolastica, in forza del dispositivo dettato dall’art. 21 ter Legge 07.08.1990, n. 241 così come

integrata dall’art. 14, comma 1 della legge 11.02.2005 n. 15.

27

Avanzamento lavori in danno del parcheggio interrato ad Aprile 2008.

28

Avanzamento dei lavori del parcheggio al 24 Ottobre 2008.

L’iniziativa non andava abbandonata, ma doveva essere accompagnata da altri interventi più incisivi, poiché i parcheggi di sotto

l’edificio scolastico concorrono in modo risolutivo e strategico alla verifica degli standard urbanistici stabiliti dalle norme

urbanistiche del P.R.U..

29

Sotto tale aspetto doveva essere esaminata più attentamente

l’istanza della Soc. AROS S.p.A., espressamente autorizzata in

data 19 settembre 2008 dalla società Tomassi S.p.A, per

valutare se sussistevano le condizioni per ricorrere alle

eventuali disposizioni repressive contenute nell’A. d. P., in

merito alla variante urbanistica e al mancato rispetto degli

accordi negoziali assunti dal soggetto sottoscrittore delle

convenzioni Rep. n. 4317/1999 e Rep. n. 4380/2000, per poter

usufruire, sotto l’aspetto prettamente urbanistico, la legale e

regolare edificazione ed utilizzazione del complesso edilizio

polifunzionale, così come autorizzato e realizzato in forza

dell’originaria concessione edilizia.

I provvedimenti andavano presi nel rispetto di quelle norme

prima della scadenza naturale del P.R.U. (Nov. 2009)

prorogata con decreto ministeriale al 2011 e poi al 2014, per

imporre le garanzie necessarie fideiussorie nel rispetto delle

direttive indicate dal Consiglio Comunale nella seduta

13.12.2005 e quanto altro dovuto con i citati lavori in danno,

già al momento della richiesta di subentro della Soc. AROS alla

Tomassi S.p.A., operatori economici forse dello stesso gruppo

sociale, allo scopo di tutelare la città ed a vincolare al tempo

stesso la nuova società di disporre senza indugi tutti gli

ulteriori adempimenti per dare inizio ai lavori di completamento

del complesso integrato polifunzionale.

Strategie memori della mancata transazione tra la società

Tomassi S.p.A. e l’impresa L. P. COSTRUZIONI promossa dal

collegio di vigilanza e della lunga, estenuante ed inutile

riunione del 16.12 2005, ore 18,30, tra le parti alla presenza

dei legali nella sede municipale che portò alla sottoscrizione

della lettera d’intenti alle ore 3,45 del giorno successivo - 17

dicembre 2005 –posta alle decisioni del presidente del

tribunale fallimentare di Roma -.

E l’intelligente procedura fallimentare voluta dai businessman

della Società Tomassi, turbata dagli imprevedibili atti di

vandalismo susseguitisi con incendi e furti, hanno

determinato il deperimento delle opere, causando un aggravio

di spese a chi voleva acquisire il maestoso edificio quasi

ultimato a basso costo, nonché un freno alle attività

amministrative e tecnico finanziario per completare un progetto

che coinvolgeva nel processo di sviluppo l’intera Valle del Liri.

Ne è prova la regolarità delle procedure adottate nel 2005,

accertata da tribunale di Cassino, in merito alla proroga

concessa per il completamento delle opere di riqualificazione

urbanistica dell’ex sito industriale, nonché la mancata stipula

dei nuovi accordi convenzionali con la società AROS

subentrante, mai perfezionati a causa delle continue

inadempienze da parte della citata subentrante a versare le

obbligazione finanziarie concordate.

Il grave stato di degrado del complesso non più gestibile, ha

indotto a dare inizio al procedimento di decadenza degli accordi

negoziali sottoscritti con i soggetti privati partecipanti al PRU,

affidando, con Delibera di G.C. n° 386 del 19/12/2014 all’Avv.

Edoardo Giardino, studio in Roma via Emo, l’incarico di

30

valutare un legittimo percorso giuridico-urbanistico che

consenta al Comune di Sora di non disperdere la progettualità

in parola.

In realtà, dopo oltre otto anni dalla sospensione dei lavori,

troviamo un complesso polifunzionale integrato abbandonato,

realizzato in difformità alla concessione edilizia n. 22/32 del

02.08.2000 e alle convenzioni Rep. n. 4317/1999, Rep. n.

4380 dell’11.09.2000, ovvero:

per non aver concretizzato i necessari standard urbanistici del

parcheggio pubblico interrato sui mappali di proprietà

comunale, in catasto fog. 55, particelle 199, 200p, 201, che

avevano permesso di rilasciare la stessa concessione edilizia ai

sensi dell’art.2 ultimo comma dell’accordo di programma

approvato con il D. P. G. R., n. 315 del 26.02.1999, pubblicato

sul BUR LAZIO n. 9 del 30 marzo 1999.

Le indicate inadempienze, in particolare, renderebbero

inefficaci le indispensabili condizioni su cui fondava <<la

convenienza del comune>> ad attivare la riqualificazione

urbanistica dell’ex sito industriale e del comparto edilizio di S.

Giuliano e zone limitrofe.

Rileviamo, invece, solamente un gravoso impatto negativo nel

paesaggio urbano con un complesso edilizio che si eleva

maestosamente su tutto l’abitato, senza avere il supporto degli

indispensabili parcheggi pubblici che avevano permesso di

rilasciare il permesso a costruirlo.

Queste gravi inadempienze urbanistiche, porterebbero a

ritenere decaduti i rapporti negoziali sottoscritti con la Soc.

Tomassi, nonché i presupposti della variante urbanistica

accordata.

I DANNI MONETARI PER INADEMPIENZE IMPEGNI

NEGOZIALI CONVENZIONI REP. 4317/1999 E REP.

4380/2000

Beni ed oneri Impegni della

Società

Convenzioni concessioni Tipologia Valore

Euro

Rep. 4317-art. 8 e 9 – Beni Valuta €. 777.259,886

€. 267.233.91

Rep. 4317-art.8 –Galleria pubblica €.2.275.342,00

Rep. 4317-art.8 -Uso sala convegno €. 165.266,21

C.E. n. 22/2000 - Oneri ordinari €.1.253.645,633

Rep. 4380/2000 – art. 5 Oneri

urbanizzazione a scomputo

€. 198.451,00

Atre aree di uso pubblico della superficie di

circa mq. 4.000

€. 200.000,00,

Lavori in danno Parcheggio Pubblico

Arbitrato SIMAR + interessi

€ . 915.000,00

€.1.500.000,00

Totale €. 7.552.198,693

31

Situazione, inoltre, aggravata dai danni monetari e strutturali

per l’inadempienza degli impegni sottoscritti nelle Convenzioni

Rep. 4317/1999 e Rep.4380/2000, riepilogati nella tabella 2

e ammontanti a €. 7.552.198,693.

E da tenere presente inoltre che, in riferimento agli accordi

definiti nelle varie delibere di consiglio comunali, la subentrante

Società AROS srl non ha mai ritenuto di regolarli con la

sottoscrizione delle relativa convenzione, nonostante i ripetuti

inviti dell’amministrazione comunale, ed in ultimo con la nota

del 28.02.2014.

I lavori, in verità, sono sospesi da otto anni e la relativa area

di cantiere, oltre a rappresentare un elemento di forte degrado

e di sicurezza, insiste su spazi sottratti al pubblico transito e

per di più i marciapiedi preesistenti in Via Città di Castello con

pregiudizio per la circolazione pedonale e veicolare.

Inoltre, le gravi inadempienze del soggetto privato Società

Tomassi S.p.A. e società subentrante, hanno determinato

ulteriori e gravose sofferenze economiche per il Comune di

Sora di cui alle convenzioni Rep. n. 4317/1999, n.4452 del

15.09.2003 e Rep. n. 4380/2000, mai risarcite e di cui la

Società AROS srl (proponente subentrante) si era direttamente

obbligata in virtù degli atti di impegno che formalmente e

sostanzialmente hanno richiamato, a loro volta, i precedenti

accordi stipulati con le convenzioni/contratti tutti sottoscritti

dal Comune di Sora e dalla Società Tomassi S.p.A..

La società AROS s.r.l., contrariamente a quanto dichiarato nella

nota del 06/08/2012 prot. 30653 e forse anche per altre

vicende giudiziarie estranee al presente procedimento, alla

data odierna non ha ancora presentato nessun titolo di

proprietà dell’intero compendio immobiliare.

Di fronte, infine, al lungo lasso di tempo trascorso dalla data di

sospensione delle opere e del perdurare delle situazioni di

degrado ed abbandono del cantiere che incidono in maniera

grave sulle condizioni di vivibilità del comprensorio urbano di

riferimento, nonché tenuto conto della fase di stallo in cui si

trova il procedimento di acquisizione degli immobili da parte

della Società AROS srl, il Comune di Sora non è più nelle

condizioni di:

• poter completare gli interventi a carattere pubblico di

propria competenza, a causa del mancato incasso degli

oneri dovuti;

• poter disporre degli spazi ad uso pubblico localizzati

all’interno del complesso polifunzionale dell’area ex

Tomassi;

• incassare le somme dovute dalla Soc. Tomassi Mobili a

titolo di oneri di costruzione;

• sopperire con proprie risorse agli impegni

economici assunti dalla Soc. Tomassi Mobili con la ditta

incaricata di realizzare il piano interrato dell’edificio

scolastico;

• dover intervenire con relativa frequenza per

bonificare le aree a margine del cantiere per limitare le

condizioni di degrado e di pericolo per la pubblica e

privata incolumità.

32

Il P.R.U., inoltre, quale “Area Industriale Dismessa ex

mobilificio Tomassi e zone limitrofe”, così come previsto nella

sua formulazione originaria approvata con Accordo di

Programma, non è più realizzabile a seguito di una serie di

circostanze, soprattutto per la defezione e/o rinuncia e/o

avvicendamento dei soggetti privati che non sono più

interessati a realizzare gli interventi originariamente previsti, il

mancato introito dei contributi a carico dei privati, stessi ecc..

L’avvio del procedimento sanzionatorio è stato comunicato alla

Soc. AROS subentrante alla Tomassi S.p.A. con nota. n. 48043

del 02.12.2013, affrontato peraltro anche dal consiglio

comunale con delibera n. 5 del 03.04.2014, notificata alla

stessa società il 05.06.2014 prot.n.2288.

A riguardo, nella nota prot. 47498 del 02/12/2014, di

trasmissione del monitoraggio, è stato chiesto, tra l’altro, al

Ministero se, al 31/12/2014, decade anche l’Accordo di

Programma per ciò che attiene gli aspetti urbanistici e

pertanto, per le parti non attuate, ovvero, se, nonostante la

scadenza del P.R.U., restano ancora in vigore le previsioni

urbanistiche e i progetti approvati con l’Accordo di programma

fino a nuova determinazione del Consiglio Comunale.

Il Ministero, vedi nota prot. 536 del 19/01/2015, ha invitato il

Comune a richiedere un parere specifico alla Regione Lazio,

attesa l’esclusiva competenza della materia urbanistica, in

merito alla decadenza dell’Accordo di Programma per ciò che

attiene gli aspetti urbanistici, e agli effetti sulle aree

interessate. E il Collegio di Vigilanza in data 20/01/2015 , in

ordine alla citata decadenza dei rapporti negoziali con i soggetti

privati dell’A.d.P. ha invitato l’amministrazione comunale a

formulare un quesito in ordine agli aspetti urbanistici alla

Regione Lazio, richiesto con note prot. 4540 del 05/02/2015 e

prot. 12222 del 02/04/2015.

Il quesito ripercorreva in modo puntuale e necrologico le fasi di

attuazione della riqualificazione dell’ex sito industriale in

località S. Giuliano.

L’ufficio di pianificazione per le province di Frosinone, Latina,

Rieti e Viterbo della Regione Lazio, con nota n. 186645/2015

del 14 APRILE 2015 , si è dichiarato non competente sotto

l’aspetto legislativo in merito alle problematiche sopraesposte.

Nei vari incontri avuti con il Dipartimento dell’urbanistica

regionale dr. Manetti (direttore), dott. Aiello (responsabile

ufficio di vigilanza), Arch. Gianfrancesco sempre del

Dipartimento e alla presenza dell’arch. Luisa Arcese, di chi

scrive e del consigliere Petricca e del prof. avv. Edoardo

Giardino, di Roma, legale di questa amministrazione, sono

state individuate le prove e le giuste motivazioni, per dichiarare

per gravi inadempienze la decadenza degli accordi negoziali

sottoscritti con la Soc Tomassi, che avevano promosso

l’adozione e approvazione del P.R.U. in variante al P.R.G..

Motivazioni, peraltro, già riportate in altri pareri già espressi

dallo stesso competente ufficio regionale e resi al Comune di

Castel Gandolfo Prot. 165202 del 17/05/2013 e al Comune di

Tuscania Prot. 189430 del 11/06/2012.

33

Tuttavia, è stato opportuno comunicare al predetto ufficio con

nota n.24604 del 10 LUGLIO 2015 … omissis che, così come

concordato nella sede regionale, questo ente provvederà ad

adottare gli atti di propria competenza per la decadenza delle

convenzioni private e quindi dei presupposti che portarono

all’approvazione della variante al PRG, approvata con A. d. P.

sottoscritto in data 26.11.1998 tra il Comune di Sora, Ministero

e Regione, omissis….

In aggiunta a tale aspetto, inoltre, le concessioni edilizie e i P.

d. C. a suo tempo rilasciati alla Società Tomassi Mobili S.p.A.

sono da ritenersi decadute per la parte non eseguita, come

pure le convenzioni sottoscritte dalla stessa società con il

comune di Sora per essere cessati al 31.12.2014 i termini per il

completamento degli interventi previsti nel P.R.U., anche

perché ad oggi non sono intervenuti ulteriori decreti di proroga.

Inoltre il complesso integrato risulta realizzato in difformità

alla concessione edilizia n. 22/32 del 02.08.2000 di cui alla

convenzione Rep. n. 4380/2000 ossia, come già precisato,

senza i necessari standard urbanistici del parcheggio pubblico

interrato sui mappali di pro-prietà comunale, in catasto fog.

55, particelle 199, 200p, 201, che avevano permesso di

rilasciare la stessa concessione edilizia n. 22/32 del

02.08.2000, ai sensi dell’ultimo comma dell’art.2 dell’A.d.P.

(vedi TAV. L-INT PROG. ESEC. APPROV.TO C.E.C. il

27.01.2000).E pensare che l’A. d. P. e le disposizioni della

convenzione Rep. n. 4317/1999, stipulata secondo lo schema

allegato all’accordo di programma, e di quella successiva Rep.

n. 4380/2000, dovevano garantire l’Ente Pubblico anche con un

eventuale possibile subentrante al soggetto privato originario,

obbligato all’assoluto rispetto delle disposizioni contenute nella

convenzione e nell’accordo di programma, pena la decadenza

degli accordi negoziali.

Il mancato rispetto degli obblighi prima e dopo l’approvazione

del P.R.U. dal legale rappresentante della società Tomassi,

riportati nell’atto unilaterale d’obbligo Rep. n. 35540 del 19

dicembre 1995, registrato presso l’Ufficio di registro di Cassino

il 29.12.1995, al n. 505, Serie II e sia nelle surripetute

convenzioni Rep. n. 4317/1999 e Rep. n. 4380/2000, anche

da parte d’eventuali nuovi soggetti subentranti nei rapporti

giuridici già attuati, per i quali si basava la <<convenienza del

comune>> ad attivare la riqualificazione dell’ex sito

industriale, che, allo stato de quo, fanno decadere, a tutti gli

effetti, i presupposti della variante urbanistica facendo

<<ritornare in vigore la destinazione urbanistica originaria>>,

con la conseguenze adozione dei provvedimenti dal T.U.

DELL’EDILIZIA D.P.R. n.380/2001.

L’inosservanza degli obblighi negoziali (oneri concessori

ordinari e contributi straordinari) da parte dei soggetti privati,

ha reso di fatto impossibile, sotto l’aspetto finanziario, il

completamento delle opere pubbliche (edificio scolastico e altre

attrezzature pubbliche) programmate, con riferimento anche al

mancato accredito del contributo di € 2.065.827,60 , concesso

con delibera CIPE n. 122 /12/ 2002 pubblicata sul G. U. R. I n.

76/ 2003), come indicato nelle rendicontazioni annuali.

34

STATO DEI LUOGHI DEL PRU S.GIULIANO.

35

Infatti, il parco archeologico di Piazza Annunziata, è stato

ultimato solo ed esclusivamente con l’utilizzo delle risorse

finanziarie residue del P.R.U..

L’avvio del procedimento sanzionatorio è stato comunicato

alla SOC. AROS subentrante alla Tomassi S.p.A. con nota.

n. 48043 del 02.12.2013.

Nell’ambito del P.R.U. si ricorda che in virtù

dell’approvazione dell’Accordo di Programma, sono stati

avviati i previsti interventi, sia a carattere pubblico che

privato.

Un fato lo ha movimentato con tante avversità, divertendosi

ad ostacolare un ambizioso programma che mirava a

riqualificare un ambito strategico dell’antica città.

Ricorsi storici manifestatasi nei ritrovamenti di preesistenze

murarie d’epoca romana nella piazza A. Annunziata, dove

era previsto a livello piano urbano una sistemazione a

giardino della piazza con sottostante parcheggio pubblico

interrato, nonché la realizzazione su via Piemonte di un

complesso commerciale e pubblico esercizio da parte dei

sigg. La Rocca, opere rimodulate in un parco archeologico

(Delibera C.V. del 27.11.2006 e Delibera del C.C. n. 85 del

06.12.2006).

Gli altri interventi che ruotano intorno alla riqualificazione

urbanistica dell’ex sito industriale di S. Giuliano – vedi

SCHEDA A- hanno trovato tante sofferenze nella loro

attuazione.

RISTRUTTURAZIONE ED AMPLIAMENTO DI EDIFICIO

ESISTENTE– SPAZI PUBBLICI.

1 – BUCCILLI - PANTANELLA.

L’intervento di che trattasi ricade nel P.R.G. in zona “B” di

ristrutturazione e completamento ”NUOVO CENTRO CITTA’

con gli incrementi di superficie e le modifiche di destinazione

d’uso concertate con la programmazione in parola.

La proposta, inerente il fabbricato sito in Piazza Garibaldi,

prevede l’aumento della superficie d’uso di mq.1475 nel

rispetto del volume esistente complessivo di mc.14398.

Rapporti regolati con convenzione Rep. n. 4351 del 30

aprile 1999, stipulato in forza dell’art. 6 dell’accordo di

programma.

In sintesi, il soggetto attuatore privato proponeva lo

sfruttamento del piano terra, del primo livello ad una

destinazione direzionale - commerciale, il sottotetto a

residenze ed attività ristoro, con una maggiore superficie ad

attività commerciale per mq. 1475, fermo restando la

volumetria preesistente di mc.14398,80.

La stessa definiva , fra l’altro, il contributo straordinario

in lire 206.190.000, per consentire:

• l’aumento della superficie (lire 147.500.000)

36

• la realizzazione del parcheggio pubblico-privato di mq

876 nell’ambito della perimetrazione del P.R.U. (lire

58.692.000).

Il calcolo della superficie necessaria a parcheggi pubblici e

privati è stata determinata ai sensi dell’art.5 del D.M. N.

1444/68 (applicabile per l’edilizia dire zionale, commerciale e

ricettiva) e dell’art.41 sexies L. U.n.1150/1942 (applicabile

per l’edilizia residenziale).

Gli spazi dei parcheggi da mettere in dotazione dell’ex

Palazzo Tronconi dovevano ricadere per il 50% secondo la

legge TOGNOLI in zona S. Giuliano e per la rimanente

quota, a raso, nelle vie e piazze situate a margine del

palazzo stesso.

La ditta Buccilli - Pantanella, al rilascio della Concessione

edilizia n.19/117 del 14.07.2000 , ha provveduto a versare il

contributo straordinario, (una somma di € 106.489,28 (pari

a £ 206.192.000) da versare dopo il rilascio della

Concessione Edilizia e delle autorizzazioni di maggiore

superficie e spazi parcheggi) così come stabilito in sede di

concertazione oltre naturalmente a regolare, a norma di

legge, il versamento dei relativi oneri concessori, per un to-

Il Palazzo ristrutturato sul nodo centrale dei tre assi della viabilità urbana

Viale Napoli, Piazza Garibaldi, Via Lungoliri Simoncelli.

tale complessivo di € 385504,1 pari £ 746.440.030,

superiore all’importo stabilito in convenzione di lire

480.000.000 (€ 247899,3).

37

All’agibilità del palazzo con gli standard monetizzati,

mancano le rifiniture e la copertura della galleria di Uso

Pubblico di mq 360.

Convenzioni aggiuntive Rep. N. 4534/15.11.2005 di proroga

per la ultimazione delle opere al e n.4669 del 23.10.2009

di regolarizzazione di alcune opere di varianti e ulteriore

proroga al 30.06 20011 con la prescrizione all’art.4 omissis

“in caso di mancata ultimazione entro tale termine dei lavori

relativi ai suddetti spazi pubblici e/o ad uso pubblico, il

Comune di Sora applicherà una sanzione pecuniaria pari a

€.100,00 per ogni giorno di ritardo”.

RISTRUTTURAZIONE ED AMPLIAMENTO DI EDIFICIO

ESISTENTE– SPAZI PUBBLICI.

1- FUSCO – MIRABELLA.

Convenzione n.4448 del 08.07.2003 Reg. a sora il 24.07.03

al n. 1196, serie 1.

Le opere sono state realizzate in forza del P. a. C. n.287/530

del 28.06.2005.

Gli oneri da versare ammontano a €.13.040,94, risulta

versata solo la prima rata di €.4.347,00.

L’edificio Fusco Mirabella con sullo sfondo il complesso polifunzionale

integrato Tomassi

Edificio è stato definito a livello volumetrico ma non risulta

ultimato; con più richieste l’Ente ha sollecitato il

completamento delle opere anche in funzione della cessione

al Comune degli spazi destinati a standard e la

corresponsione del saldo dovuti per oneri concessori.

La Convenzione stabiliva che “la facoltà di realizzare gli

interventi afferenti la nuova edificazione consentita

all’interno del perimetro di attuazione è subordinata

38

all’impegno da parte del privato a corrispondere al Comune

per contributo straordinario di beni e pagamenti monetari

come di seguito specificato” ovvero:

Cessione in proprietà al Comune di mq 400 del mappale

fg. 38 n° 1058 da formalizzare con successivo atto (a

titolo di contributo straordinario.

cessione gratuita al Comune anche delle aree necessarie

per le opere di urbanizzazione connesse alla funzionalità

e alle scelte tipologiche adottate (Superficie coperta di

uso pubblico mq 46,31; mq; parcheggi ad uso pubblico

residenziale mq 6.90; parcheggi ad uso pubblico

commerciale mq 36.40)…

Il soggetto privato, infine, deve provvedere al frazionamento

ed accatastamento dell’area di mq. 400 di superficie,

N.C.E.U. Fog.38 mappale 1058 ceduta al comune di sora ai

sensi dell’art.3 della richiamata convenzione e dell’atto

d’obbligo unilaterale del 19.12.1995,registrato a sora il

21.12.1995,al n,1196, per disporre gli atti definitivi di

cessione al pubblico demanio delle strade.

REALIZZAZIONE EDIFICIO PLURIFUNZIONALE– SPAZI

PUBBLICI

3 - VENDITTI GIUSEPPE ED ALTRI.

I soggetti privati non hanno mai stipulato la Convenzione

per l’attuazione dei rispettivi interventi cosi come previsto

nell’art. 6 dell’Accordo di programma.

La società subentrante D.B.M. srl, si è inserita nel

programma quale proprietaria degli immobili del sig. Venditti

Giuseppe, con delibera del C.C. n.35 del 03.11.2011, ad

integrazione di quanto deliberato con atti n. 14/2010 e

n.26/2010, per la rimodulazione del P.R.U. e degli interventi

pubblici e privati, mai approvata perché in pieno contrasto

con il citato accordo di programma.

La mancata approvazione in effetti ha riconfermato nel caso

specifico le previsioni iniziali del P.R.U., rimaste inattivate

senza nemmeno eseguire le indagini archeologiche.

Inadempienze varie equiparabili a recesso unilaterale, con i

conseguenziali provvedimenti da valutare dal C.d.V. e

conseguentemente da parte del Comune di Sora.

REALIZZAZIONE EDIFICIO PLURIFUNZIONALE – SPAZI

PUBBLICI

4 - VENDITTI VINCENZO.

È stata sottoscritta La Convenzione n. 4535 dell’ 8

novembre 2005, Reg. a sora il 02.12.2005 al n.1486,serie 1,

ma non sono stati mai avviati d i procedimenti per il rilascio

dei titoli autorizzativi edilizi (Venditti Vincenzo);

Il contributo straordinario è stato così negoziato nell’atto

d’obbligo e nella richiamata convenzione:

1-Cessione in proprietà al Comune di mq 490 (fg. 38 n°

1670, 1671) e circa mq 140 dei mappali 1669 e 906 da

formalizzare con successivo atto + € 240,21.

39

2-Cessione gratuita al Comune delle aree necessarie per le

opere di urbanizzazione connesse alla funzionalità e alle

scelte tipologiche adottate (Superficie aperta di uso pubblico

mq 50; mq; parcheggi ad uso pubblico residenziale mq 90;

parcheggi ad uso pubblico commerciale mq 125,54)

L’intervento ha ottenuto lo svincolo a condizione da parte

della soprintendenza archeologica.

La società subentrante Soc. ICOM. srl, si è inserita nel

programma quale proprietaria degli immobili del sig. Venditti

Vincenzo, con delibera del C.C. n.35 del 03.11.2011, ad

integrazione di quanto deliberato con atti n. 14/2010 e

n.26/2010, per la rimodulazione del P.R.U. e degli interventi

pubblici e privati, mai approvata perché in pieno contrasto

con il citato accordo di programma.

È un recesso unilaterale, a seguito anche di una nuova

proposta con il Piano Casa” non compatibile con le

previsioni del P.R.U..

REALIZZAZIONE EDIFICIO PLURIFUNZIONALE– SPAZI

PUBBLICI

5- CERRONE GIULIO.

La Convenzione non è stata mai sottoscritta per l’attuazione

dei rispettivi interventi.

Agli atti risulta rilasciato lo svincolo condizionato da parte

della soprintendenza archeologica.

CONTRIBUTO STRAORDINARIO da atto d’obbligo,

Nella sua qualità di proprietario di terreno e fabbricato, sito

a sora, al N.C..E.U. fog.38, n.117.n.1753,n.1766, si

impegna a trasferire al Comune di Sora, la proprietà di

porzione di terreno e porzione di fabbricato interessato

all’intervento di riqualificazione urbana ( indicato dalla

tavola allegata), fog.38 porzione della 117, a fronte di una

cubatura integrativa di mc.7600 e un recupero di mc. 3000

con porzione di mc. 1900 da cedere allo stato di fatto per un

totale di mc.12.500.

La società subentrante Soc. ICOM. srl, si è inserita nel

programma quale proprietaria degli immobili del sig. Venditti

Vincenzo, con delibera del C.C. n.35 del 03.11.2011, ad

integrazione di quanto deliberato con atti n. 14/2010 e

n.26/2010, per la rimodulazione del P.R.U. e degli interventi

pubblici e privati, mai approvata perché in pieno contrasto

con il citato accordo di programma.

È un recesso unilaterale, a seguito anche di una nuova

proposta con il Piano Casa” non compatibile con le

previsioni del P.R.U..

40

AEROFO STATO DEI LUOGHI DEL PRU

S. GIULIANO 1- parco archeologico;

2-complesso polifunzionale integrato

Ex Tomassi;

3-stato del parcheggio interrato con i

lavori in danno eseguiti

dall’amministrazione comunale,

4- stato intervento Fuso – Mirabella;

5- stato intervento Venditti G ed altri,

subentrante Soc. D.B.M srl;

6 - attrezzature pubbliche;

7 - stato intervento Venditti V,

Subentrante Soc. Icom ;

8 - stato intervento Cerrone,

subentrante Soc. Icom .

41

LE DECISIONI

Le puntuali analisi tecnico giuridiche della presente

relazione, sono conseguenti alla deliberazione del Collegio di

Vigilanza in data 20 gennaio 2015, che ha autorizzato l’am-

ministrazione per ottenere presso il dipartimento urbani-

stico (ufficio legislativo) pareri e direttive allo scopo di

garantire gli interessi della città.

L’inizio del procedimento per l’adozione dei provvedimenti di

autotutela è stato notificato a tutti i soggetti attuatori, nei

termine di legge, il 15.07.2015.

Spetta ora al Consiglio Comunale ad adottare gli atti dovuti

per avviare la decadenza delle negoziazioni ed i presupposti

della variante urbanistica, al fine di far <<ritornare in

vigore la destinazione urbanistica originaria>>, al fine della

conseguente adozione dei provvedimenti regolati dal T.U.

DELL’EDILIZIA D.P.R. n.380/2001.

Decisioni da porre all’esame del Collegio di Vigilanza, e

quindi della Regione e del Ministero per i definitivi atti di

competenza.

L’iniziativa porta già a pensare ad una totale riverifica

urbanistica dell’intero complesso edilizio ex Tomassi e zone

limitrofe, sia sotto l’aspetto tecnico che finanziario attraverso

la collaborazione di alte professionalità, tese, in via

preliminare, ad accertare l’articolato stato di fatto di tutto il

comparto edilizio dell’ex P.R.U. e le possibili ipotesi di

trasformazione d’uso di pubblica utilità:

cultura, formazione scientifica, edilizia sociale, turismo, ecc..

La proposta che riteniamo proporre è quella di creare in

quest’angolo strategico della città un polo tecnologico inter-

nazionale di ricerca scientifica e culturale.

Un disegno capace di tutelare l’ambiente, di sfruttare al

meglio le risorse naturali del territorio, di permettere un uso

sempre più capillare delle tecnologie dell'informazione e

della comunicazione, per dare nell’insieme attrattività sovra-

comunale e sviluppo sostenibile alla città, ricucendo tutte

quelle opere eseguite ed in corso di programmazione, a

partire dal parco archeologico di Piazza Annunziata con una

rete interna idonea a espandere un vero e proprio circuito

intellettuale e museale urbano.

I blocchi di S. Rosalia tuttora abbandonati in un oscuro

magazzino comunale devono tornare a risplendere in quella

piazza del piano di ricostruzione della città, distrutta dal

sisma del 1915, prevista proprio per permettere ai posteri di

riportare alla luce le strutture antiche di età romana,

sepolte nel sottosuolo e situate, in quell’era, all’intorno del

Serapeo e a confine con la Via dei Sepolcri, il tutto connesso

al grande progetto turistico della città museale

intercomunale della Media Valle del Liri.

42

Blocco R 8 sequestro S. Rosalia (1.60x 0.82x0.88 / q. 29)

Magazzino comunale sequestro S. Rosalia blocco R 9.

L’obiettivo del parco archeologico in Piazza Annunziata

puntava, al disseppellimento e all’emer-sione delle poche

tracce antiche presenti nella città imperiale, per

testimoniare le tantissime preesistenze ancora seppellite e

direttamente collegate alla storia della Città, come quelle

rimaste interrate in Piazza Mejer Ross e che portarono alla

demolizione del Cinema Teatro Capitol.

Memore della congiura politica subita nel 2001 quando corsi

il rischio di venire seppellito da 11 maestosi blocchi di pietra

lavorati del peso di 50 tonnellate cadauno, ora depositati nel

magazzino comunale di S. Rosalia e che aspettano di esser

ricollegati nel posto giusto, seguendo la storia delle

spoliazioni dei Boncompagni del XVII secolo e del XVIII

secolo, ma anche il parere dei cittadini e delle associazioni

culturali.

Una prova tangibile sono proprio nel dipinto storico

simbolo della Sora moderna, che presenta nelle linee

architettoniche della Porta di Corte le pietre lavorate di un

tempio pagano, utilizzate per la sua edificazione e

disseminate anche all’intorno della piazza, l’ingresso nobile

della città, alcune identiche a quelle scaricate 278 anni dopo

in quel di S. Rosalia.

43

Un quadro ad olio dipinto in quell’epoca, rappresenta il reale

aspetto architettonico del rinnovato ingresso nobile alla città

con le maestose pietre degli antichi monumenti spogliati,

lasciate in bella mostra sul perimetro del largario <<extra

portam civitatis>>, per dimostrare come la monumentale

opera era stata realizzata.

In realtà, dal raffronto visivo troviamo riferimenti dei

paramenti architettonici della Porta ad alcuni blocchi di S.

Rosalia (R 9) e in particolare alla testimonianza antica,

dipinta a riva del fiume e adiacente il parapetto d’argine,

pressoché identica, per dimensione e forma, al reperto R 8

delle indagini di polizia giudiziaria di S. Rosalia.

In questo nuovo disegno l’ampio cen-tro commerciale

naturale e museale all’aperto supportato dal polo tecno-

logico internazionale di alta professionalità scientifica e

culturale, dal parco archeologico sostenibile del Monte S.

Casto e Cassio e dal ripristino della rete dei cunicoli

medioevali che si ramificano nel sottosuolo dell’antico

abitato.

L’antico centro abitato, racchiude, infatti, importanti

elementi strutturali che parlano della “Sora Romana”;

estesa tra il fiume e le pendici del Colle S. Casto e Cassio.

Nel 1723, il VI duca Antonio Ludovisi Boncompagni, per rendere più accogliente l’accesso alla città costruì sul ponte una maestosa Porta di Corte, estraendo le pietre ed i marmi necessari in un sito poco distante, ove in epoca romana si trovava un macella sotto la protezione del dio Serapide. Una nuova veste eseguita in linea con l’architettura dell’epoca, caratterizzata dal lungo e stretto terrazzo di Corte che, dalla torre dell’orologio e a livello del piano nobile, si prolungava sulle verdi acque del Liri come il ponte di una nave, per annunciare al cittadino, al forestiero che si stava entrando in una città più vivibile e sicura, proiettata nella “misurata” modernità del tempo.

44

Il Colle, scelto dai primi abitatori nelle PRIMAVERE ITALICHE

per la coinvolgente e misteriosa forma piramidale, è

divenuto il simbolo della città antica e potrebbe contribuire

al decollo del turismo culturale di questa zona interna

dell’Appennino centrale, a confine della Regione Abruzzo.

L’altura rocciosa inglobata all’abitato, alle antiche vestigia, al

fiume, alle aree di verde, con i percorsi pedonali e

meccanizzati, compatibili con l’ambiente, rappresenta la

sintesi dei precedenti programmi e di quelli futuri.

Le proposte proiettate nell’aerofotografia, sono a titolo

puramente informativo, per dare al cittadino la possibilità di

esaminare, approfondire e contribuire alle scelte del

processo di rinascita della nostra Sora.

Trattasi, in effetti, di programmi integrati di sviluppo,

conformi alle norme tecniche di attuazione del P.R.G., per

tutelare e valorizzare le emergenze naturali; il monte

roccioso che ha dato sicurezza e nobiltà alla popolazione e lo

storico fiume donatore della vita.

Le aree sono da sottoporre, comunque, a studi

particolareggiati per definire le attrezzature (viottoli,

sistemazioni delle sponde del fiume e dei declivi del monte

etc.) idonee a un processo di sviluppo in un contesto di

vincoli idrogeologici, paesistici, monumentali e archeologici.

Il versante orientale del Colle, il fiume, le aree abitate

limitrofe devono tornare colloquiare come l’hanno fatto per

oltre XXX secoli, in modo che l’una sia di sostegno all’altra

per rilanciare le attività economiche in quest’ambito urbano

trasformato nel ventennio fascista.

Un ampio centro commerciale naturale all’aperto con tanti

negozi e botteghe unite l’una all’altra, in cui il colle S. Cast

S. Casto e, il fiume, i monumenti antichi e moderni

rappresentano un patrimonio inimitabile da riqualificare, per

ridare alla città quello sviluppo e quell’attrazione che in

passato richiamava la moltitudine di gente proveniente dal

circondario del distretto di Sora e da quelli confinanti di

Avezzano e di Frosinone, per vendere e acquistare.

Sono dettami urbanistici moderni per ricreare un centro

attrattivo con le botteghe dell’artigianato artistico, i negozi

moderni, i percorsi storici e archeologici, il museo della

media valle del Liri, i parcheggi con collegamenti a navetta,

le isole pedonali, i parchi a margine del fiume, ristoranti,

bar, pizzerie, tavole calde, pasticcerie e gelaterie rinomate,

ecc.

La proposta intende riprendere la riqualificazione della Piazza

Majer Ross valorizzando le preesistenze archeologiche della

domus con opere adeguate al processo di rivitalizzazione del

centro Storico integrate di nuovo ai Contratti di Quartiere,

nell’intento anche di migliorare l’accessibilità e la fruibilità

degli alloggi ora disabitati delle zone alte, per essere

funzionali alle esigenze attuali delle famiglie, con il

programma HOUSING SOCIALE.

45

Nel ventennio fascista fu prevista la

discussa circonvallazione pedemon-

tana che andava a creare forti impatti

ambientali; sul finire del XXI secolo è

stata programmata un percorso in

galleria per mettere in collegamento

la zona ovest del Rione S. Rocco con il

Rione Vescovado; una soluzione

alternativa, adagiata all’andamento

planimetrico ed altimetrico dell’abitato

pedemontano, presenta, invece,

aspetti efficaci per garantire la

prevenzione, il collegamento viabile e

ciclabile, da approfondire, in ogni

modo, con uno studio di valutazione

ambientale, per evitare qualsiasi

danno al paesaggio e di analisi

finanziaria dei costi-benefici.

.

Le iniziative previste in questa estesa area di grande valore storico e paesaggistico, sono state proiettate, a titolo puramente informativo, nell’allegata aerofotografia per dare al cittadino la possibilità di esaminare, approfondire e contribuire alle scelte del processo di rinascita della nostra Sora.

1- Preesistenze Romane e Medioevali in Piazza M. Ross; 2- Cattedrale -Tempio Italico- 3- Cordolatura strada romana; 4- Area Sacra Ravarossa; 5- Traversa Romana nel fiume ed epigrafe tombali; 6- Parco Urbano Fluviale; 7- Parco A. Valente, resti Ponte Romano C/D S.Lorenzo ; 8- Preesistenze Murarie Romane; 9- Parco S. Chiara; 10- Stazione Funicolare – ex colonia elioterapica del ventennio fascista,.

Recupero ambientale della Cava di Via Spinelle con un sottostante parcheggio multipiano e della Zona di Pianello ingresso galleria del secondo parcheggio interrato.

46

LA STRUTTURA MURARIA DELLO SPECO IN TRAVERTINO LACUSTRE: sezione monografica del camminamento sotterraneo nel vicolo Ospedale realizzato sul tracciato di strada romana caratterizzata dai solchi dei carri.

È da chiarire che la rivitalizzazione della storica area del

primo nucleo antico, dovrà passare, fondamentalmente,

attraverso la riorganizzazione di tutto il sistema d’ambito

con azioni unitarie che dovrebbero far parte di uno scenario

complessivo. E in questo nuovo disegno l’ampio centro

commerciale naturale e museale all’aperto supportato

dall’apertura del parco archeologico sostenibile del Monte S.

Casto e Cassio, e dal ripristino della rete dei cunicoli

medioevali che si ramificano nel sottosuolo dell’antico

abitato.

All’interno della città medioevale esisteva nei pressi

dell’attuale Via Pianello una sorta di roccaforte urbana in cui

i cittadini si rifugiavano una volta che il nemico era

penetrato nell’ abitato.

La cittadella era collegata con un camminamento

sotterraneo alle torri della cinta muraria a margine del

fiume.

Abbiamo avuto modo di ispezionare, nei primi anni del 1980

un camminamento, accessibile da una ampia scala esistente

nel cortile interno dell’antico Palazzo Siciliani, all’epoca di

proprietà della sig.ra Pina Quadrini, in Mancini.

Presentava una copertura a volta, con una larghezza oltre i

metri due; lo speco alquanto alto era inondato dalle acque

per una profondità tale da non permettere di proseguire l’

ispezione.

47

La nostra storia, comunque, continua

ad arricchirsi di altre similari presenze

archeologiche rimaste sepolte nel

sottosuolo, rilevate e catalogate nelle

monografie dei lavori di metaniz-

zazione dell’antico abitato (1990-91),

dove fu accertato in vicolo Ospedale

un cunicolo sotterraneo simile a

quello del Palazzo dei Siciliani.

È l’ulteriore prova che, nell’alto

medioevo, sull’impianto stradale

romano dovettero essere realizzati

una serie di camminamenti sotterranei

che mettevano in comunicazione la

cittadella episcopale, la fortezza di

Pianello e le torri della cinta muraria.

Le tante scoperte importanti devono

legarsi, principalmente, non solo al

centro internazionale di alta

formazione scientifica e di ricerca, ma

anche alla riqualificazione energetica

edilizia, al miglioramento della

mobilità e alla sicurezza dell’abitato

L’area urbana strategica - Aerofotografia R. De Ciantis -. 1. Piazza M. Ross; 2. Cattedrale; 3. Piazza

S. Lorenzo; 4. Piazza Annunziata.

dai rischi geologici e idrogeologici, attingendo dalle risorse nei fondi strutturali dei

programmi “Lazio - Europa” POR FERS UE 2014-2020.

48

PIAZZA MEJER ROSS: Agosto 2004, pavimento in signino con inserimento a mosaico; Agosto 2004, tracce di muri in elevato medievali in blocchi squadrati

L’obiettivo è anche quello di rilanciare il motore

dell’economia del terzo millennio, “il turismo”, con il

disseppellimento, lungo quell’importante asse attrezzato

d’epoca romana, delle poche tracce antiche direttamente

collegate alla nostra storia, come quelle rimaste interrate in

Piazza Mejer Ross e che portarono alla demolizione del

Cinema Teatro Capitol.

Una città da proiettare in una visione policentrica capace

di dare sviluppo a tutte le aree urbane e produttive,

particolarmente attraverso la qualità dell’aria, la sicurezza e

le attrezzature di servizio a favore della popolazione: il parco

urbano archeologico e fluviale nell’abitato antico, il verde

pubblico, le piste ciclabili a margine dei due fiumi, come

fruizione del tempo libero e più di tutto quale arterie di

collegamento degli abitati in alternativa al movimento

circolatorio autoveicolare, nel principio che il livello della

qualità della vita è nella qualità e quantità dell’acqua e del

verde pubblico.

I bellissimi paesaggi dei tre sistemi vallivi convergenti nella

conca sorana, le testimonianze storiche, i fiumi, i castelli, gli

antichi abitati, le chiese d’arte, gli edifici moderni, integrati

in un progetto strategico possono far diventare il territorio

un centro di bellezza, arte e cultura capace di richiamare i

circuiti virtuosi dell’escursionismo nazionale e europeo.

49

50

Atto di indirizzo per l’Università e la ricerca

La strategia Europa 2020 individua delle direttrici prioritarie

che possono essere enucleate su tre piani distinti: una

crescita intelligente, attraverso lo sviluppo di un’economia

basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita

sostenibile, orientata alla promozione di un’economia

competitiva ed efficiente sotto il profilo dell’impiego delle

risorse, ed infine una crescita inclusiva, attraverso la

promozione di un’economia con un alto tasso di occupazione

che favorisca la coesione sociale e territoriale.

In questo scenario si muove il presente Atto di Indirizzo che

in modo condiviso tra M&MOCS ( Centro Internazionale di

Ricerca per la Matematica e la Meccanica dei Sistemi

Complessi) Centro di Ricerca dell’Università Dell’Aquila,

fondazione M&MOCS (istituita con decreto della Rettrice

Dell’Università Dell’Aquila) e il Comune di Sora, definisce gli

obiettivi di innovazione e di consolidamento per la ricerca e

l’alta formazione universitaria.

L’Atto, infatti, oltre a stabilire le necessità basilari che

consentono l’operatività del centro, individua una serie di

assi prioritari di investimento che contribuiranno, in

coerenza con le strategie europee, allo sviluppo della ricerca

e dell’innovazione anche al fine di creare nuovi

prodotti/servizi in grado di stimolare la crescita e

l'occupazione per affrontare le sfide della società, di tutelare

l’ambiente, di sfruttare al meglio le risorse naturali del

territorio, di permettere un uso sempre più capillare delle

tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

Il sostegno di iniziative didattiche in settori di avanguardia

permetterà il miglioramento del livello di istruzione della

popolazione e il potenziale occupazionale anche attraverso la

creazione di nuovi skill professionali ad alto potenziale di

occupabilità.

L’Atto vuole, inoltre, essere un importante stimolo per il

consolidamento del sistema della ricerca scientifica,

soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra Centro-

Fondazione M&MOCS, comune di Sora, anche al fine di

rafforzare la capacità del sistema di competere a livello

nazionale e internazionale.

Obiettivi generali

L’atto di indirizzo ha lo scopo di definire in maniera condivisa

tra Centro-Fondazione M&MOCS e il Comune di Sora gli

obiettivi di innovazione e di consolidamento per la ricerca e

l’alta formazione universitaria.

Gli obiettivi generali del Centro-Fondazione rispondono alle

esigenze espresse dalle linee programmatiche di Sviluppo

dell’amministrazione del Comune di Sora.

Nel Piano di Sviluppo Comunale l’asse della conoscenza,

intesa come interventi coordinati sulla formazione, la ricerca,

51

lo sviluppo scientifico e l’innovazione tecnologica, riveste un

ruolo centrale per il progresso della città di Sora.

La conoscenza è infatti motore per la crescita del capitale

umano, che a sua volta permette lo sviluppo dell’economia e

la crescita culturale della collettività.

Con il supporto al M&MOCS si intende sostenerne

l’evoluzione qualitativa sia nella didattica che nella ricerca,

l’internazionalizzazione ed il trasferimento tecnologico.

Coerentemente con quanto previsto dal suo Statuto, il

Centro-Fondazione M&MOCS fornirà, nell’arco dei prossimi

mesi, un Piano strategico pluriennale.

Tale Piano strategico si ispirerà ad obiettivi di qualità che, in

accordo a quanto previsto dai principi generali dello Statuto

del Centro-Fondazione, comprenderanno tra l’altro:

qualità della didattica, qualificazione dell’offerta formativa

in coerenza con le potenzialità di ricerca a disposizione del

Centro-Fondazione e dei programmati ambiti di sviluppo

nonché la disponibilità a soddisfare, laddove compatibili con

la propria organizzazione, i fabbisogni di formazione

universitaria emergenti dal territorio;

qualità della ricerca e trasferimento tecnologico: la

promozione della ricerca in tutte le sue forme attraverso

l’incremento delle risorse assegnate e la loro attribuzione

con modelli incentivanti, il sostegno della formazione alla

ricerca mediante la qualificazione delle scuole di dottorato e

– ove possibile – la promozione e il sostegno dei rapporti tra

il Centro-Fondazione e le imprese attraverso strumenti

idonei a garantire la stabilità e la permanenza delle

iniziative;

internazionalizzazione:

l’ampliamento dell’apertura internazionale del Centro-

Fondazione sia sul fronte della formazione che su quello

della ricerca attraverso il sostegno ai programmi di mobilità

studentesca, i corsi erogati in forma congiunta con atenei

stranieri, il reclutamento internazionale di studenti e docenti

nonché gli scambi di ricercatori con istituzioni estere.

Gli obiettivi sopra esplicitati sono coerenti e compatibili con

quanto previsto dalla normativa nazionale in tema di

formazione universitaria e di ricerca così da garantire la

piena partecipazione del Centro-Fondazione al sistema

universitario italiano ed allo spazio europeo dell’Alta

formazione e della ricerca.

Descrizione del Centro-Fondazione M&MOCS e richieste

minimali.

L'Università dell'Aquila insieme all'Università di Roma Tre, di

Napoli Federico II e di Tolone hanno fondato il Centro

Internazionale di Ricerca per la Matematica e la Meccanica

dei Sistemi Complessi Memocs.

Inoltre è stata istituita la Fondazione Memocs con opportuno

decreto Della Rettrice dell'Università dell'Aquila.

52

La Fondazione ed il Centro Memocs sono state riconosciute

come centro di eccellenza del CNRS Francese al quale sono

stati associati.

È stato di conseguenza istituito il Laboratorio Internazionale

Cosserat-Levi-Civita.

Per operare il Centro internazionale di ricerca necessita di

una sede permanente in una città storica.

Le necessità minimali sono: un'aula, due uffici, una

foresteria docenti con almeno cinque posti letto, una

foresteria studenti adeguata e una convenzione con hotel e

ristoratori per prezzi calmierati.

Con il supporto di un’ amministrazione sarebbe possibile

attivare subito:

1) una scuola dottorale Memocs/Parigi/Essen

2) una serie di 5 conferenze annuali per 30 partecipanti della

durata almeno quinquennale.

Sono già attivabili le procedure per una scuola dottorale

Erlangen/Memocs per 9 anni e complessivamente 90

studenti.

La necessità di una sede permanente è quindi diventata

urgente visto che senza tale sede il corso dottorale non è

attivabile.

Sarebbe infine auspicabile la individuazione di un locale per

la costituzione di un laboratorio prove materiali che

potrebbe, con la sua attività conto terzi, fornire un supporto

alle attività di ricerca (utilizzando le facilitazioni della

normativa vigente) e contemporaneamente sostenere il

trasferimento tecnologico verso il tessuto imprenditoriale

locale.

Si sottolinea la possibilità di accordi con:

1) Università della California Berkeley

2) Università Pietro il Grande di San Pietroburgo

3) università tecnica di Berlino

4) università tecnica di Varsavia

5) Ecole des Arts et metiers de Paris

Infine il CNRS ha individuato un suo comitato per sostenere

la costituzione della sede permanente Memocs.

53

54

55