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I MIRACOLI DEGLI ANGELI

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I MIRACOLIDEGLI ANGELI

ANNA FERMI

I MIRACOLIDEGLI ANGELI

ISBN 978-88-566-3282-8

I Edizione 2013

© 2013 - EDIZIONI PIEMME Spa, Milanowww.edizpiemme.it

Anno 2013-2014-2015 - Edizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Stampato presso ELCOGRAF S.p.A. - Stabilimento di Cles (TN)

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Prefazione

Vangelo secondo Giovanni 20, 11-17

«Maria era rimasta a piangere vicino alla tomba. A un tratto chinandosi verso il sepolcro, vide due angeli vestiti di bianco. Stavano seduti dove prima c’era il corpo di Gesù, uno dalla parte della testa e uno dalla parte dei piedi.

Gli angeli le dissero: “Donna, perché piangi?”. Maria rispose: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno messo”. Mentre parlò si voltò e vide Gesù in piedi, ma non sapeva che era lui. Gesù le disse: “Per-ché piangi? Chi cerchi?”. Maria pensò fosse il giardiniere e gli disse: “Signore, se tu l’hai portato via dimmi dove l’hai messo, e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Ma-ria!”. Lei subito si voltò e gli disse: “Rabbunì!” (che in ebraico vuol dire: Maestro).»

Le donne che tanto lo amavano, e che bene ne co-noscevano la missione, piangono addolorate la morte di Gesù.

Il dolore e la di-sperazione le portano a dimenticare e a non comprendere le parole di Gesù, a non ricono-scerlo.

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Sul sepolcro ci sono due angeli che chiedono a Ma-ria: «Perché piangi?».

Ogni giorno, ogni volta che piangiamo di-sperati da-vanti ai nostri sepolcri, gli angeli ci chiedono: “Perché piangete?”.

Non sono parole dettate dalla curiosità, ma sono pa-role d’Amore.

Il suono di quella domanda trasforma e riapre il cuo-re alla speranza: il dolore è causato dall’impossibilità di vedere oltre il sepolcro.

Gli angeli, da sempre Messaggeri della Parola di Dio, parlando ai cuori fanno sentire la presenza dell’Amore di Dio e restituiscono all’uomo la Visione d’Amore e di Gioia della Vita: la visione parziale dell’esperienza crea l’illusione del sepolcro e causa il dolore.

Oltre il sepolcro c’è il miracolo della Vita Eterna, c’è la Visione d’Amore che rivela il Disegno del nostro cammino; oltre il tunnel vuoto e buio della sofferenza ci sono la Luce e il Calore di Dio.

C’è una via che porta oltre il sepolcro, il dolore e l’oscurità della disperazione: è la Via dell’Amore.

Gli angeli, Messaggeri Celesti, sono accanto a noi per ri-cordarci che non siamo soli e per guidarci verso il nostro Cuore, dove, nell’abbraccio dell’Amore di Dio Padre, ci sentiamo Suoi Figli e scopriamo la forza dei miracoli!

Davanti a ogni sepolcro c’è un angelo pronto a sol-levarci dal nostro pianto, a consolarci mostrandoci la vera e completa Visione dell’esperienza.

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Insieme agli angeli, giorno dopo giorno, passo dopo passo, ho imparato a modifi care la visione della mia vita, di me stessa e degli altri. Trasportata dagli angeli ho im-parato a riconoscere la meravigliosa bellezza dell’esi-stenza e la forza del mio Cuore.

Gli angeli donano un nuovo sguardo, una nuova com-prensione, un nuovo pensiero per arrivare al Cuore del-l’Amore: lì la vita è un miracolo! Che ogni uomo può realizzare.

Insieme all’angelo si impara a osservare, riconoscere, comprendere e ascoltare la vita con Amore: l’angelo ci porta in contatto con la nostra anima, la nostra essenza di Luce.

È un cammino che ci trasforma profondamente: cambiamo la visione di noi stessi e i nostri pensieri si illuminano di Luce e Amore per generare una realtà di amore, gioia e abbondanza. Perché l’anima è la parte di noi che è oltre il sepolcro, oltre il dolore: è gioia e amore.

Ascoltando la nostra anima scopriamo l’Amore e la Gioia in noi, nella nostra vita e negli altri.

L’angelo ci guida a una completa conoscenza di noi: non siamo solo corpo, mente e psiche, ma siamo anche anima e spirito. Nella consapevole visione di noi stessi superiamo l’esperienza del sepolcro per riappropriarci del miracolo della vita.

Ho voluto scrivere questo libro per testimoniare gli infi niti e quotidiani miracoli degli angeli!

La storia mia e delle persone che ho incontrato mo-stra come sia possibile bonifi care ogni dolore, superare ogni sepolcro e creare le condizioni per ricevere i mira-coli desiderati, aprendosi alla Visione dell’Amore.

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Non siamo mai soli nella sofferenza: gli angeli si ma-nifestano nei momenti di dolore per ri-cordarci che ol-tre al sepolcro c’è sempre un miracolo.

Che affi dandoci alla loro guida è possibile entrare nel Cuore Miracoloso della Vita.

Perché i miracoli non scendono dal Cielo, ma nasco-no dal Cuore.

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Introduzione

20 dicembre 2011

È quasi Natale e, nonostante sia da sempre la mia fe-sta preferita, non riesco a vivere la Gioia e l’Amore che solitamente sento forti nel mio cuore in questo periodo dell’anno.

Essere triste e preoccupata a Natale mi fa sentire fuori luogo: intorno a me si prepara la festa, gli angeli sono così vicini ma... nonostante io mi voglia affi dare all’angelo, non riesco ad abbandonare la mia angoscia.

La prima settimana di gennaio dovrò rispettare un’im-portante scadenza lavorativa e mai e poi mai riuscirò ad assolvere a tale impegno.

Ovviamente, il committente ha urgenza di ricevere il lavoro e non ammette ritardi... Anche se mi impegnassi a lavorare ventiquattro ore su ventiquattro, comunque non sarei in grado di consegnare il lavoro alla data pre-fi ssata. Oltre a sentirmi in difetto dal punto di vista pro-fessionale, sono molto preoccupata per la penale che dovrei pagare.

Mi alzo presto, dopo una notte agitata e percorro le vie ancora vuote del mio quartiere.

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Avanzo nelle strade che si stanno svegliando senza guardarmi attorno, con lo sguardo fi sso al mio ango-sciante pensiero. Come farò?!?

Non riesco a trovare una soluzione e prego gli ange-li di aiutarmi ad affrontare il disastro imminente. Non sono riuscita a individuare soluzioni e oramai non mi rimane che prepararmi all’inevitabile.

Arrivo senza accorgermene davanti alla chiesa di San-ta Maria dei Monti (il quartiere romano dove vivevo). Entro e avanzo nel vuoto silenzioso fi no all’altare: il mio cuore disperato ha bisogno della pace e dell’aiuto che da sempre trova nella preghiera. Mi seggo e apro il cuore ai miei angeli e, in particolare, all’arcangelo Michele che sento come la guida del mio cammino.

“Ho bisogno di aiuto! Ci vorrebbe un miracolo!” penso.

E immediatamente nel mio cuore sento arrivare l’an-nuncio di una nuova sfi da: “Tu credi ai miracoli?”.

Rimango in silenzio, stupita dalla domanda, dalla forza con cui è riuscita a imporsi, dalla pace che rie-sce a infondermi sovrastando il suono pesante della paura.

Sono turbata perché comprendo che non è solo una domanda, ma un invito, una richiesta.

“Tu credi ai miracoli?” sento ripetere nuovamente.Riconoscendo l’importanza della prova cerco di ascol-

tare nella profondità del mio cuore il signifi cato di quel-le parole: “Tu, ti fi di? Ti fi di veramente di Me, di Dio e di te?”.

Sono emozionata per la presenza dell’arcangelo che, squarciando le tenebre della mia mente, è arrivato a do-narmi il suo aiuto e il suo amore.

Mi sento avvolta dalla sua amorevole forza e con gio-

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ia urlo il mio sì: «Sì, credo ai miracoli!» rispondo con il cuore colmo di rinnovata fi ducia.

Lo penso sinceramente, lo affermo con la forza del-la mia anima, che ama e si fi da dei suoi compagni ce-lesti.

È pura follia credere che avvenga un miracolo quan-do tutte le condizioni reali e concrete fanno supporre il contrario.

Ma io mi fi do e affi do il problema nelle mani di Mi-chele.

Sento il suo amore avvolgermi, sollevarmi e pro-teggermi: ora non ho più paura e ritrovo l’energia per affrontare il futuro con la forte convinzione che tutto sarà sempre Bene.

Prego e ringrazio con gioia perché non mi sento sola. Quando sono con i miei angeli, sono nell’Amore,

nella gioia e nella pace. Sento la forza e la pace della loro presenza; avverto

l’energia della loro gioia. Ringrazio Maria, la Regina degli Angeli che, fi n da

molto piccola, ho sentito accanto come una mamma e che mi ha sempre aiutato a comprendere e a superare miracolosamente le diffi coltà del mio cammino.

Esco dalla chiesa e, alzando gli occhi al cielo, inspiro la luce di un cielo limpido, luminoso e gioisco per la bellezza di quella nuova giornata.

Insieme al mio cane mi incammino verso i giardini con l’intenzione di chiamare il committente e affronta-re il problema.

Non ho paura e sono sicura che riuscirò a trovare una soluzione.

Ma quale? Ancora non la intravedo, ma ho fi ducia e riesco serenamente a chiacchierare con le amiche che

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incontro al parco. Il mio stato d’animo è completamen-te cambiato dall’inizio della giornata, quando in preda all’angoscia mi ero trascinata fuori casa.

Sono passati dieci minuti e il mio cellulare mi segnala l’arrivo di un messaggio. Senza alcuna fretta incomin-cio a leggere: «Scusami, ma abbiamo avuto problemi e dobbiamo rinviare il nostro incontro dopo le vacanze. Per motivi che poi ti spiegherò il tuo lavoro non è più necessario nei tempi prefi ssati. Prenditi il tempo di cui hai bisogno. Buon Natale».

Fisso e rifi sso incredula il messaggio mentre il mio cuore rischia di scoppiare dall’emozione e dall’euforia: è un miracolo! Un vero miracolo!

Mi sembra tutto così strano e impossibile, ma... nien-te è impossibile per chi crede!

Ovviamente non è il primo miracolo che ricevo nella mia vita: Maria e gli angeli si sono sempre manifesta-ti miracolosamente, ma avverto qualcosa di nuovo in questa esperienza.

Mi seggo su una panchina e sorrido entusiasta al Cie-lo e alle meraviglie della vita. Rifl etto cercando di com-prendere il signifi cato di questa incredibile esperienza. Sento che mi sta sfuggendo il suo reale signifi cato e la sua importanza.

Incomincio a camminare seguendo il movimento dei pensieri: in che modo questo miracolo è diverso da quelli fi no a questo momento ricevuti?

Rivivo la sfi da nascosta nella domanda di Michele (“Ti fi di che quando cadrai ti salverò?”) e sento la svol-ta segnata dal mio “Sì!”.

Io mi sono affi data senza alcuna garanzia se non la convinzione che mai sarebbe permessa la mia rovina se non fosse un’esperienza utile per il mio cammino.

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Nella domanda di Michele riconosco l’importanza della prova; nel mio “Sì!” riconosco la vittoria.

I miei pensieri, ora, sono illuminati dagli angeli e nel-la radiosa luminosità della loro presenza riesco a intra-vedere il Disegno: il mio sì ha creato il miracolo!

La fi ducia ha permesso alla mia forza di manifestarsi e di realizzare il mio desiderio!

È come se una luce nuova illuminasse il mio cammi-no e mi permettesse di osservare chiaramente un mec-canismo che fi no a quel momento avevo vissuto incon-sapevolmente.

Ora tutto mi è chiaro!Rivedo sotto una nuova Luce i tanti miracoli “rice-

vuti” nella mia vita: ora comprendo che i miracoli non si ricevono, ma si creano!

C’è una forza dentro di noi, una Forza Creatrice, in grado di realizzare miracoli!

In che modo viene attivata? Quando riusciamo a contattarla permettendole di esprimersi? Dove si trova esattamente?

Dopo tanti anni di vita vissuta in compagnia degli angeli sorrido osservando come da sempre indicano nel Cuore il luogo dei miracoli!

Ora fi nalmente ci sono arrivata...È stato un cammino nel quale ho riconosciuto me

stessa e la mia grande forza: gli angeli hanno cammina-to al mio fi anco per illuminarmi la via, indicarmi i passi, custodire le prove e proteggere la missione.

Gli angeli mi hanno guidato alla soglia del Cuore.Lì ho scelto di entrare: nell’Amore ho ritrovato la mia

Casa e mi sono sentita profondamente amata. Allora ho conosciuto la mia Luce, il mio Amore e la mia forza.

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Ho riconosciuto la mia parte divina e la mia forza creatrice: nell’Amore ho imparato a realizzare i mira-coli.

Quel giorno compresi che l’incontro con Michele mi stava guidando verso una nuova missione: la stesura di un nuovo libro per raccontare la guida degli angeli nel-la via dei Miracoli!

Proposi subito al mio editore l’idea di questo libro, chiaramente ispirata dai miei Maestri. Purtroppo, però, l’editore mi rispose che non aveva la possibilità di pub-blicarlo fi no al 2014.

Mi dispiacque, ma mi affi dai agli angeli, pensando: “Il libro uscirà quando voi vorrete e riterrete utile”.

Due mesi dopo il rifi uto, l’editore mi richiamò chie-dendomi di mettermi all’opera!

Il libro sarebbe venuto alla luce prima del 2014, pro-prio come gli angeli volevano...

I tempi che stiamo vivendo offrono quotidianamen-te sepolcri insormontabili dove gli uomini piangono disperati. Il mondo della comunicazione rappresenta quotidianamente una realtà inquietante e spaventosa, che spinge l’uomo a chiudersi nella propria fragilità e a vivere con paura.

Gli angeli oggi vogliono diffondere a tutti la Logica della Speranza e mostrare come, al di là di ogni sepol-cro, ci sia la Vita.

Oggi gli angeli sono accanto agli uomini per ricor-darci la nostra forza e per mostrarci come, ancora oggi e, soprattutto oggi, sia possibile e doveroso essere felici vivendo secondo le Leggi dell’Amore.

Gli angeli vogliono portare ai cuori la Parola di Dio: noi non siamo mai soli e, affi dandoci con fi ducia alla

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guida dei Maestri Celesti, scopriamo la verità della vita e la nostra essenza divina. L’Uomo, Immagine e Somi-glianza di Dio, scopre dentro di sé la forza creatrice per realizzare i suoi miracoli!

Noi, quando Siamo Amore, siamo divini e possia-mo creare la nostra vita. Vita che diventa esperienza di Gioia, Amore e Abbondanza.

Scrivo questo libro per testimoniare, con la mia espe-rienza e attraverso le storie di altre persone, come gli angeli, guidandoci al Cuore, ci svelino il segreto del mi-racolo della Vita.

Tutto è possibile per chi crede nell’Amore: anche e soprattutto oggi!

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IL LIBRO DEI MIRACOLI

«Ogni problema ha in sé la soluzione.Lo sguardo che vede oltre l’apparenza

coglie sempre l’opportunità del miracolo.»

Ogni libro che ho scritto è stata una prova, un’importan-te esperienza di crescita, di evoluzione per la mia anima.

Il titolo è sempre stato ispirato dagli angeli e il con-tenuto ha raccontato la mia esperienza relativa al tema trattato.

È come se il titolo del libro evocasse una serie di eventi per permettermi di comprendere e quindi testi-moniare la verità delle affermazioni riportate. Gli ange-li mi chiedono storie, non dogmi.

I miracoli degli angeli mi viene in mente grazie al-l’esperienza del miracolo descritto nell’introduzione. In quell’occasione infatti ho avuto la prova di come noi siamo gli artefi ci dei nostri miracoli.

Dopo tanti anni di esperienze, che mi hanno per-messo di maturare la consapevolezza angelica con cui osservare e comprendere gli eventi, con cui scoprire la straordinarietà della vita, pensavo che sarebbe stato relativamente semplice scrivere questo libro. Il conte-nuto era chiaro, sapevo cosa comunicare e avevo a mia disposizione tante storie tra cui scegliere quelle più ef-fi caci.

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L’editore era d’accordo sulla proposta, ma con l’in-serimento di interviste ad alcuni personaggi famosi.

Non era la mia idea originaria, ma ho accettato volen-tieri: non era stato un grande problema trovarli quando avevo scritto il precedente libro Gli angeli ci guidano.

Tutto sembrava pronto per il racconto dei miracoli, per offrire ai lettori la possibilità di comprendere come vivere felici e aprire la propria esistenza all’abbondanza della straordinarietà della vita.

In realtà la regia angelica prevedeva un altro copione e io, convinta di avere chiara la meta del nuovo viag-gio, navigavo dritta al traguardo. Ma, ahimè, tempeste, nubifragi, perdita della nave, naufragio mi hanno fatto pensare che forse... non stavo procedendo sulla rotta richiesta.

In realtà davanti alle prime diffi coltà ho reagito cer-cando di risolverle, cercando di superarle. Lottavo con-tro la forza delle intemperie e alla fi ne mi sono trovata sul punto di annegare.

Proprio in quel momento, quando il cuore urlava esausto davanti al disastro, ho avuto un’illuminazione e ho compreso...

Questo libro è il miracolo!Ora mi rendo conto che non sapevo nulla dei mira-

coli! Cambio dunque la rotta e intravedo un nuovo oriz-

zonte dove gli angeli mi spingono veloci!

La prima seria diffi coltà è stata individuare i perso-naggi famosi e ottenere la loro disponibilità.

In seguito alla richiesta dell’editore, contatto l’uffi -cio stampa con cui avevo già collaborato per Gli angeli ci guidano. Sembrava che non ci fossero problemi!

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In realtà dopo un mese non ho nessun vip. Non ca-pisco bene perché l’uffi cio stampa pensi che sia meglio rinviare la ricerca a dopo le elezioni, ma non ho altra scelta che accettare.

Incomincio dunque a scrivere e a organizzarmi con le storie comuni.

Non scrivo velocemente perché sono molto impe-gnata a viaggiare per tenere corsi e seminari, ma non mi preoccupo per lo sviluppo del tema: ho tutto chiaro in mente!

Mi preoccupano, invece, i personaggi famosi che non sembrano affatto interessati agli angeli. E dove li trovo?

Sono sicura che arriveranno, perché gli angeli mi han-no sempre guidato e aiutato: “Se questo è quello che gli angeli vogliono, allora, li troverò” penso convinta.

Dimentico, invece, che tutto dipende da me.Nel frattempo continuo la scrittura dei primi capi-

toli, centrati prevalentemente sulle mie esperienze del passato.

Un pomeriggio decido di fare una pausa per bermi un caffè. Sono arrivata a scrivere quarantacinque pagi-ne e sono abbastanza soddisfatta. Mi seggo alla scriva-nia e bevo il caffè mentre rileggo le ultime righe scritte e, improvvisamente, mi cade la tazzina del caffè sulla tastiera!!!

Il computer muore, non dà più segni di vita: non è possibile! Accidenti, molto stupidamente non ho salva-to il testo su una chiavetta! È andato tutto perso...

Non mi abbatto: “Forse agli angeli non piace quello che avevo scritto...”.

Non voglio perdere tempo a portare il computer da tecnici per vedere se si può recuperare. Prendo un vec-chio computer ancora funzionante e incomincio a ri-

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scrivere. Ovviamente non riscrivo il testo perso. Penso che sia un segno che devo muovermi diversamente.

Riapro il vecchio computer e lentamente torno a ri-comporre il cammino dei miracoli.

In realtà non mi concentro molto sulla scrittura, per-ché la ricerca delle storie dei personaggi famosi è dram-matica: nessuno!

Dopo qualche giorno di crisi decido di affi darmi a Fernanda, dell’uffi cio stampa di Milano, che mi aveva aiutato nella promozione dei miei primi libri.

Fernanda è mandata dal cielo! Ha una grande grinta con cui ha sempre mosso le montagne e la sua determi-nazione mi aiuta a non scoraggiarmi e a insistere nella ricerca. Dopo tre settimane Fernanda mi presenta un elenco di personaggi veramente interessanti e il proble-ma sembra essere risolto.

Sembra..., ma non è così.Chiamo ogni giorno per fi ssare l’appuntamento del-

l’intervista e vengo sempre gentilmente rinviata alla set-timana dopo! Così, settimana dopo settimana, mi ritro-vo al mese di maggio con solo due interviste realizzate.

Incomincio a innervosirmi e a preoccuparmi seria-mente. La data della consegna del libro è per la fi ne del mese di maggio. Ho un mese di tempo per le interviste.

Parlo con l’editore che mi concede anche la prima settimana di giugno.

La sua disponibilità mi risolleva, perché mi permette un po’ di respiro.

In attesa di incontrare i vip continuo a procedere con il resto del libro.

Ho scritto sei capitoli, la maggior parte, cioè, del la-voro. Sono stanca perché lavoro intensamente e non serenamente. Ogni giorno, infatti, perdo tanto tempo a

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telefonare agli agenti dei vip per cercare di accordarmi. Ma resisto e non demordo: sono sicura che riuscirò ad arrivare a tutti quelli utili a questo tema.

Così, giorno dopo giorno, impegno dopo impegno, arrivo al fatidico 18 maggio: data che non dimenticherò mai...!

È sabato e sono in treno verso Padova. Sto andando a Bassano del Grappa dove l’indomani

avrei tenuto un seminario.Nonostante la stanchezza per l’intenso impegno del-

la scrittura del libro, che devo consegnare entro quin-dici giorni, parto con gioia.

Decido di portare il computer e occupare le quattro ore del viaggio scrivendo.

Sono in viaggio da due ore e senza distrazione prose-guo con la scrittura.

Sono immersa con mente e cuore nelle pagine dove racconto il mio incontro con Giovanna d’Arco e l’ar-cangelo Michele.

Negli ultimi tempi, infatti, una serie di coincidenze mi hanno guidato a Giovanna d’Arco. Due mesi fa un’ami-ca mi regalò I miei santi di Hilda Charlton, in cui, tra i vari santi, veniva presentata anche Giovanna d’Arco. La sua fi gura, il suo combattere fi no alla morte per rimanere fedele a Dio e alla sua missione mi colpì profondamente. La sua forza, la sua potenza mi toccarono l’anima e mi rincuorarono.

Una settimana fa, poi, l’attrice Monica Guerritore, nell’intervista per la testimonianza sull’angelo, mi ha parlato a lungo della sua rappresentazione teatrale dedi-cata, appunto, a Giovanna d’Arco. Monica Guerritore descrive la forza con cui Giovanna lotta per rimanere

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fedele alla sua missione, alla sua vocazione, ai suoi an-geli. Ma porta in scena anche la paura, la tentazione che anche Giovanna d’Arco affronta.

In particolare mi colpisce una frase riportata in La forza del cuore con la quale Monica Guerritore descrive il dubbio doloroso di Giovanna d’Arco: e se la voce del l’angelo fosse un’illusione?

Ovviamente Giovanna vincerà il dubbio con la forza dell’Amore per il servizio.

In quel momento avverto nel mio cuore una voce lon-tana: “Dove è fi nita la tua forza? Tu hai la forza per vince-re ogni diffi coltà, ma non stai usando tutta la tua forza”.

Mi fermo e rifl etto: riconosco la verità di quelle parole.Ho sempre lottato con ardore per le mie cause riu-

scendo con successo a realizzare i miei propositi: ho combattuto per riuscire a mandare in onda la serie tv Angeli, per comunicare i contenuti in cui credevo, ho difeso i miei angeli anche ritirandomi quando avevo capito che sarebbero stati offesi e calpestati.

La parola impossibile non l’ho mai accettata.Fin da piccola quando mi sentivo rispondere: «Non si

può, non è possibile!», pensavo: “Perché? Niente è im-possibile”. E sempre riuscivo a realizzare l’impossibile.

Ora, invece, cosa mi trattiene? Pur riconoscendo le diffi coltà oggettive di questo mo-

mento non sfodero la forza, evito il combattimento.“Perché?” mi chiedo.

Improvvisamente lo schermo del computer si colora di azzurro.

Non capisco, soprattutto perché io e il computer ve-niamo da due pianeti diversi. Per me è più facile comu-nicare con gli angeli che con il computer.

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Maldestramente schiaccio il tasto Invio e... tutto spa-risce.

Incredula fi sso lo schermo vuoto. Chiudo il fi le, lo riapro: tutto è vuoto!

Incomincia ad assalirmi il panico perché molto stu-pidamente non ho salvato una copia su chiavetta, né da altra parte. Sei capitoli, metà libro andato in fumo...!

In quel momento crollo. La stanchezza, la tensione per le diffi coltà continue mi fanno accasciare a terra.

Chiudo il volto tra le mani mentre mormoro: «Non ce la faccio più... Mio Dio...».

La testa mi scoppia, mi manca il respiro mentre un peso mi opprime il petto. Mi viene da piangere, ma mi trattengo per la vergogna.

Ora che farò? Mi sento sola.«Signora, scusi si sente bene?»Mi volto in direzione della voce e incontro lo sguar-

do di un uomo seduto al di là del corridoio del vagone.Contrariamente alla mia solita riservatezza mi lascio

andare: «Sono disperata... ho cancellato tutto quello che ho scritto! E devo consegnare il libro tra due settimane!».

L’uomo viene a sedersi accanto a me: «Mi lasci ve-dere...».

Sorrido guardandolo: sembra un angelo. Ha due grandi occhi azzurri, lunghi capelli bianchi, lineamenti delicati e modi gentili, dolci.

Incomincia a smanettare cercando di individuare il problema.

Mi sorride: «Non si preoccupi... andrà tutto bene, ri-solveremo tutto».

Lo osservo e riconosco la presenza di una forza par-ticolare. Una profonda calma placa la mia ansia.

«Di cosa si occupa?»

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«Mi occupo di angeli... Il libro è sui miracoli... sui miracoli degli angeli...»

Sgrana i suoi grandi occhi azzurri e mi fi ssa sorri-dendo.

«Lo so», aggiungo come se avessi intuito il suo pen-siero «devo avere fede! Devo rimanere centrata nel cuore, non abbandonarmi alla disperazione e chiede-re. Quando si chiede si riceve, ma in questo momento sono poco centrata. Anzi... sono proprio sfasata.»

L’uomo continua a occuparsi del mio fi le disperso. Chiama al cellulare un conoscente, che è tecnico infor-matico specializzato, per farsi guidare nel ripescaggio, ma... niente da fare...! Il mio testo sembra essere svani-to nel nulla!

Mi guarda dispiaciuto: «Mi spiace, vedrà che troverà la soluzione».

“Già, per forza”, penso “d’altronde io credo ai mi-racoli...!”

Sono consapevole della gravità del problema, ma la dolce forza di quell’uomo mi rassicura, mi rasserena.

Parliamo di angeli, di Bibbia, di Dio. Ma è una co-municazione particolare: di pochissime parole e di do-mande e risposte intuite. Lui risponde alla mia doman-da mai formulata, come se leggesse i miei pensieri. Ma soprattutto è la comunicazione invisibile, sottile, fatta di energia, di pace, calma, forza che mi placa e mi so-stiene.

Il dolore al petto è cessato, il respiro è rilassato. Chiudo il computer ormai arresa all’inevitabile.Arriviamo a Padova: entrambi scendiamo.«Mi permetta di offrirle un caffè.»Accetto volentieri: ho bisogno di riprendermi, di de-

cidere cosa fare.

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Voglio tornare a casa, voglio vedere di cercare di ri-solvere il problema, ma soprattutto voglio ritirarmi per comprendere. Non ho la forza di dedicarmi agli altri.

Ci salutiamo. I suoi occhi diventano ancora più lim-pidi: «Vedrai che domani comprenderai e sappi che quella che oggi ti appare come una diffi coltà, domani non sarà più tale» e mi stringe in un delicato abbraccio.

Io mi volto in cerca della biglietteria. Mi giro per risalutarlo, ma è sparito. Nel nulla.

Le sue parole, però, continuano a risuonarmi con potenza.

Riprendo il treno per rientrare a Roma. Ho un forte mal di testa, la nausea. Cerco di pensare a come risol-vere il problema. Ma non ho più paura. Ogni volta che risento le parole di commiato di quel signore ritrovo la forza.

“Qualsiasi cosa accada io riuscirò!”

La notte dormo a fatica per la testa che continua a picchiare forte.

Alle quattro mi sveglio, esco sul balcone alla luce dell’alba che nasce. Contemplo la bellezza di quel cielo e sento il cuore riaprirsi alla gioia, all’Amore.

Ringrazio la Bontà di Dio. So che nulla avviene per caso e in ogni esperienza c’è il mio dono.

Non ho sonno. Apro a caso il Nuovo Testamento.Trovo la Seconda lettera ai Corinzi di san Paolo e

leggo (1, 8-10): «Dovete sapere, fratelli, che in Asia ho dovuto sopportare sofferenze grandissime, addirittura superiori alle mie forze. Temevo di non potere soprav-vivere. Mi sentivo già un condannato a morte. Dio ha voluto così, per insegnarmi a mettere la mia fi ducia non in me stesso ma in colui che dà vita ai morti. Egli mi ha

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liberato da un grande pericolo di morte, e mi libererà ancora...».

Le parole di san Paolo accarezzano dolcemente il mio cuore. Mi donano pace e serenità.

Comprendo la prova: «Quanta fi ducia ho in Dio? Chiedo veramente con la fede nella sua risposta? Chie-do con la certezza che Lui mi ascolta e mi risponde?».

No, non sempre. Comprendo quindi che le diffi coltà diventano la pro-

va necessaria per imparare ad avere veramente fede: per comprendere che la fi ducia in Dio è la soluzione e la condizione necessaria per realizzare i miracoli.

Quando e perché ho rinunciato alla mia forza? Quando e perché è venuta meno la mia fi ducia nella

risposta di Dio?Mi metto a pregare e sento la preghiera aprire il cuore

e riportarmi nell’Amore, nella Gioia. Sento l’abbraccio di Dio che mi risolleva. Prego con gioia, non per ottene-re un risultato, ma per essere nella pace che mi dà forza.

“Io lotterò per questo libro con la stessa forza con cui sempre ho lottato. Ma per vincere, per riuscire ho bisogno di Dio. La mia forza è la Sua forza. La mia for-za è il Suo Amore che dona gioia al mio cuore.”

Prego gli angeli. Prego Gesù Cristo e prego Maria.Sento la forza di Gesù accompagnarmi e la dolcezza

di Maria sostenermi.Allora non chiedo più di riuscire a ritrovare il fi le

perduto, né di riuscire a terminare il libro in tempo, ma chiedo: “Signore, fa’ che il mio amore per te aumenti. Che il mio cuore si apra completamente a Te. Io ti chie-do di donarmi la fede, la fi ducia in Te. Io sono al Tuo servizio. E servirti è la mia vita”.