I mestieri del marketing
-
Upload
truonglien -
Category
Documents
-
view
224 -
download
1
Embed Size (px)
Transcript of I mestieri del marketing

1 di 63
Report finale
I mestieri del marketing Quali mestieri attendono gli allievi
dei corsi di laurea/master in marketing?

2 di 63
Sommario
1 Introduzione ........................................................................................................................................... 3
2 Obiettivi della ricerca .............................................................................................................................. 5
3 Metodologie di indagine ......................................................................................................................... 6
3.1 Analisi desk ..................................................................................................................................... 6
3.2 Analisi field ..................................................................................................................................... 8
4 I mestieri del marketing ........................................................................................................................ 11
4.1 Opportunità di lavoro per i neo-laureati in marketing, comunicazione e vendite ....................... 11
4.2 Evoluzione delle professioni in area marketing, comunicazione e vendite ................................. 12
4.3 Le nuove professioni nel mondo delle start-up ............................................................................ 21
5 Le competenze e le skill richieste in area marketing, comunicazione e vendite .................................. 24
5.1 Competenze e skill ....................................................................................................................... 24
6 L’offerta formativa post-graduate nelle Università italiane ................................................................. 30
6.1 I canali di reclutamento e la migliore Università .......................................................................... 30
6.2 Analisi dell’offerta formativa ........................................................................................................ 32
Conclusioni ................................................................................................................................................. 39
Il team di ricerca ......................................................................................................................................... 41
Bibliografia.................................................................................................................................................. 42
Indice delle Figure e delle Tabelle .............................................................................................................. 44
Appendice ................................................................................................................................................... 46

3 di 63
1 Introduzione
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un cambiamento strutturale della funzione marketing che ha
investito tutte le imprese prescindendo dalle peculiarità di ogni business. Si tratta di un processo di
evoluzione continua che riflette il più rapido cambiamento della storia moderna nell’ambito del marketing
(Grønholdt & Martensen, 2005).
La diffusione di Internet e delle sue differenti applicazioni, in particolare delle tecnologie e delle
infrastrutture del Web 2.0, e le sfide poste dalla globalizzazione e dall’apertura di nuovi mercati
rappresentano due dei più importanti fenomeni innovativi che stanno trasformando strutturalmente le
modalità di fare impresa (Del Vecchio & Passiante, 2015). La pervasività delle soluzioni tecnologiche del
Web 2.0 e la globalizzazione dei mercati non solo hanno permesso di ottimizzare, dal punto di vista sia
tecnico sia economico, le attività d’impresa (Mattiacci & Pastore, 2014), ma soprattutto hanno modificato
le modalità di creazione di valore e facilitato le relazioni e le interazioni tra imprese e clienti e tra clienti e
clienti (Liang, Ho, Li, & Turban, 2011; Verona & Prandelli, 2006), in un’ottica sempre più multicanale e
multidevice (Boaretto, Noci, & Pini, 2011).
Le innovazioni tecnologiche e l’internazionalizzazione del mercato hanno costituito fattori abilitanti per lo
sviluppo della customer orientation (Möller & Halinen, 1999), fondata sulla relazione e sulle dimensioni
esperienziali nella gestione/fruizione dei prodotti e dei servizi, nonché sul coinvolgimento e sulla
partecipazione dell’utilizzatore finale (Pine & Gilmore, 2000), sull’innovazione collaborativa e più in
generale sulla co-creazione della value proposition (Boaretto et al., 2011; Cova, Dalli, & Zwick, 2011;
Galvagno & Dalli, 2014).
Nell’attuale contesto competitivo globale, i processi di creazione di valore e le operation d’impresa stanno
subendo un’importante riconfigurazione e riconcettualizzazione in un’ottica digitale e internazionale,
soprattutto con riferimento alle funzioni marketing, comunicazione e vendita. Ciò ha determinato
cambiamenti nei ruoli, nelle funzioni, nelle competenze e nelle professionalità richieste dal mercato del
lavoro. Basti pensare a tutte le professioni connesse al mondo digitale, che hanno affiancato e spesso
sostituito professioni costruite avendo come riferimento la comunicazione classica: community manager,
digital copywriter, digital PR, digital advertiser, web analyst, e-reputation manager, SEO specialist, data
scientist, solo per citarne alcune (Xhaet & Fidora, 2015). Lo sviluppo di nuove professioni non pare peraltro
terminato, visto che in un arco temporale di 20 anni il 47% degli impieghi esistenti potrebbe essere
obsoleto e non più ricercato (Xhaet & Fidora, 2015). Lo stesso mercato del lavoro si è progressivamente
trasferito in sedi digitali: le imprese cercano risorse umane sondando i social network e postando offerte
di lavoro su portali dedicati; gli individui usano gli stessi canali per promuovere il loro profilo e per cercare
opportunità. Domanda e offerta di lavoro si incontrano sempre di più nel mondo virtuale, ciò che
determina nuovi comportamenti dell’una e dall’altra parte.
La nuova complessità ambientale genera interessanti opportunità sia per le imprese sia per il mondo
universitario e della formazione. Le imprese cercano oggi laureati in grado di dimostrare competenze
tecniche, creatività, pensiero critico, orientamento al futuro e capacità di adattamento ai cambiamenti
(Ackerman, Gross, & Perner, 2003; Alpert, Heaney, & Kuhn, 2009; Kerr & Proud, 2005). Precedenti ricerche
hanno tuttavia rilevato l’esistenza di un gap tra quanto ricercato dalle aziende e quanto insegnato nei
corsi universitari (Edelman, Manolova, & Brush, 2008). Le analisi condotte hanno evidenziato un generale
malcontento delle aziende verso gli studenti che si affacciano al mondo del lavoro; le imprese giudicano
insufficienti e incomplete le competenze pratiche e di negoziazione che gli studenti hanno acquisito nel
corso degli studi, la capacità di confrontarsi e di relazionarsi in situazioni critiche (Kelley & Bridges, 2005;
Rodriguez, 2009), e in generale la maturità e l’esperienza (Bennett et al., 2008), la preparazione al mondo
reale (Moghaddam, 2011; Swanson & Tomkovick, 2012). Tutto ciò in una visione critica delle Università e

4 di 63
di altri enti di formazione che, a loro avviso, pongono un’enfasi eccessiva sulla teoria, sulla strategia e sul
lato “glamour” del marketing nella formazione aziendale (Alpert et al., 2009; O’Brien & Deans, 1995).
Per rispondere con successo alle sfide poste dall’attuale contesto competitivo, la ricerca, la formazione e
la pratica di marketing dovrebbero focalizzarsi prevalentemente su aspetti quali il web, il mobile, il
trattamento dei big data, i KPI (key performance indicators) e sullo sviluppo del nuovo mix conoscenze-
competenze-esperienze per la leadership (Forbes Insights, 2015; Harvard Business Review Analytic
Services Report, 2015).

5 di 63
2 Obiettivi della ricerca
La presente ricerca vuole favorire la comprensione e l’identificazione dei nuovi “mestieri del marketing”
e delle competenze, conoscenze e abilità richieste ai neo-laureati e diplomati master di primo e secondo
livello nel mercato del lavoro italiano.
I risultati che ne emergeranno consentiranno:
Agli studenti di selezionare con maggiore consapevolezza il loro percorso di studi e ai neo-
laureati o diplomati master di arricchire il loro bagaglio culturale e tecnico al fine di soddisfare
le richieste del mercato
Alle università/docenti universitari di pianificare in modo più appropriato i contenuti e le
opportunità di placement nei corsi di formazione e nei servizi connessi
Alle imprese e ai manager di confrontarsi con i nuovi ruoli che stanno emergendo al fine di
migliorare il processo di recruitment.
La ricerca si propone tre obiettivi:
a) la comprensione dei nuovi ruoli e dei nuovi compiti attribuiti al marketing, alla comunicazione e
alle vendite nelle imprese (pubbliche, private e di servizi) e le competenze e capacità richieste
dai manager ai neo-assunti, con particolare attenzione al settore di attività, all’area geografica e
alla dimensione aziendale;
b) la conoscenza approfondita delle nuove attività imprenditoriali (start-up) in ambito marketing,
comunicazione e vendite/commerciale al fine di elaborare una tassonomia dei nuovi ruoli
imprenditoriali nell’era digitale e globale.
c) la mappatura dei corsi di laurea magistrale in marketing, comunicazione e vendite e dei master
di primo e secondo livello dedicati agli stessi argomenti di tutte le università italiane al fine di
supportare le università e gli altri enti di formazione nell’eventuale rifocalizzazione dell’offerta
formativa professionalizzante.
Particolare attenzione viene posta sulle tematiche della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione delle
imprese allo scopo di comprenderne i trend evolutivi in atto e l’impatto che questi cambiamenti hanno
sul processo di ricerca e selezione del personale. In questa prospettiva, ci si propone di delineare lo
sviluppo delle nuove opportunità professionali relative alle funzioni marketing, comunicazione e vendite.

6 di 63
3 Metodologie di indagine
Il disegno di ricerca si compone di due fasi, desk e field (Figura 1), ciascuna articolata in una serie di passi
caratterizzati da specifici obiettivi, tecniche di ricerca e strumenti di rilevazione dei dati (Creswell, 2008).
Figura 1 – Disegno della ricerca
3.1 Analisi desk
L’analisi desk comprende la definizione delle attività e delle competenze richieste dalle imprese,
l’identificazione delle start-up imprenditoriali e la mappatura dell’offerta formativa universitaria a livello
post-graduate.
Definizione delle attività e delle competenze richieste da parte delle imprese in
ambito marketing, comunicazione e commerciale/vendite
Il primo passo ha l’obiettivo di definire le attività e le competenze richieste in ambito marketing,
comunicazione e vendite da parte delle imprese. A tale fine, sono state utilizzate queste fonti:

7 di 63
- Corriere della Sera. Sono state selezionate e classificate 1 le offerte di lavoro pubblicate con
cadenza settimanale nella rubrica TrovoLavoro negli anni 2010 e 2015, disponibili in forma
digitale presso la Biblioteca Sormani di Milano. Sono altresì state contate le pagine dedicate alle
inserzioni del personale dall’anno 2000, per individuare la progressiva migrazione del mercato
dall’offline all’online, accessibili anch’esse alla Biblioteca Sormani;
- Sezioni dei siti web dedicate alle offerte di lavoro (“Lavora con noi”, “Job Opportunities”,
“Careers” e simili) di
top 100 imprese a livello globale utilizzando il Future Brand Index 2015;
Adecco (principale agenzia interinale e di offerta di part-time jobs);
Pricewaterhouse Coopers, Ernst & Young, Deloitte e KPMG (società di consulenza a
livello internazionale);
neo-laureati.monster.it e Linkedin (motori di ricerca del settore job placement);
Portali job placement delle top 5 Università statali italiane (Università di Bologna,
Università di Modena, Università di Padova, Università di Trento e Università di Parma)2.
Per selezionare le offerte di lavoro pertinenti agli ambiti di indagine, è stata utilizzata la funzione “search”
presente nelle pagine web e le parole chiave oppure la ricerca per funzioni “marketing”,
“communication/comunicazione” e “sales/vendite/commerciale” come primi criteri di selezione degli
annunci. Come ulteriori criteri di ricerca, ove disponibile, sono stati selezionati i campi “Esperienza
lavorativa inferiore a 3 anni”, oppure “Opportunità di lavoro per neo-laureati”, oppure “Laurea in…”
“Master in…”, “Post-laurea in…” indicando quali ambiti preferenziali marketing, comunicazione, vendite
e management (Pefanis Schlee & Harich, 2010).
L’elenco delle opportunità lavorative è stato successivamente organizzato per data decrescente di
pubblicazione (dalla più recente alla meno recente) al fine di procedere alla codifica dei job title. Il
processo di codifica, realizzato tramite il software Nvivo (versione 11), ha permesso di organizzare
all’interno dello stesso nodo le posizioni lavorative che richiedevano le medesime responsabilità e
mansioni, competenze di base e preferenziali. I nodi così individuati sono stati classificati per ambito di
riferimento (marketing, comunicazione o vendita) e a ogni nodo è stato assegnato il job title più
rappresentativo.
Inoltre, per ciascun nodo l’elenco delle skill (competenze di base e preferenziali) è stato anch’esso
sistematizzato e codificato al fine di eliminare le duplicazioni, e successivamente è stato ricondotto alla
classificazione proposta da Schlee e Harich (meta-skill, competenze tecniche, competenze informatiche e
specifiche competenze) e ai 16 criteri di Messina (1991 e 1987). Ovviamente la classificazione e i criteri
sono stati adattati al contesto attuale di riferimento.
Start-up imprenditoriali
Per quanto riguarda le start-up imprenditoriali, lo scopo consiste nell’identificare il numero, il core
business, la dimensione e la localizzazione geografica delle nuove attività in ambito marketing,
comunicazione e vendita.
1 Il database comprende i seguenti campi: data di pubblicazione, istituzione proponente (azienda, agenzia interinale, motore di ricerca, università), job title, funzione aziendale, responsabilità/mansioni, competenze base, competenze preferenziali, note. 2 Classifica Censis online – www.censismaster.it

8 di 63
I dati secondari riferiti a queste realtà sono stati estratti dal database start-up del Registro delle Imprese3,
che consente di identificare il core business (Codice ATECO2007, Divisione ATECO e Sezione ATECO), la
localizzazione geografica (Regione, Provincia e Comune) e la dimensione aziendale (Classe Valore della
Produzione, Classe di Addetti e Classe Capitale).
L’estrazione dal database del Registro delle Imprese è stata condotta selezionando solo i codici
ATECO2007 riferiti alle attività di marketing e comunicazione (M70 – “Attività di direzione aziendale e di
consulenza gestionale” e M73 – “Pubblicità e ricerche di mercato”). Il codice ATECO2007 G46 “Commercio
all’ingrosso, escluso quello di autoveicoli e moticicli” è stato escluso dall’analisi in quanto inclusivo
soltanto dei nuovi esercizi commerciali retail e wholesale 4 e pertanto limitatamente attinente agli
obiettivi della ricerca.
Successivamente, i ricercatori hanno visitato il sito web di ogni singola start-up al fine di inserire a
database una descrizione accurata del core business e dei servizi offerti. Il database così ottenuto è stato
codificato e analizzato con il software Nvivo, utilizzando algoritmi di data/text mining, in particolare
cluster analysis e regole di associazione (Rencher, 2003).
Percorsi di laurea magistrale e di master universitari
Partendo dall’elenco delle Università italiane reperibile sul sito del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, sono stati individuati i percorsi di laurea magistrale e di master di primo e
secondo livello che hanno nel titolo le parole marketing, comunicazione, vendite. Successivamente,
accedendo al sito di ciascuna Università e consultando l’offerta didattica a livello post-graduate attiva
nell’anno accademico 2015-2016, è stato costruito un database completo di tutte le lauree magistrali e
master di primo e secondo livello in area marketing, comunicazione, commerciale/vendite5. Sono state
quindi costruite mappe cartografiche di localizzazione dei corsi utilizzando il software ViewMap di ArcView
e i titoli dei vari corsi sono stati analizzati con la content analysis e successivamente con la network analysis
utilizzando il software Gephi.
3.2 Analisi field
Sulla base delle evidenze emerse nella fase desk, è stato somministrato un questionario in modalità CAWI
(Computer Assisted Web Interviewing) a un campione di imprese selezionato dal database IlFAC di
proprietà del gruppo TBS. Il database include gli indirizzi e-mail dei “contatti” classificati per funzione
aziendale (per esempio, Marketing – Direttore Marketing), ai quali è stato inviato direttamente il
questionario.
Il questionario è strutturato in quattro sezioni:
1. Internazionalizzazione
2. Digitalizzazione
3 http://startup.registroimprese.it/isin/home;jsessionid=4NUrIIXblvFhPKnPPGP7-2R-.isin2#
4 L’elenco delle start-up è stato sistematizzato in un database contenente i seguenti campi: ragione sociale, sito web, codice fiscale, natura giuridica, area geografica, iscrizione Registro Imprese, iscrizione Sezione Start-up, codici ATECO, classe Valore della produzione, classe Addetti, classe di Capitale. 5 I campi del database sono: regione, nome dell’università, città, sito web, classe della LM, titolo della LM, caratteristiche della LM e dei master (interclasse, lingua di erogazione, doppio diploma, online).

9 di 63
3. Competenze e skill dei neo-laureati
4. Anagrafica.
La prima sezione “Internazionalizzazione” indaga le strategie di internazionalizzazione delle imprese in
termini di attività svolte sui mercati esteri, aree geografiche penetrate, principali motivi che guidano il
processo di internazionalizzazione e percentuale del fatturato estero.
La seconda sezione “Digitalizzazione” è dedicata alle strategie di digitalizzazione delle imprese in termini
di utilizzo di canali/strumenti digitali, finalità, importanza, trend e cambiamenti significativi avvenuti.
La terza sezione “Competenze e skill dei neo-laureati” rileva gli aspetti chiave della ricerca: numero di
neo-laureati in marketing assunti negli ultimi due anni, numero di neo-laureati in marketing che si prevede
di assumere quest'anno o nel prossimo anno, posizioni ricoperte, principale mestiere del marketing del
futuro, competenze e skill, canali utilizzati per il reclutamento dei neo-laureati.
La quarta e ultima sezione “Anagrafica” rileva la funzione e la qualifica aziendale dei rispondenti, il settore
di attività, la tipologia di clientela servita, il fatturato e il numero di addetti.
Le quattro sezioni sono state strutturate con domande a risposta singola, multipla o scala Likert a 7 punti.
Il questionario è stato somministrato attraverso la piattaforma elettronica – LimeSurvey. Dopo una fase
iniziale di attivazione della piattaforma, è stato condotto un pre-test del questionario coinvolgendo 8
marketing manager delle realtà aziendali più progredite a livello nazionale e internazionale, 2
professionisti del marketing e della comunicazione d’impresa e 2 docenti universitari (professori ordinari)
(Corbetta, 1999). I feedback ricevuti durante la fase di pre-test hanno permesso di semplificare la struttura
del questionario, riformulando domande e opzioni di risposta non chiare ed eliminando le duplicazioni
riscontrate.
Il link di acceso diretto al questionario è stato quindi inviato dalla piattaforma LimeSurvey attraverso e-
mail personalizzate indirizzate ai contatti del database IIFac, selezionati per funzione. Allo scopo di
rendere automatico e univoco l’accesso alla piattaforma della ricerca, all’interno della e-mail inviata è
stato inserito un link attivo e univoco per ciascun potenziale rispondente. Inoltre, è stata predisposta in
modalità remota la profilazione dei singoli rispondenti, in modo da rendere univoco il profilo in sede di
raccolta dati e di permettere la tracciabilità delle risposte.
Data la struttura finale del questionario, il tempo medio di compilazione è stimato in circa 15 minuti.
Sono state inviate e-mail a 16.183 contatti, e sono stati ottenuti 2.291 questionari, di cui 1.562 questionari
completi, con un tasso di risposta del 14%, allineato alla tipologia di indagine (Cycyota e Harrison, 2006;
Anseel et al., 2010)6.
La maggioranza degli intervistati appartiene a funzioni in area marketing, commerciale e comunicazione:
il 45% appartiene alla funzione marketing, il 17% lavora nella direzione commerciale, il 13% nella funzione
comunicazione (Figura 2).
6 Le meta-analisi di Cycyota e Harrison (2006) e di Anseel et al. (2010), che confrontano centinaia di respose rate ottenuti da varie tecniche di intervista, riportano una media intorno al 35% con una varianza del 17-20%, una mediana di poco inferiore alla media e una moda compresa tra il 15 e il 20%.

10 di 63
Figura 2 – Distribuzione dei rispondenti per funzione aziendale
Per quanto riguarda il profilo delle imprese intervistate, i dati più significativi sono i seguenti:
- In termini di dimensione d’impresa, il 6% è costituito da micro imprese, l’11% da piccole imprese,
il 26% da medie imprese, il 57% da grandi imprese;
- Per quanto riguarda la localizzazione geografica, il 79% delle imprese intervistate è localizzato al
Nord Italia, il 16% nel Centro, il 5% nel Sud e nelle Isole;
- Per quanto riguarda il grado di internazionalizzazione, la maggior parte delle imprese intervistate
importa e/o esporta, mentre il 35% dichiara di non essere internazionalizzata ma di avere
intenzione di aprirsi al mercato estero in futuro;
- Il 51% delle aziende opera in mercati principalmente B2B, il 35% in mercati principalmente B2C,
e il 14% dichiara di avere un fatturato equamente distribuito tra B2B e B2C;
- Relativamente al grado di digitalizzazione, pressoché la totalità (96%) delle imprese utilizza canali
e strumenti digitali, anche se con intensità molto eterogenea. Segmentando le imprese in base
al loro grado di digitalizzazione, il 47% delle imprese ha un basso grado di digitalizzazione, il 45%
ha un medio grado e l’8% ha un elevato grado di digitalizzazione7;
- Relativamente alla distribuzione per settori, la maggior parte delle imprese opera nel settore
manifatturiero (32%); seguono Servizi di informazione e comunicazione (11%), Attività
professionali, scientifiche e tecniche (9%), Attività amministrative e di servizi di supporto (4%),
Attività finanziarie e assicurative (2%), e altri settori con percentuali via via inferiori. Particolare
attenzione è dedicata ai quattro settori cardine dell’economia italiana (cfr. AA.VV., 2009):
Abbigliamento-moda (4% del campione), Automazione-meccanica-gomma-plastica (3%),
Alimentari-vini (8%) e Arredo-casa (2%).
7 Per segmentare le imprese è stato calcolato un indice di digitalizzazione. Le imprese con scarsa digitalizzazione utilizzano in media almeno 3 canali o strumenti digitali (su un totale di 10) per svolgere da 1 a 4 attività; le imprese con media digitalizzazione utilizzano in media almeno 5 canali per svolgere tra le 5 e le 7 attività; le imprese più digitalizzate utilizzano 7 o più strumenti digitali per svolgere tra le 8 e le 9 attività.

11 di 63
4 I mestieri del marketing
Gli elementi che emergono incrociando i risultati delle indagini desk e field possono essere sintetizzati in
cinque punti, ciascuno dei quali viene approfondito in seguito.
a) Per il prossimo immediato futuro (anno corrente e prossimo) sembra ridursi l’intenzione, da
parte delle imprese, di assumere neo-laureati in marketing. Tra le imprese che assumono, il
marketing mantiene una posizione stabile, la comunicazione diminuisce e il commerciale
aumenta.
b) Tra le professioni più richieste, il marketing “vince” e al suo interno la figura del Brand/Product
Manager si colloca al primo posto. Dopo oltre ottant’anni, il Brand Management System8 (Low e
Fullerton, 1994) è ancora attualissimo. Non è un nuovo mestiere, ma rimane la prima professione
richiesta dal mercato.
c) Se da un lato è vero che le vendite intese in senso lato di funzione commerciale/sales non
costituiscono un nuovo mestiere, dall’altro non possiamo dimenticare che sono uno dei mestieri
più diffusi e non paiono in crisi. Le vendite però si trovano in una posizione complessa, non facile
da interpretare. Per comprenderla richiamiamo tre evidenze empiriche emerse dalle nostre
indagini, apparentemente non coerenti tra loro: (i) solo il 14% delle imprese intervistate cita le
vendite come un possibile sbocco dei neo-laureati in marketing; (ii) le offerte di lavoro vedono le
vendite al secondo posto subito dopo il marketing (analisi desk); (iii) sempre tra le offerte di
lavoro (analisi desk), la professione del Field Sales Manager si colloca al primo posto in assoluto,
precedendo quella del Brand Product Manager.
d) Le professioni del marketing connesse all’economia digitale sono uno sbocco significativo per i
neo-laureati in marketing, in termini sia di lavoro dipendente sia di nuove iniziative
imprenditoriali. Innanzitutto, si collocano subito dopo il Brand/Product Manager in termini di
opportunità di lavoro (analisi desk); in secondo luogo, si collocano ancora al secondo posto nelle
start-up imprenditoriali dedicate al marketing/comunicazione/vendite nei mercati B2B e
costituiscono la quasi totalità delle start-up nei mercati B2C (analisi desk). Tali attività sono molto
numerose e apparentemente frammentate, etichettate in tanti modi diversi con titoli anche
molto specialistici. Sommando tutti i job title riconducibili al mondo digitale è possibile
quantificare il loro reale peso in termini di assunzioni (analisi field): 32%, percentuale
sostanzialmente stabile relativamente alle recenti assunzioni e alle nuove prospettive.
e) Quando devono assumere un laureato in marketing, le imprese considerano soprattutto soft
skill: al primo posto si colloca la capacità di lavorare in team (rating 6,3 su scala 1-7), mentre
all’ultimo si colloca la conoscenza del settore (4,8).
Analizziamo in maggiore dettaglio ciascuno di questi punti, integrandoli ove sia utile; quindi procederemo
a un confronto con il quadro dell’offerta formativa post-graduate delle Università italiane.
4.1 Opportunità di lavoro per i neo-laureati in marketing,
comunicazione e vendite
Come detto, per il prossimo immediato futuro sembra ridursi l’intenzione, da parte delle imprese, di
assumere neo-laureati in marketing. Il 47% delle aziende nel campione ha assunto da 1 a 5 neo-laureati
8 La prima impresa a istituire il Brand Management System fu la P&G negli Stati Uniti negli anni 30 (Low e Fullerton, 1994).

12 di 63
in marketing negli ultimi due anni, mentre il 36% non ne ha assunto nessuno. Il livello di employability si
riduce considerando le previsioni per il prossimo anno, dove il 58% delle aziende prevede di non assumere
alcun neo-laureato in area marketing e il 35% dichiara di volerne assumere da 1 a 5 (Figura 3).
Figura 3 – Distribuzione del numero delle assunzioni dei neo-laureati in marketing, comunicazione e vendite
Osservando il comportamento effettivo ma riferito al passato (2015 e inizio 2016) delle imprese attraverso
l’evoluzione del numero delle inserzioni sui siti e sui portali (analisi desk), la situazione è meno negativa:
il numero delle richieste non pare diminuire. Ciò potrebbe essere attribuibile a una certa cautela, da parte
dei rispondenti, nel dichiarare una propensione all’assunzione che potrebbe non realizzarsi in tempi
rapidi.
4.2 Evoluzione delle professioni in area marketing,
comunicazione e vendite
Tra le imprese che assumono neo-laureati, le opportunità nella funzione marketing sono le più popolari,
con il 64% delle posizioni per il prossimo anno (Tabella 1). Le posizioni nella comunicazione sembrano
diminuire (dal 26% al 21%), mentre il commerciale/vendite guadagna posizioni.
Tabella 1 – Posizioni lavorative per area funzionale
Ultimi 2 anni Anno corrente
e prossimo
Marketing 63% 64%
Comunicazione 26% 21%
Commerciale/Vendite 11% 14%

13 di 63
Tra le posizioni più ricercate dalle imprese che hanno assunto neo-laureati negli scorsi due anni ritroviamo
Brand/Product manager (28%), Web/Digital/Online marketing manager (20%) e Social media manager
(18%). Per quanto riguarda le posizioni più ricercate per le imprese che dichiarano di assumere il prossimo
anno ritroviamo Brand/Product manager (26%), Web/Digital/Online marketing manager (16%), Data
analyst (14%), Social media manager (12%), Digital/Online/Social content producer (12%) e Marketing
research specialist (12%). Il trend non pare significativamente diverso considerando la tipologia di azienda
(B2B vs. B2C) e la localizzazione geografica (Figura 4).
Figura 4 – Trend delle posizioni più ricercate dalle aziende
Per quanto riguarda il mestiere di marketing del futuro la maggioranza degli intervistati identifica il mondo
digital e online come l’area più promettente per le professioni del marketing: il 27% del campione indica
il Digital Marketing Manager come professione del futuro, seguito dall’11% che indica Social Media
manager e l’8% il Big Data analyst (Figura 5).
Figura 5 – Professione del futuro in area marketing
L’analisi desk condotta attraverso le inserzioni sul Corriere della Sera può fornire ulteriori elementi di
riflessione. Come è noto, il Corriere della Sera - come molti altri quotidiani nazionali e locali - pubblicava
ogni settimana un ampio spazio dedicato alle inserzioni di lavoro, intitolato “Lavoro”. Nei primi anni del

14 di 63
2000 ogni venerdì le pagine dedicate agli annunci di personale erano 23-25, numero che denota un vero
e proprio appuntamento tra domanda e offerta di lavoro. Il testo degli annunci era ricco e dettagliato,
spesso celebrativo dei successi dell’azienda, ed era redatto in modo tale da selezionare il target degli
applicant (per esempio con il testo in inglese; si veda la Figura 6). Scorrendo gli annunci si possono seguire
la costruzione e lo sviluppo di funzioni marketing complesse e articolate, e anche la segmentazione della
funzione commerciale nei vari ruoli di field e di account management.
Figura 6 – Esempio di ricerca di personale per il marketing
Fonte: Corriere della Sera, 8 giugno 2001
Sempre con riferimento al Corriere della Sera, la situazione dieci anni dopo, nel 2010, è molto diversa: la
rubrica è ora intitolata “Trovolavoro”; le pagine che contengono annunci di personale sono pochissime
(4-6 massimo) e sono posizionate alla fine del giornale (da p.40 in poi) mentre prima erano all’inizio (da
p.4-5 in poi). Non sono più pagine dedicate, perché le inserzioni si disperdono in altre rubriche (per
esempio Tempo Libero); le poche inserzioni che rimangono sono quasi totalmente riservate alla ricerca di
personale di vendita, soprattutto agenti. Nelle medesime pagine si pubblicizza con insistenza il sito
www.trovolavoro.it: l’incontro tra domanda e offerta di lavoro si è decisamente spostato nel web,
rendendo più difficile un’analisi longitudinale delle inserzioni.
Limitandoci agli annunci stampa, dal 2010 al 2015 le pagine contenenti inserzioni sono diminuite di quasi
il 30% (da 124 a 88). Nell’ambito di queste pagine, le offerte in ambito marketing, comunicazione e vendite
sono diminuite di circa il 7% (da 216 a 201), il che significa circa 4 inserzioni/giornale (4,1 nel 2010 contro
3,8 nel 2015). Le figure più cercate sono i ruoli commerciali (67% nel 2010, 71% nel 2015); segue il
Brand/Product manager (11%), mentre poco spazio ha la ricerca di personale per la comunicazione (3-4%
in entrambi gli anni). Limitati sono anche gli annunci di lavoro sui nuovi mestieri del marketing, in
particolare quelli legati all'ambito digitale (2% in entrambi gli anni).
Questa analisi sintetica sul Corriere della Sera conferma i principali trend che abbiamo presentato:
marketing classico un po’ in calo, ma con la figura del Brand/Product manager ancora centrale; marketing
legato al mondo digitale in ascesa, con posizioni frammentate in molti job title specifici; ruoli legati alle
vendite ancora forti e non in calo; comunicazione classica in diminuzione. L’analisi delle posizioni aperte
nel mese di febbraio 2016 ribadisce queste tendenze, collocando nelle prime cinque posizioni: Field sales
specialist (16%, ovvero 56 posizioni su 359), Brand/Product manager (15%), Trade marketing manager

15 di 63
(11%), Marketing specialist (10%) e Business development specialist (8%). Le opportunità lavorative
relative a tali figure professionali rappresentano circa il 60% della totalità delle posizioni aperte nelle aree
di interesse; nessuna di esse alla funzione comunicazione.
Con la progressiva affermazione del mondo digital, accanto a job title tradizionali si ritrovano posizioni più
innovative quali Customer experience manager, Digital marketing manager, Content producer, CRM -
Customer relationship manager, Social media manager, E-commerce manager, SEO/SEM manager,
Community manager e Programmatic advertising manager. Queste nuove posizioni sembrano essere il
risultato di un processo di evoluzione delle imprese verso un ambiente sociale orientato al consumatore
(customer-centred), in un’ottica di sviluppo internazionale e digitale.
La Figura 7 illustra le opportunità lavorative ripartite per Regione, mappate attraverso l’analisi desk. Le
opportunità lavorative mappate si concentrano in prevalenza in Lombardia (51%), in Emilia Romagna
(11%), e in Lazio (10%), con Milano, Bologna e Roma ai primi posti9.
Figura 7 – Distribuzione territoriale delle opportunità lavorative
Considerando le dimensioni di impresa, le grandi imprese risultano essere le più propense ad assumere,
con oltre il 73% che dichiara di avere assunto almeno un neo-laureato in area marketing nei passati due
anni e il 49% che dichiara di volerne assumere uno o più nel prossimo anno. Di contro, la piccola impresa
9 Un’analisi più approfondita della distribuzione territoriale delle posizioni lavorative è contenuta in Appendice.

16 di 63
risulta essere la meno propensa ad assumere neo-laureati in marketing nel prossimo anno (68% dichiara
di non volerne assumere alcuno).
La posizione di Brand/Product manager è più richiesta dalle imprese di grandi dimensioni, mentre le
piccole imprese sono più orientate alla funzione commerciale/vendite e sensibili alle nuove tecnologie
digitali applicate al marketing.
Le imprese con un basso livello di digitalizzazione hanno assunto meno rispetto alle altre imprese: il 41%
delle low-digital dichiara di non aver assunto alcun neo-laureato in area marketing negli scorsi due anni,
mentre il 54% delle imprese high-digital dichiara di volere assumere almeno uno nel prossimo anno
(contro il 34% delle imprese low-digital).
In riferimento alle posizioni più richieste in area marketing, il livello di digitalizzazione ha un chiaro effetto,
con posizioni quali CRM - Customer Relationship Manager, Data analyst, Market research specialist, Social
media manager e Market communication manager significativamente più richieste dalle aziende con un
alto livello di digitalizzazione nei passati due anni. Per quanto riguarda il prossimo anno, queste aziende
ricercheranno in misura maggiore Web/Digital/Online marketing manager (27%), Digital/Online/Social
content producer (22%), CRM - Customer Relationship Manager (18%), e Customer
engagement/customer experience manager (16%) (Figura 8).
Figura 8 – Professioni richieste dalle imprese high-digital
Per quanto riguarda il grado di internazionalizzazione, le imprese più internazionalizzate (dalla prospettiva
sia import, sia export) sono disposte ad assumere maggiormente nel prossimo anno neo-laureati in
marketing (47% rispetto al 42% del campione generale). In riferimento alle posizioni più richieste, queste
hanno ricercato soprattutto Brand/Product manager nei passati due anni (35%), mentre per il prossimo

17 di 63
anno la posizione di Export area manager sarà ricercata in misura maggiore rispetto alle imprese con un
grado di internazionalizzazione minore (Figura 9).
Figura 9 – Professioni richieste dalle imprese internazionalizzate
Le imprese non internazionalizzate sono più orientate ad assumere neo-laureati per funzioni interne, tra
le quali Data analyst e Programmatic buying manager.
Con riferimento ai quattro settori cardine dell’economia italiana (le cosiddette “Quattro A”), si osserva
che il settore Alimentare-Vino assumerà nel prossimo anno Brand/Product manager (42%) e Category
manager (13%) di più rispetto alla media; il settore Abbigliamento-Moda assumerà E-commerce manager
(20%); il settore Automazione-Meccanica-Gomma-Plastica assumerà Key account manager (29%); il
settore Arredo-Casa assumerà Marketing communication manager (40%) e Export area manager (40%)
(Tabella 2).

18 di 63
Tabella 2 – Top 5 posizioni per il prossimo anno
Abbigliamento-moda Automazione-
meccanica-gomma-plastica
Alimentari-vini Arredo-casa
E-commerce manager
20% Key account
manager 29%
Brand/Product manager
42% Marketing
communication manager
40%
Web/Digital/ Online
marketing manager
20% Web/Digital/
Online marketing manager
24% Marketing
communication manager
16% Export area
manager 40%
SEO/SEM manager
20% Digital/Online/ Social content
producer 24%
Web/Digital/ Online
marketing manager
13% E-commerce
manager 20%
Marketing communication
manager 15%
Brand/Product manager
24% Trade marketing
manager 13%
Social media manager
20%
Digital/Online/ Social content
producer 15%
CRM - Customer relationship
manager 18%
Market research specialist
13% Digital
merchandising manager
20%
Le job description per le top 5 posizioni in area marketing, comunicazione e
vendite
Dopo avere identificato le posizioni più richieste dalle imprese, l’analisi desk ha ulteriormente dettagliato
mansioni e specifiche attività per ciascuna delle professioni. Qui di seguito sono riportate le job
description per le 5 posizioni più richieste dalle aziende per il prossimo anno10.
Brand/Product manager
Il Brand/Product manager è la figura professionale responsabile delle attività di pianificazione,
coordinamento, concezione, progettazione, presentazione e promozione del prodotto/brand. L’obiettivo
principale del ruolo di Brand/Product manager è pertanto quello di supportare le attività caratteristiche
della funzione con l’obiettivo di contribuire ai risultati aziendali in termini soprattutto di brand awareness,
brand image e top of mind.
La risorsa, inserita nell’ambito della funzione Branding/Value Proposition, lavora a stretto contatto con il
Brand/Product Director, con l’area commerciale e il Trade Marketing Manager, occupandosi delle
seguenti attività:
Supporto a 360° nella gestione delle leve del marketing operativo per la corretta gestione ed
implementazione del Brand Plan
Implementazione delle attività BTL a supporto dei brand e costante interfaccia con il Trade
Marketing e le Vendite
10 Le job description per tutte le professioni identificate sono presenti in Appendice.

19 di 63
Analisi e monitoraggio dei dati di mercato (principali KPI), sia interni che della competition, e
dell’andamento delle vendite con il relativo impatto sul trend e sulle performance dei brand
Supporto ai processi di innovation e renovation riguardanti i brand
Relazioni con le agenzie esterne per lo sviluppo delle promozioni, dei materiali di comunicazione
(leaflet, cataloghi) e dei nuovi packaging di prodotto
Attività digital per lo sviluppo della brand awareness
Digital marketing manager
La risorsa, inserita all’interno dell’area Marketing, è responsabile della realizzazione della strategia digital
dell’impresa volta alla creazione sia di un’importante e costante presenza all’interno dei canali web e
social, da presidiare con adeguati contenuti, sia di un’esperienza digitale ad elevato valore aggiunto per i
clienti attuali e potenziali. L’obiettivo è quello di consentire all’impresa di raggiungere i propri target
laddove essi spendono abitualmente la maggior parte del tempo: online.
Il Digital marketing manager, riportando direttamente al Direttore Marketing, si occupa dei seguenti
aspetti:
Pianificazione e definizione di campagne di marketing e web marketing, assicurando il corretto
sviluppo, implementazione e ottimizzazione della presenza digitale aziendale
Definizione di piani di comunicazione finalizzati al posizionamento dei prodotti e dell’azienda
online
Supporto nella definizione di campagne di lancio di nuovi prodotti, suggerendo proposte
adeguate alle caratteristiche tecniche di prodotto e al target a cui destinato
Monitoraggio dei tassi di conversione delle campagne
Strutturazione ed elaborazione dei piani editoriali digital occupandosi dei contenuti grafici,
utilizzando le più aggiornate logiche SEO/SEM e Social nell'ambito del web marketing
Controllo della corretta esecuzione delle attività SEO (link building, ottimizzazione del sito,
ottimizzazione delle meccaniche, ricerca degli interessi del target, analisi dei competitors, analisi
dello scenario, di social media e di social networking)
Controllo della corretta esecuzione delle attività SEM (fattori di posizionamento "off-site",
pianificazione e gestione di campagne Pay-Per-Click, incremento della link popularity tramite
strategie di link building)
Monitoraggio delle evoluzioni dei social media e del mondo digitale con aggiornamento costante
delle iniziative di comunicazione e marketing sui principali social network (Facebook, Twitter,
Linkedin, Instagram ecc.)
Ricerca di fornitori per la gestione ottimale dei servizi necessari ad un corretto posizionamento
del prodotto (comunicazione, eventi, PR, ecc.)
Monitoraggio dell'attività del mercato concorrente e analisi dei risultati delle campagne di
marketing e comunicazione digitali
Elaborazione della reportistica per la Direzione Marketing al fine di misurare il ritorno
sull’investimento effettuato (ROI)
Gestione delle attività legate alla Lead generation e alla diffusione del marchio tramite campagne
di online marketing e DEM mirate
Data analyst
Il Data analyst è una figura professionale che opera trasversalmente fra l’area marketing, commerciale e
comunicazione in quanto è in grado di supportare importanti decisioni, strategiche e operative, sfruttando
i dati e le informazioni a disposizione dell’impresa.

20 di 63
La figura è inserita all’interno del team Marketing and Sales ed è coinvolta nella realizzazione delle
seguenti attività:
Analisi dello scenario competitivo, delle dinamiche e dei trend e delle metriche di mercato
Ricerche di mercato e di marketing
Analisi di benchmarking
Gestione dei dati relativi al posizionamento rispetto alla concorrenza
Analisi dei dati di vendita e delle performance
Analisi delle informazioni sui consumatori al fine di identificare nuove opportunità di mercato
CRM – Customer relationship management
Supporto alle attività commerciali e di marketing (analisi e report di dati sell-in e sell-out)
Supporto nella definizione delle politiche di prezzo e nella gestione della reportistica ad esse
collegata
Analisi e monitoraggio degli indicatori chiave web, economici e di processo
Attività di reportistica e monitoraggio di diverse attività legate ai fornitori
Budgeting & forecasting
Content producer
Il Content producer è una nuova figura professionale che si occupa della progettazione ed elaborazione
dei contenuti soprattutto in ambito digitale. Nelle imprese, tale figura è inserita all’interno della divisione
Communication e si interfaccia quotidianamente con il Direttore Comunicazione, con il Direttore
Marketing e con i Responsabili social media marketing.
La risorsa si occupa prevalentemente di:
Creare contenuti originali e accattivanti per sito web, social media/network, newsletter, blog,
webinar, ecc.
Sviluppare piani editoriali di contenuto
Gestire i contenuti delle campagne di direct mail
Partecipare al coordinamento, sviluppo e implementazione di piani e progetti relativi ai nuovi
media
Partecipare allo sviluppo e alla pianificazione strategica delle politiche e degli obiettivi di
comunicazione online
Valutare e modificare i contenuti del sito web, dei social media, e delle attività correlate sulla
base del successo delle campagne di comunicazione e della risposta degli utenti
Supportare lo sviluppo di presentazioni (PowerPoint)
Social media manager
Il Social media manager è una figura professionale che cura l’immagine delle imprese/brand/prodotti sui
social media, in particolare sui principali social network attivi in Italia. La figura, inserita all’interno
dell’Ufficio Comunicazione, si occupa della realizzazione della strategia di comunicazione sui social al fine
di migliorare la brand awareness, l'immagine e la notorietà aziendale e, di conseguenza incrementare le
vendite.
Nello specifico, il Social media manager svolge le seguenti attività:
Definizione di una Social Media Strategy e di una Content Strategy in coordinamento con il team
creativo
Sviluppo di piani di comunicazione integrati

21 di 63
Gestione attiva quotidiana dei social network attraverso la creazione di una pluralità di post,
immagini, tweet ecc.
Social Storytelling
Attività di moderazione sui social
Incentivazione del customer engagement
Incentivazione degli user generated content e creazione di una community di utenti
Monitoraggio, analisi del sentiment e reportistica
Analisi dei risultati ottenuti da campagne e attività svolte sui social
4.3 Le nuove professioni nel mondo delle start-up
L’analisi del mondo delle start-up in ambito marketing e comunicazione, ovvero quelle nuove attività
imprenditoriali che svolgono in maniera prioritaria attività di direzione aziendale e di consulenza
gestionale e di pubblicità e ricerche di mercato, ha evidenziato la prevalenza di imprese rivolte ad un
target di clientela business – B2B (66%) rispetto a quelle rivolte ai consumatori finali – B2C (34%).
Le start-up sono in prevalenza localizzate in Lombardia (35%), in Emilia Romagna (12%) e in Lazio (12%).
In Lombardia prevalgono le start-up attive nell’offerta di servizi di consulenza in ambito sia digital
marketing sia manageriale rivolte alla clientela business (Figura 10). Inoltre, con riferimento al target
consumer, le start-up lombarde sono operative nella creazione e gestione di community e blog (Figura
11). In Emilia Romagna e Lazio l’attività più sviluppata in ambito B2B è quella della consulenza
manageriale, mentre in ambito B2C il core business prevalente è quello degli aggregatori di offerte11.
Per quanto concerne le start-up B2B, le principali attività core business per ricorrenza sono la consulenza
manageriale (41%), seguita dalla consulenza di digital marketing (20%), e dalla consulenza di marketing a
360° (15%). Mentre la consulenza manageriale coinvolge l’azienda cliente nella sua totalità, la consulenza
di digital marketing riguarda lo sviluppo di un’efficace strategia di web marketing e di posizionamento sui
principali motori di ricerca e social media al fine di migliorare la brand awareness delle imprese clienti in
un’ottica di personalizzazione, multicanalità e miglioramento della customer experience online. In
particolare, queste aziende offrono servizi quali analisi del contesto competitivo e del mercato di
riferimento, analisi della e-reputation, supporto all’elaborazione del piano di marketing digitale e media
planning, CRM – Customer Relationship Manager, SEO/SEM ed elaborazione della content strategy.
La consulenza marketing a 360° si riferisce alle attività e ai servizi offerti lungo tutte le fasi del processo di
marketing: dalla definizione delle strategie all’attuazione delle attività pianificate, fino al raggiungimento
di risultati operativi. Queste start-up integrano servizi di marketing tradizionale, quali l’analisi di scenario,
gestione di politiche di brand, la definizione del marketing mix, con le strategie di digital marketing, quali
social media marketing, mobile marketing, SEO/SEM, creazione e gestione di community e blog.
Le start-up B2C svolgono principalmente attività di aggregatore/marketplace (46%) e community/blog
(44%).
L’emergere delle tecnologie Web 2.0 ha favorito lo sviluppo di nuove piattaforme di vendita online: i
cosiddetti “aggregatori/marketplace”. Gli aggregatori/marketplace sono degli operatori in grado di
accorpare delle offerte commerciali, tipicamente molto frammentate fra loro, in un unico sito di vendita
11 Dati completi riguardanti la tipologia e la distribuzione geografica delle attività per le start-up sono presenti nelle tabelle in Appendice.

22 di 63
al fine di favorire e migliorare l’esperienza di acquisto del consumatore finale online. Tali operatori non
aggregano semplicemente le offerte commerciali delle imprese, ma anche i potenziali consumatori
interessati ad acquistare un determinato prodotto/servizio e le imprese che offrono quel determinato
prodotto/servizio.
La caratteristica peculiare che differenzia gli aggregatori dalle piattaforme di e-commerce tradizionali è il
valore erogato a tutte quelle imprese che da sole non hanno la capacità di competere nell’attuale contesto
competitivo globale, soprattutto per gli ingenti investimenti in marketing e comunicazione richiesti per
generare traffico.
Gli aggregatori rappresentano quindi un canale per approcciare il mercato online e per avviare un
processo di internazionalizzazione, data la possibilità di vendita a livello globale, soprattutto per le PMI
italiane che non hanno le risorse e le competenze adeguate per lo sviluppo di un proprio sito di e-
commerce.
L’emergere delle tecnologie Web 2.0 e dei social media ha inoltre contribuito allo sviluppo di nuove
piattaforme sociali, quali community, blog, wiki, forum e social network, trasformando le modalità di
collaborazione dei consumatori online e rendendoli sempre più partecipi dei processi di transazione. In
tale contesto, le start-up community/blog sono luoghi virtuali in cui gli utenti possono discutere e
confrontarsi con altri utenti su tematiche di interesse attraverso la condivisione di informazioni, opinioni
ed esperienze.
Figura 10 – Distribuzione territoriale delle start-up B2B

23 di 63
Figura 11 – Distribuzione territoriale delle start-up B2C

24 di 63
5 Le competenze e le skill richieste in area marketing,
comunicazione e vendite
5.1 Competenze e skill
In concomitanza alla mappatura e successiva codifica delle posizioni lavorative aperte in Italia in ambito
marketing, comunicazione e vendite, sono state mappate e successivamente codificate anche le relative
competenze e skill richieste ai candidati per ricoprire i corrispondenti ruoli professionali.
Innanzitutto è stato elaborato un unico elenco di competenze e skill richieste ai soggetti che aspirano a
ricoprire le job opportunity mappate in ambito marketing, comunicazione e vendite in Italia partendo
dall’elenco di competenze di Messina (1991) e dalla classificazione proposta da Schlee e Harich (2010).
Tali competenze e skill sono state adattate al contesto attuale e classificate in quattro aree: competenze
di base, competenze tecniche, competenze informatiche e competenze preferenziali (Tabella 3).
Tabella 3 – Elenco delle principali competenze e skill richieste
Competenze di base Laurea magistrale in marketing o diploma di master orientato al marketing Eccellenti capacità di comunicazione orale e scritta Buona conoscenza della lingua inglese Capacità di team working Competenze relazionali Competenze di leadership Capacità di gestione efficiente del tempo Abilità di affrontare in modo originale gli ostacoli Comportamento etico
Competenze tecniche Capacità di analisi e gestione di database Abilità di applicazione di tecniche di data mining Capacità di condurre analisi statistiche di dati primari e secondari e relativa interpretazione dei risultati Capacità di gestione del rapporto con il cliente
Competenze informatiche Buona conoscenza del pacchetto Office Buona conoscenza di Outlook Conoscenza di software statistici per l’analisi dei dati Conoscenza di strumenti di web marketing
Competenze preferenziali Esperienze lavorative precedenti Autonomia Precisione Motivazione e determinazione Approccio metodologico combinato con un buon livello di creatività Disponibilità al trasferimento
Focalizzando l’attenzione sulle singole funzioni aziendali, si possono individuare specificità che
caratterizzano la descrizione dei candidati ottimali per i ruoli professionali attinenti. In primo luogo, per
quanto concerne la funzione vendite, le imprese cercano candidati con solide capacità di analisi, in grado
di utilizzare Microsoft Excel per analizzare i dati.

25 di 63
Con riferimento invece alle job opportunities mappate in ambito marketing e comunicazione, le imprese
cercano soggetti con doti di creatività, che trovano applicazione soprattutto nella realizzazione di
contenuti di comunicazione e nella proposta di soluzioni innovative.
Tra i nuovi mestieri del marketing, ci sono ruoli che richiedono competenze molto specifiche. Per esempio,
il candidato ideale a diventare un “Programmatic Advertising Manager” ha un’ampia conoscenza dei
differenti canali tramite i quali l’utente può fruire i contenuti pubblicitari (desktop, video, mobile, m-site
o app), ha eccellenti capacità di analisi e di problem solving, ha un’ottima conoscenza della lingua inglese,
del software Microsoft Excel e delle tabelle pivot, ritenute un tool imprescindibile per un’elaborazione
efficiente dei dati, e deve disporre di un’ottima capacità di sintesi per la predisposizione della reportistica
per il management.
L’analisi field approfondisce le competenze e capacità richieste ai neo-laureati in marketing e individua le
soft skill come le più importanti (Figura 12). Nelle prime quattro posizioni troviamo infatti la capacità di
lavorare in team, la capacità di risolvere problemi, la flessibilità e le capacità relazionali.
Variabili quali il mercato di riferimento (B2B vs. B2C) e la localizzazione geografica non sembrano avere
un impatto consistente sulle skill e competenze richieste ai neo-laureati in marketing. L’unica nota di
rilievo riguarda le competenze relazionali, particolarmente apprezzate nelle aziende B2B e nel Sud e nelle
Isole.
Per quanto riguarda la dimensione aziendale, la flessibilità risulta essere la skill più importante per le
aziende di grandi dimensioni (6,2) e meno importante per le micro aziende (6,2 vs. 5,8 rispettivamente).
Figura 12 – Skill più richieste (campione totale)

26 di 63
Per quanto concerne gli altri elementi legati al reclutamento di un neo-laureato in marketing, al primo
posto troviamo il comportamento durante il colloquio, seguito dalle esperienze di studio o di lavoro
all’estero e dalle esperienze di lavoro/stage durante o dopo gli studi (Figura 13). Anche in questo caso
domina un aspetto soft del profilo del candidato.
Con specifico riferimento al mondo della micro e della piccola impresa, le esperienze di lavoro durante o
dopo gli studi sono il requisito più importante per il reclutamento. Pur ritenendo più importanti i medesimi
aspetti, le aziende di media dimensione considerano maggiormente rilevanti rispetto alla media
l’argomento e il contenuto della tesi di laurea (3,9) e gli studi pre-universitari (diploma conseguito; 3,8).
Figura 13 – Altri aspetti del reclutamento (campione totale)
Ci soffermiamo ora sinteticamente su quegli elementi del profilo delle imprese che hanno un impatto
statisticamente significativo sulle competenze e skill richieste ai neo-laureati. Nello specifico, esaminiamo
il livello di digitalizzazione, il grado di internazionalizzazione e il macro-settore di riferimento (le “Quattro
A” del made in Italy, cfr. AA.VV., 2009).
Impatto del livello di digitalizzazione
Le aziende altamente digitalizzate richiedono maggiore flessibilità e capacità relazionali, ma anche
maggiore resistenza allo stress (Figura 14). Le aziende a basso livello di digitalizzazione ritengono meno
importante la capacità di lavorare in team rispetto alla media, ma richiedono maggiori capacità di
pianificazione e organizzazione.

27 di 63
Figura 14 – Skill più richieste (imprese high-digital)
Per quanto riguarda gli altri aspetti del reclutamento, le imprese altamente digitalizzate sono più attente
al conseguimento di un master o di un dottorato (5,2), al voto di laurea (4,6), ai
riconoscimenti/pubblicazioni (4,6) e agli studi pre-universitari (diploma conseguito; 3,9) (Figura 15).
Figura 15 – Altri aspetti del reclutamento (imprese high-digital)

28 di 63
Impatto del grado di internazionalizzazione
Le aziende caratterizzate da un elevato grado di internazionalizzazione oltre alle quattro skill principali
richieste dal campione totale considerano importanti le conoscenze linguistiche, le capacità di
pianificazione e organizzazione e le capacità di analisi. Esse sono inoltre più esigenti della media in termini
di capacità relazionali (Figura 16).
Figura 16 – Skill più richieste (imprese altamente internazionalizzazione)
Nelle aziende impegnate solamente in attività di export, le capacità di problem solving e le capacità
relazionali vengono ritenute più importanti rispetto alla media; inoltre, il pensiero creativo è tanto
rilevante quanto la flessibilità.
Le aziende non internazionalizzate richiedono minore capacità di lavorare in team (6,2) rispetto alla
media, pur essendo questa la prima skill in termini di importanza. Vengono inoltre richieste capacità
relazionali più contenute (6,0) rispetto alla media, mentre risultano più importanti le capacità di analisi, e
di pianificazione e organizzazione.
Per quanto riguarda gli altri aspetti del reclutamento, le imprese più internazionalizzate richiedono in
maggiore misura la disponibilità a trasferte di lavoro (Figura 17).

29 di 63
Figura 17 – Altri aspetti del reclutamento (imprese altamente internazionalizzate)
Skill e competenze richieste nei settori chiave del made in Italy (“Quattro A”)
Per quanto riguarda le “Quattro A” dell’industria italiana, nel settore Arredo-Casa viene richiesto un set
di competenze chiave più ampio che include conoscenze linguistiche, capacità di analisi, capacità di
pianificazione e organizzazione, capacità di sintesi, precisione e attenzione ai dettagli, con quest’ultima
molto più importante rispetto alla media. Al vertice capacità di problem solving e capacità relazionali.
Nel settore dell’Automazione-meccanica-gomma-plastica le conoscenze linguistiche, la capacità di sintesi
e il pensiero creativo sono tra le skill più richieste.
Nell’Abbigliamento-Moda le capacità di pianificazione e organizzazione, le conoscenze linguistiche, la
resistenza allo stress e le capacità di analisi vanno ad ampliare il set di skill chiave richieste ai neo-laureati
in marketing.
Per quanto riguarda gli altri aspetti importanti per il reclutamento, le imprese operanti nelle “Quattro A”
dell’industria italiana richiedono disponibilità a trasferte in misura maggiore rispetto alla media, in
particolare per Automazione-meccanica-gomma-plastica e Alimentare-Vino. Meno importante è ritenuto
il comportamento durante il colloquio, che scende al quarto posto. Inoltre, nel settore dell’Automazione-
meccanica-gomma-plastica aspetti quali i riconoscimenti/pubblicazioni e le referenze vengono
considerati più importanti rispetto alla media delle imprese intervistate.

30 di 63
6 L’offerta formativa post-graduate nelle Università italiane
6.1 I canali di reclutamento e la migliore Università
Il 38% degli intervistati ha indicato come migliore università per gli studi nell’area marketing,
comunicazione e vendite l’Università Bocconi; seguono Università Cattolica (9%), IULM (6%), e Luiss (6%),
mentre l’8% dichiara di non essere in grado di selezionare una specifica università (Tabella 4). Tra le
motivazioni della scelta della migliore università, il 47% ha indicato gli insegnamenti all’avanguardia, il
26% il fatto che si tratta dell’università frequentata dall’intervistato, il 23% i professori illustri, il 22% il
fatto che l’università sia leader nella ricerca e il 10% il fatto che l’università sia stata frequentata dalla
maggior parte dei dipendenti dell’azienda (Tabella 5).
Tabella 4 – Migliori Università per gli studi nell’area marketing, comunicazione e vendite
Università Frequenza Frequenza %
Bocconi 123 38%
Cattolica 30 9%
Non so 26 8%
IULM 19 6%
Luiss 19 6%
Bicocca 11 3%
Bologna 11 3%
Politecnico Milano 10 3%
Nessuna 9 3%
Non importa/ dipende dal candidato
9 3%
Ca Foscari 9 3%
Parma 9 3%
Milano statale 6 2%
La Sapienza 6 2%
IED 6 2%
Altre12 23 6%
12 Tra le università migliori compaiono con una frequenza di 1, 2 o 3 volte le seguenti, elencate in ordine di frequenza: LIUC, Siena,
MoRE, Pisa, Torvergata, Naba, Master Publitalia, Accademia Comunicazione Milano, Verona, Roma Tre, Sole 24 Ore, Udine. Essendo la risposta aperta, non soltanto alcune denominazioni delle università sono diverse dall’originale ma altresì troviamo nell’elenco istituzioni e corsi che non appartengono al mondo universitario.

31 di 63
Tabella 5 – Motivazioni scelta migliore Università
Motivazioni Frequenza %
Insegnamenti all’avanguardia 47%
Leader nella ricerca 22%
Professori illustri 23%
Università che ho frequentato 26%
Università frequentata dalla maggior parte dei dipendenti 10%
I canali di reclutamento
I servizi di placement universitario (25%), il sito internet aziendale (23%), i servizi di selezione
professionale (21%) e i siti internet per il recruiting (19%) sono i canali più utilizzati per il reclutamento di
neo-laureati in area marketing.
Anche in questo caso accenniamo rapidamente agli scostamenti statisticamente significativi tra i risultati
globali e quelli per segmento di imprese. I servizi di placement universitario e il sito internet sono utilizzati
in misura minore dalle imprese con basso livello di digitalizzazione, che evidentemente ricorrono a canali
più tradizionali. I servizi di selezione professionale sono utilizzati soprattutto dalle imprese
internazionalizzate (alto e medio grado di internazionalizzazione), e in misura minore dalle micro imprese;
i siti internet per il recruiting vengono utilizzati soprattutto dalle imprese che operano in contesti B2C
(30% versus 24% per le aziende che operano in contesti B2B) e dalle imprese con un medio grado di
internazionalizzazione, mentre vengono utilizzati in misura inferiore dalle imprese con un basso livello di
digitalizzazione (11%).
I nuovi canali di reclutamento: social network e social media
Il 10% del campione riporta di utilizzare i social network nel processo di reclutamento di neo-laureati in
marketing. La percentuale di utilizzo di questo canale aumenta per le aziende internazionalizzate (12%),
per le aziende high-digital (16%) e, con riferimento alle 4 A del made in Italy, per le aziende operanti nel
settore dell’abbigliamento (14%). I social media sono invece poco diffusi per le aziende del settore
alimentare (solo 5%) (Tabella 6).

32 di 63
Tabella 6 – Canali per il reclutamento di neo-laureati in marketing
Canali reclutamento
Frequenza %
Servizi di placement universitario 25%
Sito internet aziendale 23%
Servizi di selezione professionale (es. head hunter)
21%
Siti internet per il recruiting 19%
Eventi, fiere, career day, job meeting 8%
Social network/social media 10%
Agenzie per il lavoro 15%
CIP (centro per l’impiego) 2%
Inserzioni sui giornali 4%
Conoscenze personali, segnalazioni di conoscenti o parenti
15%
Altro 2%
6.2 Analisi dell’offerta formativa
L’offerta formativa post-graduate in area marketing, comunicazione e vendite è stata analizzata in
dettaglio con tre principali obiettivi:
a. Contare il numero complessivo dei corsi offerti e osservare la distribuzione del loro numero
relativamente alle tre aree di interesse della ricerca – marketing, comunicazione e vendite;
b. Individuare gli argomenti, i temi che si associano alle aree di interesse configurando specifici
percorsi di conoscenza che dovrebbero fornire agli studenti capacità e competenze allineate alle
professioni che le imprese chiedono;
c. Avere un quadro della distribuzione geografica dei corsi.
Per l’anno accademico 2015-2016 sono stati identificati complessivamente 162 corsi afferenti all’area
marketing, comunicazione e vendite: 93 lauree magistrali (LM), 59 master di primo livello e 10 master di
secondo livello. Le LM sono offerte da 53 atenei: in media 1,7 lauree magistrali per università hanno nel
titolo le parole marketing, comunicazione, vendite (declinate anche in lingua inglese). I 59 master di primo
livello sono erogati da 33 università (1,8 master/ateneo), mentre i 10 master di secondo livello sono offerti
da 8 università (Torvergata ne ha 3, le altre 7 ne hanno uno ciascuna).
Osservando la frequenza delle parole chiave in tutti i 162 corsi post-graduate, emerge l’assoluta
dominanza della comunicazione, che compare in ben 132 titoli; al marketing sono riservate 40 menzioni,
e solo 6 per l’area commerciale e vendite (Tabella 7).
Tabella 7 – Frequenza delle parole marketing, comunicazione e vendite nei corsi post-graduate offerti dalle Università italiane nell’A.A. 2015-2016
Parole Frequenza Frequenza %
Comunicazione 132 81%
Marketing 40 25%
Vendite/Sales/ Commerciale 6 4%

33 di 63
La situazione non cambia e anzi la concentrazione si acuisce se si fa riferimento al segmento delle LM,
dove le lauree in comunicazione raggiungono il 90% dell’offerta, mentre si riduce nel segmento dei master
(Tabella 8).
Tabella 8 – Frequenza delle parole marketing, comunicazione e vendite nelle LM e dei master offerti dalle Università italiane nell’A.A. 2015-2016
Aree di interesse LM Master I e II livello
Frequenza Frequenza % Frequenza Frequenza %
Comunicazione 84 90% 48 70%
Marketing (concentrato nella LM77: 13/18)
18 19% 20 29%
Vendite/Sales/ Commerciale 3 3% 3 4%
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, i corsi dedicati alla comunicazione sono particolarmente
concentrati nelle grandi città (Figura 18): Roma (25 corsi), Milano (22), Napoli (8), Torino (7), Bologna (6).
Lo stesso vale per i corsi di marketing: Roma e Milano si collocano al primo posto con 7 e 5 corsi
rispettivamente (Figura 19). I 6 corsi dedicati al commerciale/vendite sono a Torino, Milano, Verona,
Piacenza, Parma e Bologna, ciascuna con un unico corso.
Figura 18 – Distribuzione geografica dei corsi post-graduate in comunicazione

34 di 63
Figura 19 – Distribuzione geografica dei corsi post-graduate in marketing
Il marketing, la comunicazione, le vendite/commerciale possono essere contestualizzati in diversi mondi
e anche in diversi ambiti disciplinari: economico, linguistico, sociale, psicologico, ingegneristico,
tecnologico, tanto per citarne alcuni. Una prima visione dei mondi che più o meno direttamente si
collegano alle aree di interesse della ricerca si può avere osservando la distribuzione dei corsi post-
graduate per classe di LM (Tabella 9): la rilevanza della comunicazione si coglie immediatamente dalla
multidisciplinarità dell’approccio che essa richiama, mentre è evidente che il marketing ha quale ambito
disciplinare di elezione il business e il management.

35 di 63
Tabella 9 – Lauree magistrali offerte dalle università nell’A.A. 2015-2016
Classe LM Classe estesa Numero LM*
59 Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità 23
92 Teorie della comunicazione 16
38 Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione 14
77 Scienze economico-aziendali 14
27 Ingegneria delle telecomunicazioni 6
19 Informazione e sistemi editoriali 4
12 Design 3
37 Lingue e letterature moderne europee e americane 3
51 Psicologia 3
88 Sociologia e ricerca sociale 2
9 Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche 1
32 Ingegneria informatica 1
39 Linguistica 1
65 Scienze dello spettacolo e produzione multimediale 1
78 Scienze filosofiche e della comunicazione 1
Totale 93
* Le parole chiave devono essere contenute nel titolo del corso, non necessariamente nella denominazione della
classe
L’analisi delle aree tematiche relative all’offerta formativa post-graduate in area marketing,
comunicazione e vendite ha evidenziato la predominanza di corsi post-graduate afferenti all’area del
business e del management (25% dei corsi), seguiti da corsi dedicati all’approfondimento settoriale
(moda, sanitario, turismo, cultura e ambiente - 11%), dai corsi con un approccio internazionale e
interculturale (10%), e da quelli che si focalizzano sull’ambito pubblico/sociale/politico e istituzionale
(9%). Ai fini di rappresentare i collegamenti e l’importanza relativa delle tematiche identificate, la
mappatura dell’offerta post-graduate è stata arricchita da una network analysis. La mappa totale (Figura
20) evidenzia la forte dominanza della comunicazione, associata fortemente al business/management e
al marketing (quindi una comunicazione per l’impresa); definita dagli aggettivi
internazionale/interculturale, a sottolineare la rilevanza del contesto internazionale in cui opera
l’impresa; ovvero alla pubblica amministrazione (aggettivi pubblica/sociale/politica/istituzionale), e in
taluni casi contestualizzata in specifici settori (per esempio enogastronomico). I corsi post-graduate in
area marketing si collegano principalmente all’aspetto business/management.

36 di 63
Figura 20 – Aree tematiche: network complessivo offerta formativa post-graduate
Focalizzandoci sull’offerta formativa post-graduate in area marketing si osserva che l’architettura delle 18
LM in area marketing appare più semplice e lineare, più focalizzata e legata agli ambiti della
comunicazione (per esempio marketing e comunicazione) e del business/management (Figura 21); infatti,
13 LM sulle 18 in marketing afferiscono alla LM77.
I master di I e II livello sono non di rado contestualizzati in specifici settori (enogastronomia, sport, retail,
farmaceutico-sanitario), ciò che segnala l’orientamento professionalizzante di tali corsi.

37 di 63
Figura 21 – Network dell’offerta formativa post-graduate in marketing
Al contrario, l’architettura dell’offerta formativa in area comunicazione è molto articolata e spazia in un
elevato numero di aree tematiche (Figura 22). La qualificazione della comunicazione come
pubblica/sociale/politica/istituzioni e la sua collocazione in un contesto internazionale/interculturale,
insieme ai linguaggi e alle forme della comunicazione sono elementi che caratterizzano le LM, mentre le

38 di 63
dimensioni dell’impresa (business/management) e i dei settori caratterizzano fortemente i master di
primo e secondo livello.
Figura 22 – Network dell’offerta formativa post-graduate in comunicazione

39 di 63
Conclusioni
Possiamo sintetizzare le conclusioni di questa indagine sui nuovi mestieri del marketing in sei punti, che
riprendono i risultati emersi nelle varie fasi della ricerca.
- La funzione marketing non pare in crisi, e al suo interno la figura del Brand/Product Manager ha
un ruolo centrale. L’offerta formativa di corsi post-graduate, con 18 LM e 20 master dedicati al
marketing, potrebbe ritenersi adatta a formare il background delle conoscenze necessarie per
affrontare questo lavoro. Nei corsi potrebbe essere dato adeguato risalto alla professione del
Brand/Product manager, che ha un canone di lavoro ben definito caratterizzato da contenuti
piuttosto tecnici.
- Nella scelta dei neo-laureati in marketing, le aziende privilegiano capacità soft, e anche in fase di
assunzione sono gli elementi soft a essere dominanti. Non sappiamo quanto l’offerta di
formazione a livello post-graduate sia in grado di assecondare questa esigenza, ma forse occorre
riflettere sull’opportunità di sviluppare spazi appositi nella configurazione dei corsi per
soddisfarla. Le metodologie didattiche dovrebbero tenere in grande considerazione l’importanza
degli elementi soft del comportamento degli studenti, educandoli al lavoro in team, alla
flessibilità, al problem solving, alla capacità di presentarsi e di presentare.
- Il mondo digital si sta affermando con forza. Esso entra pesantemente nel marketing, e chiede
competenze e capacità specialistiche: di questo i corsi universitari devono tenere adeguato
conto, adeguando l’offerta con corsi specialistici di livello molto elevato, adeguato alle esigenze
delle imprese high-digital e fortemente internazionalizzate. Le professioni digital sono uno
sbocco importante anche nelle start-up imprenditoriali, che non di rado si occupano proprio delle
strategie digital per aziende nate in epoche non digitali. I titoli delle professioni del mondo
digitale sono vari e molto dettagliati, considerazione che se anche può essere imputabile a una
certa entropia di fondo in un settore relativamente nuovo, fa anche pensare a necessità molto
tecniche: in quel mondo bisogna sapere, ma bisogna anche saper fare. L’offerta universitaria
deve porsi al comando di queste esigenze, sviluppando sia corsi all’avanguardia sia capacità
imprenditoriali di sviluppo di start-up.
- Dal punto di vista dell’offerta universitaria a livello post-graduate, la comunicazione appare
un’area relativamente abbondante rispetto alle esigenze delle imprese: le imprese non
sembrano orientate ad assumere tanti laureati in comunicazione, ciononostante l’offerta
formativa offre agli studenti un numero incredibilmente elevato di opzioni, forse troppe. Se da
un lato è vero che la comunicazione è associata a numerosi mondi non connessi al marketing
management, è altrettanto vero che non sono pochi i giovani con una laurea magistrale o un
master in comunicazione “più qualcosa” (“Lingue per la comunicazione nell’impresa”, per
esempio) che trovano lavoro nel marketing. D’altro canto, dove potrebbero spendere le
competenze che hanno acquisito se non nel mondo delle imprese? E la comunicazione è
certamente una componente importante del marketing management. Potrebbe essere
interessante indagare le occupazioni dei numerosissimi giovani laureati in comunicazione a un
certo numero di anni di distanza dalla laurea.
- La dimensione settoriale non pare essere un fattore in grado di condizionare la selezione dei
candidati da parte delle imprese; la conoscenza del settore è infatti valutata 4,8 su una scala da
1 a 7 punti, prevalendo competenze di carattere più trasversale. L’offerta universitaria a livello
post-graduate è forse relativamente abbondante in termini di corsi specialistici, soprattutto a
livello di master. I master in comunicazione declinati per specifici settori sono 24, mentre i master
in marketing specialistici sono 9: Trenta-tre proposte settoriali sulle complessive 69, quasi il 50%.
La comunicazione nel mondo sanitario domina, seguita dal food & beverage, dal turismo, dallo

40 di 63
sport, per arrivare al settore beauty & wellness. Potrebbe essere un'offerta con una
specializzazione eccessiva, a meno che i giovani che hanno ottenuto una laurea o un diploma
"settoriale" trovino opportunità di lavoro proprio nel settore dei loro studi. In quest'ottica,
potrebbe essere interessante indagare gli sbocchi occupazionali dei giovani che hanno
frequentato studi specialistici a livello sia di LM sia di master.
- Il commerciale/vendite? Pare completamente trascurato dal mondo universitario, nonostante
sia il settore che offre le più abbondanti opportunità di inserimento nelle imprese. Se da una
certa prospettiva non è un nuovo mestiere, dall’altra è quasi sempre la funzione commerciale
che, prima ancora del marketing, gestisce una delle risorse più pregiate delle aziende: i clienti.
Dietro ruoli classici si possono intravedere grandi opportunità, anche in termini di nuovi mestieri.

41 di 63
Il team di ricerca
Angelo Di Gregorio
Professore ordinario in Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università di Milano-Bicocca, dove insegna Communication management e inoltre Sales and Trade Marketing, è coordinatore scientifico di M3 - Master in Marketing Management e direttore del CRIET – Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio.
Membro dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale, della Società Italiana di
Management, della CIRM - Commissione per gli Idrocarburi e le Risorse Minerarie
del Ministero dello Sviluppo Economico e della SAF Lombardia - Scuola di Alta
Formazione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili della Lombardia.
Gli interessi di ricerca concernono le tematiche di gestione d’impresa, con particolare riferimento al marketing internazionale e alle problematiche aziendali per lo sviluppo dei territori. È socio della SIM dal 2010 nella quale ricopre il ruolo di membro del Collegio Sindacale.
Chiara Mauri
Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso Università della Valle d'Aosta e Professore a contratto Università Bocconi.
Direttore del Master of Management in Food & Beverage presso la SDA Bocconi School of Management. È membro della SIM dal 2014.
Insegnamenti di marketing: Marketing delle PMI (undergraduate level), Brand Management (graduate level, in inglese), Laboratorio Retailing (master di primo livello).
Interessi scientifici: brand management, place branding e destination management, Go-to-market strategies, sales promotions, kids marketing.
Isabella Maggioni
Ricercatore presso il Dipartimento di Marketing della Monash University (Melbourne, Australia) e Senior Research Consultant presso Australian Retail, Consumer, and Services (ACRS) Research Unit - Monash Business School.
Dottorato di ricerca in Management conseguito nel 2014 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e membro della SIM dal 2011.
Interessi di ricerca: brand management, customer loyalty, destination marketing, comportamento del consumatore nei settori retail e turismo.
Alice Mazzucchelli
Assegnista di ricerca in Management presso il Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l’Economia dell’Università degli studi di Milano-Bicocca.
Dottore di ricerca in Economia Aziendale, Management ed Economia del Territorio presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Attualmente è impegnata in lavori di ricerca relativi al fenomeno del social commerce, sia dalla prospettiva manageriale, sia da quella del consumatore finale.
È membro della SIM dal 2013 e membro della Consulta Junior SIM dal 2014.

42 di 63
Bibliografia
Ackerman, D. S., Gross, B. L., & Perner, L. (2003). Instructor, Student, and Employer Perceptions on Preparing Marketing Students for Changing Business Landscapes. Journal of Marketing Education, 25(1), 46–56. doi:10.1177/0273475302250572
Alpert, F., Heaney, J.-G., & Kuhn, K.-A. L. (2009). Internships in marketing: Goals, structures and assessment – Student, company and academic perspectives. Australasian Marketing Journal (AMJ), 17(1), 36–45. doi:10.1016/j.ausmj.2009.01.003
Anseel, F., Lievens, F., Schollaert, E., Choragwicka, B. (2010). Response Rates in Organizational Science, 1995–2008: A Meta-analytic Review and Guidelines for Survey Researchers. Journal of Business Psychology, 25, 335–349.
Bennett, R., Eagle, L., Mousley, W., Ali-Choudhury, R., Ali - Choudhury, R., & Ali‐Choudhury, R. (2008). Reassessing the Value of Work-Experience Placements in the Context of Widening Participation in Higher Education. Journal of Vocational Education and Training, 60(2), 105–122. doi:10.1080/13636820802042339
Boaretto, A., Noci, G., & Pini, F. M. (2011). Marketing Reloaded. Leve e strumenti per la co-creazione di esperienze multicanale. Milano: Gruppo24ORE.
Corbetta, P. (1999). Metodologia e tecniche della ricerca sociale. Il Mulino - collana “Strumenti.”
Cova, B., Dalli, D., & Zwick, D. (2011). Critical perspectives on consumers’ role as “producers”: Broadening the debate on value co-creation in marketing processes. Marketing Theory, 11(3), 231–241.
Creswell, J. W. (2008). Research Design: Qualitative, Quantitative, and Mixed Methods Approaches. Research Design Qualitative Quantitative and Mixed Methods Approaches.
Cycyota, C.S. & Harrison, D.A. (2006). What (Not) to Expect When Surveying Executives A Meta-Analysis of Top Manager Response Rates and Techniques Over Time. Organizational Research Methods, 9 (2), 133-160
Del Vecchio, P., & Passiante, G. (2015). Imprenditorialità, marketing ed innovazione. Milano: FrancoAngeli.
Edelman, L. F., Manolova, T. S., & Brush, C. G. (2008). Entrepreneurship education: Correspondence between practices of nascent entrepreneurs and textbook prescriptions for success. Academy of Management Learning & Education, 7(1), 56–70.
Forbes Insights. (2015). Data driven and digitally savvy: the rise of the new marketing organization.
Gallivan, M. J., Truex, D. P. I., & Kvasny, L. (2004). Changing Patterns in IT Skill Sets A Content Analysis of Classified Advertising. The Data Base for Advances in Information Systems - Summer 2004, 35(3), 64–87. doi:10.1145/1017114.1017121
Galvagno, M., & Dalli, D. (2014). Theory of value co-creation: a systematic literature review. Managing Service Quality, 24(6), 643–683.
Grønholdt, L., & Martensen, A. (2005). Marketing redefined changes and challenges. The Marketing Review, 5, 101–109.
Harvard Business Review Analytic Services Report. (2015). Designing a marketing organization for the digital age.
Kelley, C. A., & Bridges, C. (2005). Introducing professional and career development skill in the marketing curriculum. Journal of Marketing Education, 27(3), 212–218.
Kerr, G. F., & Proud, B. (2005). Hiring graduates: perspectives from advertising and public relations employers. In Purchase, S. (Ed.), Proceedings of the 2005 Austarlia and New Zeland Marketing Academy Conference. University of Western Australia, Perth.
Liang, T.-P., Ho, Y.-T., Li, Y.-W., & Turban, E. (2011). What Drives Social Commerce: The Role of Social Support and Relationship Quality. International Journal of Electronic Commerce, 16(2), 69–90. doi:10.2753/JEC1086-4415160204

43 di 63
Low, G.S., Fullerton, R.A. (1994). Brands, Brand Management and the Brand Manager System: A Critical-Historical Evaluation. Journal of Marketing Research, 31(3), 173-190.
Mattiacci, A., & Pastore, A. (2014). Marketing. Il management orientato al mercato. Milano: Hoepli Editore.
McMillan, S. J. (2000). The Microscope and the Moving Target: The Challenge of Applying Content Analysis to the World Wide Web. Journalism & Mass Communication Quarterly, 77(1), 80–98. doi:10.1177/107769900007700107
Messina, M. J. (1987). Recruiting a New Marketing Graduate: what criteria are important for today’s industrial marketing manager. In Proceedings of the 11th Annual Conference of the Academy of Marketing Science, Bal Harbour, Florida in Developments in Marketing Science (p. 515).
Messina, M. J., Guiffrida, A. L., & Wood, G. R. (1991). Faculty/practitioner differences: Skill needed for industrial marketing entry positions. Industrial Marketing Management, 20(1), 17–21.
Moghaddam, J. (2011). Perceived Effectiveness of Business Internships: Student Expectations, Experiences, and Personality Traits. International Journal of Management, 28(4), 287–304.
Möller, K. K., & Halinen, A. (1999). Business relationships and networks: Managerial challenge of network era. Industrial Marketing Management, 28(5), 413–427.
O’Brien, E. M., & Deans, K. R. (1995). The position of marketing education: A student versus employer perspective. Marketing Intelligence & Planning, 13(2), 47–52. doi:10.1108/02634509510083509
Pefanis Schlee, R., & Harich, K. R. (2010). Knowledge and Skill Requirements for Marketing Jobs in the 21st Century. Journal of Marketing Education, 32(3), 341–352. doi:10.1177/0273475310380881
Pine, J. B., & Gilmore, J. H. (2000). L’economia delle esperienze: oltre il servizio. Milano: Rizzoli Etas.
Rencher, A. C. (2003). Methods of multivariate analysis. John Wiley & Sons, Ltd.
Rodriguez, C. M. (2009). The impact of academic self‐concept, expectations and the choice of learning strategy on academic achievement: the case of business students. Higher Education Research & Development, 28(5), 523–539.
Swanson, S. R., & Tomkovick, C. (2012). Marketing internships: How values and search strategies differ across the student-employer dyad. Marketing Education Review, 22(3), 251–262.
Verona, G., & Prandelli, E. (2006). Collaborative innovation. Marketing e organizzazione per i nuovi prodotti. Roma: Carrocci.
Xhaet, G., & Fidora, G. (2015). Le nuove professioni digitali. Risorse, opportunità e competenze per la tua carriera online. Hoepli Editore.

44 di 63
Indice delle Figure e delle Tabelle
Figura 1 – Disegno della ricerca .................................................................................................................... 6
Figura 2 – Distribuzione dei rispondenti per funzione aziendale ............................................................... 10
Figura 3 – Distribuzione del numero delle assunzioni dei neo-laureati in marketing, comunicazione e
vendite ........................................................................................................................................................ 12
Figura 4 – Trend delle posizioni più ricercate dalle aziende ....................................................................... 13
Figura 5 – Professione del futuro in area marketing .................................................................................. 13
Figura 6 – Esempio di ricerca di personale per il marketing ....................................................................... 14
Figura 7 – Distribuzione territoriale delle opportunità lavorative ............................................................. 15
Figura 8 – Professioni richieste dalle imprese high-digital ......................................................................... 16
Figura 9 – Professioni richieste dalle imprese internazionalizzate ............................................................. 17
Figura 10 – Distribuzione territoriale delle start-up B2B ............................................................................ 22
Figura 11 – Distribuzione territoriale delle start-up B2C ............................................................................ 23
Figura 12 – Skill più richieste (campione totale) ........................................................................................ 25
Figura 13 – Altri aspetti del reclutamento (campione totale) .................................................................... 26
Figura 14 – Skill più richieste (imprese high-digital) ................................................................................... 27
Figura 15 – Altri aspetti del reclutamento (imprese high-digital) .............................................................. 27
Figura 16 – Skill più richieste (imprese altamente internazionalizzazione) ................................................ 28
Figura 17 – Altri aspetti del reclutamento (imprese altamente internazionalizzate) ................................ 29
Figura 18 – Distribuzione geografica dei corsi post-graduate in comunicazione ....................................... 33
Figura 19 – Distribuzione geografica dei corsi post-graduate in marketing ............................................... 34
Figura 20 – Aree tematiche: network complessivo offerta formativa post-graduate ................................ 36
Figura 21 – Network dell’offerta formativa post-graduate in marketing ................................................... 37
Figura 22 – Network dell’offerta formativa post-graduate in comunicazione ........................................... 38
Figura 23 – Skill (analisi field) ..................................................................................................................... 50
Figura 24 – Altri aspetti per il reclutamento dei neo-laureati in marketing (analisi field) ......................... 51
Figura 25 – Numero assunzioni ultimi due anni (analisi field) .................................................................... 52
Figura 26 – Job title ultimi due anni (analisi field) ...................................................................................... 53
Figura 27 – Numero assunzioni prossimi due anni (analisi field) ............................................................... 54
Figura 28 – Job title prossimi due anni (analisi field) ................................................................................. 55
Figura 29 – Canali di assunzione (analisi field) ........................................................................................... 56
Tabella 1 – Posizioni lavorative per area funzionale .................................................................................. 12
Tabella 2 – Top 5 posizioni per il prossimo anno ....................................................................................... 18
Tabella 3 – Elenco delle principali competenze e skill richieste ................................................................. 24
Tabella 4 – Migliori Università per gli studi nell’area marketing, comunicazione e vendite ...................... 30
Tabella 5 – Motivazioni scelta migliore Università ..................................................................................... 31
Tabella 6 – Canali per il reclutamento di neo-laureati in marketing .......................................................... 32
Tabella 7 – Frequenza delle parole marketing, comunicazione e vendite nei corsi post-graduate offerti
dalle Università italiane nell’A.A. 2015-2016 ............................................................................................. 32
Tabella 8 – Frequenza delle parole marketing, comunicazione e vendite nelle LM e dei master offerti dalle
Università italiane nell’A.A. 2015-2016 ...................................................................................................... 33
Tabella 9 – Lauree magistrali offerte dalle università nell’A.A. 2015-2016 ................................................ 35
Tabella 10 – Classifica delle opportunità lavorative (analisi desk) ............................................................. 46
Tabella 11 – Distribuzione delle opportunità lavorative per Regione (analisi desk) .................................. 47
Tabella 12 – Classifica delle nuove attività imprenditoriali (analisi desk) .................................................. 48
Tabella 13 – Distribuzione delle nuove attività imprenditoriali per Regione B2B vs B2C (analisi desk) .... 49

45 di 63

46 di 63
Appendice
Tabella 10 – Classifica delle opportunità lavorative (analisi desk)
Ranking Job Title Funzione aziendale
Frequenze assolute
Frequenze relative
1 Field sales specialist Vendite 56 15,6%
2 Brand/Product manager Marketing 53 14,8%
3 Trade marketing manager Marketing &
Vendite 40 11,1%
4 Marketing specialist Marketing 36 10,0%
5 Business development specialist Marketing &
Vendite 29 8,1%
6 Customer experience manager Marketing 21 5,8%
7 Data analyst Marketing 20 5,0%
8 Key account manager Vendite 17 4,7%
8 Digital marketing manager Marketing 17 4,7%
9 Public relation and communication manager
Comunicazione 15 4,2%
10 Content producer Comunicazione 8 2,2%
10 Marketing campaign and publicity specialist Comunicazione 8 2,2%
11 CRM - Customer relationship manager Marketing 7 1,9%
11 Social media manager Marketing &
Comunicazione 7 1,9%
11 E-commerce manager Vendite 7 1,9%
12 Merchandising specialist Marketing &
Vendite 5 1,4%
12 SEO/SEM manager Marketing &
Comunicazione 5 1,4%
13 Project manager Marketing 4 1,1%
14 Community manager Comunicazione 2 0,6%
15 Programmatic advertising manager Marketing &
Comunicazione 1 0,3%
15 Pricing specialist Marketing &
Vendite 1 0,3%
Totale 359

47 di 63
Tabella 11 – Distribuzione delle opportunità lavorative per Regione (analisi desk)
Tota
le
56
53
40
36
29
21
20
17
17
15
8
8
7
7
7
5
5
4
2
1
1
35
9
Ve
ne
to
5
2
8
4
1
1 1 1
1 1
1 1
27
Um
bri
a
1 1 1 3
Tre
nti
no
-
Alt
o A
dig
e
2
1
2
3 1 1
10
Tosc
ana
2
1
2
1 1
2 1
10
Sici
lia
2
3
1 1 7
Pu
glia
1 1 2
Pie
mo
nte
2
7
1
1
1 1 2 1 4
20
Mar
che
1 1 1 3
Lom
bar
dia
31
26
16
21
15
13
14
10
10
2
2
8
3
3
5
2
1
1 1
1
18
5
Ligu
ria
1
2
2
1 6
Lazi
o
2
5
4
1
4
4
3
1
4
5
3
36
Friu
li-
Ve
ne
zia
Giu
lia
1 1 2
Emili
a
Ro
mag
na
7
3
3
3
4
3
3
1 4
2 2
1
1 1
2
40
Cam
pan
ia
2
1 2 5
Cal
abri
a
1 1
1 3
Job
tit
le
Fiel
d s
ales
sp
eci
alis
t
Bra
nd
/Pro
du
ct m
anag
er
Trad
e m
arke
tin
g m
anag
er
Mar
keti
ng
spec
ialis
t
Bu
sin
ess
dev
elo
pm
ent
spec
ialis
t
Cu
sto
mer
exp
erie
nce
man
ager
Dat
a an
alys
t
Key
acc
ou
nt
man
ager
Dig
ital
mar
keti
ng
man
ager
Pu
blic
rel
atio
n a
nd
co
mm
un
icat
ion
m
anag
er
Co
nte
nt
pro
du
cer
Mar
keti
ng
cam
pai
gn a
nd
pu
blic
ity
spec
ialis
t
CR
M
Soci
al m
edia
man
ager
E-co
mm
erce
man
ager
Mer
chan
dis
ing
spec
ialis
t
SEO
/SEM
man
ager
Pro
ject
man
ager
Co
mm
un
ity
man
ager
Pro
gram
mat
ic a
dve
rtis
ing
man
ager
Pri
cin
g sp
ecia
list
Tota
le

48 di 63
Tabella 12 – Classifica delle nuove attività imprenditoriali (analisi desk)
Ranking Core
business Target
di clientela Frequenza
assoluta Frequenza
relativa
1 Consulenza manageriale B2B 45 41,3%
2 Consulenza digital marketing B2B 22 20,4%
3 Consulenza marketing a 360° B2B 16 14,8%
4 Comunicazione innovativa B2B 8 7,4%
5 Business intelligence & data analysis
B2B 7 6,5%
6 Consulenza social media marketing
B2B 5 4,6%
7 Organizzazione eventi B2B 2 1,9%
7 Creazione di community/blog B2B 2 1,9%
8 Consulenza CRM B2B 1 0,9%
Totale start-up B2B 108 66,3%
1 Aggregatori/marketplace B2C 25 45,5%
2 Community/blog B2C 24 43,6%
3 E-commerce B2C 6 10,9%
Totale start-up B2C 55 33,7%
Totale B2B & B2C 163 100,0%

49 di 63
Tabella 13 – Distribuzione delle nuove attività imprenditoriali per Regione B2B vs B2C (analisi desk)
Tota
le
45
22
16
8
7
5
2
2
1
25
24
6
16
3
Ven
eto
1
2 1 1
2
1
8
Um
bri
a
1 1
Tren
tin
o-
Alt
o A
dig
e
1 2 3
Tosc
ana
1
1
1 2 5
Sici
lia
2 1
1 1 5
Sard
egn
a
1 1
1 1 1 5
Pu
glia
2 1 3
Pie
mo
nte
3 1
1 3
2
10
Mo
lise
1 1
Mar
che
5 1 1 7
Lom
bar
dia
15
12
7
1
2
1 5
11
3
57
Ligu
ria
2 1 3
Lazi
o
4
1
3
2
2
1 6
19
Friu
li-
Ven
ezia
Giu
lia
1 1
Emili
a
Ro
mag
na
8
2
1
1 5
1
2
20
Cam
pan
ia
1
2
1 1 1
3 9
Cal
abri
a
1 1
Bas
ilica
ta
1 1
Ab
ruzz
o
2 1 1 4
Co
re b
usi
ne
ss
Co
nsu
len
za m
anag
eria
le
Co
nsu
len
za d
igit
al m
arke
tin
g
Co
nsu
len
za m
arke
tin
g a
36
0°
Co
mu
nic
azio
ne
inn
ova
tiva
Bu
sin
ess
inte
llige
nce
& d
ata
anal
ysis
Co
nsu
len
za s
oci
al m
edia
m
arke
tin
g
Org
aniz
zazi
on
e ev
enti
Cre
azio
ne
di c
om
mu
nit
y/b
log
Co
nsu
len
za C
RM
Agg
rega
tori
/mar
ketp
lace
Co
mm
un
ity/
blo
g
E-co
mm
erce
Tota
le

50 di 63
Figura 23 – Skill (analisi field)
B2
CB
2C
& B
2B
B2
BN
on
Int.
Imp
ort
Exp
ort
Imp
ort
&Ex
po
rtB
asso
Me
dio
Alt
oM
icro
Pic
cola
Me
dia
Gra
nd
eN
ord
Ce
ntr
o
Sud
& Is
ole
Ab
big
liam
en
toA
uto
maz
ion
eA
lime
nta
riA
rre
do
Cap
acit
à d
i an
alis
i6
66,
16
6↓
5,8
6,1
↑6,
16
66,
15,
86
6,1
↑6,
16
6,1
6,1
6↓
5,7
5,9
6,3
Fid
uci
a in
se
ste
ssi
5,7
5,7
5,7
5,6
5,6
5,6
5,8
5,7
↓5,
65,
75,
85,
85,
75,
75,
7↓
5,6
5,8
↑6,
25,
55,
8↑
5,9
5,7
Cap
acit
à d
i pia
nif
icaz
ion
e
e o
rgan
izza
zio
ne
65,
96,
16
66
6,1
↑6,
1↑
6,1
66,
15,
95,
96,
1↑
6,1
66,
16
6,2
↓5,
75,
96,
3
Pe
nsi
ero
cri
tico
5,8
5,8
5,9
5,7
5,8
5,6
5,9
5,8
5,7
5,8
65,
85,
75,
85,
85,
85,
8↓
5,4
5,7
5,5
5,7
6
Ab
ilit
à n
ell
a sc
ritt
ura
5,3
5,2
5,4
5,2
5,3
5,2
5,5
5,2
5,3
5,3
5,5
5,2
5,2
5,3
5,2
5,2
5,4
5,3
5,4
5,4
↓4,
9↑
6
Cap
acit
à d
i pro
ble
m s
olv
ing
6,2
6,2
6,3
6,2
6,2
↓6
↑6,
46,
26,
26,
26,
36,
4↓
66,
26,
26,
26,
26,
26,
1↓
5,9
6,2
6,4
Fle
ssib
ilit
à6,
16,
16,
26,
16,
16,
16,
26,
16,
16,
1↑
6,4
↓5,
86,
26,
1↑
6,2
6,1
6,2
6,1
6,1
66,
26,
1
Pre
cisi
on
e e
att
en
zio
ne
ai d
ett
agli
5,8
5,9
5,9
5,7
5,9
5,7
↑6
5,8
↓5,
7↑
5,9
↑6,
15,
95,
95,
85,
85,
85,
96
5,8
5,8
5,7
↑6,
3
Cap
acit
à d
i sin
tesi
5,9
5,8
↓5,
75,
9↓
5,7
5,9
5,9
5,9
↓5,
85,
9↑
6,1
5,7
↓5,
75,
85,
9↓
5,8
↑6,
15,
95,
76
5,9
6,3
Pe
nsi
ero
cre
ativ
o5,
95,
86
5,9
5,8
5,9
↑6,
25,
9↓
5,8
5,9
5,9
5,7
65,
95,
95,
95,
95,
85,
96
5,8
6,2
Spir
ito
di i
niz
iati
va/
imp
ren
dit
ori
ale
/in
trap
ren
de
nza
5,9
5,9
5,9
5,8
5,8
5,9
65,
95,
9↓
5,8
↑6,
25,
86
5,8
5,9
5,9
5,8
5,8
↓5,
55,
76
6,2
Cap
acit
à d
i lav
ora
re in
te
am
(te
am w
ork
ing)
6,3
6,2
6,4
6,2
↓6,
2↓
6,1
6,4
6,3
↓6,
26,
36,
4↓
66,
26,
36,
36,
36,
26,
26,
2↓
66,
36,
1
Co
mu
nic
azio
ne
ve
rbal
e e
ab
ilit
à
ne
lle
pre
sen
tazi
on
i5,
95,
96
5,9
↓5,
85,
95,
95,
95,
95,
9↑
6,1
65,
95,
95,
95,
95,
96,
15,
85,
96
6,1
Co
no
sce
nza
de
l se
tto
re4,
84,
7↑
5,1
4,7
4,7
4,6
↑5,
14,
74,
74,
7↑
5,1
↑5,
3↓
4,5
4,8
4,7
4,7
4,8
↑5,
2↓
4,3
4,9
4,7
↑5,
7
Cap
acit
à re
lazi
on
ali
6,1
6,1
6,2
↑6,
2↓
66,
1↑
6,3
↑6,
2↑
6,2
6,1
↑6,
36,
16,
26,
16,
16,
16,
2↑
6,4
66,
26,
26,
3
Re
sist
en
za a
llo
str
ess
6↓
5,8
6,1
5,9
5,9
5,9
5,9
6↓
5,9
6↑
6,3
↓5,
75,
95,
96
65,
95,
96
5,9
65,
9
Spir
ito
di l
ead
ers
hip
5,3
5,3
5,2
5,2
5,2
5,4
5,4
5,3
5,3
5,3
↑5,
6↓
55,
2↓
5,1
↑5,
45,
35,
35,
4↓
4,9
5,3
5,4
5,5
Co
no
sce
nze
lin
guis
tich
e6
↓5,
86,
16,
15,
86,
16
↑6,
16
66,
25,
85,
96,
16
66,
15,
96
6,2
6,1
6,4
Co
no
sce
nze
info
rmat
ich
e5,
65,
55,
65,
55,
65,
75,
65,
55,
55,
65,
65,
65,
65,
75,
55,
65,
55,
45,
55,
35,
55,
8
Co
no
sce
nze
de
l mo
nd
o d
igit
al5,
95,
96,
15,
95,
96
65,
8↓
5,8
5,9
↑6,
2↓
5,6
5,9
6↓
5,8
5,9
5,8
5,9
5,9
5,9
↓5,
76,
2
Sett
ore
Skil
lsC
amp
ion
e
tota
le
Gra
do
di I
nte
rnaz
ion
aliz
zazi
on
e
Gra
do
di d
igit
aliz
zazi
on
e
Dim
en
sio
ne
d'i
mp
resa
Loca
lizz
azio
ne
geo
graf
ica
Cli
en
tela

51 di 63
Figura 24 – Altri aspetti per il reclutamento dei neo-laureati in marketing (analisi field)
B2
CB
2C
& B
2B
B2
BN
on
Int.
Imp
ort
Exp
ort
Imp
ort
&Ex
po
rtB
asso
Me
dio
Alt
oM
icro
Pic
cola
Me
dia
Gra
nd
eN
ord
Ce
ntr
o
Sud
& Is
ole
Ab
big
liam
en
toA
uto
maz
ion
eA
lime
nta
riA
rre
do
Esp
eri
en
ze d
i lav
oro
/sta
ge
du
ran
te o
do
po
gli
stu
di
5,6
5,6
5,7
5,6
5,5
↑5,
85,
65,
6↓
5,4
5,6
5,6
5,8
5,6
5,5
5,6
↓5,
5↑
5,8
5,5
5,3
5,7
5,6
5,8
Esp
eri
en
ze (
di s
tud
io o
di l
avo
ro)
all’
est
ero
5,6
5,5
5,8
5,6
↓5,
45,
65,
65,
75,
55,
65,
85,
65,
45,
75,
6↓
5,5
↑5,
85,
7↑
5,9
↑6
↑5,
95,
7
Co
nse
guim
en
to d
i un
mas
ter
o d
i un
do
tto
rato
4,8
4,7
4,8
4,8
4,7
4,9
4,9
4,8
4,7
4,7
↑5,
24,
5↓
4,4
4,9
4,8
4,7
↑5
4,7
4,5
5,1
55,
3
Dis
po
nib
ilit
à a
tras
fert
e
di l
avo
ro5,
3↓
5,1
5,4
5,3
↓4,
95,
5↑
5,5
↑5,
55,
25,
35,
55,
15,
25,
35,
45,
35,
45,
35,
5↑
5,6
↑5,
85,
6
Ve
loci
tà d
ell
a ca
rrie
ra
un
ive
rsit
aria
4,6
4,6
4,5
4,6
4,6
4,6
4,7
4,6
4,6
4,6
4,8
4,5
4,5
4,6
4,7
4,6
↑5
4,3
4,7
4,4
4,8
4,8
Vo
to d
i lau
rea
4,3
4,4
4,3
4,2
4,2
4,3
4,3
4,4
4,3
4,3
↑4,
6↓
3,9
↓4
4,3
4,4
4,2
↑4,
74,
24,
44,
44,
43,
9
Re
fere
nze
4,2
4,1
4,4
4,1
4,2
4,4
4,3
4,1
4,1
4,2
4,3
4,5
↓3,
84,
34,
14,
14,
34,
23,
9↑
4,7
4,2
↓3,
6
Stu
di p
re-u
niv
ers
itar
i
(dip
lom
a co
nse
guit
o)
3,6
3,6
3,6
3,5
3,6
3,6
3,6
3,7
3,6
3,6
↑3,
93,
73,
6↑
3,8
3,6
3,6
3,7
3,4
↓3,
13,
83,
5↑
4,3
Asp
ett
o f
isic
o3,
33,
33,
13,
2↓
3,1
3,4
3,5
3,3
3,3
3,3
3,3
3,2
3,3
3,4
3,2
3,2
↑3,
73,
13,
63,
63,
33,
2
Mo
do
di p
rese
nta
rsi
(in
clu
so a
bb
igli
ame
nto
)5,
25,
15,
15,
1↓
55,
35,
25,
25,
35,
15,
15
5,3
5,1
5,2
5,1
↑5,
4↓
4,8
5,2
5,4
5,2
5,3
Ric
on
osc
ime
nti
/pre
mi v
inti
/
accr
ed
itam
en
ti e
pu
bb
lica
zio
ni
4,2
4,1
4,3
4,2
4,1
4,1
4,3
4,2
4,1
4,1
↑4,
63,
9↓
3,9
4,3
4,2
4,1
4,3
4↓
3,7
↑4,
24,
34,
6
Arg
om
en
to e
co
nte
nu
to t
esi
di l
aure
a3,
73,
63,
93,
63,
63,
83,
73,
73,
73,
73,
9↓
3,3
3,7
↑3,
93,
63,
6↑
43,
63,
84,
23,
64,
2
Co
mp
ort
ame
nto
du
ran
te
il c
oll
oq
uio
di a
ssu
nzi
on
e5,
85,
75,
95,
85,
8↑
65,
75,
75,
75,
8↑
6,1
5,6
↓5,
65,
75,
8↓
5,7
↑6
5,6
5,8
↓5,
4↓
5,5
↓5,
3
Loca
lizz
azio
ne
geo
graf
ica
Sett
ore
Cap
abil
itie
s
& E
xpe
rie
nce
Cam
pio
ne
tota
le
Cli
en
tela
Gra
do
di I
nte
rnaz
ion
aliz
zazi
on
e
Gra
do
di d
igit
aliz
zazi
on
e
Dim
en
sio
ne
d'i
mp
resa

52 di 63
Figura 25 – Numero assunzioni ultimi due anni (analisi field)
B2
CB
2C
& B
2B
B2
BN
on
Int.
Imp
ort
Exp
ort
Imp
ort
&Ex
po
rtB
asso
Me
dio
Alt
oM
icro
Pic
cola
Me
dia
Gra
nd
eN
ord
Ce
ntr
o
Sud
& Is
ole
Ab
big
liam
en
toA
uto
maz
ion
eA
lime
nta
riA
rre
do
Ne
ssu
no
36%
33%
35%
40%
38%
42%
40%
33%
↑41
%33
%↓
26%
46%
↑49
%↑
44%
↓26
%35
%34
%33
%39
%40
%38
%50
%
Da
1 a
547
%49
%51
%47
%46
%44
%51
%48
%46
%50
%38
%50
%44
%48
%49
%48
%47
%53
%52
%39
%39
%32
%
Da
6 a
107%
7%7%
5%6%
8%5%
7%5%
7%9%
2%↓
1%↓
4%↑
10%
7%8%
3%7%
6%9%
9%
Piu
' di 1
011
%11
%8%
8%10
%6%
↓5%
13%
8%10
%↑
27%
↓1%
↓5%
↓5%
↑15
%10
%11
%11
%↓
2%15
%13
%9%
Loca
lizz
azio
ne
geo
graf
ica
Sett
ore
Nu
me
ro
di a
ssu
nzi
on
i
Cam
pio
ne
tota
le
Cli
en
tela
Gra
do
di I
nte
rnaz
ion
aliz
zazi
on
e
Gra
do
di d
igit
aliz
zazi
on
e
Dim
en
sio
ne
d'i
mp
resa

53 di 63
Figura 26 – Job title ultimi due anni (analisi field)
B2
CB
2C
& B
2B
B2
BN
on
Int.
Imp
ort
Exp
ort
Imp
ort
&Ex
po
rtB
asso
Me
dio
Alt
oM
icro
Pic
cola
Me
dia
Gra
nd
eN
ord
Ce
ntr
o
Sud
& Is
ole
Ab
big
liam
en
toA
uto
maz
ion
eA
lime
nta
riA
rre
do
Adv
erti
ser/
Mar
keti
ng c
ampa
ign
and
publ
icit
y sp
ecia
list
9%11
%9%
8%12
%8%
9%6%
6%10
%↑
15%
13%
8%8%
8%9%
7%10
%3%
13%
8%18
%
Bra
nd/P
rodu
ct m
anag
er28
%↑
34%
22%
34%
↓18
%32
%24
%↑
35%
25%
29%
34%
↓9%
↓17
%↓
21%
↑35
%29
%31
%29
%18
%26
%↑
41%
9%
Cat
egor
y m
anag
er6%
↑10
%2%
5%4%
8%5%
7%5%
6%8%
2%3%
4%8%
7%3%
6%6%
0%↑
11%
0%
Clo
ud m
anag
er1%
0%2%
1%1%
0%0%
1%1%
1%↑
4%0%
0%0%
1%1%
0%0%
3%3%
0%0%
Con
sum
er e
nga
gem
ent/
Cus
tom
er e
xper
ien
ce m
anag
er3%
4%6%
↓1%
4%4%
1%2%
2%3%
↑9%
2%1%
2%4%
3%3%
0%3%
3%3%
0%
CR
M
Cust
omer
rel
atio
nshi
p m
anag
er11
%13
%11
%11
%12
%12
%12
%11
%9%
11%
↑22
%7%
7%8%
13%
10%
14%
13%
18%
19%
9%18
%
Dat
a an
alys
t15
%18
%16
%13
%19
%16
%7%
12%
↓10
%15
%↑
33%
9%15
%10
%15
%13
%15
%6%
6%3%
10%
9%
Dig
ital
mer
chan
disi
ng m
anag
er2%
3%2%
3%2%
2%3%
3%2%
2%5%
0%1%
3%2%
2%3%
0%3%
7%4%
0%D
igit
al/O
nlin
e/So
cial
Con
ten
t pr
oduc
er14
%17
%16
%15
%17
%12
%15
%13
%↓
9%18
%↑
22%
18%
10%
16%
14%
16%
12%
13%
18%
10%
10%
18%
E-co
mm
erce
man
ager
7%9%
8%9%
5%6%
9%9%
↓4%
8%↑
17%
4%7%
5%9%
7%9%
10%
15%
7%9%
0%
E-re
put
atio
n m
anag
er1%
2%1%
1%2%
0%1%
1%1%
2%2%
2%1%
2%1%
2%2%
0%0%
0%3%
0%
Even
t m
arke
ting
man
ager
7%8%
4%6%
7%10
%6%
6%5%
8%6%
7%4%
8%7%
7%4%
8%12
%13
%6%
9%
Expo
rt a
rea
man
ager
4%3%
4%7%
↓0%
1%↑
15%
6%4%
5%0%
0%4%
6%4%
4%5%
8%9%
10%
↑9%
↑36
%
Fiel
d te
rrit
ory
sale
s re
pre
sen
tati
ve5%
6%7%
6%4%
2%1%
6%3%
6%5%
7%4%
2%5%
5%4%
6%3%
10%
9%9%
Key
acco
unt
man
ager
7%6%
12%
6%6%
10%
10%
6%6%
6%12
%4%
7%7%
7%7%
7%4%
3%10
%8%
18%
Lice
nsi
ng s
ales
spe
cial
ist
1%0%
1%1%
0%4%
1%1%
1%2%
1%0%
↑6%
2%1%
2%1%
0%3%
3%0%
0%
Mar
ket
rese
arch
spe
cial
ist
10%
12%
↑12
%11
%12
%10
%7%
9%9%
10%
↑21
%13
%13
%7%
12%
10%
14%
8%3%
7%10
%9%
Mar
keti
ng b
udge
t co
ordi
nato
r4%
2%8%
5%↓
2%6%
1%6%
2%5%
6%2%
1%4%
5%3%
↑9%
↑10
%↑
12%
↑13
%8%
0%
Mar
keti
ng c
omm
unic
atio
n m
anag
er16
%↓
10%
↑25
%15
%14
%18
%12
%16
%12
%16
%↑
29%
7%18
%16
%16
%16
%12
%15
%24
%13
%14
%9%
Mar
keti
ng m
obile
and
devi
ce m
anag
er5%
6%6%
↓2%
7%2%
3%4%
4%4%
↑15
%2%
7%↓
2%6%
5%5%
4%0%
10%
1%0%
Onl
ine
cust
omer
ser
vice
spe
cial
ist
4%7%
4%4%
5%4%
7%3%
↓2%
6%6%
2%8%
3%4%
4%4%
0%9%
10%
3%9%
Part
ners
hip/
Net
wor
k de
velo
per
2%3%
0%3%
2%5%
3%1%
1%2%
5%2%
3%2%
2%2%
0%2%
3%3%
0%0%
PR/R
elat
ions
hip
man
ager
10%
12%
11%
8%9%
8%10
%11
%7%
11%
15%
9%7%
10%
10%
11%
7%4%
15%
13%
11%
0%
Prog
ram
mat
ic b
uyin
g m
anag
er1%
0%0%
1%3%
0%1%
↓0%
1%2%
1%2%
0%1%
2%2%
1%0%
0%0%
0%0%
Proj
ect
man
ager
13%
13%
18%
15%
13%
12%
12%
13%
↓9%
16%
20%
20%
11%
10%
14%
14%
12%
13%
15%
19%
15%
0%
Ret
ail m
arke
ting
man
ager
6%7%
8%5%
4%10
%7%
6%5%
6%↑
12%
2%3%
6%7%
6%5%
4%↑
15%
13%
5%9%
SEO
/SEM
man
ager
4%5%
4%3%
7%4%
3%3%
3%5%
↑11
%7%
6%4%
4%4%
5%0%
0%0%
5%0%
Soci
al m
edia
man
ager
18%
17%
19%
22%
17%
17%
22%
17%
↓11
%20
%↑
37%
20%
18%
18%
18%
18%
19%
15%
27%
16%
14%
36%
Trad
e m
arke
ting
man
ager
11%
10%
11%
11%
8%8%
16%
12%
11%
11%
11%
4%4%
9%13
%11
%11
%17
%9%
7%↑
24%
18%
Web
/Dig
ital
/Onl
ine
mar
keti
ng m
anag
er20
%24
%17
%21
%24
%21
%17
%17
%↓
14%
23%
↑32
%22
%17
%16
%21
%20
%16
%25
%29
%23
%15
%18
%
Loca
lizz
azio
ne
geo
graf
ica
Sett
ore
Job
tit
leC
amp
ion
e
tota
le
Cli
en
tela
Gra
do
di I
nte
rnaz
ion
aliz
zazi
on
e
Gra
do
di d
igit
aliz
zazi
on
e
Dim
en
sio
ne
d'i
mp
resa

54 di 63
Figura 27 – Numero assunzioni prossimi due anni (analisi field)
B2
CB
2C
& B
2B
B2
BN
on
Int.
Imp
ort
Exp
ort
Imp
ort
&Ex
po
rtB
asso
Me
dio
Alt
oM
icro
Pic
cola
Me
dia
Gra
nd
eN
ord
Ce
ntr
o
Sud
& Is
ole
Ab
big
liam
en
toA
uto
maz
ion
eA
lime
nta
riA
rre
do
Ne
ssu
no
58
%5
5%
55
%5
9%
60
%6
2%
↑7
1%
↓5
3%
↑6
6%
55
%↓
46
%6
1%
↑6
8%
64
%↓
51
%5
8%
59
%5
8%
52
%5
3%
64
%7
2%
Da
1 a
53
6%
39
%4
1%
36
%3
6%
34
%2
7%
39
%↓
30
%4
0%
37
%3
9%
30
%3
4%
40
%3
7%
37
%3
8%
48
%3
9%
↓2
5%
22
%
Da
6 a
102
%2
%2
%2
%2
%3
%1
%3
%2
%2
%↑
7%
0%
0%
1%
↑4
%3
%1
%4
%0
%6
%↑
6%
6%
Piu
' di 1
04
%4
%3
%3
%2
%1
%1
%6
%2
%4
%↑
10
%0
%2
%2
%5
%4
%3
%0
%0
%3
%6
%0
%
Loca
lizz
azio
ne
geo
graf
ica
Sett
ore
Nu
me
ro
di a
ssu
nzi
on
i
Cam
pio
ne
tota
le
Cli
en
tela
Gra
do
di I
nte
rnaz
ion
aliz
zazi
on
e
Gra
do
di d
igit
aliz
zazi
on
e
Dim
en
sio
ne
d'i
mp
resa

55 di 63
Figura 28 – Job title prossimi due anni (analisi field)
B2
CB
2C
& B
2B
B2
BN
on
Int.
Imp
ort
Exp
ort
Imp
ort
&Ex
po
rtB
asso
Me
dio
Alt
oM
icro
Pic
cola
Me
dia
Gra
nd
eN
ord
Ce
ntr
o
Sud
& Is
ole
Ab
big
liam
en
toA
uto
maz
ion
eA
lime
nta
riA
rre
do
Adv
erti
ser/
Mar
keti
ng c
ampa
ign
and
publ
icit
y sp
ecia
list
5%4%
7%5%
7%2%
10%
4%5%
6%2%
8%11
%3%
4%5%
2%9%
5%6%
5%0%
Bra
nd/P
rodu
ct m
anag
er26
%34
%19
%27
%19
%22
%26
%31
%31
%23
%25
%↓
8%24
%18
%32
%25
%34
%26
%↓
5%24
%↑
42%
↓0%
Cat
egor
y m
anag
er4%
2%6%
4%3%
5%0%
5%6%
4%4%
0%5%
3%6%
5%3%
0%5%
0%↑
13%
0%
Clo
ud m
anag
er1%
2%0%
2%1%
0%3%
1%0%
1%↑
6%0%
0%0%
2%1%
0%0%
5%0%
0%0%
Con
sum
er e
nga
gem
ent/
Cus
tom
er e
xper
ien
ce m
anag
er4%
7%7%
2%7%
2%3%
3%4%
3%↑
16%
0%3%
1%5%
3%5%
9%0%
12%
3%0%
CR
M
Cust
omer
rel
atio
nshi
p m
anag
er11
%10
%15
%8%
12%
↑27
%0%
7%12
%8%
18%
8%8%
9%11
%11
%10
%9%
5%18
%3%
0%
Dat
a an
alys
t14
%19
%↑
24%
10%
↑21
%10
%7%
11%
11%
15%
14%
8%16
%11
%14
%12
%20
%4%
15%
6%5%
↓0%
Dig
ital
mer
chan
disi
ng m
anag
er2%
6%0%
1%1%
7%7%
2%1%
3%4%
0%0%
3%3%
2%2%
4%0%
0%0%
20%
Dig
ital
/Onl
ine/
Soci
al
Con
ten
t pr
oduc
er12
%15
%11
%11
%15
%12
%13
%9%
10%
12%
↑22
%15
%11
%10
%12
%10
%20
%22
%15
%24
%↓
0%0%
E-co
mm
erce
man
ager
9%9%
13%
6%8%
10%
10%
9%9%
8%14
%15
%3%
10%
9%10
%7%
13%
↑20
%12
%8%
20%
E-re
put
atio
n m
anag
er2%
2%2%
1%1%
2%0%
3%2%
2%2%
0%3%
3%2%
2%2%
0%0%
↑12
%3%
0%
Even
t m
arke
ting
man
ager
4%2%
2%5%
3%5%
3%4%
3%4%
8%0%
5%8%
4%4%
7%4%
5%↑
12%
0%0%
Expo
rt a
rea
man
ager
4%2%
2%4%
↓0%
0%0%
↑7%
4%4%
0%4%
3%5%
4%3%
8%4%
10%
↑12
%3%
↑40
%
Fiel
d te
rrit
ory
sale
s re
pre
sen
tati
ve4%
4%4%
5%5%
7%0%
4%3%
5%4%
4%8%
1%4%
5%0%
4%5%
6%5%
0%
Key
acco
unt
man
ager
8%13
%7%
6%↓
3%12
%↑
19%
8%8%
7%10
%12
%8%
5%9%
8%12
%9%
0%↑
29%
11%
0%
Lice
nsi
ng s
ales
spe
cial
ist
1%0%
2%2%
0%2%
0%1%
2%0%
4%0%
3%0%
2%1%
↑5%
0%0%
↑6%
0%0%
Mar
ket
rese
arch
spe
cial
ist
12%
8%13
%15
%10
%7%
↑26
%10
%13
%11
%8%
4%19
%13
%11
%12
%13
%4%
0%6%
13%
0%
Mar
keti
ng b
udge
t co
ordi
nato
r1%
1%4%
1%1%
2%0%
0%0%
2%0%
0%3%
1%0%
1%0%
0%0%
0%3%
0%
Mar
keti
ng c
omm
unic
atio
n m
anag
er11
%12
%19
%7%
8%2%
13%
13%
12%
10%
14%
8%19
%9%
11%
10%
16%
9%15
%12
%16
%↑
40%
Mar
keti
ng m
obile
and
devi
ce m
anag
er7%
9%9%
6%10
%10
%7%
5%4%
8%8%
4%14
%3%
7%7%
7%9%
10%
12%
3%0%
Onl
ine
cust
omer
ser
vice
spe
cial
ist
4%6%
2%3%
3%7%
3%4%
2%4%
10%
4%0%
2%5%
3%7%
0%5%
6%0%
0%
Part
ners
hip/
Net
wor
k de
velo
per
3%2%
6%2%
4%2%
0%2%
2%2%
↑12
%0%
3%3%
4%3%
5%0%
0%↑
12%
0%0%
PR/R
elat
ions
hip
man
ager
5%5%
6%3%
6%5%
0%5%
5%6%
2%12
%5%
9%4%
5%5%
4%5%
0%0%
0%
Prog
ram
mat
ic b
uyin
g m
anag
er2%
1%2%
1%↑
5%0%
0%0%
2%2%
2%4%
0%0%
2%1%
2%4%
0%0%
0%0%
Proj
ect
man
ager
10%
5%13
%14
%10
%7%
16%
9%10
%9%
12%
4%14
%7%
11%
10%
7%4%
15%
6%11
%0%
Ret
ail m
arke
ting
man
ager
4%5%
6%3%
5%2%
3%3%
2%3%
↑14
%0%
3%3%
4%3%
5%0%
0%6%
3%0%
SEO
/SEM
man
ager
9%6%
15%
9%9%
↑20
%10
%7%
7%9%
14%
8%8%
8%9%
8%13
%9%
20%
12%
8%0%
Soci
al m
edia
man
ager
12%
11%
11%
12%
11%
17%
10%
13%
12%
11%
16%
19%
22%
11%
11%
12%
12%
9%5%
12%
8%20
%
Trad
e m
arke
ting
man
ager
8%8%
15%
10%
↓3%
7%13
%11
%10
%7%
8%4%
5%9%
10%
8%12
%17
%5%
12%
13%
0%
Web
/Dig
ital
/Onl
ine
mar
keti
ng m
anag
er16
%14
%19
%14
%17
%20
%16
%16
%15
%15
%27
%23
%19
%17
%12
%16
%10
%13
%20
%24
%13
%0%
Loca
lizz
azio
ne
geo
graf
ica
Sett
ore
Job
tit
leC
amp
ion
e
tota
le
Cli
en
tela
Gra
do
di I
nte
rnaz
ion
aliz
zazi
on
e
Gra
do
di d
igit
aliz
zazi
on
e
Dim
en
sio
ne
d'i
mp
resa

56 di 63
Figura 29 – Canali di assunzione (analisi field)
B2
CB
2C
& B
2B
B2
BN
on
Int.
Imp
ort
Exp
ort
Imp
ort
&Ex
po
rtB
asso
Me
dio
Alt
oM
icro
Pic
cola
Me
dia
Gra
nd
eN
ord
Ce
ntr
o
Sud
& Is
ole
Ab
big
liam
en
toA
uto
maz
ion
eA
lime
nta
riA
rre
do
Serv
izi d
i pla
cem
en
t u
niv
ers
itar
io2
5%
36
%3
6%
32
%2
6%
21
%2
3%
25
%↓
13
%↑
35
%↑
35
%2
6%
21
%2
4%
24
%2
4%
23
%2
6%
31
%2
1%
20
%2
2%
Sito
inte
rne
t az
ien
dal
e2
3%
32
%3
4%
32
%2
3%
23
%1
9%
26
%↓
12
%↑
32
%↑
40
%1
6%
22
%2
2%
25
%2
3%
23
%2
1%
20
%2
5%
17
%3
0%
Serv
izi d
i se
lezi
on
e p
rofe
ssio
nal
e
(es.
he
ad h
un
ter)
21
%3
0%
33
%2
7%
17
%2
3%
17
%↑
25
%↓
12
%↑
31
%2
2%
↓7
%2
3%
21
%2
3%
22
%2
0%
18
%2
0%
25
%2
5%
26
%
Siti
inte
rne
t p
er
il r
ecr
uit
ing
19
%3
0%
29
%2
4%
20
%↑
27
%1
2%
19
%↓
11
%↑
25
%↑
30
%1
5%
19
%1
9%
20
%1
9%
18
%2
6%
10
%1
9%
12
%2
2%
Eve
nti
, fie
re, c
are
er
day
,
job
me
eti
ng
8%
10
%1
2%
11
%7
%8
%4
%9
%↓
4%
↑1
1%
12
%↓
1%
5%
↓3
%↑
11
%8
%8
%7
%3
%1
1%
7%
4%
Soci
al n
etw
ork
/so
cial
me
dia
10
%1
3%
12
%1
5%
8%
8%
11
%1
2%
↓6
%↑
14
%↑
16
%1
5%
8%
10
%9
%9
%9
%↑
21
%1
4%
11
%↓
5%
4%
Age
nzi
e p
er
il la
voro
15
%1
6%
28
%2
2%
↓1
0%
15
%1
7%
↑1
8%
↓1
0%
↑1
9%
19
%1
4%
12
%1
8%
14
%1
5%
14
%1
7%
19
%2
3%
16
%1
7%
CIP
(ce
ntr
o p
er
l’im
pie
go)
2%
1%
6%
4%
1%
1%
4%
3%
2%
3%
3%
1%
3%
2%
2%
2%
↑5
%1
%3
%2
%3
%0
%
Inse
rzio
ni s
ui g
iorn
ali
4%
4%
4%
7%
3%
2%
4%
5%
3%
5%
3%
3%
5%
4%
4%
4%
4%
7%
↑1
0%
6%
5%
4%
Co
no
sce
nze
pe
rso
nal
i, s
egn
alaz
ion
i
di c
on
osc
en
ti o
par
en
ti1
5%
20
%2
2%
24
%1
3%
14
%2
0%
17
%↓
11
%↑
21
%1
2%
18
%1
5%
18
%1
4%
16
%1
3%
18
%2
2%
13
%1
7%
↑3
0%
Loca
lizz
azio
ne
geo
graf
ica
Sett
ore
Can
ali
di a
ssu
nzi
on
e
Cam
pio
ne
tota
le
Cli
en
tela
Gra
do
di I
nte
rnaz
ion
aliz
zazi
on
e
Gra
do
di d
igit
aliz
zazi
on
e
Dim
en
sio
ne
d'i
mp
resa

57 di 63
Job description (analisi desk)
Field sales specialist
Lo scopo della posizione professionale Field sales specialist è quello di garantire lo sviluppo e il
consolidamento commerciale nell’area assegnata coerentemente con le politiche aziendali e seguendo le
direttive del Direttore Commerciale, da cui dipende gerarchicamente.
Con il supporto dei Responsabili di Zona (Local Key Account), la risorsa si occupa di:
Identificare i clienti attuali da presidiare e quelli potenziali da acquisire, partecipando anche a fiere ed eventi
del settore; Visitare regolarmente i clienti attivi per migliorare la relazione ed i non attivi al fine di creare
una relazione e una successiva loro attivazione; Predisporre offerte commerciali e negoziazione
contrattuale con i clienti; Redigere il budget di vendita e il reporting di area; Garantire la disponibilità dei
prodotti in termini di coerenza di gamma e di numero di referenze, verificando la costante presenza di
prodotti e brand e il loro corretto posizionamento; Garantire la presenza degli strumenti di visibilità come
da piani proposti dal Trade Marketing per tipologia di canale; Analisi delle potenzialità di mercato e di nuovi
prodotti; Organizzare piccoli eventi per il lancio/ promozione dei prodotti; Monitorare periodicamente i
punti di consumo, proponendo eventuali azioni migliorative o progetti specifici volti allo sviluppo dello
stesso ed assicurandone un ritorno dell'investimento.
Brand/Product manager
Il Brand/Product manager è la figura professionale responsabile delle attività di pianificazione,
coordinamento, concezione, progettazione, presentazione e promozione del prodotto/brand. L’obiettivo
principale del ruolo di Brand/Product manager è pertanto quello di supportare le attività caratteristiche
della funzione con l’obiettivo di contribuire ai risultati aziendali in termini soprattutto di brand awareness,
brand image e top of mind.
La risorsa, inserita nell’ambito della funzione Branding/Value Proposition, lavora a stretto contatto con il
Brand/Product Director, con l’area commerciale e il Trade Marketing Manager, occupandosi delle
seguenti attività:
Supporto a 360° nella gestione delle leve del marketing operativo per la corretta gestione ed
implementazione del Brand Plan; Implementazione delle attività BTL a supporto dei brand e costante
interfaccia con il Trade Marketing e le Vendite; Analisi e monitoraggio dei dati di mercato (principali KPI),
sia interni che della competition, e dell’andamento delle vendite con il relativo impatto sul trend e sulle
performance dei brand; Supporto ai processi di innovation e renovation riguardanti i brand; Relazionarsi
con le agenzie esterne per lo sviluppo delle promozioni, dei materiali di comunicazione (leaflet, cataloghi)
e dei nuovi packaging di prodotto; Attività digital per lo sviluppo della brand awareness.
Trade marketing manager
Il Trade marketing manager è la figura professionale che si occupa della pianificazione, organizzazione e
gestione del processo distributivo in modo da massimizzare la redditività degli investimenti di marketing
e ottenere conseguenti vantaggi competitivi.
All’interno della Direzione Commerciale, la figura affianca e supporta il Trade Marketing Director
trasversalmente su tutti i canali di vendita dell’azienda (tradizionali e non) nelle seguenti attività:
Analisi delle performance commerciali cross-channel, delle potenziali aree di sviluppo e valutazione ex post
dell’andamento delle promozioni implementate durante l’anno; Creazione e aggiornamento di reportistiche
direzionali; Aggiornamento e invio alla rete vendite di vari strumenti di monitoraggio e analisi delle
performance; Coordinamento di attività operative che coinvolgono la rete commerciale; Supporto ai
distribution developer nelle attività quotidiane di ottimizzazione delle vendite; Supporto ai progetti “Sales

58 di 63
Operations”; Supporto alla definizione e allo sviluppo, attraverso il confronto e l’allineamento con il
Marketing e la direzione Trade, delle attività promozionali bottom-up; Supporto, costruzione e sviluppo
delle attività promozionali sia sul sell-in (trade) che sul sell-out (consumer), realizzazione di attività ad hoc
e dei materiali POP.
Marketing specialist
La figura del Marketing specialist si occupa principalmente della definizione della strategia generale di
marketing, ovvero della ricerca, condivisione, analisi, applicazione e traduzione operativa delle strategie
di marketing in termini di prodotto, prezzo, distribuzione e comunicazione. Infatti, all’interno dell’area
Marketing, la risorsa affianca e supporta il Marketing Manager, occupandosi di:
Collaborare nell’elaborazione della strategia generale di marketing; Identificare i clienti, i mercati e i canali
di vendita target; Studiare i canali di distribuzione e le partnership; Sviluppare l’immagine e la notorietà di
brand; Partecipare a fiere ed eventi; Organizzare il customer development, creando touchpoint di
comunicazione e di ascolto necessari per indirizzare al meglio i prodotti; Ricercare i fornitori migliori per le
attività di interesse dell’area marketing; Assicurare lo svolgimento delle attività previste dal piano marketing
e curare la relativa reportistica; Analisi degli eventuali scostamenti.
Business development specialist
Il Business development specialist è la figura professionale che si occupa di valutare i business già attivi e
di concretizzarne completamente il potenziale attraverso la ricerca e la creazione di nuove opportunità di
business, sfruttando con profitto una pluralità di strumenti di vendita, di comunicazione e di marketing.
Con l’obiettivo quindi di sviluppare il business e le attività di vendita dei prodotti, la risorsa ha
l'opportunità di affiancare il Responsabile Business Development ponendo in essere le seguenti attività:
Ricerca di settore, trend di mercato e concorrenti; Sviluppo di nuovi business e aumento delle vendite;
Supporto nella definizione delle strategie di vendita e di prezzo; Utilizzo di tutti gli strumenti di marketing a
disposizione dell’azienda per svolgere attività di vendita e guidare lo sviluppo dei nuovi business; Sviluppo
e attuazione delle strategie di crescita pianificate; Diffusione della brand awareness; Acquisizione di nuovi
partner/clienti; Supporto nella definizione del budget di spesa; Identificazione delle nuove opportunità di
canale; Supporto nella pianificazione e attuazione di campagne di lead generation.
Customer experience manager
Il Customer experience manager si occupa della gestione a 360° dell’esperienza di acquisto del cliente. La
figura è generalmente inserita all’interno del dipartimento di Customer Marketing e affianca il Customer
Experience Director nella gestione di tutti gli aspetti del marketing mix con specifico riferimento ad un
determinato target di clientela al fine di ottimizzare le relazioni impresa-cliente, rafforzare la customer
loyalty e migliorare la customer experience online e offline lungo l’intero processo di customer lifecycle.
La risorsa si occupa di:
Identificare e definire con chiarezza le esigenze, le preferenze e i desideri della propria clientela target;
Definire un piano di miglioramento dell’esperienza complessiva del cliente lungo l’intero customer lifecycle
(chi sono i clienti, quali sono i bisogni, quanto sono disposti a pagare, come raggiungere il consumatore,
come risponderà la concorrenza e quali sono i benefici per l’azienda); Interagire con il cliente non solo
attraverso i canali tradizionali, quali il punto vendita fisico, il servizio clienti e il call center, ma anche tramite
i nuovi canali digitali, quali i canali di social CRM (Facebook, Twitter, Linkedin, Instagram ecc.); Attivare in
un’ottica sinergica tutti i possibili touchpoint al fine di raggiungere il proprio target di clientela; Supportare
lo sviluppo e l’implementazione di iniziative strategiche ad hoc; Ascoltare e rispondere ai feedback; Gestire
eventuali particolari richieste da parte dei clienti; Determinare e analizzare i motivi della perdita di clienti e
collaborare alla creazione di piani di azione per affrontare problemi comuni.

59 di 63
Data analyst
Il Data analyst è una figura professionale che opera trasversalmente fra l’area marketing, commerciale e
comunicazione in quanto è in grado di supportare importanti decisioni, strategiche e operative, sfruttando
i dati e le informazioni a disposizione dell’impresa.
La figura è inserita all’interno del team Marketing and Sales ed è coinvolta nella realizzazione delle
seguenti attività:
Analisi dello scenario competitivo, delle dinamiche e dei trend e delle metriche di mercato; Ricerche di
mercato e di marketing; Analisi di benchmarking; Gestione dei dati relativi al posizionamento rispetto alla
concorrenza; Analisi dei dati di vendita e delle performance; Analisi delle informazioni sui consumatori al
fine di identificare nuove opportunità di mercato; CRM – Customer relationship management; Supporto alle
attività commerciali e di marketing (analisi e report di dati sell-in e sell-out); Supporto nella definizione delle
politiche di prezzo e nella gestione della reportistica ad esse collegata; Analisi e monitoraggio degli indicatori
chiave web, economici e di processo; Attività di reportistica e monitoraggio di diverse attività legate ai
fornitori; Budgeting & forecasting.
Key account manager
Il Key account manager è responsabile della gestione dei rapporti commerciali con i clienti di maggiori
dimensioni, o comunque ritenuti di rilevanza strategica per l’impresa. Egli è inoltre responsabile del
raggiungimento degli obiettivi di vendita ad essi connessi attraverso l’analisi delle specifiche esigenze del
cliente, la formulazione dell'offerta commerciale, la gestione della trattativa e, in caso di successo, quella
dell'ordine.
Le attività designate al Key account manager sono:
Analisi delle specifiche esigenze del cliente e/o del settore di riferimento; Analisi dei clienti potenziali, delle
loro caratteristiche e dei profitti che l’impresa potrà trarre da essi; Elaborazione di adeguate strategie di
acquisizione e mantenimento della clientela, sfruttando le più efficaci tecniche di fidelizzazione del cliente;
Formulazione della proposta commerciale; Definizione e gestione delle politiche di sconto e delle strategie
commerciali; Gestione delle trattative di negoziazione tra clienti e impresa e, in caso di successo,
finalizzazione del contratto; Scouting dei partner e definizione di accordi specifici al fine di promuovere e
consolidare nuove partnership; Coordinamento e supporto della forza vendita; Monitoraggio dei clienti e
dei risultati di vendita.
Digital marketing manager
La risorsa, inserita all’interno dell’area Marketing, è responsabile della realizzazione della strategia digital
dell’impresa volta alla creazione sia di un’importante e costante presenza all’interno dei canali web e
social, da presidiare con adeguati contenuti, sia di un’esperienza digitale ad elevato valore aggiunto per i
clienti attuali e potenziali. L’obiettivo è quello di consentire all’impresa di raggiungere i propri target
laddove essi spendono abitualmente la maggior parte del tempo: online.
Il Digital marketing manager, riportando direttamente al Direttore Marketing, si occupa dei seguenti
aspetti:
Pianificazione e definizione di campagne di marketing e web marketing, assicurando il corretto sviluppo,
implementazione e ottimizzazione della presenza digitale aziendale; Definizione di piani di comunicazione
finalizzati al posizionamento dei prodotti e dell’azienda online; Supporto nella definizione di campagne di
lancio di nuovi prodotti, suggerendo proposte adeguate alle caratteristiche tecniche di prodotto e al target
a cui destinato; Monitoraggio dei tassi di conversione delle campagne; Strutturazione ed elaborazione dei
piani editoriali digital occupandosi dei contenuti grafici, utilizzando le più aggiornate logiche SEO/SEM e
Social nell'ambito del web marketing; Controllo della corretta esecuzione delle attività SEO (link building,
ottimizzazione del sito, ottimizzazione delle meccaniche, ricerca degli interessi del target, analisi dei

60 di 63
competitors, analisi dello scenario, di social media e di social networking); Controllo della corretta
esecuzione delle attività SEM (fattori di posizionamento "off-site", pianificazione e gestione di campagne
Pay-Per-Click, incremento della link popularity tramite strategie di link building); Monitoraggio delle
evoluzioni dei social media e del mondo digitale con aggiornamento costante delle iniziative di
comunicazione e marketing sui principali social network (Facebook, Twitter, Linkedin, Instagram ecc.);
Ricerca di fornitori per la gestione ottimale dei servizi necessari ad un corretto posizionamento del prodotto
(comunicazione, eventi, PR, ecc.); Monitoraggio dell'attività del mercato concorrente e analisi dei risultati
delle campagne di marketing e comunicazione digitali; Elaborazione della reportistica per la Direzione
Marketing al fine di misurare il ritorno sull’investimento effettuato (ROI); Gestione delle attività legate alla
Lead generation e alla diffusione del marchio tramite campagne di online marketing e DEM mirate.
Public relation and communication manager
Il Public relation and communication manager è incaricato di assistere il Direttore Comunicazione nella
creazione e diffusione delle informazioni e comunicazioni all’interno e all’esterno dell’azienda. Seguendo
le linee guida aziendali, mission e vision, la risorsa svolge le seguenti attività:
Pianificazione e realizzazione delle comunicazione online e offline; Gestione delle campagne pubblicitarie e
di tutte le eventuali iniziative di comunicazione sui differenti canali di riferimento (tv, stampa, radio, digital,
altri); Gestione delle attività con le agenzie di comunicazione e pubblicità esterne (advertising, digital,
media, PR) al fine di partecipare e contribuire al corretto avanzamento dei progetti e delle iniziative di
comunicazione; Gestione della reputazione aziendale, online e offline; Elaborazione di brief di
comunicazione; Realizzazione di comunicati stampa; Verifica del corretto aggiornamento contenutistico e
del funzionamento tecnico del sito istituzionale e dei web tool specifici a disposizione di clienti interni ed
esterni all’azienda; Monitoraggio/analisi e benchmarking sui principali competitor; Comunicazione interna
ed elaborazione di documenti di presentazione a supporto dell’attività Sales; Supporto alla pianificazione di
eventi soprattutto per quanto attiene la strategia di comunicazione.
Content producer
Il Content producer è una nuova figura professionale che si occupa della progettazione ed elaborazione
dei contenuti soprattutto in ambito digitale. Nelle imprese, tale figura è inserita all’interno della divisione
Communication e si interfaccia quotidianamente con il Direttore Comunicazione, con il Direttore
Marketing e con i Responsabili social media marketing.
La risorsa si occupa prevalentemente di:
Creare contenuti originali e accattivanti per sito web, social media/network, newsletter, blog, webinar, ecc.;
Sviluppare piani editoriali di contenuto; Gestire i contenuti delle campagne di direct mail; Partecipare al
coordinamento, sviluppo e implementazione di piani e progetti relativi ai nuovi media; Partecipare allo
sviluppo e alla pianificazione strategica delle politiche e degli obiettivi di comunicazione online; Valutare e
modificare i contenuti del sito web, dei social media, e delle attività correlate sulla base del successo delle
campagne di comunicazione e della risposta degli utenti; Supportare lo sviluppo di presentazioni
(PowerPoint).
Marketing campaign and publicity specialist
Il Marketing campaign and publicity specialist si occupa della pianificazione strategica e operativa e della
successiva realizzazione delle campagne di marketing e pubblicità dell’impresa. Tale profilo professionale
risponde direttamente al Direttore Marketing e comunicazione in quanto gestisce e cura l’esecuzione
operativa delle campagne.
In particolare, la risorsa si occupa di:
Sviluppare e realizzare una strategia globale, per progetto/prodotto/brand, per migliorare e sostenere la
campagna pubblicitaria in tutto il suo ciclo di vita; Produrre piani editoriali specifici per le campagne

61 di 63
marketing/pubblicitarie; Progettare e sviluppare materiali di marketing; Creare e ottimizzare campagne
digitali (AdWords); Sostenere la crescita in termini di revenue e massimizzazione del ROI, promuovendo
l’utilizzo di nuovi prodotti/servizi/brand e funzionalità differenti; Sviluppare relazioni di qualità con
consulenti e agenzie pubblicitarie/media dal punto di vista della pubblicità, progettazione grafica, stampa,
eventi promozionali e dei media, al fine di ottimizzare gli investimenti pubblicitari; Lavorare a stretto
contatto con il team di vendita per assicurare il raggiungimento degli obiettivi pubblicitari; Gestire i budget.
CRM – Customer relationship manager
Il CRM – Customer relationship manager è responsabile della gestione dei clienti nelle diverse fasi dello
sviluppo operativo della relazione impresa-cliente, ovvero di tutte le analisi e reportistiche utili a
monitorare l’impatto del comportamento di acquisto dei clienti sulla redditività delle attività di marketing
e vendita.
La figura, inquadrata all’interno dell’Ufficio Marketing o Business Development, risponde direttamente al
Direttore di unità e si occupa principalmente di:
Gestire, analizzare e interpretare i dati al fine di comprendere il comportamento di acquisto della propria
clientela; Estrapolare cluster di clienti significativi e coerenti con le politiche commerciali e gli obiettivi di
business; Concepire una strategia di content marketing ad hoc per i diversi brand e una politica di incentive
coerente e di valore aggiunto per i diversi cluster; Individuare i KPI che misurino l'efficacia delle diverse
iniziative CRM; Effettuare i follow up degli aspetti legali/fiscali/economici delle operazioni a premi;
Concepire e implementare attività online e offline che favoriscano la brand awarness; Relazionarsi con i
fornitori per l'implementazione e il monitoraggio di tutte le attività operative.
Social media manager
Il Social media manager è una figura professionale che cura l’immagine delle imprese/brand/prodotti sui
social media, in particolare sui principali social network attivi in Italia. La figura, inserita all’interno
dell’Ufficio Comunicazione, si occupa della realizzazione della strategia di comunicazione sui social al fine
di migliorare la brand awareness, l'immagine e la notorietà aziendale e, di conseguenza incrementare le
vendite.
Nello specifico, il Social media manager svolge le seguenti attività:
Definizione di una Social Media Strategy e di una Content Strategy in coordinamento con il team creativo;
Sviluppo di piani di comunicazione integrati; Gestione attiva quotidiana dei social network attraverso la
creazione di una pluralità di post, immagini, tweet ecc.; Social Storytelling; Attività di moderazione sui social;
Incentivazione del customer engagement; Incentivazione degli user generated content e creazione di una
community di utenti; Monitoraggio, analisi del sentiment e reportistica; Analisi dei risultati ottenuti da
campagne e attività svolte sui social.
E-commerce manager
L’E-commerce Manager è la figura professionale che si occupa della definizione delle strategie di vendita
e del raggiungimento degli obiettivi di vendita in ambito online. La risorsa è inserita all’interno dello staff
dedicato all’area E-commerce che fa capo prevalentemente all’ufficio commerciale.
La figura è responsabile delle seguenti attività:
Gestione e pianificazione del catalogo elettronico dei prodotti; Definizione degli articoli in evidenza e delle
promozioni periodiche; Caricamento dei prodotti su gestionale interno (scheda prodotto e immagini);
Aggiornamento e refresh periodico del sito di e-commerce, in accordo con l’agenzia grafica; Redazione,
gestione e invio di newsletter; Supporto alla realizzazione delle attività di digital e social marketing e
sviluppare iniziative SEO; Monitoraggio dell'andamento degli ordini coordinando la logistica e le spedizioni;
Controllo dei pagamenti e delle transazioni online; Gestione del cliente relativamente a informazioni su

62 di 63
ordini/resi/spedizione effettuati, info prodotti e supporto sull'usabilità del sito (customer care); Analisi di
google analytics al fine di valutare carrello di spesa medio, traffico e conversion rate; Supervisione di
eventuali malfunzionamenti/bug del sito.
Merchandising specialist
L’obiettivo della job position di Merchandiser specialist è quello di fare in modo che il cliente trovi in modo
facile e veloce, nei punti vendita fisici, sul web e sul mobile, il prodotto che meglio risponde alle proprie
esigenze. La risorsa, inserita all’interno dell’ufficio Marketing and Sales, si occupa di:
Analizzare i bisogni del cliente, comprendere le logiche di redditività per la costruzione di un’offerta di
prodotti pertinente; Assicurare la corretta esposizione del prodotto nei punti di vendita fisici, secondo i
parametri fissati dal Visual Concept; Supervisionare e formare dei visual in-store volti a garantire il
mantenimento di una corretta presentazione del prodotto nei punti vendita offline; Migliorare le
performance del sito utilizzando tutti gli strumenti di presentazione dell’offerta; Analizzare costantemente
i KPI al fine di determinare l'impatto dell'esposizione del prodotto sulle performance aziendali e quindi
realizzare le necessarie modifiche con l'obiettivo di incrementare le vendite.
SEO/SEM manager
Il SEO/SEM manager è una figura professionale con competenze nell’ambito Marketing e Comunicazione,
ed è l’incaricato dell’ottimizzazione di un sito attraverso l’utilizzo di determinate keyword (parole chiavi)
con l’obiettivo di ottenere il migliore posizionamento possibile del sito web e fornire visibilità al brand sui
motori di ricerca.
In particolare, il SEO/SEM manager è responsabile delle seguenti attività:
Gestione delle campagne sui principali motori di ricerca; Sviluppo e test delle parole chiave; Gestione delle
campagne di marketing online, come ad esempio il Pay-Per-Click; Analisi e incremento dei click-through;
Sviluppo e attuazione di strategie di link building; Creazione di campagne di retargeting e lead generation
online; Ottimizzazione, creazione e programmazione dei contenuti del sito web; Analisi dei dati di KPI;
Redazione di report periodici.
Project manager
Il ruolo del Project manager si riferisce alla figura professionale responsabile del coordinamento e
dell’organizzazione di tutte le attività di un progetto, garantendo il raggiungimento dell’obiettivo finale
nel rispetto del budget e dei tempi pianificati. L’attività del Project manager consiste infatti nel:
Definire e controllare gli obiettivi del progetto; Definire il risultato ed il prodotto finale atteso; Sviluppare il
“Business Case” del progetto; Definire la PBS (Product Breakdown Structure) e la WBS (Work Breakdown
Structure); Definire e approvare il budget; Definire l’organizzazione del progetto; Definire il piano operativo
del progetto; Coordinare e gestire il team di lavoro dedicato alla realizzazione del progetto partecipando
attivamente alle fasi di ideazione e garantendo il rispetto delle deadline assegnate; Rilevare l’avanzamento
e i consuntivi; Analizzare gli scostamenti e ripianificare; Gestire la relazione con il cliente in tutte le fasi del
progetto.
Community manager
A differenza del Digital marketing manager, del Social media manager e del Content producer, il
Community manager è la figura professionale che aggrega le persone in una community di utenti e che
crea, stimola, arricchisce, modera, rilancia le conversazioni all’interno della community. Il Community
manager è quindi responsabile dell’attivazione delle cosiddette influenze sociali nei confronti di
un’impresa/prodotto/brand.
La figura, inserita all’interno dell’ufficio comunicazione, si occupa di:

63 di 63
Coordinare le attività della community; Gestire i conflitti; Creare, incrementare e moderare la
comunicazione all’interno della community; Fornire un servizio clienti impeccabile ai membri selezionati e
supportare le esigenze dei partecipanti alla community; Contattare i membri attuali e potenziali
comunicando informazioni relative ai servizi offerti e raccogliendo feedback; Definire le regole di
comportamento; Rilanciare, motivare e stimolare l’engagement dei membri della community.
Programmatic advertising manager
Il Programmatic advertising manager è una nuova figura professionale nata in questi ultimi anni con
l’espansione delle nuove tecnologie del Web 2.0 e delle piattaforme di pubblicità in tempo reale. Il
Programmatic advertising manager si occupa della compravendita di spazi media digitali sulla base di
processi automatizzati e di una selezione più accurata delle audience. In particolare, la figura svolge le
seguenti attività:
Caricamento delle campagne pubblicitarie e loro monitoraggio, incluse le attività di programmatic
advertising; Sviluppo e implementazione dei formati RichMedia; Supporto alla struttura di Advertising and
Sales; Realizzazione della reportistica; Instaurazione di relazioni dirette con la domanda (ovvero chi acquista
pubblicità, gli inserzionisti) e l’offerta (i publisher, gli editori, che offrono spazi pubblicitari sui media) negli
Ads Exchange; Partecipazione ad aste in tempo reale (RTB Real Time Bidding); Realizzare training circa le
piattaforme best player di mercato, l’utilizzo delle inventory e relativa monetizzazione, il modello di
business coerente con la strategia dell’editore publisher o del buyer cliente.
Pricing specialist
La figura professionale del Pricing Specialist ha il compito di analizzare ed aggiornare i prezzi di vendita
della gamma prodotti aziendali. La figura effettua costantemente analisi del mercato target al fine di
garantire un listino prezzi allineato alle esigenze della propria clientela ed efficace per il raggiungimento
degli obiettivi di vendita.
Il Pricing specialist lavora a stretto contatto con il Direttore Marketing e Commerciale e realizza le seguenti
attività:
Analisi del posizionamento di prezzo dei prodotti nei vari segmenti di mercato; Analisi del mercato e
confronto prezzi con i competitor principali; Adeguamenti di prezzo dei prodotti/servizi presenti in
assortimento; Determinazione prezzo di vendita sulla base di differenti metodologie; Sviluppo,
adeguamento e ottimizzazione dei processi che riguardano il sistema e la gestione dei prezzi; Creazione di
report e statistiche nell’ambito Pricing; Gestione prezzi nel sistema gestionale SAP.