Lucia Gabriela Benenati I nuovi mestieri · I nuovi mestieri diventano anche start-up È il salto...

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32 I nuovi mestieri diventano anche start-up È il salto che fanno molti talenti con competenze innovative: dopo la formazione, o esperienze aziendali, lanciano un’impresa. Dodici casi significativi | Lucia Gabriela Benenati Ermes Come monitorare il traffico in uscita dal pc per garantire che i dati in uscita non costituiscano un rischio per la si- curezza? Hassan Metwalley, Stefano Traverso e Marco Mellia, ricercatori specializzati sul web tracking, hanno sviluppato la soluzione al Politecnico di Torino: una tecnologia, coperta da brevetto, in grado di filtrare il traffico dei dati in uscita e individuare l’even- tuale presenza di minacce. La tecno- logia si è trasformata in un progetto d’impresa, Ermes Cyber Security. Attualmente la startup, incubata all’I3P, fornisce un servizio di monitoraggio e report sull’analisi dei dati che, entro la fine dell’anno, evolverà nella versione beta di una piattaforma personalizzata in base alle esigenze e alle dimensioni aziendali dei clienti. Evolvea Obiettivo: contribuire a digitalizzare la fabbrica. Così, Micol Filippetti ha fondato Evolvea, startup che sviluppa soluzioni per sapere dove si trovano gli oggetti (macchinari, attrezzi ma anche persone), sia per ragioni di sicurezza sul lavoro, sia di ottimizzazione dei proces- si lavorativi. Il sistema di geolocalizza- zione è stato adottato dalla Fiat per le auto nello stabilimento di Cassino e per la sicurezza dei lavoratori in altre fabbriche. Pbk La startup dei giovani ingegneri Car- lo Ferro e Roberto Grassi (ceo) ha messo a punto Pbkopter, prototipo di drone in grado di rispondere alle esi- genze dell’agricoltura di precisione ba- sate sull’osservazione, la misurazione e l’azione selettiva sulle coltivazioni. «Il drone, molto leggero e di dimensioni contenute, è indicato anche nella lotta mirata alle zanzare e aumenta l’effica- cia dei trattamenti di disinfestazione», spiega Grassi. «Inoltre, permette di ri- spettare l’ambiente: i trattamenti mirati consentono di utilizzare solo la quan- tità di fitofarmaci necessari a garantire l’efficacia dell’azione, senza dispersioni nell’aria o a terra, con contenimento dell’inquinamento, anche acustico». M3dics Fondata dai Andrea Andolfi e Lean- dro Basso, aiuta il chirurgo a prepara- re l’intervento con modelli stampati in 3D delle zone anatomiche su cui dovrà operare. «Inviamo il device stampato e certificato in tutto il mondo in 48-72 ore, mentre i nostri concorrenti han- no bisogno di 20-30 giorni», sottoli- nea con una punta di orgoglio Andol- fi. La startup ha stretto collaborazioni con diversi ospedali torinesi e vuole continuare a crescere e il business plan prevede di raggiungere nei prossimi 2 anni un fatturato di 6 milioni di euro. Agentpricing Dal monolocale più piccolo d’Italia, 12 metri quadrati in piazza Navona, all’at- tico più costoso, 11 milioni di euro al metro quadrato, a Roma: sono alcune delle curiosità che è capace di svela- 18_34_STORIA DI COPERTINA_ade.indd 32 14/10/17 11.03 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 27/10/2017 Pag. 32 N.447/48 - set/ott 2017 diffusione:37376 tiratura:50930

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I nuovi mestieri diventano anche start-up

È il salto che fanno molti talenti con competenze innovative: dopo la formazione, o esperienze aziendali, lanciano un’impresa. Dodici casi significativi | Lucia Gabriela Benenati

Ermes Come monitorare il traffico in uscita dal pc per garantire che i dati in uscita non costituiscano un rischio per la si-curezza? Hassan Metwalley, Stefano Traverso e Marco Mellia, ricercatori specializzati sul web tracking, hanno sviluppato la soluzione al Politecnico di Torino: una tecnologia, coperta da brevetto, in grado di filtrare il traffico dei dati in uscita e individuare l’even-tuale presenza di minacce. La tecno-logia si è trasformata in un progetto d’impresa, Ermes Cyber Security. Attualmente la startup, incubata all’I3P, fornisce un servizio di monitoraggio e report sull’analisi dei dati che, entro la fine dell’anno, evolverà nella versione beta di una piattaforma personalizzata in base alle esigenze e alle dimensioni aziendali dei clienti.

Evolvea Obiettivo: contribuire a digitalizzare la fabbrica. Così, Micol Filippetti ha fondato Evolvea, startup che sviluppa

soluzioni per sapere dove si trovano gli oggetti (macchinari, attrezzi ma anche persone), sia per ragioni di sicurezza sul lavoro, sia di ottimizzazione dei proces-si lavorativi. Il sistema di geolocalizza-zione è stato adottato dalla Fiat per le auto nello stabilimento di Cassino e per la sicurezza dei lavoratori in altre fabbriche.

Pbk La startup dei giovani ingegneri Car-lo Ferro e Roberto Grassi (ceo) ha messo a punto Pbkopter, prototipo di drone in grado di rispondere alle esi-genze dell’agricoltura di precisione ba-sate sull’osservazione, la misurazione e l’azione selettiva sulle coltivazioni. «Il drone, molto leggero e di dimensioni contenute, è indicato anche nella lotta mirata alle zanzare e aumenta l’effica-cia dei trattamenti di disinfestazione», spiega Grassi. «Inoltre, permette di ri-spettare l’ambiente: i trattamenti mirati consentono di utilizzare solo la quan-tità di fitofarmaci necessari a garantire

l’efficacia dell’azione, senza dispersioni nell’aria o a terra, con contenimento dell’inquinamento, anche acustico».

M3dics Fondata dai Andrea Andolfi e Lean-dro Basso, aiuta il chirurgo a prepara-re l’intervento con modelli stampati in 3D delle zone anatomiche su cui dovrà operare. «Inviamo il device stampato e certificato in tutto il mondo in 48-72 ore, mentre i nostri concorrenti han-no bisogno di 20-30 giorni», sottoli-nea con una punta di orgoglio Andol-fi. La startup ha stretto collaborazioni con diversi ospedali torinesi e vuole continuare a crescere e il business plan prevede di raggiungere nei prossimi 2 anni un fatturato di 6 milioni di euro.

AgentpricingDal monolocale più piccolo d’Italia, 12 metri quadrati in piazza Navona, all’at-tico più costoso, 11 milioni di euro al metro quadrato, a Roma: sono alcune delle curiosità che è capace di svela-

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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

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re Agentpricing.com, piattaforma web in grado di analizzare i big data di milioni di immobili in vendita sulla rete. Il fondatore Patrick Alberten-go, classe 1990, ha già all’attivo Jobjob, dedicata alla mobilità sostenibile, e Re-opla. Agentpricing conta 1.800 agen-zie registrate, di cui circa 600 usano la piattaforma tutti i giorni. «Puntiamo a raddoppiare il fatturato netto, nel 2016 pari a 125mila euro, e a raggiungere quota 4mila agenzie registrate», spiega Albertengo. «In futuro, valuteremo l’e-stensione del servizio all’estero, a parti-re da Francia e Spagna, con un aumen-to di capitale da realizzare attraverso un investitore».

SysdevPrevenire crolli e monitorare lo stato dell’edilizia attraverso soluzioni inno-vative basate sul paradigma IoT: è il compito di SHBox, la scatola nera del-le infrastrutture ideata da Sysdev, star-tup guidata dal ceo Marco Bonvino. «Attraverso sensori strutturali wireless

e una piattaforma cloud per l’archi-viazione e l’elaborazione dei dati, mo-nitoriamo in tempo reale oscillazio-ni, cedimenti e variazioni strutturali di edifici, ponti e viadotti, e i danni, così da migliorare anche a distanza il controllo del territorio e intervenire in caso di necessità».

Yamgu Sfruttare gli open data e le informazio-ni che gravitano sui social network per creare un itinerario di viaggio. È in sin-tesi l’idea di Yamgu, fondata da Mauro Bennici (cto) ed Ester Liquori (ceo), marito e moglie appassionati di viaggio e tecnologia. «Integrando open data e user generated content, l’applicazio-ne permette di organizzare in pochi e semplici passaggi il proprio itinerario di viaggio, scegliendo destinazione, da-te e percorsi di visita personalizzati e aggiornati in tempo reale, grazie alle interazioni con i social trend e i servizi meteo», chiarisce la ceo. Inoltre, Yamgu suggerisce attività ed eventi come mo-

stre, concerti, spettacoli e orari di aper-tura dei luoghi di interesse, consenten-do anche di acquistare direttamente il biglietto elettronico per saltare le code.

AssiemeRivoluzionare l’assistenza domiciliare grazie a una nuova figura professio-nale, il family advisor. È l’obiettivo di tre giovani professionisti della salute, Enrico Rizzo, Giulia De Maestri e Mario Tartaglione. Insieme han-no creato Assieme. «Il nostro sogno è quello di creare un nuovo standard of care, che soddisfi appieno le esigen-ze clinico-assistenziali dei pazienti non autosufficienti e aiuti il Sistema sani-tario nazionale nella presa in carico di queste persone», dichiarano. Il core del servizio è rappresentato proprio dal fa-mily advisor, che garantisce servizi di assistenza medica e psicologica.

OrwellÈ un virtual studio per lo sviluppo, la produzione e la vendita di applicati-vi di realtà virtuale e mixed rea-

Mansioni innovative, la ricetta McKinseyLe tecnologie per l’automazione, come la robotica, l’intelligenza artificiale e il machine learning portano benefici significativi alle aziende in un momento in cui la produttività è debole. I tassi di natalità in declino e la tendenza all’invecchiamento si traducono in forza lavoro insufficiente a mantenere gli attuali livelli di pil pro capite, se non c’è un’accelerazione della produttività. Secondo il report di McKinsey A future that works: automation, employment, and productivity, l’automazione può portare a una sua crescita globale tra lo 0,8 e l’1,4% l’anno e a un significativo miglioramento dei risultati aziendali.

Con l’automazione molte occupazioni si trasformeranno insieme ai processi di business. «Se meno del 5% delle attività lavorative può essere completamente automatizzato

attraverso le tecnologie già esistenti, circa il 60% è automatizzabile per almeno il 30%. Ciò significa la maggior parte delle occupazioni cambierà e sempre più persone opereranno con la tecnologia», afferma James Manyika (foto), senior partner e direttore McKinsey Global Institute. Il guadagno in produttività stimato

è raggiungibile solo se uomini e macchine lavorano in sinergia. L’automazione non riguarderà solo i lavori meno specializzati e retribuiti, ma potrà estendersi

anche a quelli con un livello medio-alto di specializzazione e un reddito elevato. «Le tecnologie digitali creeranno nuovi profili professionali e posti di lavoro, basti pensare che un terzo delle nuove occupazioni create negli Stati Uniti negli ultimi 25 anni prima non esisteva, in aree come lo sviluppo It, la produzione di hardware, la creazione di app e la gestione di sistemi informatici. Il ruolo sempre più importante dei big data porterà a una massiccia domanda di statistici e data analyst. Stimiamo che solo negli Stati Uniti potrebbe verificarsi una carenza di 250mila data scientist entro il prossimo decennio», informa Manyika. Cruciale sarà la riqualificazione e il reimpiego della forza lavoro, con un’azione sinergica da parte di imprese, governi e lavoratori.

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Gli specialisti dell’Internet of farmingC’erano una volta le aziende agricole. Oggi ci sono le fatto-rie verticali, le serre idroponiche, i trattori che si guidano da remoto, le fertilizzazioni e le irrigazioni gestite da satelliti e droni, i sensori che misurano la composizione del terreno in profondità. È il new deal dell’agricoltura, che ha scatenato una rivoluzione non solo nei campi ma anche nelle competenze, trasformando i contadini in agricoltori 4.0 e le fattorie in star-tup ad alto contenuto innovativo con l’obiettivo di aumentare la resa diminuendo il consumo di suolo, energia e risorse. «Il digitale ha messo sul tavolo delle imprese la sfida del precision farming e della digitalizzazione dei processi di produzione», spiega Marco Perona, direttore scientifico dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano. Cuore dell’agricoltura di precisione è l’enormità di numeri e informazioni che i big data possono trasformare in decisioni pratiche per migliorare il raccolto. «Se i dati sono il nuovo pe-trolio per le imprese dell’Industria 4.0, rappresentano anche il nuovo grano per il settore primario. E per creare e gestire dati servono prima di tutto conoscenze e competenze, che devono essere preparate a questo grande salto, non più limitato solo all’agricoltura di precisione ma a un fenomeno assai più ampio e profondo, l’Internet of farming». Il digitale è applicato in modo trasversale in tutti i settori agricoli, ma secondo l’analisi dell’Osservatorio Smart Agrifood e del laboratorio Rise sono il cerealicolo, l’ortofrutticolo e il vitivinicolo che si muovono con maggior dinamicità sul precision farming. «Nell’agricoltura hanno fatto il loro ingresso figure native del mondo digitale, a livello sia di infrastrutture, sia di applicazioni, che aiutano gli

imprenditori e gli agronomi», rileva Andrea Bacchetti, direttore della ricerca. Largo, quindi, ai farm data analyst, che trattano i dati relativi alle mappe del terreno e del raccolto, le topografie, i dati ambientali e così via; ai farm manager information system, esperti in tutti gli aspetti dell’agricoltura di precisione, dall’Iot alla sensoristica, dal cloud al machine learning; ai farm decision making, capaci di individuare le best practice per l’agricoltura. Ci sono anche gli esperti delle sementi, dei fitofarmaci e dei fertilizzanti, che stanno introducendo componenti digitali in forma di servizio per diversificare l’offerta in base all’analisi dei dati. (Lucia Gabriela Benenati)

lity, realizzati attraverso software e simulazioni 3D. Lo scorso agosto ha chiuso con successo una campagna di crowdfunding su Opstart, raggiun-gendo il target massimo di raccolta, 200mila euro, registrando un over-funding del 200% rispetto all’obiettivo iniziale di 100mila. «Il nuovo capitale ci consentirà di sviluppare numerosi progetti in fase di sviluppo, tra cui il virtual trade show», anticipa Andrea Antonelli, socio fondatore e ceo. «È la prima fiera in realtà virtuale al mon-do che permetterà un’esperienza com-merciale all’interno di un evento fie-ristico innovativo».

Be HonestMission di Be Honest è la creazione di una rete di organizzazioni non-profit che possano raccogliere con maggio-re facilità le donazioni dei cittadini e delle aziende che vogliano distinguersi con la propria politica di corporate so-

cial responsibility. Alla base del progetto c’è Daniele Narduzzi, un’esperienza professionale maturata nell’Arma dei carabinieri. Be Honest propone un me-todo di accountability, l’utilizzo di una piattaforma digitale di crowdfunding, la realizzazione di una donor experience che restituirà fiducia a chi dona e pre-mierà chi opera in maniera virtuosa.

S.u.p.e.r.marketAcronimo di Sustainable upper pro-duction on earthed roofs, è il progetto di Giulia Minghetti, classe 1991, ar-chitetto che ama definirsi agritetto. Il suo progetto, infatti, mira a generare un sistema sostenibile, urbano e integrato di produzione-distribuzione di frutta e verdura. Come? Attraverso serre fo-tovoltaiche a coltivazione fuori suolo, installate sui tetti di super e ipermercati, progettando, realizzando e gestendo un impianto a controllo elettronico, a stret-to contatto con la struttura di vendita

della grande distribuzione. La rivolu-zione sta nel modo in cui il cibo viene acquistato e non solo prodotto, trami-te il coinvolgimento del consumatore.

eKuotaTesoreria d’impresa a portata di clic, eKuota è la prima piattaforma onli-ne che aiuta a gestire i rischi finan-ziari da incassi e pagamenti in valute estere. Ceo e cofondatrice è l’anali-sta finanziaria Laura Oliva, nel suo gruppo ci sono Fabio Liberali (gior-nalista ed esperto di comunicazione), Fabio Marras (finanza e tecnologie innovative), Raffaele Zenti (finan-za e gestione dei rischi), Alessandro Berbenni (sviluppo software) e Lui-gi Zanderighi (architetture software per istituzioni finanziarie). Strumenti e sistemi complessi sono resi accessibili e facilmente fruibili alle piccole e me-die aziende per fare finanza d’impresa e risk management.

Un esempio di coltura idroponica.

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