I mediatori didattici

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Ornella Castellano Ornella Castellano

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Elio Damiano evidenzia tre sfere che si intersecano nel processo di apprendimento/insegnamento: l’oggetto culturale il soggetto in apprendimento l’azione di insegnamento Utilizzare differenti mediatori per favorire i diversi stili cognitivi degli studenti; Utilizzare la ridondanza (ovvero più mediatori in relazione allo stesso argomento), perche ogni approccio linguistico e mediale dello stesso argomento presenta anche informazioni o punti di vista differenti; Valutare il mediatore anche in funzione del livello di simbolizzazione a cui si desidera arrivare in un determinato percorso; Utilizzare sempre le due direzioni: non solo dall’attivo al simbolico, ma anche dal simbolico all’attivo.

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Elio Damiano evidenzia tre sfere che si intersecano nel processo di apprendimento/insegnamento:

l’oggetto culturale

il soggetto in apprendimento

l’azione di insegnamento.

Modello didattico unificato

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L’ESPERIENZA DIDATTICA

Soggetto in

apprendimento

Oggetto

culturale

Azione

di

insegna

mento

ba

BA = Biogenesi dell’oggetto culturale

CA = Operazioni didattiche relative all’Oggetto culturale

BC= Operazioni didattiche relative al Soggetto di apprendimento

bc ca

Le tre sfere evidenziano che il docente non può trasmettere contenuti

producendo in modo meccanico apprendimenti.

Come in una trasformazione chimica il catalizzatore rappresenta

ciò che facilita una reazione ma non

interviene direttamente, cosi nell’apprendimento

l’insegnante può avere un ruolo molto importante

senza produrre deterministicamente

l’apprendimento

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INSEGNAMENTO

• Una prima approssimazione del concetto di insegnamento, secondo la teoria di Damiano, consiste nel “trasferimento dell’esperienza culturale nel contesto della relazione mediato tra insegnante ed alunni”.

• “…non tutta l’esperienza culturale può essere insegnabile, né tutta l’esperienza ritenuta insegnabile riesce ad integrarsi effettivamente nelle pratiche didattiche”.

L’ insegnamento viene definito come mediazione, anzi, più precisamente come azione che produce mediatori.”

…INSEGNARE E’ EDUCARE MEDIANTE I SAPERI.

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• “I contenuti dell’esperienza culturale, socialmente legittimati e scientificamente rilevanti, vengono rielaborati in quanto contenuti accessibili all’apprendimento da parte dei soggetti.”

• “L’insegnamento è l’azione capace di guidare i processi di produzione di rappresentazione della realtà...… costruisce dei modelli della realtà”.

• L’insegnamento è dunque l’azione professionale mediante la quale si rende disponibile all’apprendimento dell’alunno la conoscenza ritenuta necessaria e valida.

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IL SOGGETTO IN APPRENDIMENTO

Fruitore dell’azione d’insegnamento è il soggetto in apprendimento

Il soggetto che apprende non è una tabula rasaL’apprendimento significativo, presuppone un ruolo attivo

di rielaborazione da parte del soggetto, il quale riceve informazioni, le rielabora a partire dalla propria matrice cognitiva e sviluppa attitudini

Il soggetto compie questa azione mediante “sistemi simbolici”

Secondo l’ipotesi costruzionistica, l’apprendimento è un percorso di costruzione di conoscenza dell’allievo

L’insegnante riveste il ruolo di tutor e mediatore che non determina in modo meccanico il processo di apprendimento che avviene secondo tempi e modi

propri dell’alunno

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L’OGGETTO CULTURALE

• L’oggetto culturale, per essere insegnabile, viene sottopostoad una ristrutturazione spazio temporale.

• Tempo e spazio vengono declinati, “accomodati”, in base aipropositi e alle priorità dell’insegnamento.

• Si procede da una decontestualizzazione dell’oggetto, ad unaricontestualizzazione nel quadro della scena didattica.

• Attraverso il processo di formalizzazione (messa a fuoco,scomposizione, integrazione, riarticolazione, definizione),l’oggetto da “copione” dell’esperienza, si trasforma in unoggetto mentale appropriato, strutturato e memorizzabile.

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La pianificazione della mediazione didattica è il momento in cui l’equipe o il docente, considerato il compito di apprendimento, decidono le opzioni metodologiche di fondo che guideranno il lavoro.

L’utilizzo dei vari mediatori didattici diventa strumento fondamentale nel percorso di insegnamento apprendimento.

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L’insegnante è il primo mediatore didattico

sia attraverso la parola, sia attraverso tutti i tratti

caratterizzanti la sua comunicazione, anche quelli

non verbali.

Bruner sostiene non solo la buona conoscenza dei

contenuti della comunicazione, ma l’importanza di

metodi efficaci.

La necessità dell’utilizzo dei vari mediatori è

rafforzata dalla teoria sulla pluralità delle

intelligenze.

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COSA SONO I MEDIATORI DIDATTICI

I MEDIATORI SONO IL RISULTATO DI UN’AZIONE

ESERCITATA DALL’INSEGNANTE

PRESSO I SOGGETTI IN APPRENDIMENTO

INTORNO AI CONTENUTI

ATTRAVERSO L’USO DEI MATERIALI DIDATTICI E DELLECONTINGENZE ORGANIZZATIVE

IN RIFERIMENTO AL COMPIMENTO DELLE FINALITA’EDUCATIVE

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I mediatori si pongono tra la realtà e la suarappresentazione.

Trasferiscono la realtà dentro la scuola.

Non valgono per sé , ma per la loro capacità dirimandare ad altro e di renderlo accessibile(trasferibilità e generalizzazione).

Hanno una doppia funzione:

sostituzione

protezione.

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• I mediatori mantengono da una parte il riferimento allarealtà, dall’altra, il rinvio al suo sostituto.

• Mediatore è ciò che agisce da tramite tra soggetto eoggetto nella produzione di conoscenza, nellaconsapevolezza che la realtà non è esauribile da parte deisegni.

• I mediatori didattici si interpongono tra la realtà ed ilcontesto didattico, allo scopo di promuovereapprendimento.

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MEDIATORI ATTIVI Definiti mediatori di “soglia” perché i più vicini alla realtà.

Sono i più “caldi”, i più legati alla percezione e all’esperienza

diretta: costituiscono la base per la creazione delle

immagini mentali e per la formazione concettuale.

I mediatori attivi si riferiscono ad :

esplorazioni dello spazio e del territorio, esercitazioni per

presa di contatto, osservazioni, montaggi, esplorazioni,

realizzazione di oggetti.

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Vantaggi:• Si vede l’applicabilità• Coinvolge emotivamente• Consistenza fisico-percettiva

Limiti:• Dispersione per particolarismo, in quanto

legati al contesto in cui si realizzano e difficilida decontestualizzare dalle condizioni di luogoe di tempo da cui dipendono.

• Memorizzazione Ingombrante

Tali limiti, tuttavia, coincidono con la loroefficacia: la densità affettivo-emotiva, laconsistenza fisico percettiva, sono esitidifficilmente perseguibili con gli altri mediatori.

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MEDIATORI ICONICI

• I modelli iconici rappresentano le caratteristiche dellarealtà mediante immagini- che nella forma diaudiovisivi – sono estese a comprendere anche i suonie scale.

• Esempi comuni sono le fotografie, i disegni, le cartegeografiche, riprese filmiche, cartoni animati,diapositive…

Vantaggi:

• La realtà viene rappresentata medianti modelli iconiciche mantengono un rapporto fisico percettivo(vicinanza e fedeltà, restringendone lageneralizzazione).

• Efficacia del distanziamento (capacità dioggettivazione/rappresentazione di un’esperienza).

• Possibilità di analisi accessibile alla percezione visiva.

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• Possibilità di condensare e ordinare in forma organicauna notevole quantità di informazioni (es.carta stradale eindicazioni verbali)

• Varietà impressionante (indici,segnali,icone, dinamismicon computer graphic, schemi, tabelle, diagrammi,mappe…)

• Alto livello di integrabilità e quindi notevole flessibilitàd’uso.

Limiti:

Particolarismo

Indeterminatezza tale da richiedere spessol’integrazione del mediatore simbolico.

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MEDIATORI ANALOGICI

Si riferiscono alle modalità proprie del gioco, della simulazione, della drammatizzazione nel role play,

simulazione, analisi e discussione di un gioco…

Vantaggi:

• Simulano la realtà perciò l’avvicinano

• I partecipanti assumono ruoli analoghi a quelli delmondo reale e prendono decisioni

• Sperimentano le conseguenze delle loro decisioni

• Valutano i risultati e riflettono sulle relazioni fradecisioni e conseguenze

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• Validità formativa:

COGNITIVITA’ + EMOTIVITA’+ RELAZIONALITA’

• Aumento della motivazione

Limiti:

• Particolarismo

• Fattibilità di tempi e costi

• Perdita di vista della realtà (per immersione nelgioco- per eccessive semplificazioni e riduzioni dellarealtà perché sia “giocabile”).

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MEDIATORI SIMBOLICI

Sono i più generali e i più usati universalmente.

Si rifanno all’insegnamento che utilizza lettere,

cifre, simboli,discussioni finalizzate a

sintetizzare informazioni raccolte, narrazioni

dell’insegnante e dell’alunno, riflessioni sul

linguaggio, sulle procedure, sull’applicazione

e controllo delle regole (metaconoscenza).

La tecnica nota come “lezione” è solitamente la più diffusa tra i docenti, in quanto permette di ottenere”il quoziente più efficiente tra numero di informazioni trasmesse e quantità oraria”.

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Vantaggi :

• Sono gli utensili umani per eccellenza perché :

• Sicuri, in quanto distanti dalla realtà e al riparo dai rischi dell’azione diretta;

• Potenti, coprono un vasto territorio di esperienze,

• Flessibili , perché consentono di ordinare gli oggetti rilevanti nei modi più utili e diversificati;

• Sociali, si caratterizzano per la partecipazione e modifica nel contesto con altre persone,

• Conservabili, attraverso un deposito di facile consultazione (memoria semantica).

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Limiti:

• Distanza dalla realtà

• Alti tassi di dispersione e distorsione delle informazioni e perciò scarsa efficacia della “lezione”.

• Apprendimento facilmente meccanico e non sempre significativo

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Passando da una categoria all’altra aumenta il ruolo della

simbolizzazione e ci si allontana da un contatto concreto .

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TAVOLA DEI MEDIATORI DIDATTICI

ATTIVI ICONICI ANALOGICI SIMBOLICI

a) Esplorazioni “per vedere”,

esercitazioni “per presa di

contatto

a) Disegno “spontaneo”,

materiale visivo per

documentare

a) Drammatizzazione / role play

(soggetti)

a) Discussione finalizzata a

sintetizzare/omologare

informazioni raccolte,

narrazione dell’insegnante

a) Esplorazione secondo piano di

osservazione, esercitazione

per realizzare oggetti a partire

da semilavorati, montaggi,

etc.

a) Disegno preordinato secondo

piano contenutistico / codice

prescelto, analisi e

interpretazione di immagini

selezionate

a) Giochi di simulazione

(canovaccio)

a) Narrazione (ascolto, lettura,

scritti) di eventi più o meno

complessi, sintesi scritta,

narrazione dell’alunno

a) Ricostruzione (mimo,

conversazione) di

un’esperienza per metterla a

fuoco ed esaminarla

a) Codificazione grafico-figurativa

di eventi più o meno complessi

(a partire da altri linguaggi

verbali e non)

a) Esecuzione di copioni (soggetti

a canovaccio)

a) Definizione di concetti,

formulazione di giudizi

a) Esperimento (a fattori

selezionati e alternati)

esercitazione per ideare,

progettare, realizzare oggetti

a) Schematizzazione di concetti,

mappe, percorsi, eventi…

secondo connettivi grafici

(organizzatori percettivi)

a) Analisi e discussione di un

gioco, finalizzate

all’identificazione delle regole

a) Riflessione sul linguaggio, sulle

pratiche discorsive, sulle

procedure, finalizzate

all’individuazione di regole

a) Esplorazione per controllo di

conoscenze predefinite,

esercitazioni per applicare /

controllare

a) Schematizzazione a controllo

di conoscenze ed esperienze

apprese in precedenza

a) Simulazione finalizzata

all’applicazione e controllo di

conoscenze ed esperienze

precedenti

a) Applicazione e controllo di

regole (metaconoscenze)

apprese in precedenza

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• Riflessioni: le definizioni precedentemente evidenziate e ricavate dalla letteratura forniscono indicazioni di massima , spesso però possono risultare schematiche: ad esempio, non è cosi immediato decidere se le mappe logiche sono mediatori iconici o simbolici.

• La multimedialità fornisce ulteriori strumenti nella possibilità di scegliere e sperimentare mediatori.

• Indicazione didattica: non esiste in ogni attività il mediatore migliore.

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REGOLE PRATICHE

UTILIZZARE DIFFERENTI MEDIATORI PERFAVORIRE I DIVERSI STILI COGNITIVI DEGLISTUDENTI;

UTILIZZARE LA RIDONDANZA (ovvero piùmediatori in relazione allo stesso argomento),PERCHE OGNI APPROCCIO LINGUISTICO EMEDIALE DELLO STESSO ARGOMENTOPRESENTA ANCHE INFORMAZIONI O PUNTI DIVISTA DIFFERENTI;

VALUTARE IL MEDIATORE ANCHE IN FUNZIONEDEL LIVELLO DI SIMBOLIZZAZIONE A CUI SIDESIDERA ARRIVARE IN UN DETERMINATOPERCORSO;

UTILIZZARE SEMPRE LE DUE DIREZIONI: NONSOLO DALL’ATTIVO AL SIMBOLICO, MA ANCHEDAL SIMBOLICO ALL’ATTIVO.