Leucocita Macrofago (PMN) Cellule tumorali Virus INFIAMMAZIONE
I marker tumorali: il corretto uso in Medicina Generale Marco Di Lieto Resp. Oncologia Medica –...
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I marker tumorali: I marker tumorali: il corretto uso in il corretto uso in Medicina GeneraleMedicina Generale
Marco Di LietoMarco Di LietoResp. Oncologia Medica – PistoiaResp. Oncologia Medica – PistoiaCoordinatore CORD ASL 3Coordinatore CORD ASL 3
PRESENTI NEL SANGUE DI PAZIENTI AFFETTI DA TUMORE
PRESENTI SU SUPERFICIE CELLULAREESPRESSIONE ANTIGENICA DI PROTEINE
INTRACELLULARI DI CELLULE TUMORALI es. c-erb2, EGFR
PRESENTI NEL DNA DI CELLULE TUMORALI ONCOGENI es. p53 , BRCA1 e 2, Kras, B-RAF
PRESENTI NEL SANGUE DI PAZIENTI AFFETTI DA TUMORE
PRESENTI SU SUPERFICIE CELLULAREESPRESSIONE ANTIGENICA DI PROTEINE
INTRACELLULARI DI CELLULE TUMORALI es. c-erb2, EGFR
PRESENTI NEL DNA DI CELLULE TUMORALI ONCOGENI es. p53 , BRCA1 e 2, Kras, B-RAF
CLASSIFICAZIONE MARCATORI TUMORALI IN 3 TIPOLOGIECLASSIFICAZIONE MARCATORI TUMORALI IN 3 TIPOLOGIE
UTILIZZO DEI MARCATORI TUMORALI
Nella diagnosi precoce e/o nello screening nessuno dei marcatori tumorali oggi in uso presenta caratteristiche idonee a questa funzione in quanto possiedono una sensibilità e una specificità troppo basse: (fa eccezione una forma ereditaria di carcinoma midollare della tiroide che si previene dosando la calcitonina)
Esperienze di screening del tumore ovarico con CA 125del tumore della prostata dopo i 50 anni con PSA
NO NO
UTILIZZO DEI MARCATORI TUMORALI
Nella diagnosi differenziale con altre patologie
Solo con i marcatori tumorali specifici ma semprein associazione con altre metodiche diagnostiche
hCG, TG , PSA, AFP
Nel carcinoma del testicolo, dell'ovaio, della prostata, dell’epatocarcinoma e delle neoplasie neuroendocrine
Nella diagnosi differenziale con altre patologie
Solo con i marcatori tumorali specifici ma semprein associazione con altre metodiche diagnostiche
hCG, TG , PSA, AFP
Nel carcinoma del testicolo, dell'ovaio, della prostata, dell’epatocarcinoma e delle neoplasie neuroendocrine
UTILIZZO DEI MARCATORI TUMORALI
Nella caratterizzazione biologica della neoplasia
lo studio dei marcatori tumorali è importante per completare il quadro diagnostico, in collaborazione con l'anatomo patologo
Importante non solo la presenza ma anche il valore del marcatore • per la prognosi • per determinare l'opportuna strategia terapeutica
PSA, CEA, beta2M, c-erb2, ER, PgR
UTILIZZO DEI MARCATORI TUMORALI
Nel monitoraggio
è il caso in cui è più utile il dosaggio del marcatore tumorale nel sangue.
Importante non solo la presenza ma anche il valore del marcatore • pre-terapia• post-terapia (es. residuo post-chirurgia)• durante la chemio e radioterapia • e nel followup
CEA, AFP, Ca 15.3, PSA, hCG, AFP
SI SI
falso negativo marcatore negativo in presenza di cancro
Bassa sensibilità
falso positivo marcatore positivo in assenza di cancro
Bassa specificità
PROBLEMA PRINCIPALE = i falsi positivi/negativi
Inappropriata prescrizione
costi elevati
• altri accertamenti
• stress (paziente)
• frustrazione medico
Diagnosi precoce
Test sensibile Sensibilità 100% capacità di individuare tutti i pazienti con tumore
= misura della positività vera
Test specifico Specificità 100% capacità di distinguere i pazienti con tumore maligno da quelli con tumore benigno = misura della positività falsa
Indicare natura e localizzazione neoplasia
Essere di facile esecuzione
Essere di costo contenuto
MARCATORE IDEALE REALTA’
NO
NO
ALCUNITG-tiroide PSA-prostata hCG-sinciziotrofoblasto
AFP-fegato
SISI
NO
NO
ALCUNITG-tiroide PSA-prostata hCG-sinciziotrofoblasto
AFP-fegato
SISI
Per caratteristica dei tumori:
• sebbene solitamente di origine monoclonale
• derivano dall’accumulo di più mutazioni genetiche che sono responsabili della eterogeneità cellulare e quindi cellule isolate dallo stesso tumore possono differire per:
» velocità di crescita» recettori di superficie » immunogenicità» marcatori tumorali espressi» capacità di metastatizzare» risposta al trattamento con farmaci citotossici
cellula tumorale
proliferazione cellulare rapida S-differenziazione
Aumento della concentrazione di ormoni ( betaHCG)proteine ed enzimi (LDH e PA)
Proteine carcinoembrionarieMarcatori ectopiciEnzimi proteolitici
perdita della regolazione
PRESENZA IN CIRCOLO PRESENZA IN CIRCOLO
1.1. Antigeni oncofetaliAntigeni oncofetali
2.2. Altri antigeni associati ai tumoriAltri antigeni associati ai tumori
3.3. OrmoniOrmoni
4.4. ProteineProteine
5.5. EnzimiEnzimi
6.6. Sostanze a basso peso molecolareSostanze a basso peso molecolare
TIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALITIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALI
ANTIGENE CARCINO-EMBRIONALE (CEA)
Cause non oncologiche di incremento Iperplasia gastrica
Ileite
Pancreatite
Colite ulcerativa
Fumo e BPCO
Epatopatia cronica e ittero
Alcool
Nefropatia cronica
ANTIGENE CARCINO-EMBRIONALE (CEA)ANTIGENE CARCINO-EMBRIONALE (CEA)
Carcinoma gastrico
Carcinoma colon
Carcinoma mammella
Carcinoma pancreatico
Carcinoma gastrico
Carcinoma colon
Carcinoma mammella
Carcinoma pancreatico
CRITERI PER L’UTILIZZO CLINICO DEI MARCATORI TUMORALI
ANTIGENE CARCINO EMBRIONALE (CEA) 3-5 ug/ml
emivita 13 giorni1.- assente nei sani e nei tumori benigni NO assenza
specificità
2.- prodottospecifico del tumore NO
3.- frequente nei tumori sintomatici NO sensibilità alta
4.- presente nella malattia occulta NO mai screening,
5.- concentrazioni proporzionali alla massa SI alta conc. pre-CH = prognosi infausta
6.-concentrazioni concordanti con la terapia SI calo post-CH = indice
regressione
ANTIGENE CARCINO-EMBRIONALE (CEA)
MONITORAGGIO DOPO TRATTAMENTO:
CEA ogni 3 mesi per due anni
Nel carcinoma colon-retto
stomaco
pancreas
mammella
ALFA-1-FETOPROTEINAAFP
Glicoproteina, specifica del fegato e del tratto gastroenterico fetale
Cause non oncologiche di incremento
Epatite virale
Cirrosi epatica
Gravidanza e mestruazioni
EPATOCARCINOMA
TUMORI DELLE CELLULE GERMINALI
CRITERI PER L’UTILIZZO CLINICO DEI MARCATORI TUMORALI
ALFA FETOPROTEINA carcinoma primitivo fegato,
tumori cellule germinali
emivita 5 giorni1.- assente nei sani e nei tumori benigni SI
2.- prodotto specifico del tumore SI
3.- frequente nei tumori ?
4.- presente nella malattia occulta SI screening ma
in malati a rischio (cirrosi-epatite)
5.- concentrazioni proporzionali alla massa NO CORRELA CON PROGNOSI
6.-concentrazioni concordanti con la terapia SI calo è indice di risposta
1.1. Antigeni oncofetaliAntigeni oncofetali
2.2. Altri antigeni associati ai tumoriAltri antigeni associati ai tumori
3.3. OrmoniOrmoni
4.4. ProteineProteine
5.5. EnzimiEnzimi
6.6. Sostanze a basso peso molecolareSostanze a basso peso molecolare
TIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALITIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALI
CRITERI PER L’UTILIZZO CLINICO DEI MARCATORI TUMORALI
ANTIGENE CARBOIDRATICO CA 125 carcinoma primitivo ovaio
emivita 5-10 giorni
1.- assente nei sani e nei tumori benigni NO (endometriosi)
2.- prodotto specifico del tumore NO
3.- frequente nei tumori SI4.- presente nella malattia occulta SI
5.- concentrazioni proporzionali alla massa NO
6.-concentrazioni concordanti con la terapia SI
Marcatore utilizzato nella diagnosi , nel monitoraggio della terapia
e nel followup
Cause non oncologiche di incremento
pancreatite cronica, diabete, pancreatite cronica, diabete, patologie infiammatorie, patologie infiammatorie, ittero, liposuzione ( ittero, liposuzione ( Emivita 7 giorni )
Test di maggiore sensibilità nei Test di maggiore sensibilità nei
confronti del confronti del carcinoma del carcinoma del pancreas pancreas Minore sensibilità per Minore sensibilità per
colonretto, gastrico e vie colonretto, gastrico e vie biliaribiliari
CA 19.9 CA 19.9
Non è specifico per Non è specifico per tumore o per organotumore o per organoNon è specifico per Non è specifico per tumore o per organotumore o per organo
ANTIGENE CARBOIDRATICOCA 72.4
emivita 3-7 giorni
Cause non oncologiche di incremento patologia benigna del tratto gastro-enterico (morbo di
Crohn)
CARCINOMA GASTRICO
ma anche ovaio , polmone, colon, mammella, pancreas
ANTIGENE CARBOIDRATICOCA 15-3
presente nelle cellule secretorie dell’epitelio non è organo
o tumore-specifico. Emivita 5-7 giorni
Cause non oncologiche di incremento– epatite cronica, cirrosi epatica, ittero– sarcoidosi, tubercolosi e lupus eritematoso sistemico
CARCINOMA MAMMELLA è presente anche in altri adenocarcinomi: colon, polmone, ovaio e pancreas
• utile nel follow-up del carcinoma mammario • una tendenza all’aumento del 25% è significativa
anche se il valore resta sotto la soglia
CRITERI PER L’UTILIZZO CLINICO DEI MARCATORI TUMORALI
FOSFATASI ACIDA PROSTATICA (PAP)
1.- assente nei sani e nei tumori benigni NO
2.- prodottospecifico del tumore SI
3.- frequente nei tumori NO4.- presente nella malattia occulta NO NIENTE SCREENING-
5.- concentrazioni proporzionali alla massa SI
6.-concentrazioni concordanti con la terapia SI
1.1. Antigeni oncofetaliAntigeni oncofetali
2.2. Altri antigeni associati ai tumoriAltri antigeni associati ai tumori
3.3. OrmoniOrmoni
4.4. ProteineProteine
5.5. EnzimiEnzimi
6.6. Sostanze a basso peso molecolareSostanze a basso peso molecolare
TIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALITIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALI
Beta2-MICROGLOBULINA
• è la catena leggera dell’antigene del complesso maggiore di istocompatibilità umano (HLA)
• marcatore tumorale aspecifico non solo di
tumori solidi ma anche di malattie linfoproliferative (leucemie e linfomi)
• buon indicatore di prognosi, risposta a terapia e di recidiva
1.1. Antigeni oncofetaliAntigeni oncofetali
2.2. Altri antigeni associati ai tumoriAltri antigeni associati ai tumori
3.3. OrmoniOrmoni
4.4. ProteineProteine
5.5. EnzimiEnzimi
6.6. Sostanze a basso peso molecolareSostanze a basso peso molecolare
TIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALITIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALI
TIREOGLOBULINA ( hTG )TIREOGLOBULINA ( hTG )
Cause non oncologiche di incremento: fumo agobiopsia tiroidea (emivita di alcune settimane)insufficienza renaleipertiroidismotiroiditi
Carcinoma tiroideo
Cause non oncologiche di incremento: fumo agobiopsia tiroidea (emivita di alcune settimane)insufficienza renaleipertiroidismotiroiditi
Carcinoma tiroideo
CALCITONINA
ormone peptidico
• Aumenta nei pazienti con maggior turnover del tessuto osseo come metastasi ossee
• nel carcinoma midollare della tiroide
• nei carcinomi broncogenici
GONADOTROPINA CORIONICA (hCG)
Markers specifico. Emivita 1-2 gg
Cause non oncologiche di incremento Gravidanza e ciclo mestruale
Tumori trofoblastici
Coriocarcinoma
Tumori testicolari
1.1. Antigeni oncofetaliAntigeni oncofetali
2.2. Altri antigeni associati ai tumoriAltri antigeni associati ai tumori
3.3. OrmoniOrmoni
4.4. ProteineProteine
5.5. EnzimiEnzimi
6.6. Sostanze a basso peso molecolareSostanze a basso peso molecolare
TIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALITIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALI
CROMOGRANINA A
• principale proteina solubile dei granuli cromaffini
• viene rilasciata dalle cellule midollari del surrene insieme alle catecolamine
• livelli aumentati si riscontrano
nel carcinoma prostata neuroendocrino, nel microcitoma
e nel feocromocitoma
(CYFRA 21-1)
• frammento della citocheratina 19
• un aumento indica cattiva prognosi nel caso di carcinoma a cellule squamose del polmone
1.1. Antigeni oncofetaliAntigeni oncofetali
2.2. Altri antigeni associati ai tumoriAltri antigeni associati ai tumori
3.3. OrmoniOrmoni
4.4. ProteineProteine
5.5. EnzimiEnzimi
6.6. Sostanze a basso peso molecolareSostanze a basso peso molecolare
TIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALITIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALI
PSA utile perchè
• migliora diagnosi precoce
• determina la prognosi
e la stadiazione prima dell’intervento
• monitorizza la risposta alla terapia
CRITERI PER L’UTILIZZO CLINICO DEI MARCATORI TUMORALI
ANTIGENE PROSTATICO SPECIFICO (PSA) <2,5 UG ML
emivita 3 gg1.- assente nei sani e nei tumori benigni NO
2.- prodotto specifico del tumore SI capace di escludere gli uomini
sani 3.- frequente nei tumori SI
4.- presente nella malattia occulta SI
5.- concentrazioni proporzionali alla massa SI
6.-concentrazioni concordanti con la terapia SI
SCREENING ? PER CANCRO DELLA PROSTATA
PSA < 4ha una sensibilità varia dal 68 all’80% cioè il
20-30% delle neoplasie prostatiche non viene diagnosticato
(falso negativo)
eseguendo la DRE (digital rectal examination) si aumenta la sensibilità di 4 volte
PSA > 4ha una specificità varia tra il 60 ed il 70% cioè nel
30-40% dei casi si rilevano false positività. La predittività aumenta quanto più elevate sono le concentrazioni
pari al 50% se PSA superiore a 10 ng/ml
Per ridurre i falsi positivi sono stati suggeriti Densità (Psa density)Velocità (PSA velocity )Frazione libera e complessata (il rapporto libero/totale)Valori di riferimento età specificiN.B. : astenersi da attività sessuale per almeno 48 ore prima del prelievo per emivita di 3 giorni
PSA > 4ha una specificità varia tra il 60 ed il 70% cioè nel
30-40% dei casi si rilevano false positività. La predittività aumenta quanto più elevate sono le concentrazioni
pari al 50% se PSA superiore a 10 ng/ml
Per ridurre i falsi positivi sono stati suggeriti Densità (Psa density)Velocità (PSA velocity )Frazione libera e complessata (il rapporto libero/totale)Valori di riferimento età specificiN.B. : astenersi da attività sessuale per almeno 48 ore prima del prelievo per emivita di 3 giorni
SCREENING ? PER CANCRO DELLA PROSTATA SCREENING ? PER CANCRO DELLA PROSTATA
PSA DENSITY
Mette in relazione il PSA > 4 ottenuto dal prelievo ematicocon il volume della prostata valutato con la ecografia transrettale. Si calcola dividendo il valore del PSA ottenuto per il volume o peso prostatico.Approssimativamente 1 grammo di tessuto dovuto ad ipertrofia prostatica innalza la concentrazione di PSA di circa 0,3 ng/ml, mentre 1 grammo di tessuto neoplastico la innalza le concentrazioni di circa 3,5 ng/ml.
Nella pratica clinica avremo quindi tre situazioni :
• Normale (valori inferiori a 0,05 ng/ml/cc)• Intermedio (valori compresi fra 0,051 e 0,099)• Patologico (valori pari o superiori a 0,15)
PSA DENSITY
Mette in relazione il PSA > 4 ottenuto dal prelievo ematicocon il volume della prostata valutato con la ecografia transrettale. Si calcola dividendo il valore del PSA ottenuto per il volume o peso prostatico.Approssimativamente 1 grammo di tessuto dovuto ad ipertrofia prostatica innalza la concentrazione di PSA di circa 0,3 ng/ml, mentre 1 grammo di tessuto neoplastico la innalza le concentrazioni di circa 3,5 ng/ml.
Nella pratica clinica avremo quindi tre situazioni :
• Normale (valori inferiori a 0,05 ng/ml/cc)• Intermedio (valori compresi fra 0,051 e 0,099)• Patologico (valori pari o superiori a 0,15)
PSA VELOCITY
Tre prelievi di PSA > 4
effettuati a distanza di tre mesi l'uno dall'altro:
se in ognuno di questi prelievi il PSA aumenta progressivamente
fino a determinare un aumento di 0,75 ng/ml per anno
probabilmente è presente un tumore della prostata
PSA VELOCITY
Tre prelievi di PSA > 4
effettuati a distanza di tre mesi l'uno dall'altro:
se in ognuno di questi prelievi il PSA aumenta progressivamente
fino a determinare un aumento di 0,75 ng/ml per anno
probabilmente è presente un tumore della prostata
Rapporto PSA libero/PSA totale
poiché PSA libero aumenta nell'ipertrofia prostatica , ma non nel tumore, basta fare la divisione tra il PSA free ed il PSA totale, il risultato sarà un valore tra 0 e 0,30 (per semplificazione senza virgola) Il valore suggestivo per patologia benigna deve essere > 15
Il PSA libero/totale NON deve essere usato nella stadiazione, nel postoperatorio, nel monitoraggio a lungo termine e nel monitoraggio della terapia
Rapporto PSA libero/PSA totale
poiché PSA libero aumenta nell'ipertrofia prostatica , ma non nel tumore, basta fare la divisione tra il PSA free ed il PSA totale, il risultato sarà un valore tra 0 e 0,30 (per semplificazione senza virgola) Il valore suggestivo per patologia benigna deve essere > 15
Il PSA libero/totale NON deve essere usato nella stadiazione, nel postoperatorio, nel monitoraggio a lungo termine e nel monitoraggio della terapia
Valori di riferimento in base all’età
Il PSA è notoriamente più elevato nei pazienti più anziani. L'incremento di PSA dipende in parte dall'incremento del volume della ghiandola con l'età, in parte da altre variabili, quali l'ischemia o l'infarto prostatico o la presenza di episodi subclinici di prostatite.
L'uso d'intervalli di riferimento diversi per pazienti con diverse età ha il vantaggio di rendere il marcatore più sensibile nei pazienti più giovani e più specifico nei soggetti più anziani.
Per migliorare la sensibilità del test è stato suggerito di calibrare i livelli soglia in base alle fasce d’età: pari a 2,5 ng/ml nei soggetti d’età compresa tra 40 e 49 anni pari a 4 ng/ml nei soggetti d’età superiore a 50 anni
Valori di riferimento in base all’età
Il PSA è notoriamente più elevato nei pazienti più anziani. L'incremento di PSA dipende in parte dall'incremento del volume della ghiandola con l'età, in parte da altre variabili, quali l'ischemia o l'infarto prostatico o la presenza di episodi subclinici di prostatite.
L'uso d'intervalli di riferimento diversi per pazienti con diverse età ha il vantaggio di rendere il marcatore più sensibile nei pazienti più giovani e più specifico nei soggetti più anziani.
Per migliorare la sensibilità del test è stato suggerito di calibrare i livelli soglia in base alle fasce d’età: pari a 2,5 ng/ml nei soggetti d’età compresa tra 40 e 49 anni pari a 4 ng/ml nei soggetti d’età superiore a 50 anni
PSA tra 4-10 ng/ml ha valore predittivo positivo del 26% cioè con la biopsia si conferma 1 cancro su 4 soggetti positivi al test.
Quindi un buon valore rispetto ad altri test di screening come ad esempio quello mammografico ove il valore predittivo è < 20%.
MA
il principale problema dello screening per il tumore della prostata è
l’eccesso diagnostico
PSA tra 4-10 ng/ml ha valore predittivo positivo del 26% cioè con la biopsia si conferma 1 cancro su 4 soggetti positivi al test.
Quindi un buon valore rispetto ad altri test di screening come ad esempio quello mammografico ove il valore predittivo è < 20%.
MA
il principale problema dello screening per il tumore della prostata è
l’eccesso diagnostico
SCREENING ? PER CANCRO DELLA PROSTATA SCREENING ? PER CANCRO DELLA PROSTATA
Anticipazione diagnostica e sovra diagnosi
nonostante sia dimostrato che una diagnosi precoce mediante PSA porta ad una riduzione di mortalità
il numero di tumori trovati ogni anno aumentama la mortalità tende a rimanere pressoché invariata
quindi il trattamento non ha modificato utilmente la storia di malattia per il carattere indolente del cancro prostata .
Programma europeo di screening (Erspc) mostra che bisogna fare lo screening a 1.410 uomini per evitare una morte per cancro e per ogni 48 neoplasie prostatiche scoperte grazie allo screening, 47 saranno trattate inutilmente.
Anticipazione diagnostica e sovra diagnosi
nonostante sia dimostrato che una diagnosi precoce mediante PSA porta ad una riduzione di mortalità
il numero di tumori trovati ogni anno aumentama la mortalità tende a rimanere pressoché invariata
quindi il trattamento non ha modificato utilmente la storia di malattia per il carattere indolente del cancro prostata .
Programma europeo di screening (Erspc) mostra che bisogna fare lo screening a 1.410 uomini per evitare una morte per cancro e per ogni 48 neoplasie prostatiche scoperte grazie allo screening, 47 saranno trattate inutilmente.
SCREENING ?PER CANCRO DELLA PROSTATA SCREENING ?PER CANCRO DELLA PROSTATA
NOIl Psa annuale o biennale va consigliato agli ultracinquantenni che abbiano una familiarità diretta o che mostrino sintomi di disturbi urinari.
NOIl Psa annuale o biennale va consigliato agli ultracinquantenni che abbiano una familiarità diretta o che mostrino sintomi di disturbi urinari.
Enolasi neuro-specifica(NSE)
• isoenzima enolasi della via glicolitica, presente soprattutto nei neuroni e nelle
cellule neuroendocrine. Emivita di 1 g
• è un marcatore specifico del microcitoma
utile nel monitorare la risposta alla terapia e la presenza di recidive
1.1. Antigeni oncofetaliAntigeni oncofetali
2.2. Altri antigeni associati ai tumoriAltri antigeni associati ai tumori
3.3. OrmoniOrmoni
4.4. ProteineProteine
5.5. EnzimiEnzimi
6.6. Sostanze a basso peso molecolareSostanze a basso peso molecolare
TIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALITIPOLOGIA DI MARCATORI TUMORALI
Antigene polipeptidico tissutale (TPA)
citocheratine epiteliali a basso peso molecolaresensibile ma non specifico. Emivita 4-5 gg
Cause non oncologiche di incremento nefropatia cronica
epatopatia cronica, ittero, alcool BPCO e fumo
Discrimina tra colangiocarcinoma (positivo)e carcinoma epatocellulare (negativo)
Criteri da seguire per una corretta interpretazione dei risultati ottenuti con il
dosaggio dei marcatori tumorali:
1. ripetere il test più volte per distinguere
i tumori maligni da quelli benigni o dalle malattie non-neoplastiche
Nel caso di tumori benigni l’aumento dei marcatori può
essere un fenomeno temporaneo, o può essere dovuto ad un errore nel test
Se l’aumento si ripresenta ai test successivi è poco probabile che si tratti di un falso positivo
2. ripetere il test sempre nello stesso laboratorio e utilizzando lo stesso tipo
di kit
kit forniti da ditte diverse possono dare risultati leggermente diversi, che possono essere causa
di confondimentoIn questo modo si è sicuri che i cambiamenti
osservati sono dovuti al tumore e non alla variabilità inter-laboratorio
3. nel caso della ricerca di recidive assicurarsi che il marcatore rilevato fosse elevato anche prima della terapia
La buona pratica prevede il dosaggio di più marcatori prima delle terapie in modo da selezionare quello più elevato da utilizzare successivamente per la ricerca di recidive
4. tenere in considerazione il tempo di emivita del marcatore prima di dosarlo
Dopo l’intervento chirurgico è bene aspettare almeno due settimane, meglio un mese prima di dosare un marcatore presente prima dell’intervento.
Es. PSA ha un’emivita di 3-4 giorni ma sono necessari 30 giorni per far scendere una concentrazione di PSA da 50 ng/ml prima dell’intervento a livelli impercettibili.
Emivita dei marker più importanti nel laboratorio clinico ( dipende anche dal valore di partenza )
CEA 13 giorni AFP 5 giorniCA125 5-10 giorniCA 19-9 7 giorni CA 72-4 3-7 giorniCA15-3 5-7 giorniPSA 2-3 giorniHCG 1-2 giorniNSE 1 giornoCYFRA 21 1 giornoTPA 4-5 giorni
Emivita dei marker più importanti nel laboratorio clinico ( dipende anche dal valore di partenza )
CEA 13 giorni AFP 5 giorniCA125 5-10 giorniCA 19-9 7 giorni CA 72-4 3-7 giorniCA15-3 5-7 giorniPSA 2-3 giorniHCG 1-2 giorniNSE 1 giornoCYFRA 21 1 giornoTPA 4-5 giorni
5. tenere in considerazione come il marcatore viene metabolizzato e
rimosso dal circolo sanguigno
In caso di malattie epatiche o renali concomitanti i marcatori vengono eliminati meno efficientemente e permangono più a lungo nel sangue (es. CEA e beta 2-microglobulina)
6. utilizzare più marcatori per aumentare la sensibilità e la specificità della diagnosi
A causa dell’eterogeneità delle cellule che compongono un tumore, l’utilizzo di un solo marcatore può non essere sufficiente per la sua identificazione
Non ECCESSIVO ENTUSIASMOUtilizzo di tutti i possibili MT in qualsiasi situazione
Ma non ECCESSIVO PESSIMISMONon servono a niente
USO RAGIONATO DEI MARCATORI TUMORALIUSO RAGIONATO DEI MARCATORI TUMORALI
1) conoscenza delle caratteristiche di sensibilità e specificitàdiagnostiche di ciascun marcatore nelle diverse patologie neoplastiche
2) conoscenza delle motivazioni biologiche che possono modificarela concentrazione del marcatore (anche e soprattutto in modo aspecifico)
3) conoscenza delle indicazioni d’ uso
INTERAZIONE tra SPECIALISTA e MEDICO DI BASE
Non ECCESSIVO ENTUSIASMOUtilizzo di tutti i possibili MT in qualsiasi situazione
Ma non ECCESSIVO PESSIMISMONon servono a niente
USO RAGIONATO DEI MARCATORI TUMORALIUSO RAGIONATO DEI MARCATORI TUMORALI
1) conoscenza delle caratteristiche di sensibilità e specificitàdiagnostiche di ciascun marcatore nelle diverse patologie neoplastiche
2) conoscenza delle motivazioni biologiche che possono modificarela concentrazione del marcatore (anche e soprattutto in modo aspecifico)
3) conoscenza delle indicazioni d’ uso
INTERAZIONE tra SPECIALISTA e MEDICO DI BASE
Carcinoma mammarioCarcinoma mammario
HER2
Localizzazione prima scelta osservazioniCERVELLO ( NSE, TK, TPA ) ( CEA (metastasi)
IPOFISI hPrl (prolattinoma) hGH (agromegalia) ACTH (S.Cushing)NEUROBLASTOMA ( NSE, TPA )
DISTR.CERVICOFACCIALEED ESOFAGO
( CA19-9, CA50, TPA )
TIROIDE :
- C. MIDOLLARE Calcitonina, ( CEA, NSE, TPA )
- C. FOLLICOLARE hTG, ( CEA, TPA )
- C. INDIFFERENZIATO ( CEA, TPA )
PARATIROIDI PTH
MAMMELLA CA15-3, CEA, ( CA50, NSE, B2Micr., SP1 )
POLMONE e BRONCHI
- ADENOCARCINOMA ( CEA, CA19-9, TPA ) ( Ferritina )
- SQUAMOSO EPIDERM ( TPA, Ferritina, )
- MICROCITOMA NSE
STOMACO CA19-9,, CEA, CA72-4 ( B2micr., NSE, AFP, CKBB, Gastrina, Aldolasi )
FEGATO
- C. EPATOCELLULARE AFP ( B2micr:, ca50, ca19-9 )
- METASTASI T. PRIMITIVI CEA, TPA ( CA125, BhCG, Ferritina )
- EPATOBLASTOMA CEA,
VIE BILIARI CA19-9 ( CA125)
C.CIRROSI CEA, CA19-9, ( AFP, CKBB, CA50 )
COLON RETTO CA19-9, CEA, ( B2micr:, CA50, CKBB )
PANCREAS CA19-9, CEA ( CA50, NSE, CKBB )
ISOLE LANGHEARS Insulina, Glucagone
SURRENE ACTH, Cortisolo
Localizzazione prima scelta osservazioneFEOCROMOCITOMA NSE, Catecolamine, VMA
RENE ( CEA, CA19-9 )
VESCICA ( CEA )
PROSTATA PSA, PAP, TPA, F.Alcalina, 5 NT ( CA50, CKBB, Aldolasi )
TESTICOLO
- A. NON SEMINOMATOSO BhCG, AFP ( SP1, LDH )
- A. SEMINOMATOSO BhCG, TPA
UTERO
- ENDOMETRIO ( CA125 )
- CERVICE ( CEA )
OVAIO
- T. MUCINOSI CA 125 ( CEA, CA19-9)
- T. EPITELIALI CA125 ( CEA, CA72-4)
- T. CEL. GER. (Coriocarcinoma) AFP, BhCG
- SENO ENDODERMICO AFP
TROFOBLASTO CEA, BhCG, TPA
LINFOMA NON HODGKIN B2micr., T-K, Ferritina
MALATTIA DI HODGKIN
LEUCEMIE T-K, B2micr., TdT, Ferritina TPA, IgA, IgG, IgM, IgE
METASTASI OSSEE Idrossiprolina, Osteocalcina, Fosf. Alcalina, 5 NT
NEOPLASIE
- N. EPITELIALI ( Acido Sialico, TPA )
- N. MESENCHIMALI ( Acido Sialico, TPA )
R E A L T A’ R E A L T A’
TABELLE DI SINTESI DEI MARCATORI IN ONCOLOGIA
Tumori della tiroideCarcinomi differenziati TG L’utilizzo è indicato alla diagnosi (associato a
AntiTG TSH, FT3, FT4 ) e nel follow-up
Tumori della tiroideCarcinoma midollare CT L’utilizzo è indicato alla diagnosi e nel follow-up.
(calcitonina) Utile dosaggio sistematico anche nei pazienti con patologia tiroidea nodulare e nei portatori asintomatici della forma familiare di carcinoma
midollare.Tumori neuroendocrini (GEP) CgA L’utilizzo è indicato alla diagnosi, in corso di
(Cromogranina-A) trattamento e nel follow-up NSE
Carcinoidi CgA L’utilizzo è indicato alla diagnosi, in corso di 5-HIAA urinario trattamento e nel follow-up.
Acido 5-idrossiindolacetico
TABELLE DI SINTESI DEI MARCATORI IN ONCOLOGIA
Tumori testicolari βHCG L’utilizzo è indicato: al momento della diagnosi; Seminomi (forme pure) αFTP nella fase post-operatoria (βHCG dopo 48 ore e
dopo 5-6 giorni); nel follow-up; ogni qualvolta Tumori testicolari βHCG esista un sospetto clinico o strumentale di non seminomi αFTP recidiva
LDH
Tumori polmonariMicrocitoma NSE L’utilizzo è indicato alla diagnosi, in corso di
LDH chemio/radioterapia e nel follow-up.
Tumori polmonari Non validato l’utilizzo dei marcatori (SCC, CEA, Cyfra 21.1)non microcitoma