I libri di Natale L'incanto delle Feste per i figli e i ... · sieri trovino uno spazio magari...

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LA PROVINCIA 63 DOMENICA 8 DICEMBRE 2013 L’incanto delle Feste per i figli e i genitori I libri di Natale BEATRICE MASINI Non ho gran memoria di racconti di Natale, ma si tratta di un tempo che mi ha sempre sollecitato sempre grande curio- sità. In letteratura, non a caso, i giorni natalizi ispirano prezio- se raccolte di racconti, spesso piccole e preziose strenne. Credo che la fascinazione sia dovuta allo scarto di immagina- zione che si innesta tra la vita di tutti i giorni e il tempo “sospeso” del Natale. Se penso alle Feste di qualche anno fa, certo più sobri di quelli recenti, mi ricordo che bastava un bigliettino, un po’ di porporina, qualche disegno per farci fantasticare. Gli anni Ot- tanta, Novanta e successivi sono stati contrassegnati da grande consumismo ed esagerazioni. Oggi, anche a causa della crisi, si torna ad un’essenzialità più in linea con il senso del Natale. For- se anche per questa ragione, le storie stanno benissimo nel qua- dro delle Festività. Perché si am- mantano, nei modi propri di ogni racconto, di quell’intimità che è componente essenziale per celebrare un evento come quello della Natività. Dicevo che il Natale suggeri- sce un tempo “sospeso”. Si so- spendono le regole consuete, an- zitutto. Si sta insieme con le per- sone con ci si vede poco o nulla. C’è quindi margine per medita- re, riflettere, lasciare che i pen- sieri trovino uno spazio magari impossibile in altri tempi del- l’anno. Per il mio libro “Il viaggio dei tre re”, come scrivo nelle prime righe, mi sono ispirata a una scritta sull’architrave di un’abitazione della Val di Fassa, in Trentino. Diceva, più o meno, che Gaspare, Melchiorre e Bal- dassarre passarono di lì nel di- cembre del 1518... Si tratta, cer- tamente, di una benedizione, di una tradizione popolare. In Val di Fassa ho trascorso le vacanze tanti anni, da bambina. Nel peri- odo dell’Epifania, i bambini del luogo bussavano alla porta; uno con il volto dipinto con il nero di un tappo bruciacchiato, un altro con in mano una stelle carica di luccichini, che girava grazie a una piccola carrucola. Ma la scritta sull’architrave l’ho notata da adulta, quando mi trovavo in vacanza con i figli piccoli. Era una bella immagine e un’idea suggestiva per raccontare una storia. Ecco, il libro è nato così. La sua genesi risale a più di dieci anni fa (la prima edizione è stata per Einaudi Ragazzi, ndr). Il li- bro muove, quindi, da un fatto reale - l’iscrizione - e da una sug- gestione dell’infanzia. Ma va ol- tre. È nato, infatti, per dire che «Natale è di tutti». Rappresenta un’occasione ideale per raccon- tarsi delle storie. Non storie co- muni, ma narrazioni in cui la pace e la distensione costitui- scono gli ingredienti di base. Mi aveva fatto piacere all’epoca che venisse letto da persone non cre- denti perché dava solennità a questa storia dei magi. Mi piace- va pensare che la vicenda dei Magi, in viaggio per incontrare un neonato, potesse dire qualco- sa di bello anche a piccoli lettori che conoscevano poco, o nulla, della tradizione cristiana del Na- tale. Perché, come scrivo a inizio del libro, come esergo, citando le parole di BrunoTognolini: «ogni bambino è nato messia e bisogna cullarlo». Ecco, le storie servono anche a questo. E i giorni di Natale possono davvero rappresentare la circo- stanza giusta per misurarci con la narrazione, da autori, lettori, ascoltatori. Perché alla sua origi- ne c’è una bellissima Storia. (Te- sto raccolto) I tre Magi PARTICOLARE DELLA COPERTINA DI “IL VIAGGIO DEI TRE RE” (SAN PAOLO), DISEGNO DI ANGELA MARCHETTI Viaggio con i Magi in cerca di storie che appassionino Beatrice Masini, spiega perché a Natale sentiamo il bisogno di narrazioni coinvolgenti È l’autrice di un intenso racconto sulla Natività STILTON & DICKENS PIEMME 224 PAG., 15,50 EURO NIENTE È PER CASO PAOLINE 32 PAG., 12 EURO SCAFFALE BAMBINI Idee grandi per i piccoli IL PAPA A FUMETTI J. PEREGO, S. PAOLO 10,69 EURO INSOLITO BABBO NATALE GIUNTI 256 PAG., 18 EURO È l’occasione giusta per mettersi a leggere Nell’Italia che legge poco più di un libro l’anno pro capite, il Natale è un’ottima circostanza per riavvici- narsi alla lettura di qualità. In queste pagine suggeriamo al- cune proposte editoriali che possono interessare una fascia molto trasversale di lettori, dai bambini agli adulti. Apre la se- zione Beatrice Masini, scrittrice e autrice di una delle più belle storie natalizie per ragazzi, ri- flettendo sulla fascinazione narrativa propria delle Feste. All’interno diamo la parola a un esordiente da tenere d’occhio, autore di un romanzo appassio- nante, Carlo Patriarca. Rifletto- ri anche su Rosetta Loy, che la- scia da parte la narrazione per riflettere sulla Storia recente del Paese. Il poeta e scrittore Giuseppe Conte si rimbocca le maniche in cucina. Sorpresa: quest’anno “Il Morandini”, ca- talogo ragionato dei film, apre alla tv. Nell’ultima pagina, oltre alla rilettura filosofica di Leo- pardi da parte di Massimo Donà, in un libro “alto”, ma assoluta- mente alla portata di un pubbli- co ampio, offriamo un testo di Roberto Casati. Si tratta di uno dei più autorevoli filosofi italia- ni che onorano il Paese all’este- ro. Direttore di ricerca del Cen- tre National de la Recherche Scientifique (Cnrs) all’Institut Nicod di Parigi, ci spiega - in un articolo esclusivo, scritto per noi - come guardare, con occhi nuovi, il cielo... Vera Fisogni Traduttrice di “Harry Potter”, Beatrice Masini con il romanzo “Tentativi di botanica degli affetti” (Bompiani) ha vin- to a Lecco il Premio Manzoni 2013. Scrive anche per ragazzi. In libreria, per l’editore San Pao- lo, c’è “Il viaggio dei tre re. Aspet- tando Natale” (112 pag., 17 euro). Scrittrice e traduttrice vince il Premio Manzoni L’autrice BEATRICE MASINI

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LA PROVINCIA 63DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

L’incanto delle Feste per i figli e i genitori I libri di Natale

BEATRICE MASINI

Non ho gran memoriadi racconti di Natale, ma si trattadi un tempo che mi ha sempresollecitato sempre grande curio-sità. In letteratura, non a caso,i giorni natalizi ispirano prezio-se raccolte di racconti, spessopiccole e preziose strenne.

Credo che la fascinazione siadovuta allo scarto di immagina-zione che si innesta tra la vita ditutti i giorni e il tempo “sospeso”del Natale. Se penso alle Feste diqualche anno fa, certo più sobridi quelli recenti, mi ricordo chebastava un bigliettino, un po’ diporporina, qualche disegno perfarci fantasticare. Gli anni Ot-tanta, Novanta e successivi sonostati contrassegnati da grandeconsumismo ed esagerazioni.Oggi, anche a causa della crisi, sitorna ad un’essenzialità più inlinea con il senso del Natale. For-se anche per questa ragione, lestorie stanno benissimo nel qua-dro delle Festività. Perché si am-mantano, nei modi propri di ogni racconto, di quell’intimitàche è componente essenziale per celebrare un evento comequello della Natività.

Dicevo che il Natale suggeri-sce un tempo “sospeso”. Si so-spendono le regole consuete, an-zitutto. Si sta insieme con le per-sone con ci si vede poco o nulla.C’è quindi margine per medita-re, riflettere, lasciare che i pen-sieri trovino uno spazio magariimpossibile in altri tempi del-l’anno. Per il mio libro “Il viaggiodei tre re”, come scrivo nelleprime righe, mi sono ispirata auna scritta sull’architrave di un’abitazione della Val di Fassa,in Trentino. Diceva, più o meno,che Gaspare, Melchiorre e Bal-dassarre passarono di lì nel di-cembre del 1518... Si tratta, cer-tamente, di una benedizione, di

una tradizione popolare. In Valdi Fassa ho trascorso le vacanzetanti anni, da bambina. Nel peri-odo dell’Epifania, i bambini delluogo bussavano alla porta; unocon il volto dipinto con il nero diun tappo bruciacchiato, un altrocon in mano una stelle carica diluccichini, che girava grazie auna piccola carrucola. Ma la scritta sull’architrave l’ho notatada adulta, quando mi trovavo invacanza con i figli piccoli. Erauna bella immagine e un’ideasuggestiva per raccontare unastoria. Ecco, il libro è nato così.La sua genesi risale a più di diecianni fa (la prima edizione è stataper Einaudi Ragazzi, ndr). Il li-bro muove, quindi, da un fattoreale - l’iscrizione - e da una sug-gestione dell’infanzia. Ma va ol-tre. È nato, infatti, per dire che«Natale è di tutti». Rappresentaun’occasione ideale per raccon-tarsi delle storie. Non storie co-muni, ma narrazioni in cui lapace e la distensione costitui-scono gli ingredienti di base. Miaveva fatto piacere all’epoca chevenisse letto da persone non cre-denti perché dava solennità aquesta storia dei magi. Mi piace-va pensare che la vicenda deiMagi, in viaggio per incontrareun neonato, potesse dire qualco-sa di bello anche a piccoli lettoriche conoscevano poco, o nulla,della tradizione cristiana del Na-tale. Perché, come scrivo a iniziodel libro, come esergo, citandole parole di BrunoTognolini: «ogni bambino è nato messia ebisogna cullarlo». Ecco, le storieservono anche a questo.

E i giorni di Natale possonodavvero rappresentare la circo-stanza giusta per misurarci conla narrazione, da autori, lettori,ascoltatori. Perché alla sua origi-ne c’è una bellissima Storia. (Te-sto raccolto)

I tre Magi PARTICOLARE DELLA COPERTINA DI “IL VIAGGIO DEI TRE RE” (SAN PAOLO), DISEGNO DI ANGELA MARCHETTI

Viaggio con i Magiin cerca di storieche appassioninoBeatrice Masini, spiega perché a Natalesentiamo il bisogno di narrazioni coinvolgentiÈ l’autrice di un intenso racconto sulla Natività

STILTON & DICKENS

PIEMME 224 PAG., 15,50 EURO

NIENTE È PER CASO

PAOLINE 32 PAG., 12 EURO

SCAFFALE BAMBINI

Idee grandiper i piccoli

IL PAPA A FUMETTI

J. PEREGO, S. PAOLO 10,69 EURO

INSOLITO BABBO NATALE

GIUNTI 256 PAG., 18 EURO

È l’occasione giustaper mettersi a leggere

Nell’Italia che legge poco più

di un libro l’anno pro capite, il Natale

è un’ottima circostanza per riavvici-

narsi alla lettura di qualità.

In queste pagine suggeriamo al-cune proposte editoriali chepossono interessare una fasciamolto trasversale di lettori, daibambini agli adulti. Apre la se-zione Beatrice Masini, scrittricee autrice di una delle più bellestorie natalizie per ragazzi, ri-flettendo sulla fascinazionenarrativa propria delle Feste.All’interno diamo la parola a unesordiente da tenere d’occhio,autore di un romanzo appassio-nante, Carlo Patriarca. Rifletto-ri anche su Rosetta Loy, che la-scia da parte la narrazione perriflettere sulla Storia recente

del Paese. Il poeta e scrittoreGiuseppe Conte si rimbocca lemaniche in cucina. Sorpresa:quest’anno “Il Morandini”, ca-talogo ragionato dei film, aprealla tv. Nell’ultima pagina, oltrealla rilettura filosofica di Leo-pardi da parte di Massimo Donà,in un libro “alto”, ma assoluta-mente alla portata di un pubbli-co ampio, offriamo un testo diRoberto Casati. Si tratta di unodei più autorevoli filosofi italia-ni che onorano il Paese all’este-ro. Direttore di ricerca del Cen-tre National de la RechercheScientifique (Cnrs) all’InstitutNicod di Parigi, ci spiega - in unarticolo esclusivo, scritto pernoi - come guardare, con occhinuovi, il cielo... � Vera Fisogni

Traduttrice di “HarryPotter”, Beatrice Masini con ilromanzo “Tentativi di botanicadegli affetti” (Bompiani) ha vin-to a Lecco il Premio Manzoni2013. Scrive anche per ragazzi.In libreria, per l’editore San Pao-lo, c’è “Il viaggio dei tre re. Aspet-tando Natale” (112 pag., 17 euro).

Scrittricee traduttricevince il PremioManzoni

L’autrice BEATRICE MASINI

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64 LA PROVINCIADOMENICA 8 DICEMBRE 2013

Narrativa e saggistica belle storie da sfogliare I libri di Natale

Il ritorno di un classicoNon vi spaventi il massiccio tomo: “Furore” di John Steinbeck è più attuale che mai. Ora in versione integrale (Bompiani, 633 pag., 12 euro)

Amore e guerraEsordio d’autorecon vista sul lagoDa amici a duellanti per una donna di BellagioLa storia napoleonica di un medico di Como

Letteratura

tra ironia

e sentimento

Nell’ovile della politicaDal talk show più pungente, di RaiRadio2, alla versione in carta stampata. È “Un giorno da pecora” (Chiarelettere, 240 pag., 12,90 euro).

Miti contemporanei Libro perfetto per fare bella figura nelle conversazioni “colte” tra arte & Co. È “Io sono un mito” (F. Bonazzoli, M. Robecchi, Electa, 144 pag., 19,90 euro).

VERA FISOGNI

Dopo anni di magra let-teraria, in attesa di esordienti ditalento, buone notizie dal frontedel romanzo. È da poco uscitoper Neri Pozza un libro che me-rita attenzione. Si tratta di “Ilcampo di battaglia è il cuore de-gli uomini” (224 pag., 15 euro),che adatta una celebre frase diDostoevskij ad una storia am-bientata tra fine Settecento einizio Ottocento, all’epoca delleguerre napoleoniche.

Ne sono protagonisti due uf-ficiali francesi, Etienne e Ray-mond, che da amici diventanoantagonisti e duellanti. C’è mol-ta Storia. C’è naturalmente unadonna, Costanza Melzi d’Eril,che si divide tra Milano e Bella-gio, sul lago di Como, a cui spettail compito di mettere in crisi unrobusto sodalizio virile.

Ne è autore Carlo Patriarca,medico (come Etienne) anato-mopatologo dell’ospedale San-t’Anna di Como. Milanese, 53anni, sposato, due figli, ma natoa Sondrio, ha radici familiari suidue rami del Lario. Come è arri-vato a questo esordio da scritto-re già maturo? «Ho scritto spes-so racconti e ho avuto la fortunadi farli leggere ad amici letterati,che li hanno apprezzati e mihanno ben consigliato - ricordaPatriarca - Il libro nasce così,come racconto. Ne avevo scrittodiversi sui passi di montagna.Questo, la cui stesura inizialerisale al 2009, era ispirato a quello di Cadibona, attraversoil quale dalla Liguria si accede

alla pianura padana...». Il ro-manzo ha inizio infatti ad Al-benga, dove Etienne e Raymondsono acquartierati al seguitodell’Armata d’Italia di Bonapar-te (1796). Ma come è arrivato apubblicare? «Anzitutto, devoringraziare per i suoi incorag-giamenti Massimo Bocchiola,traduttore di grandi autori ame-ricani, di Pavia - continua Pa-triarca - Poi, siccome conoscol’agente letterario Roberto San-tachiara, ho deciso di affidare alui il manoscritto. E Neri Pozzaha accettato di pubblicarlo, cre-dendo in me». Nello svolgersidell’intrigo, si impone il temadel rapporto col potere e la figu-ra di Costanza Melzi d’Eril, chespezza il cuore ad entrambi gliufficiali... «Si tratta di un perso-naggio inventato - spiega l’auto-re -: è la cugina del conte France-sco, repubblicano. Ho immagi-nato che avesse una dimora aBellagio, dove in seguito, qual-che anno dopo, sarebbe sorta laceleberrima Villa Melzi d’Eril.Nel tratteggiarne la personalità,mi sono ispirato ad un’idea diemancipazione femminile diepoca tardo-illuminista». Iduellanti poco hanno da sparti-re con quelli del celebre roman-zo di Conrad (e altrettanto notofilm di Ridley Scott). Ma nontogliamo al lettore la sorpresa.

Nelle pagine di Storia ancheil tema della peste, che - ormaisparita dall’Europa da 80 anni- fece la sua ricomparsa propriodurante la Campagna d’Egitto(1798-99). �

Un romanzo ambientato negli anni del giovane Napoleone Bonaparte PARTICOLARE DELLA COPERTINA DEL LIBRO DI CARLO PATRIARCA

ANDREA VITALI

Un’estate

con Ilde

Perfetto per giorni di gelo, il

romanzo di Andrea Vitali ci

fa rivivere un torrido luglio.

Il viaggio nel tempo ci porta

nel 1970, in quel luogo reale

e narrativo che è la natìa Bel-

lano, dove Vitali vive, scrive

e fa il medico di base. Tempo

lontano, ma assai vicino, per

lo stagliarsi della crisi eco-

nomica. Ilde, per venire al

titolo, è la moglie del prota-

gonista Oscar, operaio gene-

rico in cassa integrazione.

«Con la Ilde bisognava an-

darci piano - avverte il nar-

ratore - . Sempre avuto un

bel caratterino, per un nien-

te aveva la berretta in pie-

di». Colpi di scena da mae-

stro attendono il lettore. E i

carabinieri indagano...

DI ILDE CE N’È UNA SOLAGARZANTI160 PAG., 14,90 EURO

«La mia Italia feritain una luce diversa»

In prima persona ROSETTA LOY

Si dimentica perché fa co-modo, ed è criminale. E sidimentica per pigrizia, il

che è stupido. La conoscenza diquanto accaduto è infatti l’unicostrumento che abbiamo per di-stinguere il luogo dove ci capitadi vivere. È la bussola che ci per-mette di orientarci». Impegnoe passione narrativa percorronol’ultima prova di scrittura di Ro-setta Loy, l’autrice di “Le stradedi polvere” (premi Campiello eViareggio) e “Azzurra l’aria” (Ei-naudi). Si tratta di “Gli anni fracane e lupo. 1969-1994. Il rac-conto dell’Italia ferita”, edito daChiarelettere (304 pag., 13,90euro), singolare confronto inpresa diretta con la storia recen-te del Paese, nel segno del ricor-

do e della testimonianza.

Gentile signora Loy,che significato

rivestono, nella sua storia persona-

le, gli anni tra il 1969 e il 1994?

Nella mia storia personale quelli

tra il 1969 e il 1994 sono annipiuttosto facili e privi di ansia,durante i quali viaggio molto emi piace scrivere, e di quantosuccede intorno non riesco acoglierne la drammaticità.

Perché ha scritto questo libro? E per

chi, in particolare: per i più giovani?

Perché a un tratto è come se sifosse spalancato un sipario e gliavvenimenti degli ultimi annifossero comparsi in una lucediversa e molto meno illusoria.

Lei dice di non essersi mai schierata

politicamente. Considera questo la-

voro una forma di impegno politi-

co?

No, non lo considero un impe-gno politico e non ho nessunapropensione politica. Lo consi-dero un impegno morale e civile.

C’è più pessimismo o realismo, nella

sua analisi?

Pessimismo e realismo non so-no in antitesi, e credo che nelmio libro siano ambedue pre-senti. Anche se continuo a rite-nermi una inguaribile ottimista.� V. Fis.

Racconta la realtà ROSETTA LOY

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LA PROVINCIA 65DOMENICA 8 DICEMBRE 2013

Storia di una ragazza-coraggioDa regalare ai figli un po’ svogliati a scuola, per capire il valore politico dell’istruzione. “Io sono Malala”, di M. Yousafzai (Garzanti, 285 pag., 12,90 euro)

Love story epistolareL’amore tra Filippo e Isabella, narrato per email, in “Un giorno altrove”, dell’italianista Federico Roncoroni (Mondadori, pag. 391, 20 euro).

Giovane autrice di talentoPoetessa e scrittrice, varesina, Katia Catalano è l’autrice di “3R. Racconti & Provocazioni” (Macchione, 80 pag., 10 euro), intensi punti di vista sulla vita.

CA

Non soltanto i film dell’an-

no. In libreria c’è una sorpresa per tutti

gli appassionati del grande schermo.

Doppiato il terzo lustro, “Il Mo-randini 2014”, classico reperto-rio, non è più soltanto cinema-tografico.

Lo annuncia addirittura lacopertina sulla quale campeggiail commissario Montalbano-Luca Zingaretti: già dizionariodei film, “Il Morandini” adessocomprende circa 250 serie tele-visive, espresso riconoscimentodi una produzione, confortatadal successo, che è un laborato-rio in crescente simbiosi con ilcinema. La televisione, del re-sto, non può certo dirsi una sco-perta per Morando Morandini,a lungo critico televisivo delquotidiano “Il Giorno”, prima diassumere la titolarità del cine-ma. La copertina è meritata,«per qualità e interesse le serietelevisive non si potevano piùignorare», la nuova edizione deldizionario “morandiniano” av-via una ricognizioneche progredirà se-condo il criterio di re-golare aggiornamen-to che un anno dopol’altro fa del “Moran-dini” il più agile deimanuali, senza pre-giudizio della com-pletezza dell’opera,affidata alla versionedigitale (corredata di una collu-vie di immagini, 7.000 tra foto-grafie e riproduzioni di locandi-ne), ad uso dello spettatore.

Il volume che fornisce infor-mazioni anche critiche su 20mila film (che diventano 25.400su DVD-Rom), di cui quasi 400nuovi, tra uscite recenti e recu-peri necessari, è copiosamenteattrezzato: schede monografi-che – da Aladino a Zorro – daconsiderare alla stregua almenodi microsaggi, e indici (autoriletterari e teatrali, registi, attori

principali, un catalogo in equili-brio tra curiosità e strumento diricerca) cospicui come le appen-dici. Vi si trovano i premi Oscare i film della passata Mostra delcinema di Venezia ma anche unelenco dei film considerati mi-gliori, nonché di 100 registi, sti-

lato sulla scorta dellapiù alta media di ungiudizio di cui “Il Mo-randini” rispondecon l’autorevolezzadel gusto di chi lo fir-ma.

Riportando perognuno dei film unadoppia sintesi grafi-ca: i “pallini” per il

successo di pubblico e le “stel-lette” per il giudizio della critica.E se gli uni sono esclusività del“Morandini”, le altre furono ad-dirittura coniate da MorandoMorandini stesso. E qualcunoaddebitò affabilmente all’alloragiovane critico dell’Ordine diComo di avere “militarizzato ilcinema”. � Bernardino Marinoni

“Il Morandini 2014-Dizionario dei film e delle

serie televisive” di Laura, Luisa e Morando

Morandini, Zanichelli, pp. 2080, 31 euro (38,80

con DVD-Rom)

Non solo cinemaE il Morandiniscopre le serie tv

Tv da copertina È MONTALBANO

«Per qualitàe interesse,

le fiction nonpossono

essere piùignorate»

“La cucina dell’anima” di Giuseppe Conte

Uno scrittore ai fornelli«Il cibo dà conoscenza...»

Nel libro, che ho firmato con Maria

Rosa Teodori (la moglie, ndr) ho da-

to un contributo sul tema “cibo e

letteratura”. L’idea è quella di non

lasciare la cucina ad un livello “ma-

teriale”. Ma, al contrario, di farne

emergere la dimensione di “cultu-

ra”. In questo senso, “La cucina del-

l’anima” non vuole essere un libro

cucina tradizionale. Esplora, sem-

mai, il legame profondo tra sapore

e sapere, la cui radice comune è la

conoscenza. Quando uno assaggia

i cibi del mondo conosce la realtà di

quella terra sotto il profilo del sen-

so. Quando si varcano le vie del sa-

pore, si entra anche un po’ nelle

realtà dell’anima. Così, con Maria

Rosa, abbiamo cercato di mettere

insieme queste due parti, cucina e

cultura, dove e quando coincidono.

Specie in Oriente, il campo gastro-

nomico marca lo sviluppo di un

mondo spirituale. Il Tao è vuoto atti-

vo e rispetto assoluto: in esso i sa-

pori devono essere un po’ più neu-

tri. La leggerezza della cucina giap-

ponese, invece, si avvicina alla poe-

sia degli haiku. Costruire un testo

lirico di 17 sillabe è come preparare

un piatto indimenticabile con pochi

ingrediente. La mia cucina di elezio-

ne? Quella ligure, dove sono nato,

con farinata e torta di ceci e coniglio

cotto nel vino bianco. GIUSEPPE CONTE

Oates, Wolitrez, Spada

La cognizionedel doloreTre raccontidi una perdita

La cognizione del

dolore si fa in tre, in

libreria, in una sin-

golare coincidenza

di temi. Non è un ro-

manzo, ma un me-

moir, come recita il

sottotitolo, il libro “Storia di una

vedova” (Bompiani, 597 pag., 20

euro) dell’americana Joyce Carol

Oates. Con spietata sincerità, il pre-

gio maggiore di un testo fin troppo

dilatato, l’autrice consegna al letto-

re il diario minuzioso della perdita

del marito Raymond (e della succes-

siva solitudine), avvenuta nel 2008,

dopo quasi 50 anni di vita in comu-

ne. La Oates elabora il lutto attra-

verso la scrittura, disperandosi e

ironizzando (come nelle pagine in

cui si vede sommersa dai “cestini

del lutto”, zeppi di specialità gour-

met per giorni in cui si ha poca vo-

glia di cucinare). Di impronta bril-

lante, “Un uomo disponibile” (Fel-

trinelli, 15 euro) di Hilma Wolitrez,

ci fa incontrare con Edward, vedovo

sessantenne, che diventa l’oggetto

del desiderio di varie signore sole.

Di una vedova racconta anche “La

casa trasparente”, di Sabina Spada,

43 anni, di Busto Arsizio, giornalista

di “Intimità”. Qui la morte separa

una coppia giovane, con una figlia

piccola. Ben scritto, dei tre libri è

anche il frutto di un esordio lettera-

rio. Da tenere presente. ANNA PIAZZI

La biografia autorizzata

Una Fallaciche sorprendeSentimentalee vulnerabile

Modello per gene-

razioni di aspiranti

giornalisti, Oriana

Fallaci era ammira-

ta ma guardata con

una certa distanza,

soprattutto dai col-

leghi. Ce ne aveva messo, di suo, la

Fallaci per elevare un muro tra sé e

il mondo, facendo di Oriana la sua

migliore opera d’arte. Oggi, grazie

a Cristina De Stefano, che ha condot-

to un accurato scandaglio negli ar-

chivi privati della giornalista tosca-

na, siamo in grado di avere una vi-

sione più completa della donna-

Oriana, per molti versi non sovrap-

ponibile al “personaggio” della re-

porter con l’elmetto, sempre in pri-

ma linea nei conflitti o nelle intervi-

ste “scomode” con il potente di tur-

no. Molto vulnerabile, la Fallaci eb-

be alcuni amori importanti: non ci

fu, come lei volle sempre far crede-

re, un legame assoluto ed esclusivo

con l’eroe della resistenza greca

Alekos Panagulis. L’esperienza di un

aborto – spontaneo – entrò real-

mente nella sua vita. Dialogando in

modo serrato con i libri della Fallaci,

De Stefano in “Oriana-Una donna”

(Rizzoli, 324 pag., 19 euro) restitui-

sce nuova umanità a una donna,

scrittrice, reporter assurta (forse a

suo malgrado) a icona mediatica

internazionale. A. PIA

MEMOIR AUTOBIOGRAFICO

LA OATES RACCONTA LA SUA SOLITUDINE

GRAN LAVORO DI RICERCA

IL VOLUME DI CRISTINA DE STEFANO

TRA SAPORI E SAPERI

PONTE ALLE GRAZIE, 128 PAG,. 12 EURO

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66 LA PROVINCIADOMENICA 8 DICEMBRE 2013

Pensieri & parole con riflessioni interessantiI libri di Natale

Gli scopritori del Big Bang1964, New Jersey. Due giovani radioastronomi captano uno strano rumore di fondo. È “Cosmicomic” di A. Balbi e R. Piccioni (Codice, 152 pag, 21 euro)

Dall’originedell’universoall’inconscio

Tra sacro e violenzaL’odio fa capolino anche nella Bibbia: il teologo Enzo Bianchi riflette su passaggi spinosi. “La violenza e Dio”(Vita&Pensiero, 110 pag., 12 euro).

Freud formato e-bookNegli anni ’60 Boringhieri pubblicò 12 volumi delle Opere di Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, ora in versione digitale: 69,99 euro (versione completa).

L’intervista MASSIMO DONÀ

Leopardi filosofo«Solo la poesiapotrà salvarci»

Se Leopardi, per voi, è tuttonei versi di poesie come“L’infinito”, leggendo “Mi-

sterio grande. Filosofia di Giaco-mo Leopardi” (Bompiani, 316pag.,12 euro), del filosofo Massi-mo Donà, docente al San Raffae-le, dovrete ricredervi.

Professor Donà, chi era Leopardi?

Leopardi non è affatto un pessi-mista. Piuttosto, guarda al realee ne riconosce l’irrisolvibileenigmaticità. Riconosce cioè il“misterio” che ogni cosa custo-disce nel proprio cuore più pro-fondo. Perché capisce innanzi-tutto questo: che nessuna realtàpuò corrispondere alla nostradomanda di senso. Perciò il som-mo poeta vede con la massimalucidità la radicale insensatezzadi una natura che ci ha resi biso-gnosi di un senso che essa stessamai potrà in nessun modo resti-

tuirci.

Come è arrivato a questo approccio?

A fare i conti con la filosofia diLeopardi sono giunto dopo unlungo percorsoche ha avuto ini-zio parecchi annifa, quando mi ca-pitò di incontrarequello che rima-ne a mio parereuno dei più gran-di studiosi leo-pardiani: CesareGalimberti. Adogni modo, cheLeopardi sia ungrandissimo ‘me-tafisico’ lo si evince facilmenteda una lettura dello Zibaldone edelle Operette Morali. Nella suaopera, infatti – un’opera solo ap-parentemente frammentaria, e“non-sistematica” –, tutto “si

tiene”, finendo per disegnare ungrande affresco degno dei grandisistemi metafisici che hanno fat-to grande la filosofia europea.

Lei scrive che Leopardi è giunto a

teorizzare il principio del piacere

prima di Freud. Come?

Certo, in questo senso Leopardiè anche figlio del proprio tempo;ovvero, del modo in cui i grandi“libertini” del Settecento aveva-no tematizzato la questione del“piacere”. E proprio in questointrascendibile movente del-l’esistenza (ossia, nel “piacere”)Leopardi vede una delle ragionidella tragicità dell’esistenza.Perché il piacere cui sempre esolamente miriamo, in ogni no-stra azione, è destinato a non

darsi mai, senon per breviistanti, e soloin relazione aquella so-s p e n s i o n edell’esistereresa appuntopossibile dal-l’esperienzadella poesia.

Dall’infelicità al

piacere poetico.

In Leopardi il passo sembra breve...

Certo, come stavo appunto di-cendo, l’unica esperienza in gra-do di lenire il “dolore” dell’esi-stere è per Leopardi quella resapossibile dalla poesia, in quanto

fulcro di un’esperienza esteticagrazie alla quale, finalmente,smettiamo di desiderare e dichiedere un senso alla realtà.Questo viene infatti a prodursilà dove si sia in grado di volgersialle cose con lo sguardo dellapoesia: il nostro stesso farci “co-sa tra le cose”, cioè il nostro so-

spendere quell’anelito interro-gante e quella ricerca di piacereche mai potranno venire soddi-sfatti. Il poeta, insomma, si fa simile aduna pianta, ad una roccia, ad unfulmine nel cielo… e si limita ad“esistere”. Ecco, solo grazie a questa finzio-

ne, il nulla delle cose tutte –quello stesso che rende falli-mentare ogni avventura cono-scitiva, quello, cioè, che, vedutonella realtà delle cose, accora euccide l’anima –, se veduto nel-l’imitazione o in qualunque altromodo nelle opere di genio, «apreil cuore e ravviva». �� Vera Fisogni

Lezioni di astronomiaper riconquistare il cielo

Il modo più semplice di ri-

conquistare il cielo è di andare in carto-

leria e prendere il coraggio a due mani.

Si dovrà comprare, e distrugge-re, un mappamondo, per rico-struirlo in modo un po’ diverso.Che cosa bisogna fare? Se vivetea Como, dopo aver tolto il map-pamondo dal suo supporto, do-vete appoggiarlo in un ciotolaposta per terra in piano in unluogo assolato, e dovete fare inmodo che Como risulti in cima

al globo – Como caput mundi. Aquesto punto cercate il nord(per esempio con il GPS, o conuna cartina) e fate in modo cheil meridiano di Como sul globoabbia il Polo Nord in quella dire-zione. Bloccate il tutto con unpo’ di colla e aspettate. Quandoil Sole splende, metà del globoè in ombra. Ebbene, un astro-nauta che guardasse la Terra inquesto stesso momento la ve-drebbe come voi vedete il globo.

mento didattico che dovrebbestare nei cortili delle scuole diogni ordine e grado. Lo si potràosservare diverse volte al gior-no, ogni giorno dell’anno, e ognivolta scoprire qualcosa delladanza della Terra intorno al So-le. Infinitamente più suggestivodi simulazioni al computer e dimodelli in cui il Sole è imperso-nato da una lampada chissà co-me sempre mal posta, è un capo-lavoro di low tech che non fini-sce di stupire chi lo usa, stimo-lando nuove domande.

Insegnare l’astronomia ele-mentare sembra semplice, i me-dia sono generosi con l’astrono-mia, e i fenomeni celesti nonmentono quando li si osserva.Perché allora studi su studi mo-

strano che ancora troppe perso-ne pensano che sia estate quan-do la Terra è vicina al Sole, o chela forma a falce della Luna di-penda dall’ombra che proiette-rebbe la Terra, o che la Luna nongiri su se stessa? La ragione sem-bra risiedere in una difficoltà apensare in modo astronomico.Un modo per risolvere la diffi-coltà è di creare dei modelli co-me il Mappamondo Orientatoche offrono un punto di vistadiverso sulla Terra, o ci regalanouna versione semplificata deifenomeni celesti, a partire dallaquale possiamo spingerci oltre.Per riconquistare il cielo occor-re dunque soprattutto moltaimmaginazione, e un po’ di au-dacia. � Roberto Casati

Il che vuol dire che se adesso sulglobo l’ombra sta inghiottendoTokyo, il sole starà tramontandoa Tokyo, quella vera, in questostesso momento. E se il PoloNord è al sole, allora siamo inprimavera o in estate nel nostroemisfero. La Terra gira, e portacon sé il globo che ruota su unasse parallelo all’asse terrestrealla velocità di rotazione dellaTerra. Il Mappamondo Orienta-to è un semplice e geniale stru- Edito da Cortina 186 PAG., 19 EURO

«Nel piaceresi fonda la tragicità

dell’esistenza»

MASSIMO DONÀFILOSOFO E MUSICISTA