I GRAFICI

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I GRAFICI (Corso base di Analisi tecnica) Rappresentare i prezzi sotto forma di grafici, siano essi di pochi minuti o di interi decenni, consente di percepirne immediatamente l'evoluzione, di individuare tendenze, di misurarli, calcolare le relative medie mobili, impostare proiezioni ed altro ancora. Esistono numerose versioni di grafici, ma di tutte sceglieremo sempre quelle che esprimono il maggior numero di informazioni adatte allo scopo che stiamo perseguendo, nella forma più intuitiva e semplice. Così ad esempio, se ci interessa rappresentare l'evoluzione di un mercato negli ultimi 30 anni sarà sufficiente un grafico lineare; se la nostra osservazione si sofferma su un indice a rilevazione giornaliera sarà più interessante utilizzare un grafico a candele con l'indicazione dei prezzi minimi, massimi, di apertura e chiusura ; se vogliamo invece cogliere la svolta di un trend sarà sicuramente meglio svincolare il grafico dalla stretta correlazione col "tempo" ed utilizzare un grafico tipo Renko, Kagi o Point e Figure. In queste pagine sono riassunti i principali tipi di grafici utilizzati nel trading di borsa, in forma sintetica ed illustrata per una maggiore fruibilità. GRAFICO LINEARE - E' convincimento di molti analisti che il prezzo più importante del giorno sia quello di chiusura. Per questo motivo in un grafico lineare non troviamo altre indicazioni se non il valore di chiusura di un titolo o indice. E' utilizzato spesso anche in riferimenti temporali lunghi (es.5-10 anni) dove le indicazioni di altri elementi, inutili allo scopo, occuperebbero spazio sul chart sottraendo chiarezza interpretativa

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I GRAFICI(Corso base di Analisi tecnica)  

 

Rappresentare i prezzi sotto forma di grafici, siano essi di pochi minuti o di interi decenni, consente di percepirne immediatamente l'evoluzione, di individuare tendenze, di misurarli, calcolare le relative medie mobili, impostare proiezioni ed altro ancora. Esistono numerose versioni di grafici, ma di tutte sceglieremo sempre quelle che esprimono il maggior numero di informazioni adatte allo scopo che stiamo perseguendo, nella forma più intuitiva e semplice.

Così ad esempio, se ci interessa rappresentare l'evoluzione di un mercato negli ultimi 30 anni sarà sufficiente un grafico lineare; se la nostra osservazione si sofferma su un indice a rilevazione giornaliera sarà più interessante utilizzare un grafico a candele con l'indicazione dei prezzi minimi, massimi, di apertura e chiusura ; se vogliamo invece cogliere la svolta di un trend sarà sicuramente meglio svincolare il grafico dalla stretta correlazione col "tempo" ed utilizzare un grafico tipo Renko, Kagi o Point e Figure.

In queste pagine sono riassunti i principali tipi di grafici utilizzati nel trading di borsa, in forma sintetica ed illustrata per una maggiore fruibilità.

GRAFICO LINEARE - E' convincimento di molti analisti che il prezzo più importante del giorno sia quello di chiusura. Per questo motivo in un grafico lineare non troviamo altre indicazioni se non il valore di chiusura di un titolo o indice. E' utilizzato spesso anche in riferimenti temporali lunghi (es.5-10 anni) dove le indicazioni di altri elementi, inutili allo scopo, occuperebbero spazio sul chart sottraendo chiarezza interpretativa

Il grafico lineare (Line chart) è utilizzato per la sua estrema chiarezza e semplicità di costruzione utilizzando solo i prezzi di chiusura

GRAFICO A BARRE (bar charting) – E’ di gran lunga il più utilizzato nel trading di borsa. Il grafico è costituito da una successione di barrette verticali, a ciascuna delle quali corrisponde una seduta di borsa. Per poterlo costruire è necessario avere di ogni titolo alcuni dati giornalieri: il prezzo di Apertura (Open), il prezzo più alto della seduta (High), il prezzo minimo (Low) ed infine quello di Chiusura (Close). La lunghezza della barra indica l'escursione dei prezzi (min e max), mentre il segmento di destra indica il prezzo di chiusura. Più recentemente ritroviamo rappresentato nel bar chart anche il segmento di sinistra che coincide col prezzo di apertura.

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Una singola barra è così in grado di fornire numerosi indizi dell'andamento di una seduta borsistica: La lunghezza della barra verticale indica l'escursione più o meno forte dei prezzi. La posizione dei due indici orizzontali (open/close) c’indica se la chiusura è stata inferiore all'apertura (giornata negativa - segnetto di destra inferiore a quello di sinistra) o, al contrario, se i prezzi di chiusura sono stati superiori a quelli dell'apertura in mattinata (giornata positiva - segnetto di destra più in alto di quello di sinistra).La distanza tra i due segni orizzontali rappresenta l'escursione (range) tra il prezzo d’apertura e di chiusura della sessione.

Il Bar Chart costruito con i 4 dati (Open-Close-Max-Min) - La barra con il livello di chiusura (Close) inferiore al giorno precedente è rappresentato in colore Rosso.

Il Volume è spesso rappresentato in fondo ai grafici con segmenti la cui altezza si misura raffrontandola con la relativa scala laterale. Normalmente la scala rappresentata è di tipo "zero-based", nel senso che il minimo è uguale a "0". Alcuni analisti preferiscono, invece, utilizzare i volumi "relative adjusted". Cio' avviene sottraendo il volume più basso del periodo dalle restanti rilevazioni. Si facilita così, la individuazione dei trends in volume scartando il "minimum daily volume".

GRAFICI A CANDELA (Japanese Candlestick Charting) - I charts a candela hanno una storia antica. Le prime notizie dell'uso di un sistema per prevedere le escursione di prezzi, risalgono al 1700 e precisamente ad un trader giapponese Munehisa Homma , Col commercio del riso, egli guadagnò una fortuna usando l'analisi a candele. Di lui si raccontava di 100 consecutivi guadagni sui prezzi.Le formazioni a candela (candlestick formation) in antichita' furono ridenominate con colorate espressioni dovute in parte al sistema feudale giapponese del tempo: "counter attack lines" e "advancing three soldiers". Proprio come la destrezza, la strategia e la psicologia sono importanti in battaglia, così essi rappresentano altrettanti validi elementi da utilizzarsi nella " trading battle".Molti analisti preferiscono tale sistema rispetto a quello bidimensionale, per la quantità di informazioni che essi mostrano: Presentiamo le due figure fondamentali:

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* Il corpo del candlestick è chiamato "real body" e rappresenta l'escursione di prezzo tra l'apertura e la chiusura* Un Corpo NERO o riempito (filled-in)significa che i prezzi di chiusura sono più bassi di quelli di apertura (bearish period)* Un corpo BIANCO (empty) significa ,invece, che i prezzi di chiusura sono superiori a quelli di apertura (bullish period)* La sottile linea verticale al di sopra o al di sotto del corpo è chiamato "upper/lower shadow" e rappresenta i prezzi massimi e minimi del periodo

Raffronto di uno standar bar con un Candlestick ChartNell'esempio sottostante sono comparati i due diversi sistemi. E' evidente che il candlestickchart appare tridimensionale, e la situazione dei prezzi è immediatamente percepibile:

La figura dal corpo nero(filled-in real bodies ) rappresenta una debole chiusura, mentre la candela bianca (light-colored real body) rappresenta una chiusura a prezzi superiori a quelli di apertura. I prezzi di chiusura e di apertura possono essere, così, immediatamente percepiti nel loro delta e soprattutto la sintesi di una giornata (periodo) bearish o bullish.

Nel grafico sono rappresentate candele di colore rosso quando i prezzi di chiusura risultano inferiori ai corrispondenti della seduta precedente. Da notare nel grafico alcune figure caratteristiche quali ad es. la lunga "Dragon-fly" della seduta precedente al massimo del 13/3/2000, caratterizzato dal comune livello di apertura-chiusura e massimo del giorno (7,10).

Il sistema dei grafici a candele giapponesi merita maggior approfondimento per l'articolazione e la interpretazione delle figure che genera.Ho dedicato all'argomento un capitolo nel sito Money Matters : Japanese Candlestick Charting

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CANDLEVOLUME -

Se ai quattro elementi che formano una candela ne aggiungiamo un altro "la larghezza" quale rappresentazione grafica del livello dei volumi del periodo rappresentato da una candela avremo un chart poco usato ma di grande effetto. Il lettore potrà immediatamente percepire il volume associato alla formazione dei prezzi senza ricercarlo nella barra in basso che generalmente ospita il dato (volumi alti = candela larga / volumi bassi = candela sottile).Trattasi di un grafico ibrido tra il candlestick chart e l'equivolume. Possiede, infatti, le caratteristiche delle candele quali gli shadows e i bodies e quelle dell'equivolume ossia la rappresentazione dei volumi nella figura. Il suo maggior pregio è l'immediata percezione della conferma dei volumi ad una penetrazione di livelli di supporti e resistenze, cio' che occorre proprio per dare valenza al movimento in atto. Ad es.nella figura di cui sopra possiamo immediatamente notare dei volumi che hanno sostenuto i massimi di meta' Marzo e il successivo violento ritracciamento. La fine della correzione è rappresentata, invece, da un andamento "laterale" costituito da sottili candele in area 4.70-5.0 Euro.

EQUIVOLUME

Richard W.Arms, con questa rappresentazione grafica bidimensionale, volle enfatizzare la relazione tra prezzi e volumi. Nel senso che, se la variazione significativa dei prezzi può essere confermata solo da volumi crescenti è giusto rappresentarla (e

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cogliere l'occhio del lettore) aumentando la larghezza del box. Questi è rappresentato solo da tre variabili: il minimo e massimo del giorno ed i volumi. Ovviamente la variabilità della larghezza dei box modifica la scala "tempo" che necessita di maggior attenzione nella rilevazione dei periodi.

GRAFICO POINT & FIGURE

Il Point&Figure, come gli altri grafici che esamineremo in seguito (Renko,Kagi, Three line break) si distingue per essere svincolato dal fattore tempo e concentrato nell'individuazione delle inversioni di tendenza, eliminando, con la sua struttura grafica, buona parte della "erraticità" dei grafici esaminati in precedenza.Si presenta come una serie alternata di colonne di segni "X" e "O". Con una colonna di "X" si rappresentano i prezzi in aumento (rally) mentre quelle contrassegnate con una "O" i prezzi in discesa (ribasso)Una serie di colonne corte alternate di "X" e "O" segnala invece una situazione di prezzi in equilibrio ( movimenti laterali).

Il successo della significatività del grafico è determinato dal settaggio di due componenti:

Il Box Size (la grandezza della rappresentazione grafica dei prezzi del titolo)

Il Reversal Amount - Controlla per quanti box il prezzo del titolo deve cambiare affinché si possa dar vita ad un'altra colonna e, dunque, un'inversione di trend. E' rappresentato da un numero intero (senza decimali).

Nel grafico precedente abbiamo inserito i seguenti settaggi: Box 2% - Reversal 2%. Cio' significa che i prezzi dovranno variare del 4% (Box size2 x Reversal amount 2) prima che si possa cambiare una colonna.

Più è ampio il reversal amount più le colonne nel chart saranno poche e lunghe; così come il numero delle "X" e delle "O" dovrà essere minimo pari al reversal amount. I prezzi, infatti, per essere rappresentati in una nuova colonna devono variare in funzione del numero di reversal.

Il grafico P&F individua con chiarezza molte figure (patterns) di trends e di inversioni (reversal patterns) quali ad es. doppi - tripli minimi e massimi, segnali di formazioni bullish e bearish, triangoli simmetrici ecc. Al contrario è meglio evitare di applicare ad un grafico P&F studi e strutture grafiche quali Gann lines, Fibonacci retracement, Cycle lines, ecc. perché lo scollegamento dal fattore tempo, indurrebbe a false ed incomplete interpretazioni. Una soluzione potrebbe essere quella di espandere le dimensioni del box col passare dei giorni per ottenere sulla scala temporale un grafico simile a quello lineare a barre o candlestick . L'amico Giuseppe Ruggiero nel suo sito" TRENDS" ha affrontato il problema proponendo un'interessante soluzione

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THREE LINE BREAK

Steven Nison autore del famoso libro "Japanese Candlestick Charting Techniques: A Contemporary Guide to the Ancient Investment Techniques of the Far East. " introdusse negli Stati Uniti con un'altra pubblicazione "Beyond Candlestick" nuovi studi sui grafici per costruire charts che potessero cogliere, in modo semplice ed intuitivo, nuove fasi di mercato ed inversioni di tendenza. I grafici, di seguito presentati, hanno in comune oltre l'autore, la caratteristica di basarsi sui cambi di prezzo e lo scollegamento dal fattore tempo.

Il grafico "Three line break" è costituito da una serie di box verticali generati dalla variazione dei prezzi . Il nome deriva dalla caratteristica regola di consecutività di tre linee descritta in seguito. A differenza del grafico P&F non è previsto il settaggio del reversal amount perché questo è definito autonomamente dalla dinamica dei prezzi.Lo svantaggio del 3ln break è dato dalla lentezza con cui coglie il segnale di trend; alcuni analisti, invece percepiscono il ritardo positivamente come sicurezza per evitare le trappole dei segnali anticipatori e per essere sicuri di operare in un trend con maggior forza.

Il grafico è costruito seguendo le seguenti regoleSe il prezzo è maggiore del massimo della precedente linea, si forma una nuova linea biancaSe il prezzo è inferiore al minimo della precedente linea, si forma una linea nera (rossa nel grafico)Se il prezzo si inserisce tra il minimo ed il massimo della precedente linea, non viene disegnato nulla. Se il movimento rialzista è così forte da disegnare 3 linee bianche consecutive, affinché si possa disegnare  una linea di

colore nero occorrerà che i prezzi perforino il minimo delle tre ultime candele bianche. Se il movimento ribassista è tanto violento da formare tre linee nere consecutive, affinché si possa disegnare una nuova

linea bianca rialzista occorrerà che i prezzi superino il punto più alto delle ultime tre linee nere.

Ne deriva una semplice indicazione da seguire quando il grafico 3 ln break fornisce il segnale di cambio del trend prevalente:

Comprare (buy) se si forma una linea bianca dopo 3 precedenti linee nere consecutive

Vendere (Sell) se si forma una linea nera dopo 3 bianche consecutive

Non operare (Avoid) in un mercato senza trend prevalente (trendless) caratterizzato dall'alternanza di linee bianche e nere

Nonostante il nome, il 3 ln break può essere influenzato nella sensibilità modificando proprio il numero di "lines in the break". Alcuni analisti per il trading di breve termine utilizzano solo 2 linee creando numerosi reversal; al contrario gli investitori con orizzonti temporali maggiori (medio lungo) preferiscono aumentare il numero di linee (da 4 in poi) per individuare trends maggiori.

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GRAFICO RENKO

L'etimo della parola Renko è da ricercare nell'antico termine giapponese "renga" che tradotto in Italiano significa approssimativamente "mattone" e ricorda la forma dei boxes (bricks) con i quali si forma il chart. Il Renko per la somiglianza della componente grafica viene spesso confuso con il 3ln break, ma si differenzia da questi per il fatto che il brick viene disegnato nella direzione del trend solo se i prezzi superano il valore minimo con cui è settato.Ad esempio se il Renko chart è settato con valore 3(%) un rally del 15% produce 5 white bricks. I bricks sono tutti uguali nelle dimensioni. Il grafico renko è costruito solo sui prezzi di chiusura. Occorrerà, ovviamente, determinare preventivamente la grandezza del box, da verificare con più valori fino ad individuare quello maggiormente significativo. La misura così determinata genererà un numero maggiore o minore di bricks a secondo del valore assegnato.

Il Renko chart è definito dalle seguenti regole:

Se il prezzo di chiusura supera il massimo del precedente brick , saranno disegnati uno o più bricks bianchi.

Se il prezzo di chiusura è inferiore al minimo del brick precedente saranno disegnati in una nuova colonna uno o più brick neri

Se il prezzo supera il valore di 1 brick ma non abbastanza per creare 2 bricks, la differenza non trova rappresentazione grafica. Il Renko chart segnala con un brick di colore bianco (white brick) l'inizio di un nuovo trend rialzista (up-trend) e con un brick di colore nero (black brick-rosso nel grafico precedente)l'inizio di un trend discendente (down-trend). Come tutti i grafici trend-followers il Renko chart produce segnali in ritardo rispetto ai trend di breve durata ma consente di cavalcare la maggior parte dei trends di maggiore durata. I più comuni settaggi ignorando movimenti parziali (inferiori alle dimensioni dei bricks) permettono con molta chiarezza di definire significativi livelli di supporto e resistenza.

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GRAFICO KAGI

Anche il grafico tipo KAGI, come il P&F, 3ln break e Renko è svincolato dal fattore tempo. Si presenta non più con i boxes, ma con linee sottili o spesse che assieme alla direzione dipendono esclusivamente dalla dinamica dei prezzi e dal settaggio del reversal amount. Riassumiamo sinteticamente le regole del Kagi chart:

Quando i prezzi muovono nella stessa direzione, la linea verticale si estende Se invece vanno in direzione opposta di una misura superiore al "revers amount", viene disegnata una nuova        linea in

una nuova colonna. quando i prezzi superano un precedente massimo o minimo cambia lo spessore della linea. una serie continua di linee spesse mostrano un trend in rialzo una serie di linee sottili mostrano un trend in ribasso l'alternanza di linee sottili e spesse indica un mercato laterale il cambio di una serie di linee sottili consecutive in una nuova spessa genera un segnale di Buy il cambio di una serie di linee spesse consecutive in una nuova linea sottile genera un segnale di Sell una serie crescente di massimi e di minimi caratterizza un mercato bullish una serie decrescente di massimi e di minimi caratterizza un mercato bearish

Per costruire un Kagi Chart occorre partire da un prezzo di chiusura detto "starting price". La prima linea terrà conto della chiusura del giorno successivo confrontato con lo starting price:

se il prezzo del giorno successivo sarà maggiore (o uguale) allo starting price verrà disegnata una linea spessa dal valore dello starting price a quello della nuova chiusura

se il prezzo del giorno successivo è inferiore (o uguale) allo starting price sarà tracciata una linea sottile dal valore dello starting price a quello della nuova chiusura

Per disegnare la linea successiva occorre paragonare il prezzo di chiusura con l'estremita' (minimo o massimo) della precedente kagi line:

se il prezzo va nella direzione della precedente line questa avrà un'estensione nella stessa direzione

se il prezzo muove nella direzione opposta alla linea precedente di una misura almeno pari al reversal amount (settato in precedenza) verrà allora disegnata una linea orizzontale in una nuova colonna e una nuova linea verticale apparirà al prezzo di chiusura   

se il prezzo muove nella direzione opposta alla colonna corrente ma di una misura inferiore al reversal amount non sarà tracciata alcuna linea.

se una linea sottile supera nel prezzo il punto massimo precedente cambia spessore modificandosi da sottile a spessa

se una linea spessa risulta inferiore nel prezzo al minimo precedente cambia spessore per diventare sottile

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I Charts ed il fattore Tempo

Abbiamo ricordato che i charts sono la rappresentazione grafica dei prezzi in un dato orizzonte temporale. Ne consegue che la significatività dei dati in un chart dipende appunto dal "tempo" rappresentato e dal nostro obiettivo. Ad esempio, le tendenze di fondo (trend primari e secondari) necessitano per la loro identificazione di un chart meno erratico rispetto a quello formato con dati giornalieri. Potremmo utilizzare, per lo scopo, un chart settimanale (weekly) dove i segnali di tendenza, che occorrono al trader per il suo lavoro, sono facilmente individuabili, magari con l'aiuto di uno oscillatore come il MACD.

Valutiamo con attenzione il grafico Weekly di Telecom Italia Ord. - Osserviamo che il Macd (cfr. il cap 6 Momentum) presenta la perforazione del suo smooting a metà Novembre 99 - Il segnale assume forza quando supera la linea dello "0" allargando anche la divergenza. E' un segnale eccezionale che accompagna il rialzo per oltre quattro mesi.

Il segnale, usando un grafico settimanale di tipo Three line break (scollegato dal fattore tempo), diventa ancora più pulito, guidando il nostro trading in modo semplice e immediato.

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All'inverso, i trader specializzati nelle operazione "intraday", ossia quelle operazioni di veloci "entrate ed uscite dal mercato" operano su grafici a "minuti" per cogliere anche i più piccoli movimenti infragiornalieri degli indici o dei titoli. Se l'attività ha poi per oggetto un prodotto derivato quale ad esempio un future, un covered warrant o una option, l'effetto leva assume particolare rilievo sul risultato del trading. Il grafico a minuti, però, va letto modificando profondamente l'interpretazione temporale dei segnali e la loro significatività. Ad esempio gli oscillatori tipo RSI che segnalano una fase di ipercomprato/ipervenduto si ritrovano spesso, in un grafico a minuti, nella posizione limite come pure figure come i "gap", estremamente significativi in un grafico giornaliero, assumono una valenza decisamente più bassa in quello a minuti

L'immagine sopra rappresenta un grafico (Tenfore) a minuti del Fib30 scadenza Giugno 2000 - Notiamo che tra la chiusura delle ore 17.30 del 25/4/2000 e l'apertura del giorno successivo si forma un deciso gap subito chiuso alle ore 9,30 dello stesso giorno. In questo tipo di grafico oltre alla velocità di azione occorre attribuire un peso diverso a indicatori (es. rsi), figure (es. pennant, triangoli), e studi (es.elliott wave).Pratica...docet!

Bibliografia:Cohen A. How to use the 3 Ln.break - Larchmont, NY 1984 Appel G. The Macd Method - Great Nrck NY 1979 Arms E. The Arms Index (TRIN) - Homewood 1989 Pring M. Technical Analysis Explained - Trend Research Nison S. Japanese Candlestick Techniques - McGraw-Hill 1991 Nison S. Beyond Candlestick - John Wiley & Sons 1994 Steven A. Technical Analysis - Equis GuarinoS. Introduzione all'Analisi tecnica - Università pop.Napoli Nord