I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del...

9
Il bacino sedimentario neogenico di Radicofani, caratterizzato da affioramenti di sedimenti marini pliocenici, è situato tra la dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- mento verso sud del Bacino di Siena, da cui è separato dalla so- glia di Pienza-San Quirico d’Orcia (Fig. 1) 1 . A sud di Radico- fani, il bacino si estende nella Val di Paglia fino a scomparire al di sotto delle coperture vulcaniche quaternarie degli apparati dei Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino neogenico si trova un piccolo apparato vulcanico caratterizzato dalla emergenza del camino, dai sedimenti marini pliocenici, come struttura residuale più resistente all’erosione rispetto ai terreni circostanti. Sull’altura che ne è deri- vata si trova il centro abitato di Radicofani con la rocca edificata proprio sulla sommità della struttura vulcanica. Dal punto di vista cronostratigrafico i terreni presenti nel territorio comunale, così come riportati nella Fig. 2, sono i seguenti: – Depositi alluvionali recenti e attuali: si ritrovano esclusivamente sui fondovalle dei principali corsi d’acqua, come il fiume Orcia e il torrente Formone, che scorrono verso nord, e il fiume Paglia e il torrente Rigo, che scorrono verso sud. – Detriti dell’attività vulcanica: dal modesto apparato vulcanico di Radicofani 2 si è avuta una limitata attività effusiva che ha dato luogo a fenomeni tipo “lago di lava”, con formazione di lave scoriacee, e a sottili colate periferiche di lave nerastre, compatte e di aspetto basal- tico che ormai si ritrovano come blocchi erratici sui versanti che dal centro eruttivo degradano verso i principali corsi d’acqua. – Apparato vulcanico: l’apparato vulcanico residuale, in cui si può identificare il condotto centrale, è caratterizzato da una formazione scoriacea, rossastra con composizione trachibasaltica, olivin-latitica, olivin-trachitica. Questo apparato, coevo alle prime eruzioni dell’A- miata, sembra databile a circa un milione di anni fa 3 . – Serie neogenica: a questa serie appartengono sedimenti che vanno dal Pliocene inferiore al Pliocene medio. In particolare al Pliocene inferiore sono riferibili i seguenti termini: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA 11 Fig. 1. Distribuzione dei principali bacini di sedimentazione in Toscana nel Pliocene e nel Quaternario (da COSTANTINI et alii, 1980) In grigio: aree emerse; in rigato: bacini a sedimentazione marina; con puntinato: bacini continentali. B.A.V.M. = Bacino dell’alta Val di Magra B.B.V.M. = Bacino della bassa Val di Magra B.S. = Bacino del Serchio B.V. = Bacino della Versilia B. M. = Bacino del Mugello B. F. = Bacino di Firenze B. V. E. = Bacino della Val d’Elsa B.V.V.E. = Bacino di Volterra e della Val d’Era B. V. F. = Bacino della Val di Fine B.B.V.C. = Bacino della Bassa Val di Cecina B. P. = Bacino di Piombino B. C. = Bacino del Casentino B.V.A. = Bacino del Val d’Arno B. Ch. = Bacino di Chiusino B.V.T. = Bacino della Val Tiberina B.V.C. = Bacino dalla Val di Chiana B. Si = Bacino di Siena B.R. = Bacino di Radicofani B.G. = Bacino di Grosseto a = Faglie cordiere dei Graben b = Fasce trasversali di deformazione e/o discontinuità 1 = Linea Livorno-Pistoia 2 = Linea Prato-Sillaro 3 = Linea Piombino-Faenza 4 = Linea Belforte-Monteriggioni 5 = Linea dell’Arbia 6 = Linea Grosseto-Pienza 1. CARATTERI GEOLOGICI 1 COSTANTINI et alii, 1980. 2 INNOCENTI, 1967. 3 BALDELLI, 1980. © 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

Transcript of I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del...

Page 1: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- ... Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino

Il bacino sedimentario neogenico di Radicofani, caratterizzatoda affioramenti di sedimenti marini pliocenici, è situato tra ladorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui-mento verso sud del Bacino di Siena, da cui è separato dalla so-glia di Pienza-San Quirico d’Orcia (Fig. 1) 1. A sud di Radico-fani, il bacino si estende nella Val di Paglia fino a scomparire aldi sotto delle coperture vulcaniche quaternarie degli apparati deiMonti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino neogenico si trova un piccoloapparato vulcanico caratterizzato dalla emergenza del camino, daisedimenti marini pliocenici, come struttura residuale più resistenteall’erosione rispetto ai terreni circostanti. Sull’altura che ne è deri-vata si trova il centro abitato di Radicofani con la rocca edificataproprio sulla sommità della struttura vulcanica. Dal punto di vista cronostratigrafico i terreni presenti nel territoriocomunale, così come riportati nella Fig. 2, sono i seguenti:– Depositi alluvionali recenti e attuali: si ritrovano esclusivamentesui fondovalle dei principali corsi d’acqua, come il fiume Orcia e il

torrente Formone, che scorrono verso nord, e il fiume Paglia e iltorrente Rigo, che scorrono verso sud.– Detriti dell’attività vulcanica: dal modesto apparato vulcanico diRadicofani 2 si è avuta una limitata attività effusiva che ha dato luogoa fenomeni tipo “lago di lava”, con formazione di lave scoriacee, e asottili colate periferiche di lave nerastre, compatte e di aspetto basal-tico che ormai si ritrovano come blocchi erratici sui versanti che dalcentro eruttivo degradano verso i principali corsi d’acqua.– Apparato vulcanico: l’apparato vulcanico residuale, in cui si puòidentificare il condotto centrale, è caratterizzato da una formazionescoriacea, rossastra con composizione trachibasaltica, olivin-latitica,olivin-trachitica. Questo apparato, coevo alle prime eruzioni dell’A-miata, sembra databile a circa un milione di anni fa 3.– Serie neogenica: a questa serie appartengono sedimenti che vannodal Pliocene inferiore al Pliocene medio. In particolare al Plioceneinferiore sono riferibili i seguenti termini:

I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA

11

Fig. 1. Distribuzione dei principali bacini di sedimentazionein Toscana nel Pliocene e nel Quaternario (da COSTANTINIet alii, 1980)In grigio: aree emerse; in rigato: bacini a sedimentazione marina; con puntinato: bacini continentali.

B.A.V.M. = Bacino dell’alta Val di Magra B.B.V.M. = Bacino della bassa Val di Magra

B.S. = Bacino del Serchio B.V. = Bacino della Versilia

B. M. = Bacino del Mugello B. F. = Bacino di Firenze

B. V. E. = Bacino della Val d’Elsa B.V.V.E. = Bacino di Volterra e della Val d’Era B. V. F. = Bacino della Val di Fine

B.B.V.C. = Bacino della Bassa Val di Cecina B. P. = Bacino di Piombino B. C. = Bacino del Casentino

B.V.A. = Bacino del Val d’Arno B. Ch. = Bacino di Chiusino B.V.T. = Bacino della Val Tiberina B.V.C. = Bacino dalla Val di Chiana

B. Si = Bacino di Siena B.R. = Bacino di Radicofani B.G. = Bacino di Grosseto

a = Faglie cordiere dei Grabenb = Fasce trasversali di deformazione e/o discontinuità1 = Linea Livorno-Pistoia 2 = Linea Prato-Sillaro3 = Linea Piombino-Faenza 4 = Linea Belforte-Monteriggioni5 = Linea dell’Arbia6 = Linea Grosseto-Pienza

1. CARATTERI GEOLOGICI

1 COSTANTINI et alii, 1980.

2 INNOCENTI, 1967.3 BALDELLI, 1980.

© 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

Page 2: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- ... Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino

12

Fig. 2. Carta geologica del Comune di Radicofani

Fig. 3. Formazioni calanchive presso Contignano

Confini comunali

Successione geologica:

Depositi alluvionaliDetriti vulcaniciRocce vulcaniche

Argille

Sabbie con intercalazioni di argille e ciottoli

Conglomerati

Olistostromi

0 3 6 9 km

© 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

Page 3: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- ... Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino

a. argille azzurre che caratterizzano gran parte del territorio comu-nale con morfologie calanchive (Fig. 3); b. sabbie, arenarie, sabbie-argillose e argille-sabbiose che caratteriz-zano la zona meridionale in prossimità del torrente Rigo;c. conglomerati poligenici (Fig. 4), ciottoli, sabbie e arenarie, che siritrovano prevalentemente nella zona nord, lungo i crinali di Conti-gnano e di Castelvecchio.d. olistostromi pliocenici: durante la fase di regressione marina nelPliocene medio, ai bordi del bacino la sedimentazione pliocenica hainglobato numerosi olistostromi caratterizzati dalle litologie delleformazioni affioranti sui bordi, in particolare all’interno del territo-rio comunale si ritrovano due differenti tipologie di olistostromi:1. olistostromi provenienti dalle formazioni carbonatiche della SerieToscana affioranti sulla dorsale del Monte Cetona. Questi sono con-centrati nella zona est del territorio comunale, in prossimità del con-fine con il comune di Sarteano, e sono prevalentemente costituiti darocce appartenenti alla formazione del calcare massiccio. Localmentele dimensioni dei blocchi calcarei sono notevoli (molte decine di me-tri) e tali da far ipotizzare anche uno sviluppo verso il basso e un col-legamento alla formazione in posto sottostante ai sedimenti neoge-nici. Tuttavia questa ipotesi, plausibile in prossimità del Monte Ce-tona, nel territorio di Radicofani non sembra dimostrabile. 2. olistostromi provenienti dalla formazione della Pietraforte e dalleargille e calcari (formazione di Santa Fiora): questo complesso si ri-trova sul bordo occidentale del territorio comunale, in prevalenza suiversanti occidentali dei torrenti Formone e Paglia. L’aspetto di questiolistostromi è meno chiaro di quelli relativi alle formazioni calcare in

ragione della maggiore “friabilità” della formazione di Santa Fiora edella Pietraforte. Queste, infatti, sono caratterizzate da bancate calca-reo marnose e arenacee, già intensamente fratturate, intercalate astrati o bancate argillitiche, per cui ciò che appare è un contesto diterreni argillosi caotici, con una elevata concentrazione di frammentilitoidi di dimensioni decimetriche costituiti dalle suddette litologie.Quindi, in questo caso i blocchi provenienti dalle suddette forma-zioni hanno completamente perduto il loro aspetto originario.Dal punto di vista tettonico l’area in questione è caratterizzata dastrutture a prevalente direttrice appenninica che hanno condizio-nato la formazione del bacino stesso; particolarmente evidenti sonole linee suggerite dalle direzioni dei torrenti e dei fiumi principali,sebbene la rilevabilità sul terreno di tali discontinuità è limitatadalla monotonia dei terreni affioranti: e. il torrente Formone e il torrente Paglia, che pur avendo direzionidi deflusso opposte, si allineano perfettamente per molti chilometri,sottolineando la presenza di una discontinuità tettonica sul bordooccidentale del territorio comunale;f. analogamente il fiume Orcia e il torrente Rigo possono indicareuna situazione simile sul bordo orientale;g. la presenza di una fitta rete di discontinuità antiappenniniche èevidente dal tracciato di numerosi corsi d’acqua minori e dalla di-storsione di alcuni tratti dell’Orcia e del Rigo.

Chiara Amerighi, Carla Baldelli, Gianfranco Censini, Gabriele Ciacci *

13

Fig. 4. Conglomerati poligenici presso Contignano

* GEORISORSE ITALIA Sas, via E. Fermi, 8, 53048 Sinalunga (SI), www.georisorse.it

© 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

Page 4: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- ... Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino

14

2. CARATTERI GEOMORFOLOGICI

L’elemento geomorfologico dominante nel territorio di Radicofani,così come in buona parte della Toscana meridionale, è di tipo colli-nare, con forme dolci e incisioni vallive non molto accentuate, incui le quote sono frequentemente comprese tra i 200 e i 600 metri.In misura molto minore sono presenti altri caratteri geomorfologiciche, nel loro totale, non superano comunque un quinto della super-ficie totale (cfr. infra).Occorre sottolineare come i paesaggi di Radicofani, così comemolte altre zone della Toscana, abbiano conosciuto delle profondemodificazioni nel corso degli ultimi decenni, in seguito all’introdu-zione della meccanizzazione dell’agricoltura. Fino a quando, infatti,le pratiche agricole sono state condotte secondo i sistemi tradizio-nali non sono stati rilevati evidenti squilibri ambientali. Le nuovetecniche di lavoro, invece, hanno portato a situazioni di elevato im-patto ambientale, rivelandosi estremamente distruttive. Con l’in-tento di livellare le aree che presentavano più o meno accentuategibbosità, infatti, sono state cancellate molte aree a biancane e partedei versanti a morfologia mammellonare tipici dei terreni argillosipliocenici (Figg. 5-6). Tutto ciò ha provocato un aumento dellearee di effettivo e potenziale dissesto 4. Misurazioni dirette nei ter-reni argillosi, poco resistenti ai processi della dinamica esogena checoncorrono al modellamento della superficie terrestre, hanno for-nito una stima della velocità di erosione dell’ordine di 2-3 centime-tri all’anno, il che equivale a una velocità di erosione da 500 a 1000volte superiore a quella stimata per le aree emerse 5.All’interno del territorio comunale di Radicofani sono stati indivi-duati, sulla base dell’altimetria, dell’uso del suolo e delle caratteristi-che geologiche e geomorfologiche, cinque diversi habitat (Fig. 7):

Habitat 1Comprende le aree pianeggianti, normalmente localizzate lungo leprincipali valli fluviali: la Val d’Orcia, la Val di Paglia, la valle delFormone e, in misura minore, la valle del Rigo. Piccole pianuresono localizzate anche lungo il corso dei principali torrenti, tutti si-tuati nella porzione nordorientale del territorio e immissari dell’Or-cia. Si tratta, da nord a sud, dei torrenti Scalonca, Landola e So-cenna. Nel caso dei quattro principali corsi d’acqua che delimitanoil territorio comunale si può parlare di pianure alluvionali piuttostoampie, bordate, come nel caso di Orcia, Formone e Paglia, da ter-razzi di una certa estensione (Fig. 8).Attualmente queste zone sono interessate da coltivazioni di tipoestensivo (principalmente cereali), a eccezione della Val di Paglia,che ospita un considerevole numero di edifici industriali.

Habitat 2Corrisponde ai primi rilievi, generalmente poco accentuati, che co-steggiano le principali valli fluviali. È, dal punto di vista geologico,omogeneo all’habitat 3, essendo costituito sostanzialmente da ar-gille plioceniche. Come questo, infatti, è caratterizzato dagli stessifenomeni erosivi (cfr. infra). La differenza con l’habitat successivo,del resto, è estremamente labile anche da un punto di vista geo-morfologico. Soltanto l’altimetria e l’estrema vicinanza ai corsi d’ac-qua sono stati i parametri che hanno indotto a distinguerlo dall’ha-bitat 3. La disponibilità di risorse idriche, d’altro canto, può aver

giocato un ruolo fondamentale nelle scelte insediative operate all’in-terno del territorio di Radicofani (Fig. 9).

Habitat 3 Corrisponde alle aree collinari vere e proprie, le cosiddette “crete se-nesi” tipiche del bacino di Siena-Radicofani. Il paesaggio presental’aspetto di un insieme di colline a dolci declivi, generalmentesprovviste di vegetazione arborea (Fig. 10). Le pendici sono partico-larmente soggette a movimenti franosi e all’azione di ruscellamentodelle acque, che dà spesso luogo a forme calanchive o mammello-nari 6. I fenomeni erosivi, che determinano in molti casi l’asporta-zione della copertura vegetale e la messa a nudo del substrato argil-loso di colore chiaro, costituiscono spesso l’elemento dominante delpaesaggio. I calanchi e le biancane rappresentano le forme di ero-sione più vistose e peculiari: i primi si presentano come un sistemadi vallecole fortemente incise, separate da creste molto sottili che ri-producono un reticolo idrografico in miniatura (Fig. 3); le secondesono costituite da rilievi cupoliformi alti pochi metri, di solito asso-ciati a formare raggruppamenti più o meno estesi (Fig. 11) 7. Que-sto secondo habitat è caratterizzato essenzialmente, dal punto di vi-sta geologico, da argille plioceniche, da sedimenti cioè tipici di unambiente marino profondo (cfr. pp. 7, 9). Dal punto di vista dellosfruttamento agricolo, invece, è interessato da colture di tipo etero-geneo (da quelle estensive, come i cereali, a quelle intensive, comevite e olivo) oltre che da ampie zone destinate al pascolo.

Habitat 4Corrisponde alle aree strutturalmente più sollevate, che potremmodefinire di tipo montuoso. Le quote superano i 600 metri e i pendiisi presentano discretamente acclivi (Figg. 12, 13). Queste zone,spesso ricoperte da vegetazione boschiva, sono localizzate principal-mente nel settore orientale del territorio comunale, in contiguitàalle aree montuose che caratterizzano, in questo punto, i comuni diSarteano e Cetona. Da un punto di vista geologico, esse corrispon-dono, oltre che alle argille plioceniche, ai conglomerati poligenici eai detriti dell’apparato vulcanico di Radicofani.Oltre alle zone occupate da boschi, sono presenti estese aree desti-nate al pascolo, con porzioni più ridotte in cui sono praticati varitipi di colture.

Habitat 5È costituito essenzialmente dal cono vulcanico di Radicofani. Lasua superficie è particolarmente ridotta rispetto a quella degli altrihabitat, sebbene, da un punto di vista puramente visivo costituiscala zona di maggior rilievo di tutto il territorio comunale (Fig. 14).Si tratta del più orientale apparato vulcanico della Toscana, le cuicolate laviche, che si sono riversate sui sedimenti pliocenici del ba-cino di Radicofani, sono ormai ridotte dall’erosione a pochi bran-delli (cfr. pp. 7-9). La sommità del cono vulcanico è stata neltempo sagomata e spianata dall’azione dell’uomo 8. È possibile cheun primo intervento possa collocarsi cronologicamente durantel’età del Bronzo, sebbene i mutamenti più consistenti debbano es-sere ricondotti all’età bassomedievale e alla prima età moderna. Illuogo, in parte edificato (vi si trovano, infatti, la rocca, il sottostante

4 GUASPARRI, 1993, pp. 98-103.5 GUASPARRI, 1993, p. 91.

6 GUASPARRI, 1993, pp. 89-92.7 GUASPARRI, 1993, pp. 92-96.8 VILUCCHI, 1998, pp. 137-139; RONCAGLIA, 1998a; ROSSI, 1998, p. 149; ROSSI, inquesto volume.

© 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

Page 5: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- ... Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino

15

Figg. 5-6. Esempio del livellamento tramite mezzo meccanico dei rilievi mammellonati tipici dei terreni argillosi pliocenici: nella Fig. 5 si può notare la diversa di-stribuzione della neve sul terreno a seconda della maggiore o minore quantità di suolo rimasto. Nella Fig. 6 si può osservare lo stesso paesaggio privo di neve (fotoGianfranco Censini)

© 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

Page 6: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- ... Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino

16

Fig. 7. Localizzazione degli habitat nel territorio di Radicofani

Fig. 8. Habitat 1: terrazzo alluvionale in Val di Paglia

Confini comunali

Habitat 1

Habitat 2

Habitat 3

Habitat 4

Habitat 5

0 3 6 9 km

© 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

Page 7: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- ... Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino

17

Fig. 9. Habitat 2: i rilievi argillitici con andamento mammellonare.

Fig. 10. Habitat 3: lo spartiacque Orcia-Formone visto da Radicofani

© 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

Page 8: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- ... Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino

18

Fig. 12. Habitat 4: i rilievi tra i 650 e gli 800 metri

Fig. 11. Gruppo di biancane in Val d’Orcia

© 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

Page 9: I - GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA - bibar.unisi.it carte... · dorsale dell’Amiata e la dorsale del Monte Cetona, sul prosegui- ... Monti Vulsini. Nella parte centrale di questo bacino

19

borgo e il piccolo cimitero di Radicofani), è occupato quasi essen-zialmente da boschi di conifere e latifoglie.Le quote oscillano tra 750 e 896 metri della sommità del cono vul-canico. Ai piedi del cono, alla stessa quota del borgo o leggermente

più in basso, si trova la cosiddetta “fascia delle sorgenti” 10. Si trattadi alcune fonti di acqua dolce localizzate ai piedi del cono, nelpunto in cui la lava incontra la base dei livelli conglomeratici e deidetriti sottostante.

10 Una situazione analoga è riscontrabile anche sulle pendici del cono vulcanicoamiatino, con quote comprese tra i 600 e i 700 metri (CASI, 1996a).

Fig. 13. Habitat 4: olistostromi presso il limite comunale est

Fig. 14. L’apparato vulcanico diRadicofani

© 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale