I fatti e le cifre Spendere in città · 2018. 2. 23. · da 21.452 a 18.181, i feriti da 28.209 a...

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numero 2 anno 2010 Gli incidenti stradali nel comune di Roma. Nel corso del 2008 gli incidenti stradali rilevati sono stati 18.181; hanno provocato il decesso di 190 persone ed il ferimento di 24.062; si consolida una tendenza di pro- gressiva diminuzione del numero delle vittime, dei feriti e degli incidenti rispetto agli anni passati. Dal paragone con l’anno precedente, il 2007, la diminu- zione degli incidenti è stata piuttosto significativa e pari all’8,9%, superiore alla variazione nazionale del 3,7%; di importanza analoga è stata la diminuzione dei feriti (- 8,5%), quasi doppia rispetto a quella italiana, mentre il calo dei morti, seppur importante, è stato di minore inten- sità (-5,5%) ed inferiore rispetto all’andamento nazionale che ha fatto registrare un calo del 7,8%. Nel triennio e- saminato, 2006-2008, il numero degli incidenti è passato da 21.452 a 18.181, i feriti da 28.209 a 24.062 ed i morti da 231 a 190. Nonostante il trend positivo ancora non è stato centrato l’obiettivo europeo indicato nel Libro Bianco del settembre 2001, di ridurre il numero delle vittime della strada entro il 2010, rispetto il 2000, del 50%. La fascia oraria in cui si rileva il maggior numero di incidenti stradali è quella che va dalle 14 alle 17 dove si concentrano ben oltre il 24% degli eventi, seguiti dalla fascia oraria che va dalle 10 alle 13. Gli incidenti che avvengono durante la notte sono quantitativamente inferiori rispetto a quelli che si verificano nelle corso della giornata ma sicuramente più gravi e non sono solo strettamente legati al fine settima- na. I maggiormente colpiti negli incidenti stradali sono i conducenti, che rappresentano nel 2008 il 63,7% dei de- ceduti, contro il 57,6% del 2006 e appartengono alle clas- si di età 18-29 e 30-54. Per quanto riguarda i passeggeri, nel triennio preso in considerazione, il trend è positivo: si è passati da una quota del 17,7% nel 2006 ad una dell’8,1% nel 2008. In controtendenza il fenomeno sull’utenza debole, in particolare i pedoni. Nel corso dell’ultimo triennio la quota dei pedoni deceduti a causa di incidente stradale è aumentata fino ad arrivare al 27,4% delle morti per incidente nel 2008. Dal punto di vista dell’età notiamo che sono maggiormente colpite le classi di età più anziane: nel 2008 il 61,5% dei pedoni deceduti aveva un’età superiore ai 65 anni. Da uno studio ACI, su un campione di almeno dieci attraversamenti pedonali in 31 città europee del 2009, nell’ambito del Programma EPCA, Roma è stata classificata penultima per il secondo anno consecutivo. Tra le peggiori carenze riscontrate si annoverano: assenza di isole pedonali, cicli semaforici non ben dimensionati in termini di rossi pedonali, manu- tenzione della segnaletica orizzontale e verticale e della pavimentazione carenti, presenza di auto che ostacolano la visibilità, rampe di accesso per disabili con pendenze elevate ed infine assenza di percorsi tattili per non veden- ti. Nel periodo esaminato la principale causa di incidente è da imputare al mancato rispetto dei segnali stradali se- guono in ordine di importanza il mancato rispetto della distanza di sicurezza e la velocità. Le alterazioni dello stato psico-fisico del conducente dovute ad alcool e dro- ghe pesano per l’1,4% sugli incidenti totali, ma diventano il 5,9% degli incidenti mortali. E’ plausibile ritenere che questo fenomeno sia ancora sottostimato. I fatti e le cifre Spendere in città L’inflazione a Roma : ad agosto ancora in lieve aumento +0,2% Ad agosto l’inflazione romana ha registrato una varia- zione del +0,2% rispetto al mese precedente e una variazione del +1,5% rispetto allo stesso mese dell’anno 2009. Spingono l’inflazione al rialzo rispetto al mese di luglio il capitolo Comunicazioni che sale dell’ 1,2% e i Trasporti che va al +0,8%. In diminuzione invece i Servizi ricettivi e di ristorazione che scendono dello 0,5%. Quanto ai gruppi di voci che segnalano la variazione mensile positiva più rilevante, il primo posto è occupato da trasporti aerei (+26,6%) il secondo da pacchetti vacanze tutto compreso (+13,3%) seguito da trasporti marittimi e per vie d’acqua interne (+7,0%) e apparecchiature e materiale telefonico (+6,5%). Scen- dono invece i prezzi degli alberghi e altri servizi di al- loggio (-4,5%), supporti per registrazione suoni e im- magini (-4,0%), giornali e periodici (-2,5%), giochi e giocattoli (-1,0%) e carburanti e lubrificanti (-0,9%). Rispetto ad agosto 2009 gli aumenti più consistenti hanno riguardato: trasporti marittimi e per vie d’acqua interne (+41,1%), combustibili liquidi (+12,1%), orefice- ria ed orologeria (+10,1%), trasporti ferroviari (+9,4%) e carburanti e lubrificanti (+7,9%). In diminuzione inve- ce: energia elettrica (-6,9%) e supporti per registrazio- ne suoni e immagini (-6,7%). Sul tasso di inflazione su 12 mesi hanno inciso in particolare i rincari di: carbu- ranti e lubrificanti ( 25 centesimi di punto), ristoranti bar e simili (20 centesimi di punto) e alberghi e altri servizi di alloggio (15 centesimi di punto). Di contro ha contri- buito al rallentamento dei prezzi: energia elettrica (10 centesimi di punto). C O N T R I B U T I La mobilità intraurbana a Roma La mobilità a breve raggio è un fenomeno molto co- mune a Roma: dal 2002 al 2008 oltre la metà dei tra- slochi in entrata o in uscita dalla Capitale sono stati interni al territorio comunale. Nel periodo esaminato si sono registrati 859.223 cambi di domicilio interni alla città, il 52% dei quali effettuati da donne. In termini as- soluti i municipi più “caldi”, ossia quelli con maggiore “attrattiva” per la popolazione che decide di spostare il proprio domicilio risultano essere il 13 e l’8; questi so- no tra i municipi più giovani della Capitale e con forte presenza straniera. Il Municipio 1 registra invece il saldo più negativo, cioè una minore attrattiva. Nel complesso si può affermare che a Roma negli ultimi anni vi è una chiara tendenza a spostamenti verso la periferia. La componente straniera, 11,5% del totale dei flussi osservati, mostra un trend di spostamenti crescente nel tempo. La comunità filippina è una delle più mobili mentre le comunità polacca e ucraina sono le più stanziali. L’applicazione del modello gravitazio- nale ai dati sui cambi di domicilio ha permesso di os- servare come nel complesso negli spostamenti abbia un maggior effetto la massa di popolazione residente presso i municipi di destinazione e che tale effetto è lo stesso per la popolazione italiana mentre per quella straniera prevale maggiormente un effetto distanza tra municipi. Statistica e Censimento Marketing territoriale

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numero 2 anno 2010

Gli incidenti stradali nel comune di Roma. Nel corso del 2008 gli incidenti stradali rilevati sono stati 18.181; hanno provocato il decesso di 190 persone ed il ferimento di 24.062; si consolida una tendenza di pro-gressiva diminuzione del numero delle vittime, dei feriti e degli incidenti rispetto agli anni passati. Dal paragone con l’anno precedente, il 2007, la diminu-zione degli incidenti è stata piuttosto significativa e pari all’8,9%, superiore alla variazione nazionale del 3,7%; di importanza analoga è stata la diminuzione dei feriti (-8,5%), quasi doppia rispetto a quella italiana, mentre il calo dei morti, seppur importante, è stato di minore inten-sità (-5,5%) ed inferiore rispetto all’andamento nazionale che ha fatto registrare un calo del 7,8%. Nel triennio e-saminato, 2006-2008, il numero degli incidenti è passato da 21.452 a 18.181, i feriti da 28.209 a 24.062 ed i morti da 231 a 190. Nonostante il trend positivo ancora non è stato centrato l’obiettivo europeo indicato nel Libro Bianco del settembre 2001, di ridurre il numero delle vittime della strada entro il 2010, rispetto il 2000, del 50%. La fascia oraria in cui si rileva il maggior numero di incidenti stradali è quella che va dalle 14 alle 17 dove si concentrano ben oltre il 24% degli eventi, seguiti dalla fascia oraria che va dalle 10 alle 13. Gli incidenti che avvengono durante la notte sono quantitativamente inferiori rispetto a quelli che si verificano nelle corso della giornata ma sicuramente più gravi e non sono solo strettamente legati al fine settima-na. I maggiormente colpiti negli incidenti stradali sono i conducenti, che rappresentano nel 2008 il 63,7% dei de-ceduti, contro il 57,6% del 2006 e appartengono alle clas-si di età 18-29 e 30-54. Per quanto riguarda i passeggeri, nel triennio preso in considerazione, il trend è positivo: si è passati da una quota del 17,7% nel 2006 ad una dell’8,1% nel 2008. In controtendenza il fenomeno sull’utenza debole, in particolare i pedoni. Nel corso dell’ultimo triennio la quota dei pedoni deceduti a causa di incidente stradale è aumentata fino ad arrivare al 27,4% delle morti per incidente nel 2008. Dal punto di vista dell’età notiamo che sono maggiormente colpite le classi di età più anziane: nel 2008 il 61,5% dei pedoni deceduti aveva un’età superiore ai 65 anni. Da uno studio ACI, su un campione di almeno dieci attraversamenti pedonali in 31 città europee del 2009, nell’ambito del Programma EPCA, Roma è stata classificata penultima per il secondo anno consecutivo. Tra le peggiori carenze riscontrate si annoverano: assenza di isole pedonali, cicli semaforici non ben dimensionati in termini di rossi pedonali, manu-tenzione della segnaletica orizzontale e verticale e della pavimentazione carenti, presenza di auto che ostacolano la visibilità, rampe di accesso per disabili con pendenze elevate ed infine assenza di percorsi tattili per non veden-ti. Nel periodo esaminato la principale causa di incidente è da imputare al mancato rispetto dei segnali stradali se-guono in ordine di importanza il mancato rispetto della distanza di sicurezza e la velocità. Le alterazioni dello stato psico-fisico del conducente dovute ad alcool e dro-ghe pesano per l’1,4% sugli incidenti totali, ma diventano il 5,9% degli incidenti mortali. E’ plausibile ritenere che questo fenomeno sia ancora sottostimato.

I fatti e le cifre

Spendere in città L’inflazione a Roma : ad agosto ancora in lieve aumento +0,2% Ad agosto l’inflazione romana ha registrato una varia-zione del +0,2% rispetto al mese precedente e una variazione del +1,5% rispetto allo stesso mese dell’anno 2009. Spingono l’inflazione al rialzo rispetto al mese di luglio il capitolo Comunicazioni che sale dell’ 1,2% e i Trasporti che va al +0,8%. In diminuzione invece i Servizi ricettivi e di ristorazione che scendono dello 0,5%. Quanto ai gruppi di voci che segnalano la variazione mensile positiva più rilevante, il primo posto è occupato da trasporti aerei (+26,6%) il secondo da pacchetti vacanze tutto compreso (+13,3%) seguito da trasporti marittimi e per vie d’acqua interne (+7,0%) e apparecchiature e materiale telefonico (+6,5%). Scen-dono invece i prezzi degli alberghi e altri servizi di al-loggio (-4,5%), supporti per registrazione suoni e im-magini (-4,0%), giornali e periodici (-2,5%), giochi e giocattoli (-1,0%) e carburanti e lubrificanti (-0,9%). Rispetto ad agosto 2009 gli aumenti più consistenti hanno riguardato: trasporti marittimi e per vie d’acqua interne (+41,1%), combustibili liquidi (+12,1%), orefice-ria ed orologeria (+10,1%), trasporti ferroviari (+9,4%) e carburanti e lubrificanti (+7,9%). In diminuzione inve-ce: energia elettrica (-6,9%) e supporti per registrazio-ne suoni e immagini (-6,7%). Sul tasso di inflazione su 12 mesi hanno inciso in particolare i rincari di: carbu-ranti e lubrificanti ( 25 centesimi di punto), ristoranti bar e simili (20 centesimi di punto) e alberghi e altri servizi di alloggio (15 centesimi di punto). Di contro ha contri-buito al rallentamento dei prezzi: energia elettrica (10 centesimi di punto).

C O N T R I B U T I La mobilità intraurbana a Roma La mobilità a breve raggio è un fenomeno molto co-mune a Roma: dal 2002 al 2008 oltre la metà dei tra-slochi in entrata o in uscita dalla Capitale sono stati interni al territorio comunale. Nel periodo esaminato si sono registrati 859.223 cambi di domicilio interni alla città, il 52% dei quali effettuati da donne. In termini as-soluti i municipi più “caldi”, ossia quelli con maggiore “attrattiva” per la popolazione che decide di spostare il proprio domicilio risultano essere il 13 e l’8; questi so-no tra i municipi più giovani della Capitale e con forte presenza straniera. Il Municipio 1 registra invece il saldo più negativo, cioè una minore attrattiva. Nel complesso si può affermare che a Roma negli ultimi anni vi è una chiara tendenza a spostamenti verso la periferia. La componente straniera, 11,5% del totale dei flussi osservati, mostra un trend di spostamenti crescente nel tempo. La comunità filippina è una delle più mobili mentre le comunità polacca e ucraina sono le più stanziali. L’applicazione del modello gravitazio-nale ai dati sui cambi di domicilio ha permesso di os-servare come nel complesso negli spostamenti abbia un maggior effetto la massa di popolazione residente presso i municipi di destinazione e che tale effetto è lo stesso per la popolazione italiana mentre per quella straniera prevale maggiormente un effetto distanza tra municipi.

Statistica e Censimento

Marketing territoriale

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Roma Capitale I numeri di Roma Statistica e Censimento – Marketing Territoriale n° 2 – aprile/giugno 2010

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I N D I C E

SPENDERE IN CITTA’ Pag 3 L’inflazione a Roma: ad agosto ancora in lieve aumento: + 0,2%

CONTRIBUTO “ 9

La mobilità intraurbana a Roma alla luce dell’applicazione del modello gravitazionale

FOCUS

Gli incidenti stradali nel comune di Roma “ 29

Redazione: Novella Cecconi Caterina Coviello Romina Polverini Clementina Villani Stefania Iuliano Hanno collaborato a questo numero:

Stefano Cappuccia

Ufficio di Statistica del Comune di Roma Via della Greca, 5

00186 ROMA

http://www.romastatistica.it [email protected]

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SPENDERE IN CITTA’

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Roma Capitale

Statistica e Censimento - Marketing Territoriale

I numeri di Roma

n° 2 - aprile/giugno 2010

Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago

Prod. alimentari e bevande analc. 132,3 132,5 132,7 132,7 132,8 133,0 133,2 133,1 133,0 133,2 133,2 133,3 133,5

Bevande alcoliche e tabacchi 157,4 157,4 157,5 157,5 160,4 160,5 160,5 160,5 160,6 160,6 160,7 160,8 161,2

Abbigliamento e calzature 123,2 123,5 123,6 123,6 123,7 123,8 123,9 124,0 123,8 124,0 124,1 124,1 124,1

Abit., acqua, en. elet. e combust. 138,0 138,1 138,6 139,0 139,0 137,2 137,7 138,0 138,4 138,6 138,5 139,2 139,2

Mobili, art. e servizi per la casa 121,9 122,1 122,1 122,3 122,5 122,7 122,9 123,0 123,1 123,1 123,1 123,1 123,2

Servizi sanitari e spese salute 106,0 106,3 106,3 106,3 106,3 107,0 107,2 106,8 106,9 106,4 106,3 106,2 106,2

Trasporti 133,8 131,9 131,4 132,0 132,6 133,1 133,0 134,1 135,6 135,7 135,6 136,8 137,9

Comunicazioni 68,8 69,3 69,2 69,0 68,8 68,2 68,7 68,6 68,6 68,3 68,2 68,1 68,9

Ricreazione, spettacolo,cultura 115,6 114,7 114,9 114,9 115,7 115,1 115,5 115,6 115,9 114,9 115,2 115,7 116,1

Istruzione 125,3 126,8 128,1 128,1 128,1 127,7 127,7 127,7 128,0 128,0 128,0 128,0 128,0

Servizi ricettivi e di ristorazione 146,1 149,7 150,8 147,6 147,7 146,9 146,5 147,6 152,2 153,2 153,1 150,9 150,2

Altri beni e servizi 134,8 135,2 135,0 135,6 135,9 136,4 136,6 136,7 136,8 137,5 137,7 137,8 137,9

NIC 126,8 127,0 127,1 126,9 127,2 127,1 127,2 127,6 128,4 128,5 128,5 128,5 128,7

NIC (senza tabacchi) 126,0 126,2 126,4 126,2 126,4 126,3 126,4 126,7 127,6 127,7 127,7 127,7 127,9

Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago

Prod. alimentari e bevande analc. -0,4 0,2 0,2 0,0 0,1 0,2 0,2 -0,1 -0,1 0,2 - 0,1 0,2

Bevande alcoliche e tabacchi 0,0 0,0 0,1 0,0 1,8 0,1 - - 0,1 - 0,1 0,1 0,2

Abbigliamento e calzature -0,2 0,2 0,1 0,0 0,1 0,1 0,1 0,1 -0,2 0,2 0,1 - -

Abit., acqua, en. elet. e combust. 0,0 0,1 0,4 0,3 0,0 -1,3 0,4 0,2 0,3 0,1 -0,1 0,5 -

Mobili, art. e servizi per la casa 0,0 0,2 0,0 0,2 0,2 0,2 0,2 0,1 0,1 - - - 0,1

Servizi sanitari e spese salute -0,1 0,3 0,0 0,0 0,0 0,7 0,2 -0,4 0,1 -0,5 -0,1 -0,1 -

Trasporti 1,4 -1,4 -0,4 0,5 0,5 0,4 -0,1 0,8 1,1 0,1 -0,1 0,9 0,8

Comunicazioni -0,3 0,7 -0,1 -0,3 -0,3 -0,9 0,7 -0,1 - -0,4 -0,1 -0,1 1,2

Ricreazione, spettacolo,cultura 0,5 -0,8 0,2 0,0 0,7 -0,5 0,3 0,1 0,3 -0,9 0,3 0,4 0,3

Istruzione 0,0 1,2 1,0 0,0 0,0 -0,3 - - 0,2 - - - -

Servizi ricettivi e di ristorazione -0,7 2,5 0,7 -2,1 0,1 -0,5 -0,3 0,8 3,1 0,7 -0,1 -1,4 -0,5

Altri beni e servizi 0,0 0,3 -0,1 0,4 0,2 0,4 0,1 0,1 0,1 0,5 0,1 0,1 0,1

NIC 0,2 0,16 0,1 -0,2 0,2 -0,1 0,1 0,3 0,6 0,1 - - 0,2

NIC (senza tabacchi) 0,1 0,16 0,2 -0,2 0,2 -0,1 0,1 0,2 0,7 0,1 - - 0,2

Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago

Prod. alimentari e bevande analc. 0,8 0,6 0,6 0,5 0,4 0,4 0,3 0,1 -0,2 -0,2 -0,1 0,4 0,9

Bevande alcoliche e tabacchi 2,8 2,7 2,6 2,5 4,4 4,5 3,3 2,2 2,2 2,1 2,2 2,2 2,4

Abbigliamento e calzature -0,6 -0,5 -0,7 -0,8 -0,7 -0,6 -0,2 0,2 0,2 0,2 0,3 0,6 0,7

Abit., acqua, en. elet. e combust. 1,1 1,4 0,9 1,4 0,6 -1,4 -1,0 -0,7 -0,4 0,8 0,6 0,9 0,9

Mobili, art. e servizi per la casa 1,3 1,2 1,2 1,2 1,3 1,4 1,1 1,1 1,2 1,2 1,1 1,0 1,1

Servizi sanitari e spese salute 0,7 0,5 0,6 0,2 0,2 0,8 0,7 0,4 0,4 -0,4 0,2 0,1 0,2

Trasporti -2,6 -2,9 -2,4 -0,1 1,5 2,5 2,5 3,8 4,1 3,9 3,1 3,7 3,1

Comunicazioni 0,7 1,9 1,8 1,3 0,7 0,4 0,1 -0,3 -0,6 -1,7 -1,0 -1,3 0,1

Ricreazione, spettacolo,cultura 0,1 0,5 0,4 0,5 0,8 0,5 0,1 0,3 1,1 0,7 0,5 0,6 0,4

Istruzione 2,5 2,3 2,7 2,7 2,7 2,4 2,4 2,4 2,6 2,6 2,6 2,2 2,2

Servizi ricettivi e di ristorazione -0,5 -1,4 -0,7 -0,5 0,7 1,3 0,9 0,8 2,4 1,5 2,4 2,5 2,8

Altri beni e servizi 2,6 2,6 2,1 2,1 2,3 2,6 2,5 2,2 1,6 1,9 2,5 2,2 2,3

NIC 0,2 -0,1 0,0 0,5 0,9 1,0 0,9 1,1 1,3 1,2 1,3 1,5 1,5

NIC (senza tabacchi) 0,1 -0,2 0,0 0,5 0,8 1,0 0,9 1,0 1,4 1,2 1,3 1,4 1,5

2009

(1) variazione congiunturale: variazione percentuale dell’indice relativo al mese di rilevazione rispetto al mese precedente.

(2) variazione tendenziale: variazione percentuale dell'indice relativo al mese di rilevazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente

2010Capitoli

Tav. 3 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ROMA Anni 2009-2010 Base

dic. 1998=100 - Variazioni tendenziali2

Tav. 2 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ROMA Anni 2009-2010 Base

dic. 1998=100 - Variazioni congiunturali1

Tav. 1 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ROMA Anni 2009-2010 Base

dic. 1998=100

2010

2010

Capitoli

Capitoli

2009

2009

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Roma Capitale

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I numeri di Roma

n° 2 - aprile/giugno 2010

Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago

Prod. alimentari e bevande analc. 137,0 137 137,1 137,1 137,2 137,2 137,2 137,2 137,2 137,2 137,3 137,2 137,2

Bevande alcoliche e tabacchi 181,5 181,6 181,7 181,8 185 185,1 185,2 185,2 185,3 185,3 185,3 185,4 185,9

Abbigliamento e calzature 136,6 136,9 137,3 137,4 137,5 137,5 137,5 137,6 137,7 137,9 138,0 138,0 137,9

Abit., acqua, en. elet. e combust. 155,9 155,8 155,7 155,7 155,4 155,8 156,2 156,8 157,6 158,2 158,3 159,6 159,6

Mobili, art. e servizi per la casa 134,2 134,3 134,4 134,5 134,6 134,8 135,0 135,2 135,3 135,4 135,5 135,6 135,6

Servizi sanitari e spese salute 122,1 122,2 122,3 122,3 122,4 123 123,1 122,7 122,8 122,7 122,5 122,5 122,5

Trasporti 145,1 142,9 142,4 143,1 143,8 144,5 144,3 145,9 147,8 147,9 147,5 149,1 150,6

Comunicazioni 68,4 69 68,8 68,6 68,3 67,8 68,3 68,2 68,2 67,9 67,8 67,7 68,5

Ricreazione, spettacolo,cultura 124,5 122,9 123,2 123,1 124 123,5 123,9 124,0 124,2 123,4 123,7 124,2 124,5

Istruzione 142,0 143,6 145,3 145,3 145,3 145,4 145,4 145,4 145,5 145,5 145,5 145,5 145,5

Servizi ricettivi e di ristorazione 152,3 152,4 152,6 151,9 151,8 151,9 151,9 152,4 153,9 154,1 154,2 155,0 155,0

Altri beni e servizi 148,5 148,9 149,1 149,8 150,2 150,8 151,1 151,4 151,7 152,3 152,9 153,3 153,4

NIC 138,2 137,9 138,0 138,0 138,3 138,5 138,6 139,0 139,5 139,6 139,6 140,1 140,4

NIC (senza tabacchi) 137,6 137,2 137,3 137,4 137,6 137,8 137,9 138,2 138,8 138,8 138,9 139,4 139,7

Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago

Prod. alimentari e bevande analc. -0,2 - 0,1 - 0,1 - - - - - 0,1 -0,1 -

Bevande alcoliche e tabacchi 0,1 0,1 0,1 0,1 1,8 0,1 0,1 - 0,1 - - 0,1 0,3

Abbigliamento e calzature -0,1 0,2 0,3 0,1 0,1 - - 0,1 0,1 0,1 0,1 - -0,1

Abit., acqua, en. elet. e combust. -0,1 -0,1 -0,1 - -0,2 0,3 0,3 0,4 0,5 0,4 0,1 0,8 -

Mobili, art. e servizi per la casa 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 -

Servizi sanitari e spese salute - 0,1 0,1 0,0 0,1 0,5 0,1 -0,3 0,1 -0,1 -0,2 - -

Trasporti 1,8 -1,5 -0,3 0,5 0,5 0,5 -0,1 1,1 1,3 0,1 -0,3 1,1 1,0

Comunicazioni -0,3 0,9 -0,3 -0,3 -0,4 -0,7 0,7 -0,1 - -0,4 -0,1 -0,1 1,2

Ricreazione, spettacolo,cultura 0,6 -1,3 0,2 -0,1 0,7 -0,4 0,3 0,1 0,2 -0,6 0,2 0,4 0,2

Istruzione - 1,1 1,2 - - 0,1 - - 0,1 - - - -

Servizi ricettivi e di ristorazione 0,1 0,1 0,1 -0,5 -0,1 0,1 - 0,3 1,0 0,1 0,1 0,5 -

Altri beni e servizi 0,1 0,3 0,1 0,5 0,3 0,4 0,2 0,2 0,2 0,4 0,4 0,3 0,1

NIC 0,3 -0,2 0,1 0,0 0,2 0,1 0,1 0,3 0,4 0,1 - 0,4 0,2

NIC (senza tabacchi) 0,3 -0,3 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,2 0,4 - 0,1 0,4 0,2

Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago

Prod. alimentari e bevande analc. 1,0 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,1 - -0,2 -0,4 -0,3 -0,1 0,1

Bevande alcoliche e tabacchi 2,8 2,7 2,7 2,7 4,4 4,5 3,3 2,3 2,3 2,2 2,2 2,2 2,4

Abbigliamento e calzature 1,3 1,1 1,1 1,0 1,0 1,0 1,0 0,9 0,9 1,0 1,0 1,0 1,0

Abit., acqua, en. elet. e combust. -2,1 -1,8 -2,6 -2,1 -2,3 -1,6 -1,4 -0,9 0,5 0,8 0,8 2,2 2,4

Mobili, art. e servizi per la casa 1,7 1,7 1,5 1,4 1,4 1,4 1,2 1,3 1,3 1,1 1,1 1,1 1,0

Servizi sanitari e spese salute 0,3 0,2 0,4 0,2 0,2 0,6 0,3 - 0,0 -0,2 0,2 0,3 0,3

Trasporti -3,1 -2,9 -2,2 0,6 2,2 3,7 3,5 5,1 5,5 5,0 3,7 4,6 3,8

Comunicazioni 0,4 1,9 1,6 1,0 0,3 0,3 - -0,3 -0,7 -2,0 -1,0 -1,3 0,1

Ricreazione, spettacolo,cultura 0,6 0,7 0,8 0,7 1,0 0,7 0,5 0,8 1,1 0,7 0,4 0,4 -

Istruzione 2,2 2,1 2,5 2,5 2,4 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5

Servizi ricettivi e di ristorazione 0,5 0,7 1,0 0,9 1,1 1,3 1,1 1,3 1,6 1,4 1,5 1,9 1,8

Altri beni e servizi 2,6 2,6897 2,5 2,8 3,0 3,2 3,0 2,9 2,8 3,0 3,3 3,4 3,3

NIC 0,1 0,218 0,3 0,7 1,0 1,3 1,2 1,4 1,5 1,4 1,3 1,7 1,6

NIC (senza tabacchi) 0,1 0,146 0,2 0,7 1,0 1,2 1,1 1,3 1,5 1,3 1,2 1,6 1,5

Tav. 4 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ITALIA Anni 2009-2010 Base

1995=100

Tav. 5 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ITALIA Anni 2009-2010 Base

1995=100 - Variazioni congiunturali1

Tav. 6 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ITALIA Anni 2009-2010 Base

1995=100 - Variazioni tendenziali2

(1) variazione congiunturale: variazione percentuale dell’indice relativo al mese di rilevazione rispetto al mese precedente.

2010

2010

Capitoli

Capitoli2009

2009

Capitoli2009

(2) variazione tendenziale: variazione percentuale dell'indice relativo al mese di rilevazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente

2010

6

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Roma Capitale

Statistica e Censimento - Marketing Territoriale

I numeri di Roma

n° 2 - aprile/giugno 2010

-2

-1

0

1

2

3

4

5

gen-06 gen-07 gen-08 gen-09 gen-10

Differenza (Roma-ITALIA) Roma ITALIA

Grafico 1 - Tasso di inflazione dal 2006 al 2010

variazioni % su 12 mesi dell'indice dei Prezzi al Consumo

per l'Intera Collettività Nazionale (NIC)

7

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CONTRIBUTI

La mobilità intraurbana a Roma alla luce dell’applicazione del modello gravitazionale

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LA MOBILITÀ INTRAURBANA A ROMA ALLA LUCE DELL’APPLICAZIONE DEL MODELLO

GRAVITAZIONALE

Introduzione

Dalle informazioni sui cambi di domicilio, i cosiddetti traslochi, la storia della città può trarne

informazioni utili a valutare meglio i mutamenti complessivi nella struttura urbanistica e

demografica, sulla quale peraltro incidono in misura notevole anche le immigrazioni dall’esterno e il

movimento naturale. La storia sociale ha per parte sua mostrato negli ultimi decenni un forte

interesse per i percorsi degli individui attraverso le città, espressione di una più o meno riuscita

integrazione sociale nell’ambito urbano e particolarmente utili per affinare un’interpretazione della

mobilità sociale che spesso resta legata a classificazioni parziali, come quelle professionali.

Il fenomeno della mobilità residenziale all’interno delle città in età contemporanea pone agli

storici due ordini di problemi: da una parte c’è un’oggettiva difficoltà nel reperimento e nell’uso

delle fonti, scarse dal punto di vista statistico (specie in Italia), e difficilmente accessibili o

utilizzabili solo con grosso lavoro di spoglio a livello anagrafico; dall’altra parte permangono forti

incertezze a livello di elaborazione e interpretazione dei dati disponibili.

Dopo circa 35 anni si sono resi disponibili dati sui cambiamenti di domicilio all’interno del

comune di Roma. In precedenza l’informazione era disponibile e correntemente riportata all’interno

dell’Annuario Statistico del comune di Roma, pubblicazione che ha ripreso la sua attività soltanto

dal 1997. Questo è il motivo per cui si dedicherà inizialmente spazio all’analisi dei flussi di per sé,

cioè senza considerare i denominatori delle popolazioni che a questi flussi danno vita.

Successivamente la descrizione prevede l’analisi delle misure riferite alle popolazioni, seguendo

l’approccio classico dell’analisi demografica per la quale un primo consistente effetto nella

manifestazione dei fenomeni è chiaramente da attribuire ai contingenti di individui sottoposti al

rischio di produrre gli eventi allo studio.

Dinamica nel corso degli anni 2002-2008

La mobilità a breve raggio è un fenomeno molto comune a Roma. Basti pensare che

nell’arco di tempo esaminato oltre la metà (54,5%) dei traslochi in entrata o in uscita dalla Capitale

sono stati interni al Comune.

Dalla rappresentazione grafica sottostante si nota un’inversione di tendenza nel 2008,

unico anno in cui i flussi interni risultano essere numericamente inferiori ai flussi da altri Comuni o

dall’estero. Ciò è dovuto all’enorme crescita di questi ultimi (37.000 in più rispetto al 2007, secondo

i dati Istat), ed è probabile che per le immigrazioni abbia influito la recente entrata di alcuni paesi

come la Romania nell’Unione Europea.

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Figura 1 – Cambi di domicilio a Roma per tipo di flusso. Anni 2002-2008.

124,597

114,433

119,916

124,293 123,697 125,287127,000

88,167

97,828

103,178105,239

97,813

93,649

131,438

80,000

90,000

100,000

110,000

120,000

130,000

140,000

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Flussi interni Altri flussi

Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma e dell’Istat

Prima di analizzare la mobilità a breve raggio, cerchiamo di dare un’interpretazione al forte

incremento degli altri flussi nel 2008. Nella tabella 1 sono riportati i dati dell’Ufficio di Statistica del

Comune di Roma1, da cui si evince che nel 2008 vi è stato un enorme incremento delle uscite

(62%) in confronto all’anno precedente, più che doppio rispetto alle entrate (25,3%). Quindi la

spiegazione dell’entrata di nuovi paesi nell’Unione Europea può essere valida solo in minima parte.

I dati delle uscite dalla Capitale mostrano un quasi uguale incremento di emigrazioni sia di italiani

che di stranieri (circa il 62%), con la provincia che riveste una particolare attrazione.

Tabella 1a – Immigrazioni a Roma per cittadinanza e luogo di origine. Anni 2007 e 2008.

2007 Italiani Stranieri Totale 2008 Italiani Stranieri Totale

Provincia 9.898 977 10.875 Provincia 11.235 1.204 12.439

Resto Italia 18.432 1.567 19.999 Resto Italia 21.002 2.014 23.016

Estero 1.711 22.493 24.204 Estero 1.930 31.616 33.546

Totale flussi 30.041 25.037 55.078 Totale flussi 34.167 34.834 69.001 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Tabella 1b – Emigrazioni da Roma per cittadinanza e luogo di destinazione. Anni 2007 e 2008.

2007 Italiani Stranieri Totale 2008 Italiani Stranieri Totale

Provincia 15.222 1.849 17.071 Provincia 26.185 3.292 29.477

Resto Italia 14.468 2.871 17.339 Resto Italia 24.348 4.685 29.033

Estero 3.410 554 3.964 Estero 3.090 551 3.641

Totale flussi 33.100 5.274 38.374 Totale flussi 53.623 8.528 62.151 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

1 Il totale dei flussi tra Roma e l’area esterna illustrati nella tabella 1 non coincide esattamente con il dato evidenziato

nella figura 1 poiché la fonte è diversa.

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Tabella 1c – Incremento assoluto e percentuale dal 2007 al 2008 dei flussi migratori da e per Roma.

IMMIGRAZIONI Italiani Stranieri Totale EMIGRAZIONI Italiani Stranieri Totale

Provincia 1.337 227 1.564 Provincia 10.963 1.443 12.406

Resto Italia 2.570 447 3.017 Resto Italia 9.880 1.814 11.694

Estero 219 9.123 9.342 Estero -320 -3 -323

Totale flussi 4.126 9.797 13.923 Totale flussi 20.523 3.254 23.777

IMMIGR. % Italiani Stranieri Totale EMIGR. % Italiani Stranieri Totale

Provincia 13,5 23,2 14,4 Provincia 72,0 78,0 72,7

Resto Italia 13,9 28,5 15,1 Resto Italia 68,3 63,2 67,4

Estero 12,8 40,6 38,6 Estero -9,4 -0,5 -8,1

Totale flussi 13,7 39,1 25,3 Totale flussi 62,0 61,7 62,0 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Ora diamo uno sguardo a quali sono le principali collettività straniere che nel 2008 si sono

insediate a Roma e quali hanno lasciato la Capitale.

Gli stranieri rappresentano il 50,5% delle entrate, e di questi la metà è di cittadinanza

rumena, un dato molto significativo se consideriamo che gli ucraini, al secondo posto, sono il

4,12%. Per quanto riguarda le uscite, gli stranieri sono naturalmente una minoranza (quasi il 14%),

ed anche in questo caso spiccano i rumeni, che costituiscono oltre un quarto degli stranieri che

hanno abbandonato nel 2008 la Capitale. In entrambi i casi osserviamo che i gruppi di stranieri più

numerosi che entrano o escono dal Comune di Roma sono gli stessi, ma pur registrando tutti un

saldo positivo possiamo notare nella tabella 1d che gli ucraini (saldo +1184) sono al 2°posto per le

entrate e all’8°posto per le uscite, mentre i peruviani (+195) sono al 3°posto per le uscite e al

9°posto per le entrate.

Tabella 1d – Immigrazioni ed emigrazioni straniere per Roma nell’anno 2008.

Cittadinanza N°entrate % Cittadinanza N°uscite %

RUMENA 17.280 49,61 RUMENA 2.285 26,79

UCRAINA 1.435 4,12 FILIPPINA 531 6,23

FILIPPINA 1.243 3,57 PERUVIANA 428 5,02

POLACCA 1.096 3,15 POLACCA 377 4,42

CINESE 1.001 2,87 CINESE 329 3,86

BANGLADESE 979 2,81 BANGLADESE 290 3,40

MOLDOVA 771 2,21 MOLDOVA 264 3,10

AFGHANA 743 2,13 UCRAINA 251 2,94

PERUVIANA 623 1,79 ERITREA 241 2,83

altre 9.663 27,74 altre 3.532 41,42

TOTALE 34.834 100 TOTALE 8.528 100 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Passiamo ad esaminare ora la mobilità a breve raggio. Nel periodo esaminato, all’interno del

territorio comunale si sono registrati 859.223 cambi di domicilio, in maggioranza effettuati da

donne (51,7%). In termini assoluti, i municipi più “caldi” sia in entrata che in uscita risultano essere

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il 13 e l’8. Ciò non è sorprendente, in quanto sia Ostia che il municipio delle Torri sono quelli più

giovani, con forte presenza di stranieri ed in forte espansione urbanistica.

Tabella 2a – Cambi di domicilio interni al Comune di Roma per municipio di origine. Anni 2002-2008.

Municipio 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Totale

1 5.643 4.928 4.877 5.588 5.519 5.400 5.565 37.520

2 5.743 5.596 5.681 5.561 5.568 5.346 5.899 39.394

3 2.227 2.220 2.358 2.527 2.279 2.297 2.376 16.284

4 8.304 7.763 8.751 8.140 7.776 7.470 8.163 56.367

5 7.499 6.664 7.481 7.485 6.796 6.810 6.768 49.503

6 5.552 4.977 4.861 4.956 5.004 4.974 4.921 35.245

7 5.599 5.180 5.408 5.905 5.498 5.415 5.594 38.599

8 9.234 8.492 9.398 9.682 9.705 11.040 11.436 68.987

9 5.428 5.355 5.236 5.430 5.469 5.411 5.768 38.097

10 7.564 7.047 7.683 8.151 7.731 7.802 7.516 53.494

11 6.035 5.216 5.432 5.609 5.818 5.752 5.196 39.058

12 7.110 6.400 6.939 6.912 7.244 7.121 6.897 48.623

13 10.427 9.561 9.928 10.877 11.548 11.429 11.577 75.347

15 6.531 6.222 7.261 6.875 6.640 6.818 6.355 46.702

16 6.694 6.035 5.916 6.175 6.489 6.718 6.638 44.665

17 3.533 3.179 3.363 3.290 3.193 3.145 3.351 23.054

18 5.856 5.468 5.286 5.769 5.959 5.948 5.844 40.130

19 8.089 7.331 7.528 8.451 8.212 9.093 9.246 57.950

20 6.711 6.323 6.135 6.580 6.968 7.006 7.161 46.884

non localizzati 818 476 394 330 281 292 729 3.320

Totale 124.597 114.433 119.916 124.293 123.697 125.287 127.000 859.223 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Tabella 2b – Cambi di domicilio interni al Comune di Roma per municipio di destinazione. Anni 2002-2008.

Municipio 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Totale

1 5.095 3.867 3.680 4.466 4.280 3.792 3.680 28.860

2 5.666 5.309 5.574 5.297 5.269 5.112 5.361 37.588

3 2.114 2.230 1.919 1.985 2.072 1.820 1.986 14.126

4 8.759 7.970 9.361 8.466 8.089 7.990 8.717 59.352

5 6.709 6.034 6.582 6.829 6.151 6.117 6.076 44.498

6 5.119 4.305 4.164 3.808 4.046 4.129 4.172 29.743

7 5.038 4.619 4.883 5.172 4.865 4.536 5.783 34.896

8 10.540 10.264 11.349 11.700 11.642 13.732 13.964 83.191

9 4.978 4.874 4.683 4.742 4.705 4.965 5.207 34.154

10 7.916 7.142 8.144 9.129 8.752 8.410 7.935 57.428

11 5.686 4.814 5.049 5.175 5.356 5.379 4.600 36.059

12 8.360 7.348 7.685 7.613 7.579 7.058 7.327 52.970

13 12.158 11.336 12.088 12.775 13.939 13.263 13.348 88.907

15 5.992 5.733 6.829 6.880 6.300 6.850 6.331 44.915

16 6.290 5.738 5.650 5.826 6.258 7.018 6.399 43.179

17 3.220 2.810 2.881 2.759 2.715 2.707 2.940 20.032

18 6.037 5.381 5.034 5.818 6.155 5.424 5.549 39.398

19 8.252 7.751 7.817 8.930 7.847 9.336 9.612 59.545

20 6.498 6.659 6.281 6.692 7.452 7.418 7.458 48.458

non localizzati 170 249 263 231 225 231 555 1.924

Totale 124.597 114.433 119.916 124.293 123.697 125.287 127.000 859.223 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

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Come si può osservare nella tabella 3, questi due municipi sono anche quelli che registrano

il saldo maggiormente attivo dei flussi interni. Il Centro Storico (municipio 1) possiede il saldo più

negativo; in generale si può affermare che a Roma negli ultimi anni vi è una chiara tendenza di

spostamenti verso la periferia del Comune. I motivi di questo fenomeno sono molteplici: si può

ipotizzare come causa principale il prezzo esorbitante delle abitazioni nelle zone centrali, ma

anche lo smog ed il traffico che paralizza molto spesso il Centro Storico.

Tabella 3 – Saldo dei flussi interni per municipio (2002-2008).

Municipio SALDO Municipio SALDO Municipio SALDO

8 14.204 18 -732 17 -3.022

13 13.560 16 -1.486 7 -3.703

12 4.347 15 -1.787 9 -3.943

10 3.934 2 -1.806 5 -5.005

4 2.985 3 -2.158 6 -5.502

19 1.595 11 -2.999 1 -8.660

20 1.574 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Le figure sottostanti indicano gli spostamenti a breve raggio per anno, fissati pari a 100 nel

2002 per ogni singolo municipio. Alla fine del periodo osservato, il municipio 8 fa registrare il più

consistente flusso sia in entrata che in uscita rispetto al 2002. Al contrario, il municipio 6 si

caratterizza per una minor numero di traslochi a breve raggio sia in entrata che in uscita rispetto

all’inizio del periodo esaminato. Anche il Centro storico (municipio 1) risulta essere meno attraente

negli ultimi anni per chi già risiede a Roma.

Figura 2 – Cambi di domicilio interni nel 2008 per municipio di origine (2002=100).

98.6102.7

106.798.3

90.388.6

99.9123.8

106.399.4

86.197.0

111.097.3

99.294.8

99.8114.3

106.7

70.0 100.0 130.0

123456789

10111213151617181920

Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

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Figura 3 – Cambi di domicilio interni nel 2008 per municipio di destinazione (2002=100).

72.294.6

93.999.5

90.681.5

114.8132.5

104.6100.2

80.987.6

109.8105.7

101.791.391.9

116.5114.8

70.0 100.0 130.0

123456789

10111213151617181920

Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Interessante è l’analisi dei flussi per cittadinanza: gli stranieri sono l’11,5 % di coloro che

hanno traslocato all’interno di Roma nei sette anni osservati ed essi mostrano una trend crescente

nel tempo, soprattutto negli ultimi anni. In particolare nel 2008 si sono registrati 3.000 cambi di

domicilio in più da parte di stranieri.

Gli italiani invece mostrano un forte calo, pari a 10.000 unità, tra il 2002 ed il 2003, per poi

stabilizzarsi attorno un numero di traslochi interni compreso tra 107.000 e 109.000 circa nei 5 anni

successivi.

Estrapolando la componente straniera mobile è possibile osservare le comunità che hanno

registrato più cambi; naturalmente questo dato è strettamente legato alla consistenza di ogni

gruppo di stranieri presenti nella Capitale2.

2 Tabella 4 - Cittadini Stranieri a Roma. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 Dicembre 2008.

Principali paesi Maschi Femmine Totale Principali paesi Maschi Femmine Totale

Romania 25.288 30.786 56.074 Ucraina 1.449 6.860 8.309

Filippine 9.860 15.463 25.323 Ecuador 2.404 4.263 6.667

Polonia 4.022 7.976 11.998 Egitto 4.272 2.164 6.436

Bangladesh 7.482 2.928 10.410 Albania 2.831 2.473 5.304

Perù 3.594 6.051 9.645 altri paesi 43.361 50.465 93.826

Cina Rep. Popolare 4.567 4.166 8.733 TOTALE ZONA 109.130 133.595 242.725 Fonte: Demo Istat

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Tabella 5 – Cambi di domicilio interni al Comune di Roma per cittadinanza. Anni 2002-2008.

anno cittadinanza

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Totale %

ITALIANA 113.857 104.170 109.359 109.862 106.974 108.726 107.432 760.380 88,50

straniera 10.740 10.263 10.557 14.431 16.723 16.561 19.568 98.843 11,50

Totale 124.597 114.433 119.916 124.293 123.697 125.287 127.000 859.223 100

anno cittadinanza 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Totale %

FILIPPINA 2.240 2.353 2.107 2.888 3.075 2.644 2.963 18.270 18,48

RUMENA 944 958 1.299 2.101 2.591 3.367 4.540 15.800 15,98

PERUVIANA 806 882 804 1.048 1.176 1.078 1.156 6.950 7,03

BANGLADESE 623 584 682 960 1.068 890 1.137 5.944 6,01

CINESE 733 574 538 592 763 733 750 4.683 4,74

POLACCA 462 402 490 608 729 739 673 4.103 4,15

ECUADOREGNA 188 184 302 613 852 824 888 3.851 3,90

EGIZIANA 563 462 482 542 625 587 576 3.837 3,88

SRILANKESE 550 472 406 535 556 492 570 3.581 3,62

UCRAINA 68 98 186 399 641 565 894 2.851 2,88

ALBANESE 280 304 292 399 441 448 517 2.681 2,71

INDIANA 262 239 268 350 384 340 367 2.210 2,24

MAROCCHINA 272 235 200 256 315 314 399 1.991 2,01

MOLDOVA 39 63 145 291 378 370 367 1.653 1,67

altri stranieri 2.710 2.453 2.356 2.849 3.129 3.170 3.771 20.438 20,68

Totale 10.740 10.263 10.557 14.431 16.723 16.561 19.568 98.843 100 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

I dati della tabella 5 mettono in risalto che la comunità filippina è più “mobile” rispetto a

quella rumena, pur essendo numericamente inferiore come contingente (circa la metà); ciò

probabilmente può essere dovuto alle tipologie di lavoro (domestico principalmente) che li portano

a spostarsi a vivere presso le famiglie in cui lavorano. Inoltre si osserva come la comunità polacca

e quella ucraina, pur essendo numericamente rilevanti (rispettivamente 3° e 7° posto tra le prime

cittadinanze nel 2008) non si muovono molto, anzi sono tra le più stanziali.

Gli immigrati provenienti dall’Ecuador e da alcuni paesi dell’Europa Orientale (Romania,

Moldavia, Ucraina) fanno registrare negli anni più recenti un numero di traslochi largamente

superiore a quelli iniziali: ciò è dovuto al loro enorme afflusso negli ultimi anni, specialmente nel

caso dei rumeni, entrati a far parte dell’Unione Europea nel 2007.

In generale, il peso degli stranieri nei traslochi all’interno della Capitale è – come dimostra

la figura 4 – aumentato in modo considerevole, passando dall’8,6% del 2002 all’11,6% del 2005 e

poi al 15,4% del 2008.

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Figura 4 – Percentuale di stranieri nei cambi di domicilio interni a Roma. Anni 2002-2008.

8.69.0 8.8

11.6

13.513.2

15.4

6.0

7.0

8.0

9.0

10.0

11.0

12.0

13.0

14.0

15.0

16.0

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Ma quali sono i municipi che attraggono più stranieri? Esistono differenze tra le varie

comunità che già vivono a Roma nella scelta del luogo di nuova residenza? A queste domande si

può provare a rispondere osservando i dati riportati nella tabella 6.

Tabella 6a – Cambi di domicilio interni della popolazione filippina per municipio d’origine e di destinazione. Roma 2002-2008.

Destinazione Origine

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 18 19 20 TOT.

1 265 134 27 84 26 55 42 33 61 18 63 47 24 54 77 42 53 86 63 1254

2 139 689 54 192 62 61 43 31 83 26 54 33 9 52 72 88 85 116 200 2089

3 23 72 88 40 30 25 6 14 29 4 8 11 1 30 12 6 16 15 32 462

4 39 114 24 572 32 22 23 17 22 6 27 15 9 15 26 22 24 24 61 1094

5 10 37 23 39 113 5 16 9 14 8 5 5 3 17 12 7 14 16 24 377

6 16 27 17 39 13 149 52 13 53 7 23 16 7 18 29 25 16 25 42 587

7 18 25 2 5 4 16 87 20 10 10 4 9 0 8 7 8 4 5 12 254

8 15 15 3 15 13 7 11 114 8 2 7 8 0 8 5 7 2 7 9 256

9 48 40 9 39 10 61 19 20 287 35 43 14 6 33 38 14 40 38 30 824

10 14 25 9 8 3 26 4 6 13 92 12 8 0 15 5 7 12 7 10 276

11 37 64 17 20 20 23 23 11 23 14 212 98 36 66 47 14 28 35 43 831

12 46 40 12 20 2 19 15 17 27 11 85 318 49 65 26 16 24 16 34 842

13 13 9 6 9 1 3 1 2 9 3 23 38 287 12 22 7 5 7 14 471

15 30 44 18 49 8 21 9 14 39 20 62 66 21 654 168 20 59 69 50 1421

16 42 72 11 29 11 23 8 15 44 14 31 37 12 166 469 22 43 61 54 1164

17 44 73 15 28 7 22 6 2 26 4 21 23 4 14 28 156 52 93 56 674

18 37 69 10 41 10 22 0 12 20 7 27 20 8 73 76 43 610 226 71 1382

19 67 101 9 47 19 17 14 21 45 4 37 21 8 37 60 61 184 753 148 1653

20 83 254 33 130 22 26 12 20 46 19 37 30 8 50 58 66 81 164 1114 2253

Totale 986 1904 387 1406 406 603 391 391 859 304 781 817 492 1387 1237 631 1352 1763 2067 18164 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

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Roma Capitale I numeri di Roma Statistica e Censimento - Marketing Territoriale n° 2 - aprile/giugno 2010

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Tabella 6b – Cambi di domicilio interni della popolazione rumena per municipio d’origine e di destinazione. Roma 2002-2008.

Destinazione Origine

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 18 19 20 TOT.

1 70 16 9 14 27 16 17 35 16 13 13 29 13 19 16 8 20 20 17 388

2 13 76 6 29 15 8 12 27 9 5 7 7 12 9 11 9 11 12 25 303

3 1 4 17 2 10 0 13 19 9 6 1 2 4 5 1 5 3 7 4 113

4 7 16 3 329 45 3 16 48 7 14 6 9 11 9 10 5 6 12 25 581

5 10 9 9 29 266 16 34 83 6 9 5 17 14 4 5 2 2 14 13 547

6 8 2 3 12 21 206 63 128 21 26 7 5 10 1 7 1 5 9 4 539

7 2 6 2 12 48 40 402 203 14 26 3 11 10 5 1 0 11 11 7 814

8 6 9 4 19 83 46 132 2944 21 65 7 21 30 26 16 2 10 15 17 3473

9 6 11 5 9 15 35 19 43 111 47 11 8 12 11 3 5 6 8 11 376

10 2 7 3 11 7 19 26 119 25 423 6 19 7 6 4 2 4 5 5 700

11 10 3 4 6 28 5 18 25 18 24 117 69 31 30 10 0 10 7 6 421

12 2 9 2 3 9 9 13 54 10 5 31 413 59 32 6 2 3 15 8 685

13 10 3 2 9 5 9 3 29 5 22 7 37 1391 28 13 3 8 9 9 1602

15 6 5 6 11 10 13 10 37 4 5 22 35 62 717 77 6 24 27 12 1089

16 5 6 0 8 7 7 8 17 6 7 12 21 13 74 257 6 49 30 11 544

17 6 7 3 5 1 2 2 16 4 2 4 3 2 8 9 49 15 16 6 160

18 5 7 1 8 5 5 4 32 4 6 8 8 23 19 60 6 452 92 29 774

19 9 5 3 7 14 5 12 45 9 7 12 18 20 25 33 15 133 590 92 1054

20 7 20 2 38 11 4 14 37 13 9 6 9 7 10 6 12 22 98 1191 1516

Totale 185 221 84 561 627 448 818 3941 312 721 285 741 1731 1038 545 138 794 997 1492 15679 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Tabella 6c – Cambi di domicilio interni della popolazione peruviana per municipio d’origine e di destinazione. Roma 2002-2008.

Destinazione Origine

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 18 19 20 TOT.

1 62 32 5 9 7 31 25 36 26 26 12 9 8 16 19 6 12 31 13 385

2 19 132 23 52 28 21 22 21 29 36 27 7 1 9 7 20 19 27 47 547

3 9 8 29 8 25 15 6 9 11 4 8 0 1 3 4 3 13 8 8 172

4 7 20 3 140 8 14 6 19 3 7 9 5 3 2 2 6 6 9 17 286

5 8 11 7 18 149 11 19 35 19 12 10 9 4 4 10 4 11 14 3 358

6 2 15 4 5 17 105 47 56 26 17 7 6 5 3 2 9 8 6 8 348

7 5 14 12 5 9 10 110 52 7 11 9 2 0 3 5 0 12 4 4 274

8 8 11 0 4 8 22 12 156 9 9 13 1 0 0 5 3 7 2 4 274

9 27 26 9 5 19 42 24 70 161 31 11 10 1 9 5 3 17 24 10 504

10 17 14 4 5 18 9 14 40 23 196 14 2 0 7 1 7 5 8 4 388

11 14 23 8 11 12 9 17 18 21 18 115 38 18 35 2 5 10 21 15 410

12 13 13 3 12 7 10 7 7 8 14 13 61 10 12 2 2 8 6 7 215

13 2 3 0 2 3 1 0 3 3 3 6 5 184 1 5 4 0 5 0 230

15 6 13 3 2 13 5 6 12 9 16 8 11 11 100 12 3 4 13 10 257

16 16 20 4 8 9 5 11 11 11 14 12 2 10 23 115 4 13 26 10 324

17 5 23 5 7 6 6 5 6 8 9 7 3 9 5 8 46 15 29 21 223

18 3 11 3 13 4 6 15 15 6 6 10 9 5 9 17 4 134 35 15 320

19 7 31 11 12 13 10 10 18 17 18 19 3 3 8 10 20 41 369 77 697

20 11 37 5 27 9 7 14 22 14 5 22 7 2 4 14 16 17 44 403 680

Totale 241 457 138 345 364 339 370 606 411 452 332 190 275 253 245 165 352 681 676 6892 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

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Tabella 6d – Cambi di domicilio interni della popolazione bangladese per municipio d’origine e di destinazione. Roma 2002-2008.

Destinazione Origine

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 18 19 20 TOT.

1 244 13 13 24 66 231 56 74 93 52 49 14 10 49 25 7 10 17 5 1052

2 1 27 2 11 6 9 4 1 4 1 1 1 0 1 1 1 0 1 2 74

3 1 0 12 1 8 18 9 1 3 0 1 0 0 0 0 0 0 4 1 59

4 2 2 0 117 14 8 8 7 4 4 2 1 0 0 0 0 0 1 1 171

5 5 1 1 10 131 41 24 17 1 7 0 2 6 0 0 0 1 0 1 248

6 27 18 1 13 15 574 151 119 42 55 16 6 4 13 7 4 4 1 10 1080

7 6 1 2 0 11 60 194 54 11 18 4 1 3 2 3 0 4 2 0 376

8 15 2 2 18 23 85 85 144 19 31 20 4 1 6 1 2 2 3 1 464

9 29 1 0 4 11 83 20 65 169 31 9 0 1 8 1 1 5 5 0 443

10 9 1 1 5 5 69 44 27 21 220 6 4 0 5 2 1 0 5 0 425

11 21 1 0 3 0 44 15 23 17 11 245 49 5 34 3 5 2 0 1 479

12 1 0 0 0 0 9 6 1 0 0 17 55 10 6 0 1 0 1 1 108

13 2 0 0 2 3 4 3 1 1 1 2 3 91 1 5 0 1 0 0 120

15 10 0 0 5 0 10 8 13 7 9 9 3 0 189 36 1 5 7 0 312

16 6 0 0 0 1 8 3 1 2 0 4 0 1 24 42 0 9 2 0 103

17 2 2 0 2 3 4 10 1 5 5 0 0 1 0 0 60 12 2 0 109

18 1 1 0 2 0 6 6 1 0 2 0 2 1 3 6 0 52 16 0 99

19 8 0 0 4 0 5 7 6 1 1 0 0 0 2 4 2 12 60 0 112

20 1 5 0 1 1 3 1 0 2 4 0 0 0 1 0 3 0 5 39 66

Totale 391 75 34 222 298 1271 654 556 402 452 385 145 134 344 136 88 119 132 62 5900 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Tabella 6e – Cambi di domicilio interni della popolazione cinese per municipio d’origine e di destinazione. Roma 2002-2008.

Destinazione Origine

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 18 19 20 TOT.

1 265 6 3 9 19 102 47 27 36 69 13 8 1 13 5 1 8 5 2 639

2 4 52 0 35 9 32 4 0 0 5 10 0 0 5 0 0 4 1 1 162

3 4 4 9 0 4 5 1 8 4 2 4 3 0 0 0 1 0 0 0 49

4 7 6 2 62 18 15 5 6 4 8 8 5 0 5 0 0 1 3 0 155

5 7 2 0 0 75 40 5 12 3 9 2 1 0 8 1 1 0 7 2 175

6 46 7 6 2 21 345 71 130 26 31 8 6 0 6 1 13 1 4 0 724

7 8 1 0 2 12 84 79 59 8 8 8 4 0 0 1 0 0 6 0 280

8 19 2 0 1 8 53 21 442 16 13 5 0 3 1 2 6 0 1 1 594

9 33 8 6 11 13 86 35 33 104 51 15 6 5 1 6 1 2 2 0 418

10 13 7 0 7 6 43 9 25 18 154 1 0 4 1 3 0 0 0 0 291

11 9 1 0 3 8 34 10 20 19 16 101 11 12 32 3 0 0 0 0 279

12 1 0 0 1 5 1 3 5 8 3 2 23 0 3 3 0 0 0 0 58

13 4 2 0 5 0 4 8 4 4 3 2 4 44 0 1 1 0 0 0 86

15 14 1 0 2 2 11 6 13 5 4 8 5 0 120 8 4 11 9 0 223

16 0 0 0 1 4 10 0 4 6 0 1 0 3 23 32 0 3 8 1 96

17 5 0 3 0 2 3 8 16 0 6 13 1 0 6 4 26 4 4 1 102

18 11 0 1 17 2 15 0 21 0 11 9 0 3 6 1 0 42 11 0 150

19 1 0 0 1 3 19 1 1 9 2 7 6 3 1 1 6 16 47 1 125

20 3 2 0 0 8 1 0 0 0 0 0 3 1 0 0 2 0 0 33 53

Totale 454 101 30 159 219 903 313 826 270 395 217 86 79 231 72 62 92 108 42 4659 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

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Tabella 6f – Saldi intramunicipali dei cambi di domicilio interni per le principali collettività straniere. Roma 2002-2008. MUNICIPIO Filippine Romania Perù Bangladesh Cina

1 -268 -203 -144 -661 -185

2 -185 -82 -90 1 -61

3 -75 -29 -34 -25 -19

4 312 -20 59 51 4

5 29 80 6 50 44

6 16 -91 -9 191 179

7 137 4 96 278 33

8 135 468 332 92 232

9 35 -64 -93 -41 -148

10 28 21 64 27 104

11 -50 -136 -78 -94 -62

12 -25 56 -25 37 28

13 21 129 45 14 -7

15 -34 -51 -4 32 8

16 73 1 -79 33 -24

17 -43 -22 -58 -21 -40

18 -30 20 32 20 -58

19 110 -57 -16 20 -17

20 -186 -24 -4 -4 -11 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Le collettività più mobili in termini assoluti sono filippini, rumeni, peruviani, bangladesi e

cinesi (tabella 4). Sono proprio queste 5 comunità che abbiamo voluto mettere in luce e a tal

proposito risulta evidente un dato interessante: il municipio I registra per ogni gruppo il saldo più

negativo. Quindi, molti stranieri che già risiedevano nel Centro Storico hanno deciso negli anni più

recenti di andare a vivere in un’altra zona della Capitale.

Tuttavia la scelta della nuova residenza non è la stessa per tutte le collettività: i filippini

sono maggiormente insediati nella zona nord di Roma, come dimostrano i numerosi flussi per i

municipi 2,19, 20 e un saldo fortemente attivo per il municipio 4.

I rumeni hanno nell’8 il municipio più “caldo”, caratterizzato anche dal saldo in maggior

misura positivo. Osservando che altri flussi, minori ma non trascurabili, contraddistinguono i

municipi 13 e 20, si può concludere che essi si sono maggiormente insediati in aree periferiche,

ma non vicine tra loro.

Per i peruviani invece la periferia a nord-ovest (municipi 19 e 20) è la zona più popolosa,

unitamente ad una recente immigrazione verso il municipio VIII, zona “calda” per le entrate come

dimostra il saldo positivo nella tabella 5f.

I bangladesi sono la comunità che risulta discostarsi più dalle caratteristiche delle altre, in

quanto sembra particolarmente attirata dal municipio 6, uno dei meno estesi. Un forte flusso di

immigrati bangladesi già presenti a Roma proviene dal Centro Storico, zona particolarmente

“repellente” per essi negli anni recenti, nei quali il municipio 7 è quello con il migliore saldo e che

quindi esercita una forte attrazione.

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Infine i cinesi, una delle comunità più storiche immigrate nella Capitale, caldeggiano

maggiormente i municipi 6 e 8, per i quali si notano anche i flussi in uscita più numerosi, oltre a

quelli del municipio 1, la maggior parte dei quali si dirige verso il municipio 6.

Le macrozone

Per analizzare meglio la mobilità a breve raggio occorre basarsi su aree territoriali meno

estese dei municipi, poiché questi al loro interno potrebbero essere un po’ troppo eterogenei. I dati

sono disponibili anche per zona urbanistica, ma a causa della loro numerosità (oltre 150)

diventerebbe troppo complesso analizzare i flussi tramite il modello gravitazionale.

Così si è scelto di lavorare per macrozone, le quali sono state composte nel 1996 da Oliviero

Casacchia e da Massimiliano Crisci per l’area interna3 al Raccordo, rispettando i seguenti criteri:

- contiguità di zone urbanistiche

- popolazione media di 50.000 unità, non superiore a 40.000 e non inferiore a 60.000

Per effettuare un’analisi completa è stato necessario costruire macrozone per l’area esterna al

Raccordo, seguendo gli stessi criteri ma allargando la forbice (30.000 < P < 70.000)4:

3 Queste macroaree sono state nominate da 1 a 44 ma in realtà all’interno del GRA sono 43, poiché la macrozona 42,

che inizialmente comprendeva una sezione del 19° municipio (Medaglie d’Oro e Primavalle), è stata accorpata in parte alla 38, in parte alla 41. Quindi durante tutta la nostra analisi non considereremo la macrozona 42. 4 Prima di ciò, abbiamo comunque voluto fare una verifica per controllare quante zone infra-GRA rientravano nel criterio

dell’ampiezza della popolazione dopo oltre 10 anni dalla loro costruzione: tutte le macroaree all’interno del GRA sostengono al 1 gennaio 2008 una popolazione tra le 33.000 ed le 63.000 unità, tranne due casi in eccesso ed un caso in difetto. La media si attesta sui 48.000 individui circa per macrozona, quindi si è deciso di mantenere le macrozone originali all’interno del Raccordo, e di allargare la forbice all’esterno.

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Figura 5 – Le 56 macrozone

Elenco delle macrozone interne al raccordo

MZ DESCRIZIONE MUNICIPIO MZ DESCRIZIONE MUNICIPIO

1 Centro storico, Aventino, Testaccio, Celio I 23 Tuscolano Sud, Appia Antica IX - XI

2 Trastevere, Gianicolense I - XVI 24 Appio Latino IX

3 Esquilino, XX Settembre I 25 Don Bosco X

4 Parioli, Flaminio, Villaggio Olimpico, V.Borghese, Villa Ada II 26 Appio Claudio, Quarto Miglio X

5 Salario, Nomentano, S.Lorenzo, Università, Verano II - III 27 Ostiense, Garbatella XI

6 Trieste II 28 EUR XI - XII

7 Nomentano III 29 Tor Marancia, Tre Fontane XI - XII

8 Monte Sacro IV 30 Torrino, Laurentino XII

9 Val Melaina IV 31 Marconi XV

10 Monte Sacro, Tufello IV 32 Portuense XV

11 Serpentara IV 33 Trullo, Magliana XV

12 Tiburtina Nord, Pietralata V 34 Buon Pastore XV - XVI

13 Tiburtina Sud, Casal Bruciato V 35 Colli Portuensi, Gianicolense XVI

14 San Basilio, Casal de Pazzi V 36 Prati XVII

15 Tor Pignattara VI 37 Tor di Quinto, Farnesina XVII-XIX-XX

16 Casilino, Quadraro VI - VII - X 38 Eroi, Medaglie d'Oro XVII - XIX

17 Gordiani VI 39 Aurelio XVIII

18 Alessandrino VII 40 Val Cannuta XVIII

19 Centocelle VII 41 Primavalle XVIII - XIX

20 Tor Tre Teste, Torre Maura VII - VIII 43 Ottavia, Trionfale XIX

21 Torre Spaccata, Osteria del Curato VIII - X 44 Tomba di Nerone, Grottarossa XX

22 Tuscolana IX

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Elenco delle macrozone esterne al raccordo

45 Settebagni, Bufalotta, Settecamini, Prima Porta, Labaro IV - V - XX

46 Acqua Vergine, Lunghezza, San Vittorino VIII

47 Borghesiana VIII

48 Torre Angela VIII

49 Tor Vergata, Romanina, Barcaccia, Morena VIII - X

50 Ciampino, Castel di Leva, Decima, C.Romano, P.ta Medaglia X - XI - XII

51 Mezzocamino, Spinaceto, Malafede XII - XIII

52 Palocco, Acilia Sud XIII

53 Ostia Sud, Castel Fusano, Infernetto, Castel Porziano XIII

54 Ostia Nord, Ostia Antica XIII

55 Acilia Nord, Ponte Galeria, Massimina, Pantano di Grano XIII-XV-XVI

56 Casalotti, Boccea, Castelluccia, Galeria XVIII - XIX

57 Giustiniana, La Storta, Santa Cornelia, Casano, Martignano XX

Applicazione del modello gravitazionale

Il modello gravitazionale cerca di spiegare i flussi migratori M che si originano in i e vanno

alla destinazione j. Ravenstein e Pareto si accorsero che il flusso migratorio dipende dalla

popolazione che lo origina Pi e dalla popolazione del luogo di destinazione Pj: più esse sono

consistenti, più numeroso dovrebbe essere il flusso migratorio. Ravenstein inoltre affermò che il

flusso Mij è inversamente proporzionale alla distanza che separa i da j. Per stimare questo modello

in genere si opera una trasformazione logaritmica che dà luogo al modello log-normale5.

La prevalenza del valore di uno dei tre parametri sta ad indicare un maggiore effetto

esercitato da esso nei cambio di domicilio osservati, naturalmente nell’ipotesi – irrealistica - che i

traslochi dipendano esclusivamente dai 3 fattori descritti in precedenza.

Tabella 7 – Risultati del modello gravitazionale per municipi. Anni 2002-2008.

Flussi Coefficienti delle variabili esplicative

Matrice Popolazione

Indice di determinazione K b c a

Casacchia 0,10 Totale 0,76 -20,9 0,82 1,30 -0,80

Casacchia Totale 0,50 -30,2 1,20 1,68 -1,26

Mudu Totale 0,64 -29,5 1,21 1,69 -1,46

Mudu Italiani 0,61 -29,9 1,24 1,69 -1,50

Mudu Stranieri 0,59 -11,9 0,87 0,89 -1,06 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

5 Il modello log-normale è rappresentato nella seguente forma: lnMij = ln(k) + b*ln(Pi) + c*ln(Pj) + a*ln(Dij), in cui Mij

rappresenta il numero di individui che si spostano dal luogo i al luogo j, Pi l’ammontare della popolazione del luogo i, Pj quello della popolazione del luogo j, Dij la distanza tra i e j. Infine k, b, c e a sono parametri da valutare, con questi ultimi tre che rappresentano l’effetto, rispettivamente, della popolazione di origine, della popolazione di destinazione e della distanza.

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Figura 6 – Valore dei coefficienti delle variabili esplicative per cittadinanza.

1.24

0.87

1.69

0.89

1.50

1.06

0.00

0.20

0.40

0.60

0.80

1.00

1.20

1.40

1.60

1.80

Italiani Stranieri

Origine Destinazione Distanza

Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Per tutti e 3 i modelli6 si può notare un valore più elevato per il parametro c, che

rappresenta l’entità della popolazione presente nel municipio di destinazione. L’effetto distanza è,

come ci si aspettava, negativo e prevale in valore assoluto rispetto alla massa che popola il

municipio di origine, tranne nel modello con la matrice Casacchia 0,10 in cui l’effetto della distanza

è in parte attenuato dal valore arbitrario.

Analizzando i flussi per cittadinanza tramite il modello con la matrice Mudu, l’indice di

determinazione si abbassa: per gli italiani (R2=0,61) prevale l’effetto destinazione, mentre per gli

stranieri (R2=0,59) osserviamo un maggiore effetto della distanza.

Tabella 8 – Risultati del modello gravitazionale per macrozone. Anni 2002-2008.

Flussi Coefficienti delle variabili esplicative

Macrozone Popolazione

Indice di determinazione K b c a

Totali Totale 0,54 -16,3 1,03 0,81 -1,17

Totali Maschi 0,54 -18,4 1,10 0,98 -1,19

Totali Femmine 0,53 -13,3 0,98 0,66 -1,17

Infra-Gra Totale 0,75 -22,1 1,16 1,18 -1,60 Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

6 All’interno del modello per municipi sono state applicate matrici di due tipi: quella costruita da Oliviero Casacchia è

stata ricavata utilizzando il calcolo della distanza geodetica tra due punti della superficie terrestre, nell’ipotesi che la Terra sia una sfera perfetta. Per ovviare al problema dei valori nulli sulla diagonale principale – infatti anche per i cambi intermunicipali occorre considerare una distanza - in primo luogo si è pensato di inserire un valore arbitrario pari a 0,10 km, ottenendo risultati soddisfacenti (R

2=0,76). In secondo luogo si è considerata l’area di ogni municipio come se

avesse una forma a cerchio, e che il raggio rappresenti la distanza media tra un municipio e se stesso. Ma in questo caso l’indice di determinazione risulta essere molto più basso (R

2=0,50).

La matrice costruita da Pierpaolo Mudu è stata realizzata in base ai criteri della distanza euclidea (teorema di Pitagora), inserendo sulla diagonale principale il valore del raggio per ogni municipio: in questo caso l’indice di determinazione risulta migliore (R

2=0,64).

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Figura 7 – Valore dei coefficienti delle variabili esplicative per il totale dei flussi e per solo quelli

interni al Grande Raccordo Anulare.

1.031.16

0.81

1.181.17

1.60

0.00

0.20

0.40

0.60

0.80

1.00

1.20

1.40

1.60

1.80

Flussi Totali Flussi Infra-Gra

Origine Destinazione Distanza

Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Figura 8 – Valore dei coefficienti delle variabili esplicative per sesso.

1.10

0.980.98

0.66

1.19 1.17

0.00

0.20

0.40

0.60

0.80

1.00

1.20

1.40

Maschi Femmine

Origine Destinazione Distanza

Fonte: elaborazioni su dati dell’Ufficio di Statistica del Comune di Roma

Per costruire la matrice delle distanze tra macrozone si è considerato il baricentro

geografico7 ed il problema della diagonale principale è stato risolto col metodo del raggio descritto

in precedenza.

Applicando il modello gravitazionale alle 56 macrozone il valore dell’indice di determinazione è più

basso (R2=0,54), quindi si evidenzia un adattamento ai dati meno soddisfacente rispetto al caso

7 Il baricentro geografico la media ponderata di tutte le coordinate delle zone urbanistiche che compongono la singola

macroarea, con pesi pari all’ampiezza della popolazione di ciascuna zona urbanistica.

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dei municipi con la matrice Mudu o Casacchia 0,10. Tuttavia, se consideriamo solo i flussi delle

macrozone interne al Grande Raccordo Anulare il valore dell’indice R2 sale a 0,75.

L’osservazione principale che si può effettuare sui risultati del modello è la prevalenza

dell’effetto distanza su quello popolazione, per la quale ha più importanza l’ampiezza della

popolazione nel luogo di origine, altro risultato in contrasto con quanto visto per i municipi se

consideriamo i flussi nell’intero comune. Le differenze tra i 3 parametri emergono con più

chiarezza nelle donne che negli uomini.

Il fatto che il modello funzioni meno bene che per i Municipi è assolutamente in linea con

quanto è espresso nella letteratura, in cui si afferma che inasprendo il dettaglio territoriale la

correlazione si indebolisce. Tuttavia è probabile che nei risultati influisca anche l’effetto

"troncamento" in periferia, per il quale una zona all'orlo del comune non può comunicare che verso

il centro, ed in questo senso si spiega anche l’elevato valore di R2 per quanto riguarda i flussi

interni al Raccordo. Da qui potrebbe nascere l’esigenza di dover ampliare l’analisi confrontando gli

spostamenti che intercorrono tra l’area metropolitana ed il resto del territorio.

Stefano Cappuccia

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BIBLIOGRAFIA

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FOCUS

Gli incidenti stradali nel comune di Roma Anni 2006-2008

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GLI INCIDENTI STRADALI NEL COMUNE DI ROMA – ANNI 2006-2008

Introduzione

I dati elaborati derivano dalla rilevazione totale ISTAT degli incidenti stradali verificatisi

sull’intero territorio nazionale verbalizzati da un’autorità di polizia1. E’ d’obbligo ricordare che

l’incidente stradale è definito come “quell’ evento in cui è coinvolto un veicolo in circolazione sulla

rete stradale2 e che comporti lesioni alle persone (morti3 e/o feriti4)”, così come previsto da norme

internazionali (Eurostat, OCSE, etc) alle quali il nostro Paese deve attenersi; sono pertanto

esclusi dal campo di osservazione gli incidenti che arrecano solo danni materiali.

L’unità di rilevazione è il singolo incidente mentre il periodo di riferimento è l’anno solare e

l’imputazione avviene in base alla data di accadimento dell’incidente.

A questa rilevazione, sul territorio comunale, partecipa l’Ufficio di Statistica del Comune di

Roma, che si occupa di coordinare la ricezione dei dati raccolti dalle forze dell’ordine5, che

intervengono al momento dell’incidente redigendo un verbale, e l’ATAC.

In particolare, per il Comune di Roma, i Vigili Urbani, che operano sul territorio comunale,

forniscono gran parte dei dati su supporto informatico, mentre la parte residuale è fornita dalle

altre forze dell’ordine che inviano direttamente i modelli cartacei.

Il modello di rilevazione è particolarmente articolato ed è suddiviso in diverse sezioni:

1. Data e località dell’incidente, organo di rilevazione, organo coordinatore

2. Localizzazione dell’incidente

3. Luogo dell’incidente

4. Natura dell’incidente

5. Tipo di veicoli coinvolti

6. Circostanze dell’incidente

7. Veicoli coinvolti

8. Conseguenze dell’incidente alle persone

9. Conseguenze dell’incidente ai veicoli

10. Nominativo dei morti, dei feriti e Istituto di ricovero

1 ISTAT – nota metodologica

2 Sono quindi esclusi quelli che si sono verificati in aree come cortili, stazioni di servizio, deposito di mezzi, strade

ferrate riservate esclusivamente al trasporto tranviario e ferroviario etc. 3

Persone decedute sul colpo (entro 24 ore) o decedute dal secondo al trentesimo giorno, a partire da quello dell’incidente compreso.

4 Persone che hanno subito lesioni, di qualsiasi gravità, al proprio corpo a seguito dell’incidente.

5 Carabinieri, Polizia, Polizia provinciale, Vigili Urbani

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Trend complessivo

Nel territorio del Comune di Roma si verificano ogni giorno, mediamente, 50 incidenti

stradali con 66 feriti e mediamente quasi quattro morti a settimana.

Nel corso del 2008 gli incidenti stradali rilevati sono stati 18.181 che hanno provocato il

decesso di 190 persone e 24.062 feriti; si consolida una tendenza di progressiva diminuzione del

numero delle vittime, dei feriti e degli incidenti rispetto agli anni passati.

Dal paragone con l’anno precedente, il 2007, la diminuzione degli incidenti è stata

piuttosto significativa e pari all’8,9%, superiore alla variazione nazionale del 3,7%; di importanza

analoga è stata la diminuzione dei feriti (-8,5%), quasi doppia rispetto a quella italiana, mentre il

calo dei morti, seppur importante, è stato di minore intensità (-5,5%) ed inferiore rispetto

all’andamento nazionale che ha fatto registrare un calo del 7,8%.

Incidenti, morti, feriti, indicatori e variazioni % - Comune di Roma 2006-2008

2006 2007 2008 Media

giornaliera 2006

Media giornaliera

2007

Media giornaliera

2008

var% 2006/2007

var% 2007/2008

Incidenti 21.452 19.960 18.181 58,8 54,7 49,8 - 7,0 - 8,9

Morti 231 201 190 0,6 0,6 0,5 - 13,0 - 5,5

Feriti 28.209 26.299 24.062 77,3 72,1 65,9 - 6,8 - 8,5

Indice di mortalità6 x 1000 1,08 1,01 1,05 - 6,5 3,8

Indice gravità7 0,81 0,76 0,78

Fonte: ISTAT-ACI

Nel Libro Bianco del settembre 2001 è indicato l’obiettivo UE di ridurre il numero delle

vittime della strada nel decennio 2000-2010 del 50%8. L’Italia è arrivata a ridurre la mortalità su

strada del 33%. A Roma il calo dal 2000 è stato del 16,2%, per quanto riguarda le vittime queste

erano 296, quindi con una diminuzione del 35,8% ancora lontano dall’obiettivo europeo.

6 L’indice di mortalità stradale è dato dal rapporto tra il numero dei decessi, causati dagli incidenti, ed il numero dei

sinistri. Questo indice, che per il caso di Roma è stato moltiplicato per 1000, indica il numero di decessi medio ogni 100 incidenti. 7 L’indice di gravità è legato al concetto di pericolosità media del sinistro. E’ determinato dal rapporto tra i morti e le

persone infortunate (cioè morti + feriti). E’ una misura più raffinata dell’indice di mortalità perché a parità di soggetti coinvolti in incidenti, cresce al crescere del numero dei decessi. 8 “La sicurezza: una responsabilità condivisa” – Ing. Francesco Mazzone ACI 2009

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Nel triennio esaminato, 2006-2008, il numero degli incidenti è passato da 21.452 a 18.181,

i feriti da 28.209 a 24.062 ed i morti da 231 a 190. In termini di variazioni percentuali il calo sul

numero degli incidenti è stato pari al 15,2%, quello relativo ai feriti è stato del 14,7% ed infine il

numero dei morti è diminuito del 17,7% .

Nello stesso triennio si è registrato inizialmente una diminuzione della gravità degli

incidenti: infatti l’indice di mortalità era pari a 1,08 nel 2006 per arrivare a 1,01 nel 2007 e l’indice

di gravità passava dallo 0,81 del 2006 allo 0,76 del 2007. Questo andamento positivo registra un

leggero peggioramento passando dal 2007 al 2008 difatti, sia l’indice di mortalità che quello di

gravità, rimontano leggermente passando da 1,01 nel 2007 a 1,05 nel 2008 e dallo 0,76 allo 0,78

rispettivamente. In ogni caso questi indici nel periodo considerato si sono mantenuti sempre a

livelli decisamente più bassi rispetto al dato nazionale. Ciò è dovuto al fatto che si tratta di

incidentalità urbana, quindi un contesto dove la congestione dovuta al traffico è maggiore e

conseguentemente le velocità più ridotte.

Tasso di mortalità e di gravità nel triennio 2006-2008

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

2006 2007 2008

Tasso mortalità x 100 Indice gravità x 100

Fonte: ISTAT-ACI – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

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Confronto con i Comuni con popolazione superiore ai 250.000 abitanti

In questo paragrafo si vuole confrontare la situazione dell’incidentalità di Roma con quella

degli altri Comuni italiani con popolazione superiore ai 250.000 abitanti.

Giova ricordare qualche dato generale del Comune di Roma per far capire le dimensioni di

cui stiamo parlando:

• Popolazione nel 2008: oltre 2,7 milioni di abitanti

• Estensione: 128.530, 60 ettari

• Parco veicolare: 2.544.216 di cui autovetture 1.923.397.

Parco veicolare di Roma nel 2008

Tipologia veicoli N. %

AUTOVETTURE 1.923.397 75,5

MOTOCICLI 391.057 15,4

AUTOCARRI TRASPORTO MERCI 155.508 6,1

AUTOVEICOLI SPECIALI / SPECIFICI 29.819 1,2

RIMORCHI E SEMIRIMORCHI SPECIALI / SPECIFICI

24.438 1,0

AUTOBUS 7.125 0,3

RIMORCHI E SEMIRIMORCHI TRASPORTO MERCI

6.121 0,2

TRATTORI STRADALI O MOTRICI 2.959 0,1

MOTOCARRI E QUADRICICLI TRASPORTO MERCI

2.149 0,1

MOTOVEICOLI E QUADRICICLI SPECIALI / SPECIFICI

1.639 0,1

ALTRI VEICOLI 4 0,0

TOTALE 2.544.216 100,0

Fonte: ACI

Considerate queste dimensioni per il Comune di Roma, sia in termini di popolazione che di

estensione, non sarebbe adatto un confronto sui valori assoluti, sui quali Roma ha sicuramente il

primato9, bensì si procederà a fare dei paragoni relativizzando il dato sugli incidenti stradali e

sulla loro gravità con la popolazione residente, che seppur con i suoi limiti, può rappresentare una

utile base di riferimento.

Gli incidenti che avvengono in questi Comuni rappresentano, nel periodo esaminato, circa

un terzo degli incidenti che avvengono a livello nazionale, una quota che ha fatto registrare un

peso decrescente: pari al 28,7% nel 2006 e al 27,5 nel 2008, quelli che avvengono a Milano10 e

Roma insieme coprono oltre il 50% di tutti gli incidenti che avvengono nei Grandi Comuni.

9 Nel 2008 il 30% degli incidenti avveniva nel Comune di Roma, Milano ne conta il 22,5% con una popolazione che è

meno della metà di quella romana. 10

Il parco autovetture del Comune di Milano al 31/12/2008 è pari a 723.932, meno del 40% di quello di Roma

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In generale, per quasi tutti i comuni esaminati, il trend dell’incidentalità nel triennio 2006-

2008 è virtuoso, soprattutto nell’ultimo biennio: quasi ovunque si assiste ad una decrescita del

numero di incidenti, in controtendenza nell’ultimo biennio solo Bari e Messina che hanno avuto un

piccolo incremento nel numero degli incidenti tra il 2007 ed il 2008; il decremento più significativo

lo ha avuto Firenze subito seguita da Catania e Milano.

Firenze e Milano sono i comuni-capoluogo dove si sono registrati, nel triennio esaminato,

più incidenti rispetto alla popolazione residente: nel 2008 a Firenze si sono avuti 9,2 incidenti ogni

1000 abitanti mentre a Milano 10,4 e a Roma 7,1. L’indicatore di Milano è nel 2008 il peggiore dei

Grandi Comuni esaminati.

Milano

Genova

Firenze

Catania

BolognaBari

Napoli

TriesteTorino

Roma

Messina

Venezia

Verona

Palermo

0

2

4

6

8

10

12

14

2006 2007 2008

Fonte: ACI-ISTAT – Elaborazioni Ufficio di Statistica e censimento

Roma e Milano sono i Comuni con la “maglia nera” per quanto riguarda la mortalità,

sommando i valori assoluti dei decessi per incidente stradale in questi due territori si ottiene una

quota che si avvicina al 50% di tutti i morti dei grandi Comuni, segue Torino.

Al fine di rendere confrontabili i dati sulla mortalità su strada nei diversi comuni si sono

messi a confronto i rapporti tra il numero dei decessi rispetto a 100.000 residenti. Rispetto alla

mortalità dovuta ai sinistri il trend del 2006 al 2008 è mediamente positivo. Ci sono stati solo due

casi in controtendenza: quello di Catania dove il numero di decessi per 100.000 abitanti è passato

da 9,6 a 12,3 e quello di Genova che era prossimo allo 0 nel 2007 ed è aumentato a 2,9; i margini

di miglioramento rispetto a quelli relativi al dato sull’incidentalità sono stati, in alcuni casi

particolarmente apprezzabili come ad esempio Bologna e Firenze. Per quanto riguarda Roma il

calo della mortalità è stato più contenuto rispetto gli altri Comuni soprattutto tra il 2007-2008.

Incidenti ogni 1000 abitanti nei Comuni con oltre 250.000 abitanti – Anni 2006-2008

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Messina

Venezia

Verona

Palermo

Trieste

Roma

TorinoFirenze

Milano

Napoli

Genova

Bari

Bologna

Catania

0

2

4

6

8

10

12

14

2006 2007 2008

Fonte: ACI-ISTAT – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

Analogamente a quanto osservato fino a questo momento, anche il numero dei feriti, in

valore assoluto, ha subito una contrazione nel periodo considerato in quasi tutti i Comuni con oltre

250.000 abitanti. Le cose cambiano se rapportiamo il numero dei feriti alla popolazione residente:

diversi sono i Comuni che hanno visto peggiorare nell’ultimo biennio la situazione, i casi più

eclatanti sono Genova, Milano, Firenze e Bari. Catania, Messina e Napoli sono tra quelli più

virtuosi. Per quanto riguarda Roma si è passati da 7,4 feriti ogni 1000 abitanti del 2007 a 8,9 nel

2008.

M ila no

Palermo

Ve ro na

Ve ne zia

M e s s ina

B a ri

B o lo gna C a ta nia

F ire nze

Ge no va

Na po li

R o m a

To rino

Trie s te

0

2

4

6

8

10

12

14

16

2006 2007 2008

Fonte: ACI-ISTAT – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

Morti ogni 100.000 abitanti nei Comuni con oltre 250.000 abitanti – Anni 2006-2008

Feriti ogni 1000 abitanti nei Comuni con oltre 250.000 abitanti – Anni 2006-2008

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Dove avvengono gli incidenti

Le tipologie di strade dove il tasso di mortalità è più importante sono quelle provinciali,

regionali o statali fuori dall’abitato, qui il tasso di mortalità nel 2008 è circa 2 volte e mezzo quello

medio della città mentre in autostrada tasso di mortalità è quasi doppio rispetto a quello medio

comunale.

Le strade extraurbane nel 2008, rispetto al 2007, hanno fatto registrare delle diminuzioni

dei tassi di mortalità, particolarmente importanti nel caso delle strade provinciali, regionali o statali

fuori dall’abitato.

In controtendenza sono invece le strade urbane che dal 2007 al 2008 hanno fatto

registrare un incremento dell’indice di mortalità, che è passato da 0,76 a 0,87; analogamente

nelle altre strade entro l’abitato dove il peggioramento è stato ancora più significativo da 1,20 a

1,81.

Tasso di mortalità rispetto al tipo di strada - Anni 2006-2008

Tasso mortalità TIPO DI STRADA

2006 2007 2008

Strada urbana 0,9 0,8 0,9

Altra strada entro l'abitato 1,2 1,2 1,8

Provinciale, regionale o statale fuori dall'abitato 3,7 4,0 2,5

Autostrada 1,3 2,1 1,9

Altra strada fuori dall'abitato 2,9 3,1 1,3

Totale 1,1 1,0 1,0

Fonte: ISTAT-ACI – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

Analoga situazione la ritroviamo per l’indice di gravità: cali, anche importanti, per le strade

fuori dall’abitato (da 2,69 a 1,70 e per l’autostrada (da 1,41 a 1,26). Si registrano invece degli

aumenti nelle strade urbane (da 0,58 a 0,67) e nelle altre strade entro l’abitato (da 0,88 a 1,30).

Indice di gravità rispetto al tipo di strada – Anni 2006-2008

Indice gravità TIPO DI STRADA

2006 2007 2008

Strada urbana 0,7 0,6 0,7

Altra strada entro l'abitato 0,9 0,9 1,3

Provinciale, regionale o statale fuori dall'abitato 2,4 2,7 1,7

Autostrada 0,9 1,4 1,3

Altra strada fuori dall'abitato 2,0 2,1 0,9

Totale 0,8 0,8 0,8

Fonte: ISTAT-ACI - Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

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Quando avvengono gli incidenti - Mese

Le analisi sugli incidenti rispetto al mese in cui avvengono ha messo in luce delle

regolarità: infatti nel triennio esaminato è agosto il mese con il minor numero di incidenti.

Nel 2008 il mese che ha fatto registrare il maggior numero di incidenti è ottobre pari a

1.751 (9,5% del totale incidenti) immediatamente preceduto da luglio con 1.701 sinistri (9,4%);

nel 2006 e nel 2007 sono stati maggio (9,9% e 9,8% rispettivamente) e giugno (9,3% e 9,6%).

Anche a livello nazionale il mese con più incidenti è luglio, quindi Roma ha un andamento

analogo a quello italiano medio.

Numero di incidenti secondo il mese di accadimento – Anni 2006-2008

800

1.000

1.200

1.400

1.600

1.800

2.000

2.200

Gen

naio

Febbr

aio

Mar

zo

Aprile

Mag

gio

Giugn

o

Lugl

io

Agosto

Sette

mbr

e

Otto

bre

Nov

embr

e

Dicem

bre

2006 2007 2008

Fonte: ACI-ISTAT – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

Gennaio, giugno e luglio sono i mesi che, nel 2008, hanno fatto registrare, in valore

assoluto, il maggior numero di decessi; se valutiamo l’indice di mortalità si osserva che agosto e

dicembre sono, invece, tra quelli dove questo indice è più alto se raffrontato con quello degli altri

mesi dell’anno (1,4 e 1,3 rispettivamente).

Nel 2007 sono stati luglio e marzo e nel 2006 febbraio e ottobre a far registrare un

maggior numero di morti.

Passando dai valori assoluti agli indici di mortalità si nota che nel 2007 sono i mesi di

luglio ed agosto ad avere i valori più alti (1,7 e 1,4 rispettivamente). Ad agosto ci sono meno

incidenti ma più gravi, dove si paga un prezzo in termini di vite umane decisamente alto.

Il mese nel 2008 in cui la mortalità è stata più bassa è ottobre dove l’indice vale 0,5.

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Indice di mortalità secondo il mese – Anni 2006-2008

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

1,4

1,6

1,8

2,0

Gen

naio

Febbr

aio

Mar

zo

Aprile

Mag

gio

Giu

gno

Luglio

Agosto

Sette

mbr

e

Otto

bre

Nov

embr

e

Dicem

bre

2006 2007 2008

Fonte:ACI-ISTAT – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

- Giorno della settimana

Nel 2008 i giorni della settimana in cui si sono registrati il maggior numero di incidenti sono

stati il martedì ed il mercoledì (2.913 e 2.912 rispettivamente pari al 16%) seguiti dal venerdì con

(2.804 incidenti pari al 15,4%) giornata che preannuncia spesso le partenze del fine settimana.

Domenica è la giornata in cui ne avvengono notoriamente di meno (9,8%) ma questo dato è

influenzato da un minor flusso di traffico.

Distribuzione degli incidenti secondo il giorno della settimana (%) – Anni 2006-2008

LuMa Mer

GioVen

Sab

Dom

6

8

10

12

14

16

18

2006 2007 2008

Fonte:ACI-ISTAT – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

Analizzando la mortalità rispetto al giorno della settimana in cui avviene l’incidente si nota

una diversa distribuzione nel corso dell’ultimo biennio: nel 2008 aumenta la quota di decessi,

rispetto all’anno precedente, del sabato e della domenica; nel 2007 il 10,4% dei morti per

incidente stradale avveniva di sabato e parimenti la domenica, mentre nel 2008 ben il 18,4% dei

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decessi avviene il sabato ed il 13,7% la domenica, quindi nel we si concentrano circa un terzo

delle morti su strada.

Altro giorno nero è il martedì sebbene si registri un miglioramento rispetto all’anno

precedente.

Morti per giorno della settimana - Anni 2006-2008

GIORNO DELLA SETTIMANA 2006 2006% 2007 2007 % 2008 2008

Lunedì 47 20,3 34 16,9 21 11,1

Martedì 30 13,0 38 18,9 29 15,3

Mercoledì 28 12,1 25 12,4 25 13,2

Giovedì 25 10,8 34 16,9 26 13,7

Venerdì 41 17,7 28 13,9 28 14,7

Sabato 32 13,9 21 10,4 35 18,4

Domenica 28 12,1 21 10,4 26 13,7

Totale 231 100,0 201 100,0 190 100,0

Fonte: ACI-ISTAT – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

DomSab

VenGio

Mer

MaLu

0

5

10

15

20

25

2006 2007 2008

L’andamento del numero dei feriti rispetto ai giorni della settimana in cui accadono gli

incidenti stradali segue la tendenza degli incidenti: si nota infatti che l’indice di lesività11 nel 2008

aumenta maggiormente nei giorni di martedì, mercoledì e sabato.

Distribuzione dei feriti secondo il giorno della settimana (%) – Anni 2006-2008

Dom

Sab

VenGio

MerMaLu

6

8

10

12

14

16

18

2006 2007 2008

Fonte: ACI-ISTAT – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

11

Pari al rapporto tra il numero dei feriti ed il numero degli incidenti moltiplicato 100.

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- Orario Nel triennio esaminato, la fascia oraria in cui si rileva il maggior numero di incidenti stradali

è quella che va dalle 14 alle 17 dove si concentrano ben oltre il 24% degli eventi, seguiti dalla

fascia oraria che va dalle 10 alle 13. Scendendo nel dettaglio le ore 9, quasi certamente dovuti

agli spostamenti casa-lavoro, e le ore 18 quando c’è il maggior flusso di rientro verso casa

cumulato ad un maggiore affaticamento.

Nei tre anni esaminati le ore in cui avvengono più incidenti nel corso della giornata, sono

in sintonia con quanto si registra a livello nazionale.

Distribuzione degli incidenti secondo l’orario di accadimento (%) – Anni 2006-2008

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

5,5

6,0

6,5

7,0

7,5

8,0

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24

2006% %2007 %2008

Fonte: ACI-ISTAT – Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

Nel 2008 gli indici di mortalità più importanti si riscontrano a mezzanotte (3,9), alle ore 4,

ben cinque volte e mezzo l’indice medio (5,5) e alle 6 del mattino (5,2), in sintonia con quanto si

registra anche a livello nazionale.

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Numero di deceduti ed indice di mortalità secondo l’ora dell’incidente

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24

Morti Indice di mortalità

Fonte: ACI-ISTAT - Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

- La notte

Gli incidenti che avvengono durante la notte sono sicuramente più gravi degli incidenti che

avvengono durante il giorno, infatti la mortalità in questa fascia oraria è pari, nel 2008, al 36,8% di

quella totale. Tale quota percentuale è ben superiore alla stessa riferita agli anni precedenti: la

mortalità per incidente stradale è diminuita, infatti, ma non durante la notte.

Rispetto alla fascia di età sono i giovani ad essere quelle maggiormente colpiti.

Morti di notte per classe di età - Anni 2006-2008

CLASSE DI ETA' 2006 %2006 2007 %2007 2008 %2008

Fino a 13 anni 0 0,0 1 2,0 0 0,0

14 - 17 1 1,6 3 6,1 3 4,3

18 - 29 23 35,9 25 51,0 27 38,6

30 - 54 24 37,5 16 32,7 30 42,9

55 - 64 4 6,3 3 6,1 3 4,3

65 ed oltre 0 0,0 0 0,0 7 10,0

Imprecisata 12 18,8 1 2,0 0 0,0

Totale 64 100,0 49 100,0 70 100,0 Fonte: ACI-ISTAT - Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

0

5

10

15

20

25

30

35

Fino a 13

anni

14 - 17 18 - 29 30 - 54 55 - 64 65 ed oltre Imprecisata

2006

2007

2008

Fonte: ACI-ISTAT - Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

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Il giovedì ed il venerdì sono i giorni in cui avvengono la maggior parte degli incidenti

mortali notturni il (44% circa). Questa situazione ha subito dei cambiamenti nel corso degli ultimi 3

anni: infatti nel 2006 gli incidenti notturni con esito mortale avvenivano essenzialmente il lunedì

(31,3%) ed il sabato (21,9%), mentre nel 2007 venerdì e domenica mantenevano il primato,

entrambi con il 18,4%.

Rispetto ai feriti degli incidenti che avvengono di notte si sta registrando una leggera

crescita, nel 2006 la quota di questi sul totale dei feriti era dell’1,7%, per salire all’1,8% nel 2007

e arrivare al 2,1% nel 2008. E’ probabile che ciò sia dovuto al tasso di occupazione dei veicoli: la

sera si esce per divertirsi, generalmente in compagnia e quindi nelle auto ci sono più persone

rispetto alla situazione diurna.

Analogamente a quello che si è registrato per gli incidenti mortali, le classi di età

maggiormente colpite sono quelle 18-29 seguite da quelle nella classe 30-54 che insieme

contano, nel 2008, l’88% dei feriti in fascia notturna, una percentuale in sintonia con gli anni

precedenti, ma in leggera ripresa rispetto al 2006.

Distribuzione della mortalità negli incidenti notturni secondo la classe di età – Anni 2006-2008

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

Fino a 13

anni

14 - 17 18 - 29 30 - 54 55 - 64 65 ed o ltre Imprec isata

2006

2007

2008

Fonte: ACI-ISTAT - Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

Analizzando il dato dei feriti negli incidenti notturni rispetto al giorno della settimana in cui

avvengono, si nota che in tutto il triennio esaminato, i giorni dove maggiormente si concentrano

questi eventi sono il venerdì ed il sabato, dove nel 2008 confluiscono il 47% dei feriti, in leggera

crescita sia rispetto al 2007 che al 2006.

Feriti per giorno della settimana di notte - Anno 2006-2008

giorni della settimana 2006 2006% 2007 2007% 2008 2008%

Lunedì 492 11,2 355 8,4 310 8,5

Martedì 479 10,9 459 10,9 387 10,7 Mercoledì 507 11,5 512 12,2 382 10,5

Giovedì 515 11,7 549 13,1 465 12,8

Venerdì 845 19,2 733 17,4 785 21,6 Sabato 1.119 25,4 1.112 26,4 923 25,4

Domenica 445 10,1 486 11,6 376 10,4 Totale 4.402 100,0 4.206 100,0 3.628 100,0 Fonte: ACI-ISTAT - Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

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Caratteristiche degli infortunati

I maggiormente colpiti negli incidenti stradali sono i conducenti, che rappresentano nel

2008 il 63,7% dei deceduti, contro il 57,6% del 2006.

Per quanto riguarda i passeggeri, nel triennio preso in considerazione, il trend è positivo: si

è passati da una quota del 17,7% nel 2006 ad una dell’8,1% nel 2008, probabilmente questo

dato è influenzato anche da un più consapevole uso delle cinture di sicurezza anche per i

passeggeri che sono seduti posteriormente.

In controtendenza il fenomeno sull’utenza debole12, in particolare i pedoni. Nel corso

dell’ultimo triennio la quota dei pedoni deceduti a causa di incidente stradale è aumentata fino ad

arrivare al 27,4% delle morti per incidente nel 2008, quindi quasi un terzo della mortalità riguarda

una persona che non era in un mezzo di trasporto. Questo fenomeno è stato riscontrato anche a

livello nazionale: nel 2008 in Italia ben 648 pedoni sono deceduti in incidente stradale13, di questi

circa un quarto stava attraversando un passaggio pedonale14 questo è dovuto da un lato ad una

carenza infrastrutturale degli attraversamenti stessi e dall’altro ad una probabile minore

attenzione dei pedoni che pensano istintivamente di essere al sicuro sulle strisce. Dal punto di

vista dell’età notiamo che sono maggiormente colpite le classi di età più anziane: nel 2008 il

61,5% dei pedoni deceduti aveva un’età superiore ai 65 anni, quota che nel 2006 era pari al

56,1%. Anche questo aspetto lo si riscontra anche a livello nazionale. Il tema della sicurezza dei

pedoni, alla luce di questi dati, diventa assolutamente prioritario.

Da uno studio ACI, su un campione di dieci attraversamenti pedonali15 in 31 città europee

del 2009, nell’ambito del Programma EPCA16, Roma è stata classificata penultima per il secondo

12 artt. 16 e 120 della Costituzione 13 “Test degli attraversamenti pedonali 2009” – EPCA European Pedestrian Crossino Assessment, ACI 2009. 14 Secondo il Nuovo Codice della Strada (D. Lgs 30 aprile 1992, n. 285) l’attraversamento pedonale è la parte della carreggiata, opportunamente segnalata ed organizzata, sulla quale i pedoni in transito dall’uno all’altro lato della strada godono della precedenza rispetto ai veicoli. 15 I test di Roma sono stati effettuati nell’area Ottaviano-San Pietro, zona centrale di grande interesse turistico, nei seguenti attraversamenti pedonali:

o viale Giulio Cesare all’incrocio con via Fabio Massimo o via Fabio Massimo all’incrocio con via degli Scipioni o via Silla all’incrocio con via dei Gracchi o via Cola di Rienzo all’incrocio con via Catone o piazza del Risorgimento all’incrocio con via Ottaviano o piazza del Risorgimento all’incrocio con via di Porta Angelica o via della Conciliazione all’incrocio con piazza Pio XII o via della Conciliazione all’incrocio con via San Pio X o piazza Pia all’incrocio con via della Conciliazione o via Cola di Rienzo all’incrocio con via Fabio Massimo

16

Gli attraversamenti pedonali esaminati erano di diverse tipologie, semaforizzati e non, alle intersezioni e non, su strade a senso unico, a doppio senso di marcia etc. Le categorie di sicurezza prese in esame sono 1 – Caratteristiche generali peso 23% (lunghezza dell’attraversamento, isole pedonali salvagente, durata della fase di rosso, condizione manto stradale etc.), 2 – Visibilità diurna peso 26% (visibilità della segnaletica orizzontale e verticale per i conducenti, ampiezza degli attraversamenti etc.), 3 – Visibilità notturna peso 32% (condizioni di illuminazione, visibilità notturna della segnaletica orizzontale e verticale per i conducenti etc.), 4 – Accessibilità peso 19% (presenza di marciapiedi sagomati, presenza di percorsi tattili, di dispositivi acustici etc.). Gli attraversamenti sono stati poi classificati sulla base di un sistema a punti con le seguenti valutazioni: Ottimo, Buono, Sufficiente, Insoddisfacente e Scarso.

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anno consecutivo17. Tra le peggiori carenze riscontrate si annoverano: assenza di isole pedonali,

cicli semaforici non ben dimensionati in termini di rossi pedonali, manutenzione della segnaletica

orizzontale e verticale e della pavimentazione carenti, presenza di auto che ostacolano la

visibilità, rampe di accesso per disabili con pendenze elevate ed infine assenza di percorsi tattili

per non vedenti.

E’ da precisare che in termini assoluti i valori non sono elevati, ma deve comunque far

riflettere che tra i più colpiti ci siano proprio le persone più anziane che hanno riflessi minori,

minore capacità visive, uditive e motorie.

Pedoni deceduti negli incidenti stradali per classe di età - Anni 2006-2008

2006 2007 2008 2006% 2007% 2008% CLASSE DI ETA'

Pedoni %

Fino a 13 anni 0 0 1 0,0 0,0 1,9

14 - 17 1 0 0 1,8 0,0 0,0

18 - 29 0 5 3 0,0 11,6 5,8

30 - 54 20 10 14 35,1 23,3 26,9

55 - 64 4 1 2 7,0 2,3 3,8

65 ed oltre 32 25 32 56,1 58,1 61,5

Imprecisata 0 2 0 0,0 4,7 0,0

Totale 57 43 52 100,0 100,0 100,0

Fonte: ACI-ISTAT - Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

Rispetto ai feriti la situazione è analoga a quanto registrato per la mortalità: sono i

conducenti i maggiormente colpiti, sebbene con un andamento costante nel periodo esaminato.

17

c i ty : R o m e

C r o s sin g s ys te m V isib il i t y D A Y T IM E V is ib il i ty N IG H T T IM E A c ce s s ib il i tyO V E R A L L

E V A L U A T IO N

1v ia le G iu lio C e s a re in t e rs ec tion v ia

F ab io M ass im o - - - - - -

2v ia Fab io M a s s im o in t e rs ec tion v ia

de g li S cip ion i - - - o -

3 v ia S il la in t e rs e c tion v ia de i G ra c c h i o - + + o

4via C o la d i R ie n zo in t e rs e c t ion via

C a t on e - - - - o -

5p ia z za d e l R is o rg im e n to

in t e rs e c t ion via O t t avia no - - - - o -

6p ia z za d e l R iso rg im e n t o

in t e rs ec tio n v ia d i P o rt a A ng e lic a + + + + o +

7v ia d e lla C on c il ia z ion e in t e rs ec tio n

p ia zz a P io X II- o + - o

8v ia d e lla Co n cil izion e in t e rs e c t io n

via S an P io X - + + -- o

9p ia z za P ia in t e rs e c tio n v ia de lla

C o nc il ia z ion e- + + + + +

1 0via C o la d i R ie n zo in t e rs e c t ion via

F ab io M ass im o - + + + o o

N u m b e r a n d N a m e

P e d e s tr ia n C ro s s in g

Fonte: EPCA 2009

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Per i passeggeri feriti si registra un leggero miglioramento nel passaggio dal 2006 al 2008,

passando dal 23% al 20,7% .

I pedoni che rimangono feriti a causa di un incidente stradale sono in progressivo e

costante aumento nel corso del triennio esaminato: si passa da una quota del 7,8% nel 2006

all’8,9% nel 2008. In analogia a quanto si registra nel caso di pedoni che restano uccisi durante

un sinistro, la classe più colpita è quella oltre 65, la composizione per età rimane però più stabile

nel corso del tempo.

Circostanze dell’incidente

Nel periodo esaminato la principale causa di incidente è da imputare al mancato rispetto

dei segnali stradali: nel 2006 quasi un terzo dei sinistri, il 28,5%, era dovuta a questa

motivazione, nel 2007 il dato rimane di fatto stabile, 28,4%, e nel 2008 si osserva un leggero

miglioramento, sebbene la percentuale rimane comunque elevata. Segue in ordine di importanza

il mancato rispetto della distanza di sicurezza che nel triennio preso in considerazione è causa

mediamente del 23,6% degli incidenti.

Infine, in ordine di importanza, la terza circostanza che determina l’incidente è la velocità

che è causa di incidente per il 13,1% dei casi nel 2006, per il 14,0% nel 2007 e del 12% nel

2008.

Questa ultima circostanza è quella che maggiormente pesa negli incidenti mortali: infatti

nel 2006 oltre un terzo di questi era provocato dalla velocità (32,5%), percentuale che scende al

19,9% nel 2007 e che purtroppo risale in modo importante nel 2008 arrivando al 24,2%.

La somma di queste tre cause provoca oltre il 60% degli incidenti ed il 56,9% medio di

incidenti mortali, aggiungendo anche la guida distratta si arriva a quote che superano il 77% degli

incidenti ed il 76,3% medio degli incidenti mortali.

Per la gravità degli effetti, va ricordata l’alterazione dello stato psico-fisico del conducente

dovuto ad alcool e droghe cause che pesano per l’1,4% sugli incidenti totali, ma diventano il 5,9%

se ci si riferisce agli incidenti mortali. E’ molto probabile che l’intensità di questo fenomeno sia

sottostimata è comunque positivo che l’attenzione a questi fenomeni sia aumentata e che la

quantità di alcool ammessa dal nuovo codice della strada sia diminuita.

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Frequenza delle circostanze presunte d’incidente – Anni 2006-2008

TOTALI 2006 MORTALI

2006 TOTALI 2007

MORTALI 2007

TOTALI 2008 MORTALI

2008 CIRCOSTANZE D'INCIDENTE

N. % N. % N. % N. % N. % N. %

Velocità 2.396 13,1 55 32,5 2.416 14,0 33 19,9 1.851 12,0 37 24,2

Guida distratta 2.290 12,5 30 17,8 2.198 12,7 29 17,5 2.347 15,2 23 15,0

Contromano 798 4,3 20 11,8 801 4,6 10 6,0 707 4,6 14 9,2

Procedeva senza mantenere la distanza di sicurezza

4.330 23,6 22 13,0 4.102 23,8 24 14,5 3.608 23,4 18 11,8

Sorpasso 432 2,4 4 2,4 452 2,6 5 3,0 308 2,0 2 1,3

Non rispettava i segnali 5.225 28,5 20 11,8 4.899 28,4 41 24,7 4.293 27,9 28 18,3

Manovrava irregolarmente 1.240 6,8 5 3,0 1.228 7,1 9 5,4 1.206 7,8 9 5,9

Difetti del veicolo 13 0,1 - - 12 0,1 - - 7 - - -

Alcool e Droghe 178 1,0 1 0,6 234 1,4 4 2,4 223 1,4 9 5,9

Malessere 11 0,1 3 1,8 21 0,1 3 1,8 22 0,1 5 3,3

Sonno 5 - - - 4 - - - 10 0,1 - -

Altro 1.428 7,8 9 5,3 882 5,1 8 4,8 814 5,3 8 5,2

Totale 18.346 100,0 169 100,0 17.249 100,0 166 100,0 15.396 100,0 153 100,0

Procedeva regolarmente 16.918 - 140 - 16.127 - 129 - 14.580 - 116 -

Manovrava regolarmente 1.792 - 16 - 1.606 - 9 - 1.592 - 9 -

Circostanza imprecisata 66 - 0 - 80 - 2 - 198 - 2 -

COINVOLGIMENTO DI PEDONE:

Pedone non responsabile 876 44,5 24 42,1 850 44,2 17 44,7 845 44,1 19 38,8

Pedone corresponsabile 1.087 55,2 33 57,9 1.067 55,4 21 55,3 1.061 55,3 30 61,2

Imprecisato 7 0,4 - - 8 0,4 - - 12 0,6 - -

Totale 1.970 100,0 57 100,0 1.925 100,0 38 100,0 1.918 100,0 49 100,0

PRESENZA DI OSTACOLO SULLA CARREGGIATA:

Ostacolo urtato 2.238 55,9 23 54,8 1.884 59,8 29 54,7 1.668 58,3 27 58,7

Ostacolo evitato 1.754 43,8 19 45,2 1.258 40,0 24 45,3 1.185 41,4 19 41,3

Imprecisato 15 0,4 - - 6 0,2 - - 10 0,3 - -

Totale 4.007 100,0 42 100,0 3.148 100,0 53 100,0 2.863 100,0 46 100,0 Fonte: ACI_ISTAT - Elaborazioni Ufficio di Statistica e Censimento

Romina Polverini – Ufficio di Statistica – Comune di Roma Si ringrazia la Dott.ssa Lucia Pennisi della Direzione Studi e Ricerche ACI

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Roma Capitale I numeri di Roma Statistica e Censimento - Marketing Territoriale n° 2 - aprile/giugno 2010

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� Aci e Fondazione Caracciolo – “Test degli attraversamenti pedonali 2009 – EPCA: European Pedestrian Crossing Assessment”

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Mazzone ACI 2009

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� Sito dell’Automobile Club Italia: http://www.aci.it

� Sito dell’Istituto Superiore di formazione e ricerca per i trasporti: http://www.isfort.it

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� Sito www.eurotestmobility.com

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Finito di stampare il 30 settembre 2010

ISSN 2035-2794