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Economia Politica Appunti delle lezioni Massimo Carboni I costi di produzione

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Economia Politica

Appunti delle lezioni

Massimo Carboni

I costi di produzione

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IMPRESE E SETTORI INDUSTRIALI

In questo modulo analizzeremo il comportamento delle imprese e il modo

in cui sono organizzati i settori industriali (sia manifatturieri che dei

servizi).

Inizieremo con l’analizzare la struttura dei costi di una impresa tipica che

dipendono dalla tecnologia a prescindere dal tipo di mercato nel quale

opera l’impresa.

Vedremo poi come le imprese cercano di raggiungere il loro obiettivo

(che è sempre quello di massimizzare i profitti) e distingueremo tra le

diverse organizzazioni dei mercati. Vedremo come l’equilibrio di

concorrenza perfetta con libertà di entrata e uscita delle imprese

garantisce condizioni di efficienza di lungo periodo.

Vedremo poi il mercato di monopolio e gli altri mercati non concorrenziali

quali l’oligopolio e la concorrenza monopolistica.

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I costi di produzione

Inquadramento generale

L’obiettivo di questa unità è quello di definire i diversi tipi di costo di

produzione dell’impresa e il loro legame con la funzione di produzione.

Analizzeremo il legame tra i vari costi sia nel breve che nel lungo periodo.

L’esame dei costi di produzione è propedeutico all’analisi del processo

decisionale delle imprese (scegliere la quantità che massimizza il profitto)

che dipenderà dal tipo di mercato in cui operano. La sezione si chiude con

una tassonomia delle forme organizzative dei mercati che verranno

analizzate in dettaglio nelle successive unità.

Obiettivi di apprendimento

Esaminare da cosa sono costituiti i costi di produzione di un’impresa

analizzare il legame tra costi e funzione di produzione

imparare il concetto di costo marginale e di costo medio totale e il loro

legame

imparare la forma dei vari concetti di costo nel breve e nel lungo periodo

definire le diverse forme di organizzazione dei mercati

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Obiettivo dell’impresa

Obiettivo dell’impresa è la massimizzazione del Profitto (P) definito come

differenza tra Ricavo Totale (RT) e Costo Totale (CT)

P = RT – CT

Ricavo Totale: ammontare incassato dall’impresa per la vendita del suo

prodotto (quantità x prezzo)

Costo Totale: valore di mercato di tutti i fattori produttivi usati dall’impresa

per la produzione

Il costo va inteso come costo opportunità, ossia ciò a cui bisogna rinunciare

per acquistare un bene. Il costo opportunità può essere:

Costo esplicito: costo che richiede un esborso di denaro da parte

dell’impresa

esempio: per fare il pane si spendono € 1000 per acquistare la farina (si

rinuncia a € 1000 per avere la farina);

Costo implicito: costi che non richiedono un esborso di denaro da parte

dell’impresa

esempio. il fornaio può ottenere un reddito orario di € 50 svolgendo un’altra

attività (per ogni ora che dedica alla produzione di pane rinuncia a € 50)

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PROFITTO ECONOMICO

Profitto

economico

Costi impliciti

Costi espliciti

Costo

Opportunità

totale

Ricavo

Profitto

contabile

Costi espliciti

Ricavo

PROFITTO CONTABILE

Un esempio tipico di costo opportunità implicito è il costo del

capitale. Se spendo € 300 mila per acquisire una fabbrica, rinuncio a

€ 15 mila annui di interesse al 5% → costo opportunità

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Funzione di produzione

Funzione di produzione: relazione che intercorre tra la quantità di fattori

utilizzata per produrre un bene e la quantità prodotta di quel bene.

I fattori di produzione solitamente considerati sono: il lavoro, il capitale, la

terra (o risorse naturali)

Per ora, ci concentriamo sulla relazione tra fattore lavoro e quantità

prodotta, ipotizzando che gli altri fattori di produzione siano costanti.

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Numero

addetti

Quantità

prodotta

0 0

1 50

2 90

3 120

4 140

5 150

Prodotto

marginale

del lavoro

50

40

30

20

10Unità di

lavoro

Q

50

90

120

140150

1 2 3 4 5

Funzione di

produzione

50

40

30

20

10

1 2 3 4 5

Prodotto

marginal

e

0

Prodotto

marginale

decrescente

Unità di

lavoro

Prodotto marginale:

l’aumento di produzione generato da un aumento

unitario del fattore di produzione

Prodotto marginale decrescente:

regola per la quale il prodotto marginale di un fattore di

produzione diminuisce all’aumentare della quantità che

ne viene utilizzata nel processo produttivo, quando

gli altri fattori sono mantenuti costanti.

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La curva del costo totale

Per definire le sue scelte sulla quantità da produrre l’impresa terrà conto

dei costi di produzione, che possono essere di due tipi:

Costi fissi (CF): costi che non variano al variare della quantità prodotta

esempi: affitto del locale, servizio di vigilanza, ecc.

Costi variabili (CV): costi che cambiano al variare della quantità

esempi: acquisto materie prime, salari per i lavoratori, ecc

Costo Totale: (CT) costo complessivo sostenuto dall’impresa, somma di

costi fissi e variabili:

CT = CF + CV

Vediamo un esempio numerico in una tabella e poi tracciamo la curva del

costo totale che mette in relazione quantità prodotta e costo totale.

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Costo impianto Costo addetti Costo totale

30 0 30

30 10 40

30 20 50

30 30 60

30 40 70

30 50 80

Numero

addetti

Quantità

prodotta

Prodotto

marginale lavoro

0 0

1 50 50

2 90 40

3 120 30

4 140 20

5 150 10

Q

CT

50 90 150140120

304050607080

Curva del costo totale

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Diverse misure di costo

Un imprenditore è anche interessato a sapere quanto costa in media il

bene, oppure quanto costa aumentare la produzione di una unità. Per questo

introduciamo altre misure di costo.

• Costo medio totale: costo totale diviso per la quantità prodotta

CMeT = CT / Q

• Costo medio fisso: il totale dei costi fissi diviso per la quantità prodotta

CMeF = CF / Q

• Costo medio variabile: il totale dei costi variabili diviso per la quantità

prodotta

CMeV = CV / Q

• Costo marginale: incremento del costo totale indotto da un aumento di

una unità della quantità prodotta; variazione del costo totale diviso per la

variazione della quantità

Q

CTCM

=

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Q CT

0 3

1 3,30

2 3,80

3 4,50

4 5,40

5 6,50

6 7,80

7 9,30

8 11,00

9 12,90

10 15,00

CF CV

3 0

3 0,30

3 0,80

3 1,50

3 2,40

3 3,50

3 4,80

3 6,30

3 8,00

3 9,90

3 12,00 1,50

1,43

1,38

1,33

1,30

1,30

1,35

1,50

1,90

3,30

-

CMeT

1,20

1,10

1,0

0,9

0,8

0,7

0,6

0,5

0,4

0,3

-

CMeV

0,30

0,33

0,38

0,43

0,50

0,60

0,75

1,00

1,50

3,00

-

CMeF CM

0,3

0,5

0,7

0,9

1,10

1,30

1,50

1,70

1,90

2,10

-

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Figure 5 Thirsty Thelma’s Average-Cost and Marginal-Cost Curves

Copyright © 2004 South-Western

Costo

€3.50

3.25

3.00

2.75

2.50

2.25

2.00

1.75

1.50

1.25

1.00

0.75

0.50

0.25

Quantità0 1 432 765 98 10

CM

CMeT

CMeV

CMeF

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La forma delle curve di costo

Il Costo Marginale, a partire da un certo punto, è crescente

Questo riflette la caratteristica del prodotto marginale decrescente.

A seconda della tecnologia, la curva del Costo marginale può avere un primo

tratto decrescente, ma poi si verifica sempre che il costo per produrre una

unità di prodotto in più è più elevato man mano che cresce il livello di

produzione.

Il Costo Medio Totale ha una forma ad U

Ricordiamo che il CMeT = CMeF + CMeV. Poiché il CMeF decresce sempre

al crescere della produzione (un ammontare dato è ripartito su una quantità

crescente); mentre il CMeV cresce sempre (a causa del prodotto marginale

decrescente), la loro somma avrà un andamento prima decrescente e poi

crescente.

Il punto più basso della curva a U del Costo medio totale è detto Dimensione

efficiente dell’impresa.

Dimensione efficiente: quantità di prodotto che minimizza il costo medio totale

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Relazione tra Costo Medio Totale e Costo Marginale

quando il costo marginale è inferiore al costo medio totale, il costo medio

totale diminuisce

CMa < CMeT → CMeT decresce;

quando il costo marginale è superiore al costo medio totale, il costo medio

totale è crescente

Cma > CMeT → CMeT cresce.

quando costo marginale è uguale al costo medio totale, il costo medio totale

è al suo minimo

Cma = CMeT → Dimensione Minima Efficiente

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Copyright © 2004 South-Western

Quantità

Costi

0

CM

CMeT

Dimensione

minima

efficiente

La curva del Costo marginale interseca sempre

la curva del Costo Medio Totale nel suo punto di minimo

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Figure 6 Big Bob’s Cost Curves

Copyright © 2004 South-Western

Curva del Costo Totale

€18.00

16.00

14.00

12.00

10.00

8.00

6.00

4.00

Quantità

CT

42 6 8 141210

2.00

Costo

Totale

0

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Figure 6 Big Bob’s Cost Curves

Copyright © 2004 South-Western

Curve dei costi medi e del costo marginale

Quantità

Costi

€3.00

2.50

2.00

1.50

1.00

0.50

0 42 6 8 141210

CM

CMeTCMeV

CMeF

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I costi nel breve e nel lungo periodo

Per molte imprese la distinzione tra costi fissi e variabili dipende

dall’orizzonte temporale preso in considerazione. Molti costi, ad esempio

quelli per gli impianti o i contratti di locazione, sono fissi nel breve periodo

(BP) ma diventano variabili nel lungo periodo (LP) quando l’impresa può

fare i suoi aggiustamenti.

Pertanto le curve dei costi di breve periodo saranno diverse da quelle di

lungo periodo.

Vediamo tre curve dei costi medi totali di breve periodo relative a tre diverse

dimensioni di impianto e una curva di costo medio totale di lungo periodo.

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Quantità di

auto per giorno

0

Costi

medi

totali CMeT di BP

impianto

piccolo

CMeT di BP

impianto

medio

CMeT di BP

impianto

grandeCMeT di LP

1,200

€12,000

1,000

10,000

La curva di LP è più appiattita di quelle di BP, perché nel LP le imprese godono di maggiore flessibilità.

Per passare da una Q di 1.000 a 1.200 nel BP si possono assumere più operai, ma il CMeT di BP

aumenta da 10.000 a 12.000. Nel LP l’impresa può aumentare la dimensione degli impianti, assumere più operai,

ma il CMeT di LP non cambia.

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Economie e diseconomie di scala

La forma delle curve dei costi medi di breve e lungo periodo (che è

tipicamente a U) permette di fare importanti considerazioni sulla tecnologia di

produzione di un bene.

Economie di scala

la proprietà per cui il costo medio totale di lungo periodo diminuisce

all’aumentare della quantità prodotta

Dipendono dal fatto che una produzione più elevata permette di sfruttare

meglio la specializzazione del lavoro e specifiche funzioni dell’impresa quali

la ricerca tecnologica.

Diseconomie di scala

la proprietà per cui il costo medio totale di lungo periodo aumenta

all’aumentare della quantità prodotta

Sono provocate spesso da problemi di coordinamento tra le diverse mansioni

e funzioni, quando l’impresa assume dimensioni molto ampie

Rendimenti di scala costanti

la proprietà per cui il costo medio totale di lungo periodo resta invariato

all’aumentare della quantità prodotta

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Quantità di

auto per giorno

0

Costi

medi

totali CMeT di BP

impianto

piccolo

CMeT di BP

impianto

medio

CMeT di BP

impianto

grande

Economie

di

scala

Rendimenti

di scala

costanti

CMeT di LP

Diseconomie

di

scala

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Monopolio

(UD 14)

• rete acqua

• rete del gas

Oligopolio

(UD 15)

• computer

• benzina

Concorrenza monopolistica

(UD 15)

• vino

• magliette

Concorrenza perfetta

(UD 13)

• grano

• latte

Numero di imprese ?

Tipo di prodotto ?

Molte imprese

Una impresa

Poche imprese Prodotti

differenziatiProdotti identici

• numerosi venditori e compratori• beni perfettamente sostituibili• le imprese possono entrare ed uscire liberamente dal mercato

• un solo venditore• il bene non ha sostituti• barriere all’entrata

• pochi venditori• beni molto simili

• molti venditori• beni simili ma non identici