I corvi del Vaticano

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ERICFRATTINIconlacollaborazionediValeria

Moroni

ICORVIDELVATICANO

TraduzionediSimonaAcartieMarilisaSantaroneTitoloOriginale:LoscuervosdelVaticanoCopyright©EricFrattiniAlonso,2012©2013Sperling&KupferEditoriS.p.A.

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NotaDelRevisoreLe note si trovano al termine del testo, divise per capitoli. Per

richiamarleconvienedigitarenelcampo"trova"ilnumeroodiltitolodelcapitolo,quindiilnumerodellanota."

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Presentazione Con l’annuncio di dimissioni dell’11 febbraio 2013 si chiude il

pontificato di Joseph Ratzinger. La rinuncia, giunta più o meno asorpresa, è l’atto finale di quasi otto anni turbolenti, a trattiinquietanti, segnati da segreti e misteri che, probabilmente, inquell’ormai lontano 19 aprile 2005 – quando il cardinale Ratzingervenne eletto Sommo Pontefice –, lui stesso non poteva conoscere.BenedettoXVInonpotevasapere,peresempio,che,cosìcomeisuoipredecessori, avrebbe dovutomisurarsi con un osso duro: lo IOR obancavaticana.IcorvidelVaticanoripercorrelevicendedelrecentescandalo Vatileaks, e le inquadra nel contesto più ampio dei molti«segreti» dell’ultima monarchia assoluta d’Occidente: racconta unastoria dimaggiordomi traditori, fughe di informazioni, commissionid’indagine occulte, servizi di spionaggio e controspionaggio, prelatiche denunciano la corruzione e che vengono allontanatiimmediatamente da San Pietro. Parla di riciclaggio di denaro,infiltrazionimafiose,un’adolescentescomparsaeforsesfruttatacomeschiava sessuale, una guerra tra giornalisti e vertici della stampacattolica,unpresidentedelloIORchevienesfiduciatoechetemediessereassassinato,eaddiritturadiuncomplottoperuccidereilPapa.NelloStatodellaCittàdelVaticano, ieri comeoggi, la realtà superal’immaginazione.L’autore: Eric Frattini, scrittore e giornalista, è stato corrispondente dal

MedioOriente,lavorandoaBeirut,NicosiaeGerusalemme.Èautoredi tre romanzi e di oltre venti saggi, dei quali in Italia sono statipubblicatiIpapieilsesso,LespiedelpapaeilbestsellerL’Entità.LesueoperesonoediteintrentaseiPaesietradotteinquindicilingue,i

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suoi romanzi sono stati tradotti inquattordici lingue.Frattini è statoanche regista e sceneggiatore di una ventina di documentariinvestigativi per le reti televisive spagnole, con cui collaboraassiduamente.Hatenutoconferenzeecorsi inmateriadisicurezzaeterrorismo islamico a forze di polizia e agenzie di sicurezza espionaggioinSpagna,GranBretagna,Portogallo,Ucraina,RomaniaeStatiUniti.www.ericfrattini.com

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Quellochevidiconelletenebreditelonellaluce,equellocheascoltateall’orecchiopredicatelosuitetti.

MATTEO10,27

Abbandonatalagiustizia,achesiriduconoiregni,senonagrandilatrocini?

SANT’AGOSTINO.

Masevimordeteedivorateavicenda,guardatealmenodinondistruggervideltuttogliuniglialtri!

LetteradiBenedettoXVIaivescovi,10marzo2009(GALATI5,15).

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Notaall’edizioneitaliana:

Epilogodiunarinunciaannunciata

Febbraio2013ANCHEseadessomoltieditoriemezzidicomunicazioneinvari

Paesidelmondovoglionofarmipassareperun«chiaroveggente»,dalmomento che pochimesi fa ho «predetto» che papaBenedettoXVIavrebbefinitoperrinunciareallacattedradiSanPietro,citengoadireche io non so prevedere il futuro, non sono né uno stregone né unindovinoosimili.TantomenomisentounnovellosanMalachia.Sonosolo un giornalista in grado di analizzare i segnali di una serie diavvenimentiperarrivareaunaconclusione,esec’èqualcunochehadato sufficienti segnali su quanto si accingeva a fare, questo è statoproprioilPapa.Sabato 16 aprile 2005, nel giorno del suo settantottesimo

compleanno,JosephRatzingerannunciòaipiùstretticollaboratori lagioia per il suo ormai imminente pensionamento. Non era la primavoltacheilcardinaletedescotentavadifareunpassoindietrorispettoalle sue responsabilità vaticane, mosso dal desiderio di ritirarsi inqualchemonasteroinBavieradovepassareincompletatranquillitàlavecchiaia,accantoall’amatofratelloGeorg.DopolasuadesignazioneaguidasupremadellaChiesa,aRatzinger

venneinmentel’immaginediunaghigliottina,dalmomentochenonsentivacheilpapatofosseilsuodestino,comeebbemododirivelareal suobiografoPeterSeewald.Dopoaverannunciato ilnomecon ilquale avrebbe diretto la Chiesa – Benedetto XVI – si narra che ilnuovopontefice si siagirato, abbiaguardatodirittoverso la croce eabbia detto, invocando il Signore: «Che cosa stai facendo conme?Orahaitularesponsabilità,mideviguidare!Iononposso».Iniziava

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cosìl’epocadiBenedettoXVIsulsogliopontificio,unpapachemolticonsiderarono «di transizione». Oggi, dopo quasi otto anni dipontificatoedopo la rinuncia, ilbilanciosembra indicareche la suagestione, più che un papato di passaggio, abbia rappresentato uncardinenellastoriadellachiesacattolica.Nel2002,quandoerabracciodestrodiGiovanniPaoloIIneipanni

di prefetto dellaCongregazione per la dottrina della fede, aveva giàrichiesto di potersi dimettere all’allora Papa che si rifiutò perchépreferiva tenerlo vicino a sé, anzi molto vicino. Eppure, tre giornidopo il suo settantottesimocompleanno, loSpiritoSantopresente alconclave insieme con 115 cardinali elettori acclamarono RatzingercomenuovoSommoPontefice.«Potrei optare per la rinuncia.Quando un papa giunge alla chiara

consapevolezza di non essere più in grado fisicamente,psicologicamente e mentalmente di svolgere l’incarico affidatogli,allora ha il diritto e in alcune circostanze anche il dovere, didimettersi», disseBenedettoXVI a Peter Seewald, autore del libro-intervista Benedetto XVI. Luce del mondo nel 2010, esattamentecinqueannidopoesserestatoelettoPapa. LuigiBettazzi, vescovo emerito di Ivrea, nonché amico intimo e

confidentedelPapa,eraarrivatoadassicurareagliinizidel2012che,nonostante l’autentico choc che avrebbe provocato nella Chiesa, loscandalo Vatileaks avrebbe potuto essere stato una strategia perpreparare l’eventualità delle dimissioni. Le voci di una possibilerinunciasisusseguirononeimesisuccessivi tra icorridoie lestanzevaticane,notoriamenteconsacrateallasegretezza.Afineottobredelloscorsoanno,quandoIcorvidelVaticanoèstatopubblicatoinSpagna,ritenevo, seppure non con certezza, ma sulla base della miaconoscenza del Vaticano, che Benedetto XVI si sarebbe dimesso,come in effetti è accaduto.Molti ambienti cattolici ostili mi hannoaccusatodifare«vaticiniiinconsistenti»aunpassodallastregoneria,ma le mie predizioni sono diventate realtà non solo per i miei

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detrattori, bensì per l’interopianeta allorché lo scorso11 febbraio ilPapa ha annunciato: «Dopo aver ripetutamente esaminato la miacoscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mieforze,per l’etàavanzata,nonsonopiùadatteperesercitare inmodoadeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questoministero,perlasuaessenzaspirituale,deveesserecompiutononsolocon le opere e con le parole,ma nonmeno soffrendo e pregando».Moltianalistihanno inizialmenteattribuito la rinunciaaquestionidisalute,maeraquestalacorrettaspiegazione?Dicertosonodue imotiviper iqualiBenedettoXVIhadecisodi

abbandonare il pontificato giovedì 28 febbraio alle ore 20.00: losfinimento «morale» patito per lo scandalo Vatileaks e la lotta dipotereall’ultimosanguescatenatainsenoalCollegiocardinaliziotraidue settori più potenti, ovvero i «diplomatici» guidati da AngeloSodanoei«bertoniani»diTarcisioBertone,attualesegretariodiStatoecamerlengodellaSanta romanaChiesadurante lacosiddetta«sedevacante». Lo aveva sostanzialmente già affermato lo stesso Papa nel

novembre2012,quandoavevadichiaratocheilpiùincredibilecasodidiffusione di (documenti) segreti mai avvenuto nella storia delVaticano lo aveva seriamente addolorato, dopo la scoperta deltradimentodapartedelmaggiordomoPaoloGabriele,ilsuopiùfedeleservitore, l’uomo in cui riponeva la massima fiducia, colui che losvegliava tutte le mattine e lo aiutava a mettersi il pigiama la seraprimadiandareadormire.Ilsecondomotivoera laguerrafratricidache risale al 2006 tra i cardinaliAngeloSodano eTarcisioBertone.SodanodetenevaungrandepoterevantandolecarichedisegretariodiStato e decano delCollegio cardinalizio. Bertone all’epoca era solol’arcivescovodiGenova.Quell’anno, secondo un’indiscrezione vaticana, qualcuno vicino a

Bertoneriuscìainserireall’ultimomomentoneltestodeldiscorsocheilPapadovevaleggereaRatisbonalafrase:«Mostramipureciòche

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Maomettohaportatodinuovo,evitroveraisoltantodellecosecattiveedisumane,comelasuadirettivadidiffonderepermezzodellaspadalafedecheeglipredicava».QuelleparoleprovocaronoleiredeiPaesimusulmani; Sodano fu destituito dalla seconda carica vaticana eBertonesitrasformòinonnipotentesegretariodiStato.IlcasoVatileakshaportatoallalucesoltantolepiccolebattagliedi

quellagrandeguerratraleduecorrenti:loIOR(l’Istitutoperleoperedi religionemeglio noto comeBanca vaticana), la stampa cattolica,l’ospedale San Raffaele di Milano. Questa guerra nel cuore dellamacchina curiale è riuscita a stremare seriamente il Papa e di certoproseguiràancheconl’arrivoalsogliodiPietrodelpapanumero266.«QuestoPapanonconoscelateologia»,silasciòsfuggireunavolta

ilcardinaleRatzingerdopoaverconosciutoGiovanniPaoloII.Oggi,nel febbraio 2013, seWojtyla fosse vivo, sono certo che direbbe diBenedetto XVI: «Questo Papa non conosce la politica», e avrebberagione. Quanto meno, Ratzinger ha imparato tardi che non èsufficienteessereunbuonmonacoperessereunbuonpapa.Le principali critiche alla rinuncia del Sommo Pontefice sono

arrivate da settori molto vicini al Papa precedente. Il cardinalStanislawDziwisz,attualearcivescovodiCracoviaedexsegretariodiGiovanniPaolo II, eMarcoPoliti, famosovaticanistaebiografodelprecedente Papa. Il cardinale polacco, informato della rinuncia delPontefice, è arrivato a dire: «Dalla croce non si scende». Quanto aPoliti, affermava che: «non si tratta solo di stanchezza fisicama dipresadicoscienzadeiproprilimiti.[…]SiavvantaggiadelpoterediPapaperrinunciareadesserePapa».Masipotrebbeanchedirechelacuriaromananonèstataall’altezzadiunpapacomeBenedettoXVI,sebbeneridurre lasuadecisioneauntaleproblemainternovorrebbediresminuirelagrandezzaeilmisterodellasuastessadecisione.Tutti sappiamo che il cattolicesimo si basa sul mistero perché

l’elementodelmistero attraversa i fondamenti di qualsiasi religione.Non solo, per secoli la gerarchia della Chiesa ha abbondantemente

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coltivatoilmisteroatuttiilivelli,dalmomentocheilmistero,comeilsegreto, isola, separa, mantiene su un’altra orbita. L’apice dellasegretezza e dell’opacità nell’informazione si trova logicamente inVaticanoenellasuacuria.Ilsanctasanctorumdelpotereecclesiasticogelosamente custodito dietro uno spesso muro di silenzio. Fino apochi anni fa, un luogo praticamente impenetrabile per i comunimortali.A partire dalla riforma della curia realizzata da Paolo VI si è

ottenuto apparentemente un minimo di trasparenza. Trasparenzaforzata dalle dinamiche dei moderni mezzi di comunicazione. Peresempio,primadelpontificatodiGiovanniPaoloIInonsisapevacheun papa fosse malato fino a poche ore prima della sua morte.GiovanniPaoloII,invece,loabbiamovistodiversevoltepersinonelsuo letto d’ospedale al Policlinico Gemelli di Roma e abbiamoassistito in diretta al progressivo deteriorarsi delle sue condizionifisiche(c’èchihaparlatodiveraepropriaagonia). Benedetto se ne va, ma senza dubbio può essere già catalogato

comeunpapa«rivoluzionario».Noncredoesistadiquesti tempiungesto più rivoluzionario del rinunciare al massimo potere. D’altrocanto,JosephRatzingerfeceuninterventorivoluzionarioalConcilioVaticano II quando era ancora solo un giovane teologo, e nondobbiamonemmenodimenticarel’impegnorispettoallapedofiliaperil quale Benedetto XVI ha dovuto lottare contro le dure resistenzeall’internodellaChiesa, inparticolarmodocontro i«diplomatici»diSodano,dovesiconcentragranpartedell’apparatocurialediGiovanniPaoloII,ovvero ilgruppocheprotesseeaccolse ilpedofiloMarcialMaciel.Benedettoincontròancheifamigliaridellevittimeesollecitòazioniinvestigativecanoniche,tralequali,appunto,quellasulleaderdei Legionari di Cristo, Marcial Maciel, che fu destituito dalsacerdoziodalPapa stesso, appena insediato.Ancora, durante il suopontificato fecepromulgareuna legge (laCXXVII)per far sìche loIORcessassediessereunasortadi«paradisofiscale»cheagevolavail

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riciclaggiodidenaroeilfinanziamentodiattivitàterroristiche.Forsecontribuì in questo senso l’avvertimento di Hillary Clinton cheintendeva inserire lo IOR nella black list del Dipartimento di Statoamericano.IlvaticanistaJohnAllenhascritto:«SeGiovanniPaoloIInonfosse

statoPapa,sarebbestatoundivodelcinema(difatto,ingioventùerastatoattore);seBenedettoXVInonfossestatoPapa,sarebbestatounprofessore universitario». Sicuramente non si poteva pretendere daBenedettochesiesponesseconlastessacapacitàteatralediGiovanniPaolo II. Ilpapatoèun soprabitochenon tuttipossiedononé sannovestireallostessomodoe,infindeiconti,Benedettoèstatounpapapiù da leggere che da guardare in televisione. Eppure, rispetto alledifferenze tra la sua personalità e quella di Giovanni Paolo II, varianalisti sostengonocheBenedettoXVI,permolti aspetti, si è spintopiùavantidelsuopredecessore. Il papa tedesco parla chiaro e il suo pensiero è lineare e

comprensibile, ilcheloavvicinavaallagente.Hapropostounaseriedi cambiamenti positivi come l’apertura verso gli anglicani e iluterani,ildibattitoconl’Islam,cheinprincipioglifuostileeconilqualeilrapportomigliorò,l’incontroconlevittimedellapedofiliaeilriconoscimento, per la prima volta, di questo problema, la scritturadelletreencicliche;macifuronoanchedeirisvoltinegativi, inparteper la suaposizione ingenua rispettoai suoipiù stretti collaboratori,come nell’incidente di Ratisbona o quando ritirò la scomunica alvescovo britannico Williamson che negava l’Olocausto. Inquell’occasione la Santa Sede dovette rimediare a posterioridichiarando che il Papa «ignorava» la posizione di RichardWilliamson «nel momento in cui aveva revocato la scomunica» einvitòilvescovonegazionistaaritrattarelesuedichiarazioni. Un’ultima presa di posizione di Benedetto XVI prima di

abbandonareilsogliodiPietroèstatalanominadeltedescoErnstvonFreybergcomenuovopresidentedell’Istitutoperleoperedireligione

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giovedì 14 febbraio, ossia ad appena quattordici giorni dalla sedevacante.Molti analistihannovistoquest’ultimoattocomeunpugnosbattuto sul tavolo da parte del Papa, seppure tardivo. A quanto sidice,molticonsiglieriavrebberoraccomandatoalPapadidemandarela decisione al prossimo pontefice,maBenedetto siede ancora sullacattedradiPietroeintendemostrarechefinoagiovedì28febbraioilPapaèlui.Freybergassumeilnuovoincaricoottomesidopoladestituzione,il

24 maggio 2012, dell’allora presidente dello IOR, Ettore GottiTedeschi, e dopo che la Commissione cardinalizia della Bancavaticanaavevaapprovatoall’unanimitàlasfiduciasullasuagestioneeaveva richiesto la sua destituzione dal mandato. Il Consiglio delloIOR si era subito messo alla ricerca di «un nuovo ed eccellentepresidente che aiuterà l’Istituto a ripristinare efficaci ed ampierelazioni tra l’Istituto e la comunità finanziaria, basate sul mutuorispettodistandardbancariinternazionalmenteaccettati».IlcinquantaquattrenneErnstvonFreybergètedescocomeilPapae

ha un’ampia esperienza in campo imprenditoriale e finanziario, mauna cosa che non deve esseremolto piaciuta agli uomini diAngeloSodano è che il nuovo presidente dello IOR è molto vicino allacorrente della banca (di matrice bertoniana) che aveva ottenuto ladestituzionediGottiTedeschi. Al conclave del marzo 2013 non entreranno solo 116 cardinali

elettori(67nominatidaBenedettoXVIe50daGiovanniPaoloII,mauna defezione dovuta alle condizioni di salute), ma anche irappresentanti dei gruppuscoli che formano l’attuale potere dellacuria: bertoniani, guidati dal cardinale Tarcisio Bertone (elettore);diplomatici, guidati dal cardinale Angelo Sodano (non elettore);focolarini, guidati dal cardinale Giuseppe Bertello (elettore);ambrosiani, guidati dal cardinale Attilio Nicora (elettore);ratzingerianiguidatidalcardinaleAngeloAmato(elettore); ilpartitoromano, guidato dal cardinale Mauro Piacenza (elettore); stranieri,

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guidatidalcardinaleOdiloPedroScherer(elettore);opusiani,guidatidal cardinale Julián Herranz (non elettore); massonici, guidati dalcardinale Francesco Coccopalmerio (elettore); e pastoralisti, guidatidalcardinaleCamilloRuini (nonelettore).Affinchéuncardinalesiaeletto 266mo Sommo Pontefice sono necessari 78 voti, ovvero unamaggioranza dei due terzi degli elettori in quattro votazionigiornaliere (due lamattina, due il pomeriggio), fino ad arrivare allafamosafumatabianca.Anche se non c’è un candidato naturale, ci sono già alcuni nomi

che formano la lista dei preferiti che entreranno in conclave. Traquesti spicca il cardinale canadeseMarc Ouellet (68 anni), prefettodella Congregazione dei vescovi e presidente della Pontificiacommissione per l’America Latina; il ghanese Peter Turkson (64anni), presidente del Pontificio consiglio della giustizia e la pace; ilfilippinoLuisAntonioTagle(55anni),moltonotoperilsuorapportocon i fedeli e per il suo spessore intellettuale; l’austriaco ChristophSchönborn (68 anni), e due italiani, Gianfranco Ravasi (70 anni),presidente delPontificio consiglio della cultura, eAngeloScola (71anni),arcivescovodiMilanoelapiùconsistentescommessapermoltivaticanisti. Ora la decisione è nelle mani dello Spirito Santo, conl’aiutinodellapoliticacuriale.L’unicacosacertaècheil28febbraio,perl’esattezzaalle20.01ora

vaticana,BenedettoXVIlasceràlacattedradiPietro,riprenderàilsuonome, Joseph Ratzinger, e la Santa Sede rientrerà nella cosiddettasettimanavacantefinoall’elezionediunnuovopapa.Maèaltrettantosicuro chementre il tempo scorre, lo Stato della Città del Vaticanocontinueràamuoversilentamentenelsuoermeticomondodovetuttociòchenonèsacroèsegreto.Leggendoquestotesto,vitrovereted’accordoconmesulfattoche

nonhoniente a chevedere conun chiaroveggentema sono solounattentoosservatoredeifattichesisonosvoltineicorridoidellaSantaSede.

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ERICFRATTINI

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BenedettoXVIaunbivio

IL 19 aprile 2005 il cardinale Joseph Aloisius Ratzinger venivaelettoSommoPontefice,appenacompiutisettantottoanniedopoduegiornatediconclave. Subito dopo l’elezione, durante un incontro informale con quelli

cheeranostatiisuoipiùstretticollaboratoriallaCongregazioneperladottrinadellafede,papaBenedettoXVIpareabbiadetto:«Speravodipoterfinireimieigiorniintranquillitàefinoauncertomomentohopregato: ‘Signore, non farmi questo’… È evidente che questa voltanon mi ha ascoltato». In numerose occasioni il cardinale Ratzingeravevaripetutocheglisarebbepiaciutoritirarsiinuntranquillopaesedella Baviera per dedicarsi alla scrittura di libri di teologia, eppurealcuni membri della curia a lui vicini l’avevano sentito anchedichiararediessereprontoper«qualsiasiincaricoilSignoremivogliaattribuire».Chiaramente, Benedetto XVI rientra nella lunga tradizione che

dimostraquantosianoprovvisorie ledecisioniall’internodellemuravaticane.Ciò che il nuovo Pontefice non sapeva in quel momento era che

anche lui, esattamente come Giovanni XXIII, Paolo VI, GiovanniPaolo I e Giovanni Paolo II, avrebbe trovato sul suo cammino unproblemaspinoso:loIOR(Istitutoperleoperedireligione),ovverolabancavaticana.Larealtàsuperasemprel’immaginazioneAinostrigiorni,esattamentecomeneisecolipassati,calzerebbea

pennellolafrasecheunavoltamihadettounamicoavvocato,grandeesperto di diritto canonico e conoscitore degli intrighi della Santa

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Sede: «Ricordati sempre, caro Eric, che per ilVaticano tutto quelloche non è sacro è segreto». Aveva senz’altro ragione. Anche se ilsegretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, è arrivato adichiarareche«alcunigiornalistiescrittorisidivertonoaimitareDanBrown» (il discusso autore del Codice Da Vinci e di Angeli edemoni), bisogna però riconoscere che per la gioia di chiunquevolesse emulare il noto scrittore statunitense non c’è niente di piùallettante di un bel cocktail a base di maggiordomi traditori,documenti rubati, commissioni d’inchiesta segrete, servizi dispionaggio e controspionaggio vaticani, prelati che denunciano lacorruzione e vengono allontanati repentinamente da San Pietro,riciclaggio di denaro, esponenti di spicco della mafia siciliana, uncomplottoperassassinareilPapa,un’adolescentescomparsanelnullae forse sfruttata come schiava sessuale, una guerra tra giornalisti everticidellastampacattolica,unpresidentedelloIORdestituitoconilterrorediessereammazzato,iltuttoconditoconunsegretariodiStatointrallazzatore. Effettivamente, nella Città del Vaticano, la realtàsuperasemprel’immaginazione.«Unostatochenonfosserettosecondogiustiziasiridurrebbeauna

grande banda di ladri» scriveva Benedetto XVI nella sua primaenciclica, Deus caritas est, nel 2005, citando una frase disant’Agostino.Di sicuro, il nuovoPapanon sapeva chedi lì a setteanni l’immaginepubblicadellaSantaSede si sarebbe trasformata inunasucculentanotiziadaprimapagina.I«trafugatori»dicartehannodichiaratoachivolevaintendereche

avevanoagitoperamoredelSommoPontefice,alloscopodiaiutarloneldifficilecompitodiripulirelasuastessacasa.IlvaticanistaSandroMagister ha evidenziato in un articolo che «sebbene nessuno deimisfattisvelatidaidocumentivedessedirettamentecoinvoltoilSantoPadre,dicertoricadevanotuttiinesorabilmentesudilui».Altrihannodenunciato apertamente che inVaticano, al giornod’oggi, il confinetragliattiillecitiequellidipuromalgovernosièfattomoltosottile,

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pernondireinesistente.Inaltreparole,nonesistonogliunisenzaglialtri.Lalottaall’ultimosangueinsenoalSacrocollegiocardinalizioèun

altrodeifrontiapertichegravanosulPapa.Nelconflittoscoppiatotrai cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Sodano, attuale decano deicardinali,entranoingiocoanchealtrefigurecomeilcardinaleAttilioNicora,avversariodelsegretariodiStatoBertonefindaitempiincuiera segretario della Congregazione per la dottrina della fede, neglianniNovantadelsecolochecisiamolasciatiallespalle.Trai«critici»versoBertonec’èpoi ilpotentecardinale franceseJean-LouisPierreTauran, ferreo sostenitore di Angelo Sodano, ex segretario dellasezione per i rapporti con gli Stati della segreteria di Stato e giàresponsabile della Biblioteca Vaticana e dell’Archivio segretovaticano.IlporporatofrancesenonhapersooccasioneperdenunciareipassifalsidiTarcisioBertoneinmateriadipoliticaestera.Inpratica,Tauran è arrivato a criticare apertamente il fatto cheunuomocomeBertone,«inespertodipoliticaesteraedidiplomazia»siastatoelettosegretariodiStato.IlcardinaleNicorahaavutounacarrierapiuttostointensa all’interno dell’Amministrazione del patrimonio della sedeapostolica (APSA):èstatonominatoperquesto incariconell’ottobre2002 da Giovanni Paolo II, è stato riconfermato dopo l’elezione diBenedettoXVIeancora«sollevato»nel luglio2011,parepervolerediBertone.«SiamonellasquadradelSignore,dunquenellasquadravincente»,

hadettoBenedettoXVI, inperfettostile imprenditorialestatunitenselo scorso 21 maggio 2012, in occasione di una colazione con unristretto gruppo di cardinali. Poco prima, il Papa aveva affermato:«Tutta la storia è un conflitto tra due tipi di amore: l’amore di séportato fino al disprezzo di Dio e l’amore di Dio portato fino aldisprezzodisé».1Ehaaggiunto:«Noicitroviamoinmezzoaquestalotta ed è molto importante avere amici. Per quel che mi riguarda,sonocircondatodagli amici delCollegio cardinalizio. […]Mi sento

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sicuro in tale compagnia». Otto giorni dopo, il direttore della salastampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, dichiaravacategoricamente:«Nonc’ènessuncardinaletralepersoneindagateosospette»,inriferimentoalcasodelfurtodidocumentisegreti.Nonostante gli sforzi di Benedetto XVI per far apparire unito il

Sacro collegio cardinalizio, è risaputo che non tutti, al suo interno,sono «amici» né giocano compatti per la «squadra» del Signore.TarcisioBertoneeAngeloSodano,quantomeno,nonlofanno.Unamacchinabenoliata Da qualche anno gira per i corridoi vaticani una barzelletta che

rispecchiaallaperfezionelestorieparalleledeidueultimiPapidellastoria, il polacco Giovanni Paolo II e il tedesco Joseph Ratzinger.Cracovia, inverno1944:cielonuvoloso,quasiplumbeo.Sdraiatosulciglio della strada infangata c’è un giovane polacco emaciato,affamato, con il viso smunto e i vestiti sporchi. Gli si avvicina unsoldato dellaWehrmacht. Si pianta davanti al polacco, estrae la suaLüger, lapuntaalla testadeldisgraziatoespara.Inquell’istanteDioscaglia un fulmine e incenerisce la pallottola. Il nazista, sorpreso,riprova a sparare alla testa del giovane polacco e Dio, ancora unavolta,lanciaunfulminechedisintegrailproiettile.Iltedesco,alterato,chiede al Signore: «Perché proteggi questo rifiuto polacco?» EDiorisponde:«PerchéungiornoquestopolaccosaràPapa».Iltedescodiprimo acchito esita, guarda il polacco, poi alza gli occhi al cielo eribatte:«D’accordo,madopodiluitoccaame».2Lastoriella,ancheseoffreun’immagineingiustaepernullareale

dell’attualeSommoPontefice,mostratuttaviainmodocaricaturalelediverse personalità di Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger. Il Papapolacco è stato un uomo guidato dal destino più che dai propridesideri;unuomoapertoalmondochehasaputogestireconpugnodiferrol’anchilosataeribellemacchinadelVaticano.IlPapatedescoèunuomochemaneggialapoliticaelanegoziazioneperraggiungereipropri fini ma, sicuramente per via della sua connotazione più

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teologica e filosofica, gli manca l’esperienza del suo predecessorequando deve affrontare la problematica struttura vaticana, come èemersochiaramente inoccasionedegliultimifattiaccaduti intornoalui.Oggi, dopo lo scandalo del furto di documenti segreti noto come

Vatileaks e nel pieno della lotta di potere tra i «bertoniani» delcardinale Tarcisio Bertone e i «diplomatici» del cardinale AngeloSodano,miviene inmenteuna frasediLudwigvonPastor,unodeipiùautorevolistudiosidistoriadeiPapi,chesulfiniredelXIXsecoloaffermò: «Non è sufficiente essere un buon monaco per essere unbuonPapa».3Aquantopare,negliultimiduecentoanniloStatodellaCittàdelVaticanononèaffattocambiato.Unavolta,unillustrevaticanistamidisse:«Iltempononscorrealla

stessavelocitàall’internodellacortedeiPapiealsuoesterno».Doposette annidi pontificatodiBenedettoXVI, la verapoliticavaticana,esattamente come succedeva nei secoli passati, si sviluppa ancoradentro i salottiovattati e fiocamente illuminati,dotatididivanetti invelluto rosso, doppie porte ed eleganti stucchi raffiguranti angeli eodalische,dovehannoaccessosoloipotentiogli«amici»deipotenti.Làdentro,tramezzeparoleefrasinonpronunciatemasottintese,glialtiesponentidellacuriariesconoaprovocareoarimediareadissestifinanziari, a nascondere scandali, a spostare come pedine sullascacchieraprelatisenzascrupolioconfratellidesiderosidi«ripulire»laChiesadall’interno.Perunamacchinachehapiùdiduemilaannidistoriaedèperfettamenteoliata,gliunieglialtririsultanougualmentemolesti.«LoIORrimaneilgrandevirusvaticanochesitrasmettedaunPapa

all’altro, come un’influenza o il vaiolo, e nessuno è disposto acombatterlo davvero, o a cercare almeno un antidoto.»Questa frasemièstatadettadaunfunzionariodellaSantaSedee,agiudicaredairecentiavvenimenti,nonèlontanadalvero.L’Istitutoperleoperedireligionenonèunabancacomelealtre.Isuoi«sportelli»si trovano

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nel torrione diNiccolòV e per accedervi non si passa da unmetaldetectorbensìattraversounmanipolodiguardiesvizzere.Eperaprireun conto alla banca vaticana non basta conoscere il direttore dellafilialemabisognaarrivaredietropresentazionediun’alta istituzionedella Santa Sede. I suoi statuti, nonché gli accordi raggiunti con leautoritàmonetariediRoma,consentonoalloIORdioperarecomesefosse una banca offshore, vale a dire esente da qualsiasi tipo dicontrollo, proprio come succede per gli istituti che hanno sede alleisole Cayman, alle Bahamas, in Lussemburgo, a Singapore o inSvizzera. Esattamente come i banchieri di questi paradisi fiscali, ibanchieri dello IOR garantiscono a selezionati clienti totaleriservatezza, transazioni coperte, completa immunità e autonomiaoperativa. Che altro si può chiedere quando si vuole riciclare ilpropriodenaro?Labancavaticanasibasasuunregolamentocheimpedisceallealte

cariche della Santa Sede di controllarla: nemmeno il segretario diStato può verificare le sue transazioni, se non attraverso un rigidofiltro di direttivi e comitati. Nel 1990, Giovanni Paolo II promosseunostatuto–l’unicofinoall’arrivodiBenedettoXVI–chestabilivala tipologiadiclientiautorizzataadaprireuncontopresso l’istituto:enti ecclesiastici, parrocchie e ordini religiosi, persone fisicheresidenti in Vaticano, laici e «qualche» straniero, a condizione chedestinassepartedei suoi fondiaoperedicarità.CiòsignificachealVaticanoealloIORnoninteressasaperedadoveprovenganoisoldi,mentrevoglionoassicurarsicheititolarideicontiriservinounacertasomma a «opere di carità». Come se non bastasse, si garantisce aiclienti che il denarodepositatonon è soggetto ad alcuna tassazione.Standoalprimoarticolodellostatuto,scopodelloIORè«provvederealla custodia e all’amministrazione dei beni mobili e immobilitrasferiti o affidati all’istituto da persone fisiche o giuridiche edestinatiaoperedireligioneodicarità».Dettoinaltritermini,loIORpuòaccettarebenidi enti epersone fisichedellaSantaSedeedelloStato del Vaticano, il che comporta la possibilità di aprire conti

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correnti e operare con questi in Europa senza doversi attenere allalegislazione internazionale in tema di accordi e barriere bancariecontroilriciclaggiodicapitali.Questoaspettoèdiventatounodeipiùgrandi rompicapo per Benedetto XVI, che nel 2010 ha tentato diimprimereunasvoltaallapoliticadelle«bracciaconserte».Ma,comeifattihannodimostrato,lesuedecisioni,cheinprincipioeranoparsecerteedefinitive,inrealtàsonostatelenteepocoefficaci.Unavvertimentodel«Papanero»al«Papabianco» Sabato 12 novembre 2011, presso la segreteria del Sommo

PonteficevienerecapitataunaletteracheaprimavistapuòsembrareunasemplicemanifestazionedideferenzaneiconfrontidiBenedettoXVIdapartediAdolfoNicolás,tradizionalmentenotocomeil«Papanero».Maseanalizziamoifatticheavevanoportatoil«generale»deigesuitiaspedirelamissiva,possiamovederviunchiaroavvertimentosulla situazione che in quelmomento laChiesa stava attraversando.La lettera era accompagnata da un secondo scritto, redatto da unafacoltosa coppia di benefattori olandesi e, come si è detto, eraindirizzatapersonalmenteall’attenzionediBenedettoXVI.Natoil29aprile1936aPalencia, inSpagna,AdolfoNicolásentra

inseminarioadAlcaládeHenaresnel1953conlafermaintenzionedidiventaregesuita.Ne11961sitrasferisceaTokyo,doveconcluseglistudi di teologia. Nel 1971, dopo avere conseguito il dottorato allaPontificia Università Gregoriana, torna nel continente asiatico perricoprire,finoal2004,svariatiincarichiprincipalmentelegatialtemadell’immigrazione. Da allora fino al 2008 è stato presidente dellaConferenza dei provinciali dell’AsiaOrientale e dell’Oceaniama, il19gennaiodiquell’anno, i217gesuitielettori riunitiaRomaper la35ª Congregazione generale lo nominano trentesimo Prepositogenerale dell’influenteCompagniadiGesù, cioè«Papanero», comevienecomunementedefinitochiricopretalecarica.ÈcosìcheAdolfoNicolás,uomoapertoedespertodidialogointerreligioso,succedealpolemicoPeterHansKolvenbach.

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Seigiornidopo l’elezione,padreNicolásha il suoprimo incontrocon la stampa italiana. Il neogenerale della Compagnia di Gesùafferma:«Voigiornalistisostenetecheioricordiunpo’Arrupe,unpo’Kolvenbach,metàemetà,manessunohaancoradettochehounbuondieci per cento di Elvis Presley. Ebbene, potreste affermarlo e nonsarebbeunasorpresa.Tuttoquestoèfalso.IononsonoArrupe[…]».4Quando un cronista de La Stampa gli rivolge una domanda sul suorapportoconBenedettoXVI,padreNicoláschiariscechetraloroc’èuna«certa»distanzasottoilprofiloteologico,precisando:Ladistanzaèpiùteoricanell’immaginazionediqualcuno;sitratta

diuncolloquioininterrotto,poichéiocredochelateologiasiasempredialogo.Ciòchepiùcontaè la ricercadellaverità,e la ricercadellaveritàispiratanellaParoladiDio,nellavitadellaChiesa,nellavitadeicristiani. È all’interno di questo dialogo che si possono trovare, sevolete, ledifferenze sualcune specifichequestioni,ma semprenellacomunericercadellaverità.5EppureesisteunaltropuntodidivergenzarispettoalVaticano,ben

più importante della semplice questione teologica: Adolfo Nicolásdichiarainfatti:«Iocredodiesseretrasparente.[…]Latrasparenzaèun’attitudineresponsabileperilbenedelprossimo,nonperilnostro.Noncontaquelloche lagentepensadime,èpiù importante ilbenedelprossimo».InquestaprospettivadobbiamocollocareildocumentocheilPrepositogeneraleinviaaBenedettoXVIil12novembre2011(vedifig.1).Come si è detto, a prima vista il testo con l’allegato potrebbe

sembrareunasempliceespressionediossequiodapartedeiduelaiciverso il Santo Padre. Invece, è molto più di questo: si tratta di unchiaro avvertimento del «Papa nero» al Papa di Roma. «Una dellecose che più mi colpiscono quando parlo con loro è il sincero eprofondo amore per la Chiesa e il Santo Padre, come pure il loroimpegno nel fare qualcosa per venire incontro a quella che essiritengono essere una grave crisi all’interno della Chiesa.» E due

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paragrafisotto:«DevodirechecondividolepreoccupazionidiMr.eMrs.Brenninkmeijer».Questo,insostanza,èilfulcrodellaquestione.Sialaletteradipadre

Nicolás, sia quella scritta dai coniugi Brenninkmeijer rappresentanounachiaraaccusacontrolacuriavaticanainparticolareelagerarchiacattolicaingenerale.NeltestorivoltoaSuaSantità,iBrenninkmeijerdenunciano il ruolo del denaro in molti dicasteri della Chiesa emuovono un’aperta critica al Pontificio consiglio per la famiglia,accusatodi«servirsidicollaboratoritroppoingenuieacriticianzichéassumere personaggi che possano e vogliano agire nella direzioneindicatadalConcilioVaticanoII».Dopounaccoratocommentosullagrandequantità di credenti europei colti che abbandonano laChiesama non la fede, Huber e Aldegonde Brenninkmeijer concentrano illoroattacconeiconfrontidelgiovanearcivescovodiUtrechtWillemJacobusEijk.6Ilaiciloconsideranoun«conservatore»,tantoinambitoteologico-

liturgicoquantonellasferadellamorale.Eijkavevasuscitatoscalporein Olanda per le sue scioccanti dichiarazioni in materia diomosessualità, consumo di droghe, unione di coppie al di fuori delmatrimonio,manipolazione genetica ed eutanasia (tematiche, questeultime,sullequaliilmonsignoreavevabasatolesuetesididottoratoinmedicinaefilosofia).LeletterediAdolfoNicolásedeiconiugiBrenninkmeijerarrivanoa

destinazione a metà novembre, proprio nel momento in cuicominciano a girare i primi nomidei vescovi che saranno elevati alruolodicardinalenelconcistorodel18 febbraiodell’annoseguente.InquestalistacompareilnomediEijk.Aquantopare,secondoalcunivaticanisti, l’effettosortitodalleduemissiveèquellodirafforzarelaposizione di Ratzinger circa il suo appoggio al «conservatore»monsignor Willem Jacobus Eijk. Ignorando infatti i due scritti,BenedettoXVIavrebbeconsegnato ilberrettocardinalizioaEijk, loavrebbeconfermatomembrodellaCongregazioneperilcleroe,come

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senonbastasse, loavrebbeanchenominatomembrodell’importanteCongregazioneperl’educazionecattolica.ForseilPapahavistonellalettera del generale dei gesuiti una chiara interferenza nella sualeadership. Quel che è certo è che, nonostante i consigli di padreNicolás e dei Brenninkmeijer, il Pontefice ha voluto rafforzare i«conservatori» in una sede strategica come quella di Utrecht. Suaeminenza il cardinale Willem Jacobus Eijk, fedele seguace delcardinaleBertone, rappresentaquellachemoltihannogiàdefinito la«gioventùneoconservatrice» tragli anzianimembridellacuriaedelSacrocollegiocardinalizio. 1.AdolfoNicolás, il «Papa nero» dei gesuiti, scrive al Papa (12

novembre2011).TarcisioBertone,alcentrodellepolemicheNel2009,ormaistancodelle lotte intestineall’internodellaSanta

Sede, papa Benedetto XVI scrive una lettera ai vescovi, con unmessaggio che vuole essere un serio monito: «Se vi mordete edivorateavicenda,guardatealmenodinondistruggervidel tuttogliuniglialtri».ÈevidentecheilSommoPonteficesisentecomeGesùcircondato da apostoli contrapposti per settori, famiglie, interessi,ricchezzeepotere.Il furtodidocumenti allabasedello scandaloVatileaks è laprova

che la Santa Sede si è trasformata in un vero e proprio campo dibattagliatrafazionidellacuriae,inquestoscenario,TarcisioBertoneè la figura che ne esce peggio. Su tutti, il numero due dello StatoVaticano appare come un autentico cospiratore, ambizioso,manipolatore e nemico della trasparenza. Secondo la stampa,Benedetto XVI avrebbe già dichiarato ai cardinali Camillo Ruini,Marc Ouellet, Jean-Louis Tauran, George Pell e Jozef Tomko,conosciuti in Vaticano come «i cinque saggi», che Bertone noncontinuerà a ricoprire il suo ruolo «per volontà propria» ed èintenzionatoachiederealSantoPadreilpermessodiritirarsi,avendo

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superato già da tre anni il limite di età per il pensionamento deireligiosi, che è di settantacinque anni.7 Un prestigioso quotidianoevidenziacomeBertone,unodeipiùstretticollaboratoridelPapasindaitempiincuieraprefettodellaCongregazioneperladottrinadellafede, sia al centro delle critiche nella curia romana per via del suo«malgoverno». Di fronte a queste gravi accuse, Bertone vuole farsentirelapropriavoceeconcedeun’intervistaalsettimanaleFamigliaCristiana: «I giornalisti sono responsabili di questo clima dimeschinità, bugie e calunnie. Giocano a fare l’imitazione di DanBrown. Si inventano storie e ripropongono leggende. È tutto falso.C’èunavolontàdidivisionechevienedalMaligno»,dichiara.In molti, cattolici e non, cominciano a domandarsi chi sia

quest’uomo in grado di suscitare in eguale misura odio eammirazione. Chi è veramente questo esperto del terzo segreto diFatima? Chi è questo diplomatico studioso di diritto canonico cheparla fluentemente italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco,portoghese, polacco, latino, greco ed ebraico? Nato il 2 dicembre1934aRomanoCanavese, inprovinciadiTorino, il futurocardinaleBertone è cresciuto in una casa permeata da chiari sentimentiantifascisti. Nel 1950, esattamente il giorno dopo il suo sedicesimocompleanno,decidedientrare inseminariodaisalesianiedieciannidopo è ordinato sacerdote. Consegue anche il dottorato in dirittocanonico, con una tesi sul governo della Chiesa nel pensiero diBenedettoXIV.Nella biografia di Bertone, gli anni che seguono lovedono impegnato nell’insegnamento presso la PontificiaUniversitàSalesiana e la Pontificia Università Lateranense, fino alla chiamata,nel1988,dell’alloracardinaleJosephRatzinger,potenteprefettodellaCongregazione per la dottrina della fede, il quale lo invita a entrarenel comitato di esperti che avrebbe negoziato con i lefebvrianiscomunicati la loro possibile riammissione sotto la disciplina diRoma.Grazieallavorosvoltoperilcomitato,papaGiovanniPaoloIIlo nomina vescovo nel giugno 1991. Dieci anni dopo, lo stessoPontefice, su indicazione di Ratzinger, gli chiede di entrare nella

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squadra incaricata di convincere Emmanuel Milingo, arcivescovoemerito di Lusaka (Zambia), a tornare in comunione con la Chiesacattolica, che aveva abbandonato contraendo matrimonio con unaseguace della setta di Sun Myung Moon. Infine, nel concistorocelebratoil21ottobre2003,TarcisioBertoneèelevatoalcardinalatodaGiovanniPaoloII,ilcheglipermettediparteciparecomecardinaleelettorealconclavedel2005incuiJosephRatzingerèelettoSommoPontefice. Si dice che, durante i giorni del conclave e le relativequattro votazioni, Bertone abbia assunto il ruolo di animatore dellacampagnaperl’elezionediRatzinger,combattendoisuoioppositori,compattando i sostenitori e, da ultimo, scoraggiando quelli cheavevano probabilità di essere eletti. Come premio, nel 2006, papaBenedettoXVI si sbarazzadello scomodoAngeloSodanoenominaBertone dapprima segretario di Stato e poi, un anno più tardi, il 4aprile 2007, camerlengo della Camera apostolica, ovvero colui cheassumerà il ruolo di Papa «facente funzioni» durante la cosiddetta«sedevacante», allamortediBenedettoXVIe finoallanominadelsuosuccessorenelprossimoconclave.Talicariche,chenoneranopiùstate ricoperte dalla stessa persona fin dai tempi del cardinale Jean-MarieVillot(neglianniSettanta),hannoconferitoaTarcisioBertoneun potere inusuale all’interno della Santa Sede, con conseguentepioggiadicritichedapartediampisettoridelCollegiocardinalizio.Dal momento in cui Bertone ha assunto il suo nuovo incarico

accantoalPapa, lepolemichenonsisonomaiplacate,acausadellecontinuecantonatechehapreso.Laprimagafferisaleaduesettimaneprima dell’investitura a segretario di Stato, quando, duranteun’intervista,parlòdellanecessitàdiriformarelacuria,cosachenonpiacqueaffattoall’apparatodiGiovanniPaolo II,cioèallamacchinache ancora guidava i dicasteri vaticani. In quell’occasione, Bertonedichiarò: «Dopo quasi due decenni, è più che comprensibile unavalutazione sull’organizzazione dei dicasteri, per riflettere su comereimpostarelestruttureesistentiinmodopiùefficienteperlamissionedella Chiesa ed eventualmente considerare se mantenerle tutte in

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essere».8Ècuriosocheiltitolodell’intervista,pubblicatasullarivistaCatholic News, fosse «Il cardinale Bertone vuole essere segretariodellaChiesa, nondiStato», a sottolineare la sua chiara e sconfinataambizione.Neldicembre2006provocòunserioconflittointerreligioso,prima

con i cristiani ortodossi, poi con la comunità ebraica. Il primo casoscoppiò il 5 dicembre, quando il patriarca Alessio II accusòapertamentelaSantaSedeperlasua«politicadecisamenteostile,peril fatto che la Chiesa cattolica sta conducendo una vera e propriacacciadifrodonelleterreortodossedellaRussiaedialtrerepubblichesovietiche». In rispostaaquestaaccusa, ilcardinaleBertone fornì laseguenterassicurazione:«NonvogliamofareproselitismoinRussia».Stava chiaramente mentendo.9 Il secondo episodio avvenne il 5giugno2007,allorchéilcardinalesegretariodiStato,inoccasionediunaconferenzaperlapresentazionediunanuovabiografiadiPioXII,difese il Papa tacciato di «indifferenza» nei confronti degli ebreidurante il fosco capitolo dell’olocausto. Il numero due delVaticanocondannò quell’accusa come «una leggenda nera, un attaccoall’assennatezzaeallarazionalità,difesanegliannicontalefermezzachepersinoainostritempièimpresadifficileconfutarla».Aseguitodiqueste dichiarazioni, le autorità ebraiche in Italia e in IsraeleavanzaronounaprotestaufficialepressolaSantaSede.Ma lepolemicheprovocatedaTarcisioBertonenon finirono lì. In

un’intervista concessa al quotidiano francese Le Figaro il 31marzo2007 e apparsa due giorni dopo, Bertone confermò l’imminentepubblicazione dell’attesissimo Motu proprio di Benedetto XVI,attraverso il quale si estendeva l’indulto per la celebrazione della«messatridentina».Ladisputapiùaccesaesploseinseguito,quandoilcardinale fece un aperto atto d’accusa contro la stampa, «cheevidenzia sempre le opinioni del Vaticano in materia di sesso[pederastiaeabusisessualidapartedireligiosi]mentremantieneunsilenzio assordante sulle opere di carità realizzate da migliaia di

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organizzazioni cattoliche nel mondo». E aggiunse: «Vedo una fortefissazione da parte di alcuni giornalisti a occuparsi di questionimorali,comel’abortoeleunioniomosessuali,chesonosenzadubbioquestioniimportantimanonrappresentanoinassolutoilpensieroeleoperedellaChiesa».Ancoraunavolta,lapolemicaeraservita.10Il31dicembre 2007 Bertone asserì: «La Chiesa intende considerare lapossibilità di adottare misure più severe contro i narcotrafficanti.Questa azione, probabilmente, contemplerà la scomunica». E feceun’altra dichiarazione, ancora più allarmante, circa «lapreoccupazione della Chiesa di fronte al ‘flagello’ della droga chealimentaulteriormentelaviolenza»,giustoprimadellavisitaufficialediBenedettoXVIinMessico.Le critiche aTarcisioBertone non arrivano solo dall’interno della

Santa Sede, ma anche dall’esterno, per voce di tre importantivaticanisti.LoscrittoreGeoffreyRobertson,nelsuolibroProcessoalPapa,attaccaapertamenteilcardinaleperessersioppostoall’obbligoper i vescovi di rivolgersi alla polizia e denunciare i sacerdoti cheabbiano ammesso di avere compiuto reati di pedofilia.11 Bertonesostiene che «se un sacerdote non può fidarsi del suo vescovo perpauradiesseredenunciato,questosignificachenonc’èpiùlibertàdicoscienza». A Pasqua del 2010, il segretario di Stato attribuìpubblicamente l’origine dello scandalo sessuale sui minori alla«infiltrazionediomosessualinelclero».SandroMagister,ilgiàcitatoinfluentevaticanista,glimuovel’appuntodiavereespostoBenedettoXVI a «controversie pubbliche», come quella accaduta in occasionedelle nomine episcopali in Italia e in Polonia.Magister afferma che«esisteunserioproblematracomunicazioneegovernoall’internodelVaticano». Ma è il libro scritto da Tarcisio Bertone sul «terzo segreto di

Fatima»12quellochesuscitalemaggioricritiche,pervocediunaltrovaticanista, Antonio Socci.Il giornalista scrive un articolo in cuidomanda:«StimatocardinaleBertone, tramee lei chi stamentendo

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deliberatamente?… E, per favore, non tiri fuori la massoneria».13Socci fa riferimento al libro dell’avvocato cattolico ChristopherFerrara, The Secret Still Hidden (Il segreto ancora nascosto), checontiene un’appendice intitolata «101 motivi per dubitare dellaversione del cardinale Bertone».14 Ferrara accusa il segretario diStato di essere coinvolto, insieme con Sodano e Ratzinger, in unsistematico raggiropernascondere l’esistenzadiun testocontenentele parole della Madonna e, secondo alcuni, informazionisull’Apocalisse e sull’avvento di una grande ondata di apostasia.Bertonenonhamairispostoaquesteaccuse.IlnostrouomoaMilanoL’influente arcivescovato diMilano costituisce da tempo uno dei

campidibattaglia tra«diplomatici»e«bertoniani»,principalmenteacausadellaquestionedell’acquisizionedell’ospedaleSanRaffaele.15Gotti Tedeschi, ex presidente della banca vaticana, in un primomomento si era mostrato favorevole all’operazione ma,successivamente,dopoaverestudiatoicontiinrossodelSanRaffaele,aveva sceltodi rivedere lapropriaposizioneper seguire la lineadeicardinaliAttilioNicoraeDionigiTettamanzi.AncheBenedettoXVInon era d’accordo sull’acquisto dell’ospedale. In modo piuttostopragmatico, il Papa, per una volta con un approccio molto piùmondanochespirituale,affermòall’epocachenonsolonell’ospedale,maanchenegliedificidellaannessauniversitàsiimpartivanolezioniesi svolgevano pratiche di ricerca medica in totale contrasto con ladottrina cattolica. «Non si possono sostituire in blocco medici,scienziatieprofessori»,pareabbiadettoBenedettoXVIalcardinaleCamilloRuini,allorapresidentedellaConferenzaepiscopale italiana(CEI).Per realizzare il sogno di costruire un polo ospedaliero di

eccellenza,checomprendesseilPoliclinicoGemelliel’ospedaleSanRaffaele, Bertone avrebbe dovuto controllare anche l’IstitutoGiuseppeToniolodiStudiSuperiori.Mac’eraunproblema:l’Istituto

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TonioloeraunanavecapitanatadallaConferenzaepiscopaleitalianaepresiedutadall’arcivescovodiMilano,organismientrambiguidatidadiplomaticilegatiaSodanoecontrariaBertone.IlqualetentòalloraunabbordaggioalToniolo,conilsoloscopodiallontanaredallasuarottaCamilloRuini.Aquestofinedovevaprimaeliminareunpuntelloimportantedelpoterediquest’ultimopresso ilToniolo,ovveroDinoBoffo, direttore del quotidiano Avvenire (di proprietà della CEI) emembro del comitato permanente del Toniolo, che continuava aintralciaredallepaginedelgiornaleildesideriodiBertonediacquisireil controllo dei due ospedali. Ebbe così inizio una campagna«interessata»controBoffo,accusatopersinodiomosessualità.16Allafine, iseguacidiAngeloSodanoriuscironoaconservare ilcontrollodell’IstitutoTonioloe ilcardinaleBertonesividecostrettoa fareunpasso indietro, abbandonando il suo sogno di dare vita a un grandegruppo ospedaliero sotto il controllo della Santa Sede, le cui naviammiraglie sarebbero stati ilSanRaffaelediMilano e ilPoliclinicoGemellidiRoma.2.LetteradiJuliánCarrón,presidentedellaFraternitàdiComunione

e liberazione, a monsignor Giuseppe Bertello, nunzio apostolico inItalia, per informarlo del suo appoggio al cardinale Scola inmeritoall’arcivescovatodiMilanoedellesuecriticheaMartinieTettamanzi(3marzo2011).MaBertonenonavrebbedimenticatolasconfittael’arcivescovato

diMilanosarebbediventatounulteriorebersagliodiabbordaggio.Il3marzo 2011,monsignorGiuseppeBertello, nunzio papale in Italia efedelissimo di Bertone, ricevette una lettera da Julián Carrón,presidente della Fraternità di Comunione e liberazione.17 Il testo,lungotrepagine,èdivisoinsettepunti,piùunaparteimportantedoveCarrón raccomanda apertamente la persona che avrebbe dovutoricoprirelacaricadiarcivescovodiMilano.All’iniziodellalettera,fa

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un rapido excursus sulla crisi della fede nella società e dellevocazioni, sulla confusione dei fedeli riguardo al lessico usato damolti religiosi durante lemesse, sui «movimenti cattolici» come unaiutoallaChiesaenoncomeuna«Chiesaparallela»(vedifig.2).MaèneiparagrafifinalichelanciaaBertelloilnomedelcandidatoidealeperilruolodiarcivescovodiMilano. Mi permetto infine di rilevare, per tutte queste ragioni, pur

sommariamente delineate, l’esigenza e l’urgenza di una scelta didiscontinuità significativa rispetto alla impostazione degli ultimitrent’anni, considerato il peso e l’influenza che l’Arcidiocesi diMilanohaintuttalaLombardia,inItaliaenelmondo.AttendiamounPastorechesappiarinsaldareilegamiconRomae

conPietro,annunciareconcoraggioefascinoesistenziale lagioiadiessere cristiani, essere Pastore di tutto il gregge e non di una partesoltanto. Occorre una personalità con profondità spirituale, ferma ecristallina fede, grande prudenza e carità, e con una preparazioneculturale in grado di dialogare efficacemente con la varietà dellecomponenti ecclesiali e civili, fermo sull’essenziale e coraggioso eapertodifronteallenumerosesfidedellapostmodernità.Perlagravitàdellasituazionenonmisembrachesipossapuntare

su di una personalità di secondo piano o su di un cosiddetto«outsider»,che inevitabilmente finirebbe,per inesperienza,soffocatoneimeccanismiconsolidatidellaCurialocale.Occorreunapersonalitàdigrandeprofilodifede,diesperienzaumanaedigoverno,ingradodiinaugurarerealmenteedecisamenteunnuovocorso.Perquesteragionil’unicacandidaturachemisentoincoscienzadi

presentareall’attenzionedelSantoPadreèquelladell’attualePatriarcadiVenezia,Card.AngeloScola. Tengo a precisare che con questa indicazione non intendo

privilegiare il legame di amicizia e la vicinanza del Patriarca almovimentodiComunioneeLiberazione,masottolineareilprofilodiunapersonalitàdigrandeprestigio e esperienzache, in situazionidi

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governo assai delicate, ha mostrato fermezza e chiarezza di fede,energia nell’azione pastorale, grande apertura alla società civile esoprattuttounosguardoveramentepaternoevalorizzatoredi tutte lecomponenti e di tutte le esperienze ecclesiali. Inoltre l’etàrelativamente avanzata (70 anni nel 2011) del Patriarca rappresentanella situazione attuale non un «handicap» ma un vantaggio: potràagireperalcuniannicongrandelibertà,aprendocosìnuovestradechealtriproseguiranno.18 L’aspetto interessante del testo non è solo l’evidente appoggio

manifestato da Carrón nei confronti di Scola, ma anche la velatacritica verso i due ultimi uomini a capo dell’arcidiocesi di Milano«negli ultimi trent’anni»: il cardinale Carlo Maria Martini (mortonell’agosto 2012), che l’aveva guidata dal dicembre 1979 al luglio2002, e il cardinale Dionigi Tettamanzi, nominato arcivescovo diMilano nel luglio 2002. Entrambi erano considerati dichiaratamente«progressisti»ederanostatitrai«papabili»negliultimidueconclavi(nel 1978 e nel 2005), oltre a essere dotati di grande carisma e agoderediunavastapopolaritànellaloroarcidiocesi.Angelo Scola, al contrario, è un uomo dall’ideologia più vicina a

quella del Papa. Professore di teologia morale all’università diFriburgo,nel1982entraafarpartedelcorpodocentidellaPontificiaUniversitàLateranenseperinsegnarvilamedesimadisciplina.Attivocollaboratore di Comunione e liberazione, nel 1991 è nominato daGiovanniPaoloIIvescovoeprefettodellaCongregazionedeivescovi.Nel2002vienedesignatopatriarcadiVeneziaeunannodopodiventacardinale.3. Lettera inviata da Tarcisio Bertone a Dionigi Tettamanzi,

arcivescovo di Milano, per informarlo della sua destituzione dapresidentedell’IstitutoToniolo(24marzo2011). Il segretario di Stato prende atto della lettera di Carrón ma, per

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alcunigiorni,nonassumedecisionialriguardo.Poi,sabato26marzo2011, in piena guerra per il controllo dell’Istituto Toniolo di StudiSuperiori e dell’ospedale San Raffaele, a sorpresa, manda aTettamanziuna letteraviafaxscrittaduegiorniprima.Tettamanzisiera schierato con i contrari a un controllo dell’istituto da parte delVaticano, tra i quali c’erano anche, come abbiamo visto, lo stessoPapa,EttoreGottiTedeschieilcardinaleAttilioNicora.Nellalettera,ilsegretariodiStatodestituiscesuduepiediDionigiTettamanzidallacaricadipresidentedelToniolo, togliendosicosìdi tornoconunsolcolpodipennailgrossoostacolochegliintralciavailcamminoversoilcontrollodelSanRaffaele.«Ora,essendoscadutialcuniMembridelComitato permanente, il Santo Padre intende procedere ad unrinnovamento, inconnessionecolqualeVostraEminenzaè sollevatadaquestoonerosoincarico»,scriveBertone(vedifig.3). Tettamanzi, uomo assai avvezzo alle trame della macchina

vaticana,nonsi fa intimidiredal faxricevutoe,quattrogiornidopo,lunedì 28 marzo, si risolve a mandare una missiva direttamente alSommo Pontefice per domandargli se sia stato informato della suadestituzioneedellamanovradiBertone(vedifig.4).Nella letterasilegge,fral’altro:Unodegliobiettivichiarichemivenneassegnatoquandodivenni

presidente, accanto all’esigenza di rinnovare gli organi di dirigenzadell’Istituto, superare le difficoltà di una gestione clientelare eparassitaria,erilanciarelefinalitàoriginariedell’Istituto,eraquellodiinscrivere più strettamente l’opera educativa e di ricercadell’Università Cattolica all’interno del cammino della Chiesaitaliana, superando a questo proposito alcune resistenze non semprelimpide da parte di persone legate alla Santa Sede stessa (non Lenascondo al proposito che dietro le quinte dell’operazionediffamatoria in corso si celano interessi non certo ecclesiali e figurepoconobilidellaprecedentegestione). Il suo predecessore, il Servo diDioGiovanni Paolo II, non solo

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confermòquesto intendimentonell’udienzapersonaledel24maggio2004, ma con lettera chirografa del 7 giugno, che allego, rafforzòulteriormente il mio ruolo nominandomi rappresentante della SantaSede nel comitato permanente, con la tassativa indicazione,sufficientementerivelatricedellecondizioniavversedelmiolavoro,diriferirgLi personalmente sulle questioni di maggior rilievo chepotesseropresentarsinell’attivitàdell’Istitutostesso. Nell’ultimo anno l’Istituto Toniolo è stato oggetto di attacchi

calunniosi, anche mediatici, a causa di presunte e non dimostrateinefficienzeamministrativeegestionali,apostrofateconl’espressionedimalagestio.Nulladituttoquesto!Inquestianniifattidimostranocomel’IstitutoToniolo–chehoseguitoconcospicuoinvestimentoditempo ed energie a partire dalla presidenza degli organi statutari –abbia avuto come suo primo obiettivo quello di «restituire» laCattolica ai cattolici italiani. Una approfondita riflessione sullamissiondell’Istitutohapermessodimetterefineaunlungoperiododiirrilevanzapubblica,diconcentrazionepatologicadeipoterieassolutamancanzaditrasparenzasulladestinazionedellerisorsedonate.Oggiil Toniolo ha ritrovato un’identità chiara, orientata al serviziodell’università e della Chiesa, e un ruolo in linea con le maggiorifondazioniuniversitariedelpaese.[…] Sono ben consapevole che condividendo schiettamente con Lei

questeconsiderazioniLametto inuna situazionenonsemplicenellagestionedeirapportidigoverno,menedispiaccioprofondamente,macomprenderàchenonmièlasciataaltraalternativa.Lasoluzionecheameparrebbepiùsempliceèquelladiprocederenell’operadirilanciodel Toniolo, con serenità e determinazione, senza tenere contodell’ultimaletterapervenuta.MalascioaLeidiconfermarmiconunaSuaparolaautentica. Riconfermo altresì la mia piena e immediata disponibilità a

informare direttamente Vostra Santità circa il lavoro fatto in questianni e i progetti che già disegnano un nuovo futuro, a produrre

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dettagliata documentazione circa le affermazioni da me fatte, adaccogliereplenocordeogniSuaindicazioneedecisioneinmeritoearendermi tempestivamente presente, in caso lo ritenesse opportuno,perunincontropersonale.[…] Questo non significa che una volta nominato ilmio successore,

rinnovatisaggiamentegliorganiesoprattuttoavendodettagliatamenteriferitoaLeieattesoilSuoparere,siapossibilevalutarel’opportunitàdi avviare i procedimenti istituzionali per individuare un nuovopresidente.Lamia disponibilità, lo ribadisco, resta piena e cordiale.Nonmiprememantenerel’incaricomaassolverealdifficilecompitoaffidatoelasciareunaistituzionechesianellemiglioricondizioniperessere al servizio non di interessi personali o di parte ma dellaCattolica, della Chiesa italiana e universale, e in particolare deigiovani,ovverodelsuopromettentefuturo.19TettamanzinonsolononriceverispostadalSommoPonteficema,

tre mesi dopo avere inviato la lettera, viene sostituito comearcivescovo di Milano dal cardinale Angelo Scola, il candidatoraccomandato dal presidente diComunione e liberazione. E, guardacaso,il7luglio2011ilcardinaleAttilioNicora,unaltrodeinemicidiBertone, rassegna le dimissioni da presidente della potenteAmministrazionedelpatrimoniodellasedeapostolica. Il segretario di Stato si toglie così due sassolini dalla scarpa,

sapendo però che, nell’ipotesi di un’eventuale convocazione delconclavedilìadueanni,troveràtantoinTettamanziquantoinNicoradueserinemicierivalidentrolaCappellaSistina.DionigiTettamanzicesseràdiesserecardinaleelettorepersopraggiuntolimitedietàil14marzo2014,AttilioNicorail16marzo2017. 4. Lettera inviata da Dionigi Tettamanzi a Benedetto XVI per

chiedergli se sia a conoscenza della sua destituzione da presidentedell’IstitutoToniolodiStudiSuperioridiMilanoaoperadiTarcisioBertone(28marzo2011).

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PaoloGabriele,angeloodemone?

«SANTITÀ,èora»,ripetevaPaoloGabrieletuttelemattinealleseiemezzosvegliandoilSommoPontefice.Loaiutavanellamessadellesette,gliservivalacolazionealleotto,ilpranzoall’unaemezzoelacenaallesetteetrenta.Sull’imbrunire,accompagnavaBenedettoXVInella sua passeggiata quotidiana per i giardini vaticani, sceglieva lamenta aromaticaper la tisanapapale, gli somministrava lemedicineprescritte dalmedico vaticano e, verso le nove di sera, lo aiutava asvestirsieadandarealetto.«Buonanotte,Paoletto»,gliauguravailSantoPadre.«Buonanotte,Santità»,rispondevailfedelemaggiordomo.Questo è stato il programma quotidiano dell’aiutante di camera

papale per 365 giorni l’anno, fino a mercoledì 23 maggio 2012,quando otto agenti della gendarmeria vaticana guidati dall’ispettoregenerale Domenico Giani entrano in un appartamento di via PortaAngelica, nello stesso edificio dove abita la madre di EmanuelaOrlandi, l’adolescente scomparsa nel 1983.1 Giani suona ilcampanello e rimane in attesa con la sua squadra. Poco dopo, lamogliediPaoloGabrielevieneadaprirelaporta.«SignoraGabriele,abbiamounordinediarrestoneiconfrontidisuo

marito e un mandato di perquisizione», comunica Giani facendoentrareisuoiuomininell’abitazionedelmaggiordomodelPapa.Pochi minuti dopo, lo stesso Gabriele, avvisato dalla moglie,

provvede a rincasare. Il maggiordomo non ha il tempo di proferireparola:duegendarmiglisiavvicinano,glimettonolebracciadietrolaschienaeloammanettano.L’uomovienepoitrasferito,abordodiunaFiat con targa SCV (Stato della Città del Vaticano), al quartier

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generale del Corpo di gendarmeria della Città del Vaticano, nelpalazzodeltribunaleinpiazzaSantaMarta.«Di cosa sono accusato? Di cosa sono accusato?» continua a

chiedereGabrieleagliagenticheloportanovia.L’inizioditutto Per comprendere le motivazioni dell’arresto di Paolo Gabriele,

romano di quarantasei anni, sposato, padre di tre figli e uno degliuomini più vicini al Sommo Pontefice, dobbiamo tornare indietro amercoledì 25 gennaio 2012. Quella sera, il canale televisivo La7trasmette all’interno del programma Gli intoccabili, condotto daGianluigiNuzzi, uno speciale sul «casoWikileaks delVaticano». IlgiornalistamostraalpubblicounaletterainviatadamonsignorCarloMaria Viganò al Papa per denunciare «la corruzione e la malagestione»nelGovernatoratodelloStatoVaticano.2Prontamente,lamacchinavaticanasimetteinmotopercontrastare

il colpo inferto dall’emittente televisiva all’immagine della SantaSede. Padre Federico Lombardi esprime in un comunicato la sua«amarezzaper ladiffusionedidocumenti riservati»,preannunciandoaidirigentideLa7possibiliazionilegalidapartedelVaticano.I servizi segreti della gendarmeria vaticana si attivano

immediatamente, al pari di quelli della Santa Sede. Tutti gli agentiricevonolastessaconsegna:stanare la talpachesta trafugandocarteriservate. Padre Federico Lombardi denuncia pubblicamentel’esistenza di un caso Wikileaks nel cuore della Santa Sede, cheavrebbel’obiettivodidiffamarelaChiesa,vistocheidocumentifattifiltrare ai media italiani rivelerebbero aspri contrasti tra i dicasteridellacuria,lottedipoteretra«bertoniani»e«diplomatici»insenoallasegreteriadiStato,corruzionenelloIOR,sprechiesperperiinalcunesezioni del Governatorato, tentativi di assassinare il Papa eccetera.Eppure, nonostante i fiumi di titoli, editoriali e commenti deiprincipali organi di informazione a proposito delle carte diffuse,BenedettoXVIsipronunciaindifesadelsuonumerodue,ilcardinale

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segretario di Stato Tarcisio Bertone. I documenti mostrati nellatrasmissionetelevisivadiNuzzipresentavanoBertoneeilsuoalleato,il potente cardinale Giuseppe Bertello, come acerrimi nemici dellanuovalineadettatadaBenedettoXVIperlacooperazionefinanziariaconleautoritàmonetarieinternazionali,voltaafarentrareilVaticanonellacosiddettawhitelistdelConsigliod’Europa,checomprendegliStati adempienti nella lotta al riciclaggio di denaro, all’evasionefiscaleealfinanziamentodelterrorismo.Nonostante tutte le misure adottate, la fuga di notizie continua e

martedì24aprile2012 ilSommoPonteficeordina lacostituzionediuna Commissione cardinalizia d’inchiesta, presieduta dal cardinalespagnolo Julián Herranz, uomo dell’Opus Dei. La prima riunioneavviene venerdì 27 aprile e stabilisce il calendario di lavoro e ilmetodo operativo per scoprire i responsabili dei furti. Martedì 1°maggiosi tieneun incontro fra iverticidell’Agenzia informazioniesicurezza interna (AISI), cioè l’intelligence italiana,unadelegazionedell’«Entità»(unodeinomiconcuivengonochiamatiiservizisegretidella Santa Sede) e la gendarmeria vaticana. Durante il vertice, gliitaliani informano i loro omologhi vaticani che la fuga di notizieprovienedaambienti«particolarmentevicinialSommoPontefice».Il 19 maggio esce il volume di Gianluigi Nuzzi, Sua Santità. Le

cartesegretediBenedettoXVI,cheinpochigiorniscalalaclassificadei libri più venduti in Italia. Nuzzi ripercorre in trecentoventiseipagine la vicenda delle carte segrete sottratte al Papa manell’Appendiceinseriscesoloventitrédocumenti.Ilpomeriggiodimercoledì23maggio,gliagentidellagendarmeria

vaticana arrestano il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, comeautoredelladiffusioneallastampadidocumentiriservati.Durantelaperquisizione, i gendarmi trovano decine di scatoloni pieni didocumenti «confidenziali» e tutto il necessario per scannerizzarli eriversarli in formatodigitale.Nel giro di quarantotto ore, il 23 e 24maggio, due dei collaboratori più vicini al Pontefice, il suo

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maggiordomo e il suo banchiere, vengono così espulsi dal «cerchiomagico» papale. Il primo, Paolo Gabriele, tacciato di tradimento econsideratolatalpaeilcorvodelloscandalo;ilsecondo,EttoreGottiTedeschi, accusato, tra l’altro, di frequente abbandono del posto dilavoroedicomportamento«viaviapiùstravagante».SconcertoedoloreLanotiziadell’arrestodiPaoloGabrieleviene resapubblica solo

sabato 26 maggio 2012, attraverso un comunicato stampa di padreFedericoLombardi:Confermiamochelapersonaarrestatamercoledìseraperpossesso

illecito di documenti riservati, rinvenuti nella sua abitazione interritorio vaticano, è il signor Paolo Gabriele (maggiordomo delPapa),cherimanetuttorainstatodiarresto. Si è conclusa la prima fase di «istruttoria sommaria» sotto la

direzionedelpromotoredigiustizia,NicolaPicardi,esièavviata lafase di «istruttoria formale» condotta dal giudice istruttore, PieroAntonioBonnet.L’imputatohanominatodueavvocatidisuafiduciaabilitati ad agire presso il Tribunale vaticano, che ha avuto lapossibilità di incontrare, i quali potranno assisterlo nelle successivefasi del procedimento. Egli gode di tutte le garanzie giuridicheprevistedaicodicipenaleediprocedurapenaleinvigorenelloStatodellaCittàdelVaticano.Lafaseistruttoriaproseguiràfinoachenonsiaacquisitounquadroadeguatodellasituazioneoggettodiindagine,dopodiché il giudice istruttore procederà al proscioglimento o alrinvioagiudizio.3 Mercoledì 30 maggio, alla conclusione dell’udienza generale,

BenedettoXVIdichiara: Gli avvenimenti successi inquestigiorni, circa laCuriae imiei

collaboratori, hanno recato tristezzanelmio cuore,manon si èmaioffuscatalafermacertezzache,nonostanteladebolezzadell’uomo,ledifficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e ilSignore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo

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cammino.Sisonomoltiplicate,tuttavia,illazioniamplificatedaalcunimezzi

dicomunicazione,deltuttogratuiteechesonoandatebenoltreifatti,offrendoun’immaginedellaSantaSedechenonrispondealla realtà.Desidero, per questo, rinnovare la mia fiducia e il mioincoraggiamentoaimieipiù stretti collaboratori e a tutti coloroche,quotidianamente, con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio, miaiutanonell’adempimentodelmioministero.Lostessogiorno,L’OsservatoreRomanopubblicaun’intervistaal

vescovoGiovanniAngeloBecciu,sostitutodelsegretariodiStatopergli Affari generali, che si dice sia stata caldeggiata dal suo stessosuperiore, il cardinaleBertone. «Con lepersone incontrate inquesteore»,dichiaraBecciu,«cisiamoguardatinegliocchiecertamenteholetto sconcerto e preoccupazione, ma ho visto anche decisione nelcontinuare il servizio silenzioso e fedele al Papa.» Questo èl’atteggiamento che è logico immaginare nella vita quotidiana degliufficidellaSantaSedeedelpiccolomondovaticano,maovviamenteciònonfanotizianeldiluviomediaticoscatenatoaseguitodeigravie,per molti versi, sconcertanti fatti di quei giorni. In tale contesto,monsignor Becciu misura con attenzione le parole per sottolineare«l’esitopositivodell’indagine,anchesesitrattadiunesitoamaro.Lereazioni in tutto il mondo, poi, per un verso giustificate, dall’altropreoccupano e rattristano per le modalità dell’informazione, chescatenanofantasiesenzaalcunarispondenzanellarealtà».Ancoraunavolta, un’alta carica della curia accusa la stampa di distorcere lenotizie emerse dai documenti fatti filtrare da Paolo Gabriele. Ilsostituto spiega nell’intervista qual è lo stato d’animo di BenedettoXVI: Addolorato,perché, standoaquanto sinora si èpotuto appurare,

qualcuno a lui vicino sembra responsabile di comportamentiingiustificabilisottoogniprofilo.Certo,prevalenelPapalapietàperlapersonacoinvolta.Marestailfattochel’attodaluisubitoèbrutale:

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BenedettoXVIhavistopubblicatecarte rubatenellasuacasa,echenon sono semplice corrispondenza privata, bensì informazioni,riflessioni,manifestazionidicoscienza,anchesfoghicheharicevutounicamenteinragionedelproprioministero.PerquestoilPonteficeèparticolarmente addolorato, ancheper la violenza subita dagli autoridellelettereodegliscrittialuiindirizzati.RispettoalfattochesitrattidiunafugadidocumenticheBertone

aveva qualificato, a suo tempo, come «poco importanti», Becciusostieneesattamenteilcontrario:Considerolapubblicazionedelleletteretrafugateunattoimmorale

diinauditagravità.Soprattutto,ripeto,perchénonsitrattaunicamentedi una violazione, già in sé gravissima, della riservatezza alla qualechiunque avrebbe diritto, quanto di un vile oltraggio al rapporto difiducia tra Benedetto XVI e chi si rivolge a lui, fosse anche peresprimere in coscienza delle proteste. Ragioniamo: non sono statesemplicementerubatedellecartealPapa,sièviolentatalacoscienzadi chi a lui si rivolge come al vicario di Cristo, e si è attentato alministerodelSuccessoredell’ApostoloPietro.Inparecchidocumentipubblicatici si trova inuncontestochesipresumedi totale fiducia.QuandouncattolicoparlaalRomanoPontefice,èindoverediaprirsicome se fosse davanti a Dio, anche perché si sente garantito dallaassolutariservatezza.MonsignorGiovanniAngeloBecciusfruttaappienol’occasioneper

attaccare apertamente la stampa, rea di avere dato risonanza allenotizietrafugate: Penso che in questi giorni, da parte dei giornalisti, insieme al

dovere di dare conto di quanto sta avvenendo, ci dovrebbe essereancheunsussultoetico,cioèilcoraggiodiunapresadidistanzanettadall’iniziativa di un loro collega che non esito a definire criminosa.Unpo’dionestà intellettualeedi rispettodellapiùelementareeticaprofessionalenonfarebbecertomalealmondodell’informazione.Becciu esprime anche la propria opinione a proposito

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dell’importanzadeidocumentisottratti:Dietro ad alcuni articolimiparedi trovareun’ipocrisiadi fondo:

molti documenti pubblicati non rivelano lotte o vendette,ma quellalibertà di pensiero che invece si rimprovera alla Chiesa di nonpermettere. Insomma, non siamomummie e i diversi punti di vista,persino le valutazioni contrastanti, sono piuttosto normali. Sequalcuno si sente incompreso ha tutto il diritto di rivolgersi alPontefice.Dov’èloscandalo?Obbedienzanonsignificarinunciareadavere un proprio giudizio, ma manifestare con sincerità e sino infondoilproprioparere,perpoiadeguarsialladecisionedelsuperiore.Enonpercalcolo,maperadesioneallaChiesavolutadaCristo.Sonoelementibasilaridellavisionecattolica.Il monsignore conclude l’intervista rispondendo a proposito delle

presuntelotteinternealVaticano: Ioquest’ambientenon lopercepiscoespiacechedelVaticanosi

abbiaun’immaginetantodeformata.MaquestocidevefarriflettereestimolaretuttinoiaimpegnarciafondoperfartrasparireunavitapiùimprontataalVangelo.4 Le dichiarazioni dell’alto esponente della curia non servono a

placare gli animi, anzi: la diffamazione torna a scatenarsi,raggiungendo l’apice quando si diffonde la voce che il SommoPontefice, molto scosso per l’arresto di Paolo Gabriele, avrebbepensato di presentare le dimissioni e ritirarsi in un monastero inBaviera.Giovedì31maggio2012, l’ufficiostampadellaSantaSedesmentisceancoraunavoltagliorganidiinformazioneitaliani,conlanotaquidiseguitoriportata:Rispettoalledomandesunotiziepubblicateinmeritoall’ipotesidi

dimissioni del Papa, ipotesi avanzata da diversi media, si tratta dielucubrazioni di alcuni giornalisti senza fondamento. La Curiacontinua a esprimere solidarietà al Pontefice e a operare in pienacomunione con il Successore di Pietro: «È proprio ilmomento e lasituazione in cui dimostrare la stima, l’apprezzamento per il Santo

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Padre, per il suo servizio, la piena solidarietà con lui e quindidimostrare anche unione, unità e coerenza nel far fronte a questasituazione». Padre Lombardi ha sottolineato che è importante che la

comunicazione relativa a questo evento doloroso per il Papa e laChiesa sia ispirata a criteri di verità rigorosa: «Mi pare», ha detto,«cheunalineadivolontàdiverità,divolontàdichiarezza,divolontàdi trasparenza, questa – anche se con dei tempi graduali – fa i suoipassi, e quindi onestamente ritengo che stiamo cercando di gestirequestasituazionenuova:cerchiamolaverità,cerchiamodicapirechecosa oggettivamente sia successo. Però, prima bisogna capirlo consicurezza,ancheperrispettodellepersoneedellaverità». Il Direttore della Sala Stampa ha spiegato ai giornalisti che sarà

necessarioaspettareperavereunquadrocompletodellasituazioneeche le indagini e gli interrogatori formali sono per ora a livellopreliminare.GliorganiinteressatiinquestafasesonolamagistraturavaticanaelaCommissionecardinalizia. Padre Lombardi ha riferito inoltre che nella mattinata di ieri,

l’unicoaccusato,PaoloGabriele,haavutounnuovocolloquiocon isuoilegali,chestarebberoperpresentareun’istanzadilibertàvigilataoarrestidomiciliariperil loroassistito.PadreLombardihasmentitoalcuni particolari pubblicati dalla stampa, sulla presenzanell’abitazione di Gabriele di plichi già pronti ad essere spediti aspecificidestinatari.«Ilmateriale trovatoinpossessodell’aiutantediCameradelPapaèancorainfasedistudioedicatalogazione.»5Lagiustizia penale delloStatoVaticano inizia gli interrogatori di

Paolo Gabriele: martedì emercoledì 5 e 6 giugno, il maggiordomoaffronta due sessioni interminabili di domande in presenza dei suoiavvocati,CarloFuscoeCristianaArru.Èdal14gennaio1998che iprocuratoriegliagentideiservizisegretiedellagendarmerianonsitrovano di fronte a un caso di tale portata. Allora, il caporale dellaguardia svizzera Cédric Tornay era entrato nell’appartamento dove

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abitava il comandante dell’esercito pontificio, Alois Estermann,uccidendolo insieme con lamoglie GladysMeza Romero, prima ditogliersi la vita. Ora siamo di fronte al primo caso di spionaggioall’interno delle mura vaticane da quando l’Entità aveva scoperto,negli anni Sessanta, che il segretario di papa Paolo VI, il gesuitaAlighieroTondi,inrealtàeraunaspiadelKGB.6 Quali che siano i motivi che hanno spinto Gabriele a sottrarre i

documentialSantoPadre, tuttisidomandanochisiadavveroquestopersonaggio, entrato al servizio di Benedetto XVI nel 2006. Il suolavoronegli appartamentipapali cominciapiùdidieci anni fa,dopoun incarico presso la Casa pontificia alle dipendenze di monsignorJamesHarvey.QuandoilmaggiordomoincapoAngeloGugeldecidediritirarsi,Gabrieleprendeilsuoposto.Chiloconosce,lodefinisceunuomodibellapresenza,timido,riservato,ferventereligiosoegrandevoto della santa polacca FaustinaKowalska, più nota come santaFaustina, lamonacamortaaCracovianel1938,a trentatréanni.Perun periodo Gabriele è anche al servizio del precedente Pontefice,Giovanni Paolo II, fino a diventare aiutante di camera diBenedettoXVI.È tenutoasvegliarloalmattino,asvestirlo lasera,aporgergligliocchialiall’occorrenza,aripiegargliigiornalieancheareggerglil’ombrello.ProvvedeatuttoperilPapa.Sabato23giugno,diversiorganidiinformazioneitalianiestranieri

si interrogano su dove sia finito il maggiordomo del Santo Padre.SonotrascorsitrentunogiornidalsuoarrestodapartedegliagentidelVaticano.Rinchiusoinunastanzadiquattrometriperquattro,PaoloGabriele è impossibilitato a comunicare con l’esterno. Non puòriceverevisite;ipastiglivengonoservitiattraversounosportellonellaporta da un soldato della guardia svizzera e non può nemmenoleggere,dalmomentocheglihannoimpeditodiportareconsépersinolaBibbia.Alcunigiornali arrivanoadaffermare che ilVaticanoe lasuaguardiasvizzeralohannosottopostoa«misuredetentivesimiliaquellecubaneodiGuantanamo».

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UnacommissioneperfareombraTutti in Vaticano si chiedono quali possano essere le ragioni del

furto dei documenti segreti. Dopo la riunione con l’AISI, lagendarmeria e l’Entità cominciano a pedinare il maggiordomo delPontefice,maèilCorrieredellaSeraalanciarelateoriacheforsehaagitoincollaborazioneconleautoritàdellaSantaSede,fungendodaesca per smascherare gli altri cospiratori, in cambio del perdonopapale.L’EntitàpiazzasultavolodelSantoPadreundocumentofalsoall’interno di una cartelletta con il timbro «Segreto pontificio» eattendechePaoloGabrieleabbocchiall’amo,comepoieffettivamentesuccede.Il falsodocumentovieneinfatti rinvenutodagliagentidellagendarmeria durante la perquisizione dell’appartamento delmaggiordomo,ilgiornodelsuoarresto.Gabriele,checonservaladoppianazionalitàitalianaevaticana,può

andare incontro a una condanna a trent’anni di carcere per «furtoaggravato di corrispondenza del capo dello Stato Vaticano» e per«attentatoallasicurezzadelloStato».Com’ènoto,scrivedisuopugnouna lettera al Santo Padre per chiedergli perdono per il dannoprovocatoconlasottrazionediquellecarteeperassicurarglichesièpentito.NonappenaquestaletteraraggiungelasegreteriaprivatadelPapa, il giudice Piero Bonnet concede la libertà provvisoria e gliarrestidomiciliariall’aiutantedicamera,chefinoadalloraerarimastoisolatoincellasottolagiurisdizionedellaguardiasvizzera.Aquantopare, la chiamata personale di Benedetto XVI al giudice istruttorefavorisceuncambiodirottainmeritoallecondizionidireclusione.«Imiei diritti sono tutelati. Posso vedere i miei famigliari, i mieiavvocati difensori e anche assistere alla messa», fa sapere Gabrieleperboccadeisuoilegali.Nelcomunicatodiramatoil31maggiodallasalastampadellaSanta

SedesidichiarapoichePaoloGabrielesconteràgliarrestidomiciliarinella sua residenza in Vaticano, accanto alla famiglia, «attenendosialle disposizioni del giudice in materia di contatti e rapporti con

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persone terze». Nell’ultima parte del documento si legge: «LaCommissione cardinalizia ha consegnato al Santo Padre il rapportofinalesull’inchiesta».TalecommissioneèformatadalcardinalespagnoloJuliánHerranz,

di ottantadue anni, ex presidente del Pontificio consiglio per i testilegislativi e membro dell’Opus Dei dal 1949; dal cardinalececoslovacco JozefTomko, di ottantotto anni, prefetto emerito dellaCongregazione per l’evangelizzazione dei popoli, e dal cardinaleitaliano Salvatore De Giorgi, di ottantadue anni, membro dellaCongregazioneperilcleroedellaCongregazioneperilcultodivinoeladisciplinadeisacramenti,nonchédelPontificioconsiglioperilaiciedelPontificioconsiglioperlafamiglia,eamicopersonaledelPapa.Vienecosìaffidatoaquestitreuominiilcompitodiscoprirenonsolochisicelidietroilfurtodeidocumentisegreti,maanchedispiegarneaBenedettoXVIimotivi,rivelandoinomidituttiicosiddetti«corvi»coinvoltinelcaso. Sulle ragioni che hanno portato il maggiordomo del Papa a

trafugarequellecarteesistono treversioni,che igiudicisi trovanoavalutareperarrivareallasentenza:laprimasostienechelasottrazionesiastatailfruttodiesclusiviinteressieconomici,anchesedapartedeimedia non è mai stato effettuato alcun pagamento a favore diGabriele; la seconda versione vuole che questi abbia agito conaltruismo,alsoloscopodifaremergere icasievidentidicorruzioneinternialVaticano; la terza ipotesi,quellapiùseguitadallastampaedagliinquirentichesvolgonoleindagini,recitacheGabrielesarebbesolouncaproespiatorio,unostrumentonellemanidiunsettoredellacuria,presumibilmentedei«diplomatici»guidati daAngeloSodano,perdiffamareilsegretariodiStatoTarcisioBertoneeindebolirecosìlasuaposizionenell’eventualitàdellasuccessioneaBenedettoXVI.LostessocardinaleBertone,bersagliodeidocumentirubati,sivede

obbligato a comparire alla televisione per richiamare alla «coesioneinterna contro gli attacchi diretti, a volte feroci, dilanianti e

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organizzati.IlPapanonsilasciaintimoriredagliattacchidiqualsiasitipo,nédalleasprecritichedapartedichihasolofortipregiudizi».Inverità,nonserveessereespertivaticanistiperarrivareallaconclusionecheesistonopiùcorvidiquanticredalaSantaSede.Anche senza leggere il rapporto finale della Commissione

cardinalizia, sono in molti, dentro e fuori delle mura vaticane, apensare che indicherà Paolo Gabriele come unico responsabile, ilqualeavrebbeagitosenzacomplicieconlasolaintenzionediaiutareBenedettoXVIa ripulire laChiesadicuièallaguida. Ilmetodo,cidiràilrapporto,èstatoquellodiportareallaluceunnumeronotevoledidocumentisegretipermetteresultappetoleempieguerredipotereinterneingaggiatenelpiccoloStato.Nonècertoassurdopensarechequesta sarà laversioneufficiale, soprattutto se si considerache,ottomesi dopo i primi furti, Paolo Gabriele detto «Paoletto», l’unicoarrestato,escediprigione,aquantoparedispostoadassumersitutteleresponsabilità,echiedeperdonoalPapaconunaletterascrittadisuopugno.Alcunimembridellacuriainteressatifannospallucce,certicheseGiovanniPaoloIIèarrivatoaperdonareilterroristaturcoMehmetAli Agca dopo che questi gli aveva sparato nel maggio 1981,BenedettoXVIvorràsenz’altrofarealtrettantoconPaoloGabriele–che considerava come un figlio fino a quando si è allontanato dallarettavia–peraverepassatoallastampaqualchedocumentosegreto.7AltritrecorviinvolosulVaticanoProprioquandosembrachetuttostiariprendendoilconsuetocorso,

il 23 luglio 2012 il quotidiano la Repubblica sgancia una nuovabomba mediatica, sostenendo che ci sarebbero altri tre corvi avolteggiare sul Vaticano, intenti a far trapelare documenticonfidenziali. Il primo sarebbe monsignor Josef Clemens, exsegretariopersonalediJosephRatzinger,ilsecondoilcardinalePaoloSardi, ex vicecamerlengo, e il terzo potrebbe essere la governantetedescadiBenedettoXVI,IngridStampa. Clemens, nato il 20 giugno 1947 nella città tedesca di Siegen,

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studia teologia morale all’Università Gregoriana di Roma, doveconsegue il dottoratonel1983.L’anno successivodiventa segretariopersonaledelpotentecardinaleJosephRatzinger,alloraprefettodellaCongregazione per la dottrina della fede. Il 12 febbraio 2003, papaGiovanni Paolo II nomina Clemens sottosegretario dellaCongregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vitaapostolica.Il6gennaio2004ricevelaconsacrazioneepiscopaledallostesso Ratzinger, che lo investe anche della carica di segretario delPontificioconsiglioperilaici.Unavoltadivenutopapa,Ratzingerlonomina vescovo titolare di Segermes.MonsignorClemens è stato ilsegretariopersonaledi JosephRatzingerperdiciannoveanni,quindiha ceduto l’incarico a padre Georg Gänswein, anche lui tedesco.8Josef Clemens è un fedele seguace del cardinale Angelo Sodano,guidadei«diplomatici»,aiqualidevelasuaascesanellacuriadurantegliultimiannidelpontificatodiGiovanniPaoloII.Il secondo corvo sarebbe il cardinale Paolo Sardi. Nato il 1°

settembre 1934 a Ricaldone, dal 1976 ricopre svariate caricheall’interno della segreteria di Stato. Nel 1992 assume il ruolo divicecancelliere per gliAffari generali e quattro anni dopoGiovanniPaolo II lo nomina nunzio apostolico con incarichi speciali.Nell’ottobre 2004 è eletto dal Sommo Pontefice vicecamerlengo diSantaRomanaChiesa.Nelgiugno2009,dopolamortedelcardinalePioLaghi,Sardidiventapro-patronodelSovranoMilitareOrdinediMaltae,alsuointerno,riesceafavorireunimportanteavvicinamentotral’OrdineelaSantaSede.Versolafinedel2010,BenedettoXVIgliconferisceilcappellocardinalizioeneldicembredellostessoannolonominamembrodellaCongregazionepergliistitutidivitaconsacratae le società di vita apostolica, della Congregazione delle cause deisantiedelPontificioconsiglioperilaici,dovehamododiconoscereilvescovoJosefClemens.Il terzo corvo sarebbe una donna. Nata nel 1950 a Uedem, in

Germania, dopo la laurea ottenuta a soli diciotto anni presso

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l’AccademiadimusicadiBasilea,IngridStampasvolgeperuncertoperiodo l’attività di insegnante di musica. Nel 1975 entra comedocentedimusica inun collegio cattolico inSvizzera e dal 1976 al1980insegnamusicamedievaleadAmburgo.Nel1991,allamortediMariaRatzinger,sorelladelfuturoPapa,Ingriddiventalagovernantedel Pontefice. Lo scrittore Alexander Smoltczyk, nel suo libroVatikanistan, dedica alcune pagine alla figura della Stampa,paragonandola addirittura a suor Pascalina Lehnert, la potentissimagovernanteeassistentedipapaPioXII,cheneful’ombraeilbastonedellavecchiaiaefusoprannominata«lapapessa».9IngridStampaèstataassegnataallasegreteriadiStato,hatradotto

in tedesco vari libri di Giovanni Paolo II e oggi si vanta di esserel’unicaingradodicomprenderelagrafiadiBenedettoXVI.10 Stando a la Repubblica, il filo che unisce Clemens, Sardi e la

Stampa sarebbe la loro disapprovazione nei confronti del modo diagireedifiltrarelequestioniimportantidasottoporrealPonteficedelsuo segretario personale, Georg Gänswein. «Ci saranno sorprese»,dichiara il cardinale Julián Herranz, presidente della Commissionecardinalizia nominata dal Papa per scoprire la verità sui documentisottrattieresinotidagliorganidi informazione.Elesorpresenonsifannoattenderealungo.Prima dello scandalo, ogni volta che la stampa pubblicava notizie

riguardantiilVaticano,vigevalasacrosantaregoladimantenereilpiùferreosilenzio.Aquantopare,però,taleabitudinesembradestinataacambiare.Davanti alle informazioni diffuse da laRepubblica sui trenuovicorvi,ilgiornostesso,laSantaSedeemetteunanota: «A proposito di quanto pubblicato in questi giorni in articoli di

stampaapparsi in Italia e inGermania, sulle indaginiper lavicendadella diffusione di documenti riservati, articoli che insinuano gravisospettidicomplicitàdapartedialcunepersonevicinealSantoPadre,la Segreteria di Stato esprime ferma e totale riprovazione per talipubblicazioni,nonfondatesuargomentioggettiviegravementelesive

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dell’onorabilità delle persone interessate, da molti anni al fedeleserviziodelSantoPadre.» Così afferma in un comunicato emesso questa mattina il Padre

FedericoLombardiS.I.,DirettoredellaSalaStampadellaSantaSedeaggiungendo che: «Il fatto che non siano stati ancora resi noti irisultati delle indagini da parte delle autorità a ciò deputate, nonlegittima in alcun modo la diffusione di interpretazioni e tesi nonfondate e false. Non è questa l’informazione a cui il pubblico hadiritto». Nel contempo in un testo diffuso daRadioVaticana ilDirettore

dellaSalaStampaprecisadiavernumerosevolteripetutoche«ilfattodiesseresentitidaunacommissionenelcorsodellesueindagininonsignificainalcunmodoesseresospettati.Eraovviocheletrepersoneindicatenell’articolopossanoessere state ascoltate,maciònondicenullasulloroesseresospettatedi‘corresponsabilità’e‘complicità’».«Quantoaunloro‘allontanamento’dailoroincarichi,ilCardinale

SardihaterminatoilsuocompitoinSegreteriadiStatoquandoavevaormai compiuto i 75 anni, la signora Stampa continua a lavorare inSegreteria di Stato, e Sua Ecc. Clemens è Segretario del PontificioConsiglio dei Laici da diversi anni ed è pertanto falso che abbiaricevutodalPapaunaletteracomequelladescrittanell’articolodiDieWelt(letteraacuiRepubblicafariferimentosoloindirettamente)».11PaoloGabrielecompareingiudizioaccantoaClaudioSciarpelletti,

il tecnico informatico romano di quarantotto anni che lavorava allasegreteriadiStato, accusatodi favoreggiamento emesso agli arrestidomiciliari nel maggio 2012.12 Nell’annunciare il procedimento acaricodeidue,l’ufficiostampadelVaticanorendenotoinoltrechegliagenti della gendarmeria hanno trovato nell’appartamento delmaggiordomo un assegno del valore di 100.000 euro intestato alPontefice e proveniente dall’Università Cattolica San Antonio deMurcia,unapepitad’oroeunacopiadell’Eneiderisalenteal1581.InquestafasedellavicendaGabriele,agliarrestidomiciliari,rischiauna

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condanna fino a sei anni di reclusione per la fuoriuscita,successivamente divenuta un profluvio, di documenti riservati apartiredal2006.Premessochelamiglioredifesaèsempreunbuonattacco,lanave

diPietrosembraavereritrovatolarotta,dopoesserestatasulpuntodiaffondare a causa del furto di carte segrete finite nelle mani dellastampa. Com’è sempre successo nelle tappe più convulse della suastoria, il Papa stesso e la curia sono abituati a gettare fuori bordol’acquaeafarsìchelabarcapossacontinuareanavigarecontroventidiaccusaetempestedicorruzione.Tuttavia,restaancoradaaffrontarelapartepiùdifficile:arrivareinunportosicuroeraccontareunastoriaragionevolmentecredibile.Volendoessereottimisti,occorreattendereche i risultati dellaCommissione cardinalizia vengano resi pubblici.Dapessimisti,l’esitopiùprobabileècheilrapportosia«secretato»einseritonell’Archivio segretovaticano,peresseredeclassificato solofraqualchesecolo.

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LoIOR:originidiunabancaoscura

ALLO scopo di sviluppare l’Amministrazione per le opere direligione (AOR), fondata da Leone XIII e ormai antiquata nelfunzionamento, nel 1942 papa Pio XII diede vita all’Istituto per leoperedi religione,comunementechiamato IOR.Venivacosì fondataunadelleistituzionifinanziariepiùsegretealmondo,caratterizzatadauna tendenza alla speculazione in puro stile da banca statunitense,totalmente priva di scrupoli morali e altrettanto esente da qualsiasitipo di controllo da parte delle autorità bancarie straniere. Da quelmomentoloIORavrebbenavigatoattraversoleprocelloseacquedellafinanza internazionaleconunapreziosa«patentecorsara» firmatadaGiovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI,Sommi Pontefici di Roma, per assaltare compagnie, violare normebancarie,riciclaredenarodellacriminalitàorganizzataecosìvia.PaulMarcinkus,illadrochevennedalfreddo Nel settembre 1950, fa per la prima volta il suo ingresso nei

semioscuri uffici vaticani un giovane proveniente dai sobborghi diChicago, ordinato sacerdote solo tre anni prima e intenzionato aseguireuncorsopressol’UniversitàGregoriana.Èaltoquasiunmetroenovanta,pesanovantachili,èappassionatodiboxeeamadefinirsiun «ragazzo di strada» che ha imparato a difendersi tra le difficoltàdella zona di Cicero, il noto quartier generale diAl Capone. Il suonomeèPaulCasimirMarcinkus,figliodiimmigratilituani.Dopounbreve periodo di studio alla Gregoriana, decide di puntare allaPontificia accademia ecclesiastica, l’istituzione dove si forma l’élitedelladiplomaziadellaSantaSede.Asoli trent’anni, lo troviamoallasegreteriadiStatoconunincaricodimediolivellosottoilpontificatodiPioXIIesonoinmoltiacrederecheMarcinkusgodadell’appoggio

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delpotentecardinaleGiovanniBenelli,segretariodellanunziaturainIrlanda, o dell’altrettanto influente nonché fervente anticomunistacardinale Francis Spellman, addetto alle relazioni tra il Vaticano eWashington.1Inrealtà,chiproteggesottobancol’imponentereligiosoaltrinonècheilsottosegretariodiStato,GiovanniBattistaMontini,ilfuturopapaPaoloVI.2Inquelperiodo,lecassedelVaticanotraboccano.Dopolamortedi

Bernardino Nogara, il banchiere del Papa, l’Amministrazione delpatrimonio della sede apostolica si ritrova con un capitale di 500milionididollari,dasommareai940depositatipressol’Istitutoperleoperedi religione,chefruttanointeressiperunasommavicinaai40milioni di dollari l’anno. La cosiddetta «Vaticano S.p.A.» in quelmomento è più che mai reale proprio grazie a Nogara, di cui ilcardinalenewyorkeseSpellmanavrebbedetto:«DopoGesùCristo,lacosa più grande che è capitata alla Chiesa cattolica è BernardinoNogara».3Marcinkusèunafigurapiùsimileaunbanchierecheaunreligioso.

Fuma sigari Montecristo, beve cognac francese, frequenta feste eriunionidell’altasocietàitaliana,sidestreggiatraicampidagolfelesacrestie e, come racconta il giornalista Gianluigi Nuzzi nel suobrillante Vaticano S.p.A., «alle chiese preferisce le palestre».Ma ilsuo momento arriva quando Giovanni Battista Montini è elettoSommoPontefice,succedendoaGiovanniXXIII,nelconclavechehainizio il19giugno1963e si conclude il21dello stessomese,dopocinquefumatenere.Montini è favorevole a un cambiamento radicale delle regole nel

campodellafinanzaesiproponedisviluppareunapoliticaaggressivae audace inmateriadi investimenti. Il cardinale statunitenseFrancisSpellman sarà uno degli artefici di questo nuovo corso e sarà lui araccomandareconinsistenzaPaulMarcinkusalPapa.4Sonoduegli avvenimenti che segnano ildestinodiMarcinkus in

relazionealPontefice:ilprimohaluogoaRomaquando,duranteuna

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visitanel centrodella capitale,PaoloVI rischiadi finire schiacciatonella ressa. Il corpulento e sportivo religioso entra in azione eallontana la folla facendogli scudo con il proprio corpo. Il giornodopo, PaoloVI ordina cheMarcinkus si trasformi nella sua guardiadel corpo privata. Da allora, la figura di quel religioso dall’enormecorporaturanonsisepareràpiùdalPapa.Ilsecondofatto,chel’avrebbecondottoaiverticidelloIOR,accade

nel 1970, durante un viaggio nelle Filippine. Un esaltato si scagliacontro il Santo Padre brandendo un coltello ed è immobilizzato dalnostro forzuto guardaspalle; questo evento lo porta a diventare ilconfidente del potente segretario del Papa, padre Pasquale Macchi,chedilìapocoavrebbeassuntolacaricadiprefettodeiservizisegretidelVaticano.5Nel1971PaulMarcinkusènominatovescovoedelettosegretariodellabancavaticanaedèallorachepronuncialafrasechelorenderàcelebre:«Sipuòvivereinquestomondosenzapreoccuparsideldenaro?NonsipuòdirigerelaChiesasoltantoconleAvemaria».6UnequivocobanchieredinomeSindona La morte di Giovanni XXIII preannuncia un serio problema

finanziarioperlaSantaSede,dalmomentochel’ObolodisanPietrosiriducedelsessantaseipercento.7Elasituazionepeggioraquandoilgoverno italiano decide di tassare i dividendi azionari che la SantaSedepossiedeinBorsa,dopodecennidiesenzionetotalestabilitadaBenito Mussolini con la cosiddetta «circolare di san Silvestro»,firmatanel1942.Inqueglianni,ilVaticanocontrolladalduealcinquepercentodel

mercatoazionario.Entro il31dicembre1968,devepagareal fisco ipregressi sugli investimenti, per una somma corrispondente a unmiliardoe200milionidieuroattuali.PaoloVIdecidealloradiritiraretuttigliinvestimentidellaSantaSedeinItaliaeditrasferirliall’estero,a partire dagli Stati Uniti. L’incarico viene affidato a un signore dinome Michele Sindona, considerato dalle autorità statunitensi un«riciclatore» di denaro della mafia, soprattutto per Joe Adonis, una

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dellefiguredipuntadellafamigliaGenovese.8SindonaeMarcinkusdiventanoinseparabilienegliannisuccessivi

formerannoilgrandescudofinanziariodelVaticano.Altripersonaggiche compariranno nella loro orbita saranno Pellegrino de Strobel,LuigiMenniniemonsignorDonatoDeBonis.NeglianniSettantasiregistrailprimograndesuccessoperlaSantaSede,allorchéSindonariesceacollocarelasvizzeraFinabank,diproprietàdelVaticano,allafamiglia Genovese con l’obiettivo di riciclarne il denaro e,parallelamente, rimpinguare le cassepapali.Così,mentre negliStatiUnitiSindonacominciaaessereoggettodiindaginiperriciclaggiodidenaroprovenientedal trafficodidroga,neicorridoidiSanPietroèvisto come un salvatore delle finanze vaticane. Eseguendo l’ordinedirettodelPapadi trasferireall’estero,ovverofuoridellaportatadelfiscoitaliano,tuttelepartecipazioniegliinvestimentidelloIOR,PaulMarcinkussitrovaagestirelapiùingenteesportazionedicapitalimairealizzatadaunasolapersona.In pochimesi,milioni emilioni di dollari provenienti dalle casse

blindate del Vaticano finiscono nelle banche svizzere, attraverso lacreazione di società fantasma nei paradisi fiscali. I banchieri delLussemburgo, di Panama e del Liechtenstein ricevono a braccia ecasse aperte il denarodellaSantaSede.Unadiquesteoperazionidiingegneria finanziaria è portata a termine con la Società generaleimmobiliare (SGI), con un patrimonio superiore ai 582 milioni didollari:SindonaeMarcinkusvendono lapartecipazionevaticanadelsuopacchettoazionarioeiproventisonodirottatinellasocietàManicS.p.A., che ha sede in Lussemburgo. Un’altra mossa è quella dellaBanca Unione: 254 milioni di dollari delle sue riserve vengonotrasferiti alla Amincor Bank di Zurigo e, da lì, a un’altra societàfittiziaconsedenelLiechtenstein,laNordeuropEstablishment.9Il10giugno 1981, lo IOR firmerà una dichiarazione indirizzata alBancoAmbrosiano Andino di Lima, per certificare che la banca vaticanadetiene il controllo «diretto o indiretto» di quelle due e di altre sei

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società, tutte con sede in paradisi fiscali (vedi fig. 5). Ancora, èattraverso l’Amincor Bank di Zurigo che il Vaticano finanziaillegalmente la campagna della Democrazia cristiana per lapromulgazionedelreferendumabrogativodellaleggesuldivorzio,nel1974.Risaleaquestianni la fraseattribuitaaMicheleSindona:«Lasimulazione finanziaria è un’arte». Non ci sono dubbi: avevaragione.10EntrainscenaRobertoCalviNel 1971 avvengonodue episodi importanti nella concatenazione

di eventi che porterà lo IOR a uno dei suoi più grandi rovescifinanziari: l’apparizione di Roberto Calvi e la nomina di PaulMarcinkusapresidentedellabancavaticana.Calviincontrailpotentevescovo a una festa cui era stato invitato da Sindona. Il sodalizioMarcinkus-Calvi-Sindonacominciaamanipolare laBorsadiMilanopermezzo di diverse società vaticane.11Nel 1975 i protettori delloIOR in Italia e di Michele Sindona negli Stati Uniti si defilano:quell’annolaDemocraziacristianaperdeleelezioni,mentreRichardNixonsieragiàdimessol’8agosto1974. Le perdite degli istituti finanziari controllati dallo IOR o dagli

amicidiMarcinkus raggiungono i2.382milionididollari, suddivisitraFranklinNationalBank,BancaPrivataeFinabank.Nelsettembre1975,duranteunariunioneconPaoloVI,ovviamentepreoccupatopervia delle insistenti voci su una possibile bancarotta, Marcinkusassicura: «Il Vaticano non ha perso nemmeno un centesimo».12 IlPapa si tranquillizzama resta il fatto che, fino a quel momento, laSantaSedeha perso tra i 50 e i 250milioni di dollari.Nei corridoivaticani,molticomincianoadomandarsisesiapossibilechenessunosappia niente delle attività criminali di Sindona e come il Vaticanoabbiapotutofareaffariconunsoggettodelgenere.Scattanoanchegliarresti: il primo a cadere è Luigi Mennini, fermato dalla poliziaitalianaeprivatodelpassaportoperimpedirnelafuga.Inun tentativoestremodi salvare il salvabile,Sindonaè sostituito

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da Calvi. Dalla segreteria di Stato partono ordini precisi di«abbandonarlo» al suo destino,mentre l’Italia ha già chiesto la suaestradizioneagliStatiUniti.MaSindonanonèiltipodaspariresenzapestareipiediecosì,pervendicarsidiquellichefinoadalloraeranostati i suoiamici,decidedichiedereallaBancad’Italia l’aperturadiun’indagine sul Banco Ambrosiano. Gli ispettori scoprono debitimiliardari, crediti fatti a partiti e a singoli politici di tutte leappartenenze,senzaalcuntipodicontrolliogaranzie,investimentiadaltissimo tasso di rischio, frodi sui piani pensionistici deirisparmiatori,manipolazionididocumentifinanziari,evasionefiscale,fughedicapitalieccetera.13PerlealtecarichedelloIORlasituazionesi aggrava quando Paolo VI muore il 6 agosto 1978. Dopo trevotazioni, il conclave elegge il patriarca diVeneziaAlbinoLuciani,chesceglieràilnomediGiovanniPaoloI.IlnuovoPapaadottacomemottodelsuopontificatolaparolalatina

humilitas (umiltà), che risalta conchiarezzagiàdal polemico rifiutodell’incoronazione e dell’imposizione della tiara papale durante lacerimonia di investitura. Ma si tratta anche di un significativomessaggio a tutti i banchieri e gli usurai vicini allo IOR che hannomanipolatoemalversatocapitaliinnomeepercontodelVaticano.14 5. Lettera dello IOR firmata da Paul Marcinkus che attesta la

proprietàdialcunesocietàneiparadisifiscali(10giugno1981).PapaLucianihaunduroscontroconl’accoppiataCalvi-Marcinkus

quando i due, attraverso il Banco Ambrosiano, scalano la BancaCattolica delVeneto senza consultare la diocesi locale, che fa partedella compagine azionaria. La situazione si complica ulteriormentequandoilgiornalistaMinoPecorellirendepubblicalalistadelle121altecarichedelVaticanoaffiliateallamassoneria.15PaulMarcinkus,DonatoDeBonis, i cardinali Jean-MarieVillot,AgostinoCasaroli eUgo Poletti rientrano nel lungo elenco. La notte del 28 settembre1978,durante la cena frugale con il suo segretariodiStatoVillot, il

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Ponteficeannunciacheneigiorniavenireintendeportareavantiunavera e propria operazione di pulizia dentro la Santa Sede e, inparticolare,nelloIOR.Lamattinadel29,papaGiovanniPaoloIvienetrovatomortonel suo letto:oè statovittimadiunomicidioodiunarresto cardiaco. Le teorie sulla cospirazione rimangono aperte, maquel che è certo è che l’annunciata ristrutturazione non sarà mairealizzata.16 Il 16 ottobre 1978, dopo due giornate di conclave, il cardinale

polacco Karol Józef Wojtyla è eletto successore di papa Luciani eadotta il nome di Giovanni Paolo II. Con i suoi cinquantotto annid’età,diventa ilPonteficepiùgiovanedelXXsecoloe ilprimononitaliano dal XVI secolo. Giovanni Paolo II non solo decide di nonindagare sulla situazione finanziariadellaSantaSede,maaddiritturariconferma nella sua carica Paul Marcinkus. Vengono datedisposizioniperchéciascunorimangaalproprioposto; intanto,però,lasituazionediMicheleSindonasifasemprepiùgraveelepedinedeldominosonosulpuntodirovesciarsiacatena. Verso la fine del 1980, dopo due anni di pontificato del Papa

polacco, la Franklin National Bank, controllata da Sindona, avanzaunacausaperbancarottacheporta ilbanchiereadoverscontareunapena di venticinque anni di carcere per frode e malversazione difondi.17Nelmarzo 1981, la procura italiana avvia un’indagine su tutte le

personefisichee lesocietàdelPaesecheavevanoutilizzato la«reteSindona» per mettere in atto evasione di capitali. Effettivamente,quasi mezzo migliaio tra istituti imprenditoriali e finanziari, oltre apersonalitàdeipiùsvariatisettori,sisonoservitidiMicheleSindona,mailproblemasifaancorpiùspinosoquandoimagistratiGherardoColomboeGiulianoTuronescopronounasecondalistaconinomiditutti gli affiliati a un’organizzazione chiamata «Loggia PropagandaDue»,meglionotacome«P2».18DilìapocoscoppialoscandalodelBancoAmbrosiano.Giovanni

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Paolo II, attraverso il suo segretario di Stato, il potente cardinaleAgostino Casaroli, ordina a Marcinkus di negoziare con Calvi ilrientrodeifondidellaSantaSede,inmododaridurreilpiùpossibilele perdite economiche. Stando a quanto racconta il giornalistaGianluigiNuzzinelgiàcitatoVaticanoS.p.A.,MarcinkusproponeaCalviunaccordosegreto:laresponsabilitàetutteleperditepermalagestiodell’Ambrosianoricadrannosulbanchieree,incambio,loIORgli offrirà lettere di gradimento che consentiranno al BancoAmbrosiano di garantire e negoziare i debiti esteri. Alla scadenzadellegaranziedelVaticano,RobertoCalvidovràimmettereneicontidelloIORquasi300milionididollari. La questione, però, non è del tutto chiara. Nonostante l’accordo

segretoIOR-Calvi, laBancad’Italiadecidedi intervenireedenunciaunbucodicirca1.300milionididollari.Calvièconvocatoancoraunavolta presso la Santa Sedema non si presenta: fugge a Londra perevitare l’arresto.Marcinkus deve assumersi le proprie responsabilitàdavantiaisupervisoridellaBancad’Italia,cheingiungonoalVaticanodi iniettare i fondi necessari per evitare la bancarotta e la perdita didenarodeirisparmiatori.Marcinkussirifiuta,sostenendocheloIORnonhanienteachevedereconl’Ambrosiano.Maleautoritàitalianehanno già scoperto che la Santa Sede è il principale azionistadell’istitutotramitelesocietàstranieredelloIOR.19 Il 18 giugno 1982, alle sette e mezzo di mattina, Roberto Calvi

viene trovato impiccato sotto il ponte londinese deiBlackfriars. Perucciderloeappendereilsuocorposonostatiassoldatiduesicaridellacamorra, Vincenzo Casillo e Sergio Vaccari. Alcuni anni dopo,Giuseppe«Pippo»CalòeFlavioCarbonisarebberostatiformalmenteaccusati dal tribunale penale di Roma di essere i mandantidell’assassinio del «banchiere di Dio» (vedi fig. 6). Calò, membrodellaCupolasiciliana,eranotoalloracomeil«cassiere»dellapotentecoscadiPortaNuovaeavevailcompitodiripulireildenarosporco.Ilmafioso aveva inoltre appoggiato Salvatore «Totò» Riina e i

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corleonesidurantelacosiddetta«secondaguerradimafia»,cheavevaspazzatoviatuttiiclannemicidiRiina.FlavioCarbonieraunpotentefaccendiere sardo con solidi legami con la banda della Magliana,l’organizzazione criminale romana. Il 6 agosto 1982, il governoitaliano,attraversoilministrodelTesoroBeniaminoAndreatta,ordinalaliquidazionetotaledegliattivi,lasospensionedelleoperazionieloscioglimentodelBancoAmbrosiano,creandounadellepiùgravicrisidiplomatiche della storia tra lo Stato del Vaticano e la Repubblicaitaliana.Nelluglio2003,laprocuradiRomaconcludechelamafianonha

agito per interessi propri ma per tutelare quelli di «importantipersonaggipolitici e istituzionalidellamassoneria,della loggiaP2edello IOR,cheaveva investito ingenti sommedidenaroprovenientedagrandiaziendeitalianeedaCosaNostra».20LoscrittoreamericanoPhilipWillan,chehaseguitopersonalmente

ilprocessoaCalòeCarboniaRoma,nelsuolibroL’Italiadeipoteriocculti,raccontacheGiuseppeCalòaffermòdavantialgiudicecheera«più cheplausibile che ilVaticanoordinasse l’assassinio diRobertoCalvi,allalucedellesueconoscenzesullestretterelazionitrailBancoAmbrosiano, lamafia, la loggia PropagandaDue e lo IOR».WillanriferisceinoltrecheilVaticanoavevaricevutol’ordineprecisodinonfare nulla in favore di Roberto Calvi dalla «più alta autorità»,probabilmente dallo stesso Giovanni Paolo II. Il banchiere eradiventato una scomoda e trascurabile pedina sulla scacchiera perchéconoscevatroppobenel’appoggiofinanziariochelaSantaSedestavaoffrendo, attraverso lo IOR di Marcinkus, al sindacato polaccoSolidarnosc,guidatodaLechWalesa.21 6. Estratto dell’atto di accusa contro Flavio Carboni e Giuseppe

Calòperl’assassiniodiRobertoCalvi.IltramontodiMarcinkus:dallestelleallestalleNonostante igrandiscandalichecircondanoloIOResonoormai

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arrivatiallastampa,MarcinkuscontinuaagoderedellaprotezionediGiovanni Paolo II, ma non di quella di Casaroli, che persevera nelrifiutarsi di elevare il religioso diChicago al porporato cardinalizio.Le perdite delVaticano sono talmente esorbitanti cheCasaroli devesforzarsi di convincere il Papa a convocare un Anno Santostraordinarionel1983,allo scopodi raccogliere fondiper tappare levoraginiprovocatedaMarcinkusedaisuoiuomini.22IlcardinalesegretariodiStatoCasaroliricevefortissimepressioni

dal governo italiano, che pretende la creazione di una commissionemista per stabilire l’entità dei danni e le connessioni tra lo IORe ilBanco Ambrosiano (vedi fig. 7). La componente vaticana dellacommissione avvalora la posizione per cui l’Istituto per le opere direligione sarebbe una delle tante vittime di Calvi, mentre la parteitalianasostienelatesipercuiCalvinonavrebbepotutooperaresenzaloscudodellostessoIOR.Gli italiani calcolano che il debito del Vaticano nei confronti del

BancoAmbrosianoaseguitodellabancarottasiadi1.200milionididollari.23 La Santa Sede si trova di fronte alla peggiore crisi diimmaginedituttalasuastoria.Occorreinsabbiarelaquestionealpiùpresto:Casaroli sa chebisogna liberarsi diMarcinkus emandarlo ilpiùlontanopossibile,anchefuoridellaportatadellagiustiziaitaliana.Il segretario di Stato organizza quindi una riunione segreta in

Vaticano, alla quale partecipano i tre membri della commissione:Agostino Gambino, Pellegrino Capaldo e Renato Dardozzi, oltre alsostituto della segreteria di Stato, EduardoMartínez Somalo, e allostesso Marcinkus.24 Casaroli è infastidito dal fatto che GambinodifendalacondottadiMarcinkus.PerilsegretariodiStato,delleduel’una: o al presidente della commissione in rappresentanza delVaticano manca ancora molta documentazione da leggere, oppuredeveesserestatomanipolatodaqualcunovicinoaMarcinkus.7.AccordotralaSantaSedeeilgovernoitalianoperl’istituzione

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diunacommissionemistaconilcompitodifarelucesuirapportitraloIOReilBancoAmbrosiano. Quest’ultimo, furente, si alza e difende con vigore la propria

condotta alla testa dello IOR e insiste addirittura nel sostenere labuona prassi di Calvi a capo dell’Ambrosiano, cosa che indignaoltremodo il segretario di Stato. «È necessario che l’accordo finalesollevi pubblicamente lo IOR da qualsiasi responsabilità», pretendeMarcinkus.In quel frangente, Casaroli avvia un’offensiva diplomatica con il

governo di Bettino Craxi. Il leader socialista impone al cardinale,come primo passo per salvare il Vaticano nella «questioneAmbrosiano», la deroga alla legge pontificia firmata da papaClemente XII nel 1738. Giovanni Paolo II abolisce la legge chesancivalascomunicaimmediataper tutti imembridellamassoneria.L’unicoche siopponeè il cardinale JosephRatzinger,prefettodellaCongregazioneperladottrinadellafede.25 A porta Sant’Anna, in Vaticano, cominciano ad arrivare i primi

ordinidiarresto.Nelfebbraio1987,ungiudiceistruttoredeltribunaledi Milano spicca un mandato di cattura per Paul Marcinkus, LuigiMennini e Pellegrino de Strobel, per concorso nella bancarottafraudolenta del Banco Ambrosiano.26 Casaroli riceve duedisposizioniprecisedapartedelSommoPontefice:proteggereinognimodol’immaginedellaSantaSedeerisolvereinmanieraamichevolequalsiasieventualecontroversiasullaquestioneIOR.Il25maggio1984,nelcorsodiunariunionesegretaaGinevra,lo

IOR, pur proclamandosi ufficialmente «estraneo al dissesto», decidedi versare la sommadi 242milioni di dollari a titolodi «contributovolontario». Da notare che l’accordo è firmato dallo stesso PaulMarcinkus e dal suo segretario, De Bonis. La questione è chiusa:l’Istituto per le opere di religione è più povero ma, con il tempo,l’immagine del Vaticano sarà ripulita. Non ci sono né vincitori névinti, solo perdenti. Tra questi ultimi vanno considerati Paul

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Marcinkus,MicheleSindona,PellegrinodeStrobeleLuigiMennini.Sindona,chenegliStatiUnitieragiàstatoriconosciutocolpevoledaungrangiurìdisessantacinquecapid’accusa,tracuifrode,spergiuroe appropriazione indebita di fondi bancari, comincia a scontare lapena inunpenitenziario federale finoall’estradizione in Italia. Il 27marzo 1984 viene condannato a venticinque anni di prigione perl’assassiniodiGiorgioAmbrosoli,l’avvocatoliquidatoredellebancheedelleproprietàcheappartenevanoaSindonastesso.MancapocoalloscaderedeisuoiprimidueannididetenzionenelcarcerediVoghera,quandoilfaccendierebeveuncaffènellasuacellaepocodopoentraincoma:qualcunohascioltodelcianuronellabevanda.Moriràil22marzo1986.27DeStrobeleMenninisonoa lorovoltacondannatiapene detentive per il coinvolgimento nella bancarotta del BancoAmbrosiano.MonsignorPaulMarcinkusrimaneufficialmentealsuoposto,anche

sevigilatodaunacommissionespecialedirettadallostessocardinaleCasaroli.GiovanniPaolo IImuove il primopassonelladirezionediuna riforma completa dello IOR, elevando al cardinalato alcunimembri vicini alla potente organizzazione dell’Opus Dei enominandoli consiglieri finanziari. Finalmente, il 9 marzo 1989, ilPapascriveunarticolosuL’OsservatoreRomano,cherappresenta ilcongedoufficialealdiscussomonsignore.Tuttavia,Marcinkusattendefino al 30 ottobre 1990 per presentare le dimissioni. Pochi giornidopo, fa ritorno nell’arcidiocesi di Chicago, sotto la protezione diRonaldReagan,comefavorepersonaleaGiovanniPaoloII,eriescecosì a evitare la catturadaparte della giustizia italiana.Nel 1997 sirifugiainArizona,doveesercitacomesemplicesacerdotenellachiesadiSanClemente.Giocaagolf, fa lunghepasseggiateneldeserto. Inquelperiodo si rifiutadiparlaredel suo ruoloallo IORedellealtrequestioni come il Banco Ambrosiano, il «caso Calvi» o il «casoSindona».Marcinkusmuore aottantaquattro anni, il 20 febbraio2006, inun

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ospedale di SunCity, inArizona.Ancora oggi non si conoscono lecausedeldecesso.Senzadubbio,ilcardinalesièportatonellatombamoltisegreti.DavidYallop, nel suo libro In nome diDio, accusaMarcinkus di

essere uno degli autori del presunto omicidio di papa Luciani.Un’altraaccusalovorrebbecomplicenelsequestroenellasparizionediEmanuelaOrlandi,lafigliaquindicennediunfunzionariovaticano,ancheseperquestavicendanonèmaistataeffettivamenteemessaunacondanna. Nel 1979, a quanto pare,Marcinkus sarebbe stato sceltocomeobiettivodauncommandodelleBrigateRosse,standoallecartetrovate nell’appartamento-rifugio di due noti membri del gruppoterroristico,ValerioMoruccieAdrianaFaranda. Nessuno ha mai saputo del documento ricevuto dal cardinale

Agostino Casaroli, ritenuto la scintilla che aveva portato GiovanniPaolo II a intervenire personalmente e a prendere inmano le redinidella situazione. Il contenuto di quelle due pagine era un severoavvertimento dei membri della Commissione IOR-Ambrosiano alsegretariodiStato(vedifig.8):[…]nederiveràuncontenziosoonerosoecomplesso,datoanche

che, dall’esercizio di attività economiche possono derivareresponsabilitàciviliepatrimonialipurinassenzadicolpa.Talecontenzioso,oltreatenerepresumibilmenteloIORallaribalta

dellacronacainternazionaleperlungotempo,rischiadiporreincrisilo IORmedesimo, a causa dei possibili sequestri di cui potrebberoessere oggetto i suoi beni, compresi i depositi presso varie bancheitalianeestraniere.ÈevidentecheuneventualedissestodelloIORnecauserebbel’impossibilitàdirestituireaidepositanti(Diocesi,Istitutireligiosietc.)quantoessiglihanno,neltempo,affidato. In questo quadro, i membri di parte vaticana valutano

positivamente l’opportunità di assecondare iniziative volte ad uncomponimento amichevole della questione, in termini che nonconfigurinoattribuzionidicolpa,sianofinanziariamenteaccettabili,e

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taliinoltredacondurrealladefinitivachiusuradell’interavertenza.8.RapportodeimembridipartevaticanadellaCommissioneIOR-

Ambrosiano sui rischi legati aunanonassunzionedi responsabilità,indirizzatoalcardinaleCasaroli(17agosto1983).PropagandaDue:lagrandefavoritadalloscandaloIORPerundecennioloIORelaP2sonostatisocineipiùloschiaffari

realizzati durante l’epoca di Marcinkus. Il Banco Ambrosiano, lamorte di Calvi, l’assassinio diMichele Sindona e tutta una serie dialtre circostanze avevano portato la banca vaticana e la loggiamassonica a intrecciare un saldo sodalizio; PaulMarcinkus e LicioGelli erano così diventati compagni di un’avventura tutt’altro chesacra.Il nome della loggia trae origine dalla cosiddetta «Propaganda

Massonica», fondata nel 1877 a Torino da facoltosi industriali e daalcunenobilifamigliepiemontesi,chesiallargapoiprogressivamente,accogliendonuovimembritraleclassipoliticheereligiosedituttoilPaese.Nonostante sia proibita e perseguitata daMussolini, alla finedella guerra la massoneria si riorganizza. Quando la Gran loggiad’Italia decide di numerare tutte le sue «comunioni», PropagandaMassonicacambianomeediventaPropagandaDue.Tra il1960e il1966nonhaattivitànépoteriparticolari,finoaquandoLicioGelli,unexcamicianeracheavevacombattutoperFranconellaguerracivilespagnola, decide di risvegliarla invitando solo quei massoni «insonno»consolideeimportanticonoscenzepoliticheefinanziarie.28Gellicominciadunqueatesserelasuatelatraigruppicheguidano

l’economia e la politica nell’Italia degli anni Sessanta, nonostantel’accuratoesamealqualelaDemocraziacristianasottoponeimassoni,e infine si autoproclama venerabile maestro della loggia massonicasegreta.Nell’aprile1974,quellacheormaivieneindicatacomeP2chiedela

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reintegrazionenelladisciplinadellaGranloggiad’Italia,icuidirigentinonvedonoperòdibuonocchioilsemprecrescentepoterecheLicioGellistaaccumulando.Nel1976,luielasualoggiasonoespulsidalladisciplinadelGrandeOriented’Italia,decisioneratificatanel1981daun tribunale massonico.29 Da quel momento la P2 è dichiarataillegale e le sue attività segrete vengono proibite, secondo l’articolo18dellaCostituzionedellaRepubblicaitaliana.30Daliberipensatoriquali erano in origine i massoni, i membri della P2 si dichiaranoapertamenteanticomunisti.NelcorsodeglianniSettanta,alcunimembridellaP2sonocoinvolti

indiversetramesegreteinItaliadapartedigruppidiestremadestra.La caduta di Licio Gelli inizia esattamente il 17 marzo 1981,

quandolapoliziairrompeinunavilladiArezzoeviscoprel’elencodi 962 personalità appartenenti a una loggia massonica espulsa dalGrande Oriente d’Italia. Militari, illustri esponenti della curia,giornalisti, politici di tutti i colori, finanzieri e membri dei servizisegretisonosoloalcuni tragliaffiliatichecompongono la«listadei962».Visiritrovanoiverticideiservizisegretiitaliani,dodicigeneralidei

carabinieri, cinque della guardia di finanza, ventidue dell’esercito,quattrodell’aeronauticamilitare,ottoammiraglidellamarinamilitare,quarantaquattro parlamentari, treministri, giudici, capi della polizia,banchieri, uomini d’affari, funzionari pubblici di svariati enti,giornalisti,presentatoritelevisivi,altidirigentidellaBancadiRomaeunexdirettoregeneraledellaBancaNazionaledelLavoro,l’istitutodicreditopiùgrandedelPaese.Tra i nomi che compaiono nell’elenco ci sonoMichele Sindona e

RobertoCalvi,banchieridelVaticano;AngeloRizzoliJr.,FrancoDiBella eBrunoTassanDin, rispettivamente azionista, amministratoredelegatoedirettoregeneraledelCorrieredellaSera; ilgeneraleVitoMiceli, capodelSID, ilServizio informazionidelladifesa, arrestatonel 1975 con l’accusa di cospirazione in relazione alla cosiddetta

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«Rosa dei venti», un gruppo clandestino di infiltrati negli apparatistatali con l’obiettivo di provocare tensioni sociali; il generaleGiuseppeSantovito,capodelSISMI,ilServizioperleinformazioniela sicurezza militare; l’ammiraglio Giovanni Torrisi, capo di statomaggiore dell’esercito; Federico Carlos Bartfeld, ex ambasciatored’ArgentinainIugoslaviaesottosegretariodiStatoduranteilgovernodi Néstor Kirchner; l’ammiraglio Emilio Massera, membro dellagiunta militare argentina; José López Rega, braccio destro della expresidente María Estela Martínez de Perón e fondatoredell’organizzazione paramilitare «Tripla A»; il generale RaffaeleGiudice, comandante della guardia di finanza, complice inun’operazione di evasione fiscale vicina ai 2 miliardi di dollari;Carmine Mino Pecorelli, il giornalista assassinato nel 1979; PietroLongo,segretariodelPartitosocialistademocraticoitaliano;FabrizioCicchitto,membrodelPartitosocialistaitalianoeinseguitodiForzaItalia e del Popolo della libertà; Maurizio Costanzo, giornalista econduttore televisivo; Silvio Berlusconi, imprenditore, fondatore diForzaItaliaepresidentedelConsiglioitalianoinperiodialternitrail1994eil2011.Esisteuna ricevutaemessadaPropagandaDue indata26gennaio

1978, intestata a Berlusconi, a conferma dell’avvenuto pagamentodellasuaquotadiiscrizioneallaloggia,perunvaloredi100.000lire(vedifig.9).In quel periodo Silvio Berlusconi ha acquisito un’importante

partecipazione ne il Giornale, il quotidiano diretto da IndroMontanelli, è stato nominato Cavaliere del lavoro e inizia la suaesperienzatelevisivarilevandounapiccolaemittente,Telemilano,chein soli due anni diventa il canale più seguito di tutta la Lombardia.All’epoca, Berlusconi ha quarantun anni ed è uno degli uomini piùricchid’Italia.31Primadiesserearrestatodallapoliziaitaliana,LicioGelliscappain

Svizzera,dovevienecatturato: inquestoPaesegli è comminatauna

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pena di due mesi di reclusione, mentre il tribunale di Firenze locondanna in contumacia a otto anni di carcere per associazioneillegale con gruppi di estrema destra. Ancora, nel 1992, riceveun’ulteriorecondannaadiciottoannieduemesiperireatidifrodeecomplicità nel crack del BancoAmbrosiano, in associazione con loIOR.Misteriosamente, nel maggio 1998, Gelli riesce a evadere. In

seguitoinParlamentovienedepositataunamozionedisfiduciaadueministri, Giovanni Maria Flick, in capo alla Giustizia, e GiorgioNapolitano, responsabilepergli Interni,accusatidiaverneagevolatola fuga. Nel luglio 2005 il Venerabile è formalmente accusato, conGiuseppe Calò e Flavio Carboni, dell’assassinio del «banchiere diDio»,RobertoCalvi.Per quasi quarantacinque anni la loggia P2 e il suo granmaestro,

LicioGelli,hannodirettooperlomenomanipolatolapoliticainternaitaliana. Alcuni anni dopo, alla domanda del giornalista e membrodella P2MaurizioCostanzo su come volesse essere ricordato,Gelliavrebberisposto:«Comeungrandeburattinaio». 9. Ricevuta di pagamento della quota di sottoscrizione di Silvio

BerlusconiallaloggiamassonicaP2(26gennaio1978).MonsignorDonatoDeBoniseGiulioAndreotti,unarelazionevantaggiosaApropositodi«grandiburattinai»chehannoavuto legamicon lo

IOR, non si può tacere dell’ex presidente del Consiglio GiulioAndreotti, l’uomo che ha partecipato attivamente alla vita politicaitalianadaglianniQuarantafinoaiNovanta.IlprimograndeaffarediAndreotticonl’Istitutoperleoperedireligioneavvieneattraversoilconto «Fondazione Spellman», che avrebbe accumulato milioni didollari in contanti. Si stima che nel dicembre 1992 la sommadepositata dalla FondazioneSpellman presso lo IOR ammontasse al

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corrispondentedi26,4milionidieuroattuali.32Ciò che nessuno allora immaginava era cheAndreotti utilizzasse

questo conto alla banca vaticana per raccogliere fondi per laDemocraziacristiana.Ilcontoèilnumero001-3-14774-Cevieneapertoil15luglio1987

su richiestadimonsignorDonatoDeBonis, celatodietro ilnome incodice «Roma». Le caratteristiche del conto sono quelle riservate apersonefisicheresidentinellaCittàdelVaticano,ancheseèintestatoauna fondazione, caso al quale non si fa cenno negli statuti e neiregolamenti.Laprocedurapiùoriginale,cheavvieneogniqualvolta siapreun

conto allo IOR, è la richiesta agli intestatari di consegnare in bustachiusaetimbrataleproprievolontàtestamentarieinrelazionealcontostesso.NellabustasigillatadimonsignorDeBonis,mortoasettantunanni il 23 aprile 2001, è scritto su un cartoncino: «Quanto risulteràalla mia morte, a credito del c/001-3-14774-C, sia messo adisposizione di S.E. Giulio Andreotti per opere di carità e diassistenza, secondo la sua discrezione. Ringrazio, nel nome di Diobenedetto»(vedifig.10).33DonatoDeBonisagiscecomesuccessorediMarcinkus.Natonel

1930 a Pietragalla, un povero paese della Basilicata, ventitré annidopo è ordinato vicario di Roma in San Giovanni in Laterano.Esattamenteunannodopo,nel1954,pervoleredelpotentecardinaleAlberto di Jorio, presidente dello IOR, entra a far parte della bancavaticana,dallaqualenonsiallontaneràpiùfinoallamorte.Purdinonabbandonarel’istituto,rifiutapersinolanominaavescovodiPotenzae, poco dopo, quella a vescovo ausiliare della diocesi di Napoli. Inonore alla sua discrezione e alla sua abilità nello smarcarsi dalleoscureoperazioniportateavantidaPaulMarcinkus(chefinoadalloraerastatoilsuoprotettore),papaGiovanniPaoloIIlonominaprelatodello IOR,una sorta di figuradi raccordo tra la bancavaticana e lacommissione di cinque cardinali che ne controlla le attività dopo il

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disastrodell’Ambrosiano.34ÈquelloilmomentosceltodaDeBonisper trasformarsi nel prestanome di Andreotti. Molti a quell’epocahanno già iniziato a chiamarlo «il Ragno», per la sua abilità neltessere una solida rete di relazioni non solo all’interno delle muravaticane o tra le alte sfere in Italia, ma anche nei luoghi dove sidecidonolesortidelpoterefinanziario,comelaSvizzera,NewYorkeLondra.3510.TestamentodimonsignorDonatoDeBonischestabilisce,dopo

la suamorte, di intestare il conto presso la Fondazione Spellman aGiulioAndreotti(15luglio1987).LostessosegretariodiStato,ilcardinaleAgostinoCasaroli,arriva

adireaDeBonis,riferendosialloIOR:«Abbiamosoffertotroppo,manonèstatoinvano.Certierrorinondevonopiùripetersi».Benpresto,però,risultachiaroatutticheDeBonisnonhaintenzionediseguireilconsigliodiCasaroli.Il conto aperto presso l’Istituto per le opere di religione a nome

della Fondazione Cardinale Francis Spellman è del tutto illegale.Monsignor Donato De Bonis utilizza la figura del controversocardinale e la sua campagna degli anni Cinquanta contro ilcomunismo(vedifig.11)comemotivazioneprincipaleallabasedellafondazione. Dopo tutto, l’anticomunista Spellman sarebbe stato unodeiprincipalidonatoriper laDemocraziacristiana, ilpartito fondatonel1942daAlcidedeGasperiealtriintellettualicattolici,conilqualeAndreottientraincontattoadappenadueannidallasuacostituzione.Molto semplicemente, la Fondazione Cardinale Francis Spellman

nonesiste.Noncisonodocumentiacomprovarnelacreazione,néunostemma,néunalistadisostenitori,néunregistrodepositatopressoleautorità statunitensi o italiane, e nemmeno un indirizzo; eppure, anessuno interessa indagare. IlcontoèstatoaccesodaDeBonisedèamministratodaGiulioAndreotticonl’unicoscopodiraccogliereinmodoillecitofondidestinatiallaDemocraziacristiana.

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Alcuni anni dopo, il presidente dello IOR Angelo Caloia inviaall’allorasegretariodiStatocardinaleAngeloSodanounrapporto,nelquale riferisce che il conto della Fondazione Cardinale FrancisSpellmanhaunsaldodicirca4miliardie500milionidivecchielire.Inoltre, durante i lavori della commissione d’inchiesta parlamentaresul«casoSindona»,PietroMacchiarella,bracciodestrodelfinanzieresiciliano,confermachequest’ultimohafattoun’importantedonazionedicirca200milionidilireallaDemocraziacristiana,attraversoGiulioAndreotti e un conto dello IOR intestato alla Fondazione CardinaleFrancis Spellman.36 Per monsignor Donato De Bonis e per GiulioAndreotti vale come legge la prima lettera di san Pietro: «La caritàcopreunamoltitudinedipeccati».Fraquelliche traggonovantaggiodaquestocontosegretoedallagenerositàdei suoiamministratoricisono anche personaggi importanti di gruppi come Comunione eliberazione e i Legionari di Cristo. Altri beneficiari del denaro delconto controllato daAndreotti sarebbero stati il cardinale brasilianoLucasMoreira Neves, il cardinale JohnO’Connor, monsignor NikePrela(alloscopodisostenerelastampacattolicainlinguaalbanese),ilcroato FranjoKuharic (per appoggiare la stampa cattolica in linguacroata) e l’ambasciatore Stefano Falez (per la stampa cattolicaslovena). 11.Campagna del cardinale Spellman contro il comunismo negli

anniCinquanta,utilizzatadalloIORcomespuntopercreareuncontosegreto. Negli anni successivi e nonostante il rinnovamento delle cariche

nello IOR, le attività di De Bonis, nome in codice «Roma», e diAndreotti, alias «Omissis», continuano con grande profitto e conl’avallodiGiovanniPaoloII,tramiteilconto001-3-14774-C.Tra il 1992 e il 1993,Caloia riceve svariate relazioni dai revisori

dell’Istituto per le opere di religione, che lo informano dei rischiimpliciti nelle operazioni portate avanti daDeBonis attraverso uno

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«IOR parallelo». L’operazione Mani pulite sta per scoppiare,travolgendodecinedipoliticiperreatidicorruzione.LealtegerarchievaticaneordinanoadAngeloSodanodimantenereunprofilopubblicobasso per ilVaticano e per lo IOR.NéGiovanni Paolo II né il suosegretario di Stato vogliono che la Santa Sede e la banca vaticanacompaiano ancora nei titoli dei giornali in relazione alle notizie checontinuano a uscire su Mani pulite. Per chiudere con lo «IORparallelo»,ilConsigliodisovrintendenzadell’istitutofissa,il1°aprile1992,unanormadaseguireallalettera:«NessunindividuoconnessoalloIORinqualsiasimodo,chesitrattidiunimpiegatoinattivitàoinpensione,undirigente,unrevisorecontabile,unprelato,unmembrodelConsiglio,èautorizzatoagestirecontie fondi lecui risorsenongliappartenganopersonalmente».Labancavaticanarischiadiesseretiratainballoun’altravoltaper

averefinanziato illegalmentepartitiesingoliuominipolitici. Iconti,in totale quattordici, sono cifrati e identificabili con un codicenumericodinovecifre;soloilcosiddetto«ufficioCifra»dellabancaèa conoscenza dei nomi che si celano dietro i cartellini dei conticorrenti dei clienti. Quelli controllati da Donato De Bonis e GiulioAndreotti, in modo diretto o indiretto (attraverso dei prestanome),arrivano a diciassette, con capitali che ammontano a migliaia dimilioni di dollari. In pochi anni, monsignor De Bonis è riuscito acostruireunafittaretediclientifuoridelcontrollopersinodellestesseautoritàfinanziarievaticane.

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Beatiiclienti

L’ISTITUTOperleoperedireligionenonpuòsubireperquisizioninéessereoggettodiintercettazionitelefoniche;isuoidipendentinonpossono essere interrogati, così come i dirigenti non possono esserechiamati a deporre davanti ad alcuna commissione, né le sueoperazioni possono essere controllate dalle autorità monetarieinternazionali. Se un qualunque Stato del mondo intende procederecon una delle azioni sopra elencate, deve inviare una richiesta alleautoritàcompetentidelloStatodellaCittàdelVaticanoenelcentopercentodeicasiladomandasaràrifiutata.CosìfunzionanoilVaticanoeloIOR.Riguardoaquestoaspetto,allaSantaSedecircolaunastoriella:una

notte,aGerusalemme,unaprostituta indicaPietroeglichiede:«SeiunseguacedelNazareno?»eluirisponde:«Achecosasiriferisce?»Quellanottenasceva ladiplomaziavaticana, cheavrebbecontinuatoad agire nello stesso modo nei secoli a venire. La Santa Sede nonrespingeràmai una richiesta formale, non pronunceràmai la parola«no»,mareplicheràinmodomoltoconciso,siasterràdalrispondereosemplicemente, come nel caso dell’apostolo Pietro, lo farà inmodoparziale.Lo Stato Vaticano è l’unico Paese del continente europeo a non

avere mai sottoscritto un trattato per l’assistenza giudiziaria. Enemmeno ha ratificato il Protocollo inmateria penale di Strasburgodel1978,néhafirmatoaccordibilateraliconl’Italia,comeinvecehafattolaRepubblicadiSanMarino.Nel1996,suordinediGiovanniPaoloII,laSantaSedeimponeallo

IORl’adozionedeiprincipisancitidallaFATF(FinancialActionTask

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Force), l’organismo intergovernativo fondato nel 1989 in occasionedel G7 di Parigi per promuovere in modo efficace lo sviluppo dimisure legislative, regolatorie e operative tese a combattere ilriciclaggio di capitali e il finanziamento del terrorismo.1 Ma,evidentemente,l’ordinedelSommoPonteficenonarrivaconlaforzasufficiente ai settori vaticani che devono metterlo in pratica e, dalmomentoche l’istanzaèstataavanzata inmodo indipendente,nonèprevisto alcun controllo delle operazioni dello IOR da parte dellaFATF.2Tuttoquesto si è tradotto inuna sortadi«patentecorsara»per la

SantaSede, labancavaticanae i suoi funzionari,pocopropensiallatrasparenza, favorendo il fiorire di clienti nonmolto raccomandabilifraititolarideisuoiconticifrati,ivicompresitruffatoriinternazionalicomeMartinFrankel, affiliati diCosaNostra comeMatteoMessinaDenaro o riciclatori di denaro sporco, accanto a organizzazionipoliticheepersonaggiconideologievicineagliinteressivaticani.UnlestofantedinomeMartinFrankel Il caso del finanziere americano merita di essere raccontato, in

quanto chiarisce come si possano realizzare truffe su vasta scalautilizzando il nome dello IOR e la creazione di fondazioni. Loscandalo esplode verso la fine del 1999, quando Frankel fugge aRomadagliStatiUnitidopoaveretrafugato215milionididollaridasette compagnie di assicurazioni. Il sistema usato dall’affarista èsemplice: dapprima acquista le compagnie, poi, prima di pagare ilprezzoconvenuto,nesvuotalecasse.Quandol’FBI,surichiestadellaSEC(SecuritiesandExchangeCommission,l’organismostatunitensedicontrollodellaBorsa),decidediarrestarlo,Frankelègiàscappato.3 Il finanziere arriva a Roma con un volo privato, munito di due

grandi valigie colme di mazzette di banconote da 100 dollari, 547diamanti di svariate carature e 9 passaporti di nazionalità diverse anomediJamesSpencer,EricStevens,DavidRosseeMikeKing,tutticon fotografia di Frankel. Con cotanto bagaglio, incredibile a dirsi,

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svaniscenelnulla.Poi,nel2000,vienearrestatomentrepasseggiaperle strade diAmburgo, grazie a unmandato di cattura internazionaleemesso dall’Interpol ed eseguito dagli agenti del Bundesamt fürVerfassungsschutz (BFV), il controspionaggio tedesco. Condannatodalle autorità tedesche per falsificazione di passaporto, è estradatonegliStatiUniti,dovedevecompariredifronteagliinquirentichesioccupanodelpiùgrandecasodifrodeassicurativadituttiitempi.4 I mezzi di comunicazione iniziano a ventilare la possibilità che

qualche organismo del Vaticano sia implicato nella vicenda. L’FBIdimostra che Frankel è riuscito a truffare le compagnie assicurativeattraverso un misterioso istituto benefico, la St. Francis of AssisiFoundation (Fondazione san Francesco d’Assisi), teoricamente nataalloscopodiaiutareipiùsfortunatima,nellarealtàdeifatti,usatadaFrankel come strumento per arrivare al controllo delle assicurazionisenza far comparire direttamente il proprio nome. L’affarista cercaancheuna figura religiosa chedia lustro alla fondazione: la trova inmonsignorEmilioColagiovanni, il qualeglioffre l’immaginedi cuiha bisogno per portare avanti la truffa. Il religioso avrebbe poispiegatoche laFondazionesanFrancescod’Assisi si finanziavacongli innumerevoli fondi che arrivavano dalVaticano, dallo IOR e daaltreassociazionicattolichedegliStatiUniti,delCanadaedellastessaItalia.La serietà e la credibilità diColagiovanni sono indiscutibili.Nato

nel 1920 a Baranello, in Molise, ordinato presbitero a ventiquattroanni, finoal1994presta servizio invari comitati del tribunaledellaSacraRota. È noto anche in qualità di grande conoscitore di dirittocanonico e come direttore della rivista specializzata MonitorEcclesiasticus.MonsignorColagiovannièilpersonaggioperfettoperilpianodiFrankel.Dopoaverloprecettato, il truffatoresi riferiscealui come a Resolute (Risoluto); successivamente, durante gliinterrogatori, spiegheràagliagentidell’FBIchequell’appellativoeradovuto al fatto che «quando citava il nome del religioso ai

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responsabilidellecompagnieassicuratrici,questisi tranquillizzavanoeglispianavanolastradaperdepredarle».5Durante laperquisizione effettuatadall’FBI a casadel finanziere,

gli agenti trovanoun foglietto semibruciato con annotazioni amanodallo stesso Frankel.Al punto 6 si legge: «Resolute. Probabilmenteinviati$250,000aResoluteperspese»(vedifig.12). La prima truffa risale all’inizio degli anni Novanta, quando le

finanze vaticane sono controllate da uomini senza scrupoli comemonsignor Donato De Bonis, con il suo «IOR parallelo». MartinFrankel comincia a muoversi acquistando una casa in un’esclusivazonaresidenzialeedueautomobilidilusso,unaPorscheeunaRolls-Royce. Si presenta alle riunioni sempre accompagnato da dueavvenentisegretarieedadueimponentiguardiedelcorpo.Perilcolpoche ha in mente di realizzare, la messa in scena deve essereimpeccabile.Nelgirodipochimesi,l’affaristaacquisisceilcontrollodibensette

compagnie di assicurazione distribuite in vari Stati americani;convince persino sette assicurazioni di Arkansas, Tennessee,Oklahoma e Missouri a consegnargli parte delle loro riserve e adepositarlenellaLibertyNationalSecurity,unasocietàdiinvestimentiappoggiata dallo IOR.Una parte del denaro viene dirottata suWallStreet,un’altraèfattaconfluireneiconticifratidellabancavaticanaaRoma.12.Notarequisitadall’FBIaMartinFrankel.Alpunto6compareil

nome in codice «Resolute», che può essere riferito a monsignorEmilioColagiovanni.Siparladi250.000dollariconsegnatiatitolodidonazione.LaFondazionesanFrancescod’Assisi,ovverocomeripulireildenarosporco I flussi di soldi che entrano nelle tasche diMartin Frankel sono

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talmente esorbitanti da costringerlo a dotarsi di una struttura per il«lavaggio»deldenaro.Aquestofine,valendosidell’aiutodiThomasBolan,giàconsigliere

di Ronald Reagan ed ex avvocato diMichele Sindona, dà vita allaFondazionesanFrancescod’Assisi,consedealle isoleVergini.Allasua guida collocamonsignorEmilioColagiovanni e un sacerdote diNew York di nome Peter Jacobs, i quali assumono il compito dioccuparsi di amministrare l’istituto e ripulire il denaro simulandoattivitàbenefichesvolteingiroperilmondo.6Aquantopare,ilfinanziereavevaconosciutoprimaPeterJacobse

solo successivamente, attraverso Bolan, aveva contattatoColagiovanni. Durante il loro primo incontro, Frankel offre alreligioso40.000dollariincontanti,piùunadonazionedi5milionididollariperlarivistaMonitorEcclesiasticus.Intotale,finoall’arrestoavvenutoadAmburgo,Frankelarrivaamaneggiareunacifravicinaai55milionididollari,50deiqualiutilizzatiperacquisirelecompagnieassicuratrici;glialtri5vengonodepositatialloIORcome«donazionealla Santa Sede». Il truffatore ha bisogno di altro denaro, per cuimandamonsignorColagiovanniaconvincere leprincipali istituzionifinanziarievaticaneapartecipareall’operazione.Da lì, è tutto un susseguirsi di riunioni conmonsignor Francesco

Salerno, segretariodellaprefetturapergliAffari economici.Salernodàlasuaapprovazionema,dopoavereinformatol’allorasegretariodiStato, cardinale Angelo Sodano, preferisce fare marcia indietro. Ilreligioso inviato da Frankel torna alla carica, questa volta conmonsignorGianfrancoPiovano,responsabiledell’ObolodisanPietro.DoposvariatiincontriconGiovanniBattistaRe,ilsostitutopergli

Affarigeneralidella segreteriadiStato, econPioLaghi,giànunzioapostolico a Washington, si decide di consegnare al «risolutore diproblemi»,monsignorEmilioColagiovanni,unaletteradelloIORcheil truffatore avrebbe in seguito sfruttato come garanzia ai fini dideviarefondiasocietàoffshoredotatedisedeneiCaraibi.

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Quandoscoppialoscandalo,ilVaticanosidifendeconleunghieeconidentiinmeritoaquestoutilizzodeicontidelloIOR.InunaseriediarticolichesonostatipubblicatinelmesedigiugnosulNewYorkTimes,sidicechelaFondazionesanFrancescod’Assisisiariuscitaadaccedere ai conti dell’Istituto per le opere di religione, rivelando lastretta relazione esistente tra Frankel e i banchieri del Papa. Ilproblema assume proporzioni ancoramaggiori quando vengono resipubblici gli scritti in cui Emilio Colagiovanni affermava che laFondazione contava sulla piena copertura finanziaria dello IOR. Lastampa statunitense, giocando sarcasticamente con la sua sigla,cominciò a definire la banca «International Offshore Rule», ovvero«organismointernazionaleoffshore»,qualcosacheequivarrebbeaunistitutoperl’inviodicapitalineiparadisifiscali.7 Monsignor Colagiovanni aveva consegnato a Frankel sedici

certificatiincuidimostravachelaFondazionesanFrancescod’Assisioperava con il pieno appoggio del Vaticano. Nel giugno 1999, gliinvestigatori scoprono che la Santa Sede aveva già dato segni divolersiallontanaredalleoscureoperazioniportateavantidaFrankeleColagiovanni.IlsegretariodiStato,AngeloSodano,avevaordinatoalportavoce vaticano, Joaquín Navarro-Valls, di mettere in chiaro ledistanzetrailVaticano,ColagiovanniepadreJacobs. In una dichiarazione davanti ai giudici, monsignor Colagiovanni

avrebbe affermato che lo IOR agiva attraverso la pubblicazioneMonitorEcclesiasticus,cheavevaricevutolasommadiunmiliardodidollariinseguitodeviatisullaFondazionesanFrancescod’Assisi,coni quali Frankel aveva eseguito l’acquisizione delle compagnieassicurativestatunitensisuccessivamentedepredate.Nel maggio 2002, Martin Frankel è riconosciuto colpevole di

ventiquattro reati federali, fra cui frode assicurativa, frode reiterata,furto e cospirazione. Quindici suoi soci, compresi Colagiovanni epadreJacobs,vengonoalorovoltaaccusatidicomplicitàneicriminialui imputati. Il truffatore riceve una prima condanna a sedici anni e

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otto mesi di reclusione in un penitenziario federale; il tribunalefederaledelTennesseeglicomminaun’ulteriorepenadisedicianni.Frankelsitrovaatutt’oggiincarcere,inattesadinuovesentenzeda

parte dei tribunali di Virginia, Oklahoma, Missouri, Arkansas eMississippi. Il30agosto2001, l’ottantunennemonsignorEmilioColagiovanni

viene arrestato dagli agenti federali mentre esce da una chiesa aCleveland.Inunprimomomentosidichiarainnocente,sostenendodiessere vittima di una persecuzione religiosa da parte dell’FBI eassicurandodiesserestatoingannatodaMartinFrankel.Dopoavergliritiratoilpassaporto,glivieneapplicatounbraccialettoelettronicoperevitarnelafuga.Perilreligiososiprospettaunapenadivent’anniperriciclaggiocontinuatodicapitali,piùaltricinqueannipertruffa.All’iniziodel2002, cinqueStati nordamericani avvianouna causa

congiuntacontroilVaticanopertruffaedanni,sostenendocheloIORaveva informazioni sufficienti sulle operazioni fraudolente portateavantidaFrankel,ColagiovannieJacobs.IlWall Street Journal scrive, in quegli stessi giorni, che la Santa

Sede doveva conoscere le manovre di Frankel e che, insieme,avrebbero portato a termine negli Stati Uniti alcune operazionifinanziarienonautorizzateebenlontanedallatipicaattivitàreligiosa.IlVaticanopassaalcontrattacco,affermandochemonsignorEmilio

Colagiovanni era già fuori servizio per limiti di età quando avevacominciato a operare con Frankel e che, di conseguenza, lo avevafattoatitolopersonaleeasuorischioepericolo.Inoltre,padrePeterJacobserastatosospesoadivinisgiànelmarzo1983,motivopercuiera poco probabile che lo IOR, o una qualunque altra istituzionevaticana,l’avesseincaricatodiuncompitoditaleportatadasvolgerenegliStatiUniti.8Ma inseguitogli investigatoriavrebberoscopertoche ilVaticano

mentiva. Quando la Fondazione san Francesco d’Assisi avevacominciato a operare alle isole Vergini, come copertura delle

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operazioni di Martin Frankel, monsignor Colagiovanni era ancoraun’importante figura della curia romana, giudice della SacraRota econsigliere del comitato deontologico del relativo tribunale,consulente in due congregazioni vaticane e membro dellacommissionespecialeincaricatadistudiarelecausediannullamento,tantopercitarealcunesuecariche.Nel marzo 2006, con una decisione senza precedenti, i tribunali

statunitensiaccolgonoletesidifensivedegliavvocatidellaSantaSedee la scagionano da qualsiasi responsabilità nel caso Frankel-Colagiovanni.Allo stessomodo, fallisce l’iniziativadiGeorgeDale,rappresentante della commissioneAssicurazioni delMississippi, cheaveva accusato laSantaSede e lo IORdi complicità in unodei piùgrandicasidifrodeassicurativadituttalastoriadegliStatiUniti(vedifig. 13).Alla fine,monsignorEmilioColagiovanni vieneprocessatoper i reati di riciclaggio di denaro e frode reiterata.È condannato apagareunamultadi250.000dollarieacinqueannididetenzione.Si stima che tra il 1990 e il 1999 il Vaticano abbia ricevuto,

attraverso lo IOR,circa55milionididollaria titolodi«donazione»dapartedellefondazionifantasmacreatedaFrankeleColagiovanni.Ancoraunavolta,laSantaSedeeisuoiorganismifinanziaririesconoa evitare per un soffio un’accusa formale, questa volta negli StatiUniti, ma ci vorrà molto tempo per riparare al danno d’immaginesubito.13. Estratto dell’atto di accusa di George Dale, membro della

commissione Assicurazioni dello Stato del Mississippi, contromonsignorEmilioColagiovannielaSantaSede(25giugno2002).IlpadrinoMessinaDenaro,unoscomodoclienteDopo la destituzione diEttoreGottiTedeschi da presidente dello

IOR, il 1° giugno 2012, le notizie si rovesciano come una docciafredda sullo Stato della Città del Vaticano, neanche ci si trovassecatapultatiinunromanzoscrittodaDanBrownodaMarioPuzo.9

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La procura di Trapani esamina fino a quindici operazionifinanziarie e quattordici conti cifrati intestati ad altrettanti sacerdoticheavrebberoagito,moltidiloroalmeno,comeprestanomedigruppicriminali. Il più famoso di tutti è il trentaseienne padre NinniTreppiedi,cheprestalasuaoperanellaparrocchiadiAlcamo,vicinoaTrapani, ed è sospettato di essere l’uomo di paglia del grande bossmafiosoMatteoMessinaDenaronelleoperazionidelloIOR.Il«capodituttiicapi»diCosaNostraèsospettatodiaverericiclato

il proprio denaro e quello della sua famiglia attraverso uno deiventicinquemilaconticifratidellabancavaticanaservendosidipadreTreppiedi,personadifiduciadelvescovolocale,FrancescoMiccichè.Tuttoquestosecondo il tribunalediTrapani,che rappresenta lacittàdoveagisceilclandiMessinaDenaro.Nonappenalanotiziadiventadi dominiopubblico,Treppiedi viene sospeso a divinis emonsignorMiccichèèsollevatodall’incaricodivescovo. A quanto emerge dalle indagini, Ettore Gotti Tedeschi si era

ritrovatodentro lo IORnumerosiconti inodoredimafia,controllatida Messina Denaro attraverso dei prestanome. Molti analistisostenevano, fin da allora, che l’Istituto per le opere di religione sifosse rifiutato di sottoporsi al controllo di Moneyval, che è ladivisionedelConsigliod’Europaconlafunzionediregolarelebanchecentralinellalottaalriciclaggioealfinanziamentodelterrorismo.10LaguerracontroEttoreGottiTedeschi, intrapresadalla segreteria

di Stato e guidata con grande spiegamento di forze dal cardinaleBertone,hainizioquandoilbanchieredichiaraespressamentedivolerconoscere chi si nasconde dietro alcuni dei conti cifrati. GottiTedeschinonhamaiavutoaccessoaquestotipodiinformazioni.UnodeinomicelatidietroqueicontieraquellodiMatteoMessinaDenaro.Laprocuracheattualmentestaindagandosulcasostimacheifondiinquestionepossanosfiorarelasommadi14milionidieuro.MavediamopiùdavicinochièquestoscomodoclientedelloIOR.

Matteo Messina nasce in una famiglia mafiosa il 26 aprile 1962 a

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Castelvetrano,inprovinciadiTrapani.«Conlepersonechehoammazzato,cipotreifareuncimitero»,pare

abbia confidato una volta a un amico lo stesso Messina, che si èmacchiato del suo primo delitto a quattordici anni. Alla morte delpadre, nel 1998, Matteo diventa il capo del mandamento diCastelvetrano.ATrapaniedintornieraVincenzoVirgaadetenere ilcontrollo della mafia ma, dopo il suo arresto nel 2001, MessinaDenaroassumeilruolodiVirgaintuttalaprovincia(vedifig.14).11ArrivaacomandarequasiunmigliaiodisoldatidiCosaNostra,conlariorganizzazione di venti famiglie mafiose. La sua famiglia diventacosì la secondapiùpotentedellaSicilia.Ottiene i suoiprofitti, granparte dei quali destinati ai conti cifrati dello IOR, attraversol’estorsione, obbligando i commercianti a pagare il «pizzo» emediante il controllo degli appalti pubblici per opere di edilizia efornituradisabbia.12Dopo l’arrestodiSalvatore«Totò»Riina, avvenuto il 15gennaio

1993, i capi di Cosa Nostra che formavano la cosiddetta «Cupola»cercanodiarrivareaunatrattativaconloStato:questointensificalastagione delle bombe, che lascia sul terreno dieci morti e quasi uncentinaiodiferiti.Dopo questa ondata di attentati, Messina Denaro scompare.

Nell’aprile 2006 viene catturatoBernardo Provenzano, il successorediRiina, ed è lui a nominareMatteoMessinaDenaro«capodi tutticapi»diCosaNostra,incaricodicuiancoraoggisifregia.13 14. Estratto del rapporto di 972 pagine della Commissione

antimafiadellaCameradeideputati,dovesiparladiMatteoMessinaDenarocomemembrodiCosaNostra(20gennaio2006). La polizia italiana e la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia)

ritengonoche ilboss sianascostodaqualchepartenella sua terra,a

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Castelvetrano.LaprocuradiTrapanicontinuaaindagaresuirapportitraMessina

Denaro, la sua famiglia e lo IOR, con l’intermediazione di padreNinni Treppiedi. Gli inquirenti vogliono conoscere l’entità dellasommadidenaroche il religiosoha introdottonei conti dellabancavaticana, per stabilire se Treppiedi sia effettivamente stato ilprestanome del grande padrino della mafia. Il religioso dichiaradavanti al procuratore Marcello Viola di essere protetto da ricchiimpresari siciliani e di non avere niente a che fare con MessinaDenaro. Il tribunale di Trapani, di rimando, chiede al Vaticanoinformazioni sui conti riconducibili al sacerdote ma non riceveriscontri. Viola è interessato in particolare a un conto ben precisointestatoaTreppiedi,sulqualequestiavrebbeversato,trail2007eil2009,circaunmilioneemezzodieuro. Le voci sul fatto cheGotti Tedeschi abbia scoperto i conti della

mafia nello IOR si fanno sempre più consistenti. «Abbiamo chiestoallo Stato della Città del Vaticano la massima collaborazione perriuscire a procedere nell’indagine volta a verificare le somme didenaro inviatedalladiocesidiTrapani attraversodiverse transazionifinanziarie»,dichiara il procuratoreViola.Vereomenoche siano leinformazionisulrapportotraMatteoMessinaDenaroeloIOR,ècertoperò che la Congregazione per il clero, attraverso il suo prefetto, ilcardinale Mauro Piacenza, e il suo segretario, l’arcivescovo CelsoMorga Iruzubieta, sigla il cosiddetto «Protocollo 201200612», persospendereadivinis«padreNinniTreppiedi,delladiocesidiTrapani,già direttore dell’Ufficio giuridico e direttore amministrativo dellacuria di Trapani, ex arciprete di una delle chiese più ricche dellaSicilia». Il Vaticano vuole così pararsi le spalle in questa delicatavicenda, ma preferisce non includere nel protocollo approvato ilmotivoperilqualepadreTreppiedièstatomessofuorigioco.Un teamdella procura, composto da quattordici inquirenti, scopre

chel’iniziodellarelazionetraMessinaDenaroeTreppiedirisalirebbe

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al2007,all’epocadell’avviodeilavoridirestaurodellachiesadiSanSilvestro Papa a Calatafimi. A quei tempi, il religioso era statoincaricatodi reperire i fondinecessariperportare a termine l’opera.Unasera,unuomosierapresentatonelsuoufficiopressolachiesadiAlcamo e gli aveva consegnato un sacco della spazzatura zeppo dibanconote in tagli da 100 e 500 euro: si trattava esattamente dellasomma necessaria per completare la ristrutturazione, 97.000 euro intutto.IlmisteriosomecenateeraMatteoMessinaDenaro. L’anno successivo, padre Treppiedi aiuta Messina Denaro ad

acquistare vari immobili di proprietà della Chiesa: in totale undiciedifici e terreni edificabili, per un valore di 943.500 euro, chevengonodepositati suun conto cifratodello IOR.Unacoincidenza?AllaprocuradiTrapaninonsonopropensiacredereallecoincidenze. Resta il fatto che, ancora oggi, il Vaticano, attraverso la sua

segreteria di Stato, non ha risposto alle istanze di rogatoria deltribunalediTrapani.Elastoriacontinua…DibanchieriepersonaggitelevisiviLa procura diRoma decide di aprire un fascicolo per indagare su

un’operazione poco chiara realizzata dall’Istituto per le opere direligione.Sembrerebbe infatti cheun inviatoautorizzatodallabancavaticanaabbiaprelevatolasommadi600.000euroincontantidaunconto aperto presso l’istituto bancario Intesa Sanpaolo. Le autoritàmonetarie italiane avanzano una richiesta formale indirizzata allabancainoggettoealloIOR.Quest’ultimorispondecheildenaroeradestinatoa«operemissionarie»,mentrel’istitutoitalianoscegliecomerisposta il silenzio.Di lì a poco, laBanca d’Italia scopre che, sullostesso conto di Intesa Sanpaolo, lo IOR ha movimentato circa 140milionidieuroinunsoloanno.LeoperazionieranostateautorizzatedaGiovanniBazoli,ilpotente

presidentedelConsigliodi sorveglianzadi IntesaSanpaolo, ritenutodai mezzi di comunicazione un finanziere e un banchiere vicino al

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Vaticano. Appassionato di calcio e di teologia, discendente di unaprestigiosa famigliadiBrescia,Bazolidiventaprestoun referentedifiducia della Santa Sede. Nel 1982 viene convocato dall’alloraministro del Tesoro Nino Andreatta per salvare ciò che resta delderelittoBancoAmbrosiano dopo la scandalosa vicendaCalvi. Conl’avallo dello IOR, Bazoli è nominato presidente del nuovo BancoAmbrosianoeriesceaintegrarloconsuccessoconlaBancaCattolicadelVeneto.Nel1997, l’Ambrovenetosi sarebbepoiunitoaunaltroistitutofinanziario(laCariplo)perdarevitaaBancaIntesache,dueanni dopo, si sarebbe fusa con la Banca Commerciale Italiana,conservandoperò ilproprionome.Nel2007, infine,Banca Intesa siunisce all’Istituto Sanpaolo di Torino, dando vita al Gruppo IntesaSanpaolo, di chiaroorientamento cattolico e con forti legami con loIOR. Nel 2011, Giovanni Bazoli invia personalmente a monsignorGeorgGänswein,segretariodelPapa,unassegnonominaledi25.000europer«operedicarità»(vedifig.15).Chenonrimarràl’unico.InpienoscandaloVatileaks,unaltronomefamosobalzaaglionori

delle cronache italiane in relazione ai documenti sottratti dai corvivaticani.Tralecentinaiadipaginerubate,c’èinfattiancheunaletteradel giornalista Bruno Vespa, indirizzata al segretario papale, percomunicarelasuaintenzionedimettereadisposizionedellacaritàdelSantoPadre«unapiccolasomma»,paria10.000euro.Daanniènotala vicinanza di Vespa al potere vaticano. Aveva già mantenuto unasolidaamiciziaconilprecedentePontefice,GiovanniPaoloII,sindaquando era ancora il cardinaleKarolWojtyla.Nel 1998 aveva fattoscalpore, caso unico nel giornalismo internazionale, il famosointerventoindirettadelPapaall’internodelprogrammaPortaaportacheBrunoVespaavevacuratoecondottopercelebrarneivent’annidipontificato.Vicinoagliambienticonservatori,nell’ultimoventennioèstato considerato un grande sostenitore di Silvio Berlusconi,guadagnandosilafamadigiornalistanonindipendentedapartedellastampadi sinistra.QuelcheècertoècheVespaèunadellepuntedidiamantedellaSantaSedesuimezzidicomunicazioneitaliani,oltrea

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essere, a quantopare, uomopiuttosto vicino al potente segretario diStatoTarcisioBertone. 15. Lettera di donazione di Giovanni Bazoli, presidente del

ConsigliodisorveglianzadellabancaIntesaSanpaolo,perleoperedicaritàdelPapa(22dicembre2011).

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LamafiaeloIOR«nostrum»

LOIOR,cheserveagestireinmodoefficaceildenarodellaChiesacattolicaeasmistarlotramissionieoperedicaritàintuttoilmondo,ha sempre avuto un lato oscuro. Questo per via dei conti correntianonimi e dell’assenza di ricevute e operazioni informatizzate. Ilegamitralamafiaelabancavaticanasonostatiunodeipeggiorimalidella Santa Sede, a partire dalla torbida epoca diMichele Sindona,RobertoCalviePaulMarcinkus,perarrivareallepiùrecentirelazioniconMatteoMessinaDenaro.L’ultimo presidente dell’Istituto per le opere di religione, Ettore

Gotti Tedeschi, che avrebbe dovuto porre fine a questo tipo digestione,èstatorimossosuduepiedidalsuoincaricoperaverevolutoportare avanti una radicale pulizia interna. Così, l’uomo al qualeBenedetto XVI aveva chiesto di guidare lo IOR fuori dagli oscurimeandri del riciclaggio di capitali per condurlo alla nuova gestioneindicata daWashington e dalle autorità di Bruxelles (in particolaredalla Francia, dalla Germania e dalla stessa Italia), venivabruscamente impossibilitato a realizzare i propositi del SommoPontefice.QuandoGottiTedeschihaprovatoachiederespiegazionialPapa, quest’ultimo ha semplicemente preso la decisione di nonrispondere. In tal modo sono venuti alla luce i cattivi rapporti traquellicheconcordavanoconlanecessitàditrasformareloIORinunabanca«chiara»,comelostessoBenedettoXVIoGottiTedeschi,echipreferiva lasciare le cose invariate, come il cardinale Bertone o ildirettore generale dell’Istituto per le opere di religione, PaoloCipriani.AncheseipassiavviatidalSantoPadre,conl’approvazionedelle nuove norme in materia monetaria e finanziaria nella letteraapostolica del 30 dicembre 2010, andavano nella direzione di una

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nuova legislazione per trasformare lo IOR in una banca «legale»,moltialtripoterifortiall’internodellaSantaSedesisarebberooppostial nuovo corso, scatenando una vera e propria guerra fratricida. Enumerosesarebberostatelevittimediquestalottasotterranea,svoltasitrailluglio2009eilgiugno2012.Traqueste,troviamonomicomequellodiEttoreGottiTedeschiedi

monsignor Carlo Maria Viganò (il segretario generale delGovernatoratodelloStatodellaCittàdelVaticano).Chiunquetentassedidenunciarelacorruzioneolamalagestionelleistituzionivaticaneeracondannatoall’esiliooalpiùassolutosilenzio.Lafinedell’immunità «Temo per la mia vita, per avere messo gli occhi sui titolari di

alcunicontiIOR»,avrebbedettoEttoreGottiTedeschiagliinquirenti.Prima di abbandonare il suo ufficio nel torrione di NiccolòV, sededellabancavaticana,ilpresidentepreleval’ampiofascicoloscrittodisuopugnocontuttoquellodicuièvenutoaconoscenzasull’Istitutoperleoperedireligione.Apagina15delmemorialeèriportatalalistadeiconticifratichenascondonoidepositidellamafiaelesueattivitàillecite, compresa la corruzione di politici italiani. Il «dossierTedeschi»,comeè statodenominatodallaprocuraedallaguardiadifinanza,èl’assicurazionesullavitadell’expresidentedelloIOR.GottiTedeschi, amico personale diBenedettoXVI emolto vicino

all’Opus Dei, racconta agli inquirenti che nello svolgere l’incaricoaffidatogli dal Santo Padre si è scontrato di petto con il cardinalesegretario di Stato TarcisioBertone e con il direttore generale dellabanca vaticana, Paolo Cipriani. «Mi hanno contrastato fino allosfinimentoperchévolevolatrasparenza,soprattuttosualcuniconti»,sostieneGottiTedeschi. Dopo l’uscita delle sue dichiarazioni sul Corriere della Sera, il

portavoce Federico Lombardi sottolinea che «la Santa Sede haappresoconsorpresaepreoccupazionelerecentivicendeincuièstatocoinvoltoilProf.GottiTedeschi».Nellostessocomunicato,diramato

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il 9 giugno 2012, si afferma che si «ripone nell’autorità giudiziariaitaliana la massima fiducia che le prerogative sovrane riconosciuteallaSantaSededall’ordinamentointernazionalesianoadeguatamentevagliate e rispettate». Ma, come nella migliore tradizione vaticana,che vuole sempre preservare la propria immagine, padre Lombardiaggiunge:LaSantaSedeconfermainoltre lasuapienafiducianellepersone

chededicano la lorooperacon impegnoeprofessionalitàall’Istitutoper le Opere di Religione e sta esaminando con la massima cural’eventualelesivitàdellecircostanze,neiconfrontideidirittipropriedei suoi organi. Si ribadisce, infine, che la mozione di sfiduciaadottataneiconfrontidelProf.GottiTedeschidapartedelConsigliodi Sovrintendenza è stata fondata su motivi oggettivi, attinenti allagovernance dell’Istituto, e non determinata da una presuntaopposizione alla linea della trasparenza, che anzi sta a cuore alleAutoritàdellaSantaSede,comeall’Istitutostesso.1 In sostanza, si fa presente agli interessati che il Vaticano e papa

BenedettoXVIrappresentanounoStatoeuncapodiStatostranieriecheanchelamolediinformazioniinpossessodellaprocuradiRomadeveessereconsideratacomediprovenienzastranierae,dunque,ogniazione va condotta nel rispetto delle prerogative riconosciute allaSantaSededall’ordinamentointernazionale.Nel «dossier Tedeschi», composto da duecento pagine, l’ex

presidente dello IOR ha raccolto lettere e e-mail scambiate tra«alcuni» clienti e il personale della banca vaticana. Tre copie delmemoriale, chedovevano essere consegnate alle autorità competentiseglifossesuccessoqualcosaosefossemortoincircostanzesospette,vengonospeditedallostessoTedeschiaunamico,avvocatodiRoma,ealgiornalistadelCorrieredellaSeraMassimoFranco,chesegueilcaso Vatileaks sulle pagine del quotidiano milanese. Ma GottiTedeschinonhaprevistolaperquisizioneordinatadallaprocuranellasua abitazione romana, un luogo esente dall’immunità

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extraterritoriale.Durantelaperquisizione,gliagentiitalianitrovanoildossier e un armadio con quarantasette faldoni sull’attività del«banchiere diDio» presso lo IOR e nella filiale italiana del gruppoBancoSantander,daluivalidamentedirettofindal1992.Questa perquisizione segna una svolta nelle relazioni tra lo Stato

italianoelaSantaSede,cheeranocambiategiànel2003,quandolaCorte di Cassazione della Repubblica italiana aveva autorizzato ilcontrollodellabancavaticanainItalia.Aquestomutamentoavevanosicuramente contribuito anche le dimissioni di Antonio Fazio dagovernatoredellaBancad’Italia (nel2005),dalmomentochequestierauncattolicoultraconservatorenemicodiqualsiasiazionecontroloIORolaSantaSede.Difatto,vienesancitalafinedell’immunitàdei«banchieridiDio».Da«bancaoscura»a«bancachiara»Nel2010, il tribunalediRomaavviadueinchiestesulloIORe le

sueambigueoperazionifinanziarie.Laprimariguardailtrasferimentodi 23 milioni di euro dal Credito Artigiano alla J.P. Morgan diFrancoforteeallaBancadelFucino.Lasecondahaachefareconilreligioso Evaldo Biasini, ex economo della Congregazione deimissionari del Preziosissimo Sangue, soprannominato dalla stampa«don Bancomat», sospettato di essere il prestanome per la bancavaticanadell’influentecostruttoreromanoDiegoAnemone.Lastessaindagine vede coinvolti anche altri religiosi legati alla questione delriciclaggiodidenaroeaicontiapertipressolabancavaticana:OrazioBonaccorsi, Salvatore Palumbo e monsignor Emilio Messina.Quest’ultimo, per esempio, è intestatario di cinquantasette contipressodiversiistitutibancarieditredicicontipressoloIOR.IltrentacinquennepadreBonnacorsièaccusatodiessereunuomodi

pagliaattraversoduecontiIORasuonome,suiqualisonodepositatirispettivamente225.000e600.000euro.Laprocuraarrivaa ritenereche il denaro provenga da alcuni imprenditori, ex funzionari delTesoroemembridella criminalitàorganizzatadiCatania.L’Unità si

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occupa dell’indagine e comincia a pubblicare informazioni su altrireligiosi intestatari di conti presso lo IOR.2 La Santa Sede passa alcontrattaccoconuncomunicatonelqualesmentisceleaccusediffuse,parlandodi«notevolemancanzadiserietàdiindagine»chegettaunacappadisospettisullefinanzedell’Istitutoperleoperedireligioneel’Autoritàdiinformazionefinanziaria(AIF).IltestodelportavocedelVaticanospiega: Dopoavereidentificatolapaternitàdell’informazioneelatestata

dove questa è stata pubblicata, la sala stampa della Santa Sededichiaraquantosegue.Anzituttovannofattedueosservazioniintroduttive. 1. Il titolo [dell’articolo] parla dei silenzi delVaticano.Come si

chiariràpiùavanti,ciòèdeltuttoinfondato:laSantaSedeeleautoritàdelVaticanohannodoverosamentecooperatoconlamagistraturaelealtreautoritàitaliane. 2. Le accuse avanzate nell’articolo riprendono critiche ormai

superate. Una ricerca in Internet, anche rapida, degli scrittidell’Autricedell’articolodimostracheilsuopezzoodiernoinnessunmodo fa «notizia». Si tratta, infatti, di accuse «riciclate» e che lagiornalista, in passato, ha già pubblicato più volte. Rievocarlenuovamentenonservea renderlevere.Cisichiedese l’articolononcostituisca una sorta di pubblicità per una trasmissione televisivaserale. Per quanto concerne il contenuto dell’articolo si precisa quanto

segue. L’articolo presuppone che vi siano quattro sacerdoti – Emilio

Messina,SalvatorePalumbo,OrazioBonaccorsiedEvaldoBiasini–che hanno utilizzato l’Istituto per le Opere di Religione […] perriciclaredeldenaro.L’accusaprincipaleècheloIORèstatocoinvoltoin un’attività illegale e non ha dato assistenza alle Autorità italianecheperseguivanoquestepersone.

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Ciònonècorretto. Anzitutto, l’articolo non riferisce che, a partire dagli anni 2006-

2007,loIORsièimpegnatocondeterminazionenell’analisideicontie nella verifica dei suoi clienti per accertare e riferire l’eventualeesistenza di transazioni sospette.Questo impegno dello IOR (che lastampa, curiosamente, sembra ignorare), inteso ad individuaretransazioni sospette, anticipa di alcuni anni la stessa adozione dellaLegge N. CXXVII contro il riciclaggio, del 30 dicembre 2010, dapartedelloStatodellaCittàdelVaticano. Inoltre, come è noto alle Autorità italiane, e come risulta dalla

documentazione accessibile agli ufficiali sia della Santa Sede, siadellaRepubblica Italiana, lo IORha cooperato ripetutamente con leAutorità italiane ad ogni livello. Ciò è avvenuto, su richiesta, inambito giudiziario fra Autorità specificamente competenti edamministrativodapartedelloIORconlesuecontropartiitaliane.ValelapenadisottolinearecheloIORhafornitoinformazioni,anchealdifuori dei canali formali, nel periodo precedente la costituzionedell’Autorità vaticana di Informazione Finanziaria. La cooperazionedelDirettoreGeneraledelloIOR,Dott.PaoloCipriani,èstatadefinita«tempestivaedesaustiva»indocumentidifunzionari italiani.Infatti,in uno dei casi, è stata proprio l’azione rapida del Dott. Cipriani apermetterelamessasottoaccusadiunadellepersoneindicate.Dopoaverconsultatol’AIF,sipuòancheprecisarequantosegue:1.NonèverocheloIORnonabbiafornitoinformazioniall’AIF

sullematerieinquestione. 2.Nonèveroche l’AIFnonabbia inoltratoqueste informazione

[sic]allaUIF(UnitàdiInformazioneFinanziariaitaliana). 3. Quanto a una delle persone menzionate nell’articolo, Mons.

Messina, le Autorità italiane non hanno mai avanzato una richiestaall’AIF. Perciò sarebbe stato evidentemente impossibile per l’AIF«rispondere»allasuacontroparteitaliana.

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Tutti questi punti, relativi alle comunicazioni fra l’AIF e lacontroparte italiana, risultanoneidocumenti conservati dall’AIFconspecificinumeridiprotocollo. L’articolo, inoltre, non riferisce che una delle persone in esso

menzionate – il Reverendo Bonaccorsi – il 6 giugno 2011 è statadichiaratainnocente,consentenzaconfermatainappello. L’effetto,purtroppodiffamatorio,dell’articolorisultadall’utilizzo

deltermine«incriminato»,inrelazionealPresidentedelloIOR,Prof.EttoreGotti Tedeschi, e alDirettoreGenerale,Dott. PaoloCipriani.Nél’unonél’altrosonomaistatiincriminati,mapiuttostoindagati.3Nelcomunicatostampasiregistranovarieinesattezze.Ilportavoce

vaticanoasserisce,peresempio,che«apartiredaglianni2006-2007,loIORsièimpegnatocondeterminazionenell’analisideicontienellaverificadeisuoiclientiperaccertareeriferirel’eventualeesistenzaditransazionisospette».Equestononèdeltuttovero.Sistimachetrail2006 e il 2008 la segreteria diStatodelVaticano e le autorità delloIOR abbiano ricevuto fino a tredici rogatorie da magistrati eprocuratori italiani, nessuna delle quali ha mai avuto una rispostaufficiale da parte della Santa Sede. Ci sono poi imprecisioni sumonsignorEmilioMessina:èverochelaprocuraitaliananonhamaiavanzato una rogatoria alla Santa Sede su questo sacerdote,ma ciònon toglie che, a tutt’oggi, l’alto rappresentante della curia rimangaindagato riguardo ai 23milioni di euro deviati al CreditoArtigianoattraversoloIOR.Pergliinquirentiitalianil’originediquestodenarorappresentaunmistero,eppurenémonsignorMessina,néilcardinaleAttilio Nicora, presidente dell’Autorità vaticana di informazionefinanziaria, hanno voluto fornire spiegazioni inmerito. Nei corridoidelVaticanoregnaancorailsilenzio.MacomefunzionavailriciclaggioattraversoloIOR?Èsemplice:il

corrottoomafiosoconsegnavaunasommaincontantiaunreligiosocon funzioni all’interno della Santa Sede; questi possedeva diversicontiapertiasuonomepressoloIORevidepositavaisoldi.Aquel

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punto, labancavaticanadistribuivaquellacifra«innero»susvariaticonti,anchenelloIORstesso,anomedifondazioni,congregazionioordinireligiosi.Daquelmomento,ildenarocosìripulitoseguivaduestrade:unaparte eradeviata suun altro contodello IORdadove siacquistavanodepositiconliquiditàtrailquattroeildodicipercento,azioni o obbligazioni, titoli del Tesoro o debito pubblico. Il restovenivatrasferitosucontinumeratineiparadisifiscaliaccessibilisoloalmafioso.Ordinepontificio:trasparenzaGiovedì23 settembre2010ungiudiceper le indaginipreliminari

del tribunale di Roma ordina il sequestro dei 23 milioni di eurodepositatisuuncontocorrenteintestatoalloIORpressounafilialedelCreditoArtigiano. Il denaro era già bloccato dal novembre2007, inquanto le autorità monetarie della Santa Sede si erano rifiutate dichiarire la sua provenienza allaBanca d’Italia.Ancora una volta, letorbidepratichedellabancavaticanamettonoinguaiserinonsoloilpresidenteEttoreGottiTedeschieildirettoregeneralePaoloCipriani,maanche lostessoBenedettoXVI. Inqueigiorni,GottiTedeschi, il«banchiere di Dio» amico personale del Papa, dichiara: «Mi sentoprofondamente umiliato. Vogliono colpire il Vaticano e per questocolpiscono la mia persona. Hanno cavalcato un semplice errore diproceduraperattaccareloIOR,ilsuopresidenteeilVaticano».Comegiàaccadutoinoccasioniprecedenti,laSantaSedesitrincera

dietro il vittimismo e la persecuzione per evitare di fornirespiegazioni. Quello stesso giorno, si vede costretta a diramare unanuova nota ufficiale, respingendo la tesi della magistratura e ilcorposoarticolosulloIORuscitoilgiornoprimasulFinancialTimes.Il prestigioso giornale britannico era tornato ad accusare la bancavaticana di nascondere troppi segreti e di perseverare su posizionioscurantisterispettoallaprospettivaditrasformarsidabancaoffshorein «banca trasparente», esattamente come aveva ordinato papaBenedetto XVI. Il comunicato stampa, firmato da padre Federico

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Lombardi e spedito al quotidiano economico inglese sotto forma di«Letteraaldirettore»,afferma:IeriloIORètornatonellecronacheinternazionaliamotivodiuna

indagine,asorpresa,dellaProcuradiRoma.Datochel’attivitàdelloIORsisvolgealivellointernazionaleeil

suo Presidente è una personalità autorevole e ben nota nel mondodellafinanzainternazionale,ègiustodireunaparoladichiarimentodapartemia, in qualità di responsabile dell’Ufficio stampa della SantaSede, perché non si diffondano informazioni inesatte e non nerimanga danneggiata l’attività dell’Istituto e il buon nome dei suoidirigenti. Lo IOR non è una banca nel senso comune del termine, è un

istitutocheamministra ibenidelle istituzionicattolichecheoperanoconfinalitàdiapostolatoreligiosoedicaritàalivellointernazionale,edèsituatonelterritoriodelloStatodellaCittàdelVaticano,cioèaldifuori della giurisdizione di sorveglianza delle diverse Banchenazionali. Il suo status particolare fa sì che il suo inserimento nel sistema

finanziario internazionale e nelle sue regole richieda una serie diaccordi, inparticolare alla lucedellenuovenormative stabilitedallaUnioneEuropeaperlaprevenzionedelterrorismoedelriciclaggiodeicapitali,perstabilireleprocedurenecessarieaffinchélaSantaSedesiainseritanellaWhiteList.PropriolagaranziaassolutaditrasparenzadelleattivitàdelloIOR

eillororispettodellenormeeprocedurechepermettanodiinserirelaSantaSedenellaWhiteListèilcompitoacuiilPresidentedelloIOR,prof. Gotti Tedeschi, si sta dedicando con grande impegno, permandatoesplicitodellemassimeautoritàvaticaneedelConsigliodisorveglianzadell’Istituto,findalgiornodellasuanomina.Sonoperciòin corso intensi e fecondi contatti con la Banca d’Italia e con gliorganismiinternazionalicompetenti,OECD4eGAFI.PerciòlaSegreteriadiStatovaticana,nelsuocomunicatoufficiale

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dimartedì,hamanifestatoperplessitàemeravigliaperuna iniziativadiindaginedellaProcuradiRoma,propriomentrequestoimpegnoequesticontattisonoincorsoconlamigliorebuonavolontàdiarrivarerapidamenteasoluzionistabili.5 Mercoledì 20 ottobre, la procura di Roma non solo respinge il

ricorsodello IORemantienecongelati i23milionidieuromessi insicurezza, ma estende l’indagine ad altre operazioni che le autoritàmonetarie italiane considerano «chiaramente sospette». La piùimportante è quella portata avanti tramite l’Istituto per le opere direligione il 18 novembre 2009, che riguarda il versamento di unassegnodelvaloredi300.000eurosuuncontodellabancavaticanapresso l’UniCredit. Il nome che figura sull’assegno è quello di unacerta Maria Rossi. Lo IOR spiega che si tratta della madre di unsacerdote funzionario inVaticano,magli inquirenti scoprono che ladonnanonesiste e che il denaroprovienedauncontodiunabancadellaRepubblicadiSanMarino.Comeabbiamovistonelcapitoloprecedente,finiscesottoinchiesta

ancheilprelievodi600.000eurodaunodeicontidelloIORpressolabanca Intesa Sanpaolo; alla Banca d’Italia e alla procura di Romal’allarmescattaquandosiscoprechesulcontoinoggettoètransitatoinunsoloannouncapitaledi140milionidieuro.Unodeiprincipalibeneficiari sarebbe stato il religioso Evaldo Biasini, il già citatoprestanome presso lo IOR per diversi costruttori romani, mentre leoperazionisonostateautorizzatedaGiovanniBazoli,ilpresidentedelConsigliodisorveglianzadiIntesaSanpaolo.DopogliscandalichehannovistonuovamentecoinvoltoloIOR,il

30 dicembre 2010 il SommoPontefice si decide a far pubblicare lalettera apostolica in forma di Motu proprio per la prevenzione e ilcontrastodiattivitàillegaliincampofinanziarioemonetario,adottatacomeleggedalloStatovaticanoeconosciuta,daquelmomento,come«legge CXXVII» (127/2010).6 Nel documento, Benedetto XVIstabilisce quattro chiari punti che le autorità finanziarie della Santa

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Sededovrannoosservarecomeemanazioneditalelegge: a) stabilisco che la suddetta Legge dello Stato della Città del

Vaticano e le sue futuremodificazioni abbiano vigenza anche per iDicasteri della Curia Romana e per tutti gli Organismi ed EntidipendentidallaSantaSedeoveessisvolganoleattivitàdicuiall’art.2dellamedesimaLegge;b)costituiscol’AutoritàdiInformazioneFinanziaria(AIF)indicata

nell’articolo33dellaLeggeconcernentelaprevenzioneedilcontrastodel riciclaggiodei proventi di attività criminose edel finanziamentodel terrorismo, quale Istituzione collegata alla Santa Sede, a normadegli articoli 186 e 190-191 della Costituzione Apostolica «PastorBonus»,conferendoadessalapersonalitàgiuridicacanonicapubblicaelapersonalitàcivilevaticanaedapprovandoneloStatuto,cheèunitoalpresenteMotuProprio; c) stabilisco che l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF)

esercitiisuoicompitineiconfrontideiDicasteridellaCuriaRomanaedituttigliOrganismiedEntidicuiallaletteraa);d)delego,limitatamentealleipotesidelittuosedicuiallasuddetta

Legge, i competenti Organi giudiziari dello Stato della Città delVaticano ad esercitare la giurisdizione penale nei confronti deiDicasteridellaCuriaromanaedituttigliOrganismiedEntidicuiallaletteraa). Sempre il 30 dicembre 2010, la segreteria di Stato comunica le

quattro nuove leggi emanate in esecuzione della convenzionemonetariatraloStatodellaCittàdelVaticanoel’UnioneEuropea:–Leggeconcernentelaprevenzioneeilcontrastodelriciclaggiodi

proventidiattivitàcriminoseedelfinanziamentodelterrorismo. – Legge sulla frode e contraffazione di banconote e monete in

euro. – Legge relativa a tagli, specifiche, riproduzione, sostituzione e

ritiro delle banconote in euro e sull’applicazione dei provvedimenti

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diretti a contrastare le riproduzioni irregolari di banconote in euro eallasostituzioneealritirodibanconoteineuro. –Legge riguardante la faccia, i valori unitari e le specificazioni

tecniche,nonché la titolaritàdeidirittid’autore sulle faccenazionalidellemoneteineurodestinateallacircolazione.La restante parte del documento, firmato da Tarcisio Bertone e

strutturatoinottopunti,vieneaconfermarequellochesarebbedovutoessere, di lì in avanti, il nuovo corso nella gestione dello IOR. Diquesti otto punti contenuti nella comunicazione della segreteria diStato e ratificati dalla leggeCXXVII sul finire del 2010, nel luglio2012nonneerastatoattuatonemmenouno.7 17. Lettera del cardinale Bertone a Moneyval, nella quale si

comunica che la Santa Sede è favorevole ad adottarne la normativa(24febbraio2011).18.IlsegretariogeneraledelConsigliod’EuroparingrazialaSanta

Sede per avere accettato di sottoporre i suoi organismi finanziari alcontrolloeallavalutazionediMoneyval(8marzo2011).TuttaleggeenienteazioneLacosiddetta«leggeCXXVII»,entratainvigoreil1°aprile2011,

diventa una sorta di provvedimento tampone per applicare quantoprima lanormativaeuropea inmateriadicontrastodel riciclaggiodicapitali, proprionelmomento in cui lo IORènuovamente incalzatodai tribunali italiani. Tra gli obblighi che la banca vaticana deveottemperare,vengonomessiinattoitreprincipali:quellorelativoalla«adeguata verifica» della controparte, quello sulla registrazione econservazione dei dati relativi ai rapporti continuativi e alleoperazioni,equellosullasegnalazionedelletransazionisospette.Eppure, anche se con l’introduzione della nuova legge era stata

costituita l’Autorità di informazione finanziaria, come organismo

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autonomoeindipendenteperlaprevenzionedelriciclaggiodidenaroe del finanziamento del terrorismo negli organi finanziari vaticani,finoaoggièrisultatoimpossibileinterveniresulleoscureoperazionidello IOR.8 Ignorando gli ordini papali, la banca vaticana e i suoivertici non hanno fatto la benché minima mossa per soddisfareinnanzitutto il volere del SommoPontefice e, in seconda battuta, lenormativeapprovatedallaleggeCXXVII.Ma le pressioni internazionali sulle autorità finanziarie vaticane

comincianoaprovocareuntimidomovimentodapartedelVaticano.Il 24 febbraio 2011, il segretario di Stato Bertone decide infatti dimandare una lettera al segretario generale del Consiglio d’Europa,ThorbjørnJagland,alloscopodiportarenelpiùbrevetempopossibilelaSantaSedesottoilcontrollodiMoneyval,lagiàcitatadivisionechevalutaisistemiantiriciclaggio(vedifig.17).StimatoSegretarioGenerale,aseguitodellamialetteradel21febbraio2011alsignorNechaev,

presidentediMoneyval,dellaqualeLeallegounacopia,esecondoildesiderio della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano diadottare le linee guida e i principi contenuti nelleRaccomandazionidellaFATF,nonchéperilnostroauspiciodientrareprestoafarpartedellareteinternazionaleedegliorganiregionalidellaFATF,Lescrivoper chiedere che la Santa Sede venga sottoposta alle procedure dimutuavalutazionediMoneyval.AbbiamogiàpresoattodellostatutodiMoneyvalsulrelativosito

Internet e abbiamo presentato formale richiesta. Intendiamoimpegnarci per una piena partecipazione nei processi e nelleprocedure di mutua valutazione diMoneyval e rimetterci agli esiti.Siamo consapevoli, inoltre, della necessità di contribuire alle speseche comportano le procedure di valutazione. Le saremmo grati sevolessepresentarelanostradomandaalComitatodeiministriilprimapossibile,inmododapotereentrarequantoprimaafarparteapienotitolodiMoneyval.

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Copia della presente lettera verrà inviata anche al presidente diMoneyval.ConimieipiùcordialisalutiS.E.Card.TarcisioBertone,SegretariodiStatoLa risposta non si fa attendere.È Jagland in persona a scrivere la

lettera dell’8 marzo 2011 indirizzata al segretario di Stato vaticano(vedifig.18).19.RelazionedellariunioneplenariadiMoneyvaldell’11-14aprile

2011. Comitato di esperti per la valutazione delle misure di lottacontro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (15aprile2011).SuaEminenza, La ringraziamoper laSua letteradel24 febbraio2011, incui si

richiede che la Santa Sede sia sottoposta al processo di mutuavalutazione di Moneyval. Accogliamo con favore la notizia dellavolontà della Santa Sede di volersi adeguare ai principi e allenormative in materia di lotta al riciclaggio e al finanziamento delterrorismo. Le assicuriamo che la domanda sarà presentata al Comitato dei

ministriallaprimaoccasionepossibile. Tornerò a scriverLe non appena potrò comunicarLe la decisione

presainmeritoallaSuarichiesta.CordialisalutiThorbjørnJaglandFinalmente, ilComitatodiespertiriunitosiaStrasburgodall’11al

14aprile2011perlatrentacinquesimasessioneplenariadiMoneyvaldecidediaccoglierelarichiestadellaSantaSedeaffinchéloIORsiavalutatodaiconsiglieridell’organizzazioneepossacosìdiventareuna

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banca «chiara», ovvero un istituto finanziario che opera nell’alveodellalegge(vedifig.19).Ciòchenessunoinquelmomentopuòsapereèchenelfrattempoin

Vaticano si sta consumando un vero e proprio scontro di titani tra idifensoridellatrasparenzaeisostenitoridellasegretezza.Gliunieglialtricercanoconognimezzodifareproseliti,compresilostessoPapaeilsuosegretariopersonale,monsignorGänswein.Laprimafazione,guidatadaldirettoregeneraledell’AutoritàdiinformazionefinanziariadelVaticano,l’avvocatoFrancescoDePasquale,spingeperchéloIORcollaboriconleautorità italianeinmateriadiriciclaggiodidenaroefornisca tutte le informazioni necessarie agli organismi monetari,anche su fatti accaduti prima del 1° aprile 2011, cioè primadell’entrata in vigore della legge CXXVII. La seconda fazione,appoggiata dal cardinale Bertone, argomenta che l’AIF non è statadotatadeipoterinecessariper ispezionare imovimentibancaridelloIOR.Questedueposizionimettonoinluceunanettafratturatral’AIF,l’autoritàincaricatadellasupervisionefinanziaria,eloIOR,l’autoritàbancaria.E, comeè logico, taledissidiononpuòche avereunpesoconsiderevolenei rapporti tra loStato italianoe ilVaticano.Solo incasodivittoriadellaprimafazione laBancad’Italiapotràmettere ilnasoneglioscuriescomodisegretidelloIOR;seprevarràlasecondalinea, il blocco e l’occultamento dei segreti relativi al riciclaggio didenarocontinueranno.20.PareredelprofessorGiuseppeDallaTorrealcardinaleBertone

sulla leggeper la trasparenzadegli organismi finanziari vaticani (15ottobre2011).21.RelazionesuirapportiIOR/AIF:BertoneeloIORsonocontrari

allenormeperlatrasparenzaindicatedall’AIFapropositodellaleggevaticanadel1°aprile2011controilriciclaggiodidenaro(senzadata). All’inizio dell’ottobre 2011, il cardinale Tarcisio Bertone

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commissiona a Giuseppe Dalla Torre, noto giurista cattolico emembrodell’Unionegiuristicattolici italiani (UGCI)edelComitatonazionale per la bioetica (CNB), uno studio «confidenziale» sulleprerogativedell’AIF. Il segretario di Stato vuole sapere attraverso quale modalità

«legale»ilVaticanopuòignorarequantostabilitodallaleggeCXXVIIriguardo al non fornire informazioni sulle operazioni dello IORantecedential1°aprile2011.Ildocumento,datato15ottobre2011ecostituito da quattro pagine fitte di tecnicismi legali, illustra in chemodo la Santa Sede può evitare di dare informazioni ai tribunaliitalianiealleautoritàmonetarieeuropee(vedifig.20).9DallaTorre spiega anche ilmotivo per il quale imagistrati della

procuradiRomanonstannoricevendonéidatinéladocumentazioneche aspettano. Il sostituto procuratore Luca Tescaroli, responsabiledell’inchiesta,hainfattipiùvoltedichiaratoallastampachel’Autoritàdiinformazionefinanziarianonhamaiconsegnatonemmenounodeidocumenti richiesti. Tutto il materiale in oggetto riguarderebbe letransazionimolto probabilmente illegali dell’Istituto per le opere direligione effettuate prima del 1° aprile 2011. Sulla base di questostudio, il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del GovernatoratodelloStato dellaCittà delVaticano e uomomolto vicino aBertone,promulgaundecretochevieneletteralmentea«strappare»ipoteridiispezionechelaleggeCXXVIIavevaconferitoall’AIF.L’iniziativadiBertello provoca la paralisi di qualsiasi possibile cooperazionedell’Autorità di informazione finanziaria vaticana con le autoritàgiudiziarieitaliane.Nel frattempo, il portavoce della Santa Sede prova a spiegare in

maniera piuttosto ambigua che la lotta tra l’AIF e lo IOR è solol’ennesima invenzione della stampa. Il 31 gennaio 2012 viene peròresonotoundocumentoconfidenzialedal titolo«Memosui rapportiIOR/AIF», scrittoprimadel3novembre2011, chedimostra l’esattooppostodiquantoaffermatodapadreLombardi(vedifig.21).

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Affareomalaffare? All’inizio del 2012, gli esperti di Moneyval non hanno ancora

conclusol’analisisulloIOR,nonostantelesollecitazionideimassimiesponenti vaticani, quali il segretario di Stato Tarcisio Bertone, ilresponsabile dell’Autorità di informazione finanziaria, cardinaleAttilio Nicora, il presidente dell’Amministrazione del patrimoniodella sede apostolica, cardinaleDomenico Calcagno, il responsabiledella prefettura per gliAffari economici della Santa Sede, cardinaleGiuseppeVersaldi, ilpresidentedello IOREttoreGottiTedeschie ildirettoregeneraledelmedesimoistituto,PaoloCipriani.Inquellostessoperiodo,ildipartimentodiStatoamericanodecide

di includere il Vaticano nella lista dei Paesi sui quali gravano serieriservecircapossibiliattivitàdiriciclaggiodidenaroefinanziamentodi attività terroristiche o di narcotraffico. L’arcivescovo DominiqueMamberti, segretariodellaSantaSedeper i rapporti congliStati (ilministro degli Esteri vaticano), scrive una lettera alla sua omologastatunitenseHillaryClinton,spiegandolecheleistituzionieidicasterifinanziari ed economici della Santa Sede stanno compiendo i passinecessari, attraverso il Consiglio d’Europa, per ottemperare allanormativa internazionale inmateriadiantiriciclaggiodidenaro.Ma,tanto per cambiare, l’affermazione di monsignor Mamberti nonrispondedeltuttoalvero.La linea di condotta segnata dalla promulgazione del regolamento

suinuovipoteridell’AIF,approvatadalcardinaleBertello,èspiegatainundocumento«riservato»datatogiovedì12gennaioefirmatodalpresidente dell’Autorità di informazione finanziaria, il cardinaleNicora (vedi fig. 22). Il giorno successivo, la stessa lettera vieneinviata da Francesco De Pasquale, il direttore generale dell’AIF, aEttore Gotti Tedeschi, il presidente dello IOR, per mezzo di uncorriereprivato:Vadunqueosservatochelanuovaversionedellalegge[riferimento

aldecretodelcardinaleBertello]riformaintotol’assettoistituzionale

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del sistema antiriciclaggio del Vaticano, ridefinendo compiti e ruolidelle autorità e modificando l’impostazione illustrata in sede diverificadaMoneyval.Siconsideri,inoltre,cheiltestodellaleggeoravigente era stato concordato con la Commissione Europea all’attodellasuaemanazioneedaultimoèstatooggettodipositivaverificanell’ambito della Commissione mista UE-Stato del Vaticano,contemplatadallaConvenzionemonetaria tra loStatodellaCittàdelVaticano e l’Unione Europea del 17 dicembre 2009. Non vatrascurato, in tutta questa materia, l’aspetto attinente ai profili diopportunitàversol’esternoealrischioreputazionaleacuipuòandareincontro la Santa Sede adottando iniziative non coerenti conl’impostazionegiàapprezzatanelsuocomplesso.L’interventogeneralesullaleggechesarebbeoraoperatopotrebbe

essere visto all’esterno, anche se erroneamente, come un «passoindietro» rispetto al cammino sin qui percorso. Per quanto riguardanellospecificol’AIF,aunaprimaletturadellabozza,balzaagliocchievidente quanto segue: giustamente viene evidenziato il ruolopreminente della segreteria di Stato quale titolare della politicaantiriciclaggio della Santa Sede, con la quale questa Autorità deverapportarsiconassolutatrasparenzaecollaborazione,consideratoneilnecessarioruolodicoordinamento.22.EstrattodellaletteradelcardinaleAttilioNicoradel12gennaio

2012,inoltratadaFrancescoDePasqualeaEttoreGottiTedeschiil13gennaio2012. Questo scritto dimostra che Nicora e De Pasquale sono stati

entrambi privati di ogni autorità e che l’AIF, di fatto, non ha piùpotere di ispezione né margini di manovra. Nel testo indirizzato aTarcisioBertoneeaEttoreGottiTedeschi,ilcardinaleNicoraspiegachiaramente:«L’ultimaleggenoncihanemmenosfioratoeresteremoun paradiso fiscale […]. Le modifiche alla Legge CXXVII chesarannoapprovateafinegennaioinmateriadiattribuzionitraloIOR

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el’AIFrappresentanounpassoindietro».ÈormaichiarocheNicoraeDePasqualesonouscitiperdentinellagrandeguerra tra i favorevoliall’apertura e i difensori della segretezza, rappresentati da Bertone,GottiTedeschieCipriani.Ancora una volta, il Vaticano, attraverso il suo ufficio stampa, si

vedecostrettoaconfutare l’inconfutabileconuncomunicatoemessoindata9febbraio2012.Nelsecondopunto,ilVaticanochiarisceche«l’insinuazione che le normative vaticane non consentirebbero leindagini o i procedimenti penali relativi a periodi precedentiall’entrata in vigore della Legge CXXVII (1° aprile 2011), noncorrispondeaverità».10 In mezzo a questa battaglia a colpi di comunicati e documenti

segretitrafugatichedimostranoilcontrariodiquantodichiaratodallaSantaSede,papaBenedettoXVIsirisolveaprendereposizionesullavicendaeordinaalsegretariodiStatodiavviarelepratichenecessarieaffinché l’Istituto per le opere di religione adotti la legislazioneinternazionale indicata dal Consiglio d’Europa. Nella sessioneplenariadiMoneyval tenutasimercoledì4 luglioaStrasburgo,vienemessa sul tappeto la necessità che lo Stato Vaticano concretizzi ilproprio impegnomorale e compiauno sforzomaggiore per adottarepoliticheditrasparenzaneisuoiorganismifinanziari.Esiarrivacosìamercoledì18 luglio,quandoMoneyval rendepubblico il rapportodi241 pagine sulla Santa Sede (vedi fig. 23).11 Il dossier non è perniente lusinghiero, dal momento che gli esperti sostengono che ilVaticanoelesueistituzionifinanziariehannopassatol’esameperunsoffio. E forse hanno ragione, stando ai risultati della valutazionedegliespertidelConsigliod’Europa.23.RapportoMoneyvalsullaSantaSede,4luglio2012. Il rapporto attesta che lo StatoVaticano adempie solo a ventidue

dellequarantacinqueraccomandazioniprescritteinmateriadilottaal

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riciclaggioefinanziamentodel terrorismo.Lerestantiventitréononvengono rispettate, o lo sono in maniera parziale. Il portavoce diMoneyval comunica inoltre che, tra le quarantacinqueraccomandazioni,sediciinparticolaresonofondamentalipermisurareil reale impegnodellaSantaSedeedeisuoiapparati finanziarinellalottaalriciclaggiodidenaro.Taliraccomandazionisono:R.1:Penalizzazionedelriciclaggiodidenaro.R.3:Confiscaemisurepreventive.R.4:Leleggisulsegretoolaconfidenzialitànondevonoimpedire

l’applicazionedelleraccomandazionidelGAFI.R.5:Identificazioneeverificadelcliente.R.10:Conservazionedeidati/delleinformazioni.R.13:Segnalazionedioperazionisospette. R. 23: Regolamentazione/Regolazione, supervisione e

monitoraggio.R.26:UIF:Unitàdiinformazionefinanziaria.R.35:Adesioneadaccordispecificierelativamessainpratica.R.36:Assistenzagiudiziariareciproca.R.40:Altreformedicollaborazione.SR.I:ApplicazionedeglistrumentidelleNazioniUnite.SR.II:Penalizzazionedelfinanziamentodelterrorismo. SR. III: Congelamento e sequestro dei fondi utilizzati per

finanziareilterrorismo.SR.IV:Segnalazionedioperazionisospettesulfinanziamentodel

terrorismo.SR.V:Cooperazioneinternazionaleinmeritoalfinanziamentodel

terrorismo. Il Vaticano avrebbe attuato solo nove di queste sedici

raccomandazioni ritenute centrali; quanto alle altre sette, non si

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sarebbe adeguato, o lo avrebbe fatto solo in parte. Le autoritàmonetarie evidenziano anche in modo negativo la scarsa efficaciadell’Agenziadiinformazionefinanziariavaticana,sottolineandocheildecreto del Governatorato avrebbe privato di validità quantoprecedentemente disposto dalla legge CXXVII. L’istituzione di taleagenzia è uno dei punti imposti da Moneyval non rispettati dalVaticano; alle pagine 9 e 10 del rapporto emerge il disappuntodell’organismodicontrollo.LaSantaSedenonfaattenderelasuareplica,chegiungeil18luglio

stesso attraverso un briefing alla stampa di monsignor EttoreBalestrero,sottosegretarioper i rapporticongliStatidellasegreteriadiStato: LoStatodellaCittàdelVaticanodisponediunpiccoloterritorio,

con una popolazione esigua e un livello molto basso di criminalitàinterna, ed è privo di una economia di mercato. Non è un centrofinanziario e le sue attività finanziarie sono svolte a supporto delleoperedicaritàedireligione. Al tempo stesso, la Santa Sede gode di una riconosciuta

autorevolezzamorale ed è in profonda connessione con i Paesi piùprossimieconquellipiùlontaninelmondo. La Santa Sede, avendo primaria responsabilità per la missione

dellaChiesauniversale,hailcompito–senonildovere–diguidareeorientare le organizzazioni cattoliche presenti in tutto il mondo.Benché tali organizzazioni abbiano sede legale nelle rispettivegiurisdizioni di appartenenza – e siano, pertanto, tenute al rispettodellanormativainmateriadiprevenzioneecontrastodelriciclaggioedel finanziamento del terrorismo in vigore nelle medesimegiurisdizioni–è importantenotareche laSantaSedesiavvaledellapropria autorità morale per sollecitare la massima consapevolezzarispetto ai troppo frequenti crimini transnazionali di riciclaggio efinanziamentodelterrorismo.12 Il diplomatico vaticano prosegue ripercorrendo sinteticamente le

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tappe: dall’approvazione della leggeCXXVII, il 30 dicembre 2010,allacreazionedell’Autoritàdi informazionefinanziariadelVaticano;dallarichiestadivalutazioneaMoneyvalallaratificadialcuniaccordieconvenzioniinternazionaliperlalottacontronumerosetipologiedicrimini.ManonfaalcunriferimentoaldecretoCLIXdelpresidentedel Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che avevaridotto drasticamente le competenze dell’AIF rispetto alla leggeCXXVII. Monsignor Balestrero, nel suo discorso, fa comunque unpiccoloesamedicoscienzasullematerienellequaliilVaticanononhafattopassiavantiechevannosicuramentemigliorate: Al pari delle altre giurisdizioni, siamo ben consapevoli che la

normativainternainmateriadiprevenzioneecontrastoalriciclaggioe finanziamento del terrorismo possa ancora essere migliorata. […]Desidero menzionare, a titolo esemplificativo: – nel rapporto èespresso qualche rilievo, con riferimento all’utilizzo dei Protocollid’Intesa quale base per la cooperazione internazionale tra unità diinformazionifinanziarie. A tale riguardo, crediamo che l’adozione di tale strumento,

coerente con gli standard internazionali, rappresenti l’approccio piùadeguatoperlaSantaSedeeloStatodellaCittàdelVaticano.Sitrattadiunapiccolagiurisdizione,chedesiderainteragireconglialtriPaesiinmanieracorrettaecoerenteconilprincipiodireciprocità.Delresto,talesceltaècondivisadaaltregiurisdizioni,comprese,fralealtre,laNuova Zelanda, il Canada e l’Australia; né tale scelta è sgradita adimportantimembriGAFI,qualigliStatiUnitid’America[…]. In un punto successivo, il diplomatico vaticano spiega: «Nel

Rapportosirilevachepotrebbesorgereunconflittodiinteressiperilfatto che la medesima persona svolga la propria attività allo stessotempoinunentevigilatoenell’entevigilante».Malapartedecisivaèlaconclusionedeldiscorso: Abbiamo, pertanto, compiuto un passo definitivo, ponendo le

fondamentadiuna«casa»,ossiadiunsistemadilottaalriciclaggioed

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al finanziamento del terrorismo, che sia solido e sostenibile. Oravogliamo costruire compiutamente un «edificio» che dimostri lavolontà della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano diessereun«partner»affidabilenellacomunitàinternazionale.A tutt’oggi, leoperazioni realizzatedalcontroverso Istitutoper le

operedireligioneantecedential1°aprile2011rimangonounmisterotanto per le autorità europee, quanto per quelle italiane. Quando èstato reso noto il contenuto del rapporto Moneyval, uno degliinquirentidelcasoIORhadetto:«IlVaticanohaungrandecultodelsegreto. È molto difficile trovare informazioni al suo interno». E,senza dubbio, la situazione permane immutata. Oscurantismo epropensione alla segretezza continuano a convivere tra le altemuravaticaneecosìsaràneisecolideisecoli,checchédicanooimponganogliorganismiinternazionali,leautoritàmonetarieeigovernistranieri.Nelsuosilenziorisiedelasuasopravvivenzao,perlomeno,questoèciòchesipensadaquelleparti.

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EttoreGottiTedeschi,il«banchierediDio»

«SIETEquiperunaperquisizione?Credevofosserovenutiafarmifuori», pare abbia detto Ettore Gotti Tedeschi, l’ex presidentedell’Istitutoperleoperedireligione,alcapitanodeicarabinieriPietroRajolaPescariniquandosel’ètrovatodavanti,allecinqueemezzodelmattinodimartedì5giugno2012,nellasuacasadiPiacenza,conaltritre agenti e un mandato di perquisizione che gli consentiva disequestraredocumenti,fascicoli,annotazioni,faldoniediscofissodeicomputer.Piùomenoallastessaora,icarabinierientranoanchenellostudiomilanesedelbanchiereenellasuaresidenzaaSanPolod’Enza,centocinquanta chilometri a sud diMilano. In realtà, l’indagato noneraluimaGiuseppeOrsi,allorapresidenteeamministratoredelegatodi Finmeccanica, la holding di industrie del comparto militarecoinvolta in un presunto pagamento di tangenti ad alcuni leader digovernistranieri.IlmagistratodiMilanoacapodell’indaginecercavacartecheOrsipotevaaverechiestoaGottiTedeschidicustodire,maicarabinieri non trovano nulla riguardante l’industria militare, bensìcentinaia di documenti sull’oscura amministrazione della bancavaticana.Rendendosi conto di ciò che hanno tra le mani, gli inquirenti

avvisanoilprocuratorecapodiRoma,GiuseppePignatone,chesirecasubitoaMilanoconilsuoaggiunto,NelloRossi,espertodiinchiestesullo IORe responsabiledel sequestrodiquei23milionidi eurodicui si è parlato nel capitolo precedente. Il giorno successivo,mercoledì 6 giugno, durante l’interrogatorio di Gotti Tedeschi,Pignatone rimane colpito dalla frase che il banchiere aveva detto aicarabinieri:«Credevofosserovenutiafarmifuori».Perqualeragioneavevafattounasimileaffermazione?Checosaavevaprovocatoquella

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reazione nell’uomo che, fino a pochi mesi prima, era noto come il«banchierediDio»?Per trovareunarisposta,occorre ritornareal23settembre 2009, quando la Commissione cardinalizia di vigilanzadelloIOR,presiedutadaTarcisioBertone,avevadecisodirinnovareilConsiglio di sovrintendenza dell’Istituto per le opere di religionenominando quattro nuovi membri e affidando a Gotti Tedeschi lacaricadipresidente.UnuomodiDio Ettore Gotti Tedeschi, nato il 3 marzo 1945 a Pontenure, in

provincia di Piacenza, ed ex presidente della Santander ConsumerBank,ladivisioneitalianadelgruppoBancoSantander,è–comesièdetto – un economista cattolico e liberale di chiara fama con fortilegami con l’Opus Dei ma, soprattutto, amico personale di JosephRatzinger. La sua carriera decolla quando inizia a occuparsi distrategiafinanziariapervarieimpresestraniere,tralequalilafranceseSema-Metra,perpassarepoiaoperarecomeconsulenteperlaBancaNazionale delLavoro e la Sige (lamerchant bank del gruppo IMI),dovearrivaadassumerelapresidenzaaccantoaMassimoVarazzanieGianmarioRoveraro, ilfinanziereappartenenteall’OpusDeirapitoeassassinatonel2006.24. Ettore Gotti Tedeschi informa con una nota riservata Georg

Gänswein,ilsegretariodelPapa,inmeritoall’inchiestaavviatasudiluiePaoloCipriani(settembre2010). Con Roveraro, Gotti Tedeschi contribuisce a fondare la Akros

Finanziaria su richiesta di Emilio Botín, presidente del gruppoSantander.InpocotempoegraziealleiniziativediGottiTedeschi,laAkros acquisisce importanti pacchetti azionari di grandi aziendeitalianecomeFiat,Iri,Ferrero,Parmalat,CommercialUnioneBancaPopolarediMilano.Nel 1993, lo stessoBotíngli offre l’incaricodipresidente della Santander Consumer Bank S.p.A., per dirigere eguidareleoperazionidellabancaspagnolainItalia.

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GottiTedeschiriesceaconciliareillavoropressol’istitutobancarioconl’attivitàdidocentedistrategiafinanziariaall’UniversitàCattolicadelSacroCuorediMilanoedieticaeconomicapressol’universitàdiTorino, oltre che di editorialista economico per L’OsservatoreRomanoeIlSole24Ore.Aqueltempoancoranonsachelastrettaamiciziaconilcardinale

tedescoJosephRatzingersconvolgeràlasuatranquillaesistenza:unavoltanominatoPapa,infatti,BenedettoXVIlochiameràperrimettereinordineloIOR.Nella nuova funzione,GottiTedeschi è affiancato dall’americano

Carl Anderson, Cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo,potentissima organizzazione cattolica di opere di carità fondata nelConnecticutnel1882;daGiovanniDeCensi,presidentedelCreditoValtellinese;RonaldoHermann Schmitz, un abile finanziere tedescodella Deutsche Bank, e dallo spagnolo Manuel Soto Serrano, giàpresidentedellaArthurAndersen,consiglieredelBancoSantanderevicepresidente non esecutivo di Indra Sistemas. Dal 23 settembre2009 Gotti Tedeschi ricopre la carica di presidente, mentre adHermannSchmitzspettalavicepresidenza.1 Benedetto XVI dà a Ettore Gotti Tedeschi un ordine esplicito:

«trasparenza».IlnuovopresidentedelloIORriescealavorareserenamenteperun

annosoltanto.Il21settembre2010,infatti,labancavaticanacomparesullaprimapaginadelFinancialTimes,conlanotiziachelaprocuradiRomahaordinatoilcongelamentodi23milionidieurodepositatisu un conto a nome dello IOR presso il Credito Artigiano. Gliinquirenti sospettano che si tratti di un’operazione di riciclaggio didenaro;ilpresidenteeildirettoregeneraledell’istitutovengonomessisottosorveglianza.2 In una lettera «riservata» inviata al segretario privato del Papa,

Gotti Tedeschi traccia un breve riassunto della vicenda e offre unaspiegazionesullamodalitàdirisposta(vedifig.24):

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STRATEGIEINCORSO Strategia difensiva: la strategia difensiva originale è stata

modificata, essendo caratterizzata da forti pregiudizi sull’inquirente,cooptando nel collegio dei difensori (con il Prof. Scordamaglia) laProf. Paola Severino, tentando di stabilire subito un dialogo conl’inquirente per chiarire meglio o in modo diverso le procedure ecercarecosìdipervenireaunaulterioredomandadisbloccodeifondie di archiviazione dell’inchiesta. Se questo non potesse essereottenuto,dovremofarericorsoinCassazione,conadeguateipotesi.Ilricorso in Cassazione comporta rischi che non possono esseresottovalutati (possibilità di un processo). La data entro la qualedovremmopresentareilricorsoèil4novembre.Il28ottobreinostriavvocatiincontrerannogliinquirenti.[…] Strategia di anticipazione di possibili problemi futuri: ho già

accennato al ministro Tremonti di una questione che potremmotrovarci a dover affrontare: problemi fiscali. Potrebbe essere utilepensareaunaccordointemaditassazione.Conclusioni: ritengooranecessarioaccelerarequalsiasiprocedura

per l’inserimento nella white list. Reputo necessario ribadire a tutticoloro che sono coinvolti di considerare prioritario tale impegno.(Sononaturalmentedisponibileeprontoafornirespiegazionisututteleragionieidettaglidiquestocaso.)25.LeggeCXXVIIdelloStatodelVaticanocontroilriciclaggiodi

denaro(30dicembre2010). L’aspetto più importante del messaggio è che Gotti Tedeschi

dimostrachiaramenteamonsignorGänsweincheèopportunoper loIOR entrare senza ulteriori indugi nella cosiddetta white list degliistituti che combattono il riciclaggio di denaro, insistendo anchesull’assolutanecessitàdicollaborazioneconleautoritàitaliane. Alcuni giorni dopo, il segretario del Papa informa il presidente

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dello IOR che il Sommo Pontefice desidera riceverlo in udienzaprivataaCastelGandolfo.L’incontrohaluogodomenica26settembre2010, dopo l’Angelus. La stampa riferisce che è per dare tacitoappoggioaGottiTedeschi;dicerto,inquell’occasioneBenedettoXVIinformail«banchierediDio»chehaprevistodiintrodurreunaleggepontificiaentrolafinedell’annoperlaprevenzioneeilcontrastodelriciclaggiodicapitaliprovenientidaorganizzazionicriminaliecontrolafrodeelafalsificazionedidenaro.ÈevidentecheiltestoinviatodaGottiTedeschiamonsignorGänsweinèarrivatonellemanidelPapaehasortitol’effettodesiderato.Infatti,giovedì30dicembre2010vieneapprovata la leggeCXXVIIdelloStatodellaCittàdelVaticano, chedovràvalerepertuttigliorganismidellacuria,compresoloIOR(vedifig.25).3LeleggiseleportaviailventoMentreleautoritàvaticane,attraversoilsegretariodiStatoTarcisio

Bertone, intrattengono uno scambio epistolare con Moneyval el’organizzazione del Consiglio d’Europa incaricata di valutare lemisurecontroilriciclaggiodidenaroeilfinanziamentoalterrorismo,Gotti Tedeschi ignora che proprio all’interno dello IOR hannocominciatoamuoversialcunepersoneindisaccordoconlapoliticaditrasparenzainauguratadallaleggeCXXVII.Duepotentinemicihannoiniziatoacospirarecontrodiluiacausadelsuoardoreneldifenderela «trasparenza» nello IOR: il cardinale Bertone e lo stesso PaoloCipriani,direttoregeneraledellabancavaticana,il«GiudaIscariota»diquestastoria. 26.Relazionepsichiatrica controGottiTedeschi inviata daPietro

Lasalvia all’amico Paolo Cipriani, direttore generale dello IOR (18marzo2011).GottiTedeschinon sa che l’uomo seduto al suo tavolodurante il

ricevimentoallaSantaSedepocoprimadellefestivitànatalizieèunopsichiatra,psicoterapeutaeipnoterapeutaautorizzatoacircolareperle

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salevaticane.PietroLasalviaèancheinottimirapporticonCipriani,che gli ha commissionato una rapida relazione psichiatrica sulpresidente dello IOR. Nelle due ore e mezzo in cui si tiene il«convivio»,Lasalvia prende appunti senza cheGottiTedeschi se neaccorga.Il18marzo2011,tremesidopolacena,lopsichiatraredigeunarelazione,diunapaginasoltanto, indirizzataaPaoloCipriani. Ildirettoregeneraledello IORè intenzionato ausarla solonel caso incuiGottiTedeschinon rassegni spontaneamente ledimissioniononsia destituito dalla sua carica. «Le ho scritto solo ora perché ladelicatezza dell’argomento ha determinato in me l’esigenza di unalunga ed attenta riflessione», esordisce Lasalvia. Nei paragrafi cheseguono, espone una serie di impressioni assai poco favorevoli sulpresidentedell’Istitutoperleoperedireligione(vedifig.26). Alcuni mesi dopo, Ettore Gotti Tedeschi scrive un articolo per

L’Osservatore Romano dal titolo «L’orizzonte di Noè», che usciràvenerdì26agosto:AlbertEinsteinaffermavachelarealtà,perpoteresserespiegatae

affrontata, deve essere semplificata e non resa illusoriamente piùsemplice. Sapere semplificare situazioni complesse è qualità deileader, spacciare come semplicequalcosa che invece è complicato èdifettodeidilettanti.Oggisiintuiscecheintuttoilmondooccidentalesi cerca di spiegare la crisi economica in modo apparentementesemplice,indicandosoluzionifacilmenteattuabiliabreve,senzaperòdomandarsi se queste presunte soluzioni non possano addiritturaaggravarelacrisistessa.[…].Ogniazioneimportante,perotteneresuccesso,deveesserechiara

nel contesto, negli obiettivi, nelle risorse necessarie e sulla loroorganizzazione. Le autentiche soluzioni globali della crisi devonoquindi tenere conto di cosa l’ha originata, della sua ampiezza, deltempo e dei mezzi necessari per risolverla. È necessario cioèraggiungereunorizzontepiùampio.ComefeceNoè,chealzando losguardoriuscìadandareoltresestessoeasalvarel’umanità.4

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27.ConfermadeldecretoCLIXdel25gennaio2012delpresidente

delGovernatorato delloStato dellaCittà delVaticano, chemodificaalcunipuntidellaleggeCXXVII(24aprile2012).MoltileggonotralerighediquestoscrittounmessaggioallaSanta

Sede sull’urgenza di guidare lo IOR fuori dalle nebbie dellasegretezzaversolalucedellatrasparenza,attraversounasimilitudineconla«crisiinternazionale».Tralunedì21esabato26novembre2011,gliorganismifinanziari

dellaSantaSede ricevono laprimavisitadegli esperti diMoneyval.Gli inviati del Consiglio d’Europa lavorano a stretto contatto con ifunzionari dello IOR e dell’Autorità di informazione finanziaria perrichiedere e raccogliere tutta la documentazione necessariaall’organismodicontrolloepotercosìstabilirelenormechelabancavaticana dovrà seguire per poter essere inclusa nella white list delConsigliod’Europa.MalapoliticadellatrasparenzadifesadapapaBenedettoXVIe,di

riflesso, da Ettore Gotti Tedeschi, stava per subire un fortecontraccolpo: mercoledì 25 gennaio 2012, il cardinale GiuseppeBertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città delVaticano,modifica la leggeCXXVIIattraverso ildecretoCLIX,chesarebbe statoa suavolta ratificato il24aprile2012conun secondodecreto del Governatorato, il CLXVI (vedi fig. 27). Il cardinaleBertello, uomo vicino al segretario di Stato TarcisioBertone e tra iprincipali sostenitori del gruppo dei «bertoniani», aveva così infertoun colpomortale alle richieste di trasparenza difese da EttoreGottiTedeschi sin dall’inizio del suo mandato alla guida dello IOR. Lalegge CXXVII stabilita da Benedetto XVI nel dicembre 2010 èformata da trentuno pagine, tredici capi, un allegato e varie note. Ildecreto CLIX approvato dal cardinale Bertello il 25 gennaio 2012,invece,ècompostodacinquantunopagine,undicicapi,unallegatoe

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varie note. Viene depositato unicamente presso il Servizio diinformazionevaticanomanonvisonoevidenziatidanessunaparteicapimodificati.Per conoscere conesattezzaquali sono ipuntidellalegge di Benedetto XVI rivisti dal decreto di Bertello occorrerebbeconfrontareiduedocumentinellalorointerezza.5Fuocoincrociatotraoscurantistiefautoridellatrasparenza Tra mercoledì 8 e giovedì 9 febbraio 2012, il presidente

dell’Istitutoper leoperedi religioneassiste all’offensivadell’ufficiostampa del Vaticano contro il canale televisivo La7, a causa di unservizioandatoinondaall’internodelprogrammadiGianluigiNuzziGli intoccabili, in cui erano state denunciate condotte di dubbialegalitàdapartedelloIOR,econtroilquotidianol’Unitàperl’articoloscritto dalla giornalista Angela Camuso, intitolato: «Riciclaggio,quattropretiindagati.IsilenzidelVaticanosuicontrolli».6 Ettore Gotti Tedeschi è preoccupato per le possibili ricadute del

decreto CLIX sull’immagine dello IOR e ne parla apertamentedurante un tesissimo consiglio d’amministrazione dell’istituto,provocandounanettareazionedapartedelvicepresidentedellabanca,RonaldoHermannSchmitz, e diCarlAnderson.È a partire da quelmomento che il tedesco e lo statunitense, entrambi «bertoniani»dichiarati,comincianoatramareperallontanareGottiTedeschi.Maladestituzione del «banchiere di Dio» non rientra tra i pensieriimmediatidelsegretariodiStatoBertone,menchemenoallavigiliadi una nuova visita alla Santa Sede degli esperti di Moneyval.L’ispezioneavvieneinfattitramercoledì14evenerdì16marzo2012.Il giorno dopo, un comunicato diramato dalla sala stampa vaticanaspiega: Le riunioni […] hanno consentito di proseguire nella raccolta di

informazioni sui passi compiuti nel processo di adeguamento aglistandards internazionali in materia di prevenzione e contrasto delriciclaggio e del finanziamento del terrorismo, come l’adozione del

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Decreto N. CLIX del 25 gennaio 2012, […] nonché la ratifica el’adesione ad alcuneConvenzioni internazionali rilevanti inmateria.[…] La presente fase condurrà alla redazione di un rapporto, che,come era stato previsto, sarà esaminato dall’Assemblea Plenaria diMoneyvaldelluglioprossimo.7 28. Lettera contro Ettore Gotti Tedeschi indirizzata al cardinale

BertonedaCarlAnderson,membrodelConsiglio di sovrintendenzadello IOR, nella quale emerge la contrarietà alla leadership diGottiTedeschi.CiòchevieneomessonelcomunicatodipadreFedericoLombardi

èchegli ispettoridiMoneyvalnonsonostatimoltosoddisfattidellemisureadottatedopol’introduzionedeldecretoCLIXedubitanochequeste in futuro possano favorire lo sviluppo di norme destinate atrasformareloIORinunabancadegnadifigurarenellawhitelistdelConsigliod’Europa.Il 4 aprile, Gotti Tedeschi torna a lanciare un messaggio dalle

pagine de L’Osservatore Romano, con un articolo intitolato «Se sisnatura il senso di responsabilità». Ancora nei panni di presidentedelloIOR,inizia il testoraccontandodelledimissionidiunmanageramericanoche«pervariannihalavoratoinposizionediresponsabilitàinunabancadiinvestimentosimbolodelpoterefinanziarioamericano[e] ha esplicitamente accusato l’istituto di ‘declinomorale’ nei suoivalori professionali e nelle scelte operative conseguenti». Dà poiseguitoalleproprieconsiderazioni,verosimilmenterivolteaicolleghidellabancavaticana: Trascurando i legittimi dubbi sui motivi propagandistici della

decisione […] si può cercare di spiegare cosa abbia snaturato ilmestiere del banchiere, provocando e alimentando quel «declinomorale» i cui effetti sono stati sostanzialmente indicati dalmanagerdimissionario nella ricerca esasperata di risultati a breve,

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prescindendodalmodoincuiqueglistessirisultativengonorealizzati.Macosaèstatosnaturato?Dopounabreveanalisisuiconsumisfrenatielamancanzadietica,

Gotti Tedeschi conclude il suo articolo con una frase che potrebbeessere facilmente riferita a diversi membri del Consiglio disovrintendenza dell’istituto: «Persone scarsamente formate, conobiettivi sbagliati, in un contesto operativo fragile, possono solocrearedissesti».8Venti giorni dopo l’uscita dell’articolo, forse per rendere pan per

focaccia,laPontificiaCommissioneperloStatoVaticanoconfermalamodificadellaleggeCXXVII,messaapuntoagennaiodalpresidentedel Governatorato dello Stato della Città del Vaticano attraverso ildecretoCLXVI.EttoreGottiTedeschi sadi avere i giorni contati altimonedelloIOR.Verso la fine di maggio, il segretario di Stato Tarcisio Bertone

ricevequasicontemporaneamenteduelettere,rispettivamentedaCarlAndersonedaRonaldoHermannSchmitz.IdueconsiglieridelloIORchiedonolarevocadelmandatodiGottiTedeschi.Nellasuamissiva,Anderson spiega i motivi del mancato appoggio all’allora ancorapresidentedellabancavaticana(vedifig.28): Sebbene abbia iniziato a prestare servizio come membro del

Consiglio di sovrintendenza solo di recente, da tempo sonoconsapevole dell’importanza dell’Istituto per le opere di religionerispetto alla missione della Chiesa Universale. Come membro delConsiglio,sperodipoter fornireunpuntodivista frescoepermeatodallaconoscenzadelmondofinanziariodegliStatiUniti.InqualitàdipresidenteeamministratoredelegatodeiCavalieridiColombo,cheèla più grande compagnia di assicurazioni cattolica e si occupa diraccogliere donazioni e soddisfare esigenze filantropiche in tutto ilmondo,conoscol’importanzadelloIORcomestrumentodellavolontàdel Santo Padre. Naturalmente, quando è richiesto, lavoro a strettocontattoconlaSegreteriadiStatopercontribuirearealizzarelebuone

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opereessenzialiallamissioneeallareputazionedellaChiesa. In questa luce, è stato con grande ansia e trepidazione che negli

ultimi mesi ho letto le voci sull’istituto, in particolare per quantoconcerne l’interruzionedei rapportibancari con istituzionidigranderilievo quali la J.P. Morgan. Queste voci allarmano il mondofinanziarioeilcrescentescetticismoneiconfrontidelloIORnonèdiaiuto,magettaunalucenegativasull’operadelSantoPadre.[…] E ora vengo alla parte triste della mia lettera. Sono giunto alla

conclusione, dopo molte preghiere e riflessioni, che il signor GottiTedeschinonsiaingradodiguidarel’istitutointempidifficilicomequesti.ComehoavutomododidireaimieicolleghidelConsiglio,ilsignor Gotti Tedeschi non ha saputo difendere l’istituto con ilnecessario vigore e, non foss’altro che per questo, l’istituto ne hasofferto. Dalmio punto di vista di membro del Consiglio, a prescindere

dall’attuale situazione, sono mancate da parte del presidente unadirezione e una progettualità e, soprattutto, le sue occasionalicomunicazioni a me dirette sembrano incentrate non sulla vitadell’istitutoma sullemanovre politiche interne e sulla denigrazionedegli altri. Accanto a questa sciagurata retorica, c’è stato uncomportamentoviaviapiùstravagante,caratterizzatodalnonfornireinformazioni complete al Consiglio e, a volte, dal disertare odall’abbandonareleriunionidelConsiglio.NonhofiducianelsignorGottiTedeschi,edècongranderiluttanza

che informoSuaEminenzachesarebbepermeunenormesacrificiocontinuareaservireinquestoConsiglioconilsignorGottiTedeschi. Lasciando da parte il mio personale disagio, è mia opinione

professionale e di membro del Consiglio, nei cui confronti ho undovere fiduciario e indipendente, che con ogni probabilità lapermanenza in qualsivoglia formadel signorGottiTedeschi in senoall’istituto danneggerebbe l’istituto e influirebbe in manierasignificativasullapossibilitàdirealizzarelasuamissione.

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Pertanto,imploroSuaEminenzaaffinchécontinuiaessermiguidainquestasituazioneepongafine,senzaulterioriindugi,alrapportotrailsignorGottiTedeschieloIOR.[…] La seconda lettera, sempre indirizzata al cardinale Bertone ma

questa volta scritta dal vicepresidente della bancavaticana,RonaldoHermannSchmitz,arrivaallaSantaSedemartedì22maggio(vedifig.29):29.Lettera controGottiTedeschidiRonaldoHermannSchmitz al

cardinaleBertone(22maggio2012). Faccio parte del Consiglio di sovrintendenza dell’Istituto per le

operedireligionedal2006.Inquestiseiannidiserviziohoassistitoameravigliosiprogressiperciòcheconcerneleoperedell’istitutoehoaffiancatoildirettoregeneralenelsuolavoro.MiaugurodicontinuareafarpartedelConsiglionelprossimofuturo. Tuttavia, come ho avuto modo di riferire nella mia precedente

corrispondenza, sono convinto che al momento l’istituto si trovi inuna situazione estremamente fragile e rischiosa. Le ho già inprecedenza confidato con sincerità le mie preoccupazioni, ma oraritengo che la situazione sia degenerata al punto di far temere unpericoloimminente.[…]Èproprioinsituazionidipericolocomequestacheun’istituzione

finanziariadeveavereunaguidafermaeaffidabile.Amiogiudizio,ilpresidente dell’istituto, il signor Ettore Gotti Tedeschi, non ha lequalità necessarie per guidare l’istituto. Inoltre, ha aggravato lasituazioneconlasuainerziaeconlamancanzadilealtàneiconfrontidello staff e di trasparenza nei confronti delConsiglio.Di fatto, nelmomentoincuicisiaspettacheuncaposifacciaavantiesimettaalservizio,ilsignorGottiTedeschihaevitatooabbandonatogliincontriprevistidallostatutodelConsigliosemplicementepernonfareiconti

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conlequestionichevannoaffrontate.ComeLeiben sa, inoccasionedella riunionedelConsigliodello

IOR del 24 maggio prossimo è prevista la presentazione di unamozione di sfiducia nei confronti del presidente Gotti Tedeschi. Lamozione fornirà i presupposti di fatto sulla base dei quali lamaggioranza del Consiglio dovrebbe rimuovere il signor GottiTedeschidalla caricadipresidente edamembrodelConsigliodelloIOR.MiaspettoconfiduciacheSuaEminenzapongaprontamentefine

almandato del presidenteGotti.Non desidero continuare a prestareservizio in un Consiglio con il signor Gotti Tedeschi. Pertanto, nelcasoincuiilpresidentenonfossesollevatodall’incaricodopounvotodisfiduciadapartedelConsiglio,rassegneròledimissionientroenonoltrelafinedimaggio2012.[…] 30.Documento con cui ilConsiglio di sovrintendenza dello IOR

informa Ettore Gotti Tedeschi della mozione di sfiducia nei suoiconfrontiapprovatail24maggio2012. Probabilmente, lo stesso cardinale Bertone riesce a parlare con

AndersonedHermannSchmitzmercoledì23maggioedàloro«luceverde»perpresentarelamozionedisfiduciacontroGottiTedeschi.IlpotentesegretariodiStatopreferirebbechelepressionisulpresidentedello IOR arrivassero dall’interno del Consiglio, piuttosto che dallasegreteriadiStato.Intalmodo,sarebbepoipiùsemplicespiegareallastampa le dimissioni o la revoca del mandato del presidente dellabancavaticana.Accade così che il giorno dopo, giovedì 24 maggio 2012, il

ConsigliodisovrintendenzadelloIORinformaEttoreGottiTedeschi,inunmemorandumdiduepagine,cheèstataapprovataunamozionedi sfiducia nei suoi confronti. La decisione si fonda su nove punti

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(vedifig.30): 1. Incapacità di compiere le funzioni base che spettano al

presidente.2.IncapacitàdiessereinformatoediinformareilConsigliorispetto

alleattivitàdell’istituto.3.AbbandonoeingiustificataassenzaariunionidelConsiglio. 4.Mancanza di prudenza e precisione in dichiarazioni pubbliche

sull’istituto.5.Incapacitàdigiustificareformalmenteladiffusionedidocumenti

inpossessodelpresidente.6.Diffusionediinformazioninonaccuratesull’istituto.7. Incapacitàdidifenderee rappresentarepubblicamente l’istituto

difronteanotiziescorretteriportatedaimezzidicomunicazione.8.Polarizzazionedell’istitutoeinduzioneall’ostilitàdelpersonale

dipendente.9.Comportamentosemprepiùmutevoleeincoerente.Unavoltalettoilcontenutodelmemorandum,EttoreGottiTedeschi

dichiara: «Sono dibattuto tra l’ansia di spiegare la verità e il nonturbare il Santo Padre». Due giorni dopo, il Corriere della Serapubblica la versione integrale del documento del Consiglio disovrintendenzadello IOR,mettendoGottiTedeschi inunaposizioneancora più scomoda.9Qualcunodella segreteria di Stato deve averetrafugato intenzionalmente il memorandum. Commentandolo su LaStampa,AndreaTornielli scriveche l’espulsionediGottiTedeschièdovuta a due motivi concreti: alcuni cambiamenti alla legge sullatrasparenza e la storia del mancato acquisto dell’ospedale milaneseSan Raffaele, che aveva visto il presidente dello IOR scontrarsidirettamenteconTarcisioBertone.Unospedalealcentrodellepolemiche Il vaticanista de La Stampa Andrea Tornielli è convinto che

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all’originedell’inimiciziatraEttoreGottiTedeschieTarcisioBertonecisiailcasodell’ospedaleSanRaffaele,delqualeabbiamogiàparlatonel primo capitolo, ed è probabile che non sia lontano dal vero. IlcardinaleBertonerimproverava infattiaGottiTedeschidinonaverefatto abbastanza per mantenere il controllo dell’ospedale che, allafine,erapassatoinmaniprivate.IlSanRaffaelediMilanoerastatofondatodadonLuigiVerzénel

1969 e fino al 10 marzo 2011 aveva fatto parte della FondazioneCentroSanRaffaeledelMonteTabor.Nelfebbraiodellostessoannoera scoppiata la crisi finanziaria, a causa degli insostenibili debitiaccumulati.Agiugno, la fondazioneaveva tentatodi trovarepartnereconomicisolidi,ingradodiassumereilcontrollodellasituazionechesi faceva sempre più disastrosa, al punto da lasciar intravedere ilrischio di chiusura. Avevano manifestato interesse all’acquisto ilGruppoospedalieroSanDonato,presiedutodaGiuseppeRotelli,elaSanta Sede attraverso Giuseppe Profiti, presidente dell’ospedaleBambino Gesù. Il consiglio di amministrazione della fondazione,riunitosigiovedì30giugno,avevadeliberatodiaffidarsialVaticano,consegnandocosìilcontrollofinanziarioallaSantaSede.31.Rapporto«riservatoeconfidenziale»scrittodalpresidentedello

IOR, Gotti Tedeschi, sul progetto dell’ospedale San Raffaele e ipossibili rischi in caso di disimpegno della Santa Sede dalla suacompagineazionaria(15novembre2011). Alcuni giorni dopo viene costituito il nuovo consiglio di

amministrazione, nel quale le autorità vaticane detengono lamaggioranza. I consiglieri hanno bisogno di un po’ di tempo perdelineare un piano di risanamento e avanzano una richiesta in talsensoal tribunalechedeveavviare leprocedure fallimentari:questoconcedecomedatalimiteil15settembre,mailconsigliononrispettal’accordo.Iltribunaleproponealloraun’altrascadenza,il12ottobre,maancoraunavoltailconsigliodiamministrazionedellafondazione

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si dimostra inadempiente. Di fatto, non è mai stato presentato unpiano completoper la rinegoziazionedel debito e il rifinanziamentodell’ospedaleSanRaffaele.Aquantopare,martedì15novembre2011EttoreGottiTedeschifa

pervenire al segretario di Stato Tarcisio Bertone un memorandum«riservatoeconfidenziale»,incuimettebeneinrisalto«unanuova,eancorpiùcomplessapreoccupazione,riferitaall’immaginedellaSantaSede, conseguente alla evoluzione del progetto San Raffaele» (vedifig.31). Alla fine, nel gennaio 2012, di fronte all’inadempienza dei

consiglieri del Vaticano rispetto alle date stabilite per presentare unpiano di salvataggio fattibile, viene presa la decisione di vendereall’asta l’ospedale San Raffaele. Di nuovo, gli interessati sono lostessoVaticanoeilGruppoospedalieroSanDonato,maquestavoltasaràilgruppoprivatoavincerelagaraeadaggiudicarsiilcontrolloel’amministrazione del famoso ospedale. E questo Bertone non loperdoneràmaiaGottiTedeschi.Domenica27maggio2012,dopocheGottiTedeschièstatorimosso

dalla presidenza dello IOR, Carl Anderson rilascia alcunedichiarazioni a Vatican Insider smentendo che la causa della suadestituzione sia stata l’abbandono della linea di trasparenza da luiimposta: «Se c’è stata mancanza di trasparenza, è quella che hamostrato Gotti Tedeschi nei confronti del board e del managementdelloIOR».10Il29maggio,MarcoTarquinio,direttoredelquotidianodiproprietà

della Conferenza episcopale italiana Avvenire, prende le difese diGottiTedeschidichiarandopubblicamentechenonsoloèmeritevoledi encomio per il suo «valore professionale, la dedizione e lagenerositàneltentare,indiversicampi,dirisolvereinmodolimpidoiproblemiapertiguardandosempreaunbenepiùgrande»,maancheperché«ilsuocostante,delicatoeprioritariopensieroèstatoedèperpapaBenedetto».11

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Finalmente,venerdì1°giugno2012, laCommissionecardinaliziasi riunisce per dare seguito allamozionedi censura del consiglio diamministrazione contro EttoreGotti Tedeschi e decidere i passi piùopportunidaseguire. Ilgiornodopo,conuncomunicatodell’ufficiostampa vaticano, si annuncia pubblicamente: «La Commissionepresieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, preso atto della decisionedel Consiglio di sovrintendenza, ha comunicato per iscritto alprofessor Gotti Tedeschi che le funzioni di presidenza passano adinterim, come da statuto, al vicepresidente Ronaldo HermannSchmitz». Nello stesso documento, padre Federico Lombardismentisceicommentiemersisugliorganidiinformazionesupossibilidisaccordi e dissapori in seno al Consiglio dei cardinali circa ladestituzionedelpresidentedelloIOR:«Idissaporidicuisiparlanonesistono», sentenzia. In ultimo, padre Lombardi spiega che «laCommissionehacontattatoGottiTedeschicomeattodicortesiaeperchiudere definitivamente il rapporto». Il grande difensore dellatrasparenzavienecosìmessofuorigiocoelaSantaSedeponefineaidueanni eottomesidi collaborazioneconquelloche finoadalloraerastatoil«banchierediDio».Malecosenonsarebberofinite lì.Unmisteriosodossierdiquasi

duecentopagine,scrittodallostessoTedeschi,equarantasettefaldonisullasuaattivitàalloIORavrebberoriapertoilvasodiPandoratralemanidellaprocuradiRomaesuccessivamentediquelladiTrapani,aseguito della perquisizione da parte dei carabinieri dello studiomilanese del banchiere. Venticinquemila clienti con conti correnticifratipressolabancavaticanaavrebberocominciatoatremare.Comesièvisto, il«banchierediDio»temevaaddiritturadiessere

uccisoeperquestoavevadecisodimandareunacopiadeldossiersuiconti segreti a tre destinatari diversi, con la richiesta di consegnarloallagiustizianelcasofossemortoincircostanzesospette.Perquasitreanni, Gotti Tedeschi non aveva temuto né le autorità fiscali, né laBanca d’Italia, né i rovesci della Borsa o le crisi finanziarie

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internazionali.LasuaverapauraerachequalcunodellapotentecuriavaticanavolesseincensarloperpreservarlodallasuastessamemoriaeallontanaredaluigliscomodifantasmidellatrasparenzanelloIORmache, invece di farlo con incenso o sandalo, per sbaglio utilizzassequell’inconfondibilearomadimandorleamare.

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MonsignorViganò,un«onesto»allacortedisanPietro«NONcapiscocosasiasuccesso»,dicemonsignorViganòquando,

il 19 ottobre 2011, gli comunicano che la segreteria di Stato lo haappena nominato nunzio apostolico a Washington, nomina poiconfermatadalSommoPontefice.Ilveromotivoditaledesignazionerisaleaglianniprecedenti,enellospecificoal16luglio2009,quandoViganòvienesceltocomesegretariogeneraledelGovernatoratodelloStatodellaCittàdelVaticano.CarloMariaViganònasceil16gennaio1941,aVarese,eventisette

anni dopo è ordinato sacerdote. Dopo essersi laureato in dirittocanonico,nel1973entraafarpartedelcorpodiplomaticodellaSantaSede, portando a termine diverse missioni per Paolo VI, GiovanniPaolo II e, più recentemente, BenedettoXVI. Tra il 1973 e il 1989accetta alcuni incarichi diplomatici in Iraq e Gran Bretagna ed èinviato speciale con funzioni di osservatore permanente della SantaSedepressoilConsigliod’EuropaaStrasburgo.In realtà, la suacarrieradecollaquandopapaGiovanniPaolo II si

reca invisita inNigeriaper lasecondavolta, tra il21e il23marzo1998.InqueitregiorniViganò,cheènunzioaLagos,hal’opportunitàdi instaurare con lui uno stretto legame, grazie al quale poco tempodopo viene convocato a Roma dal cardinale Angelo Sodano eincaricatodisvolgerevaricompitidirilievoperlasegreteriadiStato.Viganòl’incorruttibileConiltrascorreredeltempo,monsignorViganòcominciaaforgiarsi

dentrolacuriaun’immaginediuomorettoeincorruttibile,tantocheil16luglio2009sarànominatosegretariogeneraledelGovernatoratodaBenedetto XVI. Nei due anni e due mesi seguenti il suo unico

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incarico, affidatogli dal Sommo Pontefice, è quello di ripulire ilVaticano dalla corruzione. Viganò si mette all’opera con laconvinzionechenellosvolgerequest’arduocompitosaràprotettononsolodalPapainpersona,maanchedaglialtimembridellacuria.Invece,nonècosì. Proprio come è accaduto in precedenza con lo IOR, ancheCarlo

MariaViganòriceveordinedi trasparenzariguardoalGovernatoratodelVaticano,eapocoapocoscopre,peresempio,chesonosemprelestesse imprese a lavorare per la Santa Sede, nonostante costino ildoppio o il triplo di altre. «Ciò accade perché non esiste alcunatrasparenza nella gestione degli appalti di opere edili eingegneristiche»,affermainunoscritto,edenunciaanchelaFabbricadi San Pietro, con l’accusa di avere speso l’astronomica cifra di550.000europerl’allestimentodeltradizionalepresepeinpiazzaSanPietro.EcosìpureilComitatofinanzaegestionedelGovernatorato,reo di avere perso quasi 2,5 milioni di dollari in un’operazionefinanziaria e di non avere reso conto a nessuno né di come è statoimpiegato il denaro, né della perdita subita. «Non avrei maiimmaginato di trovarmi di fronte a una situazione così disastrosa»,scriveViganòinunaletteraalsegretariodiStatoTarcisioBertone. Risulta interessante il discorso pronunciato dal monsignore nel

corsodella79ª assembleageneraledell’Interpol, tenutasi aDoha tral’8eil12novembre2010,nelqualenumerosivaticanistihannocoltouna velata denuncia alla corruzione imperante nella Santa Sede. InvestedisegretariogeneraledelGovernatorato,Viganòafferma: Il fenomenodaaffrontareoraè strettamente legatoalprocessodi

mondializzazionecheinvesteormaiogniaspettodellavitadinazioni,di popoli, di individui e che comporta mutamenti politici edeconomici spesso incontrollati o addirittura incontrollabili. Ed è ciòchetoccapiùdavicinolavitadellenazioniedeisingolicittadini.Ma è molto più diretto quando dichiara, di fronte a 650 capi di

poliziadi141Paesi:

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Se è vero infatti che tale processo può comportare occasioni disviluppo e di arricchimento, è altrettanto vero che può causareimpoverimento e fame, molle che fanno scattare certe reazioni acatenaspessoallabasedi fenomenidiviolenzanelleespressionipiùdisparate. […] La Santa Sede preme da sempre in questo senso,consapevole del fatto che il desiderio della pace, la ricerca dellagiustizia, il rispetto della dignità della persona, la cooperazioneumanitariael’assistenzaesprimonolegiusteaspirazionidellospiritoumano e costituiscono gli ideali che dovrebbero sottostare allerelazioniinternazionali.1Sceglieconcuraleparole,perlanciareunmessaggiochiaroatutti

quelli che pretendonodi continuare a portare avanti le loro pratichecorrotte all’internodellaSantaSede.Ma, come tutto ciò che accadetralemuradelVaticano,lecosenoncambianocosìrapidamente,consuagrandedisperazione.Domenica27marzo2011,senzaconsultareilsegretariodiStatoBertone,Viganòdecidedirivolgersidirettamenteal Sommo Pontefice, per metterlo a parte dei gravi scandali dicorruzione scoperti nel periodo in cui è stato alla guida delGovernatorato(vedifig.32). 32. Monsignor Carlo Maria Viganò, segretario generale del

Governatorato,scriveaBenedettoXVIdenunciandograviirregolaritànellagestionefinanziariadellaSantaSede(27marzo2011).Nelmomentoincuiredigelalettera,monsignorViganòconferma

leinsistentivocichevoglionolasuadestituzionedalGovernatorato;eccoinfattichecosascriveaBenedettoXVI:«Unmiotrasferimentodal Governatorato in questo momento provocherebbe profondosmarrimento e scoramento in quanti hanno creduto fosse possibilerisanare tante situazioni di corruzione e prevaricazione da temporadicatenellagestionedellediverseDirezioni».Èconsapevoleche,acausa della lotta che sta conducendo contro la corruzione dilagantenegliufficidellaSantaSede, il suo incaricoha leorecontate,e tale

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consapevolezza diventerà realtà sei mesi dopo l’invio di questamissiva.Levocisullasuadestituzionesifannosemprepiùinsistentiesono

accompagnate da una campagna diffamatoria all’interno della SantaSede.CarloMariaViganòèrimastosolo:nessunoloappoggiapiùo,semplicemente, tuttipreferiscono ignorarlopernon finirenelmirinodelpotentecardinaleBertone.Alla fine, domenica 8 maggio 2011, sei settimane dopo avere

inviatolaletteraaBenedettoXVI,nonavendoricevutorispostadallasegreteria privata del SommoPontefice,Viganò comincia a scrivereuna lunga relazione «riservata e confidenziale» di quattro pagine,questavolta aTarcisioBertone, in cuimettenero subianco tutti gliintrighi e le cospirazioni – che lo hanno visto coinvolto e spessodanneggiato – architettati da settori estranei alla Santa Sede. IldocumentoarriveràallasegreteriadiStatoilgiornoseguente,lunedì9maggio2011(vedifig.33):NellaletterariservatacheLeavevoindirizzatoil27marzo2011,

cheaffidaipersonalmentealSantoPadreattesaladelicatezzadelsuocontenuto,affermavodi ritenereche il cambiamentocosì radicaledigiudizio sullamia persona cheVostra Eminenzami avevamostratonell’Udienzadel22marzoscorsononpotevaessere fruttosenondigravicalunniecontrodimeedilmiooperato.Amiogiudizio,infatti,nonpotevotrovarealtragiustificazioneatalesconvolgentesituazionein cui mi ero venuto a trovare, atteso che in tanti anni di strettacollaborazione in Segreteria di Stato e successivamente comeSegretario Generale del Governatorato, Vostra Eminenza avevacostantemente mostrato sentimenti di affettuosa stima econsiderazioneperlamiapersonaeperilmiooperato. Proprio per questo convincimento, nella medesima lettera

affermavodi riteneremiodirittoemiadeterminata intenzionechesifacessechiarezzasull’interavicenda,adifesadellamiabuona fama,in coerenza con l’assoluta trasparenza delmio agire in tanti anni di

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servizio alla Santa Sede, ed ora, dopo le informazioni di cui sonovenuto in possesso, anche in sincero e fedele sostegno all’opera diVostraEminenza,aCuièaffidatounincaricocosìonerosoedespostoapressionidipersonenonnecessariamentebenintenzionate.[…]33.RelazionedimonsignorViganòalsegretariodiStatoBertone,

in cui denuncia atti di corruzione e cospirazione contro di lui (8maggio2011).Personedegnedifedehannoinfattispontaneamenteoffertoamee

S.E.Mons. Corbellini, Vice Segretario Generale del Governatorato,proveetestimonianzedeifattiseguenti:1.Conl’avvicinarsidellascadenzadidettopassaggiodiincarichi

alGovernatorato, nella strategiamessa in atto per distruggermi agliocchidiVostraEminenza,vièstataanchelapubblicazionedialcuniarticoli, pubblicati su Il Giornale, contenenti calunniosi giudizi emalevole insinuazioni contro di me. Già nel marzo scorso, fontiindipendenti,tutteparticolarmentequalificate–ilDott.Giani,ilProf.Gotti Tedeschi, il Prof. Vian e il Dott. Andrea Tornielli, all’epocavaticanistadiilGiornale–avevanoaccertatoconevidenzaunostrettorapporto della pubblicazione di detti articoli con il Dott. MarcoSimeon, almeno come tramite di veline provenienti dall’interno delVaticano.Aconferma,masoprattuttoacomplementoditalenotizia,ègiunta a S.E. Mons. Corbellini e a me la testimonianza, verbale escritta,delDott.EgidioMaggioni,personabenintrodottanelmondodei media, ben conosciuta e stimata in curia, fra gli altri, dal Dott.Gasbarri, da S.E. Mons. Corbellini e da Mons. Zagnoli, giàresponsabiledelMuseoEtnologico-MissionariodeiMuseiVaticani.IlDott. Maggioni ha testimoniato che autore delle veline provenientidall’internodelVaticanoèMons.PaoloNicolini,delegatoperiSettoriamministrativo-gestionali dei Musei Vaticani. La testimonianza delDott. Maggioni assume un valore determinante in quanto egli ha

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ricevutodettainformazionedallostessodirettoredeIlGiornale,Sig.AlessandroSallusti,conilqualeilMaggionihaunastrettaamiciziadalungadata. 2.L’implicazionediMons.Nicolini,particolarmentedeplorevole

inquantosacerdoteedipendentedeiMuseiVaticani,èconfermatadalfattocheilmedesimoMonsignore,il31marzoscorso,inoccasionediun pranzo, ha confidato al Dott. Sabatino Napolitano, Direttore deiServizi Economici del Governatorato, nel contesto di unaconversazionefraappassionatidicalcio,cheprossimamenteoltrecheperlavittoriadelcampionatodapartedell’Inter,sisarebbefesteggiataunacosabenpiùimportante,cioèlamiarimozionedalGovernatorato.IlDott.Napolitanoconfidò,asuavolta,aunsuofidatocollaboratoreanch’egli presente al pranzo, detta stupefacente vanteria, aggravatadallaarroganzaconcuiMons.Nicolinidavapercertoche lui stessoavrebbe preso il mio posto come Segretario Generale (vd. agenziaANSAdel6maggio2011). 3. SulmedesimoMons.Nicolini sono poi emersi comportamenti

gravemente riprovevoli per quanto si riferisce alla correttezza dellasua amministrazione, a partire dal periodo presso la PontificiaUniversità Lateranense, dove, a testimonianza di S.E. Mons. RinoFisichella, furono riscontratea suocarico:contraffazionidi fattureeun ammanco di almeno settantamila euro. Così pure risulta unapartecipazione di interessi del medesimo Monsignore nella SocietàSRI Group, del Dott. Giulio Gallazzi, società questa attualmenteinadempiente verso il Governatorato per almeno due milioniduecentomila euro e che, antecedentemente aveva già defraudatoL’OsservatoreRomano(comeconfermatomidaDonElioTorreggiani)peroltrenovantasettemilaeuro,e l’APSAperaltriottantacinquemila(comeassicuratomidaS.E.Mons.Calcagno).Tabulatiedocumentiinmio possesso dimostrano tali affermazioni e il fatto che Mons.Nicolini è risultato titolare di una carta di credito a carico dellasuddettaSRIGroup,perunmassimalediduemilaecinquecentoeuro

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almese. 4. Altro capitolo che riguarderebbe sempre Mons. Nicolini

concernelasuagestioneaiMuseiVaticani.Suquestopuntonumerosesarebbero le cose da dire che toccano diversi aspetti della suapersonalità: volgarità di comportamenti e di linguaggio, arroganza eprepotenza nei confronti dei collaboratori che non mostranoservilismo assoluto nei suoi confronti, preferenze, promozioni eassunzioni arbitrarie fatte a fini personali; innumerevoli sono lelamentele pervenute ai Superiori del Governatorato da parte deidipendenti dei Musei, che lo considerano persona spregiudicata eprivadisensosacerdotale.5.Poichéicomportamentisopradescrittidimons.Nicolini,oltrea

rappresentareunagraveviolazionedellagiustiziaedellacarità,sonoperseguibili come reati, sia nell’ordinamento canonico che civile,qualora nei suoi confronti non si dovesse procedere per viaamministrativa,riterròmiodovereprocedereperviagiudiziale. 6. Per quanto riguarda ilDott. Simeon, pur essendo perme più

delicato parlarne, atteso che dai media risulta essere personaparticolarmente vicina a Vostra Eminenza, non posso tuttaviaesimermidaltestimoniareche,daquantopersonalmentesonovenutoaconoscenzainqualitàdiDelegatoperleRappresentanzePontificie,ilDott.Simeonrisultaessereuncalunniatore(nelcasoamiaprecisaconoscenza,diunsacerdote).7.Ataleazionedidenigrazioneedicalunnieneimieiconfrontiha

contribuito anche ilDott. SaverioPetrillo, che si è sentito ferito nelsuoorgoglioperun’inchiestacondottadallaGendarmeriaPontificia–attoquestodovutoaseguitodiunfurtoavvenutol’annoscorsonelleVillePontificiedicuiilmedesimoDott.PetrillononavevainformatonéiSuperioridelGovernatoratonélaGendarmeria.Aprovocarepoiunasuaulteriorereazionecontrodime,èstataladecisionepresadalPresidente Cardinale Lajolo (e non da me), di affidare la gestionedelle serre delle Ville al sig. Luciano Cecchetti, responsabile dei

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GiardiniVaticani,con l’intentodicreareunasinergia fra leesigenzedi questi ultimi e le risorse disponibili nelle Ville Pontificie, il cuidebito di gestione annuale raggiunge i 3 milioni e mezzo di euro.Anche per quanto riguarda questo inaccettabile comportamento delDott. Petrillo, non mancano certo i testimoni, dato che se ne èpubblicamentevantato(«Mons.ViganòhapassatoognilimiteedeveessererimossodalGovernatorato»)conpersonelealichemenehannodato testimonianza, dall’Appartamento Privato fino ai corridoi delGovernatorato.8.NonstupirebbepoinessunoseanchequalchealtroDirettoredel

Governatorato avesse voluto formulare delle critiche nei mieiconfronti,attesal’azioneincisivadiristrutturazione,dicontenimentodegli sprechi e delle spese, da me operata secondo i criteri di unabuonaamministrazione,leindicazionidatemidalCardinalePresidentee i consigli gestionali della società consulente McKinsey. Non hotuttaviaproveintalesensoeritengoanzichetuttisisianocomportatilealmenteneimiei confronti, attese le lorodichiarazionidi sostegnoallamiaazione,esternateripetutamenteduranteleriunionimensilideiDirettori.[…]2Monsignor Viganò non riceve risposta neanche dal segretario di

Stato, ma quasi quattro mesi dopo gli viene comunicato che papaBenedetto XVI lo ha nominato nunzio apostolico negli Stati Uniti.TarcisioBertone si sbarazza così di uno scomodo testimonedel suosempremaggiorepotere.NellamissivainviataaBertonespiccailnomediMarcoSimeon.Il

segretario generale del Governatorato lo cita ai punti 1 e 6,sottolineandodisentirsiimbarazzatoaparlarneacausadelsuostrettorapportoconilcardinaleBertone.Machièquestogiovanelaicochehascalatoconstraordinariarapiditàla«Cupola»delVaticano?MarcoSimeon,ilmisterioso«protetto»diBertoneLostessoSimeonavrebbedichiarato inun’intervistaconcessaa Il

FattoQuotidiano:«Ilsegretoèunpotere.EinVaticanoinsegnano:chi

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sanondiceechidicenonsa.Eionondicomaitroppo». Il nome di questo giovane sanremese (classe 1977), figlio di un

umilebenzinaio,vienefattoprimadamonsignorCarloMariaViganònellarelazione«riservataeconfidenziale»dell’8maggio2011e,pocodopo, da Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello IOR; secondoentrambi, Simeon sarebbe uno degli uomini che ha maggiormenteostacolato l’ordine di pulizia e trasparenza dato da Benedetto XVI.Molti lo considerano una marionetta nelle abili mani del cardinaleTarcisioBertone,nellacampagnavoltaaconsolidareulteriormenteilsuo potere all’interno della curia romana in vista di un non moltolontano conclave. Tuttavia, Simeon si difende da queste accusesostenendo che il segretario di Stato è «un maestro. Mi ha sempreconsigliato le strade migliori. Bertone è una relazione importante.L’hoconosciutonel2003,appenanominatoarcivescovodiRoma».3 Tra gli uomini dello IOR contrari al desiderio di Ettore Gotti

Tedeschidi renderepubblici inomidei clienti che si celanodietro iconti cifrati della banca vaticana, ci sono il direttore generalePaoloCiprianieMarcoSimeon,ilmisteriosomanagerinascesanell’istitutoche gode della massima fiducia di Bertone. Gotti Tedeschi avrebbedichiarato agli inquirenti di essere stato vittima di una cospirazionemassonica e avrebbe citato diverse persone. Tra queste ci sarebbeancheSimeonche,alladomandadeIlFattoQuotidianosenefacciadavveroparte,risponde:«No.PossosolodirechelamassoneriaèunacomponentefondamentaledelpotereinItalia».Lafolgorantecarrieradiquestogiovaneinizianel2009,quandoè

nominatonuovodirettoredelle relazioni istituzionalie internazionalidella RAI. In un primomomento il presidente dell’azienda di vialeMazzini,PaoloGarimberti,votacontrolasuanomina,sostenendocheesistono già «figure che potrebbero benissimo ricoprire quel ruolo,anchetraidirigenti inattesadi incarico»ma,misteriosamente,dopounachiamatadelVaticano,Simeonèconfermatoinquellaposizione.Laureato in diritto canonico con una brillante tesi sull’importanza

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della segreteria di Stato, Simeon è eletto segretario generale dellaFondazione per i beni e le attività artistiche della Chiesa,un’organizzazione con sede a Genova presieduta dal cardinalearcivescovoAngeloBagnasco,ilpotentepresidentedellaConferenzaepiscopale italiana.Ospite abituale alle cardinal dinners, le cene deicardinali,SimeonèdiventatoilrappresentantedelVaticanopressolaFondazione nazionale italo-americana, patrocinata e sponsorizzatadallaSantaSede.Hainoltreredattorelazionifinanziarieriservateperlo IOR ed è membro del consiglio di amministrazione dellaFondazione Magistrato di Misericordia, ente religioso presiedutodall’arcivescovodiGenova.4SidicechesisiaconquistatolafiduciadelsemprediffidentecardinaleBertoneportandoaterminelavenditadi un grande complesso immobiliare in viale Romania a Roma, diproprietà del Vaticano e delle suore dell’Assunzione. Per questaoperazione ha percepito la non certo disprezzabile somma di unmilione di euro a titolo di commissione, che presumibilmente hadepositatoinuncontocifratodelloIORperaggirareicontrollifiscali.Questoenigmaticopersonaggio, che si èdefinitounuomovicino

all’OpusDei (perquanto laprelaturadiRomanonabbiamaivolutoconfermaresesiaomenoun«soprannumerario»),simuovecomeunpescenell’acquaperglioscuricorridoidelVaticano,sottol’egidadelcardinale Bertone e di monsignor Paolo Nicolini, responsabileamministrativo del Governatorato e dei Musei Vaticani, nonchéacerrimonemicodimonsignorViganò.UndocumentocheaquantoparecircolerebbedentrolaSantaSede,

stilatodaunanonimo,parlaperlaprimavoltadellaloggiamassonicaP4: Nessuno potrà negare che da troppo tempo ormai in Vaticano ci

sono giri d’affari poco chiari e casi di corruzione che nessuno haavuto il coraggio di denunciare, a eccezione dell’ex segretariogenerale del Governatorato, il vescovo Carlo Maria Viganò,inspiegabilmentetrasferitoallanunziaturadiWashington.Chelacuria

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fossevittimadegli intrallazzidellaP4vaticananonèunmisteropernessuno.Quelcheèancorapiùgraveèchecertipersonaggicolticonlemaninelsaccoagisconoancoraindisturbatiinaltreistituzionidovecircolanounagranquantitàdidenaro,comeiMuseiVaticanie,pergliappalti,ilGovernatorato.DiversesonoledomandechesiponelastampasuMarcoSimeon

(nominatodirecentedirettorediRAI-VaticanodallostessoBertone),che ancora rimangono senza risposta. Una di queste riguarda lo«stretto» rapporto tra il giovane, legato aLuigiBisignani, il potentegranmaestro della P4, e i cardinali Bertone eMauro Piacenza, daitempi in cui il manager lavorava nella finanza. «Bisignani è unapersonavalidaeperbene.Per interloquirecon ilVaticanononavevabisogno di me. È un occhio informato su tutto ciò che avviene inItalia, e io lo ascoltavo per capire il nostro Paese», ha affermatoapertamenteSimeonaIlFattoQuotidiano.5 A poco a poco Simeon ha cominciato a circondarsi, secondo gli

inquirenti di Napoli, di persone vicine alla P4, come Lorenza Lei,membro dell’Opus Dei, nominata direttrice generale della RAI edefinitada luistesso«unadirigentestraordinaria,chehoappoggiatonon soloperché è cattolica», oGiuseppeProfiti, amicopersonalediBertone, direttore dell’ospedale pontificio del Bambino Gesù,coinvolto nella creazione di un’ampia rete di cliniche cattoliche econdannatoperriciclaggiodidenarosporco.IlquotidianolaRepubblica,inunarticolopubblicatoil24febbraio

2012,sichiede:«PerchéBertoneproteggepersonaggicomeProfitieSimeon ma fa mandare negli USA Viganò?» Diverse fonti delVaticano hanno assicurato che quello che stava accadendo era «loscontro che da mesi è in corso tra due fazioni contrapposte, lacosiddetta cordata dell’Accademia ecclesiastica, capitanata dall’exsegretario di Stato Angelo Sodano, e il ‘partito’ pro-Bertone», conl’attualesegretariodiStatoTarcisioBertoneallaguidadiunaspeciedi guardia pretoriana formata dai cardinali Giuseppe Bertello,

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presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano,MauroPiacenza,prefettodellaCongregazioneper ilclero,FernandoFiloni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione deipopoli, e Domenico Calcagno, presidente dell’Amministrazione delpatrimoniodella sede apostolica, chegestisce i beni immobiliari delVaticano ed è conosciuto come «cardinale Rambo». Nel suoappartamentoprivato,infatti,sonostatetrovatetrediciarmidafuocodi diversi modelli: Breda Argus e Beretta a doppia canna, unacarabina Remington 7400, un fucile Nagant e infine una Smith &Wesson,cheCalcagnotenevaincassaforte.LevocisuirapportitrailVaticanoelaP4sisonofattepiùinsistenti

neititolideigiornaliquandolaprocuradiNapolihadecisodiaprireun’inchiesta ufficiale su Luigi Bisignani, gran maestro della loggianonché «protettore» di Marco Simeon. È stato questo a farpreoccupare la Santa Sede: sul Vaticano tornavano a incombere ifantasmi di personaggi ormai dimenticati da decenni come PaulMarcinkus,MicheleSindona,LicioGellieRobertoCalvi.LuigiBisignanielaP4L’Italia e il Vaticano si vedono di nuovo macchiati da logge

massoniche, ricattipolitici, arrestidi leaderpolitici e listenere.Conl’inchiestaapertadalPMdiNapolisullaP4,gliinquirentivengonoaconoscenzadiunaseriedidettaglisuunasocietàsegretaconsedeapalazzo Chigi, che controlla il Paese spiando e ricattando politici,giornalisti,magistrati,imprenditorieistituzioni.Fino a quando tutto ciò non viene alla luce, nel giugno 2011,

nessuno in Italia o in Vaticano ha mai sentito parlare di LuigiBisignani.Ma, da ungiorno all’altro, gli italiani si svegliano con lanotizia–comeeragiàaccadutoasuotempoconLicioGelli–cheunperfetto sconosciuto tesse da anni una fitta rete di rapporti dalQuirinale a San Pietro, che potrebbero permettergli non tanto didirigere,masicuramentediinfluenzareecondizionareledecisionidiun’interanazione.

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Ancheseperl’italianomedioBisignanièunsignornessuno,nonloèper imagistrati e la polizia.Milanese, sessantenne, è noto in certiambienticome«ilFaccendiere»,èstatoiscrittoallaP2econdannatoper corruzione al tempo di Tangentopoli.Nonostante gli scandali incuièstatocoinvolto,laprocuradiNapoliassicurachehaaccumulatoungrandepotere,nientemenocheall’ombradipalazzoChigi.Gli inquirenti dell’ufficio del PM di Napoli hanno messo in

relazioneBisignanielaP4connomidipolitici,industrialiereligiosidispicco.Sonbendiciannovelepersoneufficialmentesottoinchiestae,diqueste, tre sonostate incriminate.Le intercettazioni telefonichehannoconsentitodicollegareBisignaniaimportantifigurepubblichecomeGianniLetta,GiulioTremonti,LucaCorderodiMontezemolo,eaconsiglieridiENI,Finmeccanica,FerroviedelloStatoeccetera.Traisuoi contatti più famosi c’è anche Marco Simeon, il pupillo delcardinaleBertone.Nello stesso periodo, laRepubblica pubblica la foto diBisignani

accompagnata dalla domanda: «È questo l’uomo che controllal’Italia?»IlquotidianosiconcentrasulrapportoconLetta,settantaseianni, uomo definito da tutti aperto al dialogo, discreto e fedelescudierodiSilvioBerlusconimaancheungentiluomodiSuaSantità,che incarnerebbe il ritratto perfetto del «tessitore» di relazioni tra ilQuirinale e il Vaticano. Anche Marco Simeon, accusato da CarloMariaViganò e daEttoreGotti Tedeschi di avere provocato la lorocaduta,fapartediquestaretecreatadaLettaeBisignani.Alla morte del padre, l’attuale gran maestro della P4 è diventato

figlioccio diGiulioAndreotti.Com’è successo amolti di quelli checircondano il leader politico democristiano, Bisignani è finito incarcere quando è stato scoperto a tentare di depositare 9miliardi dilire su un contodello IORa nomedi un’associazione a sostegnodibambiniindigenti,alloscopodiaggirareilfisco. Due quotidiani sono stati fondamentali nelle accuse contro

Bisignani: la Repubblica e l’Unità. Ezio Mauro una volta ha

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dichiarato: L’epoca di Berlusconi ha favorito l’infiltrazione nei gangli dello

Statodipersonaggitipicamenteitalianichenominanodirigentichiavenei servizi segreti, la magistratura, i ministeri, la polizia, conl’obiettivo di ricattare e condizionare i politici e mettere e togliereconsiglieridelegati.LadomandaècomesiastatopossibilecheciòsiaaccadutodaunufficiodipalazzoChigi.ConcitaDeGregorio,exdirettricedel’Unità,ilprimoquotidianoa

citareBisignaninellesuepagine,haricordatounatelefonataricevutadirettamentedalViminale,nelcorsodellaqualeunosconosciutolehadetto:Miacarasignora,perlastimachehodileimipermettodimetterla

in guardia da eventuali errori. Non vorrei davvero che avesse adolersene.Lei sameglio dimequanto certi terreni siano insidiosi efitti di trappole. Stia attenta a non farsi strumentalizzare, a non darcredito a voci denigratorie e interessate. Sarebbe un peccato:dovremmofareamenodiunavocecheècosìimportante,invece,nelnostropanorama.6LacosacertaèchepocotempodopolaDeGregoriolasciailsuo

incaricoacausa–simormora–dellepressionidelleaderdelPartitodemocraticoMassimoD’Alema.Quando i giornalisti gli chiedono di Bisignani, quest’ultimo

ammette di conoscerlo ma dichiara che si vedono raramente. Dinuovo,laRepubblicarivelacheD’AlemaeBisignanisiconosconodatrentacinque anni. Grazie alle intercettazioni telefoniche, i PM diNapoliscopronocheBisignanihainsistitoconD’Alema,quandoeramembrodelComitatoparlamentareperlasicurezzadellarepubblica,perché nominasse un generale a capo del servizio di spionaggiomilitare.LuigiBisignani,ilprotettorediMarcoSimeon,èstatoformalmente

accusato di avere costituito un’associazione segreta a delinquere,attraversodocumenti falsi utilizzati per ricattare, esercitare pressioni

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sui politici e influenzare il processo decisionale delle istituzioni.7Così, mentre Viganò e Gotti Tedeschi sono ormai fuori dai giochi,Marco Simeon è ancora al suo posto, sotto l’ala dell’onnipotentecardinaleBertone.LedueletterediViganò A far scattare l’allarme nei corridoi del Vaticano, mercoledì 25

gennaio 2012, è il programma di La7, Gli intoccabili, condotto dalgiornalista Ganluigi Nuzzi, che rende noti alcuni stralci delle dueletterescrittedaCarloMariaViganòeinviateapapaBenedettoXVI(quella del 27 marzo 2011) e al cardinale Tarcisio Bertone (quelladell’8maggio2011).LaprimareazionesbagliatadellaSantaSedeèdiminacciare,inun

comunicatoufficialelettopubblicamentedapadreFedericoLombardiilgiornodopolamessainondadelprogramma,diadirelevielegalicontroilcanaletelevisivoperavererivelatoilcontenutodidocumentiriservati: Amezzogiorno di oggi, è stato reso pubblico un comunicato di

Padre Federico Lombardi, S.I., direttore dell’ufficio stampa dellaSanta Sede, riguardo al programma televisivo Gli intoccabili,trasmesso ieri sera dall’emittente italiana La7. Padre Lombardi fanotare«imetodigiornalisticidiscutibili»coniqualièstatorealizzatoilprogrammae«l’amarezzaperladiffusionedidocumentiriservati»,che spesso fanno parte di uno «stile di informazione faziosa neiconfrontidelVaticanoedellaChiesacattolica». Inoltre, il direttore dell’ufficio stampa della Santa Sede fa due

considerazioni«chenonhannotrovatospazioneldibattito».Inprimoluogo,«l’azionesvoltadaMons.ViganòcomesegretariogeneraledelGovernatorato ha certamente avuto aspetti molto positivi,contribuendo a una gestione caratterizzata dalla ricerca del rigoreamministrativo,delrisparmioedelraddrizzamentodiunasituazioneeconomica complessiva difficile. […]Una valutazione più adeguatarichiederebbetuttaviaditenercontodell’andamentodeimercatiedei

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criteridegli investimentinelcorsodegliultimianni, ricordareanchealtre circostanze importanti. […] Alcune accuse poi – anche moltogravi – fatte nel corso della trasmissione, in particolare quelle neiconfronti dei membri del Comitato Finanza e Gestione delGovernatoratoedellaSegreteriadiStatodiSuaSantità,impegnanolaSegreteriadiStatostessae ilGovernatoratoaperseguire tutte levieopportune,senecessario legali,pergarantire l’onorabilitàdipersonemoralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servonolealmente laChiesa, ilPapae ilbenecomune. Inognicaso, icriteripositiviechiaridicorrettaesanaamministrazioneeditrasparenzaacuisiè ispiratoMons.ViganòcontinuanocertamenteaesserequellicheguidanoanchegliattualiresponsabilidelGovernatorato[…].Ciòècoerenteconlalineadisempremaggioretrasparenzaeaffidabilitàedi attento controllo sulle attività economiche su cui la Santa Sede èchiaramenteimpegnata».Insecondoluogo,«unprocedimentodidiscernimentodifficilesui

diversiaspettidell’eserciziodelgovernodiun’istituzionecomplessaearticolata come il Governatorato – che non si limitano a quelli delgiusto rigore amministrativo – è stato invece presentato in modoparzialeebanale,esaltandoevidentementegliaspettinegativi,conilfacilerisultatodipresentarelestrutturedelgovernodellaChiesanontantocometoccatealorovoltadallefragilitàumane–ciòchesarebbefacilmente comprensibile – quanto come caratterizzate in profonditàda liti, divisioni e lotte di interessi. […] Tanta disinformazione nonpuòcertamenteoccultareilquotidianoeserenolavoroinvistadiunasempremaggiore trasparenza di tutte le istituzioni vaticane. […] Inquesta prospettiva va riaffermato decisamente che l’affidamento delcompitodinunzionegliStatiUnitiaMons.Viganò,unodeicompitipiù importanti di tutta la diplomazia vaticana, data l’importanza delPaeseedellaChiesacattolicanegliStatiUniti,èprovadiindubitabilestimaefiducia».8PochifannocasoalcomunicatodipadreLombardi,difronteaifatti

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schiaccianti denunciati da monsignor Viganò nella sua relazioneinviataalcardinalesegretariodiStatoTarcisioBertone.Vedendochequelle dichiarazioni non sortiscono gli effetti desiderati, sabato 4febbraio 2012 viene pronunciata una dichiarazione congiunta dellapresidenza del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano,firmata dai cardinali Giovanni Lajolo, presidente emerito, GiuseppeBertello,presidente,GiuseppeSciacca,segretariogenerale,eGiorgioCorbellini,vicesegretariogenerale.1.Lapubblicazioneabusivadelledue letterediS.E.Mons.Carlo

MariaViganò, la prima indirizzata al SantoPadre in data 27marzo2011, la secondaalcardinale segretariodiStato indata8maggio,èperilGovernatoratodelloSCVmotivodigrandeamarezza.Leasserzioniquicontenutenonpossonononcausarel’impressione

che il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, invece diessere uno strumento di governo responsabile, sia un’entitàinaffidabile, in balia di forze oscure. Dopo attento esame delcontenutodelle duemissive, laPresidenzadelGovernatorato ritienesuo dovere di dichiarare pubblicamente che le dette asserzioni sonofruttodivalutazioni erronee,o sibasano su timorinon suffragatidaprove, anzi apertamente contraddetti dalle principali personalitàinvocatecometestimoni.Senzaentrarenelmeritodellesingoleaffermazioni,laPresidenza

del Governatorato ritiene di dover attirare l’attenzione sui seguentisicurielementidigiudizio.[…] 3. Come noto, gli investimenti finanziari del Governatorato,

affidati agestori esterni, subirono rilevantiperditedurante lagrandecrisi internazionale del 2008. Secondo criteri contabili stabiliti dallaPrefettura per gli Affari Economici della Santa Sede in aderenza aicriteri stabiliti in Italia, dette perdite vennero distribuite anchesull’esercizio del 2009, che segnò quindi un passivo per euro7.815.000. Va per altro rilevato che, a prescindere dalle perditefinanziarie,lagestioneeconomico-funzionaledelGovernatoratorestò

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in attivo. Il passaggio dal risultato negativo per euro 7.815.000 delbilancio consuntivo del 2009 al risultato positivo (finale) per euro21.043.000 del 2010 fu dovuto principalmente a due fattori: allagestione degli investimenti finanziari delGovernatorato, affidata dalCardinalePresidente all’APSASezioneStraordinaria nel 2009, e, inmisuraancormaggiore,aglieccellentirisultatideiMuseiVaticani.4.Gliappaltipernuoveoperediuncertorilievo–comeperes.il

restauro in corso delColonnato di Piazza S. Pietro o la costruzionedellafontanadiS.Giuseppe–vengonoassegnaticonregolaregaraedopoesamedapartediunacommissioneadhoc, istituitadivolta involta dal Cardinale Presidente. Per i lavori di non grande entità laDirezionedeiServiziTecnicisiavvaledelpropriopersonaleoanchediditte esternequalificate, ben conosciute, sullabasedi prezziari inusoinItalia.[…] 6. La Presidenza è ben consapevole del fatto che la gestione del

Governatorato, seppur già ben ordinata e proficua, può essereulteriormente perfezionata in conformità alle raccomandazioniespressedallaSocietàdiGestioneMcKinsey,incaricatanel2009dalCardinale Presidente su proposta del Comitato Finanza e Gestione.L’attuazionedellepropostemigliorativeavanzatedallaMcKinsey,giàda tempo avviata, sarà proseguita nello stesso spirito, e si ribadiscechelatrasparenzaeilrigore,lodevolmenteperseguitidallaprecedentePresidenza, con pari impegno e altrettanta serenità, sono perseguitianchedagliattualiSuperiori. 7. Il Governatorato tutto – Presidenza, Direttori, Capi Ufficio,

impiegatielavoratori–desiderariaffermarelacomunefermavolontàdi continuare ad impiegare tutte le forze nel servire, con fedeltà edintegritàtotale,ilSommoPontefice,nellaconsapevolezzadelgrandeonoreedellagranderesponsabilità,cheessohanell’esserealserviziodelPapa.9Unmesedopo il cardinaleLajolo, che secondoViganò sarebbea

conoscenzadellagravesituazioneincuiversailGovernatorato,come

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hascrittonellasualetteraalPapa,dichiarainun’intervistarilasciataalblog «Stanze Vaticane» che «[Viganò] partì da sospetti rivelatisiinfondati».Nella stessa occasione, Lajolo afferma di sentirsi amareggiato nel

vedere come l’opinione pubblica sia stata influenzata cosìnegativamenteecome tanti fedeli siano rimasti turbati.«Nelcercare[Viganò] i responsabili [dei casi di corruzione], partì da sospetti,rivelatisi infondati, e si mise su una pista sbagliata, che lo portò ainserireilsuocasoinunquadropiùampioconunaseriedianalisicheun più attento e spassionato esame ha rivelato erronee», dichiara ilcardinale e presidente emerito del Governatorato, lasciando Viganòdeltuttoindifeso.InterrogatosuchisiastatoafarfiltrareidocumentiaLa7,GiovanniLajolorisponde: Sono possibili diverse interpretazioni. Per parte mia non posso

sottrarmi all’impressione che qualche impiegato di curia, frustratonellesueambizioni,abbiacredutodipotersicompensareproducendosegretamente un’azione di disturbo, e abbia trovato qualche suaconoscenza nel mondo dei media che ne ha subito volentieriapprofittato. Che poi questo avvenga proprio in questo momento,mentrelaChiesasistapreparandoconimpegnoall’AnnodellaFede,èparticolarmentespiacevole.MalaFedevincerà.10Checché ne dicano padreFedericoLombardi, gli altimembri del

GovernatoratoelostessocardinaleLajolo,inrealtàèstatosolomeritodimonsignor CarloMaria Viganò se il Vaticano ha ottenuto quegliutili e chiuso il bilancio in positivo, grazie alla sua politica dirisparmioeallalottacontroisemprepiùevidenticasidicorruzione.Anche se nei due anni e duemesi in cui ha svolto il suo incarico èriuscito a invertire la lunga tendenzavaticanadi perdite costanti nelGovernatorato, passando da 8,5 milioni di euro di perdite a 34,5milionidiprofitti,ilmonsignorevieneimprovvisamentedestituitodalsuo incarico e inviato come nunzio nell’«esilio dorato» diWashington.SecondoGianluigiNuzzi,Viganò,«incaricatodirisanare

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il bilancio, di far ordine nei conti di appalti e fornitori», è stato«vittimadiunacongiura».11Oggi,losperperodirisorsedelGovernatoratoedialtriimportanti

dipartimenti e dicasteri della Santa Sede continua: nessuno fa nullaperevitarloeleperditesonoincostanteaumento.

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8

Lasporcaguerrasullastampasacra

LA storia del Vaticano è piena di intrighi, tradimenti,avvelenamenti,pugnalateallespalle.NonpossiamodimenticarePapicome Alessandro VI Borgia, Giulio II della Rovere o qualsiasimembrodellafamigliaMedicima,nonostanteleapparenze,inpienoVentunesimo secolo, queste pratiche non hanno abbandonatocompletamentelemuravaticane,checontinuanoaesserescenariodicoltellateatradimentoefoschecongiure.Ciòèstatodimostratoanchedalle voci secondo cui dietro le dimissioni rassegnate nel settembre2009 da Dino Boffo, direttore di Avvenire, c’era una scabrosacospirazione degna di un bestseller. Stando alle stesse fonti, ilcomplotto sarebbe stato ordito nientemeno che dal numero due delVaticano, Tarcisio Bertone, per togliere potere al presidente dellaConferenza episcopale italiana Angelo Bagnasco e al suopredecessore Camillo Ruini, considerati troppo vicini al gruppo dei«diplomatici»diAngeloSodano.NeicorridoidellaSantaSedeedellaCEIsièsfioratolospargimentodisangue.«Unodeinostri»DinoBoffo,natoadAsoloil19agosto1952,nonpuòsapereche

diventerà il bersaglio di una guerra aperta nella Chiesa cattolicaquando, nel 1994, decide di accettare l’incarico di direttore diAvvenire,ilquotidianodiproprietàdellaCEI.Nelcorsodellasuavitaha frequentato molti ambienti cattolici, dall’Istituto Filippin deiFratellidellescuolecristianeall’UniversitàCattolicadiPadova,dovesièlaureatoconlodeinlettereclassiche.Tra il 1977 e il 1980 occupa il posto di segretario generale di

Azione cattolica.Dopo l’elezionediGiovanniPaolo II nel conclave

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del 1978, inizia a prendere le distanze dalle sue posizioni vicine alcosiddetto «cattolicesimo democratico», ereditato dal ConcilioVaticanoIIedaPaoloVI,eallafinedel1980èelettoall’unanimitàpresidentediAzionecattolica.Maènel1981chefaunincontropoirivelatosifondamentaleperlasuacarriera:duranteunritirospiritualeaReggio Emilia conosce il futuro cardinaleCamilloRuini, il qualerimane colpito dal discorso di quel giovane di ventinove anni, cosìdistantedallavulgatacattolicademocraticainvogaall’epoca.1Il26agosto1985Boffopartecipa,surichiestadell’ormaivescovo

Ruini, al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Comunione eliberazione,investedioratoreedesponentediAzionecattolica.Ilsuointervento alla tavola rotonda, intitolato «Tempo di rischio e diiniziativa per la società italiana» è senza dubbio polemico e accoltocon non pochi fischi.2 Alla fine di quell’anno, il suo sostegno aComunione e liberazione provoca una guerra interna con AlbertoMonticone,presidentenazionalediAzionecattolica,cheloaccusadi«neoprotestantesimo».Ilconflitto,cheduraquasidueanni,rimaneinparitàfinoaquandoGiovanniPaoloIIinvitaBoffoetrecentogiovanidi Azione cattolica a riunirsi con lui a Treviso. La fotografiadell’incontroconilPapail1°luglio1987facapireaglialtridirigenticattolici, contrari al pensiero di Dino Boffo, che per il SommoPontefice è già «uno dei nostri». Negli anni seguenti, Boffo lavoracome giornalista locale presso il quotidiano trevigiano La vita delpopolo,diventandoneprimavicedirettoreeinfinedirettore.Nel1978, a soliventisei anni, eraentratoa farpartedelgiornale

Avvenire in veste di consulente, posto che occupa fino a quando ènominato vicedirettore, nel 1991. Sono due gli avvenimenti fortuitiche nel gennaio 1994 lo portano a ricoprire il posto di direttore:l’incidente stradale subito da Lino Rizzi, allora direttore delquotidiano, e la nomina del cardinale Camillo Ruini a nuovopresidentedellaConferenzaepiscopaleitaliana.DuranteladirezionediBoffolevenditedelquotidianopassanoda

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ottantamila a più di centomila copie, viene creata unapaginaweb el’impostazione della testata è ripensata per lasciaremaggiore spazioallapartegrafica.Nel2005,durante il referendumsulla«Legge40»sulla procreazione assistita,Avvenire si fa promotore di una grandecampagna: dalle pagine del quotidiano della CEI, Boffo chiedel’astensione.L’annoseguentefirma il licenziamentodellagiornalistaGabriella Caramore, la quale durante un programma RAI avevaespresso la propria opinione a favore dell’eutanasia. La censuraimposta dal direttore suscita un’ondata di sostegno a favore dellacollegadapartedinumerosisettorigiornalistici.Nel2003,pervolontàdelcardinalearcivescovodiMilanoDionigi

Tettamanzi (come abbiamo già visto, nemico diBertone),Boffo erastato scelto per occupare un posto nel comitato permanentedell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatoredell’UniversitàCattolicadelSacroCuorediMilano.PerquestoerafinitonelmirinodelcardinaleTarcisioBertone.Un’armachiamata«L’OsservatoreRomano»Per la sua campagna di assedio e distruzione del direttore di

Avvenire, Bertone ricorre a Giovanni Maria Vian, direttore deL’OsservatoreRomano.Maquandoè cominciataquella che imediahanno chiamato «la sporca guerra sulla stampa sacra»? Tutto haoriginenell’agosto2009,quandoil«bungabunga»èinpienaaugeeoccupaleprimepagineditutti igiornali.Ititolinonlascianoalcunospiraglio alla compassione né alla filosofia. Il testo dell’inchiestagiudiziariagiuntonellemanidellastamparivelatuttalamisoginiaeilnarcisismo, l’oscurità e l’abuso di potere (politico e, soprattutto,economico)chesipotrebbe immaginarenell’Italiadioggi.Avveniresi fa eco della «nausea che molti cattolici provano di fronte aicomportamentiprivatidelpresidentedelConsiglio».Aquestopunto,afiancodeL’OsservatoreRomanosischierailGiornale,diproprietàdella famiglia Berlusconi, offesa dalle parole usate dal quotidianodirettodaBoffo.Quest’ultimononsacheilnuovoalleatoricorreràa

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dardiavvelenati.Il primoviene scagliato il 31 agosto 2009, quando esce la notizia

cheDinoBoffohamolestatolamogliediunuomoconcuisipresumeabbiaunarelazione.AncheseBerlusconicercadirimanerefuoridallapolemica, alcuni membri delle alte sfere vaticane vedono in luil’istigatorediquesteinformazionidiffamanti.Inuneditoriale,VittorioFeltri attaccaBoffo per le critichemosse aBerlusconi in seguito alsuo coinvolgimento in diversi scandali sessuali,mettendo in dubbiochepossaergersiagiudicedelpremier.LaCEInonesitaaesprimereilpropriosostegnoincondizionatoelapropriasolidarietàaldirettorediAvvenire.Il giorno seguente, Vittorio Feltri torna alla carica: il Giornale

pubblicaunadichiarazionescritta incuisiaffermacheBoffoèstatocondannato permolestie e un documento – che si dice provenga dafonti della polizia – riguardo alla sua «presunta omosessualità». IltribunalediTerni,attraversoilGIPLuigiPanariello,smentiscequestainformazione che si basa su un’inchiesta preliminare e non su unacondanna,assicurandochenella sentenzasulcasodimolestie incuiBoffoèstatocoinvoltonel2004nonc’èalcunriferimentoalfattocheilmotivo delle telefonate fosse una relazione sessuale con ilmaritodellavittima. 34. Dino Boffo, direttore del quotidiano Avvenire, scrive al

segretariodelPapa,GeorgGänswein,perdenunciare ilcomplottoaisuoi danni che lo ha spinto a rassegnare le dimissioni (6 gennaio2010). In effetti, esiste una denuncia contro Dino Boffo per molestie

telefonicheaunadonna,edesisteancheunacondannaalpagamentodi una multa di 516 euro, ma non c’è nulla relativo alle molestiesessuali emen chemeno all’omosessualità o alla presunta relazioneconilmaritodelladonna:ètuttaun’invenzionedeilGiornale.Boffo

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spiegachea fare lechiamatedaunodei telefonidella redazioneeraun collaboratore tossicodipendente, in seguitomorto di overdose, dicuiluisièassuntolecolpepernoncomprometterloulteriormente.Di fronte alle accuse di Vittorio Feltri sulla sua presunta

omosessualità, il direttore di Avvenire riceve il sostegno e lasolidarietàdinumerosigiornalisti,politicieanchemembridellacuria,molti dei quali della fazione dei «diplomatici» di Sodano. Anche ilcardinale Bagnasco gli esprime il suo completo appoggio. Dallepagine di Avvenire, Boffo afferma che la notizia apparsa su ilGiornale non è una «informativa su di lui, ma una patacca».Mercoledì 2 settembre dichiara inoltre che la «fonte» di Feltri èl’Entità, i servizi segreti del Vaticano, cosa che viene smentitaimmediatamentedall’ufficiostampadellaSantaSede. Dino Boffo non riesce più a tollerare la pressione alla quale è

sottopostoe,dopoavererispostodallepaginedelsuoquotidianoalledieciaccuserivolteglidailGiornale,giovedì3settembre2009decidedi rassegnare le dimissioni dall’incarico di direttore diAvvenire permezzo di una lettera indirizzata al cardinale Angelo Bagnasco, cheringrazia per l’incrollabile supporto offertogli durante la crisi. «Nonposso accettare che sul mio nome si sviluppi ancora, per giorni egiorni, una guerra di parole che sconvolge la mia famiglia esoprattuttotrovasemprepiùattonitigliitaliani»,affermaneltesto.3 Il giorno seguente Vittorio Feltri scrive su il Giornale: «La

ricostruzione dei fatti descritti nella nota, oggi posso dire, noncorrispondeal contenutodegli atti processuali. […]Boffoha saputoaspettare, nonostante tuttoquello che è statodetto e scritto, tenendoun atteggiamento sobrio e dignitoso che non può che suscitareammirazione».Parolechegiungonoindubbiamentetroppotardi.L’ultimacenaNeimesisuccessivisembrachetuttivoglianodimenticareilcasoe

lasciarecheDinoBoffoescadiscena.Mailgiornalistanonèdispostoafarloemercoledì6gennaio2010

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scriveunaletteraamonsignorGeorgGänswein,segretarioprivatodipapaBenedettoXVI(vedifig.34).Dopoun breve riassunto dei fatti e qualche considerazione, nella

missiva di cinque pagine il dimissionario Boffo cerca un tacitosostegno,ancheunasolaparola,dapartedelsegretarioodelPonteficein persona. «Oggi invecemi trovo nella condizione di non potermiobiettivamente sottrarre a quanti attestano come sicuro il fatto cheVianèl’ispiratoredellavicenda»,affermaBoffoneltesto.Allostessomodo dichiara di avere capito che chi ha consegnato a Feltri ildocumentofalsoutilizzatoperlacampagnamediaticadiffamatorianeisuoiconfrontièproprioGiovanniMariaVian, ildirettorediun’altratestatadellaChiesa,delqualedice: […] non solo ha materialmente passato il testo della lettera

anonimacheagliinizidelloscorsomesedimaggioeracircolatanegliambienti dell’Università Cattolica e della Curia Romana, volta aostacolare la mia riconferma nell’organo di controllo della stessaUniversità,ossiailComitatoToniolo,mahadatoampieassicurazioniche il fatto giudiziario da cui quel foglio prendeva le mosseriguardavaunavicendacertadiomosessualità, chemiavrebbevistoprotagonista essendo io – secondo quell’odioso pettegolezzo – unomosessuale noto in vari ambienti, a cominciare da quelloecclesiastico, dove avrei goduto di colpevoli coperture per svolgereindisturbato il delicato ruolo di direttore responsabile di testatericonducibiliallaConferenzaEpiscopaleItaliana. Sui presunti motivi di Vittorio Feltri e di Giovanni Maria Vian,

spiega che quest’ultimo sperava in una sua uscita da Avvenire perevitare una campagna mediatica in un quotidiano della ConferenzaEpiscopale Italiana, tra la presidenza del cardinale Ruini e delcardinaleBagnasco. Feltri, invece, desiderava solo «svergognare chiaveva osato obiettare su alcune scelte della vita privata diBerlusconi».Inunaltrointeressanteparagrafo,Boffofariferimentoallapossibile

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partecipazionedelcardinaleTarcisioBertonealcomplotto: Non credo, per essere con Lei schietto fino in fondo, che il

cardinaleBertonefosseinformatofinneidettaglisull’azionecondottada Vian, ma quest’ultimo forse poteva far conto, come già in altrifrangenti,diinterpretarelamensdelsuoSuperiore:allontanatoBoffoda quel ruolo, sarebbe venuto meno qualcuno che operava per lacontinuitàtralapresidenzadelcardinaleRuiniequelladelcardinaleBagnasco. Un collegamento, quello tra l’iniziativa di Vian e ilcardinale Bertone, che più di qualcuno potrebbe erroneamente aversupposto, se lo stesso portavoce dell’onorevole Berlusconi, PaoloBonaiuti poteva rispondere off the record a qualche cronistaaccreditatoaPalazzoChigi:«AbbiamofattounfavoreaBertone».Daqui probabilmente il disagio che all’inizio della vicenda il premieraveva lasciato trasparire,perprenderepoipubblicamente ledistanzedallacampagnascandalistica,infineperimpegnarsiconFeltri(questoèdatocerto)perchéritrattasse.Dopoaveredescrittoidettaglidellacospirazionecontrodilui,Dino

Boffo sollecita una reazione da parte di Gänswein o del SommoPontefice: Mi chiedo invece, e ora che si fa?Monsignore,Le assicuro che

nonmuoveròunditoperchétalericostruzionedeifattisiarisaputa:isuperiori interessi della Chiesa restano per me la bussola chedeterminailmioagire.Hoperso,èvero,ilmiolavoro,eunlavoroincui credevo molto, ma non coltivo desideri di vendetta. È chiarotuttavia che ciò che è accaduto non è più oggi un segreto al«Giornale», e quindi che i retroscena della vicenda possono usciresulla stampa inqualunquemomento,nonostanteeventualipromesse.Nonmancainfattichiègiàall’operaperrisalire,coniproprimezzi,allaveritàdeifatti.Perquesto,Monsignore,ritengogiustoinformarLasu quello che ho appreso, e così in qualchemodo allertarLa su unoscenariochepotrebbetranonmoltopresentarsi.Boffo sta muovendo unaminaccia velata a Georg Gänswein o lo

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informasemplicementedell’accadutoediquellochehascopertofinoaquelmomento?Lunedì 11 gennaio, Boffo riceve una telefonata da monsignor

Gänswein. Da quanto si evince dalla seconda lettera che gli inviamartedì 12 gennaio 2010, si presume che il segretario di BenedettoXVI sia rimasto offeso dal tono usato nella missiva del 6 gennaio:«Monsignore reverendissimo, desidero anzitutto e sinceramenteringraziarLa per la carità sacerdotale e per la franchezza chemi hariservato nella telefonata di ieri, 11 gennaio 2010. Dio sa se midispiacediaverarrecatocosìtantodisturbo».SembrachemonsignorGänsweinsiarimastocontrariatodalleaccusedirettedaBoffoaGianMariaVianeaTarcisioBertone,eabbiacercatoancheluiditrovareuna spiegazione riguardo all’origine delle voci sulla presuntaomosessualitàdiBoffo.EccochecosascriveilgiornalistaaGänsweinnellasecondalettera(vedifig.35): 35. Seconda lettera di Dino Boffo al segretario del Papa, in cui

sottolinea con particolare enfasi di non essere omosessuale (12gennaio2010).Parlavamodelpettegolezzo[sullaomosessualitàdiBoffo]che,se

hocapito,sarebbecircolatogiàinqualcheUfficio,eLeraccontaiconconfidenza l’unica traccia chemi poteva in qualchemodo suggerireuncollegamento,quellachepassavapermonsignorAngeloPirovano.Mapoi,a telefonataconclusa,misonoricordato,emispiacedinonesserestatosubitopronto,che–potevaesserenel2000o2001–micapitò di sentire che un certo monsignor Pio Pinto,4 che alloralavoravasenonerroallaSacraRota,ecol[sic]qualemieroimbattutonell’anno in cui occupai un appartamentino che mi era statogentilmente offerto nelle soffitte del Palazzo di Propaganda Fide inPiazzadiSpagna,avevaparlatononpropriobenedime.Egli,untiposingolareeunpo’visionario,aveval’abitazionenellostessopalazzo,

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eogni tanto incontrandocici si soffermavaper fareduechiacchiere,conl’impegnochesaremmoandatiunaseraol’altraacenainsieme,ma la cosa ame non interessava più di tanto perché le chiacchierecurialinonsonomaistateilmioforte.Dicountiposingolare,perchénonraramentequestilasciavadiserailportonedicasasocchiusoeio,rientrando magari sul tardi, puntualmente prendevo dello spavento.Ebbene,ricordochegiànonabitavopiùlìquandoungiornomisidiceche quel sacerdote avanzava sospetti espliciti sul sottoscritto.Onestamentenonmiturbaipiùditanto,ericordodiaveredettoalmiodivertito interlocutore che Pinto probabilmente aveva scambiato lavisitaseraledialcunimieicolleghidiSat2000–latvalloraagliinizi[sic]epermeeraimportantesfruttareleoccasioniperconoscerequeiragazzi e ragazze – con chissà chi.Ma perme la cosa è finita lì, edevodirechel’avevoquasiscordata.In un altro passo, Boffo sembra riaffermare i propri commenti e

sospetticontroGiovanniMariaVian: Mi consenta tuttavia di osservare che ciò di cui Vian si è reso

purtropporesponsabilesiponeadunaltrolivello.Questisiimbatteinun foglio anonimo,vistosamente contraffatto (inqualemodulodellaRepubblica italiana l’imputazione a carico di un cinquantenne vienefattacitandoilnomeecognomedeisuoidecrepitigenitori?),oltrechecalunnioso(nellecartediTerninonsifamaiparolanériferimentoaqualsivogliacircostanzarapportabileadomosessualità,comeFeltrihadovuto prendere atto), e che cosa fa? Lo prende e lo passa – luidirettore dell’Osservatore Romano – ad un collega noto per laspregiudicatezza, dando assicurazione di autenticità, con laprospettiva che si voglia imbastire una campagna pubblica (estrumentale) contro il direttore del quotidiano cattolico. Qual è ilsensomoraleeilsentireecclesialediunataleoperazione?Adesso è chiaro che la telefonata dimonsignorGänswein aDino

Bofforiguardal’originedellevocisullasuapresuntaomosessualità. Monsignore, non Le posso nascondere che qualcosa della Sua

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cortesissima telefonata di ieri mi aveva, in un primo momento,lasciato come attonito. Ma Le assicuro, davanti a Dio, che sonosereno, e che non posso dubitare che il principio di realtà anche inquesta circostanza si affermi. Le ripeto, se io fossi un omosessuale,tantopiùunomosessualeimpenitente,davveroicolleghidellemietreredazioni con i quali ho passato ore, giorni e anni, affrontandoqualunqueargomentoemettendo inpagina leposizionidellaChiesasututtigliargomentisollecitatidall’attualità,nonsisarebberoaccortiche qualcosa non andava?Davvero avrei potuto conservare fino adoggi la loro stima di credenti e di padri di famiglia? Inoltre,Monsignore, non essendo più un giovanetto, nella mia vita sonopassato,cometutti,attraversovariambienti.Daitrentaaiquarant’annisono stato animatore del settimanale diocesano di Treviso, epresidente di un’Azione cattolicamolto vivace che faceva, per dire,unacinquantinadicampiscuolaogniestate(LeiconosceLorenzago,eccoquellaeraunadellesedideinostricampi):possibilechenessunoavessetrovatoqualcosasucuiridire?Inprecedenza,dai22ai30annifuiungiovanissimo«dirigente» (si faperdire)delCentronazionaledell’Azione cattolica (allora in via dellaConciliazione 1, presidenteera il Professor Agnes), e conme crebbero decine e decine di altrigiovani, sui quali poi Giovanni Paolo II avrebbe fatto conto perlanciare leGmg:5ancheallora,possibilechenessunoavesse trovatoqualcosa da ridire? Infine, in questi ultimi nove anni a Roma, hoabitatoinunappartamentinoricavatodaunappartamento«padronale»piùvasto,elaproprietaria,madrezelantediduefigli,quandoilmesescorso l’ho salutata per fine locazione, per poco non si metteva apiangere. Possibile che, con un’entrata dell’appartamento visibiledallasuacucina,nonabbiamaivistonulla? 36. Lettera di Dino Boffo al cardinale Angelo Bagnasco, in cui

chiedeilsuosostegnodifronteallecontinuecritichealsuosilenzio(2settembre2010).

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A quanto pare, Dino Boffo è più preoccupato di smentire ipettegolezzi sulla sua omosessualità che di chiarire la propriaposizione rispettoaquantoaccadutocon idirettorideL’OsservatoreRomano e il Giornale, che è proprio ciò che, in ultima istanza, haprovocato lesuedimissioni.Aognimodo, l’exdirettorediAvvenirenonriceverispostaaquestasecondamissiva.Casochiuso?Il caso sembra chiuso quando, durante la prima settimana del

febbraio2010,ildirettoredeilGiornale,VittorioFeltri,affermacheidocumenti usati per screditare Boffo gli erano giunti da una«personalità della Chiesa della quale ci si deve fidareistituzionalmente». Tutte le parti coinvolte nel conflitto volgonoquindi lo sguardo verso Giovanni Maria Vian, direttore deL’OsservatoreRomano,accusatodiavereconsegnatolesuddettecartecontroBoffo,anchesel’ordineèpartitodallasegreteriadiStatoedalsuotitolare,ilcardinaleTarcisioBertone.QuestaversioneèconfermatadallostessoBoffodopounpranzoin

un ristorante milanese con l’individuo che è stato il suo principale«flagello»,VittorioFeltri:«Nonl’hoincontratoperperdonare.Avevopiuttosto bisogno di capire chimi ha ucciso e chi ha armato la suamano». Il vescovoDomenicoMogavero, presidente delConsiglio per gli

affari giuridici della Conferenza episcopale italiana e difensore diBoffo fin dal primo attacco, non esita a palesare la sua seriapreoccupazionedifronteallapossibilitàchelacongiurainternapossaessere reale. Anche Vittorio Messori, prestigioso vaticanista egiornalista che intervistòGiovanniPaolo II nel 1993, crede alla tesidelcomplottocontroBoffoe,contemporaneamente,controlaCEIe,diconseguenza,anchecontroilcardinaleAngeloBagnasco.MessoridichiaraaLaStampa:Nonmi scandalizzocheaccadanocosedelgenere.Diohavoluto

affidarelasuaChiesaagliuomini,egliuominihannoilorolimiti,le

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loro debolezze, le loro miserie. Divisioni nel clero ci sono semprestate. È ingenua la pretesa di chi vorrebbe la Chiesamigliore dellealtreistituzioniumane.Ementre loscandalocontinuaacoinvolgere laSantaSede,questa

rimane in silenzio, rotto solamentedaunbrevecomunicatodipadreFedericoLombardi,incuisiassicuracheBenedettoXVIèinformatodel«possibilecomplotto».Èsoloil9febbraio2010chelasegreteriadiStato reagiscediramandouncomunicatochecontraddice l’ipotesidella partecipazione della gendarmeria vaticana e del direttore deL’OsservatoreRomano alla fuoriuscita del documento controBoffo,«attribuendoquestesupposizioniaundesideriodidiffamarelaSantaSedeeilPontefice,eauspicandolanecessitàditrovarelaveritàefaregiustizia».6 Quello stesso giorno, la presidenza della Conferenzaepiscopaleitalianarilasciaun’altradichiarazione,nellaqualesilimitaaesprimereilpropriosostegnoaquantoaffermatodallasegreteriadiStato.Il25marzo,ilConsiglioregionaledell’Ordinedeigiornalistidella

Lombardia sospende Vittorio Feltri dall’albo professionale per seimesi,perlecalunniesull’exdirettorediAvvenire,peravereviolatolasuadignitàpersonaleeilsuodecoroprofessionaleeperlarivelazionefalsamenteattribuitaaltribunalediTerni.Lasituazionerimaneinsospeso,mentreBoffocontinuaadaspettare

non tanto la giustizia divina, quanto quella umana. Giovedì 2settembrescriveunaletteraalcardinaleAngeloBagnasco,presidentedella CEI, una disperata richiesta di aiuto alle alte sfere della curiaaffinchéloriscattino(vedifig.36). Eminenza, glielo chiedo in ginocchio, se questo può aiutarLa a

intuire lo spirito con cui oso parlarLe: non crede che la Chiesadovrebbedareofareunqualchesegnoche,dalsuopuntodivista,miriabiliti agli occhi delmondo?E si possa in talmodo speraredi farscenderelafebbre…Nonlenascondoinfattil’ideachemisonofatto,e che si sono fatti anche altri di cuimi fido, ossia che a colpire la

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categoria deimiei colleghi giornalisti oggi non siano tanto le uscitepazze di Feltri o del suo dirimpettaio Travaglio, tutti li sannomisurare,ma il silenziodellaChiesa, che loro interpretano comeunfatto sospetto.Dimenticano cheLei ha parlato, e come.CheLei hafattofareunadichiarazioneanchedopoil4dicembre,quandocifularitrattazione di Feltri. Purtroppo poi c’è stata la rivelazione delcoinvolgimento superiore, eha riportato inauge in taluno i sospetti.Certo,sepotessidireche laCEImistacomunqueaiutando,sarebbeunacosadiversaegriderebbe,achivuolsapere,chenonsonoproprioabbandonatoame stesso, che laCEIa suomodomiè solidale, chesono semplicemente a casa, ad aspettare che il procedimento abbiatermine,manonmisentounreiettoagliocchidelmioexEditore…Lechiedoinpuntadipiedi:facciamouscirequestacosa(dell’articolo2,pergraziadellaCEI)cosìchecircolieraffreddiunpo’ilclima?Cisono contro-indicazioni? Forse sì…O pensa, Eminenza – e qui mifaccio davvero tremolante – che si possa risolvere, la faccenda delsegnaledadare,inaltromodo?D’altrocanto,seiooggidolanotiziacheaccettolapropostadilavorochemiprovienedallaStampa,forsechenoncisaràinquestoclimaqualcunocheobietteràchemenevadodalmioambienteperché,perché,perché.Non voglio metterLa in angustie, non voglio nulla, Eminenza.

Vorrei solo sparire, ma sparire non posso, e allora sono qui aparlarGlieneancoraunavoltaconilcuoreinmano,analizzandopassopassoconLeiquesta faccenda,chenonvuol finire (ma forse–edèl’ultimaspiegazionecheriescoadarmi–l’imbrogliochecistasottoètroppograndeperchésia frantumatoeassorbitoanonimamentenellepieghedellastoria,chepurhaunaboccabuona…).NonhoparoleperscusarmiconLei,cheèpersonaeVescovoacui

voglio molto bene, e che mi dispiace non sa quanto disturbare inquestomodo.737.BollettinoufficialedellaSantaSedeincuisiinformache,dopo

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l’Angelus del 3 luglio 1983, papa Giovanni Paolo II parlerà delsequestrodiEmanuelaOrlandi. L’aiuto della Conferenza episcopale italiana arriva lunedì 18

ottobre2010,quandoBoffovieneformalmentenominatodirettorediTV2000, canale televisivo di proprietà della CEI. Finisce in questomodolaguerraapertatralasegreteriadiStato,L’OsservatoreRomanoeilGiornaledaunlatoelaConferenzaepiscopaleitalianaeAvveniredall’altro,durataseimesiechehafattounasolavittima:ilgiornalistaDinoBoffo.

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EmanuelaOrlandi,unfantasmadelpassato

SONO trascorsi quasi trent’anni da quando la giovane EmanuelaOrlandi scomparve dalla faccia della terra, diventando uno dei piùgrandimistericheavvolgono laSantaSede.Nel frattempo, i restidiEnricoDePedis,detto«Renatino»,ilcapodellabandadellaMaglianae forse il personaggio più informato sulla sparizione della ragazza,hanno riposatonella cripta della basilica diSant’Apollinare aRomafinoal18giugno2012,insiemeconquellidelcompositoredelXVIIsecoloGiacomoCarissimi,sepoltoinquel luogo«dovesvolseilsuoaltomagisteroalserviziodellaChiesaedell’arte».Ancoraoggi,siailnomediManuelasiaquellodiDePedisrestano

impronunciabilineicorridoienellestanzedelVaticano.LanascitadiunfantasmaEmanuelaOrlandi,natail14gennaio1968,eralaquartadeicinque

figli di Maria ed Ercole, impiegato alla Segreteria di Stato. Laragazza, dai capelli castani e profondi occhi color miele, avevaterminato l’anno scolastico con splendidi voti, tre volte la settimanaandava a lezione di flauto presso la scuola di musica TommasoLudovicodaVictoria–uncentrosovvenzionatodalPontificioistitutodimusicasacra,appartenenteallaSantaSede–efacevapartedelcorodellachiesadiSant’Anna.1 Come d’abitudine, Emanuela, che viveva con la famiglia in un

appartamento all’interno delle mura vaticane, mercoledì 22 giugno1983presel’autobusinpiazzaRisorgimento,nellevicinanzedipiazzaSanPietro,perrecarsialezionedimusica.Dallafermatadell’autobusallaportadellascuoladovevapercorreresoloduecentometri,maquelgiornoarrivòtardi.Fuproprioleiaspiegareallasorellaper telefono

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che lungo il tragitto si era fermata a parlare con un rappresentantedell’azienda di cosmetica Avon. La sorella le ricordò che prima diaccettarequalsiasilavorodovevachiedereilpermessoaigenitori,maEmanuela la pregò di non farne parola con loro, perché avevaintenzionedilavoraresoloneimesiestivieasettembreriprenderelascuola.2AllafinedellalezionediflautoEmanuelaconfidòaunacompagna

diesseremoltocontentadellavoro.QuindilasalutòinpiazzaNavonaesidiresseversolafermatadell’autobuspertornareacasa.Fuvistaperl’ultimavoltamentresalivasuunaBMWnera.Daquelmomentodileinonsièsaputopiùnulla. L’indomani, intorno alle tre del pomeriggio, Ercole Orlandi si

presentòallascuoladimusicaperparlareconildirettore,ilqualeperònonfuingradodidirglichefineavessefattolaragazza.Dalìilpadresi diresse al commissariato più vicino per denunciare la scomparsadella figlia. L’agente che lo ricevette gli consigliò di aspettare altreventiquattro ore per sporgere denuncia formale, ma Orlandi non loascoltò. Emanuela fu dichiarata ufficialmente «scomparsa» dallapoliziaquellostessogiorno.Il venerdì e il sabato seguenti, 24 e 25 giugno, la notizia della

sparizione della giovane uscì sulle pagine de Il Tempo e IlMessaggero,accompagnatadallasuafotoedalnumeroditelefonodeigenitori inVaticano.SabatopomeriggioErcoleOrlandiricevetteunamisteriosachiamatadaungiovanechesiidentificòcome«Pierluigi».Lo sconosciuto sosteneva di trovarsi in piazza Navona con la suafidanzata quando aveva visto Emanuela, il pomeriggio dellascomparsa.Orlandiglichiesedidescriveredettagliatamentelafiglia:«Staturamedia, capelli corti, occhiali da astigmatismo agganciati almaglione. Inmano teneva degli spartiti e un flauto». Era lei, senzadubbio.Durante la conversazione, registratadallapolizia, il giovaneaggiunse che lui e la sua fidanzata le avevano parlato edEmanuelaaveva detto che avrebbe cominciato a lavorare per Avon per

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raccogliere i soldi sufficienti per scappare di casa.3 «Pierluigi»aggiunse che la ragazza si era presentata con il soprannome di«Barbarella», il famoso personaggio dei fumetti portato sul grandeschermoeinterpretatodaJaneFonda.Martedì28giugnoarrivòunasecondachiamata,questavoltadiun

certo«Mario»,cheaffermòdiessereilproprietariodiunbarvicinoalponteVittorioEmanueleII,ametàstradatrailVaticanoelascuoladimusica.Questi sostenne che, il giorno della scomparsa, una ragazzamoltosomiglianteaEmanuelaOrlandieraentratanelsuolocaleegliavevadettochestavapensandodifuggiredicasaconilsuofidanzatoechesarebbetornatasoloperilmatrimoniodellasorellamaggiore.Ilnome usato dalla giovane in questa occasione sarebbe stato«Barbara». Giovedì 30 giugno la capitale si risvegliò tappezzata da oltre

tremila volantini con la foto diEmanuelaOrlandi. Fino ad allora lapolizia aveva continuato a seguire la pista dell’adolescente che,arrabbiataconigenitori,scappadicasa,madomenica3luglio,dopola letturadell’AngelusdapartediGiovanniPaoloII,chiunquefossecoinvoltonelcasorimaseparalizzatonell’udireleparoledelSommoPontefice, che manifestava la sua angoscia ai parenti della ragazza(vedifig.37):Desideroesprimerelavivapartecipazioneconcuisonovicinoalla

famigliaOrlandi, la quale è nell’afflizioneper la figliaEmanuela diquindicianni,chedamercoledì22giugnononhafattoritornoacasa.Condivido le ansie e l’angosciosa trepidazione dei genitori, nonperdendolasperanzanelsensodiumanitàdichiabbiaresponsabilitàdi questo caso. Elevo al Signore lamia preghiera perché Emanuelapossa presto ritornare incolume ad abbracciare i suoi cari, chel’attendonoconstrazio indicibile.Per tale finalità invitoanchevoiapregare. La sorpresa fu assoluta: era la prima volta che qualcuno parlava

ufficialmentedi sequestroenondi scomparsa.Né lapolizia italiana

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né la gendarmeria vaticana avallarono questa nuova ipotesi, e lofecero sapere all’allora segretario di Stato, il cardinale AgostinoCasaroli.Martedì5luglio,duegiornidopoleparolediGiovanniPaoloIIin

piazzaSanPietro,lafamigliaOrlandiricevettelaprimadiunaseriedicinqueinquietantitelefonate.UnosconosciutoassicuròcheEmanuelaera nelle mani di un’organizzazione criminale che voleva comeriscatto la liberazione di Mehmet Ali Agca, il terrorista che avevasparato al Papa il 13 maggio 1981 ed era recluso nel carcere diRebibbia.4 Anni dopo, lo stesso Agca avrebbe dichiarato inun’intervistaallaRAIchelaOrlandierastatarapitadaagentibulgaridellaDarzhavnaSigurnost (i servizi segreti). Pur affermandodi nonessereaconoscenzadirettadelsequestro,sostennecheEmanuelaeravivaesitrovavasanaesalvainunconventoortodossoinBulgaria.5Latelefonataseguente,questavoltafattadirettamenteallapolizia,

fudiunuomochesi facevachiamare«l’Americano». In seguitogliagenti affermarono che in effetti il suo accento era americano, conun’inflessioneitaliana.Malacosasorprendentefuchelosconosciutofece ascoltare al telefono una registrazione della voce di Emanuela,senza fornire nessun altro dato.6 Quella sera l’Americano chiamòErcoleOrlandi, stavolta chiedendo che Emanuela venisse scambiataconAliAgca.Primadiriagganciare,glidissechesia«Pierluigi»sia«Mario»eranomembridellasuastessaorganizzazione.Comefaceval’Americanoasaperedelleprecedentitelefonatediquegliuomini,sel’informazione era nota solo alla famiglia Orlandi e alla poliziaitalianaevaticana? Mercoledì 6 luglio, uno sconosciuto chiamò l’ANSA per

comunicare che avrebbero rilasciato Emanuela in cambio dellaliberazionediAliAgca.Per dimostrare che la ragazza era effettivamente in mano loro,

avrebbero depositato un pacco chiuso con alcuni suoi oggettipersonali inuncestinodei rifiuti di fronte alla sededelParlamento.

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Effettivamente,dentrounabustatrovatanelluogoindicatodallafonteanonima,furonorinvenuteunafotocopiadeltesserinodellascuoladimusica,unaricevutadelpagamentodell’iscrizioneeunanotascrittaamanodallastessaEmanuelaOrlandi.Igenitorielasorellanonfuronoperòingradodidireconcertezzasesitrattassedellasuagrafia.Neigiorniseguentisisuccedetteroaltretelefonate,chechiedevano

tutte il rilascio del terrorista turco in cambio della liberazione dellaragazza. Tra il 10 e il 15 luglio, l’Americano fece diciassettechiamate, su una linea diretta, al cardinale segretario di Stato,Agostino Casaroli. Gli argomenti affrontati durante questeconversazionirestanounsegretoassoluto.Domenica17luglio1983,duranteunincontroconifedeliaCastel

Gandolfo, Giovanni Paolo II tornò a parlare di Emanuela dopol’Angelus:IldrammadellagiovaneEmanuelaOrlandisottrattaall’affettodei

propri cari il 22 giugno scorso è nuovamente ricordato dal SantoPadre nel corso dell’incontro con i fedeli a Castel Gandolfo per larecitadell’«AngelusDomini».Primadirivolgereilconsuetosalutoaipellegrini italiani presenti all’incontro mariano, il Papa invita allapreghieraperlagiovaneconleseguentiparole:«AncoraunavoltaviinvitoaunirviconmenellapreghieraperEmanuelaOrlandi,circalacui sorte il passare dei giorni non ha recato, purtroppo, alcunaschiarita.Con intimapartecipazionemifaccioecodella trepidazionedeigenitori:nonsiprolunghiulteriormentelosconvolgentedolorediunafamiglia,chenull’altrochiedesenondipoterlariabbracciare.Convoi supplicoDio perché la pace e la gioia possano ritornare in unacasa sulla quale da troppi giorni ormai grava una tragedia tantodolorosa».7 Il caso rimase aperto anche se non saltò fuori nessuna pista che

conducesseal luogo incuisi trovavaEmanuelaOrlandi.Nelgiugno2000 il giudice Ferdinando Imposimato, presidente onorario dellaSuprema Corte di Cassazione nonché giudice istruttore di

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innumerevolicasicollegaticonlamafia,CosaNostra,ilsequestrodiAldoMoroel’attentatocontropapaGiovanniPaoloII,assicuròchelaragazzaeravivadaqualcheparteinTurchia,protettadai«Lupigrigi»,il gruppo di appartenenza di Ali Agca, e che si era perfettamenteintegrata nella vita musulmana, abbracciandone anche la religione.Tuttavia,nonfupossibileverificarenessunadiquestedichiarazioni.Ilgiudice affermò inoltre che Emanuela Orlandi aveva vissuto perqualche tempo inunappartamentodiParigi,unapistaquestache fubattuta dalla Direction de la Surveillance du Territoire (DST), ilcontrospionaggiofrancese,senzaportareperòadalcunrisultato.8Quasiunannodopo,ilcasoOrlanditornòaoccuparetutteleprime

pagine dei giornali quando, la mattina del 14 maggio 2001, unsacerdote che spazzava l’interno della chiesa di San Gregorio VIInell’omonimavia,apochimetridallemuradelVaticano,trovòinunconfessionale uno zaino contenente un piccolo teschio privo dellamandibolainferioreeun’immaginettadipadrePio.Lastampainiziòafare supposizioni sulla possibilità che il cranio fosse quello diEmanuela,mal’analisidelDNAavrebbedimostratoilcontrario.IlcollegamentoMarcinkus-IOR-OrlandiDiverse inchieste realizzatedavari giornalisti fecero concentrare i

sospettisulpotentemonsignorPaulMarcinkus,allorapresidentedelloIOR.Eraluichesicelavadietroilsoprannome«l’Americano»echenel 1983, a pochi giorni dalla scomparsa diEmanuelaOrlandi, fecequasiunaventinadichiamate?Anchelapoliziagiunseacrederlo:gliinquirenti pensavano che, quando presumibilmente telefonavaspacciandosi per l’Americano, Marcinkus parlasse con il cardinaleCasaroli anomedellabandadellaMagliana, cheavevaprestatounaconsiderevole sommadidenaroallo IORperché fossepoi inviataalsindacatopolaccoSolidarnos´c´diLechWale?sa.Lapoliziacercòdiarrestare Marcinkus per interrogarlo ma Giovanni Paolo II non lopermise, concedendogli l’immunità diplomatica persino quando,ormai in pensione, divenne parroco di una piccola chiesa

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dell’Arizona.Nessunopotétoccarlo.Nei primi mesi del 2008, attraverso alcuni informatori

dell’organizzazione criminale, la polizia scoprì che lo IOR dovevaun’enorme somma di denaro alla banda della Magliana e che ilsequestro di EmanuelaOrlandi era unmodo per obbligare la bancavaticanaapagare ildebito.Ancoraunavolta lastampapuntò ilditocontro il discussoPaulMarcinkus, la cui immagine fuulteriormentedanneggiata dall’entrata in scena di Sabrina Minardi, l’amante delpotentebossdellabandadellaMaglianaEnricoDePedis.Ladonnaraccontòallapoliziacheavevailcompitoditrovaregiovaniragazzeamonsignor Marcinkus per le sue orge e sostenne che questi fossecoinvoltonelsequestrodiEmanuelaOrlandi.Loscandaloeraservito.Il 25 giugno 2008, il direttore della sala stampa della Santa Sede,padre Federico Lombardi, rilasciò un comunicato con la seguentedichiarazione: La tragica vicenda della scomparsa della giovane Emanuela

Orlandi (1983) è tornata di attualità nel mondo dell’informazioneitaliana.38.RaccomandazionealPapasull’Angelusdel18dicembre2011e

sull’inopportunitàdicitareilcasodiEmanuelaOrlandi.Colpisceilmodoincuiciòavviene,conl’amplissimadivulgazione

giornalistica di informazioni riservate, non sottoposte a verificaalcuna, provenienti da una testimonianza di valore estremamentedubbio. Si ravviva così il profondissimo dolore della famiglia Orlandi,

senzadimostrare rispetto eumanitànei confronti di persone chegiàtantohannosofferto. Si divulgano accuse infamanti senza fondamento nei confronti di

Sua Eccellenza Monsignor Marcinkus, morto da tempo eimpossibilitatoadifendersi.

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Non si vuole in alcun modo interferire con i compiti dellamagistratura nella sua doverosa verifica rigorosa di fatti eresponsabilità.Maallostessotempononsipuònonesprimereunvivorammarico e biasimo per modi di informazione più debitori alsensazionalismo che alle esigenze della serietà e dell’eticaprofessionale.9IllegamebandadellaMagliana-Orlandi Enrico De Pedis fu assassinato a colpi di arma da fuoco il 2

febbraio1990,sullaportadelnumero65diviadelPellegrino,vicinoaCampode’Fiori.Lasuamorteposefineaquattordiciannidipoterenelmondodellacriminalità romana.Comesièdetto,«Renatino» fusepolto con tutti gli onori nella basilica di Sant’Apollinare; UgoPoletti, allora presidente della Conferenza episcopale italiana,cardinale vicario di Roma e confessore del Sommo Pontefice, lodefinìun«grandebenefattoredeipoveri».Manondissechelavedovagli aveva consegnato la somma di 660.000 euro in diamanti per fartrasferirelasalmadalcimiteromonumentalediRomaallacriptadellabasilicadiSant’Apollinare.Inquestomodo,peroperaegraziadiuncardinale della Chiesa cattolica, un boss della malavita avrebbecondiviso l’eterno riposo con insigni membri della gerarchiaecclesiastica.Senzadubbio,DePedissiportònellatombaiprincipalisegretichecircondavanoilcasoOrlandi.LabandadellaMagliana,moltoattivaneglianniSettantaeOttanta,

era dedita ad attività delinquenziali come corruzione di politici,scommesse illegali, usura, falsificazione di titoli, traffico di droga,sequestro di persona, riciclaggio di denaro sporco e omicidi sucommissione.10FuinoltrecollegataagravifatticriminalinonsoloinItaliamaancheinVaticano,eaorganizzazionicomeloIOR,laP2eilBancoAmbrosiano, ed ebbe un ruolo nell’assassinio del giornalistaMino Pecorelli, nel casoCalvi, nel sequestro e nellamorte diAldoMoro, nell’attentato alla stazione di Bologna e nella scomparsa diEmanuelaOrlandi.11

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Nel2012AntonioMancini,exmembrodellabanda,hadichiaratoalla stampa che la giovane sequestrata nel 1983 era stata uccisa pervendicarsi della perdita dei fondi depositati presso lo IOR. SecondoMancini, Emanuela era rimasta in ostaggio solo due giorni, fino aquando l’organizzazione aveva scoperto che la banca vaticana nonaveva intenzione di restituire gli oltre 200 milioni di dollariappartenenti alla mafia romana andati perduti con il fallimento delBanco Ambrosiano. A quel punto la ragazza era stata giustiziata.Mancini ha inoltre assicurato che era Enrico De Pedis a guidare lamisteriosaBMWnerasucuialcuni testimoniavevanovistosalire laOrlandiilgiornodellasuascomparsa. La credibilità diMancini è risultata piuttosto dubbia, soprattutto

quando, in una seconda dichiarazione, l’uomo ha affermato chel’adolescente era stata sequestrata dalla banda dellaMagliana comepiacere personale di De Pedis al cardinale Ugo Poletti, senza peròspiegare ilmotivodiunsimile favoreauncosìaltoesponentedellacuriaromana.Lesueeranoforsesolocongetture?Testimonescomodooschiavasessuale?BenedettoXVIsièrifiutatodichiarireilcasoOrlandifindaquando

sièinsediatosullacattedradiSanPietro.QuestohafattosìchePietroOrlandi,fratellodiEmanuela,il9dicembre2011dichiarasse:«Sperosi trovi il coraggioper abbatterequelmurodi silenzioeomertà chec’è sia in Vaticano sia nello Stato italiano su questo bruttissimointreccio.Hannoinsabbiatoenascostoquestastoriaatuttiicosti».12 Per spiegare la legge di omertà che esiste dentro le mura del

Vaticano sul caso Orlandi basterebbe prendere come esempio ildocumento segreto datato sabato 17 dicembre 2011, scritto daGiampiero Gloder, un religioso incaricato di redigere i discorsi delPapa,eindirizzato«allacorteseattenzionedimonsignorGänswein»,il segretario del Papa, in cui si raccomanda al Sommo Pontefice dinonmenzionare il casoOrlandi nell’Angelus del giorno dopo (vedifig.38).Incalcealfoglioappareiltimbro«VistodalSantoPadre,17

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dicembre 2011», che dimostrerebbe il consenso di Benedetto XVIrispettoaquestascelta:ineffetti,il18dicembre2011ilPapanonfecealcunriferimentoalcaso.13 Il 16 aprile 2012, in risposta alle recenti notizie apparse sui

quotidiani,ildirettoredell’ufficiostampadellaSantaSedehaemessoun lungo comunicato sul casoOrlandi, Ecco alcuni degli stralci piùrilevantideltestodipadreFedericoLombardi: È giusto ricordare anzitutto che il papa Giovanni Paolo II in

persona si dimostrò particolarmente coinvolto dal tragico sequestro,tanto che intervenne diverse volte (ben otto in meno di un anno!)pubblicamente con appelli per la liberazione di Emanuela, si recòpersonalmenteavisitarelafamiglia[…].Aquestoimpegnopersonaledel Papa è naturale che corrispondesse l’impegno dei suoicollaboratori. Il cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato equindiprimocollaboratoredelPapa,seguìpersonalmentelavicenda,tanto che, com’è noto, si mise a disposizione per i contatti con irapitoriconunalineatelefonicaparticolare.[…] Anche nella seconda fase dell’inchiesta – anni dopo – le tre

rogatorie indirizzate alle Autorità vaticane dagli inquirenti italianitrovarono risposta. Come domandato dagli inquirenti, numerosepersonefuronointerrogateinVaticano,elelorodichiarazionifuronoinviatealleautoritàrichiedenti.[…]Irelativifascicoliesistonotuttorae continuano a essere a disposizione degli inquirenti. È anche darilevarecheall’epocadelsequestrodiEmanuela,leAutoritàvaticane,inspiritodiveracollaborazione,concesseroagliinquirentiitalianiedalSISDEl’autorizzazioneateneresottocontrolloiltelefonovaticanodella famiglia Orlandi e ad accedere liberamente in Vaticano perrecarsi presso l’abitazione degli stessi Orlandi, senza alcunamediazione di funzionari vaticani.Non è quindi fondato accusare ilVaticano di avere ricusato la collaborazione alle Autorità italianeprepostealleindagini. La sostanza della questione è che purtroppo non si ebbe in

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Vaticanoalcunelementoconcretoutile[…]dafornireagliinquirenti.A quel tempo leAutorità vaticane, in base aimessaggi ricevuti chefacevano riferimento ad Ali Agca – che, come periodo, coinciseropraticamente con l’istruttoria sull’attentato al Papa – condiviserol’opinione prevalente che il sequestro fosse utilizzato da una oscuraorganizzazionecriminaleperinviaremessaggiodoperarepressioniinrapporto alla carcerazione e agli interrogatori dell’attentatore delPapa.Nonsiebbealcunmotivoperpensareadaltripossibilimoventidel

sequestro.L’attribuzionediconoscenzadisegretiattinentialsequestrostessodapartedipersoneappartenentialleistituzionivaticane,senzaindicare alcun nominativo, non corrisponde quindi ad alcunainformazione attendibile o fondata; a volte sembra quasi un alibi difronteallosconfortoeallafrustrazioneperilnonriuscireatrovarelaverità.Inconclusione[…]nonrisultachesiastatonascostonulla,néche

vi siano in Vaticano «segreti» da rivelare sul tema. Continuare adaffermarloèdeltuttoingiustificato. Infine, poiché la collocazione della tomba di Enrico De Pedis

presso laBasilicadell’Apollinarehacontinuatoecontinuaadesseremotivo di interrogativi e discussioni – anche a prescindere dal suoeventualerapportoconlavicendadelsequestroOrlandi–siribadisceche da parte ecclesiastica non si frappone nessun ostacolo a che latomba sia ispezionata e che la salma sia tumulata altrove, perché siristabilisca la giusta serenità, rispondente alla natura di un ambientesacro.14 In realtà, ciò che padre Lombardi ottiene con queste parole è di

mettereinseriadifficoltàlaSantaSede,poichéammetteapertamentecheilVaticanoavevaavviatoun’inchiestapropria.Comesièdettoinprecedenza,undettagliosorprendentefucheil3luglio,pochigiornidopo la scomparsa di Emanuela, Giovanni Paolo II parlasse di«sequestro» prima che ci fosse stata una telefonata dei presunti

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rapitori.Aquestobisognaaggiungere la resistenzadellaSantaSede,per quasi trent’anni, a consegnare i nastri con le registrazioni delleconversazioni tra il cardinale Casaroli e il famoso Americano, el’opposizione del cardinaleGiovanniBattistaRe alla richiesta del 2marzo 1994 del giudice Adele Rando di interrogare i cardinaliAgostino Casaroli, Martínez Somalo, Angelo Sodano e DinoMonduzzi, prefetto dellaCasa pontificia, presso cui lavoravaErcoleOrlandi.Nel 1986, a frontedi una richiestadi indagine aperta dal giudice

IlarioMartella,ilVaticanodichiaròchelaSantaSedenoninvestigavamaisufattiaccadutisulsuoloitaliano,ricordandocosìcheEmanuelaerastatarapitainItaliaenoninVaticano.Madueeventismentisconoquesta affermazione: il primo risale all’11 luglio1983,quandoebbeluogo un incontro segreto tra Vincenzo Parisi, vicedirettore delSISDE, e il prefetto dellaCasa pontificia.Alcuni anni dopo, Parisi,ammettendo che il colloquio era rimasto un segreto per più di diecianni, asserì che sul casoOrlandi inVaticano era statamessa in attouna «sofisticata operazione di disinformazione e depistaggio», allaqualegliambientidellaSantaSedenoneranoestranei.15Interrogatosuquell’incontro,Monduzzidichiaròchenoneramaiavvenuto.16Ilsecondoepisodioavvennenell’ottobre1993,comeconseguenza

delle intercettazioni telefoniche incui si scoprì cheRaoulBonarelli,viceispettore della gendarmeria vaticana, aveva ricevuto la seguentechiamata proprio un giorno prima della sua deposizione davanti aimagistrati:BONARELLI:Pronto?SCONOSCIUTO:Raoul.BONARELLI:Sì.SCONOSCIUTO:Tipassoilcapo.CAPO:Pronto!BONARELLI:Sì,dica…

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[…] CAPO: Che sai di Orlandi? Niente…Noi non sappiamo niente.

Sappiamodaigiornali,dallenotiziechesonostateriportate.Delfattocheèvenutofuoricheèdicompetenzadelleautoritàitaliane.BONARELLI:Ah,cosìdevodire? CAPO: Be’… Che ne sappiamo noi? Tu dici: «Io non ho mai

indagato».L’ufficiohaindagatoall’interno…NondirlocheèandatoallaSegreteriadiStato.BONARELLI:No,no…Ioall’interno[delVaticano]nondevodire

niente.Niente.CAPO:All’esterno,però…cheèstatalamagistraturavaticana…se

neinteressalamagistraturavaticana…tradiloro…Nulla,tunonsainulla!BONARELLI: Cioè se mi dicono però se sono dipendente del

Vaticano, che mansioni svolgo… Non so, dovranno identificarmi,saprannochisono…CAPO:Oh, lo sapranno, perché lavori per la sicurezzadellaCittà

delVaticano,tuttoqui.BONARELLI: Eh… va bene, allora domani mattina vado a fare

questatestimonianza,poivengo,vero?CAPO:Poivieni.Quandoil«capo»dicealviceispettoredellagendarmeriavaticana

che «l’ufficio ha indagato all’interno», conferma che la Santa Sedeaveva davvero aperto un’indagine sul caso della scomparsa diEmanuelaOrlandi.17 Altri due fatti verificatisi nel 2010 tornano a far parlare della

vicenda. Ilprimoè ladichiarazionedel terroristaMehmetAliAgca,fatta il9novembreallaTRT,la televisioneturca, incuiassicuracheEmanuela è prigioniera del Vaticano e vive come religiosa in unmonastero cattolico di un Paese dell’Europa centrale. Il terroristasostiene inoltre che la famigliaOrlandipuòandarea trovarlama lei

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nonvuole.IlsecondoèlatestimonianzadiunexmembrodelSISMI,secondo cui Emanuela è ancora viva ed è chiusa in un manicomiolondinese, sedata e controllata da un’équipe medica, sotto lasorveglianzadeiservizidiintelligenceinglesi.Necircolanodistorieeleggende! Nel maggio 2012 il caso è salito nuovamente agli onori della

cronaca. Questa volta, a suscitare una nuova polemica è stato ilfamoso esorcista del Vaticano, padre Gabriele Amorth, divenutofamosoperlesuedichiarazioniprovocatorieprimasulloyoga,daluidefinito «satanico» perché porta all’induismo, e poi sulla saga diHarryPotter,etichettatacome«pericolosa»inquantospingeibambiniacredereciecamentenelpoteredellamagia.AmorthhaaffermatocheEmanuela Orlandi era stata sequestrata da due membri dellagendarmeria vaticana per essere trasformata in schiava sessuale,destinata a una cricca di pederasti formata da potenti membri delVaticano,echenoneramaiuscitadallemuradellaSantaSede.EccochecosahadettoaLaStampa: Venivano organizzati festini nei quali era coinvolto come

«reclutatorediragazze»ancheungendarmedellaSantaSede.RitengocheEmanuelasiafinitavittimadiquelgiro.[…]Homotivodicredereche si sia trattatodiuncasodi sfrutttamento sessuale. […]Nelgiroeracoinvoltoanchepersonalediplomaticodiun’ambasciatastranierapressolaSantaSede.18 A tal proposito risulta interessante la dichiarazione di Ercole

Orlandi,resaalgiudiceistruttoredelcaso,secondocuilaseradel26giugno 1983 presso la sua abitazione in territorio vaticano sipresentarono due agenti del SISDE, che affermarono di chiamarsiMarioVulpiani eGiulioGangi. «Midissero che eranodelSISDEechestavanofacendoun’indaginesullatrattadellebianche»,spiegòilpadrediEmanuela.Il14maggio2012lapoliziahadecisodiesumareilcorpodiEnrico

De Pedis, dopo avere ricevuto una soffiata secondo cui all’interno

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dellatomba,situatanellacriptasottol’altare,cisarebberostatiirestidi EmanuelaOrlandi e non quelli di «Renatino». Sono state trovatealcune ossa del XX secolo che sono ancora al vaglio degliinvestigatoriperstabiliresesitrattiomenodiquellediEmanuela.19Uncontroversolibropubblicatonel2012dellagiornalistaRoberta

Hidalgo, autrice delle famose fotografie di Giovanni Paolo II nellapiscinadiCastelGandolfo,sostienecheEmanuelaOrlandi,cheoggiavrebbe quarantacinque anni, è ancora viva, ha assunto una nuovaidentitàeviveconlaziaall’internodellemuravaticaneinunaretedigrandesegretezzatessutadallasuastessafamigliaedaimembridellacuriaromana.20Sonotrascorsiquasitrent’annidallasuascomparsa,maancoraoggi

continuanogliavvistamentielecongetturesullafinedellaragazzaesulle possibili persone implicate nel suo sequestro. Il caso Orlandirimaneaperto… 39. Documento «riservato» per Benedetto XVI, redatto da

monsignorDominiqueMamberti,segretarioperirapporticongliStatidella segreteriadiStato,contenente suggerimenti sugliargomentidaaffrontarecon ilpresidentedellaRepubblicaGiorgioNapolitano (19gennaio2009).

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Vatileaks,documentiperunoscandalo

LEcartefiltrateallastampanelcosiddetto«casoVatileaks»hannoportatoallaluceunaseriediquestionichefinoaquelmomentoononesistevano, o di cui semplicemente non si parlava: i complicatirapportitral’ItaliaelaSantaSede,lepressionidapartediBruxellesaffinchél’ItaliaaumentileimpostesuibenidellaChiesa,incidenticonla polizia vaticana, richieste di gruppi terroristici affinché la SantaSede medi con un determinato governo, tentativi di manipolazionedellefinanzevaticane, lotte trafazionicardinalizie,recriminazionialPapadapartediqualcheordinereligioso,adolescentiscomparsecheèmeglio non nominare, minacce di rappresaglie internazionali se labanca vaticana non diventa un’istituzione limpida e trasparente,denunce da parte di alti membri della curia di casi di sperpero,corruzioneecattivagestione,vereeproprie«pugnalateallespalle»tradirettoridigiornalicattolici,persinounacospirazioneperuccidereilSantoPadre…Questi sarebbero alcuni dei controversi casi di cui si parla nei

documenti del Vatileaks. Ma, come ha detto una volta un espertovaticanista, queste pagine classificate come «segrete» o «riservate»dimostrano ancora una volta che, nonostante il Pontefice regni conl’aiutodiDioedelloSpiritoSanto,governaancheunPaesediuomini,moltideiqualimossidall’ambizioneedallasetedipotere. 40. Relazione del capo della gendarmeria vaticana, Domenico

Giani, sul caso dell’auto della Santa Sede crivellata di colpi il 9dicembre2009(10dicembre2009).Vaticano-Italia,unarelazione«fraterna»ecomplicata

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SebbeneirapportitralaSantaSedeel’Italianonsianosemprestatitranquilli, non si è mai permesso che la corda diplomatica sispezzasse.Sono trascorsipiùdicentoquarantadueannidaquando, il20settembre1870,lafanteriaitalianaentròdallabrecciadiportaPiamettendofineagliStatipontifici.DaallorailVaticanohacontinuatoafarepressionisull’Italiasudiversitemi,comedimostraildocumentodel19gennaio2009redattodamonsignorDominiqueMamberti,capodella diplomazia vaticana, contenente le raccomandazioni cheBenedetto XVI avrebbe dovuto fare al presidente della RepubblicaGiorgioNapolitanodurantelacenaincuisisarebberoincontrati,pocotempodopo(vedifig.39).Ilmemorandum,diduepagine,èdivisoinquattro punti: il primo è una breve biografia del presidente dellaRepubblica;ilsecondoriguarda«alcunitemidiinteresseperlaSantaSedeelaChiesainItalia»;ilterzo«alcunitemidipoliticaestera»eilquartoargomentichenecessitanodi«alcunichiarimenti».Il secondopunto tratta concisamentequestioni come la famiglia, i

temi etici, la parità scolastica e la situazione socio-economica ingenerale.MambertisuggeriscealPapacheilVaticanodeveevitareatuttiicostiun’«equiparazione»deimatrimoniconaltritipidiunione,lamentandosi delle dichiarazioni fatte in questo senso dagli alloraministriRenatoBrunetta eGianfrancoRotondi.Gli consiglia inoltredi mostrarsi fermamente contrario a qualsiasi forma di eutanasia einfinediesprimerelapreoccupazionedellaSantaSedeperiltaglioaifondi destinati alle scuole paritarie e per le ripercussioni della crisieconomicasull’accoglienzaagliimmigrati.Al terzo punto, Dominique Mamberti raccomanda al Papa di

affrontare laquestionedelconflitto inMedioOrientee lasituazionesempre più tesa nel continente africano, sottolineando la condizionedei religiosi in Kenya, dove due suore sono ancora nelle mani deirapitorieunmissionarioèstatoucciso. 41.TarcisioBertone, segretariodiStato, scrive allanunziaturadi

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MadridsullaposizionedellaSantaSederiguardoall’ETA(10gennaio2011). Ilquartopuntoècostituitosolodaduechiarimentiche ilSommo

Ponteficedeve fareaNapolitano riguardoaundiscorsopronunciatodal presidente della Camera, Gianfranco Fini, sulla posizione dellaChiesa in merito alle leggi razziali imposte durante la dittatura diMussolini. Mamberti dice al Papa di ricordare al presidente dellaRepubblica le chiare condanne espresse a suo tempo da Pio XI edall’allora arcivescovo di Milano, il cardinale Ildefonso Schuster.Nella sezione b), monsignor Mamberti parla di una «polemicamediatica», riferendosi probabilmente alla questione del pagamentodell’ICI(poiIMU)dapartedellaChiesa,dicuiancorasidiscutesuimezzidicomunicazione.«Allarme,Roma:cihannosparato»Laseradimercoledì9dicembre,dueveicolicontargadellaSanta

SedeesconodallaportadiSant’AnnaesidirigonoversoviaAureliaantica,oltreTrastevere.La lorometaè il ristoranteDaArturo.Sulledueautoviaggianoilviceispettoreediversimembridellagendarmeriavaticana, oltre a due funzionari dell’Interpol che si trovano inVaticanoperunavisitaistituzionale.Sonolenoveeunquartodisera,quandoidueveicoliparcheggianodavantiallocale. Un’ora e mezzo dopo, i commensali lasciano il ristorante e si

dirigonoversoleauto,entrambetargateSCV:unaècrivellatadicolpid’arma da fuoco. L’agente al comando della comitiva si mette incontatto con Domenico Giani, ispettore generale della gendarmeria,che arriva trentaminuti dopo.Giani ha assunto il ruolo dimassimoresponsabile della polizia vaticana il 3 giugno 2006, quando il suopredecessore,CamilloCibin,èandato inpensionedopo trentacinqueannidiservizioalledipendenzedelSantoPadre.Quando Giani giunge sul posto, ci sono già due pattuglie dei

carabinieri; saranno loro a occuparsi delle indagini, perché il fatto èavvenuto in territorio italiano.Giani, exmaresciallodellaguardiadi

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finanza,convince l’ufficiale incaricatoasveltire l’indagine, inmodoche l’auto sia restituita il prima possibile al Vaticano. Il giornoseguente, giovedì 10 dicembre 2009, l’ispettore generale scrive undettagliato rapporto di due pagine sull’accaduto, classificato come«riservato»eindirizzatoamonsignorGiovanniBecciu,sostitutodellasegreteriadiStato(vedifig.40),dovesiconclude: 42.Nota diEttoreGottiTedeschi, presidente dello IOR, aGeorg

Gänswein, segretariodelPapa, su importanti temi finanziari (giugno2011). Dalla dinamica del fatto, emerge l’ipotesi che a compiere l’atto

vandalico sia stato uno squilibrato, che transitando occasionalmentesu via Aurelia Antica, notando un’autovettura con targa vaticana,abbia voluto compiere un gesto dimostrativo o intimidatorio, spintoquasisicuramentedarisentimentidicaratterepersonale.Aconfermachecontuttaprobabilitàsiètrattatodiunfolle,ilfatto

che, stando a quanto affermato dagli esperti balistici, l’autore delgesto ha rischiato molto per la sua incolumità a spararesull’autovettura così da vicino, nonostante il modesto calibro dellepallottole.Sitrasmetteinallegatolarelativadocumentazionefotografica.1 Meno di ventiquattro ore dopo, una pattuglia dei carabinieri

consegnailveicolotargatoSCV00953aunagentedellagendarmeriavaticana.L’indaginesull’autoredeglisparièancoraaperta.Messaggiochiaro:noall’ETA Lunedì e martedì 3 e 4 gennaio 2011, la segreteria di Stato del

Vaticano riceve unmessaggio cifrato dalla nunziatura diMadrid, incuisi sollecitano istruzioniprecise riguardoalla richiestadelgruppoterroristabascoETAche laSantaSedefacciada intermediario inunpossibile negoziato con il governo spagnolo. Nel testo, il nunziomonsignor Renzo Fratini afferma che l’ETA ha chiesto che la sede

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apostolica situata in calle Pio XII a Madrid diventi lo scenario diquesto «possibile» negoziato. La risposta tarda ad arrivare emonsignor Fratini invia un’e-mail al cardinale Tarcisio Bertone,mettendoincopiailsostitutodellasegreteriaemonsignorDominiqueMamberti, segretario per i rapporti con gli Stati della segreteria diStato. Sebbene dapprima il Vaticano non risponda, sabato 8 gennaio il

gruppo terroristabasco rilasciauncomunicato:«L’ETAhadecisodidichiarare un cessate il fuoco generale e permanente, che saràverificabiledallacomunitàinternazionale.Questoèilfermoimpegnodell’ETA nel processo verso una risoluzione permanente e verso lafinediunconfrontoarmato».2Inquestoprocesso,«verificabiledallacomunitàinternazionale»,il

gruppoterroristahacercatodicoinvolgerelaSantaSede,maRomahadeciso di non accettare il ruolo di mediatore, tanto meno senzaconsultarsi prima con il governo di JoséLuisRodríguezZapatero econ il suo vicepresidente e ministro degli Interni Alfredo PérezRubacalba, ma anche con monsignor José Ignacio Munilla,arcivescovodiSanSebastián,econJaimeMayorOreja,exministrodegliInterniemembrodelParlamentoeuropeo.La risposta della Santa Sede, firmata dal cardinale segretario di

StatoTarcisioBertone,arrivaallanunziatura lunedì10gennaio,duegiornidopoilcomunicatodell’ETA,permezzodelmessaggiocifratonumero204(vedifig.41).Dalgiornodelladichiarazionedellatreguaaoggi,l’ETAnonhapiù

commesso alcun atto terroristico. Fino a questo momento le suevittime sono state 846, tra civili, agenti della guardia civile, dellapolizia nazionale, statale, ertaintzas (agenti della polizia basca),giudici,avvocatiepolitici.43. Relazione di Ettore Gotti Tedeschi al cardinale Bertone sulle

intenzioni della Comunità Europea di opporsi all’esenzione dell’ICI

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suibeniimmobilidellaChiesa(30settembre2011).Comandal’economia,anchedifronteaDioAgiugno2011,ilpresidentedell’Istitutoperleoperedireligione,

l’ancorarispettatoEttoreGottiTedeschi,scriveunbreveriassuntosudiversi aspetti economici che interessano il mondo in generale e laSantaSedeinparticolare.Ildocumento,diduepagine,èindirizzatoalsegretario privato del Papa e riporta questa intestazione: «Notasintetica su temi economici interessanti laSantaSede.RiservataperMons. Georg Gänswein. Da parte di Ettore Gotti Tedeschi». Ilbrillanteeconomistafaunasintesichiara,breveeconcisanonsolosucome la crisi economica stia interessando l’Occidente cristiano,sempre più povero, e l’Oriente non cristiano, sempre più ricco, maanchesucomequestasituazionefiniràconilripercuotersiseriamentesulleentratedellaSantaSede,consideratoche«il‘laicismo’potrebbeprofittarnepercreareunaseconda‘questioneromana’diaggressioneai beni della Chiesa (attraverso tasse, cessazione privilegi,esasperazionecontrolli,ecc.)».Dopouna«Premessa»(vedifig.42),ilbanchierepassaalle«Considerazionidimassima»: Ritengo sia il momento di prestare la massima attenzione al

problemaeconomiconelsuoinsiemeediaffrontarlonellasuarealtà(comestofacendoconSERilSegretariodiStato).Ciòdefinendounaveraepropria«reazionestrategica»ecostituendounOrganocentralespecificamentededicatoal temaeconomico (unaspeciediMinisterodell’economia) orientato a valorizzare le attività economiche giàdisponibili, a svilupparne di nuove e a razionalizzare costi e ricavi.Tutto ciò sia pressogliEnti centrali dellaSantaSede, chepresso leIstituzioni (Enti e Congregazioni) destinate ad attività economiche,chepressoleNunziatureeDiocesi.Ovviamenteconcriteridifferenti: – a livello di Enti centrali della Santa Sede vanno definiti gli

obiettivi e le strategie di valorizzazione risorse per i maggiori Enti(qualiIOR,Apsa,PropagandaFide,Governatorato).Inpraticaalfinedistabilirecomevalorizzareibeni,crescereiricavi,ridurreicostie

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minimizzareirischi.–AlivellodiEntieCongregazionivannodatiindirizziesupporti

perdifendereleloroattivitàeconomicheeproteggereiloropatrimoni(anchecreandoappositifondiimmobiliariperes.). – A livello di Nunziature e Diocesi vanno solamente proposte

attivitàdiformazione,assistenzaeconsulenza.Èauspicabilechequesta«emergenza»possaessersensibilizzataa

vari livelli. Potrebbe esser opportuno perciò pensare di creare unaCommissione(instaffalSegretariodiStato)cheraggruppiimassimiresponsabili degli Enti centrali della Santa Sede, nonchérappresentanti degli altri (Enti,Congregazioni,Nunziature,Diocesi),alfinedistabilireleazioninecessarie.Sintesiriassuntiva –Aseguitodelprocessodiglobalizzazioneecrisieconomica, il

mondo che deve essere ancora cristianizzato è quello che stadiventando «ricco» e quello già cristianizzato, che era ricco, stadiventandopovero.ConconseguenzeanchesullerisorseeconomicheperlaChiesa. –La«questioneromana»delXXIsecolononsarànell’esproprio

dei beni della Chiesa, ma nella perdita di valore degli stessi, neiminori contributi per impoverimento delmondo cristiano, nella finedeiprivilegienellemaggioritasseprevedibilisuibenidellaChiesa.–Ilproblemadell’uomodeipaesiexricchipuòdiventarepiùgrave

di quello dei paesi poveri perché si è rotto l’equilibrio nelle sue tredimensioni economiche (produttore, consumatore, risparmiatore-investitore).3 Il presidente dello IOR ha ragione ad affermare che la crisi

provocherà maggiori pressioni sulla Santa Sede riguardoall’imposizione di più tasse sui beni della Chiesa. Le sue ipotesi,infatti,sarannoconfermatesoloalcunimesipiùtardi.

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44. Domenico Giani, capo della gendarmeria vaticana, chiedeudienza al segretario del PapamonsignorGeorgGänswein per tuttaunaseriedipersonalità(19ottobre2011).L’ICIolavita Il 30 settembre 2011, esattamente tre mesi dopo avere scritto la

relazione indirizzata amonsignorGänswein,Gotti Tedeschi stila unaltrodocumento«riservato e confidenziale»,questavolta indirizzatoal segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone.Nelmemorandum,composto da una sola pagina, il «banchiere di Dio» sottolineachiaramentelepressionichel’UnioneEuropeaeilsuocommissario,ilsocialistaJoaquínAlmunia,stannoesercitandosulgovernoitalianoaffinché pretenda dalla Chiesa il pagamento dell’ICI per tutte leproprietà immobiliari destinate a fini «commerciali», come scuole eostelli(vedifig.43).GottiTedeschisifasostenitorediunduplicenegoziato:SantaSede

(monsignorRivella)-governo italiano (EnricoMartino, delministerodel Tesoro) e Santa Sede (Gotti Tedeschi in persona)-Bruxelles (ilcommissarioJoaquínAlmunia).Lasuastrategiaprevedediaccettareil pagamento dell’ICI di quelle proprietà della Chiesa che abbianocaratterechiaramentecommerciale,ma«apartiredal2011»enonconeffettoretroattivodal2005al2011.IlgovernodiSilvioBerlusconi,ormaiagonizzante,sceglieEnrico

Martino come mediatore perché i negoziati tra Roma e San Pietroavvengano delicatamente e nellamanierameno traumatica possibileper il Vaticano. Martino, infatti, è nipote del cardinale RenatoMartino, ex nunzio apostolico nei Paesi asiatici ed ex presidente didiversePontificiecommissioni,orainpensione.Laquestionedelpagamentodell’ICIdapartedellaChiesacattolica

è, per di più, un importante punto di disaccordo in altre nazionieuropee tradizionalmente cattoliche, come ilPortogallo e laSpagna.Difatto,lapolemicaètuttoraaperta.

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45.OrdinedimonsignorGänsweinaldirettoregeneraledello IOR,Paolo Cipriani, di trasferire fondi dal conto della FondazioneRatzinger presso lo IOR a un conto della stessa fondazione in unabancadiMonaco(9dicembre2011).«Un’udienza,monsignore»Mercoledì 19 ottobre 2011 l’ispettore generale della gendarmeria

vaticana inviaunanota amonsignorGeorgGänswein, in cui chiedeudienza per sei persone: un membro della curia, un carabiniere equattrorappresentantididiversecaseautomobilistiche.Il primo, il prefetto Salvatore Festa, è incaricato di coordinare le

azioni tra lapolizia italianadistaccata inVaticanoe le autoritàdellaSanta Sede. Festa deve discutere con il segretario Gänswein sullascortadafornireapapaBenedettoXVIall’internodellemuravaticaneduranteglieventipubblici,soprattuttodopo l’incidenteavvenutonelgennaio2011,quandolagiovanesvizzeraSusannaMaiolohaspintoilSommoPontefice.Ecco che cosa ha dichiarato Salvatore Festa in un’intervista a

L’OsservatoreRomano: La prima cosa che insegniamo ai nostri uomini è proprio come

garantire sicurezza al Papa senza impedirgli di compiere la suamissione tra lagente.Nonsipuò impedirealPonteficediaccostarsialletransenneodifermarsipersalutareobenedirechivuolelui,chilocerca,chi lochiama.Perquestomotivogliagentidelcerchiostrettoattornoaluihannodellecompetenzeparticolari,acquisitegrazieaunaformazionespecificaperirepartidellescorte.4IlsecondodellalistaèilgeneraledeicarabinieriCorradoBorruso,

chedesiderasoloportareisuoirispettialsegretariodelPapa.Glialtriquattro sono rappresentanti di case automobilistiche che voglionoparlareconmonsignorGänsweinperdiversimotivi,dalladonazionediveicoliamiglioramentidella«papamobile»(vedifig.44). Alla fine del documento, l’ispettore generale Domenico Giani

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informaGänswein cheparteciperà come rappresentante della poliziavaticanaall’ottantesimaassembleageneraledell’Interpol,chesi terrànella capitale del Vietnam dieci giorni dopo. I corpi e le forze disicurezzadelVaticanofannopartedell’Interpoldal7ottobre2008.LacaritàcominciaincasaUnsaggiocineseunavoltadisse:«Primadicambiareilmondo,fai

trevolte il girodi casa tua».ProbabilmentepapaBenedettoXVIhapresoaesempioquestafraseperlaFondazioneRatzinger. IlSommoPonteficeopera sempredauncontodell’Istitutoper le

operedireligione,ilnumero39887,apertoil10ottobre2007,tramiteil quale porta a termine iniziative umanitarie di diverso tipo. Sottoquestonumerodicinquecifre sicela laFondazionevaticanaJosephRatzinger-BenedettoXVI.Laprimasomma,2,4milionidieuro,vienedepositata tramite bonifico il 9 marzo 2010 e proviene da un altroconto corrente della fondazione stessa, aperto però a ottobre 2008presso l’impenetrabile banca Hauck & Aufhäuser, con filiali inLussemburgo, Svizzera e Germania. Il conto della FondazioneRatzingerèstatoapertoaMonaco.Il secondo versamento sul conto del Papa allo IOR è di 290.000

euro, che servonoprincipalmente a coprire le spesedi ex allievidelcardinale Ratzinger impegnati a diffondere il pensiero di BenedettoXVI (questi ex studenti vengono finanziati per mezzo di borse distudio).TalifondiprovengonodalcontodellafondazioneaMonaco.Il denaro depositato presso lo IOR, derivante per lo più dai dirittid’autoredeilibriscrittidalPonteficeedaidirittidiimmaginedelsuovisosullemoneteeifrancobollidelloStatodelVaticano,èutilizzatosoloperorganizzareconvention,conferenzeecongressiinternazionalichepromuovonolostudiodellateologia.46. Avanzo di esercizio per il 2012 della Fondazione vaticana

JosephRatzinger-BenedettoXVI.

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LaFondazionevaticanaJosephRatzinger-BenedettoXVIèguidatadauncomitatoformatodaicardinaliTarcisioBertone,CamilloRuinie Angelo Amato, e da un consiglio di amministrazione diretto damonsignor Giuseppe Scotti, presidente della Libreria editricevaticana.5 L’unico laico che siede nel consiglio di amministrazionedella fondazione, in qualità di vicepresidente, è il potente PaoloCipriani, figura chiave nella finanza vaticana fin da quando,nell’ottobre 2007, è diventato il direttore generale dello IOR.Cattolico,romano,padrediduefiglieassolutamentefedeleaBertoneeBenedettoXVI,è l’uomochiave,coluiche,attraverso ilsegretarioGänswein, riceve i soldi della Fondazione Ratzinger a Monaco e,dopoaverlidepositatisulcontodellafondazionepressoloIOR,lifaavereaibeneficiari.Unesempiodiquestotipodioperazionièfornitodaldocumentoin

cuimonsignorGeorgGänsweinchiedeaCiprianiditrasferire25.000euro dal conto della fondazione nella banca vaticana al conto dellastessafondazione(laJosephRatzingerPapstBenediktXVI-Stiftung)presso la banca Hauck & Aufhäuser diMonaco. Nel documento sispecificache loscopodei25.000euroè«a)borsedi studioperduestudentesseafricane(20.000euro)eb)aiutoperunasignoradell’Iran(5.000euro)»(vedifig.45). Nel 2012, Paolo Cipriani invia a monsignor Gänswein una

previsione delle spese annue (vedi fig. 46). Tra i «ricavi e proventitipici»,sicalcolalasommadi1,5milionidieuro;toltiicosti,secondoCipriani,nel2012papaBenedettoXVIavràunavanzodieserciziodi1.033.000euro.Anchese,comegiàdetto,laFondazioneècontrollatadirettamente

daBenedettoXVItramiteilsuosegretarioprivato,senzachenessunoin Vaticano possa interferire in alcun modo, il premio annualeconcessodalla fondazionehaprovocato inpiùdi un’occasione seriediscussionitralecongregazioni,inparticolareconquellaincaricatadisalvaguardare la dottrina della fede. Nel 2011, la fondazione ha

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consegnatounpremiodi50.000euroalprofessore,filosofoedespertodi cristianesimo Manlio Simonetti per un controverso saggiopubblicato nel 2010 sulla composizione dei vangeli e lo sviluppoteologico dei primi secoli. Il testo, che si discosta dalla linea dipensiero espressa dal Papa in Gesù di Nazareth,6 ha suscitatoun’accesa reazione da parte del prefetto della Congregazione per ladottrina della fede, il conservatore cardinale americano WilliamLevada.AngeloAmato,prefettodellaCongregazionedellecausedeisanti,dichiara:«Simonettiinquestolibroèandatooltreilcampodellasua specialità ed è entrato in terreni in cui non è competente».7 Aquanto pare, papa Benedetto XVI, prendendo le distanze dalleopinioni di Levada e Amato, si è dimenticato della volta in cui,quandoeraancorailcardinaleJosephRatzingereprefettodellastessaCongregazione,hadovuto richiamare all’ordineSimonetti per il suosaggiosull’interpretazionebiblicanellaChiesadeglialbori.8Nonostantetuttoquestoflussodidocumentifiltrati,ilportavocedel

Vaticano,padreFedericoLombardi,assicurache«ilPapaconoscelesituazioni,conosceiproblemidellaChiesa,ecenesonotanti:nonsispaventaperlasituazionecreatadallafugaedallapubblicazionedeidocumentiriservati».Quandoglivienechiestosesiaspettadivedernealtrisuigiornali,rispondeconcertezza:«[…]nonmisorprendereisenei prossimi giorni se ne pubblicassero altri. È chiaro che chi harecepitolaquantitàdidocumentipoiseligiocaconlesuestrategieelesuefinalità».9 Mentre sui mezzi di comunicazione non smettono di comparire

lettere e note del Vaticano, l’apparato della Santa Sede continua aprenderselaconl’ambasciatore(lastampa)enonconchihatrasmessoilmessaggio(icorvi),oaddiritturaconchihascrittoquestidocumentiscottanti (banchieri,segretari,monsignori,nunzi,cardinali,gendarmiecosìvia).

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EdopoBenedettoXVI?

«CI sono quelli che si oppongono al segretario di Stato, TarcisioBertone.QuellichepensanocheBenedettoXVIsiatroppodeboleperguidarelaChiesa.Quellicheritengonochesiailmomentogiustoperfarsi avanti. Alla fine così è diventato un tutti contro tutti, in unaguerra in cui non si sa più chi è con chi, e chi è contro.» Chi fatrapelareidocumenti«agisceinfavoredelPapa.Perchéloscopodel‘corvo’,omegliodei‘corvi’,[…]èquellodifaremergereilmarcioche c’è dentro la Chiesa in questi ultimi anni, a partire dal 2009-2010»,affermaunapresunta«talpa»dellaSantaSedeinun’intervistaconcessaalquotidiano laRepubblica.Altri sostengono inveceche iltrafugamento nasca «soprattutto dal timore che il potere accumulatodalsegretariodiStatopossanonessereconciliabileconaltrepersoneinVaticano».1 A ogni modo, il nome di Tarcisio Bertone compare sempre,

qualunquesiailmotivopercuilecarteriservatevengonofatteusciredallemuravaticane;questopotrebbefarsupporreundeclinodelsuopotere,dopocheperseiannihaoccupatolapoltronadisegretariodiStato.Forse èoradi cambiare,hapensatopapaBenedettoXVI.Forse il

comitato dei «cinque saggi» ha raccomandato al Pontefice di faredellesostituzioni.ForseilSacrocollegiocardinaliziosièdettocheègiuntoilmomentodiunariformadellacuria.IldeclinodiunDioInun’intervistarilasciataallarivistailMulino,FrancescoClementi,

costituzionalista, vaticanista e professore di diritto pubblicocomparato all’università di Perugia, ha spiegato perfettamente quali

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sonoirealipoteridelsegretariodiStatodellaSantaSede: I limiti di operatività del Segretario di Stato vaticano sono

strettamentedefinitidalmandatoche ricevedalPapae,ovviamente,dalla sua capacità, dentro quel perimetro d’azione, di realizzare almassimolevolontàdelPapa. Inquestosensoèdavverounrapportofiduciario di grande responsabilità, basato sullamassima attenzione,cura e tutela delle volontà del Pontefice. In ragione di ciò, ladiscrezionalitàdelPapanellasceltaenellarimozionedelSegretariodiStatoèmassima;comesuoprimofiduciarioecollaboratore,ilPapahatuttoildirittodirimuoverloquandovuole,liberamenteeinmododeltutto unilaterale, senza cioè dover coinvolgere «de jure» nessunsoggetto,neancheilcollegiocardinalizio.Ilmigliorsistemadipesiecontrappesi rimane la capacità (che un Papa non può non avere) diascoltoediattentariflessioneprimadidecidere,amaggiorragione,sele scelte papali sono aiutate e accompagnate da adeguati edisinteressaticonsigli.2Martedì5giugno2012,alloscopodimettereatacereleincessanti

vocisuscontri, lottedipotereeguerre intestine,TarcisioBertonefauna dichiarazione allaRAI con cui cerca dimostrare un’armonia incui ormai pochi credono. «Non sono stati e non sono giorni didivisione ma di unità […] e di forza nella fede, di ferma serenitàanchenelledecisioni»,assicura.Enonsilasciasfuggirel’opportunitàdi attaccare apertamente la stampa, l’«ambasciatore» nel casoVatileaks, riferendosi ad «attacchi strumentali» e sottolineando che,pur essendo sempre esistiti, «questa volta sembra che siano attacchipiù mirati, a volte anche feroci, dilanianti e organizzati».3 Ma neigiorniseguentinessunvaticanistaavallalesueparole.Sabato16giugno2012,BenedettoXVIdecidediprendereinmano

le redini della situazione invitando cinque cardinali a prendere uncaffè con lui nel suo appartamento privato.Vuole conoscere la loroopinionesulloscandaloVatileaks,direttamenteesenzaconsiglierinéinterferenze di alcun tipo. Tarcisio Bertone, il suo braccio destro

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nonché uno dei principali protagonisti della polemica, non è tra iconvocati. I giornalisti specializzati iniziano a fare congetture:l’opinione unanime è che Joseph Ratzinger, dentro le mura delVaticano,nonsifidipiùdinienteedinessuno.I«cinquesaggi»sonoCamilloRuini,exvicariogeneralediRoma,

ilcanadeseMarcOuellet,presidentedellaPontificiacommissioneperl’America Latina, il francese Jean-Louis Tauran, presidente delPontificioconsiglioperildialogointerreligioso,l’australianoGeorgePell,arcivescovodiSydney,eloslovaccoJozefTomko,presidentedelPontificiocomitatopericongressieucaristiciinternazionaliemembrodella commissione cardinalizia costituita da Benedetto XVI perindagaresuognidettagliodelcasoVatileaks.All’inizio, secondo la più antica tradizione vaticana, si decide di

mantenere un sacro silenzio in proposito, ma alla fine il portavocedella Santa Sede, Federico Lombardi, conferma la riunione in cuiBenedettoXVIhascambiatoconicinquecardinali«considerazioniesuggerimentipercontribuirearistabilireildesideratoclimadiserenitàedifiducianeiconfrontidelserviziodellacuriaromana».4Dopochel’incontrovieneresopubblico,TarcisioBertonecercadi

vendere «unità e serenità» all’interno della Santa Sede,ma non c’èdubbio che ormai damesi negli uffici delVaticano non regnano nél’unanél’altra.Lagiàcitata«talpa»cheharilasciatol’intervistaalaRepubblica,dichiara:«C’èsempreunapistadeisoldi.CisonoancheinteressieconomicinellaSantaSede.Nel2009-2010alcunicardinalihannocominciatoapercepireunaperditadicontrollocentrale:unpo’dai tentatividi limitare la libertàdelle indaginichemonsignorCarloMariaViganòstavasvolgendocontroepisodidicorruzione,unpo’peril progressivo distacco del Pontefice dalle questioni interne». LasegreteriadiStatoha scoperto chepapaBenedettoXVImantiene ledistanzedallapolitica internadellaSantaSede, eBertoneha saputogiocare questa carta. «Che cosa è successo a quel punto? ViganòscrivealPapadenunciandoepisodidicorruzione.Chiedeaiuto,mail

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Papa non può far nulla. Non può opporsi perché questosignificherebbecreareunafratturapubblicaconilsuobracciodestro.Pur di tenere unita la Chiesa, sacrifica Viganò. O meglio, finge disacrificarloperché,comesi sa, lanunziaturadiWashingtonèquellapiù importante. Così i cardinali capiscono che il Papa è debole evanno a cercare protezione da Bertone», assicura la «talpa». Poiaggiunge: «Il Papa capisce che deve proteggersi. E convoca cinquepersone di sua fiducia, quattro uomini e una donna. Che sono icosiddetti relatori. Gli agenti segreti di Benedetto». La donna, la«stratega»,potrebbeessereIngridStampa,dicuiabbiamoparlatonelCapitolo2(vediqui).«Poic’èchimaterialmenteraccoglie leprove,unaltropreparailterreno,eglialtriduepermettonochetuttociòsiapossibile.InquestavicendailruolodiquestepersoneèstatoquellodiinformareilPapasuchieranogliamicieinemici,inmododasaperecontrochicombattere.»Questiagentisegretiindividuanodeicanaliedei giornalisti per far filtrare i documenti, che escono amano dallaSanta Sede, facendosi beffe dei sistemi di sicurezza informaticaimpostidall’ufficioCifraedalserviziodiintelligencevaticano.5MalagocciachefatraboccareilvasoespingeBenedettoXVIad

attuareuna riformanegli organidigovernodellaSantaSede sarà ladichiarazione del cardinale francese André Armand Vingt-Trois aRadio Notre Dame. Proprio a questo cardinale conservatore èattribuita la paternità della famosa omelia pronunciata dal PapadurantelasuavisitainFrancia,quando,il13settembre2008,davantia oltre 250.000 fedeli, affermò che «la cupidigia insaziabile è unaidolatria, […] la bramadel denaro è la radice di tutti imali […]. Ildenaro, la setedell’avere,delpotereepersinodel saperenonhannoforsedistoltol’uomodalsuoFinevero,dallasuapropriaverità?[…]L’idolo è un inganno, perché distoglie dalla realtà chi lo serve perconfinarlonelregnodell’apparenza.Ora,nonèquestaunatentazionepropriadellanostraepoca[…]?»6IlprestigiosoarcivescovodiParigi,suquestastessalinea(hafatto

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propria la frase della candidata di estrema destra alla presidenzafrancese, Marine le Pen: «Viviamo la religione dell’euro: non sidiscuteconiblasfemi»),affermaaRadioNotreDame:«Èchiarocheil Papa è stato tradito nel suo ambiente più intimo». Il porporatofrancese giunge persino a dare indicazioni sulle attuali struttureecclesiastichediRoma:«L’organizzazionedellacuriahadiversisecolie non tutte le sue funzioni sono appropriate ai bisogni attuali dellaChiesa»,eaggiunge:DopoilConcilioVaticanoII,papaPaoloVIavevaavviatonuovi

progetti di riforma solo in parte realizzati. Allo stesso modo,Benedetto XVI ha creato un Consiglio pontificio per la nuovaevangelizzazione per evidenziare le priorità della Chiesa universale.Ma il lavoro è ancora lungo e la riforma internadeve essere ancoracompiuta. È sicuramente necessaria una maggiore flessibilità nellavoro e coordinamento nelle decisioni. […] Ogni pontificato sipropone riforme immediate per migliorare il funzionamento dellacuriamasappiamochepoiquestononècosìfaciledarealizzare.7Unampio riassuntodel discorsodel cardinaleVingt-Trois è stato

inviatodalnunzioaParigi,monsignorLuigiVentura,direttamentealPapa.OggièormaichiarocheBenedettoXVIhapresomoltosulserioleparoledell’arcivescovofrancese.UnsostitutoperBertoneBertonesidimetterà inautunno?sichiedevano tuttinel2012,non

soloneicorridoidelVaticanomaanchenelle redazionidellastampaspecializzata. Il Corriere della Sera indicava già come suo sostitutomonsignorDominiqueMamberti, il segretario per i rapporti con gliStati della segreteria di Stato. La Repubblica scommetteva su un«governo tecnocratico» formato dai nunzi di Francia e Canada,rispettivamente monsignor Luigi Ventura e monsignor Pedro LópezQuintana.Il Papa aveva deciso di tirare fuori la Santa Sede dallo scandalo

della fuga di carte segrete, e per questo si parlava della possibile

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sostituzione(poinonavvenuta)diTarcisioBertoneallasegreteriadiStato,aottobreoalpiùtardianovembre2012.Inuncertosenso,ladiffusionedidocumenti alla fine lo avevaaccusato–direttamenteoindirettamente – di una pessima gestione di lampanti casi dicorruzione, abusi, cattiva amministrazione e scarsa trasparenzanegliorganifinanziari.Difrontealloscalporesuscitatodallecospirazioniinterneallacuria

organizzatedaporporatiitalianiecriticateapertamentedacertisettoridelCollegio cardinalizio (come aveva fatto per esempio il cardinaleVingt-Trois), il Santo Padre poteva avere deciso che il suo nuovobraccio destro dovesse essere straniero, per punire imembri italianidel Collegio cardinalizio e tornare alla lunga tradizione vaticana discuoladiplomatica,cosacheavrebbesoddisfattooltremodoiseguacidiAngeloSodano.Tutti i possibili sostituti erano accomunati da ununicoprofilo: erano stranieri –omeglio,nonerano italiani–, eranodiplomatici con esperienza, estranei a lotte tra «bertoniani» e«diplomatici» e avevano un’età compresa tra i cinquantanove e isettantatréanni.IlprimodeicandidatieralospagnoloPedroLópezQuintana,natoa

Barbastro il 27 luglio 1953 e nominato vescovo da papa GiovanniPaolo II il 6 gennaio 2003. Fino ad allora era stato una sorta di«messaggero»papale,ricoprendol’incaricodiassessorepergliAffarigenerali della segreteria di Stato. Insieme con Navarro-Valls e ilcardinale Giovanni Battista Re, era stato uno dei primi ad arrivareall’appartamento diAlois Estermann, il comandante del corpo delleguardiesvizzereassassinato,conlamoglie,daCedricTornaylanottedel 4 maggio 1998.8 A quel tempo Monsignor López Quintana,diplomatico di professione, faceva parte della Commissionedisciplinare della curia, anche se all’interno del Vaticano giravanovocichedal7marzo1998avrebbesostituitoilcardinaleLuigiPoggial comando dei servizi di intelligence della Santa Sede. A febbraio2003eradiventatonunzioaDelhi,poiinNepaledal2009inCanada,

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dove si trova attualmente.Tra i suoi pregi c’era quello di essere unuomoassolutamentefedelealPapaedinonessersischieratoalfiancodinessunonellalottatrai«bertoniani»ei«diplomatici»,anchesesisentivapiùvicinoalcardinaleSodano.Traidifetticisarebbestatoilfatto che era da troppo tempo lontano da Roma e quindi avrebbepotutoincontraredelledifficoltànelcontrollareilcomplicatoeribelleapparatodellacuria.SemonsignorPedroLópezQuintanafossestatoelettotrentanovesimosegretariodiStato,sarebbediventatoilsecondospagnoloadassumereun incaricocosì importantedaquandoè statocreato,nel1651,dapapaInnocenzoX.IlprimofuilcardinaleRafaelMerrydelValyZulueta,cheoccupòlapoltronanelperiodocompresotrail12novembre1903eil20agosto1914,sottoilpontificatodiPioX.9Ilsecondocandidatoerailvescovofrancesedioriginimarocchine

DominiqueMamberti, il segretario per i rapporti con gli Stati dellasegreteriadiStato.Natoil7marzo1952,Mambertièstatonominatovescovo da Giovanni Paolo II, nel 2002. Negli anni seguenti haricoperto laposizionedinunzio inSudan,SomaliaedEritrea, finoaquando,nelsettembre2006,èstatochiamatoaRomaadassumerelasuaattualeposizione.Andavaasuovantaggioilfattocheconoscessealla perfezione il funzionamento della macchina vaticana, mentregiocava a suo sfavore la vicinanza, ormai da troppo tempo, conBertone,sebbenenonpossaesseredefinitoun«bertoniano».Il terzo candidato poteva essere il cardinale argentino Leonardo

Sandri, nato a Buenos Aires il 18 novembre 1943. Come López eMamberti, anche lui ha occupatodiverse nunziature, per esempio inVenezuela e Messico, fino a quando, nel settembre 2000, è statonominatosostitutopergliAffarigeneralidella segreteriadiStato. IlsuostrettorapportoconRatzinger,daitempiincuiquest’ultimoerailpotenteprefettodellaCongregazioneperladottrinadellafede,glihapermesso di essere designato, a giugno 2007, prefetto dellaCongregazione per le Chiese orientali. Grazie alla sua buona

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amministrazione, è stato creato cardinale nel concistoro del 24novembre dello stesso anno, da Benedetto XVI. Tra le suecaratteristiche«afavore»c’eranosialavicinanzaconilPontefice,siala profonda conoscenza dei meccanismi interni alla Santa Sede.Inoltre, sièdefinitopubblicamente–cosadifficilediquesti tempi–un «chiaro e fervente sostenitore del ratzingerismo», prendendo ledistanzedalconfrontotra«bertoniani»e«diplomatici».Unelementoasuosvantaggio, invece,era l’appartenenzaalCollegiocardinalizio,poichésiaAngeloSodano,decanodeicardinali,siaTarcisioBertoneavrebbero«preteso»daluiunapresadiposizionechiarainvistadiunpossibileenonlontanissimoconclave. Il quarto eultimocandidatoera lo svizzero Jean-ClaudePérisset.

Natoil13aprile1939aEstavayer-le-Lac,Périssetèancheunespertodiplomatico ed è stato nunzio nelle ambasciate di Romania,RepubblicadellaMoldaviaeGermania,dovesitrovaattualmente.Traglielementiasuofavorec’erailfattochepotessecontaresulgrandesostegno dei funzionari della segreteria di Stato, così come sullafiduciaciecachepapaBenedettoXVIriponeinlui.Sidiceche,anchese tutti gli incarichi sono approvati e confermati dal SommoPontefice, la nomina del nunzio papale a Berlino il Papa la riserviesclusivamente a sé, poiché la Germania è la sua terra natale.L’aspetto negativo di Périsset era la sua età, visto che con i suoisettantatréannierailpiùanzianodeiquattrocandidati.Inoltre,avevalo svantaggio di essere stato un «protetto» del cardinale australianoEdwardCassidy,presidentedelPontificioconsiglioperlapromozionedell’unitàdeicristiani,dovePérissethalavoratotrail1996eil1997.Il cardinale Cassidy era un uomo molto fedele ad Angelo Sodano,cosa che avrebbe potuto provocare un rifiuto da parte del settore«bertoniano»neiconfrontidelvescovosvizzero.Se invece alla fine fosse venuta meno la condizione di un «non

italiano» per ricoprire il ruolo di trentanovesimo segretario di Stato,BenedettoXVIavrebbepotutoaverequattrocandidatiinpiù,duedei

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quali esperti diplomatici e gli altri due grandi conoscitoridell’apparatovaticano,due«diplomatici»edue«bertoniani».IprimieranoRenzoFratini,nunziopapaleaMadrid,eLuigiVentura,nunziopapale a Parigi, mentre tra i sostenitori di Tarcisio Bertone c’eranoMauroPiacenza,ilpotenteprefettodellaCongregazioneperilclero,eFernandoFiloni,prefettodellaCongregazioneperl’evangelizzazionedeipopoli.TuttigliuominidiBenedetto Alla fine di giugno 2012, per allontanarsi il più possibile dallo

scandalo Vatileaks e dalle voci che accusavano Bertone di cattivaamministrazioneediavereaccumulatopiùpoteredello stessoPapa,BenedettoXVIdecidedidareunasterzataallamacchinadellacuria,fino a quel momento controllata e ben oliata dagli uomini delsegretario di Stato. Per questo inizia a sostituire vescovi e cardinalivicini a Bertone con uomini più «neutrali» o, quanto meno, piùindipendenti dalle direttive impartite dagli uffici della segreteria diStato.Ivaticanistilidefinisconogià«aperturisti». Il Pontefice nomina nuovo responsabile della Biblioteca e

dell’Archivio segreto vaticano il francese monsignor Jean-LouisBruguès, fino ad allora segretario della Congregazione perl’educazione cattolica, un uomo aperto e pragmatico di fronte allecontroversie che hanno colpito le università cattoliche negli ultimianni.Allostessomodo,designapresidentedelPontificioconsiglioperla famiglia Vincenzo Paglia, vescovo con alle spalle una lungaesperienzaneldialogoecumenicoenell’aiutoaipoveri.AugustinediNoia, vescovo statunitense e segretario della Congregazione per ilculto divino e la disciplina dei sacramenti, diventa il nuovovicepresidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei. Al suoposto, come numero due del dicastero che si occupa della liturgia,BenedettoXVIsceglie l’ingleseArthurRoche, finoaquelmomentovescovodiLeeds,etichettatocome«moderno»manon«modernista»,fedele alConcilioVaticano II ed esperto di liturgia. Infine, il Santo

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Padre designa come segretario aggiunto di Propaganda Fide ilvescovo tanzaniano Protase Rugambwa e come reggente dellaPenitenzieriaapostolicailpolaccoKrzysztofJózefNykiel,chefinoadalloraavevaprestatoserviziopressolaCongregazioneperladottrinadellafede.NessunodeiseielettièvicinoaTarcisioBertone,anchesepochiappartengonoalgruppodiSodano.Nelfrattempo,treitaliani,tuttifedelialsegretariodiStato,lasciano

il loroposto:un segnale chiaroche le cosenegliufficidelVaticanostannocambiando.I tre inquestionesonoicardinaliRaffaeleFarinaedEnnioAntonellieilvescovoGianfrancoGirotti.Farinaabbandonala carica di responsabile della Biblioteca e dell’Archivio segretovaticano, Antonelli lascia il posto di presidente del Pontificioconsiglio per la famiglia e Girotti l’incarico di reggente dellaPenitenzieria apostolica. Lo stesso Vaticano definisce questicambiamentiunsegnaledellavolontàdelPapadimantenereapertalalineadeldialogo«atuttelefazioni»,masecondoglianalistiinrealtàtalimossenasconodaldesideriodelSommoPonteficedi«spianare»la strada di uscita a Bertone dal suo incarico di numero due dellaSantaSede.Unaltrochiaroindiziochei«bertoniani»potrebberoessererimossi

dai principali organi del potere si ha lunedì 2 luglio 2012, quandoBenedettoXVIannuncialanominadelsuoamicoedespertoteologo,l’arcivescovotedescoGerhardLudwigMüller,anuovoprefettodellaCongregazione per la dottrina della fede, presidente della Pontificiacommissione Ecclesia Dei, presidente della Commissione teologicainternazionaleepresidentedellaPontificiacommissionebiblica.Nellalunga storia vaticana, non è mai successo che un solo vescovoconcentrasse così tante cariche nelle proprie mani. Müller è nato aMagonza il31dicembre1947,siè laureato in filosofiae teologia,èprofessore universitario e, come il Santo Padre, è uno scrittoreprolifico, con oltre quattrocento pubblicazioni all’attivo. Tra queste,spicca un volume di oltre mille pagine sulla teologia dogmatica

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cattolica;10sidicecheper la redazionediquesto testoMüllersi siaaffidatoallaconsulenzadell’alloracardinaleJosephRatzinger,quandoquesti eraacapodellaCongregazioneper ladottrinadella fede.Manonc’èdubbiochelasuaamiciziaconilPapaabbiaavutounruolofondamentale nella nomina a presidente di dipartimenti cosìimportantidellaSantaSede.Difatto,l’arcivescovoètalmentevicinoaBenedettoXVIdaessereanchestatoilcuratoredituttiisuoisaggiscrittiintedesco,quandoRatzingereraunsempliceteologo.Ma,adettadeisuoinemici,Müllerhaduefacce,cosachetuttavia

potrebbe rivelarsi una virtù nell’espletamento del nuovo incaricoassegnatogli dal Santo Padre. Da un lato, non ha mai lasciato ilminimo spazio almovimentoprogressista «Noi siamoChiesa»nelladiocesi di Ratisbona, mentre dall’altro ha mantenuto una strettaamicizia con laTeologiadella liberazione, il grande tastodolentediRatzinger ai suoi tempi di prefetto del Santo uffizio (oraCongregazione per la dottrina della fede). Infatti,Müller è stato uneccellente allievo del religioso peruviano Gustavo Gutiérrez,consideratoilpadredellaTeologiadellaliberazione.Questaamiciziaha rischiato di compromettere la nomina diMüller, dato che alcuniesponenticonservatori,aizzatidalcardinaleBertone,hannocercatodiusare questo rapporto per bloccare la designazione. Il tentativo èandatoavuotoperché,aquantopare,BenedettoXVIavevasceltodatempoMüller come sostituto del conservatore e ortodosso cardinalestatunitenseWilliam Levada. D’altro canto, è risaputo che il nuovoguardianodellafedehaavutoseriscontriconTarcisioBertone,chelogiudica «troppo aperto». Di sicuro il segretario di Stato non glifaciliteràlecose,néMüllerlefaciliteràaBertone.Alcunivaticanistiprevedono una possibile guerra tra la potente Congregazione per ladottrinadellafedeelaancorpiùpotentesegreteriadiStatovaticana.Un altro membro dell’attuale «guardia pretoriana» di Benedetto

XVIèilcardinalesvizzeroKurtKoch,chedal1°luglio2010dirigeilPontificioconsiglioperlapromozionedell’unitàdeicristiani.Alpari

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di Müller, Koch è un esperto teologo che ha fatto parte di alcunecommissioni per l’avvicinamento ad altre religioni, come laCommissione mista internazionale per il dialogo teologico tra laChiesacattolicaelaChiesaortodossa,riunitasiaViennanelsettembre2010. Il cardinale Koch è anche presidente della Pontificiacommissioneperirapportireligiosiconl’ebraismo.L’arrivo di uomini comeMüller eKoch nella salamacchine della

Santa Sede per farsi carico delle questioni teologiche potrebberappresentare una nuova tappa nel pontificato di Benedetto XVI.Forse, in questo modo, il 265esimo Sommo Pontefice di RomasmetteràdiessereunPapacheregnamanongoverna.PersonecomeMüller e Koch gli permetterebbero di concentrarsi piùsull’«amministrazione» che sulla teologia, per evitare che un nuovotsunami come Vatileaks devasti ancora lo Stato della Città delVaticano.UnoyankeeallacortedipapaRatzingerUnodeipiùchiarisegnalidelfattochelaSantaSedestiaentrando

in una nuova fase informativa, ostacolata finora da errori enormi,profonda opacità e lunghi silenzi, sarebbe l’ingresso in scenanell’ufficiostampadiunnuovoattore.PadreFedericoLombardi,purcontinuandoaricoprireilsuoincarico,èstatomessoaduraprovadatuttigliavvenimentilegatiaVatileaks:lafuoriuscitadidocumenti,lerivelazioni dello scandalo dello IOR e le lotte intestine tra«bertoniani»e«diplomatici»sonostatemoltopesantiperlui.47. Documento riservato sul complotto per uccidere il Papa (30

dicembre2011).PerquestanuovatappadelpontificatodiBenedettoXVIsièdeciso

di reclutare come consulente Greg Burke, esperto reporterdell’agenzia Reuters e della rivista Time, nonché corrispondente aRomadelcanaletelevisivoconservatoreFoxNews.Quandolastampavaticanistaèvenutaasaperedell’ingaggio,ilprimocommentoèstato:

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«SaràmoltodifficileedovrannopassaretantianniprimacheillaicostatunitenseriescaainfluiresullalentaburocraziadellaSantaSede».Il caso Vatileaks non solo ha rivelato che in Vaticano e nei suoisotterraneiesistonotroppeforzeoscure,maanchecheviregnatuttoraun’assoluta incapacità di adattarsi alla trasparenza, tanto finanziariaquantoinformativa.Così,ilSantoPadreeilsostitutodellasegreteriadi Stato, l’arcivescovo Angelo Becciu (che ha raccomandato ilreporterperquestoarduocompito)sisonorivoltiaBurke,ilqualehadichiarato:Nonsononéuncardinalenéungurudellacomunicazione,maun

giornalista con molta esperienza, e per questo so quello che igiornalisti cercano. […] Posso consigliare. Tentare di fare in modochecisianomenoluoghioscuriinVaticano.Quandononsisannolecose,allorasiinventa,siimmaginailpeggio.Lamiaideaèapportarechiarezza.Iohopassione,masochenonpotròrisolveretutto.Andròpiano piano e ovviamente ilmio ingresso non sarà come quello deimarines.GregBurkedovrà cambiareunapolitica chehauna tradizionedi

ventisecoli.Durantel’estatedel2012,approfittandodell’assenzadelPapa, invacanzaaCastelGandolfo,edelmisero fallimentodel suosegretario diStatoBertone almomentodi spiegare i fatti dimostratidallerivelazionidiVatileaks,Burkehadecisodiprendereinmanoiltimonenelsuonuovoufficio,situatoinun’aladellasegreteriadiStatonelpalazzoApostolico.Chiloconosce,dicechequestoamericanodicinquantatréannièun

uomoaffabile,apertoepocoamantedelprotocollo,qualcosaconcuinon può non scontrarsi operando nella Santa Sede, che vive per ilprotocollo.Unadellesuefrasipreferiteè:«GesùnoncercòunPRperevitare la croce». Racconta anche questa storia: Mosè deveattraversare ilMar Rosso e condurre il popolo ebreo verso la terrapromessaeperfarlodecidediavvalersideiservizidiunPR.Giuntoilmomento, l’espertodice aMosè: «Maestro,mioccuperò iodi tutto.

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Lasciafareame».Passanoigiorniequandol’esercitodelfaraonestaper raggiungerli, Mosè, infuriato, si rivolge direttamente a Dioaffinchéapraleacqueelascipassareilpopoloebraico.Alcunigiornidopo, incontra di nuovo il PR e gli domanda: «Qual è stato il tuoaiuto?»E lui: «Per l’apertura delle acque nessuno,ma almeno sonoriuscito a riservarti due pagine nella Bibbia». In effetti, questo saràunodeicompitidiBurke:cheititolideimezzidicomunicazione,purrimanendoincisivicomelosonostatifinora,almenosmettanodidareun’immagine estremamente negativa della Santa Sede in generale edelPapainparticolare.L’incaricodelnuovoconsulentesaràunacrocepesantedaportare

sulle spalle, spesso da solo. Negli uffici vaticani la diffidenza deireligiosi nei confronti dei laici è enorme, tanto più se convocati dalSommoPonteficeinpersonainsoccorsodellaSantaSede.Lacosapiùdifficile sarà conciliare il lavoro di Greg Burke con quello delsegretariodiStatoBertone,perchéinfindeicontilasuanominanonèstatavistadibuonocchioda tutti. Il fattocheBurkesiaunmembronumerario dell’Opus Dei, così come il fatto che il cardinale JuliánHerranz,unaltromembroconosciutodell’OpusDei,siaacapodellacommissionediinvestigazionedelcasoVatileaks,rivelalafiduciacheBenedettoXVI ripone nell’organizzazione fondata nel 1928 da JoséMaría Escrivá de Balaguer. A Burke non sembra importare questaimposizionedietichette.«Ilmioprimoobiettivosarà fare lucenellabanca vaticana e subito dopo fare in modo che il processo almaggiordomodelPapa,PaoloGabriele,siapubblico»,haaffermato.La questione ora è se le «forze oscure» permetteranno a questo

americanodiportareallaluceigrandidifettimaancheleenormivirtùdiun’istituzionevecchiadioltreduemilaanni.GregBurkefaràpartedel «comitato di crisi» del Palazzo apostolico per le relazioni con imezzi di comunicazione. Questo comitato è formato da monsignorGiovanni Angelo Becciu, secondo in comando; dal presbiterostatunitense Peter Brian Wells, attuale consulente per gli Affari

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generalidellasegreteriadiStato;damonsignorCarloMariaPolvani,capo dell’ufficio Informazione della segreteria di Stato e cugino delnunzio negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò; da padre FedericoLombardi,portavocedelVaticano;daMarcoSimeon,responsabilediRadioVaticanaedaGiovanniMariaVian,direttoredeL’OsservatoreRomano.Obiettivo:uccidereilPapaAfebbraio2012,tuttiigiornalidelmondotitolanoinprimapagina:

«Esiste un complotto per uccidere il Papa?» Il Fatto Quotidiano èancorapiùperentorioeassicura:«ComplottocontroBenedettoXVI,entro 12mesimorirà». La pubblicazione di un presunto documentosegreto e le «profezie» di un religioso fanno scattare l’allarme deiservizi di sicurezza della Santa Sede. A informare Benedetto XVIdell’ipoteticacospirazioneper assassinarlo sarebbeDomenicoGiani,ilcapodellagendarmeriavaticana. A quanto pare, il cardinale colombiano Darío Castrillón Hoyos,

appartenente ai «bertoniani», avrebbe consegnato al segretario diStatoundocumento«strettamenteconfidenziale»datato30dicembre2011, scritto in tedesco e indirizzato al Pontefice (vedi fig. 47).Costituito da una sola pagina, contiene tutta una serie di denunce eindiscrezionisull’operatodelcardinalePaoloRomeo,arcivescovodiPalermo e sostenitore del gruppo dei «diplomatici». Il testo èarticolato in sei punti concreti e molto polemici, che il cardinaleCastrillón riporta in una «soffiata» a Bertone: critica aperta aBenedetto XVI per non essersi preso le sue responsabilità e averlelasciateinmanoaBertone,l’odiodelSantoPadreperBertone,l’odiodi Bertone per Scola, la preparazione di Scola in vista della futuranominaaPapa,laprofeziadellamortedelSantoPadreneisuccessividodicimesielasuccessionediAngeloScolaalsogliodiPietro.IlFattoQuotidianosiconcentrasulterzoparagrafodeldocumento,

in cui l’arcivescovo di Palermo dimostra che esiste un tentativo diporrefineallavitadelPontefice:

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Sicurodisé,comeselosapesseconprecisione,ilcardinaleRomeohaannunciatocheilSantoPadreavrebbesoloaltri12mesidavivere.Durante i suoi colloqui in Cina ha profetizzato la morte di papaBenedetto XVI entro i prossimi 12 mesi. Le dichiarazioni delcardinale sono state esposte, da persona probabilmente informata diunseriocomplottodelittuoso,contalesicurezzaefermezza,cheisuoiinterlocutori in Cina hanno pensato con spavento, che sia inprogrammaunattentatocontroilSantoPadre.11Ildocumentocominciaconunlungo«oggetto»inneretto:«Viaggio

del Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, a Pechino anovembre 2011». In seguito si dice che durante i suoi colloqui inCina,incuisièrecatoinvestenonufficiale,ilcardinalePaoloRomeohaprofetizzatolamortediBenedettoXVIneisuccessividodicimesi.Quandol’informazionevieneresanota,ilportavocedellaSantaSedereplica soltanto: «Mi sembra una cosa talmente fuori dalla realtà epocoseriachenonvoglionemmenoprenderla inconsiderazione.Misembraincredibileenonvoglionemmenocommentare».12 D’altro canto, il vaticanista Andrea Tornielli fa sapere su La

Stampa che dubita dell’autenticità del documento e che, per quanto«inconcluso»,nonglidarebbemoltacredibilità.Tornielli conferma isospetti,giàfattinotaredamoltiesperti,secondocuiilmemorandumscritto dal cardinaleCastrillónHoyos sarebbe piuttosto il segnale dilotte internechestannoavvenendoneidipartimentidellaSantaSedetra«bertoniani»e«diplomatici».IlcardinalePaoloRomeoeraandatoaPechinoper incontrarsicon

alcuni imprenditori italiani e funzionari del governo cinese.ManonavevavistonessunaltoesponentecattolicodelPaeseasiatico,anchese si era presentato come «l’interlocutore scelto dal Papa peroccuparsideirapporticonlaCina»,affermazionenondeltuttovera.L’arcivescovo è stato elevato al cardinalato daBenedettoXVI nel

novembre2010,dopoaveretrascorsotuttalacarrieranelladiplomaziavaticana. A partire dal 1967, anno in cui ha terminato la Pontificia

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accademiaecclesiastica,eperinoveannisuccessivi,Romeoèpassatoper le nunziature di Filippine, Belgio, Lussemburgo, Venezuela,RuandaeBurundi,finchénel1976PaoloVIglihaaffidatol’incaricodi responsabile delle comunità cattoliche in America Latina. Tra il1983eil2001èstatonunziopapaleadHaiti,inColombia,inCanada,in Italia e a San Marino. Infine, il 10 febbraio 2007, dopo ilpensionamento di Salvatore De Giorgi, papa Benedetto XVI lo hanominatoarcivescovodiPalermo. Il polemico cardinale Paolo Romeo, nemico dichiarato del

cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, potrà votare nelprossimoconclave.Perlomeno,Bertonesagiàdinonpotercontaresulsuovotoinquelpresuntoconclave.SaràilcardinaleScolailprossimoPontefice? Nel 2010, Benedetto XVI in persona ha confessato a Peter

Seewald,scrittoreevaticanista:«Potreioptareperlarinuncia.QuandounPapagiungeallachiaraconsapevolezzadinonesserepiùingradofisicamente, psicologicamente e mentalmente di svolgere l’incaricoaffidatogli,allorahaildirittoeinalcunecircostanzeancheildoveredi dimettersi».13 In realtà, non è il primoSommoPontefice a porsiunasimilequestione:primadilui,lohannofattoPioXII,PaoloVIeGiovanniPaoloII.LuigiBettazzi, vescovo emerito di Ivrea, pur non credendo a una

cospirazione,pensachesitrattipiuttostodi«unsistemaperprepararel’eventualità delle dimissioni. Per preparare questo choc, perché ledimissioni di un Papa sarebbero uno choc, cominciano a buttare lìl’idea del complotto».14 Sebbene la macchina vaticana si ostini adassicurareche ilSantoPadrenonsidimetterà, lacuriacerca, inunacorsa contro il tempo, di «italianizzare» il prossimo conclave permetterefineatrentadueannidipontificatostraniero.Ma che cosa accadrebbe se questo avvenisse? Potrebbe essere il

cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, a essere «toccato»dalloSpiritoSanto?Questaèlagrandedomandachetuttisifannoda

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quando è trapelato il documento inviato a Benedetto XVI daCastrillón Hoyos il 30 dicembre 2011, in cui il prelato colombianopassainrivistale«indiscrezioni»delcardinalePaoloRomeoduranteilsuoviaggioinCina.Inquelloscritto,RomeocitabencinquevolteScola, assicurando che l’arcivescovo di Milano ha un rapportoconflittuale conBertone e che sarebbegià stato scelto daBenedettoXVIperunapossibilesuccessione;parlapoidelmotivopercuièstatospostato dal patriarcato di Venezia all’arcivescovato di Milano,sostiene che succederà a Benedetto XVI e che se diventasse il266esimoSommoPontefice avrebbe «importanti» nemici all’internodelVaticano. Il cardinaleRomeoha aspramente criticato papaBenedettoXVI

perché si occuperebbe prevalentemente della liturgia trascurando gli«affariquotidiani»,affidatialcardinaleTarcisioBertone,segretariodiStatodellaChiesaCattolicaRomana. Il rapporto frapapaBenedettoXVI e il suo segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone sarebbemolto conflittuale. In un’atmosfera di confidenzialità, il cardinaleRomeo ha riferito che papa Benedetto XVI odierebbe letteralmenteTarcisio Bertone e lo sostituirebbe molto volentieri con un altrocardinale. Romeo ha aggiunto però che non esisterebbe un altrocandidato adatto a ricoprire tale posizione e che per questo ilsegretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone continuerebbe asvolgereilsuoincarico. Allo stesso modo, il rapporto tra Bertone e il cardinale Scola

sarebbealtrettantoconflittuale.SuccessionedipapaBenedettoXVI: In segreto il Santo Padre si starebbe occupando della sua

successione e avrebbe già scelto il cardinale Scola come idoneocandidato, perché più vicino alla sua personalità. Lentamente mainesorabilmente lo starebbe così preparando e formando a ricoprirel’incaricodiPapa.Per iniziativadelSantoPadreilcardinaleScolaèstato trasferito daVenezia aMilano, per potersi preparare da lì con

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calmaalsuoPapato.IlcardinaleRomeohacontinuatoasorprendereisuoiinterlocutoriinCinacontinuandoatrasmettereindiscrezioni. IlcardinaleRomeosisentivaalsicuroenonpoteva immaginare

che ledichiarazioni fatte inquestogirodi colloqui segreti potesseroesseretrasmessedaterzialVaticano.Altrettantosicurodisé,Romeohaprofetizzato chegià adesso sarebbe certo, benché ancora segreto,cheilsuccessorediBenedettoXVIsaràinognicasouncandidatodiorigine italiana. Come descritto prima, il cardinale Romeo hasottolineato che dopo il decesso di papaBenedettoXVI il cardinaleScola verrà eletto Papa. Anche Scola avrebbe importanti nemici inVaticano.15 Ma chi è questo cardinale nato settantuno anni fa a Malgrate?

Angelo Scola si è laureato in filosofia all’Università Cattolica diMilanoeinteologiaall’universitàdiFriburgo,inSvizzera.Dal1986al 1991 ha lavorato come consulente per la Congregazione per ladottrina della fede e fino al 1996 come consulente per il Pontificioconsiglio della pastorale per gli operatori sanitari. Il 21 settembre1991 viene consacrato vescovo. Negli anni seguenti ricopre diversiincarichi,principalmentenelleareedell’insegnamento,della sanitàedella famiglia.Agennaio2002diventapatriarcadiVeneziae l’annosuccessivo Giovanni Paolo II gli concede la berretta cardinalizia.Infine, il 28 giugno 2011,BenedettoXVI lo nomina arcivescovo diMilano. Le cariche di patriarca di Venezia e arcivescovo di Milano

potrebbero far supporre che il cardinale Scola avrà un grandevantaggioalmomentodellanominadelsuccessoredell’attualeSantoPadre.Dopo tutto, lapotentearcidiocesimilanesenell’ultimosecolohadatoduePontefici:monsignorAchilleRatti,chenel1922divennepapa Pio XI, e monsignor Giovanni BattistaMontini, che nel 1963ascesealsogliodiPietroconilnomediPaoloVI.Perorasitrattasolodi illazioni giornalistiche e supposizioni gratuite, fino a quando icardinali elettori si riuniranno in conclave per eleggere il prossimo

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Papa.SoloallorasipotràdireRomalocutaest,causafinitaest(Romahaparlato,ilcasoèchiuso).Lanascitadiduefazioni La grande spaccatura creatasi nella curia tra «bertoniani» e

«diplomatici» iniziaamanifestarsinegliultimigiornidelpontificatodiGiovanniPaoloII.IlcardinaleAngeloSodano,alqualefacapoilsecondo«partito»,haallespalleunacarrieradidiplomatico,dopoglistudi presso la prestigiosa Pontificia accademia ecclesiastica. Neicorridoi di palazzo Severoli, in piazza della Minerva, si studianostrategie politiche e diplomatiche sempre all’ombra allungata diAgostinoCasaroli,lostrategadellaOstpolitikvaticana.SodanoèstatounodeinumerosiallievieccellentidiCasaroli,cosìcomeilcardinaleLeonardo Sandri, nunzio in Messico e sostituto della segreteria diStato quando Sodano era segretario di Stato; il cardinale GiovanniBattista Re, formatosi nei sotterranei della segreteria di Stato e piùavantiprefettodellaCongregazioneperivescovi;ilcardinaleAchilleSilvestrini,prefettodellaCongregazioneper leChieseorientalineglianniNovanta,eilcardinaleCrescenzioSepe,arcivescovodiNapolieprimo responsabile dell’ufficio Informazione, elevato poco dopo aprefettodellaCongregazioneperl’evangelizzazionedeipopoli.AngeloSodanoerastatonominatosegretariodiStatonel1990,al

posto diCasaroli, in unmomento in cui ilmondo stava cambiando,conlacadutadelmurodiBerlino,lafinedelcomunismoel’iniziodiun nuovo terrorismo. Nonostante la Santa Sede fosse stata invitatadall’ONUafarpartedell’organizzazioneapienodirittoenonpiùsolocomeosservatrice,Sodano,fedelealledirettivediGiovanniPaoloII,aveva preferito mantenere il suo status per poter continuare a dareun’immagine di «neutralità».Di fatto, la diplomazia vaticana avevaprotestato energicamente per i bombardamenti della NATO inIugoslaviaeperl’interventoinIraqdopol’11settembre. Molti dei cardinali e monsignori di allora passati per palazzo

Severoli rispettano alla lettera la norma appresa presso la Pontificia

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accademia ecclesiastica, secondo cui ogni buon diplomatico deveconoscere il cosiddetto «martirio della pazienza», e in questo isostenitori di Sodano, al contrario dei «bertoniani», sono davveroesperti.Sodanoèallaguidadiungruppodiuominid’éliteuscitidalleauledipalazzoSeverolieconosciutinellaSantaSedecomela«bandadegliinsoddisfatti».Tuttavia,ciòcheinveritàsostengonorispettoadaltrigruppidipressioneèlanecessitàdi«cooperaresenzaperderelasovranità», diversamente dai «bertoniani», che difendonosemplicemente la non collaborazione in materia di trasparenzafinanziaria. Voci che girano nei corridoi vaticani parlano di una «Cupola»

formata da un importante gruppo di cardinali che si riuniscono unavoltaalmesenegliufficidiSodano,decanodelCollegiocardinalizio,il primo a ottenere una nomina ufficiale per questo incarico nellaSantaSede.L’ufficiodiSodanoharicevutofondimilionaridopocheil cardinale ha lasciato la segreteria di Stato; a quanto pare, alcunihanno visto in ciò un modo per farlo tacere, cosa che però non èancoraaccaduta.Quando, nel conclave del 2005, viene eletto Sommo Pontefice il

cardinale Jospeh Ratzinger, Sodano si rende conto di avere i giornicontaticomesegretariodiStato.Ciòchedesideraèmantenereisuoiuomininelmaggiornumerodi posti,manonci riesce.È il primoagridare«Santosubito!»perGiovanniPaoloII,desiderosodidiventareil più acceso sostenitore della causa, ma Benedetto XVI lo frenabruscamente,sostenendochedevonopassarecinqueannidallamortedel candidatoprimache sipossaavviare l’iterdella canonizzazione.Sodano fa anche pressioni per eleggere il successore del cardinaleCamilloRuiniapresidentedellaCEI,malostessoBenedettoXVIloesautorapubblicamente.SenzaconsultarsiconilPapa,Sodanosiincontrasegretamentecon

monsignor Paolo Romeo (allora nunzio in Italia) e gli chiede diinviare una lettera a tutti i vescovi italiani, tranneRuini, per sapere

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quali siano le loro preferenze in una lista di possibili candidati perl’incarico di presidente della Conferenza episcopale italiana. Asorpresa, qualcuno ne parla con Ruini, che a sua volta informaBenedetto XVI, il quale, in presenza di Angelo Sodano, confermaCamillo Ruini nel suo incarico di presidente della CEI donec aliterprovideatur(finoachenonsiprovvedaaltrimenti).Agiugno2006cominciaacircolarelanotiziadellasostituzionedi

Sodanopresso lasegreteriadiStato,chesiverificheràpuntualmentenel settembre dello stesso anno. A quanto si dice, il suo posto saràoccupatodalcardinaleBertone,arcivescovodiGenova.SodanononsidàpervintoemandaaGenovailpropriosegretario,monsignorPieroPioppo, per convincere Bertone a non accettare la nomina.16L’arcivescovo risponde che ci penserà, ma non rivela di avere giàcomunicatoalPonteficediessereinteressatoall’incaricoecheseglisarà offerto, «lo porterà a termine con il più alto sensodi lealtà neiconfrontidelPapaedellaSantaChiesaCattolicacheserve». Il canto del cigno di Angelo Sodano e dell’«era Sodano» alla

segreteria di Stato avviene il 12 settembre 2006, con il terremotodiplomatico provocato dalle parole del Papa all’università diRatisbona, quando afferma: «Mostrami pure ciò che Maometto haportatodinuovo,evitroveraisoltantodellecosecattiveedisumane,comelasuadirettivadidiffonderepermezzodellaspadalafedecheegli predicava».17 Tre giorni dopo, Sodano è improvvisamentedestituito dalla sua carica e Tarcisio Bertone è nominato nuovosegretario di Stato. Benedetto XVI è pronto a cambiare l’arte delladiplomaziavaticana,lasciandosiallespalleil«tuttovale»diCasaroli. Quando giunge l’ora dell’avvicendamento, Sodano si rifiuta di

abbandonare il suo ufficio e gli altri ventitré uffici presso cui sonodistribuiti idiversi repartidellaprimasezione, incaricatadegliaffarigenerali della Chiesa, e della seconda sezione, che si occupa deirapporti diplomatici con gli Stati. Questo fa salire la tensione traBertone,chevuoleassumerepienamenteilnuovoincarico,eSodano,

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ilquale,puraccettandolanuovasituazione,nonvuoleperderepoteree influenza all’interno dell’apparato vaticano. Sodano impiega unannoalasciareilsuoufficiodisegretariodiStato:lofasoloquandoèpronta la nuova ala destinata al decano del Collegio cardinalizio.Ancoraoggi,adividereleportedegliufficidiBertoneeSodanosonosolounadecinadimetri.Allafinedel1999,seianniprimacheRatzingerfosseelettoSommo

Pontefice,ungruppodifunzionarivaticanichesifacevanochiamare«I millenari» avevano scritto un libro intitolato Via col vento inVaticano, la raccolta di una serie di fatti chemostravano al di là diogni dubbio le profonde lotte intestine all’interno della curia,moltedellequalicausatedai«diplomatici»diSodano.Èchiarochequestafazione ha rafforzato i suoi legami non solo nella PontificiaAccademiaEcclesiastica,maanche tramite lemillebattaglieportateavantipersalvareunacomunitàcristianainqualcheangolodimondo,stipulare un trattato, firmare un accordo o garantire un rapportodiplomatico. Nel gruppo dei «bertoniani» questi legami sono statistabilitisolodalpugnodiferrodell’attualesegretariodiStato.Curiosamente, il concistoro tenutosi sabato 18 febbraio 2012 ha

implicato un importante appoggio a Tarcisio Bertone. Il Papa hanominatoventiduenuovicardinali,diciottodeiqualialdisottodegliottant’anni e pertanto con diritto di voto nel prossimo conclave: diquesti,almenoundicisisonodichiaratiapertisostenitoridelcardinaleBertone.Tra loro ci sono gli italianiDomenicoCalcagno,GiuseppeVersaldieGiuseppeBertello,ilbrasilianoJoãoBrazdeAviz,ilcecoDominikDuka,ilmalteseProsperoGrechelospagnoloSantosAbrilyCastelló, vicecamerlengo dellaCamera apostolica fino allo scorsomesediluglio.NelgruppodeifautoridelcardinaleAngeloSodanocisono cinque nuovi cardinali: gli italiani Antonio Maria Vegliò eFernando Filoni, il portoghese Manuel Monteiro de Castro,l’hongkongheseJohnTongHonel’indianoGeorgeAlencherry.Qualcunounavoltahadettochedurante laguerra laChiesadeve

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promuoverelapacema,aquantopare,èassaidifficilecheBenedettoXVI riesca a stabilire una entente cordiale tra «diplomatici» e«bertoniani» prima che debbano entrare di nuovo nella CappellaSistinaper eleggere il suo successore. I vaticanisti assicuranoche sitratta di un obiettivo troppo lontano da raggiungere, per via dellaprofondaspaccaturacheseparaiduegruppi.ElodimostranoancheirapportiinesistentitraAngeloSodanoeTarcisioBertone.Sodanononèpiùcardinaleelettoredal23novembre2007,quando

hacompiutoottant’anni.Bertoneloèancora,finoal2dicembre2014,dataincuicompiràancheluiottant’anni,perdendocosìlapossibilitàdiessereelettoSommoPontefice.Attualmente,ilpresidentedellaPontificiaaccademiaecclesiasticaè

l’arcivescovoBeniamino Stella, un uomo vicino a TarcisioBertone,cheinquestomodocercherebbedicontrollareunimportantepuntodidissidenza.Maprimachel’influenzadei«bertoniani»arrivifindentrole aule dell’accademia dovrà passare molto tempo e, ovviamente,dovrà scomparire dalla facciata dell’edificio lo scudo cardinalizio diAngeloSodano.CriccheeconsorterieDasettembre2006,quandoBenedettoXVIdestituiscedalruolodi

segretario di Stato l’onnipotente – fino ad allora– cardinale AngeloSodano, le teste dei «diplomatici» cominciano a cadere per le scalevaticane,inperfettostilerinascimentale.ConSodanoesconodiscenail numero tre e quattro della segreteria di Stato: monsignor PietroParolin,nominatonunzioinVenezuela,emonsignorGabrieleCaccia,chevaaricoprirelastessaposizioneinLibano.Il cardinale Joseph Levada, contrario alle direttive di Sodano, è

chiamato a sostituire Ratzinger presso la Congregazione per ladottrina della fede. Due importanti «antisodaniani» sono nominatiprefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli esegretariodellaCongregazioneper il cultodivinoe ladisciplinadeisacramenti:sonoicardinaliIvanDiaseMalcolmRanjithPatabendige.

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Infine, il Papa eleva alla porpora cardinalizia Joseph Zen Ze-kiun,l’agguerritoarcivescovodiHongKong.AngeloSodanopreferivanonurtarelasensibilitàdiPechino,motivopercuiilnomediZenZe-kiunnoneramaientratonel«totonomi»deiconcistori.In questomodo i «diplomatici» sono relegati a nuovi incarichi. Il

cardinale canadese Marc Ouellet è nominato prefetto dellaCongregazione per i vescovi; in precedenza era il direttore dellarivistaCommunio,dicuiRatzingererastatounodeifondatori,maeraanche il leader della cosiddetta «rivoluzione tranquilla» per laprogressiva e riuscita secolarizzazione del Canada. Il cardinalebrasilianoJoãoBrazdeAvizèsceltodaBenedettoXVIperprendereinmanoleredinidellaCongregazionepergliistitutidivitaconsacratae le societàdivitaapostolica, sostituendo il cardinale slovenoFrancRodé. Destituendo quest’ultimo, il nuovo Pontefice vuole voltarepaginanelcasodiMarcialMaciel (accusatodipedofilia),poichésiaRodé sia Sodano sono considerati grandi protettori dei Legionari diCristo. Allo stesso modo, il cardinale Leonardo Sandri è rimosso

dall’incarico di sostituto della segreteria di Stato e rimpiazzato dalcardinale Fernando Filoni, ex nunzio apostolico nelle Filippine, inGiordania e Iraq, nonché uno dei pupilli di Bertone. In seguito, irapporti traFilonieBertonesideteriorerannoacausadelcosiddetto«affarecinese»: sembracheFilonidesiderasse inviareun’importantesomma di denaro a unamissione di Taipei, ma Bertone e lo stessoPapa gli sconsigliano di farlo, poiché il gesto apparirebbeun’«intromissione» agli occhi del governo cinese e provocherebbetensioni inutili tra la Santa Sede e Pechino. Filoni non dà retta agliavvertimenti e invia il denaro: la protesta formale diplomatica diPechinononsifaattendere.Daquelmomento,Filonièconsideratoun«traditore» nei confronti di Bertone, o persino un cardinale chepotrebbe diventare un «diplomatico», sicuro com’è che Sodano loriceverebbe a braccia aperte. Il 10maggio 2011, il cardinale Filoni

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viene sostituito dall’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, membrodei«focolarini»nonchésostenitorediBertone. Un gruppo che non avrebbe ancora deciso se appoggiare i

«diplomatici»oi«bertoniani»èquellodegli«ambrosiani».Ancheseil nome trae origine dal cosiddetto «rito ambrosiano» (una dellepratiche latinemedievali cheancoraoggi sopravvivononellaChiesacattolica),lafazioneècosìchiamatainrelazionealcosiddetto«settoremilanese», il cui principale esponente sarebbe il cardinale AttilioNicora,finoapochigiornifapresidentedell’Autoritàdiinformazionefinanziaria della Santa Sede. Nicora è stata una figura chiave negliultimimesidelpontificatodiGiovanniPaolo II,quando il cardinaleSodano gli ha chiesto di realizzare una bozza per riformare laCostituzioneapostolicaPastorBonus,usatafinoaquelmomentoperorganizzare l’amministrazione e il governodellaChiesa. Il progetto,mantenutosegreto,avevaloscopodisnellirelaburocraziadellacuria.L’ideadiNicoraprevedeva l’incorporazionedeiPontifici consigli inCongregazioni, icuiprefettiavrebberoformatopartediunComitatodi gestione della Chiesa che avrebbe svolto le funzioni di primasezione (degli Affari generali); questa sarebbe scomparsa in quantotale e avrebbe mantenuto unicamente l’incarico di occuparsi deirapporticongliStati.Inoltre,tutteleuniversitàcattolichedelmondosarebberostatesottoilcontrollodiun’unicauniversitàdiRoma. Molti vaticanisti hanno analizzato questa riforma e l’hanno

considerata «opprimente e necessaria» ma, se fosse stata portata atermine, Angelo Sodano avrebbe mantenuto la sua leadershipall’internodell’apparatocurialenelmomentoincuilapresidenzadelComitato di gestione e l’incarico di decano del Sacro collegiocardinalizio si fossero fusi insieme.Grazie a questo potere bicefalo,glisarebbestatofacilecontrollareimeccanismiemuovereifiliinunprossimoconclave.Difatto,Sodanononhamaiconfermatol’incaricoaNicora,matuttequestevociechiacchierechecircolanoneicorridoivaticani suggerirebbero uno sfondo più complesso e diverso nella

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guerra nata tra le fazioni della curia per la conquista della «poleposition»inunfuturoconclave.IlcardinaleTarcisioBertoneverrebbea rappresentare tutto ciò che funziona male all’interno della SantaSede:palesiomissioniedecisionisfortunate,unutilizzoindividualistadell’apparatovaticano,chenoncercherebbeneppureun«equipaggio»di fiducia. È questo lo scenario con cui si giungerà al prossimoconclavedopolamortediBenedettoXVI.Nonostanteaicardinalisiaseveramenteproibitocandidarsiofarsi

propaganda,ècomunquepermessoloroscambiarsiopinioniecercarel’appoggioperterzi.Questosaràunodeglielementichiaveprimacheilmaestrodellecelebrazioniliturgichepontificiedial’ordinesolennediExtraomnes! (Fuori tutti!)chesegna l’iniziodelconclave.Tra lepotenti fazioni che si confronteranno ci sono i «bertoniani», i«diplomatici» e i «ratzingeriani». Al primo gruppo appartengono,oltre ovviamente a Bertone, importanti cardinali come GiuseppeBertello, presidente del Governatorato; Domenico Calcagno,presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede;Giuseppe Versaldi, presidente della prefettura per gli Affarieconomici, e Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consigliodella cultura, nonché della Commissione di archeologia sacra e diquellaperibeniculturalidellaChiesa. La seconda fazione, guidata dal cardinale non elettore Angelo

Sodano, conterebbe personaggi di spicco come Fernando Filoni eJean-Louis Tauran; AntonioMaria Vegliò, presidente del Pontificioconsiglio della pastorale per imigranti e gli itineranti, emonsignorEttoreBalestrero,sottosegretarioperirapporticongliStati. Il leader del terzo gruppo, il più vicino a Benedetto XVI e non

schierato a fianco di nessuno degli altri due, sarebbe il cardinaleAngelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi.Membri di questa «corrente» sarebbero anche il cardinaleRaymondBurke; il potente cardinaleMarc Ouellet;William Levada; AntonioCañizares, prefetto della Congregazione per il culto divino e la

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disciplina dei sacramenti, e il cardinale Kurt Koch, presidente delPontificioconsiglioperlapromozionedell’unitàdeicristiani.Altre fazioni e«partiti»minori, anche senonmeno importanti al

momento di far spostare l’ago della bilancia da questa o da quellaparte, sarebbero i già menzionati «focolarini» (sostenitori delmovimento creato nel 1943 a Trento da Chiara Lubich), gli«ambrosiani», il «partito romano» (per lamaggior parte italiani chesono passati per la curia romana); i «pastoralisti» (italiani che nonsonopassatiperlacuriaromana);gli«stranieri»(nonitalianistanchidella brutta immagine trasmessa dalla Chiesa), gli «opusiani»(membridell’OpusDeiovicinialsuopensiero)e l’ala«massonica»(che, pur non avendo nulla a che vedere con lamassoneria, ha unastrutturadipotere che la ricorda).Quest’ultimogruppocomprende imembri della curia romana che si oppongono allemire di potere digruppi come l’Opus Dei, Comunione e liberazione e i Cavalieri diColombo,ilcuileaderè,comeabbiamovisto,ilmembrodelconsigliodelloIORCarlAnderson. Tra i «focolarini» spiccano Giovanni Becciu, Ennio Antonelli e

JoãoBrazdeAviz.Tragli«ambrosiani» figuranoAttilioNicorae ilcardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificioconsiglio per i testi legislativi. Nel «partito romano» si distingue illeader,ilcardinaleMauroPiacenza,prefettodellaCongregazioneperilclero,maancheilcardinaleLeonardoSandri.Trai«pastoralisti»cisono anche membri della curia, come i cardinali Camillo Ruini,DionigiTettamanzi,AngeloBagnascoe lo stessoAngeloScola.Tragli «stranieri», guidati dal brasiliano Odilo Pedro Scherer edall’honduregno Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, emergonoanche il ceco Christoph Schönborn e il ganese Peter Turkson. Nelgruppo degli «opusiani», capeggiato dal cardinale spagnolo JuliánHerranz,cisonoilperuvianoJuanLuisCipriani,l’italianoFrancescoMonterisieilmessicanoNorbertoRivera.Domenica15luglio2012,dopol’Angelus,papaBenedettoXVIha

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annunciato che stava preparando una riflessione etica «su alcunemisure che si stanno adottando nel mondo per contenere la crisieconomica e finanziaria» poi rese pubbliche nel suo messaggioannuale alla Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2013) eavrebbetrattato«lacrisidelleistituzioniedellapolitica,cheèanchecrisi preoccupante della democrazia». Il comunicato dell’ufficiostampa della Santa Sede assicurava che il discorso del Papa nonavrebbe riguardato solo la crisi economica, ma anche «l’emergenzaantropologica[…]e,auntempo,idirittifondamentali,inprimoluogolalibertàdicoscienza,lalibertàdiespressione,lalibertàreligiosa».18Unmessaggioaisuoi?Potrebbeessere,oalmenocometalelohannoconsideratoiprincipalivaticanisti. L’arresto del maggiordomo del papa Paolo Gabriele, che ha

provocato tutto loscandalo,èstatounvero tsunamiall’internodellaSantaSede.Maiprimadiallora ilSommoPonteficeerastatomessocosìanudo.DocumentidestinatiesclusivamentealSantoPadreeallasua cerchia più ristretta, che dovevano essere classificati come«segreti»esepoltinell’archiviodelVaticanosonostaticonsegnatidauna«talpa»adiversimezzidicomunicazione.Ècertochequestononsarà l’ultimo clamoroso avvenimento storico, politico o economicoche colpirà la Santa Sede. In attesa che le acque dello tsunamicominciassero a ritirarsi, è stato lo stesso papa Benedetto XVI adefinireallaperfezionel’accaduto: Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà

simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia.Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e siabbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondatasullaroccia.19 Oggi, un Papa più chiuso in se stesso e sfiduciato dopo il

tradimentodelsuocaroPaolettoharistrettoulteriormentelacerchiadiquella che chiama «la sua famiglia», ossia i suoi due segretari, iltedesco monsignor Georg Gänswein e il sacerdote maltese Alfred

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Xuereb,leduesuoretedeschedelMovimentoSchoenstattsuorBirgitWansing, che lo aiuta nello studio e nella scrittura, e IngridStampache,comesièdetto,èl’unicacapacedidecifrarelasuagrafia,oltreaCarmela,Loredana,CristinaeRossella,lequattrodonnediMemoresDomini,ilmovimentolaicodiComunioneeliberazione,cheseguonoi precetti di obbedienza, povertà e castità e lo aiutano e servono inognimomento.Forse a JosephRatzinger piacerebbevivere soloperquesteottopersonemaperora,finoaquandoDioeloSpiritoSantonon decideranno altrimenti, Benedetto XVI continuerà a essere illeaderspiritualediquasi1,2miliardidicattoliciintuttoilmondo.

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Note1–BenedettoXVIaunbivio1.Sant’Agostino,LacittàdiDio,XIV,28.[N.d.T.]2.EricFrattini,Ipapieilsesso.3.EricFrattini,L’Entità.[N.d.T.]4.PedroArrupeèstatoPrepositogeneraledellaCompagniadiGesù

dal1965al1983.[N.d.T.] 5. Su padre Adolfo Nicolás vedi

www.sjweb.info/curiafrgen/curia_frgen.cfm.6.SuaeminenzaWillemJacobusEijkèstatonominatoarcivescovo

di Utrecht da papa Benedetto XVI l’11 dicembre 2007 ed è statoelevatoalcardinalatonelconcistorodel18febbraio2012.7.IlcardinaleTarcisioBertonehacompiutosettantacinqueanniil2

dicembre 2009; cesserà di essere cardinale elettore il 2 dicembre2014,cioèquandoavràraggiuntogliottant’anni.8.«CardinalBertoneWantstobeSecretaryofChurch,NotState»,

CatholicNews,31agosto2006. 9. «Cardinal Bertone:We Don’t Proselytize», Zenit, 5 dicembre

2006.10.Bertone:«Foietraisonnes’opposentpas»,LeFigaro,2aprile

2007.11.GeoffreyRobertson,ProcessoalPapa.12.TarcisioBertone,L’ultimosegretodiFatima,Rai-ERIeRizzoli,

RomaeMilano2011. 13. «Dear Cardinal Bertone: Who Between, You and Me, is

DeliberatelyLying?…AndPleaseDon’tMentionFreemasonry»,TheFatimaNetwork,5dicembre2006.14.ChristopherFerrara,TheSecretStillHidden.

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15.VediCapitolo6.16.VediCapitolo8. 17. Monsignor Giuseppe Bertello è stato creato cardinale il 18

febbraio 2012 e nominato presidente del Governatorato dello StatodellaCittàdelVaticano.18.PeriltestocompletovediGianluigiNuzzi,SuaSantità.Lecarte

segretediBenedettoXVI,pp.301-3.[N.d.T.]19.Ivi,pp.167-68,185-87.[N.d.T.]2PaoloGabriele,angeloodemone?1.VediCapitolo9.2.VediCapitolo7. 3. Vedi www.vis.va (28-5-2012), Indagini circa divulgazione

documentiriservati. 4. www.osservatoreromano.va/portal/dt?

JSPTabContainer.setSelected=JSPTabContainer%2FDetail&last=false=&path=/news/interviste/2012/124q12-A-colloquio-con-il-sostituto-della-Segreter.html&title=Los%20papeles%20robados%20del%20Papa&locale=it.5.Vediwww.vis.va(31-5-2012),DirettoreSalaStampa:momento

incuidimostrarepienasolidarietàalPapa.[N.d.T.]6.EricFrattini,L’Entità.7.LaprimasentenzaperPaoloGabrieleèstataemessail25ottobre

2012 ed è stata di condanna a tre anni di reclusione, poi ridotti adiciottomesiconleattenuanti,persottrazionedidocumentiriservati.Neldicembre2012 ilPapaha fattovisita incarcereaGabrieleegliannunciatoilsuoperdonoelaconcessionedellagrazia.[N.d.T.]8.Dal2003Gänsweinèdiventatoassistentepersonaledelpotente

cardinale Joseph Ratzinger, carica nella quale è stato riconfermatodopo l’elezionediRatzinger al soglio diPietro nel 2005.Nel 2006,papa Benedetto XVI lo ha insignito dell’ulteriore titolo di Prelatod’onorediSuaSantitàeil7dicembre2012lohanominatovescovoe

Page 224: I corvi del Vaticano

prefettodellaCasapontificia.9.AlexanderSmoltczyk,Vatikanistan. 10. «Die Haushälterin des Papstes war Professorin», Spiegel, 2

maggio2005.11.Vediwww.vis.va(23-7-2012),Supubblicazionearticolirelativi

Vatileaks.[N.d.T.] 12. Nel novembre 2012 il tribunale vaticano ha inflitto a

Sciarpelletti due mesi di condanna per favoreggiamento, con lacondizionale. Il tecnico informaticohasubitoripresoa lavorareehafattorichiestadigrazia.[N.d.T.]3–LoIOR:originidiunabancaoscura1.MassimoFranco,Imperiparalleli. 2. Heribert Blondiau e Udo Gümpel, El Vaticano santifica los

medios.3.DavidA.Yallop,InnomediDio,p.103.4.PeterHebblethwaite,PaulVI.5.EricFrattini,L’Entità.6.GianluigiNuzzi,VaticanoS.p.A. 7.L’Obolo di sanPietro è costituito dall’insieme delle donazioni

deifedeli.[N.d.T.]8.LuigiDifonzo,St.Peter’sBanker.9.GianluigiNuzzi,VaticanoS.p.A.,p.13.10.RichardHammer,TheVaticanConnection.11.CharlesRaw,Lagrandetruffa. 12.H. Paul Jeffers, Tutto quello che il Vaticano non vuole farvi

sapere.13.PaulL.Williams,Vaticanoanudo.14.DavidA.Yallop,InnomediDio.15.RitadiGiovacchino,Scoopmortale.

Page 225: I corvi del Vaticano

16.LucienGregoire,MurderintheVatican.17.LuigiDifonzo,St.Peter’sBanker.18.TobiasJones,Ilcuoreoscurodell’Italia. 19. Heribert Blondiau e Udo Gümpel, El Vaticano santifica los

medios.20.Il6giugno2007,Calòeglialtri imputatisonostatiassoltida

tuttiicapid’accusapermancanzadiprove.21.PhilipWillan,L’Italiadeipoteriocculti.22.CarlBernsteineMarcoPoliti,SuaSantità.23.ClaudioRendina,IlVaticano.Storiaesegreti.24.Somalosaràelevatoalcardinalatonelconcistorodel28giugno

1988.25.JohnAllenJr.,CardinalRatzinger.26.GianluigiNuzzi,VaticanoS.p.A.,pp.22-25.27.LuigiDifonzo,St.Peter’sBanker.28.CharlesRaw,Lagrandetruffa.29.SandroNeri,LicioGelli.30.Articolo18:«Icittadinihannodirittodiassociarsiliberamente,

senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dallalegge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle cheperseguono, anche indirettamente, scopi politici medianteorganizzazionidicaratteremilitare».31.EricFrattinieYolandaColías,Tiburonesdelacomunicación.32.GianluigiNuzzi,VaticanoS.p.A.,p.40sgg.33.GiancarloGalli,Finanzabianca.34.CarlBernsteineMarcoPoliti,SuaSantità.35.PaulL.Williams,Vaticanoanudo.36.GianluigiNuzzi,VaticanoS.p.A.,pp.40esgg.4–Beatiiclienti

Page 226: I corvi del Vaticano

1. GAFI (Gruppo di azione finanziaria internazionale-www.fatf-gafi.org/). 2. La Santa Sede non rientra fra i trentaquattro Paesi che fanno

parte della FAFT e tra i quali figurano paradisi fiscali comeLussemburgo,Svizzera,SingaporeeHongKong.3.EllenPollock,ThePretender.4.SergeMatulicheDavidM.Currie,HandbookofFrauds,Scams,

andSwindles.5.EllenPollock,ThePretender.6.GianluigiNuzzi,VaticanoS.p.A.,pp.178-85.7.EllenPollock,ThePretender.8.GianluigiNuzzi,VaticanoS.p.A.pp.184-85.9.MarioGianluigiPuzo(1920-1999)èloscrittoreesceneggiatore

statunitense,dioriginiitaliane,autoredelromanzoIlpadrino.[N.d.T.] 10. Committee of Experts on the Evaluation of Anti-Money

Laundering Measures and the Financ-ing of Terrorism (vediwww.coe.int/t/dghl/monitoring/moneyval/).[N.d.T.]11.GiacomodiGirolamo,MatteoMessinaDenaro.L’invisibile. 12. Salvatore Mugno, Matteo Messina Denaro. Un padrino del

nostrotempo. 13. Fabrizio Feo, Matteo Messina Denaro. La mafia del

camaleonte.5–LamafiaeloIOR«nostrum»1.Vediwww.benedettoxviforum.freeforumzone1.leonardo.it.2.AngelaCamuso,«Riciclaggio,quattropretiindagati.Isilenzidel

Vaticanosuicontrolli»,l’Unità,8febbraio2012.[N.d.T.] 3.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/02/09/riciclaggio-di-denari-no-di-accuse-dicono-in-vaticano/ e www.vis.va (9-2-2012),ConfutatedaSalaStampaaffermazioniinfondateIOReAIF.[N.d.T.]

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4.L’Organizzazioneperlacooperazioneelosviluppoeconomico,OCSE.[N.d.T.] 5. Vedi www.vis.va (23-9-2010), Lettera direttore Sala Stampa

SantaSedesulcasoIOR. 6. Vedi

www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/motu_proprio/documents/hf_ben-xvi_motu-proprio_20101230_attivita-illegali_it.html. 7.Vediwww.vis.va (30-12-2010),Comunicato segreteriadiStato

nuova normativa prevenzione contrasto attività illegali in campofinanziarioemonetario. 8. Vedi

www.vatican.va/vatican_city_state/legislation/documents/scv_doc_20101230_comunicato-attivita-illegali_it.html. 9. Versione completa su:

www.slideshare.net/ilfattoquotidiano/parere-prof-dalla-torre.[N.d.T.] 10. Vedi www.vis.va (9-2-2012), Confutate da Sala Stampa

affermazioniinfondateIOReAIF. 11. Per il testo completo vedi

www.coe.int/t/dghl/monitoring/moneyval/Evaluations/round4/MONEYVAL(2012)17_MER_HS_en.pdf.[N.d.T.] 12. Vedi www.vis.va (18-7-2012), Rapporto Moneyval: attuare

impegnomoraleSantaSedeeStatoCittàdelVaticano.6–EttoreGottiTedeschi,il«banchierediDio» 1. Vedi www.vis.va (23-9-2009), Si rinnova consiglio di

sovrintendenzadelloIOR.2.VediCapitolo5.3.VediCapitolo5. 4. Vedi

www.vatican.va/news_services/or/or_quo/commenti/2011/196q01b1.html. 5. Per un confronto dei due testi completi si possono consultare

Page 228: I corvi del Vaticano

www.vaticanstate.va/content/dam/vaticanstate/documenti/documenti-prevenzione-attivita-illegali-campo-finanziario/NCXXVIILegge_sul_riciclaggio.pdf (per la leggeCXXVII) ewww.vaticanstate.va/content/dam/vaticanstate/documenti/documenti-prevenzione-attivita-illegali-campo-finanziario/DecretodelPresidentedelGovernatorato.pdf (per il decretoCLIX).6.VediComunicatoprogrammatelevisivosuIOR/AIFeConfutate

da sala stampa affermazioni infondate IOR e AIF, http://visnews-ita.blogspot.it/2012_02_09_archive.html. 7. Riunione Santa Sede-Moneyval su antiriciclaggio,

http://visnews-ita.blogspot.it/2012_03_20_archive.html. 8. Vedi

www.vatican.va/news_services/or/or_quo/commenti/2012/079q01b1.html. 9. http://media2.corriere.it/corriere/pdf/2012/Memorandum-

IOR260512.pdf. 10. Vedi http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-

interviste/dettaglio-articolo/articolo/vatileaks-vaticano-gotti-tedeschi-15427. 11. Vedi http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/05/29/720737-

corvo-vaticano-papa-benedetto-XVI-orlandi.shtml.[N.d.T.]7–MonsignorViganò,un«onesto»allacortedisanPietro 1. Giacomo Galeazzi, «Interpol in Vaticano», LaStampa.it, 9

novembre 2010(www.lastampa.it/2010/11/09/blogs/oltretevere/interpol-in-vaticano-VBzRBxMXMzPjFCouZ55gGO/pagina.html).[N.d.T.]2.MarcoLillo,«L’altroVaticano:truffe,furtinellevillepontificiee

fatture contraffatte», il Fatto Quotidiano, 27 gennaio 2012(www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/27/benedetta-corruzione/186822/).[N.d.T.]

Page 229: I corvi del Vaticano

3. Carlo Tecce, «Marco Simeon, il nuovo potere tra RAI eVaticano»,ilFattoQuotidiano,26febbraio2012.[N.d.T.] 4. Nella home page del sito della fondazione

(ww.magistratodimisericordia.it)èpresenteunafotografiaufficialediMarcoSimeonconAngeloBagnasco.5. Carlo Tecce, «Marco Simeon, il nuovo potere tra RAI e

Vaticano»,ilFattoQuotidiano,26febbraio2012.[N.d.T.]6.http://concita.blog.unita.it/,15giugno2011.[N.d.T.] 7. Bisignani ha patteggiato una pena di un anno e sette mesi di

reclusione, contro la quale ha poi presentato un ricorso che è statorespinto.[N.d.T.] 8. Comunicato stampa sul programma «Gli intoccabili»,

www.visnews-ita.blogspot.it/2012_01_26_archive.html.9.Vediwww.vatican.va/news_services/press/index.htm. 10. Vedi http://stanzevaticane.tgcom24.it/2012/03/08/le-lettere-di-

mons-vigano-le-spese-del-governatorato-e-il-vatileaks-intervista-al-card-lajolo-in-azione-forze-ostili-alla-chiesa/[N.d.T.] 11. Gianluigi Nuzzi, Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto

XVI,p.22.8–Lasporcaguerrasullastampasacra1.CamilloRuinièstatonominatovescovodapapaGiovanniPaolo

IIil29giugno1983edelevatoalcardinalatoil28giugno1991.2.«IcielliniapplaudonoGaberchedice:‘Nonsonocomevoi’»,la

Repubblica,27agosto1985. 3. www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-

24/lettera-boffo/lettera-boffo.html.[N.d.T.]4.Alnumero87dell’«elencodelle116»altecarichedellacuriache

facevanopartedellamassoneria si trovaun certo«Pinto,monsignorPio Vito. Addetto della Segreteria di Stato e notaio della secondasezionedelTribunalesupremoedellaSegnaturaapostolica.4-2-70;#

Page 230: I corvi del Vaticano

3317-42. PIPIVI». L’elenco sarebbe stato divulgato dal giornalistaMinoPecorelli,assassinatopocotempodopo.5.LaGiornatamondialedellagioventùfufondatanel1985dapapa

Woityla.[N.d.T.] 6. «Caso Boffo. Comunicato della Santa Sede», L’Osservatore

Romano,10febbraio2010. 7. www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/19/boffo-scrive-bagnasco-

parlo-poco-dopo-arriva-nomina/235223/[N.d.T.]9–EmanuelaOrlandi,unfantasmadelpassato1.PinoNicotri,EmanuelaOrlandi.2.GajaCenciarelli,ExtraOmnes.3.PinoNicotri,EmanuelaOrlandi.4.GajaCenciarelli,ExtraOmnes.5.DopoquestadichiarazioneungiudicediRomadecisediaprire

un’inchiesta, che fu chiusa definitivamente l’11 luglio 1997, nonessendostata trovataalcunaprova inconfutabilesuquantoaffermatodaMehmetAliAgca.6.PinoNicotri,EmanuelaOrlandi. 7. Vedi

www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/angelus/1983/documents/hf_jp-ii_ang_19830717_it.html.8.FerdinandoImposimato,Vaticano.UnaffarediStato. 9. Vedi www.vis.va (25-6-2008), Dichiarazione scomparsa

EmanuelaOrlandi.10.GianniFiamini,LabandadellaMagliana.11.FabioGiovannini,Romamisteriosaecriminale.12.Chivolesseappoggiarequestacausapuòscrivereall’indirizzo

della famiglia Orlandi a cui si raccolgono firme per sollecitare unchiarimentosulsequestrodiEmanuela:[email protected].

Page 231: I corvi del Vaticano

13. È possibile verificare questa informazione al seguente link:www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2011/documents/hf_ben-xvi_ang_20111218_it.html. 14. Vedi www.vis.va (16-4-2012), Nota del direttore della Sala

StampasulcasoOrlandi.15.PinoNicotri,EmanuelaOrlandi.[N.d.T.]16.SentenzaistruttoriadelgiudiceistruttoredelTribunalediRoma

AdeleRando,19dicembre1997,p.84.17.PinoNicotri,EmanuelaOrlandi. 18. www.lastampa.it/2012/05/22/italia/cronache/padre-amorth-

orlandi-fuun-delitto-a-sfondo-sessuale-vzMVrWqkYsgFXnylcX6lnI/pagina.html.[N.d.T.] 19. Le analisi delDNAhanno confermato che le ossa nella bara

appartengonoaDePedis; almomentodellapubblicazionedi questolibrosonoancoraincorsoanaloghitestsuglialtrirestiosseirinvenutivicinoallatombadi«Renatino».[N.d.T.]20.RobertaHidalgo,L’affaireEmanuelaOrlandi.10–Vatileaks,documentiperunoscandalo1.PeriltestocompletovediGianluigiNuzzi,SuaSantità.Lecarte

segretediBenedettoXVI,pp.299-300.[N.d.T.] 2. www.ilquotidianoitaliano.it/esteri/2011/01/news/eta-annunciata-

tregua-%C2%ABgenerale-e-permanente%C2%BB-49065.html/.[N.d.T.]3.GianluigiNuzzi,SuaSantità.LecartesegretediBenedettoXVI,

pp.306-7.[N.d.T.] 4.

http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/interviste/2010/005q07c1.html.5.GianluigiNuzzi,SuaSantità.LecartesegretediBenedettoXVI,

p.96.6.JosephRatzinger-BenedettoXVI,GesùdiNazareth.

Page 232: I corvi del Vaticano

7.GianluigiNuzzi,SuaSantità.LecartesegretediBenedettoXVI,pp.96-98.[N.d.T.]8.ManlioSimonetti,Profilostoricodell’esegesipatristica.[N.d.T.] 9. «Vaticano: ‘In arrivo nuovi documenti’. Presto l’interrogatorio

delmaggiordomo»,IlMessaggero.it,3giugno2012.[N.d.T.]11–EdopoBenedettoXVI?1.MarcoAnsaldo,«Confesso,unodeicorvisonoio.Lofacciamo

per difendere il Papa», la Repubblica, 28 maggio 2012(www.repubblica.it/esteri/2012/05/28/news/parla_la_spia-36054440/).[N.d.T.]2.GiacomoGaleazzi,«Eccocome funziona ilVaticano»,Vatican

Insider, 29 luglio 2012(http://vaticaninsider.lastampa.it/it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-benedict-xvi-benedicto-xvi-vatileaks-ior-17164/[N.d.T.].3.Vediwww.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=165933.[N.d.T.]4.«Vatileaks,ilPapaconvocaicardinali»,LaStampa.it,23giugno

2012 (www.lastampa.it/2012/06/23/italia/cronache/vatileaks-il-papa-convoca-i-cardinali-LcDFXzfVrffMngBfe6I2GP/pagina.html).[N.d.T.]5.MarcoAnsaldo,«Confesso,unodeicorvisonoio.Lofacciamo

per difendere il Papa», la Repubblica, 28 maggio 2012(www.repubblica.it/esteri/2012/05/28/news/parla_la_spia-36054440/).VediancheCapitolo7. 6.

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2008/documents/hf_ben-xvi_hom_20080913_parigi-esplanade_it.html.[N.d.T.] 7. Luca Rolandi, «La riforma della curia si invoca ma non si

realizza», Vatican Insider, 21 giugno 2012(vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/francia-france-vingt-trois-chiesa-vaticano-16186).

Page 233: I corvi del Vaticano

[N.d.T.]8.EricFrattini,Secretosvaticanos.9.IlcardinaleRafaelMerrydelValeranatoaLondra,perchésuo

padre lavorava in quella città come segretario dell’ambasciatadiplomaticaspagnola.10.GerhardLudwigMüller,Dogmaticacattolica.Perlostudioela

prassidellateologia,SanPaolo,CiniselloBalsamo1999.[N.d.T.]11.MarcoLillo,«ComplottocontroBenedettoXVIentro12mesi

morirà», Il Fatto Quotidiano.it, 10 febbraio 2012(www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/10/complotto-di-morte-benedetto-xvi/190221/).[N.d.T.]12.Ibidem.[N.d.T.]13.PeterSeewald,Lalucedelmondo.IlPapa,laChiesaeisegni

deitempi. 14.

www.repubblica.it/politica/2012/02/13/news/il_papa_pensa_alle_dimissioni_mons_bettazzi_ratzinger_stanco-29834448/[N.d.T.]15.Vedifig.47eMarcoLillo,«ComplottocontroBenedettoXVI

entro 12 mesi morirà», Il Fatto Quotidiano.it, 10 febbraio 2012(www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/10/complotto-di-morte-benedetto-xvi/190221/).[N.d.T.] 16. Durante l’interregno estivo, Angelo Sodano nomina il suo

segretario, Piero Pioppo, nuovo prelato dello IOR, una posizionevacantedacinqueanni. 17. http://storico.radiovaticana.va/it1/storico/2006-

09/94879_discorso_di_benedetto_xvi_all_universita_di_ratisbona_testo_integrale_12_settembre_2006.html.[N.d.T.]18.

www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/v3_s2ew_consultazione.mostrapagina?id_pagina=35106.[N.d.T.]

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19.Matteo7,24-25.[N.d.T.]

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