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I CORSO BASE PER ACCOMPAGNATORI SEZIONALI
TAM ed ONC per l’area veneta, friulana giuliana
COMMISSIONE MEDICA VFG
RISCHI E PERICOLI MEDICI IN MONTAGNA
VARIABILI AMBIENTALI
VARIABILI SOGGETTIVE
VARIABILI AMBIENTALI
TEMPERATURA o PATOLOGIA DA RADIAZIONI E CALDO o PATOLOGIA DA FREDDO
ALTA QUOTA o MALE ACUTO DI MONTAGNA
AMBIENTE INNEVATO o VALANGA
CONDIZIONI METEREOLOGICHE o FULMINI
FLORA E FAUNA o PUNTURE DI ZECCA o MORSO DI VIPERA o INTOSSICAZIONE DA FUNGHI
(DIFFICOLTA’ TECNICA) o TRAUMI
VARIABILI SOGGETTIVE
PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI
PATOLOGIE RESPIRATORIE CRONICHE
ENDOCRINOPATIE
o DIABETE
PATOLOGIE NEUROLOGICHE
DISABILITA’
FATTORI CONDIZIONANTI L’TTIVITA’ FISICA
o ALIMENTAZIONE o IDRATAZIONE o ALLENAMENTO
RADIAZIONI ULTRAVIOLETTE • UVA (400-320 nm): minor attività biologica • UVB (320-290 nm): maggior attività biologica • UVC
# ora, stagione, latitudine, altitudine # la quota di UVB aumenta del 3% ogni 300 m di quota
USTIONI: 1° grado: eritema, bruciore 2° grado: eritema, bruciore, flittene (bolle) 3° grado
RADIAZIONI
RADIAZIONI
altitudine
riflessione delle neve
tempo di esposizione
condizioni del cielo
intensa esposizione ad UV latenza di 6-12 ore dolore, intensa lacrimazione spasmo palpebrale fotofobia risoluzione spontanea in 1-3 gg
Provvedimenti: Restare al buio oppure oscurare gli occhi applicare garze bagnate
CHERATOCONGIUNTIVITE ATTINICA
FOTOPROTEZIONE IN MONTAGNA
o cappello, indumenti
o crema ad elevato fattore protettivo (FP)
o applicazione frequente
o occhiali da sole
COLPO DI CALORE
È causato da una temperatura corporea troppo alta e da una insufficiente traspirazione.
ambienti privi di ventilazione con alto tasso di umidita’
soggetti anziani, cardiopatici, obesi, diabetici
Si manifesta con debolezza, nausea, cefalea, sete intensa, secchezza della bocca.
La temperatura corporea può salire fino a 40 °C
ADATTAMENTO (già sopra i 2500 m slm, ore/giorni)
risposta alla riduzione della pO2 nell’aria respirata
• aumento della portata cardiaca > tachicardia ( della frequenza cardiaca)
• aumento della ventilazione > tachipnea ( della frequenza respiratoria)
ALTA QUOTA
ACCLIMATAZIONE: (giorni/settimane)
QUADRI PATOLOGICI
1. AMS: Acute Mountain Sickness
2. HACE: High Altitude Cerebral Edema
3. HAPE: High Altitude Pulmonary Edema
ALTA QUOTA
DIAGNOSI AMS (6-10 ORE DOPO L’ASCENSIONE): ha solitamente decorso favorevole risolvendosi spontaneamente in alcuni giorni; può evolvere in HAPE o HACE cefalea + uno dei seguenti sintomi: • vertigini • insonnia e respiro periodico notturno • facile affaticabilità, difficoltà di concentrazione • inappetenza, nausea • edema palpebrale • attacchi d’ansia • sbadigli frequenti • riduzione della quantità di urina
ALTA QUOTA
TERAPIA
RIPOSO SCENDERE DI QUOTA (ALMENO 500 MT) PASTI PICCOLI E FREQUENTI ABBONDANTI LIQUIDI ANALGESICI (CEFALEA) ACETAZOLAMIDE: 250-500 MG AL GIORNO
L’ALLENAMENTO NON PREVIENE IL MAL DI MONTAGNA
MALE ACUTO DI MONTAGNA AMS
PATOLOGIE DA ZECCHE MALATTIA DI LYME
malattia BATTERICA trasmessa da Borrelia Burgorferi il vettore è Ixodes Ricinus serbatoio: animali selvatici e di allevamento la trasmissione della malattia richiede che la zecca rimanga in sede per 36/48H segni e sintomi: ERITEMA MIGRANTE; SINDROME INFLUENZALE; (dopo settimane/mesi: deficit neurologici, danno cardiaco, aritmie, artrite) terapia ANTIBIOTICA ISPEZIONE ACCURATA
TBE (TICK BORN ENCEPHALYTIS):
encefalite trasmessa da zecche l’agente patogeno è un VIRUS solitamente la risposta immunitaria è
efficace nell’eradicare l’infezione in alcuni casi si manifesta la MALATTIA FEBBRE, cefalea, fotofobia, alterazione della
coscienza, DEFICIT NEUROLOGICI
VACCINO: tempo 0, 4 sett., 12° mese (richiamo dopo 3 anni)
• testa triangolare distinta dal corpo, lunghezza inferiore al metro
• segni locali: 2 punture distanti 6-8 mm, sanguinamento, ecchimosi, edema con lividi
• l’assenza di sintomi a 3 ore esclude l’inoculo
MORSO DI VIPERA
• IMMOBILIZZARE lassamente l’arto • ridurre il più possibile i movimenti, nei limiti del possibile • DETERGERE la ferita • applicare una fascia elastica • raggiungere il più vicino posto di soccorso (tempo di azione piuttosto lungo) • NO incisioni, NO suzioni
✖ siero: conservazione e rischio di reazioni maggiori (anafilassi)
MORSO DI VIPERA
RISCHI E PERICOLI MEDICI IN MONTAGNA: IL PRIMO
SOCCORSO a cura della Commissione Medica Veneto Friulana
5 ottobre 2013
FERITE SANGUINANTI
TIPOLOGIA DI FERITE SANGUINANTI:
A. Arteriose
B. Venose
C. Capillari
FERITA LIEVE, SUPERFICIALE (capillare)
Prima di intervenire lavarsi bene la mani o preferibilemente usare i guanti.
Pulire la ferita sotto acqua corrente pulita in modo da rimuovere più possibile piccoli corpi estranei.
Pulire la ferita con una garza sterile imbevuta di disinfettante iodato o Citrosil ® procedendo con movimenti che vanno dal centro della ferita verso l’esterno (in alternativa salviette disinfettanti)
Se la ferita sanguina o se c’è rischio di infezione, applicare delle compresse di garza sterile la prima delle quali inumidita con acqua ossigenata o disinfettante e fermarle con del cerotto.
Non applicare cotone idrofilo a contatto con la ferita.
• INDOSSARE GUANTI PROTETTIVI
• PULIZIA (SOLUZIONE FISIOLOGICA + GARZA)
• DISINFEZIONE (DISINFETTANTE IODATO o ACQUA
OSSIGENATA)
• COPRIRE CON GARZE STERILI
• FISSAGGIO DELLA MEDICAZIONE (BENDE,
CEROTTI, TELO TRIANGOLARE, RETE ELASTICA)
COME BLOCCARE UN’EMORRAGIA?
1) Tamponando forte, possibilmente con materiale pulito sopra la ferita.
Non sostituire le garze o il tampone ma aggiungere di pulito sopra quello precedente.
COMPRESSIONE
EMOSTATICA DIRETTA E
BENDAGGIO COMPRESSIVO
A LARGA PIANTA
2) Mettendo il soggetto sdraiato e tenendo gli arti, in particolare quello colpito, più in alto del corpo. Può essere utile se possibile applicare del ghiaccio (non a diretto contatto).
SOLLEVAMENTO DELL’ARTO
3) Nelle ferite da taglio con incisione profonda utile applicazione di Steri-Strip (striscioline di cerotto sterile in nylon con superficie
adesiva porosa che li rende permeabili all’umidità e all’aria Bisogna asciugare la ferita e porli perpendicolari alla linea di ferita)
NB Se è necessaria una sutura occorre farla entro 6-8 ore
4) Se non sufficiente o in caso di ferite arteriose importanti, applicando una pressione in corrispondenza dei vasi sanguigni a monte della ferita (tra il cuore e la ferita)
SPALLA GOMITO
AVAMBRACCIO
MANO
TELO TRIANGOLARE
125 – 150 cm 92 cm
92 cm
punta
punta
punta
GINOCCHIO
GOMITO
punta
punta
MANO
PIEDE
SPALLA
BACINO
punta
punta
punta
TESTA
punta punta
BENDAGGIO COMPRESSIVO LACCIO EMOSTATICO
VASI
GARZE
BENDA ELASTICA
LACCIO
VASI
Solo se: • AMPUTAZIONE • PIÙ FERITI EMORRAGICI CONTEMPORANEI • EMORRAGIA INTRATTABILE
• Annotare l’ora del posizionamento • Utilizzare una fettuccia larga • Applicare a monte dell’emorragia (sopra il gomito o il
ginocchio) • “NON RIMUOVERLA”
ATTENZIONE A :
Non sottovalutare ferite profonde anche se con una piccola apertura in superficie (es.coltello, punta): rischio di lesioni a vasi, tendini Non sempre il sangue esce all’esterno!!! Ferite al torace o all’addome. Ferite in prossiità dell’occhio. Lesioni concomitanti (es fratture, trauma cranico).
COSA NON FARE: Rimuovere eventuali corpi estranei infissi nella ferita. Mettere un laccio emostatico se non necessario o comunque lasciarlo troppo a lungo.
• COMPRESSIONE EMOSTATICA DIRETTA
• SOLLEVAMENTO DELL’ARTO
• PUNTI DI COMPRESSIONE
• BENDAGGIO COMPRESSIVO A LARGA PIANTA
• IMMOBILIZZAZIONE DELL’ARTO
• LACCIO EMOSTATICO
DISTORSIONI, LUSSAZIONI, FRATTURE
Immobilizzare articolazione a monte e a valle con ciò che si ha (triangolo di stoffa, cordini,
bastoncini, fasce…). Far muovere le dita di mani e piedi e valutare il
colore della pelle per la circolazione
Può trattarsi di frattura, distorsione o lussazione, in ogni caso va immobilizzato nella posizione in cui
si trova (o in quella più comoda)
Come valutare l’integrità degli arti
- C’è impotenza funzionale? - C’è vivo dolore o gonfiore? - Gli arti hanno posizioni anomale?
Piccole lesioni secondarie ad un evento traumatico (colpo) poco violento.
Il contuso è un ferito leggero
Interruzione parziale o totale di queste strutture anatomiche.
La lesione muscolare è causata da un trauma diretto, la lesione tendinea si sviluppa a seguito
di un trauma indiretto.
Anche questo caso configura un ferito leggero
SINTOMI: • Dolore • Gonfiore (edema o ematoma)
• Impotenza funzionale parziale
Spostamento temporaneo dei segmenti ossei articolari e loro spontaneo ritorno in sede normale con:
Lacerazione dei legamenti Minime lesioni ossee (malleoli)
TRATTAMENTO:
– Applicazione locale di pomata (all’ossido di zinco, all’eparina o con anti-infiammatorio)
– Immobilizzare l’articolazione con una sasciatura
– Applicare localmente ghiaccio e/o neve (4-5 ore/die per 2-3 giorni)
– Analgesici e/o anti-infiammatori per via orale (su indicazione medica)
FASCIATURA di CAVIGLIA
1
2
3
4
La fascia va applicata partendo dalla pianta del piede o dal collo e, man mano che la si srotola, la si intreccia a otto passando di volta in volta tra collo e pianta del piede
Non stringere troppo perché la caviglia tende a gonfiarsi!!!
SINTOMI: • Dolore vivo • Tumefazione (edema o emartro) • Deformazione dell’articolazione • Impotenza funzionale
Dislocazione permanente dei capi ossei a livello articolare
con rottura della capsula articolare
TRATTAMENTO:
Immobilizzare l’articolazione
Analgesici per via orale Non tentare di ridurre
la lussazione
IN RELAZIONE ALL’ALTERAZIONE DELLA GEOMETRIA DELL’OSSO:
• COMPOSTA
• SCOMPOSTA
• CHIUSA • ESPOSTA • COMPLICATA chiusa
esposta
complicata
IN RELAZIONE ALLE CONSEGUENZE SUI TESSUTI CIRCOSTANTI:
SINTOMI e SEGNI: • Vivo dolore • Deformazione:
– Deviazione dell’asse dell’arto – Accorciamento dell’arto – Sporgenza dell’osso sotto la pelle
• Impotenza funzionale • Mobilità anomala • Scroscio
TRATTAMENTO:
– Immobilizzare l’arto » Bloccare articolazione a valle e a monte » Controllare la circolazione dopo la
fasciatura (movimento delle dita, colore della pelle, presenza di polso, presenza in periferia di un fastidioso formicolio)
– Medicare eventuali ferite – Analgesici per via orale – Non cercare di far rientrare i capi ossei di
una frattura esposta
• Riduce il dolore
• Previene l’insorgere di complicanze legate al dislocamento dei capi ossei fratturati:
– LESIONI MUSCOLARI – LESIONI VASCOLARI – LESIONI NERVOSE – ESPOSIZIONE DI UNA FRATTURA
CHIUSA
MUSCOLO brachiale
ARTERIA omerale
NERVO mediano
Perché immobilizzare?
Si considera: • Ferito leggero se frattura semplice
e/o complessa non esposta • Ferito grave se frattura esposta e/o
fratture multiple • Ferito gravissimo se fratture
complicate da shock
Estremità distale 90°
FRATTURA DI OMERO
Diafisi
È preferibile, se possibile, l’impiego di un sostegno rigido
Estremità prossimale
FRATTURA DI AVAMBRACCIO
FRATTURA DI GOMITO
Rotolo di bende nella mano
FRATTURA DI DITO
IMMOBILIZZAZIONE DELL’ARTO INFERIORE
TRAUMA CRANICO
• COMMOZIONE
• CONTUSIONE
EPIDURALE (EXTRADURALE)
SOTTODURALE
INTRACEREBRALE
EMATOMA:
dura ematoma
extradurale
ematoma sottodurale
ematoma intracerebrale
SINTOMATOLOGIA:
• DOLORE E MALESSERE INDEFINITO
• GONFIORE AL CAPO, LACERAZIONE DEL CUOIO CAPELLUTO
• PERDITA DI COSCIENZA, AMNESIA
• CONFUSIONE MENTALE (ripetitivo, irrazionale, irritabile)
TRAUMA CRANICO
SINTOMATOLOGIA: • ALTERAZIONI RESPIRATORIE • ALTERAZIONI CARDIACHE (bradicardia, ipertensione) • SOPORE INGRAVESCENTE FINO AL COMA • OTO-RINO LIQUORREA, OTORRAGIA, RINORRAGIA • ANISOCORIA, EMIPARESI CONTROLATERALE • NAUSEA - VOMITO • EMATOMI
TRAUMA CRANICO
liquidi limpidi o rosati
anisocoria
ematomi
TRATTAMENTO: • GARANTIRE LE FUNZIONI VITALI • POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA (COLONNA
VERTEBRALE ?) • SUPINO CON IL CAPO PIU’ IN ALTO DEL TORACE • NON CERCARE DI FERMARE L’EMORRAGIA • MONITORARE IL PAZIENTE
– STATO DI COSCIENZA – DIAMETRO PUPILLARE – ATTIVITA’ CARDIACA E RESPIRATORIA
TRAUMA CRANICO
• LESIONI AMIELICHE
• LESIONI MIELICHE:
• CONTUSIONE • LACERAZIONE (incompleta o totale)
TRAUMA VERTEBRALE
TRAUMA VERTEBRALE
• Comportarsi sempre come se la lesione vertebrale fosse certa.
• La mancata considerazione di questa possibilità può portare ad una lesione grave durante il soccorso o il trasporto del paziente.
TRATTAMENTO:
• NON SPOSTARE L’INFORTUNATO • in caso urgente: INCENDIO, FRANA, TORRENTE,
PRONO IN APNEA SPOSTARE L’INFORTUNATO EVITANDO MOVIMENTI INADEGUATI: FLESSIONE, ESTENSIONE, TORSIONE, LATERALIZZAZIONE
• VALUTAZIONE NEUROLOGICA
TRAUMA VERTEBRALE
RIALLINEAMENTO E IMMOBILIZZAZIONE MANUALE, COLLARE CERVICALE, KED, VACUUM, BARELLA A CUCCHIAIO, ASSE SPINALE
• SALVIETTE DISINFETTANTI • (DISINFETTANTE LIQUIDO) • GARZE STERILI • BENDA ORLATA IN ROTOLO • CEROTTI MEDICATI (varie misure) • CEROTTO IN FOGLIO • STERI-STRIP
IL PRIMO SOCCORSO
NELLO ZAINO
Attivazione soccorso organizzato:chiamata al
118 C.N.S.A.S.
Elicosoccorso
Il TRAUMA è l’evento più frequente in un incidente in montagna
CAUSE • PERICOLI OGGETTIVI:
– CADUTA DI PIETRE, GHIACCIO (SERACCHI, CORNICI)
– VALANGHE – CREPACCI E PONTI DI NEVE – FENOMENI ATMOSFERICI (NEBBIA, PIOGGIA,
FREDDO, VETRATO, FULMINE) PERICOLI SOGGETTIVI:
– INCAPACITÀ E IMPREPARAZIONE FISICA – IMPREPARAZIONE PSICOLOGICA – IGNORANZA E IMPREPARAZIONE TECNICA – SCELTA DEI COMPAGNI
CADUTA TRAUMA
Cosa fare in caso di incidente in montagna
• Mantenere la calma, non agire d’impulso, cercare di valutare la situazioni creatasi
• Valutare la situazione generale (aspetto ambientale) e quella particolare (incidente ), cercando di individuare i pericoli presenti e quelli possibili. Adottare subito misure idonee ad evitare altri rischi
CHE COSA FARE IN CASO DI INCIDENTE
• VALUTARE LA SICUREZZA DELLA SCENA, PROTEGGERSI E AUTOASSICURARSI, GESTIRE IL GRUPPO
• RESTARE CALMI, PENSARE HA CIÒ CHE SI DEVE FARE, PORSI UNA DOMANDA PER VOLTA
• CHIAMARE AIUTO: 118
• VALUTARE LE CONDIZIONI DELL’INFORTUNATO SECONDO I CRITERI A B C
• POSIZIONARE L’INFORTUNATO IN ATTESA DEI SOCCORSI E NON LASCIARLO MAI DA SOLO (se possibile)
• ESEGUIRE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO PER EVITARE UN POSSIBILE AGGRAVAMENTO: SHOCK, EMORRAGIA, FRATTURE
Segnalare la necessità di soccorso
• CHIAMARE IL 118 Se ciò non fosse possibile
( mancanza di campo, telefono scarico ecc.) usare le segnalazioni alpinistiche internazionali di richiesta di aiuto con segnale luminoso od acustico ad intermittenza: 6 volte al minuto (1 segnale ogni 10 secondi), pausa di 1 minuto e ripetere.
Cosa dire al 118 • Fornire i dati dell’infortunato e il numero
di telefono da cui si sta chiamando • Fornire il luogo dell’incidente nel modo
più preciso possibile (gruppo montuoso, versante, sentiero, ferrata, via, valle, canale, cengia, cresta , gola, ghiacciaio…)
• Descrivere come è avvenuto l’incidente • Precisare il numero di persone
infortunate e le loro condizioni • Riferire se sono lì presenti persone che
sono in grado di collaborare (Guide alpine, Istruttori CAI , personale CNSAS…)
• Descrivere le condizioni meteo e lo stato di visibilità.
• Segnalare la presenza di cavi sospesi (impianti di risalita, teleferiche ecc.) che possano essere di impedimento per l’elicottero.
• Nell’attesa se possibile, stare sempre accanto all’infortunato , coprirlo, e rivalutare le sue condizioni
SCALA DELLE URGENZE
ESTREMA URGENZA: COSA FARE
• Chiamare il 118 • Iniziare manovre rianimatorie (BLS)
• Posizionare correttamente • Tamponare le emorragie
SCALA DELLE URGENZE
2. Feriti gravi: cosa fare
• Posizionarli correttamente • Tamponare emorragie esterne
• Coprirli e rassicurarli • Chiamare il 118
SCALA DELLE URGENZE
Attenzione: le condizioni possono cambiare velocemente perciò il traumatizzato va sempre e continuamente rivalutato e assistito
ATTENZIONE ALL’IPOTERMIA!
Ogni traumatizzato è a rischio,
coprirlo sempre
LA VALUTAZIONE DEL FERITO
VALUTARE LO STATO DI COSCIENZA
• È COSCIENTE?
• RISPONDE ALLE DOMANDE?
• RISPONDE AGLI STIMOLI DOLOROSI?
• RICORDA CHI E’, DOV’E’, COSA E’ SUCCESSO?
Valutare lo stato di coscienza • Chiamare ad alta voce e scuotere con
delicatezza: se risponde, SEMPRE rassicurarlo
• Se il ferito è cosciente e mi risponde a tono ho già le informazioni sulle sue condizioni generali: ha le vie aeree pervie, respira e ha circolo:
NON E’ IN IMMEDIATO PERICOLO DI VITA
• Se non risponde o è confuso: emergenza!: possibile trauma cranico o shock grave (proseguire con B)
-naso e bocca sono liberi?
Attenzione nel paziente incosciente!
Vedo se vi è sangue , vomito , neve, ghiaccio, fango, ghiaino ecc.
-Apro e libero
A (airway): VALUTO LE VIE AEREE
B: VALUTARE IL RESPIRO
• RESPIRA BENE ?
• RESPIRA MALE O NON RESPIRA AFFATTO ?
• NASO E BOCCA SONO LIBERI ?
VALUTO IL CIRCOLO
- il cuore batte?
- si sentono i polsi?
C (circulation):
C: CIRCOLO • se non c’è polso e circolo: BLS • Se invece la frequenza è >100-120/
min (tachicardia) e la pelle è pallida, fredda e sudata possono essere i primi segni dello SHOCK per EMORRAGIA che più spesso è INTERNA e che quindi non vedo ma devo sospettare.
• Bisogna cercare se c’è anche un’emorragia ESTERNA ad es. su un arto che possiamo più facilmente risolvere
PROTEGGERE LA COLONNA CERVICALE
• Il rischio di un danno alla colonna, soprattutto la cervicale, con la possibilità di lesioni permanenti deve essere sempre tenuto presente in ogni traumatizzato in montagna, dopo volo in parete, con trauma cranico, con caduta in crepaccio
• Bisogna stabilizzare la colonna cervicale con ogni mezzo in attesa del collare:
• Con una o due mani (anche in parete) • Con le ginocchia (se sono a terra) • Tra due zaini o altra struttura
Se arriva l’elicottero • Individuare una possibile zona di atterraggio
ampia e priva di ostacoli con una superficie piana. Il fondo deve essere solido e non polveroso . Se neve battere la neve con gli sci o le racchette
• Radunare e mettere in sicurezza tutti gli oggetti volatili (giacche, zaini, corde, sacchetti di plastica ecc.) che potrebbero essere sollevati dal flusso del rotore e creare gravi incidenti
• Tutte le persone devono stare in gruppo tranne chi fa le segnalazioni
• Avvicinarsi solo frontalmente e solo al cenno dell’equipaggio, tenendo orizzontali sci, bastoncini.
SEGNALAZIONE VISIVA (PARTICOLARMENTE ADATTE PER ELICOTTERO SE C’E’ IL CONTATTO VISIVO)
POSIZIONE IN PIEDI POSIZIONE IN PIEDI CON CON UN BRACCIO ALZATO LE BRACCIA ALZATE, E UNO ABBASSATO, SPALLE SPALLE AL VENTO AL VENTO
- RISPOSTA - RISPOSTA NEGATIVA POSITIVA AD AD EVENTUALI EVENTUALI DOMANDE DEI DOMANDE DEI SOCCORIITORI SOCCORRITORI
- NON SERVE - ATTERRATE QUI AIUTO (il vento è alle
mie spalle)