I CONSORZI DI TUTELA DELLE PRODUZIONI DOP e IGP · IL CONSORZIO DI TUTELA RAPPRESENTA I PRODUTTORI...
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I CONSORZI DI TUTELA DELLE PRODUZIONI DOP e IGP
Parma 20 settembre 2011
Maria Cecilia Mancini – Dipartimento di Economia, Università degli Studi di Parma
Il ruolo dei Consorzi di Tutela in Italia prima della
legislazione comunitaria
Il nuovo ruolo dei Consorzi di Tutela con l’entrata in
vigore della legislazione comunitaria
In Italia, i Consorzi di Tutela hanno svolto una funzione fondamentale nella valorizzazione dei prodotti tipici sviluppando il proprio campo di azione in diverse direzioni, dall’assistenza tecnica alla promozione commerciale dei prodotti, supportati e legittimati dal legislatore nazionale. I Consorzi, pur essendo organismi privati, hanno svolto funzioni pubbliche erga omnes su espressa delega dello Stato. Oltre a gestire e tutelare un marchio "pubblico“ (DOC), hanno concorso ad immettere sul mercato un prodotto unico nel suo genere, assicurandone la provenienza geografica, le tecniche di produzione e la qualità. I Consorzi hanno assolto una funzione di "garanti" nei confronti dei consumatori della conformità del prodotto finale con le prescrizioni del disciplinare che ne definisce le caratteristiche.
I CONSORZI DI TUTELA prima dei regolamenti comunitari
IL CONSORZIO DI TUTELA RAPPRESENTA I PRODUTTORI E LE AZIENDE COINVOLTE NELLA FILIERA.
Il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano (CFPR) è nato nel 1934. Nel 1955, la sua azione di tutela è stata riconosciuta pubblicamente con il D.P.R. del 30 maggio che riconosce al Parmigiano Reggiano la “Denominazione di Origine (DO) e definisce la “zona di origine”, gli standard e i mezzi di controllo e di protezione. Il Decreto Interministeriale del 17 giugno 1957 ha delegato al CFPR l’attività di monitoraggio e controllo della qualità della produzione tutelata e l’incarico di apporre le marcature previste dal disciplinare di produzione predisposto dallo stesso Consorzio.
I Regg. 510/2006 e 509/2006
Gli organismi di certificazione dei prodotti di cui ai paragrafi 1 e 2 sono conformi alla norma europea EN 45011 o alla guida ISO/CEI 65 (Requisiti generali relativi agli organismi che gestiscono sistemi di certificazione dei prodotti) e, a decorrere dal 1 maggio 2010, sono accreditati in conformità delle stesse.
I Regg. 2081/92 e 2082/92 stabiliscono che gli Stati membri provvedano in modo
che vi siano strutture di controllo con il compito di garantire che i prodotti agricoli e
alimentari recanti la DOP/IGP/STG rispondano ai requisiti del disciplinare.
Gli stessi articoli richiedono, inoltre, che le autorità di controllo designate
adempiano le condizioni stabilite nella norma EN 45011 del 26 giugno 1989.
I CONSORZI DI TUTELA dopo l’entrata in vigore dei regolamenti comunitari
•L'organismo di certificazione deve essere imparziale ed avere una organizzazione che permetta la scelta dei membri del suo consiglio direttivo tra i settori interessati alle attività di certificazione, senza che predominino singoli interessi. •L’organismo deve essere indipendente dai soggetti sottoposti al controllo.
La norma EN 45011
IL CONSORZIO DI TUTELA RAPPRESENTA I PRODUTTORI E LE AZIENDE COINVOLTE NELLA FILIERA.
SI VERIFICA IDENTITA’ TRA L’ENTE CONTROLLORE E LE AZIENDE CONTROLLATE, QUINDI NON SONO SODDISFATTE LE CONDIZIONI DI
IMPARZIALITA’ E INDIPENDENZA.
La Legge Comunitaria 1999, n.526 in materia di competenze dei Consorzi, individua i seguenti aspetti:
tutela;
valorizzazione;
promozione e informazione del consumatore.
LA DEFINIZIONE DI UN NUOVO QUADRO LEGISLATIVO NAZIONALE
All’istituto consortile non viene più riconosciuta la funzione di ente preposto al controllo del prodotto.
Decreto Ministeriale n. 61416 del 12/04/2000 – Decreto Ministeriale n. 61414 del 12/04/2000 – Decreto Ministeriale del 12/10/2000 – Decreto
Ministeriale 410 del 12/09/2011
La Legge Comunitaria 1999, n.526
+
Il Consorzio di tutela si compone di due categorie di soggetti:
Produttori e trasformatori interessati alla denominazione
• Comprende l’universo dei soggetti che partecipano alla filiera
Produttori e utilizzatori
• È più ristretta della precedente, e comprende quei soggetti la cui attività ha un ruolo particolare e insostituibile nel conferire al prodotto le caratteristiche qualitative peculiari di Dop o Igp
I costi derivanti dalle attività di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alle denominazioni sono a carico di tutti i soggetti aderenti al Consorzio e ai “produttori e utilizzatori” della Dop e Igp non aderenti al Consorzio
• Questa procedura lascia ai Consorzi di tutela un
ruolo centrale nella vita della denominazione
(specialmente per le attività di tutela,
valorizzazione e informazione) ma allo stesso
tempo non obbliga i produttori a essere membri
del Consorzio.
• Si evitano, inoltre, situazioni di comportamenti
opportunistici da parte di alcune categorie di
produttori (free rider).
La Legge Comunitaria 1999, n.526 in materia di competenze dei Consorzi, individua i seguenti aspetti:
tutela;
valorizzazione;
promozione ed informazione del consumatore.
LA DEFINIZIONE DI UN NUOVO QUADRO LEGISLATIVO NAZIONALE
Complainant Consorzio di Parma v. Marks & Spencer
Issue To prevent the supermarket chain from selling Parma hamunless it had been sliced and packaged in Italy. It was arguedthat Parma ham could only be described as Parma ham if itcomplied with Italian law and that slicing and pre-packagingaffected the quality of the ham (passing off action)
Decision The UK Court of Appel dismissed the appeal and the cross-appeal. It was held that there was no misrepresentation as tothe nature of the product being sold.
Complainant Consorzio di Parma v. ASDA Stores Ltd, a British supermarketchain
Issue To prevent the supermarket chain from selling Parma hamunless it had been sliced and packaged in Italy. It was arguedthat Parma ham could only be described as Parma ham if itcomplied with Italian law and that slicing and pre-packagingaffected the quality of the ham (based on EU regulations).
Decision The action failed. The British judge concluded that the EUregulations make Parma ham a protected designation of origin,but do not incorporate the Italian rules on slicing and packaging.Although the Italian rules prohibit the sale of Parma ham whichhas been pre-sliced and packaged in Britain as Parma ham, theydo not have direct effect in Britain.
Cross-border issues in EU countries, stemming from the use of geographicalnames
Complainant Consorzio del Gorgonzola v. the Austrian company Agrasserta
Issue The production by an Austrian company of Oesterzola cheese.Consorzio del Gorgonzola was against the use of the suffix zola,which could confuse consumers.
Decision The Loeben Court judges decided that the Austrian companyhad to stop selling this product. The Vienna Court of Appeal alsofound for Consorzio del Gorgonzola.
Complainant Consorzio del Gorgonzola v. an Austrian company
Issue The marketing in Austria since 1983 of a cheese produced inGermany called Cambozola. Consorzio del Gorgonzola asked theAustrian Court of Justice to ban the marketing of this product.
Decision The EU Court of Justice decided that Cambozola is evocative ofthe Gorgonzola protected designation of origin for two reasons.First, there is a phonetic similarity; secondly, both names referto the same kind of product, a marbled cheese.(…)The Austrian company proposed adding three words to thename Cambozola, i.e. Cambozola, German soft cheese. TheConsortium refused this proposal.
Che cosa succede al di fuori dell’UE?
Un esempio dagli USA
Un esempio dal Messico
Un esempio dal Canada
Parma = Italia
Ricetta autentica d’Italia
Bandiera italiana
Un altro esempio dagli USA
Un esempio da PARMA
Parmigiano
Padano !!
La Legge Comunitaria 1999, n.526 in materia di competenze dei Consorzi, individua i seguenti aspetti:
tutela;
valorizzazione;
promozione e informazione del consumatore.
LA DEFINIZIONE DI UN NUOVO QUADRO LEGISLATIVO NAZIONALE
I consorzi possono:
• richiedere modifiche al disciplinare di produzione;
• possono attuare attività di assistenza tecnica;
• definire programmi finalizzati al miglioramento qualitativo delle produzioni in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto;
• collaborare alla vigilanza e alla salvaguardia della DOP/IGP da azioni di concorrenza sleale.
A tutt’oggi i Consorzi non hanno la possibilità di imporre dei piani di
produzione con l’obiettivo di contenere la produzione e
condizionare, così, i prezzi di mercato.
La Legge Comunitaria 1999, n.526 in materia di competenze dei Consorzi, individua i seguenti aspetti:
tutela;
valorizzazione;
Promozione ed informazione del consumatore.
LA DEFINIZIONE DI UN NUOVO QUADRO LEGISLATIVO NAZIONALE
I Consorzi di tutela: la promozione
SIAL Parigi
Foodex
Tokyo
I Consorzi di tutela (campagna stampa USA)
1960 1970 1980
1990 2000 2003-04
1968
1950 2005
Il Consorzio di tutela (campagna stampa in Italia, 1960-2005)
L’intrusa 2001-06
Comparativa 2006
I briganti mattacchioni 1971-1972
Manca un puntino 1993
I casi sono due 1965-1966
Quando c’è si nota 2007
Il Consorzio di tutela (la campagna televisiva, 1965-2007)
Il ruolo dei marchi consortili in Italia
I rischi nell'uso dei segni distintivi e dei
marchi collettivi
I marchi collettivi (consortili) ed i segni distintivi rischiano di
“fare ombra” ai marchi aziendali e non consentono di
sviluppare una adeguata politica di MKT per le aziende
produttrici (cannibalizzazione tra marchio collettivo e
marchi aziendali). In più, possono porre problemi organizzativi: se troppo ampi (cioè se vi partecipano molto aziende), non valorizzano sufficientemente le differenze qualitative tra i produttori e sono di difficile gestione (rischio di rovinare la reputazione collettiva da parte dell’azione di uno o pochi operatori che non si attengono alle regole).
GRAZIE PER L’ATTENZIONE