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I comportamenti problema Paola Venuti, Dipartimento di Psicologia e di Scienze Cognitive Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione Università di Trento

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I comportamenti problema

Paola Venuti, Dipartimento di Psicologia e di Scienze Cognitive

Laboratorio di Osservazione Diagnosi e FormazioneUniversità di Trento

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Il disagio in ambito scolare

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento delle segnalazioni in ambito scolastico rispetto a diverse manifestazioni del disagio in età evolutiva.

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Il disagio scolastico

I disturbi più frequenti durante gli anni delle scuole primarie e secondarie

Rendimento scolastico DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

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I comportamenti disturbanti, pur riguardando aspetti specifici del funzionamento individuale, in realtà coinvolgono anche:

• la sfera emotiva, • la sfera relazionale, • l’autonomia personale.

Comportamenti disturbanti

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Quali sono i comportamenti disturbanti?

Si distrae sempre

Non si concentra

Non ascolta la lezione

Non porta a termine il

lavoro

Non sta fermo nel

banco Parla con gli amici

Corre in momenti

inappropriati

Non rispetta il suo turno

Rompe gli oggetti propri

e altrui

Picchia i compagni

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Regolazione emotivaAggressività

Attenzione e concentrazione

Le aree di difficoltàLe aree di difficoltà

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autostima

motivazione

affettività

controllo emotivo

Cause dei comportamenti disturbantiCause dei comportamenti disturbanti

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Autostima

Motivazione

Interesse

Piacere

Abilità

Insuccesso

Svalutazioni

Richieste Inadeguate

Cause dei comportamenti disturbantiCause dei comportamenti disturbanti

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Affettività

Controllo della propria

emotività

Autoregolazione

Richiesta di contenimento

Difficoltà di anticipazione

Rabbia

Esperienze relazionali

Fragilità emotiva

Cause dei comportamenti disturbantiCause dei comportamenti disturbanti

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I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

Comportamento disturbante

Disturbo del comportamento

Si fa riferimento a qualsiasi tipo di comportamento non adattivo rispetto alle richieste esterne.

si indica una possibile sindrome clinica con criteri diagnostici specifici relativi al tipo di comportamento, la gravità, la durata e le conseguenze evolutive

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I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

Il comportamento disturbante o comportamenti difficili rappresentano un problema soprattutto per l’ambiente.

Il disturbo del comportamento è un problema che altera gravemente le diverse aree dello sviluppo del bambino.

1. Entrare in relazione con il bambino

2. Gestire il bambino nella classe3. Gestire la classe4. Consentire il percorso di

apprendimento scolastico

1. Relazionale 2. Cognitivo 3. Emotivo 4. Adattivo

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I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

Le principali categorie cliniche che manifestano alterazioni significative nelle tre aree indicate sono:

DISTURBO DA DEFICIT DI

ATTENZIONE IPERATTIVITÀ

DISTURBO DELLA CONDOTTA

DISTURBO OPPOSITIVO

PROVOCATORIO

dal 3 al 5% dal 2 al 16% dal 2 al 9%

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Molti bambini a scuola non riescono ad adattarsi facilmente per motivi diversi che vanno dal tipo di legame costruito con i genitori, a problemi temperamentali, motivazionali.

I loro comportamenti a scuola diventano problematici per la conduzione della classe e di conseguenza per il bambino stesso che vive un forte disagio e stato di ansia.

I COMPORTAMENTI DIFFICILI

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DIFFICOLTA’ DI ADATTAMENTO DEL

BAMBINO

DIFFICOLTA’ DI GESTIONE DELLA

SCUOLA

DISAGIO E ANSIA NEL BAMBINO

I comportamenti difficiliI comportamenti difficili

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Le tipologie più frequenti in ambito scolastico

IL BAMBINO AGGRESSIVO

IL BAMBINO OPPOSITIVO

IL BAMBINO INIBITO

I COMPORTAMENTI DIFFICILI

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Brevi cenni su:

ADHD

Comportamenti aggressivi

Comportamenti oppositivi provocatori

Comportamenti inibiti

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Disturbi di attenzione e iperattività

Il Disturbo da deficit d'attenzione ed iperattività (ADHD) è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini .  

ADHD - Attention Deficit Hyperactivity

Disorder

È la più recente etichetta diagnostica

utilizzata per descrivere bambini che

presentano problemi di attenzione,

iperattività ed impulsività

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Si tratta di un disturbo eterogeneo e complesso, multifattoriale che nel 70-80% dei casi coesiste con un altro o altri disturbi. Quelli più frequentemente associati sono il disturbo oppositivo-provocatorio e i disturbi della condotta, i disturbi specifici dell'apprendimento, i disturbi d’ansia

Cosa è l’ ADHD?

Un disturbo evolutivo dell’autoregolazione del comportamento che si manifesta soprattutto con difficoltà di mantenimento dell’attenzione, (gestione dello sforzo cognitivo in genere), controllo motorio e delle risposte impulsive.

E’ invalidante per il soggetto stesso e pone notevoli difficoltà alle persone circostanti (genitori, insegnanti, coetanei)

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Cosa è l’ ADHD?

I sintomi nucleari:

deficit di attenzioneiperattivitàimpulsività

sono aspecifici e presenti in tante condizioni di vita

devono essere più gravi di quelli rilevati in altri bambini della stessa età o dello stesso livello di sviluppo

devono essere presenti in almeno due contesti di vita del bambino (famiglia, scuola)

si modificano con l’età e possono durare per tutta la vita

devono creare gravi problemi nella vita quotidiana

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Sindrome ipercinetica: i sintomi

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Sindrome ipercinetica : sintomi associati

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Attualmente si parla di deficit di attenzione con iperattività

deficit di attenzione senza iperattività

deficit di attenzione di tipo residuo (quando scompare l’ipercinesia ma rimane la difficoltà attentiva).

 

Risulta molto chiaro come sia difficile differenziare tra la Sindrome ipercinetica e il Deficit di Attenzione

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ADHD: evoluzione nel tempo

Tre tipi di evoluzione: Attenuazione e scomparsa durante l’adolescenza Persistenza completa fino all’età adulta, con complicanze a livello scolastico e condotte di esclusione (personalità antisociale) Persistenza parziale delle difficoltà di attenzione e dell’impulsività ma scomparsa dell’ipercinesia

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Modello esplicativo

Incidenza genetica

Componente nurobiologica

Importanza di variabili ambientali

• Abuso di sostanze alcoliche durante la gravidanza

• Fumo da sigaretta in gravidanza

• 25% diincidenza del disturbo nei figli di persone con ADHD

• Studi sui gemelli sottolineano come circa il 50% della varianza può essere spiegata da fattori genetici

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Comportamenti aggressivi Comportamenti aggressivi

IMPULSIVITA’Imprevedibilità nelle reazioniNon rispetto del turno

Il bambino esprime il proprio disagio creando “scompiglio” all’interno della classe Diviene l’elemento distrattatore e catalizzatore delle attenzioni negative dei coetanei e dell’insegnante.

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Comportamenti aggressivi Comportamenti aggressivi

Fatica a stare in mezzo agli altri, non sa gestire i momenti di gruppo o il rapporto con un altro coetaneo

Inadeguatezza, potrebbe portare ad un calo d’autostima, spesso compensato con il rinforzo dei comportamenti inadeguati come meccanismo di difesa.

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In entrambi i casi il suo comportamento è indice di un disagio profondo e di un senso di disistima personale che alimenta rabbia e ostilità nei confronti degli altri.

AggressivitàAggressività

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Il bambino oppositivo e provocatorio presenta spesso una modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio nei confronti delle figure che si prendono cura del bambino e dell’autorità in genere.

Mostra chiari atteggiamenti di rifiuto delle regole, scarsa o assente tolleranza alla frustrazione, litigi con adulti e coetanei, azioni deliberate che causano fastidio ad altri, umore collerico ed irritabile, attribuzione del proprio cattivo comportamento ad altri, assunzione di atteggiamenti sprezzanti e vendicativi, utilizzo di linguaggio scurrile.

Oppositivita’ e provocazioneOppositivita’ e provocazione

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Il bambino oppositivo mette continuamente alla prova le persone che gli sono vicine, assumendo atteggiamenti di sfida per verificare il proprio potere sull’altro.

Apparentemente il suo unico scopo è violare le regole al fine di scatenare una lotta ed emergere come “vincitore”.

IMPORTANTE ALTERAZIONE DELLA RELAZIONE

Oppositivita’ e provocazioneOppositivita’ e provocazione

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Talvolta l’ambiente è responsabile su questo tipo di atteggiamento del bambino

Spesso sono presenti modalità educative del tutto prive di autorevolezza: la gestione dei conflitti sembra essere in mano al bambino e l’adulto risulta incapace di “arginare” la crisi del bambino e di definire alcune semplice regole quotidiane per favorire una maggiore tolleranza alla frustrazione.

Altre volte, possono essere presenti atteggiamenti che possono andare da vere e proprie noncuranze e dimenticanze ad estrema intrusività e criticismo.

Oppositivita’ e provocazioneOppositivita’ e provocazione

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L’inserimento a scuola e la successiva convivenza con un ambiente educativo strutturato crea, in questi bambini, notevoli difficoltà.

Il bambino oppositivo-provocatorio, non avendo potuto sperimentare precedentemente la capacità di gestire un conflitto in maniera adeguata, non ha gli strumenti sufficienti per affrontare il rapporto con i pari e provare a risolvere eventuali contrasti, mettendosi nei panni dell’altro.

Oppositivita’ e provocazioneOppositivita’ e provocazione

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Di fronte a questa nuova situazione il bambino, non potendo

ricorrere ad adeguate competenze sociali, tenderà a

fomentare il conflitto diventando presto una figura “fastidios

a” e da evitare, con l’inevitabile peggioramento delle

capacità di relazionarsi con gli altri e delle prestazioni

scolastiche e l’aumento di condotte provocatorie ed

aggressive.

Oppositivita’ e provocazioneOppositivita’ e provocazione

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Il bambino con inibizione scolastica manifesta:

• difficoltà e “sofferenza” nell’occuparsi dello svolgimento di

attività didattiche;• scarsa concentrazione al compito con tempi

d’attenzione limitati ed altalenanti;• a volte compaiono anche sintomatologie di tipo

psicosomatico (mal di testa, vomito, febbre, enuresi, ecc…).

Inibizione scolasticaInibizione scolastica

Ciò è dovuto a un blocco emotivo che agisce da freno sull’espressione adeguata delle reali competenze possedute

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Cosa fare a scuola?

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Le attribuzioni più frequenti

“È pigro

Non è attento

Non è motivato”

“Non si impegna”

“E’ viziato

“E’ maleducato

“È problematico

Attribuzioni psicologicheAttribuzioni psicologiche

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Attribuzioni che influenzano negativamente la sua autostima, autostima, la la relazionerelazione con l con l’’altroaltro e la sua motivazionemotivazione ad apprendere.

Questa dinamica attiva reazioni più forti di iperattivitàiperattività e aggressivitàaggressività e comportamenti di

evitamentoevitamento del compito.

Aspetti psicologiciAspetti psicologici

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Comportamenti che hanno come effetto:

Aumento delle difficoltà

scolastiche

Aumento del disagio emotivo

Stabilizzazione di modalità comportamentali e relazionali inadeguate

Aspetti psicologiciAspetti psicologici

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Azione sul comportamento

IMPORTANZA DI LAVORARE SU DUE FRONTI

Azioni sul comportamento

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Cercare di conoscere i bisogni del bambinoCercare di conoscere i bisogni del bambino

Evitare giudizi di valoreEvitare giudizi di valore

Approvare e rinforzare i comportamenti Approvare e rinforzare i comportamenti adeguatiadeguati

Individuare i suoi interessiIndividuare i suoi interessi

Favorire le relazioni con i pariFavorire le relazioni con i pari

Evitare di rispondere alle provocazioniEvitare di rispondere alle provocazioni

Evitare le punizioniEvitare le punizioni

Cosa fare in classe?

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Per promuovere lPer promuovere l’’attenzione e concentrazioneattenzione e concentrazione

Disposizione dei banchi Disposizione dei banchi

Attività che non impiegano molto tempo Attività che non impiegano molto tempo

Fornire sempre istruzioni chiare per eseguire le attivitàFornire sempre istruzioni chiare per eseguire le attività

Fornire strategieFornire strategie

Interagire frequentemente con il bambinoInteragire frequentemente con il bambino

Far interagire frequentemente i bambini fra loroFar interagire frequentemente i bambini fra loro

Aiutarli a gestire il materiale scolasticoAiutarli a gestire il materiale scolastico

Cosa fare in classe?

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Per gestire il comportamento impulsivoPer gestire il comportamento impulsivo

Definire sempre regole chiareDefinire sempre regole chiare

Cogliere lCogliere l’’emozione che ha spinto il comportamento emozione che ha spinto il comportamento inadeguato e fornirgli modelli di reazione alternativiinadeguato e fornirgli modelli di reazione alternativi

Aiutare il bambino a comprendere le conseguenze delle sue Aiutare il bambino a comprendere le conseguenze delle sue azioniazioni

Programmare spazi e momenti Programmare spazi e momenti liberi liberi

Evitare false gratificazioniEvitare false gratificazioni

Favorire i lavori di gruppoFavorire i lavori di gruppo

Cosa fare in classe?

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Privilegiare il lavoro in piccoli gruppi secondo le modalità del cooperative learningcooperative learning.

Ad ognuno viene affidato un compito specifico facendo attenzione:

1. alla selezione dei bambini da inserire nel gruppo

2. ad assegnare al bambino un compito in cui si senta sicuro.

Cooperative learningCooperative learning

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1. interdipendenza positiva: consapevolezza che non può esistere un successo individuale senza un successo collettivo.

In una classe possiamo ritrovare assenza di interdipendenza quando ognuno prosegue il proprio obiettivo da solo, oppure interdipendenza negativa quando vige un clima di competizione.

L’interdipendenza positiva può essere realizzata rispetto a: compito, competenze, ruolo, materiali, valutazione.

Le condizioni fondamentali per costruire un ambiente di apprendimento cooperativo sono quattro:

Il Cooperative LearningIl Cooperative Learning

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2. responsabilità individuale- ognuno è responsabile di una parte del lavoro di gruppo, da cui dipende il lavoro dei compagni e il raggiungimento dell’obiettivo da parte del gruppo.

E’ necessario riconoscere ad ognuno la propria responsabilità anche a livello valutativo

Il Cooperative LearningIl Cooperative Learning

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3. interazione costruttiva diretta e uso di abilità sociali-

promozione reciproca degli apprendimenti, scambiandosi aiuto ed incoraggiamento e assicurandosi che tutti siano in grado di svolgere e svolgano il compito.

Ogni studente deve possedere abilità sociali del tipo: guidare il gruppo, prendere decisioni insieme e favorire la partecipazione.

Il punto di partenza del CL è che lo studente non possegga tali abilità e che esse vadano costruite nel corso del lavoro, si mira a far assumere ad ognuno un ruolo specifico e modificabile all’interno del lavoro.

Il Cooperative LearningIl Cooperative Learning

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4. valutazione del gruppo-

il gruppo valuta il lavoro svolto e riflette con l’insegnante su come sarebbe possibile migliorare il lavoro.

Valutazione dei comportamenti che permettono al gruppo di affrontare efficacemente un compito e valutazione di competenze che contribuiscono a costruire un buon clima.

Il Cooperative LearningIl Cooperative Learning

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È una tecnica di discussione in un gruppo formale e formato da pari.

Le finalità del circle time:

1. Creare un clima collaborativo e amichevole;2. Imparare a discutere insieme;3. Risolvere eventuali conflitti.

Il Circle TimeIl Circle Time

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Per la realizzazione di un circle time è importante che

l’insegnante proponga:

la disposizione delle sedie in circolo;

la frequenza delle discussioni;

la durata delle discussioni;

il criterio per decidere quale argomento trattare nel caso

ne vengano proposti più di uno.

Il Circle TimeIl Circle Time

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I compiti dell’insegnante sono :

1. Osservare come gli alunni si dispongono in cerchio; se tutti sono coinvolti nella discussione tenendo presenti sia

gli indicatori verbali che non verbali; a chi sono dirette le comunicazioni; come si svolgono gli interventi.

Il Circle TimeIl Circle Time

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I compiti dell’insegnante sono :

2. Facilitare la discussione offrire incoraggiamento e sostegno ai più timidi; neutralizzare i più aggressivi; chiedere chiarificazioni in caso d’interventi confusi; riassumere i pareri emersi senza tralasciarne nessuno; esprimere un parere personale su come si è svolta la

discussione evidenziando soprattutto gli aspetti positivi.

3. Mediare eventuali conflitti

Il Circle TimeIl Circle Time

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Favorire la cooperazione tra

compagni

Evitare commenti svalutanti

Fornire strumenti di

supporto

Rinforzare le aree positive

FavorireFavorirell’’autostimaautostima

In sintesiIn sintesi