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ROUNDTABLE DESTINAZIONE DIGITALE Pubblico e privato alla prova del futuro 11 luglio 2018 Piazza dei Santi Apostoli 66, Roma

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ROUNDTABLE

DESTINAZIONE DIGITALE

Pubblico e privato alla prova del futuro

11 luglio 2018

Piazza dei Santi Apostoli 66, Roma

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La digitalizzazione delle imprese.

Investimenti e nuovi modelli di business

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Nel 2017 il mercato digitale italiano è cresciuto del 2,3% attestandosi su 68.722 milioni di euro. Nel 2018 tale

crescita si attesta al 2,6% per salire al 2,8% per il 2019 e 3,1% per il 2020. Il fenomeno Industria 4.0 nel 2017 ha

espresso un mercato complessivo pari a 2184 mln (in crescita del 19,3%), ripartiti per il 56% in sistemi ICT

(1219,2 milioni, +18,1%) e per il 44% in sistemi industriali (965 milioni, +20,7%) (rilevazioni condotte da Anitec-

Assinform in collaborazione con NetConsulting cube).

Le tendenze del mercato digitale italiano

Servizi ICT

11.056,8 mln (+4%). A guidare la crescita i servizi di data center e

cloud computing, la cui crescita si attesta al 16,7% (2.641,8 milioni)

con la componente cloud in crescita del 23,3%

Software e

soluzioni ICT

6.626,1 mln (+5,9%). Il software applicativo cresce dell’8,8% (4.892

milioni), spinto dal rinnovo e dalle componenti più innovative (piattaforme

per la gestione web, IoT, etc.).

Dispositivi e

sistemi

18.332,7 mln (+0,2%). Spicca la componente personal & mobile device,

che ha registrato un incremento del 2,2% (6.382 milioni di euro) grazie al

ruolo dei dispositivi indossabili (wearable, +17,9%, 488,3 milioni) e

degli smartphone (+3,1%, 3710 milioni), che hanno ampiamente

compensato la contrazione subita dai PC laptop (-1,3%, 883 milioni), dai

tablet (-0,2% a 782 milioni) e dagli altri dispositivi mobili

10.360,3 mln (+7,7%). Contenuti digitali

e digital

advertising

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4Fonte: Elaborazione I-Com su dati Wikibon Big Data Project (2016), demosEUROPA e WarsawInstitute for EconomicStudies (2014) e Eurostat

• Le stime circa il mercato dei Big Data parlano di unacrescita consistente da qui al 2026 (+13% medio annuo)

• Entro la fine del decennio in corso lo sviluppo dei Big Dataporterà ad un miglioramento del PIL di tutte le economieeuropee, quantificabile, per l’Italia, in circa +1,6% del PIL,poco meno rispetto al dato medio europeo (+1,9%)

• I maggiori benefici saranno registrati, in entrambi i casi, neisettori manifatturiero, del commercio e finanziario

• Nonostante gli indubbi vantaggi dei Big Data, ancora scarsoappare, in Italia ma anche negli altri Paesi UE, il cosiddettoBig Data Analytics (BDA): solo il 9% delle imprese italiane,nel 2016, ha utilizzato strumenti di BDA, poco meno d’altraparte della media UE (10%)

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Mercato Big Data (2016-2026)

Mercato BD (in mld $; asse sinistro) Var. anno su anno (asse destro)

CAGR= +13%

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Italia

Manifatturiero

Commercio

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UE 28

Miglioramento del PIL, per settore (2013-2020)

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Cip

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Utilizzo del BDA tra le imprese (2016)

I Big Data

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5Fonte: Elaborazione I-Com su dati OCSE e Ericsson

• Secondo l’OCSE, a fine 2017, il

traffico dati avrà raggiunto

quota 120 exabyte (miliardi di

Gigabyte), circa 70 volte quello

esistente nel 2005. Di questi il

68% proviene dalla rete Internet

fissa ed il 9% da tutti i dispositivi

• Secondo i dati Ericsson, nel

2021 i dispositivi IoT

arriveranno a rappresentare il

56% dei dispositivi connessi,

che complessivamente

passeranno dagli attuali 15

miliardi a circa 28 miliardi entro

il 2021, generando una crescita

enorme della mole di dati

disponibili

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2015 2021

Dispositivi connessi (in mld)

Telefonia fissa

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Non-cellular IoT

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Traffico di dati IP mensile globale

Managed IP Rete Internet fissa Dati mobile

La crescita esponenziale del traffico dati

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6Fonte: Elaborazione I-Com su dati IDC (2016)

• Il valore di mercato dei dati

ammontava nel 2016, solo in Italia,

a complessivi 4,6 miliardi di euro,

circa l’8% del totale UE (59,5 miliardi

di euro)

• Questo valore è cresciuto

costantemente negli ultimi anni

nell’Unione Europea (+26% rispetto al

2013), mentre è rimasto piuttosto

stagnante in Italia (solo +5%).

Tuttavia, secondo le attuali proiezioni,

il mercato italiano dei dati dovrebbe

superare i 6,3 miliardi di euro da qui al

2020, crescendo quindi ad un tasso

medio annuo dell’8,3%, una crescita

dunque più sostenuta di quella media

europea (pari a quasi il 7,5%,

passando dai 55 miliardi del 2016 agli

oltre 73 miliardi del 2020)80

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2013 2014 2015 2016 2020*

Indice del valore di mercato dei dati, in Italia e UE

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2013 2014 2015 2016 2020*

mln

Valore di mercato dei dati

UE28

Italia

Il mercato dei dati

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7Fonte: Elaborazione I-Com su dati IDC (2016) e Eurostat

• Secondo le stime di IDC, l’archiviazione di dati in cloud

crescerà del 30%, con circa un quinto dei carichi

complessivi presenti in cloud anziché su server

tradizionali nel 2018.

• Il boom delle applicazioni di gestione dei BD è legato a

doppio filo alla diffusione del cloud computing (CC), che

permette alle aziende di avere a disposizione potenza di

calcolo e spazio storage potenzialmente illimitati in modo

scalabile a costi contenuti. Il mercato mondiale dei Big

Data as a Service crescerà nel quinquennio 2015-2020

a un tasso medio annuo composito (CAGR) del 31,5%,

arrivando a generare nel 2020 un giro d’affari di 7

miliardi di dollari.

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Adozione di servizi cloud (2016)

Cloud services at a medium-high level of sophistication Overall cloud services

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2016 2018

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Trend di archiviazione dati in cloud

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2015 2020

BDaaS market (in bln $)

CAGR=31,5%)

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Il fenomeno dell’intelligenza artificiale

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Gli investimenti in IA

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Fonte: IDC 2018

Gli investimenti mondiali in sistemi di

intelligenza artificiale e cognitive computer

dovrebbero raggiungere – secondo le stime

IDC (2018) – $ 19,1 miliardi nel 2018 ed entro il

2021 dovrebbero toccare la cifra record di $

52,2 miliardi con un CAGR del 46,2%

Le imprese impegnate nella vendita al

dettaglio investiranno $3,4 miliardi in una

vasta gamma di applicazioni IA, soprattutto per

l’assistenza al cliente. Gran parte, invece, dei $

3,3 miliardi spesi dal settore bancario

andranno verso sistemi automatizzati e

prevenzione delle minacce, analisi e

investigazione di frodi, consulenti di

programmi e sistemi di raccomandazione. Il

settore manifatturiero si collocherà al terzo

posto con ben $ 2 miliardi di spesa in sistemi

automatizzati di manutenzione preventiva e di

gestione della qualità e sistemi di

raccomandazione. Infine, il settore sanitario

investirà i suoi $ 1,7 miliardi principalmente in

sistemi cognitivi per le diagnosi precoci ma

aumenteranno anche gli investimenti in sistemi IA

per la drug discovery.

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Investmenti mondiali in sistemi congnitivi e di intelligenza artificiale

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Retail Banking Manufacturing Healthcare

Mili

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Investimenti in sistemi cognitivi e di intelligenza artificiale, per settore (2018)

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I ricavi derivanti dalle applicazioni IA

10Fonte: Tractica 2017

Tractica (2017) prevede che le

entrate generate dall’applicazione

diretta e indiretta di software di

intelligenza artificiale saranno di

circa $ 90 miliardi entro il 2025.

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Software IA, ricavi mondiali (2016-2025)

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Medical image analysis

Intelligent recruitment and HR systems

Convertng paperwork into digital data

Prevention against cybersecurity threats

Predictive maintenance

Localization and mapping

Algorithmic trading strategy performance…

Patient data processing

Static image recognition, classification, and…

Machine/vehicular object…

Milioni $

Top 10 delle applicazioni di IA, ricavi cumulati (2016-2025)

I ricavi maggiori deriveranno

dall’applicazione di software di IA

per il rilevamento e il

riconoscimento di oggetti (circa $

9 miliardi) e classificazione di

immagini ($ 7,6 miliardi). Anche le

applicazioni in ambito sanitario

come l’elaborazione dei dati dei

pazienti supereranno i $ 7 miliardi

nel periodo 2016-2025.

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L’IA spinge i ricavi e l’occupazione

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Fonte: Accenture 2017

Gli investimenti in intelligenza artificiale potrebbero far crescere del 38% i ricavi delle imprese e del 10%

l’occupazione entro il 2022.

Secondo le previsioni di Accenture:

✓ settore sanitario: prospettive di profitti in crescita del 49% ed aumento della forza lavoro del 15%;

✓ telecomunicazioni: incremento del fatturato del 46% e dell’occupazione del 21%;

✓ settore finanziario: aumento del fatturato del 32% e dell’occupazione del 9%.

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All Industries

Automotive

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L'impatto degli investimenti in IA

sui ricavi

sull'occupazione

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IA: Stati Uniti e Cina a confronto

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Fonte: CB Insight, Top AI Trends to watch in 2018

A livello globale gli Stati Uniti, soprattutto negli anni passati, hanno dominato la scena, con un numero

sempre crescente di startup che puntavano sull’IA. Nell’ultimo anno la tendenza sembra essere un po’

cambiata e ciò fa presagire che nel prossimo futuro alla ribalta ci sarà la Cina. Le aziende cinesi sembrano

sorpassare le loro controparti statunitensi nelle domande di brevetto nel Deep learning e nell’IA.

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Numero di brevetti nel Deep learning

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Numero di brevetti nell'IA

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Numero di brevetti nel Machine learning

Cina

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Le iniziative delle istituzioni europee 1/2

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Febbraio 2017

Il Parlamento europeo ha adottato una Risoluzione recante raccomandazioni alla Commissione

concernenti norme di diritto civile sulla robotica. Proposte:

1) rafforzamento degli strumenti finanziari per i progetti di ricerca nella robotica e nelle TIC,

compresi i partenariati pubblico-privati;

2) avvio di un dialogo pubblico strutturato sulle conseguenze dello sviluppo di tali tecnologie;

3) definizione di un quadro che soddisfi i requisiti di connettività per il futuro digitale dell'Unione e a

garantire che l'accesso alla banda larga e alla rete 5G sia pienamente conforme al principio di

neutralità della rete;

4) avvio di una riflessione sulla possibilità di istituire un'Agenzia europea per la robotica e

l'intelligenza artificiale;

5) valutazione delle implicazioni delle diverse soluzioni giuridiche tra cui: a) l'istituzione di un

regime assicurativo obbligatorio; b) la costituzione di un fondo di risarcimento; c) la

possibilità per il produttore, il programmatore, il proprietario o l'utente di beneficiare di una

responsabilità limitata qualora costituiscano un fondo di risarcimento nonché qualora

sottoscrivano congiuntamente un'assicurazione che garantisca un risarcimento in caso di danni

arrecati da un robot; d) la scelta tra la creazione di un fondo generale per tutti i robot autonomi

intelligenti o di un fondo individuale per ogni categoria di robot e tra il versamento di un contributo

una tantum all'immissione sul mercato di un robot o versamenti regolari durante la vita del robot;

e) l'istituzione di un numero d'immatricolazione individuale; f) l'istituzione di uno status giuridico

specifico per i robot nel lungo termine.

9 marzo 2018 la Commissione ha aperto le candidature per la creazione gruppo di lavoro sulle IA con

il compito, tra l’altro, di redigere entro l’anno una proposta di linee guida sullo sviluppo etico e l’uso

dell’IA ed ha aperto un bando per la formazione di un gruppo di esperti sulla responsabilità per danno

e nuove tecnologie

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Le iniziative delle istituzioni europee 2/2

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Dichiarazione del Gruppo europeo per l’etica delle scienze e delle nuove tecnologie (EGE) - organo

consultivo indipendente dalla Commissione - pubblicata anch’essa il 9 marzo scorso, ha evidenziato la

necessità di:

1) assicurare il rispetto della dignità umana attraverso la fissazione di limitazioni alle determinazioni e

classificazioni concernenti le persone operate sulla base di algoritmi e sistemi “autonomi” e la

predisposizione di strumenti in grado di garantire il chiaro discernimento dei casi in cui si parla con un

uomo e quando con una macchina;

2) garantire il rispetto dell’autonomia umana;

3) sviluppare ed applicare le IA sulla base di decisioni democratiche e nel pieno rispetto dei diritti e delle

libertà degli uomini;

4) assicurare che le IA siano improntate a giustizia, equità e solidarietà e, dunque, contribuiscano alla

giustizia globale e all’accesso universale ai benefici e vantaggi esse possono garantire;

5) individuare con certezza i criteri di attribuzione delle responsabilità per eventi dannosi dovuti a

condotte indesiderate dei sistemi autonomi;

6) sviluppare le IA in maniera da tutelare l’integrità fisica e mentale degli uomini;

7) declinare nuovi diritti, quale quello ad avere relazioni significative con gli umani e a non essere profilati,

misurati, analizzati;

8) assicurare uno sviluppo sostenibile nell’interesse delle future generazioni.

25 aprile 2018: Comunicazione della Commissione europea sull’I.A. che definisce la strategia

europea in materia. Essa si fonda su tre pilastrI.

1) anticipare gli sviluppi tecnologici e incoraggiare l'adozione da parte dei settori pubblico e privato;

2) prepararsi ai cambiamenti socioeconomici determinati dall’IA sostenendo partenariati business-education

per attrarre e mantenere più talenti di intelligenza artificiale in Europa e programmi di formazione e

riqualificazione professionale, incoraggiando anche la modernizzazione dei sistemi di istruzione e

formazione degli Stati membri;

3) garantire un adeguato quadro etico e legale.

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Politiche nazionali 1/3

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Nel 2017:

✓ il Ministero federale dei trasporti e dell'infrastruttura digitale ha pubblicato una

relazione sull'etica della guida automatica e connessa che identifica le linee

guida e gli obiettivi

✓ Il Ministero Federale dell'Istruzione e della Ricerca ha lanciato la Piattaforma

Lernende Systeme che riunisce le principali competenze della scienza,

dell'industria e della società in materia

✓ 4 marzo 2018: la coalizione ha annunciato un "Masterplan per l'intelligenza

artificiale" nell'estate 2018 - che dovrebbe essere finalizzato nell'autunno 2018 -

e un centro di ricerca congiunto sull'intelligenza artificiale con la Francia.

29 Marzo 2018:

✓ Il Presidente Marcon ha lanciato la Strategia nazionale sull’I.A. (“A.I. for

Humanity”) stanziando 1,5 mld di fondi pubblici per 5 anni (2018-2022)

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Politiche nazionali 2/3

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26 aprile 2018:

✓ Il Governo la lanciato la nuova strategia nazionale sull’I.A. (“Sector Deal for AI”) articolata

su 5 macrotemi: 1) Persone (sistemi di formazione e support per il re-skill); 2) Infrastrutture;

3) Aziende (fondi e partnership tra governo ed industria); 4) Territori; 5) Idee (sostegno alla

ricerca in I.A.).

Maggio 2017:

✓ il ministro degli affari economici, Mika Lintilä, ha istituito un gruppo di lavoro incaricato di

individuare le azioni in grado di garantire che la Finlandia sarà tra i principali utilizzatori di I.A. nel

futuro

Ottobre 2017:

✓ Il ministero degli Affari economici e dell'occupazione ha presentato il rapporto “Finland’s Age of

Artificial Intelligence” che prevede 8 azioni chiave:

▪ miglioramento della competitività aziendale attraverso l'uso di intelligenza artificiale;

▪ utilizzo efficace dei dati in tutti i settori;

▪ garantire che l'intelligenza artificiale possa essere adottata più rapidamente e facilmente;

▪ garantire competenze di alto livello e attirare esperti di alto livello;

▪ favorire gli investimenti;

▪ costruire i migliori servizi pubblici al mondo trasferendo la gestione di numerosi processi di servizio

dall'amministrazione all'intelligenza artificiale;

✓ stabilire nuovi modelli di collaborazione tra il settore pubblico e privato e tra diversi settori;

✓ fare della Finlandia un leader nell’IA.

✓ April 2019:

✓ The steering group will submit the final report on the progress of the program.

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Politiche nazionali 3/3

17

Settembre 2017: AGID ha dato il via alla task force sull'Intelligenza Artificiale al

servizio del cittadino con il compito di comprendere come la diffusione di nuovi

strumenti e tecnologie di IA possa incidere nella costruzione di un nuovo rapporto tra

Stato e cittadini

21/03/2018 è stato presentato il libro bianco “L'Intelligenza Artificiale al servizio del

cittadino” frutto di un lavoro di consultazione che ha coinvolto circa un centinaio di

soggetti pubblici e privati che a vario titolo si occupano di IA in Italia e che per la prima

volta si rivolge alle amministrazioni pubbliche rivolgendo loro raccomandazioni e

indicazioni su come sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’Intelligenza

Artificiale, limitandone criticità e aspetti problematici, per sviluppare servizi pubblici

sempre più a misura di cittadino.

Sfida etica Sfida

tecnologica

Sfida delle

competenze

Sfida dei

dati

Sfida legale

Sfida

dell’accessibi

lità

Misurazione

impatto

Sfida

dell’essere

umano

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Le nuove professioni nell’era digitale

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19Fonte: elaborazione I-Com su dati Eurostat e European Data Market Monitoring Tool, IDC (2016)

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600

800

1.000

1.200

1.400

Data workers, per settore

2016 (in migliaia) 2016 (% sull'occupazione totale)

2,0%

2,2%

2,3%

2,3%

2,5%

2,7%

2,8%

2,8%

2,8%

2,9%

2,9%

2,9%

3,1%

3,1%

3,1%

3,1%

3,2%

3,3%

3,4%

3,5%

3,5%

3,6%

3,6%

3,6%

3,6%

3,7%

4,2%

4,3%

6,5%

0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7%

Romania

Grecia

Spagna

Italia

Slovacchia

Austria

Cipro

Portogallo

Rep. Ceca

Ungheria

Croazia

Bulgaria

Danimarca

Germania

Francia

UE 28

Finlandia

Belgio

Slovenia

Lettonia

Svezia

Polonia

Paesi Bassi

Malta

Estonia

Irlanda

Lituania

Regno Unito

Lussemburgo

Data workers (% sul totale impiegati)

• La quota di data workers sul totale degli

impiegati è ancora molto bassa in tutta l’UE

(3,1%), in particolar modo in Italia (2,3%)

• i settori storicamente più digitalizzati - ICT e

finanziario – sono gli unici a mostrare una

presenza di data workers relativamente

maggiore (10,7% e 9,4%, rispettivamente),

mentre negli altri settori l’incidenza resta ancora

molto bassa e compresa tra l‘1,2% del settore

trasporti e il 5,6% dei servizi professionali

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxData workers, data skills and skill gap (1/2)

Di pari passo con l’evoluzione digitale di interi settori economici, anche il modo di lavorare all’interno

delle aziende sta cambiando radicalmente, richiedendo competenze e figure professionali differenti

Page 20: I-Com, Istituto per la Competitività - ROUNDTABLE ......3 Nel 2017 il mercato digitale italiano è cresciuto del 2,3% attestandosi su 68.722 milioni di euro. Nel 2018 tale crescita

20Fonte: elaborazione I-Com su dati European Data Market Monitoring Tool, IDC (2016)

0%

4%

8%

12%

0

4.000

8.000

12.000

2016 2020

in m

iglia

ia

Data workers skills gap nell’UE

Domanda (asse sinistro) Offerta (asse sinistro) Data workers skill gap (asse destro)

-

4

8

12

16

Italia Spagna UE28 Regno Unito Francia Germania

in %

Data workers skills gap nei Paesi Big Five

2016

2020

• Secondo i dati di IDC, Sono state

circa 420.000 le posizioni di data

worker scoperte in UE nel 2016

(pari al 6,2% della domanda

totale), di cui 53.000 solo in Italia,

pari al 9,3% della domanda

nazionale

• Secondo le stime al 2020, anziché

migliorare, la situazione dovrebbe

andare peggiorando, giungendo ad

una carenza di circa 769.000

profili professionali, pari al 9,8%

della domanda totale (10,4% in

Italia, corrispondente a 67.000

posizioni)

Data workers, data skills and skill gap (2/2)

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La P.A. alle prese con la digitalizzazione

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✓ Il Piano coordina un insieme

di attività il cui investimento

ammonta a circa 4,6 miliardi

di euro

✓ Il principale obiettivo è,

dunque, quello di definire le

linee della strategia di

sviluppo e realizzazione del

sistema informativo della

Pubblica Amministrazione

sulla base di quanto previsto

dagli obiettivi dell’Agenda

Digitale italiana, e di

supportare il processo di

riqualificazione della spesa

ICT delle amministrazioni,

coerentemente con la Legge

di stabilità 2016.

Modello strategico di evoluzione del sistema

informativo della PA

Piano Triennale per l’informatica nella

Pubblica Amministrazione 2017-2019

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23

Fonte: Elaborazione I-Com su dati AgID

42%

28%

12%

8%

5%3%

1%1% 0%

0%

Distribuzione CED, per tipo di Amministrazione (2013)

Comune

ASL/AO

Provincia

PAC

Unione o Federazione Comuni

Regione

Ente regionale

CM

Ente comunale

Cons. reg.

0

50

100

150

200

250

300

Numero di CED, per regione (2013)

Un nuovo censimento è stato disposto lo scorso 30 novembre, nell’ambito del Censimento del

Patrimonio ICT delle Amministrazioni e qualificazione dei Poli Strategici Nazionali

Il 23 aprile 2018 è partita la seconda fase del censimento del patrimonio ICT di tutte le amministrazioni

che dispongono di infrastrutture fisiche attraverso cui suddividere le amministrazioni in tre categorie:

- Gruppo A: amministrazioni che dispongono di data center di qualità intermedia;

- Gruppo B: amministrazioni con infrastrutture carenti;

- Polo strategico nazionale (PSN): soggetti con data center caratterizzati da elevati standard di

qualità.

Il censimento dei data center del 2013 e

gli attuali sviluppi

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Le iniziative in campo per l’offerta di servizi

digitali 1/2

SPIDSistema pubblico di identità

digitale

(marzo 2016)

PagoPAsistema nazionale per i

pagamenti a favore della P.A.

E-Procurement(aprile 2016)

Marzo 2018: solo 3.866 le PP.AA. attive e 2.279.000 le

credenziali rilasciate dagli otto gestori dell’identità

abilitati. Alcune amministrazioni, tra l’altro hanno attivato

un solo servizio o servizi solo parzialmente fruibili online.

Gli incentivi governativi per favorirne l’adozione – es.

bonus 18enni e bonus docenti – hanno fatto sì che a

settembre fossero 90.000 le identità SPID erogate, a fine

novembre (a 8 mesi e mezzo dal via) 430.000 e a

gennaio oltre un milione.

Il monitoraggio predisposto da AgID a settembre 2017

indicava che circa il 35% dei Comuni italiani è attivo su

PagoPA evidenziando una maggiore adesione da parte

dei Comuni al di sopra dei 15000 abitanti.

rappresenta una fondamentale leva per la crescita

dell’economia, per la modernizzazione ed una maggiore

efficienza dei processi amministrativi, per il controllo e la

riduzione della spesa pubblica.

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25

Le iniziative in campo per l’offerta di servizi

digitali 2/2

Intelligenze artificiali(settembre 2017)

progetto per

l’acquisizione e lo

sviluppo delle

competenze digitali da

parte di cittadini,

imprese e P.A.

Task force sull'Intelligenza Artificiale al servizio del

cittadino con il compito di comprendere come la

diffusione di nuovi strumenti e tecnologie di IA possa

incidere nella costruzione di un nuovo rapporto tra Stato

e cittadini. L’attività del gruppo è culminata nel Libro

Bianco “L'Intelligenza Artificiale al servizio del cittadino”

Nel corso del 2018 si avvierà la definizione di linee guida

per le competenze digitali di base, applicabili anche

all’interno della PA.

Quanto alle competenze specialistiche dal 2017 AgID

si occupa di supportare la definizione delle competenze

digitali per le professionalità operanti nel settore ICT e

per i soggetti che utilizzano l'ICT all'interno delle attività

lavorative

Per il 2018, AGID ha individuato le proprie priorità d’azione in Cybersecurity, pre-

commercial procurement e intelligenza artificiale per i servizi pubblici.

Fondamentale, in ottica sicurezza, l’evoluzione del Cert-PA — la struttura dedicata al

trattamento degli incidenti di sicurezza informatica delle pubbliche amministrazioni —  che

ha iniziato a valutare i rischi sempre più frequenti di attacchi informatici secondo un

approccio preventivo e non più esclusivamente con azioni reattive, utilizzando in maniera

intelligente tool automatici di analisi delle minacce.

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Questioni chiave

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1. Quale il livello di consapevolezza delle aziende sull’importanza di una “conversione al digitale”? Quali le

iniziative da mettere in campo per agevolare l’adozione di strumenti digitali da parte delle piccole e medie

imprese?

2. Le I.A. rivoluzioneranno sempre di più il contesto socio-economico in cui cittadini ed imprese lavorano.

Quali gli ambiti che maggiormente beneficeranno degli strumenti di I.A. in Italia? Quali le criticità ancora da

affrontare? Si ritiene che il GDPR sia in grado di arginare le preoccupazioni legate alla tutela della privacy?

Come governare l’impatto sul mondo del lavoro e come favorire l’acquisizione delle nuove competenze

richieste?

3. Quali strumenti ed incentivi sono necessari adottare per favorire l’acquisizione delle competenze digitali

all’interno delle aziende? Si ritiene sufficiente quanto previsto a livello europeo e nazionale? In caso

negativo, quali gli ambiti di intervento prioritari? Come favorire la formazione delle nuove figure professionali

richieste da parte del nostro sistema scolastico?

4. Quale è il ruolo della P.A. nella digitalizzazione del sistema Paese? Quali sono ad oggi gli ambiti più critici

su cui agire? Quali leve utilizzare per accelerare il processo di digitalizzazione della P.A.? Quali le priorità da

evidenziare al nuovo Governo?

5. Il progetto dell’Agenzia per l’Italia Digitale sulla razionalizzazione dei data center e l’avvio del G-Cloud –

avviato ormai circa un anno fa – rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese, da diversi punti di

vista. Importante è, però, che l’intervento sia concepito non solo sul livello tecnologico ma anche su quello

delle competenze delle persone, della cultura, dei processi operativi, della governance. A quale punto siamo

di questo percorso e cosa possiamo realisticamente aspettarci per il futuro più prossimo?

6. Come favorire l’adozione degli strumenti digitali proposti da parte di cittadini, imprese e P.A.? Come

agevolare l’acquisizione delle competenze digitali all’interno delle amministrazioni? Quali sono ad oggi gli

ostacoli da rimuovere? Quali le priorità su cui intervenire a livello politico?

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