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Servizi concernenti le Norme in Materia di Sicurezza e Mediazione delle Controversie Ente individuato ope legis sia per la realizzazione del corso, che per il rilascio dell’attestato I . CO . TE . A . C . A . T . S . r . l . Istituto di COnsulenza TEcnica Aziendale Autoriz . D . A . 3638/5s · Accredit . HLA00 1 _0 1 DDG 335 1 3 ·· Reg . Trib . Modica 2033 · CCIAA 935 1 2 · P . IVA 0 1 087 1 00887 www.icotea.it - 0932793820

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Servizi concernenti le Normein Materia di Sicurezza e

Mediazione delle Controversie

Ente individuato ope legissia per la realizzazione delcorso, che per il rilasciodell’attestato

I.CO.TE.A. C.A.T. S.r.l.

Istituto di COnsulenza TEcnica AziendaleAutoriz. D. A. 3638/5s · Accredit. HLA001_01 DDG 33513· · Reg. Trib. Modica 2033 · CCIAA 93512 · P. IVA 01087100887

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La riabilitazioneneuropsicologica della

dislessia evolutiva:l’approccio riabilitativo

multimediale

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La riabilitazione neuropsicologica della dislessia evolutiva

Consigli didattici

Nel processo di insegnamento/apprendimento:

Valorizzare le Capacità

• La valorizzazione delle capacità integre è molto importante quantoquella dell’intervento sul disturbo.

• Proprio perché si tratta di un disturbo specifico, relativo quindi soload alcune limitate, anche se importanti competenze, è fondamentaleaiutare l’alunno a sviluppare strategie idonee e a raggiungere, conaltri mezzi, risultati comunque soddisfacenti e, soprattutto, evitareche un problema settoriale influisca negativamente su tutti gliapprendimenti nonché sulla motivazione e l’autostima.

• L’alunno dislessico, ad esempio, presenta un’adeguata comprensionedel linguaggio e in genere un’adeguata comunicazione orale.

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Adattare la Didattica

• L’adattamento della didattica è fondamentale perché chi lavoracon alunni con dislessia deve sapere che l’obiettivo non puòessere quello di eliminare gli esiti del deficit ma quello di cercaredi arrivare alla migliore prestazione possibile;

• Gli adattamenti riguardano le strategie didattiche (con le misuredispensative), gli strumenti compensativi ed il processovalutativo (nota MIUR Prot. N: 4099/A del 5 ottobre2004,nota MIUR Prot. N. 26/A del 5 gennaio 2005).

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Strategie Didattiche e Misure Dispensative

• Nei confronti degli alunni dislessici è necessario che gliinsegnanti valutino con attenzione le consegne didattiche ele rapportino sempre alle difficoltà degli alunni stessi;

• C’è il rischio che il problema specifico, se nonadeguatamente affrontato, investa anche le areedell’apprendimento che non sono assolutamentecompromesse con effetti nefasti anche sulla personalità diquesti alunni e, in generale, sul loro rapporto con la scuola;

• L’atteggiamento attento e responsabile dell’insegnanterappresenta sempre la migliore garanzia per ridurre gliesiti del disturbo.

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È necessario

• organizzare e valorizzare nei primi anni di scolarizzazione l’interventodidattico coniugandolo con l’intervento riabilitativo;

• mantenere lo stampato maiuscolo finché l’alunno non abbia acquisito lasicurezza in tutti i gruppi consonantici (il passaggio al corsivo non deveessere obbligatorio);

• evitare la lettura ad voce alta in classe o organizzarla in modo che nonvenga vissuta con frustrazione;

• evitare la sottolineatura degli errori per il rischio che questipermangano a causa del rinforzo visivo;

• evitare la copiatura di lunghi testi dalla lavagna;

• svolgere costantemente il controllo dei compiti scritti dal bambino suldiario;

• evitare la dettatura di testi che dovranno poi essere usati comemateriale di studio;

• consegnare piuttosto delle schede, chiare e ben strutturate, sul qualel’alunno possa studiare dato che non potrà farlo sui propri appunti o sudettati;

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• aiutare l’alunno a organizzare il proprio studio:selezionare i contenuti del testo da studiare,individuare pochi “concetti chiave” in relazione traloro;

• utilizzare mappe concettuali e associare mediatorivisivi sia nella fase di comprensione degli argomentisia per lo studio individuale;

• personalizzare il lavoro da svolgere a casaconsiderando che per l’alunno con DSA certe attivitàrichiedono tempi di gran lunga maggiori;

• dispensare, ove è necessario, dallo studio della linguastraniera in forma scritta e adottare una didattica ditipo orale con supporti visivi e uditivi.

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Gli strumenti Compensativi

• Sono costituiti da quegli strumenti che permettono di ridurre ladifficoltà funzionale derivante dal disturbo;

• Per gli alunni dislessici, il computer è oggi uno strumentocompensativo tra i più importanti ed efficaci, utilizzabile in modoflessibile per rispondere a diverse situazioni problematiche;

• E’quindi utile e necessario che questi alunni vengano avviatiprecocemente all’uso di questo strumento;

• La sintesi vocale può essere usata anche come supporto alla letturaper migliorare la comprensione del testo scritto; anche in questo casoi risultati sono migliori se l’informazione sonora è associata ad uncontrollo visivo (ad esempio, appare sul video la parola evidenziatache in quel momento viene pronunciata dalla sintesi).

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Inoltre, si ottengono risultati positivi favorendo:

• registrazioni audio degli argomenti di studio; l’alunno dovrà essereopportunamente stimolato a registrare le lezioni e aiutato nello studio conschemi e grafici;

• l’utilizzo di audiolibri di narrativa. I ragazzi dislessici possono accederegratuitamente ai servizi di “libro parlato” organizzati per gli utenti nonvedenti che offrono una scelta di titoli di letteratura per ragazzi, compresi ipiù recenti best seller, con registrazioni di ottima qualità;

In caso di difficoltà di calcolo (discalculia) si possono superare molti problemiesecutivi con l’uso di una semplice

• tavola pitagorica

• calcolatrice

L’utilizzo di questi strumenti varia per età, scolarità e gravità; l’obiettivo non èsolo quello di compensare il deficit, ma più in generale di promuoverel’autonomia cognitiva, personale e soprattutto l’apprendimento.

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La Valutazione

• È fondamentale che nella valutazione si sappiano sempreseparare gli obiettivi oggetto della singola verifica dallecompetenze strumentali di tipo generico;

• L’alunno dislessico non ha bisogno di sconti, ma di unavalutazione formativa che sappia davvero verificare lecompetenze acquisite e far emergere gli apprendimentiche, nonostante le difficoltà, vengono raggiunti.

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Si consiglia di:

• preferire in generale le prove orali al posto di quelle scritte;

• nelle prove scritte accertarsi, con un breve colloquio iniziale, chetutte le consegne siano state davvero comprese. Può essere utileanche un analogo colloquio finale per capire se le risposte datesono davvero consapevoli;

• predisporre verifiche scalari, con il testo chiaro graficamente;

• valutare in modo costruttivo, separando l’errore dal contenuto.Anche visivamente, segnare in modo diverso gli errorieffettivamente legati all’oggetto della verifica da quelli di tipostrumentale (che possono essere ignorati o comunque sempreconsiderati in rapporto all’impegno e ai possibili miglioramenti).

Gli strumenti compensativi usati abitualmente nelle attivitàdidattiche verranno impiegati senza restrizioni anche nelle verifi-che e negli esami (nota MIUR Prot. N. 1787 del 1 marzo 2005).

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La dislessia evolutiva in Italia

La dislessia evolutiva è “arrivata” anche in Italia negli ultimi vent’anni. Oggitutti ne parlano, non sempre sapendo con certezza a cosa si riferiscono ma,comunque, non succede più di dover insistere per far inserire l’argomento nelprogramma di un convegno scientifico, oppure di dover convincere un interoconsiglio di classe, preside in testa, che un bambino intelligente può esseredislessico.

• Nelle scuole e nei convegni scientifici, negli ambulatori e nei centri diriabilitazione il problema viene ormai affrontato come uno dei più frequentidisturbi che possono rendere difficile la crescita di un bambino.

Ma “dov’era” la dislessia prima degli anni ’80, visto che in Italia nessuno neparlava?

• Dato che non si tratta di un virus o di una malattia contagiosa, dobbiamopensare che anche prima di quegli anni ci fossero molti bambini italianidislessici, che però non venivano riconosciuti come tali.

• Due sono i fattori che hanno ritardato il riconoscimento della dislessia anchein Italia: la relativa facilità della nostra ortografia e lo sbilanciamento dellapsicologia clinica italiana, soprattutto di quella dell’età evolutiva, versomodelli interpretativi di tipo psico-dinamico.

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La Facilità della nostra Ortografia

• La regolarità del Sistema Ortografico dell’italiano costituisce unelemento protettivo rispetto all’emergere delle difficoltà di lettura,pertanto i bambini con disturbi di processamento della lingua scrittaavranno minori difficoltà rispetto ai loro coetanei inglesi, che devonoimparare un codice ortografico altamente irregolare;

• Imparare a leggere in italiano è talmente facile che molti bambiniimparano da soli prima di andare a scuola, magari dai fratelli piùgrandi. Alla fine della prima elementare, dopo soli 9 mesi di esercizio, il90% dei bambini di età fra i 6 e i 7 anni è in grado di leggereagevolmente un libro di narrativa per bambini;

• Chi non impara a leggere è dunque una sorta di “mosca bianca”, unararità che risalta fra la massa di bambini che imparano senza sforzo lecorrispondenze fra segno e suono. Questo è sicuramente uno dei motiviper cui la scoperta che esiste la dislessia, cioè un disturbo che ostacolal’acquisizione di un’abilità che appare tanto semplice, in Italia hastentato a imporsi e ha fatto tanto scalpore. È importante sottolineareche questa semplicità è una caratteristica dell’italiano scritto e che,quindi, per le altre lingue non è così rapida l’acquisizione e non è cosìraro incontrare dei bambini con difficoltà.

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L'atteggiamento della Psicologia Clinica

• La psicologia clinica italiana è ancor oggi in gran parte restia ad accettare leinformazioni riportate dalle neuroscienze sull’origine del disturbo di letturae continua a considerare la dislessia come un disturbo essenzialmenteemotivo o relazionale.

• La dislessia dipenderebbe dall’ansia che la prestazione scolastica scatenanel bambino, oppure da una cattiva relazione tra l’insegnante e l’alunno.Sarebbe la manifestazione di problemi che il bambino vive in famiglia e cheegli esprime in modo lecito, attraverso una modalità che non lo costringe aprendere posizione nel conflitto tra i genitori, riuscendo tuttavia ad averel’attenzione di entrambi. La difficoltà di apprendimento potrebbe scaturireanche da conflitti di natura competitiva con i fratelli (l’invidia per il grande ola gelosia per il piccolo) o, in generale, con i coetanei.

• Insomma, i motivi per spiegare le difficoltà di lettura con argomenticomunemente classificati come “di natura psicologica”, intendendo conquesti richiamare il disagio psicoemotivo, sono numerosi e si trovanocomunque, dato che in effetti difficoltà emotive e relazionali sono semprepresenti nel bambino dislessico e spesso sono anche più evidenti delproblema di lettura.

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• I disturbi del comportamento che un bambino manifesta in classe perevitare il compito che gli viene richiesto sono per l’insegnantecertamente più disturbanti degli errori di lettura;

• L’instabilità motoria e il rifiuto di leggere o di fare i compiti che ilbambino oppone alle insistenze del genitore sono certamente piùfastidiosi e ansiogeni del disturbo in sé;

• Tuttavia, bisogna evitare l’errore di scambiare le cause con gli effetti;

• I problemi di comportamento o di relazione che abbiamo descrittosono spesso l’effetto delle frustrazioni ripetute, piuttosto che la causache le generano.

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La Rieducazione

La rieducazione del bambino dislessico è un elemento decisivo per lo sviluppodelle sue abilità di letto-scrittura, a patto che si tenga conto di due fattori:

• l’obiettivo dell’intervento non dev’essere quello di “guarire” il bambino dallasua disabilità, ma piuttosto di aiutarlo a ridurne gli effetti sull’acquisizionedelle abilità importanti come la lettura, la scrittura e il calcolo;

• l’intervento va collocato nell’arco dell’intero processo di sviluppo conproposte di tipo diverso; ciò significa evitare aggressioni terapeuticheindifferenziate e interminabili, saper scegliere i tempi in cui intensificarel’intervento e saperli alternare con fasi in cui l’unico aiuto consiste nelmonitoraggio attento delle prestazioni.

In realtà a tutt’oggi non sappiamo se vi sia un indirizzo rieducativo piùefficace di altri, un po’ per l’oggettiva difficoltà di misurare l’efficacia di unmetodo e ancor più per la problematicità di confrontarlo con altri approcci.

Tuttavia bisogna dire che in questi ultimi anni si sono riportatiprogressi nella pratica rieducativa, in quanto lo studio dei modelli hacontribuito a orientarla teoricamente e a rendere più rigorose le metodologie.

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• Ciò fa ben sperare sui risultati che si potranno ottenere per ridurre le conseguenzefunzionali del deficit di lettura, anche se le terapie basate su bizzarre interpretazionidel rapporto fra motricità e lettura o postura e lettura continuano a mantenere unaloro attrattiva su genitori e insegnanti;

• Le conclusioni sulle quali c’è un buon grado di consenso sono che, anche a causa dellavariabilità del disturbo, non esiste un unico approccio rieducativo applicabile a ognibambino dislessico, tuttavia la rieducazione deve essere “task oriented”, cioè orientataverso il cuore dell’abilità che si deve facilitare;

• Inoltre Gersons-Wolfensberger e Ruijsse-naars (1997), sulla base di un’ampiarassegna delle principali ricerche, escludono con nettezza un qualche effetto sullalettura e sulla scrittura dei programmi di recupero delle funizioni psicomotorie. Vadetto che la rieducazione specialistica dei disturbi congeniti non può essere protrattafino alla scomparsa delle difficoltà, in quanto, come attestano molte ricerche (Stella,2001), questo obiettivo viene raggiunto solo nelle dislessie lievi;

• Nelle forme severe il disturbo rimane presente e attivo per tutto il corso della scolari-tà obbligatoria e oltre, ma non per questo si può pensare che il bambino possa esseretenuto in trattamento per un periodo così lungo.

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• Bisogna saper riconoscere il momento in cui la rieducazione deve essereinterrotta per lasciare spazio agli strumenti compensativi. Proseguire laterapia specialistica quando non ce n’è più bisogno può esserecontroproducente, perché può provocare rifiuto da parte del bambino;

• La sospensione della terapia rieducativa non significa che non si debba piùfare nulla per l’individuo dislessico, in quanto oggi gli strumenti informaticipossono utilmente compensare alcune funzioni automatizzate dal bambinoche non ha disturbi di apprendimento: lettura dei testi, scrittura e calcolo;

• Gli strumenti compensativi aiutano il bambino dislessico ad assolvere allerichieste della scuola per studiare sui libri di testo, comporre testi e svolgerele operazioni aritmetiche che, in assenza di automatismi, sono esposte anumerosi errori.

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• Qualunque sia la gravità del deficit di lettura, non si devedimenticare che il bambino dislessico è per definizione un bambinointelligente e che quindi l’acquisizione dei contenuti curricolari nongli è preclusa. Anche quando la sua difficoltà è così severa da essereconsiderato “cieco” per la lettura, il bambino dislessico puòapprendere, e quindi ha il diritto di apprendere. L’importante ètrovare strade alternative per aiutarlo;

• La sfida per il futuro degli individui dislessici riguarda dunque sial’avvio precoce di procedure di rieducazione, sia la sperimentazionedi strumenti compensativi sempre più efficaci

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Gli strumenti compensativi e le misuredispensative

Rappresentano

• un mix che si modifica nel tempo pertanto necessitanodi una periodica revisione;

• devono essere introdotte precocemente (per evitareche vengano vissute come stigma);

• devono essere comunque applicate in tutte le fasi delpercorso scolastico, compresi i momenti di valutazionefinale

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La Difficoltà Principale

La difficoltà principale nel profilo funzionale di ogniragazzo dislessico, o più in generale, con DSA è la grandevarietà individuale:

• ciascuno ha diversi punti di forza e di debolezza

La difficoltà nasce quindi con la necessità di individuare lestrategie e le misure didattiche, compensative edispensative, più indicate in ciascun caso

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Pertanto non è sufficiente la diagnosi clinicaper cui devono essere valutati i seguenti aspetti:

• livello cognitivo generale

• competenze strumentali (lettura-scrittura-calcolo)

ma risulta necessaria una precisa diagnosi funzionale chedefinisca:

• le potenzialità di base

• l’entità del disturbo

• le difficoltà associate

• ed eventuali comorbilità

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A livello scolastico è necessario

• accogliere realmente la “diagnosi” e “comprenderla”

• osservare il bambino nel suo operare (stile cognitivo,motivazione, ecc)

• introdurre e nel tempo modulare le strategie di“personalizzazione” dimostrando così al bambino diaver “capito”

• nel contempo parlare alla classe e non nascondere ilproblema

• comunicare e collaborare continuamente con i genitori

• interagire con i servizi sanitari

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Cosa arriva alla scuola?

• A volte solo la diagnosi clinica;

• A volte alcuni aspetti della diagnosi funzionale;

• In assenza di una dettagliata diagnosi funzionalecome possono gli insegnanti impostare una efficacedidattica?

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Cosa arriva alla scuola?

• Il clinico, per effettuare una dettagliata analisifunzionale, si concentra e approfondisceprevalentemente le difficoltà e le debolezze delragazzo ...

• Per impostare un adeguato percorso didattico lascuola ha necessità invece di conoscere e di partireanche dai punti di forza, dalle risorse del ragazzo!

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Gli aspetti da considerare

Competenze linguistiche:

• Capacità espressive:

Fluenza espressiva

Lessico (anomie, circonlocuzioni, parafasi semantiche ...)

Competenze morfo-sintattiche (ipercorrettismi,

concordanze nominali e verbali, mantenimento del tempo verbale,strutturazione sintattica ...)

Esposizione orale (es. di ciò che si è studiato)

Esposizione scritta (es. testi, interrogazioni scritte ...)

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• Competenze linguistiche

• Comprensione verbale

• Livello terminologico (comprendere i significati delle parole)

Livello della frase (analisi grammaticale, morfologica e

sintattica)

• Consegne scritte e orali

• Testi letti in autonomia (es. da studiare)

• Su ascolto ...

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Capacità Mnestiche

• Memoria a breve termine: Ricordo di informazioni

appena percepite (es. span di cifre);

• Memoria di lavoro: mantiene presenti le

informazioni per breve tempo, lasciandole perdere unavolta terminato il compito (es. in comprensione di un testoche si sta leggendo);

• Memoria a lungo termine: Ricordo di informazioniconosciute da molto tempo.

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Memoria verbale:• Elenchi di vocaboli, termini specifici ..

• Sequenze, procedure, passaggi ...

• Regole e definizioni

• Informazioni specifiche (date, luoghi, nomi ...)

• Testi discorsivi (passaggi, nessi, informazioni, concetti ...)

• Ciò che si è ascoltato (es. spiegazioni)

Memoria visiva:• Individuazione luoghi e punti in mappe e cartine ...

• Immagini ...

• Grafici, schemi, mappe concettuali ...

• Figure piane e solide ...

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Abilita’ visuo-spaziali e prassiche

Gestione dello spazio sul foglio• Distanza tra parole e righe• Direzionalità• Grandezza dei caratteri di scrittura• ImpaginazioneCoordinazione motoria fine e globale• Tagliare con le forbici• Colorare entro i margini ...• Allacciarsi le scarpe, i bottoni ...• Saltare la corda, correre ...Percezione e comprensione delle relazioni spaziali/delleposizioni nello spazio• Rapporti tra figure piane e solide• Rotazioni, movimento nello spazio• Traiettorie ...

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Funzioni attentive ed esecutive

Tenuta attentiva• Tempi di tenuta attentiva• Capacità di concentrazione• Distraibilità (es. stimoli nell’ambiente ...)• Affaticabilità (per le difficoltà incontrate? In quali attività?) ...Capacità di pianificazione ed organizzazione• Capacità di problem solving in diverse “situazioni-problema”• Inibizione risposte impulsive• Capacità di tenere sotto controllo tutti i dati/le informazioni

presenti• Capacità di applicare una procedura in tutti i suoi passaggi con

ordine e metodo ...Flessibilità cognitiva• Applicazione della regola in contesti diversi ...

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Competenze metacognitive

Conoscenza metacognitiva:• Conoscenza dei processi cognitivi implicati in un certo• Compito

Controllo metacognitivo:• Controllo su quanto si sta facendo (passaggi, dati, ...)

Strategie:• Conoscenza delle strategie• Applicazione delle strategie• Flessibilità nell’applicazione delle strategie nei diversi• contesti

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Stile Emotivo e Relazionale

• Anche se non franco disturbo psicopatologico,spesso presenti delle difficoltà emotive:

• es. assetto ansioso

• es. bassa autostima, scarso senso di valore, stato di demoralizzazione ...

Quali i vissuti legati alla scuola? Come influenzati dalledifficoltà incontrate? Come influenzano la prestazione?

• Diverso stile relazionale (grado di socialità e di estroversione,

inibizione ...)

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Strategie da Adottare in Sintesi

Si consiglia di avere una didatticaindividualizzata, il più possibile attenta e responsivaai bisogni e alle difficoltà di ogni ragazzo e incentratasulla valorizzazione delle risorse e dei punti di forza diognuno;

A volte non sono necessarie due didattichedifferenziate, una per i ragazzi DSA e una per gli altri:certi accorgimenti e strategie didattiche possono giovarea tutti.

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STRATEGIE DA ADOTTARE

Consapevolezza

come base per l’individuazione delle strategie e degliaccorgimenti migliori in ciascun caso di DSA, per quantoriguarda:

• gli obiettivi didattici che ci si pone

• le spiegazioni in classe

• le modalità di verifica e gli obiettivi della verifica qualimisure dispensative

• quali strumenti compensativi

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STRATEGIE DA ADOTTARELe spiegazioni in classe

Diversi tipi di memoria: utilizzare più linguaggi diinsegnamento (testo scritto, spiegazione orale, riferimentivisivi)

Difficoltà di memorizzazione: utilizzare mappe concettualie sintesi degli argomenti svolti sia all’inizio (guida,programma, curiosità, approfondimento... ) sia al termine delpercorso (revisione, completamento, promemoria...)

Difficoltà linguistiche: assicurarsi che tutti comprendanosempre le spiegazioni, consegne ed eventualmentesemplificare a livello linguistico quanto detto

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STRATEGIE DA ADOTTARELimitata tenuta attentiva/iperattività/distraibilità

• Frequente contatto oculare• Corretto utilizzo/gestione dell’ambiente (banchi, pareti ...)

• Suddivisione della lezione in varie parti ben chiare agli alunni (es.spiegazione centrale; esempi ... )

• Accordi comportamentali (es. pause, distribuzione fotocopie per muoversi un po’ ...)

Consapevolezza metacognitiva

• Aiutare i ragazzi a cogliere la sequenza e i nessi logici tra i varipassaggi (in un brano di letteratura, tra gli eventi storici, in una relazione scientifica ... )

• Sottolineare sempre ai ragazzi il senso di ciò che si sta facendo eil percorso che si sta percorrendo (da dove siamo partiti, dove vogliamo

arrivare ...), anche in un’ottica di interdisciplinarità

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STRATEGIE DA ADOTTARE

Alcuni accorgimenti pratici

• alla lavagna scrivere sempre in stampato maiuscolo,con precisione e chiarezza (i dislessici generalmentefaticano a capire il corsivo degli altri ... e non solo loro!)

• trovare strategie pratiche per risolvere il problema“appunti” (fotocopie dai compagni, piccole dispense oschemi dell’insegnante ...)

• creare un diario di classe sul quale scrivere (instampato maiuscolo) tutti i compiti assegnati e glieventi importanti (es. verifiche), in maniera tale cheall’occorrenza ogni alunno possa verificare di averescritto tutto sul suo diario personale...

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STRATEGIE DA ADOTTARE

LE MODALITA’ DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE

Cosa sto valutando?

• L’apprendimento nozionistico

• L’apprendimento concettuale (collegamenti, nessi logici,senso generale ..)

• L’apprendimento procedurale (procedure e applicazioneregole in matematica, geometria, grammatica ...)

• L’esplicitazione formale di quanto appreso (es.strutturazione di un testo, esposizione di una regola ...)

• Quali di questi aspetti ha senso valutare in ciascunragazzo con DSA?

• Quali obiettivi bisogna porsi per ciascun aspetto?

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STRATEGIE DA ADOTTARECOME DEVO VALUTARE ?

• Meglio verifiche orali• Se scritte, meglio con domande aperte, per evitare eccessivo sforzo di

decodifica• Preavvisare prima di porre domande; lasciare il tempo per riflettere

e organizzare il pensiero... Griglie, schemi, mappe anche duranteverifiche orali e scritte (es. Per aiutare a combattere l’ansia, timidezza,inibizione, difficoltà a parlare davanti agli altri... )

• Valutare tenendo presente gli obiettivi didattici che ci si è posti inogni specifico caso

• Valutare in modo costruttivo, separando sempre l’errore dalcontenuto (es. errori di ortografia, errori in riporto di segni o simboli ...)

• Valutare considerando la prova nel suo insieme (es. di frequente primaparte svolta correttamente e poi via via sempre più errori chiedersi il perché!)

• Far capire che si può sempre migliorare e dare indicazioni precise sucome attuare i miglioramenti

• Valutare il percorso dei ragazzi e i loro progressi• Non essere avari di rinforzi e gratificazioni

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STRATEGIE DA ADOTTARELA LETTURA E LA SCRITTURA - Scuola Primaria

• differenziare se necessario l’apprendimento delle competenzestrumentali

• evitare la lettura ad alta voce o proporre parti gia' preparate acasa;

• I compiti di scrittura dovranno essere proposti semplificati econcessi tempi piu' lunghi (dettati, brevi composizioni scritte);

• promuovere strategie di controllo dell'errore (in sintonia con il trattamentologopedico che verra' svolto);

• creare una memoria scritta delle principali regoleortografiche, da consultare velocemente al momento delbisogno;

• per facilitare e sostenere la comprensione e l'autonomialeggere in classe la consegna degli esercizi assegnati per casa;

• nelle prove di comprensione consentire l’ascolto del brano edelle domande;

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LA LETTURA E LA SCRITTURA - Scuole Secondarie

Utilizzo misure compensative e dispensative:

• pc con sintesi vocale e correttore ortografico;

• utilizzo del carattere di scrittura che il ragazzopreferisce;

• no lettura ad alta voce forzata in classe;

• no scrittura sotto dettatura veloce o copia dallalavagna o APPUNTI (schede fatte a computerpreparate dall’insegnante; fotocopie dai compagni ..);

• no considerazione degli errori di ortografia

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STRATEGIE DA ADOTTARE

LA GRAMMATICA ... ITALIANA E STRANIERA

Quale l’obiettivo? Chiedersi cosa è utile che l’alunno apprenda

• regole e classificazioni?

• padronanza nell’utilizzo e nell’applicazione delle regole? (es.verbi: saperli classificare esattamente per modo e tempo o saperlideclinare e utilizzare correttamente?)

Quali gli strumenti?

• Uso delle tavole dei verbi anche in verifiche scritte ed orali (es.verbi irregolari in inglese)

• Uso di griglie riassuntive con le varie classificazionigrammaticali (es. varie classificazioni analisi grammaticale,logica ..)

• Non richiedere enunciazione di regole a memoria, ma loroapplicazione

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STRATEGIE DA ADOTTARE

LE LINGUE STRANIERE

La normativa (Art. 5, 2/c):

“Per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso distrumenti compensativi che favoriscano la

comunicazione verbale e che assicurino ritmigraduali di apprendimento, prevedendo anche, ove

risulti utile, la possibilità dell’esonero”

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STRATEGIE DA ADOTTARETante le difficoltà:• Lingue non trasparenti (es. inglese): difficoltà di

decodifica/codifica ancora più marcata• Aspetto fonologico: nuovi suoni• Memoria verbale: acquisizione nuovi termini

Grammatica ...

QUALE L’OBIETTIVO ?• Padronanza della lingua (comunicare: parlare e capire)?• Saper scrivere e leggere?• Memorizzazione e applicazione regole grammaticali?• Vocabolario?

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STRATEGIE DA ADOTTARE

Come fare? Quali gli strumenti?

• Strumenti compensativi per la grammatica e ivocaboli (es. tavole verbi, dizionario, elenchi di vocaboli, griglie ..)

• Partire dall’esempio concreto e non dallaregola (sia nella spiegazione che nella verifica)

• Utilizzare un approccio il più possibilestrutturato, sequenziale, multisensoriale estimolante (es. filmati, canzoni, video musicali,...)

• Non utilizzare un metodo grammaticale –traduttivo o altri metodi basati sulla lettura

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STRATEGIE DA ADOTTARELE ALTRE DISCIPLINE• I ragazzi con DSA possono incontrare difficoltà in tutte le

discipline scolastiche (es. anche in educazione fisica ... ), non solo inquelle che implicano frequentemente lettura, scrittura ememorizzazione di testi

Partire dal profilo funzionale di ogni ragazzo

• In base al profilo di difficoltà e potenzialità di ognuno, diindividuare le strategie di apprendimento più adeguate,tenendo sempre presenti le indicazioni generali valide perogni disciplina e gli strumenti compensativi e le misuredispensativi esistenti

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PER LA LETTURA: misure evitare la lettura ad alta voce,dispensative promuovere l’utilizzo di uno o più strumenticompensativi per la lettura - strumenti compensativi

COMPRENSIONE DEL TESTO

• dividere il brano in sequenze ed introdurre indici testuali qualiad esempio:

titolo del testo, titolo dei paragrafi, didascalie delle immagini, parolechiave, immagini che permettono di:

• fare ipotesi sul contenuto del testo

• in sostituzione degli appunti

• in supporto al ripasso per la creazione di mappe concettuali eschemi

Combinazione simultanea di informazioni verbali e visive

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PER LO STUDIO

Introdurre TABELLE, SCHEMI, MAPPE che:

• sollecitano le generalizzazioni

• aiutano ad appropriarsi di quadri d’insieme

• sono strumenti di apprendimento ma anche dipresentazione degli argomenti nelle interrogazioni

• favoriscono i processi di pensiero e la riflessione

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PER LA GRAMMATICA

• evitare qualsiasi semplice applicazione meccanica delle

• strutture grammaticali, ma assegnare esercizi di scelta multipla o divero/falso, dando se possibile, un esempio della struttura

• richiesta e non il termine grammaticale

• per l’analisi uso delle tabelle

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COMPUTER

Il computer deve permettere agli studenti di seguire senzaparticolari problemi le normali attività didattiche

• NON FUORI DALL'AULA

• NON IN MODO OCCASIONALE

L'informatica non risolve tutti i problemi

• Iter agli strumenti per la decodifica, dare strategie per lacomprensione

• Uso di mappe

• Tolleranza dell'errore

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Strumenti compensativi informatici

• "Paola", distribuita con i programmi (Anastasis), e

"Silvia", distribuita da (Byteway) sono dei programmi che

trasformano le parole scritte in suoni. Possiamo

paragonarle alla batteria. Come dice la parola, sonoprogrammi che gestiscono la voce (oltre a fare anchealtro...), stabilendo cosa va letto, come, quando ecc. Sirivelano quindi particolarmente efficaci.

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Tipologie 1Potremmo paragonare la voce alla batteria e il programma ad un

apparecchio radio.

La batteria può essere messa in tante radio diverse, la radio puòutilizzare batterie diverse (alcaline o no, ricaricabili o no, di unamarca o di un'altra).

Senza radio la batteria e inutile. Senza la voce il programma nonparla, senza programma la voce e muta

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Strumenti compensativi informatici

Tipologie 2E' uno strumento che permette la trasformazione di una pagina, per

esempio di un libro, in un'immagine utilizzabile al computer e leimmagini delle pagine in un testo utilizzabile al computer.

Sono praticamente i programmi prodotti:

Anastasis - Carlo Mobile – Superquaderno - Carlo II

• Utilizzo della sintesi vocale

• permettendo di vedere la pagina originale

• permettendo di evidenziare le parole lette

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Strumenti per la lettura

Utilizzo della sintesi vocale - Correttore ortografico - Usodelle immagini

Sono praticamente i programmi prodotti

Anastasis – Superquaderno - Carlo II - Carlo Mobile

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Strumenti per la Scrittura

• Per la creazione di mappe e schemi

• Strumenti per l’organizzazione

• Supermappe (Anastasis)

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Traduzioni dalle e nelle diverse LingueProgrammi prodotti

Anastasis - Carlo Mobile (T) - Superquaderno (E) - Carlo II

Strumenti per le lingue straniere

• Google Traduttore (T)

• Babylon (T)*(Questi programmi richiedono l'accesso ad internet)

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Matematica

Programma Aplusix 2002

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