I cittadini Più anziani e più bambini Genitori e figli€¦ · che si incontrano la mattina...

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I cittadini Più anziani e più bambini La crescita che la città di Roma ha registrato nel 2004 (+ 0,4 %) è l’evidente effetto dell’aumento della natalità. Questa, che ha determinato un’inversione di tendenza del saldo del movimento naturale (da questo anno le nascite sopravanzano i decessi) influisce sulla popolazione romana dal punto di vista strutturale, producendo una sorta di compensazione sul fronte dell’invecchiamento della popolazione. Infatti, ad un aumento della quota di anziani (l’indice di vecchiaia segnala 156 anziani ultra sessantacinquenni ogni 100 giovani al di sotto dei 15 anni nel 2004, contro un valore di quasi 154 nel 2003), non è aumentato il rapporto tra anziani e bambini che risulta costante attorno ad un valore di 3,3 sia nel 2003 che nel 2004. L’aumento di quasi un punto percentuale (da 48,0 a 48,9) dell’indice di dipendenza economica (pari alla quota di persone non in età lavorativa rispetto a quelli potenzialmente occupabili) evidenzia l’accresciuto peso delle classi non attive, bambini e anziani, sul contingente di popolazione in età attiva. L’influenza positiva della ripresa demografica, però, è già visibile se si osserva l’andamento dell’indice di ricambio della popolazione attiva, che misura, ogni 100 probabili entrate per età nel mondo del lavoro nei prossimi cinque anni, il numero delle possibili uscite di cittadini economicamente attivi. Il valore di questo indice nel 2004 è, infatti, pari a circa 149, contro quello del 2003, che risultava di quasi 154. Spendere in città L’inflazione romana resta al di sotto della media nazionale Dopo un 2004 caratterizzato da una continua discesa dell’inflazione romana (al 2,2% annuo, dal 2,7% del 2003), nei primi cinque mesi del 2005 si è verificata una lieve accelerazione dei prezzi. Il dato romano rimane comunque al di sotto della media nazionale, ferma al 1,9% da gennaio. Sulla recente ripresa dell’inflazione hanno influito soprattutto fattori macroeconomici (prezzo del petrolio, imposte sui tabacchi, tariffe aeree, ecc.), oltre ad alcuni aumenti locali nei servizi rivolti ai turisti. Restano moderati i prezzi degli alimentari. Genitori e figli Come vivono le famiglie con figli minori nella città? Quali sono le condizioni di vita? E quali i loro bisogni? A queste e ad altre domande ha tentato di rispondere una ricerca promossa dall’Assessorato alle politiche di promozione per l’Infanzia e la famiglia e realizzata dall’Ufficio di Statistica. Dai primi risultati si rileva che più di un terzo delle famiglie vive in modo equilibrato il rapporto con i propri figli e non incontra momenti particolari di difficoltà nella cura dei bambini e dei ragazzi. Oltre la metà dei genitori intervistati è soddisfatto del tempo che dedica ai propri figli (63,6%) e sembra che la soddisfazione aumenti all’aumentare dell’età dei minori. Sono infatti i genitori dei bambini più piccoli a lamentarsi maggiormente per il poco tempo che riescono a passare con i propri figli. Secondo gli intervistati, i momenti più critici sono la mattina, l’uscita di scuola ed i periodi di malattia dei figli. Alcuni motivi di difficoltà sembrano diminuire di importanza man mano che i figli crescono. In particolare, i problemi che si incontrano la mattina riguardano soprattutto l’età pre-scolare ed i bambini delle elementari. Al contrario, altri momenti di difficoltà sembrano aumentare con l’età dei figli, come nel caso del doposcuola, che si rivela un problema soprattutto per chi ha bambini e ragazzi con più di 10 anni. I periodi di malattia dei figli rappresentano invece un momento di difficoltà a qualsiasi età. In molti casi, le famiglie riescono ad affrontare queste difficoltà contando esclusivamente sulle proprie forze (nel 42,1% dei casi), ma la maggior parte di esse afferma di aver bisogno di una collaborazione (57,1%). In questo compito, i nonni hanno un ruolo fondamentale e risultano essere i principali sostituti dei genitori (nel 36,7% dei casi), seguiti dalle baby-sitter, sia ad ore che fisse (rispettivamente nel 7,2% e nel 4,2% dei casi), mentre invece risulta modesto il ricorso ai vicini o ai figli più grandi. Laddove è più sentito il bisogno di aiuto, risulta forte la richiesta di interventi innovativi, accanto a quelli più tradizionali, volti a risolvere problemi di conciliazione tra vita familiare e lavoro o, più in generale, al sostegno alla genitorialità. Più in generale, dall’indagine emerge che le famiglie sono sempre più consapevoli che i problemi dei bambini e dei ragazzi non possono essere risolti solo con interventi “assistenziali” e che i figli hanno bisogno soprattutto di vivere in un ambiente sano e stimolante (secondo il 49,2% degli intervistati). Per raggiungere questo obiettivo, il 54,1% dei genitori si sono dichiarati anche disposti a contribuire alle spese per ricevere servizi migliori.

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I cittadini Più anziani e più bambini

La crescita che la città di Roma ha registrato nel 2004 (+ 0,4 %) è l’evidente effetto dell’aumento della natalità. Questa, che ha determinato un’inversione di tendenza del saldo del movimento naturale (da questo anno le nascite sopravanzano i decessi) influisce sulla popolazione romana dal punto di vista strutturale, producendo una sorta di compensazione sul fronte dell’invecchiamento della popolazione. Infatti, ad un aumento della quota di anziani (l’indice di vecchiaia segnala 156 anziani ultra sessantacinquenni ogni 100 giovani al di sotto dei 15 anni nel 2004, contro un valore di quasi 154 nel 2003), non è aumentato il rapporto traanziani e bambini che risulta costante attorno ad un valore di 3,3 sia nel 2003 che nel 2004. L’aumento di quasi un punto percentuale (da 48,0 a 48,9) dell’indice di dipendenza economica (pari alla quota di persone non in età lavorativa rispetto a quelli potenzialmente occupabili) evidenzia l’accresciuto peso delle classi non attive, bambini e anziani, sul contingente di popolazione in età attiva. L’influenza positiva della ripresa demografica, però, è già visibile se si osserva l’andamento dell’indice di ricambio della popolazione attiva, che misura, ogni 100 probabili entrate per età nel mondo del lavoro nei prossimi cinque anni, il numero delle possibili uscite di cittadini economicamente attivi. Il valore di questo indice nel 2004 è, infatti, pari a circa 149, contro quello del 2003, che risultava di quasi 154.

Spendere in città

L’inflazione romana resta al di sotto della media nazionale

Dopo un 2004 caratterizzato da una continua discesa dell’inflazione romana (al 2,2% annuo, dal 2,7% del 2003), nei primi cinque mesi del 2005 si è verificata una lieve accelerazione dei prezzi. Il dato romano rimane comunque al di sotto della media nazionale, ferma al 1,9% da gennaio. Sulla recente ripresa dell’inflazione hanno influito soprattutto fattori macroeconomici (prezzo del petrolio, imposte sui tabacchi, tariffe aeree, ecc.), oltre ad alcuni aumenti locali nei servizi rivolti ai turisti. Restano moderati i prezzi degli alimentari.

Genitori e figli

Come vivono le famiglie con figli minori nella città? Quali sono le condizioni di vita? E quali i loro bisogni? A queste e ad altre domande ha tentato di rispondere una ricerca promossa dall’Assessorato alle politiche di promozione per l’Infanzia e la famiglia e realizzata dall’Ufficio di Statistica. Dai primi risultati si rileva che più di un terzo delle famiglie vive in modo equilibrato il rapporto con i propri figli e non incontra momenti particolari di difficoltà nella cura dei bambini e dei ragazzi. Oltre la metà dei genitori intervistati è soddisfatto del tempo che dedica ai propri figli (63,6%) e sembra che la soddisfazione aumenti all’aumentare dell’età dei minori. Sono infatti i genitori dei bambini più piccoli a lamentarsi maggiormente per il poco tempo che riescono a passare con i propri figli. Secondo gli intervistati, i momenti più critici sono la mattina, l’uscita di scuolaed i periodi di malattia dei figli. Alcuni motivi di difficoltà sembrano diminuire di importanza man mano che i figli crescono. In particolare, i problemi che si incontrano la mattina riguardano soprattutto l’età pre-scolare ed i bambini delle elementari. Al contrario, altri momenti di difficoltà sembrano aumentare con l’età dei figli, come nel caso del doposcuola, che si rivela un problema soprattutto per chi ha bambini e ragazzi con più di 10 anni. I periodi di malattia dei figli rappresentano invece un momento di difficoltà a qualsiasi età. In molti casi, le famiglie riescono ad affrontare queste difficoltà contando esclusivamente sulle proprie forze (nel 42,1% dei casi), ma la maggior parte di esse afferma di aver bisogno di una collaborazione (57,1%). In questo compito, i nonni hanno un ruolo fondamentale e risultano essere i principali sostituti dei genitori (nel 36,7% dei casi), seguiti dalle baby-sitter, sia ad ore che fisse (rispettivamente nel 7,2% e nel 4,2% dei casi), mentre invece risulta modesto il ricorso ai vicini o ai figli più grandi. Laddove è più sentito il bisogno di aiuto, risulta forte la richiesta di interventi innovativi, accanto a quelli più tradizionali, volti a risolvere problemi di conciliazione tra vita familiare e lavoro o, più in generale, al sostegno alla genitorialità. Più in generale, dall’indagine emerge che le famiglie sono sempre più consapevoli che i problemi dei bambini e dei ragazzi non possono essere risolti solo con interventi “assistenziali” e che i figli hanno bisogno soprattutto di vivere in un ambiente sano e stimolante (secondo il 49,2% degli intervistati). Per raggiungere questo obiettivo, il 54,1% dei genitori si sono dichiarati anche disposti a contribuire alle spese per ricevere servizi migliori.

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Comune di Roma I numeri di Roma Ufficio di Statistica n° 1 – gennaio/marzo 2005

I N D I C E

CITTADINI Pag. 1

SPENDERE IN CITTA’ “ 13

FOCUS Genitori e figli “ 19 I bisogni delle famiglie con minori del Comune di Roma

Redazione:

Maria Teresa Brunello Novella Cecconi Claudia Dionigi Rossana Rosati Anna Rita Tanderi Clementina Villani

Hanno collaborato a questo numero: Barbara Menghi Romina Polverini

Ufficio di Statistica del Comune di Roma Via della Greca, 5

00186 ROMA

http://[email protected]

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CITTADINI

Più anziani e più bambini

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

0-4 % 5 - 9 % 10 - 14 % 15 - 29 %

1 4.151 3,4 3.791 3,1 3.842 3,1 15.790 12,9 2 4.907 4,0 4.812 3,9 5.047 4,1 16.001 12,9 3 1.981 3,6 1.907 3,4 2.060 3,7 7.902 14,2 4 8.046 4,0 7.729 3,8 8.347 4,1 30.440 15,0 5 7.935 4,3 7.938 4,3 8.249 4,5 30.504 16,6 6 4.931 3,8 4.959 3,8 5.106 4,0 18.867 14,6 7 5.616 4,5 5.462 4,4 5.820 4,7 19.668 15,8 8 11.318 5,4 10.340 5,0 10.944 5,2 39.452 18,9 9 4.879 3,7 4.699 3,6 4.714 3,6 16.877 12,9

10 7.974 4,4 7.544 4,2 7.942 4,4 28.005 15,5 11 5.403 3,9 5.242 3,8 5.274 3,8 19.390 14,0 12 8.409 5,0 8.198 4,9 8.243 4,9 26.569 15,7 13 10.989 5,4 10.135 4,9 9.567 4,7 32.229 15,7 15 6.841 4,5 6.298 4,1 6.042 3,9 22.747 14,9 16 5.982 4,1 5.796 4,0 5.780 4,0 18.872 13,0 17 2.548 3,5 2.322 3,2 2.522 3,4 9.308 12,7 18 5.872 4,3 5.572 4,1 5.539 4,1 19.376 14,3 19 8.430 4,6 8.013 4,4 8.345 4,6 27.069 14,9 20 6.925 4,6 6.943 4,6 7.088 4,7 22.281 14,9

Roma (*) 123.310 4,4 117.908 4,2 120.748 4,3 422.420 15,0

30 - 49 % 50 - 64 % 65 e oltre %

1 41.415 33,8 26.341 21,5 27.304 22,3 122.634 100,02 37.806 30,5 25.197 20,3 30.344 24,4 124.114 100,03 16.931 30,4 11.461 20,6 13.418 24,1 55.660 100,04 64.748 31,8 41.215 20,3 42.800 21,1 203.325 100,05 60.477 32,9 37.070 20,2 31.588 17,2 183.761 100,06 41.709 32,3 23.357 18,1 30.110 23,3 129.039 100,07 41.843 33,7 21.603 17,4 24.285 19,5 124.297 100,08 72.364 34,7 34.812 16,7 29.352 14,1 208.582 100,09 41.237 31,6 25.603 19,6 32.511 24,9 130.520 100,0

10 58.932 32,6 34.565 19,1 35.976 19,9 180.938 100,011 42.985 31,0 28.341 20,5 31.931 23,0 138.566 100,012 57.516 34,1 32.532 19,3 27.238 16,1 168.705 100,013 71.845 35,0 38.520 18,8 32.015 15,6 205.300 100,015 51.172 33,4 29.803 19,5 30.242 19,7 153.145 100,016 46.344 32,0 28.259 19,5 33.707 23,3 144.740 100,017 22.633 30,8 15.396 20,9 18.767 25,5 73.496 100,018 45.406 33,5 25.385 18,7 28.433 21,0 135.583 100,019 60.696 33,4 32.785 18,0 36.370 20,0 181.708 100,020 51.168 34,1 28.470 19,0 27.035 18,0 149.910 100,0

Roma (*) 930.588 33,0 542.989 19,2 565.238 20,0 2.823.201 100,0(*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

MUNICIPI

Tav. 1 - Popolazione iscritta in anagrafe per classi di età, sesso e municipio, al 31 dicembre 2004

Maschi e Femmine

CLASSI DI ETA'MUNICIPI

Maschi e Femmine

CLASSI DI ETA'TOTALE %

3

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

0-4 % 5 - 9 % 10 - 14 % 15 - 29

1 2.036 3,3 1.848 3,0 1.900 3,1 7.413 12,0 2 2.367 3,4 2.257 3,3 2.477 3,6 8.254 11,9 3 968 3,2 895 2,9 940 3,1 3.984 13,1 4 3.940 3,7 3.757 3,5 4.045 3,7 14.976 13,9 5 3.853 4,1 3.854 4,1 4.000 4,2 14.973 15,8 6 2.445 3,6 2.432 3,6 2.436 3,6 9.138 13,6 7 2.727 4,2 2.706 4,2 2.867 4,5 9.736 15,1 8 5.539 5,3 4.933 4,7 5.311 5,1 19.165 18,2 9 2.384 3,3 2.348 3,3 2.281 3,2 8.544 11,9

10 3.799 4,0 3.585 3,8 3.871 4,1 13.942 14,8 11 2.601 3,5 2.591 3,5 2.625 3,6 9.393 12,7 12 4.127 4,7 3.929 4,5 3.914 4,5 13.228 15,2 13 5.344 5,1 4.911 4,7 4.625 4,4 15.971 15,2 15 3.298 4,1 3.015 3,8 2.942 3,7 11.234 14,1 16 2.863 3,7 2.821 3,6 2.810 3,6 9.503 12,2 17 1.231 3,0 1.121 2,8 1.232 3,0 4.872 12,1 18 2.858 4,0 2.712 3,8 2.718 3,8 9.533 13,3 19 4.156 4,3 3.866 4,0 4.058 4,2 13.634 14,1 20 3.410 4,3 3.328 4,2 3.435 4,3 11.394 14,4

Roma (*) 60.030 4,0 57.012 3,8 58.614 4,0 209.371 14,1

30 - 49 % 50 - 64 % 65 e oltre %

1 19.461 31,5 13.339 21,6 15.700 25,4 61.697 100,02 20.718 30,0 13.929 20,1 19.153 27,7 69.155 100,03 8.868 29,1 6.221 20,4 8.566 28,1 30.442 100,04 33.232 30,8 22.331 20,7 25.590 23,7 107.871 100,05 30.778 32,4 19.205 20,2 18.208 19,2 94.871 100,06 20.571 30,5 12.336 18,3 17.998 26,7 67.356 100,07 20.768 32,2 11.155 17,3 14.453 22,4 64.412 100,08 35.927 34,2 17.599 16,8 16.540 15,8 105.014 100,09 21.661 30,2 13.937 19,5 20.475 28,6 71.630 100,0

10 30.046 31,8 18.219 19,3 20.968 22,2 94.430 100,011 22.046 29,9 15.270 20,7 19.327 26,2 73.853 100,012 29.658 34,1 16.897 19,4 15.290 17,6 87.043 100,013 36.090 34,3 20.272 19,3 17.963 17,1 105.176 100,015 25.664 32,1 16.131 20,2 17.606 22,0 79.890 100,016 24.078 30,8 15.620 20,0 20.467 26,2 78.162 100,017 11.994 29,7 8.385 20,7 11.583 28,7 40.418 100,018 23.326 32,6 13.559 18,9 16.900 23,6 71.606 100,019 31.327 32,5 17.770 18,4 21.589 22,4 96.400 100,020 26.738 33,7 15.455 19,5 15.572 19,6 79.332 100,0

Roma (*) 474.340 32,0 288.581 19,5 334.871 22,6 1.482.819 100,0(*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

Tav. 1 (segue) - Popolazione iscritta in anagrafe per classi di età, sesso e municipio, al 31 dicembre 2004

FemmineMUNICIPI

CLASSI DI ETA'%

MUNICIPICLASSI DI ETA'

TOTALE %

Femmine

4

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

%Celibi

e nubiliConiugati Vedovi Divorziati Totale

62.598 47.451 8.263 4.322 122.634% 51,0 38,7 6,7 3,5 100,0

54.293 54.796 11.068 3.957 124.114% 43,7 44,1 8,9 3,2 100,0

25.634 23.591 4.922 1.513 55.660% 46,1 42,4 8,8 2,7 100,0

84.002 98.003 16.303 5.017 203.325% 41,3 48,2 8,0 2,5 100,0

76.918 90.991 12.315 3.537 183.761% 41,9 49,5 6,7 1,9 100,0

51.877 63.034 11.717 2.411 129.039% 40,2 48,8 9,1 1,9 100,0

51.026 61.180 9.864 2.227 124.297% 41,1 49,2 7,9 1,8 100,0

88.288 105.071 12.061 3.162 208.582% 42,3 50,4 5,8 1,5 100,0

54.681 59.643 12.712 3.484 130.520% 41,9 45,7 9,7 2,7 100,0

72.448 90.884 13.935 3.671 180.938% 40,0 50,2 7,7 2,0 100,0

57.447 65.107 12.301 3.711 138.566% 41,5 47,0 8,9 2,7 100,0

71.256 84.014 9.618 3.817 168.705% 42,2 49,8 5,7 2,3 100,0

86.159 101.870 12.255 5.016 205.300% 42,0 49,6 6,0 2,4 100,0

63.363 74.856 11.399 3.527 153.145% 41,4 48,9 7,4 2,3 100,0

61.137 67.783 11.989 3.831 144.740% 42,2 46,8 8,3 2,6 100,0

32.343 31.945 6.658 2.550 73.496% 44,0 43,5 9,1 3,5 100,0

58.999 63.777 9.887 2.920 135.583% 43,5 47,0 7,3 2,2 100,0

76.619 87.933 13.177 3.979 181.708% 42,2 48 7,3 2,2 100,0

65.100 71.207 9.386 4.217 149.910% 43,4 47,5 6,3 2,8 100,0

1.199.069 1.346.563 210.294 67.275 2.823.201% 42,5 47,7 7,4 2,4 100,0

(*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

Roma (*)

9

10

11

12

13

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18

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20

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MUNICIPI

1

STATO CIVILE

Maschi e Femmine

6

7

8

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5

Tav. 2 - Popolazione iscritta in anagrafe per stato civile, sesso e municipi, al 31 dicembre 2004

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

% Nubili Coniugate Vedove Divorziate Totale

29.247 22.779 6.967 2.704 61.697% 47,4 36,9 11,3 4,4 100,0

28.654 28.246 9.549 2.706 69.155% 41,4 40,8 13,8 3,9 100,0

13.288 11.891 4.245 1.018 30.442% 43,7 39,1 13,9 3,3 100,0

41.023 49.691 13.822 3.335 107.871% 38,0 46,1 12,8 3,1 100,0

36.416 45.879 10.315 2.261 94.871% 38,4 48,4 10,9 2,4 100,0

24.556 31.342 9.957 1.501 67.356% 36,5 46,5 14,8 2,2 100,0

24.052 30.617 8.383 1.360 64.412% 37,3 47,5 13,0 2,1 100,0

40.640 52.391 10.056 1.927 105.014% 38,7 49,9 9,6 1,8 100,0

28.128 30.244 10.897 2.361 71.630% 39,3 42,2 15,2 3,3 100,0

34.617 45.686 11.749 2.378 94.430% 36,7 48,4 12,4 2,5 100,0

28.062 32.919 10.441 2.431 73.853% 38,0 44,6 14,1 3,3 100,0

34.145 42.420 7.973 2.505 87.043% 39,2 48,7 9,2 2,9 100,0

40.523 51.233 10.199 3.221 105.176% 38,5 48,7 9,7 3,1 100,0

30.294 37.662 9.627 2.307 79.890% 37,9 47,1 12,1 2,9 100,0

31.122 34.318 10.152 2.570 78.162% 39,8 43,9 13,0 3,3 100,0

17.004 16.068 5.684 1.662 40.418% 42,1 39,8 14,1 4,1 100,0

29.256 32.099 8.370 1.881 71.606% 40,9 44,8 11,7 2,6 100,0

38.124 44.502 11.115 2.659 96.400% 39,5 46,2 11,5 2,8 100,0

32.589 36.100 7.898 2.745 79.332% 41,1 45,5 10,0 3,5 100,0

583.799 677.539 177.768 43.713 1.482.819% 39,4 45,7 12,0 2,9 100,0

MUNICIPISTATO CIVILE

Femmine

Tav. 2 (segue) - Popolazione iscritta in anagrafe per stato civile, sesso e municipi, al 31 dicembre 2004

1

2

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12

(*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

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Roma (*)

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I Numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

M F MF M F MF M F MF1 46.631 50.999 97.630 14.306 10.698 25.004 60.937 61.697 122.634

% 76,5 82,7 79,6 23,5 17,3 20,4 100,0 100,0 100,02 49.681 60.311 109.992 5.278 8.844 14.122 54.959 69.155 124.114

% 90,4 87,2 88,6 9,6 12,8 11,4 100,0 100,0 100,03 23.213 27.778 50.991 2.005 2.664 4.669 25.218 30.442 55.660

% 92,0 91,2 91,6 8,0 8,8 8,4 100,0 100,0 100,04 91.304 102.168 193.472 4.150 5.703 9.853 95.454 107.871 203.325

% 95,7 94,7 95,2 4,3 5,3 4,8 100,0 100,0 100,05 84.888 90.673 175.561 4.002 4.198 8.200 88.890 94.871 183.761

% 95,5 95,6 95,5 4,5 4,4 4,5 100,0 100,0 100,06 55.559 62.041 117.600 6.124 5.315 11.439 61.683 67.356 129.039

% 90,1 92,1 91,1 9,9 7,9 8,9 100,0 100,0 100,07 55.345 60.053 115.398 4.540 4.359 8.899 59.885 64.412 124.297

% 92,4 93,2 92,8 7,6 6,8 7,2 100,0 100,0 100,08 95.317 97.894 193.211 8.251 7.120 15.371 103.568 105.014 208.582

% 92,0 93,2 92,6 8,0 6,8 7,4 100,0 100,0 100,09 55.254 66.538 121.792 3.636 5.092 8.728 58.890 71.630 130.520

% 93,8 92,9 93,3 6,2 7,1 6,7 100,0 100,0 100,010 83.313 90.769 174.082 3.195 3.661 6.856 86.508 94.430 180.938

% 96,3 96,1 96,2 3,7 3,9 3,8 100,0 100,0 100,011 60.175 68.765 128.940 4.538 5.088 9.626 64.713 73.853 138.566

% 93,0 93,1 93,1 7,0 6,9 6,9 100,0 100,0 100,012 77.732 82.059 159.791 3.930 4.984 8.914 81.662 87.043 168.705

% 95,2 94,3 94,7 4,8 5,7 5,3 100,0 100,0 100,013 93.251 98.396 191.647 6.873 6.780 13.653 100.124 105.176 205.300

% 93,1 93,6 93,3 6,9 6,4 6,7 100,0 100,0 100,015 67.573 74.235 141.808 5.682 5.655 11.337 73.255 79.890 153.145

% 92,2 92,9 92,6 7,8 7,1 7,4 100,0 100,0 100,016 62.206 72.117 134.323 4.372 6.045 10.417 66.578 78.162 144.740

% 93,4 92,3 92,8 6,6 7,7 7,2 100,0 100,0 100,017 30.558 36.731 67.289 2.520 3.687 6.207 33.078 40.418 73.496

% 92,4 90,9 91,6 7,6 9,1 8,4 100,0 100,0 100,018 57.717 64.531 122.248 6.260 7.075 13.335 63.977 71.606 135.583

% 90,2 90,1 90,2 9,8 9,9 9,8 100,0 100,0 100,019 79.576 88.783 168.359 5.732 7.617 13.349 85.308 96.400 181.708

% 93,3 92,1 92,7 6,7 7,9 7,3 100,0 100,0 100,020 61.706 67.835 129.541 8.872 11.497 20.369 70.578 79.332 149.910

% 87,4 85,5 86,4 12,6 14,5 13,6 100,0 100,0 100,0Roma (*) 1.234.197 1.365.125 2.599.322 106.185 117.694 223.879 1.340.382 1.482.819 2.823.201

% 92,1 92,1 92,1 7,9 7,9 7,9 100,0 100,0 100,0(*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

Tav. 3 - Popolazione italiana e straniera iscritta in Anagrafe al 31 dicembre 2004

Popolazione totaleItaliani StranieriMunicipi

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

%Celibi

e nubiliConiugati Vedovi Divorziati

16.826 7.394 363 421 25.004% 67,3 29,6 1,5 1,7 100,0

7.636 5.885 332 269 14.122% 54,1 41,7 2,4 1,9 100,0

2.850 1.631 94 94 4.669% 61,0 34,9 2,0 2,0 100,0

5.424 4.038 189 202 9.853% 55,0 41,0 1,9 2,1 100,0

4.568 3.344 117 171 8.200% 55,7 40,8 1,4 2,1 100,0

6.279 4.888 108 164 11.439% 54,9 42,7 0,9 1,4 100,0

5.105 3.582 95 117 8.899% 57,4 40,3 1,1 1,3 100,0

8.051 6.973 130 217 15.371% 52,4 45,4 0,8 1,4 100,0

5.300 3.078 145 205 8.728% 60,7 35,3 1,7 2,3 100,0

3.618 3.017 95 126 6.856% 52,8 44,0 1,4 1,8 100,0

5.588 3.680 163 195 9.626% 58,1 38,2 1,7 2,0 100,0

4.515 4.059 147 193 8.914% 50,7 45,5 1,6 2,2 100,0

6.900 6.239 235 279 13.653% 50,5 45,7 1,7 2,0 100,0

6.429 4.602 104 202 11.337% 56,7 40,6 0,9 1,8 100,0

6.371 3.699 149 198 10.417% 61,2 35,5 1,4 1,9 100,0

3.784 2.169 118 136 6.207% 61,0 34,9 1,9 2,2 100,0

8.750 4.253 167 165 13.335% 65,6 31,9 1,3 1,2 100,0

7.500 5.420 201 228 13.349% 56,2 41 1,5 1,7 100,0

11.131 8.605 288 345 20.369% 54,6 42,2 1,4 1,7 100,0

128.820 87.711 3.300 4.048 223.879% 57,5 39,2 1,5 1,8 100,0

Roma (*)

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12

13

15

18

19

20

Tav. 4 - Popolazione straniera iscritta in anagrafe per stato civile, sesso e municipio, al 31 dicembre 2004

MUNICIPI

1

Maschi e Femmine

STATO CIVILETotale

(*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

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3

4

5

6

7

8

16

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8

Page 13: I cittadini Più anziani e più bambini Genitori e figli€¦ · che si incontrano la mattina riguardano soprattutto l’età pre-scolare ed i bambini delle elementari. Al contrario,

Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

% Nubili Coniugate Vedove Divorziate TOTALE

6.779 3.339 287 293 10.698% 63,4 31,2 2,7 2,7 100,0

4.857 3.476 300 211 8.844% 54,9 39,3 3,4 2,4 100,0

1.661 862 80 61 2.664% 62,3 32,4 3,0 2,3 100,0

3.036 2.349 171 147 5.703% 53,2 41,2 3,0 2,6 100,0

2.113 1.847 105 133 4.198% 50,3 44,0 2,5 3,2 100,0

2.760 2.346 92 117 5.315% 51,9 44,1 1,7 2,2 100,0

2.389 1.795 82 93 4.359% 54,8 41,2 1,9 2,1 100,0

3.506 3.339 107 168 7.120% 49,2 46,9 1,5 2,4 100,0

3.085 1.717 134 156 5.092% 60,6 33,7 2,6 3,1 100,0

1.826 1.643 84 108 3.661% 49,9 44,9 2,3 3,0 100,0

2.813 1.990 136 149 5.088% 55,3 39,1 2,7 2,9 100,0

2.453 2.258 126 147 4.984% 49,2 45,3 2,5 2,9 100,0

3.120 3.244 207 209 6.780% 46,0 47,8 3,1 3,1 100,0

3.009 2.400 91 155 5.655% 53,2 42,4 1,6 2,7 100,0

3.709 2.056 124 156 6.045% 61,4 34,0 2,1 2,6 100,0

2.206 1.280 109 92 3.687% 59,8 34,7 3,0 2,5 100,0

4.540 2.250 150 135 7.075% 64,2 31,8 2,1 1,9 100,0

4.301 2.959 182 175 7.617% 56,5 38,8 2,4 2,3 100,0

6.472 4.532 243 250 11.497% 56,3 39,4 2,1 2,2 100,0

65.627 46.193 2.857 3.017 117.694% 55,8 39,2 2,4 2,6 100,0

(*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

Roma (*)

MUNICIPISTATO CIVILE

Femmine

3

4

5

6

7

Tav. 4 (segue) - Popolazione straniera iscritta in anagrafe per stato civile, sesso e municipio, al 31 dicembre 2004

1

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Page 14: I cittadini Più anziani e più bambini Genitori e figli€¦ · che si incontrano la mattina riguardano soprattutto l’età pre-scolare ed i bambini delle elementari. Al contrario,

Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

M F MF %

Comunitari (*) 2.820 2.926 5.746 23,0 Non comunitari 11.297 7.624 18.921 75,7 altro (**) 189 148 337 1,3

Totale 14.306 10.698 25.004 100,0 Comunitari (*) 1.159 1.773 2.932 20,8 Non comunitari 4.061 6.983 11.044 78,2 altro (**) 58 88 146 1,0

Totale 5.278 8.844 14.122 100,0 Comunitari (*) 439 708 1.147 24,6 Non comunitari 1.544 1.876 3.420 73,2 altro (**) 22 80 102 2,2

Totale 2.005 2.664 4.669 100,0 Comunitari (*) 599 1.152 1.751 17,8 Non comunitari 3.503 4.504 8.007 81,3 altro (**) 48 47 95 1,0

Totale 4.150 5.703 9.853 100,0 Comunitari (*) 438 659 1.097 13,4 Non comunitari 3.551 3.516 7.067 86,2 altro (**) 13 23 36 0,4

Totale 4.002 4.198 8.200 100,0 Comunitari (*) 315 565 880 7,7 Non comunitari 5.792 4.716 10.508 91,9 altro (**) 17 34 51 0,4

Totale 6.124 5.315 11.439 100,0 Comunitari (*) 305 500 805 9,0 Non comunitari 4.218 3.832 8.050 90,5 altro (**) 17 27 44 0,5

Totale 4.540 4.359 8.899 100,0 Comunitari (*) 324 538 862 5,6 Non comunitari 7.918 6.563 14.481 94,2 altro (**) 9 19 28 0,2

Totale 8.251 7.120 15.371 100,0 Comunitari (*) 504 945 1.449 16,6 Non comunitari 3.103 4.080 7.183 82,3 altro (**) 29 67 96 1,1

Totale 3.636 5.092 8.728 100,0 Comunitari (*) 344 576 920 13,4 Non comunitari 2.836 3.072 5.908 86,2 altro (**) 15 13 28 0,4

Totale 3.195 3.661 6.856 100,0 Comunitari (*) 666 1.074 1.740 18,1 Non comunitari 3.834 3.984 7.818 81,2 altro (**) 38 30 68 0,7

Totale 4.538 5.088 9.626 100,0 Comunitari (*) 703 1.037 1.740 19,5 Non comunitari 3.189 3.923 7.112 79,8 altro (**) 38 24 62 0,7

Totale 3.930 4.984 8.914 100,0 Comunitari (*) 1.488 1.903 3.391 24,8 Non comunitari 5.345 4.833 10.178 74,5 altro (**) 40 44 84 0,6

Totale 6.873 6.780 13.653 100,0 Comunitari (*) 511 929 1.440 12,7 Non comunitari 5.151 4.693 9.844 86,8 altro (**) 20 33 53 0,5

Totale 5.682 5.655 11.337 100,0 Comunitari (*) 848 1.496 2.344 22,5 Non comunitari 3.482 4.492 7.974 76,5 altro (**) 42 57 99 1,0

Totale 4.372 6.045 10.417 100,0 Comunitari (*) 672 838 1.510 24,3 Non comunitari 1.825 2.808 4.633 74,6 altro (**) 23 41 64 1,0

Totale 2.520 3.687 6.207 100,0 Comunitari (*) 1.120 1.645 2.765 20,7 Non comunitari 5.034 5.330 10.364 77,7 altro (**) 106 100 206 1,5

Totale 6.260 7.075 13.335 100,0 Comunitari (*) 726 1.337 2.063 15,5 Non comunitari 4.968 6.224 11.192 83,8 altro (**) 38 56 94 0,7

Totale 5.732 7.617 13.349 100,0 Comunitari (*) 1.246 1.893 3.139 15,4 Non comunitari 7.563 9.487 17.050 83,7 altro (**) 63 117 180 0,9

Totale 8.872 11.497 20.369 100,0 Comunitari (*) 15.554 22.865 38.419 17,2 Non comunitari 89.666 93.667 183.333 81,9 altro (**) 965 1.162 2.127 1,0

Totale 106.185 117.694 223.879 100,0

(**) Comprende gli apolidi e gli stranieri di cittadinanza sconosciuta(***) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

Roma (***)

17

18

19

20

13

15

16

8

9

10

11

2

3

4

12

(*) A Maggio 2004 sono entrati a far parte dell'Unione Europea dieci Paesi: Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Slovacca, Slovenia, Ungheria.I Paesi che fanno parte, a partire da quella data, dell'U. E. sono ventiquattro.

Area di Provenienza Totale

Tav. 5 - Popolazione straniera iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2004, comunitaria ed extra comunitaria per sesso e Municipio

5

SessoMunicipi

6

7

1

10

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

2003 2004 2003 2004

1 0,73 229,7 231,70 46,8 46,8

2 0,23 208,3 205,50 56,5 57,1

3 -1,09 225,5 225,59 52,7 53,4

4 0,30 174,5 177,43 47,9 49,1

5 -0,49 125,0 130,95 42,3 43,5

6 -0,15 197,4 200,79 52,8 53,7

7 -0,55 140,2 143,72 48,9 49,6

8 2,62 87,9 90,03 42,2 42,3

9 -0,53 227,9 227,48 55,1 55,9

10 0,04 151,1 153,35 47,7 48,9

11 0,00 199,2 200,58 51,5 52,7

12 1,17 106,3 109,61 43,5 44,7

13 2,25 102,9 104,31 42,8 44,0

15 -0,21 153,7 157,67 46,0 47,6

16 -0,34 189,6 191,98 53,4 54,8

17 -0,54 251,8 253,88 54,3 55,3

18 0,31 164,5 167,42 49,4 50,4

19 0,80 144,0 146,72 49,9 50,7

20 1,16 125,6 129,01 46,4 47,1

Roma (*) 0,44 153,9 156,16 48,0 48,9

Incremento annuo : rapporto percentuale tra l'incremento della popolazione tra il 2003 e il 2004 e la popolazione del 2003.

Indice di vecchiaia : rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 14 anni.

Indice di dipendenza economica : rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 14 anni.

(*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

MunicipiIncremento

annuo 2003-2004

Indice di vecchiaiaIndice di dipendenza

economica

Ind. 1 - Incremento annuo della popolazione, indice di vecchiaia e indice di dipendenza economica. Confronto 2003 - 2004

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

2003 2004 2003 2004 2003 2004

1 4,9 4,9 230,1 225,1 97,2 98,8

2 4,5 4,5 185,8 177,0 79,7 79,5

3 4,8 4,9 182,3 179,5 83,1 82,8

4 3,8 3,8 163,3 159,3 88,9 88,5

5 2,7 2,8 136,2 134,3 93,9 93,7

6 4,3 4,4 160,4 151,6 91,9 91,6

7 3,1 3,1 122,4 115,5 93,2 93,0

8 1,9 1,9 92,7 90,3 98,1 98,6

9 4,8 4,8 193,2 187,6 82,5 82,2

10 3,3 3,3 141,7 136,8 91,7 91,6

11 4,3 4,3 184,3 179,2 87,9 87,6

12 2,3 2,3 127,3 125,4 94,2 93,8

13 2,1 2,1 145,0 143,0 95,2 95,2

15 3,2 3,2 181,9 175,6 91,9 91,7

16 4,0 4,1 189,8 179,2 85,2 85,2

17 5,4 5,4 215,7 207,9 82,2 81,8

18 3,4 3,5 161,8 152,9 89,7 89,3

19 3,1 3,1 140,6 133,6 88,6 88,5

20 2,7 2,8 145,3 140,5 89,5 89,0

Roma (*) 3,3 3,3 153,6 148,5 90,5 90,4

Numero anziani per un bambino : rapporto tra la popolazione di 65 anni e più sulla popolazione minore di 6 anni.

Indice di ricambio : rapporto percentuale tra la popolazione in età 60-64 anni e quella in età 15-19 anni.

Indice di mascolinità : numero di maschi per 100 femmine.

(*) Comprende gli individui residenti per i quali non è stato possibile individuare il municipio di appartenenza

MunicipiN. anziani per bambino Indice di ricambio Indice di mascolinità

Ind. 2 - Anziani per bambino, indice di ricambio e indice di mascolinità. Confronto 2003 - 2004

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SPENDERE IN CITTA’

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Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr MagAlimentari e bevande analcoliche 119,8 119,9 119,4 119,0 118,7 118,2 117,9 118,1 118,2 119,0 119,4 119,4 119,4Bevande alcoliche e tabacchi 125,0 125,0 124,9 125,0 125,2 125,5 125,5 131,5 131,6 131,8 131,6 131,8 131,9Abbigliamento e calzature 118,0 118,2 118,2 118,2 118,4 119,2 119,6 119,6 119,6 119,8 119,8 120,1 120,1Abitaz.acqua elett.e combustibili 114,0 113,5 113,3 113,4 113,6 114,5 114,4 114,5 115,5 115,8 116,1 117,1 117,1Mobili, art. arred., serv. dom. 108,2 108,2 108,2 108,3 108,4 108,4 108,8 108,9 108,9 109,7 109,8 109,8 110,1Servizi sanitari e spese salute 108,3 108,7 108,8 108,7 108,4 106,8 106,0 106,1 105,4 105,6 105,6 105,6 105,7Trasporti 117,7 118,3 118,4 119,7 119,0 119,2 119,9 120,9 119,7 119,8 121,5 122,2 122,7Comunicazioni 84,8 84,3 84,2 83,8 83,8 83,4 83,1 82,8 82,8 82,0 81,9 81,3 81,0Ricreazione, spettacoli,cultura 110,3 110,4 111,1 111,4 111,1 110,7 110,7 110,7 111,1 110,9 111,1 111,4 111,4Istruzione 109,2 109,2 109,2 109,4 111,2 112,9 112,9 112,9 113,5 113,5 113,5 113,5 113,5Alberghi, ristoranti e pub. esercizi 130,9 130,4 130,7 130,4 134,6 134,4 131,6 130,5 131,4 132,1 133,4 136,9 137,5Altri beni e servizi 117,6 118,4 118,3 118,1 118,5 118,4 119,0 119,1 119,7 120,3 120,4 120,4 120,8

Indice generale (con tabacchi) 115,4 115,5 115,5 115,6 115,9 115,8 115,6 115,8 115,8 116,1 116,6 117,2 117,4Indice generale (senza tabacchi) 115,1 115,2 115,2 115,3 115,6 115,4 115,3 115,3 115,3 115,6 116,1 116,7 116,9

Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr MagAlimentari e bevande analcoliche 0,1 0,1 -0,4 -0,3 -0,3 -0,3 -0,3 0,2 0,1 0,7 0,3 - -Bevande alcoliche e tabacchi 0,1 - -0,1 0,1 0,2 0,2 - 4,8 0,1 0,2 -0,2 0,2 0,1Abbigliamento e calzature - 0,2 - 0,2 0,7 0,3 - - 0,2 - 0,3 -Abitaz.acqua elett.e combustibili 0,4 -0,4 -0,2 0,1 0,2 0,8 -0,1 0,1 0,9 0,3 0,3 0,9 -Mobili, art. arred., serv. dom. 0,3 - - 0,1 0,1 - 0,4 0,1 - 0,7 0,1 - 0,3Servizi sanitari e spese salute 0,4 0,4 0,1 -0,1 -0,3 -1,5 -0,7 0,1 -0,7 0,2 - - 0,1Trasporti 0,3 0,5 0,1 1,1 -0,6 0,2 0,6 0,8 -1,0 0,1 1,4 0,6 0,4Comunicazioni -0,5 -0,6 -0,1 -0,5 - -0,5 -0,4 -0,4 - -1,0 -0,1 -0,7 -0,4Ricreazione, spettacoli,cultura -0,1 0,1 0,6 0,3 -0,3 -0,4 - - 0,4 -0,2 0,2 0,3 -Istruzione -0,1 - - 0,2 1,6 1,5 - - 0,5 - - - -Alberghi, ristoranti e pub. esercizi 1,8 -0,4 0,2 -0,2 3,2 -0,1 -2,1 -0,8 0,7 0,5 1,0 2,6 0,4Altri beni e servizi - 0,7 -0,1 -0,2 0,3 -0,1 0,5 0,1 0,5 0,5 0,1 - 0,3

Indice generale (con tabacchi) 0,3 0,1 - 0,1 0,3 -0,1 -0,2 0,2 - 0,3 0,4 0,5 0,2Indice generale (senza tabacchi) 0,3 0,1 - 0,1 0,3 -0,1 -0,1 - - 0,3 0,4 0,5 0,2

Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr MagAlimentari e bevande analcoliche 2,7 2,5 2,1 1,9 0,3 -0,8 -1,5 -1,4 -1,5 -1,1 -0,3 -0,3 -0,3Bevande alcoliche e tabacchi 7,4 7,4 7,2 7,3 7,4 7,4 7,0 10,9 10,9 11,0 5,8 5,5 5,5Abbigliamento e calzature 1,9 1,8 1,8 1,9 1,6 1,6 1,6 1,5 1,6 1,8 1,6 1,8 1,8Abitaz.acqua elett.e combustibili 1,4 1,0 0,9 1,0 1,1 2,1 1,7 1,8 1,8 2,2 2,4 3,2 2,7Mobili, art. arred., serv. dom. 2,5 2,5 2,4 1,8 1,7 1,6 1,7 1,8 1,7 1,9 1,8 1,8 1,8Servizi sanitari e spese salute 2,3 2,6 2,6 2,5 2,3 0,8 - 0,1 -0,8 -1,7 -2,1 -2,1 -2,4Trasporti 5,3 6,3 5,8 5,8 5,0 6,1 4,7 5,6 4,7 3,8 4,5 4,1 4,2Comunicazioni -6,4 -6,4 -6,5 -6,8 -6,7 -5,2 -5,1 -5,2 -5,3 -5,7 -4,4 -4,6 -4,5Ricreazione, spettacoli,cultura 1,5 1,4 1,8 2,0 1,8 1,3 0,8 0,6 0,6 0,6 0,5 0,9 1,0Istruzione -0,1 -0,1 -0,1 - 0,7 3,3 3,3 3,3 3,8 3,8 3,8 3,8 3,9Alberghi, ristoranti e pub. esercizi 1,9 2,2 2,5 1,2 4,2 2,4 1,5 1,5 3,2 4,7 5,1 6,5 5,0Altri beni e servizi 1,2 2,0 2,1 1,7 2,0 1,7 2,1 2,3 2,6 2,6 2,6 2,4 2,7

Indice generale (con tabacchi) 2,3 2,5 2,4 2,2 2,2 1,8 1,3 1,6 1,5 1,6 1,7 1,9 1,7Indice generale (senza tabacchi) 2,2 2,5 2,3 2,1 2,1 1,8 1,2 1,3 1,2 1,3 1,5 1,7 1,6(**) Per variazione tendenziale si intende la variazione percentuale dell'indice relativo al mese di rilevazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente

(*) Per variazione congiunturale si intende la variazione percentuale dell’indice relativo al mese di rilevazione rispetto al mese precedente

Capitoli2004 2005

Capitoli2004 2005

Tav. 3 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ROMA Anni 2004-2005 Base dic. 1998=100 - Variazioni tendenziali (**)

2004 2005

Tav. 1 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ROMA Anni 2004-2005 Base dic. 1998=100

Tav. 2 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ROMA Anni 2004-2005 Base dic. 1998=100 - Variazioni congiunturali (*)

Capitoli

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

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Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr MagAlimentari e bevande analcoliche 122,8 122,9 122,4 122,1 121,9 121,7 121,4 121,5 121,6 122,0 122,2 122,4 122,5Bevande alcoliche e tabacchi 144,9 145,0 145,0 145,1 145,3 145,7 145,7 152,4 152,4 152,4 152,4 152,6 152,7Abbigliamento e calzature 127,0 127,1 127,1 127,1 127,4 128,1 128,2 128,4 128,4 128,5 128,7 128,9 129,0Abitaz.acqua elett.e combustibili 129,0 129,2 129,6 129,8 130,1 131,1 131,5 131,6 132,6 132,8 133,3 134,8 134,7Mobili, art. arred., serv. dom. 120,6 120,6 120,7 121,0 121,0 121,1 121,7 121,7 121,7 122,2 122,2 122,2 122,7Servizi sanitari e spese salute 123,6 123,8 123,9 123,8 123,6 122,4 121,9 122,1 121,3 121,7 121,7 121,8 122,0Trasporti 124,9 125,4 125,6 127,0 126,4 126,4 127,1 128,1 126,9 127,5 129,0 129,5 130,4Comunicazioni 85,2 84,6 84,6 84,0 84,1 83,7 83,3 83,0 83,0 82,2 82,1 81,6 81,3Ricreazione, spettacoli,cultura 117,5 117,6 118,5 118,7 118,6 118,0 118,1 117,9 118,6 118,3 118,4 118,6 118,5Istruzione 124,7 124,7 124,7 124,7 125,9 128,4 128,7 128,7 129,0 129,0 129,0 129,0 129,0Alberghi, ristoranti e pub. esercizi 135,6 136,0 136,9 137,8 138,0 137,0 136,9 136,6 137,1 137,6 138,0 138,3 139,2Altri beni e servizi 129,2 130,2 130,2 130,5 130,6 130,7 131,3 131,5 131,8 132,7 132,9 132,9 133,3

Indice generale (con tabacchi) 124,6 124,8 124,9 125,2 125,2 125,2 125,3 125,6 125,6 126,0 126,4 126,6 127,0Indice generale (senza tabacchi) 124,4 124,6 124,7 125,0 125,0 125,0 125,1 125,2 125,2 125,6 126,0 126,3 n.d.

Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr MagAlimentari e bevande analcoliche 0,2 0,1 -0,4 -0,2 -0,2 -0,2 -0,2 0,1 0,1 0,3 0,2 0,2 0,1Bevande alcoliche e tabacchi 0,1 0,1 - 0,1 0,1 0,3 - 4,6 - - - 0,1 0,1Abbigliamento e calzature 0,2 0,1 - - 0,2 0,5 0,1 0,2 - 0,1 0,2 0,2 0,1Abitaz.acqua elett.e combustibili 0,3 0,2 0,3 0,2 0,2 0,8 0,3 0,1 0,8 0,2 0,4 1,1 -0,1Mobili, art. arred., serv. dom. 0,5 - 0,1 0,2 - 0,1 0,5 - - 0,4 - - 0,4Servizi sanitari e spese salute 0,2 - 0,1 -0,1 -0,2 -1,0 -0,4 0,2 -0,5 0,3 - 0,1 0,2Trasporti 0,5 0,4 0,2 1,1 -0,5 - 0,6 0,8 -0,9 0,5 1,2 0,4 0,7Comunicazioni -0,5 -0,7 - -0,7 0,1 -0,5 -0,5 -0,4 - -1,0 -0,1 -0,6 -0,4Ricreazione, spettacoli,cultura -0,1 0,1 0,8 0,2 -0,1 -0,5 0,1 -0,2 0,6 -0,3 0,1 0,2 -0,1Istruzione 0,2 - - - 1,0 2,0 0,2 - 0,2 - - - -Alberghi, ristoranti e pub. esercizi 0,5 0,3 0,7 0,7 0,1 -0,7 -0,1 -0,2 0,4 0,4 0,3 0,6 0,3Altri beni e servizi 0,2 0,8 - 0,2 0,1 0,1 0,5 0,2 0,2 0,7 0,2 - 0,3

Indice generale (con tabacchi) 0,2 0,2 0,1 0,2 - - 0,1 0,2 - 0,3 0,3 0,2 0,3Indice generale (senza tabacchi) 0,3 0,2 0,1 0,2 - - 0,1 0,1 - 0,3 0,3 0,2 n.d.

Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr MagAlimentari e bevande analcoliche 3,1 2,8 2,3 1,9 1,1 0,3 -0,2 -0,3 -0,7 -0,4 -0,2 -0,2 -0,2Bevande alcoliche e tabacchi 7,2 7,1 7,0 7,0 7,2 7,2 6,8 10,7 10,6 10,6 5,7 5,5 5,4Abbigliamento e calzature 2,3 2,3 2,3 2,3 2,2 2,1 1,9 1,8 1,8 1,8 1,7 1,7 1,6Abitaz.acqua elett.e combustibili 1,5 1,7 1,9 2,0 2,2 2,7 3,0 3,0 3,4 3,6 3,9 4,8 4,4Mobili, art. arred., serv. dom. 2,0 2,0 2,0 2,1 1,9 1,9 2,1 2,0 2,0 1,8 1,8 1,8 1,7Servizi sanitari e spese salute 1,8 1,9 1,8 1,6 1,4 0,3 -0,3 -0,2 -1,1 -1,2 -1,4 -1,3 -1,5Trasporti 3,1 3,9 3,5 3,8 3,3 3,9 4,3 5,1 4,3 4,0 4,5 4,2 4,4Comunicazioni -7,2 -7,3 -7,3 -7,8 -7,5 -5,6 -5,7 -5,6 -5,7 -6,2 -4,8 -4,7 -4,6Ricreazione, spettacoli,cultura 1,6 1,6 2,3 2,4 2,2 1,3 1,1 1,0 1,0 0,9 0,8 0,9 0,9Istruzione 2,0 2,0 1,9 1,9 1,7 3,5 3,5 3,5 3,7 3,6 3,6 3,6 3,4Alberghi, ristoranti e pub. esercizi 3,3 3,0 3,2 3,1 3,8 2,9 2,9 2,5 2,5 2,7 2,7 2,9 2,7Altri beni e servizi 2,4 3,1 3,1 3,2 3,0 2,9 3,1 3,2 3,0 3,3 3,3 3,1 3,2

Indice generale (con tabacchi) 2,3 2,4 2,3 2,3 2,1 2,0 1,9 2,0 1,9 1,9 1,9 1,9 1,9Indice generale (senza tabacchi) 2,2 2,3 2,2 2,2 2,0 2,0 1,8 1,8 1,6 1,6 1,9 1,9 n.d.

Capitoli

(**) Per variazione tendenziale si intende la variazione percentuale dell'indice relativo al mese di rilevazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente

Capitoli2004 2005

2004 2005

Tav. 4 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ITALIA Anni 2004-2005 Base 1995=100

Tav. 6 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ITALIA Anni 2004-2005 Base 1995=100 - Variazioni tendenziali (**)

(*) Per variazione congiunturale si intende la variazione percentuale dell’indice relativo al mese di rilevazione rispetto al mese precedente.

Tav. 5 - Numeri indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa - ITALIA Anni 2004-2005 Base 1995=100 - Variazioni congiunturali (*)

Capitoli2004 2005

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

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Comune di RomaUfficio di Statistica

I numeri di Roman° 1 - gennaio/marzo 2005

Grafico 1 - Tasso di inflazione dal 2001 al 2005 variazioni % su 12 mesi dell'indice dei Prezzi al Consumo per l'Intera Collettività

Nazionale (NIC)

-1,0

-0,5

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

gen-01 gen-02 gen-03 gen-04 gen-05

Serie1 Serie2

Differenza (Roma - Italia)

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FOCUS

Genitori e figli

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Comune di Roma I numeri di Roma

Ufficio di Statistica n° 1 – gennaio/marzo 2005

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Genitori e figli I bisogni delle famiglie con minori del Comune di Roma

Presentazione

Roma è una città grande e complessa, nella quale le famiglie ed i singoli cittadini si trovano ad affrontare i

problemi tipici di qualsiasi area metropolitana, come la difficoltà di conciliare i tempi del lavoro e dello

studio con quelli della vita familiare e di relazione. Questi problemi sono particolarmente sentiti dalle

famiglie con bambini e ragazzi, alle quali questa Amministrazione ha sempre dedicato la massima

attenzione.

I dati dell’Anagrafe del Comune di Roma mostrano che, alla fine del 2004, c’erano 2.823.201 residenti

(con un incremento dello 0,4% rispetto al 2003). Il Municipio più popoloso è l'VIII (area Est), con 208.582

residenti; cresce soprattutto l'area sud della città e in particolare il XII (+1.952 cittadini) e il XIII Municipio

(+4.515). Aumentano gli stranieri iscritti all'anagrafe: 230.000 nel 2004 ossia oltre 28 mila in più, pari a

+14% rispetto al 2003. Continua a contrarsi il numero delle famiglie con 3 o più componenti: su 1.282.275

famiglie, sono 453.224 e rappresentano il 35,3% del totale (nel 2003 erano il 35,8%). I nuclei composti da

2 persone sono oltre 300.000 unità (23,6%).

Per quanto concerne il mondo del lavoro si può rilevare che il numero degli occupati a Roma nel 2004 è

arrivato a 1.547.000, con un saldo positivo di circa 50.000 lavoratori rispetto al 2003 e un aumento nel

quinquennio 2000-2004 di oltre 165.000 unità, pari al 12%, largamente superiore rispetto al dato medio

nazionale che è stato del 5,6%. Negli ultimi cinque anni l’occupazione femminile è cresciuta del 21%,

quella maschile del 6%. La crescita occupazionale è stata trainata dal settore dei Servizi, che nel 2004 ha

raggiunto 1.291.000 occupati, pari all’83,5% del totale. Il settore dell'Industria occupa attualmente

241.000 persone, pari al 15,6% del totale, mentre in Agricoltura sono occupate poco più di 14.000

persone (0,9% del totale). Il tasso di occupazione sull’intera popolazione è salito al 48,3% (Italia 45,4%).

Tra il 2000 e il 2004 il numero dei disoccupati si è ridotto di 45.000 unità e il tasso di disoccupazione è

sceso dal 10,9% al 7,4% (7,9% nel Lazio e 8,1% in Italia). Negli ultimi due anni (2003-2004) ad

aumentare sono stati soprattutto i lavoratori autonomi, cresciuti di 45.600 unità pari all'11,4% in più, con

un incremento nettamente superiore a quello registrato a livello nazionale nello stesso arco di tempo

(+1,4%).

Da questo quadro è nata l’idea di realizzare un’indagine conoscitiva su i bisogni delle famiglie con minori

del Comune di Roma, per verificare se le modifiche al tessuto socio – economico della Città, indotte

anche dall’andamento demografico e dalle riforme del lavoro introdotte negli ultimi anni, hanno creato fra i

cittadini nuovi bisogni, ai quali non si poteva dare una risposta semplicemente perché non erano

conosciuti o individuati con esattezza.

In effetti, leggendo con attenzione i risultati di questa indagine si possono ricavare molti dati utili per

comprendere la realtà. In particolare, è possibile “intercettare” i bisogni, soprattutto quelli non evidenti e

quasi “invisibili”, di quella fascia di popolazione che, pur sperimentando nel proprio quotidiano alcune

difficoltà nella gestione del proprio rapporto con i figli, non si trova, da un lato, nelle condizioni per

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accedere ai servizi sociali e, dall’altro, non ha un reddito sufficiente per reperire sul libero mercato i

servizi necessari. Ad esempio, i molti lavoratori dipendenti con bambini in lista d’attesa presso gli asili

nido hanno di fronte tre alternative: affidarsi alla rete familiare (soprattutto i nonni); avvalersi di servizi

privati a pagamento (come baby sitter o nidi privati); ridurre il proprio impegno lavorativo (rinunciando al

lavoro oppure ricorrendo al part-time o altre forme di flessibilità).

Da questa ricerca emergono alcune chiare indicazioni su come rispondere alle richieste dei cittadini,

poiché essa, pur confermando la complessità delle condizioni familiari, ha permesso di cogliere dei

suggerimenti preziosi per migliorare la qualità dei servizi offerti.

E’ indubbio che gli interventi realizzati sul territorio non sono sufficienti a soddisfare le esigenze delle

famiglie, le quali, per far fronte alle criticità, devono ricorrere spesso alle risorse parentali. Domanda e

offerta sembrano fare fatica ad incontrarsi: l’offerta non sembra sufficientemente presente, visibile o

accessibile e la domanda non è sempre chiara. Laddove emergono i bisogni, risulta forte la richiesta di

interventi innovativi accanto a quelli più tradizionali, volti a risolvere prioritariamente i problemi di

conciliazione tra vita familiare e lavoro o, più in generale, diretti al sostegno alla genitorialità. Altro dato

importante che emerge è la forte consapevolezza tra le famiglie che i bambini ed i ragazzi hanno bisogno

di strutture a loro dedicate, in particolare per il gioco e per lo sport, inserite in un ambiente sano e

stimolante. Un altro dato importante è la disponibilità di molti genitori a contribuire alle spese per ricevere

servizi migliori.

Con questa indagine si è voluto anche sperimentare un nuovo strumento di intervento sul territorio, che,

da una parte, sensibilizzi e mobiliti l’amministrazione comunale a partire dalla conoscenza puntuale della

realtà in cui opera e, dall’altra, coinvolga maggiormente i soggetti interessati. Questa ricerca, al di là dei

risultati conoscitivi, rappresenta quindi anche un nuovo modello di rilevazione e di analisi del contesto per

l’Amministrazione Comunale.

On. Pamela Pantano

Assessore alle Politiche di Promozione

dell’Infanzia e della Famiglia

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Introduzione

Come vivono le famiglie con figli minori nella città? Quali sono le condizioni di vita? E quali i loro bisogni?

A queste e ad altre domande si è voluto rispondere con una ricerca promossa dall’Assessorato per

l’Infanzia e realizzata dall’Ufficio di Statistica. Per raccogliere le informazioni necessarie è stata

organizzata un’indagine telefonica, con metodologia CATI(Computer Assisted Telefhone Interview), che

ha coinvolto un campione di 1059 famiglie con minori residenti nel territorio capitolino.

Le famiglie con bambini, infatti, devono affrontare un aumento della complessità della vita quotidiana,

acquisire competenze, definire strategie di combinazione di lavoro di cura e lavoro esterno, affrontare

trasformazioni relazionali, rapida instabilità del ciclo di vita familiare e continuo ridefinirsi di relazioni intra

ed extrafamiliari al crescere dell’età dei figli. Le famiglie che vivono in grandi centri urbani come quello di

Roma si trovano spesso senza il riferimento delle reti familiari e comunitarie tradizionali, con scarse

risorse relazionali nella quotidianità, con difficoltà nel combinare i tempi di cura e la poca flessibilità del

mercato del lavoro. I tradizionali servizi per l’infanzia spesso non rispondono più alle nuove articolazioni

dei bisogni delle famiglie e in tali condizioni anche eventi normali del ciclo di vita familiare possono

diventare eventi critici se vengono a mancare le risorse per farvi fronte.

Di fronte ai nuovi bisogni familiari diventa essenziale conoscere, promuovere ed informare concretamente

sui servizi innovativi di animazione, cura e custodia di bambine e bambini, per aiutare le famiglie ad

orientarsi e a far coincidere le proprie esigenze con i servizi offerti.

La Città con le sue Istituzioni vuole sempre più condividere con le famiglie la pianificazione di una politica

di sostegno alla genitorialità, ma per favorire uno scambio tra pubblica amministrazione e cittadino e per

favorire l'incontro tra domanda ed offerta di servizi è necessario conoscere la realtà territoriale, che per la

sua ampiezza è connotata da una forte disomogeneità sia in termini socio-demografici che in termini di

servizi offerti. La ricerca è stata, dunque, progettata per far emergere i bisogni delle famiglie nella

gestione quotidiana dei figli e per rendere possibile la raccolta di informazioni utili a tracciare un quadro

delle condizioni delle famiglie con bambini presenti nella capitale.

Tempo libero e la cura dei bambini

Nel corso degli anni il tempo libero ha acquistato un'importanza crescente, un tempo "liberato" da vincoli

e doveri nel quale poter accrescere conoscenze e coltivare i propri interessi e che contribuisce a

migliorare la qualità di vita.

Nell'infanzia e nell’adolescenza il tempo impiegato dal gioco, dalla relazione con gli altri e con il gruppo

non è soltanto uno spazio da "impiegare e riempire" ma un vero e proprio momento formativo di grande

importanza per una crescita serena e armoniosa. Ma cosa fanno i bambini e i ragazzi che vivono nella

capitale nel loro tempo libero? Dall’analisi dei dati risulta che nel tempo libero i figli degli intervistati sono

soprattutto impegnati in attività sportive (23,5%) o in giochi, sia al chiuso che all’aperto (rispettivamente il

16,4% e il 17,1%), ma passano molto tempo anche stando in compagnia di amici (9,1%) e guardando la

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televisione (8,7%). L’avvento delle nuove tecnologie e la loro diffusione nelle case si riflette anche nelle

abitudini e nei giochi dei bambini che utilizzano il loro tempo libero stando davanti al computer (5,4%) o

giocando con i videogiochi (5,2%). Lo scoutismo e il volontariato, invece, sono le attività meno scelte per

impegnare il tempo libero (rispettivamente 0,4% e 0,2%).

L’età dei bambini è senza dubbio un fattore che incide sull’organizzazione del loro tempo libero. Infatti

emerge che sono soprattutto i bambini più piccoli, fino ai tre anni, a giocare in casa e all’aperto, mentre i

ragazzini più grandi, con un’età media compresa tra i 6 e i 10 anni ed oltre i 10 anni, si dedicano di più

alle attività sportive, a giocare con i videogiochi o a stare con gli amici. Risulta, inoltre, evidente come

alcune attività più complesse impegnino soprattutto i ragazzi con più di 10 anni, come ad esempio

utilizzare il computer, leggere, studiare le lingue o la musica.

Tab 1 - Attività in cui sono maggiormente impegnati i minori nel tempo libero per età media Età media

0-3 4-6 6-10 oltre 10 Attività

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Giocare all'aperto 121 22,6 107 21,1 92 15,7 54 8,2

Giocare al chiuso 164 30,7 122 24,1 66 11,3 38 5,7

Sport 50 9,3 101 20,0 175 29,9 211 31,9

Giocare con i videogiochi 17 3,2 15 3,0 40 6,8 46 7,0

Andare dai parenti 38 7,1 23 4,5 16 2,7 4 0,6

Stare con gli amici 30 5,6 45 8,9 55 9,4 79 12,0

Lezioni musica 4 0,7 5 1,0 10 1,7 21 3,2

Lezioni lingue straniere 2 0,4 7 1,4 6 1,0 16 2,4

Lettura 10 1,9 7 1,4 21 3,6 34 5,1

TV 55 10,3 49 9,7 47 8,0 49 7,4

Computer 15 2,8 14 2,8 33 5,6 61 9,2

Volontariato 1 0,2 0,0 1 0,2 3 0,5

Parrocchia 3 0,6 2 0,4 14 2,4 16 2,4

Boy Scout 0,0 1 0,2 3 0,5 6 0,9

Altro 8 1,5 1 0,2 5 0,9 19 2,9

Nessuna 17 3,2 7 1,4 1 0,2 4 0,6

Totale 535 100,0 506 100,0 585 100,0 661 100,0

Rispetto al tempo dedicato ai minori, dai dati emerge che il 22,5% dei genitori intervistati passa circa sei

ore della giornata con i propri figli, seguito da un 17% che invece ne trascorre cinque in loro compagnia.

Sono poco numerosi, invece, coloro che non riescono a stare con i propri figli più di due ore al giorno

(0,3%).

Più della metà dei genitori che hanno risposto al questionario si dichiara piuttosto soddisfatto del tempo

trascorso con i propri figli (63,6%), al contrario di un gruppo meno consistente che pensa di trascorrere

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troppo poco tempo insieme a loro (33%). Una piccola quota di insoddisfatti, invece, è rappresentata dai

genitori che affermano di dedicare troppo tempo ai bambini (1,9%). I padri sono meno soddisfatti delle

madri e, tra coloro che hanno risposto al questionario, il 43,7% afferma di passare troppo poco tempo con

i figli.

Tab. 2 - Soddisfazione del tempo trascorso con i figli

Livello di Soddisfazione v.a %

Sì 673 63,6

No, è poco 352 33,2

No, è troppo 20 1,9

Non pertinente 5 0,5

n.i. 9 0,8

Totale 1.059 100,0

L’età media dei minori sembra incidere sulla soddisfazione dei genitori riguardo al tempo a loro dedicato;

dall’analisi dei dati appare, infatti, che la soddisfazione aumenti all’aumentare dell’età dei figli e che il

malcontento per il poco tempo passato con loro sia più forte tra genitori dei bambini più piccoli.

Nel complesso, circa l’86% dei genitori si dichiara pienamente soddisfatto del rapporto con i figli, seguito

da un 13,8% mediamente soddisfatto; solo un gruppo molto ridotto di intervistati valuta non troppo

positivamente la relazione con i propri bambini o ragazzi (0,3%).

I genitori contattati trascorrono il tempo con i figli soprattutto facendo passeggiate (22,9%) o condividendo

le attività di gioco, sia al chiuso che all’aperto (rispettivamente il 19,3% e il 12,9%). Anche studiare e fare i

compiti sono tra le attività più frequentemente svolte con i minori, al contrario dell’utilizzo del computer e

dei videogiochi che, invece, sembrano essere le occupazioni meno condivise. Prendendo in

considerazione l’età media dei minori, dai dati risulta che i genitori giocano e fanno le passeggiate

soprattutto con i più piccoli, mentre con i più grandi studiano e vanno al cinema.

Per conoscere gli ostacoli che i padri e le madri incontrano nel ruolo di genitori è stato chiesto loro quali

sono i maggiori momenti di difficoltà che si trovano ad affrontare. Molti dei genitori intervistati dichiarano

di non aver mai incontrato difficoltà nella cura dei figli (il 34,5%), mentre altri affermano che i momenti più

critici sono durante la malattia dei bambini (17,5%), la mattina (16,5%) e nel dopo scuola/asilo (13%).

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Tab.3 - Momenti di maggiore difficoltà nella cura dei figli

Momenti di maggiori difficoltà v.a. %

Mai 429 34,5

Sempre 53 4,3

La mattina 205 16,5

Dopo scuola/asilo 161 13,0

La sera/la notte 42 3,4

Durante le vacanze scolastiche 104 8,4

Nel we 3 0,2

Durante le malattie dei figli 217 17,5

Altro 29 2,3

Totale 1.243 100,0

Dei genitori che dichiarano di non aver mai momenti di disagio i più numerosi risultano essere quelli con i

figli di oltre 10 anni di età (43,5%); al contrario, tra coloro che rivelano di incontrare difficoltà la notte si

distinguono soprattutto quelli con figli molto piccoli, con età compresa dai 0 ai 3 anni. La mattina è un

momento critico soprattutto per le famiglie con bambini fino ai 6 anni, mentre il doposcuola è un problema

soprattutto per chi ha figli oltre i 10 anni. La malattia, invece, rappresenta un momento di difficoltà a

prescindere dall’età dei figli.

Riguardo alla percezione dei momenti di maggiore difficoltà non si rilevano grandi differenze tra i padri e

le madri intervistati. I padri rispetto alle madri considerano la notte e il dopo scuola come i momenti più

difficoltosi. Di contro, le madri segnalano le vacanze scolastiche e la malattia dei figli come i periodi di

difficoltà più intensi. Abitare in una casa dentro o fuori il raccordo non sembra incidere sulla gestione dei

figli. Tra coloro che dichiarano di non incontrare mai difficoltà nella cura dei figli spiccano soprattutto le

casalinghe (55,8%) e i genitori già in pensione (51,4%), naturalmente più presenti a casa e senza

problemi di gestione di tempi di vita familiare e di lavoro. I genitori che lavorano, sia a tempo pieno che

parziale, sono quelli che, invece, hanno maggiori difficoltà la mattina (rispettivamente il 15,9% e il 20,1%),

nel dopo scuola o asilo (rispettivamente il 13,9% e l’11%) e durante la malattia dei figli (il 17,7% e il

23,2%).

Il lavoro e la famiglia

Al fine di conoscere i comportamenti prevalenti dei genitori romani in tema di conciliazione degli impegni

familiari e della vita lavorativa, agli intervistati è stato chiesto se, loro in prima persona o i loro partner,

hanno fatto delle rinunce sul lavoro per dedicarsi ai figli. Solo un quarto dei padri rispondenti ha dichiarato

di aver fatto delle rinunce contro quasi il 50% delle madri. Tali percentuali si dimezzano quando si fa

riferimento ai mariti delle rispondenti (10,8%) e restano stazionarie quando si richiamano le mogli degli

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intervistati (44%). Si pensa che questi valori possano essere lievemente distorti per la natura del

rispondenti: le madri probabilmente hanno la percezione di fare più rinunce dei partner.

Complessivamente il 32% dei genitori (rispondenti e partner) ha fatto delle rinunce per la cura dei figli

contro un 68% che non ne ha fatte. Su queste percentuali pesa molto il genitore in causa: nell’84% dei

casi i padri non hanno fatto rinunce per i figli, contro il 52,4% delle madri. Per quanto riguarda le tipologie

di rinuncia, quelle più frequenti sono la ‘riduzione dell’orario di lavoro’ (45,4%) e ‘lasciare il lavoro’

(30,3%). Anche in questo caso il genere ha il suo peso: le madri che hanno ridotto il loro orario di lavoro

sono 67,5%, mentre quelle che hanno rinunciato ad un’occupazione sono il 77,8%. Un’analoga situazione

si ha per altri tipi di scelte: le donne sono quelle più orientate a sacrificare la sfera professionale a

vantaggio di quella familiare. Nella voce “altro” prevale la rinuncia ad effettuare straordinari o comunque

ad aderire a qualsiasi iniziativa che ha un riflesso sugli incentivi economici.

Le rinunce fatte dai genitori per prendersi cura dei figli cambiano anche in relazione al momento e al

numero dei figli: in generale si tendono a fare più rinunce quanto più il bambino è piccolo e, in

proporzione, in modo inversamente proporzionale al numero dei figli. L’epoca in cui i genitori devono fare

dei sacrifici sul lavoro coincide con il primo anno di età del bambino, indipendentemente dall’ordine di

nascita, anche se si nota una moderata prevalenza nel caso del primogenito (59,6%) rispetto ai figli

successivi (55,3% per il secondogenito e 51,7% per il terzogenito). Si osserva, comunque, una tendenza

decrescente all’aumentare del numero dei figli; ciò probabilmente è dovuto alle maggiore esperienza e

alle economie di scala che i genitori riescono a mettere in atto soprattutto in termini di tempo.

All’aumentare dell’età dei figli diminuiscono le rinunce che i genitori devono fare: le percentuali si

dimezzano al 5° anno di vita dei bambini ed ulteriormente al 10° anno e oltre, ossia man mano che i figli

acquistano indipendenza i genitori si riappropriano completamente della vita professionale.

Considerando le problematiche in ambito lavorativo, si sottolinea che i genitori che hanno fatto più

rinunce sul lavoro sono quelli che dichiarano di avere difficoltà durante la malattia dei figli, la mattina e nel

doposcuola. Al contempo, i genitori che sostengono di non incontrare momenti particolarmente critici

nella cura dei figli sono soprattutto quelli che affermano di non aver fatto rinunce in ambito lavorativo.

Sebbene un gruppo consistente di intervistati dichiari di non essere aiutato da nessuno nella cura dei

propri figli (42,1%), la maggior parte di essi afferma di aver bisogno di una collaborazione (57,1%). I

nonni risultano i principali sostituti dei genitori (36,7%), seguiti dalle baby-sitter, sia ad ore che fisse

(rispettivamente il 7,2% e il 4,2%), mentre invece risulta modesto il ricorso ai vicini (0,4%) o ai figli più

grandi (1,5%). Tra coloro che dichiarano di non avvalersi dell’aiuto di collaboratori sono numerosi i

genitori di minori con più di 10 anni (57,1%); invece chi ricorre all’aiuto dei nonni o delle baby-sitter ha

soprattutto bambini al di sotto dei 3 anni.

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Tab. 4 Aiuto nella cura dei cura dei figli per età media dei minori

Età media

0-3 4-6 6-10 oltre 10 Aiuto nella gestione dei figli

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Nessuno 87 32,7 76 32,5 111 43,0 172 57,1

I nonni conviventi 49 18,4 19 8,1 32 12,4 13 4,3

I nonni non conviventi 69 25,9 80 34,2 73 28,3 54 17,9

Fratelli/sorelle adulti 2 0,8 2 0,9 4 1,6 8 2,7

Altri parenti conviventi 0,0 6 2,6 0,0 0,0

Altri parenti non conviventi 5 1,9 6 2,6 4 1,6 7 2,3

I vicini 1 0,4 0,0 2 0,8 1 0,3

La scuola/asilo 5 1,9 13 5,6 11 4,3 16 5,3

La baby sitter ad ore 25 9,4 20 8,5 14 5,4 17 5,6

La baby sitter fissa/lungo orario 18 6,8 11 4,7 5 1,9 10 3,3

Altro 3 1,1 1 0,4 1 0,4 1 0,3

Non indicato 2 0,8 0,0 1 0,4 2 0,7

Totale 266 100,0 234 100,0 258 100,0 301 100,0

Dal confronto sulle residenze, sulla base delle risposte date su chi collabora nell’accudimento dei figli, si

osserva che i genitori che si avvalgono della collaborazione delle baby-sitter fisse sono residenti

soprattutto nel 18° Municipio, oltre che nel 19° e nel 20°, mentre chi abita nei Municipi 16°, 1° e 17°

preferisce ricorrere alla baby-sitter per poche ore. I nonni conviventi collaborano alla cura dei bambini o

ragazzi soprattutto nel 7° e nel 17° Municipio, diversamente da quelli che non vivono in famiglia che si

occupano dei nipoti residenti nei Municipi 9° e 12°.

Dei genitori che si avvalgono dell’aiuto di altre persone quasi la metà fruiscono di una collaborazione che

può arrivare fino alle 10 ore settimanali (47,1%), seguiti da un gruppo consistente di persone (il 25,4%)

che viene aiutato per molto tempo - da 20 ore ad massimo di 40 ore settimanali. Poco numerosi, invece, i

genitori che hanno bisogno di un aiuto per oltre le 40 ore settimanali.

Sebbene alcuni genitori si affidino all’aiuto di altre persone per l’intera settimana (16,3%), per circa il 48%

degli intervistati la collaborazione è necessaria per cinque giorni alla settimana, probabilmente quelli

lavorativi.

Dall’analisi dei dati emerge, inoltre, che coloro che non si avvalgono dell’aiuto di altre persone sono

soprattutto i genitori che non incontrano particolari difficoltà nella gestione dei propri figli (46,8%). L’aiuto

dei nonni e delle baby-sitter risulta fondamentale nelle famiglie dove i momenti critici sono la mattina e

durante la notte.

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Quando il doposcuola è avvertito come momento critico, oltre alle babysitter intervengono anche i vicini di

casa ed i parenti. Non si ricorre, invece, all’aiuto della baby-sitter durante la malattia dei figli, dove invece

torna fondamentale la collaborazione dei nonni.

È indubbio che al giorno d’oggi i genitori condividano maggiormente gli impegni di cura dei figli, ma,

nonostante la gestione più paritaria dei compiti all’interno della famiglia, è sempre la donna che trascorre

più tempo con i bambini. Tale realtà sociale emerge anche dall’analisi dei dati, da cui risulta che è la

madre a passare più tempo con i figli rispetto al padre (il 90% contro il 10%).

A completare il quadro sulle situazioni di difficoltà nella gestione dei figli vi è l’analisi sulle famiglie

monogenitoriali. Più segnate da problemi organizzativi le famiglie composte da un solo genitore

affermano di incontrare ‘sempre’ difficoltà nella cura dei propri figli nell’8% dei casi, quasi il doppio

rispetto alla media riferita al campione di famiglie. Tra le famiglie monogenitoriali, inoltre, sono

maggiormente avvertite le difficoltà durante la malattia dei figli e durante le vacanze scolastiche.

I genitori single si rivelano i più deboli e in difficoltà; nel complesso ricorrono più frequentemente all’aiuto

dei nonni (37,4%) e delle baby-sitter (17,3%).

Bisogni e servizi più richiesti

Forte è la sensibilità ecologica e il desiderio di far vivere i propri figli in un ambiente rispettoso delle

esigenze di crescita, che spingono i genitori ad avere un particolare riguardo alla qualità dell'ambiente

urbano e alle azioni volte a migliorarlo. Sono, infatti, numerosi i genitori intervistati che esprimono il

bisogno di avere più spazi verdi nella città (20,6%) o che ritengono essenziali le iniziative per il

miglioramento della qualità dell’ambiente (14,1%). Tra gli intervistati, inoltre, è particolarmente sentito il

bisogno di centri estivi (15,3%) e di interventi al sostegno della maternità (12,2%), mentre risulta meno

importante poter usufruire di cinema, musei e teatri a misura di bambino (rispettivamente il 2,1%, 3,2% e

3,3%).

Gli spazi di incontro e di svago più disponibili in città sono i giardini pubblici (23,7%) e gli oratori (21,1%),

seguiti dai centri sportivi e i cinema (rispettivamente il 19,5% e il 13,8%). Se poi si confrontano le risposte

con la residenza degli intervistati, emerge che sono soprattutto i residenti nei Municipi 3°, 5° e 7° a

considerare i giardini pubblici e i centri sportivi come luoghi di svago e di incontro più fruibili sul territorio,

mentre chi abita nel 10°, 19° e 20° pensa che siano maggiormente diffusi i centri sportivi. Gli oratori sono

presenti sul tutto il territorio, ma, in particolare, i residenti nell’8°, nel 7° e nel 5° Municipio li considerano

tra i luoghi più disponibili in città.

Nel complesso, tra i servizi più utili in assoluto – anche da un punto di vista sociale e di sostegno alle

famiglie bisognose – gli intervistati hanno collocato quegli interventi rivolti a sostenere situazioni critiche o

di emergenza sociale, quali ad esempio i “Centri contro i maltrattamenti e gli abusi sui minori” (24,4%) o

“Clown e animatori negli ospedali per bambini” (22,3%). Per i genitori che hanno risposto al questionario

è importante anche l’iniziativa “Spazi con animatori per bambini nei cortili, nelle piazze e nei giardini”

(9,4%) che riguarda l’organizzazione di luoghi di incontro e di attività di intrattenimento per bambini in un

contesto di gioco.

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L’idea di poter usufruire di una baby-sitter accreditata dal Comune interessa solo una parte delle famiglie

contattate (6,7%), ma, essendo un’iniziativa a sostegno della genitorialità che potrebbe rispondere al

problema di conciliazione della vita familiare e del lavoro, sarebbe comunque opportuno avviarne una

sperimentazione. Sorprendentemente non sono ritenuti molto utili i teatri e i cinema con delle aree di

intrattenimento destinate ai bambini (1%) e neppure i centri commerciali con servizi per bambini (1,2%).

La condizione economica delle famiglie

Al fine tracciare un profilo completo delle famiglie romane con figli minorenni, agli intervistati sono state

rivolte anche alcune domande sul reddito e la situazione economica familiare.

Dai dati risulta che più della la metà delle famiglie intervistate vive con il reddito di due componenti

(53,4%), seguito da un gruppo meno numeroso di nuclei familiari che invece può fare affidamento su un

solo salario (35,1%). Le famiglie che vivono con il reddito di due componenti, ossia quelle dove entrambi i

genitori lavorano, sono i nuclei che avvertono maggiori difficoltà nella gestione dei bambini e dei ragazzi,

soprattutto durante la malattia dei figli, nel dopo scuola e la mattina.

In generale, oltre la metà degli intervistati ritiene che negli ultimi tempi le condizioni economiche della

famiglia siano peggiorate, in modo lieve (25,8%) o nettamente (22,5%), a cui segue un gruppo più

ristretto di genitori che considera la propria situazione stazionaria (36,9%). Solo poche persone (7,7%)

affermano che la situazione finanziaria della famiglia sia migliorata.

Per la maggior parte degli intervistati le spese per la casa pesano molto o abbastanza sul budget

familiare (rispettivamente il 45,9% e il 42,1%) e solo lo 0,4% dichiara che tali spese non gravano sulle

risorse della famiglia.

Le spese che incidono di più sull’economia familiare riguardano i generi alimentari e i pagamenti delle

bollette (rispettivamente il 29% e il 21,7%).

Tab. 5 Voci di spesa che incidono maggiormente sul budget familiare

Voci di spesa v.a %

Bollette gas, luce, telefono 691 29,0

Generi alimentari 516 21,7

Mutuo 265 11,1

Condominio 199 8,4

Scuola/Istruzione 199 8,4

Affitto 134 5,6

Abbigliamento 115 4,8

Salute 111 4,7

Trasporti 62 2,6

Altro 87 3,7

Totale 2.379 100,0

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Riguardo al reddito, i dati acquisiti si riferiscono alla percezione della situazione economica; agli

intervistati, infatti, non è stato chiesto di indicare il proprio reddito, bensì di esprimere un parere circa la

propria situazione finanziaria. Alla domanda quanto bisogna guadagnare al mese per vivere senza

privarsi del necessario il 40,1% degli intervistati ha risposto che è necessario un reddito che va dai 2.000

alle 3.000 euro, seguito da un gruppo consistente (19,4%) che invece afferma che è indispensabile un

guadagno più alto, compreso tra i 3.000 e la 4.000 euro. Soltanto lo 0,7% degli intervistati sostiene che è

sufficiente un reddito inferiore o pari ai 1.000 euro al mese. E’ evidente che le indicazioni sul reddito

necessario sono strettamente correlate al numero dei componenti della famiglia: le necessità però

crescono in modo meno che proporzionale rispetto all’aumentare della dimensione della famiglia per

effetto di economie di scala che si riescono a realizzare. Il salto più forte è nel passaggio da famiglie di 2

componenti a quelle di 3. È comunque evidente che le famiglie avvertono la necessità di salari medio-alti

per far fronte al costo della vita alto.

Gli studi sul costo dei figli sono da un po' di tempo oggetto di studio nelle università e negli istituti di

ricerca e i risultati sono plurimi, visto che i criteri di cui si deve tenere conto sono tanti: il reddito della

famiglia, l'area geografica in cui si vive, l'età dei figli. In questa indagine non è stato chiesto quanto si

spende per crescere un figlio, ma si è cercato di ricavare indirettamente l’informazione dai dati sul

reddito. Dalle informazioni raccolte emerge che avere due figli minori in casa non incide in modo

determinante sul reddito familiare rispetto all’averne uno, mentre è il terzo figlio a richiedere un reddito più

alto.

Numerose sono le famiglie che si mostrano disponibili a contribuire economicamente per poter usufruire

di servizi migliori (54,1%). Più dettagliatamente, se si studia la disponibilità a partecipare alle spese in

relazione alle difficoltà espresse nell’accudimento dei figli, emerge che coloro che hanno segnalato la

malattia dei figli come momento problematico sono i più disponibili a dare un contributo finanziario (il

21,6%), seguiti dai genitori che hanno problemi nel dopo/scuola (17,3%) e durante le vacanze scolastiche

(13,3%). Di contro, chi ha dichiarato di non aver incontrato mai difficoltà nella gestione dei propri figli è

colui che non intende contribuire alle spese per avere servizi migliori (46,9%).

Dai dati si può osservare, inoltre, che sono le famiglie a reddito medio quelle ad avere minori difficoltà

con i propri figli, al contrario delle famiglie a reddito basso che hanno difficoltà soprattutto al di fuori

dell’orario scolastico e durante i periodi di malattia dei figli. Le malattie dei figli rappresentano un

momento di difficoltà anche per le famiglie a reddito alto, che considerano però critici anche la notte e i

periodi di vacanza.

Conclusioni

L’esplorazione sulle famiglie, attraverso indagini empiriche preliminari al disegno programmatorio,

permette di rilevare nuovi bisogni e, quindi, di calibrare opportunamente l’offerta esistente, promuovendo

nuovi servizi o abolendone alcuni tra gli esistenti. Tenere conto anche delle situazioni a rischio di disagio

è un ulteriore livello conoscitivo necessario ad inquadrare la consistenza e la gravità dei bisogni nonché a

valutare l’esito che l’investimento di risorse ha prodotto nei servizi in termini di efficacia-efficienza.

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Con il progetto di indagine si è voluto anche sperimentare un nuovo modello di intervento sul territorio,

che, da una parte, sensibilizzi e mobiliti l’amministrazione comunale, a partire dalla conoscenza puntuale

della realtà in cui opera, e, dall’altra, coinvolga i soggetti interessati, in questo caso le famiglie con

bambini. La ricerca sui bisogni delle famiglie nel Comune di Roma, dunque, al di là dei risultati conoscitivi

che ha permesso di conseguire, costituisce un modello di rilevazione e di analisi del contesto per

l’amministrazione comunale. D’altra parte la conoscenza del contesto territoriale e sociale specifico e la

descrizione dei suoi caratteri peculiari rispetto ad altre o più ampie realtà è una condizione

imprescindibile per l’impianto di qualsiasi progetto di intervento in ambito sociale. La conoscenza

territoriale, inoltre, è uno strumento utile alla ricostruzione o al rinforzo dell’identità e dell’unità di un

territorio e quindi all’affermarsi o consolidarsi di un sentimento comunitario. Attraverso l’auto-analisi e

l’auto-diagnosi di comunità si favorisce il senso di appartenenza dei cittadini al proprio territorio e quindi la

possibilità di operare in una dimensione agibile e progettabile.

La collaborazione tra l’Ufficio di Statistica e il Dipartimento XVI ha rappresentato un’importante occasione

per porsi in una logica di lavoro a progetti, a partire dai bisogni e dai problemi. Ha consentito, inoltre, di

definire obiettivi, di adottare un metodo e uno stile di lavoro e di porre le basi per articolare azioni e

verificarne l’efficacia. La strategia progettuale è una reale garanzia contro i rischi di episodicità,

frammentarietà e disorganicità degli interventi.

L’indagine conferma la complessità dell’analisi sulle condizioni familiari, ma ciò nonostante ha permesso

di cogliere dei suggerimenti preziosi per migliorare la qualità dei servizi offerti.

È indubbio che gli interventi realizzati sul territorio non sono sufficienti a soddisfare le esigenze delle

famiglie, che per far fronte alle criticità ricorrono alle risorse parentali. Domanda e offerta sembrano fare

fatica ad incontrarsi: l’offerta non sembra sufficientemente presente, visibile o accessibile e la domanda

non è sempre chiara. Laddove emergono i bisogni risulta forte la richiesta di interventi innovativi, accanto

a quelli più tradizionali, volti a risolvere problemi di conciliazione tra vita familiare e lavoro o, più in

generale, al sostegno alla genitorialità. L’informazione e la comunicazione rimangono fattori fondamentali

per dare impulso alle attività offerte, come, d’altro parte, monitorare costantemente la domanda

rappresenta una forte garanzia per trovare le risposte conformi alle richieste.

Tra le famiglie è forte la consapevolezza che i bambini ed i ragazzi hanno bisogno di strutture in un

ambiente sano e stimolante e molti genitori sono disposti a contribuire alle spese per ricevere servizi

migliori.

Per concludere, l’indagine rivela chiaramente quali sono i punti di forza da potenziare e sviluppare e le

criticità su cui l’Amministrazione può intervenire utilizzando al meglio gli strumenti conoscitivi e

promuovendo la cultura della partecipazione tra i cittadini. In particolare potrebbero essere sufficienti

piccoli interventi mirati che abbiano, però, la caratteristica della continuità sui quali le famiglie sappiano di

poter contare.

Barbara Menghi Romina Polverini

Ufficio di Statistica del Comune di Roma

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APPENDICE

Nota metodologica e dati strutturali

Le informazioni sono state raccolte mediante un questionario somministrato telefonicamente con

metodologia CATI dalla Società Format1 srl – Ricerche di Mercato ad un campione di famiglie. I

nominativi delle famiglie sono stati estratti dagli archivi anagrafici del Comune di Roma, mentre lo

strumento di indagine è stato predisposto dall’Ufficio di Statistica, che ha optato per un questionario

strutturato, articolato in sezioni ed aree tematiche. In totale sono state intervistate 1059 famiglie con

minori residenti nel Comune di Roma secondo la seguente distribuzione territoriale:

Tab. 6 – Numero di famiglie con minori per municipio

Municipio N. famiglie con minori %

1 32 3,0

2 38 3,6

3 34 3,2

4 71 6,7

5 67 6,3

6 45 4,2

7 55 5,2

8 83 7,8

9 52 4,9

10 64 6,0

11 53 5,0

12 69 6,5

13 86 8,1

15 48 4,5

16 51 4,8

17 29 2,7

18 54 5,1

19 73 6,9

20 55 5,2

Totale 1.059 100,0

Alle interviste hanno risposto più frequentemente le madri (73,2%) rispetto ai padri (26,8%),

probabilmente a causa di una più elevata reperibilità delle donne o comunque di una loro maggiore

disponibilità a rispondere su temi legati alla famiglia.

1 sotto la supervisione dei Dott. Pierluigi Ascani e Maurizio Pisacane

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Tab. 7 - Genitori intervistati

Rispondente Totale %

Padre 284 26,8

Madre 775 73,2

Totale 1.059 100,0

Riguardo alla variabile età, oltre il 50% dei genitori che hanno risposto al questionario hanno tra i 36 ed i

45 anni. Significativa è anche la percentuale di coloro che hanno un’età compresa tra 46 e 55 anni,

mentre risulta modesta la quota di coloro che hanno compiuto i 30 anni (5,7%).

Continuando ad analizzare le caratteristiche socio-demografiche, risulta che l’86,9% dei genitori

intervistati è coniugato o convivente.

Delle famiglie monogenitoriali il 6,2% è caratterizzato da genitori non coniugati, il 5,9% da

divorziati/separati e 1% da vedovi.

La maggior parte degli intervistati che si dichiarano celibi o nubili ha un’età compresa tra i 36 e i 45 anni

(57,6%), anche se risultano numerosi quelli fino ai 30 anni (circa il 30%).

Il livello di istruzione dei genitori intervistati è piuttosto elevato: circa l’81%, infatti, ha almeno il diploma di

scuola media superiore. Ciò che colpisce è che, contrariamente alle aspettative, il livello di istruzione

aumenta all’aumentare dell’età. Le differenze sono molto significative tra coloro che hanno un titolo di

studio fino alla scuola media superiore, con età compresa tra i 18 ed i 24 anni e tra i 25 e i 30 anni, dove

il salto è addirittura del 24%, rimanendo su valori simili anche per tutte le classi successive. Facendo

le stesse analisi per i genitori che hanno la laurea ed oltre, le differenze si attenuano ma restano

comunque importanti. Questo è un fenomeno che si sta registrando anche in altre realtà italiane,

soprattutto nel nord Italia.

Passando ad analizzare la condizione occupazionale, emerge che il 70,7% dei rispondenti è occupato2 e

di questi l’80% lavora a tempo pieno.

Tab. 8 - Condizione occupazionale degli intervistati

Condizione occupazionale N. %

Inoccupati 310 29,3

Occupati 749 70,7

Totale 1.059 100,0

I genitori che non lavorano sono soprattutto casalinghe, che rappresentano il 75,5% dei non occupati3,

mentre i disoccupati risultano essere il 13,2%. Durante la settimana, per motivi legati al lavoro, il 51,1%

2 La voce occupati è data dalla somma dei lavoratori a tempo pieno e a tempo parziale. 3 La voce inoccupati è data dalla somma di coloro che si sono dichiarati in cerca di prima occupazione, disoccupati, ritirati dal lavoro,

inabili al lavoro, studenti e casalinghe.

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dei genitori intervistati è impegnato dalle 18 alle 36 ore, mentre il 25,6% lavora dalle 36 alle 40 ore

settimanali. Meno numerosi, invece, sono coloro che si dichiarano impegnati meno di 18 ore (circa il 7%).

Il genere risulta discriminante: complessivamente le donne dedicano al lavoro meno ore settimanali

rispetto agli uomini; infatti tra coloro che dichiarano di lavorare meno di 18 ore settimanali o tra le 18 e le

36 ore le madri risultano essere più numerose (rispettivamente l’87% e il 78,6%). Questi dati confermano

una situazione già nota anche a livello nazionale: le donne spesso sono costrette ad impegnarsi meno

nel mondo del lavoro per dedicarsi di più alla famiglia.

Se si considera anche la condizione occupazionale dell’altro genitore si rileva che la percentuale degli

occupati aumenta ed è pari al 78,8%, come pure cresce sensibilmente la quota di coloro che lavorano a

tempo pieno (87,1%). Tra gli occupati a tempo pieno prevalgono i padri (65,7%), mentre tra gli occupati a

tempo parziale prevalgono le madri (89,1%). Tra gli inoccupati le più numerose sono sempre le

casalinghe (75,2%), mentre i disoccupati, considerando entrambi i genitori, diminuiscono di circa mezzo

punto percentuale (12,6%). Il 91,2% degli inoccupati sono donne. I padri sono quasi tutti occupati (96,1%)

e lo scarto con le madri è significativo: oltre il 30% in meno.

Se analizziamo la condizione professionale all’interno della coppia si osserva che nel 59,7% dei nuclei

familiari lavorano entrambi i genitori, mentre nel 38% circa dei casi lavora solo uno dei genitori. Si rileva,

inoltre, che nel 2% dei casi non lavora nessuno, anche se in questa quota sono inclusi i ritirati dal lavoro,

che comunque percepiscono un reddito.

Tab 9 Condizione occupazionale dei genitori

Lavoro coniuge SI/NO Lavoro coniuge SI/NO (%) Lavora SI/NO Occupato Non occupato Totale Occupato Non occupato Totale

Occupato 549 91 640 59,7 9,9 69,6

Non occupato 262 18 280 28,5 2,0 30,4

Totale 811 109 920 88,2 11,8 100,0Nota: 139 rispondenti non hanno un partner

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36

TAVOLE

Tab. 1 - Numero famiglie con minori per municipio

Municipio N. famiglie con minori

%

1 9.253 3,3

2 11.237 4,0

3 4.553 1,6

4 19.282 6,8

5 19.328 6,8

6 11.983 4,2

7 13.330 4,7

8 25.347 8,9

9 11.364 4,0

10 18.783 6,6

11 12.718 4,5

12 19.297 6,8

13 23.395 8,2

15 15.180 5,4

16 13.662 4,8

17 5.897 2,1

18 13.390 4,7

19 19.345 6,8

20 15.993 5,6

n.l. 344 0,1

Totale 283.681 100,0

Tab. 2 - Numero minori per classi di età

Classi di età Numero bambini

%

0-3 95.013 22,4

4-5 72.088 17,0

6-10 93.808 22,1

oltre 10 162.870 38,4

Totale 423.779 100,0

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Tab.3 - Numero minori per classi di età e per sesso

Classe di età Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale rapporto mascolinità

0-3 46.335 48.678 95.013 48,8 51,2 100,0 105,1

4-5 34.838 37.250 72.088 48,3 51,7 100,0 106,9

6-10 45.280 48.528 93.808 48,3 51,7 100,0 107,2

oltre 10 79.098 83.772 162.870 48,6 51,4 100,0 105,9

Totale 205.551 218.228 423.779 48,5 51,5 100,0 106,2

Tab.4 - Distribuzione dell'età dei componenti delle famiglie con minori

Classi di età v.a. %

0-3 95.013 9,3

4-6 72.088 7,1

7-10 93.808 9,2

11-17 162.870 15,9

Totale minori 423.779 41,5

18-24 52.086 5,1

25-30 37.215 3,6

31-35 79.660 7,8

36-45 261.296 25,6

46-55 120.298 11,8

56-65 25.674 2,5

oltre 65 21.737 2,1

n.i. 1 0,0

Totale 1.021.746 100,0

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38

Tab. 5 - Età media dei minori per municipio

Municipio Età media

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

0-3 anni 2.149 2.319 942 4.017 3.742 2.387 2.656 5.621 2.434 3.947

4-5 anni 990 1.288 481 481 2.218 1.343 1.513 2.914 1.318 2.110

6-10 anni 2.479 3.063 1.193 1.193 5.223 3.316 3.537 6.702 3.111 4.980

>10 anni 3.625 4.553 1.928 8.144 8.115 4.920 5.604 10.347 4.489 7.723

Totale 9.243 11.223 4.544 13.835 19.298 11.966 13.310 25.584 11.352 18.760

Municipio Età media

11 12 13 15 16 17 18 19 20

0-3 anni 2.742 3.992 5.215 3.312 2.856 1.322 2.872 4.093 3.318

4-5 anni 1.377 2.187 2.853 1.930 1.605 634 1.582 2.222 1.784

6-10 anni 3.491 5.298 6.533 4.145 3.766 1.546 3.603 5.239 4.456

>10 anni 5.095 7.798 8.764 5.774 5.427 2.392 5.321 7.763 6.416

Totale 12.705 19.275 23.365 15.161 13.654 5.894 13.378 19.317 15.974

al netto dei non localizzati

Tab. 6 - Famiglie del campione con minori per municipio

Municipio %

1 3,0

2 3,6

3 3,2

4 6,7

5 6,3

6 4,2

7 5,2

8 7,8

9 4,9

10 6,0

11 5,0

12 6,5

13 8,1

15 4,5

16 4,8

17 2,7

18 5,1

19 6,9

20 5,2

Totale 100,0

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Tab. 7 - Numero famiglie con anziani

Numero anziani v.a. %

0 32 3,0

1 573 54,1

2 399 37,7

3 49 4,6

4 4 0,4

5 2 0,2

Totale 1.059 100,0

Tab. 8 - Numero famiglie secondo il numero dei componenti

Numero componenti

N. %

2 20 1,9

3 378 35,7

4 442 41,7

5 110 10,4

6 32 3,0

7 7 0,7

n.r. 70 6,6

Totale 1.059 100

Tab. 9 - Numero famiglie rispetto al numero dei minori

Numero minori N. %

1 573 54,1

2 399 37,7

3 49 4,6

4 4 0,4

5 2 0,2

n.r. 32 3,0

Totale 1.059 100,0

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Tab. 10 - Età media dei minori per municipio (valori assoluti e percentuali)

Età media (% col.) Età media (% riga) Municipio

0-3 4-5 6-10 Oltre 10 Totale 0-3 4-5 6-10 Oltre 10Totale

1 3,0 4,3 2,3 2,7 3,0 25,0 31,3 18,8 25,0 100,0

2 3,4 4,3 3,5 3,3 3,6 23,7 26,3 23,7 26,3 100,0

3 2,6 2,1 2,3 5,3 3,2 20,6 14,7 17,6 47,1 100,0

4 7,5 7,3 7,4 5,0 6,7 28,2 23,9 26,8 21,1 100,0

5 6,4 5,6 7,0 6,3 6,3 25,4 19,4 26,9 28,4 100,0

6 4,1 4,7 4,3 4,0 4,2 24,4 24,4 24,4 26,7 100,0

7 8,6 3,4 4,7 4,0 5,2 41,8 14,5 21,8 21,8 100,0

8 7,1 9,4 8,1 7,0 7,8 22,9 26,5 25,3 25,3 100,0

9 3,0 4,7 3,5 8,0 4,9 15,4 21,2 17,3 46,2 100,0

10 6,0 6,4 6,2 5,6 6,0 25,0 23,4 25,0 26,6 100,0

11 3,0 3,8 7,8 5,3 5,0 15,1 17,0 37,7 30,2 100,0

12 6,4 6,4 5,4 7,6 6,5 24,6 21,7 20,3 33,3 100,0

13 8,3 9,0 8,5 7,0 8,1 25,6 24,4 25,6 24,4 100,0

15 4,9 4,3 5,0 4,0 4,5 27,1 20,8 27,1 25,0 100,0

16 4,5 4,3 4,7 5,6 4,8 23,5 19,6 23,5 33,3 100,0

17 4,1 2,1 3,1 1,7 2,7 37,9 17,2 27,6 17,2 100,0

18 4,5 4,7 4,7 6,3 5,1 22,2 20,4 22,2 35,2 100,0

19 7,1 7,3 6,2 7,0 6,9 26,0 23,3 21,9 28,8 100,0

20 5,3 6,0 5,4 4,3 5,2 25,5 25,5 25,5 23,6 100,0

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 25,1 22,1 24,4 28,4 100,0

Tab. 11 - Rispondenti

Rispondente Totale %

Padre 284 26,8

Madre 775 73,2

Totale 1.059 100,0

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Tab. 12 - Genitore rispondente per classi di età

Classi di Età Totale %

18-24 8 0,8

25-30 52 4,9

31-35 188 17,8

36-45 552 52,1

46-55 236 22,3

>56 anni 23 2,2

Totale 1.059 100,0

Tab. 14 - Genitori rispondenti per stato civile

Stato civile N. %

Celibe/Nubile 66 6,2

Coniugato/a-Convivente 920 86,9

Separato/a 41 3,9

Divorziato/a 21 2,0

Vedovo/a 11 1,0

Totale 1.059 100,0

Tab. 13 - Altro Genitore per classi di età

Classi di età Totale %

18-24 2 0,2

25-30 25 2,7

31-35 144 15,7

36-45 483 52,5

46-55 234 25,4

>56 anni 32 3,5

Totale 920 100,0

Nota: 139 genitori sono senza coniuge

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Tab. 15 - Età e titolo di studio del rispondente

Titolo di studio (% colonna)

Età Nessun titolo di studio

Fino alla scuola media

inferiore

Scuola media

superiore

Laurea e oltre

Totale

18-24 0,0 2,7 0,5 0,0 0,8

25-30 27,3 4,3 5,2 3,7 4,9

31-35 0,0 12,9 17,5 23,0 17,8

36-45 27,3 57,0 54,0 44,7 52,1

46-55 36,4 20,4 21,2 25,8 22,3

>56 anni 9,1 2,7 1,6 2,9 2,2

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Titolo di studio (% riga)

Età Nessun titolo di studio

Fino alla scuola media

inferiore

Scuola media

superiore

Laurea e oltre

Totale

18-24 0,0 62,5 37,5 0,0 100,0

25-30 5,8 15,4 61,5 17,3 100,0

31-35 0,0 12,8 57,4 29,8 100,0

36-45 0,5 19,2 60,5 19,7 100,0

46-55 1,7 16,1 55,5 26,7 100,0

>56 anni 4,3 21,7 43,5 30,4 100,0

Totale 1,0 17,6 58,4 23,0 100,0

Tab. 16 - Condizione occupazionale genitore rispondente

v.a. % riga Condizione occupazionale Padre Madre Totale Padre Madre Totale

Occupati 915 645 1.560 58,7 41,3 100,0

Inoccupati 37 382 419 8,8 91,2 100,0

Totale 952 1.027 1.979 48,1 51,9 100,0

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Tab. 17 - Descrizione rispondenti inoccupati

Condizione degli inoccupati N. %

In cerca di prima occupazione 8 2,6

Disoccupato/a 41 13,2

Ritirato dal lavoro 19 6,1

Inabile al lavoro 1 0,3

Studente/ssa 7 2,3

Casalinga 234 75,5

Totale 310 100,0

Tab. 18 - Condizione occupazionale dei genitori

v.a. % riga Condizione occupazionale

Padre Madre Totale Padre Madre Totale

Lavoratore a tempo pieno 893 466 1.359 65,7 34,3 100,0

Lavoratore a tempo parziale 22 179 201 10,9 89,1 100,0

In cerca di prima occupazione 2 7 9 22,2 77,8 100,0

Disoccupato/a 8 45 53 15,1 84,9 100,0

Ritirato dal lavoro (In pensione) 27 7 34 79,4 20,6 100,0

Inabile al lavoro - 1 1 - 100,0 100,0

Studente/ssa - 7 7 - 100,0 100,0

Casalinga/o - 315 315 - 100,0 100,0

Totale 952 1.027 1.979 48,1 51,9 100,0

Nota: 139 genitori non hanno partner

Tab. 19 - Condizione occupazionale dell'intervistato e del coniuge

Stato occupazionale coniuge

Stato occupazionale coniuge (%)

Stato occupazionale

rispondente Occupato Inoccupato

Totale

Occupato Inoccupato

Totale

Occupato 549 91 640 59,7 9,9 69,6

Inoccupato 262 18 280 28,5 2,0 30,4

Totale 811 109 920 88,2 11,8 100,0

Nota: 139 genitori non hanno partner

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Tab. 20 – Ore settimanali lavorate dal rispondente (%)

(% riga)

Ore settimanali lavorate Maschi Femmine Totale

<=18 13,0 87,0 100,0

18-36 21,4 78,6 100,0

36-40 53,1 46,9 100,0

>40 63,3 36,7 100,0

Totale 35,6 64,4 100,0

(% colonna)

Ore settimanali lavorate Maschi Femmine Totale

<=18 2,6 9,8 7,2

18-36 30,7 62,4 51,1

36-40 38,2 18,7 25,6

>40 28,5 9,1 16,0

Totale 100,0 100,0 100,0

Tab. 21 - Rinunce sul lavoro per la cura dei figli (rispondente)

Genitore SI NO Totale %SI %NO % Totale

Padre 72 212 284 25,4 74,6 100,0

Madre 378 397 775 48,8 51,2 100,0

Totale 450 609 1.059 42,5 57,5 100,0

Tab. 22 - Rinunce sul lavoro per la cura dei figli (coniuge)

Genitore SI NO Totale %SI %NO %Totale

Padre 72 596 668 10,8 89,2 100,0

Madre 111 141 252 44,0 56,0 100,0

Totale 183 737 920 19,9 80,1 100,0

Nota: 139 genitori sono senza coniuge

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Tab. 23 - Tipo di rinunce per i figli secondo il genitore rispondente

Tipo di rinuncia Padre Madre Totale %padre %madre %Totale

Lasciare il lavoro 4 141 145 2,8 97,2 100,0

Ridurre l’orario di lavoro 35 165 200 17,5 82,5 100,0

Rallentare/rinunciare l’avanzamento

professionale 15 43 58 25,9 74,1 100,0

Fare un doppio lavoro - - - - - -

Rinunciare a dei corsi di aggiornamento - 1 1 - 100,0 100,0

Altro 17 17 34 50,0 50,0 100,0

Totale 71 367 438 16,2 83,8 100,0

Nota: ammesse risposte multiple

Tab. 24 - Tipo di rinunce per i figli secondo il coniuge non rispondente

Tipo di rinuncia Padre Madre Totale %Padre %Madre %Totale

Lasciare il lavoro 38 6 44 86,4 13,6 100,0

Ridurre l’orario di lavoro 57 26 83 68,7 31,3 100,0

Rallentare/rinunciare l’avanzamento professionale 10 14 24 41,7 58,3 100,0

Fare un doppio lavoro - - - - - 100,0

Rinunciare a dei corsi di aggiornamento 3 1 4 75,0 25,0 100,0

Altro 10 20 30 33,3 66,7 100,0

Totale 118 67 185 63,8 36,2 100,0

Nota: ammesse risposte multiple

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Tab. 25 - Epoca delle rinunce per il genitore rispondente (%)

MADRE I figlio II figlio III figlio IV figlio Totale

Fino al primo anno di vita del bambino 57,7 53,8 54,2 - 56,2

Fino ai 5 anni di vita del bambino 26,3 25,3 29,2 100,0 26,4

Fino ai 10 anni di vita del bambino 11,7 15,9 12,5 - 13,0

Oltre i 10 anni di vita del bambino 4,3 4,9 4,2 - 4,5

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

PADRE I figlio II figlio III figlio IV figlio Totale

Fino al primo anno di vita del bambino 56,9 44,7 50,0 - 52,6

Fino ai 5 anni di vita del bambino 25,0 28,9 50,0 - 27,2

Fino ai 10 anni di vita del bambino 9,7 15,8 - - 11,4

Oltre i 10 anni di vita del bambino 8,3 10,5 - - 8,8

Totale 100,0 100,0 100,0 - 100,0

Totale genitori rispondenti I figlio II figlio III figlio IV figlio Totale

Fino al primo anno di vita del bambino 57,6 52,3 53,6 - 55,6

Fino ai 5 anni di vita del bambino 26,1 25,9 32,1 100,0 26,5

Fino ai 10 anni di vita del bambino 11,4 15,9 10,7 - 12,8

Oltre i 10 anni di vita del bambino 4,9 5,9 3,6 - 5,2

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 26 - Età media figli delle famiglie monogenitoriali

Età media figli N. %

0-3 40 28,8

4-5 35 25,2

6-10 20 14,4

Oltre 10 44 31,7

Totale 139 100,0

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Tab. 27 - Ore settimanali lavorate dai genitori soli

Genitore Fino a 18 ore 18-36 36-40 Oltre 40 Non occupati Totale riga

Padre 0 13 4 13 2 32

Madre 7 18 27 27 28 107

Totale 7 31 31 40 30 139

(%)

Genitore Fino a 18 ore 18-36 36-40 Oltre 40 Non occupati % riga

Padre 0,0 40,6 12,5 40,6 6,3 100,0

Madre 6,5 16,8 25,2 25,2 26,2 100,0

Totale 5,0 22,3 22,3 28,8 21,6 100,0

Tab. 28 - Attività in cui sono maggiormente impegnati i bambini nel tempo libero

Attività v.a. %

Sport 537 23,5

Giocare al chiuso 390 17,1

Giocare all’aperto 374 16,4

Stare con gli amici 209 9,1

TV 200 8,7

Computer 123 5,4

Giocare con i videogiochi 118 5,2

Andare dai parenti 81 3,5

Lettura 72 3,1

Lezioni musica 40 1,7

Parrocchia 35 1,5

Lezioni lingue straniere 31 1,4

Boy Scout 10 0,4

Volontariato 5 0,2

Altro 33 1,4

Nessuna 29 1,3

Totale 2.287 100,0

Nota: ammesse risposte multiple

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48

Tab. 29 - Momenti di maggiori difficoltà nella gestione dei figli

Momenti di maggiori difficoltà v.a. %

Mai 429 34,5

Sempre 53 4,3

La mattina 205 16,5

Dopo scuola/asilo 161 13,0

La sera/la notte 42 3,4

Durante le vacanze scolastiche 104 8,4

Nel we 3 0,2

Durante le malattie dei figli 217 17,5

Altro 29 2,3

Totale 1.243 100,0

Nota: ammesse risposte multiple

Tab. 30 - Momenti di maggiori difficoltà nella gestione dei figli per età media dei figli

Età media

0-3 4-6 6-10 oltre 10 Momenti di maggiori

difficoltà v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Mai 91 30,2 92 35,4 112 41,5 134 43,5

Sempre 23 7,6 14 5,4 9 3,3 7 2,3

La mattina 64 21,3 56 21,5 51 18,9 34 11,0

Dopo scuola/asilo 39 13,0 33 12,7 30 11,1 59 19,2

La sera/La notte 17 5,6 11 4,2 7 2,6 7 2,3

Nel w-e 1 0,3 0 0,0 2 0,7 0 0,0

Durante le malattie dei figli 56 18,6 49 18,8 53 19,6 59 19,2

Altro 10 3,3 5 1,9 6 2,2 8 2,6

Totale 301 100,0 260 100,0 270 100,0 308 100,0

Nota: ammesse risposte multiple

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49

Tab. 31 - Momenti di maggiori difficoltà nella gestione dei figli per genitore rispondente

Padre Madre Momenti di maggiori difficoltà

v.a. % v.a. %

Mai 114 33,9 315 34,7

Sempre 17 5,1 36 4,0

La mattina 55 16,4 150 16,5

Dopo scuola/asilo 48 14,3 113 12,5

La sera/La notte 18 5,4 24 2,6

Durante le vacanze scolastiche 24 7,1 80 8,8

Nel w-e 1 0,3 2 0,2

Durante le malattie dei figli 51 15,2 166 18,3

Altro 8 2,4 21 2,3

Totale 336 100,0 907 100,0

Nota: ammesse risposte multiple

Tab. 32 – Momenti di maggiori difficoltà nella gestione dei figli (famiglie monogenitoriali)

Momenti di difficoltà Padre Madre Totale %Padre %Madre %Totale

Mai 9 25 34 22,0 18,5 19,3

Sempre 1 13 14 2,4 9,6 8,0

La mattina 6 18 24 14,6 13,3 13,6

Dopo scuola/asilo 12 20 32 29,3 14,8 18,2

La sera/La notte - 3 3 - 2,2 1,7

Durante le vacanze scolastiche 4 23 27 9,8 17,0 15,3

Nel w-e - - - - - -

Durante le malattie dei figli 9 32 41 22,0 23,7 23,3

Altro - 1 1 - 0,7 0,6

Totale 41 135 176 100,0 100,0 100,0

Nota: ammesse risposte multiple

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Tab. 33 - Aiuto nella cura dei bambini per età media dei figli

Età media

0-3 4-6 6-10 oltre 10 Aiuto nella gestione dei figli

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Nessuno 87 32,7 76 32,5 111 43,0 172 57,1

I nonni conviventi 49 18,4 19 8,1 32 12,4 13 4,3

I nonni non conviventi 69 25,9 80 34,2 73 28,3 54 17,9

Fratelli/sorelle adulti 2 0,8 2 0,9 4 1,6 8 2,7

Altri parenti conviventi - - 6 2,6 - - - -

Altri parenti non conviventi 5 1,9 6 2,6 4 1,6 7 2,3

I vicini 1 0,4 - - 2 0,8 1 0,3

La scuola/asilo 5 1,9 13 5,6 11 4,3 16 5,3

La baby sitter ad ore 25 9,4 20 8,5 14 5,4 17 5,6

La baby sitter fissa/lungo orario 18 6,8 11 4,7 5 1,9 10 3,3

Altro 3 1,1 1 0,4 1 0,4 1 0,3

Non indicato 2 0,8 - - 1 0,4 2 0,7

Totale 266 100,0 234 100,0 258 100,0 301 100,0

Tab. 34 – Aiuto nella gestione dei figli per genitore

(%colonna) (%riga) Tipo aiuto N. %

Padre Madre Totale Padre Madre Totale

Nessuno 41 29,5 50,0 23,4 29,5 39,0 61,0 100,0

I nonni conviventi 25 18,0 6,3 21,5 18,0 8,0 92,0 100,0

I nonni non conviventi 27 19,4 9,4 22,4 19,4 11,1 88,9 100,0

Fratelli/sorelle adulti 4 2,9 6,3 1,9 2,9 50,0 50,0 100,0

Altri parenti conviventi 5 3,6 - 4,7 3,6 - 100,0 100,0

Altri parenti non conviventi 2 1,4 - 1,9 1,4 - 100,0 100,0

I vicini 1 0,7 - 0,9 0,7 - 100,0 100,0

La scuola/asilo 6 4,3 - 5,6 4,3 - 100,0 100,0

La baby sitter ad ore 18 12,9 25,0 9,3 12,9 44,4 55,6 100,0

La baby sitter fissa/lungo orario 6 4,3 - 5,6 4,3 - 100,0 100,0

Altro 1 0,7 - 0,9 0,7 - 100,0 100,0

n.r. 3 2,2 3,1 1,9 2,2 33,3 66,7 100,0

Totale 139 100,0 100,0 100,0 100,0

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Tab. 35 - Ore in media di collaborazione settimanale

Ore v.a. %

Fino a 10 ore 289 47,1

10-20 122 19,9

20-40 156 25,4

Oltre le 40 ore 46 7,5

Tab. 36 - Giorni settimanali di aiuto

Giorni v.a. %

1 54 8,8

2 36 5,9

3 55 9,0

4 22 3,6

5 292 47,6

6 36 5,9

7 100 16,3

n.i. 18 2,9

Totale 613 100,0

Tab. 37 - Genitore che passa più tempo con i bambini per età media dei figli

Padre Madre Età media

v.a % v.a %

0-3 20 18,9 246 25,8

4-6 24 22,6 210 22,0

6-10 29 27,4 229 24,0

oltre 10 33 31,1 268 28,1

Totale 106 100,0 953 100,0

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Tab. 38 - Soddisfazione del tempo passato con i figli per rispondente

Rispondente

Padre Madre Soddisfatto

v.a. % v.a. %

Sì 158 55,6 515 66,5

No, è poco 124 43,7 228 29,4

No, è troppo - - 20 2,6

Non pertinente - - 5 0,6

n.r. 2 0,7 7 0,9

Totale 284 100,0 775 100,0

Tab. 39 - Valutazione del rapporto con i figli

Valutazione v.a. %

10 536 50,6

9 157 14,8

8 217 20,5

7 105 9,9

6 30 2,8

5 11 1,0

4 1 0,1

3 1 0,1

2 1 0,1

Totale 1.059 100,0

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Tab. 40 - Attività svolte con i propri figli

Attività v.a %

Gioco al chiuso 442 19,3

Gioco all'aperto 296 12,9

Passeggiate 523 22,9

Andare al cinema 127 5,6

Lettura 133 5,8

TV 154 6,7

Computer 43 1,9

Videogiochi 23 1,0

Compiti 395 17,3

Altro 151 6,6

Totale 2.287 100,0

Nota: sono ammesse risposte multiple

Tab. 41 - Attività svolte per età media dei figli (%)

% riga

Età media figli Attività

0-3 4-5 6-10 oltre 10

% totale

Gioco al chiuso 37,3 27,6 23,5 11,5 100,0

Gioco all'aperto 35,5 26,4 24,7 13,5 100,0

Passeggiate 27,0 23,5 22,9 26,6 100,0

Andare al cinema 10,2 18,1 19,7 52,0 100,0

Lettura 19,5 22,6 26,3 31,6 100,0

TV 26,0 24,7 16,2 33,1 100,0

Computer 16,3 11,6 16,3 55,8 100,0

Videogiochi 17,4 13,0 39,1 30,4 100,0

Compiti 10,4 18,0 33,4 38,2 100,0

Altro 19,9 21,2 17,9 41,1 100,0

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Tab. 41 (segue) - Attività svolte per età media dei figli (%)

% colonna

Età media figli Attività

0-3 4-6 6-10 oltre 10

Gioco al chiuso 28,8 23,2 18,7 8,1

Gioco all'aperto 18,4 14,9 13,1 6,3

Passeggiate 24,7 23,4 21,5 22,0

Andare al cinema 2,3 4,4 4,5 10,4

Lettura 4,5 5,7 6,3 6,6

TV 7,0 7,2 4,5 8,1

Computer 1,2 1,0 1,3 3,8

Videogiochi 0,7 0,6 1,6 1,1

Compiti 7,2 13,5 23,7 23,9

Altro 5,2 6,1 4,8 9,8

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 42 - Numero componenti percettori di reddito per numero componenti nucleo familiare (%)

Numero componenti percettori di reddito Componenti nucleo familiare 0 1 2 3 4 n.r. Totale

2 0,1 1,8 - - - - 1,9

3 - 12,6 22,9 - - 0,3 35,7

4 0,3 17,1 23,0 1,2 0,1 - 41,7

5 ed oltre - 3,6 6,7 2,3 1,5 - 14,1

n.r. - 0,1 0,8 - - 5,8 6,6

Totale 0,4 35,1 53,4 3,5 1,6 6,0 100,0

Tab. 43 - Numero componenti percettori di reddito per numero minori (%)

Numero minori in famiglia Componenti percettori di

reddito 1 2 3 4 5 n.r. Totale

0 0,1 0,2 0,1 - - - 0,4

1 18,6 15,0 1,3 0,1 0,1 - 35,1

2 30,4 19,8 2,7 0,3 0,1 - 53,4

3 2,5 0,8 0,2 - - - 3,5

4 1,2 0,4 - - - - 1,6

n.r. 1,3 1,4 0,3 - - 3,0 6,0

Totale 54,1 37,7 4,6 0,4 0,2 3,0 100,0

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55

Tab. 44 - Situazione economica della famiglia

Situazione economica v.a. %

Migliorata lievemente 65 6,1

Migliorata nettamente 17 1,6

Rimasta stazionaria 391 36,9

Peggiorata un po’ 273 25,8

Peggiorata nettamente 238 22,5

Non so 11 1,0

n.r. 64 6,0

Totale 1.059 100,0

Tab. 45 - Quanto pesano sul budget familiare le spese per la casa

Peso v.a. %

Molto 486 45,9

Abbastanza 446 42,1

Poco 50 4,7

Niente 4 0,4

n.r. 73 6,9

Totale 1.059 100,0

Tab. 46 - Voci di spesa che incidono maggiormente sul budget familiare

Voci di spesa v.a %

Bollette gas, luce, telefono 691 29,0

Generi alimentari 516 21,7

Mutuo 265 11,1

Condominio 199 8,4

Scuola/Istruzione 199 8,4

Affitto 134 5,6

Abbigliamento 115 4,8

Salute 111 4,7

Trasporti 62 2,6

Altro 87 3,7

Totale 2.379 100,0

Nota: sono ammesse risposte multiple

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Tab. 47 - Risorse necessarie per vivere in classi di reddito

Classi di reddito v.a. %

Fino a 1000 7 0,7

1000-1500 55 5,2

1500-2000 100 9,4

2000-3000 425 40,1

3000-4000 205 19,4

Oltre 4000 132 12,5

n.r. 135 12,7

Totale 1.059 100,0

Tab. 48 - Classi di reddito per numero componenti (% riga e colonna)

Numero componenti Classi di reddito

2 3 4 5 ed oltre Totale

Fino a 1000 € 14,6 56,1 19,5 9,8 100,0

1000-1500 € 2,0 53,5 36,4 8,1 100,0

1500-2000 € 2,6 31,0 55,6 10,8 100,0

2000-3000 € 0,8 36,5 44,1 18,5 100,0

3000-4000 € - 40,4 44,7 14,9 100,0

Oltre 4000 € - 25,8 48,5 25,8 100,0

Totale 1,9 37,2 45,9 14,9 100,0

Numero componenti Classi di reddito

2 3 4 5 ed oltre Totale

Fino a 1000 € 33,3 6,7 1,9 2,9 4,4

1000-1500 € 11,1 15,4 8,5 5,8 10,7

1500-2000 € 38,9 24,1 35,1 21,0 29,0

2000-3000 € 16,7 37,8 37,0 47,8 38,5

3000-4000 € - 11,0 9,9 10,1 10,2

Oltre 4000 € - 4,9 7,5 12,3 7,1

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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N. componenti famigliaReddito pro-capite

2 3 4 >=5% colonna

<500 - 7,3 12,0 34,8 13,4

500-750 44,4 37,2 48,6 47,8 44,2

750-1000 11,1 17,2 19,3 7,2 16,6

1000-1500 38,9 31,1 13,9 8,7 20,0

1500-2000 5,6 3,2 1,4 1,4 2,2

<=2000 - 4,1 4,7 - 3,7

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

al netto della mancate risposte

N. minori per famigliaReddito pro-capite 1 2 3 >=4

% colonna

<500 8,2 19,4 20,0 50,0 13,4

500-750 39,2 49,2 62,2 33,3 44,2

750-1000 18,7 15,0 4,4 16,7 16,6

1000-1500 27,5 10,6 13,3 - 20,0

1500-2000 2,7 1,7 - - 2,2

<=2000 3,7 4,2 - - 3,7

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

al netto della mancate risposte

Tab. 49 - Disponibilità a contribuire alle spese

Disponibilità v.a. %

Non disponibile 376 35,5

Disponibile ma non specifica 244 23,0

Meno di 50 euro 252 23,8

Più di 50 euro 76 7,2

N.i. 111 10,5

Totale 1.059 100,0

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Tipografia: Grafiche Ponticelli spa - Castrocielo - ord. GE 6680 del 6/06/05 - cp. 200 - cod. 4611/A