TeacherTubecdn-media1.teachertube.com/doc603/5760.docx · Web viewAl contrario di quello che...
Transcript of TeacherTubecdn-media1.teachertube.com/doc603/5760.docx · Web viewAl contrario di quello che...
Università J. Dobrila di Pola
Dipartimento di Scienze della Formazione
IL CONCETTO DI TEMPO NEI BAMBINI IN ETÀ SCOLARE
Studentessa: Doris Pilat
Insegnamento di classe, IV anno
Corso: Didattica della natura e società I
Prof.: Snježana Nevia Močinić
Anno academico: 2012/2013
INTRODUZIONE
Il concetto di tempo è stato un oggetto di indagine per molti anni da parte di
filosofi, psicologi, pedagoghi, antropologi e storici. Per apprendere il concetto
tempo ogni scienza nominata ne studia aspetti diversi. Il concetto tempo viene
trattato da molti studiosi tra i quali lo psicologo “Lovell”, il quale sosteneva
che il tempo viene appreso tramite la matematica. Difatti lo psicologo ha
dedicato un intero capitolo del suo libro “Formazione matematica” al concetto
di tempo sostenendo che viene insegnato nelle scuole elementari del primo
ciclo attraverso due attività:
le durate temporali tra le grandezze studiate in geometria;
le successioni spazio temporali cioè le esperienze su cui fondare l’attività
logica.
(citato da: Bartolini Bussi Maria G., “Verso il concetto di tempo”, in
"Bambini" n°9/1988” a Torino.)
Al contrario di quello che sosteneva “Lovell”, la formazione del concetto di
tempo dei bambini nell’età scolare, in Croazia, viene effettuata nell’ambito di
più discipline, le quali: la natura e società, la lingua, la matematica e la musica.
Naturalmente, per l'estrema complessità del tema trattato, un laboratorio di
lavoro sul tempo deve prevedere un approccio integrato di esperienze multi -
disciplinari.
La costruzione del senso del tempo prevede l'organizzazione e l'integrazione di
una serie di esperienze, ciascuna relativa ad aspetti particolari.
Come ogni altra esperienza dei bambini, quella temporale è influenzata dallo
sviluppo dei modi di rappresentazione attraverso i linguaggi e sistemi simbolici
dello spazio e del tempo nella cultura in cui vivono.
PERCH É È IMPORTANTE APPRENDERE IL CONCETTO DI TEMPO?
Il tempo è difficile da definire in modo, ma possiamo dire che nel passare dei
secoli gli esseri umani hanno avuto bisogno di inventare le misure del tempo,
per ordinare e misurare gli evento per poi costruire una società funzionante .
L’evoluzione dell’uomo e la necessità di vivere in armonia con l’ambiente e gli
altri ha portato alla nascita del TEMPO CONVENZIONALE che ha una corso
lineare ,è misurabile in base a fenomeni naturali come la rotazione del mondo
sul proprio asse che rappresenta la durata di un giorno, la rotazione della Terra
attorno al Sole che rappresenta la durata di un anno. Il concetto di tempo è stato
studiato anche da Isaac Newton che ne individua delle caratteristiche. Secondo
I.Newton il tempo può essere:
assoluto (indipendente dall’uomo e dai fenomeni naturali)
omogeneo (non si modifica a seconda degli eventi e funge da
“contenitore”- non varia)
uniforme (trascorre come un fluido, con velocità costante)
lineare (si sviluppa come fosse una linea retta)
continuo (gli istanti si comportano come i punti della retta)
irreversibile (prosegue senza arresti e indietreggiamenti)
misurabile (è possibile individuare un’unità di misura determinata come
intervallo)
La nozione di tempo come quella di spazio serve per ordinare e sistemare la
conoscenza nelle strutture del pensiero. Il bambino attraverso lo studio dei
sistemi di tempo convenzionali quali il giorno, la settimana, il mese e l’anno
sviluppa il linguaggio e riesce ad integrarsi nella società in quanto può
proiettarsi nel passato e nel futuro con una certa precisione.
(Patrizia Sandri, 2008; La didattica del tempo convenzionale, Franco Angeli,
Milano)
La rappresentazione temporale viene costruita dal bambino mediante le azioni
motorie, le capacità di rappresentare gli eventi (con il linguaggio iconico,
verbale e gestuale), ma anche mediante l’adattamento all’ambiente che lo
circonda e quindi nell’interazione sociale con gli adulti. La dimensione
temporale si costruisce gradualmente ed è fortemente influenzata dalla cultura di
appartenenza, dai comportamenti, aspettative e motivazioni delle persone che
circondano il bambino e si prendono cura di lui. (M.Mozzetti, Il tempo: come
rappresentarlo e misurarlo in L’educatore n∙ 12/13, febbraio 1991)
L'esperienza temporale deve, dunque, procedere di pari passo con l'introduzione
di:
termini temporali (per esempio i riferimenti degli adulti dei nomi dei
giorni o dei mesi, le parole legate alla misura del tempo o alle relazioni
temporali – oggi, domani, ieri, prima, dopo…)
termini legati allo spazio o alla velocità, usati per metafora (come una
lunga vacanza, lo scorrere del tempo)
rappresentazioni grafiche circolari o a spirale, per i fenomeni periodici
(ad esempio le stagioni)
rappresentazioni grafiche lineari per le successioni (nella natura e società
la linea del tempo per rappresentare i mesi dell’anno)
l’orientamento nel tempo di una settimana, un mese, un anno, un
decennio…
l’uso di strumenti per misurare il tempo (orologi, calendari e strumenti
non standardizzati come la clessidra e la meridiana)
ordinare gli eventi in successione cronologica
distinguere il passato, presente e futuro (segni dello scorrere del tempo
sulle cose per esempio i monumenti e sulle persone – i bambini crescono
e cambiano con il passare del tempo)
Il linguaggio grafico per la rappresentazione del tempo è collegabile agli
interventi scolastici intenzionali (fatti a posta dall’insegnante) per lo
svolgimento di un’ora di lezione mentre il linguaggio verbale usato da un
bambino per rappresentare il concetto di tempo nasce dall’esperienza
extrascolastica (a casa).
In questo seminario tratterò i vari metodi e le strategie di apprendimento usate
dagli insegnanti per introdurre il concetto del tempo ai bambini in età scolare.
IL CONCETTO DI TEMPO NELLA PRIMA CLASSE DELLA SCUOLA ELEMENTARE
Dopo che i bambini lasciano la scuola dell’infanzia, senza rendersene conto
usano già i termini per riferirsi al tempo, come:
riferimenti temporali (i nomi dei giorni della settimana, dei mesi, le
parole legate alla misura del tempo ...)
degli avverbi di tempo
delle congiunzioni temporali
delle costruzioni sintattiche
dei tempi dei verbi
Tutti questi riferimenti usati dai bambini vengono capiti e appresi
semanticamente in modo graduato.
Nella scuola elementare del primo ciclo un’insegnante nella prima classe
affronta il concetto di tempo usando dei temi presi dalla vita quotidiana.
Poiché il tempo è un concetto molto astratto e difficile da interpretare, ai
bambini vengono proposti dall’insegnante come prima cosa gli indicatori
temporali come prima, ora, dopo, ieri, oggi, domani e poi i tempi non troppo
lontani come i giorni della settimana. Per spiegare ai bambini lo scorrere del
tempo un insegnante può proporre agli alunni la costruzione di un cartellone
indicando le parti di una giornata, oppure la costruzione di un cartellone con la
rappresentazione dei giorni della settimana in sequenza.
Attraverso queste attività l’insegnante facilita agli alunni la comprensione dello
scorrere del tempo. Un altro tema molto importante che viene elaborato dagli
insegnanti nel primo anno di scuola elementare sono i giorni della settimana
che rappresentano un breve periodo di tempo per facilitare agli alunni la
comprensione di ieri, oggi e domani. Per far apprendere i giorni della settimana
gli insegnanti molto spesso usano delle filastrocche con immagini che vanno in
sequenza . Ogni immagine rappresenta un giorno nel quale il personaggio della
storia compie un fatto o un ‘azione. Oppure si possono fare dei laboratori dove
i bambini devono inventarsi una storia nella quale i personaggi fanno qualcosa
tutti i giorni della settimana, per poi concludere che nel periodo settimanale è
successo un cambiamento.
Esempio del “bruco”:
IL CONCETTO DI TEMPO NELLA SECONDA CLASSE DELLA SCUOLA ELEMENTARE
Nella seconda classe della scuola elementare il concetto del tempo viene
elaborato in modo più ampio rispetto al primo anno. Vengono elaborati in
modo più specifico i termini come: giorno, mese, anno, date e le quattro
stagioni, ma anche l’uso dell’orologio e del calendario per orientarsi in questi
periodi di tempo e saperne misurare le durate.
Nel primo anno l'insegnante prendere in considerazione periodi brevi di
tempo, mentre nel secondo anno gradualmente elabora il periodo più ampio
attraverso i concetti di mese e anno. Per facilitare agli alunni la comprensione
della lunghezza di tali periodi gli insegnanti usano delle filastrocche. Questi testi
sono gli strumenti molto utili perché sono chiari e molto semplici, ogni mese
viene descritto per qualché specifica caratteristica che rimane impressa agli
alunni. Difatti gli alunni associano i mesi agli eventi vissuti, ai cambiamenti
ambientali, alle loro esperienze, alla vita in generale.
Per spiegare i mesi si possono creare dei laboratori per la costruzione di un
calendario circolare per evidenziare il continuo fluire del tempo, nel quale
vengono segnati e inseriti i loro compleanni, oppure per elaborare le stagioni
l'insegnante introduce le festività o le tradizioni più importanti per poi
abbinarle alle stagioni in cui si celebrano, come per esempio: il Natale con l’
inverno, la Pasqua con la primavera, l’estate con il termine della scuola e
l’autunno con la raccolta delle castagne e delle olive.
Inoltre le stagioni al secondo anno vengono elaborate una ad una
separatamente. In tale modo gli alunni apprendono le conoscenze e
caratteristiche di ogni stagione. L’alunno può facilmente ricordare in quale
stagione è nato oppure in quale stagione e mese si celebra qualche festa ecc…
Per far apprendere lo scorrere del tempo di periodi un po’ più lunghi
l’insegnante può portare delle foto di quando era una bambina per presentare
il passato, delle foto più recenti per presentare il presente, mentre per
rappresentare il futuro potrebbe disegnare una foto di come si immagina da
nonna. Lo stesso procedimento può venire svolto dagli alunni.
IERI OGGI DOMANI
Con tale procedimento gli alunni apprendono il concetto del tempo come un
percorso che non si ferma mai poiché è sempre in continuo movimento.
Con questa tecnica si possono fare tante correlazioni con le altre materie come
cultura artistica, lingua italiana e matematica. In tale modo gli alunni
sviluppano la capacità di collegare concetti e contenuti e possono orientarsi
meglio nel tempo.
Scopi di questa attività:
• rendersi conto del fluire del tempo
• dare importanza alle attività che si svolgono nel tempo
• segnare il presente
• ripercorrere il passato
• fare anticipazioni sul futuro
• occuparsi di diversi tipi di tempo
• visualizzare il mese, le settimane, i giorni
• avere un calendario di tipo lineare, dove i giorni che tornano hanno lo
stesso nome ma non la stessa data
• rendere esplicita la differenza tra tempo ciclico e il tempo della
successione temporale
• avere un documento scritto della storia della classe (linea del tempo con
gli avvenimenti di un anno scolastico)
• rendere esplicita la relatività dei documenti storici: noi, classe seconda,
scegliamo cosa ricordare, non ricordiamo tutto, se non scriviamo
perché non abbiamo tempo o voglia, non riusciremo a ricordare, a
ricostruire
• tutti i dati – numero dei giorni di scuola, numero dei giorni di vacanza, i
giorni di sole, ecc. - possono diventare materiale per contare, si
possono contare i giorni che mancano ad una determinata festa, ad
un’uscita, al compleanno, quanti giorni sono passati, ecc.
• “fare il calendario” diventa uno dei riti di inizio giornata
L’uso e l’osservazione del calendario portano spontaneamente i bambini a porsi
delle domande e offrono spunti di conversazione che l’insegnante può cogliere
e valorizzare per aiutare i bambini a destreggiarsi con un concetto “il tempo”
particolarmente astratto che ha bisogno di essere sostanziato attraverso azioni
ripetute che innescano la riflessione. UN ESEMPIO: “I mesi dell’anno”
Gennaio tanta neve
Febbraio col carnevale è breve,
Marzo spuntò una violetta
Aprile con il pesce e la pasquetta,
Maggio per la mamma un grande cuore
Giugno della scuola siamo fuori,
Luglio al mare a nuotare
Agosto in montagna a passeggiare,
Settembre a scuola ritorniamo
Ottobre con la zucca spaventiamo,
Novembre è la festa degli ombrelli
Dicembre i regali sono belli.
IL CONCETTO TEMPO NELLA TERZA CLASSE DELLA SCUOLA ELEMENTARE
In terza segue un maggiore ampliamento del concetto di tempo, si
presuppone che gli alunni abbiano già acquisito delle conoscenze di base e che
le sappiano usare. L’insegnante in terza classe ha il compito di allargare il
concetto di tempo usando i termini: lustro, decennio, secolo, millennio.
Affinché tali concetti siano quanto più chiari, l’insegnante usa la linea del tempo
suddivisa in sezioni che rappresentano le durate del tempo. Per introdurre
lunghi periodi di tempo si possono fare delle gite giornaliere per visitare i
musei e i monumenti del proprio paese. Attraverso tali esperienze gli alunni
cominciano ad orientarsi nel tempo. La visita ai musei e ai monumenti e alle
mura della propria città aiuta gli alunni a concettualizzare il tempo collegandolo
con la storia dell’ambiente in cui vivono. In tale modo gli alunni possono
rendersi conto che esiste un passato molto lontano, il passato dei nostri
antenati che sono vissuti tanti anni fa.
Il modo più semplice per spiegare il concetto del tempo in classe, per i bambini
della terza classe elementare è quello tramite la linea del tempo, perché si
presuppone che i bambini a questa età hanno le capacità cognitive adatte ad
apprendere tali concetti.
Un lustro equivale a cinque anni
Un decennio equivale a dieci anni
Un secolo equivale a cento anni
Un millennio equivale a mille anni ovvero a
dieci secoli
Usando le linee del tempo l’insegnante può facilitare l’apprendimento dei
periodi di tempo lunghi, nei quali gli alunni sapranno riconoscere i secoli e
orientarsi nel tempo indicando la laro data di nascita, il secolo nel quale
viviamo, vari orientamenti nella storia del paese e della regione istriana.
IL CONCETTO DI TEMPO NELLA QUARTA CLASSE DELLA SCUOLA ELEMENTARE
In quarta viene elaborato il concetto di tempo ancora più ampiamente. Il
tempo viene elaborato tramite il territorio in cui gli alunni vivono però non solo
della propria città ma bensì di tutto lo stato.
L’insegnante ha il compito di far conoscere agli alunni i monumenti storico-
culturali più importanti della Croazia e le principali tappe della storia.
Attraverso tali conoscenze gli alunni formano le basi necessarie che gli
serviranno per poter seguire le lezioni di storia nelle classi superiori.
Attraverso lo studio delle varie epoche storiche gli alunni imparano ad
orientarsi nel passato lontano, ossia nei tempi lunghi di un millennio.
In questa età gli alunni sono maturi e percepiscono il tempo come un percorso
che è in movimento, riescono a orientarsi nel tempo e a riconoscere ciò che è
appartiene al passato e ciò che appartiene al presente.
Gli strumenti usati sono le enciclopedie, le immagini, i filmati, le gite di gruppo
che servono a concretizzare nozioni storiche riferite ai cambiamenti
nell’ambiente, ad edifici e monumenti costruiti nel passato.
Un‘attività interessante da proporre agli alunni per introdurli alla storia, è di
organizzare delle gita per visitare le città del proprio paese, per esempio si
potrebbe portare gli alunni a visitare l’arena di Pola e raccontando loro chi
l’abbia costruita e a quale scopo.
Nella foto seguente si può notare come un’insegnante tramite un’enciclopedia
mostra agli alunni i monumenti più importanti della Croazia.
Inoltre si possono proporre agli alunni la visione dei film storici per poi trarre da
essi gli eventi importati per la storia dell’uomo.
CONCLUSIONE
Il concetto di tempo è molto importante e man mano si cresce viene
maggiormente inteso. Quando si è giovani è difficile comprenderlo, ma con
l’aiuto degli insegnanti e con le unità didattiche che vengono svolte secondo un
processo e percorso graduato di quattro anni, i bambini acquisiscono delle
capacità molto importanti per la vita e per la convivenza nella società in cui
vivono.
Per chiunque è importante rispettare i tempi, gli orari e sapersi orientare nel
tempo per poter vivere e collaborare con gli altri.
Bibliografia
Piaget J. , “Lo sviluppo delle nozioni di tempo nel bambino” , La Nuova Italia 1986, Firenze.
Sandri P., (2008); “ La didattica del tempo convenzionale”, Franco Angeli, Milano
Bartolini Bussi Maria G., “Verso il concetto di tempo”, in "Bambini" n°9/1988” a Torino.
Mozzetti M.,” Il tempo: come rappresentarlo e misurarlo” ; L’educatore n 12/13, febbraio 1991, Milano∙
Siti visitati: giorno di visita dei siti 25 aprile 2013Il concetto tempo video filmato da proporre in classe seconda:http://www.youtube.com/watch?v=EtKfio-Soq0Che cos’è il tempo- storia- classe prima: http://www.youtube.com/watch?v=0-VoYrf3Gec