I Bravi Maestri N° 1

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ISCHIA RISORSA MARE PANDEMONIUM A ISCHIA Epidemia di dimissio- ni: Raffaele Mazzella, Mario Basentini, Giu- seppe Di Meglio, An- tonio Pinto... anno 1 - n° 1 maggio 4ª settimana € 0,50 > chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini < supplemento di informazione e formazione politica al periodico Ischiacity Il grande manovratore Il grande manovratore La resa dei conti Giosi Ferrandino va a Canossa/Cartaromana PRIMO ROUND A SALVATORE MAZZELLA di RICCARDO SEPE VISCONTI “Non vogliamo ingerenze degli altri sindaci sul governo del nostro territorio!” di SILVIA BUCHNER L’altolà di Vincenzo D’Ambrosio IL TRADIMENTO DEI CONSIGLIERI CASAMICCIOLESI SECONDO LE PAROLE DEL PRIMO CITTADINO Il Regina Isabella non è in vendita ! Domenico de Siano conferma: sono solo voci messe ad arte degli avversari in campagna elettorale di RSV GIANCARLO CARRIERO STRONCA LE VOCI DI UNA CORDATA ALLA TESTADI DOMENICO DE SIANO • A PAGINA 2 Voci insistenti dicono che l’Albergo della Regina Isa- bella, proprietà della fami- glia Carriero, sia in vendita e che l’acquirente sarebbe una cordata realizzata da un commercialista napo- letano e il capocordata sia Domenico De Siano. Inge- gner Carriero le chiedo se l’albergo sia in vendita. Assolutamente no, il Re- gina Isabella non è in ven- dita. Certo tutto ha un suo Sindaco D’Ambrosio, in premessa facciamo un pat- to: quando lei non può ri- spondermi con il massimo della sincerità preferisco che non mi risponda pro- prio! Veniamo alla prima do- manda. Per chi voterà alle Provinciali del 6 e 7 giu- gno? Voterò per l’MPA (ndr. Mo- vimento per le Autonomie Campania che appoggia il candidato Presidente del centrodestra, Luigi Cesaro) e per il candidato ischitano di questo partito, Salvatore Sirabella. Quali le ragioni di questa scelta? Si tratta di una scelta po- litica, in quanto nell’isola d’Ischia in questa occasione la politica correva il rischio di essere monopolizzata ed appiattita sulle figure di Giosi Ferrandino e di Do- menico De Siano, mentre noi riteniamo che Casamic- ciola, anche in passato, ab- bia espresso valide figure di amministratori a livello re- gionale e che non siamo da meno dei comuni di Ischia e Lacco Ameno. Intendeva- mo creare una terza opzio- ne per i cittadini delle isole di Ischia e Procida. Se Salvatore Sirabella non riuscisse a prendere il numero di voti che spera, Nell’ormai lontana prima- vera del 2007 alle elezioni comunali di Ischia il consi- gliere più votato in assoluto risultò essere Giuseppe Di Meglio. Proveniente dalla premiata scuderia di Sal- vatore Mazzella, coagula- va su di sé i voti dell’intera famiglia Mazzella infine pacificata e definitiva- mente riunita sotto la co- mune e potente insegna dell’UDEUR. Il valore po- litico del grande e paziente tessitore Salvatore, ancor più di quello intrinseco dello stesso candidato Giu- seppe Di Meglio, si palesò a tutti quando, all’indoma- ni dell’incredibile successo (annunciato) della lista di Ferrandino, fu chiaro che la maggior quantità di voti li aveva rastrellati non il can- didato esponente della più potente catena di alberghi (un bacino potenziale di migliaia di voti!) e neppure vecchi e scafati politici, che setacciano gli elettori attra- verso i propri studi medici o attraverso le consorterie avvocatizie o, ancora, se- ducendo i votanti con pro- messe di impieghi e benefit di vario tipo; nossignore, i “Mazzella Boys” avevano raccolto ben 348 voti, av- vantaggiandosi esclusiva- mente di una fittissima e resistentissima rete di re- lazioni, stesa con pazienza nel tempo dal “confuciano” Salvatore. Perché mai confuciano? Lo scopriremo proprio in questi ultimi giorni, in occasione della “Piccola Grande Cri- si” di Ischia Risorsa Mare. Salvatore Mazzella è un uomo calmo, che sa aspet- tare. Lavora in silenzio e costruisce e… mentre i suoi • A PAGINA 3 • A PAGINA 9

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I Bravi Maestri N° 1

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ISCHIA RISORSA MARE

PANDEMONIUM A ISCHIA

Epidemia di dimissio-ni: Raffaele Mazzella, Mario Basentini, Giu-seppe Di Meglio, An-tonio Pinto...

anno 1 - n° 1maggio 4ª settimana€ 0,50

> chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini <supplemento di

informazione e formazione politica al periodico Ischiacity

Il grande manovratoreIl grande manovratoreLa resa dei contiGiosi Ferrandino va a Canossa/Cartaromana

PRIMO ROUND A SALVATORE MAZZELLA

di RICCARDO SEPE VISCONTI

“Non vogliamo ingerenze degli altri sindaci sul governo del nostro territorio!”

di SILVIA BUCHNER

L’altolà diVincenzo D’Ambrosio

IL TRADIMENTO DEI CONSIGLIERI CASAMICCIOLESI SECONDO LE PAROLE DEL PRIMO CITTADINO

Il Regina Isabella non è in vendita !Domenico de Siano conferma: sono solo voci messe ad arte degli avversari in campagna elettorale

di RSV

GIANCARLO CARRIERO STRONCA LE VOCI DI UNA CORDATA ALLA TESTADI DOMENICO DE SIANO

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Voci insistenti dicono che l’Albergo della Regina Isa-bella, proprietà della fami-glia Carriero, sia in vendita

e che l’acquirente sarebbe una cordata realizzata da un commercialista napo-letano e il capocordata sia Domenico De Siano. Inge-gner Carriero le chiedo se

l’albergo sia in vendita.Assolutamente no, il Re-gina Isabella non è in ven-dita. Certo tutto ha un suo

Sindaco D’Ambrosio, in premessa facciamo un pat-to: quando lei non può ri-spondermi con il massimo della sincerità preferisco che non mi risponda pro-prio!Veniamo alla prima do-manda. Per chi voterà alle Provinciali del 6 e 7 giu-gno?Voterò per l’MPA (ndr. Mo-vimento per le Autonomie Campania che appoggia il candidato Presidente del centrodestra, Luigi Cesaro) e per il candidato ischitano di questo partito, Salvatore Sirabella.Quali le ragioni di questa scelta?Si tratta di una scelta po-litica, in quanto nell’isola d’Ischia in questa occasione la politica correva il rischio di essere monopolizzata ed appiattita sulle figure di Giosi Ferrandino e di Do-

menico De Siano, mentre noi riteniamo che Casamic-ciola, anche in passato, ab-bia espresso valide figure di amministratori a livello re-gionale e che non siamo da meno dei comuni di Ischia e Lacco Ameno. Intendeva-

mo creare una terza opzio-ne per i cittadini delle isole di Ischia e Procida.Se Salvatore Sirabella non riuscisse a prendere il numero di voti che spera,

Nell’ormai lontana prima-vera del 2007 alle elezioni comunali di Ischia il consi-gliere più votato in assoluto risultò essere Giuseppe Di Meglio. Proveniente dalla premiata scuderia di Sal-vatore Mazzella, coagula-va su di sé i voti dell’intera famiglia Mazzella infine pacificata e definitiva-mente riunita sotto la co-mune e potente insegna dell’UDEUR. Il valore po-litico del grande e paziente tessitore Salvatore, ancor più di quello intrinseco dello stesso candidato Giu-seppe Di Meglio, si palesò a tutti quando, all’indoma-ni dell’incredibile successo (annunciato) della lista di Ferrandino, fu chiaro che la maggior quantità di voti li aveva rastrellati non il can-didato esponente della più potente catena di alberghi (un bacino potenziale di

migliaia di voti!) e neppure vecchi e scafati politici, che setacciano gli elettori attra-verso i propri studi medici o attraverso le consorterie avvocatizie o, ancora, se-ducendo i votanti con pro-messe di impieghi e benefit di vario tipo; nossignore, i “Mazzella Boys” avevano raccolto ben 348 voti, av-vantaggiandosi esclusiva-mente di una fittissima e resistentissima rete di re-lazioni, stesa con pazienza nel tempo dal “confuciano” Salvatore. Perché mai confuciano? Lo scopriremo proprio in questi ultimi giorni, in occasione della “Piccola Grande Cri-si” di Ischia Risorsa Mare. Salvatore Mazzella è un uomo calmo, che sa aspet-tare. Lavora in silenzio e costruisce e… mentre i suoi

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questa candidatura non rischia di trasformarsi in un elemento di grande debolezza per la sua Amministra-zione di cui Sirabella fa parte?Penso proprio di no. Noi ci aspettiamo un risultato che si attesti intorno ai 3500-4000 voti, ma anche uno leggermen-te inferiore, sopra ai 2000 voti, lo riteniamo un successo, posto che si tratta della prima esperienza con questo parti-to che si presenta per la prima volta alle elezioni ammini-strative in Campania, avendo partecipato solo alle politiche di due anni fa. Quindi se Sirabella verrà eletto, avremo la possibilità di far sedere un consigliere di maggioranza in Provincia e comunque saremo riusciti a creare una forza politica alternativa alle principali, incarnate nell’isola da due figure la cui politica ritengo sia sostanzialmente ugua-le. De Siano e Ferrandino sono infatti entrambi imprendi-tori e fanno una politica sovrapponibile.Secondo lei, a chi toglierà voti Sirabella?Politicamente è notorio che Sirabella sia uomo di centro-destra.Diciamoci la verità, anche il sindaco Ferrandino, ancor-ché stia nel PD, è persona di centrodestra…Appunto per questo dicevo che non noto grandi differenze fra il modo di amministrare suo e di De Siano! Va detto che le elezioni Provinciali hanno una forte conno-tazione amministrativa, si vota l’uomo, la sua storia politica…Quindi, ripeto, a chi darà più fastidio Si-rabella?A tutti e due, ma in particolare credo a Fer-randino, che sperava di non avere rivali qui a Casamicciola, dove è stato sindaco fino a due anni fa, e quindi questa candidatura gli crea sicuramente dei problemi. In generale, va detto che il centrodestra ha schierato molti candidati, mentre il centrosinistra ha scelto di presentarsi con pochi nomi e questo va a tutto vantaggio di questi pochi, appunto. Quanto a De Siano, l’elettorato di centrodestra ricono-scerà in Sirabella un politico che incarna valori di quella parte politica, e soprattutto del centrodestra che noi chia-

miamo ‘sociale’, vale a dire che si rivolge alle fasce più deboli.Mi dà una valutazione dell’operato di Domenico De Sia-no come consigliere provinciale?Non ci siamo accorti che lo fosse.Possibile che non abbia fatto proprio niente?Mi rendo conto che dall’opposizione è più difficile essere propositivi, tuttavia in base alla mia esperienza so che si può incidere anche stando in minoranza e, devo essere one-sto, il suo quinquennio come consigliere provinciale non ha prodotto grandi interventi politici.Quindi, chi sceglierà di votarlo, lo farà nell’idea che, posto che la vittoria del centrodestra è data per sicura, De Siano siederà infine nei banchi della maggioranza, da dove, forse, potrà fare di più per l’isola.Questo ce lo auguriamo tutti, ma io sono di parte e ritengo che la politica interpretata da lui e da Ferrandino sia so-stanzialmente la medesima.

Ci arrivo. Se De Siano all’opposizione si è rivelato in-concludente, poiché è praticamente certo che qualora Ferrandino venga eletto finirà in minoranza, ciò vuol dire che, ancora una volta, i suoi elettori si preparano a mandare in Provincia un politico ischitano che non riuscirà a fare nulla?Non sono d’accordo, perché sono convinto che si può fare molto anche dall’opposizione, di-pende dalle persone.Come si spiega, secondo lei, che De Siano, che come sindaco si è dimostrato molto fat-tivo, come consigliere provinciale non ab-bia prodotto alcun risultato?Probabilmente, perché lui è caratterialmente un uomo di governo, abituato a decidere, non

a stare all’opposizione. De Siano ha dimostrato come sin-daco grandi capacità, mentre come consigliere provinciale,

nonostante abbia avuto molti voti, non ha inciso. Credo che si impari con l’esperienza a gestire il ruolo di oppositore e probabilmente lui non ne aveva a sufficienza.Parliamo della lunga mano di Giosi Ferrandino sul co-mune di Casamicciola. E’ un tormentone per lei, fin da quando è stato eletto, e anche nell’occasione di queste elezioni Provinciali. Immagino che la irriti?Certo, lasciano perplessi le iniziative di alcuni consiglie-ri di maggioranza che proprio in un periodo così delicato scelgono di sottoscrivere documenti di critica verso l’Am-ministrazione e poi si mettono in una posizione defilata rispetto alla maggioranza.Si sta riferendo a Gianfranco Mattera e Ciro Frallic-ciardi…Sì.Ci racconti cosa è accaduto.Sembra ci sia stato un intervento importante del sindaco di Ischia affinché alcuni miei consiglieri, in particolare

Mattera e Frallicciardi appunto, sottoscrivessero un docu-mento di critica generica all’Amministrazione. Questo per ammissione degli stessi due protagonisti. Io me lo spiego pensando che si volesse mettere in crisi la mia Giunta, per poi mietere voti qui a Casamicciola per le Provinciali, di-cendo “questa Amministrazione non è in grado si fare un bel niente, quindi se ne va a casa, mentre il sindaco prece-dente era più bravo”, e di conseguenza invitando a votarlo (ndr. Intanto il consigliere Frallicciardi e l’assessore Matte-ra, cui il Sindaco ha tolto la delega avocandola a sé, hanno lasciato ufficialmente - almeno per ora! - la maggioranza con cui sono approdati a palazzo Bellavista).Quanto, secondo lei che conosce bene il territorio che amministra, incide ancora qui politicamente Giosi Fer-randino?In tutta onestà, come l’ho detto per De Siano, a maggior ragione devo riconoscere che Ferrandino a Casamicciola è stato un ottimo sindaco, proprio per il piglio imprendi-toriale e l’attitudine al governo che caratterizza entrambi: quindi ha lasciato un buon ricordo. Tuttavia, l’eredità Fer-randino è fatta di luci ed ombre, le luci sono probabilmen-te più delle ombre, gli imponenti investimenti voluti dalla sua amministrazione hanno lasciato dietro di sé problemi di tipo finanziario che attualmente costituiscono una delle maggiori difficoltà che la mia amministrazione deve fron-teggiare e che coinvolge i budget di tutti gli assessori.Mi risponda più precisamente circa il potere che Fer-randino ha attualmente a Casamicciola.Credo abbia avuto una parabola, il cui culmine fisserei a circa due anni fa, al termine del quinquennio come sinda-co, quando la sua popolarità era altissima. In seguito, la scelta di lasciare per candidarsi a Ischia (tra l’altro io penso che sarebbe stato corretto che scegliesse di rimanere a Ca-samicciola e si proponesse per una seconda sindacatura) e l’azione dell’opposizione che ha portato all’attenzione della cittadinanza una serie di difficoltà economiche nate duran-te il suo governo, hanno contribuito a creare una parabola discendente. Di quanto non so dirlo, forse proprio queste Provinciali potranno essere una buona cartina di tornasole della sua popolarità, che dal mio osservatorio attualmente direi in perdita di un 30-40% rispetto a due anni fa. Mi spieghi una cosa: quando viene a sapere che dal co-mune di Ischia partono bordate potenti contro la sua Amministrazione, posto che lei è stato anche il vicesin-daco di Ferrandino quando questi era sindaco, alza il telefono e gli chiede spiegazioni, oppure no?Credo che Ferrandino faccia un ragionamento squisita-mente politico. Lui appartiene al PD e laddove, come at-tualmente qui a Casamicciola, il PD è all’opposizione, lui ritiene la nostra maggioranza un suo avversario politico e come tale la tratta! Così si spiegano le manovre tendenti a mettere in crisi quest’Amministrazione, per poi ribaltare la situazione e portare la sua forza politica in maggioranza. Devo dire che un tale modo di ragionare non mi appartie-ne. Ritengo che un sindaco debba occuparsi delle questioni interne alla propria maggioranza e al paese di cui in quel momento è il primo cittadino, e credo che lui questo lo fac-cia. Sono convinto che il sindaco del Comune capoluogo deve interessarsi anche di problematiche interisolane, quali Comune Unico, nettezza urbana, demolizioni e far sentire la propria voce su questi temi. Vedo molto limitativo, però,

Al centro il sindaco Vin-cenzo D’Ambrosio, al suo fianco i transfughi passa-ti all’opposizione: a sin. Ginanfranco Mattera e a des. Ciro Frallicciardi.

L’altolà di Vincenzo D’Ambrosio

di SILVIA BUCHNER

• Nella foto in alto

Pochi giorni dopo la loro defezione Mattera e Fral-licciardi partecipano alla presentazione del can-didato Giosi Ferrandino presso l’hotel Continen-tal di Ischia della famiglia Leonessa. Nel cerchio è ben visibile Frallicciardi intento ad applaudire.

• Nella foto accanto

Sembra ci sia stato un intervento impor-tante del sindaco di Ischia affinché alcu-ni miei consiglieri, in particolare Mat-tera e Frallicciardi, sottoscrivessero un documento di critica generica all’Ammini-strazione.

interessarsi alle questioni interne di un’altra amministra-zione, cercando di coinvolgere parte della maggioranza in giochi di potere che nulla hanno a che fare con i proble-mi della popolazione che in quel momento amministra, è un’ingerenza forte ed io non mi sognerei mai di fare qual-cosa del genere a Lacco Ameno o a Barano.Diciamoci la verità: il sindaco di Ischia ha una forza che lei non ha…E che tipo di forza è? Direi che viene dai soldi, è economi-ca! Da qui anche la scelta di candidare Salvatore Sirabella, come alternativa a questi strapoteri economici che mono-polizzano la politica isolana.Messa così, sembra un po’ la storia di Davide e Golia.Ma alla fine ha vinto Davide…!E’ vero. Lei ha anticipato la successiva domanda. Quin-di la candidatura di Sirabella è finalizzata ad arginare questa slavina ferrandiniana che sembra intenzionata a travolgere il comune di Casamicciola?Ripeto: riteniamo che Casamicciola abbia le carte in regola per esprimere un candidato alla Provincia. Indubbiamente a ciò si aggiunge l’esigenza di sopravvivere politicamente di fronte al potere così dilagante di due personaggi come De Siano e Ferrandino, che per ragioni economiche e poli-tiche in senso stretto rischiano di schiacciare le realtà co-munali più piccole. Si trattava di alzare una bandierina che dica “esistiamo anche noi”, soprattutto per rappresentare a livello di entità amministrative più ampie, qual è la Pro-vincia, i cittadini che non si identificano nei due giganti De Siano e Ferrandino. In cuor mio la capisco e forse approvo anche questo ragionamento, tuttavia la gente ama i potenti, lo insegna il pre-mier Berlusconi, l’Italia ormai è sua. Tornando alla realtà locale, in effetti è vero: De Siano continua ad essere il sin-daco di Lacco Ameno, si sa che il sinda-co Irace non riceve nel suo ufficio per-sone che non sono gradite a De Siano.Quello che dice è vero. Io ricevo attacchi costanti dalla stampa, sono il sindaco di uno dei sei Comuni dell’isola, eppure non vengo intervi-stato, mentre Ferrandino anche quando era a Casamicciola era sempre interpellato da Teleischia.Le spiego io la ragione di questo comportamento. Per-ché Teleischia non dà spazio a chi non investe. Io sono l’unico che intervista anche chi non fa pubblicità sulle mie testate, anzi in questo periodo ho scelto di non ac-cogliere pubblicità elettorali.Ritengo sia più giusto spendere il denaro che si ha per ser-vizi alla popolazione, anche se conosco l’importanza della comunicazione. Tuttavia, leggo nello sguardo dei giornali-sti di Teleischia un forte disagio: non possono parlare con me perché c’è un preciso diktat di oscurare l’attuale mag-gioranza che governa Casamicciola.Convengo con la sua valutazione circa Teleischia. Ma anche Il Golfo, prima con Di Meglio, adesso con chi ha raccolto la sua eredità, è sempre molto severo con la sua Amministrazione. Ma in questo caso non si può sospet-tare un’ingerenza esterna…Non sono completamente d’accordo. In certi momenti Il Golfo ci ha criticato ma io non critico la critica, l’importan-te è che si parli; quel che ritengo molto più grave è l’ostra-cismo di altre testate che ci cancellano, omettendo così di dare un servizio ai cittadini. Com’è possibile che io sono sul Corriere dell’Isola tutte le settimane senza che Massi-

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mo Zivelli, il direttore, mi abbia mai intervistato?Lei sa chi è il proprietario del Corriere dell’Isola?No. Di chi è?E’ di Giosi Ferrandino: non mi dica che non lo sa?!So che erano molto amici. Quello che mi riferisce è molto grave, perché penso che la stampa debba essere almeno in parte libera dal controllo dei politici.Le pongo queste domande proprio per consentirle di denunciare questi atteggiamenti, mi farò molti nemici in tal modo.Anche io. Ma non è un problema perché io faccio politica ma non è la mia professione, io la intendo come un servizio.Ricordo che circa due anni fa Zivelli era l’addetto all’immagine del comune di Ca-samicciola e stravedeva per lei: cosa è suc-cesso nel frattempo?Più che per me, stravedeva per la precedente Amministrazione ed io ho vissuto di rendita per qualche settimana. Quando il potere politico nella figu-ra di Giosi Ferrandino si è spostato ad Ischia, lui come tutti i cortigiani ha seguito il re, perdendo interesse per questo territorio. Anzi, ha scelto di mettere noi in cattiva luce per gratificare il suo re.Attualmente è così anche a livello nazionale, come mo-stra con ogni evidenza l’egemonia di Berlusconi… Ma sto parlando male della sua parte politica!Io sono di una destra particolare, mi riconosco nella destra

sociale, che in questo momento storico è confluita nel PDL. Noi stiamo sperimen-tando una terza via alternativa al PD e al PDL proprio con l’MPA. La candidatura di Salvatore Sirabella non si ferma solo a Casamicciola, infatti stiamo cercando consensi a questa terza via anche negli al-tri Comuni, nell’idea di iniziare da qui un dialogo politico.Se il vostro progetto fallisce, se Sirabel-la prende un numero di voti inferiore rispetto a quanto auspicate, che riflesso

ci sarà a Casamicciola? Se Ferrandino andasse bene e Sirabella male, a livello locale ciò significherebbe una ripresa del potere di Ferrandino sul suo Comune?E’ un pericolo che dobbiamo correre. L’avremmo corso a maggior ragione se Sirabella non si fosse candidato e quin-di Ferrandino avrebbe avuto campo totalmente libero, e qualunque tipo di risultato lo avrebbe avocato a sé.Insisto: se Ferrandino prende molti voti e Sirabella po-chi…Dovremo prenderne atto. Vorrà dire che non siamo riusciti

Abbiamo l’esigenza di sopravvivere po-liticamente di fronte al potere così dila-gante di due perso-naggi come De Siano e Ferrandino.

Quando il potere politico nella figura di Giosi Ferran-dino si è spostato ad Ischia, Massimo Zivelli come tutti i cortigiani ha seguito il re, scegliendo di mettere in cattiva luce questo territo-rio per gratificarlo.

a far capire il nostro messaggio politico.Non so lei, ma sono sicuro che Sirabella si gioca la te-sta!Ma no… Non si gioca niente. Lui ha già dimostrato il pro-prio valore sia all’opposizione che in maggioranza. Penso che queste Provinciali possano avere un riverbero sull’Am-ministrazione, ma credo che sarà limitato, perché noi già sappiamo che parte della mia maggioranza voterà De Siano

(in particolare, Giovanbattista Castagna e Le-onardo Miragliuolo, che fanno parte del PDL), parte Ferrandino (Antonio Conte, Ignazio Bar-bieri, più vicini al centrosinistra) e una parte Sirabella. Non voglio dire così che qualsiasi risultato venga siamo tutelati, tuttavia questa che mi appoggia è una lista civica e quindi pri-va di omogeneità politica, perciò non possia-mo aspettarci un voto compatto per Sirabella e al tempo stesso un eventuale risultato negativo non può riflettersi negativamente all’interno

della maggioranza. Inoltre, il risultato va commisurato alle forze messe in campo e l’impegno economico che Sirabella può permettersi è assai inferiore a quello dei due candidati principali e tra l’altro il loro lo ritengo un messaggio sba-gliato ai cittadini, che penseranno che si può fare politica solo se si hanno grandi disponibilità economiche.Di fatto è così!Certo, ma la candidatura di Sirabella diventa una testimo-nianza di come si possa candidarsi anche se si ha poco da in-vestire economicamente. Per il resto, parliamone l’8 giugno.La conosco come una persona con grande volontà di mediazione: detto questo, che fine faranno i consiglieri Mattera e Frallicciardi, che hanno tenuto un compor-tamento da Giuda?Come sindaco scelgo di tenere un atteggiamento da “buon padre di famiglia”, lasciando sempre una porta aperta: poi si può scegliere se attraversarla oppure no.Ma lei la voglia di dare un bel calcio nel sedere a tutti e due ce l’ha oppure no?Preferisco non rispondere!

La resa dei contidi RICCARDO SEPE VISCONTI

avversari si affannano a scannarsi tra di loro, lui lavora, lavora, la-vora e costruisce, costruisce, co-struisce. Verrà il giorno poi, come forse è giunto, che il cadavere del suo nemico galleggerà sulla riva del fiume, dove intanto “Confucio Mazzella” aspetta!E’ così che quando il suo pupillo Giuseppe Di Meglio si vede si-stematicamente negare l’accesso dal sindaco Ferrandino a qualsia-si ruolo al quale legittimamente aspira, in primis la presidenza del Consiglio Comunale, poi via via

la poltrona di questa o quella par-tecipata del Comune, Salvatore decide di ingoiare il rospo ed at-tendere tempi migliori. Tempi di nuove elezioni, di ambizioni e di paure, di tormenti e nervosismi. Tempi in cui tutto diventa fluido e le correnti iniziano a scorrere, i voti si spostano velocemente da un bacino all’altro ed è allora che i grandi manovratori scendono in campo. Se i partners della coalizione che deve sostenere il Sindaco in que-sta sua nuova avventura eletto-

rale per un seggio alla Provincia dimostrano la loro inaffidabilità e cercano, come sempre accade, di mettere il Sindaco con le spalle al muro per spremergli qualche nuova concessione, è proprio in questo momento che Salvatore Mazzella decide di intervenire, facendo a sua volta la propria prova di muscoli. Il messaggio sembra essere chiaro: “Sindaco, il mio gruppo in questo momento difficile è ancora in grado di so-stenerti (o se preferiamo salvarti la pelle), ma solo a condizione di un risarcimento in termini di po-tere politico e visibilità che fino ad oggi non si sono mai avuti”. E tutto ciò, naturalmente, in cambio della testa degli avversari!E’ così che, a mio avviso, deve essere letta l’intera vicenda dello scontro tra i “Ragazzi di Carmi-

ne Bernardo e Antonio Pinto” e quelli della “premiata scuderia Mazzella”.Sappiamo che il gruppo dell’UDC (Pinto, Bernardo & Co.) ha deciso di non appoggiare alle Provinciali il Sindaco, della cui coalizione di maggioranza fa parte ma, piutto-sto, di esprimere un proprio can-didato, l’avvocato Gino Di Me-glio. Dunque, Giosi Ferrandino non avrà un solo voto da queste persone, le quali, almeno per ora, sono state esautorate dal CdA ap-pena costituito (Arcamone, Raia, D’Acunto). Persino il sostegno del vicesindaco Luigi Boccan-fuso, sempre più amareggiato per una politica che in parte non condivide e che gli appare come “il meglio del peggio” e nulla più, sembra essere in discussione (o quanto meno voci di palazzo

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dicono che lo sia). E’ perciò che oggi più che mai il soccorso dei voti di Mazzella appare indispen-sabile. Ma ogni favore ha un prez-zo ed il costo di un pacchetto di voti che si avvicina al migliaio è la defenestrazione dei maggioren-ti dell’UDC e l’assegnazione di cariche e prebende per gli scalpi-tanti Giuseppe Di Meglio, Mario Basentini, Raffaele Mazzella e diosolosa quale new entry.

La foto fu scattata a pochi giorni dall’insediamento del-la giunta D’Ambrosio e l’allora addetto all’immagine del comune di Casamicciola, Massimo Zivelli, è ben ricono-scibile con lo zucchetto bianco in testa nell’atto di ap-plaudire (i tempi cambiano!).

• Nella foto sotto

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Seguire le tormentose vi-cende politiche del comune di Casamicciola Terme per un neofita ha una sua com-plessità. Però vi garantisco che - una volta entrati nel meccanismo - non ci si an-noia. In meno di due anni da quando si è insediato a suon di oltre il 70% dei consensi, Vincenzo D’Am-brosio ha perso qualche consigliere, ne ha acquista-to qualche altro (ma come si dice fra il dare e l’avere il bilancio è negativo visto che, partito con 11 attual-mente se ne ritrova 8, di cui uno - tanto per cambiare - in bilico), è stato costretto ad un primo azzeramento della Giunta con conse-guente ridistribuzione delle cariche, ha tentato la carta dell’assessore esterno per finanze e bilancio (tormen-to nel tormento a causa del disastrato, a quanto pare, bilancio comunale); talu-ni dei suoi si atteggiano ad eterni indecisi, altri lo abbandonano letteralmen-te dall’oggi al domani per montare su carri molto più vincenti (almeno sembra), non senza aver prima im-pudicamente firmato una lettera pubblica di sfiducia all’Amministrazione della quale hanno fatto parte fino al giorno precedente; altri invece sembrano sostener-

Ennesimo valzer delle poltrone per la tormentata giunta D’Ambrosio?

di SILVIA BUCHNER

Tensione alle stelle a Casamicciola Terme

LA NOSTRA ANALISI DELL’ATTUALE SITUAZIONE POLITICA

lo a spada tratta, ma na-turalmente hanno sempre un prezzo. Il tutto condito da denunce, esposti alla procura della Repubblica, avvisi di garanzia per la disgraziata storia del distri-butore di carburante ERG, attacchi continui alla per-sonalità stessa di D’Ambro-sio, accusato di essere trop-po debole, troppo incline a mediare, troppo nelle mani di un consigliere forte e di esperienza come Salvatore Sirabella. Attualmente, D’Ambrosio è stato nuovamente co-stretto a ritirare le deleghe di due assessori transfughi dalla maggioranza ed ha scelto di fermare il tem-po. Proprio così. Potenza delle famigerate elezioni provinciali che rischiano di essere - anzi lo saranno certamente, non siamo ipo-criti - l’ago della bilancia in più di una intricata vicen-da isolana, a Casamicciola sicuramente, ma anche nel comune di Ischia, D’Am-brosio ha congelato, infatti, la sua ennesima crisi inter-na, decidendo di sciogliere le riserve solo l’8 giugno, ovviamente dopo aver visto i risultati elettorali. Abbia-te un po’ di pazienza e ne capirete le ragioni, perché intanto un paio di giorni fa a Casamicciola si è arrivati

addirittura allo scontro fisi-co (un classico di quando la tensione sale) manco a dir-lo consumato esattamente al centro del paese, segui-to da referto in ospedale e denuncia dell’aggredito. A scatenarlo? Probabilmente un misto di rancori perso-nali e veleni politici, visto che i contendenti sono fi-gure con un ruolo pubblico. Da una parte Leonardo Mi-ragliuolo, nel curriculum una carriera politica breve ma a suo modo intensa. Nel 2002 era uno dei tanti volti nuovi che componevano la lista di Rinascita per Ca-samicciola capeggiata da Giosi Ferrandino e per un soffio non entrò a palazzo Bellavista, ma quando nel 2007 si scelsero i candidati per la nuova lista di Rina-scita, questa volta guidata dall’ex vicesindaco D’Am-brosio, visto che Ferrandi-no aveva deciso più o meno all’improvviso di correre per la poltrona a sindaco di Ischia, lui ne rimase esclu-so praticamente all’ultimo momento. Eletto nella com-pagine finita all’opposizio-ne, è stato il protagonista, piuttosto discusso e a tratti decisamente contestato, di un rocambolesco salto della quaglia: nell’autunno 2008, infatti, e lui ce ne spie-ga chiaramente le ragio-

ni nella sua intervista, ha scelto di passare (in verità non da solo) nelle file della maggioranza dove adesso ricopre l’importante carica di presidente del Consiglio Comunale. Dall’altra par-te, il signor Attilio Iacono, dipendente di Marina di Casamicciola, una delle due aziende partecipate del Comune, per la quale molti mesi fa si decise una ridu-zione delle spese che sem-bra metterebbe in pericolo il posto di lavoro del signor Iacono, le cui simpatie po-litiche sono per l’architetto Pirulli, consigliere, a ben pensarci, con un percorso speculare a quello di Mi-ragliuolo. Ex potente as-sessore ai lavori pubblici nella giunta Ferrandino, attualmente è un opposito-re, anche a suon di missive inviate alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti, dell’amministra-zione D’Ambrosio, con la differenza che lui a palaz-zo Bellavista ci è arrivato insieme al Sindaco attuale, salvo poi decidere per insa-nabili divergenze di diven-tare appunto uno dei suoi più tenaci antagonisti. Ma, come potrete leggere chia-ramente nel racconto dei protagonisti, sullo sfondo del litigio fra Miragliuolo e Iacono c’è il terzo incomo-do, il consigliere Salvatore Sirabella, uno degli inter-preti principali, alternativa-mente all’opposizione ed in maggioranza, della politica di Casamicciola a partire dal 1993, dagli indimenti-cabili anni della cosiddetta caduta della prima repub-blica. Lui stesso con noi si è definito ingombrante, per altri è “un animale politico intelligentissimo”, eppure in molti lo criticano, lo at-taccano, per quanto appa-rentemente la cosa non lo tocchi più di tanto, della se-rie “Non ti curar di loro…”. Preferisco rimandarvi alle fedeli interviste per farvi un’idea - se ci riuscite - del-le ragioni reali della rissa e del perché sia scoppiata proprio adesso. Personal-mente penso che di questo minuto, minutissimo epi-sodio di cronaca, del quale però visti gli attori, trovo lontano dalla realtà negare i risvolti politici, ci siano più piani di lettura e alcuni in verità li propongono gli stessi intervistati. Certo in questi giorni a Ca-samicciola si deve respirare un’aria particolare, visto che ormai appare chiaro - ed emerge dalle parole di Sirabella ma anche del sindaco D’Ambrosio in un altro articolo sempre in questo numero del giornale - che qui ci sarà un duello politico nel duello politico. E torniamo così alle Pro-vinciali-ago della bilancia. Se, infatti, nell’isola si con-suma lo scontro PDL-PD

nelle persone di Domenico De Siano e Giosi Ferran-dino, c’è una singolar ten-zone tutta interna alla vita politica casamicciolese che, per chi vi è direttamente o indirettamente coinvol-to, non è meno rilevante. I protagonisti? L’ex sindaco Giosi Ferrandino, che dopo essere stato eletto con una generosa maggioranza a Ischia quasi due anni fa, sembra si stia nuovamente interessando alle vicende politiche del Comune che lasciò orfano nel 2007, dopo cinque anni di governo che ne hanno per molti versi cambiato il volto, ma che hanno lasciato in eredità al suo successore anche com-plessi problemi, soprattutto finanziari. Il suo antago-nista? Salvatore Sirabella - ça va sans dire! -, prima assessore, adesso consi-gliere dell’Amministrazio-ne D’Ambrosio e candida-to per il Movimento Per le Autonomie, un piccolo par-tito che appoggia il PDL. La posta in gioco? Molto verosimilmente il comune di Casamicciola, la possibi-lità di influire sulla sua vita pubblica ed amministrativa e quindi anche economica. Nel momento in cui, infat-ti, i casamicciolesi mette-ranno una croce sulla loro brava scheda elettorale sta-ranno anche mandando un esplicito segnale all’Am-ministrazione in carica,

premiandola se scelgono Sirabella, punendola se scelgono Ferrandino. E al-lora per D’Ambrosio saran-no giorni difficili, ma lui ormai ci è abituato, no? Lo hanno dato per caduto non so più quante volte, ma è ancora lì, anche se è legitti-mo anzi doveroso chieder-si: come fanno questi qui a governare, a progettare, a prendere delle decisioni ed a metterle in atto se con-tinuamente non sanno chi voterà a favore o contro le loro scelte? E chi ne fa le spese? E’ banalmente vero, gli 8000 abitanti di Casa-micciola, le loro imprese, le loro attività commerciali, le loro vite.D’Ambrosio nella sua in-tervista ha approvato il richiamo alle figure bibli-che di Davide e Golia, per raccontare questo scontro. Sottolineando che Davide vinse. Ma la morale della Bibbia era cosa diversa dal-la politica locale nel 2009: eppure se si riesce a disfarsi da quel manto di pragmati-smo, che è un modo ipo-crita per dire cinismo, che oggi deve avvolgere tutto e la politica in particolare, un moto di ribellione ti coglie inevitabilmente. E viene da invocare quei concetti che ormai i politici relegano come politicamente scor-retti: onestà, impegni presi e coerenza, coerenza, coe-renza.

Siamo in piazzao sul ring?Quando dalle parole si passa alle mani

DALLA PARTE DI LEONARDO MIRAGLIUOLO: LO SCONTRO CON ATTILIO IACONO

di SILVIA BUCHNER

Iniziamo dalla cronaca dei fatti.Ieri pomeriggio (ndr. Intervista rilasciata il 22 maggio scor-so) ho lasciato il palazzo del Comune alle 18 e 30, dopo aver completato il nuovo regolamento che fissa la TIA di Casa-micciola e che dovrà essere discusso in consiglio comuna-le il prossimo 29 maggio. Sono andato al Corso, in pieno centro, per consegnare due mensole ad un negozio della zona, quello di Mennella Fischi d’Ischia, che poi è proprio accanto al bar che gestisce il figlio del mio aggressore. Ho lasciato la mia auto parcheggiata in una cattiva posizione, con le quattro frecce inserite, per far capire chiaramente che mi sarei allontanato quanto prima. Mentre tornavo, ap-punto, alla macchina ho sentito urlare degli insulti molto pesanti alle mie spalle (“omm’ ‘e merd’, omm ‘e niente, hai anche il coraggio di venire qui in piazza!”). La persona che mi stava oltraggiando è Attilio Iacono, dipendente della partecipata Marina di Casamicciola, che finora ha avuto in gestione fra gli altri, dietro corresponsione di un canone da parte del Comune, i servizi cimiteriali, in cui lui è appunto impiegato. Da qualche mese si è deciso di togliere questo incarico alla Marina, nel quadro di un risparmio di spese assolutamente necessario e lui si è sentito danneggiato da questa iniziativa.Perché dare la responsabilità di questa scelta proprio a lei? Questo episodio ha a che fare con il suo passaggio dall’opposizione, con cui era stato eletto, in maggioran-za, scelta che le ha procurato non pochi problemi?So solo che mesi fa, all’indomani del mio passaggio in maggioranza ed alla vigilia del consiglio comunale in cui

D’Ambrosio, Rinascita per Casamicciola).Veniamo all’interpretazione politica di questa vicenda.Mi domando perché ha colpito proprio me e non un altro dei consiglieri che pure votarono la famosa delibera.E che risposta si dà?Credo che sia perché in questo momento io rappresento l’unico punto di forza di questa maggioranza, se uno ce n’è. E’ accaduto che mi abbiano avvicinato per convincermi che sto dalla parte sbagliata. Non nascondo che in passato ho criticato le persone di cui ora sono alleato e lo faccio ancora, se necessario. Ma quando accade che io chieda a Salvatore Sirabella, che ho attaccato molto e continuerò a farlo qualora sbagli, di poter stilare il regolamento per l’ap-plicazione della TIA e lui - benché inizialmente titubante - mi ha poi dato la possibilità di condurre quest’operazione, io voglio e devo riconoscerglielo. Fra tutte le cose negative che si possono dire, questa positiva c’è ed io non intendo disconoscerla, perché se va in porto sarà anche merito suo, tanto più che per me questa iniziativa è fondamentale, per-ché può essere l’inizio di un percorso virtuoso non solo per il comune di Casamicciola ma anche per le altre munici-palità isolane e oltre. Può sembrare presunzione, ma è una certezza che ho. Mi hanno detto “ Figurati se te lo fanno fare, adesso e con questa gente! Vieni con noi e lo faremo insieme, dopo”. Potevo anche accettare, ma sono sicuro che sarebbe trascorso almeno un anno e mezzo o due prima di poter porre nuovamente la questione. E siccome la mia

azione deve andare nell’interesse di Casa-micciola e dei casamicciolesi, ritengo sia meglio farlo ora e non fra due anni. Tutto qui.Ma queste persone le hanno detto che dall’attuale Amministrazione non ot-terrà di poter realizzare il suo progetto: lei è sicuro che non sarà così?Certo, perché se non me lo fanno fare la-scio la maggioranza. Il mio ‘pagamento’

per quest’ingresso in maggioranza è realizzare qualcosa di buono per il mio paese, altrimenti abbandono, anche se non vado con l’altra parte.Così raddoppieranno quelli desiderosi di picchiarla! A parte le battute, è vero che intorno alla sua figura si è coagulato un certo malcontento da quando ha scelto di sostenere la giunta D’Ambrosio?Non è proprio così. Quelli che mi danno addosso sono Giosi Ferrandino, un po’ Arnaldo Ferrandino, Pirulli, Cioffi, Pep-pe Conte no, anche se naturalmente non è d’accordo con la mia scelta, e poi tutti quelli che hanno perso la possibilità di fare affari attraverso la gestione della cosa pubblica.Sia più chiaro: cosa c’entra lei?Mi spiego meglio, io mantengo in piedi l’attuale Ammini-strazione ed in tal modo lascio fuori persone come Pirulli, che scalpitano per farla cadere e per andare prima possibi-le a nuove elezioni, in modo da poter tornare di nuovo in maggioranza e riprendere un discorso, come dire ‘lasciato sospeso’, nel momento in cui è stato sì rieletto nel 2007 ma

avremmo discusso l’esclusione dei servizi cimiteriali dal capitolato della Marina (ndr. Novembre 2008), Iacono mi fermò e mi disse testualmente “Chiunque alzerà la mano per votare questo provvedimento, si troverà nella condizio-ne, passando davanti al bar (che il figlio gestisce appunto al Corso e presso il quale la mia aggressione è avvenuta) di essere aggredito e picchiato a sangue”. A mio avviso un provvedimento deve tener conto degli interessi della collettività e non di un singolo, anche se questi si sente danneggiato. In fondo, una persona coerente il signor Iacono, aveva fatto un avvertimento e gli ha tenuto fede…In realtà detti poco peso a questa minaccia quando mi fu fatta e non lo diffidai. Quando lui ha iniziato ad insultarmi, mi ha accusato anche di aver denunciato questo episodio risalente a molti mesi fa.Ed è vero?No, io non ho fatto nessuna denuncia ma ho scoperto che una denuncia (ndr. In realtà si tratta di una diffida verbale. Si veda l’intervista a Salvatore Sirabella in questo stesso numero de I Bravi Maestri) c’era stata quando sono andato a sporgere la mia dopo i fatti. Siccome la minaccia di Iaco-no non era rivolta solo a me ma a chiunque avesse votato quella delibera ed io lo avevo riferito in una riunione di maggioranza tenutasi prima del famoso consiglio, un altro consigliere ha provveduto appunto a sporgere denuncia.Chi? Salvatore Sirabella. E alla luce di ciò che è successo penso abbia fatto bene.Ma non glielo ha detto?No. Lui lo ha fatto per tutelare anche se stesso, e natural-mente tutti noi.Il sig. Iacono ha fatto esplicito riferimento alla questio-ne del lavoro presso il cimitero?No, ma nel momento in cui mi ha rinfacciato quella de-nuncia, ancorché non fatta da me, è chiaro che si riferiva a quella storia.Quando ha incontrato Iacono ha subito capito che sa-rebbe stato aggredito anche fisicamente?No, non l’ho capito subito, anche se mentre lui urlava contro di me mi sono allontanato di nuovo dalla mia auto e sono tornato indietro. Sono andato verso i tavolini del bar dove erano sedute persone che conoscevo, i consiglieri Maurizio Pirulli e Riccardo Cioffi, il sig. Francesco Mennella e il co-mandante della Guardia Forestale, Losinno. Credo proprio che se fossi rimasto presso la macchina, in una posizione comunque più isolata, mi avrebbe fatto molto più male. Quando Iacono l’ha insultata, lei come ha reagito?Non ho replicato, sono rimasto in silenzio. Gli ho solo detto che se aveva tante cose da dirmi, che lo facesse in presenza degli altri, ma lui non mi ascoltava e continuava ad ingiu-riarmi in maniera molto pesante. A quel punto ho sentito di dover aggiungere che aveva un debito con me, in quanto mesi prima gli avevo consegnato un espositore in legno per il quale dovevo ricevere 400 euro. Gli ho detto che la fattura era pronta e che gliel’avrei consegnata.E lui?Ha detto “Quando mai sei un fa-legname? Non mi hai fatto nessun lavoro. Io i professionisti li pago in contanti!”. Anche questo era pre-meditato, perché so che ha fatto una denuncia presso la Guardia di Finanza dicendo che mi ha pagato e che io non gli ho dato la fattura. E’ un’altra zappa che si è dato sui piedi perché la fattura, anche se non gliel’ho ancora consegnata perché c’era un’altra com-missione di lavoro in sospeso, l’ho già preparata da qualche giorno.Lei come ha reagito?Gli ho detto che se non era contento del mio lavoro, non do-veva darmi niente, salvo naturalmente restituirmi l’esposi-tore in questione. A questo punto è partito un pugno che mi ha colpito alla bocca, ho il labbro spaccato e naturalmen-te ha iniziato a sanguinare. Mi fa male anche il collo e la vertebra che, secondo il referto, è lievemente lesionata. Io voglio dire solo la verità e non esagerare quanto ho subito.Le persone presenti, che per giunta almeno in parte la conoscono, non sono intervenute a bloccare l’aggressio-ne?No, ho preso 6-7 pugni prima che facessero qualcosa.Neppure Losinno, che è un pubblico ufficiale?No. Dopo ci siamo incontrati e quando gli ho ricordato che è un pubblico ufficiale e che era stato testimone dei fatti, lui ha replicato che quando ci ha visti agitati è entrato nel bar e quindi non ha visto niente. Questa mattina, prima di firmare la mia denuncia, il maresciallo dei Carabinieri mi

Chiunque alze-rà la mano per votare questo provvedimento, si troverà nella condizione pas-sando davanti al bar di esse-re aggredito e picchiato a san-gue.

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ha detto che il sig. Iacono era già stato lì per dare la sua versione e che aveva deciso di non denunciarmi a sua vol-ta, se anche io mi astenevo dal farlo. Ma questo è un altro tentativo di intimidazione che non posso accettare: posso ricevere altre aggressioni, sia fisiche che contro i miei in-teressi, se questo è il loro modo di fare politica, io sono pronto ad accettare tutto, come un martire che accetta di essere martirizzato. Lei è caduto a terra?Mi hanno detto di sì, ma non lo ricordo.Parliamo della reazione degli altri presenti: si tratta dei consiglieri di opposizione Cioffi e Pirulli che l’hanno at-taccata parecchio.Il consigliere Cioffi a più riprese ha detto che io devo dimo-strare dignità: oggi io chiedo da parte loro un atto di digni-tà rispetto ad un attacco personale ed istituzionale che ho subito, visto che sono il presidente del consiglio comunale, e quindi vorrei che dicessero la verità su di una vicenda in cui sono testimoni e già le dichiarazioni di Pirulli a Telei-schia (ndr. L’architetto Pirulli ha minimizzato la cosa)… Io sono un loro avversario politico e tuttavia perché discono-scere la verità dei fatti? In questi procedimenti la vittima è anche testimone ed io dico che Pirulli non ha alzato una mano per difendermi, mentre Cioffi ad un certo punto lo ha fatto. Pirulli trova in me un avversario, io sono una persona leale, lui ha fatto cose scorrette, secondo me anche contro la legge, e quindi non capisco dove trova poi la moralità per denunciare gli altri.Cosa ha fatto Cioffi?Si è interposto fra noi e mi ha spinto; sul momento mi sono chiesto perché fosse ve-nuto contro di me, ma era la mossa miglio-re perché in tal modo mi ha sottratto ai pu-gni di Iacono. Apprezzo il comportamento tenuto dal consigliere Cioffi, un po’ meno quello di Pirulli. Quanto al Comandante, vedremo cosa dirà ai Carabinieri.Lei ha sporto denuncia?Sì, in verità mi sono convinto di doverlo fare dopo aver visto il figlio di Attilio Iacono che si scagliava anch’egli contro di me, mentre il padre insisteva a caricarmi. A quel punto sono fuggito, ho preso la macchina e mi sono diretto da solo dai Carabinieri, che mi hanno detto di andare su-bito all’ospedale, non ho chiamato nessuno ma lì per caso ho incontrato il consigliere Giovanni Monti. Ho avuto il referto medico, poi la denuncia l’ho sporta oggi (ndr. 22 maggio 2009).Qual è la conclusione di questa storia?Mi aspetto lealtà dai consiglieri comunali presenti, che sono rappresentanti dei cittadini e mi aspetto che dicano la verità.Il sig. Iacono è vicino alla parte politica con cui stava lei e che ha lasciato per passare in maggioranza? Potrebbe averla votata?No, ha votato Pirulli (ndr. Adesso all’opposizione, ma che è entrato in consiglio comunale con la lista del sindaco

Se non me lo fanno fare lascio la maggioranza. Il mio pagamento è realizza-re qualcosa di buono per il mio paese, altrimenti ab-bandono.

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con meno voti rispetto ad altri e si è visto togliere l’asses-sorato ai lavori pubblici. Mi perdoni, ma allora se lei è davvero l’unico ‘pilastro’ su cui si regge la maggioranza attuale, è possibile che le consentano di portare avanti il suo progetto perché non hanno altra scelta, e non perché siano in vero accordo con lei.Non credo che non siano d’accordo, ma anche se fosse, lei mi sta dicendo che sono anche furbo, e lo sono, ma nell’in-teresse di Casamicciola, e ciò mi fa onore. Le modifiche che intendo far approvare alla TIA non sconvolgono il ca-pitolato di appalto dell’AMCa e l’attività finora condotta da Sirabella in quell’azienda del Comune.In occasione di un altro incontro il consigliere Peppino Conte, capo della lista che ha perso le ultime elezioni, ci disse che gli avevano riferito di persone che si erano messe in lista con lui pur di entrare in consiglio comu-nale, ma con l’idea, una volta eletti, di passare con la maggioranza. Pensa che si riferisse a lei?Alla vigilia delle elezioni, nel 2007, proprio il futuro sinda-co D’Ambrosio a mo’ di battuta disse “Tu fatti eleggere…” Ma era veramente una battuta, perché io ho vinto da out-sider. Sono stato l’ultimo degli eletti e non me lo aspettavo proprio, posto che in lista con me c’erano persone che fanno

Io mantengo in piedi l’attuale Amministra-zione e così lascio fuori persone che scalpitano per farla cadere e andare pri-ma possibile a nuove elezioni.

politica da tempo qui a Casamicciola, come Parisio Iaco-no, Antuono Castagna, Ciro Carcaterra e che sono rimaste fuori. Io quindi ritenevo di non avere alcuna chance.Questa non era la sua prima esperienza, vero?No, io ero nella lista di Rinascita per Casamicciola che ha portato Giosi Ferrandino ad essere sindaco nel 2002. Al-lora mi mancò un voto per entrare in Consiglio comunale: infatti Sirabella ed il capitano Riccio si dimi-sero per occupare altre cariche e subentrarono Barbieri e un altro, Gennaro Conte. In realtà lui ed io eravamo a pari merito come numero di voti e in casi del genere si sceglie in or-dine alfabetico del cognome e quindi entrò lui. Contestualmente aderii alla Margherita, perché avevo creduto nel progetto prospettato dall’allora sindaco Ferrandino, progetto che poi ho capito non esistere nella realtà. Questo spiega anche perché Cioffi, molto vicino alla Margherita, si senta tradito da me. Però non sono del PD, anche perché io volevo essere al centro ma non mi sentivo vicino alla sinistra che è una delle compo-nenti del PD (ndr. Attualmente Miragliuolo è, insieme a G. Battista Castagna, uno dei due rappresentanti del PDL in seno al Consiglio Comunale di Casamicciola). Anzi io non

sono mai stato iscritto alla Margherita, anche se le tessere le ho pagate, anzi ho pagato anche quelle di altre persone perché si doveva fare il numero di tessere che serviva a Ferrandino. Nella mia ingenuità non avevo capito che gli servivo per fare numero e che lui mi ha usato.Tornando all’oggi, perché a un certo punto ha scelto di passare con la maggioranza?

Io sarei rimasto all’opposizione, ma non mi piaceva il loro modo di fare a forza di denun-ce.Denunce promosse da Conte?Sì, ma una l’ho firmata anche io, mi chiese di farlo perché lui non poteva. Mi sono pentito subito dopo, perché mi ha dato molto fasti-dio di avere creato problemi alla collettività con quella denuncia. Cioffi giustamente me lo ha rinfacciato e lo accetto. Io sono entra-to in maggioranza per portare a termine dei progetti, innanzitutto quello del regolamento

TIA, di cui ho detto, e poi le energie alternative, con un finanziamento di 400mila euro da spendere entro il 2009 e ho appena avuto un altro incarico che riguarda il problema del Pio Monte della Misericordia.

Dalle parole ai... fatti e che fatti !In paese circolano voci su un mio possibile licenziamento e sono legittimamente preoccupato

DALLA PARTE DI ATTILIO IACONO: MIRAGLIUOLO “MI HA GUARDATO E RISO IN FACCIA”

Secondo lei è veramente in pericolo il suo posto di lavoro?Penso di sì. A me perso-nalmente non è stato detto, ma nel paese circolano voci da cui sembra che voglio-no mettermi in difficoltà. Essendo responsabile dei servizi cimiteriali, ci sono due persone che lavorano con me e dovrei fare il su-pervisore. Pur avendo un turno che copre tutte le ore, il mio contratto è di 6 ore e 40, per cui sono costretto a ‘smarcare’ e ad andare via, quando rientro il mio tem-po di lavoro riparte. Dal primo giorno di assunzione mi sono comportato così per evitare problemi e non commetto la truffa che mi attribuiscono. Quali sono i motivi per cui vogliono man-darla via?Motivi non ce ne sono, cerca-no dei pretesti. E’ chiaro che lei è innervo-sito da questa situazione. Ma confrontando diverse opi-nioni ho capito che i suoi sentimenti negativi sono soprattutto nei confronti di Salvatore Sirabella. Ma allora perché ha picchiato Miragliuolo?Io non ho delle certezze, sento i cittadini che mi ri-feriscono voci, esasperati da questa gestione ammi-nistrativa. Miragliuolo, che ritengo un bravissimo ragazzo, credo si sia fatto coinvolgere da altri. In pas-sato, parlando con lui gli ho sentito fare le medesime ac-

cuse infondate che qualche amministratore rivolgeva a me e ad amministratori che sono ora all’opposizione, mi riferisco a Pirulli e Ciof-fi. Io sono loro amico, sono clienti del bar di mio figlio. Una delle ultime cose che ho sentito, è che sarebbe-ro andati a parlare con il titolare del bar per non far rinnovare il contratto di ge-stione ai miei figli, buttan-doli in mezzo alla strada. Ha un senso dire ciò se lei mi fà anche nomi e cogno-mi.Il giorno che avessi le pro-ve di ciò non so quale sarà la mia reazione, perché sfi-do chiunque di fronte ad una carognata del genere a mantenere la calma: non si

devono confon-dere le persone, se ce l’hanno con me, se la prendano con me e non con i miei congiunti.Ma tornando a Miragliuo-lo, lui dice che l’aggressione è partita da lei.

Lui è venuto esagitato.Sostiene che si è innervo-sito proprio perché lei lo ha insultato pesantemen-te.Non è così. Io stavo ap-punto lasciando il bar per tornare a lavorare, l’ho in-contrato sull’altro lato della strada, mi ha guardato e mi ha riso in faccia. Al che gli ho detto “Ma non ti vergo-gni di scendere in piazza?”. Allora lui è partito in quar-ta dicendo “Vieni a parlare davanti agli altri!”. Io vole-vo comunque andare via,

Alle Provinciali l’unico candidato di Casamicciola, Sirabella, non lo voterò mai e non lo farò votare, quindi non farò campagna elettorale.

ma quando lui si è diretto verso il bar di mio figlio, sono tornato indietro pure io e mi sono avvicinato a Cioffi e Pirulli che erano seduti ai tavolini. Miragliu-olo ha cominciato a parlare della fattura e del fatto che io lo dovessi pagare (ndr. Miragliuolo è un artigiano del legno e tempo addietro ha realizzato un espositore, tuttora presente nel bar, per il quale c’è disputa sul pa-gamento effettuato e sulla relativa emissione di fat-tura). Ho replicato che io sono abituato a parlare con gli uomini e poiché non lo reputo un uomo non volevo parlare con lui, e mi sono girato. Nel dire “non lo reputo un uomo”, lei usa il termine “uomo” nel senso di ‘per-sona degna d’onore’ o di ‘persona dalla indiscussa

virilità’?Intendevo dire che non è una persona di parola, che si fa influenzare dagli altri e cambia opinione. Non mi riferivo ad altro. Dunque lui ha continuato dicendo “Tu saresti la persona one-sta?” con un tono di scher-no, perché io non gli davo modo di continuare a dire queste cose. Dopo la secon-da volta, mi sono girato, gli ho messo la mano… e l’ho spinto due o tre volte, più che altro per allon-tanarlo, e forse l’ho anche toc-cato sul viso, non volevo ar-rivare a niente altro.Cioffi ha detto di avervi visti avvinghiati.Sì, perché io lo spingevo e

Alle ultime elezio-ni ho portato voti a Maurizio Pirulli, ne sono orgoglioso e lo rifarò con entu-siasmo.

lui mi è venuto addosso, poi ci hanno separati, sono en-trato nel bar e lui non l’ho visto più. Dopo mi sono accorto che mio figlio gli diceva di andarsene, ma solo perché era spaventato per me. A detta di tutti, sua come del Sindaco, questo epi-sodio esce dal semplice scontro personale e sem-bra assumere un valore

politico, tanto più che siamo a ridosso delle elezioni…Non è vero. Non so Mira-gliuolo a chi vuole portare i suoi voti, io non ho nessu-

no, perché l’unico candi-dato di Casamicciola (ndr. Salvatore Sirabella) non lo voterò mai e non lo farò vo-

tare, quindi non farò cam-pagna elettorale.Ma, tolto Sirabella, re-stano De Siano e Ferran-dino!Ripeto, a Casamicciola non c’è nessuno, sono elezioni provinciali, se un amico mi chiede un nome, dico Fer-randino o De Siano o ma-gari Colella. Se fossero co-munali, avrei portato i voti a Maurizio Pirulli come alle ultime elezioni, sono orgoglioso di averlo fatto e lo rifarò con entusiasmo; mentre la scelta del passa-to non la farei più, ma non posso tornare indietro.E’ un modo per dire che si è pentito di aver votato Sirabella?Sono pentito amaramente. La mia soddisfazione è che adesso la gente viene a dar-mi ragione.

di LUCIA ELENA VUOSO

In un eroico impeto di sa-crificio, nel tentativo di testare su di sé la forza di “Mastrolindo Iacono”, il nostro impavido Direttore ha sfidato ad un lacerante braccio di ferro il batta-gliero interprete dell’in-contro ravvicinato col Presidente Miragliuolo.

• Nella foto in alto

strazione con Ferrandino sindaco.Allora lui si è dimesso per passare all’AM-

Ca. Ma siete stati insieme anche con D’Ambrosio, fino alla sua cosiddetta defenestrazione!Sì, per un anno, tanto è durato il mio assessorato. Ma mi ero tirato fuori, non andavo alle giunte, ero quello che dava più fastidio all’Amministrazione, anche mentre ero ancora den-tro. Due anni fa, Ferrandino

mi persuase che il candidato dovesse essere D’Ambrosio, ma fin da subito capii che si era messo politicamente nelle mani di Sira-bella e a me questo dava fastidio. Anche gli altri adesso stanno venendo a me, magari ci hanno messo un po’ di tempo in più a capire. Allora dicevano che io ero il ‘desta-bilizzatore’, voglio ricordare al Sindaco ed a Sirabella che adesso i ‘destabilizzatori’ sono diventati cinque (ndr. Pirulli, Cioffi, Frallicciardi, Mattera e Capezza)!Cosa accadrà a Casamicciola se Ferran-dino dovesse avere una buona od ottima affermazione? Sarebbe il momento della resa dei conti?Tutti dicono che un commissario prefetti-zio all’inizio della stagione estiva sarebbe una iattura e d’altra parte non cambia la vita se l’Amministrazione va a casa a giu-gno o a gennaio prossimo, quindi è meglio che cada a gennaio quando i mesi di com-missariamen-to sarebbero pochi. Certa-mente questa fase inter-media, fino a gennaio, sarebbe seria. Ma non nel senso in cui dicono loro, che stanno risanando i conti… La gente mi racconta che gli attuali ammini-stratori vanno in giro a dire di non vota-re Ferrandino alle Provinciali perché ha lasciato il Comune pieno di debiti. Vorrei chiedergli: ma loro dov’erano? Non faceva-no parte della stessa parrocchia?D’accordo, ma davanti ad una persona-lità così impositiva ed a una così forte capacità di governare quale quella di Ferrandino, doveva essere ben difficile prendere posizioni diverse.Sì, ma non al punto poi di criticarlo come fanno ora.

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La gente mi racconta che gli attuali ammi-nistratori vanno in giro a dire di non vo-tare Ferrandino alle Provinciali perché ha lasciato il Comu-ne pieno di debiti. Vorrei chiedergli: ma loro dov’erano?

“Parliamoci chiaro: questa è una storia vecchia fra Iacono e Sirabella”

di RSV

Sempre fedele al suo Re tuttavia ha salvato il Presidente

LA PAROLA AD UN TESTIMONE OCULARE: RICCARDO CIOFFI

Questa aggressione ha un significato po-litico?Ma no! Sa quanta gente è arrabbiata con questa Amministrazione? Mi racconti la parte della lite cui ha as-sistito.Eravamo ai tavolini all’aperto del bar del fi-glio del signor Iacono. Maurizio Pirulli era seduto con una coppia di amici mentre ad un altro tavolo c’ero io con alcuni amici. Ad un certo punto, Miragliuolo e Iacono sono venuti verso di noi e Miragliuolo diceva all’altro di parlare davan-ti a noi. Ho sentito parole pesanti del tipo “chi è un uomo e chi non lo è” e in questa fase dell’alterco la politica non è stata neppure nominata. Poi si è passati alla discussione sul denaro che Ia-cono dovrebbe a Miragliuolo in cambio del lavoro eseguito. Non so quale sia la molla che ha fatto scattare la lite. Non si capiva tutto quello che dicevano: ma è certo che noi assistevamo esterrefatti. A un certo punto erano avvinghiati.Quindi le botte sono volate sul serio?Posso dire che ad un certo momento mi sono alzato insieme al ragazzo che era con me e ciascuno di noi ha trattenuto uno dei due contendenti, io ho allontanato Mira-gliuolo e l’ho portato verso il negozio Fi-schi d’Ischia. Allora mi sono accorto che lui sanguinava dalla bocca e intanto mi di-ceva “Che stai facendo?”. Al di là dei nostri contrasti ho ritenuto necessario intervenire ed allontanarlo. E’ vero che Attilio Iacono rischia il posto di lavoro come guardiano del cimitero?Non so dirlo, so che arrivano segnali da parte dell’Amministrazione di togliere questo servizio a Marina di Casamicciola. Conosco Attilio da anni e lo vedo un po’ in difficoltà, ha delle pressioni addosso.C’è nell’aria odore di licenziamenti? Il nervosismo di Iacono è giustificato?Parliamoci chiaro. Questa è una storia vecchia tra Attilio Iacono e Salvatore Si-rabella. Non dimentichiamo che dieci anni fa Iacono era uno dei più grandi sostenitori di Sirabella, ora non so cosa sia accaduto fra i due, ma vedo che le cose non vanno bene. Penso anche che Sirabella, pur poli-ticamente lontano da me, sia una persona corretta e non credo alle dicerie di una vec-chia ruggine tra i due che possa sfociare in un qualche atto sbagliato.Miragliuolo ha preso o no botte che era-no in realtà destinate a Sirabella?Non voglio sottrarmi alla domanda, ma non so cosa ci sia sotto veramente. Non sapevo del lavoro che Iacono deve pagare a Miragliuolo e non voglio esprimere giudizi affrettati. Che in questo mo-mento non ci sia simpatia tra Sirabella e Iacono è un fatto, che non ce ne sia tra Mira-gliuolo e Iacono da un po’ di tempo a questa parte è anche una cosa incontrovertibile. So del consiglio comunale di no-vembre 2008 in cui si doveva decidere di togliere alcuni servizi alla Ma-rina di Casamicciola, tra cui la guardiania del cimitero. Dopo quel consiglio le voci di piazza dicevano che tutta questa operazio-

ne si faceva per togliere Attilio Iacono da quel posto. Non so se ciò sia vero, ma ri-tengo che con tutti i suoi difetti politici, Si-rabella è persona seria, e quindi mi auguro che non sia questa la vera causa di quanto accaduto.Vuol dire che Sirabella non consuma questo tipo di vendette, facendo togliere il lavoro a chi non è più con lui?Sirabella consuma vendette politiche ma non personali e contro i lavoratori, dal pun-

to di vista politico mi cadrebbe un mito. Mi dà la sua lettura dell’at-tuale situazione politica a Casamicciola e della scelta di Sirabella di correre alle Pro-vinciali, anche rispetto alla candidatura di Giosi Ferran-dino?

Che io sappia, fino a tre mesi fa D’Ambro-sio doveva appoggiare la lista dell’IDV,

avendo preso impegno solenne con il con-sigliere regionale Nicola Marrazzo e aven-do d’Ambrosio quattro consiglieri iscritti all’IDV che gli mantenevano in piedi l’Am-ministrazione (ndr. Nel frattempo i medesi-mi consiglieri hanno firmato una lettera di sfiducia all’Amministrazione, aprendo una

nuova crisi interna alla mag-gioranza). Il problema vero è che non ho capito ancora se Si-rabella si è candidato per fare uno sgarbo a Ferrandino o no, comunque più che a quest’ul-timo secondo me toglierà voti a De Siano, visto che notoria-mente pesca in un elettorato di centrodestra. Penso che Sira-bella, che è un animale politi-co intelligentissimo, ha capito

che questa Amministrazione è alla resa dei conti, anzi lui lo sapeva fin dal primo gior-no che non avrebbe funzionato, perché era consapevole che D’Ambrosio non era capa-

ce di fare il sindaco, tanto che dopo aver capito che la propria candidatura a sindaco era saltata, Sirabella ha cerca-to comunque di proporre altri nomi. Ferrandino è riuscito ad imporre l’attuale sindaco solo grazie all’aiuto dei quat-tro del PD (all’epoca, France-sco Capezza, Anita Razzano, Antonio Conte ed io) che al-lora bloccammo in ogni modo la candidatura Sirabella. Se noi l’avessimo appoggiata, a quest’ora lui sarebbe il sindaco. Assoluta-mente consapevole di tutto ciò, sono sicuro che con queste elezioni si stia misurando non per la Provincia, posto che nonostante le sue capacità, non riuscirà a raggiungere il seggio perché per ambire a posizioni come la Provincia devi avere un modo di porti che a lui manca. Quando quasi un anno fa nacque la sezione di Casamicciola del PDL

Sirabella, che veniva da AN, si iscrisse e sperava di prendere la candidatura diretta-mente da questo gruppo. Poi avuti segnali negativi, ha cercato un’alternativa che po-tesse disturbare sia De Siano che Ferrandi-no; nello stesso tempo, mette in campo le proprie forze per capire la sua popolarità in questo Comune e se può proporsi per esse-re il prossimo sindaco. Secondo lei, per poter considerare il pro-prio risultato un successo, quanti voti do-vrà prendere Sirabella a Casamicciola?Ho dichiarato in piazza che se prende più di 800 voti, dovrà fare il sindaco.E Ferrandino, invece?Per quel che ha dato a questo paese, penso che dovrebbe prendere fra i 1000 e i 1200 voti. Lei potrebbe appoggiare un progetto po-litico, per es. una lista civica, con Sira-bella candidato a sindaco?No, mai. Eppure siete stati nella stessa Ammini-

Ho dichiarato in piazza che se Si-rabella prende più di 800 voti, dovrà fare il sindaco.

Ferrandino è riuscito ad imporre l’attuale Sindaco solo grazie all’aiuto di noi quat-tro del PD che nel 2007 bloccammo in ogni modo la candi-datura Sirabella.

Dicevano che io ero il destabilizzatore, voglio ricordare al Sindaco ed a Sirabel-la che adesso i de-stabilizzatori sono diventati cinque!

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“So che è in atto un complotto per far cadere questa Amministrazione”

di Riccardo Sepe Visconti

Il braccio destro di D’Ambrosio si gioca tutto in queste elezioni

INTERVISTA CON SALVATORE SIRABELLA

Sembrerebbe che il presidente del Consiglio Comunale Le-onardo Miragliuolo sia stato picchiato a causa sua, nel senso che Iacono ha rovesciato su di lui l’antipatia che nutre verso di lei.Lui ha odio verso di me.Appunto. Per quale ragione? Iacono da me ha avuto soltanto del bene, sono quello che ha fa-vorito il suo ingresso nei ranghi di società comunali da oltre dieci anni e quindi credo mi debba ri-conoscenza. Non so perché ades-so si sia tramutata in odio.Potrebbe essere perché sente minacciato il suo posto di lavo-ro?E perché dovrebbe temere que-sto?Lo chiedo io a lei, che è ammini-stratore di questo Comune.Certo, lo sono. Il consiglio co-munale ha stabilito che i servizi cimiteriali debbono avere una strutturazione diversa per ragio-ni di carattere economico, perché dobbiamo tagliare i costi.Un modo per farlo è ridurre il personale.Tagliare i costi significa tagliare i costi.Comunque così si spiega l’ostili-tà di Iacono.Si spiega che un dipendente di una società totalmente partecipata dal Comune percuota pesantemente il presidente del Consiglio Comu-nale, un’ “anima candida” come Leonardo Miragliuolo?! Non è legittimo picchiare una persona perché si immaginano certe cose. Il signor Iacono è animato da un forte risentimento di tipo perso-nale. Tenga conto che questa riso-luzione del Consiglio Comunale risale a molti mesi fa e - lo ripeto pubblicamente perché due mesi fa l’ho detto ai Carabinieri - que-sto signore ha affermato che mi avrebbe ucciso. Dato che io non ho paura di essere ucciso, perché ad un’azione si può rispondere con una reazione, ho riferito tut-to doverosamente ai Carabinieri, anche perché lui è un’ex guardia giurata ed ha il porto d’armi, e chiederò alle autorità competen-ti di fargli togliere le armi. Si è qualificato per l’azione commessa l’altro giorno, a Casamicciola chi lo conosce sa che personaggio è.Quando Iacono ha accusato Mi-ragliuolo di averlo denunciato si riferiva in realtà a lei e non a quell’ “anima candida” di Mi-ragliuolo?Nessuno mai lo ha denunciato, esiste una diffida verbale. Lui non ha molto coraggio, perché

mi minaccia sempre per interpo-sta persona. Io evito di passare nella piazza principale del mio paese per non vedere certe per-sone. Qui si è creato un clima francamente insopportabile, mai verificatosi prima: tutto questo ha dei mandanti e poi ci sono quelli che eseguono questo mandato. A Casamicciola c’è una fortissima pressione da parte di esponenti politici di altri Comuni… Mi faccia i nomi.

Non posso perché faccio nomi solo se ho prove certe, ma so che vi è in atto un’operazione ripetuta nel tempo, negli ultimi quindici gior-ni, per far cadere questa Ammi-nistrazione, cosa che non avverrà perché siamo saldissimi. Tutto ciò ingenera risentimenti, nervosismi e si è arrivati allo scontro fisico. Mi hanno detto (perché io non ho visto la trasmissione) che il con-sigliere Pirulli, presente ai fatti e che si è guardato bene dall’in-tervenire (perché è lui la ‘longa manus’, sta portando avanti una politica sporca e mi ha denunciato perché io in Consiglio Comunale lo avrei minacciato pubblicamen-te), avrebbe dichiarato in televi-sione che niente è successo! Non sono d’accordo con il fatto che la politica debba influenzare così fortemente la vita privata, si deve

poter camminare per strada senza rischiare di essere insultati, mi-nacciati e temere le botte. Un tale clima non lo abbiamo creato noi!Non faccia la mammoletta! Du-rante la nostra trasmissione L’isola di Rubik, dedicata a Ca-samicciola, conoscendo il punto debole dell’architetto Pirulli lei lo ha provocato ad arte.Ma perché lui non mi ha rispo-sto?Parliamo di Giosi Ferrandino.

Del nostro ex sindaco?!Sì, perché sembra che una del-le ragioni di questo nervosismo viene dal suo insistente tentativo di riaffermarsi a Casamicciola. Ferrandino ha scelto di lasciare Casamicciola per andare a go-vernare Ischia, adesso pare che in qualche modo voglia tornare direttamente o indirettamente a controllare questo paese. In-serisco in questo quadro anche la sua candidatura alla Provin-cia e quella di Ferrandino, na-turalmente: qualcuno dice che la sua sia la risposta personale a Ferrandino. In altre parole, lei si poteva sottrarre ad una can-didatura sapendo che Ferrandi-no si era candidato? Lei è stato iscritto nel PDL, lo ha fatto for-se sperando che la candidasse direttamente? E ancora, è un

modo per sondare il consenso di questa Amministrazione cui lei appartiene?Io sono un antico iscritto di AN, fin dalla fondazione, e quindi non ho aderito alla fondazione del PDL a Casamicciola; ero compo-nente del gruppo consiliare del PDL, che è cosa diversa. La mia candidatura nasce molto prima di quella di Ferrandino e lui, che è uomo di onore, può confermarle che ben due mesi fa, quando l’MPA mi propose di cor-rere per loro, an-dai direttamente da lui e davanti a testimoni gli chiese che intenzio-ni avesse, perché per me l’ami-cizia viene prima della politica. E lui mi disse che al 99,9% non si sarebbe presentato. Allora io ho spinto sulla mia candidatura, salvo che poi circa venti giorni fa ci siamo ritrovati Ferrandino can-didato. Lui che fa una campagna elettorale molto diversa dalla mia (lo conosco bene, perché ne ho fatte due o tre con lui), non vuole perdere neppure un voto e nella fattispecie il suo interesse politi-co è di prendere più voti possibile a Casamicciola. Per due ragioni fondamentali: perché ritiene sia un suo territorio di caccia, forse perché è stato sindaco, ma tutti sanno bene lui come è riuscito a diventare sindaco… In secondo luogo, è animato da un forte spi-rito di competizione: per queste ragioni sta battendo Casamicciola a tappeto. E’ uno che fa campagna elettorale porta a porta, chiama tutti, amici e nemici. Ha tenuto una riunione con i dipendenti di Marina di Casamicciola: non dico che non possa farlo, ma è molto scortese, a mio av-viso. Comunque è cosa ben diversa ispirare - se lo ha fatto lui - cer-te manovre sotto banco. Quali manovre?Per esempio, il documento di sfi-ducia all’Ammi-nistrazione pre-sentato dai membri dell’ex IDV di Casamicciola, nelle persone di Ciro Frallicciardi e dell’ex as-sessore Gianfranco Mattera, componenti della maggioranza, i quali - ed è noto a tutti visto che vanno continuamente da Ferran-dino - sono molto legati all’at-tuale sindaco di Ischia. Se sarà il caso spiegherò anche perché io ho non solo il sospetto, ma la cer-tezza che vi sia in atto un vero e proprio complotto per far cadere D’Ambrosio (ndr. Al convegno di presentazione della candidatura di Giosi Ferrandino alle prossime Provinciali, tenutosi il 23 mag-gio scorso all’hotel Continental Terme, tra gli altri nel pubblico plaudente sono stati notati dal no-stro fotografo sia Frallicciardi che Mattera). Per quali ragioni dovrebbe agi-re così?Per i motivi che ho detto prima. Perché lo considera un suo ter-ritorio di caccia e quindi meno cacciatori ci sono più crescono

le speranze di sparare alle qua-glie… e lui che è cacciatore nel senso venatorio del termine, lo sa bene! Quindi vuole liberare il ter-reno da una presenza ingombran-te quale sono io, amministratore appoggiato dall’Amministrazione in carica, e magari andare a di-sputare le Provinciali avendo qui in un commissario prefettizio al posto del sindaco.

Posto che i casa-micciolesi sanno tutto ciò, mai come in questa situazione le vici-ne elezioni diven-gono una sorta di conferma o,

viceversa, di sfiducia all’Am-ministrazione! Sono ancora più esplicito: votare Ferrandino di-venta un modo per dire “D’Am-brosio torna a casa”, mentre votare Sirabella equivale a dire “D’Ambrosio resta”?Si potrebbe anche intenderla come un referendum, come fa lei. Io non la intendo così. E’ chiaro che Ferrandino che per cinque anni ha governato tutto qui dalla A alla Zeta, ed ha fatto tutto ciò che voleva, si è creato un consen-so che oggi gli consente di andare a cercare il voto dei casamicciole-si che, quando lo hanno votato la prima volta, non lo conoscevano nemmeno. Conoscevano noi, io ho messo la faccia nelle elezioni del 2002, di lui sapevano che era di Ischia, che era stato consiglie-re di opposizione dal 1993 al ’95 sotto la mia regia, perché io ero il leader dell’opposizione e lui un mio gregario, sapevano che era appoggiato da Salvatore Sirabella e dagli amici di Salvatore Sirabel-la. Lui tutto ciò non può negarlo:

questo sanno i ca-samicciolesi.Visto che queste sono le premes-se, cosa accade se Ferrandino rice-ve molti consensi a Casamicciola? E se viceversa li prende lei? Esi-ste la possibilità concreta che lei a Casamicciola sia più votato del suo

diretto avversario?Certo che c’è questa possibilità. Se prendo più voti io, l’Ammini-strazione ne esce estremamente rafforzata perché, essendo io ap-poggiato da tutta l’Amministra-zione, una mia affermazione si-gnifica che la maggior parte dei cittadini di Casamicciola crede in una persona che è parte dell’attua-le governo del paese. Se, invece, non accadesse ciò credo che tutti dovremmo riflettere su come pro-seguire, per capire dove stiamo sbagliando e correggere il tiro.Quindi, per dirla in maniera cruda, vi state giocando la te-sta?No, non è vero. Ogni voto che avrò sarà un grande riconosci-mento per me, mentre se i cittadi-ni ritenessero che non sono degno del loro voto ne prenderò atto, ma sia ben chiaro che i miei sono voti sinceri e non sollecitati, come quelli di tanti altri. La campagna elettorale è sotto gli occhi di tutti: ci sono candidati che stanno spen-

Giosi Ferrandino mi dis-se che al 99,9% non si sarebbe presentato alle Provinciali.

L’Amministrazione usci-rebbe rafforzata da una mia affermazione alle Provinciali; se invece ciò non accadesse, tutti dovremmo riflettere su come proseguire, per capire dove stiamo sba-gliando e correggere il tiro.

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dendo cifre altissime. Io, anche se avessi 100mila euro – e non li ho – non li userei per la propaganda elettorale.Parlando con il consigliere Cioffi, da molti mesi passato all’opposizione, è venuta fuori l’idea di una giunta tecnica, in cui il sindaco terrebbe per sé le deleghe…Che dobbiamo trovare un nuovo assetto è innegabile, ma da qui a parlare di Giunta tecnica… non

sono d’accordo. In primo luogo, perché non vedo tutti questi tec-nici all’orizzonte, e poi perché noi siamo stati eletti e dobbiamo rispondere ai cittadini. Io sono contrario agli assessori tecnici, anche dove per legge ci devono essere, perché il tecnico non deve dar conto a nessuno, se non a se stesso; credo, invece, che i mi-gliori amministratori siano i po-litici, perché periodicamente de-vono necessariamente sottoporsi

ad una verifica democratica di ciò che fanno. Anzi proprio la rifor-ma Bassanini, che distingue net-tamente la politica dall’ammini-strazione tecnica, consente che il politico non sia obbligatoriamente esperto in un determinato settore, deve dare l’indirizzo, poi ci sono i funzionari che devono applicare il programma, sotto il controllo della Giunta. Quindi sono contra-rissimo all’idea di Cioffi. E’ così essenziale, come egli

stesso sostiene, il ruolo di Mi-ragliuolo per la stabilità dell’at-tuale compagine di maggio-ranza? Inoltre, è importante il nuovo regolamento della TIA che lei gli ha affidato?Ciascuno di noi ha un ruolo im-portante. Quanto alla seconda domanda, in tempi non sospetti lui mi chiese di poter curare la preparazione del regolamento che dovrà essere poi integrato con il piano di igiene urbana, che è alla

base della tariffa che annualmen-te si deve applicare. Miragliuolo crede molto in queste cose, infatti si è occupato anche di fotovoltai-co ed ha ottenuto cospicui finan-ziamenti.

Il Regina Isabella non è in vendita !di RSV

prezzo, ma per l’energia che la mia famiglia vi ha profuso, la nostra velleità di prezzo sarebbe talmente alta che non credo ci sa-rebbe un compratore interessato.Cosa può aver fatto pensare che De Siano possa avere l’intenzione, la capacità o la possibilità di acquistare questa struttu-ra?Non ne ho la più pallida idea e non ho al-cuna voglia di fare dietrologia. Penso che spesso in quest’isola si creino leggende me-tropolitane. Posto che la proprietà non vuole vendere, qualcuno si è mai offerto di acquistare il Regina Isabella?Assolutamente no, mai. L’ultima proposta che abbiamo avuto, e assai poco credibile, risale a dieci anni fa.Quanto le sta a cuore questo albergo?Molto, perché credo che abbia potenzialità enormi, che abbia una fama forte, preva-lentemente in Italia ma è conosciuto anche all’estero, e quindi credo che si possa co-struire molto bene intorno al Regina Isa-bella. Inoltre ci siamo affezionati, anzi di-rei che ci sono componenti che vanno al di là dell’aspetto meramente imprenditoriale, che riguardano la qualità della vita lavora-tiva e non di ciascuno di noi, le prospettive dei nostri figli, che adorano questo alber-go. Ischia è in crisi, l’economia globale lo è e il turismo sicuramente ne risente, il 2008 si è chiuso meno bene dell’anno preceden-te e voci di una crisi che coinvolga anche questa struttura possono aver alimentato quella della vendita.Posso dire che sono stagioni dure ma noi rispondiamo con investimenti, lavori di ri-strutturazione, in particolare delle terme e della piscina esterna. Dicono che il fatto che il vecchio diretto-re ed il vicedirettore D’Ambra siano an-dati via, costituisca un segnale di crisi.Si tratta di due collaboratori del Regina Isa-bella che hanno lavorato con noi per anni, quindi non posso che difenderne il ricordo, ma faccio notare che il direttore Precisa-no è andato in pensione, mentre Giovanni D’Ambra si è messo in proprio. Il nostro nuovo direttore ha un curriculum strepito-so, quindi non credo possa essere motivo

• DA PAGINA 1

Da sinistra a destra Sil-vana, Alessandra, Gian-carlo, Leonardo, Teresa e Antonella Carriero

• Nella foto sopra

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di preoccupazione, il nuovo vice direttore è Mario Eroico, anch’egli professionista di punta. Quindi dire piuttosto che siamo riu-sciti a mantenere inalterato il livello della direzione, se non addirittura a elevarlo ul-teriormente. Qual è la strategia attuale del Regina Isabella?Puntare alla qualità: il cliente nell’albergo è disposto a spendere anche molto, ma solo se riceve un servizio pari a quanto spen-de. In un momento di crisi esiste purtroppo una categoria di persone che non ha più il potere d’acquisto di qualche anno fa, ma trovo sia un segnale importante il fatto che le persone non sono più disposte a ‘speri-mentare’ con il proprio denaro, viceversa vogliono essere assolutamente consapevoli di ciò che vanno ad acquistare. Non voglia-mo vendere fumo, ma solo servizi di altis-sima qualità.Lei resta proprietario perché è legato affettivamente al Regina Isabella o come imprenditore lo ritiene un investimento ancora valido?Devo dire che se oggi dovessi acquistare una struttura del genere, mi chiederei se l’isola d’Ischia merita un investimento così alto qual è il valore del nostro albergo. Lo dico con molta amarezza, perché l’isola sta fortemente rischiando di prendere l’im-magine di isola ‘cheap’ e le conseguenze andremmo a scontarle per moltissimi anni a venire. Il nostro forte legame con Ischia bilancia questo timore, e poi non siamo gli unici a pensarla così e questo mi fa piacere.

Quanto vale il Regina Isabella?Non mi faccia una domanda così: non es-sendo in vendita non ho mai pensato ad un prezzo.Lo scorso anno una quota maggioritaria dell’Albergo San Montano è stata acqui-stata da De Siano, che già possiede diver-si quattro stelle a Lacco Ameno, mentre Franco Baldi ha mantenuto solo una quota di minoranza. Si ha l’impressione di un assedio che isola il Regina Isabella, condotto da questi gruppi che puntano ad acquisire più alberghi.Quella a creare catene è una tendenza dif-fusa a livello internazionale ed in effetti ciò rende sempre più difficile per una singola società avere visibilità, poiché catene come Sheraton e Marriot hanno un’enorme capa-cità di promozione, grazie alle economie di scala che sono in grado di creare. Ciò costituisce un serio problema per noi, mol-to maggiore delle catene che si creano qui, perché il nostro è un prodotto molto diver-so da quello offerto dai gruppi nati a Ischia. Mi preoccupa invece il fenomeno del conti-nuo abbassamento dei prezzi, perché attira sempre più un tipo di clientela che costi-tuisce un problema se poi allontana quella di qualità. Non pretendo che nell’isola ci sia gente disposta a spendere 1000 euro al giorno solo per dormire perché sarebbe un discorso troppo elitario per un territorio così grande, tuttavia i diversi tipi di turisti devono poter convivere. Altrimenti perde-remo i principali fruitori dell’indotto pre-sente a Ischia, boutiques, ristoranti, locali.In un periodo di crisi, come vi siete rego-lati con le tariffe? Sono salite, scese…Per il 2009 abbiamo praticato un lieve au-mento e abbiamo scelto di non fare nessuna offerta speciale. E’ chiaro che la rigidità dei nostri prezzi nel breve termine ci porta dei danni, ma pensiamo che nel medio e lun-go periodo ci ripagherà perché quando, noi speriamo già dal 2010, la crisi sarà passa-ta, sarà molto difficile per chi ha scelto la politica delle promozioni forti far risalire i prezzi, se non a costo di perdere definitiva-mente la propria credibilità. Noi con 200 dipendenti non abbiamo interesse a vende-re il prodotto al di sotto di certe cifre, piut-tosto teniamo le camere vuote.Parliamo di tasso di occupazione delle camere: ho sentito che per questo mese nelle strutture di fascia alta rispetto allo scorso anno è sceso.

E’ vero ma non di molto: siamo intorno al 5%, che in un periodo difficile come questo mi pare fisiologico. Posso dirle piuttosto, in tutta onestà, che il decremento dei ricavi è un po’ maggiore rispetto al decremento delle presenze. La ragione è che, purtrop-po, l’unico mercato veramente in ribasso è quello russo, che da noi ha sempre speso tantissimo, e quindi di conseguenza i ricavi sono scesi. Tuttavia, per il mese di giugno sembra che le prenotazioni siano in salita. Quindi pur aspettandoci comunque una riduzione per il complesso della stagione lavorativa, penso che sia contenuta in qual-che punto percentuale.Lei ha funzione dirigenziale dell’Alber-go della Regina Isabella, benché divida la proprietà con le sue sorelle in ragione del 33%, quindi, facendo da portavoce, può dirci per quanto altro tempo, a suo parere, questa struttura rimarrà sicura-mente nelle mani della famiglia Carrie-ro?Non è assolutamente nelle prospettive di nessuno di noi l’ipotesi di vendere.Almeno per i prossimi due anni?Veramente stavo per dire venticinque! Nel futuro troppo lontano non si può ipotecare, ma in un tempo ragionevole siamo certi di restare qui.

Nel tentativo di chiarire fino in fondo le veridicità sulle voci di un possibile acquisto del Regina Isabella abbiamo contattato al telefono Domenico De Siano, in questi giorni affaccendato nella organizzazione della sua cam-pagna elettorale. Gli abbiamo chiesto chiarimenti ed egli ha escluso categoricamente di aver mai avanzato offerte di acquisto della struttura di proprietà del-la famiglia Carriero. “Sono solo baggianate, destituite di qualsiasi fondamento! Non ho mai inteso e non intendo propormi quale ac-quirente del Regina Isabella, né in proprio e tantomeno quale com-ponente di una cordata. I fratelli Carriero sono miei amici e queste voci potrebbero solo arrecar loro danno. E non è certo nelle mie in-tenzioni. Non ho idea di chi possa aver messo in giro una simile di-chiarazione, ma lo ripeto, si tratta di una menzogna!”Naturalmente crediamo alle paro-le di De Siano, anche perché, lo ricordiamo ai lettori, il gruppo del vicesindaco lacchese si è già mol-to esposto economicamente, ap-pena lo scorso anno, nell’acquisto del pacchetto di maggioranza del cinque stelle San Montano; e pen-siamo che per il momento possa bastare.

Da sinistra Mario Eroico, Michelangelo Precisano e Giovanni D’Ambra

• Nella foto accanto

PANDEMONIUM AD ISCHIAEpidemia di dimissioni: Raffaele Mazzella, Mario Basentini, Giuseppe Di Meglio, Antonio Pinto...

TUTTO NASCE DALL’INCAUTA SFIDUCIA AL BILANCIO DI ISCHIA RISORSA MARE DEL CONSIGLIERE CANNOVO IN QUOTA UDC

dalla REDAZIONE

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Esattamente come nel gio-co del domino, dove se una tessera va giù le altre la se-guono cadendo inesorabil-mente tutte, così è successo per quelle che oggi potrem-mo definire “le improvvide eccezioni mosse al bilancio di Ischia Risorsa Mare dal consigliere Raffaele Can-novo nell’ormai lontano 18 maggio”. Ecco i fatti. Can-novo (in quota UDC) ecce-pisce! Con tutta probabilità i dubbi del giovane Raffae-le sono ispirati (se non ad-dirittura dettati) dal consi-gliere Carmine Bernardo; la questione della fiducia al bilancio è cosa delicata, poiché un’eventuale sfidu-cia, sia pure di uno solo dei consiglieri, mette questo, in futuro, al riparo da possibili azioni della Corte dei Con-ti (ed istituti di controllo similari), lasciando piutto-sto la patata bollente nelle mani degli altri due. Così, da un lato per proteggersi e dall’altro per contrattaccare l’avvocato Bernardo, il pre-sidente Raffaele Mazzella ed il consigliere Mario Ba-sentini (già UDEUR) rasse-gnano le loro irrevocabili dimissioni. Apriti cielo! A

pochi giorni dalle elezioni provinciali un nuovo scos-sone politico: la richiesta di teste da servire su piatti d’argento e il timore di voti che si liquefano, assediano la più che minacciata tran-quillità del sindaco Giosi Ferrandino. Chi dovrà sa-crificare, a questo punto, il primo cittadino? Dovrà far fuori i “Mazzella Boys” (R. Mazzella, M. Basentini, G. Di Meglio) e rischiare di perdere un consistente pac-chetto di 900 voti, o scarica-re l’ingombrante Bernardo, che intanto ha scelto insie-me al suo gruppo (Antonio Pinto, Rosanna Ambrosino) di sostenere alla Provincia l’avvocato Gino Di Meglio e il centrodestra? Bernardo ci dice: “Meglio avermi per alleato che all’opposizio-ne. Sono uno che rompe le scatole, e molto!” A buon intenditor… Ma le sommosse non fini-scono qui e lo stesso vice-sindaco Luigi Boccanfuso, che intanto ha di fatto affer-rato il timone di comando di via Iasolino sostituendo-si al Sindaco impegnato in campagna elettorale, aven-do ben chiare le idee sul da

farsi in Ischia Risorsa Mare e nella fattispecie sulla vi-cenda Ischia Termal Center (si veda a proposito l’in-tervista, sempre in questo numero), spinge affinché il suo pupillo Enzo D’Acunto entri, per così dire in veste ‘tecnica’, nel nuovo CdA di nomina sindacale. Ma in tutto ciò il povero Can-novo che fine ha fatto? In-gloriosa. Lo ricordiamo ai distratti lettori: egli aveva ‘solo’ mosso eccezioni al bilancio e non ha mai rasse-gnato le sue dimissioni (per quanto Bernardo ci abbia detto essere sempre state a disposizione del Sindaco in bianco), dunque a norma di statuto, sarebbe dovuto ri-

manere in carica, sempre in quota UDC…, in attesa del-la surroga dei due dimissio-nari. Ma così non è stato e il giorno 26, sciogliendo le riserve, Ferrandino ha no-minato un cosiddetto CdA tecnico che ha di fatto scon-tentato un bel po’ di gente, vediamo chi: 1) Bernardo, che ha perso il suo consi-gliere e se l’è visto sostitu-ire con un tecnico in quota a Boccanfuso; 2) Salvatore Confucio Mazzella, che ha così testato ancora una vol-ta la scarsa affidabilità del primo cittadino; 3) Anto-nio Pinto, che al momento in cui scriviamo è corso a rassegnare le deleghe di assessore nel tentativo di

assumere una posizione de-filata: né con Giosi né con-tro Giosi, né con Bernardo né contro Bernardo, né assessore né disoccupato, insomma il solito Pinto! E Boccanfuso che fa? Sghi-gnazza, soddisfatto di aver piazzato un suo fedelissi-mo in un posto strategico. La nostra ammirazione in-vece, ma anche una certa preoccupazione, è rivolta a Super Silvano Arcamone, che ancora una volta deve raccogliere le castagne bol-lenti, assumendo le tre ca-riche di presidente di Ischia Ambiente (anche se solo per poco ancora), presidente di Ischia Risorsa Mare, capo dell’Ufficio Tecnico. Nem-meno Ciriaco De Mita, ai tempi del doppio incarico, aveva così tanti pesi sulle spalle. Ma, al momento in cui scriviamo, alle elezioni provinciali mancano ancora una decina di giorni e… di questo passo tutto è possi-bile. La tensione è forte, i consiglieri bofonchiano!... Perfino i colleghi (primi cittadini) del sindaco mo-strano una certa itterizia nei suoi confronti. Il vicerè di Lacco Ameno, De Siano

è impegnato in un duello senza esclusione di colpi (ma non ci vuole la zinga-ra per capirlo!), al punto da essere arrivato ad arruolare il “sinistrato” Luigi Tele-se (sinistrato sia perché di ingiustificata provenienza dai vecchi DS – ma com’è possibile poi che si allei con il campione della destra??? – sia perché malamente de-fenestrato dal ruolo prima di vicesindaco, poi di asses-sore ad amenità varie, della giunta Ferrandino); il cara-collante sindaco di Casa-micciola Vincenzo D’Am-brosio ha preso, finalmente, a protestare pubblicamente e a pugni stretti contro le continue “invasioni di cam-po” ed i reiterati colpi bas-si infertigli da Ferrandino nel tentativo, fino ad oggi scampato, di far cadere la sua Giunta. Insomma se è vero che Giosi Ferrandino è impegnato in un serratis-simo rastrellamento di voti finalizzato al consolida-mento della propria leader-ship, è pur vero che giorno dopo giorno intorno a lui il malcontento e forse anche le personali antipatie cre-scono!

Malumori nel mondo politico per la scelta di Enzo D’Acunto quale consigliere super partes.

Nominato il nuovo CdA tecnico di Ischia Risorsa Mare

IN SEGUITO ALLE NOMINE L’ASSESSORE PINTO RIMETTE LE DELEGE

Quando Giosi Ferrandino ha lasciato la poltrona di primo cittadino di Casamicciola per prendere posto in quella di Ischia la prima persona che ha portato con sé è stato l’ar-chitetto Silvano Arcamone. E da allora ogni qual volta c’è una grana scomoda da affrontare Ferrandino ricorre alla competenza ed alla lealtà di Arcamone. Sempre! È stato così quando si è reso necessario affidare la presidenza di Ischia Ambiente ad un tecnico, lo è oggi per lo stesso mo-tivo ma per l’altra partecipata del Comune, Ischia Risorsa Mare. Conoscendolo personalmente sappiamo che l’archi-tetto saprà affrontare con lucida e ferrea determinazione i molti nodi che verranno al pettine per i tanti problemi ereditati.

Silvano Arcamone, “uomo paracadute” del sindaco Fer-randino?!…Direi piuttosto uomo di fiducia, ma questa è una cosa che deve chiedere a lui.

Moltissimi, da Bernardo a Mazzella, sono scontenti di questo CdA, soprattutto per il nome di Enzo D’Acunto, in quota al vicesindaco Boccanfuso, il che rende arduo dire che si tratta di un Consiglio di tecnici.Il dr. D’Acunto è un funzionario del Comune di Ischia, come lo è l’architetto Raia e lo stesso discorso vale per me, quindi è un CdA tecnico a tutti gli effetti. Se poi c’è una vicinanza tra il Vicesindaco e D’Acunto…Carmine Bernardo dice una cosa non errata, a rigor di logica: Cannovo non si è dimesso quindi il CdA andava semmai integrato con la surroga dei due dimissionati; se si sceglie di farne uno nuovo che sia totale espressione del Sindaco, questo nome non funziona.Sono questioni di carattere puramente politico e quindi io non voglio entrarci.Come riuscirà a gestire tre cariche così rilevanti, pre-sidenza di Ischia Ambiente e di Ischia Risorsa Mare e capo dell’UTC?Oggi stesso rassegnerò le dimissioni da Ischia Ambiente, il cui CdA penso che a breve verrà comunque del tutto rinno-

vato, perché noi abbiamo portato a termine il nostro man-dato e si è conclusa una fase. Ciò consente di riequilibrare il problema del peso delle cariche.L’assessore Pinto rimetterà le deleghe nelle mani del Sindaco: mi dà la sua opinione?Non ne conosco le motivazioni, quindi non posso fare una valutazione. Posso dire però che quello dell’assessore Pinto è stato un contributo di qualità alla Giunta e all’Ammini-strazione. Il fatto che rimetta le deleghe e non la nomina di Assessore, significa che ci sono dei problemi di carattere tecnico e non politico che non si è riusciti a superare e che non gli consentono di operare come ritiene opportuno.

Da sinistra Marco Raia, Silvano Arcamone ed Enzo D’Acunto

• Nella foto in alto

dalla REDAZIONE

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“Ferrandino fa il sindaco con i nostri voti, fa il bello e il cattivo tempo, con i nostri voti vuole arrivare alla Provincia...”

Giuseppe Di Meglio lascia il PDIN POLEMICA CON IL SINDACO FERRANDINO IL CONSIGLIERE DI MEGLIO PASSA AL GRUPPO INDIPENDENTE

di RSV

Questa intervista è stata resa il 19 maggio scorso, mentre noi andiamo in stampa il 28: per quanto possa apparire datata, abbia-mo deciso di pubblicarla poiché, alla luce dei fatti, il comportamento di Di Meglio è apparso coerente con le sue dichiarazioni.

Cosa è accaduto il 18 maggio 2009?Raffaele Mazzella e Mario Basentini, presi-dente e vicepresidente del CdA della parte-cipata Ischia Risorsa Mare si sono dimessi, con dimissioni irrevocabili, erano candi-dati nella lista dell’UDEUR, con la quale io sono entrato in questa Amministrazione due anni fa, risultando il consigliere più vo-tato del Comune.Ci spieghi come si è giunti a queste di-missioni.Il consigliere Raffaele Cannovo, espresso dall’UDC, che ha il suo referente nell’avv. Carmine Bernardo, ha votato contro il bi-lancio, dopo aver chiesto spiegazioni ai revisori dei conti circa crediti, comunque certi, che la partecipata vanta presso l’Am-ministrazione. Il problema è che lui ha vo-tato a favore di tutte le delibere prodotte da I.R.M. negli otto mesi di vita ed attività di questo CdA.Che significato ha quindi una scelta del genere?Siamo in campagna elettorale ed il fatto che un consigliere espresso dall’UDC - che in questo momento ha un suo candidato alle Provinciali, l’avv. Gino Di Meglio, che si contrappone al candidato del PD, il sindaco Giosi Ferrandino - proprio adesso viene a ‘fare le pulci’ al bilancio ha un significa-to squisitamente politico. Ricordo, inoltre, la strana posizione dell’UDC, che a livello provinciale appoggia il centrodestra men-tre qui a Ischia è in maggioranza con una coalizione di centrosinistra. Questo atto implica, perciò, che si debbano chiarire i rapporti tra PD ed UDC nel consiglio co-munale di Ischia.Vale a dire?Devono chiarire se sono con la maggioran-za oppure no.Pensa che Bernardo volesse arrivare allo scioglimento del CdA di I.R.M.?Non lo so. I restanti membri del CdA hanno scelto loro di dimettersi, visto che era ve-nuta meno l’unità di intenti all’interno del Consiglio. Tenga conto che questa parteci-pata si accingeva a farsi carico della spi-nosa questione dei 38 dipendenti di Ischia Termal Center.Un’operazione del genere, nel momento in cui Ferrandino prevalesse rispetto al candidato UDC alle Provinciali, non in-debolirebbe Bernardo?Non credo che Bernardo l’avesse previsto. Mi hanno detto che Cannovo è quasi sve-nuto quando gli altri due si sono dimessi. Che io ricordi, nella storia delle parteci-pate del comune di Ischia è la prima volta che un CdA si dimette senza che gli venga richiesto di farlo (ndr. Ma Bernardo ci ha puntualizzato che secondo lo statuto della partecipata le dimissioni di due membri non comportano l’azzeramento del CdA e che si potrebbero sostituire i dimissionari).Le dimissioni del CdA costituiscono una sorta di avvertimento per il Sindaco?Da quando ci siamo insediati, circa due

anni fa, abbiamo solo giocato, a forza di veti incrociati. Ora basta, noi siamo liberi perché da oggi noi ex UDEUR che ave-vamo espresso il presidente Mazzella che si è dimesso, non abbiamo più cariche né incarichi, io sono un semplice consigliere. Quindi si deve finalmente fare chiarezza, o noi rimaniamo fuori. Io non gestisco nul-la e quindi nel paese passo per quello che continua a rimanere in questa Amministra-zione per fare propri interessi personali, e questo non mi sta bene. Anche la stessa I.R.M.è una società sotto tutela, ogni sua scelta deve passare attraverso il Sindaco, la Giunta e l’assessore delegato. Questo stato di cose non va, perché quando si mettono poi in atto scelte (ad es. la strategia per le terme, la gestione del patrimonio, l’ap-provazione del bilancio di previsione, così come è stata fatta) che comportano solo danni, io non posso essere d’accordo, per-ché sono dimostrazioni di incompetenza e di mancanza di una vera strategia.Il nodo più scottante in questo momento sono le terme comunali. Sì. Si vogliono far assumere da I.R.M i 38 dipendenti, per mandare avanti l’azienda per sei mesi e far prendere loro la disoc-cupazione. Ma in tal modo si produrrà un debito di altri 600mila euro per il Comune e dal prossimo gennaio si sarà punto e dac-capo: infatti chi mai risponderà al bando di gara che vogliono indire per prendersi in carico un’azienda che in primo luogo ha troppi dipendenti? Questa operazione è un mero spot elettorale. Si deve invece fare un progetto per le terme, altrimenti il proble-ma di queste persone è solo rimandato.Ma l’Amministrazione ha già preso in carico la questione?Ufficialmente no, perché non si sono pro-dotti gli atti esecutivi.E allora?Nella situazione attuale non credo che i dipendenti potranno essere assunti con le modalità prospettate nei mesi passati e anzi io mi auguro che non si persegua in quel-la direzione, perché si creerebbe un danno economico enorme per il Comune. Magari non è il momento di parlarne, ma dovendo spendere il denaro per l’assunzione di que-sti dipendenti rimasti senza lavoro dopo la chiusura delle Terme, circa 600mila euro, allora io propongo di spostarli in altri set-tori in cui abbiamo necessità di personale, ad es. guardiania e pulizia degli immobili comunali, pulizia delle pinete. L’apertura delle Terme è l’ultima delle necessità di questo paese.Chi era contrario a questa proposta?Lo stesso Bernardo, che propende per l’altra idea, ma anche Luigi Boccanfuso. Bernardo preme per il bando di affida-mento ad un privato, che magari lui ha già in mente. Ma, ripeto, chi rispon-derà mai per gestire un’azienda con tanti problemi quali sono le ter-me comunali? E poi la prima cosa che farà un privato sarà proprio tagliare i dipendenti, perché sono troppi, e questa è una delle ragioni del-la crisi di Ischia Termal Center, al massimo do-vrebbero essere 25, certo

non 38. E comunque per quest’anno si inve-stiranno questi 600mila euro a fondo per-duto, perché questo significa aprire adesso. Senza una politica commerciale e l’ade-guata pubblicità per la struttura questa non guadagnerà quasi nulla. A ciò si aggiunga, che si corre il rischio che tutti i debiti che la vecchia società aveva con i lavoratori si tra-sferiscano su chi la prende in carico, cioè il Comune di Ischia, perché si configura un trasferimento di azienda. Essendo, infatti, l’azienda identica (dipendenti, scopo, diret-tore sanitario, sede) gli eventuali creditori possono chiedere per legge di potersi rifare sul nuovo proprietario. Ci sono il 30% delle possibilità che ciò accada, ma se un giudice in una eventuale causa decide in tal senso, arrivano 4 milioni di euro di debiti addosso al comune di Ischia. Cosa si deve fare di Ischia Termal Cen-ter?Una parte dei dipendenti deve per forza essere spostata in altri settori e per la pros-sima stagione si deve programmare una riapertura studiata con criterio, con una ristrutturazione aziendale. Si deve smetter-la di ragionare solo a breve termine, com’è tipico della politica, perché ci sono le ele-zioni dietro l’angolo.Cosa accadrà adesso a I.R.M.?Ci vuole un nuovo presidente ed un nuovo CdA, che saranno nominati dal Sindaco. Ma prima servono dei chiarimenti politici: l’UDC sostiene ancora questa amministra-zione, oppure no? Domani mattina, ci sarà una riunione del gruppo consi-gliare del PD, cui apparten-go anche io, e lì si vedrà se gli altri componenti vogliono affrontare se-riamente la questione, altrimenti l’indomani esco dal gruppo e di-vento indipendente e in questa veste procedo da solo (ndr. Intanto Di Meglio ha rassegnato le dimissioni dal grup-po del PD ed il Sindaco ha no-mina-to un

CdA apparentemente tecnico, composto da Silvano Arcamone, Marco Raia ed Enzo D’Acunto, ed è proprio sul nome di D’Acun-to che si concentrano le polemiche poiché ritenuto, a nostro avviso a ragione, persona in quota del vicesindaco Boccanfuso). Vale a dire?Si devono rifare i consigli di amministra-zione di Ischia Ambiente e di I.R.M., si devono stabilire gli assessori, cioè fare un rimpasto. A partire dal ruolo dell’UDC: se loro restano in maggioranza, io esco, se l’UDC esce, è necessario il rimpasto, dan-do compiti precisi.Quindi lei dovrebbe entrare in Giunta?Non è questo il punto; il problema è che non ho alcun interesse a conservare una si-tuazione che non porta da nessuna parte. A questo punto, o vengo messo in condi-zioni di fare politica o me ne vado all’op-posizione.Chi potreste indicare come assessore?E’ un problema che non si è ancora affron-tato. Il punto più che gli uomini sono le mo-dalità dell’amministrare, dando possibilità di azione alle persone prescelte, cosa che finora non si è fatta. Prima o poi si doveva giungere alla resa dei conti con Ferrandino: con i nostri voti fa il Sindaco, fa il bello ed il cattivo tempo nel Comune, con i nostri voti vuole arrivare alla Provincia…Forse siete stati troppo arrendevoli?Non sono d’accordo. Se mi fossi messo con-tro il Sindaco appena dopo la mia mancata elezione a presidente del Consiglio Comu-nale, mi sarei solo bruciato. Ora è diverso, avermi contro per il Sindaco sarebbe un

serio problema, soprattutto in prossimi-tà delle elezioni. Ora, o lui risistema le cose o andiamo allo scontro. Oramai mancano solo due anni alle prossime elezioni, questa Amministrazione non produrrà niente più quindi posso star-ne anche fuori. Qualcosa di buono si

può ancora realizzare, se ci consento-no di lavorare. In un Comune complesso

come Ischia non può fare tutto il Sin-daco perché gli altri sono inca-

paci, così ci sarà sempre qualcuno scontento

e quindi si finisce per perdere.

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Quod non fecerunt barbari fecerunt BasentiniiQualche “saputello” alla prima esperienza politica si sente oltraggiato di lesa maestà

BERNARDO AVVERTE: MI TEMONO PIU’ ALL’OPPOSIZIONE CHE IN MAGGIORANZA

dalla REDAZIONE

L’avvocato Carmine Bernardo ci ha reso questa intervista il 20 maggio, quindi alcuni giorni prima della nomina del CdA di Ischia Risorsa Mare. Nomina che ha creato un autentico terremoto politico.

Sembra che il consigliere Can-novo si sia presentato alla riu-nione del CdA di Ischia Risorsa Mare conclusasi con le dimis-sioni del presidente Raffaele Mazzella e del consigliere Ma-rio Basentini, con un foglio di istruzioni per contestare il bi-lancio di previsione: chi c’era dietro di lui?Cannovo è stato posto nel CdA di

I.R.M. come rappresentante dell’UDC (così come lo è l’as-sessore Antonio Pinto), operano come partito e non come singo-li e si attengono di conseguenza alle indicazioni del partito. Ora ogni volta che c’è un bilancio da ap-provare noi siamo molto attenti, per-ché ci sono gravi responsabilità da assumersi. Come nel passato ci siamo rifiutati di votare il bilancio di Ischia Ambien-te perché c’era-no crediti vantati verso il Comune che non risultavano nella conta-

bilità del Comune, come il Sindaco stesso non ha

votato il bilancio di Ischia Termal Cen-

ter, ugualmente è accaduto in

questa circo-stanza, in cui c’era-no crediti v a n t a t i dalla par-tecipata ma non r i s c o n -trabili in

Ammini-st razione. A b b i a m o c h i e s t o

chiarimenti e qualche sapu-

tello che è alla sua prima espe-

rienza in politica ha visto questo come un atto di lesa mae-

stà.Chi è il saputello?Lui sa a chi mi riferi-

sco (ndr. Lo sappia-mo anche noi,

è Mario B a -

sentini).Andiamo avanti.Abbiamo manifestato al Sindaco le nostre posizioni e lui, meravi-gliandosi di ciò che si stava ap-provando giù (ndr. Gli uffici di

I.R.M. si trovano al piano inferiore rispetto a quelli del Sindaco), si è fatto preparare le fotocopie di tutta la documentazio-ne, dicendo che voleva vederci chiaro. Ovviamen-te quando hanno cercato di forzare la mano, anche mandando qualche

e-mail intimidatoria, noi siamo stati franchi e leali. Tutto ciò è di così basso profilo che lo lasciamo a loro, noi abbiamo altri obiettivi ed interessi. In particolare, io sono stato fra quelli che hanno costitu-ito questa società, che prima era un ramo d’azienda di Ischia Am-biente, il nome l’ho coniato io, durante l’amministrazione Bran-di, essendo convinto che il mare è l’altro polo di sviluppo turistico per Ischia. Fino ad oggi dobbiamo prendere atto che questi obiettivi non si sono raggiunti. Non siamo mai usciti fuori dal porto, non gestiamo campi boe e non abbia-mo rapporti con l’AMP Regno di Nettuno. All’interno, poi, il porto è deserto, mentre a Casamicciola e Lacco Ameno non c’è un posto barca disponibile. Non do la colpa solo a questo saputello, arrivato da poco, ma a tutta l’Amministra-zione, perché si ha una responsa-bilità anche quando si scelgono le persone per determinati inca-richi. Mi auguro che, con questa vicenda, si volti pagina per far diventare I.R.M. un vero polo di sviluppo.Adesso che il CdA ha rassegna-to le dimissioni…Solo due componenti.Ma ci diceva il dr. Mario Ba-sentini che in tal modo si azzera tutto il CdA.

A me non risulta che lo sta-tuto dica questo. Ma anche

ammesso che sia così, e allora? (ndr. Nel frat-

tempo è stato nomi-nato un nuovo CdA

tecnico con tre nuovi nomi)Il Sindaco do-vrà nominarne uno nuovo?Certo, e in bre-ve, o sostituen-do i dimissiona-ri o rifacendolo

completamente. Quando ricevia-mo una nomina, contestualmente diamo al Sindaco delle dimissioni in bianco, perché in politica esi-ste un rapporto fiduciario, quando questo viene meno, si va via.Sarà un gruppo di tecnici?Tenga conto che sono prossime le elezioni, anche un po’ di senso di responsabilità avrebbe voluto che i due componenti dimissionari differissero la loro iniziativa.Ma è chiaro che ci può essere un collegamento con le elezioni, che può trattarsi di una mano-vra politica preelettorale.Se è così è squallido, perché si vuole approfittare di un momento in cui il Sindaco è debole essen-do alla ricerca del consenso elet-torale per forzargli la mano. Non penso sia così, ma se fosse è un ricatto. Quale può essere il ricatto: se non mandi via Bernardo e i suoi, io mi dimetto?Noi siamo sempre stati lineari. A livello nazionale siamo autonomi rispetto ai due poli, nell’85% dei collegi al primo turno corriamo soli, a Napoli, invece, l’accordo con il centrodestra c’è stato per essere sicuri di non dover arrivare al ballottaggio, che poteva costi-tuire un rischio, ma ci sono pro-vince in cui facciamo accordi con il centrosinistra. Ma questa linearità di cui parla come si spiega con il fatto che, invece, a Ischia almeno attual-mente appoggiate una maggio-ranza di centrosinistra?Noi scegliamo quelli con cui ri-teniamo si possa amministrare meglio, con l’attuale Sindaco ab-biamo stipulato un accordo am-ministrativo. Ma nel momento in cui si tratta di elezione politica, o almeno di livello non comuna-le, abbiamo rivendicato la nostra autonomia e ci siamo schierati in modo chiaro.Ma nei fatti togliete voti al Sin-daco che localmente sostenete: Ferrandino dice che se va sotto i 4500 consensi si dimette.Sbaglia: perché la gente non si esprime per il Comune e poi per-ché lui attualmente milita in un partito che a livel-lo nazionale è una catastrofe e quindi risentirà per forza degli effetti nega-tivi di questa situa-zione, a prescinde-re dal suo agire come amministra-tore. E’ errato ca-ricare questo voto di un valore locale che non ha.Ma se continua a fare il Sindaco nonostante un’eventuale scon-fitta, non rischia di essere più debole rispetto ai gruppi che compongono la sua coalizione?E’ un errore che la politica sia fatta di ricatti, sono necessari programmi e idee condivise, al-trimenti i migliori patti del mon-do cadono. Secondo lei perché siamo usciti dalla giunta Brandi? A suo tempo tutti si meraviglia-rono perché avevamo il paese in mano, eppure andammo via per-ché non ci piacciono i ricattucci. Comunque il problema di fondo è la legge elettorale, che nei Comu-ni come Ischia comporta un siste-ma proporzionale senza premio di

maggioranza, per cui bastano due che vanno via per mandare in cri-si un’amministrazione, e quindi a maggior ragione servono pro-grammi condivisi.Sembra abbiano chiesto la sua testa.E che problema c’è? Noi diciamo sì quando c’è da dire sì e no quan-do c’è da dire no, lo abbiamo di-mostrato già. Io non ho incarichi e non ne voglio, ho sempre avuto la fortuna di riuscire a guadagna-re una lira in più di quello che mi serviva.Non mi dica che non ha bisogno della politica per vivere, sembra lo slogan di tutti.Voglio dire che la politica la farò dall’opposizione e mi temono di più lì che in maggioranza, perché siamo interessati alla buona am-ministrazione. Tanto che oggi si diceva che il Sindaco salverà me, che non lo voto alle Provinciali e non Giuseppe Di Meglio che po-trebbe invece farlo, solo per non avermi come oppositore!Come si risolverà secondo lei la crisi di I.R.M.?Nella riunione di maggioranza di ieri tutti sono stati molto negativi rispetto a questo CdA e tutti han-no preso atto che nelle aziende non si può più fare una spartizio-ne scollegata dalle capacità pro-fessionali, infine dobbiamo essere noi politici a dare precisi obietti-vi. Altrimenti ognuno, anche in buona fede, arriva in un’azienda e pensa di dover agire per con-to suo, mentre per amministrare ciascuno deve rispettare il pro-prio ruolo. Quindi gli assessori non devono contestare il Sindaco, che li nomina e del quale sono il braccio operativo attraverso cui la macchina amministrativa lavo-ra, lo stesso discorso vale per un dirigente o un consigliere di una partecipata. Il giorno in cui non sono più d’accordo devono andar via; invece chi deve condividere il progetto del Sindaco sono i consi-glieri, che gli danno la fiducia e che sono stati eletti (ndr. In segui-to alla nomina del CdA con Arca-mone, D’Acunto e Raia, essendo in disaccordo con la scelta del

sindaco l’assesso-re Antonio Pinto ha rimesso le de-leghe nelle mani del sindaco). Ma esiste anche il voto di Giun-ta, altrimenti l’assessore è solo una marionetta: tanto più che gli

assessori sono espressione della maggioranza.E’ vero, ma una volta che l’asses-sore accetta l’incarico, deve lavo-rare e se ci sono frizioni il proble-ma lo deve esprimere il gruppo politico che ha proposto quell’as-sessore e non l’assessore stesso. Ma se ciascuno riceve un certo numero di assessori in propor-zione al suo peso elettorale e poi pretende che non si metta il naso nel loro agire, io non ci sto, come qualcuno ha sostenuto, come se I.R.M. appartenesse a un certo gruppo. I ruoli, di controllo da parte dei consiglieri e operativo che è degli assessori, non devono confondersi.Sembra comunque che si sia

Noi siamo sempre stati lineari. A Napoli l’accor-do con il centrodestra c’è stato per essere sicu-ri di non dover arrivare al ballottaggio, che poteva costituire un rischio, ma ci sono Province in cui facciamo accordi con il centrosinistra.

Ferrandino ha sicura-mente grandi capacità di amministrare e di opera-re ma se non avrà anche quella di delegare, i pro-blemi di Ischia gli scop-pieranno in mano.

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giunti ad un bivio, che ora il Sindaco dovrà fare una scelta, fra lei e Giuseppe Di Meglio: ci aiuti a capire cosa accadrà.Meno di un anno fa Giuseppe Di Meglio, con una lettera, dichiarò in consiglio comunale di trovarsi sulle mie posizioni, quindi non è certo con lui, persona che stimo e reputo di grandi capacità e che ha un grande bacino di voti che non deve sprecare, che ci sono proble-mi, piuttosto c’è qualche “saputel-lo dell’ultima ora” che con qual-che decina di voti pensa di poter fare la politica. Visto che l’assunzione dei 38 dipendenti di Ischia Termal Center è al centro da quasi un anno di confronti con la I.R.M., parliamone.Oggi Ischia Termal Center è un’azienda fuori mercato.Questa identica valutazione sullo stato dell’arte la fa anche il team di Raffaele Mazzella e Giuseppe Di Meglio.Certo, ma i politici devono cerca-re anche la soluzione. Io dico che noi non facciamo gli imprendito-ri, quindi non possiamo illuderci di gestire l’azienda. Ecco allora l’idea del bando pubblico che por-ti un imprenditore dall’esterno dell’isola. Il bando va imperniato su tre punti: il prezzo, il piano di investimenti proposti, lo svilup-po occupazionale. Quell’azienda dal 1989, quando fu costituita, ad oggi non ha avuto ristrutturazio-ni, quindi è naturale che sia rima-sta indietro rispetto alle esigenze del turismo termale. Com’è ades-so è obsoleta, ma tutte le azien-de decotte si eliminano? Io dico proviamo a rilanciarla e la via del bando pubblico a mio parere è la migliore.Pensa che Ferrandino sia un buon sindaco?Penso che sia molto attento, un grande lavoratore, che legge tut-te le documentazioni ed è pronto a recepire i suggerimenti che gli vengono dai consiglieri comunali. Il suo difetto è di essere un accen-tratore.Dia una valutazione confron-tandolo con il suo predecessore, Peppe Brandi.Dal punto di vista dei rapporti politici, Brandi era il migliore di tutti, molto abile a tessere relazio-ni, bravo a capire le cose ed a me-diare mentre come amministrato-re era il peggiore. Ferrandino ha sicuramente grandi capacità di amministrare e di operare ma se non avrà anche quella di delegare, i problemi di Ischia gli scoppie-ranno in mano.

Ischia Risorsa Mare è considerata il “bancomat di via Iasolino”

La verità sulle nostre dimissioni

IL “SAPUTELLO” MARIO BASENTINI RISPONDE AL BURATTINAIO CARMINE BERNARDO

di SILVIA BUCHNER

Le vostre dimissioni se le aspettavano?Non ce le aspettavamo neppure noi. Sapevamo che Cannovo voleva del-le precisazioni su alcune spese fatte e su certi crediti che vantavamo verso il Comune e che e gli avevamo fornito la documentazione per studiarselo nel finesettimana e poter fare le sue osservazioni. Quando nonostante la replica puntuale del revisore dei conti, ha mante-nuto la sua linea, il presidente Mazzella ed io ci siamo allon-tanati e ci siamo detti che era il momento di dimettersi. Già nei giorni precedenti ave-vamo subodorato che questa potesse essere una manovra a fini politici e ispirata da qualche burattinaio.Prima di decidere per le dimissioni, vi siete chiesti se que-sta scelta facesse il gioco di Bernardo?Il suo gioco l’avrem-mo fatto se Cannovo fosse rimasto in ca-rica, poiché con le dimissioni dei due terzi del CdA, questo si azzera, sostituito da uno nuovo, composto da tecnici. Bernardo, invece, secondo me avrebbe pre-ferito tenere l’attuale CdA ma bloccando l’approvazione del bilancio, finché non avessimo firmato l’assunzione dei 38 dipendenti di Ischia Termal Center, per la quale avevamo chiesto ulteriori informazioni e questo a lui non stava bene. Cannovo sarebbe stato il consigliere de-legato al ramo termale, poiché Bernardo ha perso la presidenza delle Terme con le dimissioni dell’avvocato Giuseppe Di Meglio.Le posizioni del Sindaco e di Bernardo circa la questione Terme erano in sintonia?Hanno portato avanti la stessa linea e Bernardo ha curato l’impostazio-ne tecnica. Inoltre il Sindaco ha preso un impegno pubblico di sblocca-re la situazione ed assumere i dipendenti, senza verificare o facendolo fare alle persone sbagliate, le conseguenze che potrebbero esserci per il comune di Ischia e per la società che materialmente avrebbe fatto le assunzioni, cioè I.R.M.Appunto: il CdA della partecipata che ne pensava?Volevamo approfondire la questione, vedevamo dei problemi perché il personale viene da un’azienda completamente decotta, che porterà i li-bri in tribunale, perché anche lo stato di liquidazione che c’è attualmen-te, è fittizio, nel senso che ci sono solo debiti ma non c’è nulla che possa servire a soddisfare i creditori.E l’immobile?E’ proprietà del Comune, che ha dato alla Società Gestione Nuove Ter-me Comunali lo sfratto.Ma il Comune non era socio nella società che le gestiva?Sì, nella misura del 30%, il 70% era dei privati.E nonostante questa partecipazione societaria, l’immobile comuna-le rimane fuori dal patrimonio?Sì, perché era dato in affitto alla Società. Quando c’è stato l’atto finale tra Bernardo e i privati, il Comune ha deciso di ‘abbandonare’ la situa-zione pregressa e di dare lo sfratto, appunto. Contemporaneamente, si sono fatti assegnare dalla Regione le concessioni termali e si sono attri-buiti le licenze per iniziare un’attività ex-novo. Ma con un’operazione del genere, in cui si conserva la vecchia sede, i dipendenti, il tipo di attività ecc. si realizza un trasferimento di azienda e quindi si risponde di tutti i debiti della vecchia società. Inoltre, la delibera di consiglio comunale prevedeva che il Comune assumesse la gestione diretta delle terme, avendo concessioni e licenze ed esercitasse attività d’impresa, però I.R.M. doveva fare le assunzioni. Ma non si può assumere del per-sonale per un’attività che poi non esercito, per la quale non fatturo, non incasso, non ho poteri direttivi.

Quali vantaggi scaturivano per l’Amministrazione secondo chi ha proposto questo piano?I vantaggi sono quelli di avere la disponibilità liquida della I.R.M., nel senso che a fronte dell’assunzione del personale e di certi servizi necessari all’attività delle terme, sarebbe stato corrisposto un canone,

quindi dal punto di vista dell’equilibrio del conto economi-co della partecipata non ci sarebbe stato un aggravio, tuttavia non li avrebbero dati mensilmente, ma con un minimo acconto mensile ed il resto chissà quando. Ciò avrebbe significato uno sbilancio di cas-sa e la conseguente necessità di chiedere crediti alle banche per dare gli stipendi ai 38 dipendenti. I.R.M. ha un discreto flusso di cassa dovuto all’atti-vità di gestione degli attracchi turistici ma ci sono anche costi perché la partecipata

viene considerata il “bancomat dell’Amministrazione”, cui attingono facendo delibere. Qual è il fatturato di una società come I.R.M.?Intorno al milione di euro, che è molto inferiore alle potenzialità. Patri-monialmente non abbiamo nulla, la concessione demaniale si rinnova ogni 4 anni, ma si può considerare perpetua, nel senso che è difficile che passi ad altri. Mentre l’Ischia Termal Center?Solo l’immobile vale 5-6 milioni di euro. E il giro di affari?Intorno al milione, milione e 200mila euro. Ma i dati del passato con-tano poco, perché sempre meno alberghi si appoggiano alla struttura, dato che i turisti prediligono ovviamente quelli con le terme interne. Il meccanismo ha retto finché il flusso turistico era tale che c’era lavoro anche per quegli alberghi, di solito i più piccoli, sprovvisti di terme e che però sono i primi che risentono dell’attuale crisi turistica. Di-versamente da Fiuggi e Chianciano, per es., dove nessun albergo ha le terme e quindi per le cure si deve per forza usufruire di una struttura esterna, Ischia si caratterizza proprio per la loro diffusione capillare negli alberghi e nel considerare il futuro eventuale di un’azienda come Ischia Termal Center si deve assolutamente tener conto di questa sua particolarità. In primo luogo sembra che i dipendenti siano troppi.E’ vero, ma nel momento in cui si spostasse una parte di loro ad un’altra struttura del Comune, per es. l’Ischia Ambiente, sicuramente ricorre-rebbero al Giudice del Lavoro che li farebbe riassumere immediata-mente alle Terme. Già dal luglio 2008 c’era la possibilità di pensare ad un nuovo progetto, e le idee c’erano, per es. ricapitalizzare la società per sanare i debiti della vecchia società. I privati non lo avrebbero mai fatto, quindi avrebbe dovuto farlo il Comune, acquisendo così il 100% della società. Poi, si poteva accendere un mutuo sull’immobile o venderlo riprendendolo poi in fitto; a quel punto si poteva affidarlo, allora sì, ad una società come I.R.M. che avrebbe potuto corrispondere un canone, che consentisse di pagare la rata di mutuo e ricavarne un margine di guadagno, e noi avremmo avuto il tempo di preparare un piano indu-striale serio. Va detto anche questo: proponendo un piano industriale si poteva ottenere la cassa integrazione per un anno, cosa che per altro il precedente liquidatore, avv. Peppe Poli voleva fare, ma gli è stato impedito.Si torna sempre alla necessità di un nuovo piano industriale, quin-di di ripensare quest’azienda. Ma quali sono le proposte su questo punto?

L’avvocato Carmine Bernardo

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Da sinistra: Raffaele Del Prete, Raffaele Cannovo e Mario Ba-sentini

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Per es. si potevano stipulare nuove con-venzioni, come quella per la riabilitazio-ne. Comunque, si tratta di idee su cui si deve lavorare molto. Perché non si è scelta la via della ricapi-talizzazione?Perché non si vogliono comportare da im-prenditori, ma solo fare i furbetti. Quando si decide di rilanciare un’azienda come quella, invece, bisogna fare anche gli im-prenditori. Perché una cosa è gestire attra-verso una società del Comune servizi es-senziali come la N.U. e altro è risollevare una struttura come l’Ischia Termal Center. Immagino che ci fossero di mezzo anche questioni irrisolte tra qualche consigliere comunale e parte degli imprenditori pri-vati che erano in società con il Comune e quindi c’è stata probabilmente anche una resa dei conti fra di loro che tendeva a far fuori i privati.Parliamo delle conseguenze politiche dello ‘tsunami’ in I.R.M. Giuseppe Di Meglio, il consigliere che ha espres-so due dei tre componenti del CdA, il presidente Raffaele Mazzella e lei, si è dimesso dal gruppo consiliare del PD, che sostiene il sindaco Ferrandino, e si è dichiarato indipendente.Per volontà di Giosi Ferrandino il PD nell’isola è rimasto il partito degli eletti, ma non si è costituita una sezione, non ci sono attivisti, le uniche riunioni si tengo-no nelle chiuse stanze del Comune, non c’è un direttivo, un segretario di sezione, un luogo di discussione, e alla fine si rac-coglie quello che si semina. Quindi non mi stupisce la posizione as-sunta dal Giuseppe Di Meglio: un anno fa uscimmo appunto dall’UDEUR ed al momento della crisi fra Ferrandino, Te-lese e Boccanfuso, che all’epoca era con Telese, scegliemmo di aderire al PD per rendere più solida la maggioranza e dare una mano al Sindaco.Quindi lei appartiene al PD, attualmen-te?No, nel senso che non ho mai preso la tes-sera, ma il nostro referente politico Giu-seppe Di Meglio, appunto, ne faceva parte fino al 19 maggio. Al momento sono alla finestra, dopo l’estate lavoreremo molto probabilmente ad un progetto civico.Come ha preso il Sindaco il passaggio di Di Meglio al gruppo indipendente?E’ sbiancato. Vi chiedo: lui in questo mo-

mento, quando mancano un paio di settima-ne alle elezioni, ha bisogno di tenere dalla sua parte il gruppo che fa capo a Giuseppe Di Meglio?Sicuramente, per avere i loro voti alle Provinciali.Appunto, e forse li avrà lo stesso, forse no, non lo so.Questi voti si potrebbero spostare su un altro candidato?Direi di no, per poter votare un altro partito bisogna aderirvi…Si può anche scegliere di votare un altro semplicemente per togliere voti a Fer-randino.Non fa parte del nostro modo di pensare. Anzi, ritengo che la Provincia sia un ente che va abolito, questo la dice lunga su come

la penso su queste specifiche elezioni.La vostra era una crisi annunciata: già la scorsa estate il CdA di I.R.M. ha dato l’impressione di debolezza e di non esse-re in sintonia con il Sindaco.Il problema è che Ferrandino amerebbe clo-narsi per collocarsi lui nelle aziende par-tecipate, quindi vive come una sofferenza enorme di dover dare ad una forza politi-ca uno spazio. Veniamo messi lì come su uno strapuntino, con 500 euro di stipendio, e dobbiamo fare quello che dice lui, senza poter pensare autonomamente e prendere iniziative. Questo è il suo modo di inten-dere la politica: lui vorrebbe fare la politica insieme a solo tre o quattro persone fidate.Un po’ come il premier Berlusconi?No, c’è una grande differenza, Berlusco-

ni è il proprietario dei voti, del partito, lui finanzia tutto, gli altri sono solo contorno mentre Ferrandino non è il proprietario dei 7000 voti che ha preso ad Ischia.Chiariamo meglio il concetto.La gente vota Berlusconi, la sua faccia, mentre è la coalizione formatasi due anni fa che ha consentito a Ferrandino di diven-tare il sindaco di Ischia e quindi gli incari-chi che abbiamo ricevuto di conseguenza ci sono dovuti. Se alle prossime Provin-ciali prenderà 7000 voti nel solo comune di Ischia vorrà dire che sono suoi e sono pronto a fare ammenda.Li prenderà?Non lo so, non ho il polso della situazio-ne, mi auguro di sì, ma consideri che al-meno 3500 preferenze le prenderà, essendo il Sindaco e non avendo concorrenti, visto che il campo della sinistra, diversamente da quello della destra, è decisamente sguarni-to di candidati. Quindi un terzo dei 9000 voti complessivi li prenderà.E nel resto dell’isola non arriverà a rac-cogliere i restanti 4000?Non so dirlo. A Casamicciola farà la sua campagna elettorale personale, altrove si affiderà ai grandi elettori. Comunque al limite sarà un consigliere provinciale di opposizione.Ma tutti dicono che queste Provinciali sono un banco di prova per la sua mag-gioranza a Ischia, quindi sostenerlo o meno ha un suo peso localmente.E’ vero e perdendo Giuseppe Di Meglio, Ferrandino ha perso un pezzo del PD, non un singolo consigliere, perché Di Meglio ha costruito per le elezioni di due anni fa una vera lista, togliendo anche voti a se stesso, pur di farla credibile. E lo ha perso per non aver voluto risolvere la questione con Ber-nardo che non lo voterà e anzi voterà l’altro schieramento, quello del centrodestra, po-sto che alla provincia di Napoli l’UDC dà il sostegno a Cesaro già al primo turno.

La vignetta di

Bond

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Cominciamo questa conver-sazione con uno dei temi di maggiore attualità, la crisi nel-la partecipata Ischia Risorsa Mare. Entro un paio di giorni faranno il CdA: sarà tecnico? Sembra che il sindaco Ferrandi-no sia orientato in tal senso, sullo stile di quello che fece a Ischia Ambiente. Lo detta l’esigenza di valutare senza condizionamenti politici la presa d’atto da parte del CdA della volontà dell’Am-ministrazione di gestire per un breve tempo Ischia Termal Center e di far assumere i dipendenti da I.R.M.Non si tratta di un’azienda or-mai priva di un reale futuro?Sicuramente va rifondata, tanto che si è previsto che dopo questa gestione dettata dall’emergenza di salvare i posti di lavoro, si farà un bando europeo per la gestione.Non è irrealistico questo pro-getto?Il problema principale è l’obbli-go di riassumere i 38 dipendenti, ed è per salvare i posti di lavoro che stiamo facendo tutto questo. Durante le fasi finali di questo percorso che deve portarci a par-torire atti blindati, nel senso che non espongano il Comune a gros-se perdite e gli amministratori a ritrovarsi davanti alla Corte dei Conti, non si può escludere che si debba rivedere qualche cosa. Dico sempre che ad un pubblico amministratore si può chiedere tutto ma non di passare un guaio. Se i pareri di autorevoli professio-nisti di fama nazionale che abbia-mo richiesto e che attendiamo per i prossimi giorni ci consentiranno di superare una serie di perplessità che ancora ci sono e ci metteran-no nella condizione di poter assu-mere gli atti finali con la serenità e la diligenza che devono sempre ispirare la condotta e le scelte di un pubblico amministratore, fare-

mo fino in fondo la nostra parte. Viceversa, saremo costretti a ri-vedere certe posizioni.Ci illustra la sua posizione sulla questione Ischia Termal Cen-ter?Se fino ad oggi la delibera non è stata partorita con le aspettative di tempestività di qualcuno è perché io ho frenato, mettendo quattro condizioni a difesa del pubblico interesse e delle casse del Comu-ne. Questo è ciò che ho chiesto: 1) parere legale netto, che ci dica che con questa procedura che in-tendiamo seguire non si configu-ri il trasferimento di azienda. 2) conciliazione preventiva con i di-pendenti. Ci stanno provando ma le difficoltà esistono, perché fra loro non c’è unanimità di visione. Ma in mancanza di questo punto io non approverò l’operazione. 3) Voltura definita delle concessioni a favore del Comune da parte del-la Regione: questa terza condizione adesso esiste. 4) Contestuale inca-rico ad un legale per valutare se ci sono le condizioni per un’azione di responsabilità nei confronti dei soci privati che partecipavano con il Comune alla società mista che gestiva Ischia Termal Center. E io non indietreggio di un centime-tro, perché ottemperando a queste quattro condizioni penso che un domani ci si possa difendere di fronte ad un’eventuale iniziativa della Corte dei Conti. Anche per-ché dobbiamo considerare che un domani al posto nostro potrebbe amministrare qualcuno che abbia interesse a soffiare sul fuoco e mandarci lui stesso dinnanzi alla Corte dei Conti. Quindi, io proce-derò solo quando sarò convinto di aver blindato l’operazione: di-versamente, corriamo il rischio di

fare un disastro, anche perché non conosciamo neppure l’ammontare certo dei debiti della vecchia so-cietà.Che posizione hanno gli altri assessori?Questa delibera non è mai stata di-scussa in Giunta, ma le posso dire che tutti gli assessori vengono in mia quota, perché hanno apprez-zato la diligenza che ho posto nel seguire la vicenda e quindi loro firmeranno nella misura in cui ve-dranno anche me tranquillo e - vi-ceversa - ritengo che scapperanno se avrò una posizione contraria. Altro problema sono i tempi, in-fatti non abbiamo ancora ricevuto i pareri legali e se gli atti saran-no pronti a fine giugno, che senso avrà aprire la struttura termale a stagione turistica già avanzata?! Per tutte queste ragioni, oggi non sono in grado di dire che l’opera-zione andrà sicuramente in porto.

Ma il Sindaco non ha interesse a che la cosa si concluda prima delle elezioni del 6 giugno, perché si tratta di un ba-cino elettorale?

Certo, è un bacino elettorale que-sto, come il Premio Ischia e il parcheggio a S. Alessandro ma la valutazione politica è una compo-nente, non ci sto a che sia l’unico criterio per prendere una deci-sione così seria su una questione complessa che può avere riflessi economico-finanziari sull’Ente tali che non si può pensare di af-frontarla solo tenendo conto di un criterio elettoralistico o di chi se ne avvantaggerebbe fra i conten-denti alle Provinciali. Se faces-simo così saremmo peggiori di quelli che abbiamo sostituito. Veniamo alla crisi di Ischia Ri-sorsa Mare, che poi è collegata alla questione Ischia Termal

Center. Ci dia la sua lettura sul perché il consigliere Cannovo ha mosso eccezioni sul bilan-cio, il presidente Mazzella ed il consigliere Basentini si sono dimessi e Giuseppe Di Meglio ha lasciato il gruppo consiliare del PD.Cannovo ha votato contro il bi-lancio perché aveva chiesto chia-rimenti rispetto a poste che dove-vano necessariamente collimare con quelle del Comune, visto che si tratta di una società partecipata, i chiarimenti non sono arrivati e questo lo avrebbe indotto a votare contro. La reazione degli altri due componenti il CdA sono state le dimissioni perché hanno visto la scelta di Cannovo strumentale e di pressione, affinché contestual-mente o di lì a poco, si adottasse la delibera di assunzione dei di-pendenti dell’Ischia Termal Cen-ter; facendo cadere il CdA hanno anche implicitamente manifestato le loro perplessità sulla questione. Quindi la lettura di questa storia è per metà tecnica e per metà po-litica.Qual è la lettura politica?Lo scontro fra l’UDC ed il grup-po di Raffaele Mazzella. Raffaele o piuttosto il fratello Salvatore Mazzella?Ufficialmente Raffaele.Questa crisi è anche un modo per chiedere la testa di Carmine Bernardo?A me risulta che dopo questi eventi l’hanno chiesta, mi pare che non l’abbiano ottenuta, ed anche per questo Giuseppe Di Meglio ha deciso di uscire dal PD. Ma attenzione, sono cose che sento dire nel mio ambiente ma non ho cognizione diretta, perché in questo periodo mi occupo solo della mia lista civica Fratellanza e Lavoro e soprattutto di fare bene il sindaco in questo mese di cam-pagna elettorale, e quindi ho mol-te responsabilità aggiuntive, per es. sto seguendo in prima persona del problema di non facile solu-zione della villa in costruzione a S. Alessandro, rispetto al quale spero che a breve potremo dare delle buone notizie ai cittadini della zona.Vicesindaco, la vedo particolar-mente preoccupato…Sono effettivamente deluso da al-cune cose che accadono in seno al gruppo consiliare. Per esempio questo virus che ha colpito quasi tutti i consiglieri - ormai sono 5 o 6 - di dichiararsi indipendenti. E’ un fatto negativo perché ognu-no di loro pensa di poter essere determinante, di rappresentare un partito mentre rappresentano solo se stessi. Finché il fenomeno era fisiologico era comprensibi-le, adesso sta assumendo aspetti patologici e costituisce un pro-

blema, perché pretendono di sug-gerire nomi nel sottogoverno o addirittura nel governo, mettendo il Sindaco e tutti quelli che sen-tono la responsabilità di essere classe dirigente in grave diffi-coltà. L’unica considerazione di rassegnazione è il fatto che non c’è un’alternativa e probabilmen-te quello che si realizza oggi è il male minore, nel senso che se al posto nostro ci fossero altri sa-rebbe anche peggio. Con questo spirito di rassegnazione ma anche di consapevolezza che nonostante tutti i limiti adesso al governo c’è il meglio del momento, dobbiamo andare avanti ad amministrare questo paese. Anche altri colleghi sono altrettanto rigorosi e mi fa piacere lavorare con loro.Mi dica i primi due che le ven-gono in mente.Faccio un nome per tutti perché è antipatico stilare la lista dei buoni e cattivi: Piero D’Ambra è un con-sigliere comunale serio e pulito.Come sono i suoi rapporti di amicizia verso Luigi Telese?I miei sono quelli di sempre, cioè ottimi, non so se da parte sua c’è lo stesso sentimento. Io ho fatto una valutazione politica diversa, del resto, gli avevo sempre ma-nifestato la mia volontà di andare avanti con questa Amministrazio-ne, perché il sindaco Ferrandino siamo stati noi a portarlo a Ischia e più degli altri lo abbiamo proposto ai cittadini, che non ci avrebbero capito se lo avessimo sfiduciato. Ne sono tuttora convinto e quin-di non vedo perché l’esperienza si dovesse interrompere pochi mesi dopo il suo inizio. Tutti noi della mia Lista Civica siamo impegnati nella risoluzione dei problemi del paese e penso che la frattura fra Telese e Ferrandino abbia una na-tura politica più che amministra-tiva, e che sia scaturita dal fatto che erano alla testa di due partiti, rispettivamente DS e Margheri-ta, che a livello nazionale si sono fusi e quindi localmente entram-bi scalpitavano per la leadership. Telese in nome di una militanza più antica e quindi di titoli politici maggiori, Ferrandino, in quanto Sindaco in carica vuole sempre la prelazione rispetto alle carriere politiche ed i rapporti con i refe-renti in continente. Ciò ha creato lacerazioni che sono degenerate fino agli esiti noti. Ma da qui a buttare a mare un progetto poli-tico cui ho contribuito e che non consideravo esaurito, ce ne pas-sa e ho ritenuto di dover andare avanti. Ma ho massimo rispetto per le sue valutazioni, compresa l’ultima di appoggiare Domenico De Siano alle Provinciali.Perché pensa che abbia fatto questa scelta?Non conosco direttamente le ra-gioni, posso ipotizzare che di-cendo di portare voti a quello che adesso è il primo partito in Italia e che, a prescindere dai candidati, rastrella automaticamente con-sensi, può aver considerato che sostenendo il partito più forte di-venta difficile farsi contare, men-tre appoggiando un candidato che non gode di questo vantaggio che deriva dal nome di Berlusconi, si rischia di fare un flop e di essere considerato come quello che non è riuscito a contare sul territorio.

In questo mese sono io che faccio il sindaco“Alcuni consiglieri credono di rappresentare un partito, ma rappresentano solo se stessi”

LUIGI BOCCANFUSO PARLA DI: ISCHIA TERMAL CENTER, AMMINISTRAZIONE E DELL’EX AMICO LUIGI TELESE

di RSV

Nonostante tutti i limiti al governo del comune di Ischia c’è il meglio del momento politico

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politica al periodico Ischiacity

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Progetto grafico e impaginazione : Umberto Arcamone

EDITORE Anno 1 - N° 1maggio 4ª settimana• registrazione tribunale di Napoli, n°5 del 5 febbraio 2005• tipografia prontostampa srl, via Galileo Ferraris 113Napoli

In cinque anni di direzione di Ischiacity ho, per precisa scelta di indirizzo editoriale, mantenuto il più stretto riser-bo sul mio orientamento politico. Ora che intraprendo una nuova iniziativa giornalistica credo sia giusto chiarire “le mie fedi” ai lettori che, fin dalla prima edizione de I Bravi Maestri, mi leggeranno. Eccole: - ho una visione laica della vita essendo cresciuto, per mia scelta, in totale assenza di dei ed idoli (fatti salvi quelli degli studi mitologici);- se votassi – e non lo farò poiché ho deciso, finché resto direttore di un foglio politico, di astenermi dal voto – sce-glierei un partito di centro-sinistra;- penso che il concetto di “ordine” debba essere il corolla-rio naturale di quello di “civiltà”, e non viceversa;- penso che il “liberismo” debba essere il prodotto di una visione politica egalitaria e non selettiva;- credo nello Stato Sociale, nella Tolleranza, nella Solida-

rietà, nella Integrazione;- credo nel valore della Cultura come strumento di dialogo e di libertà;- sono felice di essere nato nel meridione d’Italia e di vivere ad Ischia (almeno fino ad oggi);- amo il mestiere che faccio;- credo che l’Indipendenza non significhi neutralità, e quin-di I Bravi Maestri sarà indipendente ma non neutrale;L’informazione e la riflessione giornalistiche devono essere ben distinte dalla propaganda. Ho scelto in questa mia ve-ste di fare il direttore responsabile, non l’addetto stampa.Naturalmente sono sempre pronto a correggere i miei giu-dizi ogni volta che qualcuno mi dimostrerà, con ragiona-menti fondati o prove concrete, che sono in errore. Ho orro-re di coloro che hanno solo certezze e nessun dubbio.La redazione de I Bravi Maestri accoglierà sempre, quando fondato, il diritto di replica. Polemiche ed idiozie non ci

Non ci priveremo mai della nostra inguaribile ironia, testardaggine, curiosità, coraggio e... del profondissimo desiderio di indipendenza

di Riccardo Sepe Visconti

In cosa credo e cosa voglioIL DIRETTORE SI PRESENTA AI SUOI LETTORI

Una volta impaginato e rileggendolo, ho visto con chiarezza che una notevole quota del giornale contiene attacchi diretti o indiretti alla figu-ra di Giosi Ferrandino, uomo politico che per carica, passato e capacità d’azione è sempre più spesso al centro di molti degli scenari che con-traddistinguono i più diversi aspetti delle attività politiche di quest’Iso-la. Il giudizio critico, quando non addirittura negativo, è dato, per la maggior parte dei casi, non da avversari ma da suoi stessi “compagni di coalizione” (vedi Boccanfuso, Bernardo, Pinto, Mazzella, Basentini, Di Meglio, etc. Perfino il suo ex vicesindaco ai tempi di Casamicciola, che oggi è il primo cittadino di quel Comune è assai critico, e credo a ragione, nei confronti di Ferrandino). A ben riflettere questa sfilza di di-chiarazioni era inevitabile e mi dispiacerebbe se qualcuno volesse leg-gervi un teorema espresso contro il sindaco ischitano da questa testata. Sarebbe un errore. I Bravi Maestri è un foglio indipendente, nient’af-fatto contrario pregiudizialmente verso il sindaco Ferrandino. Semmai critico, ma, speriamo, in senso costruttivo. Personalmente, alla luce di ciò che vedo, penso che questi primi due anni di sindacatura, tra luci ed ombre, costituiscono pur sempre una fase di rinascita del Comune di Ischia e sicuramente una delle migliori fasi amministrative della storia degli ultimi venti anni di questo comune. Guardo con favore e molto interesse alle tante opere urbanistiche intraprese nel paese (non tutte mi piacciono, ma l’utilità di tutte mi convince) e sono certo che Ferrandino cercherà di dare impulso all’economia attraverso una serie di interven-ti strutturali ed infrastrutturali nel territorio. Non mi disturba il suo cinismo politico, che anzi trovo essere una componente essenziale al profilo del bravo amministratore ma talvolta mi infastidiscono i modi di agire del Sindaco, che come hanno detto parecchi suoi collaboratori, sul piano umano, sono assai deludenti. Ma il fatto che Giosi Ferrandino non sappia rendersi simpatico non implica affatto che non possa essere un buon sindaco. In conclusione vorrei che i lettori non pensino che I Bravi Maestri sia schierato contro per il solo fatto che in questa prima edizione abbiamo raccolto una gran quantità di opinioni divergenti da quelle del sindaco di Ischia: capiterà, certamente, che prima o poi la situazione si ribalti, ed in quel caso non vorremmo che si pensasse poi che siamo dalla sua parte! Noi, semplicemente, siamo dalla parte di Ischia e così facendo saremo sempre favorevoli a tutti coloro che l’aiu-teranno a crescere.

Ultima prima di chiudere

di RSV

Poiché crediamo nella libertà di stampa, nella libera circolazione delle idee e, ogni volta che sia possibile, nell’importanza di es-sere indipendenti e poiché appar-teniamo a quel gruppo di giorna-listi che ravvisa nello strapotere di Silvio Berlusconi un’abnorme concentrazione di dominio sui mezzi di informazione (che non aiuta certo il confronto tra opinio-ni diverse), pensiamo che la batta-glia che conducono oggi, in solita-ria, alcune testate giornalistiche quali La Repubblica, Il Corriere della Sera, La 7 e L’Espresso vada incoraggiata. E’ iportante impedire un allineamento (verso qualsiasi direzione) delle noti-zie. E se una testata decide, con onestà intellettuale, di non essere dalla stessa parte di tutte le altre, in un paese civile e democratico, devono essergli garantite libertà e pari dignità rispetto alle altre voci. Nell’incalzare il Capo del Governo, con le oramai famose 10 domande alle quali Berlusconi si rifiuta di rispondere, siamo cer-ti che La Repubblica stia facendo solo il proprio mestiere. Ci piace-rebbe che il presidente, piuttosto che minacciare, risponda. Perciò ci uniamo a questo quotidiano nel riproporre a Berlusconi le “10 domande presentate al primo mi-nistro da La Repubblica”.

Ecco le dieci domande che “Repubblica” ha rivolto a Silvio Ber-lusconi a conclusione dell’articolo di Giuseppe D’Avanzo pub-blicato giovedì 14 maggio

1) Signor presidente, come e quando ha conosciuto il padre di Noemi Letizia?

2) Nel corso di questa amicizia, quante volte vi siete incon-trati e dove?

3) Come descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Be-nedetto Letizia?

4) Perché ha discusso delle candidature con Letizia che non è neanche iscritto al PDL?

5) Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?

6) Quante volte ha avuto modo di incontrare Noemi Letizia e dove?

7) Lei si occupa di Noemi e del suo futuro e sostiene econo-micamente la sua famiglia?

8) E’ vero che lei ha promesso a Noemi di favorire la sua car-riera nello spettacolo ed in politica?

9) Veronica Lario ha detto che lei “frequenta minorenni”. Ce ne sono altre che incontra o “alleva”?

10) Sua moglie dice che lei “non sta bene” e che andrebbe aiutato. Quali sono le sue condizioni di salute?

Presidente, per favore,ci risponda

interessano, ma dibattiti e confronti sì (purtroppo saremo noi a stabilire il confine tra questi e quelle!).Mi piace credere che ogni volta che mi troverò ad espri-mere idee diverse dai miei lettori non mi creerò nemici ma avversari: il confronto costruttivo tra opinioni differenti, se condotto con onestà intellettuale, rappresenta sempre un’occasione di crescita. E questo è esattamente ciò che desidero realizzare attraverso questo foglio.Mai, però, privandoci della nostra inguaribile ironia, te-stardaggine, coraggio, curiosità e… del profondissimo de-siderio di indipendenza.