i Balzi Nell'Allenamento Dei Velocisti (1)
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I BALZI NELL’ALLENAMENTO DEI VELOCISTI
Di J. Verchoshanskij e G. Tschornossow (URSS)
(Leicht Athletik, n 47-48; tradotto da P. Tschiene da Ljogkaya Atletika n. 9, 1974)
Traduzione in italiano di Maria Grazia Chiesa, a cura di Luciano Bagoli.
PREMESSA del curatore
L’allenamento con balzi è entrato da molto nella comune metodologia di allenamento dei
velocisti. Sull’uso di questo mezzo abbiamo consultato molti allenatori e ci è parso che la
maggior parte di loro non fosse a conoscenza della metodologia proposta dagli autori e che la
elaborarono. Per questa ragione riteniamo che possa essere utile riproporre “I balzi
nell’allenamento del velocista” nella su versione originale.
Gli esercizi di salti svolgono un’importante funzione per lo sviluppo della forza veloce del
velocista, ma i consigli per il loro impiego sono di carattere molto generale, perché il concreto
contributo di queste forme di allenamento allo sviluppo della velocità di corsa non è ancora
pienamente chiarito.
Per colmare questa lacuna abbiamo condotto per due anni un esperimento pedagogico per
velocisti principianti.
Prendendo spunto dalle caratteristiche degli esercizi di balzi, è utile e opportuno dividerli in due
gruppi:
1 – Balzi brevi; ovvero le diverse varianti dei balzi singoli su una o due gambe e le varianti del
salto triplo e quintuplo da fermo.
2 – Balzi lunghi; ovvero i salti plurimi con una gamba - consecutivi - e da una gamba all’altra –
alternati e corsa balzata - per 30, 60, 100 m. e più.
La differenza tra i due gruppi sta nel fatto che i primi vengono svolti col massimo impegno
intensivo (massima lunghezza del balzo, n.d.c.), mentre i balzi del secondo gruppo si eseguono con
l’impiego della massima velocità di movimento oppure col raggiungimento di un’ottima esecuzione
del balzo attraverso la ripetizione.
Per chiarire se ci fosse una differenza qualitativa nell’effetto allenante di questi esercizi,
conducemmo un esame preliminare. Nel corso di nove mesi un gruppo di velocisti principianti
eseguì principalmente balzi brevi; un altro gruppo invece prevalentemente balzi lunghi. I valori di
partenza dello stato di preparazione fisica e il volume del lavoro di corse erano identici in entrambi i
gruppi (ciascun gruppo era composta da 20 persone).
Come prove di controllo per la valutazione della velocità di corsa e del livello di forza veloce
degli atleti sotto test, abbiamo usato i tempi di percorrenza di diverse distanze in pista (30, 60, 100
m.), con partenza lanciata e dai blocchi, la lunghezza dei salti in lungo, del salto triplo e decuplo
consecutivi da fermi, il tempo di percorrenza dei 50 m. di corsa balzata e il numero di passi di corsa
sul posto in 10 sec.
L’esperienza dimostrò una differente azione allenante degli esercizi di balzi.
Il gruppo con i balzi brevi migliorò notevolmente la velocità nello sprint fino ai 30 m. con
partenza dai blocchi. I balzi lunghi portarono a notevoli cambiamenti nella velocità, sia nelle
distanze lunghe che in quelle più corte con partenza lanciata.
Noi pensiamo che i balzi brevi contribuiscano notevolmente allo sviluppo dell’accelerazione in
partenza, mentre quelli lunghi aiutano a sviluppare la resistenza alla velocità (e in generale tutte la
resistenza dinamica anaerobica) e la massima velocità nella corsa.
Per controllare in maniera decisiva questa ipotesi e per avere uno studio dettagliato degli influssi
che hanno i diversi esercizi di balzi sul rendimento nella velocità, fu condotto un secondo
esperimento. A questa prova presero parte tre gruppi, ciascuno dei quali composto da 20 persone di
eguale valore atletico.
Nel corso di nove settimane il primo gruppo - “A” – eseguì solo balzi brevi; il gruppo “B”
eseguì invece solo esercizi di balzi lunghi; il gruppo “C”, infine, usò entrambi i tipi di balzi
contemporaneamente.
Per controllare i cambiamenti della velocità di corsa e della specifica forza veloce degli atleti, ci
siamo serviti di ben 18 test pedagogici e medici.
La figura mostra gli istogrammi dei cambiamenti nelle prestazioni veloci su diverse distanze
ottenuti dai tre diversi gruppi: questi risultati ribadiscono quelli delle prove precedenti.
Fig. 1 – Miglioramenti ottenuti dai diversi gruppi nelle diverse distanze e diverse tecniche di
partenza: “T” partenza bassa, “fl” partenza lanciata.
Gli esercizi di balzi brevi - gruppo “A”- garantiscono un notevole miglioramento della velocità
di corsa, della rapidità, all’uscita dai blocchi.
MIGLIORAMENTI
A
B
C
A
B
C
A
B
C
A
B
C
0
0,05
0,1
0,15
0,2
0,25
0,3
0,35
0,4
0,45
30m 30m 60m 60m
T fl fl T
MIGLIORAMENTI
100 m0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2[S
ec]
I balzi lunghi contribuiscono in maniera minore allo sviluppo della capacità di accelerazione in
partenza, ma aumentano notevolmente la massima velocità di corsa e la resistenza alla velocità.
Infine, l’uso contemporaneo dei balzi brevi e lunghi aumenta quasi nella stessa misura la capacità di
accelerazione in partenza, la massima velocità di corsa e la resistenza alla velocità.
Bisogna tenere presente la differenza dei miglioramenti dei tempi di percorrenza dei 100 m.
ottenuti dai tre gruppi. Si può facilmente notare che il grande miglioramento del gruppo “A” nelle
corse brevissime con partenza dai blocchi scompare nei 100 m. Il miglioramento nella massima
velocità di corsa e della resistenza alla velocità del gruppo “B” con l’uso dei balzi lunghi è
decisamente visibile nel risultato dei 100 m. ottenuto da questo gruppo. Infine il gruppo “C”, con
l’uso contemporaneo dei balzi brevi e lunghi aveva sviluppato sia la capacità di accelerazione in
partenza sia la resistenza alla velocità, ottenendo il miglioramento più considerevole nei 100 m.
Meritano attenzione anche i cambiamenti che si sono verificati in un’altra serie di dati
egualmente importanti per stabilire lo stato di preparazione atletica del velocista e riguardanti la
tecnica della corsa e il livello di forza veloce.
La lunghezza della falcata aumentò in misura quasi eguale, 10 e 10,5 cm, per i gruppi “A” e
“C”, mentre aumentò solo di 7 cm. Per il gruppo “B”. La distanza percorsa con 10 passi di corsa
con partenza dai blocchi crebbe soprattutto nel gruppo “A” - circa 30 cm. - un poco meno nel
gruppo “C” - 15 cm. -, mentre aumentò solo 3 cm. nel gruppo “B”.
Cambiamenti corrispondenti si ebbero anche nella frequenza del passo, che abbiamo misurato
usando il test della corsa sul posto per 10 sec. Nel gruppo “A” la frequenza salì di 4 movimenti, nel
gruppo “C” di 5 movimenti e nel gruppo “B” di due movimenti.
I risultati ottenuti sugli esercizi di balzi migliorarono come segue: nel salto triplo e lungo da
fermo i gruppi “A” e “C” ebbero il maggior miglioramento, mentre i gruppo “B” ebbe un piccolo
miglioramento. Nei 10 balzi da fermo (decuplo con balzi alternati da fermo - n.d.c.) il gruppo “C”
ebbe il maggior incremento con 1,9 metri, mentre il minor incremento si ebbe col gruppo “A” con
0,95 m. Nei 10 balzi consecutivi, sia con la gamba sinistra, sia con la destra, il gruppo “C” ebbe un
incremento di 2 metri, mentre “A” e “B” solo di 1 metro. Il gruppo “B” migliorò notevolmente il
tempo sui 50 m. di corsa balzata (0.75 sec.), mentre il gruppo “A” migliorò solo di 0.12 sec.
Con l’aiuto dell’analisi correlativa venne stabilito che la lunghezza del passo di corsa era legata
ai risultati ottenuti nel salto triplo e nei 10 balzi da fermo. Il totale della lunghezza dei 10 passi di
corsa con partenza è strettamente collegato ai risultati ottenuti nel salto triplo da fermo e in minore
misura a quello del dieci balzi. La frequenza del passo è legata alla prestazione sui 60 e sui 100 m.,
sia con partenza sia lanciati.
Dalla nostra ricerca si possono trarre le seguenti conclusioni:
1 – Gli esercizi di balzi singole e brevi sviluppano soprattutto la capacità di accelerazione in
partenza, migliorano la lunghezza del passo di corsa, la lunghezza dei 10 passi di corsa con partenza
e portano a un incremento della frequenza del passo.
2 – Gli esercizi di balzi lunghi contribuiscono al raggiungimento della massima velocità di corsa e
aumentano la resistenza alla velocità. In questa prospettiva è molto efficace la corsa balzata sui 50
m. con partenza in piedi con l’inserimento di una veloce progressione.
3 – L’esecuzione sia di balzi lunghi che di balzi brevi nell’allenamento riunisce l’effetto allenante
dei due esercizi e porta a uno sviluppo contemporaneo delle capacità di velocità e di forza veloce
tipiche dello sprint.
In base alla lunga esperienza di allenamento degli autori si può sicuramente affermare che le
regole sopra indicate possono essere applicate anche per atleti di gran valore.
Nella pianificazione dell’allenamento con lavoro di balzi bisogna tenere presente le seguenti
raccomandazioni:
a – il lavoro principale di balzi deve essere eseguito nella prima metà del periodo di preparazione
del ciclo di allenamento annuo. Alla fine del periodo di preparazione e nel periodo agonistico si
possono inserire come forma di allenamento soprattutto balzi brevi e corsa balzata cronometrata sui
50 m.
b – Il lavoro di balzi deve cominciare con esercizi di balzi lunghi per poi pian piano arrivare a una
mole di balzi brevi e a un lavoro intensivo di salti di tutti i generi.
c – Nell’applicazione contemporanea del balzi lunghi e brevi è utile rispettare le seguenti regole:
1 – In conformità all’omogeneità di allenamento e soprattutto secondo l’obiettivo che si pone il
lavoro di corsa, possono essere concentrati balzi brevi e lunghi in diverse sedute di allenamento
oppure possono essere eseguiti insieme. In questo caso vengono eseguiti prima i balzi brevi e poi
quelli lunghi.
2 – I balzi brevi possono essere eseguiti utilmente prima del lavoro di velocità, quelli lunghi sempre
dopo.
3 – Se i balzi lunghi devono essere eseguiti per incrementare la resistenza alla velocità, vanno svolti
prima del lavoro di corsa.
4 – sedute di allenamento avviate da un voluminoso lavoro di balzi possono essere dedicate allo
sviluppo della resistenza alla velocità percorrendo più volte distanze in pista piuttosto lunghe.
5 – Bisogna tener presente che gli esercizi di balzi, soprattutto quelli singoli e brevi, dosati in
maniera ottimale, portano a un miglioramento della funzionalità dell’organismo, il che favorisce il
miglioramento della velocità e della frequenza dei movimenti. Perciò e molto utile, specialmente
nell’allenamento di atleti di buon livello, alternare una serie di balzi singoli e brevi con una serie di
sprint su brevi distanze, sia con partenze lanciate, sia con i blocchi. Per questo motivo è bene
inserire, uno o due giorni prima di un allenamento di velocità, un breve ma intenso allenamento di
balzi dosato in modo ottimale.
Per concludere ribadiamo che gli esercizi di balzi alternati (corsa balzata) si avvicinano molto
alla tecnica della corsa veloce, soprattutto quelli che vengono eseguiti con l’inserimento di una
veloce progressione (per esempio la corsa balzata cronometrata sui 50 m.). In questo esercizio è
estremamente importante l’appoggio del piede al terreno. Alla fine della fase di spinta, durante
l’azione di richiamo in avanti, non può essere in nessun modo piegata la gamba sotto la coscia
(questo è un errore molto grave ed evidente). Bisogna portare avanti la gamba in maniera fluita, ma
non appoggiarla rilassata, cioè senza tensione, dopo di che la gamba appoggia a terra con il
polpaccio allunato ed attivo. In ogni caso non si deve effettuare un appoggio fulmineo, di colpo: la
gamba deve essere appoggiata elasticamente con un’azione attiva che “afferri” il terreno. Questo
movimento viene accentuato nella prima fase del periodo di appoggio e non nella seconda.
I balzi devono essere eseguiti in posizione bassa, con la coordinazione delle braccia incrociata
con quella delle gambe, come nella corsa. Tutti i movimenti devono avere carattere ciclico e fluido,
senza eccessive pause nella fase di volo.