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Oltre i confini del pianeta Fiat Alfredo Altavilla (a destra) e Natale Rigano, rispettivamente ammi- nistratore delegato e vicepresidente di Fiat Powertrain Technolo- gies hanno buone ragioni per essere sorridenti. L’azienda del Gruppo Fiat ha infatti firmato un importante accordo con il Grup- po DaimlerChrysler per una grossa fornitura di motori destinati al Mitsubishi Canter. Massimiliano Campanella a pag. 11 I L M ONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI 4,00 Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano PIRELLI BUSINESS UNIT TRUCK Forner: “Strategica l’attività con i giganti anche nel mondo dei bus” Se ne parla e se ne scrive poco, ma Pirelli dedica importanti ri- sorse al settore dei pneumatici giganti per tutte le missioni. Il punto nell’intervista al diretto- re generale Ugo Forner. a pag. 34 PEUGEOT I leoncini da lavoro molto più aggressivi I veicoli commerciali rappre- sentano anche per Peugeot un’attività strategica. Nel- l’intervista a Gianmarco Ot- tolini le novità del settore per il mercato italiano. a pag. 30 RENAULT TRUCKS / OFFENSIVA DI PRODOTTO ANCHE NEL MERCATO DEI VEICOLI OPERATIVI NELL’EDILIZIA Kerax e Premium Lander binomio perfetto e unico MERCEDES-BENZ / DEBUTTO SULLE STRADE DELLA TURCHIA Vincente sull’Actros il cambio PowerShift ora anche sull’Axor LIONE - In Europa il mercato dei veicoli industriali che ven- gono utilizzati nel mondo delle costruzioni si aggira intorno alle 60mila unità l’anno. Erano meno di 35mila nel 1998, sfiorarono le 50mila unità nel 2000, una piccola discesa delle immatricolazioni nei tre anni successivi, quindi una ri- salita per superare le 50mila unità nel 2005 e oltre le 60mila nel 2006. Le previsioni dicono che da qui al 2010 tale mer- cato dovrebbe mantenersi stabile sulle 60mila immatricola- zioni. Sono i numeri che vengono illustrati da Jean-Pascal Viel- faure, vice presidente del brand “costruzione” nell’ambito di Renault Trucks, in occasione della presentazione a Lione della nuova gamma con la losanga espressamente dedicata a quanti operano nel mondo delle costruzioni, più spesso defi- nito con l’immagine più diretta “cava-cantiere”. Sono due i campioni Renault Trucks che assolvono a questa missione: il Kerax e il Premium Lander, che in una specie di mutuo soc- corso per rispondere al meglio alle esigenze degli operatori attivi in questo particolare settore, si dividono letteralmente i compiti: dove non arriva l’uno, il Premium Lander, arriva l’altro, il Kerax. Lavoratore pronto ad affrontare con sicurez- za tutti i rischi che spesso si nascondono quando ci si deve muovere in un cantiere, il Kerax, assolutamente affidabile nel farsi carico dell’approvvigionamento del cantiere stesso, il Premium Lander. Paolo Altieri da pag. 7 Motori FPT per Mitsubishi Fuso Sacar punta avanzata di Scania a Roma Due famiglie di capitani coraggiosi Emilio Sardellitti e Giovan- ni Carloni agli inizi degli an ni ’70 danno il via a un’azienda che oggi è uno dei fiori all’occhiello della rete di vendita e assistenza Italscania. a pagina 14 La distribuzione dei prodotti Eismann Puntuale grazie anche a Mercedes-Benz Sprinter a pagina 32 Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XVII - N. 159 - LUGLIO/AGOSTO 2007 AKSARAY - Una mano. Un piede. Di più quasi non serve per guidare l’Axor Mer- cedes-Benz dotato del cambio PowerShift. Meglio non spargere la voce, in realtà, perché il codice della strada non prevede una simile eventualità. Eppure... Eppure grazie a questa trasmissione manuale automatizzata basta solo fare attenzione a quello che succede lungo la strada perché al resto ci pensano l’elettronica tedesca e l’assemblaggio turco. Axor, infatti, viene prodotto alle porte della Cappadocia. Lo stabilimento si trova ad Aksaray, città dalla quale il vettore prende (almeno in parte) il nome. Il cambio PowerShift non è una novità assoluta perché dallo scorso anno Daimler- Chrysler lo aveva già introdotto - e con successo - sulla gamma Actros: “È estre- mamente valido per il trasporto di linea di medio e lungo raggio” assicura il diret- tore dello stabilimento Hans Ulrich Maik. Mattia Eccheli da pag. 19

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Oltre i confinidel pianeta Fiat

Alfredo Altavilla (a destra) e Natale Rigano, rispettivamente am mi-nistratore delegato e vicepresidente di Fiat Powertrain Technolo-gies hanno buone ragioni per essere sorridenti. L’a zienda delGruppo Fiat ha infatti firmato un importante accordo con il Grup-po DaimlerChrysler per una grossa fornitura di motori destinati alMitsubishi Canter.

Massimiliano Campanella a pag. 11

IL MONDOD E I T R A S P O R T I

Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto

FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI

€ 4,00

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PIRELLI BUSINESS UNIT TRUCK

Forner: “Strategica l’attività con i giganti anche nel mondo dei bus”Se ne parla e se ne scrive poco,ma Pirelli dedica importanti ri-sorse al settore dei pneumaticigiganti per tutte le missioni. Ilpunto nell’intervista al diretto-re generale Ugo Forner.

a pag. 34

PEUGEOT

I leoncini da lavoro molto più aggressiviI veicoli commerciali rappre-sentano anche per Peugeotun’attività strategica. Nel-l’intervista a Gianmarco Ot-tolini le novità del settore peril mercato italiano.

a pag. 30

RENAULT TRUCKS / OFFENSIVA DI PRODOTTO ANCHE NEL MERCATO DEI VEICOLI OPERATIVI NELL’EDILIZIA

Kerax e Premium Landerbinomio perfetto e unico

MERCEDES-BENZ / DEBUTTO SULLE STRADE DELLA TURCHIA

Vincente sull’Actros il cambioPowerShift ora anche sull’Axor

LIONE - In Europa il mercato dei veicoli industriali che ven-gono utilizzati nel mondo delle costruzioni si aggira intornoalle 60mila unità l’anno. Erano meno di 35mila nel 1998,sfiorarono le 50mila unità nel 2000, una piccola discesadelle immatricolazioni nei tre an ni successivi, quindi una ri-salita per superare le 50mila unità nel 2005 e oltre le 60milanel 2006. Le previsioni dicono che da qui al 2010 tale mer-cato dovrebbe mantenersi stabile sulle 60mila immatricola-zioni.

Sono i numeri che vengono illustrati da Jean-Pascal Viel-faure, vice presidente del brand “costruzione” nell’ambito diRenault Trucks, in occasione della presentazione a Lionedella nuova gamma con la losanga espressamente dedicata a

quan ti operano nel mondo delle costruzioni, più spesso defi-nito con l’immagine più diretta “cava-cantiere”. Sono due icampioni Renault Trucks che assolvono a questa missione: ilKerax e il Premium Lander, che in una specie di mutuo soc-corso per rispondere al meglio alle esigenze degli operatoriattivi in questo particolare settore, si dividono letteralmente icompiti: dove non ar riva l’uno, il Premium Lander, arrival’altro, il Kerax. Lavoratore pronto ad affrontare con sicurez-za tutti i rischi che spesso si nascondono quando ci si de vemuovere in un cantiere, il Kerax, assolutamente affidabilenel farsi carico dell’approvvigionamento del cantiere stesso,il Premium Lander.

Paolo Altieri da pag. 7

Motori FPT per Mitsubishi FusoSacar punta avanzata di Scania a Roma

Due famiglie di capitani coraggiosiEmilio Sardellitti e Giovan-ni Carloni agli inizi deglian ni ’70 danno il via aun’a zienda che oggi è unodei fiori al l’occhiello dellarete di ven dita e assistenzaItalscania.

a pagina 14

La distribuzione dei prodotti Eismann

Puntuale grazie anchea Mercedes-Benz Sprinter

a pagina 32

Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XVII - N. 159 - LUGLIO/AGOSTO 2007

AKSARAY - Una mano. Un piede. Di più quasi non serve per guidare l’Axor Mer-cedes-Benz dotato del cambio PowerShift. Meglio non spargere la vo ce, in realtà,perché il codice della strada non prevede una simile eventualità. Eppure... Eppuregrazie a questa trasmissione manuale automatizzata basta solo fare attenzione aquello che succede lungo la strada perché al resto ci pen sano l’elettronica tedescae l’assemblaggio turco.

Axor, infatti, viene prodotto alle porte della Cappadocia. Lo stabilimento sitrova ad Aksaray, città dalla quale il vettore prende (almeno in parte) il nome. Ilcambio PowerShift non è una novità assoluta perché dallo scorso anno Daimler-Chrysler lo aveva già introdotto - e con successo - sulla gamma Actros: “È estre-mamente valido per il trasporto di linea di medio e lungo raggio” assicura il diret-tore dello stabilimento Hans Ulrich Maik.

Mattia Eccheli da pag. 19

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Esprime soddisfazione Vladimir Knezevic, 38 anni, serbo-montenegrino, da tre anni General Manager Iveco Balkan Area,per il successo che il Gruppo torinese sta registrando nel territorio di sua competenza. Il marchio italiano è leader in tuttii mercati, ma secondo Knezevic ci sono ampi margini di crescita. Intanto la rete Iveco si arricchisce di nuovi dealer

sulla strada giusta: i nuovi Stra lis hannodimostrato le caratteristiche peculiari diIveco, alcune delle qua li ben si sposanoalle esigenze specifiche del mercato bal-canico. Il mezzo viene consegnato te-nendo conto delle finalità e, quindi, deibisogni del cliente finale e dell’utilizzoche questi dovrà far ne. Ogni truck è do-tato di misure di sicurezza e resistenzache ben si addicono ai percorsi da af-frontare da parte dei trasportatori”.

“Il cliente - prosegue - viene aiutato ascegliere sulla base dell’utilizzo an chein funzione della massima attenzione aicosti di gestione. Infine lo spirito digruppo: Iveco offre al cliente una solidi-tà aziendale che lo convince ad acqui-stare un mezzo in tutta tranquillità e si-curezza, potendo contare su un teamsempre all’altezza e competente. In ag-

SOFIA (Bulgaria) - Iveco Trucks andCommercial Vehicles è una realtà con-solidata nei Paesi dell’est Europa e il fu-turo riserverà sorprese estremamentepositive. Ne è certo Vladimir Knezevic,38 anni, serbo-montenegrino, da tre anniGeneral Manager Iveco per la BalkanArea, ovvero il territorio che com prendei sei Paesi nel sud-est Europa: Bulgaria,Serbia, Bosnia Herzegovina, Macedo-nia, Albania e Montenegro. In un’inter-vista Knezevic mostra la sua volontà dicontinuare ad affermare l’immagineforte di Iveco nell’a rea dell’Europaorientale, un’immagine che passa innan-zitutto per lo Stralis, mez zo al quale sipunta in particolare an che nel mercatodei Paesi balcanici.

“A partire dalla metà di marzo unacarovana di Stralis sta viaggiando in tut -t’Europa per incontrare il suo pubblico,composto non solo da autisti, ma datutte quelle persone che, direttamente oindirettamente, hanno a che fare con larealtà Iveco. Quest’iniziativa ha senz’al-tro contribuito al rilancio dello Stralis,che è cresciuto in termini di personalitàe di autonomia. Si tratta di circa centoveicoli in totale, una piccola flotta diStralis, che stanno attraversando 26Paesi europei e 250 città, il tutto in due-cento giorni, coprendo una distanza to-tale di circa due milioni di chilometri.Un modo anche per provare la resisten-za dei mezzi, la durabilità e l’affidabilitàin percorsi a volte difficili”.

Una flotta oltretutto non grigia, maan zi resa graziosa da graffiti in stileMao ri e tutte col logo nero e su sfondoaltrettanto nero. Nero come il colore do-minante delle immagini degli All Blacks- squadra neozelandese di rugby - impe-gnati nell’haka, la loro danza propiziato-ria, che si alternano ai dettagli di un ag-gressivo veicolo in un’emozionante se-quenza di sguardi, gesti e movimenti.Iveco e All Blacks, infatti, hanno strettouna partnership sulla base di valori con-divisi - performance, commitment, re-liability, team spirit - e per en fatizzare ilconcetto di “Built the sa me way” (Co-struiti nello stesso modo), lo sloganscelto per celebrare la partnership.

“Le carovane che interessano i Paesidell’Europa centrale e orientale sonodue, una diretta al Nord e una al Sud.Quest’ultima ha fatto tappa qui da noi,in Bulgaria, una sosta prima di ripartireverso la Romania e poi proseguire in di -rezione di Serbia, Bosnia, Croazia, Slo-venia e Ungheria. I nuovi Stralis so norimasti a disposizione dei clienti nel me -se di aprile, per un giorno intero, e de vodire che hanno suscitato particolare cu-riosità e attenzione. Così come poi è ac-caduto anche a Belgrado e Sarajevo. Daicommenti ricevuti e dalla curiosità su-scitata possiamo affermare di essere

giunta, si offre un prodotto di valore, dial ta potenza ma senza eccedere nel con -sumo del carburante, e con un marchioche è leader nel mercato mondiale. Sonoquegli stessi valori che appartengonoalla squadra degli All Blacks e che ci as-sicurano un futuro fulgido. La so lidità èi valori sono gli stessi dei cam pioni dirugby: siamo fatti allo stes so modo”.

Fiducia quindi nella casa italiana, maanche certezza che al cliente finale so noquelli citati gli elementi che interessano.E sono tutti elementi che I ve co è ingrado di offrire. “A un mezzo di gammapesante sono richieste diverse prestazio-ni: trasporto in città, percorsi suburbani,distanze brevi, medie e lunghe. Maanche il trasporto di merci differenti:materiale edile, motocicli, carburante,container, prodotti alimentari ecc. Senzacontare le applicazioni speciali, adesempio il controllo della temperaturainterna. Sono tutti aspetti che al l’Ivecotengono in considerazione. Gli Stralische abbiamo visto nella carovana, infat-ti, appartenevano a una gam ma dalle 19alle 44 tonnellate, per accontentare lediverse esigenze della clientela. Unadelle innovazioni più significative deinuovi Stralis riguardano la cabina e ilsuo allestimento, studiati as sieme agliautisti, che solo loro possono comunica-re le istanze relative al com fort, alle ne-cessità durante la gui da, al carico e sca-rico ecc. Gli spazi so no nettamente au-mentati, grazie anche al la forma esternadella cabina e all’ampiezza dell’aperturaporte: siamo al 60 per cento in più ri-

spetto alla precedente versione. L’abita-bilità della cabina è migliorata, essendostati aumentati gli spazi fino ad 1,8metri cubi in più. All’interno troviamomolte dotazioni già di serie, come il si-stema di climatizzazione elettronico”.

IVECO LEADERSU TUTTI I MERCATI

Intanto Iveco è leader assoluto delmercato bulgaro, che nel 2002 ha vistoun volume di vendita di 350 veicoli nuo -vi e 100 usati, passati nel 2003 a 420 e120 e, nel 2004, a 480 e 300. Un’e scala-tion che per la Casa italiana vuol dire oc-cupare una quota di mercato pari al 21,2per cento, con il 15,4 per cento nel seg-mento dei veicoli industriali leggeri(3,51-6 tonnellate) e il pri mo posto inquello dei medi (6,5-18 tonnellate) con il53,8 e anche in quello dei pesanti (18-44tonnellate) con il 24,7 per cento. “Leprospettive sono molto interessanti. Oggisi superano di poco le duemila immatri-colazioni l’anno, ma a mio avviso stia-mo per assistere a una crescita molto si-gnificativa. In Bulgaria è previsto un au-mento dei consumi del 4 per cento edegli investimenti del 20 per cento. Lano stra strategia punta innanzitutto al seg-mento dei veicoli industriali leggeri, conofferta di veicoli specializzati completidi cabinato, autotelaio e allestimenti perle varie missioni, con un potenziamentodella rete di vendita e assistenza”.

La Balkan Area ha tredici dealer Ive -co, al fine di garantire un buon servizio

alla clientela. Sin dal 1994 è aperto unUfficio di Rappresentanza in Bulgaria, aSofia, e dal 2003 in Serbia, ma vi sonopoi una serie di distributori autorizzatiIveco, in linea con la politica a ziendaledella casa italiana: per la Bulgaria CefinBulgaria, Torino Motors, Puldin TransService e Bulauto, che ricevono il sup-porto dei servizi finanziari Iveco leasingcompany Afin Bulgaria; per la SerbiaGeneral Auto, Slodes, West Truck,Auto-Cacak, Auto MG Commerci; due idealer in Bosnia Herzegovina, LkwCity, a Sarajevo, e Euromodus, a BanjaLuka. Nel 2007 so no inoltre partite uffi-cialmente le attività di altri due distribu-tori autorizzati: Autovision a Tirana, inAlbania (un impianto di 3mila metriquadrati nella zona dell’aeroporto), nelmese di aprile, e Cargomax, a Skopje, inMacedonia, nel mese di giugno. “Si trat-ta di un mercato complessivo, quello dei6 Pae si balcanici - conclude VladimirKnezevic - che ormai si aggira intornoai 15mi la veicoli oltre le 2,8 tonnellatedi Ptt all’interno del quale Iveco detienela posizione di primato con una quotavicina al 25 per cento con 2.000 veicolivenduti nel 2006 e con i prevedibili3.500 nel 2007. Non solo, ma Iveco èleader assoluto in ciascuno dei 6 Paesibalcanici. E le potenzialità di crescitasono enormi. A noi il compito di seguirecon professionalità tutti i processi che siaccompagnano alla vendita, perché soloin questo modo possiamo a ve re la cer-tezza di rendere soddisfatti gli autotra-sportatori che scelgono Iveco”.

ATTUALITÀ2 IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

BULGARIA / SEMPRE PIÙ FORTE LA PRESENZA IVECO NEI PAESI BALCANICI

Una realtà consolidata e in forte sviluppo

SPAGNA / Anche per i trasportatori iberici l’orgoglio della scelta Iveco

Chiozzotto: “Sfida vincente con il nuovo Stralis”

di Paolo Altieri

MADRID - In terra spagnola il marchioIveco ha sempre goduto di grande con-siderazione se non altro perché sentitodai trasportatori iberici come un pro-dotto nazionale, essendo la modernatrasposizione di quello che un tempoera il frutto dell’azienda spagnola Pe-gaso. Ma i tempi di Pegaso risalgono apiù di 30 anni fa quando venne inglo-bata nella neonata Iveco e da alloral’of fensiva dei costruttori esteri, soprat-tutto tedeschi e svedesi, si è fatta sem-pre più prepotente in special modo nelsegmento principe del mercato, quellodei pesanti, dove marchi come Merce-des-Benz, Man, Scania, Volvo poteva-no vantare un’esperienza molto piùcol laudata. Con l’apparizione sul mer-

cato dello Stralis, oltretutto costruitopro prio in Spagna nel moderno stabili-mento di Madrid, le carte sul tavolo dei“pe santi” sono state completamentespa rigliate. E il principe della produ-zione Iveco gradualmente ha conqui-stato il mazzo, passando a condurre ilgio co. Oggi, con il nuovo Stralis anchei trasportatori spagnoli si sono resi con -to che l’Iveco è in grado di competeread armi pari con la migliore concorren-za e dunque al momento dell’acquistodi un nuovo veicolo appare indispensa-bile valutare le qualità dello Stralis, cheforse meritano di essere consideratevin centi almeno stando ai giudizi entu-siasti di chi la scelta Iveco l’ha già fat -ta. Di questo e di altro parliamo con

Ste fano Chiozzotto, direttore marke-ting di Iveco Spagna che abbiamo in-contrato il mese scorso a Madrid.

Nato a Milano il 17 agosto 1971,ma turità scientifica al “Gonzaga”, lau-rea in Economia aziendale all’Universi-tà Bocconi conseguita nel 1995 dopoaver discusso una tesi sull’impatto ma-cro economico delle Olimpiadi sulla cit -tà di Barcellona, sposato con la madri-lena Maria, un figlio di pochi mesiLuca, fede juventina, Stefano Chiozzot-to prima di arrivare in Iveco nel febbra-io 2005, ha maturato esperienze primapresso la Univelever a Rot terdam, poipresso la Hilti con incarichi a Manche-ster, Madrid e Milano, quindi alla BetaUtensili. Il suo primo incarico in Ivecolo ha visto come manager dei Paesi bal-canici nell’ambito del reparto Sales eMarketing dell’Eastern Europe, quindinel luglio del 2005 è andato a fare ulte-riore esperienza in Romania per arriva-re nel gennaio scorso a Madrid con ilsuo attuale incarico. “Sì, anche in Spa-gna, dove siamo sta ti sempre forti, oggi

- sottolinea - si respira tra i clienti unvero e proprio orgoglio di appartenenzaal marchio Ive co. Sono quegli stessiclienti che que st’anno abbiamo coinvol-to in una ricca se rie di iniziative comela carovana de gli Stralis-All Blacks oquella all’insegna del Customer Servi-ce, nelle quali i no stri 45 dealer hannodato prova di grandissima vitalità perfar comprendere”.

La nuova offensiva Iveco avviene ol -tretutto in un momento in cui il mercatospagnolo segna un’importante crescitain tutti i segmenti. “Nel segmento deipesanti - sottolinea Chiozzotto - la cre -scita è del 25 per cento relativamente aitrattori stradali e del 10 in quelli deicarri e del cantiere. Iveco risponde conun aumento del 30 per cento n questi ul-timi segmenti e del 15 in quello dei trat-tori. Contiamo in ogni caso di con sunti-vare quest’anno almeno 7.200 vei colipesanti con una quota del 18,7 per centoin mercato prevedibile di 32mi la unità.Stabile invece è il mercato dei medidove l’EuroCargo è al pri mo posto conuna quota del 30 per cen to e con unobiettivo sull’intero an no di circa 2.000esemplari, mentre nel seg mento dei leg-geri la crescita del mercato è intorno al40 per cento nel seg mento da 2,8 a 3,5tonnellate e del 7 per cento nel segmen-to oltre le 3,5 tonnellate. Anche in que-sto caso Iveco con il Daily, che per que-st’anno punta su un volume di 10milaunità, vanta una sta bile leadership nelsegmento da 3,5 a 6,5 tonnellate nellamisura del 20 per cento”.

Il giovane direttore marketing di Iveco Spagna fa il punto sull’andamento del marchio italiano nella Pe-nisola Iberica, dove il pesante Iveco, come succede un po’ dappertutto, sta registrando consensi semprepiù vasti grazie alle sue rinnovate qualità ben espresse dall’abbinamento con i colori degli All Blacks

Stefano Chiozzotto con il figlio Luca.

Vladimir Knezevic, General ManagerIveco per la Balkan Area.

Così come in tutta Europa, anche in Spagna e nell’area balcanica il tour con i nuovi Stralis ha riscosso grande successo.

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ATTUALITÀ4 IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

ROMA - Antonio Sacristan, direttorege nerale della Divisione Mercedes Vei -coli Industriali e Commerciali nel l’am-bito di DaimlerChrysler Italia, è parti-colarmente elettrizzato quando, al laFiera di Roma in occasione del Tra-sCom, indica alle due modelle gemelledi far cadere il drappo nero e sco prirealla vista del pubblico presente le fat-tezze del nuovo Actros SilverTec F1. Eil manager spagnolo ne ha tutte le ra-gioni perché un boato di ammirazioneaccoglie l’apparizione del nuovo Ac-tros, splendida scultura in acciaio al lavista esterna, assolutamente fuori dalcomune l’ambiente realizzato al l’in -terno della cabina, ma soprattutto rivo-luzionario per tutta la serie di dispositi-vi di sicurezza e di funzionalità allagui da, capaci di esaltare ulteriormentequel V8 che si nasconde sotto l’impo-nente abito e che con i suoi 600 cavallidi potenza, se solo potesse parlare, sta-rebbe per ore a raccontare di cosa è ca-pace sotto il profilo delle prestazionias solute.

LE PRECEDENTI SERIE“BLACK” E “AZZURRI”

“Non è la prima volta - afferma An-tonio Sacristan - che ci divertiamo arealizzare una serie speciale del nostrocampione dei pesi massimi Actros perla felicità di un piccolo gruppo di clien-ti. Nel 2005 realizzammo l’ActrosBlack Edition che consegnammo aiclien ti nel corso di una spettacolarema nifestazione all’Autodromo di Misa-no Adriatico. Lo scorso anno credo checi siamo superati con la serie limitatadel l’Actros Edizione Azzurri, in omag-gio ai vostri campioni del mondo e checi ha messo in grosse difficoltà non po-tendo accontentare tutti i numerosiclien ti che ne avevano fatto richiesta.Que st’anno, con l’Actros SilverTec F1,un gioiello di stile e di tecnologia d’a -vanguardia, abbiamo voluto in qualchemodo rendere omaggio all’impegno diMercedes-Benz nel mondo della for-mula 1. Anche per questa serie limitataabbiamo in programma nel corso del -l’e state di organizzare un evento ad hocsulla riviera romagnola per la consegnadei veicoli ai 50 clienti che l’a vrannoordinato”.

“Sì, è stato fatto - prosegue AntonioSacristan - davvero un bel lavoro nelquale abbiamo voluto coinvolgere an -che i nostri amici del Centro Designerdi EvoBus che in fatto di personalizza-zione di un veicolo sono dei veri e pro-pri maestri. In ogni caso i 50 esclusiviesemplari di Actros SilverTec F1 vo-gliono rappresentare la combinazioneu nica della tecnologia più avanzataMer cedes-Benz, oggi presente sui suoiveicoli industriali, con la passione tipi-

ca del mondo della Formula 1, doveque st’anno le McLaren con i colori e icontenuti della Stella sono tornategran di protagoniste con il campione delmondo Fernando Alonso e il sorpren-dente Lewis Hamilton. Ecco, è questoil Dna dell’Actros SilverTec F1 che siri volge a quei clienti che, per immagi-ne e passione, hanno particolare inte-resse ad accostare la propria azienda adun veicolo esclusivo, che rappresentaal meglio i valori, la tecnologia e l’in-novazione Mercedes-Benz, facendonecosì un prestigioso biglietto da visitaper la loro attività”.

Eccolo lì, l’Actros SilverTec F1, intut ta la sua splendida imponenza, adare insperato lustro a un’approssima-tiva rassegna dell’autostrasporto qualesi presenta la prima edizione del Tra-sCom, letteralmente priva di significatose non come occasione per alcuni con-cessionari di godere per quattro giorni

di una certa visibilità. Il design esternodella cabina Megaspace del l’e sclu sivoActros è caratterizzato dal pac chettocompleto composto di bellissime ap-pendici aerodinamiche, quali spoiler,deflettori laterali e minigonne, in gradodi garantire le migliori performance neiconsumi e sottolineare fin dal primosguardo un impatto estetico particolar-mente sportivo e al tempo stes so raffi-nato. Esclusive cromature, speciali per-sonalizzazioni di grande immagine(molto bella la scritta Mercedes-Benzin rosso che figura sul mon tante dellaportiera), verniciature sfumate e l’effet-to dei colori della cabina richiamano lelivree delle monoposto McLaren diAlonso e Hamilton.

L’ambiente che si respira all’internodel la cabina Megaspace è degno dellapiù sofisticata grande automobile Mer-cedes-Benz con il vantaggio di unospa zio vivibile e di una luminosità che

non ha alcun confronto. Qui davveropos siamo immaginare che gli autistidel Tec F1 saranno tentati di dormireanche nelle gior nate di stop alla circo-lazione dei camion. Si tratta infatti diinterni, particolarmente confortevoli eraffinati, arricchiti da equipaggiamentiesclusivi qua li il volante e i sedili inpelle, le luci ambiente, inserti in “metallook”, aria condizionata indipendentedal motore, impianto audio con lettoreCD. Naturalmente a bordo si disponeanche della massima tecnologia e dellapiù avanzata multimedialità, grazie alFleetboard, per una gestione ottimizza-ta del veicolo, al navigatore satellitare,alla connessione Internet, alla presa perla connessione iPod, alla presenza diTV LCD con decoder digitale, all’ausi-lio delle telecamere esterne per avereun pre ciso controllo di tutto ciò che simuo ve intorno al veicolo mentre si è inmovimento.

E non è finita perché sull’Actros Sil-verTec F1 non potevano certo mancaretutti i più recenti e completi pacchetti disicurezza Mercedes-Benz come il Tel li-gent Stability Control, l’Assistente diguida, il Sensore di prossimità e l’Ac ti-

ve Brake Assist. Vera punta di diamantedell’evoluzione dei sistemi di sicurezzamessi a punto da Mercedes-Benz, l’Ac-tive Brake Assist è un sistema di assi-stenza nelle frenate d’emergenza concui Mercedes-Benz ha aperto un nuovocapitolo nella storia dei dispositivi di si-curezza. Per la prima vol ta, infatti, unveicolo avvia autonomamente (ossiasenza l’intervento del con ducente) unafrenata d’emergenza in caso d’immi-nente pericolo di tamponamento. Il si-stema si avvale del radar del sensore diprossimità Telligent. Questo sistema,che trova impiego già da alcuni anni, èin grado di frenare automaticamente permantenere la distanza di sicurezza im-postata dall’autista su percorsi in auto-strada e altre vie di gran de comunica-zione. Tuttavia, l’intervento dell’ActiveBrake Assist rappresenta un ulteriorepasso in avanti: qualora si rischi di tam-ponare il veicolo che precede e viaggiasulla stessa cor sia, ma più lentamente, ilsistema interviene automaticamente fre-nando a fondo.

DOTAZIONI E NUMERIDA CAMPIONE

Per fare ciò si avvale dei sensoriradar di controllo della distanza, che ri-levano in un campo di tre gradi gli o -stacoli mobili che precedono l’autocar-ro nel tratto antistante da 7 a 150 metridella stessa corsia e determinano conti-nuamente la velocità differenziale dalveicolo che precede. Qualora questoin tervento non fosse sufficiente per e -vi tare l’incidente, il sistema avvisal’au tista prima visivamente (con l’ac-censione di un triangolo rosso) e poiacusticamente, e interviene quindi conuna frenata parziale (potenza frenantedel 30 per cento) in caso di aumentodel pericolo di collisione. Se a questopunto il conducente continua a non rea-gire, il sistema avvia autonomamente

MERCEDES-BENZ / ANCORA UNA SERIE LIMITATA PER L’AMMIRAGLIA DELLA STELLA

Profumo di Formula 1

“Emana dallo splendido Actros SilverTec F1, presentato a Roma in occasione del TrasCom e destinatosolo a 50 clienti. L’allestimento della cabina è statorealizzato con il contributo del Centro Design di EvoBus.Sotto il cofano il V8 da 600 cavalli di potenza.

di Paolo Altieri

Antonio Sacristan, direttore generale della Divisione Mercedes VeicoliIndustriali e Commerciali nell’ambito di DaimlerChrysler Italia.

una frenata a fondo. Non sempre l’Ac-tive Brake Assist può impedire attiva-mente gli incidenti, ma grazie all’appli-cazione dell’intera forza frenante riescea ridurre sensibilmente la velocitàd’im patto e quindi la gravità delle con-seguenze. Emettendo segnali acustici lacui intensità di volume aumenta manmano che il pericolo cresce, il sistemaav visa anche il conducente, che puòquindi eseguire una manovra di scartoonde evitare, per quanto possibile, lacollisione.

A completare l’esclusività e il presti-gio dell’Actros SilverTec F1 intervie-ne, infine, la potente motorizzazioneV8 in grado di erogare una potenza di600 cavalli (vicina a quella della for-mula 1) e contraddistinta dalla tecnolo-gia BlueTec 5, che anticipa di qualcheanno i limiti di emissioni inquinantiche saranno resi obbligatori a partiredal l’ottobre del 2009. Con un cuore ditanta generosità ma anche rispettosodel l’ambiente, l’Actros SilverTec F1può fregiarsi fin da subito del titolo dicampione dei pesi massimi sul pianodel le prestazioni, dell’affidabilità, deicosti d’esercizio, della redditività.

Prestigioso traguardo per il Mercedes ActrosCONSEGNATO IN FRANCIA L’ESEMPLARE N. 500.000

Stoccarda - Dalla catena di montaggio di Worth è uscito ilcinquecentomillesimo Mercedes-Benz Actros. Il veicolo, unmodello1841 LS bianco artico, è stato consegnato da Huber-tus Troska, Head of Mercedes-Benz Trucks (Europa/AmericaLatina), e Ulrich Bastert, Head of Mercedes-Benz TrucksSales e Marketing, a Hervé Street, Presidente dell’azienda dispedizioni francese Star’s Service. L’Actros Mercedes-Benz èil veicolo più venduto in Europa. Il modello di punta tra gliautocarri Mercedes-Benz è stato presentato per la primavolta al pubblico undici anni fa e dal 2003 è sul mercato laseconda generazione.

In occasione della cerimonia di consegna, Hubertus Tro-ska ha sottolineato: “Con una quota di mercato pari al 22per cento in Europa Occidentale nel 2006, e clienti in più di100 Paesi nel mondo, Mercedes-Benz Actros è un vero auto-carro globale che svolge il proprio servizio in modo affidabi-le in ogni situazione, dalle fredde regioni artiche della Sibe-ria fino alle zone subtropicali dell'Africa Centrale. Mezzo mi-lione di veicoli confermano lo straordinario successo del no-stro modello di punta che coniuga affidabilità, redditività ecomfort ai più alti livelli”.

Nel 1996, Mercedes-Benz Actros ha rivoluzionato ilmondo dei veicoli industriali con il primo impianto frenante

a gestione elettronica e freni a disco su tutte le ruote. A que-ste innovazioni si sono aggiunti ben presto ulteriori sistemi disicurezza e assistenza alla guida e, nel 2003, la cabina èstata sottoposta ad un radicale facelift. Inoltre, due anni fa,Actros è stato scelto per lanciare la gamma di motori dieselpuliti ed efficienti basati sulla tecnologia BlueTec. Oggi, conil sistema di assistenza per le frenate di emergenza ActiveBrake Assist, Actros stabilisce nuovi parametri di riferimentonel settore, confermandosi il veicolo più sicuro al mondo.

Star’s Service, il Cliente che ha acquistato l’Actros nu-mero 500.000, è leader nel settore del trasporto merci regio-nale in Francia. L’azienda gestisce una flotta di 1.700 veicoliindustriali che comprende 420 autocarri Mercedes-Benz deimodelli Actros, Axor e Atego, oltre a 1.000 veicoli commer-ciali Sprinter e Vito. Fondata nel 1987, lo scorso anno Star’sService ha registrato un fatturato di 100 milioni di Euro.DaimlerChrysler Truck Group, una divisione di Daimler-Chrysler AG, è il principale produttore mondiale di veicoliindustriali. Con i suoi cinque marchi leader Mercedes-Benz,Freightliner, Sterling, Western Star e Fuso, il Truck Group di-spone di oltre 50 siti produttivi in Europa Occidentale, Asia,nella regione NAFTA e in America Latina. Lo scorso anno, ilTruck Group ha venduto 537.000 veicoli nel mondo.

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IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 20076 ATTUALITÀ

ROMA - Certo, in occasione del Tras -Com di Roma, nello stand Mercedes-Benz l’attenzione era tutta per l’e sclu-sivo e raffinato Actros SilverTec F1 inedizione limitata a 50 esemplari. Al suofianco, nelle vesti di fiero “valletto” macon molta discrezione, c’era il nuovoAtego BlueTec 5, conscio di non poteravere puntati su di lui i riflettori e iflash dei fotografi, tutti concentrati sulcelebre “grande fratello”, ma u gual-mente consapevole che anche lui avevaimportanti argomenti da mettere incampo per conquistarsi il suo spazio dicelebrità. C’era solo da avere un po’ dipazienza, aspettare che i giusti clamorisuscitati dall’Actros si placassero, e si-curamente sarebbe arrivato il momentonel quale anche lui sarebbe diventatointerlocutore privilegiato dei media.

UN’ESTREMADETERMINAZIONE

Nell’occasione abbiamo trovato co -me “cantore” delle nuove qualità na-scoste sotto le superfici metalliche del -l’A tego colui che a partire dal primoluglio ha assunto l’incarico di di rettorecommerciale Mercedes-Benz Truck insostituzione di Claus Roth rientrato in

incarico che mi è stato affidato e mirendo anche perfettamente conto chequesta nuova responsabilità professio-nale richiede un impegno assoluto, atutto campo. Non mi preoccupa perchésono abituato ad affrontare ogni nuovaesperienza di lavoro con estrema deter-minazione, nella convinzione che soloin questo modo si accorciano i tempiper entrare in profondità nelle nuoveproblematiche ma anche per stimolareal meglio i più diretti collaboratori.Inoltre ho la fortuna di lavorare in unagrande azienda e in una grande squa-dra, tutti proiettati a fare del marchioMercedes-Benz un protagonista ancorapiù forte nel settore dell’autotrasportoitaliano”.

“Ma veniamo all’Atego - prosegue -ricordando anzitutto che da oltre un an -no è disponibile in versione Euro 4 con

tecnologia BlueTec che aveva portato aun sensibile incremento di potenza e dicoppia e che ora, ed è questa la grandenovità, si presenta sul mercato anchecon la versione Euro 5 e con tecnologiaBlueTec, come a dire che risponde concirca due anni di anticipo alla più re-strittiva normativa Euro 5, in fatto di e -mis sioni inquinanti, che entrerà in vi-gore solo a partire dall’ottobre 2009.Per ché abbiamo deciso questo passo?Sem plicemente perchè DaimlerChry-sler fa dell’attenzione per l’ambienteuna delle priorità della sua attività, ilche non è disgiunto dall’impegno area lizzare veicoli che consumino sem-pre di meno. E si sa che meno carbu-rante si consuma, meno si inquina.Sen za contare che il minor consumo diun veicolo si traduce in maniera econo-micamente conveniente anche sulla ta -sca del proprietario del veicolo stesso”.

La premessa porta ad una immediataspiegazione. “La tecnologia BlueTec -puntualizza Stefano Giordani - è lacombinazione unica di due importantiinterventi tecnici: l’adozione dell’SRC,ovvero la riduzione catalitica selettiva,e un’accurata ottimizzazione del moto-re, che comporta un aumento dellapressione di combustione, un nuovorapporto di compressione e l’adozionedi nuo vi materiali, realizzando così unimportante incremento del rendimentocomplessivo del motore e quindi unasensibile riduzione dei consumi di car-burante oltre che un aumento dell’effi-cienza. Ora, tenuto conto che la gammaAtego, per le sue caratteristiche di di-mensioni, pesi, passi e motoristiche, ri-sponde in maniera ideale al segmentodi mercato della distribuzione a corto emedio raggio e quindi è l’agile stru-mento di lavoro per i trasportatori cheo perano nelle aree urbane ed extraurba-ne, si comprende come il nuovo AtegoBlueTec Euro 5 diventa, con i suoi bas -si consumi e con le sue contenute emis-sioni, nettamente al disotto di quantoprevede la normativa antinquinamentovigente, come un vero e proprio difen-sore dell’ambiente. Non solo, ma è pre-vedibile che nel prossimo futuro saràsempre più forte e crescente la sensibi-lizzazione verso veicoli a ridotto im-patto ambientale, come a dire che le

pro spettive commerciali del nuovo A -te go sono sicuramente interessanti”.

Il modello esposto in anteprima alTrasCom era l’Atego 1024 L BlueTec 5con un Ptt da 10,5 tonnellate. “Lagamma - aggiunge Giordani - è ovvia-mente molto articolata con motori 6 ci-lindri in linea della Serie OM 906 lecui potenze vanno dai 240 ai 290 ca-valli, tutti naturalmente in linea con lanormativa Euro 5 e con tecnologiaBlue Tec, abbinati a cambi a 6 e novemarce”. Aggiungiamo noi che la gam -ma Atego comprende veicoli leggeri emedi da 6,5 a 15 t di peso totale a terra,con versioni omologabili anche fino a16 t. Dal 1998 a oggi sono stati conse-gnati oltre 200.000 Atego, comprese levendite relative al modello precedente.Grazie alla sua affidabilità l’Atego sipresta a servizi di distribuzione di ognigenere. I clienti apprezzano non solo ilsuo costo del ciclo di vita ottimale, pere sempio il consumo di combustibilecon tenuto e i servizi veloci e flessibiliin occasione degli interventi di manu-tenzione e riparazione, ma anche lalongevità e l’ottimo valore dell’usato almomento della rivendita.

PUNTO DI RIFERIMENTOPER SICUREZZA IN FRENATA

Inoltre, l’Atego si propone comepunto di riferimento della categoria an -che in fatto di sicurezza in frenata. Ilsistema frenante Telligent prevede fre nia disco su tutte le ruote e funziona adaria compressa con una pressione d’e -sercizio costante di 10 bar. Oltre al l’an-tibloccaggio (ABS) sono disponibili arichiesta il sistema di regolazione an ti-slittamento (ASR) e il Brake Assist(BA). Soltanto i ribaltabili con peso to-tale a terra oltre le 12 tonnellate e leversioni a trazione integrale adottanofreni a tamburo sull’asse posteriore osu tutte le ruote. Quanto alle cabine, siva dalla standard alla “S” con pareteposteriore arretrata, alla lunga (L) non-ché alla cabina lunga a tetto alto. A ri-chiesta è disponibile anche una cabinadoppia. È unica la possibilità di sce-gliere fra tre cruscotti differenti in fun-zione della specifica tipologia d’utiliz-zo del veicolo.

MERCEDES-BENZ / ANCHE L’ATEGO DISPONIBILE ORA CON TECNOLOGIA BLUETEC 5

Giordani: “Un aiuto alla distribuzione ecologica”

Il neo direttorecommercialeMercedes-BenzTruck sottolineal’attenzione cheDaimlerChryslerrivolge alleproblematicheambientali e chesi traducenell’offerta diveicoli sempre piùpuliti. Comeappunto il casodell’Ategopresentato a Romain occasione del TrasCom.

di Paolo Altieri

Stefano Giordani, neo direttore commerciale Mercedes-Benz Truck.

Germania. L’uomo al quale AntonioSacristan, il direttore generale della Di-visione Mercedes-Benz Veicoli Indu-striali e Commerciali nell’ambito diDaimlerChrysler Italia, ha deciso di as-segnare l’importante incarico è StefanoGiordani, 37 anni, romano, sposato conla signora Elisabetta, due figli (Leonar-do e Meri), laurea in economia e com-mercio conseguita all’Università LaSapienza della Capitale.

Non abbiamo elementi per esprime-re un giudizio sulla personalità di Ste-fano Giordani, ma al primo approccioci ha dato la sensazione di essere ungio vane manager di quelli che fannodel l’entusiasmo e della determinazionele proprie carte vincenti. Prima di ap-prodare in DaimlerChrysler Italia nelsettembre del 2005 dove ha imparatosul “fronte” a “cibarsi” di camion comeresponsabile delle vendite truck, Stefa-no Giordani ha maturato esperienzepro fessionali prima in Magneti Marelli,a Torino, dal 1996 al 1998 e poi fino al2005 presso Accenture, azienda globaledi consulenza direzionale e di serviziper management tecnologico. Lo inter-vistiamo sia per Il Mondo dei Trasportiche per il settimanale televisivo Yel-low. “Sono alla mia prima intervista inassoluto - ci dice - e visto che oltretuttoè doppia, di certo non me la potrò di-menticare. Sì, sono contento del nuovo

Un veicolo come il Mercedes-Benz Atego, la cui missione lo porta a muoversisoprattutto nei grandi centri urbani, deve essere il più “pulito” possibile. Il nuovo

Atego con tecnologia Bluetec 5 è la risposta a questa esigenza.

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IL MONDO DEI TRASPORTI

FOCUS RENAULT TRUCKS

LIONE - In Europa il mercato dei vei-coli industriali che vengono utilizzatinel mondo delle costruzioni si aggiraintorno alle 60mila unità l’anno. Eranomeno di 35mila nel 1998, sfiorarono le50mila unità nel 2000, una piccola di-scesa delle immatricolazioni nei tre an -ni successivi, quindi una risalita per su-perare le 50mila unità nel 2005 e oltrele 60mila nel 2006. Le previsioni dico-no che da qui al 2010 tale mercato do-vrebbe mantenersi stabile sulle 60milaimmatricolazioni. Sono i numeri chevengono illustrati da Jean-Pascal Viel-faure, vice presidente del brand “co-struzione” nell’ambito di RenaultTrucks, in occasione della presentazio-ne a Lione della nuova gamma con lalosanga espressamente dedicata aquan ti operano nel mondo delle costru-zioni, più spesso definito con l’imma-gine più diretta “cava-cantiere”. Sonodue i campioni Renault Trucks che as-solvono a questa missione: il Kerax e ilPremium Lander, che in una specie dimutuo soccorso per rispondere al me-glio alle esigenze degli operatori attiviin questo particolare settore, si divido-no letteralmente i compiti: dove non ar- riva l’uno, il Premium Lander, arrival’altro, il Kerax. Lavoratore pronto adaffrontare con sicurezza tutti i rischiche spesso si nascondono quando ci side ve muovere in un cantiere, il Kerax,assolutamente affidabile nel farsi cari-co dell’approvvigionamento del cantie-re stesso, il Premium Lander.

Jean-Pascal Vielfaure, nato in unapiccola località della Bretagna, 40 anni,3 figli (Solène di 4 anni, Pierrick di 7 eMarie-Katie di 8), studi in economiaprima in Inghilterra a Londra, poi aReims dove ha conseguito il diploma, èa capo del brand “Costruzioni” da circa18 mesi, dopo precedenti esperienze

nel dopovendita per quattro anni inSpa gna e Portogallo e altri quattro inRomania e Bulgaria. Figlio d’arte, suopa dre è stato alto dirigente RenaultTrucks fino a poco tempo fa, Jean-Pa-scal Vielfaure, che in Renault Trucks èarrivato nel 1988 dopo due anni passatiin Peugeot, è un giovane manager bril-lante e dinamico, con una carica di en-tusiasmo che trasmette facilmente aisuoi collaboratori, facile al sorriso sot -to il quale si intravede la consapevolez-za della responsabilità del ruolo che gli

è stato affidato e che lui ha imparato agestire con estrema professionalità.

“Renault Trucks - afferma Vielfaure- è un costruttore che offre le migliorisoluzioni per le esigenze di trasporto.Al fianco del Magnum e del PremiumStrada per i lunghi trasporti, allinea ilPremium Distribuzione e il Midlum perle attività di distribuzione, il Master, ilMascott e il Maxity per quelle legateal la consegna e appunto il Kerax e ilPre mium Lander per chi opera nelmon do delle costruzioni. Sono, questi,

due strumenti di lavoro complementariperché dove non arriva l’uno arrival’al tro nel trasporto e nella movimenta-zione dei materiali per le costruzioni. IlKerax finora è stato prodotto in 63milaesemplari mentre il Premium Lander,che ha iniziato la sua vita nel 2003, hasommato 8.600 unità. Per il 2007 laproduzione complessiva dei due veicolisarà di 16mila unità, di cui 10mila Ke -rax e 6mila Premium Lander. Su unmercato che in Europa conta immatri-colazioni intorno alle 60mila unità noi

prevediamo di raggiungere entro il2010 una quota del 12 per cento control’attuale 8 per cento”.

Ma, pur importanti, non sono i nu-meri che sottolineano il valore dei duecampioni Renault Trucks del cava-can-tiere. Prodotta oltre che in Francia aBourg-en-Bresse anche in Marocco, inUruguay, in Africa del Sud, in Malesiae in Cina, la nuova gamma Kerax e Pre -mium Lander, articolata su ben 120 ver-sioni complessive all’interno delle qualiè praticamente impossibile non trovarela migliore soluzione per la pro pria esi-genza di trasporto in un settore cosìprofessionalizzato, ha richiesto un inve-stimento di 1,5 milioni di eu ro che iprogettisti di Lione hanno utilizzato perrendere i due veicoli ancora più compe-titivi nel confronto con una concorrenzache certo non sta a guardare. “Il Kerax -aggiunge Jean-Pascal Vielfaure - non habisogno di molte parole per sottolinear-ne il suo valore. La fama di duro delcantiere se l’è conquistata in tutti i con-tinenti, laddove viene utilizzato nellecondizioni più estreme. E non è un casoche molti team partecipanti alla massa-crante Da kar scelgano da anni proprio ilKerax come un vero e proprio angelocustode per gli interventi di assistenza.Il Premium Lander, fin dal suo debutto,ha invece dimostrato di possedere cartevincenti che nessun altro costruttorepuò mettere sul tavolo della sfida. Lasua polivalenza è tale da renderlo affi-dabile, confortevole, prestazionale e si-curo qualunque sia il teatro dell’operati-vità, on road e off road, e capace di ri-spondere egregiamente a un’infinità dimissioni. Con le innovazioni apportate,siamo certi che i due veicoli avrannomo do di dare soddisfazioni ancora mi-gliori sia alla clientela sia a RenaultTrucks”.

KERAX E PREMIUM LANDER, DUE CAMPIONI PER IL MONDO DELLE COSTRUZIONI

Davide e GoliaDove non arriva l’uno, il Premium Lander, arriva l’altro,

il Kerax, ma entrambi sono stati concepiti e realizzati per precise missioni nel segmento di mercato del cava-cantiere.

di Paolo Altieri

Jean-Pascal Vielfaure, vice presidente del brand “costruzione” di Renault Trucks.

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mente affidabile, robusto, sicuro, co-modo, facile da usare anche nelle con-dizioni di utilizzo estreme.

PRODOTTO FINORAIN BEN 63MILA UNITÀ

Ed eccoci oggi a raccontarvi tutti isegreti dell’evoluzione del “duro” dica sa Renault Trucks che potremmoriassumere dicendo che del Kerax pro-dotto in 63mila unità è rimasto pratica-mente solo il nome. L’innovazione ri-guarda infatti il motore, le sospensioni,il telaio, il sistema frenante, il cambio,la cabina. Partiamo proprio dalla ca bi-na, disponibile nelle versioni Cor ta,Global e Profonda, con un design ester-no sensibilmente rinnovato e sottoli-neato da una nuova griglia di calandraper una migliore permeabilità al l’a ria,dai nuovi deflettori laterali aerodinami-ci e antimbrattamento, da retrovisoricon un nuovo raggio di curvatura, dauno scudo di acciaio di grande spessorenella parte centrale bassa e da una pro-tezione inferiore più avvolgente, daifari sempre rientrati, indipendenti dalparaurti e dotati di una griglia di prote-zione metallica.

Né va dimenticato il pregio della so-spensione della cabina, disponibilenella versione meccanica a quattropunti per gli autotelai e pneumatica aquattro punti per i trattori. Internamen-te la cabina del Kerax si distingue perla nuova plancia di bordo, dotata di co-mandi facilmente accessibili dal postodi guida, di prese 12 e 24 volt nonchédi un portabicchieri e di un posaceneremobile. L’armonia degli interni è sotto-lineata da colori caldi e due nuove illu-minazioni, dai nuovi tessuti per i sedili.Sul cruscotto un nuovo display dal mo-derno design offre nuove funzionalità eprestazioni, come il comando del Crui-se Control. Il volante co stitituisce ilperno centrale dei comandi, con rallen-tatori, radio, fari e tergicristalli, menùscorrevole dello schermo. La cabinaGlobal con una lunghezza di due metriè un vero trionfo della spazio e delcomfort, sia nella versione Utility chein quella Night, quest’ultima dotata diun lettino monoblocco ribaltabile conun vano portaoggetti sot to.

E veniamo alla catena cinematica. Ilnuovo motore del Kerax è il 6 cilindriin linea a iniezione elettronica ad altapressione mediante iniettori a pompa,turbocompressore con valvola Waste-gate. Si tratta del DXi 11, in linea conle normative antinquinamento Euro 4 eEuro 5, disponibile con tre livelli di po-tenza, 270 kW/370 cv con una coppiadi 1.735 Nm, 295 kW/410 cv con unacoppia di 1.900 Nm e 331 kW/450 cvcon una coppia di 2.140 Nm. Rispettoai motori dCi Euro 3, il nuovo DXi 11guadagna dal 9 al 18 per cento di po-tenza e dal 14 al 43 per cento di cop-pia.

Grazie al suo isolamento acustico, alblocco cilindri più rigido, alla testatamonoblocco, alla vaschetta dell’olio eal copri-testata disaccoppiati e a para-metri d’iniezione ottimizzati, il livello

sonoro del DXi 11 offre il comfort diuno stradista. Quattro i tipi di cambimec canici a sedici marce, tutti ZF etutti dotati di Servoshift, un sistemache consente di ridurre gli sforzi e item pi per cambiare le marce, grazie aun comando ad assistenza pneumatica,che oltretutto attutisce le vibrazioni.

IL NUOVO CAMBIOOPTIDRIVER+

Due, invece, i cambi robotizzati Op-tidriver+ in funzione della potenza delmotore e del suo utilizzo. Sul Kerax ilcambio Optidriver+, di per sé già piùleggero e compatto, particolarmente a -dat to all’impiego in cantiere, è stato ri-visto per offrire più rapidità nel cambiodelle marce e per un miglior compro-messo tra mobilità e consumo. Abbia-

mo avuto modo di vederlo alla provasul circuito di Renault Trucks a Val-bonne. Semplicemente straordinario.L’Optidriver+ intanto garantisce un’ot-tima progressività in caso di partenzain salita, anche a pieno carico e durantele fasi di manovra. Questa soluzione èstata ulteriormente implementata conl’ausilio del dispositivo “Hill StartAid” alla partenza in salita. Diciamoche Optidriver+ è una sorta di “grandefratello” per l’autista in quanto operaprendendo in considerazione il caricodel veicolo, la pendenza della strada, lacartografia del motore, la catena cine-matica, la richiesta di accelerazione, ilrallentamento o la frenata. Di conse-guenza, si adatta ad ogni tipo di percor-so.

In qualsiasi istante, anche in fase dipartenza, il calcolatore sceglie e inne-

priata per le attività del settore edilizio.L’Ebs consente, oltretutto, di adeguare,ruota per ruota, la frenata del veicoloalle condizioni di aderenza del la strada.Nella versione Ebs Basic+ com prendetutta una serie di funzioni: antiblocc-caggio delle ruote Abs, gestione delfreno motore e dell’innesto del diffe-renziale, test di trazione del semirimor-chio, antipattinamento Asr, ausilio al-l’avviamento in salita “Hill Start Aid”.

Anche le sospensioni sono state ul-teriormente riviste per garantire piùcomfort, più sicurezza, più portata. Eun grande lavoro è stato fatto per ren-dere il Kerax facilmente allestibile, conuna quantità di equipaggiamenti ed ele-menti specifici che lo rendono adattabi-le facilmente a moltissimi usi sia nellaversione trattore, sia soprattutto inquel la autotelaio.

GIÀ PROTAGONISTA DEL MONDO DELLE COSTRUZIONI SFODERA ALTRE CARTE VINCENTI

In cantiere c’è un attore: KeraxNuovo motore, nuove sospensioni, nuovo telaio, nuovo sistema frenante, nuova cabina, il Kerax ha conservato soltanto

il nome della precedente generazione. Destinato ai lavori pubblici, al trasporto di cemento sui terreni accidentati, alla movimentazione di grandi blocchi sulle impervie stradine all’interno delle cave di marmo e granito,

il nuovo Kerax sa rendere facile il difficile grazie a robustezza e mobilità ulteriormente migliorate.

IL MONDO DEI TRASPORTI

FOCUS RENAULT TRUCKS

I tecnici di Renault Trucks hanno rimesso in discussione le caratteristiche della precedente generazione del Keraxe, facendo tesoro anche delle osservazioni della clientela, hanno messo a punto un Kerax del tutto nuovo.

LIONE - Nel mondo e nei teatri di lavo-ro più difficili e ostici più di 63milaKe rax, tanti ne sono stati costruiti fino-ra, hanno saputo conquistare la miglio-re considerazione da parte degli opera-tori nel settore delle costruzioni, dellecave, dei cantieri, nelle foreste del Bor-neo per il trasporto di legname, nelleminiere del Cile. Ma il “duro” di casaRenault Trucks non è ancora soddisfat-to della fama conquistata. E infatti èco me se idealmente si fosse rivolto aiprogettisti di Renault Trucks con unaprecisa richiesta: “voglio stupire anco-ra di più chi mi sceglie per i lavori piùpesanti”. Naturalmente i progettisti diLione, con la “benedizione” di StefanoChmielewski, il numero uno del l’a -zien da francese, non si sono fatti pre-gare, si sono messi di buona lena e sulfinire dello scorso anno avevano giàbello e pronto il nuovo Kerax. Alla cuidefinizione sono arrivati rimettendopraticamente in discussione ogni detta-glio della nuova generazione, utilizzan-do la preziosa esperienza dei clienti,mettendo mano al meglio disponibilenel la comune banca d’organi del Grup-po AB Volvo, dando fondo al meglioche la tecnologia mette oggi a disposi-zione per rendere un veicolo assoluta-

sta il rapporto ottimale, in questo modoviene sempre assicurato il miglior ren-dimento del motore. E ci sono anchealtri vantaggi a cui l’Optidriver+ si ac-compagna. Consente, infatti, di ridurrei tempi di formazione degli autisti, ègaranzia di consumi contenuti e fa an -che guadagnare un peso di 60 kg ri-spetto a un cambio manuale.

Ma il Kerax ha altri importanti con-tenuti tecnici a supporto delle sue stra -or dinarie prestazioni. Alle quali contri-buiscono, appunto, rallentatori di avan-guardia, assali che garantiscono lamas sima aderenza al terreno, la nuovage nerazione di ponti (singoli e a tan-dem), una serie completa di prese diforza posizionabili, a seconda delle esi-genze, sul cambio, sul motore e tra ilmo tore e il cambio, tre famiglie di telai(medium per gli utilizzi standard neicantieri, heavy per le missioni più diffi-cili e export).

ELETTRONICAA PIENE MANI

Il circuito dei freni combina i tradi-zionali tamburi con la tecnologia sofi-sticata dell’Ebs (Electronic BrakingSystem) che è la risposta più appro-

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LIONE - Tre anni fa, nel 2003, quandoha debuttato sui mercati, sembrava solouna sfida il Premium Lander. I proget-tisti di Renault Trucks avevano ricevu-to un input piuttosto preciso. Realizza-re un veicolo che fosse in grado di of-frire le migliori performance sia quan-do sarebbe stato utilizzato sulle stradeasfaltate, sia quando fosse stato impe-gnato in un cantiere o comunque in offroad. Era come trovare la quadraturadel cerchio. Solo un veicolo di tale ca-ratteristiche avrebbe potuto trasformar-si un vero e proprio “cavalier servente”per approvvigionare i cantieri, prele-vando materiali dai luoghi più diversi econsegnandoli fin dentro ad eventualepantano di un palazzo o un capannonein costruzione. Un lavoro che certo nonsi addice a un veicolo nato esclusiva-mente per la distribuzione, perché trop-po leggero, e nemmeno a un veicoloconcepito per il cantiere, semplicemen-te perché troppo pesante. Non solo, manell’esame dell’evoluzione delle vendi-te dei veicoli per cava-cantiere si regi-stra già da qualche anno un sensibileincremento della quota rappresentatadai veicoli leggeri come il PremiumLan der e la tendenza per i prossimi an -ni è in sensibile crescita.

però disponibile anche il motore DXi(Euro 4 e Euro 5) con potenze di 280 e320 cavalli. Quanto ai cambi cambimeccanici ZF, robotizzato Optidriver+e automatico Allison, ai quali sono ab-binati rallentatori Intarder, Voith, Alli-son o Telma. Da sottolineare che il ral-lentatore idraulico Voith, totalmente in-tegrato al cambio Optidriver+, offreuna potenza di rallentamento fino a500 kW, anche a bassa velocità.

GRANDE ATTENZIONEAGLI ALLESTIMENTI

Per il Premium Lander edizione2007, così come avviene per il nuovoKe rax, vengono inoltre proposte unanuo va generazione di ponti, tutta unase rie di prese di forza, una nuova con-figurazione dei longheroni del telaio,una più efficace frenatura grazie al -l’Apm (Air Product Management), aiquattro freni a disco e all’Abs, sospen-sioni rinforzate (meccaniche quelle an-teriori, meccaniche o pneumatichequel le posteriori). Quanto alle esigenzelegate agli allestimenti, sono state tenu-te in debito conto con una grande quan-tità di equipaggiamenti ed elementispecifici.

IL PREMIUM LANDER ANCORA PIÙ COMPETITIVO NELLA SUA ESCLUSIVA MISSIONE

La quadratura del cerchioUna duplice missione alla quale non possono rispondere né i tradizionali veicoli addetti

alla distribuzione, perché troppo leggeri, né i veicoli da cantiere perché troppo pesanti. La nascita del Premium Lander ha risolto il problema. È lui il campione dell’approvvigionamento in cantiere.

E il nuovo modello ne afferma ulteriormente la sua esclusività.

VALBONNE - Si chiama Dominique Bo no, è nato a Lione 42anni fa, ha due figli (Guillaume di 15 anni e Nicolas di 11),vanta una laurea in ingegneria meccanica e da 17 anni èl’uomo di Renault Trucks che ha la responsabilità di validarei nuovi veicoli con la losanga prima che vengano definitiva-mente messi in produzione.

È lui, grande appassionato di meccanica (non potevaessere altrimenti visto che il nonno era meccanico di avia-zione, il papà meccanico anche lui) l’uomo che dunque co-ordina i testi che avvengono non solo sui circuiti di Valbon-ne in Francia, di Agadir in Marocco e di Almeria in Spagnama anche quelli che vengono effettuati in Lapponia o in altrezone del mondo con fondi stradali e condizioni climatichetra i più vari e soprattutto tiene sotto stretto controllo i vei-coli ormai definiti per la produzione, da cinque a dieci perogni motore nuovo, che vengono affidati a clienti specialiche poi faranno il loro bel rapporto per segnalare tutto ciòche avranno verificato nel normale uso cui il veicolo poisarà destinato.

La squadra di Dominique Bono è composta da una cin-quantina di collaboratori, quasi tutti esperti collaudatori, chepassano lunghe ore della giornata con l’orecchio attento, maanche con tutta una serie di strumentazioni per poter verifi-

care il comportamento di ogni singolo organo del veicolo.“È un lavoro - dice - che non ammette possibilità di er-

rori. I tempi si fanno sempre più stretti e noi dobbiamo rea-gire con la flessibilità e agilità. Per ogni nuovo veicolo ab-biamo un protocollo di prove da rispettare scrupolosamente.Per esempio per un Magnum il test completo ha una duratadi 10mila km che corrispondono a un milione di km di nor-male esercizio che quello stesso Magnum dovrà poi affron-tare nelle mani del cliente. Aggiungo un’altra indicazioneimportante. Un anno di test di un veicolo fatto da un clientecorrisponde in qualche modo a 12 settimane di prove chefacciamo noi in pista. Tutte le informazioni che ricaviamodalle prove vengono trasmesse ai responsabili di gamma e diprodotto da utilizzare poi per la completa definizione delveicolo da mandare in produzione”.

“Valbonne - aggiunge con una punta di orgoglio Domi-nique Bono - è l’unico centro europeo di prove dedicatoesclusivamente ai veicoli industriali. La sua inaugurazione èavvenuta nel 1993 e all’epoca vennero investiti ben 25 mi-lioni di franchi per la sua realizzazione. Il circuito è inseritoin un’area di 70 ettari e dispone di piste per un totale di 30km. Il nostro compito è quello di valutare le prestazioni e gliobiettivi qualitativi che Renault Trucks si pone per ciascunnuovo prodotto. Posso dire che facciamo il nostro lavoro conestremo scrupolo, ben consapevoli che domani la soddisfa-zione della nostra clientela dipenderà anche dalla professio-nalità e dalla serietà con cui avremo portato avanti le nostreprove”.

Dominique Bono, il grande regista dei test dei veicoli Renault Trucks

La prova del nove prima della produzione

IL MONDO DEI TRASPORTI

FOCUS RENAULT TRUCKS

Dominique Bono

Marcello Fiorini, driver Renault.

Il Premium Lander ha dimostrato inquesti tre anni di vita che gli uomini diRenault Trucks hanno visto giusto. Nesono stati venduti fino a tutto il 2006ben 8.600 esemplari e la clientela si di-mostra quanto mai soddisfatta dellascelta operata. Ora il Premium Landersi ripresenta sul mercato rinnovatonella forma e nella sostanza. Le inno-vazioni riguardano la cabina (tre le ver-sioni come per il Kerax, Corta, Globale Profonda), con due o tre gradini diaccesso e due livelli di finiture esterne.Abbiamo avuto modo di verificare indiretta le prestazioni del nuovo Pre-mium Lander nella versione da 410 ca-valli sulla pista di Valbonne. Alla gui daun italiano, Marcello Fiorini, 55 an ni,originario di Castel Iri nei pressi diFrosinone, dal 1974 in Renault Trucks,una lunga esperienza come collaudato-re di prototipi. Ricca di personalitàall’esterno, la cabina si presenta con unambiente estremamente confortevole,spaziosa, funzionale e pratica, assoluta-mente silenziosa mentre il “nostro”collaudatore affronta le diverse tipolo-gie di terreno per consentirci di toccarecon mano il comportamento del veico-lo nelle varie situazioni di utilizzo.

Il motore da 410 cv del PremiumLan der che abbiamo provato è il DXiEuro 5 (ma è disponibile anche la ver-sione Euro 4) che viene declinato an -che con le potenze di 370 e 450 cv, co -me per il Kerax. Sul Premium Lander è

Presente sul mercato da tre anni, il Premium Lander è stato prodotto e venduto finora in oltre 8.600 esemplari. Il suo segmento nel settore del cava-cantiere è in sensibile crescita in tutta Europa. Di qui le importanti innovazioni apportate su Premium Lander per renderlo ancora più competitivo.

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Renault Trucks.Perchè il servizio è il nostro mestiere

La rete estesa di Renault TrucksScegliere un veicolo di qualità e affidabilità significa anche appoggiarsi ad una fitta Rete europea: 1.200 punti di servizio, 180 solo in Italia.

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TORINO - La Mitsubishi Fuso Truck & Bus Corporationha sede centrale a Kawasaki, in Giappone, dove sono fab-bricati gli autocarri leggeri, medi e pesanti, nonché i mo-tori per autocarri e autobus e dov’è ubicato il Centro ri-cerca e sviluppo. Altri stabilimenti produttivi sono dislo-cati in Giappone a Oye, dove vengono realizzati gli auto-bus, e Nakatsu, specializzato nei componenti per trasmis-sioni, e in altri dieci Paesi del mondo. Il primo veicolocom merciale prodotto risale al 1932: un autobus B 46.Og gi la Casa giapponese è leader nel mercato asiatico - lesue quote di mercato superano nettamente il 50 per centoad esempio in Indonesia e Taiwan - ed esporta in Americasettentrionale e meridionale, Europa, Africa, Oceania eMedio Oriente.

Nel 2006 ha venduto un totale di 186.600 veicoli,comprendenti camion leggeri, medi e pesanti e bus, di cuicirca 114.700 (il 61 per cento) fuori del Giappone e contaun organico di oltre 18.000 dipendenti. Oltre al Canter,nel portafoglio prodotti troviamo anche autocarri medi(Fighter) e pesanti (Super Great) e bus di tutte le dimen-sioni. Il Canter è comunque il modello più venduto, conun’incidenza che supera il 70 per cento dell’intera produ-zione. La gamma è commercializzata mediante una retecapillare che passa da Francia, Gran Bretagna, Italia, Po-lonia, Svezia e Svizzera tramite concessionarie Merce-

des-Benz. Nella sola Germania, sono 45 i punti vendita e160 i Centri d’assistenza, affiancati dall’anno scorso da20 filiali DaimlerChrysler, che rivendono il Canter so-prattutto nelle zone urbane.

Mitsubishi Fuso Truck & Bus Corporation fa parteintegrante del Gruppo DaimlerChrysler Truck. Daimler-Chrysler AG possiede l’85 per cento delle azioni di Mit-subishi Fuso Truck & Bus Corporation. Il restante 15 percento è nelle mani di varie società del Gruppo Mitsubishi.

Ottant’anni di storia per Mitsubishi Fuso

Oggi un satellite del pianeta di Stoccarda

TORINO - In un’Europa sempre più al-largata, dai confini che vengono var-cati rapidamente, anche il mercato deimez zi di trasporto e dei suoi correlati -motori e accessori - muta con estremarapidità, obbligando i protagonisti amuo versi anch’essi rapidamente, ad e -vol versi in base alle mutate esigenze ei stanze del mercato. Un dinamismo alqua le Fiat Powertrain Technologies -divisione del Lingotto costituita nelmar zo del 2005 sotto la quale è stataraggruppata l’intera attività legata aipropulsori, destinati all’automobile, aiveicoli commerciali, ai trucks, ai busma anche al mondo della nautica oltreche al settore power generation - hadeciso di contrapporre altrettanto di-namismo, arrivando a guardare ben aldi là del gruppo di appartenenza edando avvio a una politica di accordiche non e scludono, ma anzi considera-no come pun to di forza, aziende ap-partenenti a gruppi esterni a quello delPianeta Fiat.

Insomma, va bene produrre e com-mercializzare fornendo Fiat Auto (Fiat,Lan cia, Alfa Romeo), Iveco (trucks) eIrisbus (autobus) o New Holland (mac-chine per agricoltura e costruzione),ma se l’obiettivo è sviluppare le vendi-te - e per il nuovo vertice questo è uno biettivo - occorre incrementarle in tut -ti i segmenti, passando anche attraver-so la collaborazione con altri gruppi e -ster ni a Fiat. Viaggiare dunque a ruotalibera sul mercato, pur tenendo fermiva lori e mission originarie.

UNA NUOVA STRATEGIA AZIENDALE

Una filosofia commerciale forte-mente voluta dal nuovo amministratoredelegato di Fiat Powertrain Technolo-gies Alfredo Altavilla, nato a Taranto il1° agosto del 1963, laureato in Econo-mia e Commercio, entrato in Fiat Autonel 1990. Un uomo che ha già dimo-strato, nell’area dello sviluppo prodot-to, dove ha ricoperto incarichi di cre-scente responsabilità nell’ambito dellapianificazione e degli affari internazio-nali, un incredibile dinamismo.

Primo effetto di tale sprinting al dilà dei confini aziendali è l’accordo dicol laborazione strategica tra Fiat Po-wertrain Technologies e DaimlerChry-sler Truck Group, sottoscritto lo scorsomese di giugno tra Sergio Marchionne,

amministratore delegato del GruppoFiat, e Dieter Zetsche, responsabile delGruppo Mercedes Car e presidente delConsiglio direttivo di DaimlerChrysler.Primo passo dell’accordo sarà la forni-tura a lungo termine alla MitsubishiFu so Bus & Truck Corporation, satelli-te del Gruppo di Stoccarda, di motoriDiesel light duty, che saranno impiega-ti sul veicolo commerciale leggeroCan ter. La FPT fornirà a MitsubishiFu so circa 80.000 motori F1C all’annocon inizio dal 2009. Negli anni succes-sivi i volumi delle forniture potrannosensibilmente aumentare.

Il propulsore in questione è un die-sel common rail con una cilindrata da 3litri, una potenza nominale di 177 cv a3.500 giri al minuto e una coppia di400 Nm a 1.400 giri al minuto.

“Grazie alla progettazione ottimiz-zata di tutti i componenti del motore eal la tecnologia avanzata del sistema diiniezione e del sistema di sovralimenta-zione, il motore F1C - ha spiegato Na-tale Rigano, vicepresidente di Fiat Po-wertrain Technologies con responsabi-lità alle vendite e marketing - garanti-sce eccellenti caratteristiche in terminidi prestazioni e consumi. Attualmenteque sto propulsore viene costruito aFog gia, ma nel prossimo futuro saràav viata la produzione anche in un altrosito nel quadro della strategia di globa-lizzazione avviata”.

L’attuale generazione - la settima -di Canter è stata introdotta nel 2002. Sitratta di uno dei camion leggeri di mag-gior successo in Asia, venduto in

132.000 unità nel 2006 in oltre 106Pae si di tutto il mondo. “Un autenticobest seller mondiale”, lo ha definitoWilfried Porth, presidente e Chief Exe-cutive Officer di Mitsubishi Fuso Bus& Truck Corporation.

È IL PRIMO PASSODELLA COLLABORAZIONE

Canter tradotto letteralmente signifi-ca “piccolo galoppo”, poiché già il pri -mo modello, quello del 1963, il T 720,che pure aveva una portata utile di 2 t,si guidava con estrema semplicità ema neggevolezza. Si tratta di un veicoloindustriale leggero specializzato che,dal la scorsa primavera viene propostocon una nuova cabina, ridisegnata congrande abitabilità e proposta in quattroversioni con tanta libertà di movimentoe per ogni esigenza. Sono trascorsi ol -tre cinque anni da quando il gruppoDaim lerChrysler ha rilevato anche inItalia l’attività di vendita e assistenzadel Mitsubishi Canter e oggi i clientipos sono contare su 32 concessionari,che gestiscono 36 punti vendita e ben40 Centri di assistenza sul territorio ita-liano. Da un quarto di secolo le unitàdestinate ai mercati europei sono fab-bricate a Tramagal, cittadina portoghe-se a 150 chilometri a nordest di Lisbo-na, presso uno stabilimento che occupa430 dipendenti, ma oltre la metà dellacomponentistica proviene da una set-tantina di fornitori europei.

L’accordo raggiunto tra Fiat Power-train Technologies e DaimlerChrysler è

solo il primo passo di una collaborazio-ne duratura e di reciproca soddisfazio-ne anche per altri progetti. Nel quadrodi questo accordo di fornitura strategi-co, infatti, le due società stanno anchee saminando ulteriori possibilità di bu-siness in altri mercati, tra cui l’AsiaSud-orientale.

“Questo accordo - ha det to Mar-chionne, manifestando evidentementeil suo sostegno alla politica commer-ciale avviata da Altavilla e Rigano - èd’importanza fondamentale nel la no-stra strategia mirata a sviluppare par-tnership strategiche in tutti i settori delGruppo. La nostra partnership conDaimlerChrysler è una conferma che ladecisione presa due anni fa di u ni ficarein uno specifico settore le attività rela-tive ai motopropulsori è stata una deci-sione giusta anche perché disponiamodi prodotti e capacità tecniche in gradodi soddisfare le richieste di un mercatoesigente”.

“Questa operazione - ha precisatoRi gano - rientra negli obiettivi di FiatPo wertrain Technologies fin dal mo-mento della sua fondazione, ovvero es-sere considerata leader nel mondo deimotopropulsori attraverso un’esperien-za integrata, una vastissima gamma diprodotti, la presenza a livello mondialee una particolare attenzione al clienteol tre che per l’innovazione tecnologica,il rispetto per l’ambiente, la qualità e i

costi. I processi produttivi di FPT ven-gono implementati da persone estrema-mente motivate e alle quali si garanti-sce costante formazione mentre nonme no importante è l’impegno a tuttocam po nella ricerca su motopropulsorialternativi e che rispettino l’ambiente.Le norme odierne e future sulle emis-sioni richiedono un elevato livello diin vestimenti e di specializzazione tec-nologica che solo l’esperienza da noifi nora maturata può consentire. Conuna produzione annuale di circa 2,8milioni di motori e 2,1 milioni di tra -smissioni, con i suoi 16 stabilimenti e10 centri di Ricerca e Sviluppo, FiatPowertrain Technologies è oggi, nelsuo settore, una delle realtà più signifi-cative a livello mondiale”.

IL MOTORE LEGGEROPIÙ MODERNO

“Con questa alleanza - ha ribaditoAndreas Renschler, membro del Consi-glio Direttivo di DaimlerChrysler e re-sponsabile del Gruppo Autocarri - ab-biamo preso la decisione migliore per iclienti di Mitsubishi Fuso, poiché offri-remo loro il motore leggero più moder-no, tecnologicamente più avanzato epiù rispettoso dell’ambiente, un motoreche fornirà elevate prestazioni combi-nate con un rendimento altamente com-petitivo in termini di consumi”.

IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007 11ATTUALITÀ

di Massimiliano Campanella A fine giugno Sergio Marchionne,Amministratore Delegato del GruppoFiat, e Dieter Zetsche, responsabile del Gruppo Mercedes Car e presidentedel Consiglio direttivo diDaimlerChrysler AG, hanno sottoscrittouna partnership. La divisione della Casa italiana preposta allaproduzione e vendita di ogni tipo dimotore fornirà motori Diesel a Mitsubishi Fuso, che li monterà sul Canter, il “piccolo galoppo”.

FIAT POWERTRAIN TECHNOLOGIES / IMPORTANTE FORNITURA DI MOTORI A MITSUBISHI FUSO

Sul mercato a ruota libera

Alfredo Altavilla (a destra) e Natale Rigano, rispettivamente amministratoredelegato e vicepresidente di Fiat Powertrain Technologies. Sotto, il propulsore,

costruito a Foggia, destinato al Mitsubishi Canter.

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Debutterà in autunnoad Amsterdam e con isuoi 680 cavalli vuole proporsi come il piùpotente autocarro diserie d’Europa. I progettisti hannopensato proprio a tutto, anche a renderlo stuzzicanteesteticamente e conuna silhouette chefende il vento, perridurre i consumi econtenere larumorosità.

“MONACO DI BAVIERA - Affrontare lun-ghe distanze, con portate impegnative elungo percorsi spesso impervi, in Paesidove magari l’autostrada è tuttoraun’u topia. Il tutto avendo a disposizio-ne spazi sufficienti per starci comoda-mente, seduti su comodissimi sedili inpelle e, perché no, con un occhio ancheal l’estetica. Ma, soprattutto, con lacon sapevolezza che si è alla guida diuno dei truck più potenti e altamenteaf fidabili attualmente sul mercato.

Non sono “sogni nel cassetto”, al-meno stando alla descrizione che allaMan Nutzfahrzeuge fanno dell’autocar-ro di punta della gamma pesante dellaCasa tedesca, che sarà presentato ilpros simo autunno. Si tratta del ManTGX V8, che con 680 cavalli si appre-sta a essere il più potente autocarro dise rie d’Europa, dotato dei più moderniimpianti tecnologici, che in autunnoMan Nutzfahrzeuge presenterà nel ruo -lo di “top of the range” della Truckno-logy Generation.

Diverse le novità, a partire innanzi-tutto dalla motorizzazione: il TGX V8monta una versione inedita del motoreV8 con 3.000 Newton metri di coppia,caratterizzato dal nuovo propulsore V8da 680 cavalli di potenza. Il nuovo mo-tore common rail ad otto cilindri a “V”rende il Man TGX V8 particolarmenteutile quando destinato agli impieghi delservizio di linea internazionale, con e -le vate portate e percorsi impegnativi.

MODELLO DI PUNTADEI MOTORI MAN

Il propulsore Man V8, che fa la suapri ma apparizione sul mercato all’inter-no del Man TGX, è il modello di puntadel la serie dei motori Man e si identifi-ca, oltre che per il profilo prestazionaledi altissimo livello, per la longevità el’af fidabilità.

Destinato a diventare il modello dipun ta della gamma pesante, e dunqueere de del “glorioso” TGA, il TGX V8

prevede una dotazione di serie giàcom pleta per garantire il massimocom fort, anche quando sono previstelun ghe percorrenze, condizioni di traf-fico non sempre facili e anche con por-tate impegnative. Tra la strumentazionetecnologica prevista, un ottimo sistemadi navigazione e di infotrainment neimomenti di riposo dell’autista. Poichépoi anche l’occhio vuole la sua parte, èprevisto un pregiato design V8 internoed esterno. Veniamo agli spazi interni.In dotazione di serie è prevista la cabi-na XXL “High Class”, con spazi a suf-ficienza per stare comodi durante lagui da e nei momenti di riposo, senzacontare che anche esteticamente conquella cabina il truck si presenta conun’aria assolutamente accattivante. Lospecifico pacchetto di dotazioni preve-de, tra l’altro, sedili in pelle con scritta“V8” e rifiniture in design in fibra dicar bonio.

“Il nostro obiettivo - ci ha detto E -leonora Megliorini, responsabile delle

no aumentati anche i dipendenti che,com presi anche gli assunti a tempo de-terminato, nel 2006 erano 34.500 e so -no dunque incrementati del 5 per cento.

Man Nutzfahrzeuge Vertrieb Deut-schland GmbH, il cui quartier generalesi trova a Monaco, comprende differen-ti filiali, ciascuna con i propri ufficivendite e fornitori di servizi.

Finora il dipartimento “Gamma Pe-santi” - che ha tre sedi: a Penzberg,Salz gitter e Monaco - ha sviluppato epro dotto i modelli TGA, truck dellaclasse di massa complessiva superiorealle 18 tonnellate, che prevedevano alteprestazioni, sicurezza e comfort. Dallasua presentazione all’inizio del millen-nio, il Man TGA è stato migliorato indiverse occasioni e ne sono state con-segnate ben 230.000 unità. Col TGX ele altre novità proposte. alla Man pre-vedono di andare oltre, prestando at-tenzione ai differenti mercati nei qualila Casa tedesca è in sviluppo. Una ver-sione del TGA, il WorldWide, è stataappositamente studiata per mietere suc-cessi nei Paesi dell’est Europa e del -l’A frica. Dotato di pneumatici piùgran di per ottenere una maggiore di-stanza dal suolo, con paraurti in acciaioe sospensioni a balestra, motori Euro 2e Euro 3 (che lo rendono utilizzabile inquei Paesi dove è ancora disponibilecarburante di bassa qualità), col TGAWorldWide alla Man puntano ad incre-mentare le vendite in Russia e MedioOriente, così come in Africa meridio-nale. Del resto, la strategia di crescitainternazionale ha già visto, nel 2006,un incremento di ben il 52 per centodel le vendite di autocarri al di fuoridel l’Europa, mentre quelle in Europaso no cresciute del 10. E non a caso ilTGA WorldWide viene prodotto nelnuovo stabilimento di Cracovia, in Po-lonia, un insediamento col quale Manha ampliato le proprie capacità produt-tive, fino a prevedere 15.000 unità an -nue in un turno di lavoro al giorno.

GLI EREDIDEL MAN TGA

Il TGX V8 si presenta invece conuna silhouette che pare studiata appostaper fendere il vento, il che si traduce inuna netta riduzione dei consumi e dellarumorosità ma anche della tendenza al -l’imbrattamento degli specchietti, evi-tando il conducente di doverli pulirecon frequenza e garantendo al contem-po una visibilità ottimale. Particolar-mente studiata dai progettisti Man lastabilità dell’ancoraggio dello spoilerche, anche con raffiche violente di ven -to, in caso di tamponamento non subi-sce danni. Il TGX sarà presentato, in-sieme al TGS - “fratello” col quale sicontende l’eredità del TGA - ad ottobrein occasione del Salone internazionaledel veicolo industriale, che si terrà adAmsterdam. Fino ad allora dei duetruck è possibile vedere le immagini,che sembrano voler dare l’idea di mez -zi estremamente innovativi per il pano-rama italiano, quasi fossero due mezziprovenienti dallo spazio o, addirittura,dal futuro, grazie a un’improbabilemac china del tempo, e traslati sullestra de per dare sfoggio della propriamodernità.

Accanto al dipartimento “GammaPe santi”, la Man Nutzfahrzeuge Ver-trieb Deutschland GmbH ha anchequello relativo alla “Gamma Leggeri eMe di”. Il dipartimento “L” - che operaa Steyr, in Austria - è responsabile del -lo sviluppo e del montaggio di veicolidi gamma leggera e media, di massacomplessiva tra le 7,5 e le 25 tonnellatee produce le rispettive cabine. Il dipar-timento “Veicoli speciali”, ovvero di-partimento “X”, situato a Vienna, inAustria, è responsabile dello sviluppo edella produzione di veicoli speciali dimassa complessiva superiore alle 18tonnellate e di veicoli speciali di grandidimensioni caratterizzati da cabina mo-dulare. Da ottobre dell’anno scorso,inoltre, nell’ambito di una joint venturecon Force Motors, società indiana,Man produce autocarri pesanti dellagam ma CLA da 16 a 49 tonnellate, de-stinati per ora solo al mercato indiano.Entro l’anno in corso, l’azienda sortadal l’accordo, la Man Force Trucks Pri-vate Limited, produrrà autocarri peresportarli in altri Paesi asiatici.

ATTUALITÀ12 IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

MAN / CON IL TGX V8 LA CONVINZIONE DI AFFERMARE UN NUOVO PRIMATO

Monaco punta al record

relazioni pubbliche Man Italia - è quel-lo di aumentare i profitti dei professio-nisti del trasporto con veicoli affidabilie innovativi, a bassi costi operativi eal ta efficienza di servizio, e ottimizzarela sicurezza e il comfort per l’autista IlMan TGX V8 rappresenta un esempiodi come alla Man Nutzfahrzeuge svi-luppiamo i prodotti e i servizi seguen-do le esigenze dei clienti, che racco-gliamo quotidianamente attraverso inostri distributori”.

Man Nutzfahrzeuge Vertrieb Deut-schland GmbH è nata nel giugno 2003in seguito alla ristrutturazione della re -te tedesca di servizi e di vendita in undipartimento legalmente indipendente.Si tratta della più ampia azienda diven dita e distribuzione del GruppoMan Nutzfahrzeuge, con i suoi oltre5.000 impiegati e 900 apprendisti inGermania, nonché uno dei principalicostruttori internazionali di veicoli in-dustriali e fornitore di soluzioni di tra-sporto. Nell’esercizio 2006, il GruppoMan Nutzfahrzeuge - in cui lavoranocirca 36.000 dipendenti e che vanta80.000 autocarri e 7.300 autobus e au-totelai per autobus venduti - ha fattura-to 8,7 miliardi di euro (nel 2005 eranostati 7,4 miliardi), con un risultato ope-rativo pari a 670 milioni di euro e unincremento del 43 per cento rispetto al2005, quando tale dato era arrivato aquota 201 milioni di euro. In netta evo-luzione anche il guadagno sul fatturato,passato dal 6,4 al 7,7 per cento, con au-mento dell’1,3 per cento, ma che, se siaggiunge anche il risultato del diparti-mento servizi finanziari, arriva all’8per cento. La rendita sul capitale im-piegato è aumentata dell’8,9 per cento,salendo al 26,8 per cento. Dati finan-ziari che, per la casa di Monaco di Ba-viera, rappresentano il secondo annorecord consecutivo e che sono eviden-temente il risultato dell’incrementodel le vendite: 79.822 i veicoli vendutinel settore autocarri (nel 2005 eranostati 68.209), 7.338 le unità di autobuse chassis per autobus consegnate. Neiprimi due mesi dell’anno in corso sonostati acquisiti ordini per 2,2 miliardi dieuro, con un aumento del 38 per centorispetto allo stesso periodo del 2006(1,6 miliardi di euro). Di converso so -

Secondo i responsabili Man i nuovi TGX e TGS rappresentano la risposta più modernaalle esigenze dei professionisti del trasporto.

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MAN HydroDrive®

Perché non c’è due senza tre.Trazione posteriore o trazione integrale? Oltre a queste due soluzioni, MAN offre la possibilità di

scegliere il nuovo sistema MAN HydroDrive®, la trazione anteriore idrostatica intelligente. MAN

HydroDrive® fornisce maggior capacità di trazione e massima forza motrice al veicolo in uso

prevalentemente su strada, ed è l’ideale per affrontare diffi cili tratti di sterrato e per tutte quelle

situazioni in cui si rende necessaria una maggior trazione sull’asse anteriore, con un risparmio

di 300 kg. in termini di portata. Anche MAN HydroDrive® dunque contribuisce a garantire

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14 DEALER

Uno di questi era proprio Emilio Sardellitti.Inevitabile che i due stringessero amicizia”.

“Si comprende facilmente - prosegueStefano Carloni - come mio padre, già di persé persona estremamente gioviale, assoluta-mente fiscale sul lavoro, preciso, puntuale,facile all’approccio con i clienti, in qualitàdi ricostruttore e venditore di pneumaticiper camion, avesse non solo una specificapreparazione tecnica ma anche una appro-fondita conoscenza dei trasportatori dellazona”. Emilio Sardellitti, quando rientraquella sera da Trento non va nemmeno acasa. Punta dritto sull’officina del suo amicoCarloni. Non vede l’ora di parlargli di quan-to gli aveva proposto Armando Rangoni. Idue non hanno bisogno di molte parole.Convengono che si tratta di una grande op-portunità che non bisogna lasciarsi scappa-re. Met teranno insieme le proprie qualitàprofessionali, Emilio Sardellitti sarà il brac-cio destro operativo per la gestione del lanuova attività, Giovanni Carloni sarà ilbraccio sinistro operativo sul fronte deiclienti, suo naturale e collaudato terreno dicaccia.

NEL 1977I PRIMI PASSI

Nasce così la Sacar Officine Meccani-che, ognuno dei due soci al 50 per cen to,con una piccola sede al numero 13 di via LeLame a Frosinone. Siamo nel 1977. I due“capitani coraggiosi” di vidono il propriotempo tra il vecchio lavoro, che non abban-

donano assolutamente, anzi cercano in ognimodo di po tenziarlo, e la nuova attività conl’au silio di un venditore. Successivamenteintervengono a dare man forte i figli dei duefondatori, Stefano Carloni e Romeo Sardel-litti, quest’ultimo dotato di una grande vi-sione strategica e che in realtà ha saputodare a Sacar una organizzazione strutturata,capace di lavorare con metodo.

Grande emozione quando viene firmatoil contratto di vendita del primo Scania conun padroncino di Ferentino. Quell’anno neverranno consegnati una dozzina.

“Due anni dopo - a questo punto l’e vo -luzione della Sacar ci viene raccontatadall’attuale direttore generale Pao lo EmilioSardellitti, nipote di uno dei due fondatori,37 anni, sposato con Veronica, un figlio dipochi mesi (Ferdinando), studi in ragioneriaed economia e commercio, giovane vulcani-co, già con una bella esperienza maturata alfianco di papà Romeo.

L’attività cresce. I clienti aumentano.Sempre più Scania si vedono circolare sullestrade del Frusinate. “Negli anni ’80 - ag-giunge Paolo Emilio Sardellitti - all’attivitàdi vendita del nuo vo Scania e dell’usatoviene affiancata anche quella di produzionedi ribaltabili, cassonati, centinati. La deci-sione nasceva dalla volontà di venire incon-tro al le esigenze dei clienti, che spessoquan do acquistavano un mezzo avevanoanche la necessità di disporre subito dell’al-lestimento che invece altri fornitori conse-gnavano con grande ritardo. Non solo, macon questa nuova attività rappresentava per

Sacar una ulteriore opportunità di business.A fine anni ’80 l’azienda, che dal 1987 sitrasforma in società per azioni, sempre al 50per cen to tra le due famiglie Sardellitti eCarloni e che prende il nome attuale diSacar, si dota anche di una moderna carroz-zeria, dove è possibile non solo effettuare ri-parazioni delle cabine o personalizzare iveicoli con le scritte e i colori dei clienti maall’occorrenza an che per raddrizzare telaiincidentati”.

UN’ESCALATIONIRRESISTIBILE

In questo periodo Sacar, conta già unaventina di dipendenti, vende in me dia unatrentina di Scania nuovi e realizza un fattu-rato di circa 10 miliardi delle vecchie lire.Nel decennio successivo, Romeo Sardellittida un’ulteriore accelerata alle attività dellaSacar, gestita da uno staff di collaboratoripreparati, competenti ma anche innamoratidel proprio lavoro, ciascuno con compitiben precisi nell’area commerciale e in quel-la tecnica. Per tutti l’obiettivo comune èquella di garantire alla clientela il massimodella soddisfazione, perseguita con l’impe-gno totale quotidiano, con la professionalitàdel lavoro, con l’assoluta serietà e trasparen-za del rapporto.

Nel 1994 il mandato Scania, sino ad allo-ra relativo alla sola provincia di Fro sinone,viene esteso anche a quella di Roma cui siaggiunge nel 1998 la pro vincia di Latina.Non basta, perché nel 2002, con la coperturaanche delle pro vince di Rieti e Viterbo, inpratica Sacar avrà competenza Scania perl’intero Lazio ed il sud della provincia deL’Aquila. Nel 1998 arriva la certificazioneCermet per la commercializzazione di vei-coli industriali e ricambi, servizi di assisten-za meccanica, elettrauto e carrozzeria, pro-gettazione e realizzazione di allestimentiveicoli industriali. Ma non basta. “Sì, perchéun punto fermo nella strategia di Sacar -prosegue il direttore generale - è stato sem-pre quello di offrire alla clientela un servizioa 360 gradi. In pratica chiun que si fosse ri-volto alla nostra a zienda, doveva trovare lasicura e migliore risposta per le sue esigenzedi tra sporto e di attività collegate. Ecco per-ché nel 2002 abbiamo preso il mandatoHiab produttore leader nel mondo nella co-struzione di gru e scarrabili per il Lazio, nel2004 quelle di Volkswagen Veicoli Com-merciali per le province di Frosinone e Lati-na, nel 2005 il mandato di Margaritelli perla vendita e l’assistenza dei semirimorchi

di Paolo Altieri

È la storia di un duro lavoro di 30 anni il cui risultato èun’azienda che oggi conta oltre 50 dipendenti, fattura più di 30milioni di euro, svolge l’attività in una moderna e vasta sedeaffacciata sul traffico autostradale nei pressi del casello diFrosinone, e che rappresenta oltre al marchio Scania anche quellidi Volkswagen Veicoli Commerciali, Nissan Trucks e Hiab,ma soprattutto è proiettata verso traguardi ancora più prestigiosi.

Mer ker nel Lazio, ai quali poi si aggiungerànel 2007 anche il mandato Nis san per lavendita e l’assistenza dei suoi veicoli com-merciali e industriali”.

All’alba del terzo millennio la strutturadella Sacar, con la sede di via Le La me,zona industriale di Frosinone, si è fatta asso-lutamente insufficiente per po ter accoglierela quantità di lavoro ma turata. Matura la de-cisione di un trasferimento in una nuova,grande sede dove riorganizzare razional-mente tutte le attività ma anche per poter of-frire ai clienti un servizio di migliore quali-tà. Si pensa a un impianto da realizzare suRoma. È a questo punto che fa capolinonella storia Sacar un altro nome: E leu terioArcese, vero e proprio cavallo di razza(come quelli di cui lui è innamorato) delmondo dell’autotrasporto e del la logistica,che da tempo dispone di uno dei suoi im-pianti operativi proprio a Frosinone, in viaAsi, in posizione stra tegica, a un chilometrodal casello di uscita dell’autostrada A1 dire-zione Ro ma-Napoli. Ebbene, Arcese ha de-ciso di trasferire l’attività a Frosinone e dimettere in vendita l’intero impianto. La no-tizia arriva facilmente alle orecchie dei pa-droni della Sacar che vedono nella ex sededi Arcese la ideale soluzione per i loro pro-getti di riorganizzazione e potenziamento.L’impianto è davvero invidiabile ma l’inve-stimento è altrettanto oneroso. Alla fineviene trovato un accordo che soddisfa en-trambi i partner dell’operazione. Sacar ac-quista gran parte dell’area e degli immobili,mentre una quota resta nelle mani di Arcese.

Partono i lavori per l’adeguamento al lanuova attività e lo scorso anno la nuo vasede della Sacar può essere inaugurata. Sitratta di una struttura che oggi è un vero eproprio vanto per le famiglie Sardellitti eCarloni. Uffici direzionali e commerciali,spazi interni ed esterni per l’esposizione deiveicoli del le varie marche, una officinameccanica di 4mila metri con reparti di dia-gnosi, banco prova freni, attrezzature perraddrizzatura telai, allestimenti e carrozze-ria, un magazzino ricambi disposto su 1.000metri quadrati in grado di assicurare, oltrel’ampia disponibilità interna, tutti i ricambioriginali Sca nia e degli altri marchi in menodi 12 ore e al quale attingono le cinque of fi-cine autorizzate Scania, due nel l’a rea diRoma, una a Latina, una a Frosinone e una aViterbo, e naturalmente vasti piazzali di di-simpegno. Oggi Sa car conta 55 dipendenti el’anno scorso ha realizzato un fatturato di 30milioni di euro circa, i numeri comprendonoanche l’attività della filiale di Sabaudia, alleporte di Latina, lungo la Strada Sta tale Pon-tina, sorta nel 1977 come “Sacar OfficineMeccaniche” e dal 1987 con il nome Sacar.

“La nostra clientela - osserva il giovaneSardellitti, è composta di piccoli trasportato-ri, in linea del resto con la politica Scania. Ilfatturato va dunque analizzato tenendo pre-sente che è il risultato di un lavoro duro,realizzato quasi con un camion per cliente eche quindi che intende soddisfare le esigen-ze di un alto numero di operatori del settore.Come andrà nel 2007? Io dico che corriamodietro la qualità dei numeri. Il mercato cre-sce, noi certamente manterremo le quotedell’anno scorso, senza esasperazioni ma-niacali. Già og gi la posizione raggiunta daScania nel Lazio ci vede con il 10 per centodel mer cato oltre le 14,5 tonnellate subitoalle spalle del costruttore nazionale Ivecoche viaggia oltre il 50 per cento; a oggi lanostra quota ci soddisfa ampiamente. Tuttala nostra storia è stata segnata da un conti-nuo e costante impegno per una sempre piùcompleta offerta di servizi e competenze,così da consentirci di guadagnare la fiduciadi migliaia di clienti. Il frutto dell’esperien-za acquisita negli anni dello sviluppo com-merciale ha lasciato intendere qual è la dire-zione presa dai nostri clienti più attivi. Leaziende di trasporto richiedono oggi la sod-disfazione di esigenze complesse, che ne-cessitano di una concessionaria capace dioffrire un’ampia scelta di soluzioni e servi-zi, il tutto all’insegna della qualità e dellaprofessionalità. Da qui le scelte di progettodegli ultimi anni, come quella di aggiungeall’offerta Scania prodotti complementari,come quelli firmati da Nissan e Volkswa-gen, Merker, Hiab”.

FROSINONE - Un furgoncino Fiat che, agliinizi degli anni ’50 in una Italia in pienafase di ricostruzione dopo i disastri dellaguerra, ogni mattina, prestissimo, quando ilsole non si era ancora al zato all’orizzonte,era già in viaggio ver so Roma, è una imma-gine che forse è ancora davanti agli occhi diqualcuno di Isola di Liri nel Frusinate. Alvolante c’era Emilio Sardellitti, infaticabilelavoratore, che probabilmente già allora so-gnava che, chissà, quell’attività gli a vrebbeconsentito di diventare un gran de trasporta-tore. E questa convinzione maturava sempredi più man ma no che cresceva la domandadi trasporto, tanto che con gli anni quelprimo Fiat venne sostituito da un camionpiù grande, poi affiancato da un secondo, daun terzo, da un quarto. Agli inizi de gli anni’70 Emilio Sardellitti aveva già realizzatoparte dei suoi sogni. Aveva l’or goglio dipresentarsi anche con uno splendido Scania111, che nella zona po chi conoscevano. Si-curamente pochissimi sapevano che arriva-va dalla lontana Svezia e men che meno chein Italia veniva importato da un’aziendacommerciale di Trento, la Italscandia, chefaceva capo alla famiglia Rangoni.

Stiamo raccontando le origini della Con-cessionaria Scania “Sacar” di Frosinone,che quest’anno ha accolto nei suoi vastipiazzali e nelle sue moderne strutture semi-finali e finali dello Scania Young EuropeanTruck Driver per e leg gere il campione ita-liano dei giovani autisti che prenderà partealla finalissima mondiale in programma inSvezia, presso la sede Scania di Sodertalje,agli inizi di settembre. Ebbene, la capacitàcommerciale e l’estrema professionalità dasole non sarebbero bastate a E mi lio Sardel-litti per trasformarsi da pic colo trasportatoreaddirittura in com merciante di camion. Manella vita sembra che ognuno di noi abbiadegli appuntamenti già fissati per dar corsoal proprio destino. E per Emilio Sardellittiquesti momenti portano il nome di ArmandoRangoni e Giovanni Carloni. Di Rangoniabbiamo detto ed è proprio il fondatoredell’attuale Italscania a pro porre un giorno aquel ciociaro dal la scarpe grosse ma dal cer-vello fino di fare un passo in più, prendendoil mandato a vendere i camion Scania nellasua zona. Sardellitti si sente onorato di tantaconsiderazione e fiducia, ma è an che consa-pevole di non avere abbastanza esperienzaper avviare un’attività del genere. Lui satutto di trasporti, ma teme anche di suscitareinvidia tra i suoi concorrenti trasportatoriche dovrebbero diventare i suoi naturaliclienti. Si riserva comunque di pensarci.Chis sà che non si trovi una soluzione conve-niente.

Mentre è sulla strada che lo riporta daTrento a Frosinone non fa altro che pensareall’offerta allettante. Ha imparato a cono-scere e apprezzare la qualità dei camionScania. È convinto che quel marchio svede-se può sicuramente stuzzicare l’interesse dimolti operatori del trasporto come lui. Macome affrontare una simile avventura? I chi-lometri scor rono e la sua mente si focalizzasu un nome: Giovanni Carloni. Sta parlan-do, Emilio Sardellitti, tra sé e sé, ad al tavoce. “Ma sì, è lui la persona giusta da coin-volgere in questo affare”. Chi è GiovanniCarloni, la seconda persona che si affacciasul destino di Emilio Sardellitti?

Ce lo racconta suo figlio Stefano, 48anni, sposato con Francesca e papà di Gio-vanni, 19 anni, e Bianca, 10. “Mio padreall’epoca dei fatti operava a Frosinone conuna piccola azienda specializzata nella rico-struzione e vendita di pneumatici per auto-carro. Era un’attività che aveva iniziato giànel 1938 in Libia, ad Asmara, da dove erarientrato in Italia dopo la guerra, proseguen-do lo stesso lavoro in una piccola officinanel suo paese di origine, a Ponte S. Gio van-ni in provincia di Perugia. An che lui avevaun innato spirito imprenditoriale. E, infatti,venuto a conoscenza che nel Frusinate il set-tore dei trasporti era in piena evoluzione,dovuto allo sviluppo dei cementifici e so-prattutto delle cartiere, decide di fare armi ebagagli e si trasferisce nel 1955 a Fro sinonenell’area di lavoro dei suoi clienti naturali.

IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

SACAR / PUNTA DI DIAMANTE DELLA RETE SCANIA IN ITALIA E NON SOLO

Due famiglie di capitani coraggiosi

Paolo Emilio Sardellitti (a sinistra) e Stefano Carloni rappresentanti della terzagenerazione dei fondatori della Concessionaria Scania “Sacar” di Frosinone.

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Sempre un passo avanti,a volte anche due.Nella gamma di motori Euro 4, Scania può offrirti ben 10 alternative: da 230 a 620 cv!Se invece stai pensando di fare direttamente il salto all’Euro 5e all’anno 2009 perché non andare fi no in fondo? Scania ti dà tre possibilità: 380 cv – 420 cv – 500 cv, già oggi disponibili. La tecnologia Scania Euro 5 è già stata ampiamente testata dai nostri Clienti in tutta Europa.Così puoi essere certo che, qualsiasi strada sceglierai con noi, ti condurrà con affi dabilità, effi cienza ed economia dei consumi.Questo è il viaggio che Scania ti assicura da molti anni. Vieni con noi, Scania sarà sempre vicino a te!

Italscania Spa Z.I. Spini di Gardolo, 125/E 38014 Trento Tel. 0461 996111 Fax 0461 996198 www.scania.it e-mail: [email protected] Italscania consiglia i servizi fi nanziari Scania.

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ESKILTUNA (Svezia) - Volvo Construction Equipment è uno deiprincipali costruttori al mondo di macchine movimento terra. Lagamma proposta sul mercato comprende terne, pale gommate,escavatori gommati, escavatori cingolati, dumper articolati, mo-tolivellatrici e macchine compatte. Macchine che offrono quel li-vello di qualità, prestazioni e sicurezza che ci si aspetta da unmarchio consolidato come Volvo. La clientela di Volvo Con-struction Equipment è distribuita in oltre 100 nazioni ed è com-posta da aziende di vario tipo, dalle familiari alle multinazionali.Volvo Construction Equipment provvede anche a fornire un’am-pia gamma di attrezzi, progettati in modo specifico per portare atermine il lavoro nel modo migliore. Le macchine movimentoterra del costruttore svedese hanno un campo d’azione vasto, chenon si limita alla cantieristica civile e pesante; sono compresi isettori dell’edilizia, dell’attività estrattiva, della movimentazionemateriali e rifiuti, delle attività forestali, dell’agricoltura, delleattività degli enti pubblici.

I motori diesel installati nelle macchine movimento terraVolvo coprono un’ampia gamma di cilindrate, da 1 a 16 litri.Ciascun propulsore è all’avanguardia tecnologica ed è configura-to in modo specifico per ciascuna macchina. E se negli ultimianni, l’industria di questa tipologia di macchine è stata soggettaa norme di legge sempre più restrittive in materia di emissioniallo scarico, Volvo ha saputo soddisfare le normative più severe,producendo motori moderni, dal design tecnico innovativo, conprestazioni elevate e consumi contenuti.

La nuova generazione di motori diesel Volvo, dotata dellatecnologia V-ACT (Volvo Advanced Combustion Technology) èstata realizzata per le applicazioni off-road più impegnative e peradeguarsi alle necessità peculiari di ogni macchina Volvo. I mo-

tori Volvo diesel con V-ACT forniscono simultaneamente ottimeprestazioni e livelli di emissioni che rientrano negli standard.

Tutto ciò è stato ottenuto con interventi non troppo compli-cati, che non richiedono equipaggiamenti addizionali o post-trat-tamento dei gas di scarico. V-ACT rappresenta il raggiungimentodi nuovi target in termini di efficienza della combustione, ridu-zione delle emissioni e livello di performance. V-ACT includel’utilizzo di un nuovo sistema di iniezione ad alta pressione fles-sibile e un nuovo sistema di gestione del raffreddamento ad ariache include un dispositivo per il ricircolo dei gas di scarico - I-EGR - e un sistema elettronico di controllo potenziato.

Ampia gamma Volvo Trucks per il movimento terra

Quando c’è da lavorare sodo

STOCCOLMA - Fa un certo effetto ve-dere in azione i mezzi da cantiere diVol vo Construction Equipment, azien-da leader, in campo internazionale,nella fabbricazione di macchine movi-mento terra, con una gamma prodottiche com prende terne, pale gommate,escavatori gommati, escavatori cingo-lati, dumper articolati, motolivellatricie mac chine compatte. Sono stati pro-prio loro, insieme ai veicoli da cantie-re di Vol vo Trucks - FL, FE, FM, FH eFH16, proposti in innumerevoli com-binazioni - i protagonisti del “VolvoCon struction Equipment Day”, svolto-si all’interno del Volvo Demo Centersituato nei pressi di Eskilstuna, in Sve-zia. I numerosi mezzi coinvolti dannola misura del valore strategico che haper Volvo Trucks il mercato delle co-struzioni. “Di pari passo con l’aumen-to in Europa delle attività del settorecostruzioni - ci dice in conferenzastampa Gunnar Eliasson, BusinessManager Construction di VolvoTrucks - si è registrato un forte incre-mento del mercato dei veicoli da can-tiere che sono indispensabili per rea-lizzare quei lavori. Basti pensare chedalle poco meno di 40.000 unità ven-dute nel 2003 si è passati alle quasi65.000 del 2006”.

UN TRUCK PER OGNI NECESSITÀ

I fattori che hanno contribuito a farle vitare il settore costruzioni nel vec-chio continente sono da ricercare nelrafforzamento dell’economia conti-nentale, nella crescita degli investi-menti di retti ai mercati emergentidell’Europa dell’Est (dove tra l’altrovengono pianificati imponenti inter-venti in materia di infrastrutture) eanche nel boom del mercato delle co-struzioni riscontrato in molte parti del-l’Europa Occidentale. Di fronte a que-sta situazione, un grande costruttorecome Volvo è costantemente impegna-to a fornire prodotti che sia no in gradodi rispondere adeguatamente alle esi-genze degli operatori. “Sap piamo cheall’interno di un cantiere, o in tuttequelle situazioni che richiedono unimpiego altamente specializzato e gra-voso dei mezzi coinvolti - spiega Gun-nar Eliasson - gli operatori necessitanodi veicoli in grado di gestire svariatesituazioni, il più delle volte difficili ecomplesse. Stiamo parlando di condi-zioni del fondo stradale non regolari,

di pendenze e dislivelli, di distribuzio-ne e gestione del carico e dello scaricodi materiali, e di molto altro ancora.La nostra strategia di crescita del lapresenza del marchio Volvo nel settoresi basa su alcuni punti chiave: la co no-scenza approfondita e dettagliata delsegmento di riferimento e delle tipolo-gie di clientela, gli investimenti per laformazione e l’organizzazione del larete di rivenditori, la proposta sul mer-cato di una gamma completa di pro -dotti in grado di intercettare e soddi-sfare tutte le esigenze dei clienti, e in -fine, le sinergie con Volvo Construc-tion Equipment”.

“Un truck per ogni necessità”: po-tremmo dire che è questa, in sintesi, laproposta che Volvo mette sul piattodel settore costruzioni per quanto ri-guarda le applicazioni truck off road. Iveicoli del costruttore svedese sonodisponibili in un’ampia gamma dicombinazioni che rispondono effica-cemente alla domanda di un utilizzovariegato dei mez zi. Il range di poten-ze dei motori è e stremamente vario espazia da 240 a 660 cavalli. Competi-tiva l’offerta di trasmissioni, con pro-poste di cambi manuali oppure I-Shifte Powertronic. Infine, Volvo proponetelai flessibili fa cilmente adattabili

alle diverse condizioni d’impiego.Sulla pista prove del De mo Centererano schierati veicoli del la gammeFM, FL, FE, FH e FH16. I cinquetruck FM (440 6x4R, 480 4x4T, 4408x4R, 480 6x4R e 400 6x4R), eranotutti equipaggiati con il prestazionalemotore 13 litri sei cilindri D13A, conpotenze di 400, 440 e 480 cavalli,nonché cambio I-Shift automatico 12marce con overdrive (FM 440 6x4R eFM 440 8x4R) o senza (FM 4006x4R), cambio manuale a 14 velocità(FM 480 4x4T), cambio Powertronicautomatico a sei velocità (FM 4806x4R); la versione FL 240 4x2R eraequipaggiata con il motore D7E da240 cavalli e cambio manuale a seimarce con overdrive; lo stesso propul-sore era montato sull’FE 320 6x2Rcon potenza di 320 cavalli e cambiomanuale a 9 marce.

CAVALLIIN ABBONDANZA

Tre gli FH16, di cui due equipag-giati con il moderno D16E 16 litri seicilindri erogante una potenza di 660cavalli (6x4R, 6x4T) e uno con ilD16E da 580 cavalli (8x4R Tridem).Tutti e tre erano dotati di cambio auto-matico I-Shift 12 marce con overdri-ve. Volvo ha anche messo in motol’FH 480 6x2T con una potenza di 480cavalli erogata dal motore D13A e

l’abbinamento con cambio I-Shift a 12marce senza overdrive. Parlando ingenerale, per il settore delle costruzio-ni, Volvo propone nel range dalle 12alle 18 tonnellate i veicoli della fami-glia FL, con potenze di 240 e 280 ca-valli. Salendo, troviamo, per le appli-cazioni da 18 a 28 tonnellate, lagamma FE, con potenze di 240, 280 o320 cavalli. Di seguito la gamma FMcon motore 9 litri da 300, 340 e 380cavalli oppure 13 litri da 360, 400,440 o 480 cavalli. FH si propone conmotore 13 litri e potenze di 400, 440,480 e 520 cavalli; infine l’heavy topFH16 con il suo propulsore 16 litri di-sponibile con potenze di 540, 580 o660 cavalli.

PER GLI IMPIEGHIPIÙ GRAVOSI

I-Shift è un successo anche nel set-tore delle costruzioni. Il cambio auto-matico intelligente di Volvo ha incre-mentato i suoi volumi di vendita del40 per cento nel 2006 e il 20 per centodel totale vendite è appannaggio pro-prio del settore costruzioni. I-Shift èstato ag giornato e migliorato per moltia spet ti. La nuova generazione è più re-sistente, più efficiente e più silenziosa;inoltre, è in grado di gestire operazionipiù impegnative e supporta un mag-gior numero di applicazioni. Propriocome richiesto dalla cantieristica.Complessivamente, I-Shift è una fami-glia composta da più membri, ognunocon funzionalità e prestazioni distinte.Ci troviamo davanti un cambio a se-lettore di gam ma a 12 velocità concontrollo e let tronico studiato per il si-stema automatico, che consente tutta-via di utilizzare anche il cambio ma-nuale. Con I-Shift il conducente puòevitare di eseguire migliaia di cambidi marcia al gior no. In tal modo, laguida risulta più confortevole e si ot-tiene un risparmio di carburante. Sitratta certo di una soluzione perfettaper i trasporti e lungo raggio dai ritmisostenuti, ma è facile immaginare ivantaggi che se ne ottengono in termi-ni di comfort di utilizzo del mezzo pe-sante quando si è alla gui da per diver-se ore ai ritmi sostenuti di un lavoro incantiere o in cava.

La nuova generazione di I-Shift èpiù piccola della precedente, così daconsentire l’utilizzo di passi più brevi.È inoltre più leggera, nonostante la ca-pacità di fornire una spinta maggiore edi supportare masse totali più elevate.Inoltre, le minori perdite per attritocon tribuiscono al risparmio di carbu-rante. Ma i vantaggi non finisconoqui: I-Shift è anche più resistente diprima e ha una capacità che può rag-giungere 2.500 Nm. Il nuovo cambioestende la gamma di applicazioni perl’autocarro, che è pertanto in grado digestire sia pe si maggiori che operazio-ni più impegnative. Gli intervalli disostituzione del l’olio sono di tre annio 400.000 km. La trasmissione completamente auto-matica Powertronic è stata anch’essamigliorata e offre una capacità dispinta maggiore e una più ampiagamma di applicazioni. Powertronicè la trasmissione completamente au-tomatica ideata appositamente per leapplicazioni di tra sporto pesante e lecondizioni difficili. Il cambio dellemarce è sempre fluido senza interru-zioni di alimentazione, pertanto Po-wertronic è la soluzione ideale per lacantieristica più pesante. Senza con-tare che supporta an che il cambiomanuale. L’ampliamento riguarda ilpassaggio da due a tre varianti, concinque o sei marce.

Insieme all’I-Shift, il Volvo EngineBrake (VEB+) è un’altra innovazioneche facilita il lavoro del conducenteaumentando la guidabilità, il controlloe l’efficienza. Il potere frenante diVEB+ si rivela particolarmente utiledurante le manovre tra dislivelli, spe-cialmente a pieno carico. Un grandevantaggio in termini di sicurezza e diuna ridotta u su ra dei freni. In definiti-va, si tratta di lavoro di squadra chequesti dispositivi svolgono con grandeefficienza.

IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 200716 ATTUALITÀ

VOLVO TRUCKS / UN MERCATO DALLE FORTI POTENZIALITÀ QUELLO DEI VEICOLI DA CANTIERE

Work in progress

L’obiettivo della divisione Volvo Construction Equipment è garantire agli operatori del settore costruzioni una gamma di veicoli in grado di rispondere alle più gravose condizioni d’impiego. Dall’FL all’FE, dall’FM all’FH e FH16, il costruttore svedese propone mezzi all’avanguardia perdotazioni tecnologiche, combinazioni e condizioni di utilizzo.

di Fabio Basilico

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VOLVO TRUCKS. DRIVING PROGRESSwww.volvotrucks.it

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IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 200718 ATTUALITÀ

NOVATE MILANESE - A nemmeno unan no dal lancio sul mercato del nuovosi stema digitale per la registrazione deitempi di guida e di sosta, oggi è giàtem po di celebrare il raggiungimento diun primo importante traguardo in casaSiemens VDO: sulle strade europee so -no circa 500.000 i suoi tachigrafi digi-tali DTCO 1381 già in funzione su ca-mion e autobus. Lo strumento - resoob bligatorio a partire dal 1° maggio2006 per tutti veicoli per il trasportomer ci con portata massima oltre 3,5ton nellate e per tutti i veicoli adibiti altrasporto persone con oltre 8 posti a se-dere di nuova immatricolazione - è sta -to introdotto nei paesi membri del l’U -nio ne Europea al fine di incrementaresia la sicurezza contro interferenze ema nomissioni sia la sicurezza stradale.Oltre allo strumento fisico, SiemensVDO fornisce anche un pacchetto diservizi, completo di periferiche e soft -wa re, per facilitare l’incontro tra gli u -ten ti e la nuova tecnologia.

Fino al 1° maggio 2006, i tachigrafiregistravano gli orari di guida e disosta e la velocità dei veicoli commer-ciali su di un grafico impresso su undisco cartaceo. Oggi invece, su tutti iveicoli di nuova immatricolazione,questi dati ven gono memorizzati su diun supporto digitale. A tal fine, Sie-mens VDO ha sviluppato il tachigrafodigitale DTCO 1381, il quale registra idati sulla memoria di massa dell’appa-recchio e sul chip della scheda del-l’autista. Dall’inizio della produzionein serie dello strumento, ne sono statiprodotti e installati circa 500.000. Inbase alle sti me effettuate dall’azienda,probabilmente il 10 per cento di tutti iveicoli com merciali in Europa oggimonta il DTCO 1381.

Oltre alle caratteristiche di base im-poste per legge, Siemens VDO ha inte-grato nel DTCO 1381 altre utili funzio-ni che, ad esempio, consentono ai peritidi stabilire le circostanze di un inciden-te e le relative responsabilità. A suppor-to del DTCO 1381, Siemens VDO hamesso a punto un pacchetto di servizicompleto per tutti i gruppi di utenti acui è destinato lo strumento. In Europa,una fitta rete di oltre 5.000 officine dispecifica esperienza e competenza è a

disposizione dei gestori di flotte per lamanutenzione, la taratura e il controllodello strumento, operazioni che in basealla legge vanno effettuate a cadenzabiennale. In Italia le officine autorizza-te sono già 300 e l’obiettivo di SiemensVDO è quello di superare le 500 unitàen tro l’estate del 2007.

Per i gestori di flotte, Siemens VDOha messo a punto vari pacchetti softwa-re che non solo semplificano l’archi-viazione, ma che consentono allo stes-so tempo l’accesso ai dati da parte delpersonale direttivo. Dal servizio di ge-

stione dati via internet o dalla versioneper installazione fissa su PC, al pac-chetto di base per piccole flotte, le so-luzioni di Siemens VDO coprono tuttele aree di utilizzo e i vari profili di u -ten za. In Italia sono già 3.000 le azien-de che utilizzano il software professio-nale di gestione dati TisOffice di Sie-mens VDO.

Come “ponte” tra il tachigrafo digi-tale installato in cabina e il computercentrale, Siemens VDO fornisce ancheuna speciale chiave per il download deidati. Grazie a questo dispositivo,

l’utente può leggere facilmente e rapi-damente i dati di tutti i mo delli di ta-chigrafo digitale e trasferirli sul com-puter in ufficio. Sono già ol tre 100.000le unità vendute da Siemens VDO diquesto pratico dispositivo. Per gli auti-sti, i gestori di flotte, gli ispettori pre-posti ai controlli e gli addetti delle offi-cine sono inoltre disponibili program-mi di training personalizzati. In basealla richiesta e al livello di competenza,i programmi vengono forniti comecorsi su computer oppure con la pre-senza di docenti.

SIEMENS VDO / IL 10 PER CENTO DEI TACHIGRAFI DIGITALI VENDUTI SONO DTCO 1381

Un successo annunciato

Nuova joint venture in Russia tra Iveco e Samotlor-NN

Il Daily sempre più piccolo Zar

In meno di un anno, da quando è stato reso obbligatorio, neiPaesi dell’Unione Europea il dispositivo dell’azienda tedesca è stato montato già su mezzo milione di camion e autobus.

MILANO - La multinazionale tedescaSiemens VDO con sede a Regensburg inGermania, uno dei principali fornitorimondiali di componenti elettronici, elet-trici e meccatronici per il settore auto-motive, ha disposto un avvicendamentoai vertici del settore comunicazione inItalia. Nuova Responsabile Relazioni

Sabrina Zapperialle Relazioni Esterne

Siemens VDO Italia

Sabrina Zapperi

Esterne di Siemens VDO Italia è SabrinaZapperi, al posto di Anna Fanara, che halasciato la società dopo 8 anni di colla-borazione. “Sono molto gratificata daquesto nuovo incarico - dichiara SabrinaZapperi - e mi impegno fin da oggi acontinuare l’ottimo lavoro svolto fino adoggi da chi mi ha preceduto. Per rag-giungere questo obiettivo mi avvarròdella collaborazione di TML Comunica-zione - conclude Sabrina - agenzia chenegli ultimi anni ha affiancato SiemensVDO in qualità di PR Consultant otte-nendo degli ottimi risultati”.

Le nuove responsabilità di SabrinaZapperi riguardano il coordinamentodella comunicazione a livello italiano inseno a Siemens VDO con la qualifica diMarketing Communications Manager,riportando direttamente all’amministra-tore delegato Ralph Italo Schmidt. Sabri-na Zapperi, appassionata di musica, si èlaureata allo Iulm in Scienze della Co-municazione con una tesi sulla musicacome strumento di comunicazione azien-dale ed è Vice Presidente dell’Associa-zione Musicale Arteviva. Pri ma di entra-re in Siemens VDO, ha lavorato comeResponsabile della Comunicazione inun’azienda operante nel settore chimico(vernici per legno) e prima ancora in unasocietà nell’ambito della GDO.

TORINO - Prosegue la politica diespansione e di globalizzazione diIveco e in generale del Gruppo Fiat.Iveco, infatti, e il gruppo industrialeSamotlor-NN, uno dei maggiori car-rozzieri russi, han no firmato un accor-do industriale che prevede la realizza-zione di una joint venture, controllataal 51 per cento da Ive co, per la produ-zione in Russia del Dai ly, il veicolocommerciale leggero del la gammaIveco, in particolare nella versioneper il trasporto merci, minibus e am-bulanze. La partnership prevede unprogramma di progressiva localizza -zione di attività industriali nell’areadi Nizhniy Novgorod che condurrà,nel medio termine, a una capacitàproduttiva installata di 25mila unitàannue del Daily, veicolo fino a 6,5tonnellate di peso totale. È previstoun investimento complessivo di circa50 milioni di eu ro, finanziati dagliazionisti secondo la composizionedella nuova joint venture. I prodottirealizzati saranno commercializzati,con il marchio Iveco, in Russia e inaltri Paesi limitrofi attraverso le reti

commerciali di Iveco e Samotlor-NN.“La collaborazione con un costruttoredel livello di Iveco - ha dichiarato Ni-kolay Sandugey, amministratore dele-gato della Samotlor-NN - ci dà la

grande opportunità di sviluppare inbreve tem po per il mercato russo unprodotto competitivo, di alta qualità econ contenuti tecnologici all’avan-guardia. L’integrazione delle tecnolo-

gie di Iveco con le nostre soluzioni,inclusa la produzione di componentilocali che ridurranno il costo del pro-dotto finito, è la mi gliore risposta aibisogni dei sempre più esigenti clienti

russi e dei Paesi limitrofi”. L’ammini-stratore delegato di Iveco, PaoloMonferino, ha detto che “la partner-ship con Samotlor-NN in Russia co-stituisce un ulteriore passo per conso-lidare la presenza del Gruppo Fiat inun mercato importante e ad alto po-tenziale. È un’altra tappa nella nostrastrategia di globalizzazione, nonchéun’ulteriore conferma del nostro rile-vante sviluppo in Europa Centrale eOrientale”.Samotlor-NN, fondato nel 1996 per latrasformazione di automobili, è ungruppo industriale privato che includediverse società per lo sviluppo e laproduzione di serie di minibus, auto-bus urbani, ambulanze, trasporto disa-bili, VIP e veicoli speciali. Samotlor-NN nel 2006 ha trasformato 9.450chassis di furgoni e veicoli commer-ciali cabinati in minibus, ambulanze eveicoli speciali attraverso i 5 stabili-menti in Russia e ha impiegato oltre1.100 persone. Il gruppo vende prin-cipalmente nella Federazione Russa,in Bielorussia, Ucraina oltre ad altriPaesi CIS.

Prevista una produzione di 25mila esemplari l’anno.

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“sem plice” e consiste nella sincronizza-zione dei rapporti gestita elettronica-mente e non mediante i tradizionali sin -cronizzatori meccanici. Il Mercedes Po-werShift si basa su un cambio principa-le in lega, sviluppato e prodotto inazienda con tre marce avanti non sin-cronizzate ed una retromarcia. Grazie adue gruppi riduttori sincronizzati si ot-tengono in totale 12 marce in avanti e 4indietro mediante innesti automatici nelcambio principale e nei gruppi riduttori.Con la soppressione dei pesanti pac-

chetti sincronizzati, al cui posto suben-tra un cosiddetto freno albero seconda-rio, le masse in movimento si riducononotevolmente. Powershift è concepitocome un cam bio manuale ad aziona-mento automatico che, però, attraversoil controllo elettronico della scatola delcambio è in grado di offrire una rapiditàdi innesto maggiore.

Per questo basta (quasi) an che unasola mano. Tuttavia, in fasi particolari,ad esempio nell’affrontare salite parti-colarmente impegnative, gli autisti

AKSARAY - Una mano. Un piede. Di piùquasi non serve per guidare l’AxorMercedes-Benz dotato del cambio Po-werShift. Meglio non spargere la vo ce,in realtà, perché il codice della stradanon prevede una simile eventualità. Ep-pure... Eppure grazie a questa trasmis-sione manuale automatizzata basta solofare attenzione a quello che succedelungo la strada perché al resto ci pen sa-no l’elettronica tedesca e l’assemblag-gio turco. Axor, infatti, viene prodottoalle porte della Cappadocia, la quasimistica regione turca nota per le sue ar-dite conformazioni geologiche. Lo sta-bilimento si trova ad Aksaray, cittàdalla quale il vettore prende (almeno inparte) il nome.

Il cambio PowerShift non è una no-vità assoluta perché dallo scorso annoDaimlerChrysler lo aveva già introdotto- e con successo - sulla gamma Actros:“È estremamente valido per il trasportodi linea di medio e lungo raggio” assi-cura il direttore dello stabilimento HansUlrich Maik. Per il momento Power-Shift sarà disponibile per i trattori dastrada Axor 1843 e 1840 con motori da12 litri e potenze di 400 e 430 cavalli.Successivamente, con il 2008, sarà pos-sibile attrezzare con la moderna tra-smissione anche gli autotelai 6x2 a treassi da 360 a 430 cavalli. I benefici delnuovo cambio riguardano sia chi sta alvolante sia le imprese: per ché da un

esperti ricorrono anche all’inserimentomanuale, grazie al comando er gonomi-co joystick fissato alla destra del sediledi guida, praticamente al l’e stre mità delbracciolo.

I cambi PowerShift Mercedes con-corrono ad aumentare la portata e a ri-durre i consumi. La rapidità degli inne-sti consente al guidatore di restare mag -giormente concentrato sulla guida, age-volata da tutta un’altra serie di sistemi eda una vasta gamma di pratici program-mi di marcia. “Il cambio Po wer shiftMercedes è un investimento van taggio-so” insistono i portavoce del gruppo.Intanto perché, sin dalla loro introdu-zione sul mercato avvenuta una ventinadi anni fa, i cambi automatizzati riduco-no i rischi del “fermo macchina”, ga-rantendo una maggiore disponibilità deiveicoli. E poi perché sono più efficienti,ottimizzando i consumi con la capacitàdi carico.

I cambi PowerShift Mercedes rap-presentano la coerente evoluzione dellafilosofia di gestione multistadio dellacatena cinematica adottata da Merce-des-Benz. Rispetto all’ultima genera-zione di cambi Telligent, PowerShiftpesa 50 chili in meno (40 in meno, in-vece, nel confronto con il cambio ma-nuale a 9 rapporti). Esattamente comecon il cambio automatizzato Telligent,

lato c’è l’aumentato com fort di chiguida e dall’altro c’è l’accresciuta red-ditività. “Questa serie di veicoli Merce-des - assicurano gli esperti della casadella Stella - è concepita per impieghiin cui il carico utile ha un’importanzadeterminante e dimostra il pro prio valo-re in particolare nell’utilizzo a breveraggio e nel trasporto a lun go raggio, li-mitato in termini di tempo e percorren-za”.

Il meccanismo di questa innovativagenerazione di cambi Powershift è

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FOCUS MERCEDES-BENZ

MERCEDES-BENZ / IL CAMBIO POWERSHIFT DOPO L’ACTROS RENDE PREZIOSO ANCHE L’AXOR

Nuovo alleato del trasportatoreConsapevoli che in un prossimo futuro le infrastrutture stradali non saranno più in grado di assorbire

il continuo incremento del traffico, gli ingegneri Mercedes-Benz intendono proseguire sulla stradadell’automatizzazione e della semplificazione dell’uso dei veicoli industriali. Il cambio PowerShift è una delle

rivoluzionarie risposte a queste esigenze. Già disponibile sull’Actros, è ora offerto anche per l’Axor,che abbiamo provato sulle strade della Cappadocia in Turchia.

di Mattia Eccheli

segue a pagina 20Il Mercedes-Benz Axor, equipaggiato con il nuovo cambio PowerShift, in prova sulle strade della Cappadocia.

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AKSARAY - Il sole picchia forte e nonso no nemmeno le otto del mattino. Magli Axor PowerShift sono già parcheg-giati nel piazzale da dove parte il testdrive che dalla turistica e balneare An-talya conduce fino alla leggendaria viadella seta. Antalya non è solo sinonimodi mare perché, ad esempio, nelle ac -que bagnate dal Mediterraneo si tuffa-no i monti del Tauro e, 150 chilometria nord dalla città, si sviluppa anche lare gione dei grandi laghi (Göller Bölge-si). A una manciata di chilometri daAntalya, so no me ta di visite quotidianealcune cascate: quelle superiori di Du-dena (14 chilometri a nordest), quelleinferiori di Du den (direttamente sulmare) e anche quelle di Kursunlu (a 18km). Alla stes sa distanza da Antalya, ilcui simbolo è il raffinato minaretodella moschea Yivli, si trova il sugge-stivo lago Nilufer. Proprio per il suo ri-chiamo turistico, Antalya è stata piùvolte bersaglio dei separatisti curdi chevi hanno fat to esplodere diversi ordi-gni mietendo vittime e feriti.

Il sole picchia quando la “carovana”di mezzi Mercedes si mette in marciacon destinazione Aksaray, oggi sededel moderno stabilimento di assem-blaggio turco dove si realizzano anche

i versatili Unimog. Il programma pre-vede 450 chilometri con dislivelli inte-ressanti perché si transita anche a oltre1.800 metri di quota. Gli Axor grigidel la casa con la Stella sono insonoriz-zati bene. Sono maneggevoli e il nuo -vo cambio PowerShift e le sue funzio-ni aggiuntive agevolano subito il “di-simpegno” dal parcheggio. Il piede“gio ca” con l’acceleratore: di più prati-camente non occorre fare.

IL CONSUMOSI MANTIENE BASSO

Il percorso piega verso oriente lun -go una superstrada a tratti a doppiacar reggiata, con due corsie per sensodi marcia. Si incontrano più posti diblocco della polizia locale che vecchicamion carichi al limite delle leggi digravità. La Turchia che si affaccia sulmare è “europea” e non è troppo diver-sa dalla Grecia che già fa parte dellacomunità continentale. Axor sorpassa,corre (non troppo: non si sa mai...),frena e rallenta. Risponde bene. In pia-nura la media del consumo oscilla at-torno ai 50 litri per 100 km, a secondadella morbidezza del piede di chi spin-ge sul pedale del l’acceleratore.

La carovana di una quindicina dimez zi è carica: il peso è di 40 tonnella-te. Si tratta di autoarticolati che tra-sportano enormi contenitori di acquaper dimostrare la flessibilità del mezzoe la praticità della sua conduzione an -che quando si tratta di affrontare pen-denze gravose, fino al 12 per cento. Aun certo punto, dopo una novantina dichilometri, all’altezza di Manavgat, gliAxor svoltano decisamente a sinistra.La strada comincia a salire. Nessunpro blema. Rallentano, certo, e lamedia dei consumi comincia a schizza-re verso l’alto (anche oltre i settantalitri) ma aggrediscono l’asfalto. Lomordono. E salgono inesorabilmenteverso i mille me tri di quota. Cambia loscenario. Al verde spesso arido dellapianura e talvolta fittizio dei campi dagolf e degli insediamenti turistici se nesostituisce uno sincero, quasi montano,anche se non alpino. L’immensità deglispazi e la scarsa urbanizzazione ricor-dano il Sud africa. Il sole picchia sem-pre più for te.

Mentre la carovana degli Axor(“scortata” sia da un’ambulanza sia daun mezzo di servizio... non si sa mai)af fronta silenziosamente le prime ram -pe della strada che adesso si è “ridotta”

a tre corsie, di cui due per la salita,dal l’altra parte della strada si comin-ciano a vedere reperti quasi “archeolo-gici” del trasporto pioneristico di unPaese che sta cercando di crescere.Sono carichi, talvolta all’inverosimile,ondeggiando pericolosamente. Sonorumorosi. Quando accelerano sbuffanocome locomotive a kerosene. E frena-no. Frenano cigolando in continuazio-ne.

MORBIDOE SIILENZIOSO

Gli Axor grigi in carovana non pas-sano inosservati, malgrado il loro li-vello di “rumorosità” sia ben diverso.Per i camionisti stanchi ed esausti cheguidano “caffettiere” che nell’Europacontinentale non passerebbero nemme-no la più scarsa delle revisioni, ci sonoimprovvisati “autogrill”. In prossimitàdi alcuni slarghi ai lati della strada cisono bancarelle che vendono di tutto.Improbabili souvenir, frutta e verduraimpolverata, miele di produzione arti-gianale, intrugli di dubbia provenienzae di non meno dubbia utilità... almenoagli oc chi di chi non è abituato a viag-giare lun go queste vie. E, pazienti, ci

sono ri venditori - soprattutto donne -che a spettano di piazzare qualcosa aqualcuno. In 450 chilometri nessunatrattativa: nessun acquisto.

La “nuova” Turchia che si apre cur -va dopo curva è sempre più verde. E lastrada bene asfaltata, di un manto nero,apparentemente posato da poco che,con il gran caldo di queste latitudini,rischia di diventare sdrucciolevole. Lasa lita è sempre più impegnativa, con-dita da qualche tornante comunquenon troppo stretto. Del cambio Power-Shift è quasi impossibile raccontare:gli innesti sono talmente morbidi e si-lenziosi che praticamente non si avver-tono. So lo quando la pendenza variaall’improvviso e diventa ancora più in-sidiosa si capisce che l’elettronicaMercedes è andata a rastrellare la cop-pia necessaria a una marcia più bassa.Tutto qui. O qua si. Per verificare la va-lidità della trasmissione si opta ancheper l’inserimento manuale: stessa cosa.Si procede quasi sul velluto, comoda-mente arroccati sul sedile lasciandosiaffascinare da questa valle senzatempo dove l’u ni co squarcio di moder-nità sono la strada e quello che ci viag-gia.

Diversi chilometri più avanti, quan-

IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

SULLE STRADE DELLA CAPPADOCIA CON L’AXOR DOTATO DEL POWERSHIFT

Quando il difficile diventa facileL’efficienza del cambio Powershift è tale che la guida dell’Actros avviene con estrema sicurezza

e all’insegna del massimo comfort con l’autista che può concentrarsi sulla strada e magarianche ammirare i suggestivi angoli che si aprono lungo quella che un tempo era la Via della Seta.

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anche con PowerShift nel vano piedi cisono due soli pedali: quello della frizio-ne è inutile. La frizione viene infatti co-mandata automaticamente. Con Po wer -shift, anche su Axor, il conducente puòselezionare fra la modalità di cambiocompletamente automatica, semi au -tomatica e manuale. La modalità dimar cia in uso viene visualizzata sul di-splay collocato tra il tachimetro e ilcon tagiri.

Su Axor, il cambio PowerShift of fre,come anticipato, altre funzioni aggiun-tive per incrementare la maneggevolez-za del mezzo: manovra (sfrutta l’in teracorsa dell’acceleratore per coprire unrange di 1.000 giri/min che facilità leoperazioni in manovra e permette dicontrollare meglio l’innesto e il disin-nesto della frizione), rocking, ovvero

Nuovo alleato del trasportatoresegue da pagina 19 disimpegno da fondo stradale difficile

(grazie a un rapido di sin nesto/innestodella frizione, comandato dal semplicerilascio/pressione dell’acceleratore sifacilita la partenza del veicolo su fondiparticolarmente scivolosi), quattro re-tromarce, passaggio diretto dalla primaalla retromarcia (un sensore consente ilpassaggio dal primo rap porto alla retro-marcia, saltando il fol le, aumentando lavelocità in manovra) e antiarretramen-to. Anche in questo caso il display indi-ca le funzione in serite i cui comandi sitrovano in un pannello disposto vicinoal volante.

Soprattutto in condizioni difficili e,in particolare, quando i punti di carico escarico non sono pavimentati adeguata-mente, la funzione rocking risulta prov-videnziale e semplificata nell’uso dal -l’assenza del pedale della frizione. Rad-doppiano, invece, le retromarce: da due

a quattro. I rapidi innesti reversibilipossono risultare particolarmente utililaddove sia necessario percorrere lun-ghi tratti in retro a causa della mancan-za di spazio per le inversioni. È il casodei rimorchi basculanti nella costruzio-ne di strade dove, in pochissimo tem po,si devono trasportare grosse quantità dimateriali ma dove sono anche as soluta-mente vietate manovre di svolta sulmanto stradale fresco. “Guardate - insi-ste Maik - le statistiche dicono che oltread agevolare il conducente nella guida,su Axor il cambio PowerShift migliorail comfort di guida, riduce l’usura, fa ri-sparmiare carburante, soprattutto quan-do gli autisti sono poco esperti, e riduceil peso”.

Axor è dotato di una serie di interes-santi equipaggiamenti che, assicuraMaik, avranno prezzi “attraenti”. A ri-chiesta, solo su Axor, è disponibile l’e -

sclusivo Turbobrake. Si tratta di un di-spositivo che amplia la configurazionedi serie del freno continuo compostadal la valvola di strozzamento ad effettocostante e dal freno con valvola a far-falla di scarico che, nella fascia superio-re ai 2.000 giri del motore, può sostitui-re un pesante e costoso retarder graziealla sua potenza frenante da 600 cavalli.

Turbobrake è un dispositivo supple-mentare applicato al turbocompressoredei gas di scarico che consente di incre-mentare al massimo la capacità delfreno motore. Il meccanismo si basasul la stretta griglia del Turbobrake che,con il freno motore in funzione, generauna forte contropressione dei gas disca rico che crea un notevole afflusso diaria nel motore facendo quasi raddop-piare la potenza frenante. La valvolawa stegate previene tuttavia un’eccessi-va sollecitazione del dispositivo. Con ilTurbobrake come equipaggiamento vie -ne a mancare la classifica valvola discarico la cui presenza risulterebbe con -troproducente. Altre dotazioni di A xor

sono lo stabilty control, il sistema an ti-sbandamento Telligent, la regolazioneantirollio e il Tempomat con sensore diprossimità.

“Se quel mezzo pesante avesse a vu toquesto sistema - chiarisce uno degli au -tisti che effettua i collaudi riferendosi aun tragico tamponamento avvenuto inGermania dove un Tir ha centrato unacorriera scaraventandola fuori dal la car-reggiata provocando più di una doz zinadi morti - quell’incidente non sarebbesuccesso”. Per dimostrarlo accelera estabilizza la velocità fino a “inquadra-re” uno dei veicoli che stanno da vanti:“Vedi? Io non sto facendo nien te: fatutto da solo” dice. Axor rallenta docil-mente fino a quando la distanza nontorna ad aumentare, normalmente 50metri. Se la strada è libera, Tempomatripristina la marcia normale, alla stessavelocità impostata dal con ducente.“Non sarebbe successo” insiste il driverallargando le braccia. Pardon: allargan-do un braccio. Perché, almeno uno, sulvolante ci deve stare.

Due Mercedes-Benz Axor impegnati nel percorso di prova. A lato, uno dei suggestivi angoli della Turchia arida e selvaggia.

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do l’arteria che conduce fino alla capi-tale Ankara spiana, non sarà più cosìper ché lungo il ciglio si muovono an-cora carretti trainati da muli. Adden-trarsi nel cuore della storia dell’imperoottomano significa scorgere modernepompe di carburante sulle quali si af-facciano regolarmente piccoli e grandiminareti. Significa scorgere strade chesembrano sbucare dal nulla e che situffano invece in paesi dall’architetturapo vera ma caratteristica. Significascor gere pochi ma uguali cartellonipub blicitari, sempre gli stessi, che ri-cordano marche importanti di telefoniamobile.

COMFORT ASSOLUTOIN CABINA

Quando la strada smette di salire,scen dono immediatamente i consumi.In discesa si apprezza il Turbobrake(un’esclusiva di Axor), un sistema chepotenzia il freno motore, limitando ilricorso al comunque valido impiantofrenante, utilizzato comunque saltua-

riamente per alleggerire il carico sulmec canismo. Il cambio PowerShiftaiu ta a gestire la situazione ma, anchein que sto caso, il ricorso all’inserimen-to manuale consente una verifica delsistema: gli autisti esperti preferisconoavere la situazione sotto il proprio con-trollo quando la pendenza è forte. Incabina, in ogni caso, non ci sono vibra-zioni particolari, si discute tranquilla-mente senza distogliere lo sguardo dal -la strada.

Ormai lo stabilimento di Aksaray,in Anatolia, è alle porte: da tempo, enon sa rà un caso, motrici più recenti,talvolta nuovissime, si incrociano piùfrequentemente. Su parecchie cam-peggia la stella Mercedes. Per Aksa-ray l’impianto di montaggio del co-losso tedesco significa sviluppo. E la-voro. E an che ricchezza. Perché è neidintorni del la città che si ricomincia-no a vedere edifici e vetrine che ricor-dano, almeno un po’, quelli dellacosta. Qui, certamente più che altro-ve, quella Mercedes è anche una...“buona stella”.

STOCCARDA - È stato lo scorso anno che DaimlerChryslerha introdotto sui mercati la nuova generazione di cambiautomatizzati “PowerShift Mercedes” per la gamma pe-sante Mercedes-Benz Actros. Da parte della clientela larisposta è stata subito convinta e consapevole nei con-fronti di questa nuova gamma di sistemi di trasmissione astruttura leggera, che comprende cambi manuali non sin-cronizzati, totalmente automatizzati a 12 o 16 marce (perusi speciali), con un’elettronica di comando e stre -mamente sofisticata che, oltre alle funzioni principali dicambio marcia ed innesto della frizione, include anchealtre numerose nuove funzionalità. Che per i trasportatorisi traducono in una maggiore praticità nella mani dell’au-tista e in un notevole miglioramento del la redditività delveicolo.

La scelta della nuova generazione del PowerShiftnasce dalla consapevolezza che nel futuro le infrastruttu-re stradali saranno sempre più insufficienti nell’assorbire

il continuo incremento del traffico. Di qui l’impegnodegli ingegneri Mercedes-Benz nel proseguire sulla stra-da dell’automatizzazione e della semplificazione dell’usodei veicoli industriali. Non solo, ma il com fort d’innestoè tale da ridurre sensibilmente i tempi di inserimentodelle mar ce a tutto vantaggio di una guida sicura, confor-tevole, meno stressante per chi siede per molte ore al vo-lante di un camion.

I clienti che anche in Italia han no fatto la sceltadell’Actros equipaggiato con il nuovo PowerShift si di-chiarano tutti entusiasti delle qualità del cambio messo apunto dai progettisti di Stoccarda. Molti hanno volutosot tolineare che grazie al PowerShift Mercedes soprattut-to si migliora la portata e si riducono i consumi senzacontare che è talmente facile da usare che si risparmiaanche sulla formazione degli autisti. E dunque il cambioPo werShift Mercedes si rivela un investimento vantag-gioso sia per le imprese di trasporto che per gli autisti.

Il cambio PowerShift sull’Actros già dallo scorso anno

Un investimento vantaggioso

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FOCUS MERCEDES-BENZ

Momenti fissati dall’obiettivo nel corso della prova con il Mercedes-Benz Axor,dotato del nuovo cambio PowerShift, in Cappadocia.

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quello dell’Europa della quale aspira adentrare a fare parte: si stimano 7.500dollari nel 2010 anche se già oggi incen tri importanti, come ad esempioIstanbul, si arriva a 20-22mila. Le zoneinterne, più difficilmente raggiungibili,sono quelle maggiormente penalizzate efra quelle dove i veicoli che Mercedesproduce ad Aksaray rivestono gran de in-teresse per il mercato. Nel 2006 il grup-po di Stoccarda si è confermato leadernel segmento dei veicoli industriali conuna quota del 24,3 per cento. Per la casadella Stella la Turchia è anche il secondomercato, dopo quello tedesco, per i vei-coli sopra le 6 tonnellate: seguono Fran-cia, Re gno Unito, Spagna e Italia.

Ad Aksaray vengono quotidianamen-te consegnati circa una sessantina di vei-coli. Nel 2005 è stato inaugurato un mo-derno centro clienti che non solo of fre aivisitatori una vasta gamma di opportuni-tà (compreso il “tour guidato” allo stabi-limento) ma anche corsi di formazionepratici e teorici. Ci sono istruttori che in-segnano come guidare in maniera sicurama anche economica ed ecologica: iclienti che annualmente prendono parteal programma di training sono oltre6.000. Sarà perché arrivano i giornalisti,ma l’impianto è pulito come una farma-cia. Impressionante al meno quanto ilcaldo. Ancora nel 1994, quello di Aksa-

La situazione geopolitica e le tensionimediorientali hanno certamente agevola-to il riscatto della Turchia che, nel 2004,ha registrano un’impennata del Pil del10 per cento e che cresce oggi al ritmodel 6 per cento dopo aver rischiato labancarotta nemmeno tre lustri fa. Ilboom economico (e demografico: qua sila metà dei 70 milioni di abitanti hameno di 24 anni) attira gli investitoristranieri e non è un caso se altri grandicostruttori come Scania, Iveco, Man,Ford e Isuzu hanno scelto di insediarsistabilmente in Turchia.

Il governo punta su nuove strade, suoleodotti e gasdotti e su grandi opere diingegneria per rilanciare il paese ed av-vicinare il reddito medio pro capite a

Complessivamente l’offerta, estrema-mente personalizzata, è di 95 modelli. Ipezzi, grazie a un avanzatissimo sistemainformatizzato, vengono fatti partirepochi giorni prima dell’assemblaggiodalla Germania e dagli altri for nitori perottimizzare i tempi e ridurre le giacenzein magazzino. I motori, ad esempio,confluiscono ad Aksary da uno a tregiorni prima del montaggio dopo unviaggio di circa una settimana: “È uncapolavoro logistico” gongolano i ma-nager del gruppo. I propulsori arrivanoda Mannheim, i cambi da Gaggenau,così come gli assali che, in parte, parto-no anche da Kas sel. I componenti sonocomplessivamente 9.600, 3.300 deiquali sono realizzati in Turchia, ancheda appaltatori che si sono attrezzati e sisono insediati a poca distanza dallo sta-bilimento Mercedes-Benz. L’acciaio, ade sempio, è turco. Lo stabilimento diAksaray copre una superficie di quasi560mi la metri quadrati (un quarto diquella di Wörth, in Germania), di cui80mila coperti, e occupa circa 1.500 di -pendenti: è il più grande impianto dimontaggio di autocarri della Turchia

Quella turca è una scelta strategicaper diverse ragioni. Innanzi tutto la Ger -mania è il principale partner commercia-le del Paese e poi i tassi di crescita sonodi grande interesse.

menti per il suo costante ammoderna-mento: 75 milioni di euro solo fra il1999 e il 2003. Il fiore all’occhiello, daquesto punto di vista, è il settore per laverniciatura cataforetica per immersioneche opera secondo le tecnologie piùavanzate. “Gli impianti produttivi sonoal livello di quelli tedeschi” sottolineanoa più riprese i manager dell’azienda nel -la visita guidata dello stabilimento. An -che gli spazi comuni rispondono a logi-che continentali: oltre alla mensa cisono, fra le altre cose, il centro sanitario(l’assenteismo per malattia è attornoall’1 per cento), il centro fitness, la pi-scina, il campo da calcio, i locali per iltennis tavolo ed il biliardo

Progettato nel 1984, lo stabilimento èentrato in produzione con il 1986: giànel 1995 sfornava l’autocarro numerodie cimila, un MB 2521 a tre assi con tra -zione posteriore da 25 tonnellate. Po copiù di un anno fa, l’8 giugno del 2006,veniva celebrata la produzione delmezzo numero 75mila e nel 2008 do -vrebbe venire messo su strada anche ilcentomillesimo veicolo. Perché nel frat-tempo la produzione annuale è aumenta-ta: da 7mila a oltre 12mila autocarril’anno ai quali vanno aggiunti i 600 Uni-mog: “L’obiettivo è arrivare a 16mila,grazie alla flessibilità degli o ra ri e aglistraordinari” avverte Maik.

AKSARAY - Gli standard di sicurezza so -no elevati nello stabilimento Mercedes-Benz di Aksaray in Turchia, dove vengo-no prodotti Axor a Unimog. La “di scip-lina” è tedesca. Non ci vuole mol ta fan-tasia per intuire che per i gior nalisti invisita la direzione dello stabilimento egli strateghi dell’immagine Mercedes-Benz hanno compiuto qualche sforzo inpiù. Ma non possono aver pensato acambiare anche le statistiche sugli infor-tuni dei vari reparti. Perché in ognunodei settori dove si lavora all’assemblag-gio ci sono foto e pre cisi diagrammi abeneficio dei visitatori (in due lingue)che illustrano attività e produttività. Ma,nella stessa bacheca, ci sono anche ta-belle fatte a ma no, stilate con la biro el’evidenziatore che raccontano l’anda-mento degli in fortuni.

“Davvero non saprei quanti infortuniabbiamo avuto” ammette uno dei diri-genti, disponibile tuttavia a fornire i dati.“So però - spiega - che abbiamo recente-mente ricevuto un riconoscimento peressere uno degli stabilimenti miglioridella Turchia da questo punto di vista”.

Il migliore? “Diciamo tra i migliori:non conosco la situazione degli altri sta-bilimenti. Noi siamo soddisfatti con que-sto riconoscimento che, tra l’altro, con-ferma che per quanto riguarda gli in ci-denti sul lavoro siamo addirittura sot to

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IN VISITA ALL’IMPIANTO MERCEDES-BENZ DI AKSARAY IN TURCHIA

Ponte tra Stoccarda e Medio OrienteIn funzione dal 1985, successivamente rinnovato con importanti investimenti, la produzione

di Axor, Atego e Unimog, realizzata con gli stessi elevati standard di qualità della fabbrica tedesca di Worth, sta già per superare il traguardo delle 100mila unità.

Progettato nel 1984, lo stabilimento Mercedes-Benz di Aksaray in Turchia è entrato in produzione due anni dopo. Si tratta di un impianto strategico per DaimlerChrysler che fra il 1999 e il 2003 ha investito 75 milioni di euro per ammodernarlo.

Gli Axor, Atego e Unimog, prodotti nell’impianto di Aksaray, vantano la stessa qualità e perfezione tecnica di quelli tedeschi.

le medie europee”.Hans Ulrich Maik è il teutonico diret-

tore tecnico dello stabilimento. È al to ecorpulento ma dosa le parole quandoparla di quello che Mercedes fa in Tur-chia, ad Aksaray. Cita spesso la “fortemotivazione del nostro personale”. Ri-corda i corsi di formazione e l’im pegnodel colosso germanico sul fron te dell’ad-destramento e dell’aggiornamento pro-fessionale: “Ogni anno assumiamo unaventina di apprendisti - sottolinea - e aottanta studenti delle su periori o univer-sitari offriamo un po sto da tirocinante”.

Aksaray e la Turchia sono la testa dipon te di Mercedes-Benz verso il MedioOriente: è l’anello di congiunzione fral’Europa e una parte dell’Asia, ma an chedel continente nero perché i clienti arri-vano da Ucraina, Bielorussia, Kaza-khstan, Africa settentrionale ed ArabiaSaudita. In Anatolia, alle porte del laCappadocia, vengono prodotti veicoli in-dustriali leggeri e pesanti delle se rieAtego (da 12 e da 15 tonnellate), A xor(6 modelli: dal trattore al pesante ribalta-bile a trazione integrale fino alle beto-niere) e l’Unimog U 4000 (l’esercitoturco è uno dei principali beneficiari diquesta fornitura) nonché componenti perveicoli industriali.

Che l’impianto sia strategico per ilgruppo lo confermano i colossali investi-

ray era il primo sta bilimento automobili-stico turco a ottenere la certificazionesecondo la nor ma Iso 9000 f targata Tüv.

Non sorprende quindi, ad esempio, ladisponibilità di ben 250 diverse tonalitàper la verniciatura delle cabine. E ancorameno stupiscono i due “chirurghi” in ca-mice che eseguono una ve rifica analiticaa campione, vivisezionando ogni singolocomponente di una motrice per mantene-re a livelli di eccellenza la qua lità. Spe-cifici gruppi di lavoro discutono deglieventuali difetti riscontrati con l’obietti-vo di trovare rimedi a de guati. A sdram-matizzare ogni cosa sono chiamati Kara-göz e Hacivat, i due robot di saldaturache gli operai hanno battezzato con ilnome di personaggi comici turchi.

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Mercedes-Benz è un marchio DaimlerChrysler.w

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Actros. Dove gli altri non arrivano.Da oggi con il nuovo cambio .

Actros si conferma il vertice assoluto dei veicoli industriali.Una continua e straordinaria evoluzione che culmina oggi nella tecnologia dei motoriBlueTec, all’avanguardia per prestazioni, affidabilità, consumi e rispetto dell’ambiente.Nelle dotazioni di sicurezza sempre più innovative, come l’Active Brake Assist. Nella nuova generazione di cambi automatizzati a 12 marce dalle performance superiori. Actros. Una lunga storia di successi.

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IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 200724 ATTUALITÀ

APRILIA (Latina) - Trovare veicoli u sa ticol massimo delle garanzie, servizi de -dicati a chi acquista un truck usato(leasing e finanziamenti, buy-back,per muta, ripristini ed allestimenti, ga-ranzia assicurativa), avere a disposizio-ne una vasta gamma di mezzi d’occa-sione, il tutto a pochi passi da casa, nelpieno centro della capitale, con la tec-nologia DaimlerChrysler a offrire lamassima sicurezza sulla qualità diquel lo che si va a comprare, persinocon una divisione in categorie per faci-litare la scelta al cliente. Dallo scorso 6giugno tutto questo è realtà, con l’inau-gurazione del TruckStore Roma, ilnuovo TruckStore del centro Italia, ilterzo nel Paese, con oltre 5.000 veicoliindustriali e commerciali venduti inItalia dal 2003 e una rete europea di 29TruckStore. La terza struttura si trovaad Aprilia, in provincia di Latina, dun-que non distante da via Giulio Vincen-zo Bona, a Roma, dove ha sede laDaim lerChrysler Italia Holding. L’i -nau gurazione del TruckStore Roma se -gue di due anni quella di Bari e di quat-tro quella del TruckStore Piacenza diGuardamiglio, in provincia di Lodi maubicato lungo la via Emilia, la StradaStatale 9. “Entro il 2010 - ci ha spiega-to Antonello Serafini, direttore Truck-Store Italia, denominazione dei Centriper i veicoli d’occasione della Merce-des-Benz Veicoli Industriali e Com-merciali - prevediamo un’espansionedella rete TruckStore nel l’Europadell’est e nei Pae si scandinavi. L’inau-gurazione del la struttura di Roma si in-serisce in questo progetto di ampio re-spiro, avviato da DaimlerChrsyler e re-lativo all’e spansione europea”.

ROMA DOPOPIACENZA E BARI

Il nuovo TruckStore Roma di fattoopera con la stessa filosofia dei “fratel-li” di Piacenza - il primo a essere inau-gurato, nel novembre 2003 - e di Bari,u bicato lungo la strada Bari-Modugno,nell’area industriale a nord del capo-luogo pugliese, nei pressi degli svincolidelle autostrade e della tangenziale,nonché a pochi minuti dall’aeroporto e,soprattutto, dal porto. Attivo dal genna-io 2005, infatti, obiettivo del TruckSto-re Bari è servire i mercati del centrosud d’Italia, comprese le Eolie, avvici-nare la DaimlerChrysler alla clientela eai concessionari Mercedes-Benz delsud Italia, ma anche fungere da pontestrategico per i mercati dell’Est Europae del Medio Oriente.

“La clientela arriva fin dai Paesi bal-canici e del Medio Oriente - ci ha dettoMario Melluso, direttore del TruckSto-re Bari - grazie alla nostra posizioneestremamente privilegiata per le conse-gne, visto che i porti della regione Pu-glia hanno sempre rappresentato unpunto di transito per i trasportatori pro-venienti da quei Paesi. Copriamo un’a -rea di 21.000 metri quadrati, in gradodi ospitare numerosi veicoli ma anchedi offrire alla clientela servizi tecnici,un team competente e professionaleche ha spazi a sufficienza per operarebene e celermente. Nel 2006 abbiamovenduto 750 unità, con un aumento del50 per cento rispetto al 2005, quandone avevamo vendute 500. Obiettivo del2007, venderne 950, insomma sfiorarele 1.000 unità”. “Il TruckStore Piacen-za - ci ha spiegato Raffaele De Risi, di-rettore del TruckStore Piacenza - occu-pa un’area di circa 26.000 metri qua-drati. Si trova in piena zona industriale,lungo l’autostrada A1 tra Milano e Bo-logna, non lontano dall’uscita al casel-lo Piacenza Nord e solo a un’ora dal -l’ae roporto di Milano Linate. Nel 2006abbiamo venduto circa 1.200 unità, conun incremento di 500 unità rispetto al

2005, quando ne avevamo vendute700. L’obiettivo per l’anno in corso èrag giungere quota 1.500”.

“In totale i tre Centri in Italia - haaggiunto Antonello Serafini - occupanouna superficie di 57.000 metri quadratie offrono alla clientela 1.000 veicoli di-sponibili presso la rete italiana. Nel2006 sono stati venduti circa 2.200 vei-coli tra truck e van e oggi lo stock di-sponibile tra truck e van è di circa 400u nità. In ogni TruckStore il cliente tro -va degli specialisti per veicoli indu-striali a sua piena disposizione concre-tamente, affinché la scelta soddisfi pie-namente le sue esigenze. Oltre a proce-dere all’acquisto, può accedere a lea-

sing e finanziamenti disegnati a secon-da delle necessità o può avvalersi dellaformula buy-back: vendita del veicolocon l’impegno di riacquistarlo ad unde terminato valore e dopo un certo nu-mero di mesi definiti insieme”.

Il punto di forza dei TruckStore è in-nanzitutto l’offerta, che comprende unavasta gamma di veicoli industrialid’oc casione di tutte le categorie di pe -so, di diverse marche ed allestimenti.“L’offerta del servizio di assistenzaclienti attorno all’usato - ha proseguitoil direttore generale TruckStore Italia -si estende dalla valutazione del suomez zo fino alla messa su strada delnuo vo veicolo d’occasione sul posto.

Per facilitare la scelta offriamo un pro-cesso di acquisto semplice e sollecito,il disbrigo delle pratiche per l’esporta-zione, l’accesso sovraregionale a vei-coli con o senza Stella, offerte leasingsu misura e consulenza in varie lingue:inglese, francese, tedesco, italiano.Truck Store è la realizzazione dellanuo va idea Mercedes-Benz: offrireun’ampia scelta di veicoli usati e diservizi collegati in tutta Europa. Unarealizzazione a livello europeo che nonsi limita ad esporre le stesse insegne ele stesse bandiere! I TruckStore, in pri -mo luogo, sono tutti caratterizzati daun alto livello di professionalità e da unforte orientamento al cliente”.

di Paolo Altieri

È stata inaugurata ai primi di giugno la nuova struttura di Roma, che si affianca a quelle di Bari e Piacenza, di cui sposa la filosofia: applicare un processo di codificazione standard dei veicoli, suddivisi in tre categorie: Oro, Argento e Bronzo.Con una rete di 29 Centri dislocati sul territorio europeo, la rete di DaimlerChrysler si appresta a incrementare la sua presenza sbarcando in Svezia, con l’obiettivo diaumentare, anche grazie a internet, il volume annuo di vendite, pari a circa 22.000 unità.

“Essendo un offerente professionale,TruckStore - aggiunge Serafini - offreun’ampia scelta di veicoli di tutte lemarche, età, modelli e allestimenti.Inoltre è capace di offrire soluzioniper sonalizzate, che facilitano il lavoro.Basta dare uno sguardo alla nostra of-ferta e, per convincersi, basterà una vi-sita a uno dei nostri punti vendita. Ol -tre a un assortimento di prodotti orien-tato al cliente e al mercato, offriamo unconcetto di vendita, che vale per tutti iCentri TruckStore. Per questo abbiamocreato degli standard, che sono un pre-supposto essenziale per rispondere pie-namente alle esigenze del cliente e ga-rantiscono in tutta Europa di aver fattoun’ottima scelta. Nei TruckStore si tro -va il veicolo giusto! TruckStore in Ita -lia e in Europa unisce un’ampia scel tacon un buon servizio, quindi veicolid’oc casione di qualità con un ottimorapporto qualità-prezzo. Indipendente-mente se si cerca un pianale, cassone,ribaltabile o un trattore stradale, da noisi trova il giusto usato a immediata di-sposizione, in maniera comoda e velo-ce si trova il veicolo adatto alle proprieesigenze e al proprio portafoglio. Perquesto motivo abbiamo suddiviso lanostra offerta in tre categorie: Oro, Ar-gento e Bronzo a seconda del rapportoqualità-prezzo, sulla base di età, chilo-metraggio e stato d’uso”.

UNA PRECISACLASSIFICAZIONE

Per i veicoli Oro e Argento è previ-sta la garanzia “Used TruSt” a copertu-

MERCEDES-BENZ / IL NUOVO IMPIANTO AD APRILIA NEI PRESSI DI ROMA

TruckStore ha fatto tris

Il momento del taglio del nastro per l’inaugurazione del nuovo TruckStore di Aprilia. In primo piano Antonio Sacristan, direttore generale della Divisione Veicoli Industriali nell’ambito di DaimlerChysler

Italia. Sotto, Antonello Serafini, direttore dei TruckStore. Nella pagina a fianco, un usato Iveco.

ra di eventuali danni sui principali ag-gregati del veicolo: motore, cambio,ponte e trasmissione. “Il servizio di as-sistenza clienti - precisa Serafini - siestende dalla valutazione dell’usato la-sciato in permuta fino alla messa sustrada del nuovo veicolo La rete euro-pea consente di ricercare il veicolo chepiù risponde alle esigenze del cliente,mettendo a disposizione una banca datidi oltre 10.000 veicoli visionabili econ sultabili online. Nei TruckStore iveicoli usati seguono un percorso pre-definito, al fine di garantire la massimaqualità. Si tratta di un processo che hainizio fin dall’arrivo dei veicoli al Cen-tro e li segue, passo dopo passo, attra-

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verso fasi ben definite e fino alla con-segna al cliente”.

Al momento in cui arriva in unTruck Store, il veicolo viene visionatome diante un check con la collaborazio-ne dei professionisti della Dekra che necertifica lo stato d’uso. Quindi vienesteso un verbale di consegna e per cia-scun veicolo viene realizzata una car-tella. Tutti i dati, documenti compresi,vengono introdotti in un sistema infor-matico e a ciascuna cartella viene asse-gnato un numero di pratica, dopodichéil truck viene parcheggiato in attesa delcheck tecnico. L’officina esegue un at-tento esame: diagnosi meccanica, elet-tronica, carrozzeria, interni. Il prodottodi tale anamnesi è una perizia, che nedocumenta difetti, cause, costi di ripri-stino e il conseguente valore, con unaidonea documentazione fotografica cheattesti il tutto, danni compresi. Par-cheggiato nell’area “in preparazione”,

il veicolo viene poi definito e assegna-to a una delle tre categorie (Oro, Ar-gento o Bronzo) o del tutto escluso daqueste e vengono indicate le riparazio-ni generali, anch’esse suddivise e cate-gorizzate in necessarie, eventuali esconsigliate, in funzione soprattuttodel l’età del mezzo.

VERIFICHEMOLTO RIGOROSE

A sua volta l’officina verifica il tipodi riparazioni da effettuare e rinvia ilveicolo all’officina meccanica per rea-lizzare le riparazioni meccaniche e lemanutenzioni previste e all’officina ri-parazioni per la carrozzeria e gli inter-ni. È poi ancora l’officina che esegueun esame tecnico finale, procedendocol controllo delle riparazioni, col rila-scio dell’eventuale certificato di qualitàe apponendo, solo in quest’ultimo caso,

un sigillo di qualità e un cartello chedescrive il veicolo, la sua storia dall’ar-rivo nel TruckStore fino al momento diessere posto in vendita. Ma anche l’e -spo sizione dei veicoli segue una sua lo-gica, essendo prevista la suddivisionein zone: industriali-commerciali, oro-argento-bronzo e per tipologia di alle-stimento.

“Infine, nella fase del processo divendita - sottolinea ancora Serafini -vie ne redatto un contratto d’acquisto,il cliente può richiedere allestimenti epersonalizzazioni e si producono i do-cumenti necessari. Ma non è finita,per ché è prevista un’ulteriore fase di

pre consegna in cui viene ancora coin-volta l’officina, che deve eseguireun’ul teriore verifica e controllo sulveicolo e prepararlo per la consegna alclien te. Una procedura che si basa sustandard unitari a livello europeo, dal -l’acquisizione del veicolo fino allaconsegna. Soltanto in questo modo ilcliente ha la sicurezza che in un Truck-Store ogni mezzo viene accuratamentecontrollato e che manteniamo quelloche pro mettiamo”.

Nel database online, disponibile sulsito www.truckstore.com, vengono e se -guite ogni mese 200.000 ricerche diveicoli usati. Tramite le funzioni di ri-cerca si accede ad un catalogo di circa10.000 veicoli e alla suddivisione nelletre categorie. Il TruckStore Roma na -sce dunque per ottimizzare la coperturasul territorio prestando, nel contempo,particolare attenzione all’area di Roma.La nuova struttura completa la presen-za sul territorio italiano, mentre in Eu-ropa ne sono già attivi 29, con un volu-me di vendite complessive annuo pari acirca 22.000 unità.

IN AIUTOANCHE INTERNET

“L’obiettivo - spiega Serafini - è in-crementarlo ulteriormente anche graziealla forte presenza su internet. Sul sitosi può anche mettere in vendita il pro-prio veicolo, richiedendo un’offerta ecompilando una maschera. Il tutto av-viene con semplicità, chiarezza e rapi-dità, dalla valutazione del veicolo alper fezionamento dell’acquisto”. Maan che la rete è in continua crescita.Prossimo obiettivo degli specialisti diveicoli industriali usati sono i Paesiscandinavi. Entro l’anno verrà apertoun nuovo Centro a Helsingborg, inSve zia, che andrà ad aggiungersi alle29 sedi attualmente esistenti: 6 in Ger-mania, 5 in Francia, 3 in Spagna, Au-stria e Italia, 2 a Coblenza e 1 in Porto-gallo, Belgio, Olanda, Ungheria, Re-pubblica Ceca, Polonia a Grecia.

CORATO (Bari) - L’inaugurazione ufficiale del TruckStore Roma è stataanche l’occasione per festeggiare i migliori clienti italiani dei CentriTruckStore in Italia. Tra questi una particolare menzione merita la ditta“F.lli Piccarreta & C.”, premiata quale cinquecentesimo cliente del Truck-Store Bari. La ditta ha sede a Corato, nella provincia del capoluogo pu-gliese, precisamente in viale Dei Cedri al civico 5, nel cuore di quel Mez-zogiorno d’Italia che è la culla della pasta alimentare e ai margini dellaterra di Capitanata. L’azienda è nata ventidue anni fa, ma già qualche annoprima, precisamente nel 1977, il suo fondatore, Vito Piccarreta, cinquan-tenne, sposato con Chiara e papà di Luigi, 24 anni, Domenico, di 20, e Ro-berta, di 7, era alla guida di un camion. Precisamente di un Fiat 650N1.Trasportava di tutto con quel suo primo e unico truck, e girava prevalente-mente nelle campagne pugliesi.

“A quei tempi tra noi camionisti si diceva: «una motrice Iveco, un ri-morchio Viberti e campi cent’anni»”, ci ha detto l’imprenditore, che colpassare degli anni ha coinvolto in azienda anche gli altri suoi fratelli: colfratello Pino ha messo su la società “F.lli Piccarreta”, mentre gli altri -Aldo, Nicola, Angelo e Franco - sono dipendenti ma a pieno titolo (eritmo) coinvolti nell’attività.

Dacché si trasportava poca roba con quel solo truck, oggi la ditta diCorano ha una piccola flotta di dodici camion, oltretutto ben diversificataquanto a marche, modelli e pesi. Lontani, dunque, i tempi del “campicent’anni”: un Man, un Mercedes-Benz, un Daf, uno Scania, un Volvo, unRenault e poi anche un Iveco. Con un punto d’appoggio a Bergamo,l’azienda sta ampliando la sua gamma di clienti, occupandosi di logistica ediversificando la tipologia di merce da trasportare. Ad esempio, ha nume-rosi clienti del settore alimentare ed è anche il trasportatore ufficiale delPastificio Attilio Mastromauro, che ha sede proprio a Corato, da semprezona di produzione dei migliori grani duri d’Europa, e produttore della fa-mosa pasta Granoro.

Il rapporto con il TruckStore Bari è collaudato e certamente conti-nuerà a dare buoni frutti. “Finora ho comperato da loro una decina di mac-chine - ci ha detto Vito Piccarreta - Quest’anno pensiamo di ampliare ulte-riormente il lavoro, anche sulla base degli ordini che ci stanno arrivando,alcuni per trasporti persino diretti in Sicilia. Se tutto fila liscio, credo chequalche altro mezzo mi servirà e non ho dubbi sul fatto che mi rivolgerò alTruckStore Bari, col quale c’è un rapporto di fiducia e di rispetto recipro-ci, con loro si lavora bene e senza preoccupazioni”.

Il fatturato relativo al 2006 ha raggiunto quota 1,7 milioni di euro,frutto di trasporti in particolare in partenza dalla Lombardia e dal Piemon-te, grazie alla sede staccata di Bergamo, e in direzione del sud Italia. Daldeposito di Corano poi la merce viene distribuita nel Meridione. Tuttosembra promettere bene per il futuro, dunque, anche in considerazione delringiovanimento della ditta, nella quale è recentemente arrivato il “bracciodestro” di papà Vito: il figlio Luigi, già all’opera al deposito di Corato epronto a prendere le redini che furono di quel camionista un tempo allaguida di un vecchio Fiat per eseguire trasporti di campagna.

Premiato il trasportatore pugliese Vito Piccarreta

Suo l’usato n. 500 venduto dal TruckStore di Bari

ROMA - Il nuovo TruckStore Roma nasce dunque percompletare e ottimizzare la copertura del territorio, conparticolare attenzione però all’area laziale. “Abbiamo giàvenduto 96 veicoli, l’obiettivo del 2007 - sottolinea Gian-franco Alecci, direttore della struttura di Aprilia - è arriva-re a vendere 400 unità. Il TruckStore ha iniziato la sua at-tività commerciale a partire dallo scorso febbraio. Dispo-niamo di una struttura per complessivi 10.000 metri qua-drati, 9.350 dei quali dedicati agli spazi per esposizione,300 al parcheggio e transito, 200 all’area tecnica e con-trolli e 150 agli uffici amministrativi e di progettazione.L’organizzazione è composta da me come responsabile eda altre quattro persone, responsabili rispettivamentedell’amministrazione, dei venditori, dell’acquisizione edell’accettazione. Lo stock attualmente è composto da 69truck, di cui 5 Oro, 17 Argento, 28 Bronzo e 19 non appar-

tenenti alle trecategorie”.

Alecci ha illu-strato al cronistauna mappa delCentro, mostran-do dal vivo il per-corso seguito daitrattori stradali.Una volta termi-

nato il processo di qualità, ovvero di analisi e categorizza-zione dei camion, questi vengono parcheggiati nel centrodell’area e suddivisi in motrici-furgonati-isotermici, mezzid’opera e semirimorchi. Di fianco, diviso dai precedentidall’ingresso clienti, lo spazio dedicato alle motrici. L’atti-vità del TruckStore Roma sposa ovviamente la filosofiadei “fratelli” di Piacenza e Bari, ovvero vendere veicoliusati ma non solo, acquisire anche l’usato di altre marcheche, opportunamente ricondizionato con le procedurestandard, rappresenta il vero business del TruckStore.

“Il terziario e l’area industriale di Roma sud - ha pro-seguito Alecci - stanno vivendo un periodo di particolareattività e sviluppo L’area di competenza del TruckStoreRoma sarà quindi il sud della Toscana, con la provincia diGrosseto, l’Umbria e il Lazio. Ma presteremo attenzioneanche alla Sardegna, altro polo economico ed industrialed’interesse nazionale. Nell’isola sarà avviata una specificaattività di presenza sul territorio”.

La struttura del TruckStore Roma si trova nellanuova area industriale a nord di Aprilia, in provincia diLatina, precisamente in via Delle Valli al civico 18b, otti-mamente collegata con la Strada Statale Pontina - l’uscitaè denominata proprio via Delle Valli - e a breve distanzadal grande raccordo anulare di Roma: solo trenta chilome-tri, una distanza agevole dunque per chi proviene dal norddel Lazio e dalla capitale.

Obiettivo 2007: vendere 400 unitàGli ambiziosi traguardi del TruckStore Roma

OroMassimo 4 anni di età Massimo 400.000 km Stato d’uso (aggregati, carrozzeria,pneumatici) : “Alto livello”

ArgentoMassimo 6 anni di età Massimo 600.000 km Stato d’uso (aggregati, carrozzeria,pneumatici): “Buon livello”

BronzoMassimo 12 anni di età Stato d’uso (aggregati, carrozzeria,pneumatici): conforme all’età

Mario Melluso, direttore del TruckStore di Bari con il cliente Vito Piccarreta che ha acquistato l’usato n. 500.

Tre tipi di usato

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il miglior rapporto qualità/prezzo. Piùleggeri e compatti, la nuova generazio-ne di propulsori offre una coppia piùelevata e una potenza massima ottimaleper limitare il cambio di marce e con-sentire una notevole riduzione dei con-sumi. La gamma Midlum propone duenuove motorizzazioni: l’unità DXi 5nel le versioni da 160, 190 e 220 cv e ilDXi 7 nelle versioni da 240 e 280 cv.Pre mium Distribuzione è dotato deinuo vi motori DXi 7 da 240, 280 e 320cv e DXi 11 da 370, 410 e 450 cv.

Lanciato nel 2004, Renault Punchercon motore Diesel è, più di recente, e -vo luto per rispondere alle nuove nor meEuro 4. Nel contempo, ne ha anche ap-profittato per cambiare leggermente illook. Il veicolo è equipaggiato con mo-tore Renault Trucks DXi7 Euro4, di-sponibile nelle versioni 280 e 320 cv.Tra i numerosi vantaggi, la cabina ri-bassata permette di migliorare la sicu-rezza, il comfort e la produttività delleattività di raccolta rifiuti, a cui Puncherè principalmente destinato. Da notare ilpavimento piano, la porta del tipo auto-bus dal lato passeggero, la disponibilitàdi passi corti per una migliore maneg-gevolezza. Nei confronti della concor-renza, il nuovo Renault Puncher Euro4dispone dell’accesso cabina più bassodel mercato (a 420 mm), così come ri-sulta essere il più compatto grazie allapiù corta distanza tra la cabina e l’alle-stimento. La cabina più bassa è indicedi sicurezza e di comfort per gli utiliz-zatori, considerando il numero di salitee di discese. La cabina beneficia, inol-tre, di un pavimento piano che permet-te al conducente una discesa dal veico-lo in tutta sicurezza, dal lato marciapie-de. L’angolo di visibilità è estrema-mente largo, a tutto vantaggio del mo-vimento nei trafficati centri urbani.

Puncher si declina in due versioni,4x2 e 6x2, con assale posteriore dire-zionale. Sono disponibili due larghezzedi telaio, 2,36 m e 2,50 m, che vengonoproposte su qualsiasi profilo del veico-lo. Grazie a questa versatilità, Punchersi dimostra un mezzo ottimale per en-trare nei centri urbani di difficile acces-so. Puncher è disponibile sull’insiemedei mercati europei ed è in commercionel la versione diesel, con motore a gas,e nella versione bimodale.

COME FACILITARELE MANOVRE DIFFICILI

Le trasmissioni automatiche Allisonmontate a bordo dei veicoli Puncherpro vati sulla pista del Ceram hanno di-mostrato di poter contribuire notevol-mente all’incremento dell’efficienza edelle performance di questi veicoli adi-biti a compiti speciali. Non solo serviziambientali ma anche servizi anti-incen-dio e operazioni di assistenza stradale edi soccorso. Un cambio Allison desti-nato a un veicolo di questo tipo è spe-cificamente adattato alle esigenze dicam bio marcia che caratterizza la com-plessa e articolata manovrabilità dique sti mezzi.

teria di distribuzione in ambito urbanoe regionale. Si tratta di un gruppo dimo delli caratterizzati da polivalenza,adattabilità e prestazioni elevate. Mi-dlum e Premium Distribuzione offronoai professionisti della distribuzione altivalori concorrenziali in termini di cari-co utile, qualità, ergonomia, ai qualivan no aggiunti grande affidabilità, ma -nutenzione semplice e costi di gestionenotevolmente ridotti.

Renault Trucks si è impegnata, inmo do particolare, per ridurre i consumidi carburante al fine di rispettare l’am-biente e le risorse non rinnovabili. Aque sto scopo, le catene cinematiche deinuovi Midlum e Premium Distribuzio-ne integrano una nuovissima genera-zione di motori, che sono conformi allenorme antinquinamento Euro 4 e con-sentiranno di anticipare le norme Euro5; grazie al sistema SCR (Selective Ca-talytic Reduction) per la riduzione del -le emissioni di ossidi di azoto, offrono

mi gliorarne l’utilizzo quotidiano e difacilitarne l’implementazione nelle di-verse tipologie di catene cinematichemes se a punto dai diversi costruttori,carrozzieri e fabbricanti di motori.

La nuova gamma Distribuzione diRe nault Trucks propone Midlum e Pre-mium Distribuzione in versioni inedite.Dotata di cabine, telai e catene cinema-tiche interamente rinnovate, la gammarisponde idealmente alle aspettative de -gli autotrasportatori più esigenti in ma-

idraulico così come tutti i numerosivan taggi specifici della tecnologia per -formante messa a punto da Allison. Icam bi automatici Allison sono inoltrecompatibili con l’EBS (Electronic Bra -king System), sistema di frenaturapneu matico, a comando elettronico,che adatta la frenata del veicolo, ruotaper ruota, alle condizioni di aderenzadel la strada. Gli specialisti Allison so -no impegnati costantemente nel perfe-zionare i cambi automatici al fine di

MORTEFONTAINE (Parigi) - La semplici-tà alleata all’efficacia. Uno slogan chearriva al cuore della proposta AllisonTransmission, società americana leadermondiale del mercato delle trasmissioni,presente in 80 Paesi. Di recente, la Casaamericana, in collaborazione con Re-nault Trucks, ha organizzato una duegiorni per la stampa internazionale pres-so il Centre d’Essais et de RechercheAutomobile de Morte fon taine (Ceram),a nord di Parigi. Te ma dell’incontro lacelebrazione della consegna della tra-smissione automatica numero 5 milioni,montata a bordo di un Premium Distri-buzione della società di trasporti france-se Stef-Tfe. L’evento ha dato anchel’opportunità di elogiare la proficua col-laborazione di Allison con RenaultTrucks. Proprio sulla pista pro ve delCeram, immersa nel verde del la campa-gna francese, abbiamo potuto toccarecon mano la validità delle trasmissioniautomatiche Allison, testando numerosiveicoli Renault (Premium Distribuzio-ne, Midlum, Puncher) adibiti a diversiutilizzi; sulla pista di Mortefontainec’erano mezzi per la distribuzione e vei-coli allestiti per servizi ambientali eanti-incendio, come per le operazioni diassistenza stradale e di soccorso.

Allison concepisce, sviluppa e pro-duce una gamma completa di cambiau tomatici per veicoli industriali, ancheper applicazioni fuori strada. L’80 percen to delle trasmissioni automaticheche equipaggiano i truck in tutto ilmon do portano la marca Allison. Unapresenza commerciale di tutto rispettoche è anche una continua sfida alla re-sponsabilità verso la clientela, alla qua -le Allison si rivolge proponendo pro-dotti caratterizzati da vantaggi in termi-ni di produttività, flessibilità e costi dimanutenzione.

AMICI DELLADISTRIBUZIONE

I cambi automatici Allison dotati dicomando adattativo elettronico rispon-dono perfettamente alle esigenze checa ratterizzano i veicoli impiegati nelset tore della distribuzione. Nelle opera-zioni di stop and go nel traffico urbano,a velocità di crociera o durante le ma-novre, i cambi automatici Allison dellese rie 1000, 2000, 3000 e 4000 contri-buiscono a facilitare il lavoro dell’auto-trasportatore. Disponibili in una vastagamma di potenze e di configurazioni,i prodotti Allison offrono tutti i vantag-gi dei cambi con convertitore di coppia

ATTUALITÀ26 IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

ALLISON TRANSMISSION / IL CAMBIO AUTOMATICO AL TRAGUARDO DEI 5 MILIONI

A ognuno il suo cambio

“Montata a bordo di un Premium Distribuzione della società ditrasporti francese Stef-Tfe, la trasmissione del record testimoniail ruolo che Allison Transmission ricopre sul mercato mondialee l’alto livello tecnologico raggiunto dai suoi cambi automatici.

di Fabio Basilico

In alto, Sergio Camolese, Direttore Marketing, Vendite e Post-Vendita di Allison Transmission per i mercati di Spagna,Francia, Italia e Grecia posa davanti a un cambio automatico Allison. In centro e sopra, alcuni dei veicoli Renault utilizzati

per le prove alla due giorni per la stampa presso il Centre d’Essais et de Recherche Automobile de Mortefontaine.

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CALENZANO (Firenze) - Dalla Valle Se -riana, in provincia di Bergamo, dopo unquarto di secolo lo sbarco in Toscana,per volontà di un gruppo di giovani vo-lenterosi. Così è nata, nel 1989, la Fas siGru Firenze srl, filiale e concessionariaper la Toscana del marchio Fas si, leadernel settore delle gru idrauliche per auto-carri. A distanza di diciotto anni, oggi laFassi Gru Firenze si colloca sul mercatorivestendo una posizione di assoluto ri-lievo nel panorama italiano, grazie allaqualità del prodotto ma anche alla pro-fessionalità del proprio staff, compostodi quattordici elementi - tra officina earea commerciale - guidati da StefanoPrioreschi, 49 an ni, responsabile dellaconcessionaria e amministratore unicodella società, dal 1989 in Fassi Gru, nelsettore dal 1981. “Svolgiamo l’attivitàcommerciale nella sede di Calenzano,una dislocazione strategica in quanto fa-cilmente raggiungibile dall’autostrada”,ci ha detto l’Ad. “Infatti, per raggiunge-re la sede - ha proseguito - basta u sci redall’A1 a Sesto Fiorentino-Calenzano ein breve tempo si raggiunge via Petrar-ca, dove è possibile ottenere tutti i servi-zi offerti da Fassi, dagli allestimenti peri truck alle gru e piattaforme ae ree, iltutto comprendendo anche l’attività diofficina e assistenza”.

L’anno scorso la filiale ha vendutocen to unità, più o meno distribuite tra iva ri modelli. “La gamma media - sotto-lineato Prioreschi - è la più richiesta dal -la clientela, ad esempio la F240, ma ul-timamente anche i mezzi più leggeri ri-scuotono particolare attenzione”. Tremilioni e mezzo di euro il fatturato del2006, ma la filiale di Calenzano perl’an no in corso si pone l’obiettivo d’in-

crementarlo del quindici per cento, au-mentando del dieci le vendite. “Risultatiche otterremo senz’altro, visto che nelsolo mese di maggio abbiamo aumenta-to il fatturato del venti per cento. Seoggi siamo una delle realtà più consoli-date e affidabili nel settore delle gruidrauliche, sia dal punto di vista com -merciale che da quello relativo al l’as -sistenza, è innanzitutto perché possiamooffrire la garanzia di un prodotto al ta-mente specializzato. Il nostro punto diforza è costituito dall’attenzione e lacura con la quale la clientela è seguita”.

La Fassi Gru Firenze è una societàdel gruppo Fassi Gru di Albino, allepor te di Bergamo. Dal 1965 Fassi pro-getta e produce esclusivamente gru i -drau liche per autocarro presso i propri

stabilimenti dislocati all’inizio dellaVal le Seriana. Il Centro direzionale e leprincipali unità trovano tuttora sede adAlbino, paese nella Bergamasca dove,presso i propri stabilimenti, Fassi esegueintegralmente e direttamente la rea lizza-zione di ogni gru e ne verifica le capaci-tà prestazionali. Esperienza spe cialisticae scelte produttive caratterizzanti hannoconsentito alla Fassi di passare da im-presa familiare a leader in Italia e realtàdi livello mondiale nel settore, operantesu tutti i mercati mondiali.

La filiale commerciale di Calenzanoopera per le province di Firenze, Prato,Pistoia, Siena, Grosseto e Massa Carra-ra. Ogni cliente può rivolgersi all’orga-nizzazione della Fassi Gru Firenze giàprima dell’acquisto: appositi consulentiverificano gli impieghi specifici e aiuta-no a scegliere correttamente il tipo dimez zo: gru leggere, medie, pesanti ospe ciali, come ad esempio la M10, lapiù piccola, o il modello in assoluto piùpotente della serie Fassi, la F1500XP.La gamma dei prodotti è comunquemol to ampia (dagli impianti scarrabiliAtb ai caricatori Marchesi ai ribaltabili2P) al fine di offrire un ventaglio di pro -poste sia alle aziende del settore dei tra-sporti sia anche a chi opera nei servizi.

“In linea con la politica nazionaleFassi - ha aggiunto Prioreschi - l’obietti-vo è offrire ai clienti un servizio di con -sulenza e assistenza su misura. Già pri -ma dell’acquisto, il servizio di consulen-za tecnico-commerciale dà a ogni utiliz-zatore il supporto necessario per essereaiutato ad identificare la macchina adat-ta alle proprie esigenze. Per ciascuncliente vengono elaborati preventivi conuna scheda personalizzata, che riporta laverifica della distribuzione pe si permontaggi di gru di ogni tipo e su tutti gliautocarri”.

IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 200728

FASSI GRU / DALLA VAL SERIANA IN TOSCANA SEMPRE CON PIENO SUCCESSO

La filiale di Calenzano compie 18 anni

ATTUALITÀ

di Massimiliano Campanella La garanzia del nome e la buona volontà dello staff dell’Amministratore delegato Stefano Prioreschi hannoportato la concessionaria, nata nel 1989, a diventare unadelle realtà più consolidate e affidabili nel settore.

Alcune motrici Scania che montano gru Fassi. La società Fassi Gru Firenze srl, filiale e concessionaria per la Toscana del marchio Fassi, si colloca sul mercato rivestendo posizioni di assoluto rilievo nel panorama italiano.

CALENZANO - Tra i clienti più rappresentativi della FassiGru Firenze particolare nota di merito va senz’altro attri-buita alla ditta “Schiavetti di Schiavetti Fabrizio & C”, cheha sede nel fiorentino, e precisamente a Castel Fiorentino,in via Di Gello al civico 1, anche se la sede legale è a Cer-taldo, in località La Vallaccia al civico 30. I rapporti com-merciali con Fassi Gru sono iniziati nel 1991 e, da allora,Schiavetti acquista normalmente due o tre macchine l’an-no dalla filiale toscana di Fassi Gru, al fine di avere unparco mezzi composto da unità nuove e sempre all’avan-guardia. Nata nel 1979 per volontà di Armando Capodar-ca, classe 1933, che dall’anno scorso ha de ciso di toglierele vesti di titolare per dedicarsi unicamente all’attività dinon no, la ditta ha cominciato la sua attività con la denomi-nazione “Capodarca snc”.

A quei tempi Armando aveva un solo Berliet e si dedi-cava al trasporto di legnami e inerti. Poi arrivò uno Scania,quindi un altro camion svedese fino a quando, nel 1999,Fabrizio Schiavetti venne a dare man forte all’azienda equella che era iniziata come una piccola attività di traspor-to divenne un punto di riferimento per la logistica e la con-segna di merci, d’ogni tipo, in Toscana. Il figlio di Arman-do, Luciano Capodarca, 40 anni, sposato e padre di duebim be di 6 e 4 anni, è entrato in azienda ufficialmente nel1986, ma fu in quel l’anno, nel 1999, contestualmente al-l’arrivo di Schiavetti, suo coetaneo, che il nuovo teamprese in mano l’a zienda per rilanciarla sul mercato, com -plice il desiderio del fondatore di ritirarsi a vita privata.Nacque così la “Schiavetti di Schiavetti Fabrizio & C.snc”, nella quale nel frattempo ha fatto il suo ingressoanche un altro giovane manager, Marco Schiavetti, classe1978. I tre si dividono gli incarichi e qua mente e infatti Ca-podarca si occupa maggiormente di aspetti burocratici e fi-nanziari, mentre i fratelli Schiavetti so no dediti agli aspettipiù pratici e o pe rativi dell’attività. Oggi lo staff è affianca-to da tre impiegati e ha alle sue di pendenze quattordici au-tisti. La sede di Castel Fiorentino è in via di sistemazioneper la realizzazione di un nuovo fabbricato. Terminati i la-vori, l’azienda avrà spazi coperti per 500 me tri quadrati,150 (su più livelli) destinati agli uffici e un piazzale di1.500 metri quadrati. L’anno scorso il fatturato ha superatoquota due milioni di euro.

“Credo che anche quest’anno manterremo quel livello,probabilmente con un lieve incremento - ci ha detto Lu-ciano Capodarca - anche perché le macchine acquistate inaggiunta non saranno operative prima della fine dell’an-no. Di conseguenza per il 2008 prevediamo un significa-tivo aumento di lavoro”. Intanto la “Schiavetti” ha “tra-vasato” l’attività relativa alla movimentazione nella so-cietà “Capodarca” (comunque della medesima proprietà),specializzandosi nei trasporti delle case mobili. “Capo-darca” adopera tra l’altro due gru Fassi su motrici Sca-nia: una gru media modello F360DCXP.26 e una pesantemodello F800BXP.24. Nel la flotta troviamo poi uno Sca-nia con una F300, un Eurocargo 120 con una F110, unDaily con una PM40, un autotreno, quattro bilici e tre bi-sarche a un piano, che nella prossima stagione divente-ranno sei e tutte destinate al trasporto delle case mobili.“Schiavetti” ha due piattaforme, una con un Socage34/21 e un’altra montata su un Daily, un’autogru IdrogruKT140 e due camion con gru Fassi: uno Scania con unaF450 e un Eurocargo 150 con una F170. Tra i clienti,nomi di rilievo del panorama delle case mobili, come laShelbox, e altre aziende che richiedono per la loro attivi-tà il posizionamento di campeggi, strutture prefabbricate,box e modulari per cantieri.

La scelta consapevole: FassiSCHIAVETTI DI CASTEL FIORENTINO

È tra i clienti più rappresentativi e usa gru Fassi per le sue motrici Scania

Luciano Capodarca, titolare della ditta “Schiavetti diSchiavetti Fabrizio & C. snc”.

Oltre alla fornitura di gru nuove e u -sa te, vengono eseguiti collaudi specialiper ponti sviluppabili (cestelli e piatta -forme Socage per gru), collaudi per laMotorizzazione, Ispesl, Asl, Ce, acces-sori per gru (benne, fari da lavoro, ra-diocomandi, ecc.) e piattaforme ae ree(impianti ad aria compressa e ad acquasu cestelli, prese corrente 220V, ecc.).

“La nostra officina - ha precisatol’Ad - è in grado di intervenire su gru epiattaforme aeree di ogni marca. Il Cen -tro Assistenza Gru dispone di oltre mil-lecinquecento metri quadrati: qui, ac -canto a un vasto e fornitissimo magazzi-no ricambi, personale specializzato è ingrado di provvedere, oltre che al mon-taggio, ai collaudi e a tutte le fasi del -l’assistenza”.

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scelgono le nostre unità di refrigerazio-ne. Per le sue caratteristiche, di sempli-cità d’uso ma anche per gli aspetti tec-nologici all’avanguardia, le unità Vien-to troveranno mercato, nel segmentodel le unità di refrigerazione direct dri -ve, in quei Paesi dove la refrigerazionesta acquisendo una sempre maggioreim portanza e dove è necessario il man-tenimento della catena del freddo”.

GRANDE TECNOLOGIAIN PICCOLO SPAZIO

Piatte e leggere, le unità Viento im-piegano la tecnologia micro-channel, diderivazione automobilistica, e racchiu-dono una maggiore tecnologia in unospazio inferiore, risultando quindi par-ticolarmente maneggevoli. Consentonodi scegliere tra due gas refrigeranti, en-trambi rispettosi della fascia d’ozono:R134a per le temperature positive eR404a per quelle negative. “A parità dicapacità di raffreddamento - ha prose-guito il direttore della filiale - rispettoal le unità attuali richiedono fino al cin-quanta per cento in meno di carica digas. I comandi sono installati di serienel la cabina di guida e il controllo è ami croprocessore, già sperimentato damol ti anni nella gamma Xarios. Qualiche siano i mezzi di trasporto usati,qua lunque cosa si debba trasportare eovunque ci si trovi le Viento si adatta-no alle esigenze specifiche proprio gra-zie alla versatilità”.

La linea è disponibile sia per l’in-stallazione “a tetto” sia per quella “ana so” e tutte le unità possono funziona-re a temperature ambiente comprese trai + 50 e i - 40 gradi centigradi.

Se la Viento è una gamma tutta nuo -va, la serie Vector è invece ampiamentediffusa e utilizzata dalla clientela Car-rier e già in prima posizione nel merca-to europeo di fascia alta dei sistemi dire frigerazione rimorchiati, con le sueva rianti a temperatura singola e multi-temperatura e una tecnologia brevettatainteramente elettrica. Oggi, la gammavie ne integrata dall’ultimo nato in casaCarrier: Vector 1850, un’unità per se-mirimorchio isotermico. Ha un motorediesel con basse emissioni, riduce ilconsumo di combustibile e aumenta ilcontenimento del gas refrigerante. Èestremamente silenzioso e i suoi com-ponenti sono altamente riciclabili.

Per rafforzare la propria posizionedi leader Carrier Transicold Europa hainfatti lanciato sul mercato Viento,nuova e innovativa gamma di veicolileggeri e Vector 1850, nuovo gruppoda semirimorchio. “Viento è una lineadi unità di refrigerazione per la distri-buzione urbana, concepita per i veicolifino a ventotto metri cubi. Non offresolo una sem plice unità di refrigera-zione, ma an che la qualità e la tran-quillità che so lo un apparecchio pro-dotto dagli esperti nel trasporto refri-gerato può fornire”.

Perché la denominazione Viento(che in spagnolo significa vento)?“Per ché l’obiettivo è proprio trasmette-re sin già nel nome le qualità di legge-rezza e semplicità che caratterizzano ilprodotto. Le unità sono semplici, leg-gere, versatili e facili da usare, conti-nuando a offrire qualità e affidabilitàche i clienti di Cte si aspettano quando

una precedente collaborazione con l’a -zienda della quale ha preso il posto.Og gi occupa duemila metri quadrati,due terzi dei quali riservati a spazi permagazzino e officina. Vi lavorano circauna trentina tra impiegati e addetti al-l’assistenza. Trentaquattro milioni dieu ro il fatturato nel 2006, circa 3.500 leunità vendute, equamente distribuite trai modelli proposti alla clientela. Un an-damento apprezzato dai “vertici france-si”, che con i nuovi arrivi potrà ulte-riormente migliorare. “Le previsioniper l’anno in corso - ci ha detto l’inge-gner Marco Gagliardone, classe 1963,sposato con due bambine di 6 e 8 anni,attualmente procuratore della filiale edirettore generale, in azienda dal 1999- sono buone. Prevediamo d’incremen-tare vendite e fatturato di circa il dieciper cento, grazie anche alle novità pro-poste e all’accoglienza che stanno rice-vendo le unità della nuova gamma”.

e refrigerazione presente in 172 Paesidel mondo e a sua volta appartenenteal l’Utc (United Technologies Corpora-tion). Oltre 42 miliardi di dollari di fat-turato, oltre 220.000 dipendenti in tuttoil mondo, 7,9 milioni di dollari al gior-no nella ricerca e nello sviluppo, i ser-vizi di Utc realizzano programmi di ri-cerca e di sviluppo comuni e sono tuttileader sul loro mercato. Oltre a CarrierCorporation, leader nel settore dellacli matizzazione e refrigerazione, tro-viamo: Pratt & Whitney (motori peraerei), Otis (ascensori), Hamilton Sun-dstrand (impianti aerospaziali), Sikor-sky (elicotteri), Utc Fuel Cells (celle acombustibile per applicazioni residen-ziali, mobili e aerospaziali) e Utc Fire& Security (sistemi di sicurezza, comei dispositivi antincendio e gli estintoripor tatili con i marchi Chubb e Kidde).

La filiale italiana di Carrier Transi-cold Europa è sorta nel 1984, frutto di

ALESSANDRIA - Ha scelto per l’Italia lazo na industriale dell’area al confine traPiemonte e Lombardia uno dei più notigruppi al mondo nel settore del traspor-to refrigerato, che ora lancia sul merca-to Viento, una nuova gamma di unità direfrigerazione per veicoli leggeri, eVector 1850, un nuovo gruppo da semi-rimorchio. Carrier Transicold Italia,ubicata ad Alessandria, in via le Del-l’Industria al civico 14, in pie na zonaindustriale ma ben servita dalle più uti-lizzate vie d’accesso per l’autostradaA7, trovandosi vicina all’uscita del ca-sello Alessandria Sud, è la filiale italia-na della Cte (Carrier Transicold Euro-pa), specializzata nel trasporto refrige-rato per l’Europa, Russia, il MedioOriente e l’Africa.

LA GRANDE RETEEUROPEA

Sedici le società di distribuzione in-tegrate dislocate in tutta Europa, trenta-cinque quelle di distribuzione indipen-denti, due gli uffici regionali, cinque-centoquaranta le stazioni di servizio ecen tri di assistenza, oltre 1.500 tecnicial servizio della clientela, 362 dei qualiformati direttamente presso la sedecen trale europea, in modo da garantireuna capillare presenza sul mercato e laca pacità di rispondere ad ogni specificaesigenza del cliente. La sede socialedel la Cte - il cui direttore generale èNeil Taylor - si trova a Parigi, precisa-mente a Cergy-Pontoise, dove lavoranocirca 1.100 dipendenti. Ancora in Fran-cia, a Rouen, 106.592 abitanti, capo-luogo del dipartimento della Senna ma-rittima e della regione dell’Alta Nor-mandia, attraversata dalla Senna e daisuoi affluenti, l’Aubette, il Robec e ilCailly, si trova uno dei principali stabi-limenti e centri di ricerca in Europa. ARouen la Cte produce una gammacom pleta di sistemi di refrigerazionecon prestazioni eccezionali. Del resto èsta ta la prima azienda ad elaborare lapri ma gamma di contratti di servizioeu ropei nell’industria del trasporto, iGolden Cold.

La Carrier Transicold fa parte dellaCarrier Corporation, uno dei leadermondiali dei sistemi di climatizzazione

ATTUALITÀ 29IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

di Lino Sinari

CARRIER TRANSICOLD / QUANDO OCCORRRE TENERE IL FREDDO

Viento, la linea della leggerezza

Carrier Transicold Italia, filiale italiana di Carrier TransicoldEuropa, specializzata nel trasporto refrigerato per l’Europa,Russia, il Medio Oriente e l’Africa e appartenente alla Carrier Corporation, uno dei leader mondiali dei sistemi diclimatizzazione e refrigerazione, presenta la nuova gamma diveicoli leggeri e Vector 1850, nuovo gruppo da semirimorchio.

TATA / Anticipate al TrasCom di Roma interessanti novità

Avviso agli artigianiSono tante le categorie di operatori che come strumento di lavoro siavvalgono anche di agili veicoli come i prodotti del costruttore in-diano. Che ora presentano importanti arricchimenti e innovazioni.

ROMA - Non è stato un grande Salone delTrasporto, il TrasCom di Roma, co mepure era negli auspici degli organizzatori.Diciamo che è stato un tentativo mal riu-scito di inventare un appuntamento peregli operatori del trasporto che orbitanodal Centro Italia verso il Sud. Ma unafiera specializzata per un mondo alta-mente specializzato richiede a tutti i li-velli un impegno decisamente più elevatorispetto a quello messo in cam po dagliorganizzatori romani, che potevano met-tere sulla bilancia dell’interesse solo labella struttura della nuo va Fiera di Roma,a due passi dal grande raccordo anulare eun tiro di schioppo dall’aeroporto di Fiu-micino. Per il re sto, deserto dei Tartarisul piano della comunicazione soprattut-to. E del resto, co me sperare che il Tras -Com potesse richiamare in gran numerola presenza di aziende e di operatori delsettore se soltanto tra qualche mese è inprogramma il Transpotec di Milano, an-ch’esso peraltro afflitto da grosse diffi-coltà che per ora hanno frenato parecchieimportanti costruttori nella decisione dipartecipare o meno.

Ma torniamo al TrasCom dove le a -ziende che hanno partecipato si sono ado-perate al meglio per offrire ai visitatori,fatta di gente che vive nel mon do dei tra-sporti, qualcosa di grande interesse. Fraqueste la Tata, costruttore indiano rappre-sentato sul nostro mercato dalla societàMelian, con sede a Caloro di Bolzano an-zitutto la gamma Pick-Up, già propostacon un’ampia scelta di veicoli commer-ciali che ben si adattano alle diverse ne-

cessità lavorative. Il nuovo motore a ga-solio 2.2 litri è di ultimissima generazio-ne, 4 cilindri, Euro 4 a iniezione direttacommon rail, sovralimentato con turbo eintercooler. Eroga 103 kW (140 cv) al re-gime massimo di 4.000 giri, con una cop-pia massima di 320 Nm tra 1.700 e 2.700gi ri/min. La testata ha iniettori centralitipo DOHC a 16 valvole con recuperoau tomatico del gioco. Pensati per risulta-re funzionali senza compromettere ilcomfort, i Pick-Up Tata non temono con -fronti in quanto a capacità di carico e dimarcia. Per la gamma Pick-Up so no di-sponibili in after market molti accessoriper rendere i veicoli più rispondenti allenecessità di lavoro o di tempo libero.

Non solo, ma a Roma sono stati pre-sentati due nuovi versioni. Si tratta delPick-Up 2.2 Dicor 16v cabina singola4x4 con cassone trilaterale Cucini in allu-minio e del Pick Up 2.2 Dicor 16v cabinasingola passo lungo allestito con cassone

fisso Cucini in alluminio. In questo modole versioni speciali cassonate su Pick-Up2.2 Dicor 16v diventano 9, tra le qualispicca particolarmente il Pick-Up 4x2 ca-bina singola a passo allungato, che mettea disposizione un cassone fisso di mag-giore lunghezza rispetto alle altre versio-ni. I cassoni han no tutti struttura in accia-io fosfato e ver niciato a polvere e spondein alluminio, apribili sui tre lati e asporta-bili. Concepiti per un uso gravoso, assi-curano eccezionali doti di robustezza conil massimo della portata utile. Già pre-sente sul veicolo è il paracabina mentreportapali posteriore e cassetta attrezzizincata con chiusura sono tra gli optional.

Le altre importanti novità sono rappre-sentate dalle versioni autocarro del mo-dello Indica bi-fuel benzina-GPL e Indicabi-fuel benzina-metano. In versione auto-carro, Indica e Indigo SW o spitano duepasseggeri oltre la merce, che trova age-volmente posto nel bagagliaio. Special-mente per la station wa gon, il vano èdavvero spazioso : un pia no lungo 91 cme largo 114 cm per una capacità di caricoche supera con abbondanza i 1.370 litri.Pratico il portaoggetti collocato sul soffit-to sopra il sedile posteriore : non ingom-bra la vi sta e offre un ripiano protetto dauna re te, ben nascosto dall’esterno. Molterichieste le versioni a doppia alimenta-zione anche per venire incontro alle limi-tazioni di traffico nei centri urbani. Per 3anni tutti i veicoli Tata sono coperti dallagaranzia della Casa oltre a 3 an ni di “TataBuon Viaggio”, Servizi Eu rop Assistance24 ore su 24.

I cassoni del Tata Pick-Up 2.2 Dicor 16 valvole hanno tutti strutture in acciaiofosfato verniciato a polvere e sponde in alluminio, apribili sui tre lati e asportabili.

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30 PROTAGONISTI IL MONDO DEI TRASPORTI

Nuove iniziative Business per i clienti professional di Peugeot Italia

Come ti aggredisco il mercatoMILANO - I veicoli commerciali Peugeot sono in forte crescitasul mercato italiano. “Nel primo semestre del 2007 - spiegaGianmarco Ottolini, consigliere veicoli com merciali all’internodella Direzione Vendite Speciali di Peugeot Italia - il Leone hagraffiato il mercato, lasciando un segno profondo: abbiamo in-fatti registrato un au mento del 20 per cento dell’immatricolato,arrivando a oltre 5.000 unità, rispetto allo stesso periodo del2006 e del 30 per cento per quanto riguarda la raccolta ordini. Lacrescita è dovuta alla rinnovata gamma com merciali Peugeot, main particolare ai nuovi Expert e Boxer, il primo lanciato solo loscorso febbraio e il secondo arrivato sul mercato lo scorso set-tembre”. A maggio, la quota di mercato della Casa francese eraattestata al 5,52 per cento, contro il 3,21 dello scorso anno.“Quella di Peugeot è un’offerta di soluzioni completa - aggiungeil dottor Ottolini - frutto dell’esperienza del grup po PSA, primocostruttore europeo di commerciali. Si va dalla gamma XAD(206, 207, 307) al capiente Bo xer, passando per la serie Mix(Ranch, 307 Station, 407 SW, 807, Expert) e per la gamma Af-faire, trasversale a tut te le famiglie dei veicoli commerciali delmarchio, com preso Boxer, la cui versione Affaire è prossima aldebutto sul mercato”.

Ma il successo Peugeot è dovuto anche alla serie di servizi“tarati” sulle esigenze effettive della clientela, a co minciare datutte le alternative di finanziamento oggi pos sibili e da pacchettidi servizi che possono comprendere anchela manutenzione ordinaria e straordinaria.Servizi di cui il cliente può essere informa-to e di cui può u su fruire, a patto che difronte a sé abbia operatori altamente pro-fessionali in grado di proporglieli nel modopiù corretto. Peugeot investe molte risorseeconomiche per organizzare corsi di forma-zione d’alto livello per la rete su prodotto,allestimenti speciali, finanziamenti e fisca-lità. L’idea di trasformare i venditori inconsulenti a 360° del cliente, ha portatoPeugeot Italia a inaugurare il nuo vo servi-zio on-line “Peugeot Business”. L’accessoalle pa gine web è possibile sia attraverso ilnuovo dominio registrato www.peugeotbu-siness.it sia mediante il sito istituzionale delmarchio francese, www.peugeot.it. Attra-verso il link Peugeot Business è poi facilearrivare alle sezioni dedicate alle società.“Il sito - continua Gianmarco Ottilini -offre così l’opportunità di accedere a infor-mazioni specifiche e di entrare in contattocon lo staff Peugeot: ba sta iscriversi for-

nendo la partita Iva. On line ci sono an che promozioni, iniziativee le novità sui prodotti. In e vi denza anche l’area Peugeot Ren-ting, dove vengono spiegate le caratteristiche dei servizi di no-leggio a lungo termine che il nostro marchio offre alle società diflotte: gestione di tutti gli aspetti amministrativi, assicurazione,manutenzione, auto sostitutiva”.

Ovviamente non c’è solo internet: “Peugeot Italia dal 2007ha inaugurato un nuovo “programma di conquista” nel mercatoprofessional - prosegue il dottor Ottolini - Si trat ta del BusinessCenter Peugeot, un’organizzazione al servizio dei professionisti.È un’iniziativa che coinvolge di rettamente i concessionari: fino-ra hanno aderito al programma 67 dealer, sul totale di 199 checostituiscono la re te italiana Peugeot. L’obiettivo è rispondereprontamente alle esigenze del cliente-società per quanto riguardala scelta, la prova su strada, l’acquisto e la consegna di un nuo voveicolo. Le caratteristiche principali di una concessionaria Busi-ness Center è quella di disporre di aree ben definite ove esporre iveicoli commerciali, anche nel le varie declinazioni di trasforma-zione e allestimento, insieme all’alto della gamma automobilisti-ca di Peugeot: 407 Coupé, 607 e 807. L’abbinamento tra vei colicommerciali e alto di gamma scaturisce dalla constatazione cheil cliente di entrambe queste tipologie di autoveicoli è principal-mente un’azienda, alla quale offriamo la nostra professionalitàper soddisfare al meglio le più diverse esigenze”..

MILANO - È stata la prima edizione diTrasCom, il Salone Trasporti Commer-ciali di Roma, a tenere a battesimo dueinteressanti novità Peugeot. Si tratta didue proposte che dimostrano la poliva-lenza della gamma commerciali delLeo ne: il nuovo Boxer 4x4 Dangel e ilnuovo Expert pianale cabinato. Ne ab-biamo parlato con Gianmarco Ottolini,da metà 2006 consigliere veicoli com-merciali all’interno della DirezioneVen dite Speciali di Peugeot Italia. Ot-tolini, 34 anni, laureato in EconomiaA ziendale con specializzazione inMarketing, è entrato in Peugeot Italianel settembre del 2004 e per sei mesiha lavorato nella Direzione Marketing.Dal marzo 2005 all’estate del 2006 si èinvece occupato di Grandi Clienti al-l’interno della Direzione Vendite Spe-ciali.

“Il nuovo Boxer 2.2 HDi 4x4 - ci di -ce Gianmarco Ottolini - unisce i pregidel la trazione integrale a quelli già notiche lo caratterizzano. Questa nuovapro posta è stata pensata per la clientelache cerca un veicolo con grande capa-cità di carico e dal comfort di taglio au-

tomobilistico, capace di muoversi consicurezza anche su fondo a scarsa ade-renza”. La trasformazione - dal costo di7.000 euro e offerta per le versioni fur-gone e telaio cabinato - è effettuata dal -la società francese Dangel, partner diPeugeot in questo tipo di realizzazionifin dal 1980. Dangel è la stessa che hagià provveduto all’omologazione di unRanch 4x4 in versione trasporto perso-ne, ordinabile direttamente alla societàfrancese tramite uno qualsiasi dei con-cessionari Peugeot italiani.

OFFERTAMOLTO COMPETITIVA

Il Boxer 4x4 sarà invece ordinabiledopo l’estate, così come il Ranch 4x4furgone. Quella 4x4 è una delle molte-plici configurazioni che possono poten-ziare le capacità di utilizzo dei com-merciali del Leone. Peugeot si avvaledella collaborazione di allestitori e car-rozzieri così da poter essere competiti-vi sia nell’offerta di veicoli standardche realizzati su specifiche esigenzedei clienti. Il tut to viene gestito a parti-re dal concessionario, che mette a di-sposizione versioni concepite per esse-re allestite o trasformate nelle configu-

IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

di Fabio Basilico

razioni più varie: Ranch pianale cabi-nato, Expert pianale cabinato, Boxerpianale cabinato, Bo xer telaio cabinato,Boxer telaio cabinato doppia cabina.

“Il nuovo Boxer 2.2 HDi 4x4 - pro-segue il dottor Ottolini - si differenziada quello a trazione parziale per l’ado-zione della trazione integrale con ac-coppiatore automatico e di differenzialianteriore e posteriore liberi e per la

Gianmarco Ottolini, consigliere veicoli commerciali della Direzione VenditeSpeciali di Peugeot Italia, ci parla delle caratteristiche del nuovo Boxer 2.2 HDi4x4, pensato per la clientela che cerca un veicolo capace di muoversi con sicurezza anche su fondo a scarsa aderenza, e del nuovo Expert pianalecabinato, destinato alle trasformazioni per gli utilizzi più specialistici.

PEUGEOT ITALIA / LA POLIVALENZA DEI VEICOLI COMMERCIALI DEL LEONE

Un lavoro da professionisti

Qui sopra, Gianmarco Ottolini,consigliere veicoli commerciali

all’interno della Direzione Ven diteSpeciali di Peugeot Italia. A sinistra,

il nuovo Expert pianale cabinato.

Premio speciale per il BoxerRICONOSCIMENTO ALLA QUALITÀ DEL DESIGN

MILANO - Importante riconoscimentoper Peugeot Boxer. Nell’ambito delPremio annuale “Il Camion più Bellodel Mondo” - che, riservato ai veicolicommerciali, affianca il celebre trofeo“L’Automobile più Bella del Mondo” -un premio speciale è stato conferitoalla qualità del progetto comune di de-sign dei modelli Peugeot Boxer, Citro-ën Jumper e Fiat Ducato, frutto dellastorica cooperazione tra il gruppo Fiate il gruppo PSA Peugeot Citroën, av-viata nel lontano 1978 e tuttora oggetto di potenziamento. La produzione congiun-ta di Boxer, Jumper e Ducato ven ne avviata nel 1993 nello stabilimento Sevel Valdi Sangro.

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29LIGHT & MINITRUCKIL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007 31LIGHT & MINITRUCKIL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

mag giore altezza dal suolo, che è di+15 mm anteriormente e +23 mm po-steriormente. Invariate le altre caratte-ristiche meccaniche, compresi i rappor-ti del cambio, le dimensioni delle ruoteda 15” e la posizione della ruota discor ta”. Per permettere la massimafles sibilità nella gamma dei possibilial lestimenti e trasformazioni, l’interagam ma telai e pianali cabinati del Peu-geot Boxer (con prezzi compresi tracir ca 23.000 euro e circa 32.000 euro)vie ne proposta in cinque lunghezze equattro differenti passi, rispettivamentedi 3.000, 3.450, 3.800 e 4.035 mm. Perquanto riguarda i furgoni lamierati eve trati (listino prezzi compreso tra cir -ca 24.000 euro e circa 36.000 euro),Bo xer si declina sulla base di tre passidi versi (3 m, 3,45 m e 4,04 m), di quat-tro diverse lunghezze (da 4.963 a 6.363mm) e di tre diverse altezze (2.254,2.524 e 2.764 mm).

“Il nuovo Boxer già in gamma - pre-cisa Gianmarco Ottolini - pur conti-nuando a proporre la denominazioneintrodotta nel 1994, accresce i punti diforza del suo predecessore, soprattuttoin tema di comfort, maneggevolezza evarietà dell’offerta, fornendo sia unmaggior carico utile, grazie a due gam -me complementari - la gamma 300 deifurgoni con peso totale a pieno caricoda 30 a 35 quintali, e la gamma 400,“rin forzata”, con peso totale a pienoca rico tra 35 e 40 quintali - che permet-tono di offrire fino a 2 tonnellate di ca-rico utile, sia un maggior volume, conl’introduzione di nuove versioni di fur-goni con un range di volumi utili chepar te da 8 fino ad arrivare a 17 metricu bi”. Va ricordato che Boxer è equi-paggiato con tre Diesel HDi commonrail dell’ultima generazione, dotati disi stema EOBD per il controllo delleemissioni: 2.2 litri proposto nelle ver-sioni da 74 kW/100 cv e 88 kW/120 cve 3 litri da 115 kW/157 cv.

ALLESTIMENTO LEGGEROPER LAVORI PESANTI

Al TrasCom di Roma è stato espo-sto un Expert pianale cabinato allestitocon cassone fisso in alluminio. Il vei-colo, il cui costo di allestimento è di4.500 eu ro, è stato sviluppato dallaOnnicar di Cor neliano d’Alba, societàspecializzata negli allestimenti percommerciali in teramente in lega legge-ra. “Le caratteristiche vincenti di que-sta trasformazione - dice ancora Gian-marco Ottolini - sono la carenatura invetroresina, le tre sponde in lega d’al-luminio alte 40 centimetri ribaltabili di180°, il cassone lar go 1,92 metri elungo 2,65 metri, il fondo perfettamen-te piano, che consente un miglioresfruttamento della grande capacità dicarico propria dell’Expert”. La propo-sta di Onnicar, che ha una portata utiledi 11 quintali, evidenzia la flessibilitàdi trasformazione del pia nale cabinato,la versione della nuo va gamma Expertcommerciale destinata alle trasforma-zioni per gli utilizzi più specialistici.Per facilitare il fissaggio degli elemen-ti di carrozzeria sono presenti dei puntid’attacco sul retro del l’abitacolo e al-cuni punti selezionati sul pianale e suipassaruota. Un kit d’e stensione peruna larghezza carrozzabile portata a2,10 metri è disponibile in op zione perpermettere di ottimizzare le trasforma-zioni, tenuto conto delle ca ratteristichedimensionali del veicolo. In particola-re, pensiamo a furgoni iso termici, fur-goni negozio e camper.

“La gamma del nuovo Expert - con-clude Gianmarco Ottolini - si è dotatadi nuove motorizzazioni, tutte confor-mi alle norme Euro 4, offrendo un’am-pia serie di propulsori. I due motori 2li tri 16V HDi 88 kW/120 cv e 100kW/136 cv FAP, frutto della coopera-zione tra PSA e Ford, forniscono ri-spettivamente una coppia di 300 Nm e320 Nm. Sono stati messi a punto per iltrasporto di carichi pesanti e si fannocomunque apprezzare per l’importantecapacità di spunto. L’elenco comprendeun terzo motore Diesel HDi, il 1.6 da66 kW/90 cv, e il benzina 2 litri da 103kW/140 cv”. A listino, la versione baseExpert pianale cabinato è equipaggiatacon il 2 litri 16V HDi da 120 cv e vieneofferta a 23.660 euro.

MONZA - Davanti alla Villa Reale per poiviaggiare nelle trafficate vie del cen trodella cittadina, passare davanti al Tribu-nale per poi raggiungere la Statale 36 epoter viaggiare a velocità un po’ più so-stenute. Dalle manovre difficoltose allestrade libere, il Master col cambio Quick-shift, robotizzato a sei velocità, si è com-portato bene, dimostrandosi reattivo aogni circostanza e la sciando all’autista ivantaggi del cam bio manuale - come l’in-discutibile piacere di guidare - pur mante-nendo quelli di un cambio automatico.

Lo abbiamo provato a Monza il furgo-ne punta di diamante dei veicoli com mer-ciali offerti da Renault Italia - nel la ver-sione a 150 cavalli - che la Ca sa francesedalla fine del 2004 commercializza colcambio Quickshift, dimostrando il propriointeresse per le tec nologie del futuro. Lanuova trasmissione, concepita apposita-mente per i veicoli commerciali, si utiliz-za agevolmente e si adatta perfettamente acia scun tipo di guida, lasciando al condu-cente la libertà di scegliere tra due moda-lità: cambio manuale a impulsi o cambioautomatico, in entrambi i casi eliminandodel tutto il pedale della frizione.

Quickshift è una soluzione già applica-ta sulla Twingo e sulla Clio, nonché sullaserie limitata Modus Breil 1.5 dCi 86 cv.Oltre alla modalità manuale, que sto cam-bio robotizzato consente in pratica al con-ducente di optare per una modalità auto-matica a sei rapporti “assistita” da unatecnologia all’avanguardia, particolar-mente utile quando il veicolo è sotto cari-co o in condizioni di scar sa aderenza.

La funzione “kick down” consente adesempio l’immediato scalo di marcia incaso di affondo a tavoletta del pe dale del-l’acceleratore. In fase di frenata, la fun-zione “brake assistance” anticipa invecelo scalo di marcia per ottenere l’assisten-za del freno motore e seleziona il migliorrapporto per la successiva accelerazione,mentre in caso di frenata energica la tra-smissione sca la di due rapporti per poten-ziare il fre no motore, permettendo di ri-durre la di stanza di arresto.

Le evoluzioni offerte da questa tra-smissione robotizzata riguardano, in pri -mo luogo, la possibilità di forzare in qua-lunque momento la modalità automaticaimponendo un cambio di marcia, senzatuttavia disattivare tale modalità. Talefunzionalità consente di per sonalizzare laguida e reagire a situazioni impreviste.Infine, è stata potenziata la fluidità dellafunzione di “re sistenza al minimo” (ap-prezzabile nel le partenze in salita e nellemanovre di parcheggio) e i cambiamentidi rapporto.

In modalità manuale tutto è semplicis-simo: il conducente cambia rapporto conun semplice impulso sulla leva del cam-bio, in avanti per inserire il rapporto su-periore o all’indietro per scalare di mar-cia. Questa modalità consente an che di“saltare” rapporto: ad esempio, se si viag-gia in quinta, basterà spingere tre volteall’indietro la leva del cambio, di tipo“joystick”, per passare direttamente in se-conda.

Diversamente dalle trasmissioni ma-nuali, queste operazioni possono essereeffettuate senza che il conducente solleviil piede dal pedale dell’acceleratore.“Dulcis in fundo”, la centralina del la tra-smissione Quickshift evita al conducentedi selezionare un rapporto non adeguato,impedendogli di passare al rapporto infe-riore in presenza di un rischio di fuorigiri.Ne conseguono consumi ridotti, secondola Casa francese fi no al 10 per cento.Esempio di modernità e di qualità, ilcambio a 6 marce è dunque anche sinoni-mo di consumi controllati.

Una soluzione ipertecnologica, dun-que, che sarà senz’altro apprezzata daigià numerosi autisti che usano il RenaultMaster, veicolo commerciale che of freuno dei migliori carichi utili della sua ca-tegoria: fino a 1675 chili nella versione

L1H1 e che beneficia della so glia di cari-co fra le più basse del mer cato (537 mm).Veicolo commerciale leggero della cate-goria fino a 3,5t, la prima versione delMaster risale al 1981, presentata in con-temporanea con il Trafic, rispetto al qualeva a posizionarsi più in alto nella gammadei veicoli commerciali Renault. Laprima serie era caratterizzata da lineemolto squadrate e da un muso piuttostominuto in proporzione alle dimensioni delfurgone, specie nelle versioni con passopiù lungo.

Nel 1994 il restyling, consistente in unammodernamento delle linee, sempresquadrate e chiaramente derivanti daquelle precedenti, ma più fresche. Perl’occasione fu rinnovata nuovamente lagamma motori, che comprendeva duemotori diesel aspirati da 64 e da 75 cv, unturbodiesel da 94 cv ed un benzina da101 cv. La prima serie fu tol ta di produ-zione alla fine del 1997, quando vennelanciata la seconda serie, molto più mo-derna della prima. Al po sto delle lineesquadrate, linee più tondeggianti e morbi-de, meno tormentate e più semplici.

Le motorizzazioni disponibili eranosostanzialmente due: un diesel aspirato da80 cv e un turbodiesel da 115 cv. La se-conda serie fu pensionata alla fine del2002. Nel 2003 la terza serie, caratteriz-zata da uno styling simile a quello dellaseconda serie del Trafic, tutto curve e spi-

goli e decisamente avveniristico. I costi di manutenzione sono sensibil-

mente ridotti grazie agli intervalli d’assi-stenza prolungati e alla rapidità d’inter-vento della rete di Renault Trucks, equindi il Renault Master rimane semprepiù disponibile per il lavoro. Il veicolo ècaratterizzato di base da una grande so-brietà nei consumi per un buon controllodei costi di gestione: grazie a una miglio-re qualità di combustione e a una multi-niezione di alta precisione, i consumi di-minuiscono e le lo ro prestazioni aumenta-no. Con il Quickshift, l’economia di car-burante arriva fino a 8,4 litri per 100 chi-lometri (versione a 120 cv nel ciclomisto).

Renault Master è dotato della tecnolo-gia EGR per rispondere alle normative diprotezione dell’ambiente Euro 4, pur ge-stendo al meglio i consumi. Il filtro delparticolato (FAP) viene proposto in op-zione o di serie secondo le ver sioni (120cv e 150 cv). Renault Trucks, per far gua-dagnare tempo ai clienti e per far loro ri-durre gli sforzi, propone il Master conporte posteriori apribili fino a 270 gradi(in opzione) e porta laterale scorrevole,con apertura da 1,10 metri, per facilitareil carico di euro-pallets.

Design esterno che evoca dinamismo erobustezza, la nuova calandra e il paraurtimodificato migliorano il coefficiente dipenetrazione nell’aria del 10 per cento.

La guida servoassistita permette di appro-fittare di tutta la sua meneggevolezza, ri-ducendo del 25 per cento gli sforzi delconducente su tut ta la corsa del volante.L’avantreno indipendente, con due braccisovrapposti, gli garantisce un’efficace te-nuta di strada.

Dotato del motore da 2,5 litri dCi, Re-nault Master sviluppa una coppia elevatae offre riprese eccezionali fin dai bassi re-gimi. Da qui, una mobilità raf forzata perintegrarsi meglio nella circolazione, unapotenza e un’elasticità d’utilizzo chefanno del furgone francese un leader intermini di prestazioni. La motorizzazioneè disponibile a 100, 120 e 150 cv e assi-cura, in tutti i casi, brio, velocità com-merciali elevate e fasce d’utilizzo ampie.Nella versione a 150 cv provata da noi,per esempio, la coppia massima è dispo-nibile già a 1.500 giri al minuto.

Anche la frenatura è altamente tecno-logica e garantisce una sicurezza massi-male alle persone e ai carichi. Pri mo vei-colo commerciale dotato in se rie con unsistema d’AFU (Aiuto alla Frenata d’Ur-genza) associato ad un ABS di ultima ge-nerazione, il Renault Master offre presta-zioni ineguagliate in termini di sicurezzacon la migliore distanza d’arresto a 100chilometri orari.

Il truck offre buone prestazioni suqualsiasi tipo di strada. Il correttore ditraiettoria ESP è dotato di una funzioneparticolare, dedicata ai veicoli commer-ciali: l’intensità della frenata si a datta infunzione del carico e mette il cliente al ri-paro da effetti di sovrasterzo o sottoster-zo. L’ESP comporta, inoltre, l’Asr (Anti-pattinamento) che consente un migliorcontrollo del veicolo in fase di partenza od’accelerazione.

La posizione di guida ideale e le gene-rose superfici vetrate favoriscono un per-fetto controllo della strada, così co me iretrovisori a doppia visione semplificanole manovre e i sorpassi. La visibilitàviene ancora rafforzata ulteriormente daequipaggiamenti di serie o opzionali: fariantinebbia, accensione automatica deifari, avvio automatico dei tergicristalli.

Del Renault Master esistono tre mo-delli, a loro volta disponibili in differentiversioni: il furgone lamierato, a telaio consemplice o doppia cabina e pianale cabi-nato.

RENAULT / AL VOLANTE DEL MASTER 150 CV CON CAMBIO QUICKSHIFT

Agile come una gazzella

“Ci siamo messi alla guida del furgone, punta di diamantedella Casa francese, col nuovo cambio robotizzato a seimarce. La facilità d’uso e la libertà di scelta tra manuale aimpulsi e automatico garantiscono sicurezza e affidabilità.

di Massimiliano Campanella

In alto, il nuovo Renault Master, veicolo commerciale che offre uno dei miglioricarichi utili della sua categoria. Equipaggiato con cambio Quickshift (sopra)

aumenta considerevolmente le sue potenzialità di utilizzo.

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LIGHT & MINITRUCK32 IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

di Mattia Eccheli Sono circa 600, allestiti dall’azienda alessandrina Cold Car,che ogni anno percorrono oltre due milioni di chilometri in lungo e largo per la Penisola per consegnare a domicilio i vari prodotti. La collaborazione con Mercedes-Benz viene ritenuta di grande soddisfazione sia per l’affidabilità dei mezzi che per il servizio di assistenza.

VERONA - Dalla vetta d’Italia all’Etna.O quasi. Oltre due milioni di chilome-tri l’anno per recapitare lungo lo stiva-le pra ticamente qualsiasi tipo di surge-lati. Se ne occupano più di 700 vendi-tori a bor do di altrettanti furgoni da 35quintali, per lo più Sprinter Mercedes-Benz. Loro, gli incaricati delle venditea domicilio, lavorano per Eismann Ita-lia Spa, filiale nazionale del colosso

nel capoluogo, Bolzano” sorride Pao-lino.

L’esempio del Sudtirolo non è ca-suale, perché Eismann lavora soprat-tutto nel centro-nord del Paese (daRoma in su) come conferma la stessadistribuzione dei depositi dei mezzi: ilpiù pic colo può ospitare 12 furgoni, ilpiù grande 28 (in totale sono 40). Per-ché ogni sera, al termine del consueto“gi ro”, alle celle frigo devono venirericaricate le “pile” affinché la tempe-ratura sia sempre a norma di legge.“La mattina - precisa il direttore gene-rale - partono fra i -33 e i -35 gradi erientrano fra i -20 e i -22 gradi, cioèalmeno un paio di gradi di margine disicurezza rispetto ai -18 imposti dallalegge”.

Le stesse grandi basi logistiche sitro vano al nord: nei pressi di Verona(do ve si trova anche la sede ammini-strativa di Eismann Italia Srl) e nei

pressi di Novara. È da lì che si metto-no in marcia i bilici per il trasferimen-to dei milioni di confezioni di surgela-ti, af fidati a terzisti. Eismann si riservala parte più delicata: la vendita a do-micilio.

FIRMATA SPRINTERQUASI TUTTA LA FLOTTA

Ed è per questa, per quei 35milachilometri l’anno percorsi mediamenteda ciascun venditore, che Eisamnn hauna struttura distributiva basata su 700furgoni che, entro il 2009, è destinataad aumentare di una cinquantina di u -ni tà su un totale di quasi 3mila in tuttaEuropa.

Il maggior fornitore è Daimler-Chrysler, gruppo con il quale le tratta-tive vengono condotte direttamentedalla ca sa madre tedesca. Gli SprinterMercedes-Benz costituiscono circa il

90 per cento della flotta italiana (il re-stante 10 per cento è rappresentato daI ve co: un accordo stipulato per la solaItalia). “A noi interessano soprattuttodue co se - afferma ancora il direttoregenerale - l’affidabilità dei mezzi e ibassi consumi. E da questo puntosiamo soddisfatti perché si accompa-gnano a numeri contenuti per quantoriguardano i fermi macchina”.

VEICOLI SEMPREIN PERFETTA EFFICIENZA

E l’assistenza? “Siamo contenti. Suquella hanno lavorato i tecnici, nostrie di Mercedes-Benz. Nel senso che ilnostro responsabile della flotta e gliincaricati della filiale italiana delGruppo di Stoccarda hanno messo apunto un’intesa valida assieme allarete di assistenza ed ai concessionari.Abbiamo così quello che serve, cioèun servizio di pronta assistenza e cor-sie preferenziali per i nostri mezzi”.

La vendita a domicilio in Italia èpiù com plessa che, ad esempio, inGermania perché i tratti di strade pia-neggianti sono pochi. Per questo l’as-sistenza è importante almeno quantola scelta del mezzo. Gli Sprinter “grif-fati” Eismann (in parte di proprietà ein parte in leasing e duemila euro perla personalizzazione) hanno tutti lastessa motorizzazione: 2.8 litri di ci-lindrata con una po tenza di 80 cavallifiscali. I cambi, invece, sono automa-tici o manuali: “Di pende dalle necessi-tà - aggiunge Gio vanni Paolino - per-ché in città è più comoda la trasmis-

europeo la cui sede si trova in Germa-nia (mez zo miliardo di euro di fattura-to con 3mila addetti). Il Belpaese rap-presenta il secondo mercato di Ei-smann: quello tedesco da solo vale al-meno 250 mi lioni di euro, seguito daquello italiano. Il bilancio 2006 si èchiuso a quota 93 milioni, mentre leprevisioni per l’an no in corso parlanodi cento.

“Abbiamo un giro d’affari doppiorispetto al terzo Paese che ci segue -spie ga il direttore generale, il 51enneGiovanni Paolino - e ne gli ultimi cin-que anni siamo stati i pri mi come cre-scita di volumi”. Paolino, consulente emanager della vendita di retta, è statochiamato da Eismann nel 2000, in unperiodo difficile, e oggi può presenta-re un fatturato interessante: “Nel 2002- chiarisce - il fatturato era di cinquan-ta milioni di euro”. I volumi sono rad-doppiati, un balzo in a van ti significati-

DISTRIBUZIONE / QUASI TUTTI FURGONI DELLA STELLA NELLA FLOTTA DI EISMANN

I surgelati viaggiano in Sprinter

Giovanni Paolino, direttore generale di Eismann Italia.

vo per un marchio presente in Italia da26 anni (i cinque lustri sono stati cele-brati proprio lo scorso anno) e che fadella presenza sul territorio la suagrande forza.

“Siamo un’azienda di servizio - in-siste Paolino - e per questo ci capitaspes so di andare in località isolate enon troppo ben servite. Perché è lì chevendita e consegna a domicilio fannola differenza”.

INFATICABILICOMMESSI VIAGGIATORI

Si spiegano così quei due milioni epassa di chilometri percorsi ogni annoda gli incaricati Eismann che, per que-sto, hanno bisogno di mezzi assoluta-mente affidabili: “Facciamo consegnein pieno centro ma anche nelle malghedel l’Alto Adige. E, anzi, abbiamo piùclienti proprio nelle malghe che non

sione automatica, ma quando la stradaè più impegnativa... E, in ogni caso,molto dipende dal tipo di guida”.

La vita media aziendale dei mezzi èdi circa 6 anni: poi vengono sostituiti.L’e tà media è attualmente di 3 anniper ché tra il 2003 e il 2004 l’interaflotta è stata rinnovata. Dalle case, Ei-s mann acquista “solo” il furgone men-tre per le celle frigo si rivolge allaCold Car di Casale Monferrato che sioccupa del la vendita e anche del mon-taggio e del l’allestimento. Il tutto inci-de per il 50 per cento sull’investimen-to complessivo sul mezzo. Però lecelle hanno una durata doppia: circa12 anni.

È nel le loro “pance” che viaggianoquei 38 milioni di confezioni di surge-lati recapitati a domicilio da Eismann:circa 20mi la scontrini per ogni giornolavorativo ai quali corrispondono me-diamente sei o sette prodotti.

Il Mercedes-Benz Sprinter, allestito dalla carrozzeria Cold Car di Casale Monferrato, con i colori di Eismann.

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MILANO - In questi ultimi tempi il no -me Pirelli è stato alla ribalta più per levicende legate alla sua attività nei setto-ri extra automotive che non per quantoriguarda il suo impegno nel settore deipneumatici, prodotti che in più di 135anni di storia (era il 1872 quando l’in-gegnere brianzolo Giovanni Battista Pi-relli creava la “Pirelli & C. Società inAccomandita Semplice” per la produ-zione di manufatti di gomma) hannofat to grande il nome Pirelli e tale da far -lo diventare sinonimo per esprimere ilconcetto stesso di pneumatico. Oggi leattività legate al mondo dei pneumaticicontinuano a essere strategiche per ilGruppo industriale milanese e sono rag-gruppate nella società Pirelly Tyre,quinto operatore mondiale in termini difatturato nel mercato dei pneumatici econ una redditività più alta del settore.La società, guidata da Francesco Gori, èattiva nella progettazione, sviluppo,pro duzione e commercializzazione dipneumatici destinati a vari tipi di veico-li, dalle vetture alle moto, dai veicoli in -dustriali e commerciali agli autobus,fino alle macchine agricole e a quelleper il movimento terra. In tali ambiti,Pi relli Tyre si è particolarmente concen-trata nei segmenti di gamma alta, carat-terizzati da un alto contenuto tecnologi-co e da elevate performance prestazio-nale e così facendo ha conseguito unaposizione di leadership sia nelle li neevettura sia in quelle per moto.

Ma si difende egregiamente anchene gli altri settori, come quelli dei veico-li industriali e degli autobus, dove ol tre-tutto gli investimenti per la messa apunto di pneumatici sempre più presta-zionale si sono fatti e si stanno facendosempre più importanti, a conferma cheFrancesco Gori e la sua squadra hannopiena consapevolezza delle importantiopportunità che il settore Truck può of-frire alla crescita dell’a zien da. Non ècerto da oggi che Pirelli guarda con in-teresse al settore Truck. Basta scorrerela data di nascita degli stabilimenti chenel mondo sono preposti alla produzio-ne dei cosiddetti “giganti” per com-prendere il ruolo che i pneumatici perveicoli industriali e autobus hanno reci-tato nell’ambito della crescita dell’inte-ro gruppo milanese. In Italia lo stabili-mento dedicato ai “giganti” è a SettimoTorinese, nato nel 1961 e profondamen-te rinnovato soprattutto nei tempi piùrecenti. Altri impianti per la produzionedi pneumatici giganti sono in Egitto adAlessandria (è sorto nel 1999), in Tur-chia a Izmit (1962), in Brasile a SantoAndré (na to nel 1940), a Gravata(1976) e a Fei ra de Santana (1986), in

Argentina a Mer lo (1969), mentre appe-na due anni fa, nel 2005, è stato inaugu-rato in Cina l’unità produttiva di Yan-zhou.

Dall’inizio di quest’anno direttorege nerale di Pirelli Business Unit Truckè Ugo Forner, nato nel 1957 a Bressa-none, laurea in agraria indirizzo econo-mico. In Pirelli fin dal 2000, Ugo For-ner fino a dicembre 2006 è stato re-sponsabile della Business Unit Moto,che sotto la sua gestione ha miglioratosignificativamente fatturato e risultatooperativo. Precedenti esperienze le a ve -va maturate nel Gruppo Arena come re-sponsabile dell’export, in Mars comeresponsabile del Business plan, opera-tions e sales and trade marketing non-ché in Coca Cola come responsabilecommerciale per l’Italia. È a Ugo For-ner che abbiamo rivolto alcune doman-de per farci illustrare quale è oggi l’im-pegno Pirelli Truck per rispondere alleesigenze espresse dalle aziende di tra-sporto passeggeri, sia pubbliche chepri vate, come a dire come si muove Pi-relli nel mondo dell’autobus.

Quale è in generale la politicacom merciale di Pirelli Truck riferitaal settore del trasporto passeggeri ?

“In Europa quasi 1 veicolo su 10 so -pra le 3,5 tonnellate, immessi ogni an nosul mercato, è destinato al trasportopasseggeri. L’interesse crescente chestiamo dedicando a questo settore trovagiustificazione anche nella possibilità divalorizzare al massimo caratteristicheda sempre nel Dna di tutti i prodotti Pi-relli, quali sicurezza e prestazioni, co-niugandole con la necessaria alta red di-tività richiesta in esercizio ad ogni beneindustriale. Come costruttori di pneu-matici non trascuriamo infine la vi sibi-lità su questo tipo di mezzi, in generealta e qualificante”.

In particolare cosa rappresentaquesta particolare attività nell’ambi-to della Divisione Pirelli Truck?

“Si tratta di un mercato molto diver-sificato per dimensioni e tipologie diclientela e che sta evolvendo con unacerta velocità. Per questo ci avvaliamodella nostra struttura di vendita PirelliTruck per raggiungere i clienti sul terri-torio in modo più capillare e qualifica-to. In Italia e nei principali Paesi, ilfocus sui Grandi Clienti Privati e sulleMunicipalizzate è poi garantito tramiteResponsabili che coordinano central-mente le attività”.

Dal punto di vista del prodotto,qua le è l’offerta Pirelli nei confrontidel mercato?

“Disponiamo di una ampia gammadi prodotto che copre tutti i vari seg-

mente corsi tecnici e gestionali in 8 di-verse lingue. Nel solo 2006, tra no stropersonale diretto, Rivenditori Specializ-zati e Grandi Clienti, sono state coin-volte circa 1.000 persone”.

In particolare, quale l’offerta Pi-relli per il settore urbano, interurba-no e turistico?

“Le misure più rilevanti sono la295/80R22,5 per interurbano e turisticoe la 275/70R22.5 per urbano. Nellaprima misura, in aggiunta alla normalegamma di prodotto, abbiamo sviluppatocon tecnologia Satt il modello FH85Amaranto. È stato concepito tenendo infortissima priorità il trasporto persone,quindi lavorando ulteriormente propriosul le qualità di silenziosità, comfort,pre cisione di guida, apprezzate in que-sto segmento. Per il settore cittadino in -vece, dove frequentissimi sono glistop&go e i rischi marciapiede, il pro-dotto specifico è il CT40, con le neces-sarie doti di confort, robustezza e frena-ta. Per tale pneumatico disponiamoanche di una versione M+S, che ha re-gistrato un fortissimo incremento di ri-chiesta, soprattutto a seguito delle re-centi normative “invernali” introdottein Paesi quali Germania e Austria. Ve-

nendo poi ai veicoli di dimensioni piùridotte, è attualmente in fase di lancio ilnuovo FR85 Amaranto, nelle misurecon calettamento 17.5, ideale per l’im-piego su Midibus”

Quale la tecnologia alla base dique sti prodotti e in che misura incideoggi sulle prestazioni, il comfort e iconsumi?

“In particolare per le versioni Ama-ranto, la Tecnologia Satt (Spiral Advan-ced Technology for Truck) rappresental’ultima evoluzione della struttura Pirel-li 0 Gradi per pneumatici veicoli indu-striali. La nuova tecnologia di processopermette la spiralatura di alcune partistrutturali del pneumatico, consentendocosì l’eliminazione di giun te. Tutto que-sto si traduce in un mi glioramento intermini di uniformità, comfort, precisio-ne di guida e regolarità di usura. Questatecnologia, unita a nuovi materiali, sca-turiti dalla Ricerca Pirelli su mescole esteel cord, si coniuga sui vari segmentidi prodotto enfatizzando le prestazionerichieste dai diversi impieghi”.

Sono in essere particolari collabo-razioni con i produttori di autobus?

“I nostri prodotti sono omologati e in

fornitura presso i principali costruttoridi autobus. Nell’ultimo anno stiamosviluppando con soddisfazione la colla-borazione commerciale e tecnica conIrisbus, attività che ci hanno portato inbrevissimo tempo ad aumentare sensi-bilmente le nostre quote”.

A proposito di Irisbus Iveco, èstato appena lanciato il Cytelis che hapreso il posto del glorioso CityClass.Quale è il prodotto Pirelli che megliorisponde alle caratteristiche delnuovo urbano costruito da Iris busIveco a Valle Ufita?

“Si tratta indubbiamente del CT40,impiegato durante il recente lancio delveicolo per equipaggiare tutti i mezzidi mostrativi, provati su strada dai clien-ti. Specifico per il segmento urbano,oltre a un disegno e una mescola batti-strada specifici per i frequentissimistop&go tipici dell’utilizzo, dispone diuna protezione laterale contro gli stressda marciapiede, fattore importante pergarantire una maggiore integrità inprima vita e preservare la carcassa perle successive ricostruzioni”.

Nei confronti delle aziende di tra-sporto pubblico e di quelle privatequale è il tipo di collaborazione chePirelli offre, soprattutto dal punto divista dell’assistenza?

“L’importante presenza di Pirelli sulmercato italiano, ci permette di garanti-re attraverso una rete di RivenditoriSpecializzati, la massima assistenzaqualificata su tutto il territorio naziona-le”.

Quale è oggi la quota Pirelli nelmercato italiano dei pneumatici perautobus?

“La nostra è una quota significativadestinata ad aumentare già il prossimoanno”.

Quali novità ci dobbiamo aspetta-re da parte di Pirelli in questo setto-re? Vedremo qualcosa di nuovo alprossimo Salone dell’Autobus di Ve-rona in autunno?

“In autunno lanceremo il nuovopneumatico per segmento urbanoMC85 Amaranto che rappresenta l’ap-plicazione concreta, anche in questoimpiego, della Tecnologia Satt. Ci per-metterà di incrementare ulteriormenteresa chilometrica e ricostruibilità, man-tenendo i nostri elevati standard di sicu-rezza attiva, comfort e robustezza. Perla manifestazione veronese i tempiomologativi sono davvero stretti, ma lanostra speranza sarebbe quella di poter-ne ammirare insieme i primi esemplarigià sotto alcuni veicoli”.

PNEUMATICI34 IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

PIRELLI / UNA SEMPRE MAGGIORE ATTENZIONE ALLE ESIGENZE DEL TRASPORTO PASSEGGERI

Forner: “Crescita affidataalla qualità dei prodotti”

Il direttore di Pirelli Business Unit Truck in questa intervista traccia un profilodell’impegno e dell’offerta della Casadi pneumatici milanese per le aziende

di trasporto passeggeri pubbliche e private.Risposte puntuali e intelligenti per le varie

categorie di autobus grazie anche alla tecnologia Satt a garanzia del comfort,della precisione di guida, dei bassi consumi

e delle elevate prestazioni.

di Paolo Altieri

In alto, Ugo Forner, direttore di Pirelli Business Unit Truck. Qui sopra e a sinistra, due applicazioni per i pneumatici Pirelli,

rispettivamente nel settore trasporto passeggeri e in quello truck.

menti di utilizzo, dalle lunghe percor-renze autostradali alle piste sabbiosedel la Dakar, dove il nostro PS22, rigo-rosamente di serie, quest’anno ha mol toben figurato raggiungendo il podio. Maavere una ampia offerta non è più suffi-ciente. Aumentare la nostra capacità diconsigliare il cliente riguardo la solu-zione ottimale per le esigenze del suotrasporto, costituisce l’indispensabilepassaggio per arrivare alla sua com pletasoddisfazione. Per questo , da due anniè attivo il progetto Pirelli Tyre Campus,un centro di formazione tecnica che, inItalia e all’estero, fornisce con tinua-

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36 MOBILITÀ IL MONDO DEI TRASPORTI

IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

TORINO - Il futuro è addirittura radiosoper i viaggi su granturismo. Lo di ceun’analisi di mercato condotta a livellointernazionale. Ha quindi una valida pre-messa scientifica la risposta che Iris busda a questa positiva tendenza, con la pre -sentazione del Magelys, autobus granturi-smo proposto nelle lunghezze di 12,2 e12,8 metri e con contenuti tecnologici al -l’avanguardia. In versione 12,2 metri so -no a disposizione da 48 a 53 posti conl’aggiunta del posto conducente e di quel-lo della hostess; in versione 12,8 metri iposti variano da 52 a 57 con in più quellidi conducente e hostess.

Niente è stato lasciato al caso durantela fase di progettazione di Magelys. Ne èscaturito un granturismo ideato tenendoin considerazione le varie caratteristiche etipologie di passeggeri che naturalmentehan no aspettative diverse. Durante ilviag gio i passeggeri godono di un puntodi osservazione privilegiato, dove è la vi-sibilità a predominare. A bordo di Mage-lys tutto è stato ideato per vedere meglioe aprire nuove prospettive. Un dato di fat -to: i migliori sedili non sono solo piùquelli nelle primissime file dietro il con-ducente.

Per l’esterno è stato fatto largo uso dilinee arrotondate e fluide, massima tra-sparenza e morbida fluidità che si mesco-la delicatamente con le linee solide e rigi-de sui passaruota. All’interno è stato ban-dito il grigio a favore dei toni sabbia eocra. Magelys offre ben 2.100 mm di al-tezza interna disponibile e dà al passeg-

Secondo un’analisi di mercato a livello internazionale sul turismo, si profila un futuroradioso per i viaggi su granturismo. La nuova risposta Irisbus Iveco a questa prospettiva si chiama Magelys, una vera e propria iniziazione a un mondo nuovo.

gero seduto vicino al finestrino la possi-bilità di alzarsi in piedi senza toccare ilva no portabagagli sopra la sua testa.

Irisbus ha anche progettato e ideato unnuo vo modello di sedili esclusivamenteper Magelys. Sono stati anche ideati nuo -vi cestini individuali e portabottiglie percontenitori da 1,5 litri inseriti sotto ognicoppia di sedili. Il posto per la hostessviene considerato come un normale postopasseggero. All’hostess è riservato un se-dile con gli stessi comfort: schienale re-clinabile e braccioli, un vano portaogget-ti personale sopra e accanto al sedile, unpiccolo tavolino, un faretto e una boc-chetta d’aria.

I vani portabagagli interni sono conce-piti e progettati per poter contenere unbagaglio a mano di formato standard ae-ronautico. Gli scomparti posizionati sottoil pavimento sono sufficientemente gran-di per contenere il bagaglio dei passegge-ri di qualsiasi dimensione.

Il cruscotto del conducente è comple-tamente nuovo. È suddiviso in modo er-gonomico in tre zone con relativi coman-di. Al centro c’è un volante con integrati ipulsanti di controllo per l’audio e il com-puter di bordo, e il dispositivo di coman-

di Viola Frescobaldi

A BORDO DI MAGELYS DOMINA IL COMFORT

TORINO - La filosofia del viaggiare rappresentata da Mage-lys è provata con i fatti. Il nuovo granturismo Iris bus garan-tisce comodità e comfort da più punti di vista. Per esempio,è munito di 3 televisori a scomparsa a 15 pollici o addirittura19 pollici che offrono a tutti i passeggeri il piacere di guar-dare un film. Come optional sono disponibili veri schermiindividuali e prese per le cuffie.

Irisbus ha anche progettato una nuova toilette che offrenon solo un ampio spazio interno e un ingresso agevole maha anche un piccolo valore aggiunto: un vano integratonella parte superiore che può essere trasformato in uno spa-zio per la macchina del caf fé o un ulteriore frigo. In ogniconfigurazione dei sedili sono presenti bocchette d’aria in-dividuali, inserite sul tetto a una distanza di soli 30 cm unadall’altra, in modo che ogni passeggero possa, in qualsiasimomento, raggiungerne almeno 1 o 2 e orientarle come de-sidera.

E anche per quanto riguarda i faretti non ci sono pro-blemi, poiché sono stati posizionati sugli schienali dei sedili,in modo che si muovano insieme. Magelys dice addio alleunità di condizionamento posizionate sul tetto. Il sistema cli-matizzante è completamente integrato nel veicolo e i suoicomponenti sono anche meglio accessibili per effettuare i

controlli di routine. Il potente sistema climatizzante consentedi abbassare la temperatura interna in tempi brevi e di man-tenere la temperatura costante dalla zona anteriore a quellaposteriore per tutti i passeggeri.

L’intero impianto di climatizzazione e di riscaldamentoè controllato da un sistema automatico ma naturalmente èpossibile controllarlo manualmente. Questa funzione è inse-rita in un quadro comandi con un display che consente di re-golare le impostazioni in maniera distinta per la zona pas-seggeri e la zona conducente/hostess.

Sentirsi come a casa propria

IRISBUS IVECO / PARTE DA COURTRAI LA NUOVA SFIDA FIRMATA MAGELYS

Nuova dimensione del granturismo

Con il debutto del nuovo e rivoluzionario Magelys nel segmento dei pullmangranturismo, Irisbus Iveco allinea sul mercato una gamma di autobus piccoli,

medi e grandi di assoluta modernità e con ogni tipo di alimentazione.

do del cambio ASTronic è posizionatoproprio sotto il volante. Il design del clu-ster è integrato con le tonalità dei coloridel l’interno. Al centro è posizionato ungrande schermo LCD collegato al compu-ter di bordo, che permette al conducentedi vedere e controllare in modo moltosem plice gran parte delle funzioni delvei colo.

Magelys è dotato del motore IvecoCursor 10 da 330 kW/450 cv tra 1.500 e2.100 giri/min con coppia massima di2100 Nm tra 1.050 e 1.500 giri/min. Inalternativa è anche possibile equipaggiarel’autobus con la versione da 280 kW/380cv tra 1.700 e 2.100 giri/min con coppiamassima di 1.600 Nm tra 1.000 e 1.600gi ri/min. Magelys, come tutti gli altri mo-delli Irisbus, può essere consegnato aiclienti con la certificazione di omologa-zione per i livelli delle emissioni EEV oEuro 5. Il nuovo granturismo è dotato diESP e come optional è possibile avere ilsistema di regolazione automatica dellavelocità (Adaptive Cruise Control) e il si-stema di controllo di cor-sia (Lane guar-ding system). Le luci Bi-xenon, infine,migliorano notevolmente la visibilità not-turna del conducente.

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2937MOBILITÀIL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2007

EVOBUS / LUNGO IL TICINO COL NUOVO MINIBUS MERCEDES-BENZ TRAVEL

Evoluzione dello Sprinter Transfer

Presentato inanteprima alServiceCenter diMilano, il minibusSprinter Travel Euro 4 eredita tutte le caratteristichetecniche e laversatilità delprecedente modello.Ampia gamma diversioni e soprattuttodi optional persoddisfare le esigenzedi aziende ditrasporto e società di noleggio.

BESNATE (Varese) - Nel parco del Ticino,non lontano dai laghi Maggiore e di Vare-se, in un’area immersa nella natura, unpo’ nascosta anche se vicinissima all’au-tostrada, trova posto una delle tre filiali diuna società del Gruppo DaimlerChryslercon uno staff di venticinque dipendenti,quindici dei quali appartenenti all’areatecnica. Si tratta del ServiceCenter di Mi-lano di EvoBus, azienda nata in Germa-nia il 23 feb braio 1995, in Italia nel 1996,con 260 dipendenti, sede a Sorbara-Bom-porto, nel modenese, e tre filiali: a Mon -terotondo Scalo, in provincia di Ro ma, aBressanone, in quel di Bolzano e, appun-to, a Besnate, in provincia di Varese, invia Volpina, non distante dall’aeroportomilanese della Malpensa. Un’azienda chenel mondo di Mercedes Benz rappresentauna parte estremamente significativa: nel2006 il colosso tedesco ha infatti venduto824 minibus (esclusi gli scuolabus, cherappresentano un segmento a parte), ac-caparrandosi il trenta per cento del mer-cato, come a dire che uno su quattro deiminibus venduti nel mondo porta lo stem-ma della Stella.

La filiale di Milano è sorta nel 2002.Ad accoglierci, in occasione della presen-tazione in anteprima del nuovissimoSprinter Travel, autobus di classe B cheandrà ad affiancare lo Sprinter Transfer,con il quale condivide tutte le caratteristi-che tecniche, Daniele Fogli, Kay AccountManager, da dieci anni in EvoBus, daventi nel settore. È un venditore innanzi-tutto, ma ha dalla sua un ottimo bagagliodi competenza tecnica e lo si percepisceimmediatamente. “O biet tivo del Travel -sottolinea Fogli - è offrire un prodottogradito dalla clientela, dal punto di vistatecnico ma an che del prezzo, con unaflessibilità tale di optional in grado di ac-contentare tut ti. Anche la gamma è moltoampia, in mo do da soddisfare le esigenzedei nostri clienti”.

Al suo fianco Auro Nardomarino, in-gegnere aeronautico, da quattro anni inEvoBus. Un passato da ufficiale del l’E -sercito, era avvezzo alla guida di e li -cotteri e aeromobili, oggi è il responsa-bile del ServiceCenter, composto daun’attrezzata officina meccanica e di

car rozzeria, da uffici commerciali e unma gazzino di 750 metri quadrati su duelivelli.

“Tramite la sede di Modena - aggiungeNardomarino - e direttamente dal la Casamadre, il magazzino della no stra filialeviene rifornito quotidianamente; da qui ipezzi di ricambio arrivano al cliente fina-le o ai nostri Service Partner. Il Service-Center e il magazzino sono aperti dieciore al giorno per cin que giorni e il sabatofino alle 13, per far fronte ad improvvisenecessità di manutenzione straordinaria. Iclienti EvoBus, in caso d’emergenza, di-spongono di un numero verde, collegatoal call center di Maastricht, che rispondein tutte le lingue, evidentemente per co -municare con clienti di tutte le nazionali-tà. Attraverso il call center è pos sibilecontattarci e fare in modo che il magazzi-no venga rifornito, già il gior no successi-vo, di quanto necessario per la riparazio-ne”. Oltre ai minibus, EvoBus commer-cializza autobus (urbani, interurbani e tu-ristici) e telai Mercedes Benz e autobusSetra (interurbani e turistici).

TUTTI I TIPIDI INTERVENTI

“Il ServiceCenter di Milano - prosegueNardomarino - è attrezzato per effettuaretutti i tipi di interventi sui nostri veicoli,da quelli elettrico-elettronici a quelli ditipo meccanico e di carrozzeria, anchegrazie a un forno di ver niciatura che può

ospitare veicoli lun ghi fino a 18 metri”.Inoltre il ServiceCenter dispone di unalinea di revisione (banco prova freni) perveicoli so pra i 3,5 quintali autorizzatodalla Motorizzazione Civile di Varese.“L’an no scorso abbiamo fatturato quasi 5milioni di euro tra ricambi e assistenza.Per quest’anno pensiamo di mantenerequel livello, mentre per il 2008 è previstoun netto aumento. Entro la fi ne dell’annoEvoBus Italia consegnerà delle grosseforniture, ad esempio un centinaio di busad Auto Guidovie Italiane, alla quale pre-steremo un servizio completo di full ser-vice per una durata di sette anni. Altri 40Citaro della commessa di cento veicoliper Arst di Cagliari vengono completatinel ServiceCenter e sono in partenza perla Sardegna. Credo che se nei primi anniquesta filiale ha operato un po’ al di sottodel le sue capacità, entro l’anno prossimo,an che grazie alla importante fornitura diCitaro ad Atm Milano, saremo in gra do dilavorare a pieno ritmo, sfruttando com-pletamente le strutture disponibili”.

Dopo un giro tra uffici e magazzini,incontriamo Andrea Martinelli, da setteanni in azienda, responsabile di prodotto.È lui a illustrarci ambizioni, obiettivi eprevisioni per il nuovo Travel. “I mezziche vi presentiamo in anteprima so no iprimi usciti dalla produzione pres so lasede di Dortmund e tuttora in fase diomologazione presso la sede di Modena.Il modello arriva sul mercato in questoperiodo e stiamo già ricevendo e accet-

tando ordinativi. Sarà in stock dopo l’e -state e prevediamo di e se guire le conse-gne tra ottobre e novembre. I nostri clien-ti sono soprattutto società di noleggio, maanche aziende di trasporto pubblico, o or-ganizzatori di tour per piccoli gruppi, de-siderosi di avere un contatto personalecoi clienti e di poter meglio gestire ilgruppo se non è particolarmente numero-so. Un segmento che prevediamo in fasedi sviluppo da qui al 2008”.

“Di solito facciamo in modo di a ve redisponibili mezzi con optional e la stru-mentazione che viene maggiormente ri-chiesta in Italia”, aggiunge Fogli. Unesempio? Le sospensioni ad aria, for nitesu richiesta in luogo di quelle a balestra,per un maggior comfort di gui da maanche perché i viaggiatori avvertano ilmeno possibile gli scossoni dovuti a unastrada sconnessa o ai dos si. Consumi con-tenuti grazie alla buona aerodinamica ealla tara relativamente bassa, oltre a costiridotti per il carburante il Travel li garan-tisce anche per la manutenzione. “I nostrimezzi - conclude l’ingegnere a capo dellafiliale - si col locano nella fascia medioalta, offrono al cliente la qualità e la ga-ranzia DaimlerChrysler, consentendo diviaggiare in tutta tranquillità e su un mez -zo che quasi mai richiede altro se non lamanutenzione regolarmente programma-ta”.

La gamma dei Travel è estremamenteflessibile: dal Travel 23, con posti a sede-re da 13+1 si arriva al Travel 55, che di

posti a sedere ne ha fino a 22+1, passan-do per il Travel 45 (posti a sedere da16+1) che è il mezzo provato su strada aBesnate. Sul Travel si viaggia comoda-mente. I sedili s’inclinano formando uncomodo schienale per il riposo, pur la-sciando spazio sufficiente al passeggeroseduto dietro. Riscaldamento e ventila-zione di serie prevedono un comfort di li-vello standard, il climatizzatore è su ri-chiesta.

OTTIMIZZATALA VISUALE DI GUIDA

Rispetto al suo “fratello maggiore”,Travel ha la linea del la parete laterale con -tinua e che degrada linearmente in avanti,linea già collaudata coi finestrini del Tran-sfer. È nettamente migliorata la visuale digui da, che consente anche manovre azzar-date. Lungo 7,345 metri e lar go 1,993,all’interno il vano è alto 1,9 metri, renden-do comodi eventuali spostamenti.

La gamma dei nuovi Sprinter nasce inconcomitanza con il passaggio delle mo-torizzazioni da Euro 3 a Euro 4. Il Tra velmonta un motore OM 646 DE22LA estre-mamente moderno, dotato di iniettori pie-zolettrici. In alternativa, è possibile ri-chiedere un diesel OM 642DE30, sei ci-lindri a iniezione diretta, già in uso sulleauto Mercedes 203. Il cambio di serie èmeccanico a sei marce, su richiesta auto-matico a cinque. Il serbatoio contiene 75litri ed è dotato di un rilevatore di livellocon let tura a cruscotto e indicatore otticodel la riserva. L’ingresso è comodo con ungradino di accesso alla porta scorrevole(a comando elettrico effettuabile solo dalconducente), ma può essere am pliato a ri-chiesta e aggiunto, sempre come optionalcon sovrapprezzo, un ulteriore gradinoper facilitare l’accesso a bordo da partedei passeggeri. Sul retro due porte girevo-li, suddivise simmetricamente, danno ac-cesso ad un vano bagagli con una capaci-tà di carico massima di 1,95 metri cubi,che ovviamente si riduce quando vieneaumentato l’allestimento dei posti a sede-re. Il primo tagliando è a 40.000 chilome-tri e la catena cinematica è studiata perraggiungere percorrenze di 350.000. Iprezzi al listino non sono ancora stati fis-sati, ma evidentemente saranno in funzio-ne de gli optional richiesti.

di Massimiliano Campanella

L’ingegner Auro Nardomarino,responsabile ServiceCenter

di Milano di Evobus.

SORBARA DI BOMPORTO - Dal 1° luglio2007 Roman Biondi, 39 anni, nato inGermania a Kassel, laureato in Inge-gneria Meccanica presso l’Università diKarlsruhe, parla correntemente italiano,avendo vissuto già diversi anni con lafamiglia in Italia, ha assunto l’incaricodi Presidente e Amministratore delega-to. Biondi, ha maturato un’esperienzapluriennale, all’interno del gruppoDaimlerChrysler. Entrato in EvoBusGmbH nel 1995 con la funzione di As-sistente del Direttore Amministrativo,ha in seguito ricoperto per sei anni l’in-carico di Direttore Amministrativoprima presso EvoBus Belgio ed a segui-re in Italia, contribuendo concretamenteal raggiungimento dell’attuale posizio-ne di EvoBus sul mercato Italiano. Nel2003 è rientrato in DaimlerChrysler aStoccarda con importanti incarichi.

Roman Biondi nuovoPresidente e Ad Evobus

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IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 200738 MOBILITÀ

MILANO - La nuova gamma Millemi-glia HD di De Simon si rivolge al mer-cato degli autobus interurbani e turisti-ci proponendo tre versioni di 10,80,12,30 e 14,50 metri e gruppi meccaniciScania con range di potenza da 310 a420 cavalli, Euro 4, e Mercedes-Benzda 350 cavalli, sempre Euro 4. La di-mensione interurbana è del resto la piùcongeniale per la società di Osoppo,fie ra rappresentante dell’autobus madein Italy. Abbiamo svolto un test drive abor do del nuovo Millemiglia 12 HD,lun go 12,3 metri. Il percorso di prova èsta to suddiviso in una parte esclusiva-mente autostradale e in un’altra esclu-sivamente lungo strade statali ad ampioscorrimento. Lo scenario tipico in cuisi trova a operare un interurbano. Lapri ma parte del test drive è iniziata aMi lano e lungo l’autostrada A8 prima eA26 dopo si è conclusa a Stresa (circa75 km in tutto). La seconda parte è ini-ziata dalla cittadina sul Lago Maggioreed è proseguita lungo la statale fino aNovara (circa 60 km), quindi lungol’autostrada A4 fi no a Milano (circa 70km). In totale so no stati percorsi pocopiù di 200 chilometri.

UN PROGETTOORIGINALE

La struttura della carrozzeria delMil lemiglia 12 HD è frutto dell’idea-zione, della progettazione e della co-struzione originale firmata De Simon;allo scopo di ottenere la massima affi-

dante spazio per l’autista. La visibilitàesterna è ottima. L’autobus De Simon èdotato di nuovi specchi retrovisori e -sterni più ampi e di minore ingombro eun nuovo pannello porta strumenti. Ilpiantone guida offre una regolazionemigliorata, grazie allo sblocco a co-mando pneumatico. La pedaliera è er-gonomica con i “pedali appesi”. Largo2,5 metri e alto 3,6 metri, Millemiglia12 HD propone diverse soluzioni perquanto riguarda i posti, la cui disposi-zione può cambiare a seconda dell’uti-lizzo del bus, turistico oppure interur-bano: 55 posti a sedere, 12 in piedi più1 di servizio oppure 51+12+1 di servi-zio+1 per carrozzella o 53+12+1 di ser-vizio. All’interno, l’autobus De Simonof fre spazio e comfort per tutti i pas-seggeri, che hanno a disposizione sediliconfortevoli e cappelliere di ampio vo-lume.

Il Millemiglia 12 HD del nostro testdrive è equipaggiato con motore ScaniaDC12 10, Euro 4, da 250 kW/340 cv a1.800 giri/min, che utilizza la modernatecnologia EGR per il controllo dei gasdi scarico, senza l’ausilio di additivi.La cilindrata del sei cilindri in linea èdi 11.705 cc e la coppia massima è di1.700 Nm a 1.100-1.350 giri/min. Ilcambio Scania GR 801R con dispositi-vo Opticruise, a 8 velocità in avanti più

retromarcia, è dotato di selettore mar -ce, selettore di programma con le posi-zioni Normale e Salita, commutatoreper l’attivazione del programma frenomotore e il freno motore, pulsante dia-gnostico, indicatore marcia inserita condisplay e cicalino. La nuova leva Opti-cruise è raggiungibile con le mani sulvolante a destra e comanda anche l’in-serimento manuale del retarder idrauli-co Scania (in alternativa all’inserimen-to automatico sul pedale del freno).

MOTORE SCANIADA 340 CAVALLI

L’impianto frenante è costituito dafre ni anteriori e posteriori a disco consistema di controllo elettronico EBS. Ilsistema prevede una migliore riparti-zione della frenata tra gli assi - attra-verso la strumentazione è possibile ve-rificare la percentuale di usura dellepa stiglie - e un miglioramento di pre-stazione del sistema frenante con l’au-silio del retarder a inserimento rapido.

Millemiglia 12 HD fa parte di unafornitura di 44 autobus al gruppo Fer-rovie del Gargano di Bari. Quattro diquesti sono destinati alla società Moli-se Trasporti, che fa parte del gruppoFer rovie del Gargano. Nei primi seime si del 2007, De Simon completa lafornitura di circa 70 autobus su baseSca nia e nel corso del 2007 verrannoan che consegnati circa un centinaio diau tobus da dieci metri su base Merce-des-Benz all’Ente Autonomo VolturnoSrl di Napoli, con un’opzione di ulte-riori circa 165 veicoli da consegnarenei prossimi tre anni.

La De Simon parteciperà con l’espo-sizione dei nuovi modelli alla prossimaedizione del “Bus & Bus Business”, ilsalone internazionale del trasporto inautobus in programma alla Fie ra di Ve-rona dal 21 al 24 novembre 2007. Al-l’importante appuntamento veneto, tra-dizionale punto d’incontro per gli ope-ratori del settore, De Simon presenteràil meglio della sua produzione.

DE SIMON / PROVA SU STRADA DEL NUOVO MILLEMIGLIA 12 HD

Interurbano per vocazione

L’autobus made in Italy protagonista del nostro test drive. Il nuovo interurbano dell’azienda friulana adotta modernesoluzioni stilistiche e si propone in tutta la sua funzionalità.Il Millemiglia HD è equipaggiato con motore Scania DC12 10, Euro 4, da 340 cavalli, che utilizza la modernatecnologia EGR per il controllo dei gas di scarico.

di Fabio Basilico

dabilità, essa è integralmente autopor-tante, costruita da una cassa realizzatamediante sei macrostrutture principali:traliccio, fiancata destra, fiancata sini-stra, testata anteriore, testata posteriore,padiglione; tutte realizzate in tubi d’ac-ciaio inossidabile saldati tra loro, otti-mi per resistenza (circa una volta emez za quella degli acciai comuni) e ca-pacità anticorrosiva. Dal punto di vistadel design, nel panorama delle soluzio-ni che oggi le Case costruttrici propon-gono sul mercato, Millemiglia non ri-nuncia a dire la sua. La modernità dellesoluzioni stilistiche adottate dalla DeSimon è particolarmente evidente sulfrontale del mezzo, dove spicca per ca-ratteristiche estetiche il gruppo dei fa-nali. La stessa impostazione qualifica ilgruppo ottico posteriore.

La porte, a espulsione con comandoelettropneumatico, sono ubicate unasul lo sbalzo anteriore e l’altra centrale(co me nel nostro caso) oppure sullosbal zo posteriore. La seconda portapuò essere ad anta singola o doppia perfacilitare l’introduzione a bordo dellasedia a rotelle per persone a ridotta ca-pacità motoria, con l’ausilio di unospe ciale sollevatore a scomparsa neigradini.

Il posto di guida presenta un alto li-vello di ergonomicità e offre abbon-

In alto, il nuovo interurbano Millemiglia 12 HD frutto di un progetto originalefirmato De Simon. Qui sopra, una panoramica degli interni dell’autobus.

FIAT / Ducato terzo nel Gran Prix di Pubblicità Italia

Solo posti in prima classePremiato lo spot “Campioni” che sottolinea come con il Ducato Pano-rama si ha l’assoluta garanzia di viaggiare nel comfort, arrivare puntua-li, presentarsi con eleganza e muoversi sempre nella massima sicurezza

TORINO - Le richieste di chi trasportapersone sono precise e la risposta diDu cato è altrettanto precisa: piacere diguida, prestazioni al top e uno stile ori-ginale che evoca dinamismo e persona-lità. Caratteristiche vincenti che sonostate esaltate nello spot pubblicitario“Campioni” giunto al terzo posto nellaventesima edizione del Grand Prix diPubblicità Italia per le migliori strate-gie di marca. Il prestigioso riconosci-mento è stato assegnato di recente nelcorso della manifestazione condotta daPiero Chiambretti al Teatro Manzoni diMilano. Una gamma completa per sod-disfare le più svariate esigenze e ogniti po di missione operativa: dal Combi,che trasporta da 5 fino a 9 persone conan cora un ottimo volume di carico perle merci, al Panorama, perfetto per letrasferte di medio e lungo raggio, chetrasporta fino a 9 persone nel massimodel comfort e della esclusività.

Motori brillanti fino a 157 cv, sedilia portanza differenziata con regolazio-ne dell’inclinazione dello schienale,dop pio climatizzatore e riscaldatorepro grammabile Webasto con bocchetteindividuali per ciascun passeggero perun’ottimale distribuzione dell’aria:que ste alcune delle caratteristiche pe-culiari di Ducato Panorama. Due sonoinoltre le più recenti famiglie di spe-cialties che completano la gamma deltrasporto persone di Ducato, per ospita-re con la massima disinvoltura e flessi-bilità sia i passeggeri più esigenti siaquelli più vivaci. Sono i Minibus e gliScuolabus, caratterizzati dalla mecca-nica di Ducato Maxi, con ruote da 16”,

pe so totale a terra di 4 ton. e sospensio-ni rinforzate, specificamente progettateper effettuare i trasporti più impegnati-vi.

La gamma dei Minibus è disponibilenelle seguenti varianti di scocca: passolungo (13 passeggeri oltre al conducen-te) e passo lungo con extra sbalzo po-steriore (13 oppure 16 passeggeri oltreal conducente). Tutti i sedili sono dotatidi appoggiatesta integrati, cinture di si-curezza e appoggiabraccia abbattibili,oltre che (a richiesta) di schienali recli-nabili con tavoletta retroschienale at-trezzata. Completano l’equipaggiamen-to l’ampio bagagliaio posteriore e il pa-vimento rivestito di materiale anti-sdrucciolo. Inoltre, il comfort climaticoè assicurato dalle bocchette di distribu-zione dell’aria fredda e calda integratenel la capiente cappelliera longitudina-le, posta sotto il padiglione, che integraanche gli altoparlanti e le luci spot in-dividuali, in perfetto stile aeronautico.

Infine, i cristalli laterali sono dotati diten dine in tessuto e una botola posizio-nata sul padiglione assicura l’uscita disicurezza.

Ducato Scuolabus è invece idoneoper il trasporto di alunni, dove sono de-terminanti la sicurezza e la versatilità.Sono disponibili due versioni: “scuolee lementari” capace di trasportare 30sco lari oltre all’accompagnatore e alcon ducente e “scuole medie” per ospi-tare 21 ragazzi oltre a un accompagna-tore e al conducente. Tutti i sedili sonorobusti, comodi, sicuri e facilmente la-vabili. Entrambe le versioni, analoga-mente al Minibus, sono dotate di unaco moda pedana retrattile automatica-mente per facilitare l’ingresso a bordodalla porta laterale scorrevole. Questi iprezzi di listino delle specialties Ducatoper il trasporto delle persone: Minibus,a partire da 32.900 euro, Scuolabusmedie, a partire da 35.300, Scuolabuselementari, a partire da 36.300 eu ro.

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