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18 dicembre

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pagina 6 Sabato 18 dicembre 2010

LECCALECCA

Renzi, ti piaceil Panorama?

VILE E PRODITORIO attacco di “Panorama” a MatteoRenzi, il giovine aspirante rottamatore del vertice Pdche va in pellegrinaggio ad Arcore e critica Fini.Secondo il settimanale della famiglia B., Renzi è “unodei democratici più amati d'Italia... Questo boyscouttrentaseienne,guance paffute, sguardo furbetto eparlantina facile, riesce a fare una cosa sempre piùrara dalle parti del Pd: Renzi piace e piace parecchio”.E giù insulti: “Piace per il suo stile smaliziato; per quelsuo accento un po' furbetto (e due, ndr); per quel suolinguaggio anomalo, diretto, spigliato, per nientebarocco col quale riesce a mescolare cultura pop epolitica raffinata”. Non solo “un formidabilero t t a m a t o re ”, ma anche “l'unico antidoto in grado dirievocare l'originario e salutare spirito riformatore”,perchè ha finalmente capito che l'“alternativa alcentrodestra non si costruisce con le raffigurazionidemoniache dell'avversario”. Guai a demonizzare B.Lo dice il settimanale di B. Massima solidarietà aRenzi.

Di Pietro al Pd:

“Sposiamoci”. La replica:

nemmeno fidanzati

“È inutile che ci giriamoattorno. Tanto alla finesaremo noi tre: Idv, Pd e Sel.

A questo punto, formalizziamo subito lacoalizione. Se matrimonio deve essere,sposiamoci entro Natale". La proposta, il leaderdell’Idv l’ha avanzata ieri a Pier Luigi Bersani inun colloquio alla Camera e a Nichi Vendola per

telefono. Ma il Pd ha rispedito al mittente l’i nv i t oa nozze: “Non c’è nessun matrimonio in vistaperchè non c’è stato nessun fidanzamento” hafatto sapere Enrico Letta. Tra i meno entusiastidella proposta dell’Idv anche Marco Follini:“Consiglio caldamente a Bersani di evitare ilmatrimonio che gli propone Di Pietro. Non mimetto nei panni di don Rodrigo ma fatico molto

a vedere Vendola e Di Pietro assieme a noi nellaparte di Renzo e Lucia”. Nessuna aperturanemmeno dal veltroniano Gentiloni:“Discuteremo in direzione la rotta che il Pddeve intraprendere nella fase nuova aperta dalvoto parlamentare del 14 dicembre, certo lanostra bussola non potrà essere il matrimoniocon Antonio Di Pietro”.

PRIMARIE ADDIOC’È IL TERZO POLO

Bersani chiama centristi, Vendola e IdvDisposti a tutto pur di finirla con B.

di Paola Zanca

L’ intervista arriva sette gior-ni prima della Direzionenazionale del partito. Set-te giorni che si annuncia-

no di fuoco, dopo che PierluigiBersani ha deciso di affidare aRepubblica le scelte prossime fu-ture del Pd. Entro gennaio, “unaproposta a tutte le forze di op-posizione di centro e di centro-sinistra che può avere anche unprofilo elettorale”. Porte aperteda Fini a Vendola, dunque, co-me segno della “straordinar iaapertura politica” necessaria al-la “riscossa italiana”. Nessuno“pecchi di egoismo”. Lo farà an-che il Pd, disposto a “mettere indiscussione” perfino le prima-rie. Per Bersani, va detto, è laconcessione meno dolorosa.Del confronto con Vendola – almomento unico sfidante (piùche) credibile – ne fa volentieria meno. Così, non sono in pochia vedere nell'apertura al centrodel segretario anche la via di fu-ga da una leadership minata.

MA LA QUESTIONE delleprimarie, è tutto sommato la me-no dirimente. Perfino tra i veltro-niani, da sempre i più affezionatiallo strumento, si conviene che,vista la fase, se ne potrebbe purefare a meno. Anche perché nelpartito sarebbero un diktat, manon le puoi imporre agli alleati. Esono proprio gli alleati il nodocruciale. L'altro ieri Di Pietroaveva chiesto i democratici in“matr imonio”. Niente da fare,anche perchè, una volta sposati,allargare la famiglia è molto piùcomplicato. Ma il leader Idv ieriè tornato a chiedere al Pd “unascelta di campo”, augurandosiche il Pd non si metta a “r incor-

rere la chimera del Terzo Polo”.Eppure, al contrario, l’apertura aFini-Casini-Rutelli per il capo-gruppo Franceschini è la stradapiù “re a l i s t a ”, l’unica che “possabattere la destra berlusconian-le-ghista e ricostruire il paese”. L’i-dea più diffusa è che per convin-cere mezzo emiciclo (e anche glielettori) che non si può nonguardare ai centristi, bisognabuttarla sull’emergenza. Altri-menti le frasi alla Follini (“Final -mente Bersani è sceso dai tetti esi è insediato in un territorio digrande buonsenso”) potrebberofar pensare che il “trattino-sini -s t ra ” nella collocazione del Pdsia definitivamente sparito. D’al -tronde è proprio un esponentedi Fli, Benedetto Della Vedova, aricordare che il loro progetto è“alternativo alla destra di Bossi eBerlusconi, ma è anche alterna-tivo alla sinistra”. Ancora piùchiaro l’Udc, con Roberto Rao:

“Noi e Vendola insieme? Nellaproposta di Bersani un po’ distrabismo c’è, ma se il percorsosi evolvesse con un filtro alle for-ze estremiste...”. Insomma, sefanno fuori SeL e Idv. “Tutti in-sieme faremmo solo un favore aBerlusconi, di fatto sarebbe dinuovo un referendum pro o con-tro di lui. E lui queste cose è bra-vissimo ad aizzarle in campagnae l e t t o ra l e ”. Normale a questopunto che Vendola chiuda così:“Ho l’impressione che sia unasemplice annessione nel terzopolo: io francamente non mi vor-rei far ‘a n n e t t e re ’”.

AL DI LÀdi chi siano gli alleati,quello che più preoccupa è se ilPd sia “va gone” o “l o c o m o t i va ”.La metafora è del Pd Sandro Go-zi, decisamente scocciato dai to-ni dell’intervista: “Non possia-mo dare tutte le carte in mano aqualcuno che non sappiamo an-

“Segretario ascolta noi, non D’Alema”SULLA PAGINA FACEBOOK DI BERSANI SI SCATENA LA BASE: “MAI CON I FASCISTI”

cora se vuole fare il leader delcentrodestra o che altro. Primadi scendere a compromessi,a s p e t t e re i ”. Chiarisce IgnazioMarino che non ha nessuna vo-glia di “sacrificare la propriaidentità e caratteristiche perchènon piacciono a PierferdinandoCasini”. Anche il “ro t t a m a t o re ”Pippo Civati concorda: se il Ter-zo Polo “vorrà venire con noi,facciamo in modo che siano loroa chiedercelo, alla fine, e nonnoi, all’inizio, mettendoci in unaposizione ancillare che sconfes-sa le stesse ragioni per cui il Pd èstato concepito”.

OPPOSIZIONE?

Abituato al fuoco amico, tuttosommato questa volta Bersaninon ne è uscito bombardato. Peruna volta anche i 75 di Mo.dem.non lo accusano di bestemmie.Anzi, ne approfittano per festeg-giare il fatto che finalmente an-che il segretario ha capito cheserve la “correzione di rotta”ch eloro avevano chiesto due mesifa. “Mettere al centro il program-ma – dice Walter Verini – p e rch èoltre il bivio tra Di Pietro e Casinic’è una freccia con scritto ‘Ita -lia’, vorrei che non ci impiccas-simo di fronte a questa discussio-ne”.

Il segretario Pd Pierluigi Bersani (FOTO EMBLEMA)

“M a siamo matti?!” E l e o-nora D'Antoni, dopo

aver letto l'intervista diBersani, sceglie uno deitormentoni del segretario.Non ci può credere che glisia venuto in mente di “a l-learsi con il terzo polo! Ca-sini, Fini e Rutelli?!”. Insie-me a lei, ad aver strabuz-zato gli occhi ce ne sono acentinaia. E tutti sono cor-si sulla pagina Facebookdel leader Pd per lasciaretraccia del loro sgomento.“Si sono sempre dimostra-

ti inaffidabili”, scrive Mau-ro Ligas, “perché con noidel Pd dovrebbero cambia-re ? ”.Marco Boria parafrasa unospot “No primarie, no vo-to”, giusto per far capireche nemmeno l'idea di sa-crificare la consultazionepopolare è piaciuta a qual-cuno. “Segretario! Ciascolti! - lo implora Riccar-do Franceschin – A n ch enoi mettiamo davanti l'Ita-lia ai problemi di parte..non siamo 4 scalmanati

idealisti duri e puri! Anzi,se ancora sono qui a scri-vere è perchè nonostantetutto al PD ci tengo(evo)”.Con i “fascisti veraci” nonci vuole aver niente a chefare nessuno. C’è anchechi condivide la linea del“disposti a tutto”: “A l l e a t e-vi anche con i tavoli e lesedie - consiglia Paolo Ar-tale - basta che eliminiamoil bastardo per eccellen-za”. “È l’unico modo perbattere il berlusca”, ag-giunge Pietro Nicosia. “Ma

poi, pensandoci bene – r i-flette Nazzareno Manduca– secondo voi tra gli elet-tori di Fini chi sarebbe di-sposto a votare Pd?”.Alle quattro del pomerig-gio, travolto dai messaggi,Bersani decide di replica-re. Scrive: “P ro p o n i a m ouna piattaforma a tutte leopposizioni. Sono affezio-nato alle primarie ma i pro-blemi degli italiani vengo-no prima”. Arrivano altre219 risposte. Le sintetizzaCostantino Giuseppe Alfi-no: “Come puoi ben nota-re, caro Bersani, il nostropopolo non ti dà l’ok”.Bersani, gli va riconosciu-to il coraggio, ci riprova:“È ora di immaginare un ri-sveglio italiano, una riscos-sa italiana, una riforma del-la Repubblica e riformeper la crescita del lavoro”.Giulia Bianchi lo rimprove-ra: “Se non si ascolta il pro-prio elettorato, con qualefaccia poi ci si presentaper chiederne il voto?”.Miriella grieco alza i toni:“Ma dov’è il ‘Vieni via conme!’... è diventato ‘ve n govia con voi del terzo polo’?Ma che diamine, ascolta latua base, non vogliamo al-learci con questi, sacrifica-ti tu per primo, non chie-dere a noi di immolarci, lofacciamo già ogni gior-no!”.Ma tocca a Luca Buccellatoimploralo di gettare la ma-schera: “Segretario, cazzo:una volta tanto stai a sen-tire la base, e non D’A l e-ma”. (pa.za.)

“Dov’è finito il ‘Vieni via conme’?... È diventato ‘Vengo viacon Fini, Casini e Rutelli’?”

La grandear tedemocr aticadi farsima l eda solidi Luca Telese

C ontrordine compagni.Addio alle primarie eaddio anche al “N u ovoU l i vo ”, o come cavolo

si chiamava: Pierluigi Bersa-ni ha cambiato di nuovoidea.Ma perchè Bersani e gli altridirigenti del Pd sono cosìcattivi con i loro elettori? Afuria di dire una cosa (pos-sibilmente in modo fumo-so), e poi fare esattamente ilcontrario, infatti, hannoportato il partito al 23% neisondaggi. Esempi di scuola?La coalizione e il candidatopremier. Il governo Berlu-sconi è in agonia, ma i leaderdel Pd decidono che non vo-gliono costituire una nuovaalleanza (e infatti ad ogginon c’è). Perché? Evidente-mente per tenersi le mani li-bere, in attesa di un grandeaccordo di Palazzo (che pe-rò non arriva). Alla fine del-l’estate, Bersani fa una inter-vistona a La Repubblica per di-re che occorrono “un nuovoUlivo e una Alleanza Demo-c ra t i c a ”. Sono così urgentiche non convocano nemme-no uno straccio di vertice.Poi Enrico Letta prospettauna accordo con i centristiche tagli fuori Idv e Sel. PoiBersani corregge e dice chevuole che si alleino “Tu t t iquelli che sono contro Ber-lusconi” (da Casini a Ferre-ro?). Poi Franceschini diceche ci vuole dentro ancheFuturo e libertà. Poi è Finiche dice che non entra nem-meno morto.Con le primarie è peggio. IlPd è l’unico partito che le haaddirittura nello Statuto: unottimo motivo per non farle.Quando ad agosto NichiVendola si candida, il solitoBersani commenta: “Sonop re m a t u re ”. Poi cambiatoidea, di nuovo. A ottobre di-ce, sorridente e sicuro, do-po un lungo pranzo con Ven-dola: “Le faremo!” ( Wow ! ) .Poi ieri cambia ancora idea.E consegna a Goffredo DeMarchis un tortuoso giro diparole: “Rinunciare alle prima-rie? In nome di una strategia chechiede a ogni forza politica dinon peccare di egoismo e di darequalcosa, siamo pronti a mette-re in discussione anche i nostristrumenti”. Forse occorre tra-durre, come nel vecchio Par -la come mangi di C u o re : i lea-der del Pd non fanno le pri-marie perchè pensano dinon arrivare primi e non co-struiscono la coalizione dicentrosinistra perché con-vinti di perdere (peccatoche allearsi con i centristi fa-rebbe perdere voti anche aloro). Ma se uno è così certodella sconfitta come maipuò vincere? L’unica verità ènel teorema-Nanni Moretti:“Con questi dirigenti nonvinceremo mai”.

Elettori Pd in fila alle primarie (FOTO ANSA)

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LA NAZIONE Pagina 18 – Attualità IL TURISMO SI RILANCIA ABBANDONANDO I LOCALISMI Cristina Scaletti Assessore regionale toscano al turismo LA SCELTA di sciogliere le Apt è stata fatta. Occorre guardare avanti per costruire il nuovo sistema di promozione del turismo toscano. Ce lo impongono il mercato turistico e le oggettive condizioni della finanza pubblica. L’obiettivo è la valorizzazione della Toscana e di ogni suo singolo territorio. Lo si può raggiungere con lo sforzo di tutti: Regione, enti locali, operatori del settore e associazioni di categoria. Una promozione “fiorentinizzata” non è mai stata nelle nostre intenzioni. Non a caso, della cabina di regia regionale, che detterà indirizzi ed effettuerà le scelte strategiche, faranno parte insieme a me, tutti gli assessori provinciali al turismo. Abbiamo deciso di aumentare da 2 a 3.3 milioni di euro il budget a disposizione di Toscana Promozione per il solo settore turistico. Dovremo però reperire ulteriori finanziamenti per l’informazione e l’accoglienza. Per questo ci stamo attivando con Camere di commercio e soggetti pubblici e privati per attingere a fondi nazionali ed europei. Giudichiamo fondamentale una nuova strategia che punti sul web, visto che oltre 6 turisti su 10 lo utilizzano per programmare le proprie vacanze. E, fortunatamente, abbiamo a disposizione il sito del turismo toscano, che è il terzo più visitato d’Europa e offriamo alle nostre oltre 12.000 strutture ricettive la possibilità di utilizzarlo gratuitamente per promuovere le offerte e accettare prenotazioni.

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CORRIERE DELLA MAREMMA Si è svolto il convegno sul biotestamento promosso da IdV "No obblighi ma libertà per tutti" GROSSETO - "Non deve esserci nessun obbligo per nessuno, bensì libertà per tutti: diritto all'autodeterminazione; libertà per tutti i cittadini; rispetto laico delle scelte individuali; sicurezza per le decisioni assunte dai medici; rispetto e vera attuazione dell'articolo 32 della Costituzione Italiana". Di questo, cioè di bioetica e fine vita, si è discusso in un incontro organizzato a Grosseto dall'Italia dei Valori su "Il testamento biologico". Ospiti Beppino Englaro, padre di Eluana, e Mina Welby, moglie di Piergiorgio, che hanno sottolineato e rivendicato l'importanza fondamentale, in uno stato laico, di rispettare e valorizzare 0 diritto all'autodeterminazione dell'individuo. "Eluana era un purosangue della libertà - ha detto Englaro - e nessuno gli avrebbe potuto imporre qualcosa dall'alto se non fosse stata elevata a vittima sacrificale con la vicenda che l'ha riguardata". "Io sono un microfono, un microfono di Welby, ma anche di Eluana, ma anche di tutti quei cittadini che vogliono la libertà di scelta", ha esordito Mina Welby, dopo aver ricordato la sua storia. "Piergiorgio non è stato fatto morire, è stato lasciato morire, come voleva lui" ha aggiunto. "Nel XX secolo, in una società multiculturale, pensare a una legge di stampo religioso è antistorico. Ho preso in pieno il contributo e l'energia vitale, e non uso a caso questa espressione, che erano propri di Eluana e di Welby", ha affermato l'onorevole Evangelisti, segretario regionale dell’Idv Toscana, che nelle sue conclusioni ha ricordato la polemica con il ministro Rotondi sull'estremo gesto ocr di Mario Monicelli.

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