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BILANCIO SOCIALE 2008 47 I bisogni del territorio, i problemi delle persone... Quali risposte diamo ogni giorno a chi si rivolge a noi? In aumento bambini, famiglie e giovani accolti...

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BILANCIO SOCIALE 2008

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I bisogni del territorio, i problemi delle persone... Quali risposte diamo ogni giorno a chi si rivolge a noi? In aumento bambini, famiglie e giovani accolti...

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Aiutare l’Altro significa soprattutto conoscerne i bisogni, essere in con-

tatto diretto con le situazioni di disagio presenti su un territorio.

In continuità con il precedente bilancio sociale, anche quest’anno pre-

sentiamo le attività realizzate dalla nostra Associazione distribuendole

in relazione ai bisogni che si manifestano su più dimensioni e che coin-

volgono contemporaneamente molteplici tipologie di destinatari.

Da sempre le persone che si rivolgono a noi vengono sostenute da più

punti di vista: dal bisogno di ascolto e accoglienza, alla necessità di

trovare un lavoro, all’educazione dei figli, al bisogno di imparare la lin-

gua italiana per potersi inserire nella comunità.

BISOGNI PRIMARI (pag. 49) • Banco alimentare • Distribuzione vestiario e mobilio

BISOGNO DI INTEGRAZIONE, LAVORO, CASA (pag. 52) • Centro d’Ascolto • Laboratorio di cucito (Progetto “Integra”) • Corsi di italiano • Internet per i migranti e per i giovani • Autocostruzione associata

BISOGNO DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE (pag. 61) • Centri per minori • Spazio gioco per i bambini piccoli • Centro estivo

BISOGNO DI SOSTEGNO AI GIOVANI (pag. 68) • Centro di aggregazione giovanile • Percorso Nazionale Albachiara

BISOGNO DI FORMAZIONE (pag. 71) • Corsi di formazione per volontari • Formazione per il Servizio Civile

BISOGNO DI PREVENZIONE (pag. 73) • Sicurezza stradale • Educazione alla legalità

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Numero di pacchi alimentari

1. I bisogni primari 1.1. Il Banco Alimentare

Come anticipato negli obiettivi che ci ponevamo nel precedente bilancio sociale, nel 2008 abbia-

mo cercato di potenziare il servizio di banco alimentare rafforzando la sinergia con il Comune di

Quarrata, le altre realtà di volontariato (soprattutto la Misericordia di Quarrata ed il comitato

locale Croce Rossa della Piana Pistoiese) e la piccola e media distribuzione attraverso tre azioni

principali: 1) la creazione di una modalità condivisa di accesso al servizio; 2) l’aumento delle

quantità di generi alimentari; 3) l’aumento dei giorni di apertura del servizio. A partire da giugno,

abbiamo condiviso con l’amministrazione comunale un progetto che prevede il monitoraggio del-

le situazioni di difficoltà e la raccolta autogestita di aiuti alimentari attraverso iniziative nei su-

permercati locali. Oltre ad una più attenta progettazione educativa degli interventi di aiuto, con-

divisa con i Servizi Sociali comunali, la riorganizzazione del banco alimentare ha permesso di au-

mentare di circa dieci volte la quantità dei pacchi distribuiti (cfr. grafico 9) e di portare da uno a

due i giorni di apertura.

Se l’anno precedente il cibo raccolto e poi distribuito superava di poco i 2.400 kg, nel 2008 i gene-

ri di prima necessità donati alle famiglie hanno superato i 6.800 kg. Oltre a poco più di

GRAFICO 9 - Distribuzione di pacchi alimentari nel 2008

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3.000 kg distribuiti come ogni anno dalla Fondazione banco alimentare, nel 2008 si è potuto

contare sia su un’attività intensa di raccolta nei supermercati locali (2.732 kg), sia

sulla disponibilità del Comune di Quarrata ad acquistare le quantità di cibo (993 kg)

necessarie alla copertura del fabbisogno.

Per quanto riguarda le modalità di accesso al servizio, insieme all’Assessorato ai Servizi Sociali del

Comune di Quarrata ed al Centro d’Ascolto dell’Associazione abbiamo stabilito un iter di accesso

che permettesse di: 1) evitare il doppio invio di persone che si rivolgono sia ai Servizi Sociali, sia al

Centro d’Ascolto dell’Associazione; 2) finalizzare il servizio di sostegno alimentare ad un interven-

to educativo, per cui il pacco alimentare diviene uno strumento che, rispondendo ad un bisogno

contingente, pone la persona in uno stato di tranquillità e perciò di disponibilità a intraprendere

percorsi di cambiamento a medio e lungo termine; 3) monitorare il disagio delle famiglie.

GRAFICO 10 - Persone che hanno usufruito del Banco alimentare per nazionalità (anni 2007 e 2008)

! Obiettivi per il 2009 1) Migliorare l’offerta di alimenti attraverso la definizione dei quantitativi e la tipologia di cibi da destinare alle famiglie secondo precisi criteri (ad es. il nu-mero dei componenti il nucleo familiare, la cultura, la presenza di bambini, ecc.). 2) Organizzare almeno due raccolte alimentari nei supermercati locali.

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1.2. La distribuzione di vestiario e mobilio

Fino all’anno scorso, in pochissimi casi, era possibile usufruire di alcuni aiuti materiali offerti tra-

mite il Centro di Ascolto. A seguito della riorganizzazione dell’attività, visto che esistono già altri

centri di distribuzione e considerato lo sforzo che richiede questo tipo di attività, la scelta è stata

quella di concentrare le nostre forze sulla distribuzione degli alimenti e di inviare le persone che

fanno richiesta di abiti o di altri aiuti materiali in altri centri, in particolare alla Caritas di Santo-

nuovo ed al centro Diocesano “Mimmo” di Pistoia.

Non sarà quindi più presente, a partire dal prossimo bilancio sociale, il paragrafo re-

lativo a questo tipo di attività.

“ Il mio volontariato al banco alimentare… Il banco alimentare è una dispensa di prodotti alimentari che vengono di-stribuiti a chi si trova momentaneamente in situazioni economiche precarie. Siamo aperti due volte a settimana, il mercoledì e il sabato mattina dalle 10.00 alle 12.00. Io e gli altri volontari andiamo ogni mese a prendere le scorte di cibo al Banco Alimentare di Firenze, prendiamo gli appuntamenti con le famiglie e consegnamo loro i pacchi alimentari. Vista la continua affluenza di gente, che aumenta ogni mese, credo che il banco alimentare sia una buona risorsa per chi ha problemi economici. Per me, fare servizio al banco alimentare significa dare un po’ del mio tempo libero per aiutare qualcuno, conoscere i problemi di tante persone e cercare di fare qualcosa facendomi sentire utile invece di stare davanti alla televisione o a spasso.

[Emanuela Tofani, Volontaria]

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“ Il mio volontariato al Centro d’Ascolto…

E’ un servizio incentrato sull’ascolto della persona. Ogni persona che si rivol-ge al c.d.a. viene per prima cosa ascoltata, poi aiutata e seguita in un percorso studiato per lei che le serva a raggiungere il minimo d’ autonomia per consen-tirle di proseguire poi da sola. Il servizio è rivolto a chiunque. Ognuno può presentarsi al Centro; di solito si presentano persone che hanno perso la pro-pria strada e si trovano vittime della disperazione, sia per cause economiche, di salute o problemi familiari. Chi si rivolge al Centro spesso si sente solo, rifiutato dalla società e abbando-nato a se stesso dalle istituzioni. Il Centro è aperto per i colloqui una volta a settimana, ma i volontari seguono il servizio anche in altri momenti, come per l’accompagnamento delle persone, l’inserimento dei dati personali nel Mirod e l’aggiornamento delle rubriche lavorative. Cosa fanno i volontari? I volontari ascoltano. I volontari tengono i colloqui, scrivono i progetti individuali, si confrontano nelle riunioni settimanali, accompagnano e guidano le persone a seguire il pro-getto; favoriscono inserimenti lavorativi e il responsabile tiene i rapporti con la Caritas e le istituzioni del posto. Il Centro d’Ascolto, nonostante le difficoltà che spesso possono verificarsi, è un servizio importantissimo per l’associazione ma ancora prima per coloro che ne usufruiscono; certo non sempre funziona, non tutte le persone che iniziano il percorso lo portano a termine; ma qualcuno ci riesce, è questo l’importante. Per me il Centro d’Ascolto è un servizio fondamentale, è il vero e proprio aiuto alla persona di cui si parla tanto; per me il Centro è il Pozzo. E’ uno dei signi-ficati più belli della parola volontariato. E’ significato molto per me, forse troppo visto che non ne faccio più parte, spesso mi ha fatto stare male e sentire “inadeguata” ad affrontare i tanti pro-blemi delle persone più disperate, ma i ricordi che mi porto dietro sono quelli più belli e gli sguardi alcune persone.

[Rosamaria Gentile, Volontaria]

2. Il bisogno di integrazione, lavoro, casa 2.1. Il Centro d’Ascolto

Il Centro d’Ascolto è una "porta aperta" dove tutte le persone in difficoltà possono incontrare Vo-

lontari pronti ad ascoltarle e accompagnarle nella ricerca di soluzioni ai propri problemi. Di segui-

to riportiamo la descrizione che ne fa Rosita, ex responsabile ed oggi Segretaria del Consiglio Di-

rettivo.

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Meno di un anno Uno o più anni

Numero di persone

Dei tre obiettivi fissati nel 2007, siamo riusciti a raggiungerne uno, ossia reperire nuovi volontari.

Questo, oltre ad un obiettivo, è divenuto anche una necessità prioritaria, dato che nel corso del

2008 il responsabile e due volontarie hanno interrotto il proprio servizio al Centro. Gli altri obiet-

tivi fissati nel 2007 (aumentare i giorni settimanali di apertura e garantire il servizio anche in ora-

rio serale) sono stati inevitabilmente sostituiti da altri tre: 1) ricostituire un gruppo sufficiente di

volontari; 2) dare al gruppo adeguata formazione; 3) nominare il nuovo responsabile. Attualmen-

te i volontari sono 5 ma nel gruppo non è emersa la figura di Responsabile nonostante uno di loro

dimostri di possedere le capacità relazionali e le competenze richieste. Per il momento la perso-

na in questione preferisce assumere il ruolo di referente. Così è stato proposto al Consiglio di sce-

gliere il Responsabile all’interno della sua compagine, con lo specifico compito di mantenere i

rapporti con la Caritas e garantire il rispetto dei valori fondanti del servizio. Il Referente invece si

occupa dell’organizzazione e del funzionamento del Centro D’ascolto.

Per quanto riguarda il tipo di attività svolta, a quelle proprie dei centri d’ascolto è stato aggiunto

il “tutoraggio familiare” e potenziato il “cerca/offro lavoro”. Il tutoraggio familiare consiste

nell’affiancare un volontario per un periodo di tempo determinato per facilitare il raggiungimento

di un obiettivo stabilito, definito, condiviso e verificato con la persona destinataria

dell’intervento, nell’ambito del colloquio d’ascolto. Il “cerca/offro lavoro” prevede il continuo

aggiornamento di un database cartaceo in cui uno dei volontari si occupa di cercare offerte di

GRAFICO 11 - Permanenza presso il Centro di Ascolto delle persone accolte nel 2008

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“ Visto con gli occhi dell’Assistente Sociale…

Il Centro di Ascolto del Pozzo di Giacobbe rappresenta una importante realtà del territorio locale in quanto punto di accoglienza e di ascolto per tutti i cittadi-ni. Ha un assetto organizzativo che permette di dare una immediata accoglienza alle persone che vi si rivolgono. Le persone, oltre ad avere quali interlocutori volontari attenti e competenti che le accompagnano e sostengono verso la solu-zione delle loro problematiche, possono accedere a risorse proprie dell’Associazione (Banco Alimentare, orientamento lavorativo, etc.) ed essere informate sulle opportunità offerte dalla rete dei servizi locale. Esso rappresenta l’espressione del lavoro svolto da anni dall’Associazione con la popolazione locale. La consolidata collaborazione con i servizi sociali lo ren-de uno dei principali interlocutori della rete informale, le cui risorse umane e materiali sono preziose per l’elaborazione e l’attuazione di progetti di interven-to individualizzati, condivisi ed efficaci. Le difficoltà del Centro di Ascolto sono legate alla esigenza di dare continuità alla propria attività e ai percorsi intra-presi con le persone. A tal fine è necessario avere una struttura organizzativa stabile e duratura e dotare i volontari) delle competenze necessarie per svolgere il loro ruolo con cognizione e con continuità.

[Francesca Mantellassi, Assistente Sociale del Comune di Quarrata]

!

impiego che possano corrispondere alle richieste fatte dalle persone durante i colloqui. L’attività

è iniziata in via sperimentale alla fine dell’anno ed i risultati saranno evidenti nel corso del 2009.

Rispetto all’efficacia del Centro d’Ascolto, possiamo dare una prima valutazione generale. Come

indicatore dell’efficacia del Centro di ascolto abbiamo osservato, tra le persone che hanno effet-

tuato almeno un colloquio nel 2008, da quanti anni queste si rivolgono a noi per chiedere aiuto.

Questo perché la funzione principale del Centro (oltre all’ascolto) è quella aiutare le persone che

vi si rivolgono a fare chiarezza su come sono arrivati ad una situazione di disagio e sostenerle nel

momento del primo contatto con i servizi territoriali deputati alla risoluzione dei problemi emer-

si, così da promuovere la fuoriuscita dalla situazione di difficoltà.

Il fatto che, come emerge dal grafico 11, la maggior parte delle persone si è rivolta a noi solo

nell’ultimo anno, ci suggerisce che nella maggior parte dei casi le azioni di ascolto e di sostegno

promosse riescono ad indirizzare sulla strada giusta chi attraversa un periodo di disagio.

Obiettivi per il 2009 1) Ampliare l’orario di accoglienza ed i giorni dei colloqui;2) reperire nuovi volontari da impiegare nel Centro; 3) nominare un Responsabile tra i volonta-ri che già svolgono servizio attivo al Centro.

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2.2. Il laboratorio di cucito (Progetto “Integra”)

Il 2008 si è aperto con le attività rivolte alla conclusione del progetto Salti, realizzato nel 2006/07

grazie ai fondi 8x1000 della Caritas Italiana e per il quale, nel mese di Marzo, è stato organizzato

un evento pubblico presso Villa La Magia, in cui sono stati resi noti i risultati ottenuti.

In seguito, con il contributo della Fondazione Caripit, le attività sono confluite nel progetto

“INTEGRA – sostegno, inserimento sociale e lavorativo per le fasce deboli”, frutto e continuazione

naturale del precedente progetto, che nasce come un insieme di azioni, metodologie, interventi

e servizi a sostegno di donne svantaggiate in percorsi di formazione al lavoro.

Nello specifico, le donne a cui è stato rivolto il progetto svolgevano inizialmente attività sia di

laboratorio che di apprendimento della lingua italiana; in seguito è stato necessario convergere le

attività unicamente sul laboratorio a causa di un incremento delle richieste sia per commissioni

private sia per la realizzazione di mercatini locali. Con la vendita dei prodotti è stata fatta una

redistribuzione del ricavato a favore delle destinatarie inserite nel progetto.

Per quanto riguarda le attività di supporto (babysitteraggio e trasporto), le risorse economiche

non ci hanno permesso di poter strutturare un servizio permanente di babysitteraggio, organizza-

to solo nel periodo delle vacanze natalizie e durante il quale le signore avevano la possibilità di

28 marzo 2008 (Villa “La Magia”, Quarrata): presentazione dei risultati del Progetto “S.A.L.T.I.”

La sede del laboratorio di cucito, in Viale Europa a Quarrata (PT). Si tratta di un fondo ad uso industriale di proprietà del Comune, concesso in comodato per la realizzazione del progetto.

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L’impegno organizzativo prodotto Risultati ottenuti 16 Volontari 7 donne (su 16 inserimenti) hanno terminato il percorso

Corso di lingua italiana suddiviso in 3 livelli 4 donne hanno superato l’esame CILS (certificazione della lingua italiana come lingua straniera)

3 laboratori di avviamento al lavoro (cucito, patchwork e modellistica) per 500 ore di formazione totali

5 commissioni di lavoro da ditte del territorio ed attivazione delle prime borse lavoro grazie ai ricavi ottenuti sulle vendite

Servizio di trasporto gratuito 500 capi di biancheria e in patchwork realizzati

portare avanti i lavori commissionati. Il servizio di trasporto è stato strutturato organizzando gli

spostamenti solo per coloro che non avevano alternative; per le restanti signore è stato garantito

un rimborso sui costi del trasporto pubblico.

Tabella 3 - numeri e dati del progetto

Nonostante le molte difficoltà incontrate nel percorso, evidenziate anche dal fatto che più della

metà delle donne inserite non sono riuscite a concludere il progetto, con il Progetto“Integra”

siamo riusciti a porre le basi di sviluppo di una “buona pratica” locale che ha in sé molte poten-

zialità di sviluppo, proprio in direzione di un possibile e reale avviamento al lavoro di persone che

il mercato tende quasi automaticamente ad escludere.

Con l’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, della Caritas Diocesana di

Pistoia e del Comune di Quarrata siamo stati in grado di garantire il progetto nel corso di tutto il

2008 e saremo in grado, nel 2009, di andare avanti con le attività, contando sulla disponibilità del

Comune di Quarrata e della Caritas di Pistoia. Attualmente possiamo contare anche su una riusci-

ta collaborazione con il “Progetto Fasce Deboli” della Provincia di Pistoia, con il quale è stato

attivato un percorso integrato e mirato al sostegno di una delle donne inserite.

! Obiettivi per il 2009 1) Reperire i fondi per la continuazione delle attività formative e pratiche del laboratorio di cucito; 2) realizzare uno studio di fattibilità per la creazione di una impresa gestita dalle destinatarie del progetto; 3) reperire commesse da parte di enti pubblici o di privati per sviluppare la presenza sul mercato dei prodotti del laboratorio.

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2.3. I corsi di italiano

Si tratta di corsi per imparare a leggere, scrivere e a “far di conto” rivolti a persone analfabete o

analfabete di ritorno sia italiane che straniere. I corsi sono suddivisi per livello di conoscenza della

lingua italiana ed esistono varie opportunità di frequenza (al mattino e alla sera).

Lo scopo dei nostri corsi è quello di trasmettere alle persone competenze utili nella risoluzione di

problemi quotidiani e nella realizzazione di una piena integrazione nella comunità (comprendere

le istruzioni di un medicinale, effettuare operazioni bancarie, interpretare un contratto d’affitto,

di lavoro ecc.). I corsi di italiano per adulti stranieri, oltre ad essere un servizio offerto alla popo-

lazione in modo permanente, sono un’attività trasversale, presente in diversi progetti: “Corsi

Serali”; “Integra”; “Percorsi di cittadinanza”; “EDA”.

"Corsi serali"

Nel 2008, in collaborazione con il Comune di Quarrata, è stato organizzato un corso di italiano per

stranieri (livello principianti) cui hanno partecipato 5 persone di nazionalità cinese, moldava, po-

lacca e albanese. In tutto sono state svolte 80 ore di formazione.

Progetto “Percorsi di Cittadinanza”

Una collaborazione molto importante è stata quella con la Provincia di Pistoia sul progetto

28 marzo 2008 (Villa “La Magia”, Quarrata): presentazione dei risultati del Progetto “S.A.L.T.I.”

Un incontro di educazione alla genitorialità con alcune donne della comunità araba

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! Obiettivi per il 2009 1) Confermare i risultati ottenuti nell’ottenimento delle certificazioni Cils; 2) Migliorare l’offerta formativa riorganizzando la metodologia didattica spe-cifica dei vari livelli in cui sono suddivisi i corsi.

“Percorsi di cittadinanza” che, nel mese di ottobre, ha avuto seguito con la seconda edizione. Il

nostro intervento su questo Progetto era incentrato sulla preparazione dei destinatari al

superamento dell’esame CILS (Certificazione Italiano come lingua straniera). I beneficiari sono

stati 16 (2 uomini, 14 donne) di cui: 10 marocchine (di queste otto analfabete nella lingua di origi-

ne), 4 albanesi, un indiano e una polacca. Come risultato è da segnalare che delle 8 persone che

rientravano nel corso intermedio, 7 hanno sostenuto l’esame Cils e solo una di loro non ha supera-

to la prova orale. Queste donne vivono tutte in condizioni di vita molto difficili e 4 di loro appar-

tengono alla comunità araba che, come noto a Quarrata, si presenta come una realtà piuttosto

chiusa; vivere questa esperienza mettendosi in gioco in prima persona ha dato loro nuovi stimoli

per tentare di migliorare la propria condizione di vita.

Progetto “Integra”

Nell’ambito del progetto è stato realizzato un corso di apprendimento della lingua italiana della

durata di 68 hh, da febbraio a giugno, il martedì e il venerdì dalle 9.30 alle 11.30. La media delle

ore di frequenza al corso per persona è stata di 30hh (ossia il 44% di quelle previste) e 4 delle 7

signore hanno sostenuto l’esame per la Certificazione della Lingua Italiana come Lingua Straniera

(Cils) rilasciata dall’Università per Stranieri di Siena.

“E.D.A.” (Educazione degli Adulti)

Nell’ambito dell’Educazione non formale per adulti, abbiamo organizzato un corso di lingua e

cultura italiana, finalizzato all’attivazione di percorsi di integrazione di cittadini Stranieri, della

durata di 120 hh a partire da ottobre 2008 fino a maggio 2009.

Gli obiettivi che ci eravamo posti nel 2007 sono stati pienamente raggiunti. Si è dato

infatti un importante impulso all’offerta formativa presente sul nostro territorio, non

solo consolidando la collaborazione con la Provincia di Pistoia sul Progetto “Percorsi

di Cittadinanza”, ma attivando altre collaborazioni con lo stesso Ente che hanno por-

tato al riconoscimento dell’Associazione come Agenzia Educativa per l’Educazione

non formale degli adulti.

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2.4. Internet per i migranti e per i giovani

L’obiettivo del PAAS (Punto per l’Accesso Assistito ai Servizi e a internet) presente nel Comune di

Quarrata è quello di diffondere strumenti per favorire l’accesso all’informazione, la conoscenza e

l’utilizzo dei servizi territoriali in modo che i giovani ed i meno giovani possano rendersi consape-

voli dei diritti di cittadinanza. Dal 2008, il PAAS di Quarrata è situato all’interno dello Spazio Gio-

vani “Al Kalè” che fa capo al Progetto Kaleidoscopio. Questo ha permesso un aumento degli orari,

dei servizi offerti e quindi un aumento delle persone che usufruiscono del punto di accesso.

L’orario di apertura è stato ampliato a tre aperture pomeridiane ed una serale. Nel 2008 le perso-

ne che hanno usufruito del PAAS sono state 53 (l’anno precedente erano solo 7). La maggior parte

è straniera (55%), prevalentemente di nazionalità albanese (28%) e marocchina (23%). E’ inoltre

più marcata la presenza dei maschi (68%) di età compresa tra i sedici ed i venti anni (40%).

Il 2008 ha visto anche un arricchimento dei servizi offerti: sono stati attivati servizi come il “Paga-

bolletta” (per il pagamento on-line di canone TV, bollette, ecc.), quelli di prenotazione alberghi o

acquisto biglietti (treno e aereo), la ricerca assistita di lavoro, la pratica assistita per il modello

ISEE e le ricerche per la scuola.

Grafico 12 - Numero di iscritti al PAAS degli ultimi due anni distribuito per sesso.

! Obiettivi per il 2009 1) Attivare almeno un corso base gratuito di computer aperto a tutta la cittadinanza; 2) aumentare il numero degli iscritti di almeno il 35%; 3) Avviare le procedure di apertura di un secondo PAAS nel Comune di Quarrata.

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! Obiettivi per il 2009 1) Avviare un progetto di autocostruzione associata nel territorio di Quarrata; 2) Permettere ad almeno 10 famiglie in difficoltà di accedere ad una casa di proprietà.

2.5. L’autocostruzione associata

L’autocostruzione associata è una partico-

lare metodologia costruttiva che cerca di

favorire l’acquisto della casa per le fasce

deboli e nella quale i protagonisti del pro-

cesso edificativo sono gli stessi futuri pro-

prietari. L’impegno degli autocostruttori a

prestare la propria opera manuale in cantiere per un numero prestabilito di ore, guidati da archi-

tetti e tecnici esperti in questa particolare tecnica, consente un forte contenimento dei costi di

edificazione. La finalità è dunque quella di soddisfare, a costi accettabili, il bisogno abitativo di

nuclei familiari a basso reddito e, al tempo stesso, di promuovere la convivenza tra le componenti

etniche presenti nel territorio e garantirne la coesione sociale.

La nostra Associazione sta tentando di promuovere percorsi di autocostruzione associata sul terri-

torio del Comune di Quarrata ma purtroppo non siamo stati in grado di raggiungere gli obiettivi

che ci siamo posti nel 2007. La presentazione dei due progetti redatti nel 2008 non è stata suffi-

ciente ad ottenere i finanziamenti sperati. Restano comunque fermi gli obiettivi che rinnoviamo

per il 2009, con l’auspicio di un buon esito del progetto che presenteremo alla Fondazione Cassa

di Risparmio di Pistoia e Pescia.

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3. Il bisogno di sostegno alle famiglie 3.1. Il Centro per minori di Quarrata

L’associazione offre sul territorio di Quar-

rata un servizio rivolto a minori segnalati

dai Servizi Sociali e che si traduce nella

gestione del Centro Socioeducativo “Il

Pozzo di Giacobbe”. Nel 2008 il Centro ha

accolto 16 minori italiani e stranieri delle scuole elementari e medie.

Gli scopi principali del servizio sono il potenziamento e supporto scolastico, espressione delle po-

tenzialità individuali e della creatività, il superamento delle difficoltà interne al nucleo familiare

e nel rapporto con il figlio. La metodologia prevede un itinerario educativo che coinvolge la sfera

cognitiva, emotiva e relazionale attraverso attività di recupero scolastico, educazione alla legali-

tà, espressiva, sportiva e ambientale.

Forte è il legame di collaborazione con i Servizi Sociali e la scuola, attori importanti per la defini-

zione e la condivisione degli obiettivi educativi.

Per quanto riguarda le attività, due di queste sono realizzate in collaborazione con altre realtà

del territorio:

- il progetto “Ritmondo” (attivo dal 2005) che permette a ragazzi tra gli 11 e 14 anni di fare

esperienze attraverso la musica. Il progetto è realizzato in collaborazione con la scuola di mu-

sica “Armony” e l’altro Centro Socioeducativo di Quarrata (“Il Girasole”). L’attività si è conclu-

sa il 20 maggio con la realizzazione di un saggio presso il Teatro Nazionale, cha ha coinvolto 8

ragazzi e ha registrato la partecipazione di circa 100 persone.

- l’attività di atletica, realizzata dal 2004 grazie alla collaborazione con l’Associazione quarrati-

na “Club degli Atleti”.

Gli obiettivi indicati nel Bilancio Sociale del 2007 sono stati raggiunti solo in minima parte:

- il numero dei minori accolti è passato da 15 a 16 solamente nel mese di dicembre 2008. Tale

scelta è stata legata soprattutto a questioni di carattere organizzativo, in particolare il numero

di educatori, la disponibilità dei mezzi di trasporto e gli spazi a disposizione. Inoltre l’equipe

educativa ha deciso di aumentare di un posto solamente nel mese di dicembre per osservare

prima la conformazione del gruppo.

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- I tre incontri di educazione alla genitorialità non sono stati organizzati perché nei genitori dei

bambini non è stata riscontrata una forte necessità di partecipare a tali incontri. Tuttavia è

importante sottolineare come, anche in assenza di incontri specifici, l’educazione alla genito-

rialità viene fatta quotidianamente, poiché il supporto degli educatori non è orientato sola-

mente ai bambini, ma anche alle loro famiglie.

Nella realizzazione del nuovo bilancio sociale abbiamo cercato di fare uno sforzo aggiuntivo nel

tentativo di verificare l’efficacia del Centro prendendo in esame alcuni indicatori: l’analisi degli

obiettivi fissati nei progetti educativi individuali (P.E.I.); i risultati scolastici dei minori; il giudizio

che danno delle attività proposte gli stessi ragazzi iscritti al Centro.

Emerge un quadro sostanzialmente positivo. Per quanto riguarda gli obiettivi fissati nei

progetti educativi (cfr. grafico 12), il fatto che su tutti i minori si siano raggiunti, al-

meno in parte, gli obiettivi fissati è segno di un costante e significativo miglioramen-

to della loro condizione sociale e familiare. Più complessa risulta la situazione sul

versante dei risultati scolastici. L’analisi (effettuata per ovvi motivi solo per i 10 ra-

gazzi delle scuole medie) evidenzia che la metà dei ragazzi non riesce a superare le

difficoltà di apprendimento che incontra nel proprio percorso scolastico. Di questi,

tre non sono stati ammessi alla classe successiva.

Per quanto riguarda invece le attività, è stato chiesto a tutti i minori di esprimere il

proprio giudizio (tramite un piccolo questionario in forma anonima) su tutte le attivi-

tà svolte al Centro (educazione alla legalità, attività sportiva, gioco libero, musica,

laboratori manuali, ecc.). Più della metà delle 75 valutazioni espresse danno un

GRAFICO 12 - Analisi degli obiettivi fissati nei progetti educativi individuali (anno scolastico 2007-2008)

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giudizio ottimo (52%) o buono (31%), mentre solo il 13% le ritiene insufficienti. Le at-

tività più apprezzate sono risultate quelle sportive e il gioco libero. Un ottimo risulta-

to di gradimento, che comunque ci spinge ad integrare le proposte per il tempo libe-

ro in modo da soddisfare le aspettative anche dei ragazzi più “insoddisfatti”.

“ Il mio volontariato al Centro per minori di Quarrata…

In maniera alquanto riduttiva, il Centro socioeducativo lo si potrebbe definire doposcuola pomeridiano per alunni di scuole elementari e medie inferiori, ma consiste in qualcosa di più: si tratta di uno spazio dedicato non tanto allo svol-gimento dei compiti quanto, e soprattutto, alla ricerca - per ciascun bambino presente - di un metodo di studio adatto alle proprie abilità. E, accanto a que-sto, grande importanza è rivestita dalle attività di gioco, di musica, di cittadi-nanza. (…) Tutto in un clima di collaborazione in cui gli sforzi sono concentrati sulla valorizzazione dell'opinione del singolo come elemento fondamentale per la crescita del gruppo. Certo, impossibile pretendere che le cose filino sempre lisce, (…) ma in tutta franchezza posso affermare di essere rimasto (felicemente) stupito nel vedere con quanto impegno, e progressivo interesse, il lavoro è stato portato a termine…”

[Francois Pesce, Volontario]

! Obiettivi per il 2009 1) Migliorare i risultati in termini di rendimento scolastico dei bambini iscritti; 2) migliorare l’offerta qualitativa delle attività pratiche per la gestione del tempo libero.

20 maggio: i ragazzi durante il saggio musicale di “Ritmondo” al Teatro Nazionale

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’

64

! Obiettivi per il 2009 1) Consolidare le attività del Centro per minori garantendo almeno tre giorni di apertura settimanali; 2) Consolidare il rapporto di convenzione con il Co-mune di Signa sul progetto “Rete Magica”; 3) realizzare una analisi dettaglia-ta dei risultati delle varie azioni.

3.2. Il Centro per minori di Signa e il Progetto “La Rete Magica”

Il 2008 è stato un anno importante per lo

sviluppo dei progetti realizzati nel Comune

di Signa.

Il Centro per minori “Impariamo Insieme”

nasce nel 2004 e la sua finalità principale è

quella di garantire uno spazio per il recupe-

ro scolastico e sociale di bambini in difficoltà, oltre ad occasioni di integrazione nel nuovo conte-

sto territoriale di bambini stranieri arrivati da poco in Italia. Attualmente il servizio accoglie 14

bambini sia italiani che stranieri di recente immigrazione di età compresa tra i 6 ed i 15 anni, per

i mesi che vanno da settembre a giugno. Le attività si svolgono nel pomeriggio. Grazie al Progetto

"Un Posto Per Te", partito a settembre 2008, è stato possibile potenziare le attività del Centro

garantendo l'apertura per quattro giorni a settimana, dalle 15.00 alle 18.00. Il progetto ha lo sco-

po di attivare sul territorio di Signa percorsi innovativi di inclusione ed integrazione scolastica e

sociale per minori.

Dal 2008, inoltre, il Pozzo di Giacobbe coordina, per conto del Comune di Signa, tutti gli interven-

ti necessari alla creazione di una “rete” tra i progetti educativi attivi sul territorio e che hanno

come obiettivo la prevenzione, il monitoraggio ed il contenimento di tutte le situazioni di rischio

e di emergenza sociale per minori in età scolare nel territorio comunale. L’obiettivo del progetto

“Rete Magica” è di creare una rete di promozione e protezione dell’infanzia, capace di individua-

re i bisogni dei minori in situazione di svantaggio socio-culturale ed al tempo stesso di attivare

risposte precise e mirate, pervenendo a una pianificazione degli interventi realizzati. I destinatari

del progetto sono i minori segnalati dall’Istituto Comprensivo Statale di Signa e dai Servizi Sociali

comunali. Tre sono le azioni principali legate al Progetto: 1) il coordinamento della Rete

territoriale, che comprende svariati servizi rivolti ai minori; 2) Il Centro di Ascolto presso la scuo-

la media di Signa, la cui attività è rivolta agli alunni, ai genitori ed agli insegnanti che in esso tro-

vano un punto di riferimento per affrontare le proprie difficoltà quotidiane; 3) Il tutoraggio

individuale di bambini in difficoltà, che garantisce la presenza di tirocinanti universitari della fa-

coltà di Psicologia che, ogni anno, seguono individualmente bambini e ragazzi segnalati dai Servizi

Sociali e dalla Scuola e che vivono condizioni di forte disagio psicosociale.

BILANCIO SOCIALE 2008

65

! Obiettivi per il 2009 1) Riorganizzare il servizio in modo da garantire la continuità delle attività nel corso di tutto l’anno; 2) realizzare un servizio di accudimento per i bambini dei dipendenti e dei volontari dell’Associazione negli orari in cui questi sono in servizio.

3.3. La “Stanzattiva” per i bambini più piccoli

E’ uno spazio-gioco educativo per bambini fino ai 6 anni, rivolto ai figli delle donne inserite nei

progetti. Nel 2008, a causa della mancanza di volontari del Servizio Civile Nazionale, il

servizio ha subito un forte ridimensionamento e non è stato possibile garantire conti-

nuità alle attività dello spazio gioco, che infatti ha accolto i bambini solo in periodi di

tempo limitato (vacanze natalizie e pasquali).

3.4. Il Centro Estivo “Luglio Insieme”

Come ogni anno, anche a luglio 2008 la

nostra Associazione ha organizzato un cen-

tro estivo per bambini e ragazzi dai 3 ai 15

anni. Il servizio è rivolto ai Soci e nasce per

rispondere alla grande richiesta di servizi

ludici ed educativi nel periodo in cui la

scuola è chiusa. Il centro estivo prevede una quota di iscrizione che serve in parte a coprire le

spese organizzative, in parte a finanziare altre attività dell’Associazione. Anche nel 2008, come

l’anno precedente, non siamo stati in grado di accogliere tutte le domande di iscrizione che sono

state davvero molte. Infatti, nel 2008 abbiamo accolto complessivamente 50 minori, provenienti

da 36 famiglie diverse.

Il programma del centro è ricco e variegato: per due giorni a settimana le attività si svolgono

presso il “Parco Verde” di Olmi, un’area attrezzata non lontano dalla sede dell’Associazione. Gli

altri giorni sono dedicati alle gite al mare e in montagna e all’attività in piscina.

Alla fine delle attività del centro estivo è stato chiesto ai genitori e ai bambini di compilare un

questionario di soddisfazione, uno strumento molto importante per fare emergere le criticità e i

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’

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24

1214

0

5

10

15

20

25

Più di due anni Almeno due anni Iscritti per la prima volta

Minori

punti di forza del servizio.

Dai 22 questionari restituiti, emerge un giudizio molto positivo sul centro estivo sia

da parte dei genitori, sia da parte dei bambini. Si dichiarano “molto soddisfatti” 19

genitori e 20 bambini, e anche tutti gli altri si dicono quantomeno “soddisfatti”.

Anche rispetto alle quote di iscrizione (invariate da alcuni anni) la soddisfazione è più

che evidente (21 risposte). Sulle capacità educative dimostrate dagli educatori e dai

volontari 17 le ritengono “ottime”, 5 “buone”. Nessun problema emerge sul servizio

di trasporto, mentre tendenzialmente più bassi sono i giudizi sul cibo offerto per il

pranzo (fornito dalla mensa comunale) rispetto al quale gli “abbastanza soddisfat-

ti” (11) superano i “molto soddisfatti” (9) e dove si riscontra l’unica risposta “non

molto soddisfatti” data nei questionari.

Ultimo indicatore che mette in evidenza l’ottimo livello del Centro Estivo è la ricon-

ferma delle iscrizioni da parte delle famiglie dopo il primo anno di frequenza (cfr.

grafico 13): il 72% dei bambini è iscritto da almeno due anni consecutivi.

L’aspetto più critico deriva dal fatto che, anche nel 2008, non siamo stati in grado di accogliere

tutte le domande di iscrizione. Inoltre molte famiglie lamentano la mancanza di servizi ludici ed

educativi anche nelle settimane di giugno in cui la scuola è chiusa. Per tale motivo la nostra Asso-

ciazione si propone, per giugno 2009, l’organizzazione di un ulteriore centro estivo.

GRAFICO 13 - distribuzione delle famiglie e dei minori per numero di anni di frequenza al Centro Estivo

! Obiettivi per il 2009 1) Organizzazione di un ulteriore centro estivo nel mese di giugno; 2) Mantenere sui livelli del 2008 la capacità di accoglienza delle richieste di iscrizione; 3) Rivedere il tariffario dei costi di iscrizione ed adeguarlo all’aumento dei costi di gestione.

BILANCIO SOCIALE 2008

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“ Il mio volontariato al Centro Estivo…

“…Il numero dei bambini è molto elevato (…) il lavoro è duro ed il peso delle responsabilità molto alto, il livello d’attenzione è tenuto costantemente al mas-simo, si impara presto a guardare con un occhio davanti e con l’altro dietro, e ciò stanca molto. Tuttavia si respira un clima di grande serenità e giocosità, ogni giorno i bambini possono fare attività diverse e visitare luoghi nuovi e, via via che passa il tempo e prendono confidenza, nascono anche soprannomi e scherzi. L’entusiasmo con cui viene affrontata ogni singola giornata influenza molto positivamente l’efficacia del rapporto educativo e non di rado succede che, rincontrandosi nei mesi successivi, i bambini (ma anche i genitori) ricordi-no il centro estivo con molta soddisfazione. Quello che viene fatto, ad occhi esterni, può sembrare un lavoro molto semplice (“in fondo giocare tutto il gior-no non sarà poi così difficile!”), in realtà niente è lasciato al caso, ogni mo-mento della giornata viene precedentemente previsto ed organizzato nei minimi dettagli, il trasporto, il gioco, il pranzo, le gite, il pisolino, etc. e, anche even-tuali imprevisti, sono tempestivamente risolti grazie alla professionalità dell’equipe di educatori. E’ grazie a questo grande lavoro di squadra che il centro estivo del Pozzo di Giacobbe risulta essere molto stimolante e ad alta valenza educativa per il bambino, oltre che profondamente gratificante per educatori e volontari.”

[Francesca Gori, Volontaria]

28 marzo 2008 (Villa “La Magia”, Quarrata): presentazione dei risultati del Progetto “S.A.L.T.I.”

“Luglio Insieme” 2008: un momento delle attività in piscina

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’

68

4. Il bisogno di sostegno ai giovani 4.1. Il Progetto “Kaleidoscopio” e lo Spazio Giovani “Al Kalé”

Una importante novità del 2008 è stata l’approvazione ed il finanziamento, da parte della Regio-

ne Toscana, del Progetto “Kaleidoscopio”, ideato dalla nostra associazione per conto del Comune

di Quarrata e che coinvolge molte realtà locali che operano con i giovani.

Il progetto, oltre ad un insieme variegato di iniziative per il tempo libero e la formazione, preve-

de il consolidamento e lo sviluppo di uno Spazio Giovani (“Al Kalé”) gestito dalla nostra Associa-

zione e che prosegue le attività avviate negli anni precedenti sviluppate assieme al Centro Cultu-

rale “Sbarra”, che ci ha concesso in uso i locali destinati al centro per i giovani.

GRAFICO 14 - Giovani coinvolti nelle attività dello Spazio Giovani dal 2005 a oggi

Figura 2 - Giovani coinvolti nelle attività dello Spazio Giovani dal 2005 a oggi

39

99

66

200

0

50

100

150

200

2005 (Progetto"Puzzle")

2006 (Progetto"Puzzle")

2007 ("Sbarra" SpazioGiovani)

2008 (Spazio Giovani"Al Kalé")

Numero di giovani

115

24

37

23 1

Italiana Marocchina Albanese Romena Pakistana

BILANCIO SOCIALE 2008

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Lo Spazio Giovani ha registrato un forte impulso, aumentando notevolmente la propria presenza

sul territorio rispetto agli anni passati: dai due giorni di apertura del 2007 si è passati a cinque

giorni di attività pomeridiana e due serali; il numero dei ragazzi iscritti (cfr. grafico 14) è quasi

triplicato; l’offerta delle attività è stata migliorata, ampliata ed integrata con le proposte dei

ragazzi, così da offrire sia occasioni di gestione del tempo libero (musica, sport, svago, ecc.), sia

attività più strutturate e mirate (esperienze di cittadinanza attiva e di volontariato, educazione

alla legalità, studio e recupero scolastico, ecc.). Lo Spazio Giovani è frequentato prevalen-

temente dai maschi (84%) di età compresa tra i quindici ed i diciotto anni (57%). Il

Centro riesce inoltre a creare un contesto di aggregazione multietnico, dato che il

43% dei giovani sono di origine straniera (cfr. figura 2). Le nazionalità più presenti,

oltre a quella italiana, sono quella albanese (19%), quella marocchina (12%) e quella

romena (11%).Rispetto all’anno passato è notevolmente aumentata anche la presenza

delle ragazze, passata dal 4,5% al 16%.

! Obiettivi per il 2009 1) Mantenere invariati ed eventualmente aumentare i giorni di apertura setti-manale; 2) allestire ed organizzare uno spazio studio per studenti universitari.

7 e 8 dicembre: i ragazzi dello Spazio Giovani in visita alla Comunità di S. Egidio a Roma

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’

70

4.1. Il Percorso Nazionale “Albachiara”

L’impegno nei confronti dei giovani si rea-

lizza anche mediante la convenzione che

l’Associazione ha stipulato nel 2006 con la

Provincia di Pistoia, per il sostegno alle

azioni legate al percorso “Albachiara”. As-

sieme ad altre associazioni e cooperative di Pistoia il “Pozzo di Giacobbe” ha il compito di suppor-

tare l’organizzazione del “Campus di Montecatini” (un incontro annuale sui temi della cittadinan-

za e della legalità che accoglie ogni anno migliaia di giovani provenienti da tutta Italia) e della

rete di comunicazione via-web da e verso i partner su tutto il territorio nazionale, oltre a promuo-

vere azioni locali per lo sviluppo dei principi contenuti nel “Manifesto nazionale sulla cittadinan-

za”. Nel 2008 l’Associazione ha lavorato per strutturare molte attività legate al Percorso

“Albachiara” all’interno dello Spazio Giovani (cfr. paragrafo precedente) e dei centri per minori

di Quarrata e di Signa, dando un forte impulso alle proprie azioni di educazione alla cittadinanza

e alla legalità. Questo ha significato il consolidamento di un rapporto sempre più forte con

l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Pistoia, da anni in prima fila a livello nazio-

nale nella promozione del protagonismo dei giovani.

! Obiettivi per il 2009 1) Rafforzare la rete di relazioni con le altre realtà che, a livello provinciale, promuovono progetti giovanili; 2) organizzare almeno due occasioni di scam-bio con altrettante realtà giovanili a livello nazionale.

24 ottobre: l’intervento di Don Luigi Ciotti al V° Campus di Montecatini

BILANCIO SOCIALE 2008

71

5. Il bisogno di formazione 5.1. I corsi di formazione per Volontari

Oltre a gestire servizi e progetti di sostegno per minori e famiglie in difficoltà, da anni

l’Associazione ha sviluppato le proprie competenze per realizzare corsi di formazione per adulti.

L’offerta formativa è rivolta sia agli adulti impegnati in ambito sociale sia agli adulti che mirano

ad ampliare il loro bagaglio culturale. Nel primo caso rientrano sia la formazione interna che i

corsi di formazione organizzati per conto del Centro Servizi Volontariato della Toscana (CESVOT)

rivolti ad aspiranti volontari; nel secondo i corsi per dei programmi di Educazione non formale

degli Adulti (EDA) della Provincia di Pistoia.

Durante il 2008, oltre la formazione in itinere realizzata attraverso incontri di coordi-

namento e di supervisione educativa dei progetti, è stato organizzato un corso di for-

mazione per conto del Centro Servizi Volontariato della Toscana (CESVOT) dal titolo

“IL cilindro magico” che mirava a stimolare ed a formare le persone sui temi della

pedagogia del gioco e dell’animazione. Realizzato presso i locali del Circolo Arci di

Olmi, il corso ha avuto una durata di 60 ore totali di formazione.

GRAFICO 15 - Partecipanti ai corsi di formazione dal 2002 al 2008

20 20 19

52

16

26

83

0

10

20

30

40

50

60

70

80

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Numero di persone

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’

72 ! Obiettivi per il 2009 1) Realizzazione di almeno un corso di formazione per volontari; 2) Realizzazione dei corsi progettati, nell’ambito Eda, e programmazione di atri due corsi per il 2010.

Dal 2008 il Pozzo di Giacobbe è una delle agenzie educative iscritte alla long-list EDA della Pro-

vincia di Pistoia. Elementi centrali e fondamentali di tutte le attività di educazione non formale

degli adulti sono l’attenzione all’aspetto educativo e di crescita personale, la predisposizione de-

gli strumenti volti a favorire l’apprendimento e la partecipazione, la costante interazione tra i

partecipanti ed il docente o l’esperto.

L’attività di quest’anno è stata incentrata sulla progettazione di tre corsi per adulti. Il primo è un

corso di lingua e cultura italiana, finalizzato all’attivazione di percorsi di integrazione di cittadini

stranieri e rientra tra le attività del progetto “Percorsi di cittadinanza”, promosso Provincia di

Pistoia. Il secondo è un corso di cucito ed ha come finalità l’apprendimento della tecnica del

“Patcwork” attraverso una metodologia didattica pratica. Il terzo è un corso di educazione

comico-relazionale per lo sviluppo di una metodologia pedagogica che usa la comicità come stru-

mento principale nella relazione con il bambino.

Dato che i programmi formativi di questi corsi si sviluppano nel corso del 2009, i risul-

tati saranno esposti nel prossimo bilancio sociale.

5.2. La formazione per il Servizio Civile

Dal 2006 il “Pozzo di Giacobbe” collabora con la Caritas Diocesana di Pistoia per la formazione dei

Volontari del Servizio Civile che svolgono servizio nelle strutture della Diocesi di Pistoia.

Come già accennato a pag. 33, il 2008 è stato caratterizzato dalla mancanza di Volontari del Ser-

vizio Civile presso le strutture della Caritas. Di conseguenza, non vi è stata alcuna attività formati-

va svolta rispetto a questo ambito.

28 marzo 2008 (Villa “La Magia”, Quarrata): presentazione dei risultati del Progetto “S.A.L.T.I.”

BILANCIO SOCIALE 2008

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6. Il bisogno di prevenzione 6.1. Sicurezza stradale: le sagome

Il “Pozzo di Giacobbe” è la prima realtà in Italia ad essere riuscita a promuovere e realizzare (nel

2006) l’installazione di 18 sagome umane nei luoghi degli incidenti mortali, così come da anni

avviene sulle strade francesi. Le sagome hanno l'obiettivo di ricordare le vittime della strada,

mettere in risalto i rischi legati alla circolazione, sottolineare la responsabilità sociale degli auto-

mobilisti. Dal punto di vista dell’efficacia dell’iniziativa, siamo oggi in grado di trarre

un primo bilancio. Nei dieci anni precedenti al posizionamento delle sagome si sono

registrati sulle strade di Quarrata 32 vittime di incidenti stradali, più di tre ogni an-

no. Dal 2006 ad oggi le vittime sono state due. Ci piace pensare di aver contribuito in

modo significativo al calo sensibile delle vittime sulle nostre strade. Le sagome, as-

sieme ad importanti interventi di messa in sicurezza di alcuni punti critici della viabi-

lità effettuati dall’amministrazione pubblica, sembrano essere un importante stru-

mento di prevenzione e di sensibilizzazione. Il nostro auspicio è che altre amministra-

zioni locali le adottino per la messa in sicurezza delle proprie strade.

Una delle 18 sagome posizionate sulle strade di Quarrata

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’

74

6.2. Sicurezza stradale: le iniziative pubbliche

Sul fronte delle iniziative pubbliche di sensibilizzazione al tema della sicurezza stradale, il 2008 si

è aperto con una importante testimonianza sui risultati ottenuti con il progetto delle sagome

nell’assemblea studentesca dell’Istituto Comprensivo di San Marcello.

Lo stesso progetto è stato oggetto di un seminario di giornalismo che ha coinvolto circa venti stu-

denti della scuola media “G. Leopardi” di Chiesina Uzzanese e che ha visto la pubblicazione di un

servizio su “La Nazione” del 30 gennaio 2009.

Il 2008 è stato inoltre il terzo anno in cui il Pozzo di Giacobbe ha aiutato i familiari di una giovane

vittima nell’organizzazione della fiaccolata in memoria della figlia, a due anni dalla sua scompar-

sa, avvenuta il 14 luglio 2005. Per Sara, lo stesso giorno del 2006 e per volontà della madre, era

stata installata la prima sagoma.

I ragazzi della scuola media “G. Leopardi” che hanno realizzato il servizio giornalistico

! Obiettivo per il 2009 Organizzare la quarta giornata in memoria di Sara Cinalli e delle vittime sulla strada coinvolgendo i ragazzi dello Spazio Giovani.

BILANCIO SOCIALE 2008

75

6.3. L’educazione alla legalità

Il 2008 ha segnato un forte impulso alle attività di educazione alla legalità realizzate dalla nostra

associazione. Oltre a coinvolgere i bambini ed i ragazzi del Centro per minori di Quarrata, infatti,

i nostri educatori hanno proposto l’attività anche ai ragazzi dello Spazio Giovani “Al Kalé” e del

Centro per minori di Signa. L’attività si svolge settimanalmente ed i ragazzi hanno modo di cono-

scere la realtà dell'Italia e del mondo riguardo ai diritti negati, con particolare riferimento alla

situazione dei bambini: lavoro minorile, bambini soldato, scuola sono i principali temi affrontati e

discussi grazie anche alla collaborazione di Volontari ed educatori di altre organizzazioni. Il risul-

tato è stata la stesura di una “costituzione” scritta dai ragazzi ed incentrata sulla riflessione attor-

no ai principi fondamentali della Costituzione Italiana, che nel 2008 ha compiuto 60 anni.

Oltre all’attività didattica, il Pozzo di Giacobbe promuove esperienze dirette dei ragazzi e dei

giovani a contatto con altre realtà in cui il problema della legalità è particolarmente sentito. Un

gruppo di ragazzi ha partecipato alle giornate del Campus Nazionale sulla Cittadinanza, svoltosi a

Montecatini Terme dal 23 al 25 ottobre, ed alla “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricor-

do delle vittime delle mafie” organizzata dall’Associazione “Libera” il 15 marzo a Bari.

15 Marzo: alcuni dei ragazzi che hanno partecipato alla Giornata della Memoria e dell’Impegno a Bari

! Obiettivi per il 2009 1) Organizzare attività di educazione alla legalità assieme ad altre realtà giovanili presenti sul territorio provinciale. 2) Partecipare con una delega-zione di ragazzi al Campus di Montecatini e alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “POZZO DI GIACOBBE” LE ATTIVITA’

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Comunicazione e rendicontazione sociale

Oltre al Bilancio Sociale, che rappresen-ta uno degli strumenti privilegiati che l’associazione usa per la rendicontazio-ne sociale della propria attività istituzio-nale, il Pozzo di Giacobbe si è dotato di altri strumenti comunicativi: una nuova newsletter ed il sito web. Essi rappre-sentanto il tentativo di dare una comu-nicazione il più possibile aggiornata ed “in tempo reale” su ciò che facciamo ogni giorno e sulle novità più importanti. LA NEWSLETTER “Pozzo Notizie” è una newsletter digita-le ad uscita non periodica pubblicata in media 5 o 6 volte all’anno. Viene spedi-ta via mail a circa 2.500 contatti che compongono le mailing list a disposizio-ne dell’associazione. Il primo numero è uscito ad aprile 2008. All’interno è possibile trovare resoconti dettagliati su tutto quanto succede in associazione, dalle novità sui progetti, alle iniziative di vita associativa. IL SITO INTERNET La prima versione del sito fu lanciata nel 2001. Da allora, quasi con cadenza annuale, il sito è stato migliorato e ag-giornato con alcune delle ultime novità del web 2.0 (feed rss, messaggistica istantanea, video, ecc.). La versione attuale, oltre ad una veste grafica semplice e curata per una mi-gliore navigazione, aggiorna quasi quo-tidianamente sulle ultime novità. Inoltre è una fonte documentale com-pleta per chi voglia conoscere il Pozzo di Giacobbe in maniera veloce ma ap-profondita.

Gli ultimi tre numeri della newsletter “Pozzo Notizie”. Tramite il nostro sito è possibile consultarne tutti i numeri, oltre ad iscriversi e riceverla periodicamente sulla propria casella di posta elettronica.

La home page del sito consultabile all’indirizzo: www.pozzodigiacobbe-onlus.com