HOC VOBIS SIGNUM - I Divini Infanti di Santa Maria del Sasso.pdf
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EGO VOBIS SIGNUM - I Divini Infanti di Santa Maria del Sasso
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Premessa
Nellottica della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e cultura-le del territorio di Bibbiena, spicca il Santuario di Santa Maria del Sasso, splendido complesso architettonico del Rinascimento e scrigno indiscusso di capolavori delle arti cosiddette maggiori (statue e dipinti), ma anche di numerose testimonianze di arti minori, che al pari delle altre e forse, anzi, in misura pi vibrante e sentita danno forma a quanto lUNESCO ha recentemente definito quale patrimonio culturale immateriale dellumani-t: cio linsieme di tradizioni, espressioni e prassi che determinati gruppi sociali si sono trasmessi di generazione in generazione, riconoscendoli fon-danti per la propria identit comunitaria.
Muovendo da questi principi, prende corpo lidea di unesposizione rivolta alla cittadinanza di Bibbiena e del territorio circostante, incentrata su alcuni manufatti che oltre al valore materiale di splendidi oggetti darte o di alto artigianato contraddistingue da secoli la religiosit del Santuario di Santa Maria del Sasso e, pi in generale, la tradizione popolare: le effigi dei Divini
Infanti, ovvero i Bambinelli.
I Divini Infanti di Santa Maria del Sasso
La consuetudine di realizzare simili manufatti in terracotta cera o cartapesta, mediante appositi stampi (alcuni dei quali tuttora conservati presso il con-vento), sembra derivare dallarea lucchese, ed una caratteristica della vita delle comunit conventuali femminili a partire dal XVII-XVIII secolo. Allin-terno della clausura, tra gli altri lavori necessari al sostentamento del con-vento, le suore dedicavano parte del loro tempo alla produzione dei Bambi-nelli, sia per le pratiche religiose del santuario, sia come oggetti da vendere o, piuttosto, donare alle persone esterne in cambio di offerte.
La realizzazione dei Bambinelli, comunque, assumeva significati pi pro-fondi e simbolici: ad esempio, la cera che si utilizzava era lavanzo del cero
Nelle pagine successive:
Bambini Ges in mostrasec. XVII
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della Pasqua appena trascorsa (a significare che Cristo, luce del mondo,
nato, morto e risuscitato per la salvezza delluomo); i capelli veri apposti alle statue, invece, erano quelli che le giovani professe si radevano al mo-mento di entrare in convento, dichiarando cos la propria rinuncia al mondo allessere spose e madri e la volont di gestare in s un Figlio diverso.
Le suore realizzavano anche le splendide vesti che ornano tuttora i Bambi-nelli, con ricami preziosi e raffinati.
Intorno ai Divini Infanti si sviluppavano poi le varie pratiche devote del
tempo di Natale: processioni, presepi, sacre rappresentazioni, etc
Lesposizione
Il progetto, curato dagli storici dellArte Alessadro Grassi, Michel Scipioni e Francesco Traversi, prevede lesposizione di una dozzina di Bambinelli, alcuni dei quali custoditi ancora nelle teche originali, e dei loro stampi pre-paratori, provenienti per la maggior parte dal Santuario di Santa Maria del Sasso e quindi mai visti dal pubblico perch conservati in clausura , ma anche dalla Chiesa di San Francesco e da alcuni generosi privati, allinterno delle due Sale del Museo Archeologico di Bibbiena destinate a manifestazio-ni temporanee.
Lesposizione, curata dallarchitetto Samuela Ristori, dovrebbe tenersi prefe-ribilmente nel periodo natalizio cos da sposarsi appieno con il tema della mostra , e durare almeno fino a febbraio, per permettere, non solo al pub-blico di parteciparvi, ma anche una maggiore opportunit di introiti attra-verso la bigliettazione, da parte dellente organizzatore.
La coincidenza con il processo di beatificazione di suor Petra
Un evento significativo per Bibbiena su cui la mostra pu servire a richiama-re attenzione, poi, il processo di beatificazione di suor Maria Petra Gior-
dano, nota semplicemente come suor Petra, suora di Santa Ma-ria del Sasso, che partir a breve. Come le sue consorelle, suor Petra si occupava del corredo dei Bam-binelli ed alcuni di loro recano le vesti ricamate da lei.
Il catalogo
La funzione culturale e il valore artistico dei manufatti saranno illustrati da un adeguato appa-rato illustrativo e da un catalogo dove, oltre alle schede tecniche di ciascuna opera, alcuni saggi intro-duttivi presenteranno le origini e la diffusione dei Divini Infanti, sia
in ambito generale e regionale che nello specifico di Santa Maria del
Sasso, nonch i significati profondi
di questa tradizione.
Il catalogo, la cui ideazione in fase progettuale, dovrebbe essere cos articolato:
Presentazioni:
Comune di Bibbiena;
Don Raffaelle Mennitti (Parroc-chia di Bibbiena);
Vescovo di Arezzo (Diocesi di
Arezzo);
Suo Candida op (Santuario San-ta Maria del Sasso).
Introduzione:
a cura di Alessandro Grassi
Michel Scipioni Francesco Traver-si.
Saggi:
La fortuna della tipologia dei
Bambini Ges di Francesco Traver-si;
I Bambinelli di Santa Maria del
Sasso di Alessandro Grassi;
Tecniche di realizzazione di Mi-chel Scipioni;
Le vesti dei Bambini Ges della
Prof. Isabella Bigazzi (Universit degli Studi di Firenze);
Differenze e affinit dei Bambi-nelli di Santa Maria con quelli Sici-liani, Tiziana Crivello (Universit di Palermo);
Catalogo delle opere:
schede a cura dei curatori o di
collaboratori.Nelle pagine successive:
Alcune vedute del Santuario
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Il Comitato scientifico
Michel Scipioni
Alessandro Grassi
Alessia Raggioli
Francesco Traversi
Isabella Bigazzi
Maria Concetta Di Natale
Suor Candida
Il comitato organizzatore
Padre Raffaele
Francesca Nassini
Samuela Ristori
Silvia Zichella
Giorgio Innocenti
Gianno Sassi
Francesco Trenti