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    HI STORICA NUOVA - N 4/2003 - TESTIMONIAN ZA DI ALDO ARCARI

    REPUBBLICA SOCIALE: 1 REGGIMENTO ARDITI PARACADUTISTI FOLGORE

    COL BTG. AZZURRO

    DA CASTEL DI DECIMAALLA VALLE DAOSTA

    Nella vasta letteratura dedicata alla grandestoria della seconda guerra mondiale, rara-mente ha trovato posto la storia di questo repar-to minore di Arditi Paracadutisti della Regia Ae-ronautica che organizzati in squadre formavanoil Btg. ADRA (Arditi Distruttori Regia Aeronauti-ca). Brevettati paracadutisti a Tarquinia conse-guirono il brevetto di Arditi presso la Scuola di

    Ardimento a S. Severa, sede del X Rgt. Arditi.Alcune squadre Adra effettivamente vennerolanciate in Africa settentrionale nei primi mesidel 1942. L8a armata britannica aveva respintolarmata di Graziani sino ad Agedabia ed i nostricommandos tentarono di sabotare la linea dirifornimento Bengasi Marsa Matruk senza suc-

    Nelleroica difesadi Roma

    cade il maggiore Rizzatinellestremo contrastocon un carro nemico

    cesso in quanto catturati prima che potesserocompiere lardimentosa operazione. Una di que-ste squadre venne mandata a Creta, isola con-siderata agevole avamposto da dove partire ver-so lAfrica settentrionale. Chi scrive queste noteebbe la ventura di fare parte di questa squadrama non la fortuna di essere scelto fra i 10 lan-ciandi. Il Ten. Col. Klinger li port sullobbiettivoma dopo 72 ore nessun segnale radio pervenneal centro R.T. di stanza a Iraklion . Non cono-scendo la sorte degli arditi lanciati il Ten. Col.Klinger coraggiosamente part in volo col suoS.81 (dipinto di nero fumo per nascondere le in-segne) ed atterr nel deserto in un punto le cuicoordinate erano state predisposte perleventuale recupero della squadra lanciata. Ri-mase pericolosamente sul posto per 24 ore epurtroppo dovette rientrare vuoto.

    Il centro R.T. della Regia Aeronautica di stan-za ad Iraklion era stato aggregato al X Corpoaereo tedesco ed era comandato dal Ten. DeloLombardi, un milanese il quale nella consuetudi-ne di quei giorni aveva preso a simpatizzare conquesto altro milanese che ero io. I suoi sottopo-sti erano tutti graduati specialisti di carriera: ra-diotelegrafisti, elettrotecnici, gogniometristi. Ave-va bisogno di un furiere tirapiedi da addestrarealla cifra maneggiando il codice Grifo. Tanto fe-ce che riusc a trattenermi prendendomi in forzaal suo reparto. Un paio di ricognitori Cant.Z. 10-07 bis perlustravano il Mediterraneo orientale.Trasmettevano in cifra posizione, stazza e clas-

    se delle navi inglesi in navigazione o alla fondanel porto di Alessandria. I messaggi venivanodecrittati e ritrasmessi in cifra a Rodi dove laSquadriglia Aerosiluranti di Ettore Muti decidevasullopportunit di attaccare. Insomma, io chevolevo fare la guerra, mi ritrovai a fare una guer-ra romantica su quellisola maneggiando cifrari.

    I camerati tedeschi avevano costruito una ba-

    racca nelle vicinanze degli onusti ruderi dellaReggia di Knossos (Minosse ed Arianna col suofilo). Quante sbornie serali al Knossos Cabaret!!Per me fu liniziazione allalcool aiutato da unmetabolismo che mi consentiva di reggere ai te-deschi. Intanto la Rosa mi spediva decine di let-tera su carta velina per via aerea. Quelle letteretornarono buone quando a Coltano si riusciva acarpire qualche sacchetto di tabacco da arroto-lare, da certi americani di colore bonaccioni cheli allungavano fra i reticolati. Un amore epistola-re andato in fumo. E venne lanno nero, il 1943.La caduta di Mussolini, captata la notte del 25luglio da radio Praga, lo sbarco atteso a Creta

    ed invece purtroppo in Sicilia. Il destino mi fu be-nigno. Con una licenza premio il 31 agosto 1943mi imbarcai su uno Junker 52 diretto a Brindisi.L8 settembre mi colse a Milano.E qui si innescala storia del Btg. Azzurro Arditi ParacadutistidellAeronautica Nazionale Repubblicana.

    Il Ten.Col.Edvino Dalmas gi comandante delBtg. Adra dislocato tra Tarquinia Viterbo Centocelle, liberato sulla parola dai tedeschi, do-po un breve periodo di internamento, attraversomanifesti diffusi chiam a raccolta i suoi paraca-dutisti dispersi nel caos di quei giorni terribili. Lamia scelta fu fin troppo naturale.

    A Tradate, ridente cittadina in provincia di Va-rese, tra la fine di ottobre ed inizi di novembre1943 nasceva la Scuola ed il raggruppamentoArditi Paracadutisti dellAeronautica NazionaleRepubblicana al comando di Dalmas. Scrisse ilpoeta Cap. Bonola, anziano pluridecorato della1a guerra mondiale, volontario tra noi ragazzi,nella sua ballata: Tradate con le sue rondinibasse e col profumo dei suoi tigli in fiore ... ecc.ecc. Varrebbe la pena di riproporla tutta se nonfosse tanto lunga da riempire due pagine di que-

    sto periodico. A Tradate affluirono gli exdellAdra, arditi gi del X Rgt., soprattutto centi-naia di giovanissimi volontari. Laddestramentodur 3 mesi sotto la guida di vecchi istruttori del-le scuole di Tarquinia e Viterbo ed il 24 aprile 1944il neo battaglione Azzurro Arditi Paracadutisti silanci sullaeroporto di Vengono per conseguire

    il brevetto. Il giorno successivo partiva per ilfronte di Anzio Nettuno per raggiungere i duebattaglioni Nembo e Folgore gi in fase di arre-tramento per le gravi perdite subite per contra-

    stare lo sbarco Alleato del gennaio precedente.Per lAzzurro fu una battaglia di retroguardia finoa Castel di Decima, alle porte di Roma dove il 4giugno durante lestrema difesa cadeva eroica-mente il Maggiore Rizzati, Cavaliere dellideale,Medaglia dOro al v.m. alla memoria. Cadde daardito saltando su un carro nemico con le bom-be a mano falciato da un altro carro che soprag-giunse in aiuto del primo.

    La ritirata verso il Nord avvenne alla insegna

    della tradizione tutta italiana perennementesprovvisti di mezzi di trasporto: arrangiarsi ! Chiscrive, per esempio, radun la sua squadra, re-quis un cavallo trainante un carro e percorsetutta lAdriatica fino a Forl dove giunse in pienafiera del cavallo. Un classico mediatore che pervia della distorsione professionale assomigliavatout-court ad un cavallo, compr il nostro. Col

    ricavato la squadra si sfam una settimana nelletrattorie del Lago Maggiore dove lAzzurro si si-stem ad Angera in attesa dei complementi chesi stavano addestrando a Tradate dove conti-nuava lafflusso di giovani volontari. Il lago, nellasua staticit non favoriva il morale dei sopravvis-suti.

    Intanto i tre battaglioni Nembo, Folgore e Az-zurro assunsero la denominazione di I Reggi-mento Arditi Paracadutisti Folgore al comandodel Col. Dalmas in primo momento, in seguitosar comandato dal Magg. Sala, la cui storia alcomando del 3 Btg. del 185 Nembo in Cala-bria, nei giorni dello sbarco e dellarmistizio, sa-

    rebbe tutta da scrivere. Ma ci ha egregiamentepensato Nino Arena nel suo volume Per lonoredItalia. Ma vale la pena di precisare il fatto chediede origine al bracciale di stoffa 8/9/1943 perlonore dItalia da allora indossato dai par delRgt. Folgore durante il periodo della R.S.I.: al-cuni paracadutisti che passeggiavano per le

    Tradate: il giuramento della Folgore

    IL BTG. AZZURRO

    VA AL FRONTE

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