Heßler, composición y destinatario de la carta a Meneceo de Epicuro

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CRONACHE ERCOLANESI redazione Giovanni Indelli Giuliana Leone direzione Graziano Arrighetti Knut Kleve Francesca Longo Auricchio 41/2011 bollettino del centro internazionale per lo studio dei papiri ercolanesi fondato da Marcello Gigante MACCHIAROLI EDITORE CRONACHE ERCOLANESI 41/2011 Estratto

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  • CRONACHEERCOLANESI

    redazioneGiovanni IndelliGiuliana Leone

    direzioneGraziano ArrighettiKnut KleveFrancesca Longo Auricchio

    41/2011

    bollettinodel centro internazionale perlo studio dei papiri ercolanesifondato da Marcello Gigante

    MACCHIAROLI EDITORE

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    Estratto

  • CRONACHEERCOLANESI

    redazioneGiovanni IndelliGiuliana Leone

    direzioneGraziano ArrighettiKnut KleveFrancesca Longo Auricchio

    41/2011

    bollettinodel centro internazionale perlo studio dei papiri ercolanesifondato da Marcello Gigante

    MACCHIAROLI EDITORE

  • CRONACHE ERCOLANESI - NUOVA SERIEQUESTA PUBBLICAZIONE

    REALIZZATA CON IL PATROCINIODELLA PROVINCIA DI NAPOLIE DEL COMUNE DI ERCOLANOSI AVVALE DI UN CONTRIBUTO

    DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVIT CULTURALIE DELLA REGIONE CAMPANIA

    Questo BOLLETTINO pubblica in volumi annuali articoli di papirologia e archeologia ercolanesi. Gli articoli pubblicati sono stati approvati da referees anonimi.I contributi vanno inviati in forma definitiva per la stampa. Il testo va inviato al seguente indirizzo: [email protected] in versione Word e Pdf. Font: TimesNew Roman; per il greco usare Unicode, preferibilmente IFAO - Grec Unicode. Si raccomanda di indicare lindirizzo al quale lautore desidera ricevere bozze.I testi, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Per garantire luniformit della stampa leditore si riserva, daccordo con la redazione, la determinazione deicaratteri e dei corpi tipografici che pertanto, ad evitare confusioni, non vanno indicati sui testi. I collaboratori riceveranno una sola volta le bozze ed opportunoche conservino una copia del testo per il riscontro. La rivista infatti non restituir il testo originale, per eventuali collazioni allatto della stampa. Lindirizzo e-maildegli autori in calce al contributo.

    Direttore responsabile: Francesca Longo Auricchio

    Redazione: Dipartimento di Filologia Classica F. Arnaldi, via Porta di Massa 1, 80133 Napoli.

    Amministrazione: Macchiaroli Editore, via Michetti 11, 80127 Napoli; telefono +39-081-5783129, fax +39-081-5780568;[email protected]

    Macchiaroli Editore

    Registrazione del Tribunale di Napoli n. 228 del 27.5.1971

  • JAN ERIK HELERProposte sulla data di composizione e il destinatario dellEpistola a Meneceo 7

    HOLGER ESSLEREine Auslegung Epikurs theologischerSchriften 13

    GIANLUCA DEL MASTROPHerc. 1416, cr 5: tre pezzi del papiro Sul tempo (PHerc. 1413) 27

    GEERT ROSKAMReading fables in Epicurus Garden. On Metrodorus, fr. 60 K. 33

    ANTONIO PARISILe citazioni poetiche nei papiri ercola-nesi: tre citazioni euripidee nei papiri di Demetrio Lacone 37

    FRANCESCO VERDEMinimi in movimento? Note sulle coll.XLVIII-L Puglia del PHerc. 1012 (De-metrii Laconis Opus incertum) 51

    JEFFREY FISHOn Orderly Symposia in Homer: A NewReconstruction of De bono rege (PHerc. 1507), col. 19 65

    GRAZIANO ARRIGHETTILa mimesis nel Peri; poihmavtwn di Filo-demo e Aristotele 69

    ALDO BRANCACCIAntistene e Socrate in una testimonianzadi Filodemo (T 17 Acosta Mndez-An-geli) 83

    ANNICK MONETHeurts (sic) et bonheurs de la colonne N du PHerc.Paris. 2 93

    DAVID ARMSTRONG - JOSEPH A. PONCZOCH[Philodemus] On Wealth (PHerc. 1570Cols. VI-XX, Pcc. 4-6a): New Fragments of Empedocles, Menander, and Epicurus 97

    MICHAEL ERLERLeben wie im Leichentuch. Anmerkung zu Phld., De morte, col. 38, 16 Henry 139

    DANIEL DELATTREPhilodme, La Mort IV: supplments ldition de W.B. Henry 143

  • XAVIER RIU - MONTSERRAT JUFRESAFilodemo, De morte XXV 10-12 157

    GIOVANNI MANETTI - DANIELA FAUSTILa sezione di Bromio del De signis: il di-battito sulla vaghezza del concetto di si-milarit 161

    MARGHERITA ERBLa retorica nellEpicureismo: una rifles-sione 189

    FRANCESCA ALESSETeknopoiiva e amore parentale in Epicuro e nellEpicureismo 207

    DINO DE SANCTISw\ fivltate: il destinatario nelle opere del Giardino 217

    KNUT KLEVEThe Enigma of Lucretius 231

    MARTIN FERGUSON SMITHDiogenes of Oinoanda: News and Notes V (2010) 235

    GIOVANNI INDELLIFRANCESCA LONGO AURICCHIODocumenti del Fondo Vogliano di Na-poli 251

    MARA PAZ LPEZ MARTNEZANDRS MARTN SABATER BELTRLos Papiros de Herculano en la Espaade finales del siglo XVIII y comienzos del XIX 261

    GIULIANA LEONEUna nuova traduzione dellEpistola a Erodoto di Epicuro 273

    GIOVANNI INDELLIDue nuove pubblicazioni sullEpicurei-smo 281

    GRAZIANO ARRIGHETTI - MICHAEL ERLERI Miscellanea Papyrologica Herculanen-sia 283

    GIROLAMO F. DE SIMONECon Dioniso fra i vigneti del vaporiferoVesuvio 289

    Notiziario 311

  • In this article I try to narrow the time frame for the composition of Epicurus Letterto Menoeceus and take in consideration some hypotheses about the addressee of theletter. This is done by evaluating a passage in Philodemus Ad contubernales, inwhich the sons of Menoeceus are mentioned. In addition to the date occurring therethe previous statements on the date of composition of the Letter to Herodotus aretaken in consideration, where like in the Letter to Menoeceus is mentioned thenotion of prolepsis. This term Epicurus comments in Nat. XXVIII, dated by a sub-scriptio, which is why also this circumstance is included in the discussion. Purpose ofthese reflections is to draw conclusions from the dates just referred to on the Letterto Menoeceus. Finally will be considered the possibility that the letter could be com-posed by Epicurus as a literary monument for his pupil Menoeceus, which would al-low to expand the chronological frame in discussion.

    Chiunque si confronti con i problemi testuali e il contesto storico-letterariodellEpistola a Meneceo deve cimentarsi con due questioni di fondamentaleimportanza: quella della datazione e quella del destinatario di questopera. Sitratta di questioni che hanno finora trovato scarsa attenzione da parte dellacritica, la quale ha dato per scontato che lepistola sia stata scritta poco dopoil 307/6, anno della fondazione del Kepos.Il presente lavoro volto a mettere in luce le difficolt connesse a tale ipotesimediante un accurato esame dellevidenza in nostro possesso. Ogni tentativodi individuare una data di composizione dellepistola deve infatti confron-tarsi con un dato oltremodo problematico: su Meneceo disponiamo di unu-nica notizia biografica, la quale comporta molteplici incongruenze: 1 da unpasso dellAd contubernales di Filodemo sappiamo che intorno al 284/3 Epi-curo fu in rapporto con i figli di Meneceo. Nel corso del presente lavoroavremo modo di vedere che questo passo problematico, dato che pu es-sere inteso in vario modo a seconda delledizione utilizzata.

    1) I figli di Meneceo

    Per lungo tempo si ritenuto che Meneceo fosse stato uno dei primi disce-poli di Epicuro ad Atene, e che ci imponesse di datare Ep. Men. ad un pe-riodo di tempo di poco successivo al 307/6.Tale ipotesi muoveva da un passo dellAd contubernales filodemeo ricostruitoda Sbordone nel modo seguente: 2 ejp Iaivou [de; | tou;] Menoikevw uiJo[u;| eijf]evrei nomivanta[ | wJ] maqhtav. Per lo studioso i figli di Meneceo sa-rebbero dunque entrati nel Kepos allepoca dellarcontato di Iseo; e poichtale ingresso sarebbe verosimilmente avvenuto quando essi erano in et or-mai adulta, Meneceo sarebbe stato uno dei primi allievi di Epicuro dopo chequesti aveva fondato la sua scuola ad Atene nel 307/6. Fin qui la ricostru-zione di Sbordone, il quale non offre per una data precisa per lingresso deifigli di Meneceo nel Kepos n per la composizione di Ep. Men., limitandosi aosservare che non modo Menoeceum , sed etiam filios eius Epicuri disci-pulos fuisse inde comperimus. 3

    La datazione ad unepoca successiva allarrivo di Epicuro ad Atene si basapiuttosto su una supposizione di Steckel, il quale non fornisce ulteriori ele-menti a sostegno: Der Adressat des Briefes mu einer der frhen AthenerSchler E.s gewesen sein, da im J. 286/5 seine inzwischen herangewachsenenShne erwhnt werden. 4 Gli interpreti successivi danno per buona questa

    Desidero ringraziare Alessandro Stavru peraver discusso e rivisto il testo nella sua ste-sura definitiva.

    1 Per D. CLAY (Paradosis and Survival. ThreeChapters in the History of Epicurean Philo-sophy, Ann Arbor 1998, p. 22) lEpistola aMeneceo non databile.

    2 Philod., Contub. fr. l6 SBORDONE = Epic., fr.111 ARRIGHETTI = G. ARRIGHETTI, Epicuro,Opere (Torino 19732).

    3 Philodemi adversus [sophistas]. E papyroHerculanensi 1005 in lucem protulit F. SBOR-DONE (Neapoli 1947), p. 128.

    4 STECKEL = H. STECKEL, Epikuros, RE Suppl.XI (1968), 579-652, 622.

    7 JAN ERIK HELER

    PROPOSTE SULLA DATA

    DI COMPOSIZIONE

    E IL DESTINATARIO

    DELLEPISTOLA

    A MENECEO

    JAN ERIK HELER

  • 5 ERLER = M. ERLER, Epikur Die Schule Epi-kurs Lukrez, H. FLASHAR (ed.): Grundrissder Geschichte der Philosophie. Begrndet vonFriedrich Ueberweg. Vllig neu bearbeiteteAusgabe. Die Philosophie der Antike, 4. Diehellenistische Philosophie (Basel 1994), p. 79;P. ECKSTEIN, Gemeinde, Brief, Heilsbotschaft.Ein phnomenologischer Vergleich zwischenPaulus und Epikur (Freiburg 2004), p. 135.6 STECKEL, 622; ERLER, p. 79, propone 285/4e, p. 116, 284/3.7 Per la datazione cf. ANGELI = A. ANGELI, Fi-lodemo, Agli amici di scuola (PHerc. 1005),La Scuola di Epicuro, Collezione di testi er-colanesi diretta da M. GIGANTE, vol. VII (Na-poli 1988), p. 240; DORANDI = T. DORANDI,Gli arconti nei papiri ercolanesi, ZPE84/1990, p. 127; ma gi F. SBORDONE (Per lastoria dellepistolario di Epicuro, Miscellaneadi studi alessandrini in memoria di A. Rosta-gni, Torino 1963, p. 26) propende per unadatazione al 284/3.8 Philod., Contub. fr. 114 ANGELI = Test. 24DORANDI in ANGELI, p. 168.9 W. CROENERT, Studi ercolanesi, introd. etrad. it. a c. di E. LIVREA, Collana di FilologiaClassica diretta da M. GIGANTE III (Napoli1975), p. 114; ANGELI, p. 240; MILITELLO = C.MILITELLO, Filodemo, Memorie epicuree(PHerc. 1418 e 310), La Scuola di Epicurocit., vol. XVI (Napoli 1997), pp. 77 s.10 DORANDI, p. 127.11 ANGELI, pp. 118-120, citazione tratta da p.119.12 Cf. la motivazione addotta da STECKEL(622): da seine inzwischen herangewach-senen Shne erwhnt werden.13 Significativi sono in proposito i seguentipassi, i quali potrebbero tuttavia rientrarenella tradizione biografica su Epicuro: Epic.,fr. 57 ARRIGHETTI = fr. 131 US. = Idomeneo,fr. 12 ANGELI (cf. A. ANGELI, I frammenti diIdomeneo di Lampsaco, CErc 11/1981, p.64): Idomeneo seguace del pensiero di Epi-curo sin dallinfanzia (cf. ibid., pp. 46, 76), ilche vale in un certo senso anche per Filista:Carn., Phil., col. XVI 9 ss. CAPASSO = M. CA-PASSO, Carneisco, Il secondo libro del Filista,La Scuola di Epicuro cit., vol. X (Napoli1988); incerta la paternit dellEpistola aun fanciullo: Herm., fr. 2 LONGO AURICCHIO= F. LONGO AURICCHIO, Ermarco, Frammenti,La Scuola di Epicuro cit., vol. VI (Napoli1988), pp. 109-111; OBBINK = D. OBBINK,Philodemus, On Piety Part I (Oxford 1996),

    pp. 447-450; sulla cura riservata ai figli deimembri del Kepos cf. D.L. X 22 s.; Philod.,Tract., col. XXXI 5 ss. MILITELLO = Epic., fr.78 ARRIGHETTI = fr. 177 Us. Occorre per os-

    servare che nel caso di un allievo del talentodi Meneceo sia perfettamente legittimo sup-porre che ai figli venga concesso un ingressoanticipato nel Kepos.

    ipotesi senza approfondirla, per cui i figli di Meneceo sarebbero stati accoltinel Kepos sotto Iseo, e Meneceo sarebbe stato uno dei primi allievi di Epicuro. 5

    Il problema principale di questa ricostruzione sembra consistere nel fatto cheSteckel data larcontato di Iseo al 286/5, 6 mentre gli studiosi successivi ad-ducono il 284/3 7 data dalla quale muoveremo nella nostra ricostruzione.

    Prima di sbilanciarsi circa lipotesi di un ingresso dei figli di Meneceo nel Ke-pos sar opportuno collazionare il testo di Sbordone con quello ricostruitopi recentemente da Anna Angeli, la quale riporta il brano in entrambe leversioni. 8 Nel testo della Angeli il passo filodemeo si presenta in modo deltutto differente rispetto a quanto si osserva in Sbordone: ejp Iai?ou [de; |toi`] Menoikevw uiJo[i`: | umf]evrei nomivant[.... | ....] Aqhn[w`]n AU.Alla luce del fatto che lAd contubernales filodemeo contiene numerosi ex-cerpta dalle epistole di Epicuro questa soluzione, che identifica i figli di Me-neceo con i destinatari di unimprecisata Epistola ai figli, da preferire aquella proposta da Sbordone. La Angeli sottolinea come anche nellipotesi incui si dia per buona la congettura di Sbordone tou;] Menoikevw uiJo[u;, siapossibile ricondurre tale espressione ad un passo di unepistola epicurea ri-portato da Filodemo. 9 Il che appare non soltanto plausibile, ma soprattuttoconciliabile con la circostanza che non solo Meneceo, ma anche i suoi figlifurono discepoli di Epicuro. 10

    Alla luce del forte stato di corruzione del passo le integrazioni di Sbordonesembrano ottimistiche, e con esse lipotesi di un regolare ingresso nel Ke-pos da parte dei figli di Meneceo. Nella premessa alla sua edizione, AnnaAngeli parla in proposito di un confusionismo generale, nonch di unabase testuale molto vacillante. 11 In base alla prudente ricostruzione dellastudiosa, i figli di Meneceo sarebbero potuti entrare a far parte della scuoladi Epicuro sia anteriormente al 284/3 (arcontato di Iseo), sia posteriormente,e cio dopo essere stati introdotti alla dottrina epicurea mediante la lettura dialcuni scritti filosofici, quali appunto lEpistola ai figli alla quale risali-rebbe il passo in questione.

    Il presente contributo volto a riesaminare la questione della datazione del-lEpistola a Meneceo e a formulare alcune ipotesi. Se, ad esempio, i figli diMeneceo (o per lo meno il maggiore di questi) fossero entrati a far parte delKepos dopo la loro efebia nel 284/3, e cio allet di diciannove anni, 12 e sifossero avvicinati alla dottrina di Epicuro in seguito alla suddetta Epistola aifigli, ne risulterebbe che la data di composizione dellEpistola a Meneceo ri-salirebbe al 303/2 a.C. Ma ci solo a condizione che Meneceo fosse diventatopadre nello stesso anno in cui ricevette lepistola a lui intitolata: una data-zione posteriore infatti del tutto plausibile, dato che laccesso alla scuola diEpicuro veniva concesso anche in et pi giovanile. 13 Pertanto, nel caso in

    CRONACHE ERCOLANESI 8

  • cui i figli di Meneceo avessero ricevuto lepistola a loro rivolta allet di quin-dici anni, e fossero dunque nati intorno al 299, la data di composizione di Ep.Men. andrebbe collocata intorno al 299/8. Ma Ep. Men. potrebbe risalire an-che ad una data posteriore, se si ipotizza un ingresso di Meneceo nel Keposin et pi avanzata (per esempio in seguito alluscita da unaltra scuola). Que-stultima possibilit sembra trovare conferma in quel che Epicuro dichiara al-linizio dellepistola: mhvte nevo ti w]n mellevtw filoofei`n, mhvte gevrwnuJpavrcwn kopiavtw filoofw`n: ou[te ga;r a[wro oujdeiv ejtin ou[te pavrwropro; to; kata; yuch;n uJgiai`non (Ep. Men. 122). In questo caso, Epicuro po-trebbe avere indirizzato lepistola ai figli nel 284/3, quando essi avevano pidi ventanni e il padre pi di quaranta.

    Alternativamente, si potrebbe congetturare che il riferimento a Meneceo acui si precedentemente accennato faccia capo ad un altro Meneceo, 14 o cheEpicuro scriva s ai figli del suo allievo, ma per ragioni diverse da quelle fi-nora prese in esame dagli studiosi: potrebbe ad esempio darsi il caso che ilfondatore del Kepos si rivolga a loro in forma epistolare in seguito alla mortedel padre, dunque nonostante o proprio in ragione della loro non apparte-nenza alla scuola.

    2) La provlhyi nellEpistola ad Erodoto e nellEpistola a Meneceo

    Se si considera lEpistola a Meneceo unopera giovanile, concepita non moltooltre il 307/6, sorge per un ulteriore problema, costituito dalloccorrenzadel sostantivo provlhyi (124). 15 Questa nozione viene adottata da Epicurosoltanto in un momento avanzato del suo magistero, e tutto lascia pensareche egli non labbia mai utilizzata molto prima del 296/5: in Nat. XXVIII,opera risalente a tale data, 16 infatti lo stesso Epicuro a osservare che inluogo di provlhyi egli aveva fino a quel momento adoperato altri termini. 17

    Quanto tempo fosse durata questa incertezza terminologica non dato sa-pere; lavverbio temporale che ricorre nel testo (tovte) indica infatti soltantoun momento imprecisato, antecedente al definitivo costituirsi di tale nozione.

    In quale momento ha dunque inizio il processo che porta al concepimentodella provlhyi? Nel suo studio su Nat. XXVIII ed Ep. Hdt. Sedley si sof-ferma sulle implicazioni cronologiche conseguenti alla genesi di questa no-zione: poich Nat. XIV databile al 301/0, e poich in tale opera vengono af-frontati temi di fuiologiva rilevanti per lEpistola a Erodoto, sarebbe verosi-mile che questultimo scritto il quale per Sedley unepitome dei libriI-XIII del De natura 18 sia stato concepito poco prima della stesura di Nat.XIV, e dunque intorno al 301/0. 19

    blich. Epikureische Theologie bei Cicero undPhilodem (Basel 2011), in part. pp. 148-187.

    16 DORANDI, p. 123; per la datazione dei libriXIV, XV e XXVIII di Nat. in base alle sub-scriptiones contenute nei papiri cf. anche D.CLAY, Epicurus in the archives of Athens, Stu-dies in Attic epigraphy, history, and topo-

    graphy presented to Eugene Vanderpool by

    members of the American School of Classical

    Studies (Princeton 1982), p. 19 = Paradosisand Survival cit., p. 43; E. PUGLIA, La soscri-zione del libro XXVIII Sulla natura di

    Epicuro (PHerc. 1479/1417), Pap. Lup.6/1997, pp. 101-106; SEDLEY, Lucretius = D.SEDLEY, Lucretius and the transformation ofGreek wisdom (Cambridge-New York 1998),pp. 128 s.

    17 questo ci che sostiene Epicuro in Nat.XXVIII, fr. 12, col. 3 SEDLEY, Nature = D.SEDLEY, Epicurus, On nature, Book XXVIII,CErc 3/1973, p. 60.

    18 SEDLEY individua tale epitome nei libri I-XII (Nature, p. 14), salvo poi aggiungervi, unanno dopo, il libro XIII (SEDLEY, Structure =D. SEDLEY, The structure of Epicurus On na-ture, CErc 4/1974, p. 89). Per STECKEL(612) la composizione di Ep. Hdt. presup-pone il completamento di Nat. I-XXXVII.

    19 In due lavori del 1998 e del 1976, SEDLEY(Lucretius, p. 131; cf. ID., Mathematicians =D. SEDLEY, Epicurus and the mathematiciansof Cyzicus, CErc 6/1976, pp. 45 s. n. 73) invece dellavviso che i libri I-XIII di Nat. fu-rono scritti prima della venuta di Epicuro adAtene, e cio prima del 307/6. LEpistola aErodoto sarebbe invece stata composta primadel 304, dato che viene menzionata nellEpi-stola a Pitocle (Ep. Pyth. 85). Queste ipotesipresentano numerose difficolt, tra cuiquella legata alloccorrenza della nozione diprovlhyi in Ep. Hdt. Questultima circo-stanza rende problematica una datazione al301/0; daltronde non nemmeno plausibileche lepistola sia stata scritta prima del 304, equesto alla luce di quanto ipotizzato dallostesso SEDLEY, il quale aveva precedente-mente argomentato che nel 292/1 Pitocle eraancora in vita (SEDLEY, Mathematicians, pp.43-48). Per lo studioso Ep. Pyth. sarebbestata quindi concepita fra il 306 e il 304, e in-dirizzata ad un Pitocle ancora giovane (es-sendo questo nato nel 324, cf. ibid.). Il chenon per in alcun modo dimostrabile. In-fatti, se Pitocle fosse stato ancora vivo nel

    9 JAN ERIK HELER

    14 Ad es. si potrebbe distinguere tra Meneceoil giovane e Meneceo il vecchio, se-condo una consuetudine attestata anche nelcaso di un altro allievo di Epicuro, Polieno, eampiamente in voga nellellenismo: cf. J.L.GARCA RAMN, Personennamen: Griechen-

    land, DNP IX (1998), pp. 623-626. In talcaso, il destinatario della nostra epistola sa-rebbe uno dei figli di quel Meneceo attestatoin Filodemo.15 Sul concetto di provlhyi" cf. lo studio re-cente di H. ESSLER, Glckselig und unster-

  • 292/1, come le riflessioni di SEDLEY sem-brano suggerire, Ep. Hdt. potrebbe esserestata scritta nel 300, nel 295, nel 292, o anchein una data posteriore. La questione dun-que indecidibile, tanto pi se si considerache lautenticit di Ep. Pyth. era stata messain dubbio gi in et antica (ERLER, p. 78).

    20 Epic., Ep. Hdt. 72 s.; per Sedley e la pro-blematica qui discussa cf. ESSLER, Glckseligund unsterblich cit., pp. 148 s.21 Per SEDLEY, la mancata occorrenza delkanwvn costituirebbe un indizio a favore diuna datazione anteriore al 300 (Nature, 15s.). Come osservato precedentemente, loc-correnza della provlhyi in unepoca antece-dente lo sviluppo di tale nozione non impe-disce allo studioso di datare lo scritto al301/0 (in Nature, pp. 14 s., SEDLEY, forseproprio in conseguenza di questa difficolt,ipotizza che il brano sulla provlhyi costitui-sca unaggiunta rispetto al testo originario,mentre in A.A. LONG - D.N. SEDLEY, TheHellenistic philosophers (Cambridge-Lon-don-New York 1987) e SEDLEY, Lucretius,tale congettura non trova pi spazio. Arri-ghetti propende invece per una datazione trail 295 e il 290 (G. ARRIGHETTI, Lopera Sullanatura e le lettere di Epicuro a Erodoto e Pi-tocle, CErc 5/1975, p. 45), STECKEL, 212,successivamente al 292. Vedi anche nn. 19,30.22 Nature, p. 15.23 ARRIGHETTI, Lopera Sulla natura cit., p. 48.24 Si noti inoltre che in Nat. XIII viene af-frontata la relazione tra uomini e dei, circo-stanza che, alla luce del passo teologico diEp. Men., sembra costituire un ulteriore indi-zio a favore di una datazione dellepistolasuccessiva al 301/0, anno in cui venne conce-pito Nat. XIV.25 tuttavia anche possibile una datazionesuccessiva al 296/5 (vedi supra, fine del 1).26 Su Isocrate cf. I. DRING, Aristotles Pro-trepticus. An attempt at reconstruction (Gte-borg 1961), pp. 20-24; R.-B. ESSIG, Der of-fene Brief (Wrzburg 2000), pp. 36-40; suAristotele DRING, Aristotles Protrepticuscit., pp. 173 s.; ID., Der Protreptikos des Ari-stoteles (Frankfurt a.M. 1969), pp. 404-406;in proposito cf. le annotazioni critiche di H.FLASHAR (Aristoteles, Fragmente zu Philo-sophie, Poetik, Rhetorik. bers. u. erl. v. H.FLASHAR - U. DUBIELZIG - B. BREITENBERGER[Aristoteles, Werke in deutscher berset-zung 20/I], Berlin 2007, pp. 169 s., 177);

    Come si concilia questa ricostruzione con la circostanza che nellEpistola aErodoto la provlhyi gi attestata, e per di pi in unepoca in cui lo stessoEpicuro afferma di non averla ancora sviluppata? Sedley aggira il problemaconsiderando il passo in questione unaggiunta posteriore, e sostenendo chenel testo originario dellepistola non figurano n il termine n la nozione cor-rispondenti. 20

    Orbene, anche volendo prescindere dal fatto che la presenza di una simileaggiunta non in alcun modo dimostrabile, non si comprende per quale mo-tivo la redazione dellepitome di Ep. Hdt. non sarebbe potuta avvenire anchesuccessivamente a Nat. XXVIII, e cio dopo il 296/5. 21 Come terminus postquem per lEpistola a Meneceo Sedley indica unicamente il 301/0, senza con-siderare minimamente la congettura di Sbordone precedentemente esami-nata, n la connessa datazione di Ep. Men. 22 Ci non appare convincente,tanto pi che allepoca del saggio di Sedley ledizione di riferimento dellAdcontubernales filodemeo era proprio quella sbordoniana. Di qui il compren-sibile scetticismo di Arrighetti. 23

    Alla luce di queste considerazioni dunque possibile formulare le seguentiipotesi di datazione:A). Se si ipotizza che lEpistola a Meneceo sia stata scritta tra il 303/2 e il299/8, ma che una datazione successiva potrebbe pur sempre essere possi-bile, le riflessioni di Sedley sulla genesi della nozione di provlhyi restringe-rebbero larco temporale a dopo il 301/0 24 (se ci si volesse invece limitare aseguire le informazioni forniteci dallo stesso Epicuro, tale data sarebbe addi-rittura posteriore al 296/5);B). Se si accetta invece lipotesi della presenza di una Epistola ai figli neltesto filodemeo, la data di composizione di Ep. Men. risulterebbe compati-bile con lutilizzo della nozione di provlhyi, e andrebbe pertanto situata trail 299/8 e il 296/5: la missiva ai figli di Meneceo risalirebbe a tale arco ditempo, e lo sviluppo del concetto di prolessi si troverebbe in uno stadio piavanzato. A nostro avviso una simile datazione merita dunque di essere presaalmeno in considerazione. 25

    3) Linterpretazione letteraria

    A noi sembra tuttavia praticabile anche unaltra soluzione, la quale potrebbesgomberare il campo dai problemi finora sollevati: quel che vorremmo pro-porre una interpretazione letteraria che avrebbe il vantaggio di far pas-sare in secondo piano realia quali let dei figli di Meneceo. Occorre infattichiedersi se la datazione dellEpistola a Meneceo debba rispondere a critericos rigidi. Si tenga presente che lo scritto di carattere protrettico: e il pidelle volte gli scritti protreptikoiv compresi quelli in forma epistolare, qualiad es. i Discorsi Ciprii di Isocrate chiamano in causa un unico interlocutore,bench siano in realt destinati ad una cerchia di lettori la pi ampia possi-bile. 26 Nel caso di Epicuro, una simile caratteristica ricorre nellEpistola ad

    CRONACHE ERCOLANESI 10

  • Erodoto, la quale concepita come unepitome, 27 ma la si pu riscontrare an-che nellEpistola a Meneceo, la quale viene comunemente considerata unoscritto protrettico. 28 infatti risaputo che Epicuro scrisse non soltanto nu-merose lettere, ma anche svariate opere dedicate a persone a lui care, ad es. imemoranda sulla vita e la morte dei fratelli. Ci ha la sua ragion dessere nellacelebre nozione epicurea di amicizia e nella connessa rammemorazione deidefunti, la quale pu persino procurare piacere. 29

    Le riflessioni svolte fin qui ci permettono di avanzare la seguente ipotesi: inuna parte dei suoi scritti Epicuro potrebbe non rivolgersi a dei destinatari incarne ed ossa, ma limitarsi a includere i nomi di alcuni personaggi nella for-mula di saluto affinch questi siano ricordati nei tempi a venire. Ci po-trebbe valere proprio per le epistole ad Erodoto e a Meneceo, due perso-naggi di cui non abbiamo ulteriori informazioni biografiche: Epicuro po-trebbe aver voluto erigere in loro onore una sorta di monumentoletterario, il che potrebbe essere avvenuto quando essi erano ancora in vitaoppure post mortem. Pertanto, lEpistola ai figli potrebbe essere stata con-cepita in seguito alla scomparsa di Meneceo, e rientrare dunque nel generedegli scritti consolatori.

    Alternativamente, si potrebbe ipotizzare che le due epistole furono dedicatea Meneceo e a Erodoto conformemente ai loro principali interessi filosofici(rispettivamente letica e la fisica). Se si d per buona lipotesi che Epicuroabbia indirizzato loro le epistole al solo scopo di fornire dei rappresentantiper una cerchia di destinatari pi ampia, 30 verrebbero meno le difficolt le-gate alla cronologia del concetto di provlhyi o quelle relative alla nascita deifigli di Meneceo: Ep. Hdt. ed Ep. Men. potrebbero in tal caso risalire en-trambe ad una data successiva al 296/5. 31 Si tratta ovviamente soltanto diunipotesi, la quale rispetto a tutte le soluzioni finora proposte avrebbe tut-tavia il vantaggio di tenere nel dovuto conto il rapporto di amicizia che le-gava gli epicurei ai propri compagni, vivi o defunti che fossero.Come emerso dalla presente ricostruzione, la data di composizione di Ep.Men. finora invalsa dunque tuttaltro che certa. I testi in nostro possessonon permettono di stabilire se e quando i figli di Meneceo siano entrati a farparte del Kepos, n appare possibile ricavare ulteriori periodizzazioni. Ci sideve quindi limitare a rilevare che lEpistola a Meneceo venne composta conogni probabilit poco prima del 296/5, mentre il suo terminus ante quemcoincide con la morte di Epicuro, avvenuta nel 271/0.

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    28 C. BAILEY, Epicurus, The Extant Remains(Oxford 1926; Hildesheim 1970), p. 327: Itis clear that however devoted a disciple Me-noeceus may have been, the letter was inten-ded to reach a wider public who might stillbe under the influence of an erroneous phi-losophy or of the unsupported maxims andopinions of popular thought. E. BIGNONE,LAristotele perduto e la formazione filosoficadi Epicuro, I (Firenze 19732), pp. 108, 124ss.; D.M. SCHENKEVELD, Philosophical Prose,in S.E. PORTER (ed.), Handbook of ClassicalRhetoric in the Hellenistic Period 330 B.C.-A.D. 400 (Leiden-New York-Kln 1997), pp.206-209; J. WARREN, Epicurus and the pleasu-res of the future, OSAPh 21/2001, p. 146.

    29 Cf. in proposito lutile compendio in ER-LER, pp. 50 s.; sullamicizia epicurea cf. ibid.,pp. 166 s.; D.K. OCONNOR, The InvulnerablePleasures of Epicurean Friendship, GRBS30/1989, pp. 165-186. Per le opere di Epi-curo citate nel testo si veda ERLER, in part.pp. 84-94: frammenti di trattati filosofici; pp.103-119: frammenti di epistole.

    30 Cf. MILITELLO, p. 71.

    31 Si potrebbe anche ipotizzare che Ep. Men.sia una versione rielaborata del Protrep-tikov menzionato in D.L. X 28, o che Epi-curo vi abbia discusso temi di carattere eticocon il preciso intento di conferire loro laforma di un trattato filosofico o di una let-tera protrettica (come si pu riscontrare nelcaso della fisica: cf. Nat. ed Ep. Hdt.). Ladatazione dellEpistola a Erodoto altret-tanto problematica. Ma poich vi ricorre laprovlhyi, nozione che Epicuro sviluppa nonmolto prima del 296/5, tale data pu essereverosimilmente assunta come terminus postquem. Terminus ante quem invece la mortedel destinatario di Ep. Pyth., in cui vienemenzionata Ep. Hdt.: gli studiosi collocano lamorte di questo discepolo di Epicuro in-torno al 290 (cf. ARRIGHETTI, p. 674, perEpic., fr. 69, pp. 702 s.; cf. W. LIEBICH, Auf-bau, Absicht und Form der Pragmateiai Philo-dems, Berlin 1960, pp. 35-40; contra SEDLEY,Mathematicians, pp. 43-48) o intorno al278/7 (CLAY, Epicurus in the archives ofAthens cit., p. 21 = ID., Paradosis cit., p. 45, ilquale tuttavia non adduce elementi a soste-gno della sua ipotesi). Cf. anche n. 18.

    11 JAN ERIK HELER

    sulle epistole di Cicerone cf. M. SCHANZ - C.HOSIUS, Geschichte der rmischen Literatur.Erster Teil: Die Zeit der Republik (Mnchen1927; 1969), p. 484; sul De beata vita di Ago-stino cf. J. LSSL, Intellectus Gratiae: Dieerkenntnistheoretische und hermeneutischeDimension der Gnadenlehre Augustinus vonHippo (Leiden 1997), p. 9 n. 6.

    27 Lepistola infatti destinata a lettori chenon si accontentino di unesposizione som-maria, che siano gi progrediti nellacquisi-zione delle nozioni o che siano gi stati ini-ziati alle supreme verit (35 s.); cf. Ep. Pyth.85; A. ANGELI, Compendi, eklogai, tetraphar-makos. Due capitoli di dissenso nellepicurei-smo, CErc 6/1986, pp. 53-66.

  • ISSN 0391-1535

    Sar scritta un giorno sulle pagine di questo Bollettino

    la cronaca della ripresa degli scavi della Villa dei Papiri

    in Ercolano?

    La pianta* del Weber cesser di essere un documento di

    archivio o un mero incentivo a ipotesi marginali?

    Sar descritto un giorno lo scavo di altre ville ercolanesi?

    La speranza non incerta, ma soprattutto in tale voto,

    la cui realizzazione esige tuttavia tempi non troppo

    brevi, che rinviene giustificazione il titolo di Cronache

    Ercolanesi, organo del Centro Internazionale per lo

    Studio dei Papiri Ercolanesi.

    MARCELLO GIGANTE

    Dalla Premessa al volume 1/1971

    * [Riprodotta in copertina]