Hegel: caratteri generali della sua filosofia

6
Georg Wilhelm Friedrich Hegel Stuttgart 1770 – Berlino 1831 Caratteri generali della filosofia di Hegel L’essere viene concepito da Hegel come una Totalità Processuale Necessaria Tale concezione della realtà si articola in alcuni punti principali : La risoluzione del finito nell’infinito L’identità tra ragione e realtà La funzione giustificatrice della filosofia La risoluzione del finito nell’infinito 1. Hegel chiama la realtà globalmente considerata Infinito e/o Assoluto. 2. L’assoluto non è costituito da un insieme di elementi e/o sostanze finite, ma è un organismo unitario. 3. Tutto ciò che esiste non ha esistenza autonoma, ma è una manifestazione dell’infinito: quindi è parte di un tutto che lo comprende e solo entro tale totalità acquista significato ed esistenza. Quindi: “il finito, in quanto è reale, non è tale, ma è lo stesso infinito” dal momento che la parte (il finito) non può esistere se non entro il tutto (l’infinito) . Ciò che è individuale e finito può essere compreso e acquistare senso solo in rapporto alla totalità di cui è parte necessaria: “Solo il vero è l’intiero” 4. L’assoluto non è sostanza statica, ma soggetto spirituale in divenire. In altri termini la realtà è concepita in termini dinamici, come un processo che si sviluppa nel tempo. 5. In quanto Soggetto spirituale in divenire la realtà ha un’esistenza temporale , si costruisce nel tempo. Pertanto essa risulta una totalità nel senso che è una serie di momenti finiti che costituiscono una totalità temporale infinita .

description

presetnazione dei caratteri generali del pensiero di Hegel: finito e infinito, razionale e reale, giustificazionismo, dialettica, le critiche alle filosofie precedenti

Transcript of Hegel: caratteri generali della sua filosofia

Page 1: Hegel: caratteri generali della sua filosofia

Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Stuttgart 1770 – Berlino 1831

Caratteri generali della filosofia di Hegel L’essere viene concepito da Hegel come una

Totalità Processuale Necessaria

Tale concezione della realtà si articola in alcuni punti principali: La risoluzione del finito nell’infinito L’identità tra ragione e realtà La funzione giustificatrice della filosofia

La risoluzione del finito nell’infinito 1. Hegel chiama la realtà globalmente considerata Infinito e/o Assoluto. 2. L’assoluto non è costituito da un insieme di elementi e/o sostanze finite, ma è un organismo unitario. 3. Tutto ciò che esiste non ha esistenza autonoma, ma è una manifestazione dell’infinito: quindi è parte di un tutto che lo comprende e solo entro tale totalità acquista significato ed esistenza. Quindi:

“il finito, in quanto è reale, non è tale, ma è lo stesso infinito”

dal momento che la parte (il finito) non può esistere se non entro il tutto (l’infinito). Ciò che è individuale e finito può essere compreso e acquistare senso solo in rapporto alla totalità di cui è parte necessaria: “Solo il vero è l’intiero” 4. L’assoluto non è sostanza statica, ma soggetto spirituale in divenire. In altri termini la realtà è concepita in termini dinamici, come un processo che si sviluppa nel tempo. 5. In quanto Soggetto spirituale in divenire la realtà ha un’esistenza temporale, si costruisce nel tempo. Pertanto essa risulta una totalità nel senso che è una serie di momenti finiti che costituiscono una totalità temporale infinita.

Page 2: Hegel: caratteri generali della sua filosofia

L’identità di reale e razionale

“Ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale” 1 con la prima parte della massima Hegel intende sostenere che la ragione non è un ordine ideale e astratto privo di realtà, ma che la razionalità costituisce la forma stessa della realtà, l’ordine secondo cui il reale è strutturato. La realtà è quindi espressione della razionalità. 2 con la seconda parte della massima Hegel intende sostenere che la realtà non è un insieme caotico e privo di senso di eventi, ma un sistema organico e ordinato secondo una razionalità assoluta e necessaria. 3 identità tra dover essere ed essere: ogni cosa che è, è come deve essere. Non vi è scarto tra 3.1 dover essere: come le cose dovrebbero e andare 3.2 essere: come le cose sono 4 Ogni cosa è necessariamente concatenata con ogni altra secondo un ordine razionale e necessario. La realtà è quindi un processo formato da momenti finiti, tra loro collegati secondo una sequenza necessaria, a formare una totalità infinita. 5 Infinito e finito: anche in Hegel agisce il concetto romantico secondo cui il finito è espressione dell’infinito in quanto la realtà è una serie infinita di momenti finiti connessi tra loro secondo un ordine necessario. 6 la realtà è quindi una totalità processuale necessaria

La funzione della filosofia Tesi Hegel: compito della filosofia è di limitarsi a esplicitare la struttura razionale del reale:

“comprendere ciò che è, è il compito della filosofia, poiché ciò che è, è la ragione” Argomentazione

1. Reale e razionale coincidono; 2. quindi la filosofia non è critica dell’irrazionalità del reale in nome di una razionalità ideale

come volevano gli illuministi; 3. pretendere di criticare, giudicare, guidare o riformare la realtà è assurdo; 4. la filosofia deve limitarsi a mostrare il carattere razionale della realtà, suo compito è quindi

quello fornire una giustificazione razionale del reale.

Page 3: Hegel: caratteri generali della sua filosofia

La dialettica Premessa

Per Hegel il reale o finito è manifestazione dell’infinito; Il principio infinito che si manifesta nel reale è l’Assoluto o Ragione; Come i romantici Hegel ritiene il reale manifestazione dell’Infinito; Ma mentre per Kant e i Romantici la ragione non è capace di conoscere il reale; Per Hegel la ragione è capace di conoscere l’infinito, perché l’infinito è la ragione stessa; La ragione è “la certezza della coscienza di essere ogni realtà”

La Dialettica come legge ontologica e logica

Il divenire dello spirito è governato da una legge:

La dialettica Essa possiede una duplice valenza, ontologica e logica insieme:

1. Ontologicamente: la Dialettica costituisce la legge che regola il divenire della realtà e fa di tale divenire un processo razionale e ordinato;

2. Logicamente: la Dialettica rappresenta la legge che governa il pensiero razionale. 3. Conclusione: pensiero e realtà possiedono lo stesso ordine e la stessa struttura ciò rende

possibile a. il pensiero razionale della realtà; b. la realizzazione razionale del pensiero.

I momenti del processo dialettico

La realtà e il pensiero sono processi che si articolano secondo una schema triadico di tesi, antitesi e sintesi:

Hegel caratterizza tali momenti secondo il seguente schema: 1° Momento, Astratto o intellettuale

2° Momento, Dialettico o negativo razionale

3° Momento, Speculativo e positivo razionale

4° Conclusioni sulla dialettica

4.1. La risoluzione dialettica del finito nell’infinito 4.2. Significato ottimistico della dialettica 4.3. La dialettica è un processo a sintesi chiusa

Il primo momento: Astratto o intellettuale E’ quello in cui ciascun elemento è considerato a sé e staticamente, come rigidamente separato e

antitetico rispetto agli altri a cui si oppone e da cui è completamente autonomo. In questo senso il reale è concepito atomisticamente, come un elemento o momento assolutamente isolato da tutti gli altri e che non intrattiene con essi nessuna relazione.

Page 4: Hegel: caratteri generali della sua filosofia

Tale primo momento è fondato sui principi della logica tradizionale: identità: ogni cosa è se stessa, “A = A” non contraddizione: ogni cosa è assolutamente diversa dalle altre, A non è “non A”

Il secondo momento: dialettico o negativo razionale È la negazione o antitesi di quanto posto nel primo momento e cioè che la realtà sia formata da

elementi isolati e a sé. Per Hegel, reale è solo l’intero, la realtà nella sua totalità, non i singoli elementi e/o momenti che la costituiscono. Questo secondo momento è caratterizzato dalla contraddizione, i vari elementi costitutivi della realtà sono opposti reciprocamente e solo in tale opposizione viene ad essere determinata la loro identità: “omnis determinatio est negatio” Esempio

Il terzo momento: sintetico o positivo razionale Viene colta l’unità delle determinazioni opposte in quanto la loro opposizione è solo apparente

essendo entrambe elementi di una totalità cui appartengono. 1. Tesi - Primo momento: consiste nel porre qualcosa, affermazione di un concetto o realtà 2. Antitesi - Secondo momento: consiste nel negare quanto affermato, negazione e trapasso al

concetto o realtà opposti 3. Sintesi - terzo momento: consiste nel superamento dell’opposizione e nell’unificazione dei

due termini 4. Aufhebung: la sintesi è la ri affermazione della tesi o la negazione della negazione. Il termine

sta a significare: a. Togliere: in quanto viene tolta l’opposizione; b. Conservare: In quanto viene conservato ciò che di vero era posto nella testi e nella

sintesi e nella loro lotta c. Esempio: essere – non essere - divenire

L’assoluto: l’assoluto è dunque il processo attraverso cui la ragione si realizza dialetticamente e

la filosofia è la ricostruzione consapevole di tale processo. La verità di questo processo è l’intero, ovvero il processo stesso nella sua totalità e l’intero si rivela solo nel Risultato, ovvero nella filosofia è infatti solo nella filosofia che l’assoluto diviene cosciente della sua storia, del suo divenire dialettico.

Page 5: Hegel: caratteri generali della sua filosofia

Escher, limiti del circolo IV

Page 6: Hegel: caratteri generali della sua filosofia

1. La risoluzione dialettica del finito nell’infinito Con la dialettica Hegel ritiene di poter spiegare in che modo avvenga la risoluzione del finito

nell’infinito. La dialettica è infatti quel processo attraverso cui le parti della realtà vengono a caratterizzarsi

come momenti di un processo unico e infinito che le comprende. Ogni finito non esiste per se stesso, ma in quanto si inserisce in una rete di rapporti di opposizione

e sintesi con gli altri elementi del tutto di cui è parte. Ogni finito diviene quindi un momento del processo di sviluppo dell’assoluto o idea o infinito.

2. Significato ottimistico della dialettica Nel corso del procedere dialettico dell’evoluzione dell’assoluto, il molteplice (i singoli elementi

finiti) vengono unificati, i conflitti vengono superati (la sintesi porta al superamento di ogni opposizione). Il conflitto, il negativo, per Hegel è un momento di transizione verso il positivo, la sintesi o conciliazione finale.

3. La dialettica è un processo a sintesi chiusa Il processo dialettico non procede all’infinito. Ogni articolazione del processo triadico si

conclude con una sintesi degli opposti. Tale sintesi diviene la tesi di una nuova articolazione del processo, ma questo non avviene all’infinito. Si arriva ad un momento finale in cui il processo si compie pienamente e non procede oltre. In questo senso la dialettica hegeliana è a sintesi chiusa. Hegel infatti ritiene che il processo di sviluppo dell’Idea o Assoluto miri alla realizzazione di una finalità ultima ad esso immanente. Tale finalità ultima è la piena realizzazione della razionalità. Il percorso dell’Idea è quindi il processo attraverso cui essa prende coscienza di se stessa e della sua storia fino a divenire pienamente consapevole di se. L’Idea o ragione o Assoluto, diviene pienamente consapevole di se nella filosofia. Infatti la filosofia è la rappresentazione razionale dello sviluppo del reale, ma dato che il reale è il farsi della razionalità stessa, la filosofia è la consapevolezza razionale che la ragione raggiunge di se stessa.