H.C. Oersted connessione tra elettricità e magnetismo M. Farday...
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F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 1
La carica elettrica
I greci avevano osservato che l’ambra
(elektron) aveva delle caratteristiche particolari se strofinata con una pelliccia, ilvetro
presentava le stesse caratteristiche se strofinato con seta
1820 H.C.
Oersted
connessione tra elettricità e magnetismoM. Farday
sperimentale puro, non scrive formule
1850 J.C.
Maxwell
formalizza le idee di Faraday
Vetro + Plastica -
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Interazione elettrica ha un duplice aspetto
(+ e -) a differenza di quella gravitazionale
Due corpi che possiedono lo stesso tipo di elettrizzazione ( + o -)si respingono, mentre si attraggono se possiedono tipi di elettrizzazione diversi (uno + e l’altro -)
Interazione gravitazionale molto meno intensa di quella elettricavediamo l’interazione gravitazionale solo perché quella elettrica,avendo una duplice natura, di solito dà origine a corpi neutri
I materiali possono esser suddivisi inconduttori
(rame)
isolanti
(plastica)Nei conduttori le cariche (elettroni di conduzione) sono libere di muoversi Carica indotta
semiconduttori
(ad es. Si e Ge)superconduttori
(non presentano resistenza)
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La carica elettrica è responsabile della forza elettrica, così come la massa lo è della forza gravitazionale
Misuro F esercitata su q1 e -F esercitata su q2
Se un sistema è isolato la sua carica totale rimane costante: principio di conservazione della carica elettrica (B. Franklin)Elettrostatica: studio dell’interazione tra due cariche elettriche a riposo (o al più in moto con v
molto piccola) in un sistema inerziale
Legge di Coulomb
(1785)L’interazione elettrostatica tra due particelle cariche è proporzionale alleloro cariche ed è inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra di esse; la direzione della forza è quella della linea congiungente le cariche stesse
rurqqkF rr2
21=
q1 q2
F -F
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La costante k
prende il nome di costante elettrostatica
e il suo valoredipende dalle unità di misura utilizzate
+
θ
F
F
Utilizzando una bilancia di torsione posso misurare F. Non conosco il valore della caricaallora fisso k in modo arbitrario
luce della velocità =⋅≅⋅== − cck 9927 109109874.810
In questo modo la carica di 1 C
è definita come lacarica che, posta ad 1 m da una carica uguale nel vuoto, viene respinta con una forza di 8.9874·109 N
[ ] 2322 −−= Ckgm o CNmkPer praticità si pone
221122
7
0
0
10854.8410
41
−−−−⋅===
=
CmNc
vuoto del itàpermeattiv
con k
πε
πε
+
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rur
qqF rr2
0
21 14πε
=
q1 e q2 vanno inserite con il loro segnoF<0 forze attrattive e q di segno oppostoF>0 forze repulsive e q dello stesso segno
F12
=-F21
q1 e q2 esercitano una sull’altra una forzadi modulo uguale e verso opposto, F12 e F21 sono una coppia di azione e reazione
Unità
di misura
della carica elettrica
derivada quella della corrente (Ampere): 1C
è la
quantità di carica che passa in un secondoattraverso una qualsiasi sezione di un filo percorso da una corrente di 1 A
idtdq =La forza elettrostatica F è
additiva
(principio
di sovrapposizione):
nFFFFF 11413121 ...rrrrr
++++=
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Esempio
q1 =1.5·10-3 C AC = 1.2 m = r1q2 =-0.5·10-3 C BC = 0.5 m = r2q3 =0.2·10-3 C
F3
= ?A
B
Cq1 q3
q2
x
y F31F32
F3
N 10875.1
N 10875.12.1
102.0105.1109
N 106.3
N 106.35.0
102.0105.0109
331
3
2
339
21
3131
332
3
2
339
22
3232
iF
rqqkF
jF
rqqkF
rr
r
rr
r
⋅=
⋅=⋅⋅⋅
⋅==
⋅−=
⋅=⋅⋅⋅
⋅==
−−
−−
°−=⇒−=−==
⋅=+=
5.6292.1875.1
6.31006.4 32
322
313
θθ31
32
FFtg
N FFF
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Il campo elettricoOgni regione dello spazio in cui una carica elettrica sia soggetta ad unaforza elettrostatica è detta campo elettrico
(dovuto alle cariche presenti)
q0 carica di prova q1
, q2
, ..., qn
cariche che generano il campo
q0
risente del campo generato dalle n cariche
(vale anche per le n cariche, ma non è un fatto rilevante per il discorso che stiamo facendo)
00030201 ,...,,, qFqFqFqFqF Totn ∝⇒∝∝∝∝
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Per valutare se siamo in presenza di un campo elettrico
in una certa zonadello spazio, la esploriamo con una carica piccola
detta carica di prova
o carica esploratrice
e misuriamo la forza
che agisce su di essa
0q seFE EqF oppure qFΕ 00 >==
rrrrr
r
0
|E| : intensità
del campo elettrico
è la forza che agisce sulla caricaunitaria posta in quel punto
[ ] 121 −−− ⋅⋅⋅⋅= Csmkg oppure CNEIl campo elettrico è
un campo vettoriale
Il campo elettrico non dipende dalla carica di provaL’effetto del campo elettrico
su cariche di segno opposto è di spostarle
verso zone diverse ⇒polarizzazioneIl campo elettrico
gode della proprietà
di sovrapposizione
ir
n
i i
in
iin u
rqEEEEEE rrrrrrr
∑∑==
==++++=1
201
321 41...πε
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• In ogni punto le linee di forza sono tangenti
alla direzione del campo elettrico
in quel punto• Si determinano usando una carica di prova positiva
• Escono
dalle cariche + ed entrano
in quelle –
• Sono tracciate in modo che il numero di linee
che attraversano una superficie
unitaria ⊥
ad esse è
∝
all’intensità
del campo elettrico E
linee si addensano ⇒ E è
grandelinee si diradano ⇒ E è
piccolo
Linee di forza
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Vettori campo elettrico nello spazio attorno ad una caricapuntiforme positiva
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Lamina non conduttrice infinitaDistribuzione uniforme di cariche +da un latoForza netta ⊥
al piano uscente dal piano
Piano infinito e distribuzione di carica uniforme ⇒vettori campo elettrico hannotutti la stessa intensitàCampo elettrico uniforme
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Sia q0 la carica esploratrice, a distanza r da q (che genera il campo elettrico) si ha
spaziodello punto urqE
Equr
qqEqF
ur
qqF
r
r
r
∀=
=
=
=
rr
rr
rr
rr
20
020
0
0
20
0
41
41
41
πε
πε
πε
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Esempio
q1 =1.5·10-3 C AC = 1.2 m = r1q2 =-0.5·10-3 C BC = 0.5 m = r2q3 =0.2·10-3 C
E(C) = ?A
B
Cq1 q3
q2
x
y E1
(C)E2
(C)E(C)
17
3
33
33
1003.2E
N 1006.4
−⋅⋅==
⋅=
CNqF
FE3 è il campo in cui si trova q3 che qui equivale alla carica di prova
oppure
31-72
22
1
1-6
220
22
1-6
210
11
CN 1003.2)()()(
CN 10184
)(
CN 1037.94
)(
ECECECE
rqCE
rqCE
=⋅⋅=+=
⋅⋅−==
⋅⋅==
πε
πε E1 ed E2 sono i campi generatida q1 e q2 in C
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Calcoliamo il campo elettrico generato da un filo molto lungo e sottileche porta una carica λ
per unità
di lunghezza
sds
O
r
RPθ
dE
dEcosθuR
dsdq λ=2
041)(
rdsPdE λ
πε=
L’elemento
simmetrico
a dsrispetto al punto O crea in P un campo dE uguale
in
modulo, ma con componenteverticale di verso opposto
Le componenti del campo elettrico parallele al filo si elidono, restanoquindi solo le componenti dEcosθ ⊥ al filo
θπελθ
π
π
π
π cos4
cos 2
22
0
2
2∫∫ −−
==rdsdEE
θθθθ dRr 2Rsecds Rtgs sec =⇒==
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Dopo aver fatto le sostituzioni integriamo tra 0 e π/2 e moltiplichiamoil risultato per 2
RR
dR
dRRE
0
20
0
20
0
20 22
2
0
2sin
2
cos2
cossecsec
42
πελθ
πελ
θθπελθθ
θθ
πελ
π
ππ
==
=== ∫∫
In conclusione
RE u
RE R
12 0
∝=rrr
πελ
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Vediamo ora il campo elettrico generato sull’asse di unanello di plastica uniformememte
carico con densità
di carica λdsdq λ= 2
041)(
rdsPdE λ
πε=
( )220
222
41
zRdsdE
Rzr
+=
+=λ
πε
Le componenti dE⊥
si elidono,⇒Efinale ⏐⏐z e restano solo lecomponenti del campo paralleleall’asse dell’anello
( )
( )R2 se 0 stra integro
zR
zdsdE
dEzR
zdErzdEdE
πλπε
θ
==⇒+
=
+===
23
220
21
22
41
cos
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 19
( )
( ) ( )23
220
23
220
2
023
220
44
24
cos
zR
qz
zR
Rz
dszR
zdEdEER
+=
+=
=+
=== ∫∫ ∫
πεπε
πλπε
λθπ
Per z >> R
si ottiene
q puntiforme carica della campo il ottengo 4
14 2
03
0 zq
zqzEanello πεπε
==r
Per z = 0
0=anelloEr
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Vediamo il campo elettrico generato sull’asse di un disco uniformememte
carico con densità
di carica σ
Consideriamo il disco suddiviso in tanti anelli concentriciCome quello di raggio r e spessore drIl calcolo del campo elettrico procede in due fasi:
1. calcoliamo il campo dell’anello2. sommiamo
su
tutti
gli
anelli
in pratica dobbiamo fare due integrazioniConosciamo già il campo dell’anello
( ) ( ) 23220
23220 4
24
2
zrzrdr
zrzdqdE
rdrdAdq
anello+
=+
=
==
πεπσ
πε
πσσ
( ) ( )∫∫−
Σ
+==R
anellodisco drrrzzdEE0
2322
0
24πεσ
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Abbiamo a che fare con un integrale del tipo
rdrdxmrzxmxdxx
mm 2 ,
23 ,con
122
1
=−=+=+
=∫+
Otteniamo quindi
( )( )
( ) 0per 12
112214
21220
2200
2122
0
≥⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛
+−=
⇒⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛+
+−=
−+
=−
zRzzE
zRzzrzzE
disco
R
disco
εσ
εσ
εσ
Per R →∞
02εσ
=→ ∞pianodisco EE
Per z →0
02εσ
=→ ∞pianodisco EE
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Moto
di
una
carica
in campo elettrico
EmqaEqamFrrrrr
=⇒==
Il rapporto
tra
q ed m
determina l’accelerazione
cui è sottoposta la particella di carica q e massa m; se il campo elettrico E è uniforme, l’accelerazione
a risulta
costante
e quindi la traiettoria seguita dalla
particella è una parabola. Supponiamo che la particella entri nella zonain cui c’è campo elettrico con velocità v0
diretta orizzontalmenteda sx verso dx, sia inoltre v0
┴
E, indichiamo infine con v
la velocitàdella particella in uscita
dal
campo elettrico, con α
l’angolo
di
deflessione
della stessa rispetto all’asse delle x, con d la distanzadall’asse delle x del punto P in cui la particella colpisce lo schermo e con a la lunghezza
dei
piatti
deflettenti.
Pαx
ya
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Dalla cinematica sappiamo che2
20
20 2
121 x
vE
mqyEt
mqytvx ⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛⎟⎠⎞
⎜⎝⎛=⇒⎟
⎠⎞
⎜⎝⎛==
Abbiamo così verificato che la traiettoria è una parabola
a)(per x edeflession di angolo =⇒ αdxdy
avE
mq
dxdytg
ax20
=⎟⎠⎞
⎜⎝⎛=
=
α
Se la deviazione dall’orizzontale all’uscita dai piatti deflettenti è piccola,ovvero se lo schermo è sufficientemente lontano, possiamo scrivere
Ld
mvqEa
Ldtg ≅⇒= 2
0
α
I tubi a raggi catodici e gli oscilloscopi sono basati su queste proprietà
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 24
L’esperienza di Millikan
(1910 –
1913)quantizzazione
della carica
• Il campo elettrico può essere applicato e tolto• Le gocce di olio si caricano per strofinioAnalisi teoricaGocce di massa m e raggio rIn assenza di campo le gocce scendono in caduta libera
secondo l’equazione
rvmgma πη6−=In cui il secondo termine rappresenta l’attritoviscoso
Quando a = 0, la velocità diviene costante (velocità limite) v1
*
(verso il basso) (si trascura la spinta di Archimede)
33
2*1 4
39
26 r
mVm r
34V gr
rmgv
πρπ
ηρ
πη=====
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Applico il campo elettrico E
(verso l’alto) e la goccia ha carica q > 0
rvqEmgma πη6−+−=
La goccia sale e la sua velocità limite v2
*
vale
rmgqEv
πη6*2
−=
Combinando i valori delle due velocità limite si ottiene il valore della carica q
( )E
vvrq*2
*16 +
=πη
Misuro v1
*
⇒ rMisuro v2
*
⇒ q
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Analisi sperimentale
Sperimentalmente si trova che v1
* è
costante
per tutte le gocce, mentre v2
* dipende dalla carica
delle gocce (le particelle possono cambiare carica a causa dell’interazione con le particelle dell’aria ionizzate dai raggi cosmici). Se c’è un cambio di carica Δq, si registrerà un cambio di velocità Δv2
*
0 o essere può q vE
rq <>ΔΔ=Δ *2
6πη
Ripetendo l’esperimento per più gocce si verifica che Δq = ne
elementare carica Ce 19106021.1 −⋅=
Si ottiene così che la carica è
quantizzata
e che ogni carica è associata ad un oggetto dotato di massa
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 29
Il potenziale elettrico e l’energia potenzialeForza elettrica è
centrale
⇒ conservativa
⇒ energia potenziale
Elettrica Definiamo il potenziale elettrico
in un punto come l’energia potenziale
posseduta da una carica unitaria
posta in quel punto
[ ] 12 −−==== CkgsmV voltV qVU qUV 2
Il potenziale è
una caratteristica del campo e non della caricaIl potenziale,
come U, è definito a meno di una costante arbitraria:
poniamo V = 0 per r = ∞
A
B
VA
VBEESds
q
si muove da A verso B lungo la curva e attraversa una regione in cui c’è campo elettrico E
( )
( )UVq
VqVVqWWUUU
VVqUU
ABBA
BABA
BABA
Δ=ΔΔ−=−−=
=Δ−=−−=−
→
→ carica sulla fatto lavoro
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 30
Pertanto troviamo
( )BABA VVqW −=→ differenza di potenziale elettrico
BA
B
A
B
A
B
ABA
VVrdE
rdEqrdFW
−=⋅
⋅=⋅=
∫
∫∫→
rr
rrrr
Lungo un percorso chiuso, dato che il campo è conservativo, abbiamo
0=⋅∫ rdE rr
In generale, lungo un percorso qualunque se ES
è la componente del campo lungo il percorso, si ha
( ) ∫∫ −=−−=−=B
AAB
B
ABAS dVVVVVdsE
Se A e B sono molto vicini
possiamo scrivere
Possiamo anche definire il potenzialecome il lavoro fatto
dal campo elettrico
per portare la carica di prova
dall’infinitoal punto in cui si misura V, V = (-W∞
/q)
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 31
zVE
yVE
xVE
sVE dVdsE
zyx
SS
∂∂
−=∂∂
−=∂∂
−=
∂∂
−=−=
QuindiVgradE −=
r
In questo modo posso calcolare V noto E e viceversaAd esempio consideriamo un campo elettrico uniforme (E = costante)con unica componente lungo l’asse delle x
-ExV
0x per 0V dVEdx dVEdxxx
=
==−=−= ∫∫00
Notiamo che in questo caso il potenziale cresce
nella direzione in cui il campo elettrico decresce, ovvero che la direzione del campo elettrico
è
quella in cui V decresce
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 32
Se mi sposto da x1 ad x2 ho
( ) ( )
[ ] 112112
121212
2211
E
d
−− ==−
=−
−=
−=−−=−−=−=
NCVmd
VVd
VVE
xxxxEVVExVExV Notiamo che
•se V1
-V2
> 0
⇒ E
va da x1
a x2•se V1
-V2
< 0
⇒ E
va da x2
a x1
Consideriamo ora una carica puntiforme q
sorgente del campo E
carica della secondaa 0 o V r4
qV
r per 0V dVrdrq
drdV
rq
rVE
0
V
<>=
∞==−=
−=
∂∂
−=
∫∫∞
14
40
02
0
20
πε
πε
πε
q > 0
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 33
Il potenziale V
è additivo, pertanto se ho più cariche, ottengo
∑=
=+++=n
i i
i
n
n
rq
rq
rq
rqV
10020
2
10
1
41
4...
44 πεπεπεπεLe superfici per cui è V = costante
sono superfici equipotenziali, E
è
sempre ⊥
ai punti di una superficie equipotenziale
(il lavoro
per muoversi su una superficie equipotenziale è
nullo)
Se E è
uniforme, allora V = costante
⇒ x = costante
⇒ superficiequipotenziali
sono dei piani
Se E è
generato da una carica puntiforme
⇒ superfici equipotenzialisono delle sfere
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 34
Consideriamo il caso del filo di lunghezza infinita ed uniformemente carico con distribuzione lineare di carica λ
∫∫ =−
=−=
==
rdrdV
rdrdVE
Vgrad-E ur
E r
0
0
0
2
12
2
πελ
πελ
πελ rrr
0V(1) 1 r per 0 C seCrV =⇒==+−= ln2 0πε
λ
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 35
Consideriamo ora l’energia totale
di una particella di massa m e carica qin una zona in cui è presente un campo elettrico E
qVmvUEE KTOT +=+= 2
21
Dato che non ci sono forze dissipative, quando la particella si muove dallaposizione 1 alla 2 abbiamo, per il principio di conservazione dell’energia
( )
( )2121
22
212121
2221
2221
21
21
21
21
2121
21
)2()1(
12
VVqmvmv
VVqWmvmvWE
qVmvqVmv
EE
K
TOTTOT
−=−
−=−==Δ
+=+
=
→→
Volt
= variazione di potenziale elettrico che una carica di 1 C deveeffettuare per aumentare la propria energia di 1 J
q > 0
EK
aumenta spostandosi verso V inferioriq < 0
EK
aumenta spostandosi verso V superiori
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 36
Se v1
= 0
e in 2 è V2
= 0
ticielettrosta riaccelerato gli basano sicui su principioqVmv ⇒= 1222
1
1 eV = (1.6 · 10-19 C ) (1 V) = 1.6·10-19 J
Ee = me c2 = 8.1867 ·10-14 J = 0.511 MeV
Ep = mp c2 = 1.5032 ·10-10 J = 938.26 MeV
En = mn c2 = 1.5053 ·10-10 J = 939.55 MeV
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 37
Note sull’energia potenzialeAnalizziamo ora l’energia potenziale
associata ad un sistema di più
cariche. Fino a qui abbiamo parlato di U solo per una carica q che si trova in un campo elettrico E
generato da altre cariche, ora ci chiediamo
invece qual è l’energia potenziale del sistema di cariche che genera il campo.Costruiamo il nostro sistema di cariche, prendendo ciascuna carica e portandola dall’infinito alla sua posizione finale, (le cariche sono in quiete sia all’infinito che nella posizione finale f)
( ) ff WUUU →∞∞ =−−=Δ−Il sistema più semplice è quello costituito da due cariche q1
e q2
.Prendiamo la carica q1 e la portiamo dall’infinito alla sua posizione finale f1 , per fare questo non variamo alcuna energia potenziale
in
quanto non abbiamo ancora un campo elettrico e quindi non facciamo lavoro
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 38
Prendiamo ora la carica q2 che si trova in quiete all’infinito e la portiamoalla posizione finale f2 situata ad una distanza r
da q1 . Abbiamo bisogno
di applicare una forza F
= -q2 E
che compia il lavoro L necessario a costruire il sistema, al termine del processo il sistema ha ricevuto energia(il lavoro fatto) e l’ha immagazzinata sotto forma di energia potenziale
VqrqqU 2
21
041
==πε
Esempio
Vogliamo determinare l’energia potenziale elettrostatica del sistema di cariche rappresentato in figura
d = 12 cm, q1 = +q, q2 = -4q, q3 = +2q, q = 150 nC
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 39
Sappiamo già che per posizionare la carica q1 non dobbiamo compiere alcun lavoro, quindi portiamo la carica q2
a distanza d da q1
dqqUW 21
0
1212 41πε
==
Prendiamo ora q3
e la portiamo a distanza d sia da q1
che da q2
, per fareciò dobbiamo compiere due lavori
in quanto abbiamo due campi, quello
generato da q1 e quello generato da q2 , pertanto
dqq
dqqUUWWW 32
0
31
0
23132313 41
41
πεπε+=+=+=
L’energia potenziale elettrostatica
del sistema così costruito sarà la somma delle energie elettrostatiche accumulate nel sistema
durante la
sua costruzione
dqq
dqq
dqqUUUU 32
0
31
0
21
0231312 4
14
14
1πεπεπε
++=++=
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 40
∑<
=ji ij
ji
rqq
U04
1πε
mJ d
qU 17410
0
2
−==πε
L’energia potenziale elettrostatica negativa
indica che il sistema si rompe solo se dall’esterno gli si fornisce un’energia
pari a 17 mJ, si dice anche
che il sistema è
legatoL’energia potenziale elettrostatica così calcolata non dipende dall’ordinecon cui vengono considerate le cariche, ma solo dalle interazioni fra lecoppie di cariche, interazioni che vanno considerate una volta sola per coppia. L’energia potenziale elettrostatica appartiene al sistema di cariche
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 41
Il dipolo elettricoVogliamo calcolare il campo in P creato dalle cariche+q e –q uguali in modulo.Esso sarà la somma di E+
ed E-
, entrambi in direzione z
2
0
2
0
20
20
24
24
41
41
⎟⎠⎞
⎜⎝⎛ +
−
⎟⎠⎞
⎜⎝⎛ −
=
=−=+=−+
−+
dz
qdz
qrq
rqEEE
πεπε
πεπε
12
21
21
4
22
20
<<⇒>>
⎥⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡⎟⎠⎞
⎜⎝⎛ +−⎟
⎠⎞
⎜⎝⎛ −=
−−
zddz
zd
zd
zqE
πε
Facciamo ora uno sviluppo binomiale
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 42
( )
( ) ...!12
212
1
...!12
212
1
2
2
+−=⎟⎠⎞
⎜⎝⎛ +
++=⎟⎠⎞
⎜⎝⎛ −
−
−
zd
zd
zd
zd Otteniamo così
⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡⎟⎠⎞
⎜⎝⎛ +−−⎟
⎠⎞
⎜⎝⎛ ++= ...
221...
221
4 20 z
dzd
zqE
πε
Notiamo che i termini successivi al primo sono potenze successive di (d/z) << 1 ⇒ possiamo trascurarli
30
30
20 2
12
124 z
pzqd
zd
zqEdipolo πεπεπε
===
Definiamo momento di dipolo
la seguente quantità
dqprr
= orientato dalla carica –
a quella +In generale il campo elettrico del dipolo
varia come 1/r3, dove r è la
distanza dal centro del dipolo. Il campo del dipolo
è più
debole
di quellodi una singola carica. Per punti sull’asse
del dipolo E e p sono paralleli
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 43
Dipolo in un campo elettrico esterno
Molecola di acqua in un campo elettricouniforme esterno E. La molecola di acqua è un dipolo perché le sue cariche +q e -q sono posizionate rigidamenteQuello che avviene è che i vettori E
e p
non sono paralleli, ma formano un angolo θ
Dal punto di vista dinamico abbiamo che su q e su –q agisce la forza elettrica dovuta al campo E
qq FF e EqF −+ −==rrrr
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 44
Globalmente abbiamo
CM al attorno ruota dipolo il fermo resta
0 0 ris
CM
Fris
⇓⇓
≠= τrr
( )
θθτ
θθθτττ
ττ
sinsin
sinsin2
sin2
2
2
21
21
pEqEd
dFFdFd
FdFd
ris
ris
−=−=
−=−−==+
−×=×=r
rrr
rr
Epris
rrr×=τ
Il dipolo risente di un momento torcente
che tende ad allinearlo ad E
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 45
Energia potenziale di un dipolo elettrico
L’energia potenziale del dipolo risulta minima quando p║EArbitrariamente scegliamo U = 0 per θ
= 90o
( ) ( )
θ
θθθτθ
θτθθ
cos
sin90
9090
pEU
dpEdWUUU
dWUW
−=Δ
=−=−=°−=Δ
=Δ−=
∫∫
∫
°°
arbitraria costante della meno a EpUrr
⋅−=
U minima p ║E (θ = 0) U(0) = -pEU massima p ║-E (θ = 180o) U(180o) = pE
In generale si ha
)()( fi UUUWfi
θθθθ −=Δ−=−
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 46
Esaminiamo il potenziale
associato ad un dipolo elettrico
Determiniamo il potenziale del dipolo nel punto P,esso sarà la somma
del potenziale V+
dovuto alla carica positiva e V-
dovuto alla carica negativa
+−
+−
−+−+
−=⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−=+=
rrrrq
rq
rqPVPVPVTOT
00 441)()()(
πεπε
Nella realtà i dipoli sono molto piccoli e quindi possiamo assumere che r >> d, allora
20
2
cos4
cos
rdqV
rrr drrϑ
πε
ϑ
=
≈≈− −++−
20
cos4
1r
pV ϑπε
=
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 47
Ora che abbiamo determinato il potenziale del dipolo elettrico, possiamocalcolare il campo elettrico del dipolo in ogni punto dello spaziousando le coordinate polari r e θ
pθ
E
uruθ
Er
Eθ
P
r
prVEr 3
0
cos42 ϑπε
=∂∂
−=
30
14sin1
rpV
rE
πεϑ
ϑϑ =∂∂
−=
ϑrdds =
20
cos4
1r
pV ϑπε
=
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 48
Legge di GaussSfrutta le simmetrie
che spesso riscontriamo in fisica
Equivale alla legge di Coulomb, l’utilizzo dell’una o dell’altra legge dipende dai casi Superficie gaussiana: ipotetica superficie chiusaMette in relazione
le cariche all’interno
della superficie chiusa con i
campi elettrici
in tutti i punti della superficie
stessaAbbiamo bisogno del concetto di flusso
Corrente d’aria con v uniforme
direttaverso una spira quadrata di area A, Φ
è
il flusso volumico
(portata volumica) concui l’aria fluisce attraverso la spira
( ) AvvAAvrr
⋅===Φ θθ coscos
Flusso:quantità del campo intercettata dallasuperficie
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 49
In generale, preso un campo vettoriale V
e una superficie S, orientata
e suddivisa in superfici infinitesime dSi
, abbiamo che, ad ogni dSicorrisponde un versore uni
che orienta la superficie e un angolo θi
tra tale versore e il vettore campo V
n
nnnn
n
.........,
u......, u u udSdSdSdS
n
θθθθ ,,,
,,,,...,,,
321
321
321
rrrr
Per definizione il flusso di V
è un integrale di superficie dato da
dSuV
dSuVdSuVdSuV
dSVdSVdSV
Sn
nnnnn
nnn
n
∫ ⋅=Φ
⇒⋅++⋅+⋅=
=+++=Φ
rr
rrrrrr...
cos...coscos
2211
222111
21
θθθ
Φ
può essere positivo
o negativo
a seconda del valore di cosθ, se θ
= π/2allora Φ
= 0, il vettore campo V è
tangente
alla superficie S in ogni suo
punto; se S è
chiusa ∫ ⋅=ΦS
ndSuV rr
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 50
Se ora il campo vettoriale
è proprio il campo elettrico E
generato da una carica q
posta al centro di una superficie chiusa sferica S, il suo
flusso attraverso detta superficie vale
0
22
0
414 ε
ππε
qrr
qdSEEdSdSuES SS
nE ====⋅=Φ ∫ ∫∫rr
r
(ricordiamo che E
e un
sono sempre paralleli
in una sfera al cui centro c’è la carica q e che quindi il loro prodotto scalare altro non è che ilprodotto dei moduli, inoltre la superficie S
della sfera vale 4πr2)
Da quanto sopra ricavato si può notare che Φ
non dipende dal raggiodella sfera, ma solo dalla carica q
in essa racchiusa
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 51
Consideriamo ora una superficie chiusa qualsiasi
che racchiude la carica q
dSr
q
dSr
qdSE
SE
SSE
∫
∫∫
=Φ
==Φ
θπε
θπε
θ
cos14
cos14
cos
20
20
r
r
Dalla definizione di angolo solido si ha
dSr
d θcos12=Ω
000
444 ε
ππεπε
qqdqE ==Ω=Φ ∫
Ω
r
Pertanto dΩ
è l’angolo solido infinitesimosotto cui la superficie dS
è
vista dalla
carica qL’angolo solido attorno ad un punto vale4π
steradianti, quindi
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 52
Abbiamo visto che il flusso del campo elettrico E
attraverso una superficie chiusa qualunque vale sempre q/ε0
, indipendentemente dalla forma della superficie e dalla collocazione della carica q all’interno della superficie stessaNotiamo inoltre che:• Se q è
esterno
alla superficie chiusa ⇒ flusso è
nullo
• Se all’interno della superficie ci sono più
cariche
⇒ flusso = Σ
flussi
Legge di Gauss
Il flusso del campo elettrico attraverso una superficie chiusa racchiudente le cariche q1 , q2 , ..., qn è
0εqdSuE
SnE =⋅=Φ ∫rr
r
dove q = q1 + q2 +...+ qn è la carica netta racchiusa all’interno della superficie S
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 53
In entrambi i casi se il conduttore è isolato e possiede una carica totale q, detta carica si dispone sulla superficie esterna del conduttore;se così non fosse infatti ci sarebbe una forza sulle cariche (dovuta alcampo elettrico esistente all’interno del conduttore) e si formerebberodelle correnti elettriche nel conduttore. Sperimentalmente si trova chequeste correnti non esistono e quindi, in condizioni statiche, il campoelettrico all’interno di un conduttore carico di forma qualsiasi è
nullo
e le cariche si dispongono sulla superficie esterna del conduttore.
Campo elettrico in un conduttore
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 54
Campo elettrico di una distribuzione sferica di cariche
Prendiamo una sfera di raggio a
con carica q,il campo, per questioni di simmetria, deve essere radiale.Consideriamo ora una superficie gaussiana
di
raggio r concentrica con la prima, abbiamo
∫ ∫ ==⋅=ΦS S
nE rEdSEdSuE 24πrrr
Applichiamo Gauss ed esaminiamo le possibilità al variare di rr > a
la carica q è
tutta contenuta nella superficie gaussiana
di raggio r
( ) 200
2
44
rqEqrE
πεεπ =⇒= È come se la carica
fosse tutta
localizzata nel centro
della sfera
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 55
r < a•Se la carica
è superficiale
⇒ E = 0
•Se la carica è
distribuita uniformemente
in tutto il volume
della sferaq’
è la carica contenuta all’interno della superficie gaussiana e vale
33
3
3 34
34' r
aqr
a
qq == ππ
Quindi
( ) ra
qEa
qrrE 30
30
32
44
πεεπ =⇒=
Il campo elettrico
dentro ad una sfera isolante uniformemente carica varia proporzionalmente ad r
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 56
Infine resta da esaminare cosa succede sulla superficie della sferar = a
esternodall' venendo a
qE
internodall' venendo a
qaaqE
20
20
30
14
144
πε
πεπε
=
==
+
−
I due valori E+
ed E-
coincidono quindi il campo E è
continuo
in r = a
r
E
a
r = 0 ⇒ E = 0
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 57
Campo elettrico generato da una distribuzione cilindrica di caricadi lunghezza infinita
Consideriamo una distribuzione di carica per unitàdi lunghezza λ
distribuita uniformemente su un tratto
cilindrico
di altezza h
e tale che q = λh; sia a
il raggio del cilindro. Il campo elettrico
ha direzione
radiale
per questioni di simmetria e certamente dipenderà
dalla distanza r
dall’asse del cilindro.
Considero una superficie cilindrica coassiale
allasuperficie carica e con raggio r, il flusso attraverso detta superficie vale sempre
( ) ( ) ( ) ( )( ) rhEdSuElat. sup.
lat. sup.lat. sup.BB
SnE
EEEEE
π221
∫ =⋅=Φ
Φ=Φ+Φ+Φ=Φrr
r
rrrrr
Anche in questo caso dobbiamo distinguere vari casi
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 58
r > a
la carica q è
tutta contenuta nella superficie gaussiana
di raggio r
rEhrhE 1
22
00 πελ
ελπ =⇒= Come nel caso del filo infinito
con
carica uniforme
r < a•Se la carica
è superficiale
⇒ E = 0
•Se la carica è
distribuita uniformemente
in tutto il volume
del cilindroq’
è la carica contenuta all’interno della superficie gaussiana e vale
2
2
2
2
2
2
'arh
arq
hahrqq λ
ππ
===
ra
Ea
hrrhE 20
20
2
22
πελ
ελπ =⇒=
Il campo elettrico
dentro ad un cilindro isolante uniformemente carico varia proporzionalmente ad r
(come per la sfera)
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 59
Infine resta da esaminare cosa succede sulla superficie del cilindror = a
esternodall' venendo a
E
internodall' venendo aa
aE
12
122
0
02
0
πελ
πελ
πελ
=
==
+
−
I due limiti coincidono quindi il campo E è
continuo
in r = a
r = 0 ⇒ E = 0
r
E
a
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 60
Riconsideriamo ora il caso della sfera isolante
con carica q
e raggio Ra)
carica superficiale uniforme σ
( ) ( )
( )
( )r
Rr4
qrV
rV r
rr4qEdrrV rV
rR
r4qE Rr
RERV R4
qE Rr
costanteVV 0E Rr
0
2
0
r
r12
0
RR0
R
R
2
0
2
12
2
2
02
002
1
0
11
1
10
2
1
εσ
πε
πε
εσ
πε
εσ
εσ
πε
==
→∞→
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−=−=−
==>
=====
===≤≤
∫
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 61
b)
carica volumetrica uniforme ρ
2
3
02
0
02
0
02
3
02
0
3
31
4
31
4
331
4
0
rR
rqE Rr
RR
qEE Rr
rrr
rq(r)E
Vq r34q(r) Rr0
0E r
R
ερ
πε
ερ
πε
ερ
ερ
πε
ρπρ
==>
====
===
==<<
==
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 62
Per il potenziale
abbiamo
( )
( )
MAX
R
R
r
R
rR
R
r
V
V(r)
R0
R
0
VRV(0) r
rRrV
rRRrRVrV
rRrRrdrdrrrVV
EdrdV-
EdrdV- Rr
RRER4
qVV Rr
rR
r4qV Rr
R
===
−=
−+=−+=
−−=⎟⎠⎞
⎜⎝⎛ −−=−=−=−
=
=<<
=====
==>
∫∫
∫∫
0
20
2
0
20
2
0
2
0
222
0
22
0
22
000
0
20
3
20
621)(
6636)(
621
21
333)(
0
31
13
1
ερ
ερ
ερ
ερ
ερ
ερ
ερ
ερ
ερ
ερ
ερ
ερ
πε
ερ
πε
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 63
( )( )
( )0z
Rz
zE
zRz
zrzzE
disco
R
disco
≥⎟⎟
⎠
⎞
⎜⎜
⎝
⎛
+−=
⎟⎟
⎠
⎞
⎜⎜
⎝
⎛+
+−=
−+
=−
21220
21220
0
2122
0
12
112
214
εσ
εσ
εσ
Per R ⇒ ∞02ε
σ=⇒ infinito pianodisco EE
Per z ⇒ 0
∞⇒=⇒ piano un di quello è campo il disco al vicinoEE infinito pianodisco02ε
σ
a
Campo elettrico e potenziale di un disco uniformemente carico
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 64
Passiamo ora al calcolo del potenziale (a2 =z2 +r2)
( )
( )( ) 0z
22
24
14
1
22
0
)(
)0( 0 21220
212200
≥−+=+
==
+==
∫ ∫ zRzdrrz
rdVV
rz
rdra
dqdV
RV
V
R
εσ
εσ
πσπεπε
Per R ⇒ ∞∞⇒V
Per z ⇒ 0
02εσRV ⇒
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 65
Campo elettrico creato da una carica uniformemente distribuita su di un piano conduttore infinito
(σ
> 0)
Le linee di forza del campo elettrico sono ⊥
alpiano caricoPrendiamo come superficie gaussiana un cilindroche attraversa la superficie carica ed è ⊥
ad essa e
calcoliamo il flusso totale( ) ( )
Sq SES
ESlat. sup.S
E
EEE
σεσ
===Φ
+=Φ+Φ=Φ
0
1 0
r
rrr
Infine troviamo
0εσ
=E
Il campo elettrico
sulla superficie di un conduttore non dipende dalla distanza dal piano: campo uniforme
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 66
Consideriamo ora una lamina infinita isolante
uniformemente carica con densità σ
> 0
Il campo elettrico è ⊥
alla lamina ed è uscenteLa superficie gaussiana che consideriamo èsempre un cilindro ⊥
alla superficie stessa
Le linee di forza intersecano la superficie gaussiana da una parte all’altra
( ) ( ) ( )
Sq SES
ESESlat. sup.SS
E
EEEE
σεσ
===Φ
++=Φ+Φ+Φ=Φ
0
21
2
0
r
rrrr
e quindi
02εσ
=E
Il risultato vale per punti a distanza finita dalla lamina
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 67
Consideriamo ora due piastre conduttrici
uniformemente cariche e con carica opposta
con densità σ
= 2σ1
, il campo elettrico è nullo all’interno delle due piastre e appena al di fuori di esse vale
negativa carica con piastra la per E
positiva carica con piastra la per E
0
0
2
2
εσ
εσ
−=
=
−
+
Notiamo che il campo elettrico è uscente
dalla piastra con carica positivaed entrante
nella piastra con carica negativa
Se ora avviciniamo le due piastre
dobbiamo combinare i due campielettrici
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 68
1 2 3
Nella zona 1
abbiamo
022 00
1 =+−=+−= −+ εσ
εσEEE
Nella zona 2
troviamo
0002 22 ε
σεσ
εσ
=+=+= −+ EEE
022 00
2 =−=−= −+ εσ
εσEEE
Nella zona 3
infine è
In conclusione abbiamo creato un campo elettrico uniforme
confinatonello spazio compreso tra le due lamine conduttrici. Notiamo chepassando attraverso ad una superficie carica il campo subisce una discontinuità
pari a σ/ε0
, proprietà sempre valida
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 69
Legge di Gauss in forma differenzialeLa parete ABCD ha area dS = dxdz e il flussodel campo elettrico attraverso di essa vale
( ) ( ) dxdzEdxdzEEdSABCD yE ===Φ ϑϑ coscosr
Attraverso A’B’C’D’ abbiamo un flusso negativo( ) dxdzEDCBA yE
'''''' −=Φ r
Attraverso la superficie del cubo in direzione y il flusso vale( ) ( )dxdzEEdxdzEdxdzEy yyyE y
'')( −=−+=Φ r
Se ora ricordiamo che AA’
= dy
è
infinitesimo, abbiamo che anche ladifferenza Ey
– E’y
è
molto piccola, quindi
E diy componente della variazione di rapidità y
E con
dyy
EdEEE
y
yyyy
r
∂
∂∂
∂==− '
x
y
z
AA’BB’
CC’DD’ E
Eyθ
dydx
dz
F.Soramel Elementi di Fisica 2 - a.a. 2010/11 70
Quindi il flusso totale in direzione y vale
dVy
Edxdzdy
yE yy
∂
∂=⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛∂
∂
Attraverso tutto il volume abbiamo
0εdqdV
zE
yE
xE
dVz
EdVy
EdV
xE
zyx
zyxE
=⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛∂
∂+
∂
∂+
∂∂
=
=∂
∂+
∂
∂+
∂∂
=Φ r
Ricordando ora che dq
= ρdV, otteniamo
0
0
ερ
ερ
=
=∂
∂+
∂
∂+
∂∂
Ediv
zE
yE
xE zyx
r
relazione locale tra campo elettrico e distribuzione di carica