H. Curtis, N.S. Barnes, A. Schnek, A. Massarini Invito alla...2 Capitolo 6 Darwin e l’evoluzione...

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    H. Curtis, N.S. Barnes, A. Schnek, A. Massarini

    Curtis et al., Invito alla biologia.azzurro © Zanichelli editore 2020

    Invito alla biologia.azzurro

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    Capitolo 6 Darwin e l’evoluzione delle specie

    Lezione 1. Le prime teorie evoluzionistiche Lezione 2. Le prove a favore dell’evoluzione Lezione 3. Evoluzione, selezione e speciazione Lezione 4. In passato sono vissute diverse specie umane

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    Jean-Baptiste de Lamarck è considerato il primo scienziato europeo ad aver elaborato una teoria sull’evoluzione.

    Jean-Baptiste de Lamarck

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    Secondo Lamarck:

    •  gli organi degli animali si sviluppano più o meno in

    base al loro uso o disuso;

    •  i cambiamenti si possono trasmettere dai genitori ai figli

    (principio dell’ereditarietà dei caratteri acquisiti).

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    Charles Darwin

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    Nel 1831 Charles Darwin si imbarca sul Beagle e intraprende una spedizione di 5 anni.

    Sull’arcipelago delle Galápagos Darwin osservò le relazioni tra le popolazioni delle

    diverse isole.

    Queste osservazioni

    furono fondamentali per

    lo sviluppo della sua

    teoria evolutiva.

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    La teoria evolutiva di Darwin Darwin basò la sua teoria evolutiva sul concetto di

    selezione naturale, il meccanismo attraverso il quale: •  gli individui con caratteri ereditari favorevoli sopravvivono

    e si riproducono;

    •  gli individui con caratteri ereditari sfavorevoli vengono eliminati.

    Questa selezione è operata

    dall’ambiente.

    Il fattore su cui agisce la selezione

    è la variabilità esistente all’interno di una popolazione.

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    La teoria evolutiva di Darwin

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    Nel 1859 Darwin pubblicò la sua teoria evolutiva nel saggio

    «L’origine delle specie»:

    •  gli organismi ne generano altri con caratteristiche simili; •  spesso, il numero di individui che sopravvivono e si

    riproducono è basso rispetto alle nascite;

    •  gli individui di una popolazione presentano differenze, alcune delle quali favorevoli alla sopravvivenza;

    •  sulle popolazioni agisce il processo di selezione naturale; •  con il tempo la selezione naturale porta alla comparsa di

    nuove specie.

  • 7 Curtis et al., Invito alla biologia.azzurro © Zanichelli editore 2020

    FISSA I CONCETTI •  Perché Lamarck è considerato il primo scienziato

    europeo ad aver elaborato una teoria sull’evoluzione?

    •  Quale errore è contenuto nella teoria evolutiva di Lamarck?

    •  Elenca i principali punti della teoria evolutiva elaborata da Darwin.

    •  Metti a confronto le teorie evolutive di Lamarck e Darwin evidenziandone similitudini e differenze.

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    I processi evolutivi I processi evolutivi generalmente sono lenti e graduali e

    avvengono su larga scala: in questo caso si parla di

    macroevoluzione.

    I fenomeni evolutivi che avvengono su piccola scala e si

    concludono in tempi geologicamente brevi sono noti come

    microevoluzione.

    La selezione artificiale operata dall’uomo è un processo analogo che dà luogo a razze (animali) e varietà (vegetali)

    nuove.

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    La resistenza agli insetticidi Lo sviluppo della resistenza agli insetticidi è un tipo di cambiamento evolutivo osservabile direttamente.

    L’uso di insetticidi provoca l’aumento di insetti resistenti.

    Gli insetticidi devono quindi essere continuamente sostituiti

    con altri più efficaci.

    Un esempio è dato dal DDT, largamente utilizzato ma in seguito abbandonato anche per la sua persistenza

    nell’ambiente e la sua elevata tossicità.

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    Biston betularia e l’inquinamento La falena delle betulle, Biston betularia, è

    un altro esempio di microevoluzione:

    •  Le falene che sfuggono più facilmente ai predatori sono quelle che si mimetizzano

    meglio sul tronco della betulla.

    •  L’inquinamento dovuto all’industrializzazione ha determinato l’annerimento dei tronchi.

    •  Le falene scure, normalmente rare, sono diventate la forma dominante nelle

    aree industriali.

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    I fossili I fossili sono un’altra prova a favore dell’evoluzione.

    •  Possono rivelare la successione delle forme di vita dagli organismi più semplici, negli strati rocciosi più antichi, agli

    organismi più complessi, negli strati più recenti.

    •  Rivelano la relazione esistente tra le specie attuali e le specie

    estinte.

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    Le strutture omologhe Le strutture omologhe sono strutture anatomiche che si sono evolute in specie diverse e, pur svolgendo funzioni differenti,

    hanno mantenuto le stesse caratteristiche strutturali.

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  • 13 Curtis et al., Invito alla biologia.azzurro © Zanichelli editore 2020

    FISSA I CONCETTI •  Cosa si intende per macroevoluzione e

    microevoluzione?

    •  Fai un esempio di microevoluzione.

    •  In quali modi i fossili forniscono una prova dell’evoluzione?

    •  Definisci cosa si intende per strutture omologhe e fai un esempio di strutture omologhe nei vertebrati.

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    I diversi modelli di selezione naturale

    In base all’effetto sulla distribuzione delle caratteristiche

    all’interno di una popolazione, la selezione naturale può essere:

    •  stabilizzante •  divergente •  direzionale •  bilanciata •  sessuale

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    La selezione stabilizzante

    In una popolazione, la selezione stabilizzante: •  comporta l’eliminazione dei caratteri

    estremi;

    •  favorisce i caratteri intermedi; •  tende a ridurre la variabilità

    all’interno della specie.

    Un esempio di selezione stabilizzante

    è dato dal numero di uova deposte

    dagli uccelli. Curtis et al., Invito alla biologia.azzurro © Zanichelli editore 2020

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    La selezione divergente

    In una popolazione, la selezione divergente: •  comporta l’eliminazione dei caratteri

    intermedi;

    •  favorisce i caratteri estremi.

    Un esempio di selezione divergente è

    dato dai salmoni argentati del Pacifico.

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    La selezione direzionale In una popolazione, la selezione direzionale comporta un aumento della proporzione di inidividui

    con una caratteristica estrema.

    Con il passare del tempo questa

    caratteristica tenderà a sostituirsi

    ad altri caratteri.

    Un esempio di selezione direzionale è dato dalla

    Biston betularia.

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    La selezione bilanciata In una popolazione, la selezione bilanciata: •  favorisce più di un fenotipo; •  mantiene la variabilità dei caratteri all’interno della

    popolazione;

    •  nel corso delle generazioni può creare una situazione in cui due o più fenotipi coesistono

    stabilmente (polimorfismo).

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    La selezione sessuale Spesso, i maschi entrano in competizione tra loro per

    essere scelti dalla femmina e potersi accoppiare.

    La competizione per l’accoppiamento favorisce la

    selezione sessuale. Si ritiene che essa sia la principale causa del dimorfismo sessuale, l’insieme delle differenze tra maschi e femmine di una

    specie che non riguardano

    direttamente la riproduzione.

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    Coevoluzione Quando due o più specie si evolvono insieme si parla di

    coevoluzione. La coevoluzione si verifica quando

    una specie dipende fortemente da

    un’altra per la propria

    sopravvivenza.

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    Evoluzione e speciazione •  Una specie è costituita da un gruppo di individui in grado

    di riprodursi tra loro generando prole fertile.

    •  Se una popolazione resta isolata dalle altre dal punto di vista riproduttivo, comincia ad evolversi

    indipendentemente, talvolta accumulando un numero di

    cambiamenti tale da trasformarsi in una nuova specie.

    •  Il processo che porta alla comparsa di una nuova specie è detto speciazione.

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    I diversi modelli di evoluzione •  Quando la selezione naturale porta alla formazione di

    specie che si assomigliano pur non essendo imparentate,

    si parla di evoluzione convergente.

    •  Quando una popolazione intraprende un percorso evolutivo separato dalla popolazione d’origine, si parla di

    evoluzione divergente.

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    I diversi modelli di evoluzione •  Il processo che porta alla suddivisione di una linea

    evolutiva di organismi in due o più linee distinte è detto

    cladogenesi. •  Le specie che si sono formate per cladogenesi

    discendono da un

    antenato comune e

    hanno subito una

    rapida diversificazione

    chiamata

    radiazione adattativa.

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  • 24 Curtis et al., Invito alla biologia.azzurro © Zanichelli editore 2020

    FISSA I CONCETTI •  Cosa comporta la selezione stabilizzante in una

    popolazione? E la selezione divergente?

    •  Quale effetto ha sul fenotipo la selezione direzionale? E quella bilanciata?

    •  Quale si pensa sia il processo che causa il dimorfismo sessuale presente in alcune specie?

    •  Che differenza c’è tra evoluzione convergente e divergente? Cosa si intende invece per coevoluzione?

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    I Primati Le scimmie del Nuovo Mondo (Americhe) e del Vecchio

    mondo (Africa e Asia) sono mammiferi placentati dell’ordine dei Primati. Ai Primati appartiene la famiglia degli ominidi, di cui fanno parte:

    •  le grandi scimmie (orango, gorilla, scimpanzé e bonobo);

    •  gli esseri umani.

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    Australopitechi e parantropi Circa 4 milioni di anni fa, un gruppo di ominidi africani

    acquisì la postura eretta.

    Sono esistite molte specie diverse di ominidi caratterizzate

    da postura eretta e bipedismo. I primi ominidi bipedi scoperti sono stati:

    •  Australopithecus, i cui primi resti furono rinvenuti nel 1925; •  Paranthropus, più robusto e con una dentatura adatta a

    una dieta vegetariana.

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    Il genere Homo I rappresentanti del genere Homo discendono da un

    gruppo di australopitecine.

    •  Il primo ominide del genere Homo ad essere scoperto scoperto fu Homo abilis.

    •  Homo abilis fu chiamato così per il possibile collegamento con i primi utensili in pietra

    (chopper).

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    Il genere Homo Da una linea evolutiva di Homo abilis migrata fuori

    dall’Africa, sarebbe disceso Homo floresiensis. •  Il primo esemplare di Homo floresiensis è stato

    rinvenuto nel 2003 nell’isola indonesiana di Flores.

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    Il genere Homo Homo ergaster lasciò il continente Africano e si spostò in Asia.

    Aveva una dieta più variegata, utilizzava il fuoco e si

    estinse circa 1 milione di anni fa.

    Diede origine ad altre specie, tra cui:

    •  Homo erectus •  Homo antecessor •  Homo heidelbergensis

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    Il genere Homo Homo neanderthalensis discende probabilmente da Homo heidelbergensis, che aveva colonizzato l’Europa.

    •  I primi reperti dell’uomo di Neanderthal risalgono a 200 000 anni fa.

    •  Era robusto e muscoloso, fabbricava utensili in pietra sofisticati e seppelliva i morti.

    •  Si diffuse in Europa e parte dell’Asia e si estinse circa

    30 000 anni fa.

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    Il genere Homo Anche Homo sapiens discende probabilmente da Homo heidelbergensis e attualmente è

    l’unica specie umana vivente.

    •  I più antichi fossili provengono dall’Africa e risalgono a circa 150 000 anni fa.

    •  Giunsero in Europa circa 40 000 anni fa, dove sono chiamati uomini di Cro-Magnon.

    •  I Cro-Magnon erano tecnologicamente e culturalmente molto avanzati.

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  • 32 Curtis et al., Invito alla biologia.azzurro © Zanichelli editore 2020

    FISSA I CONCETTI •  Quali animali fanno parte degli ominidi?

    •  A quando risale l’acquisizione della postura eretta da parte di un gruppo di ominidi africani?

    •  Elenca i principali rappresentanti del genere Homo. Quale fu, tra questi, il primo a fabbricare utensili in

    pietra? E a utilizzare il fuoco?

    •  Da quale specie derivano H. nearderthalensis e H. sapiens? H. neanderthalensis convisse con H. sapiens?