Guida Tecnica Fugabella Technology

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Tecnologia a basso impatto ambientale Fugabella ® Eco

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Tecnologia a basso impatto ambientale

Fugabella® Eco

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La decorazione eco-compatibile a basso impatto ambientale dei rivestimenti di qualunque materiale rappresenta per Kerakoll il progetto a più alta visibilità per il settore della posa.

Per questo motivo, da sempre per i nostri ingegneri, la ricerca di soluzioni a minore impatto ambientale, con il migliore risultato estetico e la massima funzionalità sono elementi imprescindibili tra di loro.

Rivestire una superficie significa comunicare qualcosa, esprimere una tendenza, una moda o uno stile di vita. Decorare queste superfici attraverso infinite combinazioni cromatiche e di texture ha il valore di definire lo stile nelle sue sfumature, giocando con le forme, risaltandone i contrasti o garantendone la continuità.

I valori estetici, ambientali e tecnici delle superfici mutano al cambiare dei bisogni, per questo Kerakoll è impegnata nella ricerca di materiali sempre più avanzati e performanti.

Stucchi minerali eco-compatibiliper costruire GreenBuilding

Fugabella® Eco

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Fugabella® Eco Tecnologia a basso impatto ambientaleTecnologia a basso impatto ambientale

Progettare e costruire GreenBuildingProgettare e costruire GreenBuilding significa realizzare un equilibrio costruttivo orientato al miglioramento della salute, della qualità della vita e la salvaguardia dell’ambiente. La ricerca tecnologica oggi non può prescindere da una forte sensibilità ecologica che si esprime attraverso scelte consapevoli che impongono un nuovo modo di usare materiali già esistenti, alternativi e di origine naturale.Gli stucchi della linea Fugabella® Eco sono classificati e marcati ECO secondo il metodo di valutazione GreenBuilding Rating in quanto materiali minerali eco-compatibili. Antibatterici e fungistatici naturali stabilizzati con pura calce naturale, monocomponenti e specifici per fughe ad elevata solidità cromatica, garantiscono bassissime emissioni di sostanze organiche volatili e sono riciclabili come inerte a fine vita.La marcatura ECO della linea Fugabella® rappresenta la garanzia per il progettista, l’applicatore e l’utente finale che il prodotto impiegato possiede requisiti di eco-compatibilità previsti dal GreenBuilding Rating.

Fugabella® Eco New Collection, ideale per costruire GreenBuilding.

M

ineral ≥ 60 %

Contenuto in materiali naturali maggiore del 60%Almeno il 60% in peso dei com-ponenti del prodotto è di origi-ne minerale. Sabbie e granulati minerali non hanno nessun decadimento chimico e nessu-na interazione biologicamente dannosa; sono quindi da consi-derare a basso impatto o neutri per l’ambiente e per la persona.

≤ 250 g/ kg

Bassa emissione di CO2 minore di 250 g/kg

Un programma di ricerca inno-vativo ha permesso, a parità di prestazioni, lo sviluppo di mate-riali monocomponenti di nuova generazione con minore tenore di legante, ciò consente di ridur-re notevolmente le emissioni di CO2 in atmosfera.

Recycled Mineral ≥

30

%

Contenuto in materiali riciclati maggiore del 30%Almeno il 30% del peso tota-le del prodotto è costituito da componenti derivanti da mate-rie prime seconde o da riciclo e classificati come minerali rici-clati (residui inerti di altre lavora-zioni produttive).

Low Emission

Basse emissioni di sostanze organiche volatiliMateriale certificato GEV (EC 1 - EC 2) con bassissime o basse emissioni di sostanze organiche volatili (VOC) secondo il regola-mento EMICODE.

Recyclable

Riciclabile come inerteI materiali a base minerale una volta induriti e alla fine del loro ciclo di vita possono essere ri-ciclati nella categoria dei rifiuti inerti evitando in questo modo gravi impatti sull’ambiente e oneri speciali di smaltimento.

Marchio ECO GreenBuilding Rating presente su tutti gli imballi e sulla documentazione tecnica della linea ECO

GRE

ENBU

ILDIN

G RATING

Il GreenBuilding Rating è un metodo di valutazione certo e affidabile messo a punto da Kerakoll che permette di misurare e migliorare la sostenibilità ambientale dei materiali da costruzione.

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Tecnologia a basso impatto ambientale

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Tecnologia a basso impatto ambientale

ESEMPIO DI GREENBUILDING RATING

APPLICATO A FUGABELLA® ECO 2-12

Descrizione e vantaggi di eco-compatibilitàMarcatura ECO - GreenBuilding Rating Marcatura NormativaCertificati e test tecnologici

a

b

c

d

a

b

c

d

INDICAZIONI PRESENTISU OGNI CONFEZIONE

LABEL GREENBUILDING RATING

Classe di Rating (ECO 3)Criteri di eco-compatibilità della categoria Inorganici Minerali Valori delle performance di eco-compatibilità

a

b

c

3

M

ineral ≥ 60 %

Recycled Mineral ≥

30

%

≤ 250 g/ kgLow Emissio

n Recyclable

Contenuto in minerali

naturali60%

Bassissime emissioni

VOC49 µg/m3

Riciclabile come inerte

a

b

c

Tra i contaminanti ambientali d’interesse emergente un ruolo sempre più importante assumono gli allergeni indoor quali funghi e batteri. Studi scientifici evidenziano infatti che la loro presenza all’interno degli edifici comporta un crescente aumento di allergie e casi d’asma nei bambini e negli adolescenti. I nuovi stucchi Fugabella® Eco sono naturalmente sani, e sono gli unici a essere stati sottoposti a test microbatteriologici che confermano le loro proprietà antibatteriche e fungistatiche naturali.Le verifiche di proliferazione microbatterica sono state effettuate presso l’Istituto CSTB - Centre Scientifique et Technique du Bâtiment - Marne-la-Vallée, Parigi, in collaborazione con l’Istituto Pasteur di Parigi e con l’Istituto di Igiene ed Epidemiologia-Micologia di Bruxelles. Fugabella® Eco New Collection, ideale per garantire ambienti più sani e protetti.

Superfici pulite, sane e sicure

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Fugabella® Eco Tecnologia a basso impatto ambientaleTecnologia a basso impatto ambientale

La nuova linea per la decorazione dei rivestimenti ceramici Fugabella® Eco è stata progettata con esclusivi polimeri idrofobizzanti che agiscono sulla tensione superficiale dello stucco garantendo un’idrorepellenza superiore a effetto goccia e la resistenza totale all’azione della pioggia battente, dei lavaggi frequenti e a forte pressione. Il ridotto assorbimento d’acqua, secondo norma ISO 13007-3, e il grado di finitura delle superfici, liscie e regolari, determinano condizioni ideali per mantenere lo stucco bello per lungo tempo, garantendo una facile pulibilità.

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Idrorepellenza - Basso assorbimento

La nuova linea per la decorazione dei rivestimenti ceramici Fugabella® Eco è stata sottoposta ad un’attività di ricerca e miglioramento per determinare l’attività batteriostatica e fungistatica naturale nei confronti di qualsiasi attacco microbico. Il Centro Scientifico Tecnico per l’edilizia del laboratorio francese CSTB ha elaborato e messo a punto una metodologia originale per simulare la contaminazione dello stucco mediante aerosol batterico e fungino.La linea Fugabella® Eco è risultata classificata come B+ e F+ ad indicare una totale proprietà batteriostatica e fungistatica naturale nei confronti di uno sviluppo microbico.

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Antibatterico naturale

La nuova linea per la decorazione dei rivestimenti ceramici Fugabella® Eco sviluppa elevati livelli di durezza superficiale e di resistenza alla compressione garantiti da un mix di leganti idraulici selezionati ad alta resistenza e da agenti incrementatori della cristallizzazione interstiziale.Il raggiungimento in tempi brevi di alte resistenze a compressione e all’abrasione permette una rapida e sicura pedonabilità delle superfici.L’elevata resistenza alla flessione garantisce la durabilità della stuccatura anche nelle situazioni d’esercizio più sollecitate.

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Alta resistenza meccanica

La nuova linea per la decorazione dei rivestimenti ceramici Fugabella® Eco è stata sottoposta ad un’attività di ricerca e miglioramento per la determinazione della massima solidità del colore attraverso l’esposizione al degrado della luce solare a livello terrestre e alla simulazione delle medesime radiazioni filtrate attraverso il vetro di una finestra.I cicli di esposizione allo spettro globale delle radiazioni solari, secondo lo standard internazionale della Norma UNI EN ISO 11341, rappresentano le più critiche condizioni per gli impieghi outdoor e indoor degli stucchi.

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Massima solidità del colore

Fugabella® Technology

garantisce qualità estetica e funzionale assoluta,

duratura nel tempo

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SOLIDITà DEL COLORE

RESISTENZA MECCANICA

ANTIBATTERICONATURALE

IDROREPELLENZA1 2 3 4

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Resistenze meccanicheNorma ISO 13007-3

Il test esprime il carico di rottura massimo di un provino di stucco sottoposto ad una forza di compressione esercitata su due superfici opposte. La normativa prevede che la prova venga eseguita alla scadenza del 28° giorno di stagionatura dei provini per gli stucchi a presa normale e anche dopo 24 ore per quelli classificati F a presa rapida. La ricerca Kerakoll effettua i test anche dopo 3, 7 e 14 giorni di stagionatura. La classificazione secondo norma ISO 13007-3 stabilisce per entrambi un valore di resistenza alla compressione ≥ 15 N/mm2.

Resistenza alla compressione Test method ISO 13007 Part 4.1.4 - 5

Resistenza a Compressione a 28 gg

N/mm2

15

0

30

45

60

75

38

45

30 30

52

25

32

CG1-CG2

Flex Marmi Scuba 2-12 0-5 2-20 0-2

Resistenza a Compressione a 24 h

10

0

15

20

25

30

N/mm2

Stucchi rapidi

Flex20

Marmi23

2-2026

0 3 6 12 18 24 h

5

F

La norma ISO 13007-3 rappresenta il nuovo standard mondiale per la definizione delle caratteristiche degli stucchi per fughe tra piastrelle ceramiche e pietre naturali. Un elemento di novità molto interessante per garantire la durabilità del materiale è rappresentato dalla necessità di soddisfare almeno uno dei requisiti opzionali riguardanti il ridotto assorbimento d’acqua e l’elevata resistenza all’abrasione per potersi classificare CG2, cioè come stucco a prestazioni migliorate. Il raggiungimento di prestazioni meccaniche elevate entro le 24 ore definisce invece una nuova categoria di stucco a indurimento rapido. La nuova linea per la decorazione dei rivestimenti ceramici Fugabella® Eco sviluppa in tempi brevi elevati livelli di durezza superficiale e di resistenza alla compressione.L’elevata resistenza alla flessione garantisce la durabilità della stuccatura anche nelle situazioni d’esercizio più sollecitate.

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Tecnologia a basso impatto ambientale

Il test esprime il carico di rottura massimo di un provino di stucco sottoposto ad una forza di flessione esercitata su tre punti. La normativa prevede che la prova venga eseguita alla scadenza del 28° giorno di stagionatura del provino.La ricerca Kerakoll effettua i test anche dopo 24 h, 3, 7 e 14 giorni di stagionatura.Il provino viene sottoposto ad una forza di compressione con un incremento di carico costante di 50 N/s fino a rottura dello stesso.La classificazione secondo norma ISO 13007-3 stabilisce un valore di flessione a 28 gg ≥ 2,5 N/mm2.

Il test esprime la durezza superficiale di un provino di stucco sottoposto all’azione abrasiva di un disco in acciaio che ruota per 50 giri a contatto con la sua superficie, dove tra il campione ed il disco viene fatta cadere della polvere di corindone (durezza scala Mohs 9) con un flusso di 2 g per giro. La normativa prevede che la prova venga eseguita alla scadenza del 28° giorno di stagionatura del provino. La ricerca Kerakoll effettua test anche dopo 24 h, 3, 7 e 14 giorni di stagionatura. La classificazione secondo norma ISO 13007-3 si ottiene misurando la lunghezza dell’incisione, e tramite tabella di conversione si determina il volume in mm3 di materiale asportato. Un valore ≤ 1000 mm3 classifica lo stucco A ad alta resistenza all’abrasione.

Resistenza all’abrasioneTest method ISO 13007 Part 4.4

Resistenza alla flessioneTest method ISO 13007 Part 4.1.3 - 5

Resistenza all’abrasione a 28 gg

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000

0-2

2-20

0-5

2-12

Scuba

Marmi

Flex

561

361

427

174

444

262

302

mm3

CG2 CG1

A

Resistenza a flessione a 28 gg

0

5,0

10,0

2,5

7,5

12,5

8.0

9.0

7.0 7.0

10

6.0

8.0

N/mm2

CG1-CG2

Flex Marmi Scuba 2-12 0-5 2-20 0-2

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La durabilità di uno stucco minerale è fortemente condizionata dalla sua capacità di non farsi attraversare dall’acqua. La penetrazione dell’acqua si può contrastare sviluppando un materiale che presenti un ridotto assorbimento della massa ed una superficie idrofobica. L’assorbimento d’acqua in assenza di pressione è una misura convenzionale della porosità del materiale, si esprime in grammi d’acqua assorbita e rappresenta il parametro fondamentale per garantire l’integrità delle prestazioni meccaniche stressate dai cicli termici. La resistenza all’assorbimento d’acqua della superficie viene comunemente indicata come idrorepellenza e rappresenta una caratteristica aggiuntiva determinante per ottenere un ridotto assorbimento. Una superficie idrorepellente viene definita idrofobica quando l’angolo di contatto che si forma posizionando una goccia di liquido è maggiore di 90 gradi, formando così il cosiddetto “effetto goccia”.

Resistenza all’acqua

Il test esprime la quantità d’acqua assorbita per capillarità dalla superficie dello stucco a contatto con acqua. La normativa prevede che la prova venga eseguita alla scadenza del 28° giorno di stagionatura. La ricerca Kerakoll effettua test anche dopo 7 e 14 giorni di stagionatura. Il provino viene pesato prima dell’immersione in una vaschetta d’acqua per 10 mm della sua lunghezza, dopo 30 minuti e 240 minuti viene effettuata una nuova pesatura dei campioni. La classificazione secondo norma ISO 13007-3 dell’assorbimento d’acqua viene espressa come grammi assorbiti per capillarità, che devono essere ≤ 5 g a 30 minuti e ≤ 10 g a 240 minuti. Valori ≤ 2 g a 30 minuti e ≤ 5 g a 240 minuti classificano lo stucco W, a ridotto assorbimento d’acqua.

Idrorepellenza di massa Test method ISO 13007 Part 4.2

Norma ISO 13007-3

Assorbimento dopo 30 minuti

0,4 0,6

1,5 1,30,8

1,9

1

2 g

5 g

Flex Marmi Scuba 2-12 0-5 2-20 0-2

Assorbimento dopo 240 minuti

5 g

10 g

0,61,6

3,5 3,5

1,82,5

4,5

Flex Marmi Scuba 2-12 0-5 2-20 0-2

CG2

CG1

CG2

CG1

W

W

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Tecnologia a basso impatto ambientale

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Tecnologia a basso impatto ambientale

Il test esprime l’idrorepellenza della superficie dello stucco ed il suo grado di bagnabilità mediante la misurazione dell’angolo che si forma nel punto di contatto con un liquido.La ricerca Kerakoll, in assenza di una norma specifica per gli stucchi che sia efficace, effettua il test con il metodo della goccia sessile posizionando una goccia di acqua distillata a contatto con un provino a 24 h, 3, 7, 14 e 28 giorni di stagionatura.Il bilancio delle forze che si generano all’interfaccia determina un angolo di contatto misurato con metodo goniometrico.Differenti rugosità delle superfici sono in grado di produrre “effetti goccia” di dimensioni diverse pur mantenendo angoli di contatto e idrorepellenza elevati.

Idrofobicità superficialeTest Effetto Goccia

La misurazione strumentale della bagnabilità (o adesione) di un liquido su una superficie solida si determina misurando l’angolo di contatto di una goccia del liquido sulla superficie.Lo strumento, che si utilizza maggiormente nei settori pitture e tessile, effettua una misurazione ottica molto precisa della forma della goccia, determinando il valore della tensione superficiale in condizioni statiche e dinamiche. Per gli stucchi cementizi per fughe, che pure rappresentano un settore nel quale l’idrofobicità superficiale, detto anche effetto goccia, è una caratteristica ricercata, non esistono metodologie di controllo efficaci e condivise. Ad oggi nessuno dei metodi proposti in sede di Comitato Tecnico del CEN (Comitato Europeo di Normalizzazione) è stato approvato dai produttori che ne fanno parte. Tra i vari motivi, uno dei principali è rappresentato dalla difficoltà oggettiva di

ottenere modalità e superfici di prova omogenee, vista l’influenza che possono avere la granulometria del prodotto, le tempistiche di pulizia e l’intensità del lavaggio.

Focus: la misurazione dell’effetto goccia

θ Bagnabilità

0 Elevata

< 90 Parziale

> 90 Effetto Goccia

>140 Effetto Repellente

θ

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Teoria del Colore

Per standardizzare la descrizione del colore occorre quindi ricorrere ad un metodo per descriverlo, misurarlo e classificarlo numericamente, detto spazio colorimetrico, formato dalla combinazione di tre parametri o attributi:

• Tinta (rosso, giallo, verde, blu) • Saturazione (brillanti, opachi) • Luminosità (chiari, scuri)

Solido tridimensionale dei colori

Bianco

Nero

Lum

inos

ità

Tinta

Saturazione

Le tinte formano il cerchio esterno del solido mentre la luminosità costituisce l’asse centrale e la saturazione il raggio orizzontale.La forma del solido dei colori è piuttosto complessa perché la dimensione dei gradi di saturazione è diversa per ciascuna tinta e luminosità, ma può contribuire a visualizzare meglio il rapporto tra tinta, luminosità e saturazione.

La comunicazione del colore

Senza luce non esisterebbe il colore, infatti quando una radiazione luminosa colpisce un oggetto colorato una parte della luce incidente viene assorbita, mentre un’altra viene riflessa. La luce percepibile dall’occhio umano è costituita da radiazioni elettromagnetiche comprese tra le lunghezza d’onda di circa 400 nm (violetto) ed i 700 nm (rosso).Lo spettro elettromagnetico copre una gamma di onde estremamente ampia. La regione della luce visibile che stimola la retina dell’occhio umano è solo una piccola parte delle varie onde elettromagnetiche che viaggiano nello spazio. A differenza delle misure di peso e lunghezza non esiste una scala fisica per misurare il colore. Nel momento in cui dobbiamo descrivere di che tipo di rosso si tratta ecco che bisogna aggiungere aggettivi quali chiaro, vivo, oppure vermiglio, cremisi, ecc. Se lo stesso colore viene mostrato a persone diverse, molto probabilmente si avranno differenti indicazioni, infatti la parte di luce riflessa colpisce l’occhio umano ed i suoi ricettori cromatici, trasformano la luce in impulsi che percorrono le vie nervose fino a raggiungere il cervello, il quale genera un’impressione sensoriale che associamo al nome di un colore, pertanto ciascun individuo percepisce il colore in modo differente. La percezione del colore inoltre è influenzata dalle sorgenti luminose, dalle dimensioni, dallo sfondo e dalle differenze di direzione.

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Tecnologia a basso impatto ambientale

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Tecnologia a basso impatto ambientale

Quasi tutti sanno che se convogliamo la luce solare attraverso un prisma creiamo una distribuzione dei colori simile a un arcobaleno. Questo fenomeno è stato scoperto da Isaac Newton. Se separiamo la luce nelle sue diverse lunghezze d’onda creiamo uno spettro; la separazione della luce in uno spettro si definisce dispersione spettrale. L’occhio umano possiede 3 sensori di colore sensibili ai 3 colori primari (rosso, verde, blu). La misurazione del colore mediante la determinazione dei valori cosiddetti tristimolo corrispondenti a quelli dell’occhio umano è il metodo impiegato dai colorimetri. Lo spettrofotometro invece effettua misurazioni delle singole lunghezze d’onda attraverso sensori spettrali multipli e più sensibili, fornendo valori numerici assoluti. Lo spettrofotometro è anche in grado di ovviare al problema delle differenti sorgenti luminose e quindi al fenomeno conosciuto come metamerismo (cioè il colore di un oggetto dipende dalla sorgente luminosa con la quale viene visto). Una volta acquisito il dato con un illuminante è in grado di convertire i valori ottenuti per qualsiasi altro illuminante memorizzato.

Focus: lo spettrofotometro

Gli spazi colorimetrici sono modelli matematici astratti che descrivono la modalità con cui riprodurre i colori come combinazioni di numeri detti componenti colore. La commissione internazionale dell’illuminazione CIE ha definito differenti modelli per uniformare maggiormente le differenze di colore in relazione alla percezione visiva.

Spazi ColorimetriciBianco+L*

Giallo+b*

+a*Rosso

Nero

Verde

BluLo spazio colorimetrico tridimensionale L*a*b* è attualmente uno dei riferimenti più utilizzati per la definizione e misurazione del colore dove L* rappresenta l’asse verticale che va dal nero al bianco e indica la luminosità, mentre a* e b* sono poste sull’asse orizzontale e definiscono il diagramma delle coordinate rettangolari di cromaticità, cioè di saturazione del colore. Utilizzando questo spazio colorimetrico è possibile ottenere le indicazioni necessarie per identificare un nuovo colore o effettuare il controllo della costanza di colore su prodotti finiti e materie prime.È inoltre possibile misurare le dimensioni di una differenza cromatica tra due campioni, indicata come ∆E*ab, che esprime uno scostamento di tipo quantitativo.

Spazio colorimetrico L*a*b*

60

50

40

30

20

10

10 20 30 40 50 60(Rosso)

+a*

(Giallo)+b*

Tinta

Differenza di

tinta ∆ h*

1020

3040

5060↔

Croma

C*

↔∆ C*

Lo spazio di colore L*C*h usa lo stesso diagramma dello spazio di colore L*a*b*, ma le sue coordinate sono cilindriche anziché rettangolari. In questo spazio L* indica la luminosità ed è la stessa L* dello spazio di colore L*a*b*, C* è il croma e h l’angolo della tinta.Con questo metodo si riesce a numerare anche il valore di croma C* e l’angolo h che indica la tinta, ottenendo così un’indicazione di tipo qualitativo del colore o dello scostamento tra i due campioni in modo tale da poter intervenire con precisione e velocità sulla messa in tinta.

Spazio colorimetrico L*C*h

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Solidità del ColoreNorma UNI EN ISO 11341

La ricerca Kerakoll, in assenza di normative specifiche per i materiali minerali inorganici ha definito un metodo interno per la valutazione della solidità del colore della linea di stucchi Fugabella® Eco.La normativa UNI EN ISO 11341 esprime un metodo strumentale per valutare la degradazione del colore sottoposto all’esposizione continua di differenti spettri di luce. La durata del test è stata fissata a 500 h di esposizione continua, dopo avere effettuato prove preventive a campione che hanno evidenziato una stabilizzazione del colore una volta superato questo limite. Allo scopo di classificare la solidità del colore all’invecchiamento è stata utilizzata la norma EN ISO 105-A05 allo scopo di convertire le misure strumentali in indici della scala dei grigi.

Tabella Daylight e Window Glass

Test eseguiti da Laboratorio di Ricerca Kerakoll Laboratorio di Ricerca Kerakoll

Macchinario utilizzato Q-Sun XENON Test Chamber Q-Sun XENON Test Chamber

Filtro utilizzato Daylight Window Glass

Temperatura dell’aria 38 ± 3 °C 38 ± 3 °C

Temperatura Black Panel 55 ± 2 °C 55 ± 2 °C

Irraggiamento 0.51 W/mq·nm 0.39 W/mq·nm

Umidità relativa 50% 50%

Ciclo di prova Continuo Continuo

Ore di esposizione 500 h (lettura campioni ogni 100 h)

500 h (lettura campioni ogni 100 h)

Norma di riferimento ISO 11341:2004 ISO 11341:2004

Tabella Daylight e Window Glass

I laboratori Kerakoll utilizzano come strumentazione per l’invecchiamento accelerato del colore la Q-Sun XENON Test Chamber prodotta da Q-Lab Corporation, l’azienda più importante al mondo che studia e produce strumentazioni per misurare la durabilità dei materiali all’esposizione agli agenti atmosferici. La maggior parte della degradazione del colore è causata da tre fattori: luce, temperatura, umidità. Insieme tra loro possono agire sinergicamente causando maggiori danni di ogni fattore preso singolarmente. Lo strumento riproduce l’intero spettro della luce solare mediante l’utilizzo di 3 lampade allo xeno, incluso ultravioletto (UV), luce visibile e infrarossi (IR), più precisamente riproduce lo spettro solare compreso tra i 295 nm e gli 800 nm. La macchina è inoltre in grado di simulare la pioggia tramite degli ugelli che nebulizzano l’acqua e di lavorare ad alte temperature. In questo modo il campione, oltre al dilavamento e all’invecchiamento alla luce, subisce anche uno shock termico. In base alla destinazione finale del materiale da testare è possibile scegliere tra 3 differenti categorie di filtri. Il Daylight Filter produce uno spettro di luce equivalente alla luce diretta del sole sulla superficie terrestre ed è particolarmente indicato per applicazioni outdoor. Il Window Glass Filter produce uno spettro equivalente alla luce del sole attraverso differenti tipi di vetro di una finestra. Questa applicazione è in grado anche di riprodurre differenti tipologie di luci artificiali ed è indicato per applicazioni indoor. L’Extended UV Filter viene utilizzato per produrre uno spettro extraterrestre indicato per applicazioni aerospaziali.I primi due filtri rispondono esattamente ai parametri di prova indicati dalle normative UNI EN ISO 11341 e ASTM G 155.

Focus: Q-Sun XENON Test Chamber

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Test solidità del coloreCicli di invecchiamento accelerato

Fugabella® Eco DaylightUNI EN ISO

11341

ASTM G 155

(CATAS)

01 Bianco 5 5

02 Grigio Luce 4,5 /

03 Grigio Perla 4,5 /

04 Grigio Ferro 4,5 5

05 Antracite 4 5

06 Nero 3,5 4,5

07 Jasmin 4,5 /

08 Bahama Beige 4,5 /

09 Caramel 4,5 /

10 Terracotta 4,5 /

11 Marrone 4 /

12 Noce 4 /

51 Silver 4,5 /

50 Pergamon 4,5 /

46 Avorio 4,5 /

45 Limestone 4,5 /

52 Tortora 4,5 /

44 Cemento 4,5 /

48 Moka 3,5 /

38 Husky 3 /

47 Mediterraneo 3 4

15 Oceano 3 /

41 Eucalipto 5 5

49 Muschio 5 /

20 Magnolia 4,5 /

27 Sunset 4,5 /

21 Rosso 1 1

23 Giallo 2 2

Valori di ΔEF GSC

< 0,40 5

0,40 ≤ ∆EF < 1,25 4,5

1,25 ≤ ∆EF < 2,10 4

2,10 ≤ ∆EF < 2,95 3,5

2,95 ≤ ∆EF < 4,10 3

4,10 ≤ ∆EF < 5,80 2,5

5,80 ≤ ∆EF < 8,20 2

8,20 ≤ ∆EF < 11,60 1,5

≥ 11,60 1

Tabella indici scala dei grigi EN ISO 105-A05

I provini per la valutazione della solidità del colore sono stati preparati e tenuti per 7 gg in condizioni standard.Per ogni colore sono stati preparati 3 campioni:1. Campione di riferimento, per il controllo visivo da tenere al

buio in condizioni standard2. Campione da sottoporre ad invecchiamento con filtri Daylight3. Campione da sottoporre ad invecchiamento con filtri Window

GlassPrima di sottoporre i provini all’invecchiamento è stata effettuata la misurazione del colore mediante spettrofotometro, la misura è stata ripetuta allo scadere di ogni 100 h di esposizione fino alla 500a ora.Allo scadere della prova le valutazioni eseguite sono state di due tipi:1. Visiva, confrontando il riferimento tenuto in condizioni

standard ed al buio2. Strumentale con spettrofotometro per rilevare la variazione

delle coordinate colorimetriche ed il ∆EF

Il confronto tra le due valutazioni è molto interessante in quanto lo strumento è in grado di rilevare anche minime differenze di colore, mentre l’occhio di un osservatore comune riesce a distinguere differenze di ∆EF tra 5 e 6, e un osservatore esperto arriva a notare un ∆EF di 3. È importante sapere che l’occhio umano è più sensibile alle variazioni dei livelli di grigio, in questo caso riesce a distinguere anche ∆EF di 2. Utilizzando la normativa UNI EN ISO 105-A05 è possibile, tramite l’utilizzo di equazioni matematiche, utilizzare i valori di ∆EF misurati strumentalmente per determinare gli indici della scala dei grigi per la degradazione del colore (GSc). Minore sarà il ∆EF maggiore sarà il punteggio ottenuto.

Per confermare la validità del test effettuato è stato deciso di consegnare dei campioni di stucco rappresentativi dell’intera collezione di colori Fugabella® Eco al CATAS, un importante Centro Ricerche e Laboratorio Prove attrezzato per effettuare test di degradazione del colore seguendo

il metodo della norma americana ASTM G 155 che differisce dalla UNI EN ISO 11341 solo per alcuni parametri, ma è ugualmente funzionale per testare la solidità del colore dei nostri materiali.

Focus: il laboratorio CATAS

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Resistenza all’attacco microbico

La progressiva tendenza a proteggere gli occupanti degli ambienti indoor da sostanze pericolose per la salute sta subendo un’accelerazione molto forte negli ultimi tempi, con l’intensificarsi, anche a livello normativo, d’attività di regolamentazione.Esistono svariate soluzioni per limitare lo sviluppo di questi microrganismi, ma alcune di esse non garantiscono la risoluzione delle cause in quanto, per eliminarne una, ne generano un’altra potenzialmente ancora più dannosa.È il caso dell’impiego, anche nella formulazione di prodotti usati nelle costruzioni, di sostanze chimiche, antimicotici e battericidi che possono portare, a seconda del principio attivo impiegato, a svariate patologie e disfunzioni. Talune di queste sostanze biocide, che possiamo associare a tutti gli effetti ai comuni pesticidi, sono state classificate come potenziali cancerogene a causa della loro tossicità e per la caratteristica di migrazione e rilascio nell’ambiente.Circa il 95% dei pesticidi è utilizzato in agricoltura, tuttavia una della maggiori vie di esposizione è l’ambiente indoor. Mentre l’utilizzo in agricoltura è strettamente regolato, negli ambienti indoor non vi è nessun tipo di regolamentazione.Con lo scopo di migliorare la tutela della salute e dell’ambiente, il Parlamento Europeo ha adottato dei testi legislativi sull’uso e la vendita di sostanze biocide, nonché sul loro uso sostenibile. Kerakoll, ponendosi di fronte alla possibilità d’impiegare sostanze chimiche per inibire la crescita di microrganismi, ha affrontato il problema con una ricerca di metodi alternativi non chimici, che ha portato a formulare gli stucchi con un approccio eco-compatibile, ottenendo un importante riconoscimento dalla caratterizzazione effettuata da parte del Polo di Microbiologia del CSTB, Centro Scientifico Tecnico per l’Edilizia - settore Salute di Marne-la-Vallée, Francia.

Sappiamo che buona parte dei microrganismi non crescono in un ambiente dal pH basico, in particolare se maggiore di 9.Questo pH è in effetti ben inferiore a quello degli impasti di prodotti a base di legante cementizio; pertanto, se l’ambiente si mantiene basico, ciò è un deterrente per la crescita di microrganismi. Il pH però, durante la maturazione del cemento e poi successivamente nel tempo, tende ad abbassarsi per effetto della salificazione, cioè della creazione di legami neutri tra le molecole con diminuzione progressiva degli ioni. Ciò significa che uno stucco che non sarebbe aggredibile da microrganismi nel breve periodo, può diventarlo col tempo.La ricerca Kerakoll forte della conoscenza acquisita sul comportamento fisico-chimico della calce naturale NHL, ha condotto un importante studio sulla capacità di stabilizzare il pH a valori più alti mediante l’introduzione della calce nella formulazione degli stucchi allo scopo di ottenere l’effetto batteriostatico naturale desiderato.

Per garantire un risultato significativo della durabilità del materiale i provini sono stati trattati in un’apposita camera dove, mediante l’impiego di anidride carbonica, hanno subito un processo di invecchiamento accelerato.

Focus: il ruolo della calce naturale NHL

Una via naturale contro muffe, funghi e batteri

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Sviluppo di Batteri

Tra i “microrganismi” (o “microbi”) comunemente detti, una grossa parte di essi può essere definita come “contaminanti biologici”, trattandosi di una serie di sostanze di origine biologica che possono incidere negativamente sulla qualità dell’aria sia indoor che outdoor. Le principali fonti d’inquinamento microbiologico nei locali sono rappresentate dagli occupanti (uomo, animali, piante), dalla polvere (ottimo ricettacolo per i microrganismi), dalle strutture e dai servizi degli edifici. I microrganismi possono veicolare attraverso il particolato disperso nell’aria e trovare attecchimento dove le condizioni siano le più favorevoli al loro sviluppo. Tra le superfici più contaminate vi sono quelle dei pavimenti perché costantemente soggette a sporcarsi, l’umidità è spesso più elevata nello strato inferiore del volume indoor, sono presenti nicchie ed angoli dove risulta più difficile il ricambio dell’aria e per la presenza di fughe tra le piastrelle, il cui profilo il più delle volte concavo, peggiora ulteriormente la situazione. Tra i contaminanti biologici indoor più comuni troviamo: • Batteri, trasmessidallepersoneedaglianimalimapresenti

anche in luoghi con condizioni di temperatura ed umidità che ne favoriscono la crescita.

• Funghiemuffechesiformanoall’internodeiluoghiconfinatiper problemi d’umidità.

Attacco Microbico

Sviluppo di Funghi e Muffe

I funghi sono organismi per i quali è ancora dibattuta l’appartenenza al regno vegetale piuttosto che a quello animale. Esistono circa 100.000 specie diverse di funghi, tra le quali vanno annoverati muffe e lieviti. Svolgono nell’ecosistema un ruolo importante che è quello della decomposizione e riciclaggio delle materie organiche. Le muffe in origine sono talmente piccole da essere visibili solo al microscopio. Durante la crescita vengono prodotte particelle di forma sferica e di piccole dimensioni, ovvero le spore, che principalmente si disperdono nell’aria e costituiscono la parte finale del ciclo riproduttivo delle muffe. Funghi e muffe non sono solitamente un problema all’interno degli edifici, fino a quando le spore non si depositano su un punto bagnato o umido e cominciano a crescere.

I batteri, detti anche germi, rappresentano circa un terzo di tutti gli organismi viventi presenti nell’aria e come altri contaminanti biologici, contribuiscono ad una cattiva qualità dell’aria indoor.I batteri si dividono in due categorie: i gram-negativi e i gram-positivi. I primi producono l’endotossina, una sostanza infiammatoria associata a patologie tipiche dell’inquinamento indoor come la “sindrome dell’edificio malato”. I batteri gram-positivi comprendono invece varie specie, tra le quali l’Enterococcus Faecalis uno dei microbi coinvolti nella ricerca Kerakoll. Il vettore principale di questi batteri è l’uomo, ma si trovano anche in situazioni di elevata umidità come quella presente nei sistemi di condizionamento e deumidificazione.

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Protocollo di prova CSTB

La prova consiste nell’esporre provini di stucco all’azione di determinati batteri e funghi durante un periodo di tempo specifico, in condizioni di temperatura ed umidità controllate (37 °C - 98% U.R.). Al termine dell’esposizione le provette diventano oggetto di una prima valutazione macroscopica, successivamente di un’analisi microscopica e biochimica dello sviluppo e della sopravvivenza dei funghi e dei batteri.Il protocollo di valutazione utilizzato risulta conforme ai requisiti della normativa di riferimento EN ISO 846 – Determinazione dell’azione dei microrganismi.Per entrambi i test l’interpretazione dei risultati viene formulata confrontando le informazioni di due metodi, in modo da valutarne non solo l’assenza ma anche l’inibizione alla crescita.

Norma EN ISO 846

Metodo A: determinazione della vulnerabilità.Alcune provette pulite vengono esposte ad un aerosol batterico controllato. Se le provette non contengono alcuna sostanza nutritiva costitutiva, i batteri non si sviluppano. Questo metodo è adatto per valutare la resistenza dei prodotti edili nei confronti di qualsiasi attacco batterico in assenza d’altra materia organica.

Metodo B: determinazione dell’effetto batteriostatico.Le provette, precedentemente sporcate con degli elementi nutritivi, vengono esposte ad un aerosol batterico controllato. Anche se il materiale non contiene alcuna sostanza nutritiva, i batteri possono svilupparsi sulle provette.Qualsiasi inibizione dello sviluppo sul supporto, così sporcato, mette in evidenza l’attività batteriostatica “naturale” del prodotto.

Batteri

Metodo A: prova di sviluppo.Alcune provette pulite vengono esposte ad un aerosol di muffe controllato. Se le provette non contengono alcuna sostanza nutritiva costitutiva, le muffe non sviluppano micelio e non si verifica il biodeterioramento del supporto. Questo metodo è adatto per caratterizzare la proprietà d’inerzia dei prodotti edili nei confronti di qualsiasi attacco fungino in assenza di altra materia organica.

Metodo B: determinazione dell’effetto fungistatico.Le provette, sporcate alle condizioni di prova con degli elementi nutritivi, vengono esposte ad un aerosol di muffe controllato. Anche se il materiale non contiene alcuna sostanza nutritiva, i funghi possono svilupparsi sulle provette sporcate.Qualsiasi inibizione dello sviluppo sul supporto, così sporcato, mette in evidenza la proprietà fungistatica “naturale” del prodotto.

Funghi

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Tabella Classificazioni CSTB

BATTERI

B- materiale vulnerabile, contiene sostanze nutritive che permettono lo sviluppo dei batteri

B materiale inerte su supporto pulito, presenza di sviluppo batterico su campioni sporcati

B+ materiale batteriostatico, assenza di sviluppo batterico su supporto pulito e sporcato

FUNGHI

F- materiale vulnerabile, contiene sostanze nutritive che permettono lo sviluppo fungino

F materiale inerte su supporto pulito, presenza di sviluppo fungino su campioni sporcati

F+ materiale fungistatico, assenza di sviluppo fungino su supporto pulito e sporcato

La diffusione tramite aerosol microbici, rispetto a quella per via liquida comunemente utilizzata, consente una deposizione più spinta dei microrganismi, oltre a riprodurre più fedelmente quanto avviene in pratica. I microrganismi impiegati per i test, i più significativi nello spettro di quelli presenti nell’ambiente e più dannosi per la salute, derivano da un ceppo di batteri delle colture dell’Istituto Pasteur di Parigi (importantissima fondazione privata per la ricerca, la prevenzione ed il trattamento delle malattie) e dalla collezione di muffe dell’Istituto di Igiene ed Epidemiologia-Micologia di Bruxelles (IHEM, che detiene 20.000 specie di funghi e lieviti, una delle raccolte più importanti in Europa).

B+ (batteriostatico)RAPPORTO DI PROVA N. SB-08-097

Attacco Batteric

o

T E S T A T O

RAPPORTI DI PROVA

F+ (fungistatico)RAPPORTO DI PROVA N. SB-08-103

Attacco Fungino

T E S T A T O

RAPPORTI DI PROVA

Secondo il protocollo seguito dal CSTB gli stucchi della linea Fugabella® Eco sono stati classificati B+ e F+ evidenziando le proprietà naturali del prodotto totalmente privo di additivi biocidi.

La ricerca è stata condotta in collaborazione con l’istituto francese C.S.T.B. (Centre Scientifique et Technique du Bâtiment), in particolare con il laboratorio di microbiologia del Dipartimento Energia-Salute-Ambiente / Divisione Salute, che ha sede a Marne-la-Vallée, vicino a Parigi.

Fondato nel 1947, Il CSTB è un ente pubblico francese indipendente, posto sotto la tutela del Ministero dell’Ecologia, dell’Energia, dello Sviluppo Sostenibile e della Pianificazione del Territorio.Gli ambiti d’attività sono essenzialmente la ricerca scientifica e tecnica nel settore dell’edilizia, il miglioramento della qualità delle costruzioni e degli ambienti, la formazione e informazione dei professionisti del settore.Il Laboratorio di Microbiologia degli Ambienti Interni (LMEI) del Dipartimento Energia-Salute-Ambiente è stato istituito nel 1997 per rispondere ai problemi dell’inquinamento biologico negli ambienti indoor. Rappresenta uno dei più importanti poli di ricerca nel settore in Europa, con contributi fondamentali come quello riportato anni fa per la conoscenza del rischio “legionella” negli ambienti pubblici e residenziali.

Focus: il laboratorio di microbiologia CSTB

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Classic CollectionLa collezione Classic di Fugabella® Eco spazia nel mondo dei colori che non hanno tempo, dove la forza della tradizione rappresenta il messaggio fondamentale da trasmettere. Il bianco classico, dal tono caldo, nato praticamente insieme ai primi rivestimenti di piccolo formato, ancora oggi dona purezza e geometria a tutti i tipi di superfici. Le 10 sfumature di grigio e di beige soddisfano le esigenze dettate dalle infinite soluzioni per i progetti residential, commercial e outdoor, garantendo armonia e continuità ai rivestimenti. Infine il nero assoluto, un colore forte e deciso capace di decorare senza soluzione di continuità anche i rivestimenti più dark. I 12 colori di Fugabella® Eco Classic si contraddistinguono per l’esplicita relazione con il linguaggio e le emozioni dei rivestimenti classici che esprimono uno stile senza tempo.

01 Bianco

02 Grigio Luce

03 Grigio Perla

04 Grigio Ferro

05 Antracite

06 Nero

07 Jasmin

08 Bahama Beige

09 Caramel

10 Terracotta

11 Marrone

12 Noce

Classic, armonia e continuità per uno stile senza tempo

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Tecnologia a basso impatto ambientale

Design CollectionFugabella® Eco collezione Design esalta il profilo estetico delle superfici che interpretano il miglior design contemporaneo e le tendenze più all’avanguardia. Le tonalità Silver, Pergamon, Avorio, Limestone, Tortora, Cemento e Moka decorano i nuovi materiali in un delicato bilanciamento tra la componente espressiva e quella funzionale. Colori innovativi che aprono nuove prospettive e un nuovo modo di percepire la bellezza e il comfort con la creazione di ambienti con uno stile proprio.

Design, bellezza e comfort per ambienti creativi

51 Silver

50 Pergamon

46 Avorio

45 Limestone

52 Tortora

44 Cemento

48 Moka

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38 Husky

47 Mediterraneo

15 Oceano

41 Eucalipto

49 Muschio

20 Magnolia

27 Sunset

21 Rosso

23 Giallo

Colors CollectionFugabella® Eco collezione Colors è espressione del colore nella sua forma più evidente per suscitare stimoli e sensazioni forti, vibranti accostamenti che a volte appaiono come provocazioni pure. Husky, Mediterraneo, Oceano, Eucalipto, Muschio, Magnolia, Sunset, Rosso, e Giallo diventano protagonisti dello spazio e decorano i progetti più glamour e trendy. Colori che aprono ai progettisti innumerevoli soluzioni, lasciandoli liberi a interpretazioni dove regole e creatività vivono in sinergia.

Colors, stimoli, sensazioni forti e vibranti

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