GUIDA LEGALE E FISCALE ALL’INVESTIMENTO IN BRASILE · commerciali sottoscritti, la normativa...

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via xx settembre, 49 – 24122 Bergamo - via della posta, 8 – 20123 Milano -Tel. 035 215297 – Fax 035 235363 Missale & Partners – [email protected] - www.studiomissale.it 1 GUIDA LEGALE E FISCALE ALL’INVESTIMENTO IN BRASILE Repubblica Federativa del Brasile Capitale: Brasilia Superficie: 8,5 milioni di Km² Popolazione: 204 milioni di abitanti Lingua: Portoghese Moneta: Real Forma istituzionale: Repubblica Federativa Presidente: Dilma Roussef, dal 1 gennaio 2011 Divisione amministrativa: 26 stati e 1 distretto federale Principali commodities: caffè, soia, grano, riso, mais, canna da zucchero, cacao, agrumi, prodotti carnei Produzione industriale: tessile, calzature, chimica, legname, mineraria, acciaio, aeronautica, industria automobilistica e componentistica, impianti e macchinari Terziario: trasporti, IT, turismo Risorse naturali: bauxite, oro, ferro, manganese, nickel, fosfato, platino, stagno, uranio, petrolio, legname, energia idroelettrica, gas naturale Infrastrutture:Autostrade: 1,7 milioni Km; Ferrovie: 29.252 Km ; Rete portuale: 30 porti marittimi; Aeroporti: 66 di cui 32 commerciali; Oleodotti: 21.291 Km; Rete idroviaria: 28.000 Km Indice : - “Brasile il paese del futuro”, pag n. 2 - “Settori d’investimento”, pag. n. 2 - “Interscambio commerciale”, pag.n. 7 - “Accordi commerciali”, pag. n. 8 - “Regime doganale e regime delle importazioni”, pag. n. 9 - “Regime tributario”, pag.n. 11 - “Scelta della struttura societaria”, pag. n. 19 - “Il sistema giudiziario”, pag. n. 28

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GUIDA LEGALE E FISCALE ALL’INVESTIMENTO IN BRASILE Repubblica Federativa del Brasile Capitale: Brasilia Superficie: 8,5 milioni di Km² Popolazione: 204 milioni di abitanti Lingua: Portoghese Moneta: Real Forma istituzionale: Repubblica Federativa Presidente: Dilma Roussef, dal 1 gennaio 2011 Divisione amministrativa: 26 stati e 1 distretto federale Principali commodities: caffè, soia, grano, riso, mais, canna da zucchero, cacao, agrumi, prodotti carnei Produzione industriale: tessile, calzature, chimica, legname, mineraria, acciaio, aeronautica, industria automobilistica e componentistica, impianti e macchinari Terziario: trasporti, IT, turismo Risorse naturali: bauxite, oro, ferro, manganese, nickel, fosfato, platino, stagno, uranio, petrolio, legname, energia idroelettrica, gas naturale Infrastrutture:Autostrade: 1,7 milioni Km; Ferrovie: 29.252 Km ; Rete portuale: 30 porti marittimi; Aeroporti: 66 di cui 32 commerciali; Oleodotti: 21.291 Km; Rete idroviaria: 28.000 Km Indice: - “Brasile il paese del futuro”, pag n. 2 - “Settori d’investimento”, pag. n. 2 - “Interscambio commerciale”, pag.n. 7 - “Accordi commerciali”, pag. n. 8 - “Regime doganale e regime delle importazioni”, pag. n. 9 - “Regime tributario”, pag.n. 11 - “Scelta della struttura societaria”, pag. n. 19 - “Il sistema giudiziario”, pag. n. 28

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Brasile, il paese del futuro

Il Brasile ha raggiunto stabilità politica democratica e un tale sviluppo economico da entrare di diritto tra i grandi del mondo, tanto che già da tempo si è guadagnato l’appellativo di “gigante verde oro”. Decine di milioni di persone hanno abbandonato lo stato di povertà e altre centinaia si accingono a farlo, generando una nuova classe media che continuerà a sostenere l’esplosione dei consumi di massa e una richiesta sempre più forte di nuove abitazioni. San Paolo e Rio de Janeiro sono megalopoli che richiamano gli investimenti internazionali, mentre le eccellenze industriali brasiliane vengono apprezzate all’estero. Il gigante sudamericano sta progettando di potenziare le infrastrutture e moltiplicare strade e autostrade, ferrovie, porti e aeroporti che costituiscono straordinarie opportunità per le imprese straniere. A Natal, capitale dello stato di Rio Grande do Norte nel Nord Est, a breve sarà ultimato l’aeroporto più grande del sudamerica che servirà da porta d’ingresso per il continente, trovandosi a solo 7,5 ore di volo dall’Europa. Le regioni del sud industrializzato (San Paolo, Minas Gerais, Santa Caterina, Rio grande do Sul) presto verranno raggiunte dal Nord che si presenta come un’opportunità non solo nel settore turistico. I settori edili, turistici, del terziario, meccanici, chimici, credito, assicurazioni, alimentari sono in forte espansione e vanno tutti a gonfie vele. Non a caso un numero sempre maggiore di imprese italiane, anglosassoni, arabe e nord americane guardano al Brasile con sempre maggiore interesse e i principali gruppi industriali, anche italiani come Fiat, Telecom, Pirelli, Prysmian, ENI/Saipem, Ferrero, Campari, Impregilo, Marcegaglia, Finmeccanica e altre aziende leader di settore, come la bergamasca Brembo, sono già presenti e radicate sul territorio brasiliano. Le aziende italiane, inoltre, possono sviluppare con interlocutori brasiliani rapporti di collaborazione industriale, forti anche delle affinità culturali connesse alla forte presenza, soprattutto in alcune aree (San Paolo, Rio Grande do Sul, Santa Caterina) di grandi e ricche comunità di oriundi italiani. Scopo di questa guida è presentare ai lettori le informazioni di base che saranno utili per identificare le opportunità da cogliere in Brasile. Verranno sommariamente illustrati gli accordi commerciali sottoscritti, la normativa sugli investimenti stranieri, i principali settori d’investimento dell’economia brasiliana, le forme societarie, le zone franche commerciali, il sistema giudiziario.

Settori d’investimento «Indico, in maniera estremamente sintetica, le ragioni che ci hanno spinto in passato e che ci spingono oggi a investire in Brasile. 1) È di gran lunga il primo paese del continente sudamericano. 2) È l’ottava potenza industriale del mondo. 3) Ha una classe dirigente politica, finanziaria e industriale a livello delle economie occidentali più sviluppate. 4) Ha un tasso demografico positivo e un’altissima percentuale di popolazione giovane. 5) Ha un grande mercato interno e può aspirare a diventare un grande esportatore di manufatti.

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6) Ha una cultura ormai consolidata di accogliere positivamente gli investimenti esteri nel paese. 7) Ha una economia troppo importante per tutto il mondo occidentale per pensare che possa fare nei suoi comportamenti politici ed economici delle sterzate pericolose. 8) Da ultimo e specificatamente per il nostro settore, si sta imponendo come uno dei maggiori produttori mondiali di autoveicoli.» Carlo De Benedetti, Presidente SOGEFI «Riteniamo che il Brasile possa avere delle straordinarie potenzialità nel settore agricolo, in particolare in quello delle oleaginose “OGM free” e “biologiche” il cui mercato si sta sviluppando molto rapidamente in Europa.» Piero Antinori, Marchesi Antinori Srl «C’è una parola che probabilmente definisce meglio di ogni altra l’interesse che il Brasile riveste per la nostra holding: priorità. Rcs Editori è infatti in ambito internazionale uno dei primi operatori globali della comunicazione, sotto il profilo sia della presenza sui grandi mercati continentali, sia dell’integrazione fra tutti i mezzi e le tecnologie attraverso i quali si svolge oggi l’attività editoriale. A fronte del ruolo acquisito e delle sfide competitive poste, non possiamo quindi che considerare il Brasile come un obiettivo essenziale di riferimento, un punto focale per lo sviluppo. Sulla scia della lunga tradizione di rapporti che legano i due paesi e che ha condotto molti italiani a dare vita oltre Atlantico a tante iniziative, il gruppo Rizzoli-Corriere della Sera in realtà ha sempre mantenuto vivo un intenso rapporto di collaborazione produttiva e di investimenti. Ma questo impegno risulta ora di gran lunga rafforzato. Protagonista con Cina e India dei più importanti progressi compiuti nell’ultimo decennio fra tutti gli stati del mondo, il Brasile infatti non solo rappresenta, singolarmente, quasi il 50 per cento della realtà politica e sociale dell’America meridionale, ma ne è anche diventato il paese guida a livello culturale ed economico. Si spiegano così l’importanza assunta nello scacchiere strategico di tante grandi imprese e la rinnovata attenzione che un gruppo di comunicazione come il nostro vi dedica in sede di programmazione e pianificazione di nuovi interventi. Ne è chiara conferma, d’altra parte, anche la decisione di pubblicare e diffondere direttamente sul territorio, ormai da due anni, sia il “Corriere della Sera” sia “La Gazzetta dello Sport”. Grazie alla sua presenza capillare anche in Argentina e Venezuela, il “Corriere della Sera” è così diventato il primo quotidiano europeo per diffusione di tutto il Sudamerica.» Cesare Romiti, gruppo Rizzoli-Corriere della Sera (Rcs Editori) «Il Gruppo Fiat è arrivato in Brasile 50 anni fa con una piccola azienda d'importazione di macchine agricole. Oggi, le 23 imprese del gruppo costituiscono uno dei più grandi conglomerati industriali del Paese, con un fatturato di 10,8 miliardi di reali nel 2001. È il primo mercato per la Fiat dopo l'ltalia e la principale destinazione degli investimenti del gruppo fuori dall'Europa. Per la Fiat, il Brasile è diventato un paese prioritario per l'immenso potenziale del suo mercato e anche perché il Brasile si sta modernizzando rapidamente. Oggi c'è libertà di movimento dei capitali e il sistema bancario è moderno e finanziariamente solido. Inoltre, le privatizzazioni hanno aperto le porte a nuovi affari e hanno aumentato la competitività e la qualità del sistema produttivo e di servizi in genere. Per le imprese italiane, il Brasile si è dimostrato un paese speciale, per la grande affinità culturale e spirituale che esiste tra il popolo brasiliano e quello italiano, popoli con sentimenti e tradizioni molto simili, cosa molto naturale data l’immensa quantità di "oriundi" e loro discendenti che vivono nel Paese. In Brasile, il Gruppo Brasile si sente in casa, e negli ultimi tre anni ha investito circa due miliardi di euro nel Paese, aprendo nuove aziende, costruendo fabbriche, lanciando nuovi prodotti. sviluppando tecnologie e addestrando i suoi 26 mila dipendenti. Un investimento di successo. Il Gruppo Fiat oggi è leader nel settore automobili, commerciali leggeri, mietitrebbie, componentistica. macchine movimento terra e disputa la leadership nei trattori

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agricoli, nelle fusioni in ghisa e alluminio e nell'ingegneria di manutenzione. In questo scenario, la Fiat continua investendo nel Brasile. Non potrebbe essere differente.» Gruppo FIAT Immobiliare e connessi L’economia brasiliana va a gonfie vele: lo dimostra, non soltanto l’aumento del Pil, che nel 2010 ha raggiunto una crescita del 7,5%, ma anche la ripresa a pieno ritmo di alcuni settori strategici, tra cui l’immobiliare. Il boom del mercato immobiliare va ricercato nell’aumento del benessere economico e nell’ascesa della cosiddetta “nuova classe media brasiliana”, che è il centro propulsore dello sviluppo e comprende i nuclei familiari con un reddito compreso tra 1.116 reais e 4.854 reais (equivalenti a un importo tra 500 e 2.200 euro circa). Il Governo ha promosso, inoltre, un progetto federale di edilizia sociale, chiamato “Minha casa, Minha Vida” il quale ha come obiettivo consentire alle famiglie a basso reddito di acquistare la prima casa. Sulla scia del settore immobiliare trovano ampi spazi di sviluppo non soltanto l’edilizia, ma anche l’industria dell’arredamento, del cemento, la produzione di serramenti, il settore florovivaista etc.. Una particolare attenzione meritano le vendite di cemento che nel 2010 hanno raggiunto un aumento record del 14,8% e che secondo alcune analisi sono cresciute durante l’anno 2011 ad un tasso compreso tra l’8 e il 9%. Il Sindacato dell’Industria del Cemento prevede che, entro il 2016, sarà necessario costruire nuove fabbriche per la produzione di cemento al fine di portare la capacità produttiva nazionale da 67 milioni di tonnellate attuali a oltre 100 milioni. Ciò nasce dall’esigenza di investire in piani infrastrutturali, centrali idroelettriche, senza dimenticare i mondiali di calcio 2014 e le Olimpiadi 2016. Fonte: Notiziario Bric di Ubi Banca

Energia Bioconbustibili. Il consumo di biocombustibile in Brasile è in forte crescita e si prevede che, nei prossimi dieci anni, la domanda a livello mondiale possa raddoppiare. L’etanolo da cellulosa, in particolare è ampiamente impiegato come carburante per autoveicoli. Per questo motivo la Royal Dutch Shell Plc, il maggiore distributore di biocombustibili al mondo, in collaborazione con Iogen Corp. e Codexis sta concentrando gli investimenti nella ricerca di enzimi per la produzione di etanolo da cellulosa attraverso la lavorazione degli scarti derivanti dalla lavorazione di frumento e zucchero di canna. La città di Ribeirão Preto, nel sud del paese e a nord di San Paolo, è il maggiore produttore di zucchero ed etanolo del Brasile: la produzione e la trasformazione avvengono in luogo in quanto gli scarti dello zucchero di canna si seccano molto velocemente dopo la mietitura e non permettono il trasferimento. La produzione di etanolo ha cambiato la struttura dell’industria brasiliana diminuendo la dipendenza dal petrolio: in trentacinque anni la produzione di etanolo è passata da 611 milioni di litri a 27,7 miliardi nel 2010 mentre la produzione di zucchero è quintuplicata raggiungendo 37,7 milioni di tonnellate nel 2010. Lo sviluppo dell’industria relativa alla canna da zucchero ha stimolato anche altri settori quali l’elettricità, la plastica e i prodotti chimici, i fertilizzanti e gli enzimi. La ricerca scientifica e tecnologica ha visto una forte spinta in avanti e ha favorito l’apertura di centri di ricerca. La crescita

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ha anche stimolato la domanda di macchinari ad alto contenuto tecnologico al fine di rendere più efficiente il raccolto, la trasformazione e la produzione di energia. Si tratta di un settore in forte espansione che offre ottime opportunità di investimento. Fonte: Notiziario Bric di Ubi Banca Eolico. Fino ad oggi quasi il 70% dell’energia generata dal Brasile è stata ricavata dalle centrali idroelettriche ma ora si cerca di diversificare gli investimenti: la Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale del Brasile (BNDES) ha stanziato 790 milioni di dollari per finanziare la costruzione di nove impianti eolici negli stati di Ceará e Rio Grande do Sul. La capacità eolica attuale del Brasile raggiunge i 927 megawatt, pari allo 0,6% della produzione totale di elettricità ma si stima che entro il 2013 la produzione raggiungerà il 3,5%. Ricardo Simões, presidente dell’Associazione Brasiliana dell’Energia Eolica, prevede che entro il 2022 la produzione supererà il 20% del totale. L'interesse nelle energie alternative è nato nel 2004, con l’approvazione, da parte del governo federale, del progetto Priofa (Programma di incentivi per le fonti alternative di energia elettrica). Circa il 70% degli investimenti nel settore viene dalla Banca di Sviluppo brasiliana che, nel settore dell'energia eolica, ha altri 44 progetti in fase di analisi per un valore di 3,3 miliardi di dollari. Gli ingenti investimenti stanno favorendo la competizione tra i produttori di turbine e si prevede l’ingresso di nuovi concorrenti internazionali. Fonte: Notiziario Bric di Ubi Banca

Settore automobilistico, ricambi e accessori Secondo Fenabrave, l’associazione dei produttori di automobili brasiliani, le vendite di automobili nuove e veicoli commerciali leggeri sono in costante aumento e solo nel mese di marzo del 2011 sono aumentate dell’11,6% rispetto al mese precedente. Il Brasile rimane il mercato di riferimento per le maggiori case automobilistiche mondiali, tra cui Fiat e Volkswagen. Fenabrave ha stimato che le vendite raggiunte nel 2011 ammontano a circa 3,69 milioni di veicoli, inclusi autobus e autocarri. Si tratta di un mercato in continua espansione che offre opportunità di business non solo ai produttori di automobili ma anche ai produttori di ricambi e accessori. Fonte: Notiziario Bric di Ubi Banca

Importazioni in genere Fertlizzanti. Secondo quanto reso noto dal Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento, solo nel primo trimestre del 2011 sono state importate 2,73 milioni di tonnellate di fertilizzanti, segnando una aumento del 68,3% rispetto all’anno precedente. Nei primi due mesi dell’anno, il giro d’affari ha raggiunto 3,48 milioni di tonnellate, segnando una crescita del 10,3% rispetto allo stesso periodo del 2010. La domanda interna è in forte crescita, spinta dalle produzioni di canna da zucchero, cotone, caffè, mais e riso. L’industria dei fertilizzanti brasiliana ha prodotto 1,36 milioni di tonnellate nel primo bimestre (+2,2% rispetto ai dodici mesi precedenti), volume insufficiente a soddisfare la crescente domanda

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interna. Il Brasile dipende, dunque, dalle importazioni, in particolare provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa. Secondo i dati divulgati dall’Associazione Nazionale per la difesa dell’Agricoltura, l’industria dei pesticidi avrebbe generato un giro d’affari di 1,27 miliardi di Reais, pari a 764 milioni di dollari, nel primo bimestre del 2011, segnando una crescita del 10% rispetto al 2010. Fonte: Notiziario Bric di Ubi Banca

Settore vinicolo e dell’agroalimentare. ll ministero brasiliano dello Sviluppo, dell’Industria e del Commercio estero ha reso noti i dati ufficiali sull’importazione di vino in Brasile: nel corso del 2010 sono stati importati 75,3 milioni di litri complessivi di vino, registrando un aumento del 27% rispetto all’anno precedente. Le importazioni provengono principalmente da quattro Paesi: Cile, Argentine, Italia e Portogallo. Un forte stimolo all’aumento delle importazioni è causato dall’entrata in vigore del Selo de controle fiscal, la tassa applicata ai vini importati: prima dell’entrata in vigore dello stesso, avvenuta il 1°gennaio 2011, gli importatori hanno aumentato la richiesta di vino per evitare di pagare tale tassa. L’obiettivo del dazio è limitare le importazioni per rilanciare il mercato interno. Il Brasile resta un mercato che offre ottime opportunità per l’export italiano nel settore vinicolo e dell’agroalimentare grazie all’aumento del benessere, l’espansione del mercato e la rinomanza di cui gode il Made in Italy. Beni tecnologici. Il mercato globale di prodotti a media e alta tecnologia, che comprendono, tra gli altri, macchine per ufficio e computer, strumenti di precisione, prodotti di elettronica, farmaci etc.. è cresciuto rapidamente negli ultimi decenni. Secondo un’indagine condotta da Abimaq (Associação Brasileira da Industria de Máquinas e Equipamentos) la domanda di beni ad alta e media tecnologia in Brasile è aumentata del 76% nel periodo compreso tra il 2004 ed il 2010. La produzione nazionale, però, non è stata in grado di tenere il passo, crescendo del 40%, aumento non sufficiente a soddisfare la domanda interna. Questo è il motivo per cui le importazioni sono aumentate del 177% in sei anni. Nei settori di media e alta tecnologia le imprese estere detengono ben il 30,6% delle quote di mercato. Le imprese brasiliane non sono competitive sul mercato principalmente a causa del carico tributario, logistico ed energetico. Le importazioni, al contrario, risultano essere avvantaggiate dalla valorizzazione del Real. Fonte: Notiziario Bric di Ubi Banca Infrastrutture

Nel terzo quadrimestre del 2010 l’allora Ministro brasiliano del Turismo, Luiz Eduardo Barretto, ha incontrato più di 100 imprese italiane per invitarle a partecipare alla realizzazione delle infrastrutture legate ai Mondiali di calcio del 2014 e alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016. L’incontro è avvenuto in occasione di un recente seminario, tenutosi presso la Camera di Commercio di Milano, in cui Barretto ha voluto illustrare le possibilità di finanziamento alle imprese italiane offerte dal paese latinoamericano. Nell’occasione è stato precisato che la presenza delle imprese italiane in questi due eventi sarebbe importantissima gli investimenti complessivi necessari sono stimati non ufficialmente in 30 miliardi di dollari e il governo federale è disposto a stanziarne 14 per i Mondiali. In seguito all'esplosione di interesse nei confronti dell’economia brasiliana, lo scarso sostegno del sistema finanziario italiano in Brasile è da tempo oggetto di lamentele delle nostre imprese, che

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sono sempre più forti nel Paese. Tuttavia, proprio nel corso del seminario, sono giunti due annunci molto positivi in questo senso: Biis, la banca per il finanziamento delle infrastrutture del gruppo Intesa Sanpaolo, che sta aumentando il suo volume di affari in Brasile, si prepara ad aprire a breve un ufficio di rappresentanza a San Paolo e la Sace, che dispone già di un ufficio nella capitale paulista, ha concluso di recente la prima operazione in reais, che è anche la prima realizzata in una valuta locale nei paesi emergenti: d’ora in avanti potrà diversificare le sue possibilità d’intervento. Il rafforzamento dell'operatività finanziaria mira a favorire il coinvolgimento italiano in Mondiali e Olimpiadi, infatti, è stato ribadito l’interesse verso il settore privato e la consapevolezza che le aziende italiane hanno i requisiti necessari per partecipare alla realizzazione dei progetti delle aree prioritarie: infrastrutture dei trasporti urbani, costruzione civile, aeroporti, hotel e, naturalmente, stadi. Il Brasile è interessato ad investire in progetti che non siano finalizzati esclusivamente agli eventi sportivi, ma in opere che siano utili alla città anche quando questi saranno conclusi, trattandosi di due avvenimenti che possono far fare un salto di qualità a tutto il paese in termini di infrastrutture, dove gli investimenti si sommeranno a quelli già inseriti nel programma di opere del Pac, il piano di accelerazione della crescita da quasi 500 miliardi di dollari.

Mondiali e Olimpiadi rappresentino una preziosa opportunità anche per il nostro settore turistico, nel quale gli operatori italiani, forti del loro know-how, potranno essere preferiti anche nel settore alberghiero in vista degli eventi sportivi.

Sintesi dei principali settori che offrono opportu nità d’investimento Industria petrolifera; Industria edilizia; Industria turistica e d’intrattenimento; IT e Internet, Industria energetica (idroelettrica, eolica, solare); Industria delle materie riciclabili; Industria sanitaria; Industria biomedica; Industria agricola/alimentare; Industria dei trasporti; Industria micromeccanica; Prodotti di consumo; Industria cosmetica; Industria chimica

Interscambio commerciale

Il nostro Paese non ha ancora colto appieno le opportunità di penetrazione commerciale in Brasile e la quota di mercato dell’Italia ha grandi margini di potenziamento. Germania e Francia, nostri concorrenti diretti per caratteristiche economico e produttive, hanno un surplus commerciale con il Brasile rispettivamente pari a qualche centinaia di milioni di USD. I potenziali compratori di macchinari, comparto che vede la massima concentrazione del nostro export, attendono che i fornitori italiani offrano dei pacchetti finanziari che possano rendere allettante l’investimento in tecnologie importate. Sotto tale profilo SIMEST, la finanziaria pubblico-privata che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all' estero, unitamente a ABI e SACE , hanno gettato le basi per una più assidua presenza a fianco del sistema imprenditoriale italiano in Brasile.

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In particolare SIMEST ha firmato un accordo di collaborazione con il BNDES (La Banca di Sviluppo brasiliana) per favorire la presenza di aziende italiane in Brasile. La banca italiana ha poi siglato un altro accordo con il CAF (Centro Andino de Fomento) allo scopo di favorire gli investimenti nell’America Latina.

Accordi commerciali

- accordo di collaborazione tra la PROMOS/CCIAA di Milano e il Governo dello stato di Bahia. Firmato in data 10 Maggio 2011 e con oggetto le opportunità di investimento per le imprese italiane in diversi settori, con particolare riferimento al sistema delle energie rinnovabili, nautico/navale, dell'automotive, metalmeccanico, dell'industria mineraria, chimica/petrolchimica;

- Consiglio Italo-Brasiliano di Cooperazione economica, Industriale, Finanziaria e per lo Sviluppo che costituisce il principale strumento di consultazione intergovernativa tra Italia e Brasile per promuovere e monitorare la cooperazione bilaterale. E’ organismo, coordinato dal Ministero degli Esteri con il coinvolgimento delle altre Amministrazioni Pubbliche interessate. Si riunisce a cadenza annuale, alternativamente in Italia ed in Brasile. Opera con tre team di lavoro tematici: economico, scientifico-tecnologico, di cooperazione allo sviluppo. Ha anche coordinato l’attuazione del Piano D’Azione per l’Accordo di Partenariato Strategico tra Italia e Brasile;

- Il 12 aprile 2010 il Presidente della Repubblica Federativa del Brasile e il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana hanno firmato, presso la sede dell’Ambasciata del Brasile a Washington, un “Accordo di Partenariato Strategico” fra Brasile e Italia; - accordo di Partenariato Strategico tra il Brasile e l’Unione Europea; - accordi di collaborazione tra la Società di servizi assicurativi per il Credito all’Estero SACE e il Banco Nacional de Desenvolvimento Economico e Social (BNDES) e tra la SACE e il Banco do Brasil per stimolare gli investimenti, la cooperazione industriale e il commercio bilaterale; - accordo tra l’Istituto del Commercio Estero (ICE) e l’Agenzia Brasiliana di Protezione delle Esportazioni (APEX) per la promozione commerciale e lo scambio di informazioni in materia di proprietà intellettuale; - “Forum Permanente d’Affari Italia Brasile per le Piccole e Medie Imprese”, istituito nel giugno 2009 a San Paolo come spazio di convergenza delle associazioni imprenditoriali dei due paesi in favore dell’espansione del commercio, degli investimenti e di iniziative congiunte nel settore delle PMI; - “Protocollo di intenti tra il Ministero dello Sviluppo Economico della Repubblica italiana ed il SEBRAE”, firmato nel novembre 2009;

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- accordo per la promozione e la protezione degli investimenti, firmato a Brasilia il 3 aprile 1995, ratificato in Italia con legge n. 593 del 5 novembre 1996 ( Suppl. Ord. n. 205 alla G.U. n. 275 del 23 novembre 1996); - MERCOSUL (Mercato Comum do Cono Sul) accordo commerciale, cui il Brasile ha aderito, istitutivo del mercato comune regionale per il libero scambio e la circolazione delle merci, servizi, capitali e persone. L’area dell’accordo si estende a Brasile, Argentina, Paraguay, Bolivia, Cile, Perù e Uruguay e ai membri associati Venezuela, Ecuador e Colombia;

Normativa doganale e regime delle importazioni

Regime di importazione delle merci Già dagli anni 80 il Brasile è progredito sensibilmente nella liberalizzazione commerciale. Il livello delle tariffe per alcuni prodotti resta elevato e permangono alcune barriere. Tutti gli importatori sono obbligati alla registrazione presso il Segretariato al commercio estero della Banca Centrale (Secex) e le importazioni sono ripartite in tre categorie: 1) importazioni che non richiedono alcuna documentazione di accompagnamento (campioni privi di valore commerciale e materiali educativi); 2) importazioni che richiedono un certificato, rilasciato dal Secex; 3) importazioni vietate, prodotti chimici per uso agricolo, alcuni farmaci per i quali non è stata concessa la licenza per motivi di sicurezza, igiene o politica industriale. Le licenze sono di due tipologie: - licenza automatica, rilasciata al momento dell'ingresso dei beni nel paese, relativa alla maggioranza dei prodotti importati; - licenza non automatica, generalmente rilasciata nei due giorni dalla richiesta, che riguarda i prodotti soggetti a quote di importazione, riduzione tariffaria, affitto o sostituzione, i campioni, i beni oggetto di donazione, i prodotti medici e farmaceutici, i beni usati ecc., poiché soggetti a controlli speciali del Secex o ad obbligo di approvazione da parte di altri enti statali Fonte: www.diritto-internazionale.com - scheda Brasile

Dazi doganali e imposte addizionali applicati alle merci importate Le tre principali imposte che gravano sull'importazione dei prodotti sono il dazio, l'IPI (Imposta sui Prodotti Industrializzati) e l'ICMS (Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi). La prima si applica esclusivamente ai prodotti importati, mentre le altre due anche sulla produzione nazionale. Il dazio e l'IPI variano da prodotto a prodotto ed i criteri per la determinazione delle aliquote tengono conto della disponibilità e del fabbisogno di un determinato prodotto da parte del paese e dell'esistenza o meno di prodotti locali succedanei. Le aliquote del dazio variano tra lo 0% ed il 31%, mentre quelle dell'IPI tra lo 0% ed il 15% del valore CIF delle merci. L'ICMS è un'imposta statale territoriale, che varia da uno stato all'altro della Federazione Brasiliana con aliquote trail 7% ed il 18% in conformità con la legislazione interna dello Stato. Le

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altre spese che gravano sullo sdoganamento delle merci importate sono: - AFRMM, imposta a favore della Marina Mercantile Brasiliana, pari al 25% del valore del nolo marittimo; - spese portuarie di handling e magazzinaggio, calcolate sul peso, sul volume, sul valore della merce e sul tempo di magazzinaggio; - spese aeroportuarie di handling; - spese aeroportuarie di magazzinaggio - ATA, imposta riscossa in favore degli aeroporti. L'importazione di merci di valore inferiore a 50 dollari US non è soggetta ad alcun tipo di tassazione. Fonte: www.diritto-internazionale.com - scheda Brasile

Trattamenti preferenziali

Il Trattato di Assuncion, costitutivo del Mercosul, prevede per i paesi firmatari l'abolizione delle barriere tariffarie e non tariffarie sui flussi di merci e dei fattori di produzione, la fissazione di un'unica tariffa verso l'estero e l'armonizzazione di alcuni aspetti della politica economica. Tra i paesi aderenti al Trattato è operativa la libera circolazione delle merci prodotte all'interno degli stessi, ad eccezione di una lista di 100 prodotti per i quali ogni paese aderente può adottare maggiori restrizioni. Per l'ingresso di prodotti da paesi terzi l'Accordo prevede l'introduzione di una Tariffa Esterna Comune (TEC ) del 20%. Fonte: www.diritto-internazionale.com - scheda Brasile

Documentazione richiesta

La documentazione da presentare per lo sdoganamento delle merci è costituita da: - fattura commerciale, da redarre in 5 copie in lingua portoghese o inglese; - fattura consolare, per il pagamento dei servizi realizzati in Brasile da aziende estere, da presentare all'Istituto Nazionale della Proprietà Industriale; - certificazioni d'origine per i prodotti di origine animale, cosmetici, farmaceutici e agroalimentari, e per i prodotti provenienti dai paesi membri del Mercosul; - certificato di analisi per i prodotti agroalimentari, autorizzazione del Ministero dell'Agricoltura Brasiliano per i vini e derivati di uva e prodotti agroalimentari di origine animale; - documenti di trasporto (polizza di carico o lettera di vettura in 5 copie). Fonte: www.diritto-internazionale.com - scheda Brasile

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Regime tributario

Il Brasile possiede un fisco variegato e plurilivello dovuto all’ordinamento federale.Il sistema tributario nazionale brasiliano è disciplinato dalla legge è la n. 5.172 del 25 ottobre 1966 ( "Codice tributario nazionale"), il cui art. 5 distingue i tributi in: imposte, tasse e contributi.

Imposte federali

L’articolo 153 della Costituzione federale prevede le imposte di competenza dell’Unione: - imposta sulle importazioni: dovuta a seguito dall’ingresso nel territorio dello Stato di merci straniere. L’aliquota è specifica quando è stabilita per unità di misura della merce, oppure secondo il valore quando è applicabile quella predefinita in base al valore del bene. Questa ultima imposta prevede una lista in cui sono elencati tutti i beni e si chiama "Tabela de Incidência do Imposto sobre Produtos Industrializados" ( Decreto n. 2.092 del 10.12.1996). Se le merci provengono dai Paesi del Mercosul si applica la tariffa TEC "Tarifa Externa Comum" (decreto 1.343, del 23 dicembre 1994). - imposta sulle esportazioni: il presupposto è l’esportazione di merci nazionali o equiparate. Le aliquote sono le medesime delle importazioni; - imposta sul reddito delle persone fisiche - Irpf; - imposta sul reddito delle persone giuridiche - Irpj; - imposta sui prodotti industriali - Ipi; - imposta sulle "grandes fortunas" - Igf; - imposta sulla territorialità rurale - Itr : aliquota del 0,03 % e del 20 % sulla proprietà; - imposta sulle operazioni di credito, cambio e assicurazione, ovvero relativa ai titoli e valori mobiliari – IOF; - contributi. E’ previsto che l’Unione federale potrà istituire contributi. Fonte: www.fiscooggi.it - scheda Brasile

Imposte statali - Ltd - imposta sulle successioni e donazioni;

- Icms - imposta sulla circolazione di merci e servizi di trasporto interstatale e intermunicipale e di comunicazione: dovuta per ogni atto di scambio dal produttore al consumatore finale, e all’atto acquisto delle merci. L’aliquota varia da Stato a Stato, con forbice dal 7 al 25 per cento, anche in base allo sviluppo dello Stato destinatario (ad esempio: nello Stato di San Paolo è del 18 % mentre nel Rio Grande do Sul è del 17 %). L’Icms può essere compensata con quella addebitata con la vendita dei prodotti;

- Ipva – imposta sulla proprietà di automobili.

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Fonte: www.fiscooggi.it - scheda Brasile

Imposte comunali

- Iptu - imposta sulla proprietà urbana annuale e viene calcolata sul valore venale dell’immobile applicando l’aliquota stabilita dal Municipio;

- Itbi - imposta sulla trasmissione "inter vivos" di immobili; - Iss - imposta sui servizi: L’aliquota cambia a seconda del Comune e varia dal 2 al 5 %. Nel comune di San Paolo, per esempio, l’aliquota è del 5 %.

Fonte: www.fiscooggi.it - scheda Brasile

Imposta sui redditi

In via generale l’imposta è dovuta a seguito dell’acquisizione della disponibilità economica o giuridica del reddito come prodotto del capitale o del lavoro, ovvero come combinazione di entrambi i fattori e di proventi di qualsiasi natura, anche sotto forma di incrementi patrimoniali, non compresi nell’ipotesi precedente. Nell’ipotesi di redditi esteri, la legge stabilisce il momento in cui gli stessi entrano a far parte della disponibilità del percettore. La base imponibile è stabilita a seconda del regime di determinazione del reddito: in via ordinaria corrisponde con il reddito reale, cioè quello che scaturisce dalla contabilità, ma può essere anche un reddito presunto o determinato dall’Amministrazione. Contribuente è colui che ha la disponibilità del reddito di qualsiasi natura, tuttavia può essere qualificato tale anche colui che è entrato semplicemente nel possesso di beni. Fonte: www.fiscooggi.it - scheda Brasile

Tassazione dei redditi delle persone fisiche

Irpf - imposta sui redditi delle persone fisiche: grava sulle persone fisiche domiciliate o residenti in Brasile che hanno la disponibilità giuridica od economica di redditi o proventi di qualsiasi natura, comprese le rendite e i guadagni di capitale, nonché i frutti di beni comprese le pertinenze. L’imposizione non fa distinzione in base alla nazionalità, al sesso, all’età, allo stato civile o professionale. L’imposta è dovuta mensilmente in misura progressiva, secondo le aliquote fissate da tabelle. Per determinare la base imponibile si deve tenere conto della possibilità di operare deduzioni nei limiti e alle condizioni stabilite dalla legge. In generale sono deducibili: i contributi previdenziali, gli assegni di mantenimento e le pensioni di coloro che hanno più di 65 anni. In sede di dichiarazione annuale, il contribuente potrà dedurre, oltre alle spese sopra menzionate, anche le spese mediche e di istruzione. Indipendentemente dai redditi percepiti nell’anno solare e

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indicati nella dichiarazione, i contribuenti possono scegliere per una deduzione forfetaria nella misura del 20 per cento (limitatamente alla parte che non eccede reais 9.400,00), e in questo caso sono esentati dal provare la natura delle spese fatte.

Le imposte dovute annualmente sono calcolate secondo la tabella progressiva annuale che prevede le seguenti aliquote:

fino a BRL 17.208 esente da BRL 17.208 a 25.800 7,5% da BRL 25.801 a 34.392 15.0% da BRL 34.393 a 42.984 22.5% oltre BRL 42.984 27.5% Le imposte versate periodicamente secondo la tabella progressiva mensile costituiscono un montante che, se superiore a quello risultante dall’applicazione delle aliquote della tabella progressiva annuale, equivale alla somma da rimborsare al contribuente. Se il montante è invece inferiore costituisce il saldo del dovuto. Fonte: www.fiscooggi.it - scheda Brasile

Tassazione delle attività d’impresa

In media, la pressione fiscale è di circa il 30%-35%. Le principali imposte sono: IR (Imposto de Renda), CSLL (Contributo Social sobre o Lucro Liquido), COFINS (Contributo para Financiamento da Seguridade Social), PIS (Programa de Integração Social). I vari tipi di imposte possono variare considerevolmente a seconda di molti fattori come fatturato, dimensione dell’impresa, settore di attività e posizione geografica. Vi è poi l’imposta sul valore aggiunto (VAT) e ne esistono tre diversi livelli: Ridotta 9%, Normale 11%, Accresciuta 17%. La loro applicazione dipende dalla categoria merceologica del bene o servizio tassato.

****** La pressione fiscale grava sulle persone giuridiche e sugli imprenditori individuali. Sono considerate persone giuridiche: le persone giuridiche di diritto privato che hanno il domicilio nel territorio dello Stato, qualunque siano i loro fini, la nazionalità o la partecipazione al capitale; le filiali, le succursali, le agenzie o le rappresentanze in Brasile di persone giuridiche residenti all’estero; i committenti domiciliati all’estero, relativamente ai risultati delle operazioni compiute dai suoi mandatari o commissionari in Brasile. L’accertamento dell’imposta si effettua su base reale, presunta o d’ufficio, alla fine di ogni trimestre dell’anno solare, a legislazione vigente. La regola generale di determinazione del reddito fa corrispondere l’imponibile fiscale con l’utile liquido contabile rettificato dai costi deducibili e dalle variazioni in aumento previste. Una società può optare per la determinazione dell’imposta su base mensile, che viene calcolata su una base imponibile presunta. Possono, invece, determinare il reddito in via presuntiva quei contribuenti che nell’anno precedente hanno conseguito un reddito lordo non superiore a reais 48 mil. Il reddito presunto (forfetario) viene determinato applicando le percentuali previste dalla legge e sommando i guadagni di capitale, le rendite e gli altri proventi stabiliti dalla legge. Infine, il reddito potrà essere

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determinato dall’Amministrazione finanziaria (qualora la persona giuridica non abbia adempiuto ai propri obblighi strumentali), o dal contribuente nel caso in cui il reddito lordo sia conosciuto ma la persona giuridica non abbia tenuto la contabilità.

Fonte: www.fiscooggi.it - scheda Brasile

Prezzi di trasferimento

La determinazione del reddito è soggetta alla disciplina dei prezzi di trasferimento quando la deducibilità del costo di beni o servizi, ovvero il conseguimento di ricavi deriva da operazioni intercorse tra un’impresa residente in Brasile e un’impresa residente all’estero, le quali siano considerate vincolate.

Il valore normale delle transazioni sarà determinato secondo uno dei seguenti metodi:

- metodo del prezzo di vendita nelle esportazioni;

- metodo del prezzo di vendita nel Paese di destinazione diminuito del margine di utile;

- metodo del costo di acquisto o di produzione diminuito delle imposte e del margine di utile.

Il prezzo dei beni risultante dai documenti di importazione sarà considerato deducibile nei limiti del valore non eccedente il prezzo determinato con uno dei seguenti metodi:

- metodo del confronto dei prezzi di transazioni effettuate tra imprese indipendenti, metodo del prezzo di rivendita diminuito del margine di lucro;

- metodo del costo di produzione aumentato del margine di utile.

La legislazione sui prezzi di trasferimento è applicabile quando sussiste un collegamento tra le imprese che pongono in essere la transazione oppure quando l’impresa estera è residente in un paradiso fiscale. Sono considerati paradisi fiscali quei Paesi che non tassano i redditi o li tassano in misura inferiore al 20 per cento rispetto alla tassazione del medesimo reddito in Brasile, ovvero quei Paesi che oppongono il segreto relativamente alla composizione societaria o alla titolarità delle persone giuridiche. Fonte: www.fiscooggi.it - scheda Brasile

Tassazione mondiale del reddito

Tutti gli utili, le rendite e i guadagni di capitale conseguiti all’estero concorrono alla formazione del reddito su base reale. Dal 1° gennaio 2002, gli utili relativi ad una società controllata o collegata

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residente all’estero, sono considerati come nella disponibilità della società controllante in Brasile alla data del bilancio in cui gli stessi risultano realizzati. Fonte: www.fiscooggi.it - scheda Brasile

Contributi

In aggiunta alle imposte e alle tasse, la Costituzione federale brasiliana prevede che l’Unione federale possa istituire contributi. I principali contributi che gravano sul contribuente sono: - Cofins – aliquota generale del 3 % : contributo destinato al finanziamento della sicurezza sociale che incide sull’utile lordo della società privata, pubblica, a partecipazione pubblica oppure controllata.; - Pis/Pasep - L’aliquota generale è del 1,65 % : contributo destinato all’integrazione sociale e formazione degli impiegati e funzionari pubblici e di chi serve la collettività. Il contributo incide sull’utile lordo mensile della società (privata, pubblica, a partecipazione pubblica ovvero controllata); - Csll – Contributo sugli utili netti - aliquota del 9 %: contributo calcolato sulla stesa base dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche (Irpg),; - Cpmf - aliquota dello 0,38 % :contributo sulla movimentazione e trasferimento di valori, di crediti e di diritti di natura finanziaria. Il contributo incide su ogni movimentazione finanziaria, soprattutto quella dei conti correnti,; - Cide - aliquota del 10 % : contributo sulle somme inviate da una persona giuridica residente in Brasile ad un residente all’estero a causa di contratti di trasferimento di tecnologia (oppure sull’importazione e commercio di petrolio ma con aliquote diverse); - Inss - Istituto Nazionale dell’Assicurazione Sociale: contributo pagato dai lavoratori, imprenditori, lavoratori indipendenti e autonomi con base di calcolo sulla remunerazione mensile ricevuta dall’impresa; - Simples - trattamento differenziato per le piccole e medie imprese: pagamento mensile unificato delle imposte e contributi Irpg, Pis/Pasep, Csll, Cofins, Ipi, Inss. Il regime è previsto per le piccole imprese che non devono conseguire utili lordi superiori a 120mila reais per anno di calendario, mentre le medie imprese dovranno conseguire utili lordi compresi tra 120mila e 1milione e 200mila reais per anno di calendario. Inoltre, le imprese che aderiscono a questo sistema non sono obbligate a tenere la contabilità

Fonte: www.fiscooggi.it - scheda Brasile

Esclusione di doppie imposizioni e rimessa degli ut ili In linea di principio non esistono limiti alla distribuzione di utili e conseguentemente alla rimessa degli stessi all’estero. La rimessa degli utili, relativi ad esercizi successivi all’1/01/96 non è soggetta a tributo. Inoltre, il governo della Repubblica italiana ed il governo della Repubblica federale del Brasile per evitare le doppie imposizioni e prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul reddito hanno

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firmato a Roma la Convenzione del 3 ottobre 1978, ratificata con legge n. 844 del 29 novembre 1980, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 342 del 15/12/1980 ed è entrato in vigore il 1º gennaio 1982. La Convenzione si applica alle persone che sono residenti di uno o di entrambi gli Stati contraenti e alle imposte sul reddito prelevate per conto di ciascuno degli Stati contraenti o delle sue suddivisioni politiche o amministrative o dei suoi enti locali, qualunque sia il sistema di prelevamento.

Reinvestimento di utili Gli utili che dovessero venire reinvestiti o nell’impresa o in altro comparto economico brasiliano sono assoggettati alla registrazione che avviene nella moneta nazionale e con i medesimi effetti garantiti dalla registrazione del capitale straniero oggetto di primo investimento.

Rimpatrio del capitale investito Il capitale investito e registrato presso il Banco Central do Brasil non è soggetto a tributi e non necessità di autorizzazione per il rimpatrio totale. Tuttavia, qualora a seguito di valutazione fondata sul bilancio patrimoniale del patrimonio netto, il Banco Central ritenga che il rimpatrio determini insolvenza o diminuzione di liquidità, in tal caso vi è la possibilità che non venga autorizzata la rimessa totale degli importi registrati. Restano classificate come utili di capitale e quindi assoggettate a tributi le somme eccedenti i valori registrati che vengano rimesse all’estero. Registrazione del capitale straniero Quanto al capitale straniero vi è l’obbligo di registrazione a mezzo di dichiarazione elettronica da farsi al Registro Declaratório Eletrônico del Banco Central do Brasil. Le modalità di registrazione si perfezionano attraverso l’utilizzo dello specifico programma della Banca Centrale chiamato Sisbacen. Detto registro riporta l’indicazione degli importi investiti e il controvalore in moneta locale nonché l’ammontare delle azioni o quote detenute dall’investitore. La registrazione è prodromica alla rimessa degli utili all’estero, al loro reinvestimento e al rimpatrio del capitale investito. Ulteriori e più approfondite informazioni possono essere acquisite direttamente visitando il sito internet governativo del Banco Central do Brasil alla sezione Sisbacen (http://www.bcb.gov.br/?sisbacen). Siti internet di interesse Sito ufficiale del Banco Central do Brasil: www.bcb.gov.br Sito ufficiale del Ministero delle finanze: www.fazenda.gov.br Sito ufficiale dell'Amministrazione finanziaria: www.receita.fazenda.gov.br Portale del Governo federale: www.brasil.gov.br

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Investimenti stranieri

I capitali stranieri possono liberamente circolare. Agli investimenti stranieri è riservato, infatti, lo stesso trattamento di quelli locali. Sono preferiti gli investimenti che danno luogo a joint ventures con capitale locale. Gli investimenti stranieri sono esentati dal pagamento dell’aliquota del 15 % a titolo di imposta sul reddito che grava normalmente sui titolo di stato federali. Inoltre, l’investitore straniero godrà della stessa esenzione anche quando acquisti azioni di venture capital (fondi di investimento in azioni di piccole imprese). Per ritenersi un fondo di venture capital, il portafoglio del fondo deve contenere almeno per il 67% azioni di società anonime. Il capitale straniero inviato in Brasile deve essere registrato presso la Banca Centrale de Brasile. Investimenti in portafoglio: gli investimenti stranieri nel mercato interno di titoli e valori immobiliari sono limitati agli investitori che investono in società di investimento, fondi d´investimento, portafogli amministrati da persone fisiche o giuridiche con sede in Brasile o all’estero, portafogli amministrati da investitori istituzionali stranieri. Incentivi fiscali Sono numerosi le agevolazioni fiscali concesse dal governo brasiliano alle imprese che investono in Brasile. Gli incentivi variano costantemente e sono per lo più costituiti da finanziamenti agevolati, crediti fiscali ed esenzioni di certe imposte e tasse, nonché dall'azzeramento o dall'abbattimento sostanziale dei dazi di importazioni per i beni strumentali e altri beni destinati all'investimento. La maggior parte di queste agevolazioni sono erogate sia alle società brasiliane che straniere. Vi sono, tuttavia, alcune agevolazioni riservate esclusivamente alle società locali. Le agevolazioni sono offerte per promuovere lo sviluppo economico di alcune regioni del Brasile e per canalizzare il capitale privato verso settori specifici dell'attività economica. I progetti che beneficiano delle agevolazioni sono approvati singolarmente da un organo responsabile. Di solito, l'approvazione è condizionata al controllo da parte del governo dello sviluppo del progetto presentato.

Recenti incentivi per investimenti in infrastruttu re

- con la legge n. 12.350/2010, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre sono stati previsti nuovi incentivi fiscali riguardanti anche la costruzione e la modernizzazione degli stadi di calcio che verranno utilizzati nei mondiali di Calcio Brasile 2014, e nella Coppa delle Confederazioni FIFA del 2013 che si terrà sempre in Brasile. La Coppa delle Confederazioni FIFA è un torneo calcistico per Nazionali di calcio, organizzato dalla FIFA, che si svolge con cadenza quadriennale nell'anno precedente la Coppa del Mondo Fifa dove viene ospitato il torneo mondiale.. In sostanza, è prevista una esenzione sulle imposte federali e sulle contribuzioni prelevati sulle importazioni in relazione alle merci utilizzate per la realizzazione e organizzazione degli eventi calcistici. L'esenzione è prevista anche per la sezione brasiliana della FIFA. Inoltre è prevista una esenzione dall'imposta sui redditi delle persone fisiche per quei soggetti non residenti che lavoreranno direttamente o indirettamente per le nuove manifestazioni. Sono inoltre

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previste agevolazioni anche per le imprese che operano nel settore delle telecomunicazioni impegnate nelle manifestazioni;

- con la misura 517/2010 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre ha introdotto nuovi incentivi di carattere fiscale. È stata introdotta una esenzione dalla ritenuta sui proventi finanziari realizzati in Brasile dai soggetti non residenti in relazione ai titoli acquisiti dal 1° gennaio 2011 e commercializzati in Brasile. L'agevolazione non compete ai soggetti residenti in Paesi che non prevedono un livello impositivo superiore al 20%. Inoltre è prevista una esenzione sugli utili percepiti da persone fisiche in relazione ai titoli di debito emessi da società impegnate nella realizzazione di infrastrutture. Se il percettore è una società, è prevista una ritenuta alla fonte a titolo di imposta del 15%. Il medesimo regime impositivo riguarda anche i frutti che derivano da fondi il cui portafoglio è costituito almeno per l'85% dalle società di cui sopra. In questo caso l'esenzione si applica anche in relazione ai percettori non residenti, sempre a condizione che siano residenti in un Paese che prevede un livello impositivo superiore al 20%. Da ultimo segnaliamo anche la nuova esenzione prevista sulle plusvalenze derivanti dalla vendita di quote di fondi di private equity che investono nel settore delle infrastrutture. Condizione essenziale è che il detentore sia una persona fisica residente.

Zona Franca di Manaus (ZFM) Il mercato brasiliano delle due ruote trova il suo sito produttivo quasi esclusivo a Manaus (circa il 95%). La ragione è di natura economica e risiede, come vedremo, negli incentivi fiscali che per legge federale vengono riconosciuti alle Aziende che sono ammesse a produrre all'interno della Zona Franca di Manaus. Attualmente a Manaus sono presenti, limitandosi ai produttori di moto finite, Honda, Yamaha, Kawasaki, Harley Davidson, Kasinski, Dafra e Bramont, nonché prossimamente BMW. Il fatturato delle aziende produttrici di veicoli a 2 ruote presenti a Manaus è passato da 11,5 miliardi di USD del 2007 ai 13,5 miliardi del 2008 ed ai 10,3 miliardi del 2009, con un fatturato stimato 2010 intorno ai 11,6 miliardi di USD (al mese di giugno il fatturato già comunicato ammontava a 5,9 miliardi di USD). Ad oggi a Manaus vi sono 12 stabilimenti operativi nella produzione di motoveicoli finiti ed altri 10 in corso di realizzazione, mentre vi sono 56 stabilimenti operativi per la produzione di componenti per moto.

Di queste aziende nessuna è italiana. La Zona Franca Di Manaus -ZFM è stata creata e regolata dalla Legge n° 3.173 del 06/06/1957 e dal Decreto Legge n. 288 del 28/02/1967. La ZFM è amministrata dalla "Superintendencia da Zona Franca de Manaus" - SUFRAMA. La ZFM è un'area di libero commercio e importazione alla quale sono riconosciuti dei privilegi fiscali. Lo scopo principale è quello di promuovere la formazione di

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centri industriali, commerciali ed agricoli in Amazzonia, in modo da consentire lo sviluppo economico dell'area. Le imprese operanti nella ZFM, godono, tra l'altro, dall'esenzione o riduzione delle imposte in seguito indicate: - esenzione dai dazi di importazione per i prodotti destinati ad essere consumati nella ZFM; - riduzione dei dazi sui prodotti industrializzati nella ZFM esportati verso Paesi terzi; - esenzione dall'imposta sui prodotti industrializzati (IPI), altrimenti applicabile sulla merce straniera destinata al consumo o all'industrializzazione nella ZFM, nonché sulle merci prodotte nella ZFM e destinate al consumo nella propria ZFM, così come all'export; - esenzione dall'Imposta sul reddito, (IR), per 10 anni, per gli imprenditori i cui progetti siano stati approvati dalla "Superintendencia de Desenvolvimento da Amazonia" (SUDAM); - esenzione dall'Imposta sulla circolazione di merci e di servizi di trasporto interregionali ed intermunicipale e di comunicazione (ICMS), per prodotti originari da altre regioni e destinati al consumo o all'industrializzazione nella ZFM; - esenzione dall'Imposta sui servizi (ISS) per le imprese che forniscono servizi i cui progetti siano stati approvati dal Comune di Manaus. Le imprese i cui progetti sono stati approvati dal SUDAM hanno inoltre a disposizione risorse finanziarie provenienti dai fondi di Investimento in Amazzonia per la formazione del capitale. Le imprese, inoltre, possono fruire della concessione di terreni industriali e delle relative infrastrutture. L'imprenditore che vuole operare nella ZFM deve presentare al SUFRAMA il relativo progetto industriale. Condizione essenziale per l'approvazione è che l'attività abbia natura prevalentemente produttiva, in quanto risultano scoraggiate le attività di semplice assemblaggio.

Scelta della struttura societaria

L’ordinamento brasiliano offre due possibili alternative all’investitore straniero che voglia svolgere la propria attività in Brasile: la creazione in loco di una filiale della propria azienda oppure la costituzione ex novo di una società di diritto brasiliano. Al fine di individuare lo strumento organizzativo più idoneo alle singole esigenze, siano esse squisitamente commerciali piuttosto che produttive, si ritiene necessario procedere a una compiuta analisi di entrambe le soluzioni. Con riguardo alla prima ipotesi, ossia lo stabilimento di succursali di società straniere in Brasile, la materia è regolamentata è regolato dal D.L. n. 2627 dal 26 settembre 1940 - articoli dal 64 al 73 - e dalla Normativa DNRC n. 81 del 5 gennaio 1999. L’iter burocratico cui l’imprenditore straniero deve sottostare è in realtà piuttosto farraginoso. La società estera che intenda operare in Brasile attraverso un proprio stabilimento produttivo deve, infatti, ottenere la previa autorizzazione da parte del Governo Brasiliano.

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Il nulla osta viene concesso con apposito Decreto Presidenziale che verrà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale unitamente ai documenti fondamentali della società. Gli atti costitutivi dovranno, invece, essere depositati presso il competente Registro delle Imprese. Successivamente, la società dovrà procedere alla nomina di un proprio rappresentante, anche non brasiliano, ma che abbia la residenza in Brasile. Il compimento dell’intera procedura richiede tempi piuttosto lunghi, oltre a comportare spese di una certa entità per le imprese straniere. Per tali motivi si tratta di una strada intrapresa assai raramente dagli imprenditori, i quali decidono il più delle volte di dare direttamente vita a una società di diritto brasiliano. L’ordinamento brasiliano prevede varie forme societarie, ma due sono i tipi cui gli investitori stranieri ricorrono con maggiore frequenza: la Società Anonima Limitata (LTD) e la Società Anonima (SA)

La legge garantisce, infatti, a tali enti la personalità giuridica, previa iscrizione dei propri atti costitutivi presso gli organi competenti, e assicura ai loro soci l’assoggettamento a un regime di responsabilità limitata. Rinviando ai capitoli successivi per la trattazione in dettaglio dei tipi societari di cui sopra, basti qui dire che la LTD costituisce la forma preferita dagli investitori per la semplicità di struttura, organizzazione e funzionamento e perché comporta minori oneri e spese rispetto alla Società Anonima. Ha una disciplina analoga a quella delle SRL italiane. La Società Anonima si avvicina, invece, molto alle SPA italiane e alle Corporation americane e si è rivelata una forma societaria particolarmente adatta a soddisfare le esigenze delle medie e grandi imprese.

La S.A. presenta alcuni vantaggi rispetto alla LTD. Per un controllo totale é necessario avere solo il 51% delle azioni con diritto di voto mentre la Società Limitata richiede la maggioranza del 75,1% del capitale sociale. La S.A. può, inoltre, accedere al mercato per ottenere fondi. In contropartita, la sua amministrazione é più complessa e dispendiosa. Per esempio, tutte le modifiche del contratto sociale e i bilanci di esercizio devono essere pubblicati. Inoltre, questo tipo societario deve essere amministrato seguendo le direttive dei vari organi interni, quali l’assemblea degli azionisti, il consiglio di amministrazione, la direzione e il consiglio fiscale – quando presente, ciascuno con le proprie responsabilità e caratteristiche.

Fonte: www.bric.ubibanca.com/mercato-estero-brasile/Strategie-di-ingresso

La società a responsabilità limitata (LTD)

La “Sociedade Limitada”, regolamentata dal Nuovo Codice Civile Brasiliano (l.n. 10406 del 10 gennaio 2002) agli articoli 1052 - 1087, rappresenta la forma societaria maggiormente utilizzata dagli investitori stranieri in Brasile in quanto, accanto a una certa flessibilità operativa, consente un basso costo di costituzione e di gestione burocratica. Il nome imprenditoriale della Società Limitata è dato dalla denominazione della società seguita dall’espressione “Limitata” o dalla abbreviazione Ltd e dall’indicazione delle attività sociali esercitate.

Costituzione e soci

La Società Limitata si costituisce tramite un contratto, denominato Contratto Sociale, che per la sua validità deve essere sottoscritto anche da un avvocato.

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La legge brasiliana prevede che la Società Limitata dovrà essere costituita da soci, indistintamente persone fisiche o giuridiche, eventualmente rappresentate da procuratori. Non vi è, per i soci, l’obbligo di residenza in Brasile ma i soci residenti all’estero dovranno comunque provvedere alla nomina di un procuratore ivi residente, investito della rappresentanza in giudizio della società. Nella Società a Responsabilità Limitata ogni socio risponde fino a concorrenza del valore della sua quota sociale, ma i soci rispondono tutti solidalmente del versamento del capitale sociale.

Il capitale sociale

Il capitale sociale è diviso in quote sociali, uguali o diseguali, detenute dai singoli soci in proporzione alla misura in cui ciascun di essi ha contribuito, in denaro, crediti o beni, alla formazione del capitale sociale. Ciascuna quota possiede un valore nominale. La partecipazione di ogni socio al capitale sociale è descritta nello statuto sociale. Conseguentemente, ogni modifica al capitale sociale richiede una modifica dello Statuto da attuarsi con le maggioranze di cui si dirà in seguito. Salvo che lo Statuto disponga diversamente, ciascun socio può cedere la propria quota, totalmente o parzialmente, sia a un altro socio, indipendentemente dal consenso degli altri soci, sia a una persona estranea alla società a condizione, però, che non vi si oppongano i titolari di più del 25% del capitale sociale. La cessione produce effetti nei confronti della società e dei terzi a partire dall’iscrizione nell’apposito registro. Nella LTD non vi è, di norma, l’esigenza di un capitale minimo, né di versamenti anticipati, dovendosi invece indicare i termini per il versamento dei conferimenti. Questi potranno essere espressi in denaro, in beni o in diritti. Gli utili possono essere distribuiti in proporzione alle quote o in conformità a criteri stabiliti di comune accordo tra i soci.

Organi della società: gli amministratori

La Società Limitata è amministrata da una o più persone designate nello Statuto o in un atto separato, i cui poteri sono specificamente regolati e descritti nel contratto sociale Deve trattarsi, necessariamente, di persone fisiche residenti in Brasile. Il contratto sociale può ammettere che la carica di amministratore venga ricoperta anche da soggetti che non siano soci. A tal proposito è, però, necessario operare un distinguo:

• prima dell’integrale versamento del capitale sociale, la nomina di un amministratore estraneo alla compagine dei soci potrà avvenire solo con il voto unanime di tutti i soci;

• successivamente al versamento del capitale sociale, per la nomina di un amministratore non socio sarà sufficiente la maggioranza dei 2/3 del capitale sociale.

Nel termine di dieci giorni dal conferimento dell’incarico l’amministratore dovrà richiedere l’iscrizione della propria nomina nell’apposito registro, con espressa indicazione di: nome, cittadinanza, stato civile, residenza, atto e data della nomina nonché durata dell’incarico. L’esercizio della funzione amministrativa cessa per rinuncia, revoca o scadenza del termine fissato nello Statuto o in atto separato, salvo che venga disposto il prolungamento dell’incarico. La rinuncia produce i suoi effetti nei confronti della società dal momento in cui l’ente viene a conoscenza della comunicazione scritta del rinunciante e nei confronti dei terzi, a far data dalla sua

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iscrizione e pubblicazione nel registro. La revoca può essere disposta in qualsiasi momento con l’approvazione dei 2/3 del capitale sociale, salvo che lo statuto disponga diversamente. Nei dieci giorni successivi la cessazione dell’incarico deve essere iscritta nel registro delle Imprese. Per quanto concerne, infine, la responsabilità degli amministratori, questi non sono personalmente responsabile dei debiti della società. Tuttavia si configura una responsabilità personale del singolo amministratore nei confronti della società o dei terzi qualora questo operi in eccesso dei propri poteri oppure, nell’esercizio della propria funzione, commetta una grave violazione dello Statuto o della legge.

Il Consiglio Fiscale

Il nuovo Codice Civile brasiliano ha introdotto la possibilità di istituire in seno alla LTD un Consiglio Fiscale i cui membri sono eletti dai soci e che è investito del compito di occuparsi degli aspetti fiscali della società.

Assemblee dei soci

Le decisioni dei soci sono assunte nelle assemblee, secondo quanto disposto dalla legge o dalle norme statutarie. Sono materie demandate esclusivamente alle deliberazioni dei soci:

a) l’approvazione dei bilanci dell’amministrazione; b) la nomina degli amministratori, se ha luogo in un atto separato rispetto allo statuto; c) la revoca degli amministratori; d) la loro remunerazione, se non prevista dallo statuto; e) le modifiche statutarie; f) l’incorporazione, la fusione e lo scioglimento della società o la cessazione della liquidazione; g) la nomina e la revoca dei liquidatori e l’approvazione dei bilanci; h) la richiesta di concordato.

Inoltre, deve essere convocata una riunione o assemblea ordinaria entro il quarto mese successivo alla chiusura dell’esercizio sociale, al fine di verificare i conti dell’amministrazione e deliberare sul bilancio patrimoniale e il conto economico. In sede di prima convocazione, l’assemblea dei soci si ritiene validamente convocata in presenza di tanti soci che rappresentino almeno il 75% del capitale sociale. Per la seconda convocazione non rileva il numero dei presenti. Qualora tutti i soci si avvalgano della facoltà di decidere per iscritto sull’ordine del giorno, la convocazione non è più necessaria. Ciascun socio può farsi rappresentare in assemblea da un altro socio o da un avvocato munito di mandato nel quale siano espressamente indicati gli atti delegati. Il mandato deve essere iscritto nel registro unitamente all’atto cui si riferisce. Le decisioni prese nel rispetto della legge e del contratto sociale obbligano tutti i soci, compresi i soci assenti e dissenzienti. Qualora venga deliberata una modifica del contratto sociale, i soci che siano in disaccordo con detta modifica potranno esercitare il diritto di recesso.

Quorum deliberativi

Per quanto concerne i meccanismi deliberativi in seno alla Sociedade Limitada, il NNC (Nuovo codice civile brasiliano) ha stabilito delle maggioranze qualificate per ogni tipo di deliberazione, che

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possono variare dal 50%+1 ai ¾ del totale del capitale sociale. La nuova disciplina codicistica ha, inoltre, stabilito norme di maggiore tutela per i soci di minoranza, imponendo maggioranze particolari per l’approvazione delle delibere più significative. Di seguito, l’indicazione delle maggioranze richieste:

• 51%: per la revoca e la nomina dell’amministratore non nominato nell’atto costitutivo (CC, artt. 1076 e 1071, c. I e III); la remunerazione dell’amministratore nelle ipotesi non previste nell’atto costitutivo (C.C., artt. 1076 e 1071, c. IV); la richiesta di concordato preventivo (C.C., artt. 1076 e 1071, c. VIII); l’esclusione di un socio per giusta causa, ove previsto nel contratto sociale (C.C., art. 1085);

• 67%: per la revoca dell’amministratore nelle ipotesi previste nell’atto costitutivo.

Lo scioglimento della LTD

Sono cause di scioglimento della società a responsabilità limitata:

• il decorso del termine di durata della società, stabilito dal contratto sociale; • la decisione unanime dei soci; • nelle società a tempo indeterminato, la deliberazione dei soci a maggioranza assoluta del

capitale sociale; • la riduzione della compagine sociale a un unico socio per un periodo superiore a 180 giorni; • il fallimento della società.

La morte di uno dei soci non determina lo scioglimento della società LTD qualora lo Statuto preveda che essa possa proseguire con i soli soci rimanenti.

Fonte: www.bric.ubibanca.com/mercato-estero-brasile/Strategie-di-ingresso

Recenti forme societarie: Società a Responsabilità Limitata a Socio Unico ai sensi

della legge 12.441/2011 La legge 12,441/2011 ha introdotto una nuova forma di società: la società a responsabilità limitata a socio unico. La legge, che entrerà in vigore dal gennaio 2012, prevede che anche una sola persona possa detenere la totalità del capitale sociale, il quale non dovrà essere inferiore a 100 salari minimi, somma attualmente pari a BRL 54,500, che rappresenta circa USD 34,000. In questa forma di società la responsabilità dell'investitore è limitata alle quote sottoscritte. Ciò significa che una volta che il capitale è sottoscritto e versato, i beni personali dell'investitore non potranno essere aggrediti dai creditori della società. Questo era un beneficio garantito soltanto alle società per azioni (SA) e alle società a responsabilità limitata con 2 o più soci. Anteriormente a questa legge, le società con socio unico erano soggette alla responsabilità illimitata del socio. Le autorità competenti, inoltre, chiariranno se la nuova forma di società possa essere costituita solo da persone fisiche o anche da imprese. La società a responsabilità limitata a socio unico risponde alle necessità del mercato brasiliano, consentendo agli investitori stranieri ad entrare più facilmente nel mercato senza dover trovare un socio, cui usualmente viene consentita solo la partecipazione minima, ed usufruendo della responsabilità limitata all'investimento.

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La Società Anonima (S.A.)

La disciplina in materia di S.A. è dettata dalla legge n. 6404 del 15 dicembre 1976 e successive modifiche (legge 10303 del 31.10.2001, artt. 1088-9 NCC). Il nome della S.A. deve essere preceduto o seguito dalla espressione “Società Anonima” o dalla abbreviazione S.A., oppure, in alternativa, preceduta dalla espressione “Compagnia”, abbreviato C.ia, e deve contenere una breve indicazione degli obiettivi principali della società. La S.A. brasiliana è assimilabile alla Corporation americana o alla Società per Azioni italiana.

Costituzione

La S.A. si costituisce validamente con la presenza di almeno due soci o azionisti i quali possono essere indistintamente persone fisiche o giuridiche, e la cui responsabilità è limitata al valore del capitale sottoscritto, anche se non integralmente versato. In concomitanza con la sottoscrizione del capitale, gli azionisti devono versare in denaro il 10% del valore delle azioni sottoscritte. Tale importo sarà poi depositato presso il Banco do Brasil S.A., o presso un altro istituto finanziario autorizzato dalla Commissione dei Valori Mobiliari (C.V.M.) e potrà essere prelevato solo successivamente alla registrazione del verbale di costituzione della società presso la competente Junta Comercial e alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Dell’Unione o della Federazione dove la società ha la propria sede o in altro giornale di ampia divulgazione. La pubblicazione deve essere effettuata nel termine di 30 giorni dalla registrazione. Le S.A. possono costituirsi per sottoscrizione pubblica o privata. La costituzione mediante sottoscrizione privata richiede la formalità dell'atto pubblico notarile. Si distinguono due tipi di Società Anonima:

• le S.A. a capitale aperto, le cui azioni sono negoziate nell’ambito del mercato dei valori mobiliari;

• le S.A. a capitale chiuso, le cui azioni non possono essere negoziate nel mercato dei valori mobiliari. Le società quotate in borsa sono assoggettate al controllo, ordinamento e supervisione della Commissione dei Valori Mobiliari (C.V.M.).

Il capitale sociale

Il capitale sociale può essere sottoscritto o autorizzato. Lo statuto delle società con capitale sociale autorizzato deve stabilire il limite entro il quale il capitale può essere aumentato senza necessità di ulteriore autorizzazione.

Le azioni

Il capitale di una S.A. è rappresentato da azioni che costituiscono parti o frazioni del capitale. La legge brasiliana non consente l’emissione di azioni al portatore. Conseguentemente, tutte le azioni devono essere nominative e registrate nell’apposito Libro Registro delle Azioni Nominative.

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Le azioni possono essere con o senza valore nominale. Una S.A. che emetta azioni con valore nominale non potrà emettere azioni con prezzo inferiore al valore nominale delle proprie azioni negoziate sul mercato.Le azioni prive di valore nominale hanno comunque un proprio valore, denominato “di emissione”, individuato al momento della costituzione della società o dall’Assemblea Generale o dal Consiglio di Amministrazione in occasione dell’aumento del capitale. Ogni trasferimento di azioni deve essere registrato nel Libro Registro del Trasferimento delle azioni. Di norma, non vi sono restrizioni al trasferimento di azioni in favore di terzi salvo che, nelle sole S.A. a capitale chiuso, lo Statuto disponga diversamente. Anche in tal caso, però, le restrizioni non potranno essere tali da bloccare, di fatto, il trasferimento delle azioni medesime o da richiedere per il concretarsi del trasferimento l’approvazione della maggioranza degli azionisti o del Consiglio di amministrazione. In base alla natura dei diritti e delle facoltà concesse ai loro titolari, le azioni si distinguono in comuni, privilegiate o usufruttuarie. Le azioni comuni riconoscono all’azionista il diritto di voto nell’Assemblea Generale degli Azionisti. A ogni azione ordinaria corrisponde un voto nelle assemblee. Le azioni privilegiate conferiscono diritti speciali di natura finanziaria o politica e, in taluni specifici casi, il diritto di voto. Il numero delle azioni privilegiate senza diritto di voto o con limitazioni statutarie di tale diritto non può in ogni caso eccedere il 50% delle azioni emesse. Lo statuto può autorizzare l’emissione di diverse classi di azioni privilegiate, in funzione della partecipazione agli utili, al voto, o altro. Le azioni usufruttuarie risultano dall’ammortamento delle azioni comuni o preferenziali. Contrariamente a quanto accade nella Sociedade Limitada, nella S.A. il controllo societario potrà essere esercitato dal socio che detenga la maggioranza assoluta delle azioni.

I diritti degli azionisti

Le azioni della stessa specie conferiscono ai titolari gli stessi diritti. Sono diritti sociali comuni a tutti gli azionisti:

• il diritto di partecipazione agli utili della società; • il diritto di partecipare alla distribuzione degli attivi della società nelle ipotesi di liquidazione; • il controllo della gestione sociale; • il diritto di preferenza nella sottoscrizione di azioni, partes beneficiàrias, debentires

convertibili e bonus de subscriçao (descritti qui di seguito); • il diritto di recesso dalla società nei casi previsti dalla legge.

Gli azionisti hanno, altresì, il diritto di partecipare alle assemblee, personalmente o per il tramite di delegati o procuratori.

Gli altri titoli

Oltre alle azioni, le S.A. possono emettere altri titoli che, seppur non rappresentativi del capitale sociale, sono sottoposti alle medesime regole dettate per le azioni in tema di titolarità e circolazione. Tali sono:

• “Partes Beneficiàrias”: titoli privi di valore nominale ai titolari sono riconosciuti il diritto di partecipare agli utili di esercizio nella misura del 10% e il diritto di controllo sull’attività degli amministratori della società. Lo statuto può disciplinare il riscatto dei “Partes Beneficiàrias” mediante capitalizzazione delle riserve appositamente create;

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• “Bonus de Subscriçao”: titoli negoziabili emessi dalle società con capitale autorizzato; conferiscono ai loro titolari il diritto di sottoscrivere azioni in occasione degli aumenti di capitale;

• “Debentures”: titoli che attribuiscono ai titolari diritti di credito nei confronti della società emittente; il valore nominale, le condizioni principali, i diritti e le garanzie dei titolari e la data di scadenza dovranno risultare dai certificati di emissione; possono essere convertiti in azioni ma il loro valore non può eccedere quello del capitale sociale.

Gli organi societari: l’Assemblea degli azionisti

Esistono due tipi di assemblee degli azionisti:

• l’assemblea ordinaria, che è competente a decidere in ordine all’approvazione dei bilanci e dei conti economici, all’elezione degli amministratori e del Collegio Fiscale, nonché alle delibere relative alla destinazione dell’utile netto di ogni esercizio fiscale e alla distribuzione dei dividendi; deve essere convocata almeno una volta all’anno;

• l’assemblea straordinaria, che può essere convocata in qualsiasi momento per deliberare sulle materie che non siano di competenza dell’assemblea ordinaria.

Inoltre, possono essere convocate delle assemblee speciali per trattare questioni specifiche, quali, per esempio, l’emissione di azioni preferenziali, di debentures, partes beneficiàrias o bonus de subscriçao, etc. Le modalità di convocazione dell’assemblea sono stabilite dallo Statuto o, in mancanza, dalla legge. L’assemblea si ritiene regolarmente convocata quando la notizia della sua convocazione sia stata pubblicata per tre volte sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione o dello Stato in cui ha sede la società o su di un giornale di rilevante diffusione. Il quorum previsto per la valida costituzione dell’assemblea è di un quarto del capitale sociale in prima convocazione mentre non è previsto un numero minimo di presenti in seconda convocazione. Qualora l’assemblea debba deliberare su una modifica dello Statuto sociale, il quorum richiesto è invece di 2/3 del capitale sociale votante. Di norma, le decisioni assembleari sono approvate con la maggioranza dei voti dei presenti. I verbali delle singole assemblee devono poi essere trascritti in appositi libri e registrati presso la Giunta Commerciale.

L’amministrazione della società: il Consiglio di Amministrazione e la Direzione

Nel rispetto delle norme statutarie, la legge brasiliana consente agli azionisti di ripartire l’amministrazione della società tra due diversi organi: il Consiglio di Amministrazione e la Direzione. Contrariamente alla Direzione, che deve essere presente in ogni S.A., la costituzione del Consiglio di Amministrazione è obbligatoria nelle sole S.A. a capitale aperto oppure in quelle il cui capitale è autorizzato, mentre la sua presenza è meramente facoltativa nelle S.A. a capitale chiuso. Nel caso in cui non venga nominato il Consiglio di Amministrazione, sarà la Direzione a esercitare le funzioni amministrative e di indirizzo, secondo quanto stabilito dallo Statuto. Il Consiglio di Amministrazione funge da legame tra l’Assemblea dei Soci e la Direzione. Ha pieni poteri e determina l’orientamento degli affari sociali e finanziari. Assolve, altresì, alla funzione di controllare l’operato dei consiglieri.

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I consiglieri sono eletti e revocati dall’Assemblea Ordinaria. Almeno 2/3 dei consiglieri deve avere la residenza in Brasile. Lo statuto sociale ne determina il numero, che non può essere inferiore a tre, le modalità di sostituzione, il termine di scadenza del loro mandato e le modalità di riunioni, convocazioni e funzionamento. Il mandato non può eccedere i tre anni ma sono rieleggibili. La Direzione è composta da due o più Direttori, eletti dal consiglio di Amministrazione che ha facoltà di revocarli in qualsiasi momento. I direttori sono sottoposti alle direttive del Consiglio di Amministrazione ovvero dell’Assemblea dei soci qualora la società non abbia nominato un consiglio di Amministrazione. La principale funzione dei Direttori è la rappresentanza della società nei confronti dei terzi. Il numero dei Direttori, le modalità di sostituzione, la durata del mandato e l’attribuzione dei poteri sono stabiliti dallo Statuto.

Il Consiglio Fiscale

Oltre al Consiglio di Amministrazione e alla Direzione, la S.A. può dotarsi di un Consiglio Fiscale investito del compito di provvedere agli aspetti fiscali dell’amministrazione della società e di fornire tutte le informazioni necessarie agli azionisti in sede di Assemblea dei Soci. Il Consiglio Fiscale può avere natura permanente o transitoria. In tal caso l’attività verrà esercitata nel solo periodo di chiusura degli esercizi fiscali o qualora lo richiedano un numero di azionisti pari al 10% delle azioni ordinarie o al 5% delle azioni preferenziali. Le attribuzioni del Consiglio Fiscale non possono essere delegate né assegnate ad altri organi della società. Il Consiglio Fiscale si compone da un minimo di tre a un massimo di cinque membri, con un pari numero di supplenti, tutti con obbligo di residenza in Brasile. La carica di membro del Consiglio Fiscale è incompatibile con quella di membro del Consiglio di amministrazione o della Direzione e con la qualifica di impiegato della società.

Responsabilità degli Amministratori

I membri della Direzione, del Consiglio Fiscale e del Consiglio di Amministrazione, dove costituito, sono responsabili nei confronti della società per i danni causati nell’esercizio delle loro funzioni a titolo di condotta attiva, omissiva o per negligenza. Sono inoltre responsabili per gli atti compiuti in violazione della legge o dello Statuto.

Scioglimento della S.A.

Sono cause di scioglimento della S.A.:

• il decorso del termine di durata della società, se costituita a tempo determinato; • per decisione dei soci deliberata dall’Assemblea degli Azionisti; • la compagine sociale è ridotta a un socio durante l’assemblea annuale degli Azionisti e il

numero minimo di due soci non è ripristinato prima della successiva assemblea annuale; • per decisione giudiziaria o amministrativa.

Trasformazione da LTD a S.A. e viceversa

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È prevista la possibilità di trasformare una società da una tipologia a un’altra senza la necessità di avviare procedure di liquidazione o di scioglimento. In particolare, una società Limitata può trasformarsi in società per Azioni e viceversa, senza dover far ricorso a particolari procedure.

Fonte: www.bric.ubibanca.com/mercato-estero-brasile/Strategie-di-ingresso

Il sistema giudiziario

Il sistema giudiziario brasiliano, analogamente a quanto avvenuto negli altri Paesi latino-americani, è stato influenzato dai modelli importati dall’esperienza coloniale. Il sistema giudiziario brasiliano è strutturato in due distinti livelli: i Tribunali federali e i Tribunali statali.

I tribunali federali sono competenti in via esclusiva, tra l’altro, per controversie che abbiano a oggetto: a) questioni di diritto del lavoro, diritto elettorale e diritto militare federale; b) reati finanziari, diritti umani, diritto elettorale, reati commessi all’estero o a bordo di navi, aeromobili o violazione della normativa sull’immigrazione; c) i diritti delle popolazioni indigene.

Sono organi giudiziari federali:

il Conselho Nacional de Justiça (Consiglio Nazionale di Giustizia): è, a livello federale, l’organo di controllo amministrativo e finanziario del sistema giudiziario e, dal 2004, di supervisione sull’operato dei giudici. É composto da 15 membri, 9 dei quali scelti dai principali tribunali (un membro deve necessariamente appartenere al Supremo Tribunal Federal), oltre a un Pubblico Ministero Federale, un Pubblico Ministero statale, 2 Avvocati scelti dall’Ordine Federale degli Avvocati e 2 cittadini brasiliani nominati rispettivamente dalla Camera dei Deputati e dal Senato

il Supremo Tribunal Federal (STF): è al vertice del sistema giurisdizionale e gli viene attribuito il controllo di costituzionalità di tutte le leggi federali e statali, sebbene si segnali che l’ordinamento brasiliano legittimi qualsiasi tribunale, anche di primo grado, a poter giudicare l’incostituzionalità di una norma, purché detto potere venga esercitato entro i limiti della propria competenza. La competenza del STF si estende anche ad alcune questioni di rilievo internazionali quali l’estradizione, oltre al controllo sul bilancio federale, di cui è garante e in relazione al quale decide sulle controversie che coinvolgono Stati stranieri, organismi internazionali e organi giudiziari nazionali. Infine, è Tribunale competente a giudicare in via esclusiva, in prima e unica istanza, sulle controversie che riguardino le principali autorità a livello federale, quali il Presidente della Repubblica, i Ministri del Governo e i membri del Parlamento.

Il Superior Tribunal de Justiça: è un organo composto da 33 giudici scelti dal Presidente della Repubblica, previa approvazione del Senato, cui è attribuita, quale ultimo grado di giudizio per sole questioni di diritto, la fondamentale funzione nomofilattica, e quindi di garantire l’esatta osservanza e l’uniforme applicazione della legge.

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Al Superior Tribunal de Justiça compete anche la decisione sul riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze straniere, come attribuitagli dall’emendamento costituzionale n° 45/2004.

Si segnalano infine la giustizia federale c.d “specializzata”, che si articola ne:

la Justiça do Trabalho (Giustizia del Lavoro) alla quale spetta giudicare le questioni relative:

i) ai rapporti di lavoro, anche se con enti pubblici; ii) all’esercizio del diritto di sciopero; iii) alle organizzazioni sindacali e alle controversie tra sindacati, lavoratori e datori di

lavoro; iv) ai danni patrimoniali e morali derivanti dal rapporto di lavoro v) alle sanzioni amministrative erogate dalle autorità competenti e inerenti al rapporto di

lavoro.

la Justiça Eleitoral (Giustizia Elettorale), costituita dal Tribunale Superiore Elettorale e dai Tribunali Regionali Elettorali, competenti in: materia elettorale; materia di creazione e registrazione di partiti politici.

la Justiça Militar, non subordinata alle Autorità Amministrative o alle Forze Armate e competente a giudicare e processare i crimini militari individuati dalla legge.

I Tribunali Statali hanno una competenza generale residuale, su tutte le controversie sottratte alla competenza dei tribunali federali. Considerata la competenza estremamente specializzata dei tribunali federali, è perciò devoluta agli organi giudiziari statali la decisione della maggior parte delle cause di natura civile e commerciale. Ciascun Estado può tuttavia disciplinare l’organizzazione del proprio sistema giudiziario, oltre che del sistema di ripartizione delle competenze. Ne consegue che una descrizione generale del sistema giudiziario degli stati, non può che essere parziale.

La giustizia statale è formata dai.

Tribunali monocratici, competenti a conoscere in primo grado delle controversie, presenti in ogni distretto giudiziale, denominato Comarca;

Tribunal de Justiça (Tribunale di Giustizia), situato presso la capitale di ogni estrado, svolge funzioni di giudice di secondo e ultimo grado per la decisione nel merito delle controversie;

Superior Tribunal de Justiça può essere adito, come ultimo grado di giudizio, solo per giudicare su questioni di mero diritto.

L’organizzazione giudiziaria a livello statale è stata di recente parzialmente riformata con l’istituzione dei c.d Juizados Especiais (Tribunali Speciali) per le controversie di valore modesto e limitata complessità; si tratta di organi che possono essere assimilati ai Giudici di Pace nel sistema italiano. Stante la funzione principalmente deflattiva attribuita ai Juizados Especiais, l’attività di tali tribunali è improntata ai principi della semplicità, dell’oralità, dell’inosservanza di regole formali,

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dell’economia processuale e della celerità. I Tribunali Speciali, inoltre, svolgono un ruolo molto attivo nella promozione della conciliazione della lite, incentivando le parti a una soluzione transattiva della controversia. La competenza delle corti speciali è tuttavia molto limitata e determinata per:

- il valore della causa: i Juizados Especiais, infatti, non possono giudicare cause di valore superiore a 40 volte l’ammontare del salario minimo vigente (limite di valore che nel 2007 ammontava a circa € 5.800,00). É importante evidenziare che radicare una controversia avanti a una Corte speciale per una causa di valore superiore, implica automaticamente la rinuncia della somma eccedente; - lo status giuridico delle parti: l’incapace, il condannato, il fallimento e la società in stato di insolvenza non sono legittimati attivi e passivi; - determinate materie: non sono competenti in materia di diritto fallimentare, in merito a interessi patrimoniali della Pubblica Amministrazione, a incidenti sul lavoro, allo stato e alla capacità delle persone fisiche, nonchè per le materie di competenza della Giustizia Militare; - estensione della pena per la competenza penale: i Tribunali Speciali possono giudicare soltanto reati minori, vale a dire quelli per i quali la legge stabilisce una pena inferiore ai due anni di reclusione.

Oltre a queste limitazioni, la competenza dei Juizados Especiais è comunque facoltativa e concorrente rispetto a quella dei tribunali tradizionali. É facoltà, cioé, dell’attore scegliere di instaurare un giudizio davanti alla giustizia ordinaria anche per le materie che rientrerebbero nella competenza dei Tribunali Speciali.

L’articolato sistema giudiziario descritto sopra si scontra, tuttavia, con il problema della lentezza e dell’eccessivo carico di lavoro, che rende la tutela giurisdizionale scarsamente efficace, soprattutto in relazione alle controversie – in primis quelle in materia societaria – che richiedono una soluzione immediata o comunque rapida. Tra le ragioni principali di tale situazione possono essere menzionate l’eccessivo formalismo e il complesso sistema delle impugnazioni, di cui è affetto l’ordinamento brasiliano. É parimenti da osservare, però, che negli ultimi anni vi sono stati interventi legislativi orientati a “snellire” e a rendere più specializzato il sistema giudiziario brasiliano; in quest’ottica deve essere infatti letta la creazione delle Corti Speciali, così come la formulazione di una legge sull’arbitrato (su cui si v. infra), oltre che la semplificazione della procedura di esecuzione delle sentenze.

Giurisdizione e Arbitrato

Con riferimento all’individuazione del foro competente, la legge brasiliana non contiene una regola specifica; in materia di diritti disponibili, vige il criterio generale del foro del convenuto, salvo, ovviamente, diversa disposizione delle parti e salvo gli altri casi di deroga del foro generale. Quindi, le parti possono eleggere liberamente il foro competente: detto principio è stato più volte ribadito dal Supremo Tribunal Federal, che ha ribadito la facoltà delle parti di devolvere la controversia a una giurisdizione straniera. Sussiste, invece, la giurisdizione esclusiva inderogabile dei tribunali brasiliani:

- per decidere questioni riguardanti i beni immobili situati in Brasile; - per dirimere controversie in materia successoria nelle quali siano coinvolti beni situati in Brasile, a

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prescindere dal luogo di decesso del de cuius; - per decidere controversie derivanti da contratti internazionali, in cui sono parti enti governativi federali. Con riferimento a contratti con enti pubblici brasiliani, è vietata sia l’applicazione di una legge straniera, sia la devoluzione della controversia a un tribunale straniero. Nei casi sopra indicati le Corti brasiliane non riconoscono la validità di una decisione giudiziale straniera.

Da un punto di vista più strettamente pratico, è importante osservare che la legislazione brasiliana non pone alcun requisito particolare allo straniero residente in Brasile che intenda promuovere un’azione giudiziale presso i Tribunali del Paese. Qualora, invece, la controversia venga radicata da una cittadino brasiliano o da uno straniero non residente in Brasile, è imposto il deposito di una cauzione, che sia almeno sufficiente a coprire le spese legali della procedura, oltre all’eventuale rimborso delle spese che potrà essere dovuto al convenuto, nel caso in cui venga rigettata la domanda. L’attore che sia prioprietario di un immobile nel Paese può proporne la proprietà quale garanzia di pagamento, in caso di soccombenza. In proposito, è importante segnalare che l’obbligo di versamento del deposito cauzionale descritto supra non trova applicazione con riferimento ai cittadini italiani. Infatti, ai sensi dell’art. 9 della Convenzione di cooperazione giudiziaria in materia civile, firmata da Brasile e Italia il 19.10.1989, si prevede che i cittadini di entrambi i Paesi o le persone ivi residenti o domiciliate, non siano tenuti a prestare alcuna cauzione in ragione della loro condizione di non residenti o stranieri. Si segnala, tra l’altro, che i tribunali brasiliani possono essere chiamati a decidere applicando la legge straniera al rapporto oggetto della controversia. Il Brasile, infatti, è tra i firmatari del Protocolo de Buenos Aires sobre la Jurisdicción Internacional en materia contractual (Protocollo concernente la competenza giurisdizionale in materia contrattuale), che riprende parzialmente quanto contenuto nella Convenzione di Roma del 1980 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali. Secondo la legislazione brasiliana, le parti possono pertanto scegliere liberamente la legge applicabile alle obbligazioni contrattuali; è quindi legittima la scelta di una legge straniera quale legge applicabile a un determinato rapporto contrattuale, purchè la legge straniera sia conforme all’ordine pubblico, alla morale e al buon costume brasiliano. Qualora le parti non individuino espressamente la legge applicabile a un rapporto e possa sussistere un conflitto tra leggi di ordinamenti diversi, il Giudice dovrà decidere secondo la legge applicabile secondo i principi stabiliti dal legge brasiliana sul diritto internazionale privato (contenuti nel Decreto Legge n° 4657 del 04.09.1942, rubricato Legge d’introduzione al Codice Civile Brasiliano). Secondo tali principi, se si versa in materia di obbligazioni contrattuali trova applicazione la legge del Paese in cui il contratto deve avere esecuzione. Per quanto riguarda, invece, lo status personale e gli aspetti relativi allo stato civile (nome, domicilio, capacità), la legge applicabile è quella del Paese di residenza della persona fisica, mentre le questioni relative ai beni, sono rette dalla lex rei sitae, ossia dalla legge del luogo in cui si trova la cosa. Affinchè una sentenza straniera abbia efficacia e sia eseguibile in Brasile, poi, è necessaria l’omologazione da parte del Superior Tribunale de Justiça, a prescindere dall’esistenza di accordi di reciprocità o di trattati internazionali stipulati tra il Paese in cui la sentenza è stata emessa e il Brasile. Il Superior Tribunale de Justiça si limita, tuttavia, alla verifica della sussistenza dei requisiti di legge nel giudicato straniero, e quindi:

- che sia stata pronunciata da un giudice competente; - che sia stata assicurata alla parte la difesa tecnica, nel rispetto del principio del contraddittorio; - che la sentenza sia passata in giudicato secondo la legge del luogo in cui è stata pronunciata;

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- che gli effetti delle disposizioni del giudicato straniero non siano contrari all’ordine pubblico brasiliano; - che la sentenza straniera sia stata legalizzata dal Consolato brasiliano competente e inoltrata al Superior Tribunale de Justiça munita di traduzione ufficiale giurata.

Una volta ottenuta l’omologazione, potrà procedersi all’esecuzione della sentenza straniera avanti al tribunale di grado inferiore territorialmente competente. Ove, poi, si tratti di sentenza di condanna al pagamento di una somma calcolata in valuta straniera, per la conversione in valuta brasiliana dovrà applicarsi il tasso di cambio vigente al momento del pagamento.

L’Arbitrato nel sistema brasiliano

L’istituto dell’arbitrato si è sviluppato molto negli ultimi anni in Brasile, soprattutto dopo la ratifica della Convenzione di New York nel 2002. Con la legge 23 settembre 1996, n. 9.307, il legislatore brasiliano ha introdotto una sostanziale modifica nel sistema previgente, prevedendo una disciplina chiara e di facile applicazione. La diffusione dell’arbitrato è stata, però, inizialmente ostacolata a causa di alcuni dubbi di costituzionalità dell’istituto, in particolare sulla natura vincolante della clausola arbitrale. Si contestava, infatti, che una simile previsione violasse il diritto alla tutela giurisdizionale, sancito dall’art. 5, XXXV della Costituzione Federale. Detto contrasto è stato superato definitivamente solo nel 2001, quando il Supremo Tribunal Federal ha riconosciuto la costituzionalità della Legge federale n° 9.307/96, creando così le condizioni per una maggiore diffusione dell’istituto dell’arbitrato in Brasile. I principi-cardine della disciplina arbitrale nel sistema brasiliano sono: la natura vincolante della clausola arbitrale e del lodo; l’attribuzione di un’ampia autonomia decisionale alle parti nella scelta delle norme applicabili alla procedura arbitrale o nell’autorizzazione agli arbitri a decidere secondo equità.

Le norme sull’arbitrato consentono di sottoporre a procedura arbitrale qualsiasi controversia che riguardi diritti patrimoniali disponibili. La clausola arbitrale, per la quale è richiesta la forma scritta, può disciplinare nel dettaglio tutti gli aspetti procedurali di un eventuale futuro arbitrato, ovvero può prevedere, più genericamente, anche solo l’impegno di risolvere una controversia mediante tale istituto. Qualora sorga una controversia che debba essere decisa tramite procedura arbitrale e le parti non abbiano previsto i dettagli procedurali e non pervengano spontaneamente a un accordo sulle regole per la costituzione e il funzionamento del collegio arbitrale, possono rivolgersi al giudice ordinario, affinché integri le lacune della clausola; il giudice può anche adottare le misure necessarie all’attivazione dell’arbitrato, nel caso in cui una delle parti vi si opponga in violazione di una clausola arbitrale valida. La sentenza giudiziale può, invero, sostituire il compromesso, ma la funzione del giudice è limitata a quanto necessario per la costituzione e il funzionamento del collegio arbitrale, senza tuttavia violare la competenza esclusiva di quest’ultimo. La Legge Federale n.° 9.307 del 1996 stabilisce l’autonomia della clausola arbitrale rispetto alle altre disposizioni del contratto; detta clausola, cioè, non viene inficiata dall’eventuale dichiarazione di invalidità del contratto o di altre sue singole clausole. Qualora, invece, le parti decidano di stipulare un compromesso arbitrale, l’accordo deve contenere, quali elementi essenziali, a pena di invalidità:

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- nome, professione, stato civile e domicilio delle parti; - nome, professione, stato civile, domicilio dell’arbitro o degli arbitri, ovvero l’indicazione del

nome dell’ente responsabile della nomina dell’arbitro; - l’oggetto dell’arbitrato; - il luogo di pronuncia del lodo.

Sono, invece, ritenuti elementi facoltativi ed eventuali del compromesso arbitrale: - l’indicazione del luogo dove la procedura arbitrale avrà luogo; - il conferimento esplicito agli arbitri di giudicare la controversia secondo equità; - il termine massimo concesso agli arbitri per l’emissione del lodo; - l’indicazione delle norme applicabili all’arbitrato; - l’indicazione della responsabilità per il pagamento delle spese della procedura arbitrale; - l’indicazione degli onorari degli arbitri.

La legge brasiliana prevede quale unico requisito per assumere la qualità di arbitro la capacità di agire, oltre al fatto che deve trattarsi di un soggetto imparziale, nei cui confronti le parti possano riporre la loro fiducia. Per quanto riguarda, invece, l’impugnazione del lodo arbitrale, questa è ammessa ai fini di accertarne la nullità o invalidità per difetto dei requisiti legali previsti. Il lodo arbitrale ha la stessa efficacia di una sentenza pronunciata dall’Autorità Giudiziaria, costituendo così titolo esecutivo che può essere fatto valere senza la necessità di una previa omologazione o riconoscimento giudiziale. Il lodo arbitrale straniero, invece, potrà trovare esecuzione in Brasile solo previa omologazione da parte del Superior Tribunale de Justiça, secondo la procedura precedentemente descritta per il riconoscimento delle sentenze straniere. In ultimo, si aggiunge che in Brasile è possibile condurre una procedura arbitrale in lingua straniera, ma in detta ipotesi è tuttavia opportuno considerare l’inevitabile aumento dei costi derivanti dalla traduzione dei documenti e del lodo arbitrale nel momento della sua esecuzione.

Fonte: www.bric.ubibanca.com/mercato-estero-brasile/Fare-business-in-Brasile/Aspetti-legali/#sis

Le informazioni contenute nella guida sono destinate a coloro che desiderano investire in Brasile e conoscere in via sommaria e non esaustiva gli aspetti principali relativi alla normativa fiscale e legale brasiliana. Si precisa che le leggi applicabili nelle materie affrontate subiscono nel tempo evoluzioni, pertanto si invita coloro che ritenessero di procedere con investimenti in Brasile ad affidarsi ad idonea consulenza fiscale e legale.