GUIDA DIDATTICO - ORGANIZZATIVA - Sito … Sportiva Moto Club "Il centauro” FEPAS CIVILIS...

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GUIDA DIDATTICO - ORGANIZZATIVA anno scolastico 2012/2013 INDIRIZZI DI STUDIO Nuovo ordinamento Vecchio ordinamento Elettronica ed Elettrotecnica Elettronica e Telecomunicazioni Meccanica, Meccatronica ed Energia Meccanica Sistema Moda Tessile per Confezioni Industriali Trasporti e Logistica Trasporto Marittimo Apparati ed Impianti Marittimi I I s st t i i t t u ut t i i T Te ec cn ni i c ci i S Se et t t t o or r e e T Te ec cn no ol l o og gi i c co o M Ma a n n f f r r e e d d o o n ni i a a otundi otundi otundi otundi ermi ermi ermi ermi

Transcript of GUIDA DIDATTICO - ORGANIZZATIVA - Sito … Sportiva Moto Club "Il centauro” FEPAS CIVILIS...

GUIDA DIDATTICO - ORGANIZZATIVA

anno scolastico 2012/2013

IINNDDIIRRIIZZZZII DDII SSTTUUDDIIOO

NNuuoovvoo oorrddiinnaammeennttoo VVeecccchhiioo oorrddiinnaammeennttoo

EElleettttrroonniiccaa eedd EElleettttrrootteeccnniiccaa EElleettttrroonniiccaa ee TTeelleeccoommuunniiccaazziioonnii

MMeeccccaanniiccaa,, MMeeccccaattrroonniiccaa eedd EEnneerrggiiaa MMeeccccaanniiccaa

SSiisstteemmaa MMooddaa TTeessssiillee ppeerr CCoonnffeezziioonnii IInndduussttrriiaallii

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I.I.S.S. I.T.N. “G. F.sco ROTUNDI” – I.T.I.S. ” E. FERMI”

Il Piano dell’Offerta Formativa

A cura delle Funzioni Strumentali:

Prencipe Lucia, De Palo Luisa, Mangano Matteo.

Dirigente Scolastico:

Prof. Francesco LIMONGELLI

SOMMARIO pag. Introduzione 1

CAP I TOLO 1

Il territorio e l’organizzazione logistica e didattica della scuola Il Territorio 2 L’I.I.S.S. 6 L’Istituto Tecnico Nautico 8 L’Istituto Tecnico Industriale 22

CAP I TOLO 2

La struttura delle risorse Gli organi collegiali 44 Organigramma 48 Il Regolamento d’Istituto 49 Titolo I – Funzionamento degli organi collegiali 49 Titolo II – Norme di vita scolastica 53 Titolo III – Entrata ed uscita degli alunni 54 Titolo IV – Assenze 55 Titolo V – Assemblee: d’Istituto – di classe 56 Titolo VI – Uso dei locali scolastici speciali e Laboratori 58 Titolo VII – Assicurazioni 59 Titolo VIII – Viaggi e visite d’istruzione 60 Titolo IX – Formazione delle classi 61 Titolo X – Assegnazione dei docenti alle classi 62 Titolo XI – Formulazione orario scolastico 62 Titolo XII – Personale docente 63 Titolo XIII – Personale ATA 64 Titolo XIV – Servizi 64 Titolo XV – Norme finali e transitorie 65 Titolo XVI – Regolamento della disciplina 65 Lo Statuto delle studentesse e degli studenti 68

CAP I TOLO 3

Le attività didattiche di base Le attività didattiche di base comuni ai due Istituti 73

CAP I TOLO 4

L’integrazione degli alunni Gli alunni con disabilità 76

DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) 83

CAP I TOLO 5

I processi mutabili:

l’ampliamento dell’offerta formativa

La progettualità dell’Istituto 85

ALLEGATI

Regolamento d’Istituto relativo alla disciplina degli alunni 65 Patto educativo di corresponsabilità 92 Griglia per l’assegnazione del voto di comportamento 97 Costituzione e funzionamento dell’Organo di garanzia 98 Criteri comuni per la corrispondenza tra voti e livelli di

conoscenze e abilità 101

Regolamento d’istituto relativo alla frequenza degli alunni 102 Regolamento delle assemblee studentesche d’Istituto 104 Regolamento delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione 107 Regolamento del Comitato studentesco 113 Patto formativo 115 Criteri di valutazione 117 Criteri di attribuzione del credito scolastico D.M. n.99 del

16.12.2009 120

Criteri di attribuzione del credito scolastico D.M. n.42 del 22.05.2007

122

Criteri di svolgimento degli scrutini finali 124 Attività di recupero e sostegno 127 Caso di non classificazione degli alunni 130 Regolamento attività negoziali 131 Regolamento rilascio copie 135 Modello richiesta rilascio copie 136 Attività retribuite con il FIS 137 Modello per la programmazione didattico-disciplinare 138 Protocollo di accoglienza alunni con DSA

Protocollo di accoglienza alunni con disabilità 145 152

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Introduzione Il Piano dell’Offerta Formativa nasce in attuazione del D.P.R. n. 275 del 08/03/1999 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi della legge 15/03/1997, n. 59) e costituisce il documento fondamentale dell’identità culturale e progettuale di questa Istituzione Scolastica. Esso è coerente con gli obiettivi generali ed educativi degli indirizzi di studio dell’Istituto Tecnico Nautico e dell’Istituto Tecnico Industriale determinati a livello nazionale e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà in cui operano le due scuole. Il documento si propone di fornire le basi di una nuova e soprattutto più efficiente organizzazione, sia logistica sia didattica, dei due Istituti al fine di migliorare ed ampliare l’ offerta formativa, in sintonia con le aspettative e le richieste del tessuto sociale, economico e culturale del nostro territorio. Il documento che segue è il frutto di una esperienza maturata in quasi un decennio in cui varie versioni si sono succedute.

Nell’anno scolastico 2012/13 il POF cambia veste non solo grafica, ma anche e soprattutto contenutistica per essere al passo con il dinamismo e le evoluzioni del territorio e dell’utenza che caratterizzano l’I.I.S.S. “Rotundi-Fermi”

Il documento consta di due parti articolate ognuna in sottosezioni. La prima riguarda l’ossatura dell’Istituto, cioè quell’impianto ormai consolidato che lo caratterizza: l’organizzazione logistica, quella didattica e le attività di base. Nella seconda parte, invece, è descritta tutta l’attività che di anno in anno, a seguito di valutazioni oggettive e soggettive, viene attuata per migliorare, ampliare e adeguare l’offerta formativa dell’istituto.

Il territorio e l’organizzazione logistico-

didattica della scuola

I processi mutabili La struttura delle risorse

Le attività didattiche di base

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Il territorio e l’organizzazione

logistico-didattica della scuola Al fine di raggiungere l’obiettivo del miglioramento della qualità del servizio scolastico, l’Istituto intende promuovere la migliore utilizzazione di tutti i servizi e le strutture attraverso la collaborazione costante tra tutti gli operatori della scuola, famiglie incluse, la valorizzazione della professionalità dei singoli e la diffusione della politica della qualità. L’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE ITN-I TIS “Rotundi-Fermi” ha sede nella città di Manfredonia da più di quarant’anni, anche se la sua tipologia ha subito modifiche non trascurabili. La città di Manfredonia vanta un popolazione di circa 58.000 abitanti di cui il 20,4% è composto da minorenni. Essa presenta una vasta gamma di servizi di tipo culturale, formativo e di aggregazione sociale, nonché di servizi per i giovani e di istituzioni scolastiche.

ASSOCIAZIONI E CENTRI STUDI ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO ISCRITTE NEL REGISTRO DELLA

REGIONE PUGLIA ACCADEMIA INT.LE MUSICA "RE MANFREDI” Associazione Migrantes

CENTRO DOCUMENTAZIONE STORICA Associazione S.G. Antida Touret

CENTRO STUDI PUGLIESI Associaz. Confraternità di Misericordia

CIVICHE BIBLIOTECHE UNIFICATE Associazione S.S. Redentore

LlONS CLUB c/o HOTEL GARGANO Associazione Ferdinando IMHOFF

ROTARY CLUB c/o HOTEL GABBIANO Associazione A.U.S.E.R.

WWF.

CINE TEATRO S. MICHELE

CENTRO DI CULTURA "S. CHIARA

Capitolo

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ASSOCIAZIONI TURISTICHE

Pro Loco Pro - Loco Montagna

Ass. .Nazionale Carabinieri "Sez. Gen. Castrotta" Gruppo Provinciale Guardie Ecologiche

Associazione Nazionale Marinai d'Italia Associazione "Stella Sipontina"

Associazione Garganus Associazione "A Ciambotta Fresche"

Associazione Amici della Montagna

Associazione "La Corte del Re"

ASSOCIAZIONI SPORTIVE

Associazione UISP Club CIVILIS "Porta del Gargano"

Associazione Polisportiva Arcobaleno Polisportiva Manfredonia

Club Nuoto UISP Polisportiva "Il Golfo"

A. S. Arcobaleno M. laccarino S.S. Fbotball club

Associazione Sportiva Moto Club "Il centauro” FEPAS

CIVILIS Movimento Sportivo Promozionale

Trimigno Club Body Art

A.S. Karate AVIS Associazione Sportiva "Dalari"

A.S. Mediterraneo Associazione "Teste Matte"

Athletics Club Manfredonia Scuola Pallavolo "S. Lorenzo Maiorano"

A.S. Perfect Dalar Basket

A.S. Funakoshi Associazione Universo

Gruppo Sportivo Sipontino Associazione Gargano 2000 Onlus

A.S. Rota Sipontina A.S. Volley

Associazione Sportiva "Diomede" A.S. Atletica Manfredonia

Centro Sportivo Magnum A.S. Disabili "Delfino"

Windsurfing Club Volley Club

Sport Sipontum Calcio a 5 Arcieri Sipontini Club Scherma

luventus Club "G. Scirea" Gruppo Sportivo "R. Castriotta"

Sacra Famiglia Club CIVILIS "Porta del Gargano"

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ASSOCIAZIONI CULTURALI

Teatro Stabile Città di Manfredonia Circolo Legambiente "L'aquilone"

Associazione Culturale Musicale "F. Chopin" Corale Polifonica "Caesar Frank"

Associazione Culturale “Fontana Vivace” Concerto Bandistico "Città di Manfredonia”

Associazione Italiana "Amici del Presepio" ASSOFORM

Associazione Musicale "Ethno" Amici di S. Leonardo in Lama Volare

Associazione "Arcadia Nova" Nuovo Centro Documentazione Storica

Opera della Chiesa Evangelica" Circolo Unione

Gruppo Arte Musicale "Michele Dalaria D." Centro Socio Culturale "Diomedes"

Compagnia Teatro-Canto Pop Citta di Manfredonia

Associazione Nonsolomusica - Arci

Università della Terza Età Associazione "Per Siponto"

Corale Polifonica "G. F.Haendel" RotarAct Club di Manfredonia

Movimento Cittadino Donne "Bianca Lancia" Gruppo Arte Popolare San Michele

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ISTITUZIONI SCOLASTICHE

LICEI ISTITUTI TECNICI

CLASSICO "A. Moro" GEOMETRI “Euclide”

SCIENTIFICO “Galilei” INDUSTRIALE “E. Fermi”

SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO-LINGUISTICO “Roncalli”

NAUTICO “Rotundi”

COMMERCIALE “Toniolo”

SCUOLE MEDIE

SCALABRINI G.T. GIORDANI

PEROTTO SACRO CUORE

DON MILANI

MOZZILLO IACCARINO- UNGARETTI

SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE SCUOLE PROFESSSIONALI

BOZZELLI I.R.A.P.L.

CROCE

DE SANCTIS

IV CIRCOLO

V CIRCOLO

ELEMENTARE Borgo Mezzanone

ELEMENTARE Fonterosa

ELEMENTARE S. Salvatore

ELEMENTARE Via Scaloria

STELLA MARIS Siponto

SACRO CUORE

FRANCESCO DA PAOLA

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L’I.I.S.S.

L’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE - Istituto Tecnico Nautico “Gen.

Francesco Rotundi” – Istituto Tecnico Industriale “Enrico Fermi” nasce per effetto della

razionalizzazione della rete scolastica provinciale nel 1997/1998, operata sulla base del D.M. n°

236 del 18/06/1996 e successiva C.M. n° 47 del 20/01/1997. Tale razionalizzazione, di tipo

prevalentemente amministrativo, non ha fatto perdere l’identità individuale dei due istituti

scolastici così aggregati.

I.I.S.S. “Rotundi-Fermi”

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Stralcio della pianta della città con la nuova sede dell’istituto evidenziata in rosso.

I.I.I.S. “ROTUNDI - FERMI”

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L'ISTITUTO TECNICO NAUTICO L’Istituto Tecnico Nautico “GEN. F.SCO ROTUNDI” a partire da Settembre 2011 ha cambiato

la propria sede: non è più ubicato in Via Dante Alighieri bensì presso il Polo Scolastico sito nella

parte Nord della città di Manfredonia, in via S. Tenente Troiano (Tel. 0884 512455/581122 –

Fax: 0884 581708).

Istituito nel 1959 con due indirizzi di specializzazione, Capitano di Coperta e Capitano di

Macchine, ha poi seguito i programmi ministeriali del 1961 sino all'inizio degli anni '80, quando

è stata avviata la sperimentazione denominata Progetto "ORIONE". A questo, nell'anno

scolastico 1994/95, è subentrato il Progetto "NAUTILUS", che ha modificato gli indirizzi di

specializzazione, consentendo di conseguire al termine del triennio i titoli di: Perito per il

Trasporto Marittimo, Perito per gli Apparati e Impianti Marittimi.

Dal 1° settembre 2010 ha trovato graduale applicazione, a partire dalle classi prime, il Nuovo

Ordinamento del II ciclo di istruzione, come da Regolamento recante norme concernenti il

riordino degli istituti ai sensi dell’art. 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112,

convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

Attualmente l'Istituto comprende 12 classi, di cui tre prime e tre seconde, due terze, due quarte e

due quinte, per un totale di 236 alunni e 26 alunne, complessivamente 262 studenti.

I due indirizzi professionalizzanti dell’Istituto sono “Trasporto Marittimo” e “Apparati e Impianti

Marittimi”.

Dal 1° settembre 2010 il percorso dell’Istituto Tecnico Nautico è confluito nel Settore

Tecnologico indirizzo:

���� “TRASPORTI E LOGISTICA ”

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGL I DEL SETTORE TECNOLOGICO (NUOVO ORDINAMENTO)

ALLEGATO A

Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti Tecnici

1. Premessa

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I percorsi degli Istituti Tecnici sono parte integrante del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, come modificato dall’articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40.

Gli Istituti Tecnici costituiscono un’articolazione dell’istruzione tecnica e professionale dotata di una propria identità culturale, che fa riferimento al profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo n. 226/05.

2. Il profilo culturale, educativo e professionale degli Istituti Tecnici

L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea. Costruita attraverso lo studio, l’approfondimento, l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, tale identità è espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.

I percorsi degli istituti tecnici si articolano in un'area di istruzione generale comune e in aree di indirizzo. I risultati di apprendimento di cui ai punti 2.1, 2.2 e 2.3 e agli allegati B) e C) costituiscono il riferimento per le linee guida nazionali di cui all’articolo 8, comma 3, del presente regolamento, definite a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche. Le linee guida comprendono altresì l’articolazione in competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento, anche con riferimento al Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (European Qualifications Framework-EQF).

L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro, sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti.

Le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” di cui all’art. 1 del decreto legge 1 settembre 2008 n. 137 convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008 n. 169, coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico-economico.

I risultati di apprendimento attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, di accedere all’università, al sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore nonché ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l’accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia.

2.1 Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi

A conclusione dei percorsi degli istituti tecnici, gli studenti - attraverso lo studio, le esperienze operative di laboratorio e in contesti reali, la disponibilità al confronto e al lavoro cooperativo, la valorizzazione della loro creatività ed autonomia – sono in grado di:

− agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a partire dai quali saper valutare fatti e ispirare i propri comportamenti personali e sociali;

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− utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente;

− padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici;

− riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento sopratutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico;

− riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo;

− stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;

− utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro;

− riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione;

− individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;

− riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo;

− collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità dei saperi;

− utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; − riconoscere, nei diversi campi disciplinari studiati, i criteri scientifici di affidabilità delle

conoscenze e delle conclusioni che vi afferiscono; − padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica;

possedere gli strumenti matematici, statistici e del calcolo delle probabilità necessari per la comprensione delle discipline scientifiche e per poter operare nel campo delle scienze applicate;

− collocare il pensiero matematico e scientifico nei grandi temi dello sviluppo della storia delle idee, della cultura, delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecnologiche;

− utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare;

− padroneggiare l’uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio;

− utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza;

− cogliere l’importanza dell’orientamento al risultato, del lavoro per obiettivi e della necessità di assumere responsabilità nel rispetto dell’etica e della deontologia professionale;

− saper interpretare il proprio autonomo ruolo nel lavoro di gruppo; − analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo

dei saperi e dei valori, al cambiamento delle condizioni di vita e dei modi di fruizione culturale;

− essere consapevole del valore sociale della propria attività, partecipando attivamente alla vita civile e culturale a livello locale, nazionale e comunitario.

2.3 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore tecnologico

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Il profilo del settore tecnologico si caratterizza per la cultura tecnico-scientifica e tecnologica in ambiti ove interviene permanentemente l’innovazione dei processi, dei prodotti e dei servizi, delle metodologie di progettazione e di organizzazione.

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sono in grado di:

− individuare le interdipendenze tra scienza, economia e tecnologia e le conseguenti modificazioni intervenute, nel corso della storia, nei settori di riferimento e nei diversi contesti, locali e globali;

− orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate tecniche di indagine;

− utilizzare le tecnologie specifiche dei vari indirizzi; − orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento, con

particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro sia alla tutela dell’ambiente e del territorio;

− intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, per la parte di propria competenza, utilizzando gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo;

− riconoscere e applicare i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo dei diversi processi produttivi;

− analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e al cambiamento delle condizioni di vita;

− riconoscere le implicazioni etiche, sociali, scientifiche, produttive, economiche e ambientali dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni industriali;

− riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza e qualità nella propria attività lavorativa. 2.4 Strumenti organizzativi e metodologici

I percorsi degli istituti tecnici sono caratterizzati da spazi crescenti di flessibilità, dal primo biennio al quinto anno, funzionali agli indirizzi, per corrispondere alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica e dai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni, nonché alle vocazioni del territorio. A questo fine, gli istituti tecnici organizzano specifiche attività formative nell’ambito della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sviluppo in costante raccordo con i sistemi produttivi del territorio.

Gli aspetti tecnologici e tecnici sono presenti fin dal primo biennio ove, attraverso l’apprendimento dei saperi-chiave, acquisiti soprattutto attraverso l’attività di laboratorio, esplicano una funzione orientativa. Nel secondo biennio, le discipline di indirizzo assumono connotazioni specifiche in una dimensione politecnica, con l’obiettivo di far raggiungere agli studenti, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore, idonea anche per la prosecuzione degli studi a livello terziario con particolare riferimento all’esercizio delle professioni tecniche. Il secondo biennio e il quinto anno costituiscono, quindi, un percorso unitario per accompagnare e sostenere le scelte dello studente nella costruzione progressiva del suo progetto di vita, di studio e di lavoro.

Le metodologie sono finalizzate a valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo; analizzare e risolvere problemi; educare al lavoro cooperativo per progetti; orientare a gestire processi in contesti organizzati. Le metodologie educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici, strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento attesi a conclusione del quinquennio. Tali metodologie richiedono un sistematico ricorso alla didattica di laboratorio, in modo rispondente agli obiettivi, ai contenuti

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dell’apprendimento e alle esigenze degli studenti, per consentire loro di cogliere concretamente l’interdipendenza tra scienza, tecnologia e dimensione operativa della conoscenza .

Gli stage, i tirocini e l’alternanza scuola/lavoro sono strumenti didattici fondamentali per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato ed il privato sociale.

Gli istituti tecnici possono dotarsi, nell’ambito della loro autonomia, di strutture innovative, quali i dipartimenti e il comitato tecnico-scientifico, per rendere l’organizzazione funzionale al raggiungimento degli obiettivi che connotano la loro identità culturale.

Gli istituti tecnici per il settore tecnologico sono dotati di ufficio tecnico.

Gli istituti attivano modalità per la costante autovalutazione dei risultati conseguiti, con riferimento agli indicatori stabiliti a livello nazionale secondo quanto previsto all’articolo 8, comma 2 , lettera c) del presente regolamento.

Ai fini di cui sopra possono avvalersi anche della collaborazione di esperti del mondo del lavoro e delle professioni.

ALLEGATO C INDIRIZZI, PROFILI, QUADRI ORARI E RISULTATI DI APP RENDIMENTO

DEL SETTORE TECNOLOGICO (NUOVO ORDINAMENTO) Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente di cui all’allegato A), costituisce il riferimento

per tutti gli indirizzi del settore tecnologico, che sono così strutturati:

AREA DI ISTRUZIONE GENERALE RISULTATI DI APPRENDIMENTO DEGLI INSEGNAMENTI COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento descritti nei punti 2.1 e 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze:

•••• Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani.

•••• Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.

•••• Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro.

•••• Utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente.

•••• Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.

•••• Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.

•••• Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

•••• Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER).

•••• Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica dell’attività motorio-sportiva per il benessere individuale e collettivo.

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•••• Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative.

•••• Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni.

•••• Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati.

•••• Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.

•••• Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio.

•••• Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.

•••• Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento.

•••• Identificare e applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti. •••• Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni

professionali. •••• Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per

intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento.

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO

(NUOVO ORDINAMENTO)

Quadro orario

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

2° biennio 5° anno

Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso

unitario

I anno II anno

Lingua e letteratura italiana 4 4

Storia, Cittadinanza e Costituzione 2 2

Lingua inglese 3 3

Matematica 4 4

Diritto ed Economia 2 2

Scienze della Terra e Biologia 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2

Religione Cattolica o attività alternative 1 1

Totale ore settimanali di attività

e insegnamenti generali 20 20

Gli istituti tecnici del settore tecnologico possono prevedere, nel piano dell’offerta formativa, attività e insegnamenti facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque disponibili per il potenziamento dell’offerta formativa.

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ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO E

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI ”TRASPORTI E LOGISTICA” – ARTICOLAZIONI “CONDUZIONE DEL MEZZO” E “LOGISTICA”

(NUOVO ORDINAMENTO) Quadro orario del biennio e prove di valutazione

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO E ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI AGLI INDIRIZZI “ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA” – “MECCANICA,

MECCATRONICA ED ENERGIA” – “SISTEMA MODA” - ”TRASPORTI E LOGISTICA”

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

I anno II anno Prove di

valutazione (1)

Lingua e letteratura italiana (50/A) 4 4 SO

Storia, Cittadinanza e Costituzione (50/A) 2 2 O

Lingua inglese (46/A) 3 3 SO

Matematica (47/A) 4 4 SO

Diritto ed Economia (19/A) 2 2 O

Scienze integrate (Scienze della Terra) (60/A) 2 = O

Scienze integrate (Biologia) (60/A) = 2 O

Scienze integrate (Fisica) (38/A) 3 3 OP

Laboratorio di fisica (29/C) (1) (1) =

Scienze integrate (Chimica) (13/A) 3 3 OP

Laboratorio di chimica (24/C) (1) (1) =

Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica (71/A) 3 3 OG

Laboratorio di Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica (32/C)

(1) (1) =

Tecnologie Informatiche (34/A) 3 = SP

Laboratorio di tecnologie informatiche (31/C) (2) = =

Scienze e tecnologie applicate (34/A) = 3 O

Scienze motorie e sportive (29/A) 2 2 OP

Religione Cattolica o attività alternative 1 1 O

Totale ore settimanali di attività

e insegnamenti generali e obbligatori 32(5) 32(3) =========

Gli istituti tecnici del settore tecnologico possono prevedere, nel piano dell’offerta formativa, attività e insegnamenti facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque disponibili per il potenziamento dell’offerta formativa. tra parentesi le ore di laboratorio (1) La tipologia indicata si riferisce alle valutazioni sommative a conclusione del primo quadrimestre (trimestre). Tali prove concorreranno alla valutazione finale espressa da un voto unico. S = scritta; O = orale; P = pratico; G = grafico

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C2 – indirizzo “Trasporti e Logistica” - Profilo (nuovo ordinamento)

Il Diplomato in “Trasporti e Logistica” : •••• ha competenze tecniche specifiche e metodi di lavoro funzionali allo svolgimento delle attività

inerenti la progettazione, la realizzazione, il mantenimento in efficienza dei mezzi e degli impianti relativi, nonché l’organizzazione di servizi logistici;

•••• opera nell’ambito dell’area Logistica, nel campo delle infrastrutture, delle modalità di gestione del traffico e relativa assistenza, delle procedure di spostamento e trasporto, della conduzione del mezzo in rapporto alla tipologia d’interesse, della gestione dell’impresa di trasporti e della logistica nelle sue diverse componenti: corrieri, vettori, operatori di nodo e intermediari logistici;

•••• possiede una cultura sistemica ed è in grado di attivarsi in ciascuno dei segmenti operativi del settore in cui è orientato e di quelli collaterali.

E’ in grado di: •••• integrare le conoscenze fondamentali relative alle tipologie, strutture e componenti dei mezzi, allo

scopo di garantire il mantenimento delle condizioni di esercizio richieste dalle norme vigenti in materia di trasporto;

•••• intervenire autonomamente nel controllo, nelle regolazioni e riparazioni dei sistemi di bordo; •••• collaborare nella pianificazione e nell’organizzazione dei servizi; •••• applicare le tecnologie per l’ammodernamento dei processi produttivi, rispetto ai quali è in grado di

contribuire all’innovazione e all’adeguamento tecnologico e organizzativo dell’impresa; •••• agire, relativamente alle tipologie di intervento, nell’applicazione delle normative nazionali,

comunitarie ed internazionali per la sicurezza dei mezzi, del trasporto delle merci, dei servizi e del lavoro;

•••• collaborare nella valutazione di impatto ambientale, nella salvaguardia dell’ambiente e nell’utilizzazione razionale dell’energia.

Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Costruzione del mezzo”, “ Conduzione del mezzo” e “Logistica”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. L’articolazione “Costruzione del mezzo” riguarda la costruzione e la manutenzione del mezzo: aereo, navale e terrestre e l’acquisizione delle professionalità nel campo delle certificazioni d'idoneità all’impiego dei mezzi medesimi. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze: 1. Identificare, descrivere e comparare tipologie e funzioni dei vari mezzi e sistemi di trasporto. 2. Gestire il funzionamento di uno specifico mezzo di trasporto e intervenire nelle fasi di

progettazione, costruzione e manutenzione dei suoi diversi componenti. 3. Mantenere in efficienza il mezzo di trasporto e gli impianti relativi. 4. Gestire e mantenere in efficienza i sistemi, gli strumenti e le attrezzature per il carico e lo scarico

dei passeggeri e delle merci, anche in situazioni di emergenza. 5. Gestire la riparazione dei diversi apparati del mezzo pianificandone il controllo e la regolazione. 6. Valutare l’impatto ambientale per un corretto uso delle risorse e delle tecnologie. 7. Gestire le attività affidate seguendo le procedure del sistema qualità, nel rispetto delle normative di

sicurezza. L’articolazione “Conduzione del Mezzo” riguarda l’approfondimento delle problematiche relative alla conduzione ed all’esercizio del mezzo di trasporto: aereo, marittimo e terrestre. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze: 1. Identificare, descrivere e comparare le tipologie e funzioni dei vari mezzi e sistemi di trasporto. 2. Controllare e gestire il funzionamento dei diversi componenti di uno specifico mezzo di trasporto e

intervenire in fase di programmazione della manutenzione. 3. Interagire con i sistemi di assistenza, sorveglianza e monitoraggio del traffico e relative

comunicazioni nei vari tipi di trasporto.

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4. Gestire in modo appropriato gli spazi a bordo e organizzare e i servizi di carico e scarico, di sistemazione delle merci e dei passeggeri.

5. Gestire l’attività di trasporto tenendo conto delle interazioni con l’ambiente esterno (fisico e delle condizioni meteorologiche) in cui viene espletata.

6. Organizzare il trasporto in relazione alle motivazioni del viaggio ed alla sicurezza degli spostamenti.

7. Cooperare nelle attività di piattaforma per la gestione delle merci, dei servizi tecnici e dei flussi passeggeri in partenza ed in arrivo.

8. Operare nel sistema qualità nel rispetto delle normative sulla sicurezza. L’articolazione “Logistica” riguarda l’approfondimento delle problematiche relative alla gestione, al controllo degli aspetti organizzativi del trasporto: aereo, marittimo e terrestre, anche al fine di valorizzare l’acquisizione di idonee professionalità nell’interrelazione fra le diverse componenti. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze: 1. Gestire tipologie e funzioni dei vari mezzi e sistemi di trasporto. 2. Gestire il funzionamento dei vari insiemi di uno specifico mezzo di trasporto. 3. Utilizzare i sistemi di assistenza, monitoraggio e comunicazione nei vari tipi di trasporto. 4. Gestire in modo appropriato gli spazi a bordo e organizzare i servizi di carico e scarico, di

sistemazione delle merci e dei passeggeri. 5. Gestire l’attività di trasporto tenendo conto delle interazioni con l’ambiente esterno (fisico e delle

condizioni meteorologiche) in cui viene espletata. 6. Organizzare la spedizione in rapporto alle motivazioni del viaggio ed alla sicurezza degli

spostamenti. 7. Sovrintendere ai servizi di piattaforma per la gestione delle merci e dei flussi passeggeri in partenza

ed in arrivo. 8. Operare nel sistema qualità nel rispetto delle normative di sicurezza.

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Quadro orario ”TRASPORTI E LOGISTICA” – ARTICOLAZIONE “CONDUZIONE DEL MEZZO” - ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI – (NUOVO ORDINAMENTO)

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

2° biennio 5° anno

Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso

unitario

I anno II anno

Fisica 3 3

Attività di laboratorio di fisica 1* 1*

Chimica 3 3

Attività di laboratorio di chimica 1* 1*

Tecnologie e Tecniche di rappresentazione grafica

3 3

Attività di laboratorio di Tecnologie e Tecniche

di rappresentazione grafica 1* 1*

Tecnologie informatiche 3 ======

Attività di laboratorio di tecnologie informatiche 2* ======

Scienze e tecnologie applicate ====== 3

Totale ore settimanali di attività

e insegnamenti obbligatori 12 12

Totale ore settimanali in compresenza

(attività di laboratorio) 5* 3*

Totale ore complessive settimanali

(insegnamenti generali e obbligatori) 32 32

* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, possono programmare le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. ** I risultati di apprendimento della disciplina denominata “Scienze e tecnologie applicate”, compresa fra gli insegnamenti di indirizzo del primo biennio, si riferiscono all’insegnamento che caratterizza, per il maggior numero di ore, il successivo triennio. Per quanto concerne l’articolazione delle cattedre, si rinvia all’articolo 8, comma 2, lettera a). *** Se l’articolazione “Costruzione del mezzo” è riferita agli insegnamenti relativi agli apparati e impianti marittimi, il monte ore previsto per “Scienza della navigazione, struttura e costruzione del mezzo” è di 99 ore nel secondo biennio e 132 nell’ultimo anno; il monte ore per “Meccanica e macchine” è di 165 ore nel secondo biennio e 264 nell’ultimo anno.

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Il Nuovo Ordinamento del II Ciclo di Studi riguarderà, a partire dall’anno scolastico 2012-2013, oltre al primo biennio, anche il primo anno del secondo biennio, ovvero il terzo anno del ciclo di studi. Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso unitario.

Quadro orario

”TRASPORTI E LOGISTICA” – ARTICOLAZIONE “CONDUZIONE DEL MEZZO” - TRASPORTO MARITTIMO – (NUOVO ORDINAMENTO)

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

2° biennio 5° anno

Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso

unitario

I anno II anno III anno

Lettere Italiane 4

Storia ed Educazione civica 2

Diritto ed Economia 2

Lingua inglese 3

Matematica 3

Complementi di Matematica 1

Elettrotecnica, Elettronica e Automazione 3

Scienze della Navigazione, Struttura e costruzione del mezzo

5

Meccanica e Macchine 3

Logistica 3

Educazione fisica 2

Religione/attività alternative 1

Totale ore settimanali 32

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”TRASPORTI E LOGISTICA” – ARTICOLAZIONE “CONDUZIONE DEL MEZZO” - APPARATI E IMPIANTI MARITTIMI – (NUOVO ORDINAMENTO)

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

2° biennio 5° anno

Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso

unitario

I anno II anno III anno

Lettere Italiane 4

Storia ed Educazione civica 2

Diritto ed Economia 2

Lingua inglese 3

Matematica 3

Complementi di Matematica 1

Elettrotecnica, Elettronica e Automazione 3

Scienze della Navigazione, Struttura e costruzione del mezzo

3

Meccanica e Macchine 5

Logistica 3

Educazione fisica 2

Religione/attività alternative 1

Totale ore settimanali 32

IL BIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE: TRASPORTO MARITTIMO Le abilità che lo studente deve acquisire al termine del quinquennio di studi del Perito per il Trasporto Marittimo sono: • sviluppo adeguato delle capacità di apprendimento ed acquisizione di una solida

formazione generale con capacità di comprensione di opere letterarie, del pensiero scientifico, giuridico ed economico della realtà culturale e sociale nel suo sviluppo storico;

• conoscenza della lingua inglese sia nell’aspetto comunicativo-relazionale generale che nella microlingua specialistica del “sea speak”;

• conoscenza dei grandi problemi politici e sociali degli scambi internazionali con particolare riguardo all’organizzazione delle rotte marittime, delle aree litoranee e dei collegamenti multimodali;

• conoscenze delle principali norme giuridiche ed amministrative dei trasporti marittimi; • conoscenze della gestione della impresa dei trasporti nelle sue varie componenti e

interconnessioni; • conoscenza dei fondamenti scientifici e degli aspetti tecnici della navigazione, della

manovra e delle operazioni di carico e scarico, dei movimenti della nave ed acquisizione di idonea attività operativa;

• capacità di organizzare i servizi di bordo;

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• conoscenza di gestione automatica degli impianti di propulsione e dei servizi tecnici di bordo;

• conoscenza della struttura e delle proprietà dei prodotti chimici e industriali; • conoscenza delle norme e dell’organizzazione dei servizi per la salvaguardia dell’ambiente

in generale e marino in particolare.

Quadro orario indirizzo Trasporto Marittimo (vecchi o ordinamento)

Discipline Ore settimanali per anno di corso

IV anno V anno

Religione / Attività alternativa 1 1

Lingua Italiana 3 3

Storia 2 2

Diritto marittimo 3 =

Lingua Inglese 3 3

Matematica 3 3

Economia dei trasporti 3 3

Elettrotecnica ed Elettronica 3(2) 3(1)

Controlli ed Automazione = 3(2)

Navigazione 5(2) 5(1)

Meteorologia ed Oceanografia 2(1) 2(2)

Teoria e tecnica dei Trasporti Marittimi 2 2

Educazione fisica 2 2

Totale ore settimanali 32(5) 32(6)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio). Al Perito per il Trasporto Marittimo, corrispondente al titolo di Aspirante al Comando di Navi Mercantili, al termine del corso di studi, sono aperti i seguenti sbocchi professionali: • strutture di trasporto portuali, aeroportuali ed intermodali; • organizzazione e gestione delle aziende delle agenzie di trasporto e spedizione; • gestione dei sistemi informatici e telematici delle strutture del trasporto marittimo; • protezione della fascia costiera dall’inquinamento e monitoraggio dell’ambiente marino e

terrestre; • organizzazione e gestione dello sfruttamento e della commercializzazione delle risorse

marine; • Ufficiale della Marina Mercantile; • libera professione come perito nel settore del trasporto marittimo.

IL BIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE: APPARATI ED IMPIANT I MARITTIMI

Le abilità che lo studente deve acquisire al termine del quinquennio di studi del Perito per gli Apparati ed Impianti Marittimi sono:

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• sviluppo adeguato delle capacità di apprendimento ed acquisizione di una salda formazione generale con capacità di comprensione di opere letterarie, del pensiero scientifico ed della realtà culturale e sociale nel suo sviluppo storico;

• conoscenza dei fondamenti dell’elettronica, informatica, automazione; • conoscenza della lingua inglese sia nell’aspetto comunicativo-relazionale generale che nella

microlingua specialistica del “sea speak”; • conoscenza dei principi fondamentali e degli aspetti costruttivi e di funzionamento degli

impianti motori navali e di tutti gli apparati termici, meccanici, elettrici e fluidodinamici; • conoscenze delle norme tecniche per la salvaguardia e il recupero dell’ambiente.

Quadro orario indirizzo Apparati ed Impianti Maritt imi

(vecchio ordinamento)

Discipline Ore settimanali per anno di corso

IV anno V anno

Religione / Attività alternativa 1 1

Lingua Italiana 3 3

Storia 2 2

Lingua Inglese 3 3

Matematica 3 3

Elettrotecnica ed Elettronica 5(2) 3(2)

Controlli ed Automazione = 3(2)

Tecnologia meccanica 3(2) =

Macchine e disegno 5(2) 5(1)

Impianti tecnici e disegno 5(2) 4(1)

Teoria e sicurezza della nave = 3

Educazione fisica 2 2

Totale ore settimanali 32(8) 32(6)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

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L'ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Nell’anno scolastico 2009/2010 è stato inaugurato il nuovo Istituto dell’ITIS “E. Fermi”, un

plesso Polivalente ubicato nella parte Nord della città in via S. Tenente Troiano (Tel. 0884

512455/581122 – Fax: 0884 581708).

La nuovissima struttura presenta spazi molto ampi e luminosi, con laboratori attrezzati e

all’avanguardia, che permettono agli studenti di svolgere le attività nel modo più confortevole

possibile. Anche esternamente si presenta ben curata, con aiuole in fiore e zone adibite al

parcheggio comode e spaziose.

L’I.T.I.S. "E. FERMI", sorto nel 1973 come sezione staccata dell'Istituto "S. Altamura" di

Foggia, ha poi acquisito l'autonomia giuridica nell'anno scolastico 1977/78, in seguito alla

riforma di riordino degli istituti tecnici con 16 classi, 266 alunni e un indirizzo di studio in

"Meccanica".

Nell'anno scolastico 1995/96 ha attivato il progetto "SIRIO", un corso di istruzione serale per

studenti lavoratori.

Attualmente l'Istituto comprende 13 classi mattutine con 285 alunni e 4 serali con 104 alunni per

un totale di circa 389 alunni, iscritti a tre corsi di specializzazione, del vecchio ordinamento, in:

���� “ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI”

���� “MECCANICA”

���� “TESSILE PER CONFEZIONE INDUSTR

Dal 1° settembre 2010 il percorso dell’Istituto Tecnico Industriale confluisce nel settore

tecnologico indirizzi:

���� “ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ”

���� “MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA ”

���� “SISTEMA MODA ”

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ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGL I DEL SETTORE TECNOLOGICO (NUOVO ORDINAMENTO)

ALLEGATO A

Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti Tecnici

1. Premessa

I percorsi degli Istituti Tecnici sono parte integrante del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, come modificato dall’articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40.

Gli Istituti Tecnici costituiscono un’articolazione dell’istruzione tecnica e professionale dotata di una propria identità culturale, che fa riferimento al profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo n. 226/05.

2. Il profilo culturale, educativo e professionale degli Istituti Tecnici

L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea. Costruita attraverso lo studio, l’approfondimento, l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, tale identità è espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.

I percorsi degli istituti tecnici si articolano in un'area di istruzione generale comune e in aree di indirizzo. I risultati di apprendimento di cui ai punti 2.1, 2.2 e 2.3 e agli allegati B) e C) costituiscono il riferimento per le linee guida nazionali di cui all’articolo 8, comma 3, del presente regolamento, definite a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche. Le linee guida comprendono altresì l’articolazione in competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento, anche con riferimento al Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (European Qualifications Framework-EQF).

L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti.

Le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” di cui all’art. 1 del decreto legge 1 settembre 2008 n. 137 convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008 n. 169, coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico-economico.

I risultati di apprendimento attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, di accedere all’università, al sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore nonché ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l’accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia.

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2.1 Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi

A conclusione dei percorsi degli istituti tecnici, gli studenti - attraverso lo studio, le esperienze operative di laboratorio e in contesti reali, la disponibilità al confronto e al lavoro cooperativo, la valorizzazione della loro creatività ed autonomia – sono in grado di:

− agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a partire dai quali saper valutare fatti e ispirare i propri comportamenti personali e sociali;

− utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente;

− padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici;

− riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento sopratutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico;

− riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo;

− stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;

− utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro;

− riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione;

− individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;

− riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo;

− collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità dei saperi;

− utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; − riconoscere, nei diversi campi disciplinari studiati, i criteri scientifici di affidabilità delle

conoscenze e delle conclusioni che vi afferiscono; − padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica;

possedere gli strumenti matematici, statistici e del calcolo delle probabilità necessari per la comprensione delle discipline scientifiche e per poter operare nel campo delle scienze applicate;

− collocare il pensiero matematico e scientifico nei grandi temi dello sviluppo della storia delle idee, della cultura, delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecnologiche;

− utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare;

− padroneggiare l’uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio;

− utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza;

− cogliere l’importanza dell’orientamento al risultato, del lavoro per obiettivi e della necessità di assumere responsabilità nel rispetto dell’etica e della deontologia professionale;

− saper interpretare il proprio autonomo ruolo nel lavoro di gruppo;

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− analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e dei valori, al cambiamento delle condizioni di vita e dei modi di fruizione culturale;

− essere consapevole del valore sociale della propria attività, partecipando attivamente alla vita civile e culturale a livello locale, nazionale e comunitario.

2.3 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore tecnologico

Il profilo del settore tecnologico si caratterizza per la cultura tecnico-scientifica e tecnologica in ambiti ove interviene permanentemente l’innovazione dei processi, dei prodotti e dei servizi, delle metodologie di progettazione e di organizzazione.

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sono in grado di:

− individuare le interdipendenze tra scienza, economia e tecnologia e le conseguenti modificazioni intervenute, nel corso della storia, nei settori di riferimento e nei diversi contesti, locali e globali;

− orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate tecniche di indagine;

− utilizzare le tecnologie specifiche dei vari indirizzi; − orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento, con

particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro sia alla tutela dell’ambiente e del territorio;

− intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, per la parte di propria competenza, utilizzando gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo;

− riconoscere e applicare i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo dei diversi processi produttivi;

− analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e al cambiamento delle condizioni di vita;

− riconoscere le implicazioni etiche, sociali, scientifiche, produttive, economiche e ambientali dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni industriali;

− riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza e qualità nella propria attività lavorativa. 2.4 Strumenti organizzativi e metodologici

I percorsi degli istituti tecnici sono caratterizzati da spazi crescenti di flessibilità, dal primo biennio al quinto anno, funzionali agli indirizzi, per corrispondere alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica e dai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni, nonché alle vocazioni del territorio. A questo fine, gli istituti tecnici organizzano specifiche attività formative nell’ambito della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sviluppo in costante raccordo con i sistemi produttivi del territorio.

Gli aspetti tecnologici e tecnici sono presenti fin dal primo biennio ove, attraverso l’apprendimento dei saperi-chiave, acquisiti soprattutto attraverso l’attività di laboratorio, esplicano una funzione orientativa. Nel secondo biennio, le discipline di indirizzo assumono connotazioni specifiche in una dimensione politecnica, con l’obiettivo di far raggiungere agli studenti, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore, idonea anche per la prosecuzione degli studi a livello terziario con particolare riferimento all’esercizio delle professioni tecniche. Il secondo biennio e il quinto anno costituiscono, quindi, un percorso

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unitario per accompagnare e sostenere le scelte dello studente nella costruzione progressiva del suo progetto di vita, di studio e di lavoro.

Le metodologie sono finalizzate a valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo; analizzare e risolvere problemi; educare al lavoro cooperativo per progetti; orientare a gestire processi in contesti organizzati. Le metodologie educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici, strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento attesi a conclusione del quinquennio. Tali metodologie richiedono un sistematico ricorso alla didattica di laboratorio, in modo rispondente agli obiettivi, ai contenuti dell’apprendimento e alle esigenze degli studenti, per consentire loro di cogliere concretamente l’interdipendenza tra scienza, tecnologia e dimensione operativa della conoscenza .

Gli stage, i tirocini e l’alternanza scuola/lavoro sono strumenti didattici fondamentali per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato ed il privato sociale.

Gli istituti tecnici possono dotarsi, nell’ambito della loro autonomia, di strutture innovative, quali i dipartimenti e il comitato tecnico-scientifico, per rendere l’organizzazione funzionale al raggiungimento degli obiettivi che connotano la loro identità culturale.

Gli istituti tecnici per il settore tecnologico sono dotati di ufficio tecnico.

Gli istituti attivano modalità per la costante autovalutazione dei risultati conseguiti, con riferimento agli indicatori stabiliti a livello nazionale secondo quanto previsto all’articolo 8, comma 2 , lettera c) del presente regolamento.

Ai fini di cui sopra possono avvalersi anche della collaborazione di esperti del mondo del lavoro e delle professioni.

ALLEGATO C INDIRIZZI, PROFILI, QUADRI ORARI E RISULTATI DI APP RENDIMENTO

DEL SETTORE TECNOLOGICO (NUOVO ORDINAMENTO) Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente di cui all’allegato A), costituisce il riferimento

per tutti gli indirizzi del settore tecnologico, che sono così strutturati:

AREA DI ISTRUZIONE GENERALE RISULTATI DI APPRENDIMENTO DEGLI INSEGNAMENTI COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento descritti nei punti 2.1 e 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze:

•••• Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani.

•••• Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.

•••• Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro.

•••• Utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente.

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•••• Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.

•••• Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.

•••• Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

•••• Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER).

•••• Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica dell’attività motorio-sportiva per il benessere individuale e collettivo.

•••• Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative.

•••• Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni.

•••• Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati.

•••• Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.

•••• Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio.

•••• Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.

•••• Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento.

•••• Identificare e applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti. •••• Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni

professionali. •••• Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per

intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento.

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO

(NUOVO ORDINAMENTO) Quadro orario

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

2° biennio 5° anno

Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso

unitario

I anno II anno III anno IV anno V anno

Lingua e letteratura italiana (50/A) 4 4

Storia, Cittadinanza e Costituzione (50/A) 2 2

Lingua Inglese (46/A) 3 3

Matematica (47/A) 4 4

Diritto ed Economia (19/A) 2 2

pag. - 28 -

Scienze della Terra e Biologia (60/A) 2 2

Scienze motorie e sportive (29/A) 2 2

Religione Cattolica o attività alternative 1 1

Totale ore settimanali di attività

e insegnamenti generali 20 20

Gli istituti tecnici del settore tecnologico possono prevedere, nel piano dell’offerta formativa, attività e insegnamenti facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque disponibili per il potenziamento dell’offerta formativa.

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE

COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO E ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI AGLI INDIRIZZI

“ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA” - “MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA” – “SISTEMA MODA” – “TRASPO RTI

E LOGISTICA” (NUOVO ORDINAMENTO) Quadro orario del biennio e prove di valutazione

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO E ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI AGLI INDIRIZZI “ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA” – “MECCANICA,

MECCATRONICA ED ENERGIA” – “SISTEMA MODA” - ”TRASPORTI E LOGISTICA”

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

I anno II anno Prove di

valutazione (1)

Lingua e letteratura italiana (50/A) 4 4 SO

Storia, Cittadinanza e Costituzione (50/A) 2 2 O

Lingua inglese (46/A) 3 3 SO

Matematica (47/A) 4 4 SO

Diritto ed Economia (19/A) 2 2 O

Scienze integrate (Scienze della Terra) (60/A) 2 = O

Scienze integrate (Biologia) (60/A) = 2 O

Scienze integrate (Fisica) (38/A) 3 3 OP

Laboratorio di fisica (29/C) (1) (1) =

Scienze integrate (Chimica) (13/A) 3 3 OP

Laboratorio di chimica (24/C) (1) (1) =

Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica (71/A) 3 3 OG

Laboratorio di Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica (32/C)

(1) (1) =

Tecnologie Informatiche (34/A , 35/A , 42/A) 3 = SP

Laboratorio di tecnologie informatiche (30/C , 31/C) (2) = =

Scienze e tecnologie applicate (34/A , 35/A) = 3 O

Scienze motorie e sportive (29/A) 2 2 OP

Religione Cattolica o attività alternative 1 1 O

Totale ore settimanali di attività e insegnamenti generali e

obbligatori 32(5) 32(3) =========

pag. - 29 -

Gli istituti tecnici del settore tecnologico possono prevedere, nel piano dell’offerta formativa, attività e insegnamenti facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque disponibili per il potenziamento dell’offerta formativa. tra parentesi le ore di laboratorio (1) La tipologia indicata si riferisce alle valutazioni sommative a conclusione del primo quadrimestre (trimestre). Tali prove concorreranno alla valutazione finale espressa da un voto unico. S = scritta; O = orale; P = pratico; G = grafico

C3 – indirizzo “Elettronica ed Elettrotecnica” - Profilo

(nuovo ordinamento)

Il Diplomato in “Elettronica ed Elettrotecnica”:

•••• ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive dei sistemi elettrici, elettronici e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto dell’energia elettrica e dei relativi impianti di distribuzione;

•••• nei contesti produttivi d’interesse, collabora nella progettazione, costruzione e collaudo di sistemi elettrici ed elettronici, di impianti elettrici e sistemi di automazione.

È grado di: •••• operare nell’organizzazione dei servizi e nell’esercizio di sistemi elettrici ed elettronici complessi; •••• sviluppare e utilizzare sistemi di acquisizione dati, dispositivi, circuiti, apparecchi e apparati

elettronici; •••• utilizzare le tecniche di controllo e interfaccia mediante software dedicato; •••• integrare conoscenze di elettrotecnica, di elettronica e di informatica per intervenire

nell’automazione industriale e nel controllo dei processi produttivi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all’innovazione e all’adeguamento tecnologico delle imprese relativamente alle tipologie di produzione;

•••• intervenire nei processi di conversione dell’energia elettrica, anche di fonti alternative, e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energetico e adeguare gli impianti e i dispositivi alle normative sulla sicurezza;

•••• nell’ambito delle normative vigenti, collaborare al mantenimento della sicurezza sul lavoro e nella tutela ambientale, contribuendo al miglioramento della qualità dei prodotti e dell’organizzazione produttiva delle aziende.

Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Elettronica”, “ Elettrotecnica” e “Automazione”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. In particolare, sempre con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto delle relative normative tecniche, viene approfondita nell’articolazione “Elettronica” la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e circuiti elettronici; nell’articolazione “Elettrotecnica” la progettazione, realizzazione e gestione di impianti elettrici civili e industriali e, nell’articolazione “Automazione”, la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi di controllo. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Elettronica ed elettrotecnica” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze:

1. Applicare nello studio e nella progettazione di impianti e di apparecchiature elettriche ed elettroniche i procedimenti dell’elettrotecnica e dell’elettronica.

2. Utilizzare la strumentazione di laboratorio e di settore e applicare i metodi di misura per effettuare verifiche, controlli e collaudi.

3. Analizzare tipologie e caratteristiche tecniche delle macchine elettriche e delle apparecchiature elettroniche, con riferimento ai criteri di scelta per la loro utilizzazione e interfacciamento.

4. Gestire progetti. 5. Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali.

pag. - 30 -

6. Utilizzare linguaggi di programmazione, di diversi livelli, riferiti ad ambiti specifici di applicazione.

7. Analizzare il funzionamento, progettare e implementare sistemi automatici. In relazione alle articolazioni: ”Elettronica”, “Elettrotecnica” ed “Automazione”, le competenze di cui sopra sono differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del percorso di riferimento.

C1 – indirizzo “Meccanica, meccatronica ed energia” - Profilo

(nuovo ordinamento) Il Diplomato in Meccanica, Meccatronica ed Energia:

•••• ha competenze specifiche nel campo dei materiali, nella loro scelta, nei loro trattamenti e lavorazioni; inoltre, ha competenze sulle macchine e sui dispositivi utilizzati nelle industrie manifatturiere, agrarie, dei trasporti e dei servizi nei diversi contesti economici.

•••• Nelle attività produttive d’interesse, egli collabora nella progettazione, costruzione e collaudo dei dispositivi e dei prodotti, nella realizzazione dei relativi processi produttivi; interviene nella manutenzione ordinaria e nell’esercizio di sistemi meccanici ed elettromeccanici complessi; è in grado di dimensionare, installare e gestire semplici impianti industriali.

È in grado di: •••• integrare le conoscenze di meccanica, di elettrotecnica, elettronica e dei sistemi informatici dedicati

con le nozioni di base di fisica e chimica, economia e organizzazione; interviene nell’automazione industriale e nel controllo e conduzione dei processi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all’innovazione, all’adeguamento tecnologico e organizzativo delle imprese, per il miglioramento della qualità ed economicità dei prodotti; elabora cicli di lavorazione, analizzandone e valutandone i costi;

•••• intervenire, relativamente alle tipologie di produzione, nei processi di conversione, gestione ed utilizzo dell’energia e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energetico nel rispetto delle normative sulla tutela dell’ambiente;

•••• agire autonomamente, nell’ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza sul lavoro e della tutela ambientale;

•••• pianificare la produzione e la certificazione degli apparati progettati, documentando il lavoro svolto, valutando i risultati conseguiti, redigendo istruzioni tecniche e manuali d’uso.

Nell’articolazione “Meccanica e meccatronica” sono approfondite, nei diversi contesti produttivi, le tematiche generali connesse alla progettazione, realizzazione e gestione di apparati e sistemi e alla relativa organizzazione del lavoro. Nell’articolazione “Energia” sono approfondite, in particolare, le specifiche problematiche collegate alla conversione e utilizzazione dell’energia, ai relativi sistemi tecnici e alle normative per la sicurezza e la tutela dell’ambiente. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Meccanica, meccatronica ed energia” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze: 1. Individuare le proprietà dei materiali in relazione all’impiego, ai processi produttivi e ai trattamenti. 2. Misurare, elaborare e valutare grandezze e caratteristiche tecniche con opportuna strumentazione. 3. Organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità di realizzazione, di controllo

e collaudo del prodotto. 4. Documentare e seguire i processi di industrializzazione. 5. Progettare strutture apparati e sistemi, applicando anche modelli matematici, e analizzarne le

risposte alle sollecitazioni meccaniche, termiche, elettriche e di altra natura. 6. Progettare, assemblare, collaudare e predisporre la manutenzione di componenti, di macchine e di

sistemi termotecnici di varia natura.

pag. - 31 -

7. Organizzare e gestire processi di manutenzione per i principali apparati dei sistemi di trasporto, nel rispetto delle relative procedure.

8. Definire, classificare e programmare sistemi di automazione integrata e robotica applicata ai processi produttivi.

9. Gestire ed innovare processi correlati a funzioni aziendali. 10. Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e

della sicurezza. In relazione alle articolazioni: ”Meccanica e meccatronica” ed “Energia”, le competenze di cui sopra sono differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del percorso di riferimento.

C7 – indirizzo “Sistema Moda” - Profilo

(nuovo ordinamento)

Il Diplomato nell’Indirizzo “Sistema Moda”:

•••• ha competenze specifiche nell’ambito delle diverse realtà ideativo-creative, progettuali, produttive e di marketing del settore tessile, abbigliamento, calzatura, accessori e moda;

•••• integra la sua preparazione con competenze trasversali di filiera che gli consentono sensibilità e capacità di lettura delle problematiche dell’area sistema-moda.

E’ in grado di: •••• assumere, nei diversi contesti d’impiego e con riferimento alle specifiche esigenze, ruoli e funzioni

di ideazione, progettazione e produzione di filati, tessuti, confezioni, calzature e accessori, di organizzazione, gestione e controllo della qualità delle materie prime e dei prodotti finiti;

•••• intervenire, relativamente alle diverse tipologie di processi produttivi, nella gestione e nel controllo degli stessi per migliorare qualità e sicurezza dei prodotti;

•••• agire, relativamente alle strategie aziendali, in termini di individuazione di strategie innovative di processo, di prodotto e di marketing;

•••• contribuire all’innovazione creativa, produttiva e organizzativa delle aziende del settore moda; •••• collaborare nella pianificazione delle attività aziendali.

Nell’’indirizzo sono previste le articolazioni “Tessile, abbigliamento e moda” e “Calzature e moda”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. Nell’articolazione “Tessile, abbigliamento e moda”, si acquisiscono le competenze che caratterizzano il profilo professionale in relazione alle materie prime, ai prodotti e processi per la realizzazione di tessuti tradizionali e innovativi e di accessori moda. Nell’articolazione “Calzature moda”, in relazione alle materie prime, ai prodotti e processi per la realizzazione di calzature e di accessori moda. A conclusione del percorso quinquennale, Il Diplomato nell’indirizzo “Sistema moda” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze: 1. Astrarre topos letterari e/o artistici per ideare messaggi moda. 2. Produrre testi argomentativi aventi come target riviste di settore. 3. Analizzare gli sviluppi della storia della moda nel ventesimo secolo. 4. Individuare i processi della filiera d’interesse e identificare i prodotti intermedi e finali dei suoi

segmenti, definendone le specifiche. 5. Analizzare il funzionamento delle macchine operanti nella filiera d’interesse ed eseguire i calcoli

relativi a cicli tecnologici di filatura, tessitura e di confezione. 6. Progettare prodotti e componenti nella filiera d’interesse con l’ausilio di software dedicati. 7. Gestire e controllare i processi tecnologici di produzione della filiera d’interesse, anche in relazione

agli standard di qualità. 8. Progettare collezioni moda. 9. Acquisire la visione sistemica dell’azienda e intervenire nei diversi segmenti della relativa filiera.

pag. - 32 -

10. Riconoscere e confrontare le possibili strategie aziendali, con particolare riferimento alla strategia di marketing di un’azienda del sistema moda.

In relazione a ciascuna delle articolazioni ”Tessile, abbigliamento e moda” e “Calzature e moda”, le competenze di cui sopra sono sviluppate in coerenza con la peculiarità del percorso di riferimento.

Quadro orario ”ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA” – “MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA” – “SISTEMA MODA”- ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI –

(NUOVO ORDINAMENTO)

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

2° biennio 5° anno

Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso

unitario

I anno II anno III anno IV anno V anno

Fisica (38/A) 3 3

Attività di laboratorio di fisica (29/C) 1* 1*

Chimica (13/A) 3 3

Attività di laboratorio di chimica (24/C) 1* 1*

Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica (71/A)

3 3

Attività di laboratorio di Tecnologie e Tecniche

di rappresentazione grafica (32/C) 1* 1*

Tecnologie informatiche (34/A , 35/A , 42/A) 3 ======

Attività di laboratorio di tecnologie informatiche (30/C , 31/C)

2* ======

Scienze e tecnologie applicate (34/A , 35/A) ====== 3

Totale ore settimanali di attività

e insegnamenti obbligatori 12 12

Totale ore settimanali in compresenza

(attività di laboratorio) 5* 3*

Totale ore complessive settimanali

(insegnamenti generali e obbligatori) 32 32

* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, possono programmare le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. ** I risultati di apprendimento della disciplina denominata “Scienze e tecnologie applicate”, compresa fra gli insegnamenti di indirizzo del primo biennio, si riferiscono all’insegnamento che caratterizza, per il maggior numero di ore, il successivo triennio. Per quanto concerne l’articolazione delle cattedre, si rinvia all’articolo 8, comma 2, lettera a).

Il Nuovo Ordinamento del II Ciclo di Studi riguarderà, a partire dall’anno scolastico 2012-2013, oltre al primo biennio, anche il primo anno del secondo biennio, ovvero il terzo anno del ciclo di studi. Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso unitario.

pag. - 33 -

Quadro Orario

” ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA” (NUOVO ORDINAMENTO)

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

2° biennio 5° anno

Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso

unitario

I anno II anno III anno

Lingua e letteratura italiana 4

Storia, Cittadinanza e Costituzione 2

Lingua Inglese 3

Matematica 3

Complementi di matematica 1

Tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici

5(3)

Elettrotecnica ed Elettronica 7(3)

Sistemi automatici 4(2)

Scienze motorie e sportive 2

Religione Cattolica o attività alternative 1

Ore settimanali in compresenza

(attività di laboratorio)

8

Totale ore settimanali di attività e insegnamenti

Generali e obbligatori

32

Quadro Orario

” MECCANICA,MECCATRONICA ED ENERGIA” (NUOVO ORDINAMENTO)

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

2° biennio 5° anno

Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso

unitario

I anno II anno III anno

Lingua e letteratura italiana 4

Storia, Cittadinanza e Costituzione 2

Lingua Inglese 3

Matematica 3

pag. - 34 -

Complementi di matematica 1

Chimica applicata e nobilitazione dei materiali per i prodotti moda

4

Economia e marketing delle aziende della moda 4

Tecnologia dei materiali e dei processi produttivi e organizzativi della moda

5

Ideazione, progettazione e industrializzazione dei prodotti moda

3

Scienze motorie e sportive 2

Religione Cattolica o attività alternative 1

Ore settimanali in compresenza

(attività di laboratorio)

(8)

Totale ore settimanali di attività e insegnamenti

Generali e obbligatori

32

Quadro Orario

” SISTEMA MODA” (NUOVO ORDINAMENTO)

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

1° biennio

2° biennio 5° anno

Secondo biennio e quinto anno costituiscono un percorso

unitario

I anno II anno III anno

Lingua e letteratura italiana 4

Storia, Cittadinanza e Costituzione 2

Lingua Inglese 3

Matematica 3

Complementi di matematica 1

Chimica applicata e nobilitazione dei materiali per i prodotti moda

3

Economia e marketing delle aziende della moda 2

Tecnologia dei materiali e dei processi produttivi e organizzativi della moda

5

Ideazione, progettazione e industrializzazione dei prodotti moda

6

Scienze motorie e sportive 2

Religione Cattolica o attività alternative 1

Ore settimanali in compresenza

(attività di laboratorio)

(8)

Totale ore settimanali di attività e insegnamenti

Generali e obbligatori

32

pag. - 35 -

Gli studi del triennio del vecchio ordinamento, si articolano in tre trienni di specializzazione che consentono di conseguire i seguenti titoli di studio:

���� Perito in Elettronica e Telecomunicazioni

���� Perito in Meccanica

���� Perito Tessile Confezioni Industriale

IL TRIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE DEL VECCHIO ORDINAM ENTO

- ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI - Al termine del quinquennio le caratteristiche generali del perito industriale per l’elettronica e le telecomunicazioni sono le seguenti: • propensione culturale al continuo aggiornamento; • ampio ventaglio di competenze e capacità di adattamento alla evoluzione della professione; • capacità di cogliere la dimensione economica dei problemi.

In particolare egli:

• conosce tutte le fondamentali funzioni di gestione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici;

• conosce e utilizza piccoli schemi di elaborazione dati, operando negli ambienti software più comuni;

• conosce le architetture fondamentali dei sistemi elettronici destinati all’automazione ed alla comunicazione e le loro tendenze evolutive;

• sa intervenire nella progettazione, realizzazione e collaudo di sistemi semplici, ma completi di automazione e di telecomunicazioni;

• sa interpretare manuali d’uso e schemi elettronici anche al fine della manutenzione degli stessi;

• sa operare la scelta di materiali, di componenti e di apparecchiature in base alle loro caratteristiche funzionali ed economiche;

• sa documentare e comunicare adeguatamente gli aspetti tecnico-organizzativi ed economici del proprio lavoro;

• sa interpretare, in un’ottica sistemica, problematiche tecniche economiche gestionali e di impatto ambientale;

• conosce gli aspetti fondamentali della prevenzione, della sicurezza e dell’igiene del lavoro con riferimento alle normative vigenti;

• sa collaborare con altri tecnici in un lavoro coordinato; • sa elaborare relazioni tecniche.

pag. - 36 -

Quadro orario - Elettronica e Telecomunicazioni (vecchio ordinamento)

Discipline Ore settimanali per anno di corso

III anno IV anno V anno

Lettere Italiane (50/A) 3 3

Storia ed educazione civica (50/A) 2 2

Economia industriale ed elementi di diritto (19/A)

2 2

Lingua inglese (46/A) 3 2

Matematica (47/A) 3 3

Elettronica (34/A) 4(2) 3(2)

Sistemi Automatici (34/A) 3(2) 5(2)

Telecomunicazioni (34/A) 3 5(2)

Tecnologie Elettroniche, Disegno e progettazione (34/A)

4(3) 4(2)

Elettrotecnica (35/A) 2 =

Meccanica applicata-macchine (20/A) = =

Educazione fisica (29/A) 2 2

Religione/attività alternative 1 1

Totale ore settimanali 32(7) 32(8)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

Al termine del corso di studi il Perito per l’Elettronica e le Telecomunicazioni trova sbocchi professionali: • in tutti i settori che producono o utilizzano apparecchiature elettroniche; • nel campo delle Telecomunicazioni tradizionali e nella trasmissione e ricezione dati a brevi

e a grandi distanze; • nel settore dell'installazione e dell'assistenza tecnica delle apparecchiature informatiche; • nel settore dei servizi; • nei centri di elaborazione dati.

IL TRIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE DEL VECCHIO ORDINAM ENTO

- MECCANICA -

Il perito meccanico, alla fine del quinquennio, è in grado di: • analizzare problemi di progettazione, di produzione, di manutenzione, di collaudo e di

gestione di sistemi meccanici, individuandone gli aspetti essenziali; • progettare semplici organi meccanici e semplici dispositivi, anche azionati

automaticamente; • utilizzare strumenti elettronici ed informatici nelle fasi di analisi, rappresentazione,

produzione, manutenzione, collaudo e gestione; • elaborare in modo autonomo un semplice ciclo di lavorazione facendo riferimento ad una

piccola realtà aziendale di tipo industriale; • confrontare le soluzioni possibili in relazione alla fabbricazione di prodotti in modo che il

processo sia ottimizzato rispetto alla semplicità e alla fattibilità; • eseguire calcoli di massima relativi a circuiti con macchine a fluido;

pag. - 37 -

• stendere una relazione documentata sul lavoro; • consultare e preparare manuali d’impiego e documentazione tecnica; • applicare gli elementi fondamentali della prevenzione, della sicurezza e dell’igiene del

lavoro, con particolare riferimento alle normative vigenti.

Quadro orario – Meccanica (vecchio ordinamento)

Discipline Ore settimanali per anno di corso

III anno IV anno V anno

Lettere Italiane (50/A) 3 3

Storia ed educazione civica (50/A) 2 2

Diritto ed economia (19/A) 2 2

Lingua inglese (46/A) 2 2

Matematica (47/A) 3 3(1)

Tecnologia meccanica (20/A) 5(4) 5(4)

Sistemi ed automazione industriale (20/A) 4(3) 3(2)

Meccanica applicata e macchine a fluido (20/A) 4(2) 4

Disegno, progettazione ed organizzazione industriale (20/A)

4(1) 5(2)

Educazione fisica (29/A) 2 2

Religione/attività alternative 1 1

Totale ore settimanali 32(9) 32(10) 32(9)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

A termine del corso di studi il Perito Meccanico, per la versatilità della formazione, l’ampio ventaglio di competenze acquisite nonché l’accentuata attitudine ad affrontare i problemi in termini sistemici, trova una sicura e qualificata collocazione nelle più disparate realtà aziendali, nell’immediato anche sul territorio. Nell'economia di tutte le nazioni moderne e industrializzate la Meccanica occupa una posizione di massimo rilievo ed importanza perché è presente in tutte le fondamentali applicazioni della tecnica. I processi produttivi e le tecnologie del settore meccanico hanno raggiunto il massimo sviluppo con la integrazione tra la meccanica, l'elettronica e l'informatica. Si sono così diffuse nuove tecniche come l'Automazione e la Robotica, ormai presenti anche nelle medie e piccole aziende.

IL TRIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE DEL VECCHIO ORDINAM ENTO - TESSILE -

Il piano di studi si propone di formare una figura professionale capace di inserirsi in realtà produttive del settore tessile-abbigliamento, nelle quali sono richieste competenze sia relativamente alle problematiche tecnologiche, sia alla lettura delle dinamiche evolutive della moda e del mercato e alla programmazione del prodotto. Il perito tessile è in grado di: • svolgere mansioni relative alla realizzazione di filati; • ideare tessuti; • predisporre dati tecnici occorrenti per la esecuzione dei tessuti; • provvedere all'organizzazione ed al controllo della produzione di tessuti; • scegliere le materie prime, e su di esse operare il controllo della qualità;

pag. - 38 -

• controllo della qualità del prodotto finito.

Quadro orario – Tessile (vecchio ordinamento)

Discipline Ore settimanali per anno di corso

III anno IV anno V anno

Lettere Italiane 3 3

Storia ed educazione civica 2 2

Economia ed organizzazione aziendale 2 3

Lingua inglese 3 2

Matematica 3(2) 3(2)

Meccanica applicata = =

Automazione 2(1) 2(2)

Chimica tessile e tecnologie di nobilitazione dei prodotti tessili

2 2

Moda, disegno, progettazione e industrializzazione

5(3) 5(3)

Tecnologie tessili dell’abbigliamento e organizzazione della produzione

7(3) 7(3)

Educazione fisica 2 2

Religione/attività alternative 1 1

Totale ore settimanali 32(9) 32(9) 32(10)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

A termine del corso di studi il Perito Tessile, per la versatilità della formazione, l'ampio ventaglio di competenze acquisite nonché l'accentuata attitudine ad affrontare i problemi in termini di produzione, trova una sicura e qualificata collocazione nelle più disparate realtà aziendali, nell'immediato anche sul territorio. Nell'economia di tutte le nazioni moderne e industrializzate la produzione tessile occupa una posizione di massimo rilievo ed importanza. PROGETTO ASSISTITO “SIRIO” PER IL PERITO IN ELETTRO NICA E TELECOMUNICAZIONI - PER IL PERITO MECCANICO – PER I L PERITO TESSILE: sperimentazione coordinata Corsi Serali

Il Progetto Sirio, attivato dall'I.T.I.S. "Fermi" nell’anno scolastico 1995/96, è nato come risposta alla necessità di passare dalla tradizionale struttura rigida del sistema formativo ad una più decentrata e flessibile, in grado di rispondere ai bisogni di utenze particolari, come coloro che intendono rientrare nel sistema formativo, e che hanno bisogno, pertanto, di modelli e metodologie diversi da quelli previsti per l'utenza diurna. Anticipando quindi istanze che verranno fatte proprie dalla legge sull’autonomia scolastica, il Progetto Sirio si è proposto di soddisfare esigenze di recupero delle carenze nella formazione di base, riconversione professionale, educazione permanente. Esso si connota come vera e propria "seconda via" all'istruzione. Dall'anno scolastico 2006/07 alla specializzazione in Elettronica e Telecomunicazioni si affianca quella in Meccanica. Il sistema formativo degli adulti deve, infatti, assolvere due funzioni: • qualificare giovani e adulti privi di professionalità aggiornata per i quali la licenza media

non costituisce più una garanzia all'emarginazione culturale e/o lavorativa;

pag. - 39 -

• consentire la riconversione professionale di adulti già inseriti in ambito lavorativo che vogliano ripensare o debbano ricomporre la propria identità professionale.

Quadro orario per il corso serale di Perito per l’Elettronica e le Telecomunicazioni –

Progetto Sirio

”ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI” – PROGETTO SIRIO

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

I

anno

II

anno III anno IV anno

V

anno

Lettere Italiane 4 4 2 2 2

Scienze storico-sociali 3 3 = = =

Storia = = 2 2 2

Lingua Inglese 3 3 2 2 2

Economia industriale ed elem. di Diritto = = = 2 2

Matematica 4 4 4 3 2

Scienze integrate 3 3 = = =

Fisica 3(2) 3(2) = = =

Tecnologia e Disegno 3(2) 3(2) = = =

Chimica 2(2) 2(2) = = =

Meccanica = = 3 = =

Sistemi automatici = = 3(2) 3(2) 4(2)

Elettrotecnica = = 4(2) 3 =

Elettronica = = 4(2) 4(2) 4(2)

Tecnologia Disegno e Progettazione = = 4(3) 4(4) 5(4)

Telecomunicazioni = = = 3 5(2)

Religione / Attività alternativa 1 1 1 1 1

Totale ore complessive settimanali 26(6) 26(6) 29(9) 29(8) 29(10)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

Quadro orario per il triennio corso serale di Perito in Elettronica e Telecomunicazioni - Progetto Sirio -

INDIRIZZO PER L’ELETTRONICA E LE TELECOMUNICAZIONI”– PROGETTO SIRIO -

Discipline del piano di studi

Ore settimanali per anno di corso

Prove di esame Classi di

concorso III anno IV anno

V

anno (a)

Religione / Attività alternativa 1 1 1

Lettere Italiane 2 2 2 S.O. 50/A

Storia 2 2 2 O. 50/A

pag. - 40 -

Lingua Inglese 2 2 2 S.O. (b) 46/A

Economia industriale ed elem. di Diritto = 2 2 O. 19/A

Matematica 4 3 2 S.O. 47/A

Meccanica e macchine 3 = = O. 20/A

Elettrotecnica 4(2) 3 = S.O. (c) 35/A – 27/C

Elettronica 4(2) 4(2) 4(2) S.O.P. 34/A – 26/C

Sistemi elettronici automatici 3(2) 3(2) 4(2) S.O. 34/A – 26/C

Telecomunicazioni = 3 5(2) S.O. 34/A – 26/C

Tecnologie elettroniche, Disegno e Progettazione 4(3) 4(4) 5(4) S/G.O.P. 34/A – 26/C

Totale ore complessive settimanali 29(9) 29(8) 29(10)

(a) S=scritta; O=orale; S/G=scritto-grafico; P=pratico. (b) Nel quarto e quinto anno la prova è solo orale. (c) Materie con scelte opzionali di contenuti per rispondere alle particolari esigenze formative delle diverse

realtà territoriali.

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

Quadro orario per il corso serale di Perito Meccanico - Progetto Sirio

”MECCANICA” – PROGETTO SIRIO

Discipline

Ore settimanali per anno di corso

I

anno

II

anno III anno IV anno

V

anno

Lettere Italiane 4 4 2 2 2

Scienze storico-sociali 3 3 = = =

Storia = = 2 2 2

Lingua Inglese 3 3 2 2 2

Economia industriale ed elem. di Diritto = = = 2 2

Matematica 4 4 4 3 3

Scienze integrate 3 3 = = =

Fisica 3(2) 3(2) = = =

Tecnologia e Disegno 3(2) 3(2) = = =

Chimica 2(2) 2(2) = = =

Tecnologia meccanica ed esercitazioni = = 4(4) 4(4) 5(5)

Sistemi ed Automazione Industriale = = 4(2) 4(3) 4(3)

Meccanica Applicata e Macchine a fluido = = 6(2) 4(2) 4

Disegno, Progettazione ed Organizzazione industriale

= = 4 5 5(3)

Religione / Attività alternativa 1 1 1 1 1

Totale ore complessive settimanali 26(6) 26(6) 29(8) 29(9) 29(11)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

pag. - 41 -

Quadro orario per il triennio corso serale di Perito Meccanico

- Progetto Sirio -

INDIRIZZO PER LA MECCANICA” – PROGETTO SIRIO

Discipline del piano di studi

Ore settimanali per anno di corso

Prove di esame Classi di

concorso III anno IV anno

V

anno (a)

Religione / Attività alternativa 1 1 1

Lettere Italiane 2 2 2 S.O. 50/A

Storia 2 2 2 O. 50/A

Lingua Inglese 2 2 2 S.O. (b) 46/A

Economia industriale ed elem. di Diritto = 2 2 O. 19/A

Matematica 4 3 2 S.O. 47/A

Meccanica applicata e macchine a fluido 6(2) 4(2) 4 S.O. 20/A – 32/C

Tecnologia meccanica ed esercitazioni 4(4) 4(4) 5(5) O.P. 20/A - 32/C

Disegno, Progettazione ed Organizzazione industriale

4 5 5(3) S/G.O. 20/A – 32/C

Sistemi ed Automazione Industriale 4(2) 4(3) 4(3) O.P. 20/A – 32/C

Totale ore complessive settimanali 29(8) 29(9) 29(11)

(d) S=scritta; O=orale; S/G=scritto-grafico; P=pratico. (e) Nel quarto e quinto anno la prova è solo orale. (f) Materie con scelte opzionali di contenuti per rispondere alle particolari esigenze formative delle diverse

realtà territoriali.

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

Quadro orario per il corso serale di Perito Tessile - Progetto Sirio

”TESSILE” – PROGETTO SIRIO

Discipline Ore settimanali per anno di corso

I anno II anno III anno IV anno V anno

Lettere Italiane 4 4 2 2 2

Scienze storico-sociali 3 3 = = =

Storia = = 2 2 2

Lingua Inglese 3 3 2 2 2

Economia ed organizzazione aziendale = = = 3 3

pag. - 42 -

Matematica 4 4 4(1) 3(1) 2(1)

Scienze integrate 3 3 = = =

Fisica 3(2) 3(2) = = =

Tecnologia e Disegno 3(2) 3(2) = = =

Chimica 2(2) 2(2) = = =

Meccanica applicata = = 3 = =

Automazione = = 3(2) 3(2) 3(2)

Chimica tessile e tecnologie di nobilitazione dei prodotti tessili

= = 2(1) 2(1) 2(1)

Moda, disegno, progettazione e industrializzazione

= = 6(3) 5(3) 5(3)

Tecnologie tessili dell’abbigliamento e organizzazione della produzione

= = 4(2) 6(3) 7(3)

Religione / Attività alternativa 1 1 1 1 1

Totale ore complessive settimanali 26(6) 26(6) 29(9) 29(10) 29(10)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico

(ore di laboratorio).

Quadro orario per il triennio corso serale di Perito Tessile - Progetto Sirio

INDIRIZZO TESSILE con specializzazione nella “Confezione industriale” – PROGETTO SIRIO

Discipline del piano di studi

Ore settimanali per anno di corso

Prove di esame Classi di

concorso III anno IV anno

V

anno (a)

Religione / Attività alternativa 1 1 1

Lettere Italiane 2 2 2 S.O. 50/A

Storia 2 2 2 O. 50/A

Lingua Inglese 2 2 2 S.O. (b) 46/A

Matematica 4(1) 3(1) 3(1) S.O. 47/A

22/C – 31/C

Meccanica applicata 3 = = O. 20/A

Automazione 3(2) 3(2) 3(2) O.P. 68/A

22/C – 31/C

Economia ed organizzazione aziendale = 3 3 S.O. 17/A – 19/A

Chimica tessile e tecnologie di nobilitazione dei prodotti tessili (c)

2(1) 2(1) 2(1) O. 13/A – 22/A

Moda, disegno, progettazione e industrializzazione (c)

6(3) 5(3) 5(3) S/G.O.P. 68/A – 22/A

Tecnologie tessili dell’abbigliamento e organizzazione della produzione (c)

4(2) 6(3) 7(3) S.O.P. 68/A – 22/A

Totale ore complessive settimanali 29(9) 29(10) 29(10)

(g) S=scritta; O=orale; S/G=scritto-grafico; P=pratico. (h) Nel quarto e quinto anno la prova è solo orale.

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(i) Materie con scelte opzionali di contenuti per rispondere alle particolari esigenze formative delle diverse realtà territoriali.

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico

(ore di laboratorio). Le caratteristiche strutturali del Sirio sono: •••• flessibilità e modularità riguardanti orario delle lezioni, calendario scolastico, aggregazione

degli studenti per gruppi di livello; •••• crediti formativi, cioè riconoscimento di studi compiuti ed esperienze maturate in ambito

lavorativo o studi personali coerenti con l'indirizzo di studi; •••• tutoring, svolto da uno dei docenti del Consiglio di Classe; •••• autonomia organizzativa e didattica. I due Istituti comprendono, quindi, una popolazione scolastica complessiva di circa 700 alunni.

pag. - 44 -

La struttura delle risorse

La sezione comprende il funzionamento degli organi collegiali, l’organizzazione dell’Istituto e il regolamento in ogni sua sezione. Sebbene la riforma del sistema educativo di istruzione e di formazione implichi necessariamente, e da tempo, l’esigenza di stabilire nuove forme e modalità di partecipazione alla vita della scuola e di ridefinire ruoli, compiti e responsabilità di ciascuna componente scolastica, la disciplina normativa degli organi collegiali a livello di istituto è ancora oggi quella risalente ai decreti delegati del 1974. Nel testo a cui si fa riferimento vi sono:

GIUNTA ESECUTIVA (eletta nell’a.s. 2011/12 ed in carica per un anno) •••• Propone al consiglio d’istituto, con apposita relazione e parere di regolarità dei revisori dei

conti, il programma annuale predisposto dal dirigente scolastico. •••• Prepara i lavori del consiglio d’istituto. •••• Prepara i prospetti comparativi per le proposte d’acquisto

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NOMINATIVO FUNZIONE LIMONGELLI Francesco Dirigente scolastico TRIDENTE Lucia Direttore amministrativo TOTARO Giovanni Docente ESPOSTO Leonardo ATA LEPORACE Carmela Genitore SOVERETO Diego Studente

CONSIGLIO D’ISTITUTO (eletto nell’a.s. 2011/12 ed in carica per un anno) •••• Elabora ed adotta gli indirizzi generali di gestione ed amministrazione della scuola •••• Adotta il POF elaborato dal collegio •••• Adotta il regolamento interno d’istituto •••• Adatta il calendario scolastico •••• Dispone la partecipazione dell’istituto alle attività sportive

Capitolo

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•••• Consente l’uso delle attrezzature e locali ad altri enti che ne facciano richiesta •••• Regolamenta l’utilizzo della scuola in orario extracurricolari •••• Delibera il programma annuale •••• Approva modifiche al programma annuale su proposta della giunta •••• Delibera il conto consuntivo predisposto dal DSGA ed approvato dai revisori dei conti

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NOMINATIVO FUNZIONE LIMONGELLI Francesco Dirigente scolastico TOTARO Giovanni Docente DE LUCA Alfredo Docente MIUCCI Michele Docente RUGGIERO Michele Docente CIUFFREDA Luigi S. Docente RAPINATORE Andrea Docente SARACINO Bonifacio Docente GATTA Annarita Docente ESPOSTO Leonardo Non docente GATTA Francesco Non docente LEPORACE Carmela Genitore BOLLINO M. Carmela Genitore PIEMONTESE Nicoletta Genitore ARMIENTO Lucrezia Genitore SOVERETO Diego Studente FABIANO Luca Studente CLEMENTE Donato Studente CIUFFREDA Michele Studente

COLLEGIO DEI DOCENTI •••• determina gli indirizzi generali relativi alle scelte educative e didattiche; •••• approva il POF e ne verifica l’attuazione; •••• individua i gruppi e le commissioni di lavoro funzionali all’attuazione del POF e nomina i

responsabili; •••• delibera su tutte le materie di pertinenza didattica previste dalla legge.

CONSIGLI DI CLASSE •••• traducono gli indirizzi generali in specifici progetti disciplinari, interdisciplinari, di

innovazione ed integrazione, rivolti alle classi; •••• valutano in itinere il processo di apprendimento, elaborando eventuali strumenti correttivi; •••• valutano l’esito finale.

DOCENTI •••• definiscono i programmi annuali disciplinari;

pag. - 46 -

•••• sperimentano i percorsi di flessibilità del gruppo classe, di articolazione dell’attività didattica e di innovazione disciplinare, nel rispetto delle indicazioni generali;

•••• verificano e valutano i processi di apprendimento dei singoli studenti; •••• effettuano, se necessario, azioni di recupero e di approfondimento; •••• partecipano a gruppi di lavoro, disciplinari e/o tematici, definiti dal Collegio dei docenti.

COMMISSIONI E/O GRUPPI DI LAVORO Le commissioni e/o i Gruppi di lavoro vengono istituite dal Collegio docenti e hanno il compito di predisporre proposte sulle tematiche di loro competenza. Di solito operano nel nostro Istituto le commissioni di seguito riportate, vengono indicati i docenti che ne hanno fatto parte nell’anno scolastico 2011/2012. •••• Staff dirigenziale

ITN: PROFF: CAPUTO DOMENICO, COCCIA ANGELA, ITIS – DIURNO: PROFF: MIUCCI MICHELE, CANNITO MICHELE, ITIS – SERALE: PROFF: SARACINO BONIFACIO

•••• Commissione elettorale

PROFF: CAPUTO DOMENICO, GUERRA ANTONIO, LA FORGIA GIUSEPPE, VIGONE PAOLO

•••• Commissione orario

PROFF: LA FORGIA GIUSEPPE, CAPUTO DOMENICO, TOZZI LEONARDO •••• Comitato di valutazione

PROFF: DAMATO MARGHERITA, PRENCIPE LUCIA, MARIOTTI MARIO, QUITADAMO MUCHELE, GRANATIERI BIAGIO, LAURIOLA NICOLA.

•••• Organo di garanzia della disciplina

PROFF: MIUCCI MICHELE E GLI ALUNNI CASTIGLIEGO DANIELE E GIORDANO MICHELE.

•••• Responsabile del servizio di prevenzione e protezione della sicurezza SEDI ITN e ITIS: ING. MARIO MARIOTTI •••• Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza SEDI ITN e ITIS: ING. BIAGIO GRANATIERI

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COLLABORAZIONI SPECIFICHE: FUNZIONI STRUMENTALI Le Collaborazioni specifiche sono individuate dal Collegio docenti e hanno il compito di coordinare le attività ritenute prioritarie. Per il corrente anno scolastico sono state individuate le seguenti aree distinte per compiti e sedi di lavoro: •••• Area 1: Integrazione degli alunni disabili e sostegno al disagio scolastico:

PROFF: MANGANO MATTEO •••• Area 2: Servizio agli studenti e alle famiglie e orientamento:

PROFF: RICCARDI LUCIANO, GATTA ANNARITA •••• Area 3: Relazioni con il Territorio e supporto all’elaborazione gestione del POF:

PROFF: PRENCIPE LUCIA, DE PALO LUISA •••• Area 4: Gestione del Sito WEB ITN-ITIS:

PROFF: TOZZI LEONARDO

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ORGANIGRAMMA

DIRIGENTE SCOLASTICO

STAFF DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI

CONSIGLIO DI ISTITUTO

GIUNTA ESECUTIVA

COLLEGIO DEI DOCENTI

D I R E Z I O N E

AREA DIDATTICA

CONSIGLI DI CLASSE E

COORDINATORI

FUNZIONI STRUMENTALI

COMMISSIONI

COMITATO DI VALUTAZIONE

DOCENTI

G E S T I O N E

E R O G A Z I O N E

AREA ORGANIZZATIVA

SERVIZIO SICUREZZA E

PREVENZIONE

UFFICIO TECNICO

LABORATORI AULE SPECIALI

BIBLIOTECA

AREA DI PARTECIPAZIONE

COMITATO STUDENTESCO

ASSEMBLEA STUDENTI

SEGRETERIA DIDATTICA E

AMMINISTRATIVA

PERSONALE ATA

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REGOLAMENTO D’ISTITUTO Approvato dal Consiglio d’Istituto

TITOLO I

FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI

CONSIGLIO D’ISTITUTO

Art.1 Le competenze del Consiglio d’Istituto (C.d.I.) sono enunciate all’art. 10 delD.L. n° 297

del 16 aprile 1994. Il C.d.I. è costituito secondo le norme di cui all’art. 8 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994.

Art.2 Il C.d.I. è convocato per richiesta del Presidente o di un terzo dei consiglieri,ogni

qualvolta se ne ravvisi la necessità, sulla base della formulazione di un O.d.G. Art.3 La data di convocazione e l’O.d.G. devono essere pubblici ed affissi all’albo d’Istituto

almeno cinque giorni prima, tranne nei casi di seduta straordinaria, per la quale è previsto un preavviso di tre giorni. Solo in casi eccezionali, urgenti, e ponendo in discussione un solo punto all’O.d.G., è possibile derogare da questi termini, purché tutti i consiglieri esprimano parere favorevole.

Art.4 Le riunioni del C.d.I. dovranno tenersi in orari compatibili con le esigenze dei suoi

membri, per evitare che taluni consiglieri, di fatto, siano esclusi dai lavori. I lavori sono validi se è presente la maggioranza assoluta dei membri in carica (art. 37 comma 2 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994).

Art.5 Il C.d.I. elegge a votazione segreta il Presidente. Sarà eletto il genitore che alla prima

votazione abbia ottenuto la maggioranza assoluta o, in seconda votazione, la maggioranza relativa. Rimarrà in carica fino a quando non sia destituito con una mozione di sfiducia. Oltre al Presidente il C.d.I. potrà eleggere con le stesse modalità un vicepresidente. Il Presidente nominerà un segretario per redigere il verbale di ogni seduta.

Art.6 Le sedute del C.d.I. sono pubbliche ma, secondo quanto stabilito dall’art. 42 comma 3

del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994, saranno ammessi elettori delle componenti rappresentate nel consiglio in funzione della capienza del locale e di un ordinato svolgimento dei lavori. Gli uditori non hanno diritto alla parola e qualora il dibattito verta su persone la seduta sarà a porte chiuse.

Art.7 I verbali relativi alle riunioni del C.d.I., completi di tutte le operazioni avvenute nella

seduta, sono pubblicati all’Albo dell’Istituto. I verbali devono essere approvati all’apertura della seduta successiva.

Art.8 Il consiglio ha facoltà di far intervenire alle sue riunioni esperti nelle materie da trattare

con diritto di parola. Qualora la decisione non sia adottata all’unanimità, è garantita alla minoranza la possibilità di far partecipare ai lavori esperti di propria scelta.

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Art.9 Il C.d.I. può deliberare che l’istruzione di taluni punti all’O.d.G. sia affidata a commissioni composte di un numero ristretto di persone non necessariamente appartenenti al Consiglio. I risultati delle commissioni dovranno essere sintetizzati in documento scritto, che serva da traccia per la discussione del Consiglio.

Art.10 Il C.d.I. può creare al suo interno, con apposita delibera, delle commissioni di studio

permanenti o temporanee, alle quali affidare studi approfonditi o compiti organizzativi connessi ad argomenti di particolare importanza ed ampiezza.

Art.11 All’inizio dei lavori il Presidente, dopo l’approvazione del verbale della seduta

precedente, dà lettura dell’O.d.G. preparato dalla Giunta perché sia approvato o modificato dal C.d.I. L’eventuale presentazione di mozioni, da inserire nell’O.d.G., dovrà essere fatta all’inizio della seduta e la discussione si svolgerà dopo che l’ultimo argomento sarà stato esaminato. La discussione ed eventuale delibera finale di ciascun punto dovranno svolgersi nel rispetto rigoroso in cui figurano all’O.d.G.

Art.12 Il Presidente regolerà la discussione dando la parola a tutti i consiglieri che la chiedono,

rispettando l’ordine cronologico delle richieste. Qualora si giunga ad una votazione, l’argomento s’intende concluso con essa e non si potrà riaprire la discussione su quanto deliberato.

Art.13 Le votazioni sono di norma palesi, fatto salvo quanto disposto dall’art. 37 comma 4 del

D.L. n° 297 del 16 aprile 1994; è facoltà di ogni consigliere chiedere la votazione per appello nominale. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. In caso di parità prevale il voto del Presidente (art 37 comma 3 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994).

Art.14 Qualora il C.d.I. debba scegliere fra diverse proposte presentate sullo stesso argomento,

esse saranno poste tutte ai voti, una dopo l’altra, nell’ordine in cui sono state presentate. Non sono ammesse interruzioni né interventi tra una votazione e l’altra, tranne la lettura della proposta. È ammesso esprimere il proprio consenso per più di una proposta. Prevarrà la proposta che, terminate le votazioni, avrà ottenuto il maggior numero di consensi. In caso di parità tra più proposte, si procederà su di esse ad un secondo turno di votazioni, con le stesse modalità del primo, ma ciascun consigliere potrà votare per una sola proposta. In caso di ulteriore parità, il Presidente rinvia la discussione alla seduta seguente, invitando i proponenti a cercare una composizione delle divergenze.

Art.15 Il C.d.I., prima di deliberare su importanti questioni, allo scopo di garantire la più ampia

partecipazione alla gestione della scuola, può decidere di consultare gli altri organi collegiali. La consultazione, nelle modalità da stabilirsi di volta in volta, è obbligatoria nel caso dell’adozione del regolamento interno o sue modifiche.

G I U N T A E S E C U T I V A

Art.16 Il C.d.I. elegge (art. 8 commi 7 e 8 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994) al suo interno, e con votazione segreta, la Giunta Esecutiva. Ciascun consigliere esprimerà quattro voti (un genitore, un docente, uno studente, un non docente). È eletto il rappresentante di

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ciascuna componente che abbia ricevuto il maggior numero di consensi. Ciascun componente della giunta resta in carica finché non sia destituito con mozione di sfiducia. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico ed il Segretario Amministrativo.

Art.17 La giunta svolge le funzioni di sua competenza sotto il profilo puramente esecutivo ed

istruttorio ai sensi dell’art. 10 comma 10 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994. La facoltà di deliberare dovrà esserle delegata di volta in volta dal C.d.I.

C O N S I G L I O D I C L A S S E

Art.18 I consigli di classe hanno il compito di formulare proposte in merito all’azione educativa

e didattica e di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. Perciò i Consigli di classe (C.d.C.), per rendere più incisiva la propria azione, possono allargare l’ambito dei partecipanti alle sedute a tutti i genitori ed alunni della classe, invitandoli a intervenire attivamente ai lavori.

Art.19 Il C.d.C. promuove l’osservanza delle norme che regolano la convivenza degli alunni in

seno alla comunità (puntualità, partecipazione, frequenza, ecc.). Funge da organo di conciliazione nel caso di comportamento scorretto di un alunno.

Art.20 Il C.d.C. è composto dai docenti e da due rappresentanti eletti dai genitori e da due

rappresentanti eletti dagli alunni in base all’art. 5 commi 1, 2 c, e 4 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994.

Art.21 Il C.d.C. è convocato dal Dirigente Scolastico, o dal Coordinatore di classe o da un terzo

dei suoi membri o dalle componenti genitori e studenti unite, formulando i relativi punti all’O.d.G.

Art.22 La data di convocazione e l’O.d.G. devono essere resi pubblici con tre giorni di anticipo.

Il C.d.C. può anche essere convocato d’urgenza in caso di necessità. Art.23 Il C.d.C. si riunisce in seduta ordinaria, nei modi e nei tempi stabiliti dal collegio docenti

e in ogni caso almeno una volta per ciascun quadrimestre o trimestre per procedere ad una valutazione analitica e globale della situazione della classe. I lavori sono validi se è presente più della metà dei suoi membri.

Art.24 Le riunioni del C.d.C. saranno presiedute dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato e

dovranno tenersi in orari compatibili con le esigenze dei suoi membri, per evitare che taluni consiglieri di fatto risultino esclusi dai lavori. Un segretario, scelto dal Dirigente Scolastico tra i docenti del C.d.C., curerà la stesura del verbale per ciascuna riunione.

Art.25 Tutte le sedute del C.d.C., escluse quelle previste all’art. 193 del D.L. n° 297 del 16

aprile 1994 per la sola componente docente, sono aperte ai genitori e studenti che lo desiderino, dietro richiesta.

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Art.26 Il consiglio ha facoltà di promuovere al suo interno gruppi di studio e commissioni ristrette, alle quali possono collaborare esperti dell’équipe sociopsico- pedagogica o del tema che si vuol trattare.

C O L L E G I O D E I D O C E N T I

Art.27 Le competenze del Collegio docenti sono enunciate all’art. 7 comma 2 del D.L. n° 297

del 16 aprile 1994. Art.28 Il Collegio docenti è costituito secondo le norme di cui all’art. 7 comma 1 del D.L. n°

297 del 16 aprile 1994. Art.29 Il Collegio docenti è convocato dal Dirigente Scolastico, formulando i relativi punti

all’O.d.G., ogni qualvolta ne ravvisi la necessità, o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta, o comunque almeno una volta per quadrimestre o trimestre.

Art.30 La data di convocazione e l’O.d.G. devono essere resi pubblici almeno cinque giorni

prima, tranne casi di seduta straordinaria per le quali è previsto un preavviso di tre giorni. Solo in casi eccezionali, urgenti, e ponendo in discussione un solo punto all’O.d.G., è possibile derogare da questi termini. I lavori sono validi se è presente più della metà dei suoi componenti (art. 37 comma 2 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994).

Art.31 All’inizio dei lavori il Dirigente Scolastico (Presidente), dopo l’approvazione del verbale

della seduta precedente, dà lettura dell’O.d.G. perché sia approvato o modificato. L’eventuale presentazione di mozioni, da inserire nell’O.d.G., dovrà essere fatta all’inizio della seduta e la discussione si svolgerà dopo che l’ultimo argomento sarà stato esaminato. La discussione ed eventuale delibera finale di ciascun punto dovranno svolgersi nel rispetto rigoroso in cui figurano all’O.d.G.

Art.32 Il Presidente regolerà la discussione dando la parola a tutti i docenti che la chiedono,

rispettando l’ordine cronologico delle richieste. Qualora si giunga ad una votazione, l’argomento si ’intende concluso con essa, e non si potrà riaprire la discussione su quanto deliberato.

Art.33 Le votazioni sono di norma palesi, fatto salvo quanto disposto dall’art. 37 comma 4 del

D.L. n° 297 del 16 aprile 1994; è facoltà di ogni componente chiedere la votazione per appello nominale e del Dirigente Scolastico accettare o no la richiesta. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. In caso di parità prevale il voto del Presidente (art 37 comma 3 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994).

Art.34 Qualora il Collegio debba scegliere fra diverse proposte presentate sullo stesso

argomento, esse saranno poste tutte ai voti, una dopo l’altra, nell’ordine in cui sono state presentate. Non sono ammesse interruzioni né interventi tra una votazione e l’altra, tranne la lettura della proposta. È ammesso esprimere il proprio consenso per più di una proposta. Prevarrà la proposta che, terminate le votazioni, avrà ottenuto il maggior numero di consensi. In caso di parità tra più proposte, si procederà su di esse ad un

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secondo turno di votazioni, con le stesse modalità del primo, eccetto che ciascuno potrà votare per una sola proposta.

T I T O L O I I

N O R M E D I V I T A S C O L A S T I C A

Art.35 Gli studenti dell’Istituto sono equiparati, ai sensi degli artt. 1 e 3 del DPR 547/55 e

dell’art. 2 del D. Lgs. 626/94, a lavoratori subordinati; la scuola è quindi per loro il luogo di lavoro che si attua nello studio teorico e pratico. A tali leggi risultano conseguenti i comportamenti sia personali sia collettivi qui elencati: •••• Al suono della campana di inizio lezione gli studenti devono trovarsi nell’aula o nel

reparto indicato dall’orario con tutti i libri e i sussidi scolastici necessari; •••• Si accede nel laboratorio o nel reparto di lavorazione solo in presenza

dell’insegnante. A questi ambienti gli allievi e gli insegnanti accederanno con abbigliamento che non costituisca pericolo per la propria e l’altrui incolumità, in relazione alla natura delle operazioni da svolgere (art. 378 del DPR 547/55);

•••• Nei laboratori e nelle officine gli studenti devono osservare le norme richiamate nelle apposite tabelle appese e/o illustrate all’inizio e durante l’anno scolastico dal Dirigente Scolastico e dai Docenti preposti;

•••• Per breve tempo, e uno alla volta, si potrà uscire solo se l’insegnante è presente e concede l’autorizzazione;

Gli studenti dovranno inoltre: •••• Comportarsi con gentilezza e correttezza con tutto il personale della scuola; •••• Alzarsi in piedi all’entrata e all’uscita dall’aula dell’insegnante o di altri funzionari

scolastici nonché di qualunque altra persona, estranea alla scuola, in visita alla; •••• Non correre, schiamazzare, giocare, spingere, fare scherzi pericolosi per sé e per gli

altri durante gli spostamenti da un luogo all’altro dell’Istituto o durante le pause di lezione, non usare espressioni volgari e non bestemmiare; Non fumare in tutti i locali della scuola;

•••• Cibi e bevande devono essere consumate solo nei pressi dei distributori automatici; •••• Osservare la normativa relativa al comportamento da tenersi in caso di emergenza; •••• Accedere ai cortili con moto e automezzi a passo d’uomo, senza rumoreggiare, e in

modo ordinato e senza intralciare i passaggi e gli accessi alle porte; •••• Non entrare nelle sale insegnanti, se non autorizzati. •••• Non manomettere il registro di classe né alcun altro documento della scuola in

quanto costituiscono atti ufficiali. Le eventuali infrazioni saranno severamente punite e, comunque, sono passibili di conseguenze penali.

Art.36 Poiché la scuola e tutte le attrezzature in essa esistenti sono beni della comunità messi a

loro disposizione, tutti i Docenti, non docenti ed allievi sono tenuti a curarne la buona conservazione e l’efficienza. In particolare: •••• Gli allievi devono avere la massima cura nell’uso degli arredi, degli strumenti, delle

macchine e sono tenuti a segnalare immediatamente all’insegnante presente nel locale in cui stanno svolgendo l’attività didattica i danni e le rotture rilevati. Non osservando tale normativa l’allievo o gli allievi che per ultimi hanno operato nell’aula o laboratorio in cui viene rilevato il danno sono ritenuti responsabili e devono risarcire il danno arrecato;

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•••• I docenti dovranno porre la massima attenzione affinché gli arredi, gli strumenti e le macchine usate durante lo svolgimento dell’attività didattica vengano utilizzati per il fine cui sono destinati.

•••• I non docenti, che nello svolgimento delle loro mansioni dovessero rilevare danni o rotture nei vari locali scolastici in cui operano, devono segnalare immediatamente quanto rilevato al Dirigente Scolastico.

•••• Se fosse necessario abbandonare lo stabile, due suoni corti e uno lungo della campanella lo segnaleranno a tutto il personale dell’Istituto per tentare di uscire. Non rientrare nell’edificio se non si è autorizzati.

Art.37 Qualora si verificasse un inizio di incendio, chi se ne accorgerà dovrà dare subito

l’allarme, affinché le persone del piano che sono esperte nell’uso degli estintori possano intervenire immediatamente. Se non fosse possibile domare l’incendio sul nascere o si verificasse qualunque altra situazione di pericolo imminente gli allievi dovranno: •••• Mantenere la calma; •••• Seguire puntualmente le direttive del piano di emergenza e le indicazioni

dell’Insegnante; •••• L’insegnante lascerà l’aula per ultimo con il registro di classe dopo aver chiuso la

porta; •••• Raggiungere l’uscita seguendo i segnali indicatori.

Se il fumo dovesse rendere impraticabile il corridoio e/o le scale, la classe dovrà rimanere nell’aula con la porta chiusa, avendo cura di ben tappare le eventuali fessure. Andare alla finestra e chiedere aiuto. Art.38 Durante le attività didattiche in classe e nei laboratori è vietato l’uso dei telefoni cellulari

e di altri dispositivi (ad esempio lettori MP3, videogame, ecc.) che possano rappresentare elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni e, dunque, disturbo del regolare svolgimento delle attività didattiche.

Art.39 I familiari possono comunicare telefonicamente con gli alunni attraverso la segreteria,

che provvederà a far trasmettere il messaggio al ragazzo nel cambio dell’ora. Gli alunni possono telefonare a casa dai telefoni della scuola, previa autorizzazione dell’insegnante ed in caso di effettiva necessità.

T I T O L O I I I

E N T R A T A E D U S C I T A A L L I E V I Art.40 Gli allievi sono tenuti a presentarsi puntualmente alle lezioni e possono entrare nelle

aule solo dopo il suono della prima campana. Art.41 Gli alunni devono raggiungere il più rapidamente possibile, ma senza correre, il locale

scolastico in cui devono svolgere la loro attività. Nei 5 minuti precedenti all’arrivo dell’insegnante devono mantenere un comportamento corretto e responsabile.

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Art.42 Al termine delle lezioni e solo dopo il suono della campanella, gli allievi usciranno dalla

scuola con ordine e senza precipitazione, sotto la vigilanza del proprio insegnante. Art.43 Gli alunni che giungono dopo il suono della seconda campana possono entrare nei

locali scolastici alla seconda ora solo con il permesso del Dirigente Scolastico o di un suo delegato. Il ritardo deve essere sempre giustificato, al più tardi il giorno dopo. L’allievo che dimentica per il 2° giorno consecutivo la giustificazione non sarà accettato in classe senza esplicita autorizzazione del Dirigente Scolastico o di un suo delegato. Si evidenzia che i ritardi devono essere giustificati e presentati all’insegnante della seconda ora sul libretto personale: solo per una volta e per situazioni occasionali, il Dirigente o un suo delegato possono consentire l’entrata in ritardo senza preventiva giustifica. Tale giustifica dovrà comunque essere esibita il giorno successivo, pena la mancata ammissione in classe. Ogni mese possono essere permessi al massimo due ritardi, oltre tale limite si può entrare solo se accompagnati dai genitori.

Art.44 Su richiesta scritta e motivata della famiglia, e comunque per casi eccezionali, gli alunni

possono entrare dopo l’inizio o uscire prima del termine delle lezioni. Il permesso di entrata ritardata o uscita anticipata viene rilasciato dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato.

Art.45 Agli alunni pendolari che, per esigenze di orario dei servizi pubblici di trasporto

utilizzati, non potessero entrare prima che suoni la seconda campana o che dovessero uscire prima del termine delle lezioni, può essere concesso un permesso di entrata in ritardo o di uscita in anticipo. Tale permesso, rilasciato dietro richiesta scritta e motivata della famiglia, deve essere limitato ad un massimo di 15 minuti; verrà rilasciato dall’Ufficio di Segreteria sotto forma di permesso valido per l’intero anno. Evidentemente l’allievo si impegna a non usare il permesso nei giorni in cui si reca a scuola usando un mezzo proprio.

Art.46 In caso di indisposizione, l’alunno sarà accompagnato dal personale ausiliario, con il

registro di classe, dal Dirigente scolastico o dal suo delegato. Egli potrà lasciare l’Istituto solo se accompagnato da un genitore.

T I T O L O I V

A S S E N Z E Art.47 Gli allievi assenti dalle lezioni, quale che sia il motivo dell’assenza, devono

giustificarla puntualmente, per essere riammessi nell’Istituto. La giustificazione deve essere scritta sul libretto delle assenze completa di periodo e motivazione e firmata dalla stessa persona che ha apposto la firma su detto libretto al momento della sua consegna. L’allievo che dimentica per il secondo giorno consecutivo la giustificazione non sarà accettato in classe senza esplicita autorizzazione scritta del Dirigente Scolastico: tale circostanza è ammissibile per un solo giorno. Per le assenze di durata superiore a cinque giorni alla giustificazione dovrà essere allegato il certificato del

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medico curante in carta libera attestante l’idoneità alla frequenza. Le assenze superiori a cinque giorni dovute a motivi diversi dalla malattia, devono essere giustificate personalmente dai genitori.

Art.48 Gli allievi maggiorenni, in possesso della capacità di agire (cfr. Legge 8 marzo 1975, n.

79), giustificheranno apponendo la loro firma sul libretto. Questo sarà tuttavia ritirato da un genitore che dichiarerà di essere a conoscenza della succitata Legge.

Art.49 In caso di smarrimento del libretto delle assenze, gli interessati potranno chiedere un

duplicato dietro pagamento di un importo pari a 5 €. Art.50 Nel caso in cui in una stessa classe il numero degli allievi assenti risultasse al di sopra

della media consueta e non si fossero verificati eventi eccezionali tali da giustificare l’anormale numero delle assenze, l’assenza stessa verrà considerata “collettiva ed ingiustificata” ed a carico degli assenti verranno presi i provvedimenti disciplinari previsti dalla Tabella del Regolamento di Disciplina (cfr. art. 126)

Art.51 Le assenze di giorni non consecutivi vanno giustificate singolarmente.

T I T O L O V

A S S E M B L E E Art.52 Gli studenti nella scuola secondaria superiore e i genitori degli alunni delle scuole di

ogni ordine e grado hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola, secondo le modalità prevista dai successivi articoli.

Art.53 Le assemblee studentesche nella scuola secondaria superiore costituiscono occasione di

partecipazione democratica per l'approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti.

Art.54 Le assemblee studentesche possono essere di classe o di istituto.

T I T O L O V/A

A S S E M B L E A D’ I S T I T U T O Art.55 In relazione al numero degli alunni ed alla disponibilità dei locali l'assemblea di istituto

può articolarsi in assemblea di classi parallele. Art.56 I rappresentanti degli studenti nei consigli di classe possono esprimere un comitato

studentesco di istituto.

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Art.57 Il comitato studentesco può esprimere pareri o formulare proposte direttamente al consiglio di istituto.

Art.58 È consentito lo svolgimento di una assemblea di istituto al mese nel limite delle ore di

lezione di una giornata. L'assemblea d’Istituto può svolgersi fuori dell'orario delle lezioni, subordinatamente alla disponibilità dei locali. Alle assemblee di istituto svolte durante l'orario delle lezioni può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli studenti unitamente agli argomenti da inserire nell'ordine del giorno, dietro autorizzazione del Consiglio d’Istituto, il numero di tali Assemblee non può essere superiore a quattro. A richiesta degli studenti, le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per lo svolgimento di attività di ricerca, di seminario e per lavori di gruppo.

Art.59 Le assemblee di Istituto devono essere richieste almeno tre giorni prima del loro

svolgimento compilando il modello predisposto. Il verbale dell’assemblea va consegnato al Dirigente Scolastico o ad un suo delegato. Il Dirigente Scolastico fornirà tempestivamente le risposte dovute entro 15 giorni dall’assemblea.

Art.60 Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni. All'assemblea di

istituto possono assistere, oltre al Dirigente Scolastico, od un suo delegato, i docenti che lo desiderino.

Art.61 L'assemblea di istituto è convocata su richiesta della maggioranza del comitato

studentesco di istituto o su richiesta del 10% degli studenti o dai rappresentanti di istituto.

Art.62 La data di convocazione e l'ordine del giorno dell'assemblea devono essere

preventivamente presentati al Dirigente Scolastico. Art.63 Il comitato studentesco, ove costituito, ovvero il Presidente eletto dall'assemblea,

garantisce l'esercizio democratico dei diritti dei partecipanti. Art.64 Il Dirigente Scolastico ha potere di intervento nel caso di constatata impossibilità di

ordinato svolgimento dell'assemblea. Può, dunque, sospenderla ed, eventualmente, nei casi gravi, deciderla di non concederla per uno o più mesi o anche per il resto dell’anno scolastico.

T I T O L O V/B

A S S E M B L E A D I C L A S S E Art.65 È consentito lo svolgimento di una assemblea di classe al mese nel limite di due ore di

lezione. L’assemblea di classe non può essere tenuta lo stesso giorno della settimana durante l’anno scolastico.

Art.66 Le assemblee di classe devono essere richieste dai Rappresentanti di classe o dalla

maggioranza degli alunni almeno tre giorni prima del loro svolgimento compilando il

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modello predisposto, controfirmato per autorizzazione dai docenti delle ore previste. Il verbale dell’assemblea va consegnato al docente coordinatore di classe che si farà carico di riferire al Dirigente Scolastico delle eventuali richieste degli studenti. Il Dirigente Scolastico fornirà tempestivamente le risposte dovute entro 15 giorni dall’assemblea.

Art.67 I Docenti coordinatori delle prime e delle seconde classi, in occasione delle prime

assemblee, guideranno gli alunni fornendo le dovute spiegazioni sul significato e sul corretto svolgimento delle stesse.

Art.68 Durante le assemblee di classe il docente ha l’obbligo della vigilanza degli alunni. Su

richiesta degli alunni il docente può uscire dall’aula ed attendere nei pressi della stessa per assicurare la necessaria vigilanza.

Art.69 Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni. Art.70 Il Docente può sospendere l’assemblea di classe nel caso di constatata impossibilità di

ordinato svolgimento o di non rispetto dell’ordine del giorno. Nei casi più gravi, il Dirigente Scolastico o un suo Collaboratore possono decidere di non concedere l’assemblea per uno o più mesi o anche per il resto dell’anno scolastico.

T I T O L O VI

U S O D E I L O C A L I S C O L A S T I C I S P E C I A L I - L A B O R A T O R I Art.71 I laboratori didattici sono a disposizione dell’intero Istituto. Essi sono una risorsa

didattica preziosa che va utilizzata per migliorare l’insegnamento e facilitare l’apprendimento degli alunni e dei soggetti esterni ammessi alla attività formativa offerta dalla Scuola.

Art.72 Responsabile di ogni laboratorio è il docente nominato dal Dirigente Scolastico, che

risponde direttamente dell’uso e del funzionamento, oltre che sul piano patrimoniale. Il docente sub-consegnatario viene coadiuvato nella sua opera dal tecnico nominato per lo stesso laboratorio, laddove è presente.

Art.73 L’utilizzazione in orario scolastico dei laboratori è disciplinata secondo un orario

settimanale, compilato ad inizio d’anno, che tiene conto delle esigenze delle singole classi; solo in caso di mancato uso da parte della classe in orario, il laboratorio sarà a disposizione delle altre classi o dei docenti che potranno utilizzarli per preparare lavori o per esercitazioni personali. Nel caso l’orario settimanale preveda delle ore libere nel corso della settimana, i laboratori potranno essere utilizzati da parte dei docenti per le attività didattiche delle classi.

Art.74 Per ogni ora di utilizzazione del laboratorio, i docenti che accompagnano le classi non

potranno allontanarsi per nessun motivo dalla sala. Essi inoltre avranno cura di accogliere la classe all’ingresso e di accompagnarla all’uscita aspettando che l’ultimo

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alunno esca dall’aula, alla conclusione dell’ora di lezione, per visionare lo stato del laboratorio e rilevare eventuali danni o ammanchi.

Art.75 Chi usa il laboratorio ha l’obbligo di avere la massima cura nell’utilizzazione

dell’apparecchiatura. Le norme di sicurezza e di comportamento sono demandate alla regolamentazione preposta dal docente sub-consegnatario ed affissa nel laboratorio.

Art.76 Ogni docente che utilizza i laboratori in dotazione della scuola è tenuto ad informare del

relativo regolamento gli alunni. Art.77 È fondamentale il rispetto di tutte le norme di sicurezza previste per i laboratori che

utilizzano apparecchiature funzionanti con energia elettrica. Art.78 BIBLIOTECA. La biblioteca scolastica è a disposizione delle classi per i diversi

insegnamenti. Essa è una risorsa didattica preziosa che va utilizzata per migliorare l’insegnamento e facilitare l’apprendimento degli alunni e dei docenti. Anche la biblioteca ha l’insegnante sub-consegnatario, nominato dal Dirigente Scolastico, che risponde direttamente dell’uso e dell’organizzazione, oltre che sul piano patrimoniale. L’utilizzazione in orario scolastico della biblioteca è disciplinata secondo un orario, compilato ad inizio d’anno. È agli atti della Scuola l’elenco completo del materiale librario, multimediale e audiovisivo disponibile nella biblioteca. Il prestito dei libri è gratuito e ad esso sono liberamente ammessi tutti gli alunni, il personale docente e non docente della scuola, i genitori. Non può essere dato in prestito più di un libro alla volta; ai diplomandi è concessa la possibilità del prestito di più testi. Per la mancata restituzione del libro sarà inoltrato un sollecito scritto da parte del Dirigente Scolastico per la consegna immediata. Sono esclusi dal prestito i volumi in collana (Enciclopedie), i dizionari, i manuali, gli atlanti e le riviste. Chi prende un libro a prestito è interamente responsabile della sua buona conservazione. In caso di grave deterioramento o smarrimento, l’utilizzatore sarà tenuto a ricomprare una copia del testo, oppure, in caso di irrecuperabilità per libri fuori commercio, dovrà versare una cifra corrispondente al prezzo aggiornato del testo. Chi ottiene il prestito di un libro già deteriorato è tenuto a farne annotare lo stato. Sono consentiti la visita della biblioteca e lo svolgimento di attività di studio da parte di intere classi sotto la guida di un docente, che deve preavvisare il bibliotecario ad assumersi la responsabilità di vigilare sugli alunni. Col permesso del Dirigente Scolastico ed il consenso del bibliotecario sarà consentito anche agli alunni non avvalentisi dell’insegnamento della religione, di utilizzare la biblioteca nelle ore corrispondenti all’I.R.C. Tutti gli utenti della biblioteca possono presentare proposte di acquisto o richieste di abbonamento a riviste, direttamente al responsabile della biblioteca. Altre norme di comportamento e di regolamentazione dell’’utilizzo della biblioteca, nonché le norme di sicurezza, sono demandate alla regolamentazione del docente subconsegnatario ed alla responsabilità del docente che utilizza la biblioteca. Eventuali fattori di rischio vanno tempestivamente segnalati alla Presidenza.

T I T O L O VII

A S S I C U R A Z I O N I

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Art.79 Gli studenti sono coperti da polizza assicurativa contro gli infortuni che possono verificarsi durante ed in occasione delle lezioni di Educazione Fisica, delle attività ricreative ginnico-sportive e delle libere attività complementari, delle gite e delle visite a musei, cantieri ed aziende. Ogni anno il Consiglio d’Istituto considera le migliori condizioni e delibera di accettare quelle che integrino l’assicurazione esistente anche per gli infortuni che gli alunni possono subire in ogni momento della loro permanenza nella scuola ed anche durante il tragitto casa – scuola. La famiglia, in caso di infortunio, deve sottoscrivere la denuncia che sarà inoltrata dalla scuola alla Compagnia Assicuratrice; terminati i giorni di prognosi, si provvederà a prolungare o a chiudere la pratica con la necessaria documentazione medica. Particolare attenzione dovrà essere posata, dagli interessati, affinché la pratica non cada in prescrizione (12 mesi dalla data della denuncia).

Art.80 L’Istituto assicura la riservatezza del recapito privato dell’allievo. Va da sé che nessuno

può avvicinare l’allievo o la famiglia, dichiarando di aver avuto il nome e l’indirizzo dalla Scuola, e di qui proporre poi l’acquisto di qualsivoglia prodotto (enciclopedie, computers, corsi di formazione, ecc.).

T I T O L O VI I I

V I A G G I E V I S I T E D’ I S T R U Z I O N E

Art.81 La Scuola prevede, fra gli strumenti di realizzazione dell’offerta formativa, le uscite

didattiche, le visite guidate ed i viaggi di istruzione al fine di rendere più concreto e diretto il messaggio culturale. Tali attività previste dal P.O.F. vanno programmate all’interno del curricolo finalizzato all’apprendimento, di modo che il progetto di viaggio di istruzione deve emergere come esigenza di approfondimento e di strumento didattico con finalità formative. Alla luce di queste premesse vengono dettate le seguenti disposizioni.

Art.82 Le proposte ritenute valide e coerenti con la programmazione del Consiglio di Classe

saranno esaminate dal Collegio dei Docenti e successivamente dal Consiglio di Istituto. Art.83 Una volta ottenute queste approvazioni (Consiglio di Classe, Collegio dei Docenti,

Consiglio di Istituto) la fase organizzativa sarà affidata ai docenti accompagnatori che dovranno raccogliere le adesioni degli alunni, richiedere le autorizzazioni dei genitori e raccogliere le attestazione dei versamenti sul c.c.p. delle quote di partecipazione, le quali non potranno essere più restituite se non con sostituzione di altri partecipanti della classe. L’espletamento della gara d’appalto e la sottoscrizione del contratto con l’Agenzia di viaggi è di competenza del Consiglio di Istituto.

Art.84 Le uscite che si collocano nell’orario scolastico (la sola mattinata) e le visite guidate di

un giorno possono essere autorizzate ed organizzate dalla Presidenza, previo consenso dei docenti delle ore previste nell’orario di insegnamento della giornata.

Art.85 Per disposizione del Ministro (C.M. n. 133 del 15.5.1990) non si possono effettuare

viaggi con pullman nelle ore notturne e nei giorni festivi per ragioni di sicurezza stradale.

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Art.86 Per ogni uscita, anche quelle limitate alla mattinata, è obbligatorio acquisire il consenso

scritto di chi esercita la patria potestà per gli alunni minorenni. Art.87 I docenti accompagnatori devono essere docenti della classe ed ognuno potrà avere in

affidamento, con assunzione totale di responsabilità, non più di 15 alunni e potranno partecipare, di norma, a non più di un viaggio o visita guidata, per cui dovrà prevedersi l’avvicendamento degli accompagnatori.

Art.88 A conclusione del viaggio, i docenti accompagnatori sono tenuti a redigere una relazione

scritta (congiunta o separata) sulle attività svolte, sul rispetto delle finalità, sui risultati in termini di apprendimento, sul comportamento degli alunni, gli inconvenienti verificatisi, il servizio dall’agenzia o ditta di trasporto,ecc.

Art.89 I viaggi di istruzione, superiori ad un giorno e che comportano il pernottamento, si

svolgono per tutte le classi nello stesso periodo di tempo durante il quale viene sospesa l’attività didattica.

Art.90 Le assenze nel giorno di lezione successivo a quello del rientro a scuola sono considerate

ingiustificate. Art.91 Sono ammessi a partecipare ai viaggi di istruzione gli alunni che hanno riportato almeno

8 in condotta e che non hanno avuto note di demerito o sanzioni disciplinari nel corso dell’anno. Il Consiglio di Classe può deliberare, con giudizio inappellabile, l’esclusione di alunni che non garantiscono un comportamento corretto durante il viaggio o che siano stati motivo di disturbo nell’anno o negli anni precedenti per i viaggi di istruzione.

Art.92 L’accompagnamento da parte dei docenti costituisce obbligo di servizio in quanto rientra

negli impegni previsti dalla funzione docente. La nomina di docente accompagnatore spetta al Dirigente Scolastico.

Art.93 I giorni da dedicare ai viaggi di istruzione rientrano nella previsione dei giorni a disposizione del Consiglio di Istituto, secondo il calendario scolastico deliberato annualmente dagli organi preposti.

Art.94 Si ritiene che il periodo migliore per effettuare i viaggi sia quello immediatamente

successivo alla conclusione del primo quadrimestre (trimestre). Art.95 Il periodo massimo da dedicare ai viaggi di istruzione è di giorni 6. Tale periodo si

riduce progressivamente per l’intero Istituto o per le singole classi (qualora ci sia la maggioranza semplice) in relazione a giornate di perdita di tempo scolastico, per astensione dalle lezioni o per assenza ingiustificata di massa.

T I T O L O IX

F O R M A Z I O N E D E L L E C L A S S I

Art.96 La composizione delle classi prime dovrà avvenire adottando il criterio dell’omogeneità

delle classi parallele per numero, per preparazione generale, per condizioni economiche.

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Per poter ottemperare a questa disposizione si utilizzeranno i dati acquisiti della Segreteria dell’Istituto all’atto dell’iscrizione riguardanti la situazione familiare di ogni nuovo iscritto.

Art.97 Tali informazioni saranno integrate dai giudizi analitici formulati dalla scuola media di

provenienza. Al momento della iscrizione alla prima classe il genitore (o chi esercita la patria potestà) indicherà se intende avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica o di attività alternative.

Art.98 Le classi intermedie sono di regola corrispondenti a quelle dell’anno precedente, salvo i

casi di riduzione del numero di esse. In particolare, per l’iscrizione alle classi quarte dell’ITN è prevista l’indicazione dell’indirizzo di specializzazione da parte dell’alunno. Per l’ITIS ciò accade all’atto dell’iscrizione al terzo anno.

Art.99 Le classi terminali sono costituite in numero pari a quelle delle corrispondenti penultime

classi funzionanti nell’anno scolastico precedente, per garantire la necessaria continuità didattica nella fase terminale del corso di studi.

Art.100 L’eventuale iscrizione tardiva può essere accolta dal Dirigente Scolastico che decide in

merito ed assegna l’alunno alla classe, tenendo conto del numero di iscritti per ogni classe, in modo da evitare squilibri nella composizione. L’iscrizione nel corso dell’anno o il trasferimento da altro corso o da altro Istituto può essere concesso su parere favorevole del Consiglio della classe accettante.

Art.101 Le classi saranno formate da una commissione indicata dal Collegio dei Docenti nei

primi giorni di settembre. Una volta costituite le classi, non saranno consentiti scambi se non prima dell’inizio delle lezioni e solo per categorie equivalenti.

T I T O L O X

A S S E G N A Z I O N E D E I D O C E N T I A L L E C L A S S I

Art.102 I docenti non possono insegnare in classi nelle quali siano presenti propri figli, tranne i

casi in cui non è possibile fare diversamente. Art.103 Viene garantita la continuità didattica tutte le volte che i regolamenti scolastici lo

consentano. Art.104 I docenti che chiedono di cambiare corso lo possono fare a partire dalle classi iniziali,

ma conservando le classi in cui hanno già insegnato. Il passaggio avviene pertanto per scorrimento.

Art.105 In caso di contrazione di cattedre, si procederà all’assegnazione del docente sulla base di

una graduatoria interna compilata tenendo conto dell’anzianità di servizio e dei titoli culturali, secondo la tabella di valutazione prevista per i trasferimenti.

T I T O L O XI

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F O R M U L A Z I O N E O R A R I O S C O L A S T I C O Art.106 L’orario scolastico è funzionale alle esigenze didattiche ed è compilato tenendo conto

soprattutto dell’equa distribuzione del carico di lavoro quotidiano. Art.107 Nella formulazione dell’orario si terranno in debito conto i seguenti punti:

•••• Per le materie che hanno solo prove orali, 1 ora al giorno; •••• Per le materie che hanno anche prove scritte, 2 ore consecutive nella stessa classe,

una sola volta nel corso della settimana, per consentire lo svolgimento del compito scritto in classe;

•••• Per le materie tecnico-professionali prevedere almeno in uno o due giorni della settimana la concentrazione di 3 ore consecutive nella stessa classe per consentire lo svolgimento delle esercitazioni pratiche di laboratorio e/o a mare.

Art.108 Si dovrà evitare anche di discriminare le materie assegnando ad alcuni docenti tutte le

prime ore della giornata e ad altri tutte le ultime ore: quando è possibile, si dedicheranno prevalentemente le ultime ore alle esercitazioni pratiche di laboratorio.

Art.109 I desiderata dei docenti potranno essere presi in considerazione solo compatibilmente

con i criteri stabiliti nei punti precedenti. Nel caso in cui i desiderata contrastassero con i criteri stabiliti, i docenti dovranno fare espressa richiesta scritta al Dirigente Scolastico, che potrà disporre in merito.

T I T O L O XI I

P E R S O N A L E D O C E N T E

Art.110 Gli insegnanti debbono rivolgersi solamente al personale A.T.A. per lo spostamento dai

laboratori alle aule di materiale didattico, assumendosi la responsabilità della sua custodia. Analogamente deve avvenire anche per l’asportazione dei registri di classe o personali dalla sala degli insegnanti.

Art.111 Il Comitato di valutazione è istituito ai sensi dell’art. 11 del D.L. n° 297 del 16 aprile

1994. Esso è convocato dal Preside per la valutazione del servizio, sia per richiesta dei singoli interessati ai sensi dell’art. 448 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994, sia per il superamento dell’anno di formazione e di riabilitazione del personale docente secondo quanto stabilito dagli art. 440 e 501 del D.L. n° 297 del16 aprile 1994.

Art.112 Concorre in notevole misura alla buona riuscita del processo educativo il

comportamento tenuto dal corpo docente. Pertanto sarà dovere fondamentale degli insegnanti: •••• osservare con il massimo rigore la puntualità alle lezioni; •••• evitare assenze episodiche e di assentarsi arbitrariamente durante il servizio.

Art.113 Le assenze per malattia debbono essere comunicate, in base alla normativa vigente,

prima dell’inizio dell’orario di lavoro o al più tardi entro la prima ora di lezione del mattino per permettere un’adeguata sostituzione; comunque sia, debbono essere certificate da un medico.

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T I T O L O XI I I

P E R S O N A L E A T A

Art.114 Il personale A.T.A. è parte integrante ed essenziale della comunità scolastica. Esso

adempie alle proprie mansioni nell’ambito dei diritti normativi e sindacali acquisiti e nell’osservanza delle leggi vigenti.

Art.115 L’orario ordinario di lavoro è di 36 ore settimanali di norma suddivise in sei ore

continue antimeridiane. Il C.d.I. disciplina le modalità di articolazione dell’orario di servizio in funzione dei seguenti criteri: •••• ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane; •••• funzionalità dell’apertura all’utenza; •••• miglioramento della qualità delle prestazioni; •••• ampliamento della fruibilità dei servizi da parte dell’utenza; •••• miglioramento dei rapporti funzionali con altri uffici ed altre amministrazioni; •••• programmazione su base plurisettimanale dell’orario.

Art.116 In caso di assenza dal servizio il personale A.T.A. può essere sostituito secondo quanto

disposto dalla normativa vigente. Nessuna sostituzione potrà essere effettuata durante l’assenza per ferie. L’assenza per malattia, salvo comprovato impedimento, deve essere comunicata tempestivamente, comunque non oltre l’inizio dell’orario di lavoro. Il periodo di ferie va richiesto in tempo utile al Responsabile Amministrativo che deciderà, unitamente al Dirigente Scolastico, l’eventuale accoglimento in relazione alle necessità funzionali dell’Istituto.

Art.117 Per le mansioni di tutto il personale A.T.A. (Responsabile Amministrativo, Assistente

Amministrativo, Assistente Tecnico, Collaboratore Scolastico) si fa riferimento ai profili professionali del C.C.N. vigente, di cui si allega copia, e all’organizzazione del lavoro disposta dal Responsabile Amministrativo, sulla base dei criteri generali fissati dal C.d.I. e delle direttive impartite dal Dirigente scolastico, all’inizio di ogni anno scolastico.

T I T O L O XIV

S E RV I Z I Art.118 L’Ufficio Tecnico svolge mansioni prettamente tecniche per quanto riguarda l’attività

dei laboratori, officine, uffici e agibilità delle aule e dei servizi. Svolge funzioni istruttorie per qualsiasi forma di acquisto di materiali, apparecchiature didattiche, libri di biblioteca e attrezzature sportive. Svolge funzioni di organizzazione logistica per le visite o gite a carattere culturale. Coordina il lavoro degli assistenti tecnici per quanto riguarda la manutenzione e le riparazioni delle attrezzature in dotazione all’Istituto, da far eseguire al di fuori dell’orario di lezione. È prevista la possibilità di utilizzare un assistente tecnico per interventi a carattere urgente. Per tutti gli argomenti citati l’Ufficio

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Tecnico riceve disposizioni e tiene i rapporti con la Presidenza, alla quale andranno indirizzate le relative richieste di intervento.

Art.119 MAGAZZINO. I prelievi di materiale o di attrezzature da utilizzarsi per le esercitazioni

scolastiche si devono fare mediante appositi buoni di prelevamento, firmati dall’insegnante che richiede il materiale. Il materiale per manutenzione e produzione, i fogli per fotocopiatrici, possono essere ritirati dagli assistenti che svolgono il lavoro, dietro presentazione al magazziniere del buono firmato dall’Ufficio Tecnico. Le dotazioni di reparto saranno sostituite unicamente restituendo al magazzino il materiale avariato o fuori uso. Il materiale concesso in uso temporaneo ai reparti dovrà essere restituito al magazzino entro la giornata stessa; in caso di mancata restituzione, detto materiale sarà addebitato per un importo pari al suo valore al richiedente. Il magazzino non potrà accettare nessun materiale in entrata se non preventivamente ordinato. Al termine delle lezioni di ciascun anno scolastico gli insegnanti responsabili, coadiuvati dagli assistenti tecnici e dagli altri insegnanti che usufruiscono dei laboratori, fanno l’inventario generale del materiale in dotazione ai reparti e devono provvedere ad aggiornare gli appositi registri. Il magazzino controllerà la corrispondenza degli inventari di reparto con l’inventario generale.

T I T O L O XV

N O R M E F I N A L I E T R A N S I T O R I E

Art.120 A tutto il Personale della Scuola ed agli alunni è fatto assoluto divieto di svolgere attività

commerciale di qualsiasi natura all’interno della scuola. Art.121 La Scuola non risponde di incidenti e danneggiamenti a persone e/o cose dovuti a

spostamento di autovetture e moto all’interno del parcheggio. Eventuali danni provocati nello spazio di pertinenza del parcheggio sono a carico del responsabile.

Art.122 Le norme contenute nel seguente regolamento restano in vigore fino a quando non

intervengono modifiche regolarmente approvate dagli Organi preposti. Eventuali norme di legge o normazione secondaria, correttive delle presenti disposizioni, s’intendono immediatamente in vigore sin da quando promulgate. Le norme regolamentari della Scuola, qualora in contrasto con le disposizioni di legge successivamente approvate, s’intendono superate ed abrogate.

T I T O L O XVI

REGOLAMENTO D’ISTITUTO RELATIVO ALLA DISCIPLINA DEGLI ALUNNI

Art.123 La scuola svolge in tutti i momenti della sua azione una funzione educativa. Anche

l’applicazione di sanzioni disciplinari tende al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino del corretto rapporto all’interno della comunità.

Art.124 Le sanzioni disciplinari sono orientate secondo i seguenti principi:

•••• Riparazione del danno arrecato. •••• Affermazione della dignità della persona e dei luoghi oggetto di offesa.

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•••• Promozione dei servizi utili alla collettività. •••• Rispetto della personalità dell’alunno anche se responsabile di mancanze gravi.

Art.125 I comportamenti che configurano mancanze disciplinari sono quelli che contravvengono

ai Doveri di cui all’art. 3 dello Statuto delle studentesse e degli studenti e ai Doveri degli alunni di cui al Regolamento interno.

Art.126 Le sanzioni sono applicate in base alla seguente tabella:

Mancanza Sanzione Organo

Competente Effetti

Ricorso e tempi

1. Venir meno ai doveri di studente, in forma lieve.

•••• Ammonizione verbale o nota sul registro di classe.

•••• Dirigente scolastico o Docente.

•••• Si tiene conto per i successivi provvedimenti.

•••• Organo di garanzia interno alla scuola (entro 15 giorni).

2. Venir meno ai doveri di studente. Uso del telefono cellulare o altri dispositivi quali i lettori MP3 o i videogame.

•••• Allontanamento dalla lezione.

•••• Sequestro momentaneo da parte del docente e consegna in presidenza delle apparecchiature non autorizzate, previa consegna della carta SIM all’alunno, dove saranno custodite fino alla fine delle lezioni: solo allora potranno essere restituite all’alunno.

•••• Esclusione dalle attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola (viaggi d’istruzione, gite, stage ecc..).

•••• Dirigente scolastico o Docente.

•••• Si tiene conto per i successivi provvedimenti. La presidenza si farà carico di avvertire la famiglia. Nel caso di reiterazione dell’uso improprio del telefonino e degli altri dispositivi, questi saranno requisiti e trattenuti dalla scuola e riconsegnati personalmente solo ai genitori.

•••• Organo di garanzia interno alla scuola (entro 15 giorni).

3. Venir meno ai doveri di studente con mancanze più gravi o ripetute. Rifiuto delle verifiche, assenze “strategiche”, assenze collettive.

•••• Esclusione dalle attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola (viaggi d’istruzione, gite, stage ecc..).

•••• Dirigente Scolastico o Collaborato-re del D.S.

•••• Si tiene conto nell'attribuzione del voto di condotta.

•••• Organo di garanzia interno alla scuola (entro 15 giorni).

•••• Sospensione dalle lezioni fino a tre giorni.

•••• Consiglio di classe allargato a tutte le componenti.

•••• Riammissione con accompagnamento dei genitori; si tiene conto nell'attribuzione del voto di condotta.

•••• Organo di garanzia interno alla scuola (entro 15 giorni).

4. Offese gravi, danneggiamenti alle strutture, istigazione a sottrarsi ai doveri, comportamento indisciplinato, con disturbo al regolare funzionamento delle lezioni.

•••• Risarcimento del danno in riferimento al prezziario depositato presso l’ufficio tecnico dell’istituto.

•••• Esclusione dalle attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola (viaggi d’istruzione, gite, stage ecc..).

•••• Dirigente Scolastico o Collaborato-re del D.S.

•••• Si tiene conto nell'attribuzione del voto di condotta.

•••• Organo di garanzia interno alla scuola (entro 15 giorni).

•••• Sospensione dalle lezioni da quattro fino a cinque giorni.

•••• Consiglio di classe allargato a tutte le componenti.

•••• Riammissione con accompagnamento dei genitori; si tiene conto nell'attribuzione del voto di condotta con annotazione sulla pagella.

•••• Organo di garanzia interno alla scuola (entro 15 giorni).

5. Come al punto 4. precedente, ma con eventi più gravi o con recidiva.

•••• Esclusione dalle attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola (viaggi d’istruzione, gite, stage

•••• Dirigente Scolastico o Collaborato-re del D.S.

•••• Si tiene conto nell'attribuzione del voto di condotta.

•••• Organo di garanzia interno alla scuola

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ecc..). (entro 15 giorni).

•••• Sospensione dalle lezioni da sei fino a quindici giorni.

•••• Consiglio di classe allargato a tutte le componenti.

•••• Riammissione con accompagnamento dei genitori; si tiene conto nell'attribuzione del voto di condotta con annotazione sulla pagella.

•••• Organo di garanzia interno alla scuola (entro 15 giorni).

6. Comportamento continuamente scorretto, con sostanziale rifiuto del dialogo educativo e con ripetute mancanze che compromettono un proficuo intervento della scuola (atteggiamento ostile nei confronti del personale docente e non docente, atti di “bullismo”, episodi di violenza fisica o psichica, episodi di estrema gravità in cui vi siano fatti di rilevanza penale o di situazioni di pericolo per l’incolumità delle persone).

•••• Sospensione superiore ai quindici giorni e fino al termine delle lezioni.

•••• Esclusione dalle attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola (viaggi d’istruzione, gite, stage ecc..).

•••• Consiglio d’istituto

•••• Nel caso di sospensione fino al termine delle lezioni, l'alunno che non ha votazioni, per essere scrutinato, può sostenere prove di idoneità alla classe successiva.

•••• L'alunno della quinta classe, eventualmente sospeso fino al termine delle lezioni, può essere riammesso in classe dopo il 31 maggio unicamente per sostenere prove di verifica in vista degli Esami di Stato.

•••• Organo di garanzia interno alla scuola (entro 15 giorni).

Le sanzioni che comportano la sospensione dalle lezioni vanno comunicate ai genitori. Art.127 Per mancanze collettive si applicano anche la sanzioni previste nel Regolamento di

Istituto che prevedono la sospensione del diritto di assemblea, dei viaggi di istruzione e delle attività integrative.

Art.128 Per l’applicazione delle sanzioni si riconosce la possibilità all’organo superiore di

infliggere sanzioni di competenza dell’autorità inferiore. Art.129 Nell’applicare le sanzioni si tiene conto del comportamento generale dell’alunno

riconoscendogli attenuanti, nel caso di comportamento generale corretto, ed aggravanti, nel caso di recidiva o precedenti sanzioni.

Art.130 Prima di applicare la sanzione l’alunno può proporre di trasformare la stessa sanzione in

attività di pubblica utilità ed accordarsi con il Dirigente Scolastico sulla soluzione. Art.131 Per la procedura da applicare si stabilisce quanto segue:

•••• Ogni provvedimento è preceduto dall’accertamento dei fatti (istruttoria) e dalla contestazione di addebito (per le mancanze più lievi tutto questo viene fatto verbalmente e per le vie brevi).

•••• L’alunno deve essere sempre ascoltato (anche per le mancanze più lievi) riconoscendogli il diritto di difesa.

•••• L’accertamento dei fatti deve essere il più ampio possibile, avvalendosi del contributo di testimonianze inoppugnabili.

•••• Le decisioni attribuite al Consiglio di Classe devono essere prese nel rispetto delle modalità sopra esposte e garantendo la presenza almeno della maggioranza dei componenti.

•••• Al Consiglio di Classe è invitato lo/gli stesso/i alunno/i responsabile/i della mancanza solo al fine di ascoltare le sue dichiarazioni; la decisione finale viene presa alla sola presenza dei componenti del Consiglio di Classe.

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Art.132 È riconosciuta all’alunno la possibilità di ricorrere. Nella tabella sono indicati i termini e l’organo a cui va inoltrato il ricorso.

Art.133 In caso di arresto il Dirigente Scolastico applica immediatamente la sospensione

cautelare in attesa di convocazione del Consiglio di Classe. Il Consiglio di Classe, con la presenza delle tre componenti, decide in maniera definitiva nei termini di 7 giorni dalla data della sospensione, applicando la tabella delle sanzioni.

Art.134 Il presente Regolamento recepisce quanto previsto dallo Statuto delle studentesse e degli

studenti (G.U. del 29.7.1998 D.P.R. n.249 del 24 giugno 1998 come modificato e integrato dal D.P.R. n.235 del 21 novembre 2007 e dalla nota ministeriale prot. n.3602/PO del 31 luglio 2008) e rinvia agli stessi per quanto non previsto espressamente. La validità s’intende prorogata fino a quando non intervengono correzioni o abrogazioni.

Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (D.P.R. n.249 del 24 giugno 1998 - G.U. del 29/07/1998 come modificato e integrato dal D.P.R.

n.235 del 21 novembre 2007 – G.U. 18 dicembre 2007, n.293) Art.1 (Vita della comunità scolastica)

1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.

2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano.

3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.

4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

Art.2 (Diritti)

1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.

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2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza.

3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.

4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto,attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.

5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione;analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori.

6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente. il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.

7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.

8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-

didattico di qualità; b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative

liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni; c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la

prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli

studenti, anche con handicap; e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.

9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.

10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.

Art.3 (Doveri)

1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio.

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2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d’istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale,che chiedono per se stessi.

3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art. 1.

4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettati dai regolamenti dei singoli istituti.

5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.

6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

Art.4 (Disciplina)

1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comporta-menti che configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.

2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.

3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.

5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica.

6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono adottati dal consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.

7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.

8. Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di allontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l'autorità giudiziaria, la

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scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all'inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.

9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal comma 7, la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica, per quanto possibile, il disposto del comma 8.

9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l'anno scolastico, la sanzione è costituita dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico. 9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato. 10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata

dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.

11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

Art.5 (Impugnazioni)

1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante eletto dagli studenti nella scuola secondaria superiore e dai genitori nella scuola media, che decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di norma, è composto da un docente designato dal consiglio di istituto e, nella scuola secondaria superiore, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori, ovvero, nella scuola secondaria di primo grado da due rappresentanti eletti dai genitori, ed è presieduto dal dirigente scolastico.

2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento.

3. Il Direttore dell'ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia regionale composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un genitore designati nell'ambito della comunità scolastica regionale, e

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presieduto dal Direttore dell'ufficio scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.

4. L'organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei regolamenti, svolge la sua attività istruttoria esclusivamente sulla base dell'esame della documentazione acquisita o di eventuali memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall'Amministrazione.

5. Il parere di cui al comma 4 è reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il parere, o senza che l'organo di cui al comma 3 abbia rappresentato esigenze istruttorie, il direttore dell'ufficio scolastico regionale può decidere indipendentemente dall'acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui all'articolo 16, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241.

6. Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di designazione delle componenti dei docenti e dei genitori all'interno dell'organo di garanzia regionale al fine di garantire un funzionamento costante ed efficiente dello stesso.

7. L'organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici. Art.6 (Disposizioni finali)

1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle disposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media.

2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione.

3. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653.

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Le attività didattiche di base In questa sezione è descritta l’attività didattica dei docenti fondamentale per delineare la programmazione d’istituto. Inoltre sono descritti i progetti consolidati, cioè quei progetti che sono entrati a far parte della programmazione generale di istituto perché fortemente caratterizzanti il corso di studi. La programmazione è una fase fondamentale dell’insegnamento e pertanto richiede una sezione a parte nella quale siano descritte tutte le fasi che portano a delineare la programmazione dell’istituto. In sintesi, le fasi della programmazione possono essere così schematizzate:

•••• Rilevazione della situazione iniziale ed analisi delle risorse •••• Indicazione degli obiettivi •••• Metodologie e strategie •••• Definizione dei criteri per la scelta dei contenuti disciplinari •••• Verifica e valutazione •••• Integrazioni e recuperi •••• Orientamento, accoglienza ed apertura al territorio

Lo schema che segue analizza ognuna di esse.

Capitolo

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FASI METODOLOGIA RISULTATI

Rilevazione della situazione iniziale in merito agli alunni

•••• analisi dei condizionamenti socio-culturali ed economici che determinano atteggiamenti e comportamenti dell'alunno;

•••• conoscenza della dimensione personale del ragazzo in rapporto alla famiglia e agli interessi emergenti;

•••• indagini sulle esperienze cognitive precedenti e sul metodo di studio;

programmazione didattico educativa disciplinare.

Indicazione degli obiettivi

Il Collegio dei Docenti individua a livello generale gli Obiettivi Educativi, sia per l'area cognitiva che per quella socioaffettiva e comportamentale, nonché quelli trasversali. Tutti gli obiettivi sono adottati secondo criteri espliciti e deliberati ollegialmente. Ogni docente li assume come parametri di osservazione e li collega a conoscenze, competenze e capacità. Il Consiglio di Classe individua poi gli Obiettivi Didattici generali e specifici. Ogni disciplina e/o gruppi di discipline modularmente organizzate fissano, infine, in sintonia con quelli dell’istituto e coerentemente con quelli delineati nei consigli di classe, gli obiettivi specifici, correlati ai contenuti di insegnamento-apprendimento, con le indicazioni delle conoscenze, competenze e capacità che gli alunni devono acquisire e possedere.

Finalità fondamentale dei due Istituti è rendere i diversi insegnamenti il più possibile omogenei per obiettivi, contenuti, metodologie, strumenti e criteri di valutazione (naturalmente adattati alle reali situazioni delle classi). La formulazione degli obiettivi si propone di rendere l'opera della scuola organica e funzionale al conseguimento da parte dei giovani di tangibili traguardi di sviluppo in ordine all'identità, all'autonomia e alla competenza, in rapporto alla diverse fasce dell'età evolutiva, secondo le specifiche "intelligenze" di ciascuno. Data la grande variabilità individuale esistente nei ritmi e nei tempi dello sviluppo, negli stili cognitivi, nelle sequenze evolutive e nell'acquisizione di abilità particolari, gli obiettivi sono assunti come "indicatori di sviluppo" e non come quadri tassonomici.

Metodologie e strategie

•••• funzionalità rispetto agli obiettivi; •••• criterio della trasparenza, finalizzata al coinvolgimento e alla

corresponsabilizzazione attraverso una comunicazione aperta con gli alunni; •••• ricorso alla multi e pluridisciplinarità, intesa come ricerca di dialogo e

collaborazione tra discipline ben identificate ed abbandono di ottiche individualistiche e narcisistiche.

Il CONTRATTO FORMATIVO si esplicita dunque attraverso impegni dei docenti, degli alunni, dei genitori. Un accordo che investe l’aspetto dell’interazione educativa, senza mettere in discussione la questione essenziale delle acquisizioni di competenze e conoscenze necessarie all’inserimento dei giovani nella vita attiva.

Criteri per la scelta dei contenuti disciplinari

l’istituto segue innanzitutto una forte opzionalità nei curricula, operando all'interno delle singole discipline scelte contenutistiche adeguate alle caratteristiche dell'utenza, agli interessi emergenti, alle richieste culturali della società odierna in generale e del territorio in particolare, fermo restando il raccordo con gli standard nazionali previsti dai Programmi Ministeriali.

Verifica e valutazione

La valutazione degli apprendimenti è di tre tipi: iniziale o diagnostica; progressiva in itinere; sommativa o finale.. La valutazione diagnostica è di tipo non classificatorio, volta ad accertare capacità e conoscenze all'ingresso, basilare per l'impostazione della programmazione didattica. La valutazione in itinere è frutto di osservazioni sistematiche e serve anche a modificare, se necessario, obiettivi, contenuti e metodi. La valutazione sommativa, infine, è certificativa, ma allo stesso tempo diagnostica perché fondamento di ulteriori sviluppi del processo educativo-formativo. Essa viene espressa alla fine dell'iter didattico, in modo collegiale, partendo dal voto proposto dai singoli docenti, e accompagnata da un giudizio che considera i seguenti elementi: •••• livello di apprendimento raggiunto e progresso rispetto ai livelli di partenza; •••• partecipazione alle attività didattiche, comprese attività integrative e

Progetti; •••• impegno; •••• metodo di studio.

In particolare l'Istituto adotta i seguenti criteri durante lo scrutinio finale: 1. L'alunno è dichiarato non ammesso alla classe successiva quando le

insufficienze riportate siano rappresentative di lacune formative la cui gravità sia tale da rendere impossibile una normale e proficua frequenza alla classe successiva.

2. L'alunno è dichiarato promosso quando abbia riportato la sufficienza in tutte le discipline o quando presenti insufficienze non gravi in una o più discipline, il

Consiglio di Classe ritenga che egli abbia la possibilità di raggiungere, nella fase iniziale dell'anno scolastico successivo, anche mediante opportuni interventi didattici ed educativi integrativi, gli obiettivi formativi e di contenuto delle discipline in cui siano state riscontrate insufficienze non gravi;

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Integrazioni e recuperi

I corsi IDEI, come recupero in itinere, vengono svolti in orario pomeridiano, soprattutto nelle materie in cui gli studenti incontrano maggiori difficoltà nel biennio, in quelle fondamentali d'indirizzo nel triennio. Gli studenti sono organizzati in gruppi seguendo il criterio dei livelli di apprendimento e/o per classe di ppartenenza. La classe può inoltre essere divisa in gruppi diversi. E’ data priorità all'approfondimento degli aspetti metodologici degli apprendimenti e dei nodi concettuali delle singole discipline ed è sempre utilizzata la Didattica Breve.

gli INTERVENTI DIDATTICI EDUCATIVI ED INTEGRATIVI h anno come finalità il recupero delle conoscenze basilari delle singole discipline, il onseguimento di un corretto metodo di studio, l’approfondimento delle discipline e l’arricchimento dell’offerta formativa. L’attività di recupero, poi, è anche mirata a colmare le lacune del Debito Formativo così come da O.M. n° 226 del 21/04/1997. All'inizio dell'anno scolastico, infatti, gli alunni sono sottoposti a prove di verifica per accertare se i debiti formativi dell’anno precedente siano stati recuperati.

Orientamento, accoglienza ed apertura al territorio

Le attività di orientamento, accoglienza e continuità, prevedono: •••• operazioni di accoglienza •••• raccordo con la scuola media •••• raccordo biennio – triennio •••• contatti con l’università ed il mondo del lavoro

Per orientamento si intende la costruzione di un sereno e stimolante ambiente educativo-formativo che aiuti l'alunno ad approfondire la conoscenza di sé e del mondo. In particolare l’attività si sostanzia nella collaborazione con: ASSOCIAZIONE INDUSTRIALE DI FOGGIA SINDACATO ESPERTI DELL’ASL MUSEO NAZIONALE UFFICI COMUNALI UFFICIO INFORMAGIOVANI AZIENDE

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L’ integrazione degli alunni con disabilità

PREMESSA

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza del sistema educativo italiano.

La scuola è una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola non solo per sapere dunque ma anche per crescere, attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione.

L’ITN-ITIS “Fermi – Rotundi”, infatti, vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale.

Il lavoro svolto negli ultimi anni dagli attori del processo di integrazione scolastica dell’ITN-ITIS “Fermi – Rotundi” (GLH d’Istituto, docenti curriculari e di sostegno, personale ATA, famiglie, alunni, referenti ASL Gruppo Integrazione Scolastica, i servizi socio-sanitari, sociali, socio-ricreativi, la Formazione Professionale e le strutture lavorative del territorio) ha innescato un necessario salto di qualità rispetto a quanto oggi esiste nel territorio, utilizzando un lavoro di rete tra servizi e interventi sociali, sanitari, specialistici ed educativi, coordinati fra loro, superando rigidità e frammentazioni, per raggiungere il doveroso risultato di seguire coerentemente tutto il percorso vitale di integrazione dell’alunno disabile.

1. Definizione di “integrazione” L'integrazione non è un processo che prevede l'adattamento di una parte al tutto, ma in cui ciascuno

possa giovarsi del tutto per rispondere ai suoi bisogni, per migliorare il suo livello di relazione con

la realtà circostante.

Le esigenze degli alunni disabili sono: 1. di tipo formativo: attraverso l’apprendimento si sviluppano processi cognitivi sempre più

evoluti; attraverso la socializzazione si sviluppano capacità interpersonali d’adattamento a contesti diversi, assimilabili alla variegata forma in cui si manifesta la comunità sociale

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2. specifiche per la realizzazione di sé nel contesto socio lavorativo: attraverso l’azione laboratoriale si acquisiscono capacità di operare seguendo procedure, capacità organizzative, capacità di relazione all’interno di contesti produttivi in cui operano altri soggetti.

Affinché un percorso possa dirsi integrato è necessario che il soggetto possa arricchirsi dello stimolo/degli stimoli forniti dall’ambiente che quindi devono essere fruibili ma nel contempo arricchenti. Lo stimolo individuale ha indubbiamente un valore positivo perché consente la strutturazione di percorsi attraverso linguaggi e strumenti prossimali a quelli utilizzabili e noti all’alunno, ma non può essere considerato esaustivo se non permette all’alunno di farne uso in un contesto allargato, il più possibile assimilabile al contesto socio–ambientale che l’alunno può incontrare all’esterno della struttura scolastica. 2. L’orientamento Accogliere gli alunni disabili significa fare in modo che essi siano parte integrante del contesto scolastico, assieme agli altri alunni, alla pari degli altri alunni, senza discriminazione alcuna. L’integrazione, e quindi l’accoglienza, non riguarda solo gli alunni disabili, ma tutti gli alunni, in quanto riconosciuti e valorizzati nella loro diversità, nella irripetibile, unica, singolare personalità che costituisce il valore di ogni persona umana. L’ITN-ITIS “Fermi – Rotundi”, quindi, non può non riconoscere tutti nella loro diversità, facendosi scuola per tutti, scuola su misura dei singoli alunni, quali che siano le loro possibilità formative, che nessuno può diagnosticare in termini assoluti, perentori, definitivi, né per l’alunno con disabilità, né per gli altri alunni. Pertanto, l’accoglienza non può essere intesa come benevolenza, generosità, filantropia, ma come riconoscimento del valore della persona del disabile che, come tutti gli altri alunni, va accolto per le sue possibilità, per i potenziali valori umani di cui è portatore. In tale prospettiva, l’accoglienza si configura, non come un generico atteggiamento di disponibilità umana, di benignità, di degnazione, ma come impegno forte di conoscenza e di valorizzazione della realtà personale, umana, sociale, familiare di ogni alunno, e quindi anche del disabile. L’ITN-ITIS “Fermi – Rotundi” offre agli alunni disabili un contesto in cui, a partire dalla motivazione individuale (Progetto di vita), questi possano completare ed arricchire il proprio patrimonio intellettivo (contenuti, linguaggi, processi cognitivi) ed esperienziale. L’offerta si rivolge pertanto a: � alunni che abbiano individuato in uno dei profili professionali dell’Istituto un possibile ambito

di inserimento lavorativo in età adulta; � alunni per i quali le funzioni/competenze specifiche sviluppate dal percorso possono essere

successivamente utilizzate anche in contesti lavorativi diversi; � alunni che, pur non avendo ancora individuato un progetto vita definito, abbiano la necessità di

proseguire nel percorso formativo là dove questo abbia nei contesti laboratoriali il setting favorente, in cui cioè apprendere attraverso il fare.

3. Progettazione didattica Il processo di integrazione degli alunni con disabilità si fonda sulla assunzione da parte di tutti i docenti della classe del progetto di integrazione. In tale prospettiva ed in una logica di qualità del sistema di istruzione, il successo dell’integrazione rappresenta un aspetto caratterizzante dell’ordinaria programmazione didattica, oggetto di verifica e valutazione.

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Pertanto il Dirigente Scolastico promuove, nell’ambito della programmazione di inizio anno scolastico, una serie di incontri per tutti i docenti, curricolari e di sostegno, allo scopo di migliorare la qualità dell’integrazione nelle singole classi e nella comunità scolastica. Partendo da un’analisi collegiale della diagnosi funzionale, al fine di rendere la programmazione educativa individualizzata (P.E.I.) funzionale alle effettive esigenze dell’alunno, tale attività ha lo scopo di coinvolgere nella stesura e nella realizzazione del P.E.I. tutto il gruppo di docenti della classe frequentata dall’alunno disabile. Il nostro Istituto si avvale di un protocollo di accoglienza per gli alunni disabili che contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un ottimale inserimento degli alunni diversamente abili, definisce compiti e ruoli delle figure operanti all’interno dell’istituzione scolastica, traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate. Per gli alunni nuovi iscritti, seguendo le indicazioni del protocollo di accoglienza, si cercherà di programmare degli incontri con la scuola di provenienza, perché possa realizzarsi una effettiva azione di continuità didattica. Oltre ai contatti con la scuola di provenienza, in appositi incontri, saranno sentiti i genitori che potranno fornire utili informazioni sul progetto educativo, riabilitativo e di socializzazione, attuato in ambito extrascolastico, in modo da consentire che le attività scolastiche ed extrascolastiche siano opportunamente coordinate. Al gruppo di lavoro sul singolo caso partecipano anche i rappresentanti degli EE.LL. e della A.S.L. che forniscono informazioni e suggerimenti per la parte di rispettiva competenza, per la realizzazione di un progetto educativo e didattico rispondente agli effettivi bisogni dell’alunno, che preveda anche l’articolazione dell’orario delle attività scolastiche in relazione al progetto d’integrazione. Il progetto di vita, parte integrante del P.E.I., riguarda la crescita personale e sociale dell'alunno con disabilità ed ha quale fine principale la realizzazione in prospettiva dell'innalzamento della qualità della vita dell'alunno con disabilità, anche attraverso la predisposizione di percorsi volti sia a sviluppare il senso di autoefficacia e sentimenti di autostima, sia a predisporre il conseguimento delle competenze necessarie a vivere in contesti di esperienza comuni. Il progetto di vita, anche per il fatto che include un intervento che va oltre il periodo scolastico, aprendo l'orizzonte di “un futuro possibile”, viene condiviso dalla famiglia e dagli altri soggetti coinvolti nel processo di integrazione. Sulla base di detti elementi è possibile definire due percorsi:

A. programmazione ministeriale; B. programmazione differenziata.

Dette programmazioni sono definite da ciascun consiglio di classe, con la consulenza del personale individuato per il coordinamento delle attività di integrazione, in accordo con i familiari degli alunni ed i medici che hanno redatto la diagnosi, dopo un preliminare periodo di osservazione. Per progettazione ministeriale si intende quella che fa riferimento agli obiettivi previsti dai programmi ministeriali, che sono riconosciuti come risultati compatibili con le caratteristiche psichiche dell’alunno (intese come l'insieme delle funzioni che danno all'individuo autocoscienza, determinandone l'agire). Può prevedere una modifica o una riduzione dei contenuti affrontati purché ciò non determini ostacolo nel raggiungimento degli obiettivi previsti dal curricolo, in termini di competenze terminali.

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Per Progettazione differenziata si intende il percorso individuale proposto ad un alunno le cui competenze o caratteristiche psichiche siano tali da non consentire l’accesso ai contenuti/obiettivi previsti dai programmi ministeriali, per parte o tutte le discipline previste dal curricolo. La programmazione differenziata può prevedere a supporto anche attività esterne alla classe in ragione del progetto di vita concordato con la famiglia. 4. La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti La progettazione degli interventi da adottare nei confronti degli alunni con disabilità riguarda tutti gli insegnanti dell’Istituto perché l’intera comunità scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d’aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. Non in altro modo sarebbe infatti possibile che gli alunni esercitino il proprio diritto allo studio inteso come successo formativo per tutti. I Consigli di classe si adoperano, pertanto, al coordinamento delle attività didattiche, alla preparazione dei materiali e a quanto può consentire all'alunno con disabilità, sulla base dei suoi bisogni e delle sue necessità, la piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica nella sua classe. Si lavora, quindi, su tre direzioni:

A. Il clima della classe: Gli insegnanti assumono comportamenti non discriminatori, sono attenti ai bisogni di ciascuno, accettano le diversità presentate dagli alunni disabili e valorizzarle come arricchimento per l’intera classe, favoriscono la strutturazione del senso di appartenenza, costruiscono relazioni socio-affettive positive.

B. Le strategie didattiche e gli strumenti: La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici.

C. L’apprendimento-insegnamento: Un sistema inclusivo considera l’alunno protagonista dell’apprendimento qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità e i suoi limiti. Si favorisce, pertanto, la costruzione attiva della conoscenza, attivando le personali strategie di approccio al “sapere”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e “assecondando” i meccanismi di autoregolazione.

5. Valutazione La valutazione, in decimi, è rapportata al P.E.I., che costituisce il punto di riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità. La valutazione in questione è sempre considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance. Gli alunni con disabilità possono seguire un percorso scolastico che, sulla base del P.E.I., consenta loro di:

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A. raggiungere un livello di preparazione conforme agli obiettivi didattici previsti dai programmi ministeriali o, comunque, ad essi globalmente corrispondenti; (acquisizione del titolo di studio): l’alunno sarà valutato alla stregua dei compagni normodotati, nel senso che meriterà una valutazione positiva (promozione) se avrà raggiunto un livello di preparazione conforme agli obiettivi del PEI corrispondenti a quelli fissati dai programmi ministeriali, o una valutazione negativa (bocciatura) ove i risultati raggiunti siano inferiori agli obiettivi minimi programmati. In questo tipo di valutazione, secondo obiettivi minimi si procede: 1. ricercando i contenuti essenziali delle discipline; 2. sostituendo parzialmente i contenuti programmatici di alcune discipline con altri che

abbiano la stessa valenza formativa; 3. predisponendo prove equipollenti nel corso degli anni scolastici e in occasione degli

esami conclusivi (diploma).

B. raggiungere un livello di preparazione non riconducibile ai programmi ministeriali con una valutazione differenziata riferita al P.E.I. (attestato delle competenze e delle abilità acquisite): i voti attribuiti dai docenti hanno valore legale per la prosecuzione degli studi al fine di perseguire gli obiettivi del P.E.I. e non dei programmi ministeriali. In questo caso sarà accuratamente informata la famiglia per l’acquisizione del formale assenso e, in calce alla pagella, sarà apposta l’annotazione secondo la quale la votazione è riferita al P.E.I. e non ai programmi ministeriali; la valutazione consentirà di certificare un credito formativo utile per esperienze di tirocinio, stage, inserimento lavorativo, frequenza della F.P..

6. Frequenza in classe La frequenza alle attività della classe non può essere preclusa a nessun alunno, ma possono essere concordate con i medici ed i familiari delle riduzioni dalla frequenza in classe per le attività nelle quali sia artificiosa l’individuazione di uno sfondo integratore, oltre che allo scopo di favorire attività individualizzate destinate a favorire i momenti di integrazione o finalizzate alla crescita nelle competenze sociali/autonomie che non sono oggetto dell’attività disciplinare. 7. Libri di testo A prescindere dalla situazione di disabilità dell’alunno, è da preferire l’adozione di libri di testo identici a quelli della classe per le tutte le discipline/attività che prevedono attività all’interno del gruppo classe, per consentire all’alunno di partecipare all’attività della classe ove sia presente. Il docente di sostegno ovvero il docente della disciplina ha cura di effettuare la necessaria mediazione per rendere lo strumento libro di testo, idoneo all’utilizzo da parte dell’alunno. 8. Organizzazione 8.1. Compiti e funzioni Da un punto di vista organizzativo, l’ITIS-ITN “Fermi-Rotundi” individua una figura di riferimento per tutto l’Istituto, che svolge il ruolo di coordinamento generale delle attività e delle procedure relative all’integrazione degli alunni disabili, i cui compiti sono: � Attività di orientamento in ingresso:

1. raccordo con le scuole medie di primo grado per: - acquisizione informazioni rispetto alle attività svolte e ai risultati conseguiti; - valutazione della compatibilità delle caratteristiche individuali con il percorso

professionale individuato;

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- verifica dell’aggiornamento delle diagnosi funzionali; - proposta progettuale di massima;

2. raccordo con i medici referenti per: - acquisizione di informazioni relative alla diagnosi funzionale; - impostazione generale del progetto scolastico/ progetto di vita;

3. raccordo con Enti locali per: - definizione di un eventuale intervento di personale educativo/assistenziale; - collaborazione nella formazione classi.

� Avvio anno scolastico

1. collaborazione con il Dirigente Scolastico per l’attribuzione dell’insegnante di sostegno secondo le linee indicate dal Gruppo H d’Istituto: area, competenze individuali, specializzazione disciplinare;

2. trasmissione dati ai Consigli di Classe con illustrazione dell’ipotesi progettuale di massima definito in sede di orientamento in ingresso;

3. collaborazione alla definizione e alla progettazione delle attività di accoglienza; 4. coordinamento delle attività per l’osservazione finalizzata alla definizione del PDF.

� Attività di progettazione/integrazione

1. in collaborazione con la Dirigenza: definizione del quadro orario insegnante di sostegno; 2. verifica della progettazione delle attività dell’insegnante di sostegno; 3. coordinamento azioni insegnanti di sostegno; 4. consulenza tecnica Consigli di Classe per l’individualizzazione delle attività:

- parere motivato sul tipo di programmazione - indicazioni sulle possibili modalità di mediazione didattica ad opera del docente di

sostegno - consulenza sulle possibili modalità di mediazione didattica ad opera del docente

disciplinare (raccordo con la programmazione disciplinare della classe). � Esiti

1. Orientamento in uscita (Progetto di vita) 2. raccordo con Enti locali per l’inserimento lavorativo: 3. organizzazione stage/alternanza; 4. progettazione scolastica in caso di prosecuzioni 5. prosecuzioni interne: progettazioni individualizzate dopo il biennio comune per il passaggio

agli indirizzi specifici dell’ITN e dell’ITIS. 6. passaggi ad altro Ente di formazione.

8.2 Gruppo H d’Istituto

1. Collabora alle iniziative educative e di integrazione previste dal Piano Educativo Individualizzato di ciascun alunno

2. Analizza la situazione complessiva dell’istituto 3. Analizza le risorse 4. Predispone il calendario per gli incontri dei gruppi tecnici 5. Verifica gli interventi 6. Formula proposte per formazione e aggiornamento 7. Definisce, modifica le aree disciplinari da assegnare agli alunni

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9. La collaborazione con le famiglie La partecipazione delle famiglie degli alunni con disabilità al processo di integrazione avviene mediante una serie di adempimenti previsti dalla legge. Infatti ai sensi dell’art 12 comma 5 della L. n. 104/92, la famiglia ha diritto di partecipare alla formulazione del Profilo Dinamico Funzionale e del PEI, nonché alle loro verifiche. I rapporti fra istituzione scolastica e famiglia avvengono, per quanto possibile, nella logica del supporto alle famiglie medesime in relazione alle attività scolastiche e al processo di sviluppo dell'alunno con disabilità. La famiglia rappresenta infatti un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell’alunno con disabilità, sia in quanto fonte di informazioni preziose sia in quanto luogo in cui avviene la continuità fra educazione formale ed educazione informale. Particolare importanza viene data all’attività rivolta ad informare la famiglia sul percorso educativo che consente all’alunno con disabilità l’acquisizione dell’attestato di frequenza piuttosto che del diploma di scuola secondaria superiore.

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Alunni con disturbo specifico di apprendimento

I disturbi specifici di apprendimento sono fragilità di natura neurobiologica e pertanto non possono essere risolti, ma solamente ridotti (compensazione del disturbo). Tra questi si possono distinguere:

o la dislessia evolutiva che è un disturbo settoriale dell’abilità di lettura; o la disortografia che è la difficoltà a rispettare le regole di trasformazione del

linguaggio parlato in linguaggio scritto; o la disgrafia che è la difficoltà a produrre una grafia decifrabile; o la discalculia che è il deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo.

A questi possono associarsi disturbi specifici del linguaggio (disnomia) e quelli legati alla funzione motoria (disprassia). La presenza di una o più fragilità si evince dalla diagnosi redatta dallo specialista. Il nostro Istituto attiverà il Protocollo previsto per alunni con disturbi specifici di apprendimento ogni qualvolta entrerà in possesso della suddetta diagnosi. In particolare perseguirà le seguenti finalità:

o garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti; o favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell’apprendimento agevolandone

la piena integrazione sociale e culturale; o ridurre i disagi formativi ed emozionali.

La famiglia sarà invitata a collaborare con la scuola al fine di perseguire un armonico sviluppo psico-fisico del proprio figlio/a attraverso la definizione di un PDP (Percorso didattico personalizzato) condiviso. In modo commisurato alle necessità individuali e al livello di complessità del disturbo, per i suddetti alunni, verrà garantito l’utilizzo di strumenti compensativi cioè tutti quegli strumenti che consentono di evitare l’insuccesso scolastico a causa delle difficoltà dovute al disturbo e l’applicazione di misure dispensative ovvero quegli adattamenti delle prestazioni che permettono all’alunno una positiva partecipazione alla vita scolastica. Per gli strumenti dispensativi, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolo caso, saranno considerati:

• Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline.

• Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta. • Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa. • Organizzazione di interrogazioni programmate. • Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non

della forma. Ulteriori strumenti possono essere utilizzati durante il percorso scolastico, in base alle fasi di sviluppo dello studente ed ai risultati acquisiti. Il PDP (Percorso Didattico Personalizzato) viene introdotto dalla diagnosi dello specialista a cui fanno seguito le osservazioni/considerazioni dei docenti del Consiglio di Classe e della famiglia. Di seguito verranno considerate le caratteristiche del processo di apprendimento e verrà valutata la consapevolezza da parte dell’alunno del proprio modo di apprendere, dopodichè si metteranno in atto le strategie metodologiche e didattiche opportune.

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Le fasi:

A. Conoscenza ed accoglienza: 1. Certificazione DSA: presa d’atto a settembre 2. Osservazione dello studente anche mediante la somministrazione di prove specifiche.

Realizzazione di una scheda analitica delle difficoltà e delle potenzialità da rilevare a cura del Consiglio di classe entro il mese di novembre

3. Rinforzo e dialogo con lo studente per comprendere il livello di conoscenza e di accettazione delle proprie difficoltà.

4. Inserimento nella classe. Gli studenti DSA saranno opportunamente presentati ai loro compagni e verranno condivisi gli strumenti, quale aiuto per il superamento delle difficoltà.

5. Incontro con i genitori

B. Elaborazione del percorso didattico personalizzato: Il Consiglio di classe approva il piano didattico individuale nelle sue caratteristiche generali e nelle singole discipline. Esso è costituito di una parte generale redatta dal Consiglio di classe di ottobre/novembre, e di una parte specifica di programmazione delle singole discipline. Il piano per la parte disciplinare è allegato alle programmazioni disciplinari dei docenti.

C. Valutazione intermedia e finale di Istituto dei risultati conseguiti dagli alunni con DSA Nel corso di attivazione del protocollo saranno effettuate verifiche dei singoli casi, della situazione globale e delle azioni attivate per il sostegno all’apprendimento degli studenti con disturbi di apprendimento.

D. Servizio di consulenza e supporto L’Istituto attiverà gradualmente, in base alle reali disponibilità, un servizio di consulenza sui DSA, di documentazione delle migliori esperienze e di dotazione strumentali, da quelle tradizionali a quelle di hardware e software che l’evoluzione delle tecnologie potrà mettere a disposizione.

E. Libri di testo L’istituto sceglie come criterio preferenziale, nell’adozione dei libri di testo, edizioni di libri con disponibilità di CD Rom e/o DVD per studenti con DSA.

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I PROCESSI MUTABILI – L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

La scuola con l’Europa

Con i Programmi Operativi Nazionali "Competenze per lo sviluppo" (FSE) e "Ambienti per

l'apprendimento" (FESR), si è inteso riconoscere l'urgenza di prevedere finanziamenti addizionali

volti ad accelerare la convergenza di alcune Regioni del Mezzogiorno su obiettivi comuni di

sviluppo e competitività, garantendo alle scuole situate nelle aree più critiche del territorio

nazionale la possibilità di accedere a fondi specificatamente destinati a superare le condizioni di

debolezza di contesto, che compromettono fortemente la qualità del servizio, impedendo il pieno

raggiungimento degli obiettivi di equità e coesione definiti a livello nazionale e comunitario. In

questo modo la nostra scuola ha avviato progetti finanziati dall’U.E., rivolti agli alunni e/o agli

adulti per migliorare la formazione e recuperare le carenze di base. I corsi si svolgono in orario

pomeridiano e consentono di effettuare moduli di sostegno/recupero e approfondimento, integrando

la formazione scolastica con esperienze legate al tessuto territoriale.

Tutti i progetti hanno lo scopo di migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani, oltre a

promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l'inclusione sociale.

Grazie a questi finanziamenti alcuni laboratori sono stati anche arricchiti di strutture tecnologiche

nuove e moderne. La scuola si adopera per istruire i ragazzi anche oltre il diploma attivando, in collaborazione con

l’IRAPL e l’EPCPEEP, progetti IFTS e di Obbligo Scolastico.

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Integrazione dell’Offerta Formativa: progetti PON-FSE

La Scuola, anche quest’anno, realizza interventi per migliorare l'efficacia dell'offerta

formativa e la qualità delle strutture scolastiche.

I vari progetti mirano ad innalzare i livelli di competenza degli studenti e ad aumentare il

tasso di scolarizzazione.

Coerentemente con le linee di sviluppo e innovazione tracciate a livello nazionale, i PON

2007/2013 promuovono una strategia di rafforzamento del sistema scolastico attraverso

l'allocazione funzionale di risorse per il raggiungimento di obiettivi istituzionalmente definiti, quali

l'innalzamento dei livelli di conoscenze, abilità e competenze della popolazione, la riduzione dei

tassi di dispersione, la valorizzazione delle eccellenze e lo sviluppo dell'educazione e dell'istruzione

per tutto l'arco della vita. La nostra istituzione scolastica si propone di attivare strategie educative

sempre più coinvolgenti e iniziative tali da invogliare famiglie e alunni a considerare la scuola un

centro culturale e fulcro vitale per la formazione del futuro cittadino e un luogo dove si impara ad

imparare.

PON-FSE a.s. 2011/2013 n. Titolo Progetto Ore

Obiettivo C Azione C1 (Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave) C-1-FSE-2011-1940

1 Una lingua, un popolo, una nazione 50

Obiettivo C Azione C5 (Tirocini e stage in Italia e nei Paesi Europei) C-5-FSE-2011-230

2 Scuola e territorio 120

3 Imparare navigando 120

Obiettivo F Azione F2 (Interventi per promuovere il successo scolastico per le scuole del secondo ciclo) F-

2-FSE-2011-116

4 Ma che aspettate a batterci le mani 30

5 Maricoltura e pesca sostenibile 30

6 CAD Nuove tecnologie per la scuola 30

7 Impianti tecnologici domestici 30

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n. Titolo Progetto Ore

8 Energia dal vento 30

Obiettivo G Azione G1 (Interventi formativi flessibili finalizzati al recupero dell’istruzione di base per

giovani e adulti) G-1-FSE-2011-332

9 L’inglese per comunicare e lavorare 60

Obiettivo G Azione G4 (Interventi di formazione degli adulti sull’utilizzo dei servizi digitali) G-4-FSE-

2011-156

10 Nuove tecnologie per lavorare 60

Obiettivo: B Migliorare le competenze del personale della scuola e dei docenti

Azione: B-9-FSE Sviluppo di competenze sulla gestione amministrativo/contabile e di controllo e sulle

procedure di acquisizione di beni e servizi

Progetti Area a Rischio

Grazie al finanziamento riservato ai progetti per le Aree a Rischio, la Scuola si è attivata per

contrastare e prevenire la dispersione scolastica e consentire il pieno successo formativo di tutti. E’

importante realizzare una forte azione educativa preventiva di ben-essere verso tutta l’utenza e nel

contempo potenziare il senso di appartenenza alla scuola per favorire una interazione sistemica e

una corresponsabilità educativa fra scuola e famiglia.

I seguenti progetti sono stati pensati per favorire e sviluppare l’operatività e la creatività degli

studenti, ma anche per avviarli nel mondo del lavoro, valorizzando e intensificando i rapporti

interpersonali.

L’avventura della scoperta: grande laboratorio dell’insegnare e dell’apprendere

PROGETTI

1. Laboratorio didattico

2. “Giornalisti in erba” ITN-ITIS Magazine

3. Libertà di parola:percorso di educazione alla cittadinanza e alla partecipazione

4. Stare bene insieme

5. Comunicare via etere

6. Il mio sito Web

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DIRITTI A SCUOLA

DIRITTI A SCUOLA Interventi per qualificare il sistema scolastico e prevenire la dispersione, favorendo il successo scolastico.

Il Progetto “Diritti a Scuola”, che riveste un carattere sperimentale e innovativo per la nostra scuola, mira a potenziare e a sostenere gli studenti, a motivarli allo studio, a metterli nelle condizioni ottimali per superare le loro difficoltà nel processo di apprendimento e, attraverso nuove metodologie, favorire il loro successo scolastico e contrastare la dispersione scolastica.

Nel biennio della nostra Scuola, un certo numero di alunni presenta difficoltà d'apprendimento legate a carenza di metodo di studio, scarsa motivazione, situazioni, a volte, di svantaggio socio-culturale.

Tali criticità inficiano le capacità di attenzione nei riguardi dell'apprendimento/insegnamento, ostacolando, inevitabilmente il successo formativo, che si manifesta principalmente nella difficoltà di acquisire capacità di base specie in ambito linguistico espressivo e matematico.

Il Progetto “Diritti a Scuola” mediante l'attuazione di strategie didattiche alternative alla tradizionale attività curriculare, personalizzate e calibrate ai ritmi e stili d'apprendimento degli alunni in difficoltà, fornisce loro un'occasione per implementare le competenze linguistiche e matematiche di base e quelle trasversali, per diventare soggetti attivi della loro formazione, motivati all'apprendimento, garantendo così a tutti il diritto a migliorare le proprie competenze.

PROGETTO “Accoglienza, Orientamento e Continuità”

Il progetto prevede l’attuazione di iniziative di accoglienza per gli alunni iscritti al primo anno di

scuola superiore al fine di agevolarne l’inserimento e di favorire l’instaurazione di relazioni positive

fin dal primo giorno di scuola tra gli alunni della stessa classe e tra classi diverse. L’accoglienza è

riferita anche agli alunni dello stesso Istituto che intraprendono il percorso professionale di

indirizzo al terzo e al quarto anno.

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PROGETTO C.I.C. Star bene con se stessi e con gli altri

Attivazione presso l’Istituto di uno sportello di aiuto per alunni, docenti e genitori per rendere più

incisiva ed efficace l’azione educativa e favorire il successo formativo per tutti gli alunni.

E’ prevista la presenza di esperti, psicologi e psicopedagogisti, anche in collaborazione con

Istituzioni presenti sul territorio.

PROGETTO “VEDRETE LE STELLE!”

Attività di osservazione della volta celeste per imparare a riconoscere le costellazioni e le stelle nel

corso delle varie stagioni.

Il progetto è rivolto a tutti gli alunni dell’Istituzione Scolastica e si avvarrà di strumenti astronomici adeguati all’attività.

PROGETTO “NEWSPAPERGAME”

Da diversi anni, ormai, i nostri alunni partecipano alla lodevole iniziativa promossa dalla

Gazzetta del Mezzogiorno per diffondere, tra gli alunni della scuola media di primo e secondo

grado, l’abitudine alla lettura del quotidiano. Tale iniziativa prevede, inoltre, la pubblicazione

sullo stesso quotidiano di una pagina gestita dagli alunni-redattori della scuola che si cimentano

nella proposta degli argomenti e nella stesura degli articoli rispondenti alle caratteristiche del

menabò scelto, collaborando e mettendo in campo ciascuno le proprie passioni, i propri interessi

e le proprie competenze.

PROGETTO ATTIVITA’ SPORTIVA “GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI”

Il progetto attività sportive promuove la partecipazione di questa istituzione scolastica ai “giochi

sportivi studenteschi” con lo scopo di favorire la crescita, sia umana che motoria, di migliorare il

rispetto delle regole, di sviluppare in maniera equilibrata l’autostima degli alunni partecipanti.

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Il progetto, rivolto a tutti gli alunni iscritti, proporrà le varie attività programmate in modo

periodico e continuativo per l’intero anno scolastico, e vedrà i ragazzi selezionati per merito e

capacità, partecipare alle varie fasi dei giochi sportivi studenteschi.

Le discipline praticate saranno scelte sulla base delle richieste dell’utenza, delle strutture a

disposizione e dei fondi disponibili.

Le attività avranno la seguente scansione temporale:

1° periodo : condizionamento organico generale;

2° periodo : fase d’istituto;

3° periodo : fase comunale;

4° periodo : fase provinciale e eventuale fase regionale;

5° periodo : manifestazione finale.

Il periodo di attuazione del progetto andrà da ottobre a maggio, e la strutturazione delle ore di

attività sarà programmata tenendo conto dei calendari delle singole discipline, comunicati dal CSA

di Foggia, e dagli impegni didattici degli alunni e dei docenti, assicurando un’attività continua nel

corso dell’ anno scolastico.

E’ stato costituito il CSS, cha ha nominato come referente il prof. Tauro Giuseppantonio.

Corso Istruzione Degli Adulti: “ A SCUOLA ….. CHE BELLO!”.

L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore I.T.N.-I.T.I.S. “Rotundi - Fermi” di Manfredonia, sede

di corso Serale, in rete con il CTP “Mozzillo-Ungaretti” di Manfredonia, in coerenza con la

normativa sul nuovo obbligo di istruzione di cui al D.M. 139/2007, nonché con le “Linee guida”

formulate dalla direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia DDGAOODRPU attua il l

progetto “ A SCUOLA ….. CHE BELLO!”.

Il progetto si propone di dare delle opportunità formative alle persone, già in possesso di licenza

media, per il rientro nel sistema formale dell’istruzione e formazione.

Il progetto è destinato a coloro che abbiano interrotto gli studi e si trovano a confronto con il

difficile inserimento nel lavoro, a donne e uomini che desiderino continuare a studiare, a stranieri

immigrati.

A chiunque abbia compiuto 18 anni è offerta la possibilità di frequentare il corso di preparazione e

formazione che si conclude con un esame di idoneità alle classi terze di un Istituto Tecnico..

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Gemellaggio scolastico “Fermi – Floriani”

Continua il gemellaggio tra l’ITIS “E. Fermi”di Manfredonia e l’Istituto d’Istruzione “G. Floriani”

di Riva del Garda.

L’iniziativa fortemente voluta da entrambi gli Istituti, si è dimostrata vincente da un punto di vista

didattico e culturale, perseguendo il duplice scopo di far conoscere ai giovani realtà scolastiche

diverse e ambienti lavorativi anche specialistici, ma soprattutto di proporre loro un’esperienza che

punta a formare delle persone dotate di valori con i quali inserirsi positivamente nella società, oltre

che nel mondo del lavoro.

Proposta di gemellaggio scolastico ITN “Rotundi” – IPSSAR “Buonarroti”

Parte dall’ITN “Rotundi” la richiesta di gemellaggio scolastico con l’Istituto Professionale per i

Servizi Alberghieri e Ristorazione “M. Buonarroti” di Fiuggi per uno scambio di esperienze

culturali e professionali legate alle attività di pesca-turismo e di accoglienza e organizzazione del

lavoro a bordo di navi da crociera.

pag. - 92 -

Patto Educativo di Corresponsabilità A.S. 2010/2011

(art.3 D.P.R. n.235 del 21 novembre 2007)

V I S T I

- il DPR 235/2007 “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n.249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”, nonché la Nota MIUR prot. n.3602/PO del 31 luglio 2008;

- il DPR 249/1998 “regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”;

P R E S O A T T O

- che la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la cooperazione, oltre che dello studente, della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica;

C O N S I D E R A T O

- che la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza l’apprendimento ma “è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni “DPR 249/98, art.1, comma 2”;

IL GENITORE/TUTORE dell’alleva/o____________________________________________

CLASSE ________ SEZ. ____ I.T.N. (Gen. F.sco ROTUNDI) – I.T.I.S. (E. FERMI) E IL

DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Francesco LIMONGELLI

sottoscrivono il seguente

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ (DPR 235/2007, art.3 e Nota MIUR prot. n. 3602/PO del 31 luglio 2008)

Il patto vuole esplicitare diritti e doveri di ogni componente con lo scopo di: •••• Accrescere il senso di responsabilità; •••• Favorire la partecipazione; •••• Consentire verifiche e valutazioni costanti dell’attività scolastica per poter migliorare.

I COMPORTAMENTI Ad ogni componente la comunità scolastica è chiesto: •••• AUTOREVOLEZZA. Prevale la testimonianza rispetto alla imposizione e alla dichiarazione. Si insegna

quello che si è, insieme e prima di quello che si sa. •••• TRASPARENZA dei comportamenti, tutto ciò che viene affermato/fatto deve essere motivato con

riferimento al POF, alla programmazione sia disciplinare che educativa, di classe e del singolo docente. •••• RICONOSCERE e apprendere dagli ERRORI. Trasformare l’errore in risorsa, come strumento per

migliorare, senza compromettere il rispetto e l’autostima. •••• CONDIVISIONE. La complessa relazione educativa e l’insegnamento/apprendimento richiede la

condivisione delle scelte assunte, attraverso la discussione e il confronto, negli organi collegiali.

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NNuuoovvoo oorrddiinnaammeennttoo VVeecccchhiioo oorrddiinnaammeennttoo

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MMaannffrreeddoonniiaa

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pag. - 93 -

•••• DIALOGO. Il dissenso motivato, la diversità di opinione sono una ricchezza. Il dialogo che nasce dall’ascolto e dal confronto è strumento per avvicinarci alla verità e dunque alla soluzione dei problemi- Dissenso e diversità si trasformano, in questo modo, in civile capacità di esprimere la propria identità e proposta.

Il Patto Educativo di Corresponsabilità è uno strumento finalizzato ad esplicitare i comportamenti che alunni ed insegnanti si impegnano a realizzare nei loro rapporti. Le indicazioni in esso contenute sono volutamente generali per lasciare la possibilità che in ogni consiglio di classe ci sia spazio per un’applicazione costruita sul gruppo classe: non si è voluto limitare la libertà di insegnamento o il diritto di partecipazione alla vita scolastica degli alunni. Il patto nasce proprio con l’intento di stimolare la formulazione, nelle classi, di proposte che possano contribuire concretamente alla programmazione educativa e didattica. Nelle classi dovrà essere il risultato di una reciproca condivisione d’intenti. Lo spirito con cui è stato redatto è bene espresso da un comma dell’art.1 dello Statuto delle studentesse e degli studenti: “La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni”. Ciò che il patto contiene sicuramente non rappresenta una novità per coloro che lavorano o usufruiscono della nostra scuola: sono ricordati atteggiamenti e obblighi che molti alunni, docenti e genitori già attuano nella quotidiana vita scolastica. Averli esplicitati è un mezzo per avere una maggiore trasparenza e per essere più consapevoli del reciproco impegno che lega tutte le componenti della vita scolastica. Inoltre è segno della disponibilità e collaborazione indispensabili perché la fatica dell’educare e dell’apprendere dia buoni esiti. Il patto formativo si articola in due momenti: a livello d’Istituto ogni componente si impegna ad attuare i comportamenti che sono di seguito riportati; a livello di classe il docente compilerà la scheda che riguarda il proprio progetto educativo, attenendosi allo spirito con cui sono state enunciate queste indicazioni generali e prestando attenzione alle proposte e alle osservazioni degli studenti.

I DOCENTI SI IMPEGNANO A:

•••• mettere in campo le competenze disciplinari collegate con quelle di comunicazione e relazioanali; •••• agire per rimuovere gli ostacoli al successo scolastico, tendendo al pieno sviluppo della persona dello

studente; •••• promuovere negli studenti la mentalità della “COOPERAZIONE” fra tutte le componenti della

comunità scolastica per favorire conoscenze, competenze e autonomia, intesa come capacità di decisione a assunzione di responsabilità per la realizzazione del bene comune;

•••• operare nella convinzione che il corretto comportamento degli studenti è fondato sulla sua autorevolezza personale, prima che sul provvedimento disciplinare. La sanzione, come pure il voto e la valutazione, si riferiscono ad un comportamento preciso, ad una prestazione specifica e scolastica, senza divenire giudizio sulla globalità della persona;

•••• contribuire a realizzare un clima relazionale positivo, fondato sul dialogo (che parte dall’ascolto) e sul rispetto;

•••• cercare l’unitarietà dell’insegnamento attraverso la programmazione collegiale “dichiarata” e “agita”; •••• informare i genitori e gli studenti dei percorsi didattici, dei principali obiettivi della materia insegnata,

dei metodi e dei criteri di valutazione; •••• valutare periodicamente gli studenti secondo le modalità definite dai coordinamenti disciplinari; quanto

prima possibile, comunicare e motivare l’esito delle verifiche, di organizzare periodicamente attività di recupero e sviluppo, trasformando l’errore in risorsa;

•••• rispettare il Regolamento d’Istituto;

pag. - 94 -

•••• spiegare alla classe il lavoro che si svolgerà per acquisire competenze e conoscenze, in modo semplice e chiaro;

•••• esplicitare l’impegno e il lavoro che lo studente dovrà svolgere per casa, verificandone lo svolgimento; •••• garantire la massima trasparenza nei voti orali (dire esplicitamente la valutazione numerica) e scritti:

facilitare dunque la visione dei compiti o dei test validi per l’orale che saranno anch’essi archiviati; •••• motivare la tipologia delle verifiche scelte, attenendosi alle indicazioni del collegio dei docenti per

quanto riguarda il loro numero; •••• chiarire alle famiglie e agli studenti la scala delle valutazioni usate e il livello di sufficienza; •••• usare tutta la scala delle valutazioni; •••• verificare costantemente la corretta comprensione e assimilazione dei contenuti disciplinari fornendo

ulteriori spiegazioni se necessario; •••• correggere e consegnare le verifiche scritte entro un tempo ragionevole (max. 15 giorni); •••• distribuire le verifiche in modo equilibrato nell’arco del quadrimestre (trimestre); •••• non sottoporre, di norma, l’alunno a più di due verifiche nell’arco di una giornata, se entrambe scritte la

seconda a distanza di almeno un’ora dalla fine della prima; •••• informare i genitori delle difficoltà o del disagio che gli alunni eventualmente dimostrino nella vita

scolastica, sia negli aspetti comportamentali sia di apprendimento; •••• creare un positivo clima di classe, sollecitando gli alunni a mantenere comportamenti coerenti con gli

obiettivi formativi fissati dal Consiglio di classe; •••• fra comprendere ai ragazzi l’importanza del rispetto dei percorsi di sicurezza durante l’uscita.

GLI ALUNNI SI IMPEGNANO A:

•••• divenire consapevoli che IMPARARE è un loro DIRITTO prima ancora che un dovere: la conoscenza

e l’educazione favoriscono la loro crescita personale, obiettivo, quest’ultimo, di tutta la comunità scolastica, dal Dirigente ai Docenti al personale ATA;

•••• frequentare regolarmente le lezioni, rispettando l’orario scolastico di entrata, alle ore 8,15 e di uscita dalla scuola alle ore 13,15 e/o 14,15;

•••• limitare l’ingresso a scuola alla seconda ora a non più di quattro giorni a quadrimestre (trimestre) con giustifica del genitore; ulteriori ingressi con ritardo sono possibili solo se accompagnati dal genitore;

•••• limitare le uscite anticipate al caso di effettiva necessità. Gli studenti maggiorenni potranno assentarsi all’ultima ora di lezione non più di due volte a quadrimestre (trimestre); per le ulteriori uscite anticipate dovranno essere prelevati dal genitore. Gli studenti minorenni dovranno essere prelevati sempre dal genitore;

•••• partecipare attivamente al lavoro scolastico a scuola e a casa, sottoporsi alle verifiche, che sono un diritto e non solo un dovere;

•••• rispettare persone e regole, democraticamente determinate; •••• rispettare le strutture nella consapevolezza che essendo “di tutti”, oggi e domani, meritano attenzione

uguale o maggiore delle proprie; assumersi la responsabilità dei danni eventualmente arrecati con il relativo risarcimento;

•••• rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola;

•••• mettere al bando l’omertà, per il principio del coraggio, della lealtà e della responsabilità che caratterizza uomini e donne vere;

•••• esercitare, se necessario, il diritto al dissenso, con garbo, nelle forme dei rispetto dovuto all’interno di ogni civile comunità;

•••• conoscere l’offerta formativa, la programmazione disciplinare per una più attiva partecipazione; •••• conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto come garanzia di una civile convivenza, potendo

chiedere modifiche di parti ritenute sbagliate o inadeguate; •••• perseguire gli obiettivi del percorso di studi presentato dai docenti; •••• seguire il lavoro didattico, comprese le verifiche orali, con attenzione a partecipazione;

pag. - 95 -

•••• svolgere i compiti e i lavori affidati per casa; •••• comportarsi con disponibilità e collaborazione nei confronti degli insegnanti e dei compagni,

rispettandone lo stile d’insegnamento e di apprendimento; •••• adeguarsi alle richieste degli insegnanti senza spirito polemico; •••• esplicitare agli insegnanti le proprie, eventuali, difficoltà.

I GENITORI SI IMPEGNANO A:

•••• conoscere l’offerta formativa della scuola e partecipare al dialogo educativo, in particolare alle riunioni

previste dagli Organi Collegiali, collaborando con i Docenti e il Dirigente Scolastico; •••• informare la scuola, anche in forma riservata, di eventuali problematiche che possono avere

ripercussioni sull’andamento scolastico della/o studentessa/e; •••• vigilare sulla costante frequenza delle attività in orario scolastico e dei corsi di recupero in orario

extrascolastico; •••• vigilare sulla puntualità di ingresso a scuola; giustificare l’ingresso alla seconda ora e accompagnare il

figlio se superati i quattro giorni previsti per quadrimestre (trimestre); non chiedere uscite anticipate se non in casi di effettiva necessità; giustificare tempestivamente le assenze il giorno del rientro;

•••• sostenere e controllare la/il propria/o figlia/o nel rispetto degli impegni scolastici, in particolare nello svolgimento dei compiti assegnati per casa;

•••• invitare la/il propria/o figlia/o a non fare uso in classe di cellulari o di altri dispositivi elettronici o audiovisivi, consapevoli delle conseguenze disciplinari della violazione di tale obbligo, nonché le ulteriori sanzioni comminate dall’Autorità Garante della privacy;

•••• intervenire tempestivamente e collaborare con la Dirigenza e con il Consiglio di classe nei casi di scarso profitto e/o indisciplina;

•••• indennizzare l’Istituto “ITN G. F.sco Rotondi – ITIS E. Fermi” per eventuali danni prodotti dal/la propria/o figlia/o nell’uso improprio o scorretto dei servizi, degli arredi e delle attrezzature;

•••• risarcire il danno, in concorso con altri (corresponsabilità del gruppo classe), anche quando l’autore del fatto non dovesse essere identificato;

•••• ritirare tempestivamente il libretto delle assenze e controllare periodicamente le regolari registrazioni; •••• comunicare alla scuola personalmente uno o più recapiti telefonici; •••• assicurare la regolare frequenza e vigilare periodicamente sulle assenze, ritardi e profitto del/la

proprio/a figlio/a.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO SI IMPEGNA A:

•••• Garantire e favorire l’attuazione dell’Offerta Formativa, ponendo studenti, genitori, docenti e personale non docente nella condizione di esprimere al meglio il loro ruolo;

•••• garantire a ogni componente scolastica la possibilità di esprimere e valorizzare le proprie potenzialità; •••• garantire e favorire il dialogo, la collaborazione e il rispetto tra le diverse componenti della comunità

scolastica; • cogliere le esigenze formative degli studenti e della comunità in cui la scuola opera per ricercare

risposte adeguate; • far rispettare le norme sulla sicurezza e di igiene.

DISCIPLINA

Il genitore/affidatario/tutore, nel sottoscrivere il presente patto è consapevole che: •••• le infrazioni disciplinari da parte del/la figlio/a possono dar luogo a sanzioni disciplinari, così come

riportato nell’art.126 del regolamento d’Istituto “Disciplina degli alunni” allegato al presente patto; •••• nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone la sanzione è ispirata al principio della

riparazione del danno;

pag. - 96 -

•••• il Regolamento d’istituto disciplina le modalità d’irrogazione delle sanzioni disciplinari e d’impugnazione;

PROCEDURA OBBLIGATORIA DI COMPOSIZIONE: AVVISI E RE CLAMI

In caso di parziale o totale inosservanza dei diritti-doveri previsti o implicati nel presente patto si attua la procedura di composizione obbligatoria; la procedura di composizione obbligatoria comprende: •••• segnalazione di inadempienza, tramite “avviso”, se prodotta dalla scuola, “reclamo” se prodotta dallo

studente o dal genitore/affidatario/tutore: tanto gli avvisi quanto i reclami possono essere prodotti in forma sia orale che scritta e vanno inoltrati direttamente all’Organo di garanzia interno;

•••• accertamento: una volta prodotto l’avviso, ovvero il reclamo, il ricevente è obbligato a accertare o verificare le circostanze segnalate, se queste non sono chiare;

•••• ripristino: sulla base degli accertamenti, il ricevente, in caso di riscontro positivo, è obbligato ad eliminare o ridurre la situazione di inadempienza e le eventuali conseguenze.

IL GENITORE/TUTORE dell’alunno LO STUDENTE

________________________________ ______________________________

IL DIRIGENTE SCOLASTICO (prof. Francesco LIMONGELLI) _____________________________

pag. - 97 -

GRIGLIA PER L’ASSEGNAZIONE DEL VOTO DI COMPORTAM ENTO (ai sensi del D.L. 137/08 convertito in Legge n. 169/08)

VOTO INDICATORI

10

• Votazioni tutte almeno discrete; • Rispetto delle regole: precisione e assiduità nell’esecuzione delle varie consegne,

frequenza sempre regolare; • Partecipazione attiva e produttiva alle proposte della scuola; • Disponibilità ad interagire con i compagni; • Nessuna nota disciplinare personale.

9

• Votazioni tutte almeno sufficienti; • Rispetto delle regole: precisione e assiduità nell’esecuzione delle varie consegne,

frequenza regolare; • Disponibilità ad interagire con i compagni; • Partecipazione attiva alle proposte della scuola; • Nessuna nota disciplinare personale.

8

• Rispetto delle regole: precisione e assiduità nell’esecuzione delle varie consegne, frequenza quasi sempre regolare;

• Discreta partecipazione al dialogo educativo; • Possibile presenza di qualche nota disciplinare personale e/o collettiva senza sanzioni.

7

• Rispetto delle regole: esecuzione delle varie consegne; frequenza a volte non regolare; • Qualche assenza strategica personale e/o collettiva per evitare verifiche scritte o orali; • Partecipazione al dialogo educativo non sempre costruttiva; • Possibile presenza di note disciplinari personali e/o collettive con sanzioni.

6

• Poca propensione al rispetto delle regole: compiti assegnati per casa spesso non eseguiti, frequenza poco regolare;

• Alcune assenze strategiche personali e/o collettive mirate ad evitare verifiche scritte o orali;

• Poca partecipazione al dialogo educativo; • Presenza di diverse note disciplinari personali e/o collettive con sanzioni.

5

• Totale inadempienza rispetto ai doveri scolastici: compiti assegnati per casa non eseguiti, frequenza saltuaria, numerose assenze strategiche mirate ad evitare verifiche scritte o orali;

• Totale mancanza di partecipazione al dialogo educativo; • Mancanza di rispetto nei confronti del Dirigente Scolastico, dei Professori, del personale

non docente e dei compagni; • Mancanza di rispetto delle disposizioni inerenti l’organizzazione della vita scolastica e le

norme di sicurezza; • Mancanza di rispetto delle strutture, dei macchinari e dei sussidi scolastici; • Presenza di frequenti note disciplinari personali e/o collettive con e senza sanzioni;

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pag. - 98 -

COSTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL’ORGANO DI GARANZI A

VISTO l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione;

VISTO l'articolo 328 del T.U. delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16.04.1994 n. 297;

VISTO l'articolo 21, commi 1, 2 e 13, della legge 15 marzo 1997, n. 59;

VISTO gli articoli 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;

VISTO l'articolo 36 della legge 6 marzo 1998, n. 40;

VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, e successive modificazioni ;

VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria;

VISTO l’articolo 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007, n. 235 relativo al Regolamento recante modifiche ed integrazioni al richiamato D.P.R. del 24.06.1998, n. 249;

VISTO la C.M. del 31.07.2008 prot. n. 3602/PO emanata in materia di sanzioni disciplinari e di corresponsabilità tra scuola e famiglia;

VISTO il D.P.R. n. 235/07 che modifica ed integra il D.P.R. n. 249/98;

Art.1 L’Organo di Garanzia (O.G.) è così costituito:

Presidente: Dirigente Scolastico o un suo delegato in caso di legittimo impedimento

Prof. RENATO Vincenzo (Docente – membro effettivo)

Prof. QUITADAMO Michele (Docente – membro supplente)

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pag. - 99 -

Sig. GUADAGNO Roberto (Genitore – membro effettivo)

Sig. RICUCCI Michele (Genitore – membro supplente)

Sig. CIOCIOLA Domenico (Studente - membro effettivo)

Sig. CLEMENTE Donato (Studente – membro supplente)

Art.2 Finalità e compiti

2.1 L’O.G. si basa sul principio per cui la scuola è una comunità nel cui interno ognuno ha il diritto/dovere di operare al fine di trovare modalità di comportamento adeguate per promuovere ed assicurare una serena convivenza attraverso una corretta applicazione delle norme;

2.2 Le sue funzioni sono:

• Affrontare ed avviare a soluzione tutti i problemi e i conflitti che possano emergere nel rapporto tra studenti e personale della scuola;

• Esaminare i ricorsi presentati dagli studenti della Istituzione Scolastica in seguito

all’irrogazione di una sanzione disciplinare, prevista dal Regolamento d’Istituto relativo alla disciplina degli alunni, e contro la quale è ammesso ricorso, ai sensi dell’art. 4, comma 1, del medesimo Regolamento;

• L’O.G. decide anche sui conflitti che dovessero sorgere all’interno della scuola in

merito all’applicazione del regolamento.

Art.3 Funzionamento

3.1 I componenti l’O.G. restano in carica per un periodo di tempo corrispondente alla durata del

Consiglio d’Istituto. Fino alla designazione del nuovo componente resta in carica quello precedente, al fine di consentire il funzionamento dell’organo;

3.2 Il compito di convocare le riunioni dell’O.G. spetta al Presidente. La convocazione avviene

mediante atto formale notificato a tutti i componenti in carica almeno cinque giorni prima della riunione. L’atto formale si intende l’avviso scritto che contenga l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo nel quale si svolgerà la seduta nonché l’elenco degli argomenti che nella stessa verranno trattati (cosiddetto ordine del giorno). Nel caso in cui l’atto di convocazione non contenga uno dei suddetti elementi ritenuti essenziali, l’atto è da ritenersi nullo, in quanto non fornisce tutti gli elementi necessari per lo svolgimento della riunione. Le sedute dell’O.G. devono aver luogo in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni.

3.3 L’O.G. si ritiene validamente costituito con almeno n.3 componenti. Il voto del presidente è

da ritenersi determinante in caso di parità. Non è ammessa l’astensione;

3.4 Ciascuno dei membri indicati verrà sostituito in caso di temporanea impossibilità o di astensione obbligatoria da un membro supplente;

pag. - 100 -

3.5 I genitori e gli studenti componenti l’O.G. non possono partecipare ad alcuna seduta relativa a situazioni in cui siano coinvolti studenti appartenenti alla stessa classe o corso del proprio figlio o compagno;

3.6 Nel caso si verifichi una di tali situazioni i componenti incompatibili non possono

partecipare alla seduta e devono essere sostituiti dai supplenti;

3.7 La funzione di segretario viene svolta da uno dei componenti, designato dal Presidente. Art.4 Ricorsi per le sanzioni disciplinari

4.1 E’ ammesso ricorso contro le seguenti sanzioni disciplinari: • Danni alle strutture, ai macchinari e ai sussidi didattici;

• Offese alla dignità, alla cultura e alla fede religiosa dell’individuo;

• Aggressioni, risse, atti di violenza fisica e psicologica nei confronti dei compagni e

del personale;

• Furti e atti di vandalismo.

4.2 Il ricorso avverso ad una delle sanzioni disciplinari comminate conformemente al regolamento di disciplina può essere presentato dall’alunno o da tutte e due i genitori (per l’alunno minorenne) mediante istanza scritta indirizzata al Presidente (Dirigente Scolastico) dell’O.G., in cui si ricordano i fatti e si esprimono le proprie considerazioni inerenti all’accaduto. Non sono prese in esame le parti e le considerazioni che esulano dallo stesso;

4.3 Il ricorso deve essere presentato in Segreteria Didattica entro 15 giorni dalla

comunicazione della sanzione. I ricorsi presentati fuori termini non saranno, in nessun caso, accolti;

4.4 Fino a cinque giorni precedenti la riunione dell’O.G. per discutere la sanzione, è possibile

presentare memorie e documentazione integrativa; 4.5 L’organo si riunisce entro i tempi previsti e chiama a partecipare alla seduta lo studente cui

è stata irrogata la sanzione; 4.6 Qualora la sanzione sia stata irrogata per comportamento scorretto nei confronti di un

docente, anch’egli è chiamato a partecipare alla seduta; 4.7 L’organo può confermare, modificare o revocare la sanzione irrogata, offrendo sempre allo

studente la possibilità di convertirla in attività utile alla Istituzione Scolastica; 4.8 La decisione dell’O.G. sarà comunicata alla famiglia dell’alunno tramite racco mandata con

avviso di ricevimento.

pag. - 101 -

Criteri comuni per la corrispondenza tra voti e livelli di conoscenza e abilità

impegno e partecipazione

acquisizione conoscenze

elaborazione conoscenze

autonomia nella

rielaborazione

abilità linguistiche

ed espressive

coordinamento motorio

livello

1

voto

1-2

non rispetta mai gli impegni ed è sempre distratto

ha scarsissime conoscenze e commette errori molto gravi nell’esecuzione di compiti semplici

non riesce ad applicare le conoscenze e non riesce a condurre analisi

commette errori molto gravi che rendono incomprensibile il discorso

ha difficoltà motorie e presenta notevoli incertezze nell’uso degli strumenti

livello

2

voto

3-4

quasi mai rispetta gli impegni e si distrae in classe

ha conoscenze frammentarie e superficiali e commette errori nell'esecuzione di compiti semplici

applica le sue conoscenze commettendo gravi errori e non riesce a condurre analisi con correttezza

non sa sintetizzare le proprie conoscenze e manca di autonomia critica

commette errori che oscurano il significato del discorso

presenta incertezza nell'uso degli strumenti ma non ha difficoltà motorie

livello

3

voto

5

non rispetta sempre gli impegni e talvolta si distrae

ha conoscenze non molto approfondite e commette qualche errore nella comprensione

commette errori non gravi sia nell'applicazione sia nell'analisi

non ha autonomia nella rielaborazione delle conoscenze e coglie solo parzialmente gli aspetti essenziali

commette qualche errore che non oscura il significato e usa poco frequentemente il linguaggio appropriato

usa gli strumenti con difficoltà, ma non ha problemi di tipo motorio

livello

4

voto

6

normalmente assolve agli impegni e partecipa alle lezioni

denota conoscenze non molto approfondite, ma non commette errori nell'esecuzione di semplici compiti

sa applicare le sue conoscenze ed è in grado di effettuare analisi parziali con qualche errore

è impreciso nell'effettuare sintesi ma evidenzia qualche capacità di autonomia critica

fa uso di un lessico accettabile, ma realizza una esposizione poco fluente

usa correttamente gli strumenti ed è autonomo nel coordinamento motorio

livello

5

voto

7

fa fronte all'impegno con metodo proficuo

ha conoscenze che gli consentono di non commettere errori nella esecuzione di compiti complessi

sa applicare ed effettuare sintesi, anche se con qualche imprecisione

è autonomo nella sintesi, ma discontinuo nell’approfondimento

espone con chiarezza e lessico appropriato

sa usare in modo autonomo gli strumenti ed è ben coordinato nei movimenti

livello

6

voto

8-9

manifesta impegno e partecipazione buoni ed assume iniziative personali

possiede conoscenze complete ed approfondite e non commette errori né imprecisioni

elabora le conoscenze senza errori né imprecisioni ed effettua analisi abbastanza approfondite

sintetizza correttamente ed effettua valutazioni personali ed autonome

usa la lingua in modo autonomo ed appropriato

è del tutto autonomo sia nell'uso degli strumenti sia nel coordinamento motorio

livello

7

voto

10

manifesta costante impegno e assidua partecipazione uniti alla capacità di interagire continuamente con la classe

realizza conoscenze complete, approfondite e ottimamente strutturate

applica le conoscenze senza errori né imprecisioni ed effettua analisi molto approfondite

è capace di corrette sintesi, profonde analisi, valutazioni personali e autonomia critica

usa la lingua in modo autonomo, appropriato, spigliato e brillante

evidenzia ottimo coordinamento motorio e piena autonomia nell’uso degli strumenti.

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REGOLAMENTO D’ISTITUTO RELATIVO ALLA FREQUENZA DEGL I ALUNNI Art. 1 - Generalità Gli studenti sono tenuti a rispettare l’orario stabilito, entrando a scuola con la massima puntualità, a frequentare regolarmente le lezioni e tutte le altre attività curricolari ed extracurricolari che vengono svolte nel contesto dell’attività didattica: lavori di gruppo, visite guidate, viaggi di istruzione, corsi di recupero, ecc.. La mancata partecipazione richiede giustificata motivazione. Art. 2 – Assenze degli studenti Tutte le assenze vanno motivate sul libretto personale dello studente, distribuito dalla Scuola. Provvederanno a ciò i genitori, in caso di alunni minorenni, e, per i maggiorenni, gli studenti stessi. Sul libretto scolastico saranno depositate le firme dei genitori o di chi da loro autorizzato a provvedere alle giustificazioni. Le richieste di giustificazione dell’assenza devono essere firmate dal genitore e accolte, se le motivazioni esposte sono ritenute rilevanti ed attendibili, dal Dirigente Scolastico o dai suoi collaboratori. Il docente della prima ora è tenuto a verificare le eventuali assenze degli alunni e a richiedere agli alunni assenti il giorno precedente, la giustificazione, a registrarla nell’apposito spazio del Registro di Classe. Le assenze per malattia, superiori a 5 giorni consecutivi, saranno giustificate presentando anche il certificato medico che attesti l’idoneità alla riammissione. La quinta giornata di assenza di un alunno minorenne, anche non consecutiva, se non dovuta a ragioni di salute, deve essere giustificata personalmente da un genitore. Per gli allievi maggiorenni la quinta giustificazione è comunicata alla famiglia e giustificata dallo stesso. La mancata presentazione della giustificazione comporta l’ammissione con riserva alle lezioni dello studente e l’insegnante è tenuto ad annotarne la mancanza sul Registro di Classe; l’alunno dovrà inderogabilmente presentare la giustificazione il giorno successivo all’insegnante della prima ora. Se la giustificazione non verrà presentata nemmeno entro il suddetto termine, lo studente potrà essere ammesso alle lezioni solo se accompagnato da uno dei genitori o da chi ne fa le veci; se l’alunno è maggiorenne verrà informata la famiglia dell’accaduto. La giustificazione dell’assenza e l’eventuale certificato medico devono essere conservati agli atti della Istituzione Scolastica. Art. 3 – Ritardi L’entrata degli studenti e l’inizio delle lezioni sono fissati, rispettivamente, alle ore 08,10 e alle ore 08,15.

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Costituisce ritardo l’entrata dello studente entro e non oltre le ore 08,20. Per tali ritardi, se non abituali, è sufficiente che l’alunno ne spieghi i motivi ai collaboratori

del Dirigente Scolastico, che se li riterranno validi, lo riammetterà in classe e il docente della prima ora avrà cura di verbalizzare l’ammissione e di segnare una “R” sul nominativo dello studente già registrato come assente. I ritardi oltre i 10 minuti dovranno essere motivati nell’apposito libretto dai genitori o dallo studente, se maggiorenne, giustificati dal Dirigente Scolastico o dai suoi collaboratori e verbalizzati nel registro di classe dal docente in servizio. In caso di mancata motivazione scritta, l’allievo sarà ammesso con riserva e la giustificazione dovrà esse portata il giorno successivo, verbalizzata dall’insegnante della prima ora nel registro di classe. Art. 4 – Entrate e uscite fuori orario Gli ingressi posticipati e le uscite anticipate devono avvenire di norma al cambio dell’ora per evitare disturbo al normale svolgimento delle lezioni. Le richieste di entrata all’inizio della seconda ora di lezione o di uscita anticipata devono essere firmate, per gli alunni minorenni, dal genitore e preventivamente autorizzate dal Dirigente Scolastico o dai suoi collaboratori, che potranno consultare, in caso di ritardo, i docenti della prima ora e, in caso di uscita anticipata, gli insegnanti delle ore successive, al fine di stabilire se tali richieste, anche se avanzate personalmente dai genitori, sono strategiche ovvero sono mirate ad evitare verifiche scritte o orali. In caso di uscita anticipata, gli alunni minorenni dovranno necessariamente essere rilevati da un genitore o da chi ne fa le veci o da chi è stato formalmente delegato. La richiesta di entrata posticipata o di uscita anticipata deve essere adeguatamente motivata e documentata. In ogni caso non saranno concessi permessi di entrata oltre l’inizio della seconda ora. Eventuali permessi permanenti, sia per l’entrata in ritardo che per uscita anticipata, dovranno essere richiesti al Dirigente Scolastico per iscritto dai genitori interessati. Art. 5 – Astensione dalle lezioni Qualsiasi forma di astensione dalle lezioni sarà considerata assenza e pertanto dovrà essere giustificata dai genitori nel caso di alunni minorenni. Nel caso di assenze dovute ad astensioni collettive (scioperi, manifestazioni, ecc.), i genitori comunicheranno di averne preso conoscenza su libretto personale nella sezione “Comunicazione scuola-famiglia”. Gli alunni presenti, comunque, hanno diritto a lezioni regolari. Art. 6 – Coinvolgimento delle famiglie e rilevanza per la valutazione Le assenze, i ritardi, le entrate e le uscite fuori orario sono rilevate con la collaborazione dei Coordinatori di Classe. La Istituzione Scolastica organizza la tempestiva e sistematica informazione alle famiglie, anche per gli alunni maggiorenni, riguardo la frequenza scolastica degli studenti. Quando le richieste di uscite anticipate, di ingressi ritardati o le giustificazioni per ritardo sono numerose, la scuola informerà per iscritto la famiglia.

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REGOLAMENTO DELLE ASSEMBLEE STUDENTESCHE D’ISTI TUTO

Art.1 - Finalità Le Assemblee Studentesche d’Istituto, regolamentate dagli articoli 12, 13 e 14 del D.L.vo n. 297/94 sono costituite da tutti gli studenti della Istituzione Scolastica. Esse rappresentano un’occasione di partecipazione degli studenti alla vita democratica della scuola ed hanno come finalità prima quella di promuovere lo scambio di opinioni tra gli studenti su problemi della scuola e della società in funzione della loro formazione culturale e civile. A richiesta degli studenti le ore destinate all’assemblea possono essere utilizzate per lo svolgimento di attività di ricerca, per lavori di gruppo, per iniziative coerenti con la prevenzione ed educazione alla salute, per attività finalizzate al tempo libero, per l’ideazione di attività integrative ed iniziative complementari. Le ore destinate alle assemblee e utilizzate per lo svolgimento di attività di ricerca, seminario e per lavori di gruppo, concorrono pienamente al computo dei 200 giorni destinati allo svolgimento delle lezioni. Art. 2 – Assemblea di Classe Ogni assemblea è costituita da tutti gli studenti della classe; la convocazione è autorizzata dal Coordinatore di Classe cui deve pervenire la richiesta almeno tre giorni prima della data prevista per lo svolgimento tramite i rappresentanti di classe o della maggioranza di essa. La richiesta deve contenere l’ordine del giorno, l’indicazione dell’orario di inizio e di fine e deve essere controfirmata, per presa visione, dai docenti che hanno lezione nelle ore del giorno stabilito per lo svolgimento dell’assemblea stessa. Nel mese di ottobre l’assemblea è finalizzata all’elezione dei rappresentanti di classe ed è convocata eccezionalmente dal Dirigente Scolastico.

È consentito lo svolgimento di un’assemblea al mese, nel limite di due ore anche non consecutive. Essa non può essere tenuta sempre lo stesso giorno della settimana: il giorno della settimana e le discipline coinvolte saranno individuate secondo il criterio della rotazione. Non possono aver luogo assemblee nel mese Settembre (iniziale) e nel mese di Maggio (finale) dell’anno scolastico. I docenti sono tenuti ad una sorveglianza discreta lasciando agli studenti la possibilità di esprimersi liberamente. Durante l’assemblea gli studenti non possono allontanarsi dall’aula dove si svolge senza il permesso del docente. Nel caso di disordinato svolgimento dell’assemblea i docenti dovranno intervenire per richiamare all’ordine gli alunni o per sospendere l’assemblea. Dell’assemblea va redatto il verbale che va consegnato il giorno dopo al Coordinatore di Classe che avrà cura di sottoporlo all’attenzione del Dirigente Scolastico.

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Art. 3 – Assemblea di Istituto L’Assemblea di Istituto opera in forma coordinata con gli altri organismi collegiali della Istituzione Scolastica, ma con rilevanza relativa alle sole materie che le competono. L’Assemblea può essere di istituto o articolarsi per indirizzo, biennio e triennio o classi parallele. L’Assemblea è consentita nel numero di una al mese e per la durata massima dell’intera mattinata di lezione; un’altra assemblea mensile può svolgersi al di fuori dell’orario delle lezioni. Le Assemblee devono preferibilmente aver luogo a rotazione nei diversi giorni della settimana. Non possono essere autorizzate assemblee 10 giorni prima del periodo degli scrutini del 1° quadrimestre (trimestre) e nell’ultimo mese di lezione. Il Presidente, sentito il Comitato Studentesco, può presentare al Dirigente Scolastico all’inizio dell’anno scolastico un calendario indicante il piano di tutte le attività annuali con l’indicazione dei contenuti e delle modalità previste allo scopo di realizzare un ordinato svolgimento delle attività stesse. Tale piano sarà illustrato dal Dirigente Scolastico al Collegio dei Docenti ed al Consiglio d’Istituto; quest’ultimo provvedere ad approvare le attività che comportano una spesa per gli studenti. Nel caso in cui il piano annuale subisse variazioni, il Presidente dell’Assemblea informerà il Dirigente Scolastico per consentirgli di portarle alla ratifica del Consiglio d’Istituto, ove necessaria. L’Assemblea d’Istituto è convocata su richiesta della metà più uno dei componenti il Comitato Studentesco (maggioranza assoluta) o su richiesta del 10% (dieci %) degli studenti iscritti alla Istituzione Scolastica. Il Comitato Studentesco elegge al suo interno un Presidente dell’Assemblea degli studenti, che funge da moderatore e garante del regolare svolgimento della stessa, e un segretario, che provvede alla stesura del verbale dell’assemblea, da consegnare entro i tre giorni successivi al Dirigente Scolastico. La presenza degli insegnanti all’assemblea è libera; i docenti sono tenuti durante lo svolgimento di essa, ad essere presenti in istituto per il loro orario di servizio. Il Dirigente Scolastico o un suo delegato ha potere d’intervento nel caso di constatata impossibilità di ordinato svolgimento dell’assemblea. Ogni Assemblea d’Istituto va richiesta al Dirigente Scolastico almeno 5 (cinque) prima della data prefissata specificando data, orario di inizio e di termine, modalità di svolgimento dell’Assemblea, ordine del giorno e nominativi degli eventuali persone esterne di cui si chiede la partecipazione. Qualora siano indicati i nominativi di esperti esterni che partecipano all’Assemblea, la richiesta dovrà essere presentata con un anticipo di 15 (quindici) giorni per consentire la convocazione del Consiglio d’Istituto per la necessaria autorizzazione. Se è richiesto l’utilizzo di locali fuori dalla scuola, la richiesta deve essere presentata almeno 10 (dieci) giorni prima. È possibile presentare richiesta di Assemblea straordinaria con convocazione a preavviso ridotto a 3 (tre) giorni, se opportunamente motivata. Sulle motivazione addotte e sulla loro accettabilità decide il Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico, verificata la disponibilità dei locali e la compatibilità della richiesta con le altre attività programmate, convoca l’Assemblea. Qualora non siano disponibili i locali ovvero vi siano problemi di sicurezza, di organizzazione o di altra natura che rendano necessarie modifiche rispetto alle richieste degli studenti, il Dirigente Scolastico concorda con il Presidente dell’Assemblea le nuove modalità di svolgimento dell’Assemblea stessa.

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L’orario di inizio dovrà comunque essere successivo alle ore 08.30 in modo che in ogni classe l’insegnante possa procedere alla registrazione degli assenti e alla eventuale registrazione degli alunni che hanno giustificato la/le assenza/e del/i giorno/i precedente/i. Nel caso di svolgimento dell’Assemblea fuori sede, ne verrà data specifica comunicazione alle famiglie. Il Dirigente Scolastico, su richiesta degli studenti o di sua propria iniziativa, convoca la prima Assemblea dell’anno scolastico con lo scopo di presentare le liste degli alunni che si candidano a svolgere le funzioni di rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’Istituto e nella Consulta Provinciale. L’ordine del giorno è predisposto dall’Ufficio di Presidenza, tenuto conto delle eventuali proposte di argomenti da trattare in Assemblea fatte pervenire dal Comitato Studentesco, da ogni componente o commissione operante nella Istituzione Scolastica oppure anche da organismi esterni. Nel caso che si verifichino conflitti fra le richieste di gruppi di studenti e quelle del Comitato Studentesco e non sia possibile pervenire ad un accordo fra le parti mediato dal Presidente dell’Assemblea Studentesca, l’Ufficio di Presidenza deciderà a quale argomento dare priorità. L’ordine del giorno può essere articolato anche, o solo, per gruppi di studio. Gli aspetti pratici e tecnici delle Assemblee d’Istituto sono organizzati dagli studenti eletti come rappresentanti d’Istituto che costituiscono l’Ufficio di Presidenza. L’Assemblea degli Studenti viene coordinata dal suo Presidente. Il Presidente è lo studente maggiorenne candidato alla carica di consigliere d’istituto che ha ottenuto più voti in assoluto, a prescindere dalla lista vincente. La carica ha validità annuale. Funge da Vicepresidente il secondo candidato maggiorenne che ha ottenuto più voti a prescindere dalla lista vincente. L’assemblea può revocare a maggioranza il mandato di Presidente e/o di Vicepresidente che viene assegnato con lo stesso criterio ai candidati che seguono. Il Presidente ha il compito di:

- stendere l’ordine del giorno sulla base della proposta predisposta dall’Ufficio di Presidenza e presentarlo al Dirigente Scolastico assieme alla richiesta di Assemblea;

- aprire e sciogliere l’Assemblea; - moderare il dibattito in modo che sia corretto ed ordinato, limitare la durata degli

interventi e garantire l’ordinato svolgimento dei lavori; - assicurare l’esercizio democratico dei diritti dei partecipanti e fare in modo che non sia

lesa la dignità di alcuno. L’Assemblea è aperta a tutti gli studenti della Istituzione Scolastica.

La partecipazione degli alunni è facoltativa fatta eccezione per i rappresentanti d’istituto, di classe e della consulta. Gli studenti che non desiderano partecipare all’Assemblea dovranno darne comunicazione al Dirigente Scolastico utilizzando l’apposito modello che dovrà essere allegato alla richiesta di Assemblea d’Istituto. Nel caso che non aderiscano i 2/3 del totale degli studenti, l’Assemblea non potrà essere organizzata e svolta. Il rilevamento delle presenze è affidato ai docenti come durante gli altri giorni scolastici. Al termine dell’assemblea sarà fatto il contrappello. Gli assenti presenteranno il giorno successivo regolare giustificazione. Le richieste di ingresso ritardato o uscita anticipata devono essere presentate il giorno precedente a quello dell’Assemblea. Possono assistere all’Assemblea il Dirigente Scolastico, i docenti da lui delegati e tutti gli altri che lo desiderano purché non siano impegnati in altre attività. Essi possono prendere la parola solo se invitati dagli studenti o nei casi previsti dalla normativa vigente.

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REGOLAMENTO DELLE VISITE GUIDATE E DEI VIAGGI DI IS TRUZIONE Art.1 - Finalità Le visite guidate e i viaggi di istruzione costituendo iniziative complementari delle attività istituzionali di istruzione e formazione della scuola, devono essere coerenti con gli obiettivi educativi e didattici del corso di studi e devono essere capaci, per spirito e modalità organizzative, di suscitare l’interesse degli allievi in relazione anche alla fascia di età, alle provenienze e al tipo di scuola frequentato, non hanno, quindi, finalità meramente ricreative o di evasione degli impegni scolastici. La loro caratteristica comune è quella di integrare la normale attività della scuola con la formazione generale della personalità degli alunni o con il completamento delle preparazioni specifiche in vista del futuro ingresso nel mondo del lavoro. Sono dunque riconosciuti come attività fra i giorni di scuola a tutti gli effetti. Il presente regolamento trova applicazione in tutte le iniziative deliberate dagli organi competenti, che prevedono spostamenti organizzati di scolaresche. Le iniziative vengono ricondotte esclusivamente alle seguenti categorie:

a) visite guidate e uscite connesse alla partecipazione a manifestazioni sportive che si effettuano nell’arco di una giornata o parte di essa e non comportano alcun pernottamento fuori sede;

b) viaggi d’istruzione che comportano uno o più pernottamenti fuori sede e si possono distinguere in:

• viaggi diretti ad accrescere il bagaglio culturale degli allievi attraverso visite a luoghi di interesse artistico, storico, scientifico, ecc.;

• viaggi di carattere tecnico-professionale, finalizzati all’acquisizione di cognizione e di esperienze tecnico scientifiche integrative a quelle normalmente acquisite in classe, al consolidamento dei rapporti tra scuola e mondo del lavoro, anche in vista dell’inserimento lavorativo degli allievi;

• scambi culturali con altre nazioni il cui obiettivo è anche la conoscenza e/o approfondimento della realtà linguistica del paese straniero dove si trova la scuola partner.

Il programma del viaggio e della visita deve prevedere un equilibrato rapporto fra i tempi di percorrenza e quelli di soggiorno, evitando di dedicare al percorso una parte eccessiva del periodo programmato. Nella programmazione sono preferiti viaggi in cui la percentuale di tempo dedicato al trasporto non è prevalente rispetto al tempo dedicato alla permanenza e alla visita dei luoghi, fatta eccezione per i viaggi che si configurino, per loro natura, itineranti. Alle uscite nell’ambito del territorio comunale (per le quali è normalmente sufficiente la richiesta al Dirigente Scolastico e l’annotazione su Registro di Classe) si applica lo stesso

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regolamento qualora comportino il coinvolgimento di più docenti o la modifica dell’orario delle lezioni. Art. 2 – Organi competenti Le mete dei viaggi di istruzione e delle visite guidate devono essere correlate ad una progettazione didattico-educativa condivisa, coerente con specifiche esigenze di natura didattica e in armonia con le linee indicate dal Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.). I diversi organi della scuola sono quindi a vario titolo coinvolti: a) Collegio dei Docenti : Individua i criteri generali in relazione agli obiettivi didattici, alla scelta

delle destinazioni, alle classi a cui indirizzare le proposte e quindi esamina la programmazione delle iniziative (aspetti culturali, metodologici, didattici….) presentate dai Consigli di Classe;

b) Consiglio di Classe : Sulla base dei criteri generali elaborati dal Collegio dei Docenti, esamina le proposte di viaggi di istruzione e di visite guidate formulate dalle diverse sue componenti durante l’incontro dedicato alla progettazione didattico-educativa (Ottobre-Novembre). Per le visite guidate di un giorno, i docenti che, per motivi indipendenti dalla loro volontà, non sono in grado di prevederne né i luoghi né i tempi, dovranno comunque indicare quante visite di un giorno si prevedono e quali ne siano le finalità generali.

I Consigli di Classe, nel programmare viaggi e visite, valuteranno attentamente il rapporto costi-benefici, tenendo presenti le esigenze delle famiglie per quanto riguarda i costi.

Dal verbale della riunione dovranno risultare: • gli obiettivi culturali e didattici che si intendono perseguire; • l’itinerario e le mete; • le date previste per l’effettuazione; • il numero degli allievi; • il mezzo di trasporto richiesto; • i docenti accompagnatori che hanno dato la loro disponibilità.

I dati dovranno essere riassunti in un’apposita scheda predisposta dalla Segreteria Amministrativa, che dovrà essere consegnata dal docente referente al Dirigente Scolastico. Eventuali integrazioni o variazioni del piano sono possibili entro il mese di Gennaio. c) Consiglio di Istituto : Nell’ambito delle sue competenze in merito all’organizzazione e

programmazione della vita e dell’attività della scuola, approva la programmazione dei viaggi e visite guidate, verificando la congruità con i criteri organizzativi stabiliti dal presente regolamento;

d) Dirigente Scolastico : Predispone il procedimento amministrativo per attuare la delibera del Consiglio di Istituto. Realizza la programmazione deliberata dagli Organi Collegiali nell’esercizio dei compiti e delle responsabilità di organizzazione e gestione che gli competono. In particolare svolge la necessaria attività negoziale avvalendosi della collaborazione del DSGA.

La programmazione delle iniziative deve concludersi di norma entro il 31 Gennaio dell’anno scolastico in corso in modo da consentire il regolare espletamento del procedimento amministrativo di cui la delibera del Consiglio di Istituto costituisce l’atto finale. Art. 3 – Organizzazione e realizzazione delle iniziative Il Consiglio di Istituto, sentito il parere del Collegio dei Docenti per ciò che concerne la progettazione didattico-educativa, adotta i seguenti criteri generali ed organizzativi per la programmazione e attuazione delle iniziative in argomento: a) Costi ed oneri

1) Dal momento che visite e viaggi d’istruzione fanno parte della progettazione didattico-educativa, sarà cura della scuola proporre iniziative alle quali, sia per motivi economici che per altri motivi, possano effettivamente partecipare tutti gli alunni della classe, contenendo in

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particolare le spese entro limiti ragionevoli ed evitando che le quote sul bilancio delle famiglie degli studenti creino situazioni discriminatorie o gravino con spese onerose sul bilancio delle famiglie degli studenti. In ogni caso il costo dei viaggi di istruzione dovrà tener conto della durata e della destinazione; non potrà, comunque, superare l’importo massimo di 300,00 euro;

2) Le famiglie devono essere informate, prima dell’adesione, del costo massimo del viaggio di istruzione;

3) Per motivi economici ed organizzativi le classi che parteciperanno a viaggi d’istruzione dovranno essere almeno due per viaggio in modo tale da ottimizzare la spesa per gli studenti;

4) Contestualmente all’atto della adesione al viaggio di istruzione è richiesto il versamento di una somma fino al 50% della quota di partecipazione. Il saldo sarà versato dagli studenti entro il termine di 15 giorni e di 7 giorni prima della visita guidata;

5) L’istituzione Scolastica per l’organizzazione delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione si

avvarrà di agenzie di viaggio secondo la normativa vigente. b) Partecipanti

1) Ferma restando l’autonomia decisionale degli Organi Collegiali della scuola, salvo deroga espressa dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto, i viaggi verranno effettuati per classi intere allo scopo di contenere la discontinuità nello svolgimento delle lezioni;

2) Il limite di partecipazione di ogni classe è stabilito nel 75% degli studenti effettivamente frequentanti;

3) Alle visite guidate è obbligatoria la partecipazione dell’intera classe; l’eventuale assenza dello studente nel giorno della visita guidata deve essere giustificata. Gli studenti che per gravi e comprovati motivi non partecipano al viaggio d’istruzione hanno l’obbligo di frequentare regolarmente le attività appositamente programmate dalla scuola. L’assenza non autorizzata sarà considerata infrazione disciplinare;

4) Le adesioni degli studenti ai viaggi d’istruzione devono pervenire entro il limite stabilito dal docente referente dei viaggi d’istruzione. Gli studenti che hanno aderito all’iniziativa e versato il relativo contributo non potranno dichiarare la propria successiva indisponibilità se non in caso di gravi e comprovati motivi;

5) Ai viaggi di istruzione e alle visite guidate è rigorosamente vietata la partecipazione di persone estranee. Previa delibera del Consiglio di Istituto, per particolari motivazioni, può essere consentita la partecipazioni di genitori degli allievi o di un loro delegato, purché la loro presenza sia necessaria ai fini dell’attuazione del viaggio, non vi siano oneri per la scuola e non vengano loro affidati compiti di vigilanza generale degli allievi. Essi sono tenuti a partecipare alle attività previste dal programma.

c) Periodo e tempi di effettuazione 1) Viaggi e visite possono svolgersi durante tutto l’anno scolastico ad eccezione dei trenta giorni

che precedono la fine delle lezioni, inoltre non potranno effettuarsi nei periodi in cui è previsto lo svolgimento di sospensione delle lezioni per attività istituzionali (scrutini, elezioni scolastiche, riunioni di organi collegiali, ecc.);

2) Possono svolgersi visite guidate anche nei trenta giorni che precedono la fine delle lezioni solo se durante i giorni festivi e per visite ai Parchi Nazionali qualora le condizioni climatiche consentono l’accesso solo nella primavera avanzata;

3) I viaggi di più giorni saranno consentiti soltanto a partire dalle classi terze e, di norma, per la seguente durata:

• classi terze: tre giorni; • classi quarte: quattro giorni; • classi quinte: sei giorni;

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4) Gli scambi all’estero e gli stages linguistici, vista la specifica finalità degli stessi, possono avere una durata fino a 15 giorni;

5) Eventuali deroghe per l’attuazione di viaggi funzionali a particolari progetti potranno essere autorizzati dal Consiglio di Istituto, sentito il parere del Collegio dei Docenti.

Art. 4 – Designazione dei docenti accompagnatori e di altri partecipanti

1) Gli accompagnatori sono individuati dal Dirigente Scolastico fra i docenti disponibili appartenenti alla classe che effettua il viaggio o, comunque, fra i docenti che hanno diretta conoscenza della classe stessa, e delle materie attinenti o affini con le finalità del viaggio. I docenti accompagnatori non potranno dichiarare la propria successiva indisponibilità, se non in caso di gravi e comprovati motivi;

2) Deve essere favorito un avvicendamento dei docenti accompagnatori, e ogni docente può partecipare di norma ad un solo viaggio d’istruzione nel corso dell’anno scolastico;

3) Tenuto conto che per i docenti l’incarico in argomento costituisce modalità particolare di prestazione di servizio, il Dirigente Scolastico, accertata anzitutto la volontaria disponibilità di un sufficiente numero di docenti, procederà alle designazioni secondo le seguenti modalità:

• n. 1 docente accompagnatore ogni 15 studenti; tra i docenti accompagnatori il Dirigente Scolastico nomina il docente organizzatore.

Art. 5 – Competenze dei docenti Sarà cura del docente organizzatore far pervenire alla Segreteria Didattica, in unica soluzione, l’autorizzazione/adesione e coordinare il versamento del relativo acconto da parte degli studenti. Per le visite guidate e i viaggi di istruzione, tutta la documentazione deve essere prodotta al Dirigente Scolastico almeno 10 giorni prima della partenza. Non verrà dato seguito alle richieste di autorizzazione prevenute oltre tale limite e /o non conformi a quanto indicato nei punti precedenti. Al rientro in sede il docente accompagnatore dovrà far pervenire entro 5 giorni una relazione scritta e firmata dai docenti accompagnatori sull’andamento dell’iniziativa in cui sia evidenziato:

• verifica degli obiettivi programmati; • interesse e comportamento degli studenti; • eventuali disguidi ed inconvenienti occorsi; • dettagliata descrizione di eventuali incidenti; • proposte migliorative.

Dovranno inoltre essere segnalate tempestivamente le inadempienze imputabili alle ditte di trasporto o alle agenzie al fine di consentire l’immediata contestazione. La scuola potrà così tutelarsi legalmente e per il futuro eludere tali ditte dall’elenco dei fornitori. Art. 6 – Norme generali per la partecipazione degli studenti

1) Se l’allievo è minorenne sarà tassativamente necessario acquisire per iscritto il consenso della persona che esercita la potestà familiare. Per i maggiorenni non sarà necessario il consenso scritto da parte delle famiglie; la Segreteria Didattica, comunque, provvederà ad informarle conservandone adeguata documentazione;

2) Il consenso scritto, previsto per gli allievi minorenni, dell’esercente la patria potestà costituisce il presupposto per la partecipazione dell’alunno al viaggio, ma non esonera, com’è ovvio, gli organizzatori e gli accompagnatori dalle responsabilità di ogni ordine previste dalla normativa vigente: i docenti dovranno assicurare la costante e assidua vigilanza degli alunni;

3) Tutti gli studenti dovranno inoltre essere muniti di un documento di identificazione e dovranno essere inseriti nell’elenco della classe di appartenenza convalidato dal Dirigente Scolastico;

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4) Nei viaggi all’estero i partecipanti dovranno essere provvisti di documento valido per l’espatrio e del documento valido per l’assistenza sanitaria all’estero;

5) Tutti i partecipanti dovranno essere coperti da polizza assicurativa contro gli infortuni. Per i viaggi di istruzione finalizzati all’acquisizione di esperienze tecnico-scientifiche, ad esercitazioni pratiche o a esercitazioni di lavoro resta valida l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro;

6) Il Consiglio di Classe valuta la partecipazione o meno ai viaggi di istruzione degli studenti che hanno avuto provvedimenti disciplinari. Gli studenti che hanno conseguito, nello scrutinio del primo quadrimestre (trimestre) il voto di comportamento minore di sette, non sono ammessi alla partecipazione al viaggio di istruzione.

Art. 7 – Norme di comportamento degli studenti

1) Lo studente partecipante alla iniziativa dovrà a) mantenere un atteggiamento corretto, che non ostacoli o crei difficoltà alla

realizzazione delle attività programmate, un comportamento idoneo a non causare danni a persone o a cose e coerente con le finalità educativo-formative dell’Istituzione Scolastica, evitando in particolare comportamenti chiassosi od esibizionistici;

b) osservare scrupolosamente le regole del vivere civile, in particolare il rispetto degli orari e del programma previsto;

c) evitare, sui mezzi di trasporto, spostamenti non necessari e rumori eccessivi; d) muoversi in albergo in modo ordinato, evitando ogni rumore che possa turbare in

qualunque modo il diritto alla quiete degli altri ospiti e qualunque tipo di comportamento che arrechi disturbo o danno nella struttura ospitante;

e) non detenere bevande alcoliche, anche se maggiorenne, o sostanze psicotiche e farne uso;

f) evitare, per ragioni di sicurezza, di fumare in camera; g) mantenersi unito al gruppo durante la visita, attenersi alle indicazioni degli

accompagnatori e non allontanarsi senza esplicita autorizzazione, essere puntuale agli appuntamenti di inizio giornata ed a quelli eventuali nel corso della giornata;

h) non allontanarsi dall’albergo su iniziativa personale sia di giorno che di notte; i) rispettare la decisione dell’insegnante accompagnatore di fare rientrare, all’ora

stabilita, gli alunni nelle proprie rispettive camere; j) rispettare gli orari del proprio e dell’altrui riposo, per evitare stanchezza il giorno

dopo e quindi perdere la possibilità di fruire al massimo delle opportunità culturali ed umane offerte dal viaggio.

2) Eventuali comportamenti scorretti tenuti dallo studente durante l’iniziativa verranno successivamente riportati in sede di Consiglio di Classe per essere esaminati. Lo stesso Consiglio di Classe potrà stabilire sanzioni disciplinari e/o valutare l’opportunità di non consentire la partecipazione dell’alunno a successive e/o ulteriori uscite didattiche e viaggi d’istruzione;

3) Eventuali danni materiali procurati durante il viaggio saranno addebitati al responsabile se individuato o all’intero gruppo;

4) I Docenti accompagnatori, in caso di inosservanza del presente regolamento da parte dei singoli studenti, possono contattare i genitori o l’esercente la patria podestà, per richiedere un intervento diretto sullo studente.

Art. 8 – Competenze dei genitori I genitori:

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1) si impegnano a sostenere le spese di partecipazione poste a loro carico e si impegnano a risarcire eventuali danni causati dal proprio figlio. Nel caso di mancata partecipazione al viaggio d’istruzione o alla visita guidata, l’eventuale rimborso delle quote versate verrà effettuato previa deduzione delle spese già sostenute e/o impegnate dalla Istituzione Scolastica e/o delle penalità disposte dalle agenzie di viaggio;

2) sono tenuti a segnalare formalmente, in forma del tutto riservata, al Dirigente Scolastico, al momento della richiesta di partecipazione, situazioni di salute (ad esempio diabete, allergie, assunzione di farmaci, ecc.) che prevedano particolari premure o accorgimenti da parte dei docenti accompagnatori.

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REGOLAMENTO DEL COMITATO STUDENTESCO Art.1 - Comitato Studentesco

Il Comitato Studentescoè previsto dall’art. 13 comma 4 del D.L.vo n. 297 del 16/4/94, come espressione dei rappresentanti di classe degli studenti. Costituito dai rappresentanti di Classe di Istituto e della Consulta Provinciale. Esso può esprimere pareri o formulare proposte direttamente al Consiglio d’Istituto, come previsto dall’art. 13 comma 5 dello stesso Decreto Legislativo. Art.2 - Direttivo del Comitato Studentesco

Il Comitato Studentesco elegge a scrutinio segreto 7 membri che vanno a costituire il Direttivo del Comitato Studentesco. I sette membri che andranno a formare il Direttivo, vengono scelti tra tutti gli studenti scritti. I membri del Direttivo nominano a loro volta un Presidente, un vice presidente ed un segretario, il cui compito è redigere i verbali delle sedute del Comitato Studentesco. Art.3 - Svolgimento dei lavori del Comitato Studentesco

Per la validità delle riunioni del Comitato Studentesco è necessaria la presenza di almeno la metà più uno dei componenti. La presenza viene verificata tramite appello dei componenti il Comitato e di coloro che sono stati ammessi dal presidente. Hanno diritto di voto tutti i rappresentati di classe, di istituto e della consulta.

Le votazioni si effettuano di norma per alzata di mano. E’ necessaria la votazione per scrutinio segreto quando si faccia questione di persone. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza relativa dei voti validamente espressi non conteggiando gli astenuti. In caso di parità prevale il voto del Presidente.

Della riunione viene redatto verbale a cura del segretario dell’assemblea. Il verbale deve riportare luogo, data e ora della riunione, l’ordine del giorno, il resoconto della discussione, documenti, mozioni, votazioni. Al verbale è allegato il foglio di firma dei presenti.

I verbali sono depositati presso la segreteria dell’Istituzione Scolastica e possono essere consultati dagli interessati. Una copia viene affissa all’albo degli studenti.

La sorveglianza è eventualmente garantita dalla presenza di un docente individuato dal Dirigente Scolastico che è tenuto a segnalare allo stesso il verificarsi di incidenti o inconvenienti gravi. Art.4 - Compiti del Direttivo

Compito del Direttivo è garantire l’esercizio democratico dei diritti degli studenti nelle assemblee, come previsto dall’art. 14 comma 4 del sopra citato Decreto Legislativo, e nelle riunioni del comitato studentesco per il loro svolgersi democratico; la concreta gestione di tale compito è affidata al Presidente del Comitato Studentesco è al vice presidente. Il direttivo ha il compito di preparare le riunioni del Comitato Studentesco e di dare esecuzione alle deliberazioni emesse in tali riunioni. Il Direttivo può svolgere eventuali altre funzioni che verranno delegate dal Comitato Studentesco. Art.5 - Presidente del Comitato Studentesco

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Il presidente presiede le riunioni del Comitato Studentesco e del Direttivo; ne ricorda, se necessario, gli orari di convocazioni e le integrazioni all’ordine del giorno. Il presidente rappresenta gli studenti nei rapporti con le altre componenti interne all’istituto e con gli altri Enti esterni (associazioni, istituzioni,ecc..). Art.6 - Richieste del Comitato Studentesco

Il Comitato Studentesco può essere convocato in orario scolastico per via autorizzazione del dirigente scolastico, e svolgersi all’interno dei locali d’istituto. Ai sensi dell’art. 2 comma 3 del DPR 567/96 il Comitato Studentesco deve riunirsi almeno una volta al mese. Il Comitato può essere convocato dal Direttivo, da un terzo dei rappresentanti di classe. può essere convocato , inoltre dal Dirigente scolastico, ma solo per comunicazioni importanti ed urgenti o per esigenze organizzative della vita scolastica non realizzabili diversamente. L’ordine del giorno e la data della convocazione devono essere presentati al Dirigente Scolastico con almeno 3 giorni lavorativi di preavviso. La convocazione e di relativo ordine del giorno vengono comunicati dalla scuola a mezzo circolare a tutti i membri del comitato studentesco, che ha facoltà di integrare con proprie proposte l’ordine del giorno. Le convocazioni da parte del Dirigente Scolastico non vanno ad influire sulla seduta mensile disponibile agli studenti. Art.7 - Modifiche del regolamento

Il presente regolamento può essere modificato con voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti del comitato studentesco.

Eventuali richieste di modifica al presente regolamento devono essere inoltrate al presidente del comitato studentesco in forma scritta e sottoscritta da almeno 4 studenti componenti il Comitato Studentesco.

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PATTO FORMATIVO Premessa Il presente Patto Formativo rappresenta l’impegno che questa Istituzione Scolastica assume nei confronti dell’utenza, sia in termini di attività scolastiche “tradizionali”, sia per il più vasto orizzonte delle nuove opportunità che una scuola moderna deve offrire. Nella sua elaborazione il Consiglio di Classe si è ispirato alla Statuto delle Studentesse e degli Studenti, alla Costituzione della Repubblica, nonché alla Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia delle Nazioni Unite. I diritti individuano ciò che i giovani e le famiglie si attendono dalla scuola mentre i doveri evidenziano ciò che questa scuola si aspetta dagli allievi. Il confronto tra diritti e doveri permette di individuare gli obiettivi della comunità scuola che costituiscono il Patto Formativo ed Educativo che regola i comportamenti dei vari soggetti. Gli obiettivi consentono di individuare i percorsi nelle varie discipline; costituiscono il termine in base al quale viene effettuata la valutazione. Il Consiglio di Classe indica gli obiettivi comuni e specifici, il quadro valutativo dello studente e i contenuti delle varie discipline. Obiettivi generali Il Consiglio di Classe prevede il conseguimento dei seguenti obiettivi generali:

• il corretto ed equilibrato comportamento verso compagni, professori e personale della scuola;

• il rispetto delle cose degli altri e delle attrezzature della scuola; • l’acquisizione dei contenuti di ogni disciplina; • la padronanza dei mezzi espressivi e comunicativi; • l’utilizzazione e l’applicazione in concreto delle conoscenze acquisite; • il collegamento e la rielaborazione degli argomenti studiati.

Gli obiettivi possono essere raggiunti a diversi livelli secondo lo schema che segue: a) pienamente; b) in modo soddisfacente; c) sostanzialmente; d) solo in parte; e) in modo non adeguato; f) in modo assolutamente insufficiente.

Obiettivi didattici Gli obiettivi didattici sono innanzitutto mirati:

• al consolidamento del metodo di studio e dei prerequisiti dell’apprendimento: • capacità di attenzione; • capacità di concentrazione; • capacità di osservazione; • capacità di memorizzazione;

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• capacità di precisione. • al potenziamento delle competenze trasversali alle singole discipline:

- capacità di esporre i concetti, oralmente e per iscritto; - capacità di utilizzare con padronanza i linguaggi specifici delle singole discipline;

- capacità di documentarsi e di approfondire in lavori individuali e di gruppo. • allo sviluppo, potenziamento e rielaborazione delle conoscenze acquisite; • allo sviluppo e al potenziamento delle capacità: • di analisi; • di sintesi; • di utilizzare conoscenze e metodi già acquisiti anche in situazioni nuove; • di correlare le conoscenze in ambiti differenti. • al potenziamento della capacità critica attraverso: • l’organizzazione del proprio tempo; • l’articolazione del proprio pensiero in modo logico e critico; • l’utilizzo critico e razionale delle conoscenze, degli strumenti e delle nuove tecnologie

anche in ambiente non scolastico; • l’elaborazione in un sistema autonomo di riferimenti culturali e di valori, sia per un

consapevole orientamento alle successive scelte di studio e di lavoro, sia per una partecipazione creativa e costruttiva alla vita sociale.

Obiettivi didattici minimi

Si intendono raggiunti gli obiettivi didattici minimi quando l’allievo dimostra di aver acquisito le parti essenziali degli argomenti trattati e applica le conoscenze in modo non approfondito ma senza gravi errori. Quadro valutativo dello studente e della studentessa Nella valutazione si terrà conto:

• della situazione di partenza (ottima, buona, sufficiente, insufficiente); • della puntualità di esecuzione e consegna degli elaborati; • del conseguimento degli obiettivi didattici.

Nella valutazione sia quadrimestrale che finale si terrà conto dei comportamenti socio-affettivi quali:

• impegno (scarso, diligente, rigoroso); • partecipazione al lavoro di gruppo (marginale, costruttiva, trainante); • comportamento (poco responsabile, corretto, responsabile).

Il Consiglio di Classe stabilisce, inoltre, che: • nel caso di un’assenza ad una verifica scritta programmata l’allievo non potrà usufruire di

occasioni di recupero. Se al termine del quadrimestre (trimestre) mancheranno comunque una o più prove scritte, si verificherà nella media dei voti comunque acquisiti un abbassamento correlato al numero di compiti non svolti;

• nel caso in cui l’allievo si presenti sprovvisto di materiale (libri di testo, quaderni, cartella per il disegno, tuta e scarpe ginniche, e quant’altro), ci sarà annotazione sul registro di classe e quello del docente, e, se il numero degli episodi riscontrati sarà elevato (maggiori di tre) se ne terrà conto nella valutazione finale attraverso un abbassamento della media;

• l’elaborazione finale dei voti terrà conto dell’andamento durante l’anno scolastico, per cui i voti successivi crescenti avranno peso nella valutazione dell’allievo, nel senso di poter innalzare la media matematica dei voti.

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IL COLLEGIO DEI DOCENTI

VISTO il D.P.R. 22 Giugno 2009, n. 122 – Regolamento recante coordinamento delle norme

vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1° Settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge30 Settembre 2008, n. 169 ;

VISTA la nota, prot. n. MPIA00DRPU9934 del 04/11/2010, dell’USR per la Puglia, di chiarimenti in ordine alla frequenza dell’orario annuale personalizzato, richiesta agli studenti, ai fini della validità dell’anno scolastico (art. 14 del DPR 22 Giugno 2009, n. 122);

VISTO il consenso unanime dei presenti;

D E L I B E R A i seguenti criteri di valutazione degli apprendimenti degli alunni:

1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata dal Consiglio di Classe, formato ai sensi dell’articolo 5 del Decreto Legislativo 16 Aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni e presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili i criteri a norma dell’articolo 314, comma 2, del Testo Unico di cui al Decreto Legislativo 16 Aprile 1994, n. 297. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l’ampliamento e il potenziamento dell’offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle attività alternative all’insegnamento della Religione Cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull’interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno.

2. La valutazione periodica e finale del comportamento del comportamento degli alunni è espressa in decimi ai sensi dell’art. 2 del decreto legge. Il voto numerico è riportato anche in lettere nel documento di valutazione. La valutazione del comportamento concorre alla determinazione dei crediti scolastici e dei punteggi utili per beneficiare delle provvidenze in materia di diritto allo studio.

3) La valutazione dell’insegnamento della Religione Cattolica resta disciplina dall’articolo 309 del Decreto Legislativo 16 Aprile 1994, n. 297, ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all’intesa di cui al punto 5 del Protocollo addizionale alla Legge 25 Marzo 1985, n. 121.

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4) I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte dei percorsi formativi personalizzati ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del Decreto Legislativo 15 Aprile 2005, n. 77. La valutazione, la certificazione e il riconoscimento dei crediti relativamente ai percorsi di alternanza scuola-lavoro, ai sensi del predetto Decreto Legislativo, avvengono secondo le disposizioni di cui all’articolo 6 del medesimo Decreto Legislativo.

5) Sono ammessi alla classe successiva gli alunni che in sede di scrutinio finale conseguono un voto di comportamento non inferiore a sei decimi e, ai sensi dell’articolo 193, comma 1, secondo periodo, del Testo Unico sulla Legislazione Scolastica approvato con Decreto Legislativo n. 297 del 1994, una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell’alunno è riferita a ciascun anno scolastico.

6) Nello scrutinio finale il Consiglio di Classe sospende il giudizio degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in non più di due discipline, senza riportare immediatamente un giudizio di non promozione. A conclusione dello scrutinio, l’esito relativo a tutte le discipline è comunicato alle famiglie. A conclusione degli interventi didattici programmati per il recupero delle carenze rilevate, il Consiglio di Classe, in sede di integrazione dello scrutinio finale, previo accertamento del recupero delle carenze formative da effettuarsi entro la fine del medesimo anno scolastico e comunque non oltre la data di inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo, procede alla verifica dei risultati conseguiti dall’alunno e alla formulazione del giudizio finale che, in caso di esito positivo, comporta l’ammissione alla frequenza della classe successiva e l’attribuzione del credito scolastico.

7) Gli alunni che, nello scrutinio finale, conseguono una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un voto unico secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all’Esame di Stato.

8) Sono ammessi, a domanda, direttamente agli Esami di Stato conclusivi del ciclo gli alunni che hanno riportato, nello scrutinio finale della penultima classe non meno di otto decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non meno di otto decimi nel comportamento, che hanno seguito un regolare corso di studi di istruzione secondaria di secondo grado e che hanno riportato una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti. Le votazioni suddette non si riferiscono all’insegnamento della Religione Cattolica.

9) In sede di scrutinio finale il Consiglio di Classe, cui partecipano tutti i docenti della classe, compresi gli insegnanti di Educazione Fisica, gli insegnanti tecnico-pratici nelle modalità previste dall’articolo 5, commi 1-bis e 4, del Decreto Legislativo 16 Aprile 1994, n. 297 e successive modificazioni, i docenti di sostegno, nonché gli insegnanti di Religione Cattolica limitatamente agli alunni che si avvalgono di quest’ultimo insegnamento, attribuisce il punteggio per il credito scolastico di cui all’articolo 11 del Decreto del Presidente della Repubblica 23 Luglio 1998, 323 e successive modificazioni.

10) La valutazione del comportamento degli alunni nelle scuole secondarie di secondo grado di cui all’articolo 2 del decreto legge, si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Dette regole si ispirano ai principi di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 24 Giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni.

11) La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o finale è decisa dal Consiglio di Classe nei confronti dell’alunno cui sia stata

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precedentemente irrogata una sanzione disciplinare ai sensi dell’articolo 4 comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 24 Giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni, e al quale si possa attribuire la responsabilità, nei contesti di cui al comma 1 dell’articolo 2 del decreto legge, dei comportamenti: a) previsti dai commi 9 e 9-bis dell’articolo 4 del Decreto del Presidente della Repubblica

24 Giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni; b) che violino i doveri di cui ai commi 1, 2 e 5 dell’articolo 3 del Decreto del Presidente

della Repubblica 24 Giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni. 12) La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi deve essere motivata

con riferimento ai casi individuati nel comma 2 e deve essere verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale.

13) Ciascuna Istituzione Scolastica può autonomamente determinare, anche in sede di elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.), iniziative finalizzate alla promozione e alla valorizzazione dei comportamenti positivi, alla prevenzione di atteggiamenti negativi, al coinvolgimento attivo dei genitori e degli alunni, tenendo conto di quanto previsto dal Regolamento di Istituto, dal Patto Educativo di Corresponsabilità di cui all’articolo 5-bis del Decreto del Presidente della Repubblica 24 Giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni e dalle specifiche esigenze della comunità scolastica e del territorio. In nessun modo le sanzioni sulla condotta possono essere applicate agli alunni che manifestino la propria opinione come previsto dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana.

14) Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione vengono utilizzate come parametro di riferimento, ai fini del rilascio della certificazione di cui all’articolo 4 del Decreto Ministeriale 22 Agosto 2007, n. 139, le conoscenze, le abilità e le competenze di cui agli allegati 1 e 2 del presente Decreto Ministeriale.

15) La certificazione relativa agli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado è disciplinata dall’articolo 6 della Legge 10 Dicembre 1997, n. 425, e successive modificazioni.

16) Per gli alunni di cui al punto 8) le disposizioni relative al concorso della valutazione del comportamento alla valutazione complessiva si applicano, a regime, dall’anno scolastico 2010/2011. Per l’anno scolastico 2008/2009 il voto di comportamento viene valutato con riferimento esclusivo al penultimo anno di corso; per l’anno scolastico 2009/2010 tale voto viene considerato anche con riferimento alla classe precedente il penultimo anno di corso.

17) A decorrere dall’anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di secondo grado, ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato.

E’ possibile derogare dal numero di ore di frequenza per assenze, anche non continuative, per motivi di salute, purché adeguatamente documentate e comunque, a condizione che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del Consiglio di Classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.

Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo.

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IL COLLEGIO DEI DOCENTI VISTO il Decreto Ministeriale n. 99 del 16/12/2009 – Criteri per l’attribuzione della lode nei

corsi di studio di istruzione secondaria superiore e tabelle di attribuzione del credito scolastico;

VISTA la Tabella A, allegata allo stesso Decreto Ministeriale, che sostituisce la tabella prevista dall’articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 Luglio 1998, n. 323, così come modificata dal Decreto Ministeriale 22/05/2007, n. 42;

VISTA la delibera del Collegio di Docenti n. 8/4 del 14/05/2004 relativa ai criteri generali per il riconoscimento dei crediti formativi degli alunni da valutare negli scrutini finali di cui all’art.12 del DPR 23/7/1998, n. 323 (Regolamento di attuazione della Legge 10 dicembre 1997, n. 425);

VISTO il consenso unanime dei presenti;

DELIBERA a) di applicare nei confronti degli studenti frequentanti il terzultimo anno, a partire dall’anno

scolastico 2009/10, la ripartizione dei punteggi del credito scolastico, indicata nella Tabella A allegata al Decreto Ministeriale n. 99 del 16/12/2009, che si acclude alla presente delibera costituendone parte integrante.

b) di adottare, a partire dal corrente anno scolastico 2010/11, i seguenti criteri per l’attribuzione del credito scolastico in sede di scrutinio finale delle terzultime e penultime classi: 1. per M›6.50, M›7.50, M›8.50, M›9.50 si attribuisce comunque il punteggio massimo di

fascia; 2. per M≤6.50, M≤7.50, M≤8.50, M≤9.50 si attribuisce il punteggio massimo di fascia se

vengono soddisfatte almeno le prime tre delle seguenti condizioni: • voti proposti dai docenti tutti sufficienti; • voto di comportamento maggiore o uguale a otto; • frequenza alle lezioni assidua, cioè assenze, non dovute a malattia certificata di

durata non inferiore a due giorni, in misura minore del 10 % (dieci %) delle giornate di lezione dell’anno scolastico;

• frequenza alle lezioni costruttiva ovvero ha seguito le lezioni con almeno sufficiente - continuità nell’attenzione; - disponibilità ad intervenire in modo puntuale, pertinente ed autonomo; - attività di studio continua, autonoma, ordinata, approfondita senza bisogno

di sollecitazioni.

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• aver svolto al di fuori della scuola le seguenti attività rientranti tra quelle individuate dal Collegio dei Docenti per l’assegnazione del credito formativo di cui all’art. 12 del DPR 23/7/1998, n. 323 (Regolamento attuativo della Legge 10/12/1997 n. 425):

a) SPORTIVE, se svolte in associazioni riconosciute dalle Federazioni; in pratica occorre che i ragazzi svolgano effettiva attività agonistica conseguendo risultati significativi (qualificazioni entro il 3° posto) e ad un livello non inferiore a quello provinciale. Non sono presi in considerazione attività quali la frequenza di un “corso di nuoto”, la partecipazione al “torneo di calcetto” dell’Istituto, ecc.;

b) LAVORATIVE, se certificate dal datore di lavoro (es. consegna della busta paga), anche se si tratta di esperienze collaborative saltuarie, comunque relative ad un rapporto di lavoro regolarizzato secondo le vigenti normative;

c) di VOLONTARIATO, se svolte presso associazioni riconosciute, oppure in seguito all’effettiva frequenza di appositi corsi di formazione, la cui durata sia almeno di 20 ore;

d) di ESPERIENZE DI STAGE LAVORATIVI, qualora nell’attestato rilasciato da chi di competenza risulti che l’attività svolta dallo studente sia coerente con il curricolo e abbia avuto la durata complessiva di almeno due settimane con orario completo;

e) ATTIVITÀ QUALIFICANTI PER LO SVILUPPO DELLA PERSONA, solo in caso di attività non episodiche ma svolte in modo consistente e continuativo, e comunque certificate da enti o associazioni riconosciute.

per M=6 si attribuisce il punteggio minimo della relativa banda di oscillazione; può essere attribuito il punteggio massimo di fascia se sussistono almeno la seconda e terza condizione del punto 2.

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IL COLLEGIO DEI DOCENTI

VISTO il Decreto Ministeriale n. 42 del 22/05/2007– Modalità di attribuzione del credito

scolastico e di recupero dei debiti formativi nei corsi di studio di istruzione secondaria superiore;

VISTA la Tabella A, allegata allo stesso Decreto Ministeriale, che sostituisce la tabella prevista dall’articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 Luglio 1998, n. 323;

VISTA la delibera del Collegio di Docenti n. 8/4 del 14/05/2004 relativa ai criteri generali per il riconoscimento dei crediti formativi degli alunni da valutare negli scrutini finali di cui all’art. 12 del DPR 23/7/1998, n. 323 (Regolamento di attuazione della Legge 10 dicembre 1997, n. 425);

DELIBERA

a) di applicare nei confronti degli studenti frequentanti l’ultimo anno, la ripartizione dei punteggi

del credito scolastico, indicata nella Tabella A allegata al Decreto Ministeriale n. 42 del 22/05/2007, che si acclude alla presente delibera costituendone parte integrante.

b) di adottare, a partire dal corrente anno scolastico 2010/11, i seguenti criteri per l’attribuzione del credito scolastico in sede di scrutinio finale delle ultime classi: 3. per M›6.50, M›7.50, M›8.50 si attribuisce comunque il punteggio massimo di fascia; 4. per M≤6.50, M≤7.50, M≤8.50, si attribuisce il punteggio massimo di fascia se vengono

soddisfatte almeno le prime tre delle seguenti condizioni: • voti proposti dai docenti tutti sufficienti; • voto di comportamento maggiore o uguale a otto; • frequenza alle lezioni assidua, cioè assenze, non dovute a malattia certificata di

durata non inferiore a due giorni, in misura minore del 10 % (dieci %) delle giornate di lezione dell’anno scolastico;

• frequenza alle lezioni costruttiva ovvero ha seguito le lezioni con almeno sufficiente - continuità nell’attenzione; - disponibilità ad intervenire in modo puntuale, pertinente ed autonomo; - attività di studio continua, autonoma, ordinata, approfondita senza bisogno

di sollecitazioni. • aver svolto al di fuori della scuola le seguenti attività rientranti tra quelle

individuate dal Collegio dei Docenti per l’assegnazione del credito formativo di cui all’art. 12 del DPR 23/7/1998, n. 323 (Regolamento attuativo della Legge 10/12/1997 n.425).

a) SPORTIVE, se svolte in associazioni riconosciute dalle Federazioni; in pratica occorre che i ragazzi svolgano effettiva attività agonistica

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conseguendo risultati significativi (qualificazioni entro il 3° posto) e ad un livello non inferiore a quello provinciale. Non sono presi in considerazione attività quali la frequenza di un “corso di nuoto”, la partecipazione al “torneo di calcetto” dell’Istituto, ecc.;

b) LAVORATIVE, se certificate dal datore di lavoro (es. consegna della busta paga), anche se si tratta di esperienze collaborative saltuarie, comunque relative ad un rapporto di lavoro regolarizzato secondo le vigenti normative;

c) di VOLONTARIATO, se svolte presso associazioni riconosciute, oppure in seguito all’effettiva frequenza di appositi corsi di formazione, la cui durata sia almeno di 20 ore;

d) di ESPERIENZE DI STAGE LAVORATIVI, qualora nell’attestato rilasciato da chi di competenza risulti che l’attività svolta dallo studente sia coerente con il curricolo e abbia avuto la durata complessiva di almeno due settimane con orario completo;

e) ATTIVITÀ QUALIFICANTI PER LO SVILUPPO DELLA PERSONA, solo in caso di attività non episodiche ma svolte in modo consistente e continuativo, e comunque certificate da enti o associazioni riconosciute.

per M=6 si attribuisce il punteggio minimo della relativa banda di oscillazione; può essere attribuito il punteggio massimo di fascia se sussistono almeno la seconda e terza condizione del punto 2.

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IL COLLEGIO DEI DOCENTI VISTO il D. P. R. del 22 Giugno 2009, n. 122 – Regolamento recante coordinamento delle

norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia ; VISTO il D.P.R. dell’8 Marzo 1999, n. 275 recante norme in materia di autonomia delle

Istituzioni Scolastiche, e, in particolare, l’art. 4, commi 4 e 6, e l’art. 14, comma 2, per le parti che riguardano il recupero del debito formativo;

VISTA La legge dell’8 Agosto 1995, n. 352 recante disposizioni urgenti concernenti l’abolizione

degli esami di riparazione e di seconda sessione e l’attivazione dei relativi interventi di sostegno e di recupero;

VISTO il D.M. del 22 Maggio 2007, n. 42 recante modalità di attribuzione del credito scolastico

e di recupero dei debiti formativi nei corsi di studio di istruzione secondaria superiore; VISTO il D.M. del 3 Ottobre 2007, n. 80 recante norme per il recupero dei debiti formativi

entro la conclusione dell’anno scolastico; VISTO il consenso unanime dei presenti;

D E L I B E R A i seguenti criteri di svolgimento degli scrutini finali: Premesso che il docente della materia propone il voto in base ad un giudizio motivato desunto:

• Dagli esiti di un congruo numero di prove effettuate durante il 2° quadrimestre (3° trimestre);

• Sulla base di una valutazione complessiva dell’impegno, interesse o partecipazione dimostrati nell’intero percorso formativo;

tenuto conto: • delle valutazioni espresse in sede di scrutinio intermedio; • dell’esito delle verifiche relative ad eventuali iniziative di sostegno e ad interventi di

recupero precedentemente effettuati; gli studenti che in sede di scrutinio finale presentino: a) insufficienze gravi (da quattro in giù) in una o due materie, il Consiglio di Classe procede ad

una valutazione della possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico, mediante lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi interventi di recupero.

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MMeeccccaanniiccaa,, MMeeccccaattrroonniiccaa eedd EEnneerrggiiaa MMeeccccaanniiccaa

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In tal caso il Consiglio di classe sospende il giudizio finale e nel prospetto da esporre all’albo della Istituzione Scolastica viene riportata solo la indicazione della “sospensione del giudizio”. Subito dopo le operazioni di scrutinio finale, la scuola comunica alle famiglie, per iscritto, le decisioni assunte dal Consiglio di Classe, indicando le specifiche carenze rilevate per ciascun alunno dai docenti delle singole discipline e i voti proposti in sede di scrutinio non solo nella materia o nelle materie nelle quali lo studente non abbia raggiunto la sufficienza, ma anche nelle rimanenti materie. Contestualmente vengono comunicati gli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi, le modalità e i tempi delle relative verifiche che l’Istituzione Scolastica è tenuta a portare a termine entro la fine dell’anno scolastico.

I genitori o gli esercenti la patria potestà che non ritengano di avvalersi delle iniziative di recupero organizzate dalla scuola, debbono comunicarlo alla Istituzione Scolastica stessa, fermo restando l’obbligo per l’alunno di sottoporsi alle verifiche sopra citate.

Le iniziative di recupero, le relative verifiche e le valutazioni integrative finali hanno luogo entro la fine dell’anno scolastico di riferimento e comunque non oltre la data di inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo. Le operazioni di verifica sono organizzate dal Consiglio di Classe secondo il calendario stabilito dal Collegio dei Docenti e condotte dai docenti delle discipline interessate, con l’assistenza di altri docenti del medesimo Consiglio di Classe.

Le modalità di realizzazione delle succitate verifiche sono deliberate dai Consigli di Classe che, in relazione alla natura della o delle materie oggetto degli interventi di recupero, possono prevedere verifiche scritte o scrittografiche e/o orali.

Le verifiche finali devono tener conto dei risultati conseguiti dallo studente non soltanto in sede di accertamento finale, ma anche nelle varie fasi dell’intero percorso dell’attività di recupero.

Il Consiglio di Classe, alla luce delle verifiche effettuate, delibera la integrazione dello scrutinio finale, espresso sulla base di una valutazione complessiva dello studente, che in caso di esito positivo comporta l’ammissione dello stesso alla frequenza della classe successiva.

In tal caso, risolvendo la sospensione di giudizio, vengono pubblicati all’albo dell’Istituzione Scolastica i voti riportati in tutte le discipline con la indicazione “ammesso”.

In caso di esito negativo del giudizio finale, sulla base di una valutazione complessiva dell’alunno, il relativo risultato viene pubblicato all’albo della scuola con la sola indicazione “non ammesso”.

Nei confronti degli studenti per i quali sia stata espressa una valutazione positiva, in sede di integrazione dello scrutinio finale al termine del terz’ultimo e penultimo anno di corso, il Consiglio di Classe procede altresì all’attribuzione del punteggio per il credito scolastico nella misura prevista dalla Tabella A allegata al D.M. n. 99 del 16/12/2009.

La competenza alla verifica degli esiti nonché alla integrazione dello scrutinio finale appartiene al Consiglio di Classe nella medesima composizione di quello che ha proceduto alle operazioni di scrutinio finale.

Per gli studenti dell’ultimo anno di corso che nello scrutinio del 1° quadrimestre (trimestre) presentino insufficienze in una o più materie, il Consiglio di Classe predispone iniziative di sostegno e forme di verifiche, con gli stessi criteri di svolgimento e programmazione adottati per le classi non terminali, da svolgersi entro il termine delle lezioni, al fine di porre gli studenti predetti nella condizione di conseguire una valutazione complessivamente positiva in sede di scrutini di ammissione all’Esame di Stato. b) insufficienze, rappresentative di lacune di preparazione, la cui gravità sia tale da rendere

impossibile una normale e proficua frequenza della classe successiva. In tal caso il Consiglio di Classe, sulla base delle valutazioni espresse in sede di scrutinio

intermedio nonché dell’esito delle verifiche riguardanti eventuali iniziative di sostegno e interventi di recupero precedentemente effettuati ovvero sulla base di una valutazione complessiva, delibera il

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relativo risultato negativo che viene pubblicato riportando nel prospetto da esporre all’albo della Istituzione Scolastica la sola indicazione “non ammesso” . c) sufficienze in tutte le materie In tal caso il Consiglio di Classe delibera il relativo risultato positivo che viene pubblicato riportando nel prospetto da esporre all’albo della scuola i voti e la indicazione “ammesso”.

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IL COLLEGIO DEI DOCENTI

VISTA l’O.M. del 5 Novembre 2007, n. 92 riguardante il recupero dei debiti formativi;

VISTO il D.P.R. dell’8 Marzo 1999, n. 275 recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche, e, in particolare, l’art. 4, commi 4 e 6, e l’art. 14, comma 2, per le parti che riguardano il recupero del debito formativo;

VISTA la Legge dell’8 Agosto 1995, n. 352 recante disposizioni urgenti concernenti

l’abolizione degli esami di riparazione e di seconda sessione e l’attivazione dei relativi interventi di sostegno e di recupero;

VISTO il D.M. del 22 Maggio 2007, n. 42 recante modalità di attribuzione del credito scolastico e

di recupero dei debiti formativi nei corsi di studio di istruzione secondaria superiore; VISTO il D.M. del 3 Ottobre 2007, n. 80 recante norme per il recupero dei debiti formativi entro la

conclusione dell’anno scolastico; VISTO il consenso unanime dei presenti;

D E L I B E R A i seguenti criteri per la programmazione e la realizzazione degli interventi di recupero e sostegno:

1) Le attività/interventi di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del Piano

dell’Offerta Formativa (P.OF.) che ogni Istituzione Scolastica predispone annualmente. Esse sono programmate ed attuate dai Consigli di Classe sulla base dei criteri deliberati dal Collegio dei Docenti.

2) Nella organizzazione delle attività di recupero e sostegno potrà essere adottata, tenuto conto

degli obiettivi formativi che devono essere raggiunti dagli allievi, una delle seguenti articolazioni riferite alle classi coinvolte:

a) Corsi specifici di recupero: gruppo, possibilmente, non meno di cinque e non più di 10 studenti anche provenienti da classi parallele, omogeneo per le carenze gravi dimostrate nella stessa disciplina. Il docente, incaricato di svolgere il corso di recupero, nel caso che fosse diverso da quello della/e classe/i di appartenenza degli allievi, si raccorda con quello/i che presta/prestano servizio nella/e classe/i di provenienza degli studenti al fine di

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orientare contenuti e metodi dell’attività di recupero agli specifici bisogni formativi di ciascun alunno;

b) Sportelli: gruppo di non più di tre alunni per volta, a cui uno o più docenti individuati dal Consiglio di Classe, offrono consulenza e assistenza nella promozione dello studio individuale. I docenti incaricati effettueranno la prestazione, preferibilmente in orario pomeridiano, secondo modalità individuate dal Consiglio stesso.

c) Pausa Didattica in classe come riformulazione di strategie didattiche, approfondimento, consolidamento di abilità e competenze (previste nelle singole programmazioni disciplinari a fine di ogni modulo).

Per consentire al Dirigente Scolastico di informarne le famiglie, il docente che intende attuare tale modalità deve formalmente comunicare al medesimo la presumibile durata dell’intervento, e riportare sia nel registro personale che in quello di classe le date e gli argomenti trattati.

d) Studio autonomo: Gli alunni che presentano insufficienze lievi saranno invitati a recuperare le carenze autonomamente con lo studio individuale.

Per consentire al Dirigente Scolastico di informarne le famiglie, il docente che intende attuare tale modalità deve formalmente comunicare al medesimo la presumibile durata dell’intervento, e riportare sia nel registro personale che in quello di classe le date e gli argomenti trattati.

3) Nelle attività di recupero rientrano gli interventi di sostegno che hanno lo scopo fondamentale

di prevenire l’insuccesso scolastico e si realizzano, pertanto, in ogni periodo dell’anno scolastico, a cominciare dalla fase iniziale. Esse sono tendenzialmente finalizzate alla progressiva riduzione di quelle di recupero dei debiti e si concentrano sulle discipline o sulle aree disciplinari per le quali si registri nella Istituzione Scolastica un più elevato numero di valutazioni insufficienti;

4) Gli interventi di recupero, realizzati per gli studenti che:

a) in sede di valutazione della situazione di partenza della classe presentano carenze pregresse;

b) negli scrutini del 1° quadrimestre o trimestre riportano voti di insufficienza; c) negli scrutini finali è stata deliberata la sospensione del giudizio;

sono finalizzati al tempestivo superamento delle carenze rilevate. 5) Gli interventi di recupero di cui al punto 2a) si svolgeranno, presumibilmente, dalla prima

metà di Novembre alla prima metà di Dicembre, mentre quelli di cui al punto 2b) si terranno dalla prima decade di Febbraio alla prima decade di Marzo;

6) Le situazioni di difficoltà estese alla maggior parte della classe vanno risolte attivando gli

interventi di recupero solo per gli allievi che presentano gravi difficoltà ovvero avviando interventi di recupero di cui al punto 2c).

7) Le attività di recupero che, ai sensi dell’O.M. 92/2007 non possono avere di norma una durata

inferiore a 15 ore, devono essere svolte, possibilmente, tutti i giorni, escluso il Sabato, dalle 15.30 alle 18.30, con impegno orario compatibile con l’art. 88, commi 2b e 2c), del CCNL 2006/09;

8) I Consigli di Classe, tra le materie in cui ciascun allievo presenta gravi carenze, dovranno

individuare quelle che per difficoltà e valenza formativa richiedono necessariamente la

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frequenza di una attività di recupero e quelle nelle quali, invece, l’alunno potrà migliorare con un impegno più intenso e continuativo.

9) È opportuno che ciascun studente, in generale, non sia obbligato a frequentare più di due corsi

specifici di recupero; 10) Prima di iniziare i corsi specifici di recupero, il docente incaricato dovrà consegnare al

Dirigente Scolastico o ad un suo collaboratore relazione scritta contenente: • La situazione iniziale di ciascun alunno; • Il programma da svolgere con l’indicazione dei relativi criteri didattici e

metodologici; • Strumenti di verifica e di valutazione che intende utilizzare.

11) L’organizzazione delle iniziative di recupero programmate dal Consiglio di Classe è portata

a conoscenza delle famiglie degli studenti interessati. Ove le medesime non intendano avvalersi di tali iniziative devono darne alla scuola comunicazione formale. Sia che ci si avvalga o che non ci si avvalga delle iniziative di recupero, gli allievi hanno l’obbligo di sottoporsi alle verifiche programmate dal Consiglio di Classe che ne comunica l’esito alle famiglie. In particolare, al termine di ciascun corso specifico di recupero realizzato nel corso dell’anno scolastico, i docenti delle materie interessate svolgono verifiche documentabili, volte ad accertare l’avvenuto superamento delle carenze riscontrate. Le modalità di realizzazione delle succitate verifiche dovranno prevedere verifiche scritte o scritto-grafiche e/o orali.

12) Al termine del corso specifico di recupero, il docente incaricato dovrà consegnare alla

Segreteria Didattica non solo il relativo registro, ritirato prima dell’inizio dell’attività presso la stessa Segreteria, ma anche relazione scritta in ordine a:

• Contenuti svolti; • Risultati raggiunti da ciascun alunno in relazione alla situazione iniziale. • Strumenti di verifica e di valutazione utilizzati al termine del corso.

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Condizioni per la dichiarazione di non classificabilità degli alunni: determinazione Il Dirigente Scolastico invita ad avanzare proposte per fissare le circostanze ed i criteri in cui è possibile assegnare un non classificabile quale voto della disciplina sulla pagella del primo o del secondo quadrimestre o trimestre.

IL COLLEGIO DEI DOCENTI

ASCOLTATO Il Dirigente Scolastico; VISTO L’art.2 del R.D. n°2049/29; VISTA L’O.M. n. 90/2001; VISTO Il consenso unanime dei presenti;

DELIBERA

le seguenti condizioni per la dichiarazione di non classificabilità di un alunno sia in fase intermedia (1°quadrimestre o trimestre) che finale:

a) Il numero di assenze nella disciplina è talmente elevato da non aver consentito la verifica; b) la valutazione parziale è stata attribuita in data molto antecedente e quella degli scrutini.

Nel caso a) ovvero in presenza di un elevato numero di assenze, le sporadiche presenze dell’allievo debbono essere utilizzate dal docente a fini valutativi ed un eventuale rifiuto dello studente ad essere sottoposto a valutazione autorizza il docente a registrare una corrispondente valutazione negativa.

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IL CONSIGLIO DI ISTITUTO

VISTO l’art. 32 del D.I. n. 44 del 1/2/2001 “Funzioni e poteri del Dirigente Scolastico

nell’attività negoziale”; VISTO l’art. 33 comma 2 del D.I. n. 44 del 1/2/2001 “Interventi del Consiglio di Istituto

nell’attività negoziale”; VISTO l’art. 40 del D.I. n. 44 del 1/2/2001 “Contratti di prestazione d’opera per

l’arricchimento dell’offerta formativa”; VISTO l’art. 7 comma 6 del D.L.vo n. 165 del 30/3/2001 “Gestione delle risorse umane; VISTO l’art. 31 comma 4 del D.I. n. 44 del 1/2/2001 “Capacità negoziale”; VISTO l’art. 35 del D.I. n. 44 del 1/2/2001 “Pubblicità, attività informative e trasparenza

dell’attività contrattuale; VISTO l’art. 35 del CCNL del 29/11/2007 “Collaborazioni plurime”; VISTO l’art. 32 del Decreto Interministeriale n. 44 del 1/2/2001; VISTI gli articoli 8 e 9 del DPR n. 275 del 8/3/1999 “Definizione dei curricoli”,

“Ampliamento dell’offerta formativa”; VISTO il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.);

D E L I B E R A di approvare il presente

REGOLAMENTO ATTIVITÀ NEGOZIALI

CAPO I

PRINCIPI GENERALI Art.1

Finalità e ambito di applicazione 1. Il presente regolamento disciplina l’attività amministrativa inerente lo svolgimento

dell’attività negoziale con i soggetti terzi, nonché i criteri e le limitazioni per lo svolgimento, da parte del Dirigente Scolastico, delle seguenti attività negoziali:

a) contratti di sponsorizzazione; b) contratti di locazione di immobili; c) utilizzazione dei locali, beni o siti informatici, appartenenti alla Istituzione Scolastica,

da parte di soggetti terzi; d) convenzioni relative a prestazioni del personale della scuola e degli alunni per conto

terzi;

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MMaannffrreeddoonniiaa

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e) alienazione di beni e servizi prodotti nell’esercizio di attività didattiche o programmate a favore di terzi;

f) acquisto ed alienazione di titoli di stato; g) contratti di prestazione d’opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti; h) partecipazione a progetti internazionali.

Art.2

Formazione dei contratti 1. L’iter di formazione dei contratti dell’Istituzione Scolastica si articola nelle seguenti tre fasi:

a) Deliberazione a contrattare: l’ente manifesta la propria intenzione, di obbligarsi, e predispone uno schema di contratto determinandone il fine perseguito, l’oggetto, le clausole essenziale e le modalità di scelta del contraente;

b) Aggiudicazione: la scelta del contraente viene effettuata secondo la procedura tipica dell’Istituzione Scolastica di cui dell’art. 34 del D.I. n. 44 del 1/2/2001, ovvero nei casi imposti dalla legge e ove risulti più conveniente per l’amministrazione, secondo le procedure della licitazione privata, della trattativa privata dell’appalto concorso, dell’asta pubblica;

c) Stipulazione: l’accordo viene formalizzato in un atto a firma del Dirigente Scolastico nella sua veste di legale rappresentante della Istituzione Scolastica.

Art.3

Conclusione dei contratti 1. L’iniziativa presa dall’Istituzione Scolastica per la conclusione di un contratto ha valore

d’invito ad offrire e non di proposta e ciò deve essere sempre precisato nelle richieste di offerta;

2. L’offerta della controparte, invece, è vincolante per la stessa per il periodo fissato dall’amministrazione nel bando di gara o nella lettera d’invito.

Art.4

Elevazione del limite di somma 1. Il limite di spesa per l’attività di contrattazione relativa all’acquisizione di beni e servizi di cui

all’art. 34, 1° comma, del D.I. n. 44 del 1/2/2001, considerando la particolare consistenza patrimoniale e finanziaria dell’Istituzione Scolastica, è elevato a € 4.000,00 (quattromila/00) IVA esclusa;

2. Nessun contratto può essere artificiosamente suddiviso allo scopo di essere sottratto all’applicazione del presente regolamento.

CAPO II

CRITERI E LIMITI INERENTI I SINGOLI CONTRATTI

Art.5 Contratti di sponsorizzazione

1. La stipula dei contratti di sponsorizzazione può essere disposta dal Dirigente Scolastico, ai sensi dell’art. 41 del D.I. n. 44 del 1/2/2001, nel rispetto delle seguenti condizioni:

a) In nessun caso è consentito concludere contratti in cui siano possibili forme di conflitto d’interesse tra l’attività pubblica e quella privata; b) Non è consentito concludere accordi di sponsorizzazione con soggetti le cui finalità ed

attività siano in contrasto, anche di fatto, con la funzione educativa e culturale della scuola;

c) Non consentito concludere contratti di sponsorizzazione con soggetti che svolgono

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attività concernenti con la scuola; d) Nella scelta degli sponsor si dovrà accordare la preferenza a quei soggetti che per

finalità statutarie, per le attività svolte, abbiano dimostrato particolare attenzione nei confronti dei problemi dell’infanzia e della adolescenza;

e) La sponsorizzazione è ammessa per le seguenti attività svolte nella scuola: sportive, artistiche, visite d’istruzione, redazione giornalino.

Art.6

Contratto di utilizzazione di siti informatici da parte di soggetti terzi 1. L’Istituzione Scolastica può ospitare sul proprio sito informatico Istituzioni di Volontariato,

Associazione tra Studenti, collegamenti con altre Istituzioni Scolastiche, o Enti di interesse culturale allo scopo di favorire la creazione di sinergie tra soggetti comunque coinvolte in attività educative e culturali.

2. Il contratto, in particolare, dovrà prevedere: a) L’individuazione da parte del Dirigente Scolastico del responsabile del servizio, il

quale assume la responsabilità per i contenuti immessi nel sito. A tal fine il Dirigente Scolastico dovrà verificare non solo il nominativo, ma anche la qualificazione professionale e la posizione dello stesso rispetto all’organizzazione richiedente;

b) La specificazione di una clausola che conferisca la facoltà di disattivare il servizio qualora il contenuto dovesse risultare in contrasto con la funzione educativa della scuola.

Art.7

Contratti di prestazione d’opera 1. Finalità e ambito di applicazione

L’Istituzione Scolastica può stipulare contratti di prestazione d’opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti al fine di: a) Garantire l’arricchimento dell’offerta formativa; b) Realizzare particolari progetti didattici; c) Realizzare specifici programmi di ricerca e di sperimentazione.

2. Condizioni preliminari Le attività per le quali l’Istituzione Scolastica può ricorrere ad esperti esterni devono essere:

a) Coerenti con il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.); b) Coerenti con le finalità dichiarate nel precedente articolo; c) Coerenti con le disponibilità finanziarie programmate.

Prima di ricorrere all’esperto esterno, è necessario accertare l’impossibilità di realizzare le attività programmate con personale in servizio all’interno della Istituzione Scolastica.

3. Criteri a) Assicurare trasparenza nelle procedure e nella selezione; b) Garantire la qualità della prestazione; c) Valutare più opzioni sulla base di competenze professionali acquisite e titoli valutabili; d) Scegliere la soluzione più conveniente in termini di costo/benefici; e) Fra più opzione, valutare l’opportunità di dare la precedenza alla collaborazione con personale

docente esperto, in servizio presso altre scuole statali, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico della scuola di appartenenza, ai sensi dell’art. 35 del CCNL 29/11/2007;

f) Nel caso che, nell’ambito di un progetto/attività, un esperto di provata competenza abbia già collaborato proficuamente con l’Istituzione Scolastica negli anni precedenti, il Dirigente Scolastico può assegnare un titolo di preferenza all’esperto stesso.

4. Limite massimo del compenso attribuibile Il compenso attribuibile deve tenere conto:

pag. - 134 -

a) del tipo di attività, dell’impegno e delle competenze professionali richieste all’esperto esterno;

b) delle disponibilità finanziarie programmate. Il compenso per attività di insegnamento svolte dall’esperto esterno deve essere congruo rispetto

alla specifica professionalità richiesta, ma anche proporzionato rispetto al compenso contrattualmente attribuito al docente interno.

5. Pubblicità, attività informativa e trasparenza dell’attività contrattuale a) Ai sensi dell’art. 35 del D.I. n. 44 del 1/2/2001, il Dirigente Scolastico mette a disposizione

del Consiglio d’Istituto, possibilmente, nella prima riunione utile, copia dei contratti conclusi e relaziona sull’attività negoziale svolta e sull’attuazione dei contratti;

b) Copia dei contratti conclusi viene altresì affissa all’albo della Istituzione Scolastica; c) I soggetti interessati alla documentazione hanno diritto di accesso ai sensi della Legge 241/90

e succ. mod. e integrazioni; d) Il rilascio delle copie dei membri del Consiglio di Istituto e degli altri organi della Istituzione

Scolastica è gratuito ed è subordinata ad una richiesta nominativa e motivata. Il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (D.S.G.A.) provvede alla tenuta della predetta documentazione.

Art.8 Fondo per le minute spese

1. Ai sensi dell’art. 17 del D.I. n. 44 del 1/2/2001, alle minute spese si provvede col fondo che, a tal fine, viene anticipato, con apposito mandato in conto di partite di giro, dal Dirigente Scolastico al DSGA, nel limite di € 500,00 (cinquecento/00);

2. Ogni volta che la somma anticipata sia prossima ad esaurirsi, il DSGA provvede al reintegro a suo favore, imputando la spesa al funzionamento amministrativo e didattico generale e ai progetti. Il rimborso deve comunque essere chiesto e disposto prima della chiusura dell’esercizio finanziario.

3. Il DSGA contabilizza cronologicamente tutte le operazioni di cassa da lui eseguite nell’apposito registro di cui all’art. 29, comma 1, lettera f) del medesimo Decreto Interministeriale.

pag. - 135 -

REGOLAMENTO

DISCIPLINA DELLE MODALITÀ DI PAGAMENTO DEI DIRITTI DI

SEGRETERIA PER IL RILASCIO DI COPIE

ART. 1 Il presente regolamento disciplina esclusivamente le modalità di pagamento per il rilascio delle copie di documenti di natura amministrativa e didattica.

ART. 2 Ha diritto al rilascio di copie chiunque, ai sensi dell’art. 25 della legge 241/1990 e s. m. i., dimostri di avere, ai sensi dell’art. 22 della citata legge , uno specifico interesse e motivi la richiesta.

ART. 3 Il richiedente inoltra formale richiesta al Dirigente Scolastico il quale, esaminata l’istanza, autorizza o nega la riproduzione di copie.

ART. 4 In caso di autorizzazione, l’interessato è invitato a versare € 0,50 per ogni copia in formato A4 ed € 1,00 per ogni copia in formato A3 secondo la sottostante procedura:

a) ritirare presso la Segreteria Didattica il modello di richiesta; b) versare sul conto corrente postale della Istituzione Scolastica l’importo dovuto riportando la

causale “Rimborso spese per rilascio copie”; c) consegnare il modello di richiesta, debitamente compilato e corredato della ricevuta del

versamento effettuato, alla Segreteria Didattica per consentire di verificare la correttezza dell’importo pagato.

ART. 5 I proventi derivanti dal rilascio di copie di natura amministrativa e didattica sono acquisiti interamente al Programma Annuale e registrati alla voce “Funzionamento amministrativo e didattico generale”;

ART. 6

Le copie possono essere ritirate presso la Segreteria Didattica dopo tre giorni dalla presentazione della richiesta.

IINNDDIIRRIIZZZZII DDII SSTTUUDDIIOO

NNuuoovvoo oorrddiinnaammeennttoo VVeecccchhiioo oorrddiinnaammeennttoo

EElleettttrroonniiccaa eedd EElleettttrrootteeccnniiccaa EElleettttrroonniiccaa ee TTeelleeccoommuunniiccaazziioonnii

MMeeccccaanniiccaa,, MMeeccccaattrroonniiccaa eedd EEnneerrggiiaa MMeeccccaanniiccaa

SSiisstteemmaa MMooddaa TTeessssiillee ppeerr CCoonnffeezziioonnii IInndduussttrriiaallii

TTrraassppoorrttii ee LLooggiissttiiccaa TTrraassppoorrttoo MMaarriittttiimmoo

AAppppaarraattii eedd IImmppiiaannttii MMaarriittttiimmii

II ss tt ii tt uu tt ii TT ee cc nn ii cc ii

MMaannffrreeddoonniiaa

otundiotundiotundiotundi

ermiermiermiermi

pag. - 136 -

Al Dirigente Scolastico

dell’I.I.S.S. “Rotundi-Fermi”

S E D E

Oggetto: Richiesta rilascio copie

Il/La sottoscritto/a _____________________, residente a _____________

in via ____________________ Codice Fiscale ________________________,

vista l’autorizzazione all’estrazione di copie,

CHIEDE

alla S.V. il rilascio di:

□ n.______ copie formato A4 □ n._____ copie formato A3

Allega alla presente la ricevuta del versamento della somma dovuta effettuato

sul conto corrente postale della scuola.

Manfredonia,lì__________________

_______________________

(firma)

pag. - 137 -

IL COLLEGIO DEI DOCENTI

VISTO l’art. 88 del CCNL 200/09;

VISTO il D.L.vo n. 165/01 come modificato dal D.L.vo n.150/09;

VISTO il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F)

TENUTO CONTO del Fondo della Istituzione Scolastica (F.I.S) per il corrente

anno

Scolastico 2010/11;

VISTO il consenso unanime dei presenti;

DELIBERA

di proporre al Consiglio di Istituto le seguenti attività da retribuire con il Fondo della

Istituzione Scolastica:

a) Collaborazioni con il Dirigente Scolastico;

b) Attività aggiuntive funzionali all’insegnamento, ivi comprese le attività di supporto

organizzativo al Dirigente Scolastico non comprese in quelle assegnate ai

collaboratori del medesimo;

c) Attività aggiuntive di insegnamento necessarie alla realizzazione della

programmazione extracurricolare prevista dal Piano dell’Offerta Formativa e nel

Programma Annuale.

IINNDDIIRRIIZZZZII DDII SSTTUUDDIIOO

NNuuoovvoo oorrddiinnaammeennttoo VVeecccchhiioo oorrddiinnaammeennttoo

EElleettttrroonniiccaa eedd EElleettttrrootteeccnniiccaa EElleettttrroonniiccaa ee TTeelleeccoommuunniiccaazziioonnii

MMeeccccaanniiccaa,, MMeeccccaattrroonniiccaa eedd EEnneerrggiiaa MMeeccccaanniiccaa

SSiisstteemmaa MMooddaa TTeessssiillee ppeerr CCoonnffeezziioonnii IInndduussttrriiaallii

TTrraassppoorrttii ee LLooggiissttiiccaa TTrraassppoorrttoo MMaarriittttiimmoo

AAppppaarraattii eedd IImmppiiaannttii MMaarriittttiimmii

II ss tt ii tt uu tt ii TT ee cc nn ii cc ii

MMaannffrreeddoonniiaa

otundiotundiotundiotundi

ermiermiermiermi

138

Redatto secondo le indicazioni contenute nel Piano dell’Offerta Formativa

ANNO SCOLASTICO _________________

MATERIA DI INSEGNAMENTO: _________________________________________________

CLASSE: ______ SEZ.: ___________

Prof./ssa ____________________________________________________________________________

Prof./ssa ____________________________________________________________________________

Data di consegna al Coordinatore di Classe _____________________________________________

II ss tt ii tt uu tt ii TT ee cc nn ii cc ii

EElleettttrroonniiccaa ee TTeelleeccoommuunniiccaazziioonnii

TTeessssiillee ppeerr CCoonnffeezziioonnii IInndduussttrriiaallii

MMeeccccaanniiccaa

TTrraassppoorrttoo MMaarriittttiimmoo

AAppppaarraattii eedd IImmppiiaannttii MMaarriittttiimmii

MMaannffrreeddoonniiaa

otundiotundiotundiotundi

ermiermiermiermi

139

1) LIVELLI DI PARTENZA

(Test o griglie di osservazione per le classi iniziali; test o griglie di osservazione o colloqui per le classi intermedie).

Livelli rilevati e attività di recupero e di sostegno che si intendono attivare per colmare le lacune rilevate (vedi allegato)

La classe è costituita da n. _____ alunni, di cui n. ___ promossi a giugno e n. ____ alunni promossi a settembre dopo la sospensione del giudizio, nonché n._____ alunni ripetenti. Nei primi giorni di lezione sono state effettuate alcune prove (test e/o colloqui) per valutare la situazione di partenza degli studenti. Ne sono state individuate le seguenti fasce di livello:

I) Alunni in possesso di preparazione solida e di esercitate capacità e abilità

1) 2) 3) 4)

5) 6) 7) 8)

9) 10) 11) 12)

II) Alunni in possesso di preparazione in alcuni punti lacunosa e di capacità e abilità non

adeguatamente esercitate

1) 2) 3) 4)

5) 6) 7) 8)

9) 10) 11) 12)

140

III) Alunni in possesso di preparazione lacunosa e di capacità e abilità parzialmente esercitate

1) 2) 3) 4)

5) 6) 7) 8)

9) 10) 11) 12)

IV) Alunni in possesso di preparazione molto lacunosa e di capacità e abilità poco esercitate

1) 2) 3) 4)

5) 6) 7) 8)

9) 10) 11) 12)

a) Si ritiene quindi opportuno assumere le seguenti iniziative, alle scadenze indicate:

- per gli studenti della III fascia, le cui lacune sono limitate a deficit di conoscenze, senza gravi

carenze di base o di metodo, si assegnerà il ripasso individuale di parti di programma.

- per gli studenti della IV fascia che evidenziano gravi deficit di conoscenze e carenze di metodo, si

ritiene necessario attivare uno degli interventi di recupero deliberati dal Collegio dei Docenti.

Per non pregiudicare la possibilità di seguire con profitto la trattazione dei contenuti propri di

quest’anno, si pone come termine ultimo di tali attività la prima decade di dicembre.

b) Ulteriori iniziative in corso d’anno. Nel normale procedere del lavoro, si conta di inserire una o

più pause programmate, ciascuna della durata orientativa di cinque giorni, quando si riterrà

opportuno. Durante tali pause, sulla base delle verifiche di profitto svolte fino a quel momento, si

riprenderanno i concetti più importanti della materia, svolgendo opportune esercitazioni in classe

ed assegnandone altre da effettuare a casa. In tali occasioni, si seguiranno con particolare

attenzione gli alunni che avranno rivelato incertezze di comprensione o di memorizzazione. Per i

casi più gravi di ritardo nel profitto, ci si riserva di chiedere l’attivazione di ulteriori interventi di

recupero e sostegno.

(Naturalmente, le singole voci possono essere inserite o meno, e più o meno sviluppate, a seconda delle

circostanze. Sembra però opportuno mantenere la distinzione fra a) le proposte iniziali, per rendere

omogenea la situazione di partenza e b) quelle ulteriori, per i ritardi che dovessero emergere

successivamente. La parte b) ha necessariamente struttura previsionale, mentre la parte a) si basa su dati

certi.

2) OBIETTIVI Per il biennio: competenze chiave di cittadinanza (D.M. 22/08/2009 – Documento tecnico – Allegato 2)

141

Per le altre classi del triennio: facendo riferimento a quanto stabilito dal POF il docente determina una

scelta degli obiettivi che intende perseguire nel corso dell’anno scolastico e che devono riguardare tutti

gli alunni o gruppi di alunni indicati) si rimanda agli obiettivi trasversali riportati nella programmazione

didattico-educativa del Consiglio di Classe.

Definizione delle conoscenze teoriche e pratiche, delle abilità tecniche sia di tipo cognitivo che pratico e delle competenze (Ciascun insegnante indica le abilità, le competenze e le conoscenze proprie della sua disciplina in riferimento a quanto stabilito dal POF)

(Gli obiettivi didattici minimi si intendono r aggiunti quando l’allievo dimostra di aver acquisito le parti essenziali degli argomenti trattati e applica le conoscenze in modo non approfondito ma senza gravi errori)

3) CONTENUTI SPECIFICI DELLA DISCIPLINA (Scansione modulare e quadrimestrale dei contenuti)

1° Quadrimestre (dal 13/9/2010 al 29/1/2011)

2° Quadrimestre (31/1/2011 al 8/6/2011)

142

4) METODOLOGIA – Strategie di intervento in riferimento alla tipologia della classe e/o di

specifici grippi di studenti

���� Lezione frontale e/o dialogata ���� Conversazione e discussione ���� Problem solving

���� Lavoro individuale ���� Cooperative learning ���� Ricerche individuali

���� Correzione collettiva dei compiti

���� ����

5) SUSSIDI che si intendono utilizzare (libri di testo, manuali, diapositive, video proiezioni da PC,

filmati)

6) VERIFICA Tipologie di verifiche utilizzate a scopo:

- formativo o diagnostico (domande informali durante la lezione, controllo del lavoro domestico, test di comprensione, esercizi orali, scritti o grafici, produzione scritta o grafica, ………………….);

143

- sommativo (interrogazioni orali, prove scritte di diverso tipo (prove strutturate o semistrutturate, test di comprensione, …………………………)).

Scansione temporale delle verifiche

- Indicazione del numero di prove previste per ogni quadrimestre (trimestre) e loro tipologia (Almeno due prove scritte e/o pratiche e due orali)

- In merito ai tempi di svolgimento delle singole prove, essi varieranno a seconda della lunghezza e della complessità delle verifiche proposte

7) VALUTAZIONE L’attribuzione dei voti è effettuata utilizzando la tabella di corrispondenza tra voti e livelli di conoscenza e abilità contenuta nel POF e allegata alla Progettazione delle Attività Educative e Didattiche di Classe. Allegare le griglie di valutazione per le prove scritte o scritto-grafiche e orali. 8) MODALITÀ DI COMUNICAZIONE CON LE FAMIGLIE

•••• Ricevimento settimanale su richiesta delle famiglie e con appuntamento;

•••• comunicazione scritte;

•••• convocazione straordinaria dei genitori per colloqui individuali;

•••• comunicazioni telefoniche.

Manfredonia, lì ______________ Firma del Docente

_________________________

144

Criteri comuni per la corrispondenza tra voti e livelli di conoscenza e abilità

impegno e partecipazione

acquisizione conoscenze

elaborazione conoscenze

autonomia nella

rielaborazione

abilità linguistiche

ed espressive

coordinamento motorio

livello

1

voto

1-2

non rispetta mai gli impegni ed è sempre distratto

ha scarsissime conoscenze e commette errori molto gravi nell’esecuzione di compiti semplici

non riesce ad applicare le conoscenze e non riesce a condurre analisi

commette errori molto gravi che rendono incomprensibile il discorso

ha difficoltà motorie e presenta notevoli incertezze nell’uso degli strumenti

livello

2

voto

3-4

quasi mai rispetta gli impegni e si distrae in classe

ha conoscenze frammentarie e superficiali e commette errori nell'esecuzione di compiti semplici

applica le sue conoscenze commettendo gravi errori e non riesce a condurre analisi con correttezza

non sa sintetizzare le proprie conoscenze e manca di autonomia critica

commette errori che oscurano il significato del discorso

presenta incertezza nell'uso degli strumenti ma non ha difficoltà motorie

livello

3

voto

5

non rispetta sempre gli impegni e talvolta si distrae

ha conoscenze non molto approfondite e commette qualche errore nella comprensione

commette errori non gravi sia nell'applicazione sia nell'analisi

non ha autonomia nella rielaborazione delle conoscenze e coglie solo parzialmente gli aspetti essenziali

commette qualche errore che non oscura il significato e usa poco frequentemente il linguaggio appropriato

usa gli strumenti con difficoltà, ma non ha problemi di tipo motorio

livello

4

voto

6

normalmente assolve agli impegni e partecipa alle lezioni

denota conoscenze non molto approfondite, ma non commette errori nell'esecuzione di semplici compiti

sa applicare le sue conoscenze ed è in grado di effettuare analisi parziali con qualche errore

è impreciso nell'effettuare sintesi ma evidenzia qualche capacità di autonomia critica

fa uso di un lessico accettabile, ma realizza una esposizione poco fluente

usa correttamente gli strumenti ed è autonomo nel coordinamento motorio

livello

5

voto

7

fa fronte all'impegno con metodo proficuo

ha conoscenze che gli consentono di non commettere errori nella esecuzione di compiti complessi

sa applicare ed effettuare sintesi, anche se con qualche imprecisione

è autonomo nella sintesi, ma discontinuo nell’approfondimento

espone con chiarezza e lessico appropriato

sa usare in modo autonomo gli strumenti ed è ben coordinato nei movimenti

livello

6

voto

8-9

manifesta impegno e partecipazione buoni ed assume iniziative personali

possiede conoscenze complete ed approfondite e non commette errori né imprecisioni

elabora le conoscenze senza errori né imprecisioni ed effettua analisi abbastanza approfondite

sintetizza correttamente ed effettua valutazioni personali ed autonome

usa la lingua in modo autonomo ed appropriato

è del tutto autonomo sia nell'uso degli strumenti sia nel coordinamento motorio

livello

7

voto

10

manifesta costante impegno e assidua partecipazione uniti alla capacità di interagire continuamente con la classe

realizza conoscenze complete, approfondite e ottimamente strutturate

applica le conoscenze senza errori né imprecisioni ed effettua analisi molto approfondite

è capace di corrette sintesi, profonde analisi, valutazioni personali e autonomia critica

usa la lingua in modo autonomo, appropriato, spigliato e brillante

evidenzia ottimo coordinamento motorio e piena autonomia nell’uso degli strumenti.

II ss tt ii tt uu tt ii TT ee cc nn ii cc ii

EElleettttrroonniiccaa ee TTeelleeccoommuunniiccaazziioonnii

TTeessssiillee ppeerr CCoonnffeezziioonnii IInndduussttrriiaallii

MMeeccccaanniiccaa

TTrraassppoorrttoo MMaarriittttiimmoo

AAppppaarraattii eedd IImmppiiaannttii MMaarriittttiimmii

MMaannffrreeddoonniiaa

otundiotundiotundiotundi

ermiermiermiermi

145

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DSA

PREMESSA disturbi specifici di apprendimento (DSA) sono difficoltà selettive in alcune competenze neuropsicologiche in alunni che generalmente hanno capacità cognitive adeguate e che non

presentano deficit sensoriali e neurologici o disturbi psicologici primari. I DSA più importanti sono quelli della lettura, della scrittura e dell’aritmetica. Caratteristica comune a tali disturbi è la difficoltà di decodifica (passaggi tra segno grafico e pronuncia dello stesso) con conseguente rallentamento del processo didattico, soprattutto che riguarda la capacità di comprensione. E’ bene evidenziare che la dislessia e in generale i DSA per essere curati devono essere diagnosticati il più precocemente possibile. Si ricorda che i DSA spesso si accompagnano a vissuti di inadeguatezza, riflessi negativi sull’autostima e in genere sulla formazione della personalità. Questo disagio può tradursi in disturbi di comportamento, atteggiamenti di disinteresse per tutto ciò che può richiedere impegno, chiusura in se stessi etc. Per affrontare gli apprendimenti scolastici il soggetto con DSA è costretto a dipendere da altri per l’incapacità ad accedere agilmente al codice scritto. E’ necessario, pertanto che l’alunno trovi accoglienza nella classe e rispetto affinché non viva con eccessiva frustrazione l’attività di apprendimento.

Protocollo Il Protocollo Accoglienza per gli alunni con “DSA” (Disturbo Specifico di Apprendimento), tiene presente dei seguenti punti: 1. ISCRIZIONE ED ACQUISIZIONE DELLA DIAGNOSI FAMIGLIA- ASL 2. STESURA E SOTTOSCRIZIONE DEL PDP 3. VALUTAZIONE INTERMEDIA E FINALE 4. PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI CRITICITÀ/SOSPET TO DSA 5. INDICAZIONI OPERATIVE PER GLI ESAMI DI STATO Per quanto riguarda il 1° punto, i soggetti coinvolti sono: Dirigente Scolastico, coordinatore di classe, referente DSA, famiglia-alunno, segreteria didattica. L’acquisizione della diagnosi (cfr. art. 3, Legge 170/10 e nota MIUR.AOODRVE/n. 1904 - C27e: “Valide le certificazioni rilasciate dai preposti Servizi e strutture specialistiche distrettuali delle Aziende Sanitarie Locali”) da parte dell’istituzione scolastica è fondamentale per la programmazione del PDP. E’ necessario che la certificazione sia presentata dalla famiglia al momento dell’iscrizione, in modo tale da poter effettuare la programmazione all’interno del C.d.C.

I

146

2° punto. I soggetti coinvolti per la programmazione e la stesura del P.D.P sono: coordinatore del consiglio di classe, consiglio di classe, famiglia-alunno, referente DSA, Dirigente Scolastico. Sarà cura del coordinatore, in stretta collaborazione col referente DSA, informare, fornire, reperire materiale didattico formativo adeguato alle possibili strategie didattiche alternative (tecnologie informatiche, …), compensative e dispensative. Il coordinatore raccoglie informazioni ed osservazioni da tutti i componenti del C.d.C. e, coadiuvato dal referente DSA, stila il PDP (PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO). Quest’ultimo, redatto e sottoscritto dal C.d.C. e dal referente d’Istituto, viene presentato dal coordinatore alla famiglia (ed all’alunno se maggiorenne), per la condivisione e l’accettazione. Riguardo al 3° punto (valutazione e verifiche intermedie e finali), si tratta di lavorare in sinergia con il servizio ASL, effettuando valutazioni periodiche sulla congruità/efficacia degli interventi programmati, con feed-back strategici di sistema, promuovendo un’evoluzione tesa al raggiungimento del successo formativo. Il referente DSA fungerà da raccordo tra i docenti/la famiglia/l’ASL/l’AID/il MIUR/USR. 4° punto. La precocità della diagnosi è un fattore protettivo per lo studente, sia perché permette l’attivazione di percorsi di recupero didattico mirato, sia perché previene la presenza di disturbi secondari di tipo emozionale, legati ad una scarsa autostima e ad un inadeguato senso di autoefficacia. Come prevede la legge, all’art. 3, comma 2: “Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia”. Nel caso in cui ci sia il sospetto di difficoltà specifica di apprendimento (DSA) non adeguatamente compensata (nonostante attività di recupero mirato e potenziamento didattico), nutrito da parte di un docente o più docenti, viene fatta segnalazione al coordinatore che si rivolgerà al referente DSA, il quale, con molta discrezione, vaglierà le informazioni acquisite e, in caso di conclamata necessità, convocherà la famiglia stessa per un possibile confronto e richiesta di approfondimento, invitandola poi a recarsi presso gli enti preposti per una possibile diagnosi di D.S.A. (art. 3, comma 1, Legge 170/10). La Legge 170/2010 richiama le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire “l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere”. Per quanto riguarda l’ultimo punto (5°), “Indicazioni operative per gli Esami di Stato”, è importante sottolineare (art. 6, ibidem) che nel Documento finale del Consiglio di Classe (15 maggio) ogni singolo docente debba specificare tutte le informazioni sugli strumenti compensativi e dispensativi effettivamente utilizzati per dare agio all’allievo, con spazi/mezzi/tempi/modi di esecuzione verifiche e sistema valutativo utilizzato in corso d’anno (competenze raggiunte), coerentemente con il percorso svolto, “nonché ogni altro elemento (es. scelta/selezione di contenuti) che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami” (art. 6, comma 2). Tale apposito documento del C. di C., relativo all’azione educativo-didattica realizzata nell’ultimo anno di corso, va presentato entro il 15 maggio per la commissione d’esame. Quest’ultima terrà così in debita considerazione le specifiche esigenze soggettive, relative ai candidati affetti da DSA, “sia in sede di predisposizione della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre due prove

147

scritte, prevedendo anche la possibilità di riservare alle stesse tempi più lunghi di quelli ordinari (orientativamente, di un 30%). Al candidato sarà consentita l’utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici, nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d’anno” (art.12.7).

GLI OPERATORI DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA

Il Consiglio di Classe: 1. Ha la responsabilità complessiva dell’integrazione dell’alunno DSA 2. Deve prendere visione della documentazione. Il coordinatore deve assicurarsi che tutti

gli insegnanti (comprese nuove nomine o supplenti) prendano visione della documentazione relativa al DSA al fine di adottare, per quanto di propria competenza, le misure compensative e dispensative previste dalla normativa;

3. Considerando che la certificazione di DSA viene compilata solo in presenza di normale dotazione intellettiva e non prevede la figura dell’insegnate di sostegno, ciascun docente provvederà direttamente alla predisposizione e all’uso delle strumentazioni necessarie per consentire a ciascuno alunno di seguire con profitto le attività scolastiche, in accordo coi genitori dello stesso e in relazione alle specifiche necessità;

4. Può attuare progetti volti a sperimentare metodologie e modelli efficaci per l’integrazione;

5. Può richiedere strumenti tecnici e ausili didattici; 6. Può utilizzare tutte le opportunità offerte dall’Autonomia scolastica: flessibilità oraria,

modularità, classi aperte ecc. 7. Qualora vengano accertati dall’alunno livelli di apprendimento corrispondenti agli

obiettivi previsti non differenziati, delibera senza necessità di prove di idoneità relative alle discipline dell’anno o degli anni precedenti, la valutazione dell’alunno non differenziata dal resto della classe.

8. Deve predisporre per la Commissione dell’Esame di Stato: • la documentazione dello studente • l’eventuale richiesta di prove equipollenti e/o di assistenza e/o di tempi più lunghi sia

per le prove scritte che per quelle orali • nel caso di candidati non vedenti, la richiesta al ministero della P.I. del testo delle

prove in braille • in casi particolari la richiesta di buste supplementari o di prove suppletive • una relazione che potrebbe avere la seguente struttura:

� descrizione del disturbo di apprendimento � descrizione del percorso realizzato dall’alunno � conoscenze, competenze e capacità acquisite � difficoltà incontrate e come sono state superate o non superate � discipline per le quali sono stati adottati particolari criteri didattici � risorse utilizzate � modalità di formulazione e realizzazione delle prove per la valutazione (con quali

tecnologie, con quali strumenti compensativi o dispensativi, con quali modalità, con quali contenuti)

148

� richiesta di prove equipollenti e di assistenza (quale tipo di prova, quale tipo di assistenza – assistenza accompagnatore, assistente inteso come aiuto per lo svolgimento delle prove, assistente per la comunicazione in generale – quale durata per le prove scritte)

� altre informazioni utili.

Il Gruppo H Il Dirigente Scolastico individua, tra i docenti del Collegio, il coordinatore del Gruppo H dell’Istituto. In riferimento all’ art. 15 comma 2 legge 104/1992 (Presso ogni circolo didattico ed istituto di scuola secondaria di primo e secondo grado sono costituiti gruppi di studio e di lavoro composti da insegnanti, operatori dei servizi, familiari e studenti con il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal piano educativo) si è costituito nell’Istituto il gruppo H. E’ un gruppo di studio e di lavoro composto dall’insieme di quelle figure che operano nell’istituto e nelle strutture del territorio ad esse collegate, che sono direttamente interessate nella gestione dei casi di alunni DSA. Esso è formato da una componente stabile e da una componente variabile, in base all’esigenze contingenti e si perfeziona per diventare operativo ogni volta che siano presenti all’interno dell’istituto alunni con DSA. Il gruppo H ha una durata annuale, per quanto concerne il perfezionamento e l’operatività; una durata continuativa per quanto riguarda la costituzione e la presenza in Istituto. Compiti e competenze del Gruppo H:

1. Esaminare i casi dei singoli alunni DSA inseriti ed inserendi nella scuola. 1. Formulare richieste motivate, tramite l’Istituto, per il fabbisogno urgente (attrezzature

particolari, sussidi scolastici) L’insegnante curriculare � pone attenzione al potenziale dell’alunno ; � adatta, quando è possibile gli obiettivi in sede di riunione di materia alla situazione

particolare del ragazzo; � prevede di acquisire una formazione sulle tematiche attinenti l’integrazione per attivare

strategie metodologiche e didattiche che si possano attuare in classe anche senza l’intervento dei docenti specializzati;

La famiglia La famiglia deve essere coinvolta attivamente nel processo educativo dell’alunno pertanto il docente e coordinatore del gruppo H dell’istituto congiuntamente alla psicopedagogista, convoca la famiglia e presenta il coordinatore della classe in cui l’alunno è stato inserito.

149

In accordo con i genitori vengono predisposte ed usate le strumentazioni necessarie per consentire agli alunni di seguire con profitto le attività scolastiche in relazione alle specifiche necessità. Vengono inoltre informati sulle strategie metodologiche e didattiche che vengono adottate in classe per favorire l’integrazione e il successo scolastico.

Indicazioni operative relative agli interventi fina lizzati Le seguenti indicazioni contribuiscono al successo scolastico per alunni con DSA e si ritiene quindi opportuno che tutti i docenti si attengano alle seguenti indicazioni: • non fare mai leggere ad alta voce in pubblico • consentire l’utilizzo degli strumenti compensativi di cui l’alunno ha bisogno (computer con

programmi specifici, scanner, calcolatrice, il registratore etc.), sia a casa che a scuola • concordare le interrogazioni • incoraggiare l’uso di schemi, tracce, mappe concettuali con uso di parole chiave per

favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’ascolto • favorire l’uso di internet e delle enciclopedie multimediali per fare le ricerche • caldeggiare la lettura di libri, testi, articoli su argomenti di interesse, preferibilmente in

formato audio (libro parlato) • valutare gli elaborati scritti per il contenuto, senza insistere sugli errori ortografici,

valorizzando lo svolgimento nella sostanza piuttosto che nella forma • evitare di consegnare del materiale scritto a mano e prediligere quello stampato o digitale • perseguire l’apprendimento delle lingue straniere privilegiando la valutazione delle prove

relative alla forma orale, con la possibilità di utilizzare i supporti per quella scritta • leggere i problemi, i quesiti e le risposte in caso di verifica con risposte a scelta multipla,

registrare il testo, scindere la soluzione del problema dal calcolo, fornendo l’opportunità di usare la calcolatrice, tavole pitagoriche ed altri supporti

• consentire l’uso, a scopo di consultazione, del proprio quaderno dei compiti, per permettere la rievocazione più rapida dell’apprendimento, in considerazione della difficoltà di automatizzare e quindi rendere immediatamente disponibile una conoscenza acquisita

• accordarsi anche sulle prove a tempo (o si riduce il materiale della prova o si aumenta il tempo).

Le continue note ministeriali ribadiscono la necessità di fornire agli alunni con DSA, tutti gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei al fine di favorirne l’apprendimento scolastico.

Strumenti compensativi - computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale - calcolatrice, registratore, tabelle delle misure e/o formule - dizionari di lingua straniera anche computerizzati, traduttori - cartine geografiche e storiche - prospetti sintetici di lezioni

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Strumenti dispensativi - lettura ad alta voce - scrittura veloce sotto dettatura - uso del vocabolario tradizionale - studio mnemonico delle tabellone e/o poesie - scrittura alla lavagna - uso del corsivo - prendere appunti - studio della lingua straniera in forma scritta - assegnazione di compiti troppo gravosi

Metodologia e modalità di aiuti - scrivere alla lavagna in stampatello maiuscolo - ripetere la stessa struttura o contenuto ma con modalità diverse - controllare spesso con domande flash se quanto è stato spiegato o applicato è

chiaro - riprendere sempre all’inizio di una lezione quanto spiegato in quella precedente - leggere più volte gli argomenti assegnati accompagnandoli con domande guida

esplicite - assegnare sempre un argomento in modo chiaro e definito - evidenziare le informazioni principali utili alla comprensione - lavorare in classe producendo schemi e tabelle - preparare gli appunti e le lezioni insieme ai compagni - far costruire a piccoli gruppi di alunni, mappe concettuali e mentali che aiutino

a ricordare le informazioni e a individuare i concetti principali, ad organizzarli e comprenderli per poi memorizzarli

- leggere più volte le consegne degli esercizi o delle verifiche accertandosi che siano chiare

- fornire una sola consegna alla volta

Verifiche scritte - proporre verifiche uguali a quelle delle classe, con tempi più lunghi per

eseguirle - proporre verifiche divise in due parti da somministrare in momenti diversi - proporre verifiche uguali a quelle della classe, con meno esercizi ma con

obiettivi identici • (matematica):

- proporre verifiche uguali a quelle della classe, rispettando il criterio della gradualità

• (grammatica, lingua straniera): - privilegiare esercizi a scelta multipla, con vero o falso, a completamento e con

domande esplicite - richiedere risposte brevi, con eventuali descrizioni di immagini - per lo svolgimento del “tema”, fornire una scaletta o altro per meglio gestire le

operazioni importanti nel processo di costruzione di un testo

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- per la lingua straniera: - usare vignette dove far inserire le parole mancanti o il verbo adatto alla

situazione - leggere testi semplici procedendo con domande V/F per verificarne la

comprensione - per la prova d’ascolto fornire all’allievo il CD da ascoltare più volte - evitare , ove possibile, domande aperte - per quanto riguarda il lessico, far costruire all’alunno “famiglie di parole” e

utilizzare cruciverba o altri giochi che aiutino a visualizzare la parola

Verifiche orali - saranno sempre programmate e guidate con domande esplicite - saranno concessi tempi più lunghi per la risposta, incoraggiando l’alunno - non si terrà conto degli errori di pronuncia (lingua straniera) - saranno utilizzati supporti visivi per il recupero del lessico generalmente carente

Valutazione

REGOLAMENTO VALUTAZIONE (CdM 13/03/2009 + Art. 10/Legge 170/10):

1. Per gli alunni con DSA, “la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei”. Nella Legge n.170/2010, art. 5, comma 4 si afferma infatti che “agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione (attente soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma), anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all’Università nonché gli esami universitari”, sia nelle prove scritte, anche con riferimento alle prove nazionali INVALSI previste per gli esami di Stato, sia in fase di colloquio (art.6, decreto ministeriale, 12/07/2011).

2. Nel diploma finale, rilasciato al termine degli esami, non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della peculiarità delle prove stesse.

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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON DISABILITA’

Premessa Accogliere gli alunni disabili significa fare in modo che essi siano parte integrante del contesto scolastico, assieme agli altri alunni, alla pari degli altri alunni, senza discriminazione alcuna. L’accoglienza non può essere intesa come benevolenza, generosità, filantropia, ma come riconoscimento del valore della persona del disabile che, come tutti gli altri, va accolto per le sue possibilità, per i potenziali valori umani di cui è portatore. In tale prospettiva è necessario non solo un impegno forte di conoscenza e di valorizzazione della realtà personale, umana, sociale e familiare dei disabili ma anche e soprattutto un impegno di promozione della loro formazione attraverso la realizzazione di un’organizzazione educativa e didattica personalizzata, sia negli obiettivi sia nei percorsi formativi. Ma occorre evidenziare che se nella scuola si attuano i percorsi formativi individualizzati solo per gli alunni con disabilità, in questo modo non si realizza la loro accoglienza, non si attua la loro integrazione, perché si pratica un’ennesima, anche se più sottile, emarginazione. La scuola deve mettere in atto un’organizzazione educativa e didattica che sia differenziata, individualizzata, personalizzata per tutti gli alunni, e non soltanto per determinate categorie. Per due motivi:

• l’accoglienza degli alunni portatori di handicap non deve essere diversa da quella degli altri alunni e perciò discriminante ed emarginante

• tutti gli alunni hanno bisogno di percorsi didattici personalizzati. È accogliente la scuola che consente a ciascun alunno, non solo al disabile, di procedere secondo i suoi ritmi ed i suoi stili di apprendimento, muovendo dai suoi livelli di sviluppo. L’accoglienza vera è quella che si estrinseca nell’impegno di promozione dello sviluppo, della formazione, dell’educazione e dell’istruzione. E’ ugualmente importante che le persone avvertano questo riconoscimento e si sentano aiutate nel loro impegno di autorealizzazione personale. Infatti l’accoglienza si realizza solo quando le persone si sentono accolte, prese in considerazione e valorizzate. L’integrazione degli alunni con disabilità può essere realizzata solo in una scuola che si fa a misura di tutti gli alunni, perché tutti, non solo i disabili, sono diversi. La diversità è caratteristica peculiare dell’uomo.

FINALITÀ Il nostro istituto si pone come finalità prioritaria quella di un’integrazione globale attraverso la sperimentazione di percorsi formativi in grado di assicurare continuità nel passaggio tra i vari ordini di scuola e in quello indispensabile tra il mondo della scuola e quello sociale inteso nel senso più ampio e pertanto mirato anche all’inserimento lavorativo. La nostra scuola pone tra le sue priorità:

• Finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un “progetto di vita” che tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno della società

• Rendere le famiglie più consapevoli e quindi orientarle verso progetti realistici sul futuro dei propri figli

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• Offrire agli alunni con disabilità la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità

• Favorire l’accoglienza o l’integrazione degli allievi con disabilità attraverso percorsi comuni o individualizzati che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento

• Elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, integrazione, orientamento.

• Organizzare l'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità nell'articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte, in relazione alla programmazione scolastica individualizzata.

Il documento contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni disabili, definisce i compiti ed i ruoli delle figure operanti all’interno dell’istruzione scolastica, traccia le diverse fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento. Il “Protocollo di accoglienza” delinea inoltre prassi condivise di carattere:

• amministrative e burocratiche (acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del fascicolo personale)

• comunicative e relazionali (prima conoscenza dell’alunno e accoglienza all’interno della nuova scuola)

• educative–didattiche (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell’equipe pedagogica e didattica)

• sociali (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione del “progetto di vita”)

L’adozione del “Protocollo di accoglienza” consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n° 104/92 e successivi decreti applicativi. Il protocollo, costituendo uno strumento di lavoro, sarà integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate.

OBIETTIVI Gli obiettivi di seguito individuati riguardano tutti gli alunni ai quali il progetto è rivolto. Nella contestualizzazione specifica di ogni singolo percorso individualizzato, andranno successivamente inseriti gli obiettivi specifici che i team di intersezione e i consigli di classe definiscono nei singoli PEI:

• Definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno del nostro istituto

• Facilitare l’ingresso a scuola degli alunni e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente

• Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola ed enti territoriali (comune, ASL, provincia, cooperative, enti di formazione)

• Promuovere la socializzazione finalizzandola al miglioramento dell’asse relazionale

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• Favorire la creazione di una situazione interattiva piacevole ed emotivamente calda, per stimolare, incoraggiare e coinvolgere l’alunno nelle attività didattiche ed operative

• Facilitare la sussistenza di una cosciente relazione di apprendimento tra alunno, docenti e compagni di classe

• Incrementare le reali possibilità dell'alunno nel poter superare le sue difficoltà specifiche

• Consentire all’alunno di raggiungere un positivo livello di autonomia, stima e sicurezza, attraverso la progressiva consapevolezza delle difficoltà e dei bisogni individuali e del percorso necessario per conseguire stabili e positivi risultati

• Promuovere e valorizzare la capacità di trasferire le abilità cognitive ed operative acquisite durante il progetto educativo nell’ambito di contesti di vita quotidiana

• Ipotizzare un progetto di vita compatibile con le potenzialità e le difficoltà proprie del soggetto.

Metodologia Per raggiungere gli obiettivi, il progetto sarà strutturato in diversi percorsi:

• Saranno curati i rapporti con le diverse istituzioni locali (ASL, Comune, Enti Locali) sia per la realizzazione di eventuali “Progetti integrati”, sia per la stesura congiunta del Profilo dinamico funzionale e del P.E.I., sia per particolari situazioni problematiche che eventualmente si potranno creare In ogni situazione si cercherà di agganciare il più possibile il lavoro dell’alunno a quello del gruppo classe ed accanto al necessario intervento individualizzato, saranno privilegiate comunque le attività a piccoli gruppi e/o laboratoriali senza mai perdere di vista le finalità dell’integrazione

• Saranno previsti incontri di continuità con la scuola secondaria di primo grado con particolare attenzione alla realizzazione di attività idonee agli alunni con disabilità

• Gli insegnanti di sostegno si riuniranno, coordinati da un insegnante referente o Funzione strumentale al fine di analizzare, confrontare ed elaborare le strategie di intervento più idonee al raggiungimento degli obiettivi programmati nei diversi piani educativi personalizzati

• Sarà effettuato il rilevamento delle difficoltà oggettive nei campi dell’apprendimento che l’alunno manifesta e compilato il “Piano educativo individualizzato”.

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Fasi del progetto Le tappe di realizzazione del progetto sono:

• Iscrizione • Raccolta dati • Preaccoglienza • Accoglienza • Analisi della situazione individuale • Piano dinamico funzionale • Incontri con esperti ASL e famiglia • Piano educativo individualizzato • Relazioni intermedia e di fine anno scolastico.

Modalità di iscrizione

Tempi Attività per la famiglia e l’alunno

Entro i termini prestabiliti (di solito entro gennaio/febbraio)

La famiglia, insieme con l’alunno, può visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo. I genitori procedono successivamente con l’iscrizione dell’alunno compilando l’apposito modulo disponibile nella segreteria della scuola di provenienza e consegnandolo nei termini prestabiliti. La famiglia deve, entro breve tempo, far pervenire la certificazione attestante la diagnosi clinica.

Dopo l’iscrizione, l’istituto deve entrare in possesso delle seguenti certificazioni:

• Diagnosi clinica (ASL). Questo documento può essere anche compilato da un medico privato convenzionato.

• Diagnosi funzionale (ASL). Si tratta di un documento fondamentale per attivare il processo di integrazione. Diversamente dalla certificazione medica non si limita ad accertare il tipo e la gravità del deficit ma pone anche in evidenza le potenzialità dell'alunno.

• Profilo dinamico funzionale. E’ aggiornato alla fine della scuola dell’infanzia, alla fine della scuola primaria e alla fine del terzo anno di scuola secondaria di primo grado (ASL, Docenti curriculari e specializzati, famiglia).

All'atto dell'iscrizione i genitori devono:

• Segnalare particolari necessità (es. trasporto, esigenze alimentari, terapie da seguire, assistenza per l'autonomia)

Pre-accoglienza (Nel passaggio secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado) Entro maggio vengono organizzate una serie di attività ed incontri di continuità funzionali alla reciproca conoscenza tra l’alunno e la nuova scuola:

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Conoscenza dell’ambiente Tempi Attività Persone coinvolte

Dopo l’iscrizione, uno o più incontri

Visita dell’edificio scolastico nei suoi spazi (classi, laboratori, biblioteca, uffici ecc…). Partecipazione attiva ad uno o più laboratori e/o attività curricolari di classe

Docenti curricolari, insegnante di sostegno, personale A.T.A.

Raccolta dati Informazioni sull’alunno

Tempi Attività Persone coinvolte Tra febbraio e giugno, uno o più incontri

Raccolta di informazioni sull’alunno (obiettivi prefissati raggiunti o non raggiunti, abilità cognitive, potenzialità sviluppate e modalità relazionali) attraverso: • incontro con i genitori per

individuare eventuali necessità o accogliere indicazioni di carattere specifico;

• incontro con gli operatori delle ASL competenti sul territorio per le indicazioni medico-terapeutiche e assistenziali;

• incontro con gli insegnanti della scuola di provenienza per acquisire informazioni sull’alunno e sull’azione educativa svolta nel precedente ordine di scuola

Famiglia, docenti della scuola di provenienza, gruppo di lavoro handicap/referente sostegno della nuova scuola, operatori neuropsichiatria e/o psicopedagogista, operatori socio-assistenziali, educatore, assistente alla comunicazione e all’autonomia

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Condivisione Informazioni sull’alunno

Tempi Attività Persone coinvolte

Settembre, incontri di programmazione prima dell’inizio delle lezioni.

Presentazione del caso a tutti gli insegnanti del team/consiglio di classe, educatore, assistente alla comunicazione e all’autonomia; lettura della Diagnosi funzionale, della relazione finale, dell’eventuale progetto continuità, delle indicazioni emerse negli incontri di pre-conoscenza

Insegnanti di team e di sostegno, gruppo di lavoro handicap/referente sostegno, educatore, assistente.

Inserimento Accoglienza

Tempi Attività

Settembre, primo periodo di frequenza

Dopo una prima osservazione e conoscenza dell’alunno e della classe, gli insegnanti valutano l’opportunità di fornire alla classe informazioni relative alla disabilità, avvalendosi, se necessario, dell’aiuto dei genitori dell’alunno o di personale competente, al fine di favorire rapporti paritetici.

Integrazione Strategie

Tempi Attività

Entro dicembre

• Verifica delle potenzialità, in riferimento ai vari assi di sviluppo, all’interno e all’esterno del gruppo classe;

• Incontri con l’equipe clinica e la famiglia per l’analisi del “Profilo dinamico funzionale” e, dove necessario, sua modifica;

• In sede di incontro, presentazione del “Progetto educativo individualizzato” e discussione con gli esperti e la famiglia degli obiettivi a breve, medio e lungo termine fissati nel P.E.I.;

• Messa in atto di tutte le attività per l’integrazione dell’alunno all’interno della classe, secondo le indicazioni del P.E.I..

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Documentazione necessaria

Diagnosi clinica E’ redatta dalla ASL o medico privato convenzionato e definisce la patologia specifica di cui il disabile è riconosciuto. Il suo aggiornamento è strettamente legato all’evoluzione della patologia. E’ compito della scuola, all’inizio di ogni anno, accertarsi che non si siano verificati cambiamenti.

Diagnosi funzionale Deve contenere:

• I dati anamnestici, clinico-medici, familiari e sociali

• Il livello di funzionalità e di sviluppo dell’alunno in diverse aree di base

• I livelli di competenza raggiunti rispetto agli obiettivi e ai percorsi didattici della classe

• Gli aspetti psicologici, affettivo-emotivo, comportamentali che devono determinare la qualità del rapporto educativo con l’alunno.

Profilo dinamico funzionale E’ un documento conseguente alla “Diagnosi funzionale” e preliminare alla formulazione del PEI. Con esso viene definita la situazione di partenza e le tappe di sviluppo conseguite o da conseguire. Mette in evidenza difficoltà e potenzialità dell'alunno. Viene redatto con cadenza biennale (Legge 24.02.1994 art. 4 “). In via orientativa, alla fine del biennio superiore e del quarto anno della scuola superiore. Lo specialista traccia un bilancio diagnostico e prognostico finalizzato a valutare la rispondenza del profilo dinamico funzionale alle indicazioni nello stesso delineate e alla coerenza tra le successive valutazioni, fermo restando che il “Profilo dinamico funzionale” è aggiornato, come disposto dal comma 8 dell'art. 12 della legge n. 104 del 1992, a conclusione della scuola materna, della scuola elementare, della scuola media e durante il corso di istruzione secondaria superiore. Viene redatto da operatori socio-sanitari, docenti curricolari, docente di sostegno, genitori dell’alunno (art. 12 commi 5 e 6 della L. 104/92).

Piano educativo individualizzato Atto successivo al PDF, è redatto all'inizio (entro fine novembre) di ogni anno scolastico dal GLH operativo (team/consiglio di classe, ASL, genitori) ed è sottoposto a verifiche ed aggiornamenti periodici. Il PEI non coincide con il solo progetto didattico, ma consiste in un vero e proprio progetto di vita in cui vengono definiti gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'integrazione scolastica. Deve contenere:

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• Situazione iniziale, dedotta dall’osservazione iniziale dei docenti e dall’analisi sistematica svolta nelle seguenti aree: comportamento con gli adulti, con i compagni, verso le attività proposte

• Autonomia personale e per gli spostamenti, nei compiti assegnati in classe, durante le lezioni in classe

• Attenzione

• Motivazione

• Apprendimento

• Progetto di intervento per obiettivi generali (educativi e didattici), concordati con il team/consiglio di classe

• Gli obiettivi specifici (riconducibili o non riconducibili ai programmi ministeriali, agli obiettivi minimi stabiliti in sede collegiale) e i contenuti per aree disciplinari

• La metodologia di intervento che si intende attuare

• Gli eventuali progetti

• Le modalità di verifica e valutazione (non differenziata o differenziata) che si intendono utilizzare

Di tale piano deve essere data copia alla famiglia, fissando un termine per manifestare un formale assenso, in mancanza del quale il piano si intende accettato.

Relazione intermedia e di fine anno Raccolte tutte le informazioni fornite da ciascun insegnante, la relazione intermedia e di fine anno scolastico dell’insegnante di sostegno conterrà pertanto:

• Evoluzione dell’aspetto educativo rispetto alla situazione di partenza (in merito ad autonomia, socializzazione, apprendimento, ecc.)

• Evoluzione dell’aspetto didattico (giudizio sul livello di acquisizione di autonomie, di conoscenze e competenze, materia per materia)

• Modalità dell’intervento di sostegno (particolari accorgimenti relazionali e didattici)

• Informazioni sull’eventuale intervento dell’educatore (partecipazione alla progettualità educativo-didattica, modalità dell’intervento)

• Informazioni sulla collaborazione della famiglia e del personale ASL.

• Suggerimenti per la continuità dell’intervento educativo-didattico per il successivo anno scolastico.

Personale preposto all’integrazione

Dirigente scolastico Partecipa alle riunioni del “Gruppo di lavoro H”, è messo al corrente dalla Funzione strumentale/referente sostegno sul percorso scolastico di ogni allievo con disabilità ed è

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interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornisce al Collegio dei docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le scuole e tra scuola e territorio. Inoltre:

• Invita il Collegio dei docenti ad individuare la classe più idonea per l'integrazione dell'alunno disabile (lett. b art. 4 DPR 416/74)

• In casi particolari di studenti con disabilità che devono affrontare l’esame di stato, richiede al MIUR “buste supplementari” in caso di forte handicap visivo

• Ha compiti: consultivi, di formazione delle classi, di assegnazione degli insegnanti di sostegno

• Cura i rapporti con gli enti locali (Comune, Provincia, ASL, ecc…)

• Coordina tutte le attività.

Collegio docenti È l’organismo che, nel procedere all’approvazione del POF corredato dal “Protocollo per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni in situazione di handicap” d’istituto, si assume l’incarico di verificare la realizzazione degli obiettivi in essi contenuti.

Consiglio di classe/Team

In presenza di allievi con disabilità il Consiglio di classe/Team dedica, ad ogni convocazione, uno spazio adeguato alla progettazione e verifica progressiva del PEI. In tale fase del lavoro può rendersi necessaria ed è ammessa la presenza del referente H, dell’educatore ed eventualmente, se richiesto, degli esperti dell’ASL.

Per esigenze particolari è possibile la richiesta al Dirigente Scolastico di convocazione di Consigli di classe/Team straordinari. Relativamente al PDF, al PEI ed al “progetto di vita” dell’alunno con disabilità, il Consiglio di classe/Team ed ogni insegnante in merito alla sua disciplina, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno, prendono visione dei documenti sopra indicati riguardanti l’anno scolastico precedente (e della Diagnosi Funzionale) in modo da poter metter in atto, già dalle prime settimane del nuovo anno, le strategie metodologiche necessarie ad un’osservazione iniziale attenta (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione del PDF e del PEI e dell’intero progetto di vita.

Gruppo di lavoro handicap (GLH) È composto dal Dirigente Scolastico, dagli insegnanti di sostegno, dalla Funzione strumentale, e quando necessario dagli operatori dei servizi, da un rappresentante dei genitori, dal personale ATA. E’ un gruppo di studio e di lavoro composto dall’insieme di quelle figure che operano nell’istituto e nelle strutture del territorio ad esse collegate, che sono direttamente interessate nella gestione dei casi di alunni con disabilità. Esso è formato da una componente

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stabile e da una componente variabile, in base alle esigenze contingenti e si perfeziona per diventare operativo ogni volta che siano presenti all’interno dell’istituto alunni con disabilità. Propone e discute il progetto di integrazione d’istituto che indica, in merito alle situazioni di disabilità presenti nella scuola, gli interventi, i ruoli, i tempi, le modalità, gli strumenti e le risorse strutturali. Le sue riunioni sono contemplate all’interno del “Piano annuale delle attività” con il fine di programmare e valutare l’effettiva attuazione delle attività specifiche indicate nel POF e nel progetto stesso e, insieme, di ridefinire quegli aspetti in essi contenuti che richiedano una revisione laddove non dimostrino l’efficacia prevista. Compiti e competenze:

• Esaminare i casi dei singoli alunni con disabilità inseriti o da inserire nella scuola ed assegnare loro l’area di sostegno

• Formulare proposte al dirigente scolastico per la richiesta degli insegnanti di sostegno

• Ripartire con criteri congruenti le ore complessive di sostegno, assegnate all’inizio dell’anno scolastico alla scuola, tra gli alunni con disabilità

• Formulare richieste motivate, tramite l’istituto, per il fabbisogno urgente (attrezzature particolari, sussidi scolastici, contatti con centri di riabilitazione, con ASL e GLIP, accordi d’orario ecc.)

• Pronunciarsi preliminarmente sulla bozza dei singoli “Piani educativi individualizzati” (PEI)

• Concorrere alla formulazione del “Profilo dinamico funzionale” (PDF)

• Stabilire contatti con il “Gruppo di lavoro interistituzionale provinciale” (GLIP)

• Concordare i criteri per la valutazione degli alunni con disabilità.

Referente H/Funzione strumentale all’handicap • Collabora con il dirigente scolastico alla designazione degli insegnanti di sostegno e

degli educatori da attribuire ai ragazzi diversamente abili tenendo conto delle garanzie di continuità che gli stessi possono dare

• Comunica al dirigente scolastico l’andamento dei progetti relativi agli alunni e collabora alla realizzazione del PDF, PEI nei tempi previsti

• Coordina il personale e si adopera per svolgere le attività di aggiornamento

• Coordina gli incontri con l’ASL e le famiglie

• Organizza eventuali progetti con le realtà scolastiche e lavorative territoriali esterne alla scuola

• Controlla la documentazione in ingresso, in itinere e predispone quella in uscita

• Coordina le attività di orientamento per i ragazzi con disabilità

• Tiene i contatti con gli operatori dell’ASL e dei Servizi sociali del territorio.

Insegnante curriculare • Pone attenzione al potenziale dell’alunno e non solo alla sua disabilità

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• Adatta, quando è possibile gli obiettivi minimi concordati in sede di riunione di materia alla situazione particolare del ragazzo disabile, altrimenti prevede un programma differenziato, non riconducibile agli obiettivi minimi

• Prevede di acquisire una formazione sulle tematiche attinenti l’integrazione per attivare strategie metodologiche e didattiche che si possano attuare in classe anche senza l’intervento dei docenti specializzati

• E’ coinvolto nella conduzione di strategie e di attività per l’integrazione

• Utilizza, quando è possibile, modelli modulari o unità didattiche definiti con chiarezza e in modo analitico, da consegnare con anticipo all’insegnante di sostegno, che sarà facilmente in grado di programmare i suoi interventi e alle famiglie che potranno aiutare nel pomeriggio i ragazzi.

Insegnante di sostegno L'insegnante di sostegno: è un docente, fornito di formazione specifica, assegnato alla classe in cui è presente l'alunno disabile. Non deve essere considerato l'unico docente cui è affidata l'integrazione (C.M. 250/1985; Nota n. 4088 2/10/02). La legge 104/1992 nell’art. 13 comma 6 cita: “Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti (1 bis)”. Da cui emerge che:

• L’insegnante di sostegno è una risorsa per l’intera classe, non è l’unico assegnatario dell’allievo con disabilità

• E’ assegnato alla classe quando è possibile assicurando la continuità educativa • Partecipa alla programmazione didattico-educativa della classe

• Partecipa a pieno titolo alle operazioni di valutazione con diritto di voto per tutti gli alunni

• E’ di supporto alla classe nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative e nell’adozione di metodologie individualizzanti

• Deve effettuare la conduzione diretta di interventi specializzati, centrati sulle caratteristiche e sulle risorse dell’allievo, a partire dalla conoscenza di metodologie particolari che non sono in possesso dell’insegnante curriculare

• Prevede accordi di programma con servizi socio-assistenziali, culturali e sportivi

• Si occupa dell’orientamento dell’alunno disabile, favorendo la collaborazione tra il sistema scolastico e quello della formazione professionale

• Può fare assistenza all’alunno disabile, (o come figura unica, o alternandosi con altri insegnanti) durante l’esame di stato, se durante l’anno ha seguito l’alunno disabile ed ha fatto assistenza durante le prove di valutazione.

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Assistenza specialistica Nel caso in cui la situazione dell'alunno lo richieda, oltre agli insegnanti curriculari e di sostegno, sono previste altre figure professionali per affrontare problemi di autonomia e/o di comunicazione. Si tratta degli assistenti ad personam. Il dirigente scolastico ne fa richiesta all'ente locale competente. La competenza è della Provincia (scuole superiori), art. 139 D.Lgs 112/1998. L’assistenza di base comprende l'accompagnamento dell'alunno con disabilità dall'esterno all'interno della scuola e negli spostamenti nei suoi locali. Comprende anche l'accompagnamento ai servizi igienici e la cura dell'igiene personale. Devono provvedervi i collaboratori scolastici. Per svolgere questa mansione hanno diritto a frequentare un corso di formazione e a ricevere un premio incentivante (CCNL Comparto Scuola 15/02/01; nota MIUR n. 3390 del 30/11/01). E’ responsabilità del dirigente scolastico, nell'ambito dei suoi poteri di direzione e coordinamento, assicurare in ogni caso il diritto all'assistenza (nota MIUR n. 3390 del 30/11/01). Gli alunni disabili hanno diritto al trasporto scolastico poiché costituisce un supporto essenziale alla frequenza scolastica. Questo servizio è pertanto strumentale alla realizzazione del diritto allo studio. La responsabilità è del comune (per le scuole materne, elementari e medie), della Provincia (scuole superiori) – art. 139 D.lgs 112/1998. Per la scuola dell'obbligo il servizio deve essere concesso gratuitamente (art. 28 Legge 118/1971). Per ottenerlo, al momento dell'iscrizione bisogna segnalare alla scuola la necessità del trasporto, affinché questa si attivi tempestivamente per la richiesta.

Famiglia La famiglia deve essere coinvolta attivamente nel processo educativo dell’alunno.

Esperti ASL Partecipano agli incontri periodici, collaborano alle iniziative educative e di integrazione predisposte dalla scuola, verificano il livello e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’istituto.

Il personale ATA E’ utile individuare un referente che partecipi al gruppo H, qualora se ne ravveda la necessità, e possa così fungere da punto di riferimento per tutto il settore H.