Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano...

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Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

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ó suDESCRIZIONE DELLA CITTÀe de' luoghi più osservabili

AI QUALI DA MILANO RECANSI I FORESTIEKI

COMPILATA

DAL CAV. LUIGI BOSSI

SOCIO DI VARIE ACCADEMIE, CCC*

Parte PrimaCONTENENTE LA DESCRIZIONE DEllJ CITTA.

MILANO, 1818.

Presso Pietro e Giuseppe VallakdiLibrai e Msrcanri di Stampe t mentir, 5. Margherita, n* *«o*

t

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ZiU presènte edizione è posta sotto la protezione

vlella legge, essendosene adempite le condizioni*

IMPRESSA PER GIO. PlROTTA

m MILANO.

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Jya città di TTkifauo e dtata giudicata in ogutk

tempo Segua Seffa attenzione def forestiere , oduiuòi di dono uioftipficate fé descrizioni dtainpato

deffa utededima. ©pere aft&aótama note 4ouo ili

$>itzatto dì oKìfatto def ffizzì y fa SÒeéczìgìottó

deffa (Lìtta e 2effe faSSzìcSe pzìucìpatì det

JOattuada , i $Pa**eagì étozico-topogzafico-czìttcì

tie(ta Qìtta e ueffa SÒioceéì dì ofcCìfatto def ofot"

matti^

ysei non parlare def &6to def (pzagìo/e r

cottcerueute i doti più iiuigui autic&i eSifct , e di

^ueffo di vioojtiuo cT. o/laoétìuQ 9 riguardante

fé dofe pitture deffc cfiiedo.

«Varie Guide Si Tfijifano 6% óouo pu66ficato

in queóti uftiiui tentpi , afcuue deffe auafi in

ttafuxuo, aftre iu Jraucede. (Std uwa di duetto

fia j3restato auafcHe cura if defunto cav. afiato

c/imo zettì , noto pez modi aftri Sotti favori ; ad

aftra , Scritta origiuaftueute in Jzauceóe a comodo

Se' cforedtieri, aveva podto mano if redattore deffcu

predente; altra è dtata compifata daff'afi* Gò. Caffo

9C6973

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àÒiaiwouì deretano Detta cK,. €Lccaòcmia Dèfio

2iLeffo (9Uti, nominato twewfiro Defr<3dfcituto T6a?,io-

nafe , ora 3. cA-. 3f ftSro Si bianconi clie #en

conosceva i à'wctói monumenti Seff' atte edidteuti

in ciucata citta , siedce aucoza wofto istruttivo , e

fa citata GuiDa iidtatnpata nef 4808 dotto it ti-

^ofo zzzìffl <iFozeéhezo ut 97liéauo 2= imo Dtrdi

moDeifata interamente duffa puma Si <fàìauconì >

de uou erte nei iiDurfa a portila cowipenDtoda mofto

code importanti di dono otutuedde?

e vi di dono

fadeiati tradcorrere uou poafu errori.

JuDipenDentetuente j^ero Dai «mi lutziuóeci , elio

ucouodcere di j^oddoiio in auedta uftima £*uiDa 7

Da afeuni Dei ouatì uou poteva Dtrdi edente «ep-

pure fa preceDente c&e a ouedta deryito aveva Di

nioDefìo 5 uou ài può trafadeiare Di oddervare , cno

f'adpetto , o fa faccia Di TTkifano ài e iutera-

wieute cangiata dolo Da afcuwi autii in conde-

auenza Deffe pofitic&e vicenDe , dene utofte uuovej

codtrunoni , e Dei ntofti riattamenti cne ói éouo

fatti y e più ì)i tutto Deffe uumezoóe doppreddiontp

avvenute, codicele oue f$ti invece Di gutDare cop

dicure^a if Joredtiere uuovo co inedperto , uoy

dervirefifiero ouadi c&e aD iffuDerfo7

e traviarfo

aD ogni paddo»

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*R.etidevaói dunque neceddaria una uucwa eòi**

none di ouedto fi6ro,j*ez de óteàóo utife ed iu*

tereddaute; e qti editori Saetto e (fìiueppecPa£~

fazdì ueff iut«apreudcrfa faauuo dediderato cne tutto

Jcóóe tifuóo if favolo non idpzeaievofe Si &ìan~

cout;., cne tutti Joddeto notati i cangiamenti av*

venuti tu Julia deffa cangiata pofitica ditua?ip—

ne , cne tutti jcòSzxo emendati gfi errori cno

ueffe anticfie Cj/uide di erauo introdotti , e cno

^iSotta Joóóe tjuedt' opera ad uua 4>iù autpioo

Janna , codicene óetvu potedde ai Joteóiieto uoy

Solo , ma auefie a( cittadino cne anta di Ém

conoscete (a ó\iq% patria?

affo óiuòioào defife pa-

trie antichità , e Soprattutto agfi aulici defto

2&effe (SUti, ed a coforo cne #ratuodi £àfta di

€eit conodeerue fa dtoria.

e dotto auedto adpetto veramente jsocfie città

jwddouo trovarsi, cne al pati di <jucdta servano

a dedtare if più vivo interedde. ©dderva oppottu-

nfctiueute dòìaucoui > cne in genere di -Sena romana*

atcnitettuta , TTÌsifauo fia uuo dei più ridpet~

ta&fi avanzi cne vedaudi Juori di c/vouta , con-

didteute neffe cofouue di e). J^otenzo ; cne ridpetto

ai óecofiy iu cui fatte ài utodi&co iw varie &>r-

Mie7

fia vati* cniede degne di attenta considera-

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? tòlte , come dotto ò* (§Lm6ioaio , ò. &cùof

d. Ihaiaio5

e). cWipfictatto , e cfie riguarSo afteo

atclutettura Setta Gotica > vi ói trova tato Sei

-più ttiJigiii eSifei -, eS af tempo óteóóo if più

grattòe cue tu taf aeuete vanti i dtatta , cioò

tf UJuonio , mentre tra fé <Ja6{mc&e tuSicauti foò

riattovanoue Seff arte?

e f'arte tueSedùua aia.?

tugeutifita ,

€ìTÌoitauo fia eSifin cotuiSera&Pudtm*

Si vo zamante , e noti tuauca 4)1 aftre c/af5{>rtcno

Segue Seffe foSi cue ói òauuo a o^ueffe Segfi ofea-

moggi, y Set Viauota e Sei Sh/Fadà'.

ITbauca %euó\ questa città Si statue greono

e romane Se' 4ecofi più &fict e più gforiojt

Seff arte ; ma po.M teSe però uu Sarcofago incigno

Sef quarto o quinto decofo ; tf utouuuiento più

tUpetta€ife Si cedeffatura cne ói ccuoóca Sef uouo,

cioè tf pafio S' oro e S'argento Si c>. (9Lm€rogio,

e progreSeuSo Saf Secttuoquario decofo in avanti,

j>redenta una óetie Si favorì Si deuftura5cno

poddono aiuioverarji tra fé piti j?regevofi produzioni

Si queff'atte.

Ou materia Si pittura , oftre afeutte opere fatto

prima Seffa fitte Sef decofo Seciuioquiuto cue Servirò

foóóouo utifiueute affa storia Seff arte uteSednua

,

vanta TTLifauo fé refiquie Sef capo S'opera Si

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JOìouatùo y St uno 3ei,j)iu grauSi ingegni Si aueua.?

età ; e nèffe opere Segfi affieni Si auef gran-

3' uomo , tcne per latito tempo aui Jece dimoia')

può» a foriate i Si iuta Sene Scuote più Su tinte;

noi/i uiaucauSo ne decofi a noi più vicini Si o~

pere raqgudtSevofi?

tra fé quali paóóeiauuo con

cnote affa posterità quweue ancora Si afcuui at-

tuti recentemente Sefuuti. cS è j>ui veto elio

mofti cafeuti ptoteóòoti Seff arti ^effe, c&e coffo

foto opere itfuótzazouo aueóta foto j>atria , óouo

4tati sfortunatamente o non uieunonati Sagfidto-

nei Seff : atte , e uiaóóuue Sai 6iograft , o non

foSati quanto meritavano.

(Popò Si avere per taf tiioSo accennato futi-

fità e r importanza Seff opera efie ora ài. pte*

denta af {Pu66(ico , padJereuio a Sire afeuna coda*

Sef uietoSo efie ài è oddetvato nef cotupifarfa.

<Dn gran parte ói e mantenuto f' otSine óteóóo

Seffa Cvtiiòa 2/àianconiana , ounuetteuSo óo(tau$o

itei titofi Sei Siverdi paragrafi aueffe cfiieóe7

o

quegli óta&ifiuieuti cne ora più non eóistoito. lìbaj

auedti non dono .per ciò dtati Sef tutto ommeó'ói,

cne auu tra (e cfxieJe , i monasteri, i fuogfti

pti5

eS i Stverdi monumenti , cne óouo Sa <juai-

efie tempo Spariti / uioftiddiwti de ne domo in

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rjuejta eSijioue tefyiótzati , Sei auaft JHiattcoul

non aveva efatto afeuu ccuuo. di e giudicata

cfte tanto ai ttajiouafi3

auattto ai Jozeótiezi7

jpcteóóe siudeize gtaSito if vedete SeJcntto oueffo

cfte edidts itoti dofo , tua aueffo ancona c&e t&i-

dteva; giacc&è gueJte notine5

oftre if 4oSSidPate affaj

etuSita ctwiojità , ói teaauo eóóeuziadueute coffa?

storia Sef paede , coua Sedctinoue dead oggetti

contenti , e j>ia aucoia coffa dtoua Seff* atte , ocoffe memorie tanto SediSerate e tanto prenoto

Sei fioatti attinti. (Dacfiè if cattoficidtno fta ce-

duto if fnogo iu ^ngfiiftetra affa ti&mna, certo

S)ua2afe fia «accofto dotto if titofo Si cMouaéfoco

o/lugficauo tutti i monumenti Seffa reftgione y

efie óouo ótati in queff' epoca Sidttutti, e oueòto

fifoo è ancora ziguarSato iu Jng&ifterta ed itj

tutta -f Cutcva , come uu cotnpfeddo Si wemozio

jjzenode j>er fa dtozia pofitica eS ecefediadtica , e

yez queffa Seffazte in geuezafe.

dotto uu dofo titofo ói óouo oleóse oofte contfpzedf

ntofti oggetti Si quegfl dpeciafmente cne o j)iù uoìì

edidtouo7

o noti meritano grande o&Jetoajioue SaL

fato Seff'arte?

o Jofo deroono affa storica eruSi-

jione , eS a fegaze tra (ozo iu una dpecte Si topo-

grafico diiteiua gfl ometti edUtenti. <3L||iue $i uor\

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mazcóàatc ólaovòhtanauitute if vofuwie , tutto di è

eóvoóto coffa twàdditwa inevita ; non di douo tut-

tavia ouiutedde fé wotine più impostanti , e uufìa?

dpeciafmente di e ttadcutato di oueffo cne óezviz

poteva a guidate gfi amatoci deff atte3

ed ol>

sidc&iatate fé tuemozie degfi attinti uajiouaii.

J jjuuti esitici, come aueffi , pez edempio, deffej>

astiene denominazioni5

di aftti efatti cne fiauiio

éomimuiàtzaio argomento dò etudite dideuddiom

ed a cougniettute ingeguode? aulirne dò evidenti

diutodttanoui?

óouo Stati ptedentati dotto t a-

dpetto òi code du&6ie , ed aucoza auidtiona6ift ;

« dofo tafvofta di è accennato auaf dia in/toma

,a que Jatti i> opinione più comune , o più ve-*

tidituife. (Sodi di è proceduto ancne pet fé epoefio

Seffe autiefie Jouòanoui , uaócoóte net Qtòmazio

iteffe tenenze òe decofi deff ignoranza e deucu

6at6axie.

T&eff1

iuuditate i monumenti anticni e u«o~

derui , ., cfte Jozuxauo fa gfotia di auedta città?

itoM ài óouo jsetduti òi vidta avit

oggetti più im<*

jjottau&i7

«efativi af óuo dtato attuafe poetico

,

aiuuiiuidttativo eò economico, òi óouo pez ciò

indicati t j>u6fifici dta&funeuti auc&e unovatwcute^

cretti yi i comodi e ad incosaggiauienti Dati at

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cotuutercio , .fé jnù couiiSera<5ifi Ja<5l5ricue e jwauifafc-

tuie ue((a città e uè contorni sta&fite , fé Scuofe5

i conservatori ecc. <Aou ói è Sopraccaricato if fifoo

Si importuna erudizione5

ne Si ^uperjfue citazio-

ni y uè Si iscrizioni fapiSarie , c&e si Sono Sol-

tanto accentiate, jtoleuòo fé medesime eóóeie os-

servate e studiate tu opere Si eruSijione t>iu

Sij^uSe , cne ìioh è uua Seiupfice guiSa Sef cit-

tadino e Sef c/orestiero

.

ۓhel renSerc conto Sei principali fuog&i Se' con-

torni, e Si ^jueffi uatticofarmeute ai ouaft óouo i

viaggiatori chiamati Sa auafene oggetto Si curiosità,

non ói e creSuto Si uoter Seguire un metodo

ntigfiore Si aueffo osservato Saf già foSato cav.

vdutozetti nef óuo Vìaaaìo ai tee J?apfii 9 cnej

&a già ottenuto varie eSmoni. «£e notine presen-

tate \u questo fi6ro , uomo State contpenSioSamento

esposte riguarSo agfi oggetti cfte per fa natura?

foro entrar j>otevauo iw auesta GuiSa , eSSenSosi

fasciate Sa parte motte Siscussioni refative afflou

Storia naturafe , e fé aggiunta cfte neft'uftimcc?

eSijioue óouo state Jatte refativameute a Siverst

monumenti Si ©InUc&iià , e Speciaftuente fapidari

cne nef nostro tavolo ói óouo sofamente Si jpaó—

iaggio accennati, *A<m 4Ì &ouq qSC incontro otti-*'

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meóói tutti gfi oggetti S' arte , c^e ttovawdi mvazii vaeói Siddeutinati

ye Si cjiteJti ittofti di dotto

regidtrati , clxe addofutaatewte wtaucano nefifT opera?

Si edmovetti y Seffa cjuafe di è ingrauSito i£ Si-

dcgtto , e di óouo anc&e corretti wott poc&i errori

tanto uè uomi , auanto neffe Siverde inSica?ioni.

cJperiatno c&e auedta operetta dervir poddaj

utiftueute ai Joredtieri , e nteritare £' uuivezAafo

aggraSituento , utadditue Segft amici Seff arte ;

pur tuttavia , diccontc il* questo genere Si favori

rare vofte anc&e ceffo dtuSio più Sifigente di vuo

aluaueze aò uua dcrupofoda edattena, pregniatua

% eiettori uoótzi a voteze attribuire a tutt'aftro

cue noti a mancanza Si 6uona vofoutà g£ì errori

ne' quafi ci cfodde avvenute Si caSere, eS a vo-

lerne rimettere ('indicanone più precida , corre-

Sata Seffe neceddarie prove , agfi cSitori ^ffazdi,

affittene de ne yoóóa tener cogito tu aftra eSi-

biotte , dtecoute pure a riguarda Seffa dua C^uiSàj

aveva Sividato Si Jare tf più vofte foSato (fàiaiiùonì*

jyiiedta ttuova CuiSa darà anofie adornata?

ove gfi acquirenti fo SediSeriuo , Si utia Piatiteti

deua Citta > Sefiueata Saffi' edtutio Copografo i&W-

cnetU ^ Si afcuwe Cavofe , tuaetfttevofuieute incide5

«appredentanti afcuui Se' più r-agguarSevoft tuo—

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uuuienti auticlu e ^moderni ueff opera ìueSeótiucu

Seicrttti eS iffujtratt , e Si una catta Sei con*

torni Si TfTkifanoj ne(fa ouafe 4arà compreso

tutto if oiaggio ai tre faglii con varie correzioni

eS aSSinoni.

5tnaluiente a comodo e vantaggio 5e «Reggitori

4Ì 4otio aggiunti a ciascuna patte tre inaici, f uno»

Sei Sioerdi articofi Se£ fi^ro , f aftro alfabetico

Seffe cfiieóe , ca4e vefaaioóe e Segft dtafnfttuenti

iit e&Je menzionati , coffa Simulinone in Swetóo

carattere Seffe caJe e chiede óo^teóóe Saffe emi-

ttenti , if tetjo,

pure affa6etico , Segfi artiiti

nominati neflTopera , coffe notizie Seffa patria foro

eS afcuue uuove eS importanti cMercafioni,

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NOTIZIEGEOGRAFICHE 5 STORICHE

3TOPOGRAFICHE

DELLA CITTÀ DI MILANO.

.Lia città di Milano è situata a gradi a 6, 5 e

di longitudine orientale, 4^^ a7^ 5i di la-

titudine boreale , in fertilissima pianura fra

il Ticino e l'Adda. Le aeque di que' duefiumi ingegnosamente derivate alla irrigazione

del suolo , giovano sommamente ad accre-

scere la naturale fertilità. Il piano*" della città

trovasi circa 80 tese al disopra del livello

del mare. L' aria generalmente è salubre ,

ina alquanto umida, tanto a motivo dei ca-

nali navigabili e di irrigazione che la cir-

condano, quanto per la moltitudine de' prati

irrigui in ogni stagione che si trovano nelle

vicinanze.

La fecondità singolare del territorio e di

una gran parte ancora della Lombardia hasempre contribuito alla prosperità ed alla

ricchezza di questa metropoli* La situazione

sua mediterranea, e quasi centrale, non senv*

forerebbe opportuna a renderla mercantile ;

ma i due canali navigabili , derivati 1' unodall' -Adda e l'altro dal Ticino, vi fanno

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V NOTIZIEaffluire non solo le derrate di tutti i paesi

circostanti ai laghi Lario e Verbano ma le

aprono ancora una via assai comoda di

commercio cogli Svizzeri, colla Germania e

col Piemonte ; ed il nuovo canale naviglio

che si è aperto recentemente, e che sbocca

nel Ticino sotto Pavia, non lungi dalla foce

di questo fiume nel Po , mette in comuni-cazione direttamente questa città coi più

grandi fiumi e col mare. La sua popolazione

è stata calcolala in addietro da 120 mila a

j3o mila abitanti ; ora da alcuni anni si è

alquanto accresciuta.

Di Milano „ siccome di molte altre antiche

città d' Italia , difficile riesce il rintracciare

Ja prima origine. Si sa che fu anticamente

capitale dei Galli Insubri , e che que' popoli

valorosi portarono alcuna volta a Romastessa lo spavento; venuta poi sotto la pro-

tezione del popolo Romano, che stesa aveva

in ogni parte la sua possanza , Milano per

la sua grandezza e dovizia fu nominata una

seconda Roma. Da molti antichi documentie dal celebre epigramma di Ausonio , che

inciso in marmo trovasi nella città esposto

alla pubblica vista , siamo accertati che Mi-

lano ebbe circo , e teatri , e tempj , e ter-

me, e regj palazzi; e varii Romani impera-dori de' primi secoli, de' quali alcuni furono

di questo municipio cittadini, o almeno ori-

ginar] , vi soggiornarono , o onorarono al-

meno questa metropoli della loro presenza.

Di quegli antichi monumenti rimangono al**

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BELLA CITTA9DI MILANO. 3

cani vestigii , e più. ancora frequenti le de-

nominazioni che ne richiamano la memoria.

Ma allorché V Italia tutta fu inondata

dalle barbare nazioni, Milano fu forse tra

le città che ebbero a risentire maggiormentele comuni sciagure. Fu devastata e pocomeno che distrutta verso la metà del V se-

colo da Attila re degli Unni ; poco primadella metà del VI lo fu da Vitige re de

9Goti ;

fu saccheggiata nuovamente da Alboino re de9

Longobardi , chiamati in Italia da Narsete ,

e dalla debolezza degli imperadori d'Oriente,

e fino gli arcivescovi ed una parte del clero

furono forzati a riparare altrove. Agilulfo e

Teodolinda furono ai Milanesi favorevoli, edalcun monumento della loro pietà sussiste in

Monza, ove risiedettero; ed estinto V imperode' Longobardi colla prigionia di Desiderio

ultimo loro re, rimase la città suggetta a Carlo

Magno, ed ai successivi imperatovi Carolingi,

e quindi agli imperadori d'Àlemagna , sotto

la protezione dei quali formossi q&asi in

repubblica, governata talvolta dagli arci-

vescovi , talvolta dagli ottimati , coir inter-

vento bene spesso dei messi regii o dominici,

spediti dagli imperadori. Suscitaronsi anchein queir epoca civili discordie , ed ora la

plebe sollevandosi , ora acquistando possanzagli ottimati , variò spesso il governo dal-

l' aristocratico al democratico.Nel 1162, la città Èi più che mai desolata

p&r l'invasione di Federigo /, detto Barba-rossa y il quale già mài disposto verso; i Mi^

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4 NOTIZIElanesi , e concitato ancor più dalle instiga-

zioni delle città rivali, impossessatosi a forza

di questa metropoli5

ne fece sgombrare i

cittadini e tutte le patrie mura , e le forti-

ficazioni fece demolire. Le case furono quasi

tutte atterrate, e solo rimasero alcune chiese,

ed altri pubblici monumenti che ancora si

veggono anteriori a quel fatale eccidio. I

cittadini non tornarono a rifabbricare le case

loro e le mura , se non dopo cinque anni ;

giunsero a sconfiggere gloriosamente il loro

nimico, e quindi continuò il governo repub-blicano, come in molte città d* Italia si costu-

mava sotto il reggimento de'pretori. Dopo la

pace di Costanza , Milano si vide in predaalle civili discordie , promosse alternativa-

mente dalle fazioni Guelfe e Ghibelline , ed

in appresso dalle due potenti famiglie Visconti

e Torriani , o della Torre, che ora col titolo

di capitani e difensori del popolo, ora conquello di nobili , nel secolo XIII , ed anchepiù oltre , dominarono a vicenda. Solo nel

i3io Timperadore Arrigo VII > venuto in

Italia a ricevere la corona e a sistemare la

pace , cacciò i Torriani „ e coi titolo di vi-

cario dell' impero stabilì in Milano Matteo

Visconti , che a9

suoi discendenti tramandòla signoria col medesimo titolo sino ai pro~

nipote Giovati Galeazzo9che il dominio ac-

crebbe di trentacinque nuove città , e il ti-

tolo assunse di duca nel 1395. Continuòquest'ordine di cose fino al 1447^ nella

quale epoca passò il dominio nella famiglia

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BELLA CITTÀ DI MILANO. 5

di Francesco Sforza, e vi si conservò finché

a Lodovico Sforza detto il Moro, oppressore

del nipote dovari Galeazzo , cadde in mentedi chiamare i Francesi in Italia per cacciare

gli Aragonesi da Napoli, e da quelli in penadel suo mancar di fede venne egli stesso

fatto prigione , e condotto in Francia , ovemiseramente morì. Durò quindi in Lombar-dia il dominio de' Francesi fino al i5i2, nel

qual anno fu sul trono ducale rimesso Mas-similiano Sforza , che dopo tre anni fu co-

stretto a cedere di nuovo la sovranità a

Francesco I re di Francia. Tornò per qual-

che tempo Francesco Sforza, altro fratello di

Massimiliano , ma neppur questo potè nella

sua sede mantenersi. Morto egli improle nel

i535 , riguardossi lo stato come feudo del-

r impero , e devoluto quindi alP imperadoreCarlo VV che ne investì l'arciduca Filippo

suo figlio ; passò da questi ai successivi

monarchi delle Spagne , e quindi alla fa-

miglia Austriaca di Germania , e «otto unalunga serie di sovrani ebbe a godere pace 7

prosperità ed opulenza.

Nel 1796 essendo stata tutta l'Italia set-

tentrionale invasa dalle armi francesi, Milanoricevette una nuova costituzione di governodemocratico ^ nelF anno susseguente fu di-

chiarata capitale della repubblica Cisalpina;

nel 1799 fu nuovamente occupata dagli im-periali ; ma avendo questi di nuovo abban-donato F Italia nel 1800, Milano tornò alla

prima costituzione repubblicana, se non che

Page 26: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

D NOTIZIEdopo due anni la repubblica Cisalpina fu

trasformata in Italiana, e tvel i8o5 elevata

al titolo di regno, nell^ quale epoca Milanovidesi la capitale di uno stato assai vasto ,

e per ogni titolo ragguardevole. Le più re-

centi vicende portarono la caduta del regnod9

Italia , e la smembrazione di varie provin-

eie; ma sulle ruine di quello stato sorge il

regno Lombardo-Veneto, nel quale Milanoritiene ancora V antica dignità di capitale di

tutta la Lombardia.La topografia di questa vasta metropoli

si vede chiaramente dalla pianta delineata

dall' ingegnere topografo Pinchetti colla mag-giore esattezza , che si trova presso gli edi-

tori di questa Guida. La sua vastità agguaglia

quella delle più grandi città d' Italia , giac-

ché facendosi il giro esterno delle sue muradisposte quasi in forma circolare , si per-

corre uno spazio di più di Sooo tese , che

a un dipresso corrispondono a 3 leghe di

Francia. Ncjjje antiche descrizioni il circuito

di Milano è stato sempre determinato di

miglia io. Solo al presente si può giusta-

mente valutare questo giro , perchè appenada pochi anni a questa parte" si è intrapresa

la costruzione di una magnifica strada eli,

circonvallazione , che in alcuna città nonvedesi così grandiosamente disposta, e che,

condotta or quasi al suo termine, presenta tJs

comodo di potere percorrere tu^to ii circuito.

Le mura furono fabbricate nel 1 649 sotto

r impero di Carlo V per ordine del gover-

Page 27: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DELLA CITTA' DI MILANO, q

natore Ferrante Gonzaga , secondo i principii

dell' architettura militare di quel tempo. Lefosse scavate dal popolo Milanese onde me-glio difendersi contra Federigo Barbarossa

,

servono oggi in parte al giro che nella città

descrive il canale derivato dalFAdda, che fuori

di porta Ticinese si congiugne col F altro ea~

jpale procedente dal Ticino. Le porte , cheancora veggonsi in parte al di dentro di

quelle fosse, o sia del canale, alcune delle

quali a doppio arco , come quelle di porta

Orientale e di porta Nuova , sono ancora

gli avanzi delle nuove mura costrutte nei

V167, allorché i Milanesi ripatriaro^o dopoÌ2 devastazioni perpetrate da Barbarossa.

Undici ora sono le porte per le quali;/si

entra e si esce dalla città ; sci principali e

cinque minori , indicate alcuna volta col no-

me di portelli o di pusterle. Le porte mag-giori sono la Orientale , detta Renza , dal

nome stesso delF Oriente secondo alcuni ,

secondo altri dall' antica denominazione di

Argentea ; la Romana , la Ticinese , la Ver-cellina , la Comasina , e la porta che mette

a Monza, detta porta Nn~va. Le cinque

minori, dette puster le nortein , si nominanoporta Tosa , parta Vigentina

,porta Lodo-

vica , il Portello di porta Vercellina , altre

volte detto del Castello , e porta Tanaglia ,

che preso aveva il nome da una vicina for-

tificazione del castello , ora distrutto. Dicesi

che queir opera fosse la prima di tal genere

che in Italia si vedesse ; certo è che quella

Page 28: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

8 NOTIZIE SULLA CITTA* DI MILANO,

ed altre fortificazioni del castello che in ad-

dietro esisteva, furono eseguite Tanno \&%rj

d' ordine del governatore conte Lodovico Bel»

giojoso , sotto la direzione dell' architetto Ce-

sare Cesariano 9 commentatore di Vitruvio.

Ora di quella fortezza più non rimangonoche* due torri, ed una magnifica caserma,della quale a suo luogo ragioneremo.

Molte divisioni topografiche e politiche

hanno avuto luogo in Milano , e queste de-

dotte quasi sempre dalle porte principali

,

ed indicate coi loro nomi. Si sono quindi

stabilite le porte medesime , i rioni , i se-

stieri , i circondar]. Ora politicamente divi-

desi in quattro circondarj. Noi nel giro no*

stro , a comodo de' forestieri , seguiremo

P ordirle delle porte , cominciando dalla

Orientale,

Page 29: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

PARTE PRIMA

DESCRIZIONE DELLA CITTA.

PORTA ORIENTALE,

I.

Il Duomo.

TPJL empio egli è questo insigne tra le fab-

briche d'Italia non solo, ma tra quelle di

tutta F Europa,per F ampiezza sua ,

per la

materia onde è costrutto, per la singolarità

anziché per la regolarità del disegno , e per

la copia degli ornamenti e delle statue che

lo abbelliscono.

Fino dal XII secolo erasi introdotto in

Italia lo stile dell'architettura tedesca, detta

comunemente gotica , e caratterizzata parti-

colarmente dagli archi acuti. Nel i386 fu

cominciata questa fabbrica grandiosa , sia

che ciò si facesse per voto del duca Giovati

Galeazzo alla B. V. , sia che il popolo mila-

nese anelasse ad avere una cattedrale degnadella grandezza e magnificenza della capitale

della Lombardia. Per F avanzamento di que-sta fabbrica il duca donò alla chiesa unaricchissima cava di marmo bianco , in gran

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IO PORTAparte statuario «, ed atto più cìie non quello

di Carrara a resistere alle ingiurie del tem-po , comodo altronde per la facilità del

trasporto che da Candoja , dove la cava si

trova , si fa pel fiume Toce , e quindi per

il lago Maggiore,per il Ticino , e per il

canale detto il Naviglio grande.

Architetto di questo insigne edifizio dicesi

da alcuni Enrico Gamodia , o Zcimodia, tede-

sco ^ da altri Marco da Campione , terra

presso il lago di Lugano ; altri nominanoancora altri architetti , dei quali nelP archi-

vio della fabbrica si trova alcuna menzione;aia probabilmente il primo disegno era stato

fatto in un'epoca molto anteriore a quella

della sua esecuzione , ed ignoto ancora ri-

mane il nome del vero autore. Non ostante che

F edifizio sia di genere gotico* il tempio noninanca della grandezza e maestà dignitosa

che ad un tale edifizio si conviene. Ne da-

remo le dimensioni parlando della pianta ;

ed intanto accenneremo solo , che tutto è

costrutto di marmo bianco^ non eccettuato

lo stesso coperto , o sia il tetto. Per duesecoli si continuò F edifizio sul primo dise-

gno ; ma ai tempi di S. Carlo Borromeo, vo-

lendosi dar principio alla facciata , conven-

nero gli architetti , che combinar si dovevaF architettura gotica colla greca * ed il celer

bre Pellegrini fece il disegno che in parte fu

eseguito sotto il cardinale Federico Borromeo,

grandissimo protettore delle scienze e delle

irti ; e solo nelF epoca del cessato regno

Page 31: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIENTALE. II

<V Italia fu decretato il compimento della

facciata, che dalla parte già esistente in

fuori , eseguito fu sopra un disegno gotico

conveniente alP antico dalT architetto Amati.

Questa facciata sì vede esattamente delineata

nella Tav. I, ed il prof. Aspari ha nobil-

mente intagliata in rame la veduta del fianco

di questo edifizio tra le sue vedute di Mi-

lano , che al numero di sedici^ in foglio

imperiale, si troiano vendibili presso gli

editori di questa Guida.

La forma della chiesa è quella di croce

latina : il braccio più lungo che incomincia

dalla porta maggiore e va sino ak- dirama-

zione della croce , comprende cinque navi

o navate : le due braccia laterali , e la por-

zione che comprende il coro , sono a tre

navi, e lo spazio che sarebbe occupato dal-

l' altre due, è stato assegnato per uso delle

sacristie , onde nelF interno e nellresterno

sia conservata perfettamente V euritmia , e

non si vegga alcuna irregolarità. Le duebraccia laterali non sono prominenti fuori

del corpo della chiesa se non Y equivalente

della larghezza di una delle navate minori.

Quella di mezzo è larga il doppio delle pic-

cole. La sua altezza è di braccia 78 mila-

nesi, dei quali ciascuno equivale a 2,2 pollici

parigini. La separazione di tutte queste navi o

navate è formata da 5a piloni scanalati, quasi

ottagoni, eguali tutti di grossezza, ad eccezione

dei quattro che sostengono la cupola, i quali

Jianno un quinto di più di grossezza diretto

Page 32: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

12 FOKTAad assicurare la solidità senza punto impe~dire la vista. Nel muro circondario contra

ciascun pilone se ne vede un mezzo , e dueterzi ne sporgono in fnori dagli angoli persostegno delle volte gotiche incrociate. Otto

intercolonnj formano la lunghezza del corpodella chiesa prima di arrivare alla divisione

delle braccia , e la lunghezza di queste riu-

nite equivale pure allo spazio di otto inter-

colonnj ^ tre e mezzo di questi formano V ul-

tima parte della croce, nella quale è posto il

coro, e questa finisce in tre lati di un ottagono.

Ciascuno dei piloni è della grossezza di

quattro braccia milanesi. Gli intercolonnj del-

le navate picciole , misurandosi la distanza

dal centro dei piloni, sono di braccia 16,dal che è facile il derivare la misura totale,

ritenuto che la navata grande è larga il dop-pio delle picciole. La lunghezza interiore

adunque presa dalla facciata sino al fondodel poligono che sta dietro al coro , arriva

a braccia 248 ;> la larghezza delle cinque

navi porta braccia 96 , e quella della chiesa

coi due rami laterali della croce è di brac-

cia 118, senza le cappelle aggiunte in tempi

posteriori , colle quali ascende a braccia 146.

La larghezza di ciascun braccio e della por-

zione che contiene il coro, è di braccia 64*)

ed il muro circondario ha la grossezza di

braccia 4 , che pure è quella dei piloni.

Nel disegno originale tre sole porte erano

state stabilite nelle tre navi di mezzo , alle

quali corrispondono i tre grandissimi fene-

Page 33: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIENTAI, E. 40

etroni che occupano i tre lati del poligono

dietro il coro. Una porta era stata pure

praticata in capo a ciascun braccio laterale

per comodo de cittadini , ed anche per la

ventilazione delP aria ; e sopra ciascuna di

queste porte vedevasi un finestrone amplis-

simo , che ora per due terzi trovasi otturato

per la costruzione fatta di due cappelle fuondel tempio prominenti , sostituite alle porte

sopraccennate. Queste cappelle furono erette.,

e chiuse quelle porte , affine di impedire le

irriverenze che da molti si commettevanopassando per il tempio anche con carico di

merci , affine di abbreviare la strada. Si ese-

guì pure nell?

angolo del destro braccio unascala che conduce ad una galleria sotterra-

nea , e quindi per mezzo di altro scalone al

palazzo arcivescovile.

Lo ótudio degli architetti del settentrione

di formare i tetti molto acuminati onde ri-

pararsi dalla grande copia delle nevi, portò

nell'architettura gotica la frequenza degli

archi in sesto acuto , e io terzo acuto ; e

questo serve a render ragione della diversità

delle altezze delle navate che nel Duomo si

osserva. Quella delia maggiore navata, comegià si disse , è di braccia 78 ;

quella delle

medie di 5o , e di 40 quella delle minori»

L'architetto aveva originalmente provvedutoalla distribuzione ordinata di grandissimi fer

nestroni , dai quali il tempio fosse in tutte

le sue parti sufficientemente illuminato ; mal'alterazione .che si è fatta in seguito nello

Page 34: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

14 PORTAscompartimento di" quelle aperture , e P usa

de' tempi di inserire ne' fenestroni vetri co-

lorati , o anche istoricamente dipinti , hannoportato di conseguenza una incomoda oscu-

rità, che alcuni scrittori trovano bella e

maestosa.

Meritano particolare osservazione i capi-

telli de piloni che separano la navata mag-giore; dalle medie , ornati ciascuno di otto

nicchie per altrettante statue coi loro fron-

tfespizj acuminati, i quali sono unici nel loro

genere ; V interno pure della cupola è abbel-

lito tutto di finte nicchie e di statue. Sonoper alcuni oggetto di maraviglia anche i

telai marmorei dei tre grandi finestroni die-

tro al coro. Dal pavimento della chiesa alla

sommità della cupola si contano braccia uà;sopra la sommità della quale si alza la lan-

terna , che è di braccia i5 , cosicché in tutto

l'altezza maggiore interna è di braccia 12, 7.

Anticamente secondo il rigore del rito

Ambrosiano non esisteva che un solo altare

sotto alla cupola ; ma al tempo di S. Carlo

si alzò il piano della navata di mezzo com-preso fra ì nove ultimi intercolonnj , ed in

quel recinto si posero P altare ed il coro ,

e così pure fra i due primi intercolonnj duemagnifici organi , e sui due primi piloni duericchissimi pulpiti , e di altari si seminò tutto

il restante della chiesa.

Al di fuori stabilì l'architetto un grosso

pilastro quadrato contra ciascuno dei piloni,

attaccato ai muro circondario della chiesa.

Page 35: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIENTALE. là

Questi pilastrini furono renduti magnifici

non solo coir ornamento di basi e di cornici

perpendicolari, ma anche colF aggiunta di

una statua in ciascuno de' tre lati posta sopra

una mensola ornatissima e coperta da unricchissimo baldacchino acuminato. Le grandi

finestre ancora furono ornate sommamentemassime nelle loro spalle, e statue vi si po-

sero con mensole, e baldacchini siàrji **

quelle de' pikstrciii. Le statue si moltiplica-

rono per tal modo tanto neir interno della

chiesa , quanta nelP esterno , e sino nelle

piramidi del tetto, cosicché se ile contarono

sino a 44°°» Igniti sono i nomi di urna gran

parte degli scultori ; si menzionano tuttavia

con lode Cristoforo Solari, autore^ della statua

di S. Elena colla croce , del "Lazzaro men-dico , del S. Pietro , della S. Lucia , dei

S, Eustachio , del S. Longino e della S. Aga-ta ; Andrea Fucina che scolpì la Maddalena

9

Biagio Vairone che scolpì Davide colla testa

di Golia , ed inoltre due Biffi, padre e figlio^

Girolamo Pristinaro , Giambattista Bellandi $

Gaspare e Giuseppe Vismara, Dionigi Bussola^

Carlo Simonetta 9 Antonio Albertini , Battista,

Volpini 9 Carlo Buono 9 ecc. Il Solari 9 il Fu-sina , il Vismara , il Bussola y il Simonetta edil Volpini lavorarono anche nella Certosa di

Pavia , ed il marchese Malaspina dice di

Cristoforo Solari, che il fare suo piti risentito

accostavasi maggiormente a quello di Miche-langiolo. È però strano che egli alla pag. 6nomina Cristoforo Solari detto ii Gobbo 9 ed

Page 36: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i6 r ortaalla pag„ 2,2, applica il soprannome di Gobboad Andrea Solari, scultore e pittore lodevole

per vaghezza di colorito e diligenza di ese-

cuzione , il che, quando non vi fosse ^errore

nella stampa,, farebbe supporre l'uno e V altro

dei Solari contrassegnati col nome di Gobbo.

La parte però in cui si sono profusi a

dismisura gli ornamenti , è quella che resta

si\ ìore alla chiesa. Una porzione di questi

e vtata insinuata dalla differente altezza delle

navi ; altra dalle volte acute delle finestre ;

ed alla cima di ogni altezza si stabilì unparapetto traforato che servisse di corona ;

si aggiunsero in oltrp molte scale marmoreeper passare da una ad altra altezza , canali

marmorei elegantissimi per lo scolo delle

acque , e le guglie furono portate fino al

numero di 98 , e tutte abbellite di statue e

di gotici arabeschi.

Singolare per la sua magnificenza è la

guglia di mezzo , che doveva avere quattro

scale negli angoli , delle quali una sola è

stata eseguita , e sembra essa pure maravi^

gliosa. Doveva in vero essere più alta di

quello che è infatti ; ma si portò solo alla

elevazione di 49 braccia sopra il lanternino,

e vi si sovrappose una statua di metallo do-

rato della B. V. dell' altezza di braccia 7 ,

cosicché calcolandosi le braccia 127 dell'in-

terno della chiesa e le 4.9 della guglia, l'al-

tezza totale dal pavimento alla statua viene

ad essere di braccia i83 , o siano piedi pa-

rigini 335* e l

/z , altezza 3 cui pochi ginn-

Page 37: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIENTALE. ìf

gono dei più elevati edifizj deli9 Europa. Do-

vevano nel disegno originale esistere due

campanili , che costrutti non furono. Carlo

fiumi* che disegnò una facciata,, in questa

voleva inserire i campanili; Cesare Cesariano,

forse con migliore avvisamento , voleva af-

fatto separarli dalP edilìzio ; ora non si trova

che una torre provvisoria , nella quale sono

collocate tre grossissime campane.

Tra le opere non gotiche sono notabili

le porte con i bassirilievi che le adornano,

come pure le finestre , che disegnate cre-

donsi dal Gerani; il bassorilievo sopra la

porta di mezzo, rappresentante la formazione

di Eva , fu scolpito da Gaspare Vismara ;

quello della regina Ester sopra una porta

laterale è opera di Carlo Biffi ; di Giovan

Pietro Lasagni sono il Sisara e la Giuditta ^

e del detto Vismara è ancora la regina Saba,

Il Lasagni eseguì pure il Giacobbe che beveal fonte , in uno de' piastroni laterali alla

porta ; Dionigi Bussola fece V Elia e la mar-

cire di Sansone ; Giuseppe Vismara il sacrificio

di Abramo. Il Lasagni fece pure i due ter-

mini uniti ne' pilastroni medesimi ; altri duene fece il Bussola , ed i quattro separati

opere sono di Carlo Buono , di uno scultore

detto il Prevosto , e del Bussola. La torre di

Davide , che è nel primo fianco del pilone

cino , è lavoro di Cesare Pagani ; il Mosèche fa scaturire V acqua, di Carlo Buzzi; la

scala di Giacobbe neir altro fianco è operad* Angelo Pizzi In altro piloncino scolpì

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15 PORTAGrazioso Rusco, una medaglia con Elia cherestituisce il figlio risuscitato alla Vedova ;

nel pilone binato Carlo Gerolamo Marchesi

figurò Mosè al Roveto ; nella facciata Carlo

Maria Giudici scolpì Adamo ed Eva cac-

ciati dal paradiso ; e nel pilone grande di

facciata effigiò lo stesso artista Giobbe sul leta-

majo, come negli altri lati Francesco Carabelli

rappresentò gli esploratori della Terra pro-

messa ^ e Daniele nel lago de' leoni. Ve-donsi là presso Mosè bambino gettato nel

Nilo , del Rusca suddetto ; la lotta di Gia-

cobbe , di Donato Carabelli nipote di France-

sco ; Y angelo col figlio di Tobia che sven-

tra il pesce , di Giuseppe Ferranclino ; Giu-seppe che scampa dalla moglie di Putifarre^

di Bartolomeo Ribossi. In altro piloncino a

sinistra vedesi altra .medaglia di Davide del

Rusca suddetto , rappresentante Davide che

ha già ucciso il gigante ; altra del Marchesi >

che rappresenta Noè in atto di chiedere la

cessazione del diluvio , una terza di ignoto

autore rappresenta la torre di Babele. Nelle

statue poste recentemente ad ornamento della

facciata ^ si distinguono alcune belle opere

degli scultori Pacetti , Acquisti e Marchesi.

A chi entra nel tempio non possono noncagionare grandissima sorpresa le bellissime

colonne che servono di magnifico ornato

interno alla porta maggiore. Queste sono

le più belle e le più grandi colonne del

nostro granito rosso , che si siano finora

messe in opera ^ e tanto più sono pregievoli

Page 39: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIENTALE. I£)

quanto che alla gigantesca loro grandezza

uniscono un bellissimo pulimento. Una iscri-

zione in bronzo posta su quella porta ci

insegna che il grande altare fu consacrato

da Martino V reduce da Gostanza, il tempio

da 8. Carlo. U ornato architettonico di

questa porta e delle altre quattro credesi

disegno di Fabio Mangani.

Pochi passi dopo F entrata dalla porta

piaggiore trovasi a mano sinistra il Battistero

a foggia di tabernacolo isolato, immaginato

dalF architetto Pellegrini. Vi si ammira unmagnifico vaso di porfido , che probabil-

mente servì per le terme , quindi di depo-

sito di alcuni corpi di martiri , e finalmente

serve ora alla immersione della testa de*

bambini secondo il rito Ambrosiano. Lecolonne che sostengono il tabernacolo, sono

di un marmo di Arzo nel Luganese , detto

macchia vecchia , e i capitelli sono di bronzo.

Il Pellegrini disegnò pure alcuni altari

marmorei da S. Carlo desiderati ; altri nedisegnarono il Cetani , è Martino Bassi , ce-

lebre anche per i suoi scritti , che fu archi-

tetto di questo sontuoso edifizio. Alcune

pitture non prive di merito veggonsi nelle

diverse cappelle. Sulla sinistra la S. Agatavisitata in carcere da S. Pietro è opera di

Federico Zuccaro ; S. Agostino tra due an-

geli è lavoro di Melchiorre Gherardino , ed il

Fiarnmenghini in altra cappella dipinse la

Vergine con S. Vittore , e S. Rocco in atto

èi viaggiare.

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SO PORTISi distingue per ricchezza la cappella di

Gian Giacomo Medici fratello di Pio IV , e

condottiero d' armi , che vi riposa insieme

col fratello Gabriele. Il disegno del sepolcro

è di Michel Agnolo Buonarroti ; le statue

ed i bassirilievi di bronzo sono lavori di

Zeon-Lconi di Menagio, detto il cav. Aretino;

le sei colonne di fini marmi che l'adornano,

furono spedite da Roma dal papa medesimo.La gran cappella costrutta all' estremità

del braccio destro , e dedicala a S. Gìovan

Bono , contiene alcuni bassorilievi , lavori

dei Fismara ? di Francesco Zarabatta 9 di Siro

Zannetti e del Bussola. I due colossi di

stucco air ingresso sono del Giudici. Le duecappelle che trovatisi tra la porta della via

sotterranea e quellp della sacristia hannobassiribevi nel quadro principale invece di

pitture ; il martirio di S. Agnese scolpito

da Carlo Berretta sottentrò ad una tela

dipinta col suggetto medesimo da Cqmmillo

Procaccini ; e la presentazione di M. V. a]

tempio con maitre statue vicine che servono

d'ornamento, sono opere del Bustino.

Nella sagristia meridionale molte cose

importanti troveranno gli amici dell' arte ;

eravi un quadro del Bmoccio rappresentante

la Deposizione del Signore , molto stimato

benché non finito , al quale altro se ne so-

stituì de! Cerano; una statua del Salvatore

alla colonia è lavoro assai bello di Cristoforo

SoIql?i, detto il gobbo; veggonsi pure due statup

d'argento di grandezza naturale dei SS. Ambio*

Page 41: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIEJTàLl, 21

già e Carlo, ona delle quali giojellata^ due

Evangelistari ^ uno cF avorio , e F altro parte

d' oro e parte d' argento ^ donati dall' ar-

civescovo Eriberto eletto nell'anno ioi8;

due dittici sacri di avorio ., stati illustrati

da diversi eruditi; la croce capitolare tutta

d' oro e di lavoro anteriore al secolo XV ,

un palio ricamato da Lodovica Pellegrini^

celebre ricamatrice del secolo XVI ; unquadro del cav. del Cairo , ed un arazzo

bellissimo ^ rappresentante F Adorazione de9

Magi , disegnato secondo alcuni da Rafaello,

secondo altri da uno scolare di quell'esimio

pittore.

lì Cairo , dice il marchese Malaspina , di-

scepolo del Marazzone , ne seguì da principio

le traccie , ma dopo di avere coi suoi

studj in Roma ed in Venezia migliorato

ed ingrandito lo stile , ad un buon colorito

aggiunse maggiore dilicatezza di pennello ^

gentilezza di forme e grazia di espressione ^

cadde però alcuna volta nel tenebroso.

Dietro il coro trovatisi la statua di Mar-tino V 9 scolpita da Giacobino di Tradate ;

un mausoleo del cardinale Marino Caracciolo ,

governatore di Milano , con varie statue

scolpite da Agostino Busto detto il Bambaja,che il marchese Malaspina loda per essersi

distinto sopra tutti gli scultori contempo-ranei e connazionali per la finezza del toc*

co ; il monogramma di Cristo in una tavola

antica di marmo inserita nel muro > ad uso

forse de9

catecumeni^ la statua famosa 7detta

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*3 POETAdi S. Bartolomeo

9nella quale si vede uno

studio particolare di anatomia, giudicandosi

tuttavia da alcuni troppo pronunziati i mu-scoli , ed al disotto della quale sta scritto ;

Non me Praxiieles , sed Marcus fecit Agrates;

un sepolcro di tre Visconti , di Ottone , e

di due Giovanni , zio e nipote , che furonoi $oli corpi lasciati da S. Carlo , non essendovescovi , e sopra di esso la statua sedente

di Pio IV , scolpita da Angelo Siciliano 9 re-

putato artista valente; finalmente il mau-soleo dei due arcivescovi Giovanni e Guido

Àrcimboldì9erètto da altro Giovanni Fran-

cesco Arcimboldo , arcivescovo di Milano.

Nella sagrestia settentrionale non trovasi

se non una statua in marmo del Salvatore 7

opera di Antonio da Viggiù, e le pitture della

volta sono di Cammillo Procaccini.

Nel rialzare , come si è detto , una parte

della chiesa per collocarvi Y altare ed il pre-

sbiterio , come pure il coro , si immaginòdi formare al disotto altro oratorio sotter-

raneo , che servir potesse di un secondo

coro , e questo così detto scurolo fu nobil-

mente eseguito sotto la direzione del Pelle-

grini. & altezza dello scurolo è tale ^ che

mentre il clero vi celebra le sacre funzioni,

il popolo air intorno può assistervi dalla

chiesa , e vederle dalle finestre. Lo scurolo

medesimo è anche adorno di bellissimi lavori

in marmo.Degni di osservazione sono i pulpiti , ac-

Page 43: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

O B I E ÌZ T à L E. 2,5

eoilati ai due pilastroni che sostengono la

cupola dalla parte del coro. Essi sono di

metallo dorato ^ ornati di bellissimi bassi

rilievi , e sono sostenuti da quattro caria-

tidi, o telamoni, pure di bronzo .,model-

lati da Francesco Brambilla. Gli organi ap-

poggiati ai susseguenti piloni sono doppj

di aspetto da ciascuna parte , cioè prati-

cabili al di dentro e al di fuori. Le pitture

degli sportelli dalla parte del vangelo sono

lavori di Giuseppe Meda , pittore ed archi-

tetto milanese \quelle dal lato dell' epistola

sono di Ambrogio Figini. Al di fuori , tanto

da una parte quanto dall' altra , le pitture

degli sportelli sgno del Procaccini. Il Pelle-*

grini disegnò non solo gli organi , ma ancheJe tribune inferiori ad uso de' musici , e gli

stalli del coro. In questi veggonsi magistral-

mente intagliati in legno numerosissimi bassi-

rilieviìj rappresentanti le gesta di S. Ambro-

gio , alcuni martini di santi Milanesi , edalcune deposizioni di arcivescovi ^ sopra di-

segui del Pellegrini medesimo , del Figini 9

del Meda , del Procaccini e di Francesco

Brambilla.

Da quest' ultimo fu pure disegnato il ta-

bernacolo , tutto dì bronzo dorato , cogli

angioli posti di qua e di là dall' altare ; edaltro tabernacolo più piccolo collocato nel

mezzo , sostenuto da quattro angioli puredi bronzo , in cui si conserva il SS. Sacrai

mento , fu donato a questa metropoli dal

pontefice Pio IV > che ne era nativo.

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&4 PORTA* Nella volta del coro , e precisamente nel-

F ultima parte , si conserva entro una grata

di ferro il reliquiario contenente il S. Chiodo,

affinchè rimanga sempre esposto alla pub*-

blica adorazione , ed intorno si veggono varii

angioli e cherubini di metallo, lavorati al

tempo del card. Federigo Borromeo. Santi

Corhetta scolpì in legno le statue che si veg-

gono sull'architrave all' imboccatura del coro.

La chiusura o il recinto marmoreo del

coro , da S. Carlo desiderata , e compiutadal cardinale Federigo Borromeo 9 è sepa-

rata in nove porzioni dai dieci piloni , dei

quali riempie gli intercolonnj; ed è divisa

in due ordini , dei quali il primo contiene

le porte e le finestre che danno accesso e

lume allo scurolo menzionato ; il secondo «>

o sia il superiore , contiene una serie di

bassirilievi •> rappresentanti i fasti della B. V.,

alla quale il tempio è dedicato. Vi si veg-

gono pure emblemi allusivi alla Vergine me-desima , e molti angioli che sostengono la

cornice del recinto , opere tutte di marmoeccellentemente lavorate. I bassirilievi sono

per la maggior parte di Andrea Biffi;, del

Pristinari e del Bellandi, che scolpì ancora

alcuni angioli; Y incoronazione della Vergine

è opera di Gaspare Vismara.

Dallo scurolo si passa alla cappella pure

sotterranea , ove riposa il corpo di S. Carlo.

Questa cappella era di forma ottangolare

colla volta ornata di otto lavori di alto ri-

lievo , frammezzati da geroglifici e trofei

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ORIENTALE. a5

rappresentanti le gesta di S. Carlo, il tutto

d'argento; e que' lavori contornavano la

finestra orizzontale praticata nel pavimento

della chiesa , che dà lume alla detta cap-

pella , e<ì al tempo stesso espone le spoglie

del santo alla venerazione dei fedeli. Sotto

la cornice che sostiene questa volta , sono

state poste magnifiche cariatidi tutte d'ar-

gento , rappresentanti le virtù del santo

,

e negli spazj che restano frammezzo all' una

ed all' altra , vedevasi una ricchissima tap-

pezzeria. Ora si è cangiato di recente tutto

l'aspetto di quel luogo; si è formato ungrazioso tempietto sostenuto da preziosissi-

me colonne ; si è accresciuto il numero dei

bassirilievi e degli altri lavori d' argento ;

si è rinnovata la ricchissima tappezzeria ,

renduta mirabile tanto per la splendidezza,

quanto per il gusto più squisito; e si è

praticato sul davanti una specie di oratorio

o di cappella, pure magnificamente adorna,

che serve a maggior comodo de' fedeli cheassister possono ai divini ufficj senza tur-

barne r ordine nel luogo che dapprima era

eccessivamente ristretto ; si sono pure fatti

molti altri importanti adattamenti, e si so tip

rifabbricate le sagrestie inservienti allo scu-

rolo medesimo.La cassa che contiene le spoglie pontifi-

calmente vestite del santo arcivescovo , or-

nate di varie gioje , e che ora fu traslocata^

cioè dalla parte orientale fatta passare alla

occidentale ^ è tutta composta di scelti pezzi

Page 46: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

36 PORTAdi cristallo di rocca legati in argènto ^ edè dono di Filippo IV, re di Spagna, le di

cui armi si veggono apposte a quel mono-»mento in oro massiccio.

Gli altari che stanno dalla parte del vangelovicini all'ingresso del presbiterio

,presentano

non meno che quelli dal lato dell' epistola,

già menzionati , alcuni bassirilievi invece di

quadri. Quello che rappresenta S. Tecla ,

sotto il di cui titolo esisteva una chiesa chesi ufficiava in tempo di estate avanti la fab-

bricazione del Duomo , è lavoro di Carlo

Berretta,,

e fu sostituito ad una pittura di

Aurelio Luino. II Crocifisso colle Marie pian-genti e S. Prassede è opera del Pristinarì.

Trovasi quindi la porta che mette alla

scala per la quale si sale sopra il tempio.

Seguono due sepolcri, F uno di Matteo Ca-relli , che sulla fine del XIV secolo legò ri-

levante somma alla fabbrica della chiesa,

F altro di Francesco Brambilla, eccellente

scultore , morto nel i5(>9, al quale i depu-tati posero una onorevole iscrizione per averegli indefessamente abbellito per quarantannico

9

suoi lavori il tempio.

La cappella che chiude il braccio sinistro,

dicesi della B. V. dell'Albero 9 a cagione di uncandelabro di bronzo fatto a guisa d'albero^

posto davanti all'altare. Nei bassirilievi mar-morei della cappella operarono il Brambilla

suddetto 4 Agostino Busti , Angelo Siciliano 7

Andrea Fusina e Cristoforo Solari. Nel sesto

a^uto dell'arco Carlo Biffi figlio di Andrea 9

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ORIENTALI, 27,

scolpì il Padre Eterno con un corteggio,

o una gloria di Angioli. L'altare è di marmifini , ed ornato di diverse statue di ignoti

autori.

Nelle cappelle che seguono andando verso

la porta , non trovansi degne di osserva-

zione se non la pittura della cappella di

S. Ambrogio , che è del celebre Federico

Baroccio da Urbino ; e lo Sposalizio della

Vergine con S. Giuseppe , che dicesi unadelle belle opere di Federico Zuccheri.

Il pavimento di una gran parte del tem-pio è lavorato ad arabeschi e connessi di

marmi di differenti colori. Fra i piloni della

navata maggiore veggonsi alcune travi , alle

quali si appendono in occasione di alcune

solennità quadri rappresentanti le gesta di

S. Carlo, l'invenzione della Croce , ed altri

soggetti relativi alla medesima. I primi , cioè

quelli di S. Carlo > sono lavori di pittori

milanesi del secolo XVII ^ di Cesare Fiori ,

di Gioan Battista Crespi , detto il Cerano , di

Pietro Francesco Mazzucchelli , detto il Mo~razzone , di Cammillo Procaccini, e del Lanzani*

Il marchese Malaspina , parlando del Ce-

rano , lo dice pittore di merito , franco ne'

suoi dipinti ^ spiritoso con felice accordo,

ma talvolta manierato; del Morazzone dice

che studiò molto su le opere di Tiziano e

di Paolo, ma che più si distinse nel forte chenel dilicato ; e di Cammillo Procaccini parla

come di pittore se non sempre colto e pur-gato nella composizione , distinto almeno

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28 PORTAper la fluidità del suo pennello e per la

grazia delle teste che comunemente tengonodel parmegianesco. Riguardo al ganzarli al-

trove riferiremo il di lui giudizio. In quelli

di S. Croce operarono il Lanzani suddetto %

il Pessina , il Maggi > il Lucini , il Ferroni

ed il MagattLAlla ufficiatura di questa metropolitana j

nella quale si conserva religiosamente F an-

tichissimo rito detto Ambrosiano P dedotto

in gran parte dai più antichi riti orientali ,

ed in molte cerimonie , specialmente nella

messa ed in una parte delle ore canoniche ^

diverso affatto dal rito Romano, sono de-

stinati due capitoli , P uno detto maggiore ,

F altro minore. Il primo , alla testa del quale

è posto F arcivescovo , comprende alcune

dignità e varii canonici ordinarli ^ sacerdoti,

diaconi e suddiaconi. Il capitolo minorecomprende il maestro delle cerimonie col

suo coadjutore , il maestro del coro e varii

canonici col titolo di notari , lettori mag-giori e minori, e mazzaconici con due cap-

pellani aggiunti «, egualmente vestiti come gli

ultimi. Sonovi oltre ciò ostiarj , cherici, mu-sici con un maestro di cappella , e due or-

ganisti , dieci vecchioni ed altrettante vec-

chione , corpo destinato ad offerire in nomedel popolo il pane ed il vino per la messa.

Noe è giusto di uscire dalla chiesa senza

ammirare una grandiosa meridiana che at-

traversa tutta la larghezza del tempio davanti

alle porte , e che è stata fatta con grandi^-

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ORIENTALE. 2y

©imo studio e diligenza sotto la direzione

ctegli astronomi del R. Osservatorio del Pa-

lazzo delle scienze e delie arti*

XX,

Palazzo Arcivescovile.

Questo palazzo donato dai duchi Visconti,

e ristorato ed ornato dall' arcivescovo Ar~

cimboldi sul finire del secolo XV" , dee con-

siderarsi sotto due aspetti , e come in due

parti distinto, una delle quali serve di abi-

tazione agli arcivescovi ,1' altra al capitolo

maggiore.

Il cortile del palazzo arciveseo¥Ìle pro-

priamente detto , sebbene vasto , non pre-

senta alcuna magnificenza , e manca tuttora

eli un selciato. La porta della facciata, che

guarda la piazza detta Fontana^ fu costrutta

d'ordine di S. Carlo sul disegno del Pellegrini,

Qualche abbellimento vi aggiunse pure il

cardinale Federigo Borromeo 9 il quale adornòla parte del cortile che si vede in faccia

alla porta dalla parte della fontana, ed alcun

abbellimento nelP esterno è stato pure ag-

giunto recentemente sui disegni dell' archi-

tetto Piermarini,

Negli^appartamenti arcivescovili altro nonsi trova degno di osservazione se non la

cappella fabbricata da S. Carlo sul disegno

del Pellegrini più volte Iodato, e la collezione

de' quadri nella Galleria , legata da prima

Page 50: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

3o PORTA.dal cardinale Monti, ed accresciuta in seguito

dal card, arcivescovo Pozzobonelli. Veggonsiin questa galleria quadri bellissimi delle

scuole Lombarda , Veneta e Bolognese , e

si ammirava una delle più insigni opere di

Giorgio Barbarella, detto Giorgione da Castel-

franco , ora passata nella R. Pinacoteca,

Veggonsi pure bellissimi paesi e vedute di

antichità , tra le quali alcune opere di Fer-

net 3di Canaletto 9 di Pannini, di Orizzonte , e

di altri celebri paesisti.

Ma l'opera architettonica più sorprendente

è il magnifico cortile che serve alle abita-

zioni de' canonici ordinar] , tutte all' intorno

ingegnosamente distribuite. Quest'opera gran-

diosa di Pellegrini 9 eseguita d' ordine di

S. Carlo , comprende due portici , Y uno in-

feriore , l'altro superiore, di ordine dorico

e jonico , di sette archi da due lati , e di

sei dagli altri , i quali servono a dare ac-

cesso e luce alle circostanti abitazioni , e

presentano al tempo stesso un aspetto di

vera magnificenza. Il cardinale Monti per col-

locare la sua galleria chiuse sgraziatamente

una porzione del portico superiore. La porta

che dalla parte di mezzodì conduce al cortile,

è essa pure semplice e bellissima ; e maravi-

glila è la scuderia di forma ottagona a duepiani con vestibolo quasi di un tempio alla

greca, posta al dì là del cortile verso il mezzo-dì. Il Pellegrini , autore di tutte queste opere,

superò se stesso nella detta scuderia , nella

quale viase twtte le difficoltà di uno spazio

Page 51: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIENTALE. 3ì

soverchiamente angusto, provvide al comodocollocamento di un buon numero di cavalli,,

e formò un edìfizio così elegante , che 5. Carlo

voleva persino dedicarlo ad uso più nobile.

III.

Piazza Fontana,

Non partiremo da questo luogo senza

dare una occhiata alla piazza posta davanti

al palazzo arcivescovile , che altrevoke ser-

viva ad uso di mercato dell' erbe , detto

comunemente Verzaro e che , trasferito al-

trove il detto mercato , è stata riquadrata \

ornata di fabbriche regolari all' intorno , è

nobilitata più di tutto con una fontana , che

ancora mancava alla nostra città. La fontana

è stata costrutta dì granito rosso del paese

sul disegno del già iodato Piermarinì ^ e vi

si veggono lateralmente due sirene di mar-mo bianco di Carrara , ben lavorate da Giu-

seppe Franchi Carrarese, già professore di

scultura nella R. Accademia delle Belle arti

di Milano. L9 acqua per V alimento della

fontana si trae da un pozzo non vicino per

mezzo di una ruota mossa continuamentedal Seveso. La veduta di questa piazza è

stata disegnata ed incisa in foglio imperiale

dal professore Aspari , e trovasi colle altre

vedute di Milano dello stesso autore presso

gli editori VailardL

Il palazzo arcivescovile è ora intieramente

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3^ P ORTÀisolato, ed una bella strada che passa lungo

le abitazioni: dei canonici ordinarj, lo separa

dalla I. R. Corte.

IV.

Palazzo della L R. Corte.

Questo palazzo fu sulla fine del passato

secolo rifabbricato sugli avanzi dell' antico

palazzo Visconti con disegno di ordine jonico

dell' architetto Piermarini. Stretto dalle cir-

costanze locali , dovette egli combinare in~

gegnosamente la pianta di questo edilizio ,

formandovi una piazza o un cortile aperto

gul davanti, ed altro vasto cortile nel cen-

tro , con molte aggiunte , varii cortili ed

appartamenti laterali. Egli combinò tuttavia

il collocamento di un magnifico scalone, di

altre scale subalterne, e l'adattamento di

magnifici appartamenti, e soprattutto di una

gran sala d' ordine corintio , ricca di ornati

di diversi generi , e specialmente di molte

statue di divinità che Y abbelliscono. Queste

statue furono lavorate dal Franchi; le caria-

tidi che sostengono la magnifica loggia o

ringhiera, sono di Gaetano Caiani di Parma,scultore valente non meno che pittore ; gli

ornati sono eseguiti dal cel. Giocondo Alber-

elli ,professore di ornato niella R. Accade-

mia. Gli ornamenti tanto di questa,quanto

delle altre minori sale, inventati dal detto

Alhertolli 9 sono stati incisi da MercorL

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ORIENTALE. 33Nelle volte di varie camere reali erano

state dipinte fin da quell' epoca varie figureria un tedesco scolaro di Mengs , detto Mar-tino Knoller, e dal prof. Giuliano TraballasiFiorentino , che nelle dette camere dipinsealtresì varii bassirilievi. Tra le pitture diquest'ultimo si ammira quella di Amoreche porta Psiche in cielo.

Ma il maggiore ornamento alle sale diquesto palazzo è stato arrecato dalle mera-vigliose pitture a fresco del cel. cav. AndreaAppiani

, mancato di recente alla gloria del-l' arte ed al desiderio della patria. Nulla puòvedersi di più perfetto, sia dal Iato del di-segno

, sia da quello del colorito, di questidipinti a buon fresco che rappresentano inuna camera un Giove coli' aquila ed i ful-mini in tutta la sua maestà , unitamente amolte virtù ed emblemi allusivi alla sovra-nità, che lo circondano; in altra le quattropart. del mondo intorno a ben compostamedaglia

; in altra varii suggetti istorici , leore., vara emblemi ed attributi, ecc. Essisono stati in parte elegantemente descritti«al cav. Luigi Lamberti,

Nel recinto di questo palazzo trovasi unachiesa dedicata a S. Gottardo. Era questaantichissima

, e serviva di fonte battesimaleagli uomini in servizio della cattedrale. Orae stata in diverse epoche rimodernata edanche ingrandita, e vi si trovano duequadri dei nominati Knoller e Traballasi ;il quadro di S, Carlo nell' aitar maggiore <j

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^4 PORTAdel CeranL La torre contigua., fabbricata primadella metà del secolo XIV, ci dà una idea

della bellezza architettonica che anche in queJ

tempi si conosceva , e le proporzioni singo-

larmente di quel!' edifizio sono commendevoli.Si dice che sulla campana posta in cimaa quella torre siansi fatte battere le ore

per la prima volta9

il che diede il nomead una strada contigua , detta delle Ore.

V.

B. V. di Campo Santo.

Una piccola piazza in questo luogo , che

altre volte serviva di cimitero «, è ora in-

gombra di pezzi di marmo inservienti alla

costruzione del Duomo * e tutto air intorno

veggonsi le officine degli scultori. In facciata

appare una chiesiuola dedicata all'Annun-

ziata, della quale vedesi sull' aitar maggioreuna statua scolpita in marmo , che dapprimaera stata fatta per la porta settentrionale

del Duomo.Nella vicina abitazione risiedono i depu-

tati alla fabbrica , ed in quella si veggonoil modello della chiesa % varii disegni, ed

altre carte relative al medesimo oggetto *

che si conservano in separato archivio.

Page 55: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIENTALE, 35,

VI.

f. R. Tribunale di Giustizia Ckiminale.

Questo palazzo con tutte le necessarie adia-cenze di aule, di abitazione di notari , dicarceri e di altri uffizj , si crede disegnatodall architetto Milanese Vincenzo Seregni.Sulla fine del passato secolo è stato termi-nato secondo 1' antico disegno. Dicevasialtre volte Palazzo del Capitano di giusti-zia; ora serve di residenza al tribunale cri-minale suddetto.

VII,

S. Ràfaele.

Camminando lungo il Duomo e lungo lascalmata che lo fiancheggia dalla parte delsettentrione

, trovasi una contrada che preseil nome di S. Rafaele da una chiesa postaalla metà della medesima, la di cui facciatanon ancora ultimata è disegno del Pellegrini.JNell interno veggonsi alcuni quadri di me-nto un S. Matteo del Fighi, S. Gerolamodel Irocaccmi, un Cristo morto del Gherar-dim

,Elia dormiente del Morazzone , e do-

nata che ricusa di obbedire al padre , delveromo 9

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36 PORTA.

Vili.

Di alcune chiese ed altri edifizj intornoal Duomo, che or più non esistono.

Opinano alcuni che dove ora trovasi la

piazza del Duomo , auto il fabbricato detto

il coperto de Figini, ed una parte ancora po6ta

più indietro , esistesse anticamente un Cam-pidoglio consacrato a Giove. Negli ultimi

tempi vi esisteva una picciola chiesa parroc-

chiale detta S. Salvadore, invece della quale

si è ora edificato un piccolo teatro detto Resu di un grazioso disegno dell' architetto

Canonica. Là presso esisteva pure una cap-

pella , dove trovavasi un9

antichissima ìmma*gine della B. V. coi Santi \ che reputavansi

i difensori della città contra la pestilenza.

Il porticato \ detto de Figìni , fu adornato

da un Pietro Figìni in occasione delle nozze

di Giovan Galeazzo Visconti con Isabella figlia

di Giovanni, re di Francia.

Su di un arco , ora distrutto , per il quale

si entrava nella via detta dei due Muri 9

era dipinta l'uccisione di S, Pietro martire

,

e si credeva che in questa, come altresì nella

via malamente detta de' Pattari , abita^serp

i Catari, eretici promotori di quel martirio.

Al di là deiri. R. Corte, ed al principio

della strada detta delle Ore p esisteva un picv

colo oratorio sacro alla Maddalena, e detto

della Penitenzicria.

Altre chiese esistevano più anticamente

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ORIENTALE. '

%<j

ni poca distanza, una col titolo di $ An-drea sull' angolo della via de" Restelli , altranel luogo dov' è ora la piazza Fontana

,detta prima S. Uriele, poi S. M.chele al

Murrotto. Esisteva pure nel locale che orae stato aggiunto alla I. R. Corte al di làdella contrada delle Ore , una bella aula ro-tonda con cupola, detta scuola Canohiana ,perche fondata da Paolo Canobi , affinchèvi si insegnassero la dialettica e la mo-rale filosofia. Da questa ha tratto il nomeil bellissimo teatro detto pure della Cano-biana

, fabbricato sul disegno dell' architettoPtermarim, teatro assai comodo ed armo-nico

,che ha una bella facciata sulla così

detta contrada Larga, e che per mezzotu alcuni archi, o ponti gettati sopra Jepubbliche v,e , comunica colla I. R. Corte ,ed offre dalla parte di quel palazzo un co-modo accesso. Sulla piazza dell' antico mer-cato delle erbe esisteva pure un oratorio dedi-cato ala Visitazione di S. Maria ad Elisabetta

JNella via così detta de' Panari, trovavasiil luogo pio detto delle quattro Marie, chedipinte vi erano realmente da ErcoleProcaccini

Finalmente a sinistra del palazzo della^orte di Giustizia trovavasi una chiesa diì>. Jacopo Raudense; poi si eresse un ora-tono dedicato all' Immacolata, che applicatoali esercizio della dottrina cristiana, fu dettodel Sellarono. A questo pure si è sostituitoun picciolo teatro detto Fiondo dal nome delproprietario, ed elegantemente costrutto con

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ÒB PORTAdisegno dell'architetto Tassinl. Anche nel cir-

condario del desto palazzo di Giustizia esi-

steva anticamente ima chiesiuola sotto il

titolo de' SS. Stefano e Caterina , che a!

tempo di S. Carlo fu abbattuta.

La nuova strada aperta al fine della sca-

linata del Duomo, e che volge a sinistra

verso S. Fedele , ritiene il nome di S. Ra-degondQ , antica chiesa di monache fondate

fin prima del secolo IX; e la recentissima

piazza di S. Paolo rammemora la chiesa pre-

esistente di S. Paolo in Compedo, o in Com-pito , dove trovavasi irì una parte sotterra-

nea della chiesa una iscrizione posta a ۈo?

van Antonio Beltrafio, scolaro celebre di Leo-

nardo. Nella detta contrada di S. Radegoudatrovasi una fabbrica considerabile di stoffe di

seta delli signori Osnago*

IX.

Stàtua, detta l" Uomo di pietra.

Questa è una antica statua marmorea di

nomo togato, che alcuni hanno creduto rap-

presentare Cicerone , ed altri mal a propo-

sito un Àdelmanno Menclozzi creato arcive-

scovo neir anno 948. In quest'epoca, comeosserva opportunamente Bianconi, la scultura

non era più in grado di fare una statua

della forma e del merito di questa. Se dun-

que la statua non è del Romano Oratore ,

potrebbe essere , come opina il Grazioli , di

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ORIENTALE. 3qqualche Romano console , che benemerito diMilano avesse conseguito da que' cittadiniF onore della statua.

X.

S. Maria de' Servi ed alcuni luoghi vicini.

Procedendo verso il corso di porta Orien-tale , oltre la detta statua, trovasi la chiesadi S. Maria de' Servi , altrevolte ufficiatadai Serviti, ridotta nel secolo XVII dall'an-tica gotica forma ad una più deceute diromana architettura. La Vergine che donal'abito de' Serviti, è dipinta nella soffittadal Fiammenghini. Nella cappella a sinistrapresso la porta dipinse uno de' fratelli Campiil Battesimo di S. Giovanni. Gioan Paolo Lo-mazzi dipinse il Cristo nell'orto; DanielCrespi S. Filippo Benizzi;ed il Fiammenghinìaltra tavola collocata presso la porta. UnaVergine assunta è di antica mano incognitama assai pregevole. Il MaccaSni ed il Le-gnati dipinsero nella cappella del B. GiovatiAngelo Porro i quadri, l'uno a destra e1 altro a sinistra; il Ruggieri effigiò S. Pel-legrino Laziosi ; il Fedrighetti Veronese S.Giuliana; un Pozzi di Lugano rappresentòin un quadro S. Luigi, Le pitture del corosono del Nuvoloni , ed una Adorazione dei'Magi nella sagristia si crede opera di Ber-nardino Lumi. Del Nuvolone dice il marcheseMalespina

, che allievo del Malosso fu piadi questo solido nel suo dipingere, ma ttìéà

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40 PORlAvago , e che sobrio nelle composizioni, noncadde nel macchinoso come molti artisti di

quel tempo , ed ebbe campo di essere piùdiligente.

AI di là della chiesa trovasi la casa «Sfer-

beUoni , altre volte di Lorenzo Mozzanica*

Serve d' ingresso a questo palazzo un arco

marmoreo di gentile e savia architettura 9

che al merito del detto Lorenzo fu eretto al

principio del secolo XVI , o sulla fine dei

XV y e che credesi disegno di Bramante.Quasi dirimpetto alla chiesa di S. Maria

de9

Servi apresi un vicolo detto di S. Vito

al Pasquirolo ^ che conduce al Pasquirolo

medesimo , o sia ad una piccola piazza 1

sulla quale è situata la detta chiesa. Essa è

stata rimodernata nel secolo XVII sul dise-

gno di Bartolomeo Genovesini secondo alcuni,

e secondo altri di Pietro Orobono. La chiesa

è sufficientemente bella , e di miglior gusto

è la facciata d' ordine corintio e composito*

Il Martirio di S. Vito è dipinto con molta

espressione nel quadro dell' aitar rfiaggiore

da Carlo Francesco Nuvoloni detto il Pamfilo;

le pitture laterali sono del Gherardini , e la

cupola del FiammenghinL Antonio Bossi di-

pinse il S. Zenone , e Simone Peìrezzano

o Preterezzano S. Margherita , S. Francesco

e la B. V. col Bambino%

che alF entrare

veggonsi in facciata.

Dietro al palazzo di giustizia, e non lungi

da S. Vito, esisteva un deposito di conver-

tite, ed una chiesa dedicata a S. Zenone f

Page 61: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIENTALE, é^l

d4

onde era stata trasferita a S. Vito la par-

rocchia.

Esisteva pure in vicinanza una chiesa di

S. Martino in Compito , e là presso unachiavica

?creduta da alcuni la fossa antica

della città , in brevi confini ristretta ne'

secoli romani.

Nella vicina contrada detta prima Passa-*

lera , poi Passatela , trovavasi una chiesa

dedicata sotto il titolo di S. Maria della

Passarela , che fu un tempo parrocchiale ^

ed ornata secondo il Torri di pitture pre~

gievoli anteriori a Bramante. Presso la sta-

tua detta Uomo di pietra si vuole da alcuni

che esistesse una chiesa sotto il nome di

S. Giorgio al pozzo bianco. Altra pure neesisteva anche a' giorni nostri sotto il titolo

di S. Pietro all' orto 9 che ha dato il nome aduna lunga strada che da porta Orientale

conduce a porta Nuova, ma nulla vi avevadi osservabile in quella chiesa sebbene par-

rocchiale.

Presso la chiesa di S. Maria de' Servi

esisteva anche un oratorio detto del Corpus

Domini , arricchito di dotazioni dirette adoggetto di beneficenza.

Alcuni sono d9

avviso che le due grandi

strade che si aprono l una a destra, l'altra

a sinistra , detta de' Durini la prima , del

Monte la seconda , occupino il sito delle

antiche fosse che circoscrivevano il recinto

della città.

Pochi passi dopo V apertura di quelle?

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-p PORTAstrade trovasi una colonna di pietra contan lione al di sopra , che dicesi innalzata

per una vittoria dei Lombardi riportata

sui Veneti ; ma opinano altri che questa

non fosse se non F insegna della porta , o

del rione 4 e quella medesima del vessillo

sotto il quale si arruolavano le milizie*

XL

S. Babila,

Questa è una delle più antiche chiese di

Milano; fu detta ne1

tempi più remoti Con-

cìlium sanctorum ; passò in seguito alle mo-nache Benedettine, e quindi nel 1 5^8 vi fu

da Gerolama Mazenta fondato un capitolo

di canonici che tuttora sussiste , siccomedi padronato familiare. La chiesa fu in varii

tempi rifabbricata e rimodernata , e vi si è

applicato un vestibolo con una facciata or-

nata di colonne e pilastri , che non è del

tutto inelegante.

A S. Babila furono pure trasportati i par-

rochi che anticamente risedevano in S. Ro-mano. Era questa una chiesa antichissima

\

rifabbricata con disegno bizzarro del Barca;e questa chiesiuola ora soppressa ha dato il

nome alla contigua strada. In questa trova-

vansi dipinte a fresco sulle pareti alcune sacre

rappresentazioni del Semini e del Fiammenghini?

ed un S. Gerolamo in iscorcio , opera loda-

tissima del Moretto da Brescia, Dalla strada

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ORIENTALI. 43

ili S» Romano si diverte in altra , che por-

tava altrevolte alla chiesa di S. Stefano in

Borgogna^ così detta dalla famiglia Bergonzi o

Bregonzia, che dapprima abitava in quel luogo.

Uscendo dalla chiesa di S. Babila trova-

vasi pure altrevolte a mano destra unachiesiuola detta de' SS. Biagio e Bernardo ,

di antica fondazione, e tenuta poi da una

confraternita detta delle Ossa.

XII.

Seminario,

Questo magnifico edifizio , fatto innalzare

da S. Carlo per la educazione de' giovani

ecclesiastici , fu disegnato da Giuseppe Medapittore , architetto , e fors

9

anche idraulico,

giacché molto contribuì alla formazione dei

canale detto della Martesana. Dai Bichini fu

disegnata posteriormente la porta che dai

corso mette al detto Seminario , fiancheg-

giata da maestose cariatidi , rappresentanti

la Pietà e la Sapienza.

Il gran cortile è degno di osservatone,

ed è forse la parte principale architettata

dal Meda. Esso ha due portici architravati

F uno sopra T altro, dorico il primo, ionicoii secondo , e gli architravi veggonsi inge-

gnosamente ridotti ad un principio di in-

trinseca fermezza e solidità.

Quasi dirimpetto al Seminario vedesi la

miova facciata assai decorosa del palazzo

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44 F O JR T A

Arese , dove altrevolte trovavasi una copiosagalleria di quadri di varie scuole.

I due archi marmorei,

per i quali si

passa al ponte sul canale naviglio , sonouna di quelle porte ^ che credonsi costruite

nel secolo XII in occasione delle guerre so-

stenute contra Federigo Earbarossa*

XIII. •

Palazzo Serbellonì.

Passato il ponte si trova a destra il pa^lazzo Serbellonì , non ancora ridotto a com-pimento , essendosene però terminata daqualche tempo la facciata. Il disegno è del-

l' architetto Simone Cantoni. Sopra la portasi legge una iscrizione , che porta il nomedi Qiovan Galeazzo figlio di Gabrio Serbellonì,

e Tanno 1794. Al di sopra della loggia veg~

gonsi tre bassirilievi di stucco rappresen-

tanti alcuni fatti milanesi , opere degli scul-

tori Carabelli, In una sala al piano nobile

dipinse TrabaUesi Giunone che cerca di

sedurre Eolo perchè sommerga la flotta

Trojana.

In una casa vicina , che altrevolte fu oc-

cupata dal ministro plenipotenziario impe-

riale , Clemente Isacchi, scolaro del Bibbiena <,

dipinse da capo a fondo una gran sala a

chiaroscuro con savia architettura nelle pa-

re ti , e compartimento regolare nella soffitta.

Vi si veggono alcune statue di varie deità

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orientali;. 4-5

ed alcuni bassirilievi che accompagnano PAr-

ehitettura , opere pregievolissime di Andrea

Appiani. Nella stessa casa Traballesi dipinse

in altra sala varii bassirilievi rappresentami

fatti dell' Eneide.

XIV.

8: Pietro Celestino.

Antica debb* essere questa chiesa, perchè

prima dei monaci Celestini la tennero alcuni

frati detti della penitenza di Dio , dei quali

rimangono scarse memorie. Nel 1^35 MarcoBianchi , architetto romano , rifabhricolia

secondo V órduie composito , ed assai ricca

appare per le copiose dorature degli stucchi,

Cristoforo Storer vi dipinse S. Mauro; Camillo

ed Ercole Procaccini vi dipinsero il primo

S. Benedetto, il secondo l'Assunzione. La B»

V. , che appena si discerne sotto i vetri \ è

lavoro del Fiammenghini. Il marchese Mala-spina, ragionando dello Storer, lo indica comebuon coloritore , le di cui pitture non sonoprive di spirito , ma peccano talvolta di

manierato.

1? Ercole Procaccini, che qui si nomina,debbe intendersi il vecchio

,perchè del

giovane , che molto operò nella Certosa di

* Pavia, dice il sullodato scrittore che eguagliò

forse i suoi maggiori nella speditezza e fa-

cilità, ma fu meno di quelli corretto e stu-

diato,

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4^ PORTA

XV.

Palazzo della Contabilita'.

Questa è una delle più belle e corrette

fabbriche che vantar possa Y Italia. Destinata

da S. Carlo per una specie di Seminario a

favore de9

giovani Svizzeri , fu eseguita dal

card. Federigo Borromeo sul disegno di Fabio

Mangoni , ed è a torto che da alcuno fu

attribuita al Pellegrini,

già morto allorché

se ne concepì l'idea. La facciata sola , di

gusto non corrispondente air edifizio , fu

eseguita sul disegno del Bichini.

L'interno è formato da due grandiosi cor^

tili circondati F uno da portici nei quattro

lati , r altro da tre soli , con colonne archi-

travate di dorico ordine sotto e jonico sopra

con una giustissima proporzione di distanza

tra le colonne medesime.

Tre vestiboli vi aveva immaginato il Man^goni , T uno che serve d' ingresso , V altro

che riunisce i due cortili , il terzo che ser-

viva d' ingresso ad una gran sala posta in

faccia alla porta; e questi tre vestiboli pre-

sentavano un grato aspetto con varj punti

di teatrali vedute di colonne e di archi tra vii,

che producevano ^ massime in lontananza ^

un effetto maraviglioso.

Le colonne sono di granito rosso ^ ne' no-

stri edifizj assai frequente , che traesi dal

monte presso Baveno sul lago Maggiore. Il

palazzo offre tanto superiormente quanto

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ORIENTALE, 47

inferiormente belle ed ampie abitazioni , e

grandiosi sono pure gli scalini,pei quali

si ascende al piano superiore.

Soppresso dall' imp. Giuseppe II il colle-

gio Elvetico , servì questo palazzo alla resi-

denza di varii dicasteri del governo; in tempodella repubblica fu assegnato al corpo le-

gislativo, quindi al ministero della guerra ed

al cessato senato , ed ora vi si trovano gii

ufficj dell9 L R. contabilità generale ed altri

dicasterj.

Quasi dicontro alla facciata di questo pa-

lazzo è stato non ha guari gettato un ponte

bello e spazioso sul canale naviglio, al quale

con piccola demolizione di case si è fatto

metter capo il borgo detto altrevolte di S.

Andrea , che portò poi il nome di Strada

del senato.

Esisteva anticamente presso questo luogo

una parrocchiale sotto il titolo di S. Primo,che fu smantellata onde dar luogo alla fab-

brica dell' altrevolte collegio Elvetico. Esi-

stevano pure qui presso due oratorj, l'uno

sotto il titolo di S. Maria del Rosario , al

quale era unito un conservatorio di onorate

zitelle , F altro sotto il titolo di S. Rocco

,

che tenevasi da una compagnia di battuti

o disciplini. L' uno e V altro sono stati di-

strutti.

Page 68: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

40 P OBTA

XVL

Giardino pubblico.

Progredendo pei corso di porta Orientala

trovasi a sinistra un palazzo fabbricato dalla

famiglia Bovara sopra elegante disegno del*

l'architetto Soave ; a destra, dove già eranola chiesa dell' Immacolata Concezione , ed il

convento de' cappuccini , vedesi fabbricato

di nuovo altro palazzo con bella loggia e

colonnato corintio al primo piano, operadell' architetto Giusti

Più avanti trovasi il Giardino pubblico

separato dalla strada per mezzo di varj pi-

lastri di granito con basi sovrapposte , e

cancelli di ferro con rastrelli decorati delie

armi della città. Alberi , siepi , boschetti

,

praticelli , viali , un canale dP acqua ì,una

giostra , un piccolo circo o anfiteatro ren-

dono delizioso il passeggio in questo giar-

dino , il di cui primo diseguo devesi al più

volte lodato architetto Pier-marini. In mezzosi vede una casa che può comodamente ser<-

vire, e servì infatti più volte ai pubblici

divertimenti. Esisteva in questo luogo un

ricco monastero di religiose dette Carcanine

o Turchine. Si trasse profitto di uno dei

grandiosi chiostri che vi esistevano , per

formarne una grandissima sala da ballo cir-t

condata da portici e da tribune ; essendo^

visi applicato ingegnosamente un coperto o

tetto arditissimo, sotto il quale si è lasciata

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ORIENTALE. Aq

una serie di finestre onde illuminare oppor-tunamente tutto il locale.

Nelle vicinanze dei giardini pubblici esi-steva la cbiesa di un' antichissima badia

,

detta di S. Dionisio, che passò in commenda efinalmente ad alcuni frati detti Servi di Mariadella osservanza. Questa pure fu distrutta

,

ed il locale della chiesa e del convento èora occupato in parte dai pubblici giardini,in parte dall' allargamento che si è fattodelle mura della città.

Presso i pubblici giardini, e precisamentene! luogo dove vengono intersecati da unastrada detta in pane Marina, in parte Ri-saja

, che da porta Orientale mette a portaNuova, sorge un magnifico palazzo, fabbri-cato dal conte di Belgiojoso ne! i™ sul di-segno dell' architetto Polacchi. L'interno er esterno di questo edificio annunziano lagrandiosità dell' animo , non meno che ilbuon gusto di chi lo innalzò. Busca , Cara-belli e Ribossi scolpirono le statue che ador-nano il palazzo in alto, fatte di una brecciacalcarea comune

, detta volgarmente ceppo ;le medaglie all'intorno con figure a basso-rilievo di stucco

, rappresentanti vani fattistorie, e favolosi, sono lavori di Donato Ca-ratelli, di Angelo Pizzi, di Carlo Pozzi e diAndrea Casareggio. In una delle sale internetrovasi una bella pittura di Andrea Appiani,rappresentante il Parnaso , ultima onera atresco di quell' insigne pittore. Merita os-servazione il bellissimo giardino annesso alla

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So POR T A

casa v ordinato sul gusto inglese, e da nonmolto considerabilmente ingrandito.

Il giardino pubblico offre anche accesso

alle mura , o ai così detti bastioni , i quali

servono di delizioso e comodissimo passeg-

gio, perchè ombreggiati da piante a doppioordine dall' una e dall' altra parte, ed offrono

al tempo stesso uno spazio comodissimo al

corso delle carrozze. Queste mura , ridotte

ora ad una larghezza eguale e ad una re-

golarità allevatrice dell' occhio , ed ornate

di belle piantagioni , si stendono da un lato

fino alla piazza detta altre volte del Castello ,

e dall' altro coli' eguale magnificenza di viali

e di passeggi fino a porta Romana,

XVII.

LAZZARETTO.

Sia che questo edifizio fosse ordinato daFrancesco Sforza 9 fondatore anche dello Spe-

dale Maggiore , ad insinuazione di Antonio

Bembo , onorato del titolo di Beato ; sia

che questo fosse un pensiero di Lodovico il

Moro per la più comoda cura e separazione

delle persone sane dalle infette o sospette

di peste ; egli è certo che la fabbrica fu

eretta nel 1489 sotto il Moro suddetto , e

si dice che il cardinale Ascanio Sforza, di lui

fratello, gli porgesse per quest'oggetto gene-

roso soccorso. Non essendo però stato allora

compiuto il Lazzaretto r fu ridotto a perfe-

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ORIENTALE. 5,zione da luigi XII re di Francia nel i5©7.

1eÒ^f°,

è prcsso cbe quadrato , con-.tendo 665 braccia, ossia circa piedi iai Q ,nei lati maggiori, e 65o, o sia piedi noinei m,nori. Un portico arcuato continuo

,

sostenuto da picciole colonne di pietra fon-date sopra un perpetuo basamento , il qualportico però non è finito che da tre parti

,

da accesso a 296 camere tutte in volta, de-stinate al separato ricovero degli appestatiCiascuna camera è fornita dei necessari co-modi

; si è provveduto alla ventilazione del-J aria, ed il profondo canale di acqua viva cheserve da un lato alla nettezza , impedisce lacomunicazione degli estranei cogli ammalatirinchiusi. Nel mezzo vedesi un ampio pratoe nel centro di questo è stata eretta dàb. Carlo una bella cappella ettagona connnestrom

, onde gli ammalati dalle loro celleveder potessero la celebrazione de' SS. Mi-ster]. Questa cappella fu disegnata dal Pel-legrini ; il disegno originale della fabbrica siattribuisce a Bramante, che servì certamenteil cardinale Iconio Sforza, e fors' anche ilduca di lm fratello.

Questo edifizicv fu negli ultimi tempi de-stinato ad alloggio della cavalleria , ed oratrovasi applicato a differenti usi.

Quasi dirimpetto al Lazzaretto dall' altraparte dello stradone magnifico che conduceal luogo detto Loreto da un' antica chiesadi monaci di S. Bernardo^ che vi si trovavacon un modello in muro dèlia S. Gasa che

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Sa PORTAa Loreto si venera ; eravi un convento di

religiosi Minimi colla chiesa tuttora sussi-

stente di S. Francesca , nel quale si è danon molti anni eretta una Scuola Veterinaria

con numero bastante di professori per l'op-

portuno insegnamento , e con luoghi abba-

stanza comodi per potervi ricoverare comein uno spedale i cavalli malati , e prestar

loro la necessaria cura., e fare tutte le ope-

razioni che la veterinaria richiede.

XVIII.

Palazzo di Governo.

Rientrando dalla porta Orientale non an-

cora fabbricata , e volgendo a sinistra per

iì magnifico corso e passeggio nuovamenteaperto sulle mura, e prolungato fino a porta

Romana , si trova dopo ^)ochij assi una

maestosa e comoda discesa , ed in questo

luogo appunto sorgeva altre volte un san-

tuario dedicato alla R. V. di Caravaggio,

detta in Manforte 9 nobile disegno dell'archi-

tetto Romano Ruggieri, Vi, risedettero già

tempo i Trinitarj scalzi detti del Riscatto.

Procedendo alcun poco per questa strada *,

trovasi il palazzo dell' I. R. Governo ; con-

sistente in un ampio quadrato cortile concolonne doriche binate , e con due ordini

superiori, uno jonico di pilastri, l'altro di

cariatidi; in due altri cortili laterali; in due

belle e ben ornate scale, ed in non pochi

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ORIENTALE. 53comodissimi appartamenti. Una sala è stataabbellita colle pitture di Clemente Isacchi edel più volte lodato Andrea Appiani , cheappunto dirimpetto a questo palazzo aveva

f „SUa

,.

Cfa,di abitazio"e , occupata tuttora

dalla di lui famiglia.

Questo palazzo è stato fondato sopra uncollegio de' PP. Somaschi , altre volte casadegli Umiliati , che diceasi S. Pietro in Man-forte. Fu disegnato e fabbricato il palazzodal sig. Giovanbattista Viotti ; la magnificatacciata ora di nuovo aggiunta con grandiosaloggia sostenuta da colonne , è disegno del-I architetto Gilardoni.

XIX.

SS. Cosma e Damiano.

In capo alla strada medesima, e presso alponte sul canale, trovasi la chiesa altrevoltedegli Agostiniani Scalzi , intitolata ai SS. Co-sma e Damiano. Vi abitavano ne' tempi ad-dietro i monaci Armeni di S. Basilio, che aVenezia occupano l'isola di S. Lazaro. Lachiesa fu ristorata nel secolo XVII , e vi siveggono un S. Nicola da Tolentino dipintodal cav. del Cairo; la B. V. , S. Agostino e£>* Monica di Andrea Porta scolaro del Ci-,gnam, il Transito di S. Giuseppe del For-nenti. Migliore forse di tutte è la pitturadel Salvatore alla colonna e dei SS. Cosmae Damiano, di incognito antico autore.

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54 POR T A

S. Maria della Passione.

Progredendo nella strada che fiancheggia

lì canale naviglio, passato S.Damiano, tro-

vasi sulla sinistra un bellissimo stradone, in

fondo al quale si presenta dignitosamente la

chiesa della Passione. Su questo stradone

medesimo trovavasi altre volte a mano sini-

stra una picciola chiesa di S. Marcellina,

ed un ritiro di Orsoline, ideato già da S. Carlo

per raccogliervi le zitelle mancanti di Cu-

stodia.

La chiesa della Passione fu già de' cano-nici Laterapensi , che là presso avevano unagrandiosa canonica ; serve ora questa ad unutilissimo stabilimento , che è f I. R. Con-servatorio di musica , dove giovani di unsesso e dell' altro sotto opportunissime di-

scipline si educano e si istruiscono nelle arti

tanto del canto quanto del suono, ed anchedella composizione, sotto P insegnamento di

celebri maestri e professori. Il tempio fu

fabbricato nel i53o sul disegno di Cristoforo

Solari detto il Gobbo. Immaginò questi unacroce greca con torreggiante cupola in mez-zo , tanto nelP interno quanto neir esterno

riccamente abbellita. Si volle poi ridurre

questa chiesa a croce latina , e molto più

delle altre tre si allungò la porzione ove

resta la facciata , come già si praticò altra

Volta per la chiesa di S« Pietro di Roma*

Page 75: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ORIENTALE. 55

La chiesa è divisa in tre navi , alle quali si

entra per altrettante porte.

Ricchissima è questa forse più d'ogni altra

di belle pitture. Nella cupola dipinse il ^Pan-

filo la Coronazione della Vergine con alcuni

profeti* Il Salvatore con la Vergine piangente

nelF altare maggiore è di mano di Bernardi-

no Laini, Avvi un altare ed un ciborio tutto

di pietre dure e di metallo dorato , e dietro

a^ questo in un compartimento Cesare Pro*

caccini dipinse in picciolissime figure la De-posizione del Signore. Gli sportelli degli

organi sono magistralmente dipinti da Daniele

Crespi e da Carlo Urbino di Crema. Di Da-niele sono la Lavanda de* piedi , l'Elevazione

della croce con tutte le figure all' intorno *

ed aache i quadri sottoposti agli organi ,

esprimenti altri fatti della Passione, La cena

del Signore nell' altare che trovasi dalla

parte del Vangelo , è di Gaudenzio FcrrarL

Di Enea Salmeggia ( e non Sahnasio 9 comenelle altre Guide fu scritto per errore )sono T Orazione nelP orto entro la stessa

cappella , e la Flagellazione in quella che sta

di contro , nella quale Giulio Campi dipinse

la Flagellazione, ed intorno, di lui fratello,

dipinse a fresco nella volta le Marie che

vanno al sepolcro.

Vedesi quindi il monumento di Daniele

Birago Milanese, arcivescovo di Mitilene (in

pardbuSy e non nella Puglia, come si è starna

pato in addietro per errore), bellissimo la-

voro di Andrea Fusina Milanese , eseguito

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56 PORTAnel 1495. Quel prelato beneficò grandementei canonici lateranensi possessori di questa

chiesa, ed istituì finalmente erede di tutto

T ospedal Maggiore.

Nella nave di mezzo veggonsi sui basa-

menti dipinte alcune mezze figure che cre-

donsi Santi dell'ordine Lateraneuse suddetto;

esse sono tutte di Daniele Crespi 9 e di esso

pure è il S. Carlo sopra la porta., sedente a

cena , con solo pane ed acqua. Una replica

di questo quadro di eguale grandezza, fatta

ò& Daniele, vedesi presso il sig. Giuseppe Con-

sole abitante a porta Orientale ai n.° 73o,presso il quale vedesi pure altro quadrooriginale di Benvenuto Garofalo , rappresen-

tante una Sacra Famiglia con altri Santi in

picciola dimensione.

Nelle altre cappelle Federico Bianchi di-

pinse il Bambino che si stacca dalla Vergine

per correre in braccio a S. Giuseppe ; Si-

mone Preterezzano F Annunziata ; Cammillo

Procaccini il S. Francesco, ed altro dei Luini

dipinse in tavola la Disputa tra i dottori.

Federico Bianchi fu discepolo e genero di

Giulio Cesare Procaccini -, di cui però, giusta

F opinione del march. Malaspina , seguì le

massime , piuttosto che le forme.

La sagristia ancora contiene alcune belle

pitture antiche di autori ignoti , ina proba-bilmente Lombardi. Una Santa Monica in unquadro d'altare è del cav. Vermiglio. In mez-zo alla sagrestia vedesi una affettuosa iscri-

zione posta dal Trissino al suo maestro di

greche lettere Demetrio Calcondila.

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ORIENTALI, 57

Nel,, refettorio veclevasi dipinto da dovari

Paolo Lomazzo Melchisedech che offre vi-

veri ad Abramo dopo le sue vittorie^ e dal

Vermiglio , Daniele nel lago dei lioni*

XXI.

S. Pietro jn Gessate*

Crede alcuno che fondata fosse questa

chiesa pei frati del suo ordine da un Umi-liato di Gessate ; altri che piantata fosse sui

fondo di alcuno di Gessate, o della famiglia

Gessate; certo è che agli Umiliati apparte-

neva fino dall' anno 14^6, che da Eugenio ITfu data ai Benedettini neri, e da questi con-

servata per più di tre secoli. Il vasto loro

monastero è ora ridotto ad uso di orfano-

trofio civile.

La chiesa è a tre navi di gotica archi-

tettura. Il chiostro è di altro stile , e fu co-strutto da un Pigello Fiorentino. Alcune parti

furono anche rinnovate nel 1640. Si pretende

che la fabbrica del Monastero in due chio-

stri fosse disegno di Eramante.

Nella chiesa veggonsi una Adorazione de9

Magi del Caravaggio ; un S. Mauro di Da-niele Crespi ; alcune azioni del medesimoSanto dei Monealvì ; ed una immagine della

Vergine ^ coperta da vetri , di Bernardino

Luini. Il S. Pietro che cammina sulP onde »

dell'altare maggiore , è del Lanzani. Nella

cappella di S, Ambrogio veggonsi antiche

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58 F ORTApitture attribuite

n se non vi ha errore dì

nome, a Bernardino Rutinoso ed a BernardoRenagli di Triviglio , e la Vergine Addolo-rata dicesi dipinta da Bramante. In altra cap-

pella di S. Antonio veggonsi due monumenti ^

l'uno della famiglia Griffi, l'altro della fa-

miglia Borromeo.

Non lontana eravi una chiesa dedicata a

S. Prassede con un convento di cappuccine.Vi si venerava particolarmente V immaginedi un Crocefisso , il quale ora è stato tras-

portato alla chiesa di S. Marco. Nel con-vento è stata eretta una manifattura di co-

tone , ma la chiesa è tuttora aperta.

Chi uscisse per poco dalla vicina porta ,

detta porta Tosa , troverebbe un vasto fab-

bricato costrutto già dai Gesuiti ^ detto la

Senaura, ora destinato al ricovero , al man-tenimento ed alla cura de* pazzi , sotto la

dependenza dell' ospedale maggiore.

Tornando in città e progredendo da San-ta Prassede verso il ponte di porta Tosa 9

trovasi la casa della nobile famiglia Rosales 9

nella quale vedevansi molte belle pitture ^

alcune specialmente di Giuseppe Riberas detto

lo Spagnoletto , e la favola di Amore e Psiche

dipinta da Guido Re\L i

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ORIENTALE, 5$

XXII.

Albergo^ o Luogo no Tkivulzi.

11 fondatore di questo magnifico stabili-

mento di beneficenza ^principe Antonio To-

lomeo Trìvuizi , destinò il suo palazzo mede-simo a ricoverare le persone dell' uno e

dell'altro sesso, più attempate <T anni 60,incapaci a guadagnarsi il vitto. Fu poi in-

grandita la fabbrica e resa capace al ricovero

di circa Soo persone ^ che vi trovano ogni

sorta di sovvenimento nei loro bisogni spi-

rituali e temporali» Morì in questo stabili-

mento la celebre Maria Gaetana Agnesi 9 la

quale dopo aver brillato fra i matematici ^

venne a seppellire in questo luogo la sua

gloria letteraria, e morì nel 1799?

XXIII.

S. Stefano Maggiore.

Questa chiesa era altre volte collegiata^

<ora è parrocchiale^ ed altra delle sette chiese

stazionali. Fu detta altre volte S, Zaccaria ,

e credesi anteriore al secolo V. Devastatadalle fiamme nell'XI, fu rifabbricata e portòanche i nomi di S. Stefano al Broglio? edalla Ruota. Una ruota simbolica., forse allu-

siva a qualche martirio , vedesi scolpita a

bassorilievo in un pilastro , e là presso era

una buca con grate di ottone , nella quale

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60 PORTAsi vede Intrecciato il pastorale di S. Ambro-gio colla sferza. Un' antica tradizione porla

che in questa buca venisse a raccogliersi il

sangue de' Cattolici separato da quello de-

gli Ariani. Giulini opina che vi colasse il

sangue di Diodoro e di tre suoi compagni ,

ingiustamente messi a morte dall' imperatore

Valentin!ano.

La chiesa che ora si vede , fu costrutta

col disegno di Aurelio Trezzi sotto Y arcive-

scovo Visconti9 successore di S. Carlo , e

perfezionata solo sotto il card. Federigo Bor~romeo. È divisa in tre navi con sei grandi

archi per ciascun lato, ed un coro maestosoche la compisce. L'aitar maggiore, eretto di

recente , è disegno del prof. Levati.

S. Carlo in abito pontificale è dipinto dal

Vespini ; S. Ambrogio cmi S. Gervaso e Pro-

taso dal Bevilacqua ; la Nascita del Signore

dal Fiammenghini .; il quadro di S. Anna daFederico Bianchì.

Vedesi una cappella di maestosa architet-

tura , ma non finita , della estinta casa Tri-

vulzi. La pittura dell' altare è di Camtnillo

Procaccini.

Essendo caduta l'antica torre nell'anno

1642», fu edificato Fattuale campanile eoaornato disegno di Girolamo Quadrio. Dieesi

che la piazza sul davanti fosse destinata alla

costruzione del portico de' catecumeni v co-

me ancora si vede nella basilica di S. Am-brogio.

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ORIENTALI. 6 1

XXIV.

Chiesa e cimitero di S. Bernardino,

Uscendo dalla chiesa di S. Stefano trovasi

a mano destra un ossario o cimitero con

cupola dipinta da Sebastiano Ricci, valentis-

simo pittore veneziano. Le ossa sono sim-

metricamente disposte , cosicché un re di

Portogallo ne chiese il disegno per farne

uno simile in Lisbona. Alcuni opinano che

queste ossa quelle sieno de* Cattolici che

pugnarono contra gli Ariani; altri sono d'av-

viso che esser possano dei morti uell* ospi-

tale di S. Giobbe , che anticamente esisteva

in Brolo o in Broglio, d'onde in Broglio fu

detto anche S. Stefano.

La vicina chiesa di S. Bernardino fu ri-

fatta nel passato secolo , e nelle pitture a

fresco il prete Molina espresse i misterj della

divina passione.

Innanzi alla piazza di S. Stefano vedasi unospazio triangolare con fontana nel mezzo, nel

quale fu trasportato dalla piazza Fontana il

mercato dell' erbe. Dietro a S. Stefano , tra

questa chiesa e V ospedale Maggiore, trovasi

il così detto Laghetto, spezie di piccolo golfo

o porto destinato allo scaricamento delle

barche del carbone. Neila contrada detta di

Poslaghetto abita il chirurgo maggiore Carlo

Frigerio, possessore di varii quadri di qual-

che merito , e di uno specialmente bellis-

simo attribuito al Correggio.

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6a PORTA ORIENTALE,

XXV.

S. Maria della Sanità'*

Volgendo a destra fuori della piazza dì

S. Stefano r si viene all' imboccatura del

corso di Porta Tosa ^ pel quale risalendo^

trovasi, prima di giugnere al ponte, un ma-gnifico obelisco detto la Croce , innalzato

col disegno del Pellegrini con bellissima co-

lonna di granito.

Torcendo a sinistra versò porta Orientale

si entra in una Via spaziosa , cui diede il

nome il palazzo , che ancora vi esiste , de9

Burini , uno dei più cospicui della città , il

di cui maestoso disegno è di Francesco Richini.

Vicina a questo vedesi la chiesa di S. Ma-ria della Sanità , altre volte dei cherici re-

golari ministri degli infermi , detti volgar-

mente Crocìferi. Questa chiesa fu costrutta

nel 1708 in forma ovale sul disegno di Carlo

Federico Pietrasanta , Milanese , in luogo ove

anticamente trcvavasi un oratorio di S. Eu-

femia. Ferdinando Porta vi dipinse S. Giu-

seppe agonizzante , e Pietro Maggi V Assun-

zione della Vergine nello sfondo della volta,

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PORTA ROMANA

Ospitale Maggiore.

Uè uscendo dalla piazza di S. Stefano,

si volge non già a destra ma a sinistra n si

giugne per breve tratto di strada all'Ospedale

Maggiore. Una iscrizione posta nella facciata

annunzia che questo grandioso stabiliremo

fu eretto Tanno 1466 da Francesco Sforza ,

quarto duca di Milano ^ e dalla di lui moglie

Bianca Maria Visconti , unitamente al popoloMilanese , e che que' principi diedero l'area

per il fabbricato , e le case che allora vi si

trovavano. Si unirono in questo le rendite

di varii ospedali qua e là sparsi per la città

e per la diocesi ; si rialzò di molto il ter-

reno sulla sponda del canale , e si innalzò

il grandioso edifizio col disegno di Antonio

Averulino 9 Fiorentino , scultore ^ fonditore

ed architetto. Probabilmente YAverulino nonideò se non una parte dell' edifizio propor-zionata all' area che era stata assegnata ; edinfatti non fu finito allora se non il qua-drato che si vede entrando a mano destra

s

il quale poteva riguardarsi come la terza

parte di tutto l'edifizio. Altre volte^ montatala scala 1 si trovava un loggiato , dal qualesi passava al corridore , o piuttosto alla

galleria , o crociera per gli ammalati , fatta

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64 PORTA.

realmente a croce, e ventilata da ogni parte

^

perchè in mezzo a quattro cortili. Nel cen-

tro P architetto pose una cupola per orna-

mento e per più copiosa illuminazione dei

locale.

I quattro cortili furono contornati infe-

riormente e superiormente da portici arcuati,

che comodissimi riuscirono a molti usi. Maconcentrati ancora in questo più altri ospe-dali , riuscì piccolo il disegno originale , e

col grandioso legato di un Carcano si vollei

aumentarlo coli' opera deli* architetto RichinL

Immaginò questi un cortile ^ la di cui gran-

dezza agguagliasse tutti i quattro ideati da

Averuìino , e stabilito questo per centro del-

l' operk , disegnò altri quattro cortili dalla

parte opposta ai primi. Riuscì quindi ¥ edi-

lìzio diviso in tre parti , due per i corridori

o per le gallerie , entro le quali collocare

gli ammalati , e pei cortili ai medesimi in-

servienti \ la terza nel rnezzt) per un anìpio

veramente magnifico porticato , che formaun perfetto quadrato, abbellito tanto-in ogni

parte, che F occhio dello spettatore sorpren-

de e diletta , tanto più che in mezzo a quello

si è praticato il maestoso ingresso.

Dirimpetto precisamente a questo trovasi

una chiesa di forma elegante , nella quale

fu collocato un quadro del Gucrcino 9 rap-

presentante P Annunziata. Non avvi parte

relativa ai bisogni dello stabilimento, che il

Bichini non abbia col miglior ordine dispo-

sta. La spezieria , le cucine, le dispense,

Page 85: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

K O M A N A, 65

Se lavanderie , i mulini , 5 depositi o ma-gazzini , le sale pei deputati

,gli archivj ,

p\i ufficj , le camere pei sacerdoti , pei chi-

rurghi^per gli inservienti

,per le scuole ^

tutto è disposto con ottimo avvisamento

,

ed anche colla maggiore decenza e venustà.

Non sono molti anni che per la istituzione

di un pio testatore , il notaro causidico

Macchi , si è compiuto anche il braccio si-

nistro , che solo mancava al perfezionamento

di questo sontuoso edilìzio.

L9

esterno presenta il gusto della gotica

architettura , che si è conservato per nonfar torto alla vecchia porzione. Alla portaperò si veggono alcune statue del Lasagna

,

ed alcune parti di ornato di gusto romano.Neil' interno si conservò il gusto più fino

,

essendosi messe in opera colonne con capi-

telli jonici composti , e secondo lo stesso

ordine sono formati anche i vestiboli e la

chiesa.

Si conserva in questo spedale una co-piosa serie di ritratti dei benefattori \ al-

cuni dei quali hanno molto merito per la

pittura.

JJ ospedale presso alla chiesa indicata haun ponte sul canale

, passato il quale vedesialtro spedale per i fanciulli esposti e perle donne partorienti povere. Fu già in que-sto luogo un monastero di Agostiniane sottoil titolo di S. Caterina alla Ruota , che an<-

cora conserva queir ospedale , o piuttostoqueir appendice dell' ospedale Maggiore.

5

Page 86: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

66 FOKTA

IL

Collegio della Guastalla,

Se uscendo dall' ospedale per il pontesuddetto si procede per la strada che vi

mette capo , trovasi in fondo altra strada

alla sinistra per la quale si gitigne al col-

legio della Guastalla , fondato da una con-

tessa Lodovica Torelli di Guastalla , da cui

prese il nome. In questo alcune signore ,

non vincolate a clausura , ne a perpetua

castità, si applicano all'educazione di alcune

civili donzelle , alle quali, compita F educa*-

zione medesima, viene assegnata una dote,

Il collegio fu fondato nell'anno iSSy. Il

locale è magnifico , e vi si trovano annessi

giardini spaziosi e bellissimi. Nella chiesa

si vede un bel quadro di Cammillo Procac-

cini ; nella cappella dome$tiea un' ancona di

lapislazuli , ornata dallo scultore Bellotti.

In fondo alla strada medesima trovasi il

palazzo Andreani , altre volte Monti 9 conbellissimo giardino; ed in quello si conserva

ub prezioso quadro del Mantegna , rappre-

sentante la Vergine col Bambino in grembo,

e ai due lati S. Giovanni Battista e S. Ma-ria Maddalena. Il nome dell' esimio pittore

sta scritto con minuti caratteri neila carto-*

lina che9avvolta alla croce di S. Giovanni,

porta F epigrafe : Ecce Agnus Dei.

Le antiche guide di Milano registrano tn*

il collegio della Guastalla e S. Prassedef §

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ROMAN A. 67

presso S. Barnaba ed altri luoghi vicini, unacommenda di S. Giovanni detta anche S. Ma-ria del Tempio, dal che si deduce da alcuni*

che forse potesse essere tenuta anticamente

dai Templari : passò poi ai cavalieri Geroso-limitani , ed ora più non esiste. Trovavasi

sulla strada da S. Barnaba a porta Romana.Accennano pure una chiesa di S. Maria

della Pietà , che serviva ad uno stabilimento

di beneficenza per doti ed altre limosine.

Altra chiesa o oratorio esìsteva presso

porta Tosa sotto il titolo di S. Maria della

Fontana ; ed altra sotto il titolo di S. Ma-ria Stella della Consolazione , non lontana

da S. Pietro in Gessate , ov9

era un mona-stero di monache Agostiniane , e(J ove si

sono erette manifatture di seta.

Trovavasi pure presso il ponte di PortaTosa un oratorio inserviente ad una confra*

ternita detto S. Giovanni del Con/alone.

III.

3. Filippo Neri,

Progredendo verso le mura per lo stra-

done che si trova sortendo dall'ospedale

Maggiore , vedesi un magnifico edilizio , chefu già monastèro di Agostiniane , ed ora

serve per la munificenza del governo ad uncollegio di civili fanciulle ^ ottimamente re-

golato. Tu architetto della chiesa fu Girolamo

Quadrio; la Presentazione sul!9

aitar maggioredipinse r'Abbiati ; Martino Cignaroli effigiti

Page 88: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

68 PORTAnella cappella a destra S. Carlo che abbraccia

S. Filippo > ed in quella a sinistra S. Giù-seppe agonizzante.

IV.

S. Michele dei nuovi sepolcri,

DETTO IL FOPPONE DELL9

OSPEDALE MAGGIORE.

NelF ospedale erasi da principio destinato

un luogo per la tumulazione de' cadaveri ;

ma riuscendo questo piccolo ed incomodoper il fetore , si pensò a formarne uno più

vasto e più lontano dall' abitato5e si eresse

in capo alla strada più volte nominata , e

presso le mura,

questo edifizio che per

lungo tempo servì di cimitero dell'ospedale,,

col disegno di Arrisio Arrigone. Nel 1698 si

innalzò la chiesa che si vede nei mezzo

,

fatta a croce con cupola nel centro. Nel-

F aitar maggiore fu collocata una statua di

terra cotta rappresentante l'Addolorata , mo-dellata da Giovanni Domimene 9 e colorita da

Stefano Maria Legnano.

Quella chiesa eia in luogo basso ed umi-do , e si trovò che 1' acqua entrava ne' se-

polcri , oltre di che non bastava quello spa-

zio al numero de' morti dell' accresciuta po-

polazione. Si pensò dunque ad ampliare il

ricinto e ad innalzare i sepolcri , e quindi

Francesco Croci ideò il magnifico portico tutto

all' intorno della chiesa 4 che fu ridotto a

compimento pel 1731. Ora la chiesa è stata

Page 89: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ROMANA. 69

riaperta alla devozione de' fedeli ; ma i ca-

daveri si seppelliscono tutti nel cimitero

fuori di porta Romana.

V.

S. Barnaba.

Questa chiesa , che trovasi retrocedendo

per lo stradone medesimo , e volgendo a

sinistra per la strada di intersezione che

viene dalla Guastalla, fu già de' PP. Bar-

nabiti , e diede il nome alla loro congrega-

zione , che qui ebbe principio. Si crede

autore del disegno della chiesa medesima il

P. Antonio Morigia Milanese , che fu altro

de' fondatori.

La chiesa è di una sola nave con capi-

telli d' ordine corintio con tre altari per

ciascun lato , un comodo presbiterio , edun coro. Nel primo altare a mano destra

vedesi il Salvatore morto con altre figure

di Aurelio Zaini; nel seguente, il S. Gerola^

mo è di Carlo Urbino da Crema. La Vergi-

ne che segue col Bambino , S, Caterina e

S. Agnese , è un bellissimo lavoro di Anto*

nio Campi.

Nel presbiterio veggonsi in due quadriampissimi rappresentate alcune azioni de*

SS. Paolo e Barnaba dal Preterezzano. Lavolta del coro è dipinta da Camillo Procacecini. Negli altari a sinistra distìnguesi il

! quadro de9SS. Bartolomeo , Francesco e

Page 90: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

70 PORTABernardino, opera del nostro Lomazzo. Nella

picciola sagrestia poi conservavasi una tavola

rappresentante Noè ubbriaco deriso da Cam,e coperto dagli altri fratelli , che riguarda-*

vasi come un capo d' opera di Bernardino

Luini. In altra sagrestia superiore vedesi unquadro del Procaccini , rappresentante la

Deposizione dalla croce , e nel refettorio

veggonsi le copie del Cenacolo di Leonardoe della Crocifissione del Tintoretto.

Tornando per la strada medesima all'ospe-^

dale , trovavansi altre volte la chiesa ed il

convento di S. Maria della Pace de* Minori

osservanti. Sì F una che V altro sono ora

a tutt9

altro uso destinati ; ma rimangonoancora in varii magazzini vestigj di belle

pitture, alcune delle quali di Marco d'Og-giono scolaro del Vinci , di Gaudenzio Fer-

rari , del Cerani | del Fiammenghini , ecc»

Perite sono in parte quelle di Bernardino

Lumi, che già erano maltrattate dal tempo,alcuni pezzi sono stati trasportati nella I.

R. Pinacoteca. Nella sala , che fu altre

volte refettorio , si vede ancora una copia

della Cena di Leonardo , non molto lode-

vole , fatta dal Lomazzo in età di soli %éanni. Queir uomo in vecchiezza giunse st

scrivere dottamente dei Precetti della pittura.

La Crocifissione nella sala medesima dicesi

di Marco d'Oggiono. In una parte del con-

vento suddetto si è stabilita un9 ampia fila-

tura di cotone.

Page 91: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

EOMAN A. 7*

VI.

S. Maria del Paradiso

E LUOGHI VICINI.

Camminando per breve tratto lungo le

mura , si trova la porta detta Romana

,

fabbricata di pietra in ordine dorico buguato

neir anno 1698 per condecorare il ricevi-

mento di Margherita d' Austria sposa di

Filippo III re d* Spagna. Il disegno dicesi

del cel. Martino Bassi , ed era certamente

in addietro la più decorosa delle nostre

porte. Fu disegnata e incisa dal prof. Aspari^

e trovasi tra le sue vedute altre volte ac-

cennate presso gli editori di questa Guida.

Tornando verso il centro della città , e

volgendo a sinistra nella strada che conducead una porta subalterna detta Vigentina %

vedesi la chiesa di S. Maria dei Paradiso ^

altre volte de' Terziarj di S. Francesco\poi

de' Serviti ^ il di cui convento è ora stato

applicato ad una grandiosa manifattura di

seta. Nella volta della chiesa Ferdinando

Porta dipinse V Assunzione della Vergine 5,

in un altare a sinistra vedesi un' antica pit-

tura di S. Lucia stata qui trasportata dalla

soppressa chiesa di S. Dionigi , della qualeabbiamo altrove parlato ; in altro dipinse

Francesco Fabbrica S. Anna , e qella sagrestia

trovasi un bellissimo quadro rappresentanteil Presepio , lavoro del Pellegrini.

Nella contrada medesima esistevano &

Page 92: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

73 PORTAmano sinistra andando verso la porta la

chiesa ed il monastero di S. Bernardo ,

e questo trovasi oggi convertito ad uso di

un collegio di educazione , detto dai nomidei fondatore e di altri pii istitutori , colle-

gio Calchi Taeggi.

Nella non lontana casa Pertusati conser-

tasi una bella raccolta d' opere di insigni

pittori , tanto della scuola nazionale^quanto

delie estere.

Vicino era altre volte H monastero delle

Domenicane di S. Lazaro , una volta ospe-

dale de lebbrosi. Nella chiesa r disegnata

da Francesco Richini il vecchio , vedevansi

un altare ricco di pietre dure e molte pit-

ture del Panfilo Nuvolone e del Cerano. In

un angolo,

già occupato da questo monaste-

ro ^ fu costrutto nel i8o5 un elegante tea-

tro sul disegno dell' architetto Canonica f

che dal nome del possessore dicesi Calcano.

Non parliamo della Chiesa di S.. Rocco ,

perchè più non esiste, e ricordiamo solo ^

che suìF altare si vedeva una bella tavola

di Cesare da Sesto 3 allievo di Leonardo , ora

esistente nella R. Pinacoteca.

Non lontano pure doveva essere F arco

Romano, di cui tanto parlarono i nostri scrit-

tori. Il Giulini crede che altro non fosse

se non una torre quadrata , molto alta

,

posta sopra quattro piastroni con quattro

archi , dal che il nome prendesse di arco.

Anche laddove vedesi il magnifico ponte

che ora prolunga il corso di porta Romana^

Page 93: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ROMANA. y3

irovayasi una torre sovrapposta ad un arco,

che era la porta dell' antica città al tempodi Federigo II imperatore. Vi si vedevano

alcuni bassirdievi , ed una iscrizione onore-

volissima ai Milanesi ed ai loro confederati.

Presso S. Maria del Paradiso trovasi tut-

tora una chiesiuola di S. Maria de' Pellegri-

ni, ove anticamente esisteva per questi uno

spedale.

VII.

S. Calimero.

Se invece di passare sul ponte , si volge

a mano sinistra dietro il canale, si trova,

deviando alcun poco , la chiesa di S. Cali-

mero , che essere doveva antichissima , che

fu più volte rifatta, e che da decumana e

collegiata è ora ridotta a sola parrocchia.

Sebbene l'odierna architettura indichi una

costruzione di poco anteriore al passato

secolo , si vede esternamente che le murasono ancora del secolo XI o XII. Antico

debbe esser pure il campanile assai piccolo 9

ma ingegnoso.

L* Angelo custode che vedesi dipinto io

questa chiesa è di Carlo Cane , che il march,

Malaspina nomina, come autore di altre

opere pregevoli. In un pilastro dalia parte

dell' epistola leggesi V epitaffio di Pietro de

Mulieribus , detto il Tempesta , celebre pit-

tore di paesi e di marine.

Nello scurolo trovansi le reliquie del Santo

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74 ì' R T A

Martire titolate * e vedesi il pozzo entro cui

fu gettato il di lui corpo.

Dall' essere stato eretto nel secolo XII qui

vicino P ospedale di S* Lazaro per i tignosi,>

in una casa della famiglia Aurona o Ùrona ,

ne venne il nome sincopato di Cadrona , oQuadrona

9 che si dà alle case poste in que-sto circondario.

Vili.

S. Sofia, o sia S. Maria della Visitazione,,

Furono già in questo luogo gli Umiliati

,

poi i Teatini ; si stabilì quindi un collegio

di Orsoline per la educazione delle giovani

donzelle r che nel i^iS fu affidato alle ma-dri della Visitazione dette Salesiane , cheall' antico nome di S. Sofia, quello sostitui-

rono titolare del loro ordine. La chiesa è

fabbricata di recente col disegno deir archi-

tetto Quarantini.

Non lontano trovavasi un monastero di

Francescane con antica chiesa sotto il titolo

di S* Apollinare ; l'imperatore Giuseppe II ^

sempre intento a promuovere gli stabilimenti

più vantaggiosi alla educazione, accordò alle

Salesiane tutta quella porzione del vasto lo-

cale di S. Apollinare % di cui potevano ab-

bisognare per estendere il loro collegio.

Si crede che il canale naviglio , che da

questo punto conduce fino alla strada che

inette a S. Celso , corra in questo luogo ed

Page 95: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ROMANA. ^5

in alcun altro, in quelle fosse medesime

che scavate avevano i Milanesi per difendersi

da Federico fiarbarossa. Grandissime doveva-

no essere quelle fosse, percRè una sola metà

è stata destinata ad uso di canale, e l'altra

rialzata per formare le così dette sostre , o

depositi delle pietre e de9

legnami, traspor-

tati dalle navi. Si calcolò per altro la lar-

ghezza delle barche alcun poco minore della

metà del canale , combinata colla capacità

di trasportare la maggior quantità possibile

di materia , . e se ne stabilì ancora la lun-

ghezza , affinchè voltar si potessero in certi

luoghi del canale , ritenuti più spaziosi*

IX.

Chiesa della B. V. presso S. Celso*

Seguendo adunque il canale fino al primaponte , si vedeva su di esso a mano destra

la porta aperta da Zoaovico il Moro nel 14969onde più comodo fosse il passaggio dal cen-tro della città alla chiesa che ora siamoper descrivere.

Si ha per antica tradizione, che S. Ambro*gio avendo iti questo luogo trovato i corpide' SS. Nazaro e Celso , erigesse a perpe-tua memoria di quel fatto un pilastro , edin quello dipinta volesse F immagine dell$

B, V. , e che quella stessa oggi formi F og-getto del culto de' devoti in questo santua-

rio. Ma quel monumento dell'arte non ma-

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76 PORTAstra di essere eli una così rimota antichità,

E bensì vero che questa immagine era ve-

nerata fino dal principio del secolo XV ^

giacché il duca Filippo Maria Visconti nel

142.9 vi inalzò una chiesa, la quale trovata

in seguito piccola , ed arricchita di copiose

limosine , fece nascere il pensiero di edifi-

care la chiesa attuale, che ad alcuna noncede in ricchezza ed in eleganza.

Questo edifizio è composto di due parti

,

cioè di un vestibolo o cortile circondato datre lati da portici, e di una chiesa che colla

sua facciata si unisce col porticato medesimo.Per tre porte si entra nel vestibolo, adornoal di fuori di pilastri , ed internamente di

colonne per due terzi prominenti sopra ba-

samento con archi frapposti , il tutto d' or-

dine corintio. I capitelli sulla strada sonodi pietra finamente lavorata , internamente

sono di bronzo. La comune opinione attri-

buisce F architettura della chiesa e del por-

tico a Bramante : il solo Vasari fa architetto

di quest' ultimo il Solari

Galeazzo Alessi disegnò la facciata. Le co-

lonne inferiori e gli ornati delle porte sono

del marmo detto Macchia vecchia ; le duestatue d'Adamo e d'Eva, e la Vergine An-nunziata colFAngiolo, non meno che l'Adora-

zione de Magi e la fuga in Egitto di mezzori-

lievo, sono opere di Lorenzi, celebre scultore

Fiorentino. Le Sibille , mollemente sclrajate

sul frontone della porta, sono del valentis-

simo Annibale Fontana Milanese, che in que-

Page 97: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

B O M A N A. 77

sto tempio diede le maggiori prove della

sua abilità ^ e vi ottenne tumulo ed onore-

vole iscrizione. Lavorò egli pure in mezzorilievo la Nascita e la Presentazione di N. S.,

e le quattro statue de9Profeti , non meno

che gli Angioli posti sul fastigio della fac-

ciata. Per questa aveva pure disposta la sta-

tua della Vergine da porsi nel mezzo ; mafu trovata tanto bella , che giudìcossi degna

di sede più onorevole e più riparata dalie

ingiurie dell' aria , e quindi fu posta nel

luogo più degno del tempio, e sulla fac-

ciata si collocò una copia fatta da Andrea

Prevosti. Tutti i festoni e gli ornati della fac-

ciata sono maestrevolmente lavorati in bronzo.

Per cinque porte si entra nella chiesa,

tre poste nella facciata e due sotto il por»

tico. La chiesa è a tre navi con piloni e

pilastri scanalati , addossati a quelli sopra

basamenti o piedestalli , ed arcate negli in-

tercolonijj di ottima proporzione. Le due navi

laterali cingendo quella di mezzo , si uni-

scono dietro il coro;, la nave di mezzo com-prende tre parti \ il corpo della chiesa che

è formato da quattro inrercolonnj per ogni

lato ; un quadrato che nella bocca alcun

poco si ristringe, e forma il centro dell' edi-

lizio , su cui posa la cupola ettagona eoadue archi laterali , che da ciascuna parte

hanno una nicchia con una «tatua , fuori

deli' ultimo spazio dalla parte del vangelo ,

in cui vedesi 1' altare della Madonna; final-

niente il presbiterio ed il coro contornai

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78 jp O R T A

da cinque arcate , nelle quali si è praticata

una divisione marmorea per Y appoggio de*-

gìi stalli , nella parte esterna singolarmente

ornata.

I capitelli non meno che i rosoni di cia-

scun arco sono tutti di bronzo. Le volte ri-*

splendono tutte di stucchi dorati e di pitture.

Il marmo delle mura interne è il bianco detto

di Ornavasso dal luogo dove si cava ; il

pavimento è tutto di marmi di diversi colori

con fogliami ed arabeschi ben disegnati.

Tre furono da principio gli altari; il mag-giore e due laterali , corrispondenti agli ar«*

chi posti sotto la cupola ; dopo si pensò a

costruirne un altro per Y immagine miraco-

losa che dava all' edifizio il carattere di

Santuario. L' architetto da prima dispose

negli spazj corrispondenti a ciascuna arcata

quegli ornati che convenivano alla formapiù elegante dell' edifizio ; ma in seguito se-

condo il costume vi si addossarono male a

proposito varii altari.

Il primo spazio a mano destra presenta

S. Caterina da Siena , bellissimo lavoro del

Gilardini I due quadri laterali sono del Pan-*

filo; gli Angioletti nel fregio dello Storerà \

freschi del Ceroni. Viene in seguito il Mar-tirio de' SS. Nazaro e Celso ^ opera mira-

bile di Giulio Cesare Procaccini, che pure

dipinse i freschi. 17 Angelo custode nella

cappella del Crocefisso è dello Storer ; il

S. Giuseppe di Ercole Procaccini ; i freschi

sono del Fiammenghini. II Martìrio di S. Ca*

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ROMANA. «gterina è lavoro del Cetani. La cappella diS. Girolamo era una delle tre originalmentestabilite. Paris Bordone, scolaro di Tizianodipinse il gran quadro dell' altare con moltefigure e bellissimo paese; sotto il quadrofece ancora un S. Rocco giacente , e al di-sopra dell' ancona due Profeti a fresco ma,ravigliosi.

La Risurrezione in altro altare è dipintada Antonio Campi, e le pitture di S. Massi-mo e dell'Assunzione credonsi di Carlo Ur-bino da Crema. Gaudenzio Ferrari dipinse inalto il battesimo di Cristo, ed in quest'operasommamente si loda la gloria, o sia il grup-po degli angioli in alto; il suddetto Urbinodipmse sul vicino altare il Salvatore che sisepara dalla Madre prima della passione. Ilb, Gerolamo sedente è lavoro di Calisto Piaz-za ; ma la caduta di Saulo che viene in ap-presso

, è opera maraviglio** di AlessandroBuonvicino detto il Moretto di Brescia , chevi appose ,1 suo nome : Alexander Morettus.Credonsi di Calisto Lodi , di Carlo Urbino.e del Campi le volte da questa parteP.nmpetto alla cappella di S. Gerolamo,

altra se ne vede con quadro deli' Assunzionedi Cammdlo Procaccini. Negli altari seguentiGiulio Cesare dipinse la Deposizione di Cri-sto e b. Sebastiano

, e quest' ultima operae stata da alcuni giudicata Comasca. Di-pinse la volta il Fiammenghini. lì arano rap-presento ,| martirio di S. Caterina; France-sco Nuvolone detto il Panfilo dipinse la glo-

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ÒO * O 1> T A

ria degli angioletti ; il Cerano suddetto fece

pure i freschi. In una specie di scalino veg-gonsi alcune belle figurine a chiaroscuro

di Giovanni da Monte Creniasco, scolaro del

Tiziano.

Ma un oggetto che attrae gli sguardi e

l'ammirazione di tutti gli amici dell' arte , è

la cupola nella quale nel 1795 Andrea Ap-piani , dopo lunghi studii fatti espressamente

in Roma a questo fine , dipinse nobilmente

i quattro Evangelisti ed i quattro dottori

della Chiesa. Meritano somma lode tanto il

disegno delle figure, quanto la distribuzione

.armonica ed ingegnosa de' colori, ed il ma-neggio della luce e delle ombre , per cui

credonsi le figure ammantate cP oro, sebbe-

ne non ve n' abbia alcun vestigio in tutta

F opera.

Una statua della B. V. del Lorenzi , che

destinata era per il magnifico altare laterale

ad essa dedicato , ceder dovette il luogo a

quella del Fontana yil quale modellò anche

la Pietà in oro, che si vede nella base della

statua medesima , e lavorò il bassorilievo

d' argento , rappresentante il Transito della

Vergine che accompagna altro della Nascita

della medesima, fatto da Francesco Brambilla»

Le colonne dell'altare sono turte d'argento,

; ed una gran lastra pure d' argento con bas-

sirilievi per coprire F immagine fo donata

da S. Carlo , e crederi lavoro delio stesso

Fontana.

Cesare Procaccini, valente non meno nella

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ROMANA, 8'I

pittura che nella scultura, lavorò maestre-

volmente i due angioletti marmorei che

sostengono la corona d' oro sul capo della

statua tcorona donata dal capitolo di San

Pietro di Roma, ed arricchita in seguito di

diamanti dai deputati.

Le statue, pure di marmo, poste nelle nic-

chie al di qua e al di là delle arcate sotto la

cupola , sono del Lorenzi , ad eccezione del

S. Giovanni Evangelista fatto dal Fontana 9

che pure lavorò i profeti vicini alla tribuna

de' musici. Le cariatidi che stanno sotto l'or-

gano , scolpite furono da Antonio di Figiù ,

e disegnate diconsi da Martino Bassi , ai

qual pure si attribuisce il disegno dell'al-

tare della Madonna.Galeazzo Alessi Perugino disegnò gli stalli

del coro, eseguiti poscia da un Paolo JBanza

Milanese ; ma gli sportelli di bronzo che chiu-

dono la balaustrata diconsi gettati dal Fon-

tana, al quale, siccome benemerito di questa

chiesa, ì deputati della fabbrica eressero unmonumento con iscrizione che ancora si

legge. Alla chiesa medesima aveva il Fontanalegato anche il suo studio di disegni.

L' altare maggiore è ornato di pietre dure

incastrate in marmi con bronzi. A questo

altare donò Giuseppe II sei grandissimi can-

dellieri d'argento colla croce analoga, fissando

al tempo stesso la distribuzione di alcune

ricche doti , e ciò in compenso di un qua-dro originale di Raffaello, stato trasportato

| Vieoua. Di questo quadro % inciso poco

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82 PORTAdopo la morte di Raffaello' medesimo daGiulio Boriasene, vedesi una bella copia nella

sagristia , dipinta da Martino Knoller , e di-

rim petto a questa vedesi una pittura eseguita

probabilmente dal cel. Salai scolaro di Lio-

nardo, sopra un cartone di S. Anna del suo

inarrivabile maestro.

La veduta di questo santuario e della vi-

cina chiesa trovasi tra quelle incise in foglio

imperiale dal prof. Aspari presso gli editori

di que&t' opera. È pure a stampa^una de~

scrizione del santuario.

X.

S, Celso.

. Si crede che & Ambrogio, avendo trovato

in questo luogo i corpi àe SS. martiri Na-zaro e Gelso , trasportasse le reliquie del

primo alla basilica degli Apostoli ^ che fu

quindi detta Nazariana., e quelle del secondo

qui lasciasse , ond* ebbe titolo la chiesa ora

esìstente. Fu essa rifabbricata fino dai 996daiF arcivescovo Landolfo //, e vi si unì

uà* abbazia di monaci. Passarono poi la chiesa

ed ii monastero ai Benedettini > e ridotte

quindi in commenda, furono concesse nel 1549ai canonici regolari , detti di S. Salvatore

,

sotto i quali rimodernossi ancora la chiesa

nel ì65i dal card, e commendatario Teodoro

Trìvulzi. Verso il 1777 si cercò e si mise in

venerazione il corpo del martire , e si ab-

bellì di nuovo con cattivo gusto la chiesa*

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ROMANA» 83

In queir epoca si pubblicarono le Memoriestorico-critiche del Santo e del di lui culto

,

dottamente compilate dall' ora defunto dott.

Sugati bibliotecario delP Ambrosiana.

La pianta della chiesa a tre navi è ancora

quella del X secolo, fatta costruire da Lan~

dolfo. Si veggono alcune figure scolpite

nella porta esternamente , che ben diverse

sono da quelle della cassa posta dal lato

del vangelo , dove anticamente conserva-

vasi il corpo dei Santo , e che il Sugati

crede del IV o del V secolo. Nella cassa

veggonsi nella parte più lunga sul davanti

il Salvatore co' SS. Pietro e Paolo; alla de*-

stra il Presepio coi re Mpgi; alla sinistra le

Marie che vanno al sepolcro, e S. Tommasoche tocca il costato di N. S. In altra parte

della cassa vedesi un 9

inferma che tocca la

veste di Cristo , in altra Mosè che fa scatu-

rir T acqua dal monte.

Presso a quella cassa vedesi una Madonnadipinta da molti secoli; fra le pitture mo-derne non è degna d' osservazione se nonla Trasfigurazione di Giulio Cesare Procaccini^

In faccia a questo antic© tempio esisteva

fin dal IX secolo un ospedale per gli espo-*

sti. Più recentemente s' innalzò dai fonda-

menti con magnificenza piuttosto che conbuon gusto un monastero di PP. Cistercensi,

detto di S. Luca , il quale ultimamente è

stato trasformato in un bellissimo orfanotro-

fio militare , dove i figli dei difensori della

patria sono ottimamente educati e nella

scienza militare istrutti»

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84 PORTA

XI.

S. Paolo.

Rientrando per il ponte medesimo detto

di S. Celso , ^trovavasi altre volte sulla de-

stra un monastero di Agostiniane, dette An-geliche, sotto il titolo di S. Paolo. Questoera stato fondato dalla contessa dt Guastalla,

della quale si è fatta altrove menzione ; maquella fondatrice che non amava i legami

claustrali , dopo avere speso in questo sta*-

biljmento una somma immensa, passò a fon-

dare il collegio già descritto della Guastalla,

Il monastero era uno de' più regolari e

tneglio costrutti ; la chiesa interna fu fatta

eguale a un dipresso in altezza all'esterna;

e siccome le due unite presentavano unfianco spazioso , confinante colla piazza di

S. Eufemia , si adornò questo con bipate

colonne doriche sporgenti due terzi dal mu-ro , e sulla loro cornice si posero altre cor-

rispondenti colonne corintie con cornicione

al disopra , il che produsse un bellissimo

effetto architettonica. Credesi autore del di-

segno Galeazzo Alessu

La facciata fu eseguita sul disegno di Gio-

vanni Crespi detto il Cerano, e questa riuscì

elegantissima per una ricchezza d'ornamentigiudiziosamente distribuiti. Molti bassorilievi

inventati dal Cerani medesimo , furono ese-

guiti dagli genitori più volte nominati, dal

Biffi, dal Bono 9 da Gaspara Vismara -, dai

Lasagna e dal Prevosti

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ROMANA. SS

La chiesa è stata fatta di una sola naved'ordine corintio, con tre altari da ciascun

lato , saviamente architettata, per quauto

credasi, dal nominato Alessi. Un muro solo

non protratto oltre la cornice separava la

chiesa interna dall' esterna , e ne formavacome un vaso solo. Tanto P una che P altra

porzione furono dipiote da Vincenzo y Giulio

ed Antonio fratelli Campi Cremonesi.

Nelle cappelle si veggono S. Ambrogio e

S. Carlo colla Vergine e varii Angioli , la-

voro del Gerani 9 architetto della facciata; il

^Martirio di S. Lorenzo e la Decollazione di

S. Giovan Battista di Antonio Campi, che di-

pinse anche nel presbitero a fresco da unaparte la Caduta*, dall'altra la Morte di SanPaolo . ed in altri compartimenti il di lui

battesimo , ed il di lui miracolo del risuscita-

mento di un morto. Lo stesso dipinse nell'al-

tare di mezzo ad olio la Natività del Signore»

In altro altare laterale dipinse Giulio Campila Vergine col Bambino e S. Giuseppe

,> edaltre figure. Questo quadro poco lodato da-

gli scrittori , e forse poco noto in Milano ,

deve essere stato riconosciuto anticamente

di moltissimo merito, perchè fino dal 1578fu pubblicato in una stampa in gran foglio,,

assai ricercata dagli amatovi, da Giorgio Ghigi,

celebre incisore Mantovano. Bernardino Campi,

altro della famiglia medesima, effigiò S. Pie-

tro che riceve le chiavi dal Redentore , edEnea Salmeggia dipinse S. Simone con uàangiolo volante , ed il ritratto di un privato.

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86 PORTAi

che aveva fatto eseguire quel quadro. DiBernardino Campi il marchese Malaspina loda

la correzione del diseguo ^ e la verità e na-

turalezza delP espressione , che lo distinguo-

no dagli altri pittori di quel casato,

XII.

S. Eufemia.

Chiesa antichissima registrata -tra le dieci

decumane. Secondo V Ughelli fu fondata verso

la fine del V secolo dalF arcivescovo S. Se-

natore presso la casa di sua abitazione. Fupoi rifabbricata nel secolo XIV sulle basi

dell9

antica , ed al principio del XVII dalla

forma gotica fu ridotta al gusto corintio

,

ove pure si eccettui la volta. La facciata haun vestibolo semplicissimo d' ordine jonico^

che innamora , dice Bianconi?e ben a ra«

gione ^ sì grande è il pregio della sua ele-

gante semplicità : il restante al disopra è

d* ordine composito.

In una cappella a mano diritta Ferdinando

Porta dipinse l'Adorazione dei Magi di stile

grandioso; il dipinto in tavola che vedesi

nella cappella in faccia , è fatto con moltadiligenza «, e sembra della scuola di Lionardo.

In altro altare vedesi la Presentazione del

Signore di autore incognito , ma compostamagistralmente , ed eseguita con ottimo di-

segno e grandezza di stile. Sul!9altare mag-

giore trovasi un quadro in tavola colla Ver-

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B M A N A. 87

gine e vari! santi ed angioli , che credesi

di Marco cf Oggiono , scolaro di Zionardo.

Sortendo da questa chiesa vedevasi altre

volte a mano destra il monastero delle Ago-stiniane di S. Maria Maddalena, che or più

non esiste. SulP aitar maggiore della chiesa

vedevasi un quadro di Fede Galizia , in pro-

posito del quale Bianconi si è studiato di

aggiudicare a Milano quella virtuosa donna^che V Orlandi nel suo Abbeccedario avea fatta

nativa di Trento ; ed al proposito dei qua-dri laterali che erano di Agostino S. Agostino?

ha notato dover noi a questo pittore unlibretto stampato nel 1^71, ed intitolato:

V immortalità e glorie del pennello , che è il

primo che indicato abbia le pitture di Mi*lano.

Dirimpetto quasi al monastero della Mad-dalena trovavasene altro

,pure soppresso ,

delle monache Domenicane , con chiesa detta

S. Agostino Bianco. Accanto al soppresso

monastero summentovato della Maddalenaapresi una lunga strada detta Rugabella»

Due palazzi trovavansi in questa strada della

famiglia Trwulzi , V uno ora appartenentealla casa Borromeo , V altro , in cui abitò

Giovan Giacomo Trivulzio detto il Magno , e

che ebbe P onore di albergarvi Francesco l'j

ora serve a grandiose manifatture di seta y

e soprattutto di bellissimi velluti , che nonci lasciano luogo ad invidiare i più squisiti

lavori di altre nazioni*

Page 108: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

88 PORTA.

XIII.

S. Nazaro.

Uscendo dalla detta strada di Rugàbclla ,

si giunge immediatamente al corso di portaRomana , ed a sinistra védesi la bella fac-

ciata della casa Annoiti, architettata da Fran-cesco Richini il vecchio con sodo regolare

disegno. Nella casa medesima , e pressoquella nobile famiglia trovansi belle pitture

originali di Rubens, di Cesare da Sesto, di

Wandick e di altri insigni autori. Presso il

conte Moscati bella collezione di macchine6 di stranienti di fisica , di modelli , di ra-

rità naturali , laboratorio chimico , ecc.

Presso questa casa esisteva una volta la

chiesa di S. Vittorello , creduta da alcuni

trn tempo parrocchiale ^ e più recentemente

tenuta da una confraternita , ora totalmente

distrutta.

Volgendo poi il cammino verso il ponte

di porta Romana e la porta medesima , tro-

vasi a mano sinistra la casa Mellerio , da

non molto riattata ed abbellita con facciata

tutta di nuovo aggiunta sul disegno dell' ar-

chitetto Cantoni. Neil9

interno pure di que-

sta casa"Veggonsi belle pitture che formano il

migliore ornamento di alcune camere eleganti.

Trovavasi altrevolte , procedendo sulla

destra, un monastero di Ambrosiane Be-nedettine, fondato altrove da un arcidiacono

Zantasio 9 e qui trasferito , d' onde venne il

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JR-OttAHA. 89

nome alla chiesa ora soppressa di S. Maria

del Lantasio. Ora vi si è costrutto un pie-

colo teatro.

Eccoci tosto alla chiesa di S. Nazaro ^

altre volte detta la Basilica degli Apostoli ^

ed ora altra delle sette stazionali , ed uffi-

ciata in addietro da una collegiata.

Prima di entrare in chiesa si passa per

un grandioso sepolcrale edifizio che ne for-

ma il vestibolo. Questo fu eretto nel i5i8

dal magno Trimlzio soprannominato , che in

mezzo agli onori ed alle lusinghe ctel mondovolle prepararsi vivo il soggiorno della

morte. Consiste questo edifizio in un qua-drato con porzioni laterali ornate di pilastri

dorici piantati in terra con basi attiche e

capitelli eguali., e superiormente un ordine

jonico con finestre che partecipano del go-

tico , e quindi con colonnette doriche chesostengono l'architrave nel mezzo. L'esterna

parte non è ancora finita. L' interno , a cui

danno accesso tre porte, delle quali la sola

maggiore è ornata, è di forma ettagona, e

vi si osserva la maggiore semplicità conve-niente al carattere deli' edifizio. Invece di

colonne , vi si veggono fascie scarsamente

prominenti, che sostengono la cornice, sulla

quale si alza un attico che finisce in uncatino parimenti ottagono con lanternino.

Affine di non ingombrare il vestibolo e di

non imbarazzare 1' accesso a! tempio , Y ar-

chitetto trovassi costretto a collocare in alto

le nicchie per la urne o casse sepolcrali ;

Page 110: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

90 PO 11 T A.

dovette egli quindi alzarsi di molto nel]' in-

terno e nelF esterno , e non potè a menodi non dare una sveltezza non ordinaria

alle pilastrate doriche-, e di non interporre

fra I' ordine inferiore ed il superiore unospazio che seguila la cornice, e che nonproduce cattivo effetto. Alcuni attribuiscono

questo disegno a Bramante , ma questo era

già morto , o per lo meno da lungo tempopartito da Milano; rimane dunque incognito

il nome dell' ingegnoso artista.

La chiesa dicesi edificata da S. AmbrogionelP anno 38:2 o poco dopo in onore dei

SS. Apostoli. Le mura esterne però, la for-

ma del tempio , e l' abbassamento al quale

erasi ridotto il suolo, che poi recentemente

fu rialzato,provano che la chiesa è anti-

chissima , e che quella che ora esiste fu

forse edificata nel luogo della prima. Sonoosservabili gli archi con corda estesissima

fatti molti secoli addietro, e la cupola chead essi è imposta. Questi archi non sono

«eppure armati di chiavi , che in que' tempi

non si usavano, e che forse furono solo

introdotte dagli architetti tedeschi.

La chiesa fu più volte ristorata ed ab-

bellita, ed -anche ne' tempi a noi più vicini;

scarseggia però ancora di lume.

Quanto alle pitture, \\ Lantani dipinse a

fresco l'Ascensione sopra la porta dalla parte

interna ; quattro grandissimi quadri,

già

sportelli dell' organo , diconsi di Giovanni da

Monte Crexnascov Giuseppe Nuvoloni dipinse

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SOHAUL 91

S. Giovanni Battista e S. Giacomo interciso ;

il Cerano modellò S. Carlo in terra cotta ;

e Francesco Meloni scolpì in marmo bianco

di fabbrica la statua della Madonna col bam-bino che vedesi su di un altare a mano destra.

Nella cappella di S. Matroniano è sepolto

il celebre Manfredo Settala 9 uomo istrutto

e raccoglitore di un prezioso museo; ed in

quella Carlo Cani dipinse il quadro dell9

al-

tare , e lateralmente operarono il Zanzano edil Panza.

Nel coro e nella volta del medesimo die^-

dero prove di loro abilità i fratelli Qalliari 9

che vi conservarono alcuni pezzi dell9

antica

pittura di Cdmmillo Procaccini. La cupola

,

non degna di lode , fu dipinta nel 1 707daWAbhiati e dal Maggi

In altro altare nel lato opposto vedesi

una bella tavola di Bernardino Lanino , rap*

presentante la Cena del Signore , ed in altro

una statua di S. Olderico.

Il Puricelli ha pubblicato una storica dis*

sertazione voluminosa intorno a questa ba-silica»

S. Antonio Abate.

Questa chiesa, un monastero annesso, ed

un ospedale detto Porcorum , perchè vi si

curava il morbo detto comunemente fuoco

sacro, appartenevano ad alcuni monaci detti daS, Antonio ajaate 4^toniani 9 e di quel temp©

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9^ PORTArimane ancora il grandioso campanile , cheha nella cima il Tau

\ portato da que' reli-

giosi suIP abito ,. e rimaneva non ha grantempo davanti alla porta della chiesa odierna

una colonna gotica di marmo rosso di Ve-rona collo stemma de' monaci nel capitello

o sia nella piramide che le sovrastava.

Ridotti il monastero e P ospedale in com-menda, fu il seconda aggregato all'ospedale

Maggiore , e furono in seguito trasferiti nei

monastero i Teatini.

La chiesa è di una sola nave, che avanti

il presbitero si allarga in forma di croce,con tre altari da ogni parte oltre il mag-giore. Il disegno di ordine corintio è di

Francesco Ricchini. La volta è dipinta dai

fratelli Carloni Genovesi ; nel coro dipinse

con essi a competenza il Moncalvi. Il march.

Malaspina parlando di Carlo e Giambattista

fratelli Cartoni, li nomina egregi e valentis-

simi frescanti , e del secondo dice che fu

corretto nel disegno ,* giusto nelle espres-

sioni, armonioso e vivace nel colorito.

Negli altari a destra Ambrogio Figini di-

pinse la Vergine che preme il serpente , e

Fede Galizia effigiò S. Carlo col S.vChiodo.La Nascita del Signore posta lateralmente

air organo , è di Cammillo Procaccini p la De«posizione dalla croce del cav. MalossL

IS aitar maggiore è ornato, come il taber-

nacolo, di pietre dare; ne' fianchi dipinsero

il Morazzone ed il cav. Del Cairo. La Tenta-

zione di S, Antonio nel coro è di Cammillo

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ROMA H A, i)3

Procaccini II Palma giovane dipinse Cristo

che porta la croce sulla coperta di un re-

liquiario dalla parte del vangelo, il MaganzaVicentino dipinse là presso la Coronazione

di spine, ed un autore incognito la Flagel-

lazione.

Nelle cappelle a sinistra dipinse GiuliaCcsare

Procaccini con uno stile assai grandioso J'An»

nunziata ; il Cerano effigiò S. Gaetano ; il

cav. Del Cairo 9 S. Andrea Avellino ; Bernar-

dino Campi la Vergine col Bambino, Santa

Caterina , e S. Paolo , ai quali Cammillo

Procaccini aggiunse una gloria d9

angioli ;

finalmente n Malossi dipinse Y Ascensione,

il Cerano Sa Risurrezione , ed il Vajano detto

il Fiorentino la Venuta dello Spirito Santo*

Vi si vede pure una Natività di Annibale

Caraccio ma non passa questa per unadelle migliori sue opere.

Uscendo dalla chiesa si vede la casa

Greppi, rifabbricata tanto nelP interno quan-

to nell'esterno sul disegno dell* architetto

Piermarini. Varie camere sono nobilmente

abbellite di stucchi e di pitture a fresco ;

una sala tra 1' altre d9

ordine corintio merita

osservazione per gli stucchi disegnati dal-

l' Albertolli , e le pitture della volta eseguite

da Martino I{no!let\ Uu nostro pittore no-minato Scotti , che dipinse la volta e le

mura dello scalone , immaginò pure congiudizioso ripiego di coprire dalla parte del

giardino , e mascherare in qualche modola spiacevole vista di case umili e disuguali.

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94 ?ORTA

XVLDi ALCCJNE CHIESE

£ DI ALTRI EDIFIZJ DI QUESTO CIRCONDARIO

CHE OR PIÙ NON ESISTONO»

Tra S. Nazaro , S. Aittonio , S. Giovanniin Conca e S. Maria presso S. Satiro , le

antiche guide di Milano indicano altre chie-

se ed altri edifizj , dei quali è opportunoil fare alcuna menzione tanto per lume de'

forestieri,quanto de* nazionali.

Dove ora trovasi la casa Venirti 9 o con-tigua alla casa medesima , esisti a una chie-

siuola detta di S. Maria della Neve ,pressa

la quale era una pia fondazione, o sia unistituto di beneficenza.

Eravi pure un S. Stefano Centenariolo 9 che

il Sorniani riferisce ai Centenari dolabri , ecc.,

magistrati Romani che sopraintendevano al

treno dell'armata. Fu anticamente parrocchia,

poi passò in mano ad una confraternita, e

vi erano buone pitture del Legnani.

Presso S. Nazaro trovavasi pure una chiesa

di S. Caterina,

piuttosto grande , che di-

cevasì disegnata da Bramante, e nella quale

trovavansi pregievolissimi freschi del Lanini ;

in questi era ritratto Gaudenzio Ferrari che

disputava con Giambattista della Cerva , mae-stro del Lanini. Eranvi pure pitture sui ve-

tri delle finestre , 'esprimenti le gesta di

S. Caterina , condotte sullo stile di Luca

$ Olanda. In questa chiesa ancora $t uffìzio

alcuna volta.

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ROMANA, 95

Quasi dirimpetto a S. Nazaro vedovasi una

chiesa di S. Giovanni in Era , forse cosi

detto da un9

aja preesistente. Sembra che

in alcun tempo servisse di cimitero a San

Nazaro ; passò poi in mano di una confra-

ternita.

Scendendo per la così detta contrada

Larga, e volgendosi a destra presso il teatro

delia Canobiana da noi altrove menzionato

,

trovasi l'imperiale R. Ufficio delle Poste^

la di cui facciata è molto regolarmente di

segnata dal!9

architetto Polacco 9scoiare di

Piermarini , e professore esso pure un temponella R. Accademia.

Sul fiue della suddetta contrada Larga ^ e

dove si apre la strada di Pantano , chealcuuo ha voluto derivare dal Dio Pane 9

esisteva una chiesa di S. Giovanni in Gugi*

volo , che alcuno vuol derivato da qualche

piccola guglia , trovandosi in qualche luogo

menzionato in Gugliuolo. Da questa chiesa fa

trasportata Ja parrocchia a S # Nazaro , eduna confraternita erasi stabilita là vicino in

un oratorio sotto il titolo di S. Maria della

Passione.

L'obelisco o sia P alta piramide soste-

nuta sopra quattro palle di ottone , e per-

ciò detta Bottonuto 9che trovatasi aJF estre-

mità della nominata contrada, è stata tras-

portata in luogo assai convenevole dei pub-blici giardini.

Progredendo dalle RR. Poste per la vicina

contrada detta del Pesce , e quindi per la

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te FORTÀsuccessiva detta de' Moroni , trovavasi , u~

scendo a destra , una casa che fu già unpalazzo dei duchi Visconti , e che servendo

al loro divertimenti ed alle loro caccie , fa

detto in seguito Casa dei Cani. Vi fu eretto

un gran teatro provisorio dopo P incendio

di quello che era tempo fa annesso alla R.

Corte , e durante P innalzamento di quello

della Scala,

Fatti quindi pochi passi trovasi la sop-

pressa chiesa di S. Giovanni in Conca , an-

tichissimamente fondata sopra un sepolcro

di Pellegrini. Ciò che rimane della facciata

fa vedere che nel XIV secolo eja ancora

assai ragguardevole. Fu poi data quella

chiesa ai Carmelitani, che la rimodernarono

con disegno di Francesco Castelli. Vi si ve-

deva un pesantissimo cavallo di marmoche sosteneva la statua di Barnaba Visconti,

sepolto in quella chiesa , ora trasportata

nel R. Palazzo delle Arti. A fianco di que-

sta chiesa soppressa , ed a tutt' altro uso

convertita , sorge una magnifica torre qua-

drata , della quale il cel. Pietro Moscati ha

profittato per formarvi un magnifico osser-

vatorio , fornito di preziosissimi stromenti

per le osservazioni tanto astronomiche,

quanto meteorologiche, e rivale a quest'ora

di varii degli osservatorj d' Europa , che

hanno già acquistato un nome.

A lato a S. Giovanni in Conca vedesi

Y antico palazzo degli Sforza Visconti , fab-

bricato sopra quello di Barnaba Visconti sud-

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ROMANA, t)J

detto. Sulla porta di modesto disegno veg-

gonsi i ritratti in marmo di Trajano e di Tito.

Seggono quindi due bei palazzi «> di gusto

però affatto differenti , il primo della fami-

glia Cicogna 9 costrutto a bugnato da cimaa fondo , il che porta un' aria di robustezza

e di fiera gravità, del quale si ignora l'ar-

chitetto ; il secondo della famiglia Et ba Ode-scalchi , di disegno esternamente assai gen-

tile del ceh Pellegrini. In questo trovasi unabella scala a chiocciola , e veggonsi dentro

e fuori varii busti di Cesari e di alcune

donne Auguste*

XVIL

S. Giovanni Laterano.

Fu detta altre volte questa chiesa SanGiovanni Itolano o Isolano

, perchè posta

a guisa d' isola in mezzo a due rami del

piccolo fiume Seveso ; ottenne il nome di

Laterano dal pontefice Leon X9 che ad essa

accordò le indulgenze delle stazionali di

Roma. La facciata d' ordine jonico con la

decollazione del Sauto scolpita a bassorilievo

fu adornata dallo scultore Milanese Carlo

Boni. L' interno è d' ordine corintio.

Vi si trovano alcune pitture di Ercole

Procaccini, che ebbe tomba in questa chiesa

altre volte parrocchiale.

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98 PORTA

XVIIL

S. Maria pkesso S. Sàtiro,

Due chiese trovansi qui unite , e corno*

incanti tra di esse q oltre la sacristia degnadi molta osservazione. Una delle due è pic-

cola ed antichissima , dedicata a S. Satiro,

fratello di S. Ambrogio ; F altra più grandefu costrutta alla fine del secolo XV per prò-*

muovere il culto di una immagine miraco-losa della Vergine.

Si crede la prima costrutta nel secolo XI , e

vi si ravvisano alcuni pezzi di fabbriche roma-^

ne; ma probabilmente in quei tempo non si

fece sì piccola cosa, giacché si vede quella

chiesa poco dopo denominata basilica. Laseconda fu fabbricata d'ordine di Lodovico il

Moro, ed è ornata col gusto competente alFin-

fanzia della allora rinascente architettura.

L'interno è in forma dì un T , non essendosi

fatto il compimento della croce. Il braccio

maggiore ha tre navi , i due laterali ne

hanno due, cioè la grande, ed una piccola

che si unisce a quella del piede. La nave

maggiore è separata dalle minori mediantearchi sovrapposti a piloni con pilastri com^positi addossati, e questi archi hanno nelle

imposte architrave, fregio e cornice. Non si

vede alcuna base in tutta F opera. Nella volta

avvi un catino regolare conrosoni elanternino.

L9

architetto ha supplito al braccio che

manca della croce ^ con una bella prospet-*

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ROMA N A. i)<j

tiva , che da principio doveva ingannare

accordandosi colla tinta generale del tempio.

La sagristia è un bel tempietto ottagono^

opera indubitata di Bramante. I pilastri sono

ornati , il fregio è abbellito con bassinlievi

e teste del celebre scultore e niellatore Ca»

radosso Foppa. Questo pezzo di architettura

è sommamente lodato dal Vasari , e da tutti

coloro che ne hanno fatta menzione.

La Madonna , che dicesi miracolosa , si

crede dipinta verso il secolo XI. Il cav. jPe-

ruzzini , Anconitano , dipinse in un semicir-

colo il fatto di un insensato che diede unapugnalata a quella immagine ; Federico Bian-

chi dipinse il Transito di S* Giuseppe ; il

De Giorgi S. Antonio con altro santo in

gloria ; e Giuseppe Peroni, Parmigiano ^ sco-

laro del famoso anatomico Ercole Lelli di

Bologna , effigiò S. Filippo Neri. QuestoPeroni vien détto dal marchese Malaspinadisegnatore buono , che talvolta accostasi

pilo stile del Moratti 5 ma di un colorito

non sempre vero.

In altra sagristia trovatisi pitture antiche

pregevoli ^ e tra queste una S. Barbara in

tavola , che si crede dei JBeltrafio.

Alcuni supposero che nel luogo di questa

chiesa esistessero anticamente un tempio di

Giove ed un palazzo imperiale?. Il Sormardsi è studiato di provare che sì V uno che1' altro di questi edifizj fossero invece situati

in Porta Vercellina presso una cappella oun oratorio di S. Satiro ^ posto lateralmente

alla chiesa di S. Ambrogio.

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100

PORTA TICINESE

!..

S. Maria Beltrade.

JL/avanti la chiesa di S. Maria presso S. Sa-

tiro passa una strada , che cominciando dalla

piazza del Duomo , sotto varie denomina-zioni conduce alla porta detta Ticinese. Chisi incammina per questa , e dopo pochi

passi si volge per un vicolo a destra , trova

con piccola piazza sul davanti la chiesa

di S. Maria Beltrade. Questo nome si crede

derivato da una Beltrade , fondatrice della

medesima ; e si suppone ancora che la fon-

dazione non sia più recente del IX secolo.

Certo è , che in un marmo de9

bassi tempi

vedesi rozzamente scolpita la processione

della candelaia che facevasi anticamente nella

chiesa Jemale , e che dopo cominciò a farsi

nel Duomo, portandovi^! una immagine della

Vergine di pietra , detta V Idea.

Questa chiesa fu rifabbricata nel 1601 *

ristorata nel 1617, e riabbellita nel 1794*L'aitar maggiore, con urna invece di palio,

tutto di marmo , è disegno del più volte

lodato architetto Polacco. Stefano Legnarli

dipinse a fresco la cappella della Vergine ,

ornata di marmi e bronzi. Vi si veggonouna statua di S. Maria Maddalena , lavoro

di Stefano San Pietro 9 ed altra di S. Gio~Tanni Evangelista ^ di Giovanni Domimene*

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PORTA TICINESE, ICI.

IL

S. Sebastiano.

Progredendo per la strada che conduce a

Porta Ticinese, trovasi sulla sinistra la chiesa

di S. Sebastiano , che ,per quanto dalle an-

tiche memorie può raccogliersi , otteneva già

fino dal X secolo in questo luogo medesimoun culto distinto. Nel 15^6 si fece voto dalla

città per la peste di edificare una chiesa

sotto il titolo di quel martire , ed il Pelle*

grinì fu Y architetto. Il tempio è circolare ^

alla riserva di una prominenza portata dalla

cappella maggiore, I pilastri dorici binati

posti esternamente al piano terreno lo por-tano ad una magnifica altezza , e lasciano

un giusto spazio per la porta , collocati es-

sendo sopra un continuo basamento , alto

a un dipresso quanto il piano interno. Ter-

mina questa prima parte delF opera unacornice superbamente ornata , mentre la se-

conda, che si ristringe in proporzione della

profondità delle cappelle interne , porta uàjonico che circonda la cupola col lanternino

posto tant' alto , che il passaggio o il can-

giamento di linea da un ordine alP altro non.

può coprire le basi del superiore. Tre porte,

una con colonne in mezzo , è due laterali

più semplici , danno ingresso alla chiesa

semplicissima neir interno , come nell' ester-

no. Vi si vede un ordine di pilastri , di-

sposto in giro con cappelle arcuate tutte

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102, PORTAegualmente profonde fuori della maggiore,

Questa è per universale consenso una delle

più belle fabbriche della nostra città;

Dividendosi V interno in otto arcate , tre

delle quali destinate alle porte ^ cinque rie-

scono le cappelle9

cioè quattro minori , ed

una maggiore nel mezzo. Nel primo altare

a destra trovasi un 9

antica stimabile pittura

del Martirio di S. Sebastiano , creduta opera

di Bramante. Giuseppe Montalto dipinse io

altro T Annunciazione e la Strage degli In-

nocenti nel semicircolo superiore. Il nomedi questo pittore debb' essere nelle ultime

guide erroneamente registrato ; giacche nonGiuseppe MontaltiV; ma bensì Stefano Dariedì

detto Montalto , scolaro del Morazzone , di

cui dice il marchese Malaspina , che raffinò

la maniera ^ dipingendo con amore ed accu-

ratezza più di quanto fosse in uso a que*

tempi , debb9

essere stato il pittore di que-

sta cappella.

La Vergine col Bambino nel primo altare

a sinistra è lavoro del Genovesini ; il S. Mar-tino è di Carlo Antonio Rossi. Bianchi e Rug-gieri dipinsero S Carlo e S. Filippo in duequadri del coro , e nella sagristia il Croci-

fìsso con la Vergine , il Discepolo e la Mad-dalena.

Vicino trovavasi una volta S. Ambrogioin Solanolo, chiesiuola menzionata fino dal IXsecolo , detto ancora alla Balla dal mercatodi latticinj che qui si teneva, e che fu re-

centemente trasportato innanzi all' ospedale

maggiore»

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TICINESE. 1C3

III.

S, Alessandro in Zebedìà.

Torcendo il cammino a sinistra poco dopo

S, Sebastiano, trovasi una piazza , in mezzo

alla quale è situata decorosamente la chiesa

parrocchiale di S. Alessandro , altre volte

de' padri Barnabiti che vi avevano da unlato un ampio collegio , e dall'altro le scuole.

Questa chiesa dicesi fondata nel luogo dove

esisteva una carcere detta Zebedia , nella

quale soffrì il martirio un alfiere della le-

gione Tebea per nome Alessandro. Certo è

che questa chiesa trovasi già menzionata

nel secolo XII, e fu elevata al grado di par-

rocchiale molto tempo prima che ceduta fosse

nel secolo XVI ai Barnabiti. Il tempio cheora si vede, fu innalzato nel secolo seguente,

e F erezione fu fatta con tanta solennità,

che si coniarono persino in quella occasione

delle medaglie.

Architetto del tempio fu altro de' Barna-

biti medesimi , da alcuni detto Lorenzo Biffi

,

e da Bianconi , non si sa il perchè , Lorenzo

Binaghi. Questo ideollo in forma di croce

greca cori magnifica cupola , coro spazioso 9

e comodo presbitero , e sistemollo giudizio-*

samente in guisa che avesse come tre navi ,

alle quali corrispondessero tre porte nella

facciata , e tre altari in prospetto. Volle di

più che i tre altari fissati ne' lati minori 5

cioè due piccoli ed uno più grande in mezzo*

Page 124: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 04 PORTAavessero una specie di nave davanti , cher

a ciascheduno di essi corrispondesse , e conciò rendette la pianta euritmica ed assai

bella.

Ben disegnata fu pure relativamente alla

pianta la facciata del tempio, e così pure

fu ben disposto il lungo fianco nella strada

detta di Zebedia. In tutta F opera camminaun magnifico ordine composito di pilastri

,

eccetto che nella porta maggiore, ove soo

poste due colonne , e queir ordine principia,

riguardo alla facciata , dal piano in cui ter-

mina la decorosa scalinata ; riguardo al la-

terale , dal podio o dallo zoccolo bugnato.

Nella facciata si veggono le statue delle tre

Virtù teologali»

Essendo la chiesa dedicata al Santo tito-

lare ed a tutti i Santi , come annunzia l'iscri-

zione della facciata , si coprirono di pitture

tutte le volte e la cupola , ed al titolare si

assegnarono la tribuna dell' aitar maggiore

ed il coro , dove le di lui gesta ed il di

lui trionfo espresse furono da Filippo Ab-biati e Federigo Bianchi s pittori Milanesi, i

medesimi rappresentarono pure nella cupola

la Trinità con numero infinito di Santi , e

nei quattro grandi spazii interposti tra le

finestre si inserirono due storie del vecchia

Testamento, e due parabole del nuovo, re-

lative alla gloria dei Beati. Martino Cigna-

roli Veronese dipinse il Passaggio del marRosso , e Giuseppe Angujani Milanese effigiò

la regina Saba nella reggia di Salomone, Le

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TICINESE. ICS

parabole furono eseguite da alcuni Bolo-

gnesi i di cui nomi sono ignoti. Il Biandanegli angoli e pennaccbj degli archi espose

gli emblemi delle doti de9

corpi gloriosi.

I quattro archi maggiori si volterò oc-

cupati dagli evangelisti, dottori, patriarchi

e profeti. Rocco Bonola e Giacomo Palla-

vicini , Milanesi , dipinsero il primo, posto

verso F altare maggiore ; T Angujano sud-

detto ornò i due laterali ;quello dal lato

della porta fu dipinto dal Cignaroli.

Nelle volte vicine fatte a catino veggonsi

cori di SS. innocenti , vergini , eremiti

,

penitenti. La volta a mano destra e metàancora della sinistra furono dipinte dai sud-

detti Bianchi ed Abbiati, i quali figurarono

sopra le porte laterali le due parabole del

figliuol prodigo e del buon pastore, L* altra

metà della volta a sinistra fu dipinta daPietro Maggi. Il Bianchi collocò sopra ìa

porta maggiore le grandi figure sedenti della

Grazia e della Gloria , e dipinse ancora gli

Angioli sopra la tribuna de' Musici.

Nella prima cappella a mano destra en-

trando , il Martirio di S. Pancrazio è lavo-

ro di Giambattista Ossona ; i laterali sonodi Carlo Cornara. Nella seguente vedesi unmagnifico ornato architettonico marmoreo

,

in mezzo al quale è uno dei migliori lavori

di Agostino S. Agostino. Dello stesso sono i

quattro quadri laterali ad olio , e gli altri

freschi della cappella.

Tra questa e la cappella che viene ih

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eo6 PORTAseguito è posto un monumento , tenue perla strettezza del luogo , al matematico Frisia

morto Tanno 1784, dall'amicizia del contePietro Verri, nome abbastanza chiaro, per-

chè ad esso alcuna lode possa aggiugnersi ;

ed il ritratto dell' illustre matematico scolpito

a bassorilievo in profilo è opera del Franchi.

Cammillo Procaccini nel vicino altare di-

pinse T Assunzione ; ma una delle più belle

sue opere vedesi nella cappella seguente po-sta in faccia alla porta laterale a destra , edè la nascita del Signore , alla quale lateral-

mente dipinse il Moncalvi a fresco F Adora-zione de' Magi, e questo unitamente al Fiarn-

menghino dipinse pure la volta, ed altre fi-

gure nelle pareti.

L' aitar maggiore merita attenta osserva-

zione per essere ricco sommamente di pietre

dure , molto stimabili per la loro qualità edalcune anche per la loro grandezza. Delle

pietre medesime , alla di cui collezione die-

de mano il marchese Alessandro Modrone 9

vedesi anche ornato il pulpito , ed unaconfessione presso F altare dal lato dell' e-

pistola.

Il s;ià nominato pittore S. Agostino dipinse

i due grandi quadri laterali relativi alle ge-

sta di S. Alessandro.

La cappella alla sinistra, che resta in fac-

cia alla porta laterale, è tu^tta dipinta tanto

ne' quadri ad olio,quanto ne freschi , da

Luigi Scaramuccia Perugino, autore del libro

intitOiato: Le finezze de' pennelli Italiani Nella

Page 127: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE. 107

Vi citia cappèlla Daniele Crespi dipinse la De-collazione di S. Giovanni Battista ; quella

che segue , fa dipinta da Pietro Moggi ; ed

il Crocefisso nell'ultima è lavoro di Cammillo

Procaccini.

Nella sagristia vedesi l'Adorazione de9 Magi

a fresco , che si crede di Daniele Crespi ; la

Tolta è dipinta dal Moncalvi 9le pitture in

giro sono del Fiammenghini , ed un quadro

della Assunzione della Vergine è di Antonio

Campi.

A lato alla chiesa trovansi le scuole altre

\olte de' Barnabiti medesimi, ora ridotte ad

I. R. Liceo. Queste scuole furono fondate

fino dal 1609 da un Arcimboldi , aumentate

quindi nelle epoche successive dai Barnabiti

medesimi. Trovasi presso queste scuole unricco museo di Storia Naturale , cominciato

per ordine superiore fino nel 1773, e nobi-

litato ed arricchito sommamente dal profes-

sore cav. Pino membro dell'I. R Istituto delle

Scienze , il quale ^ dottissimo in quella fa-

coltà, non ha risparmialo né cura., né viaggi,

né corrispondenze , né spese , onde portare

al più alto grado di splendore quello stabi-

limento. La parte mineralogica è la più co-

piosa di questa pregevolissima cqlìezione.

Page 128: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 o8 POETA

IV.

Casa Trivulzi.

Quasi dirimpetto alla chiesa di S. Ales-

sandro trovasi l'ingresso della casa Trivulzi,

nella quale ammiratisi una bella raccolta di

quadri , tra i quali si distingue una eccel-

lente e conservatissima opera del Mantegna;una scelta Biblioteca ricca di varii antichi

manoscritti rari e preziosi, e di molte belle

e rarissime edizioni del secolo XV , ed unMuseo di preziose antichità, raccolte in granparte dal prestantissimo filologo abate donCarlo Trivulzi, morto nel 1789, ed onoratodi una medaglia. In questo museo veggonsi

una famosa tazza di vetro , unica forse nel

suo genere, la di cui descrizione e la di cui

figura furono inserite nella edizione Milanese

della Storia del Disegno del Winckeìmann ; al-

cuni dittici consolari , e tra questi uno del-

l' imperatore Giustiniano ; un clipeo votivo

d' argento ; un busto famoso di un Fauno in

marmo rosso antico , molti vasi etruschi ^

tra i quali uno singolarissimo ; molti preziosi

cammei e tra questi una bella Antonia diDruso;

molti avorj sacri; una collezione di antiche

monete d' argento e d9

altri metalli ; e final-

mente una scelta e copiosa serie di meda-glie imperiali in oro. G¥ intelligenti succes-

sori di queir illustre collettore vanno conti-

nuamente ampliando questo domestico tesoro.

Page 129: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ticinese. ro9

V.

Casa. Archintx.

Uscendo da questo prezioso deposito di

monumenti dell'arte, e volgendo il camminoa mano destra , trovasi non lontana la casa

Archimi* Tn alcune camere di questa operòil più volte nominato Zanzano ? che il mar-chese Malaspina loda più per la facilità e

freschezza del suo pennello che per altri

pregi , e che Bianconi dice sempre sciolto e

sbrigativo. In altre sale veggonsi nelìe volte

pitture del Tiepolo e di Giovan Battista Piaz-

zetta, altro pittore Veneziano di qualche no-

me, e di Vittorio Sigari Bolognese , che per

le quadrature si servì dell' opera di Stefano

Orlandi suo compatriotto.

Nella stessa casa veggonsi alcuni bellissimi

quadri , e massi** alcune tavole preziose di

antichi pittori , molti bronzi assai pregevoli

non solo per grandezza , ma anche per bel»

ìezza di disegno, ed una scelta raccolta di

libri , nella quale trovatisi alcune edizioni

prime * e principi*

Page 130: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

I I Q FOKTA

VI.

Di alcune chiese soppresse e di altri edifizj

IN QUESTO CIRCONDARIO»

Progredendo da questa parte trovavanss

altre volte le due chiese di S. Michele e di

S. Caterina alla Chiusa. La prima era parroc-

chiale ed anche molto antica, ma non avevané antichità, né opere d'arte osservabili^ e

si è lasciata in qualità di sussidiaria. La se»

conda aveva unito un monastero di Agosti-

niane. Certo Tosano , detto il Lombardino

?

aveva architettato la chiesa e la facciata, edin quest' ultima, ad imitazione dell'anfiteatro

Flavio, aveva praticato quattro ordini sovrap-

posti T uno all' altro con colonne sbalzate

due terzi. La denominazione alla chiusa, data

a queste due chiese, si fa derivare da alcuni

dalle acque di yarii canali aperti per la città ?

che qui venivano ricevute in una grande la-

guna , o sia in un serbatojo. Non lungi da

questo luogo trovavasi un monastero d' Ago-stiniane col titolo di S. Maria di Castanedo.

Trovavasi pure vicino a quelle due chiese

un ospizio inserviente alla certosa di Pavia,

e vedevasi su d7 una colonna di marmo i!

simulacro di S. Brunone. Quasi rimpetto a

S. Michele stava una chiesiuola dello Spirito

Santo , detta volgarmente la Colomhetta. Uàpìccolo ospedale che vi esisteva , fu unito

air ospedale Maggiore , e per lunghissimo

tempo durò ij costume , che i beccamorti

Page 131: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TIC1MESE, III

per ogni cadavere recavano una candela al

cappellano della Colombella.

Proseguendo il cammino verso le mura ^

si passa un ponte, da varii pioppi detto deìle

Pobbiette , a sinistra del quale fu atterrata

nell'anno 1778 una torre detta dell'Impera^

dorè. Opinano alcuni che ad essa venisse

dato tal nome, perchè nel XII secolo fab-

bricata fosse col danaro dell' imperatore Gre-co Manuello , nemico ài Federigo Barbarossa;altri perchè edificata fosse al tempo dell' im-

peradore Lodovico il Bavaro, allorché venuto

questi in Milano e malcontento di Galeazzo

Visconti^ lo fece incarcerare a Monza nelP an-

no 182-7. Comunque sia, quella torre servì

ne9

tempi posteriori a difesa della chiusa

dell' ac(7}ue che da essa sortivano.

In poca distanza da questo ponte trova-

vansi la chiesa ed il monastero delle Do-menicane di S. Maria alla Vetabbia\ sia chederivasse quel nome da Veochiabbia^ o acquavecchia 9 sia da un ruscello vicino la di cui

acqua fosse detta vitabilis. Nella chiesa si

trovavano belle opere di Camrnillo Procaccini,

Nella non lontana casa Andreólì vedesi

un vasto e ben sistemato giardino , ricco di

piante esotiche , con belle stufe,giudizio-

samente costrutte per la loro conservazione.

Progredendo quindi verso le mura trovavasi

altre volte V antichissima chiesuola di San

JSarnaba al fonte , in cui vedevasi una sor-

gente d' acqua , e si pretendeva che quel

discepolo del Signore e degli apostoli vi

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1 1 a PORTAavesse il primo battezzati i Milanesi. Riman-gono ancora di quella piccola chiesa alcuni

vestigi.

VII.

S. EUSTORGIO.

Ella è questa una delle più antiche chiesa

di Milano , e si pretende che Y arcivescovo

S. Eustorgio la rifabbricasse nel IV secolo, e

che quindi la chiesa prendesse il suo nomeper esservi stato egli sepolto.

Doveva questa chiesa trovarsi ben lontana

dalle mura della città, che erano ne' passati

secoli più ristrette , e quindi non è strano

che soggiacesse alle incursioni de9

Barbari,

ed abbisognasse di ristauro , siccome infatti

fu nel IX secolo riedificata , e si veggonodi queir epoca alcuni capitelli dal lato sini-

stro. Le volte della navata di mezzo nonacute provano che si era ingrandita primadel secolo XIII , e forse verso queir epocafurono inchiusi nel tempio i due portici che

si asseriscono aver esìstito al di fuori nei

tempi addietro.) uno per gli audienti, l'altro

per i penitenti Nel secolo XIII passarono a

questa chiesa i Domenicani , che dapprimastavano presso un ospedale vicino , detto

di S. Barnaba. Fu ancora ristorata ed in-

grandita la chiesa sulla fine di quel secolo ,

e nel i53y si alzò il coro, si rinnovò Tal*

tar maggiore e si rivestirono di mattoni gli

antichi piloni di pietra per opera dell' archi*

Page 133: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE, Il3

tetto detto il Lombardino ; il Bichini *i pose

nel secolo susseguente cornici e capitelli,

come la struttura del tempio lo permise. Il

convento che esisteva presso questa chiesa

,

fabbricato nel XIII secolo ed aumentato nel

XV , era stato sulla fine del XVI ridotto

ad uno stato regolare e decoroso* Il cam-panile , assai ragguardevole per Y altezza eper una bella costruzione, fu ultimato nel

1809, e narrasi che sopra di esso fosse

posto in questa città il primo quadrante

per dinotare le ore. Si pretende pure cheun pulpito di pietra , ora collocato fra la

chiesa e<^ il convento, servisse alla predica-

zione di S. Pietro martire.

La chiesa ha tre porte corrispondenti

alle sue tre navi. La prima cappella a de-

stra, che Bianconi crede architettata da Bra-mante , ha un altare in tre compartimentidipinti dal Borgognone , ed è particolarmente

lodata la testa di S. Enrico. I freschi al*

quanto smarriti dovevano esser belli , maT aqtore x\ è ignoto. Nella cappella seguentetutta dipinta a fresco operarono il Fiam**

mpnghìni intorno all'altare, nei laterali e*

sterni Giambattista Del Sole, nella volta Carlo

Cornara 9 e quindi Federigo Bianchi. La sta-

tua marmorea di S. Domenico è lavoro di

Carlo RainoldL

Francesco Croce architettò la cappella del

Rosario che viene in seguito , rifatta nel

1733 con lusso di marmi e di dorature.Giuseppe Baiami più recentemente vi dipinse

n

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1 14 PORTAla quadratura , il Corneliani , Milanese , vi

aggiunse le figure , il Sassi dipinse F Assun-zione in un catino , Federigo Bianchi effigiò

il Salvatore in uno dei laterali, e nell'altro

Giovanni de Dominici , secondo il Lattuada

,

dipinse la Coronazione della Madonna. Fede-

rigo Bianchi dipinse pure la volta della sus-

seguente cappella di S. Tommaso, nella

quale il quadro dell*' altare è di Paolo Cam-mello Landriani detto il Duellino. Vi si vede

un monumento sepolcrale con colonne sopra

lioni , eretto da Matteo Visconti detto il Ma-gno a Stefano suo figlio sul finire del secolo

XIILMediocri sono le pitture di Antonio Lucinì

Milanese, che veggonsi nella successiva cap-

pella di 8* Vincenzo Ferrerie nelF altare e

Dei laterali, ma belle sono quelle della volta

di Carlo Urbino, K altra di S. Giovanni fon-

data dai figli di Pietro Visconti, zio del Mat-teo suddetto , ha un quadro di Andrea Fra-

lazzi Bolognese dipinto nel 17^0. Vi si veg-

gono due tumuli , F uno di Agnese Besozzi3

moglie di Gaspare Visconti , F altro dello

stesso Gaspare , eretto nel 1427. Cassone

Tornano edificò la cappella che segue, e vi

fu sepolto nel 1807 Martino di lui figlio. Il

sunnominato Landriani detto il Duchino rap-presentò 111 un bel quadro S. Martino, SanDomenico e S. Agnese ; in un lato dipinse

lo Storer la Strage degli Innocenti , nelF al-

tro la Decollazione di S. Giovanni Battista

fu dipinta da Giulio Cesare P Cammillo e Car~

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TICINESE. 115

f Antonio Procaccini, al qual proposito e-

sciama Bianconi, rara concordia fratrum! Lepitture della volta, fatte verso la metà dei

secolo XV, sono quasi distrutte; pure al-

cuni pretendono di riconoscervi il ritratto

di Bianca Maria Visconti. Nella cappella suc-

cessiva , che forma come un braccio della

chiesa, altro non avvi di osservabile che il

sepolcro di Federigo Maggi vescovo di Bre-

scia del secolo XIV. In una cappella che

sembra affatto trascurata, trovasi in un al-

tare un S. Ambrogio a cavallo , che dieesi

di Ambrogio Pigino. Altra ne viene in seguito

egualmente spoglia di cose beile, ma al di

sopra si osserva un Crocefisso dipinto nel

12,88, che per la forma si accosta a quelli

di Simone detto dei Crocefissi , lodato dal

Malvasia, il qual Simone fiorì un secolo dopoqueir epoca* Quel Crocefisso cuopre in parte

una Adorazione de9 Magi quasi smarrita che

era dipinta a fresco* dai celebre Bernardino

Zaini.

Tra le cappelle a sinistra trovasi quella

de' Magi; la pittura dell'altare è opera assai

lodevole del Fratazzi, e questa fu sostituita

ad una tavola in marmo fatta fino dal i347che si incastrò nel muro a destra , e cheper queir epoca pare ragionevolmente scol-

pita. Opina Bianconi, che un'opera sia que-sta di Giovanni di Balduccio. Si vede in que-sta cappella una gran cassa di marmo , chescioccamente fu intonacata di stucco ed im-biancata colla apposizione delle parole : Se~

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I 1.6 TORTApulchrum trium Magorum; ed in questa con-*

tenevansi,per quanto si dice , le reliquie

dei Magi, che portate a Milano nel IV se-

colo , furono air epoca della invasione di

JBarbarossa da un arcivescovo di Colonia

trasportate in quella città, ove collocate in

un ricchissimo santuario tutto ridondante di

gemme , si tengono in grandissima venera-

zione. La cassa è mirabile per la sua gran-

dezza , e probabilmente fu destinata a rice-

vere le ossa di qualche potente signore dei

bassi tempi.

Nel i336 fu istituita una festa, nella

quale tre uomini a cavallo magnificamente

vestiti, con numeroso corteggio di servi , di

cavalli e di altri animali, ed anche di sci-

mie e di babbuini , venivano per il corso

di porta Ticinese fino alle colonne di SanLorenzo , dove erano interrogati da un finto

Erode, che sedeva* tra le colonne con cor-

tigiani e scribi;passavano quindi a S. Eu-

storgio , dove facevano la loro adorazione

e le loro offerte ad un presepio posto sul<-

T altare maggiore. Fingevano poscia di ad-

dormentarsi , ond' essere in sonno avvertiti

di ritornare per altra strada , e così parti-

vano per la via di porta Romana. Sarebbe

interessante il conoscere iu qual tempo si

sia tralasciata questa devota mascherata. Si

vede però che il culto de* Magi continuò

anche dopo la traslazione de' corpi loro a

Colonia.

Nella cappella seguente la Confessione

Page 137: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE. 117

gotto V aitar maggiore è sostenuta da co-

lonnette poste contra Y uso consueto a li-

vello della chiesa. Avvi una tavola di marmoneir altare , donata da Gian Galeazzo Visconti *

rappresentante la Passione con molte figure

che non mancano di bellezza relativamente

al secolo in cui furono lavorate. La volta

fu dipinta dal Fiammenghino. Le due cap*-

pelle successive non hanno oggetti d* arte

interessanti, sebbene la prima dicasi dipinta

da Carlo Urbino.

Pigello Portinari Fiorentino, agente di Cosi-*

mo de1

Medici al tempo del duca Francesco

Visconti nel 1462, non già nel 1642. comesta scritto nelle ultime guide stampate, o nel

i3Ó2, come scrive il Sorniani , innalzò la

cappella di S. Pietro martire, che Bianconi

è tentato di chiamare la base sulla quale

si alzò presso di noi il rinnovamento del**

r architettura , allorché si passò dal gotico-*

tedesco costume ad un sistema più ragio-

nevole di ornato. Ed egli non è lontano

dal credere che Michelozzo scolaro di Dona-tello 9 e seguace del Brunelleschi 9 essendostato da Cosimo spedito ad ornare ed in-

grandire il palazzo donatogli dal nostro duca,di cui vedesi ancora la porta nella contradade' Bossi , architettasse hi queir epoca que-sta cappella. In un' antica pittura vedesi

Pigello in ginocchio innanzi al Santo martire

ed una iscrizione che denota la fondazione.

La cassa marmorea contenente il corpo del

iSanto posta entfp un recinto, di colonnette

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r 1

8

p o 11 t k

bianche e rosse iti mezzo alla piccola na-vata a sinistra , fu scolpita nel 1389 dal

sullodato Giovanni Balducci da Pisa. Vi si

ammira una quantità di figure non ispre-

gievoli , e si dice che V artista we ricevesse

il premio $ esorbitante in queir epoca , di

aooo scudi d' oro.

Vincenzo Civcrchio , detto il Vecchio, di-

pinse assai bene i pennacchj della cupola.

I due semicircoli che contengono le finestre,

erano pure stati dipinti dal medesimo e io-

dati dal Lómazzo ; ma ora si vedono im-

biancati. Ai due lati dell' altare veggonsi

pitture dello Storer e del Gherardini , edErcole Procaccini dipinse alcuni angioli nella

volta.

Segue una cappella flella B. V. Annunziata

con bellissimi freschi di Daniele Crespi, gua-

sti dalla umidità. Credesi dello stesso autore

e fatto in età giovanile , il quadro ad olio

dell' altare.

Alcuni quadri trovavansi nella sagrestia

per legato di certo Marone ; i più osserva-

bili erano un Caino del Cerano , una Bersa-

bea del cav. del Cairo P una Vergine col

bambino a chiaroscuro di Daniele Crespi 9

ed alcune pitture di Giulio Cesare e di Carn-

millo Procaccini. Si trova presso la sagri stia

il sepolcro di Giorgio Menila , storico e let-

terato commendevole*, con epitafio posto

da Lancino Cauzió > o piuttosto Curzio , dei

quale ha parlato il cav. Rosmini ; né si sa

dove il Bianconi abbia veduto le iscrizioni

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TICINESE. 119

dei letterati Greci, che eoa tanto vantaggio

della istruzione vennero io Italia dopo la

presa di Costantinopoli.

Il locale del soppresso cQovento è ridotto

ad uso di grandiosa caserma per Y alloggio

delle truppe.

Vili.

Porta Ticinese, Naviglio e S. Gotardq.

Uscendo dalla chiesa di S. Eustorgio ve-

desi a sinistra sorgere un arco maestoso, o

piuttosto un ponte trionfale , con colonne

di granito rosso di una ragguardevole di-

mensione , che ora serve in questo luogo

di porta alla città. Fu edificato sul disegno

dell' architetto marchese Gagnola colla spon-

tanea contribuzione di vai j cittadini , e fa

aperto la prima volta al pubblico passaggio

nel ritorno di S. M. T imp. Francesco II daPavia. Di questo grandioso monumento ve-

desi il disegno nella tavola IL

La costruzione di questo ponte trionfale

ha portato di conseguenza lo smantellamento

di alcune piccole case circostanti all' antica

porta d' ingresso , il rettifilo del canale , e

quello pure per lungo tratto delle mura della

città , che lo fiancheggiano , opere tutte chesi sono in questi ultimi tempi con sommamagnificenza ^seguite.

Egli è in questo luogo che segue la riu-

nione delle acque del fiume Adda con quelle

dfl Ticino ; ed un pilastro eminente sulla

Page 140: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

I 20 V Q R T A

sponda del canale indicava il pensiero di

Galeazzo Visconti , coltivato forse sotto Filip-

po III re delle Spagne , di cominciare in

questo luogo la formazione di altro canale

navigabile fino a Pavia. Questo grandioso e

vantaggiosissimo progètto è stato in questi

ultifni tempi realizzato , ed ora può dirsi

con verità ciò che è accennato nella iscri-

zione del pilastro: che le acque del Verbanoe del Lario vanno a mescolarsi con quelle

del Ticino e del Po. Il gran canale o sia il

naviglio grande fu scavato nel 1177, il pic-

colo nel 1457. Ma sembra che fino dal i388si navigasse entro la città in alcune fosse

mediante i sostegni o le chiuse, che se nonfurono inventate , come alcuno scrisse , dal

celebre Leonardo da Vinci, furono almeno da

esso perfezionate o migliorate. La comuni-cazione dei due canali, cioè il grande e quello

della Martesana , segue al punto del così

detto Tombone di Viarena.

Fuori della porta Ticinese si apre unapiazza assai vasta, la quale serve al mercato

settimanale dei cavalli , dei buoi e di altri

animali. Qui presso trovasi un sobborgodetto la Trinità , dove S« Carlo eresse la

parrocchiale di S. Gottardo, staccandola da

S. Lorenzo. La chiesa aveva anticamente an-

nesso un monastero col titolo di S. Stefano

la Vigna.

Fuori di questa porta trovatisi molte fab-

briche di stufe, vasi ed altri oggetti di terra

cotta , tanto con vernice , quanto senza*

Page 141: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TIGiHESE, -lai

IX,

VlARENA ED ALTIU OGGETTI.

S. Maria della Vittoria.

Opinano alcuni che il nome di Viareoa

derivasse da una strada ghiaiosa o arenosa,

altri dall'arena, aringa, atenga o arengo, che

in questo luogo serviva ai pubblici giuochi.

Trovavasi altre volte in questo contorno

un convento di Domenicane col titolo di

S. Caterina da Siena, che fu trasportato in

parte alla Maddalena , in parte a S. Mariain Valle. Trovavasi pure altro monastero di

Carmelitane sotto il titolo di S. GiovanniBattista, fondato nel i54o.

Un oratorio di S. Pietro Scaldasole prese

il titolo di S. Martino per esservi passata

una confraternita che occupava F oratorio

di S. Martino presso S. Vittore. Nella chiesa

ora soppressa il Landriani detto il Duchino

aveva dipinto una quantità di Santi ben ag-

gruppati.

Presso questo S. Pietro eranvi le così

dette scuole Marone , da Giambattista Maronifondate per la istruzione di cinquanta fan-

ciulli poveri , eleggibili dalla cessata confra-

ternita. I Domenicani di S. Eustorgio eranoobbligati a somministrare i maestri.

Rientrando dalla porta Ticinese, non lungi

da S. Eustorgio trovavasi una chiesa eoaunita badia di S. Croce , fondata nel seco-

lo XIII. Vi si vedeva altre volte un' insigne

Page 142: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

12,2, PORTAtavola del Tintorctto, rappresentante S. Elena.

Trovavasi pure non lontano una chiesa di

S. Maria della Virtù,

presso la quale erasi

stabilito un asilo per le femmine che discordi

erano dal marito; ora tutto è stato soppresso.

Nominiamo pure come soppressa la chiesa

col monistero detta di S. Maria delle Veleria

sia che questo nome venisse da un' antica

casa , che nel XII secolo trovasi nominata

Domus Veteris , sia che derivasse dall' acquavecchia stagnante, detta vetera, vetra o vedrà.

Le monache erano Domenicane. Vi si tro-

vavano alcune pitture del Figino , del Glie-

rardini e del Cinisello.

Volgendo a sinistra del corso di porta Ti-

cinese dietro il canale , trovasi una bella

chiesa detta S. Maria della Vittoria , con mo-nastero altre volte di Umiliate , ed ultima-

mente di Domenicane. Bianconi non sa per

quale vittoria sia stata eretta; ma i più opi-

nano che si dicesse questo quasi cognomedella Vergine , ut castrorum acies ordinata ,

come altre chiese in Milano portavano il ti-

tolo di S. Maria della Virtù.

Fabio Mangone fece il semplice ma grandio-

so disegno di questo edilizio non compiutoesternamente. Alcuni ornati fatti eseguire dal

cardinale Omodei ? sembrano disegnati dal

Bernini. Si sa che per questo tempio quei

cardinale fece lavorare in Roma alcune pit-

ture <, alcune statue di marmo ed il ciborio

di bronzo , che è della scuola Berninesca»

Alcuni fanno autore di queste architetture

Page 143: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE. *a3

dovari Battista Paggi , pittore Genovese , il

quale non poteva aver fatto il disegno della

chiesa di molto anteriore, e forse non fu

se non incaricato di mettere in esecuzione

i nuovi disegni venuti da Roma.Il tempio consiste in quattro archi con

cupola al disopra, uno dei quali è per l'ai-

tar maggiore ed ha alcun poco di presbite-

rio \ i due laterali servono parimenti a duealtari minori, ed il quarto è destinato alla

porta. Grandiosa riesce Y architettura per i

pilastri jonico-compositi e striati, collocati

sopra di un basamento alto quanto lo è la

elevazione decorosa del presbiterio , i quali

binati giudiziosamente sotto la cupola, dannoluogo negli interstizj a quattro piramidi di

marmo nero con medaglie in bronzo ed iscri-

zioni, erette da quel cardinale alla memoriadi quattro di lui fratelli.

NelF altare a mano destra Giacinto Brandi

nostro , valente scolare del Lanfranchi , madimorante in Roma, dipinse S. Cado che

comunica gli appestati. Dionigi Bussola scolpì

in marmo di Carrara gli angioli che sosten-

gono il quadro.

L'Assunzione nelP altare maggiore era unadelle opere più pregevoli di Salvator Rosa,

ora trasportata nella R. Pinacoteca. È bella

la composizione , armonico il colorito ,gra-

ziosa F aria delle teste, e centra il postumedi quel pittore, sono larghe e non stringate

le pieghe. Il ciborio è sostenuto da angioli

tutti di bronzo» e dal lato destro vedevasi

Page 144: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

J!*4 £ CRT il

S. Paolo primo eremita dipiato entro bellis-

simo paese dallo stesso Salvator Rosa , dal

sinistro S. Giovanni dipinto dal Mola conpaese di Gaspare Russino , che non reggeva

al confronto, e che è stato pure aggiunto

alla R. Pinacoteca. Nella cappella a sinistra

Giovanni Ghisolfi Milanese dipinse con som-ma maestria S. Pietro liberato per mezzo d#I-

F Angelo «dalla prigione. Dipinse il Ghisolfi

questo quadro in Roma, ov' era scolaro se-

condo alcuni i, secondo altri compagno di

Salvator Uosa. Gli angioli in marmo che so-

stengono il quadro , sono di Antonio Raggi

detto il Lombardo , scolaro del Bernini , che

sotto la di lui direzione scolpì il Nilo nella

fontana di piazza Navona in Roma.Nel soppresso rnonistero delle Domenicane

trovansi ora stabilite grandiose fabbriche di

stoffe di seta e di lana , ed anche una fab-

brica di nastri , cordelle, galloni , ecc.

Oltre questa chiesa sussidiaria di S. Eu-storgio , trovasi in Viarena sussistente altro

oratorio detto S. Giovanni Battista, dove nonavvi cosa alcuna osservabile in fatto d

9

arte*

X.

Colonne di S. Lorenzo.

Egli è questo un insigne monumento della

grandezza di Milano al tempo de' Romaniimperadori.) e V ùnico che sia rimasto in piedi

tra quelli che si veggono menzionati da Au-

Page 145: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE, I£D

senio nel suo Epigramma in lode di questa

città , dove si accennano un doppio murodi precinzione , un circo , un teatro \ varii

tempj e palazzi, e le terme Erculee, il tutto

adornato di grandiosi peristilj e di marmo-ree statue.

Sedici sano queste colonne di marmo bian~

co e d'ordine corintio. Crede alcuno che

esser possano del marmo di Musso sul lago

di Como, ma la granitura ne sembra più fina.

Sono esse di quattro pezzi ciascuna , com-preso il capitello e la base , che ha unita

una piccola porzione di colonna ; sono sca-

nalate con il terzo di sotto difeso dalla so-

lita bacchetta , e distanti fra loro per ordi-

nario due diametri ed un quarto, presi nella

colonna al piede; il che dicesi da Vitruvio

una giusta distribuzione d' intervalli ; maquello di mezzo invece di essere di tre dia-

metri , come \o stesso Vitruvio insegna , è

invece di quattro, il che rende forse ragione

della mancanza dell'architrave, che facilmente

si sarà rotto per la soverchia lunghezza.

L' altezza delle colonne ^ tutto compreso,

è poco meno di io diametri , ossia di to

teste, ed il capitello è un poco più alto dì

quello delle colonne del portico del Panteondi Roma, ed ha un ornamento nell'ovolo

dell' abaco e nel piano di esso , menp lavo**

rato non solo di quelli delle tre colonne di

Campo Vaccino, ma anche delle altre tre

dietro il Campidoglio , che portano 1' iscri-

^aipne : Restituer* 1 caulicoli sono lisci senza

Page 146: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

12,6 | K T A

listelli: esempio, dice Bianconi, tutto nuovo,e che deve piacere

,perchè mostrando di

sostenere principalmente negli angoli la por-

zione prominente dell'abaco, sembrano a que-sf uffizio più adattati

,perchè più robusti.

Fra T abaco e P architrave si trova un da-

detto sottile esteso quanto il fusto della co-

lonna v praticato affinchè, nel porre Parchi-trave sopra i capitelli, non siano in pericolo

le esposte parti superiori dei medesimi , e

questo pure dicesi da Bianconi ottimo pen-

samento, che pure si osserva in varii edifi-

zii di Roma,La base è atticurga , e benché abbia il

plinto , supposto un corso necessario di pie-

tre, per il piano onde passeggiare comoda-mente , doveva restare in gran parte dalle

pietre medesime coperta , il che serviva a

render comoda P unione delle basi circolari

colle pietre rettangole, sulle quali si cammi-nava , non essendo necessario per P uso che

le basi sopra il piano rimanessero scoperte.

Esse posano a perfetto livello sopra un rozzo

zoccolo della nostra pietra o breccia menonobile, detta ceppo. Questo basamento ch£

doveva restare coperto, è sempre continuato

lontra P insegnamento di Fitruvio di fare uà

piloncello quadrato sotto ciascuna colonna ,

che ne reggesse il peso ; ma probabilmente

F altezza di quel basamento fu giudicata ne-

cessaria per riguardo al livello delP acqua

che serviva a questo edifizio.

Da ciascuna parte finiscono le colonne con

Page 147: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE. -I37

un pilastro che non ha né base , né capi-

tello^ e che debbe essersi innalzato in tempi

posteriori, sebben forse il portico non con-

tinuasse più oltre. Nel pilastro dalla parte

della città è collocata una iscrizione romanaad onore di Lucio Aurelio Vero ; ma questa

probabilmente non ha alcuna relazione colle

colonne, vedendosi come accidentalmente in-

castrata nel pilastro , e rotta prima di es-

servi collocata.

Gli architravi sono alti due terzi del dia-

metro <klle colonne , ed hanno tre fascier

come aver debbe il corintio. Nella porzione

tra capitello e capitello vedesi un riquadro

decentemente intagliato che si .osserva purene' migliori monumenti antichi di Roma.L' altezza del fregio che manca totalmente

,

dedotta dai conj di pietra sovrapposti a cia-

scun capitello , contra i quali dìrigonsi gli

archi sostenitori de" marmi, che formavanola cornice, risulta superiore all'altezza dei-

T architrave di una duodecima,parte del

medesimo,Credesi costrutto sulF antico il moro in

cui sono le porte delle botteghe, giacché

non solo è parallelo alle colonne, ma è daesse distante lo spazio di due intercolonnj

H

corife si vede praticato ne' migliori edifizj

Romani.

In un pezzo di marmo bianco inserito

nel suddetto basamento di ceppo nelF ulti-

mo intercolonnio dalla parte della città , si

osservano incise le seguenti lettere antiche

di ottima forma :

Page 148: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

12$ fOUTà

NA. — P,

T, I. S.

che alcuno riguarda come una porzione della

iscrizione principale.

Dalle colonne suddette si passa entro unospazioso cortile ^ nel quale erano collocate

le case canonicali , cominciate dal cardinale

Federigo Borromeo sul disegno, per quanto

si crede , di Fabio Mangoni. Questo spazio

doveva essere anticamente occupato da uncontinuato portico rettangolo , analogo in

tutte le sue parti al pezzo esterno indicato.

Lo provano i mori -sostenitori delle colonne

che si sono ritrovati scavando alcune canti-

ne. Undici intercolonnj dovevano trovarsi

nelle parti più lunghe parallele al portico

esistente , e nove nell* altra9

che con esse

si congiungevano ad angolo retto. Si sup-

pone per alcune osservazioni fatte sugli ac-

cennati muri sotterranei , che nei lati mi-

nori trovar si dovessero cariatidi assai

grandi.

L' opinione comune è che questo edilìzio

servisse ad uso dì terme , o sia di bagni

pubblici , e che questo fosse precisamente

quel lavacro , o bagno dedicato ad Ercole,

di cui fa menzione Ausonio , non già fab-

bricato da Massimiano F/culeo , come altri

supposero. Le reliquie rimaste di questo

singolare edilìzio escludono parimente la

supposizione di altri , che vi si trovasse

Page 149: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE, 1^9

anticamente un tempio•>

giacche 1 tempj in

quella età erano sempre isolati, e non po-

tevano essere uniti alle terme. Trovandosi

ad un livello assai basso le acque che ser-

vir dovevano a que* bagni , è forza di im-

maginare che sotterranee in gran parte

fossero le camere ad uso di coloro che si

bagnavano , come si è trovato ancora nelle

terme eli Tito in Roma. Secondo questa con-

ghiettura, e P osservazione di alcuni avanzi

scoperti nel 1718 , la situazione sotterranea

di que' bagni avrà probabilmente forzato

l' architetto a tenersi tanto alto da terra ^

come nei portico esistente si osserva , nonostante che sia stata di molto rialzata la

pubblica strada odierna che vi passa davanti»

L' abate Uggeri ha ricavato dagli avanzi

sussistenti sopra e sotto terra , una pianta

ingegnosa di tutto P antico edilìzio. La ve-

duta delle colonne in foglio imperiale è

stata incisa dal prof. Aspari 9 e da noi puresi esibisce nella Tav. III.

Nella casa altrevolte Visconti Borromeo 9

ora Rossi , lungo il naviglio di porta Nuova,tra il collegio Longone e S. Bartolomeo

,

trovatasi un marmo con tre teste di lione ,

e tre bachi per il passaggio dell' acquafredda , tepida e calda. Bianconi è per-

suaso , che quel marmo appartenesse a

queste terme. Riguardo all' epoca della loro

fabbricazione, egli sembra inclinato a credere

che possano essere state costrutte a' giorni

ài Nerone. Le parti ornate tuttora esistenti

Page 150: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 3o PORTAindicano certamente un tempo buono del-

F arte , e più ancora ove si rifletta che

Milano era assai lontano da Roma.La misura reale del diametro delle colon-

ne presso la base è di un braccio e mez-zo milanese , ossia eli 33 pollici parigini

^

dalla quale misura possono tutte le altre

facilmente dedursl

XI.

Chiesa di S. Lorenzo.

Antichissima esser doveva questa chiesa%

giacche vedesi menzionata in un ritmo del

secolo Vili. Distrutta dal fuoco nclF anno

1071 -> si rifabbricò in picciola forma \ e

questa è quella forse che rovinò consunta

dal tempo nel i^jò. Ordinò subito S. Carlo

che si rifabbricasse, e non essendosi trovato

capace un architetto detto Giovanni Cucco,

gli fu sostituito Martino Bassi, che sotten-

trato era al Pellegrini nella sovrintendenza

alla fabbrica del Duomo, e tenuto, come era

infatti, per uomo di altissimo merito.

Il Bassi, ottenuta Y approvazione del suo

diseguo , si servì in parte de' vecchi fonda-

menti , e portò la fabbrica fin sotto la cu-

pola ; ma si cominciò a sparlarle per la

città, ed a suscitare il dubbio che rovinasse^

cosicché con dolore grandissimo delF archi*»

tetto si dovette sospendere il lavoro. Nonfu deciso in favore del Bassi che nel 1690 »

Page 151: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE. IO E

e F anno seguente egli morì senza poter

vedere F opera sua compita , che però lo

fu fra non moìto secondo il suo disegno.

Belle memorie intorno al Bassi ed al inno-

vamento di questa basilica si trovano net

volume dei Dispareri di Martino Bassi in ma-ceria di architettura e prospettiva , ristampato

con preziose aggiunte dell9

ingegnere Fran-

cesco Bernardino Ferrari.

Il corpo dell' edifizio si compone di uri

ottagono formato da quattro archi grandi

e quattro minori; i primi con nicchioni

ornati da doppj portici sovrapposti F unoall' altro , i secondi con altro arco posto

superiormente , il tutto d' ordine dorico conpilastri , la cornice de' quali gira entro 1

suddetti nicchioni. Al disopra trovasi un al-

tra dorica compita cornice con triglifi , la

quale serve d' imposta alla cupola che ter-

mina e corona F edifizio. Gira all' intorno

una specie di corridore , che sembra doveressere imbarazzato dai sostegni delle quattro

antiche torri, lasciate a rinforzo delia non or-

dinaria spinta della cupola ; ma que' sostegni

sono essi pure ingegnosamente traforati.

Questa forma di costruzione arresta e sor-

prende F occhio di chicchessia , e massimeove si ponga mente alle vaste dimensioni

della cupola e di tutto F edifizio.

Un Crocefisso ed il Battesimo di Cristo

nella chiesa furono dipinti da Aurelio Luini ;

il Rìvolo, espresse l'Assunzione della Vergine;

il Bianchi la Visitazione; nella cappella di

Page 152: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

l5n PORTA.

S. Antonio operarono il Bianchi suddetto

e gli altri nostri pittori Legnarli , Molina e

Vunercad.

Una cappella si alza a mezzogiorno af-

fatto staccata, dedicata a S. Aquilino. Questa

dicesi fabbricata da Galla Placidia figlia di

Teodosio , e dedicata a S. Genesio ; poste-

riormente vi si è aggiunta una cupola concupolino. Bianconi è d'avviso che questa

cappella sia sovrapposta ad una cameraottagona degli antichi bagni , e si ferma

particolarmente ad osservare gli ornamenti

della antica porta , che servono di contorno

al frontispizio dell' eruditissimo libro intito-

lato Le vicende di Milano 9 pubblicato dal-

l' abate Fumagalli nel 1778. In questa cap-

pella trovasi 1' urna sepolcrale della suddetta

Placidia e del di lei marito Ataulfo , sulla qua-

le, e specialmente sui varii simboli cristiani

che vi sono scolpiti , ha pubblicato unadissertazione il P. Allegranza. In un apside

della cappella medesima trovasi un antico

mosaico cristiano , che lo stesso Allegranza

ha illustrato ; ma mentre egli crede di ven-

dervi Cristo disputante coi dottori , Bian-

coni vi riconosce piuttosto i dodici apostoli

in mezzo ai quali siede il Salvatore, dai di

cui piedi esce una fonte , simbolo della

espansione della celeste sua dottrina.

Il Martirio di S. Aquilino dipinto sul

muro della facciata , è opera non lodata

del Creroasco Carlo Urbino. In una cappella

Ercole Procaccini dipinse il Martirio ^de' Santi

Page 153: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE. l33

Ippolito e Cassiano. Nella sagrestia vedesi

S. Tommaso che tocca il costato , e dicesi

lavoro di Giambattista della Cerva ; una figura

di S. Bartolomeo si attribuisce ad uno dei

CampiIn altra cappella il De Giorgi dipinse Cri-

sto che comunica gli apostoli , in altra di

S. Sisto , staccata dalla fabbrica principale ,

e che si vuole una chiesiuola addossata aduna delle stanze termali, dove trovasi il

fonte battesimale , dipinsero lo Storer e

Pietro Maggi ; finalmente in un oratorio posto

al disopra dietro al coro , si mostra unquadro rappresentante la Visitazione della

Vergine , che dicesi del Morazzone.

Fra le più volte menzionate vedute di

Milano incise dal prof. Aspari 9 trovasi an-

che la veduta di fianco di questa chiesa 9

altra delle sette stazionali , e collegiata in

addietro, poi parrocchiale con prevosto, ar*

ciprete , ecc.

XIL

La Vetra , Il Carobio e luoghi vicini.

A fianco di S. Lorenzo verso tramonta-

na trovasi una piazza irregolare detta la

Vetra dal nome dell' acqua che vi passa , eche ne' tempi addietro chiamavasi pureVecchia , o Fedra : intorno alla medesimasono stabilite molte concierie di pelli. Si

inganna però di molto lo scrittore dell' ul-

tima Guida di Milano , il quale attribuisce

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J 34 POH T A

alla impurità dell9

acqua la facoltà di con-

ciare le pelli , e quindi la riunione eie" con-

ciatori in quel luogo , e si duole che fino

al giorno d9

oggi non sia stato adottato il

metodo economico di Seguir}. Non sussiste la

prima di queste asserzioni , che sarebbe

smentita da tutti i canali d- acqua purissima

sui quali sono stabilite concierie ; e nonsussiste la seconda

,perchè fino da prima

del 1808 , epoca della stampa di quella

Guida , si era cominciato da alcuni fabbrica-

tori a lavorare sul metodo di Seguin.

In capo al corso di porta Ticinese venen-

do verso il centro della città , trovansi va-

rie contrade che si incrociano ; quel luogo

denominasi Carohio o Carobbio 4 sia che de-

rivasse questo nome dalla parola latina

quadrwium 9 sia che derivasse , come opina il

Sorniani , dal frequente concorso de9

carri.

Non lontano da questo luogo, che ora serve

a copioso mercato di commestibili, trovavasi

una casa demolita , e sopra della piccola

area una colonna detta infame , perchè posta

a perpetua infamia di un barbiere che colà

abitava , e di un commessario della sanità$

condannati nel i63o per titolo di veneficio.

Forse la moderna chimica escluderebbe le

prove che si sono ammesse in quel giudizio

dell' efficacia di un loro unguento , che si

pretendeva cagionar dovesse la morte de"

cittadini, applicato solo alle mitraglie , spar-

so per terra \ o gettato in polvere ne9

vasi

deli9

acqua santa.

Page 155: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE. l35

Qui presso esisteva sotto il nome di San

Vito al Caroblo una piccola chiesa in una

nave d'ordine jonico , con sette altari , che

fu prima dei Gesuiti , poi de9

Camaldolesi

,

fu in seguito parrocchiale , ed ora è sop-

pressa. Vi si trovava un bel quadro di

Sebastiano Facci Veneziano. Una delle strade

che fanno capo al Carohio , conduce ad

un ponte detto ponte de' Fabbri 9 o de*

Fabj , che il Lattuada buonamente vóli e

così nominato da Fabio Massimo vincitore

di Annibale , mentre altri fanno derivare

tal nome da una famiglia Fabia illustre , ed

altri da un ospedale di fabbri,qui stabilito

nel 1162. Certo è, che nelle antiche carte

trovasi indicato anche coi nomi di ponte

Tavegio o Taegio , e di Pusterla Fabbrica ;

e forse da quest' ultimo derivò più verisi-

milmente il nome di Ponte de* Fabbri.

Dentro del ponte dal lato sinistro trova-

tasi anticamente un ospedale fondato dacerto Caccialepori sotto il titolo di S. Cate-

rina de' Fabbri. Dopo i frati spedalieri vi

si stabilirono monache , e quindi i Battuti ^

o Disciplini. Questa chiesa era stata rinno-

vata nel 1707 con belle architetture a fre-

sco del Galliani ; ora è soppressa.

Parleremo pure in questo luogo di alcu-

ne chiese soppresse o riformate , poco di-

scoste , delle quali non avremo forse più

occasione di favellare. Una è quella di SanVincenzo in Prato , dove alcuni credono cheesistesse un altare dedicato a Giove statario*

Page 156: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 36 POBTAe dove si vuole edificato un monastero nei

770 da Desiderio P ultimo re Longobardo^Fuvvi in seguito una specie di seminario, e

la badia fu data in commenda. La chiesa,

che era anticamente quasi rotonda , era stai-

la ridotta in tre navi , e vi si trovavano

pitture a fresco di antico pennello. I devo-

ti riponevano molta fiducia ne!F acqua di

un pozzo vicino. Ora nelle case monastiche

o .abbaziali presso S. Vincenzo si è stabi-

lita sapientissimamente una casa di lavoro

per lo sollievo de' poveri e per la sop-

pressione della mendicità , e in quella casa

si eseguiscono moki utili lavori , special-

mente di filature.

Altra chiesa di S. Vincenzo era unita ad

un ospedale di pazzi , e portava il nomedi S. Vincenzo de' Pazzi. Questo riunito allo

Spedale Maggiore9

fu trasportato alla Se-

naura , ed anche questa ehiesa fu soppressa.

In un luogo non lontano , ove è fama che

armeggiassero i Lodigiani uniti a Barbarossa

a danno de* Milanesi , trovavasi una chiesa ^

ora parimenti soppressa, di S. Pietro in cam-

po LodigianoTche in ultimo era tenuta dai

religiosi della Madre di Dio, ed era stata

molto bene riparata sul disegno del Richini

con bella facciata d' ordine jonieo.

Non ommetteremo di menzionare il con-vento del Crocefisso , che diede il nome aduna lunga contrada verso porta Ludovica ^

e che fu prima abitato dagli Umiliati , poi

dagli Orfani detti di S. Martino , e final-

mente servì di asilo alle convertite.

Page 157: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TICINESE. ID'7

Esisteva pure anticamente in porta Ludo-

vica un monastero di S. Agostino , occupato

prima da Umiliate , poi da Agostiniane. Lachiesa d' ordine jonico era stata rimodernata

dal Richini , e sul maggiore dei tre altari

vedevasi un coro di Santi , ben dipinto dai

Basca. Di questo pittore dice il marchese

Malaspina, che fu da principio valente, ma che

dopo di avere sofferto la gotta, per pigrizia

dipinse soltanto di pratica, dal che le ultime

sue opere risultarono assai déboli.

Vicino era Y oratorio di S. Ambrogio adNemus , occupato prima della soppressione

da una confraternita qui venuta dalla chiesa

sotto il nome medesimo , che si trovava

fuori di porta Tanaglia, occupata ultimamente

dai frati Riformati: vi si vedevano belle pit-

ture del Duellino.

Parleremo pure sotto questo articolo di duecelebri monasteri soppressi, Santa Marta e

Sé Maria Maddalena al Cerchio. Il primo aveva

unita una chiesa, che ora serve ad altro

uso , di bella architettura, e dipinta dal Nu-volone. Alcuni puttini a fresco , che trova-

Vansi sopra la porta, con alcune figure nelle

nicchie dipinte da Bernardino Zaini , sono

stati trasportati nella I. R. Pinacoteca , ed

altre pitture furono per ordine del governotrasportate alla Passione.

Presso questa chiesa trovavasi il sepolcro

di Gastone di Foix morto alla battaglia di

Ravenna. Questo bellissimo monumento ese-

guito da Agostino Busti detto il Bambaja ,.

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l38 P ORIAebbe la sfortuna di essere trasportato so-

vente da un luogo all' altro , e molti pezzi

si dispersero. Negli ornati lo scultore erasi

mostrato tutto grazia , sapore e finezza di

gusto , ed il march. Malaspina ba ben ra-

gione di dire che quello scultore si distinse

per la finezza del tocco sopra tutti gli scul-

tori suoi contemporanei^ e che eccellente

fu nella finitezza de' lavori > benché opereegregie egli eseguisse di stile più largo. Al-

cuni preziosi, frammenti di questo deposito

trovansi nella magnifica villa altre volte Ar-conati , ora Busca 9 di Castellazzo , e nelle

case Crivelli e Biglia; ma molti piccoli bas~

sirilievi si veggono guasti ^ dicesi per di-

spetto di una religiosa. I pezzi maggiori dei

deposito e la statua di Gastone conservansi

nella biblioteca Ambrosiana. Il disegno di

questa parte del monumento trovasi inciso

in rame nella storia del magno Trivulzìo del

cav. Rosmini, e nel toni. Ili della traduzione

delia Vita di Leon X del sig. Roscoe.

La denominazione di S. Maria Maddalenaal Cerchio si deduce generalmente dagli scrit-

tori dalla vicinanza di questo luogo ai circo

menzionato nel citato epigramma di Ausonio.

Credono alcuni che questo esistesse ancoranel VI secolo

,giacché Paolo Diacono dice

coronato in Milano nel circo Adeloaldo figlio

di Agilulfo re de' Longobardi. Tralasciati gli

antichi giuochi per V incremento della Cri-

stiana religione , per le esortazioni de' ve-

scovi ^ o piuttosto per la miseria in cui

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TICINESE. 189

cadevano le provinole ne* tempi delie guerre;

Bianconi è d'avviso che non si distruggessero

già queste fabbriche , rna che ciascuno , o

andasse per suo privato talento a toglierne

le pietre, o dal pubblico le comperasse,

come avvenne del romano anfiteatro, e forse

in altri luoghi ancora ove circhi si trovavano.

La chiesa di questo monastero era di una

sola nave di poco pregevole architettura*

Vi aveva dipinto il Malosso Cremonese sco-

laro di Bernardino Campi, che ardì dipin»

gere in Parma a competenza di Agostino

Caraccio Vicina trovavasi pure altra chiesa di

$. Maria al Cerchio, che fu già parrocchiale,

e nella quale vedevansi antichissime pitture.

XIIL

5, Gioii gio al Palazzo ed altre chiese vicine.

Il nome di Palazzo unito a quello de! ti-

tolare credesi derivato da un palazzo im-

peratorio edificato da Trajano , o da Massi-

miano , oppure anche da altro palazzo chein questo circondario aveva Luchino Visconti:

ina quel nome sembra assai più antico del-

l' epoca di Luchino. La chiesa credesi fab-

bricata neir Vili secolo dalP arcivescovo SanNatale. Fu altrevolte decumana , e si pre-

tende che fino nel XII secolo fosse colle-

giata. Fu più volte rifabbricata, e da nonmolto è stata ornata di una bella facciata

sul disegno dell' architetto Francesco Bernard

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1 4° PORTAdiiio Ferrari. Neil' antica porta trovavaosi

alcuni versi leonini , che invitavano i fedeli

ad entrare , ed altro verso scritto con ca-ratteri greco-barbari , di cui invano si è

cercata sinora una ragionevole spiegazione»

Il P. Àllegranza ne ha lungamente parlata

nella sua Spiegazione di alcuni sacri monu-menti antichi di Milano, nella quale trovasi

anche la figura della detta porta diligente-

mente incisa.

Nel coro, portato solo nel 1789 dietro

V altare , dipinse il Montako. Gaudenzio Fer-

rari maestrevolmente rappresentò in un qua-

dro S. Girolamo ed il devoto che coman-dato aveva quel quadro ; ma la prima figura

ha molto sofferto. Nell'ultima cappella varii

fatti nella Passione furono dipinti da Ber-

nardino Zaini coir ajuto de9

suoi scolari. Si

ammira l' artifizio sommo del pittore , il

quale dispose tutto in una forma quasi tea-

trale , la di cui parte di mezzo resta illu-

mioata senza che si scuopra la finestra che

dà il lume.

La sagrestia è stata rifatta da poco tempoed arricchita di sacri arredi dal defunto

preposto Luigi De Carli, al quale si è posta

giustamente una onorevole iscrizione , che

non sappiamo perchè nelle ultime Guide

stampate sia detta curiosa.

Pretendono alcuni, e non si mostra lon-

tano dal crederlo il Bianconi, che presso

S. Giorgio e presso l' imperiale palazzo al-

tre terme si trovassero oltre le Erculee , 9

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TICINESE. l4l

quelle di §. Lorenzo. Di queste però nonrimane alcun vestigio , se non nel nome di

tma piccola contrada vicina detta Bagnerà.

Sussidiaria alla chiesa altre volte collegiata^

ora parrocchiale di S. Giorgio al Palazzo ,

è la piccola chiesa di S. Sisto , che pure

da alcuni dicesi fondata da Desiderio ne!T anno

770. Parrocchiale fino dai tempi più antichi^

fu rifabbricata in una sola nave d* ordine

jonico al tempo del card. Federigo Borromeo.

Il Pietra vi dipinse la B. V. con 3. Sisto,

ed operò anche sulla porta d' ingresso.

Non passeremo oltre senza menzionare San

Fermo , piccola chiesa rifabbricata nel secolo

XVII col disegno del Pagi , che ne aveva

adornata la fronte con colonne di ordine

dorico , e così pure S. Maria Valle , mona-stero soppresso di Benedettine. Il cognomein Falle derivava forse dal terreno basso in

cui si era piantato quel monastero , o piut-

tosto dall9

essere questo una volta contiguo

al muro della città detto dai latini Valium.

Qui presso abitava e cessò di vivere da po-

chi anni il cel. pittore Giuseppe Bossi P che in

pochi anni di vira acquistato aveva grandis-

sima fama. Aveva egli raccolte alcune lapi-

di ed altri patrii monumenti , e gli avea fatti

incastrare nelle mura della propria casa.

Non lontano trovavasi altre volte un con-

servatorio detto della Provvidenza , dove ri-

coverar si potevano all' istante te femmineche fuggir volessero dal peccato. Da alcuni

ripari di legno praticati intorno alle finestre

Page 162: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

\^% P R T A

per toglierne da qualunque iato ìa vista \

si nominò questa casa anche ai giórni nostri

Monastero delle Asse , quantunque alterata

se ne fosse la primitiva istituzione.

PORTA VERCELLINA.

L

S. Sepolcro ed altri luoghi vicini.

\/uesta chiesa fu fondata nel io3o da Be*>

nedetto Rozzone , da alcuni detto Cortesella 5

in onore della SS. Trinità. Benedetta nel

secolo seguente da Anselmo IV nostro arci-

vescovo ^ si intitolò al S. Sepolcro. S. Carlo

la destinò alla congregazione degli Oblati 9

della quale col collegio riunito formò sem-pre in qualche modo il centro., risedendovi

il proposto. La chiesa fu abbellita dal card,

Federigo Borromeo, e ridotta allo stato in

cui si vede al presente nel 1718, non ri-

manendo di antico se non le due torri d'ine-

guale altezza ^ che forse sono dell* epoca

della prima fondazione. Sulla porta è stata

conservata una pittura a fresco del Uraman-*

tino , rappresentante il Cristo morto con

varie figure $ opera lodata dal Vasari e dai

Iioma%zo,

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YERCELLINA, 1^3

Entro la chiesa il Magata dipinse in una

cappella presso la porta la Vergine eoo

S. Ambrogio e S. Carlo ; il Panfilo Nuvolone

effigiò in altra la Vergine con S. Filippo

Neri , ed i freschi sono opera del Sassi.

Anche nella sagrestia trovansi alcuni quadri

dei migliori pittori della scuola lombarda.

Ma la pittura più insigne e più preziosa

vedesi in un oratorio interno posto in fondo

al cortile del collegio, dove Bernardino Luinì

dipinse sul muro Gesù Cristo coronato di

spine con varie persone in ginocchio, forse

i deputati del pio luogo di S. Corona. Que-sta pittura debb' essere fatta sul muro ad

olio, giacche fu eseguita dal 12 ottobre

al 22 di marzo dell'anno 1621 , in tempocioè del maggior freddo e del gelo , nei

quale difficilmente si sai'ehbe potuto dipin-

gere a fresco ; il che risulta da un antico

registro , dal quale impariamo pure che il

pittore spese in quella grand' opera tren-

totto giornate ed undici di un suo garzone,,

e ricevette per pagamento della fatica e de"

colori lire centoquindici e soldi nove.

Presso il collegio degli Oblati trovavasi la

chiesa ora soppressa di S. Maria della Rosa,

che si officiava dai Domenicani per maggiorcomodo della città , ed era pure divenuta

parrocchiale , trovandovisi unita una picciola

casa per V alloggio di alcuni religiosi. Forsechiamossì della Rosa per la divozione intro-

dottavi del Rosario. Questa chiesa era stata

eretta nel 1S74, e ristorata nel 171 7 in ima

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144 Y ° R

T

A

6o!a nave riìagoifica di ordine corintio cor?

colonne scanalate e cappelle elegantissime,

decorata tutta di stucchi e pitture dai fratelli

FiammenghinL Ora serve ad uso di magazzino^

ed anche per dipingere le scene dei regi

teatri.

Uscendo dalla chiesa di S. Sepolcro, tro-

cavasi alla destra un oratorio, che serviva

ad una pia radunanza detta dell' Angelo Cu-stode. Architettato dal De Grandi, era stato

coperto di molte figure d'angioli dal GilardL

A sinistra vedevasi altre volte il Luogopio di $. Corona destinato a sovvenire di

medici e di medicinali i poveri alle rispet^-

live loro case: unito poi e concentrato nello

spedale Maggiore. La prima residenza di

que' pii istitutori fu neJF oratorio interno di

S. Sepolcro dipinto dal Lumi, di cui abbia-

mo testé fatto menzione. Lo stesso Bernar*

dino, ed il suo figlio Aurelio avevano ador-»

nato di pitture le sale, l'atrio e la cappella

della pia casa, e specialmente il luogo dovesi adunavano dappoi i deputati. Cesare daSesco vi aveva pure dipinto una immaginedella Madonna» Molte di queste pitture a

fresco, benché alquanto degradate, possonovedersi ben collocata in alcune caulere de!

contiguo albergo della Croce di Malta.

Presso S. Sepolcro esisteva pure V antica

Zecca, che ha dato per lungo tempo il no-*

me ad una strada, ed anche ad una piccola

chiesa parrocchiale che esisteva a canto alia

biblioteca Ambrosiana sotto il titolo di San

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ÌEEGEL LI N A* 14.&

Mattia alla Moneta. Risedeva in questo luogo

il così detto Magìster Moneta? , o sia mae-stro della Zecca , che iì Sorniani mal a pro-

posito ha tradotto per appaltatore. La fon-

deria però dei metalli trovavasi fuori delle

mura a S. Bernardo fuori di porta Vigentina*

Nel cortile dicesi che Bramante istoriato

avesse il divino Presepio, e nella sala degli

assaggi trovavasi una tavola attribuita ai

Morazzone colla Madonna e S. Eligio pro-tettore degli. orefici e de

9

monetar].

Dietro la Zecca trovavasi F oratorio di

$L Maria Caspia e di S. Tommaso P dove adu-

navansi i muratori. Si giugneva quindi alle

Cinque vie $ e di là divergendo per poco a

sinistra trovavasi la chiesa di S. Maurilio <

9

eretta prima del secolo XII dalla famiglia

Bossi 9 che vi aveva P abitazione vicina. Lachiesa divenne poi parrocchiale, e si rin-

novò nel secolo XVI; ora più non se nevede alcun vestigio.

IL

Biblioteca Ambrosiana.

Contigua al collegio che serviva ad us©degli Oblati v trovasi la Biblioteca Ambro-siana fondata dal card. Federigo Borromeo ,

il quale affezionato alle lettere fino dair età

giovanile aveva raccolto in Bologna ed in

Roma una quantità di preziosi libri; e fatto

arcivescovo nel 1S95 , trovavasi possessore

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I46 PORTAdi una grandiosa biblioteca. Zelante egli di

procurare alla sua patria il comodo di pò*ter coltivare gli studii principalmente sacri

,

commise a varii individui la ricerca dei li-

bri migliori tra gli stampati , ed anche dei

manoscritti , dei quali molti ottenne dalle

monastiche biblioteche , e specialmente daquella dei Benedettini neri di Bobbio , e

molti ricevette pure dall' Oriente e da altre

remote regioni. Per modestia, e forse ancheper devozione , intitolò questa biblioteca

Ambrosiana ; dotolla di sufficienti entrate ,

perchè continuar si potesse V acquisto dei

libri, e perchè assistere potessero alla me-desima gli uomini più dotti in qualità di

bibliotecarj., e si formò in tal modo, dice op«portunamente Bianconi, il più durevole mo-numento di onore che da alcuno si potesse

desiderare.

Non trascurò le belle arti, ma essendo

già stato protettore della romana accademia

di disegno in Roma , volle che una ne a-

vesse Milano vicina a questo stabilimento

letterario , e quindi vi collocò i gessi delle

migliori statue , le copie di varie pitture

sublimi di Rafaello , di Leonardo 9 del Cor-

reggio y e stampe vi aggiunse e disegui e

quadri originali de' primi maestri , onde di-

venir potesse questa l'abitazione del sapere

e delle grazie.

Fabio Mangoni fu V architetto delle sale ,

e questo insigne artista vinse la difficoltà

straordinaria di un'area stretta e bislunga v

Page 167: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VERCELLINA. 1$J

ed unì la comodità alla magnificenza. Formòun piccolo vestibolo assai grazioso, che nella

semplicissima dorica facciata porta il mode-sto titolo : Biblioteca Ambrosiana ; e supe-

riormente lo stemma del fondatore, tutto di

bronzo. Sulla porta che dal vestibolo mette

nell'aula maggiore, vedesi il busto del be-

nemerito fondatore.

La sala è alta braccia a.Si larga 22 e x

f* ^

e lunga ^3, Contiene essa un gran numerodi libri stampati; ha due porte, Tuna dirim-

petto all' altra , e scale a chiocciola nei

quattro angoli per salire all'ordine superiore.

Al di sopra de9

libri , o sia tra questi e

la cornice che serve d' imposta alla volta

ornata di bellissimi compartimenti dorati ,

trovasi una serie di ritratti d' uomini illustri

per dottrina e quasi tutti anche per santità.

Le finestre semicircolari poste sopra i lati

minori danno uu lume abbondante , e chevenendo dalF alto, grato riesce ed opportu-nissimo alla vista.

Da questa sala si passa ad altra piccola ,

dove trovansi libri più preziosi ed anchealcuni manoscritti, passando per un piccolo

cortile spirante attica bellezza con portici

da tre lati , e nicchie con varie statue del

Bussola , che non agguagliano la dignità di

quel luogo. Si trova quindi una stanza perle radunanze dei deputati , piena essa puredi libri con ^ritratti di varii letterati ; ed il

deposito dei preziosi manoscritti , dei quali

moki pure si trovano in alcuni camerini su-

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148 PORTAperièli. Bianconi ha accertato il pubblico fino

dall' anno 1796 che si stava facendo il ca-

talogo ragionato de' manoscritti più insigni

,

da lungo tempo sospirato dalla letteraria

repubblica ; ma questa promessa non è

«tata adempiuta ^ ne abbiamo motivo di lu-

singarci che entro breve periodo di tempopossa adempirsi. È bensì vero che 1* abate

Angelo Mai , di recente aggiunto al ruolo

de' bibliotecarj della Ambrosiana , in pochi

anni ha pubblicato sui codici della medesimamolte inedite opere di classici autori Greci

e Latini, ed in alcune di queste edizioni ha

dato notizia di varii pregevoli manoscritti ,

ed ha fatto sperare nuove ricerche e nuovescoperte so questi preziosi avanzi dell' anti-

chità , tanto interessanti per la letteratura

e per la classica erudizione.

Tra i manoscritti più famosi contansi le

Antichità Giudaiche di Giuseppe Ebreo , tra-

dotte in latino da Rufino $ preziosissimo vo-

lume tutto di papiro ; il Virgilio che fu già

del Petrarca , e che recentemente si è pro-

sato dai bibliotecarj Mazzucchelli e Mai

,

scritto di pugno del Petrarca medesimo

,

che altre cose di sua mano vi aggiunse re-

lative alla sua Laura. Dal Mai è stata pure

recentemente pubblicata insieme ad alcuni

interpreti inediti di Virgilio, la miniatura di

Simone Memmi, che trovasi in fronte a quel

codicela quale Bianconi vorrebbe attribuire ad

altro Simone Salsese P dal Vasari, secondo esso ,

confuso io dna sola persona col Menimi Merita

Page 169: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VERCELLI!» A. I^ty

pure una particolare considerazione tra i

manoscritti , sebbene conservato in altrasala, il codice preziosissimo di lionardo daVinci , detto Codice Atlantico , donato dalconte Galeazzo Arconad , e composto di fo-gli collettizj probabilmente raccolti da Fran-cesco Melzi , ospite sovente , compagno edamico di queir uomo per tanti titoli insigne.Gerii e Mantelli hanno pubblicato varii dise-gni tratti da questo e da altri codici am-brosiani , e quelli specialmente di figura;Il eav Amoretti molte preziose notizie ne hatratte per le sue Memorie di Lionardo, emolte cose importantissime relative alle scien-ze ne ha tratte pure il cav. Venturi, mentreque' volumi trovavansi in Parigi.

A Iato al piccolo giardinetto, nel qualeuna palma di bronzo

, posta forse dall' ar-chitetto per rompere opportunamente unalinea non regolare , fu creduta da La-lande un indizio della dolcezza del nostroclima, trovasi una sala assai piccola per il

bisogno, nella quale si faceva V accademiadel nudo. Nella gran sala che viene in se-guito

, trovansi alcune delle produzioni piùpregevoli del pennello e della matita. Traqueste si distinguono il cartone originaledella scuola d* Atene , dipinta nel Vaticanoda Rafaello , alcune tavole preziosissime diBernardino lumi , alcuni quadri di Michelan-gelo

, di Lionardo , di Alberto Duro , di An-drea Del Sarto , del Barocci, del Fiammingammguel, ecM e molti disegni a penna di fa-

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l5o PORTAmosi maestri. In alcuni sotfoposti scarabat-

toli si ammirano alcune rarità naturali, che

facevano parte un giorno del celebre museoSettata; alcuni lavori meccanici maravigliosi,

o per la picciolezza , o per la straordinaria

diligenza colla quale furono eseguiti; tra i

primi non deve ommettersi l'osservazione di

un ciottolo d?

agata contenente una conside-

rabile quantità d'acqua, pezzo unico, e cheove si consideri la qualità della sostanza ,

riesce assai più pregevole di tutti gli enidri

vicentini.

Unita alla sala delle pitture trovasi quella

dei gessi, e sì T una che l'altra sono otti-

mamente illuminate con una luce cadente

dall' alto. In questa seconda sala veggonsi

alcuni avanzi del monumento altrove nomi-nato di Gastone di Foix 9 ed il busto di Gio-

van Paolo Lomazzo, autore del Trattato della

pittura , modellato dal valentissimo Annibale

Fontana. Si vede pure in gesso un articolo

del pollice d' una mano del colosso di SanCarlo , eseguito presso Arona in lastra di ra-

me ad eccezione delle mani che sono di

getto , sul modello del nostro Gerani. In

questa sala medesima si è ora recentemente

collocato un monumento ad onore dell' eru-

ditissimo pittore Giuseppe Bossi , con busto

del medesimo, lavoro dell'immortale Canova,

bella architettura disegnata da Palagi, ed unbasso rilievo del nostro scultore Marchesi.

Quattro sono per P ordinario i bibliotecarj

onorati del titolo di dottori e di canonici

Page 171: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VERCELLINÀ. ibi

titolari di S. Ambrogio , con una medaglia

di' oro sul petto portante la parola : Singuli.

singula , che è il lemma , o la divisa antica

del collegio ; ed in certe date ore del giorno

la biblioteca colla loro assistenza sta aperta

a pubblico vantaggio.

III.

S. Maria Pedone ed altri luoghi vicini.

Antichissima è questa chiesa detta S. Ma*ria Pedone o Pacione

9che alcuni vogliono

fondata da un Pedone figlio di Rodoldo e sol-

dato di Carlomagno , altri dall'arcivescovo

Angilberto nel IX secolo. Il Sorniani pretende

di aver veduto una carta in cui il fonda-

tore dicesi Ferulfo qui et Podo sotto Lodovico

detto il Pio. Fu riparata dai Borromei nel

144°' e ridotta a gotica architettura; nel

162,5 fu abbellita dal cardinale Federigo , ri-

dotta a forma moderna , ed esternamente

decorata di bella facciata, che Bianconi crede

disegnata da Fabio Mangone. Vi si fondò al-

lora un capitolo di canonici ora soppresso.

Il Montala dipinse in un quadro S. Giu-stina % nel prospetto del coro dipinse il Ma-gatti la Fede. Una Madonna del Parto a tem-pera fatta su d'un pilastro da Cristoforo Fren-

elli nel i335 , fu ritoccata dal Giussani.

Dirimpetto a questa chiesa vedesi la casa

Borromeo9

il di cui materiale esterno per la

sua antichità è anteriore alla rinnovazione del-

Page 172: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

loa PORTA.

l'architettura. Ma questa casa ben ornata al

di dentro, e ricca ancora di alcuni preziosi

quadri , è per sé stessa assai ragguardevole

per i gloriosi cittadini che inaddietro ha dati

alla patria.

Sulla piazza è stata collocata una statua

di rame di S. Carlo , colle estremità di getto,

modellata originalmente dal Bussola, che stava

da prima al Cordusio, e che secondo 1* iscri-

zione appostavi fu qui trasportata per essere

stata al conte Giberto Borromeo accordata

dalla magnanimità di Giuseppe ILTrovavansi altrevolte nel contorno^ i.° l'o~

ratorio sotto il titolo de9

SS. Giambattista \

Stefano e Zenone s convertito nella casa pre-

positurale ; 2..° un oratorio di S. Martino

presso la Zecca, distrutto fino dal secolo XVI;5.° una chiesiuola dell

3

Annunziata , padro-

nato della famiglia Scaccabarozzi ; fondato al

principio del secolo XIV; 4. l'Umiltà, pio

luogo fondato dal conte Vitaliano Borromeonel 1494 ^ 5.° le scuole Taverne, antica fon-

dazione di questa famiglia , che furono poi

per alcun tempo affidate ai PP. delle scuole

Pie»

Divertendo per una piccola strada accantp

al palazzo Borromeo , trovasi altra strada in

capo alla medesima , che dicesi delle Orsole

o di S, Orsola, e ciò perchè vi esisteva già

tempo una chiesa con un monastero sotto il

titolo di S.Orsola, che da ultimo era occupato

da Francescane scalze. Da questa strada si

entra in quella del Cappuccio ,pure così

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VERCELLI N A. ì 53

detta, perchè sotto il titolo di S. Maria del

Cappuccio trovavasi un monastero di Agosti-

niane con piccola chiesa adorna di pitture

a tempera del Pellegrini , al quale nel secolo

XV eransi aggregate alcune cappuccine di

Concorezzo. Presso S. Orsola trovavasi pure

una piccola chiesa di Disciplini sotto il ti-

tolo di S. Lorenzo in città.

Progredendo si incontrava la parrocchiale

di 8. Pietro alla Vigna , così detta dai pergo-

lati di un Filippo , che nei suoi orti fondata

aveva la vicina Basilica Naboriana. Vi si tro-

vava prima delia soppressione un altare in

vaga forma disposto , che tutto pareva unreliquiario , ed in una cappella vedevasi unaMadonna di Bernardino LuinL

IV.

S. Maria Poutà*

Progredendo dalle Cinque vie verso S. Ma-ria Porta trovavasi altre volte sulla destra

una chiesa collegiata detta $. Maria Fulcorma,

della quale più non rimane vestigio. Crede-vasi eretta da un conte Fulco o Falcone nel

secolo IX. I? ultima chiesa era piccola contre altari , ed il quadro dell' aitar maggiorecon belle figure di angioli era lavoro di certa

Duranti, pittrice Milanese.

Si trova quindi progredendo sulla destra

Sa casa Fagnani , ed un magnifico oratorio

della medesima sotto il titolo di S. Matteo

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l54 PORTAalla Bacchetta , o, come vuole il Sorniani, Ban-chetta. Vi si vede il pubblicano Matteo invi-

tato da Cristo a seguirlo , e su di una balla

di merci vedonsi le iniziali F. V. indicanti i!

nome di Francesco Vicentini.

Trovasi quindi S. Maria Porta , così forse

denominata dalla vicinanza della porta di

Giove, ora detta Vercellina. La chiesa do-veva essere molto antica , trovandosi men-zionata nel secolo XII , ma essendo cadente,

fu ristorata nel i65r , ed in quella occasio-

ne trovossi una imagine della Vergine sopra

ima porta, che venuta in grande venerazione

si conserva ora in una bella cappella posta

lateralmente»

La chiesa, che era prima in tre navi , fa

ridotta ad una sola sul disegno di Francesco

Bichini , e per la morte di quelF architetto

terminata da Carlo Castelli. La facciata vien

detta da Bianconi magnifica, ma un poco li-

cenziosa ; essa è composta di due ordini ^

F uno jonico composito, l'altro corintio concolonne di granito , alle quali si è dato unpulimento. Il bassorilievo marmoreo , rap-

presentante la Coronazione della Vergine so-

pra la porta , è lavoro di Carlo Simonetta.

Nella chiesa, che secondo il citato scrittore

spira desiderio di gradevole eleganza 9il cava-

lier Borroni Milanese dipinse S. Gioachimoe S. Anna sullo stile di Francesco Monti di

Bologna suo maestro; Luigi Quaini , cognato

di Marc Antonio Fi anceschini pure di Bolo**

gna, dipinse il S. Giuseppe ^ da molti atto-

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VER CELLI HA. I 55

imito al Franceschini medesimo. La Madda-lena comunicata da un Angelo in marmo, è

lavoro del nominato Simonetta. Nella cappella

della B. V. P Adorazione de' Magi è lavoro

di Cammillo Procaccini.

Uscendo dalla chiesa, ed anche, se si vuole,

per una porticella posta a sinistrarsi sbocca

nella contrada de' Meravigli , e dopo pochipassi a sinistra trovasi una piazza sulla quale

stava nel passato secolo una chiesa dedicata

ai SS. Pietro e Zino 5altra volta da un nome

di famiglia detta CagalentL In alcune carte

invece de' SS. Pietro e Lino si legge S. Pietro

ad Linteum. Fu già de' Sartori ^ ed il Buscavi aveva dipinto S. Pietro con S. Omohonoprotettore di quelP arte. Dietro S. MariaPorta trovavasi un collegio di Orsoline , li«

bere da voti, che si occupavano della edu-cazione delle fanciulle.

S. Maurizio detto Monastero Maggiore *

ED ALTRI EDIFIZJ VICINI.

Imboccando la strada detta Corso di portaVercellina , trovavasi altre volte a destra unospedale di Pellegrini, con una piccola chiesadetta di 5*. Giacomo, che nulla aveva di os-servabile se non alcune figure vecchie distucco. Nella strada tortuosa che si apre asinistra, detta diPrisa, esisteva anticamenteun monastero detto di S. Maria di Quinzano.

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?5o PORTAProgredendo pel detto corso si giugne al

monastero Maggiore.

Suppongono alcuni che qui fosse il tem-pio di Giove , d' onde si levassero le quat-

tro belle colonne di porfido che si vedonoa S. Ambrogio , e si pretende che la torre

più volte ristorata di questo monastero sia

una delle trecento torri che M. Marcello

consolo Romano edificò intorno a Milano

dopo di avere espugnata la città. La fonda-

zione del monastero si riferisce da alcuni al

secolo IV, da altri al V , da altri al VI , e

tutti si accordano nelF ammetterlo ampliato

da Ottone imperatore nel X. La chiesa de-

dicata prima alla B. V. , nel secolo XII lo

fu a S. Maurizio. Si dice che Barbarossa ri-

spettasse questo monastero \ le abbadesse

uscivano una volta scortate dai soldati , osia dagli arcieri; non vi si stabilì clausura

se non nel 144?- Maggiore fu detto proba-

bilmente quel monastero per i molti privi-

legi ottenuti da Ottone e da Desiderio , sic-

come portava una iscrizione in marmo sotto

i portici dell' atrio quadrato che si trova

avanti al monastero medesimo.Architetto della chiesa e della facciata fu f

per quanto dicesi ^ il Bramammo. La facciata

è tutta di marmo ; V interno è di una sola

nave con quattro archi da ciascun lato, che

hanno superiormente de* portici , e tre di

questi contengono cappelle. Al muro di se-

parazione della chiesa esterna dall' interna è

addossato F altare maggiore. NelF una e nel-

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VERCELLINA. lS 1

?

r altra chiesa molto dipinse Bernardino Zaini.

Assai lodevoli sono, benché scarsamente en-

comiate dal Vasari, le pitture poste ai due

lati dell' altare maggiore, e quelle della cap-

pella più vicina al detto altare alla destra ,

osservandosi in varie di quelle figure finezza

di disegno, eleganza delle teste, decoro delle

azioni , una perfetta esecuzione del tutto, edun lucido tale nella superficie .del dipinto,

che si crederebbono quasi fatte all' encausto.

Sono invece fatte a fresco sullo stucco nel

modo insegnato da Vitruvio, ed altrove usato

dal Luini medesimo e da molti pittori di

que' tempi.

Il quadro dell' altare maggiore portante

l'Adorazione de' Magi è dipinto da Antonio

Campi ( eon miglior senso di disegno del solito^

dice Bianconi ) , ed il pittore vi appose il

suo nome e Fanno 1 5^9 ^ per il che riesce

strano il vedere quella pittura da alcuni , e

specialmente dal Sormani 3 attribuita a Ber*»

nardino Luini.

Alcune iscrizioni parlano de5

Bentivogli , il

che ha fatto credere a Bianconi , che Giovanni

Bentwoglio , esule da Bologna per la invasione

di Giulio II, abbia potuto trovare la sua tom-

ba in questa chiesa , che di fatto vi esiste.

Quasi dirimpetto al monastero Maggiore ,

destinato ora al ricovero di molte religiose

soppresse , vedesi il palazzo Bitta , uno dei

più grandi e dei più magnifici che in que-

sta città si ritrovino. Fu cominciato sul di-

segno di Francesco Bichini dal conte Sarto-

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i5S PORTIlomeo Arese , e terminato quindi dalla fami-

glia Zitta con disegno grandioso e comodo,massime per gP interni appartamenti; e po-steriormente si aggiunse un grandioso sca-

lone di marmo , architettato da Carlo Giu-

seppe Merli.

Due belle gallerie vi si trovano , ed in

queste un rarissimo quadro in tavola del

Correggio , rappresentante Apollo e Marsia

,

nel quale , sebbene originariamente destinato

per coperchio di un cembalo, si ammira una

ingegnosa disposizione delle figure, una rara

intelligenza di disegno, ed una condotta fe-

licissima di pennello , benché Y opera fatta

si supponga da quelP esimio pittore in età

giovanile. Questo quadro prezioso fu inta-

gliato in rame da Giulio Sanuto nel iSóa , e

questa stampa conservata dai possessori del

quadro, è pure rarissima. Molti altri oggetti

d9

arte stimabili si trovano in questo palazzo.

Volgendo quindi per una strada sulla si-

nistra del monastero Maggiore, e divertendo

tosto sulla destra , trovasi altra strada detta

ancora di S. Agnese da una chiesa con mo-nastero di Agostiniane, che vi esisteva sotto

questo titolo \ nel di cui locale si è ora edi-

ficata una bella casa dall' architetto Canonica.

Nella parte di questo monastero che si sten-

deva fino sul corso di porta Vercellina , e

sol così detto Terraggio che cammina inter-

namente lungo il canale , vedevansi alcuni

avanzi della casa di Scaramuccia Visconti, fab-

bricata sul finire del secolo XV,

Page 179: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VERCELLINA. 1S9

VI.

Antica Basilica Nabobiana. - Casermadi S. Francesco.

Qualora non si diverga per la detta stra-

da di S. Agnese, trovasi una spaziosa strada

detta Lirone , o piuttosto Nìrone , dove al-

cuni suppongono aver esistito terme Nero-mane , ed altri citano solo come origine di

quel nome un acquedotto , o un gran rio

d' acqua , detto Rivone 9 che scorrevavi , e

che tuttora vi scorre sotterra.

In capo a questa strada trovavasi un o-

ratorio detto de' Genovesi sotto il titolo di

S. Giovanni , assai vago , ed ornato altre

volte di buone pitture.

Là presso esisteva Ja basilica Naboriana ,

costrutta, come alcuni credono, negli orti

di Filippo , detto da alcuni Oldano 9 che vi

seppellì alcuni corpi di martiri , ai quali si

aggiunsero quelli pure de' SS. Naborre e

Felice. Questa chiesa , che era già nel se-

colo XII tra le decumane , fu data nel XIIIai Francescani conventuali , i quali la rifab-

bricarono in una forma grandiosa , ed il

nome le diedero di S. Francesco. Le tre navi

gotiche da prima avevano dieci archi perogni parte ; ma cadute le volte nel secolo

XVII, si riàtaurò Ja chiesa con miglior gu-sto architettonico. Molte belle pitture chevi si trovavano , sono passate nella R. Pi-

nacoteca. Questa chiesa e l'unito convento

Page 180: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

j 60 r O II T A

de* Francescani hanno ora ceduto il luog*

ad una magnifica caserma per l'alloggio

delle truppe , che è una delle più belle

,

delle più grandiose , delle più ben intese

che veder si possano in questo genere di

edifizj. L' architettura è dell' ingegnere mi-

litare Rossi , colonnello del genio , e solo

riesce doloroso il vedere che resti ancora

un lato di questo edilìzio non compiuto.

Fuori della porta maggiore della chiesa

trovavasi altro oratorio , e qui vicino era

pure eretto un pio luogo detto della Pagno-

ttella , o sia Michetta, istituito fino dal 1357,

Soli' angolo del così detto Lirone vedevasi

un oratorio di forma quasi rotonda dedicato

a S. Rocco, ed ufficiato da una confraternita.

In capo al Lirone medesimo trovasi la casa

Castiglioni con bel giardino di piante esoti-

che m cui si veggono sarcofagi ed iscri-

zioni antiche.

A lato alla casa medesima esisteva altre

volte il ritiro delle convertite sotto il titolo;

di S. Valeria. La chiesa non avea alcun og-i

gettò d' arte osservabile se non un presepio;

di mano antica.

Alla estremità della nominata contrada di

S Agnese trovavasi una piccola chiesa par-

rocchiale d' ordine jonico, detta S. Pietro sul

dorso , o sul dosso , che alcuni credevano cosi

nominata per essere edificata sul dorso del

canale, altri per esserlo dietro ai supposti

bagni di Nerone.

Page 181: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

IfEUCELLlHA. IOX

VII.

Bé AMBROGIO E LUOGHI VICINI.

Questo tempio , al quale era altrevolte

unito un grandioso monastero di Cisterciensi,

ora ridotto ad uso di ospedale militare , e

nel quale ancora trovasi sussistente unacollegiata , è certamente uno de* templi più

antichi e più rispettabili della città/ Fuedificato sino dai tempo di S. Ambrogio 9

che per molti anni vi celebrò i divini uffi-

zj , e fuvvi sepolto presso i SS. martiri Ger-

vaso e Protaso.

La chiesa , che è anche parrocchiale e

stazionale , trovasi in luogo assai basso

,

e molto si discendeva per entrarvi } ora

però di recente si è rifatto ed alcun pocorialzato il pavimento dell' interno.

Davanti alla chiesa trovasi un atrio o

cortile rettangolo con portici da ogni parte 5

fabbricato nel IX secolo dall' arcivescovo

4-nsperto per i catecumeni , e ristaurato de-

corosamente dal card. Federigo Borromeo*

Allorché fu edificato queir atrio , fu allun-

gata anche la chiesa , e congiunta ali* atrio

mediante il portico suddetto , al quale per

ornamento della facciata si aggiunsero tre

archi superiori. Veggonsi nelle volte antiche

tanto del portico che della chiesa ,quelle

croci dette di S. Andrea, fatte con fasce

rettangole, rotondate in seguito dai Te-deschi, che gli architetti di que' tempi bar-

ri

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1 6a PORTAbari ponevano a sostegno degli angoli daessi creduti pericolosi.

Sotto i portici a mano destra trovasi un'

urna sepolcrale con iscrizione che portaF anno 800 ; e presso alle porte della chiesa

si vede un deposito marmoreo di Pietro

Candido Decembrio9letterato illustre del se-

colo XV. Il contorno marmoreo degli archi

porta varii ornamenti e varie rappresenta*»

2ioni massime di animali , che erano moltoio uso ne' tempi in cui quelP edilizio fu

costrutto. Anche le porte sono probabil-

mente del IX secolo , e quindi malamentedirebbonsi quelle stesse che S. Ambrogiochiuse in faccia a Teodosio 9 ove pure vero

fosse che egli avesse respinto queir impera-

dorè , e che gli avesse chiusa alcuna porta

in faccia. Si sono queste porte coperte mo-dernamente di erati, perchè la poco regolata

divozione de9

fedeli ne andava staccando

continuamente alcuni pezzi. La chiesa è

in tre navi , e non ostante la discesa che

ancora si trova per recarsi oelT atrio , si

facevano alcuni gradini per passare dall9a-

trio nella chiesa medesima ; il che provache il piano della chiesa essere doveva an-

tichissimo , e forse quello stesso del tempodi S. Ambrogio. La chiesa è stata più volte'

ristorata e rifabbricata ; si osservano riat«*

tarnemi di varii tempi ;gli archi acuti sot-

toposti ai maggiori veggonsi fatti nel XIII

o XIV secolo , e la cupola pure ristorata a!

tempo di $. Carlo, ha avuto bisogno di nupvi

Page 183: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VE&CELLISTA. l63

^inforzi nel passato «ecolo sotto Y arcive-

scovo Odescalchi.

Vedesi a mano destra nella nave di mez-

zo una colonna di bellissimo granito antico.,

piantata in terra senza base , sulla quale è

posto un serpente di bronzo , simbolo della

salute, o della medicina , posto in questo

luogo dirimpetto a Cristo crocifisso , sana-

tare delle piaghe del peccato. Per quanto

plausibile sembrar possa questa applicazione,

egli è certo che il serpente rotto in due

luoghi , e la colonna che lo sostiene , sono

di una grandissima antichità , e che assai

recente è il collocamento che vi si è fatto

dirimpetto del Cristo. Il Bosca ha pubblicato

un volume in 4*° su questo serpente di

bronzo , né da questa fatica hanno le nostre

cognizioni ritratto alcun vantaggio.

DaJIa stessa parte vedevi sotto il pulpito

un grandissimo sarcofago cristiano di mar-

mo bianco , molto antico , che è degno di

osservazione , perchè tutto coperto d' intor-

no di ornati e figure a mezzorilievo ; de-

stinato quindi ad essere isolato , e fatto

probabilmente per due coojugi, vedendosi

un bassorilievo nella facciata del coperchio

con due mezze figure d' uomo e di donna.

Il lavoro annunzia ricchezza e magnificenza n

ma lo stik ci induce a giudicarlo opera del

V o del VI secolo, sebbene alcuni vogliano

attribuirlo al IV. Il P. Allegranza ha molto

parlato di questo sarcofago , e si è studiato

di nobilitarlo, attribuendolo a Stilicene ed a

averta sua moglie.

Page 184: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i 64 PORTAIl pulpito, pure marmoreo, fu rifatto

, per

quanto si crede , nel tempo di Federigo Ida certo Guglielmo de Pomo. L' aquila che

serve a sostenere il messale , o altro libro,

è di metallo , ed è lavoro di tempi più an-

tichi. Di rimpetto al pulpito è posto F or-

gano , il di cui sostegno murato credesi di-

segnato da Bramante. Nel pilastro vicino

alla destra vedesi una imagine antichissima

di S. Ambrogio, la quale, se credere si do~

vesse alla sottoposta iscrizione, sarebbe sta-

ta tratta dal vero e dal vivo,

h\ aitar maggiore , venerabile per le reli-

quie che racchiude,

per la corona d' Italia

che innanzi a quello fu conferita solenne-

mente a varii sovrani , e per altri titoli di

religione , riesce per la storia dell' arti im-portantissimo , perchè passato da una lon-

tana epoca illeso fino a noi attraverso a

molti secoli di barbarie ed a molte vicende

della città , e perchè rivestito di un pa-

liotto lavorato a bassirilievi nel IX secolo.

Quattro colonne di porfido, pregevoli per

la grossezza loro e per il loro colore , so-

stengono una tribuna; una parte di esse è

coperta dai gradini , forse anticamente nonesistenti

, per i quali si ascende al presbi-

terio circondato di non vecchi cancelli. Latribuna ha una volta di cotto , ed i fron«*

toni con bassirilievi , e questi con i capi-

telli di marmo sovrapposti alle colonne

,

sembrano tutte opere del IX secolo , nonavendosi alcuna precisa memoria della mi

Page 185: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ÌKRGELLIKA, l65

costruzione. Probabilmente la tribuna fu

edificata dopo eh? i monaci entrarono adufficiare questa chiesa nel secolo Vili ,

giac-

ché monaci si veggono nel fastigio che

guarda verso il coro. Sul davanti vedesi

Cristo che dà un libro a S. Paolo e le

chiavi a S. Pietro , a destra S. Ambrogiocon due uomini ^ simboli forse del popolo

Milanese , ed a sinistra due donne che por-

gono preghiere alla Vergine. In questa tri-

buna si osservano catene di ferro poste per

assicurare le volte.

Il ricco contorno che cuopre a guisa di

palio le parti perpendicolari delP altare ^ fu

disposto dall' arcivescovo Angilberto v ed ese-

guito da Wolvino orefice colla spesa, che

immensa doveva riuscire a que' tempi , di 80mila fiorini d' oro. La parte davanti è co-

perta di bassirilievi formati di lamine tutte

«¥ oro con intermedi! ornati di smalti , di

yarie gemme e di perle. La facciata è di-

visa in tre compartimenti ^ uno in mezzoquadrato ,>. rettangoli gli altri laterali. Nelprimo vedesi in uno scudo ovale il Salva-

tore , al quale fanno corona quattro braccia

di croce , che nel divergere si allargano

,

contenenti i noti simboli degli Evangelisti ^

nei restanti quattro pentagoni sono rappre-sentate varie storie del Vangelo ^ ed altre

|

sono lavorate ne' rettangoli che occupanoIle parti laterali. Le teste dell' altare e le

parti posteriori sono di lamine d' argento

I

dorate ^ anch' esse con bassirilievi^gemme

Page 186: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 66 P O R T A.

e perle , però di minor pregio e lavoro. Iti

mezzo alle teste si vede una croee sempli-

cissima \ negli angoli e negli altri compar-timenti si veggono figurine in piedi , e cir-

coli con mezze figure che formano un de-

coroso ornamento. La parte posteriore è

divisa essa pure in ire parti , delle quali la

media ha quattro circoli posti in due ret-

tangoli , e le laterali hanno sei quadri per

ciascuna. In questi compartimenti sonò rap-

presentate le gesta di S. Ambrogio, e molti

lumi preziosi se ne possono ricavare , e se

ne sono alcuna vòlta ricavati per la storia

ed anche per i costumi de' tempi , vederi-

dovisi la forma antica degli abiti e de' sacri

arredi. Ne' due circoli posti all' estremità

trovatisi le figure di Angilbcrto, donatore,

e di Wolvìno , artefice del palio , coronati

T uno e P altro da S. Ambrogio. Intorno

sono scritti in lettere romane alcuni rozzi

versi esw ietri, relativi a quel lavoro ed

alla sua dedicazione.

Si osserva anche neir apside un mosaico

di alcun secolo posteriore al lavoro del'pa*

lio , rappresentante Cristo sedente nel mezzo

con angeli volanti dai lati , ed i SS. martiri

Gervaso e Protaso. Queste sono tutte figure

grandi ; altre piccole rappresentano S. Am-brogio che si addormenta nel celebrare la

messa colla parola Mediolanium al disotto ,

e la sepoltura di S. Martino in Tours colla

parola al disopra Turonica. Credono molti

che quest' opera sia fatta da artefici greci

,

Page 187: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VEKGELL1WA. 1 67che altra molte di questo genere ne feceroin Italia, ed allora questo'javoro non po-trebbe giudicarsi anteriore al secolo XI.

In mezzo al coro vedesi un' antica sediajdi marmo adoperata forse dagli arcivescoviche qui ufficiavano. La confessione , o loscurolo sottoposto è stato molto decente-mente riattato nel passato secolo.

Nel muro esterno del coro a destra esisteun bel dipinto a fresco di Bernardino Zaino,coperto da vetri , rappresentante Cristo ri«

sorto con angioli ai due lati. Nella cappellache sta dirimpetto , il S. Ambrogio che ri-

jjceve la comunione è una delle migliori pit-ture del Lantani. I freschi fuori della cap-

ii

pella sono del Longoni e del De Giorgi.

A mano sinistra trovasi la cappella di

I

S. Satiro , creduta parte dell' antica basilicadi Fausta, e poscia di S. Vittore in cieloW oro , a cagione del catino tuttora esistentedi mosaico in oro, più antico certamente diquello del coro sopra descritto. Sotto al catinoistanno sei figure in piedi pure in mosaico oltrequella di S. Vittore nel centro. Nelle mura

I

laterali dipinse a fresco Gioanbattista Tiepolo,

|

Veneziano, con brio pittoresco , come dice

Bianconi, il Naufragio di S. Satiro ed il

Martirio di S. Vittore, e nella volta lo smessodipinse S. Bernardo; altre due pitture suljmuro della cappella medesima sono del no-latro Porta.

Trovatisi da questo lato alcune iscrizioni

!

sepolcrali dì Manlio, Dedalia 9 che, si cred^

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1 68 PORTAvissuta nel IV secolo ; dell' abate Pietro t

defunto nell'anno 899; di Lanterio e di

Vida sua consorte , che nel secolo XI bene-ficarono i due capitoli di questa chiesa.

Nelle cappelle a destra una ha un S. Gior-

gio di Benardìno Luini. In altra AmbrogioBesozzi rappresentò S. Sebastiano nel mezzo ,

e ne' laterali dipinse egli stesso il santo pre-

dicante , e Carlo Domili 9 detto Vimercate 9

effigiò il Santo condotto al proconsolo. In

altra Carlo Pietra dipinse la morte di S. Be-nedetto , e YAbbiati S. Bernardo innanzi ai

pontefice»

Una magnifica cappella si è ora adattata

da questo lato in onore di S. Marcellina,

sul disegno dell' architetto march. Luigi Ga-

gnola > con pitture del Legnarti 9 ed una bella

statua scolpita in marmo di Carrara dal pro-

fessore di scultura PacettL

In altra cappella di S. Savina vedesi unaltare nobilmente disegnato dal defunto prof,

d' architettura Zanoja.

In altre due cappelle più vicine all' aitar

maggiore, altre volte gotiche, ed ora ridotte

a miglior forma , dipinse a fresco il Longoni*

I quadri degli altari sono , il primo rappre-

sentante S, Mauro, di Carlo Pietra; il secondo

colla Vergine , S. Bartolomeo e S. Giovanni

di Gaudenzio Ferrari. Le pitture a fresco nel-

V ultima cappella alla destra sono del LegnanL

Dall' altro lato in un altare dipinse la

Nascita del Signore Paolo CammÙlo Lan~

driani ; Ercole Procaccini le figure che ser-

>

Page 189: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VERCELLÌNA. 169

tonò di ornato all' intorno. Una porta la-

terale vicina conduce al portico della nonfinita canonica , che si era cominciata sul

disegno di Bramante. Esternamente sopra

la porta veggonsi i ritratti di Lodovico il

Moro e di Beatrice sua moglie.

Nella prima delle seguenti cappelle, S. Pie-

tro che riceve le chiavi, è opera della figlia

del pittore Comara ; S. Giovanni Evange-lista è lavoro del cav. Del Cairo. Nella cap-

pella dedicata a S. Ambrogio , la tavola

dell' altare ed i laterali sono dipinte da

Carlo Francesco Nuvolone. Neil' ultima ,quasi

trascurata , esistono alcune pitture del cav.

Isidoro Bianchi.

Un Baccanale antico in bassorilievo è st£to

impiegato per architrave della porta per

cui si entra nel campanile. Soppressi i mo-naci , sono state al capitolo assegnate la

torre e le campane preziosissime che a

quelli appartenevano.

Il monastero era fabbricato con ottima

architettura sul disegno di Bramante a tempi

di Lodovico il Moro , che ne pose la primapietra. Due grandiosi cortili separati da uncorridore , e fiancheggiati da due laterali

,

formavano una magnifica costruzione. Doricoera un portico , F altro jonico con colonnesopra basamento perpetuo sbalzato , cheforma un parapetto dignitoso. Sopra i capi-

telli trovasi una quadrata porzione di archi-

trave con fregio e cornice che sostiene il

semicircolare arco romano, Sopra le colonne

Page 190: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1JQ PORTAveggonsi piccoli pilastri appena sbalzati

,

ed in mezzo alF arco hanno F ornato di altri

archi di bassorilievo , finestre ornate nel

mezzo e cornice superiore rifatta. Nel cor-

tile jonico si è osservato P incurvamento di

alcune pietre che cuoprono il parapetto^

ed in altre si è preteso di riconoscere unnotabile ingrossamento, che dal Bianconi è

stato ammesso , e non potrebbe da altri

esserlo così facilmente. Il refettorio era puredisegnato dal Bramante 9 e vi si trovavano

pitture di Calisto Piazza da Lodi , e di Ti-

ziano. Nello scaldatorio aveva Bramante di-

pinto la Discesa di Cristo al limbo con im-maginazione alquanto poetica. La cappella

isolata nei giardino con tetrastico jonico

pronao ^ era stata architettata da Fabio Stan-

gone.

La ricca biblioteca è stata quasi tutta

trasportata nella K. biblioteca di Brera , e

F archivio diplomatico, dove trovavansi pre-

ziosissime pergamene, era stato da alcuni anni

riunito al grandioso archivio diplomatico f

formato presso F archivio generale del go-

verno in S. Fedele.

Giovan Pietro Puricelli pubblicò tempo fa

un primo volume de' Monumenti relativi aquesta basilica ; non essendo stato pubbli-

cato il secondo , alcuni dotti monaci , negli

ultimi anni della sussistenza del monastero ,

hanno in parte supplito a questa mancanza

col pubblicare alcuni volumi delle Antichità

longobardiche milanesi.

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YEKGELLINA, tft

Nella libreria trovavansi pitture in tavola

dello Spagnoletto , di Tiziano , di Gaudenzio >

del Perugino > di Gian Bellino , del Lanino ,

di Bernardino Luino > alcuni paesi èéXAgri-cola e del Ghisolfi , due teste del Barocci 9

ed altre pitture di Stefano Legnani , di Isi-

doro Bianchi , di Ercole Procaccini , di Guido

Reni , di Daniele Crespi % di Andrea Zanzanoé di Federigo Zuccari.

Vicina trovavasi una cliiesiuola detta il

Battisterio di S. Agostino , sebbene quel santo

possa essere stato battezzato in tutt9

altro

luogo* SulT altare vedevansi Agostino , Alep-

pio e Deodato , tutti catecumeni che rice-

vevano il battesimo , dipinti a tempera.

Nella canonica cominciata , come già si

disse, sul disegno di Bramante , trovasi unapiccola chiesa dedicata a S. Sigismondo

,

nella quale cosa alcuna non si incontra de-

gna di osservazione.

Uscendo dalla chiesa di S. Ambrogio ve-

desi vicina la chiesa di S. Michele sul dorso

,

o sul dosso , con monastero altre volte di

monache Cisterciensi , ora inserviente al ri-

covero di religiose soppresse. Le carte an-

tiche portano supra dorsurn 9 il che indica

un luogo eminente, qualora non si applichi

a questo ciò che già si è detto di S. Pietro

sul dorso.

Dilungandosi per poco a sinistra si trova

altro ospizio per le ex religiose inferme red a questo è annessa la chiesa di S, Ber-

nardino 9 altre volte monastero prima di Umi-

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1 J& PORTAHate, ed ultimamente di Agostiniane. Lachiesa fu ristorata nel 1727. Le figure del-

l'aitare maggiore sono scolpite da un Buzzi

di Vigiù; Gesù flagellato è dipinto dal Vaja-

ni Fiorentino , il S. Antonio lo è dallo

Storer.

Quasi dirimpetto a S. Bernardino trova-

vasi un Pio luogo Melzi , stabilimento di be-

neficenza , e là presso l'antica casa Panigarola

passata ai Sorniani 5 era adorna di pitture di

Bramante a tempera. La casa Visconti posta

al fine di questa strada è Y antico palazzo

dell' arcivescovo Gaspare Visconti, successore

di S. Carlo. La facciata è dignitosa , ed alle

finestre superiori sono sovrapposti i busti iti

pietra di quattordici Visconti signori di Milano,

Non lontano trovasi & Pietro in Cammina-

della, altre volte parrocchiale, ora sussidia-

ria di S. Ambrogio. Il Sormani crede di de-

rivare il nome di Camminadella da Gammata^e crede che questa chiesa antichissima fab-

bricata fosse in luogo remoto onde sottrarla

alla vista de9Pagani. La chiesa è stata nel

passato secolo rifabbricata ; le poche pitture

che vi si veggono , sono del Molina e del

MigalL

Non passeremo oltre senza far menzione

della chiesa di S. Calocero , sussidiaria essa

pure di S, Ambrogio , dove S. Carlo trasferì

un5antica immagine della Vergine dipinta

sul muro. Vi si trovano pitture del Maggi 3

del Glassarti e del Pietra.

Page 193: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VERGELLINA» I ^3

VIIL

S. Vittore al Corpo e chiese vicine.

Questa chiesa , ora parrocchiale ed altra

delle sette stazionali, è una delle più anti-

che, essendo stata fondata da Porzio figlio

di quel Filippo , nei di cui orti fu eretta la

Naboriana, e questa chiarnossi in conseguenza

Porziana. Era altrevolte tutta lavorata a musai-

co , ma nel!' XI secolo ceduta ai Benedettini,

e data quindi in commenda ,passò nel i5oy

agli Olivetani , i quali eressero la bella or-

iratissima chiesa che si vede al presente,

L' architettura è di Galeazzo Alessi Peru-

gino , il quale aveva immaginato sui davanti

un cortile rettangolo corintio architravato

,

con portici da tre lati e pilastri addossati

alla facciata , il che sarebbe riuscito unode' più bei pezzi architettonici

,perchè e-

guale in grandezza ai cortili del palazzo in

oggi della Contabilità , riuscito sarebbe su*-

periore per F ordine corintio più venusto

del dorico.

La facciata è ideata eolja massima sem*-

plicità. Al di sopra dei pilastri , che avreb-

bono dovuto formar parte del cortile , fissò

una grande finestra semicircolare , ben or-

nata , necessaria ad illuminare F edifizio co-

perto da una lunga volta a botte senza al-

cuna lunetta; e superiormente dispose unfastigio secondando il pendio del tetto.

La chiesa internamente è fatta a croce greca*,

Page 194: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 7.4. POETAed ha tre navi separate con piloni ed archi,,

ai quali corrispondono le cappelle , ed alle

mura sono addossati pilastri corintj, portanti

F intavolato contigno giustamente disegnato.

Nel centro, dove le braccia della croce di«-

vidonsi , trovasi una cupola , e le braccia

più corte sono terminate da due porzioni

semicircolari , come il coro dopo comodopresbitero forma il compimento dell' edilizio,

Tutte le volte sono ornate di comparti-

menti abbelliti di parti dorate , ed il pavi-

mento è tutto formato di grandi quadrati

di marmo bianco e nero.

Nei pennacchj della cupola Daniele Crespi

dipinse S. Giovanni e S. Luca , il Moncalvi

gli altri due Evangelisti con le Sibille. Am-brogio Figini dipinse la volta del coro , edErcole Procaccini quella della nave di mezzo,e sulla porta effigiò S. Bernardo che dà F a-

bito dell9

ordine a diverse persone.

La prima cappella a destra entrando ha

il quadro di S. Martino dipinto da Cesare

Vermìglio. Nella terza Enea Salmeggia dipinse

S. Francesca Romana e le storie laterali. In

altra Cristoforo Ciocca rappresentò S. Cristo-

foro, e Pietro Gnocchi nella seguente S. Pie-

tro , che riceve da Cristo le chiavi; i late~

rali in quella cappella sono , quello a de-

stra <\\ Carlo Francesco Nuvolone , F altro dello

Scaramuccia detto il Perugino,

Viene iti seguito la magnifica cappella

Aresi disegnata da Girolamo Quadri ; in essa

k statua in marmo della Vergine ed i prò**

Page 195: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VERCELLI» A. I 7$

feti laterali sono dì Giuseppe Vismara ; gli

Angioletti sono dipinti da! Busca. In quella

che chiude il braccio della chiesa a destra^

veggenti tre bellissime pitture ^ allusive a

S. Gregorio papa , di Cammillo Procaccini.

Di Enea Salmeggia sono pure i laterali

delT altare maggiore con S. Vittore a cavallo

e S. Bernardo. L' altare ornato di pietre fine

non è osservabile per il gusto dell' architet-

tura; più degni di osservazione sono i bas-

sirilievi degli stalli del coro •> molto gentil-

mente lavorati nel secolo XVLNella sacristia veggonsi pure varie lodevoli

pitture di Cammillo e di Giulio Cesare Procaccini*

Tornando in chiesa , vedesi nella cappella

a sinistra S. Benedetto nobilmente dipinto

da Ambrogio Figini -, che pure operò ne' la-

terali. S. Francesco colla Vergine è lavoro

dello Zoppo da Lugano.Di Daniele Crespi è la pittura nella cap-

pella seguente di S. Paolo eremita ^ e di

Pompeo Battoni è il B. Bernardo Tolomeinella vicina, Questo quadro è assai bencomposto , e vi si vede la giusta intenzione

di far brillare 1* oggetto principale. Pressola porta maggiore trovanti belle pitture del

cav. Del Cairo rappresentanti i SS. Bene-detto ^ Bernardo,, Francesco e Domenico.

Magnifico e di bella architettura era il

monastero , nel di cui refettorio il Gilardi 9

detto da Bianconi armonioso e facile pittore^

aveva rappresentato le'Mozze di Cana, Oraquel grandioso edifizig è destinato ad usodi caserma,

Page 196: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 76 PORTA

. Uscendo dalla chiesa trovavasi a sinistra

in fondo della piazza una chiesiuola anti-

chissima, detta ài S. Martino al Corpo, dove

alcuni si immaginano che S. Martino avesse

per qualche tempo ospizio. Vi si stabilì ne-

<di ultimi tempi una confraternita, e vi si

vedeva il Salvatore con S. Martino, dipinto

dal Vermigli.

Si apre in questo luogo un largo stradone,

in capo al quale ,presso il ponte che con-

duce a S. Ambrogio, trovasi un grandioso

fabbricato con varie manifatture di stoffe di

lana, di vetri ed altre volte anche di ma-

ioliche;

Progredendo per lo stradone medesimo

verso le mura, trovasi sulla destra una pic-

cola chiesa detta di S. Maria di Loreto ,e

più comunemente delle Ochette ,nominan-

dosi questo il borgo delle Oche. Eravi un

convento di Cappuccine, ora serve<Ji

orfa-

notrofio per le femmine in sussidio dell al-

tro più grande della Stella, del quale par-

leremo a suo luogo.

La chiesa , disegnata da Carlo Buzzi ,ha

tre cappelle. In quella a destra vedesi la

Vergine con S. Francesco, dipinta da Cario

Cane; la S. Cecilia in quella a sinistra ,e

la B. V. di Loreto nell' aitar maggiore sono

di incerto autore.

Poco lungi, torcendo a sinistra, trovavasi

un convento di Cappuccini con ima chiesa

detta S. Vittore alt olmo. In questa chiesa

ora soppressa vedevasi il quadro dell' aitar

Page 197: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

TER CELLI N A, I 7j

maggiore dipinto dal Lomazzo 9il quale dico

egli stesso di aver fatto :

« .... Ai buoni padri del CappuccioUn Cristo morto alla sua Madre in grembo».,

S. Maria delle Grazie.

Dal detto borgo delle Oche si viene pei

altra spaziosa strada posta ad angolo retto

con quella di S. Vittore , a S. Maria delle

Grazie.

Furono già in questa chiesa e nel vicino

convento t Domenicani , che vi entrarono

fino dal 14.63,. e che furono in seguito lar-

gamente beneficati da Lodovico il Moro. CertoGaspare Vimercati , comandante delle urbanemilizie , fu il primo donatore dell

9

area , edavendo fatto dipingere in una cappella l'im-

magine della Vergine, sotto il di cui mantoriparava egli colla sua famiglia , ed essendostata data a questa immagine il nome di

Madonna delle Grazie , passò questo in se-

guito alla chiesa. Lodovico il Moro prese adingrandire la chiesa medesima in forma di

Olia croce latina , ma P opera per la di lui

morte rimase imperfetta. Si aggiunsero poi

quattro grand' archi con grandiosa semplice

cupola nel mezzo9ampio coro , e cappelle

semicircolari ne5

lati. Anche esternamente fu

abbellita la chiesa con lavori finissimi di

cotto , stemmi, medaglie ed emblemi.

t.3

Page 198: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 78 PORTALa facciata di gotica architettura ha per

ornato della porta maggiore un portichetto

o piccolo pronao con due colonne, fatto al

tempo di Lodovico , ma pure di un miglior

gusto del rimanente nelP esterno. Vi si tro-

vava nella porzione circolare un dipinto ,

che dicevasi di Lionardo , del che peròBianconi non si mostrò persuaso.

Entrando in chiesa nel primo altare a

destra vedevasi un bellissimo quadro di

S. Paolo sedente, di Gaudenzio Ferrari, che vi

aveva apposto il nome suo ; e 1' anno \ 5^5lo stesso pittore dipinse a fresco nella quarta

cappella la Flagellazione ed altre storie

della passione , e queste òpere , sebbene

guaste dal tempo e dall' umido , mostranoancora una ricchezza di composizione , unagrandezza di stile , una regolarità nel dise-

gno, ed una morbidezza in varie parti, chediletta e sorprende. Nella terza Francesco

Vicentini secondo alcuni, secondo altri Carlo

da Crema dipinse nel quadro dell' 'tare Cri-

sto in croce con altre figure , e nella volta

rappresentò i Profeti e le Sibille,

In altra cappella un pittore Cremonesedi ignoto nome pinse la Madonna con varii

santi, ed eseguì anche all'intorno le pitture

a fresco. Il S. Giovanbattista della seguente

di cesi opera di Francesco d'Adda vissuto nel

secolo XVI, ed i freschi all'intorno sono di

Ottavio Semini*

NeImmuro sotto la cupola del coro sì

vede in alto un bel dipinto rappresentante

Page 199: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VE&CELLINA. I79

la Vergine e varii santi della scuola di Lio~

nardo ; nei coro medesimo Francesco Mai-

cotto dipinse a fresco le mura ^ e Giuseppe

Nuvolone lavorò il quadro ad olio.

Non parleremo della maravigliosa Coro-nazione di spine del Tiziano, che passò sgra-

ziatamente altrove e non ritornò. Nella cap-

pella delia Madonna vedesi la già menzionataantica imagine fatta dipingere a guazzo dal

Vimercati, lavoro assai meschino^ che alcuni

pazzamente si sono compiaciuti di attribuire

a Lionardo. Nella cappella medesima vedesi

un deposito della famiglia Torrioni, lavorato

nel 1483 con alcuni bassirilievi , che perquel tempo diconsi lodevoli.

Segue una cappella della famiglia Borro-meo , dov' è sepolto il padre di S. Carlo \

in essa un S. Paolo si dice opera di Pietro

Gnocchi. NelP ultima vicina alla porta il

Montalto effigiò S. Rosa da Lima davanti

alla Vergine.

Nella sagristia V Assunzione è lavoro di

Felice Borrelli Veronese , un quadro in ta-

vola con S. Giovanni Battista ed un devoto^

da alcuni creduto il Vimercati, è della scuola

di Lionardo.

Nel refettorio trovasi il famoso Cenacolodi Lionardo da Vinci , che formò V onore di

Milano nel tempo che queir opera era benconservata. Ora quella preziosissima e me-ritamente celebre pittura trovasi dopo moltevicende quasi intieramente distrutta e solo

si possono ammirare alcuni contorni sui

Page 200: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

l8o PORTAquali passò la mano di queir insigne artista.

Dirimpetto vedesi altro dipinto a fresco be-nissimo conservato , rappresentante la Cro-cifissione con moltissime figure , e la vedutadi Gerusalemme, opera di Giovati DonatoMontorfatiò , che vi scrisse il suo nome, e

T anno 1495. II defunto cav. Giuseppe Bossi

letterato pittore ha tratto dagli ultimi avanzidi questa pittura, col corredo di altre copie

antiche che se ne avevano e di varii dise-

gni>una nuova diligentissima copia di questo

grandioso lavoro , che è stato poi dal va-

lente sig. Raffaeìli eseguito nobilmente in

musaico ; e quel pittore , che era al tempostesfeo uomo eruditissimo, ha scritto un dotto

volume sul Cenacolo di Lionardo, raccogliendo

le più esatte e più preziose notizie intorno

a queir opera inarrivabile, che ora può dirsi

perduta.

In uno de' chiostri del vasto convento

,

che ora serve di caserma alla R. Gendar-meria ed al corpo utilissimo de* Pompieri,trovansi pitture a fresco alquanto secche ,

ma ancora bastantemente conservate, di Ber-

nardo Zenale da Triviglio , che doveva es-

sere amico confidente di Lionardo.

A fianco della chiesa e della piazza che

vi sta davanti,passa la grande strada che

mette alla non lontana porta Vercellina.

Page 201: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

YERCELL1NÀ. l8l

X.

S. Maria della Stella e luoghi vicini.

Fino dal secolo XVI si pensò a soppri-

mere la mendicità , ed in questo luogo si

stabilì nel 1678 un ospedale di mendicanti.

Il card. Federigo Borromeo fu quello cheper mezzo del suo architetto Fabio Mangonefece costruire la fabbrica nella sua sempli-

cità grandiosa , che ora si vede , e che fu

applicata dapprima ai ricovero degli orfani

d' ambidue i sessi , e ristretta quindi alle

sole femmine. Il numero eli queste orfane si

accrebbe per tal modo , che si dovette cer-

care una casa sussidiaria , che è quella danoi già indicata nel num. VII sotto il titolo

di S. Maria di Loreto. Queste orfane ven-gono educate colla maggiore cura quantoalla religione ed a* costumi , e si insegnano

loro alcuni mestieri , nella scelta dei quali

potrebbe forse ricercarsi una vista di mag-giore utilità.

Nella chiesa Luigi Scaramuccia Peruginodipinse la Madonna col Bambino e S. Carlo.

La strada, lungo la quale è posto questoorfanotrofio ., dalia vicina chiesa vieti detta

Borgo delle Grazie. Vi si trovava anticamenteil eOsì detto Brolio grande , dove erano i

quartieri ed i magazzini dell' armata ducale.

Risalendo per questo borgo verso il vi-

cino ponte $ due chiese trovavansi , una a

ministra*) l'altra a -destra, ora. soppresse. La

Page 202: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i8a POETAprima era la chiesa di S. Lucia con unito

monastero di Benedettine , della quale più

non esiste vestigio. Il sig. Belletti vi ha formato

un giardino di piante rare, L9

altra trovavasi

come nascosta con facciata verso il naviglio, ed

era quella di S. Girolamo, altrevolte de'Gesuati^

poi de9Gesuiti e quindi per qualche tempo

de* Somaschi. Lo storico Morigia aveva posta

egli stesso la prima pietra di questa chiesa

nel 1589, e vi si vedevano belle pitture a

fresco dei fratelli Montala 9 dei Fiammenghini,

del Chignoli , del Qherardini e del Ricci. Ne-gli altari trovavansi quadri bellissimi di ìsi~

doro Bianchi , del Panfilo Nuvolone 9 e del

Barahino Genovese. Il collegio unito era as-

sai ben fabbricato; ora il tutto serve ad uso

di caserma , essendosi trasportata a S. Vin-

cenzo in Prato la fabbrica di acido sulfurico

che vi si trovava.

XI.

S. Nicolò da Bari,

Sul ponte contiguo trovavasi uno di quegli

archi che si credono da alcuni le porte erette

ài tempo delle guerre contra Federigo Barba-

rossa. Questo è stato da poco tempo demolito.

Passando questo ponte per tornare sui

corso di porta Vercellina , trovasi piegando

a sinistra la chiesa altre volte parrocchiale

di S. Nicolò da Bari. Questa fu rinnovata

nel 1659 con disegno del Quadri e del Faggi*

Page 203: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VERCELLIN A. l83

La facciata è di un' architettura assai lo-

devole , e che in un luogo è stata enco-

miata da Bianconi P benché non parli in se-

parato articolo di questa chiesa.

Il quadro che rappresenta il Santo titola-

re , è opera del cav. Massimo Napoletano.

Quasi dirimpetto a questa chiesa ^ ora

sussidiaria di S. Ambrogio, altra se ne tro-

vava detta S. Iacopo con unito un collegio

destinato al ricovero delle zitelle spaglinole t

d9

onde quel ritiro avea tratto il nome di

Vergini Spagnuole. L' architettura era di Giu-

seppe Lecchi allievo di un Castelli di Monza %

e vi si trovavano pitture dei Fiammenghini 9

del Sassi 5 del Dardanoni , del S. Pietro , dei

Maggi e del Ruggieri.

XIL

S. Maria del Castello.

Rimontando per il corso di porta Vercel-

lina , trovasi un ampia strada a sinistra checonduce alla piazza detta del Castello. In

questa dopo P ospedale de' Pellegrini , da

noi già menzionato sotto il num. V, trova-»

vasi altro ospedale de7

Vecchi, suiP ingresso

del quale lo Storer aveva dipinto la Pietà,

Vedevasi quindi sulla destra una parroc-

chiale detta S. Giovanni sul Muro , d9

ondetrae anche il nome la strada , e si crede chenel XII secolo si trovassero in questo luogp

le mura della città. Contiguo a questa chiesa

Wedevasi pure un oratorio detto di S. Lihe*

Page 204: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i 84 PORTArata , nel quale dipinto aveva P Ascensioneil Bramammo , e belle pitture vedevausi del

Longone e del Porta.

Progredendo alcun poco lungo la piazza ,

trovasi la chiesa di S. Maria del Castello. Fab-bricata questa chiesa da Galeazzo Maria Vi-

sconti , fu intitolata allora S, Maria della Con*

colazione. Essa è composta di una sola navecon soffitta ^ ed ha sei cappelle oltre V aitar

maggiore. 11 Crocefisso è del Panfilo , V An-gelo custode del Barabino , il S. Francescodi Cammillo Procaccini

? il S. Andrea Aposto-lo del Salmasio o Salmeggia , e S. Gioacbimodi Ambrogio Borgognone. In due finite nicchie

laterali Daniele Crespi effigiò S. Pietro mar-tire e S. Carlo. Le imagini degli Apostoli in

alto intorno alla chiesa furono benissimo

dipinte dal sullodato Cammillo Procaccini.

Una nuova cappella è stata recentissima-

mente adornata in onore di S. Andrea Avel-

lino , e vi si trova un quadro di autore vi-

vente di buona maniera. mUscendo dalla chiesa e grondo a destra^

trovavansi la chiesa ed il monastero anti-

chissimo delle Benedettine di S. Vincenzo 9

detto comunemente S. Vincenzino. Vi si ve-

devano pitture di Pietro Gnocchi e di An-drea Sirani scolaro di Guido. Nel soppresso

monastero trovavasi ultimamente una scuola

per i sordi e muti, che fu altrove traspor-

tata ; e trovasi ancora la scuola di musaico ,

dalla munificenza del governo istituita sotto

la direzione del celebre sig. Baffaelli P dalla

Page 205: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VEKCELLINA, l85

qoale sono già usciti alcuni abili allievi ^ e

dalla quale sono pure uscite opere bellissi-

me , e tra le altre la inaravigliosa copia del

Cenacolo di Lionardo , fatta nella grandezza

medesima dell' originale , che è fino a que-

st' ora V opera più grandiosa che eseguita

siasi in musaico.

XIIL

Piazza del Castello. Piazza d'Armi.

Arco. Arena.

Presso la vicina porta anticamente chia-

mata di Giove, poco dopo il i358 si co-

minciò da Galeazzo Visconti la fabbrica di

un castello che fu detto Castello di Giove.

Questo fu demolito, ma poco dopo rifabbri-

cato nello stesso luogo da Giovan Galeazzo

Visconti, e questo pure fu distrutto ad istan-

za de' cittadini. Francesco Sforza rifabbricollo

una terza volta con maggiore ampiezza e

solidità, e di quell'epoca sono le due torri

fatte di pietre lavorate a punta di diamante

che ancora si veggono presso la grandiosa

caserma che fu eretta dopo la demolizione

dell'antica fortezza fattasi nell'anno i8ouLa detta caserma rappresenta l'interno qua-drato che trovavasi in queir edifizio , e dalla

parte che guarda a ponente vi si è formatauna bella porta di ottimo gusto architetto-

nico , disegnata dal colonnello Rossi.

Intorno a questa caserma apresi la vastis-

Page 206: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

l86 PORTAsima piazza detta altre volte del Castello

,

che cangiò per alcun tempo il nome, ed in

cui sul disegno deli' architetto Canonica si

formarono boschetti, viali, e diversi com-partimenti di verdura per il più comodopasseggio de

9

cittadini. Le piante di diverse

specie sparse in questa piazza oltrepassa-

vano il numero di 10,000 , e solo è a de-

siderarsi che si presti maggiore attenzione

alla loro conservazione.

La piazza d9

armi che si trova contigua

a questa specie di vasto giardino, si stende

braccia iìoo in larghezza, e 1000 in lun-

ghezza , ed è chiusa al di fuori da un mu-ro di cinta , e circondata interiormente daviali piantati d

9alberi.

Nel centro di questa piazza erasi inco-

minciata la costruzione di un magnifico arco

trionfale disegnato dall' architetto march. Ck«

gnola, presso del quale possono vedersi tanto

la pianta e V alzata del detto arco, quanto tutte

le parti dell9

ornato del medesimo maestre-

volmente disegnate. Quest' opera era stata già

condotta ad un terzo incirca della sua ele-

vazione , ed adorna di bassirilievi assai belli

dei migliori nostri scultori Pacetti , Monti di

Ravenna , e Monti di Milano; Marchesi 9 Pizzi

ed Acquisti; e tutte le parti dell9ornato sono

lavorate con una finezza e precisione , che

difficilmente si potrebbe ravvisare in altre

opere così grandiose. L9

ornato è stato dise-

gnato , modellato e diretto per le opere in

marmo dal prof, Domenico Maglia. Qualora

Page 207: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VEKCELLINÀ, 187

quest* opera fosse stata portata a compi-mento con tutte le statue in bronzo che

dovevano collocarsi al disopra, sarebbe riu-

scita una delle più grandiose opere archi-

tettoniche in questo genere immaginate dagli

antichi e dai moderni , ed avrebbe onorato

non solo l'artista inventore, ma la città 9

la nazione , il secolo.

Degna pure di attenzione tra le opereche si trovano in questa piazza , è F Arenadisegnata dal più volte nominato architetto

Canonica. Questo edilìzio, ideato sulle formedegli antichi anfiteatri, ha 4,00 braccia di

lunghezza , aco di larghezza , ed è capace

a contenere circa So^ooo spettatori. Serve

questo ai pubblici spettacoli , come sono le

corse delle bighe , de' cavalli , ed altre si-

mili ; e qualora si voglia cangiare il genere

degli spettacoli medesimi , si può in bre-

vissimo tempo allagare tutto lo spazio rin-

chiuso fra le mura , e vi si può eseguire

una specie di naumachia , come infatti vi

si sono vedute alcune volte correre le bar-

che. Manca alcuna cosa al compimento di

questo edifizio , ma il pulvinare è stato nella

forma più magnifica ultimato , essendovisi

applicate alcune bellissime colonne di mar-mo rosso , che trovavansi nella chiesa di

un soppresso monastero. Nella tav. IV Ve-

ndesi il disegno dell' arena nello stato iti

cui ora si trova. Intorno a questa piazza

trovansi varie fabbriche di birra , fabbriche

grandiose di sapone , ed alcuni edifizj per

la filatura della seta.

Page 208: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i38

PORTA CO M ASINA.

L

S. Maria Segreta.

Qualunque sia 1* origine di questo nome^

sulla quale nulla dicesi di ragionevole ^ cer-

to è che questa chiesa trovasi menzionata

fino dal secolo XI. Passò in possesso degli

Umiliati , e sotto di essi ancora fu parroc-

chiale , e solo verso la fine del secolo XVIIfu data ai Somaschi , che la ridussero alla

odierna forma piacevole e grandiosa ^ sul

disegno dell' architetto Giulio GalliorL

Il De Giorgi dipinse Cristo in mezzo ai

discepoli in Emaus ; il Cucchi S. GerolamoEmiliano ^ sotto al quale un quadro ovale

rappresentante la Madonna è del vivente

prof Aspari ; Cristo in croce , le medaglie

della volta , e le quattro Virtù sono del

Ferrano. Non sappiamo quello che sia av-

venuto del S. Ambrogio di bernardino Lumie di alcuni quadri di Cammìllo Procaccini P

che le antiche Guide di Milano annunzia-

vano trovarsi nella chiesa antica. Recente-

mente si è costrutto in questa chiesa unmagnifico altare sui disegno del prof. Levati.

Nella sagristia dipinse il Panfilo la Ver-

gine col Bambino. L'Angelo custode che si

venera particolarmente in questa chiesa , e

che dicesi jlavoro di certo Taurini?è opera

meschina m linea <J* arte*

Page 209: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

porta comàsinà. 189

IL

S. Vittore al Teatro.

Nel porre i fondamenti della nuova chie-

sa di S, Maria Segreta si trovarono duegrossi muri paralleli , che obbliquamente

tagliavano la strada che passa di fianco alla

detta chiesa. Questi si credono mura di pre-

cinzione , appartenenti ad un antico teatro ,

che doveva trovarsi in questo contorno , il

che si conferma ancora dalla denominazione di

& Vittore al Teatro, chiesa che in questo luogo

appunto ci torna in acconcio di registrare ,

perchè vicina e sussidiaria a S. Maria Segreta.

Alcuni pretendono che quel teatro sussi-

stesse fino dal secolo XII^ e che contempo-raneamente esistesse anche la chiesa di SanVittore. Comunque sia ,

questa chiesa^ altre

volte parrocchiale , fu riedificata nel 162^.

d9

ordine jonico con disegno di Francesco

JRicchini ; ma non contiene alena operad

9

arte pregievole.

Tra S. Vittore al Teatro e Santa MariaSegreta trovavasi altre volte il monasterodi 8. Ulderico detto al JBocchetto per Y an-

gusta imboccatura per cui le acque scor-

revano nella prosegua laguna , o per Y an-

gustia della vicina strada. La chiesa dise-

gnata essa pure dal Richini , era d' ordine

jonico con pitture del Nuvolone Panfilo e

del Bambino. Ora nello spazio altre volte

occupato dalla chiesa e dal monastero tro-

vasi il palazzo dei R, Demanio , nuovamenteriadattato.

Page 210: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ì 90 PORTA

IIL

S. Nazaro Pietrasantà.

Passando da S. Maria Segrefa verso il

Broletto , trovasi sulla sinistra la casa Melzi

nella quale il cav. D. Giacomo riunito avevauna collezione di pitture originali in numeromaggiore di 200 , tutte pregevoli , la mag-gior parte in tavola , di antichi rinomati

autori, e specialmente dei più valenti maestri

della scuola Milanese che con tanto splen-

dore fioriva sul finire del secolo XV.Di là si viene per breve tratto alla chie-

sa di & Nazaro Pietrasanta 3 che si crede

esistente fino dal secolo XI , che fu rifab-

bricata per la terza volta nel 1719, e che

forse trasse quel nome da un' antica fami-

glia della città. Due quadri vi si veggono ,

V uno della Concezione, e l'altro della Na-tività di Maria Vergine, dipinti l'uno dal

Formenti 9 l'altro dal DardanonL L'altare

maggiore di recente costruzione è stato di-

segnato dal defunto prof. Zanoja.

IV.

Broletto ed altri luoghi vicini.

Il nome di frollo significava campo o

prato , Broletto si disse quindi un picciolo

campon

e si disse uno spazio di luogo de-

putato alla pubblica vendita del grano. La

Page 211: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

C O M A S I N A. 191

denominazione di Broletto vecchio e nuovanacque dall' essersi quel mercato da uno in

altro luogo trasportato , sempre però vicino

al centro delia città ; e finalmente prese il

nome di Broletto una casa fabbricata in parte

dal duca Filippo Maria Visconti y alla città

donata da Filippo HI re delle Spagne.

Vi si trovano sale assai grandi per le

adunanze , non ispregevoli granai per le

biade , una piccola armeria ^ un grande ar-

chivio , varii ufficii municipali ^ la delega-

zione provinciale ^ e nella cappella vedesi

un quadro del Pigino unitamente ad altre

pitture.

Esisteva altre volte nel Broletto il cosi

detto banco di 8. Ambrogio , e vicino a

questo trovavasi un oratorio detto della

Madonna della Neve , che era stata dipinta

da Enea Salmeggia.

Trovavasi pure vicino il Monte di Pietà

con una chiesiuola rotonda , nella quale

aveva dipinto la Pietà il Ceroni.

Andando verso S. Tommaso si vedevapure il luogo Pio della Misericordia, ora contutti gli altri concentrato nella Congregazionedì Carità , come sotto la direzione della

medesima è stato altrove trasportato il

Monte di Pietà.

Page 212: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

I^ PORtA

S. Tommaso in Terra amara, $

E CHIESE SOPPRESSE ALl/ INTORNO,

Incerta è Forigine di questa denominazione.

Alcuni spiegano S. Tommaso aila Croce^

altri S. Tommaso in terra de* Sicarii, sulF ap-

poggio di alcune carte antiche ^ ma nulla si

produce di concludente. Certo è che questo

nome trovasi assai più antico dell' epoca di

dovari Maria Visconti , del quale si narra

che vivo seppellir face un parroco, perchèricusava dì seppellire un povero defunto.

La porta della Chiesa trovavasi dove ora

resta F aitar maggioren e perciò è rimasto

un ornato di pilastri jonici nella facciata.

Da Brebbia, da Moriate, piccola terra su di

un Iago detto di Moriate o di Cadrezzate

presso il lago Maggiore , e da Abbiate Guaz-zone , S. Carlo trasportò in questa chiesa

varii canonicati , e ne formò una collegiata

che solo da poco tempo fu soppressa , e la

chiesa rimase parrocchiale.

La chiesa di forma regolare ha tre cap-

pelle da ciascun lato. L* altare maggiore è

stato di nuovo rifatto sopra disegno ddFar*chitetto prof. Zanoja. Giulio Cesare Procac-

cini dipinse S. Carlo , Aurelio Luini Cr :to

che appare alla Maddalena in forma di or-

tolano , ed il Battesimo del Signore è stato

dipinto da SchiepatiP

dice Bianconi P con

brava disinvoltura»

Page 213: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

COMASIHA. J<p

Vicina è la contrada rie9

Bossi , nella

quale entrando dalla corsia del Broletto,

trovasi a mano sinistra la porta di marmo,

disegnata e fatta eseguire da Michelozzo

Michelozzi per il palazzo posto in questa

strada , donato dal duca Francesco a Cosimo

de' Medici , detto dai Fiorentini Padre della

Patria. Le sculture laterali di quella porta

si attribuiscono da alcuni al più volte no-

minato Agostino Busti , detto il £ambaja t

Progredendo da S. Tommaso per F ampiastrada verso la piazza del ponte Vecchio ^

£>ra detto Ponte vetro, trovavasi la chiesa

parrocchiale di S. Marcellino 9 ora soppressa ^

ed applicata alla fabbricazione dei campionide' pesi e delle misure. Quella chiesa , di-

segnata dall' architetto milanese Puttini ,pre-

sentava una sola nave grandiosa d' ordine

jonico con sette altari , tra i quali distili-

guevansi un S. Antonio abate di Ridolfo

Cunio scolaro del Cerano , ed un S. Giuseppedi Stefano Legnarli. Per vaso delF acqua be-

nedetta eravi piantato un cippo sepolcrale

marmoreo antichissimo con iscrizione riferita

dalF Alciati e dal Sorniani.

SulP angolo della contrada , detta del

Lauro , vedesi la casa Silva , di robusta ar-

chitettura con alcune nobili pitture ed altri

oggetti cF arte che annunziano il quasi ere-

ditario buon gusto di quella famiglia. Ma di

questa ragioneremo altrove , allorché ci

verrà il destro di menzionare la villa di

jpinisello,

*3

Page 214: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

J 94 fORTANella suddetta strada detta del Lauro

trovavasi una piccola chiesa di una com-menda sotto il titolo di «$, Ilario

9 ora sop-

pressa , ed in fondo alla strada medesimala chiesa altre volte parrocchiale di S. Gio~

vanni quattro fctccie P che era disposta in

forma quadrata con tre altari sul disegno

del Bichini Fama è che in questo luogo

esistesse un tempio di Giano , al quale suc-

cesse una Chiesa detta dapprima 8. Giovanni

alla maz%a.

VI.

S. Maria del Carmine ed alcune chiese

soppresse.

Venuti in Milano i Carmelitani fino dalla

metà del secolo XIII , ebbero ospizio fuori

della porta, o della pusterla del Ponte Vec-chio , oggi Ponte Vetro 9 e vi fabbricarono

qna chiesa che in occasione di guerre nel

i33o fu quasi distrutta. Nel luogo dove ora

trovasi P odierna chiesa del Carmine ^ altra

se ne fabbricò nel 1899; e r°vinata questa

dopo un mezzo secolo in circa , si rifab-

bricò l'attuale in forma più grande a tre navi

di stile gotico , che in quel tempo domi-nava. Si discende entrando iti chiesa per1' interrimento seguito per lungo spazio in~

torno al castello ad oggetto di rialzare il

suolo. Il magnifico ornato esterno della porta

maggiore creclesi disegnato dal Richini.

Nella prima cappella $t destra ^ che è

Page 215: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

€ O M A S I N A. 198

doppia , dipinse la Purificazione ad olio

ed anche i freschi Giovavi Battista Rovere

detto il Fiammenghino , e nella seguente rap-

presentò lo stesso la Risurrezione di Lazzaro.

Filippo Abbiati operò nella cappella di S. Elia ;

a questo pittore non desiderava Bianconi

il genio n ma bensì una piti fina educazione.

La tavola dell' altare ed alcune pitture sul

muro sono opere di Cammillo Procaccini , e

credonsi de' primi suoi lavori. Il Montalto

dipinse S. Maria Maddalena de' Pazzi sul-

1' altare vicino alla porta laterale.

La statua della Vergine cogli angioli in

marmo nella cappella detta della Madonna%

è opera dello scultore Volpi; le pitture sonodi Cammillo Procaccini , ad eccezione peròdelle quattro Virtù , dipinte ne' pennacchjdella cupola da Stefano Zegnani,

& altare maggiore è stato di recente co-

strutto sopra nobilissimo disegno del prof.

ZevatL

Il coro è fatto più di cent' anni dopo la

chiesa. Dei due gran quadri del presbiterio,

quello a destra è di Filippo Abbiati ,quello

a sinistra di Federico Bianchi. Altri due qua-

dri sopra le altre porte del coro sono dello

stesso Abbiati*

A sinistra vedesi una cappella detta dei

Crocefisso abbellita di recente, nella quale

la B. V. Addolorata è opera del Saletta. In

altro altare il Buchino dipinse S. Giacomo a

eavallo; il Dardanoni espresse in un quadro

il Martirio di quattro femmine? in altra cap^

Page 216: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ì()6 PORTI.

pella il Maggi dipìnse il quadro di S. Anna

,

ed il Ruggieri ornò di figure i laterali e la

cupola.

Il quadro di S. Lucia è di Pietro Gnocchi;

la S. Teresa è del suddetto Federico Bianchi,

uno dei quattro quadri laterali è dell' Abbiati.

Due altri appesi nella nave di mezzo , rap-

presentanti la Presentazione e lo Sposalizio

della Vergine, sono opere di Federigo Panza.

Soppressi i Carmelitani, la chiesa fu eretta

in parrocchiale.

Torna qui in acconcio F accennare unapiccola chiesa , che presso il Carmine esi-

steva sotto il titolo di 8. Protaso al castello,

trovandosi sul margine della piazza della

fortezza medesima. Questa, che pure era par-

rocchiale , esisteva più anticamente nello

spazio occupato dal castello , e nella amplia-

zione di questo era stata /qui trasportata da

Galeazzo Visconti Ora non ne appare vestigio.

Altra parrocchiale esisteva pure a fianco

di S. Maria del Carmine , sotto il titolo di

S. Carpo/oro 5 ed una incerta tradizione por-

tava che in quel luogo esistesse un tempio

di Vesta. Trovavansi in questa chiesa quat-

tro bellissime colonne di porfido, che ora

si veggono nelle sale dell' Accademia R. delle

Belle Arti in Brera. E stato pure altrove

trasportato un appo marmoreo antico con

iscrizione romana , che in questa chiesa ser-

viva per T acqua benedetta.

La chiesa era di una sola nave di ordine

dorico ^ disegnata dal Pattini senza alcuna

Page 217: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

COMASIKA. I97

facciata , e vi si trovavano pitture dell9 Ab-

biati e dello Zoppo da Lugano. Ora si è tras-

formata in archivio per uso del dipartimento

della guerra.

VII.

S. Simpliciano e chiese soppresse

IN QUEL CIRCONDARIO.

Entrando dalla piazza del castello nel corso

di porta Comasina, vedesi a destra una porta

che dà accesso alla chiesa di S. Simpliciano.

Pretendono alcuni che la fondazione di que-

sta sia fatta fino dai tempi di S. Ambrogio^e che altre volte intitolata fosse alla B. V»

Certo è che fino dal IX secolo vi esistevano

i Monaci ; nel XV fu posta in commenda

,

e nel susseguente accordata ai monaci Gas-

sinesi, alla soppressione dei quali vi fu sta-

bilita una parrocchia.

La chiesa attualmente esistente credesi

edificata neir XI secolo , ridotta quindi in

grandiosa forma di croce latina a tre navi

con cupola. Non aveva anticamente se nonun solo altare^ probabilmente sotto la cupola;

posteriormente dai monaci furono aggiunte

le cappelle minori.

Opera del secolo XIII credesi la portamaggiore della chiesa , ornata con una serie

di colonnette ne' lati, e nel contorno semi-

circolare con risalti alle colonnette medesimecorrispondenti. L'opera è di stile gotico ^

Page 218: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

198 POH T A

ed è stata, non meno di quella già menzio-

nata di S. Gelso , illustrata dal più volte

lodato P. Allegranza.

L' Annunziata ed un Angiolo ili tela , al-

tre volte sportelli dell'organo, ed ora posti

ai due lati della porta maggiore, sono belle

opere di Bernardo Zenale , al quale pure si

attribuisce il S. Mauro in una delle cappelle

a destra. S. Benedetto è dipinto dal Salma-

sio ù Salmeggia , e i due quadri laterali di

forma ovale sono, l'uno de! Magarti^ l'altro

del Burroni. La Madonna del Soccorso , di-

pinta a fresco su di un altare , è opera

molto antica cY incerto autore. Nella cappella

del Corpus Domini dipinse Cammillo Procaccini

due fatti dell' antico Testamento.

Varii Santi entro la chiesa , e specialmente

presso l'aitar maggiore, dipinse Aurelio Luini;

si loda anche la pittura nuvolosa nella cupola*

Nel presbitero sono due grandissimi qua-

dri del cavalier Francesco Terzi Bergamasco ,

che non poteva essere Bergamasco Tirolese

come scrive Bianconi. Neil' apside del corola Coronazione della Madonna è una bella

pittura del principio del secolo XV , e fa

vedere che in Milano si cominciò a ben di-

pingere subito dopo il risorgimento dell' arte.

In una cappella a sinistra Tommaso Formenti

dipinse le SS. Scolastica e Geltrude ; Cam-millo Procaccini lo Sposalizio della Vergine.

Nel gran chiostro del monastero vedevansi

belle pitture a fresco sullo stucco, di Ambro-gio Borgognone ; trovavansi pure magnifici la

Page 219: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

C O M A S I » A. 199

scalone , i corridoi e le altre parti del mo-nastero , fabbricato con diségno dell' archi-

tetto Milanese Vincenzo Sercgni. Ora serve

ad uso di caserma per Y alloggio delle trup-

pe , ed ordinariamente della cavalleria.

Sulla piazza di questa chiesa trovavasi unoratorio di S. Giovanni Battista , che passò

ad una confraternita sotto il titolo di S. Rocco.

Pochi passi dopo d' essere usciti dalla

piazza, vedevasi sul corso di porta Comasinaa mano sinistra una chiesa con monastero

di Agostiniane, sotto il titolo di & Cristina.

Presso S. Simpliciano, e sotto la cura dei

monaci medesimi , trovavasi una chiesiuola,

detta di S. Protaso alle Tanaglie , così no-minata per la vicina fortificazione del castello*

Vi si vedeva un quadro dell' Addolorata coi

SS. Gervaso e Protaso , di Francesco Porri $

pittore Milanese del secolo XVLS. Fehronia era il titolo di un vicino mo-

nastero o piuttosto conservatorio di zitelle^

le di cui regolatrici vestivano F abito Ago-stiniano,

Non lontano pure trovavasi uno spedale

per gli storpj , istituito fino dal secolo XI *

il quale , essendo stati gli storpj aggregati

allo spedale Maggiore, divenne verso la metàdei secolo XVII un conservatorio di Conver-tite , sotto il titolo di S. Pelagia.

Sul corso suddetto eranvi purè alcune

monache che si concentrarono nel monasterodi S. Apollinare. A queste sottfcntrarono certi

Gerolamini da Fiesole ^ che fabbricarono una

Page 220: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

200 P O K T k

chiesa sotto il titolo di S. Anna. Succedet-

tero a questi verso la metà del secolo XVIIi Teatini. Eranvi pitture preziose di Bernar-

do Zenale e dello Zoppo Luganese.

Finalmente sul detto corso trovavansi le

Cappuccine di S. Maria degli Angioli con pic-

cola chiesa ed una bella figurina di M. V.

in fascie , fatta in plastica , che fu pubbli-

cata nel 17921 colle stampe del MercolL Nelcosì detto Borghetto esisteva altre volte uncollegio dei Catecumeni, istituiti dal cardi-

nale Federigo Borromeo.

Sul corso di porta Comasina si è di re-

cente stabilita una fabbrica considerabile dì

stoffe.

Viri.

S. Maria incoronata.

Questa chiesa è formata da due unite fra

loro con perpetua comunicazione nell'interno.

La prima fu eretta dal duca Francesco Sforza

Visconti nel 1^5 1 ad onore della Vergine In-

coronata ; la seconda nove anni dopo daBianca Maria di lui moglie , che dedicolla a

S. Nicola da Tolentino. Le facciate sono

eguali, e le chiese pure di eguale forma in-

ternamente.

Belle sono le teste marmoree in bassi ri-

lievi che si veggono nella cappella Bossi che

è la prima a destra. In quella di S. Agosti-

no lodasi il quadro di Ciro Ferri 9 scolaro di

Pietro da Cortona. I freschi della volta sono

Page 221: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

COMA8INA. 20

1

ili Luigi Scaramuccia , detto il Perugino; quelli

de9

laterali sono Funo di Ercole Procaccini 9

T altro di Stefano Montalto.

Fuori della porta Comasina trovasi sulla

sinistra una chiesa detta S. Maria della Fon-

tana con soppresso convento de' Minimi di

S. Francesco di Paola, nel quale si è ora

stabilita una grandiosa fabbrica di opere in

oro , in argento e massime in bronzo dora-

to , con manifattura d' orologi e di pendoli

,

fusione di metalli , e lavori di smalto , delli

fratelli Manfredini , fabbrica che fa moltoonore agli istitutori , e che serve a redimereil paese da una parte della contribuzione

che per tali oggetti si pagava all' estero.

IX.

La Trinità.

Uscendo dalla porta minore o sia pusterla,

detta della Tanaglia dall' antica fortificazione

qui presso esistente , trovasi un ampio sob-

borgo , detto degli Ortolani dagli orti amplisi

simi che qui d'intorno esistevano, d'ondevenne ad un ampio tratto di campagna il

nome non recente di Giardino del Castello.

Si giugne per questo borgo alla chiesa

parrocchiale della Trinità , altrevolte prepo-situra degli Umiliati. Poco di osservabile in

fatto d' arte trovasi in questa chiesa , cheè stata però recentemente riadattata sul mo-dello della chiesa di S, Stefano grande a tre

Page 222: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

202 PORTA GOMASINA.

navi con magnifica porta. Vi si è pure tras~

portato un altare altrevolte del soppresso

monastero di S. Marta , disegnato dall' archi-

tetto cavaliere Zanoja.

Ma non dobbiamo passar oltre senza far

menzione della soppressa chiesa di S. Ambro-gio ad Nemus 3 della quale ancora si vedel'intiera costruzione. Fu questa certamente

antichissima , e passò ad essere titolare di

una badia , ed ufficiata dai Minori riformati

di S„ Francesco. Vi si ammirava un quadrodella scuola di Lionardo in tavola , rappre-

sentante la Vergine col Bambino, i quattro

Dottori della chiesa , e sul davanti Lodovico

il Moro e Beatrice in ginocchio ; e la bel-

lezza di alcune parti di questo quadro , e

massime delle teste , ha fatto sospettare che

vi avesse posto mano Leonardo medesimo.

Trovasi ora nella R. Pinacoteca di Brera.

Nel gotico convento dei soppressi Riformati

si è stabilita una grandiosa fabbrica di nitro*

Nel sobborgo trovansi pure varie filature

e varie fabbriche di tele di cotone , di na-

stri e di altri oggetti.

Si apre qui la grande strada che mette a

Varese , e che noi per qualche tratto percor-

reremo*>parlando dei contorni di Milano*

Page 223: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

203

PORTA NUOVA.

S. Angelo è luoghi vicini.

1 ornando in città per la detta porta Co-

masina , o per porta Tanaglia , trovasi a

sinistra un magnifico stradone nuovamente

aperto che conduce per retta linea fino al-

l' I. R. Zecca.

Passato il ponte sul naviglio , detto della

Martesana , trovavasi prima di tutto sulla

sinistra un monastero con chiesa \ detta di

S. Giuseppe delle Carmelitane scalze. In que-

sta aveva dipinto il Legnarli con lode S. Giu-

seppe e S. Teresa.

Presentavasi quindi la vistosa facciata della

chiesa di S. Carlo de' Carmelitani scalzi Que-

sta chiesa magnifica fu innalzata circa due

secoli addietro col savio disegno di Aurelio

Trezzi, ed ancora si vede una parte della

facciata ed il vaso interno che era formato

iq una sola nave con quattro altari per

parte , ed il maggiore corredato di presbi-

terio, e formante coi due laterali grandi le

due braccia della croce , e coi sei piccoli

il primo tronco della medesima. Vi si ve-

devano pitture del cavaliere del Cairo, del

Vajani detto il Fiorentino , dello Spagnoletto

o sia di Giuseppe Ribera , dello Zoppo da

Lugano, e di Giulio Cesare Procaccini, ed

Page 224: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

204 POETAuna statua di S. Giuseppe in marmo , Ia~

voro di Giuseppe Rosnatu I paliotti degli

altari erano tutti diligentemente intagliati

in legno con istorie allusive ai titoli delle

cappelle.

Ora a queste due chiese ed alle unite

case religiose sono sottentrate T I. R. fab-

brica del tabacco , F ufficio della raffinazione

dei nitri, e varii stabilimenti fusoij , mone-tar] e docimastici^ per servizio della R. Zecca,

Presso Fattuale ispettore generale dei nitri

e delle polveri qui residente, sig. Breislak ?

vedesi un ricco gabinetto di minerali , for-

nito di belle serie , specialmente di basalti

,

è di altri oggetti assai pregevoli.

La I. R. fabbrica dei tabacchi è stata re-

centemente fabbricata sopra un disegno assai

savio e regolare dell' architetto Canonica

,

e presso il sig. Mainerà , direttore dei ta-

bacchi , veggonsi varii monumenti preziosi

di belle arti.

Apresi presso la medesima la piazza sulla

quale è situata la chiesa di S. Angelo , al-

tre volte de' PP. Minori osservanti , che vi

avevano uno spazioso e comodo convento ,

costrutto da principio con sette chiostri e

dormitorj superiori contenenti più di 400

celle. Fu rinnovato in gran parte per essere

stato in un assedio distrutto per metà dalls

fiamme.

La chiesa ha una regolare facciata a due

ordini, dorico il primo, jonico il secondo^

il tempio è grandissimo con una sola nave

Page 225: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOVA". £05

che si apre in due lati per formare una

specie di croce.

Era questa chiesa ornata di bellissime pit-

ture , specialmente di Cammillo Procaccini 9

del Barabino Genovese, del Moncalvi, de\

Lucini , del Lomazzi , del Legnarti 9 di Ot-

tavio Semini 9 del Caravaggio , del Cucchi 9

del Gnocchi , di Federico Ferrano , del Fiam-

menghini9del Morazzone , di Antonio Campi ?

del Panfilo 5 di Gaudenzio Ferrari , di Pietro

Del Sole , del Legnarti , del Sassi , di F. Mo-desto Marchesini , del Ciocca e del Preterezza-

no ; ma le vicende alle quali questa chiesa

è stata suggetta , e la necessità che più re-

centemente si è incontrata di doverla chiu-

dere per alcun tempo , e di doverla ridurre

ad uso di ospedale , hanno portato di ine-

vitabile conseguenza il trasporto di una gran

parte di quelle pitture , e quello che è ancorpiù da compiangersi , il deperimento quasi

totale dei freschi.

Belle pitture trovavansi pure ne* chiostri,,

e queste del Procaccini , del Fiammenghinì

,

del Montalto9 del Morazzone 9 ec, Ma a riserva

di una piccola parte assegnata ad alcuni re>»

golari soppressi , tutto il rimanente di que-

sto grandioso fabbricato è stato assegnato

ud uso di militari depositi.

Page 226: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

&CÓ P O Ì T A

IL

Gasa di Correzione.

Seguendo lo stradone , e passando oltre

ad un'antica ed accreditata fabbrica di majo-liche e di terraglie, trovasi a sinistra un viale

che conduce ad un grandioso fabbricato,

che serve di casa di correzione e reclusione.

Fu cominciato questo edifizio con disegno

maestoso , comodo e bene inteso , di Fran-

cesco Croce , che trovasi inciso in rame. Si

è quindi proseguita sul medesimo ordine la

fabbrica , onde adattarla a diverse sorti di

delinquenti. In quel locale sono stabilite conpubblico vantaggio varie manifatture , spe-

cialmente di tele e di panni grossolani.

Vicina trovasi la porta Nuova, posta in

faccia ad un largo stradone , e recentemente

fabbricata di nuovo tutta di pietra arenaria,

detta volgarmente molaja , di Vigano, sopra

un disegno assai regolare del già nominato

architetto prof. Zanoja. Ai due lati di que-sta porta si aprono amenissimi passeggi sulle

mura della città , ora ridotti ad una rego-

larità e ad una magnificenza imponente ;

V uno che conduce a porta Orientale , F al-

tro fino alla piazza detta del Castello.

Progredendo per lo stradone medesimo^trovasi parimenti sulla sinistra la grandiosa

fabbrica di tele di cotone , di mussole , e

di tele stampate , dei signori Kramer , che

per la sua grandiosità ,per i suoi prodotti

e per la comodità del sqo stabilimento me*

nta tutta F attenzione.

Page 227: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

MUOVA, %Of

III.

I. R. Zecca e luoghi vicini.

Questo è uno de9più grandiosi e dei più

comodi stabilimenti monetar] che esistano,

tanto per la quantità delle macchine che ser-

vono alla fabbricazione delle monete, quanto

per l'ottimo sistema che visi è introdotto ^ e

per la moltitudine e la scelta degli artefici

ed operatori d' ogni genere che vi sono im-

piegati. In questo stabilimento si ammiranotutti i congegni necessarj alla fusione e ri-

partizione de' metalli , un ufficio ottima-

mente servito per gli assaggi ^ una sala dovedai più esperti incisori si formano i conii

per le monete e per le medaglie , e sor-

prendenti riescono i varii torchi , che ora

per una nuova ingegnosa combinazione sono

mossi dall' acqua. Un canale che scorre la-

teralmente anima pure una quantità di altre

macchine , e si trova persino in questo sta-

bilimento un' ampia e comoda officina pejr

estrarre i metalli dalle terre col metodo del-

l' amalgamazione , corredata essa pure da

macchine mosse dall'acqua.

Presso r attuale direttore dell' I. R. Zeccatrovasi un piccolo ^ ma prezioso gabinetto

di minerali. Dalla direzione generale della

Zecca medesima dipende pure 1' ufficio delle

lumiere,, presso il quale trovasi un gabi-

netto contenente varii fossili singolari , e

specialmente una quantità di petrificajioni

Page 228: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

3C<5 FOBTÀ

animali , che invano potrebbero ricercarsi

liei più celebri musei dell* Europa.

Dirimpetto alla R. Zecca trovasi la casa

Melzi , con bellissimo giardino , nella quale

il defunto duca di Lodi,

protettore insigne

delle belle arti , nei più eleganti apparta-

menti aveva riunito varii preziosi oggetti

tanto in pittura , quanto in altri rami delle

arti medesime.Nella casa Dugnani , posta quasi di con-

tro , trovatisi pitture a fresco del Porta , ed

una sala , le di cui figure dipinse il Tiepolo

,

oltre alcuni bei quadri di incogniti autori.

Nella casa Settata a destra veggonsi varii

quadri della scuola, Lombarda , un ritratto

dipinto dal Tiziano , e due quadri di dovari

bellino.

Quasi dirimpetto si apre una piazza , sulla

quale altre volte trovavasi il Seminario della

Canonica. Il Bichini avea disegnato il eo!*-

legio ed anche la chiesa annessa , e quel

fabbricato ora è stato in altri usi conver-

tito ^ ed è decorosamente riordinato tutto sul

disegno delP architetto Peslagalli , per ser-**

vire di palazzo alla R. Contabilità, che ora

è stata trasportata altrove. Si trova ancora

nel locale medesimo F I. R. Stamperia , ric-

chissima di torchi e di caratteri , e di que^

§ti vi si è pure unita una copiosa fonderia,

Page 229: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOVA. 309

IV.

S. Bartolomeo e luoghi vicini.

Questa chiesa parroechiale dicesi eretta

fino dall' XI secolo. Fu certamente ingran-

dita al tempo di S. Carlo , e da mezzogiorno

fu voltata a settentrione sotto il card. -Fe-

derigo Borromeo. La facciata non fu costrutta

che nel secolo passato sul disegno dì MarcoBianchi , architetto romano.

Negli altari a destra veggonsi il Martirio

di S. Bartolomeo , dipinto dal Fiammenghini?

i due laterali dipinti dal Riccardi , ed in

altra cappella Sì. Anna , opera di Tom-maso .FormcntL À sinistra vedesi il Sepolcro

in marmo di Carrara, del conte Carlo di Fir-

mian con alcune figure, disegno tutto di

Giuseppe Franchi, Carrarese.

Uscendo dalla chiesa suddetta trovasi a

mano sinistra , sulla strada lungo il naviglio

che mette a porta Orientale , la casa d' abi-

tazione del cel. prof, d* incisione Giuseppe

Zonghi ypresso il quale vedesi una copiosa

raccolta di scelte stampe tutte delle primeprove ; e veggonsi pure alcuni quadri di

rinomati autori. Volgendo lungo il naviglio a

destra trovasi una casa che fu già degli Archimi,

poscia de' Visconti Borromeo, ed ora appartieneal sig. Rossi, che F ha rifabbricata sopra undisegno assai vago v e ne ha ridotto ancoraa vaga forma il giardino. Questa casa nei

portici ed anche nel giardino presenta alla

*4

Page 230: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

aio TORTAcuriosità erudita una quantità di marmi an-

tichi , alcuni con figure scolpite , altri coniscrizioni , raccolti da un conte Archinti nel

secolo XVII , e tolti in grande parte dal-

l'antico Castel Seprio. L'attuale possessore

ha arricchito di varii marmi e di alcuni

antichi monumenti anche il giardino. Vi

si trovano pure due coste ^ non già due ma-scelle , come in altra Guida si è stampato ^

di una balena di un volume assai ragguar^

devole , vche probabilmente sono state moltotempo sotterra.

Progredendo per la strada medesima trovasi

similmente sulla destra una fabbrica dì vetri,

e quindi il collegio de' Nobili , detto anche

Longone , per esservisi trasportato il collegio

detto altre volte Imperiale , che trovavasi

presso S. Alessandro. Questa fu già casa de-

gli Umiliati y e solo sotto S. Carlo fu trasfor-

mata in collegio per la nobile gioventù. Fugovernato luugo tempo dai Gesuiti , e quindi

dai Barnabiti. Vi sussiste ancora l'antica

chiesa dedicata a S. Giovanni Evangelista,

V.

S. Ma eia Araceli.

Ospitale de' PP. fate bene fratelli.

Questi regolari dell' ordine di S. Giovannidi Dio si stabilirono in questo luogo fino

dal i588ì

< La chiesa ha al di fuori una discreta fac*

Page 231: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

N U O V A. 211

eiata, internamente non ha che una sola

nave con sette altari. Certo Federigo Borico-

rich , Schiavane , dipinse in un altare F An-gelo Rafaello , e Tobia padre e figlio; Ma-riano Collina , Bolognese , dipinse Cristo mo-strato al popolo ^ ed il Taurino S. Giovanni

di Dio portato in gloria. Il Ponza effigiò al-

trove lo stesso Santo che serve gli infermi ;

il Rivola effigiò nel cimitero l'Addolorata»

1/ ospitale è tenuto con grandissima cura

e con non ordinaria pulitezza. Esso è diviso

in due porzioni di piani differenti , che fra

di esse comunicano. La superiore è riser-

vata ai sacerdoti. Ultimamente si è fatta

qualche aggiunta al fabbricato di questo uti-

lissimo stabilimento.

Non passeremo a S. Marco senza far pa-

rola di una chiesa sussidiaria di quella par-

rocchiale ^ che è quella di S. Maria della

Presentazione , altre volte collegio delle Ve»dove. In questa piccola chiesa con portico ,

Cammillo Procaccini dipinse la B. V. I Ge-suiti per alcun tempo vi tennero un ora-

torio per gli esercizj delle dame ^ detto la

Senavrina , dove era un quadro nel|' altare ^

dipinto dal Sassi.

Page 232: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

Zl% PORTA

VI.

S. Marco.

Si cerca di far rimontare fino all' XI se-

colo l'antichità di questa chiesa; il Corio

però accenna che ne fu posta la prima pie-

tra alli io di marzo del ia54 «5 e gli avanzi

dell' antica facciata , che tuttora esistono ,

presentano F aspetto dell' architettura del

secolo XIV.Il tempio fu costrutto decorosamente a

tre navi in forma di croce latina, coli' al-

tare maggiore e due altri laterali sulla stessa

linea. Nel secolo XVI si aggiunsero molti

altri altari con dispendio della strada di fian-

co , e nel principio del secolo passato fu

ridotta la chiesa allo stato attuale , e Y al-

tare e il tabernacolo furono adornati di mar-mi preziosi e di bronzi dorati.

Nel primo altare a destra avvi una delle

più belle pitture del Zomazzo , rappresen-

tante la Madonna col Bambino che dà le

chiavi a S. Pietro in presenza di S. Paoloe di S. Agostino. Dello stesso Zomazzo eranvi

pure belle pitture sul muro , che molto han-

no sofferto per F umidità , massime nella

parte che maggiormente rimane vicina a

terra. Nella terza cappella il quadro della

Trinità dicesi di bernardino Zuini. La S. Bar-bara nella quarta è dipinta da Zuigì^Scara-

muccia , detto il Perugino P e gli Apostoli

nella cupola diconsi del Zomazzo* Una bel-

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nuova. aiS

lissima pittura dell9

Assunzione , lavoro eli

Antonio Campi / vedesi nella cappella Trotti 9

e dello stesso pennello erano pure i freschi;

ma T umidità portata dal rialzamento della

strada esterna le ha molto danneggiate.

Un Giovanni Ens , Milanese, dipinse nella

cappella di S. Nicola , e certo Ferdinando

Valdambrino , Romano, dipinse nell'altare

vicino S. Guglielmo. Nella trascurata cap«

pella di S. Tommaso di Villanuova le pit-

ture sono del Fiammenghini , che pure la-

vorò la tavola ed i freschi nella cappella

di S. Stefano. Due monumenti sepolcrali di

marmo sono eretti in questa chiesa ,1' uno

qui presso al B. Lanfranco Settala , Y altro

presso la porta laterale ad Alessandro Ali**

prandi.

Nella cappella Trotti vicina alla maggioredalla parte a destra , il Salmeggia dipinse

S. Agostino , Stefano Legnani \ òxxq quadri

laterali assai lodati. La cappella maggioreha due grandi quadri laterali , Y uno di

Cammillo Procaccini , Y altro di Giambattista

Crespi detto il Cerano. Il Genovesino dipinse

da una parte gli ordini ecclesiastici, dall'al-

tra i cavallereschi seguaci delle regole Ago-stiniane , e si pretende che egli abbia al-

tresì nella volta del coro dipinto Y arboreAgostiniano.

I due grandi candelieri di bronzo che stan-

no davanti all'altare maggiore, diconsi fatti

^

non meno che gli stalli del coro , da TommasoMarini , duca di Terranuova che fabbricò

Page 234: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2l4 PORTAil gran palazzo vicino a S. Fedele , e chedicesi qui sepolto. L' altare è slato da pocotempo rinnovato sopra elegante disegno del

prof. Giocondo AlbertollL

In una picciola cappella dalla parte del

vangelo7

S. Monica con un angiolo è la-

voro di Pietro Maggi , e dicesi la più amo-rosa delle sue operazioni. Nella cappella

del Crocifisso, Ercole Procaccini dipinse l'An-

data al Calvario ed altri fatti della Passione;

Antonio Busca , con molta maestria e molta

espressione , dipinse V Innalzamento di Cristo

in croce ; i soldati che guardano il sepolcro

nel muro sopra la cornice , sono di Stefano

Montala.

Sopra la porta della sagristia V Eliodoro

scacciato dal tempio è lavoro dei cava*

liere Bianchi ; la Madonna col Bambino

,

S. Giuseppe e S. Siro nella sagristia mede-sima *) è una bellissima opera di Bernardino

Campi che vi appose la data dell'anno \56q»

Le altre cappelle seguenti non hanno qua-

dri di gran merito; la B. Rita è del Sassi,

il 8. Giacomo di Pietro Ligorio , il Transito

di S. Giuseppe di Angelo Masserotti Cre-

monese, S. Antonio abate del Bianchi, la

B. Chiara del prete Molina , S. Francesco

e S. Carlo sono di Giovanni Riccardi.

Presso questa chiesa ^ ora parrocchiale,

trovavasi un vasto convento di Agostiniani.

Nel primo chiostro vedevansi buone pitture

di Domenico Pellegrini f- del Fiammenghini e

di Stefano Montalti. Nel marmoreo deposito

Page 235: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOVA. 2l5

di Lancino Curzio 9 poeta da noi altrove no-minato , vedevansi le tre Grazie , ed alcune

piccole Vittorie sedenti , bellissimi lavori di

Agostino Busti , ora trasportati alla R, Acca*demia delle belle arti in Brera. Vi si tro-

vava pure una lapide ,posta da Girolamo

Cardano a Facio suo padre , medico e ma-tematico , ora trasportata a Pavia.

Da due lati della piazza della chiesa passa,

formando quasi un angolo retto , il canale

del naviglio dedotto dalFAdda , il quale per

mezzo del così detto Tombone di S. Marcoentra nelF alveo delle antiche esterne fosse

della città. Passato il ponte, trovasi tosto a

mano sinistra F arco sopra altro ponte cherappresenta la pusterla detta anticamente

Porta Braida , ed Algisia da un Aloisio forse

podestà , e finalmente Beatrice 9 dal nomedella moglie di Lodovico il Moro , mortapoco prima della sua edificazione.

VII.

Palazzo delle Scienze e delle Artx 9

altre volte di brera.

Fu già in questo luogo una casa eoatempio degli Umiliati , dei quali fu forse il

primario , o il più insigne stabilimento. Datoquitidi in commenda ^ fu concesso il locale

ai Gesuiti sotto S. Carlo con rendite con-siderabili , e questi vi innalzarono una delle

fabbriche più ragguardevoli di questa città 9

Page 236: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2. 1

6

p o a i a

la quale rimasta imperfetta, fu poi a' no-stri giorni compiuta sotto la direzione dei

più volte lodato architetto Piermarini. It

disegno originale era del Richini. Soda e

magnifica è V esterna architettura ; il cor-

tile interno ha portici sotto e sopra, formati

da colonne binate con sette archi ne' lati

maggiori e cinque ne' minori. Dorico èl'ordine inferiore, jonico il superiore, chesi appoggia ad un perpetuo basamento , cheha balaustri corrispondenti ai vani sotto-

posti. Questa disposizione riesce a primavista piacevole , ma un effetto ancora più

singolare viene prodotto dal doppio scalone

che si presenta in forma teatrale, ed an-

nunzia buon gusto e magnificenza.

Non parleremo della chiesa , che era la

stessa degli Umiliati , sebbene non la primae più antica , e che aveva belle pitture del

cav. del Cairo , del P. Pozzi Gesuita , di

Bernardino Luini 9 di Vincenzo Poppa > del

JSramantino , e di Stefano Legnanì ; perchè

di questa chiesa non appare più alcun ve-

stigio , essendosi applicato il locale in parte

alla R. Pinacoteca , in parte a deposito di

oggetti d'arte , ed essendosi trasportate nelle

gallerie quell^ pitture più pregevoli che

avevano potuto resistere alle ingiurie del

tempo.Nel grandioso fabbricato ora descritta

trovavansi numerose scuole ; nelT unito col-

legio soggiornavano i Gesuiti che le dirige-

vano e le servivano ; ora tutto questo va-

Page 237: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOVA. l'Tf

sto locale è stato dalla munificenza del go-

verno assegnato alla pubblica istruzione., ed

è ora il palazzo delle Scienze e delle Arti.

Entrando dalla gran porta a mano sinistra

trovatisi alcune scuole destinate ad uso di un

ginnasio mantenuto dalla città. Trovansi purealcune scuole delle belle arti , e quella spe-

cialmente della Prospettiva e dell' Anatomiaad uso degli artisti. Altre aule da questa

parte e nell'interno dell' edilìzio servono

alle scuole d'architettura, d'ornato, di ele-

menti di figura , di colorito , oltre quelle

che si indicheranno patitamente , tutte di-

rette da valenti professori. A destra trovasi

la sala dove si raduna P I. R. Istituto delle

scienze , e là presso il vasto salone che serve

alla distribuzione dei premj e ad altre let-

terarie solenni funzioni, ora di recente ri-

stanrato per opera dell' architetto Gilardoni.

Sotto questi portici inferiori vedesi un mo-desto monumento posto dall'amicizia al ce-

lebre Parini , già professore in queste scuole,

e quanto prima vi si vedranno altri onorevoli

monumenti posti ai valenti professori edaccademici defunti Piermarini , Albertolli ar-

chitetto , Giuseppe Bossi , Andrea Appiani P e

Giovanni Perego3celebre scenografo.

Ascendendo il magnifico scalone, trovasi a

sinistra P ingresso della R. Pinacoteca , unodei più grandiosi stabilimenti che in questogenere veder si possano in Europa. La mu-nificenza del governo non fu paga di riu-

nire in questo prezioso deposito tutti i qua-

Page 238: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2 i 8 fORTil

dri più insigni , risultanti dalla soppressionelatta di diverse chiese e di altri pubblici

*tabiìimenti , ma vi aggiunse ancora molti

quadri di altissimo prezzo , comperati in

Milano ed altrove^ e si sono persino ac*

quistate le intere gallerie , affine di estrarne

i pezzi che potevano aver luogo in questo

santuario delP arte.

Troppo lungo sarebbe il voler indicare

anche succintamente i tesori di pittura delle

varie scuole che qui veggonsi riuniti. Basterà

solo accennare che quattro sono le grandi

gallerie o le grandi sale , e tre le piccole i

contenenti pitture pregevolissime ^ oltre le

prime che servono d' ingresso , e come di

atrio .> nelle quali si ammirano varie pitture

a fresco di Bernardino Luini , di Gaudenzio

Ferrari , del Bramammo , cioè di Bartolomeo

Suardi, del Foppa e di altri famosi artisti di

quella età , con non ordinaria diligenza se-

gate e tolte dalle vecchie mura dove trova-

vansi ^ ed in questo luogo ottimamente dis-

poste.

Come già si disse , ammiransi in questo

grandioso deposito quadri di tutte le scuole,

che lungo sarebbe il riferire. Non possiamo

però passare sotto silenzio il famoso quadro

dello Sposalizio della Vergine «, dipinto in

tavola dall'inimitabile Rafaello, che già tro-

vavasi nella casa Sannazaro , e di là passò

all'ospedale Maggiore9dal quale per acquisto

fattone dal Governo venne a formare la pri-

ma gemma di questo tesoro. Sebbene questa

Page 239: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

KUOYA, pi f

sia una delle opere giovanili di quell'esimio

pittore , come può raccogliersi dalle storie ;

si vede tuttavia che quel grandissimo inge-

gno si era già elevato al disopra del suo se-

colo , e scossa aveva e da sé allontanata

quella povertà e secchezza di forme, che

caratterizzava le opere de' suoi contempo-ranei, e quelle ancora di Pietro Perugino suo

maestro. I due Sposi , dice il Lanzi nella

Storia Pittorica , hanno una beltà che Ra-faello già adulto superò ben poco in altri

volti: la Vergine, segue egli a dire, è bel-

lezza celestiale , e sebbene il soggetto me-desimo sia stato trattato dal detto maestro

in una tavola di Perugia , tanto vi ha però

dì più moderno in questa , che può dirsi

primizia del nuovo stile. La principale figura

trionfa tra molte altre di giovani leggiadris-

sime , e trionfa non con ornamenti cerchi

dall'arte, ma co' suoi prop/rj, cosicché la

nobiltà, la vaghezza, la modestia, la grazia,

tutto rapisce alla prima occhiata. Il Vasari

ha trovato il tempietto in cima al quadro« con tanto amore condotto , che è cosa

« mirabile il vedere le difficoltà che andava« cercando ». Quest' opera, soggiugne Lanzi,

aveva Rafaello compiuta ne' primi suoi anni

per quella indole tanto amorosa e gemile,

altrettanto nobile ed elevata, che lo guidavaal bello, alla grazia, alla espressione, parte

la più filosofica e la più difficile della pit-

tura. Quest'opera mirabile comparila in bre-

ve maestrevolmente incisa da! cav< profes».

Page 240: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

a20 PORTAZonghi , che ne rilevò egli stesso con sommadiligenza il disegno.

Accenneremo pure tra le opere più di-

stinte il quadro famoso esso pure de' SS. Pie-

tro e Paolo di Guido Reni, altre volte della

galleria Sampieri di Bologna, il maraviglioso

quadro di Abramo ed Agar del Guercino , di

eguale provenienza ; una B. V. con molti

Santi, opera classica del Domenichino ; la

graziosissima ed amorosissima Danza degli

Amori dell' Albano 9 stata recentemente inta-

gliata in rame con molta maestria dal prof*

Francesco Rosaspina , e reperibile presso gli

editori medesimi di questa Guida ,proprie-

tarj del rame ; la bellissima pittura della

Adorazione de' Magi del Palma vecchio ; il

capo d' opera di Giorgione P che altre volte

trovavasi nella galleria arcivescovile ; unquadro di Gentile Bellini, rappresentante la

Predicazione di S. Marco in Alessandria ,

mirabile tanto per la straordinaria sua gran-

dezza, quanto per la varietà infinita delle

figure e degli abiti ; un bellissimo quadrocon molte figure , e quelle tra P altre dei

duchi di Urbino , dipinto da Fra Carnevale ,

sulle di cui opere studiò il divino Rafaello 9

e varie pregevoli pitture di Tiziano , di

Paolo , di Vittore Carpaccio , del Buonvicina P

ossia del Moretto da Brescia, di Bramante,di Cesare da Sesto e di altri pittori insigni

della scuola di Leonardo. Si pensa ora a dare

a questa grandiosa Pinacoteca una nuova e

migliore disposizione ^ e molti preziosi qua-

Page 241: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOY Ac 221

dri non ancora esposti si stanno dì continuo

riattando dal diligentissimo pittore sig. DeAntonj y assistente a questo importantissimo

stabilimento.

Contigua air ultima sala de' quadri nuova-mente aggiunta e contenente per la maggior

parte quadri della scuola Lombarda , altra

se ne trova della I. R. accademia delle arti ,

alla quale varie spaziose gallerie vengono in

seguito , che formano quasi tutto il giro del

portico superiore. Queste sale contengono

oggetti assai preziosi , una raccolta di gessi

dei migliori originali , una medaglia del ce-

lebre Appiani , alcuni cartoni del medesimoe del cel. Giuseppe Bossi; i quadri, i bassi-

rilievi, i modelli, i disegni premiati, le

quattro belle colonne di porfido che si tro-

vavano a S. Carpoforo, alcune tavole di mar-mo preziosissime, ed altre opere d'arte. Alcune

di queste sale servono alla pubblica annuale

esposizione non solo delle opere dei concor-

renti ai premj e dei RR. professori , maancora di quelle sulle quali gli artisti amano di

invocare il giudizio del Pubblico. Non riman-

gono nel suddetto portico superiore se nonalcune scuole ad uso delle arti medesime

,

ed alcune sale addette alla Pinacoteca , nelle

quali si eseguiscono i ristauri.

In mezzo precisamente al doppio scalone

si apre la porta d* ingresso alla L. R. Biblio-

teca, Questa pure si compone della biblioteca

dei soppressi Gesuiti , della celebre libreria

Pertusati P acquistata dalla munificenza del

Page 242: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

aa& portagoverno , eli una parte della biblioteca di

Jlaller 9 di una piccola, ma preziosa colle-

zione legata dal cardinale Durini , di una

grandissima quantità di volumi scelti dalle

biblioteche dei conventi e monasteri sop-

pressi , e finalmente di molte opere preziose

in diversi tempi comperate a pubblico van-

taggio.

Entrando , dopo una specie d' atrio o dì

galleria posta per traverso , si trova un va-stissimo salone tutto pieno di libri; a siuistra

in alcune stanze conservansi gli oggetti più

preziosi , cioè i manoscritti , le edizioni del

XV secolo , tra le quali alcune se ne veg-

gono di sommo pregio, le edizioni Aldine, ec*

In fondo air aula maggiore , una camera si

trova egualmente ben fornita, e quindi altra

gran sala si stende a destra, che ha una porta

d' ingresso nel locale dell'antico collegio vi-

cina alla scala. In breve sarà questa Biblio-*

teca arricchita di un altro vaso amplissimo

già adattato per lo collocamento de' libri

ognora crescenti. Nella sala d'ingresso, che

Berve come d'atrio alla grande aula, trovansi

j libri corali della Certosa di Pavia , arric-

chiti di bellissime miniature.

Uscendo dall' anzidetta porta verso Y an-

tico collegio , trovasi a destra la scuola di

Incisione , assai vasta , bene illuminata , ot-

timamente disposta e fornita di un numerodi stampe assai pregevoli, non che di tutti

i comodi occorrenti all' esercizio di queir arte

tanto pregiata.

Page 243: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOVA. 2,25

Alla sinistra della detta porta trovasi F in-

gresso all'I. R. Gabinetto delle medaglie^

altre volte esistente presso la R. Zecca. Que-

sto Gabinetto contiene una serie di meda-glie di ogni metallo^ d'ogni modulo, d'ogni

età , d' ogni genere4che è una delle più rag»

guardevoli che si trovino in Europa. Unita

al Gabinetto vedesi pure in una sala vastis-

sima una sceltissima Biblioteca , dove tutti

sono raccolti i libri più rari e più preziosi

che servir possono all'acquisto delle cogni-

zioni numismatiche ed antiquarie.

Quasi dirimpetto alla suddetta porta della

grande Biblioteca apresi F ingresso ad unalunga Galleria , ai lati della quale sono po-ste le abitazioni degli astronomi, ed in fon-

do si trova la scala per la quale si ascende

all'I. R. Osservatorio. Questa fabbrica, detta

«comunemente la Specola, fu innalzata dai Ge-suiti nel -ì 766 sul disegno del celebre astro-

nomo Boscovich. Fu questo stabilimento sino

da quel tempo e molto più in seguito ar-

ricchito dei più preziosi isrromenti che son>ministrar potessero F Inghilterra , la Francia

e la Germania ; alcuni costrutti ne furono

e tuttora se ne costruiscono da un valente

meccanico addetto sempre allo stabilimento;

vi si trova persino un grande telescopio di

Serschet. AlFÓsservàtò^io assistono gli astro-

nomi colla maggiore cura e diligenza, occu-pandosi degli oggetti astronomici non solo

j

ma anche de' meteorologici , ed ogni annosi pubblioano le relative Effemeridi.

Page 244: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1L24 PORTAMerita un cenno la costruzione della Spe-

cola medesima ossia della torre. Sopra le

solide mura del collegio si alzò un quadrato

fino a scoprire da ogni parte F orizzonte ;

in questo si inscrisse un ottagono con pila-

stro nel mezzo a sostegno del soffitto radia-

to , ed in questo spazio si collocarono molti

telescopi! , pendoli ed altre macchine. Si

aprirono in questo quattro porte, e si sta-

bilì una quasi continua ringhiera fissata ester-

namente sul quadrato , che apre la comuni-cazione dall'una all'altra porta, e serve a

maggior comodo delle osservazioni. Nei quat-

tro lati dell' ottangolo non corrispondenti al

quadrato si fissarono quattro istromenti sta-

bili , mediante un arco per ciascuno; e per

uso e difesa vi si sovrappose una specie di

casotto che termina in cono. La porzione

superiore di tre di que' casotti è mobile ^

onde poter girare il telescopio in qualunquedirezione. Le scale di passaggio dall'uno al-

l' altro piano sono ingegnosissime, ed in una

camera inferiore trovasi un gran quadrante

murale con altri stranienti.

Scendendo per lo scalone del collegio al

piano terreno, veggonsi la scuola del nudo,nella quale pure sono posti alcuni gessi

,

io studio del professore di scultura, le

scuole dell' architettura e dell' ornato , ed

altre sale ad uso dell'Accademia delle Belle

Arti9come pure la segreteria della mede-

sima e l'abitazione dei segretario. Nella

icuola di disegno veggonsi vane stampe e

Page 245: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOTA.. 225

Varii disegni, tra gli altri uno del Coreggia^

due del Guercino e quattro di Mcngs.

Nel quadrato medesimo trovasi in una sala

terrena un gabinetto di modelli e di altri

oggetti inservienti alla nautica istruzione , che

il sig. conte Strafico, membro dell' I. R, Isti-

tuto, ha avuto l'onore d'umiliare a S. M. 1. R.

Nel vicino corridore trovatisi altri locali

che servono all' I. R. Istituto , dove pure

veggonsi modelli dì macchine; e questo cor-

ridojo medesimo porta all'orto botanico,

ben disposto e ben mantenuto, con serre

che si desidererebbero più spaziose.

Vili.

S. Eusebio e luoghi vicini.

Dirimpetto al palazzo delle scienze e delle

arti si stende per lungo tratto la casa Ca~

stelbarco, altre volte Simonetta, cominciata a

fabbricarsi dall'insigne famiglia Medici ondeuscì Pio IV 3 con facciata tutta di pietra,

di ordine dorico, non ancora finita. Neil' in«^

terno apresi un grandioso portico con co-

lonne di marmo detto di macchia vecchia,tutte di un sol pezzo.

Unita a questa è la chiesa altre volte par-

rocchiale , ora sussidiaria , di S. Eusebio ,

costrutta con regolare architettura tanto nel-

1' interno,quanto nelF esterno.

Passata questa piccola chiesa trovasi la

casa altre volte Cusani, ora palazzo dell'I. R«

i5

Page 246: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

226 PORTAComando militare. Questo edifizìo maestosodestinato all'alloggio di due padroni, fu eretto

con due porte al principio del passato se-

colo sul disegno del Ruggieri, La facciata

dalla parte del giardino fu assai più recen-

temente eseguita sul disegno dell' architetto

Piermarini. Negli appartamenti , massime a

piano terreno , abbondano i più fini orna-

menti di stucchi e di pitture, e vi si trovava

uno stimabile grandioso pezzo di Giuseppe

Riberas, detto lo SpagnoleUo , rappresentante

la Sacra famiglia.

La casa Trotti posta quasi dirimpetto,

offre un piacevole ingresso mediante un ele-

gante vestibolo , disegnato con molta intel-

ligenza dal Croce 9 per cui si apre la veduta

dell' annesso giardino. Trovansi in questa casa

belle pitture , tra 1* altre un Padre Eterno

del Guercino di seconda maniera , maestre-

volmente dipinto.

La strada che da questa parte si dirige

Terso il corso di porta Nova,porta il no-

me di contrada di Brera. Sull'estremo angolo

a sinistra trovavasi una chiesa con monastero,

detta pure S. Caterina in Brera. Furonvi

dapprima Umiliati , poi monache Benedetti-

ne ; ora non rimane più vestigio ne della

chiesa , né del chiostro , e vi si è invece

edificata una casa con buona e savia archi-

tettura , e con giardino o boschetto al di

dietro. Accanto a questa vedesi la casa Bec-

caria con buona facciata disegnata dall' ar-

chitetto Faroni; questa era la casa d' abita-

Page 247: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

BUOT A. aa7

zìone del celebre autore del libro Dei delitti

e delle pene e di altre opere assai pregiate %

Y attuale possessore conserva una bella rac-

colta di medaglie moderne.

Rimane ancora alcun vestigio della chiesa

di S. Silvestro , situata altrevohe sull' angola

opposto , tuttoché soppressa , ed io altro

uso convertita. Questa fu parrocchiale , per

quanto si asserisce , fino dal secolo IX ; ed

era stata rifabbricata al principio del passato

secolo sul disegno del Quadrio.

Accenneremo in questo luogo, che volgendo

a sinistra per la strada che viene ad inter-

secare quella di Brera ,partendo dal Ponte

Vecchio, o Ponte Vetro, trovavansi vani

monasteri , onde ancora porta quella strada

il nome dei tre monasteri. Uno era quello

delle Cappuccine di S. Barbara, nella di cui

chiesa avevano dipinto il Cerano ed il Pan-

filo ora palazzo del pubblico, destinato a

vara uffizj. L'altro era quello delle Agostiniane

dette di & Agostino Nero, con chiesa molto

ben architettata dal Richini e pitture del

Panfilo suddetto , del Pellegrini e di Giulio

Campi Cremonese. Nel monastero , che ha

un atrio ornato di colonne, stanziano alcune

monache soppresse. Il terzo era quello delle

Francescane di S. Chiara, nella di cui chiesa

era una celebre pittura di Gaudenzio Ferrari,

ora nella R. Pinacoteca.

Anticamente trovavasi nella strada mede-

sima anche un oratorio , che altre volte

aveva pure appartenuto ad alcune monache

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228 PORTAsotto il titolo di S. Maria di Carugate. Oc-cupavalo ultimamente una confraternita , e

neir unico altare Giulio Cesare Procaccini ave-

va dipinto F Assunzione.

Sorge pure in questa strada, e quasi di-

rimpetto al soppresso monastero di S. Bar-

bara , il palazzo del Monte di Pietà , stato

trasportato in questo luogo dall' antica sua

sede presso il Broletto , e decorato di unafacci/ita di bella e savia architettura del Pier-

marini 9 al quale si deve pure la fabbrica

posta dirimpetto , che servì per qualche

tempo alla Amministrazione de9

Luoghi pii.

IX.

S; Giuseppe.

Proseguendo il cammino dalla detta con-

trada di Brera verso il corso ed il gran tea-

tro della Scala , si presenta sulla sinistra

una chiesa molto decorata tanto all' interno,

quanto all' esterno sul disegno del Bichini.

La parte inferiore della facciata è formata

da un ordine jonico composito, che conti-

nua ancora nel fianco ed in tutto F interno,

con pilastri e colonne secondo l'opportunità.

L'interno è formato da una specie di otta-

gono , coronato da una cupola portata da

quattro grandi archi , dei quali uno corri-

sponde alF ingresso, due contengono le cap-

pelle laterali niente sfondate , e F ultimo

corrisponde ad un allungamento di chiesa.

Page 249: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOTA. 229

nel quale si è collocato V aitar maggiorecon due cappelle minori delle indicate. L'or-

dine che comincia quasi da terra., coli' abbel-

lire ogni parte dell' edilìzio presenta unaspetto di grandezza e di semplicità cherènde assai lodevole questa architettura*

Il Gherardlni dipinse lo Sposalizio di Sàa-

Giuseppe, e dirimpetto. Giulio Cesare Procace

cini ne dipinse la Morte. La Sacra famiglia

ed il quadro di S. Giovanni Battista sonoopere l'uria del Lanzani, l'altra del MontaltL

Quasi dirimpetto a S. Giuseppe trovavasi

un Collegio di Vergini, detto deltImmacolata f

che attendevano particolarmente alla educa-zione delle civili fanciulle. 11 collegio e la

chiesa annessa, che non avevano alcuna cosaosservabile in materia d'arte, furono recen-

temente demolite , non meno che alcune

case vicine, e con questo si ebbe campo di

allungare e di isolare in gran parte il teatro

della Scala , e di aprire innanzi alla chiesa

di S. Giuseppe una bellissima piazza di for-

ma quasi ovale, la quale è stata in gran parte

rivestita ali' intorno di fabbriche adorne di

facciate di bella architettura.

Dal Iato sinistro vedesi il così detto Casino

de* Nobili, dove sul disegno dell'architetto

marchese Gagnola si è costrutta una magni-fica sala da ballo , che è stata di una bella

pittura arricchita dal prof. Luigi Sahatellu

Page 250: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

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X.

Bobgo Nuovo. ;

In fondo alla succennnta strada dei Tremonasteri apresi a sinistra altra spaziosa via

detta di Borgo Nuovo , sulP angolo della

quale trovasi la posta de' cavalli. Procedendoa destra Vedevasi altre volte un monasterodi Umiliate , detto di S. Erasmo 9 nel quale

il Pietra aveva effigialo S. Erasmo, ed il

Buzzi aveva dipinto la Vergine con mokiSanti.

Questa chiesa è ora soppressa, ma sor-

gono in questa strada alcuni palazzi degni

di osservazione.

La casa Orsini di Roma si presenta in

grandiosa forma con una facciata che nonè finita ancora , e che Bianconi non trovava

rigorosamente bella. L'interno è stato a co-

moda ed elegante forma ridotto dall' archi-

tetto Canonica. 11 cel. Appiani ha abbellito

un gabinetto, dipingendovi Amore che vit-

torioso ritorna in cielo , e nella sala del

pranzo ha dipinto a fresco V ordinario Con-vito di Giove.

La casa Bigli è pure in alcune parti ma-gnificamente architettata , sebbene P esterno

sia disadorno. Lo scalone comodo e gran-

dioso è disegnato dal famoso Vanvitelli , che

vinse le difficoltà opposte dalla strettezza

del luogo. Le colonne sono senza base , se-

condo P uso dorico antico , e come si vede

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nuova. a3i

nel tempio di Pesto. Le due statue di pie-

tra che ornano il primo piano, ed una ter^a

posta in cima allo scalone, sono belle opere

del cav. Giudici.

Molte belle pitture trovatisi in questa casa,

tra P altre un superbo ritratto in piedi fatto

da Tiziano, e due piccoli quadri del celebre

Mengs. Uno di questi, che è il S. Giovanni

Battista , replicò egli per il re di Spagna , e

fu inciso ii* rame dal Cannona. Loda Bianconi

la cornice di un quadro , lavoro di molti

anni, così sottilmente intagliata, che egli

crede che non se ne trovi una eguale.

Quasi dirimpetto vedesi una bellissima

casa che fu adornata dal march. Giambattista

Morigia di una bella facciata di ordine do-

rico-jonico , e superiormente di un attico ,

sul disegno di Picrmarini 9 che fu in seguito

dei conti Besozzi , e che quindi servì per

lungo tempo di palazzo del ministero delle

relazioni estere. Nella galleria dipinse il

Traballesì con molta maestria alcuni bassi-

rilievi , che alla rettitudine del disegno

accoppiano una seducente imitazione dei

vero ; rappresentano essi il Giudizio di Paride

e la Ruina di Troja. In una saia contiguadipinse lo stesso Traballesì nella volta Zef-

firo e Flora. In altra galleria si ammiravala figura in grande di S. Gregorio , operadel Guercino da Cento.

In fondo di Borgonuovo trovasi a destra

il così detto Terraggio , che alcuni credonoil terrapieno delle antiche nostre mura , a

Page 252: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2>3à PORTAseguendo questo si giugne ai due archi di

porta Nuova , detta forse in alcun tempoNovellici ^dai busti in marino dei Novellii ,

che ancora vi esistono. In faccia alle dette

porte si apre il corso di porta Nuova.

XI.

Chiesa di S. Francesco e S. Anastasia ,

VOLGARMENTE DETTA S. FRANCESCO DI PàOLA.

Sul corso suddetto e presso le dette porte

esisteva un monastero con chiesa detta del-

la Annunziata 9 altrevoite di canonichesse

Lateranensi. Sembra che il loro principio

fosse nel 1^85. Sulla porta, del monastero

Daniele Crespi aveva dipinto F Annunziata ;

nell' interno vedevansi tre quadri di Cam-mino Procaccini, ed una Vergine circondata

dagli angioli del Buchini. La facciata fu

fatta poco dopo la metà del secolo XVIIcon disegno di Giambattista Paggi.

Quasi dirimpetto trovavasi una chiesiuola

con chericato antichissimo sotto il titolo di

S. Iacopo, dove era una imagine della Ver-

gine coi SS. Jacopo e Filippo , dipinta daBernardino Zumo.

Progredendo per il corso medesimo tro-

vasi a sinistra la casa Melzi con facciata

assai regolare , recentemente costrutta so*

pra disegno del prof. Giocondo AlbertollL

L' attuale possessore della medesima ha for-

mata una copiosa e preziosa collezione di

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NUOT A. s33

libri rari, specialmente di edizioni del se-

colo XV, che può mettersi in paragone

colle più ricche che si conoscono di tali

oggetti. Più avanti trovasi la casa Scotti

Gallerati > nella quale veggonsi varie nobili

pitture , e specialmente il ritratto in mezzafigura del cancelliere Morone , che sì attri-

buisce a Lionardo 9 ed il Battesimo del Si»

gnore in tavola con figure grandi quasi al

naturale , che si crecljb di Cesare da Sesto 9

supponendosi ancora che certo Beniazzano

Milanese abbiavi dipinto il paese.

Nella casa medesima veggonsi alcuni ma-gnifici arazzi rappresentanti diverse azioni di

D. Chisciotte, ed alcuni Baccanali, donati

da Luigi XIV alla famiglia Spinola , alla quale

è succeduta quella degli odierni possessori

di questa casa.

Fino dal 154.7 si stabilirono i Minimi in

Milano; e nel 162,3 intrapresero di riedifi-

care la chiesa di S. Anastasia , consunta dal

fuoco. La chiesa attuale però non fu co-

minciata se non nel 1728 sui disegno del-

l'architetto Romano Marco Bianchi. La fac~

ciata non è ancora terminata ; la chiesa è

di una sola nave. La volta ha un gran

dipinto a buon fresco fatto dal cav. Giudice s

statuario insieme e pittore.

Negli altari il S. Francesco di Sales è del

Cucchi, il S. Michele con altri Santi del

Guerini Cremonese. La tribuna delF aitar

maggiore e le cappelle sono ornate di bel-

Jissimi marmi , ed il coro è lavorato ed

Page 254: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

234 PORTAornato con moltissima diligenza. Soppressi i

Begolari ^ la chiesa fu conservata in qualità

di parrocchiale. Il convento è stato desti-

nato a diversi usi, ed anche alle scuole de*

piccioli fanciulli.

XI.

Strada del Monte dello Stato

e luoghi vicini.

Vedevasi in questa strada una chiesa detta

di S. Andrea 9 dalla quale aveva preso il

nome la contrada. La chiesa era disegnata

dal Pellegrini > ma non interessava per F ar-

chitettura , come neppure per le pitture,

che erano in grau parte del Formenti.

Nella detta strada a sinistra , andandoverso porta Orientale , apronsi diverse strade

che si distinguono col nome di borghi > e

che sboccano nella lunghissima contrada

detta della Spica. In questa ^ ed in capo alla

strada detta Borgo spesso, presso il ponte di

porta Nuova , trovavasi un orfanotrofio di

zitelle dette di S. Caterina. Nella contrada

stessa della Spica presso il sig. Giuseppe

Uggeri vedesi una buona raccolta di stampe ^

e le serie principalmente di quelle dei cele-

bri incisori Morghen e Longhi; vedesi inoltre

«na copiosa collezione di disegni di Palmieri

il vecchio, padre dell' attuale Professore di

disegno in Torino.

In capo al secondo di que' borghi , detto

Page 255: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

m u o v a* a35

«ì S. Spìrito , trovavasi realmeip un mona-stero con una chiesa di Orsofe , ora di-

strutto. Dirimpetto vi avev^ui oratorio

elegantissimo di S. Lucìa , uiìato da una

confraternita.

Nel terzo, detto borgo delesù 9 trova-

vansi alcune monache di S. Chic con chieda

gotto quel titolo. Vi si vedeio due bei

quadri di pennello incognito.

Trovasi pure sulla grande rada sopra-

indicata il palazzo del Monte éo Stato, chefu abbellito con savio elegai] disegno di

Piermarini 3 di ordine jonico^g'i avrebbevoluto potersi elevare maggioente , comeforse portava la dignità di qta fabbrica

,

ma è stato contenuto entrstretli limiti

dalla necessità di conservare rdine interno

delP antico fabbricato.

Dirimpetto al palazzo del onte è posta

la casa Ferri 9 ov' ebbero i ali dottissime

persone, e tra F altre i trelebri fratelli

Pietro, Alessandro e Carlo. dove in unospazioso salone veggonsi diti ad olio in

tela moltissimi animali, forad oggetto di

adombrare una collezione cbria naturale^

e si suppone artefice di q;' opera il va-lente pittore Giambattista Catone Genovese.

Divergendo per una sft contigua si

giugne a quella de' SS. Vi e 4.0 martiri.

Eravi infatti una chiesa occhiale sotto

questo titolo , che si supf avere esistito

fino dal secolo XII , e cm ristorata nel

secolo XVII. Ora non se vede indizio,

Page 256: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

a36 PORTAcome alca) non se ne vede neppure di

due ahre rrocchiali poste in una contrada

vicina sortii titolo di S. Stefano e di S. Mar-tino in Noia.

Volgend dalla contrada dei SS. Vittore

e 40 mar ti nella vicina contrada de' Sigli,

si presentatasi alla metà della medesimala casa Tana 3 la di cui facciata con gen-

tile marmai porta è opera del principio

del secolo il. Internamente vedevansi sul

muro pitti di Bernardino Luini e della

sua scuola molto degradate dal tempo.

Nella gaitei si ammirano una bellissima

opera di Gienzio Ferrari 9 rappresentante

il Presepio n S. Girolamo , che si crede

ritratto de?ard. arcivescovo Arcimholdi

,

ed altra pulodatissima di stile grandioso

di Daniele spi , che rappresenta la Ver-

gine col Baino in mezzo ai SS. France-

sco e Carle

Qui pressulla destra trovavasi la chiesa

ora soppre di S. Donnino alla Mazza*Neil

9

andito passaggio che mette alla stra-

da del Monavvi una cappelletta colF ef-

figie di MaiVergine , dipinta da Bernar-

dino Luirii>\ quasi smarrita, che è an-

cora un ruo delF antica parrocchiale.

Nel coro trvasi un deposito della casa

Taverna s d armo nero , che fu traspor-

tato nella e medesima.

Poco al e di S. Donnino , e siili* an-

golo che fo questa strada col corso di

porta Nnovsi vede la casa altre volte

Page 257: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOVA. à3^

Tanti, ora Nava, con elegante giardino riero

di piante esotiche e di rari arbusti. In

una camera vedesi Ja volta sfaizosatnente

dipinta da Giambattista Tiepolo , ed in mezzoa varie pitture scelte , due se ne trovano

del cav. Calabrese.

XII.

Corso di Porta Nova e luoghi vicini.ì

Scendendo per il corso di pora Nuovaverso il centro della città, vedesi sulla si-

nistra la casa Pezzali , altre volte Porta , che

è stata non ha gran tempo compiuta sotto

la direzione del celebre archstetts Simone

Cantoni , e decorata internamente ed ester-

namente , coli9

aggiunta anche di uà bellis-

simo giardino e di varie statue scolpite

da Francesco CarabeilL Alcune camere hannopure le volte dipinte da valenti pittori;

una specialmente verso strada fu- lavorata

da Stefano Danedi detto il Montaito, e que~st' opera è stata anche lodevolmente incisa

òdi Domenico Cagnoni. Vi si trova pure unagalleria di buoni quadri , e nel giardino

ammiravasi una decantata prospettiva del

celebre Castelli da Monza , ora danneggiata

da tempo.

Trovasi ancora in una piccola strada a si-

nistra la casa altre volte Jnguissola 9 e piij

anticamente del gran cancelliere Morone 9

padre del cardinale , benché a Bianconi sia

Page 258: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

238 PORTApiaciuto ci confondere Timo e Y altro io

una sola persona. Da questi venne alla strada

medesima il nome de" MoronL Nell'interno

questa cisa fu lodevolmente rifabbricata

dalF ultima possessore con disegno dell' ar-

chitetto Felice Soave. Alcune camere sonoelegantissime , e dello stile più squisito ;

una sala terrena è disegnata a forma di tem*pio , e nella volta sono ripartite in meda-glioni pitture tolte dall'antico, e dipinte

sopra il fondo d' oro e di azzurro a mu-saico. Neil* oratorio vedevansi due grandi

statue di marmo , un bei quadro di Giulio

Cesare Procaccini , ed un prezioso antico

musaico in alto. Lodatissima è pure la fac-

ciata verso il giardino, e oierita osserva*

zione una fontana con colonne di bronzo ,

ed un basto grande di marmo.Proseguendo il cammino per la strada me-

desima^ trovasi a sinistra il palazzo Belgiojoso,

che presenta una magnifica e ben adorna

facciata , disegnata dal più volte nominatoarchitetto Piermarini. Stabilì egli un continuo

alto basamento bugnato , nel quale praticò

tre porte , e sopra un ordine composito di

colonne nella prominente porzione di mezzo,e di pilastri nelle parti , coronato da unfastigio triangolare e parapetto laterale conbalaustri , oltre tutti gli ornati alle finestre

de' due ordini,posti sopra il bugnato sud-

detto , ed i riquadri intermedj a quelle ,

ornati essi pure con bassorilievi ed emblemi.

Internamente la volta di una galleria è di-

Page 259: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

nuova. 339

pinta da Martino Knoller , e nella cappella

vedesi una statua marmorea velata del Fran-

chi. Gli stucchi ed intagli sono opere ele-

ganti delV Albertolli e de' fratelli Gerii.

Dirimpetto a quel palazzo si è ora innal-r

zata nuovamente una nobile facciata della

casa Pozzi con disegno dell* architetto Piuri.

Merita pure il disegno della casa Cusani

che si progredisca nella vicina strada di

S. Paolo, dove sorge a sinistra uno dei più.

magnifici fabbricati che in questa città si

ammirino. Non si sa chi fosse V architetto ^

ma Bianconi crede ben con ragione di tro-

varvi alcuna cosa Palladiana. Magnifico è il

disegno in ogni sua parte tanto esternamente,

quanto internamente; Palladiano è certamente

il vestibolo, decorosissimo il cortile, beointese sono tutte le interne parti , e savie

le modanature. Si ammira Io scalone nasco-

sto a doppie andate. Dicesi fabbricata questa

casa da Leonardo Spinola nell* anno 1S91*

Retrocedendo quindi alla piazza Belgio-

joso , e volgendo alcun poco a sinistra ,

trovasi la casa altre volte del cav. Leorìà

Leoni Aretino , pittore , scultore ed archi-

tetto , che lavorò anche nel Duomo nel

deposito de Medici. Questa casa ornò egli

dopo la metà del secolo XVI con varie

sculture di sua mano. Sopra un liscio ba-samento , tagliato dalla porta , che ha unfrontone divìso, stabilì otto pilastri, contra

dei quali collocò altrettanti schiavi gigante-

schi a guisa di termini eoa le braccia , due

/

Page 260: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

240 PORTAdei quali sostengono la 'oggia che abbellisce

il mezzo della facciata. Da queste statue, oda queste cariatidi , venne alla contrada il

nome degli Omenoni ; credono alcuni chealtre volte sì dicesse anche Aretina. Traquelle statue trovatisi da ogni lato due nic-

chie ed una finestra, la quale essendo menolarga delle spalle d^ giganti , non poteva

rischiarare gli appartamenti. L'ordine supe-

riore ha un basamento alto quanto il para*-

petto delle finestre , e sbalzato sopra le

statue , che regge otto colonnette joiiiche ,

portanti un ricco intavolato. Alcune finestre

piccole , e quelle colonne troppo minute

contrastano coli' aspetto solido e massiccio

de9

giganti. Le sculture però in parte sonobelle, e fanno onore al Leoni , massime al-

cuni bassirilievi nella metope del dorico che

adorna il cortile. Il Leoni, come si vede da

alcuni fregi non finiti, seguì il metodo degli

antichi di incidere sul luogo molti ornati e

Yarii bassirilievi \ metodo lodevole che ri-

sparmia molti pericoli occorrenti nei collo-

camento de' marmi lavorati.

Tornando sul corso di porta Nuova per

la strada dei Moroni , trovasi quasi dirinir

petto alla strada medesima il luogo ove era

la parrocchiale di S. Pietro colia rete 9 così

detto forse per corruzione da Cornaredo, che

era F antico suo nome. La chiesa d' ordine

jonico era disegnata dal Ridimi. Ora vi si

sono alzate altre fabbriche.

Vicina trovasi la maravigliosa chiesa del

Page 261: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

N U O-V A. Q4 J

Giardino, tuttora conservata, sebbene in al-

tro uso convertita. Quei tfgini che edificò il

portico sulla piazza del Duomo, che ancora

porta il suo nome, lasciò una somma gran-

diosa ,perchè si comperasse un giardino ,

altre volte de' Torriani , e si fondasse una

chiesa pei Minori osservanti, ai quali poi

successero i Riformati. Sopra uno spazio

vastissimo si gettò un tetto con archi acuti

arditissimi , cosicché ne risultò una spezie

di piazza coperta , ed un edilìzio per sé

stesso sorprendente. Questo fu fatto alla metà

del secolo XV, e sulla fine del XVI si ag-

giunsero dai frati le cappelle e fors' anche

.fi coro. Quegli archi hanno una corda di 46

passi, e la spinta è stata così ben calcolata,

praticamente, che alcuni di essi reggono

ancora dopo tre secoli e più , senza 1' ajuto

di alcuna catena , e non hanno sofferto al-

cuna benché minima crepatura. Nelle cap-

pelle avevano dipinto Camillo e Giulio Ces-

sare Procaccini , il Cerano , il Panfilo ed il

.Saletta ; ma quelle pitture sono state quasi

tutte disgraziatamente disperse.

La chiesa ora serve ad uso di magazzino ;

una porzione del convento è destinata agli

ufficii della Amministrazione generale, del

Lotto , alla Dispensa de' Tabacchi , ad al-

loggi di militari , e vi si è piantata anche

una buona fabbrica di carte da giuoco.

Quasi dirimpetto al Giardino trovavasi un

pio luogo detto di S. Martino degli Orfani,

che fu altrove trasportato , e vedevasi pure

16

Page 262: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

24^ PORTA.

vicino il ritiro colla piccola chiesa di S. Ma»ria del Soccorso, dove si rifugiavano le fem-mine cadute, o pericolanti, o mai maritate,

e dove Giulio Procaccini aveva dipinto conmolta espressione la Vergine addolorata. Orasorge nel luogo medesimo una casa con sa-

via architettura , altre volte posseduta dai

Trecchi, ora dai Gargantini.

XIII.

S. Giovanni alle Case rotte.

Dicesi derivato questo nome addiettivo

dalle case de9Torriani in questo luogo de-

vastate dal popolo. Portò questa chiesa fino

dal secolo XIV il titolo di S. Giovanni decol-

lato. Assegnata essa ad una confraternita

nobile e ricca , fu rifabbricata col disegno

del Richini 9 corredata di tre altari , di co-

modo presbiterio, e di quattro tribune, concolonne pulite del nostro granito.

Salvator Rosa aveva dipinto in un altare

la Liberazione delle anime dal purgatorio ;

ma questo quadro è stato trasportato nella

R. Pinacoteca. Il cav. Pel Cairo dipinse la

Decollazione di S.Giovanni, e Pietro Gilardi

operò in mezzo alla volta , armonicamentecompartita in quadratura da Giuseppe Antonio

Castelli l Monzese , detto il Castellino, Le fi-

gure al disotto della cornice sono lavori del

Sassi e di Jacopo Lecchi*

Page 263: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

H U O V A. 243

XIV.

S. Fedele, o sia S. Maria della Scalain S. Febele.

Fino dalP XI secolo si dice che qui esi-

stesse una chiesa sotto il nome di S. Mariain Solanolo , suggetta air abbadia di S. Dio-

nigi. Nel XII secolo si trova menzionata co-

me parrocchiale sotto il titolo di S. Fedele,

S. Carlo vi introdusse i Gesuiti , e commiseil disegno della chiesa all'architetto Pellegrino

Pellegrini 9 il quale studiò la maggiore ele-

ganza tanto nelF interno,quanto nelF estera

no , sebbene sia rimasta imperfetta la por-

zione superiore della facciata e quella del

coro esternamente. In questa chiesa così

bene architettata ed ornata furono trasferiti

i canonici della cappella ducale di S. Mariadella Scala , ora soppressi.

Tutta la chiesa è costrutta di pietre e

mattoni cotti così ben riuniti , che si vedecongiunta F economia colla solidità e colla

magnificenza. Un corso alto di pietre liscie

serve di base a tutto F edilìzio , e lo alza

notabilmente da terra , dal che è nata la

necessità di una scalinata alF ingresso «> fatta

in forma piramidale. Su quella base si ap-

poggia un continuo zoccolo corniciato , ta-

gliato solo dalla porta1che risaltando sotto

le colonue , forma sotto ciascuna un piede*»

stallo comune. Jl primo ordine è corintio

£Oft colonne sbalzate tre quarti $ rinfrancato

Page 264: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

$44 PORTAda pilastri addossati , e compito da archi-

trave, fregio e cornice. Il secóndo ordine è

composito , e in esso si ripete tutto ciò che

è nel primo, compreso ancora il basamento.

Cinque intercolonnj veggonsi nella facciata ;

uno grande nel mezzo , quattro pìccoli la-

terali. Il primo , che forma P ingresso , hadue colonne interamente sbalzate, che fanno

parte del detto ordine corintio con superiore

frontone arcuato. L* apertura è grande e se-

micircolare , e mostra quasi di sostenere la

soverchia lunghezza dell' architrave ; non hadunque questa porta per abbellimento unsuo ordine particolare , come generalmente

si osserva. Dei quattro intercolonnj stretti ,

i più vicini alla porta hanno una specie di

lapide con festoni , e nello spazio corrispon-

dente air altezza del capitello un bassorilie-

vo ; i più lontani hanno una nicchia, e tutto

questo è ripetuto nell' ordine superiore col

solo divario di una finestra con colonnette

che si osserva sopra la porta. Il tutto è co-

ronato da un fastigio triangolare che seconda

il retto pendio del tetto.

Il lungo lato esterno , che si giudica co-

munemente la miglior parte delF opera , è

composto della porzione più sbalzata spet-

tante al corpo della chiesa , che ha otto

intercolonuj , due grandi e sei piccoli , e

dell'altra porzione corrispondente al presbi-

terio , che si restringe in proporzione della

profondità delle cappelle ,> ed ha tre inter-

colonnj , uno grande e due piccoli. La por*

asione che veste il coro , ne ha cinque*

Page 265: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOVA» 24.5

L' architetto , affine dì dare all' edifizio

una idea di maggiore solidità , ha fatto più

stretti gli intercolonnj vicini agli angoli , e

per amore di bellezza vi pose nicchie orna-

tissime. Negli spazj minori pose semplici

sbalzati riquadri , e ne' grandi un arco sot-

toposto all' architrave come nella porta,

cogli stipiti corrispondenti , ed al disopra

un acato frontone per togliere la monotonia

della lunghissima cornice orizzontale. Tutto

questo si ripete nelF ordine superiore colla

sola aggiunta delle finestre,come nella facciata»

L' interno corrisponde all' esterno. Vi si

vede lo zoccolo continuo , che sotto le co-

lonne diviene piedestallo, e sopra è posto

F ordine corintio che gira tutta la chiesa.

Il corpo di essa è composto di due qua-

drati , separati da una colonna isolata conuna corrispondente in tutti gli angoli , edha in ciascun quadrato due altari che cor-

rispondono agli intercolonnj più larghi , co-

me ai più stretti corrispondono quattro tri-

bune , o, come diconsi comunemente, coretti.

Le colonne sono di granito rosso lucido ;

tutto il restante delF ordine è composto di

pilastri. Il presbiterio è distinto dal corpodella chiesa mediante il ristringimento del-

l' imboccatura di esso , che è proporzionata

a quella del coro semicircolare. La volta

della chiesa è di due vele , e sopra ai quat-

tro archi del presbiterio si alza una magni-fica cupola. Le cappelle e le tribune hannocassettoni di buon gusto , e tutto spira gran-

Page 266: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

24Ó PORTAdiosità e bellezza. Non avendo potuto il

Pellegrini compiere questo edifizio per essere

stato chiamato in Ispagna , lo condusse a

termine il più volte lodato Martino Bassi.

In una cappella a destra dipinse il Cerano

S. Ignazio. 1/ architettura è tutta di marmo

,

i capitelli sono di bronzo. In altra AmbrogioPigino dipinse lodevolmente P Incoronazione

della Madonna. Neil' aitar maggiore vedesi

la Madonna che era alla chiesa di S. Mariadella Scala; lateralmente dipinsero i duegrandissimi quadri i fratelli S. Agostino. In

una eappella a sinistra Bernardino Campìdipinse la Trasfigurazione , ed il Preter'az-

zano in altra effigiò Cristo deposto dalla

croce ., scrivendovi il suo nome e la sua

qualità di allievo del Tiziano. Nella sagrì-

stia veggonsi alcune delle migliori opere del

Gesuita Andrea Pozzi , del quale si hannostampati due volumi di Prospettiva. Si sta

ora costruendo di nuovo un magnifico altare

maggiore sul disegno delP architetto Pestagalli.

Dicesi che fabbricata fosse sul disegno

del Pellegrini V antica casa de' Gesuiti^ che

non solo somministrava Y abitazione ad ungran numero di religiosi , ma anche lo spa-

zio necessario a varii oratorii , congregazio-

ni , sale d' adunanza , ec. Ora questo locale

si è adattato in parte per la direzione ge-

nerale del censo , e vi si sono disposte gran-

dissime gallerie per la confezione delle map-pe ; altra parte è consacrata ad uso dell'ar-

chivio di governo,, e sebbene vi diveggano

Page 267: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

K U O V A. $47

alcune aule spaziose;,

quali erano il refet**

torio e la libreria de9

Gesuiti, tuttavia sa-

rebbe desiderabile che per la quantità delle

carte pubbliche ognora crescenti si desti-

nasse alla loro conservazione e custodia unlocale più vasto, più comodo e più dignitoso*

La facciata dell' uffizio I. R. del Censo9po-

sta di fianco alla chiesa descritta , è stata

disegnata , non meno che la fabbrica interna^

dal suddetto architetto PestagaML

Tra S. Giovanni alle Case rotte e S. Fe-dele trovavasi un pio luogo detto di S. Ma**

ria di Loreto , ora concentrato eon tutti gli

altri stabilimenti di beneficenza.

XV.

Palazzo di Tommaso Marini.

Si apre innanzi alla chiesa di S. Fedele

una piazza al presente di molto ingrandita^

a fianco della quale vedesi il palazzo detto

Marini , che ha il suo ingresso nella con-

trada che passa attraverso in fondo alla

detta piazza , e che dal palazzo medesimoprende il nome del Marino.

Nel i5a5 venne in Milano Tommaso Ma~vini , Genovese ^ e divenuto appaltatore de

9

dai] della città , come tutti gli altri condut-tori delle pubbliche gabelle ammassò in

pochi anni una ricchezza sorprendente. Pensòallora a formarsi una magnifica abitazione ^

e questa è quella che ora si vede , dise-

Page 268: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

248 P H T A

guata con profusione di ornamenti dai Ga**

leazzo Alessi , Perugino.

Il palazzo che doveva avere da ogni late

una porta, è formato di tre ordini; il primodorico piantato sopra uno zoccolo continuo^

sbalzato sopra le colonne sporgenti due ter-

zi, ed appoggiato ad un altro continuo ba-*

sa mento. Le finestre sono ornate con coloni

nette joniche bugnate , e con cornici spor-

genti all' infuori più delle colonne, Il se«*

condo è jonico formato da pilastri scanalati

con finestre ornate da un frontone tagliato,

e corredate di finestrucce superiori comenel primo. Il terzo ha per pilastri una spe-

cie di termini , i quali di qua e di là dalle

teste hanno una mensola portante la cor-

nice superiore più sbalzata delle altre dueinferiori jonica e dorica. Un parapetto eoo

meandro cuopre il pendio de' tetti , e co-

tona F edilìzio.

In una sala terrena, ora inserviente alle

R. dogane , Ottavio Semini dipinse nella volta

Psiche condotta davanti a Giove ; in- altre

camere operò pure con lode Giovanni da

Monte, Cremaisco. Ora tutto questo palazzo

con una casa contigua è destinato a varii

uffizj delle R. finanze, alla tesoreria generale

delio Stato, alle dogane, alle privative, ecc.

In fondo alla stradai detta del Marino 9 an<*

dando verso il gran Teatro, si vede la casa

Patellani , altre volte abitazione del celebre

architetto Pellegrino Pellegrini , detto da al*

euni^ e specialmente dai Bolognesi , Tibaldi?

Page 269: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NuavA. 249

che stabilitosi in Milano , edificò quella essa

per sé e per la sua famiglia , e vi morìdopo essere tornato dalla Spagna,

XVI.

Teatro grande , detto della Scal4«

Esisteva in questo luogo una cappella di

S. Veronica > rifabbricata nel secolo XIV da

Beatrice Scala di Verona moglie di BarnabaVisconti. Vi si aggiunsero in seguito cappel-

lani , canonici e mansionarj , rivestiti di

grandi privilegi. La chiesa che ultimamente

esisteva sotto il titolo di S. Maria della Scala $

era divisa in tre navi con sette cappelle.

Demolita questa chiesa , e trasportata in

S. Fedele la collegiata, si edificò in questo

luogo uno de9maggiori teatri d' Italia , e

forse ad ogni altro superiore per la molti-

plicità dei comodi ; cominciato . dai fonda-

menti , ed eseguito con somma celerità

,

sul disegno dell' architetto Piermarini P ed

aperto solennemente nel 1788.

Per procurare il comodo di smontaredalle carrozze al coperto , stabilì V archi-

tetto un corpo avanzato con tre archi , chelega colla parte inferiore bugnata dell' edi-

lìzio, e presenta al disopra il comodo di unaspaziosa terrazza aderente alle sale del Ridot-

to, La facciata magnifica viene formata, uni-

tamente al suddetto bugnato , da un ordine

composito eoa colonne sbalzate éut- terzi ^ e

Page 270: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

àSo PORTAsuperiormente un attico, che ha il J frontonenel mezzo -> e le finestre nobilmente ornate.

Entrando si trova un grande atrio , e

quindi si aprono scale d' ambe le parti perascendere alle loggie o ai palchi , ed altre

scale al fine dei corridori con porte late-

rali che facilitano F accesso e lo sgombra-mene del teatro.

La sala grandiosa ha sei file o ordini

di loggie , ed in ciascun ordine se ne con-

tano quarantasei. L9

imboccatura al palco

scenario , o sia alla scena , è munita di co-

lonne corintie , e la volta è ornata di com-partimenti che sono stati non ha guari de-

corosamente rinnovati sopra i disegni cfei

valente scenografo Giovanni Pcrego. Tutti

i palchi hanno i loro privati camerini cor-

rispondenti , e sul davanti si trovano duegrandiose sale ad uso di Ridotto.

L' architetto ha superato in quest9

operamille difficoltà, ed ha riunito costantemente

F eleganza colla comodità. Nulla è stato dalui trascurato di ciò che servir poteva a

comodo de9

cittadini concorrenti agli spet-

tacoli , de' musici , de' ballerini , delle guar-

darobe , de 9macchinisti e degli scenografi.

Per questi è stato dal sagace architetto in-

gegnosamente disposto un locale ampio quanto

è tutto il teatro , fra la bellissima travatura

del tetto e la volta beo ornata , affinchè

vi si possano eoo tutto agio stendere , di-»

pingere ed asciugare le scene.

Questo teatro non aveva altro difetto se

Page 271: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

non quello di un palco scenico alquanto

corto. A questo è stato ultimamente posto

riparo con un prolungamento considerabile,

ottenuto dall' atterramento di varie case , e

si è continuata la fabbrica con maestosa ar-

chitettura in tutto il braccio laterale che ora

fa fronte alla nuova piazza di S. Giuseppe.

Si sono anche adattate col nuovo prolunga-

mento nella parte superiore dell' interno altre

comode sale ad uso de' pittori delle scene.

Di questo grandioso edifizio , già dise-

gnato tra le sue vedute in gran foglio dal

più volte lodato prof. Aspari , trovasi altro

disegno in piccolo nella unita Tavola V.

XVIL

Teatro Filodrammatico e luoghi vicini.

Esisteva in questo luogo un monasterocon ospedale annesso , sotto il titolo de*

SS. Cosma e Damiano , e fu quindi eretto

in parrocchia , essendosi fondata una nuovachiesa verso la fine del XV secolo , che fu

poi ceduta ai Gerolimini di Castellazzo. Lachiesa ultimamente rifatta era elegantemente

terminata nelT interno , e solo mancantedella facciata ; ed in essa vedevansi pitture

di Pietro Subleiras y di Stefano Legnani , di

Filippo Abbiati , del Panfilo , di Francesco

Gessi e di Alessandro Tiarini , Bolognesi,

di Pompeo Battoni , Romano , di Giuseppe

Botturi $ professore altre volte in Mantova.

Page 272: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

&52 PORTAOra nel locale della chiesa sorge un pic-

colo, ma elegantissimo teatro ad uso di unasocietà di dilettanti. Il disegno è delF ar-

chitetto cav» Canonica con tre ordini di loggie

continue , e non interrotte come negli altri

teatri ad uso di palchi o palchetti sepa-rati* Nella volta vedesi una medaglia dipinta

dal celebre Appiani;, il quale colorì pure unmagnifico sipario , e diresse le pitture degli

ornati sui parapetti delle loggie.

Non lontano trovavasi alrre volte il luogopio della Carità , dove la Carità medesimaaveva nobilmente dipinta Bernardino Luini ;

così pure sulla piccola piazza dove tuttora

esiste la casa Visconti , vedevasi una chiesa

altre volte parrocchiale di S. Lorenzo in

Torrigio. Una piccola chiesuola dello Spirita

Santo esisteva pure presso il campanile che

serviva a S. Maria della Scala.

Al principio della lunga strada che tut-

tora porta il nome di S. Margherita , e che

è occupata in gran parte da stampatori e

librai , trovavasi un antico monastero sotto

il titolo di S, Margherita, ottenuto fino nel

secolo XI , e vi ospitavano religiose Bene-dettine. Ora vi si è adattato il palazzo coi

diversi ufficii della I.R. Direzione della Polizia.

Uscendo dalla piazza del Teatro de' Filo-

drammatici per la strada che conduce verso

porta Vercellina ^ trovasi sulla destra unlocale destinato per deposito ad uso della

pubblica illuminazione , che altre volte era

una chiesa sotto il titolo di S9 Dalmazio?

Page 273: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

N U O V A* 253

officiata prima dagli Umiliati ,poi dai con-

fratelli della dottrina cristiana.

Volgendo quindi a destra trovasi il pa-

lazzo Clerici 9 dove Giambattista Tiepolo di-

pinse con molta lode la volta della galleria ,

nella quale il valente intagliatore Cavana

scolpì i bellissimi bassirilievi delle finestre.

Quella volta rappres ita il Sole che nel

suo carro tirato da quattro cavalli si alza

verso il meriggio , rallegrando la naturas

mentre le nubi si squarciano , e da ogni

parte si fa ridente il cielo. I pianeti servono

di corteggio j, Mercurio precede come per

avvertire il cielo e la terra dell9

arrivo del

nume vivificatore. Venere è posta presso a

Saturno per esprimere che se F una pre-

siede alla riproduzione ,presiede F altro

alla caducità. La terra tutta si rallegra , e

le produzioni della medesima sono disposte

in pittoresco avveduto disordine sopra la

cornice. Le Najadi da un lato 4 i delfini

e gli zeffiri | i turbini e le procelle servonoal compimento della invenzione : veggonsidall' altro F elefante ed il cavallo in mezzoad uomini di varii climi , ed abiti , tutti in

atto di esultazione; cammelli, coccodrilli,

cani , ed altri animali di forme diverse e

di varii paesi. Il pittore non ha scordatoV ebbro Sileno portato dai Fauni, e la biondaCerere ricca di spiche, e così ha simboleg-giato quasi tutta la Natura.

In questo palazzo è ora stabilita la resi-

denza di varii tribunali civili,

Page 274: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2D4 PORTA

XVIII.

S. Pkotaso ad Monacos.

Si crede questa chiesa ufficiata da monaciprima del secolo IX ; vi si stabilì quindi

una parrocchiale. Il Pellegrini disegnò la

nuova chiesa che ora si vede , e che serve

di sussidiaria a S. Fedele^ in una nave sola

di ordine jonico con tre cappelle da cia-

scun lato.

Daniele Crespi dipinse S. Giovanni predi-

cante nel deserto; il Fiammenghini la Vergine

co" suoi genitori ; il Cerarli effigiò il Croce-

fisso con varii Santi laterali. DalP altro lato

veggonsi S. Anna di Carlo Francesco Nuvolo*

ni , S. Antonio abate di Ridolfo Cunio , e

S. Francesco di Paola in un quadretto so-

pra il Crocefisso di Giulio Rossi. Il Rossi me-desimo dipinse gli sportelli dell' organo ^ ed

il Fiammenghini la volta. Le azioni dei Santi

Gervaso e Protaso sono dipinte nei quadri

laterali deir altare maggiore da mano in-

certa , ma non dispregevole.

XIX.

CORDUSIO E LUOGHI VICINI.

Uscendo dalla chiesa di S. Protaso adBlonacos , trovansi alcuni vicoli , due dei

quali conducono nella già nominata strada

di S. Margherita *> ed uno va a sboccare pre-

Page 275: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOVA. &5S

cisamente al negozio di stampe e libri degli

Editori dì questa Guida e dell' Itinerario

d'Italia della Pianta della Città, e di mokealtre opere topografiche e calcografiche <,

presso i quali gli amatori dell' arte trovar

potranno una grandiosa collezione di stampeantiche classiche , delle migliori stampe mo-derne

,quadri di buoni autori , ed altri og-

getti delle arti del disegno. Qualora si entri

nel vicolo posto quasi in faccia alla chiesa ^

si attraversa la piazza detta delle Galline P

nella quale esiste una fabbrica di stoffe , e

si giugne ad altra piccola piazza , alla quale

mettono capo sei altre strade. Questa dicesi

Cordusio j forse a Carte ducìs 9 espressione

che si legge in alcuni diplomi del secolo

XII. Sulle pareti dal lato di ponente vede-vansi dipinti in tre quadri a guazzo Cristo

,'ncamminato al Calvario del Fiarnmcnghini ,

• Adorazione de9 Magi del Barabini , e la

Vergine col Bambino e S. Giuseppe del

Morazzone,

Qui si aprono tra le altre tre grandi

strade, Punta a destra che porrà al Broletto^

e quindi al Ponte Vetro , V altra in mezzoche conduce alle Cinque Vie con molte altre

diramazioni , ed altra a sinistra lunghissima

che vien detta Strada degli Orefici , essendoqui raccolti quasi tutti i professori di que-st' arte

,gli argentieri , i giojellierì , ec« Il

complesso delle loro ben disposte botteghepuò meritare un' occhiata del curioso fo-

restiero»

Page 276: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

s56 PORTAIn questa strada trovavasi una chiesa

parrocchiale , detta S. Michele al Gallo*

Alcuni credono che tale denominazione de-

rivasse dal vicino tribunale di due giu-

dici , P uno dei quali aveva un cavallo , e

P altro un gallo per insegna ; altri la ripe-

tono da un gallo posto sul campanile, comevedevasi anche a S. Ambrogio. La chiesa

era stata rifatta . sul disegno del Quadri, e

Daniele Crespi vi aveva dipinto alcune geste

di S. Eligio,protettore degli orefici.

Nel muro posto dirimpetto alla porca

della chiesa bramante aveva dipinto alcuni

suggetti capricciosi , e sotto le tegole unghiribizzo di due giudici tratti a forza dal

tribunale con due altre persone sedenti su

rozze scranne.

Nella stessa via degli orefici e giojellieri

trovavasi un luogo Pio antichissimo detto

la Mala Scalla , istituito per soccorrere

prigionieri , che negli ultimi tempi era di-

venuto luogo di reclusione pei debitori frau-

dolenti e pei giovani scapestrati.

Non lontana era la Scuola de Grassi, e

vicino a S. Michele al Gallo vedevasi una

chiesa di S. Cipriano 9 altre volte parrocchia,

ceduta quindi ad una compagnia o confra-

ternita, nella quale dipinto avevano il Fiam^

menghino alcune gesta di S. Francesco , il

Muggieri i! Transito di S. Giuseppe.

Page 277: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

K U O V A* ao'

XX.

Piazza be' Tribunali ,

altre volte detta de* mercanti,

Dal Corclusio per una non lunga strada,

detta de' Fustagnari ^ ove trovatisi diverse

fabbriche di velii

stoffe ^ fustagni , e fazzo-

letti di cotone , si passa alla piazza de*

Mercanti

Nel mezzo di questa piazza sopra ardatutti aperti onde passeggiarvi sotto , trovasi

il pubblico archivio notarile , di una solida e

grandiosa costruzione, e di una disposizione

ottima anche nelP interno , ordinato colla

maggiore regolarità , e quindi degno di for-

mare P ammirazione de' forestieri. La sua

erezione fu fatta fino dal 12,33 , ma allora

fa destinato solo a comodo de' tribunali*

Sotto il grandioso porticato si univano

altre volte tutti i commercianti come ad unaspecie di Borsa * dal che venne il nome di

Piazza de* Mercanti. Ora in una sala del

vicino fabbricato si è formata, a comodo dei

trafficanti medesimi , una Borsa ben ripara-

ta , ove in un' ora del giorno stabilita tener

possono le adunanze loro.

Lungo questa piazza passa la strada fre-

quentatissima che da porta Vercellina con-

duce alla porta Orientale. A lato a questa

strada vedesi un ornatissimo fabbricato

altre volte del collegio de' giureconsulti ^

17

Page 278: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

3.58 PORTAcostrutto cf ordine di Pio IV sul disegno di

Vincenzo Seregni , il quale avrebbe meritato ,

dice Bianconi, un posto onorevole tra le Vite

degli architetti antichi e moderni, perchè

scultore ed architetto degno di lode, che

dopo essersi molto distinto in Lombardia , fu

chiamato a Roma,perchè assistesse alla fab-

brica di S. Pietro. Binate doriche colonne

sopra piedestalli con balaustri intermedii

,

portanti alcuni archi , formano un portico

sopra varii scalini , il quale unitamente a

tutto T ornato della parte superiore avreb-

be dovuto circondare questo foro a cui

mettono capo cinque strade. Un attico so-

pra la cornice della parte inferiore abbelli-

sce e forma il superiore , il quale ha fine-

stre ornate con fastigj spezzati , come sono

pure le finestre e le porte sotto il portico i

e tutto T edifizio spira lusso ed eleganza.

Nelle sale interne , altre volte inservienti ai

nobili giureconsulti, detti Giudici, conti e

cavalieri , ed ora ad a!tri usi destinate

,

trovavausi varie lodevoli pitture de' nostri

maestri del secolo XVII , tra gli altri del

Ponza 9 del Legnani , del Besozzi , del Busca

,

e del Castelli Monzese ; nella cappella ave-

vano operato il Figini e Giulio Cesare Pro-

caccini.

In mezzo sta la torre dell'orologio: nella

nicchia che ora vedesi vota , trovavasi unastatua gigantesca di marmo di Filippo II re

di Spagna, opera dello scultore Biffi , posta

al tempo di Fabrizio Bossi vicario di provvi-*

Page 279: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

nuova. a5(>

sione ; statua che subì varie vicende , e

quindi fu rovesciata nel 1799.

Nel lato opposto della piazza fu alzata

dalla città verso la metà del secolo XVJIuna porzione di fabbrica simile alla già in-

dicata ,per uso delle Scuole Palatine , il di

cui primo edilizio era stato incendiato. Si

volle questa ornata della statua marmoreadi Ausonio , e del suo epigramma , cheporta le lodi di Milano e che si troverà al

fine di questo articolo. Vi fu pure collo-

cata la statua in marmo di & Agostino , già

maestro di rettorica in questa città , colla

leggenda :

« Angustinus hic humana docens y divina didicit, »

Famose furono le scuole Palatine, trasportate

poscia altrove , e in quel locale medesimosi eresse altre volte una stamperia , e si

formò la celebre Società Palatina, dalla quale

furono prodotte nel passato secolo le opere

più insigni , come le Cose Italiche , le Anti-

chità Italiche , e le Iscrizioni del Muratori , le

Opere del Sigonio , le Monete deUArgelati 9 le

Medaglie del Mezzabarba , la Storia Tipo-

grafica del Sassi cogli Scrittori Milanesi, ec.

Là presso era stato pure innalzato un edili-

zio di marmo bianco e nero, formato di dueportici T uno sopra Y altro di cinque archi

per ciascuno , che dicevasi la Loggia degli

Osii , e che serviva per i bandi pubblici

e per Ja promulgazione delle leggi e degli

editti. Matteo Magno diede mano a questa

Page 280: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

àóò POÈTAfàbbrica al principio del XIV secolo , mixle statue che vi si veggono , creclonsi dal

Gìulini aggiunte in epoca posteriore , comedi data più recente essere potrebbono gli

archi superiori , se vero è che gli archi a-

cuti nou fossero tra noi usati comune-mente se non dopo il secolo XIV.

Nelle mura dell'archivio vedesi una statua

equestre inalzata ad Odoardo Grossi , Lodi*-

gìano, podestà di Milano , fondatore dell'ar-

chivio medesimo, e persecutore ardente

degli eretici. Vedesi pure in uno dei pilastri

sostenenti l'archivio un bassorilievo di unascrofa pelosa , che alcuni credono indicare

la derivazione del nome di Milano , almenosecondo una tradizione appoggiata ad unverso di Sidonio Apollinare.

Soppresso il collegio de' nobili giurecon-

sulti , ebbero la loro residenza in questa

piazza varii tribunali , ed anche la Cameradi commercio , d' onde questa piazza fu detta

Piazza de Tribunali. Con vieti credere che

anche verso la metà del secolo XV i tribu-

nali qui risedessero,

perchè un cittadino

zelante detto Tommaso di Caponago sino dal

1445 pose una iscrizione al piede di una

scala, nella quale si avvertono i passeggieri

che dalle liti nascono le personali inimicizie,

la perdita delle spese, le angoscie dell' ani-

mo , le fatiche del corpo , moki ignominiosi

delitti , la trascuraaza delle opere buone e

vantaggiose ; che coloro che credono di gua«-

Page 281: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

NUOVA. 2Ói

bagnare , spesso succumbono, e che se pure

guadagnano ^ ben calcolate le fatiche e le

spese ^ nulla acquistano.

EPIGRAMMA DI AUSONIO

IN LODE DI MILANO.

Et Mediolani mira omnia , copia rerum :

Innumere*? , cultoeqiie Domus , facunda virorurn

Ingenia , et mores loetu Tum duplice muro

Amplificata loci species,populique voluptas

Circus 9 et inclusi moles cuneata Theatri :

Tempia, Palatìnoeque Arces ; opulensque moneta ;

Et Regio Herculei Celebris ab honore lavacri 9

Cunctaque marmoreis ornata peristyla signis ?

Moeniaque in valli formam circumdata labro.

Omnia quoe magnis operum velut ce nula formis 9

Excellunt : nec juncta premit vicinia Roinoe.

Bianconi aveva unito alla sua Gu<da questo epi-

gramma citato spesse volte nella medesima; ma sic-

come trovasi nella ultima edizione di quel libro stam-

pato con molti errori, si è creduto o a opportuno

di riprodurlo ridotto a pia corretta lezione , secondo

V edizione di Giacomo Tollio , reputata la migliore.

FINE DELLA PRIMA PARTE

CONTENENTE LA DESCRIZIONE Di MILANO,

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INDICE I.

di tutti gli articoli contenuti

in quest'opera.

Prefazione dell'Editore pag. Ili

Notizie geografiche , stori-

che , topografiche della

città di Milano - • • *

Parte Prima. Descrizione

della città,

Porta Orientale.

I. Il Duomo ..... 9

II. Palazzo Arcivescovile . 29

III. Piazza Fontana . . 3i

IV. Palazzo dell I. B. Corte 32

V Beata Vergine di CampoSanto . j .... 34

VI. I. R Tribunale di giu-

stizia criminale ... 55

VII S Raffaele .... ivi

VIII Di alcune chiese ed

altri edifizj intorno al

Duomo, che ora più non

esìstono 36

ÌX. Statua detta V Uomo di

pietra ...... 38

X. S. Maria de' Servi . . 39

XI. S. Babila 4*

XII Seminario .... 4^

XIII. Palazzo Serbelloni . 4',

XIV. S Pietro Celestino . 46

XV. Palazzo della Conta-

bilità 46XVI Giardino pubblico . pXVII. Lazzaretto . . . 5o

XVI JI Palazzo di Governo. 52

XIX SS. Cosmo e Damiano. 53

XX S Maria della Passione. 54XXI S. Pietro in Gessate, 67

XXII Albergo o luogo pio

Trivulzi ..... 59XXIII S Stefano Maggiore, ivi

XXIV. Chiesa e cimitero di

S. Bernardino . . . . 61

XXV. S. Maria della Sanila. 62

Porta Romana.

I. O.pitale Maggiore .

II Collegio della GuastallaIII. S. Filippo ^eri .

IV. S. Michele de' nuoviSepolcri . . , .

V. S Barnaba . .

VI. S Maria del Paradisoe luoghi vicini

VII. S Calimero .

Vili. S. Sofia, oS. Mariadella Visitazione ,

IX. Chiesa della B. V. pres«

so S Celso » . .

X. S Celso . . .

XI. S. Paolo . . .

XII. S EufemiaXIII. S. Nazaro . .

XIV. 5 Antonio abate

XV Di alcune chiese e

altri edifizj di questo cir-

condario , che ora più

non esistono . . . .

XVI. S Giovanni LateranoXVII. 3 Maria presso San

Satiro

6Z6667

6869

71

73

74

7 5

83

8485

86

9^

9491

Porta Ticinese.

I S. Maria Beltrade . .100II S Sebastiano . . .101III. S. Alessandro in Ze-

bedia 103IV. Casa Trivulzi ... 108V. C*isa Archinti. . . . 100VI. Di alcune chiese sop-

presse, e di altri edifizj

in questo circondario . 110VII. S. Eustorgio . . .112VIII. Porta Ticinese , BTa*

viglio e S. Gottardo . 11$

Page 284: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2,64 INDICE I.

IX. Viarena , ed altri og-

getti. S. Maria della Vit-

toria 121

X. Colonne di S Lorenzo. 124XI. Chiesa di S. Lorenzo. i3oXII. La Vetra , il Carobbio

e luoghi vicini , . . . i33XIII. S Giorgio al Palaz-

zo ed altre chiese vicine. i3a

Porta Vercelliiya.

I. S. Sepolcro ed altri luo-

ghi vicini 142II. Biblioteca ambrosiana . ìfóIII. S. Maria Podone ed

altri luoghi vicini . . 161

IV. S. Maria Porta . . . i53V. S. Maurizio, detto Mo-

nastero Maggiore , edi-

lizi vicini . , . . i55VI Antica Basìlica Nabo-

riana. Caserma di S Fran-

cesco . • . e . . . l59VII. S. Ambrogio e luoghi

vicini ....... 161

VIII. S. Vittore al Corpoe chiese vicine. . . .173

IX. S. Maria delle Grazie. 177X S. Maria della Stella e

luoghi vicini . . . .181XI S. Niccolò da Bari . 182

XILS Maria del Castello. i83XIII Piazza del Castello.

Piazza d'Armi Arco. A-rena i85

Porta Comasca,

I. S. Maria Segreta . . .188II. S. Vittore al Teatro . 189III 3« Nazaro Pietrasanta. 190IV. Broletto ed altri luo-

ghi vicini ivi

V. S. Tommaso in terra

amara 192VI. S. Maria del Carmine. 194VIL S Simpliciano e chiese

oppresse in quel circon-

dario . * * . , . . 197

VTII. S Maria Incoronata 200IX. La Trinità .... 201

Porta Nuova.

I. S. Angelo e luoghi vicini 2o3II. Casa di Correzione. . 206III. 1. R. Zecca e luoghi

vicini 207IV S. Bartolomeo e luoghi

vicini ....... 209V. S. Maria Araceli. Ospi-

tale de' PP. Fate benefratelli . . * . . .210

VI. S Marco 212VII. Palazzo delle Scienze

e delle Arti , altre volte

di Brera 2i5VIII. Sant' Eusebio e luo-

ghi vicini . • • . . 225IX. S Giuseppe .... 228X. Borgo Nuovo .... 23oXI. Chiesa di S. France-

sco e S Anastasia , vol-

garmente S. Francescodi Paola 232

XI. Strada del Monte dello

Stato e luoghi vicini . 234XII. Corso di Porta Nuova

e luoghi vicini. . . «237XIII. S. Giovanni, alle Case

Rotte ........ 242XIV. S Fedele o sia S Ma-

ria della Scala in S. Fe-dele 243

XV Palazzo di TommasoMarini 247

XVI Teatro grande, detto

della Scala .... 249XVII Teatro Filodramma-

tico e luoghi vicini , . 2ÓiXVHI S Protaso ad Mo-

nacos 264XIX. Cordusio e luoghi vi-

vicini ivi

XX. Piazza de' Tribunali,

altre volte de' Mercanti. 267

Page 285: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

co

INDICE IL

DI TUTTE LE CHIESE, FABBRICHE, STABILIMENTI

ED ALTRI OGGETTI MENZIONATI NELLA PRIMA.

PARTE DELL' OPERA , CONCERNENTE LA DE-SCRIZIONE DI MILANO.

HB. Le Chiese e gli Stabilimenti tuttora esistenti sono stampatiin carattere tondo , i soppressi , o distrutti , in carattere corsivo*

Accademia I. R. delle belle

arti. 221.

Agnese (S.). Agostiniane. 168.

Agostino (S.) bianco , Agosti-niane. 87 137.— nero, Agostiniane.

227Alessandro (S.) in Zebedia, par-

rocchia io3.

Ambrogio (S.) Maggiore par-rocchia e collegiata. 161.—

« ad Nemus , con-

fraternita. 187,

ad Nemus, Mi-nori Riformati. 202.

in Solanolo , oalla Balla 102.

Amministrazione generale del

Lotto. 241Anastasia (S ) V. S. Francesco

di PaolaAndrea (S.) contrada del Monte

234.— — in via de Rastelli. 3>j.

Andream (Palazzo) altre -volte

Monti. 66Andreoli (Casa e giardino) pressoS Eustorgio 111,

Angelo Custode (Oratorio dell')

i44Angelo (S.) Minori Osservanti.

2o3Anguissoia (Casa) ora Traversi.

287 e a38.

Annoni (Casa) inP Romana. 88.

Annunciata ( V ) presso &* Ma*ria Podone. 102.

CanonichesseLateranensi in P, Nuova 232.

Antonio (S ) Abate. Teatini gì*

Apollinare (S ) Francescane. 74»Appiani (Casa). 53.

Archinti (Casa) presso S. Ales*

sandro 109—— « luogo il naviglio

di P. 3N"uova. V Rossi.

Archivio I. R. di Governo presso

S. Fedele. 246.

Arcimbolde (Scuole). V. Liceo.

Arco Romano. 72— alla Piazza d'Armi. 186.

Arena. 187.

A rese (Gasa e galleria) l\ù. 44*Asse (Monastero delle). V. Prov-

videnza.

B

P>abila (S.) Parrocchiale. 42 «

Banco di S. Ambrogio. 191.Barbara (S.) Cappuccine 227.Barnaba (S ) Barnabiti. 69.

al Fonte. 111. ri2.

Bartolomeo (S.) Sussidiaria. 209.Bastioni ( Passeggio de ) 5oBattistero di S Agostino presso

S. Ambrogio171

Beccaria (Casa) in contrada di

Brera. 226.

Page 286: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

t66 INDICE ir.

Belgiojoso (Palazzo altrevolte)

presso il Giardino pubblico 49—— Palazzo in fondo alla

contrada de' Moroni 208. 239

Bellarmino (Oratorio del) presso

il Palazzo di Giustizia. 3j

Belloni (Gasa) in P.Orientale. 48Bernardo (S) Monache , ora

collegio Calchi Taeggi. 72:

^Bernardino (Ossario di S.) presso

S. Stefano. 61.

(S.) Chiesa vicina

all' Ossario. 61.

• Agostiniane. 171

e 172. La chiesa sussiste.

Biagio e Bernardo (SS.) Ora-

torio. 43*

Biblioteca Ambrosiana. i4$.

I R. del Palazzo delle

Scienze, ossia di Brera. 221.

Bigli (Gasa) in Borgo Nuovo. 23o.

Bacchetto (Monastero). V. S Ul-

derico.

Borgo Nuovo 23o.

Borromeo (Casa) presso S Ma-ria Podone. i5o. i5i.

Borsa. 167.

Bossi (Contrada de') 193.

Bovara (Casa alti evolte) ora Ca-

mozza. 4&Breislak, gabinetto di minerali.

204Brera. V. Palazzo delle Scienze.

Broletto. 190.

QCalchi. V. Colle-io.

Calimero (S ) Parrocchiale. 73.

€alocero (S ) Sussidiaria. 172,

Campidoglio di Giove 36.

Campo Santo (B. V di) 34-

Canobiana (Scuola) 37. V. teatri

Canonica dell'altre volte Semi-nario. 208.

Carea n ine o Turchine , Mona-che. 48.

Carità (Luogo Pio della) 2o3„

garlr) (£*) Carmelitani scalzi.

2o5.

Carobio. i34»

Carpoforo (S.) 196".

Caserma di 5 Francesco, 160.del Castello. i85.

Casino de' Nobili. 229.Castelbarco (Gasa) altre volte

Simonetta. 22Ó.

Castello (Piazza del) i83. i85.

186.

Castiglioni (Gasa) presso il Ni-rone. 160.

(Gasa) in Rugabella. 87.

Gabinetto di monete, ivi.

Cattarina (S.) in Brera , Bene-dettine. 226.

alla Chiusa, Ago-stiniane 110.

torio i35.

zaro 94

dei Fabbri, Ora-*

presso S. JSfa-

diOrfanotrofio

zitelle in P. Nuova. 2 4-, alla Ruota , Mo-

nache. 65. V* Ospedale mag-giore.

• da Siena, Do-menicane 121.

Celso (S.) 82.

Censo (Palazzo della Direzione

Generale del) presso S. Fendele. 246.

Chiara (S.) Francescane. 227.Cicogna (Palazzo) presso S Gio.

in Conca. 97.Cinque Vie. i45.

Cipriano (S ) 256\

Clerici (Palazzo) 253, ora pa-lazzo d' Appello , e primaIstanza.

Collegio Calchi Taeggi. 72.

de Nobili giureconsulti.

2Ó7—-— della Guastalla V. Gua-stalla.

Imperiale Longone 211.

Colombetta (Oratorio della). V.Spirito Santo

Colonna infame. i34«

Colonne di S. Lorenzo. T24~i3o,

Page 287: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

IKD1CE II. 267

Conservatorio t R. di musica

alla Passione. 04.. .

Coperto de' Figim V. Figim.

Cordusio 2Ó4- 2ÒÒ.

Corpus Domini (Oratorio del).l(i

Correzione (Casa di). 206.

Corte V- Palazzo.

Cosma (SS) e Damiano, Jgo-

stiniani Scalzi 53..".

. .— Gero-

lamini 25 i.

Croce ($•) Badia. ìai.

Croce di Malta (Albergo). i44-

Crocefisso (Chiesa e Monastero

del). 136.

Cusani (Casa) ora palazzo del-

l' I. R. comando militare. 220.

22Ò\ , ..

, in contrada di

S. Paolo. 239,

DDalmazio (S ) 252.

Damiano (S.) V. Codina.

Demanio (R.) V. Palazzo.

Dionisio (S.) Badia. 4q.

Donnino (S.) alla Mazza. 236,

Dugnani (Casa) alla Cavalchina.

208.

Duomo, q-29.

Burini (Palazzo, e contrada). 02.

EErasmo (S.) Umiliate- 200.

Erba Odescalchi (Palazzo) presso

S. Gio. in Conca 97.

Eufemia (S.) Parrocchiale. 86.

.., - Oratorio. 62.

Eusebio (S.) 2*2

5

Eustorgio (S.)Parrocchiale.^ri2.

FFabbri (Ponte de'). i35.

Fabbrica di stoffe dei signori

Osnago in S. Radegonda 38.

Fabbrica di stoffe di cotone in

S. Prassede 58.

. di stoffe di seta in

Rugabella 87.

^ o filatura di cotone

alla Pace. 70.

di stoffe di seta del

Reina al Paradiso. 71*

di bronzi dorati,

con patina, delli signori Straz-

za, Thomas e Lorin nella

contrada dei Nobili. 107.

di stufe, vasi di ter-

ra, e majolica fuori di P.

Ticinese. 120.

, di stoffe di seta , di

lana, di maglie, di nastri,

cordelle, galloni ec alla Vit-

toria. 124. . .

„ di pelli , conciene

alla Vetra. i33.

. o filatura a S. Vin-

cenzo in Prato. i36\

di stoffe, e di vetri

al ponte di S Ambrogio. 176.

di acido solforico ed

sequa forte, altre volte a S.

Girolamo , ora a S. Vincenzo

in Prato. 182.[—. di stoffe, corso di P.

Comasina. 200.

. di lavori in oro, in

argento , in bronzo dei fra-

telli Manfredini alla Fontana

fuori di P. Comasina. 201.

di nitro a S. Ambro-

gio ad Nemus. 202.

, L R. del tabacco. 2o4«

—— di maioliche e ter*

raglie a S. Angelo. 206.

di tele è panni alla

casa di Correzione. 206.

di tele di cotone , in-

diane e mussole delli signori

Kramer 206, di vetri lungo il na-

viglio di P Nuova. 210.

di carte da giuoco al

Giardino. 241»

Page 288: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

a63 INDICE II.

Fagnani (Casa), i53.

Fabronia (S.) Ritiro, o Con-servatorio. 199.

Fedele (S.) V. S. Maria della

Scala.

Fermo (S ) 14.1.

Figini ( Coperto de' ). 36\

Filippo Neri (S.) altre volte Mù*nastero , ora Collegio d'edu-

cazione di fanciulle. 67.

Foppone. V. S Michele.

Francesca (S.) altrevolte.Minimi.Scuola Veierinaria vicina. 02

Francesco (S.) grande , Conven-tuali. V. Naboriana.— (Caserma di) 169.

160.

di Paola , detto

anche S. Francesco , e SAnastasia , parrocchiale. 202.

Frigerio possessore di quadri.

61,

Gabinetto I. R. delle madaglie

nel palazzo delle Scienze ed

Arti , altre volle Brera. 225— I R di Marina 22Ó.

_ I. R. delle Miniere.

Y. Miniere.

Gargantini ( Casa ) altre volte

Trecchi. 242.

Genovesi (Oratorio de') presso

S Francesco 1Ò9.

Gesù {il) Clarisse. 235.

Giacomo (S.) de' Pellegrini. i55.

Giardini Pubblici. 4°*-

Giovanni (S ) Battista, Carme-litane. 121.

mmm ~— Battista in Viarena.

-*- Batista , Stefano

e Zenone, Oratorio 1S2,— Battista in P, Co-

maszna. 190.

alle Case Rotte, sus-

sidiaria. 242Commenda. 67.

~~m—*m~~t- del Con/alone, 67.

Giovanni (S.) in Conca , Carme"Utani. 96.

Evangelista, al Col-

legio I. R. de' Nobili 210.

de' Genovesi V. Ge-

—-— in Era presso $.

"Nazaro $5 .

._^ in Gugirolo. 96._- Laterano 97.

sul Muro. i83Quattro Facete. 194»

Giorgio (S.) al Palazzo, par-

rocchiale. 139.— . alPozzo bianco. 4i*

Girolamo (S.) Gesuiti. 182.

Giuseppe (S ) Carmelitane Seal-'

ze 2o3.

presso il Teatro

della Scala, sussidiaria 228.

Gottardo (S.) nella I. R. Cor-

te. 33.

fuori di P. Tic!-*

cinese 120.

Governo. V. Palazzo.

Grassi (Scuole dei). 2 56.

Grazie (Borgo delle). 181.

Greppi (Casa). p3.

Guastalla (Collegio della). 66.

Jacopo (S ) Baudense 3f.delle Vergini Spa-

gnuole. i83> Chericato in P. Nuo-

va 232.

Ilario (S.) Commenda. 194.

Immacolata Concezione , Cap»

puccìni 4°*.

__—^^

^ Col-

legio dì Vergini presso S«

Giuseppe 229.

Isimbardi Gabinetto di minerali»

207.

Istituto topografico. i58.

—- I. R. delle Scienze e

delle» Arti* 217. 226,

Page 289: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE I ì. 26KJ

Laghetto. 6*1.

Laura (Strada del). ì^S. 194»

Lazzaretto, 5o-52.

Lazaro (S.) Monache. 72.

Lecchi (Gasa e galleria), 5o.

Leone di P. Orientale 4 1 * 42 *—— Leoni (Gasa). 259,

Liberata ( S.) Coiifraternita. i&3.

184.'

Liceo I. R. di S. Alessandro. 107.

Lirone , o Nirone. 169Titta (Palazzo e gallerie) i5j,

i58

Loggia degli Osii 269Longhi (Gasa) 209.

Lorenzo (S) Parrocchiale. i5o«~—*--».—— in Gittà. i53.

Luca (S.) Cistercensi. 83, V.Orfanotrofio.

Lucia (S.) Benedettine 182.

.^*—_—,—— Confraternita in P.

Muova. 235.

MMamoni (Galleria). 204.

Mala Stalla. 2 56\

Marcella , o Marcellino, ($.)

Ritiro di donzelle. 54.

Marcellino (S.) 193.

Margherita ( S. ) Benedettine 2S2.

Maria (S.) degli Angioli , Cap-

puccine. 200.

• Ara Goeli, Fate bene

fratelli 210. 211.— — Beltrade, sussidiaria

— del Cappuccio , Mo-nache. 1 53.

del Carmine ,par-

rocchiale. 194»— di Carugate , Mona-

che 228.-—- di Castanedo, Ago-

stiniane, no.™~„, del Castello, i33.

Maria (S ) presso S. Celso. 75-82

—— — al Cerchio. i5g,-—-,—__ Càepis, Oratorio. r^5,

, ., della Fontana in P.Tosa. 67.

della Fontana fuoridi P Comasina. 201.—. Fulcorina. i53.

del Giardino, Mi-

nori Riformati 2^0, o.!\\.——— delie Grazie > sussi-diaria. 177.

* u- Incoronata , sussi-diaria. 200.

del LentasioìMona*

che. 88. 89dì Loreto fuori di

P. Orientale. 5i.

di Loreto in P, Ver-cellina, detta delle OcheUe.176.—-*.—— di Loreto , LuogoPio presso S. Fedele. 247—*->- Maddalena, Agosti-ninne, 87,——u -, Maddalena al Cer»ch'io , Monache i38.———— inMonforte, Trini»

tarj. 62.

-*— o Madonna della Ne-ve, 191.— della Pace, MinoriOsservanti. 70——_.—— jei Paradiso, Ter-

ziari di S Francesco 71.

delia Passarelia 4udella Passione, par-

rocchiale, 5\.fc della Passione pres-

so contrada Larga. gS.

Podone , sussidiaria.

i5i.

i53» i54

— dei Pellegrini. 72.— della Pietà 67.

Porta ,parrocchiale.

della Presentazione»

di Quinzano, iò5.

Page 290: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

a ?© INDICE II.

Maria ($.) della Rosa, Dome-nicani. i43.—7 del Rosario in P.Orientale

, altre polle Conser-vatorio. 47«

*'

" della Sanità, sussi-diaria, altrevolte Crociferi 62

presso S. Satiro. 98' della Scala in S Fe-

dele, parrocchiale. 243. 249' Segreta

, parrocchia-le. 188.

-."' de* Servi, parroc-

chiale, altrevolte Serriti 38~- del Soccorso, ritiro

di femmine. 242,— della Stella, orfane.181.

- — Stella della Conso-lazione , Monache 67.

- " -» del Tempio. V. S.Giovanni, Commenda.

Valle, Benedettine.i43.—_ alla Vecchiabbia

,

Domenicane ih,delle Veterì., Dome-

nicane. 122.— della Virtù , ritiro

di femmine. 122.

delia Visitazione, Sa-lesiane , e Collegio di educazione. 74*—'—; della Vittoria , Domenicane. 122.

Marco (S.), parrocchiale. 212.Marone (Scuole). 121.Marta (S.) , Monache, i5>j.

Martino (S.) in Compito 4.-— al Corpo. 176.

1 — in Nosigia. 2 36\

degli orfani. 241.—— — in Viarena. 121.Matteo (S.) alla bacchetta, Ora-

torio 123.

Mattia (S.) alla Moneta. iAÓ.Maurilio (S.) 145Maurizio (S.) , detto Monastero

Maggiore, i55. 1S6,

Mellerio (Casa). 88,

Melzi (Casa) a S. Naaaro Pie-trasanta 190.~~ presso la R. Zec-ca 208.

Luogo Pio. 172.

(Casa) sul corso eli PNuova 232.

Mercato delle bestie 120.1 '* del) erbe. 6*1.

-— del grano 190. 191..— del butirro. 66.

Michele (S ) alla Chiusa 110.sul Dorso o sul

Dosso 171.

68.

al Gallo. 266.

al Murrotto* 5y.

de' Nuovi sepolcri*

Miniere (Ufficio delle). 207,suo gabinetto 208.

Misericordia (Luogo Pio della) »

191,

Monastero Maggiore. V. S Mau-rizio.

Monte di Pietà antico. 191.— nuovo. 228.

dello Stato. 235.

Monti, galleria. i52.

Morigia (Casa altre volte), poiBesozzi

, poi Palazzo deli' e-

stero. 23i.

Moscati. Gabinetto. 88.

Osservatorio. 96.Museo di storia naturale di S.

Alessandro. 107.

NWaboriana (Basilica). ib§.

JNTava ( Casa ), altre volte Tanztsull'angolo delia contrada de*

Bigli. 237.Naviglio. 74. 75. 119. 120. 2i5e

Negozio di stampe e libri degli

editori di questa Guida. 2Ó5 t

Nicolò (S.) da Bari. 182.

Page 291: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE II. 17i

oOmenoni (Casa e contrada degli).

259. 240.

Orefici (Strada degli). 2Ó5.

Orfanotrofio civile di S. Pietro

in Gessate 67.

< di femmine della

Siella 181.

»-.. '- militare di S. Lu-ca. 85.

Orsini di Roma (Casa) in BorgoNuovo 23o.

Orsola (S.) Monache 162

Orsolìne di S. Maria Porta,

i55.

Ortolani (Borgo degli). 201.

Ospedale di S* Caterina alla

Ruota , esposù ec 65--— Maggiore. 63-66."-—-» de' pazzi alla Senavra»

65,— de* P'ecchì in P. Ver-cellina. i83.

— de' PP. Fate bene fra-

telli 210.

Ospizio della Certosa di Pavia.110

Osservatorio I R. di Brera. 233.

Palatine (Scuole). 258.— (Società). 258.Palazzo Arcivescovile. 29-31.——— del R. Demanio. 189.—— della Contabilità. 46-

—> della I. R. Corte. 02.—— di Governo. 62.

di Giustizia. V. Tribu-nale.

*— delle Scienze e delle Arti.

2l5-225.—— di Tommaso Marini,

ora delle Finanze 247.Pallavicini (Casa) a S. Calocero.

172.

Panigarola (Casa), poi Sorniani.17J*.

Pantano (Strada di). o,5.

Paolo (S.) in Compito. 38,. _ in P„ Ludovica , al-

tre volte Monastero* 84.Paleìlani (Gasa) altre volte del

ceh Pellegrini. 248. 249.Pelagio (S ) Convertite. 199.Penitenzieria (Oratorio delia),

3ó\

Perego (Casa) in Borgo Nuovo.25l.

Pertusati (Casa) 72.Pezzoli (Casa), altre volle Porta,

237.

Piazza d'Armi. 186.— Borromeo. i5o. i5i.- del Castello. V. Castello.»- del Duomo. 36.

——- Fontana. 3i.

di S. Giuseppe. 229.de

1

Tribunali , o de Mer-canti 257-260.

Pietro (S.) in Gamminadella*

sussidiaria. 172.« in Campo Lòdi"

giano , religiosi della Madredi Dìo. i5ò\

Celestino , sussi-

diaria. 45-

diaria.

sul Dosso 160in Gessate , sussi-

e Lino i55.in Monforte , So>»

maschi. 53.

'— all' Orto. 41.

colla Rete. 240..— Scaldasofe. 121,

> alla Vigna. i53.Pinacoteca I. R. 218-221.Polizia (li R. direzione gene-

rale di). 2Ó2.

Ponte Vetro. 193.

Porro Lambertenghi (Gasa). 228.

Vasi Etruschi, ivi.

Poste (Palazzo delle I. R.) 95.dei cavalli. 23o.

Pozzi (Casa) rimpetto al pa-

lazzo Bèlgìojoso 239.

Page 292: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2&72»r INDICE II.

Prassede (S.) , altre volte Cap-puccine. 68.

Pruno (S) 47Provvidenza (Conservatorio del-

la), i^i.

Protaso (S.) al Castello. 196.' ad Monacos, sus-

sidiaria 254." — alla Tanaglia* 199.

Quadrona. 74.Quattro Marie {Luogo Pio

delle) 3j.

RHadegonda (S ) Monache. 58.

Raffaele (S), sussidiaria. 55,

Rafceria de' .Nitri 204Hocco (S.) in P. Orientale. 47

.

„„_ __ in P Romana. 72.- „,,— in p. p ercellina

160.^—.-———-inP. Coniasi »a. 199.

Roggeri , Gabinetto di stampe-2^1

Romano (S.) l\i

Rosales \Casa) 58.

Rossi (Casa) altre volte Archinti,

poi Visconti Borromeo. 129-

Rugabella. 87.

Salvatore (S ) 36.

Satiro (S.) 98.

Scotti Gallerati (Casa) in P.

Nuova 2 5 !#

écuola Veterinaria 02.

Scuola del Musa co. 184.

Sebastiano (S.) , sussidiaria. 101.

Semi nario. 4^.

Seri avrà. 5'8.

Senavrina 211.

Sepolcro (S.), sussidiaria, \l\i>

Serbelloni (Casa) altre volte

Mozzanica. l\o.

- "- Mn. .- (Palazzo) 44*

Settata (Casa) ao8.

Sforza Visconti (Palazzo). §&.

Sigismondo (S.) 171.

Silva (Casa). 593.

Silvestro (S ) 227.

Sisto (S.) i4i.

Sofia (S ) 74.

Spica (contrada della). 234»

Spirito Santo , Oratorio detfla Colombetta 110.

o S. Spirito,

Orsoline 2 35»

Stamperia R. 208.

Stefano (S ) in Borgogna. ^5.

— in Broglio , o mag-giore, parrocchiale 5g.

e Cattarina. 58.

Centenari'jlo. 93..

in JSfosigia. 236.

La Vigna, mona*stero. i20.

Taverna (Casa) in contrada de'

Bigli. 236.

Taverne (Scuole). 162.

Teatro della Canobiana. 37.

Carcano. 72.

Fiando. 37,

dei Filodrammatici-

25l 252.w— de Giardini Pubblici. 4$

»

— del Lentasio ^9.

Re. 36.

.— della Scala, o Tealra

grande. 249 e seg.

Terraggio di P. Nuova. 25i.

Ticinese (Porta) nuovamente co-

strutta. 119.

Tommaso (S.) oratorio. i4&>

in Terra Amara

»

parrocchiale. 192

Torre dell Imperadore. 111.

Tribunale I. R di giustizia cri-

minale 35.

Tribunali. V. Clerici. V Piazza,

Trinità (la), sobborgo 12©.

in borgo degli Orto-

lani 201.

Page 293: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE II. ^a?3

Trivulzio (Albergo , o LuogoPio). 59 .—— Antiche case in Ruga-bella 87.—— Casa presso S. Ales-

sandro. 108.

Mausoleo a S. Na-zaro. 89.

Trotti (Casa) presso Brera. 226.

v.

Vallardi Pietro e Giuseppe. Vedinegozio.

Valeria (S ) Convertite. 160.

Venini (Casa) 94.Verri (Casa) ia contrada del

Monte. 255.

Verzaro* 3i,

Vetra. i33.

Viarena. 121.

Vincenzo (S) Monache, detto

S. Vincenzino. ib^.

.—_. -.-. de Pazzi , spe-

dale. i36\

_

„ in Prato, badia.

Vito (S.) al Carobbio. i35.

— a! Pasquirolo. l\0.

Visconti Scaramuccia , anticasua casa presso S. Agnese,i58

(Casa) presso S. Ber-nardino. 172

Vittore (S ) al Corpo , parroc-chiale 173.— e quaranta Mar»tiri. 235.

Vittore (S.) alt Olmo, Cappuc-cini. 176.

- al Teatro , sussi-

diaria. 189.

Vittorello (S) 88.

Ulderico (S ) Monastero detta

del Bocchetto. 189.

Umiltà (X,'). Pio luogo. i5a.

Uomo di pietra. 38.

Uriele (S.) 3 7 .

z.

Zecca Vecchia. i44«

Nuova I. R. 207Zenone (S.) o S. Zeno , depù*

sito di Convertite. Lo, l

i*

Page 294: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

a7+

INDICE III.

DEGLI ARTISTI MENZIONATI NELLA PRIMA PASTE

DISPOSTI PER ORDINE ALFABETICO,

CON VARIE OSSERVAZIONI.

A

Abbiati Filippo , milanese, pit-

tore, 67. 91. 104. iu5. 168»

19S. 196. 197. 25l.

Acquisti , bolognese , scultore.

18. 186Adda (Gonte Francesco óV) mi-

lanese ,pittore 178.

Agrate o di Agrate , Marco ,

scultore. 22.

Agrieola ,pittore paesista. 171.

Albani Francesco, bolognese,

pittore. 220.

Albertini Antonio, scultore» i5.

jdlbertolli cav. Giocondo , lu-

gauese, professore di ornato,

ed architetto» 32, 95. 214.

232. 239.

Alessi Gabriele o Galeazzo

,

architetto. 76. 81* 84. 85

173. 248.

allegri Antonio , detto il Cor-

reggio,pittore. 6V 146. i58.

220,

Amati Carlo , monzése , archi-

tetto li.

Angujani Giuseppe , milanese ,

pittore. 104. io5.

Anton) (de), milanese, pittore

221.

Appiani cav. Andrea , milanese

,

pittore, 33 4^ 49- 53. 80.

217, 221. 23oì 262.

Arrigoni Avrisio, milanese, ar-

chitetto, 68,

Aspari Domenico , prof, di di-

segno , pittore li. 3i. 71.

82. 124 i33. 188. 25i.

Averulino Antonio , fìrentino ,

architetto. 63.

B

Balducci o di Bafduccio Gio-vanni , firentino , scultore»

n5. 118,

Banza Paolo , milanese , inta-

gliatore in legno. 81.

Barabino Simone , genovese ,

pttore, 182. 184 log. 2o5,2Ó5

Barbarella Giorgio , da Castel*

franco , detto Giorgìone, pit«

tore. 3o 220Barbieri Giovan Francesco , da- Cento , detto il Quercino

,pit-

tore. 64 220. 22Ó. 226. 2 il.

Barca Giovanbattista , architet-

to. 42 '

Barocci o Barorcio Federigo,

da Urbino , pittore. 27. 149.

171.

Bassi Martino , architetto. 19,

71. 81. i3o. i3i» 246.

Battoni Pompeo , romano,pit-

tore. 176» 25l.

Bellandi Giambattista , scultore,

i5. 24-

Bellino Gentile , veneto , pit-

tore. 220.

Giovanni , veneto , pit-

tore. 171. 208.

Bellottì , milanese , scultore. 66.

Beltrafio o Boltrafio Giovan An-tonio , milanese , pittore 38

gg. (Scolaro di Lionardo).

Beretta Carlo, milanese, scul-

tore. 20 26.

Berettini Pietro , detto Pietro

da Cortona ,pittore. 200.

Bernazzano , milanese ,pittore.

a33.

Page 295: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE III. i75

Bernini Lorenzo , romano, scul-

tore. 122. 124.

Besozzi Ambrogio , milanese

,

pittore 168.

Bevilacqua Ambrogio , mila-

nese,

pittore, ó'o

Bianchi Federigo , pittore. 5660 99. 102. io4 io5. n3.114. i3i i32. 10,5. 196. 214

cav. Isidoro , da Cam-pione

, pittore, 169 171,182, *— Marco , romano , ar-

chitetto. 4^- 209 2 33.

Bibbiena. V- Galli

Biffi , padre e figlio, scultori. i5.— Andrea , scultore. 24.

26. 84.J— Carlo, scultore, 17. 26.

258.

Lorenzo, architetto. io3.

Binari Vittorio , bolognese ,pit-

tore 109.

Binaghi. V. Biffi Lorenzo.

Bloemen Giovanfrancesco , detto

Orizzonte, pittore paesista. 3oBoncorìch , o Bencorìch Fede-

rico, schiavone, pittore 211.

Bono Carlo, milanese, scul-

tore, io. 17. 84 97.Bonola Rocco , milanese , pit-

tore. io5.

Bordone Paris, trevigiano , pit-

tore 79.

Borellì Felice , veronese ,pit-

tore. 179, (Ignoto sii Lanzi)

Borgognone Ambrogio , mila-

nese, pittore. n3. 184 *9 ; *

Borronì cav. , milanese ,pittore,

164. is 8.

Bossi cav. Giuseppe , milanese

,

pittore. 141. i5o* 180. 217.221.

Bottari Giuseppe, prof, in Man-

tova , pittore. 2S1.

Bramante da Urbino , archi-tetto e pittore. 4<>- 4* 5i*

67. 58. 76. 90 99.102. ii3.

i46. i65. i6p, 170. 171» 172*220. 256\

Bramdntino. V- Suardi.

Brambilla Francesco , milanese

,

scultore. 23. 26. 80Brandi Giacinto , milanese , piU

tore 123,

Bruguel, fiammingo,

pittore ,-

49Brunelleschì Filippo , firentino

,

* architetto. 117.

Buonarroti Michelangelo , fi-

rentino , scultore , architetto ,

pittore. i6\ 20 149.Buono V. Bono.Buonvicino Alessandro , detto

il Moretto di Brescia, pit-

tore. 42 79 22 <>-

Busca Antonio , milanese,plè-

tore. 137. i55. 175 214. 267.Bussola Dionigi, milanese , scui?

tore i5 17 20 123, 147. *52.

Busti Agostino, detto il Barn*

baja , milanese , scultore. 21»

137. 193. 2l5.

Bustino, scultore. 20. (La storia

dell arte non rammemora altri

Bustini , se \ Pietro Bian-chi, pittore de» ^ecolo XVIII

,

e Benedetto , ed AntonioMaria , padre % figlio Crespi,

comaschi, pittori del secolo

XVII. )

Butmoso Bernardino , da Tri-viglio , pittore. 38. (CosiBianconi e le altre Guidestampate dopo la sua , maquesto è un inganno

,perchè

dee leggersi Butinoni , nomedi famiglia ancora conosciu-to in Triviglio).

Buzzi Cario, architetto. 17. 176.

di Viggiu , scul-tore 172.

pittore. 23o.

Caccia Guglielmo , detto il

Moncalvo , pittore, 67. 92.

io6\ 107. 2o5,

Page 296: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

Q 76

Gagnola marchese Luigi, mi-

lanese, architetto. 119 168

186 229Cagnoni Domenico , milanese

,

incisore. 237.

Cairo cav Francesco , di Va-rese

,pittore 21 53. 92 93

n8. 16$. 176. 2o3 216.242,Calabrese. V. Preti.

Caiani Gaetano , di Parma

,

pittore. 62.

Caliarì Paolo , detto Paolo Ve-ronese , pittore. 27. 220.

Campi Fratelli, pittori 39. i33.——— Antonio , pittore, 55 6979. 85. 107. 1Ò7. 2o5 2i3.

—~—'«- Bernardino, pittore 85.

86". 93. 139. 214 24S.-—— Giulio , pittore. 55. 85.

fNDICE III*

227.

Vincenzo, pittore. 85.

Campione , o da Campione *,

Marco , architetto 10,

Canal Antonio , veneto , detto

Canalettot pittore. 00.

Cani Carlo di Trino, pittore.

73. 91. 176Canonica cav. Luigi , archi-

tetto. 36. iSB. .186. «87.

204« 252.

Canova Antonio , di Possaguo ,

scultore. i5o.

Cantoni Simone , architetto. 44-

88. 237 .

Carahelli Donato , scultore. 18.

44. 49.

r——«-Francesco, scultore.

18. 49. 23 7 .

Caraccì Annibale , pittore. 93.

Caravaggio, V. Secchi.

Carlonì Carlo, genovese, pit-

tore. 92.- — Giambattista, altro fra-

tello , pittore. 92.Carmona , incisore. 23 1.

Carnevale (Fra) , o frate Bar-

tolomeo Cormdini, urbinate,

pittore. 220.

Carpaccio Vittore , veneto, pit-

tore. 220.

Casareggio Andrea , scultore. 49«Castelli Carlo, milanese, ar-

chitetto» i54-

-— Francesco , milanese,

architetto. 96.— Giuseppe Antonio da

Monza , detto Castellino, pit-

tore i83. 237. 242.

Castiglione Giambattista , ge-

novese ,pittore. 235

Cavana- milanese, intagliatore

in legno. 253.

Cerano. V Crespi Gio. Batt.

Gerani, architetto e scultore.

17. 19. (Forse lo stesso che

il Crespi , detto il Cerano ,

pittore ).

Cerva o della Cerva Giambat-tista , pittore 94 1 33. (mae-stro del Lanini).

Cesarìano Cesare , architetto.

8. 17.

Chignoliy pittore. 182.

Cignaroli Martino , veronese ,

piitore. 67. 104. io5. (o nonpiuttosto Gio. Bettino , nontrovandosi quel nome di Mar-tino , se non in Bianconi? )

Ciniselli , milanese, pittore. 122.

Ciocca Cristoforo , milanese

,

pittore. 174. 2o5.

Civerchio Vincenzo , detto il

Vecchio , pittare. 118.

Collina Mariano , bolognese

,

pittore. 2ii.

Cornetta Santi, scultore. 20.

Cornara Carlo , milanese , pit-

tore. io5. il 3.

Elisabetta , figlia di

Carlo, pittrice. 169.

Corneliani, milanese, pittore.

n4>Correggio. V. Allegri.

Crespi Daniele , milanese, pit-

tore. 09. 55. 56. 57. 107.

118. 171. 174 176 184. 232.

236". 254. 256.

Gio. Battista, da Ce«rano sul Novarese , detto il

Cerano ,pittore. 20. 27. 34»

Page 297: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE III. >77

55. 70. 72. 78, 79. 80. 8485 gì, 95. 118 i5o. 191.

2i3. 227. 241. 254.

Croce, o Croci Francesco, mi-

lanese, architetto. 68. n3.206. 226.

Crocefissi (Simone dei),

pit-

tore. 116

Cucchi Giovanni , milanese , ar-

chitetto. i3o. 171

milanese, pit-

tore. 188 2o5. 235.

Cunio Ridolfo , milanese ,pit-

tore. 193. 254. (Scolaro del

Cerano)*

D/)' Adda conte Francesco , mi-

lanese , pittore- 178.

Danedi Gio. Stefano, da Tre-

viglio s detto il Montato ,pit-

tore. 102. 140. i5i. 179i85. 201. 2o5. 214. 229. 237.

Dardanoni, milanese,

pittore.

18S. 190. 195.

Diotti Giambattista , milanese

,

architetto. 53.

Discepoli Giovanbattista, luga-

nese , detto il Zoppo da Lu-gano, pittore. 175.197.200.2o3.

Dominici (Giovanni de'), pit-

tore. ii4-

Dominione Giovanni , milanese

,

scultore. 68. 10®

Donatello Firentino , scultore.

117.

Donelli Carlo , milanese , detto

Vimercate, pittore 168,

Duchìno. V. LandrianiDuranti Maria , milanese , pit-

trice. i53.

Durerò o Duro Alberto , te-

desco,pittore, i49» 172.

EEns Giovanni , milanese

,pit-

tore. 2l5

FFabbrica Francesco ,

pittore. 71*

Faroni Gaetano , bresciano , ar-

chitetto 226.

Fava Gio. Giacomo, detto Mac*rino d' Alba

, pittore ...Fedrighetti , veronese , pittore.

39. ( Questo probabilmente è

un errore delle antiche Guide%perchè Fedrighelto fu il so-prannome di Federico Benco~rich , o Bencovìch , o Bon-covich, daini atino, che di-

pinse anche in altre chiese

dì Milano, ne altro Fedri-ghetto viene menzionato nella

storia pittorica).

Ferrandino Giuseppe , scul-

tore 18.

Ferri Giro, romano, pittore. 200.

Ferrari Francesco Bernardino,

milanese , architetto. i3$ i4o.1

' Federico, milanese, pit-

tore 188. 205.

Gaudenzio di Valdug-già, pittore. 55 70. 79. 94.

140. 168 171. 178. 2o5. 218*

227. 236.

Ferroni , pittore 28.

Fiammenghini. V. Rossetti.

Figini Ambrogio , milanese ,

pittore. 23. 35. 92. n4« I2 2.

174 175. 191. 246. 2Ó8.

Fiori Cesare , milanese , pit-

tore. 27Fontana Annibale , milanese ,

scultore. 76. 80. 81. i5o.

Foppa Caradosso , niellatore e

scultore. 99.Vincenzo, pittore. 216.

218.

Formenti Tommaso , milanese ,

pittore. 55. 190. 198 209,

234.

Franceschini Marc* Antonio,

bolognese , pittore. i54 i55.

Franchi Giuseppe , carrarese,

prof, di scultura. 3i. 32, 106»

209. 239.

Page 298: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

278 INDICE III.

Fratazzl Andrea, bolognese,pittore. n4 ' i5.

Fucina o Fusìna Andrea , scul-

tore. i5. 26. 55.

Galizia Fede , milanese, pit-

trice, 87. 92.

'Mi Gìo. Maria da Bibbiena,

pittore ed architetto 44*Galliani , pittore. l35. *>

Gallìari Fratelli, pittori, gì»

Galliori Giulio , milanese , ar-

chitetto. 188.

Gamodia , o Zamodia Enrico

,

tedesco 3 architetto. 10.

Garofalo Benvenuto ,pittore SS,

Genovesìnì Bartolomeo, archi-

tetto. 4°- (Forse è lo stesso

che il seguente, detto pure

Bartolomeo ).

Genovesino. V, Roverìo.

Gerii Fratelli, milanesi, orna-

tisti. 23<J.

» Agostino /incisore. i49<

Gessi Francesco , bolognese ,

pittore , 261.

Gherardini Melchiorre , mila-

nese , pittore. 19, 55. 4°-ju8. 122. 182. 229,

Ghigi Giorgio , mantovano , in-

cisore. 85,

Òhisolfi Giovanni , milanese ,

pittore. 124. 171 (Scolarodi Salvator Rosa ).

Giacobino da Tradate , scul-

tore. 21.

Gìlardi Pietro , milanese,

pit-

tore , i44- 176. 242.

Gìlardinì 9 pittore. 78. 217.

( Forse lo stesso che Ghe-• rardini).

ùilardonì Pietro , milanese , ar-

chitetto 53.

Giorgi , o de Giorgi

[

9 milanese ,

pittore. gg. 33 167 188Giorgione. V Barbarella.

Giudici Carlo Maria , milanese

.

scultore e pittore. 18. 24%23i. 233.

Giussani s milanese, pittore-

161. 172.

Giusti Paolo Emilio , milanese -

architetto Ifò.

Gnocchi Pietro , milanese ,pit-*

tore. 174» 179.184. 196 . 2o5.

Grandi, o de* Grandi , archi-

tetto. i44-

Quercino V Barbieri.

Guerino , cremonese , pittore»

233.

I

Isacchi Clemente, pittore. 44*53.

KKnoller Martino , tedesco » prof»

di pittura. 53. 93. 239»

Làndriani Paolo Cammillo, mi-

lanese^ detto il Buchino , pit-

tore. n4- lai. 137. 168.

195. 232.

Lanf"ranchi Giovanni, parmi-giano ,

pittore. 123.

Lanino Bernardino , vercellese

,

pittore 91 94- 171-

Lanzani Andrea , milanese, pit-

tore. 27 28 57» 90.-91. 109.

167. 171 229,

Lasagni Gio, Pietro , milanese

,

scultore. 17 84.

Lecchi Giuseppe, architetto. i85.

Jacopo , milanese , pit-

tore 242»

Legnani Stefano , milanese, pit-

tore 39. 65. 68. 94- 100.

102. 171. 193. 195. 2o3< 2o5,

2i3. 216 2S1. 267.

Le/li Ercole , bolognese , ana-

tomico figurista. gg-

Leonardo da Vinci ,pittore , ec.

3tì. 70. 72. 86. 87. 139 146.

149 172. 178» 179^ i8o.i8£*

202. «53.

Page 299: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE III.

Leoni Leone diMenaggio , detto

iì cav. Aretino, architetto e

scultore. 20. 239. 240.

Levati Ambrogio , milanese,

prof, di prospettiva , archi-

tetto e pittore. 60. 188 195.

Ligorio Pietro , pittore» 2i4»

Lodi Calisto. V. PiazzaLomazzo Gio. Paolo , mila-

nese, pittore. 5^. 57. 70.

177. 20Ó 212.

Lombardino. V. Tosano*Longhi cav. Giuseppe , mon-

zese , incisore , e prof d' in-

cisione. 209. 220. 234.

Longoni, milanese, pittore. 167.

168 184.

Lorenzi , firentino , scultore.

76. 80 81

Luca d' Olanda,pittore. 94*

Lucini Antonio, milanese, pit-

tore. 28. n4- 206.

Luini, o Lovino Aurelio,pit-

tore. 26 56 69 i3i. 192. 198.

e*»— Bernardino .

pittore. 39. 55. 67. 70. n51^7 i4o. i43. i44« 149- 1 53157. 167. i6rì. 171.172.188.212. 216. 218. 232. 236. a52

MMaccagni, milanese

, pittore. 69.Macrìno d'Alba, V. Fava.Maganza Gio Battista, di Vi-

cenza , pittore. 93.Magattì Pietro , di Varese

,pit-

tore. 28 i43. i5i. 198.

Maggi Pietro , milanese , pit-

tore. 28. 62. 91. io5. 107.i33. 172, i83. 196. 214.

(Scolaro dell' Abbiati).

Maìcotto Francesco, pittore 179Matasso. V. Trotti.

Mangone Fabio, milanese, ar-

chitetto. 19. 46- 122. 128i46\ i5i. 170. 181.

Mantegna Andrea, padovano,pittore. 66, 108,

Mantelli, incisore. i4<^

79Maratta Carlo

,pittore, gg.

Marchesi Carlo Gerolamo, mi*lanese , scultore. i8#

Pompeo , milanese,

scultore. 18. 160 186.

Marchesini Fra Modesto, pit*

tore. 2o5. ( Ignoto al Lanzi ),

Marini Angelo , detto AngeloSiculo, o Siciliano, scultore»

22, 26.

Masserotti Angelo , cremonese

,

pittore. 214Mazzola Giuseppe , prof. dj&

colorito, pittore. 209.

Mazzucchelli Pietro Francesco,

da Morazzone , detto il Ma*razzone, pittore, ai. 27. 35,

92. i33, i45. 2o5. 255.

Meda Giuseppe , milanese , pit-

tore ed architetto. 23. 4^*

Meloni Francesco , milanese

,

scultore, 91.

Memmi Simone , firentino,pit^

tore e miniatore. 148.

Mengs Antonio Raffaele , te-

desco , pittore. 225. 23i.

Mercori, o Mercoli Gaetano>

incisore. 32. 200.

Merli Carlo Giuseppe, mila-r

nese , architetto i58.

Michelazzi Michelozzo , firenr

tino , architetto. li 7. 193.

Migalì,pittore. 172.

Moglia Domenico , milanese%

prof, ornatista. 186Mola Pierfrancesco , luganese*»

pittore 124.

Molina Prete, pittore 61. i5a.

172. 214.

Moncalvo V. Caccia.

Montalti Fratelli, pittori. 182,

Montallo. V. DanediMonte , o da Monte Giovanni',

cremasco , pittore 80. 90.

248. ( Scolaro del Tiziano ).

lUonti Francesco da Bologna,

pittore. i54-

' ' Gaetano, di Ravenna $

scultore. i8§.

Page 300: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

a8o INDICE III.

Monti di Milano , scul-

tore. 186.

Montorfano Giovan Donato ,

milanese, pittore 180.

Morazzone. V. Mazzucchellì.

Moretto da Brescia. V. Buon-VÌCÌTtO.

Morghen Raffaele , incisore 234Morigia Antonio , milanese

,

architetto. 69.

Mulìerìbus (Pietro de) detto

il Tempesta , pittore. 73.

NNuvolone Carlo Francesco , cre-

monese , detto Panfilo , pit-

tore. 5p. 4o- 65 72. 79. 90.

167. i43. 169 174 179- 182

184 188 189.206.227.21.1.261. 264.

oOggiono , o di Oggiono Marco

,

pittore. 70. 87.

Orizzonte. V. Bloemen.Orlandi Stefano , bolognese ,

piti ore. 109.

Orobano Pietro , architetto. 4°-

Ossona Giovanbattista , pit-

tore. io5. ( Scolaro dei Pro-

caccini. Lanzi scrive Os-sana ).

Pacetti Camillo , romano , prof,

di scultura. 18. 168. i86\

Pagi , o Paggi Giovanbattista ,

genovese , architetto e pit-

tore- 123. l4l. 182. 232.

Palagi Pelagio , bolognese ,pit-

tore. i5o.

Pallavicino Giacomo , milanese

,

pittore. io5.

Palma Jacopo , seniore , detto

Palma vecchio > pittore. 220» — Jacopo , juniore , detto

Palma giovane,pittore. $5.

Palmieri Paolo, disegnatore apenna 234-

Panfilo V Nuvolone*

Pannìni Giovanni Paolo,pia-

centino,pittore. 3o.

Panza Federico , milanese ,pit-

tore 91. 196. 211. 257.

Paolo Veronese. V. Caliari.

Pellegrini Andrea , milanese ,

pittore 71. i53. 227.

Domenico, milanese,

pittore 2i4-

o Peregrini Lodovica

(o piuttosto Antonia) mila-

nese, ricamatrice. 21.

Pellegrino di Val-

solda , detto Tibaldi, archi-

tetto* 10. 19 22 23. 29, 00.

35, 4^ 5i. 62. 97. 101. i3o.

234, 243. 246 248. 249. 254.

Perego Giovanni , milanese, pit-

tore scenografo 217 200.

Peroni Giuseppe ,parmigiano ,

pittore ggPeruzzini cav. Giovanni , an-

conitano , pittore, gg.

Pessina , milanese, pittore. 28.

Pestagalli Pietro , milanese

,

architetto. 208. 24^ 247.

Piazza Calisto , lodigiano ,

detto talvolta Calisto Lodi,

pittore. 79. 170.

Piazzetta Giambattista , veneto ,

pitore. 109.

Piermarini Giuseppe , fulginate

,

architetto, prof 29 01. 32.

37. 48. 93. 216 217. 226.

228. 2oi. 235 238 249»

Pietra Carlo ,pittore. it+i. 168.

172. 2'3oV

Pie frasanta Carlo Federigo ,

milanese, architetto. 62

Pìùrì milanese , architetto. 239»

Pizzi Angelo , milanese , scul-

tore. 17. 49 l ^6Polacchi, o Polak Leopoldo ,

tedesco , architetto ,prof. 49*

96. 100.

Porro Francesco., milanese, pifc-

Page 301: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE III. a8i

lore< 199. (Pittore del secolo

XVI, ignoto al Lanzi).Porta Andrea , milanese , pit-

to re . 53. 167. (Scolaro del

Cignani)

.

Ferdinando , milanese ,

pittore. 62. 71. 86.184.208Pozzi, o Pozzo Andrea, ge-

suita , pittore. 21 6. 246.—« Carlo , scultore. 49»——— —— da Lugano

,

pittore 3$Preterazzano , o Preterezzano

\

o Pretezzano, o PetarzanoSimone , veneto , pittore. 4°-

56. 69. 2o5. 246.

Preti Mattia , detto cav. Cala-

brese , pittore, 237.

Prevosti Andrea , milanese ,

scultore. 17. 77 84.

Pristinari Gii olamo , milanese

,

scultore. i5. 24. 26.

Procaccini Gammillo ,pittore ,

20 22. 23. 27 55. 4^- ^6.

óo. 66- 69. 70. 79 91. 92.

93. 106. 107. 111. n4- ufi*

i55. i 7 5. 184. 188. 195. 198.

205. 211. 2l3. 232. 24l--— Carlo ( o piuttosto

Cari' Antonio) pittore. n5

" Ercole , seniore, pit-

tore. 37. 4^« ìi ^'

Ercole , juniore ,pit-

tore. 78 97. i32. 168. 171

174 201. 214-— Giulio Cesare, pit-

tore e scultore. 55. 78. 79.80. 81. 83.93. 114 h8,j 7 5.

192. 2o3. 228. 229. 268. 241.

242. 258.

Passino Gaspare , francese ,

pittore. 124.

Puttini , milanese> architetto.

i^3. 196.

Quadrio Gerolamo , milanese ,

archi tetto. 6«. 67. 174* 182.

#27 25£,

Quaino Luigi ,pittore. i54-

Quarantini , milanese , archi-

tetto. 74*

RRaffaela, romano, mosaicista.

180. 184. i85.

Raffaello V. Sanzio.

Raggi Antonio, detto il Lom-bardo , scultore, 124.

Raìnìni Giuseppe , milanese 9

pittore. 114.

Rainoldi Carlo , milanese , scul-

tore. 11 3.

Renagli Bernardo , di Triviglio,

pittore. 58. (In tutte le an-

tiche Guide , ed anche in

quella di Bianconi, si trova

questo nome insieme a quello

forse egualmente viziato, di

Bernardino Butìnoso. Io du-bito che questo Renagli nonabbia esistito giammai ; chenei codici e nelle memorieantiche di S. Pietro in Ges-

sate fosse scritto Zenale, chefu di Triviglio , visse in quel

tempo , ed ebbe pure il nomedi Bernardo , che questo pererrore siasi letto Renale perla non ben chiara formazionedella lettera Z , e che Bian-coni abbia poi trasformato il

Renale in Renagli , come adaltri Lombardi applicò unadesinenza toscana a costo di

storpiarne i nomi).Reni Guido , bolognese , pit-

tore. 58 171. 220.

Riberas Giuseppe y detto lo

Spagnoletto, pittore. 58. 171.

2o3. 226

Ribossi Bartolomeo , milanese,

scultore. 18. 49«Riccardi Giovanni , milanese ,

pittore. 209. 214.

Richìni , o Ricchini Francesco,milanese , architetto 43 46*£2. 64. 72» 88, 92. n3. i36*

Page 302: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

a§2> INDICE III.

137. 164. i5/. 189. 194 208.

216 227. 228. 240 242.

(Vedendosi nelle antiche guidenominato talvolta FrancescoRichini il vecchio , si crede-

rebbe che vi fossero stati duearchitetti di questa famiglia

dì egual nome. Ma non ve-

dendosi mai nominato il gio-

vane , non si trova una linea

di distinzione , per cui le

numerose opere architetto -

niche menzionate possano al-

l' uno piuttosto che ali altro

attribuirsi ).

Ricci Sebastiano, veneto, pit-

tore. 6i. i35. 182.

Rivolo, Giuseppe , milanese ,

pittore. i3i 211.

Robusti Jacopo, veneto, detto

il Tintoretlo, pittore. 70 122

Rosa Salvatore, pittore 125

124 242Rosaspina Francesco , incisore ,

prof. 220.

Rosnati Giuseppe , milanese ,

scultore. 2q4*

Rossi Antonio , bolognese ,pit-

tore. 40 102-— Giulio, milanese, pittore.

254_- Colonnello , ingegnere mi-

litare. 160. i85.

Rosset'io Rovere Giovan Mauro,milanese, detto il Fiammen-ghino, pittore. 19. 69. 4^42. 45. 60. 70. 78 79. 106".

107. n3. 117.183.195.205.209 2t3. 214 2Ó4 255 206c_ .—«** Giambattista

,

e Marco , fratelli di Giova ri

Mauro , detti 1 Fiararaenghini,

pittori. i44- I^2

Moverio Bartolomeo, milanese,

detto il Genovesino , pittore

102, 2i3 ( Gli scrittori ha ino

per lo più creduto un cognomequello di Genovesino , ed han-

Tie attaccato a questo il pro-

nome ora di Bartolomeo , ora

di Marco. Ma alla Certosadi Garìgnano trovasi la so-toscrizione ; BartoL Roverìa

D.° Genovesino , e questo è

forse l'artista che ha operato

in varie nostre chiese , seb-

bene un certo Miradoro^ ed

un Calcia ,pittori , 1' uno e

V altro portassero il sopran-

nome di Genovesini. Forse nonè pure altra persona V archi-

tetto da noi riferito sotto la

lettera G , che è anch' esso

Bartolomeo )

Rubens Pietro Paolo, pittore 83.

Ruggieri Antonio Maria , mila-

nese„

pittore. 39. 102. i85.

igS 256.—— Romano, architetto 62,.

226.

Rusca Grazioso, scultore. 18. 49*

Sabatelli Luigi, firentino, pit-

tore ,prof. 229

Salai, o Saldino Andrea, mi*lanese, pittore. 82.

Saletta, milanese, pittore. 196.

Salmeggia Enea, pittore. 55.

85, 174. 175. i84- *9*« *9&2l3.

SanV Agostino Agostino , mila-

lanese, pittore 87. io5. 106.»—— fratelli

,pittori

245.

San Pietro Stefano, scultoreepittore. lo8. i83

Sanuto Giulio , incisore i58.

Sanzio Raffaello da Urbino,pi fe-

tore 21 146*. i49- 218. 220.

Sarto , o del Sarto Andrea,pit-

tore 149Sassi Giambattista , milanese ,

pittore. 114 i43- i33. 2o5.2ii.

Scaramuccia Luigi ,perugino ,

pittore. 10S. 174. i8i. 201.212.

Page 303: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE 111. *83

Schierati Antonio , milanese

,

pittore. 192.

Scotti , milanese ,pittoi ?.. gZ

Secchi Giambattista, detto il

Caravaggio ,piti ore. 20Ó.

Semini Ottavio ,genovese ,

pit-

tore. 42 - 1 7^- 20^ M *

Seregni, o dall Orto da Seregno

Vincenzo , architetto 35. 199.

267 .

Sesto , o da Sesto Cesare ( forse

Cesare Magni)-, milanese

pittore. 72 88 i44- 22 ° 2^3

Siciliano . o Siculo Angelo. V.

Marini.Simonetta Carlo, scultore. i5.

ió4 ió5/Sìrani Andrea, bolognese, pit-

tore 184 ( Scolaro di Guido)Soave Felice, luganese, archi-

tetto 48. 2 38.

Solari Andrea, scultore e pit-

tore. 16.— Cristoforo, detto il gob-

bo , scultore ed architetto, io.

20. 26. 54. 76".

Sole, o del Sole Giambattista,

milanese, pittore. n3. 2o5.

Spagnoletto V. Riberas,

Storer Cristoforo , di Costanza,

pittore. 45- 78. n4- n& i25.

172Suardi Bartolomeo , milanese

,

pittore , detto il Bramantino,142 166. 184. 216. 218

Subleiras Pietro, francese, pit-

tore. a5i.

Tassini, o Tazzinì Giacomo,milanese , architetto. 38.

Taurini, torinese, pittore i£8.

2.11.

Tempesta V. de MulieribusTerzi Francesco, bergamasco,

pittore. 198. (non eia tiro-

lese , come scrisse Bianconi).

Tiarini Alessandro , bolognese,

j

pittore. 261. I

Tibaldl V. Pellegrini.

Tìepolo Giambattista , veneto ,

pittore 109 167.208.237.253.

Tintoretto. V. Robusti.

Tiziano V- Vecellio,

To.ano, detlo il Lombardino*architetto 110. 11 3.

Traballesì Giuliano * firentino»

prof, di pi- tura, 33 44 4^ *3i.

Trenchi Cristoforo,pi ; t ore 1 5 1

.

(Artista del secolo XIV, ve-

dendosi ad una sua pittura la

data del i385 , ignoto tuttavia

al Lanzi)*

Trezzi Aurelio , milanese , ar~

chitetto 60. 2o3.

Trotti cav. Giambattista , cre-

monese , detlo il Malosso spittore. ^9 92. 93. 139.

J^ajanì Orazio, detto il Firen^

tino, pittore $5. 172. 2o5.

Vairone Biagio , milanese , scul-

tore, i5.

Valdamh r/'no Ferdin ando , ro-mano , pittore. 21 3.

Vandick Antonio,

pittore. 88.

Vannucci Pietro , detto dietroPerugino, pittore. 171. 218»

Vanvitelli, architetto. 23o.

Vecellio Tiziano, del Cadore

,

pittore. 27. 7 . 171. 179. 208.

220. 23l. 246.

Vermiglio cav Giuseppe ( o nonpiuttosto Cesare ? ) torinese x

pittore. 66. òj. 174. 176.Vernet .Giuseppe

, pittore. 3o.

Vespìnì, pitture. 60.

Vicentini Francesco , milanese ,*

pittore. i54- 178.

Vigiù , o da Vigiù Antonio,scultore 22. 81.

Villoresi Luigi , di Desio , di*

sognatore di giardini. 23iVimercati Carlo , milanese , pit-

tore. i32. (Questo forse nonè altro che Carlo Domili ,

Page 304: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

284 INDICE III.

detto VimercatL V. quel no*me ).

Vinci. V. Leonardo»Vismara Gaspare , milanese

,

scultore io. 17 20, 24. 84.J———- Giuseppe , milanese

,

scultore. i5. 17, 20. 174Volpi, scultore 195 (Sarebbemai questo lo stesso che il

Volpino ? ).

Volpini^ o Volpino Giambatti-sta , milanese , scultore. io,

Urbino Carlo, cremasco, pit-

tore. &ò. 69. 79. 114. 1-17

i32. 178. (Trovasi alcunavolta nominato semplicementeV Urbino ).

wWolvìn > , orefice. i65 e segg.

Zamodia. V. Gamodìa.Zannctti Siro , pavese , scul-

tore e cesellatore 20.

Zanoja flav Giuseppe, di Ome-gna , architetto, prof, 168.

190 192 202. 20Ó\

Zarabatta Frane, scultore. 20.

Zenale Bernardo , da Tiiviglio

,

pittore. 180 198. 200.

Zoppo , da Lugano. V. Discepoli.

Zuccari Federigo , di S. Angeloin Vado, pittore. 19.27.171.

INDICE IV.

BELLE TAVOLE IN RAME > DIMOSTRATIVO

BEL LORO COLLOCAMENTO NELLA PIUMA PARTE.

Pianta di Milano , che si darà unita alla Guida a chiunquene farà ricerca . pag. 1

Tavola I. Facciata del Duomo di Milano ,,...» nTavola II. Porta Ticinese nuovamente costrutta . . • » 119

Tavola III. Colonne di S Lorenzo . . . . . ... >» 129

Tavola IV. Arena ......... 187

Tavola V. Gran Teatro della Scala . ^ ..... » 2Ò1

Page 305: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

t85

CORREZIONI ED AGGIUNTE

ALLA PUMA PARTE.

Pag. lin.

21 16 Marazzone Morazzone,

47 2 scalini scaloni

ÓO 16 si aggiunga a

capo j Neil' anjNeil' angolo formalo dalla riunione

del Giardino pubblico colle mura , osi a

col passeggio de' bastioni , sono state

fabbricale alcune case di buona appa-

renza , una tra 1' altre delli signori conti

Lecchi , nella quale trovasi una galleria

assai pregevole di quadri dei più cele»

bri pennelli.

55 6 dopo la parola

famiglia si ag-

giunga :

66 27 dopa le parole

Agnus Dei siag-

giunga t

dove ancora veggonsi alcuni freschi dì

quell' insigne pittore.

82 4 vedesì

83 24 dopo Procaccini

si aggiunga:

87 ult. si aggiunga «

94 1 XVI.

91 14 XVIL

98 1 XVili.

Nella casa Gagnola ammiransi fresch^

preziosi di Bernardino Luino e del Bra-

mantino*

vedevasi

La chiesa di S. Gelso è sfata chiusa

solo da qualche tempo , ma si con»

serva ancora nello stalo medesimo.

Presso il conte Luigi Castìgìioni tro*

vasi una ragguardevolissima raccolta dì

medaglie e monete , massime de' basse

tenopio

XV.

XVI.

XVII,

Page 306: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

a86Pag. lin.

ioi 2 sinistra destra

107 27 dopo coli zions

si aggiunga a

capo : Nella vicina Contrada de Nobili esiste

una fabbrica di bronzi dorali, e con

patina verde all'uso de'. bronzi antichi,

delli sigg. Strazza , Thomas e Lorin*

i58 22 dopo la parola

Roccoe si ag-

giunga a capo-- A fianco di Santa Marta trovasi la

casa altre volte Crivelli , che fu per

qualche tempo Gasa Reale dei paggi , e

quindi residenza dell Istituto topografico,

grandioso ed utilissimo stabilimento ,

presso il quale veggonsi non solo una

preziosa collezione di mappe o carte

geografiche , e di opere nell' Officio me-

desime eseguite , ma anche una scelta

biblioteca fornita di tutti gli oggetti ne-»

cessarj all' esercizio della geodesia e della

topografia medesima.

«5$ io dopo pitture si

aggiunga : Vicino al soppresso monastero di S. Ma-

ria Maddalena al Cerchio abita il sig.

Giuseppe Monti ragioniere , possessore

di una pregievole collezione di pitture

di buoni autori, nella quale veggonsi

tra le altre opere di varj scolari di Leo*

nardo , e specialmente diversi quadri di

Bernard no Luini.

i6*3 i3 assai assai più

172 32 dopo Pietra si

aggiunga : Nella casa Pallavicini , posta sullo stra-

done di S. Calocero , veggonsi quadri

di Alberto Durerò , di Bernardino Luino

e qualche opera che si attribuisce a

Leonardo,

Page 307: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

287Pag. Un,

177 \9 stala data sialo dato

178 12 il nome suo ; e

l'armo I5Ì3 il nome sua e Tanno i543-«

^eoo, i5 dopo Car*. *?e

si aggiunga.- Un bel quadro di S Teresa trovavasi in

questa chiesa del valente prof. Gìmeppe

Mazzola , ora trasportato nella vicina

casa Dugnanu

228 i3 dopo Luoghipii

si aggiunga- Una bella casa in questa strada mede-

sima ha acquistala il conte Porro Lam-

bertenghi , nella quale ammirasi una ben

cominciata collezione di vasi detti Etru-

schi , che quel distinto personaggio sera.,

bra disposto a continuare.

s&5i 00 dopo Cento si

aggiunga a capo: Nella casa Perego vedesi una copiosa

raccolia di stampe di tutte le scuole, e

presso la medesima si è ora formalo un

magnifico giardino all' uso inglese sul

disegno del sig. Luigi VilloresL

234 24 Uggeri Roggeri.

g55 ult. dopo civili si

aggiunga.- e specialmente dell'I. R. Tribunale d'3p*

pellor di :f*ÉI porla il nome*

Page 308: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri
Page 309: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

O SIA

DESCRIZIONE DELLA CITTÀe de' luoghi più osservabili

ÀI QUALI DA MILANO RECARSI I FORESTIERI

COMPILATA

DAL CAV. LUIGI BOSSI

SOCIO DI VARIE ACCADEMIE, eCC„

Parte Seconda

CONTENENTE LA DESCRIZIONE DE* LUOGHI

PW OSSERVABILI AI QUALI DA MILANO

REC4NSI I FORESTIERI.

» an» g>gNS>q>-<;

MILANO, 1818.

Presso Pietro e Giuseppe VallakdiLibrai e Mercanti di Stampe 2 contr. S. Margherita , n.° noi,

Page 310: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ha presente edizione è posta sotto la protezione

della legge, essendosene adempite le condizioni,

IMPRESSA PER CIO, PfftGlTA

IN MILANO.

Page 311: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

PARTE SECONDA

DESCRIZIONE

DEGLI OGGETTI Più IMPORTANTI A VEDERSI

NELLE VICINANZE DI MILANO.

I.

Simonetta.

X orta questo nome una casa situata nei

circondario esterno di Milano alla distanza

di due miglia incirca , tra porta Tanaglia e

porta Comasina , altre volte appartenente

alla famiglia Simonetta, e quindi passata alla

famiglia Castelbarco.

Questa casa è nominata in molti viaggi

d' Italia , ed è visitata per lo più dai fore-

stieri a cagione di un eco sorprendente

che vi si fa sentire in un cortile , a fianco

del quale sorge un alta muraglia. Si è detto

che un colpo di arme da fuoco tirato aduna certa distanza cpntra la detta muraglia,

veniva ripetuto distintamente più di trenta

volte. Alcuni pretendono di avere contato

ventisette ripetizioni ben aliare. L'eco sus-

siste tuttora; ma essendosi inclinato il muro,ed essendovisi praticato qualche ristauro ,

non sembra più così loquace come inad-

dietro, ed il numero delle ripetizioni si crede

alquanto diminuito.

Page 312: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

4 VICINANZE

IL

Certosa di Gabignano.

Tre miglia incirca fuori eli porta Tanaglia,

o anche del così detto Portello del castello

,

o di porta Vercellina, trovasi un fabbricato

altre volte ad uso di Certosa presso Gari-

gnano^ o Garegnano. Prima di arrivare a

questo villaggio veggonsi sulla strada gli

avanzi di una muraglia molto estesa cheserviva a cingere il giardino o piuttosto il

parco dei duchi di Milano , onde venne ai

campi circostanti il nome di Giardino del castello.

La Certosa che in questo luogo esisteva,

fu nel secolo XIV fondata da Giovanni Vi-

sconti arcivescovo e signore di Milano ; ora

la maggior parte dei fabbricato è stata de-

stinata ad altri usi , e particolarmente adun magasziD.o di polvere ; ma la chiesa con-

servata ad uso di parrocchiale ^ presenta an-

cora molti pregevoli dipinti a fresco di Da-niele Crespi , altro de' migliori nostri pennelli

del secolo XVI, rappresentanti varii farti della

¥ita di S. Brunooe fondatore dell'ordine

Certosino. In questi la vivezza dei colori va

congiunta alla esattezza del disegno , alla

forza della espressione , alla saviezza della

composizione. If presbiterio fu dipinto da

Simone Preterezzano. Operò ancora in questa

chiesa Bartolomeo Roverio detto il Genovesino,

che alle sue pitture appose il nome e Fanno1626 ; egli aveva pure lavorato nel 1614un Crocifisso nel refettorio.

Page 313: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. O

III.

Interno* Fontanili,

Piccolo casolare non molto lontano da

Baggio e circa quattro miglia distante daMilano <, uscendo da porta Vercellina , il

quale non ha per sé alcun merito ^ se nonper il soggiorno che per alcun tempo vi

fece il Petrarca. Si dice che in questo luogo

assai tristo egli si ritirasse dopo la mortedi Laura a piangerne la perdita , e si pre-

tende che in questo ritiro componesse varii

sonetti , e quelli specialmente scritti in mortedella medesima.

Il valente pittore di paesi e di vedute

Giovanni Migliara ha disegnato con esattezza

e con eleganza questo casolare , che forse

comparirà stampato nella nuova edizione

delle rime del Petrarca , che viene promessada un dotto professore di Padova. Dìcesi

questo casolare dai contadini anche Inverna,

o Inferna , nome usato anche in altri luoghi

per inferiore 9 o forse per basso. Vuoisi chePetrarca lo nominasse Lintemum in memoriadella villa di Scipione.

Intorno a Garignano , ed anche fuori di

porta Vercellina ^ come pure di porta Ta-naglia , trovansi varii cavi detti Fontanili 9

praticati ne' luoghi ove sorgono polle d' ac-

qua , la quale si conduce per un piano

leggiermente inclinato finché trovisi a livello

de' prati più bassi. Questo offre il comodo

Page 314: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

6 Vicinanzedi poter irrigare i detti prati anche nei-

F inverno , e così mantenerli in ogni stagione

verdeggiando il che chiamasi marcida , o

marcita. L' acqua che corre sempre sul prato

ben livellato in forma di un velo sottile%

mentre nutre le radici dell' erbe , difende il

suolo dal gelo , qualora il freddo non sia

eccessivo. Alcun poco in là trovanti le ri-

saje ^ dipendenti esse pure interamente dalla

irrigazione, per il che è vietato il formarle nel

raggio di cinque miglia intorno alla città. Il

riso nasce e cresce uelF acqua , ma più di

una volta si asciuga il campo per liberare

le pianticelle del riso dalle cattive erbe che

potrebbono soffocarlo.

IV.

Rò o Rho.

Progredendo per la strada che trovasi fuori

del portello di porta Vercellina , ed alla

quale al ponte detto dell' Archetto «, o della

Mossa *> viene a riunirsi un magnifico stra-

done che parte dall' Arco incominciato , e

che doveva essere il principio della grande

via del Sempione , s' incontra alla distanza

di otto miglia dalla città un borgo assai

grande e ben popolato detto Rò. Presso que-

sto bojrgo vedesi un magnifico tempio de-

dicato alla B. V.5

della quale vi si conserva

una imagine miracolosa. Il disegno della

chiesa ari una sola nave con cupola maestosa

Page 315: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 7

è del celebre Pellegrini; ma non essendo

stata compita la fabbrica nella facciata , que-

sta fu aggiunta solo da pochi anni sul di-

segno dell' architetto Leopoldo Polacco , che

cessò di vivere mentre assisteva a quest' o-

pera , siccome porta una iscrizione in marmoposta in uno degli sfondi dietro la facciata

medesima. Esiste una descrizione stampata

di questo santuario, nella quale si nominanotutti i pittori che vi operarono. Non avvi

però in genere di pitture cosa alcuna di ri-

marchevole, Vedesi accanto al santuario uncollegio, dove soggiornano alcuni missionarj,

e vi si era cominciata una fabbrica gran-

diosa rimasta imperfetta , in un lato della

quale trovasi un appartamento ad uso degli

arcivescovi di Milano.

V,

Leinate.

Dietro il santuario della Madonna di Ròpassa una strada che percorrendo lo spazio

di circa due miglia porta a Leinate , villa

magnifica della famiglia Zitta. Il palazzo è

grandioso , sebbene non terminato ; P archi-

tettura è in alcune parti lodevole; Fintemoè adorno di mobili pregevolissimi. Ma la

parte più degna di osservazione è quella

del giardino , dove si veggono giuochi d' ac-

qua in una quantità e varietà sorprenden-te , boschetti amenissimi <> serre ricche di

Page 316: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

8 VICINANZEpiante esotiche, alcune delle quali rarissime^

fiori elegantissimi , bellissime piantagioni di

cedri , un parco sufficientemente vasto , ec„

Nel giardino ed in alcune gallerie terrene*,

ornate a musaico ed a grotteschi , accanto

al medesimo, si ammirano varii gruppi edalcune statue , tra le quali sono da notarsi

alcuni pezzi antichi , e specialmente un bel

busto di Laocoonte pubblicato nella edizione

di Milano del Winckelmann9

né ommetteresi debbono alcune grandi statue di bronzo

,

tra le quali si distingue un bellissimo Mer-curio. Vi si osservano anche alcuni curiosi

pezzi di storia naturale, che salo attendono

di essere metodicamente disposti ed ordinati.

Bellissimi viali formano l'ultimo ornamento,e diremo quasi il compimento di questa villa

deliziosa.

VI.

Legnano , la Castellanza , l'Olona.

Proseguendo il cammino sulla grande strada

postale al di là di Rò , vedesi a sinistra unavilla , detta la Burbera , o Bulgora , con

vasto giardino, altre volte dominio Serbelloni,

ora Porro > nel di cui palazzo è stato stabi-

lito un collegio di educazione. Veggonsi quindi

sulla sinistra Nerviano e Parabiago , villaggi

considerabili P uno e l'altro, nel primo dei

quali trovavasi altre volte una ricca badia

di Olivetani , nel secondo esisteva un gran-

dioso monastero di Cisterciensi con bella

Page 317: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO, 9

chiesa ^ che ora si è ad altro uso destinata.

A Nerviano vedesi una tavola dipinta nel

1527 da Ambrogio Egogui , imitatore di Leo-

nardo > che Lanzi dice cosa stupenda.

La parrocchiale di Legnano , onorata del

titolo di prepositura ^ credesi disegnata daBramante; nel coro della detta chiesa animi-

ransi belle pitture del Lanini. Esiste ancora

qualche avanzo dell' antico palazzo di Ottone

Visconti arcivescovo e signore di Milano.

Presso Legnano è posto Legnarello ^ pic-

colo villaggio pel quale passa la strada po-stale ; presso questo esisteva altre volte unospitale detto di S. Erasmo, sul di cui mu-ro veggonsi ancora freschi antichissimi. Si

scuopre quindi a sinistra V Olona , che poi

si passa un miglio al di là alla Castellanza.

Quel fiume è d' alveo angusto , e poverod'acque per ordinario; ma nascendo alcune

miglia sopra Varese , e ricevendo le acquede' monti posti air ovest ed al sud del lago

di Lugano , s* ingrossa talvolta fino a stra-

ripare e devastare i campi ed i prati della

valle entro la quale scorre. E questa valle

medesima è pure un singolare fenomenodella natura , in quanto che non è cinta ^

come le altre , dalle montagne^ ma formacome un solco profondo in un tratto di

quindici miglia di pianura , finché gìugnealla parte più bassa ^ dove scorre tranquil-

lamente a fior di terra senza più fare alcunoscavo. Questa , e non la sola acqua di irri-

gazione che si estrae dal fiume , come sup-

Page 318: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

J O VICINANZApone Amoretti 9 è la cagione per cui le piene

non possono giugnere molto avanti , sebbenegiunga fino in vicinanza della capitale il

fiume medesimo. È pure da notarsi che l'O-

lona che per una foce maestosa^ come si

esprime il detto scrittore , sbocca nel Pò al

dì sotto di Corteolona ^ piacevole soggiorno

un tempo de' re d' Italia , non è precisa-

mente quella che dai monti sopra Varesescende fino a Milano , ma è un nuovo fiu-

micello che si forma sotto questo nome al di

là del naviglio cogli scoli de' terreni irrigati.

La valle anzidetta ha fine verso la Castel-

lana ^ e quindi è prodotta la salita piut-

tosto considerabile che in quel villaggio me-desimo s* incontra ^ e per la quale è forza

di montare , onde guadagnare la pianura

superiore , nella quale la detta valle è scavata.

Alla Gastellanza vedesi ben situato il pa-

lazzo Fagnani , ed altra magnifica casa con

grandioso giardino dei signori Brambilla è

stata di recente rifabbricata sul disegno del-

l' architetto PestagallL

VII.

Busto Arsizio , o Arsiccio. Brughiere.

Divergendo per poco dalla strada postale

si giugne a Busto Arsiccio ,grosso borgo la di

cui popolazione oltrepassa il numero di 6noo©

abitanti. Questo borgo è osservabile per le

molte .e grandi manifatture di cotone che vi si

Page 319: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. lì

trovano , e che vi rendono il traffico molto

attivo. Degna pure di esser veduta è la chiesa

prepositurale con bella piazza , con buonafacciata.) con discrete pitture; e lo è moltopiù una antica rotonda dedicata alla Vergine,

disegnata da Bramante P ed ornata con pit-

ture di Daniele Crespi e di Gaudenzio Ferrari.

Avvi pure in questo borgo una bella piazza

per il mercato settimanale , un picciolo tea-

tro , una chiesa di S. Michele di buona ar-

chitettura , ec.

Non lontana da Busto si apre una vastis-

sima pianura , incolta in gran parte , e sparsa

di eriche, e solo coltivata presso all' abi-

tato e lungo le strade. Questa dal nome vol-

gare delP Erica dicesi Brughiera , e porta i

nomi addiettivi di Busto , di Gallarate, ec. ,

nei tratti che sono più vicini ai detti luoghi.

Anche Amoretti erasi accorto che la siccità

era la cagione principale per cui rimanevaincolto tanto spazio di terreno , e quindi si

è fatto strada a notare che altre volte si

tentò forse di condurvi F acqua del Ticino

,

al quale oggetto sembra diretto un lunghis-

simo canale che si vede anticamente scavato

lungo il Ticino medesimo nella brughiera di

Somma , detto Panperduto , e che si stende fin

sotto a Tornavento ; sebbene tutte le livella-

zioni dimostrino chiaramente l'inutilità di quel

cavo, qualora fosse stato diretto a quel fine.

Né le acque del lago Maggiore, né quelle tam*poco del lago di Lugano , potrebbono con-

dursi con vantaggio su questa vasta pianura.

Page 320: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

I a VICINANZEEssa ha però servito ai regii astronomi

per misurare sul meridiano una base di tese

5i3o > sulla quale hanno formati e legati

tutti i triangoli che servirono a fissare i

punti della gran carta della Lombardia , e

negli antichi tempi le brughiere servirono adiversi accampamenti.

Vili.

Olgiate Olona. Fagnano. Cairate.

Volgendo a destra della grande strada

,

si giugne ad Olgiate ( non Oligiate ; comesi è stampato nella ultima edizione del viag-

gio ai tre laghi ) che F autore di quel libro

dice considerevole borgo un tempo , che

serviva d9

antemurale agli abitanti di Castel

Seprio e d' altre terre , sebbene non ri-

manga in Olgiate alcun vestìgio di questa

antica grandezza. Avvi però un bel palazzo

con buone pitture e bellissimi giardini in riva

alla profonda valle da noi menzionata al

n.° VI ; e non si sa intendere come F autore

di quel viaggio non si sia esteso punto da

questo iato, solo perchè F occhio dalla strada

non poteva scoprire alcun oggetto per es-

sere il terreno ingombro dalla coltivazione.

Progredendo da Olgiate , trovasi Solbiate

Olona, picciolo villaggio , e quindi Fagnano,

assai più considerabile \ dove si vede una

grande e bella chiesa , costrutta sul disegno

delF architetto Dionigi Maria Ferrari, il di cui

Page 321: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

B I MILANO, .l3

figlio innalzò la facciata di S.Giorgio al Palazzo*

In detta chiesa vedesi una pittura del più

volte nominato de Giorgi. Presso la casa Bossi

Visconti, altre volte castello , vedesi un an-

tico Cippo sepolcrale di buona forma \ tro-

vato ne9

giardini di quella casa medesima ^

colle lettere D. M. , ed altra pietra antica

quadrata con piccolo incavo ^ ed in questo

un foro laterale ostrutto ^ della qual formamolte se ne veggono negli antichi monu-menti ^ e credonsi da alcuni pietre destinate

ai sacrifìzj. Il nome di Fagnano ^ quando nonsi creda derivato da qualche veterano detto

Fannio , al quale sia stato concesso .,e quindi

detto praedium Fannianum , potrebbe dedursi

da qualche bosco sacro che si trovasse in

que"' contorni , sotto il nome di Fanum.

Da Fagnano per Bergoro ^ d&xe trovasi

una bella fontana d9

acqua leggiera e salu-

bre , si passa a Caìrate , dove esisteva unantico monastero di Benedettine , da più di

ventv

anni soppresso , che credevasi fondato

dalla regina Teodolinda 9 e nel di cui archi-

vio trovavansi infatti alcune pergamene del

IX e del X secolo , che sono state vedute

anche dal Muratori

Page 322: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

14 VICINANZE

IX.

Gallavate.

Seguendo la grande strada postale ^ si

giugne ben presto aGallarate, borgo popo-lassimo e di grandissimo traffico , il di cui

nome vogliono alcuni derivato da Gallorum

Area. Passa vicino a questo borgo , anzi ne

rade le mura V Arno , che può egualmenteriguardarsi come fiume e come torrente ^ e

che Amoretti crede col suo nome rammentaregli Etruschi. Altre volte questo ruscello in-

grossandosi arrecava danni grandissimi alle

circostanti campagne; ora si sono prese al-

cune precauzioni onde renderlo innocuo.

In Gallarate vedesi una bella chiesa conantica torre , nella quale è incastrata unalapide con iscrizione romana ^ riferita da

varii. Altra iscrizione antica vedesi nel pie-

destallo di una specie di obelisco costrutto

davanti alla chiesa. Diverse manifatture sonostabilite in questo borgo ricchissimo; la più

considerabile è in oggi la filatura con mac-chine alla maniera inglese delli signori Ponti.

Questo borgo riguardasi come un emporiodi tutti que* contorni <, e vi si tiene un mer-cato settimanale molto frequentato. Nel lo-

cale dove esisteva un monastero di Bene-dettine ^ si è tratto partito da un bel chio-

stro con porticato per formarvi il broletto ,

o mercato del grano. Nel soppresso con-

vento de' Francescani fuori della porta che

conduce a Varese , si sono erette varie fab-

briche ed anche un picciolo teatrpf

Page 323: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

PI MItAMO, 1

5

Gassano Magnaco. Bolladbllov Carnago*Vico Seprio.

Da Gallarate dirigendo il cammino verse?

Levante per Cedrate si passa a Cassano

Magnago ,grosso villaggio , e che dir pò-

trebbesi un borgo , composto di due parti

,

F una posta in alto , V altra al basso , e di-

viso quindi in due parrocchie. Vi si vedeun antico castello dei Visconti ^ collocato in

alto in situazione deliziosa.

Passando oltre si trova una strada che

conduce a Peveranza ed a Bolladello. È de-

gno di osservazione questo villaggio, per-

chè posto al piede di un raonticello arenoso^

o piuttosto di una catena lunghissima di

monticeili e collinette che si stende per lungotratto , e dicesi la Montagnuola. Questo puòriguardarsi come il secondo piano che si

trova andando da Milano verso i monti piòalti , e come un secondo gradino per ascen-dere ai medesimi. Da questi monticeili scen-dono torrenti impetuosi , che sovente ar-

recano danni gravissimi alle pianure sot-toposte.

Carnago , che trovasi non lontano , deb-b' essere molto antico ., come lo indica il suonome latino di Carnutomagurn. Fu certamenteun' antica sede dei Galli Insubri , e sebbenela chiesa sia recente e non osservabile, tut-

tavia si veggono in più luoghi vestigj dimura molto antiche.

Page 324: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 6 VICINANZEPiccolissimo villaggio è ora quello che

porta il nome di Vico Seprio , il di cui ter-

ritorio è confinante con Carnago ; ma nei

monticelli e nei boschi vicini , e specialmente

nel luogo detto S. Giovanni , trovansi quae là sparse da ogni parte antiche ruine ,

avanzi di mura che annunziano edifizj con-siderabili \ torsi di colonne , frammenti di

volte , di cornici , di capitelli e d' altri or-

namenti , indizj di templi probabilmente gran-

diosi e magnifici, ed altre reliquie che di-

notano F antica grandezza ed importanza

della città, o della fortezza, detta Castel

Seprio. Moltissime lapidi vi si trovavano conantiche iscrizioni , alcune delle quali sonoriferite daiV Alciati e da altri; ma queste

sono" state quasi tutte trasportate a Milano,

e molte se ne veggono nella casa altre volte

Archinti P ora del sig. Giuseppe Rossi , presso

S. Bartolomeo , da noi altrove menzionata*

Amoretti non ha parlato di Castel Seprio se

non di passaggio , ragionando delle antichità

di Somma , alla quale ha creduto Vico Se-^

prio assai più vicino che non è infatti*

XI.

Somma.

Uscendo da Gallarate per la strada che

conduce a Sesto Calende , vedesi alla destra

su di un" altura il villaggio detto Crena 9 del

quale Amoretti derivar vorrebbe il nome da

Page 325: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. I 7

un greco vocabolo che indica fonte. Ma prima

di tatto non trovasi , né potrebbe trovarsi

giammai alcuna fonte in questa situazione;

in secondo luogo non conviene in questi

paesi cercare ai nomi origini greche che

aver non potevano , ma conviene dedurle7

per quanto è possibile , dalle origini celti-

che , secondo le quali Crena indicherebbe

piuttosto sfaldatura , crepatura o apertura

qualunque di un monte.

Si sale quindi ad un piano più elevato ,

che corrisponde a quel secondo gradino da

noi annunziato , dove parlato abbiamo dei

monti di Bolladello e della così detta Mon*tagliuola.

È osservabile che in tutto questo distretto

trovansi sparsi qua e là castelli dei Visconti?

i quali avevano in questi contorni signorie

molto estese. Fagnano ^ Cassano Magnago,

Crena, Jerago , Besnate v e molti altri vii-*

laggi air intorno conservano ancora i vestigi

di antichi castelli appartenenti a quella fa-

miglia. Anche Somma era antica signoria

de' Visconti , i quali V avevano ottenuta ili

tempi assai rimoti dall' abate di S, Gallo 7

e conservavano ancora non ha gran tempoqualche resto degli antichi privilegi.

Somma è un grosso borgo , dove si veg-

gono castella e giardini bene adorni di al-

cune famiglie Visconti;, e si mostra ai curiosi

un antichissimo cipresso che ha sedici piedi

di circonferenza nel tronco. Si osserva che

la parte più elevata di Somma ha vene a!>*

ri. 2

Page 326: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

JT 8 VICINANZEbendanti di acqua a non molta profondità;

mentre la parte bassa ha pozzi profondis-

simi che vanno fino al livello del Ticino. Si

attribuisce questo fenomeno all' acqua di al-

cuni laghetti ^ o di alcune paludi poste su-

periormente.

Somma presenta molti indizj di antichità^

ed anche in alcune case private e nei giar-

dini si veggono alcune antiche iscrizioni chepubblicate furono dal dott. Campana sotto il

titolo di Monumenti dì Somma e dei luoghi

adiacenti , in Milano presso i Galeazzi, 1787. 8.°

XIL

àrsago. Mezzana. Besnate.

Nel villaggio di Arsago , il di cui nt>me

deducono alcuni da Ara Ccesaris , altri da

Àrsus Ager $ vedesi un antico tempio otta-

gono , che servì altre volte di battisterio

,

ma che sembra formato colle ruine di unpiù vecchio tempio del gentilesimo. la un

tauro di questo tempio vedesi incastrata

ini' antica iscrizione de' buoni tempi , ed al-

cune romane iscrizioni trovansi pure nel

giardino di una casa vicina ed in altri luo-

ghi. Queste sono state riferite dal citato Cam-pana , il quale ha creduto di dover insistere

su di una maggiore antichità del tempio ora

esistente in confronto di quella che ordina-

riamente si assegna.

Presso Arsago veggonsi alcuni laghetti, o

Page 327: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 19

pozzanghere , nelle quali però l'acqua si con-

serva anche nelle maggiori siccità. Non lon-

tano vedesi il villaggio di Mezzana', sede di

una prepositura , che pure deve essere stato

ne* tempi più antichi assai considerabile ^

vedMidovisi qualche vestigio di vecchi edifizj.

Non lontana trovasi pure una grande palude,

che ora in gran parte è stata asciugata dal-

l' industria di valenti agricoltori, essendovisi

anche in alcuna parte introdotta la coltiva-

zione del riso. Questa palude , che in parte

è una vera torbiera ,porta fin presso a

Besnate , villaggio non menzionato da Amo-retti 9 e neppure indicato sulla sua carta 9

dove parimenti trovansi alcuni vestigi di an-

tichi edifizi , e gli avanzi di un antico ca-

stello. Ma ciò che vi ha di più osservabile

è T altare nella parrocchiale posto a sinistra

dell aitar maggiore , nel quale veggonsi bel-

lissime pitture , che sebbene di incerto pen-nello^ mostrano però di essere del secolo XVI,della scuola Lombarda , e probabilmente di

alcuno dei migliori scolari di Lionardò. Lepiù belle sono quelle che si veggono in al-

cuni piccoli compartimenti nella parte infe-

riore di detto altare , cioè sotto al quadro'

principale.

Page 328: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ÌO VICINANZE

XIIL

Astrona. Vergiate. Sesto Calende,

Air uscire da Somma trovasi il principio

della grandiosa strada del Sernpione ^ co-

strutta con tutta la magnificenza con bellis-

simi ponti^

parapetti , termini ed altri la-

vori di granito ; ed il primo di qiie' ponti

passa su di un fiumicello detto Astraila , e

non Strana come scrive Amoretti;, che deri-

var ne vorrebbe V origine dalla parola cel-

tica Stream , non essendo questo che un voi-*

gar modo di parlare de' contadini. Non pos-

siamo intendere dove abbia egli vedutopresso r Astrona graniti di ogni varietà , eduna bianca lumachella composta per lo più

di discoliti,quando pure egli non abbia tro-

vato alcun ciottolo di queste pietre rotolato

nelle ghiaje vicine. Certo è che questo fiu-

micello sorge poche miglia al disopra in unavasta palude detta di Casale , che quello

scrittore non ha neppure nominata; chescorre quindi per la maggior parte in pia-

nura , ed in mezzo a terre di alluvione , e

che impossibile sarebbe il trovare sulle sue

sponde marmi o graniti , come alcuno per

errore creder potrebbe sulla indicazione sud-

detta. Casale ^ signoria della famiglia Zitta ,

e la sottoposta palude/ non trovansi nep-

pure nella mappa del Viaggio ai tre laghi ,

ed in questo luogo trovasi molto mal a pro-

posito collocato il villaggio di Albizzate , che

è posto in tutt' altra direzione*

Page 329: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. ai

Passato quel fiumicello , si giugne con uàviaggio di tre miglia incirca a Vergiate , vil-

laggio esso pure antichissimo , e nel quale

si veggono alcuni avanzi di antiche mura ed

alcune iscrizioni. È questa la patria di Lan-

dolfo , storico de' bassi tempi, che si indica

col nome Landulphus a Vareglate.

Passando oltre poche miglia , e superati

alcuni monticelli , ora colla formazione della

nuova strada renduti quasi insensibili , chesono semplici ineguaglianze del terreno , e

non come forse ha creduto Amoretti, i tumuli

degli Insubri , si giugne a Sesto Calende,

dove mette capo il lago maggiore , o sia il

Verbano , e dove comincia a scorrere nei

suo alveo il Ticino. Anche in questo luogoantichissimo , come lo indica il solo suonome , trovavansi moke iscrizioni de tempiromani, le quali furono da un Archimi rac-

colte e trasportate a Milano nella casa ora

posseduta dal Rossi e da noi più volte ac-cennata.

Poco al disotto di Sesto veggonsi gli avanzidi un ponte antichissimo , che alcuni pre-tendono costrutto dai Galli , ma che piùprobabilmente lo fu dai Romani. Il Ticinodivide ora lo Stato nostro dal Piemonte \

come il lago in tutta la sua lunghezza lo

divide egualmente dal Piemonte e dai ba~liaggi Svizzeri-Italiani ora componenti il cao^tone Ticino»

Page 330: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2,2, VICINANZE

XIV.

Lisànza. Lentate. Taino. Angera. Ispra.

Presso Sesto trovavasi una antica badia >

che fu poi aggregata all'ospedale Maggiore,come lo fu una porzione considerabile del

territorio di Oriano , villaggio poco discosto.

Non lontano trovasi pure Lisanza , castello

antico , ora rovinato.

A Lentate fama è che esistesse un antico

monastero 9 ed ancora se ne vede qualche

vestigio presso la parrocchiale. Fu poi ag-

gregato a quello di S. Margherita di Milano,

esso pure soppresso. Vicino trovasi pureTaino , antica signoria delia famiglia Ser-

belloni.

Progredendo trovasi il borgo di Aligera,

capo luogo di antica contea , che tra i loro

titoli principali contarono alcuni dei duchi di

Milano , dai quali passò in feudo ai Borromei.

Su di una eminenza vedesi il loro castello ,

che è un9

antica rocca \ dove ancora si am-mirano alcune antiche e non 'spregevoli pit-

ture rappresentanti la storia dell'arcivescovo

Ottone Visconti. Queste veggonsi in un salone

abbandonato, ma in altre sale trovansi alcune

vecchie pitture che degne sarebbero di os-

servazione. Nel giardino stanno varie antiche

lapidi , tra le quali una mutila ne ha ripor-

tata T Amoretti per provare che in proposito

di un MetUio Marcellino si parla del Foro

degli Inesi, ora Villa del Foro, posta non lungi

Page 331: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO, 23

dalla Scrivia. Amoretti legge Patrono Colonico

Foro luliiriensiwn ; e sia pure : ma perchè

si sarebbono inserite quelle parole JyXi? Nonè egli più naturale il supporre un errore

dello scultore , come tanti se ne veggononelle antiche lapidi , ed il trovare in que-sto Medilo un patrono di Forlì , o fors

9

an-

che delT antico capoluogo del Friuli ^ cheil sig. Siauve aveva creduto di scoprire ?

Nel battisteri© a fianco della chiesa veg-

gonsi due statue marmoree dei SS. Pietro e

Paolo , lavori de' bassi tempi , e per quel-

r epòca non del tutto cattivi. Sulla piazza

veggonsi gli avanzi di alcune antiche colonne

con fregio di bassorilievo assai bello. Si credo

che qui fosse un' antica stazione romana

,

e che quindi ne9

bassi tempi il borgo o vil-

laggio che vi esisteva fosse detto Slazona.

Questo è assai più probabile che non il

fantasticare per trovare Angera edificata daun nipote di Enea 9 e dedicata ad Angeronadea del Silenzio. E pure questi sogni sono

stati seriamente esposti in una descrizione di

un pseudo-antiquario , che si è nascosto

sotto il nome, forse anagrammatico , di So^

crate Pedisestro , e che ha stampato il suo

libro in Bergamo solo nel 1779.Sotto la rocca trovasi una sorgente d'ac-

qua epatica, e secondo Amoretti un ampiatorbiera che si stende fino ad Ispra , altro

villaggio antichissimo posto sulle sponde del

lago , dalla quale torbiera , se pure esiste ,

non si è mai tratto alcun profitto. Acqua

Page 332: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

$4 VICINANZEepatica trovasi pure sotto F altura , sopra la

quale è posto il villaggio suddetto di Ispra.

Augera ed Arona stanno al piede di duemonti, o sia di*un monte della stessa pie-

tra calcarea ^ che era probabilmente conti-

nuato ^ e che fu diviso dal Ticino , che si

aprì in questo luogo una strada. La pietra

calcarea riposa sopra uno schisto argilloso.

XV.

Arona. Colosso di S. Carlo.

Con breve tragitto del lago si passa da

Àngera ad Arona,

piccola città , signoria

essa pure della famiglia Borromeo , e luogo

dove si esercita molto traffico , sebbene mag-giore fosse quello che vi si faceva inaddie-

tro. Quel luogo serviva come di deposito

per il passaggio delle merci dal Mediterraneo

alla Germania. Nella chiesa prepositurale

veggonsi belle pitture fatte nel i5ii , che

diconsi di Gaudenzio Vinci. Saranno queste

probabilmente di Gaudenzio Ferrari, che operòanche in qualche altro paese all' intorno vsebbene Lanzi nella sua Storia Pittorica non

-si mostri lontano dall' ammettere tra i pit-

tori questo Gaudenzio Vinci, del quale però

non si conoscono altre opere. Nella chiesa

medesima veggonsi altresì pitture a fresco

del Morazzone, un quadro del Nuvolone Pan-*

filo dietro al coro ^ ed altro quadro della

Natività , che è una delle prime opere del

eel. Andrea Appiani,

Page 333: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 35

Presso Arema esisteva una rocca, ora de-

molita , dove nacque S. Carlo, e su di uncolle vicino è posto il grandioso colosso

che sorprende a ragione chiunque lo esa-

mina. Vicine sono varie cave di un rozzo

marmo, del quale si fa calce, e del quale

si tagliano anche grandi pezzi per la costru-

zione di varii edifizj, specialmente del duo-mo di Pavia. In questo marmo si incontrano

alcune dendriti.

Il colosso è così ben proporzionato , chechilo vede da lungi, lo reputa solo una statua

gigantesca , e non può immaginarsi che abbia

66 piedi di altezza oltre il piedestallo di

granito che ne ha 4.6. La testa , le mani e

i piedi sono di bronzo fuso ; tutto il rima-

nente è di grossa lastra di rame. Interna-

mente avvi una specie di guglia costrutta

di grosse pietre , dalle quali escono varie

barre di ferro per assicurare la statua con-

erà lì impeto de' venti. Queste servono an-

che di scala per chi vuol entrare per unapiega del rocchetto e salire fino al capo ^

ove un uomo di ragionevole statura puòsedersi entro il naso. Abbiamo già altrove

indicato chi ordinasse quesf opera ; diremo

ora che essa fu lavorata da Siro Zanetti P Pa-

vese, e da Bernardo Falconi, Luganese.

Da Arona passano alcuni al santuario

d' Orta , nel quale vedonsi venticinque chie-

siuole tutte di vario disegno con molte statue

di terra cotta e pitture che diconsi opere

di valenti maestri della scuola Lombarda del

secolo XVI.

Page 334: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2,6 VICINANZE

XVL

Rango. Brebbia. Besozzo. ArololMoVALLO. LegIUNO.

Nel Viaggio ai tre laghi si è parlato di

varii di que' paesi solo per dire che si veg-

gono a destra , navigando sul Iago verso le

isole Borromee. Merita qualche osservazione

la così detta punta di Banco , composta di

una pietra arenaria stratificata, nella quale

trovarsi sovente piccoli giacinti ed alcuni

schedi che hanno tutto 1' aspetto del titano.

Da Ranco, piccolo villaggio nel quale cosa

alcuna non trovasi di osservabile , si passa

per non lungo tratto a Brebbia«>

paese ora

appena riconoscibile , ma che anticamente

doveva essere molto considerabile , perchèvi esisteva un castello degli arcivescovi fino

dalla metà del secolo XIII , demolito dai

Torriani. Cospicuo luogo doveva essere an-

che il vicino casolare di Monate ,prossimo

a Cadrezzate , dove non altrimenti che a

Brebbia trovavasi una parte ragguardevole

del clero che fu poi trasportata in Milano

nella collegiata di S. Tommaso. Non con-

sentiamo col Sorniani , che dedurre vorrebbe

il nome di Monate dal greco vocabolo che

indica uno o solo , e molto meno con coloro

che vi trovano una relazione colP arcivescovo

5. Mona ; piuttosto potrebbe derivarsi questo

nome dal nome Celtico delia Luna, o del

dio Luno che adorato vi fosse , come forse

Page 335: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. %q

se ne trova un vestigio nei moki luoghi che

portano il nome di Lunate o Lonate.

Da Brebbia si passa a Besozzo , borgo

considerabile con prepositura, ed altre volte

collegiata, e con varie case ben fabbricate,

e giardini deliziosi ; al piede del colle sui

quale il borgo è posto , passa V emissario

che dal lago di Varese porta le acque nel

Jago Maggiore , detto fiume di Bardello , e

su questo sono stabilite diverse cartiere ,

alcuni magli di rame ed altre manifatture.

Trovasi non lontano Aralo , antica sede

della famiglia Besozzi P che molto potente fu

in questi contorni; vedesi a fianco Movallo,

che si scuopre anche dal lago , e che nonha cosa alcuna di osservabile , e più avanti

trovasi Legiuoo , antichissimo villaggio il di

cui nome Zeglodunum credesi derivato dalle

romane legioni che vi stazionarono,

XVII.

S. Caterina del Sasso. -Indicazione de* luoghiPOSTI SULLA SINISTRA DEL LAGO.

A sinistra dei luoghi indicati e sulla riva

destra del lago trovasi il Sasso di S. Ca-terina , altrimenti detto Sasso Ballaro , notoper un santuario che vi si è fabbricato sotto

il monte e presso una grotta , nella qualefiima è che si ritirasse certo Alberto Besozzi,

onorato del titolo di beato. Presso questachiesa e sullo scoglio medesimo esisteva altre

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a8 VICINANZEvolte un convento di Carmelitani ora ad al-

tro uso destinato.

In questo luogo si mostra un masso chedalla montagna superiore dicesi precipitato

sulla volta della chiesa, e che sembra starvi

sospeso contra le leggi della gravità , comeper un prodigio. Il masso è sostenuto dal

contrasto che gli oppone altro macigno che

lo tocca in una estremità. Tuttavia la cosa

sarebbe maravìgliosa , se il masso fosse ca-

duto dopo compiuto P edilìzio e perfezio-

nata la volta, ed avesse ancora spezzato uncapitello di granito , come si racconta ai

forestieri. Profondissimo è il lago in questa

parte, cosicché il fondo suo si reputa più

basso che la superficie dei mari Ligustico edAdriatico.

Dall'altra parte del lago , o sia sulla spon-

da sinistra al di là di Arona , veggonsi al

basso i villaggi di Meina e di Solcio , in alto

quelli di Daniente e di Massino. Quest* ul-

timo era antico possedimento dei monaci di

S. Gallo , che fu donato ai Visconti. Segueil villaggio di Lesa , ove si vede una deli-

ziosa villa de9

signori Stampa , e di là si passa

a Belgirate, piccolo borgo , ma per P esteso

suo traffico ora rivale di Arona,

Page 337: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO* 29

XVIII.

Isole Borromee.

AH* entrare nel seno nel quale son poste

le isole , si vede in lontano una bella pro-

spettiva de9

monti di Baveno e Montorfano^

che si alzano per gradi fino al nevoso Sem-pione ; e Dell'avvicinarsi all'isola Bella, si

ha sott' occhio una deliziosa scena teatrale

di dieci giardini posti F uno sopra V altro

in terrazza , mentre da un lato si scuopre

una ridente selva di vecchi e ben fronzuti

aranci , sostenuta tutta da archi fondati nel

lago , e dietro si alza un folto e nero boscodi sempre verdi altissimi allori. Le torri

,

gli archi , le statue rompono la verde mo-notonia delle limoniere , o cedraje , che tutte

cuoprono le pareti , accompagnate ad ogni

tratto da fiori di ogni forma e di ogni co-

lore. L' alloro cuopre le mura verso il nord,

ove gli agrumi non reggerebbono , ed unboschetto è stato aggiunto ultimamente di

alberi esotici , che al nostro clima possonoaccomodarsi. A fianco di un magnifico pa-

lazzo stanno casuccie di pescatori , che di

quello fanno maggiormente risaltare la ma-gnificenza. Le stanze ed i mobili spirano

grandiosità ed opulenza , anziché buon gu-

sto ; nelle gallerie però ed in varie cameretrovatisi pitture dei migliori maestri , tra gli

altri di Luca Giordano;, del Procaccini , dello

Schidioni 9 di Le JSrun e del Tempesta , che

Page 338: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ÒG VICINANZEin queir isola soggiornò alcuni anni. Dap-pertutto si veggono marini bellissimi e ma-gnifiche dorature ; frequenti vi sono ancora

i marmi dipinti Nei sotterranei trovasi unappartamento a musaico , dove si ammiranoalcune belle statue di marmo venute da Ro-ma , ed altri oggetti d' arte. Ma il buon gu-

sto e la magnificenza rispleudono più di

tutto nel nuovo salone che con ottima ar-

chitettura è stato riccamente ornato sul di-

segno del prof, architetto Zanoja. È pure

lodevole la domestica cappella , e tutto il

complesso di questo palazzo e degli annessi

giardini dee sorprendere il forestiero , mas-sime ove si rifletta che questo era in origine

un nudo scoglio di una roccia schistosa che

da un conte Vitaliano Borromeo fu dopoTanno 1670 cangiato in un delizioso sog-

giorno con una prolusione di spese , dice

Bianconi > da impensierire persino un sovrano*

Molto ancora manca alla perfezione deli' edi-

lizio secondo il disegno e modello che ne è

stato fatto dall' architetto Morelli

Presso risola Bella trovasi la superiore,

o V isoletta , detta anche isola de' pescatori*

Più di 200 persone abitano su questo sco-

glio che non ha mezzo miglio di circuito ,

e vi si è stabilita una parrocchia ; Y isola

t. Bella , benché occupata quasi tutta dal pa-

lazzo ^ ha essa pure circa 100 abitanti.

Più in là vedesi l'isola Madre , detta anche

anticamente di S. Vittore , meno ornata dal-

l' arte , ma ricca eli bellezze naturali. Al sud

Page 339: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

D I MILANO. 3f

e air est presenta cinque lunghi giardini a

spalliera , boschetti e pergolati di agrumi ,

al nord ed all'ovest un ampio bosco di bel-

lissimi alberi sempre verdi circondati tratto

tratto da vigne. La casa è di semplice gran-

diosa architettura , ma non è terminata. li

bosco è assai popolato di fagiani e di gal-

line numidiche , volgarmente dette di Faraone.

Presso Pallanza giace il così detto Isolino,

o isola di S, Giovanni , o di S. Michele

,

che i Borromei pure posseggono in via di

enfiteusi , e che offrirebbe anch' essa comodospazio per un luogo di delìzia ed ancheper utt bosco di ulivi.

XIX.

Strada del Semfiohe,

Questa strada continua sempre lungo il

lago ampia e ben soda, avendo il fondo ora

di sassi portati , ora dello stesso scoglio la-

vorato a scalpello , ed è sempre sostenuta

da grossissime pareti con ponti bellissimi edassai frequenti, fatti di graniti trovati spesse

volte sul luogo medesimo. Nei lavori che si

son fatti tra Belgirate e Stresa , si sono

scoperti piccoli filoni di rame e di piriti.

Presso Gralia avvi della pirite che si crede

aurifera , e presso Ginesio qualche vestigio

di piombo.

A Stresa si vede il palazzo altre volte

Crevenna Bolengarì?comodo e ben architet-

Page 340: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

$£ VICINANZEtato. Da Stresa si passa a Bavetio ^ dove mcavano i graniti , e dove si trovano alcuni

cristalli di roccas ed i bellissimi cristalli di

feldspato illustrati dal prof. Pino. In quei

villaggio trovasi la più antica chiesa di quei

contorni , e fuori di essa si legge una iscri-

zione romana di certo Trofimo Darinidiano.

La cava del granito è molto antica, e fino

dal secolo XiV rnolto se ne adoperò per la

fabbrica del Duomo, se pure non traevasi damassi sparsi irregolarmente. Siccome queste

pietre tagliate trasportavansi per acqua alla

città sotto il nome di pietre silicee, da que-

sto crede Amoretti derivato il nome di serizzo

o sarizzo. Benché però questo nome volgare

venir possa da selce , non sembra che giam-

mai sia stato dato al granito detto Migliaroh 9

ma solo ad un granito a grani più grossi e

quindi meno pregevole. Da Baveno si va a

Feriolo,quindi a Gravallona , ove si passa

un torrente detto Strana ; di là vassi ad

Ornavasso ed a Cuchiago , dove si passa la

Tosa su di un bellissimo ponte di granito ;

si costeggia per qualche tempo questo fiu-

me ; si passa per Premoselo e sotto Vogo-gna ; si tragitta quel fiume di nuovo , e per

Pallanzeno e Villa , ove passa il fiume Ove-

sca , si ghigne a Domo. Da questo borgo

una strada diritta conduce a Creola , ove si

passa il fiume Vedrò ; si costeggia questo

fiume alla sinistra fino a Varzo, indi a Isel-

la , S. Marco e Gondo , e qui trovasi la

grande galleria del Frassinone , dopo la quale

Page 341: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 33

si. passa sulla destra del fiume, e quindi si

toma sulla sinistra , e si passa là galleria

del Gabbia, fiume che si tragitta su di unponte di legno. Si sale di poi al villaggio

di Sempione , e di là passando per un pic-

colo casolare detto Comasca, si ascende alla

parte più alta , detta il Plateau , d' onde si

discende costeggiando un torrente, che porta

le acque sue al Rodano , e quindi questo

fiume medesimo costeggiasi fino al lago di

Ginevra,

XX.

Cajello. Cavari a. Jerago. Alrizzate.

QUINZANO. CaJDATE.

Chi passa da Gallarate a Varese , trova

,

uscendo da quel borgo, l'antica chiesa conconvento di 3. Francesco, ora occupato, co-

aie già si disse, da alcune manifatture ed an-

che da un picciolo teatro. Continuando il

cammino verso Varese, vedesi sulla sinistra

Cajello , e là vicino Premezzo , dove le ac-

que di alcune sorgenti si sono lasciate im-paludare fino a formare una specie di laghetto.

Più avanti trovasi la Cavana, ove si è di

nuovo fabbricata una chiesa con torre di

gusto stravagante e eattivo. In questo pic-

colo villaggio era altre volte un monastero di

monache da S. Carlo soppresse per la indi-

sciplina loro. Si passa quindi ad Orago rinvece del quale nella carta del Viaggio ai

tre laghi si è posto mal a proposito Jerago^

IX. 3

Page 342: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

34 VICINANZEche resta più di un miglio distante fólla si*

nistra. Difficilmente potrebbe ammettersi la

congettura di Amoretti9

tratta dal nome ca-

priccioso di Hieracium , che altrevolte fosse

questo un centro al quale si concorresse

per gli esercizj di culto. Nelle carte più

antiche non si trova questo Hieracium , edil nome di Jerago o Jarago deriva forse da

qualche veterano detto farlo , farti pagus ,

come Orago poteva trarre il suo nome daun Orio.

Non lontano , sebbene non precisamente

sulla strada , trovansi Albizzate , dove è un

palazzo bene architettato della casa Archinti,

ed, Albizago. Forse non si ingannano coloro

che traggono F origine di questi nomi dalla

famiglia Romana Albucia , della quale alcune

iscrizioni trovate in que' contorni sono rife-

rite dal Castiglicni nel suo libro Delle antiche

sedi dei Galli Insubri. Non lontano è pureQuinzano, forse anticamente Qainzlano, ed

anche colà scuopronsi talvolta antiche mine.

Di là si sale a Caidate , ov* è una villa

altre volte Bigìì, ora Confalonieri P e quindi

per Brunello e per il luogo detto Cagiada 9

ove bella casa hanno i Perabò con amenissima

vista sul lago di Varese e gli altri laghetti

circostanti ^ sì giugne a Varese.

Page 343: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

BI MILANO. 35

XXLVarese.

Questo altre volte insigne borgo , che daqualche anno è stato elevato al grado di

città n meritava certamente una tale qualifica-

zione per la sua ampiezza , la sua popola-zione, la ricchezza ed il lusso degli abitantia

Poco parlano le antiche storie di questa

città , ma si può credere che ne' tenvpi più

rimoti figurasse in occasione delle fazioni

con gli abitanti di Castel Seprio , e sembrache in un' epoca vetusta distrutto fosse dai

Comaschi. Non molto antica è la chiesa

prepositurale , ed altre volte collegiata di

S. Vittore, alla quale va unita una bellis-

sima torre ; ma antica è bensì la chiesiuola

ottagona del battisterio , che si crede fab-

bricata al tempo de* Longobardi , ed antica

è pure la Cavedra , o sia Casa vecchia, altre

volte monastero degli Umiliati. Antico era

certamente in questo luogo il culto di SanVittore , trovandosi questo Sunto in unapittura sul vetro del secolo XV

,posseduta

già dal redattore di questa Guida, colle pa-role all' intorno Tutor Varisii.

Molte ville trovansi in Varese e ne' con-torni ; la principale è la villa Serbelloni Ziri-

zendorf\ che fu già di Francesco III duca di

Modena , e che ha F aspetto di una villa

veramente principesca ; magnifica è pure la

villa Bossi , oggi Schinchinelli. Il conte Dm*

Page 344: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

36 VICINANZEdolo ha eretto di nuovo una bella e comodacasa sul disegno del più Tolte nominato ar-

chitetto Polacco , con unito magnifico giar-

dino. In questo delizioso soggiorno egli si

occupa incessantemente di oggetti agrarii,

sui quali va scrivendo copiosamente. Sonopure osservabili ne' contorni la casa del sig.

conte Keuenhùller , altre volte Bianchi , quella

dei Recalcati a Casbegno, quelle dei De Cri-

stoforis , dei De Maestri , dei S. Quirico , e

singolarmente quella dei Biiimi a Biumo su-

periore lo è per una vista migliore d' ogni

altra. Elegante casa con magnifico giardino

è pure stata nuovamente adattata dal sig.

Clerici. Ma 1* amatore delle arti non trascurerà

di vedere la casa Zitta Modigliani, altre volte

Orrigoni 9 a Biumo inferiore^ ove trovansi ec-

cellenti pitture a fresco del Morazzone , dello

Storer , del Ghisolfi; la casa è stata ora rifab-

bricata ed abbellita sul disegno deli9

archi-*

tetto Cantoni. In Varese si è da non molto

eretto un nuovo teatro ; e nel tempo dei

mercati settimanali e delle fiere ^quella nuova

città ridonda di popolo. Vi si trovano molte

filature e varie fabbriche di seta e dei così

detti cascami , di fazzoletti , di nastri , ecc.

Page 345: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. S7

XXII.

Madonna del Monte.

Questo santuario antichissimo offre pascolo

alla devozione del cristiano, all' amatore delle

belle arti , e più di tutto a chi desidera di

vedere una vaga scena estesissima. Nel cam-mino da Varese al sacro Monte, che di pocoeccede le quattro miglia , trovansi i piccoli

villaggi di S. Ambrogio , Robarello e Fo-gliano. Il Monte stesso è stato tagliato eoamagnifici viali, che comoda rendono la salita^

ed in capo a questi veggonsi sparse qua e

là quattordici cappelle, nelle quali sono rap-

presentati varii mìsterj con belle statue di

gesso , o di stucco , o di terra cotta , tutte

dipinte , alcune delle quali di grandezza oltre

il naturale , molti bassorilievi , e molte pit-

ture, e tra queste alcune del Morazzone , del

cav. Bianchi, del Panfilo, del Pristinari, del

Lcgnani, e di altri valenti artisti. La chiesa

posta in cima alla salita è dì una ragione-

vole architettura , ed ha alcune discrete pit-

ture. Di là si gode una veduta deliziosa 9

che al sud ovest si stende sui laghi di Varese,

di Comabio , di Monate , di Biandrono , e

su qualche parte del Verbano ; all' est sul

Lario , ed al sud sulla pianura della Lom-bardia fino oltre Milano. Si pretende che la

statua della Madonna sia stata lavorata daS. Luca ; al qual proposito osserveremo che

si è da alcuni storici dell9

arte indicato pian*

Page 346: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

38 VICINANZEsibilmente qua] fosse il Luca pittore, di epocaassai più recente che non Y Evangelista, mache alcuno non ci ha parlato finora del Lucascultore. Amoretti si è accontentato di dire

che S. Luca poteva essere medico , pittore

e scultore ; ma egli avrebbe dovuto aggm-gnere che questa statua di legno non po-teva mai esser fatta dal Luca medico, cheera pure F Evangelista.

Su di una porta vedesi il resto di unaspoglia di coccodrillo, ed intorno a questa

si contano immense favole, e si vorrebbefar credere che questo animale vivesse in

una valle vicina al Verbano , e grandi stragi

producesse nelle mandre di altra valle posta

tra il Ceresio ed il Lario. Spiace il vedere

che Amoretti rigettando queste favole , sup-

ponga T esistenza di alcuni lucertoloni nelle

alpi della lunghezza di due e più metri, che

egli giudica della specie degli Iguani. Anchead Orta si mostra pendente in mezzo ad

una sagristia una vertebra di balena , e si

dice che fu di un serpente enorme , scac-

ciato da queir isola da S. Giulio; favole tutte

inventate per alimentare la curiosità e quindi

la credulità popolare. Questo santuario nonmanca, al pari degli altri tutti, di un libro

che grossolanamente lo descrive.

Fu già in questo luogo fino dal secolo XVun monastero di monache , se pure credia-

mo al Sorniani ; il monastero è ora soppres-

so, e vi si sono formati due comodi alberghi

pei forestieri,

Page 347: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 39

Il monte è di pietra calcare , contenente

corpi marini , e di questa specie di marmogrossolano vcggousi molte colonne nelle cap-

pelle. Questa calcarea probabilmente riposa

sopra un granito che ha V apparenza dei

porfido ; sotto «n monticello detto di Pu-gazzano si è tratto molto alabastro

,proba-

bilmente staìattitieo , da una grotta,

XXIIL

Contorni di Varese e luoghi vicini.

Intorno a Varese trovansi Masnago, Cal-

cinate , Colciago , Bizzozero , Morazzone ^

Malnate ed altri piccoli villaggi. A Masnagotrovaronsi alcuni anni addietro una buonaargilla figulina ^ ed alcuni antichi vasi fatti

della medesima con bollissimo disegno. ACalcinate trovasi pure ottima argilla. A Col-

ciago una bella casa con bellissimi giardini

aveva cominciato a fabbricarsi il nostro ae-

reonauta D. Paolo Andreani; ora quella villa

passò in possesso de* signori Balahio.

A Bizzozero nulla avvi di osservabile, seb-

bene antichissimo debba essere quel villag-

gio ; ma a Morazzone ,patria del celebre

pittore Mazzucchelli > conosciuto sotto il nomedi Morazzone medesimo , vedesi nella casa

da esso anticamente abitata un Vulcano in

piedi , da esso maravigliosamente dipinto afresco sul cammino della sua cucina. Recen-temente si è fabbricata in questo villaggio

Page 348: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

4-0 VICINANZEuna magnifica chiesa sul diseguo del più volte

nominato architetto Simone Cantoni Nel Viag-

gio ai tre laghi si è solo fatto un cenno di

quella pittura , e nella carta annessa Mo-razzone non è stato neppure nominato.

11 lago di Varese trovasi alla distanza di

circa due miglia, e si stende nella lunghezza

di cinque o sei ; contandone quattro air in-

circa nella sua maggiore larghezza. Air in-

torno trovansi Azzate , villaggio antichissimo\ed antica sede dei Bossi ; Bodio , che het

dato il nome ad una piccola valle, detta

pure anticamente Vallis Bossia ; Gazzago , e

dalF altra parte Gavirate , Bardello , Bian-

drono ed altri villaggi minori. Biandrono ,

detto male a proposito Bilandrone nelF ultima

edizione del Viaggio ai tre laghi > è posto

sopra un piccolo laghetto ricco di pesci, il

quale comunica con quello di Varese. Di tutti

questi luoghi Amoretti non ha fatto menzione^e solo ne ha nominato alcuno di passaggio.

Sotto Gavirate trovasi il così detto sasso ^

cioè un marmo bianco lattato a suture ^

(o piuttosto a dendriti), detto comunementemajolka, che trovasi in molti altri luoghi della

Lombardia. Siccome vi si incontrano sparsi

strati di calcedonio biancastro e ciottoli di

pietra focaja d' ogni grandezza , così qualche

naturalista ha sospettato che i detti ciottoli

vi siano stati deposti a poco a poco in luogo

di corpi organizzati ivi distrutti. A questa

supposizione sembra dare appoggio il nomeantico di Glareatum*

Page 349: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. è 41

Col lago di Varese ha pure comunicazione

per un canale della lunghezza di circa due

miglia , detto la Brabbia , il lago di Coma-bio , nominato a vicenda di Ternate ^ di

Mercallo , di Gorgeno ^ che sono i diversi

paesi che lo circondano. Il lago ha tre

miglia incirca di lunghezza , e non arriva ad

averne uno nella maggiore larghezza : la sua

profondità non oltrepassa le braccia otto^

il che lo rende comodissimo per la pesca.

Nulla di osservabile a Corgeno né a Mer-callo , che però è villaggio auticlwssimo ^

come lo è pure Ternate ;, ma a Comabiodietro la parrocchiale trovasi un oratorio

,

nel quale sotto il quadro dell' aitar mag-giore veggonsi in altro quadro traverso ma-ravigliosamente dipinte da Gaudenzio Ferrari

le Anime del purgatorio.

Dal lago di Comabio non è distante in unpunto se non pochi passi il lago detto di

Moliate , ed a vicenda di Osni^te , di Ca~drezzate , di Travedona , che sono i villaggi

circostanti. Ma questo lago , della lunghezzadi circa tre miglia , e di una larghezza chein alcun luogo arriva a due , non ha alcuna

comunicazione col lago di Varese ^ e si sca-

rica invece per un piccolo emissario nel lago

Maggiore. La sua profondità è grandissima^

ed oltrepassa in alcun luogo le braccia aoo-

A Cadrezzate si sono trovati vestigj di an-

tiche mura , e si sono scavati de' mattoni

romani di una grandezza e bellezza sorpren-

dente , ai quali era apposta una sigla , o

Page 350: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

4^ VICINANZEcifra indicante probabilmente il fabbricatore*

S * antico è il suo nome latino Castritìatum 9

questo può dinotare qualche Romano ac-

campamento. Travcdona è pure un villaggio

antichissimo, e vi si veggono avanzi di ve-

tusti edifizj.

Tutto il lungo tratto interposto tra il lago

di Comabio e quello dì Varese, nel quale

scorre il canale detto della Bràbbìa , era unavasta palude che ora si è in parte asciugata

coir abbassamento procurato del lago di Va-rese. Ma tutto questo tratto non è che unaamplissima torbiera, dalla quale si scava ora

quei combustibile in grandissima quantità

,

non tanto per far fuoco, quanto per conci-

mare le terre; ed è ben singolare che Amo-retti

?il quale cercava e vedeva torba in ogni

luogo , non abbia menzionato questa che è una

delle più grandi di tutta la Lombardia. Maegli non ha accennato se non di volo questi

quattro laghi, degni per altro di osservazione,

e nominando solo incidentemente Ternate ,

Comabio, Gavirate e Biandrono , non hafatto alcuna menzione dei laghi di Comabioe di Monate , e di tutti gli altri villaggi da

noi in questo articolo indicati.

Page 351: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILAN O. 43

XXIV.

Luinàte, Bar asso. Com'ero. S. AndreaE LUOGHI VICINI. LaVENO.

Da Colciago , che nominato abbiamo nel-

l'articolo precedente, si viene a Luinate, a

Barasso e a Cornerò. Questi villaggi posti

sul ciglione del colle imminente al lago di

Varese,

godono di una bella veduta e di

una vaghissima prospettiva. A Cornerò si

veggono alcune pitture di autori moderninon Spregevoli.

Presso S. Andrea è stata riattata di re-

cente la strada , e col taglio di un montesi sono scoperti gli strati regolari della pie-

tra calcare.

Questa strada continua passando presso

Coqtiio , dove si veggono alcuni vestigj di

antichità, Trevisago , Gemonio o Gemona;e quindi si dirama , entrando da una parte

nella Valcuvia lungo il torrente Boesio , e

proseguendo dall' altra verso Laveno , forse

da un Labieno detto anticamente Labicnum.Altri pensano che così detto fosse per trovarsi

al labbro o alla sponda del lago; ed infatti

giace questo villaggio lungo il lago mede-simo , e vi si tiene grosso mercato setti-

manale di biade, al quale concorrono gli

Svizzeri.

Un monte posto al di sopra somministraal villaggio un' acqua perenne con bella ca-

scata, ed in alcuni mesi dell' anno vedesi

Page 352: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

44 VICINANZE

l'acqua uscire spumante dalla roccia, comeavviene nel fiume Latte presso il Lario. Il

monte è di pietra calcare , frammezzata di

strati irregolari e di vene selciose.

XXV.

Pallanza. Intra. Selasca.

Da Laveno si può passare alla costa set-

tentrionale del lago , e su questa trovasi

Pallanza, che ha nome di città., essendo stata

sempre riguardata dal governo Piemontese

come capo di provincia. Senza andar cer-

cando se dal greco Fallante nominata fosse%

o da un Fallante liberto di Tiberio, o da Fal-

lacie ; basterà 1* accennare che vi si trovano

varii avanzi di antichità , e tra gli altri uncippo con bassorilievo rappresentante unsacrifizio , ed una iscrizione di certo Narcisso

che sacrifica alle matrone per la salute di

Cesare, Questo cippo sta nel muro interno

della chiesa di S. Stefano , e sarebbe puredesiderabile che si trovasse invece isolato ,

essendo sul rovescio di quello scolpite le

Grazie in atto di danzare. Nella chiesa della

Madonna, detta di Campagna, veggonsi ec-

cellenti pitture a fresco , e vi si trova purequalche buon quadro.

Da Pallanza si passa per terra ad Intra

e si tragitta il fiume di S. Bernardino , ap-

portatore di legna recisa nelle valli e nei

monti superiori» Presso questo fiume trova-

Page 353: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 45

vasi una chiesa sotto lo stesso nome con

convento di Riformati. Vedesi in alto una

chiesa di S. Remigio, che da alcuni si pre-

tende un antico delubro di Venere.

Il promontorio che separa Pallanza da

Intra , è di schisto micaceo. Al nord del

fiume suddetto si trova questo borgo ric-

chissimo pel suo traffico, detto forse Intra,

perchè posto tra due fiumi,quello di San

Bernardino e quello di S. Giovanni. In unconvento altre volte di monache sì è eretta

una grandiosa manifattura di stoffe di cotone,

e lungo i fiumi trovansi diversi canali d'acqua

che servono a varie altre fabbriche e mani-

fatture. Molti edifizj vi sono con seghe pei

legnami portati dai fiumi ; altri ve ne sono

per lavorare il ferro ed il rame , e quello

specialmente delle non lontane miniere di

vai di Strona e dell' Ossola.

Un miglio al di sopra di Intra presso al

lago , trovasi un picciolo casolare detto di

Selasca , dove altre volte, secondo lo storico

Morigia , erano grandi fabbriche di ferro,

adoperandosi per i crogiuoli una argilla nera

e refrattaria che Amoretti crede ragionevole

mente una piombaggine, della quale trovansi

ancora indìzii tra le vene dello schisto. Egli

ha osservato in questo luogo le belle grotte

e cascate, formate da un torrente che scendedal monte Simolo ; varii filoni di trappo

,

del quale si sono fatte bottiglie nere nella

fabbrica di vetri dei signori Pei etti ; e misti

al trappo alcuni piccioli cristalli di feldspato

Page 354: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

46 VICINANZEbianco

,per cui superiormente si forma un

porfido a base dì trappo , ed in valle In-

frasca una specie di mandelstein o amigdaloide.

Quel valent' uomo si è qui dilungato in

più altri luoghi della detta valle Infrasca,

della valle di Strona e di quella di Sesia

,

ed ha condotto i suoi lettori ad Orta ed a

Varallo; quindi nella valle dell'Ossola, nella

valle Anzasca, a Macugnaga, al monte Rosa,alle ghiacciaje , poi alle valli d' Ossola , di

Antrona , di Bugnanca e di Vedrò ; nelle

valli Antigono e Formazza , in quelle dette

Vegezza , Canobina e Maggia , e finalmente

nella valle Leventina , al S. Gottardo, ed

alla valle Mesolcina. Noi abbiamo berifeì gi-

rato le sponde del lago Maggiore, perchè

tutti gli oggetti che vi si trovano , hannoin certo qual modo un legame col viaggio

che da Milano può farsi a quel lago ed alle

isole Borromee ; ma non crediamo di doverci

estendere in varii tratti di paese , che più

non appartengono al nostro Stato , che nonpossono dirsi in alcun modo nelle vicinanze

di Milano , che non sono comodamente vi-

sitati dal viaggiatore che parte da Milano

,

che sì staccherebbouo quindi intieramente

dal nostro disegno, e che sono stati ottima-

mente illustrati da varii scrittori piemontesi,

tra gii altri dal cav. di Robilant in varie

memorie inserite negli Atti della R. Accade-

mia di Torinop

dal cav. Pino nelle sue Osser-

vazioni sulla montagna di S. Gottardo, uell' iiri-

nerario del monte medesimo , stampato in Ba-

Page 355: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 47

silea nel 1795 , nella Litologia del S. Gottardo

di Saussure, e più recentemente ancora nel

Manuale della Svizzera di EbeL

XXVI.

Strada da Intra fino al Tjcino.

Porto val travaglia. Germignaga. Luino.

Maccagno e luoghi vicini. Magadino.

Passata Selasca 4 trovatisi i villaggi di SanMaurizio , di Frino , di Ghiffa , di Ogebio

,

e quindi si viene a Cancro,

posto in uà

bellissimo territorio coltivato a viti ed a

ulivi , con due castelli eretti da alcuni bri-

ganti al principio del secolo XV, ed ora

ridotti ad abitazioni di pescatori. Al di sopra

di Canero siede un antico villaggio detto

Tulliano, probabilmente da un veterano detto

Tullio. Da Canero si passa a Ganobio, la-

sciando a sinistra Carmine , piantato sulla

cresta di un monte; e qui si entra nella

valle Canobina. A Canobio trovansi antiche

e grandi concierìe di pelli, animate dalia

quantità grandissima di corteccia dei quer-ciuoli che dalla detta valle si ricava. Si lavo-

rano anche in quel paese i merletti. Avviuna chiesa architettata da Bramante 9 ed in

essa veggonsi belle tavole e bei freschi, al-

cuni dei quali si attribuiscono a GaudenzioFerrari. Alcune antiche iscrizioni trovansi

qui coi nomi di Primitiva e di Cominia, d' ondeforse trasse il nome il non lontano villaggio

di Comignago.

Page 356: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

4& VICINANZEDa Canobio per S. Agata, S. Bartolomeo e

Lero vassi a Brissago, prima terra svizzera,

e di là per Losone e Ascona a Locamo,

piccola città in bella esposizione al sud est,

e ben difesa dal nord, ed in breve si arriva

alla estremità del lago, dove esso riceve le

acque del fiume Ticino.

Tutti que* paesi sono posti sulla sinistra

del Iago. Sulla destra vedesi prima di tutto

la rocca di Caldiero , antica rocca rovinata,

posta su di un monticello conico , al norddel quale sta Porto , detto di Val Travaglia.

A Porto è degna di osservazione una bellis-

sima fabbrica di cristalli non inferiori a quelli

di Boemia , nella quale molti operaj nazionali

ed esteri sono occupati a trarre partito dai

vicini strati di arena quarzosa candida e

finissima che vien trattata col fuoco delle

legne e coi sali delle ceneri del paese. In

tutta questa costa si trae pure molto pro-

fitto dal sasso calcare per ridurlo in calcina,

che per la maggior parte dopo la cottura si

spedisce a Milano.

Da Porto per la punta dell' Avello , for-

mata in gran parte di schisto calcare bitu-

minoso , si passa a Germignaga, d* onde parte

la strada he attraversando le valli Travaglia

e Cuvia , conduce a Varese. Si passa quindi

la Tresa * che è P emissario del lago di Lu-

gano che si versa nel lago Maggiore , e si

giugne a Luino,

grosso borgo ricco e po-

polato , doV è un magnifico palazzo de' Cri*

pelli 9 disegnato dalP architetto Felice Soave,

Page 357: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANq, 49

Di là passando sotto Colmegna , dove nongneno che a Germignaga trovatisi varii indizj

di pirite , si perviene a Maccagno Imperiale ,

già signoria dei conti Borromei ; e passato

il torrente Gionna ^ si trova Maccagno detto

Regio 9 dove si fa la raffinazione del sale per

la Svizzera ,qui portato da Venezia per il

Po, e quindi per il Ticino e per il lago.

Sulla strada da Luino a Lugano trovansi

la Canonica di Bedero , Mesenzano , Voi*

doniio , Montegrino e Grantola, Presso Me-senzano } forse altre volte Mesentianum ,

scorgonsi indizj di carbon fossile. Tra Gran-tola e Gunardo veggonsi varii colli ^ o tu-*»

muli rotondi, rossigni , e quasi nudi, daalcuni reputati avanzi di un vulcano estinto,

da altri creduti di tutt' altra origine , e giu-

dicati non altro che un porfido vitreo pro-dotto dall' acqua , anziché dai fuoco.

Da Maccagno per Gaoipagnano , Musi*gna'n-o, Bassano , Abondio , S. Nazaro, Vira

e Camarino , si giugne a Magadino, oveil Ticino mette foca nel lago,

XXVII.

Corso e navigazione del Ticino e del naviglio

dal lago fino a mllano.

Se dal lago Maggiore , o anche da Maga-dino , che è posto air estremità sua boreale

,

%\ vuole scendere per acqua fino a Milano 9

m passa lungo tutto il lago^ e quindi si iai*

« 4

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So VICINANZEbocca a Sesto il Ticino , la di cui naviga-zione riesce assai comoda, sebbene ingombrasovente da congegni pescarecci , e sebbeneil fiume trovisi ora ristretto fra due alte

sponde in letto angusto, ora corrente in unalarga pianura , e là dove corre ristretto scenda

anche rapidamente per il considerabile pen-dio , il che non diviene incomodo ed anchetalvolta pericoloso , se non quando V acquaè scarsa e la barca si trova in procinto di

urtare in qualche scoglio che i piloti esperti

sanno costantemente evitare.

In quattro ore al più , e spesso in unospazio di tempo assai più breve , si percor-

rono circa 3o miglia e si giugne sotto Tor-name rito o Tornavento, alla così detta Casa

della Camera, piantata ove comincia a staccarsi

dal Ticino il canale naviglio. L'acqua rima-

nente del fiume scorre di là navigabile fino

a Pavia , e quindi al Po, ed unita con questo

al mare. Tra Bestazzo e la Zelada, allorché

si naviga verso Pavia , veggonsi nelle alte

sponde del fiume strati considerabili di lignite. ]

Parimenti poco dopo la formazione del na-

viglio , e non già al disopra e al disotto

di Pavia, come scrive Amoretti, trovatisi gli

strati o letti di arene aurifere , dai quali si I

trae qualche partito. A Bernate esisteva

un' antichissima badia , commendata alla fa-j

miglia Crivelli, tra le di cui rendite era por-

tata negli antichi registri V estrazione dell'oro

dalle sabbie. Anche a Buffalora si cavava

V oro dalie sabbie del Ticino con qualche

profitto.

Page 359: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. Si

Il naviglio fa scavato poco dopo la metàdel secolo XII; per qualche tempo però nonfu condotto se non ad Abbiategrasso ad og-getto di irrigazione ; solo dopo un secolo si

continuò l'alveo fino a filano, ed il canalefu renduto navigabile. Sembra che primaforse del secolo XV si facessero correre le

acque nelle fosse che circondavano la città,,

dove ora corre il naviglio detto della Mar-tesana , e ciò si ottenesse per mezzo delleconche menzionate in alcuni documenti del-l' anno 14.55 ; ma nelF ultima edizione delViaggio ai tre laghi un errore gravissimo ècorso

, perchè si è stampato invece Y annoi555, e se n'è voluto inferire che Leonardoda Vinci inventore non fosse delle conche ^

perchè chiamato a Milano molto dopo tale

epoca , mentre molto prima dell' anno indi-cato nella stampa avea cessato di vivere. Egli

è certo che se Leonardo non inventò quel-l'ingegnoso meccanismo, seppe almeno mi-gliorarlo e renderlo più comodo e piùproficuo.

Chi entra dal Ticino nel canale del navi-glio e ne segue il corso , vede sulla sinistrasponda Turbigo , Castelletto di Cugionno e3uffalora a Cugionno o Cuggiono , è villaggiointico e considerabile , con bella villa dellaamiglia 4nnoni , fabbricata sul disegno del-

\architetto Zanoja. Di là per Buscate , Os-ona

, Inveruno, Castano, S, Antonino, vassi

[1

Lonate Pozzuolo , borgo considerabile ^>resso il quale si apre una vastissima bru-

Page 360: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

52, VICINANZEghiera , confinante colle già accennate di

Somma , di Gallarate e di Busto. Non lon-|

tano è Ferno«,grosso villaggio , e sparsi

sulla brughiera , o sul margine della mede-sima trovansi ancora Magnago , Sacconago

,

Cassina Vergherà , ed altri piccoli villaggi.

Nulla di osservabile in tutti questi per Fa-matore delle arti.

Chi da Buffalora vuol passare a Milanoper terra , trova comoda e spaziosa strada

per cui si reca alla capitale,

passando per

Magenta ,grosso borgo , dove si veggono

alcune non ignobili pitture,

per Corbetta ,

dove vedesi una chiesa di buona architet-

tura , per Sedriano, dove si lascia a sinistra

Vittuone , villa ben ornata della famiglia

Resta , e finalmente pei piccoli villaggi di

S. Pietro all' Olmo e delle cascine d' Olona.

Seguendo il corso del naviglio , trovasi

Robecco , ove sono le ville Bigli ed Albani;

eravi pure un palazzo Archimi imperfetto ,

ora quasi interamente demolito» Una nuovachiesa vi è stata eretta coli

5

architettura di

Francesco Bernardino Ferrari. A Castelletto,:

il canale si divide, ed in parte va verso

Abbiategrasso, e di là mediante molti sostegni

a Bereguardo ,poco distante dal Ticino 1

d' onde le merci trasportavansi per breve

tratto sui carri fino al naviglio: ora il nuovocanale di Pavia ha tolto questo bisogno , e

quindi V importanza commerciale di Bere-

guardo. Abbiategrasso è un grosso borgo

che fu anche anticamente considerabile; vi

Page 361: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO, 53

si veggono nella chiesa maggiore alcune buonepitture , e vi si trova un ospizio di poveri,

per la maggior parte vecchi o infermi, eretto

in occasione che si è soppressa la mendicità.

Da Castelletto si passa a Gaggiano , a Cor^sico e quindi a Milano. Da Gaggiano

,pas-

sando per Rosate e Casorate, villaggi, o piut-

tosto borghi antichi e considerabili, nel primode' quali esiste una bella chiesa con pitture

lodevoli, si può andare alla Motta Visconti,

paese noto per antiche battaglie. Amoretti

ìndica Fallavecchia, Morimondo ed Ozzeno,come i luoghi ove la valle del Ticino è

caccia riservata al sovrano. Questo è uàpretto inganno

,perchè la riserva si stende

su tutta la valle , dove sono cervi, capriuoli,

cignali , ec. , e tanto è in vigore a Falla-

vecchia, come sotto Boffalora , Bernate ,

Castano , ec. A Corsico trovansi grandiosi

magazzini di formaggio ; a Ronchetto dapoco tempo si è innalzata una magnifica

chiesa in forma di croce greci , con pronaoin facciata , sul disegno del sig. conte Gian-Luca della Somaglia.

Il canale in tutta la sua lunghezza, mentreserve con tanto vantaggio alla navigazione ,

serve pure alla irrigazione delle vicine pia-

nure per mezzo di numerose bocche d'estra-

zione , artificiosamente modellate , che si

aprono e chiudono con chiave, affinchè

eguale sia sempre la quantità che se ne estrae

a benefizio dei diversi possessori investiti del

diritto di servirsene , che diconsi utenti

Page 362: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

54 VICINANZE

XXVIIL

Schianno. Vedano. Lozza. Castiglione.

Gornate. Tradate.

II viaggiatore che dal lago e dalle Isole

vuol tornare per terra, può passare a Varesee quindi scegliere la strada da Varese aMilano , che può forse riuscire più d' ogni

altra piacevole ed interessante. Da Varesequella strada si dirige a Schianno , che antico

villaggio debb' essere, trovandosi nelP ottavo

secolo indicato sotto il nome di Sclannus*

Non si sa bene d' onde Amoretti abbia tratto

la notizia di una dea Lucus 9 adorata su di

un' eminenza vicina ; probabilmente egli hascambiato per equivoco un bosco sacro, dei

quali molti ve ne avea in que' contorni, conuna deità. Il dottor Labus avea ben notata

questo errore , ma oltre le citazioni dello

Scoliaste cT Omero e di Servio sopra Virgilio 9

egli avrebbe potuto allegare i nomi frequenti

di Locate , Locasto , Locamo , Lucino e

fors' anche Lurago e Lurate , che sembranovenire da Lucus , quando gli ultimi non de«*

rivino dal torrente Lura , che pure potrebbe

avere una non diversa origine.

Da Schianno si passa a Bizzozzero , del

qual villaggio abbiamo altrove parlato , e

quindi si viene per una lunga discesa , ora

renduta comodissima , a Vedano , dove si

passa il fiume Olona sopra un ponte di pietra.

Poco al di là si passa pure il torrente Gag-»

Page 363: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

13 I M I L A N O. 55

giolo , che Amoretti ha confuso colla Qua-drona, e certamente i torrenti che cadono

in questa valle e sboccano nella Olona nonpossono perdere , come egli dice , le acque e

il nome nelle sottoposte brughiere > giacché

queste sono situate in alto.

In questo luogo Amoretti si è fatto an-

ch' esso maraviglia dell' ampio e profondo

letto che F Olona si è scavato , ed ha cre-

duto di osservare nella valle tre piani di-

stinti , indicanti che altrettante volte si è

abbassato 1? alveo del fiume ; osservazione

che non regge, perchè in tutto F andamentodella valle non è costante questa distinzione»

Presso Vedano trovansi due villaggi detti

Venegono , T uno superiore, F altro inferiore,

il di cui nome difficilmente potrebbe dedursi

dalle pugne di Venere 7 o fatte in onore di

Venere , dette Veneri* agones.

Sulla strada che porta a Tradate veggonsi

a destra Lozza , che pure venir potrebbe daZucus ; Castiglione, e due villaggi col nomedi Cornate , F uno parimenti superiore %

F altro inferiore , ma invano si cercherebbedì vedere il Castel Seprio annunziato daAmoretti , che più non esiste.

A Castiglione trovasi una chiesa non lon-

tana da un castello , fabbricata dal cardinale

Branda Castiglioni 9 originario di quel villaggio.

Egli morì nelF anno 1443 , e vi fu depostoin un sarcofago, ben lavorato per que' tempida certo Corrado Griffi , probabilmente di

Varese. Sulla porta del tempio esiste pure

Page 364: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

56 VICINANZEun basso rilievo più antico , e che sembradi buona mano. Annessa alla chiesa trovasi

una canonica, e nel cortile vedesi un* umettacon antica iscrizione ; presso al portico della

canonica medesima esiste la cappella parti-

colare del cardinale suddetto , nella quale si

veggono ancora pitture a fresco che annuii**

ziano maestria di pennello, sebbene dir nonsi possano di maniera Leonardesca, perchèforse più di mezzo secolo anteriori a Leo-

nardo. Il dott. Labus ha ben ragione di do-

lersi che il tempo le vada distruggendo , e

per verità tutto questo edifìzio non potrebbe

essere più trascurato. Neil' interno dei vil-

laggio veggonsi sulla porta maggiore della

chiesa di S. Michele due statue colossali di

S. Cristoforo e S, Antonio ad alto rilievo ^

che dir non si possono né belle, né antiche*

Che il nome di Seprio derivi da Subrium

o Insubriwn , o piuttosto da Severo 9 ondesiasi detto Vicus Severi > e quindi Vico Seprio,

egli è certo che quell* antico castello, comegià si disse, invano si cercherebbe dal viag-

giatore ; ma un9

antica chiesiuola, forse più

anticamente tempio pagano * si finì di di-

struggere nell'anno 1810; ed alcuni monu-menti tratti da quelle ruine veggonsi nel

giardino dei signori Parrocchetti a Gornateinferiore* Vi si ammirano tra gli altri duefregi marmorei di ordipe dorico con sim-

puli e patere ^ che provano avere quell'edi-

lìzio appartenuto ad un tempietto , o ad una

«dicola de' Gentili ; si veggono piffM due

Page 365: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 5j

tronchi di statue municipali togate e diverse

iscrizioni.

Tradate è grosso borgo , dove sono state

edificate alcune deliziose case di campagna ,

ed una singolarmente in bellissimo aspetto ,

laddove esisteva un convento di Cappuccini.

Nella chiesa di S. Bartolomeo vedesi l'urna

di Valperto , lavoro romano , che è stato

pubblicato ed illustrato dal conte Giorgio

Giulini.

XXIX.

Abbiate Guazzone. Locate. Carbonate,Mozzate. Cislago.

Oltre Tradate trovansi Abbiate Guazzone,Locate e Carbonate. A fianco dello stesso

borgo, ed in riva alla valle dell'Olona, tro-

vasi Lonate Ceppino , così forse nominato

dall' essere situato su di una breccia com-posta per la maggior parte di ciottoli sel-

ciosi , legati da un cemento abbastanza con-

sistente , che nel linguaggio del paese dicesi

ceppo , e che tagliata in cubi serve ottima-

mente per formare i più solidi fondamenti.

Non disputeremo sulla origine del nomedi Abbiate Guazzone, che alcuni pretendono

essere celtica, ed altri deducono dall'ebraico

Aba Gazon , cioè signore di gran potenza; mariconosceremo incontrastabile F antichità di

questo villaggio , forse altre volte più con-

siderabile, dal quale una porzione di clero,

e i ae di collegiata , fu trasportata nella

chiesa di S, Tommaso di Milano,

Page 366: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

58 VICINANZELocate e Carbonate non sono da nominarsi

per altro oggetto se non per un' argilla assai

refrattaria che si trova in quelle vicinanze.

Ma a Mozzate , dove si trovano le ville

Castiglioni e Dugnani , osservabili sono in par-

ticolare i graudiosi boschi dei signori Casti-

glioni medesimi , che sono de9

più belli cheveder si possano in tutta la Lombardia. In

questi le più utili piantagioni anche di alberi

americani che accomodar si possono al nostro

clima , sono sottentrate alle aride ed infe-

conde brughiere > e queste piantagioni sonostate così ben condotte e così ben mante-

nute, che ora vi si veggono quegli alberi

nello stato di vegetazione il più florido , e

que9

boschi riescono ad un tempo deliziosi^

perchè intersecati da bellissimi viali e dacanali , neì quali artificiosamente scorrono

in tempo delle piene le acque di alcuni tor-

renti che in passato andavano a devastare

le campagne di que 9

contorni.

Questi boschi conducono fin presso a Gorlamaggiore , dove non avvi cosa alcuna di

osservabile , ed a Gorla minore , dove tro-

vasi un beli' edifizio inserviente ad un col-

legio di educazione , altre volte dipendente

dalla congregazione degli Oblati.

Al nord est di Mozzate trovansi varii

villaggi, ed il borgo considerabile di Appia-no , dove sono varie case ben fabbricate 9

ed una chiesa altre volte collegiata con bella

torre, ed alcune lodevoli pitture.

Da Mozzate si passa a Gislago, villa della

Page 367: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

D! MILiSO, 69

famiglia Castelbarco , che alcuni opinano aver

tratto questo nome dalla sua posizione ri-

guardo al lago di Varese ; ma V interposta

valle delF Olona esclude da sé sola questa

supposizione , oltre di che nelle carte del

medio evo trovasi quel villaggio nominatoCistellacwn , il che non ha alcuna relazione

col lago.

XXX.

Saronno. Caronno*

Da Cislago per breve tratto di strada si

giugne a Saronno, presso il qual borgo, assai

considerabile , trovasi una chiesa o un san-

tuario della B. V., che merita tutta P atten-

zione dell9

amico delle arti.

Si attribuisce il disegno della chiesa al

celebre Pellegrini 9 ma realmente fu comin-ciata la fabbrica nel 1498 col disegno di

Vicenza dell'Orto da Seregno , da noi altrove

nominato , e per la di lui morte subì in

seguito il disegno medesimo alcune varia-

zioni , e da tutt' altri fu architettata la fac-

ciata che sembra assai moderna e di ungusto totalmente diverso

*>perchè troppo

carica di ornati. Alcuni pretendono che questa

disegnata fosse realmente da Pellegrini , maper la di lui morte terminata da Lelio e Carlo

Buzzi. Si nominano ancora tra gli architetti

della fabbrica Bernardino Zonato , Gerolamo

Quadrio e Vincenzo Cinisello , che modellò la

volta della chiesa» Nelle sculture operarono

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00 VICINANZEAntonio Prisdnari 9 Leone Leoni da Menagioe Giacomo Boni da Campione. Nel secolo XVIla chiesa certamente fu allungata e vi si ag-

giunsero la cappella maggiore colle due la-

cerali e la cupola. Sembra che questa costru-

zione > come quella pure del campanile, di-

retta fosse da Paolo della Porta Milanese. Lachiesa è in una sola nave, e nelle prime cap-

pelle veggonsi affastellate molte figure di

legno , lavorate nel secolo XVI da certo

maestro Andrea da Milano , e più recente-

mente ridipinte, le quali, benché se ne lodi

da alcuni F intaglio , hanno un9

aria di bam-bocci, e non convengono alla maestà di quel

luogo , ed ora fortunatamente stanno per

essere rimosse.

In quella stessa cappella dove è rappre-

sentata la Cena degli Apostoli , i quadri e

la credenza, sono opere di Camillo Procaccini^

in altra operò Bernardino Luini, celebre sco-

laro ed imitatore di Lionardo. Nella volta

della cupola, al disopra delle Sibille di ri-

lievo , rappresentò le celesti gerarchie Gau-denzio Ferrari. Le opere più maravigliose del

Luini stanno nelF atrio della cappella mag-giore , dove in due quadri sul muro quel-

l'insigne artista dipinse lo Sposalizio di MariaVergine e la Disputa tra i dottori. In quest'ul-

timo vedesi tra i Rabbini un bel vecchio

barbato , e questo è il ritratto del pittore

medesimo , che ancora si trova ben conser-

vato. Dello stesso maestro sono pure i duequadri della cappella maggiore , in uno dei

Page 369: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI M I L A N O. 6f

quali è rappresentata la Natività di N. S.

colla Adorazione dei Magi, nelP altro la Pari-

ficazione della B. V. colla Presentazione di

N. S. al Tempio , ed a questo quadro trovasi

apposto il nome del pittore e Tanno i525^nel quale P opera fu compiuta. I quattro

Evangelisti nella cupola , ed i quattro Dottori

della Chiesa , sono opere esse pure dello

stesso Luini 9 come lo è l'Annunciazione della

B. V. dipinta in mezzo alle finestre superiori.

Veggonsi due pitture del medesimo anche

nel coro , P una di S. Chiara , P altra di

S. Apollonia , con due Angeli in atto di ser-

vire air altare , e sulle porte della sagristia

e del campanile quattro figure di santi : final-

mente un quadro della Natività di N. S. %

dipinto dallo stesso insigne pennello , trovasi

sopra il muro alla estremità del portico,per

cui dalla chiesa si passa nella annessa casa

de' sacerdoti e deputati del santuario. Oltre

i pittori indicati , dipinse pure Cesare Magno..

allievo di Gaudenzio, S. Martino e S. Giorgio;

e Bernardino Lanino, Vercellese, rappresentò

varie storie del vecchio testamento ne' trian-

goli posti sotto la cupola. Ma le più sor-

prendenti sono le opere del Zaino 9delle

quali scrive il Lanzi , che quel pittore parve

in esse superare sé medesimo; che esse sono

le opere che più somiglino il fare di Raffaello:

che le figure han tutte bellezza conveniente al

carattere , teste che pajon vivere 9guardature

e mosse che pajon chiedervi risposte, varietà di

idee 9 di panni 9 dì affetti, tutti presi dal vero 9

Page 370: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

62, VICINANZEuno stile in cui tutto par naturale , nulla stu«»

d'iato , che guadagna al primo vederlo , che im-

pegna ad osservarlo parte per parte 9 che fapena a distaccarsene. Alcune di queste pitture

sono state da valenti artisti incise, ed alcune

si stanno tuttora incidendo. ][Jna descrizione

del santuario fu stampata fino nel 1666 da

certo Luigi S. Pietro.

In Saronno nell'angolo esterno della chiesa

di S. Francesco verso tramontana, vicino al

suolo vedesi una iscrizione,

pubblicata dal

sig. dott, Labus.

Nella chiesa della Purificazione del nonlontano Caronno , veg^nsi bellissimi freschi

di Ambrogio Luino , fratello di Bernardino ,

rappresentanti alcuni tratti principali della

vita della Vergine. Non trovasi questo Am-brogio nominato se non da Amoretti : nonsarebbe egli forse Aurelio , figlio e non fra-

tello di Bernardino ?

XXXI.

Garbagnate. Castellazzo, Senago, Bollate,

Seguendo la strada da Saronno a Caronno*>

vedesi a sinistra Garbagnate9dove esistono

bellissimi fabbricati , e quindi divergendo

alcun poco, si viene alla villa di Castellazzo 9

altre volte Arconati , ora dei Busca. Questa

villa è magnifica, sebbene costrutta neir an-

tica maniera. Vi si veggono bellissimi giar*«

dini ed un vasto parco , nel quale vanna

Page 371: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 63

liberamente spaziando cervia capriuoli, daini

ed altri animali. NelF interno della casa si

veggono alcuni quadri di merito , ed in nogabinetto sono collocati alcuni di que' bassi

rilievi in marmo che erano al sepolcro di

Gastone di Foix , rappresentanti parte delle

gloriose sue azioni, che il Vasari trovò tanto

belli fino ad esclamare che parevano lavorati

in cera piuttosto che in marmo. Ma in questoluogo è caduto in errore anche i! dottor

Labus 9il quale ha attribuito que' lavori a

Francesco Busti , quando a tutto il mondo è

noto che essi lo sono di Agostino. Così pure

non aveva egli a dolersi che alcuni di quei

bassirilievi non sieno ancora terminati, mapiuttosto lagnar si doveva che fossero stati

guastati , ed in molte parti mutilati per lo

dispetto di una monaca di S. Marta , che

preso aveva V impegno di far passare quel

monumento ad un alto personaggio , il che

per avventura non riuscì. Trovasi pure a

Gastellazzo un' antica statua di Pompeo conmolti ristauri, portata da Roma, che a stento

si proverebbe essere quella medesima presso

cui Cesare fu trucidato , come da alcuno fu

detto. Ài piede di questa statua leggesi unaiscrizione , copiata da Plinio , la di cui inci-

sione non è antica.

Bellissimo villaggio è Senago , al di cui

ingresso trovasi una iscrizione moderna, chederivar ne farebbe il nome dalla salubrità

dell' aria e delle acque.

Da Caronno per la grande strada postale

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64 VICINANZEsi viene a Bollate , dove trovasi una chiesa

ben fabbricata con discrete pitture^ e quindi

per Musocco e la Gagnola a Milano. Veg*gonsi su questa strada i più grandiosi fon-'

tanili , della formazione dei quali si è fatta

menzione sotto il num. III.

XXXIL

Indu-no. àrcxsate. Bisuschio. Besano. Vigiò.

Stabio. Porto e luoghi vicini.

Se da Varese si vuol passare a Lugano $

e vedere quel lago , si può egualmente an-

dare per terra attraversando la Valgana ^ o

la Valcuvia, o recarsi a Porto ^ dove si trova

comodo imbarco , e si fa un viaggio di otto

miglia di lago.

Partendo da Varese si viene per una dUscesa altre volte assai ripida 7 e detta in al-

lora Costa mala , al passaggio dell' Olona %

che non è in questo luogo se non un ru-

scello ; si costeggia quindi il monte , e si

giugno ad Induno , d* onde si può salire a

Frascarolo ; villa de' Medici di Marignano ,

ove nacque il pontefice Pio IV. Presso Fra-*

scarolo veggonsi grossi massi porfiritici sul

sasso calcare che si appoggia esso pure adun porfido rossigno^ detto da Brocchi roccia

grankoide. Vi si trovano bellissimi marmibrecciati di rosso , massime a Mondonico 9

ove il rosso prende una tinta di fior di pe-

sco. Vi si è scavata della buona argilla ,

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DI MILANO, 65

si crede che siasi trovato in alcun luogo

qualche vestigio di nafta. Nel monte oppo-sto a Frascarolo si trova in alcune caverne

un bello alabastro stalattitico.

La via di Porto passa in mezzo a Induno,

e conduce ad Àrcisate , il di cui nome de-

ducono alcuni da Ara Ccesaris, altri -da Ara! Isarcorum. Un colle vedesì sopra Àrcisate ,

detto il sepolcro de' Romani, nel quale tro-

Varonsi urne , armi antiche e monete. Daivicini monti calcarei si ricava molta calce,

eccellente per le fabbriche.

Non lontano è Bisusehio^ detto latinamente

Bisustum , il che farebbe quasi sospettare

F esistenza antica di un vulcano. Vedesì in

questo luogo una deliziosa villa dei signori

Cicogna , nel di cui palazzo si ammirano belle

pitture a fresco degli scolari dei Campi II

giardino è disposto dalla natura medesima ,

secondata dall'arte, alPuso inglese. Il monteè calcare con qualche strato di argilla bianca

al disotto, ma lungo la via incontransi massi

enormi di granito e di porfido, che attestano

fio sfasciamento della cresta granitosa e por-

firitica di que' monti. Le colonne del palazzo

Cicogna erano fatte di una pietra arenaria

scavata in que* contorni ; ma dopo tre se-

[coli quelle, colonne hanno sofferto alcune

crepature perpendicolari, e si è dovutocangiarle.

Besano , che si trova in seguito , ha unachiesa famosa, detta di S. Giovanni, diesipretende fondata dalla regina Teodolinda*

II, 5

Page 374: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

66 VICINANZESopra il villaggio di Besano trovasi una mi-niera di piombo.

Vedesi in alto alla destra Vigiù , borgopopolato e ricco , dove si eseguiscono mol«tissimi lavori di marmi provenienti dalle vi-

rine cave. Il più comune è un marmo varie-

gato rosso con corpi marini , e più fre-

quentemente con carne , che si scava presso

i villaggi di Saltrio, Arso e Besascio. Presso

Saltrio avvi pure un marmo biancastro di

grana assai fina , e tra Saltrio ed Arso il

marmo detto majolica , simile a quello di

Gavirate ; presso Besascio avvi del man-ganese in uno scoglio di calcedonio

,posto

sulla strada di Clivio. I marmi generalmente

si lavorano in Vigiù con grandissima mae-stria, e vi si sono eseguite alcune opere de-

gne dei gabinetti dei Sovrani. Non lontana

è pure una cava di pietra arenaria , ed al-

tra se ne trova là presso di calcedonio nonignobile , che si pesta e si riduce in arena

affine di sostituirlo alla sabbia quarzosa chemanca per la segatura de" marmi.

Alcuni derivano il nome di Vigiù da Ficus

Julii , e si appoggiano alla denominazione di

un villaggio vicino detto Stabio da stahulum 9

creduto una antica stazione della cavalleria

di Cesare. Presso Stabio trovansi alcune sor-

genti di acqua epatica fredda , la quale, se-

condo le fatte analisi, è satura perfettamente

di gas idrogeno solforato , e contiene pic-

ciola dose di muriato di soda. Forse potreb-

bono quelle acque servire utilmente per Fuso

Page 375: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO* 67

medico de' fanghi. la un angolo della chiesa

detta di S. Pedrino trovasi una iscrizione

sepolcrale di Virio Vero ai suoi figli , conelegantissimo fregio in marmo bianco chesarebbe meglio collocato altrove. Non lon-

tano è un luogo detto Fontana eli Mercurio ;

ed a Ligornetro , piccolo villaggio posta

sotto la detta Fontana , e dalla medesimaprovveduto d'acqua , trovavasi una iscrizio-

ne votiva di certo CapeIlio , o Capellinio? a

Mercurio.

La strada discende a Porto , detto ancaPorto di Morcotte o di Morcò , ed al lago

verso il nord ; e di là parte una valle chemanda le sue acque al sud , le quali acqueunitamente a quelle soprabhondanti del lago

di Lugano volevansi da alcuui tempo fa

portare nel letto dell' Olona ad oggetto di

innaffiare le brughiere. Ma sebbene il lago

di Lugano sia circa 124 piedi più alto del

lago maggiore, dispendiosissima sarebbe l'ope-

razione di condurre quel canale fino al fiu-

me Olona , il che forse eseguire non si po-trebbe senza un cavo sotterraneo ; ed inuti-

le riuscirebbe ancora il tentativo per adac-

quare le brughiere, che per la maggior parte

restano assai più elevate che non il letto dei

fiume Olona , che scorre in una profondavalle.

Sulla sinistra della strada di Porto vedesi

una casa detta il Deserto, circondata da bo-

schi, altre volte eremo de' Carmelitani scalzi,

ora ricovero jemale delle pecore e di altri

Page 376: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

6% VICINANZEbestiami del conte Dandolo; sulla destra ve-desi una chiesa di S. Giorgio , ove visseronuto certo B. Manfredi, e nel monte tro-vatisi inditfj di carbon fossile in alto fra sot-tili strati di schisto marnoso , al basso frastrati di schisto calcare bituminoso. Trovasipure in alto una pirite aurifera, al bassouna miniera di piombo.Da Porto si dirige la navigazione verso

Morco, al disopra del cmal villaggio, ornatorii una magnifica chiesa , altro se ne trovadetto Vico, creduto patria del papa Aniceto,fci gmgne quindi a Lugano, lasciando a de-stra Brusinsizio , ed un seno dove srannoKiva Codilago, Melano, Maroggia, Biscio-ne, Campione, ed il ramo detto di PorlezzaA sinistra veggonsi Melide ed i monti neiquali Larnanon credette di veder delle lave,che poi si trovarono frappi. Si faccia atten-zione ai -nomi di Brusino, Brusinsizio, ArsoBisuschio o Bisusto

, Melano , che vuol dirnero Besascio, che forse viene da bis arsurn,ed altri nomi dei circostanti villaggi

, chetutti sembrano indicare 1' antica azione delfuoco in que' contorni.

Fra Melano e Maroggia veggonsi variecaverne. Sopra sta il monte Generoso , oGeroso, ferace di erbe medicinali. I montisono calcari , ma posano sui graniti , suiporfidi o sugli schisti; un colle fra Maroggiae Campione è porfiritico, ed Amoretti dubitache la parte calcarea sovrapposta sia preci-pitata nel lago

, che in questo luogo ha pò-

Page 377: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILAN 0. 69cMssimo fondo. Sopra Campione veggonsìstrati di carbon fossile, dei quali si era in-trapresa e non si è continuata rescavazione.Tutto il monte posto tra Morcò e Melide ^

è porfiritico. Melide è la patria del celebrearchitetto Fontana , che tante prove del suoingegno diede in Roma , e massime nel' in-nalzamento dell' obelisco di S. Pietro.

Campione, o Campiglione , era altrevolte

un feudo imperiale libero dei monaci Cistcr-ciensi di S, Ambrogio di Milano, e benchépicciolo villaggio, diede all'Italia una quan-tità grande di architetti e di scultori, de* qualiha tessuto un catalogo l'abate Fumagalli. Aquesto paesuccio appartengono tutti i piùantichi documenti

, pubblicati nel codice di-plomatico Santambrosiano, In quelle antichecarte il lago è nominato nel!' Vili e IX se-colo Luanas o Luanasco , come se dir si vo-lesse Luganasco o Luganese , e sono purenominati tutti i paesi che stanno intorno allago medesimo, il che prova V antichità loro.Tuttavia si osserva che niun antico scrit-tore ha fatto menzione di questo lago primadi Gregorio Turomse nel secolo VI, il che faparer meno strana la opinione di Bonaven-tura Castiglioni , che questo non fosse se nonuna laguna o una palude al tempo de' Ro-mani

, e che formato fosse dopo la deca-denza dell' impero dalle eruzioni delle acqueuscite dai monti circostanti , come si diceavvenuto nel secolo VI nehc. Cronaca di fraIacopo da Acqui, che trovasi .^anoscritu

Page 378: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

^O VICINANZE

nella Biblioteca Ambrosiana, e come avvennedi certo nel i5^,8 nel monte sopra Campio-ne, e nel lyii in alcuni monti posti sopra

Ja Tresa.

Non solo Campione , ma tutti i contorni

del lago somministrarono e somministrano

tuttora air Italia ed all' Europa artisti edopera] numerosi per la costruzione e perF ornamento degli edifizj.

XXXIII.

Lugano.

Lugano, situato alla sponda del lago, per

conseguenza in luogo basso e contornato

da alti manti , non presenta P aspetto di uàameno soggiorno ; ma il borgo , o la città

che dir si voglia , è bastantemente ampia ^

ricca e popolata.

Alla porta della chiesa maggiore si veg-gono alcuni bassirilievi assai belli ; ed in

quella di S.Francesco ammirasi una grandiosa

pittura di Bernardino Lulno9 rappresentante

in varii quadri tutta la Passione di N. S. Tro-vavasi ancora qualche buon quadro nel chior

stro de' Riformati, cioè una B. V. col Bam-bino , ed un S. Giovanni Battista maestrevol-

mente dipinto sulla porta del refettorio. Nelrefettorio de

9 Cappuccini di Albigorio vedesi

una Cena imitata in gran p irte da quella di

Lionardo , e forse eseguita da alcuno de' suoi

scolari. Esiste ancora in Lugano una chiesa

di S, Rocco,

Page 379: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MI LABO. 71

À Lugano si apre la strada bastantemente

comoda per andare anche in vettura al monte3. Gottardo e nelF interno della Svizzera.

XXXIV.

Gana. Ghirla. Cugliate. Marchirolo.gcjnaiido. vlconago e rugghi vicini.

Se alcuno de' viaggiatori vuol passare cìa

Varese a Lugano per terra, può attraversare

tutta la Val Gana, quindi la valle di Mar-chinolo , onde recarsi al ponte della Tresa ,

e di là a Lugano. Per questa strada passa

quasi tutto il bestiame copioso che la Sviz-

zera annualmente somministra alla Lombardia.

Da Varese, costeggiando per lungo tratto

il letto dell'Olona, si giugne a Gana, dovetrovasi un picciolo lago , che da quel vil-

laggio trae il suo nome; si va ancora a Ga-na per Induno e Frascarolo. Nella valle che

sta sotto a quest' ultimo villaggio , e che

molto è elevata nel mezzo , si dividono le

acque , delle quali una parte va all' Olona ^

F altra scende a formare il detto picciolo lago

di Gana. I colli vicini sono traforati da an-

tiche gallerie molto estese; la tradizione porta

che vi si cavasse oro , ma in oggi non vi si

trova che qualche indizio di piombo, e forse

continuano fino a questo luogo i filoni che

veggonsi sopra Besano. Si è pure trovata in

quella valle una arenaria assai fina, e qual-

che cristallizzazione di quarzo ametietino.

Page 380: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

Yf VICINANZEFu Gana un ritiro di canonici o piuttosto

di romiti,, e quindi ricco monastero di Clu~

niacensi ,passato in commenda , e ceduto

finalmente all'ospedale Maggiore di Milano.

Sussistono ancora il chiostro e la chiesa de'

monaci , di gotica struttura , e nella chiesa

vedesi qualche indizio di antiche pitture,

come pure un' informe figuraccia vedesi scol-

pita nel campanile.

Il laghetto di Gana ha un emissario che

portale acque in quello di Giuria assai più

grande, che scarica le sue acque nella Mor-gorabbia. All' ovest di Gana trovasi altra an-

gusta valle detta il Paludaecio , che forse fu

Jago anch'essa altre volte, ed ora è unavasta torbiera ^ intieramente trascurata. Si

passa da quella Valle a Bedero , a Brincio

ed a Pvancio, sopra al qua! luogo trovasi

qualche vestigio di carbon fossile.

L* emissario del lago di Gana si è aperta

una sotterranea strada in un monte calcareo,

formandovi una grande caverna, in fondo

alla qaale si precipita e non ricompare se

non dopo mezzo miglio presso alla Ferrera.

Quel lago abbonda di pesci. La quantità

de' boschi in que ?

contorni ha fatto stabilire

presso Ghirìa alcune manifatture di ferro.

Vi si trova pure buona argilla figulina , che

alimenta le fabbriche di majolica di Ghirla

e di Cunardo.Presso la Ferrera si scavava altre volte

una miniera di ferro, e vi si trova tuttora

del ferro spatico. Altra miniera di ferro si

Page 381: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. f%

cava anche attualmente nel monte Legooneal sud di Ghirla. Presso al Sasso Mere q Me-riccio si scavava in addietro una miniera di

piombo argentifero , e vi si sono trovate

altresì piriti aurifere. La fontana di Bacieu9

presso Ghirla , sgorga in tanta abbondanzada dar moto tosto ad un mulino , e porta

seco una gran copia di arena, derivante

dalla decomposizione del granito , che serve

per la vernice della majoliea.

Da Ghirla si sale a destra verso Gugliate\

lasciando da canto Fabiasco, Cunardo e Gran-tola, dove sono i monticelli creduti da molti

vulcanici, da noi altrove accennati, e presso

Gugliate avvi una miniera di piombo argen-

tifero , i di cui filoni stendonsi forse fino al

monte Argentiera e a Viconago. Si trova

dà alcuni scrittori annunziata una maravigliosa

caverna sotto Cunardo, che forse non era

se non un' antica galleria per lo scavo delle

miniere. Dietro a Marehirolo scorre la Tresa»

Esisteva pure, per quanto pare, un laghetto

presso Cuasso al Monte, e Cavagnana , che

ora è divenuto una palude torbiera. Presso

ai mulini di quel luogo vedesi del piombonel quarzo , e sulla via da Prognana al lago

di Lugano compajono alcuni indizj di scili»

sto bituminoso.

Da Gramola si può passare a Cassano, e

di là a Varese. A Cassano trovatisi due stra^

de , P una delle quali assai più comoda passa

a Cueglio e alla Canonica, e lascia a sinistra

Cuvio, dov' è uu magnìfico palazzo per sog-

Page 382: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

74 VICINANZEgiorno estivo della famiglia Zitta , a destra

Vergobio e C isale-Suigno, grandiosa villa

dei signori Della Porta ; di là vassi a Brentaed a Gitilio , e quindi a Varese. L'altra stra-

da sale a Rancio e quindi a Brincio,, attrae

versando il Sasso detto Mere o Mericcio ,

in cui trovasi qualche vestigio di pirite au-rifera e di piombo. Presso Cabiaglio trovasi

buona argilla e qualche vena di zolfo, pro-dotto dalla decomposizione delle piriti. Presso

Brincio esiste un picciolissimo lago di pocaprofondità. Tutti i monti ali* intorno sonocalcari in alto, e schistosi o granitosi al bas-

so. Nel Legnoue, situato fra Brincio e la Ma-^

donna del Monte, trovasi una miniera di ferro*

Il ponte della Tresa vedesi indicato comeluogo abitato fino dal IX secolo, ed il montevicino, sul quale è Viconago , come ricco di

miniere, fu donato al principio del XIII daFederigo II al vescovo di Como. In quel

monte trovansi antichi cunicoli ed antiche

gallerie , ed ancora si lavorano quelle mi-

niere, sebbene non sia stata molto felice la

riuscita di coloro che ultimamente intrapre*»

sero que' lavori. Vi si cava piombo argen-

tifero , pirite di rame, e molto ferro. I filoni

dirigonsi quasi tutti dal nord ovest al sud

est ; sono quasi sempre perpendicolari , e

corrono sovente nel gesso anidro. Oltre la

Tresa, trovasi pirite aurifera. La miniera di

piombo argentifero di Viconago è stata dot-

tamente illustrata dal sig. Brocchi.

La Tresa divide il regno Lombardo-Veneto

Page 383: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO, 7S

dalla Repubblica Elvetica e dal caltene Ti-

cino, L' illustre matematico Frisi a^eva fatto

un progetto di rendere navigabile quel fiu-

me, e questo sarebbesi facilmente eseguito

se ad un medesimo Stato avessen appartaouto le due sponde.T

XXXV.

LaVENA % BHUSINPIANO , FlGINO, A&N0.

Se dal ponte di Tresa si va aLugano per

acqua, viensi a Laveria ,- il di cui nome,

come quello pure di Laveno sul lago Mag~giore , meglio si dedurrebbe da un Zabieno,

che non dalle vene miuerali veine , comecrede Amoretti

,giacché quel illaggio più

antico debb' essere che il nomedi vene ap-

plicato in Italia ai filoni metallk. Al disopra

di quel villaggio trovasi una c#a di marmoassai bello.

,

A Brusinpiano il monte calare sulla ci-

ma ha la base di granito o d porfido. AFigino cominciano a trovarsi l grorte sca-

vate nelle viscere de9

monti, pr le quali si

è tratto alcuna volta partito an*he dalle ca-verne naturali , ed in quesfc conservasiJutìgo tempo il vino , perchè (a que 7 montiescono continuamente correnti d'aria assai

fredda, che vi entra probabilmeite per varie

aperture superiori.

Tra Brusinpiano e Figino velesi un senodel lago nel quale entra il fiume di Agno,

Page 384: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

76 VICINANZETrovasi à presso un borgo che porta lo

stesso none 4 dove era altre volte un forte

castello. (Juel fiume esce da un lago i> detto

pure d' A$no ^ e nel passare di là a Luga-no , si v»de in situazione più elevata unpicciolo J^hetto detto di Muzzano.

XXXVI.

Mendbho e luoghi vicini. Valsolba.PoLEZZA. OsTENO. MENAGIO.

Se da Ligano il viaggiatore vuol passare

al lago di jomo ,può dirigersi per Godi-

lago , o sia capo di lago \ a Como , perFortezza a vlenagio , e con più lungo giro

per Porto e Varese a Como. Vi sarebbero

anche altre itrade praticabili , sebbene inco-

mode , per a valle Cavargna, o Cavarnia, e

valle IntelviPassando a Codilago ^ si lascia a

deetra Riva dove in una chiesiuola esistono

belle pittur* a fresco del Morazzone , ed

altre ad clic di Petrini ; ma le prime sonoassai guaste, e quasi distrutte dal tempo.Da Codilago con un viaggio di sole duemiglia si sae a Mendrisio , borgo grosso

ed assai ricc* -, altre volte capo luogo di

un baliaggio ora di un distretto del can-

tone Ticino. Vi si trovano varie case ben

fabbricate , ?d una chiesa ornata di belle

pitture moderne. Di là si entra in un'ampiavalle ^ do^re si lascia a destra Codrèriò , e

si viene a Balerna \ villa del vescovo di

Page 385: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 77Como ; a Poutegana si tragitta il torrenteBreggia

, e sigiugne a Chiasso , ultimo con-fine della Svizzera verso la Lombardia. Lasponda della Breggia da un lato è di pietraarenaria finissima , che si vende talvolta in-vece di cote ; dall' altra è ingombra di ciot-toli fluitati, che Amoretti crede deposti daltorrente medesimo , allorché correva piùalto, e che più probabilmente non sono senon dal torrente medesimo scoperti. Si dicetrovarsi in que' contorni uno schisto calcarebituminoso che brucia con fiamma

, spe-cialmente sotto Morbio inferiore, e nel lettodei torrente sono visibili due filoni di car-bon fossile. A Castel S. Pietro , villaggio nonlontano , vedesi qualche monumento de' bassitempi.

Da Lugano si può anche dirigere il viag-gio a Porlezza , situata sul ramo orientaledi quel Iago

, e vi si giugno lasciando adestra Caprino, dove il cel. Saussure ebbe adammirare il freddo straordinario delle nottevinarie

, avendo veduto in esse ii termome-tro in un giorno caldissimo abbassarsi digradi 19. Porlezza è un borgo piuttosto con-siderabile

, e nella chiesa parrocchiale e inquella di S. Maria veggonsi alcune buonepitture. In quel borgo si sono stabilite dueiabbriche di cristalli.

Di là costeggiando il lago per una rivaspesso sassosa e sterile, ma ridondante tal-volta di vigne, di fichi e di ulivi, si oltre-passa Gandoja ; si vede in alto, un villaggio

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78 VICINANZEdetto Prè , o Prato , e si ghigne alla Val-solcla , altre volte signoria privilegiata degli

arcivescovi di Milano. Ivi trovatisi alcunecave di marmo, e molte piriti sulfuree. An-che questa valle produsse molti e valenti

artisti «> e tra gli altri il celebre Pellegrino

Pellegrini, detto da molti Tibaldi , perchèTihaldo era il nome del di lui padre.

Osteno è posto presso al luogo dove mettecapo la valle Intel vi, che stemlesi pure dauna parte fino ad Argegno sul lago di Co-mo ^ daJF altra a Campione. Si dice che1* antica Porlezza giacesse fra il luogo oveè posta V attuale ed Osteno ; infatti in unluogo detto S. Maurizio si vede uscire dalla

terra un mezzo campanile. Presso Osteno

vedesi una grotta con belle stalattiti.

Passando da Porlezza a Menagio , si trova

un laghetto detto del Piano , che si tentò

invano di asciugare ; si passa quindi su di

un bel ponte il fiume Cucio ^ che po^ta le

acqui della Valcavargna , si viene a Ro-mazza , dove sono molti tufi , e si lasciano

da canto Begna , Taordo , Corido e'Gotro.

Sotto Agrone e Beno , in tempo di pioggie

abbondanti formasi altro picciolo laghetto ,

detto Laghedone , le di cui acque uscire

non possono se non per un foro sotterraneo.

Nel torrente detto Sanagra sotto Cologno,

trovasi un? argilla bianchissima , e di là si

sale sino a Croce , piccolo colle in mezzoad alti monti, della Valcavargna al nord,

della valP Intelvi al sud. Io faccia a Car-

Page 387: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 79

ciano si è stabilito un forno di fusione alla

Norvegiana , ove si fonde , e con buonimagli si lavorano più di 60,000 rubbi di

ferro all' anno ,provenienti dalle miniere

di Valcavargna e di Gaeta, oltre altri 5om.che se ne fondono nella detta valle , dovetrovasi ancora rame e piombo argentifero.

Da Croce si discende a Menagio, grosso

borgo con bella esposizione verso il lago.

Nel muro di una chiesiuoia verso la piazza

trovasi una famosa iscrizione in marmo bian«*

co ed in lettere poco meao che cubitali

,

posta ad onore di un Mmicio Exorato, Que-sta iscrizione farebbe credere Mìmcio , il di

cui nome non è molto lontano da quello

di Ménagi® , fondatore di questo borgo , malo storico di Como , Rovelli 9 ci insegna che

quel sasso trovavasi altre volte a Rezzonico.

Potrebb* essere che in quest' ultimo villag-

gio trasportato fosse una volta da Menagio^

e poscia da quei di Menagio recuperato.

Si crede che il marmo di questa lapide sia

identico con quello del quale è fabbricato il

Duomo di Como. Presso il lago vedesì un'an-

tica chiesa abbandonata , la quale fa argo-

mentare che il livello del lago medesimofosse inaddietro assai più basso. La nuovanon presenta oggetti molto interessanti in

materia d' arte. Menagio diede i natali nel

secolo XV a Leone Leoni detto Aretino , del

quale abbiamo parlato più volte in que-st' opera.

Page 388: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

VICINANZE

XXXVII.

Belforte. Malnate , e strada

da Varese a Como.

Per passare da Varese a Como si viene

al Belforte , ponticello di breccia , entro al

quale si penetra per una spaccatura fattasi

nel colle medesimo : sopra di questo era

una volta un forte castello ; ora vedesi unpalazzo non ultimato della famiglia Zitta.

Aldi là dell'Olona e del torrente Anza ,

si sale a Malnate, dove essendosi tagliato

il colle per la formazione della nuova stra-

da ^ si vedono sparsi nel terreno di allu-

vione massi di granito , di porfido , di ser-

pentino e di quarzo , che sembrano roto-

lati , e che posti a diverse altezze, presen-

tano tuttavia un' apparenza di strati. Dalla

cima di un colle detto Malmorò , si godewna vista amenissima , che si stende su tutta

la valle dove è posto Mendrisio.

Si passa quindi il torrente Quadrona , e

si viene a S. Salvatore , a Binago , a Sol-

biate , a Olgiate , a Lurate , a Musino , alla

Camerlata ^ a Como. A Binago vedesi una

chiesa ben fabbricata ^ e molte ville di ot-

tima apparenza sono sparse in tutto questo

tratto di strada che è di circa io miglia.

La coltivazione all' intorno non può essere

più bella , né più ingegnosa. Da Solbiate

si apre una comoda strada che conduce ad

amene colline , dove sono posti Albiolo

,

Page 389: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. O I

Casanova.) Rizzarono, Uggiate, ec. Poco dopotrovasi altra strada che porta a Fino , e

quindi a Barlassina , per Gaccivio , Bulgaro

grasso, e Cassina Lambertenghi , ora Porro;

dove è stata eretta la prima filatura di seta

a vapore che è stata introdotta in Lombardia.

XXXVIIL

Notizie generali del lago di Como.

Incerta è ancora l' origine del nome di

Larìo \ che alcuni hanno voluto dedurre

dall' etrusco Lar , che significa principe ; edaltri scioccamente dai Lari , nome latino di

alcuni uccelli acquatici , detti comunementegabbiani , frequenti su quei lago. Certo è

che i suoi contorni abitati furono dapprimadagli Etruschi e dagli Orobj, il di cui nome

,

piuttosto addiettivo che sustantivo , significa

abitatori dei monti ; che occupati furono in

seguito dai Galli , e quindi soggiogati que-sti dai Romani , colonie vi si spedirono di

Romani ^ di Greci. Pompeo , padre del Ma-gno , affine di ripopolare questo paese de-

vastato dai Reti , vi spedì , al dire di Stra-

tone , 5oo nobilissimi Greci , onde non è

strano il trovare vestigj di greci nomi nelle

terre del Lario. Altri nomi sono forse reli-

quie della lingua celtica , e forse di questa

origine è ancora il non>e di Lario. Gli abi-

tanti di que' paesi ne' Secoli posteriori, cioè

ae' tempi dell' impero l> furono riguardati CO-

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&2 VICINANZEme Romani , finche compresi vennero nella

invasione de' Goti e degli altri popoli set-

tentrionali , che tutta T Italia occuparono.

Da quello stato di cose torbido e fluttuante

nacque in seguito l'anarchia ; si generaronole guerre civili , ed in que' tempi domina-rono in Como tratto tratto i Rusca ed al-

tre potenti famiglie , finche con tutta la

Lombardia tornò di nuovo quella nazione

sotto l'impero, quindi sotto i Tornarti, i

Visconti , gli Sforza , e finalmente sotto la

casa d'Austria. Eretto il regno Italico , Comofu capo luogo del dipartimento del Lario

,

ed ora lo è di una delegazione provinciale,

I monti che circondano il lago , sono

quasi tutti nelle loro vette di pietra calca-

rea ordinariamente nuda. Al di là di Me-nagio all' ovest , ed al di ià di Bellano ai-

Test , succedono i monti di breccia selciosa,

di granito ^ o di schisto micaceo , e fre-

quenti trovanti in queste roccie i cristalli

di monte , i graniti , i feldspati ed i quarzi;

In alcun luogo trovatisi pure vene di marmo,o appoggiato allo schisto micaceo , o al gra-

nito , o disposto in filoni entro le spacca-

ture de9

monti. Trovansi pure in alcun luogo

argilla ed arena quarzosa. È opportuno di

avvertire , che sebbene i naturalisti chiamino

alcuna volta Lapis Comensis la pietra oliare ,

pur tuttavia questa pietra non trovaèi a

Como , ma bensì sopra Chiavenna.

Numerosissime sono Je varietà dei marmiche si scavano in que' monti ; i più celebri

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DI MILANO, 83

6000 il nero di Varena , il bianco di Mussoe di Olgiasca , e quello di Piona «, che in

copia si trasportò a Milano per la costru-

zione dell' arco del Sempione ; alcune lu-

machelle che si scavano non lungi da Va-rena , ed altre della Tramezzina finora tra-

scurate.

Se si esamina bene la forma di que*

monti , veggonsi disposti a varii piani , tra

i quali due sono più distinguibili , uno aduà terzo , P altro a due terzi incirca del-

l' altezza de9

monti più elevati. Siccome essi

hanno sovente nel loro seno caverne in

cui raccolgono le acque , queste hanno d'or-

dinario dei fori nei piani summentovati.Que' piani, ed anche i più bassi, sonotutti disposti con una certa regolarità , e

generalmente ad un livello , e su que' piani

sono fabbricati varii villaggi. Riesce singo-

lare il trovare su que' monti ed alle falde

dei medesimi , massi enormi di granito,

alcuni dei quali , come quello che da noi

dicesi Scerizzo Oliandone, non trovansi sul

luogo , o sia come noccioli di monte , se

non al S. Gottardo. Molti marmi sono con-

chigliferi , ed in essi abbondano i discoliti.

Ne" tempi più antichi furono conosciute

e scavate in que9 monti miniere di metalli :

ne' tempi di mezzo fu dato il nome di

Monte d' oro a quello per cui si passa dal-

TAgnedina in vai Malengo , e nel secolo XIIo XIII un vescovo di Como ottenne in donoper la sua chiesa tutte le miniexe metalli*'

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84 VICINANZEfere della sua diocesi. Giovio parla delle mi-niere di argento di Valsassina , ora scono-

sciute. Si è già parlato della miniera di

ferro di Valcavargna. Questa forse è la stessa

che scavasi anche presso Dongo , a Ver-

cana sopra Domaso ^ alla Gaeta non lungi

da Menagio, a Pagnona , ed al monte Var-

rone nella Valsassina superiorei

a Introb-

bio nella inferiore , e perfino sopra Man-delio , e ad Acquate non lungi da Lecco.

In Valcavargna e a Dongo trovasi pure del

rame ; ma non si potrebbe credere così fa-

cilmente con Amoretti , che questa fosse

sempre la stessa miniera,

procedente fino

dalle valli Anzasca e Antrona , e diramata

quindi in diverse parti,perchè diversa af-

fatto è la natura della miniera della Gaeta ,

e di quelle della Valsassina , e diverso pure

è il modo in cui il ferro vi è mineralizzato.

Si scavò alcuna volta del piombo presso

Mandello , ed altre vene di piombo furono

abbandonate sopra Ganzo. Presso Erba tro-

vasi un foro profondo che porta ancora il

nome di buco del piombo. Secondo Birin-

guccio , traevasi dai contorni di Como la

calamina , o giallamina ; dicesi tuttora tro-

varsi dello zinco sopra Campione. Vandelli y

secondo un manoscritto citato da Amoretti P

crede di aver veduto indizj di miniere di

ferro in più luoghi sopra Domaso ^ ed an-

che sopra JVIenagio , e dal forte di Fuentes

sino a Dervio. Questo è forse il filone che

si stende nella Valsassina lungo il Legnone

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DI MILANO. 85

sino al monte Varrone ; un altro inferiore

comincia presso Canzo in Valassina , corre

sopra Lierna , ed attraversa la Valsassina

sino al laghetto detto del Sasso. Sono forse

le miniere stesse che si stendono più oltre

nelle valli del Bergamasco e del Bresciano.

Vandelli vide pure antichi cunicoli ed in-

dizj di miniere di piombo sopra Argegno,

sopra Varena , a Prà S. Pietro ^ a Gortab-

bio ed a Bindo in Valsassina , e quindi per

tutta quella valle fin presso Balabio , e

lungo il ramo di Lecco fin presso Man»dello. Vide pure indizj di rame a Domenzasul Lignone , e di vitriolo , o solfato di

rame ,presso Canzo. Sarebbe desiderabile

che egli avesse indicato con maggiore pre-

cisione i luoghi ove scuoprì que' cunicoli.

In qua' monti e massime in qurlli di Val-

sassina , trovansi graniti assai belli , che

alcuni hanno creduto essere miniere di sta-

gno -

v trovasi pure uno strato di falso to~

pazzo sopra Serico, e nei Sasso acuto sopra

Gravedona veggonsi alcune tormaline. Più

non si saprebbero trovare però i rubini ed i

carbonchj, che Minozzi, in un libro intitolato

Delizie del Lario, attribuisce ai monti comaschi.

La struttura del bacino del lago , tutto

contornato da alti monti , non permette chesi veggano all' intorno ridenti campagne ^

sebbene la coltivazione sia portata con mol-

tissima diligenza su tutti i più piccoli tratti

di terreno che ne sono suscettibili. Ma la

scarsezza appunto dei terreni coltivabili ha

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86 VICINANZEprodotto anche nei passati secoli la emigra-*

zione della maggior parte de' maschi che

vanno a raccogliere in tutti i paesi dell' Eu-ropa i frutti della loro industria, costruendobarometri e termometri , ed altri stromenti

di fisica, ed applicandosi, a norma delle cir-

costanze, ad ogni geaere di mercatura. Que-sto ha portato la ricchezza di molte fami-

glie , che si sono per tal modo procacciate

una onorevole opulenza , e Y ingrandimento

di alcuni villaggi. Quegli emigranti torna-

vano d' ordinario ogni due anni a passare

F inverno alle loro dase , e le donne robu-

ste e laboriose sostenevano sole tutti i

lavori campestri. La rivoluzione ed il si-

stema con quella introdotto della coscrizione

militare hanno di molto scemato quella emi-

grazione*

Abbiamo veduto che le vette calcaree de9

monti sono nude in gran parte ,qualora

alcun tratto di pianura non dia luogo alla

formazione di boschi o di prati. La parte

di mezzo nelle buone esposizioni è coperta

di castagni , e nella più bassa veggonsi viti,

ulivi ed altri alberi fruttiferi ,gelsi ed ag-

grumi , che però neir inverno abbisognano

di riparo. In alcqni monti trovansi ottimi

tartufi.

Sulle alte cime e generalmente nei monti

più elevati errano camozzi , orsi , lepri bian-

che ^ tassi e lupi; in alcun luogo trovansi

marmotte , e nella palude di Colico noninfrequenti lo lontre. Tra gli uccelli si no-

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DI MILANO. 87

minano i galli di montagna , i fagiani , i

francolini , le aquile , i grandi gufi , e gli

avvoltoj. Sol lago sono stati alcune volte

veduti pellicani, cigni, gru ed ardee. Amo-retti crede che nelle grotte de* più alti

monti passino le rondini Y inverno in unaspecie di letargo ; ina questo fatto , annuii-»

ziato anche da Spallanzani , non è bastante-

mente comprovato , cosicché applicar si

possa ad una massima generale.

I pesci del lago sono a un dipresso ì

medesimi degli altri laghi e dei fiumi della

Lombardia ; notasi però da alcuni V agone $

come particolare a questo lago , più pic-

colo , e munito di squame più bianche che

non gli altri ciprini agoni. Il pesce pico , o

encobia , cjprinus rutilus > o idus , o pico > al

tempo degli amori , cioè in primavera , co-

presi di scaglie rosse e rialzate a guisa di

spine. Alcuni scrittori parlano di pesci enor-*

ini che oltrepassano la grossezza di un uorao^

ma né essi forse li videro , né alcun altro li

vide giammai. La elevazione del lago sopra la

superficie del mare è dì braccia 556 2jf$ , osia metri 2,12,. 1. 9; da Lecco a Milano con-

tami braccia 1^1 *f2 , metri 60 air incirca.

II lago fornisce alla pianura molto ferro ^

poco piombo e rame , legna , carbone , cal-

ce, gesso, sassi e marmi lavorati, majoli-

che , vetri, corteccia di quercia, seta, pesci^

agrumi ed altri frutti , e poco olio ; mandaaltresì le merci che vengono per la via de'

Grigioni, e riceve dalla pianura grano, sale

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83 vicinAkzetutto ciò che viene dal mare , e buona part€?

delle merci che si spediscono in Germania 9

o che servono alle manifatture di lana e di

cotone, introdotte ne' paesi superiori.

I venti che sembrano regolari stil lago ,

sono i venti del nord , detto T'ivano , che

soffia nella notte e cessa all' alzarsi dei

sole , ed il vento di sud ovest che soffia

dal mezzogiorno fino alla sera , e che vieni

detto la Breva. Ma la regolarità di qne*

venti viene spesso disordinata dalle pioggie ^

dalle grandini ed anche da un semplice

annuvolamento che interrompe F azione dei

sole,prima cagione di que* venti regolarlo

Il lago , sebbene non riceva altro grosso

fiume che P Adda , è tuttavia soggetto adescrescenze, che oltrepassano i i5 piedi ^

massime nel ramo di Como che manca di

emissario. Si crede che a queste escrescenze

cooperino i venti , che accumulano le acque

verso Como , ed impediscono o ritardano

il loro corso verso Lecco.

XXXIX.

Cadenabbia. Maiolica. Nobiallo. Gaeta.

Cremia. Musso e luoghi vicini.

Alcuno deriva il nome di Cadenabbia da

Catena Appia9 altri da Ca de Nauti , o sia

casa de' barcaiuoli. Comunque sia, questa

casa, ove si trovano comodi albergai, è po-

sta sotto a Grianta , villaggio ricco e beo

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DI MILANO. 89popolato; e più alto veggonsi belle grottenella pietra calcarea

, contenente corni diaramene, discoliti, grifiti, fongiti , telline,carne , ed altri testacei.

Un piccolo villaggio è stato detto Maio-lica

, per una fabbrica che vi aveva di vasidi questa materia ; non lontano è Menagiodi cui già si parlò. Sorge là presso e scorreverso il lago il torrente Sanagra , la di cuiacqua è leggiera ed assai fredda , ma noncontiene alcun principio minerale; tuttaviaavvi chi crede quel nome derivato da Sanatwgros. Presso il torrente trovasi argilla biancafinissima, che si crede atta non solo allaiabbncazione della majolica , ma a quellaancora della porcellana.

Presso Nqbiallo trovasi una cava di gessoin massa

, nel quale corrono alcune vene digesso speculare

, ottimo per i lavori di sca-gliola. In quel gesso trovasi pure dell' ala-bastro venato. A Nobiallo si fabbricarono direcente majoliche e terraglie. Il monte sopraOaeta dicesi Sasso rancio forse perchè pre-senta varii massi di colore rpssiguo. Giovionominò quel luogo Saxa raucida. Que' massirossigni sono di un ferro ocraceo , abbastanzaricco

, e di facile escavazione e fusione ; siunisce quindi ai ferri spalici delle miniereVicine. Questa però non ha filoni, ed il mi-nerale vi si trova erratico. Vedesi una amenasolitudine presso la foce di un ruscello pe-ST'ne, detto Acqua seria.

Jltre Gaeta la roccia non è più calcarea,

Page 398: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

90 VICINANZEma schistosa micacea e talvolta granatifera

sino a Musso. li villaggio di Rezzonico trae

forse il suo nome dagli antichi Reti , e diede

il nome ad illustre famiglia. Al di sopra vi

si veggono le mine di un antico castello.

Alla riva del Jago giace Pianello 4 in alto

Cremia , ove si ammira una bellissima pittura

di S. Michele di Paolo Veronese nella chiesa

dedicata a quel Santo. Celebre è il castello

di Musso,

perchè fu edificato dal MagnoTrimlzLo con triplice fortificazione , e confossa perpendicolare nello scoglio; e perchèvi si fortificò e vi si sostenne contra potenti

forze di terra e di acqua Gian Giacomo de*

Medici , che fu il terrore degli Sforza , e che

cangiò poscia i suoi possedimenti della Val-

tellina e del Lario col feudo di Marignano.

Ora di quel castello non veggonsi se non le

ruine.

Presso Musso corre il torrente Carlazzo ^

e vi si trova la cava di marmo bianco che

somministrò in gran parte le pietre per la

fabbrica della cattedrale di Como. Musso ^

dominio un tempo, poi feudo de Malacrida?

divenne feudo con titolo di marchesato dei

BossL

Page 399: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO 9!

XL.

Bongo. Gravedona. Domaso. Gera*Lago superiore* Riva e Chiavenna.

Sopra Dorigo trovansi le miniere di ferro

delle quali abbiamo fatto altrove menzione.

Sono queste filoni di ferro spatico di eccel-

lente qualità, che sfortunatamente in alcuni

luoghi sono intersecati da vene di rame che

non è molto abbondante. Al piede del montesono posti i forni , le fucine , i maglj , ne'

quali si lavora quel ferro , e vi si fondonoanche cannoni ed altre opere metalliche di

qualunque specie , ed anche di grandissimo

volume , di ferro e di ghisa. Questa estesa

manifattura appartiene alla famiglia Rubini,

che in questi ultimi tempi particolarmente

si è studiata di ingrandirla. La fusione del

rame non si fa d' ordinario se non di tre in

tre anni. Si trova in quel monte anchedello schisto micaceo alluminoso , ma non si

trovano i rubini, ne gli smeraldi, che certo

Giacomo Antonio di Desio , secondo alcune

carte del secolo XV , credette di trovare ^

ed offrì ancora di fame tavole e colonne pei

duchi di Milano. Probabilmente egli nominòrubino lo schisto granatite ro , e smeraldo il

serpentino, o la smaragdite , anche oggi re-

peribile in que?

contorni. Alcuni derivano il

nome di Dongo da Unca , altri da Adunca 9

e lo credono originato dalla forma del seno

in cui si trova. Tra Cormasino e Garzeno

Page 400: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

92. VICINANZEè un antico luogo detto Stazona da Slatto y

probabilmente antica stazione romana. Per

V alpe di Fessolo si entra nella valle Zebia-

sca 5 e si giugne a Beliinzona. Il fiume che

scende precipitoso presso Dongo , e cheanima per mezzo di un canale derivato ar-

tificialmente dal medesimo le indicate mani-fatture ^ nelle escrescenze porta al lago unaquantità di legna che si taglia ne' montisuperiori , e che si dispone in modo chefacilmente dalle acque possa trasportarsi.

Bello e ben situato è il borgo di Grave-dona , esposto al mezzodì , e difeso da alti

monti dal nord. Una estesa pianura che tro-

vasi su di uno di que9

monti , dicesi Piano

o Monte di Livio. In que 9

monti trovanti Con-siglio di Rumo, Traversa, Vereana , Caino,

Dosso e Peglio ; in quest9

ultimo villaggio

la chiesa ha bellissime pitture a fresco rap-

presentanti il Giudizio universale. Ancheda una delle molte valli , formate in quei

monti dai torrenti,per una strada detta di

S. Jovio si passa nella Svizzera. Il Sasso acu-

to % dove abbiamo già detto trovarsi le tor-

maline , ha la cima tutta di quarzo lucido

che sembra un cristallo. Un frate che venne

a predicare in que' paesi circa due secoli ad-

dietro, persuase tutta la popolazione ad ab-

bracciare la devozione di S. Rosalia , e tutte

le donne ad adottarne 1' abito , il quale è

assai rozzo , e fatto alla foggia cappuccine-^

sca. Tutte indistintamente lo portano, e per

questo diconsi Frate ; ma le ricche e le av-

Page 401: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 93

Tenenti non lasciano di far comparire sotto

queir abito la bellezza delle forme e di intro-

durvi le gemme e Toro ed i merletti più costosi.

In un palazzo fatto erigere a Gravedonadai cardinale Tolomeo Gallio si ammira l'am-

piezza., la buona architettura, il buon gusto

e la ricchezza de' marmi. Si dice che si trat-

tasse di adunarvi il Concilio che poi si tenne

a Trento. Quadri preziosissimi che vi si

trovavano , furono trasportati a Genova ed

imbarcati per Napoli , e diconsi periti nel

tragitto. Presso il lago vedesi una chiesa

antica con battistero separato, il tutto ora

abbandonato , forse per V innalzamento del

lago ; si scorgono ancora sulle pareti della

chiesa alcuni avanzi di antiche pitture. Nelbattistero è dipinto un miracolo che dicesi

avvenuto licll* anno 82.3. Veggonsi altresì a

Gravedona due iscrizioni cristiane del V se-

colo, o del principio del VI, Tuna di certa

Àgnela 9 V altra di Onoria.

A Domaso, borgo esso pure considerabi-

le , merita osservazione una bella chiesa , e

sono pur degne di attenzione le numerosefilature , i grandiosi filatoi , ed i molti edi-

fizj per segare le tavole col mezzo delP acqua*

A Gera si opera la raffinazione del sale

per i Grigioni. Il piano di Colico , che sta

dirimpetto ^ credesi formato dalle frane o

sfaldature del Legnone , e trovandosi in

luogo basso ed umido , rende sommamenteinsalubre nella state l'aria di Gera e di Sorico.

Presso quesf ultimo villaggio vedevasi una

Page 402: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

^4 VICINANZEmagnifica casa di delizia dei conti Glutini 9

che tutta fu rovinata per le acque cadute

dai monti ^ che vi portarono una quantità di

pietre ed anche di grossi macigni.

Un seno del lago formato dal fiume Mera,

dicesi lago Superiore o di Mezzo. Nelle

altre rupi sovrapposte, poco accessibili, an-

nidano e mellificano in gran copia le api

,

senza che alcuno pensi a privarle del frutto

delle loro fatiche. Si pretende che qui fos-

sero i campi Ceciliani e Mariani , ed avvi

ancora un piccolo villaggio detto Versejo, i

di cui abitatori , secondo il conte Giovio, e

non i Vercellesi , eressero a Plinio Cecilio

Secondo un monumento , che vedesi in Mi-lano nella casa Bossi , altre volte Archimi 9

lungo il naviglio di porta Nuova. Cade in

questo lago superiore un fiume detto di No*i/ate, che porta grandissimi massi di granito,

alcuni dei quali di straordinaria bellezza. AS. Fedele, detto S. Fedelino, posto quasi di-

rimpetto, trovasi una bella cava di granito,

che anche attualmente si lavora.

Altra cava di granito assai bello trovasi

presso la riva di Ghiavenna , d' onde si

passa a quel borgo insigne e nei Grigioni,

il di cui stato altre volte stendevasi fino a

questa contea e nella Valtellina. A Piuro una

frana o sfaldatura spaventosa del monte tras-

portò un villaggio dall'alto al basso, e lo

rovesciò , e coprì in gran parte nel? anno

i6i8. In questa valle trovasi la pietra oliare

che si lavora al torno, e della quale si fan*

Page 403: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

BI MILANO. <j5

no vasi di diverse maniere. In oggi questamanifattura è molto diminuita. Costeggiandola Mera, oltre Chiavenna , trovasi il lago diSiglio, dove sorge il fiume Eno o Inn, e làpresso trovatisi le acque acidule , reputatesalubri , di $. Maurizio.

XLI.

Valtellina.

V Adda prima di entrare nel Lario per-corre tutta la Valtellina per lo spazio di mi-glia 75. Non ci perderemo col vecchio Gio-tto e con Goldoni, che derivare vorrebbonoquel nome da Volturrena , e trovare quellavalle abitata dagli Etruschi. Per entrare inquella valle si sbarca presso Colico, si la-scia a sinistra il forte abbandonato di Fuen-tes, e si viene per Delebio, borgo piuttostoconsiderabile, e quindi per Rogola , Piagnee Cosio

, a Morbegno che è un borgo gros-so e ben popolato , con territorio piuttostoesteso in pianura e ben coltivato. Erranoforse coloro che dai morbi ne credono de-rivato il nome, giacché non insalubre ne è1' aria, e quel nome deriva forse da qualcheWorbinio non incognito ne' fasti Romani. AColico si conosce una fossa di Borgo Fran-cone , forse così detta da Francilione , co-mandante per P impero d' Oriente contro i

Longobardi. Sotto Morbegno entra Dell'Addail torrente Bitto , nella di cui valle si cava

Page 404: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

96 VICINANZEuna miniera di ferro spatico , che si porta

ai forni della Valsassina. Si ammira presso

Morbegno un bellissimo ponte sulP Adda9

detto il ponte di Ganda. Trovasi dirimpetto

a Morbegno la valle del Masino , in fondo

alla quale sono le aeque termali conosciute

sotto quel nome. Ne' monti vicini si sonotrovati ultimamente indizj di ferro ossidato

e di rame; alcuni hanno preteso ancora dr

trovarvi dell' oro.

Si prosiegue il cammino sulla sinistra del-

l' Adda fino a S. Gregorio e a Colorino , e

quindi tragittato il fiume , si passa a S. Pie-

tro e a Sondrio., capo luogo di tutta la valle,

altre volte del dipartimento dell' Adda , edora di una delegazione provinciale. Nella

valle di Malegna trovatisi filoni di pirite di

rame e di ferro magnetico, ed in un montedi quella valle vedesi quel bellissimo amiantoflessibile che è stato già in Como dalla si-

gnora Lena Perpenti filato e tessuto. Vi si

scava pure e vi si lavora della pietra oliare.

A Fusine in Val di Madre esiste una miniera

di ferro spatico, che altre volte si lavorava.

Trae vasi pure del ferro in Val d' Ambria, e

a Ponte posto sopra Chiuso nel comune di

Buffetto , ove lavoratisi anche in oggi ricche

piriti di rame, recentemente scoperte. E que-

sta la patria del celebre astronomo Piazzi ^

scopritore della Cerere.

Da Chiuso si passa a Tresenda e Boalzo

per una valle che trae il nome da Teglio,

piccolo villaggio che si vede in alto. Di 11

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DI MILANO. 97

si va a Villa , si passa uri fiumicello cheesce dal laghetto di Poschiavo , si ripassa

T Alida , e si giugne a Tirano , borgo con-

siderabile , ma esposto malamente al nord.

Pochi anni sono cadde là vicino un monte ,

che arrestò il corso dell' Adda , e formò unlago non ancora intieramente asciugato* Nella

valle di Belviso, presso il comune di Apri-

ca , veggonsi un filone di pirite di rameed uno strato di galena con ferro , che

passano forse nella vicina valle Camonica»Una fabbrica di majolica viene sostenuta

con una buona argilla di que' contorni. Per

Boladore » Mondadizza e le Prese si giu-gi

gne ai confini della Valtellina , e si entra

nella contea di Bormio , borgo assai popo-lato posto fra T Adda ed il Fredolfo *, fiume

che vieue dalla vai Furba. In questa valle

presso S. Caterina avvi una sorgente di

acqua acidula; nel monte Sebrù avvi unfilone di spato calcareo , e si dice trovar-

visi della galena di piombo , della miniera

d' argento grigio , della malachite, del lapis-

lazzuli , e della pirite arsenicale. Acque calde

sulfuree trovatisi in abbondanza anche sul

pendio del monte Braglio; non lontana èiavalle dell' Engadina , e non Eugadina , comesi è stampato nell

9

ultima edizione del Viag-

gio altre laghi , valle nella quale si parla tut-

tora, e si scrive , e si stampa in lingua Roman-za. Un filone di galena di piombo argentifero

vedesi pure p Piatta nel distretto di Bormio 9

ed altro ve n9

ha a Premaglio9come molti se

IL 7

Page 406: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

98 VICINANZEne annunziano nella valle di Pedenos per

cui scorre l'Adda. Da quella vallasi passa

nel Tirolo. Presso ad un picciolo lago, detto

Fonte cf Adda , trovansi strati di miniera di

ferro ocracea , ora abbandonati ; e nella

valle Livino , oltre quella di Pedenos , avvi

della galena di piombo con filoni di ferro

magnetico.

Le montagne per due terzi della loro al-

tezza sono calcaree , e contengono talvolta

quella pietra che, strofinata, puzza, e dicesi

perciò pietra di porco, lapis suillus. La Val-

tellina è paese generalmente fertile , ed ab-

bondante di vino. Dalle bacche degli allori

si trae molto olio, di cui pure si fa traffico,

ed i legnami abbondantissimi si mandano al

lago per 1* Adda , ed ordinati in zattere si

spediscono fino a Milano.

XLIL

Monte Legnone. Glgiascà. Derviòe iuochi vicini. Sellano.

Presso il così detto piano di Colico co-

mincia il monte Lignone , alto 7920 piedi

sopra la riva del lago , e quindi 8074 soprail livello del mare. Il prof. Pino ne visitò la

cima , e trovò che questo monte ha in con-fronto di tutti gli altri il più alto pendiocontinuato.

Presso Glgiascà trovasi la cava di marmobianco ,

già da noi altrove accennata , che

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DI MILANO. 99

fu quasi esausta per la costruzione dell'arco

del Sempione. Non è precisamente questo

marino se non un filone di carbonato calca-

reo di 4° pie di di larghezza incassato nello

achisto. Poco in là trovasi il laghetto di

Piona , dove pure è una cava di marmobianco, che si crede una continuazione ^iquella di Musso. Piona appartenne , secondoAmoretti , alP ordine Teutonico, o forse piut-

tosto ai frati/ Antoniani assai più antichi,

detti del Tau , e quindi fu badia di monacidata in commenda.La costa del lago vedesi in seguito fino

ad una certa altezza rossigna^ ma la breccia

di questo colore , che forma iti gran parte

le falde di que' monti, è di una pasta troppogrossolana , e non può essere per ciò con-fusa colla psammite , come per inganno hacreduto Amoretti*

Da Doro e da Corenno si passa a Dervio,il di cui nome alcuno ha preteso di derivare

da Delfo , come si è derivato quello di Co-renno da Corinto. Sotto Dervio il lago è

profondissimo , e là presso sbocca il fiume

Varrone,

procedente da montagne abbon-dantissime di ferro ; questo fiume colle sue

alluvioni ha formato una estesa pianura , che

ora è stata renduta assai fertile.

Sopra Dervio trovatisi Vestreno, Sueglio,

Introzzo , Tremenico, Aveno, Pagnona e Pre-

mana , tutti luoghi , e massime T ukimo

,

abbondantissimi di ferro ; ma per andare a

questi luoghi più comodo riesce il passala

Page 408: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

IOO VICINANZEper la valle della Pioverna. Nel letto del

Vairone trovansi talvolta massi di quel marmoche, per essere fatto a zone di varii colori,

dicesi bindelUno; ve ti ha pure in questi

monti di quello occhiuto , o fatto a circoli,

o a zone concentriche , che dicesi volgar-

mente oechiaclino.

Bellano è un borgo discretamente popo-lato , che altre volte era assai più grande

e meglio fabbricato , ma soffrì molto nelle

guerre dei passati secoli. La chiesa è anti-

chissima , e sulla facciata veggonsi ancora

jgli stemmi delle famiglie risconti e Torrioni.

iNel borgo, che è assai mercantile, si trovano

molte manifatture di seta.

Il viaggiatore curioso non lascia di recarsi

a vedere il così detto Orrido di Bellano,

cioè il luogo dove la Pioverna si precipita

in mezzo ad uno scoglio da essa corroso

per T altezza perpendicolare di circa 200piedi, al fondo della quale si è aperto una

strada per portarsi al lago , e questa tor-

tuosa a seconda della resistenza che ad essa

opponeva la roccia, ora calcarea, ora schi-

stosa. La profondità di queir abisso , V oscu-

rità , lo spumeggiare , ed il cupo muggito

delle acque, accrescono l'orrore del luogo,

e si va a goderne V aspetto per una scala

rozzamente tagliata nel sasso, e per un ponte

angusto,pensile sul fiume medesimo, e so-

stenuto da catene , il che serve pure a ge-

nerare sorpresa e spavento. Quel ponte è

stato da due anni in circa rovesciato per il

Page 409: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 1CI

distacco improvviso di un macigno. Da vmbalcone in alto si vede l'interno della caverna,

da cui esce il fiume con un moto quasi peri-

staltico , crescendo e diminuendo a vicenda

per il contrasto dell' aria. Vi avevano altre

v#lte una piccola casa ben ornata certi signori

Fumagalli Si crede che non tutta P acqua,

della Pioverna passi per questa cascata , mache una parte scenda al lago per canali

sotterranei.

XLIIL

Valsassina.

À Bellano si apre la strada che conducein questa valle molto interessante per la

storia naturale , ed anche per P industria

manufatturiera. Fu questa antica signoria

de' Torriani , e la famiglia della Torre e

Taxis di Germania ^ o piuttosto del Friuli

,

aggiugne tuttora questo alla serie de' suoi

titoli. A Primaluna veggonsi ancora alcuni

residui delle abitazioni di que' signori. DaBellano per Taceno si giugne a Margro

,

dove trovansi pietre refrattarie , dette sassi

da fornaci. Alcuni credono che la pianura

di questa valle fosse anticamente un lago ^

forse diviso in due ; infatti puisso Introbbio

vedonsi le scogliere corrose dall' acqua , edhannovi ancora luoghi detti il Chiuso ed il

Portone. Ad lotrobbio ed a Gortenuova sono

stati costrutti forni alla svedese per la fu-

sione del ferro che viene somministrato dai

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IOS VICINANZEmonti vicini „ e massime da quelli sopra

Pasturo e della valle del vairone. Altre volte

vi si scavarono miniere d' argento e di piom-bo , ora abbandonate. Trovansi ancora quae là buone argille, spesso refrattarie, perchecontenenti molto talco, ed arene ottime perla fabbricazione de' cristalli.

Presso Primaluna esistevano due piccoli

villaggi detti Gera e Barcone, distrutti edin gran parte coperti dalle ruine del monte,sfasciatosi nell'anno 1763. Presso al Chiusotrovasi un carbonato di calce nero purissimo

disposto a strati perpendicolari.

Passata la Pioverna al di là di Introbbio

,

si va a Pasturo e Bajedo , dove scavasi ferro

spatico ed ocraceo , il primo in filoni , il

secondo in ammassi irregolari. Si lascia a

sinistra una valle, ove sono Barso, Cremenae altri paesi , si attraversa la montagna, che

a Milano dicesi il Resegone di Lecco , e si

viene a Ballabio , ove nelle vicinanze tro-

vansi pure miniere di ferro e di piombo a

Lagarello e a Montecavallo; di là a Laorca,

gv' è bellissima grotta piena di stalattiti e

stalagmiti. L' acqua non lontana del Caldane

non è né calda , né minerale , né gazosa ,

ma è purissima e leggierissima , e reputata

molto salubr vDa Margno si fa strada a Casargo , e si

scende nel letto del Vairone. Fra Margno e

Crandola trovansi buone coti. Nel letto dei

Varrone massi di granito , serpentino e por-

fido* Presso Premana sono i forni di fusione

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DI MILANO. J03

per il minerale di ferro che vi si porta dal

monte^Bolivo , o dal Varrone. Vi si fondonocirca aoooo rabbi di ferro annualmente. Il

minerale sulla vetta del monte vedesi dispósto

in grossi filoni quasi perpendicolari. Di là

si può andare al passo Salimurano , ed an-

che al Pizzo de tre signori , così detto perchè

altre volte segnava i confini di tre sovrani,

cioè dell' Austria , di Venezia e dei Grigioni.

Miniere di ferro , di piombo , di piom-baggine , e molte piriti , trovatisi a vai Ca-sarca ed a vai Marcia , villaggi posti fra la

fioverna ed il Varrone. La valle , ricca di

miele , non ha terreno coltivabile bastante

per provvedere al sostentamento degli abi-

tanti ; ma essi sono compensati in gran parte

dalia frequenza delle miniere , e la loro in-

dustria supplisce al restante, giacché si oc-

cupano indefessamente negli scavi , nelle

fucine , nei maglj , lavorano assai bene 1' ac-

ciaro { ed escono anche in qualche numeroad esercitare i mestieri di fabbro e di cal-

derajo.

XLIV.

Varena. Fiume Latte. Mandello. Lecco.

Passando oltre Bellano , e dirigendosi il

cammino a Lecco, veggonsi alcune coste assai

fertili , che portano il nome ' di Cultonio

,

derivato forse dalla non ordinària loro cul-

tura. Trovansi quindi presso al lago le cave

abbondantissime di marmi neri , che ginn-*

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IC>4> VICINANZEgenio fin sopra Varena. Gli strati di questomarino sono inefinati , ed in alcuni°luoghipoco meno che perpendicolari, dal che nascela difficoltà di scavarli , e talvolta i lavora-tori sono obbligati a servirsi di scale sospesea corde che scendono dall' alto del monte.Amoretti dice questo marmo somigliante a}

Pentelico ed al Luculko degli antichi; ac-corda egli però , che rari sono i massi chenon abbiano vene o rilegature di spato biancoche ne alterano la bellezza. Più in alto tro-

vasi la Lumachella, e quel marmo fatto

come ad occhi , che dicesi occhiadino , com-posto di un carbonato di calce nericcio, edi spato bianco , che occupa i vani de' corpimarini frammisti , e forma così alcune zoneconcentriche.

À Varena trovansi molti lavoratori di mar-mo

, presso i quali veggonsi non solo tutti

i marmi delle vicine cave , ma molti ancoraderivanti da massi trovati accidentalmentene fiumi , e che perciò diconsi trovanti. Il

villaggio assai considerabile è molto antico*

11 clima vi è assai dolce; gli ulivi e i cedrivi prosperano singolarmente, e Y agave ameri-cana , detta comunemente aloe , vi crescespontanea fra gli scoglj , e talvolta ancoravi fiorisce. Il barone Isimbardi , direttoredella R. Zecca , vi possiede una casa conbellissimo giardino , e vi ha anche costruttoun laboratorio , ed un forno per la fusionedel ferro. Sotto quel giardino, e sotto quello

detto di Monastero della famiglia Mornico 9

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CI MILANO. Io5

veggonsi Je suddette piarne spontanee diagave. Vandelti trovò in que' contorni ancheuna pianta della Siria , detta melia azederach.

Sopra Varena stanno le terre di Perledo

,

Esino e Bologna, poste sui diversi piani

de' monti che altrove abbiamo accennati.Le montagne superiori diconsi il Grignonee la Griglia

, e la vetta più alta porta il

nome di Moncodine , al nord della qualetrovasi una ghiacciaja che manda dai duelati del monte acque freschissime.

Il fiume Latte, che dà il nome ad unpiccolo villaggio, esce da una caverna altacirca iooo piedi sopra il lago , e precipi-tando quasi perpendicolarmente fra massipietrosi, spuma e si imbianca, onde il nomedi Latte. Alcuni suppongono che queil' acquaprovenga dalla ghiacciaja suddetta. Comun-que sia , l' acqua per giugnere al luo°-odell' uscita risale dal basso all' alto per unaspecie di salto di gatto, come vien dettocomunemente. Le acque non cominciano asgorgare se non nel mese di marzo o diaprile

,e crescono

, quanto più intenso è il

caldo della state ; sono sempre freddissime,

e non cessano di scorrere se non al finiredell' autunuo. Il Serra asserisce che non uscìacqua da questa caverna nella state dell' anno1540, nel quale non cadde nell'inverno neve,né acqua; a ciò potrebbe aggiugnersi chenell'inverno continuamente piovoso del 1796,1' acqua non cessò di correre. I due Plinti«on parlarono di questo fiume, il che fece

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Io6 VICINANZEcredere a Giovio, che ai tempi loro si pro-lungasse la caverna entro le viscere del

monte , ed il fiume cadesse nel Iago inos-

servato; che quindi si chiudesse il canale

per le pietre accumulate , o per le terre

deposte dalle acque medesime , e si aprisse

la nuova strada del fiume che in oggi si

vede. I Venini hanno tratto profitto da questa

località per erigervi una buona fabbrica di

vetri e di cristalli.

Al di là del fiume Latte trovasi la Ca-puana , villa già dei conti della Riviera, ora

Serhelloni , con belle cascate artificiali,

per

le quali scende un ruscello che ha la fonte

comune col fiume Latte , ma che è perenne.

Magnifica era quella villa , in oggi trascu-

rata ; e Boldoni suppone che in quel luogofosse la villa di Plinio , da esso accennatasotto il nome di Commedia.

Di là si viene a Jerna , il di cui nomederivasi da Hyberna , forse quartiere jemaledi una legione o coorte romana, e ad Olcio,

il di cui nome, che si trova ne' bassi tempidetto Aucium 9 non sembra derivarsi così

facilmente dall'olio. Presso Olcio trovasi unacava di marmo nero abbandonata.

Mandeìio, distante solo due miglia, è grosso

borgo, posto in mezzo ad una pianura for-

mata da un torrente vicino, e vi si vede unvastissimo palazzo Airoldi. I colli sovrastanti

sono tutti fertili e popolati \ nella pianura

fiorisce la coltivazione degli' ulivi. Una rupe«al sud di Mandello sjpauninistra una bella

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DI MILANO. I07

specie di marmo , di cui veggonsi otto co-

lonne in Como nella magnifica chiesa del

Crocifisso. Altre volte nel monte posto sopra

Mandello scavavasi una ricca vena di piom-bo ; alcuni indizj di quel minerale veggonsi

tuttora in varii luoghi. Pochi anni addietro

si trovò un filone di ferro misto col piombo,ed il minerale fu trattato coi metodi consueti

tiel forno degli Arrigoni di Lecco. Ne' con-

torni di Caloandello trovansi cunicoli abban-

donati di miniere di ferro e di rame.

Indizj di miniere di piombo trovansi anchealla Badia

,grosso villaggio che appartenne

già ai Benedettini, poi fu convento dei Ser-

viti«> ora soppresso. Monache trovavansi pure

a S. Martino in Agro, monastero che si vede

più in alto ; esse furono da S. Carlo richia-

mate in città nel secolo XVI , e non nel

XVII, come per errore si è stampato nel

Viaggio ai tre laghi.

Lecco, altre volte forte castello, è ora

borgo considerabilissimo per la popolazione,

per il commercio che vi si fa , e per le

numerose manifatture che vi si sono intro-*

dotte. Un fìumicello che scende nel borgomedesimo, dà moto a circa 12,0 edifizj. Perla maggior parte sono queste fucine , dovesi lavora il ferro , e dove si riduce in filo

d' ogni sottigliezza ; hannovi ancora gran-

diosi filatoj di seta , e franto] di ulive. Me-rita osservazione il filatojo dei signori Bovara,

dove si ammirano nuovi incannato] e binatoj,

ingegnosamente costrutti con grande rispar-

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io8 VICINANZEmio della mano cP opera. À Lecco si tro-

vano ancora diverse manifatture di stoffe dseta e di cotone.

Nei vicini monti sopra Acquate si soncscoperti filoni di ferro epatico, che si fondenel forno Arrigone.

XLV.

Malgrate. Pare, Onno. Bellàgio,

Sulla sponda opposta o sia occidentaledel lago vedesi Malgrate , altre volte Grato,dove pure sono filature copiose di seta ; e

passato P emissario del lago di Oggiono J

trovasi Pare , o Parete , dove pure sonomolti edifizj per il lavoro della seta , della

quale si fa colà molto traffico. In alto sta

Valtnadrera. Segue un monte scosceso e

quasi nudo sulla di cui cima sono le pro-minenze conosciute sotto il nome de' Corni,

di Ganzo. Que* monti sono calcarei , e piùbasso numerosissime sono le fornaci di cal-

cina. Rimpetto alla Badia si apre una strada'

per cui vassi nella Valbrona,

parte della

Valassina.

La navigazione del lago conduce quindiad Onno , detto anche Onio , d' onde puresi va a Valbrona \ e di ià a Vassena , il di

cui nome traesi da Volsìnia, e quindi a Li-monta. Questo villaggio non lontano dal

lago , con Civenna posto più in alto $ eranopertinenze de' monaci Cistcrciensi di Milana

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DI MILANO. IOQ

per dono loro fatto dall'imperatore LotarioBell' anno 833. Presso Liraonta si cava delgesso , e più in alto un bel marmo nero.Prima di giugnere a Pescallo , ov' era un

convento di cappuccini, ed alla punta diBellagio

, vedesi in prospetto la villa Giuliadei signori Venirli , grandioso edilìzio , a co-modo ed ornamento del quale si è tagliatoattraverso il promontorio uno stradone ma-gnifico che porta al ramo opposto del Jago.Nella casa vedesi una sala maestrevolmentedipinta dal Bibbiena.

Bellagio dicesi in latino Bilacium , forseperchè posto fra due rami del lago. Giovioopina che colà esistesse V altra villa diPlinio , detta Tragedia

, giacché dice Pliniostesso, che la sua villa col dosso del montedivideva i due laghi. Si trova in quel luogoil frammento d'una iscrizione che rammentacerto M. Plinio^ Sul pendio, che guardaverso il sud , è collocato deliziosamente il

palazzo Serbelloni, altre volte Stonatati dellaRiviera , che non può dirsi bello se non perla sua situazione. Bello è però un boscoampio di pini , che presenta amenissimeprospettive. La punta del promontorio èsparsa di nudi scogli di grandezza enorme,ed il monte è tagliato a picco; un balcone

I una Iogg»a si è praticata nel giardinoSerbelloni, per cui l'osservatore trovasi sopraquegli scogli a perpendicolo ; e si narrache una signora del luogo nel secolo XVIIartificiosamente vi facesse precipitare eliamanti infedeli.

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I J O VICINANZELe famiglie Ciceri, Trotti, Anguissola

s Taverna hanno in quel luogo belle case di de

lizia ; ma tutte queste sono state di gra

lunga superate dalla magnifica villa che v

ha costrutto recentemente il defunto duca d

Lodi \ Francesco Melzi di Eril 9 sul disegna

assai lode vele del cav. prof. Giocondo Alber

tolli. Molti artisti sono concorsi ad ornar*

quella villa che spira in ogni sua parte buoi

gusto ; Appiani e Bossi la ornarono con bel

lissimi freschi ; Vaccani si distinse negli or

nati» Magnifici sono i giardini posti air in

tornò con passeggi in pianura molto estesi

ottenuti solo con grandi e dispendiosi lavori!

Bellissima è pure la d'appella , in cui vedes

una statua di marmo di Carrara , rappre

sentante G. C. colla Croce ^ lavoro stimabili

dello scultore Cornolli. Lo stesso ha anche ese

guito d' ordine del defunto duca,protettor

distintissimo degli artisti , un gruppo gran

dioso rappresentante Dante da Beatrice con,

dotto a spaziare per gli astri, il qual gruppi

fu similmente destinato a servire d' orna

niento a questa villa principesca. - Press*

la terra di S. Giovanni vedesi la gradinati

che conduce al viale della villa Giulia. Bel

lagio è borgo considerabile e vi si sono d

recente stabilite alcune manifatture ; vi s

cuoce in gran copia il gesso.

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DI M I L ANO; 1 1 l

XLVI.

Tramezzo. Lenno e luoghi vicini.

Balbiano. Colgono. Argegno.Vali/ Intelvi. Brienno.

Dirimpetto a Bellagio trovasi la parte pio

deliziosa del Lario. Tramezzo ha molte ville

amene e magnifiche. Tra queste si distingue

la villa altre volte Clerici, ora Sommariva ,

fabbricata col maggior lusso prima della metàdello scorso secolo, ed ora riordinata secondo

il gusto più moderno. Il nuovo possessore

ha collocato dell' interno del palazzo varie

opere dell'arte, e specialmente varii quadri

dei più celebri autori viventi. I Brentani , i

Mainoni , i De Carli , ed altri proprietarj vi

hanno belle case di delizia e bellissimi giar-

dini ; ma la situazione più vantaggiosa è

quella dela villa altre volte Serbelloni , ora

Busca , detta la Quiete. Il monte è calcare

con molti corpi marini , e vi si trova unabella lumachella bianca con fondo nericcio

sulla strada che conduce da Viana a Nave.A S. Lorenzo, piccolo villaggio in riva al

lago j T acqua penetrò in un vecchio cimi-

tero e ricoprì di tartaro molte ossa , dal chesi formò una specie di breccia , e si disse

dal volgo che si trovavano ossa umane pe?trificate.

Non mancò chi disse che sul monte presso

Bolsanigo era approdata P arca di Noè.Sulla cresta o cima detta il Sasso delle stampe

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Ila VICINANZEveggons? impronte credute di piedi di ani-

inali di ogni specie ; ma queste non sonose non conchiglie marine per la maggior partebucardie, trasformate in uno spato biancoassai duro , e circondate di marmo nerosuscettibile di un bellissimo pulimento.

Di là costeggiando il lago si viene a Por-tezza e quindi a Lenno, dove ancora si os-

serva un piccolo tempio sotterraneo con co-lonne di cipollino, un'ara, ed altri pezzi di

marmo bianco , ed un' antica iscrizione chefu creduta votiva , ma che invece il dottorLabus ha trovato sepolcrale , fatta da certa

Domìzia Domiziano, , che un sepolcro genti-

lizio eresse a sé ed ai suoi parenti. II nomedi Diana

9che alcuni lessero in questa iscri-

zione, debb' essere invece quello di certa

Severa Claudiana , e quindi a torto il cardinal

Burini di onorata memoria diede il nome di

lago di Diana ad un seno vicino del lago,

come ad altro per cagione del nome di Lennoaveva dato il nome di lago di Venere. Tra la

chiesa attuale ed il piccolo tempio sotterra-

neo , veggonsi alcuni condotti quadrangolari

di terra cotta , dei quali non è facile il de*

terminare a quale uso fossero destinati.

Vicino trovasi un piccolo paese detto Villa,

che Giovio crede essere stata anticamente la

villa Pliniana , detta Commedia9da Boldoni

collocata alla Capuana presso il fiume Latte.

Allorché il lago è basso e le acque sonoassai chiare, veggonsi sul fondo alcuni avanzi

di colonne , e ciò particolarmente sotto la'

villa dei SS. Caroe.

Page 421: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. Il3

In alto vedesi Àcquafredda., già monastero

di Cistcrciensi, ora villa deliziosa , massime

Eer una sorgente di acqua perenne ed ab-

ondante che sorge là presso , dalla quale

si svolge acido carbonico;, onde è reputata

salubre.

Su di un promontorio detto Lavedo , oDosso dell'Aves, che Boldoni non ha mancatodi nobilitare , chiamandolo Dorsus Abydì 9 il

cardinale Durini aveva costrutto una bella

casa , una chiesiuola ben ornata con buonporto e comodo sbarco , con fanale per la

guida notturna de9

naviganti , e con ame-nissimo portico aperto che domina i dueseni dei lago, e dato aveva a quel luogo il

nome di Balbianello.

Non lontano è Balbiano , sede anticamente

de** Giovii, del che si gloriavano i due celebri

scrittori Benedetto e Paolo. Il cardinal Gallio

vi eresse in seguito piccolo ma ben archi-

tettato palazzo. Il già lodato cardinale Durini

molto spese nel riattarlo , nel dilatare il

giardino, e più ancora nel contenere il tor-

rente Perlana , che si precipita dagli alti

monti e che ha giù strascinato in frantumi

e scheggie una vetta di monte calcareo bianco.

La valle, nella quale si è praticato un viale ,

presenta belle prospettive nel genere degli

orridi. In alto è posto un santuario detto

la Madonna del soccorso , al quale si fa

strada passando da diverse cappelle ornate

di figure di plastica e di pitture.

Dirimpetto a Balbiano giace risola di

IL 8

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1X4 VICINANZES. Giorgio , detta anche Comacina , credutane' bassi tempi la capitale di que' contorni.La sua situazione in mezzo alle acque

,

in tempi in cui la tattica era ancora bam-bina , fece sì che vi si rifugiassero varii

condottieri di armate , battuti ed inseguiti

dai Longobardi, ed altri nelle guerre civili

che ebbero luogo tra i Comaschi e gli abi-tanti del Lario. - Gli Isolani potenti unavolta mossero essi pure guerra ai Coma-schi \ e soggiogati alfine da questi , furonocostretti a trasferirsi a Varena. Gli Iso-lani suddetti signoreggiavano un ampio di-stretto air intorno , e quindi Isola dicesi

ancora una terra posta sulle sponde del lago

,

ove era altre volte una collegiata, ed ove la

mensa dell' aitar maggiore contiene una lungaiscrizione sepolcrale del vescovo Agrippino,che sembra dalla iscrizione medesima dichia-

rato scismatico , vedendosi che egli condan-nava il Concilio quinto generale, ed anzichéal papa , aderiva al patriarca di Àquileja.

Credono alcuni che V isola fosse avanti |L

«ecolo XII più angusta, che tutta fosse co-perta da case e da fortificazioni , e Giovio

sospetta ancora che vi si trovasse un chiostro

di monaci.

Ad Ossuccio , piccolo villaggio posto purerimpetto alP isola , trovasi un' antica iscri-

zione alle Matrone ed ai Gcnii degli AusuciatLDa Sala si passa a Cologno , ove rimane

vestigio di un arco antico , che si pretendede* tempi romani. Veggonsi quindi belle ca-

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DI MILANO. n5^tate d'acqua, una delle quali grandissimache scende dall' alto del monte ,

j' altra mi-nore ma più bella, ehe scende frammezzoagh uliveti. Di là per angusta via lungo lasponda si g.ugne ad Argegno

, dove sponta-neo cresce lo scotano , Uhm Cotinus di Zw-neo, le di cui foglie servono per le concieriede cuoi, e le radici per la tintura. I montiali intorno sono quasi tutti calcari , e con-tengono in copia varii corpi marini.Alcuno ha voluto derivare il nome di quel

vilìagg.o da Publio Cesio Archigene, del qualedue iscrizioni votive a Giove ed alle Matronetrovavano a Brienno, portate quindi a Como,da Como a Cremona, e per ultimo alla fa-mosa villa de' Picenardi. U dott. Labus opinache siccome alle ninfe si attribuiva la pro-tezione delle fonti , così quella dei luoghidetti r^a, o Pagi, si attribuisse alle DeeMadri o Matrone.

Argegno è l'emporio della valle Intel vi ,detta nelle carte dell' Vili secolo Intelai]torse da Inter Lacus. A questa valle amenae fertile si apre da Argegno una strada nonincomoda. Nei monti circostanti non veggonsimdizj di miniere, ma vi si trovano strati dimarmo nero , ora trascurati. Dal ponte dettodella Vallacela si vede la stratificazione deloaasso calcare, che in tutta la valle si stenderipiegandosi sovente ad angolo e curvandosin mille maniere. In mezzo a questa abbon-danza di materia calcare trovansi massitacca ti di granito , di schisto e di quarzo ,

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Il6 VICINANZE

risultanti forse dalla sfasciatura delle cime che

a que' monti erano sovrapposte. S. Fedele è

la terra primaria della valle ; molti altri vil-

laggi vi si trovano, nei quali non si incontra

oggetto che interessar possa l'amatore delle

arti. La valle però è stata feconda di valenti

artisti.

Poco sotto Argegno si vede Brienno col-

locato sulla falda di un monte , sulla quale

più che altrove prosperano e fruttificano gli

allori. Di là si viene alla punta di Torriglia,

sopra la quale sta Germanello ; ed ivi il lago

è più ristretto che in qualunque altro luogo,

XLVIL

Lesseno. Nesso e luoghi vicini.

Dirimpetto ai paesi finora indicati , altri

se ne veggono sulla sponda opposta del lago.

Al di là di Bellagio , dirigendosi il viaggia-

tore a Como , vede sorgere un monte altis-

simo che forma le Alpi della Valassina. Iti

riva al lago trovansi enormi scogli cavernosi;

detti Grosgalia , ed in quel luogo il lago è\

profondissimo.

Molte abitazioni sono sparse su qudte

costa , sotto i nomi di Villa Casate £ Cen-

drato , Sozzana \ Rozzo, Pescaù , Calzolina

Crotto, Calvagnana , d'onde si va al note

ospizio detto la Cavagnola. Tutte queste abi-

tazioni si comprendono sotto la generale de]

nominazione di Lesseno ?che è piuttosto

Page 425: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 117

un distretto che un villaggio. Nel monte sopra

Lesseno abbonda F asbesto. Nella chiesa di

S. Marta veggonsi tavole antiche dipinte del

tempo dei Luini.

In faccia alla pnnta di Torriglia sta Nesso,detto latinamente Naxus , grosso borgo, di-

viso egualmente in varie abitazioni , delle

quali le maggiori sono poste presso il lago.

la mezzo a queste vedesi una bella cascata

d' acqua , che utilissima riesce per varii edi-

fizj che vi si sono costrutti. Sopra Nessotrovasi Emo , ed in alto veggonsi le ville di

Gerbio e di Velleso. Una fonte non lontana

vien detta Fugaseria , e si narra che altre

volte fosse intermittente come il fiume Latte;

a quella si attribuiva pure, forse supersti-

ziosamente, una grande virtù contra i morbicutanei. Di là vassi sotto Careno e Pognana^detta in latino Pomponiana 9 d' onde trasse

origine la famiglia dei maresciallo Bianchi

duca di Casa Lanza ; e sul primo piano del

monte sono posti tre grossi villaggi detti

Pallanza ^ Lemna e Molina.

XLVIII.

Laglio. Urio. Moltrj 510. Cernobio.

e luoghi vicini.

Da Torriglia si passa a Laglio , il di cui

nome derivano alcuni da Loelium 9 altri dalla

gente Lallia

-

9 altri dal dio Ajo ; e di là a

Carate e ad Urio, Laglio doveva essere ne*

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Il8 VICINÀKZE,

passati tempi più considerabile che ora nonè , vedendosi vestigia di antiche fabbriche

sulla vetta del monte. A Carate esiste unaspecie di cantiere per la fabbricazione delle

barche del lago , e vi si sono costrutti bat-

telli bene ornati , alcuni dei quali fatti colle

proporzioni medesime che sono in uso perla marina. Fra Urlo e Carate v edesi unagrotta detta la Strona dal nome di un tor-

rente che vi passa , e cave vi si trovano di

ardesie tegolari che si spaccano a un di presso

come quelle di Lavagna nel Genovesato ymolto contandosi per la operazione della

sfogliatura sulla azione del sole.

Da Monte Raso deducono alcuni il nomedi Moltrasio che trovasi al di là di Urio , e

dove magnifica sorge la villa Passalacqua. Làpure cavansi ardesie pei tetti e pietre mar-nose che si tagliano per gli edifizj , ed in

mezzo alle quali trovatisi alle volte picco-

lissimi strati di carbon fossile. Sulle foglie

dell' ardesia veggonsi talora impronte di am-moniti e di alcune piante. In alto è stata

trovata della molibdena.

Moltrasicj è attraversato da un torrente

che pittoresca rende la sua situazione. Sopraquel villaggio trovasi un santuario sulla cimadel monte Bisbino, e là presso dell'alabastro

venato assai bello entro alcune grotte. Unadi queste, detta il Pertugio della volpe, credesi

lunga 900 passi.

Dopo Moltrasio , su di un piccolo pro-

montorio vedesi la villa Muggiasca detta Plzzo^

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DI MILANO. jioe di là si viene al Garuo

, palazzo magni-fico, fabbricato già dal cardinale Gallio, chepasso nella famiglia Calderara , e per alcuntempo appartenne a S. A. R. la principessadi Galles che la intitolò Villa a" Este. I giar-dini e le belle cascate d' acqua accresconola maestà e la delizia di quel luogo.

Cernobio, derivato dal latino Coenobium ,tu altre volte, e forse in origine, monastero

di Uumacensi e poscia di monache ; ora èvillaggio abitato da pescatori e dai barcaiuolireputati più valenti. Là presso sbocca nelJago la Breggu , torrente che sorge in valleIntelvi, ed attraversa una parte della Sviz-zera. In un colle sovrapposto trovasi una

-tonte detta VAcqua della Colletta che è stataanalizzata dal chimico Gatti, e che si credemolto salubre.

Al monte Lampino sono appoggiate le cas^edella Tavernola e della Zuccotta ; alcuno hatradotto il nome di Lampino in Ofympinus.Di la si giugue al borgo di Vico. In questaparte del lago trovavasi la Gallia , aKa villadei Galla

, ove tenne il suo museo il celebrePaolo Giovio , e dove si pretende che fosseuna delle ville di Plinio , o del di lui pro-suocero Calpumio Fabato. Narra infatti il Giovioche a' suoi tempi yi gi vedevan(j> aHe riyedel lago, in tempo di acqua bassa e chiara

,

marmi quadrati, torsi di colonne e fram-

menti di piramidi. Nell'antico fabbricato deifallii

, oggi della famiglia Fossani, veggonsituttavia pitture de i Morazzone e del cavalierebianchi.

Page 428: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 20 VICINANZEIl borgo di Vico è oggi nobilitato da ma^

gnitìche case , dalla villa di Grumello, dalla

villa Odescalchi , dove si crede da alcuni che

esistesse il magnifico suburbano di Caninio

Rufo, e da molti, altri edifizj per la maggiorparte di buona e soda architettura.

XLIX.

Plinianà. Torno. Perlasca. Blevioe luoghi vicini.

Alla costa di Laglio, Urio e Carate, formaprospetto il luogo più celebre di tutto il lago,

detto la Plìniana ,9 che Giovio crede nomi-nato più anticamente Pluviana. Si dice che

un Anguissola di Piacenza, ahro dei quattro

che da una finestra precipitarono il troppocelebre Pier Luigi Farnese P fabbricasse questo

palazzo di soda architettura nel i5^o. Dagli

Anguissola passò ai Pallavicini , quindi ai Vi-

sconti ed ai Canarisi che ora ne sono pro-

prietà 1 Cade precisamente in mezzo al pa-lazzo f acqua di una fontana, che forma da

un lato una bella cascata , dalla quale si è

tratto profitto per formare vaghissimi spec-

chj d' acqua nelle camere del palazzo mede-simo. La scena è abbellita dagli allori , dai

cipressi e da alberi di diversi generi , che

sparsi sono sul pendio della montagna , edintorno alla cascata. Non è detta questa villa

Pliniana , perchè ai Plinii appartenesse , mabensì perchè da Plinio il giovine fu descritta^

Page 429: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MHAB'O. 1 3 l

commendata ed illustrata la fonte famosa in-

termettente. Fino da' suoi tempi l'acqua lim-

pida e freschissima sorgeva in un bacino

naturale posto sotto uno scoglio, cresceva

visibilmente per alcune ore, per altre si ab-

bassava , ma non inaridiva mai , come an-

che oggi giorno si osserva. Plinio il vecchio

aveva scritto crescere e diminuire F acquadella fonte ad ogni ora ; il giovane avevacreduto che il fenomeno si ripetesse regolar»

mente tre volte il giorno. Alcun naturalista

de' secoli a noi più vicini credette di trovare

irregolari le variazioni dei livello dell' acqua,

ma non si fece uso allora del barometro ,

del termometro , dell9 anemometro.

Alcuno volle ripetere questo fenomeno daun gran recipiente mobile nel seno della

montagna , che pieno perdesse il suo equi-

librio e si rovesciasse , e si rimettesse in

piano per nuovamente riempirsi. L' autore

di questa spiegazione ha potuto benissimofar costruire in legno il modello di questo

recipiente, ma non persuadere che la natura

lo avesse eseguito tal quale nelle viscere del

monte. Fortis opinò che F intermittenza di

questa e di altre fonti del Bergamasco pro-cedesse dalla arena portata dalle acque in-

terne che chiudesse i canali, finché la co-

pia delle acque ritenute rovesciasse quella

specie d' argine che dopo lo scoio delle

medesime ricominciava a formarsi. Il dottis-

simo monsig. Testa, ora segretario delle let-

tere latine di S. S.?

credette che il vento

Page 430: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

122. .VICINANZEpiù o meno gagliardo spignesse nelle fessuredel monte F acqua della vicina cascata , eproducesse così il fenomeno della intermit-tenza. Amoretti è di parere che quel feno-meno non debba ripetersi se non dai venti

regolari che dominano sul lago , colla du-rata de' quali sembra avere una relazioneanche F aumento o il decremento della fonte.

Egli è d' avviso che trovandosi ne' monti su-periori della Vallassina parecchie caverne ,

o piuttosto pozzi naturali , che penetranofino in seno al monte v i venti che soffiano,

comprimano perpendicolarmente F acqua di

uno o di più recipienti corrispondenti alle

dette bocche , e la spingano all' orlo in mag-gior copia , onde più ricca d' acqua divengala fonte; e che quando il vento cessa, Fac-qua rimettasi a livello, e F interno laghetto

per mezzo degli incessanti stillicidj del montetorni a ricolmarsi d'acqua, che il vento suc-cessivo torna a spingere al di fuori, d'ondenasce la periodica variazione.

Dalla Pliniana si passa a Torno, detto la-

tinamente Turnium , borgo altre volte ricco

e popolato , stabilimento degli Umiliati , so-pra al quale nel luogo detto Monte piatta

trovavasi anche un monastero di monache.Quel borgo era debitore della sua prosperitàalle numerose fabbriche di lana; ma tutto

fu distrutto nelle guerre t^he quegli abitanti

sostennero contra i Comaschi. Diconsi fab-

bricati in quel borgo i bellissimi arazzi del

Duomo di Como. In alto è posta un' antica

Page 431: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 223

chiesa di S. Giovanni ^ dove si espone al-

l'adorazione un chiodo, creduto altro di quelli

che servirono alla crocifissione di N. S.

Il vicino villaggio di Perlasca soffrì a uàdipresso le vicende di Torno , e fu egual-

mente distrutto dai Comaschi vincitori. Visi mostrava una casa mezzo diroccata, nella

quale dicevasi nato Innocenzo XI della fami-

glia Odescalchi , che però fu battezzato in

Como nell'anno 1611. Nella villa Tanti si

ammirano il lusso ed il buon gusto nella

casa, negli ornamenti, nei comodi annessi %

e più ancora si ammirano le piante rare che

sono sparse ne' giardini e nelle serre. Neigiardini medesimi ve^gonsi varii piccoli edi-

fizj, capanne, finti castelli, sale di museo, ec.^

e la natura concorre con fontane e connaturali caverne ad abbellire que' luoghi.

1/ opposto monte somministra un eco degnodi osservazione , che può anche servire a

misurare il tempo impiegato dal suono a per-

correre la larghezza del lago. Si trattenne

a pranzo in questa villa X imp. Leopoldo IL

Sette distinti casolari posti nei diversi

piani , o piuttosto nelle terrazze formate

tratto tratto dal monte , compongono il vi-

cino comune di Blevio. Una casa al piano

detta la Mal pensata è stata ingrandita e

nobilitata singolarmente dalla dama Imbonatì

vedova Sannazzari , che all' antico nome di

quella villa ha giustamente sostituito quello

di Belvedere*

Page 432: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

124 VICINANZE •

'"?

L.

CjOMO.

Noi ci diffonderemo bastantemente sulla

descrizione di questa città , sebbene sia la

medesima consegnata in un libro scritto

espressamente per la guida ed istruzione de*

forestieri che vi si recano , e si trovi unbreve capitolo dimostrativo di quanto avvi

di osservabile ne' luoghi pubblici e nelle

case private nei Commentar] su Como ed il

Lario del conte Giambattista Giovio , e nel

viaggio di Como di Pollante Lariano 9 stam-pato nel i Si 7* Noi aggiusteremo anzi al-

cune notizie a quelle riferite dagli indicati

scrittori.

Non si scostano molto dal vero coloro

che assomigliano Como ad un granchio ma-rino ,> di cui il già mentovato borgo di Vico

formerebbe la chela sinistra , mentre la de-*

etra si riconoscerebbe nel borgo di S. Ago-stino , così detto da una chiesa e da un con-

vento soppresso di Agostiniani. Questo sob-

borgo dice vasi altre volte Curignola o Colognola

dal latino Coloniola; esso stendesi in qualche

modo fino al bellissimo promontorio detto

Geno , o più comunemente i Morti di Geno,

dove è posta la bellissima villa altre volte

Menafogtio , ora Cornaggi. Questo fu forse an-

ticamente un villaggio con sepolcreto cristia-

no , come il dimostra una iscrizione delf an-

no 4-63} dissotterrata solo nel 1791? fu quindi

Page 433: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. ! 2-5

.stabilimento degli Umiliati, e poi Lazzaretto.

Il borgo di S. Agostino contiene molte fab-

briche e manifatture di setificio.

Nella chiesa di S. Agostino veggonsi bei

fregi del Morazzone 9 ed alcuni bei qoadr' *i

ammirano nella casa detta la Gallietta ,-

tre volte dei Rezzonici , ora dei Gwvìi. In unantico chiostro di Eremitani vedesi una vec-

chia pittura a fresco .> rappresentante F Ap-parizione del Redentore a S. Agostino , in

figura di pellegrino. Nella montagna so-

vrastante trovasi verso Ja metà una grotta

detta di S. Donato , frequentata dai de-

voti 4 ed in una pianura più elevata sta

Brunate , ovverà altre volte un monaste-

ro di religiose. Vi si venera una vecchia

rappezzata immagine , che dicesi di una M%Guglielmina , sorella di un re d' Inghilterra

,

che fuggita dalla casa paterna, venne ad er-

rare per que' monti e vi morì. Credono le

donne di ottenere per la intercessione di

questa Beata una esuberanza di latte nelle

loro mammelle , e la chiesa ha acquistato

per questa via molte ricchezze.

Buona argilla si scava presso il vicino vil-

laggio di S. Tommaso , e scendendo di là a

S. Martino , vedesi una grandiosa fabbrica

di panni delli signori Guaita e compagni, ora

assai migliorata colla introduzione di molte

macchine ingegnose , d' onde sortono panni

eccellentemente lavorati, ed alcuni anche fi-

nissimi. Questa manifattura colle filature chene dipendono , Je tintorie e tutti i lavori

Page 434: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

126 VICINANZEy

relativi , ha occupato in qualche anno da

700 a 1000 opera j.

I monti che stanno d' intorno a Como dal

sud est al sud ovest , sono in gran parte

di breccia, e di quella che dicesi molareforte ; ma ali* est hanno la base di granito

o di gneis , la quale base è forse nelle altre

direzioni eguale , ma non visibile. Nella parte

più alta i monti sono di pietra calcare oanche marnosa, che colla confricazione ren-

de un odore bituminoso.

Le cose più importanti a vedersi in Co-mo sono la chiesa cattedrale , il battistero ,

la casa dei Giòvii 9 alcune chiese e molte

grandi manifatture. Il duomo , o sia la cat-

tedrale , è un grande edilìzio tutto di mar-mo, cominciato nell'anno 1896, e terminato

nello scorso secolo. Il marmo per questa

fabbrica , come già si disse , è tratto dalle

vicinanze di Musèo. L'architettura è in parte

gotica , ma i bassi rilievi e gli ornati , mas*

sime al di fuori, tuttoché nel gusto di quella

architettura , sono lavorati con moltissima

leggiadria. Gli sportelli degli organi , col-

locati ora lateralmente a due altari a co-

modo maggiore degli osservatori e degli amici

delle arti, sono degni di tutta l'attenzione; la

Nascita e V Adorazione de* Magi sono dipinti

in tela a tempera dal Luini 5 la Fuga in Egitto

e lo Sposalizio della Vergine lo sono da Gau-denzio Ferrari. È pure di Bernardino Luini la

tavola ad olio rappresentante S. Girolamoe la Vergine con varii santi.

Page 435: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 12 7Il battistero credesi architettato da Bra-

mante. Da un lato vedesi un frammento dilapide romana con epigrafe onoraria di CaioPlinio Ceciho IL Sotto questa iscrizione mu-tila altre linee veggonsi collocate, tolte forseda altro frammento, che non hanno che farecon queste. A tutti è noto che i Plinti aComo appartenevano , e molte iscrizioni diComo e de' contorni sono relative a quellafamiglia. Una assai bella per C. Plinio Calvovedevasi nel palazzo pubblico, ora traspor-tata nel palazzo Giovio , dove pure si tras-portarono quelle che erano in casa Tridi

,

^e quelle che Amoretti annunzia trovarsi nel{palazzo del vescovado.

,

L'atrio, il cortile, le scale, i portici del| detto palazzo Giovio costituiscono una specie>di museo lapidario , nel quale l'illustre pos-sessore conte Giovati Battista ha raccolto«quante vetuste iscrizioni potè rinvenire , la^descrizione e la illustrazione delle quali for~pirebbero materia ad un grosso volume. Traqueste merita molta considerazione una epi-grafe onoraria di Lucio Cecilio Glorie. Le saleinterne sorio adorne di alcuni quadri di me-jnto, e di quelle pitture tra le altre che fu-rono già del celebre Paolo Giovio antenato[de Giova odierni, e che egli ha spiegato nel suolibro delle Iscrizioni. Belle pitture trovansi an-cora presso le famiglie Natta, Mugiasca e Ciceri

Presso 1' I. R. liceo , fabbricato e finitorecentemente con savia architettura, trovasi* gabinetto fornito di buone macchine fi-

Page 436: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

123 VICINANZEsiche , alcune delle quali donate dal defunto

canonico Gattoni, che cou lode si occupavadelle scienze naturali , e che con molti fili

metallici , condotti da un' alta torre alla sua

casa , e scossi per alcune non ancora bendeterminate alterazioni della atmosfera, avevaformato una specie di arpa , che dicevasi

suonata dagli spiriti aerei. Il liceo è anchefornito di una buona biblioteca, dove si tro-

vano alcuni rari e pregevoli volumi, e presso

il medesimo avvi pure un orto botanico.

Utili collezioni di storia naturale hanno pressa

di loro i chiarissimi professori Moccheiti e

Cartoni ed il dottor fisico Solari, ed il primopossiede molte rare edizioni del secolo XV,il terze alle cose naturali accoppia molti pre-

ziosi oggetti d'antichità e molte belle pitture.

Nella chiesa di S* Fedele i freschi assai

belli che adornano T altare della B. V. cre-

donsi di Camillo Procaccini. La chiesa del

Crocifisso è bella e ben architettata, e vi si,

veggono le sei colonne di bellissimo marmode' monti sopra Mandello, delle quali si è fatta

altrove menzione. Lo spedale è pure un vasto

e comodo edjfizio , ed il collegio Gallio ve-

desi anch' esso costfr«tto cori buona e soda!

architettura.

Tra le manifatture si distinguono princi-

palmente la fabbrica di panni del sig. Giam-

battista Luraschi , fornita essa pure delle mi-

gliori macchine per la cardatura , filatura e

per le altre operazioni necessarie alla confe-

zione dei panni più fini , e varie altre di

Page 437: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI' MILANO, £$gj

stoffe di seta e di cotone. Vi è pure in at-

tività ed in credito la manifattura del sapo-ne nero , fatto in qualche parte a foggia diquello d' Alicante , ed impiegato esso purein varii usi della medicina. La città in gene*rale fa grandissimo traffico, sostenuto in granparte dall' industria degli abitanti , in partedal comodo che arreca la navigazione deilago e la comunicazione per mezzo di que-sta stabilita colla Svizzera e colla Germania*

Si è di recente fabbricato in questa Città

un teatro assai bene ornato sui disegno del-*

F ingegnere architetto Casi.

LI.

Fino e luoghi vicini. Barlassifa. Monbello*

Per due strade si passa da Como a Mi-lano , per Barlassina o per Canturio. Usci-*

vasi altre volte da Como, e si saliva a SanCarpoforo , già badia di Gerolamini , oravilla dei signori Veninì 9 e si passava sotto

il castello detto Baravello , o paradello , al-

tre volte torre telegrafica, e più anticamente

fortezza, dove nell'anno 1^77 si fece perire

in una gabbia di ferro , esposto air inclemen^

za dell'aria, altro dei Torriaxii 9 che signor

reggiato avevano Milano. Ora la strada corre

al basso e riesce assai più comoda , benchépiù lunga. Nel formarla si trovarono varia

antichi monumenti , e tra gli altri una iscri-

zione in una grandiosa tavola di marmo frani-

li, $

Page 438: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

*3ò VICINANZEmeritata , che si vede ora nel già nominatopalazzo dei Giovii , fatta ad onore dell' imp.

Marco Aurelio Severo Alessandro dai Comensi,

se legger si deve , come è stata supplita in-

gegnosamente dal dottor Labus.

Il castello suddetto è piantato su di unabreccia durissima , e al di là andando verso

la Camerlata , trovasi una pietra detta Molle-

gna 9 specie dì arenaria ^ dalla quale si trae

partito per le fabbriche, e nella quale Amo-retti ha creduto di vedere qualche fioritura

di allume 4 e qualche striscia di allume e di

zolfo.

La strada attraversa quindi alcune valli,

che sembrano catini di laghi ,' e che forse

tali furono un tempo. Infatti a Prato-Paganotrovasi della torba.

Di là si viene a Fino, e si discende verso!

Vertemate , villaggio creduto da alcuni l'an-

tico fiardomagum. A Vertemate fu fondata

nel secolo XII una badia di Cluniacensi in

luogo inospito e deserto , che i monaci ia

gran parte coltivarono.

Sui colli circostanti veggonsi Casnate j

Cusciago , e presso il villaggio di Seveso rMottéolaro , villa deliziosa altre volte de' si-

gnori Vismara. Non lontana è la terra di

Carimate con vecchio castello de' Visconti.

Progredendo sulla grande strada, si lasciano

a sinistra Asinago , Lentate ed altri paesi perla maggior parte collocati sopra piccole al-

ture. A destra si vede Capreno e quindi

Birago , villa altre volte de' Casnedi , ora

Page 439: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI' MILANO. iSi

de' Raimondi Una specie di costa si prolun-

ga da questa parte fino a Senago, che forse

determinava il corso del Srveso , ora tor-

rente , e fiume probabilmente un tempo.Bariassina è un grosso borgo , dov* era

un convento di Domenicani, fondato presso

al luogo ove fu ucciso S. Pietro martire^

primo inquisitore stabilito in Lombardia.Beìia è la chiesa, e magnifico fabbricato èquel convento ora soppresso , che va ad es-

sere adattato ad uso di seminario.

Divergendo per non lungo tratto dalla

strada postale, sì arriva a Cesino ,. magnifica

Villa de' conti Borromeo fabbricata in iuogo

assai basso , onde trarre profitto da un ru-*

scello perenne procedente da diverse venede' colli vicini. Questo forma nei vasto giar-

dino un canale di delizia insieme e d* ir-*

rigazione , con varie cascate ; e là presso si

vede una superba piantagione d* aranci. Avvipure a Cesano altra villa bellissima degli

Aresi. In questo luogo comincia una immensabrughiera quasi—del tutto incolta, che sten-

desi verso F ovest , e che porta il nome di

Groana. In questa tuttavia F industria di unpossessore ha fatto immaginare la formazione

di un laghetto artificiale , nel quale si rac-

colgono le acque pluviali, e si diramanoquindi a piacere alla irrigazione delle terre t

e perfino di una picciola risaja.

Presso Bovisio , villaggio posto sulla stra*

da , vedesi pure il magnifico palazzo di Mon-jbeilo «j collocato in situazione assai vantag-

Page 440: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

l3a VICINANZEgiosa su dì un'alta costiera ; ed in que' giar*

dini «> altro dei signori Crivelli , possessori

della villa ^ fa sollecito tra i primi a colti-

Tare piante esotiche. Un giardino di piante

rare esisteva pure alla Vallerà presso Va-redo, unito alla casa degli Jgnesj , onde u*cì

la celebre Maria Gaetana P che sì gran nomeottenne tra i matematici.

Seguendo la via maestra si giugne a Gas*

sina Amata , villaggio adorno di belle cas$

e di vaghi giardini ; si passa tra RiuiimQed Afori , magnifica villa de' Gkerarclini P equindi per Dergaao si viene ^ Milano*

LIL

CUntueio. Galliano. Mariano. Giussàho.-

Robiano. Verano. Agliatee luoghi vicini.

Per altra via ^ costeggiando per qualche

tratto il torrente Cosia , si passa da Comoial villaggio di Trecailo , e si attraversano

alcuni nionticelli ed alcuni burroni che dannoorigine al Seveso ; si sale quindi sempreattraverso i colli ^ finche si giugne a Can-turìo. La torre antica di questo luogo ser-

viva di segnale al castello Baradello nelle!

guerre tra i Milanesi ed i Comaschi. Quelborgo era celebre fino dal X secolo per le

picciole manifatture di ferro , e queste sus-

sistono tuttora. A Galliano vedesi una chiesa

di S. Vincenzo antichissima , e detta altre

Page 441: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

Il I li I L A K d. 1 53

tolte niatnce , ora convertita ad uso di ma-gazzino. Questa chiesa sembra costrutta ini

parte con avanzi del gentilesimo r e vi si

trovarono iscrizioni cristiane del IV e V se-

colo , che furono pubblicate dall' Allegranza*

Al principio dell' XI fu ^istaurata e dipinta

per cura di Ariherto di Intimiano , che fu

poscia! arcivescovo di Milano. Si vede an-

cora qualche vestigio di queste pitture iti

gran parte distrutte, x^ntico è pure il vicino

battistero , ed in questo vedesi un vaso

battesimale Rotondo di circa quattro piedi

di diametro , ed altrettanti di altezza scal-

vato in uu masso di granito trovato in quella

vicinanze.

Ne' colti circostanti vedonsi Cremnagò $

villa grandiosa dei signori Perego , ed altre

amene ville sono sparse nel luogo ove hapriitcipio la valle , che versa le sue acquenel picciolo lago di Alserio. Da Canturio si

passa a Mariano ^ grosso borgo ^ il di cui

pàtrie si crede originato da Proédium Bfan-

lianwri, o Mdurianum ^ che in seguito $\ disse

m gli atti ecclesiastici de9bassi tempi fondo,

o villa Manliàna 9 o Mauriana. Là presso è

Meda , altre volte ricco monastero di ver-

gini ^ fondato .fieli* anno 790. Vi si trovava

t#aa antica iscrizione di Attilio Mocelìo , chefu trasportata nel R. palazzo delle scienze e

delle arti in Milano.

À Gmssauo in casa Torri vèdevasi pureUna iscrizione importante di Veraciliano , chefu trasportata in seguito a Verano Twva&i

Page 442: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

$34 VICINANZEin quel borgo una bella chiesa ; e la casa

de' signori Mazenta dicesi fabbricata sopra

un disegno di Pellegrini A Robiano salia strada

di Verano pochi anni addietro fu scoperta

a non molta profondità un pavimento di

musaico presso la chiesa* Esso fu ricoperto

per non pregiudicare il fondo.

A Verano ,posto sopra Agliate in riva al

Lambro , vedcsi la villa Trotti , ammasso di

cose preziose e di inutili , di buono e di cat-

tivo gusto , di oggetti interessanti e di pue-

rilità. Meritano attenzione alcuni bassiriiievi

antichi ed alcune iscrizioni. Alcuni pezzi

provengono dal distrutto castello di Agliate,

altre volte posseduto da certi Confalonieri f,

che sul finire del secolo XIII lottarono colla

inquisizione allora nascente. La chiesa di

Agliate, antichissima, sembra essa pure for-

mata di ruine di un tempio gentile , e vi si

veggono varie iscrizioni romane di diversi

tempi» È pure antico il battistero.

Non lungi da Agliate è la Costa , villa

celebre de' Calderari, Una falda di monte pro-

minente, la di cui base è stata forse corrosa e

portata via dall' acque , forma una specie di

lunga caverna sempre stillante acqua, ed an-

che adorna di stalattiti, presso Realdino. Dilà, passando il Lambro, viensi a Carate , dove

il march. Cusani Confalonieri ha migliorato col-

l'assistenza del meccanico Bruni di Gemo la

costruzione dell' edificio della filatura a va-

pore ; e quindi per Albiate , ov?

è una chiesa

molto antica , per Macherio , Biassono e

Page 443: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

!>I MILATSTO. i35

Vedano à Monza ; e di là pure vassì al montedi finanza, ove frequenti sono le terre popò*late , numerose ed ainene le ville de' signori*

Non lontano sorge ^ ed in qualche modosollevasi sulle altre ville quella di Bei-Dossodei Busca. Presso altra vicina villa , detta

Raverio 9 fu trovato un masso di ferro nati-

vo , ora visibile nel museo di S. Alessandroin Milano,, che , secondo Chladni ed altri na-

turalisti , è una pietra caduta dalle nubi nonaltrimenti che la massa di ferro egualmente

nativo j trovata dal celebre Pallas in Siberia*

LUI.

Paina. Seregno. Desio. Nova. Cwsano*ClNISELLO.

À Paina osservasi un fenomeno rimarche-

vole ,, che i pozzi vi arrivano a circa 70 brac-

cia di profondità , mentre ne' luoghi vicini 9

e massime nei vicino casolare di Brugaccio 9

non arrivano che a 10 bla* L' acqua cheviene dal nord est , ove le fonti sono quasi

a fior di terra , come avviene a Robiano ^

sono probabilmente trattenute in questo luogo

da uno strato di terra argillosa.

À Seregno non molto distante i pozzi sonoancora più profondi, mentre a pochi passi

di distanza assicura Amoretti correre venesotterranee non più profonde di io metri,

Seregno è borgo ricco e popolato , e la

rotonda , che serve di chiesa parrocchiale 9

Page 444: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

#36 VICINAHZfi

fu costrutta sopra un disegno elei cav. profPino , che per alcune circostanze economichefu nella esecuzione medesima alterato.

Borgo considerabile è pure Desio, distante

sole due miglia, dove nell'anno 1^77 unagiornata campale , in cui furono distrutti

i Torriani 5 decise della sorte dei Visconti

Nel palazzo altre volte Cusaui , ora dei si-

gnori Traversi , veggonsi alcune iscrizioni

romane , tra le quali due votive ad Ercole»

Amoretti ha riferito nel suo viaggio altra

iscrizione , che prima trovavasi a Galliano-

presso Canturio , di un Flavio Valente per

Voto fatto a Giove colle parole poco intel-

ligibili: EX PREMISSA FULGURIS POTESTATE*sulla quale moke osservazioni ha fatte, cre-

dendo che alludesse quella all' antico rito di

coprire di pietre il luogo pubblico ove ca-

duto fosse un fulmine. Ancora non si spie-

gherebbe quella frase oscura della podestà

del fulmine premessa. Il dott. Labus ha rista-

bilita questa iscrizione senza però dare unaspiegazione più chiara di quelle parole ; e

noi pure avremmo qualche dubbio sull'adi-,

diettivo di Comense , dato da questo anti-

quario a Giove , e non confermato quantoa Como da alcuna autorità , o da alcun mo-*

numento, Non si sarebbe forse letto o scritto

malamente Fulminis invece di Flaminis?Lo scultore errò anche nel premissa.La detta villa altre volte Cusani è una

delle più beile della Lombardia per la va-

rietà ^ r ampiezza, il buongusto e \

f oppor-

Page 445: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

tìf MltAHOV 237

tdno uso dell' acqua , derivata da un rivo

{piuttosto abbondante che vi scorre, e che

serve quindi alla irrigazione de' prati. Uri

bel canale assai lungo è stato scavato recen-*

temente , e questo conduce ad un picciolo

laghetto , sul margine del quale vedesi unaeminenza sormontata da un tempietto , che

offre , a chi vi ascende , una veduta molto

amena ed abbastanza estesa. Nel giardino

veggousi pergolati di agrumi e belle serre

di piante esotiche de' climi più caldi; quae là sono sparsi al' aria libera varii alberi

ed arbusti «Sèi? x4merica settentrionale. Dueeleganti vasche servono alla conservazione

delie piante acquatiche , mentre servono al-

tresì di ornamento variato al giardino. Tro-

vatisi pure sparsi con un disordine piacevole

bellissimi boschetti , ombrosi passeggi , altri

in linea retta , altri tortuosi,

praticelli , vi-

gne , frutteti, collinette, grotte, piccioli arti-

ficiosi monumenti; e fino ad un mulino vicino^

ingegnosamente costrutto, perchè Y acqua

onde dar moto alle ruote corre per canati

assai profondi ed angusti, si è data la formadi pronao di un tempio , che presenta uàdignitoso prospetto alla strada che d& Desio

conduce a Monza. Il tempietto d'Imene, unatorre all' antica $ le grotte, e tutti que' pic-

cioli edifizj furono disegnati dal defunto pro-fessore Zanoja.

Il palazzo , assai più comodo che magni*fico, contiene il primo saggio delle pitture

ad encausto r tentate dai fratelli Gerii, % de-

Page 446: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

l33 VICINANZEsuperabile che il giardino di quella villa

,

che è stato uno dei primi a far rinascere

tra noi il buon gusto di queste delizie , eda proporne F esempio ed il modello ^ e cheè stato di molte piante rare negli ultimi

tempi arricchito , sia conservato nel suo an-

tico splendore. Fuori di Desio è stato di re-

cente costrutto uno spedale sopra disegno

assai vago dell' architetto Giusti

Da Desio si passa a Nova > ove veggonsi

alcune buone fabbriche , quindi a Cusano *

ove neir antico palazzo Pio Omodei 9 ora

degli eredi Lumiareà , veggonsi ancora alcune

buone pitture , e tra le altre un Belisario ,

quadro famoso dello Spagnoletto. Di là si

passa a Bresso , e poco dopo trovasi il tor-

rente Seveso; si attraversa Niguarda, ove sonobelle ville delle famiglie Biglia e Trotti, e pas-

sando presso Prato Centenaro «> detto latina-

mente PratumCentenariorum, si giugne a Milano.

Qualora si prenda altra strada pei* passare

da Desìo a Milano, si arriva fin presso al

giardino dei conti Silva di Cinisello , che è

degno di osservazione non meno che la casa

annessa. Il giardino è stato dall' attuale pos-

sessore rimodernato all'uso inglese, e (e

piantagioni sono state con tanto artifizio

disposte, che presentano da ogni lato uàaspetto grazioso, pittoresco ed interessante*

ed offrono bellissime fughe e bellissimi punti

di veduta. Vi si trovano alcuni piccioli edifizj

di ottimo gusto , ajuole spaziose di legumi 9

di fiori , boschetti di piante rare, di frutti, ecc*

Page 447: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO, 189

E chi meglio avrebbe potuto adornare il suo

giardino dell'illustre proprietario, che contanta accuratezza ha scritto sulP artifizio dei

giardini inglesi , artifizio però, che dal libro

intitolato Ve.rgitr drhormeur 9 si riconosce nonincognito , ma già praticato anzi in Italia

nel secolo XV? Nella casa poi, oltre duebellissimi saloni, e varie camere disposte eoamolta eleganza , si ammira una bella rac-

colta di storia naturale ed una ricca bi-

blioteca, nella quale alcuni antichi mano-»

scritti e molte edizioni preziosissime del

secolo XV sono degne di tutta F attenzione

dei curiosi di questi oggetti. Il catalogo dei

medesimi trovasi stampato.

La strada progredendo da quella parte

,

passa a Balsamor dove pure un bel giardino

ha formato il conte di Breme ; quindi alla

Torretta ed alla Bicocca, celebre per unabattaglia che fu data colà nel secolo XV

1

e di là si raggiugne la strada di Monzapresso Greco

, per cui parimente si giugnea Milano.

tIV,

Mont9Orfano, àlbese. Vij^a. Erba*

Pieve d'Incino e laghi vicini. Civate*Galbiate. Olgiate. Vigano.

Il viaggiatore che passa da Como a Leccoper terra , può vedere una parte dei colli

di Bnanza , ed il così detto Piano d? Erba

3

ed air intorno molte deliziose situazioni &

Page 448: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i4° VICINANZEviste piacevoli. Da Como si dirige a f . Mar-i.

tino, dove esiste la grandiosa fabbrica dipanni da noi superiormente annunziata , edove si è trovata di recente una eccellenteterra per uso delle gualchiere. Di là si co-steggia il monte , sopra cui stanno le alpidi S. Maurizio, contigue a quelle di Torno edi Nesso, dove trovatisi legni impietriti, varieconchiglie fossili, e qualche vena di tripolu

Mont' Orfano , che si lascia a destra , hasortito questo nome

, perchè si erge soli-

tario non altrimenti che se fosse un monti-cello vulcanico , ed ha al disotto Un piccololaghetto ; ma quel monte non si componeche dì una breccia durissima , formata da«na minuta ghiaja quarzosa silicea, che Amo-retti dice granitosa e porfiritica 9 sebbene me-glio si assomigli ad una roccia amigdaloide.Di questa si lavorano in gran copia macineper i mulini.

Poco dopo vedesi Tavernerio, e là pressoè Ponzate , ove esiste una cava del marmobianco detto majolica. Si passa quindi a Cas-sano e ad Al frese

, dove trovarono alcunimonumenti di antichità , e fu detto ad Amo-rem essersi trovato un antico sepolcreto eoamolte urne cinerarie. Parlasi pure di unaselva sotterrata in que9

contorni, che forst?

potrebbe riguardarsi come una cava di lignite.

Se il viaggiatore diverge fino a Villa, trovanelle vicinanze una caverna detta il buco delpiombo. Questa ha aiP ingresso i resi lui diquattro muraglie ^ una dietro V altra , fatte

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DI MILANO. lMforse a riparo di persone che cercavano ia

quella caverna on rifugio. Si entra per ess&

pel monte quasi orizzontalmente ; vi sì cam-mina senza curvarsi, ma trovansi tratto tratta

pozze cP acqua non profonde. Si penetra ad-

dentro per lo spazio di 800 piedi , ma nousì veggono se non alcuni strati di pietra

focaja in mezzo alla pietra marnosa. Amoretti

suppone che la grotta sia stata scavata dalle

acque; ma quel nome certamente antico dhluogo a credere che si sia altre volte scal-

vato «, o per Jo meno cercato in que9

con-torni del piombo,

Presso il Buco del piombo era altre volte

un convento di cappuccini, detto di S. Sal-

vadore. Da quel luogo si domina tutto i|

pjiano d" Erba sottoposto, e tutta la pianura

milanese. Forse le cofbpe che si stendonoal disotto quasi in giro 9 e che vanno adattaccarsi verso Como e verso Lecco , for«*

mavano un lago considerabile ; ora non vi

rimangono che i tre piccioli laghi , dì Alse«

rio , di Fusiano e di Gggiono. Quello di

Pusiano è stato da Plinio menzionato sotto

il nome di Eupìli , formato dal Lambro , e

ior§e il Larnbro , aprendosi una strada fra

le collane sotto Lambrugo , ha dato unoscolo alle acque di que* laghi , e non vi

§ono rimasti che i tre suipmentovati, i quali

probabilmente solp pochi secoli addietro

erano più estesi.

Da Albese vipnsi a JUiccinico?

ad Erba9

l^rra, fissai popolata f costrutta sul pendio

Page 450: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

t$é VICINANZEdi un colle , ed alla sottoposta pieve d* lu-

cine* , dove vedesi una chiesa molto ant ca %

essendo questa il solo avanzo del borgo,

nell'anno ia85 dai Comaschi distrutto. Al-

cuno dubita che in questo luogo fosse posto

l'antico Licinoforo, città, che uniramente aComo e Bergamo formava le tre sedi prin-

cipali degli Orobii , da Plinio rammentate,

Amoretti suppone che la città di Barra 9

d' onde secondo Plinio medesimo trasse Ber-

gamo il nome ., fosse situata dove è in oggi

monte Baro, e che i monti sopra Givate e

Valmadrera siano caduti, perchè loro mancòla base , vedendosi quasi perpendicolari gli

strati anteriori, mentre altre vette post®

indietro hanno gli strati orizzontali.

Bellissime ville e belle case di delizia

veggonsi ad Erba e nei luoghi vicini, e tra

queste distinguasi la villa Amalia dei signori

Marliani \ dove in una sala trovasi una Au-rora nella medaglia della volta , dipinta dal

cav. Giuseppe Bossi , ed in un boschetto an-

nesso all' elegante giardino vedesi un monile

mento elevato dall' amicizia al celebre Pari-*

ni con iscrizione analoga al disegno dell' opera.

Tra i laghetti, per l'ampiezza e per la

bellezza de' contorni distinguesi quello di

Pusiano. In riva a questo erasi cominciato

F edificio di una villa grandiosa, ed in mezzoal lago vedesi una isoletta coperta di cipressi

e di ulivi. Al sud sono posti Oggiono ed iì

Iago , che trae il nome da quel villaggio odai paesi vicini, e dicesi anche talvolta di

Page 451: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO, |MIsella. Nella pianura circostante ìndica Amo-retti una estesissima torbiera.

Per Snello, lasciando prima a sinistra San.

Fermo , dove presso la chiesa si gode di

una amenissima veduta , si passa a Givate ,

sotto il qual villaggio considerabile trovasi

F emissario di altro piccolo lago detto del

Sagrino. Esisteva in una valle non lontana,

detta S. Pietro, una vecchia badia, che di-

cevasi fondata nel VI secolo dal re Desiderio.

Questa badia fu trasportata a Givate , ed era

stata ridotta in commenda. A Givate veg-

gonsi nella chiesa alcune buone pitture. DaGivate si passa al grosso villaggio di Val*

madrera, rinomato per la calce eccellente

che vi si cuoce , per le grosse e squisite

lumache , e più ancora per le grandiose fila-

ture di seta che vi si sono stabilite. DaValmadrera , lasciando a destra Sala, si co-

steggia un lato del monte Baro verso il

lago , si giugne a Parete o Parezzo , ed aMalgrate , e quindi al ponte di Lecco.

Sul fianco dei monte, che guarda F ovest^

è posto Galbiate , ed in cima veggonsi le:

ruine di un castello sotto il quale era unconvento di Francescani. ÀI sud-ovest di

questo monte sono posti gli ameni colli della

Brianza , seminati di grossi villaggi e di

belle case di delizia. Dicesi che in quei

contordi si recasse S. Agostino a meditarele verità della religione. Da Galbiate si fa

strada a Cariate e ad Olginate , villaggi con-

siderabili per traffico e manifatture di seta>

Page 452: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

*44 VICINANZEAlcune colline vicine somministrano bree-*

eia per le macine , non altrimenti che £

contorni di Sprone e di Molteno. Ma a Vi-

gano ^ detto dal latino Ficus novus 9 sonoampie cave di pietra arenaria, detta grès dai

Francesi, e da noi comunemente ^molerà 9

dalle quali infiniti lavori sono usciti, edescono di continuo per gli edifizj , massimodi Milano. La porta Nuova di questa città,

della quale abbiamo altrove parlato, è tutta

di quella pietra , come lo sono ancora molte

delle più nobili facciate. Amoretti dice che l

quelle cave offrono facile lavoro allo scal-

pello. Questo si verifica nella parte supe-j

riore del monte ; ma la pietra che resta al

disotta , ha una durezza molto maggiore.

Di questa si san fatte anche statue ed altri]

lavori , che sebbene da lungo tempo esposti

alle ingiurie dell9

aria, come la statua di SanCarlo in una piazza di Monza % non hannopunto sofferto.

i

LV, .

j

Monguzzo. Lueago. Inverigo. Villa Romìnq l

E LUOGHI VICINI,

Non lasceremo gli ameni colli Briaritei ^

dei quali abbiamo fatto cenno nelF articolo

precedente , senza parlare di alcuni villaggi

che si. incontrano qualora per altra strada

passar si voglia da Lecco a Milano. Da lin-

eino si passa ai Ponti nuovi ^ costrutti sp*

Page 453: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. J/.5

gli emissarj dei laghi di Pusiano e d'Alserio,presso al luogo ove si suppone che il Latinibro tagliasse i colli che lo conteneano nel-l'Eupili. Di là si sale alcun poco

, poi sidiscende al Cavolto, che le acque porta aireali giardini di Monza; là presso trovasi ot-tima argilla. Vedesi quindi a destra Monetizzo,rocca altre volte di Gian Giacomo Medicipiù volte nominato, ora villa dei signoriRosales , e si giugne alla terra /li Nobili.

r

Si scende di là in una specie di valle esi rimonta a Lurago, ov' è una villa dei Sor-mani; poi viensi adlnverigo, il di cui nomederivano alcuni dal latino in aprite

Magnifica è in questo luogo la villa Cri-pelli; ma assai meglio situata in alto è lazilla del marchese Cagnaia , celebre per lesue opere architettoniche

, il quale un am-plissimo monumento delia sua perizia nel-I' arte nobilissima di Vitruvio ha voluto eri-gere col rifabbricamento della villa suddetta

j

colla costruzione di un magnifico salone'^he è una delle opere più grandiose chereder si possano in questo genere. Gli or-lati sono corrispondenti alla dignità ed alia,-nagnificenza del luogo. Nella chiesa par-occhiale veggonsi alcune pitture non ispre-evoli.

*

\

Quasi dirimpetto è posta Villa Romanoetta latinamente Villa Romanorum. I colliano di quella breccia assai d ira che serveer le macine ; non diremo che la base sia'argilla, come Amoretti ha supposto, mj

1 »,

Page 454: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ì^6 VICINANZEaccorderemo che al piede di alcuno di quecolli trovisi argilla assai buona*

Per Arosio si passa a Giussano , a Faina

a Sercgno, a Desio , ecc\ , oppure per Carate , Àlbiate , Macherio , Sovico , Biasson*

e Vedano a Monza.

LYI.j

Vallassina.

Questa valle, così detta dal borgo di Assomolto popolato , che ne è come il cap

luogo , si stende tra i monti altissimi eh

si trovano entro il triangolo formato dai durami del Lario col piano d' Erba , di cui à

è parlato. Si entra in questa valle da Bel

lagio , rimontando fino alle sorgenti de! Lam'j

bro , e vi si entra ancora per la via di Ganzo,

Seguendo la prima strada si passa a Civenni,

e Limonta , e si lascia a destra il monte dCheuri, ove trovasi carbonato di calce

molto asbesto , e si dice esservi pure qua^che indizio di miniera di rame. Il montesparso di massi granitosi e schistosi , d' ogij

qualità e grandezza. Per la via di Canzo s

passa da Pieve di Incino , e dal letto de;

Lambro ad Incasale ed a Longone , e quindi

si viene al Iago di Sagrino, lungo due miglia

e strettissimo, ed alla fine del lago vedes

Canzo, Tra il Iago e Ponte due paesi som"

posti in alto , Castelmarte e Proserpio , da

quali nomi deducesi che culto colà si ren|

Page 455: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. i^n«lesse a Marte ed a Proserpina, benché alcunmonumento noi provi. In Castelmarte trovasiuna ridicola iscrizione sepolcrale di certoUbaldo Trina, nella quale sulla scorta solodel Tasso il defunto vien detto duce deiCristiani e compagno di Rinaldo d' Este , al-lorché con Goffredo, Boenwndo e Tancrediandò alla conquista di Gerusalemme. Si du-bita

, che per incidere questa impostura , sisia guastata una bella urna marmorea, dellaquale vedesi forse una tavola quadrata sopram porta del campanile, in cui è scolpito^assai bene un lione. Negli stipiti della portaI pure intagliato fra belle cornici un ornatorappresentante un Tirso , e nel campanilemedesimo sono tre belle teste sotto le quali'sta una iscrizione troppo alta per potersileggere da terra. Sulla piazza della chiesayedesi altro coperchio di un' urna , forsemeno antica, con un'aquila o altro uccel-lacelo al disopra. Vuoisi che Castelmarteahbia dato il nome al distretto della Mar-tesana.

Il lago di Sagrino anzidetto è diviso daPonte per mezzo di un monte in parte sel-voso con pietra marnosa disposta a stratijrizzontali

, non sempre però regolari. \?onte ve.lesi un bellissimo filatojo di sfctì.Sfelle mine di un monastero distrutto veg-?onsi avanzi di antiche pitture a fresco rap-presentanti caccie e figure d' uomini , che

Jcredono ritratti pregevoli non tanto per

1 disegno, quanto per i colori ottimamenteonservati.

Page 456: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1^8 VICINANZE

Ganzo %posto nell'angolo della valle

,gìacej

al piede di quel monte , che ha la forma

di luna crescente , e quindi dicesi cornuto.

In quel monte scavavasi circa un secolo fa

una miniera di ferro. Alle falde sono strati

di pietra calcare,

più in alto si trova un

carbonato di calce rosso , ed un' altra cai

carea sparsa di nummaliti. Tra Ganzo <

Asso , tutta T acqua della Valbrona e della

•valle dì Vicino forma una bella cascata

detta la Vallategna.

Antico borgo è Asso, dove conserva*

un cippo con bella iscrizione dedicato <$i

L. Plinio Burro al Genio di Asso, se purci

non vi ha dubbio sulla genuinità della pri

ma linea. Vi si trovano varie fabbriche, e

specialmente manifatture di seta , ed il trafl

fico contribuisce al sostentamento di tutts

la valle,

A Nasnigo , o Lasinico , che alcuni cre4

dono detto originariamente Assi Ficus, nelJ

V aqgob di una casa vedesi una iscrizione

sepolcrale, che dicesi posta da C. Alebo

veterano della legione Vili, vivente, pei

sé e per Pompeo, Dorcade > sua moglie. È

Barai, al di là di Nasnigo, l'industria degli

aitanti ha trovato il modo di nutrire e<

ingrassare le lumache colla tossilaggine.

Presso il non lontano villaggio di Magre-

!io trovatisi nel monte una grotta ed tan^

sorgente d' acqua intermittente , detta

Menaresm , che si aumenta sensibilmente

o^ni otto minuti, durando circa tre minuti

Page 457: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO, j^fl

l'incremento, e il decremento cinque. Làpresso comincia propriamente il Lambro

,che al primo nascere si perde , e ricompare;e non lontana è un' altra sorgente dettal'Acqua della febbre , che credesi realmentefebbrifuga

, e che ad Amoretti parve ama-rognola.

Da Asso per Sormano , o per Rezzagoe Caglio

, si sale al piano detto del Tivano,Tuano. Presso Caglio trovasi buona ar-

gilla. Il piano del Tivano è alto 1945 brac-cia

, o piedi 3566 sopra il lago , ed è tuttocontornato da eminenze senza che le acquesiami aperte visibilmente una strada. Avviperò nel mezzo una grotta , dove si portanoP acque in gran parte, ed altri catiniiiannovi pure , che forse servono allo scoloIelle acque medesime, e le portano allefive del Jago. Varii pozzi o buche natu-rali visitò Amoretti in que' monti , e pressofelleso trovò una torbiera assai abbondante.Jna tradizione porta che un castello dilelizie avesse in que' contorni Andefleda „noglie di Teodorico. Nel piano del Tivanoeggonsi prati molto estesi , e si semina inlcun luogo la segale; vi nascono molterbe medicinali e tintorie , e spontanei vijermogliano bellissimi ranuncoli , anemoni1 altri fiori assai pregiati. Vi è pure fre-mente il sorbo, detto da Linneo sorbus au-\tparia

, i di cui frutti danno un sugo aci-i, che può sostituirsi nelle tinture a quelloÌ limoni, Pa quel piano si può discen*

Page 458: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

là© VICINANZE

fiere per Velleso sopra Nesso , o per Pai-

lauza , Lenna e Molina , si arriva fra Nesso

e la Pliniana.

LVII.

Cosso dell'Adda al disotto di Lecco.

Brivio. Naviglio di Paderno.

Naviglio della Martesana. Trezzo.

Vaprio. Cassano. Gorgonzola.

e luoghi vicini.

Se il viaggiatore ama di recarsi da Lecco

a Milano per acqua ,può ora eseguirlo co-

modamente per 1' Adda e per il naviglio.

Quel fiume ripiglia a Lecco il suo nome'l

ed il suo corso , e passa sótto un ponte

fabbricato fino nel secolo XIV. Circa trent'auni

addietro non potevasi seguire colla naviga-ii

zione il corso dell'Adda fino al naviglio*

ed a Milano , sebbene trovisi qualche me^

moria di un Francione , o Francilione , che

nel secolo VI portò , dicesi , i suoi tesori

per il Lario ,per 1' Adda e per il Po a

Ravenna , dopo che conquistata fu dai Co-

maschi F isola del lago detta ComacinaJ

della quale abbiamo altrove parlato.

Dal ponte di Lecco si passa al lago detto

<ìi Pescareno , o Pescarenico , e di Gallate .1

nei luoghi vicini a que' paesi , e detto nella

parte inferiore di Muzio , o di Mogio. Si

fascia a destra il monte Baro , Pescate e

le Torrette:, veggonsi Barco e Maggiatico

j

Page 459: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. l5 t

sopra i quali villaggi trovansi cave di tufoottimo per le volte; e Vercurate sotto Chiin«so

, dove sj crede che lo scoglio calcaredel monte Baro chiudesse la via alle acque,che poscia da esse medesime se l' aprirono.

Ove il lago restringesi, vedesi a destraOlginate

, a sinistra il torrente Gallaveso

,

che dai monti Bergamaschi scendendo, eportando quantità di ghiaja , restrìgne inquel luogo 1' escita del lago , che si dilatain seguito , e forma il picciolo lago dettopure di Olginate. Sopra in alto stanno Ro-teino , Calorso , ed altre terre , ed al bassosta Lavello, dove l'Adda ristringesi di nuovo^forse per le ghiaje apportatevi dal torrenteGreghentino.

Impaluda in seguito quel fiume nel lagodi Brivio tra canne e giunchi, dove l'ariail insalubre ; e ripiglia solo il suo corso sottoIjuel borgo bello e considerabile , dove veg-,$onsi le ruine di un antico castello , di-strutto fino dal secolo XIII.

Continua quindi l'Adda il suo corso fralite sponde , ora di pietra calcare stratifì-

sata , ora di schisto con vene o rilegature|li quarzo , e talvolta di breccia detta co-munemente ceppo. Amoretti spiega la forma-ione di queste breccie, dicendo che il fiu-ae portava nel lago i ciottoli d'ogni specie

|

d' ogni forma, generalmente per il lungo

otolamento rotondati ; che il riposo dell' ac-|

uà dilatata nel lago faceva deporre le par-celle calcaree e selenitose , e le arene sei-

Page 460: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

iSa VICI È À N Z E

ciose che riempivano i vani fra un ciottola

e P altro ; che tra questi P acqua si aprì la

strada , e che gli ammassati ciottoli abban-

donati dalP acqua si disseccarono, e formando

cemento le particelle che gli univano , ne

risultò la breccia , che \ tagliata dal fiume,

cadde in parte nel medesimo , ove se ne

veggono infatri massi enormi , ed in parte

solamente staccossi , cosicché sembra in al-

cun luogo di vedere , come avviene sotto

Calusco, grandi muraglie artefatte. Crede

egli che di quel lago si conservi una me-

moria nel nome del vicino villaggio di Me-

dolago. Calusco era la sede del celebre Bar-

tolomeo Colmai 9 e nella sua casa vedesi an-

cora la sua armatura. Dalla disposizione na-

turale dell'Adda a formare varii piccioli

laghetti , e dalla costituzione delle sue spon-

de brecciose in questo luogo , ha tratto ar-

gomento Guido Ferrari per supporre che

quelle sponde hon fossero aperte inferior-

mente é>e che P acqua sostenuta formasse il

Iago o mare Gerundo , ed in esso Pisola

Fulcheria , dove oggi è Crema ; supposizione

che non ha alcun fondamento nella storia.

Francesco I Sforza aveva scavato il canale

detto della Martesana nel 1487 ,per cui le

acque dell' Adda venivano con dolce pendio

da Trezzo a Milano; ma si risentiva un danno

grandissimo per la navigazione impossibile ,

o almeno difficilissima, da Lecco sino a Trez-

zo , interrotta dalla caduta troppo precipi-

tosa , e dagli scogli enormi che in questo

Page 461: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 5 53

luogo trovavansi nel fiume. Il cel. Zionardo

da Vinci concepì 1* idea di un canale naviga-

bile in quel tratto, ne calcolò la spesa , ne

formò il disegno , ma non si eseguì. Fran-

cesco I > re di Francia , assegnò per que-st' opera 5ooo zecchini all' anno ; si fece

nuovo progetto , e questo pure rimase ine-

seguito. Verso la fine del secolo XVI sotto

T impero di Filippo II ^ re delle Spagne , si

fece un nuovo disegno dall' architetto Meda ,

e si immaginarono due conche per sostenere

la caduta dell' acqua , che è di braccia 43,

L'opera fu eseguita , ma non con buon esito

per cagioni politiche piuttosto che fisiche.

Solo nel 1776 quest' opera si intraprese di

nuovo, e fu in breve tempo compiuta; si

scavò il canale nel monte , si sostenne la

caduta divisa in sei conche , e si rimise l'ac-

qua nel letto del fiume , laddove è naviga-

bile sino a Trezzo. Le conche sono diversa-

mente costrutte da quelle che si veggono in

città,perchè 1* acqua essendo più profonda,

per dare sfogo alia medesima si sono pra-

ticate in ogni conca tre aperture laterali,

le di cui porte giranti sopra un perno si

aprono e chiudono agevolmente. In alto del

canale sta Paderno , donde è venuto il no-me a quel naviglio. Non lontani sodo duevillaggi detti Verderio superiore ed inferiore,

ed in alto vedesi il Paradiso , altre volte

villa de'- Gesuiti.

A Trezzo si è finito recentemente di de-

molire un castello , fabbricato da Barnaba

Page 462: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

J 54 VICINANZEVisconti , che anche vi fu rinchiuso dal ni-

pote doari Galeazzo , e vi perì. A Trezzoborgo esso pure considerabile con buonifabbricati , comincia il canale della Marte-sana. La caduta dell'acqua dal ponte di

Lecco a Trezzo dicesi essere di braccia

i3 7 e %Il canale , che ha un ingresso molto an-

gusto , si appoggia per luugo tratto all' alta

riva del fiume , ove è sostenuto da argini

validissimi , ed ha di continuo scaricatoi

per le acque soprabbondanti \ passa esso a

Concesa , dove era un convento di Tere-siani , ed in seguito a Vaprio , ove di re-

cente si è gettato un magnifico ponte sul-

l'Adda. Belle case di delizia hanno in que-

sto luogo le famiglie Castelbarco e Scampadi Sondrio ; ma ciò cne avvi di più singo-

lare a vedersi , è la casa altre volte di Ca-

ravaggio 9 passata quindi in dominio del de-

funto duca di Lodi , nella quale ammirasi

la metà superiore di una effìgie colossale

della B. V. sul muro , di un' altezza quasi

eguale a quella della casa medesima , dipinta

dal cel. Leonardo da Vinci , che lungo temposoggiornò in quella casa. A Vaprio trovasi

ancora una magnifica cartiera , fornita di

macchine all' olandese per la fabbricazione

delle carte più fine. La chiesa parrocchiale ,

tutta d* ordine jonico , con magnifico peri-

stilio sul davanti, è stata di recente costrutta

sul disegno del conte Gio. Luca della Somaglia.

Di là il qanale giugne a. Gropello , villa

Page 463: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

t>! MILANO. ì55

cìegH arcivescovi di Milano., fabbricata condisegno ingegnoso del ceL Pellegrini

?ed a

Cassano , dove , come osserva Amoretti , dai

tempi di Polibio sino ai dì nostri si com-battè sempre per il passaggio dell' Adda.

À Cassano pure sono belle fabbriche , ed

una magnifica villa, vi ha la famiglia d'Adda.

Vi si trova anche un collegio di educazione

di recente stabilito. Di là eoo non lungo viag-

gio si passa a Trivìglio ,grosso borgo , ove

si veggono belle pitture, ed a Caravaggio,

celebre santuario,

presso il quale era unmonastero di Benedettini , ora soppresso.

Tanto la chiesa,quanto il monastero pre-

sentano una idea di buona architettura , e

nella chiesa veggonsi alcune pitture assai

commendevoli.Fino a Cassano il canale segue sempre

il corso dell'Adda, che gli si ravvicina tal-

volta nelle sue tortuosità. Quindi quasi adangolo retto piega verso Inzago , le Fornaci

e Gorgonzola. Si pretende che questo borgofosse T antica Attenta , dalla quale alcuni

credono detta/ Argentea la porta ora detta

Renza della capitale. A Gorgonzola veggonsi

una bella chiesa fabbricata di nuovo , ed unelegantissimo cimitero , costrutto sul gusto

di un antico sepolcreto , opere disegnate

dall' architetto Cantoni.

Di là il canale passa a Milano per Cer-nusco, Vico Modrone , Crescenzago e Gorla ,

villaggi tutti che hanno belle case di cam-pagna e giardini deliziosi che ricevono dal

Page 464: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i 56 Vicinanzecanale comodità e vaghezza. Si distinguono

a Cemusco le ville Alario ed Uboldi , la

prima per un sontuoso e ben decorato pa-

lazzo, la seconda per un vasto ed elegante

giardino. A Crescenzago meritano osserva-

zione le serre per le piante esotiche costrutte

dal sig. Marani, colla direzione del defunto

botanico Armarli, e con savio avvisarnento

portate ad una certa altezza colle stufe al

disotto per mantenervi il calore, il che riesce

opportunissimo per la prospera vegetazione

delle piante che in alto si trovano ad unamigliore esposizione.

Il torrente Molgora sotto Gorgonzola, edil Gume Lambro sotto Vico Modroae, inter-

romperebbero il corso del canale ; ma il

primo per mezzo di un' opera ingegnosa

passa al disotto , il secondo lo attraversa e

continua il suo corso senza punto impedire

la navigazione. Da Trezzo a Milano il canale

ha la caduta di braccia 3o e *£$ , e i3 ne

ha ancora prima di unirsi al naviglio grande

che viene dal Ticino.

Oltre questo canale si estrae dalP Adda a

sinistra altro grosso canale , ma non naviga-

bile , detto il Ritorto , che va a fecondare

la Gera d' Adda e il Gremasco , e sotto

Gassano altro grandioso canale si forma detto

la Muzza , che porta la irrigazione e la fe-

condità in tutto il Lodigiani

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DI MILANO, 157

LVIII.

Montaveggia. CalcIo. Merate. RobiateE LUOGHI VICINI.

Se all' opposto il viaggiatore vuol passare

eia Lecco a Milano per terra e per i colli

di Brianza , trova una comoda strada checosteggia per lungo tratto un piccolo lago

fino ad Olginate. Al luogo detto le Torrette

presso Garlate trova la strada per cui si

sale a Galbiate sotto monte Baro., e quindi

la valle Greghentina che offre bellissimi punti

di veduta, e sulla quale sta la Brianza pro-

priamente detta , cioè un dosso di montesul quale ancora si vede un campanile cheserviva a convocare il popolo di que^ con-

torni. La valle è chiusa al nord dal montedi S. Genesio , al sud dal colle di Monta-veggia , d* onde si scuopre una scena vastis-

sima. Nella chiesa trovarsi buoni quadri, eduno ve n' h$ bellissimo di Enea Salmeggia

nella cappella di casa Agnesi. Lo scoglio suj

quale è posta Montaveggia , è in parte cal-

care , in parte arenoso con ciottoli selciosi

sparsi sulla superficie, ed al piede del montetrovasi ottima argilla.

Da Airuno si sale sino a Calco, lasciando

però a sinistra la strada che conduce a Brivio.

.Amoretti annunzia ottima torba in un fondouliginoso sotto Calco, detto il Cadendone y edaccenna P esistenza di altra torba presso il

laghetto di Sartirana, posto all' est di Calco*

Page 466: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

t58 VICINANZEDi là fra amenissimì colli si passa a Car*

sauiga, d'onde per breve tratto ds stradasi

diverge a Merate, magnifica villa de' MelgiojosL

I soppressi Somaschi vi avevano un collegio

di educazione che ancora sassiste. Chi di là

si dirige al naviglio nuovo o di Paderno,passa a Robiate e costeggia Monte Robio ,

i quali noni! rammentano gli Orobii, che untempo soggiornavano in questi colli. Neifianchi di questi , tagliati per formare la

strada , veggonsi grandi massi di granito fra

gli strati di pietra arenaria , ed alcuni ciot-

toli rotondi o ovali a strati concentrici , che

Amoretti ha creduto di poter paragonare alle

palle vulcaniche del Vicentino , riconoscendo

però che nulla avvi di vulcanico in quei

contorni. Crede adunque che siano questi

massi rotolati dell'arenaria legata collo spato

e talvolta con un trappo che , esposto all'aria,

ed alla umidità, si sfalda e si scompone,onde si formano gH strati concentrici del~

F arena, che ha perduto il suo legame.

Da Carsaniga per Cernusco Lombardotie,quindi perOsnago, per Usuiate, per Arcore

e per la Santa si giugne a Monza. A Velate,

posto in faccia ad Usuiate , vedesi una villa

dei principe Belgiojoso con giardini nuova-mente adornati con tutta la magnificenza, e

ad j^/Ycorì vedesi pure una deliziosa villa della

famiglia d'Adda.

Page 467: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILA N Os 1 S9

LIX.

Monza e suoi contorni.

Monza, anticamente fabbricata, e forse anti-

camente riguardata come città, è stata ulti-

mamente di questo titolo decorata della I. R,corte. Nel duomo o sia nella basilica di SanGiovanni, rifatta nel XIV secolo sul disegnodi Marco di Campione , al quale si dee forsela facciata che tuttora si vede , se pure nonè più antica , e rimodernata in parte nel se-

colo XVII, veggonsi pitture assai pregevolidel cav. Isidoro Bianchi nella volta , delMontalto e di Giulio Cesare Procaccini al-

l' altare maggiore. Su di una colonna ve-desi pure dipinto a fresco S. Gerardo daBernardino Luini 9 e vi si trova un quadrodella Visitazione del Barbieri, detto il Guer-cino da Cento. Sulla porta veggonsi in unantico bassorilievo , che si risente dellarozzezza del tempo, la regina de' LongobardiTeodolinda, ed il re Autari suo marito, edaltro antico bassorilievo trovasi nelP internodella chiesa.

Da non molto tempo si è eretto in que-sta basilica un magnifico altare disegnatodal cel. pittore Andrea Appiani ,• ed un pul-pito riccamente ornato sopra disegno ele-gantissimo dell' architetto Amati , Monzese.

Nella sagristia conservasi ancora una parte3e* preziosi doni che fatti furono a questachiesa dalla regina Teodolinda, dai detto re

Page 468: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

IÓO VICINANEAmari

idàlP imperatore Èerengario , che qui

pure soggiornò , e da altri sovrani che ma-nifestar vollero la loro propensione a questo

tempio ed a questo comune. Vi si mostranotra le altre rarità un prezioso dittico , unatazza creduta di zaffiro , alcuni vasi sacri

preziosi , ecc. In una cappella si ammira e

si venera la corona di ferro che serviva agli

antichi re d' Italia , colla quale fu coronato

anche Carlo V in Bologna, e che formò ne-

gli ultimi tempi P insegna di un ordine ca-

valleresco. Questa corona è realmente di

ferro , coperto di una sottile lastra cP oro ,

ed una pia tradizione porta che in quel

ferro sia uno dei chiodi della crocifissione

del Redentore. Nelle sale capitolari si custo-

discono molti antichi manoscritti ed altri

libri preziosi. Di tutti questi oggetti ha dato

un' ampia descrizione il defunto teologo Frisi,

già canonico di questa insigne collegiata. In

un cortile contiguo alla chiesa , che serviva

altre volte dì cimitero ^ vedesi una specie

di mummia naturale, o sia il cadavere quasi

interamente conservato di Estore Visconti,:

morto nelP anno i^'S pfr ferita ricevuta in

una coscia in famosa giornata campale.

Quattro chiese parrocchiali trovansi in

questa città, oltre la già indicata basilica,

cioè S. Maurizio , S. Pietro Martire , altre

volte dei Domenicani, S. Michele e S. Maria '

in Strada , altre volte convento di Agostiniani.

Quest1

ultima è chiesa molto antica, comerilevasi anche dalla facciata. Una chiesa vi

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DI MILANO. j^javevano con grandioso collegio i Gesuiti;quella esiste ancora sotto il nome di S. Mariadegli Angioli; questo serve tuttora ad uu col-legio di educazione. Vedesi pure in capo allacitta la chiesa di S. Maria in Corobiolo concollegio vicino

, occupato già da. Barnabiti;e presso questa chiesa si trova la lapide se-polcrale riferita dal dottor Labus , e postada un Cajo Giulio Primigenio a Vida Verasua moglie, a Cassia Mansueta sua madread a Marcia Primigenia. Altre due iscrizioniesistono nella facciata della chiesa di S. Mau-rizio

, ed una di certo Cajo Sertorio ha ri-ferita parimenti il dott. Labus suddetto

, per-jhe da Gruferò si annunzia come esistente[iella chiesa di S. Vittore in Milano; e sic-ome m questa lapide trovasi la parola-Ìogontiaci, il detto Labus si è fatto pre-mura di avvertire , che qui si parla di Ma-pnza, e non già di Monza, come alcuniedettero.

Altre chiese esistevano ancora in Monzam soppresse: quella di S. Martino con

onastero di Agostiniane, quella di altrebnache d. S. Maria Maddalena , altra deliemedettine di S. Margherita , altra delle Or-fane di S. Paolo. La chiesa di S Fran-zo ,

altre volte de' Francescani , è stataIsotta coli unito convento ad uso di se-cano; essa era molto antica , e vi si tro-iano bellissimi freschi di Bernardino Luini,

|si sono perduti o dispersi. Sopp

io pure le chiese di S. Marta e di S £resse

Page 470: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

;6a VICINANZE

altre volte tenute da confraternite; quella

di S. Andrea degli Agostiniani Scalzi ora è|

ridotta ad uso di privato oratorio della fa-

miglia Fossati , e vi si vede una buona pit-

tura del lantani. Fuori di Monza sono poste

]e due parrocchie di S. Biagio e di S. Ge-

rardo , la seconda delle quali contiene varie|

pitture^ non però di merito distinto, A

S. Maria delle Grazie vedesi sulla porta unsi

pittura ancora ben conservata di Bramante^

rappresentante la Natività della Vergine. Ducj

quadri che vi esistevano , altro di Daniela

Crespi, altro di Cammillo Procaccini, sona

stati portati a Milano, come avvenne di altrcji

bel quadro del Malosso , che vedevasi odi

soppressa chiesa de' Cappuccini. \\

Monza è altresì distinta per le sue maniu

fatture. Vi si lavorano molte stoffe di seta

e di cotone ; antica e molto coltivata vi <

la manifattura de' cappelli ; vi si fabbricami

in quantità fazzoletti d' ogni sorta, e recenj

temente vi si è introdotta una fabbrica asss1

vantaggiosa di que' tessuti ad uso di abili

e di scialli , che portano il nome di Madras

Il traffico in generale fiorisce in questa cittii

non meno che P industria. Vi si sono anelili

stabilite moke filature per la seta , ed uni

di queste , assai grandiosa , a vapore.

Ma ciò che più interessa il viaggiato!

all' uscire da Monza dalla parte che guard

il settentrione , sono il magnifico palazzo

i grandiosi giardini , P amplissimo parco,

che costituiscono la villa imperiale. Il ps

Page 471: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. !63lazzo fu architettato e costrutto dal celebreftermarwu Assa, regolare ne è il disegno

,

IL °gnlparte Presenta bellissime fac-ciate, e u m ve

parlamenti, comodissimi luoghi per le occorrenze domestiche, un piccolo- teatro,

nel!» Khem

Amtesa e ^n ornata Ap-

pella. Nei g.ardm, e nelle grandi serre otkte, amm.ras, varietà, ricchezza e buongusto. Da una prie sono grandiose p ian ta-g«on, d, cedr, e di aranci fin altra veggonsi«fior, p,u rari e più deliziosi; altrove siammirano raccolte le piante esotiche piùingoiar,. In fondo alla magnifica cedraja"-he fornisce nell' inverno comodo e deli-"oso passeggio

, vedesi una rotonda, nella

uale il detto cav. Appiani dipinte nobil-nente la favola di Amore e Psiche«giardino è pure adornato di una col.

netta artificiale, di un picciolo lago, e din canale, che forma opportunamente inari, luoghi ruscelli e cascate. Quest'acqua,vvivatnce d, quelle delizie, è tratta dalambro ,n cu, per compenso altra porzioneimmette da alcuni fondi paludosi soprapiano di Erba. Il canale di immissione

cesi il Cavolto.

Dal giardino deliziosamente variato si passaV parco, dove sono belhssime piantagionialberi indigeni ed esotici, e dove pure si

ova, nei lunghissimi passeggi che vi si pos-ilo intraprendere

, la più gradita varietà,parco è attraversato in parte dal fiume

Page 472: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i 6a vicinanze

LambrO, ed è tutto cinto di mura per il

circuito di circa miglia nove , ossia di brac-

cia 29,000 \ e con opera veramente reale si

sono praticate al di fuori strade magnifiche ,

che ora in qualche modo cingono, e che

altrevolte tagliavano quel terreno medesimo.

Uscendo da Monza dall' altro lato , cioè

verso Milano , trovasi a sinistra un gran-

dioso orto pure regio , detto la Vallacela

,

destinato a servire di vivajo d'ogni sorta

d' alberi tanto fruttiferi ,quanto atti a for-

mare ornamento, ed a giovare alla agri-

coltura ed alle arti. Per effetto di sovrana

beneficenza vendonsi gli arboscelli a tenue

prezzo ; e questo utilissimo stabilimento ha

molto contribuito ad introdurre ed estendere

presso di noi la coltura dei migliori alber

fruttiferi, e degli alberi esotici più van-

taggiosi.

Poco più di due miglia al di là trovas

altro dominio allodiale detto la Pelucca , I

nella casa ,presso la quale altre volte tene-

vansi razze di cavalli , veggonsi nelle sah

terrene bellissime pitture di Bernardino Ltd

ni , tuttora per la maggior parte ben con

servate.

Innanzi alla I. R. corte apresi un maestose,

vi?le, che per varie miglia continua finoJ

Sesto , ove raggiugne la grande strada che

porta a Milano. Sparse veggonsi lungo que

sto stradone alcune ville , come altre se n<

veggono nell'interno e nel circondario stesse

di Monza. Veggonsi qui la villa dei signor)

Page 473: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

c I M I L A N O. i (55

Brambilla di Tornavento, fabbricata con buonaarchitettura, ed altra magnifica ne sorge orapresso le cassine dette de' Boari delii signoriWarbò con disegno dell'architetto Bordoni.

Al di la del parco trovansi i villaggi diVedano

, di Biassono , e più oltre la Cano-nica

, ove si passa il Lambro , e la magni-fica villa del Gernietto dei conti MeUériu»el primo di que' villaggi vedesi un casinodelizioso con giardino nuovamente formatoco miglior buon gusto per gli ozi suburbanidel conte Alberto Zitta, ed altra casa èstata recentemente fabbricata dal conte Gianluca della Somaglia ; nel secondo vedesi1 antica villa dei Ferri, nella quale l'attualepossessore conte Catto si è occupato congrandissimo vantaggio del miglioramentodeli agricoltura; e nel Gernietto tutto èmagnifico, tutto grandioso, la salita, la-asa

,gli addobbamenti, gli ornati, la chiesa,

giardini, i punti di veduta , e quanto può

servire a ricreare 1' occhio e la mente. Nellachiesa o cappella veggonsi alcuni bassirilievin marmo dell'immortale Canova.Non lontano è Lesmo dov' era un' antica

hiesa, oggi rimodernata , ed uscendo da

/lonza dalla parte di levante , trovansi Bru,;heno Caponago, ed altri villaggi, nei;uah alcune case ben fabbricate si veggonom non oggetti d'arte che arrestino iffore-tiere. P.u lontano trovasi Pessano , bellis-imo palazzo dei Castiglioni , ed in altra di-zione Ornate

, magnifica villa dei Trivuki.

Page 474: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

! 66 VICINANZE

LX.

Chiaravalle. Malignano. Canale Lorini.

Orio*

Abbiamo sin qui percorso quella parte

de' contorni di Milano che trovandosi in

terreni piuttosto elevati ed asciutti 4 o scar-

samente irrigati ,gode di un aria somma-

mente salubre, e tutta quindi è sparsa di

case di campagna e di ville deliziose. Non

così frequenti sono queste in quella parte

del circondario, alla quale si esce per porta

Romana, per porta Ticinese, e per le altre

porte intermedie ,perchè essendo da quel

lato più basso il suolo, e frequentissimi i

canali di irrigazione , maggiore è bensì la

coltivazione , e quella specialmente delle ri-

saje, e dei prati che diconsi di marcita , ma

meno salubre ne riesce l'aria, e mancano

i più bei punti di veduta , cosicché nulla

alletta a formarvi luoghi di delizia , e ben

rare sono le ville di qualche merito. Qualche

antica chiesa, giacché antichissimi villaggi

si incontrano da questa parte , menzionati

sovente anche nelle carte Longobardiche ,e

qualche antica pittura che ben di rado si

incontra , non sono oggetti che invitar pos-

sano il viaggiatore o F amico delle arti a

dirigersi a quella volta.

Non del tutto infruttuosa però potrà riu-

scire una breve escursione fuori della porta

detta Romana. Monumento ben antico essere

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BI MILANO. 167doveva la chiesa di S. Giorgio di Noseto,ora a Nosè , alla quale era unito un ospiziovescovile, che ora serve di pubblico albergo,ma ritiene l'antica forma decorticati a guisadi monastero. Sul muro della chiesa da an-tica mano è dipinta Y effigie equestre diS. Giorgio, e sotto di essa veggonsi duealtre persone a cavallo con piccole mitre incapo

, che probabilmente sono due vescovi.L' ospizio de' vescovi Provinciali doveva es-sere di una antichità ben rimota , se essi neapprofittavano

, allorché nel secolo V veni-vano a visitare il sepolcro di S. Ambrogio.Antichissima dee pure ritenersi la chiesa,se in occasione dell'assedio posto a Milanoeia Alboino verso Fanno Syi vi si ricoveròl'arcivescovo & Onorato, che vi morì, eche vi rimase deposto finche trasportato fuverso la fine del XII secolo a S. Eustorgio.Certo è che nelP eccidio di Milano , cagio-nato da Barbarossa nel 1162, a S. Giorgio|i Noseto rifugiossi il clero con le sacreVergini, e specialmente colle Oroniane, chelassarono poscia a S. Agostino in portaNTuova.

Tre miglia incirca fuori di porta Romana

,

volgendo a destra, trovasi l'antica badia di^hiaravalle, altre volte de

f

monaci Cister-censi. La chiesa ed il monastero sono edi~izj molto considerabili. La prima ha belle>itture antiche , sebbene di ignoto pennello,P architettura sua , benché semigotica , è

legna di osservazione. Il campanile, che è

Page 476: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

l68 VICINANZEdi una mole assai ragguardevole , è piantato

sopra la cupola della chiesa sostenuta dagrossissimi piastroni.

ÀI nord della chiesa trovasi un cimitero ,

dove si veggono ancora i sepolcri dei Tor-

rioni , che dominarono in Milano , e quello

pure della troppo celebre Guglielmina. Suquesta donna di regia stirpe Boema aveva

raccolto molte memorie , tuttora inedite , il

cav. Amoretti , ed in queste si sforzava di

provr e, che poteva bensì condannarsi quella

doiftia per essersi fatta maestra in Milano

di nuovi dottimi e di nuovi riti , ma nongià per aver promosso la pratica di infami

sozzure , come per lungo tempo si credette.

Di là la grande strada procede a Mari-

gnano , feudo già di Gioan Giacomo de* Me-'dici, che P ottenne dai duchi di Milano uni-

tamente a grandiosa somma di danaro in

compenso delle terre che egli possedeva

sul Lario. Si vede ancora presso il borgoP antico castello dei Medici. Poco al di là

di Marignano trovasi un grandioso canale

di irrigazione, formato di recente da alcuni

socj Milanesi , e che porta il nome di Lo-

vini. Questo canale , che scorre per lungo

tratto di paese , colP asciugare e bonificare

nella sua origine varii terreni paludosi e

sterili,porta una più abbondante irrigazione

nei vasti territorj posti al di là del Lambro.Bellissimo è il ponte Canale costrutto sul I

Lambro settentrionale , tutto di pietra viva,

ed altro di mattoni ne è stato costrutto sul \

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DI MILANO. 169

Lambro meridionale. Sì l'uno che V altro

sono accompagnati da grandiosi terrapieni ,

e la solidità e la magnificenza della costru-

zione le fanno riguardare come opere ardite

al pari di quelle de9

Romani. Una iscrizione

in pietra accenna ?1 viaggiatore T epoca in

cui quest' opera fu eseguita , ed i nomi dei

proprietarj , che le loro ricchezze vi consu-marono. Non accompagneremo il viaggiatore

a Lodi, che altri itinerarj descrivono; maavendo parlato delle principali ville de'pro-prietarj milanesi , non lasceremo di accen-nare , che poche miglia al di là di Loditrovasi una delle ville più magnifiche di

tutta 1! Italia, ed è quella di Orio dei conti

Dati della Somaglia, ora passata per suc-

cessione ai conti Solari di Monasterolo di

Torino. In mezzo a vastissime e ben colti-

vate pianure si innalza il magnifico e benarchitettato palazzo sopra di un' eminenza

,

che lo garantisce dalla umidità dell'aria pro-dotta dalle irrigazioni , e lo fa dominarecon una veduta molto estesa sopra i paesipiù lontani. Bellissimo e dignitoso è F in-

gresso , vasto e simmetrico il cortile , benornate sono tutte le parti , vaghi son purei giardini , e la grandiosità e comodità degli

appartamenti fanno rassomigliare piuttosto

quel palazzo ad un reggia, che non alla

?asa di delizia di un privato. Quel soggiornou onorato più volte da principi, e le vicine

•accie lo rendono ancora più ameno ed in*

eressante*

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lyo VICINANZE

LXI.

Castellazzo, altre volte de'PP. Gerolaminx,fuori di porta ludovica.

Fuori di porta Ludovica volgendo a destra

al di là di Morivione > trovasi alla distanza

di sole due miglia un antico monastero dei

Gerolamini , ora soppressi, detto Castellazzo.

A questo , venuto ora in mano di un pri-

vato possessore , potrà con soddisfazione

volgere il passo P amico delle belle arti 9

perchè vi vedrà dipinta a fresco nel già re-

fettorio dei monaci una copia della Gena di

Zionardo , che trovavasi alle Grazie , fatta

da Marco d'Oggiono, celebre di lui scolaro.

Questa copia è fatta quasi nella grandezza

medesima , e nelle medesime proporzioni

della preziosissima pittura originale che in

oggi può dirsi interamente perita. Questa

copia conserva invece moltissima freschezza,

ed il pittore Matteinì , ora professore in Ve-nezia , spedito tempo fa da S. A. R. il gran

^duca di Toscana affine di prendere il disegno

della famosa Cena , che fu poi incisa nobi-

lissimamente da Morghen \ non trovò altro

mezzo di adempiere la sua commissione se

non quello di ricopiare diligentemente la

pittura ancora conservata di Castellazzo.

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DI MILANO. 171

LXII.

Certosa di Pavia.

Uscendo da porta Ticinese trovasi la stradadi Pavia , che quasi di continuo costeggiail nuovo canale naviglio , che dal così dettonaviglio grande porta le acque del Ticinonei fiume medesimo sotto Pavia , e quindiapre libero il corso alla navigazione al Poed al mare. Il forestiere potrà ammirare i

diversi sostegni , volgarmente detti conche 9

costrutti su questo canale; essi sono formatisullo stesso principio degli altri sostegni danoi già menzionati altrove , ma sono miglio-

rati nei mezzi di esecuzione , costrutti conuna sorprendente magnificenza, tutti di grandipietre riquadrate , ed a ciascuno di essi si

:è pure edificato un magnifico ponte: pressoalcuni si sono costrutti bellissimi mulini. Iti

un'antica chiesiuola posta sulla sinistra della

grande strada non lungi da Grattasoglio

,

dove era un'antica badia, passata poi in

commenda , vedevasi una bellissima tavola

% Cesare da Sesto 9 che ora trovasi nella

m Pinacoteca.

Alla distanza di io miglia da Milano èoosto Binasco , borgo considerabile $ doveincora si vede un vecchio castello, nel qualem rinchiusa ed accusata Beatrice Lascaris 9

noglie di Filippo Maria Visconti , che co-

tretta dalla violenza de9

tormenti, convenneIella reità ad essa imputata , e fu decapitata

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17* VICINANZEsulla piazza del Duomo, protestando sempredella propria innocenza.

Passate altre 5 miglia, si vede a mano si-

nistra un lungo viale piantato d' alberi , in

capo al quale è posta la celebre Certosa

detta di Pavia.

Come le numerose fondazioni monastiche

de9

bassi tempi , secondo Y osservazione del

cel. cav. Delfico ne* suoi Pensieri sulla storia ,

riconoscono spesso la origine loro nella fal-

lace lusinga de' principi e de'potenti signori

di quel tempo , di espiare con questo mezzole loro colpe nefande ; così questo magnifico

edifizio fu innalzato da Giovan Galeazzo Vi-

sconti, oppressore dello zio Barnaba, signore

di Milano , che perir fece in prigione uni-

tamente ai due suoi figli, ed usurpatore del

suo dominio , per redenzione della di lui

anima,piuttosto che per voto fatto da sua

moglie , o per desiderio di creare un mo-numento della propria grandezza. Si cominciò

questa fabbrica nel 1896, agli 8 di set-

tembre, e nel 1899 vi entrarono i Certo-

sini , ai quali si assegnò una rendita rag-

guardevole , che col tratto successivo si ac-

crebbe tanto per nuove largizioni ad essi

fatte, quanto per Y industria loro nel mi-

gliorare la coltivazione delle terre. Nella

porta d' ingresso di queir edificio veggonsi

al di fuori sopra due pilastri due angioli,

uno dei quali sostiene lo stemma del duca

fondatore, T altro quello dell'ordine Certo-

sino. Negli angoli deli' arco sono dipinti a

Page 481: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. * 178

fresco da una parte l'angiolo Gabriele, dal-

l'altra P Annunciata , ed al disopra dell'arco

in cinque lunette il Padre Eterno, e quattro

profeti. Neil' interno dell' atrio a foggia di

statue sono dipinti i SS. Sebastiano e Cri-

stoforo. Avvi chi attribuisce queste pitture

a Bernardino Luini; ma se ciò. fosse, con-

verrebbe supporli alcuni de9primi suoi la-

vori fatti nei!' epoca nella cjuale non erasi

staccato ancora da un residuo di secco per

accostarsi allo stile Raffaellesco.

Al di là di questa porta vedesi la fronte

del magnifico tempio , del quale incerto è

l'architetto, attribuendosi da alcuni ad En-rico Gamodia o Zamodia tedesco , al quale

pure si attribuisce da molti il disegno del

Duomo di Milano , cominciato solo undici

anni prima; da altri a Marco da Campione.

È singolare che nel viaggio per il lago di

Como di Pollante Lariano nel registrarsi alla

pag. 82- gli artisti illustri di Campione, in-

vece di Marco si nomina un Giacomo che

Ui suppone impiegato nella fabbrica del

Duomo di Milano,) non che in quello della

Certosa Pavese. Comunque sia, egli è certo

jche il disegno del Duomo, come osserva

[il march, Malaspina 9 è assai più gotico-te-

desco di quello della Certosa, cosicché il

detto illustre scrittore è tentato di attribuire

il Duomo air architetto tedesco , ed al lu-

ganese la Certosa , la quale benché si ri-

senta dello stile gotico allora dominante «>

gode tuttavia di eleganti ed armoniche prò-

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174 VICINANZEporzioni, e non è sopraccaricata da tritumitroppo minuti , come lo sono molte altrefabbriche di que' tempi. La forma dellachiesa è quella detta di croce latina, dellalunghezza di braccia milanesi 128, piedi a35incirca , e della larghezza massima di brac-cia 90, o piedi i65 , con tre navate, oltreallo sfondo delle cappelle, che sono in nu-mero di quattordici , cioè sette per parte

,

non compresi i due sfondi della croce , eT altare maggiore. Nel centro di questa crocesi alza uua svelta e solida cupola.

Merita particolare considerazione la fac-ciata , che non fu intrapresa se non moltotempo dopo la morte di Giovan Galeazzo,cioè verso il 1473, sul disegno di AmbrogioFossano pittore ed architetto. Sebbene goticoda alcuno ne sia stato detto lo stile , èassai diverso da quello del rimanente deltempio , e si risente piuttosto di quellanuova maniera nobile e grandiosa con cuir architettura cominciò a risorgere , a rifor-

marsi ed ingentilirsi al tempo di Bramante,Questa facciata è ornata di gran numero di

sculture, contandovisi su^a cima 44 statue,60 medaglioni nel basamento, e molti bassi-

rilievi ai quattro grandi finestroni, alla portaprincipale d'ingresso, e frammezzo ai fine-

stroni medesimi. Il Malaspina ha registrato i

nomi degli scultori che vi furono impiegati

,

quasi tutti nazionali , e sono Gioan AntonioAmadeo y Benedetto Brioschì , i fratelli Man-tegazza , Ettore dC Alba , Antonio da Locate ^

Page 483: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO, 1^5

Battista e Cesare da Sesto ( o non piuttosto

Stefano da Sesto , del quale alcune sculturesono note? ), Francesco Piontello , o forse daPiontello \ Giacomo Nava , Marco Agrate,Angelo Marini siciliano , Andrea Fauna , Cri-

stoforo Solari, Battista Gattoni, Agostino Bustidetto il Bambaja, Antonio Tamagnini e Gian-giacomo della Porta. Quello scrittore ammiragiustamente gli ornamenti eli minuta e fina

scultura dei finestroni della facciata , e le

tre colonnette di forma quasi di candelabri «

che sostengono il sesto acuto dei medesimi!Di queste si attribuisce il lavoro ad Ago-stino Busti, lodato grandemente appunto perquesto genere di lavori più minuti.

I bassirilievi che ornano le pareti delia

iporta d'ingresso, sono divisi in due piani,e di diversa mano mostraosi i superiori dagli[inferiori. Questi ultimi rappresentano da unllato la posizione della prima pietra delriempio , dall' altro i funerali del fondatore

,

re diconsi lavorati sullo §tile Raffaellesco oìPeroginesco. 1 superiori sono di un genere(più robusto e pronunciato , ed esprimonoSfatti appartenenti ali' ordinef Certosino.

Manca tuttora il compimento alla deco-razione architettonica di questa facciata, chein alcune stampe moderne è stata supplitain modo non convenevole, mentre in alcunapiù antica vedesi quei finimento di uno stile

assai più -conforme a quello del rimanente,e che perciò può reputarsi ideato original-

mente dall' architetto Possano. M questa si

Page 484: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

I76 VICINANZEvede in cima un gran bassorilievo incassato

in liscia e rettilineare quadratura, ricoperto

da semplice e regolare frontespizio sul gusto

di quello sovrapposto alla tonda finestra

che sta nel mezzo , mentre le stampe mo-derne terminano P edifizio con una statua

della Vergine sotto un arco, o una specie

di nicchia aperta , e grottescamente ornata

e configurata. Si vedrà il disegno più esatto

di questa magnifica facciata nella unita ta-

vola VI.

Tornando il march. Malasplna sugli scul-

tori che in questa fabbrica lavorarono , no-mina i più distinti e i più noti , cioè Gioan

Antonio Amadeo , che lavorò anche alcuni

bassirilievi molto pregiati nella chiesa di

S. Lorenzo in Cremona , scolpì in Bergamoil cel. deposito di Bartolomeo Coleoni , ed in

Basella presso Bergamo il monumento di

Medea, figlia del Coleoni suddetto; MarcoAgrate , o di Agrate , autore della statua di

S. Bartolomeo nel Duomo di Milano; AndreaFusina , che scolpì nella chiesa della Passione

il monumento di Andrea Bitugo , ed Ago-

stino Busti scultore del cel. monumento di

Gastone di Foix.

A chi entra nel tempio debbono cagionare

ammirazione non tanto la sua mole, quantola maestosa elevazione della volta tutta ad

oro e ad azzurro oltremarino ancora più

prezioso , che spira una dignitosa semplicità.

La parete interna della facciata , ove sta la

porta d* ingresso , è dipinta a fresco , e rap-

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DI MILANO.presenta l'Assunzione della Vergine con nu-merosa schiera a" angeli. Le figure sono diGiuseppe Procaccini , e 1' architettura di Carlosuo fratello , monaco Certosino. Malaspinalice non privo di merito questo fresco gran*lioso, benché que' due fratelli i più valorosiìon fossero tra i molti distinti pittori difuella famiglia.

Nella prima cappella a destra la Risurre-ione di Cristo, e le Marie che vanno alepolcro, sono dipinte *a fresco nelle paretila Andrea Lanzani ; le quadrature ed archi-etture che racchiudono le storie sono dierto Villa, il quale con altro ornatista dettoalletta lavorò pure le architetture delle altreappelle. L* altare di questa , siccome pure"ti gh altri, sono architettati nello stileetto Romano, e tutti composti di fini marmi>n due colonne isolate nei quattordici ai-ri delle piccole cappelle

, quattro colonne?due grandi degli sfondi della croce, e

issuna ali' altare maggiore. Le colonne sono«neramente di. grossezza non comune , eftte di marmi finissimi; in questo sono di|machella. Il palio di questo e degli altripri e di una specie di musaico a fioramipietre dure. Lavorò in queste opere Carlo

mista Sacchi, la di cui famiglia si stabilìesso i Certosini , e vi rimase per circa tre;oh

, continuando sempre in questi lavori

,

i pregevoli per la finezza del meccanismoa preziosità della materia , che non perbellezza ed il buon gusto del disegno/La

IT*42

Page 486: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i

Xfo VICINANZEtavola eli quest* altare rappresentante S. Yefonica, è opera di Cammillo Procaccini

Nella seguente i freschi , rappresentant

S. Anselmo , S. Ugone ed un gruppo d9 An

gioii 4 sono lavori di Carlo Cartonejgenovese

Le colonne sono di porto Venere ; il bass(

rilievo del palio rappresentante pure alcuni

gesta di S. Ugone titolare della cappella , i

di Giambattista de Magistris detto il Volpino

la tavola dell'altare, divisa - ali* antica in se

compartimenti % è dipinta da Giangiacom

\va 9conosciuto sotto il nome di Jkfacrim

"d'Alba ? e lodata per grande verità ne' §em

bianti, e per maestria nel colorito.

L'altra cappella dedicata a S. Benedetto;

presenta in nov« compartimenti dipinti

fresco da Giovanni Ghuolfi varii tratti deli

vita di quei santo. Il Ghisolfi , dice il mar

chese Malaspina , dopo essersi distinto cooi;

Talenta pittore di prospettiva , divenne buoi

pittore di storia, come que9

freschi lo prq

vano. Le colonne sono di un marmo detti

misto di Francia ; il palio di mosaico è laj

voro di Valerio Sacchi La tavola dell' altare

rappresentante la Morte di S, Benedetto ,

opera di Carlo Corsara , pittore distinto pe

una finezza di gusto tutta propria.

La quarta cappella, detta dei Crocefisso

ha due compartimenti a fresco rappresentant

Cristo innanzi a Pilato, e l'andata al Calj

vario, le figure dei quali si attribuiscono!

Federico Bianchi II palio è scolpito a tutu

rilievo dal Volpino, e rappresenta la se

Page 487: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

&1 MI L AMO.1?9

\

polla» del Redentore con varii misteri dellapassione. Carlo Battista Sacchi impiegò V arte

?Ll*%?afVatm(

kSì dd Pa»° *he della

tavola dell altare. Questa dicesi dipinta dafregio Fessane

, architetto della facciata .

i3

i!

C" 1

I

raaniera aIc™ poco si accosta awella del Mantegm, Le colonne sono dialabastro orientale.

Ule

fria CaPPe ',a * S

'Sir°' nd,a q«al*intono Busca

» rappresentò la moltiplicazionede pan. e de' pe8C i offerti a Cristo daS. Siro medesimo; le colonne sono di nero

jintico; ,1 paho a musaico è lavoro del Sac-^suddetto e nella tavola antica di incerto

eZl\m%

CUm attribuita al Fossa™,'edesi S. S (ro in mezzo ad alcuni vescovidigsoni.

Ai SS. Pietro e Paolo è dedicata la cap-fella seguente, e vi si veggono dipinti aresco il Morto risuscitato % S. Pa^lo inroade, ed ,1 Martirio di S. Pietro, da Sa»kno Danedi

, detto Montato, Le colonne sonoi marmo

^detto Fiamma di Francia; il palio

lì .? f ,ffusaico sono del detto Sacchi,

M- tavola dell'altare rappresentante la Ver!f*W col Bambino il* mezzo ai SS. Pietro ejaolo, e opera di Giovan Francesco Barbierietto i\ Quercino da Cento, ma ha molto'fterto dal tempo, e vedesi annerita, il»e si attribuisce in parte alla maniera diipnmere e di preparare i quadri adoperatai quel celebre pittore, che spesso contribuìoscuramento loro.

Page 488: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ì8o VICINANZE

Nella settima ed ultima cappella da que^

sta parte i freschi rappresentanti la Nascita

e lo Sposalizio della Vergine , e la Presen-

tazione al tempio, sono del Montalto, e ere-*

donsi dell'ultima e più diligente sua ma-

niera. Nei palio scolpì la Nascita di Cristo

Dionigi Bussola nel 1678; le colonne sono

di verde di Polcevera , il quadro dell' alta*

re colla Annunciazione è pittura di Camillo

Procaccini , ove nelle teste si riconosce una

grazia parmigianesca. Altro piccolo quadro

dello stesso autore trovatasi sotto ai grande,

rappresentante la Visitazione* ma nel 1798

scomparve*Si entra quindi in una bella e vasta sa«*

grestia detta Nuova , dove veggonsi nella

volta freschi ben conservati , dipinti in gran

parte da Alessandro Casolari, e finiti da .Pie-*

tro Soni. Vi si vede pure un altare grandioso

ricco di marmi finissimi con musaici del ci-

tato Sacchi fe sculture di Giuseppe Rusnati \

che il M, Malaspina dice vigoroso nelt espres-

sione. La tavola dell'altare rappresentante

F Assunzione è dipinta inferiormente da An-

drea Solari , superiormente da -Bernardina

Campi per essere morto il Solari durante il

lavoro. Nelf opera del primo vedesi vaghezza

di colorito e diligenza di esecuzione, in

quella del secondo si ammira correzione di

disegno nverità e naturalezza di espressione.

Al disotto di quella tavola in una pietra di

paragone è dipinto un presepio da Giova»

4ntonio Gualtieri buon colorista , cQUtemr

Page 489: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

P* MILANO. |§jforaneo e socio in alcuni lavori di Dome*fuco Campagnola. Di dieci quadri di buoniautor, che trovavano appesi alle pareti diquesta sagrestia più non rimangono che sei;ia Flagellazione di Cristo di Pietro Soni ; UcST'lT SP^ d

\Dom™™ Pugnami

iW- FAPO,,tefiCe Amia dÌ ^battistafaggi

è 1 Annunciazione e la Presentazioneal tempio di dulia Cesare Procaccini ',

l'Ora!z.one nell' orto del Movanone. Al tempo delCerini conservavano in questa sagrestiabeihssmn lavori della celebre ricamatriceAntonia Peregrini o Pellegrini,

Uscendo da questa sagrestia, vederi un(Piccolo chiostro detto della Fontana chealtre volte^steva in mezzo al cortile. Lajporta che da accesso alla chiesa , è maestre-volmente scolpita da Antonio AmaZ IIfuetto e scultore pavese

, che vi ap^poL^

suo nome: Dm Madeo r Tintema deichiostro e tutto ornato di bellissimi bassixihev, in terra cotta di autore incerto, masenza duhblo |ente ^ ed

.

ffegeh.

dd|^Vre)pL°

ra 8Ua8tÌ^

SOn° di Da™1*

Continuando ora il giro delle cannellea»a estremità del braccia destro delKoce^esentasi .' altare di S. Bruuone , LS3,

quale sono posti due bellissimi candelabrih bronzo, lavori del celebre Annibale Fon"

ESnLe

;<*aa"ro co,°»»e sono due di verdemeo, dl3e dl mJsto d

.

FrancJ ne,-colpi nobdmente alcune gesta di S. Bru-

Page 490: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

iga VICINANE É\

none Tommaso Orsolirio genovese, il quale

lavorò pure le due statue d'angioli a fianco

dell' altare. La tavola colla Vergine che ac-

coglie le preghiere di S. Brunone e dì

S. Carlo , è di Battista Crespi detto il Cera-*

no ,pittore di merito , dice Malaspina , di

cui però la favorevole opinione concepita

innalzandosi forse al di là del vero , fu in

gran parte eftetto di altri talenti di cui era

dotato , estranei alla pittura. In questo qua-*

dro si loda la figura di S. Brunone. I freschi

della volta rappresentano la famiglia risconti

in ginocchio innanzi alla Vergine in atto di

presentarle il disegno della Certosa; si at-

tribuiscono ad un Bramante Milanese , e più

probabilmente sono del Bramantino, disce-

polo favorito di Bramante j e maestro a vi-

cenda di Agostino di Bramantino.

Presso questo altare incontrasi il man- i

solco di Gioan Galeazzo fondatore della Cer-

tosa. Se ne attribuisce il disegno a Galeazzoj

Pellegrini, '.e credesi ideato nel 1490, sebbene 1

non sia stato compiuto se non nel x 56a. Di-

versi scultori vi impiegarono V opera loro

,

e secondo il Vasari vi lavorò pure Gian-

giacomo della Porta , zio di Guglielmo ; ma .

da una antica cronaca si rileva che gli in-

1

tagli e i bassi rilievi più fini eseguiti furono !

da un Cristoforo romano, e l'urna colle statue

sedenti della Fama e della Vittoria da certo

Bernardino da Novi. La statua della Vergine-,

col Bambino che resta al disopra , è di altro

scultore ignoto, Il monumento è di marmo

Page 491: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

Dì MILANO* j83dì Carrara, e tutto isolato, e merita osser-vatone, perche ricco di molte sculture , seb-bene non tutte di eguale pregio. Dietro ilmedesimo veggousi due figura bassorilievorappresentanti Ludovico il Moro e Beatricema moglie attribuite a Cristoforo Solari l(|oda particolarmente la figura di Beatrice.Passato quel mausoleo trovasi una porta*e guida al lavatojo de» monaci , ove unmsto di marmo preteudesi essere il ritratto

lei architetto del Tempio. Più in alto ècolpita io un bassorilievo una parte dellaassione di Cristo

, e dicesi opera di Albert»* Carrara; la p.ttura sui vetri della finestra,seguita fino dal ,477 , si crede lavoro dierto Cristoforo de Mattea.Degli otto compartimenti della cupola ot-

tona con otto costoloni, tre sono dipintifresco da Alessandro Cosatemi, cinque damro^Sorn; aia per essere stati levati i

>ffe«òP°,a ^Ue

'

freschi «anno molto

Un grandioso cancello separa la nave niag-pre dalia minore formante la croce : esso|

magnifico per mole e per bronzi , elegantee-r forme, ed è disegnato da Francesco miailanese, ed eseguito nel 1660 da altro mi-Ineae detto Pietro Paolo Bipa. Dirimpettoquesto cancello una ricca decorazione ar-utettonica di fini marmi separa il coro deionac. ed il presbitero dal braccio tra-versale della croce. L'architettura è di Mar-m Bossi milanese (così almeno è stampato

Page 492: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

jgi VICISASZB

nella descrizione del march. Malaspina pub-

blicata nel 1818, -quando invece non debba

leggersi Bassi); le statue sono di Tommaso

Orsìlino. La porta che chiude l'arco di que-

sta facciata, e per cui si entra nel coro, e

di Wno misto con bronzi, lavorata ad in-

tagli e bassirilievi finissimi allusivi alla vita

di S. Brunone, I lavori in legno diconsi latti

da un intagliatore detto Vbgiho de Conti, l

sedili di legno del coro sono maestrevol-

mente lavorati ad intarsiature con moltissime

figure da certo Bartolomeo da Fola nel 1400,

Tutti i freschi del coro medesimo icompreso

pure il presbitero , sono opere di Daniele

Crespi, finite nel i563 , ed ancora ben con-

servate. .,

La balaustrata che divide il coro dal san-

tuario fu lavorata dal più volte nominato^

tista Sacchi (se pure questo non è unpacchi

diegualnome più giovane), sul disegno

del Volpino, e sopra di essa stanno quattro

grandi candelieri di bronzo ,fusi da Lnan

Francesco Brambilla, e due guglie o pira^

midi ben lavorate dal celebre Annibale Ion<

tana. Due cattedre di marmi fini, nancneg^

siata ciascuna da due statue , veggonsi ne

santuario innanzi all'altare maggiore ;da

lato dell' epistola la statua della Speranza i

lavoro di Giuseppe Rusnati, quella del a ca-

rità di Domenico Bussola ; dal lato de van-

gelo la Religione è anche lavoro del sud-

detto Rusnati, la seconda di Carlo Simonetta

Tommaso Orsolino scolpì le statue de bb, rie-

Page 493: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

SI MILANO. i85

irò e Paolo,

poste nelle nicchie $el pre<*

sbitero , e quelle pure di Aronne, di Mosè ,

*|i Elia , di Abramo e di Melchisedecco poste

dietro P altare.

Le pareti che fiancheggiano V altare mag*giore sonò coperte da bassirilievi divisi in

^arii compartimenti. Stefano da Sesto operòin quelli dalla parte del vangelo, nei quali

teggonsi l'Ascensione , la Cena copiata dalla

ceL pittura di Lionardo, e gli Ebrei che rac-

colgono la manna ; nella parete opposta il

Vairano , per quanto credesi , scolpì assai

più maestrevolmente l'Assunzione della Ver-gine $ il Sacramento della Eucaristia , le

Nozze di Cana, e la Predicazione nel tempio.

L' aitar maggiore medesimo vien detto daMalaspina armonioso e di buono stile , edin esso il tabernacolo fatto a guisa di rotondo

tempietto produce una forma piramidale gra-

dita all' occhio. Ricco è l'altare per marmi ^

per bronzi, e per pietre fine e preziose«j

non che per belle sculture. Le intarsiature

e i commessi sono di un Sacchi ; il taber~

nacolo o tempietto fu lavorato nel i Su-da Francesco Briose® e Silvestro Corate , o daCarate , e le quattro portelle del medesimodi bronzo dorato sono opere di Francesco

Brambilla milanese ; le statuette di bronzo

poste in cima sono di Angiolo Marini. L9 Or-

solino scolpì i due Angioli siili' altare , ed

anche i due bassirilievi laterali alla medaglia

della mensa, rappresentanti l'uno il Sacri-

fizio di Abele , F altro quello di Noè. Ignoto

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l86 VICINANZEè 1' autore della medaglia posta in mézzo ai

palio , rappresentante la Deposizione dalla

croce ; tenendo però essa alquanto dello stile

di Michelangelo9 credesi da alcuno di Andrea

Solari. Il Volpino scolpì certamente gli -ari*

gioii che sostengono il gradino dell' altare.

Trovasi a sinistra tra F aitar maggiore edil giro delle cappelle una porta che inette

alla così detta sagristia vecchia j ornata di

line sculture , e tra le altre di angioletti

cantanti , bellissimi lavori di Gioan Antonio

Arnadeo. Alberto di Carrara scolpì F effigie

del duca Gioan Galeazzo , che v edesi in alto*

In questa sagrestia ammirasi sul!9

altare unaspecie dì bassorilievo fatto alla foggia degli

antichi dittici con denti di ippopotamo , nel

quale espressi sono i fatti del nuovo testa*

mento con un numero sorprendente di pic-

cole figure , diligente e faticosissimo lavoro

di Bernardo degli Ubriacchi , fiorentino. Il

march. Malaspina dà per esistente tutto

questo prezioso monumento1del quale però

si sono veduti molti pezzi staccati e sparsi

anche nel commercio. Nel parapetto dell'al-

tare avvi altro bassorilievo in marino , rap-*

presentante l'Annunciazione della Vergine,

rincontro con S. Elisabetta, e la Natività

di Cristo , opera di Giuseppe Rusnati.

Nel braccio della croce a sinistra rimpetto

a quello di 8. Brunone , sta un altare detto

delle Reliquie con due grandi candelabri di

bronzo sul davanti , lavorati essi pure da

Annibale Fontana 9 come quelli dell'altare op-

Page 495: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. |§*

posto, m* superiori per bellezza di disegnoe finezza di esecuzione. Delle quattro co-lonne

, due souo di nero antico, due dimisto di Francia. Valerio Sacchi impiegò piùdi dieci anni nel palio lavorato a musaicodi pietre preziose. In alto le statue dellaTergine e de' due Angeli sono lavori del-l' Orsolirio ; quelle laterali di due vescoviCertosini diconsi di Carlo Battista Sacchi. Maquest'uomo, annunziato sempre come musai-*cista

, o connettitore di pietre dure , eraegli ecultore? Daniele Crespi dipinse Cristofra gli eletti , sulla tela che cuopre la gratadi bronzo, in cui sono rinchiusele reliquie;ed i freschi della volta, rappresentanti laTrinità con due personaggi della famigliaVisconti, diconsi opere dei Suardi , dettoBramantino , Milanese.

Nella cappella del Rosario i freschi sonodello Storer; l'altare contesto di bei marmiiha due colonne di marmo verde di Polcevera;inel palio scolpì il Volpino V Adorazione deiMagi; la Vergine col Bambino, S. Domenico e§. Caterina da Siena, fu dipìnta nella tavoladell' altare da Pier Francesco Mazzucchelli tnetto il Morazzone. Un quadro sottoposto aìgrande contiene varii misterj della Verginedipinti da Giuseppe Peroni , Parmigiano.

Segue la cappella di S. Ambrogio , nellaqjuale Carlo Cane dipinse a fresco alcuni fattiiì quel Santo. Nel palio Giuseppe Rusnadscolpì S. Ambrogio a cavalloche scacciagliinani, Sull' altare sta una tavola antica col

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X 88 VICINANZESanto titolare in mezzo ai SS. Satiro , Mar*Cellino, Gervaso e Protaso, attribuita adAmbrogio Fossani.

Dedicata è la cappella che viene in se-

guito , a due Sante Caterine. Quella daSiena vedesi in una delle pareti, e nell'altra

è dipinta S. Caterina martire : le figure sono

di Giovanbattista Cartone , genovese; l'autore

del paese non si nomina. L'intarsiatura del

palio è lavoro di Carlo Battista Sacchi ; i

bassirilievi ne' fianchi, analoghi alle pitture^

sono di Giuseppe Rusnati. 11 cav. del Cairo

dipinse nella tavola dell' altare le due Sante

dello stesso nome* Le colonne sono di neroantico.

Ercole Procaccini il giovane ^ figlio AiCàrVAn*

ionio 9 e nipote di un Ercole seniore , di-*

pinse a fresco nella cappella di S. GiuseppeFAngelo che a quel Santo ordina di fuggire

in Egitto , ed i tre Magi che ragionano coti

Erode. Dionigi bussola scolpì nel 1677 la

Strage degli Innocenti nel palio , che è unodei più belli che veggonsi in questo tempio*

Le colonne delP altare sono di alabastro

orientale, e la tavola dipinta nel 1641 è di

Pietro Martire Neri, cremonese. Questo pit-

tore , dice Malaspina , da taluno si pareggia

in merito ai Molosso , ma aveva una ma*niera più forte e di maggiore macchia.

Nella cappella di S. Giovanni Battista Jtanto

i freschi istoriati,quanto la tavola , sono

del sovrannominato Cartone 9 più vaiente pit-

tore frescante , che ad olio. Le colonne sono

Page 497: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MI L A'N O. jg tj

di misto di Francia ; i due angioli che so-stengono la mensa, sono lavori del Volpino-ti palio e i laterali a musaico sono operedi Giambattista e dì Valerio Sacchi.

Alcuni tratti della storia di Abramo veg-gono dipinti a fresco nella seguente cap.pella di S. Michele. La tavola dell' altaredivisa io sei compartimenti, tre superiorie tre inferiori

, è opera del ce!. Pietro Van~nuca detto il Perugino. I tre superiori sonostati sgraziatamente tolti di luogo nel 1707 ,ed a questi è stato sostituito un quadrorappresentante il Padre Eterno e i quattroDottori della chiesa, di ignoto antico autore,che sebbene si accosti allo stile peruginesco,pure si riconosce essere di tutt' altra manoLe colonne sono di Porto Venere , e i bas-sorilievi del palio sono scolpiti da TommasoOrsolmo.

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L.'.U

!

tÌma caPP e!ìa è dedicata a S. MariaMaddalena, alla quale sono allusivi i freschidipinti da Federico Bianchi. Le colonne del-

ti altare sono di Lumachella; le intarsiaturem connessioni di pietre fine del palio sono

Uavon d, Andrea e Carlo fratelli Sacchi; latavola dell'altare che rappresenta la titolarea. piedi di Cristo, è opera del già lodatoPeroni di Parma.^Grandi quadri sono appesi nelle navi delia

r-Ta' "-

d aHe StatUe Pgantesche che soprapiedestalli trovatisi appoggiate ai piloni dellemedesime. Nelle navi minori veggonsi S. Do-menico di Antonio Busca, S, Romualdo di

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I9*> VICINANZEFederigo Bianchi, S. Bernardo di Stefano Mon<*

tolti , S. Agostino di Filippo Abbiati , S. Be-nedetto di Ercole Procaccini , e S, Brunonedi Giovanni Ghisolfi : nella maggiore l'Àbramoè di Federico Panza , il Giacobbe di AndreaZanzano 9 il Mosè dell'Abbiati suddetto , sic-

come pure il Davide , il Giosuè e Giuseppeil casto sono di Giuseppe Procaccini * il Noèdel Panza > V Isacco del Zanzano. Nel brac^

eio traversale che forma la croce , veggonsi

alcuni Beati dell' ordine Certosino , dipinti

dal Bianchi e dal Panza.Nella nave maggiore sono pure varie statue

che diconsi di Siro Siculo ; nelle navi minori

quella di S. Giovanni Evangelista è di Dio»

nigi Bussola , S. Girolamo è di Francesco

Bozzo9 S„ Ambrogio e S. Gregorio sono del

Sassola suddetto , S. Luca e S. Matteo di

Giuseppe Rusnati 9 S ?Marco è di Carlo $imom

netta 9 e S. Agostino di Siro Zanetti,

Accanto alla chiesa sorge un vasto e ricco

fabbricato , che serviva altre volte di abita-

zione al priore de' Certosini e di alloggio

per ragguardevoli forestieri, Di là si entra

nel grande chiostro che forma un quadrato

di circa 3ao piedi per lato , tutto circondato

da un pprtico sostenuto da colonne di

marmo , ed ornato di moki lavori di terra

cotta. Da tre lati sono disposti ventiquattro

casini secondo l'uso delle Certose , ciascuno

dei quali è a dqe piani , ed è ancora for-

nito di un piccolo giardino. Questo vasto

fabbricato non è ancora stato destinato ad

alcun uso,

Page 499: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

»I MìLANo. j„ r

tiimfT !d!f

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fnd^r r"' **£*" Mrann° da altri ifbriindicate le cose p,ù degne di osservazionee specialmente ,3 pah^ della UniversaSn,

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AgahÌnettÌ dì St°rÌa NatnX di

« GÌ,;/A "at°m,a

',a g«odio.a Biblioteca,

colSX *ft

aMCtì'lebdIe fabbriche de *

de Schn °me0

>6 di l06" al*e voltede o Gh.sher. ec ec. Sulla fabbrica dellaCattedrale non ultimata, un bel libro Cpubblio il M. Macina, da noi tantevolte .tato e lodato, 3„ di un bellisl moponte coperto «i passa il Ticino, e dopo nom.g!io incirca trovasi altro ramo del lumi|>edeslmo , d a ^ dje

del fin».

iUrndo°pta

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Pot aqtl del P

f°me-p^i jd porta a Levante * detta Ai

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9 ni della famigha principesca che trai di

.«ente,, gabinetti della Università, non

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Page 500: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

(M$ VICINANZE.

LXIII.

EtEVUIOME DEI MONTI E DEI LAGHI PRINCIPALI

della Lombardia, secondo le osservazioni

DEL CEL. L R- ASTRONOMO CONTE OfilANI.

Il eav. Amoretti, benemerito per molti

utili lavori , ed anche per ih Viaggio ai tre

laghi , del quale ci siamo in gran parte ser-

viti nella compilazione di queste notizie, ha

aggiunto al suo libro nel capo penultimo la

tavola della elevazione dei monti e dei laghi

principali della Lombardia , che noi pure ci

facciamo un dovere di esporre. Ma egli ha

voluto ridurre la elevazione suddetta alia

misura di braccia milanesi, e le atre da

esso esposte non sempre corrispondono esat-

tamente a quelle dei piedi parigini ,registrate

secondo i calcoli del cel. astronomo Orioni,

oltre di che la misura ridotta a braccia mi-

lanesi è quella forse che meno d ogni altra

può servire al forestiero viaggiatore ,e che

può molte volte imbarazzarlo. Ci siamo

dunque creduti in dovere di esporre le mi-

sure originali come sono state ridotte in

piedi parigini , ed a queste in una seconda

Colonna agogneremo come cormpondentt

all' incirca le misure date in metri. Amoretti

si è fatto premura di avvertire che il brac-

cio milanese stava prossimamente al piede

parigino come sa a i», e che il metro cor-

rispondeva a braccia milanesi i ,once » ,i

punti 3* trascurando però nel calcolo

|

Page 501: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO; 1^3

frazioni minime ,' delle quali si è tenutoconto nella misura esposta in piedi.

Si è registrata l'elevazione del monte Rosae di alcun altro che propriamente non po-trebbe dirsi della Lombardia , ma questo si

h fatto per completare un abbozzo del Pa-norama dei monti visibili da Milano ^ perDeferire il confronto coi più alti monti a noimicini , e per indicare le relazioni che hannoira di essa quelle diverse altezze. Segue la

:avola. j

Superficie del Lago Maggiore Pìedi x faetripresso Àngera sopra il liggU 7^

1^1.

, : _lo del mare . . . . . 646 aio

Lago di Como presso Menagio. 654 ai

3

Lago di Lugano a Porlezza . 874 384Varese . 122*6 398Sacro Monte sopra Varese

,

Campanile ...... 2695 87$Sasso del ferro presso Laveno. 33a8 1081Pizzo d' Orsera e . . . . 3on 978Pino sopra Campagnano * . 3690 1199Monte Beuscer . t . . . 3853 ia5rCampo dei Fiori . .... 3832 1245Montaveggia. Casa Fumagalli. 1578 366San Ginesio ...... 2662 865San Primo in Vali' Àssina . . 5249 1705Monte Cordona in valle Intel vi. 4402 1430Bisbino ........ 41^4 1346Generoso^ o Calvagione . . 53&o 1728Pizzo di Gino in valle Cavarnia. 6996 2272S. Lucio ivi , . t . „ . y 4790 i556

II. %%

Page 502: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

Metri

194 VICINANZESuperficie del Corno occidentale &edi

di Ganzo - sopra il Lago AÌÌ&!1

Como. . ., 4265

Ceramede sopra Tremezzo. , 5mPoncione di Mezedra ^ o Me-

zagrù 6224Calbega 4 o della Gada presso

Porlezza. # 5^54

Resegone di Lecco - sopra il

Lago ........ 5824 1893Griglia settentrionale - cojpe

soPra • . . 7458 2422Grigna meridionale . . . . 6760 2196Legnoncino 53 2 5 x^Legnone * come sopra . . .8162, 2641Monte Rosa 14680 4736Sempione

# .6174 2oe5Queste misure convengono con quella dateda altri Osservatori più recenti : tuttaviaosserviamo in alcune cifre esposte dal dott.Ebel notabili diversità , che ci facciamo undovere di riferire, Cadono queste sopra le

montagne seguenti : *•*£*Monte Generoso o Calvagione. 55S7Resegone di Lecco . . . . 569.3Legnone . . . . ..- . . . 8731

Gioverà avvertire che il Legnone dal prof.Pino e da Humboldt era stato portato alla

piisura di piedi 8640 , che più si avvicinaa quest* ultima.

Poiché si sono in questo artìcolo registratevarie altezze

, ne daremo pure alcune risul-

tanti dalle stesse osservazioni astronomiche

Page 503: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO, 1^5

istituite nella città di Milano , e che perconseguenza potranno interessare un più grannumero dei nostri Leggitori. Sappiano essi

dunque che :

Il pavimento del Duomo come pure}a piazza de' Tribunali, al tre voltedetta de* Mercanti , e così pureF orto botanico di Brera , si tro- pi

fdf

vano elevati sopra il livello del £!52*raare . # . 39^

La soglia di porta NuovaQuella di porta Comasina .

Quella di porta Vercellina ,

Quella di porta Romana .

Quella di porta Vigentina .

397395

387871370

LXIV.

OsservazioniGEOLOGICHE, LITOLOGICHE, MINERALOGICHE

SOPRA IL SUOLO DE* PAESI DESCRITTIIN QUESTA SECONDA PARTE.

Milano, come a tutti è noto, è posto in

mezzo ad una vastissima pianura , che si

stende dal piede dell'Alpi fino alle foci deiPo , e per altra direzione sino a Rimini.

Questa pianura può considerarsi come la

gran valle dei Po , formata tra le Alpi egli Appennini ; ed a questa si congiungonosovente , formando diversi angoli , le valli

di altri fiumi minori , che scendono dalle

suddette montagne , ed hanno la loro foce

Page 504: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ig6 VICINANZEnel Po. Le circostanze di queste valli sonastate geometricamente esaminate da certo

sig. Castellano , ingegnere di Torino , il quale

colla osservazione di tutti i fiumi e ruscelli,

che immettono le loro acque nel fiume prin-

cipale \ aveva abbozzato una statistica del

Po medesimo.

La circostanza particolare della situazione

di Milano , per cui due grandi fiumi, come il

Ticino ed il Po , ed altri fiumi minori 9

scendono 1' uno dal nord , V altro dal nordest , lateralmente e quasi paralleli al suo

territorio , e vengono ad unirsi poco infe-

riormente ai Po , serve in questo luogo a

rendere ragione dell' ampiezza della pianu-

ra , e della sua formazione.

Questa grandissima pianura si vede mani-

festamente disposta a strati ; e per accer-?

tarsene non si ha che a scendere in unpozzo , vedendosi in questo distintamente;

sotto ad uno strato di terra vegetale gli

strati alternanti, non però regolarmente,

di ghiaja , di sabbia, di argilla, e di unaspecie di tufo, che qualche volta si trova

di una durezza considerabile.

È singolare e degno di osservazione il

fenomeno di un letto immenso di ghiaja ,

che trovasi generalmente ne' contorni di

Milano , ed anche a considerabili distanze

a pochissima profondità , per il che si vede

che scavandosi lateralmente alle strade una

buca, se ne estrae ghiaja in grandissima

quantità , onde coprire e bonificare le strade

o

Page 505: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. lyy

taedesime. Questa ghiaja è in alctm luogo

composta di ciottoli più grossi , in alcun

luogo di più minuti ; e spesso ancora vicinò

alla ghiaja medesima o al disotto trovasi

sabbia per la maggior parte quarzosa , che

serve utilmente unita colla calce a formare

cemento per le fabbriche. Presso ai fiu-

mi , e sovente nel letto dei medesimi ^

trovasi la sabbia totalmente quarzosa , che

cl'icesi nel linguaggio comune viva , o forte 9

e questa serve preferibilmente per alcuni

lavori; essa si trova ancora laddove i fiumi

o alcune derivazioni dei medesimi ebbero

una volta il loro corso.

In mezzo a questo gran letto di ghiaja

è di sabbia trovansi talvolta vene 3 comevolgarmente sono nominate , di creta e dì

argilla , della quale si fa uso per la fabbri-

cazione delle tegole e de' mattoni , e tal*

volta anche per quella delle stoviglie più

grossolane. Questa argilla tegolare trovasi

sovente anche a fior di terra \ pure non puòdirsi disposta a modo di strati regolari^ masolo sparsa qua e là come erratica alla guisa

di quelle miniere che trovansi in forma di

ammasso o di deposito ^ e delle quali io

ho fatto menzione nella mia Spiegazione di

alcuni vocaboli geologici , litologici e minera-

logici agli articoli ammasso, deposito 9 filoni,

miniere , strati , ecc.

Debbono eglino questi ammassi o banchi

di argilla la loro origine alla terra selciosa ,

che si è modificata per una operazione chi-

Page 506: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

*9% VICINANZEmica della natura , o per la sola mescolan-za , e per la sua intima combinazione col-l'allumina e colle altre terre, col qoalmezzo è divenuta untuosa e duttile? Deb-bono forse attribuirsi alla decomposizionede' basalti , i quali perdendo la porzione diferro che contengono

, passano immediata-mente secondo alcuni allò stato di argilla?Sono essi forse stati deposti dalle acque,!che lavarono un tempo dei basalti in unostato di decomposizione ? Raro è infatti che;si trovino in questa pianura grandi strati

di argilla omogenea ! e solo se ne veg^igono delle masse qua e là deposte irre-

golarmente. Non potrebbe forse qualchegeologo ricorrere per la spiegazione di que-sto fenomeno alle eruzioni melmose , dfangose di antichi vulcani , il che fornireb-be un appoggio alla opinione di coloro ^

che vulcanici supposero i monticelli di Gran-tola e di Cunardo ? Sarebbero mai qoe

9

/

depositi formati successivamente , secondo;P opinione di Delue , da fluidr espansibiliusciti dall' interno del globo , e renduti so-lidi per mezzo di chimiche combinazioni?O non debbono piuttosto que' depositi diargilla considerarsi semplicemente come ma-terie di trasporto , risultanti originariamentedalla decomposizione spontanea di alcunepietre, e lasciate in diversi luoghi dalleacque, che vi rimasero stazionarie , e pro-gressivamente si andarono ritirando ? Nonentreremo nelP esame di queste quistioni

Page 507: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

j) i M i L a » d. 199

dilieatissinie , che per tanto tempo hannooccupato ed occupano tuttora i Geologi

|

ma non lascieremo però di osservare , che1* ultima delle accennate opinioni verrebbe in

qualche modo sostenuta e confermata dai

fatti, che le pietre più dure si riducono

spesso in pasta o in polvere senza che ne

sia ben conosciuta la cagione ; che il feld-

spato si scioglie , e si riduce in argilla ; che

la mica si riduce parimenti in una argilla

alquanto ferruginosa ; che i grani quarzosi

divengono per una specie di malattia , comeè stato detto da Saussure > interamente fria-*

bili ; che i graniti medesimi , secondo quel

grande naturalista, cadono anch' essi in de-

composizione , e che que9

grani quarzosi

mescolati con una quantità grande di ar-

gilla „pigliano F aspetto della argilla mede-

sima , e mentre quella materia può servire

ad alcune aiti , come alia fabbricazione de*

mattoni e delle tegole , forma altresì UEterreno , che sebbene arenoso in apparenza %

riesce opportuno alla coltivazione , ed a

quella massime delle viti , che non duranomai così a lungo , ne mai sono tanto pro-

duttive , quanto ne' terreni di questa natura.

Raro è infatti che in questo e ne' vicini

territorj si incontrino argille pure, tutte

essendo più o meno mescolate con altre

terre v e specialmente coti terra selciosa 5

e solo trovasi qualche vena di argilla buonaper le majoliche , e creduta anche porcel-

lanica , eul lago di Como , e qualche bolo

Page 508: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

300 VICINANZEassai fino presso Àngera ed in Val Gana.

Sono pure degni di attenta osservazionei letti o strati di ghiaja , o di pietre appa-rentemente rotolate , che si trovano tanto co-munemente in questa vasta pianura. Questiciottoli si riconoscono chiaramente per fram-menti di roccie

è che si trovano ben lontanodal luogo della loro formazione , e si veg-gono rotolati | e rotondati

; perchè unosfregamento ha fatto sparire , o almenodiminuite in gran parte le prominenze de'loro«angoli, e quindi mostrano di esserestati trasportati dalle acque , come molticredono , dei fiumi , e più probabilmentedalle correnti del mare; giacché si è pro-vato colla esperienza del celebre fisicoFelice Fontana di Firenze , che il lunghissimorotolamento delle pietre ne 9

fiumi non po-trebbe bastare a rendere ragione della di-struzione dei detti angoli e delle partiprominenti , né conseguentemente della for-ma quasi rotonda, e della superficie liscia,che per la maggior parte hanno acquistato.Io ho parlato di questo fenomeno nelle mienote al Viaggio in Norvegia ed in Lapponiadel sig. Di JSuch , e nel citato compendiosovocabolario ali

9

articolo Ciottoli, e la qui-stioue geologica relativa a quel fatto è stataultimamente discussa dal cav. GiambattistaVentura nella sua memoria intorno ad alcunifenomeni geologici , stampata nel giornaledi Pavia del 1817, nella quale si contengonocongetture molto ingegnose, che difficilmente

però saranno da tutti i Geologi ammesse,

Page 509: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. a®i

Questi frammenti di roccie sono per la

maggior parte di materie dure e selciose |

ed appartengono quasi tutti a graniti + a

porfidi , a quarzi <> o a feldspati , alcuni

dei quali sono in decomposizione. È benraro che vi si trovi qualche frammento di

pietra calcarla , appartenente, per quanto

può credersi, ad alcuni ammassi di materia

calcaria che formavano le cime o riempivano

le fenditure delle roccie granitiche, poi Antiche,,

o feldspatiche , le quali collo sfasciamento

loto hanno prodotto F immensa quantità de9

ciottoli che formano le nostre ghiaje.

Nelle arene e nelle ghiaje circostanti al

Ticino trovansi moltissimi quarzi ; in quelle

dell* Adda abbondano invece i ciottoli calcarei

derivanti probabilmente dallo sfasciamento

de' monti superiori , e massime di quelli

che fiancheggiano la valle del Brembo , che

si versa nelP Adda dirimpetto a Vaprio , e

che sono in parte calcarei. Tutto il corsodel piccolo fiume Olona , che in passato

doveva essere assai più considerabile , è

sparso a grandissima distanza del fiume

medesimo di ciottoli granitici , porfiritici ofeldspatici , e rarissimi vi si trovano i fram-menti calcarei. Nei frammenti di pietre sel-

ciose , e massime nei feldspatici, si ricono-

scono facilmente i frantumi di alcune roccie

che ancora trovansi nella loro naturale gia-

citura sulla strada che da Varese mette al

lago di Lugano. La breccia grossolana che

trovasi sovente sulle sponde della vali©

Page 510: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

lìOa VICINANZEd'Olona, e che sotto il nome di ceppo o

gasso si cava , e si smercia in pezzi i iqua-*

dr^ti per uso delle più solide costruzioni%

de* muri di terrapieno , e massime de fon-

damenti , altro non è che un conglomerato

di ciottoli selciosi4

petroselciosi *, feldspa-

tici , o porfiritici , una specie di pudinga

grossolana ed ignobile, nella quale i ciot-

toli sono collegati da un cemento il più

delle volte terroso , dì ineguale ma sempretenue consistenza.

Non senza un ragionevole fondamento hoaccennato che il fiume Olona doveva essere

ne9 tempi più aotichì molto considerabile \

perchè, come si è osservato alla pag. 71 di

questo vulu-me medesimo , nella Valle posta

sotto a Frascarolo , e che trovasi presso la

strada da Varese a Gana , valle che ha nel

mezzo un dosso molto elevato , dividonsi

le acque , delie quali una parte va all' Olo**

na , T altra scende a formare il picciolo

lago di Gana , che si scarica in quello di

Ghirla , e quindi pe^* la Morgorabbia nella

Tresa in parte , e nel lago di Lugano. Se

$i consulti ora ciò che si è notato alla

pag. 69, che il lago di Lugano non trovasi

menzionato se non nel secolo VI , e chequindi Bonaventura Castìglioni ha supposto

che quel lago non fosse se non una laguna

o una palude al tempo de' Romani ; si tro-

verà ben fondata la conghiettura , che quel

dosso che trovasi nella valle di Frascarolo

sia di recente formazione,

prodotto forsf

Page 511: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ì) I MI LAND- 203

dallo sfasciamento o dallo sfaldamento di

alcuno de' monti superiori , e che quelle

acque , che ora si dividono in quella valle

tra il lago di Gaoa e P Olona , scorressero

tutte anticamente nel letto di questo fiume,

e quindi povero d' acque rimanesse il lago

di Lugano , il quale difficilmente potrebbe

credersi ad un tratto ingrossato , come opi-

narono Càstiglioni 9 e fors5

anche Amoretti ,

dalle eruzioni delle acque uscite dai monti

circostanti. Questa conghiettura renderebbe

anche cagione del fenomeno singolare che

presenta la valle assai profonda dell* Olona

medesima , delia quale si è più volte parlato

in questo volume;Tornando ora agli oggetti puramente geo-

logici , non si può a meno di non osserva-

re che partendo da Milano ed andandoverso il nord in una linea direttamente op-posta al corso de' fiumi, che di là scendonoin questa pianura, quali sono il Ticino,P Olona, il Lambro e P Adda-, trovansi

diversi piani , che dire si potrebbono gra-

dini , o piuttosto terrazze , che come per

gradi conducono alle più alte montagne,e sono forse i più certi testimonj dei ritira-

mento gradatamente avvenuto delle acque del

mare. Una di queste elevazioni, che è la primadi tutte, trovasi alla distanza di io o 12,

miglia dalla capitale , ed a questa per lo

più si ascende insensibilmente ; ma trovasi

a quella situazione già cangiata la natura

del suolo, che diventa sensibilmente più

Page 512: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

%0% VICINANZEgbiajoso ed arenoso , ed a questa distanecominciano a vedersi le ville deliziose pian-tate appunto dove l'aria comincia ad esserepiù salubre, e dove si principia a godere unavista più estesa sulla pianura sottoposta*Questa prima elevazione si riconosce tantouscendo dalla porta Vercellina , e da quel-la che mette alla strada del Sempione

*quanto uscendo dalla porta Nuova e dallaporta Orientale , che sono assai discoste

^ed in tutt

9

altra direzione. La pianura nonsi trova uguale e continuata se non sullestrade che mettono direttamente al Po

,

come quelle che partono da porta Romanae da porta Ticinese, perchè quelle stradeseguono V andamento della valle del Pomedesimo.

In tutte le altre direzioni un secondopiano o un secondo gradino trovasi alla

distanza a un dipresso di io miglia dal pri-mo. Questo è sensibilissimo sulla strada delSempione, nella quale si trova al luogodetto la Gastellanza una salita piuttostoconsiderabile, ed il viaggiatore vede in se-guito correre V Olona in una valle strettae profonda , laddove prima correva nellapianura a fior di terra. La cosa medesimasi osserva anche in riva al Ticino , special-mente nelle brughiere di Castano , di Tor-navento e di Nosate , la di cui superficietrovasi notabilmente elevata sopra il livello

del fiume, e forma quasi un piano egualecon quelle di Gallavate e di Busto , che

Page 513: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. aoS

gi accostano al fiume Olona. Lo stesso av-

viene anche sulla sinistra delF Olona mede*sima dalla parte di Tradate e di Appiano

^

trovandosi colà le brughiere ad una altezza

quasi eguale di quelle poste sulla destra , e

continuando questo piano medesimo fino

alle vicinanze di Como.Un terzo piano o un terzo gradino si

riconosce nella così detta Montagnuola i, della

quale si è parlato in questo volume alla

pag. i5 , ed anche alla pag. i^. Questa

elevazione trovasi ad una distanza dal se-

condo piano quasi eguale a quella che

passa tra il primo ed il secondo ^ e que-

sta si stende non solo dal Ticino all' Olona^

comprendendo i monticelii che trovavansi

una volta sulla strada di Sesto ^ e che sono

stati colla nuova strada ctel Sempione renduti

quasi insensibili ^ e varie collinette circo-

stanti di ineguale altezza , ma ancora dal-

l' Olona si stende fin presso al lago di Como,comprendendo da quella parte i monticelii

che formano i così detti valloni di Appiano ^

ed una serie di colline che si attaccano poi

a quelle del monte di Brianza , e si ramifi-

cano in varie direzioni da una parie e dal»

1' altra del Lambro ^ e fin presso ai montidel Bergamasco.Da questo piano gradatamente si fa strada

ai colli più elevati , ai monti del lago mag-giore , ai quali formano una specie di ihiovq

terrazza o di gradino i monticelii che tro-

vansi sqpp Yarese ^ i quali in parte formano

Page 514: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

&e6 VICINANZEanche scala ai monti del lago eli Lugano e

della Svizzera , come i piccoli monti vicinoj

a Como , sopra Erba , e sopra Galbiate

formano scala alle più alte montagne del lago

di Como e di Lecco , a quelle della Val<-

lassina e della Valsassina,

Questa graduata disposizione di piani,

che salgono progressivamente fino alle più

alte montagne, ed alle cime delle alpi poste

pia indietro , o delle alpi centrali , rendonoragione in qualche modo della formazione

della sottoposta estesa pianura , e delle ma*terie che vi si trovano, e mostrano come colla

lenta decomposizione e col disfacimento delle

roccie granitiche , porfiritiche9

quarzose ofeldspatiche , e colla lenta azione delle ac-

que , e probabilmente col ritiramento del

mare a grado a grado , si sono formate

queste ineguaglianze di terreno,queste di-

verse elevazioni quasi equidistanti , e si è

prodotto nei diversi piani un deposito im-

menso di sabbie quarzose e di frammenti

di roccie durissime, con alcuni ammassi o

depositi parziali di argilla , ed ia qualche

luogo di ciottoli calcarei.

La costituzione generale de* monti pia

alti , come di quelli del lago Maggiore , del

lago di Lugano , e del lago di Como , ed

anche dei monti intermedii , presenta d' or*

dinario un nocciolo o una base granitosa ,

q anche porfiritica, sulla quale trovansi di-*

sposti lo schisto marnoso, o lo schisto mi-

caceo , e talvolta i trappi le amigdaloidi

,

Page 515: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

©I MILANO/ StCjf

diverse arenarie , i quarzi , e diversi carbo-

nati di calce. Il monte sul quale è posta la

rocca d' Angera , credasi identico nella sua

natura a quello sul quale è posta Ja rocca

d? Àrona ; e probabilmente dallo sfasciamento

parziale di questo monte n per cui si è aperta

una uscita alle acque del lago maggiore

,

sono derivati i ciottoli calcarii che trovansi

non infrequenti nel letto del Ticino. Lapunta detta di Ranco è composta di arena-

ria stratificata ; calcano è il sasso che ha

dato il nome al santuario di S. Caterina ;

sehistoso è lo scoglio su cui posano le

Isole Borromee ; calcarea è la pietra della

Madonna del Monte ; il sasso detto di Ga-virate è un marmo bianco lattato a suture ,

ed in parte dendritico ; calcareo è pure il

monte sopra Lavenp ; di schisto micaceo è

il promontorio che separa Pallanza da Intra ;

sopra Selasca si trovano filoni di trappo

con cristalli di feldspato biancastro; cal-

carea è in gran parte la costa di monteposta sopra Porto Valfravaglia; porfiritici

sono i monticelli di Grantola e di Cunar-do ; i carbo rati calcarii e le arenarie sono

frequenti nei contorni di Vjgiù; presso il

Deserto si mostrano lo schisto marnoso ^ e

lo schisto calcano bituminoso ; calcarei sono

pure i monti fra Melano e Maroggia , seb«-

bene un colle fra Maroggia e Campionesia porfiritico , ed i monti stessi calcarei

posano sui graniti e sugli schisti ; il monteposto tra Morcò e Melide è porfiritico;

Page 516: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ao8 VICINANZEpresso Besano trovasi ancora dell' arenaria

j

il monte di Brusinpiano ha una base di

granito e di porfido , e solo sulla cima ècalcano ; calcarei sono in alto i monti po~sti intorno a Brincio , e schistosi o grani-

tosi al basso ; un bel carbonato di calce

trovasi a Lavena al di là del ponte della

Tresa } e V arenaria ricompare sulle spondedella Breggia non lungi da Chiasso. Carbo*

nati di calce trovansi pure nella Valsolda 7

ma sempre sopra i graniti , o frammessoagli schisti.

Avviene sovente che gli strati sono nonsolo inclinati , ma rovesciati totalmente , orenduti quasi perpendicolari , cosicché il

granito o il porfido che formava la base

forse nascosta del monte , si presenta inte^

ramente scoperto. I graniti si mostrano fre<-

quenti sulla strada del Sempione, e massimea Baveno , dove si trovano le più grandiose

e forse le più antiche cave di questa pietra,.

Di queste si è parlato alla pag. 3a.

Non ripeteremo ciò che è già stato detto

all' articolo 38 di questo volume sulle mon-tagne del lago di Como ; osserveremo però

,

che anche queste montagne dalla parte di

Como sono quasi tutte nelle loro vette di

pietra* calcaria. Progredendo oltra Menagioda una parte, ed oltre Bellano dall'altra^

trovansi i monti di breccia selciosa , di gra*

nito , o di schisto micaceo. Quindi le cave

ricchissime di granito che trovansi a S. Fe-

dele ^ o a §, Fedeiino , e presso la cosi

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DI MILANO. a0Q

detta Riva di Chiavenna. Se in questi montiei incontrano carbonati di calce, come av-viene, per esempio , a Musso , ad Olgiascaed a Varena, trovansi questi appoggiatiallo schisto micaceo o al granito , o dispo-sti in filoni entro le fenditure dei monti. Lostesso avviene deli' argilla , che trovasi purein alcun luogo di que' monti entro le lorospaccature. Una vena di ottima argilla tro-vasi presso il torrente Sanagra non lungi^a Majolica e da Nobiallo ; presso que-st' ultimo luogo avvi del gesso in massa,gesso speculare , ed anche alabastro venato.La cava di marmo bianco di* Musso trovasinell'apertura del monte presso il torrenteuarlazzo. Lo schisto micaceo alluminoso edJnche talvolta granatifero trovasi sulla costaJi Dongo, di Gravedona e di Domaso

,

2d anche ne' monti superiori. Il filone dicarbonato calcareo di Piona non è che di^o piedi di larghezza, incassato nello schi-

fo. Calcario è pure in parte il monte dibellano

, ed appunto nei tratti calcarii at-raverso le roccie schistose si è aperto il

>asso la Pioverna , che forma la cascataletta V Orrido. I monti della Valsassina sono>resso che tutti schistosi , ed in questichisti trovansi frequenti le miniere di ferrod alcune vene di argilla refrattaria. Glitrati abbondanti di marmi neri, e di altriolori

, che trovansi sopra Varena , comm-unio presso al lago , e comunicano collemontagne superiori , appoggiati o inter-

«4

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aio VICINANZE

posti agli schisti. Alcuni di que9 marmi son**j

conchigliferi , e lumachelle si trovano a

Varena e nei monti della Tramezzina. Uncarbonato di calce nera cavavasi anche presso

Olcio , sebbene le cave siano ora abbando-

nate. Le cime dei monti detti i Corni di

Ganzo sono anch'esse calcane , e calcane

sono le sommità delle altre montagne della

Valassina ; il luogo dove più abbonda hmateria calcarla, è la valle Intelvi , nella

quale però trovatisi massi staccati di gra-

nito 4 di schisto e di quarzo , che forse for-

mavano la base de9-monti circostanti, Noq

lontane sono cave grandiose di ardesia te*

golare. Nei monti più bassi \ o nei colli di

Montorfano, Tavernerio , Vigano , di Barcq

e di Maggiatico trovatisi breccie selciose

durissime , arenarie fine e solide , carbonati

di calce, tufi eia pietra detta comunemente

majolica. La breccia ricompare ancora abbon-

dantemente sul corso dell'Adda \ e lungo i!

nuovo naviglio di Paderno.

Queste notizie si sono compendiosamente

esposte ^ ed in questo luogo ricapitolate 1

affine di mostrare la condizione generale dì

que' monti , nei quali diverse specie di roc~

eie si trovano , e diverse formazioni ,po-

tendosi agevolmente riconoscere nelle diverse

situazioni ì terreni primitivi, ov' è la sede

dei graniti e dei porfidi'

;

éi secondarj, ove

giacciono gli schisti , le ardesie , alcuni car-

bonati calcarei , il gesso *> e simili sostanzej

ed i terziaria 3 nei quali principalmente sona

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DI MILA N O. *l I

poste le breccie. Queste posizioni vedran-nosi parzialmente determinate nelle notizie

che abbiamo estratte dal Manuale del Viag-

giatore della Svizzera del sig. Ebel.

Un vasto campo si apre dunque in questi

monti al geologo ; più limitata, sebbene con-siderabile, tuttavia riesce la messe del litolo-

go. Si è veduto fin qui quali siano in grandele pietre che entrano alla composizione delle

roccie : graniti, porfidi , schisti , micaschisti ,

ardesie , schisti argillosi , ed anche argillosi

bituminosi, schisti marnosi , schisti calcarei 9

schisti granatiferi, quarzi, feldspati, are-

narie , altre bianche , altre con una tinta

giallastra , rossiccia o cenericcia, pietre da

coti, breccie, la maggior parte grossolane,

e quasi tutte selciose , carbonati di calce di

varie specie, di varie finezze, e di varii

colori , altri lamellari ^ altri saccaroidi , altri

compatti, altri globuliformi , altri grossolani 9

ed anche cretosi secondo la nomenclatura di

ffauy 9 e solfati di calce , alcuni lamellosi, oselenitici , o specolari , altri concreti o com-patti , o in grossi grani , che sono i più

comuni.

I graniti nostri sono d' ordinario un ag-

gregato di quarzo , di feldspato , di mica ,

e di orniblenda; il quarzo vi si trova d'or-

dinario puro , e bianco , o latteo , ed il felds-

pato vi si trova colorato in rosso ed opaco*

La mica è per lo più argentina e steatitica ;

1' orniblenda è nera , non sempre cristalliz-

zata , e il più delle volte friabile. Il granito

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aia VICINANZEcomposto di feldspato, quarzo e mica, è

il più nobile , e molto si avvicina all'antico

granito Egizio , del quale veggonsi tante

belle opere in Roma. I porfidi sono d' or*

dinario rosso-bruni o rosacei , composti di

una pasta di petroselce rossiccia , nella quale

sono inviluppati grani anziché cristalli nu-

merosi di quarzo. Questi sono per lo più

ignobili , e non suscettibili come gli antichi

di un pulimento assai bello ; alcuno sarebbe

anche tentato di riferire le nostre roccie

porfiritiche tra quelle dette porfiroidi , cheson quelle che cominciano a prendere la

modificazione e l'apparenza porfiritica, e

passano in qualche modo dal granito al

porfido. Deve osservarsi tuttavia che nei

ciottoli erratici delle ghiaje trovansi talvolta

porfidi assai belli e nobili , benché spesso

in uno stato di decomposizione , dei quali

invano si cercherebbe nei nostri monti la

roccia nativa.

Abbastanza si è parlato delle arenarie ,

composte generalmente di piccioli grani quar-*

zosi riuniti per mezzo di un cemento invi-

sibile , tra le quali rare sono le pure edomogenee, che si vendono talvolta, e si

adoperano ad uso di coti ; e così pure si è

abbastanza indicata la natura delle breccie,

la maggior parte composte di parti selciose ,

delle quali le più fine nei paesi nostri sonoquelle specie di pudinghe che si adoperanoper le macine.

Lungo sarebbe il volere registrare in qne*

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Wl Mi L ANO. 2ì3

ito luogo tutte le diverse varietà de' carbo-nati di ealce , dei quali i nostri monti pos-sono reputarsi ricchissimi ; tra questi meri-tano solo particolare menzione quelli deiquali sono le cave aperte , ed in qualcheattività di lavoro. li marmo bianco che si

cava presso Aligera e presso Arona , è uàmarmo bianco assai rozzo , del quale unaquantità assai grande si converte in calce ;

se ne sono però tratti grandissimi pezzi perle fabbriche, e per quella specialmente delDuomo di Pavia. Il marmo della Candoja oGandoja sopra Orn^vasso è abbastanza co-nosciuto $ perchè da quella cava sono uscitein gran parte le pietre per la costruzionedel Duomo di Milano , e varii pezzi hanno

|

servito utilmente per varii lavori di sculturaassai fini

, cosicché quel marmo ha ottenutoil nome di statuario. È però raro di trovarepezzi di un volume considerabile , che , seb-bene saccaroidi o salini , come diconsi co-munemente

, non siano macchiati di vene!

nerastre di ferro $ o di vene di pirite chevi si trova d' ordinario cristallizzata.

j

Degno d' osservazione è il marmo biancolattato , detto comunemente majolica , chetrovasi sotto a Gavirate

, presso Saltrio edArso, e presso Ponzate , e le di cui vene co-piosissime appajono nei monti sopra Varese,in quelli di Lugano , ed in quelli ancoradel lago di Como. Questa pietra, che sembraa prima vista una calce carbonatica com-patta , e che è sparsa per ordinario di dea--

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ai4 VICINANZEdriti , non fa molta effervescenza cogli adirli*

si attacca alcun poco alla lingua , e bagnata *

manda talvolta un odore argilloso. Non sa"

rebbe forse questa pietra da riportarsi tra

le argilloliti di S aussure ?

La pietra calcarea, di cui molte cave tro-

vansi ad Àrcisate , e più oltre fino nella

"Valtravaglia , è ancora più grossolana di

quella di Arona , e non se ne trae altro

profitto se non quello di cuocerla nelle for-

naci ad uso di calce. Ma i carbonati di calce

più fini si mostrano sopra Varese presso

Mondonico , dove si trovano bellissimi marmibrecciati di rosso , ed alcuni anche con unatinta piacevole di fior di pesco. Bellissimi

marmi trovansi ancora a Vigiù , a Saltrio ,

e nei paesi vicini; uno ve n'ha biancastro

di grana assai fina , ed il più comune e sti-*

mato è un marmo rosso variegato con corpi

marini, del quale si fanno moltissimi lavori

,

e massime cammini di tenuissimo prezzo.

Marmi non ignobili trovansi ancora ne* montidel lago di Lugano , massime sopra Lavenae nella Valsolda.

Ma le montagne più ricche di carbonati

calcarei sono quelle del lago di Como. Assai

pregevole è il marmo bianco che si cava

presso Musso , del quale si è fabbricata

gran parte del Duomo di Como, e forse è

questa la vena medesima , che passando

sotto al lago -, si mostra presso Olgiasca e

presso il laghetto di Piona , d' onde grandi

massi si sono tratti per la costruzione dei

Page 523: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILA NO i ai 5

più nobili edifizj. Un filone di spato Calcareo

trovasi anche nei monte Sefcrù nella Val-

tellina , e note sono le cave di marmo ric-

chissime poste sopra Varena. Si inganne*

rebbe però chi credesse trovarsi sul luogo

tutti que' marmi bellissimi, ed alcuni anche

affatto singolari per le loro macchie e pei

loro colori, che si trovano a Varena presso

i lavoratori di queste pietre. Una gran parte

di que' marmi non proviene dalle cave, mabensì da massi isolati , che accidentalmente

si trovano nei letti del Varrone * della Pio*

verna, del fiume Latte, e di altri fiumi o

torrenti che scendono da' più alti monti della

Valsassina. Di molti si cercherebbe invano

la patria , o sia la giacitura delle roccie

d' onde furono un tempo staccati. Nel letto

del Varrone trovansi talvolta i massi di uàmarmo fasciato a varii colori detto Bindel-

lino ; tfovansi ppre grandissimi pezzi di

quello fatto a occhi o a zone concentriche,

detto Occhiadino t, sebbene di quest'ultimo

veggasi una cava nella parte più alta del

monte sopra Varena , dove cavasi ancora la

lumachella. Presso al Chiuso in Valsassina

si trova pure un carbonato di calce nero

purissimo , non molto dissimile da quello

che si cava presso Varena. Presso Olcio ca~

vavasi pure altre volte un marmo nero eguale

agli indicati ; e le belle colonne di marmoche veggonsi nella chiesa del Crocefisso a

Como , furono tratte da una rupe sopra

Mandello. La calcaria della costa di Mal-

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2 1 6 VICINANZEgrate e di Pare , che è quella stessa de' corna

di Ganzo , è un carbonato compatto grosso-

lano , e non serve che per le fornaci di

calce ; questa calcaria si stende in molte

altre parti del lago , ed anche sopra Ar~

gegno , e nella valle Intelvi , ma sopra Tra-

mezzo trovasi tra Viana e Nava una bellis-

sima lumachella bianca con fondo nericcio.

La calcaria grossolana sovente stratificata ^

trovasi in quasi tutta la Vallassina , ed anche

per qualche tratto lungo il corso dell'Adda;

e sotto il monte di Ganzo cavasi . un bel

marmo rosso venato. Alabastro calcareo sta-

ìattitico trovasi presso la Madonna del Montesotto il colle di Pugazzano , e nel monteopposto a Frascarolo ; alabastro gessoso

presso Nobiallo sul lago di Como.Dovremmo ora registrare le pietre dure

che trovatisi in questa regione , che nonsono veramente numerose , e che non sonodelle più nobili. Non gemme di alcuna sorta

se non per avventura le granate sparse nello

«chisto , il falso topazio che trovasi presso

Borico , i falsi ametisti di Frascarolo ^ e le

tormaline che trovansi sopra Gravedona.Non agate 9 non corniole ,. non diaspri, seb-

bene alcuni ciottoli agatini trovinsi talvolta

ne' fiumi e Èffe* torrenti , ed un bellissimo

diaspro verde sanguigno, in apparenza roto-

lato , abbia io stesso trovato nelF Adda, del

quale assai difficile sarebbe forse il rintracciare

la rocca originaria. Dei graniti abbiamo par-

feto altrove, ed in questo articolo medesimo;

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DI MILANO, à I fm& meritano una particolare menzióne i bel-lissimi cristalli di feldspato rossi^no , unitisovente a cristalli di quarzo., che si sonotrovati, e che si trovano tuttora nelle fen-diture dei graniti di Baveno , e che il eav.prof. Pini ha fatto conoscere , e dottamenteillustrati eoo una bella memoria. Accenne-remo in questo luogo per comodo de' viag-giatori naturalisti, che non intendendo i la-voratori di quelle cave i nomi di quarzo edi feldspato, non potrebbero queste raritànaturali ottenersi da essi , né potrebbe far-sene alcuna ricerca nelle cave medesime, senon indicandoli col nome di Cani, usatocomunemente da quegli opera]. — Piccolicristalli di feldspato bianco dice ancora diaver trovato Amoretti nei filoni di frappoche veggonsi sopra Selasca , e quello scrit-tore parla pure di piccioli giacinti, e dialcuni schedi imitanti il titano, che eglidice trovarsi comunemente nell'arenaria stra-tificata della Punta di Ranco. Nella vallepresso Frascarolo si è scoperta qualche cri-stallizzazione di quarzo ametistino.Un calcedonio biancastro trovasi sparso

anche in istrati nel sasso di Gavirate , cheè di pietra majolica , e vi si incontrano pur®ciottoli di pietra focaja d' ogni grandezza.Questi ciottoli sono talvolta reniformi , ènon dissimili da quelli che si incontranonelle cave di terra magnesiaca di Castella-monte e Baldissero in Piemonte. Strati di:oca|a trovanti nel mont* sopra l»aveno e

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2 1 8 VICINANZEnella pietra marnosa , nella quale è praticato

il buco del piombo presso Villa. In un pic-

ciolo torrente, detto Telore, che scendendo

dalla còsi detta Montagnuola , si versa sulle

brughiere di Gallarate e di Busto, trovansi

non rari alcuni ciottoli di calcedonio, ed

altri di una selce rosso-bruna con vene e

macchie bianche , affatto opaca , che io ho

creduto altre volte di poter riferire alla selce

menìlite. Quesra riposa d'ordinario nelP ar-

gilla n e dallo sfaso amento di qualche falda

argillosa potrebbero essere derivate queste

selci. È singolare che alcuna non se ne

trova nel letto dell' Oìouà $ ed anche di

altri torrenti superiori che corrono pressoi

a poco paralleli a pochissima distanza.

Il porfido vitreo di Gunardo non ha altroì

merito se non quello di avere suscitato

grandissime quistioni tra i naturalisti sul

modo della sua formazione.

Presso Vigiù trovansi in quantità i calce-'

donj non lontani da una cava di pietra are-!

naria ; alcuni di questi semidiafani hanno

ena bella tinta rossigna, prendono Un bel-;

lissimo pulimento ^ e possono annoverarsi

tra le pietre più fine. Le montagne che fian^

cheggiano il lago di Lugano presso la costa

di Morcò, abbondano di frappi, che alcuno

aveva riguardati come lave. Questi trappi

sono per la maggior parte di quelli che i

naturalisti tedeschi nominano secondarli j e

si avvicinano in qualche modo al graustein.

Presso Malnate trovansi ciottoli di serpen-

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DI MILANO. a 19

tino durissimo e di quarzo , ma questi nonsono che rotolati ed avveniticci , come molti

ancora ve n' ha nel luogo medesimo di por-

fido e di granito.

Serpeiìtino verde riferibile alla smaragdite

vedesi ne* contorni di Gravedona e di Dorigo;

e ne* monti sopra Varena sì è trovato qualche

saggio di bellissimo schedo azzurro , detto

Distene da Bauy 9 e Cianite da Brochant. Cri-

stalli di rocca si incontrano nei graniti e nel

monte detto il sasso acuto sopra Gravedona,nel quale altresì trovansi , benché di rado,le tormaline da noi superiormente indicate.

Si parla di alcuni saggi di malachite e di

lapislazzuli , trovati nel monte Sebrù in Val-

tellina ; ma questi saggi non sono stati da

alcun naturalista riconosciuti ; e siccome in

quel monte non si incontra che galena di

piombo, qualche vestigio di argento grigio,

e pirite arsenicale , così è difficile il sup-

porre che vi si sia trovata alcuna vena di

malachite. Forse il serpentino verde, o qual-

che specie di smaragdite , è stata pigliata in

iscambio della malachite , ed il distene , ola cianite , è stata creduta un lapislazzuli*

Nel letto del Varrone sono pure assai co-

muni i ciottoli, ed anche i massi conside-

rabili di serpentino , del quale alcune roccie

si trovano anche nelle montagne della Val-

sassina.

Fin qui delle pietre dure. Affine di com-piere la nomenclatura di tutti i fossili che

trovansi in que' contorni ^ accenneremo i

Page 528: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

£20 VICINANZElegni impietriti delle alpi di S. Maurizio «> if

tripoli delle alpi medesime, le belle stalat-

titi che si veggono presso 03teno ed a

.Laurea ; le petrifieazioni marine comuni so-

pra Grianta; la pietra oliare tornatile della

valle di Pi uro presso Chiavenna , di cui si

fanno i laveggi , altra oliare consimile della

Valle di Mategno nella Valtellina , un a-

mianto bellissimo della valle medesima , Y a-

sbesto del monte di Cheuri presso la Val-

lassiua, T argilla saponaria ottima all'uso

delle gualchiere, trovata a S. Martino presso

Como.Venendo ora alle sogtanze propriamente

minerali, affine di presentare ai lettori nostri

un quadro mineralogico compendioso , rife-

riremo sotto le diverse specie di metalli le

miniere che si scavano, o che si trascurano-,

quelle ancora intentate , e quelle di cui solo

si suppone F esistenza ; i filoni , i depositi ,

e persino i segnali o gli indizj che trovansi

Be paesi finora descritti.

Oro. Pirite aurifera presso Gralia sulla

strada del Sempione. — Sabbie aurifere del

Ticino. —- Pirite aurifera nel monte posto

sopra il Deserto. — Miniera d'oro esistente

per tradizione nella valle presso Frascarolo.

— Piriti aurifere presso il sasso Mere. —Piriti aurifere al di là della Tresa. — Indizj

supposti di miniera d' oro nei monti vicini

alla valle del Masino in Valtellina.

Argento. Miniera di piombo argentifero

presso il sasso Mere, abbandonata.— Altra

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B I MILANO. aai

aperta presso Gugliate. —* Altra nel monteArgentiera e a Viconago , forse nna conti-nuazione della precedente. — Miniere tra-dizionali d'argento nella Valsassina. — Ar«gento grigio nei monte Sebrù.Rame. Piccoli filoni tra Belgirate e Stresa^

probabilmente di rame mineralizzato collosolfo. — Piriti di rame a Viconago. — In»Aiz] di rame in vai Cavarnia. — Filoni aOongo nelle miniere di ferro. — Indizj difame presso la valle del Masino. — Piritiil rame in Val-Malegna e nella valle di Bel-.ÌÌBO ° ~ Malachite supposta nel monte Sebrù.— Miniere di rame abbandonate presso Ca-oandello. ì** Indizio di miniera di rameael monte Cheuri.

Stagno. Granate di Valsassina credute mi«vriera di stagno.

Piombo. Miniera di piombo sotto il De-erto. — Indizj nella valle presso Frasca-pio. — Filoni sopra Besano. — Piombo ar-gentifero presso il sasso Mere. — Piomboiel quarzo presso i mulini di Cuasso. —

-

Simile presso Gugliate. ^ Simile al monteirgentiera e a Viconago. — Piombo scavatoItrc volte presso Mandello ; ricca vena in[uesto luogo ora abbandonata. — Vene ab-bandonate presso Ganzo. — Buco del piombopresso Erba

, forse scavato per estrarre quel|ietallo. — Indizj di miniere di piombojjopra Argegno, sopra Varena, a Pia S, Pie-irò, a Gortabbio ed a Bindo in Valsas-ina. ~~ Miniere di piombo a Lagarejlo e

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%&% VICINANZE

Montecavaìio. — Altre a Valcasarca ed a

Valtnarcia. — Strato di Galena con ferro

nella valle di Belviso. — Galena di piombo

nel monte Sebrù. — Filone di galena di

piombo argentifero a Piatta nel distretto di

Bormio ,>ed a Premaglio. — Galena di piombo

nella valle Livino. — Indizj di miniere di

piombo presso la Badia sopra Mandello.

Ferro. Miniera di ferro abbandonata presso

la Ferrera. *— Ferro spatico presso la me-

desima. — Miniera nel Legnone fra Brincio

e la Madonna dei Monte. — Altra a Vico-

nago. — Altra nella Valcavarnia. — Altra

alla Gaeta. —- Altra celebre ed abbondante

di ferro spatico di Dongo. — Altra a Ver-

cana sopra Pomaso. **- Altra a Pagnona. -~

Altra nel monte Varrone nella Valsassma

superiore. —- Altra a Introbbio nella infe-

riore. _ Altra di cui si ha memoria sopra

Mandello.— Filone di ferro misto col piombo

a Maudello. — Miniera di ferro spatico ad

Acquate presso Lecco. — Miniere di ferro

abbondantissime sul corso del Varrone, sopra

Dervio , a Vestreno, Sueglio, Xntrozzo , Pre-

menico, Aveno, Pagnona e Premana , e nei

monti sopra Pasturo. — Ferro spatico ed

ocraceo a Pasturo e Bajedo. — Miniere di

ferro a Lagarello. *- Indizj di ferro ossi-

dato presso la valle del Masino. —Miniera

di ferro spatico nella valle del Bitto in Val-

tellina. — Filoni di ferro magnetico in Val

Malegna. — Miniera di ferro spatico a Fu--j

fine in Val di Madre, — Miniera abbanclo*1

Page 531: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DI MILANO. 2^5

nata in Valdarabria e sopra Chiuso,-— Ferro

mescolato col piombo nella valle di Belviso,

~* Strati di ferro ocraceo presso il così

detto fonte cC Adda. — Ferro magnetico

nella valle di Livino, — Miniera di ferro

nel monte sopra Ganzo ^ abbandonata dacirca un secolo.

Zinco, Giallamina scavata anticamente nei

contorni di Como. —- Indizj di zinco , tro-*

vati , per quanto si asserisce , sopra Cam-pione.

Arsenico. Pirite arsenicale nel montaSebrù.

Antimonio. Indizj di miniera d* antimonio

a Vicouago.

Titano. Scherli imitanti il titano,

per

quanto dice Amoretti, nella arenaria della

punta di Ranco.

Molibdena. Dicesi trovata in alto nel

|

monte sopra Moltrasio % d' onde tr^ggonsi

le ardesie.

Tra i fossili combustibili accenneremo re-sistenza della torba nella valle d'Olona sotto

Fagliano; quella supposta da Amoretti d' un*

ampia torbiera tra Angera ed Ispra ; unatorbiera grandissima lungo il canale detto

dellar^Brabbia tra il lago di Gomabio e

quello di Varese ; una palude torbiera presso

Cuasso al Monte ; qualche indizio di torba

presso Prato Pagano ; una estesissima tor-

biera supposta da Amoretti nella pianura

contigua al lago di Oggiono ; altra dal me-desimo trovata presso Vejleso ^ ed altra da

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511*4 VIG1NÀNZEesso pure annunziata nel Cavendone sotta

Calco , e presso al laghetto di Sartirana

posto all' est di Calco medesimo; la lignite,

della quale veggonsi strati considerabili nelle

sponde del Ticino tra Bestazfco e la Zelada,

e della quale esiste forse un grandissimo

ammasso sotto Àlbese ; gli indizj di carbonfossile esistenti fra sottili strati, di schisto

marnoso e di sdhisto calcano bituminoso in

un. monte sopra il Deserto, del quale schisto

bituminoso trova.nsi indizj anche sulla via

da Prognana al lago di Lugano ; vestigj di

carbon fossile osservati sopra Rancio ; duefiloni di carbon fossile che veggonsi nella

sponda della *Breggia, presso il quale tor^

rente trovasi anche uno schisto calcano bi-

tuminoso che brucia con fiamma; piccioli

strati di carbon fossile trovati alcuna volta

nell9ardesia tegolare di Moltrasio , ed altri

di carbon fossile che sono tratto tratto ac-

cennati nel Viaggio ai tre laghi di Amoretti

Ma è opportuno l'avvertire in questo luogo

che quel valentuomo, trasportato dall' amoredella scienza e dal suo zelo, vedeva torba,

lignite e carbone fossile in molti luoghi

,

dove ora difficile riuscirebbe il trovarne gli

iudizj , ed in molti altri ove impossibile riu->

scirebbe il trarne alcun profitto.

Accenneremo pure tra i combustibili la

piombaggine o grafite, della quale trovansi

indizj tra le vene dello schisto sopra Se-

lasca sul lago Maggiore ; qualche vena di

zqììo presso Gabiaglio , prodotta forse dalla

Page 533: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

»I MILANO sa 5decomposizione delle piriti' ; qualche venadi zolfo con qualche striscia di allume, ehem°remìm creduto di vedere nell'arenariade a Ma legna presso Como

; piriti sulfureenella VaJsolda ed altrove

, ec.

;

Sebbene ricco non sia qu'esro paese inacque minerali, pur tuttavia un'acqua epa-tica trovasi sotto Ispra

; presso Stabio nonlontano da Vigm sorge un' acqua epatica.redda, satura perfettamente di gas idrogenosolforato con piccola dose d. muriato disoda, che forse potrebbe utilmente servire per

Cu j i &hii-

SÌ CÌtan0 le aC(*ue terraali della

/alle del Masino sommamente accreditate

-

ma sorgente di acqua acidula presso S CaiScrina nella Val Furba; la sorgente di Acqua(edda, reputata salubre, dalla quale sivolge aedo carbonico ; 1' acqua della Col-*m presso Cernobio, che le istituite analisilanno fatto vedere molto salubre, e l'acquaiella febbre presso la sorgente del Lambro,he ad Amoretti parve amarognola, e cheredesi comunemente febbrifuga.Da questa esposizione, che può dirsi un

inadro sommario delle nostre ricchezze mi-grali

,potrà agevolmente rilevare chiunque

j

dotato di un occhio accostumato alle ope~zioni statistiche , che se noi manchiamoseralmente di pietrefinee di pietre preziose,patate da Pània la maggiore insanb de' co-ami abbondiamo all'incontro delle pietrefi utili, e non solo dei carbonati calcareili a diversi usi , degli schisti , (felle ar-

T-«

ts

Page 534: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

22,6 VICIMAMZE DI MILANO.

desie, delle breccie, delle arenarie, ma aiwj

cora di quelle pietre che mancano assoluta-

mente in molte altre regioni vastissime ,

come i graniti , i porfidi , i gneis , i nostri

scerizzi , ec. Non ci sembra di essere do-

viziosi in metalli nobili ; ma ricchi siamo

air opposto in ferro , il più utile ,il più

importante di tutti i metalli; non manchiamo,

neppure di rame e di piombo, dei quali

due metalli molti filoni realmente esistono ,

Che solo mancano dell' industria animata dai

capitali per essere messi in attività. L' og-

getto nel quale maggiormente ci è permesso

di portare invidia agli altri paesi , è quello;

dei fossili combustibili, dai quali, benché

di essi molti indizj si mostrino ,non ci è

dato di trarre alcun rilevante profitto ;e

poco ci rimarrà a desiderare in punto de le

acque medicinali , che quasi tutte a un di-

presso si riferiscono ai generi ed alla natura

medesima di quelle che possediamo.

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AGGIUNTADI ALCUNE NOTIZIE PIÙ IMPORTANTI

TRATTE DAL MANUALE DEL VIAGGIATORE NELLA STIMMA.DEL SIGNOR DOTTOR EBEX.

4Jj.dda. Questo fiume scende lungo la faldameridionale delle Alpi ; sorge all' ovest delmonte Umbrail , e presso Ja sua sorgenteesce da un foro circolare di uno scoglio , eforma una caduta di 5o piedi di altezza ;riceve in seguito il torrente Umbrail, il Val-biola, altro ruscello che viene dalla valledi Pedenos, quindi il Fredolfo

, più grossodell Adda medesima , ed entra nella Valtel-lina ricevendo nel suo corso le acque dioa numi

, ruscelli o torrenti più o menocons.derabili. Si è parlato un tempo di con-giungere f Adda coll'Inn. (Del corso del.I Adda attraverso la Valtellina , ed al di làdel lago di Como, si è parlato in questo vo-lume) * V. Bormio.Arona. Gli strati di pietra calcarla si sten-

dono da questa parte lungo la strada diprtà tino ad Invorio , dove cominciano glifchist, micacei tutti ripieni di granate. PressoMaggiora

, in conseguenza dello sfaldamentou una montagna, si sono scoperti i fran-

LTà** P'T'V 1

,

6 Utlee stamPale « corsivo, sona ielRedat->re di questa Guida.

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228 NOTIZIE TRATTE DAL MANUALE

turni di una foresta sepolta 100 piedi sotto

la terra. Sembra che questa foresta fosse di

grandissimi larici ; alcuni tronchi sono im-

pietriti , e tutti sono ricoperti di uno 6trato

di argilla bianca della grossezza di alcuni

piedi e di uno strato di un mezzo pollice

di sabbia ferruginosa e magnetica indurata.

Le calcane di questi contorni sono quasi

tutte dendritiche , come è pure quella della

Rocca d? Arona. Si inganna però il sig. £bel 9

che dice essersi fabbricata la cattedrale di

Pavia del marmo rosso di Arona , il quale in-

vece è di un bianco sudicio e quasi giallastro.

Bormio. Il suo territorio è tutto circoli**

dato dalle due catene de' monti della Val-

tellina , colla quale non comunica se nonper mezzo di uno stretto passaggio detto

la Serra; e consiste in quattro o cinque

valli alpine, nelle quali l'inverno dura novemesi delP anno. Questo paese occupa tut-

tavia circa io leghe in lunghezza ed in lar-

ghezza , e le montagne sono coperte di

ghiacciaje. — Nella chiesa di Bormio veg-

gonsi quadri assai belli di Antonio Canelino 9

pittore nativo di quel luogo medesimo ^ e

che fiorì verso la metà del secolo XVII. Il

borgo è posto al piede dell' Umbrail o MonteBraulìo, all' Ovest del quale sorge l'Adda.'— Sulla montagna di Valazetta si è formata

una ghiacciaja solo dal 1774. — Nella Val

Furba trovasi una sorgente d' acque mine<-

rali in un monte di ardesia. — Non lontano

è il monte Orteler ^ uno dei più grandi del

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DEL DOTTOR EBEL.%2(J

Tirolo. Alcune osservazioni barometriche^

che diconsi esattissime ^ ne portano l'altezza

fino a 1 3,ooo ed alcune centinaja di piedi.— Tutte le montagne che circondano il

paese di Bormio verso il sud , sono com-poste di granito

,, di gneis e di schisti mi-cacei; quelle del nord di calcarla stratificata

bianco-giallastra , contenente parti ferrugi-nose , che si scompongono per la ossida-zione. Intorno ai bagni di Bormio trovasidello spato pesante , e negli strati calcareisi incontrano alcune belle specie di marmobianco e nero. La roccia calcaria primitivasi stende fino attraverso air Orteler ^ e colàdiviene una pietra grigia mescolata di spatocalcano di grana fina , tutto sparso di puntibianchi rilucenti.

JBorromee ( isole ). Un pegaso , collocatoalla sommità della terrazza più alta ^ dà atutta Pisola Bella la forma piramidale. —Tra le statue di marmo si distinguono unbusto d' Achille molto stimato ^ ed un Del-fino che versa F acqua in una vasca. —

*

Presso F Isola Bella la profondità del lagoè di 600 piedi ; tra le isole non è che di 18.— L' Isola Madre è composta di sette ter-razze ^ e al disopra si innalza il palazzo.Sugli scogli di quest* isola cresce spontaneaF agave americana , detta comunemente aloe?non altrimenti che presso Varena sul lago dìComo.

Cavargna ( Valle). Sbocca da una partenel braccio orientale del lago di Lugano, e

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a3o NOTIZIE TRATTE IUL MANUALE

si stende al nord-est fino a quello di Comò.Chiavenna. La sua valle ha sette in otto

leghe di lunghezza. Il territorio comprende

la valle di S. Giacomo bagnata dalla Lira ^

che si stende fino alla Spinga ; la piccola

valle di Fraciscia , che si attacca alla pre-

cedente , e quella di Pleurs o Pìuro , dove

scorre la Mera , e che trovasi sui confini

della valle di Bregell. Là presso è una valle

disabitata detta di Goderà , circondata da

montagne selvaggie, e questa si stende nel-

F interno della catena del Bernina ; nella

parte più elevata di questa valle trovasi una

immensa ghiacciaja sull'alpe di Siviggia. Lalunga valle che si stende fino a Novate ed

al lago di Chiavenna , è F ultima parte di

quel territorio, — Presso la chiesa di S. Lo-

renzo vedesi una di quelle specie di musaici

singolari , formati d* ossa umane. Dalla col-

lina del castello, sulla quale veggonsi avanzi

dell' antica cittadella , si gode una vista pit-

toresca. In questa collina trovasi una esca-

vazione fatta dalla mano delF uomo , la di

cui profondità è di i5o piedi sopra 400 di

lunghezza, e 3© di larghezza. Alcuni pre-

tendono che questa sia stata fatta nel i363

per ordine del duca di Milano Galeazzo Vi-

sconti ; ma probabilmente non è questa se

non un' antica cava di pietra oliare. Psù

di 200 anni fa un signore della famiglia de

Salis stabilì su quella collina un giardino

,

che si indica ancora sotto il nome di Para-'

diso. Dietro il ca&tello sono molte antiche

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£aV& eli pietra oliare abbandonate^ e negli

§co£r!i de?

contorni si sono praticate molte

grotte vinarie dette erotti o ventaroli Lapietra oliare si lavora al torno per ogni

sortd di utensili da cucina ^ e se ne faceva

Usa anche al tempo de' Romani. Le cave

attuali di questa pietra sono situate 3 Pfosto*

tlna montagna alT est porta il nome di

monte deW Oro. — ÀI di là di Prosto il fitt*

micelio detto la Traggia forma una bellis-

sima cascata sulla montagna di Savogno. —A

Lo scoscendimento della montagna di Conto ^

che seppellì sotto le sde mine nel 1618 il

borgo di Piuri colla morte di 2430 persone,

può forse attribuirsi alla riianiera imprudente

ed irregolare ^ colle quale si aprivano e si

aprono ancora in quel monte le cave di

pietra oliare. -*- Le montagne dei contorni

di Chiavenoa mostrano i segni evidenti di

rivoluzioni spaventevoli , cagionate dallo sfal-

damento dielle montagna medesime. Nelle

valli veggonsi innumerabili frammenti gra-

nitici. La catena del Bernina tra la Valtel-

lina e r Eugadina contiene vasti banchi di

talco 4 che racchiudono in quantità amianto

e pietra oliare. — La valle di Coderà sopra-

indicata è inabitabile , perchè tutta ingombradi frammenti di scogli granitici.

Como. Bellissimo giardino hanno i signori

Passalacqua 3 ed un giardino botanico ha il

sig. Galeazzo Fumagalli. —• A Bernate presso

Como bel giardino botanico del sig. Cigalini.

#p* Serpenti frequentissimi sulle falde meridie

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£02 NOTIZIE TRATTE DAL MANUALE

jnali dei monti di Como, e fino di quelle delle

montagne di Canzo. — I principali fiumi

che si versano nel lago , sono V Adda , la

Lira e la Mera , che vi conducono tutte le

acque della Spluga , del Settnnero , del Ma-loja , di una gran parte della catena dei

Bernina , delle montagne di Bormio , e della

falda settentrionale della catena del Legnone.Oltre questi il lago riceve 64 altri fiumi

meno considerabili. —- Sarebbe, desiderabile

che le barche e i battelli del lago fossero

più larghi e più profondi, e che alle vele

latine si sostituissero le vele quadrate, per

allontanare il pericolo de' naufragi. La tem-peratura del lago alla profondità di 3oo~4 °

piedi è di 5 gr. secondo P osservazione di

Volta, la quale si accorda perfettamente conquelle di Saussure fatte sul lago di Ginevrae sugli altri laghi della Svizzera. — Le bel-

lezze del lago di Como derivaoo dai vedersi

in qualunque punto il complesso delle due

rive , e dal vedersi le montagne dei Gri-

gioni e della Valtellina scendere come per

via di gradini fino alla riva, mentre dalla

parte di Como e di Lecco scendono alle

colline inferiori. — Tutte le montagne che

circondano il lago fino a Menagio sulla riv«a

occidentale , e fino a Bellano sulla riva op*.

posta, sono primitiye; comincia in seguito

il limite settentrionale delle montagne cal-

cane , la di cui catena si stende dal sud

ovest al nord ovest. I depositi calcarei però

posano sulla roccia primitiva ai sud e air est*

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ÉÈL DOTTOR EBEL. ìl6ó

fino a Como ed a Lecco ; in diversi puntidella formazione calcaria la rocca primitiva6Ì mostra allo scoperto in qualche seno. Lemontagne dei paesi superiori al lago sonocomposte di strati alternanti di granito , di

gneis, di schisti micacei e di pietra calcariaprimitiva. Rosso non altrimenti che quellodi Baveno è il granito di Gera e Sorico ;

bianco quello di S. Fedelino e di Montor-Fano (che però potrebbe dirsi una breccia piut-tosto che un granito). Primitiva è la pietracalcaria bianca salina di Musso, primitivoil marmo d' Oigiasca, primitivo il Bindellino i

ed il marmo nero di Varena , i di cui stratisono quasi verticali. — È singolare il tro-vare le parti più elevate delle alpi calcaneseminate di una quantità immensa di fram-menti di granito e di gneis , ed anche dìquel granito contenente grandi cristalli dispato

, che dicesi Serizzo Ghiandone. Soprail Garuo trovatisi colline composte tutte diciottoli rotolati ed isolati. Le montagne in-torno a Como sono di breccia, che giacesulla roccia primitiva dalla parte del sud ;

la calcaria posta ai disopra della brecciapassa allo stato di marna indurata , che stro-finata o percossa manda un odore sulfureo.— Le montagne calcane del lago racchiu-dono ogni sorta di conchiglie marine e dizoofiti petrefatti, principalmente gran quan-tità di ammoniti di ogni grandezza. (Nelparlare de minerali il sig. Ebel ha confusostranamente le miniere cha si scavano attuai-

Page 542: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2^4 NOTIZIE TftÀTTE DAL MANUALE

mente9

con quelle abbandonate e con quella

delle quali solo una incerta tradizione annuncia

la esistenza in qualche tempo, appoggiatoforse

alla Pirotecnia di Biringuccio. Deve anche av+

venirsi che egli scrive Cadenobbio per Ca«»

denabbia , Socico e Sornico per Sorico, Dorvio

per Dervio , Maltrasio per Moltrasio , Duri

per Durini.,

Quatta per Guaita , ec. JYella

stampa deW ultima edizione si è anche lasciato

correre Zilla per Villa , e Talmo , invece di

Salmo* Per uno strano errore il sig. Ebel ha

fatto nativo di Como il celebre scultore Canova ,

originario di Possagno sopra Bassano. )Domodossola, Tutte le montagne della valle

sono primitive. La collina del Calvario ed

il monte Trontano sono composti di strati

verticali di schisto micaceo ebe corrono dal

nord-est al sud-^nord ; tra Villa, Piedimu-lera e Beola trovansi i gneis sfogliati , le

di cui foglie sono della grossezza di un pol-

lice incirca 4 delle quali molte sotto il nomedi Beole o Sarizzi si portano in Lombardia(non però comunemente per coprire i tetti delle

case). Alla Gandoja (e non Candogia) si sono

scavati in parte i marmi per la cattedrale di

Milano. ( Questo marmo, che è in gran parte

bianco salino, ed anche statuario, non è mai stato

detto dagli Italiani marmo bigio , come crede

il sig. EbeL ) Nella valle dell9

Ossola si tro-

vano in quantità i frammenti di pietra ol-

iare, che probabilmente vengono dalla valle

di Àutroua (e non Anzona). Di questa pietra t

suscettibile di un bel pulimento, si lavorano

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BEL DOTTO! EE'EL. Ù.35

pe2zi di ornamento per le fabbriche. A Ce*sona presso Domo in una cava di pietra

oliare trovasi delF azzurro di montagna o di

rame ; nelle valli d' Antigono 4 d* Antrona e

d' Anzasca trovansi miniere d' oro , e piriti

credute aurifere al disopra di Vogogoa (enon agogna). Nella montagna sopra il Mug-liandone trovaci pirici di rame , che si

fondono ad Ofnavasso, ed anche una mi-niera di piombo argentifero sopra Ornavassomedesimo.

Gana (Falle). La fontana di Orca in

questa valle è periodica v cessa di scorrere

allorché -piove, e sgorga abbondante in

tempo di siccità. Presso Mondonico trovasi

un'argilla che si assomiglia a quella di

Vicenza , ed una terra che sembra pozzo-lana. — Piombo e zolfo cavavasi nella mon-tagna di Montecchio , sulla quale veggonsìvarii pozzi abbandonati*

Generoso (Monte) detto anche Calvagione.

È situato tra la Val Maggia nel distretto di

Mendrisio ed il golfo meridionale del lagodi Lugano. Si vede distintamente dalia suacima il Duomo di Milano.

Intelai (Valle). Si stende fra il lago di

Como e quello di Lugano. La superficie ela sommità delle montagne calcarie sonotutte sparse di una enorme quantità di fram-menti di granito.

Lago Maggiore , detto Verhano al tempode' Romani. La sua lunghezza è di 44 miglia

d' Italia , la sua larghezza maggiore tra La-

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2,36 NOTIZIE TRATTE DAL MANUALE

veno e Fariolo di 7 in 8 miglia. Strabene

aveva notato la sua larghezza da Laveno a

Vogogna i5o stadj, o ia 18 miglia d'Italia.

Fra la Toce e Belgirate la profondità è di

1100 piedi, di 1800 tra l'Isola Bella e La-veno, I principali fiumi che si gettano in

questo lago sono il Ticino, la Verzasca, la

Maggia , la Toce , nella quale si versano le

acque che escono dal lago d' Orta , F emis-

sario del piccolo lago di Mergozzo o Mar-gozzo , la Tresa

,gli emissari dei laghi di

Varese , di Monate e di Gornabbio ; il lago

riceve ancora tutte le acque della vasta ca-

tena di montagne che comincia al sud-

ovest del monte Rosa , e continua fino ai

monti che separano il lago di Como daquello di Lugano. -— Regna su questo lago

una maestà selvaggia, unita talvolta alle

bellezze di una natura dolce e di una ridente

vegetazione ; la vista è talvolta ristretta in

angusti limiti , e talvolta si stende sopra unorizzonte immenso: alte montagne lo circon-

dano al sud-ovest, all' ovest , al nord, e

al nord-est ; quelle dell' est e del sud si

abbassano gradatamente fino alla pianura

della Lombardia. Alcune tra Magadino e

Laveno si alzano rapidamente dal seno delle

acque fino alF altezza di 6000 piedi. —• Lapiù gran parte di queste montagne è di

formazione primitiva; la più piccola appar-

tiene alle alpi calcane meridionali. Da Solcio

a Belgirate gli scogli sono composti di schisti

micacei ed argillosi» Nella Valcuvia , nella

Page 545: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DEL DOTTOR EBEL. 2>3j

Vakravaglia e nella Valgana la calcarla posa

sulla roccia primitiva , che si mostra quasi

dappertutto , e nella quale si distinguono

molti porfidi. — IT arenaria presso Raucoha un colore porfiritico ; la calcarla di

S. Caterina del Sasso è rosso-bruna. Gli

schisti micacei sopra Stresa ed alla punta

dell* Avello sono pieni di granate , delle

quali molte sono trasportate dalle acque del

ruscello di Porto. — Per vedere i bellissimi

graniti rossi e bianchi,, detti migliaroli, con-

viene seguire il ruscello detto Fiume9 pas-

sando al di là di Trafiume. In qualche luogo

si vede nel granito il kaolin , la mica nera, il

quarzo bianco e Torniblenda. In alcun luogo

invece di feldspato vi si trovano giacinti

rossigni della grandezza di un nocciuolo. I

cristalli quadrangolari di feldspato che si

trovano nelle cavità, sono mescolati talvolta

con cristalli quarzosi esagoni , belle cristal-

lizzazioni metalliche % ed alcuni cristalli di

spato fluore , verde , violetto o bianco eoapiramidi triangolari formanti solidi di otto

o nove faccie. — Il trappo primitivo dei

monti Simolo e Tarione , dai quali vengononel fiume di S. Giovanni molti frammenti di

basalto , si mostra in istrati verticali ; il

trappo ha un colore di ocra, e gli strati

presentano molta Somiglianza coi supposti

banchi di lava dei territorj di Padova , di

Vicenza e di Verona. Si trova il trappo pri-

mitivo anche nella valle d' Infrasca e nella

valle Canobina , ed a Cossoguo o Cussogno

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tfò5 EOTIZifc TKATTE DAL MANUALE

si veggono strati di pietra oliare. — Il Si*

molo .,il Margozzolo e molte montagne dei

contorni di Baveno sono di gneis , e la loro

superficie è coperta di frammenti granitici

di ogni grandezza , non altrimenti che molte

montagne calcaree di Varese e del lago di

Como. Presso la cima del Margozzolo si

trova uno strato di ciottoli rotolati di gra-

nito e di gneis , e sotto a questi un letto

di torba , nel quale si veggono i tronchi edi rami dei larici

iche ora più non si tro-

vano nelle vicinanze. •— Il lago maggiore

si innoltrava probabilmente altre volte nella

valle inferiore dell' Ossola , e forse fino a

Domo. -— Miniera di ferro e d' oro , o al-

meno indizj di questa nella valle di Strona,

miniera di piombo e di rame nella valle in-

feriore dell'Ossola; diversi metalli nella Val-

gana ; piriti aurifere sopra Galia (o piuttosto

Gralia ) ; miniera di piombo presso Ginesio ;>

miniera di rame presso la foce del ruscello

detto Fiume ; vena di rame a Ramello al

di là di Intra ; piriti di rame tra Cancro e

Canobio , e sulle rive della Gionna.Lecco. Tutte le montagne del triangolo

che separa i due laghi , o piuttosto i duegolfi di Como e di Lecco j non altrimenti

che quelle ibtorno a Lecco medesimo ^ sono

composte di banchi di pietra calcaria, entro

i quali si stendono strati di ardesia rossa

dura ; vi si trovano in quantità ammoniti e

nautiliti. — Sotto Ganzo si veggono strati

di pietra cornea ; a Limonta si trova marmo

Page 547: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DJX DOTT0K EBEL. SÓij

e gesso ; il marmo rosso al piede dei corni

di Ganzo contiene nummuliti ; si trova del

marmo anche ad Asso. «*- Il piano del Ti-

vano, e le altre sommità di quelle montagnecalcarie sono sparse di frammenti di gra-

nito , di gneis e di schisto micaceo. Nella

torbiera di Velleso si trovano tronchi gros-

sissimi di larici. — Le montagne calcarie

di Mandello contengono vene di piombo,che altre volte rendettero fino a yo per cento

di metallo puro. Un secolo addietro si sca~

vava del ferro nei Corni di Ganzo.

Locamo. È situato circa a 3co passi di

distanza del lago Maggiore, che altre volte

bagnava le sue mura ; ma i depositi del

fiume Maggia hanno formato P interrimento

che si vede tra il borgo ed il lago. Tra Lo-camo e Magadino cadono nel lago il Ticino,

la Maggia e la Verzasca. -~- Nella corte di

una vicina casa di campagna detta Tenia si

vedeva nel i8ro, e forse vedesi ancora, unfico che ha 12 piedi di cii conferenza. —Tre miglia sopra Locamo il lago si restringe

di una maniera singolare per il ravvicina-

mento delle due rive, e perdile o tre isole

di un aspetto romantico, che appartengonoai Borromei. — Tra Locamo e Brissago il

clima è dolcissimo, e lussuriosa la vegeta^

zione ; V. alloro , P ulivo , il pomo granato

ed il cipresso vi prosperano di continuo, ed

$ Brissago si piantano comunemente nella

terra i cedri, e gli aranci, ed il gelsomino,il mirto , ed il rosmarino fioriscono nelle

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^4-0 NOTIZIE TRATTE DAL MANUALE

siepi. — Tutte le montagne alF intorno sonodi gneis , e nelle valli di Maggia , di Ver-za$ca e di Onsernone si osservano gli angoli

pronunziati degli strati verticali che si cor-

rispondono dall' una e dall'altra parte.

Lugano. Manifatture di stoffe di lana ; fi-

lature di seta con mulini molto ingegnosi;

fabbriche di tabacco, di polvere e di carta ;

fucine nelle quali si lavora in grande il ferro

ed il rame ; grandissime carbonaje nel di-

stretto di Agno. Bellissime passeggiate alla

montagna di Brè .; molte celle vinarie nei

monti , che diconsì bocche dì Eolo nella Ro-magna, perchè si trae profitto de* venti

freddi che escono dall' interno della mon-tagna. Le montagne all'intorno e le colline

si abbassano ih forma di anfiteatro. Sul monteS. Salvatore si gode di una bellissima ve-

duta , e si scuoprono le sommità delle alpi

dal Vallese fino ai Grigioni , mentre si do-minano le pianure della Lombardia , e si

veggono anche in parte le montagne di Ber-

gamo e del lago di Como. — Il lago di

Lugano9detto Ceresio ( e non Seresio come

si vede stampato nel libro di Ebel ) , è 198piedi più alto di quello di Como, 284 sopra

il lago Maggiore , ed 882 sopra il livello

dei mare. — Gli scoglj di Caprino sembranonudi: tutte le altre montagne sono vestite

di verdura. Il monte S. Salvatore all' ouest,

che forma una specie di penisola nel lago,

è pieno di vipere, e si pretende che quei

rettili attraversino il lago in truppa nella

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DEL DOTTOR EBEL. SL^l

state per cercare i luoghi più freschi nelle

foreste della riva opposta , e che nelP in-

verno tornino a! piede di S. Salvatore, dove

si attorcigliano e si formano in globi ; i quali

sono tutti coperti di teste , come il porco

riccio lo è delie sue spine. —— II golfo di

Porlezza offre superbi punti di veduta:presso il capo Milano un ruscello si precipita

dall' alto degli scogli fermando diverse ca-

scate. — Sul monte Veche nasce spontaneo

il Cactus opuntìa. —— La formazione delle

alpi primitive si prolunga dal noni al sudfino ai tre laghi ; sulle rive di questi si vede

comparire la calcarla , il di cui limite set-

tentrionale passa dal lago Maggiore lungo

la Tresa, e gugne fino a Menagio. Tuttequeste montagne calcane riposano sul gneis^

sullo schisto micaceo o sui porfido. Sulla

riva meridionale del golfo di Porlezza si

veggono strati calcarei ondulati. Al piede

del monte di S* Salvadore la calcarla posasulla breccia , che giace direttamente sulla

roccia primitiva. — I marmi che si trovano

sopra Lavena e Porto di Morcò , comequelli di Vigiù, racchiudono molte conchiglie

petrificate , specialmente carne. U— Nella

montagna di Viconago si pretende che si

trovino indizj. di miniera di antimonio. Si

accennano vene metalliche sopra Lavena 9

piombo e piriti sopra Porto di Morcò;vestigj di magnesia a Besascio. — Tra gli

artisti distinti originar] dei higo^ oltremari-

chi di Campione e Domenico Fontana di Me*3T. IL rS

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aZj.2. NOTIZIE TRATTE DAL MANUALE

lide, di cui abbiamo già parlatofsi nominano

Carlo Maderna di Bissone , esso pure archi-

tetto insigne , Stefano Maderaa scultore, dueTencella

,pure di Bissone ,

1' uno pittore,

1* altro stuccatore , tre Carloni di Rovio ,

l1uno scultore, due pittori, un Sardi archi-

tetto, Mazetti, o Mas^tti scultore, pure di

Rovio , Davide Antonio e Giorgio , Fossati ,

T uno celebre frescante , P altro intagliatore

in rame , Battista Colomba 9 ed Antonio , edInnocente, V uno suo figlio, l'altro abbia-

tico , tutti d' Arogna, e tutti pittori distinti;

Nosseni , architetto famoso , che morì a

Dresda , ed Albertolli, da noi pure lodato

nel corso di quesf opera come stuccatore 9 or-

natista , architetto di altissimo merito 9 e dal

sig. Ebel nominato solo come scultore.

Zuino. Tutte le montagne dell'intorno sonoprimitive.

Mendrisio. Questo borgo è situato alla estre-

mità dell9ultimo gradino delle alpi meridio-

nali. Il suo territorio non contiene che unasola valle alpina detta di Moggia, nella quale

scorre il torrente Breggia : la vegetazione è

vigorosissima in tutta questa valle, ed anche

i pr-ecipizj sono pieni di fiori. A Stabio tro-

vasi una sorgente di accjua sulfurea ; vi si

sono ancora scoperte alcune antichità ro-

mane ; a Vigia presso Stabio si veggonobellissime cave di marmo. — Di questo di-

stretto uscirono Francesco Silva , e due di

lui figli , Agostino e Carlo Francesco , ed un

altro Francesco Silva 9 pittori <> scultori ed

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BEL B0TT0B. EBEL. ^43

architetti distinti , dei quali V ultimo morìin Roma; Rafaello Sua pittore di architet-

tura e prospettiva ; Antonio Magata pittore

di' storia ; Pietro Lirone scultore , che morìavvelenato a Como nel 1692; Pietro Fran-

cesco Mola valente pittore di storie e di

paesi , che fu direttore dell' accademia di

S. Luca a Roma ; Giambattista Mola altro

stimato paesista ; Carlo Salderio e Francesco

Carabelll architetti ; Francesco ed Innocente

Torriani pittori valenti del secolo XVII e

XVIII. —p Le alpi si abbassano gradatamente

lungo il monte Generoso ., e sotto a questo

si cangiano in colline ; gli schisti calcarei

sovrapposti ai micacei ed al gneis corrono

dal nord-est al sud-ovest , e sono inclinati

al sud. Sulla cima del Generoso trovansi

cave di schisti calcarei per coprire le case.

Le colline intorno a Mendtisio sono formate

di breccia , di arenaria, di argilla e di fran-

tumi di roccie.

Morbegno. La chiesa è magnifica e di bella

architettura. Si trovano in quel borgo molti

bellissimi filato]. —*» Vicino è il monte Le-gnone , dal quale la vista si estende su tutta

la Valtellina, sulla catena del Bernina, sui

laghi di Como e di Lugano , e sulla pianura

delia Lombardia. Il dosso del Legnone si

stende dalla parte dell' est lungo le più alte

montagne della Valsassina. — Nella chiesa

della B. V. veggonsi alcuni bei quadri di certo

Antonio Cadelino (o Cartellilo ? ) di Bormio* ed

altri di Giovan Pietra Romeglallo di Morbegno,

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$44 NOTIZIE TRATTE DAL MANUALE

di cui vedesi un bel quadro anche a S. Eu-*

sebio in Como, e moki ne sono sparsi pertutta F Italia ed anche in Francia.

Si veggono pure a Morbegno alcune pit-

ture di Gianfrancesco Cotta9

nativo di quel

luogo .jeccellente pittore a fresco. Si cita

anche un Pietro De Petris di Campo presso

Morbegno , eccellente pittore. — La valle

di Bitto presso Morbegno , ricchissima in

pascoli e bestiami,

produce eccellenti for-

maggi. La valle del Masino che sbocca a

Ardenno dirimpetto a Morbegno , che ha sei

leghe di lunghezza ed alcune ghiacciaje alla

sua estremità* è celebre pei suoi bagni caldipei suoi Dagr

e per le sue cave di pietra oliare. Si pre-s-

tende che in questa vaile siano miniere d'oro

e di rame .j e piriti aurifere. Ferro epatico

si cava presso Girola nella vai Bitto.

Orta. L' emissario del lago si chiama la

Negolia. Mezza lega sopra Omegna sbocca

la valle Bagnola,presso la cima della quale

trovasi una lunga caverna, dalla quale esce

talvolta un torrente ,' le di cui acque sono

rosse. — La chiesa di S. Giulio è un edi-

fizio del VI secolo,5 e vi si osservano due

colonne di porfido, begli avanzi di musaico,

ed alcuni quadri antichi. «— Il granito di

Baveno si stende dalla parte di Omegna , e

ricompare sulla riva opposta del lago tra le

valli di Bagnola e di Valduggia. Presso Mag-giora trovasi un porfido , che ha per base

ìo schisto micaceo , ed è coperto di calcai

ria. — La discesa meridionale delie alpi

Page 553: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

BEL DOTTOR EBEL* ^4$

verso il Ticino e Novara, mostra distinta-

mente quattro gradini , i quali provano(non altrimenti che i diversi piani, o le ter-

razze che si osservano nella pianura medesima)il ritirameoto graduato delie acque del mareche coprivano una volta la Lombardia. Sovero fosse che S. Giulio passò in un battellodal lago d" Orta nel lago maggiore, il livello

di que' due laghi avrebbe dovuto esserenel IV secolo molto più elevato. — Riccheminiere di ferro si cavano tra Lorelia eLussegno, e si fondono a Gravellòna. LaStrona porta sabbie aurifere.

Poleggio., Villaggio del cantone Ticino, posto

alla estremità della valle Leventina , dovetrovavasi un «seminario dipendente dal semi-nario maggiore di Milano $ fondato dal car-dinale Federico Borromeo, collo stemma dellasua famiglia , e non già in un ospizio del-l' ordine dell* Umilia , come scrive Ehel li

villaggio è alto 398 piedi sopra il lago mag-giore , e la caduta del Ticino da Airolo finoa Poleggio forma una linea verticale di 2,730piedi di lunghezza. Poco lontana è la valledi Blegno

, presso il di cui ingresso ebbeluogo nel i5ia la spaventosa caduta di unamontagna, ed una terribile inondazione nel

1747, che spopolò una parte di quel paese. —Le montagne da Poleggio fino a Bellinzonasono composte di granito e di gneis. PressoAbiasco trovansi granate che si dicono bellequanto le orientali, e fama è che molte neraccogliesse un duca Visconti di Milano,

Page 554: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

246 NOTIZIE TRATTE t)AL MANUALE

Pontasca. Vallone che fa parte della Val-

tellina, mette capo a Ponte presso Sondrio,

e si stende nella catena del Bernina. Dicesi

ricco di minerali e che se ne sia da pocotempo intrapresa la escavazione. V. Sondrio,

Somma. Tra Sesto e Somma trovansi que'

ciottoli o anche macigni di graniti e di altre

materie primitive che Amoretti dice trovarsi

sul margine poco osservabile dell' Àstrona.

Trovansi anche sotto quelle brughiere letti

intieri di ciottoli rotolati , la maggior parte

quarzi, ed altri frammenti di roccie primitive.

Sondrio. Questo borgo è posto ali* ingresso

della valle di Malenca , dalla quale esce il

fiume Mailer. Questa valle romantica si stende

nelP interno del Bernina ; i Talloni laterali

sono circondati da grandi ghiacciaje. — Ori-

ginario di Sondrio fu Pietro Zigurio ( alcuni

scrivono Ligorio ) , che passa per il migliore

pittore che la Valtellina abbia prodotto»

Veggonsi nelle chiese di Sondrio alcuni suoi

quadri, ed altri ornano le case di alcuni

privati, e le chiese di Ardenno , di Cidrasco

e di Morbegno. Questo artista , morto nel

1748 , lasciò due figli parimente pittori.

Paolo Camillo Laadriani detto il Duellino ,

nacque a Ponte tra Tirano e Sondrio * doveveggonsi alcuni suoi quadri. — Teglio , vil-

laggio poco lontano, diede i natali a Fran-

cesco Piatti, pittore di merito del XVII se-

colo , di cui molti quadri trovansi nella

Valtellina. —- Nella vai Malenco trovasi

calcaria di prima formazione , ed uà mar-

Page 555: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DEL DOTTOR EBEL.%6f(-

mo perfettamente bianco. La pietra oliare

che vi si cava e si lavora a Chiuso , è più

verde,più pesante e più compatta di quella

di Chiavenna. Avvi pure una cava di schisto

talcoso fino, dalla quale si traggono ardesie

Regolari , sonore quanto il bronzo. Quella

valle produce ancora piriti di ferro e di

rame , e magnesia stalattitica elegantemente

ramificata. Nella vicina valle Pontasca si sono

scoperte di recente ricche miniere di rame.

Travaglia ( Falle ). Quella valle è attra-

versata dal limite settentrionale della catena

delle alpi calcane sovrapposte alla roccia

primitiva , e dirette al sud delle alpi cen-

trali. La roccia primitiva si vede dovunquei letti calcarei sono stati distrutti o traspor-

tati dalle acque. Nelle montagne calcarie si

trovano petrificazioni; in varie comuni vestigj

di carbon fossile e di petrolio. I monticelli

di Grantola , supposti da alcuni vulcani

estinti , sono composti di un porfido nero

a base di asfalto , di apparenza vitrea chemolto si avvicina alla ossidiana; e di unporfido a base di diaspro rosso-bruno che

contiene cristalli di feldspato , e facilmente

decomponendosi lascia tutta la superficie

sparsa di cavità. Quel diaspro contiene moltoferro che si ossida , e che dà alla pietra unaspecie di tinta affumicata, allorché è esposto

all' aria; esso si rompe in prismi romboidali

o tetraedri , contiene mica , e vene irrego-

lari di quarzo, di corniola, di diaspro e di

petroselce. Questa pietra ha anche poli ma-

Page 556: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

^48 NOTIZIE TKATTE DAL MANUALE

gnetici. In alcun luogo si vede questo porfido

sovrapposto ai letti eli calcarla. In tutta la

vai Travaglia il porfido è stratificato rego-

larmente , ed in alcun luogo y come a monteBruciato ed a Campacelo , gH strati sono

verticali. I due porfidi alternano tra loro,

ed anche con altri strati di granito, di gneis,

di varii schisti ^ di una specie di aniigda-

lite ec. In un luogo si vede il porfido alter-

nante col granito , ed i graniti in vicinanza

del porfido sono essi pure bucherati. Presso

la Ferrera trovasi ai due lati di una vena

di diaspro una terra di un bel colore rosso;

alcuni la credono pozzolana, altri un bolo,

o terra sigillata , che è quella che trovasi

anche a Maggiora ed a Biella. Sulle falde

della collina di Pietra nera veggonsi fram-

menti isolati di porfido verde.

Valtellina. Questa | che è una delle più

lunghe valli longitudinali delle alpi , è situata

sulla falda meridionale della catena centrale

dalla parte dei Grigioni ; è lunga 20 leghe

e larga 8 nella sua maggiora larghezza. Dalla

parte del nord è circondata dal Bernina

coperto di enormi ghiacciaie , al sud dalla

catena del Legnone. Questa valle è una delle

più fertili e delie più ricche dell' Europa ;

essa riunisce in qualche modo le produzioni

della Sicilia e dei paesi del nord ., le bellezze

delle alpi ed il clima d' Italia. (Il sig. Ebel

fa molto torto alla popolazione di questa vaile

che egli giudica troppo duramente povera, igno-

rante P mancante di civilizzazione P dominata

Page 557: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DEL DOTTOR ÉBEL. ZÓ^f

sólo dai preti e dai n obici , e famosa altre voice

per la frequenza degli assassini), Nel 1786 si

contavano nella valle 66*766 anime ; ora la

popolazione è di molto accresciuta. (Il signor

Ebel esagera la cattiva costituzione degli uomini

e la bruttezza delle donne , la, frequenza dei

gozzi e dei così detti cretini, quasi incogniti nella

Valtellina propriamente detta), — Nella Vai-

tellina si trovano orsi ài un color gialloscuro

ed orsi neri. —- Ebel suppone originaria

della Valtellina ^ e fiorente in quella valle

nel secolo XIL la famiglia del celebre autore

del libro dei delitti e delle pene. Egli nominaaltresì un Giacomo Parravicini , nato verso

la metà del secolo XVII a Gaspano,

pittore

celebre 3 di cui trovatisi bellissimi quadri

nella cattedrale di Traona, a Sondrio ed a

Ponte. — La Valtellina è tutta compresanella formazione delle alpi primitive. Ancheil Legnone è composto di gneis e di roccia

calcaria primitiva , attraversata da una ricca

vena di ferro che si stende nelle valli late-

rali e si prolunga nel Bergamasco e nel Bre-

sciano , e di là fino nelle valli del Tirolo.

Il corindone o spato adamantino che si pre-

tende scoperto nel 1804 negli schisti micacei

delle montagne bergamasche , appartiene

propriamente al rovescio della catena del

Legnone.Varese. Al di sopra della Madonna dei

Monte si veggono strati di pietra rossa da

coti. — A Coìcsago trovansi colline 11 fiere

formate di roccie primitive. Tutto il paese

Page 558: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

aDO NOTIZIE TRATTE DAL MANUALE

all' intorno per il tratto di circa io miglia

è sparso di massi isolati di granito , di gneis,

di porfido , di serpentino e di quarzo. (Aferago si sono trovati quarzi bellissimi, ed anche

un grossissimo masso di asbesto. )Vedasca (valle). Questa è situata sulle

frontiere del cantone del Ticino , bagnatadal torrente Gionna , e mette capo sulla

riva orientale del lago maggiore al nord della

Tresa.

Queste sono le più importanti notizie che

si sono estratte dal libro di Ebel , tralasciati

essendosi tutti que' fatti che già si trovavano

registrati nel Viaggio ai tre laghi , ed anchein questa nuova Guida. Non si può con-

trastare al dott. Ebel il titolo di accurato

osservatore , ma alcuna volta si è egli in-

gannato , o per non intendere abbastanza i

varii dialetti delle alpi italiane, o per essersi

affidato ad incerte relazioni , o anche per

aver troppo ciecamente seguito in alcun luogo

Amoretti medesimo , al quale prestava fede

anche in tutte le pretese scoperte fatte col

mezzo della Elettrometria sotterranea. Egli è

per questo che in varii luoghi si è dovuto

apporre in carattere corsivo alcune avver-

tenze , onde non lasciare che gli errori aves-

sero la loro sede in mezzo alle osservazioni

piìi curiose , ed anche ai fatti geologici e

mineralogici più singolari. Speriamo che i

lettori ci sapranno buon grado di avere

Page 559: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

DEL DOTTOR EBEL. a5l

analizzato e presentato, per così dire, in mi-niatura alcuni dei lunghi artìcoli del voca-bolario Ebeliano , che riguardavano paesi danoi già descritti in questo volume , e quelli

massimamente dai quali sembravano emergerenuove notizie e nuovi lumi intorno agli og-getti da noi già accennati.

Page 560: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

^RIASSUNTO STATISTICODI TUTTA L' OPERA,

Prima ParteDescrizione di Milano,

Popolazione. Abitanti circa#

. • 140^00©

fin P. O. 17%lin P. R. 19I

Chiese, orato- 1 ^ p T j x (Totale sus-r] e cappe]-<

in p y. i8f Bistenti . 84le sussistenti I

jn p q 1

(in P. N. io]

Chiese , oratorj \ cappelle , soppresse

tanto in passato,quanto recentemente i55

Piazze notabili 8

Ospedali * orfanotrofii , case di ricovero

e di lavoro • • il

Collegi di educazione e conservatorii . 6

Biblioteche pubbliche ...... 3

Osservatori astronomici. . '. . • • a

Musei ,gabinetti , raccolte di storia na-

turale , di antichità , di altre rarità ,

tanto pubbliche quanto private ..

. 17

Palazzi pubblici e privati e case rimar-

chevoli .....••••• 02

Gallerie di quadri oltre lal.R.Pioacoteca. a5

Fabbriche e manifatture in grande . . a*

Mercati , compreso il Carobio , ed il

Ponte Vetro .6

Teatri, compresa l'Arena, e l'anfiteatro

della Stadera, non nominato nel libro io

Page 561: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

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Page 563: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

1 I A B S U N T 0. $53

Architetti nominati

nella I. Parte . 63]

Scultori . . . .. 68 V Totale artisti 698,

Pittori . . . . 284 '

Intagliatori in rame iS

Parte Seconda

Descrizione delle vicinanze,

Città descritte o menzionate nella se-

conda parte ......... 8Borghi 55

Terre, villaggi, castelli, casali, ecc. . 5g5Laghi ...... , 26Fiumi , ruscelli , torrenti , canali , ecc. 64Canali navigabili 4Fontane intermittenti ...... 4Acque minerali, termali. . . . . la

Miniere aperte . . . . . . , . . 2.0

Cave di marmi e di altre pietre in attività 3oFabbriche e manifatture in grande . . 56Yille, palazzi e luoghi di delizia. . . 70Santuarj 8

———~«— n..ini«6338SCT ii'i 1- r~~—

^

Architetti nominati

nella IL Parte . 45Scultori .... 66 !

i , r \ ". .* *

#

,ì Totale artisti a3o,Intagliatori in rame 4fMusaicissimo lavora-

tori di pietre dure

connesse a disegno 4

Page 564: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2S4

CATALOGOBEGLI OGGETTI Piò IMPORTANTI A VEDERSI

TANTO NELLA CITTA DI MILANOQUANTO NELLE VICINANZE

secondo 1* ordine in cui sono registrati in guest' opera.

NELLA CITTA. ParteL

Il Duomo,, Magnifico edifizio , architettura sin-

golare nel sup genere, sculture

e pitture commendevoli,qualche

oggetto d' antichità, Pag» 9PalazzoArcivescovile. Solida e bella architettura. Gal-

leria. » a#

Palazzo della L R. Buona architettura , freschi bellis-

Corte. «imi di Appiani, salone grandioso, t» Z%

Seminario. Bella architettura, cortile grandioso. ?> 43

Palazzo della Con- Architettura elegantissima, cortili

tabilità. magnifici, atrio teatrale. » 4&*

Giardino pubblico. Buona disposizione , estensione gran-

dissima , salone osservabile nel

mezzo. y> 4?

Lazzaretto. Vastità dell' edilizio, regolarità del

disegno. » 5?

g. Maria della Pas- Buon disegno architettonico, beUe

sione. pitture» » 64

Albergo o luogo Pio Grandiosa istituzione. >» ó$

Triviilzi.

Ospitale Maggiore, Magnifico edifizio, bellissima ar-

chitettura * istituzione sorpren-

dente per la sua vastità. » 6§

Chiesa della B. V. Buona architettura, magnificenza

presso S. Celso. d' ornati, pitture e sculture pre-

gevoli. >> j5

§. Paolo. f* Puona architettura , belle pitture, » 84

Page 565: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

CATALOGO. 2-55

3. Sebastiano, Bellissima architettura. Pag, ioì

§. Alessandro in Ze- Architettura singolare, ornati di

bedia. pietre dure. » i©3

Casa Trivulzi. Gabinetto ricchissimo di antichità. » 108

Porta Ticinese. Nuovo ponte trionfale. v 119

Colonne di S Lorenzo. Grandioso avanzo di antichità. « is4

Chiesa di S. Lorenzo. Architettura singolare. » i5o

S Sepolcro. Bella pittura del Luini nell'interno. » i4a

Biblioteca Ambrosia- Gran copia di libri stampati , dì

na. manoscritti, di quadri, disegni,

sculture ed altre rarità, » i4*5

Monastero Maggiore.Pitture di Luìni. » i5'5

Palazzo Litta. Diverse gallerie. Quadro di Cor-

reggio. » i58

Caserma diSFran- Grandioso edifizio, lodevole archi-

cesco. tettura. ?» 16©

S . Ambrogio Mag~ Antichità dell' edifizio. Palio d' o-

giore. ro , ed altri monumenti antichi.

Pitture e sculture pregevoli. Bel-

lissimo fabbricato del vicino ospe-

dale militare. » 16*1

8, Vittore al Corpo. Magnifica architettura , buone pit-

ture. » 170

S. M« delle Grazie, Cupola grandiosa. Buone pitture.

Avanzi del Cenacolo di Leonardo* » 177

8 M. della Stella. Bellissimo fabbricato» grandioso

stabilimento. ». 181

Arco del Sempione. Principio del piti magnifico mo-

numento elevato dai moderni.

Bellissimo disegno , magnifica

costruzione , belle Uure. » 186

Arena, Vasto edifizio , ben sa costru-

zione. » 1 87

S. Simpliciano. Buone pitture, ed alcune antichità. » 197

I, R. Zecca. Grandioso stabilimento , officine

numerose , bellissime macchine

mosse dall' acqua. » 2^7

Page 566: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

£.56 CATALOGO

Palazzo delle Scien- Magnifica architettura. I. R Pina-*

ze e delle Arti , coteca con quadri preziosissimi,

fletto di Brera. Sale della I. R . accademia delle

arti con gessi, disegni ecc. Biblio-

teca pubblica ricca di preziose

edizioni. Scuola d' incisione. Ga-

binetto delle medaglie e biblioteca

annessa scelta e copiosa. I»R. Os-

servatorio. I. R. Istituto delle

scienze. Gabinetto di marina.

Giardino botanico. P#g- ^i5

B, Fedeki Bellissima architettura Buone pit-

ture. » $43

Teatro grande detto Buon disegno, bella esecuzione,

della Scala. vastità, comodità, magnificenza. » 249

STELLE VICINANZE.Paute II.

Simonetta. Eco mirabile. Pag. 3

Certosa di Garignano. Bel e pitture. » 4

Leniate. Villa Litta magnifica, giardini de-

liziosi. » j

Arona. Belle pitture nella cattedrale. Co-

losso, di S. Carlo. » 24

3. Caterina del Sasso. Macigno appoggiato curiosamente

alla volta. « 27

Isole Borromee. Bei palazzi , deliziosi giardini

,

pitture e sculture pregevoli ,

situazione romantica. *> 29

"Strada del Sempione. Solidità e magnificenza , opere

grandiose. » 3*

Varese. Ville deliziose. *> 35

Madonna del Monte. Stradoni elegantissimi. Alcune pit-

ture , ed alcuni lavori di plastica

pregevoli. Bellissima veduta in'

alto. » 37

lavigli© grande. Opera grandiosa. Viaggio piacevole. ?> 5o

Saronnp. Bellissime pitture di LuìnL » 5j?

Page 567: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

Castellalo»

Lugana.

Lago di Como.

Valtellina.

Monte Legnose.

Bellano »

Valsassina.

Fiume latt*.

Lecco.

Bellagio,

Tramezzina*

Garuo.

Pliniana.

Como.

Monbello.

Desio.

Piano d'Erba.

Vallassina.

Caviglio nuovo, di

Paderno.

Naviglio della Mar-

tesana»

Vaprio.

Monza.

T. IL

CATALOGO. aS^

Magnifica villa , altre volle Arco-

nati, ora Busca» Pag, 62

Belle pitture di Luinz. » 70

Situazioni pittoresche , bellissime

ville , oggetti di storia naturale. » 81

Suolo fertile , cave di minerali e

di pietre , alcune buone pitture. » <?5

Elevazione grandissima. Minerali. » 98

Punto di veduta singolare , detto

T Orrido. *> 100

Montagne , marmi , miniere , in-

dustria singolare. » 10 \

Ruscello che corre solo nella state. » io5

Industria, commercio, numerose

manifatture. » 107

Villa Melzi Villa Giulia. Altre ville. » 110

Ville deliziose. Villa altre volte Cle-

rici ora Somwariva. Belle pitture. » 111

Villa d' Este. Giardini magnifici. >» 119

Fontana intermittente. » 120

Cattedrale. Pitture. Antichità. Ma-

nifatture. » 126

Villa Crivelli » 101

Villa Ci/sani , ora Traversi. Ma-

gnifico giardino. » i36

Belle situazioni , amene ville. » i42

Sorgente del Lambro, Cave di mar-

mi. Cascate. Piante rare. » i4&

Opera lodevolmente eseguita. » 162

Opera grandiosa. Viaggio piace-

vole. » i$4

Ville cospicue. Pittura a fresco di

Leonardo, » 164

Bellissima veduta. Buone pitture. » 167

Antica cattedrale. Pitture preziose.

Tesoro nella sagrestia. Codici

capitolari. Villa imperiale. Giar-

*7

Page 568: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

l53 CATALOGO.

Castellalo fuori di

Porta Vigentina.

Certosa di Pavia.

dini elegantissimi. Piante rare.

Parco vastissimo. Pag. 1Ó9

Copia della Cena di Leonardo fatta

da Marco aV Oggiono. » 17

Magnifico fabbricato. Architettura

singolare. Sculture e pitture pre-

gevoli. Musaici di pietre dure.

Facciata di ottimo gusto. Chìo^

stro grandioso

,

v lf|

Page 569: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

zSgINDICE I.

BEGLI ARTICOLI CONTENUTI NELLA SECONDA PARTE,

Descrizione degli oggetti più importanti a vedersinelle vicinanze di mllano.

I Simonetta pag. 5II Certosa di Garignano ......... "

. . • 4III. Interno. Fontanili -•...•. 6IV. Rò , o Rho 6V. Leinate 7VI Legnano , la Castellanza , V Olona. . .

,

8VII Busto Arsizio Brughiere , . . - * -io

Vili. Oigiate Olona. Fagnano, Cairate .12IX. Gallarate . i4X Cassano Magnago- Bolladello. Carnago. Vico Seprio . . 16XI. Somma 16XII. Arsago, Mezzana, Besuate . . . . • 18XIII. Astrona. Vergiate. Sesto Galende ....... 20

XIV. Lisanza Lentate. Taino. Angera. Ispra .... 22XV Arona. Colosso di S. Carlo ....*.... 24XVI. Ranco. Brebbia. Besozzo. Arolo. Movallo. Legiuno . 26XVII S Caterina de! Sasso.- Indicazione de' luoghi posti

sulla sinistra del Lago 27XVIII. Isole Borromee . . . * 29XIX. Strada del Sempione Si

XX. Cajello Cavana. Jerago» Attizzate. Quinzano Caidate. 35XXI Varese . . 35XXII, Madonna del Monte 3jXXIII Contorni di Varese , e luoghi vicini .••-•' 3$XXIV. Luiaate. Barasso. Cornerò. S. Andrea , e luoghi

vicini ................. 43XXV. Pallanza. Intra. Selasca 44XXVI. Strada da Intra fino al Ticino. Porto Valtravaglia.

Genr?ignaga, Luino. Maccagno , e luoghi vicini. Magadino. 4?$XVII Corso e navigazione del Ticino e del Naviglio dal

lago fino a Milano ... • • 49XXVIII. Schianno. Vedano Lozza. Castiglione. Gornate.

Tradate . « • .54XXIX. Abbiate Guazzone. Locate. Carbonate- Mozzate.

Cislago. 67

XXX Saronno. Caronno * ^9XXXI Garbagnate. Castellazzo. Senago. Bollate . . . • 62

XXXII Induno. Arcisate. Bisuschio. Besano. Vigili. Stabio.

Porto , e luoghi vicini 64XXXIII. hvGMiO. .......... . . • .7°

Page 570: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

aÓO INDICE I.

XXXIV. Gana. Ghirla. Cagliate. Marchirolo. Gunardo. fi»conago, e luoghi vicini pag. 71

XXXV. Laveria. Brusimpiano. Fidino. Agno 7

5

XXXVI. Mendrisio , e luoghi vicini. Valsolda. Osleno.Porlezza. Menagio . . 70

XXXVII. Belforte. Mainale. Strada da Varese a Como . . 80XXXVIII. Notizie generali del lago di Como 81XXXIX. Cadenabbia. Majolica. Nobiallo. Gaeta. Cremia.

Musso , e luoghi vicini . . » . , 88XL. Dongo. Gravedona. Domaso. Gera. Lago superiore.

Riva e Chiavenna 91XLI. Valtellina $5XLII. Monte Legnone. Qlgiasca. Deryio , e luoghi vicini.

Bellano * 9$XLIII. Valsassina .......... e ... . 101XLIV. Varena. Fiume Latte. Mandello. Lecco io5XLV. Malgrate. Pare. Onno. Bellagio 108XLVI. Tramezzo. Lenno, e luoghi vicini. Balbiano. Co-

logno. Argegno. Vall'Intelvi, Brienno . . . . . . .111XLVII. Lesseno. Nesso, e luoghi vicini . . .... • .116XLVIII Laglio. Urio= Moltrasio. Cernobio , e luoghi vicini. 117XLIX. Pliniana

?Torno. Perlasca. Bleyio , e Jupghi vicini . 120

ti- Como. ......... . ...... 124LI Fino, e 1 ghi vicini. Barlassina. Monbello .... 129LII. Cantano. Galliano. Mariano* Giussano. Robiano, Ve-

rano. Agliate, e luoghi vicini i32LUI, Paina. Seregno Desio. Nova. Cusano. Cinisello . . i35LIV» Montorfano. Albese. Villa. Erba. Pieve d'Incmo, e

laghi vicini. Givate. Galbiate. Olginate. Vigano. . . . i3o,

LV. Monguzzo» Lurago. Inverigq. Villa Ptomanò , e luoghi

vicini i44LVI. Vallassina. ............... 1^6jiVII. Corso dell' Adda al disotto di Lecco. Brivio. Naviglio

di Paderno. Naviglio della Martesana. Trezzo. Vaprio.

Cassano. Gorgonzola, e luoghi vicini ... .... i5o>

LVIII. Montaveggia. Calco. Meraie. Piobiate, e luoghi vicini. 167ÌìIX. Moivza e suoi contorni. * i5#LX. Chiaravalle. Marignano. Canale Lorini. Orio .... 166LXI. Castellazzo , altre volte de' PP. Gerolamini , fuori di

Porta Lodovica 170LXII. Certosa di Pavia. 171LXIII. Elevazione de' monti e dei laghi principali della

Lombardia secondo le osservazioni del cel. I. R» astro-

nomo Conte Òriani . 192LXIV Osservazioni geologiche , litologiche , mineralogiche

sopra il suolo de paesi descritti in questa seconda par*e. igSAggiunta di alcune notizie più importanti tratte dai Ma-

nuale dei viaggiatore nella Svizzera del dottor Ebbi» . # 227Riassunto statistico di tutta l'opera. 202

Catalogo degli oggetti più importanti a vedersi tanto nella

città? quanto saelle vicinanze , . . . 204

Page 571: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

nei

INDICE IL

DELLE CITTA., DEI BOEGHI, VILLAGGI, CASTELLI <>

SANTUARI, STABILIMENTI PUBBLICI E PRIVATI^

E DELLE FABBRICHE E MANIFATTUREDESCRITTE NELLA SECONDA PATITE

DISPOSTE PER ORDINE ALFABETICO.

1$*B. Le città sono distinte col carattere maiuscolo f

i borghi lo sonò col corsivo.

Abhiategrasso. 5i.

Abbialeguazzone. 5y.

Àbondio. 49*Acqua della Colletta. 119.* della febbre. i49-

, ^ Fredda. n3~ Seria , ruscello. 89.

Acquate. io8«

Adda, fiume. o,5 i5o e segg 227.

Adda ( Villa d' ) a Cassano. i55.

. adArcorL i58.

Affori, 102.

Àgata (S-). 48.

Agliate, i54-'/ (Costa di). i34«

Agnedina. 83.

Agno, 76.

( Fiume di ). 75 , 76.—«p* (Lago di). 76, ,

Agrone. 78.

Airoldi ( Palazzo ) a Mandel-lo. ìoè.

Àiruno. 167.

Alario (Villa) a CemuscO, i56.

Albese. 140, i4i>

Albiate. i3#.

Albigorio. 70.

Albiolo. 80.

Albizago. 34.

Albizzate. 20. 34»

Alserio (Lago di) i33. i4*«

Amalia ( Villa ) de' signori Mar-liinni ad Erba, ifo»

Ambrogio (S.) sopra Varese. 37,Andrea ( S. ) 43»

Angera* 22. 23.

Annoni (Villa) a Cuggkmo.54.Antigono (Valle di). 4^.

Antonino ( S, ). 5i.

Antrona (Valle d') 4^.Anza, torrente. 80*

Anzasca (Valle d' ). §6.

Appiano. 68.

Aprica, 97.Arcisate, 65.

Arconati ( Villa altre volte ), ora

Busca a Castellazzo. 62. 63.

Afcore. 168.

Arese (Villa) a Cesano. i3i.

Argegno. 78» 85 n5.Argentiera (Monte). 73.

Argilla (Letti di) 197. 198. 1$$,

Arno , fiume e torrente. i4«

Arolo. 27.

Arowa. 24- 227.

Arosio. 146.

Arsago, 18.

Arso. 66.

Ascona. 4*'

Asinago. i3o.

Asso 146. i4^.

Astrona , ruscello. 20.

Avello (Punta dell') 237,

Aveno. 99.

Azzate. 4°-

BBadia presso Sesto, 22*

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INDICE II.LÓ2,

Badìa presso Mandello. 107. 108Bajedo- 102

Balabio 85. 102.—— (Villa)

, altre volle An-dreani, a Colciago S^.

Balbiano. 11 5.

Balerua. 76.

Ballare (Sasso). V.S.Caterina.Balsamo. 139.

Barasso. 4^-

Baravello o Baradello (Castel-lo) 129.

Barco 100Bardellq. 4°*

- ( Fiume di) 27.

Barlassìna 81. 1 3 1 •

Barrii. 148.

Baro (Monte). 142. i4^. i5o161.

Barso. 102.

Bartolomeo ( S ) sul lago Mag-giore. 48-

Bassatio 49Baveno 29 32

Bedero ( Canonica di ). 49* 7 2 -

Begna. 78.

Beldosso. i35„

Beiforte. 80-

Belgiojoso (Villa) a Merate. i58.

— a Velate, i58.'

'

• a Beigiojoso.

Betgirate. 28. 3i.

Bellagio 109 110.

Sellano. 100— (Orrido di) 100. 101.

Belvedere , Villa Sannazaro iì*8.

Belviso (Valle di), 97Beno. 78.

Beregiiardo> 62,

Bergoro i3. Fontana salubre ivi.

Bernardino ( Fiume di S ). 44-Bernale òoBernina (Monte), 23o. 23i.

Besano- 65.

Besascio 6"6\

Besnate. 17. 18. 19.

Besozzo. 27.

Beslaza®. 6#.

Biandrono. 37.

( Lago di ). 4o»

Beuscrr ( Monte ) 193.

Biassono i34- i65.

Bicocca ( La ). 139.Binago. 80.

Bìnasco 171.

Biodo 85.

Birago i3o.

Bisbirjo ( Monte). 116. 190.

Biscione. 68.

Bisuscnio. 65,

Bitto l torrente g5.

Biumo. 56. Villa Biumi. ivi,

Bizzarone. 81.

Bizzozzero 39. 5fy.

Blevio. 123.

Boalzo 96.

Boari ( Cassine de' ). 16&Bodio 4°-

Boesio , torrente. 4^°

Boladore. 97.Bolladello. i5. 17.

Bollate. 63.

Bologna. io5.

Bolsanìco. 111.

Bormio. 97 228.

Borromee (isole). 29 3o 37. 229.

Borromeo Rocca ad Angera, 22,

23.

ad Arona. 25.

Villa a Cesano i3i.

Bossi (Villa) V Scbinchinelli.

Bovisio. i3i.

Brabbia ( Canale della). 4 1 43 »

Braglio o Braulio ( Monte ). ^7.228.

Brambilla (Villa) alla Castel-

larla. i6.

Brebbia. 26Breggia , torrente. 77. 119.

Brenta 74-

Bresso. i38.

Brianza (Monte di) i35. io$»

143. 144 i45 1^7.

Brienno. n5 116.

Brincio. 72. 74.

Brissago 4^.

BrwiQ* 161.

Page 573: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

I N D I G E II. a63

Brugaccio. i35.

Brugberio, i65.

Brughiere, n. 12. 52. 58. 67. i3i.

Brunate. 126.

Brunello. 34»

Brusimpiano. 76Brusino. 68.

Brusinsizio. 68.

Bruzzano. i32.

Buccinico. i4i-

Buco del piombo* i4o« i4 1#

BufFalora 5o. 5i. 52.

Buffetto. 96.

Bugnanca (Valle). 4*>»

Bulgaro grasso. 81.

Bulgora o Bulbera. 8.

Busca ( Villa ) a Castellazzo. 62,

63.

alla Quiete in Tra-

mezzina. 111.^ * a Beldosso. i35.

Buscate. Si.

Busto Arsizia. 10. 11.

Cabiaglio. 74.Caccivio 8i.

Gadenabbia. 88.

Cadrezzale. 26. 4 l » 42 »

Gagiada o Gazzada. 34»

Caglio. i4$«

Gagnola. 64._— (Villa) adlnverigo. i45-

Caidate. 34-

Cajello, 33.

Caino. 92.

Cairate i3.

Calbega. 194*Calcinale. 39.

Calco, 157.

Caldiero ( Rocca di ). 4^«

Caldone , ruscello. 102.

Caloandello. 107.Calorso i5i.

Galvagione. V. Generoso,Calvagnana 116.

Calusco* 162.

Calzolina. 116*

Camarinà. 49»

Gamasca. 33.

Gamerlata. 80. i3o.

Campagliano. 49-Campione. 68. 6^. 70. 78. 84.

Canarisi ( Villa ) alla Pliniana.

120.

Caneto. 47*Canobina (Valle ). 4^- 47 237-

Canoòio. fyj. 238Canonica presso Monza. 164.

Canta o Canturio. iZz

.

Ganzo. 85. 146. i47- 239.

(Corni di). 108. 147» 194Gaponago. i65.

Capreno. i3o.

Caprino. 77.

Capuana ( Villa ) altre volte;

Sfondrati , ora Serbelloni. 100.

Carate, 117. 118.1 presso Agliate. i34*

Caravaggio* i55.

Carbonate. 67.

Carboni fossili. 224»

Cardano nella Val Cavarnia. 7$.

Careno. 117.C arimate. i3o.

Carlazzo, torrente, 90.

Carmine. 47

Caronno 62.

Carsaniga. 167.

Cartiere. V. Fabbriche.

Casa della Camera. 5o»

Casale. 20.

Suigno. 74*

Casanova 81.

Casarca (Valle). io3.

Gasargo. 102.

Casnate i3o.

Casorate. 53.

Gassano Albese. 140.— tra Grantola e Vare-

se. 70.- Magnago» i5. 17.

sul Naviglio. i55.

Gassina Amata. 102.

Porro Lambertenghi.81 *

Castano. 5i.

Castelbarco (Villa) a Vaprio

164,

Page 574: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2LO^. INDICE II,

Castellarla, g. io.

Castellazzo. 62.

fuori di P. Lodo-vica. 170.

Casrelletto di Cuggiono. 5i.

d'Abbiate. 02. 63.Castelmarte i46\Castel San Pietro. 77. ,

r" Seprio. 55. 56.Castiglione. 55. 56,

Castiglioni (Villa) aMozzate.58v a Pessano.

1 65,

Caterina (S. ) del Sasso. 27. 28—"—; in Val Furba. 57.Cava di marmo sotto A rona s5.* di granito presso Baveno.

32.«—r- ài alabastro sotto il mon-

acello di Pugazzano. 5$.' ài marmo bianco o pietra

majolica sotto Gavirate* 4.0.

di marmi diversi a Visiti.66.

*

di pietra majolica pressoSalti-io. 66.

di calcedonio presso Vi-gni. 66.

di arenaria in Valgana. 66,—— di arenaria o di pietra dacote sulla sponda del tor-rente Breggia. 77.

- di marmi nella Valsolda.78.

di marmi del Jaso di Co-mo. 82. 83.

• di marmo bianco di Mus-so. 90.

di granito a S. Fedelesul lago superiore o di Chia-venna. 94.

di granito a Riva di Chia-venna. 94.- di Pietra oliare nella valledi Piuro. 94. <)5.

di pietra oliare in valledi Malegna. 23i.

< di amianto nella valle diMalagna. 96,

Cava di argilla per le majolicWnella valle di Belviso. 97.h di marmo bianco d' DI-

giasca. 98. di Piona 99.di marmo bindeliino ed

occhìadino ( trovanti) nel fiu-me Vairone. 100;

dì marmo nero e d'altricolori di Varena. io4- io5.—- di marmo mìschio o va-riegato presso Mandello. 106.107.

* di arenaria detta mollegnapresso Como, i3o.—— di breccia per le macinea Montorfano. i4o— di pietra majolica a Ta-vernerio. 140.—— di arenaria a Vigano. 144,

di tufo per le volte aBarco e Maggianico. i5o.

Cavagnana. 73.Cavagnola. 11,6*.

Cavana. 33.

Cavarnia o Cavargna, V. Valle,Gavolto, canale. 145. i63.Cazzago. 4o.Ceciliaui ( Campi). 94.Cedrate, i5,

Cendrato. n6Ceramede. 194.Ceresio (Lago). V. Lugano.Cernobio. 119.

Gernusco. i55. i56.— Lombardone. i58.

Certosa di (Jarignano. 4. 5.

di Pavia. 172 e segg.Cesano, i3i

Cheuri (Monte di)r i46\Cbiaravalle, 167.Chiasso. 77.Chiavenna, 94. 95, 23o. 2 3i. 23»Chiuso in Valtellina 96.

in Valsassina. 102,— sull'Adda i5i.Cicogna ( Villa ) aBisuschio. 6&Cinisello i38.

Cislago, 58. 59,Citiglio. 74.

Page 575: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

indice i t. i6S

Civaie. i4&Givenna. 108.

Clerici (Villa) a Varese- 36.

<- — sul lago di Co-mo. V» Sommariva.

Coderà (Valle). 200. 23t.

Clivio. 65.

Codilago 68. 76.

Codrerio. 76.

Colciago. 5p.

Colico. 93. 9-5.

Collegio della Bulgora. 8.

— di Cassano. i55.

» - di Como. nS—, di Gorla Minore. 58«— , di Merate. 169.

— di Monza. 161.

Colmegna. l\g%

Cologno. 78.* sul lago di Como. iì4-

Colorino. 96.

Colosso di S. Carlo d'Arona. s5,

Coinabio, 37. 4 1 * 42 »— (Lago di). 4 1 »

Comacina (Isola). n4«Cornerò. ^3.Como. 1 24 e segg. 2 01 . 2 32 . 2 33.

* (Lago di). 87 e segg 193,

232.

Comignago. 47*Concesa, 164.

Consiglio, V. Rumo.Coquio. 43.Corbella. 62.

Corenno. gg t

Corgeno. fai.

Corido 78.

Cormasino. gì,Corsico. 53.

Cortabbia. 85.

Corteo nova, idi.

Corte Olona. 10.

Cosia , torrente. i3s»

Cosio. 95.

Crandola. 102.

Cremena. 102.

Cremia. 90.

Cremn ago. i33,

Crena, 16". 17.

Creola. 32.

Crescenzago. i55. i56\

Cristoforis (Villa de) a Tare*se. 36.

Crivelli (Villa) a Monbelio. i3i.

l32.

Croce- 78. 7^,

Grotto. 116.

Cuasso al monte. 7S.

Guchiagò. 32.

Cucio fiume. 78.

Cueglio. 73.

Cuggiono. 5i.

Gugliate. 73\

Gultonio. io3.

Cunardo*. kg, 70 218.

Cusani ( Villa altre volte ) oraTraversi a Desio. 1 36 e segg.

Cusano. i38. Palazzo Omodeì,ivi.

Cusciago. i5o.

Guvio. 73.

Bandolo ( Villa ) a Varese. 56\— Stabilimenti pastorizi

al Deserto. 67.

Daniente. 28.

Delebio. g5.

Dergano i32.

Derfio 99.Deserto ( Il }.. 67.

Desio. i36 e segg.

Domaso. 84. 93,Domenza 85.

Dòmo. 32, 234.

Dongo 84. 91. 92.~ (Fiume di). g#;

Doro. 99.

Dosso. 92.

EEngadina ( Valle ). 97.

Erba. i4u i42 «

( Piano d' ). i39 14**

Emo. 117.

Esino i©5.

Este (Villa d'). 11 or.

Eupili. V. Pusìano*

Page 576: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

i6ó INDICE il.

Ffàbbriche e manifatture diverse

di stoffe di cotone a BustoArsizio. io. ii.

* e filature cori mac-chine all' Inglese a Gallara-

te. 14*_

m di carta a Besozzo.

27. Magi] di rame. ivi.

~ ...—— di seta , di cascami

,

di fazzoletti , di nastri , e

varie filature a Varese. 36\

*u—.. di stoffe di seta ad

Intra. 4 (5- Altre fabbriche

,

maglj di ferro e di rame , e

seghe di tavole lungo i fiu-

mi, ivi.

e 1^_— di vetro dei signori

Peretti presso Intra. 4^«~— e concàerie di pelli

a Ganobio. 4?—.—— di cristalli a Porto

Fabbriche di ferro a dortenuo-*

va e ad Introbbio con forni

alla svedese. 101.

di ferro con forni di

fusione a Premana 102» io5 s

* * di marmi a Varena.io4'

Valtravaglia. 48.—-. di colla forte a Ger~

mignaga. 49—- di lavori di marmia Vigili. 66\

di lavori di ferro pres-

so Ghirla. 72,

di maioliche di Ghir-

la e di Gunardo. 72,—

di cristalli a Porlez-

za« 77.di ferro con forno al-

la Norvegiana in Val Cavar-gna. 79. Maglj ivi.

- di majoliche e ter-

raglie a JNfobiallo 89.

di ferro con forni

,

maglj j ecc. a Dongo 91»

e filature di seta

,

seghe per far tavole a Do-maso. $5

raffineria del sale

a Gera. g3——-___ ji maiolica presso

Apnea in Valtellina. 97,-—^—, di seterie a SellanoAft0.

di vetri e cristalli dei

signori Venini a Fiumelatte.

io6\——

*

*- di ferro con fucine ,

forni , laminatoi , trafile ecc.

a Lecco e nel territorio. 107.

Filatoi di seta ivi»

-— di stoffe di seta e

di cotone a Lecco, i©8.

e filature di cotonein grande con macchine aUV inglese , ed altre di nuovainvenzione e migliorate a

Rancio sopra Lecco delli si*

gnori Schmutz. 108, agg.-—— e filature di seta a

Malgrafe. 10 3.

1* di gesso a Bellagio.

di navi e battelli al-

l'uso del mare a Carate 118.

di stoffe di seta

S. Agostino presso Como. 126.

di panni dei signori

Guaita a S. Martino presso

Como. 125. 126.

di panni dei signori

Luraschi in Como. 128. 129.

di stoffe di seta e di

cotone in Como, 129.

di sapone in Como.129.

di chiodi e piccole

manifatture di ferro a Cantù.

l32

e filature di seta a

Valmadrera. 143.—, ———~-.. adOlginate. i43

Ponte in Vallassina. i47

ì Asso. 148,

Page 577: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE lì. &&1fabbriche , di Carta , assai gran-

diosa , a Vaprio 164.* di stoffe di seta e di

cotone a Monza. 162*

*** di cappelli a Mon-za. 162—

di fazzoletti a Mon-za. 162.

-?— di madras a Monza»162.

di aceto per distilla-

zione a Lesseno. 117.Fabiasco. 73.

Fagnani ( Vijla ) alla Castel-

lanza. 16

Fagnano. 12. i3. 17* 223.

Fallavecchia. 53.

Fedele (S.) detto S Fedelino. 94.* in Valle Inielvi* 116Feriolo. 32.

Fermo ( 3. ; 143.Ferno. 52.

Ferrera ( La ). 72.Figino 75.

Filature. V. Fabbriche.Fino. 8i. 129. i3o.Fiori ( Campo dei ) i$3.

Fiume latte. io5. 106Fiume, ruscello. 237,238,Fogliano. 37Fontana di Bacieu. 73.

• di Bergoro i3.

di Mercurio. 73.

Fontanili. 5. 6. 64.

Fomite d' Adda. 98.

Formazza ( Valle ). 4&Fornaci ( Le ) i55,

Frascarolo. 64 65. 71.

Fredolfo , fiume. 97.Frino. 4?Fucine. V. Fabbriche.

Fuentes ( Forte di ). 95.

Fugaseria , fontana. 117.

Fulcheria (Isola). i5«.

Fusine. 96.

GGabbio, fiume. 33.

Gaeta (La). 89,

Gaggiano. 55;

Gaggiolo , torrente. 64. 06Galbiate. i45. 167.

Gallarate. 14Gallaveso, torrente. 165»Gallia ( La ). 119.Galliano. i32. i33.

Gana. 71, 72.— ( Lago di ). ivi.

Valle. 235.

Gandoja. 77. 2i3.

Garbagnate. 62.

Gatignano 4-

(Certosa di ). 4- ^*

Garlale i53. 157.— ( Lago di ). i5o.

Garuo, 119.

Garzeno. 91.Gavirate, 4.0.

— *- (Sasso di). 4°*Gemona o Gemouio, t\.o.

Generoso o* Geroso ( Monte )68. 193. 194 2 35.

Genesio ( S. ) Monte» i$y.Geno. 124.Gera. 93?G^rbio 117.

Germanello. 116.

Germignaga 1$. 49» '

Gernietto. i65.

Gerundo (Mare), i52.

Gherardini (Villa) ad Afori. ì$$*Ghiaia (Letti di) 107 200. 201,

Gh.ffa 47.Gh ria. ói. 72,~

(Lag<> di). ? 2 -

Giardino del Castelìo, 4.

Gino ( Pizzo di ). 190.

Giiesio 3i 193 208.

Gionna, torrente. 238.

Giorgio (Isola di S ) 11 4»

Giovanni ( S. ) prèsso Sellagli

110.

—— sopra B esano. 65,

66.

— (Fiume di S.) 45.

237.

Giulia ( Vdla ) dei Signori Ve-nirli presso Bellagio. 109. 11^.

Page 578: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

Jerago* 17. 33. 54» 260.

Jerna 106.

Incasale. i46\

Infuno. 64- 7 1 *

luteìvi. V. Valle.

Interno o Linterno* 5.

Intra. 44-45.tntrobbio. 101.

Introzzo. 99.Invengo. i45.

Inveruno. 61.

Inzago. i55.

Jovio (Strada di B- ). 92,Isella. 32.

Isimbardi (Villa) a Varena. io4«

Isola. 1&4.

Comacìna. V. Comacina.* Fulcheria. V, Fulcheria.—— dì S. Giorgio. V. S. GiorgiIsole, V, JBerromee*

Isolino. 3i.

Ispra. 23. 24.

2,68 INDICE lì.

Giussano. i32.

Gondo. 02.

Gordona ( Monte ). 193,

Gorgonzola. i55.

Gorla Maggiore. 58.

« «- Minore. 58.

- sul Naviglio. i55.

Gornate superiore. 55. 56.

* inferiore, 55.

Gotro. 78.

Gottardo ( S.) Monte. 46.

Gralia. Si. 208.

Grantola. 49* f$'Grattasoglio. 171.

Gravaìlona 32.

Gravedona. 85. 92. $3.

Greco 109.

Greghentina (Valle). 167.

Gregnen tino , torrente. i5i.

Gregorio ( S. ) 96.

Grianta. 88.

Grigna e Grignone , monti.io 5. 194.

Groana. i3i.

Groppelìo. i54- i$5.

Grosgalia. 116.

KKevenhuller (Villa) a Varese. 3&

Lagarello. 102.

Laghedone sotto Beno. 78,Laglio 117 nò.Lago. V sotto i rispettivi no»mi Maggiore , Lugano , Co-mo , ecc.

Lambro, fiume. i34» i4*» i4&*

149 i54-

Lambrugo. i4*.

Lampino ( Monte ). 1 19.

Laorca. 102.

Lario. V. Como.Lasinico. V. Nasnigo.Lavedo o Dosso dell'aves* 11$.

Lavello. i5i.

Lavena. 76.

Laverio. 4°**

Lecco* 107. 108. 238 239.'->— ( Resegone di ). 194^

Legnino. 27.

Legnano. 9.

Legnarelio. 9.

Legoone (Monte) presso Ghir-la, 73.r

'—«-'

' ' presso il la-

go di Como e la Valtellina.

84, 85. 93. 98. 99, 194.Leinate. 7. 8. Villa Litta. ivi.

Lemna. 117»Lenno. 112.

Lentate pressò Angera. 22»

-— sulla strada di Comoi3o.

Lesa. 28.

Lesmo. i65.

Lesseno o kezzeno. 116. 117V

Leventina (Valle). 4$.Lignone. V. Legnone.Ligornetto. 67,

Limonta. 109.

Page 579: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE li.

Litta (Villa) a Leinale. 7. 8.

„ _ a Omo» 76. 74-——•—- a Vedano. i65.

r— Modigliani ( Villa ) a Va-rese 36.

lavino ( Valle ). 98,

Livio ( Piano p Monte di). 92.

Locamo 4§- ^9, 2 4°*

Locate. 57.

Lodi. 16*9

Louate Pozzuolo 5i.

Ceppino» ój.

Longone li^b.

Lorenzo (S.) in Tramezzma. 111.

Lorini ( Canale). 168. 169.

Losone 48.

Lozza. 56.

Lucio (S. ). 195.

Lugano. 68. 70. 71. 240. 241.

242.— — (Lago di). 69 . 70 193,

Luinate. 4^-

Luino o Lupino 4°^ a42#Lurago. i45.

Lurate. 80.

MMaccagno .Imperiale. 49— Regio. 49'Màcherio. i34-

Macugnaga. l±6.

Madonna del Monte sopra Va-rese 37. 193

rw_ . del Soccorso sul lago

di Corno i|3-

Maestri (Villa) a Varese 56.

Magadino. 49*Magenta 52.

Maggia ( Valle ). 46*.

•— fiume. 236. 239.

Maggianico. i5o*

Maggiore (Logo) 21» 24 27e segg 193. 235. 236. 237. 238.

Magli. V. Fabbriche.Magaago 62

Magrelio. 148

Maiolica. 89.

&6yMalegna (Valle di). 96. 23*.Malgrate 108.

Malmoró. 80,

Mainate. 80.

Malpensata. V. Belvedere.

Mandallo, 106 107. 23o,<,

Marohirolo 73.

Marcia. V. Valle,

Marcite 6 166.

Marco ( S ). 32,

Mariani V. Cecilianì.

Manano. i33

Marano, ioi.

Margozzo (Lago di) 236.

Margozzolo , monte 208.

Marinano o Melegnano* 168.

Marpggia. 68Marlesana (distretto della). i4§.

V Naviglio.

Marlinq ( 3» ) presso Como*126. i4o.

Masino ( Valle del ). g6.

Masnago o Macinago. og,

Massino 28Maurizio (S«) sul lago Mag-

giore. 47.——«~^-_s sul lago di Lu-gano 78,

sopra Cliiaven-

(Alpi di). i4<*v

na. 95.

Meda, i53.

Medolago. i5i.

Meina. 18.

Melano. 68Melide. 68. 69 .

Mellerio (Villa) al GernietU».

i65.

Melzi ( Villa) 3 Bellagio. 109.

noMenarlo. 79 84-

Menaresla , fontana 148. i4$-

Mendrisio 76. 242. 243.

Mera , fiume. 94- 95.

Mera le. i58.

Mercallo. 4 l -

Mere, oMericcio (Sasso) 70. y4>Mesenzano. 49Mesplcina ( Valle ) l\S.

Page 580: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

370 INDICE194

Mezadra © MezagruPoncione.

Mezzana 18, 19.Miniera diferro presso Ghìrìn.j5

*™T ~*^—»fra Brincio e Ja

Madonna' del Monte 74

II.

V ' Monte Baro. i4a 143 léo. *$*•—- Cavallo 102,Piatto 122.— Robio i58.

(Sacro) V. Madonna—,^« a,, jvionte 74, del MoiJte— di piombo argentifero, Mootegnno. Lome e terrò A?imn Q^ „* i%/r-__, .°*. ^^

— r-v»iuw cu germinerò.

rame e ferro di Vie011ago 74» di ferro, di Valcavarfftia'

79—^™. della Gaeta, 79

rotte

<•- di Pagnona 84>- del Monte Vàr-

H* dÌInÌrObbÌO.84

di Acquale 84e di rame

«1 torrentelina. 96,

di

spatico pressoBitto in Vallel-

«** di Valsassinasopra Pasturo e Bajedo

, enella valle del Vairone. 102io3.

*~~;-\,~~^4 e ài piombo a

Lagarello e Moatecavallopresso Balabio. 102.

*~-~—- di piombo

, di piombag-gine e di piriti a Val Ca-sarca e Val Marcia, à03 u

Miniera di ferro e piombo «opraAcquate. 108

Mogio (Lag di), i5o.Molgora, torrente. 166*.

Molina 117.Molteno. 144,Moltrasio. 118,Moriate, 26. 27.——^ ( i-ago di). 4i.Moubello- m, i3i.Mondadizza. 97.Mondonico 64.Mongu^zo. 145.Monsolaro, i5oMontagnuola, serie di Colline,

*'o. 17. 205.Moniaveggia, 167. 1-9,3.

Montorfano sopra Baveno. 29.1 "-*- sulla strada da Co*mo ad Erba i4o.

Moivza. 169 e se^.t Villa Imp. 16*2 e seg,Morazzone 3$.

Mor&egno. 96 96. 243, 244,Morbi o inferiore. 77.Morcò. 68.

Morimondo. 53,

Mormone. 170.Motta Visconti. 53»Movallo. 27.Mozzate. 58.

Musignano 4<>»

Musino, 80.

Musocco 64.

Musso 83 90,Muzza, canale, i56\

Mnzzauo (Lago di)

Nfi.

Nasnìgo. 148,Nava. ni.Naviglio grande 5o~?53.—

r- di Paderno a 62. i65.Naviglio della Martesana ió'3«

166.

— di Pavia. 171.Nazaro (S ) 5q.

Nesso. 117.

Nignarda. 108.

Nobiallo. 89.

Nobili. i45.

Noseto (S. Giorgio di). 16YNova i38. •

/

Nova te ( Fiume di ), 94,

Ogebio 4?-

o

Oggion-o. 108. i4 2 .

Page 581: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE :k &7I

Oggiono (Lago di). 108 i4i.

l/{2.

Olcio. 106.

Olgiasca. 83. 98, 99.Olgìate Olona. 12.

sulla strada da Varese

a Como. 80.

Olginate. i43. i44- i5r. 167.

(Lago di). i5i»

Olona, fiume. 9. io. 54. 6*4

67. 71. 202. 204.

r —( Cassine d' ). 62.

i (Valle dell') 9. 65. 5o.

201. 202, 203.Ornate. i65.

Onno 108.

Orago 33.

Ori&no. 22,

Orio. 169.

Ornavasso 32.

Orsera (Pizzo d' ). 193.

Orla. 25. 38. 46 «44- 24^-—— ( Lago di ). 236.

Osmate. l\\,

Osnago. 108.

Ossola (Valle dell'). 32. 46\

Ossona. 3i.

Ossuccio. n4-Osteno. 78.

Ovesca , fiume. 3$.

Qzzeno. 33.

Paderno. i53. V. Naviglio.

Pagnona 99.Paina i35.

Pallaivza. 44-Pallanza sul lago di Como. 117.

Pallanzeno. 32.

Paludaccio presso Ghirla* 72.

Pan perduto , canale. 10.

Parabiago. 8. 9,

Paradiso , Villa de' Gesuiti. i53,

Pare. 108. i43.

Pasturo. 102.

Pavia. 191.

(Certosa di) 171 €£egg.

pedenos ( Valle di V g§.

Peglio. 92.

Pelucca (la ). 164.

Perlana, torrente. 11 3»

Perlasca 12&Perledo. 10 5.

Pescallo. 109.

Pescarenico (Lago di). i5®.

Pescate. i5o.

Pessano. i65,

Fessolo ( Alpe di ). 92Peveranza. i5«

Piagne. 96.

Pianello. 90*

Piano ( Laghetto del ). 78.

Piatta, 97.dietro (S. ) all'Olmo. 62,™— in Valtellina. $fr

Pino sopra Camagnano. 193,

Piona 83. 99., (Lago di). 99Pioverna, fiume. 100. iot.

Piurò 94- 23o. 23i.

(Valle di) 94 95.

Pizzo dei tre Signori, Monte,! o3

PHniana. 120. 121. 122.

Pognana. 117.

Poieggio. 245.

Poncione di Mezedra. 194*

Pontasca. 246.

Pontegana. 77.

Ponte della Tresa. 74»? in Valtellina. 96.

- in Vallassina. 1^6. i4?

Ponzate i4o.

Porlezza. yy.Porta ( Villa della ) a Casale

Suigno: 74.Portezza. 112.

Porto Valìravaglia. 4&sul lago di Lugano, 6"&

67. 68Prà S. Pietro. 85.

Prato Centenaro. i38.

5 Pagano. i3o.

Prè o Prato. 78.

Premaglio. 97.Premarra 99 102 io3:

*

Premezzo 33.

Prempselo 3a.

Page 582: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE II.9J%Prese (le). 97.Primaluna. iqi. 103.

Primo ( S. ) in Vallassina. 193.

Prognana. j5.

Proserpio. i46\

Pugazzano (Monte di). 3$.

Pusiano. 142»

>-'

' —~? (Lago di). *4*» *42 '

QQuadrona , torrente. 80.

Quiete (la), Villa altre volte

Serbelloni , ora Busca , sopraTramezzo. 11

1

?

Quinzano* 34*

RRaimondi (Villa) a Birago i3o.

i3|.

Ramello sopra Intra. 258.Rancio, 72. 74*

Ranco : 16,

Raverìc (Villa). l35.Realdino. i34-

(Grotta di). i34-

Recalcati ( Villa ) a Varese. 36.

Resegone di Lecco, monte. 102Rezzago. i4$.

Rezzonico. 90,Bisaje. 6,

Ritorto , o Retorto , canale. i5ó\

Riva di Chiavenna. 94»» • sul lago di Lugano. 68. 76.

Ho o Rho> 6. 7, Santuario della

B. V. ivi

Robarello. 37.Robecco. 62,

Robiano. i34» i35.

Robiate. i58.

Rodano, fiume. 33T

Rogola 96.

Ramazza. 78.Ronchetto. 53.

Rosa ( Monte ). f\6. 195. 194.Rosate. 53.

Roscino. i5i.

Rumo ( Consiglio di ). 92.

Sacconago 52.

Sagrino (Lago del). i43 14&147.

Sala sul lago di Como. 114.—— sopra Valmadrera. i45.

Salimurano (Passo). io3.

SaltriQ. 66,

Salvatore (S.) presso Binago. 8q.

Sanagra , torrente. 78. 89,Santa (La). 168.

Saronno. 5g. 60. 61. Santuario

della B. V. ivi.

Sartirana (Laghetto di). 167»

Sasso Acuto. Q5. 92.

del ferro. 193.«« di Gavirate. V. Gsvirate.—— Mere. V. Mere.

Rancio. 89.- delle Stampe, 111. 113.

- (Laghetto del). 85.

Schianno. 64.

Schinchinelli ( Villa ), altre volta

Bossi, a Varese. 36.

Sebrù (Monte). 97.

Sedriano. 62.

Selasca. 4^*

Sempione ( Strada del ). 3i. 02.

33. 194.— Villaggio. 00,

Senago. 63. i3i.

Serbelloni (Villa) a Taino. 22,

„ a Fiuas^latte.

106.

109

mm* a BellagiQ.

Zinzendorf ( Villa )

a Varese 36.

Seregno > i35.

Sesia (Valle di), ifi.

Sesto Calende. 20. 21.

tra Milano e Monza. 164.

Seveso. i3o--— torrente. i3i. i3«. *38.

Siglio { Lago di ). $5Silva (Villa) a Cinisello. i3ft.

139.

Simoìo (Monte). 45, 207. a3ft.

Page 583: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE II.

Simonetta. 3. Ee@ sorprendente.

ivi*

Sirouè i44-

Solari di Monasterolo ( Villa}

altre Volte Somaglia, ad Orio

i6qSoìbiaté Olona. 12

'

--— sulla strada da Varesea Como, 80.

Solcio 28Solivo ( Monte ). io3.

Somaglia ( Villa ) a Vedano i6~5.

Somma o Soma io. ,7, 18,246Sommariva (Villa) altre volte

Clerici in Tramezzina 111.

Sondrio- 96 2^6. 247.Sorico. 85, 93SormanOs i49°

Sovico i4^.

Siabio. 66.

Stazona , nome antico d'Angera.

23»n*—-— sul lago di Como 92Slrona , torrente. 32.—— (Valle di ). 46-— • Caverna e torrente sul

lago dì Conio. 118.

Sueglio. 99.Snello 145Superiore o di mezzo (Lago)

94.

TTaceno. 101.

T^uio. 22.

Tanzi (Villa) a Perlasca. 128.

Taordo 78Taicone (Monte). 23?.Tavernerio. 140.

Tavernola. 119.

Teglio» 90.

Ternate 41 -

Ticino, fiume 4°*« 49- 236*. Suocorso 49* 5o. 5i.

*. (Valle del). 63.

Tirano, 96Tivano o Tuano (Piano del).

149 239.

Torbiere- 223. 224»

f* I/o

£73Tornavento pressò 11 Ticino. 5©.

presso Monza, ioó.

Torno. 122

Torretta (La), 139.

Torrette Le). 160. 167.

Tonulia (Punta di). 116".

Tosa ; o Toce, fiume. .32. 236.

Tradate òj.

Traggia , fiume 23i.

Tramezzata 80. in.Tramezzo inTravaglia V traile*

Travedona 4 1 »

Traversa 42'Jf ra versi Villa) V. CusanlTrecallo 162.

Tremenico. 99.Tresa , fiume. 48. 74. 76.

Tresenda 96".

Trevisago 4^»T/ezzo. i53 1 4*

Triviglio i55.

Tnvulzi (Villa ) ad Ornate i65lTrotti (Villa) a Verano. i34*

Tulliano. 4^7.

Turbigo. 5i.

vVallacela , vivajó presso Monza,

Vallategna , cascata. 148.

Val d' Ambria. 90.

Valle Antrona. 84.

Anzasca. 84.

Valassina 85. 1^6 e segg.

Valbrona 108. 14&.

Val Casarca, 100.

Valle Cavarnia. 76. 78. 79, 84,

229.

Valcuvia. 43- 48»Val Furba. 97.Valgana. 74. 235.

Vallazetta 228Valle Intelvi. 76. 78. ii5. 116.

2ÓÓ.

Val di Madre. 96*.

Valmadrera 108. 1 43

.

Val Maleng®. 83.

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a 74Valle di Marchirolo. 71.

Val Marcia. io3.

Valsassina. 83. 84. 85. 101 e

Valsolda. 78.

Valtellina. 95 e segg. 248. 2^g,

Valtravagiia. 4°*- 247» 24$*

Valle Zebiasea. 92.

Vallerà. i32.

Vaprio. i54.

Varallo. t\6.

Varedo. i32.

Vetreria, 83. 85. io3. 104. io5Varese. 35. 36. 193. 249. 25o.— ( Lago di ). 4o*

Varrone (Monte ). 84 85.1 fiume. gg, 100. 102.

Varzo. 32.

Vassena. 108.

TJboldi ( Villa ) a Cernusco. i56.

Vedano sulla strada di Varese

,

| suir Olona. 54-" presso Monza. i35. i65.

Yedasca ( Valle ). 25o.

Vedrò, fiume, 32.

_ (Valle di) 46.Vegezza (Valle). 4°^Velate. i58,

Velleso. 117. i49 239.

Venegono superiore. 55.

inferiore. 55.

Vera no. i34«

Vercana. 84. 92,

Vercurago. i5i.

Verderio. i53.

Vergherà (Cassina). 52.

Vergiate. 20. 21.

Vergobio. 74.Verri (Villa) a Biassono. i65.

Versejo. 94*

INDICE II.

Verternate. i3o,

Verzasca , fiume. 236. 23$.Vestreno. gg.Uggiate. 81.

Viana. m.Vico. 68

( Borgo di ) presso Como.119. 120 124.

Viconago. 73 74»

Vico Modrone. i55.- Seprio. 16. 56.

Vicino (Valle di). 148.

Vigano. i44Vìgìù. 66,

Villa sulla strada del Sempione.5q.

in Valtellina. 97.sopra Lenno, 112.

Casate. 116.—-— sopra Isìcìoo. i4o.

Romano; i45*

Vira. 49*Visconti ( Castella dei ) a Som»

ma. 18,

.__,, Castella sparse ne'con-

torni di Gaìlarale e di Som-ma. 17.

Vismara ( Villa ) a Monsolaro,

i3o.

Vogogna. 32.

Voldomio. 49*Urìo. 117.

Usmate. 168.

Zebiasea. V. Valle.

Zelada. 5o.

Zuccotta» 119.

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275

INDICE III.

DEGLI ARTISTI NOMINATI IN QUESTA. IL PARTEDISPOSTI PER ORDINE ALFABETICO,

AAbbiati Filippo, pittore. 150.

Agrate, o da A grate , Marco,

scultore. 170. 176.

Alba ( Ettore <T ), scultore. 174.<—— ( Macritio d' ). V. Fa, a.

Alberti . . . , milanese , pittore*

139.Albertolli cav Giocondo, ar-

chitetto ed or atista. 110. 242Amacleo Gio. Antonio, pavese,

scultore 174 1J?6\ 181. 180.

Amati Carlo , architetto i5o,.

Andrea (Maestro), da Milano,

intagliatore in legno 60.

Appiani Andrea, pittore 24 no.169. i6a.

BBarbieri Gio. Francesco , detto

Guercino da Cento , pittore

i5$ 169 179Bassi Martirio , milanese , ar-

chi! et to. 1 83. Malaspina scrive

Bossi.

Bianchi cav Isidoro ,pittore.

07. ii,« 169. 241**-—«r- Federico, pittore. 178.

.89, 190.

Bibbiena, V. Galli.

Boni Giacomo da Menagio ,

scultore. 60.

Bossi Giuseppe, pittore. no.i4'-**

- V Bassi.

Bozzo Francesco , scultore. 190Bramante , pittore ed architetto.

9. n. 47» J26. 162. 182.

Bramantino (Agostino di), mi.,

lanese,pittore 182,

V. SuardlBrambilla Francesco, scultore

e fonditore. i84- i85.

Brioschi Benedetto » milanese,scultore. 174.—- Francesco , lavoratore

in rame. i85

Buonarroti Michelangelo,

pit-

tore e scuitore. 186.

Busca Antonio, milanese,

pit-

tore 179 189Bussola Dionigi, scultore. i8o.

188 190— Domenico, scultore. 184.

Busi Agostino , scultore 63.

170 176 Non Francesco ,

come per errore è stato scritto

da alcunoBuzzi Carlo , architetto. 69.— Lelio , architetto. 69,

GCaccianiga Carlo , milanese

»

pittore. ì^gCadelino o Canelino Antonio

di Bormio, pittore. 228. 240.

244.

Gagnola Marchese Luigi , ar-

chitetto. \l\b.

Caìmì . • . milanese, pittore.

139.

Cairo cav. Francesco di Varese,pittore. 159. 188.

Cai ari Paolo , detto Paolo Ve-ronese

, pittore. 90Campagnuola Domenico, pittore.

181.

Page 586: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

2 76

Campì Fratelli , pittori , e loro

scuola. 6'5.

. Bernardino,pittore. 180.

Campione (Marco da) architetto.

lag. 170.

Cane Carlo , pittore. 182.

C'anelino. V. Cadelino.

Canova Antonio , scultore. ió"5,

234.

Cantoni Simone, architetto. 36*.

4o. i55.

Caramelli Francesco , di Men-drisio , architetto . 243

Curate o da Carate Silvestro

,

lavoratore in rame. i85.

Carrara (Alberto da) , scultore.

*83. i86\

Cartoni Carlo, genovese ,

pit-

tore 178.-!

» Giovanbattista, pittore

188.

—- .... di Bovio, pittore.

242.-— .... di Rovio, pittore.

242— .... di Bovio , scul-

tore 242.

Casolanì Alessandro , pittore.

180, i83.

Cerva ( Giambattista della ), pit-

tore, ij..

Cìnisello Vincenzo, architetto

e pittore. 5g.

Colomba Gio. Battista d'Arogna,pittore. 242

- — Antonio, idem, pittore.

242?——. Innocente, idem, 2^2.

Como Iti ( Giambattista), scul-

tore no.Conti ( Virgilio de 5

)^ intagliatore

in legno. i84-

Cornara Carlo , milanese,

pit-

tore. 178.

Cotta Gìanfrancesco di Morbe-gno

, pittore. 244-Crespi Daniele, pittore 4» 21 «

162. 181 184. 187.— Gio. Pietro, di Busto,

pittore, ti.

INDICE III.

Crespi Gio. Battista , detto il

Cerano, pittore. 11. 182.

. Rafaele, pittore. 1|.

Cristoforo Romano , scultore

182.

Cusi Giuseppe , ingegnere archi-

tetto. 129

DDanedi Gio. Stefano , detto

Montalto, pittore. 15$. iò$,

179. 180. 190.

Bordoni INiccoìa architetto. i65>

EEgogui Ambrogio , pittore del

principio del sec, XVI. 9.

F

Falconi Bernardo , luganese ,

lavoratore in rame. 26,

Fava Giangiacomo , detto Ma-crino d' Alba ,

pittore. ' 178.

Ferrari Dionigi Maria, archi-

tetto. 12.

~——~ Francesco Bernardino ,

architetto. Ó2~.

Gaudenzio , pittore. 24.

4i« 4?- 6° 12 &'

Fontana Domenico cav , archi-

tetto. 69. 241*—_-.« Annibale , scultoreo

181. 184. 186.

Fossano Ambrogio, milanese,

architetto e pittore. 174. 17 5*

179. 188.

Fossati Davide Antonio , di

Arogna,pittore 242—-—- Giorgio , incisore in ra-

me , idem. 242.

Fusina Andrea, scultore. 176*

176.

GGalli Gio. Maria , detto il Bib-

biena , architetto e pittore,

109, 159.

Page 587: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

I SDICE III. 77Gamodia Enrico , tedesco , ar-

chitetto. 170.

Ùattonì Gio. Battista, scultore.

175.

Gerii ( fratelli ) ,pittori. 167.

Ghisolfi Giovanni , milanese

,

pittore. 36\ 178. 190.

Giordano Luca , pittore. 29.

Giorgi (de' ), milanese, pittore.

i3

Giusti Paolo Emilio, architetto.

i38.

Griffi Corrado , di Varese , scul-

tore. 55.

Gualtieri Gio. Antonio ,pittore

180,

Lhandriani Paolo Camillo , detto

il Duellino, di Ponte presso

Sondrio ,pittore. 246.

Lanino Bernardino, vercellese

,

pittore. 9. 61.

Lanzani Andrea , milanese ,

pittore. 162. 177. 190.

Lavelli . . . , milanese,pittore.

139.

Lebrun . . .,

pittore, 29,

Legnani Stefano,pittore, 37.

Leonardo da Vinci ,pittore. 9.

19. 5i. 56. 60. 70. Architetto,

i53. Pittore i54. 170. i85.

Leoni Leone da Menagio , scul-

tore 60. 79.

Levati Ambrogio,

pittore. i39-

Ligurio Pietro , di Sondrio

,

pittore. 2^6.

Lirone Pietro , di Mendrisio

,

scultore. 243.

Locate ( Antonio di ), scultore

174.Lonato Bernardino , architetto.

Luìrii Ambrogio , pittore 62.

Nominato forse in luogo di

Aurelio.- - bernardino , pittore. 60.

61. 62. 70. 117. 126. 169.

161, ,164 175.

MMaderna Carlo di Bissone , ar-

chitetto. 242.

Stefano di Bissone

,

scultore. 242.

Magatti Antonio , del distretto

di Mendrisio,pittore. 24-3.

Magistris (Giambattista de)*dello il Volpino , scultore.

178. 184. 180. 187. 189 (Il

nome di questo artista regi-

strato da IVIalaspina , serve

a rischiarare i dubbj che sul

soprannome di Volpino si

erano mossi nell'indice della

Parte I. agli art. Volpi e

Volpino,)

Magni , o da Sesto , Cesare ,

pittore. 61, Nelle descrizioni

del Santuario di Saronno viera

detto allievo di GaudenzioFerrari; e probabilmente si

è voluto distinguere da Cesare

da Sesto , allievo ed imita-

tore di Leonardo, Bianconi neha fatta una sola persona.

Malosso. V. Trotti

Mantegazza fratelli , scultori.

174.

Mantegna Andrea ,pittore. 179.

Marini Angelo * siciliano, seul*

tore. 175. i85.

Masettì o Mazetti .... di Rovio,

scultore, 242.

Matteini . . . , pittore. 170.

Matteis ( Cristoforo de ), pittore

sul vetro. i83

Mazzucchelli Pier Francesco ,

detto il Morazzone ,pittore,

24 36. 37. 39. 76. 119. 12Ó.

181. 187.

Meda Giuseppe , milanese , ar»

chitetlo. i53.

Mìgliara Domenico,pittore pae-

sista 3.

Mola Pietro Francesco , di

Mendrisio, pittore. 243.

Giambattista, idem, pit-

s tore paesista. 243.

18 *

Page 588: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

278 INDICE III.

Montalto. V. Danedi.

Morelli . . . , architetto. 00.

Morghen Rafaele , incisore 170

Mulìeribus ( Pietro de ) , detto

il Tempesta, pittore. 29.

NNava Giacomo , milanese , scul-

tore. 175.

Negri . . . , scultore. 139.

Neri Pietro Martire, cremonese,pittore. 188

Nosseni . . . , luganese , ar-

chitetto 242Novi (Bernardino da), scultore.

182.

Nuvoloni Carlo Francesco , ere

monese , detto il Panfilo

,

pittore. 24. 37. 139.

oOggìono ( Marco da ) , pittore

170.

Orsolìno Tommaso , genovese,

scultore. 182. 184 i85. 186

187. 189.

Paggi Giambattista, pittore. 181.

Panza Federico , pittore 190Parravìcini Giacomo , di Ca-

spano , pittore 249.Pasignani Domenico, pittore,

181.

Pellegrini o Peregrini Antonia ,

ricamatrice 181

Pellegrini Pellegrino , architetto

. 7. 09. 78 i34- i55.— Galeazzo , architetto

182.

Peroni Giuseppe , parmigiano,

pittore. 187 189Pestagalli Pietro , milanese

,

architetto 10.

Petrini cav Giuseppe, di Ca-rono nel Luganese

,pittore

7&

Petris ( Pietro de ) , di Camp»presso Morbegno, pittore. 244.

Piatti Francesco di Teglio, pit-

tore. 246Piermarini Giuseppe, architetto.

160.

Pino cav. Ermenegildo, archi-

tetto i36\

Pioniello Francesco , scultore.

i 75.

Pola ( Bartolomeo da ), intarsia*

tore in legMO. 184Polacco Leopoldo , architetto.

7. 35.

Porta, o della Porta, Paolo,milanese , architetto fjo

corno , milanese , scultore.

175 182. — Gugliel-

mo , scultore. 182.

stuccatore, i3gVreterezzano Simone, pittore. 4*

Pris 1inori Antonio,

pittore e

scultore. 07 60Procaccini Camillo , pittore. 29.

60. 28 162, 178 180— Carlo

,pittore. 177.— Giulio Cesare, pitto-

re 139. i59 181.

Giuseppe ,pittore.

177 190

pittore

Ercole il

188. 190.

giovane .

Quadrio Gerolamo , architetto.

59 .

RRiberas cav Giuseppe , detto

o Spagnuoletto ,pittore. i38.

Ricci Sebastiano , pittore 109.

Richini Francesco , architetto.

139.

Ripa Pietro Paolo, milanese

,

lavoratore in bronzi, i83.

Page 589: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

INDICE III.

jìomegìalto Pietro , eli Morbe-

gno, pilt.ore. 243

Roverio Bartolomeo, detto il

Genovesìno ,pittore 4

Rubens Pietro Paolo,

pitto-

re. 109.

Rusnatì Giuseppe , milanese ,

scultore. 180 184 i8ó\ 187,

188. 190.

Sacchi Carlo Battista , milanese,

scultore e musaicista. 177 179180 184, i85. 186. 188— Valerio , musaicista 178

187. 189.—— Giambattista, musaicista

189. ( Non sarebbe forse Carlo

Battista ?)

Andrea, musaicista 180

Salderio Carlo , di Mendrisio ,

architetto 243Salmeggia ( Enea ) pittore. 167.

.Salomon. , pittore. 109Sanguineo Alessandro , mila-

nese, pittore scenografo 129

Sardi . , luganese, architet-

to ^42 »

Schidoni o Schedorte Bartolo-

meo , modanese,pittore. 29

Sebastiano Giuliense, detto Se-

bastianone,

pittore. 109Seregni ,. o dall' Orto da Se-

regno Vincenzo, architetto 59Sesto ( Cesare da ), credesi Ma-gni di casato, p ttore. 171.

' " ( Ballista e Cesare , apiuttosto Stefano da ) , scul-

tori 17 :.

— (Stefano), scultore. 18 '.

Silva Francesco , di Mendrisio ,

pittore ed architetto. 242—— Agostino e Carlo Fran-cesco, figli di Francesco,pittori , scultori ed archi-tetti 242

Simonetta Carlo, scultore 184.iox>.

279Siro Siculo , scultore. J90.

Somaglia (Conte Gian luca del

la ) , milanese , architeli e

63. i54.

Soave Felice, architetto. 48»

Solari Cristoforo, dello il Gobbo , scultore e pittore. 176*8o. i85 180.

Sorti Pietro, pittore 180. i8s-

i83.

Spagn7/0letto. V. Riberas-

Sua Rafaello , di Mendrisio,

pittore 243.

Storer Cristoforo , pittore. oò.

109 187.

Suardi Barto !omeo , milanese ,

detto Bramantino, pittore*

182 187.

TTamagninì Antonio , scultore,

176.

Tatti Benedetto di Varese , pit-

tore. 11.

Tencella . . , di Bissone ,pit-

tore. 242.— .... idem , stuccatore,

242Torriani Francesco , di Men-

drisio,

pittore. 243.—

Innocente , di Men-drisio, pittore 243

Tr'va Antonio , reggiano , pit-

tore 109^

Trovi ( Cav Giambattista ) s

cremonese , detto il Matasso»pittore. 162. 188.

vbaccani , . , pittore d' ornato,

119 io~3.

Vairano . . scultore i85 (Nonforse Vairone Biag.o ?

)

Valletta . , pittore d' archi-

tettura e d" ornato 177Vannucci Pietro , detto Pietre

Perugino, pittore. 139. i8g

Page 590: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

*8o INDICE III*

Vbbriachi (Bernardo degli) scul-

tore in avorio e denti di ca-

vallo marino. 186

Villa .".-., pittore ornatista. 177— Francesco, milanese, ar-

chitetto i83

Vinci. V Leonardo.—— Gaudenzio , pittore. 24»

Volpino» V* De Magistris*

Zanelli Siro , pavese , lavora-

tore in rame. 26. 190.

Zanoja cav. Giuseppe , ardur-

tetto, prof. 3o. 5i. i$7

Page 591: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

ilINDICE IV,

DELLE fAVOLE IN RAME DELLA SECONDA PARTE,

Tavola VI. Facciala della Certosa eli Pavia « • ^ pag. if$Carta delle vicinanze di Milano , comprendente lutto

il viaggio ai tre laghi , e molte altre parti , ommessenella carta che accompagna quel Viaggio ~ # - - *> igS

tté

Page 592: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

wCORREZIONI ed AGGIUNTE

ALLA SECONDA PARTE.

Pag Un.

5 23 dopo le parole « Villa II sig. 2£<W, parlando del sog*

di. Scipione 55 si ag~ giorno di Petrarca aWIaterno

,

giunga-. o Inferno, o Inverna, dice

che in quel luogo il poeta

maritò sua figlia con Frantesi

da Brasano (forse Francescoda Bruzzano ) , milanese, il

quale gii fece poi erigere unmausoleo innanzi alla chiesa

\ rfV Arenate presso Jerona. Seil suslanziale di questo rac-

conto ha un fondamento nel

vero , vi ha certamente errore

neìl' ultima indicazione , per-

chè dovea scriversi invece Ar-quà , o Arquate presso Padova,dove esiste tuttora il monu-mento accennato.

%\ j dopo Gaudenzio Fer- Cosi trovasi scritto nelle antiche

Tari si aggiunga •• Guide, e n eli' ultima edizione

dei Viaggio ai tre laghi \ maforse vi ha errore nel nomedel Crespi. Benedetto Tatti di

Varese , Rafaele Crespi di Ce-rano , e Gio. Battista della

Cerva, operarono negli orbati

delia chiesa , e 1' ultimo di-

pinse alcuni freschi a late alla

cappella maggiore; e Gio Pie-

Èro Crespi Castoldi di Busto,

avo di Gio Battista, detto il

Cerano , dipinse maestrevol-

mente la volta. La tavola di

Gaudenzio,rappresentante l'As-

sunzione della B. V, con moltefigure , benissimo conservata

,

si riguarda come un capo d' o-

pera di queir insigne pittore ,

al quale appartengono anchequattro tavole laterali assai

pregévolii due più grandi cqu

Page 593: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

PORREZ. ED KQG. ALLA IL PARTE. 283

8. Gio. Battista e S Michele

,

e due più piccole con S. Gi-

rolamo e S. Francesco. Matutte le pitture di quella chiesa

sono manifestamente eseguite

prima della metà del secolo

XVI, e quindi non da Da*-

niele, che fiorì verso la metàdel XVII. Questo nome si èforse preso in iscambio conquello di Rafaele Crespe chelavorava nel 1642,

PagMn.36 10 dei S. Quirko

48 28 dopo « Varese » si ag-

giunga :

77 6 altra

85 19 graniti assai belli

89 19 speculare

94 7 altre rupi

ivi 26 la riva di Ginaveimst

100 21 aperto

109 22 Stondratì

110 8 Molti artisti

117 4 dopo Luini si aggiunga-

ci9 5 dopo « Villa d'Ente,

120 5 molti, altri edifizj

129 1 3 dopo Cusì si aggiunga :

i39 16 dopo le parole « tro-

vasi stampato » si

aggiunga "

dei S. Vito (errore corso nelV uhtinta edizione del Viaggio ai

tre laghij.

À Germignaga si e stabilita unafabbrica di colla tedesca.

altro

granate assai belle

specolare

alte rupi

Riva di Ghiavennaaperta

Sfondraii

Molti artisti , e tra gli altri Ap-piani e Bossi concorsero adornare quella villa che spir$

in ogni sua parte buon gusto.

Magnifici sono ecc.

A Lezzeno si è di recente sta-

bilita una fabbrica d* aceto

tratto colla distillazione davarj vegetabili.

Una bella sala elittica fu in que-

sta villa dipinta dal pittore

ornatista VaccanLmolli altri edifizj

e nobilmente dipinto dal valente

scenografo Sane/uirico.

Trovasi pure stampata una de-

scrizione della villa , dalla

quale si raccoglie che il di-

segno del palazzo fu mandatoda Ferrara, ed eseguilo dall

Richini; che operarono nelle

pitture il Levati, il Lavelli y

V Alberti, il Cai/ni, certo Sa."

l&mcn, Sebastiano Gwliense

,

Page 594: Guida di Milano : o sia descrizione della città e de' luoghi più osservabili ai quali da Milano recansi i forestieri

•84 COEREZ. ED AGO. ALLA II. PARTE.

detto Sebastianone , Carlo Cac-cianiga , lo Storer , il Moti"tolto , il Gerii , il Panfilo , il

lìibiena , nelle sculture il Ne-gri , ed altri, negli stucchi il

Porta. Vi si trovano inoltre

quadri di Sebastiano Ricci ,

del Panfilo suddetto , di Giù*

Ho Cesare Procaccini , di An«ionio Trita , del Perugino

,

del Morazzone , del Cerano ,

di Daniele Crespi, del cav.

flfeZ. CVwVo , dello Schidone ,

una lesta Tizianesca , un Si-

leno della scuòla di Rubens ,

e la Sibilla Cumana del £«e/v

e/zio , opera della sua migliore

maniera. Ne' giardino veggotis*

cippi , ed altri monumenti con

antiche iscrizioni.

Pag Un,

i5cj 25 Ol&iatb Olgi:vatb«64 16. dopo «'Adda » cosi rutto col disegno e sotto la

direzione dell' ingegnere archi-

tetto Parea.&6"3 8 dopo « cappella ?> In alcune saie operò il pittore

ornatista baccani.una reggia

Porto VenereCasolarlidi ippopotamo , o piuttosto di

cavallo marinoVenturiXXXVIII.considerabile tuttavia , riesce

Lussoguo

178

* 79«.86

29 un reggia

porlo VenereCasolari

di ippopotamo

20020B

So

*4

Ventura38.

2li 7 considerabile , tuttavia

245 ? s

riesce

Lussegnp

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I

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