Guida di Firenze e Provincia

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www.originalitaly.it Firenze e dintorni Le Guide di OriginalITALY 2010

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Con la Guida di Firenze avrai la possibilità di avere a portata di mano numerose informazioni sulla capitale del Rinascimento. Arte, Ricette, Itinerari, Sport, Artigianato e tanto altro ancora nela guida di Firenze e provincia.

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Firenzee dintorni

Le Guide diOriginalITALY 2010

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3 » Da sapere

Firenze e dintorni:il piacere di arrivare e spostarsiSe c’è una città “facile” per il turista, grazie alle sue dimensioni ridotte e ancora a misura d’uomo (meno di 370.000 abitanti), questa è Firenze. Nel centro storico l’intelligente area pedonale tra il Duomo e lo splendido Ponte Vecchio rende piacevole passeggiare. In Piazza della Signoria il visitatore trova un comodo ufficio informazioni, come pure in Santa Croce. Fra le molte attrattive della città, la casa di Dante (via Santa Margherita 1), sulla strada che da Piazza del Duomo va verso Ponte Vecchio.Consigliata una camminata fra le botteghe artigiane Oltrarno, che può rivelare spunti interessanti, come anche una visita al Mercato Centrale, disseminato di minuscoli bar in cui assaggiare strepitose merendine: pane burro e acciughe, oppure i crostoni di fegatini.Caldo a parte, in agosto la città è più vivibile, ma un saggio consiglio per chi volesse visitare i musei cittadini consiste nel procurarsi i biglietti con buon anticipo, informandosi all’indirizzo desiderato con le indicazioni che trovate qui in fondo. Il clima continentale provoca tutto l’anno un alto grado di umidità, per questo la primavera è la stagione migliore per approdare a Firenze. Se invece potete andarci in estate, un consiglio è portare sempre un berretto per proteggersi dal rischio insolazione. Ancora meglio acquistare sul posto un bel cappello di paglia che varrà come prezioso ricordo del vostro soggiorno fiorentino (si trovano da Francesca Santelli - Via Cavalcanti, 96 - 50058 Signa (Fi) - email: [email protected]).A Firenze si arriva bene in automobile, ma in centro è pressoché impossibile trovare parcheggio. Conviene lasciarla in periferia, dove ci sono diversi parcheggi. In compenso i mezzi pubblici vantano efficienza e il Comune mette a disposizione anche alcune navette ecologiche.L’auto torna preziosa per inoltrarsi nelle belle strade fuori porta e fare un giro tra i Colli fiorentini da Settignano e Maiano alla collina fiesolana, da Poggio Imperiale a Pian de’ Giullari, e poi la Certosa di Galluzzo e ancora Careggi e Castello, dove le strade sono un vero piacere, non solo per gli animi poetici.

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4» Firenze e dintorni - Sommario

Firenze e dintorni

» Itinerari 13

» Utilità 5

» Cartine 7

» Eventi 37

» Enogastronomia 21

» Arte e cultura 17

» Artigianato 25

» Bellezza e benessere 29

» Sport e Natura 33

» Ricette 41

» Scelti per voi 45

Sommario

Approfondimenti» Scarperìa 16» La scienza a Firenze 20» Chianti Rùfina 23» Trippa e Lampredotto 24» Argentieri e vetrai 27» Ceramiche e porcellane 28» Terme di Gambassi 32» Trekking in bici e centro ippico 35» Escursioni fiorentine 36» Firenze Marathon 39» Manifestazioni e sagre per mese 40

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5 » Utilità

»IN AEREO» Firenze è servita da tre aeroporti: Amerigo

Vespucci di Firenze, Galileo Galilei di Pisa e Guglielmo Marconi di Bologna.

» Amerigo Vespucci: tel. 055.315874; www.aeroporto.firenze.it; Collegamenti diretti nazionali da Milano, Roma,

Cagliari, Palermo e Catania. Collegamenti con la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella (SMN): ogni mezz’ora dalle 6.00 alle 20.30; poi ogni ora fino alle 23.30 (le navette blu della Sita). Il biglietto (€ 4,00) si può acquistare a bordo; lo spostamento dura circa venti minuti. Allo stesso prezzo, la navetta “Vola In Bus” diretta a piazza Adua (vicino a SMN) ogni 30 min. (dalle 6.00 alle 23.30). Con il taxi si spendono intorno ai € 16,00.

» Galileo Galilei: tel. 050.500707; www.pisa-airport.com; 10 min. di taxi per Pisa Stazione Centrale. Da

qui partono numerosi treni diretti a Firenze; la compagnia Terravision offre una navetta per SMN (con partenze ogni due ore circa dalle 7.40 alle 23.30). Dura 70 min. e costa € 13,50 andata e ritorno, € 7,50 solo andata. Da Firenze verso Pisa, e viceversa, ci sono 8 treni giornalieri fra le 6.40 e le 22.20, al costo di € 5,10. In taxi si spendono intorno ai € 130,00;

» Guglielmo Marconi: tel. 051.6479615; www.bologna-airport.it; Navette per Bologna Stazione Centrale (€ 4,50).

Da qui in circa un’ora si arriva a Firenze. Costo intorno agli € 10,00 ma, come per la durata

del viaggio, dipende dal tipo di treno. Al Terminal A del Guglielmo Marconi si trova un autonoleggio. Chi volesse recarsi a Firenze in taxi spenderebbe più o meno € 200,00.

IN TRENO» La stazione di Santa Maria Novella è collegata

alle maggiori città italiane con treni Eurostar e Intercity. La piazza prospiciente è ben servita da autobus e taxi. Con l’Eurostar, SMN dista 3 ore e 45 minuti da Napoli, 2 ore e 45 min. Da Milano e 1 ora e 30 minuti.

IN AUTO» Da nord a sud si viaggia sulla A1, mentre dalla

costa tirrenica è comoda la A11, nonché la grande direttrice che congiunge con Firenze Livorno e Pisa.

Soccorso stradale: Viale Amendola, 36 Firenze 116, oppure 055.24861.

IN PULLMAN» Lazzi (piazza della Stazione 3r; tel. 055.363041;

www.lazzi.it) è la società che gestisce il collegamento da e verso Roma, ma anche in direzione delle principali città europee della rete Eurolines.

TRASPORTO PUBBLICO URBANOed EXTRAURBANO» Quasi tutti gli autobus fiorentini (www.ataf.net)

fanno capolinea alla stazione ferroviaria. I quattro bus elettrici che accedono al centro

storico sono contrassegnati con lettere dalla A alla D. I biglietti si trovano presso bar e tabaccherie. A SMN, l’ufficio informazioni turistiche fornisce le mappe con i percorsi del trasporto pubblico;

» Esiste anche il City Sightseeing (055.2645363), bus scoperto il cui biglietto costa € 20,00 per 24 ore (si può scendere e risalire quando si vuole).

Per andare fuori porta ci sono i pullman:» Compagnia Lazzi.» Compagnia Sita: Via Santa Caterina da Siena 15r

Tel. 055.219383; www.sita.it: serve i dintorni sud-orientali;

» Compagnia Cap: Largo Fratelli Alinari 9 Tel. 055.214637; www.capautolinee.it: collega

Firenze con i dintorni nord-orientali e il Mugello.

NOLEGGIO AUTO» Hertz Italiana: Via Finiguerra, 33r - Tel. 055.2822260;» Avis: Via Borgo Ognissanti, 128r; tel. 055.213629.

NOLEGGIO CICLOMOTORI e BICICLETTE» Alinari: Via Guelfa, 81r; tel. 055.280500. Moto; » Florence by Bike: Via San Zanobi, 120-122r Tel. 055.488992. Bici.

ORGANIZZAZIONI TURISTICHE» Sito ufficiale Agenzia Nazionale del Turismo:

www.enit.it;» Ufficio Turistico della Regione Toscana: www.turismo.toscana.it;» Aggiornatissimo anche per eventi d’arte e musei

è www.comune.firenze.it;» Sito ufficiale dell’Apt, molto utile e pure in

inglese: www.firenzeturismo.it;» Mappe, utili link e molte info per il turista con

www.firenze.net;» Elenco delle manifestazioni, possibilità di

prenotare hotel con www.emmeti.it;» Sito dell’azienda di trasporto pubblico, con orari e percorsi delle linee urbane in

dettaglio www.ataf.net;» Utili notizie anche su eventi culturali cittadini con

il sito ufficiale della Provincia di Firenze www.provincia.firenze.it.

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6» Firenze e dintorni - Utilità

GUIDE e ACCOMPAGNATORI » Associazione guide turistiche fiorentine: Via Giuseppe Verdi, 10 - Cell. 347.737837;» Associazione guide turistiche della Toscana: Via Ghibellina, 117r - tel. 055.2645217.

SERVIZI per DISABILI» Gli uffici del turismo distribuiscono libretti che

enumerano le facilitazioni offerte dagli edifici e dai mezzi pubblici.

INTERNET CAFÉ» Into the Web: www.intotheweb.it; Via de’ Conti, 23r - tel. 055.2645628. Aperto ogni giorno dalle 10.00 alle 23.00» Internet Train: www.internettrain.it; Via dell’Oriuolo, 40r - tel. 055.2638968. Aperto lun e mar 10.00-22.30; ven e sab 10.00-

20.00; dom 15.00-19.00;» Internet Pitti: www.internetpitti.com; Piazza de’

Pitti, 7/8r - tel. 055.2728836; aperto ogni giorno dalle 11.00 alle 23.00.

MUSEI E ATTRAZIONI» Museo Archeologico: Palazzo della Crocetta, via

della Colonna, 36 - tel. 055.23575; aperto lun 14.00-19.00; mar-giov 8.30-14.00; bus 6 e C;

» Mostre di Leonardo: via dei Servi, 66/68 Tel. 055.282966, vi si possono manovrare le

macchine vinciane; aperto tutti i giorni 10.00-19.00; bus C;

» Museo di Firenze Com’era: via dell’Oriuolo, 24 Tel. 055.2616545; aperto ven e mer 9.00-14.00;

bus 14, 23 e A;» Museo Botanico: via La Pira, 4 Tel. 055.2757462; bus 1, 7 e 25;» Museo Nazionale di Antropologia ed Etnologia:

Palazzo Nonfinito, via del Proconsolo, 12 Tel. 055.2396449, aperto mer e lun 9.00-13.00;» Museo Salvatore Ferragamo: Palazzo Spini Feroni, via de’ Tornabuoni, 2 Tel. 055.3360456, aperto da lun a ven 9.00-13.00 e

14.00-18.00; bus A e B: vi si trovano 10.000 scarpe disegnate dallo stilista a partire dal suo ritorno da Hollywood (1927), tra cui modelli creati per Marilyn Monroe e Greta Garbo;

» Giardino dei Semplici: via Micheli, 3 Aperto tutti i giorni 9.00-13.00; sabato 9.00-17.00;

mercoledì chiuso; bus 1, 7, 25.

BELLEZZE NATURALI» Esempio caratteristico di bellezze naturali

della Toscana sono i dintorni di Firenze. Così le colline di Fiesole o le campagne, “fiorenti” di vigne e oliveti. Qui, una altrettanto fiorente

classe contadina coltiva quei tipici prodotti che ritroviamo nei piccoli e grandi mercati della città.

In questo panorama, a nord di Firenze si incontra il minuscolo centro di Maiano, che precede Fiesole di qualche chilometro. Verso sud-est è Settignano. Il percorso fra Maiano e Settignano si distingue dal resto dei colli fiorentini per l’impronta lasciata dalle attività estrattive della tipica pietra, il macigno, utilizzate per costruire la maggior parte delle case di questa zona. Numerose sono qui le famiglie di scultori e scalpellini attive da generazioni, e le botteghe addirittura da secoli.

« Maiano e Fiesole »» Settignano: oltre le mura di Firenze si parte dal

Campo di Marte imboccando via Lungo l’Affrico, da qui la direttrice per Settignano via Gabriele D’Annunzio;

Sulla strada, dopo un’ampia curva a sinistra costeggiamo il grande parco ottocentesco della Villa di Poggio Gherardo: apparteneva a facoltosi americani che vi ospitarono lo scrittore Mark Twain (1835-1910). Poco dopo verso destra è il Centro di Coverciano, famoso per ospitare i ritiri della Nazionale di calcio (Centro tecnico della Federazione italiana del Gioco del Calcio). Da queste parti si può visitare il Museo del Calcio (viale A. Palazzeschi, 20 - tel. 055.600526).

» Maiano: la frazione di Fiesole Cave di Maiano è in realtà un minuscolo centro che conta solo 38 abitanti. Il suo nome esteso, Cave di Maiano, richiama l’attività estrattiva del macigno e l’economia ad essa un tempo legata.

» Fiesole: a soli 7 km a nord-est di Firenze. Nei suoi dintorni ammiriamo boschi di cipressi che si interrompono per lasciare spazio a suggestive panoramiche. Il paesaggio è punteggiato dalle grandi ville abbarbicate sui fianchi della collina. È una zona notevole anche dal punto di vista archeologico, con stratificazioni insediative risalenti agli Etruschi. Fiesole domina i dintorni dai 295 m. della collina dove sorge. Sottostanti, le valli scavate dai fiumi Arno e Mugnone. Già capoluogo al tempo degli Etruschi, conserva pregevoli monumenti anche di epoche più tarde.

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» Quadro A

10 km5 ml

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8» Firenze e dintorni - Quadro A

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9 » Quadro B

1 km1 ml

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10» Firenze e dintorni - Quadro B

QC

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200 m1000 ft

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12» Firenze e dintorni - Quadro C

13 » Itinerari

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Florentia, è il nome che in antico indicava la città, riferendosi alla “fertilità” del terreno circostante. Ma

Firenze è anche una città “attuale”, e la moda non meno della scienza sono tra i suoi patrimoni (1). Per averne un’idea basta girare di sera per le vie del centro, dove si scatena una vera e propria movida. Piacevole è anche avventurarsi fuori porta: dall’antico quartiere di Santo Spirito a Barberino di Mugello al passo della Futa.

Oltrarno (2) è il quartiere più amato da Aldo Palazzeschi ( 1 8 8 5 - 1 9 7 4 ) e V a s c o Pratolini (1913-1991). Rione tradizionalmente popolare, sulla sponda sinistra del fiume, fin dal Medioevo Oltrarno ha sempre rappresentato la zona di Firenze specializzata nelle attività artigianali e industriali. Già allora quello che veniva chiamato il “quartiere di Santo Spirito” pullulava di botteghe e fabbriche adibite all’industria della lana. Su questa tradizione di opificio cittadino si colloca ancora oggi, con le molte botteghe di restauro, di mobili e dipinti, e altre attività artigiane in genere.

La zona ospita fra l’altro il Giardino di Bòboli (3) e il prezioso Palazzo Pitti (4), due perle della città. Bòboli, in particolare, è uno dei più eleganti e grandiosi esempi di giardino all’italiana. Fatto impiantare dai Medici sulla collina omonima all’epoca del loro trasferimento a Palazzo Pitti, nel 1550, è cinto dallo stesso palazzo, dalla Porta Romana e dal forte di Belvedere. Al suo interno, punteggiato di statue (la maggior parte dei cui originali sono oggi in restauro), zampillano fontane dai nomi esotici; vi si distendono l’Anfiteatro (completato nel 1634) e il Viottolone, sorto nel 1637. È questo un viale fiancheggiato da

cipressi e statue passeggiando lungo il quale si raggiunge il piazzale dell’Isolotto – nome che deriva dall’isola al centro dello stagno. È qui, nel centro del vasto prato, la Fontana dell’Oceano del Giambologna (5), il cui originale è oggi al Bargello. Valicata la collina e superata la Fontana del Nettuno si arriva al Giardino dei Cavalieri, dove un interessante edificio ospita il Museo delle porcellane.Confinante con il giardino, in Palazzo Pitti, è anche una Galleria del Costume (uno dei quattro musei ospitati dall’imponente edificio), dove si ammirano abiti raccolti in sequenza cronologica dai primi

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Viaggiando tra Firenze e dintorni

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14» Firenze e dintorni - Itinerari

del XVIII sec. fino al 1925 circa: una vera storia della moda.Anche il Forte di Belvedere (6), edificato pure dai Medici intorno al 1590, mostra l’orgoglio e la potenza della casata. Fu eretto per ospitare i granduchi, al tempo combattenti contro la repubblica fiorentina. Vi si gode una splendida vista sulla città.Nell’Oltrarno è anche il Museo Zoologico noto con il nome “La Specola” (via Romana 17, tel. 055.2288251), perché nella parte più alta dell’edificio aveva sede un tempo l’osservatorio astronomico (in latino specula significa vedetta). È una sorta di museo delle cere, dove tuttavia non sono conservati

ritratti di personaggi dello spettacolo o della politica, ma fedeli riproduzioni anatomiche e botaniche. Le pr ime in special modo, costituiscono importanti documenti per la storia della medicina e della patologia medica. Fra esse, particolarmente impressionanti sono le cere della peste.L’intero quartiere di Oltrarno - compreso fra le vie Romana, dei Serragli, del Campuccio, della Chiesa, e ancora via Santa Maria, via di Camaldoli, via del Leone – si caratterizza per le sue strutture abitative di tipologia medievale, con l’esiguo fronte affacciato sulla via e uno spiccato sviluppo in profondità.

Non si possono tacere i complessi conventuali di Santo Spirito e quello del Carmine. Il primo fondato dagli Agostiniani nel 1250, il secondo dai Carmelitani una ventina d’anni dopo, con gli interventi architettonici di Brunelleschi nel primo complesso e, nel secondo, di Masaccio, con i suoi affreschi a esaltare i valori considerati tipici della fiorentinità più schietta: un realismo sorretto dalla spinta verso alti ideali.

ESCURSIONE NEL MUGELLOIl Mugello (7) costituisce quella vasta conca a nord-est di Firenze delimitata a sud dai monti Giovi e Morello, a nord dalla cosiddetta giogaia appenninica, inclusa

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15 » Itinerari

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strada. Era la tenuta di caccia di Lorenzo il Magnifico, luogo da lui molto amato e dove, a proposito d’amore, compose un poemetto, intitolato La Nencia da Barberino, dedicato a una giovane e attraente contadina della zona. La villa pare di fatto un castello, con le sue merlature e la grande torre anch’essa merlata. Al km 27,3 svoltiamo a destra verso Galliano (10), un borgo murato la cui antica bellezza vale una visita. Appena oltre il piccolo paese, aguzzando la vista, si scorge il lago omonimo (11), raggiungibile con una poco appariscente sterrata che conduce fino alle sue sponde. Lo scenario è incantevole, e gli

si immette a destra su una sterrata che conduce al castello di Trebbio (8). Costruito sui resti di un fortilizio alto-medievale, circondato da un cipresseto, il maniero spicca sull’alto di un colle. Anche questa fu residenza Medicea, in particolare di Cosimo il Vecchio (così chiamato perché fu primo signore di Firenze e primo importante uomo di Stato della famiglia Medici), per il quale il castello fu ricostruito da Michelozzo tra il 1427 e il 1436. Ancora i Medici furono i signori della villa di Cafaggiolo (9), che incontriamo rientrando sulla SS 65. Poco oltre il bivio che porta al castello, troviamo la magione affacciata lungo la

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tra il passo della Futa e l’Alpe di San Benedetto. Il paesaggio del Mugello ci presenta boschi di castagni e cerri, prati alpestri e foreste di abeti.Negli ultimi dieci anni il territorio ha goduto di un processo di valorizzazione ambientale. Si è così invertita la tendenza invalsa fra Ottocento e Novecento, quando la regione forniva risorse agricole e mano d’opera utilizzate dalla metropoli. Una ventina di chilometri dopo Firenze, sulla statale della Futa, superiamo il bivio per Nuvoli proseguendo dritto per Scarperìa. Fatto ritorno sulla strada già percorsa, poco prima del bivio per Nòvoli, ci

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16» Firenze e dintorni - Itinerari

amanti della pesca ci si possono divertire. Fatto ritorno sulla statale e superato Cafaggiolo incontriamo, in pianura, il vasto bacino idrico di Bilancino: fornisce acqua alla città di Firenze e tiene a regime il fiume Sieve. Di ritorno sulla SS 65 ecco il passo della Futa (m 903); posto sulla dorsale che separa i fiumi Pieve e Santerno, è fiancheggiato da un lungo e massicc io muraglione, costruito nel 1835 per difendere i viaggiatori dai forti venti e dalle nevicate.Dal qui vediamo finalmente ampi panorami sui versanti Romagnolo e Toscano dell’Appennino (12); ci fronteggia la suggestiva cima del Monte Gazzaro (m. 1125).

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« Scarperìa »Scarperìa fu fondata nel 1306 dalla Repubblica Fiorentina, in difesa contro le pretese degli Ubaldini, grandi feudatari della zona. Conserva intatta la struttura medievale e si circonda di mura ancora oggi parzialmente riconoscibili. Già nel raccolto oratorio della Madonna dei Terremoti, che troviamo a sx prima di quel che rimane della porta Fiorentina, possiamo ammirare una Madonna in trono col Bambino, affresco del XV sec. da alcuni attribuito a Filippo Lippi, ma secondo altri (e più probabilmente) del Maestro di Pratovecchio.Continuando oltre la porta sulla principale via Roma si raggiunge piazza dei Vicari, dall’omonimo palazzo che vi si affaccia. Nel palazzo possiamo visitare il Museo dei Ferri Taglienti (tel. 055.8468165). Dal tardo Medioevo la lavorazione di lame e coltelli era attività principale di Scarperìa. È collegata alla visita la Bottega del coltellinaio di via Solferino 15.Da ricordare, nel mese di giugno, la mostra-mercato del coltello, dove si ammira anche un prodotto degli artigiani locali: il coltello con manico in corno di bovino detto “zuava”.

17 » Arte e cultura

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Un solo giorno di visita a Firenze può abbagliarci per la bellezza dei palazzi e delle

opere raccolte nei musei. Firenze è la città chenel 1817 faceva sorgere in Stendhal la “sindrome” che prese il suo nome. A Firenze, Umanesimo e Rinascimento (1 - David di Michelangelo) sembrano tornate epoche attuali, ma Firenze è anche una piccola capitale della scienza, degli studi e della ricerca.

Stendhal ci fa sapere fino a che punto lo avessero colpito le bellezze della città nel libro Napoli e Firenze: un viaggio da Milano a Reggio: “Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti e i sentimenti appassionat i . Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere”.Percorrere i “chiassi”, vale a dire gli stretti vicoli del centro ma anche dell’Oltrarno, ci immerge in un carat tere diverso da quello uscito dal risanamento urbanistico di seconda metà Ottocento –

incarnato nell’inventata piazza della Repubblica, per esempio, o nel viale dei Colli e del contiguo piazzale Michelangelo (2), insomma di quella regolarità architettonica che pure colpisce. I chiassi ci riportano alla Firenze stendhaliana, che conserva gli umori medievali e precede i rifacimenti dell’età borghese. Tuttavia ancora oggi, un impatto con la Firenze città d’arte lo si riceve fin da subito dalla quantità e qualità delle architetture incluse entro l’estesa cerchia delle mura del centro.E un secondo impatto lo si ricava dall’incontro con le opere raccolte in musei e gallerie. A parte la Galleria degli Uffizi

(3), nota in tutto il mondo, ci sono la Galleria Palatina (4; particolare) e quella d’Arte Moderna, nonché il Museo degli Argenti, tutti fra le sole mura di Palazzo Pitti; e poi i musei di San Marco, dell’Opera del Duomo, il Museo nazionale del Bargello, il Museo Archeologico e la Galleria dell’Accademia, per non dire che dei maggiori.Non meno impressionanti sono la quantità e qualità di artisti, poeti e umanisti cui Firenze e il suo territorio hanno dato i natali o che qui operarono, tra Basso Medioevo, Umanesimo e Rinascimento. Sono Cimabue e Giotto, Arnolfo di Cambio e Brunelleschi (5), e ancora

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La sindrome di Firenze

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18» Firenze e dintorni - Arte e cultura

Donatello e il Ghiberti, Masaccio e Botticelli, Beato Angelico e il Pollaiolo, il Verrocchio, il Ghirlandaio, e ancora Paolo Uccello e Andrea del Castagno, i Robbia e i Lippi e, dulcis in fundo, Michelangelo e Leonardo, Dante e Boccaccio, Guicciardini, Poliziano e Machiavelli. Davvero da far girare la testa, nel mescolamento delle “sensazioni celesti date dalle arti” con i “sentimenti appassionati”.Ogg i , tu t tav ia , F i renze è anche città di scienza. La sola divisione del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) a esempio, conta una decina di istituti, all’avanguardia non solo sulla scena nazionale.

L’Osservatorio Astrofisico di Arcetri è un’altra importante istituzione scientifica che fa capo alla città di Firenze; e ancora, molto attivo è un dipartimento dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare, gli istituti del Ministero dell’Agricoltura e Foreste e l’Istituto Nazionale di Ottica. Sempre della cultura scientifica della città fanno parte l’Orto botanico e Museo (6), come pure il Museo di Storia della Scienza. È una Firenze meno “nota” ma non per questo di minore importanza. Gli studi umanistici, più fiorenti ancora che nella stessa Roma, testimoniano di una Firenze che mosse il primo passo verso la civiltà che ci

appartiene; qui si attuò la prima cesura tra il mondo feudale e l’affiorare di una borghesia come classe di governo, ma anche i primi sviluppi del capitalismo e successivamente i primi scontri fra capitale e lavoro.E anche il libro per l’infanzia più famoso nel mondo - Pinocchio di Carlo Collodi – è stato composto tra le mura di Firenze e del carattere della città è imbevuto. Firenze ha dato luogo alla “fiorentinità”, un temperamento complesso fatto di amore per le beffe e i motteggi non meno che gusto dell’indipendenza, per una città che ha precorso i caratteri della modernità e i cui cittadini, a quella bellezza che fece perdere

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19 » Arte e cultura

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la testa a Stendhal, guardano con orgoglio ma anche con distacco, quasi ad averci fatto l’abitudine.La basilica di Santa Croce (7), che diede allo scrittore francese il colpo di grazia, si affaccia sull’omonima piazza, luogo che per secoli fu, con piazza della Signoria (8), lo spazio favorito per le chiassose riunioni della cittadinanza. E a celebrare questi fasti, il vasto rettangolo ospita ancora oggi, tre volte l’anno, le partite di calcio storico, che si rifanno a un “match” avvenuto nel lontano 1563.È proprio questo il quartiere cantato da Vasco Pratolini, attratto dalla sua tempra popolaresca. Stendhal però,

della chiesa non vide l’attuale facciata in marmo policromo (neogotico di Nicolò Matas), giacché la sua preparazione fu finanziata nel 1863 dal magnate inglese Sir Francis Sloane, fan di quella Firenze “molto pittoresca” che già conquistava l’avventura del Grand Tour.Può essere che a folgorare Standhal siano state, invece, le tombe degli Italiani illustri. Qui riposano in effetti Michelangelo, Machiavelli, Galileo Galilei, che era di Pisa, e anche Gioachino Rossini (che però vi fu sepolto soltanto nel 1868, molto dopo l’insorgere della “sindrome”). L’ interno della basil ica è, nell’opinione di molti visitatori,

“ i n t i m o e c o m m o v e n t e ” malgrado le sue dimensioni. Vi si possono ammirare tesori come L’Annunciazione (1435) di Donatello (9), lo stupendo soffitto ligneo affrescato, i dipinti di Agnolo Gaddi (1380) nella cappella maggiore e soprattutto, nelle cappelle Peruzzi e Bardi – due delle potenti famiglie che finanziarono in origine la costruzione della basilica – gli affreschi di Giotto (10), che nel dipingerli adoperò una tecnica rivoluzionaria.Se notate certi segni rimasti su pareti e pilastri, sappiate che sono stati lasciati dall’acqua r i t i ratasi dopo la famosa alluvione del 1966.

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20» Firenze e dintorni - Arte e cultura

« La scienza a Firenze »Museo di Storia NaturaleCostituito da sei sezioni tutte nel centro storico, il Museo ospita reperti di alto valore scientifico e naturalistico: dagli erbari cinquecenteschi alle preziose cere del Settecento, dagli scheletri fossili di elefanti alle collezioni di farfalle, dai grandi cristalli di tormaline ai reperti aztechi, dalle imponenti sculture lignee all’infiorescenza più grande del mondo.

Sezione Antropologia e Etnologia (1); Via del Proconsolo, 12Sezione Botanica; Via La Pira, 4 - 055.2346760Sezione Geologia e Paleontologia; Via la Pira, 4Sezione Mineralogia e Litologia; Via La Pira, 4Orario di apertura al pubblico delle sezioni, esclusa la sezione di Zoologia La Specola: lun, mar, gio, ven, dom; ore 9,00-13,00;sab ore 9,00-17,00; Prezzo per la singola sezione € 6,00

Zoologia “La Specola” (2); Via Romana, 17 Tutti i giorni 9.30 - 16.30 - Chiusura: lun - Biglietto intero € 6,00 - Biglietto ridotto € 3,00

Sezione Orto Botanico; Via Micheli, 3 - Tel. 055.2757402 Apertura al pubblico: Invernale (16 ottobre - 31 marzo) sab, dom, lun; ore 10,00-17,00; Estivo (1 aprile - 15 ottobre) lun, mar, giov, ven, sab, dom; ore 10,00-19,00; Chiusure annuali: 1° gennaio, Pasqua, 1° maggio, 15 agosto, 25 dicembrePer visite guidate telefonare allo 055.2346760 dal lun al ven,ore 10,00-14,00 oppure scrivere a: [email protected] biglietto € 8,00

Osservatorio Astrofisico di Arcetri (3)Largo Enrico Fermi, 5 - 50123 Firenze (FI)Tel. 055.27521 - Fax 055.220039 - www.arcetri.astro.it

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21 » Enogastronomia

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L’espressione painting landscape, paesaggio dipinto, è stata foggiata da uno dei tanti visitatori anglosassoni incantati dal paesaggio toscano in generale e fiorentino in particolare, perché a guardarlo sembra un quadro. E sono caratteri per lo più rimasti nel tempo. La stessa cucina è riuscita a preservare forti legami con la tradizione. È questa una regione in cui ancora una ventina d’anni fa era possibile accomodarsi ai tavolacci di una bottega qualunque sparsa per le campagne, priva di insegna, dove insistendo si riusciva a rimediare, secondo la modestia del gestore, “qualcosina” per il pranzo. Tutte “cosine” che ci facevano

strabuzzare gli occhi per quanto erano buone. Capitava, e capita, specie perché molti fra i piatti della cucina fiorentina si possono dire “semplici”, anche se non per questo “facili” da preparare. Intanto gli ingredienti devono essere quelli giusti. Pensiamo alla “bistecca” – che si chiama appunto “fiorentina” (2) e che in altri luoghi chiamerebbero “costata”: niente altro che una fetta di carne, anche se piuttosto corposa, da mettere sulla griglia. Eppure, per la vera fiorentina occorre carne di razza chianina e l’animale deve poi aver rassodato i muscoli con il lavoro; alla graticola, il calore deve emanarsi da grosse braci di castagno, ma

sono “tollerati” anche il leccio, l’olivo e la quercia. Guai a cuocerla su una piastra (3).Poi sale, pepe e il giusto filo d’olio devono essere sparsi a dovere nei modi e nei tempi. Si noti che, se la lombata di quel manzo viene dal Casentino, dove l’animale è stato abbattuto in primavera, ha gusto e consistenza diversi da quella di una bestia della Maremma abbattuta nella stagione invernale. Non per niente può succedere che i ricettari intitolino la cucina f iorentina all’«arte della misura». “Povera” è un altro aggettivo che spesso si adopera per definirla. Possiamo accettarlo se per povera si

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La cucina fiorentina e toscana è conosciuta e celebrata almeno quanto l’arte. I piatti del Chianti

e del Mugello sono definiti addirittura “sapienti”. La sub-regione del Mugello, a nord di Firenze, prende il suo gusto da una cultura di sapori alpestri (1). A sud, il Chianti eccelle nel vino e la cucina si distingue per il suo tono robusto. Per questi e altri caratteri Firenze si è guadagnata la fama di “paradiso gastronomico”.

Firenze da mangiare e da bere

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22» Firenze e dintorni - Enogastronomia

intende senza lavorazioni part icolar i , tut t ’a l tro che sfarzosa. Eppure, la cosa bizzarra è che quella cucina “alta” cui tutti attingono, la francese, cucina elaborata per eccellenza, è nata proprio dalla mano di personaggi abituati invece alla “semplicità” toscana. Quando nel 1533 Caterina de’ Medici convolò a nozze con Enrico II, il futuro re di Francia, furono i cuochi di Firenze della gentildonna, per primi, a lanciare il gusto per quelle preparazioni tanto magnifiche che per secol i avrebbero dettato legge ai loro colleghi d’Occidente, e che sarebbero diventate “la cucina francese”.

A consolidare questa duplice fama provvide un secolo dopo Maria, un’altra de’ Medici andata in sposa a un altro re di Francia, Enrico IV. Ma non furono soltanto l’abilità dei cuochi e le ricchezze della corte ad arricchire quella cucina, fu anche la gola delle due sovrane. Di Caterina, per esempio, si diceva avesse rischiato di scoppiare divorando fino alla nausea un ragù di cuori di carciofo, rognoni e creste di gallo. Se in Francia la cucina dei cuochi toscani si elaborava, a Firenze restava quella semplice di sempre. Per giunta, per il popolo di quei tempi, pranzo e cena non erano appuntamenti tanto scontati. E si mangiavano

cose “semplici”: appunto quelle che ancora oggi fanno “la cucina fiorentina”. Certo, da allora qualche cosa è scomparsa: la “pattona” (4), per esempio, non si mangia quasi più. Era la versione povera del castagnaccio, fatta con polenta dolce e farina di castagne senza nemmeno un filo d’olio. Altro esempio di semplicità è la “fettunta” (5): cioè la fetta di pane toscano privo di sale ben intrisa di olio extravergine d’oliva (6), altro alfiere della qualità toscana, se non esattamente fiorentina, in giro per il mondo. E il pane con l’olio resta il modo migliore per definire i sapori di quel condimento dorato.

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Pare proprio che anche con il vino i fiorentini rivelino, nel lanciarne e riconfermarne l’immagine, un talento analogo a quello dei francesi. Come abbiamo accennato, quello toscano è spesso definito “vino italiano” per eccellenza. Poiché la sub-regione del Chianti (7) giace per buona parte in provincia di Firenze, seguendo il luogo comune si può anche dire che il vino italiano è appunto fiorentino per eccellenza. Per giunta, la regione del Chianti si identifica in origine con quella zona in cui è prodotto il Gallo nero (8), il Chianti classico, che oggi conta intorno ai 750 produttori e si distende nel comprensorio dei

comuni di Gaiole, Radda, Greve (FI) e Castellina, e poi su una fetta della zona di San Casciano val di Pesa, Barberino val d’Elsa, Tavernelle, Castelnuovo Berardenga) e Poggibonsi, un territorio che Firenze spartisce con la provincia di Siena (9).E anche in questo caso, è difficile trovare altri vini che abbiano saputo diffondersi tanto ampiamente e conservare altrettanto intatta la fama di bontà, con quella sapiente miscela di sangiovese, malvasia, trebbiano e canaiolo di cui è fatto “il Chianti” (10). La dicitura “Gallo nero” deriva dall’emblema che contrassegnava la “Liga et societas de Chianti” del tardo

« ChiantiRùfina »Fra le tre sottozone del Chianti Classico, Chianti Rufina è la più pregiata. Qui si trova l’eccellente Pomino. Coltivato in soli 90 ettari in una delle zone Doc più circoscritte, l’Alta Val di Sieve costituisce una realtà enologica considerata fin dal 1700 fra le migliori della Toscana. Nella zona attualmente si producono vini bianchi quali pinot, chardonnay e trebbiano; fra i rossi sono invece il san giovese, il canaiolo, il cabernet sauvignon, il cabernet franc e il merlot. Sempre nella zona del comune di Rufina si producono vin santo sia bianco che rosso di pregevole qualità, ma in quantità limitate. Rufina è un centro agricolo dove si può visitare il Museo della Vite e del Vino.

Museo della Vite e del Vino Tel. [email protected]/museo_vite_vino.php

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« Trippa e Lampredotto »Il lampredotto è una parte della trippa. Un termine che identifica alcune sezioni dell’apparato digerente del bovino: l’esofago, tre prestomaci (rumine, reticolo, omaso) e l’abomaso. La trippa comune è una parte del rumine detta “croce” per la sua forma: è bianca e liscia, con sapore poco aggressivo e consistenza compatta e tosta. Il reticolo viene detto “cuffia”: il suo aspetto è spugnoso, il sapore appena più delicato e la consistenza più morbida rispetto alla croce. In Toscana la parola trippa si riferisce unicamente a croce e cuffia.Poi c’è l’omaso, più calloso e infine l’abomaso, cioè il lampredotto: comprende una parte magra, con da creste violacee, che hanno miglior sapore e una parte chiamata spannocchia, un po’ più grassa e coriacea, dal colore più tenue e dal sapore leggermente più rotondo.

Duecento, f iorent ina, che spadroneggiava negli odierni territori di Gaiole, Radda e Castellina, mentre la parola Chianti sembra provenire da “Clante” – “acqua” -, di radice etrusca, per descrivere l’alta val d’Arbia irrorata dal torrente Massellone, uno degli affluenti sorgivi dell’Arno.La produzione del Chianti (11) nella zona di Firenze si concentra a sud con il Chianti Classico Docg, nell’intero territorio di Greve in Chianti e in parte di quelli di Barberino val d’Elsa, San Casciano e Tavarnelle val di Pesa. La produzione più estesa del Chianti Docg si ha invece nelle sottozone dei Colli Fiorentini

e di Chianti Rufina, e il Chianti Montespertoli a sud-ovest del capoluogo nell’area che circonda l’omonimo paese. Nella provincia di Firenze si trovano anche alcune Doc, come la Doc Bianco dell’Empolese, che fruttifica nel territorio di 6 comuni nell’area collinare di Empoli; la Doc Colli dell’Etruria Centrale, sparsa in diversi comuni compresi non solo nella provincia fiorentina; la Doc Pomino che si allarga nel territorio di Rufino; e infine la Doc Vin Santo del Chianti Classico, che con quella di Firenze tocca anche la provincia di Siena.A queste si aggiungono due IGT dell’Alta Valle del Greve e dei Colli della Toscana Centrale.

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25 » Artigianato

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Un primo segno della passione di Firenze per l’artigianato, di cui Diladdarno è capitale nella capitale, lo si raccoglie passeggiando nelle viuzze dalle parti di piazza dei Pitti, dove è tutt’altro che insolito notare davanti alle botteghe mobili vecchi esposti per l’asciugatura prima di essere riverniciati. A Firenze, le botteghe hanno notevole importanza tanto storica quanto culturale. La bottega è un ambiente che a Firenze è rimasto intatto anche nello spirito. Orafi incisori (2), bronzisti e intagliatori (3) lavorano tuttora in quella raccolta solitudine fatta di concentrazione, ma anche di stretti contatti con la

vita di quartiere. E se quasi in accordo con quel che scrisse Papini fu modesto il segno lasciato dalle innovazioni dell’arte novecentesca – che però si affacciarono anche nell’artigianato per esempio con i lavori di Gio Ponti per le ceramiche Richard Ginori – pure lo spirito fiorentino non ha rinchiuso nel dimenticatoio le proprie tradizioni. Solo per dirne una, le tecniche di lavorazione del legno che formarono uno dei bagagli di questa sapienza artigiana della tradizione, come doratura, intarsio, laccatura e intaglio, hanno saputo tradursi ne l ta lento degl i od iern i restauratori, in accordo con

un mercato diverso, legato ormai non soltanto ai secoli più antichi. Così, e siamo proprio a Oltrarno, al numero 5 r (la “r” sta per “rosso”, perché nel centro di Firenze il sistema di numerazione alterna il rosso con il nero così da ottenere la duplicazione dei numeri) di piazza Santo Spirito ha cominciato a lavorare dal 1945 Alfonso Bini – ma la bottega esiste dal 1887 a nome della famiglia Filippi - per vedersi affiancato nel 1957 da Luciano, poi nel 1963 da Roberto e dal 1988 anche da Davide Bini.Modellano con scalpelli di varie fogge i legni teneri per dare vita alle loro produzioni più tipiche,

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Quell’artigianato fiorentino (1) che fino dal Quattrocento aveva dato tanto lustro alla città e

che ancora oggi apprezziamo, aveva invece irritato a tal punto Giovanni Papini da indurlo a scrivere nel 1913 un Contro Firenze. Le sue intenzioni sposavano in realtà le nuove correnti dell’arte, in un tentativo di svecchiamento di quella Firenze ancora di provincia e un po’ vecchiotta, insomma contro la retorica della “antica grandezza”.

La Firenze degli artigiani

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le forme per cappelli. E fra i legni il tiglio sembra il migliore, perché il feltro, adattato ancora umido al modello per restarci fino all’asciugatura, non riesce a deformarlo come accade con altri tipi di legno (4).È un’attività molto rara, e in Europa solo a Düsseldorf e Parigi esistono botteghe del genere. Troviamo, sempre a Oltrarno, la lavorazione del cuoio e delle pelli, da Giampaolo Taddei (in piazza dei Pitti 6 r). Attiva dal 1928 la sua bottega fabbrica piccola pelletteria in cuoietto fiorentino. A due passi (al civico 37 r) c’è la bottega di Giannini Giulio e figli, dal 1856 specializzata in carte

marmorizzate, suppellettili da scrivania in vacchetta e legatoria. Sono diversi gli “artisti” della legatoria in pelle e cuoio. C’è la Scuola del cuoio (in via di San Giuseppe 5 r, all’interno della chiesa omonima), bottega allargata che offre corsi e workshop dal 1950 e lavora una larga gamma di articoli in ogni settore della pelletteria. E c’è anche Bruscoli Francesco (via Montebello 58/60 r), legatore che dal 1881 crea anche oggetti da porre sulle scrivanie. Quasi antica è la bottega Ditta Mantelli (via di santo Spirito 42-46 r), che confeziona ventagli con supporto ligneo, e poi ancora portaguanti, astucci e portagioie.

Roberto Ugolini (via Michelozzi 17 r) ha ereditato la destrezza del padre e del nonno nel creare le sue scarpe e nel lavorarne il cuoio (5). Sono calzature classiche per colori, forme e materiali – che di qualità superlativa e con quel tocco dell’artigiano in grado, nell’eventualità, di adattarsi a tutte le esigenze del cliente. Tanto che, da qualche anno, sulla scia del trionfale Made in Italy, il mondo intero con Giappone e USA in testa si è affacciato alla sua bottega.Anche il laboratorio artigiano di Stefano Bemer (Borgo San Frediano 143 r) confeziona calzature su misura (6).

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Quanto ai fabbri esperti nella lavorazione del ferro battuto (7), interessante è la bottega di Nenci e Scarti poco distante da Palazzo Pitti (via della Chiesa 30), che forgia e batte il metallo per dare forma a cancelli, ringhiere e inferriate. Ancora artigiani per la lavorazione dei metalli sono i bronzisti Ubaldo Baldini ((via Palazzuolo 105 r), dal 1920 e Alvaro e Romano Ugolini (via del Drago d’Oro 25 r), dove si fabbricano appliques e lampadari di antica foggia da tre generazioni.E poi g l i orafi (8) la cu i produz ione ar t ig iana le è sempre andata di pari passo con quella artistica. È dal 1593

che sul Ponte Vecchio si incide e si cesella, data dalla quale i maestri fiorentini si distinsero in due filoni: da un lato le botteghe la cui produzione è rimasta sfarzosa e, dall’altro, quelle che decisero di seguire una via un po’ più artigianale, per la gente comune. Ci sono quelli della Casa dell’Orafo (vicolo Marzio 2), formata da un gruppo di artigiani la cui bottega nei pressi di Ponte Vecchio venne danneggiata dai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale e tutti insieme si trasferirono in un’unica sede. Fra loro ci sono non soltanto orafi propriamente detti, ma anche argentieri e incisori (9). Nava e Nencini (via dello Sprone

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« Argentierie vetrai »Gli argentieri che vogliamo segnalarvi sono Brandimarte (via Bartolini 18), che dal 1954 lavora vasellame da utilizzare in casa cesellando e sbalzando l’argento, e Paolo Pagliai (borgo San Jacopo 41 r), bottega che dal 1934 produce vasi e posate, duplicando nel secondo caso anche modelli antichi, e poi ancora cornici sempre in argento.Quanto al vetro, lo si lavora dalla fine dell’Ottocento presso Locchi moleria vetro (via Burchiello 10). E ancora Guido Polloni (via fra’ Giovanni Angelico 71) la cui bottega produce dal 1921.

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« Ceramiche e porcellane »La ceramiche e le porcellane si trovano nelle botteghe di Manetti e Masini (via Bronzino, 125), di Federigo Fabbrini (via Benedetto Marcello, 9), di Gambone ceramiche (via Benedetto Marcello, 9) e di Marcello Fantoni (via Rajna, 37).Ma non si può dimenticare la celebre e importante Manifattura delle porcellane Richard Ginori di Doccia (viale Giulio Cesare, 50 a Sesto Fiorentino) – che ha prodotto anche un Museo(via Pratese, 21).

La manualità dell’artigiano fiorentino si esprime anche per il teatro, con Filistrucchi (via Verri, 9), che dal 1796disegna tessuti di pregio tratti dai disegno del suo antico archivio; o Mario Sacchi (via della Pergola, 2), che elabora calzature d’epoca spesso utilizzate nelle commemorazioni storiche, oltre che sul palcoscenico.

4 r), che non riproducono le antichità ma anzi disegnano in proprio i gioielli; e Giovanni Manetti (borgo San Jacopo 55 r), ancora un caso di intera famiglia orafa per tradizione che si dedica agli oggetti della classica lavorazione fiorentina. Originali sono invece le creazioni di Cose Preziose (via Sant’Agostino 19 r), progettate e disegnate una per una da Ugo Bellini nel suo piccolo laboratorio orafo. A un passo da piazza di Santo Spirito si trovano dunque gioielli che alla sapienza antica aggiungono una certa creatività dei nostri giorni, dove l’avventore può dire la sua e l’artigiano può accontentarlo nel migliore dei modi.

29 » Bellezza e benessere

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Bellezza e benessere sono concetti che vanno particolarmente d’accordo con lo spirito di un

territorio che nel corso del tempo ha ben saputo ben coltivare l’arte del vivere.Le terme fanno parte del territorio di Firenze e sicuramente Impruneta (1), nel Chianti, è uno dei più interessanti esempi dell’arte del buon vivere. Vediamo allora quali scelte ci offre il territorio.

Impruneta è una piccola città a una dozzina di km da Firenze. In origine una pieve, legata al santuario di Santa Maria visibile ancora oggi. Le terme di Impruneta (2) si chiamano in realtà Terme di Firenze (via Cassia 217, tel. 055.2020151). Ci si arriva percorrendo la SS 2, l’antica Cassia o via Senese, dalla quale si devia svoltando a sx all’altezza di Tavarnuzze, oltre lo svincolo del casello autostradale di Firenze Certosa.Già usate dai Romani e poi dimenticate, le Terme di Firenze tornarono alla luce nel 1300. La tradizione popolare vuole che le sue acque avessero poteri magici,

che divennero semplicemente terapeutici con la certificazione e il riconoscimento conferiti loro intorno alla metà del Novecento. È infatti del 1953 lo stabilimento termale, che nel 1990 ha subito una ristrutturazione integrale per soddisfare le esigenze degli utenti di oggi.La “magia” è creata dalle sue due sorgenti fredde, che curano malattie respiratorie e gastroenteriche, epatiche e bi l iar i , ur inarie, renal i , cutanee e allergiche attraverso bagni e cure sia inalatorie sia idropiniche.Le acque minerali si definiscono salso-bromo-iodico-sulfuree, e le due fonti di acqua fredda si

chiamano Fonte Antica e Fonte Celeste.Le Terme di Gambassi (box p. 32), o Stabilimento Termale Acqua Salsa di Pillo, si trovano n e l l’ o m o n i m o co m u n e d i Gambassi km 48 a sud-est di Firenze, in pieno Chianti Fiorentino. Oltre ai servizi termali, mettono a disposizione anche un centro massaggi e un centro estetico (vedi box).Merita un cenno il Resort Villa la Borghetta (3) , edificata alla fine del Trecento come torre d ’avv istamento . La villa è circondata da colline verdeggianti, olivi, prati e vigne: il benessere si conquista di primo acchito contemplando

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Tanta salute e relax a Firenze

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30» Firenze e dintorni - Bellezza e benessere

i l paesaggio , che mostra all’orizzonte i colli del Chianti Classico e di Pratomagno. Ancora meglio ci si sente immergendosi nella grande vasca idromassaggio che guarda al medesimo panorama. Offrono una moltitudine di trattamenti, che vanno dal bagno turco allo hamman; dal trattamento esfoliante con il guanto di crine a quello effettuato con il con sapone nero, che depura e disinfetta. C’è poi il Massaggio Relax, che dura un’ora ed è in tre fasi: il primo in posizione prona, ed è un massaggio combinato drenante, oltre che rilassante, per dedicato ai muscoli della

schiena agli arti inferiori; il secondo è in posizione supina e coinvolge la nuca, la cervicale e la testa, cui segue un impacco del volto con essenza alla menta e poi un massaggio all’addome e agli arti superiori; la terza fase, infine, propone il trattamento di riflessologia plantare.Altri trattamenti sono i massaggi aromatici con oli essenziali, che procurano benessere mentale e fisico; il linfodrenaggio, attuato con sf ioramenti leggeri e svuotamento linfatico sul corpo intero per un effetto drenante, previene la formazione della cellulite nonché la ritenzione idrica; poi ancora lo Stone Massage, il Brush Massage al

Ginger, il Massaggio Tonificante Gambe e Glutei e, fra gli altri, una serie di trattamenti per la faccia.Il Resort (tel. 055.952868, www.villalaborghetta.com/hotel) si raggiunge in auto uscendo dalla A1 a Incisa Valdarno, dove si svolta a s. in direzione Figline Valdarno. Raggiunto e superato il centro del paese, si seguono le indicazioni per Gaville. Alla rotatoria cui si accede da via della Resistenza si prosegue per via Giovanni da Verrazzano. Continuare sulla stessa strada (ora via del Cesto) per circa km 2,5. Qui si imbocca a dx la via Golfonaia. L’ingresso a Villa La Borghetta dista circa 300 m.

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Ancora fuori Firenze e sempre nel Chianti si trova la bella villa I Barronci (5). È un agriturismo, genere di attività legata alle escursioni nel mondo delle tradizioni agricole di cui in Italia la Toscana è pioniera. Anche qui troviamo trattamenti per il benessere. Sono “percorsi” d e d i c a t i a l l o s t re s s , a l dimagrimento e al trattamento della cellulite, alle cure anti-età.Ma, inseme con la bellezza della villa, edificio signorile di campagna tipicamente toscano, è ancora una volta lo scenario naturale il pezzo forte di questo posto. Dove tra le altre cose si possono fare piacevoli escursioni in bicicletta oppure avventurarsi

su una mongolfiera.La villa I Barronci (5) (via Sorripa, 10 - frazione San Casciano in Val di Pesa, tel. 055.820598) si trova sulla direttrice per Siena e dista soli km 2 dal centro di San Casciano in Val di Pesa e km 15 da Firenze.Se invece vogliamo restare a Firenze, ecco allora il Centro Benessere Soulspace (6), via Sant’Egidio, 12 - tel. 055.2001794. Aperto tutti i giorni, ore 10.00-20.00, tranne il mercoledì).È un posto che vale la pena visitare, specie dopo le pur piacevoli sfacchinate che il turismo pedonale comporta dopo una giornata di musei e strade medievali.

Qui, nella Spa che si definisce “per l’uomo, per la donna e per l’anima”, subiremo le Coccole al Cioccolato (7), il Tranquillity Ritual Day Spa, l’Omaggio alle Donne e il Revitalizing Day Spa. Il centro punta sulla qualità dei servizi offerti ma anche su quella dell’accoglienza, fatta di calda cortesia con una punta di raffinatezza senza eccessi. Per non dire di atmosfera e ambiente, la cui modernità è in gentile contrasto con la zona antica della Firenze in cui sorge. I trattamenti sono molti e fra i più esotici.E vanno per il volto dallo Hydramemory, la cui azione nutritiva e idratante esercitata g ra z i e a l t re a lo s i o – u n

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disaccaride che recenti studi hanno accertato fornire alle cellule la capacità di rimanere in vita anche in assenza di acqua - ai sali minerali, al betaglucano – un polisaccaride immunostimolante estratto dalle pareti delle cellule del lievito di birra e agli estratti di miele e ibisco, sembra procurare un certo benessere alle pelli stressate e disidratate; al Lip Blooming, per nutrire e lenire le labbra; per l’uomo una serie di trattamenti anti età, per le mamme il New Life e il New Mum; e poi le Coccole per entrambi i sessi, fra cui le già citate al cioccolato, che purificano e drenano regalando persino un effetto euforizzante.

« Terme di Gambassi »Il paese di Gambassi sorge nel cuore della Toscana più vera.Alle terme il benessere si alimenta dei benefici dell’acqua, dell’arte e della natura, della cultura diffusa e della gastronomia. Il centro è avvolto da un parco di piante secolari, mentre l’edificio delle terme dispone di un ambiente funzionale e accogliente. Chi volesse beneficiare delle cure termali soggiornando 7 o 15 giorni, può giovarsi delle convenzioni con il Comune.

In auto ci si arriva uscendo dalla superstrada Firenze-Pisa-Livorno a Empoli ovest, per poi imboccare la SS 429 fino a Castelfiorentino, quindi la SP 4 che ci porta a destinazione.

Il paese è collegato a Firenze anche via pullman:Autolinee SITA (tel. 055.483651) e treno (linea Firenze-Empoli-Castelfiorentino).

Terme di GambassiPiazza G. Di Vittorio, 1 - 50050 Gambassi Terme (FI)Tel. 0571.638141 – Fax. 0571.639268

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Proporremo una ser ie d i i t inerari in bic icletta (2) nei dintorni di Firenze della durata di un giorno. Il primo incomincia da Sesto Fiorentino, cittadina così chiamata dal n o m e d e l l’ i n s e d i a m e n t o romano, sito allora e oggi al “sesto miglio da Firenze”. Il suo territorio comprende i Colli alti. L’itinerario è di km 45 di cui 20 fuoristrada, su piste molto agevoli immerse nelle campagne fino a raggiungere il monte Morello (3) (m. 1100). Si tratta di una cima che domina Firenze da nord e la valle del Mugello dal versante opposto. Dai bikers è considerato un autentico paradiso. L’intero itinerario si

distende nell’area protetta di un parco naturale.Il secondo si muove da Barberino del Mugello (Villa Medicea - 4) su un percorso di km 30, 17 dei quali fuori pista, per condurci agli 800 metri della catena della Calvana. È una lunga dorsale dalla pallida vegetazione che digrada per oltre km 20 dagli Appennini alla pianura pratese, e spartisce il Mugello dalla valle di Bisenzio. Ci troveremo circondati da praterie alpine dove è ancora possibile incontrare cavalli allo stato brado e bovini selvatici, per esempio la bianca Calvanina, razza che prende il nome dalla catena che stiamo scalando. Raggiunta la vetta del monte

Maggiore, cima più alta della Calvana, si ha modo di godere a 360° della fantastica panoramica di una ampia fetta della catena appenninica, prima di lanciarci giù dalla eccitante discesa che ci ricondurrà al punto di partenza.L’itinerario al monte Gennaro (900 m oppure 1400 m), con partenza da Calenzano (5), propone due opzioni, una di km 50, la più lunga, di cui 30 fuoristrada, grazie alla quale raggiungeremo nell’ultimo tratto il castello di Trebbio (6) del XV sec.e ci inoltreremo nella riserva di caccia dell’antica famiglia Medici. L’altra è invece di km 30 e 20 su pista.Il quarto itinerario è dedicato

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P er gli amanti del trekking a piedi, in bicicletta o a cavallo i dintorni di Firenze offrono

occasioni e scenari unici. Per affrontarli, naturalmente, bisogna essere un po’ allenati. Ma per chi voglia faticare meno, e spendere forse un po’ di più, ci sono occasioni per alzarsi da terra nella carlinga di un aereo da turismo, e da lì abbracciare il panorama dei colli del Chianti e del Mugello con un solo emozionante colpo d’occhio.

Lo Sport nei dintorni di Firenze

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al monte San Michele, che con i suoi 882 metri è la cima più alta del Chianti. Il percorso conta complessivamente km 40, di cui su pista 22. Si parte da Greve in Chianti raggiungendo il San Michele, anch’esso parte di un parco naturale, ammirando viste mozzafiato in tutto il percorso, per eccitanti saliscendi attraverso foreste considerate ideali per gli appassionati del trekking in bici.Il quinto itinerario, Chianti, parte da San Donato in Poggio e si distende per km 47, 27 dei quali fuoristrada. È uno fra i più richiesti per la suggestione delle sue vedute, ma anche per il valore storico delle sue tappe

nel cuore della sub-regione, il Chianti Classico. Si snoda nel mare di colline ricche di vigneti (7), oliveti, cipressi e foreste, tutto punteggiato di castelli, borghi e pievi medievali. Si toccheranno i villaggi di Panzano, Montefioralle, Badia e Passignano, per raggiungere la massima altitudine di 1000 m.Ultimo percorso è quello del Passo del Giogo. Parte da Borgo San Lorenzo per salire agli 850 m di altitudine del Passo e percorrere km 50 complessivi, 20 dei quali in fuori pista. Si raggiunge il picco più elevato di questo scorcio appenninico risalendo l’antico e malconcio tracciato già spianato dagli

Etruschi e poi riassestato dai Romani mille e settecento anni fa. Si procede lungo un tratto della catena appenninica davvero suggestivo, ricco di vedute panoramiche da trattenere il fiato – non solo per la fatica della bicicletta – prima di percorrere un’altra eccitante e lunga discesa verso la piana di Borgo San Lorenzo. Lungo la prima parte del tracciato si attraversa la bellissima città medievale di Scarperìa, tutta cinta da mura della stessa epoca.L a f l o t t a d e l l ’ A e ro C l u b Volovelistico del Mugello (8) è composta da quattro alianti biposto e diversi altri monoposto che appartengono ai

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soci del Club. Per informazioni sul volo rimandiamo alle note esposte nel box. Ma accanto ad escursioni e percorsi a piedi o in bicicletta, è possibile fare anche equitazione: il Centro Ippico Corte Chiarese (9) è una scuola di equitazione iscritta alla F.I.S.E., la Federazione Italiana Sport Equestri. Offre tre diverse opzioni escursionistiche diversamente impegnative. Durante il percorso, che si distende all’interno di una Riserva Naturale, non è raro incontrare la locale fauna selvat ica. Le Passeggiate Tu r i s t i c h e , a p p e n a p i ù impegnative, durano intorno alle ore due ore e mezza. La cavalcata ha per meta il monastero di

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Monte Senario. Da qui si domina la valle del Mugello (10) e si abbraccia con lo sguardo l’intera città di Firenze.Inf ine le p iù impegnat ive Passeggiate Trek. Durano 4 ore in percorsi stabiliti di volta in volta, che comunque si avventurano per una mezza giornata sulle colline dei dintorni.Ognuna di queste attività è r igorosamente seguita da istruttori F.I.S.E. e da Guide Ambiental i a f f idate dal la Regione Toscana. Il Centro Ippico Chiarese dispone di una accogliente Club House con giardino, dove spesso si passa la serata in piacevoli chiacchiere sorseggiando un bicchiere.

« Trekkingin bici ecentro ippico »Per i primi itinerari di trekking in bici rivolgersi aBruno Baldini, che è una Guida dell’Accademia Nazionale di Mountain Bike (www.scuoladimtb.com):

Tel. 339.7682984 [email protected] è utente skype all’indirizzo: guidamtb

Per prenotazioni al Centro Ippico Chiarese, via della Chiesa 397, Bivigliano (FI):

Segreteria: tel. 055.406404Andrea: Cell. 328.2535412Peter: Cell. [email protected]@alice.it

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« Escursioni fiorentine »Intorno alla conca del Mugello è possibile camminare per giorni fino a disegnare un grande anello seguendo i crinali dell’Appennino fiorentino. Il trekking “Le sorgenti di Firenze” (1) (SO.F.T.) è un sistema di escursioni che si articola in un anello principale e ventidue anelli secondari ad esso collegati.L’anello principale percorre una tratta di crinale appenninico - Passo della Futa (2) e Monte Falterona - che coincide con la Grande Escursione Appenninica o GEA, spartiacque fra il dominio tirrenico e adriatico, e la dorsale che separa il bacino del Mugello dalla conca di Firenze-Prato e della valle del Bisenzio. Sull’anello principale del sistema escursionistico Sorgenti di Firenze Trekking e sulla Grande Escursione Appenninica (GEA), gli escursionisti trovano ospitalità nei “posti tappa”. Si tratta di rifugi (3) presso ville o case coloniche pubbliche, in ex scuole di campagna, in complessi monastici, in campeggi o in aziende turistiche. Il posto tappa si trova quasi sempre in piccole frazioni o in località suggestive, raggiungibili anche con l’automobile. I ventidue anelli secondari del percorso di trekking offrono la possibilità di effettuare itinerari di una sola giornata, ognuno mettendo in risalto all’attenzione degli escursionisti un particolare tema di natura ambientale e storico-artistica (4).

Gruppo Escursionisti Barberinesi (GEB)Via B. Corsini - Barberino di Mugello (FI)Tel. 328.5475574 - [email protected]

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Cominciamo proprio con Taste e Fuoriditaste (2), Festival del gusto e dei sapori che si tiene alla Stazione Leopolda, a Firenze, dal 13 al 15 marzo, date previste per l’edizione 2010. È una tre giorni di “assaggi, scoperte, acquisti e eventi”. È organizzato in realtà da Pitti Immagine con l’intento di evidenziare le diversità culturali e pure biologiche implicite nella cultura alimentare cartella, in tal caso regionale, perché il Festival arruola più di 170 aziende dal solo territorio nazionale. Sono tutti produttori “di nicchia”, come dire di roba parecchio buona. Lo “stile di vita” che, dicono, coinvolge viaggi moda e design ma appunto anche

i modi dell’al imentazione, è quel che interessa questa manifestazione. Allora al Taste si può mostrare interesse nei dibattiti di cultura gastronomica ma anche provar piacere nel percorso libero dedicato agli assaggi e all’acquisto, perché il tutto è anche un ampio e fornito mercato di specialità. Si compone di cinque tappe divise in Taste Tour, per cercare e assaggiare i prodotti; Taste Ring, dove possiamo conoscere scuole di pensiero e stili del gusto; Taste Tools, per prendere visione di suppellettili da tavola e cucina di design o artigianali; Taste Press per documentarsi e Taste Shop, infine, per acquistare

quel che abbiamo assaggiato e ci è piaciuto. Con Firenze la manifestazione intrattiene u n p a r t i co l a re ra p p o r to , organizzandovi nel medesimo ambito degustazioni particolari che coinvolgono non solo l’arte della cucina. Sono mostre fotografiche, installazioni, eventi musicali.Pitti Immagine (3) tratta la moda come un sistema, il sistema-moda, cui guarda come a una espressione estetica ed evoluzione globale del gusto. Nel suo ambito si assiste a fiere internazionali – la manifestazioni è fra le più importanti al mondo - del tessile-abbigliamento (4) di qualità, ma anche a e esposizioni,

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A Firenze e nei suoi dintorni gli eventi sono per tutti i gusti. Dalla moda con Pitti Immagine al

Festival della Creatività; dal Maggio Musicale Fiorentino a Pomarium; dalle Giornate del Cinema Europeo al Taste e Fuoriditaste fino ad arrivare alla Biennale dell’Antiquariato e alla Firenze Marathon. Il gusto della musica, il sapore del cinema e quello della creatività e, perché no, il gusto del gusto appunto con Fuoriditaste.

Gli Eventi che fanno evento

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eventi di comunicazione e iniziative culturali e di ricerca.Lastra a Signa è un paesino cinto da mura quasi del tutto intatte cui lavorò Brunelleschi verso il 1425. Faceva parte di fortificazioni erette in difesa di Firenze nel 1377. Pomarium (5) giunto nel 2009 alla sua terza edizione, è una mostra mercato di frutta antica. Qui ci si può sbizzarrire nel visitare in compagnia di una guida il parco vivaio, oppure nell’assaggiare tutti quegli strani e mai visti esemplari di fichi o mele o pere, ma anche nel fare visita alle esposizioni delle collezioni di uvaggi medicei, delle 100 varietà di fichi, e di

agrumi antichi o frutta esotiche; e sbizzarrire anche seguendo le molte conferenze per viticoltori e frutticoltori amatoriali, o ancora le mostre ampelograf iche (l’ampelografia è disciplina che studia, identifica e disciplina le varietà di uve) e pomologiche (la pomologia invece classifica la frutta distinguendola per tempi di maturazione, precoci o tardivi, per dimensioni dei frutti, per colore dell’epidermide e della polpa, per la resistenza alle calamità e per le moltissime varietà degli alberi da frutto). Vi si trovano anche libri e stampe antiche e moderne, le varie trasformazioni della frutta ma anche i prodotti che dalla frutta

derivano. Si possono addirittura seguire corsi di acquerello b o t a n i co , p e r c h i vo g l i a specializzarsi nelle riproduzioni di questi magnifici vegetali. Naturalmente c’è un punto di ristoro che dispensa piatti della cucina toscana e fiorentina, anche a base di frutta. Insomma Pomarium è un canto in onore della frutta.Il Maggio Musicale Fiorentino, in realtà, trova origine nel festoso legame con la rinascita della vita in primavera, già in antico celebrata a Firenze appunto con rappresentazioni teatrali, balli e musiche. Era questo il Calendimaggio, che appunto si celebrava a cominciare dal

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primo per durare tutto il mese.Quello moderno “rinasce” nel 1933. Dal 1986 dirige la sua autorevole orchestra Zubin Mehta (6), che il 2006 vede eleggere direttore onorario a vita del Festival nel suo insieme. Descrivere le qualità del Maggio Musicale richiederebbe lo spazio di un libro. A chi si trovi nella splendida Firenze in quel periodo consigliamo vivamente di andarsi a vedere qualche spettacolo o concerto.Il Festival Giornate del Cinema Europeo si propone con un segno culturale “europeista”. Imposta la manifestazione sulla condivisione culturale e con l’Europa vede un intero continente di opportunità.I suoi organizzatori si battono anche per le potenzial i tà socializzanti del cinema, il che significa che le vie di Firenze negli 11 giorni di durata si trasforma in un salotto, dalla spettacolare cornice di arti e antichità, dove si discute appassionatamente della settima arte. È un vero Festival cittadino,

a ingresso gratuito, durante il quale si proiettano 30 film che vogliono essere in sintonia con i ritmi cittadini. I lungometraggi di produzione europea arrivano in Ital ia proprio grazie al Festival, né per la maggior parte sono destinati al piccolo schermo o internet. Le sezioni delle Giornate sono Orizzonti Europei, Ritorno a Firenze, Luca Moodysson, Il programma in un colpo d’occhio, Focus Berlino vent’anni dopo e In evidenza. È una manifestazione da seguire, per la qualità dei lungometraggi inclusi nel programma.La Biennale dell’Antiquariato è una grande manifestazione, tra settembre e ottobre a Palazzo Vecchio, di cui nel 2009 si è tenuta la 50° edizione. Conta una novantina di espositori di grande caratura internazionale, v i p a r t e c i p a n o d i re t t o r i provenienti da musei di tutto il mondo e contempla anche un concorso che premia con il Lorenzo d’oro, istituito nel 2007, il miglior cortometraggio dedicato all’arte.

« Firenze Marathon »Si tiene il 29 novembre la Firenze Marathon, competizione sportiva lunga km 42,195. Nel novembre del 2008 la XXV edizione ha registrato l’iscrizione record di 9141 provenienti da 57 paesi.

Una festa podistica che si dipana per le incomparabili vie di questa città. Si distingue per essere la seconda maratona italiana dopo quella di Roma, quella internazionale più importante in Italia e tra le prime 20 al mondo per quantità di partecipanti e qualità organizzative e di scenario. Il tracciato tocca zone della città come piazza del Duomo, piazza della Signoria, Ponte Vecchio e altre strade e piazze ricche di storia e di cultura. Si conclude nella bellissima piazza Santa Croce.

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« Manifestazioni e sagre per mese »Gennaio: Fortezza da Basso o di San Giovanni. Pitti immagine; Pitti Immagine, via Faenza 111, Firenze;Marzo: il 25 Festa dell’Annunziata. In piazza Santissima Annunciata è il Carnevale fiorentino; lo stesso mese, al suggestivo canto del Gloria in excelsis Deo la mattina di Pasqua si incendia il Brindellone per lo Scoppio del carro; Taste e Fuoriditaste. Orario 10.30-20.30; lun 9.30-16.30 (www.tastefirenze.it).Aprile: Mostra mercato internazionale dell’artigianato (2), ancora alla Fortezza da Basso; Maggio musicale: un festival di musica e danza di caratura internazionale. Si possono acquistare i biglietti online sul sitowww.maggiofiorentino.it;lo stesso mese, la prima domenica dopo l’Ascensione, anche la Festa del grillo, curioso evento che vede la vendita di grilli portafortuna, in seguito liberati alle Cascine; Giugno è il Calcio in costume (1) in piazza Santa Croce; il 24 dello stesso mese si tiene la festa del santo patrono di Firenze – Festa di San Giovanni, quando piazzale Michelangelo si illumina di fuochi d’artificio; Giugno e settembre:Festival delle arti Estate fiesolana; Settembre: Festa della rificolona. Il 7 si celebra la nascita della Vergine con un corteo di bambini a portare lanterne di carta in piazza Santissima Annunziata; Pomarium, dall’11 al 20, a Lastra a Signa, via di Valle, loc. Sant’Ilario, presso il parco Vivai Belfiore.Cell. 347.5900869 - 328.3847235,www.pomarium.net; l’ingresso è libero.Giornate del Cinema Europeo, dal 17 al 27 del mese. Sale: Cinema Auditorium Stensen, viale Don Minzoni 25 c; Sala delle Miniature-Palazzo Vecchio, piazza della Signoria; Cinema Odeon Cinehall, Piazza Strozzi 1 r; Deutsches Institut Florenz, Borgo Ognissanti 9; Istituto universitario Europeo presso Badia Fiesolana,via dei Roccettini 9, San Domenico (Fiesole); Cinema Grotta, via Antonio Gramsci 393,Sesto Fiorentino.

Settembre/ottobre: dal 26-09 al 04-10 la Biennale dell’Antiquariato a Firenze,www.biennaleantiquariato.itOttobre: concerti di Amici della musica (biglietti al Teatro della pergola,tel. 055.2264316).Novembre e dicembre: Festival dei popoli, rassegna cinematografica al Palazzo dei congressi.Notti fiorentine: da primavera in avanti le vie e i cortili si animano di happening culturali e mondani e di ottime rassegne musicali.

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» Crostini con fegatini (1)Tempo di preparazione20 min.Ingredienti4 fegatini di pollo; 30 gr di burro; 2 acciughe deliscate e dissalate; 1 pugno di prezzemolo; 1 cucchiaio di capperi tritati; 2 cucchiai d’acqua; 1 cucchiaio raso di farina; pepe; pane casereccio a fette e un po’ raffermo.PreparazioneTogliere il fiele dai fegatini avendo cura di non romperlo e tritare i fegatini insieme a l p u g n o d i p re z z e m o lo ; insaporire l’impasto nel burro e unire il trito di capperi, acciughe con sale, pepe, farina

e poca acqua. Cuocere il tutto per una manciata di minuti rimescolando con costanza, quindi abbrustolire il pane da spalmare con il preparato. Li si può servire sia caldi che freddi.Accompagnarli con un Rosé di Bolgheri.

» Caciucco di ceci (2)Tempo di preparazioneIntorno alle 4 oreIngredienti300 gr di ceci secchi; 200 gr di foglie di bietola oppure di erbette; 4 o 5 cucchiai di extravergine; 2 spicchi d’aglio e una cipolla affettata; 1 acciuga deliscata e dissalata; 1 lt di brodo anche

di dado e 1 piccolo cucchiaio di pomodoro concentrato; 4 cucchiai di pecorino grattugiato e il pane abbrustolito.PreparazioneP r e n d e r e u n t e g a m e preferibilmente di coccio ove soffriggere olio, cipolla e aglio, che appena imbiondito va tolto, quindi aggiungere l’acciuga spappolata. Aggiungere ceci e le foglie di bietola da far appassire, quindi versare il brodo e il concentrato di pomodoro; ora si aggiunga il pepe e si lasci cuocere per circa 4 ore. È il momento di disporre il pane nelle fondine, versarvi il cacciucco dando una spolverata di pecorino. Servire ben caldo.

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La cucina fiorentina è da assaggiare e per farlo vi incoraggiamo dapprima a indulgere nei piaceri

della preparazione. Potrete così saggiare di persona in cosa consista quella “semplicità” o “povertà”, che non ha nulla da spartire con l’elementare e lo scialbo. Ma che anzi si fonda principalmente sull’attenzione e la cura, e sulla scelta di ingredienti genuini. Le ricette proposte sono tutte preparate con dosi per circa quattro persone.

Benedetta semplicità

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Ricordars i in ant ic ipo d i lasciare a mollo i ceci in acqua leggermente salata per almeno 2 o 3 giorni prima di destinarli alla cottura, cambiando l’acqua dopo le prime 12 ore. Il vino Parrina gli tiene buona compagnia.

» Trippa alla fiorentina (3)Tempo di preparazione2 ore e mezzaIngredienti800 gr. di trippa (croce e cuffia); 500 g. di pomodori maturi o pelati; 1 cipolla; parmigiano reggiano grattugiato; olio, sale e pepe.PreparazioneTagliare la trippa a strisce

larghe un cm circa; soffriggere in casseruola con olio un trito di cipolla, quando appassisce unire trippa; rosolarla girandola spesso per un quarto d’ora, quindi unire i pomodori; salare, pepare e cuocere col coperchio chiuso per 40 min. finche il liquido di cottura, ritiratosi, lasci alla trippa una consistenza cremosa; spegnere il fuoco, spolveratine con 2/3 cucchiai di parmigiano, si rimescola e si lascia riposare per 5 min.Prima di servire cospargere ancora di altro parmigiano.La trippa è più gustosa se viene consumata dopo qualche ora, riscaldata.Il vino è un Chianti Classico.

» Acquacotta (4)Tempo di preparazione40 min.Ingredienti1 gambo di sedano e una cipolla da affettare sottili; 1 spicchio d’aglio tritato; 1 peperone tagliato a liste; 4 cucchiai d’olio extravergine; 1 pezzetto di peperoncino; 150 gr di pelati tagliati a fette; 1 lt di brodo molto caldo e pane casereccio tagliato a fette.PreparazioneSoffriggere in padella dapprima olio, sedano, carota e aglio, quindi aggiungere i pomodori e il peperoncino, il tutto da insaporire per circa dieci min. con qualche rimescolata ogni

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tanto. Ora si versi l’acqua per il brodo e i dadi lasciando cuocere un quarto d’ora circa. Le fette di pane si appoggiano sul fondo del piatto per poi versarci sopra la minestra.Vino: Bianco di Pitigliano.

» Pappa col pomodoro (5)Tempo di preparazione1 oraIngredienti250 gr di pane casereccio raffermo; un po’ più di un litro d’acqua oppure brodo ben caldo; 600 gr di pomodori freschi spellati e senza semi; 2 spicchi d’aglio tritati e mezza cipolla; olio extravergine e un mazzetto di basilico.

PreparazioneIn una casseruola di coccio disponete il pane a pezzetti, sul quale verserete il brodo per lasciarlo ammollare fino a spappolarsi. In altra casseruola lasciar soffriggere aglio e cipolla, quindi aggiungere i pomodori a pezzetti e lasciarli insapori pochi minuti, poi aggiungere il pane e il mazzetto di basilico. La si può mangiare a piacere calda o fredda, meglio ancora se riscaldata. aggiungeteci un po’ di olio.Con un buon Candia rosso la si accompagna a dovere.

» Bistecca alla fiorentina (6)Ora, sembra che la ricetta per la bistecca alla fiorentina voglia che

chiunque la proponga difenda le proprie leggi come prova di autenticità. Noi ne proponiamo una garantendovene la buona riuscita. Una buona bistecca alla fiorentina vorrebbe il vitellone toscano, un manzo giovanissimo; la si taglia di circa 2,5 cm., dalla lombata, col filetto attaccato, e poi la si mantiene a frollare per bene; la si marina per qualche minuto in olio e pepe possibilmente appena macinato; quindi la si dispone sulla griglia, ben vicina alle braci – che non devono avere fiamma viva - per qualche minuto in base al peso prima di girarla perché si incrosti, poi la si allontani per continuare la cottura, che in tutto dura 10

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min. circa. La giriamo una sola volta, senza pungerla, quando la parte soprastante incomincia a secernere umore di sangue. Il sale a piacere va spolverato solo verso fine cottura; la bistecca si serve più o meno al sangue e la si accompagna, volendo, con fagioli toscanelli appena caldi, con ulteriore condimento di sale, pepe e abbondante olio, quindi la si ammorbidisce con un po’ d’olio della marinata.

» Baccalà alla Fiorentina (7)Ingredienti800 gr di baccalà bagnato, 1 bicchiere di pomodoro, farina, olio d’oliva, 2-3 spicchi d’aglio, sale e pepe.

PreparazionePulire il baccalà e tagliarlo a pezzi. Mettere in un tegame di terracotta l’olio e l’aglio schiacciato e, quando prende colore, immergervi i pezzi di baccalà infarinati; farl i rosolare e condirli con il pepe. Completare con il pomodoro, salare leggermente.

» Schiacciata fiorentina (8)Ingredienti500 gr di farina, 2 uova e 1 tuorlo, 3 cucchiaini di lievito di birra, un pizzico di sale, 130 gr di zucchero, 150 gr di strutto, la scorza grattugiata di 2 arance.PreparazioneStemperate il lievito di birra in

poca tiepida, poi aggiungere farina bianca. Lasciar riposare l’impasto per una notte. Fate la fontana con la farina, al centro mettete le uova, lo zucchero, il sale, la scorza delle 2 arance e lo strutto. Lavorate fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio che lascerete riposare per 3 ore. Aggiungete la pasta lievitata e lavorate ancora per alcuni minuti. Lasciate lievitare di nuovo. Ungete con lo strutto una teglia rettangolare, spolveratela con un velo di farina e versatevi l’impasto. Lasciate lievitare ancora poi infornate per 35-40 minuti a 180°. Servite con una spolverata di zucchero a velo.

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Due antichi poderi ristrutturati offrono ospitalità in camere doppie e triple. L’Azienda produce vino Chianti Classico, vino rosso toscano, vino bianco e olio extravergine d’oliva.

Via Uzzano, 29 – 50022 Greve in Chianti (FI)Tel e Fax 055.853459 - www.casanova-laripintura.it www.agriturismocasanova.ory.it - [email protected]

LA RIPINTURA QA - 1

Villa Grassina è una tipica struttura Toscana le cui origini risalgono al Medioevo. Tra le specialità della casa Panzanella, Crespelle alla Fiorentina, Ribollita e Fagioli Zolfini.

Via Grassina, 102 – 50060 Pelago (FI)Tel. 055.8326818 – Fax 055.8326009 - www.villagrassina.itwww.villagrassina.ory.it - [email protected]

L’Hotel Machiavelli Palace mette a disposizione 90 comode ed eleganti camere tutte arredate in stile fiorentino. La prima colazione a buffet offre agli ospiti una ricca scelta.

Via Nazionale, 10 – 50100 Firenze (FI)Tel. 055.216622 – Fax 055.214106 - www.hotelmachiavelli.itwww.hotelmachiavelli.ory.it - [email protected]

L’Hotel Torre di Bellosguardo dispone di 16 tra camere e suite d’epoca, ciascuna con arredi unici e diversi. L’hotel è circondato da un grande parco dove è piacevolissimo passeggiare.

Via Roti Michelozzi, 2 - 50124 Firenze (FI)Tel. 055.2298145 – Fax 055.229008 - www.torrebellosguardo.comwww.torredibellosguardo.ory.it - [email protected]

VILLA GRASSINA

MACHIAVELLI

TORRE DI BELLOSGUARDO

QA - 2

QC - 3

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Villa Le Piazzole, storica villa del Sedicesimo secolo, è oggi restaurata e convertita in Residence e Bed & breakfast con ampi appartamenti dotati dei migliori comfort e servizi, con una piscina riscaldata da aprile a ottobre, sanificata con sale marino ionizzato per eliminare gli effetti dannosi del cloro.vAttorno alla piscina c’è la doccia, i lettini e un ampio giardino con antico gazebo.Tutti gli appartamenti sono dotati di cucina con forno microonde, bollitore, servizio di piatti e posateria, telefono diretto, TV satellite, aria condizionata e cassaforte.Villa Le Piazzole è costruita attorno ad una torre medioevale e sorge sulla collina d’Arcetri, all’incrocio di due strade collinari citate nei classici itinerari per le passeggiate ai colli. Nonostante la vicinanza alla città, Villa Le Piazzole gode di quiete e aria salubre perché le colline non favoriscono il traffico automobilistico.Durante lavori è stata ritrovata una piccola gradinata affacciata su una platea in ghiaia: un piccolo teatro, ora restaurato così com’era, rinforzando le strutture esistenti, risistemando i muretti a secco e contornandolo con le classiche piante della tradizione Toscana.L’antica sala delle cerimonie, con le vetrate che si affacciano sul cortile e sul giardino monumentale, accoglie fino a 40 persone.

Via Suor Maria Celeste, 28 - 50125 Firenze (FI)Tel. 055223520 - Fax 055223495 - www.lepiazzole.comwww.resortlepiazzole.ory.it - [email protected]

LE PIAZZOLE QB - 5

Hotel & Co.Accoglienza, ospitalità e professionalitàsono i punti di forza di una vacanzatutta italiana.

© OriginalITALY 2009 - Tutti i diritti riservati - P.I. 06355600963 - Numero Verde 800 20 20 70 - [email protected]

46» Firenze e dintorni - Scelti per voi

Ristorante con oltre 60 anni di storia. Propone una cucina essenzialmente stagionale, preparata secondo tradizione, come Chitarrine con zucchine e fiori, Baccalà fritto, Scaloppata.

Via Dei Girolami, 28R - 50122 Firenze (FI)Tel. 055.213619 - Fax 055.213619www.bucadellorafo.ory.it - [email protected]

BUCA DELL’ORAFO QC - 1

Il Ristorante Il Gustaiolo è un locale caratteristico in cui gu-stare un’ottima pizza e piatti tipici della migliore cucina tipica toscana e fiorentina.

Piazza Mercato, 5 - 50019 Sesto Fiorentino (FI)Tel. 055.4480247 - Fax 055.8879786www.ristorantepizzeriailgustaiolo.ory.it

IL GUSTAIOLO QA - 2

Se siete amanti del mangiare sano, se siete vegetariani (non necessariamente) senza per questo voler rinunciare al gusto vi consigliamo di affacciarvi al Biobistrot di Firenze, un ristorante biologico nel cuore della capitale toscana. L’idea di un locale che preparasse dei piatti con ingredienti bio e vendesse bevande e snack biologici è venuta a Federico e Maria.Al Biobistrot la colazione, la pausa pranzo e anche la cena, tutto a self service, sono concentrate sulla qualità del prodotto. Le torte più gettonate, a colazione e non solo, sono: Farro e yogurt, ricotta e cioccolato senza uova e i muffin al caffè.Tra i piatti spiccano le crepes di birra stout con ripieno di melanzane e pomodori, torta di pane con verza e cannella e i cous-cous con ceci e uvetta.Da bere una selezione di birre artigianali che si sposano egregiamente con i piatti vegetariani, ma anche tisane, sidro e ovviamente vino.Vasta gamma di bevande artigianali come: limonata, Lassi al melone o ananas, tè freddi, succo di mela e mirtillo, ananas e pera, succo d’uva, nonché centrifugati di frutta e verdura a richiesta.L’attenzione è a 360° su tutte quelle piccole abitudini che riducono la produzione di rifiuti: mescita di bevande con l’eliminazione delle monodosi, l’acqua naturizzata spillata in caraffe.

Via Pacini, 45/47 - 50144 Firenze (FI)Tel. 055359704 - www.biobistrot.itwww.biobistrot.ory.it - [email protected]

BIO BISTROT QB - 4

Trattoria Donnini è una tipica trattoria toscana dalle origini antichissime. In un ambiente rustico e curato nei dettagli potrete riscoprire il gusto autentico della cucina toscana.Questa trattoria è conosciuta anche per la bellissima veranda su due livelli che di sera diventa molto suggestiva con i gradini costellati di candele. All’interno la Trattoria Donnini ha una sala fumatori con camino e un salone con vetrate che guardano il giardino e la veranda.Il menù è alla carta ma una lavagna vi segnalerà i piatti del giorno. Vi consigliamo i primi di pasta fresca fatta in casa (come i cappellacci ripieni di coniglio) e i dolci. Specialità della casa è Il Fritto Donnini. La Carta dei vini propone circa 130 etichette prevalentemente toscane.

Via di Rimaggio, 22 – 50012 Bagno a Ripoli (FI)Tel. 055.630076 – Fax 055.6511599www.trattoriadonnini.comwww.trattoriadonnini.ory.it - [email protected]

DONNINI QB - 3

RistorantiQuando l’amore per la cucina sposa il rispetto per il territorio nascono allora i piatti semplici e genuini della gastronomia italiana