Guida Dermatologia Canina

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  • ric GUAGURE

    Pascal PRLAUD

    Prefazione di P.J. Ihrke

    ric GU

    AGU

    RE

    Pascal P

    RLA

    UD

    DermatologiaCanina

    GU

    IDA PR

    ACTICA DI

    GUIDA PRACTICA DI

    DermatologiaCanina

    ISBN 10 : 2-915758-13-1ISBN 13 : 978-2-9157-5813-9

    180

    9 7 8 2 9 1 5 7 5 8 1 3 9

    La Gua Prctica de Dermatologa Canina, al igual que su homloga deDermatologa Felina publicada en 1999, es a la vez un texto y un atlas dedermatologa. Abarca todos los aspectos desde el diagnstico hasta el tratamientode las dermatosis caninas, aportando los conocimientos ms recientes de las diferentespatologa.Magnificamente ilustrada (ms de mil imgenes), permiten al lector llegar a todos los aspectosclnicos de las dermatosis caninas, tanto a travs de la entidad etiolgica como a partir de losmotivos de la consulta. As pues, esta obra se compone de dos partes: la primera dedicadaal estudio de las enfermedades cutneas teniendo en cuenta su etiologa (parasitaria,bacteriana, fngica, vrica, inmunitaria, neoplsica, gentica, comportamental) y la segundaha sido enfocada a partir de los protocolos diagnsticos, en funcin de los principales motivospor los que se realiza la consulta (prurito, alopecia, pododermatitis, dermatosis anales,).Puesto que la Dermatologa Veterinaria ha evolucionado de forma vertiginosa en losltimos aos (reconocimiento de nuevas enfermedades, avances en la metodologa deexploracin biolgica, nuevas molculas, nuevos esquemas teraputicos,) esta Obra haquerido contar con quienes estn participando activamente en esta evolucin a travs detodo el Mundo (37 autores de Europa, Amrica del Norte y Australia). La Gua Prctica de Dermatologa Canina, est dirigida tanto a los estudiantes deVeterinaria como a los Clnicos Veterinarios, Generalistas o Especialistas, pero inclusotambin a los Bilogos y Mdicos, ya que todos ellos podrn encontrar aqu numerososelementos de Dermatologa Comparada.Aquellos que disfrutaron con La Gua Prctica de Dermatologa Felina (60.000ejemplares por todo el Mundo), encontrarn en estas pginas el placer de observar unaabundante iconografa, un contenido de excepcional calidad, a veces con casos muyraros, monografas completas y concisas sobre diferentes temas muchas veces originales.

    ric Guagure es Doctor en Veterinaria, Certificado de Dermatologa Veterinaria y esDiplomado por el Colegio Europeo de Dermatologa Veterinaria. Trabaja en un centroclnico de referencia en la regin de Lille.

    Pascal Prlaud es Doctor en Veterinaria, Certificado de Dermatologa Veterinaria y esDiplomado por el Colegio Europeo de Dermatologa Veterinaria. Trabaja en un centro clnico dereferencia en la regin de Pars.

    Dermato Couv it 16/03/07 9:55 Page 1

  • GUIDA PRATICA DI

    Dermatologia Canina

    ric GUAGURE

    Pascal PRLAUD

    Dermato book IT 19-04-2007 17:55 Pagina III

  • Publi par :

    KALIANXIS62, boulevard Davout F-75020 PARIS

    www.kalianxis.comEmail : [email protected] : +33.(0)1.76.67.55.77 - Fax : +33.(0)1.76.67.55.78

    ISBN-10 : 2-915758-13-1ISBN-13 : 978-2-9157-5813-9

    Copyright 2006-2007 KALIANXIS

    Tous les noms de produits et marques cits dans ce livre sont des marques dposes par leurs propritaires respectifs.

    Toute reproduction, mme partielle, par quelque procd que ce soit, est interdite sans autorisation pralable. Une copie par xrographie,photographie, film, support magntique ou autre constitue une contrefaon passible des peines prvues par la loi, du 11 mars 1957 et du 3 juillet 1995, sur la protection des droits dauteur.

    Imprim en Italie

    Dermato book IT 19-04-2007 17:55 Pagina IV

  • VPresentazione delledizione ItalianaChapeau!

    Che altro dire al cospetto di questultima impresa di Eric Guagure e Pascal Prlaud?!

    Il libro da loro coordinato da un punto di vista scientifico, con la partecipazione di numerosi e prestigiosi Autori, tra cui alcuni italiani,racchiude una vera esplosione di conoscenze avvenute in Dermatologia veterinaria negli ultimi dieci anni!

    Il testo, nonostante il suo spiccato taglio pratico, affronta con rigore scientifico tutti gli aspetti e problematiche dermatologiche, da unpunto di vista eziopatogenetico e clinico, non tralasciando gli algoritmi diagnostici orientati al problema, la terapia e la profilassi delleprincipali malattie dermatologiche del cane.

    Naturalmente ogni capitolo dellopera corredato da una superlativa iconografia!

    Sono certo che questo libro cos chiaro e didattico sar molto gradito dalla comunit scientifica e considerato uno strumento utile daapprezzare e consultare sia da parte dei Colleghi neofiti che dei specialisti con laugurio che la sua lettura li possa entusiasmare eappassionare come capitato a me!

    Voglio pubblicamente ringraziare a nome della SIDEV (Societ Italiana di Dermatologia Veterinaria) gli Autori e la Merial per la realizza-zione di questopera.

    Fabrizio FabbriniPresidente SIDEV

    A chiusura di questa presentazione Italiana anche Merial Italia sente il dovere ed il piacere di un proprio commento.

    Innanzitutto lentusiasmo di essere arrivati ancora una volta a concludere un progetto ambizioso coinvolgendo anche un gruppo di col-leghi e amici che si sono dedicati alla fedele traduzione dei testi originali.

    Questo lavoro impegnativo stato svolto con puntualit e precisione da Luisa Cornegliani, Federico Leone, Roberta Perego, PaolaPersico, Silvia Schiavi, Stefano Toma ed Antonella Vercelli. Un sincero ringraziamento a tutti ed in particolare a Silvia Colombo che ne ha curato la rilettura integrale per un editing di grande rifini-tura.In comune con la precedente Guida di Dermatologia Felina, con tanto materiale Scientifico presentato periodicamente negli ambulatorie con numerosi eventi formativi che ormai da anni condividiamo con tanti colleghi, questa ultima produzione ci consentir di lasciare unaltro contributo tangibile alla professionalit di tanti colleghi.

    In uno spirito di collaborazione e servizio, lUfficio Tecnico di Merial Italia simpegna a pubblicare anche questopera per i colleghi pidediti alla Dermatologia e per i tanti comunque esposti alla quotidiana consultazione di problematiche dermatologiche in un contestomeno specialistico ma altrettanto professionale.

    A tutti Buon Lavoro e cari saluti!Ufficio Tecnico Animali da Compagnia Alessandro Fogliazza & Roberto Del Maso

    Paris, le 23 aot 2005.

    Eric Guagure Pascal PrlaudDocteur vtrinaire Docteur vtrinaireCertifi en Dermatologie Vtrinaire Certifi en Dermatologie VtrinaireDiplomate of the European Diplomate of the EuropeanCollege of Veterinary Dermatology College of Veterinary Dermatology

    Guida Pratica di Dermatologia Canina

    Dermato book IT 19-04-2007 17:55 Pagina V

  • VI

    Inviamo i nostri ringraziamenti in particolar modo:

    - Alla societ MERIAL che ha sostenuto liniziativa di questo progetto e che ha creduto in noi pertutto il tempo di realizzazione di questo testo,

    - Al Dottor Frdrique Degorce-Rubiales per la sua competenza in istopatologia cutanea, la sua dis-ponibilit e il suo prezioso aiuto nellelaborazione di questopera,

    - Al Dottor Arnaud Muller che ha assicurato la rilettura critica del manoscritto,

    - Ai Dottori Affolter, Alhaidari, Atlee, Bensignor, Bergvall, Beugnet, Bonenberger, Bourdeau, Bourdin,Bourdoiseau, Cabail, Carlotti, Cannon, Cerundolo, Collinot, Connefroy, Cornegliani, Credille, Curtis,Defrasne, Degorce-Rubiales, Delverdier, Devauchelle, Dryden, Dunstan, Fadok, Favrot, Gnirs,Guiard-Marigny, Guillot, Guy, Hripret, Hubert, Jackson, Jahan, Lanore, Laprie, Le Duff, Magnol,Malik, Marchal, Mason, Maudlin, Mege, Mialot, Mignon, Moore, Moura, Muller (A), Muller- Fleurisson(C), Noli, Olivry, Outerbridge, Pages, Paradis, Patel, Pin, Piorowicz, Poisson, Power, Rivierre, Ruel,Simonet, Smal, Song, Sousa, Vercelli e Von Tscharner, che hanno contribuito ad arricchire l'ico-nografia,

    - Al Dottor Hoan Dang ed al Sig. Luce Folla per la coordinazione nella pubblicazione dell'opera eper la loro pazienza, cos come alla Signora Sylvie Debessat (societ APS) per la gestione delle imma-gini..

    Guida Pratica di Dermatologia Canina

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  • VII

    Larte della dermatologia consiste nel fare la diagnosi nelle prime fasidella malattia

    Jan Declercq

    A coloro che amiamo,

    loro sanno chi sono

    E.G. P.P.

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  • VIII

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  • IX

    JSono molto grato di aver avuto lonore di essere stato invitato a scrivere la prefazione della Guida Pratica diDermatologia Canina.

    Eric Guagure e Pascal Prlaud, gli editori scientifici (che sono anche i principali autori), sono dermatologi vete-rinari conosciuti e rispettati. Grazie alle loro solide relazioni internazionali, hanno potuto coinvolgere nelliniziati-va un rimarchevole gruppo di dermatologi veterinari da tutto il mondo. Gli autori di questa Guida si dividono traveterinari specializzati in Dermatologia che esercitano la libera professione e specialisti provenienti dal mondouniversitario, il che consente di fornire al lettore informazioni attuali, utili per la pratica clinica e scientificamenterigorose.

    Molte cose sono cambiate nel mondo della Dermatologia Veterinaria negli ultimi due decenni. La Dermatologiaha continuato a svilupparsi in modo esponenziale e siamo passati da una specialit con una singola opera direferenza ad una specialit che richiede diversi testi di riferimento, con obiettivi differenti e che pongono lac-cento su aspetti diversi.

    Questo libro presenta un approccio pratico facilmente accessibile, ma scientificamente rigoroso, degli aspetticlinici della Dermatologia Canina.

    Per avere successo, un libro deve essere strutturato in modo da consentirne facilmente la lettura in un ambu-latorio veterinario in piena attivit. Gli autori ci sono riusciti

    Vengono affrontate le malattie pi frequenti, e, per ciascun capitolo, dopo un breve accenno alleziopatogene-si gli autori descrivono le principali caratteristiche cliniche, i metodi diagnostici pi appropriati, la prognosi e infi-ne le raccomandazioni terapeutiche e profilattiche.

    La Dermatologia una materia clinica a carattere fortemente visuale e in questo libro, per accompagnare il testosono state vantaggiosamente utilizzate superbe illustrazioni.

    La Guida Pratica di Dermatologia Canina stata pensata come complemento alla famosa Guida Pratica diDermatologia Felina, anchessa edita dai Dottori Eric Guagure e Pascal Prlaud e pubblicata nel 1999. Questedue opere sono state generosamente supportate e sponsorizzate da MERIAL.

    Apprezzate questo libro e consultatelo spesso.io lo far certamente!

    Peter J. Ihrke, V.M.D., Diplomate A.C.V.D.

    Professor of Dermatology, Department of Medicine and EpidemiologyChief Dermatology Service, Veterinary Medical Teaching Hospital

    School of Veterinary Medicine, University of California - Davis

    Prefazione

    Guida Pratica di Dermatologia CaninaGuida Pratica di Dermatologia Canina

    Dermato book IT 19-04-2007 17:55 Pagina IX

  • XGuida Pratica di Dermatologia Canina

    Affolter V.K. University of California, Department of Pathology Microbiology and Immunology, Haring Hall Room 1126, One Shields Avenue,Davis, CA 95616-8737, [email protected] 20, 36

    Alhaidari Z. Clinique Vtrinaire, RN 85, 06330 Roquefort les Pins, [email protected] 32, 44

    Bensignor E. Clinique Vtrinaire, 6, rue de la mare pave, 35510 Cesson Svign, [email protected] 4, 5, 19, 24, 26, 41, 47

    Beugnet F. Merial Europe, 13c, Avenue Einstein, 69623 Villeurbanne, [email protected] Capitoli 13, 14

    Bourdoiseau G. Service de Parasitologie, Ecole Nationale Vtrinaire de Lyon, BP83, 69280 Marcy lEtoile, [email protected] 13

    Cannon A.Animal Dermatology and Allergy, Loomis, CA 95650, Etats [email protected] 19

    Carlotti D.N.Cabinet de Dermatologie Vtrinaire, Hliopolis B3, Avenue de Madugas, 33700 Mrignac, [email protected] 4, 43

    Cerundolo R.University of Pennsilvania,Department of Clinical Studies, Room 2067 VHUP, 3900 Delancey Street,Philadelphia, PH 19004-6010, [email protected] 24

    Cornegliani L.Ambulatorio Veterinario AssociatoCorso Traiano 99/d10135 Torino, [email protected] 34, 35

    Craig J.M.31 Porchester Road, Newbury, Berkshire, RG14 7GH, Grande [email protected] 28

    Credille K.M.Eli Lilly and Co., 2001 West Main Street GL44, Greenfield, IN 46160, [email protected] 31

    Curtis C.F.7 Chadwell, Ware, Herdforshire, SG12 9JX, Grande [email protected] 5

    Degorce-Rubiales F.LAPVSO, 129, Route de Blagnac, 31201 Toulouse cedex 2, [email protected] 7, 8, 20, 30, 33, 38

    Dunstan R.W.Pfizer Global Research and Development, Ann Arbor, MI 48105, USA.Capitolo 31

    Autori

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  • XI

    Favrot C.Clinic for Small Animal Internal Medicine, Dermatology Unit, Vetsuisse Faculty, Zrich, Suisse. [email protected] 8

    Guagure E. Clinique Vtrinaire Saint-Bernard, 598, avenue de Dunkerque, 59160 Lomme, [email protected] 2, 5, 6, 7, 14, 19, 21, 26, 29, 30, 32, 33, 37, 38, 39, 41, 43, 44, 45, 46, 47

    Guillot J. Service de Parasitologie, Ecole Nationale Vtrinaire dAlfort, 7, avenue du Gnral de Gaulle, 94700 Maisons-Alfort, [email protected] 11

    Hripret D.Centre Hospitalier Vtrinaire Frgis, 43, avenue Aristide Briand, 94110 Arcueil, [email protected] 22, 23

    Hubert B.Clinique Vtrinaire, 38, avenue du Marchal Foch, 34500 Bziers, [email protected] 8

    Malik R.University Veterinary Centre Sydney, Faculty of Veterinary Science,The University of Sydney,Sydney, New South Wales 2006, [email protected] 6

    Mason K.V.Animal Allergy and Dermatology Service,32 Rowland Street. Slacks Creek, Queensland 4127, [email protected] 6

    Mge C. Clinique Vtrinaire des Grands Crus, 60, avenue du 14 juillet, 21300 Chenove, [email protected] 29

    Mignon B. Universit de Lige, Dpartement de Parasitologie, Facult de Mdecine Vtrinaire,20, boulevard de Colonster, B43, 4000 Lige, [email protected] 12

    Moore P.F.University of California,Department of Pathology Microbiology and Immunology, Haring Hall Room 1126, One Shields Avenue,Davis, CA 95616-8737, [email protected] 36

    Muller A. Clinique Vtrinaire Saint-Bernard, 598, avenue de Dunkerque, 59160 Lomme, [email protected] Capitoli 21, 37, 38, 39

    Muller C. Clinique Vtrinaire Saint-Bernard, 598, avenue de Dunkerque, 59160 Lomme, [email protected] Capitoli 34, 35

    Noli C.Strada Madona 58, 12016 Pavaragno (CN), [email protected] 1, 27

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  • XII

    Guida Pratica di Dermatologia Canina

    Outerbridge C.A.University of California, Veterinary Medical Teaching Hospital, School of Veterinary Medicine,One Shields Avenue,Davis, CA 95616-8737, [email protected] 20

    Paradis M.Universit de Montral, Department of Clinical Sciences, Facult de MdecineVtrinaire, CP5000, Saint Hyacinthe, J2S 7C6, [email protected] 25

    Patel A.23 Searchwood Road,Warlingham, CR6 9BB, Surrey, Grande [email protected] 3

    Pin D.Unit de Dermatologie, Ecole Nationale Vtrinaire de Lyon, BP83, 69280 Marcy lEtoile, [email protected] 10, 42

    Power H.T.Dermatology for Animals, 106 E. Campbell Avenue, Campbell, CA 95008, [email protected] 9, 15

    Prlaud P.Cabinet de Dermatologie Vtrinaire, 17, rue Fernet,94700 Maisons-Alfort, [email protected] 2, 15, 16, 17, 29, 40, 42, 43, 45

    Rivierre C.6, rue Dejean, 13006 Marseille, [email protected] 11, 18

    Song M.1616 E. Glendale Avenue,Phoenix, Arizona 85020, [email protected] Capitolo 11

    Vercelli A. Ambulatorio Veterinario Associato,Corso Traiano 99/d, 10135 Torino, [email protected] 34, 35

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  • XIII

    1- Struttura e fisiologia della cute e del mantello . . . . . . . . . . . . . . . . .17C. Noli

    2- Approccio diagnostico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33E. Guagure, P. Prlaud

    3- Microbiologia cutanea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .59A. Patel

    4- Piodermiti batteriche: Aspetti clinici e diagnostici . . . . . . . . . . . . . .65D.N. Carlotti, E. Bensignor

    5- Piodermiti batteriche :Aspetti terapeutici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .79E. Bensignor, E. Guagure, C.F. Curtis

    6- Infezioni batteriche rare, . . . . . . . . . . . . . . . . .89sindromi tossicheK.V. Mason, R. Malik, E. Guagure

    7- Pseudo-piodermiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .103E. Guagure, F. Degorce-Rubiales

    8- Malattie virali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .113C. Favrot, B. Hubert, F. Degorce-Rubiales

    9- Dermatite e otite da Malassezia . . . . . .123H.T. Power

    10- Candidiasi mucocutanee . . . . . . . . . . . . . . . .133D. Pin

    11- Micosi profonde . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .139M. Song, C. Rivierre, J. Guillot

    12- Dermatofitosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .153B. Mignon

    13- Leishmaniosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .169G. Bourdoiseau, F. Beugnet

    14- Malattie parassitarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .181E. Guagure, F. Beugnet

    15- Dermatite atopica canina . . . . . . . . . . . . . . .233P. Prlaud, H.T. Power

    16- Dermatite allergica al morso di pulce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .259P. Prlaud

    17- Orticaria e angioedema . . . . . . . . . . . . . . . . .269P. Prlaud

    18- Malattie autoimmuni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .277C. Rivierre

    19- Reazioni avverse a farmaci . . . . . . . . . . . . .297E. Guagure, E. Bensignor, A. Cannon

    20- Vasculiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .317V.K. Affolter, C.A. Outerbridge

    21- Manifestazioni cutanee di malattie interne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .327E. Guagure, A. Muller, F. Degorce-Rubiales

    22- Sindrome di Cushing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .345D. Hripret

    23- Ipotiroidismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .359D. Hripret

    24- Malattie dermatologiche legate agli ormoni sessuali . . . . . . . . .371R. Cerundolo, E. Bensignor, E. Guagure

    25- Alopecia ricorrente dei fianchi e pattern baldness . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .383M. Paradis

    26- Dermatosi che rispondono allo zinco .391E. Bensignor, E. Guagure

    27- Vitamine e retinoidi sintetici . . . . . . . . . . .399C. Noli

    28- Acidi grassi essenziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . .409J.M. Craig

    Sommario

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  • XIV

    Guida Pratica di Dermatologia Canina

    Dermato book IT 19-04-2007 17:55 Pagina XIV

  • XV

    29- Malattie dermatologiche legate a disturbi comportamentali . . . . . . . . . . . . . .417C. Mge, P. Prlaud, E. Guagure

    30- Alopecie genetiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .427E. Guagure, F. Degorce-Rubiales

    31- Difetti geneticidella corneogenesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .439K.M. Credille, R.W. Dunstan

    32- Alterazioni genetiche della pigmentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .455Z. Alhaidari, E. Guagure

    33- Epidermolisi bollose ereditarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .461E. Guagure, F. Degorce Rubiales

    34- Carcinoma squamocellulare . . . . . . . . . .467A. Vercelli, L. Cornegliani, C. Muller

    35- Neoplasie mesenchimali . . . . . . . . . . . . . . .475A. Vercelli, L. Cornegliani, C. Muller

    36- Malattie proliferative istiocitarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .489V.K. Affolter, P.F. Moore

    37- Mastocitoma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .501A. Muller, E. Guagure, F. Degorce-Rubiales

    38- Linfomi cutanei-mucocutanei epiteliotropi a cellule T . . . . . . . . . . . . . . . . . .511E. Guagure, A. Muller, F. Degorce-Rubiales

    39- Metastasi cutanee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .521A. Muller, E. Guagure

    40- Approccio diagnostico al prurito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .527P. Prlaud

    41- Approccio diagnostico allalopecia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .535E. Bensignor, E. Guagure

    42- Approccio diagnostico alle pododermatiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .543D. Pin, P. Prlaud, E. Guagure

    43- Approccio diagnostico alle malattie delle unghie . . . . . . . . . . . . . .553D.N. Carlotti, P. Prlaud, E. Guagure

    44- Approccio diagnostico alla depigmentazione del tartufo . . . .561Z. Alhaidari, E. Guagure

    45- Approccio diagnosticoalle malattie facciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .569P. Prlaud, E. Guagure

    46- Approccio diagnostico alle malattie anali e perianali . . . . . . . . . . . . .577E. Guagure

    47- Cosmetologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .587E. Bensignor, E. Guagure

    Indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .593

    Dermato book IT 19-04-2007 17:55 Pagina XV

  • Dermato book IT 19-04-2007 17:55 Pagina XVI

  • La cute e gld i suoi annessi cutanei costituiscono un organo che riveste la totalit della superficie corporea, incontinuit con le mucose degli orifizi naturali. Ressi rappresentano lorgano pi importante del corpo e costi-tuiscono una barriera anatomica e fisiologica essenziale tra l'ambiente esterno e quello interno. La descrizioneanatomica ed istologica delle differenti strutture cutanee, talvolta specie-specifiche del cane, consente di com-prendere meglio tutte le funzioni della cute in questanella specie canina. Inoltre, la cute rappresenta uno spec-chio che riflette lo stato di salute ed il buon funzionamento dellorganismo.

    Struttura della cute e dei suoi annessi

    La cute del cane ha uno spessore compreso tra 0,5 e 5 millimetri. Lo spessore maggiore sul dorso e sullaparte prossimale degli arti e minore sulladdome e sullestremit distale degli arti1. Esiste inoltre una variabilitdi spessore cutaneo nelle diverse razze canine (per esempio, nello Shar pei, la cute particolarmente spessa)ed in base alle condizioni di salute dellanimale (per esempio, nelliperadrenocorticismo si osserva spesso atro-fia cutanea2).

    EpidermideLepidermide un epitelio malpighiano (stratificato) cheratinizzante, composto da 3-5 strati cellulari (escluso lostrato corneo), dello spessore di 0,1-0,5 millimetri (Fig. 1:1). Nelle zone glabre (tartufo, cuscinetti plantari), lepi-dermide pi spessa e ricoperta da uno strato corneo ben sviluppato (Fig. 1:2-4). Lo spessore dello strato cor-neo del cane di 5-20 micrometri nelle zone ricoperte da pelo, e pu raggiungere i 1500 micrometri a livellodei cuscinetti plantari1. Lepidermide non contiene vasi sanguigni e le sostanze nutritive provengono dal circo-lo ematico del derma, per diffusione. I cheratinociti costituiscono la maggioranza (85-90%) delle cellule dellepi-dermide. Le altre cellule, che appaiono chiare allosservazione con il microscopio ottico, sono le cellule diLangerhans (3-8%), i melanociti (2-5%) (Fig. 1:6) e le cellule di Merkel. Nellepidermide si possono anche osser-vare alcuni linfociti3.

    CheratinocitiI cheratinociti sono cellule epiteliali che subiscono un processo di differenziazione (chiamato cheratinizzazioneo corneificazione,) che conduce alla formazione di cellule anucleate ed appiattite (corneociti), che esfoliano dallasuperficie epidermica. I cheratinociti sono organizzati in strati continui che comprendono, dalla base verso lasuperficie, lo strato basale, lo strato spinoso (o di Malpighi), lo strato granuloso e lo strato corneo. Nel corsodella differenziazione, laspetto morfologico cambia da cellule piccole e arrotondate nello strato basale per fini-re con cellule di grandi dimensioni, poliedriche ed anucleate nello strato corneo. La durata di questo processo di 22 giorni nel cane di razza Beagle6.

    Lo strato basale composto da un solo strato di cellule rotonde, basofile e di piccole dimensioni. I cherati-nociti sono connessi tra loro da desmosomi e alla membrana basale da emidesmosomi, e costituiscono la com-ponente germinativa o proliferativa che assicura il rinnovamento epidermico. I cheratinociti basali si dividono indue cellule figlie di cui la prima resta quiescente (e diviene una nuova cellula germinativa) e la seconda va incon-tro a 2-3 mitosi (e quindi costituisce la cellula proliferativa). I cheratinociti basali esprimono specificatamente lecheratine 5 e 14.

    InA seguito adi questa fase proliferativa, le 4-8 cellule figlie, che hanno raggiunto lo strato spinoso, smettonodi proliferare e cominciano a differenziarsi. Il nome di strato spinoso deriva dal fatto che, al microscopio otti-co, le cellule sembrano avere delle piccole spine sulla loro superficie; questo aspetto dovuto alla presenza deidesmosomi, complesse strutture di adesione intercellulare caratteristiche degli epiteli malpighiani.

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    Struttura e fisiologia della cute e del mantello

    C. Noli1Guida Pratica di Dermatologia Canina

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  • 1Guida Pratica di Dermatologia Canina

    Lo strato spinoso nel cane generalmente formato da un solo strato cellulare, ma pu essere molto pi spes-so (fino a 20 strati) in sedi particolari come i cuscinetti plantari. I cheratinociti dello strato spinoso sono pi gran-di di quelli dello strato basale e sono di forma poligonale. Queste cellule contengono i filamenti intermedi(tonofilamenti di cheratina), diversi enzimi come la profilaggrina ed i corpi lamellari, che a loro volta contengo-no i precursori dei lipidi intercellulari dello strato corneo. I filamenti intermedi sono delle proteine stabili della lun-ghezza di 20-30 micrometri e ricche di ponti disolfuro, che arrivano ad occupare fino all80% del volumecitoplasmatico, formano il citoscheletro e si connettono ai desmosomi.

    Nello strato granuloso savvengono gli ultimi stadi della differenziazione verso lo strato corneo. Nella cute rico-perta da pelo lo strato granuloso composto da un solo strato cellulare, non sempre osservabile al microsco-pico ottico. I cuscinetti plantari possono avere pi di 15 strati cellulari2. Le cellule che lo compongono sono pilarghe e pi piatte rispetto a quelle dello strato spinoso, ed il nucleo diventa picnotico. Contengono i granuli dicheratoialina, che a loro volta contengono profilaggrina. Questo proenzima viene scisso in filaggrina, che res-ponsabile dellaggregazione dei filamenti di cheratina intermedia di cheratina in cheratina matura. Le interazio-ni tra diversi filamenti intermedi danno luogo a differenti tipi di cheratine, di cui circa una trentina sono stateidentificate (peso molecolare compreso tra 30 e 70 kD). Le cheratine variano secondo la funzione e la localiz-zazione anatomica: cheratina dura per le unghie ed i peli, morbida per lepidermide e le mucose. Le cellule cheraggiungono lo strato corneo sono chiamate corneociti. Queste cellule perdono il nucleo ed il citoplasma e sonocompletamente riempite di cheratina matura. Sono circondate da uno spesso involucro proteico ed appaionopiatte, larghe e poligonali. Con numerosi strati cellulari (circa 40-50), come le tegole di un tetto, i corneociti rives-tono gli strati sottostanti dellepidermide7.

    Gli spazi intercellulari tra i corneociti sono riempiti dai lipidi lamellari, provenienti dai corpi lamellari delle cel-lule dello strato granuloso e organizzati in strati idrofili ed idrofobi. I lipidi formano una colla efficace tra le variecellule e contribuiscono a mantenere integra la barriera cutanea, in particolare nei confronti delle sostanze idro-file. Non appena i nuovi corneociti si sviluppano dallo strato granuloso, i vecchi corneociti vengono eliminatidalla superficie epidermica: il processo di esfoliazione. Il distacco dei cheratinociti reso possibile dalla lisidei lipidi da parte dellenzima colesterol-sulfatasi. In condizioni normali, le cellule si staccano singolarmente e lanormale esfoliazione non visibile maicroscopicamente; ne consegue che la presenza di esfoliazione visibile patologica.

    Cellule di LangerhansLe cellule di Langerhans (LC) sono cellule che presentano lantigene e contengono degli organelli intra-cito-plasmatici specifici a forma di racchetta, i granuli di Birbeck, che giocano un ruolo importante nella processa-zione dellantigene fagocitato. Questi granuli non sono sempre osservabili nel cane1,4. In seguito alla fagocitosi,le LC migrano verso i linfonodi afferenti dove presentano lantigene ai linfociti T. Le loro principali caratteristicheantigeniche sono CD1a+, MHCII+ e CD4-3. Possono inoltre presentare recettori ad alta affinit per le IgE sullasuperficie5.

    MelanocitiI melanociti sono cellule che derivano dalla cresta neurale e sintetizzano i pigmenti melaninici allinterno di strut-ture specializzate chiamate melanosomi. Sono cellule dendritiche, che si trovano nello strato basale dellepi-dermide e nella matrice dei follicoli piliferi e appaiono generalmente come cellule chiare al microscopio otticosenza colorazione specifica (Fig. 1:5-6). Sono identificabili attraverso colorazioni istochimiche argentiche(Fontana-Masson) o istoenzimatiche (reazione DOPA). I melanociti sono in contatto attraverso i dendriti con picheratinociti (1 melanocita ogni 20 cheratinociti), ai quali trasferiscono i granuli contenenti il pigmento.

    Cellule di MerkelLe cellule di Merkel sono cellule neuroendocrine che hanno propriet di meccanorecettori. Sono situate nello stratobasale, in contatto con le fibre nervose, e sono in grado di produrre neuromediatori.

    Giunzione dermo-epidermicaLa giunzione dermo-epidermica (GDE) una regione complessa dello spessore di circa 100 nanometri checonsente la coesione tra derma ed epidermide. Da un punto di vista morfologico, comprende la parte inferioredei cheratinociti dello strato basale, la membrana basale e la zona sottobasale del derma superficiale. Oltre alruolo principale di sistema di adesione tra derma ed o-epidermideco, la GDE possiede molteplici funzioni biolo-giche importanti inerenti la cicatrizzazione tissutale e la trasmissione dei segnali molecolari, ed in grado di modu-lare alcune funzioni biologiche dei cheratinociti e le interazioni dermo-epidermiche. La GDE dunque ben pi diuna semplice ed inerte membrana basale. Pu essere visualizzata al microscopio ottico grazie a colorazioni spe-cifiche, come lAcido Periodico di Schiff (PAS). La separazione della GDE in zone differenti, con lausilio della micro-

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  • 1.1 : Epidermide: SC: strato corneo; SG: strato granuloso; SS:strato spinoso; SB: strato basale; GDE: giunzionedermoepidermica; D: derma (Colorazione EE).

    1.2 : Epidermide (tartufo): SC: strato corneo; SG: stratogranuloso; SS: strato spinoso; SB: strato basale (Colorazione EE)(Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.3 : Epidermide (tartufo): SC: strato corneo; SG: strato granulososviluppato con la presenza di numerosi granuli di cheratoialina; SS:strato spinoso (Colorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.4 : Epidermide (cute non rivestita da pelo): SC: strato corneo; SG:strato granuloso discontinuo; SS: strato spinoso; SB: strato basale; D:derma; F: fibroblasti (Colorazione EES) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.5 : Melanociti epidermici (Me): cellule chiare na livello dello stratobasale dellepidermide (Colorazione EE) (foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.7 : Unit follicolare: FPP: follicoli piliferi primari; FPS: follicoli piliferisecondari; GSE: ghiandole sudoripare epitrichiali (sezione trasversale)(Ccolorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.8 : Follicolo pilifero (fase anagena) (regione istmo-infundibolo):Co: corticale; Mi: midollare; GEI: guaina epiteliale internacheratinizzata; GEE: guaina epiteliale esterna (sezione trasversale)(Ccolorazione EES) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1 : Struttura e fisiologia della cute e del mantello

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    CCCC

    CG

    CE

    CBJDED

    CG

    CBCE

    CCCG

    CB

    DF

    CE

    CC

    CG

    CE

    GSE

    MM

    FPI

    FPII

    GEE

    FPII

    FPII

    GEICo

    Me

    1.6 : Melanociti epidermici (Me): distribuzione regolare nello stratobasale dellepidermide delle cellule di aspetto dendriticohe; in questafigura alcune aree i melanociti sono ricchi di pigmento melaninico(Ccolorazione di Schmorl) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    FPII

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  • 1Guida Pratica di Dermatologia Canina

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    scopia elettronica, consente di comprendere le relazioni strutturali e funzionali tra le differenti componenti dellamembrana basale. Gli emidesmosomi sono localizzati sulla membrana plasmatica dei cheratinociti e corrispon-dono ad unarea di addensamento della stessa. La placca densa interna dellemidesmosoma corrisponde allin-serzione dei filamenti intermedi di cheratina, che formano il complesso emidesmosoma-tonofilamenti. Lamembrana basale epidermica sensu stricto comprende uno strato chiaro, la lamina lucida, che sormonta unostrato denso, la lamina densa. La membrana basale attraversata da strutture filamentose sottili, i filamenti diancoraggio, che sono maggiormente visibili in rapporto agli emidesmosomi. Le fibrille di ancoraggio sono strut-ture situate sotto la lamina densa e costituiscono la sub-lamina densa. Unestremit associata alla laminadensa mentre laltra termina nel derma superficiale dove si unisce ad altre fibrille, per formare una placca di anco-raggio e realizzare un reticolo di sostegno nel derma superficiale.

    La conoscenza della struttura molecolare delle principali componenti della GDE necessaria perperch alcunecostituiscono identificare gli antigeni riconosciuti dagli autoanticorpi dei cani affetti da malattiedermatosi autoim-muni subepidermiche (pemfigoide bolloso, epidermolisi bollosa acquisita) o sintetizzate ed espresse in modoanomalo in corso di epidermolisi bollose ereditarie, giunzionali e distrofiche.

    DermaIl derma un tessuto connettivo di sostegno comprimibile ed elastico, che protegge lepidermide, i plessi vas-colari e le fibre nervose che lo attraversano. Supporta lepidermide in superficie ed i follicoli piliferi e le ghian-dole sebacee in profondit. un tessuto denso che contiene fibre, matrice intercellulare, vasi sanguigni e linfatici,nervi, muscoli e diversi tipi di cellule.

    Le fibre di collagene prodotte dai fibroblasti sono composte al 90% da collagene di tipo I e III, proteine fila-mentose polimeriche molto resistenti alla trazione. Queste fibre sono organizzate in trame pi lasse nel dermasuperficiale (papillare) e pi dense nel derma profondo (reticolare). Nel derma si ritrovano anche il collagene ditipo IV (nella lamina densa della GDE e nelle membrane basali che rivestono gli annessi epidermici e le struttu-re vascolari, muscolari e nervose) ed il collagene di tipo VII (fibrille di ancoraggio della GDE).

    Le fibre elastiche rappresentano circa il 4% delle fibre dermiche; sono ben visibili al microscopio ottico attra-verso le colorazioni istochimiche speciali (colorazione Oorceina). Queste fibre costituiscono una rete lassa nelderma papillare intorno ai follicoli piliferi, mentre il reticolo diventa pi spesso ed anastomotico nel derma reti-colare. Le fibre elastiche sono responsabili dellelasticit cutanea.

    Le fibre reticolari corrispondono ad un gruppo di fibre fini di collagene (tipo I e III) e di fibronectina. Non sonovisibili con la colorazione ematossilina-eosina, ma unicamente con con limpiego di colorazioni argentiche.

    La matrice intercellulare dermica composta da proteoglicani (acido ialuronico, condroitin- solfato, glicosa-minoglicani, mucopolisaccaridi), da glicoproteine e da una grande quantit dacqua intrappolata tra questemacromolecole. E un gel amorfo prodotto dai fibroblasti ed ha un ruolo importante di barriera per lepidermi-de ed i tessuti sottocutanei nei confronti di micro-organismi e di molecole ad elevato peso molecolare per lepi-dermide ed i tessuti sottocutanei. Alcuni batteri sono tuttavia in grado di produrre enzimi (collagenasi eialuronidasi) che consentono loro di attraversare questa barriera.

    Nel derma esistono tre plessi vascolari sanguigni comunicanti. Il plesso superficiale, sub-epidermico, appor-ta nutrimento allepidermide ed allinfundibolo dei follicoli piliferi. Il plesso medio, situato a livello delle ghiando-le sebacee, assicura lapporto sanguigno alle ghiandole, ai muscoli ed allistmo follicolare. Il plesso profondo,sotto i follicoli piliferi, vascolarizza la papilla dermica, le ghiandole sudoripare apocrine e si connette con gli altriplessi. Infine, gli shunt artero-venosi, prevalentemente localizzati a livello dellestremit distale degli arti, contri-buiscono a mantenere la termoregolazione.

    I vasi linfatici, localizzati nel derma profondo, consentono il drenaggio dei liquidi cutanei ed il mantenimentodellomeostasi idrica della cute.

    Le fibre nervose seguono i capillari sanguigni e sono organizzati in tre plessi. Le estremit delle fibre nervosedemielinizzate raggiungono lepidermide come tali o formano delle strutture complesse come i corpuscoli di Vater-Pacini.

    Le cellule residenti nel derma sono numerose.

    I fibroblasti sono le cellule fondamentali di ogni tessuto connettivo e sintetizzano tutte le fibre (collagene, elas-tina, fibre reticolari) e la matrice intercellulare. Sono cellule fusiformi o stellate, con prolungamenti citoplasmati-ci talvolta ramificati. Il termine fibrocita indica un fibroblasto quiescente che non ha attivit metabolica evidente,di dimensioni pi piccole, che si trova nel tessuto connettivo maturo. I fibroblasti sintetizzano anche enzimi capa-ci di catabolizzare la matrice intercellulare o le fibre (collagenasi, gelatinasi), che permettono loro di contribuire

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  • 1 : Struttura e fisiologia della cute e del mantello

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    1.9 : Fusto del pelo: Cu: cuticola; Co: corticale; Mi: midollare (sezionesagittale) (Ccolorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.10 : Fusto del pelo (visione ravvicinata): Cu: cuticola; corneocitiaenucleati, appiattiti ed aderenti al pelo, come delle tegole il cui marginelibero rivolto verso lapice del pelo; Co: corticale; cellule cheratinizzateallungate e disposte parallelamente allasse del pelo; Mi: midollare(sezione sagittale) (Ccolorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.11 : Follicolo pilifero in fase anagena (bulbo): M: matrice pilare; GEI:guaina epiteliale interna; GEE: guaina epiteliale esterna; GC: guainaconnettivale; Cma/Mel: cellule della matriceali e melanociti; PD:papilla dermica (sezione sagittale) (Ccolorazione EE) (Foto di F.Degorce-Rubiales).

    1.12 : Follicolo pilifero (fase anagena): B: bulbo; PD: papilla dermica;Cma/Mel: cellule della matriceali e melanociti; GEI: guaina epitelialeinterna; GEE: guaina epiteliale esterna; MB: membrana basale; GC:guaina connettivale (sezione sagittale) (Ccolorazione EES) (Foto di F.Degorce-Rubiales).

    MeCo

    CuMe

    MGEI

    GEI

    GC

    GCGEE

    GEE

    CMa/Mel CMa/Mel

    PD

    PD

    PD

    MB

    Co

    Cu

    B

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  • 1al mantenimento dinamico dellomeostasi dermica. Hanno inoltre un ruolo molto importante nel processo infiam-matorio e nella cicatrizzazione.

    I mastociti sono numerosi nella cute del cane: ci sono 4-12 mastociti per campo a forte ingrandimento, ovve-ro circa 200 per millimetro quadrato2-8. Sono localizzati prevalentemente nelle vicinanze dei vasi sanguigni. I mas-tociti cutanei del cane sintetizzano chimasi e triptasi9.

    Le altre cellule presenti nel derma sono i macrofagi, i linfociti, i granulociti neutrofili ed eosinofili, le plasmacel-lule ed i melanociti.

    Tessuto sottocutaneoIl tessuto sottocutaneo costituito da un tessuto connettivo ricco di adipociti. Ha molteplici funzioni, tra cui lostoccaggio di lipidi e di sostanze liposolubili, lisolamento termico e la protezione dai traumi.

    Follicolo pilifero I follicoli piliferi sono delle invaginazioni epidermiche nel derma che producono e assicurano supporto al pelo.Sono divisi in tre zone : linfundibolo (dalla superficie allo sbocco del dotto delle ghiandole sebacee), listmo(dallo sbocco del dotto delle ghiandole sebacee allinserzione del muscolo erettore del pelo) ed il bulbo (dallin-serzione del muscolo erettore del pelo alla papilla dermica).

    Nel cane adulto, ogni pelo possiede un proprio bulbo ed un istmo, mentre pi peli condividono lo stesso infun-dibolo (follicoli piliferi composti). Nel cane, ci sono da 2 a 15 peli per ciascun infundibolo, per un totale di 100-600 gruppi follicolari per centimetro quadrato (corrispondenti a 1000-9000 peli per centimetro quadrato1). Neicuccioli, i follicoli piliferi sono singoli fino allet di 3-4 mesi. I follicoli piliferi composti di solito si dispongono ingruppi di tre, separati dalle ghiandole sebacee e dal tessuto connettivo (Fig. 1:7-8). Un gruppo comprende tretipi di peli, il pi lungo dei quali situato al centro (pelo principale).

    Tipi di pelo Un follicolo pilifero composto comprende un pelo primarioncipale, fino a quattro peli intermedi e 15-20 pelisecondari. I gruppi follicolari situati sul dorso possiedono dei peli primari pi grandi e meno peli secondari ris-petto alladdome. Questa distribuzione puo presentare delle varianti10.

    I peli primari principali, di diametro compreso tra 80 e 140 micrometri11, contengono una midollare di grandediametro ed una corteccia sottile. Sono rigidi, ricoprono tutta la superficie cutanea, garantiscono la protezionecontro la pioggia e caratterizzano il colore del mantello. I follicoli piliferi primari sono pi grandi e pi lunghi eraggiungono il derma profondo. Inoltre, possiedono come annessi le ghiandole sebacee, le ghiandole sudori-pare ed un muscolo erettore.

    I peli intermedi (diametro 30-70 micrometri) sono moderatamente ondulati. Hanno orientamento differente ris-petto al sottopelo, garantendo cos un migliore isolamento termico. Sono caratterizzati da un ispessimento vici-no alla punta. I peli intermedi sono assenti nel cane a mantelpelo setoso (come per esempio lo Yorkshire terrier).

    I peli secondari (diametro 10-30 micrometri) sono fini ed ondulati11 e possiedono una midollare pi piccola eduna corticale pi sviluppata10. Formano il sottopelo responsabile del mantenimento della temperatura corporea.I follicoli secondari possiedono talvolta una ghiandola sebacea, ma non hanno ne una ghiandola sudoriparaapocrina ne un muscolo erettore del pelo

    Struttura del pelo Il pelo costituito da una colonna diritta di cellule cheratinizzate, molto adese e stratificate tra loro, che forma-no la cuticola esterna, la corticale e la midollare (Fig. 1:9-10).

    La cuticola comprende un solo strato di cellule epiteliali cuboidali, che si differenziano in corneociti anucleati, piat-ti ed aderenti (Fig. 1:10). Questi corneociti ricoprono e proteggono il pelo, come delle tegole dirette verso listmo.Le cellule della cuticola vanno in direzione opposta a quelle della guaina follicolare interna e sono intersecate conqueste al fine di proteggere il follicolo pilifero e supportare il fusto del pelo durante la fase di crescita.

    La corticale formata da cellule cheratinizzate allungate e disposte parallelamente allasse del pelo. I nucleisono presenti durante la crescita della corticale e non sono pi visibili istologicamente a livello del muscolo eret-tore del pelo. La cheratina prodotta da queste cellule molto dura e contiene notevoli quantit di ponti disol-furo, garantendo cos una migliore resistenza ead una migliore stabilit. Nei peli primari, la corticale rappresentada un quinto ad un terzo del diametro del pelo2. I peli secondari hanno proporzionalmente una corticale pispessa dei peli primari, considerando che la midollare molto pi sottile. Nei peli pigmentati, una parte dei mela-nosomi sono contenuti nelle cellule della corticale.

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  • 1 : Struttura e fisiologia della cute e del mantello

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    1.13 : Follicolo pilifero (fase telogena): FP: fusto del pelo; GEE:guaina epiteliale esterna; CT: cheratinizzazione trichilemmale (sezionesagittale) (Ccolorazione EES) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.14 : Follicolo pilifero (fine della fase catagena): GEE: guainaepiteliale esterna; MB: membrana basale spessa e cona pliche; B:bulbo retratto (sezione trasversale) (Ccolorazione EES) (Foto di F.Degorce-Rubiales).

    1.15 : Follicolo pilifero in fase anagena (A) e telogena (T): B: bulbo;PD: papilla dermica; GEE: guaina epiteliale esterna; C:cheratinizzazione; MB: membrana basale (sezione sagittale)(Ccolorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.16 : Follicolo pilifero (fase telogena iniziale): B: bulbo; FP: fusto delpelo; MB: membrana basale; GEE: guaina epiteliale esterna (sezionesagittale) (Ccolorazione EES) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    TP

    TP

    GEE

    GEE

    GEE

    GEE

    MB

    MB

    GEE

    MB

    MB

    B

    B

    B B

    K

    PD

    KT

    A

    T

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    La midollare la parte interna del pelo; prodotta dalle cellule della matrice e contiene aria, vacuoli di glicogenoe granuli di pigmento. I peli primari hanno una midollare pi grande ed i secondari pi ridotta e pi spesso ripienadaria, garantendo cos un miglior isolamento termico.

    Struttura del follicolo pilifero (Fig. 1:11-22)La base del follicolo pilifero costituita dalla matrice bulbare, dalla papilla dermica e dal bulbo pilifero. Sopra ilbulbo sono situate le guaine epiteliali esterna ed interna che sono a loro volta circondate e supportate da unaguaina di tessuto connettivo denso.

    La matrice bulbare composta di piccole cellule epiteliali rotonde e basofile che si dividono attivamente, per darevita al centro al fusto del pelo ad alla periferia alla guaina epiteliale interna. I melanociti della matrice bulbare sonoresponsabili della pigmentazione del pelo tramite il trasferimento dei melanosomi alle cellule della corticale e dellamidollare. La matrice bulbare circonda ed e nutrita dalla papilla dermica, una struttura connettiva ricca di nervi e divasi immersa in una matrice ricca di mucopolisaccaridi.

    Al disopra della matrice bulbare, i peli sono circondati da due guaine concentriche. La guaina epiteliale ester-na rappresenta uninvaginazione dellepidermide superficiale nel derma. A livello dellinfundibolo, la guaina hala stessa struttura istologica e presenta una cheratinizzazione simile a quella dellepidermide. Nella parte super-iore dellistmo, nei follicoli in fase anagena, le cellule della guaina epiteliale esterna producono una cheratinanon strutturata, detta trichilemmale, fino al livello della zona di distruzione della guaina epiteliale interna. Nei fol-licoli in fase catagena, questo tipo di cheratinizzazione si estende anche allistmo ed al bulbo. Nelle parti pro-fonde dellistmo e nel bulbo, la guaina epiteliale non presenta pi segni di cheratinizzazione. Dallistmoallinizio della zona bulbare, le cellule della guaina epiteliale esterna appaiono di dimensioni grandi e di colo-re chiaro a causa dellelevato contenuto di glicogeno. A livello del bulbo, sono pi piccole e basofile, comele cellule della matrice. La guaina epiteliale interna circonda e supporta il pelo, in diretto contatto con questo,dalla matrice, dove viene prodotta, fino allistmo, dove viene distrutta. Nella parte pi profonda del follicolo,prima della cheratinizzazione, si possono osservare tre strati: una cuticola (in contatto con la cuticola del pelo),lo strato di Huxley e lo strato di Henle, che e in contatto con la guaina epiteliale esterna. La cheratinizzazionecompatta dovuta alla produzione di granuli rossi di cheratoialina che si verifica prima nello strato di Henle esi estende poi agli altri strati.

    Ciclo follicolareLa crescita dei peli comprende diverse fasi (Fig.1: 11-22): una fase di crescita (anagena), una fase intermedia(catagena) ed una fase di riposo (telogena).

    Durante la fase anagena, le cellule della matrice si moltiplicano attivamente ed hanno un aspetto basofilo, lapapilla dermica ben delineata e circondata da un bulbo pilifero rotondo e largo. I melanociti trasferiscono imelanosomi alle cellule della radice che appaiono pigmentate (nel pelo pigmentato).

    Durante la fase catagena, le cellule della matrice non sono pi in mitosi, i melanociti non producono pi mela-nosomi e la papilla dermica scompare. Tutte le cellule della radice del pelo sono cheratinizzate e non pigmenta-te. Il bulbo circondato da cheratina trichilemmale, che lo lega alla parte esterna della radice.

    Durante la fase telogena, a causa della retrazione del follicolo pilifero ed al riassorbimento di grandi quantit dicellule della parte esterna della radice, il follicolo appare pi corto (circa un terzo delle dimensioni iniziali), i peli sonodebolmente ancorati e possono essere strappati facilmente. Dopo la fase telogena inizia una nuova fase anage-na: un nuovo bulbo si forma intorno alla papilla dermica ed il nuovo pelo spinge quello vecchio verso lesterno.

    La durata della fase anagena dipende dalla razza e dalla regione del corpo. I cani a pelo lungo possiedono unafase anagena pi lunga di quelli a pelo raso e la durata della crescita pi lunga per il pelo che riveste il dors-dorso che per quello che riveste il dorso del naso. I peli crescono 0,04-0,4 millimetri al giorno12,13, e quelli desti-nati a diventare pi lunghi crescono pi rapidamente di quelli corti. La crescita mensile del pelo varia tra 5,8 e 17,8grammi per chilogrammo di peso corporeo14.

    Nei cani di razza Beagle, in inverno ed in estate si osserva una maggior percentuale maggiore di follicoli piliferi infase anagena, mentre in autunno e in primavera si riscontra una maggiore percentuale maggiore di follicoli in fasetelogena13.

    Ghiandole cutanee

    Ghiandole sebaceeLe ghiandole sebacee sono ghiandole olocrine alveolari semplici, associate in gruppi di due o tre ad ogni grup-po follicolare (Fig. 1:22-23). I loro dotti escretori sboccano nellistmo follicolare. Le cellule ghiandolari sono di gros-

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  • 1 : Struttura e fisiologia della cute e del mantello

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    1.17 : Follicolo pilifero (porzionearte profonda): Mi: midollare; Co:corticale; GEI: guaina epiteliale interna; GEE: guaina epitelialeesterna; MB: membrana basale; GC: guaina connettivale (sezionesagittale) (Ccolorazione EES) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.18 : Follicolo pilifero (porzionarte profonda): Co: corticale; Mi:midollare; GEI: guaina epiteliale interna; GEE: guaina epitelialeesterna; MB: membrana basale; GC: guaina connettivale(Ccolorazione EES) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.19 : Follicolo pilifero (porzionearte profonda) (visione ravvicinata): Co:corticale; Cu: cuticola; CuGEI: cuticola della guaina epiteliale interna; GEI:guaina epiteliale interna costituita dallo strato di Huxley (SHu); e dallostrato di Henle (SHe); GrTr: granuli di tricoialina; GEE: guaina epitelialeesterna; MB: membrana basale; GC: guaina connettivale (sezionesagittale) (Ccolorazione EES) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.20 : Follicolo pilifero: Co: corticale cheratinizzata; Mie: midollare;GEI: guaina epiteliale interna; GEE: guaina epiteliale esterna; MB:membrana basale; GC: guaina connettivale (sezione sagittale)(Ccolorazione EES) (Foto di F. Degorce-Rubiales)

    GEI

    GEI

    GEI

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    GEE

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    MB

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    Corticalecheratinizzata

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    Me

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    Co

    Co

    Co

    CHu

    GEI

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  • 1sa taglia (20-75 micrometri di diametro), rotonde, chiare con vacuoli di dimensioni irregolari. Le ghiandole seba-cee sono particolarmente voluminose e numerose a livello delle giunzioni muco-cutanee (labbra, mento), dovegiocano un ruolo importante per la marcatura del territorio. Sono di dimensioni pi grandi dove i peli sono picorti, mentre sono assenti nelle zone glabre. Il sebo prodotto per distruzione cellulare allinterno della ghian-dola.

    Le ghiandole sebacee specializzate sono le ghiandole perianali e quelle dellorgano sopracaudale, di grandidimensioni (700 micrometri) e sensibili agli ormoni sessuali.

    Ghiandole sudoripareLe ghiandole sudoripare epitrichiali sono presenti su tutta la superficie corporea. I dotti escretori sboccano sopraquelli delle ghiandole sebacee nellistmo follicolare (Fig. 1:24-25). Sono delle ghiandole tubolari semplici, con undotto escretore lineare ed una parte secretrice convoluta e circondata da cellule mioepiteliali. Producono una secre-zione acquosa che forma unemulsione con il sebo sulla superficie cutanea: il film idrolipidico di superficie.

    Le ghiandole sudoripare atrichiali hanno la stessa forma delle ghiandole sudoripare epitrichiali. Sono localiz-zate nelle zone glabre, come i cuscinetti plantari (Fig. 1: 26-27) e sboccano direttamente sulla superficie cuta-nea. Queste ghiandole sono situate in prossimit dei vasi sanguigni e sono sensibili allazione delladrenalina edella noradrenalina circolanti. per questo motivo che quando il cane ha paura la presenza di sudore diventaevidente a livello dei cuscinetti plantari.

    Le ghiandole sudoripare specializzate sono le ghiandole mammarie, le ghiandole ceruminose e le ghiando-le dei sacchi anali. Nessuna ghiandola presente a livello del tartufo1.

    Funzione della cute e dei suoi annessi

    La cute ed il mantello hanno numerose importanti funzioni, tra le quali la protezione nei confronti dellambienteesterno, lomeostasi chimica e termica, le difese immunitarie e le relazioni sociali.

    Protezione meccanicaIl mantello rappresenta la principale barriera nei confronti dei traumi meccanici. E sovente folto, grazie al sot-topelo presente sulla superficie cutanea. Le fibre di collagene dermico assicurano la resistenza alla trazione eprevengono la lacerazione.

    Protezione nei confronti dellacquaGrazie al mantello ed al film idrolipidico superficiale, lacqua non attraversa facilmente la superficie cutanea.Lorientamento dei peli primari consente leliminazione rapida delle gocce dacqua. Se lacqua riesce ad arri-vare alla superficie cutanea, non pu attraversarla perch gli spazi intercellulari dello strato corneo sono riem-piti da lipidi impermeabili allacqua ed alle sostanze idrosolubili.

    Fotoprotezione Il mantello offre uneccellente protezione nei confronti della luce visibile e i raggi ultravioletti (UV). Nelle sedi incui il mantello assente, i pigmenti (essenzialmente melanina), la cheratina, le proteine ed il sangue assorbonole radiazioni UV e proteggono i tessuti sottostanti. I cani a pelo bianco o chiaro non beneficiano della protezio-ne della melanina; in seguito alla ripetuta esposizione agli UV possono sviluppare cheratosi solari o carcinomisquamocellulari nelle sedi cutanee glabre o poco protette dal pelo, come il naso e laddome.

    Omeostasi termicaIl mantenimento dellomeostasi termica unaltra delle funzioni importanti della cute e del mantello. Un pelo foltoassociato al tessuto adiposo sottocutaneo protegge efficacemente contro il freddo. Allinterno del mantello impri-gionato uno strato isolante di aria, il cui spessore varia in rapporto allerezione dei peli, sotto il controllo dei mus-coli erettori. Secondo la razza, il mantello pu essere pi spesso o pi lungo. Il sottopelo viene perduto inprimavera per ricrescere in autunno nei soggetti sottoposti a variazioni stagionali notevoli. Il sistema vascolaredermico, molto sviluppato, gioca un ruolo nellomeostasi termica. La vasodilatazione consente di perdere calo-re, mentre la vasocostrizione e la chiusura degli shunt artero-venosi limitano le perdite termiche. Il sistema vas-

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  • 1 : Struttura e fisiologia della cute e del mantello

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    1.21 : Follicolo pilifero (regione dellistmo, fase anagena): Cu:cuticola; Co: corticale; Mi: midollare; GEE: guaina epiteliale esterna;GEI: guaina epiteliale interna (che si disgregata): CT:cheratinizzazione trichilemmale della GEE (sezione sagittale)(Ccolorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales)

    1.22 : Follicolo pilifero (regione dellistmo): FP: fusto del pelo; GEE:guaina epiteliale esterna; GEI: guaina epiteliale interna che sidisgregata; CT: cheratinizzazione trichilemmale della GEE; GS:ghiandola sebacea; DGS: dotto escretore della ghiandola sebacea(sezione sagittale) (Ccolorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.23 : Ghiandole sebacee e follicolo pilifero (regione dellistmo): GS:ghiandola sebacea; FP: fusto del pelo; GEE: guaina epiteliale esterna(sezione sagittale) (Ccolorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales)

    1.24 : Ghiandole sudoripare epitrichiali, ghiandole sebacee e follicolopilifero (regione istmo-infundiboloare): GSE: ghiandolae sudoriparaeepitrichialei; DGSE: dotto escretore della ghiandola sudoriparaepitrichiale; GS: ghiandola sebacea (sezione sagittale); DGS: dottoescretore della ghiandola sebacea (Ccolorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales)

    GEI

    GEI

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    GEE

    GEE

    GEE

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    Tp

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    Me

    CaGS

    CaGSE

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    CaGSE

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    GS

    GS

    GSGS

    KT

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    Cu

    Co

    Infundibolo

    Infundibolo

    Istmo

    Istmo

    Istmo

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  • 1Guida Pratica di Dermatologia Canina

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    colare cutaneo, grazie al suo ampio volume, pu influire sulla pressione arteriosa con la vasodilatazione o la vaso-costrizione periferiche.

    Omeostasi biochimicaNel derma e nel tessuto adiposo sottocutaneo sono immagazzinate molte sostanze. I proteoglicani e le altremolecole della matrice intercellulare trattengono grandi quantit di acqua e di elettroliti, mentre i lipidi e le mole-cole liposolubili sono immagazzinati nel tessuto adiposo sottocutaneo.

    Funzioni metaboliche ed immunologicheLa cute stata considerata per molto tempo come un organo con un ruolo di protezione passiva, senza par-tecipazione diretta al metabolismo generale o ai meccanismi di difesa immunologica dellorganismo, con lec-cezione della sintesi della vitamina D (dimostrata solo nelluomo15).

    Recentemente, stato riportato che a livello cutaneo si verificano attivit metaboliche essenziali, come laroma-tizzazione periferica degli androgeni e degli estrogeni. Inoltre, il sistema immunitario cutaneo unentit impor-tante nelle difese immunologiche contro i microrganismi, gli allergeni o i parassiti.

    Funzioni sensorialiDifferenti sensazioni dolore, prurito, calore, freddo o pressione - sono mediate dalla cute, e di queste sonoresponsabili le terminazioni nervose demielinizzate in seno allepidermide. Strutture specializzate come i cor-puscoli di Vater-Pacini, i cuscinetti tilotrichi e le vibrisse (Fig. 1:28) i corpuscoli di Meissner e le celluledi Merkel funzioni di meccanorecettori1.

    Funzioni socialiIl colore originale del cane simile a quello del lupo, e consente un eccellente mimetismo nelle foreste e neiboschi. La selezione di razza ha fatto perdere al cane questa particolare prerogativa, con leccezione dei canida slitta che vivono in un ambiente in cui domina il bianco (neve).

    Le ghiandole specializzate, come le ghiandole perianali, i sacchi anali e lorgano sopracaudale secernono fero-moni utili a marcare il territorio, per il riconoscimento individuale e per lattrazione sessuale. I cani in situazionedi pericolo alzano i peli del dorso per apparire di dimensioni maggiori allavversario.

    Microbiologia superficiale e funzioni di barriera

    Film idrolipidico di superficie Il sebo ed il sudore formano unemulsione sulla superficie cutanea, che gioca un ruolo di barriera fisica (iniben-do il passaggio dellacqua e delle sostanze idrosolubili) e di barriera chimica per il passaggio di sostanze utilialle difese cutanee. Tra queste sostanze, la transferrina in grado di inibire la proliferazione batterica rimuo-vendo il ferro dal substrato. Gli acidi grassi (principalmente lacido linoleico), prodotti sulla superficie cutaneaper azione delle lipasi sui trigliceridi, prevengono la colonizzazione dei microrganismi patogeni. Altri lipidi, comei glicosfingolipidi provenienti dalla decomposizione dello strato corneo, possono avere unattivit antibattericaanche maggiore. Fattori specifici come il complemento e le immunoglobuline di tutti gli isotipi sono in grado dilegarsi alla superficie dei batteri, facilitandone lopsonizzazione ed inibendo la loro adesione e proliferazione. Epossibile che gli anticorpi siano anche in grado di inibire lazione di tossine o di altri fattori di virulenza prodottidai microrganismi.

    Il pH cutaneo canino stato misurato16. In un cane sano, non eccitato, varia da 5,9 a 6,9, ed pi alcalino insedi di importante secrezione eccrina, come il naso o i cuscinetti plantari (da 7,1 a 7,4). Un pH pi basso hamaggiore attivit batteriostatica e battericida.

    Stato corneoLo strato corneo rappresenta la prima linea di difesa fisica contro le infezioni e le infestazioni. In condizioni nor-mali non pu essere attraversato dallacqua, dalle molecole idrosolubili e dai microrganismi. Il rinnovamento conti-nuo della cute previene lo sviluppo eccessivo dei batteri sulla sua superficie.

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  • 1 : Struttura e fisiologia della cute e del mantello

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    1.25 : Ghiandole sudoripare epitrichiali, ghiandole sebacee e follicolopilifero (regione dellistmo): DGSE: dotto escretore della ghiandolasudoripara epitrichiale; DGS: dotto escretore della ghiandolasebacea; GEE: guaina epiteliale esterna (sezione sagittale)(Ccolorazione EE) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.26 : Ghiandole sudoripare atrichiali (cuscinetto plantare)(Ccolorazione EES) (Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.27 : Ghiandole sudoripare atrichiali (cuscinetto plantare): DGSA:dotto escretore della ghiandola sudoripara atrichiale; PC: porzionecornea; PD: porzione dermica (sezione sagittale) (Ccolorazione EE)(Foto di F. Degorce-Rubiales).

    1.28 : Cuscinetto tilotrico.

    CaGSA

    PD

    GEE

    CaGSE

    CaGS

    PC

    CaGSA

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  • 1Guida Pratica di Dermatologia Canina

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    Derma Se un microrganismo o un parassita raggiungono il derma, si trovano di fronte ad una fitta rete costituita da fibrecollagene e molecole della matrice dermica, come pure allazione del sistema immunitario cutaneo.

    Bibliografia1. Scott DW, Miller Jr WH, Griffin CE. Muller and Kirks Small Animal Dermatology 5th ed. Philadelphia W B

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  • 1 : Struttura e fisiologia della cute e del mantello

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  • Il protocollo diagnostico in dermatologia canina deve essere metodico e deve ripercorrere le diverse tappedellesame clinico, tenendo conto dei particolari aspetti di questa branca specialistica. I dati raccolti dallanam-nesi e dallesame clinico, generale e dermatologico permettono al clinico di formulare le ipotesi diagnostichesecondo un ordine di probabilit, per poi effettuare gli esami complementari di volta in volta pi appropriati. Irisultati vengono infine messi a confronto con le ipotesi diagnostiche, al fine di ottenere la diagnosi definitiva1,5.

    Anamnesi

    Lanamnesi e una tappa fondamentale dell'iter diagnostico, ed indispensabile dedicarle almeno dieci o quin-dici minuti prima di esaminare il paziente. A volte lanamnesi da sola consente di formulare una diagnosi. Il modopi accurato di raccogliere lanamnesi prevede limpiego di una cartella clinica, con le domande da porre al pro-prietario. Questo metodo permette di non tralasciare nulla, di determinare la cronologia dei fatti (la storia dellamalattia dermatologica), di risparmiare tempo e di dimostrare al proprietario linteresse riservato al caso.

    SegnalamentoLa razza : La predisposizione di razza di primaria importanza in dermatologia canina2 (Tabella 2.I), anche senon sufficiente per formulare la diagnosi.

    Il sesso : I cani di sesso maschile sono predisposti alla sindrome di femminilizzazione associata allo sviluppo di untumore testicolare e allalopecia X; le femmine possono sviluppare disendocrinie associate a disfunzioni ovariche.

    Let : Alcune malattie sono osservate pi comunemente in soggetti appartenenti a certe fasce di et1-6. Per esem-pio, le malattie parassitarie (rogna sarcoptica, cheiletiellosi, demodicosi) e le dermatofitosi sono pi frequenti neicuccioli. Le genodermatosi (dermatomiosite, epidermolisi bollosa giunzionale e distrofica, displasie follicolari,astenia cutanea) si osservano pi spesso in cani giovani (prima dellanno di et). Le malattie allergiche insor-gono generalmente tra i 6 mesi e i 3 anni. I cani di et compresa tra 5 e 10 anni sono predisposti allipotiroidis-mo e alle malattie autoimmuni. Infine, i cani che hanno superato i 10 anni sono pi soggetti a sviluppareiperadrenocorticismo, neoplasie (linfoma mucocutaneo/cutaneo epiteliotropo a cellule T), e alle manifestazioni cuta-nee associate a malattie sistemiche (necrosi epidermica metabolica). E bene ricordare che let dinsorgenza deisegni clinici a volte diversa dallet in cui la malattia viene diagnosticata.

    Il colore : I cani con mantello di colore diluito sono soggetti allalopecia da diluizione del colore e alla displa-sia follicolare del pelo nero. I cani dal mantello chiaro e raso o nudi sono predisposti alle dermatiti solari e aicarcinomi squamocellulari.

    Il peso : La valutazione precisa del peso ci permette di determinare lo stato di nutrizione del paziente, di veri-ficare la posologia dei farmaci utilizzati in precedenza o da prescrivere e di stabilire il rapporto tra il peso delcane e il volume di acqua ingerito nelle 24 ore (quando si sospetta liperadrenocorticismo). Il peso va control-lato ad ogni successiva visita di controllo.

    Lalimentazione : E indispensabile conoscere il tipo di alimentazione per scegliere una dieta ad eliminazione ade-guata. La conoscenza della dieta assunta dal cane permette inoltre di evidenziare possibili squilibri dietetici e/o la cat-tiva qualit degli ingredienti.

    La provenienza : Alcuni allevamenti o negozi di animali possono essere gestiti con scarsa igiene o essere notiper lalta frequenza di malattie contagiose (rogna sarcoptica, cheiletiellosi, dermatofitosi).

    La genealogia : Certe malattie dermatologiche possono colpire cani provenienti dalla stessa linea di sangue(demodicosi, genodermatosi quali alopecie genetiche, epidermolisi bollose, dermatomiosite).

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    Approccio diagnostico

    E. Guagure, P. Prlaud2Guida Pratica di Dermatologia Canina

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  • 2Guida Pratica di Dermatologia Canina

    Tabella 2.I : Principali predisposizioni di razza in dermatologia canina.

    Airedale terrier Alopecia ricorrente dei fianchi

    Akita inu Adenite sebacea granulomatosaPemfigo foliaceoSindrome uveodermatologica

    Alano Alopecia da diluizione del coloreDermatite da leccamentoFollicolite del cane a pelo corto`Foruncolosi interdigitaleIpotiroidismoPiodermite dei calli dappoggioSindrome granuloma-piogranuloma sterile

    Alaskan malamute Dermatosi che risponde allo zincoIpotiroidismoSindrome uveodermatologica

    American Staffordshire Terrier DemodicosiDermatite atopicaFollicolite del cane a pelo cortoPiodermite dei calli dappoggio

    Barbone Adenite sebacea granulomatosaAlopecia XIperadrenocorticismoPrurito anale (sine materia)

    Basset hound Dermatite da Malassezia

    Bassotto Pattern baldnessAlopecia da diluizione del colore (bassotto a pelo duro)DemodicosiDermatite da MalasseziaForuncolosi interdigitaleIperadrenocorticismoPannicolite nodulare sterile idiopaticaSindrome granuloma-piogranuloma sterile

    Beauceron Dermatomiosite Epidermolisi bollosa distrofica?Vitiligine

    Bobtail DemodicosiIperadrenocorticismo

    Borzoi Ipotiroidismo

    Boston terrier Alopecia ricorrente dei fianchiDemodicosiDermatite atopicaIntertrigine delle pieghe faccialiIntertrigine della piega della coda

    Bovaro del Bernese Istiocitosi reattiva sistemicaIstiocitosi maligna

    Boxer Alopecia ricorrente dei fianchi Dermatite atopicaDermatite da MalasseziaFollicolite del cane a pelo cortoForuncolosi interdigitaleIperadrenocorticismoIpotiroidismoMastocitomaSindrome granuloma-piogranuloma sterileSindrome di femminilizzazione (tumori testicolari)

    Bracco tedesco Alopecia ricorrente dei fianchiDermatite da leccamentoEpidermolisi bollosa giunzionaleFollicolite del cane a pelo cortoForuncolosi eosinofilicaForuncolosi interdigitaleLupus eritematoso cutaneo esfoliativoSindrome di automutilazione delle estremit

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  • 2 : Approccio diagnostico

    35

    Tabella 2.I : Principali predisposizioni di razza in dermatologia canina.

    Vitiligine segmentaria

    Bulldog francese Alopecia ricorrente dei fianchi

    Demodicosi

    Dermatite atopica

    Dermatite da Malassezia

    Bulldog inglese Alopecia ricorrente dei fianchi

    Demodicosi

    Dermatite da Malassezia

    Ipotiroidismo

    Intertrigine delle pieghe facciali

    Intertrigine della piega della coda

    Sindrome granuloma-piogranuloma sterile

    Bullmastiff/Mastiff Acne

    Demodicosi

    Dermatite da Malassezia

    Dermatite atopica

    Foruncolosi interdigitale

    Sindrome granuloma-piogranuloma sterile

    Bull terrier Acrodermatite letale

    Demodicosi

    Dermatite atopica

    Dermatite solare

    Piodermite dei calli dappoggio

    Cairn terrier Dermatite atopica

    Dermatite allergica al morso di pulce

    Cane corso Acne

    Alopecia da diluizione del colore

    Demodicosi

    Dermatite atopica

    Follicolite del cane a pelo corto

    Cane da acqua portoghese Displasia follicolare

    Cane da montagna dei Pirenei Ipotiroidismo

    Dermatite piotraumatica

    Follicolite

    Depigmentazione nasale idiopatica

    Cane di SantUberto Dermatite da Malassezia

    Cane nudo cinese Carcinoma squamocellulare multicentrico

    Carlino Demodicosi

    Intertrigine delle pieghe facciali

    Intertrigine della piega della coda

    Lentiginosi profusa

    Cavalier King Charles spaniel Demodicosi

    Dermatite atopica

    Dermatite da Malassezia

    Granuloma eosinofilico

    Ittiosi

    Siringoidromielia

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  • 2Guida Pratica di Dermatologia Canina

    36

    Tabella 2.I : Principali predisposizioni di razza in dermatologia canina.

    Chihuahua Alopecia XAlopecia da diluizione del coloreDemodicosi

    Chow chow Alopecia X Dermatite piotraumaticaDepigmentazione nasale idiopaticaGranuloma eosinofilicoPemfigo foliaceoSindrome uveodermatologica

    Cocker spaniel/Cocker americano Adenoma sebaceoDermatosi che risponde alla vitamina AIntertrigine labialeLinfoma cutaneo/mucocutaneo epiteliotropo a cellule TIpotiroidismoSeborrea primaria idiopatica

    Collie Dermatite piotraumaticaDermatomiositeLupus eritematoso cutaneoLupus eritematoso cutaneo vescicolosoLupus eritematoso sistemico

    Curly coated retrievers Displasie follicolari

    Dalmata DemodicosiDermatite atopicaFollicolite del cane a pelo corto

    Dobermann Reazione avversa ad un farmaco (sulfamidici)AcneAlopecia da diluizione del coloreDemodicosi Dermatite da leccamentoDisplasia follicolareForuncolosi interdigitaleIpotiroidismoSuzione del fiancoVitiligine

    Dogo argentino Demodicosi Dermatite atopicaDermatite solareFollicolite del cane a pelo corto

    Dogue de Bordeaux Demodicosi Dermatite da MalasseziaIpotiroidismoIntertrigine delle pieghe faccialiIpercheratosi ereditaria nasale e dei cuscinetti podaliSindrome granuloma-piogranuloma sterile

    Fox terrier Dermatite atopicaDermatofitosi da Microsporum persicolorDermatofitosi da Trychophyton mentagrophytes

    Golden retriever Dermatite piogranulomatosa e linfadenite giovanileDermatite piotraumaticaDermatite da leccamentoFollicolite piotraumaticaDepigmentazione nasale idiopaticaIttiosiTricoptilosi

    Greyhound Vasculopatia

    Irish terrier Ipercheratosi ereditaria dei cuscinetti podali

    Irish water spaniel Displasia follicolare

    Jack Russell terrier Demodicosi

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  • 2 : Approccio diagnostico

    37

    Tabella 2.I : Principali predisposizioni di razza in dermatologia canina.

    Dermatite atopicaDermatofitosi da Microsporum persicolorDermatofitosi da Trychophyton mentagrophytesNecrosi epidermica metabolicaVasculite

    Keeshond Alopecia X Ipotiroidismo

    Kurzaar/Drahtaar Alopecia ricorrente dei fianchi

    Labrador retriever Dermatite atopicaDermatite da leccamentoDermatite da MalasseziaIpercheratosi nasale familiareFollicolite piotraumaticaDepigmentazione nasale idiopatica

    Levriero afgano DemodicosiIpotiroidismo

    Lhasa apso Dermatite atopicaDermatite da Malassezia

    Pastore belga (Tervueren) Adenite sebacea granulomatosaVitiligine

    Pastore della Brie Carcinoma squamocellulare unguealePemfigo foliaceo

    Pastore tedesco CelluliteDermatofibrosi nodulareDermatite atopicaDermatite da morso di mosche (Stomoxys spp.)Dermatite allergica al morso di pulceDermatite piotraumaticaDermatite da leccamentoFistole metatarsaliFistole perianaliForuncolosi eosinofilicaLupus eritematoso cutaneoLupus eritematoso sistemicoNanismo ipofisarioOnicodistrofia lupoidePemfigo eritematosoPiodermite mucocutaneaVasculopatia familiareVitiligine

    Pechinese Dermatite atopicaIntertrigine labiale

    Pinscher Pattern baldnessAlopecia da diluizione del colore

    Pointer Follicolite del cane a pelo cortoDisplasia follicolareSindrome di automutilazione delle estremit

    Rhodesian ridgeback Seno dermoide

    Rottweiler Lipidosi follicolareDermatite da leccamentoParacheratosi follicolareVasculite idiopaticaVitiligine

    Samoiedo Adenite sebacea granulomatosaAlopecia XSindrome uveodermatologica

    San Bernardo Dermatite piotraumaticaFollicolite piotraumaticaIpotiroidismo

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  • 2Guida Pratica di Dermatologia Canina

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    Tabella 2.I : Principali predisposizioni di razza in dermatologia canina.

    Schnauzer nano Alopecia ricorrente dei fianchiCarcinoma squamocellulare ungueale (multicentrico)Sindrome dei comedoni dello Schnauzer

    Schnauzer medio/gigante Carcinoma squamocellulare ungueale (multicentrico)

    Scottish terrier DemodicosiForuncolosi interdigitaleVasculite

    Setter Gordon Ipotiroidismo

    Setter inglese Dermatite atopica

    Setter irlandese Alopecia da diluizione del coloreDermatite atopicaDermatite da leccamentoIpotiroidismoSeborrea idiopatica primaria

    Shar pei DemodicosiDermatite atopicaDermatite da MalasseziaFollicoliteIntertrigineMastocitomaMucinosi

    Pastore delle Shetland DermatomiositeLupus eritematoso sistemicoLupus eritematoso cutaneoLupus eritematoso cutaneo vescicoloso

    Shih tzu Dermatite atopicaDermatite da Malassezia

    Siberian husky Dermatosi che risponde allo zincoDisplasia follicolareDepigmentazione nasale idiopaticaLupus eritematoso cutaneoSuzione del fiancoSindrome uveodermatologica

    Spitz Alopecia X

    Springer spaniel Astenia cutaneaDermatite lichenoide psoriasiformeSindrome di automutilazione delle estremit

    Terranova Follicolite piotraumaticaForuncolosi interdigitaleIntertrigine labialePiodermite dei calli dappoggioVitiligine

    Viszla Adenite sebacea granulomatosa

    Volpino di Pomerania Alopecia X

    Weimaraner DemodicosiForuncolosi eosinofilicaForuncolosi interdigitaleSindrome granuloma-piogranuloma sterile

    West Highland white terrier DemodicosiFuronculoses interdigitesIntertrigo labialPyodermite des points de pressionVitiligo

    Whippet Alopecia da diluizione del coloreOnicodistrofia idiopatica

    Yorkshire terrier Alopecia da trazioneAlopecia da diluizione del coloreAlopecia XDermatofitosiFollicolite

    Anamnesi ambientaleLambiente interno ed esterno deve essere descritto in modo scrupoloso. Se il cane vive prevalentemente incasa, sar maggiormente esposto agli acari della polvere, presenti nei tappeti e nella moquette. Le vecchie casefavoriscono la moltiplicazione delle pulci e quindi anche la dermatite allergica al morso di pulce. La vita alles-terno o in campagna predispongono ad alcune malattie parassitarie, come la trombiculiasi, e a malattie aller-

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  • 2 : Approccio diagnostico

    39

    2.1 : Eritema scarlattiniforme e papule in un Collie con rognasarcoptica.

    2.2 : Eritema facciale in un Bull terrier con demodicosi.

    2.3 : Porpora in un Labrador retriever con trombocitopeniasecondaria ad aplasia midollare da iperestrogenismo.

    2.4 : Porpora in un Pastore tedesco affetto da vasculite.

    2.5 : Macule iperpigmentate in un Cocker spaniel affetto da lentigo(Foto di T. Olivry)

    2.6 : Macule iperpigmentate post-infiammatorie in un Goldenretriever con follicolite batterica.

    2.7 : Macule ipopigmentate in un Rottweiler con vitiligine. 2.8 : Macule ipopigmentate in un Dobermann con alopecia dadiluizione del colore.

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  • 2Guida Pratica di Dermatologia Canina

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    giche (dermatite atopica) e fungine (dermatofitosi da Microsporum gypseum). Infine, laggravamento dei segni cli-nici in relazione ad un soggiorno in determinate aree geografiche pu essere suggestivo di dermatite atopica.

    I soggiorni in paesi o aree geografiche particolari devono essere accuratamente indagati. Per esempio, la leish-maniosi e una malattia molto frequente nei paesi dellarea mediterranea (sud della Francia, Italia, Spagna Grecia,Magreb), cos come alcune micosi sistemiche sono osservate in aree geografiche particolari (Capitolo 11).

    La presenza di animali conviventi ed il contagio degli animali e delluomo. La convivenza con soggetti dellastessa specie deve essere accertata, perch potrebbe favorire linsorgenza di alcune malattie come la derma-tite allergica al morso di pulce o di malattie contagiose come la rogna sarcoptica, la cheiletiellosi e la dermato-fitosi. Il contatto con piccoli roditori selvatici pu essere la causa della dermatofitosi da Microsporum persicolor.Infine, il contagio di persone pu evocare la presenza della dermatofitosi o di una malattia parassitaria (rognasarcoptica, cheiletiellosi, pulci).

    Le variazioni nellambiente familiare possono essere allorigine di manifestazioni dermatologiche di problemi com-portamentali (ansia, depressione, sindromi dissociative).

    La vita in collettivita favorisce la trasmissione delle malattie parassitarie: rogna sarcoptica, cheiletiellosi, rognaotodettica.

    I cani nuotatori sono predisposti a sviluppare otiti da batteri Gram negativi o piodermiti in conseguenza dellamacerazione.

    I cani da caccia sono predisposti a sviluppare malattie dermatologiche indotte da traumi inflitti durante la cac-cia, o a malattie parassitarie o infettive trasmesse dalla selvaggina (rogna sarcoptica trasmessa dalle volpi,malattia di Aujesky trasmessa dai cinghiali o dermatofitosi trasmesse da piccoli roditori o insettivori).

    Anamnesi dermatologicaIl momento dellinsorgenza : La conoscenza di questo dato consente di individuare let dellanimale almomento dellinsorgenza della malattia, e quindi la durata della malattia stessa.

    Levoluzione, acuta o cronica : A titolo d'esempio, levoluzione acuta nelle reazioni avverse a farmaci e nelledermatiti piotraumatiche e cronica nelle malattie allergiche e nei tumori.

    Linfluenza stagionale fa sospettare, per esempio, in estate o in autunno la dermatite allergica al morso di pulce, la dermatite atopica, la trombiculiasi

    Laspetto e la distribuzione iniziale delle lesioni sono essenziali per caratterizzare cronologicamente la malat-tia. Si tratta di informazioni che vengono fornite dal proprietario, al quale dovrebbero essere poste domandeprecise: dove sono comparse le prime lesioni? Quale era il loro aspetto iniziale?

    Leventuale presenza di prurito allinizio o successivamente, durante levoluzione della malattia : la dis-tinzione tra malattie pruriginose e non pruriginose schematica e semplicistica, in quanto una malattia inizial-mente non pruriginosa pu divenire tale nel corso della sua evoluzione. Durante la raccolta anamnestica devonoessere precisati cinque punti essenziali:Il prurito comparso precedentemente, simultaneamente o conseguentemente alla comparsa delle lesioni?

    Quali sono lintensit del prurito e la frequenza degli episodi? Il proprietario pu descriverlo come maniaca-le, intenso, lieve, continuo, intermittente, occasionale

    Come si manifesta il prurito?

    Quali sono le sedi coinvolte?

    Come risponde alla terapia con glucocorticoidi?

    Anamnesi farmacologicaLa conoscenza dei trattamenti precedenti e attuali deve essere oggetto di una valutazione critica e minuziosa.Oltre al nome del farmaco, occorre conoscere la posologia, la durata del trattamento, gli eventuali effetti colla-terali, la compliance del proprietario alla terapia e i risultati ottenuti. Qualora si sospetti una reazione avversa adun farmaco, tutti i trattamenti devono essere immediatamente sospesi e lanamnesi farmacologica deve esse-re ulteriormente approfondita.

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  • 2 : Approccio diagnostico

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    2.9 : Vescicole in uno Shar pei con mucinosi. 2.10 : Bolle in un Bracco tedesco con epidermolisi bollosagiunzionale.

    2.11 : Bolle in un Collie con epidermolisi bollosa acquisita (Foto diE. A. Maudin).

    2.12 : Voluminose bolle in un cane affetto da pemfigoide bolloso(Foto di T. Olivry).

    2.13 : Pustola follicolare (Foto di D. N. Carlotti). 2.14 : Pustole follicolari in un Labrador retriever con follicolitebatterica.

    2.15 : Pustole follicolari in un Pastore belga affetto da demodicosi. 2.16 : Pustole follicolari in un Bracco tedesco con dermatofitosi daMicrosporum gypseum.

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  • 2Guida Pratica di Dermatologia Canina

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    Esame clinico

    Esame clinico generaleLesame generale deve essere effettuato sistematicamente. Lesame metodico dei differenti apparati consentedi accertare la presenza di segni clinici sistemici eventualmente in relazione con la malattia dermatologica: peresempio, sintomi respiratori possono essere associati alla dermatite atopica; sintomi muscolari possono esse-re associati alla dermatomiosite; problemi digestivi ad una reazione avversa al cibo; sintomi articolari e renali allupus eritematoso sistemico; poliuria e polidipsia alliperadrenocorticismo; alterazioni ematologiche (anemia,petecchie) possono essere associate al lupus eritematoso sistemico o alla sindrome di femminilizzazione.

    Esame dermatologico

    Identificazione delle lesioni elementariIn dermatologia, la diagnosi si basa in primo luogo sullidentificazione morfologica della lesioni elementari2,4,7. Ilprimo esame e visivo: il dermatologo deve saper osservare, ovvero identificare le lesioni elementari primarie esecondarie. Le lesioni primarie costituiscono le lesioni iniziali e pi rappresentative delle malattie, ma sono tal-volta fugaci e cambiano rapidamente. Le lesioni secondarie sono il risultato dellevoluzione delle lesioni prima-rie, del loro invecchiamento, delle conseguenze del grattamento da parte dellanimale, delle infezioni secondariee dei trattamenti topici. Infine, non esiste unassociazione diretta tra una particolare lesione ed una malattia, inquanto una lesione pu essere suggestiva di malattie molto differenti tra loro, cos come una malattia pu assu-mere aspetti clinici diversi.

    Lesioni primarie Leritema un arrossamento cutaneo diffuso o localizzato, che scompare con la pressione esercitata con un

    vetrino (diascopia), e rappresenta una vasodilatazione dei vasi superficiali del derma (Fig. 2:1-2)2,4,7. Questalesione di scarsa importanza diagnostica. Leritema passivo legato allaccumulo di sangue venoso per ato-nia delle venule capillari dermiche non si osserva nel cane, in ragione della mancata esistenza di patologie veno-se in questa specie. Leritema attivo dovuto ad una vasodilazione arteriolare e si suddivide in eritema diffusoe localizzato. A seconda della modalit di insorgenza, leritema diffuso si divide in due tipi. Leritema mor-billiforme e rappr