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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 1 https://www.facebook.com/AbcDeiDiritti/ www.abcdeidiritti.it www.fpcgil.it GUIDA ALLA COMPRENSIONE DELLA BUSTA PAGA COMPARTO SANITA’ PUBBLICA Premessa Il CCNL norma il rapporto di lavoro ed indica il trattamento economico da attribuire al lavoratore. Esso viene stipulato dall'ARAN (l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative ogni 4 anni per la parte normativa e ogni 2 anni per la parte economica. Per quanto di interesse in questa pubblicazione è utile sapere in prima istanza che con il CCNL '99 la classificazione del personale ha subito una variazione. Si è passati, infatti, da una classificazione del personale basata sui livelli retributivi e sulle posizioni funzionali, che risultava poco adatta a differenziare la professionalità espressa dal personale, ad una classificazione basata sulle categorie (A - B - C - D) e sulle fasce economiche (1 - 2 - 3 - 4). Così il personale infermieristico che prima si trovava tutto inquadrato nella ex VI posizione funzionale è stato riclassificato nella categoria C ed inquadrato, in base ai criteri stabiliti dal CCNL '99, nelle fasce retributive C - C1 - C2 - C3- C4 ottenendo una articolazione economica differenziata. Con l'ultimo rinnovo economico, il personale sanitario della Categoria C ha avuto un ulteriore passaggio verticale ed è stato inquadrato nella categoria D subendo in parte una revisione dell'inquadramento di fascia (è stata inoltre aggiunta una fascia economica alla categoria D e Ds).

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 1

https://www.facebook.com/AbcDeiDiritti/ www.abcdeidiritti.it www.fpcgil.it

GUIDA ALLA COMPRENSIONE DELLA BUSTA PAGA COMPARTO SANITA’ PUBBLICA

Premessa

Il CCNL norma il rapporto di lavoro ed indica il trattamento economico da attribuire al lavoratore. Esso viene stipulato dall'ARAN (l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative ogni 4 anni per la parte normativa e ogni 2 anni per la parte economica.

Per quanto di interesse in questa pubblicazione è utile sapere in prima istanza che con il CCNL '99 la classificazione del personale ha subito una variazione.

Si è passati, infatti, da una classificazione del personale basata sui livelli retributivi e sulle posizioni funzionali, che risultava poco adatta a differenziare la professionalità espressa dal personale, ad una classificazione basata sulle categorie (A - B - C - D) e sulle fasce economiche (1 - 2 - 3 - 4).

Così il personale infermieristico che prima si trovava tutto inquadrato nella ex VI posizione funzionale è stato riclassificato nella categoria C ed inquadrato, in base ai criteri stabiliti dal CCNL '99, nelle fasce retributive C - C1 - C2 - C3- C4 ottenendo una articolazione economica differenziata. Con l'ultimo rinnovo economico, il personale sanitario della Categoria C ha avuto un ulteriore passaggio verticale ed è stato inquadrato nella categoria D subendo in parte una revisione dell'inquadramento di fascia (è stata inoltre aggiunta una fascia economica alla categoria D e Ds).

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2 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

Dal punto di vista economico se in sede nazionale sono fissati i livelli salariali (trattamento fondamentale), è bene sapere che in sede locale viene contrattato il trattamento economico accessorio legato a particolari condizioni di lavoro e alla produttività.

Su questi aspetti, infatti, il CCNL definisce solo le materie e le risorse spendibili per il loro finanziamento e l'entità delle relative indennità. Perciò, nella definizione della busta paga e della retribuzione totale, risulta essere di rilevante importanza la stipula del Contratto Integrativo Aziendale.

Anch'esso, come il CCNL, viene rinnovato ogni 4 anni ed è frutto dell'impegno dell'Amministrazione locale e delle forze sindacali aziendali, la cui rappresentatività viene stabilita attraverso le elezioni per le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU).

Questa guida vuole essere un aiuto alla comprension e della busta paga nel comparto della Sanità Pubblica, stante anche pa rticolarità propria del comparto.

Con ciò non abbiamo certo la pretesa di aver fornit o un quadro esaustivo, infatti è sempre opportuno, in caso di dubbi, incom prensioni ma anche di eventuali errori nella busta paga rivolgersi alla F P CGIL e agli Uffici vertenze presenti in tutte le Camere del Lavoro delle città.

Parte I

A cosa serve la busta paga? La busta paga serve a determinare la retribuzione che spetta al lavoratore per

il periodo di lavoro per il quale ha svolto la propria attività per conto del datore di lavoro. Oltre a questo primo aspetto, la busta paga può essere utile per assolvere molte altre funzioni, come ad esempio:

• a rivendicare differenze sull’applicazione del CCNL e Contratto Integrativo oltre ad eventuali accordi sindacali aziendali e/o individuali;

• ad intraprendere azioni legali, come decreti ingiuntivi, ricorsi o insinuazioni al passivo, in caso di fallimento dell’azienda per la quale si è lavorato;

• come elemento propedeutico per la richiesta di un mutuo bancario, o di un finanziamento;

• ai fini pensionistici, qualora ci siano differenze sull’accredito dei contributi Inps.

Mensilmente, con il pagamento dello stipendio, il datore di lavoro, ai sensi dell’art. 38 del CCNL 20.9.2001, deve consegnare al lavoratore un documento, la busta paga, contenente gli elementi che compongono la retribuzione stessa nonché alcune altre informazioni.

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 3

La busta paga si compone di quattro macro sezioni: 1. la sezione relativa ai dati anagrafici del datore di lavoro e del lavoratore; 2. la sezione numerica relativa alle somme percepite dal lavoratore; 3. la sezione delle somme trattenute ai fini fiscali e previdenziali al lavoratore; 4. la sezione del calendario presenze con il riepilogo del numero di ore lavorate

e di assenza, permessi e ferie. La sezione anagrafica del datore di lavoro all’inte rno della busta paga deve

contenere obbligatoriamente i seguenti dati: • anagrafica ditta (ditta, ragione o denominazione sociale); • posizione INPS; • posizione INAIL. La sezione anagrafica del lavoratore all’interno de lla busta paga dovrà,

invece, contenere i seguenti dati: - matricola; - cognome e nome; - codice fiscale; - data di assunzione; - mese di retribuzione - sede di lavoro; - contratto di lavoro; - livello e qualifica; - elementi vari del trattamento salariale; - ferie, festività e permessi retribuiti; - modalità di pagamento della retribuzione. La sezione anagrafica, contenente i dati del datore di lavoro e del lavoratore,

caratterizza la testa ovvero la parte alta della busta paga - la categoria di appartenenza del lavoratore: il sistema di classificazione del

personale del comparto, a partire dal 1995 è cambiato sostituendo i livelli con 4 categorie A - B - C - D. Nelle categorie B e D è inoltre previsto il livello retributivo super (Bs - Ds). Il passaggio dai livelli alle categorie è avvenuto nel seguente modo:

I° II° III° livello à categoria A IV° livello à categoria B V° livello à categoria Bs VI° livello à categoria C VII° livello à categoria D VIII° livello à categoria Ds

- la descrizione delle varie voci stipendiali

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4 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

- il numero delle ore pagate: per determinati emolumenti vengono indicate il numero delle ore pagate (ad esempio per lo straordinario). In generale nelle buste paga i minuti vengono espressi in centesimi per permettere in modo più agevole la verifica dell'importo

- il valore unitario di alcuni emolumenti: per gli emolumenti pagati ad ora

viene indicato anche il valore della singola ora (ad esempio per lo straordinario); tale indicazione è riportata anche nel caso di importi mensili ridotti a seguito di aspettative, assunzione o cessazione nel corso del mese

- il tipo di voce retributivo: si tratta dell'indicazione della competenza o della

ritenuta di una specifica voce retributiva, in generale viene indicato + per la competenza e - per la ritenuta

- la scadenza e/o il riferimento della voce retributi va: per gli emolumenti

ripetuti per un determinato periodo (ad esempio le cessioni del quinto) viene riportato il mese ed anno in cui si conclude il pagamento.

· l'importo dei singoli elementi della retribuzione: si tratta dell'importo delle

singole voci stipendiali

· le trattenute di legge: sono le ritenute previdenziali e fiscali in applicazioni delle relative disposizioni normative

· Le trattenute varie volontarie: sono ritenute dipendenti dalla volontà del

lavoratore quali, ad esempio le "cessioni del V", l'adesione al sindacato, ecc.

Ciascuna azienda può inoltre indicare altri elementi al fine di una migliore comprensione quali ad esempio:

- la sede di lavoro: è il luogo dove il dipendente svolge, di norma, la propria

attività lavorativa

- la matricola: è il codice individuale, generalmente un numero, assegnato ad ogni dipendente al fine della sua registrazione ed identificazione negli archivi informatici

- la data di nascita del lavoratore

- il titolo di studio

- il profilo professionale di appartenenza: spesso la dizione non è

esattamente quella del profilo, ma una versione leggermente modificata per evidenziare informazioni aggiuntive ad esempio pers. Inferm. - infermiere - D1

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(ex C). Indica il profilo di un lavoratore appartenente al personale infermieristico di categoria D, cui è stata attribuita la 1^ fascia retributiva superiore ( D1) ed è un ex infermiere professionale

- la data di assunzione

- il codice della voce retributiva: serve a livello informatico per l'identificazione

e l'attribuzione delle caratteristiche delle varie voci retributive.

- informazioni varie: possono essere informazioni di carattere generale (avvisi al personale), oppure individuali (aspettative, permessi personali ecc).

Lo stipendio si compone di tre parti fondamentali:

- stipendio diretto, ovvero quello collegato con le prestazioni periodiche rese dal lavoratore e risultanti dalla busta paga;

- stipendio indiretto , ovvero quello spettante al lavoratore per effetto del verificarsi di alcuni eventi particolari e/o previsione contrattuali (come avviene per esempio per la tredicesima e la quattordicesima mensilità, le ferie ed i permessi, ecc.);

- stipendio differito, ovvero quella parte dello stipendio che matura periodicamente ma viene corrisposta solo a posteriori (l’esempio più importante è quello del trattamento di fine rapporto).

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Parte II

LE VOCI RETRIBUTIVE La struttura della retribuzione dei dipendenti delle aziende sanitarie si può

suddividere nelle seguenti parti: a) voci retributive fisse b) voci retributive accessorie soggette alla contribuzione per cassa pensione c) voci retributive accessorie non soggette alla contribuzione per cassa

pensione e non assoggettate a contribuzione fiscale d) voci retributive accessorie non soggette alla contribuzione per cassa

pensione ed assoggettate a contribuzione fiscale e) imponibili previdenziali f) ritenute previdenziali g) imponibili fiscali h) ritenute fiscali i) ritenute volontarie l) riepiloghi finali

Voci Retributive Fisse

Le voci retributive fisse hanno le seguenti caratteristiche : - Sono fisse e continuative - Sono corrisposte per tredici mensilità ad eccezione dell'indennità specifica e

dell'assegno ad personam degli infermieri generici - Sono soggette a contribuzione per la cassa pensione

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- Sono soggette a contribuzione per il Trattamento di Fine Servizio(TFS) limitatamente ai dipendenti assunti a tempo indeterminato antecedentemente il 31.12.2000

- Sono ridotte del 2% per i dipendenti assunti successivamente al 31.12.2000 ovvero per i dipendenti assunti dopo il 31.05.2000 con rapporto a tempo determinato (riduzione utile al t.f.r.)

- Sono soggette a contribuzione fiscale (IRPeF) - Sono ridotte nei rapporti di lavoro a tempo parziale in proporzione alle ore - Spettano interamente durante l'astensione obbligatoria per gravidanza - Spettano per intero nel primo mese di astensione facoltativa per maternità - Spettano ridotte del 70% dal secondo al sesto mese di astensione facoltativa per

maternità - Spettano interamente per 9 mesi di malattia in un periodo di tre anni - Spettano ridotte del 10% per ulteriori 3 mesi di malattia in tre anni - Spettano ridotte del 50% per ulteriori 6 mesi di malattia in tre anni - Non spettano in un periodo di assenza per la concessione di un'aspettativa per

motivi di famiglia Esse sono:

1) Stipendio Base

È la retribuzione mensile base costituita dal valore economico tabellare previsto per ciascuna categoria; attualmente l'importo è il seguente:

tabella 1 - Stipendio base ex livello categoria stipendio base

I - II - III A 577,27

IV B 632,19

V Bs 702,77

VI C 768,10

VII D 879,48

VIII Ds 988,63

2) Assegno ad Personam La norma generale prevede che in caso di passaggio di categoria o di livello

economico all'interno di una categoria, il dipendente acquisisca il trattamento economico iniziale del nuovo profilo.

Qualora il trattamento in godimento della fascia retributiva di appartenenza risulti superiore, il dipendente mantiene, quale "assegno ad personam" la differenza tra i due trattamenti che verrà riassorbita con l'acquisizione della fascia retributiva successiva.

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Il CCNL 20.9.2001 ha tuttavia previsto una eccezione alla norma generale per tutti gli operatori della categoria C del ruolo sanitario e dell'assistente sociale, oggetto di inquadramento in categoria D dal 1.9.2001, per i quali è stato previsto il mantenimento degli importi delle fasce retributive acquisite in categoria C.

Ciò ha determinato la necessità di attribuire l'assegno ad personam a tutti gli operatori interessati che godevano di almeno una fascia retributiva (tabella 2)

tabella 2 - Assegno ad personam vecchio inquadramento nuovo inquadramento ad personam mensile

C D 0

C1 D 42,56

C2 D1 37,27

C3 D2 37,27

C4 D4 11,36

3) Retribuzione Individuale di Anzianità È la retribuzione individuale maturata dai dipendenti assunti nel Servizio Sanitario

Nazionale prima del 31.12.1988 e conservata a titolo personale. La R.I.A. consisteva, fino al 31.12.1986, in un incremento biennale del 6% dello

stipendio base per otto classi (sedici anni) e in successivi incrementi biennali del 2,5% sul valore dell'ottava classe.

Nel biennio 1987-1988 il valore complessivo maturato è stato incrementato di un importo fisso legato alla qualifica di appartenenza.

Questo meccanismo di progressione economica è stato definitivamente abrogato dal DPR 384/1990.

4) Indennità di Qualificazione Professionale nella mis ura

comune Nei contratti di lavoro in vigore fino al 1994 erano previste delle indennità di

importo diverso a seconda delle varie qualifiche funzionali anche se dello stesso livello retributivo.

Basti ricordare che nel VI livello l'infermiere professionale percepiva l'indennità infermieristica di L. 220.000 mensili incrementabili al 20°, 25°, 30° anno di servizio di L. 100.000 mensili, mentre gli altri profili del VI livello percepivano un importo di L. 150.000 mensili non incrementabili.

Il personale infermieristico percepiva pertanto, un importo superiore agli altri di L. 70.000 mensili. Possiamo pertanto affermare che L. 150.000 mensili erano comuni a tutto l'ex VI° livello. Tali indennità per esplicita disposizione contrattuale venivano corrisposte per 12 mensilità con esclusione della tredicesima.

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Il CCNL 1.9.1995 ha iniziato l'iter normativo che ha portato alla nuova classificazione per categorie e fasce all'interno di ciascuna categoria. In questa fase le precedenti indennità sono state sostituite da una nuova tipologia di indennità seppure di valore complessivamente pari al precedente.

È in quest'ottica che nasce la parte comune dell'ex indennità di qualificazione professionale uguale per tutti all'interno di ciascuna categoria ed il cui importo precedente veniva ridistribuito per tredici mensilità anziché dodici.

Si ha perciò quanto segue: L'importo annuo comune è pari a L. 150.000 X 12 = L. 1.800.000 Tale importo per ridistribuirlo su tredici mesi va diviso per 13 ed il risultato

moltiplicato 12 per un totale comune pari a L. 1.662.000 oltre ovviamente il rateo di tredicesima mensilità (mensili L. 138.500 pari ad € 71,53).

Gli importi in vigore nelle varie categorie per la parte comune dell'indennità di qualificazione professionale sono specificati nella tabella 3.

tabella 3 - Indennità di qualificazione professiona le

ex livello

categoria Indennità di qualificazione

professionale importo mensile

I - II - III A 9,55

IV B 40,54

V Bs 9,55

VI C 71,53

VII D 71,53

VIII Ds 71,53

5) Indennità Integrativa Speciale Fino al 1992 tale indennità serviva per adeguare al costo della vita le

retribuzioni mediante una percentuale di incremento in base agli indici ISTAT relativi all'inflazione da applicarsi nei mesi di maggio e novembre di ciascun anno.

Nel 1993 gli accordi intercorsi per il contenimento della spesa pubblica hanno portato al congelamento di detto meccanismo trasformando, di fatto, l'importo in vigore in un elemento fisso e costante della retribuzione.

Gli importi in vigore nelle varie categorie per la indennità integrativa speciale sono specificati nella tabella 4 (a pagina seguente).

tabella 4 - Indennità integrativa speciale

ex livello categoria importo mensile

I - II - III A 519,81

IV B 523,04

V Bs 526,66

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VI C 531,05

VII D 537,20

VIII Ds, iniziale e fascia 1 544,78 Ds, fascia 2 - 3 - 4 - 5 546,50

6) Fascia Retributiva Superiore Costituisce uno degli aspetti più rilevanti degli ultimi contratti di lavoro, vale a

dire la possibilità della progressione orizzontale all'interno di una categoria per ciascun profilo professionale.

La fascia retributiva superiore si ottiene, previa selezione, sulla base dei criteri fissati in sede aziendale, mediante la stipulazione di un apposito contratto collettivo integrativo e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili nell'apposito fondo.

La selezione si basa sulla valutazione dei risultati ottenuti, delle prestazioni rese con più elevato arricchimento professionale, dell'impegno profuso e della qualità della prestazione individuale.

Nella tabella 5 si è cercato di evidenziare il meccanismo di formazione dell'importo complessivo di ciascuna fascia retributiva.

Per facilitare la lettura si precisa che nell'importo mensile, alla colonna denominata "iniziale", è indicato il valore della fascia immediatamente precedente; nella colonna "diff." è indicata la differenza rispetto alla fascia precedente; nella colonna "totale" è indicato il valore effettivo di quella fascia).

7) Indennità Professionale Specifica

(è corrisposta per dodici mensilità con esclusione della tredicesima) Nell'esame della parte comune dell'indennità di qualificazione professionale

(codice voce 30200) si è evidenziato che all'interno di ciascuna categoria alcuni profili (è il caso degli infermieri professionali) percepivano indennità di importo superiore rispetto agli altri profili.

Tali differenze, nel caso citato L. 70.000 mensili, sono state mantenute mediante l'istituzione della indennità professionale specifica.

Tale indennità, che possiamo definire residua, è stata prevista per dodici mesi anziché tredici e pertanto rimane mensilmente inalterata.

Nella tabella 6 sono elencati i profili cui spetta detta indennità ed il relativo importo mensile.

Tabella 5 - Importo complessivo di ciascuna fascia retributiva

importo mensile categoria

fascia

iniziale d ifferenza totale

A PRIMA 0,00 + 30,64 = 30,64

A SECONDA 30,64 + 29,91 = 60,55

A TERZA 60,55 + 17,73 = 78,28

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12 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

A QUARTA 78,28 + 20,40 = 98,68

B PRIMA 0,00 + 34,47 = 34,47

B SECONDA 34,47 + 35,76 = 70,23

B TERZA 70,23 + 22,55 = 92,78

B QUARTA 92,78 + 26,86 = 119,64

Bs PRIMA 0,00 + 38,73 = 38,73

Bs SECONDA 38,73 + 37,83 = 76,56

Bs TERZA 76,56 + 26,86 = 103,42

Bs QUARTA 103,42 + 44,59 = 148,01

C PRIMA 0,00 + 42,56 = 42,56

C SECONDA 42,56 + 49,24 = 91,80

C TERZA 91,80 + 49,75 = 141,55

C QUARTA 141,55 + 73,08 = 214,63

D PRIMA 0,00 + 54,53 = 54,53

D SECONDA 54,53 + 49,75 = 104,28

D TERZA 104,28 + 49,24 = 153,52

D QUARTA 153,52 + 49,75 = 203,27

D QUINTA 203,27 + 50,78 = 254,05

Ds PRIMA 0,00 + 62,96 = 62,96

Ds SECONDA 62,96 + 63,05 = 126,01

Ds TERZA 126,01 + 66,41 = 192,42

Ds QUARTA 192,42 + 55,13 = 247,55

Ds QUINTA 247,55 + 57,54 = 305,09

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 13

tabella 6 - Indennità professionale specifica categoria profilo importo mensile

A ex ausiliario socio sanitario specializzato 23,40

Bs operatore tecnico coordinatore 40,28

Bs puericultrice 10,33

Bs infermiere generico 20,66

Bs infermiere psichiatrico con un anno di corso 20,66

D infermiere 36,15

D infermiere pediatrico 36,15

D assistente sanitario 36,15

D ostetrica 36,15

D tecnico sanitario di radiologia medica 103,29

Ds ex operatore professionale dirigente 28,41

Ds tecnico sanitario di radiologia medica 103,29

8) Indennità di Coordinamento È una indennità specifica prevista per il personale appartenente ai profili sanitari

e sociali cui sia affidata la funzione di coordinamento delle attività dei servizi di assegnazione nonché del personale appartenente allo stesso o ad altro profilo anche di pari categoria, con assunzione di responsabilità del proprio operato.

L'indennità di coordinamento è stata istituita con il CCNL 20.09.2001 e si compone di una parte fissa, pari ad € 129,11 mensili ed una parte variabile, da € 0 ad un massimo di € 129,11 mensili.

A decorrere dal 1.9.2001, in sede di prima applicazione, la parte fissa, NON REVOCABILE, è corrisposta, a coloro che già erano inquadrati nella categoria D con reali funzioni di coordinamento al 31 agosto 2001 ed appartenenti ai profili di collaboratore professionale sanitario - capo sala, nonché alle medesime condizioni agli altri profili sanitari ed alle assistenti sociali.

È rimessa alla valutazione aziendale la possibilità, in base alla propria organizzazione, di attribuire, sempre in prima applicazione, l'indennità di coordinamento anche al personale proveniente dalla categoria C cui sia stato formalmente riconosciuto entro il 31 agosto 2001 l'espletamento delle funzioni di coordinamento.

Le aziende, in connessione con la complessità dei compiti di coordinamento, possono prevedere in aggiunta alla parte fissa la parte variabile fino ad un massimo di € 129,11 mensili.

L'indennità attribuita al personale di cui sopra è REVOCABILE limitatamente alla parte variabile con il venir meno delle funzioni o in caso di valutazione negativa.

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14 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

L'indennità attribuita, successivamente alla prima applicazione è REVOCABILE in entrambe le componenti con il venir meno delle funzioni di coordinamento o a seguito di valutazione negativa.

9) Indennità di Funzione È assegnata al personale cui siano attribuite, in relazione ad esigenze di

servizio od organizzative, delle funzioni con assunzione diretta di elevata responsabilità, quali direzione di servizi, dipartimenti, uffici o unità organizzative di particolare complessità.

L'importo mensile dell'indennità è graduato, in relazione alla complessità dell'attività, da un minimo di € 238,36 mensili ad un massimo di € 715,09 mensili. L'indennità viene revocata in caso di valutazione negativa.

10) Assegno ad personam per Infermieri Generici (è cor risposta per dodici

mensilità con esclusione della tredicesima) Con la nuova classificazione del personale in categorie e fasce, prevista dal

CCNL 7.4.1999, gli infermieri generici e psichiatrici con un anno di corso che risultavano beneficiari della maggiorazione dell'indennità della progressione infermieristica per l'avvenuto raggiungimento dell'anzianità di cui all'art. 49, comma 2, del DPR 384/1990 hanno mantenuto i seguenti assegni ad personam in quanto di importo non sufficiente per l'attribuzione di una fascia:

tabella 7 - Assegno ad personam per infermieri gene rici anzianit importo mensile

20 anni 4,77

25 anni 9,53

30 anni 14,30

11) Tredicesima mensilità È una mensilità aggiuntiva da corrispondere di norma nel mese di dicembre o alla cessazione dal servizio in caso di dimissione. In base al D.L.vo C.P.S. 263/1946, art. 7, comma 5, la tredicesima è dovuta al dipendente in ragione di un dodicesimo per ogni mese di servizio prestato o frazione di mese superiore ai quindici giorni (modalità di calcolo in ratei). La tredicesima è soggetta a contributi previdenziali e assistenziali, al prelievo Irpef ad aliquota massima e non è soggetta ad alcuna detrazione d'imposta da parte del datore di lavoro. Il calcolo viene effettuato prendendo a riferimento la retribuzione del mese di dicembre (nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro, si fa riferimento alla retribuzione del mese di cessazione) e, viene in genere erogata dal datore di lavoro nel periodo di dicembre.

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 15

E' opportuno precisare che non tutte le voci stipendiali corrisposte ai dipendenti vengono considerate ai fini della determinazione della tredicesima. In particolare: rientra nel calcolo: la retribuzione globale non rientrano nel calcolo: gli importi stipendiali non aventi carattere retributivo, quali ad esempio:

• le maggiorazioni per lavoro straordinario • le indennità per ferie • le indennità per la reperibilità (nell'ipotesi di sevizio facoltativo) • i rimborsi spese • le indennità sostitutive.

Voci Retributive Accessorie soggette alla contribuz ione per cassa pensione

Le voci retributive accessorie soggette alla contribuzione per cassa pensione hanno le seguenti caratteristiche: - Sono legate a determinate prestazioni lavorative - Sono corrisposte per mese o giornata od ora lavorata - Sono soggette a contribuzione per la cassa pensione - Sono soggette a contribuzione fiscale (IRPeF) - Non spetta la tredicesima - Non sono soggette a contribuzione per il Trattamento di Fine Servizio (TFS) - Non sono soggette a riduzione stipendiale per il Trattamento di Fine Rapporto

(TFR) - Non spettano nei periodi di assenza dal servizio ad eccezione delle indennità

mensili (ad esempio il rischio radiologico) - Le indennità ad importo mensile (ad esempio il rischio radiologico) sono ridotte

nei rapporti di lavoro a tempo parziale in proporzione alle ore - Le indennità giornaliere od orarie spettano per intero al rapporto di lavoro a

tempo parziale nelle giornate lavorate - Non spettano nei periodi di assenza dal servizio 1) Indennità di profilassi antitubercolare

Spettaalpersonaleinservizioneirepartiounitàoperativetisiologiche(pneumologiche) nella misura fissa ed uguale per tutti di € 0,15 per ogni giornata di effettiva presenza.

2) Indennità di rischio radiologico

Il Ccnl 20.09.2001 ha trasformato l'indennità per rischio radiologico, limitatamente al personale con il profilo professionale di tecnico sanitario di radiologia medica, in indennità professionale specifica.

Di conseguenza ora spetta solamente al restante personale operante, permanentemente, in zona controllata.

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16 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

Al personale interessato, indicato da una apposita commissione, spetta una indennità mensile di € 103,29 e un congedo ordinario (ferie) di 15 giorni da fruirsi in una unica soluzione annua.

3) Indennità di pronta disponibilità

È un istituto contrattuale caratterizzato dalla immediata reperibilità del dipendente e dall'obbligo dello stesso di raggiungere la sede di lavoro nel tempo massimo fissato da un apposito accordo aziendale.

Le aziende in base alle proprie esigenze organizzative indicano i servizi in cui è necessario organizzare turni di reperibilità ed il personale interessato.

Per ciascun turno di dodici ore spetta una indennità di € 20,66 (codice voce 5900) oltre il pagamento, come ore straordinarie dell'attività eventualmente resa se chiamato, se il turno è inferiore alle dodici ore spetta una indennità rapportata al numero di ore maggiorata del 10% pari ad € 1,89 per ciascuna ora (codice voce 9400).

Non sono ammessi turni inferiori alle quattro ore. I turni superiori alle dodici ore vengono di norma pagati senza maggiorazione (ad esempio un turno da 18 ore equivale ai fini del pagamento ad un turno e mezzo di dodici ore.

4) Indennità per il servizio notturno

Spetta a tutto il personale, anche non turnista, che svolga la propria attività lavorativa durante le ore notturne nella misura unica ed uguale per tutti di € 2,32 per ciascuna ora di servizio prestata tra le ore 22 e le ore 6.

5) Indennità per il servizio festivo

Spetta a tutto il personale per il servizio di turno prestato nelle giornate festive. Se la prestazione fornita è di durata superiore alla metà dell'orario del turno l'importo giornaliero è pari ad € 15,49 se inferiore va ridotto ad € 7,75.

Si ricorda che se il servizio prestato nella giornata festiva è inferiore a 2 ore non spetta alcuna indennità.

6) Indennità Professionale Infermieristica Giornaliera legata al turno sulle 24 ore

Spetta al personale del ruolo sanitario delle categorie Bs, C, D operanti in servizi articolati su tre turni (pomeriggio - mattino - notte), purchè vi sia una effettiva rotazione del personale nei tre turni, tale che nell'arco del mese si evidenzi un numero sostanzialmente equilibrato di turni di mattino, pomeriggio e notte. L'importo giornaliero è pari ad € 4,50. In pratica per un turno completo sulle 24 ore compete una indennità di € 13,50.

In sede di contrattazione aziendale e, nei limiti del fondo disponibile, possono essere individuati operatori di altri ruoli cui attribuire la stessa indennità alle medesime condizioni.

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 17

7) Indennità di terapia intensiva/sala operatoria/sub intensiva/servizi di

dialisi Spetta al personale infermieristico nei servizi di terapia intensiva, nelle sale

operatorie, nelle terapie sub-intensive individuate ai sensi delle disposizioni regionali e nei servizi di dialisi. L'importo giornaliero per ogni giornata di effettivo servizio reso è pari ad € 4,13.

In sede di contrattazione aziendale e, nei limiti del fondo disponibile, possono essere individuati operatori del ruolo sanitario cui attribuire la stessa indennità alle medesime condizioni.

8) Indennità delle malattie infettive Spetta esclusivamente al personale infermieristico operante nei servizi di malattie

infettive e discipline equipollenti. L'importo giornaliero per ogni giornata di effettivo servizio reso è pari ad € 5,17. In sede di contrattazione aziendale e, nei limiti del fondo disponibile, possono essere individuati operatori del ruolo sanitario cui attribuire la stessa indennità alle

medesime condizioni.

9) Indennità di turno Spetta al personale di tutti i ruoli della categorie A - B - Bs - C - D addetti agli

impianti e servizi attivati in base alla programmazione dell'azienda per almeno dodici ore giornaliere ed operanti a rotazione su due turni (mattino e pomeriggio). L'importo giornaliero per ciascuna giornata di effettivo servizio è pari ad € 2,07.

10) Indennità di turno nelle malattie infettive

Spetta agli ausiliari specializzati ed agli operatori tecnici operanti nei servizi di malattie infettive. L'importo giornaliero per ciascuna giornata di effettivo servizio è pari ad € 1,03.

11) Indennità mensile

Spetta al personale del ruolo sanitario appartenente alle categorie Bs - C - D, operanti su un solo turno (di giornata) nelle sale operatorie e nelle terapie intensive.

L'importo per ciascun mese di effettivo servizio è pari ad € 28,41. Spetta inoltre al personale infermieristico coordinatore - caposala ed ostetrica,

che non effettuano turni ma operano di giornata, in quanto responsabili dell'organizzazione dell'assistenza infermieristica ed alberghiera dei servizi di diagnosi e cura. L'importo per ciascun mese di effettivo servizio è pari ad € 25,82.

12) Compenso per il lavoro straordinario Il lavoro straordinario ha carattere eccezionale e deve rispondere ad effettive esigenze di servizio ed essere preventivamente autorizzato dal dirigente responsabile.

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18 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

Di norma il limite massimo individuale è pari a 180 ore annue anche se, in

relazione a particolari esigenze, può essere elevato a 250 ore individuali. La misura oraria presa a base per i compensi del lavoro straordinario, a

decorrere dal 31.12.2001 è determinata convenzionalmente dividendo per 156 la somma delle seguenti voci stipendiali: a) stipendio base mensile b) indennità integrativa speciale mensile c) fasce retributive mensili in godimento d) parte comune dell'indennità di qualificazione professionale mensile e) rateo di tredicesima delle voci a - b - c - d (il rateo corrisponde ad un dodicesimo

delle voci interessate)

In pratica la formula da applicare per trovare il valore base è la seguente:

(voce a + voce b + voce c + voce d) + ((voce a/12) + (voce b/12) + (voce c/12) + (voce d/12))

= X

156 Il valore X così ottenuto costituisce la misura base per la determinazione del

compenso. Tale valore convenzionale X viene maggiorato, a seconda delle varie tipologie di lavoro straordinario, nel seguente modo: - 15% lavoro straordinario feriale - 15% lavoro straordinario feriale in pronta disponibilità - 30% lavoro straordinario festivo o notturno - 30% lavoro straordinario festivo o notturno in pronta disponibilità - 50% lavoro straordinario notturno festivo - 50% lavoro straordinario notturno festivo in pronta disponibilità

13) Incentivazione alla produttività collettiva e premi o delle prestazioni

individuali a. produttività collettiva

Sono compensi finalizzati alla produttività collettiva ed al miglioramento dei servizi mediante il raggiungimento di più elevati livelli di efficienza, di efficacia e di economicità dei servizi istituzionali da ottenere in base agli obiettivi assegnati a ciascun servizio.

L'importo viene definito in sede di contrattazione aziendale sulla base di un fondo disponibile per ciascuna azienda.

Di norma mensilmente viene corrisposto un acconto la cui percentuale è variabile nelle varie aziende rinviando il saldo a cadenze periodiche, previa la verifica degli obiettivi.

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 19

b. Produttività individuale

È una quota aggiuntiva con cadenza semestrale o annuale assegnata solamente ad alcuni dipendenti in relazione al loro contributo per il raggiungimento di una migliore qualità dei servizi erogati o per prestazioni che hanno richiesto un particolare impegno.

14) Compensi particolari

In ciascuna realtà aziendale possono essere corrisposti particolari emolumenti le cui caratteristiche ed il cui importo vengono fissati in sede di accordo aziendale. La più significativa è l'indennità di chiamata/cassa, che spetta al personale adibito alle casse interne ed al personale, non inserito in turni di reperibilità, che viene chiamato per sostituire colleghi improvvisamente assenti.

Voci Retributive Accessorie

non soggette alla contribuzione per cassa pensione e non assoggettate a contribuzione fiscale

Le Voci Retributive Accessorie non soggette alla contribuzione per cassa pensione e non assoggettate a contribuzione fiscale hanno le seguenti caratteristiche: - Sono legate a determinate situazioni lavorative e/o personali - Sono corrisposte per mese o giornata od ora - Non sono soggette a contribuzione per la cassa pensione - Non sono soggette a contribuzione per il Trattamento di Fine Servizio - Non sono soggette a riduzione stipendiale per il Trattamento di Fine Rapporto - Non sono soggette a contribuzione fiscale (IRPeF) - Non spettano in assenza di retribuzione - Spettano per intero nei rapporti di lavoro a tempo parziale

1) Assegno per il nucleo familiare

Consiste in una prestazione corrisposta al lavoratore al fine di integrare il reddito del nucleo familiare, qualora risulti inferiore ai limiti previsti dalla legge.

L'intera normativa dell'assegno per il nucleo familiare, in particolare la legge n° 153/1988 pone al centro del sistema il nucleo familiare ed il reddito relativo.

I limiti di reddito complessivo vengono rivalutati annualmente in base alla variazione percentuale dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie tra l'anno di corresponsione degli assegni e l'anno immediatamente precedente.

Componenti il nucleo familiare, purché residenti nel territorio nazionale, da considerare per chiedere l'assegno sono: - il richiedente l'assegno; - il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; - i figli (compreso i figli adottivi ed affiliati) minori di età;

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20 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

- i figli maggiorenni ed equiparati che si trovino, a causa di infermità totale nell'assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro;

- fratelli, sorelle e nipoti, non coniugati, di età inferiore a diciotto anni compiuti, ovvero senza limiti di età, qualora si trovino, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell'assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo

- lavoro, semprechè siano orfani di entrambi i genitori e non abbiano conseguito il diritto a pensione ai superstiti.

L'assegno per il nucleo familiare spetta solamente nel caso in cui nel nucleo familiare la somma dei redditi da lavoro dipendente, da pensione o da prestazione previdenziale derivante sempre da lavoro dipendente, sia pari almeno al 70% dell'intero reddito familiare.

L'assegno per il nucleo familiare va richiesto dal lavoratore, di norma mediante autocertificazione dei redditi e dei componenti il proprio nucleo familiare.

In base alle varie situazioni familiari esistono le tabelle di riferimento per verificare l'eventuale diritto alla corresponsione dell'assegno; in questa sede si ritiene opportuno pubblicare le due tabelle di maggior interesse vale a dire: - il nucleo familiare composto dai due genitori ed almeno un figlio minore senza

la presenza di persone invalide - il nucleo familiare composto da un solo genitore ed almeno un figlio minore

senza la presenza di persone invalide

2) Trattamento di missione e rimborso spese Il trattamento di missione e rimborso spese si applica a tutti i dipendenti

comandati a prestare la propria attività lavorativa in località diversa dalla dimora abituale ed in località distante dalla normale sede di lavoro più di dieci chilometri. Nel caso in cui il dipendente venga inviato in trasferta in un luogo compreso tra la sede di lavoro e la propria dimora abituale, la distanza si calcola dalla località più vicina a quella della trasferta.

Ove la località della trasferta si trovi oltre la località della dimora abituale, la distanza si computa da quest'ultima.

Al dipendente in trasferta oltre alla normale retribuzione compete: a) indennità di trasferta (codici voce 15500 - 15600 - 16200 - 16300): il codice

varia a seconda della tipologia di trasferta (per lavoro, per aggiornamento ecc.) Gli importi spettanti, uguali per tutte le categorie, sono i seguenti: - trasferta minore di quattro ore € 0 - trasferta maggiore di quattro ore e minore di otto ore € 0,86/ora - trasferta maggiore di otto ore € 0,26/ora

b) rimborso delle spese effettivamente sostenute per i viaggi in ferrovia, aereo, nave ed altri mezzi di trasporto extraurbani, nei limiti del costo del biglietto (codici voce 15700 - 16400).

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 21

Per il biglietto aereo, la classe è individuata in relazione alla durata del viaggio. c) un'indennità supplementare per l'utilizzo del treno e/o della nave pari al 10% del

prezzo del biglietto ed il 5% sempre del prezzo del biglietto per il viaggio in aereo

d) rimborso delle spese per i mezzi di trasporto urbano o dei taxi nei casi preventivamente individuati ed autorizzati dall'azienda - rimborso delle spese per vitto previa documentazione (scontrino fiscale, fattura, ecc) rilasciata dagli esercizi commerciali titolati alla ristorazione - per le trasferte inferiori ad otto ore non è consentito il rimborso del vitto - per le trasferte maggiori di otto ore e minori di dodici ore il rimborso del vitto è fino ad € 22,26 - per le trasferte maggiori di dodici ore il rimborso giornaliero del vitto è fino ad € 44,26

e) rimborso delle spese per pernottamento previa documentazione (scontrino fiscale, fattura, ecc) rilasciata dagli alberghi fino a quattro stelle. Il rimborso per pernottamento è ammesso solo per le trasferte di durata superiore alle dodici ore.

f) indennità chilometrica. Spetta a tutto il personale autorizzato, per esigenze di servizio, ad utilizzare l'auto propria. Vale anche per le distanze inferiori a dieci chilometri e/o per le trasferte inferiori alle quattro ore. L'importo spettante è pari al costo di un quinto di litro di benzina per chilometro fissato al 1 giorno di ciascun mese dall'Agip.

A conclusione dell'esame delle trasferte per esigenze di servizio rimane da dire

che in caso di missione continuativa nella stessa località di durata superiore a trenta giorni è consentito il rimborso della spesa per il pernottamento in residenza turistico-alberghiera in categoria corrispondente a quella ammessa per l'albergo, purchè economicamente più conveniente.

L' indennità di trasferta cessa di essere corrisposta dopo duecentoquaranta giorni di trasferta continuativa nella medesima località.

Voci Retributive Accessorie

non soggette alla contribuzione per cassa pensione e assoggettate a contribuzione fiscale

1) Attività di supporto alla libera professione Consiste nelle prestazioni rese in modo diretto od indiretto al fine di garantire

l'esercizio dell'attività libero professionale dei dirigenti medici. L'attività di supporto è resa al di fuori del normale orario di lavoro e senza pregiudizio per l'attività istituzionale.

Gli importi orari vengono definiti in sede di accordo aziendale e sono interamente finanziati dalle tariffe applicate ai cittadini che richiedono servizi di natura libero-professionale.

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22 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

CPS Cassa Pensioni Sanitari

La Cassa Pensione Sanitari - CPS - è il Fondo pensionistico per i medici dipendenti dagli Enti Locali, dalle Aziende Sanitarie Locali e, per effetto della legge 8 agosto 1991, n. 274, anche per i Soprintendenti Sanitari ed altri medici che in precedenza erano tenuti all'iscrizione alla CPDEL. La gestione della Casa pensione Sanitari, per effetto del Decreto Legislativo 30 giugno 1994, n. 479, è confluita nell'INPS Gestione ex INPDAP. Nella tabella di seguito riportata vengono indicate le ritenute previdenziali e le relative aliquote applicate al personale con tale regime contributivo:

CONTRIBUZIONE PER LA CASSA PENSIONE ATTUALMENTE IN VIGORE

(in busta paga Ł esposto solaåm!åeånå te l importo a carico del lavoratore)

Tipo di imponibile A carico del lavoratore

A carico dell Azienda Finalizzazione

Imponibile c.p.d.e.l.

8,90% (*)

23,80 %

Quota A Quota B Quota C Sistema contributivo

Imponibile c.p.d.e.l. integrazione

8,90% (*)

23,80 %

Quota A Quota B Quota C Sistema contributivo

(*) Un importo pari allo 0,35% dell 8,90% viene destinato a finanziare il fondo crediti per la concessione delle cessioni del Quinto e/o dei piccoli prestiti

Verifica in busta paga: a) leggere ciascun imponibile riportato; b) applicare per l'imponibile c.p.d.e.l. e per l'imponibile c.p.d.e.l. integrazione la

seguente formula: imponibile x 8,90% = ritenuta c.p.d.e.l. o c.p.d.e.l. integrazione. Nella

busta paga di esempio avremo: a) ritenuta c.p.d.e.l. € 1.581,87 x 8,90% = € 140,79 b) ritenuta c.p.d.e.l. integrazione € 362,62 x 8,90% = € 32,27

Nel caso vi siano voci retributive riferite ad anni precedenti non soggette a

tassazione separata, nella busta paga è presente l'imponibile c.p.d.e.l. e/o c.p.d.e.l. integrazione con riferimento di anni precedenti, oppure se vi sono voci retributive soggette a tassazione separata, nella busta paga è presente l'imponibile c.p.d.e.l. arretrato e/o c.p.d.e.l. arretrato integrazione in tali caso per una corretta lettura e/o verifica del calcolo della ritenuta effettuato si procede nel seguente modo:

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 23

a) leggere ciascun imponibile arretrato riportato; b) A partire dal 1996 l'aliquota da applicare è sempre la stessa della contribuzione corrente; c) Procedere in modo analogo al corrente.

Nella busta paga di esempio avremo: a) ritenuta c.p.d.e.l. arretrato € 258,30 x 8,90% = € 22,99 b) ritenuta c.p.d.e.l. integrazione € 35,92 x 8,90% = € 3,20

E' ulteriormente da evidenziare che i periodi contributivi utili ai fini pensionistici possono anche derivare da altri istituti quali: a) la Ricongiunzione b) il Riscatto c) l'accredito figurativo

a) La Ricongiunzione

Consiste nella possibilità a domanda di ricongiungere, ai fini di un unico trattamento pensionistico, tutti i periodi di contribuzione obbligatoria, volontaria e figurativa presenti nell'assicurazione generale obbligatoria o in altre forme alternative o nelle gestioni speciali per i lavoratori autonomi gestiti dall'INPS. In base ai contributi versati nel precedente sistema verrà stabilito l'onere eventualmente da pagare che resta interamente a carico del lavoratore. b) Il Riscatto

Consiste nella possibilità di utilizzare periodi o servizi non coperti da alcuna contribuzione, in tal caso i periodi possono essere utilizzati con oneri a totale carico del lavoratore.

I più importanti periodi riscattabili sono: - corsi di studio per il conseguimento di diplomi purchè richiesti per l'accesso al

posto di lavoro occupato; - corsi delle scuole universitarie dirette ai fini speciali; - corsi per i diplomi di tecnico sanitario, infermiere professionale, ostetrica,

tecnico della riabilitazione, tecnico di logopedia, vigilatrice d'infanzia, educatore professionale;

- diploma di laurea; - diploma universitario; - periodi di assenza facoltativa per maternità al di fuori di rapporti di lavoro. c) L'accredito figurativo

Consiste nella possibilità di accredito di periodi non lavorati, senza oneri a carico del lavoratore, ma a parziale o totale carico dell'INPDAP. L'accredito figurativo è ammesso in tre ipotesi: - per l'esercizio di funzioni pubbliche elettive presso il parlamento nazionale,

europeo e regionale - per cariche sindacali di dipendenti posti in aspettativa senza assegni - per maternità (per meglio spiegare l'accredito figurativo per maternità

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24 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

2) Ritenute per Trattamento di Fine Servizio (indennit à premio di fine servizio) Consiste in una somma di denaro erogata all'atto del collocamento in pensione

(LIQUIDAZIONE) e spetta ai dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato prima del 31.12.2000 in aziende pubbliche soggette alla medesima normativa.

L'importo lordo della Liquidazione è pari ad un quindicesimo dell'ottanta per cento della somma delle voci RETRIBUTIVE FISSE relative agli ultimi 12 mesi di servizio, per ciascun anno di servizio lavorato ed in cui sono stati versati i relativi contributi o siano stati riscattati.

Anche in questo caso il sistema si basa sul versamento dei contributi in parte a carico del lavoratore ed in parte a carico dell'azienda.

CONTRIBUZIONE PER IL TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO

ATTUALMENTE IN VIGORE

Tipo di imponibile A carico del lavoratore A carico dell Azienda

Imponibile i.n.a.d.e.l. previdenza 2,00% 2,88 %

Verifica in busta paga: a) leggere l' imponibile i.n.a.d.e.l. previdenza riportato; b) applicare la seguente formula:

imponibile X 2,00 % = ritenuta i.n.a.d.e.l. previdenza. Per quanto attiene l'imponibile i.n.a.d.e.l. arretrato, l'aliquota non è mai variata

negli ultimi anni, di conseguenza si può tranquillamente procedere alla lettura e/o verifica nello stesso modo e con la stessa aliquota vista per l'anno corrente anche con gli emolumenti riferiti agli anni precedenti.

Nella busta paga di esempio avremo: a) ritenuta i.n.a.d.e.l. previdenza € 1.581,87 x 2,00% = € 31,64 b) ritenuta i.n.a.d.e.l. previdenza arretrato € 258,30 x 2,00% = € 5,17

3) Diminuzione utile al T.F.R.

Il T.F.R consiste in una somma di denaro erogata all'atto del collocamento in pensione (T.F.R.) e spetta ai dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato dopo il 31.12.2000 o a tempo determinato a partire dal 30.5.2000 ai quali non spetta il trattamento di fine servizio precedentemente esaminato.

L'importo lordo che viene erogato è pari alla quota annua accantonata (6,91% della retribuzione annua utile) , rivalutata annualmente con un tasso costituito dal 1,5% e dal 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo delle famiglie di operai ed impiegati accertato dall'ISTAT.

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 25

Non vi è una contribuzione a carico del lavoratore, ma l'onere è interamente a carico dell'azienda.

Tuttavia le voci retributive fisse non essendo assoggettate per questi lavoratori alla contribuzione per il trattamento di fine servizio, vengono ridotte del 2%. In busta paga la riduzione viene esposta come diminuzione utile al tfr, pari appunto al 2% delle voci retributive fisse.

(Le modalità di calcolo sono già state illustrate nella descrizione degli imponibili).

Imponibili fiscali

Come per gli imponibili previdenziali, anche gli imponibili fiscali sono importi virtuali indispensabili per il calcolo delle ritenute fiscali. Essi costituiscono il "reddito da lavoro dipendente di un lavoratore" Imponibile I.R.Pe.F.

E' composto dalla somma delle voci retributive fisse (+ le voci retributive accessorie soggette alla contribuzione per cassa pensione + le voci retributive accessorie non soggette alla contribuzione per cassa pensione ma soggette a contribuzione fiscale diminuite di tutti i contributi a carico del lavoratore esaminati compreso eventuali riscatti e/o ricongiunzioni, riferiti all'anno corrente o riferiti ad anni precedenti ma relativi a voci retributive non soggette a tassazione separata.

E' importante evidenziare che nella formazione dell'imponibile vengono portati in diminuzione i contributi di legge. Essi sono, per la normativa fiscale, "oneri deducibili", vale a dire oneri che non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente.

Oltre ai contributi di legge è utile ricordare che vi sono altri oneri deducibili che, a cura del lavoratore potranno essere dedotti in sede di denuncia dei redditi.

Scaglione (in €) Aliquota

fino a 15000 23%

da 15000,01 a 28000 27%

da 28000,01 a 55000 38%

da 55000,01 a 75000 41%

oltre i 75000 43%

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26 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

Dimostrazione del calcolo

- fino a € 860,76 si applica il 18%: € 860,76 X 18% = € 154,94 - da € 860,76 a € 1.291,14 si applica il 24%: (€ 1.291,14 - € 860,76) x 24% = € 103,29 - da € 1.291,14 a € 2.582,28 si applica il 32%: (€ 2.582,28 - € 1.291,14) x 32% = € 413,16

L'imposta lorda per l'imponibile di € 2.582,28 è di conseguenza: - € 154,94 + € 103,29 + € 413,16 = € 671,39

Addizionali Irpef Sono previste altresì due quote, l'addizionale regionale e l'addizionale

comunale, che vanno a sommarsi alla componente principale di Irpef discussa nel paragrafo precedente. Mentre quest'ultima è di competenza statale, le due addizionali, come dice il nome, spettano rispettivamente alla regione e al comune di residenza del lavoratore.

Nel nostro modulo di calcolo abbiamo considerato unicamente l'addizionale regionale, che può variare da un minimo dello 0,9% del reddito imponibile ad un massimo dell'1,4%, ed è calcolata in maniera differente da regione a regione.

Detrazioni Per detrazione si intende la sottrazione di una data quantità di denaro

dall'imposta lorda per determinare l'imposta netta effettivamente dovuta. Nel caso dello stipendio, si parla di detrazioni Irpef, nel senso che vanno a

sottrarsi all'imposta lorda data dai due contributi di tassazione appena visti (Irpef base + addizionali). In parole semplici, tali detrazioni riducono le tasse che dobbiamo pagare sul nostro reddito.

A differenza dell'imposta, che si calcola sul reddito imponibile, nel caso delle detrazioni di imposta si prende come riferimento il reddito complessivo, al netto della rendita dell'abitazione principale e di tutte le sue pertinenze. Sostanzialmente, si considerano qui come facenti parte del reddito anche gli oneri deducibili, che invece per il calcolo dell'Irpef non si considerano.

Detrazioni da lavoro dipendente Le detrazioni devono essere rapportate al periodo di lavoro nell'anno, in giorni

di calendario. Per semplicità, anche nel caso di un anno bisestile si considera un numero massimo di giorni pari a 365.

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 27

Reddito complessivo (in €) Detrazione (in €)

fino a 8000 (*)

1880 la detrazione effettivamente spettante non può essere

inferiore a: 690 per rapporti di lavoro a tempo indeterminato 1380 per rapporti di lavoro a tempo determinato

da 8000,01 a 28000 978 + 902 x (28000 - Reddito complessivo) / 20000

da 28000,01 a 55000 978 x (55000 - Reddito complessivo) / 27000

(*) Risulta evidente che chi ha un reddito complessivo inferiore o uguale ad 8000 €, e

lavora tutto l'anno, è praticamente esentasse: infatti il 23% di 8000 è pari proprio a 1840 Di recente e' stata prevista una detrazione aggiuntiva ("bonus 80 euro"), che va

a sommarsi alla detrazione base ed e' anch'essa rapportata ai giorni di lavoro:

Reddito complessivo (in €) Detrazione aggiuntiva (in €)

da 8000,01 a 24000 960 (80 € x 12 mesi)

da 24000,01 a 26000 960 x (26000 - Reddito complessivo) / 2000

Detrazioni per carichi di famiglia Un familiare è da considerarsi fiscalmente a carico se il suo reddito annuo

complessivo, al lordo degli oneri deducibili, nonché del reddito dell'abitazione principale e delle sue pertinenze, non supera i 2840,51 €.

Le detrazioni vanno rapportate ai mesi dell'anno per i quali i familiari sono stati a carico.

Coniuge a carico

Reddito complessivo (in €) Detrazione (in €)

fino a 15000 800 - 110 x Reddito complessivo / 15000

da 15000,01 a 40000 690

da 40000,01 a 80000 690 x (80000 - Reddito complessivo) / 40000

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28 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

Anche qui è prevista una detrazione aggiuntiva:

Reddito complessivo (in €) Detrazione aggiuntiva (in €)

da 29000,01 a 29200 10

da 29200,01 a 34700 20

da 34700,01 a 35000 30

da 35000,01 a 35100 20

da 35100,01 a 35200 10

Figli a carico

Detrazione teorica(in €)

per ogni figlio 950

per ogni figlio con meno di 3 anni altri 270

per ogni figlio portatore di handicap altri 400

per ogni figlio se il contribuente ha più di 3 figli a carico altri 400

Detrazione effettiva = detrazione teorica x (S - Reddito complessivo) / S dove S = 95000 + 15000 x il numero di figli successivi al primo

Si evince subito che S rappresenta la soglia massima di reddito per avere una detrazione sui figli a carico.

L'importo della detrazione di norma viene ripartito equamente (50%) tra i due genitori, salvo i casi in cui uno risulti a carico dell'altro (a quest'ultimo chiaramente spetta il 100%) oppure si sia scelto, per ragioni di convenienza, di attribuire l'intera detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato. E' infatti possibile che il genitore col reddito più basso, partendo da un valore dell'imposta lorda troppo esiguo, non riesca a sfruttare appieno le detrazioni spettanti.

E' previsto inoltre che il contribuente, in assenza del coniuge, applichi, solamente per il primo figlio e se più conveniente, la detrazione per coniuge a carico. Famiglia numerosa

Nel caso spettino le detrazione per figli a carico (in base al reddito) e si abbiano almeno 4 figli a carico, si ha diritto a un'ulteriore detrazione pari a 1200 €, anch'essa ripartita tra i genitori oppure attribuita a uno solo (nel caso l'altro ne sia a carico).

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 29

Quest'ultima voce, a differenza delle altre, non va rapportata ai mesi o giorni

effettivi di carico e, anche se non trova capienza nell'imposta dovuta (cioè la supera), spetta al contribuente per intero. In tal caso, infatti, il contribuente ha diritto ad un credito pari alla differenza tra la detrazione in oggetto e l'importo ottenuto sottraendo dall'imposta lorda tutte le altre detrazioni.

Il credito è determinato con la dichiarazione dei redditi: può esserne chiesto un rimborso oppure può venire utilizzato per diminuire l'imposta dovuta l'anno successivo.

Altri familiari a carico

Detrazione (in €)per ogni familiare750 x (80000 - Reddito complessivo) / 80000 La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto (soggetti con un reddito complessivo

non superiore ad 80000 €), in base all'onere sostenuto. Metodo di calcolo dell'imposta nella propria busta paga a) Leggere il proprio imponibile ad esempio € 1.917,12 b) Verificare a che scaglione appartiene c) Verificare a che aliquota corrisponde lo scaglione interessato (nell'esempio 32%) d) Verificare il progressivo dello scaglione precedente (nell'esempio € 258,23) e) Eseguire la seguente operazione: (€ 1.917,12 - € 1.291,14) x 32% = € 205,02

€ 200,31 + € 258,23 = 458,54 (imposta lorda dell'esempio)

Ritenute varie

Nella busta paga, oltre agli emolumenti, alle ritenute previdenziali e fiscali ed agli imponibili esaminati finora possono esserci delle ritenute volontarie, cioè dipendenti esclusivamente dalla volontà del lavoratore. A titolo di esempio si citano le più comuni e precisamente:

• Ritenuta per iscrizione al sindacato • Ritenuta per lo sciopero Corrisponde ai corrispondenti emolumenti fissi. Il

valore di una giornata di sciopero è pari ad un ventiseiesimo dell'importo mensile delle voci del gruppo A. Per scioperi di durata inferiore ad un giorno il valore viene rapportato in base alle ore di adesione allo sciopero da parte di ogni singolo lavoratore.

1) Ritenuta per riscatti e/o ricongiunzioni (già esami nate nell'esame degli imponibili previdenziali)

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30 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

2) Ritenuta per la mensa E' l'importo che il dipendente deve pagare per accedere al sevizio di mensa

interna, attualmente fissato in € 1,03 3) Ritenuta per cessione del Quinto a) prestito pluriennale I.N.P.D.A.P.

Si tratta di prestiti pluriennali concessi dall'I.N.P.D.A.P. in forma diretta utilizzando i fondi di cui alla ritenuta dello 0,35% precedentemente vista nell'analisi delle ritenute previdenziali

b) prestito pluriennale garantito Si tratta in questo caso di un prestito concesso a determinate condizioni da finanziarie private con le stesse garanzie della forma diretta.

c) piccolo prestito Si tratta di una prestazione fornita dall'I.N.P.D.A.P. in forma diretta

L’ORARIO DI LAVORO Definizioni

Agli effetti delle disposizioni di cui alla presente regolamentazione ed in conformità alle vigenti normative si intende per: Orario di servizio: Per orario di servizio si intende il tempo giornaliero necessario per assicurare la fruizione dei servizi da parte degli utenti ed il funzionamento delle strutture e degli uffici. Orario di lavoro: Si intende il periodo di tempo giornaliero, durante il quale ciascun dipendente assicura la presenza lavorativa, funzionale all’orario di Servizio e di apertura al pubblico . Orario individuale di lavoro: In applicazione all’art.5 CCNL 2006/2009 e del Dlgs n. 66/2003, l’orario normale di lavoro è fissato in 36 ore settimanali.

In tal caso, nel rispetto del monte ore annuale, potranno essere previsti periodi con orari di lavoro settimanale, fino ad un minimo di 28 ore e, corrispettivamente, periodi fino a tre mesi all’anno, con orario di lavoro settimanale fino ad un massimo di 44 ore settimanali.

In ogni caso per legge l’orario di lavoro settimanale non può superare, di media, le 48 ore settimanali compreso l’eventuale lavoro straordinario.

Nel calcolo della media non sono presi in considerazione i periodi di: - ferie annuali - malattia - infortunio - gravidanza

Ad esempio: nel considerare il trimestre gennaio/marzo, tale periodo, a causa di assenze dovute a malattia, potrebbe scorrere nel mese di aprile.

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1° Esempio metodologia per il calcolo

Si ponga l’ipotesi di controllare un eventuale superamento delle 48 ore su periodo di 4 mesi.

Poniamo che non vi siano state né giornate di ferie né assenze per malattie, le ore straordinarie effettuate senza diritto a riposi compensativi (oppure non fruiti), e che i 4 mesi contengono 4 settimane ciascuna. Il periodo da considerare sarà formato da 16 settimane

(4 settimane per 4 mesi) Nelle 16 settimane considerate l’orario è il seguente: • 6 settimane a 52 ore settimanali • 10 settimane a 41 ore settimanali

Il calcolo sarà il seguente: ore lavorate = (6 x 52 ) + (10 x 41) = 312 + 410 = 722

periodo considerato = 6 settimane + 10 settimane = 16 settimane Applicando la formula avremo

722/16 = 45.13 ore NON superamento del limite delle 48 ore di media s ettimanali 2° Esempio metodologia per il calcolo della media

Si ponga l’ipotesi di controllare un eventuale supe ramento delle 48 ore su periodo di 4 mesi.

Poniamo che non vi siano state né giornate di ferie né assenze per malattie, le ore straordinarie effettuate senza diritto a riposi compensativi (oppure non fruiti), e che i 4 mesi contengono 4 settimane ciascuna.

Il periodo da considerare sarà formato da 16 settimane (4 settimane per 4 mesi)

Nelle 16 settimane considerate l’orario è il seguente: • 10 settimane a 52 ore settimanali • 6 settimane a 41 ore settimanali

Il calcolo sarà il seguente:

ore lavorate = (10 x 56 ) + (6 x 41) =560+ 246 = 806 periodo considerato = 6 settimane + 10 settimane = 16 settimane

Applicando la formula avremo 806/16 = 50.38

Superamento del limite delle 48 ore di media settimanali

Il debito orario annuo è pari a 1872 ore (36*52), mentre per calcolare il debito orario effettivo, vale dire l’effettiva prestazione lavorativa, occorre detrarre le ore di ferie e della festività. Ne consegue che l’orario di lavoro effettivo sarà pari a 1596 ore, a cui, però, occorre togliere le 52 domeniche considerate come riposo settimanale.

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Riposo giornaliero Il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore. Il riposo giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata. Va, tuttavia, segnalato che sono numerosi gli accordi decentrati che prevedono la deroga alle 11 ore di riposo consecutive solitamente non si scende mai sotto le 9 ore. Ci sono anche accordi che tra il turno del mattino e quello della notte devono essere garantite 6 ore di riposo. Le ore vengono poi recuperate prima del rientro in servizio che, solitamente, avviene con il turno pomeridiano.

A seguito di alcuni interventi legislativi, per l’area pubblica del comparto e per i Medici, le deroghe, anche concesse a livello aziendale, sono decadute a partire dal 25 novembre 2015.

Riposo settimanale Il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero. Il giorno di riposo settimanale può non coincidere con la domenica nel caso in cui il personale sia addetto ad attività e servizi di pubblica utilità. Il lavoratore deve usufruire di 52 o 104 riposi, quindi 1 o 2 ogni 7 giorni, a seconda che l’orario di lavoro sia suddiviso sui 5 o 6 giorni lavorativi settimanali. Il riposo settimanale è irrinunciabile e non è monetizzabile. La festività nazionale e quella del Santo Patrono coincidenti con la domenica non danno luogo a riposo compensativo né a monetizzazione. Recuperi compensativi L’attività prestata in giorno festivo infrasettimanale dà titolo, a richiesta del dipendente da effettuarsi entro trenta giorni, a equivalente riposo compensativo o alla corresponsione del compenso per lavoro straordinario con la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario festivo. L’attività prestata in giorno feriale non lavorativo, a seguito di articolazione di lavoro su cinque giorni, dà titolo, a richiesta del dipendente, a equivalente riposo compensativo o alla corresponsione del compenso per lavoro straordinario non festivo. Ai dipendenti che svolgono servizio durante la festività nazionale coincidente con la domenica spetta invece il riposo compensativo. Eventuali differenze di orario (a debito) che raggiunga per tre mesi consecutivi sei ore complessive, determinate da posticipazioni non compensate e non compensabili nella stessa giornata, dovranno essere recuperate, previa autorizzazione del responsabile della struttura, di norma entro il mese successivo a quello in cui il debito è stato maturato (il quarto mese dopo i tre in cui si è accumulato il debito).

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 33

Eventuali differenze di orario (a credito del dipendente) determinate da anticipazioni o posticipazioni autorizzate, non compensate nella stessa giornata per motivi di servizio o di lavoro straordinario, potranno dar luogo, a richiesta dell’interessato:

• a permesso compensativo orario o giornaliero da concordarsi con il responsabile della struttura ( recupero compensativo);

• essere accantonate nella banca delle ore • al compenso per lavoro straordinario, se autorizzato e compatibilmente con il

budget assegnato all’U.O. di appartenenza e nel rispetto delle ore individuali previste dal vigente C.C.N.L.

Molti accordi decentrati prevedono che in caso di motivate esigenze personali o familiari, dovrà essere presentato un dettagliato piano di recupero, concordato con il responsabile della struttura di appartenenza e secondo le esigenze del servizio. Qualora l’interessato/a non proceda al recupero si procede alla relativa trattenuta delle ore non lavorate negli emolumenti mensili, fatta salva la comunicazione per i relativi provvedimenti disciplinari. Pronta disponibilità. Generalmente nelle aziende viene predisposto un piano annuale di pronta disponibilità, che è materia di concertazione. E’ caratterizzato dalla dall’immediata reperibilità e dall’obbligo di raggiungere il posto di lavoro solitamente entro 30 minuti. Di regola la pronta disponibilità ha durata di 12 ore, le cui modalità variano da azienda ad azienda Un nastro orario di reperibilità diffuso prevede che:

• Nei giorni feriali e festivi è articolata dalle ore 22 alle ore 8. • Il sabato e la domenica può essere una reperibilità diurna dalle 8 alle ore 20 • Nei giorni feriali ove sia necessario coprire un intervallo maggiore di 12 ore,

dalle 16 alle 20 la pronta disponibilità è effettuata da due lavoratori diversi: • uno copre l’orario dalle 16 alle 20, con un valore orario di 1.89 (da contratto) • l’altro dalle 20 alle 8, con un valore orario di 1.72 (da contratto)

L’attività viene computata e retribuita come lavoro straordinario ovvero, su richiesta, compensata con recupero orario e riposo compensativo. Nel caso in cui la pronta disponibilità cada in un giorno festivo spetta un giorno di riposo compensativo senza riduzione del debito orario settimanale. Il riposo compensativo è su richiesta ed il debito orario è compensato con le ore di straorinario accantonate o da accantonare di cui non si richiede il pagamento. Di norma i turno mensili di pronta disponibilità sono di 6 al mese.

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34 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

Articolazione in turni La definizione degli orari di lavoro delle Strutture dell’azienda, avvengono sulla base delle seguenti tipologie di articolazione :

• SU 3 TURNI (Ciclo continuo) per l’assistenza continua per 7 giorni. NOTA BENE: l’articolazione dei turni può essere la più svariata e può essere diversa negli ospedali afferenti lo stesso territorio. Questo lavoro si è fatto riferimento ad un dei turni più diffusi e cioè al turno in quinta o in decima secondo schemi che non producano debito orario o orario eccedente il contrattuale.

L’orario di lavoro del personale che presta attività con orario di servizio nelle 24 ore è rigido e deve necessariamente rispettare l’articolazione dei turni mensili.

• SU 2 TURNI per l’assistenza nelle 12 ore o per l’utilizzo, nel periodo, di macchinari e strumentazioni che possono essere utilizzati nell’arco delle 12 ore su 6 giorni. L’orario di lavoro del personale turnista nelle 12 ore è rigido e si svolge secondo schemi che non producono debito orario o orario eccedente il contrattuale. Per il personale che presta attività con orario di servizio nelle 12 ore, la turnazione si sviluppa su 2 turni; nel caso in cui dalla programmazione mensile derivi un debito orario, questo dovrà essere compensato a cadenza trimestrale con turni programmati

Prestazione unica giornaliera • Distribuita su 6 giorni settimanali a seconda delle esigenze della struttura

organizzativa di • appartenenza. • Continuativa su 6 giorni settimanali o spezzata su 5 giorni. • Per prestazione unica giornaliera con orario spezzato su 4 o 5 giorni si

intende l’orario giornaliero che prevede un intervallo non retribuito (pausa pranzo) e lo svolgimento del servizio durante la fascia oraria antimeridiana e postmeridiana, così da prevedere una maggiore presenza del personale durante la fascia centrale lavorativa.

Personale amministrativo. NOTA BENE. Anche in questo caso la distribuzione dell’orario è varia: può essere di carattere ciclico (su 5 giorni), oppure con un orario fisso settimanale - solitamente dalle 8 alle 14- ma in questo caso sono sempre previsti dei rientri pomeridiani. In molti luoghi di lavoro è contrattata una flessibilità sia in uscita che in entrata che varia tra i 10 e 15 minuti. Sovrapposizione oraria Si tratta della sovrapposizione per l’attività di cambio turno per i tempi di consegna e, laddove sono stati fatti accordi, per i tempi di vestizione e di svestizione. Non è dato sapere la quantità di accordi in tale senso. Solitamente la sovrapposizione varia tra i 10 e i 20 minuti. Ad esempio:

• mattino 6,50- 14,10 • pomeriggio 13,50-22,10 • notte dalle ore 21,50- 07,10 del giorno dopo

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 35

Matrice del turno La tipologia di turni più diffusa e, va detto, gradita alla maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori, prevede che L’orario di servizio nelle 24 ore viene strutturato di norma, fermo restando le risorse umane disponibili e le esigenze di servizio, rispettando la sequenza : mattina / pomeriggio / notte / smonto notte / riposo . con articolazione oraria 7ore-8ore-9ore e programmazione trimestrale prevedendo il turno in 5° o il turno in 10°. La programmazione del turno di lavoro Il ciclo diurno naturalmente permette molto più facilmente la programmazione delle 36 ore settimanali, per i turni a ciclo continuo che sono quelli che danno più filo da torcere il calcolo in genere non è fatto settimanalmente, ma semmai mensilmente o annualmente, nel senso che con i turni classici capita di effettuare in alcune settimane più di 36 ore e in altre magari meno. Questi turni a ciclo continuo quindi sulle 24 ore possono essere divisi secondo le modalità di progettazione in turni a schema variabile, e turni a ciclo ripetitivo. Turni a schema variabil e Li distingue il continuo aggiornamento rispetto alla variazione delle situazioni sono più elastici ma più difficili. Sarebbero i migliori se si fosse in grado davvero di allocare le risorse sulla base del grado di dipendenza. In realtà la grave carenza di organici richiede la continua revisione della programmazione. Cioè logiche dell’emergenza più che di programmazione, che portano a svantaggi sia per l’organizzazione che per i lavoratori che devono continuamente modificare il proprio ritmo di vita. Turni a ciclo ripetitivo fisso Permettono una rotazione omogenea del personale su tutti i turni. Risparmio di tempo per la programmazione. Ci sono delle regole per la loro compilazione, devono partire per esempio da matrici fisse Esempio di matrice di turno a sette colonne:

Giorni 1 2 3 4 5 6 7 Op.1 Op.2 Op.2 Op.3 Op.4

Si possono fare matrici a tre colonne o altro. Queste matrici consentono di programmare tutto lo sviluppo del turno. Se si procede in ordine di lettura da sinistra a destra e dall’alto al basso con una logica sequenziale nella distribuzione dei giorni di lavoro e riposo e ci si accerta che l’ultima sequenza in fondo a destra possa continuare con la prima parte in alto a sinistro si ha: che la matrice del turno rappresenta la sequenza che il primo operatore deve svolgere e la sequenza di turno di ciascun operatore.

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36 - Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario

La matrice diventa quella di nascita di tutte le matrici del ciclo basta farla slittare in alto di una riga collocando la prima riga nel posto dell’ultima e si avrà una seconda matrice del ciclo e così per tutte le settimane di cui è composto il ciclo. Quelle più usate sono le matrice a sette colonne cioè sulla settimana, le sequenze di questi turni durano tanti giorni quant’è il numero degli operatori moltiplicato per sette, Esempio di turno a matrice 7

Giorni 1 2 3 4 5 6 7 Op.1 M M P N R R R Op.2 M P N R R R M Op.3 P N R R M M P Op.4 N R R M M P N Op.5 R R M M P N R Op.6 R M M P N R R

Ogni operatore completa il turno in 7 giorni x 6 operatori = 42 gg Il numero di ore settimanali come si vede è diverso a seconda del turno che cade in questa settimana, per cui il conto in questo caso va fatto dopo 42 giorni per vedere quanto hanno maturato in più o in meno. Uno dei turni più in uso è il turno in V magari con qualche modifica per i rientri. Tale tipologia di turno è quella che non consente le 11 ore di riposo consecutivo, ore che però, in osservanza di quanto disposto dal decreto 66/2003 vengono recuperate subito dopo lo smonto notte in modo da garantire 35 ore consecutive di riposo e, in tal modo, rispettando la normativa. È un turno con una sequenza a matrice 1

Giorni Lu Ma Me Gi Ve Sa Do Settimana Op.1 M P N R R M P 1 Op.2 N R R M P N R 2 Op.3 R M P N R R M 3 Op.4 P N R R M P N 4 Op.5 R R M P N R R 5

Il ciclo si conclude e ricomincia dopo 5 settimane. Il primo operatore fa (e questo dipende anche da quanto dura la notte il pomeriggio o la mattina, mettiamo il caso 6-7-11) fa 37 ore Il 2 ne fa 35 Il 3 = 30 Il 4 = 31 Il 5 = 24

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Lettura guidata della busta paga per il personale sanitario - 37

Alla fine delle cinque settimane dovrebbero avere fatto tutti 157 ore, siccome però il mese è in generale di 4 settimane e qualcosa il conto totale va fatto annuale. Sulla programmazione annuale per effettuare le ore annue che questo turno non consente, vanno fatti degli aggiustamenti con rientri programmati nel giorno libero oppure cosa molto gradita dal personale, la mattina della notte (mediamente non più di due al mese che diverranno parte del turno.) Esempio:

Giorni Lu Ma Me Gi Ve Sa Do Settimana Op.1 M P N R R M P 1 Op.2 N R R M P N R 2 Op.3 R M P M/N R R M 3 Op.4 P N R R M P N 4 Op.5 R M M P N R R 5