Guida alle Università

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NUMERO 5 APRILE 2018 Guida alle Università

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NUMERO 5APRILE 2018

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Scripta RestantAprile 2018

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Indice2 Indice

3 Editoriale

4 Fisica

5 Biologia

6 Biotecnologie ambientali

8 Scienze farmaceutiche

9 Veterinaria

11 Economia

12 Ingegneria gestionale

14 Giurisprudenza

16 Studi giuridici

17 Design della comunicazione

18 In Europa. Con Erasmus

20 Giochi

22 La redazione consiglia

23 Soluzione giochi

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Editorialedi Sara Caneri IV˜B

Scelte. È sempre una questione di scelte.Alcune sono naturali, come quando alla

mattina dobbiamo scegliere se mettere unpiede davanti all’altro o camminare a gamberoper il resto della giornata. Altre devonoessere più meditate e ri ettute, come quandosi può scegliere se rialzarsi dopo una cadutae smettere di autocommiserarsi o sguazzarenella propria disperazione. Ci sono alcunespontanee, come quando non lasciamo lamano sul fuoco per troppo tempo. Ed ancoraaltre dogmatiche. Per vostra fortuna oggi nonparleremo di nessuno di questi esempi, madi quelle scelte in vista di un futuro che, nelcaso di noi baldi giovani del liceo, riguardal’università, salvo qualche eccezione. Ed èqui che il giovane italiano medio si iniziaad interrogare, idealmente assumento poseemblematiche in cui ci si gratta il mento.Diverrò un ingegnere meccanico o unteletabbis? Un avvocato o un giudice? Uncomico, un politico o entrambi?La prima volta che ci viene proposta ladomanda su cosa vorremmo fare da grandinon viene impiegato un secondo perribattere. La fantasia infantile, a ragione, nonriesce però ad immaginare la carriera chepotrebbe fare un ricercatore aerospazialepiuttosto che un amministratore delegato;sono invece riciclati gli stessi mestieristereotipati triti e ritriti che vanno tanto invoga e che sono riproposti costantementein televisione attraverso cartoni animati oreclàme: la maestra (la parola ‘professore’ nonè contemplata nel vocabolario di un bambinodi sei anni, per dire), la ballerina (e perdanza si intende strettamente quella classica),l’astronauta, il veterinario, il dottore (il corpoè uno, no? Non esistono specializzazioni),

il pompiere, il giocatore (di calcio, ovvio), ilninja (chi è cresciuto con Jeckie Chan puòcapire) ed in ne la principessa. Davveroera considerato un lavoro? Avere gli conqualche belloccio di turno di nome ‘Eric’ epassare la vita tra canzoncine intonate conanimaletti del bosco vari, vestiti ampi escarpette di cristallo, dopo essere stata salvatada un drago? Chi non ha mai “sognato” disvolgere uno dei mestieri sovracitati ha tuttoil mio rispetto, anche se lo so che qualchepensierino da piccoli lo abbiamo fatto tutti alriguardo. Anno dopo anno, invece, entriamoin contatto con altri ambiti di interesse e permezzo della lettura, spesso, ci ritroviamo aguardare il mondo lavorativo con una nuovaconsapevolezza: la scelta è enorme. Siccomeci ritroviamo in un immenso labirintodi opportunità (e meno male!) dobbiamoparzialmente ltrare quello che più ciaggrada fare o studiare. Ci sono centinaia dicorsi di laurea in Italia che aspettano solo diessere “scoperti”. Ci dobbiamo barcamenaretra le facoltà (le quali, dopo l’utilissimoordinamento dell’ex-minista dell’IstruzioneMaria Stella Gelmini, sono state ricompresenei ‘dipartimenti’). Dobbiamo scegliere conattenzione quella che farà al caso nostro e ciconsentirà di raggiungere i nostri obiettiviper la realizzazione lavorativa. ScriptaRestant vi viene in soccorso. Abbiamoraccolto, in base alle nostre risorse, possibilitàe conoscenze, alcuni articoli di ragazzi uscitidal liceo, i quali hanno intrapreso differentistrade e CdS (corsi di studio). Abbiamochiesto loro di raccontarci la loro esperienza,le dif coltà incontrate e le loro ri essioni, didarci qualche consiglio in merito. Speriamoche questo numero speciale vi sia d’aiuto.

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Se vi piace la sica e avete l’idea di esserescienziati, questa avventura fa per voi.

I corsi nella laurea triennale sono di tretipi: sica, matematica e laboratori. Per iprimi si va dalla meccanica newtonianae le onde no alla meccanica quantisticae un’introduzione alla relatività generale.I corsi di matematica sono Analisi 1-2-3,Geometria e Metodi matematici della sica.Sono tenuti allo stesso livello formale deimatematici e sono un vero e proprio campodi battaglia. Per fortuna non si è da soli,anzi, l’ambiente è molto amichevole. Lamaggior parte degli studenti amano quelloche studiano. I professori sono disponibilie rispondono alle domande semprevolentieri, essendo loro i primi a farsene n troppe (dopotutto, sono scienziati!).I corsi di laboratorio accompagnanomolti argomenti principali: informatica,statistica, ottica, elettronica, astronomia,misure nucleari... Trovate il piano di studinel dettaglio googlando “ccd s”. Alla nedella triennale, non raramente capita chead un sico junior venga offerto lavoro inambito economico- nanziario per la suacapacità di ricavare modelli matematicidella realtà.La laurea magistrale dura dueanni, è molto considerata anche all’estero,apre la strada al dottorato di ricerca. Sisceglie un percorso principale fra quattro(sperimentale, teorico, struttura dellamateria e astro sica), più alcuni corsi da unpool generale. Tra i corsi a scelta guranobio sica, sica, medica, acceleratori diparticelle, meccanica celeste, superstringhe,quantum computing.All’interno dell’università ci sono diversie oridi gruppi di ricerca, per citarne due:

gli astroparticellari,che hanno rmato,insieme a una grandecollaborazione, unimportante articolos u l l ’ a s t r o n o m i am u l t i m e s s e n g e rpubblicato sulprestigioso Science, e lo storico gruppoitaliano del CERN. Proprio una laureata invia Celoria 16, Fabiola Gianotti, ne è oggila direttrice generale. Un altro celebreex-alunno della facoltà (ed ex-alunnodel nostro liceo) è Claudio De Scalzi,amministratore delegato Eni. in questiprimi mesi più professori ci hanno ripetutolo stesso concetto: “vi prepareremo comebravi sici, capaci di affrontare questoproblema: qualunque!”. Il sico è una guraprofessionale estremamente adattabileche si destreggia di fronte a problemireali mai affrontati: comprende a fondo,ha intuizione e allo stesso tempo rigoree forma, pensiero laterale e creatività.Ha sicuramente un valore da mettere incampo nel mondo del lavoro.L’approccio allo studio è essenzialmentedi comprensione. lo studio mnemonico èutile solo per ricordare immediatamentegli strumenti o le conclusioni quando sivuole ricavare nuovi strumenti o nuoveconclusioni. Qui capisci tutto quelloche scrivi, e dovresti saperlo riscrivereragionando senza doverti ricordarenozioni dogmatiche.Prima di iscriversi al Corso di Laureabisogna sostenere a settembre un testautovalutativo: un risultato negativocomunque non preclude l’iscrizione.

Fisicadi Lorenzo Lazzarino

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Mi chiamo Stefano e vengo da Salerno.Sin da piccolo, ho nutrito una grande

curiosità nei confronti della natura checi circonda e una certa passione per lematerie scien che. É cosi che dopo il liceo,ho scelto il corso di laurea triennale inBiologia all’Univerisità degli studi di NapoliFederico II. In seguito, la passione per laBiologia e la ricerca mi hanno portato benlontano da Napoli, ovvero mi ha portato atrasferirmi a Zurigo in Svizzera. Grazie aduna borsa di studio ho completato i mieistudi lì e ho ricevuto un Master di Scienzein biologia molecolare. L’esperienza distudio a Zurigo è stata fenomenale. Ho avutola possibilità di lavorare con scienziatidi fama internazionale e questo mi hapermesso di accrescere le mie competenzein maniera esponenziale. La possibilitàdi frequentare dei laboratori di ricercaattrezzati con tecnologie all’avanguardiami ha consentito di apprendere tecniche

come il sequenziamento del DNA di nuovagenerazione, nonchè di specializzarmianche nell’analisi dei big data alla FunctionalGenomics Zurich Center. Inoltre, le miesettimane erano piene di seminari dovediscutevamo di lavori già pubblicatioppure di nuove risultati o di nuoviesperimenti. Questo mi ha permesso disviluppare delle capacità critiche che sonouna componente fondamentale per chivuole fare scienza. Oltre all’esperienza distudio, Zurigo mi ha offerto la possibilitàdi conoscere una realtà internazionale constudenti provenienti da tutto il mondoed in effetti mi ha arricchito anche esoprattutto da un punto di vista umanopoichè ho aperto i miei orizzonti nelloscoprire culture diverse e lontane dallamia. L’esperienza di studio a Zurigo miha fatto capire che la Scienza e la Ricercasono il mio futuro. Oggi, lavoro a Ginevrapresso il Genomic Research Laboratorydove studio il microbiota umano e le sueimplicazione nelle malattie infettive.

Ricevuto l’esito del test, ci si puòimmatricolare. I corsi iniziano i primidi ottobre e niscono a metà giugno.le sessioni di esame sono tre: gennaio-febbraio, giugno-luglio, settembre.La facoltà partecipa a erasmus+, unprogramma che permette di svolgere unperiodo dai 6 ai 12 mesi di studio, tesi odottorato in una università europea,; adesempio nell’A.A 2018/19 tra le opzioni visono Vienna, Parigi, Madrid, Edimburgo,Monaco di Baviera. Si può concorrere per

le borse di studio Unimi: per reddito, perun misto reddito-merito e per talento. Ilbando annuale è pubblicato a luglio. Trale attività interne al dipartimento: visitepresso centri di ricerca italiani ed europeiorganizzate da AISF (AssociazioneItaliana Studenti Fisica), competizioniIPT (International Physics Tournament, di sica sperimentale), e PLANCKS ( sicateorica), attività di divulgazione scienti canei licei (con AISF) o a radio statale, nottedei ricercatori come protagonisti.

Biologiadi Stefano Leo

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Qualche giorno fa mi è statogentilmente proposto di provare a

scrivere un articolo su quella che è statala mia esperienza universitaria e la miascelta dopo il diploma. Subito dopo questarichiesta mi sono balzati in mente un saccodi ricordi di quel periodo, tante emozioni,progetti, novità ed entusiasmo per uncambiamento grosso dellamia vita.Mi sono diplomato al liceoclassico; nonostante mipiacesse molto il mondoumanistico in quel periodoero (e sono tutt’ora) attrattodalla sfera cosiddettascienti ca. Il mio percorsouniversitario mi ha portatoa conseguire la laureatriennale in Biotecnologiee in seguito la magistrale in Scienze etecnologie per l’ambiente e il territorio.Devo ammettere che tutto il periodo incui ho cercato di capire quale percorsouniversitario volessi intraprendere dopo illiceo non è stato facile: cercavo su internet,andavo agli open days, mi informavo conamici per cercare quella che sarebbe statala scelta perfetta. Ciò che guidava la miadecisione era la voglia di imboccare unpercorso scienti co in cui la biologia ela chimica sarebbero state approfonditepoichè essere erano materie che durante iltriennio del liceo mi affascinavano molto,ma allo stesso tempo avevo il desideriodi studiare e capire come funziona la“Vita”. Sembra un po’ ambizioso ma unodei motivi per cui ho scelto la facoltà di

Biotecnologie è stato proprio l’interesse perquelli che sono i processi e le dinamicheche rendono “vivo” il mondo e le persone,le interazioni che ci sono e che non sivedono. Come ogni esperienza nuovaanche quella universitaria è stata caricadi aspettative. Non posso nascondereche esse poi si trasformano, lasciando

spazio alla realtà, facendoapprezzare altre sfumaturedi quello che si studia.Scegliere una facoltàscienti ca, soprattutto iprimi anni, vuol dire fareun po’ di fatica, stringerei denti per approfondiree creare delle basi forti edelle fondamenta su cuipoi poter costruire, ovverole “Scienze pure”, quali:

matematica, sica, chimica e biologia.All’inizio questo può risultare noioso e farcalare l’entusiasmo della scoperta, ma unavolta passato questo periodo (che chi faquesta scelta ed è paziente poi confermeràessere stato utile) si apre un mondo in cuiogni studente ha la possibilità di capire no in fondo, passo dopo passo il perchèdi ciò che ha approfondito no ad ora,iniziando a collegare tanti piccoli mondiche prima sembravano isolati, ma che inrealtà aiutano a capire le interazioni deifenomeni naturali. Non posso nascondereche una facoltà come biotecnologiasia impegnativa, sia a livello di tempoimpiegato per i corsi ed i laboratori, siaa livello di mole di studio: gli esami sonoimpegnativi e spesso sembrerà di non

Biotecnologie ambientalidi Tommaso Turbati

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avere mai il tempo per poter studiare tuttoquello che serve. Il consiglio che possodare a chi intende intraprendere questopercorso è di collaborare con i compagnidi corso: la scienza va avanti quando piùmenti si mettono insieme e ragionanosupportandosi.Tutte le facoltà come le biotecnologie (comechimica, biologia, sica, matematica) hannoun’impostazione base molto strutturatae tecnica, puntano a rendere lo studentepadrone di quella disciplina a 360° senzaperdere però di vista il fatto che la cosaimportante sia la sua applicabilità. Iopersonalmente, ad esempio, n da subito hoscelto un approccio e un percorso orientatoverso il campo ambientale. Amo la naturae l’ambiente e riconosco l’importanzache oggi ha la sua conservazione e il suorispetto. Ho pensato n da subito che avreivoluto impiegare le competenze acquisitein questo ambito. E’ possibile, inoltre,a metà del triennio iniziare a sceglierealcuni esami per capire quale branca volerapprofondire, attraverso anche laboratorididattici e stage interni. Quello che hostudiato durante la triennale è stato utile e

molto interessante dandomi un approccio molto analitico e tecnico nei confrontidi ogni materia studiata e soprattuttouna base molto solida in campo chimicoe biologico. Quello che mi sento diconsigliare oggi, dopo pochi mesi dallamia laurea e a poche settimane dall’iniziodel mio primo lavoro è quello di non faredelle scelte solo in funzione di ciò chevorreste diventare, bensì scegliete secondola vostra curiosità. Il mondo di oggi cheè nostro (voglio sentirmi ancora giovanecome voi) ed è tutto da scoprire, creare emigliorare; farsi delle domande è il motoreche spinge le persone a trovare risposte esoluzioni ed ogni percorso è valido. Nonpensate solo a cosa fare, ma a chi saretee cosa saprete! L’università, inoltre, con isuoi tempi, sta aiutando sempre di più glistudenti a creare dei percorsi essibili inmodo da permettere a ognuno di acquisirele competenze che reputa importanti conl’aiuto di chi quel mondo lo vive per lavoro.La cosa importante è mettere impegno inciò che si fa perchè gli anni che seguirannoil diploma saranno bellissimi, veloci eintensi. Vi auguro il meglio!

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Sono Giulia da Firenze, frequento la facoltàdi SFA-CQ ( Scienze Farmaceutiche

Applicate-Controllo Qualità), presso l’Università di Firenze. Questa è una facoltàgiovane a livello nazionale, infatti ancorapoche Università hanno questo tipo difacoltà, ma dati gli interessi di mercato pensoche ci sarà un incremento notevole.Scienze Farmaceutiche Applicate - ControlloQualità (SFA-CQ) è un corso di laureatriennale che si colloca nel Primo Ciclo delsistema europeo dell’istruzione superiore.Il CdS in SFA - CQ è orientato all’acquisizionedi conoscenze, capacità e abilità nell’ambitodelle Scienze e Tecnologie farmaceuticheattraverso lo studio di materie di ambitochimico analitico-farmaceutico e biomedico.Particolare attenzione viene riservataall’acquisizione di pratica di laboratorio ealle competenze ed abilità capaci di aprire almondo del lavoro. La mia scelta è ricadutasu questo tipo di facoltà data la mia passioneper il mondo sanitario e le mie intenzionidi fare qualcosa che possa preservare ilbene dei cittadini. Altro motivo della sceltadi questa facoltà è dato dalla novità dellafacoltà stessa , quindi dell’elevata richiestanel mercato poiché offre ai laureati di averedelle competenze professionali su varifronti ed ampie possibilità di inserimentonel mondo del lavoro in tempi brevi. Lecompetenze che si acquisiscono in questoCdS permettono infatti di:1. Eseguire analisi di tipo chimico, tecnologicoe microbiologico necessarie per accertaresia in fase di preparazione che sul prodotto nito, la rispondenza alle norme di buonaqualità dei prodotti farmaceutici, galenici,

diagnostici, chimico-clinici, cosmetici,dietetici, nutraceutici edalimentari;2. Intervenire, inaccordo agli standard dicerti cazione dei sistemidi qualità (regime di qualità), in tema difarmaci, di alimenti, diagnostici, dietetici,nutraceutici, prodotti chimico-clinici,cosmetici ed in generale per operare in tuttiquei settori della produzione industriale enon che necessitano di interventi analiticidi convalida e controllo, anche ambientale;3. Realizzare la convalida di analisi, distrumentazione, di processo.Dato l’alto grado di responsabilità all’internodelle varie aziende ed enti a livello lavorativo,è una facoltà che pretende molta serietà edun elevato impegno. Si articola infatti in 19esami (147 CFU), una prova di veri ca dellaconoscenza della lingua inglese (3CFU),uno stage presso l’industria (27 CFU) . Trai 19 esami spesso si trovano altri esamiaccoppiati quindi saranno raddoppiati gliesami. Il numero di CFU (crediti formativiuniversitari), secondo me ed altri colleghi,spesso sono troppo pochi per il carico distudio, ed aumentano solo le dif coltà,date dall’infattibilità degli esami rispettoal materiale ed alla spiegazione rielaboratarichiesta dai docenti stessi, spesso assenti.Inoltre, talvolta, la consegna dei risultatidegli esami avviene mesi dopo l’avvenutoesame.Per questo tipo di facoltà è consigliabile,se non necessario, avere dalle superioriun’elevata conoscenza di stampo scienti co.

Scienze farmaceutichedi Giulia Santoni

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Mi chiamo Giulia,sono Ligure ed

ho 23 anni. Sono unastudentessa fuorisedeall’ultimo anno dellaLaurea Magistrale in“Sicurezza e Qualità delle

Produzioni Animali” dell’Università diBologna, in pari con gli anni e prossima allaseconda laurea. A dirlo sembra che sia statoun percorso facile e indolore, ma ovviamentenon è così. Non voglio dire che non ne siavalsa la pena, anzi sono entusiasta e eradi aver scelto quest’università, ma capire edaccettare le scelte che ho fatto dopo il liceoè stato complicato per me stessa e c’è volutodel tempo.Dopo aver passato cinque anni in un LiceoScienti co (indirizzo Naturalistico) avevocapito ormai quali fossero le mie vocazioniin base al rendimento in certe materie edal mio interesse. Ovviamente la scienza erala mia passione, in ogni sua sfaccettaturama in particolare l’anatomia, la biologia e lachimica, ma anche l’arte e il disegno tecnico.Per cui decisi di iscrivermi a diversi testd’ingresso.Era Aprile del 2013 quando decisi di provareil test per Medicina, Medicina Veterinariae Biotecnologie; decisi anche di provare iltest per Psicomotricità e Psicologia ma mifu “proibito” dai miei familiari in quantoil primo comprendeva l’eventuale sceltatra altre due facoltà, che per me sarebberostate Ostetricia e Infermieristica e il secondosembrava non avere valore in confronto aPsichiatria.Era Luglio e nalmente era nito il liceo, ero

diplomata. Dovevo solo aspettare i risultatidei test. Sfortunatamente uscirono e rimasimolto delusa quando vidi che non eroriuscita a passane nessuno. E adesso? Questafu la prima domanda che mi feci. Non eroriuscita ad entrare in nessuna delle facoltàche mi interessavano, non avevo speranze.Per fortuna erano solo pensieri nella miatesta, perché la soluzione sarebbe arrivatada lì a poco tempo.Ad Agosto decisi di andare a trovare miacugina a Bologna. Questa città mi avevada sempre affascinata, grande e piccolaallo stesso tempo, colorata e piena di gentegiovane. Sapevo di voler frequentare uncorso a Bologna ma non volevo solo sceglierein base alla città, volevo che l’università fossealmeno tra le migliori della nella nazione.Decisi di comprare un libro intitolato “QualeUniversità?”. Qui potevo avere una visualerapida e completa di tutti i corsi attivi inItalia. Fu davvero utile perché potei fareuna ricerca mirata su tutte le università dimio interesse.Fu così che individuai due corsi, due cosecompletamente diverse, in due città diverse.Uno era il corso di ”Produzioni Animali eControllo della Fauna Selvatica” a Bolognae il secondo “Conservazione e Restaurodei Beni Culturali” a Ravenna. Ero moltoindecisa poiché tutti e due coniugavanodiverse materie di mio interesse.In ne decisi di iscrivermi a ProduzioniAnimali perché racchiudeva quasi tuttoquello che volevo.Avevo moltissime aspettative ma in realtànon avevo davvero idea di cosa aspettarmi.Speravo di poter studiare materie nuove,

Veterinariadi Giulia Tarantola

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di conoscere molta gente e creare dellebellissime amicizie come quelle nei lm,e soprattutto avrei saputo con precisione illavoro che avrei fatto nella vita.Le materie inizialmente erano noiose. Inrealtà con il tempo, forse tardi, ho capitoquanto fosse importante studiare tuttequelle materie cosiddette noiose, perchésono alla base di tutte quelle materiebellissime e speci che che mi sonoritrovata a studiare dal secondo anno noad ora.Sono partita con l’idea di voler fare lachirurga neonatale oppure il medico senzafrontiere, per una serie di sfortunati ofortunati eventi ho dovuto cambiare il miopercorso. Sono riuscita alla ne dei tre anniad avere la chiara idea di voler diventare unaZootecnica o una Tecnologa Alimentareche lavorasse per le Organizzazioni NonGovernative. Ora che mi trovo alla nedella magistrale e soprattutto ad un passodal mondo del lavoro sono di nuovoincerta su cosa farò “da grande”. Per questoforse la mia esperienza nella scelta e nelproseguimento degli studi non risulteràdelucidante per molti di voi, ma vuole

essere un incoraggiamento per tutti coloroche in questo momento credono di saperecosa fare e soprattutto per quelli non sannoancora che strada seguire. La vita cambiacostantemente e con lei anche le nostreidee e sicurezze. L’importante è cercaredi scegliere sempre quello che ci rendefelici, soprattutto per quanto riguarda glistudi, perché studiare cose che non ciappassionano risulterà molto dif cile espesso i risultati saranno demoralizzanti.Non so dove sarei arrivata se tutto fosseandato come avevo stabilito al momentodel diploma, e sinceramente pensarci nonmi aiuterebbe in nessun modo. L’unicacosa che aiuta è pensare a cosa posso faredal momento in cui ho fatto una scelta inpoi.Il consiglio che vi posso dare è sceglietequello che vi piace studiare e se percaso vi accorgete che quella cosa nonvi rende felici, cambiate, perché quellosarà indicativamente quello che fareteper il resto della vita e se vi annoia e enon vi appassiona sarà dif cile andareavanti e soprattutto diventare qualcuno inquell’ambito.

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Mi chiamo Fiammetta, ho 20 annie studio Economia e Gestione

Aziendale all’Università Cattolica delSacro Cuore. Speci co l’Ateneo perchè èun ottimo punto di partenza per capiredove si andràa nire. Per tutti coloro che stannoponderando l’idea di intraprendere questastrada, è molto probabile che le vostre sceltericadranno sulla Bocconi o sulla Cattolica,ed è molto importante che vi informiatesui diversi metodi di insegnamento dellamateria di ciascun Ateneo e che scegliatequello che più si addice alla vostra persona.Inizio col dire che, cosa più importante,l’università è profondamente diversadal liceo in cui vi trovate, specialmenteEconomia.LA STRUTTURACom’è strutturata l’università? Come si falezione? Come sono le classi?Partiamo con la prima grande differenza:dimenticatevi del concetto di ”scuola”,dimenticatevi delle poche centinaia distudenti, dei volti familiari, dei dialoghicoi professori, del concetto di “compagnodi classe”. All’interno di ogni università cisono più facoltà, all’interno di ogni facoltàci sono più classi, all’interno di ogni classeci sono più persone; questo concretamentesigni ca che la probabilità di incrociare

casualmente volti familiari è ridotta alminimo.Ad economia le classi sono da circa 300persone; voi ne conoscerete una trentina,parlerete con una decina e studierete contre o quattro persone, forse. Le lezionisono lezioni frontali, analogamente a quelledel liceo, con l’unica, non trascurabiledifferenza che il professore non starà dietroa nessuno: sarà vostra la responsabilitàdi tenervi in pari col programma e diriuscire a rendervi conto di quando nonavete capito, se non ve ne renderete contoin tempo utile, nessuno ve lo rispiegherà.LE MATERIE E LE LEZIONIImparate n da subito ad accogliere lanovità come uno stimolo e non come unmotivo di confusione; (quasi) tutto ciò chevi troverete a studiare sarà completamentenuovo e, anche se all’inizio potrebbeessere dif cile accettare l’idea di doverricominciare da zero, rimboccatevi lemaniche senza demoralizzarvi e iniziate astudiare il primo possibile.Per la mia personale esperienza possoaffermare che alcune materie sono tantointeressanti quanto guardare la cartada parati che si scolla dai muri, e chepuntualmente i professori che le spieganolo fanno con un entusiasmo che lasciatrasparire tutta la loro frustrazione, mentrealtre, nonostante siano tremendamenteinteressanti, sono rese doppiamentecomplicate dai professori, che corrononella spiegazione quanto Bolt corre nei100 metri. Apparentemente non esiste viadi mezzo; i corsi noiosi hanno al seguitoprofessori ancora più noiosi, i corsi ghi e

Economiadi Fiammetta Morandi

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dif cili sono ancora più challenging graziead individui che entrano in depressionese non riescono a spiegare almeno unacinquantina di pagine a lezione.LO STUDIOFino adesso vi ho spaventato abbastanza,quindi mi sembra doveroso spenderequalche parola anche a favore di questodemone che è l’università.

Tutto ciò che vi dicono riguardo lo studiouniversitario è vero: i manuali da 700pagine da studiare in tre mesi sono realtà;il fatto che vi dovrete organizzare da solialtrimenti in sessione non passate neanchela soglia di casa è vero; sono vere le storiedel terrore delle 12 ore di studio al giornoin sessione d’esami ed è vero che, conogni probabilità, l’università occuperàla maggior parte del vostro tempo. Mac’è una cosa che molto spesso genitori,insegnanti e chi per loro si dimenticano didire: tutto questo non vi dispiacerà.Come faccio a sapere se ho scelto la facoltàgiusta?Non c’è un metodo per capirlo che valgaper tutti, ma nella mia personale esperienzaposso dire che se vi alzerete la mattinafelici di andare in università, se nellevacanze penserete a cosa vi riserveranno inuovi corsi, se appena prenderete in manoun libro morirete dalla voglia di dargliun’occhiata, saprete di aver fatto una buonascelta. Quando lo studio smetterà di essereun peso e diventerà grati cante, saprete diaver preso la decisione giusta.

Adiciotto anni puoi avere ideechiarissime su quello che vuoi fare

nella vita. Oppure, come me puoi nonavere la più pallida idea. In ogni caso,tutto quello che hai a disposizione sonoinformazioni sommarie sparse tra internet,amici e parenti.Io, essendo sempre stato capace nellematerie tecniche e avendo una discreta

capacità di astrazione fui portato apensare che avrei dovuto scegliere unafacoltà universitaria tecnica. Pensaisubito ad ingegneria, vedendo che siamio nonno e mio zio, una volta diventatiingegneri al Politecnico di Milano, sonoriusciti a realizzarsi pienamente nelleloro professioni. Così ho deciso di volerdiventare ingegnere anch’io. Per avere una

Ingegneria gestionaledi Paolo Meneghini

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prospettiva più completa di tutti i corsisono andato all’Open Day del Politecnicodi Milano che, in seguito, ho scoperto nonessere così open. Sono arrivato al campusdi Milano Lambrate in una mattina dimarzo. In giro c’era un gran fermentocon persone che camminano da tutte leparti spostandosi da uno stand all’altro.Mi guardo un po’ in giro e verso la nedecido di andare a sentire la presentazionesul corso di ingegneria gestionale. Dopodiversi minuti di coda, scopro che nonc’è più posto dentro l’aula e quindi nonlasciano entrare nell’auditorium. Così nonriesco a seguire la presentazione. Torno acasa imbufalito convinto che non avrei maifatto ingegneria. Terminata l’irritazione,decido di iscrivermi ugualmente allasessione di maggio del test ingresso. Dopouna settimana di studio sul materialedisponibile online riesco a passare il test.Tuttavia, la vera selezione doveva ancoraarrivare. Il primo giorno di lezione cihanno detto che uno dei nostri vicini diposto avrebbe mollato la facoltà entrol’anno. Effettivamente già dai primi mesi,molti hanno abbandonato.Il motivo principale è che nel primo annodi ingegneria, a prescindere dal corso distudio, si concentrano tutti gli esami tecnicie teorici più impegnativi, come sica eanalisi. “Ok, ma se riesci a passare questoscoglio dopo la situazione migliora”. Vero,ma solo un po’. Probabilmente ciò che accadeè che ti abitui alla routine universitaria.Se riesci a stare alla scrivania diverse oreallora puoi studiare a casa. Altrimenti, nonresta che mantenere la concentrazione“trasferendosi” in università. Per renderel’idea, alcuni miei amici comprarono unamoka elettrica e caffè da tenere nellosgabuzzino del campus di Bovisa con lacomplicità dell’inserviente di allora.

Iscriversi al Politecnico di Milano comportadiverse conseguenze. La prima è passaretre (o cinque) anni di vita a spaccarsi latesta su libri di testo, non c’è scorciatoia.Nel mentre, si fanno solide e duratureamicizie costruite sulla condivisione disforzi e risultati. Inoltre, tutto ciò cheviene dopo il Politecnico (dal lavoro alproseguimento ad altri studi in un’altrauniversità) sembrerà una passeggiata aconfronto.La buona notizia è che il tuo futurodatore di lavoro potrebbe aver studiatoal Politecnico. In tal caso lui saprà dicosa sei capace, e te ne darà credito. Lacattiva notizia è che il resto del mondoè incolpevolmente indifferente a quantohai studiato e a quello che hai passato perlaurearti, perciò non iscriverti per la gloria,non ce n’è proprio. Piuttosto iscriviti sevuoi essere in grado di risolvere problemiveri e capire come funzionano le cose.Come le caldaie o le frizioni ad esempio…I miei tre anni al Politecnico di Milanosono stati un periodo intenso. Una sorta dimissione di cui ho mai capito l’obiettivo(oltre la laurea s’intende). E’ un po’ comeentrare nei navy-seals, con le dispense alposto delle armi e umi di caffè al postodelle essioni. Te la senti?

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Giurisprudenzadi Elisabetta Blaseotto

La grandissima premessa prima di andarea leggere quello che seguirà è: questo è un

racconto basato su esperienze e sensazionida me vissute e ciò non signi ca chescegliere giurisprudenza nella propria vitarappresenti per tutti la costante e s ancantesalita verso l’ignoto che andrò a descrivere.L’inizio.Tutto ebbe inizio il IV anno di liceoscienti co, quando la mia professoressa diFiloso a mi disse: “Blaseotto, lei è semprecosì polemica, dovrebbe fare l’avvocato!”.TIIIIN, luce che si accende.Avvocato, io? Seh.Cerchiamo di mettere a fuoco,dai: al liceo non ho mai fattodiritto, mentre di politica e dellacosiddetta“educazione civica”non conoscevo nulla. Avevopure scelto il liceo scienti cocon indirizzo informatico (ecome potete vedere le premessenon erano delle migliori...).I pensieri.Quello che più mi stuzzicava e smuoveva,ai tempi, era l’idea di approfondire unamateria, come quella del diritto, sia storica,radicata al territorio italiano e strettamentelegata alle azioni umane, sia così diversa neivari stati del mondo. E poi: la giustizia. Chebella parola! A diciotto anni si crede ancorache possa esistere. Pertanto, la possibilitàdi abbinare le mie skills caratteriali ad unbagaglio culturale di questo tipo mi fecetentare il test di ammissione presso lafacoltà di Giurisprudenza dell’UniversitàCommerciale Luigi Bocconi di Milano.Perché la Bocconi?Semplice: oltre al nome (nella vita

preparatevi a scendere spesso a compromessicon la vostra coscienza), il suo piano distudi paragonato all’offerta formativa dialtre facoltà di giurisprudenza nel territorioitaliano era più – se si può dire – attuale:un connubio tra conoscenza economicae diritto,“il TOP per il legale moderno!”direbbe giusto per riassumere il concettouno studente medio di Via Sarfatti. E così èstato: in cinque anni un susseguirsi di esamidi diritto (diritto privato, commerciale,del lavoro, internazionale, europeo etc),

alternati da qualche “bel”esame di economia (matematica nanziaria, scienze delle nanze,micro e macro economia, etc).Le giornate erano un continuoalternarsi tra lezioni edappuntamenti in biblioteca perlo studio di gruppo o singolo.Detto ciò, con voi voglio esseresincera: io ho frequentato lelezioni pochissimo, studiavo

per i fatti miei o con gli amici. Poi, agliesami piangevo lacrime amare, ma nonho mai inteso far in modo che l’universitàdiventasse un problema, perché per alcunilo diventa col tempo.L’università è un ambiente s dante edarricchente, nonché molto stressante e pertale ragione, per qualche studente, rischiadi insidiarsi nell’esistenza come fonte distress, disagio e azzeramento della voglia divivere.Fate in modo che questo non accada: unastrada in salita come quella che andrete adintraprendere ha bisogno di punti di ristoroall’ombra, dove sarà doveroso per voifermarvi a bere dell’acqua; questo ristoro

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saranno le vostre attività extracurricolari (losport, il teatro, le associazioni, il volontariato,le ripetizioni e chi più ne ha più ne metta);insomma, non dimenticatevi di ritagliarvi ilvostro spazio di libertà dove prendere atoed affrontare con ritrovata energia ogniesame ed ogni consegna. Gli erasmus, gliinternship (esperienze lavorative di qualchemese consigliate dall’università) all’estero, glistage curricolari, le simulazioni dei processio delle sedute delle Nazioni Unite: FATETUTTO. O, almeno, provateci. Perché queltempo e quelle esperienze non tornerannopiù indietro.Io giuro che mi sono laureata in tempo,seppur con un voto non propriamentebrillante, ma in tempo.In tempo per che cosa?In tempo per capire che si, l’università èimportante, ma il mondo del lavoro è ingrado di mangiare chiunque vivo se nonadeguatamente pronto al “mare aperto”.Sisce da anni di fatiche e da una discussionedi laurea dove ci si sente (...anche un po’giustamente) arrivati ed è allora che sicomprende che,oltre al risultato ottenuto,quello che conta sono le ossa che si sonofatte e le esperienze procurate in quegli annie, ancora più importante, la forza che c’èdentro di sé di avere il coraggio nel mettersi

alla prova ed in discussione ogni giorno.Dopo la laurea in giurisprudenza, cosa c’è?Come si sente dire in giro, effettivamentegli sbocchi lavorativi sono molti.Io parlo del mio: il percorso per diventareavvocato, ovvero LASCIATE OGNISPERANZA VOI CHE ENTRATE.Dopo i bagordi della festa di laurea inizia unperiodo chiamato “praticantato”: 18 mesi –preferibilmente – trascorsi come sgaloppinadi uno studio legale. Nei casi più fortunati(come nel mio), si potrà avere la possibilitàdi entrare subito nel mondo del Tribunaleed avere a che fare con giudici ed udienze,accanto a dei professionisti che ogni giorno(in maniera implicita od esplicita) tenterannodi far desistere i più audaci ad intraprenderequesta professione.Alla ne dei 18 mesi, c’è l’esame di stato,passaggio obbligatorio per poter aggiungereil suf sso “Avv.” anteposto al proprio nomedi battesimo:1. tre prove scritte nel mese di dicembre.2. sei mesi di attesa per gli esiti: giugno.3. e, se si fa parte della cerchia dei miracolati,orale che inizia a settembre.4. In caso contrario, si torna al punto 1, e siricomincia senza passare dal Via, no a chenon si supera.In bocca al lupo a tutti.

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Sono X, ho dato l’esame di maturitàl’anno scorso, da settembre studio

giurisprudenza all’Università Statale Hoscelto questa facoltà perché ho sempreamato far rispettare la giustizia, perché lanostra società è basata su regole e normele quali vanno seguite senza arbitrarietà.Per preservare la nostra civiltà, sceglierelegge non vuol dire solo mettersi dietroad una scrivania e studiare, signi caaprire un libro e fare un viaggio versouna destinazione concreta, nel rispetto deivalori che stanno alla base della società.Se avete una mente analitica e vi appassionala precisione, come a me, allora legge viintrigherà. Per la mia pur breve esperienzaso per certo che ad ogni esame che faròsarò sempre più contenta di apprenderenuovi abiti della legge, di comprenderei valori della nostra società e i diritti e idoveri dei cittadini.Sono Y, mi sono laureato con 110lodea gennaio all’Università degli Studi diMilano. ora sto facendo la pratica daavvocato e tra un po’ darò l’esame daavvocato. Del mio percorso di studio possodire una solo che è stato dif cile ma bello;bello perché ho studiato ciò che amavo eho imparato a conoscere meglio me stesso(che datevi non è poco). Ho anche fattosei mesi di Erasmus in un’università delcentro Europa: questo mi ha permesso diconoscere una nuova città e tante persone.Ho conosciuto professori provenienti daStati Uniti e altri stati europei e così hoconosciuto le leggi che governano queglistati: un’esperienza meravigliosa, unica nelsuo genere. Certo è stato dif cile sostenereesami in altre due lingue diverse dalla

mia; non è stato semplice abituarsi a moltiesami scritti e a meno esami orali, propriol’esatto contrario di quello che avvienenelle università italiane. Sono Z e sono un professionista in legge einsegno, se guardo il passato e il presentee penso al futuro sono convinto dell’utilitàdegli studi in legge di giovani menti (voi)capaci di affrontare la materia del diritto edi portare nuove idee nei rapporti tra Statoe cittadino, nei rapporti tra i cittadini e nellerelazioni internazionali. Penso anche cheun mondo dove contano molto le relazionieconomiche le sole leggi dell’economianon possano reggere senza l’aiuto deldiritto e che il diritto stesso costituisca unaimportante tutela dei delle persone controle grandi concentrazioni economiche. Lostudio del diritto è importante perchéconsente di comprendere e di apprezzarela regole del vivere civile e a comprenderequanto siano importanti le libertà civili, larappresentanza politica e la ibera iniziativadi impresa.Giurisprudenza signi ca anchecomprendere l’amministrazione dellagiustizia e il lavoro dei giudici e ladistinzione dei giudici dalla pubblicaaccusa ( il Pubblico Ministero).Penso che l’introduzione alla facoltà dilegge sia stata chiara, inoltre spero di vederemolti alunni maturandi dell’ Einestein nelleaule di giurisprudenza l’anno prossimo

Faccio presente che X è una studentessadella statale, Y un giovane laureato e Z unprofessionista che insegna in università.

Studi giuridicidi AA. VV.

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Ciao, mi chiamo Maria Fratta e studioDesign della Comunicazione al

Politecnico di Milano.Procediamo per gradi: tutti voiprobabilmente conoscete il Politecnico (dai,come si fa ad essere milanesi e non conoscereil Poli?). Molti lo conoscono per ingegneria,i più audaci anche per architettura e, in ne,qualche eletto è a conoscenza anche diquella bolla patinata e a colori pastello che èil Dipartimento di Design. Occupiamo unospazio relativamente ristretto e ai con nicon la civiltà conosciuta, per la precisioneci releghiamo nella Bovisa City, a Nord-Ovest di Milano, direttamente in contattocon il sempiterno ritardatario passante dellaTrenord e, a qualche passo, sul percorsodella metro gialla dalla stazione Dergano.Bene, ora che sono riuscita a collocare la miascuola passiamo alle cose dif cili: la facoltàdi Design si compone di quattro corsi dilaurea triennale totalmente diversi catil’uno dall’altro. Design del prodotto, il piùconosciuto, dove si fanno le sedie strane(si disegnano e basta, nessuno ha soldi ovoglia di realizzarle sul serio). Design degliinterni, dove, mi spiace, neanche io ho capitocosa si faccia. Design della moda, dove sidisegnano i capi: gli studenti di questa facoltàsono pochi ma sono comunque quelli cheoccupano più spazio fra i corridoi con i lorometri di stoffe colorate. In ne ci siamo noi,studenti di Design della Comunicazione;essendoci iscritti qui dovremmo esserei più sicuri del signi cato della nostrafacoltà, eppure siamo i più confusi: ognitanto ci dicono che siamo gra ci, ognitanto che usciremo come comunicatori,visual designer... Facendo un giretto sul

sito del Poli in poco (relativamente) temposi possono trovare tutte le informazionicirca gli insegnamenti dei vari corsi, viinvito a darci un’occhiata perché se vipiace pensare, progettare, creare, designpotrebbe essere un’ottima alternativa alladesaturata ingegneria (frequentate designper scoprire il signi cato di desaturazione).Un altro motivo per cui scegliere designal Politecnico è la presenza di laboratori: ilaboratori di allestimenti (che noi studentidi comunicazione possiamo spiare solodalle nestre) fanno invidia a Geppetto,quelli di fotogra a (dove invece siamo iprotagonisti) sembrano lo studio di OlivieroToscani e tanti altri, talmente interessantiche quasi quasi resto fuoricorso per poterlivisitare tutti. Sono molto era della miauniversità, ci tengo a sottolinearlo e adallontanarmi da istituti come lo IED o laNABA, la cui didattica è molto differente.Il mio istituto di Design è la quinta miglioreuniversità in tutto il globo e per questonon penso ci sia bisogno di spiegazioni; mipiace frequentare corsi che mi raccontinola mia materia, mi piace studiare materieteoriche, fare esami riguardo la storiadell’arte, dell’architettura e della gra ca enon solo frequentare laboratori e comporreartefatti. Ho scelto questo percorso (e nondirò di averlo sempre saputo) all’incircadurante il quarto anno delle superiori e lamotivazione è che mi piaceva osservarel’estetica di ciò che mi circondava. Il primogiorno di università ho riconosciuto neivolti di tutti quelli che mi circondavano lostesso interesse, ammetto che è stato comerivedermi in molti di loro e nalmentesentirmi nel posto giusto.

Design della comunicazionedi Maria Fratta

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In Europa. Con Erasmusdi Agnese Cofler, Responsabile Settore Affari Internazionali,Università degli Studi di Milano-Bicocca

Oggi lo diamo per scontato: non èrichiesto il passaporto al passaggio di

con ne fra gli Stati aderenti allo SpazioSchengen, così come non si ha bisognodei servizi dell’Uf cio Cambio Valuta datoche l’Euro è la moneta unica nella maggiorparte dei Paesi dell’Unione Europea.Allo stesso modo ci viene naturaleprogrammare di frequentare insegnamentiin un altro ateneo in Europa ottenendoil pieno riconoscimento delle attivitàsuperate, proprio comese fossero state seguitequi, in Italia, nel corso distudio universitario a cuisi è iscritti. Sto parlandodel programma Erasmus(acronimo di EuropeanRegion Action Scheme forthe Mobility of UniversityStudents).Tutto è iniziato daun’intuizione coraggiosaed innovativa di unadocente di pedagogiadell’Università di Roma,

la professoressa So a Corradi, la quale hapensato di mandare alcuni suoi studentiall’estero – e contestualmente di ricevernealtrettanti nel suo dipartimento – pressosedi universitarie con un’offerta formativacomparabile alla propria. L’idea non stavatanto nel ricercare in Europa duplicazioniidentiche dei programmi di studio, bensì nelcondividere processi ed obiettivi formativicomuni, valorizzando le diversità negliapprocci e nelle metodologie didattiche.Unità nella diversità e, insieme, ricchezzanella rappresentazione della medesimadisciplina, studiando libri differentiin una lingua differente. Le universitàhanno capito da subito la “rivoluzionecopernicana” che avrebbe comportatoquesto progetto e la Commissione Europaha ravvisato in un programma di mobilitàinteruniversitaria internazionale un valoreaggiunto straordinario: poter contribuire

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alla creazione del cittadino europeo, dipersone disponibili a muoversi fra i Paesidell’Unione per conoscere altre culture etradizioni, per creare reti con altre realtàed individui, per mettersi in gioco in uncontesto sempre nuovo e dinamico.Le università hanno condiviso l’avviodi un percorso di riforme aderendoformalmente al “Processo di Bologna” (perchi volesse approfondire meglio ecco illink al sito: www.processodibologna.it)che ha messo in campo strumenti utiliall’adeguamento dei propri regolamentididattici per costruire tutti insieme loSpazio Europeo dell’Istruzione Superiore.Ogni Paese ha lavorato per adeguare ledurate dei corsi di studio universitari,per rendere fra loro paragonabili ecomprensibili i diplomi nali di studio, peroffrire strumenti coerenti di descrizionedei contenuti appresi nell’ambito di uncorso universitario con i possibili sbocchinel mondo professionale, per renderepossibili i riconoscimenti pieni dei periodiall’estero in termini di crediti formativi.Le università hanno iniziato a confrontarsie a parlarsi fra di loro e questo, come ènaturale, è diventato terreno fertile percostruire nuovi percorsi di studio e di

ricerca comuni, per scambiarsi le cosiddettebest practices (buone pratiche), per trovareinsieme risoluzioni ai problemi insortinella complessità del nostro tempo.Nel 2017 abbiamo festeggiato il trentesimocompleanno del programma Erasmus.Moltissime persone hanno potutofrequentare un periodo di studio all’esteroche considerano un importante punto dipartenza nel proprio percorso personale enella propria carriera professionale.Il mio lavoro presso l’Università diMilano-Bicocca, come responsabile anchedel programma Erasmus, è sicuramenteentusiasmante perché tutte le convenzioninuove, predisposte dal Settore AffariInternazionali, e tutte le azioni dicooperazione didattico-scienti che,proposte e consolidate dai nostridipartimenti, aprono le porte a ulterioriopportunità per gli studenti, per i giovani,ma anche per tutta la collettività.Erasmus è un programma di mobilitàinternazionale, ma è anche un progettoambizioso in cui troviamo concretamenteil senso dell’essere cittadini europei ed ilsigni cato del vivere attivamente. ConErasmus. In Europa.

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ORIZZONTALE:1. La ... sei tu. 5. Avverbio di luogo latino.8. Il ume della Pianura Padana. 9. Tecnicaartistica. 12. La bella del pomo d’oro. 13.‘Esso’ in tedesco. 15. Unità base SI dellalunghezza. 18. La batteria in inglese. 20.Al vertice dell’aristocrazia. 21. Metodoignorante per scrivere ‘aria’ in inglese. 22.Tessuto molto leggero. 23. Colui che portòil totalitarismo in Russia. 26. Latitantie perlato in comune. 27. Urlato per farfermare qualcuno. 28. Prima personapresente del verbo ‘udire’. 29. Alienofamoso per il suo indice. 30. Pile ministilo. 31. Il dittongo in ‘grazie’.VERTICALE:1. Dromedario con una gobba in più.

2. Serie statunitense che ha comeprotagonista un certo Ryan Atwood.‘The ...’. 3. Operational quali cation. 4.... Rico (territorio). 5. Coniugazione terzain italiano e quarta in latino. 6. Mossa inPokemon che in igge un doppio dannose si è stati colpiti dal nemico nello stessoturno. 7. Nome italianizzato della Clinton.8. Shakespeare wrote a love ... called ‘OMistress Mine’. 10. Con quella vera si puòestrarre un succo creduto prodigioso14. Polizia tedesca alle dipendenze di Hitler.15. Un profeta dell’Antico Testamento. 17.Colorano i capelli. 19. Di Munch è il piùfamoso. 23. Malattia neurodegenerativa,anche detta malattia di Charcot. 24. Celebridi Marzo. 25. Costruttore dell’arca biblica.

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standard

Sudokuda www.sudoku.ws

HARD

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Libro: Il fondamentalistariluttante

Una ri essione interiore diun islamico espressa tramiteil racconto di New York dopo

il fatale 11 Settembre.

Serie TV: Dear White PeopleTutti pensiamo che il razzismo ormai

sia acqua passata, giusto? Beh, nonla pensano così i ragazzi neri della

Winchester University, che per farsirispettare devono lottare a spada tratta.

Spettacolo: Non mi hai più detto tiamo

Un coinvolgente spettacolo cheanalizza il cambiamento dei valoridella famiglia nell’epoca moderna

tramite una coppia af atata e sagaceche saprà coinvolgervi.

Album musicale: the Hurting (tearsfor fears)

Uno splendido album del 1983 chenarra la dif coltà della vita duranteun periodo dif cile sia dal punto divista umano che da quello politico.

Film: L’incredibile vita di Timothy GreenChe prove può portare una giovane

coppia per fare in modo di adottare unbambino? Cindy e Jim hanno la risposta macrederanno loro i funzionari dell’adozione?

Canzone: Verge (by Owl City ft.Aloe Blacc)

Un ritmato invito a superarei propri limiti ed affrontare il

mondo al di là.

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Soluzione giochi1 2 3 45 6 7 8

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eliteeir

linostalin

lataltodo

oetaaaie

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Scripta Restantè lieta di invitarti

La redazione di

a unirti a noi *

A.a.a.

* presentati come redattore,illustratore, grafi co, impaginatore,osservatore, coach motivazionale,

amico. Chiunque è benvenuto!

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