Guareschi 0

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gin ,per letto il. del , «Giornale» la. hogia, fia di .C siova.!?rg t3-11a, : 'raschi in 4;5 ,ptudate da ritagliate . servare. . • .0appeGuainizini £n questa casa è nato qi,useppe Verdi. 'Dalla fi - nestra vedo., Piazzai , Gio Vannino Guareschi, La Piazza è un gi lenz.Mo d'Asfalto adagiato sul ven- de . della Bassa con ai lati tre case, lachiesa, e la stia- 4a pronciale. fiuncole Vedi, comune di thisseto, è praticamente tutta qui. Verdi vi nacque. Guareschi c'è sepolto. Guareschi, di- ce la gente,,scrisse come il MaeStro. cciinpoSè. Sono due Che possono contbrse- la per secoli senza con traddirsi mai. ,Guareschi è stato sepol- to all'ombra della Chiesa. di Roncole Verdi nel '68. ll Muro di cinta del ciinitatú- no ha due gran,di oblO al la - ti del cancel- lo. Passando dalla strada, a'Seconda si guardi attra- verso l'oblò di destra, il cancello o l'oblò di sini- stra, il \ft:olio di Guare- schi. che sporge in bronzo dalla lapide assu- me tre di- verse e- spressioni. Tre anime d'un Uomo: Guareschi peeta,. LaRassa sa borie, perché. Lo, sa, il ,rriond o dove è state tradot, to in :una, cinquantina.; di lingue. Il suo ,coraggio:, lo, conohnei o i lager naziSti i.ii, cui, copi de-due di migliaia di altri patrioti dimentica- , Uuareschi scelse la vo-, loutatia. Resistenza ca., dolore: lo sa carCere Fiprw 400...giorni a Secn tare innocente to perlomeno, -scanda- lizza, si dell'arroganza, dei po,litiei cinici ,edisonestù • . . IL NO'S0 Amico GuAnEscni — Ora ria- priamo il sipario. sulla sua \, if a D Gior nate Comincerà a pubblicarla da domani, giorno per giorno'. Per chi corni iitrovarlo, Guareschi è sempre qui. Ci aspetta ti ai lenti filari dei pali del- la luce che dai cigli d'er- baccia, grezza accompa- gnano come croci le strade della Bassa. A sera sbuca a capofitto dalla nebbia e si . radica sotto il cono di luce d'un vecchio lampione. Si ferma davanti a un bic- chiere di Lambrusco in ELI i i ci. Don Camillo, sotto i cam- Panili, uniche , vette della pianura, Va e viene Nasce . ne1,1908 Fontan,elle, in un., angolo fraTa,ro e Po, Attra- versa la Bassa delle prime e ultime vere lotte sociali , s te. Cresce all'ombra della. prua guerra mondiale: • . Poi Nei e contraddizioni. del fascismo. Gioventù af- famata. E liceale. Universi- : , tarlo che 'non „ conclude Ma impara a disegnare in modo, straordinario. Seri- ve. ,; . , A.ngelo Rizzoli lo C ln iA.ma, . ,con Zayattini, Mosca, Man- - zoni, Metz per l'avventura -del •SBertoldo». E lascoper- • ta di Milano, lafamanazio-s, nale. Odia la guerra, fMi- see in guerra. Internato' con i 40.000 ufficiali italiani che in una. tormentata e vi- lipesa Resistenza ,Bianta I ifiutano mia qualsiasi a- desione al nazismo. In due anni da 86 chili s'assotti- glia a 43. Ma non cede. Fu, è stato scritto, una bandie- ra esemplare di dignità. Di coerenza morale incrolla- bile. Di fede nella libertà. 'Orinai ai' limiti della so- I/1 t4VVIVel.14tt LI CL gll UILl- missimi a uscire dai reti- celati. .• Nell'Italia già sbandata a sinistra ,s1 oppone ;al na- scere di: qu'esta deriaocra- - zia di finti' democraticil Fonda il , <Candido» ed è il poleiniSta.che tanta parte ha nel '46, referendum Mo- narchia-Repubblica, e in quel 18 aprile .'48 che dise- gnò, in bene e in male, i de- ,stini d'Italia Dal '50 col suo: Don Camino in volume e nei film diventa lo Scritto- re, italiano più conosciuto, e tradotto nel mondo. Ma è anche iLgiornaliSta profe- ta ,che per primo ode , e non finge di nonsentire,•11 crescente lavorio dei .fer-• chettoni nelgiatto della fi- nanzapubblica Che a.nnitsa il marcio delle politiche cempromissorie. Intuisce 'e frena l'abbruti- mento della mei-aie e dei costumi AndiVidtiandórie • fin da principio i colpevoli. Paga ,dal '54 al '56 con 400 . allucinanti , g1drni nella cella 38 del carcere di Par- ma. Motivo ufficiale certe letteredi De Gasperl, Ine- quivocabile scusa di regi- , . IL RITORNO I fuochi,' Podio, le strategie dal '68 , in poi fecero scendere su lui un gran Silenzio. Solo pochi amici riuscirono a , spezzarlo contando gli an- niverSari 'della inerte. U- no. Cinque. Otto. Dieci. E pareva fossero rimaste so- lo braci quasi spente. I Don , Canaille proiettati a 16 Mil- limetri in qualche cinema parrocchiale. Radi, timi- dissimi riferimenti alla sua opera di giornalista, scrittore, disegnatore. U- na compagnia di attori non professionisti a girare prel cari Palcoscenici della Bassa con un'edizione teal trale di Don Camino, che era Mauro Adorni con Giorgio Bolzoni quale Peppone. Bravissimi, ma soli quanto Guareschi. E u- na zattera chiamata Don Camino con tre figli della Bassa, tra essi il più guare- schiano di tutti, l'indimen- ticabile Mauro Zardi, in più l'irrinunciabile cane, ' bUt:Je Il FU UI 1115.) ceri -ente -fino a Venezia e pareva l'ultimo resto d'un naufragio: :Ma' poi S'è alzato come un gran tento che ha spaz- zato e sta spazzando via la certeredal fuoco. T film stiri tornati a circolare in tut4Q, il Mondo: Ogni armo le itN4 stre privath li ripropongo' noin Itallascon altissimi a ; 'Riedizioni di libi i una. quindicina di opere postume 'nate dall'irnpe- gno.dei figli Alberto e Car- lo tta: 'Responsabilità enor- me; 'che - comunque ha te- milo Guareschi tra noi. Vi- vo. -Attilalè. Dagli ultimi Don Ctbinitio alle belle e puntuali:' antologie sul Candid.o, davvero splendida, sul Bertoldo, e, da poco in li- breria, a Vita cori Gio sono straordinari specchi della nostra Storia passata e o- dierna, magthiriia' é dia Vista denZa i Paraocchi 'e le cleforrnazioninnposte dai potenti. Dai fanatici. Dagli utili idioti. PEDALANDO A SERA E quale continuità:: in Guareschi. L'altra sera ri- leggevo un postumo, Io Spamarino pallido: Che, e- dito nell'83, non nn lascia- va dubbi: quel funzionario comunista pallido, . azzi, mato, mezzo ,afono:. e tri- stanzuolo che , in una sera di pioggia si trova al co- spetto del possente Pep- pone era, anche se il rac- conto risaliva a 30 anni pri- ma, Berlinguer. Sputato. Adesso? Ma è D'Alema. E lui lo Spumarino pallido. Spennellato tale e quale da un profetico Guareschi. E parte sul Giornale il racconto della vita del no- stro amico Guareschi. La 1/ t/ FUI C,11.,11G • 1G noie radici sono affondate nella Bassa. ,Sulla stessa sponda delsiatidè Non mi si dica che è una biogeafia; derti zie‘da- lata. sull'arairiP: colamici si el,;ay spni. Vari% 'dal ,ce l'ha, tal fine con nessuno e se una campana ,rintocca ti pare :riasboltare i preludi della «Traviata» . I ricordi sono carezz,e. So già, che quanto leggerete non. cerà a certa cultura. Arr- cor meno a certa politica. Ma proprio Guareschi ben prima di me rifiutò seni! pre, ovunque, con chiun- que, quei guinzagli. É quandoil gran pettine che da 50 anni pretende di di- videro i pidocchi buoni da quelli cattiVi lo spiaccicò tra i dattivi, lui, lo stesso, mantemie liberi cervello e aninia. Umile arrogante con i patenti. Morì di Malinconia.. Di de- lusione. Dì rabbia. Ma non di Cinismo. come sta capi- tando a certi personaggi di mia conoscenza'. Che . non è ai politicanti' che devo render conto. Né ai bacchettoni della cultu- ra postbellica. Né solo al gioinalista, scrittore, di- segnatore, contadino Guareschi. lo devo unica- mente render conto al- l'Uomo Guareschi. Ai suoi ventitrè lettori. E al venti- quattresimo che sono io. E lo faccio usando anch'io un vocabolario che conta, sì e no, 200 parole. Le stes- se che adopera ogni gior- no la gente comune per comprendersi e sopravvi- vere in questa Italia di Ba- bele dove sono state in- ventate milioni di parole per cancellare i fatti. DAC lie! LppII 11le1.1JULAA1.' Ne 'esce distrutto: «Io non porto odio, 'ma non avrei maipensato che gli italiani .potessero essere così fero- ci contro un 'semplice cit- tadino,. per quanto giorna- ' lista. Le SS nei Ideer nolac- , chi e tedeschi; fiírorio ari- geli a confronto»: Poi gli ul- : timi dodici amai di uomo' profondamente deluso. Scandalizzato. Furente.' Malincbnico. Asberraglià- , to nella nostra BasSa, fino all'infarto che lo inginoc, , Ghia' a 60 anni accanto al letto nell'alba del 22 luglio '681E tutti i gerarchi ; ge- rarchétti e annessi' 'della politica e dellacultura del- l'Italia meschina con quel, la gran fretta, di seppellir- le,. Cattolici, comunisti e gli altri personaggi della Bassa padana Ritratto di gente d'Italia Fernandel alle prese coni] manifesto elettorale di Peppone nel film «Don Camillo e l'onorevole Peppone» di Carmine Gallone (1955) (Foto: li universali personaggi di Gua- reschi non sono solo due, Don Camillo e Peppone. Son quattro. C'è il Cristo e il quarto è il gran- de fiume, il Po. Guareschi scris- se chiaro che cattolici e comunisti pote- vano spaccargli roba in testa per Don Camillo o per Peppone, ma per il Cristo dovevano lasciarlo in pace, che nel «Mondo piccolo» il Cristo non era il Cri- sto, ma il «suo» Cristo. Quindi roba in- terna di Guareschi. L'equilibrio, lo spro- ne, il perdono che sta al di sopra e sor- veglia il battibecco e la gara tra le due a- nime eguali e contrapposte di Guare- schi. Che le rende leali. Le vaccina dagli integralismi ideologici. Il Cristo. Che sorride a Peppone an- che quando il capo comunista afferra per il collare Don Camillo e gli intima di smetterla di parlargli male della Russia perché, tanto, lui non crede nella Rus- sia, ma nella «sua» Russia. Quel Cristo. Che, prima, convince Papa Roncalli a chiedere a Guareschi di scrivergli un catechismo e, subito dopo, puntual- mente autocritico suggerisce a Guare- schi di non farlo. Ed il Po: quello che si corica maestoso in pianura, non il saltimbanco che ruz- zola dai monti, che quello non è roba se- ria. Guareschi lo amò e ascoltò grande, dilagato nella Bassa. Più di un fiume: è il Tempo, il grande Tempo che scorre e spiana l'inutile su- blimando solo ciò che val la pena resti in memoria. M'intimidisce, il Cristo di Guares,chi. Io fatico a parlargli, a litigarci come faceva lui. E Guareschi pensava e parla- va nell'essenziale nostro dialetto figlio di rapida lingua Unna, quindi pensate voi che diretta, confidenza dialettica po- teva prendersi Guareschi col Cristo. Ma per quanto riguarda il grande fiu- me, il grande Tempo, beh, qui Guare- schi. lo incontro senza distanze, suo quanto mio. Che se Guareschi non a- vesse amato così tanto il nostro Po, io non credo che avrei voluto bene così tanto a lui. b.gual "IFFer.1.13,11.~TrINTIF321 ad Tr ite ,al O i Spie 1w aria -, 'Q 2 'cliregere' un t i j.QI' hie . 12i1 toriStlep I ' drvi (.?cle-• ' 'Od gi ScringiUrava ,di tornare' a casn.' , ‘Ch e dcip . Si Ve .r i 7 450Sp ' (bR quatfrò Ocitedi'úho ragione ' 'ie$tan& a sortì coli. gli altri., sostenendoli . Con UrialorZa tale' Che 'un SaCerdOte disse. 4 - ta • fatto piú . GuaresChi per' disperati. dei lo.ger ..:Che tatti, noi ccippell ni militari messi in sie- the». Tornò' in. Italia Che pesava 43 chili e si batté per quell'ideale democrazia che aveva . coltivato resistendo tra i, reticolati. Otto, .• anni:dopo affranta con /a sua sbrindellata, , sacca da.internato un lager ben peggiore. - Condannato per le 'vi- gnette sul Nebbiolo del 7 presidente Einau.di e ' per lettere di De Go- speri pubblicate sul Candido. patì 400 gior- ni di Carcere. A mio av- viso, i motivi per i quali il galantuomo. Guai e- . accettò innocente volontariamerute la galera sono nobili • quanto quelli che lo tennero prigioniero dei nazisti. Ma dalla gale- ra italiana, nella quale , per ritorsione politica gli fu applicato alla lettera il barba.ro rego- lamento carcerario del 1888, uscì irrime- diabilmente a pezzi «Non avrei mai credu- to — confidò — che i miei fratelli italiani mi avrebbero trattato peggio delle SS». Ma quando dico e i- peto che da Cristo io. poi mi piace da matti la gente che risorge: fi- guratevi Guareschi che tornò in libertà, anzi sulle prime in se- milibertà come un ca- ne alla catena, che era ancora una volta tutto occhi, baffi e incubi, ma non ebbe neppure il bisogno di risorgere. Dentro il suo coipo provato era sempre lo stesso Giovannino fat- to d'aria e di sogni che aveva l'esistito nei ger Fu ancora lui, den- tro, per' gli ultimi dodi- ci anni, asserragliato tra la gente semplice della nostra Bassa, ma messo all'indice dall'I- talia meschina della nomenlelatura e dei corrotti. Tanto arro- gante coi potenti da venirne schiacciato. Tanto umile con gli u- mili da essere vivo piú che mai anche adesso. Da noi.

Transcript of Guareschi 0

gin ,per letto•il. del , «Giornale» la. hogia, fia di .Csiova.!?rg t3-11a, :

• 'raschi in 4;5 ,ptudate da ritagliate . servare. . •

.0appeGuainizini

£n questa casa è nato qi,useppe Verdi. 'Dalla fi-nestra vedo., Piazzai , Gio Vannino Guareschi, La Piazza è un gi lenz.Mo d'Asfalto adagiato sul ven-de. della Bassa con ai lati tre case, lachiesa, e la stia-4a pronciale. fiuncole Vedi, comune di thisseto, è praticamente tutta qui. Verdi vi nacque. Guareschi c'è sepolto. Guareschi, di-ce la gente,,scrisse come il MaeStro. cciinpoSè. Sono due Che possono contbrse-la per secoli senza con traddirsi mai. ,Guareschi è stato sepol-

to all'ombra della Chiesa. di Roncole Verdi nel '68. ll Muro di cinta del ciinitatú-no ha due gran,di oblO al la-ti del cancel-lo. Passando dalla strada, a'Seconda si guardi attra-verso l'oblò di destra, il cancello o l'oblò di sini-stra, il \ft:olio di Guare- schi. che sporge in bronzo dalla lapide assu-me tre di-verse e-spressioni. Tre anime d'un Uomo:

Guareschi peeta,. LaRassa sa borie, perché. Lo, sa, il ,rriond o dove è state tradot, to in :una, cinquantina.; di lingue. Il suo ,coraggio:, lo, conohnei o i lager naziSti i.ii, cui, copi de-due di migliaia di altri patrioti dimentica- ,

Uuareschi scelse la vo-, loutatia. Resistenza ca., dolore: lo sa carCere

Fiprw 400...giorni a Secn tare innocente to perlomeno, -scanda- lizza, si dell'arroganza, dei po,litiei cinici ,edisonestù • .

. IL NO'S0 Amico

GuAnEscni — Ora ria-priamo il sipario. sulla sua \, if a D Gior nate Comincerà a pubblicarla da domani, giorno per giorno'. Per chi corni iitrovarlo, Guareschi è sempre qui. Ci aspetta ti ai lenti filari dei pali del-la luce che dai cigli d'er-baccia, grezza accompa-gnano come croci le strade della Bassa. A sera sbuca a capofitto dalla nebbia e si . radica sotto il cono di luce d'un vecchio lampione. Si ferma davanti a un bic-chiere di Lambrusco in

ELI i i ci.

Don Camillo, sotto i cam-Panili, uniche , vette della pianura, Va e viene Nasce . ne1,1908 Fontan,elle, in un., angolo fraTa,ro e Po, Attra-versa la Bassa delle prime e ultime vere lotte sociali, s te. Cresce all'ombra della. prua guerra mondiale: •

. Poi Nei e contraddizioni. del fascismo. Gioventù af-famata. E liceale. Universi-:

, tarlo che 'non „ conclude Ma impara a disegnare in modo, straordinario. Seri-ve. ,; . ,

A.ngelo Rizzoli lo ClniA.ma, . ,con Zayattini, Mosca, Man-- zoni, Metz per l'avventura -del •SBertoldo». E lascoper- • ta di Milano, lafamanazio-s, nale. Odia la guerra, fMi-see in guerra. Internato' con i 40.000 ufficiali italiani che in una. tormentata e vi-lipesa Resistenza ,Bianta I ifiutano mia qualsiasi a-desione al nazismo. In due anni da 86 chili s'assotti-glia a 43. Ma non cede. Fu, è stato scritto, una bandie-ra esemplare di dignità. Di coerenza morale incrolla-bile. Di fede nella libertà. 'Orinai ai' limiti della so-

I/1 t4VVIVel.14tt LI CL gll UILl- missimi a uscire dai reti-celati. .• Nell'Italia già sbandata a sinistra ,s1 oppone ;al na-scere di: qu'esta deriaocra- - zia di finti' democraticil Fonda il ,<Candido» ed è il poleiniSta.che tanta parte ha nel '46, referendum Mo- narchia-Repubblica, e in quel 18 aprile .'48 che dise-

• gnò, in bene e in male, i de- ,stini d'Italia Dal '50 col suo: Don Camino in volume e nei film diventa lo Scritto-re, italiano più conosciuto, e tradotto nel mondo. Ma è anche iLgiornaliSta profe-ta ,che per primo ode, e non finge di nonsentire,•11 crescente lavorio dei .fer-• chettoni nelgiatto della fi-nanzapubblica Che a.nnitsa il marcio delle politiche cempromissorie. Intuisce 'e frena l'abbruti-mento della mei-aie e dei costumi AndiVidtiandórie • fin da principio i colpevoli. Paga ,dal '54 al '56 con 400

. allucinanti , g1drni nella cella 38 del carcere di Par-ma. Motivo ufficiale certe letteredi De Gasperl, Ine-quivocabile scusa di regi- , .

IL RITORNO I fuochi,' Podio, le strategie dal '68 , in poi fecero scendere su lui un gran Silenzio. Solo pochi amici riuscirono a , spezzarlo contando gli an-niverSari 'della inerte. U-no. Cinque. Otto. Dieci. E pareva fossero rimaste so-lo braci quasi spente. I Don , Canaille proiettati a 16 Mil-limetri in qualche cinema parrocchiale. Radi, timi-dissimi riferimenti alla sua opera di giornalista, scrittore, disegnatore. U-na compagnia di attori non professionisti a girare prel cari Palcoscenici della Bassa con un'edizione teal trale di Don Camino, che era Mauro Adorni con Giorgio Bolzoni quale Peppone. Bravissimi, ma soli quanto Guareschi. E u-na zattera chiamata Don Camino con tre figli della Bassa, tra essi il più guare-schiano di tutti, l'indimen-ticabile Mauro Zardi, in più l'irrinunciabile cane, '

bUt:Je Il FU UI 1115.)

ceri-ente-fino a Venezia e pareva l'ultimo resto d'un naufragio:

:Ma' poi S'è alzato come un gran tento che ha spaz-zato e sta spazzando via la certeredal fuoco. T film stiri

tornati a circolare in tut4Q, •il Mondo: Ogni armo le itN4 stre privath li ripropongo' noin Itallascon altissimi a ;

'Riedizioni di libi i una. quindicina di opere postume 'nate dall'irnpe-gno.dei figli Alberto e Car-lo tta: 'Responsabilità enor-me; 'che -comunque ha te-milo Guareschi tra noi. Vi-vo. -Attilalè. Dagli ultimi Don Ctbinitio alle belle e puntuali:' antologie sul Candid.o, davvero splendida, sul Bertoldo, e, da poco in li-breria, a Vita cori•Gio sono straordinari specchi della nostra Storia passata e o-dierna, magthiriia' é dia Vista denZa i Paraocchi 'e le cleforrnazioninnposte dai potenti. Dai fanatici. Dagli utili idioti.

PEDALANDO A SERA E quale continuità:: in

Guareschi. L'altra sera ri-leggevo un postumo, Io Spamarino pallido: Che, e-dito nell'83, non nn lascia-va dubbi: quel funzionario comunista pallido, . azzi, mato, mezzo ,afono:. e tri-stanzuolo che, in una sera di pioggia si trova al co-spetto del possente Pep-pone era, anche se il rac-conto risaliva a 30 anni pri-ma, Berlinguer. Sputato. Adesso? Ma è D'Alema. E lui lo Spumarino pallido. Spennellato tale e quale da un profetico Guareschi.

E parte sul Giornale il racconto della vita del no-stro amico Guareschi. La

1/ t/ FUI C,11.,11G • 1G

noie radici sono affondate nella Bassa. ,Sulla stessa sponda delsiatidè Non mi si dica che è una biogeafia; derti zie‘da- lata. sull'arairiP: colamici si

el,;ay spni. Vari% 'dal ,ce l'ha, tal

fine con nessuno e se una campana ,rintocca ti pare

:riasboltare i preludi della «Traviata». I ricordi sono carezz,e. So già, che quanto leggerete non. cerà a certa cultura. Arr-cor meno a certa politica. Ma proprio Guareschi ben prima di me rifiutò seni! pre, ovunque, con chiun-que, quei guinzagli. É quandoil gran pettine che da 50 anni pretende di di-videro i pidocchi buoni da quelli cattiVi lo spiaccicò tra i dattivi, lui, lo stesso, mantemie liberi cervello e aninia. Umile

arrogante con i patenti. Morì di Malinconia.. Di de-lusione. Dì rabbia. Ma non di Cinismo. come sta capi-tando a certi personaggi di mia conoscenza'. Che

. non è ai politicanti' che devo render conto. Né ai bacchettoni della cultu-ra postbellica. Né solo al gioinalista, scrittore, di-segnatore, contadino Guareschi. lo devo unica-mente render conto al-l'Uomo Guareschi. Ai suoi ventitrè lettori. E al venti-quattresimo che sono io. E lo faccio usando anch'io un vocabolario che conta, sì e no, 200 parole. Le stes-se che adopera ogni gior-no la gente comune per comprendersi e sopravvi-vere in questa Italia di Ba-bele dove sono state in-ventate milioni di parole per cancellare i fatti.

DAC lie! LppII 11le1.1JULAA1.' Ne 'esce distrutto: «Io non porto odio, 'ma non avrei maipensato che gli italiani .potessero essere così fero- ci contro un 'semplice cit- tadino,. per quanto giorna-

' lista. Le SS nei Ideer nolac- • , chi e tedeschi; fiírorio ari-

geli a confronto»: Poi gli ul-: timi dodici amai di uomo'

profondamente deluso. Scandalizzato. Furente.' Malincbnico. Asberraglià-, to nella nostra BasSa, fino all'infarto che lo inginoc,

, Ghia' a 60 anni accanto al letto nell'alba del 22 luglio '681E tutti i gerarchi ; ge-rarchétti e annessi' 'della politica e dellacultura del-l'Italia meschina con quel, la gran fretta, di seppellir-le,.

Cattolici, comunisti e gli altri personaggi della Bassa padana

Ritratto di gente d'Italia

Fernandel alle prese

coni] manifesto

elettorale di Peppone nel

film «Don Camillo e

l'onorevole Peppone»

di Carmine Gallone

(1955) (Foto:

li universali personaggi di Gua-reschi non sono solo due, Don Camillo e Peppone. Son quattro. C'è il Cristo e il quarto è il gran-de fiume, il Po. Guareschi scris-

se chiaro che cattolici e comunisti pote-vano spaccargli roba in testa per Don Camillo o per Peppone, ma per il Cristo dovevano lasciarlo in pace, che nel «Mondo piccolo» il Cristo non era il Cri-sto, ma il «suo» Cristo. Quindi roba in-terna di Guareschi. L'equilibrio, lo spro-ne, il perdono che sta al di sopra e sor-veglia il battibecco e la gara tra le due a-nime eguali e contrapposte di Guare-schi. Che le rende leali. Le vaccina dagli integralismi ideologici.

Il Cristo. Che sorride a Peppone an-che quando il capo comunista afferra per il collare Don Camillo e gli intima di smetterla di parlargli male della Russia perché, tanto, lui non crede nella Rus-sia, ma nella «sua» Russia. Quel Cristo. Che, prima, convince Papa Roncalli a chiedere a Guareschi di scrivergli un catechismo e, subito dopo, puntual-

mente autocritico suggerisce a Guare-schi di non farlo.

Ed il Po: quello che si corica maestoso in pianura, non il saltimbanco che ruz-zola dai monti, che quello non è roba se-ria. Guareschi lo amò e ascoltò grande, dilagato nella Bassa.

Più di un fiume: è il Tempo, il grande Tempo che scorre e spiana l'inutile su-blimando solo ciò che val la pena resti in memoria. M'intimidisce, il Cristo di Guares,chi.

Io fatico a parlargli, a litigarci come faceva lui. E Guareschi pensava e parla-va nell'essenziale nostro dialetto figlio di rapida lingua Unna, quindi pensate voi che diretta, confidenza dialettica po-teva prendersi Guareschi col Cristo.

Ma per quanto riguarda il grande fiu-me, il grande Tempo, beh, qui Guare-schi. lo incontro senza distanze, suo quanto mio. Che se Guareschi non a-vesse amato così tanto il nostro Po, io non credo che avrei voluto bene così tanto a lui.

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ScringiUrava ,di tornare' a casn.'

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' 'ie$tan& a sortì coli. gli altri., sostenendoli . Con UrialorZa tale' Che 'un SaCerdOte disse. 4-ta • fatto piú .GuaresChi per'

disperati. dei lo.ger ..:Che tatti, noi ccippell ni militari messi in sie-

• the». Tornò' in. Italia Che

pesava 43 chili e si batté per quell'ideale democrazia che aveva .

• coltivato resistendo tra i, reticolati. Otto,

.• anni:dopo affranta con /a sua sbrindellata, , sacca da.internato un lager ben peggiore.

- Condannato per le 'vi-gnette sul Nebbiolo del 7 presidente Einau.di e

' per lettere di De Go-speri pubblicate sul Candido. patì 400 gior-ni di Carcere. A mio av-viso, i motivi per i quali il galantuomo. Guai e- .

accettò innocente volontariamerute la galera sono nobili • quanto quelli che lo tennero prigioniero dei nazisti. Ma dalla gale-ra italiana, nella quale , per ritorsione politica gli fu applicato alla lettera il barba.ro rego-lamento carcerario del 1888, uscì irrime-diabilmente a pezzi «Non avrei mai credu-to — confidò — che i miei fratelli italiani mi avrebbero trattato peggio delle SS».

Ma quando dico e i-peto che da Cristo io. poi mi piace da matti la gente che risorge: fi-guratevi Guareschi che tornò in libertà, anzi sulle prime in se-milibertà come un ca-ne alla catena, che era ancora una volta tutto occhi, baffi e incubi, ma non ebbe neppure il bisogno di risorgere. Dentro il suo coipo provato era sempre lo stesso Giovannino fat-to d'aria e di sogni che aveva l'esistito nei ger Fu ancora lui, den-tro, per' gli ultimi dodi-ci anni, asserragliato tra la gente semplice della nostra Bassa, ma messo all'indice dall'I-talia meschina della nomenlelatura e dei corrotti. Tanto arro-gante coi potenti da venirne schiacciato. Tanto umile con gli u-mili da essere vivo piú che mai anche adesso. Da noi.

L'avventura umana e ‘poilOca di un:grande intellettuale del nostro secolo: loscrittore, ilgiornalista, il poiernista del «Bertoldo» e del «Candido» • 3: ?, • !; i i

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in 15 puntate la bioS. rAfia ch Guareschi, il «padre» di Pone e Don Camillo a ornam Daílomani La oniag gio per i, lettori ,del «Giornale:, la b(ogr,a lla di Giova!! ni jia: reschi ni 45 ,ounf aie

ritagiiake,., servare.

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Martedí 6 giugno 1995

il Giornale 1 3

IN PRIMO PIANO •

Guareschi sta sfogliando un Candido con la vignetta in cui l'allora Presidente

Luigi Einaucli col suo passo notoriamente claudicante passa in rassegna, quasi

fossero corazzieri, due file di bottiglie del Nebbiolo delle sue tenute piemontesi di

Dogliant Con un'intera serie di analoghe satire il Candido rimproverò a Entaudi

di aver reclamizzato il suo vino usando in etichettala sua carica pubblica. Ciò aveva mandato in bestia Guareschi.

Assolto in primo grado, Guareschi fu condannato in Appello a otto mesi, pena

sospesa perché incensurato. La pena s'aggiunse inseguito all'anno di

reclusione inflitto nel processo sulle lettere di De Gasperi che Guareschi

pubblicò accusando l'allora presidente del Consiglio di aver chiesto agli alleati,

utilizzando senza permesso carta intestata del Vaticano, un

bombardamento su Roma. Cuareschi pagò con 400 terribili giorni di carcere

dai quali uscì distrutto. Morì dodici anni dopo di crepacuore. (Foto: Farabola)

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, . poesip, coraggio,: dolore, Gilaresclii poeta. La Bassa_ sa bc,-,, il perché, I,o. il , inondo dove è stato tradot, io in .'un. cinquantina IiflgtI(.. 11 10 ,coraggio: co nohbei 9 i Iager nazisti in , cui, con decine di migliaia di altri patrioti dimentica-ti, Cuareschi scelse la vo-lontaria. Resistenza Rian-Ca, Ildolore:1,0 sa il carcere

mezzo ai, Pepponi. Tra. i_ Don Camillq, sotto i ,carn-

- panili , uniche , vette della ,pianura. Va e viene..Nasce ,ne1:1908.,arontanelle, in un angolo fra.Ta,ro e Po, Attra-versala Bassa ,clelle prante e ultime vere lotte sociali- . s te. Cresce alrombra della prima . guerra mondialeL • Poi Inci e contraddizioni - del fascismo. Gioventù af-

pra,vvivenza 'è-,tra gli uni-, missimi a uscire dai reti, —colati.

Nell'Italiagià sbandata a. sinistra -si .oppone :à na-scere di questa democra-zia- di . finti ' democratici! •Fdrici a il ,Candido» ed è il polemista ,che tanta parte ha nel '46, referendum Mo-' narchia-Repubblica, e in auel 18 aprile '48 che dise-

• Me -per tappargli labocca., Ne esce distinitto: do non-porto odio, -ma non avrei ' malpensato che gli italiani potessero essere ,ccisi' fero-ci contro un -semplice cit-tadinw per quanto giorna-lista. Le SS nei lager nolac-

, chi e , tedeschIl &l'orlo an-geli a confronto». Poi gli ul-

I timi dodici armi di uomo: orofondamente dehrso.

scese il Po sul filo della crirrente 'fino a Venezia e pareva,: l'Ultimo resto d'un naufragio:

:Ma' poi "s'è alzato come un gre,ii Vento che ha spaz-zato e sta; Spazzando via la • ceneredal fuoco. T film son tornati A circolare pi tu :il:Mondo! Ogni anno le r, stre private li ripropongo nOin Italia cori altissimi a -

scrivo perché anche le mie radici sono affondate nella Bassa, ,Sulla stessa sponda tlet gritride fiunie. Non mi si dica che è ,una, biografia;iiu trietterea ri-derUeSta ègi3trAda- lata siill'al-Pin'nuanriri Si

fine con nes:9311-.119aj'e "'in.: r si i i

Giovannino tutto occhi

buffi e incubi• ,con. gli (4-:, arrogaríté

con i , potenti. MO.'glì è cOsIci to l'isoltiprtentO ,

e alla ,i1 01 le per ci.épa-cmire a ' soli' san t' anni 19-elle ptíit-tate ché vi. pí uporygó sulLa sua vita, lo 'in Conti erete su thie pes saggi te, ribili

Il primr) e'Sízita n te. ,, anche se clurisinio. iiiteì :nato nei lager na-‘iist-i e vi i estO'volO

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