Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione del disagio

18
Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione del disagio adolescenziale: progetto “dalla scuola alla vita

Transcript of Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione del disagio

Page 1: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione del disagio adolescenziale:

progetto “dalla scuola alla vita

Page 2: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• Attraverso un primo incontro preliminare di gruppo sono stati individuati le seguenti argomentazioni su cui lavorare: identità e percezione del corpo nella società di oggi, rapporto autorità e autorevolezza, rabbia, ribellione, aggressività e disagio, salute e alimentazione, sessualità, l’altro: è lo sconosciuto

Page 3: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• Promozione della salute mentale e la lotta alle patologie mentali riguardo individui, famiglie, comunità e determinanti sociali della salute mentale, potenziando i fattori protettivi e riducendo i fattori di rischio. Le scuole, i luoghi di lavoro, dove le persone trascorrono gran parte del loro tempo, sono settori di intervento essenziali (libro verde)

Page 4: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• La salute mentale è fortemente determinata nei primi anni di vita, la promozione della salute mentale di bambini e adolescenti è un investimento per il futuro. La formazione dei genitori può migliorare lo sviluppo del bambino. Un approccio olistico nell’apprendimento può incrementare le competenze sociali, migliorare le capacità di ripresa per ridurre i sintomi di bullismo, ansietà e depressione. (libro verde)

Page 5: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• Molto spesso hanno origine in conflitti familiari che fanno sentire il loro peso sulla mente del bambino e diminuiscono il suo rendimento. La terapia dei genitori potrebbe essere gestita vantaggiosamente utilizzando la modalità del gruppo multifamiliare, in cui la partecipazione degli insegnanti, insieme ai genitori e ai figli, potrebbe stabilire un campo ideale per risolvere ogni genere di conflitto

Page 6: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• Il contesto multifamiliare offre la possibilità di ristabilire una comunicazione normale con un ambiente umano reale. Può mettere in gioco le energie basilari che legano l’essere umano alla sua famiglia e al suo ambiente sociale, stimolando la sua capacità di risolvere i conflitti. Queste energie sono collegate al coinvolgimento affettivo che deriva dal condividere le emozioni e la parola con i propri familiari e con altri che, pur avendo storie diverse, sono arrivati a trovarsi in conflitti simili. Il gruppo multifamiliare permette di vedere la dinamica familiare in molti aspetti che restano invisibili in altri contesti

Page 7: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• I’esperienza di gruppo è durata tre mesi (febbraio, marzo, aprile ), si è svolto in orario extrascolastico, mediamente per tre ore la settimana.

• Destinatari del progetto sono state tre classi della seconda media inferiore ed i loro familiari.

• Lo staff del progetto è stato costituito da insegnanti curriculari, esperti e volontari. La conduzione del gruppo e il coordinamento delle attività viene affidato ad uno psicoterapeuta, psichiatra, gruppo- analista. Modalità di riferimento sono la gruppo analisi, il laboratorio artistico espressivo esperienziale e la psicoanalisi multifamiliare

Page 8: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• Per una maggiore efficacia dell’intervento le tre classi sono stati divise in cinque mini focus group, ciascuno animato da un esperto e da un insegnante. Gli incontri si articolavano in una seduta plenaria della durata di un’ora, per poi continuare nel piccolo gruppo per un’ora e infine concludersi in plenaria

Page 9: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

Il Gruppo Multifamiliare

• Il Gruppo multifamiliare lavorando su alcune situazioni particolari ha permesso di riconoscere la funzione positiva e esplorativa dei ragazzi di adattamento creativo ad un mondo in accelerato cambiamento. Relativamente alla scuola ideale i ragazzi che suggerivano all’inizio una scuola fatta di mancanza di regole, che permettesse l’uso dei cellulari, dove vi fossero solo ricreazione e scienze motorie ammettevano poi l’importanza delle regole necessarie per l’apprendimento e per mantenere l’ordine. I ragazzi segnalavano il bisogno di autorità. La presenza di regole chiare, semplici e condivise permette ai giovanissimi di capire dove sbagliano e dove e quando vanno bene

Page 10: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

Il Gruppo Multifamiliare

• . La dimensione multifamiliare ha permesso di ricercare nuove forme e modalità di comunicazione e di apprendimento e soprattutto di esprimere le proprie emozioni con le parole finalizzate ad una più chiara comprensione dell’altro. Questa dimensione di gruppo ha permesso di superare conflitti familiari,incomprensioni fra insegnanti e famiglie. Non solo è stato possibile esplorare situazioni di conflitti familiare in ambito scolastico ma di sviluppare senso di vicinanza affettiva ed emotiva e di effettiva solidarietà

Page 11: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

Il Gruppo Multifamiliare

• Un limite riscontrato durante i colloqui con le famiglie è che esse demandano spesso ad altre istituzioni il loro ruolo educativo: la scuola, la parrocchia, altri centri di aggregazione, perdendo di vista lo sviluppo della personalità dei propri figli e non riuscendo più a tenere in mano le redini della situazione. La complessità degli assetti familiari dovuti a famiglie separate e/o ricostituite ha acuito la conflittualità nella relazione genitori-figli, generando individualità limite che si sono manifestate in modo non conforme nella loro richiesta d’aiuto: rabbia, aggressività, atteggiamenti manipolativi, vittimismo, dipendenza dal gioco ed altro

Page 12: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• Attraverso questo progetto si è cercato, dunque, di partire dalle famiglie che costruendo un’alleanza con la scuola, hanno potuto osservare i propri figli e modificare, nei limiti del possibile, determinati atteggiamenti e comportamenti emersi

Page 13: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

Grande Gruppo Comunitario

• questo tipo di gruppo è stato pensato come spazio comunitario per favorire la comunicazione fra tutti i partecipanti al progetto, come momento decisionale per stabilire le regole di convivenza ,in tal senso il gruppo ha un potere di autorganizzazione che può risultare formidabile nel consentire agli individui di autorganizzare a loro volta le proprie menti , di decisione delle attività da avviare, come momento di racconto delle esperienze vissute nei laboratori , luogo dove creare un clima emozionale nel quale gli sguardi e i gesti sono fondamentali.

Page 14: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

Grande Gruppo Comunitario

• I ragazzi hanno potuto riconoscere i propri comportamenti “sbagliati” chiedendo scusa, cosi’ hanno potuto fare gli insegnanti e i familiari. In questo contesto è stato possibile indagare ,riconoscere i comportamenti di bullismo e le collusioni gruppali , innescando un possibile cambiamento nelle relazioni interpersonale. Il bullo non era più il forte ma il debole portatore di un proprio disagio personale e socio-ambientale. Alcuni hanno scoperto qualità nascoste e superato la propria timidezza.

Page 15: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• Questo momento ridava ordine al racconto del lavoro nei laboratori espressivi . Soprattutto i ragazzi riuscivano a raccontare il contenuto di ciò che avevano vissuto e a dare senso e valore al processo di apprendimento di nuove competenze All’inizio del percorso i ragazzi avevano individuato fra i propri difetti di essere bugiardi . Il lavoro di gruppo ha permesso di dare senso a questo aspetto che accumunava quasi tutti e a poter essere più sinceri con se stessi e con gli altri

Page 16: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

Dialogo intergenerazionale• Si è favorito il dialogo intergenerazionale. Si sono costituiti gruppi

d’incontro omogenei ed eterogenei, genitori e figli hanno dialogato e hanno svolto attività insieme con gli insegnanti e i volontari

• Sia nel grande gruppo che nel piccolo gruppo gli alunni, pur esprimendo i diverbi che spesso si istaurano con gli adulti, hanno espresso soddisfazione e orgoglio per la partecipazione dei loro genitori alle attività.

• Mentre si segnalano come punti di debolezza la quantità di partecipanti dei familiari.

• Nei focus group previsti per i genitori il numero dei partecipanti è stato limitato anche se molto produttivo. Da una parte questo ha dato modo di creare un clima più confidenziale,favorendo l’apertura alle problematiche vissute da essi; dall’altro l’azione non si è potuta allargare a tutti i genitori degli alunni coinvolti

Page 17: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• La presenza esigua dei padri fa pensare che ancora oggi la cura dei figli è affidata alle madri, quindi un’altra priorità sarebbe quella di coinvolgere nel processo formativo dei figli anche le figure paterne.

• A livello implicito, nella sostanza, i ragazzi gridano fortemente con i mezzi a loro disponibili, tutto il loro voler esserci, il voler essere riconosciuti come persone. Essi urlano di essere accompagnati dal mondo adulto, chiedono unità di intenti , di orientamenti, di percorsi.

Page 18: Gruppo multifamiliare comunitario per la prevenzione  del disagio

• Questo articolo per intero è possibile scaricarlo dal blog

• Raffaelebaronewordpress.com