Gruppo di psicoeducazione · nell’usare l’Io e non il Tu. Es. «Io sono arrabbiata» e non «tu...

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Gruppo di psicoeducazione dinamiche relazionali Dalla rabbia alla gestione del conflitto

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Gruppo di psicoeducazione dinamiche relazionali

Dalla rabbia alla gestione del conflitto

La gestione della rabbia….

è il prerequisito per passare a una competenza

più complessa cioè la gestione del conflitto.

Contrasto ≠ conflitto

Un contrasto si trasforma in un conflitto quando viene coinvolto l’aspetto relazionale. A volte quest’ultimo è quello prevalente.

Cause dei conflitti

a) Controllo delle risorse (stanza singola)

b) Sistemi di valori (es. fumatori/non fumatori; utilizzo del bagno)

c) Credenze («il dottore si cura più dell’altro»)

d) Relazioni tra le parti (simpatia/antipatia)

Cause dei conflitti

e) Sopravvivenza (individuale o organizzazione)

f) Irrealistici (la questione di partenza è apparentemente minore)

Ma in ogni conflitto…

gli attori interagiscono sulla base delle percezioni che hanno l’uno dell’altro e sono influenzati dalle reciproche aspettative.

Anche la comunicazione si piega al conflitto

Usiamo un linguaggio squalificante o minaccioso, parliamo male dell’altro ecc. A volte la comunicazione si interrompe (a volte è la cosa migliore da fare) e anche ciò è un modo di comunicare (ostilità o imbarazzo).

Come uscirne?

Influenza del conflitto sui giudizi

Quando ci creiamo un’immagine (positiva o negativa) dell’altro tendiamo a:

• Raccogliere solo le informazioni che la

confermano

• Ignorare quelle in contrasto

• Reinterpretare le informazioni che si prestano a una lettura flessibile

Negoziato e mediazione

Nel negoziato sono le stesse parti che cercano di trovare un accordo, nella mediazione interviene un terzo (ad es. operatori o curanti). In Reparto vi consigliamo di ricorrere alla mediazione

Esiti

Gli esiti possono essere diversi e del tipo:

1) win/lose caratterizza lo stile competitivo

2) lose/lose la rinuncia o il compromesso in senso negativo

3) win/win in cui vincono entrambi, caratterizza lo stile collaborativo.

L’opzione win/win è la migliore

ma per conseguirla bisogna imparare delle tecniche di «negoziazione efficace» che possono servirvi nella quotidianità.

Usare il Metodo Gordon

Fase I: identificare e definire il conflitto. Per fare ciò bisogna lasciare che l’altro si esprima.

Può essere utile la tecnica del MESSAGG-IO da usare durante tutto il confronto. Consiste nell’usare l’Io e non il Tu.

Es. «Io sono arrabbiata» e non «tu mi fai arrabbiare». Ciò permette di esprimere i propri sentimenti e non mette sulle difensive l’altro.

La regola d’oro…

Distinguere il problema dalla persona ed essere disponibili entrambi a sedere al tavolo delle trattative.

E’ disfunzionale usare il silenzio come un’arma o tenere il muso per farsi chiedere «cos’hai?» o per far sentire in colpa l’altro.

Sembra incredibile ma…

L’altro non vi legge nel pensiero!

Bisogna imparare a chiedere chiaramente e non

chiedere una cosa intendendone un’altra.

Prima di cominciare…

Riflettere su quello che vogliamo chiedere veramente…. Se non lo sappiamo noi sarà difficile spiegarlo a un altro

Lo spazio rabbia

Serve con persone che spesso vi fanno arrabbiare:

1. Stabilire quando e dove farlo in privato. Non coinvolgere amici e parenti

2. Definire di cosa si vuole parlare

3. Definire un tempo (15/20 minuti)

4. Lasciare parlare l’altro senza interrompere

Hic et nunc

In generale, rimanere ancorati al presente e non andare a rivangare le situazioni del passato.

Si usa la tecnica dell’ascolto attivo cioè si deve riflettere quanto l’altro sta dicendo senza giudicare e ponendoci in una posizione empatica

Fase II

Lasciare emergere ogni soluzione possibile usando la tecnica del Brainstorming cioè far emergere liberamente tutte le soluzioni che ci saltano in mente.

4 Regole:

1) Divieto di critica delle idee altrui

2) Pensiero a ruota libera, senza censura

3) Produrne il più possibile

4) Combinare e migliorare le idee esposte

Fase III Tecniche di problem solving

Valutare i pro e i contro. Distinguendo nel breve e lungo termine. Volendo si più usare uno specchietto così:

Soluzione Pro Contro

Soluzione 1 Breve

Lungo

Soluzione 2

Soluzione 3

Soluzione n

Ciò consente di…

Arrivare a una soluzione meno emotiva ma, al contrario, ragionata.

Riassumendo…

Si seguono 6 passi:

1. Esporre il problema

2. Proporre soluzioni win/win

3. Valutare i pro e i contro

4. Scegliere insieme la più idonea

5. Applicarla

6. Verificare gli esiti e, in particolare, se ha soddisfatto entrambi