Grillen im Kopf Scheda ITA - Il Deutsch-Italia€¦ · economy per l'atto creativo e artistico....

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GRILLEN IM KOPF GRILLI PER LA TESTA - LOIUDICE/DESALVO/CAVACCINI www.carloloiudice.com [email protected] 004915783892958 www.elettradesalvo.de [email protected] Performance CARLO LOIUDICE Ideazione/Regia ELETTRA DE SALVO Assistenza GIULIA MANINETTI Voce Off AMOR SCHUMACHER Disegno Luci EVA GUTIERREZ ALONSO/ ELENA ARCIDIACONO da "L'Orologio è Rotto" di NORA CAVACCINI (Ed. Caratteri Mobili 2014) Media partner FALSE MANNERS PRODUCTIONS una produzione Loiudice/deSalvo/Cavaccini in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e il Ballhaus Ost Berlin PLAY Vai al PROMO

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G R I L L E N I M KO P F GRILLI PER LA TESTA - LOIUDICE/DESALVO/CAVACCINI

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Performance CARLO LOIUDICEIdeazione/Regia ELETTRA DE SALVOAssistenza GIULIA MANINETTIVoce Off AMOR SCHUMACHERDisegno Luci EVA GUTIERREZ ALONSO/ ELENA ARCIDIACONOda "L'Orologio è Rotto" di NORA CAVACCINI (Ed. Caratteri Mobili 2014) Media partner FALSE MANNERS PRODUCTIONS

una produzione Loiudice/deSalvo/Cavaccini in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e il Ballhaus Ost Berlin

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GRILLI PER LA TESTA è una performance ispirata ad un monologo di Nora Cavaccini -

scrittrice italiana a Berlino - appena pubblicato in doppia versione italiana e tedesca. Un artista decide di togliersi con un'operazione chirurgica "i grilli dalla testa" una volta per tutte e

di diventare una persona seria, con la testa sulle spalle a tutti gli effetti. Abbandona, cosí, ogni

aspirazione creativa in nome di una stabilitá economica e professionale.

Tempi duri per l' homo ludens. C'é sempre meno spazio e apprezzamento nella new liberal

economy per l'atto creativo e artistico. L'homo oeconomicus non é in grado di riconoscerne

motivazioni e utilità, in quanto arte e cultura non creano PIL. E allora é proprio questo il momento di opporre alla logica neoliberale quella che Hans Thies

Lehmann ha definito „estetica della rivolta“. E' questo forse il compito principale e intrinseco del

gesto creativo ed artistico in assoluto.

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Foto di Mary Filardi

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La morte economica dell'artista in quanto spaccatura all'interno della civilizzazione… le modulazioni di Carlo Loiudice espongono (con precisione/nettezza) la differenza tra "macht" e "Macht", tra "fare" e "Potere". Nella sua impotenza l'ex-artista finisce per eseguire una strage di alimenti/cibarie/cibo, un massacro di verdure….

(Jamal Tuschik, live-kritik)

Foto di Daniele Paderi

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(…) Soprattutto incerti noi - attore e regista - sulle scelte da fare per rispettare il testo: cioè per non tradirlo. In quanto mossi da amore.

Tradire. Tradere. An-dare oltre, consegnare oltre. Consegnare ad altro, al nuovo. Quale sarà allora la consegna da darci per passare ad un ordine diverso, a una nuova lettura? In altre parole: come consegnare al palcoscenico, ad un luogo prescelto e deputato ad accogliere l'azione scenica e performativa, questo testo scritto oggi per l'oggi? Da dove partire? Dal malessere del protagonista? Ancora una volta ci troviamo di fronte al tema del tradimento. Solo che questa volta si tratta di alto tradimento con conseguenze anche letali. Perché, in questo caso, traditore e tradito sono la stessa medesima persona, vale a dire il protagonista nel racconto di Nora Cavaccini, inevitabilmente destinati a fagocitarsi a vicenda e quindi a darsi la morte l'un

l’altro.

Tradire se stessi in nome di altro, consegnarsi ad altro. Se inoltre questo altro significa consegnarsi nelle mani del "grande genitore", cioè della società attuale che ci richiede di adeguarci ai canoni collettivi, allora, citando lo psicanalista junghiano Aldo Carotenuto, "si resta figli", non avviene crescita né maturazione autentica, si rinuncia ad essere "creatori di proprie idee", si è "persona svuotata di Eros", non "portatrice di una figura propria di interiorità".

Quale l'alternativa, quindi, quale la via di uscita dall'impasse per non arrendersi al disagio e all'alienazione, alla malattia, alla morte? Solo un sincero, coraggioso e doloroso atto di ribellione, una sommossa prima interna e poi rivolta al mondo può salvare, perlomeno tamponare la ferita, impedire comunque la morte. Teniamoci quindi stretti i grilli per la testa. E che non smettano mai di frinire.

Elettra de Salvo

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Foto von Matthias Scheuer

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BIO

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CARLO LOIUDICE

Nato ad Altamura (Ba)

E’ stato uno dei fondatori della compagnia teatrale Cerchio di Gesso. Tra il 1996 e il 2011 ha preso parte come attore a più di trenta spettacoli, spesso come protagonista, rappresentati in tutta Italia ed in diverse città europee. Nel 2010 prende parte con lo spettacolo “Alice e le meraviglie” all’Italienischer Theaterherbst - Berlin.

Ha lavorato con i registi Carlo Formigoni, Gianluigi Gherzi, Simona Gonella ed Elettra de Salvo.

Durante la sua formazione ha avuto la fortuna di partecipare a workshop tenuti da Eimuntas Nekrošius, Augusto Omolu -Odin Teatret, Teresa Ludovico, Enrico Grazioli und Iva Hutchinson.

Dal 2011 vive e lavora a Berlino. A Settembre dello stesso anno ha fatto parte del Mica Moca Project e prodotto la solo-performance “Oltre il Regno” ispirata all’opera di Dino Buzzati. Il monologo ha partecipato al Norwich & Norfolk Festival ed è stato rappresentato presso il Kana Theater in Stettin.

E’ membro del collettivo internazionale Theater am Tisch dal 2012. In questa compagnia è attore delle produzioni “Getaway – Flug nach vorn” 2014 - spettacolo che ha partecipato al Be Festival, Birmingham 2014 - e Altbau.

E’ co-fondatore della compagnia DeGirolamo-Loiudice nella quale è coinvolto come attore, co-autore e co-regista nello spettacolo “I Corteggiatori – amore a colpi di poesia” presentato nel 2014 al Festival “In Scena! New York” di New York.

Si occupa della formazione teatrale in lingua italiana a Berlino in collaborazione con il Magazine Berlino Cacio e Pepe.

ELETTRA DE SALVO

Nata a Roma, vive e lavora a Berlino in qualità di attrice, performer, regista e coach..

Scritture per lavori teatrali, televisivi e cinematografici sia in Germania che in Italia.

Propri progetti per il teatro, performances, installazioni e video, coprodotti e presentati tra gli altri da Künstlerhaus Mouson e Theater am Turm di Francoforte,Volksbühne am Rosa Luxemburgplatz e Sophiensaele di Berlino, Documenta di Kassel.

Collaborazioni con Marina Abramovic, Blixa Bargeld/Einstürzende Neubauten, Gustavo Frigerio, Gigi Dall’Aglio/Teatro Due Parma, Prue Lang/Cie Forsythe, Felix Ruckert e con Comune di Roma, Goethe-Institut Roma, Centro Ricerche Musicali Roma; partecipazioni a Festival tra cui “Oriente Occidente”/Danza Contemporanea/ Rovereto, “Tanz im August/”Berlino.

Dal 1996 al 1998 direttrice del Teatro Italiano di Francoforte.

Inviti dagli Istituti di Cultura Italiani in Europa, New York, Tokyo, Melbourne, per spettacoli, seminari teatrali e letture con autori tra cui Arbasino, Baricco, Benni, Tabucchi, Agnello Hornby, Maraini, Murgia, De Carlo, Serra.

Moderatrice e speaker televisiva per la ZDF( 1987-91), HR, WDR, RAI.

Dal 1997 al 2001 è stata consigliere comunale a Francoforte sul Meno per le politiche culturali e dell’ immigrazione.

Giá membro del Centro di Danza Contemporanea a Berlino, é consigliere nel CdA della Romanfabrik di Francoforte.

Dal 2012 ha aperto spaziodesalvo, in cui tiene lezioni, seminari, workshops e coaching per il teatro e per la vita

E' co-autrice assieme a L.Priori e G.Ugolini di „Italo-Berliner, gli italiani che cambiano la capitale tedesca“(2014)

E' stata eletta “Italiana dell'anno” nel '14 dal Comites Berlino-Brandeburgo

in preprazione:

2 progetti in qualitá di regista e attrice su P.P.Pasolini a Zurigo e a Fribourg(CH) 2015-2016

Performer in “Materiali per una tragedia tedesca “di A.Tarantino, regia Werner Waas, Berlino

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«Il protagonista del testo di Nora Cavaccini è una sorta di Pinocchio al rovescio in un’Italia – quella di oggi – sfiancata e alla deriva. Ha grilli in testa che lo invitano a scartare – a scegliere l’alternativa, il divertimento – perché si sono accorti che tanto i binari che il mondo gli offre portano contro il muro di un tempo bloccato.» [dalla Prefazione di Andrea Bajani]

Nora Cavaccini è nata a Roma, si è laureata in Letteratura Latina e ha concluso nel 2011 un dottorato di ricerca in Italianistica. Ha pubblicato alcuni saggi (I giorni della resistenza a Porta San Paolo, in AA. VV., Testaccio. Dove batte più forte er core dei romani, Gangemi Editore, 2009; L’officina del Master, in Scrivere per Leggere, a cura di M. Marrucci e V. Tinacci, Zona, 2011). È autrice di un romanzo (Le regole di Anacleto, Manni, 2008) e del racconto L’arrotino (In A.A.V.V, Lama e Trama. Narrazioni in punta di coltello Perdisa Editore, 2012).