Grammatica Italiana. Le congiunzioni

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http://learnitalian.blogspot.com Le congiunzioni La congiunzione è la parte invariabile del discorso che serve a “congiungere” tra loro due proposizioni o gli elementi di una stessa proposizione. Le congiunzioni possono essere coordinative o subordinative. Si dicono coordinative le congiunzioni che uniscono due elementi della stessa proposizione, o due proposizioni che non siano in rapporto di dipendenza tra loro; si dicono subordinative le congiunzioni che uniscono due proposizioni che hanno tra loro un rapporto di dipendenza, cioè una proposizione principale con una dipendente che è ad essa subordinata. Le congiunzioni coordinative, secondo la loro particolare funzione, si distinguono in: 1) Copulative: e (ed), né, neppure, neanche, nemmeno Maria e Giovanni passeggiano – Io lego e tu scrivi – Quello che mi dici non è bello utile – È passato e neppure si è fermato Se io non parlo, neanche tu mi sembri loquace. Non c’è nessuna differenza tra neppure, neanche, nemmeno. E davanti a parola che comincia con vocale, per ragioni eufoniche, può diventare ed –È bene usare sempre ed quando la parola che segue comincia con è: Tu ed io siamo buoni amici – Io parlavo ed egli rideva – Ed anche per questo non potrò venire – Arrivò tardi ed era stanco. 2) Disgiuntive: o, ovvero, oppure Ridi o piangi? – Parli sul serio, ovvero scherzi? – Ti conviene partire col treno, oppure con l’aereo. 3) Avversative: ma, però, tuttavia, peraltro, nondimeno, eppure Quell’uomo sa tutto, ma non vuole parlare – È giusto, però qualche volta sbaglia – Capisco quello che dici, tuttavia non so consigliarti – È tardi, nondimeno mi fermo ancora un poco – Ho parlato molto, peraltro devo chiarire ancora il mio pensiero – Questo film non è bello, eppure non mi piace. Qualche volta si trovano insieme due congiunzioni avversative che si rafforzano a vicenda: ma tuttavia, ma nondimeno, ma pure, ecc. Quando si adoperano insieme ma e però, è bene interporre qualche parola tra le due congiunzioni: Io non vado questa sera alla festa, ma sarebbe bene però avvisarli. 4) Dimostrative: cioè, infatti, vale a dire, ossia Ti dirò tutto in breve; cioè ti riassumerò l’argomento – Puoi fidarti di lui, infatti, è una persona onesta – Questo è ciò che volevo raccomandarti, vale a dire la costanza e la buona volontà – Ti ho detto tutto, ossia quasi tutto. 5) Conclusive: dunque, pertanto, perciò, quindi, allora, ebbene Siamo tutti d’accordo, dunque si può concludere – Avete fatto male, pertanto non vi resta che chiedere scusa – Ho esposto quanto era necessario, perciò tutto ora è chiaro – Hai capito bene? Allora muoviti – Abbiamo ricevuto tutto, quindi possiamo andare – Ci siamo sfogati a parlare, ebbene ora siamo soddisfatti. 6) Correlative: e… e, o… o, né… né, come… così, sia… sia, non solo… ma anche, ecc. O fai presto, o te ne vai – Non accetto l’uno l’altro – Come venne, così se ne andò – Non mi piace sia che parta, sia che resti – Non solo vuole partire, ma anche vuole del denaro.

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Le congiunzioni coordinative e subordinative

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Le congiunzioni 

La  congiunzione  è  la  parte  invariabile  del  discorso  che  serve  a  “congiungere”  tra  loro  due proposizioni o gli elementi di una stessa proposizione. 

Le  congiunzioni  possono  essere  coordinative  o  subordinative.  Si  dicono  coordinative  le congiunzioni che uniscono due elementi della stessa proposizione, o due proposizioni che non siano in rapporto di dipendenza tra loro; si dicono subordinative le congiunzioni che uniscono due  proposizioni  che  hanno  tra  loro  un  rapporto  di  dipendenza,  cioè  una  proposizione principale con una dipendente che è ad essa subordinata. 

Le congiunzioni coordinative, secondo la loro particolare funzione, si distinguono in: 

1) Copulative: e (ed), né, neppure, neanche, nemmeno   Maria e Giovanni passeggiano – Io lego e tu scrivi – Quello che mi dici non è né bello né utile – È passato  e  neppure  si  è  fermato  –  Se  io  non  parlo,  neanche  tu  mi  sembri  loquace. Non c’è nessuna differenza tra neppure, neanche, nemmeno.   E davanti a parola che comincia con vocale, per ragioni eufoniche, può diventare ed – È bene usare sempre ed quando la parola che segue comincia con è:   Tu ed io siamo buoni amici – Io parlavo ed egli rideva – Ed anche per questo non potrò venire – Arrivò tardi ed era stanco. 

2) Disgiuntive: o, ovvero, oppure   Ridi  o  piangi?  –  Parli  sul  serio,  ovvero  scherzi?  –  Ti  conviene  partire  col  treno,  oppure  con l’aereo. 

3) Avversative: ma, però, tuttavia, peraltro, nondimeno, eppure   Quell’uomo  sa  tutto, ma non  vuole parlare  –  È  giusto, però qualche  volta  sbaglia  – Capisco quello che dici, tuttavia non so consigliarti – È tardi, nondimeno mi fermo ancora un poco – Ho parlato molto, peraltro devo chiarire ancora il mio pensiero – Questo film non è bello, eppure non mi piace.   

Qualche  volta  si  trovano  insieme  due  congiunzioni  avversative  che  si  rafforzano  a vicenda: ma tuttavia, ma nondimeno, ma pure, ecc. Quando si adoperano insieme ma e però, è bene interporre qualche parola tra le due congiunzioni:   Io non vado questa sera alla festa, ma sarebbe bene però avvisarli. 

4) Dimostrative: cioè, infatti, vale a dire, ossia   Ti dirò tutto in breve; cioè ti riassumerò l’argomento – Puoi fidarti di lui, infatti, è una persona onesta – Questo è ciò che volevo raccomandarti, vale a dire la costanza e la buona volontà – Ti ho detto tutto, ossia quasi tutto. 

5) Conclusive: dunque, pertanto, perciò, quindi, allora, ebbene   Siamo tutti d’accordo, dunque si può concludere – Avete fatto male, pertanto non vi resta che chiedere scusa – Ho esposto quanto era necessario, perciò tutto ora è chiaro – Hai capito bene? Allora muoviti – Abbiamo ricevuto tutto, quindi possiamo andare – Ci siamo sfogati a parlare, ebbene ora siamo soddisfatti. 

6) Correlative: e… e, o… o, né… né, come… così, sia… sia, non solo… ma anche, ecc.   O fai presto, o te ne vai – Non accetto né l’uno né l’altro – Come venne, così se ne andò – Non mi piace sia che parta, sia che resti – Non solo vuole partire, ma anche vuole del denaro. 

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Le congiunzioni subordinate, cioè quelle che introducono proposizioni dipendenti da altre, alle quali sono “subordinate”, si distinguono in: 

1) Dichiarative: che, come  So che tu farai presto – Penso che tu sia buono – Mi spiegò come si doveva fare – Non so come ti comporterai in questa occasione. 

2) Causali:  perché,  poiché,  giacché,  ché  (=  perché,  poiché),  siccome,  dal momento  che, visto che, dato che   Se ne andarono subito, perché erano stanchi – Poiché sei stato punito a scuola, resterai in casa tutto il giorno – La ragazza ci salutò in fretta, giacché doveva partire – Non vollero fermarsi, ché a casa  li attendevano per  la cena – Siccome volevano uscire, cenarono prima del solito – Dal momento  che  nessuno  parlava,  l’adunanza  fu  sciolta  –  Visto  che  tutto  era  inutile,  non perdemmo  altro  tempo  e  ce  ne  andammo  –  Dato  che  sei  venuto  qui,  ti  terrò  un  po’  di compagnia. 

3) Temporali:  quando,  allorché,  allorquando,  mentre,  appena,  come,  tosto  che,  dal momento che, finché, dacché, fino a quando, ogni volta che   Io  arrivai  quando  tuo  fratello  era  uscito  –  Ci  affacciammo  al  balcone,  allorché  cominciò  a piovere  –  Io  scrissi  la  lettera  allorquando mi  telefonò  tuo  zio  – Mentre  passeggiavamo  ci vennero incontro gli amici – Lo riconobbi appena lo vidi – Come uscì vennero a cercarlo – Tosto che lo videro, lo abbracciarono commossi – Dal momento che cominciò a parlare, il pubblico lo ascoltò attentamente – Finché stette lì, nessuno lo prese in considerazione – Non l’abbiamo più visto dacché partì per l’estero – Staremo ad aspettarlo fino a quando ritornerà – Ogni volta che parla, sbaglia. 

4) Finali: affinché, perché, acciocché (si costruiscono sempre con il modo congiuntivo)   Te lo ripeto affinché tu possa capire meglio – Andarono a letto presto perché potessero alzarsi in tempo per partire – Si fanno dei grandi sacrifici acciocché si possa realizzare qualcosa nella vita – Parlo ad alta voce perché tutti possano sentire – Ti rimprovero affinché ciò non si ripeta più. 

5) Condizionali: se, qualora, ove, purché, quando   Ti  accompagnerò,  se  verrai  presto  –  Se  tu  studiassi  di  più,  otterresti  degli  ottimi  voti  –  Ti perdonerei, qualora tu dicessi la verità – Potresti uscire, ove qualcuno venisse a prenderti – Ti aspetterò, purché tu venga presto – Quando si vuole, si può sempre riuscire. 

6) Concessive: benché,  sebbene, quantunque, ancorché, nonostante  che,  con  tutto  che, per quanto (si costruiscono sempre con il modo congiuntivo)   Benché avesse ragione, non riuscì a dimostrarlo – Ti regalerò un libro sebbene tu non lo meriti – Quantunque mi sforzi, non riesco a superare queste difficoltà – Uscirono tutti, ancorché fosse tardi  – Nonostante  che  l’avessero  abbandonato,  il  vecchio  non  odiava  nessuno  –  Ti  parlerò francamente, con tutto che tu non ispiri molta fiducia – Per quanto io possa fare, è difficile che riesca. 

7) Modali: come, come se, comunque, quasi, quasi che, senza che  Tu fai sempre come vuoi – Egli parla come se nulla fosse successo – Comunque vadano le cose, avrò  poco  da  sperare  –  Piangeva  e  strillava  quasi  l’avessero  strangolato  – Mi  rimproverava ancora, quasi ché la colpa fosse mia – Uscirono dalla stanza senza che si facessero notare. 

   

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8) Consecutive: così… che, sì che, cosicché, tanto… ché, talché, di modo che, al punto che, di guisa che, in modo da   Era  così buono  che  tutti  lo  citavano  come esempio – Egli  fece  sì  che dovettero  assumerlo – Lavoravano tutto l’anno, cosicché poi poterono disporre di molto denaro – Non tennero conto dell’orario,  sicché  rimasero  fuori  – Mi pregarono  tanto  che non potei dire di no  –  È  troppo convinto di quello che dice, talché è inutile contraddirlo – Ridusse il libro in quelle condizioni, di modo  che  ora  non  si  può  adoperare  –  Con  il  suo modo  di  fare  arrivò  al  punto  che  tutti  lo sfuggivano – Egli  si divincolò  con  tutte  le  sue  forze, di guisa  che alla  fine dovettero  lasciarlo libero – Questi giovani si comportano in modo da farsi ammirare da tutti. 

9) Eccettuative: (limitative) salvo che, fuorché, tranne che, a patto che   Tutto  è pronto per partire,  salvo  che  tu non decida diversamente  – Ha detto  tutto,  fuorché quello  che più  interessava – Gli  scriverò domani,  tranne  che  tu non mi  avvisi  in  tempo –  Io verrò, a patto che tu mi precisi l’orario. 

 

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