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a ii,r pr:a_.tarms rrll semeè sottoterra, dietro il ferroe il cemento del carcererrTesto di llarcoPorra . Foto di alt iroBcrll.cqut

ciapiede: incrocio di sguardi, di botte-ghe, divoci. Di chiese e di case. Dellacasa più famosa, meno ambita, piùambiziosa: «Pace a questa casat.

«Non so come si sia arrivati achiamare il carcere casa di reclusio-ne, ma questa parola del Signorc (Lu-ca 1o,5, nrrr) mi ricorda che la suaprcmessa di pace è anche per quan-ti abitano questa casa così partico-lare». Fra Nilo, dietro quellesbarre,è la faccia di Dio per le donne dete'nute. Seguace di Francesco dtssisi,ha fatto del carcere della Giùdecca,a V€nezia, la sua moderna foresta dicubbio: i lupi, stavoÌta, sono tuttefemmifle. Non offre loro la luna nelpiatto,le aiuta ad aiutare se stesse:«"ll regno di Dio è vicino", ci vienedetto nel Vangelo (Marco 1,5, ndr).Poter dire "Il Signore ti è vicino" achi non ha più nemmeno la forza dirialzaIsi è rar./ivare la speranza». Laspennza del pescatore appena getta-tele reti: paziente, silenziosa, attiva.

In carcere ogni quarto d'orache passa s'invecchia di un anno.Ogni istante può essere fatale, relmale come nel bene: nuna ragazza,uscita da poco, unglornomi chiamaper dirmi che è diventata mamma.Con la nascita della fi8lia era nataanche lei. Mi ha chiesto il Battesimoper la bambina, volevache soffiassesu di lei quell'amore che, in galem,I'aveva salvata dalla sconforto,. Gli

e suor Franca nella enmm

isola è una terra lunga estrettai ospita conventi,orti, giardini. La sua cornice è un immenso mar-

occhi di fra Nilo sono una cisternadi estasi, hanno laplaciditàdel marecalmo. Eppure in quegÌi occhi pas-sano storie drogate da mali inauditi:rapina, furto con scasso, spaccio didroga, terrorismo, sequestro, omici-dio: «Sono donne che vivono iì pe-so di un passato pesante, dal qual€,però, non vogliono lasciarsi travol-gere», Nessuna donna nasce madre,lo diventaassieme al figlio: nasconoassieme. Quando i figli fanno tardi,le madri li aspettano. Quando, inve-ce, ad attardarsi è la madre, saran-nocerti figli adattenderle: «Era rnaragazza giovane, venuta in carcerea incontrare la mamma appena ar.restata. Dopo Ia p ma volta, non èpiù venuta: mai dimenticherò que-gli occhi increduli, storditi, incapa-ci anche solo d'intuire il perché ditutto il dolore arrecato,.

5!t.E"F*zio E l!ÉbcHd n',UiilEgi'ill

La Giudecca è un'isola dove tut-to è un solenne invito alla calma: ilsilenzio quieto, i pochi turisti, i ru-mori attutiti. I colori laguari, il vo'ciferare dei pescatori, il rumore deivaporetti, Il seme è sottoterra, die-tro il ferro e il cemento del carcere.Cresce, è la vita, queÌla delle madriche vivono assieme ai loro bambinidentro lacella: «Quando Ie incontrom'imbafto in una reakà che ferisceprofondamente, è diffi ciÌe compren-dere il perché di quelle presenze, diquelle sto e che iniziano dai sottofon-di della società», confessa suor Fran-ca Busnelli, braccio destro di fra Nilo.

flrvlclna a Vonerla.ppuro poco turl$lc.La casa di reclusione fem minilesitrova sulla Giudecca,isola poco frèquentatEdaìturisti. Nellafoto: fra Nilocon a lcu né detenute.

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«Sono storie di donne disincantate,lèrite, deluse. Le mia slìda èquelladi amarle, per poi capirle,. E il re-stauro dell'umanità la perla rara diquesfisola di cemento, la più ièro-ceiìpologetica. Non tutto è perduto,non tutto è brutto, non tutto è f,nito:«Come sllora rondivido con loro lagrammatica del mio essere doDna:lasensibilità, l'irtinità, iapietà,lacura. ll gusto del belìo», raccorta suorFranca. «Loro mi ricanìriano con laloro nudità eiomi scopro forte deìlamia debolezza, dei nriei imbarazzi,

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lnonda ll6novèmbrell docufllm ita, dlre rralOgnidetenuto èunastoria,un volto, un percorso. Lelorostorie sono uno specchio rottod€l oo.tro passaggio su qu€staGrra: è dilficile aggiusta rle,ma conoscere le rasionidiunarottura può aiutare a peneÙarequelle sbarre che chiudono,come in un magazzino,tante vite così d ifferenti.con ildocufilm Mai d,re maiil registaAndrea Salvadorevuol provarea usci.edallalunga nottè incuituttele storiesono buie, per mostrrrèunarealrà chèè pllr vlcinr alla vitadi clascuno d I nol di quantoposslamo immaglnare.Prodotto da ReteBlu. Tv2ooolo trasmetterà in due puntate:domenica 6 novembrealle23ela domenica successìva,13 novembre, semprealle 23.

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L'evento-.!?

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delle mie umiliazioni. Miscopro di'versa anche come donna,.

sono solamente due i mondineiquali gli umani si ritrovano: il cam'po di battaglia, Ia prigione. Chi nonsoccombe, rifiorisce.

SAI{ARE IL DOTOEE DEGLI AIIRINessuno ha più fretta di una

donna che, perduto tutto, ritrovase stessa: «ll mio cempanello d'al-larme che la ricostruzione sta periniziare è in una liase: "D'ora in poivorrei poter alleviare un po'il doloreche ho provocato agli ahri"», confi-da fra Nilo. «Penso che qu:ìndo unapersona, provata dalla detenzion€,a!./erte questo desiderio e trova laforza di guardare la sofferenza, stiainiziando a risorgere».

Come quell'a istacapacedifar

«ll CAMPANELi-OD ALLARME CIIESA CAPIRE CHE LARICOSTRT..'ZtOr,lE STAPER INIZIARE È NELLAFRASE: "VORRE{ POTERALLEVIARE UN PO'IL DOLORE CHEHO PROVOCATO"»

uscire Ì'anima diìl suo sassofono: ilpubblico è rapito. Il mondo guadagnauna percentuale di bellezzai «Dico-no che là dentro assomiglio al fioredi Ioto», rivela suor Franca. «Que-

sti fiori li si vede sbocciare in acquestagnanti, quelle sporche di fango.Il fango di queste donne è il paesenel quale Dio ha daro appuntamen-to alla mia storia con Lìri. Sì: anchealla mia femminilità». a

Giubileodei carcerati

Fra slieventipiirimportanti dellAnno

santo della misericordia,il Giubileo dei carceratisisvolg€ in due siornate.sabato 5 novomhr€ dalle ore15sllelZ nelle chiese disansalvatorè in tauro, santa Mari.in Vallicell6 e San GiovanniBattista dei Fiorentini,edor.2ione eùcaristicaè riconciliazioni.Dallel6 pellegrinaggioverso la Porta santa.Dom€nlca 6 novembrèalle I in pì6zza san Piétromomentocelebrativoconalcune testimonianze.Sì proced6 con la recÌta delRosario e 15 Mess6, alle 10nella besilice diSan Pietro,p.esi€duta dal Papa. Nelpomerisgio è in prosrammala Festa delle misericordia,dalle 15 alle 17 in aula Paolo Vl,con l'esposiziono di prodottirealizzatiin carcsre.

Nelle sere d'autunno dalla li'nestra delle celle si scorge la lagunacolorata di rosso-tramonto, la seral'acqua pare dipinta, digiorno è blu'favola: è la vita che sarebbe potutaessere la loro. Quella che, qui dentro,in tanti sono allbpera per insegnameil rammendo, Ia cucitura, iì restauro.

Storie di affetti contenuti, didiscrezioni straordinarie. Pianti gut-turaÌi, muti, sfrenati. Prati che rifio-riscono a primavera: «Donne chedicono: "Crazie per avermi ascolla-ta". Che mantengono in perpetuatensione il mio bisogno di conver-sione,. È Ia parola di un umile fia-ticello nel .ùi .uore hafie forte ilsogno del grande Francesco: il lupo,ch'erauna calamita di gìrai, è diven-tato ostensorio di Dio. Chi riesce a

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