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G.M. - Informatica B- Automazione 2002/03 Le macchine termiche Il primo principio ci offre la possibilità di trasformare energia interna, calore in lavoro meccanico Le macchine che realizzano queste trasformazioni di chiamano “macchine termiche” esempi di macchine termiche: Il motore dell’automobile Le vecchie locomotive a vapore Gli stessi principi vengono utilizzate dai Frigoriferi, condizionatori, pompe di calore Una espansione isoterma trasforma tutto il calore assorbito dal serbatoio di calore a temperatura T in lavoro meccanico Una volta raggiunta la pressione atmosferica l’espansione si arresta Così anche la produzione di lavoro Occorre riportare il sistema al punto di partenza e ripetere l’espansione La macchina termica deve operare su un ciclo Perché ci sia una reale produzione di lavoro occorre far tornare indietro il sistema lungo una isoterma a temperatura più bassa V P i f Τ V f P f P i V i U = 0 Q = W

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Le macchine termiche• Il primo principio ci offre la possibilità di trasformare

energia interna, calore in lavoro meccanico

• Le macchine che realizzano queste trasformazioni di chiamano “macchine termiche”

• esempi di macchine termiche:– Il motore dell’automobile

– Le vecchie locomotive a vapore

• Gli stessi principi vengono utilizzate dai– Frigoriferi, condizionatori, pompe di calore

• Una espansione isoterma trasforma tutto il calore assorbito dal serbatoio di calore a temperatura T in lavoro meccanico

• Una volta raggiunta la pressione atmosferica l’espansione si arresta

• Così anche la produzione di lavoro

• Occorre riportare il sistema al punto di partenza e ripetere l’espansione

• La macchina termica deve operare su un ciclo

• Perché ci sia una reale produzione di lavoro occorre far tornare indietro il sistema lungo una isoterma a temperatura più bassa

V

P

i

f

Τ

V f

P f

P i

V i

U = 0 Q = W

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Rendimento di una macchina termica• Se ritorno indietro lungo una isoterma a temperatura

più bassa,– il lavoro da effettuare, area in rosa, per riportare il

sistema nello stato iniziale è più piccolo di quello ottenuto nella prima fase

– Nel ciclo si ottiene una produzione netta, positiva, di lavoro del sistema sull’ambiente esterno

• Il lavoro è rappresentato dall’area racchiusa dal ciclo

• Se il ciclo viene percorso in verso orario, come è il caso descritto, il lavoro è positivo (il sistema fa lavoro sull’esterno)

• Se il ciclo viene percorso in verso antiorario, il lavoro è negativo, allora è l’ambiente esterno ad effettuare un lavoro sul sistema

• Si osservi che sulla isoterma if il sistema assorbe un calore Q pari al lavoro effettuato (area sotto la trasformazione, grigia)

• Nella isoterma gh il calore è negativo, viene ceduto dal sistema all’ambiente esterno

• Lungo le isocore in una il calore viene assorbito (hi) nell’altra viene ceduto (gf).

• Si definisce rendimento di una macchina termica il rapporto tra il lavoro prodotto nel ciclo e il calore comunque assorbito nel ciclo:

V

P

i

f

Τ

V f

P f

P i

V i

g

h

η=W

Qass

ΔUii =0 ⇒ W =QΔU =Q−W

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Macchine termiche che lavorano tra due serbatoi

• Le macchine termiche sono sistemi termodinamici che descrivono un ciclo

• C’è una parte del ciclo in cui il sistema assorbe calore da uno o più serbatoi presenti nell’ambiente esterno

• C’è un’altra parte del ciclo in cui il sistema cede calore ad uno o più serbatoi presenti nell’ambiente esterno

• Nel ciclo il sistema esegue un lavoro netto positivo sull’ambiente esterno

• Un caso particolare di macchina termica è quella che lavora tra due serbatoi

– Schematizzabile come nella figura a lato

– La macchina assorbe calore Q1 dal serbatoio a temperatura più elevata T1

– Cede il calore Q2 al serbatoio a temperatura inferiore T2

– Produce il lavoro W

• Il rendimento della macchina è dato da

W

η=WQ1

η=Q1 −Q2

Q1

=1−Q2

Q1

η=W

Qass

ΔUii =0 ⇒ W =QΔU =Q−W

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La macchina e il ciclo di Carnot• La macchina di Carnot è una macchina reversibile che opera

con due soli serbatoi di calore

• Il ciclo è costituito da – due isoterme (alle temperature T1 e T2)

– e da due adiabatiche (è l’unica trasformazione reversibile che non richiede ulteriori serbatoi di calore)

– Nella figura è rappresentato il ciclo di Carnot percorso da un gas perfetto

• Tutte le macchine reversibili che operano con due soli serbatoi di calore sono macchine di Carnot

• Il ciclo può essere percorso da una qualsiasi sostanza: gas perfetto, gas reale, acqua e vapor d’acqua, freon, etc.

W• Scegliendo il punto b

dove far finire l’espansione isoterma, si può variare il lavoro fatto dalla macchina in un ciclo.

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Studio del ciclo di Carnot percorso da un gas perfetto

• Trasformazione ab - Espansione isoterma– U=0, Q1=Wab

– La trasformazione è reversibile: possiamo suddividerla in tratti infinitesimi

– Il lavoro in ciascun tratto infinitesimo sarà: dW=PdV

– Il lavoro complessivo

– Dato che Vb è maggiore di Va (espansione) il lavoro è positivo

– Il calore Q1 è uguale al lavoro: è anch’esso positivo (calore assorbito)

Wab = PdVa

b

∫ =nRT1

VdV

a

b

∫ =nRT1dVVa

b

∫ =

=nRT1 lnV[ ]ab=nRT1ln

Vb

Va

ΔU =Q−W

Va

Vb

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Studio del ciclo di Carnot percorso da un gas perfetto

• Trasformazione bc - Espansione adiabatica– Qbc=0, Ubc =-Wbc

– La variazione di U energia del gas perfetto

– Dato che T2 è più piccolo di T1, U <0

– Il lavoro W è maggiore di zero (il lavoro viene fatto dal sistema sull’ambente esterno

ΔUbc =nCV T2 −T1( )

Wbc =−nCV T2 −T1( )

• Trasformazione cd - Compressione isoterma– U=0, Q2=Wcd

– Operando come sulla trasformazione ab, otteniamo il lavoro complessivo

Wcd =nRT2lnVd

Vc– Dato che Vd è minore di Vc (compressione), il lavoro è negativo

– Il calore Q2 è uguale al lavoro: è anch’esso negativo (calore ceduto)

ΔU =Q−W

Va

VbVc

Vd

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Studio del ciclo di Carnot percorso da un gas perfetto

• Trasformazione da - Compressione adiabatica– Qda=0, Uda =-Wda

– La variazione di U energia del gas perfetto

– Dato che T2 è più piccolo di T1, U >0

– Il lavoro W è minore di zero (il lavoro viene fatto sul sistema dall’ambente esterno

ΔUda =nCV T1 −T2( )

Wda =−nCV T1 −T2( )

• Si osservi che Wda=-Wbc

• Il lavoro complessivo svolto nel ciclo sarà:

W=Wab+Wbc+Wcd+WdaW =nRT1ln

Vb

Va

+nRT2lnVd

Vc

• Il calore assorbito nel ciclo è solo Q1=Wab

ΔU =Q−W

Va

VbVc

Vd

Q1 =nRT1lnVb

Va

• Il rendimento del ciclo di Carnot η=

WQ1

=nRT1ln

Vb

Va

+nRT2lnVd

Vc

nRT1lnVb

Va

=1+T2

T1

lnVd

Vc

lnVb

Va

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Studio del ciclo di Carnot percorso da un gas perfetto

• Vogliamo far vedere che:

ΔU =Q−W

Va

VbVc

Vd

η=WQ1

=nRT1ln

Vb

Va

+nRT2lnVd

Vc

nRT1lnVb

Va

=1+T2

T1

lnVd

Vc

lnVb

Va

lnVd

Vc

lnVb

Va

=−1

abisoterma PaVa =PbVb

bcadiabaticaPbVbγ =PcVc

γ

cdisoterma PcVc =PdVd

daadiabaticaPdVdγ =PaVa

γ PaVaPbVbγPcVcPdVd

γ =PbVbPcVcγPdVdPaVa

γ

• Moltiplicando tutti i primi membri e tutti i secondi membri tra loro

VaVbγVcVd

γ =VbVcγVdVa

γVb

γ−1Vdγ−1 =Vc

γ−1Vaγ−1

Vb

Va

⎝ ⎜ ⎞

⎠ ⎟

γ−1

=Vc

Vd

⎝ ⎜ ⎞

⎠ ⎟

γ−1 Vb

Va

=Vc

Vd

η=1−T2

T1

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Il frigorifero• Il ciclo di Carnot è un ciclo reversibile

• Quindi può essere percorso all’indietro

• Ma quando una trasformazione viene percorso al contrario

– Si invertono i segni degli scambi energetici

– Sicuramente cambia segno DU

– Ma anche W e Q

– Quelle che erano le quantità assorbite diventano cedute e viceversa

• quindi la macchina di Carnot al contrario – assorbe il lavoro W

– assorbe il calore Q2 dal serbatoio più freddo

– cede la quantità di calore Q1 al serbatoio più caldo

• Abbiamo realizzato un frigorifero

• Si definisce coefficiente di prestazione del frigorifero ε =Q2

W=

Q2

Q1 −Q2

w

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Il secondo principio della Termodinamica - Enunciato di Kelvin-Plank

• Le macchine termiche sono sistemi termodinamici che descrivono un ciclo

• C’è una parte del ciclo in cui il sistema assorbe calore da uno o più serbatoi presenti nell’ambiente esterno

• C’è un’altra parte del ciclo in cui il sistema cede calore ad uno o più serbatoi presenti nell’ambiente esterno

• Nel ciclo il sistema esegue un lavoro netto positivo sull’ambiente esterno

• è impossibile realizzare un processo il cui unico risultato sia quello di assorbire calore da un serbatoio e di convertirlo completamente in lavoro.

W(=Q1)

η=Q1 −Q2

Q1

=1−Q2

Q1

<1Τ

1

Q 1

W

Q1 ≤0

Macchina monoterma

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Il secondo principio della Termodinamica - Enunciato di Clausius

• non è possibile realizzare un processo il cui unico risultato sia quello di far passare del calore da un corpo più freddo ad uno più caldo.

• Il passaggio di calore da un corpo più freddo ad uno più caldo deve essere sempre accompagnato da qualche altra modifica da qualche altra parte nell’universo

• Ossia c’è bisogno di un lavoro esterno

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Verifica dell’equivalenza tra le due formulazioni

• Si può vedere che violando una formulazione è violata anche l’altra• Supponiamo che esiste una macchina termica che riesca a trasformare

tutto il calore estratto da un serbatoio a temperatura T1 in lavoro meccanico.

• Posso usare questa macchina accoppiandola ad una macchina di Carnot che facciamo lavorare come frigorifero

– Il lavoro prodotto dalla prima macchina viene utilizzato per far funzionare il frigorifero

• L’effetto cumulativo delle due macchine è un frigorifero ideale che preleva il calore Q2 dal serbatoio più freddo e lo trasferisce a quello più caldo senza richiedere alcun lavoro dall’esterno

• Questa macchina viola la seconda formulazione del II principio

Τ1

Τ 2

Q 1

W

Τ1

Τ 2

Q' 1

Q 2

W

Τ1

Τ2

Q'1= Q2+ Q1

Q2

W= Q1Q1

Τ1

Τ2

Q2

Q2

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Irreversibilità e II principio

• Il secondo principio della termodinamica ci fa capire perché alcune trasformazioni sono irreversibili

• Prendiamo il passaggio di calore tra due corpi inizialmente a temperatura differente:

– Il secondo principio ci impedisce di realizzare la condizione di partenza perché bisogna trasferire del calore da un corpo più freddo ad uno più caldo è per fare questo occorre produrre qualche altra modifica da qualche altra parte nell’universo

• prendiamo un pendolo messo in oscillazione che dopo un po’ si ferma perdendo la sua energia meccanica in energia interna dell’aria e dei corpi interessati

– Per rispristinare la situazione iniziale occorrerebbe estrarre dall’aria e dai corpi questa energia interna e ritrasformala, tutta, in lavoro (energia meccanica)

– Il secondo principio ci impedisce di fare questo: una parte dell’energia non può essere trasformata in lavoro meccanico e deve essere ceduto ad un serbatoio a temperatura più bassa.

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Il teorema di Carnot• Tutte le macchine che lavorano tra due termostati hanno

un rendimento che è minore, o al massimo uguale, a quello di una macchina di Carnot che lavori tra gli stessi due termostati.

• tutte le macchine reversibili (tutte le macchine di Carnot) che lavorano tra gli stessi termostati hanno, tutte, lo stesso rendimento.

wC

• La dimostrazione si fa per assurdo:

• Supponiamo che esista una macchina X che lavora tra i due termostati a temperatura T1 e T2 che abbia un rendimento maggiore della macchina di Carnot operante tra gli stessi termostati

• Regolando il ciclo della macchina di Carnot facciamo in modo che il lavoro fatto dalle due macchine in un ciclo sia uguale

• Consideriamo positive tutte le quantità di calore, per distinguere il calore assorbito da quello ceduto useremo esplicitamente il segno

Q’1

Q’2

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Il teorema di Carnot

wC

Q’1

Q’2

ηC =WQ1

ηX =WQ'1

ηX >ηC ⇒WQ'1

>WQ1

⇒ Q1 >Q'1

W =Q'1−Q'2W =Q1 −Q2

⇒ Q'1−Q'2 =Q1 −Q2 ⇒ Q2 −Q'2 =Q1 −Q'1

Q1 −Q'1>0

Q2 −Q'2>0

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Il teorema di Carnot• Se combiniamo le due macchine otteniamo una macchina che trasferisce il

calore Q=Q2-Q’2 (>0) dal serbatoio a temperatura più bassa a quello a temperatura più alta senza richiedere alcuna altra modificazione nell’universo.

• Contraddice il secondo Principio della Termodinamica

• L’ipotesi da cui siamo partiti è falsa. Quindi

• Dimostrazione della 2a parte

• Se la macchina X è reversibile allora il suo ciclo può essere invertito e si può scambiare il ruolo della macchina X con quello della macchina di Carnot

• Ripetendo lo stesso ragionamento a ruoli invertiti otterremo:

ηX ≤ηC cvd

ηC ≤ηXrev

• Le due relazioni precedenti devono essere vere contemporaneamente.

• Questo accade solo se ηXrev=ηC cvd

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Conseguenze del teorema di Carnot

• Dati due termostati a temperatura diversa, la maniera più efficiente per trasformare calore in lavoro meccanico è quello di utilizzare una macchina di Carnot.

• il rendimento di una macchina di Carnot è indipendente dalla sostanza impiegata per percorre il ciclo, gas perfetto, gas reale, acqua e vapore d’acqua, freon. etc, dipende solo dalle temperature dei termostati tra cui opera:

– Abbiamo già calcolato il rendimento di una macchina di Carnot operante con un gas perfetto

η=1−T2

T1

• Tutte le macchine di Carnot operanti tra questi due termostati avranno tutti lo stesso rendimento appena calcolato.

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La temperatura termodinamica o assoluta

• Il teorema di Carnot ci permette di definire una ulteriore scala di temperatura

• Infatti se prendiamo una macchina di Carnot che opera tra il corpo di cui si vuole conoscere la temperatura e il sistema del punto triplo

• Dalla definizione di rendimento

• Il calore scambiato da una macchina di Carnot gioca il ruolo di caratteristica termometrica

• Questa nuova definizione della temperatura, è equivalente alla scala di temperatura del gas perfetto per tutte le temperature misurabili col gas perfetto

• Estende fino allo zero assoluto l’intervallo di temperature misurabili, perché all’interno della macchina di Carnot ci possiamo mettere qualunque sostanza.

ηdef =1−Qtr

Q

ηC =1−Ttr

T

⇒Qtr

Q=

Ttr

T⇒ T =273.16

Ttr1 2 3

Q

Qtr

K

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Applicazio

ne

• Un inventore sostiene di aver inventato cinque motori, ciascuno operante tra i serbatoi termici a 400 e 300 K. Per ogni ciclo, i dati di ogni motore sono i seguenti:

– Qa=200 J, Qc=-175 J, W=40 J

– Qa=200 J, Qc=-150 J, W=50 J

– Qa=600 J, Qc=-200 J, W=400 J

– Qa=100 J, Qc=-90 J, W=10 J

– Qa=500 J, Qc=-200 J, W=400 J

– Dire quali dei due principi della termodinamica (eventualmente entrambi) vengono violati da ciascun motore. Nel caso invece entrambi i principi della termodinamica risultino soddisfatti, stabilire se il ciclo è reversibile

• No primo

• Ok primo, ok secondo, reversibile

• Ok primo, no secondo

• Ok primo, ok secondo, non reversibile

• No primo

ηC =1−T2

T1

=1−300400

=0.25 η≤ηC

η2 =W

Qass

=50200

=.25

η4 =W

Qass

=10100

=.10

η3 =W

Qass

=400600

=.66

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Applicazio

ne

• Una macchina termica a combustione interna, il motore dell'automobile a benzina, può essere approssimata con il ciclo mostrato in figura. Si supponga che la miscela aria-benzina possa essere considerato un gas perfetto e che venga utilizzato un rapporto di compressione 4 a 1 (V4 = 4V1). Si supponga inoltre che p2=3p1.

– Determinate la pressione e la temperatura in ognuno dei quattro vertici del diagramma p-V in funzione di p1 e T1, e del rapporto dei calori specifici del gas.

– Esprimere il rendimento del ciclo in funzione del rapporto di compressione.– Confrontare con il rendimento di una macchina di Carnot che lavora tra le temperature estreme.

• Questo ciclo è denominato “ciclo Otto” ed è il ciclo secondo cui funziona il motore benzina.

• Punto 2

4

3

2

1 Adiabatica

Adiabatica

V4V1

p1

3p1

Scoppio

V2 =V1

P2 =3P1

T2 =P2V2

nR=

3P1V1

RP1V1

RT1

=3T1

• Punto 3

V3 =V4 =4V1

P3 =P2V2

γ

V3γ =3P1

V1γ

4γV1γ =3×4−γP1

T3 =P3V3

nR=

3×4−γP1 ×4×V1

RP1V1

RT1

=3×41−γT1

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Applicazio

ne

• Una macchina termica a combustione interna, il motore dell'automobile a benzina, può essere approssimata con il ciclo mostrato in figura. Si supponga che la miscela aria-benzina possa essere considerato un gas perfetto e che venga utilizzato un rapporto di compressione 4 a 1 (V4 = 4V1). Si supponga inoltre che p2=3p1.

– Determinate la pressione e la temperatura in ognuno dei quattro vertici del diagramma p-V in funzione di p1 e T1, e del rapporto dei calori specifici del gas.

– Esprimere il rendimento del ciclo in funzione del rapporto di compressione.– Confrontare con il rendimento di una macchina di Carnot che lavora tra le temperature estreme.

• Punto 4

4

3

2

1 Adiabatica

Adiabatica

V4V1

p1

3p1

Scoppio

r =V4

V1

=4

V4 =4V1

P4 =P1V1

γ

V4γ =P1

V1γ

4γV1γ =4−γP1

T4 =P4V4

nR=

4−γP1 ×4×V1

RP1V1

RT1

=41−γT1

η=W

Qass

=1+Qced

Qass

=1+nCV T4 −T3( )nCV T2 −T1( )

=1+41−γ −3×41−γ

( )T1

3−1( )T1

=1+41−γ 1−3( )

3−1( )=1−

14γ−1

ηC =1−T4

T2

=1−41−γT1

3T1

=1−1

3×4γ−1

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Applicazio

ne

• In un ciclo di Carnot l'espansione isoterma di un gas ideale avviene a 412 K e la compressione isoterma a 297 K. Durante l'espansione il gas assorbe 2090 J di energia termica.

• Determinare:– Il lavoro fatto dal gas durante l'espansione isoterma– Il calore ceduto dal gas durante la compressione isoterma– Il lavoro fatto sul gas durante la compressione isoterma– Il rendimento del ciclo.

• O

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Applicazio

ne

• Una macchina termica ciclica funziona tra due sorgenti costituite rispettivamente da una massa m di vapore d'acqua a 100°C e da una massa m1=1kg di ghiaccio a 0°C. la macchina preleva calore dalla sorgente calda e viene fatta funzionare finché tutto il ghiaccio si è fuso o il vapore si è liquefatto.

– la macchina termica sia irreversibile con rendimento *=0,2: quale deve essere il valore della massa del vapore m se si vuole fondere tutto il ghiaccio?

– Si dica quale tipo di macchina si deve usare per fondere il ghiaccio facendo liquefare• la massa minima di vapore,

• la massa di vapore più grande possibile (mmax).

– Si calcoli la variazione di entropia del sistema costituito dalle sorgenti e dalla macchina termica nei tre casi considerati. Si usino i seguenti valori approssimati: calore latente di fusione del ghiaccio f = 79,7 cal/g, calore di liquefazione del vapore di acqua e = 539 cal/g.

• O

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Applicazio

ne

• Una mole di gas perfetto monoatomico viene utilizzata come sostanza di lavoro di una macchina termica che compie il ciclo mostrato in figura. Si calcoli:

• Il lavoro fatto dalla macchina in un ciclo.

• Il calore assorbito per ciclo

• Il rendimento di una macchina di carnot operante tra la più alta e la più bassa temperatura presenti nel ciclo

• Si ponga P1=3P0, V1=2V0, P0=1,01x105 Pa e V0=22,5 litri.

• O

V0,P0

V1,P1b

d

c

a

V

P