GLI ORIZZONTI DELLA CHIMICA studio, ricerca e lavoro dogane dr... · direttori dei Laboratori...

“GLI ORIZZONTI DELLA CHIMICA studio, ricerca e lavoro”7 marzo 2017

Dott.sa Magda Franco

Chimico

Perché dovrei fare il chimico…

…ILLUMINIAMO QUESTO OSCURO MONDO CHIMICO

Il mestiere del Chimico in 4 parole:

SafetySecurity

Sicurezza

Attualità

Intelligenza

Versatilità


Versatilità

Chimico delle Dogane

CHI SIAMO…

• I Laboratori Chimici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nascono nell’anno 1886 come Organo consultivo dell’Amministrazione Finanziaria, o meglio doganale, italiana (l’allora “Laboratorio chimico delle Gabelle”).

• Deputati a compiti di ricerca e di analisimerceologica rivolti soprattutto alla sfera dell’import-export come pure ad importanti produzioni industriali nazionali (tabacchi, sali, zuccheri, e poi anche prodotti petroliferi, alcoli), per l’esatta applicazione della Tariffa doganale e delle imposte di fabbricazione.

• I servizi chimici dell’Agenzia delle Dogane sono attualmente costituiti da una Struttura Centrale - “ La Direzione Centrale Analisi merceologica e Laboratori Chimici “ che consta di tre uffici dipendenti che si occupano di metodologie e tecnologie chimiche e garanzia della qualità dei laboratori, del coordinamento delle attività di analisi e dello sviluppo delle attività di marketing relative alla fornitura dei servizi di laboratorio in regime di mercato -, e da 15 laboratori chimici distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Creazione di tre macro aree geografiche, all’interno delle quali sono presidiate tutte le categorie

merceologiche, con un laboratorio plurispecializzatocome punto di riferimento

OGGI….01 - Carne e pesce

03 - Cereali tranne riso

05 - Caffè e the

06 - Oli e grassi

08 - Ortaggi, legumi e frutta

09 - Birre e bevande

11 - Materie vinose

12 - Alcoli

14 - Semi e mangini

04 - Riso

02 - Latte e derivati

15 - Tabacchi

16 - Prodotti minerali

17 - Prodotti petroliferi

18 - Metalli

13 - Bevande spiritose

10 - Vini e aceti

07 - Zuccheri

19 - Emulsioni di petroliferi

22 - Prodotti farmaceutici

24 - Oli essenziali

25 - Chimica industriale

28 - Pelli, legno e carta

29 - Tessuti

31 - Acque consumo umano

32 - Metalli preziosi e gemme

34 - Calzature

23 - Droghe

20 - Biodiesel

35 - Cap 85 e 86 Taric

36 - Sicurezza e contraffazion

37 - Pesticidi e tossine

38 - Amidi

33 - Oli lubrificanti

30 - OGM

27 - Materie plasticheRm

Na

Ba

Ct

Ca

Pa

Li

Sv Ge

To

Mi Vr

Ve

Ts

Bo

• Nel secolo scorso l’Amministrazione Finanziaria per appianare e risolvere le controversie che nascevano per l’applicazione dei dazi fra gli importatori e lo Stato, era obbligata a ricorrere all’opera dei periti i quali dovevano, in base alla natura ed alla composizione delle merci, fornire gli elementi necessari per stabilire, con criteri scientifici inoppugnabili, la legalità e la giustezza dei dazi stessi. Questo lavoro di minuta indagine scientifica, affidata a periti scelti di volta in volta a seconda del caso che si presentava, richiedeva un naturale dispendio di tempo e risultava antieconomico. Per ovviare a tale necessità fu istituito, con R.D. n° 3929 del 7 giugno 1886 su proposta del Ministro Magliani, il Laboratorio Chimico delle Gabelle.

• Il Laboratorio, con sede in Roma, era diviso in due sezioni. • La prima procedeva a ricerche, analisi, esami di prodotti e procedimenti

relativi alla manipolazione e produzione dei sali e dei tabacchi,• La seconda era incaricata dei controlli di qualità sugli zuccheri esportati e

delle analisi per l'esatta applicazione della Tariffa doganale e delle imposte di fabbricazione.

• Con la riforma della Direzione Generale delle Gabelle effettuata dal Ministro Gagliardo nel 1893, il Laboratorio chimico entrò a far parte dell'Amministrazione doganale. La responsabilità della prima organizzazione dei Laboratori delle Gabelle fu affidata al Senatore Stanislao Cannizzaro, scienziato di notevole fama.Fra i molti eminenti direttori dei Laboratori chimici delle Dogane emerge la figura di Vittorio Villavecchia, professore emerito di merceologia all'Istituto Superiore di Scienze economiche e commerciali di Roma, autore del Dizionario di merceologia e chimica applicata, ancora oggi fondamentale in materia.

http://www.agenziadogane.it/wps/wcm/connect/Internet/ed/Agenzia/Laboratori+e+attivita+chimiche/Stanislao+Cannizzaro

http://www.agenziadogane.it/wps/wcm/connect/Internet/ed/Agenzia/Laboratori+e+attivita+chimiche/Vittorio+Villavecchia

• Al riguardo si può affermare che la moderna merceologia è nata nell'amministrazione doganale.

• Venne istituito in data 15 luglio 1948 con competenza sui territori compresi nelle province di Bari, Campobasso, Foggia, Brindisi, Lecce, Matera, Taranto, Pescara, Chieti, L'Aquila e Teramo.

• Nei primi anni la sua attività fu assorbita in massima parte dalla locale Raffineria e dalle numerose distillerie esistenti nelle province della sua giurisdizione.

• E' poi da considerare la continua opera svolta per conto della Guardia di Finanza, ai fini della sorveglianza e repressione delle frodi, nell'interesse dell'Erario e delle singole attività industriali.

Il Laboratorio di Bari è specializzato nell’analisi di:

• Prodotti Petroliferi

•Oli e grassi animali e vegetali

•Sostanze stupefacenti e psicotrope

14

Analisi e caratterizzazione di prodotti petroliferi:UN ESEMPIO DI VERSATILITA’

•La classificazione merceologica o doganale

•Il controllo di qualità

•I controlli ambientali

•La classificazione fiscale

Analisi e

caratterizzazione di

una Benzina per

motori

Analisi e

caratterizzazione di un

Gasolio

ANALISI CON DIFFERENTI FINALITA’ ANALISI DI MATRICI «DIFFERENTI»

15

L’analisi dei Prodotti Petroliferi

L’analisi di prodotti petroliferi presenta caratteristiche

peculiari che la differenziano dall’analisi di altre

matrici.

Non si può prescindere dalla considerazione di queste

caratteristiche per:

•gestire correttamente la pratica analitica

•interpretare in maniera adeguata i dati analitici ottenuti


SafetySecurity

Sicurezza

CONTROLLO DI QUALITA’ DEI COMBUSTIBILIE

QUADRO NORMATIVO

Il controllo di qualità dei combustibili, con particolare riferimento alla qualità della

benzina e del combustibile diesel uso trazione, nasce nell’ambito di un quadro

normativo che nel corso degli anni si è andato perfezionando, concretizzandosi in

una visione senza dubbio più organica ed efficace.

Accertamento Fiscale

Nell’ambito della normativa di riferimento è possibile individuare due

direttrici fondamentali.

Tutela Ambientale

NORMATIVA FISCALE NORMATIVA DI TUTELA AMBIENTALE

Direttiva 2003/17/CE

Il quadro normativo relativo alla qualità della benzina e del combustibile

diesel uso trazione, in particolare per quanto concerne le specifiche

ambientali, è stato modificato dalla Direttiva 2003/17/CE emanata dalla

Commissione europea.

Direttiva 2003/17/CE

1. Definizione delle specifiche ecologiche dei combustibili disponibili sul mercato destinati ai veicoli per l’autotrazione:

a. Benzine

b. Combustibile Diesel

2. Istituzione di un sistema di controllo della qualità dei carburanti

3. Redazione e presentazione di una relazione

Prima della direttiva. .

A livello nazionale, il settore relativo alla qualità ambientale dei carburanti era disciplinato da una serie di disposizioni eterogenee e non adeguatamente coordinate, alcune delle quali incompatibili con la nuova direttiva.

Riordino delle vigenti disposizioni nel contesto di un unico corpo legislativo.

Dopo la direttiva. .

Decreto Legislativo 21 marzo 2005, n. 66

L’Italia ha recepito la Direttiva 2003/17/CE attraverso il D. Lgs. 66 del 2005.

Il Decreto stabilisce, sulla base delle prescrizioni della direttiva:

•le specifiche tecniche che la benzina e il combustibile diesel devono possedere per essere commercializzati sul territorio nazionale

•le sanzioni pecuniarie da irrogare in caso di violazione di tali obblighi, nonché le competenze e le procedure relative all’applicazione delle stesse.

L’entrata in vigore del decreto vieta la commercializzazione di benzina senza piombo e combustibile diesel non conformi alle specifiche di cui rispettivamente all’Allegato I e II

Dal 1° gennaio 2009 è vietata la commercializzazione di benzina senza piombo e combustibile diesel con tenore di zolfo superiore a 10 mg/kg e non conformi alle altre specifiche di cui agli allegati I e II.

Sono stabiliti inoltre specifici obblighi di comunicazione e di elaborazione di dati, finalizzati a consentire l’attivazione di un sistema di monitoraggio sulla qualità dei combustibili a livello nazionale.

Tale sistema di monitoraggio era già stato previsto dalla direttiva 98/70, modificata dalla direttiva 2003/17/CE, ma non era mai stato istituito.

A questo vuoto normativo ha posto rimedio il decreto ministeriale 3 febbraio 2005.

D. Lgs. 66/05 e Controllo Analitico

Il controllo analitico delle caratteristiche dei combustibili commercializzati è effettuato dai seguenti laboratori:

• Laboratori chimici delle dogane;

• Laboratori accreditati, per i metodi di prova delle caratteristiche disciplinate dalla direttiva 2003/17/CE, in accordo con la norma EN ISO /IEC 17025.

Evoluzione della qualità dei carburanti dal 1990

1990 1994 1995 1998 2000 2005 2008

Benzina

Zolfo

mg/kg1000 500 150 50 10

Benzene

%vol.5 1 1

Aromatici

%vol.40 40 35

Tensione

di vapore

kPa

80 60*

* Stagione estiva

1990 1994 1995 1998 2000 2005 2009

Gasolio

Zolfo

mg/kg 3000 2000 500 350 50 10

Numero

di cetano 49 51

Densità

kg/m3 860 845

T 95%

dist. °C 370 360

*Stagionalità estiva

Evoluzione della qualità dei carburanti dal 1990

Armamenti - Dual Use - Reach

• La legge n. 185 del 1990 costituisce la norma nazionale fondamentale inmateria di movimentazione dei materiali di armamento.

• Tale disposizione è stata più volte oggetto di rilevanti modifiche da partedel legislatore, intervenuto da ultimo con il D.Lgs. n. 105 del 2012, che hafinalmente reso esecutiva la Direttiva CE n. 43 del 2009.

27


• Il tema dell’esportazione dei prodotti di armamentoe del loro trasferimento intracomunitario proponeora una disciplina profondamente rinnovata,differenziata in relazione alla destinazione finale deibeni e impostata nell’ottica di un generaleravvicinamento delle legislazioni UE.

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• l’esportazione e il trasferimento dei materiali diarmamento ha ancora un controllo fortementenazionale: l’esportazione, l’importazione, il transito,il trasferimento intracomunitario e l'intermediazionedei materiali di armamento, nonché la cessione dellerelative licenze di produzione e la delocalizzazioneproduttiva, sono soggetti ad autorizzazioni econtrolli dello Stato.

Studio Legale Tributario

Santacroce-Procida-

Fruscione

29


• L’attuale disciplina regolante i trasferimenti dimateriali d’armamento - business di assoluto rilievoper il sistema economico nazionale - trova infattiriferimento in disposizioni nazionali (anche se incorso di sempre maggiore armonizzazione), inquanto il processo di europeizzazione risulta per imateriali per la difesa tuttora fortementecondizionato dall’art. 296 del Trattato che escludeesplicitamente questi materiali dal mercato comune.


Santacroce-Procida-

Fruscione

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• L’Unione Europea, come organizzazione, non riveste,pertanto, un diretto ruolo armonizzato nella gestionedei trasferimenti di materiali d’armamento e, inrelazione a tale circostanza, ogni Stato membrodispone di una propria politica e, di riflesso, di unapropria legislazione in materia di trasferimenti di taletipologia di merci.

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• La disciplina normativa adottata dall'Italia conl'approvazione della legge n. 185 del 1990 sipresenta sostanzialmente in linea con i criterivalutativi stabiliti dal Codice di Condotta europeo ecaratterizzata da alcuni principi base checostituiscono le fondamenta ed il riferimentocostante della stessa attività di controllo.

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• La normativa

individua in via generale e preventiva alcune fattispecie didivieto ad esportare ed importare i materiali in questione ed irequisiti indispensabili per poter operare nel settore (es.iscrizione in un apposito Registro delle Imprese per la Difesa)

e fissa dettagliatamente le modalità e le varie fasidei procedimenti autorizzativi - che investono sia la fasedelle trattative, sia quella contrattuale -, nonché le misuresanzionatorie in caso di violazione delle norme.

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• In ogni caso, rileva su tutto la definizione generale dimateriali di armamento: ai fini della legge 185/90,sono tali “quei materiali che, per requisiti ocaratteristiche tecnico-costruttive e diprogettazione, sono tali da considerarsi costruiti perun prevalente uso militare o di corpi armati o dipolizia”.

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• I materiali, come sopra specificati, sono poiriconducibili a varie categorie che trovano concretaattuazione nel complesso D.M. 11 aprile 2012

riportante i dettagli specifici e l’elenco (perquanto possibile esaustivo) dei materialidi armamento che sono dunque soggettiall’autorizzazione per l’esportazione.

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• Si intende l’importanza e la diffusione dei materiali diarmamento e delle impresse interessate a tale business, checoinvolge non solo le armi in senso proprio, ma anche tuttaquella assai ingente mole di prodotti direttamente oindirettamente legati al mondo della difesa (si pensi, solo adesempio, alle istallazioni satellitari, ai sempre nuovi sistemi ditelecomunicazione, alla telefonia ed alla radiofonia, agliequipaggiamenti ed agli accessori professionali, alletecnologie wireless, ecc..).

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• Vale infatti la regola generale per cui tutti i prodotti incommercio, ove per requisiti o caratteristiche, tecnico-costruttive o di progettazione sono tali da considerarsicostruiti per un prevalente uso militare o di corpi armati o dipolizia, sono da considerarsi come armamenti e pertantonecessitano di apposita autorizzazione rilasciata dall’UfficioUAMA costituito presso il Ministero degli Affari Esteri e che sipresenta ora come l’autorità nazionale alla quale è demandatal’applicazione della Direttiva CE n. 43/09.


Santacroce-Procida-

Fruscione

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• Il Regolamento (CE) n. 428 /2009 del Consiglio del 5maggio 2009 istituisce un regime comunitario dicontrollo delle esportazioni, del trasferimento,dell’intermediazione e del transito di prodotti aduplice uso (il predetto Regolamento (CE) n.1334/2000 è stato abrogato con effetto dal 27 agosto2009).


Santacroce-Procida-

Fruscione

38


• Per prodotti “dual use” si intendono quei beni,anche a carattere immateriale (quali ilsoftware e le tecnologie), suscettibili di poteressere utilizzati sia per fini civili che militari.


Santacroce-Procida-

Fruscione

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AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA

• specifica-individuale,

• globale/individuale,

• nazionale/generale,

• Comunitaria – AGEU.

40


+

procedure particolarmente restrittive nella circolazione degli prodottidual use

registri commerciali e documentazione dettagliata delle esportazioniconformemente al diritto nazionale o secondo la prassi in vigore nelrispettivo Stato membro: es. fatture, manifesti, documenti di trasporto oaltri documenti di spedizione.

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• Per quanto riguarda le procedure più propriamente doganali,l’esportatore (od il suo rappresentante doganale), all’attodell’espletamento delle formalità per l’esportazione pressol’ufficio doganale competente, dovrà fornire la prova che tuttele autorizzazioni all’export richieste sono in suo possesso.

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• In particolare, l’esportatore dovrà indicare nella casella 44 del DAU.

gli estremi del documento di autorizzazione

o

(nel caso di beni di libera esportazione), riportare l’indicazione del codicedi esonero Y901, in quanto il prodotto non rientra fra quelli elencatinell'Allegato del Regolamento di base.

Dunque, la normativa dual use ha la sua traduzione nella prassi doganaleal momento della compilazione, da parte dello spedizioniere, della casella44 del DAU (dichiarazione doganale).

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Per numerose voci doganali, nelle quali potrebbero essereclassificati beni dual use, è infatti prevista l’indicazione incasella 44 del DAU:

• degli estremi del documento di autorizzazione

• ovvero, nel caso di beni di libera esportazione, del codice diesonero Y901 con il quale si dichiara che il prodotto nonrientra fra quelli elencati nel regolamento di base.

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È evidente che lo spedizioniere responsabile dellacompilazione del DAU potrà indicare il codice Y901 solo sullabase di una dichiarazione di esonero dell’azienda che potràessere:

• inserita nella documentazione commerciale (fattura, fatturapro forma)

• ovvero su documento consegnato a parte.

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Pesante risvolto sanzionatorio, disciplinato a livello nazionale.

L’esportazione di beni a duplice uso senza la prescritta autorizzazioneovvero con autorizzazione ottenuta fornendo dichiarazioni odocumentazione false, è punito:

• con la reclusione da due a sei anni;

• con la multa da 25.000 a 250.000 euro (comma 1 dell'art. 16 del D.Lgs. 9aprile 2003 n. 96).

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• Per quanto sopra, le aziende esportatrici di beni con possibilecarattere duale dovrebbero svolgere un’analisi attenta deipropri prodotti e dell’eventuale corrispondenza degli stessicon quelli elencati nel regolamento di base, analisi daeffettuarsi preventivamente rispetto alla conclusione deicontratti di vendita nei confronti dei clienti esteri, poichél’eventuale procedimento autorizzativo potrebbe comportareanche lunghi tempi di attesa, difficilmente compatibili con ilbusiness.

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Sostanze chimiche - Reach


• L’UE ha ammodernato la legislazione europea in materia disostanze chimiche e istituito il sistema REACH, un sistemaintegrato di registrazione, di valutazione, di autorizzazione e direstrizione delle sostanze chimiche (Reg. 1907/06 e ss.modifiche). Scopo di tale sistema è migliorare la protezionedella salute umana e dell’ambiente, mantenendo lacompetitività e rafforzando lo spirito di innovazionedell’industria chimica europea. È stata inoltre istituitaun’Agenzia europea delle sostanze chimiche, incaricata dellagestione quotidiana delle esigenze relative al sistema REACH.

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• Il sistema REACH obbliga le imprese che fabbricano eimportano sostanze chimiche a valutare i rischi derivanti dalloro uso ed a prendere le misure necessarie per gestirequalsiasi rischio venga individuato. L’onere della prova conriguardo alla sicurezza delle sostanze chimiche fabbricate ocommercializzate spetta all’industria.

50


• Il campo d’applicazione del regolamento copre tutte lesostanze fabbricate, importate, commercializzate o utilizzate,in quanto tali o nelle miscele, mentre sono escluse le sostanzeradioattive (a cui si applica la direttiva 96/29/Euratom); lesostanze assoggettate a controllo doganale che sono indeposito temporaneo, in zone franche o in depositi franchi invista di una riesportazione oppure ancora in transito; lesostanze intermedie non isolate; il trasporto di sostanzepericolose; e i rifiuti.

51


• La registrazione costituisce l’elemento fondamentale delsistema REACH. Le sostanze chimiche fabbricate o importatein quantitativi pari o superiori ad una tonnellata l’annodevono essere obbligatoriamente registrate in una banca daticentrale, gestita dall’Agenzia europea delle sostanze chimiche.In assenza di registrazione, la sostanza non può esserefabbricata o immessa sul mercato europeo.

52


• L’obbligo di registrazione si applica a partire dal 1° giugno2008, ma per alcune sostanze che devono essere oggetto diuna registrazione preliminare è istituito un regime transitorio,che in taluni casi può essere esteso fino al 1° giugno 2018.

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• La registrazione esige che l’industria (fabbricanti e importatori) forniscainformazioni relative alle proprietà, alle utilizzazioni ed alle precauzioniper l’uso delle sostanze chimiche (fascicolo tecnico). I dati richiesti sonoproporzionati ai volumi di produzione e ai rischi che la sostanza presenta(ad esempio test complessi di tossicità per le sostanze di cui è fabbricato oimportato un quantitativo superiore a 1 000 tonnellate).

• Peraltro, una domanda di registrazione concernente una sostanza di cui èimportato o fabbricato un quantitativo pari o superiore a 10 tonnellateannue deve indicare dettagliatamente i rischi che la sostanza presenta, idiversi scenari d’esposizione possibili e le misure di gestione di tali rischi(relazione sulla sicurezza chimica).

54


• L’Agenzia europea delle sostanze chimiche è incaricata digestire la banca dati, di ricevere i fascicoli di registrazione e dielaborare orientamenti tecnici per assistere i fabbricanti e gliimportatori, nonché le autorità competenti, nell’applicazionedelle suddette disposizioni.

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Attualità

SMART DRUGS

DESIGNER DRUGS

DESIGNER FUELS

DRUG PROFILING

• Nella maggior parte casi non è possibile conoscere l’esatta origine geografica dei campioni analizzati.

• Il drug profiling viene condotto a scopo comparativo: analisi chimiche seguite da trattamento statistico multivariato, al fine di osservare eventuali raggruppamenti naturali tra i campioni.

• Approccio particolarmente utile quando viene richiesta la comparazione di un campione con reperti precedentemente analizzati, al fine di confrontare diversi sequestri.

Drug profiling

DESIGNER DRUGS

• Hanno proprietà farmacologiche ed effetti simili a quelli di sostanze illecite note.

• La denominazione “designer drug” nasce negli anni ’80, in riferimento a quei composti ottenuti attraverso la sostituzione di gruppi funzionali sulla molecola dell’amfetamina.

• Mediante processi di sintesi chimica piuttosto semplici e a basso costo si ottenevano sostanze ad azione stupefacente, ma che venivano inserite nelle tabelle molto lentamente.

SMART DRUGS

• Con il termine smart drugs, il cui nome significa letteralmente “droghe furbe”, si intendono tutta una serie di composti sia di origine naturale che sintetica non proibiti dalle leggi vigenti sugli stupefacenti, che possono contenere principi attivi con presunte o accertate proprietà psicoattive.

• Sostanze farmacologicamente attive in grado di agire sulla performance dell’individuo.

Vendita negli “Smart shops”

• Questi prodotti sono “furbi” perché è anche possibile acquistarli attraverso siti web come incensi e/o profumatori con precisa indicazione del divieto per uso umano, sebbene esistano poi altri siti che spiegano dettagliatamente le modalità di assunzione di tali sostanze (ingestione, fumo di pianta secca, ecc.).

Le compresse comunemente reperibili sul mercato clandestino a cui generalmente ci si riferisce come a “ecstasy” contengono differenti tipi di principi attivi amfetamino-simili. Quelli presenti in maggior percentuale sono la MDMA (3,4-metilendiossimetilamfetamina) che è l’ecstasy (XTC) propriamente detta e che nel gergo di strada prende il nome di XTC, Adam, e la MDEA (3,4-metilendiossietilamfetamina) detta EVE. Anche l’MDA (3,4-metilendiossiamfetamina) è frequente anche se in percentuale minore rispetto all’MDMA e l’MDEA. MDEA


Attualità

Designer fuels

I fatti…• Fenomeni fraudolenti a carico di PRODOTTI

apparentemente ETEROGENEI sotto il profilo della:

Denominazione commerciale

Destinazione d’uso

Codice NC

Composizione chimica

Thinner SBase oilSolventiOlioOlio lubrificanteOlio da taglio/ da sformareLiquido per trasmissioni idraulicheOli anticorrosivi

NC 2710 1981 -83 -87-91-93-99 Oli lubrificantiNC 3403 Preparazioni lubrificantiNC 3811 AdditiviNC 3824 comprendente, tra gli altri, prodotti e miscele organiche non compresi né nominati altrove

Tanti prodotti …un denominatore comune

Prodotti energetici

Prodotti energetici del comma 1 e prodotti del comma 2 in rapporto genus - species

Prodotti energetici

Prodotti del comma 2

BENZINAGASOLIO

FBP T<210°C

IBP T 160°C circa

FBP T 360°C circa

Altri oli pesanti:Oli CombustibiliOli Lubrificanti

PRODOTTI PETROLIFERI

Distillato a 350° < 85% v/v

Distillato a 350° > 85% v/v

Miscela costituita da prodotti idrocarburici ( gasolio + olio base) e olio vegetaleMiscela costituita da prodotti

idrocarburici ( gasolio + olio base) e olio vegetale

Nei fenomeni fraudolenti…

• Se si trattasse di miscele contenenti idrocarburi e oli vegetali con caratteristiche fiscali di gasolio o di oli lubrificante o oli combustibili, destinate alla carburazione…la fattispecie sarebbe sussumibile nelle ipotesi di cui:

1. Art. 40 , comma 1, lettera b) ; 2. lettera d); 3. lettera g);4. Frode in commercio e violazione delle normativa

ambientale ai sensi del D. Lgs 66/2005 e s.m.

Art. 40 TUA

• Articolo 40 --- SOTTRAZIONE ALL'ACCERTAMENTO O AL PAGAMENTO DELL'ACCISA SUI PRODOTTI ENERGETICI

• Comma 1 • È punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa dal doppio al decuplo dell’imposta

evasa, non inferiore in ogni caso a euro 7.746, chiunque: • a) fabbrica o raffina clandestinamente prodotti energetici; • b) sottrae con qualsiasi mezzo i prodotti energetici, compreso il gas naturale, all’accertamento o al • pagamento della accisa; • c) destina ad usi soggetti ad imposta od a maggiore imposta prodotti esenti o ammessi ad aliquote • agevolate; • d) effettua operazioni di miscelazione non autorizzate dalle quali si ottengono prodotti soggetti ad

una accisa superiore a quella assolta sui singoli componenti; • e) rigenera prodotti denaturati per renderne più facile ed elusivo l’impiego in usi soggetti a

maggiore imposta; • f) detiene prodotti energetici denaturati in condizioni diverse da quelle prescritte per l’ammissione

al trattamento agevolato; • g) detiene o utilizza prodotti ottenuti da fabbricazioni clandestine o da miscelazioni non autorizzate

Sul fronte Europeo…uno sguardo sulla Germania

Dal 2009/2010 :

• Miscele a differente composizione ma stesso tipo di frode.

• Diversi processi già conclusi in Bavaria per miscele ( Rust cleaner, Biosepar) prodotte in Polonia.

• Al momento ci sono procedimenti in corso per un ammontare di circa 97 milioni di euro di tasse evase.


• Dal 2012 (forse a seguito di una modifica introdotta nella tariffa doganale) la composizione di quelli definiti «designer fuels» è stata modificata con l’introduzione di «oxo oils» e «oli vegetali» al posto di biodiesel, tentando di classificarli alle voci 3403; 3814; 3824/3826.

• Nel 2013 si sono conclusi due processi con la condanna a 6 anni di reclusione degli autori della frode.


Principali miscele oggetto del traffico fraudolento….«DESIGNER FUELS»:• Miscele contenenti più del 70% di idrocarburi

(gasolio + oli lubrificante) con l’aggiunta di biodiesel e/o oli vegetali e/o oxo olis

• Miscele contenenti meno del 70% di idrocarburi (gasolio + oli lubrificante) con l’aggiunta di oli vegetali e/o oxo olis

• Miscele contenenti più del 70% di gasolio e diclorometano

Meccanismo di base della frode

Prodotti energetici

Prodotti del comma 2

Fuels

DesignerFuels

Black list designer fuels…senza pretese di esaustività

• PROTECTIVE OIL CR27• OXO OIL• OLEJ RUST CLEANER• BIOSEPAR• OLEJ SMAROWY• NIESKY LEPKSCII• THINNER S• DETERGANTI ANTICORROSIVI• FORM OIL• OLI ANTIADESIVO E ANTICORROSIONE• OLIO PROTETTIVO• TOP CLEANER 10°• UN 3022 LOK

Black list NC…senza pretese di esaustività

• NC 2710 19

• NC 3403

• NC 3811

• NC 3817

• NC 3824

• NC 3826

Cosa fare….

• Limiti della tariffa Doganale

• Limiti delle metodiche ufficiali

• Possibilità di marcatura gasoli


SafetySecurity

Sicurezza

Attualità

Intelligenza

Versatilità

INTELLIGENZA

• La parola intelligènza (s. f.) deriva dal sostantivo latinointelligentĭa, a sua volta proveniente dal verbointelligĕre, "capire".

• Secondo alcuni, il vocabolo intelligĕre sarebbe una contrazione del verbo legĕre, "leggere", con l'avverbiointŭs, "dentro"; chi aveva intelligentĭa era dunque qualcuno che sapeva "leggere-dentro", ovvero "leggere oltre la superficie", comprendere davvero, comprendere le reali intenzioni. Secondo altri, intelligĕre sarebbe invece una contrazione di legĕrecon la preposizione ĭnter, "tra"; in tal caso esso avrebbe indicato una capacità di "leggere tra le righe" o di stabilire delle correlazioni tra elementi.

https://it.wikipedia.org/wiki/Sostantivo

https://it.wikipedia.org/wiki/Genere_(linguistica)

https://it.wikipedia.org/wiki/Sostantivo

https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_latina

https://it.wikipedia.org/wiki/Verbo

https://it.wikipedia.org/wiki/Verbo

https://it.wikipedia.org/wiki/Avverbio

GLI ORIZZONTI DELLA CHIMICA studio, ricerca e lavoro dogane dr... · direttori dei Laboratori...

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