Gli isotopi nelle problematiche ambientali con riferimento ai valori di fondo Università di Pisa...
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Gli isotopi nelle problematiche ambientali con riferimento ai valori di
fondo
Università di Pisa
Riccardo Petrini
I metodi di geochimica isotopica si basano sullo studio della variazione delle abbondanze relative degli isotopi
di un certo elemento
Tra le applicazioni più recenti:
Tracciabilità alimentareBio-disponibilità di nutrienti nel sistema acqua-suolo-piantaIntercettazione della componente idrata nel suolo da parte della vegetazione
Studio delle dinamiche attive in un ecosistema: sorgenti e destino di elementi tossici e potenzialmente tossici
Principali sistematiche isotopiche
Molte di queste trovano diretta applicazione in campo ambientale
In Italia
Il contesto normativo
Il D.Lgs. 152/2006 e successive integrazioni non prevedono le analisi isotopiche nelle metodiche analitiche.
Tuttavia, il testo riporta:
“La caratterizzazione ambientale di un sito è identificabile con l’insieme delle attività che permettono di ricostruire i fenomeni di contaminazine a carico delle matrici ambientali, in modo da ottenere le informazioni di base su cui prendere decisioni realizzabili e sostenibili per la messa in sicurezza e/o bonifica del sito”…
“Per caratterizzazione dei siti contaminati si intende quindi l’intero processo costituito dalle seguenti fasi:”…
5 - elaborazione del Modello Concettuale Definitivo6 - identificazione dei livelli di concentrazione residua accettabili
In aggiunta, si prevede:
“Esecuzione di eventuali analisi integrative.Sulla base dei risultati del Piano di Indagini…si potrà procedere alla predisposizione di indagini integrative mirate alla migliore definizione del Modello Concettuale Definitivo del sito”.
“Per indagini integrative si intendono tutte le indagini mirate alla definizione dei parametri sito specifici necessari per l’applicazione dell’analisi di rischio.Tali analisi possono includere … prove e test in sito per verificare la naturale attenuazione dei contaminanti …”
Inoltre
“Parte integrante del Modello Concettuale del sito è la definizione del modello idrogeologico dell’area che descrive in dettaglio le caratteristiche idrogeologiche degli acquiferi superficiali e profondi in quanto possibili veicoli della contaminazione”
Negli Stati Membri i metodi di geochimica isotopica sono auspicati ed applicati negli studi ambientali.
Ad esempio il Servizio Geologico Francese (BRGM) ha proposto un metodo finalizzato alla determinazione del fondo geochimico, in funzione del grado delle conoscenze acquisite in merito al sistema fisico in studio. Lo schema proposto prevede quattro livelli di conoscenza: …
4. informazioni geochimiche specifiche complementari: - analisi isotopiche da acquisire mediante indagini specifiche.
Ai quattro livelli di conoscenza sopra riportati corrispondono tre possibili approcci: …
- analisi dei dati geochimici esistenti e definizione di quelli rappresentativi del fondo geochimico naturale mediante distinzione tra componente naturale e componente antropica sulla base dei rapporti isotopici.
“4.2.3 Pianificazione indagini ex novo …
In funzione della complessità sito specifica potranno essere acquisite ulteriori informazioni geochimiche (es: analisi isotopiche).
…
di particolare interesse per i Siti di Interesse Nazionale, dove possono risultare indistinguibili gli apporti di inquinanti connessi alle attività antropiche da quelli connessi ai processi naturali stessi“
Con questi riferimenti, ISPRA nel “Protocollo per la definizione dei valori di fondo per le sostanze inorganiche nelle acque sotterranee” (2009) prevede ad esempio:
La analisi isotopiche trovano quindi applicazione nella definizione del modello concettuale, attraverso lo studio delle dinamiche dell’ecosistema;
nella definizione delle sorgenti di contaminazione e destino dei contaminanti; e come supporto alla definizine dei valori di fondo
Variazioni delle abbondanze relative degli isotopi di un elemento
1) Decadimento radioattivo
Un radionuclide instabile (P) produce un nuclide radiogenico stabile (D) attraverso trasformazioni nucleari spontanee con emissione di energia.
1 tePD : costante di decadimento caratteristicat: tempo
Ad esempio
La legge
In funzione di , del trascorrere del tempo e della quantità di radionuclide di interesse presente, le rocce terrestri hanno sviluppato una ampia
variabilità di caratteristiche isotopiche.
Queste vengono trasferite a suoli, sedimenti ed acque
7420782
23592 PbU
SrRb 8638
8737
KK n /1
2) Frazionamento isotopico
La variazione delle abbondanze relative degli isotopi di un certo elemento è associata a reazioni di scambio all’equilibrio e/o processi cinetici.
bBaAbBaA
che equivale alla costante di equilibrio (K) della reazione di scambio
221 mvkT Processi cinetici
k= costante di BoltzmanT= temp (K)
Le molecole isotopicamente più pesanti hanno una minore mobilità
Reazione reversibile di scambio isotopico
B
ABA R
R
La distribuzione di due isotopi tra due fasi A-B è descritta dal fattore di frazionamento
R: rapporto tra due isotopi
Le abbondanze isotopiche sono espresse come rapporto dell’isotopo di interesse rispetto ad un isotopo di riferimento.Tali rapporti sono frequentemente espressi come deviazione per mille rispetto ad uno standard (notazione )
1000
std
stdcampione
R
RR
Elemento rapporto notazione standard
Ossigeno 18O/16O 18O V-SMOW, PDBIdrogeno D/H (2H/1H) D V-SMOWBoro 11B/10B 11B SRM-951Zolfo 34S/32S 34S CDTAzoto 15N/14N 15N ariaCarbonio 13C/12C 13C PDB
Stronzio 87Sr/86Sr 87Sr SWPiombo 206Pb/204Pb SRM-981Neodimio 143Nd/144Nd JNdi-1
Cromo 53Cr/52Cr 53Cr SRM-979Ferro 56Fe/54Fe56Fe IRMM-14Mercurio 202Hg/198Hg 202Hg NIST-3133
Metodi analitici
Thermal ionization mass-spectrometry (TIMS)
High-resolution multi-collector ICP-MS (HR-MC-ICP-MS)
Isotope-ratio mass-spectrometry (IRMS)
TIMS
Nel processo di ionizzazione termica di superficie gli ioni vengono prodotti direttamente da un solido quando questo viene riscaldato su un filamento metallico.
Nel caso di un solido in equilibrio termico con una superficie portata a temperatura adeguata la probabilità di formazione di ioni positivi rispetto a specie neutre è data dalla relazione:
n+: numero di ioni positivino: numero di specie neutre: funzione di lavoro della superficie, eVI: potenziale di ionizzazione dell’elemento, eVT: temperatura assoluta della superficie
kT
I
n
no
exp
atomo ione +
Superficie del metallo ad alta T
Analizzatori a settore magneticoLa deflessione avviene in un campo magnetico cuneiforme
BMV
R
VRB
M
95.143
0721.2
22
Gli ioni prodotti sono discriminati sulla base della massa attraverso un campo magnerico
Il raggio di deflessione R è funzione della massa (M) se il
raggio è monocromatico
HR-MC-ICP-MS Neptune
Plasma
Detector system
Transfer lenses
Magnet
Electricsector
Ion source
IRMS
ND <<1 cinetiche di reazione lente
elementi conservativi
f
tot
f
sdD c
J
v
l
vc
ClMRN
Rd= somma pesata delle cinetiche di dissoluzione delle singole fasi minerali
Cs= concentrazione dell’elemento nel solido totale
l=distanza percorsa
Cf=concentrazione dell’elemento nel fluido
= velocità del flusso
Jtot= totale delle reazioni di scambio per unità di volume di fluido
wf
s
SM
1
f= porosità rs= densità del solido rf= densità del fluido Sw= rapporto di saturazione
Proprietà degli isotopi nello studio delle dinamiche di un ecosistema
ND >1 soluto chimicamente attivo
elementi non-conservativi
la fase acquosa e l’interazione acqua-suolo-sedimento
il numero di Damköhler (ND). Descrive la reattività di un elemento
Natura dell’acquifero
Processi di scambio acqua-matrice solida
Tempi di residenza
Fenomeni di salinizzazione
Contributi antropici
Elementi conservativi
Ossigeno (18O)Idrogeno (D)
Processi di evaporazione
Caratterizzazione delle aree di infiltrazione-ricarica
Processi di mescolamento
Fenomeni di salinizzazione
Elementi non-conservativi
Stronzio (87Sr/86Sr)Boro (11B)
nella molecola d’acqua
ossigeno e idrogeno (della molecola di acqua)
1000/
//1618
1618161818
SMOW
SMOWcampione
OO
OOOOO
18O e D nel ciclo idrologico
il 18O vs. D nelle precipitazioni meteoriche
La Global Meteoric Water Line (GMWL): esiste una correlazione lineare tra 18O e D nelle piogge a scala del pianeta.
piogge estivequote minori
A scala locale, la distribuzione lungo la retta è funzione della temperatura media (stagionalità e quota media di infiltrazione)
piogge invernaliquote maggiori
Una serie di processi provocano deviazioni
H2SCO2
evaporazione
Distribuzione del 18O (‰) nelle precipitazioni
meteoriche, alla scala del Paese
E’ necessario il campionamento delle precipitazioni meteoriche relative ad un area di studio attraverso una rete dedicata di pluviometri per un ciclo stagionale annuale, definendo la linea delle precipitazioni locali
stronziola sistematica isotopica dello Sr trova applicazione nello studio dei
processi di mescolamento, negli apporti al soluto per reazioni di
dissoluzione-precipitazione, nella identificazione di contributi antropici
matrice solida 1
matrice solida 2
distanza
87S
r/86
Sr
flusso
Nel flusso attraverso matrici solide con rapporto 87Sr/86Sr diverso, le acque tenderanno a raggiungere nuove condizioni di equilibrio isotopico.
Il raggiungimento di un nuovo equilibrio è funzione dei tempi di residenza e delle
cinetiche di reazione-trasporto
fase acquosa
87Sr/86Sr
media intervallo
FertilizzantiAdditivi carbonatici 0.7079-0.7095Urea 0.70911Cloruri 0.71157N-NO3 0.70791Concimi 0.7098-0.71035
Rocce, suoli e sedimenti hanno valori del rapporto 87Sr/86Sr molto variabili.
L’acqua di mare attuale ha un rapporto isotopico dello Sr uniforme (0.709175)
Una serie di prodotti ad uso agricolo hanno rapporti noti.
Contributi diversi sono identificabili attraverso relazioni di mescolamento
Flysch (Eocene)
Carbonati (Cretaceo Sup.)
Dolomie (Cretaceo M.)
Carbonati (Paleocene-Eocene)
Carbonati (Cretaceo M.)
Depositi alluvionali
S L O
I
II
III
I
II
III
Una applicazione combinata degli isotopi di O-H-Sr: il Carso Clasico
F. Reka7
2
F. Is
onzo
Fiume Isonzo
Qmed= 10 m3/s
Infiltrazione
efficace
Fiume Reka
Q med= 8 m3/s
F. Reka
Sorgenti
Qmed= 35 m3/s
δ18O media precipitazioni febbraio: -7.1 ‰
Piena (maggio)
δ18O 18/02/08-19/02/08 δ18O 4/05/10-11/05/10
δ18O media precipitazioni maggio: -5.0 ‰
Magra (febbraio)
18O
87Sr/86Sr carbonati = 0.70743-0.70752
Magra Piena
87Sr/86Sr
Fiume
Reka
Fiume
Isonzo
piena
Fiume
Reka
Fiume
Isonzo
magra
litologie carbonatiche
Stagionalità degli apporti verso l’equilibrio: implicazioni sui fenomeni di dissoluzione
50556065707580859095
7.0 7.2 7.4 7.6 7.8 8.0 8.2pH
Ca
(
mg
/l)Ruolo dell’epicarso e zona insatura nella idrologia
carsicaPCO2=10-1.6
SI calcite=0.0
PCO2=10-2.9
SI calcite=0.5
Processi biogenici nel suolo
-8.2
-8.1
-8.0
-7.9
-7.8
-7.7
-7.6
-7.5
-2.9 -2.7 -2.5 -2.3 -2.1 -1.9 -1.7 -1.5
Log PCO2
18O
-8.2
-8.1
-8.0
-7.9
-7.8
-7.7
-7.6
-7.5
3.5 4.0 4.5 5.0 5.5
SiO2 (mg/L)
18O
-8.2
-8.1
-8.0
-7.9
-7.8
-7.7
-7.6
-7.5
7.0 7.2 7.4 7.6 7.8 8.0 8.2
pH
18 O
Effetti di infiltrazione-evaporazione-scambi con il suolo
Residuo di evaporazione
Boro
Acque sotterranee
Acque superficiali
Kg Boro*1010
sorgenti geogeniche
Maddalena Pennisi, IGG-CNR Pisa
Vetro e Ceramica52%
Altri prodotti Chimici
19%
Detergenti12%
sorgenti antropiche
boro geogenico + boro biogenico + boro antropico
L’impronta isotopica del boro in alcuni serbatoi geologici e sorgenti antropiche
acqua di mare
acqua di falda
SIN “laguna di Grado e Marano”. B di origine marina
acqua di mare
11B: 37.6 ‰. In aggiunta: relazione B vs. 87Sr/86Sr
acqua dolce
-2.5
-2
-1.5
-1
-0.5
0
0.5
1
1.5
2
0 1 2 3 4 5 6
stato di ossidazione
nE (
V)
cromo
Cr(III) è un elemento micronutriente essenziale; Cr(VI) è tossico
In presenza di donatori di elettroni [Fe(II), H2S, materia organica …] Cr(VI) ha
tendenza spontanea a ridursi a Cr(III)
I composti del Cr(VI) nell’ambiente hanno semi-vita variabile da giorni a pochi anni
Il Cr ha 4 isotopi naturali stabili alle masse 50, 52, 53, 54
1000
tan52
53
tan52
53
52
53
53
dards
dardscampione
CrCr
CrCr
CrCr
Cr Valori di 53Cr in alcuni prodotti naturali ed antropici
-4 -2 0 2 4 6
Standard (SRM 979)
Rocce basiche ed ultrabasiche
Terre esauste
Bagni galvanici
Acque
K2Cr2O7, Cr(NO3)2-, CrO3
53Cr
Acque
Cromiti
Il 53Cr non permette la distinzione diretta tra sorgenti antropiche e naturali di Cr(VI)
Il Cr(VI) residuo aumenta progressivamente il suo rapporto 53Cr/52Cr, il 53Cr aumenta con il procedere della riduzione
non si hanno significative variazioni del 53Cr
Ossidazione Cr(III) Cr(VI)
A reazioni di riduzione è associata una variazione del 53Cr:l’isotopo pesante si partiziona preferenzialmente nella forma ossidata
53Cr del Cr(VI) al procedere della riduzione
Sorgente di Cr(VI)
-4
-2
0
2
4
6
8
10
0 20 40 60 80
Frazione di Cr(VI)
53C
r
ma rappresenta un tracciante dei processi di riduzione
Il ferro ha quattro isotopi naturali stabili: l’isotopo pesante si partizionapreferenzialmente nella forma ossidata [Fe(III)]
questo genera un frazionamento isotopico, con variazione del rapporto 56Fe/54Fe ovvero del valore di 56Fe
100054
56
54
56
54
56
56
STD
STDcampione
FeFe
FeFe
FeFe
Fe
ferro
Distribuzione del 56Fe in alcune riserve terrestri
salinità
Un esempio: il SIN “laguna di Grado e Marano”
concentrazione
ferro
Chimismo delle acque, effetti della intrusione salina
acque dolciacqua di mare
mixing
scambi acqua-sedimento
22 2
1
2
1CaXNaCaXNa
intrusione
NaXCaNaXCa 22
2
1
2
1“freshening”
Ciclo del Fe: effetti della intrusione salinaCiclo del Fe: effetti della intrusione salina
HFO
Ik /09.31
Effetti dello strato doppio diffuso
Debye length
speciazione in fase acquosa
Sorgenti litogeniche di Fe
Frazionamento di Rayleigh
80%
95%
60%
Sorgenti litogenicheVF ARPA
Sorgenti antropiche
Il contributo dagli isotopi del Fe
Il processo di salinizzazione della falda e reazioni mediate dalla materia organica determinano un naturale ciclo del ferro, con fenomeni di precipitazione di idrossidi di Fe(III) e rilascio di Fe(II)
Tale ciclicità, reiterata in una serie di campioni, è consistente con dinamiche naturali e tende ad escludere sovrapposizioni antropiche
Il modello è consistente con i VF proposti da ARPA-FVG
Alcuni campioni si discostano da questi fenomeni, e suggeriscono una possibile origine antropica del ferro
Gli apporti antropici non necessariamente eccedono i valori di soglia imposti dalla normativa
Hgo Hg+1 Hg+2 HgCH3
riduzione
ossidazione metilazione
demetilazione
mercurio
Isotopo Massa atomica relativa Percentuale in peso
196Hg 195.97 0.15198Hg 197.97 9.97199Hg 198.97 16.87200Hg 199.97 23.10201Hg 200.97 13.18202Hg 201.97 29.86204Hg 203.97 6.87
Il Hg rappresenta, con i suoi 7 isotopi stabili, ed il complesso ciclo biogeochimico che lo caratterizza, un elemento dall’elevato interesse per la
ricerca isotopica ambientale.
Stefano Covelli, UNITS, Andrea Marchetti, UNIMORE
Frazionamenti massa dipendenti (MDF) Sono ascrivibili alla diversa massa che gli isotopi di questo elemento
presentano, e si osservano nei seguenti processi: volatilizzazione, evaporazione e condensazione, degradazione batterica del metilmercurio, riduzione microbica e processi abiotici di degradazione che avvengono al buio.
Questo tipo di frazionamento è tipicamente riscontrato in matrici abiotiche come suoli e sedimenti.
Frazionamenti massa indipendenti (MIF) Si verificano quasi esclusivamente durante processi fotochimici
(fotoriduzione) ed interessano gli isotopi dispari. Due sono i meccanismi che possono spiegare il MIF: gli effetti del volume nucleare (NVE) e l’effetto magnetico dell’isotopo (MIE). Questo tipo di frazionamento si verifica prevalentemente in matrici biologiche.
Si ritiene che i MDF e i MIF possano essere studiati per tracciare le contaminazioni ed analizzare il comportamento del mercurio
nell’ambiente.
Trieste
Golfo diTrieste
Un esempio: l’area contaminata del Golfo di Trieste
-0.44
-0.11
-0.25
-0.17
-0.15
-0.27
-0.21
-0.56
-0.49
-0.47
-0.40
-0.16
-0.21
-0.72
-0.96
-1.20
-1.28
-2.09
-2.50-2.00-1.50-1.00-0.500.00
ISO6
ISO7
ISO8
ISO8a
IS 10
IS12
IS14
IS22
IS24
IS26
IS28d
E3
D6
AA1
GT3
C3
A3 GTS
CZ
δ202Hg
cinabro
Sorgenti:escavazione e processi di arrostimento della roccia mineralizzata ad Idria (calcari cinabriferi e subordinatamente mercurio nativo associato a scisti carboniferi)
Sorgenti:possibile origine atmosferica
Mare costa
Mare largo
4)(223 NHNNONO g
azoto
L’azoto in natura ha stati di ossidazione variabili da +5 (NO3-) a -3 (NH4
+). Una serie di riduzione è del tipo:
Prodotti intermedi tra NO2- e N2(g), quali NO(g) e N2O(g) possono essere presenti negli acquiferi, generalmente in quantità modesta
Elisa Sacchi, UNIPV
i nitrati sintetizzati naturalmente nel suolo dai processi microbici di mineralizzazione (e nitrificazione) della materia organica;
i nitrati provenienti dall'ossidazione della materia
organica legata alle attività antropiche, agricole (reflui zootecnici) o urbane (fosse settiche, reticolato fognario);
i nitrati (più in generale l'azoto) di sintesi industriale
(fertilizzanti minerali).
Principali sorgenti di nitrati
Diluizione: diminuzione delle concentrazioni per mescolamento con acque a basso tenore di nitrati
Denitrificazione: avviene in condizioni anaerobie ad opera di batteri (es: Thiobacillus denitrificans):
NO3- + 5/4 CH2O 1/2 N2 + 5/4 HCO3
- + 1/4 H+ + 1/2 H20
Processi di attenuazione
Gli isotopi stabili 15N e 18O dei nitrati
La composizione isotopica dell'azoto (15NNO3) distingue i fertilizzanti sintetici dai composti organici origine
Le composizioni isotopiche dell'ossigeno (18ONO3) e azoto combinate evidenziano i fenomeni di nitrificazione e denitrificazione processi
Tuttavia questa sistematica non discrimina la contaminazione di origine civile (perdite da reticolato fognario) da quella di origine agricola (spandimento di reflui zootecnici).
Sistematiche isotopiche di N e B combinate
Origine e meccanismi di apporto/rimozione dei nitrati nelle risorse idriche superficiali e sotterranee
Risorse biologiche e tecnologie innovative per lo sviluppo sostenibile del sistema agro-alimentare
Accordo quadro Regione Lombardia - CNR
Un esempio: il progetto RIBITINNOVA
Articolazione del progetto
Obiettivo 1. Caratterizzazione delle diverse fonti di nitrato e delle modificazioni subite nei processi di produzione, utilizzo e infiltrazione nel suolo (ERSAF e UniMi)
Obiettivo 2. Caratterizzazione della contaminazione da composti azotati delle acque superficiali e dei fenomeni che concorrono alla riduzione del carico di azoto alle acque superficiali (CNR-IRSA e UniPr)
Obiettivo 3. Caratterizzazione della contaminazione e dei fenomeni che concorrono alla riduzione dei nitrati delle acque sotterranee (ARPA Lombardia e UniMib)
Ubicazione dello studio
Aree vulnerabili
Risultati
L’area prioritaria di intervento è l’alta pianura, dove i terreni molto permeabili, l’entità degli apporti ed il tipo di irrigazione favoriscono la contaminazione delle acque sotterranee
Queste a loro volta sono responsabili della contaminazione delle acque superficiali nel settore della fascia dei fontanili
Gli isotopi del boro indicano un contributo civile anche in aree rurali
Nella bassa pianura la denitrificazione abbatte le concentrazioni di nitrato in acque sotterranee e superficiali
Note conclusive
I diversi metodi isotopici rappresentano uno strumento di rilievo nello studio integrato delle dinamiche naturali e delle
sovrapposizioni antropiche che caratterizzano un ecosistema