Gli impianti a fluido -...
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Ogni sostanza è composta da un grandissimo
numero di molecole soggette a forze di
attrazione reciproche più o meno intense
(coesione molecolare o più comunemente
forze di coesione) che caratterizzano con la
loro intensità lo “stato fisico” della sostanza
stessa, facendo si che questa si presenti sotto
forma solida, liquida o aeriforme
Lo stato solido
In un corpo solido, la forza di coesione fra le
varie molecole è tanto grande da impedirne
l’allontanamento reciproco.
Una sostanza allo stato solido ha una forma
e un volume invariabile.
Lo stato liquido
In un liquido, la forza di coesione è più
debole che nei solidi; essa è sufficiente per
impedire l’allontanamento delle varie
particelle ma non il loro scorrimento reciproco
sotto l’azione di forze esterne (ad es. la forza
peso).
Una sostanza allo stato liquido pur avendo
un proprio volume non ha una forma propria
ma tende ad assumere la forma del
recipiente che la contiene.
Lo stato aeriforme
Gli aeriformi non hanno né forma né volume
proprio; fra le varie molecole non esiste forza
di coesione.
Una sostanza allo stato aeriforme assume la
forma e il volume del recipiente che la
contiene.
Calore e temperatura
Il calore è una forma di energia che può
essere trasformata in lavoro, tanto più
completamente quanto maggiore è la sua
temperatura.
La temperatura è quindi un indice della
“qualità” dell’energia termica disponibile.
Unità di misura del calore L’unità di misura del calore nel sistema
tecnico è la Kilocaloria (kcal) definita come la
quantità di calore che si deve somministrare
ad un kilogrammo di acqua distillata per
elevare la sua temperatura da 14.5 a 15.5 °C.
Nel sistema internazionale l’unità di musira
del calore è il Joule
1 kcal = 4186 J = 4,186 kJ
1 kcal = 427 kgf m
Le scale termometriche La misurazione della temperatura richiede la definizione di una unità di misura. Varie sono le unità di misura proposte e di conseguenza sono molte le scale termometriche adottate. Tutte le scale termometriche si fondano su due temperature invariabili e perfettamente determinate, cui vengono assegnati valori diversi da scala a scala. Le due temperature fisse sono: Temperatura dell’acqua distillata in fase di solidificazione
(Temperatura del ghiaccio fondente); Temperatura dell’acqua distillata in fase di ebollizione a 760
mmHg.
Le scale termometriche
Le scale termometriche più utilizzate sono:
• Scala Celsius o centigrada;
• Scala Kelvin o assoluta;
• Scala Fahrenheit.
Il passaggio da una scala all’altra
1. Passaggio tra scala Kelvin e e
Centigrada e viceversa
K = 273.16 + °C
°C = K – 273.16
ESEMPI
30°C = 30 + 273,16= 303,16 K
150 K = 273,16 – 150 = 123,16 °C
Il passaggio da una scala all’altra 2. Passaggio tra scala Centigrada e Fahrenheit e viceversa
Dalla proporzione esistente tra la scala centigrada e la Fahrenheit
°C : 100 = (°F – 32) : 180
si ricava:
°C= (°F – 32) x 100 / 180
da cui
°C = (°F - 32) x 5/9
oppure °F= (°C x 180/100) + 32
da cui
°F = (°C x 9/5) + 32
Calore specifico di un solido o di un
liquido Calore specifico (C) di un corpo (solido o
liquido): quantità di calore che occorre
somministrare all’unità di massa di esso per
elevarne la temperatura di 1 °C.
Unità di misura: kcal/kg°C
Per l’acqua distillata:
C = 1 kcal/kg°C = 4,186 kJ/kg°C
Calore specifico medio
Il calore specifico di una sostanza non ha un
valore costante, ma cresce lentamente
all’aumentare della temperatura. Nei calcoli
occorre quindi considerare un calore
specifico medio Cm.
Detta m la massa del corpo, se vogliamo
aumentare la sua temperatura da t1 a t2
dovremo somministrare una quantità di
calore
Q = m Cm (t2 - t1)
Da cui: Cm = Q / [m (t2 - t1)]
e per l’unità di massa del corpo: Cm = Q / (t2 - t1)
Il calore specifico medio di un corpo nell’intervallo di
temperatura compreso fra t1 e t 2 si può quindi definire come il
rapporto tra la quantità di calore Q da somministrare all’unità di
massa per ottenere l’aumento di temperatura da t1 a t2, e
l’intervallo stesso di temperatura.
Calore specifico di un aeriforme
Nel caso di gas o vapori distingueremo due calori specifici:
1. A PRESSIONE COSTANTE (Cp): quantità di calore
che si deve somministrare all’unità di massa di un gas
per elevare la sua temperatura di 1 °C
2. A VOLUME COSTANTE (Cv): quantità di calore che si
deve somministrare all’unità di massa di un gas per
elevare la sua temperatura di 1 °C
Vale la relazione Cp > Cv
Unità di misura: kJ/m3 °C oppure kcal/m3 °C
Le grandezze fondamentali
Lo stato fisico di un aeriforme è
completamente definito quando siano noti i
valori delle tre grandezze fondamentali che lo
caratterizzano:
pressione, volume e Temperatura
La pressione
La pressione è una grandezza
fisica intensiva definita come il rapporto tra
il modulo della forza agente ortogonalmente su
una superficie e la sua area.
Volume specifico e Densità Si definisce volume specifico (v) il volume
dell’unità di massa della sostanza:
v = V / m
dove V è il volume della sostanza ed m la sua
massa
Si definisce densità (ρ) il rapporto fra la massa
e il volume della stessa sostanza:
ρ = m / V
Avremo:
ρ = 1/ v e v = 1/ ρ
Le leggi di Gay Lussac
Prima legge:
Regola la variazione di volume di un gas perfetto, quando venga ad esso somministrato calore con conseguente aumento della temperatura, mantenendo la pressione costante
vt = v0 (1 + t) con p = costante
dove:
= coefficiente di dilatazione = 1/273.16
vt = volume alla temperatura di t°C
v0 = volume alla temperatura di 0°C
Seconda legge:
Regola la variazione di pressione di un gas perfetto, quando venga ad esso somministrato calore con conseguente aumento della temperatura, mantenendo il volume costante
pt = p0 (1 + ’ t) con v = costante
dove
’ = coefficiente di tensione 1 / 273.16
pt = pressione alla temperatura di t°C
p0 = pressione alla temperatura di 0°C
La legge di BOYLE – MARIOTTE
Il prodotto tra il volume di una massa di gas e
la pressione cui il gas è sottoposto è costante
nel caso in cui si mantenga la temperatura
costante:
p v = costante con T = costante
L’equazione caratteristica dei gas
p v = R T
dove R è una costante dipendente esclusivamente dalla natura dei gas.
p dovrà essere espresso in Pascal, T in gradi Kelvin
Es: determinare il volume specifico dell’aria alla pressione atmosferica e alla temperatura di 15°
p = 101 325 Pa; T = 273 + 15 = 288 °K; R = 287
v = R T / p = 287 * 288 /101 325 = 0.816 m3 / kg
Le Trasformazioni Termodinamiche Lo stato termodinamico di un gas (perfetto) è determinato dalle sue variabili di stato:
La pressione p espressa in Pa (Pascal)
La temperatura T espressa in K (Kelvin)
Il volume V espresso in m3 (metri cubi)
La quantità di sostanza n espressa in mol (moli).
La trasformazione termodinamica è un processo tramite il quale un sistema
termodinamico passa da uno stato di equilibrio termodinamico ad un
altro.
Un sistema termodinamico si trova in linea di massima in uno stato di equilibrio termodinamico quando le principali variabili del sistema (ovvero pressione, volume e temperatura) non subiscono nessuna ulteriore variazione con il passare del tempo.
Nel caso in cui due o tutte le variabili sopracitate si modifichino (il variare di una sola di esse è impossibile in quanto sono tutte interconnesse da un rapporto di proporzione inversa o diretta) siamo in presenza di una trasformazione termodinamica, che porta il sistema verso un altro punto di equilibrio.
Una trasformazione termodinamica può avvenire:
scambiando lavoro, ma senza scambi di calore (per un sistema adiabatico: trasformazione adiabatica);
scambiando calore, ma non scambiando lavoro; (per esempio per una trasformazione isocora)
scambiando sia lavoro che calore (per esempio per una trasformazione isobara o una isoterma)
Quando un sistema passa da uno stato termodinamico A
ad uno stato termodinamico B si ha una trasformazione
termodinamica
Gli stati termodinamici e le trasformazioni possono essere
rappresentate in un diagramma Pressione-Volume (piano
di Clapeyron)
Gli stati termodinamici sono rappresentati da PUNTI le
trasformazioni da LINEE.
Volume
Pre
ssio
ne
A
B
La trasformazione deve avvenire in modo estremamente lento
(Trasf. Quasi statica) di modo che in ogni stadio intermedio le
variabili termodinamiche siano sempre perfettamente determinate.
In tal caso è possibile ripercorrere la trasformazione al contrario
Trasformazione REVERSIBILE.
La presenza di attriti, o le trasformazioni repentine, non
permettono di conoscere gli stati intermedi: compaiono moti
turbolenti e la trasformazione si dice IRREVERSIBILE.
Le trasformazioni termodinamiche da A a B sono infinite perché
infiniti sono i percorsi che collegano A e B nel piano P-V
Tra tutte le trasformazioni reversibili ve ne sono alcune
particolarmente importanti: Trasf. ISOTERMA, Trasf. ISOBARA,
Trasf. ISOCORA, Trasf. ADIABATICA.
Osservazioni sul Diagramma P-V Nel diagramma P-V non è rappresentata la temperatura del
sistema, essa si calcola facilmente conoscendo P, V , n
moli dall’equazione di stato dei gas perfetti PV = nRT
Volume
Pre
ssio
ne
A
C
B PA
PC
VA VC
Tra due stati alla stessa pressione ha temperatura
maggiore quello con volume maggiore
PA = PB VB > VA ===> TB > TA P
ressio
ne
A
C
B PA
PC
VA VC
• Tra due stati allo stesso volume
ha temperatura maggiore quello
con pressione maggiore
VB = VC PB > PC ==>
TB > TC
• Gli stati appartenenti alla stessa
isoterma hanno tutti la stessa
temperatura.
Rappresentazione grafica di una
trasformazione isobara
Una trasformazione
isobara è
rappresentata, nel
piano p –v da una
retta orizzontale
Pre
ssio
ne
A B PA = PB
VA VB
Pre
ssio
ne
A B PA = PB
VA VB
Il lavoro della trasformazione è:
LAB = P (VB VA)
E per l’equazione di stato anche
LAB = n R (TB TA)
N.B.
Il lavoro della trasformazione Isobara
è uguale all’area del diagramma P V
LAB
Lavoro in una trasformazione isobara
Rappresentazione grafica di una
trasformazione Isocora o Isometrica
Una trasformazione
isocora è
rappresentata, nel
piano p –v da una
retta verticale
A
B
PA
VA = VB
PB
Lavoro in un a trasformazione Isocora o
Isometrica
Il lavoro della trasformazione è
sempre uguale a zero!
A
B
PA
VA = VB
PB
Rappresentazione grafica di una
trasformazione Isoterma
Una trasformazione
isobara è
rappresentata, nel
piano p –v da una
iperbole equilatera
Lavoro in un a trasformazione Isoterma
Il lavoro della trasformazione è:
N.B.
Il lavoro della trasformazione è uguale
all’area del diagramma P V
B
A
A
BAB
P
PnRT
V
VnRTL lnln
Trasformazione Adiabatica
E’ una trasformazione termodinamica che avviene senza
che vi sia scambio di calore con l’esterno Ciò si ottiene isolando termicamente il gas
dall’esterno: termos, contenitore
polistirolo vaschetta gelato.
Aumentando o diminuendo bruscamente il
volume di un gas si ha una trasformazione
irreversibile adiabatica: a causa della
rapidità della trasformazione il calore non
ha il tempo di fluire all’esterno.
Viene rappresentata graficamente da una
iperbole
A
B