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il mensile dei soci coop consumatori coop estense edizione ferrara giugno N° 4 2014 il mensile dei soci coop consumatori Per una casa sicura I furti negli appartamenti sono un fenomeno in costante crescita. Ecco alcuni consigli utili per ridurre i rischi e vivere più tranquilli 4 Partecipazione di una comunità Crescono le presenze dei soci e il livello degli interventi alle assemblee di Coop Estense. Un dato in controtendenza rispetto al disimpegno manifestato da molti italiani

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il mensile dei soci coopconsumatori

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N° 4

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il mensile dei soci coopconsumatori

Per una casa sicura I furti negli appartamenti sono un fenomeno in costante crescita.Ecco alcuni consigli utili per ridurre i rischi e vivere più tranquilli

4 Partecipazione di una comunitàCrescono le presenze dei soci e il livello degli interventi alle assemblee di Coop Estense. Un dato in controtendenza rispetto al disimpegno manifestato da molti italiani

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PERIODO TIPO NEGOZIO LE INIZIATIVE PIÙ GRADITE SCONTO NUMERO SOCI

TOTALE GENNAIO - MARZO 4.483.216

APRILE TUTTI POLO MEZZA MANICA SUN68 44.370 1.361

APRILE TUTTI RILEVATORI BIOMEDICALI 9.089 358

APRILE TUTTI SET MICROSPUGNA CALEFFI 10.833 1.230

APRILE TUTTI VINO BIANCO PIGNOLETTTO FRIZZANTE DOC 109.217 6.871

APRILE TUTTI BARBECUE ADELAIDE WOODY3 3.050 60

APRILE TUTTI BICICLETTE 20.142 438

APRILE TUTTI CARCIOFI MAMMOLE 16.163 7.418

APRILE TUTTI CARRELLO CUCINA IN FAGGIO MASSICCIO 2.100 69

APRILE TUTTI CIABATTE INBLU 20.304 3.000

APRILE TUTTI DIVANO 3 POSTI 5.390 29

APRILE TUTTI FIOCCO DI PROSCIUTTO NAZIONALE GARDANI 135.459 5.252

APRILE TUTTI FRAGOLE 103.096 29.967

APRILE TUTTI GIUBBOTTI UOMO DONNA 43.270 3.387

APRILE TUTTI LINEA COTTURA STONE BALLARINI 175.472 14.860

APRILE TUTTI MACCHINA PER CUCIRE 28.260 459

APRILE TUTTI OLIO EXTRAVERGINE FARCHIONI 42.719 7.363

APRILE TUTTI PACCHETTO ARIA APERTA APRILE 18.524 262

APRILE TUTTI PIANTE FIORITE 36.717 7.467

APRILE TUTTI PACCHETTO BASSETTI 50.806 3.852

APRILE TUTTI PACCHETTO TV 7.740 98

APRILE TUTTI PANTALONI UOMO DONNA 58.110 3.565

MAGGIO IPER PACCHETTO ARIA APERTA MAGGIO 14.811 356

MAGGIO TUTTI PATATE NOVELLE 12.448 6.812

MAGGIO TUTTI CONDIZIONATORI 21.858 95

MAGGIO TUTTI SALAME NOBILE GENTILE 84.801 8.321

MAGGIO TUTTI VINO FRIZZANTE BIANCO RIGHI 41.577 3.543

IPER TOT. GENNAIO/ MAGGIO - SCONTO SCEGLI TU 20% 1.333.375

IL RISPARMIO DEI SOCI IN EMILIA DALL'INIZIO DELL'ANNO È STATO DI EURO 6.932.916

Le iniziative riservate ai soci di Coop Estense nel 2014

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Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10

Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena)

Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio.Consegnato alle poste a partire dal 10/06/2014. Il numero di maggio è stato stampato in 2.090.175 copie

Associato USPI, Unione stampa periodica italianaQuesto prodotto è stampato su carta certificata Fsc come pure tutta la catena di lavorazione

Cercasi cibo sostenibileDagli insetti alle alghe, sino agli alimenti in laboratorio: cambierà davvero la nostra dieta come alcuni pensano, oppure...

Partecipazione di una comunitàLa crisi di rappresentanza che investe le organizzazioni politico-sindacali non tocca Coop Estense a giudicare dalle presenze alle assemblee

14 Furti in casa, come difendersiI dati su un fenomeno in costante aumento. Ma anche i consigli utili degli esperti per ridurre i rischi e vivere più tranquilli

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in primo pianoin primo piano

4 Il punto sulle assemblee 10 Noi, protagonisti del lavoro che cambia 14 Furti in casa, impariamo a difenderci di Claudio Strano

20 Cercasi cibo sostenibile di Dario Guidi

33 Il successo dei vini "pop" di Al Bano di Marco Ungaro

40 Buon gelato, novità Coop per l'estate

42 La valigia giusta per volare di Claudio Strano

44 Sulle strade di I. Baraldi e W. Garagnani

IN PRIMO PIANO CONSUMARE INFORMATI

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Partecipazionedi una comunità

La crisi è anche crisi di partecipazione? La risposta è sì, ma non per tutti. Se partiti, sindacati, orga-nizzazioni datoriali, le stesse associazioni del vo-lontariato hanno perso per strada buona parte

della loro capacità di attrarre e rappresentare cittadini e associati, lo stesso pare non valere per Coop che oltre ad essere in cima alle varie graduatorie che misurano la fidu-cia degli italiani, dimostra di essere una "comunità" ancora fortemente partecipe di soci: con una propria identità col-lettiva, con valori comuni, con un vantaggioso scambio mu-tualistico che li tiene uniti insieme e con una voglia di esse-re presenti e di incidere sul territorio. Sarà forse per questi motivi che la crisi economica e la globalizazione non hanno finito per sfilacciarne i contorni e la cooperazione non ha smarrito il ruolo che storicamente ha sempre avuto, anzi nei momenti che contano sa ricompattarsi e rigenerarsi nel confronto con la sua base.Guardiamo, ad esempio, i dati dell'ultima tornata assemble-are di Coop Estense e vi troviamo la conferma di questo andamento di partecipazione che va in controtendenza. Se il 56% degli italiani, infatti, come ricorda il Censis nel

IN PRIMO PIANO GIUGNO 2014

Aumentano ancora le presenze dei soci e il livello dei loro interventi alle assemblee di Coop Estense. Un dato in controtendenza rispetto alla crisi di partecipazione che investe le organizzazioni politico-sindacali e le associazioni nel nostro paese

Oltre al numero aumenta la qualità degli interventi. Più che raddoppiati quelli istituzionali, dalle testimonianze di inse-gnanti e studenti sui progetti con le scuole, a Brutti ma Buoni e ai progetti sul territorio. In flessione le critiche, le lamentele e le rivendicazioni (questione prezzi, meccaniche degli sconti, difficoltà nell’avere la presenza di personale in area di vendi-ta, ecc.) a favore di richieste di informazioni (gestione delle casse automatiche, post vendita, prenotazioni), di apprezza-menti (ad esempio per la fidelizzazione attuale che incentiva l'uso di servizi, da Coopcard al prestito sociale, e che consente di risparmiare), sollecitazioni (sull'apertura dei distributori carburante) e altro ancora. Lo spettro degli interventi è come sempre ampio e variegato e di tutti viene tenuto conto, ma si delineano linee di tendenza interessanti. Oltre alla qualità di cui si diceva sopra, si sollevano più frequentemente ad esem-pio aspetti istituzionali legati all'approvazione del bilancio e cresce l’attenzione dei soci sulla sicurezza alimentare, con ri-chiesta di garanzie e informazioni sulla provenienza dei pro-dotti. La stessa partecipazione dei dipendenti cresce e sugge-risce un loro maggior coinvolgimento nelle attività sociali nel segno dell’appartenenza.

Il ventaglio degli interventi

suo ultimo Rapporto 2013, si mantiene lontano da ogni forma di partecipazione "non elettorale" (sul calo di af-fluenza alle ultime elezioni si è ampiamente scritto in queste settimane), i soci Coop non solo partecipano, ma alzano il livello dei loro interventi e si pongono in manie-ra costruttiva rispetto alla loro impresa, facendo comuni-tà. È la principale e più profonda riflessione che scaturi-sce al termine delle assemblee di bilancio. Le "separate"

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Il ventaglio degli interventi

pur essendo tre in meno rispetto allo scorso anno (31 con-tro 34), hanno fatto registrare 447 presenze in più (6.564 il totale). Mentre i dati Istat confermano che, in partico-lare nell’ultimo triennio, la crisi della partecipazione coinvolge purtroppo anche gli strati più motivati e “mili-tanti” nelle attività di volontariato, una sfiducia trasver-sale che attraversa tutti i segmenti della popolazione, tut-te le zone del Paese e le diverse classi sociali (il 56% è un dato nettamente superiore alla media europea che è del 42%), Coop tira le somme e registra nell'ultimo quin-quennio un trend più omogeneo e crescente di partecipa-zione, tra assemblee di consuntivo e di preventivo, con una cesura avutasi nel 2011. In particolare la Puglia è in crescita progressiva, Ferrara mostra qualche decremento e Modena una ripresa concentrata in alcuni distretti.

Le assemblee si confermano importanti occasioni per la base sociale per orientare le politiche della cooperativa e segnalare disagi, difficoltà da risolvere, ma anche suggeri-menti e apprezzamenti. sulle tante strutture di vendita. Lo hanno fatto 192 persone contro le 188 del 2013 e con un li-vello crescente di qualità degli interventi, che hanno toc-cato le politiche commerciali di fidelizzazione e di conve-nienza perseguite da Coop, nonché il suo grande impegno sociale verso il territorio le sue istituzioni. Per dirla brevemente, l'alta partecipazione dei soci è la migliore risposta al rischio di scollamento che interessa la nostra società, e il migliore corroborante della fiducia nella cooperativa che è fatta e vive dello scambio con i suoi soci, essenziale per la sua natura d’impresa e per la sua distintività. l

L'assemblea generale dei soci delegati di Lecce e, sotto, alcuni momenti delle separate. Un alto livello di partecipazione ha accomunato le assise di Coop Estense

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Dopo molti anni è stata la Puglia ad ospitare l'assise dei soci delegati di Coop Estense.A Lecce una giornata speciale con festeggiamenti per la socia numero 700 mila e, sul palco, protagonista la legalità, con i giovani in prima fila e una toccante intervista al presidente della Associazione Libera

A distanza di diversi anni si è tenuta in Puglia l’Assem-blea generale dei delegati di Coop Estense. Riflettori ac-

cesi, il 31 maggio, a Lecce, su quella che per la cooperativa è una realtà impor-tantissima, una realtà che in questi venti anni è cresciuta costantemente e la cui base sociale ha ormai eguagliato quelle storica emiliana. Al centro congressi Ecotekne dell’U-niversità degli studi del Salento, erano in cinquecento tra invitati e soci dele-gati, questi ultimi chiamati ad appro-

L'ASSEMBLEA GENERALE

Coop Estense, in tanti a Lecce per parlare di cooperazione e legalità

Il tavolo dei relatori il con il neo presidente di Legacoop Lusetti (terzo da sinistra) accanto al presidente di Coop Estense Zucchelli e al vicepresidente Dondi

vare il bilancio di esercizio della coo-perativa al 31 dicembre 2013. Tante le autorità non solo locali che hanno pre-so parte all'iniziativa. Tra queste gli onorevoli Rocco Palese e Roberto Marti e l'assessore al Commercio della Regione Puglia Loredana Capone. Per l’occasione presenti tutti i massimi di-rigenti della cooperativa, e un’ospite d’eccezione, Mauro Lusetti, neo presi-dente di Legacoop Nazionale, a sotto-lineare l’importanza di questa assem-blea che ha portato l'attenzione al Sud per ricordarci che la cooperazione non

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IN PRIMO PIANO GIUGNO 2014 7

La lezione di Libera"Bisogna muoversi contro le mafie Commuoversi non basta più"Sono stati i giovani, e non può che es-sere considerato un segno di buon au-spicio per il futuro, ad introdurre il tema della legalità che ha contraddi-stinto la seconda parte dell'assemblea di Lecce. Sugli schermi in sala sono stati proiettati i video selezionati dal concorso “La legalità non è uno spot”– promosso da Coop Estense nelle scuo-le superiori – in cui in trenta secondi gli studenti hanno elaborato un messag-gio di grande impatto, per sensibiliz-zare l’opinione pubblica nella lotta alle mafie e diffondere i valori della costi-tuzione e della legalità. Su questi temi di grande importanza è intervenuto poi Don Luigi Ciotti, fon-datore del Gruppo Abele e presidente dell’associazione Libera. Intervistato (nella foto) dal direttore della Gazzet-ta del Mezzogiorno Giuseppe De To-maso, Don Ciotti ha restituito la foto-grafia di un paese in difficoltà, in cui le mafie la fanno da padrona, forti di uno strapotere economico che ha saputo adattarsi al cambiamento dei tempi. "Le mafie sono sempre più imprendi-trici, riescono a cogliere i cambiamenti prima di tutti noi. Hanno mezzi, stabi-liscono relazioni con imprenditori e personaggi del mondo finanziario e soprattutto hanno a disposizione tan-to denaro e lo investono".Ai suoi occhi la democrazia italiana ap-pare stanca, “un po’ pallida”, afflitta dal ritorno dell’analfabetismo e da un deficit di cultura a dir poco preoccupan-te. "Come mai in Italia ancora oggi ab-biamo 6 milioni di persone analfabete?

E poi andiamo al tavolo delle grandi po-tenze mondiali. Ma se non s'investe in cultura, nell'informazione, nella scuola, non si va da nessuna parte. La cultura è il principale termometro di un paese". Il principale mezzo per combattere tut-to questo è investire nella scuola, nell’informazione e nel sapere ma so-prattutto occorre farlo in tempi rapidi, perché "questo è il tempo di muoversi, commuoversi non basta più”. L'esperienza di Libera, che raggruppa ben 1.600 associazioni, è nata dopo gli attentati a Falcone e Borsellino nel se-gno della responsabilità e dell'impegno dei due magistrati. Valori rivendicati con orgoglio da Don Ciotti che ha preci-sato: "La legalità non è l'obiettivo, il vero obiettivo è la giustizia, a partire da quella sociale, che assieme alla dignità umana e alla responsabilità costituisce la spina dorsale della nostra Costituzio-ne. Infine un invito a "non essere citta-dini ad intermittenza, ma ad avere più coraggio e responsabilità nei nostri ruoli per contribuire al risveglio gene-rale delle coscienze".

conosce ostacoli, e unisce sul suo cam-mino realtà diverse come l'Emilia e la Puglia indirizzandole verso obiettivi comuni e condivisi che creano svilup-po, mutualismo e un senso della co-munità più allargato. Ad aprire i lavori è stato Vincenzo Fer-rari, direttore amministrativo e finan-ziario, che ha esposto i numeri del bi-lancio. Bilancio in positivo che vede in crescita le vendite dell'1,08%, nono-stante le difficoltà economiche del pa-ese e il perdurare della crisi dei consu-mi. In un simile contesto Coop Estense ha rafforzato la propria azione a difesa dei redditi dei soci e consumatori inve-stendo in un anno 161 milioni di euro in promozioni e convenienza. Al ter-mine dei lavori si è parlato di legalità con un ospite d’eccezione, Don Luigi Ciotti, fondatore di Gruppo Abele e presidente dell’Associazione Libera, intervistato dal giornalista Giuseppe de Tomaso, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno.Ma torniamo al bilancio 2103, già sot-toposto ai soci nel corso delle 31 as-semblee separate che si sono svolte nelle passate settimane e a cui hanno preso parte ben 6.500 persone (vedi servizio nelle pagine precedenti).

Potere d'acquisto giù del 10%Il 2013 è stato un anno difficile, carat-terizzato da un contesto economico e sociale appesantito da anni di profon-da crisi: negli ultimi cinque anni si sti-ma che il potere d’acquisto degli italia-ni abbia subito un calo del 10%. Questa condizione, unitamente all’aumento del tasso di disoccupazione e all’ero-sione delle capacità di risparmio, ha avuto effetti gravi sui consumi degli italiani, oggi sempre più alla ricerca nelle loro spese del miglior prezzo, spesso anche a scapito della qualità e della sicurezza. Nonostante le difficoltà imposte dallo scenario, il bilancio della cooperativa come detto tiene. Le vendite si attesta-no a 1 miliardo 374 milioni di euro, in

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crescita dell’1,08%. L’utile di bilancio, positivo ma in calo rispetto al 2012 per le ulteriori forti azioni di difesa del potere di acquisto attuate nel cor-so dell’anno, è stato di 7 milioni e 384 mila euro. Risultati importanti, otte-nuti anche grazie a un positivo anda-mento e al rilevante contributo dei quattro distributori di carburanti del-la cooperativa, di cui due aperti pro-prio nel 2013. “In un quadro estremamente com-plesso – ha spiegato Mario Zucchelli, presidente di Coop Estense – la nostra impresa ha avuto la capacità di con-fermare un ruolo fondamentale nel garantire un presidio alto nelle op-portunità di risparmio, investendo 161 milioni di euro in azioni di conve-nienza, di cui 51 milioni per i soci, senza fare un passo indietro sulla si-curezza e la qualità della propria of-ferta. Non solo. La cooperativa ha sa-puto intercettare nuovi ambiti di consumo sui quali ha costruito speci-fiche proposte di convenienza che hanno riscontrato un alto apprezza-mento, a partire dai carburanti, per

arrivare all’introduzione di reparti dedicati alla salute e al benessere”.Lavoro e investimentiIl bilancio di Coop Estense mostra la solidità di un’impresa che ha tutelato l’occupazione e la qualità del lavoro: sono oltre 5.400 i lavoratori di Coop Estense, di cui il 97% assunti con un contratto a tempo indeterminato. Cresce la base sociale della cooperati-va, che ha tagliato il traguardo del 700 millesimo socio festeggiato pro-prio in Puglia. I soci hanno realizzato il 72% delle vendite. I punti vendita sono saliti a 55, di cui 30 a Modena con l’apertura del nuovo supermerca-to di Carpi Sigonio, 12 a Ferrara, 12 in Puglia e 1 a Matera. “Oggi più che mai – ha proseguito Zucchelli – l’impresa cooperativa si conferma un modello di impresa importante per i nostri territori in termini di tenuta econo-mica e coesione sociale. Essere con-sapevoli del fine ultimo della nostra missione, che è quello di trasmettere alle future generazioni una impresa migliore in un società migliore, ci sti-mola ad affrontare con determina-

zione e coraggio le sfide che il difficile contesto ci sottopone”.Innovazione, ambiente, solidarietàNonostante le difficoltà, Coop Estense non ha smesso di investire in innovazione per dare a soci e con-sumatori una rete di vendita moder-na ed efficiente. Nel 2013 oltre al completamento di 30 impianti foto-voltaici, sono stati realizzati inter-venti per ridurre il consumo di ener-gia e l’impatto ambientale dei negozi. Tra questi la chiusura dei banchi fri-go in 26 punti vendita e la sostituzio-ne delle luci tradizionali con lampa-de a led in 12 negozi, che ha consentito di risparmiare 7 milioni di Kilowattora, un quantitativo di energia pari al consumo di 31.000 la-vatrici. Sempre sul fronte dell’innova-zione sostenibile, Coop Estense ha inaugurato una struttura di vendita unica nel suo genere, totalmente im-prontata all’efficienza energetica e alla sostenibilità: il supermercato di Carpi Sigonio in provincia di Modena. Inve-stimenti anche nel settore carburanti con l’inaugurazione di due impianti

È Valentina Pompucci, di Lecce (nella foto con il presidente di Coop Estense Mario Zucchelli), la socia numero 700 mila di Coop Estense. Sul palco è stata invitata per un saluto e un mazzo di fiori. La sua carta Socio-coop rappresenta infatti un traguardo importantissimo raggiunto della coo-perativa. Intanto la crescita della base sociale continua a ritmi sostenuti. Prendendo come riferimento il cda dello scorso 23 maggio, i soci hanno già raggiunto quota 700.667, un altro segnale di tenuta, apprezzamento e fiducia verso la cooperativa.

Soci, tagliato il traguardo dei 700 mila!

IN PRIMO PIANO GIUGNO 2014

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FEDELTÀ PREMIATAUNO SCONTO SPECIALE SULLE SPESE DEL 2013 È grazie alla fiducia dimostrata dai soci che Coop Estense è in grado di chiudere con un risultato positivo un anno così difficile come il 2013. Per questo la coo-perativa ha deciso di destinare circa 2 milioni di euro di utili del 2013 ai soci, attraverso uno sconto straordinario. Lo sconto, pari allo 0,20% del valore delle spese fatte nel 2013, sarà caricato di-rettamente sulla carta Sociocoop ed è utilizzabile dal 3 giugno al 31 dicembre 2014 alle casse assistite e automatiche. L’iniziativa premia la fedeltà dei soci, un valore che la cooperativa intende pre-servare e che funge da stimolo al mi-glioramento, per raggiungere sempre nuovi traguardi.

localizzati accanto agli ipermercati di Foggia e Grandemilia a Modena; sale così a quattro il numero dei di-stributori della cooperativa. Coop Estense non ha fatto nessun passo indietro nemmeno per quanto ri-guarda il sostegno al territorio. Ne ha parlato diffusamente il direttore soci e vicepresidente di Coop Esten-se Mirco Dondi. Nel 2013 col progetto Brutti ma Buo-ni sono stati donati in solidarietà prodotti per un valore complessivo di 6 milioni e 600 mila euro, che hanno permesso a 375 associazioni di volontariato di assistere 40 mila persone in difficoltà. Pieno sostegno anche al mondo della scuola, con 900 animazioni sull’educazione al consumo consapevole rivolte alle scuole dell’infanzia, primarie e se-condarie, e percorsi didattici dedica-ti agli studenti degli istituti superio-

ri, che offrono loro l’opportunità di sviluppare le proprie competenze professionali e misurarsi con temi di grande importanza e attualità, co-me la lotta allo spreco, la valorizza-zione del territorio e la legalità. E proprio su questi temi l'assemblea di Lecce si è soffermata consegnan-do tre borse di studio in memoria del Consigliere di amministrazione recentemente scomparso, Vincenzo Galati. Sul palco è salita la moglie, Luigia Olivieri, che con il presidente Mario Zucchelli e il professor Sal-vatore Fasano, dirigente dell’IPS-SAR Presta Columella di Lecce, nonché la professoressa Rosella Mele, ha premiato gli studenti dell'indirizzo agrario Francesco Bove, Francesco Scortari e France-sco Bianco con assegni di 1.500 eu-ro destinati a stage formativi presso imprese agricole locali. l

La consegna delle borse di studio agli studenti, alla presenza della vedova di Vincenzo Galati

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Due testimonianze di dipendenti da Modena e Bari che hanno saputo cogliere le opportunità offerte da Coop Estense: dalla stabilità del lavoro, alla formazione, alla crescita personale

Noi, protagonisti del lavoro che cambia

Sono lavoratrice della Coop, arrivo da Foggia, la mia vita è cambiata notevol-mente sotto tutti i punti di vista, sia personali che lavorativi. Prima della Coop c’era solo lavoro nero, sfruttamento: sono stata sottopagata per tanti anni in un contesto lavorativo che è quello che conosciamo tutti. Da quando invece sono in Coop la mia vita è completamente cambiata. Il lavoro stabile in Coop mi ha permesso di crescere anche sotto l’aspetto professionale. Sono entrata come addetto semplice, per poi fare un iter che mi ha permesso di diventare capo squadra, lavorare in più reparti, approfon-dendo quindi la mia esperienza, fino a diventare da qualche mese capo re-parto. Sotto l’aspetto della vita privata, lavorare in Coop mi ha permesso di fare tutto il resto: continuare gli studi, iscrivermi all’università, accendere un mutuo e quindi comprare casa. Mi ha permesso, inssomma, davvero di crescere sotto tutti i punti di vista.

Maria Caputo, capo reparto pane e pasticceria all'ipercoop di Bari Japigia

Prima c'era solo lavoro nero

Lavoro a Grandemilia da circa 15 anni. L’anno scorso abbiamo intrapreso que-sto nuovo percorso in pescheria iniziando a fare "pillole formative", un incon-tro con tutti gli addetti in cui si parla di un argomento specifico, ad esempio i pesci piccoli: parliamo di come si constata la freschezza, quali sono le loro pro-prietà e le caratteristiche organolettiche principali. Inoltre inventiamo delle ricette, ognuno dice la sua e un giorno le proviamo, invitando capi reparti e addetti ad esprimere un parere. Quindi proponiamo ai clienti le ricette che noi stessi abbiamo provato tutti insieme.Io ho iniziato come addetta, sempre a Grandemilia, dopo un po’ di anni sono diventata capo squadra, e adesso sono molto fiera della possibilità che mi han-no dato di intraprendere un percorso come capo reparto: una crescita che fa piacere e per la quale devo ringraziare i miei colleghi che con le loro buone va-lutazioni mi hanno dato questa opportunità.

Anna Capasso, capo reparto pescheria a Grandemilia

Formazione e crescita

Liberarsi dal lavoro nero, uscire dal vicolo cieco dal-lo sfruttamento e costruirsi una vita con alle spalle un

lavoro solido e retribuito come da con-tratto. Sono riusciti a farlo Maria (vedi box) e altri giovani della Puglia, ma non solo, impiegati in Coop Estense. Crescere e ricoprire ruoli di responsa-bilità. Lo ha fatto la stessa Maria ma ci è riuscita anche Anna (altro box), che ha colto l'opportunità di mettersi in gioco: ora ha imboccato un percorso da capo reparto e guarda al futuro con rinnovata carica ed entusiasmo.Anna e Maria sono due delle prota-goniste del lavoro che cambia, dei giovani su cui Coop Estense investe e guarda con la stessa speranza da loro nutrita verso la cooperativa. Coope-rativa che investe da tempo in forma-zione e progetti che permettono ai lavoratori di aumentare la loro profes-sionalità. La capacità dei singoli è una risorsa da valorizzare e da condivide-re, come avviene per il progetto quali-tà, dove, è spiegato qui accanto, i lavo-ratori s'inventano ricette da suggerire poi ai consumatori, una volta apprese le caratteristiche dei prodotti venduti al consumatore. La sicurezza e la stabilità del lavoro in Coop (dove il 97% dei contratti è a tempo indeterminato), permettono, dunque, di costruirsi una vita e il met-tersi in gioco è il risultato di una politi-ca del lavoro che guarda alle persone. La cooperativa intende continuare su questa strada. Lo testimonia anche il nuovo contratto integrativo, in cui s'introduce tra l’altro per alcuni lavo-ratori in via sperimentale, la remune-razione del merito in busta paga. l

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11IN PRIMO PIANO GIUGNO 2014

No alcol ai minori, una garanzia di Coop Estense

S ono passati ormai due anni dall’entrata in vigore della legge che vieta la vendita di bevande alcoliche ai minori

di 18 anni. La normativa n° 189/2012 obbliga i venditori, sia piccoli commercianti che grande distribuzione, a richie-dere un documento di identità qua-lora la maggiore età di chi compra gli alcolici non sia manifesta. Su questa materia la posizione di Co-op Estense non solo è stata chiara e decisa, ma ha addirittura anticipato i tempi: la cooperativa ha vietato la vendita di bevande alcoliche ai mi-nori già a partire dal 2009, chieden-do al proprio personale alle casse di richiedere un documento di identità quando ad acquistare sono ragazzi giovani. Allora si è trattato di com-piere una scelta forte, che ha com-portato sicuramente una perdita di vendite; consapevole di ciò, la coope-rativa ha ritenuto doveroso mettere al primo posto la tutela dei minori. Oggi, a distanza di due anni dal de-creto, è tempo di bilanci.

Presenze segnalateDi fronte a uno scenario ancora ca-ratterizzato da infrazioni, come evidenziano diverse inchieste di autorevoli testate giornalistiche, è opportuno informare soci e consu-matori sulle misure di controllo che la cooperativa mette in campo per contrastare l’acquisto di bevande alcoliche da parte dei minori. Il sistema che gestisce le casse assisti-te, infatti, è stato di recente imple-mentato con una nuova funzione che

segnala la presenza di alcolici nella spesa. Al passaggio degli articoli in cassa, l’addetto riceve un messaggio di avviso non appena il sistema rileva un prodotto alcolico.La segnalazione a video ricorda alla cassiera che solo le persone maggio-renni possono acquistare alcolici; se l’età dell’acquirente non è palese, il personale di vendita può richiedere un documento di identità al consu-matore. Il controllo si applica anche alle spese effettuate con Salvatempo concluse presso le casse assistite. Un aiuto in più per evitare infrazioni e garantire la sicurezza dei minori.È bene ricordare che questo tipo di verifica non viene effettuata sulle spese dei soci: la maggiore età è infat-ti un requisito imprescindibile per diventare socio Coop.

La cooperativa ha anticipato la legge che impone lo stop alla vendita di bevande alcoliche ai minorenni. Professionalità delle cassiere e rilevazioni automatiche assicurano il rispetto della normativa in uno scenario purtroppo ancora caratterizzato, in Italia, da molte infrazioni

Usate bene le carte Al pari della tessera sanitaria (che per inciso può essere utiliz-zata previa attivazione anche nel-le postazioni di spesa automati-ca), la carta Socio è un documento personale, per questo motivo non va ceduta a terzi e ne va segnalato l'eventuale smarrimento. La carta Famiglia, invece, dal momento che non è un documen-to personale e può essere usata da un famigliare, non esclude il controllo delle bevande alcoliche presso le casse assistite. Il corretto utilizzo della carta Socio e della carta Famiglia è quindi il presupposto necessario per aiutare la cooperativa a ga-rantire una maggiore tutela ai minori. (g. m.) l

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12 IN PRIMO PIANO GIUGNO 2014

IN CERCA DI UN RIFUGIO ualcosa di molto "attuale e contemporaneo" accomu-na la cooperativa sociale Camelot di Ferrara e la Fattoria degli animali "La Collinara" di Porto Gari-

baldi, in apparenza assai lontane tra loro. Oltre a ricevere gli aiuti di Brutti ma buoni, entrambe le onlus si occu-pano, pur in ambiti diversi, di migra-zioni, spostamenti interni, accoglien-za, ospitalità, recupero. La Camelot lo fa dal 2006 con i giova-nissimi richiedenti asilo e rifugiati po-litici in fuga dai loro paesi; la Fattoria degli animali da quarant'anni con pic-cole e grandi forme di vita abbandona-te, poste sotto sequestro per maltrat-tamenti e qui, in un ranch del Delta, "custodite" in ambiente familiare. Entrambe le associazioni lavorano per dare un futuro migliore e una dignità a chi l'ha persa (l'accostamento non sembri irriverente); entrambe, per far-lo, hanno bisogno di garantire un pre-sente ai loro ospiti partendo anzitutto dai loro bisogni primari. Da qui l'importanza dei beni alimen-tari e non, donati da Coop Estense.Ma procediamo con ordine, andando a conoscere Camelot, con sede a Ferrara in via Fortezza 15 (tel. 0532. 202945), presidente Anna Balboni, direttore Carlo De Los Rios. La cooperativa ac-canto al centro diurno del Barco ha messo in piedi, dal 2001, un settore migranti, attività che ad oggi è dive-

nuta centrale e in crescente espansio-ne. Grande rilievo ha l'accoglienza dei richiedenti asilo: un team con al suo interno assistenti e operatori sociali, psicologi, psichiatri, consulenti legali, mediatori interculturali, tutor per gli inserimenti lavorativi ecc. (in tutto una quarantina di persone) prende in carico i beneficiari, quasi tutti giova-nissmi sotto i 25 anni, tutti maschi e di provenienza varia. Giungono in Italia perché in fuga da guerre e persecuzio-ni individuali o di massa e vengono quindi alloggiati in appartamenti a Ferrara e provincia. Si parla oggi di più di 150 ragazzi tra quelli dello Sprar (Si-stema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e quelli del progetto Mare nostrum. "Li ospitiamo nel pe-riodo di definizione della richiesta di asilo, erogando un servizio di presa in carico che comprende aspetti legali, sanitari, sociali e lavorativi", spiega Fe-

derico Tsucalas, responsabile del Cen-tro Attività Richiedenti Asilo di Ca-melot. E Brutti ma buoni? "Per noi è fondamentale – rispondono gli opera-tori di Camelot – il suo apporto supera ampiamente il 50%. I ritiri sono ca-lendarizzati, tre giorni a settimana, più alcuni rinforzi che abbiamo ri-chiesto per Comacchio e Codigoro, i punti più caldi del nostro servizio di pronta accoglienza". I prodotti vengono distribuiti con pie-na soddisfazione dei ragazzi, nessun problema a memoria d'uomo. "Un bel lavoro", chiosa Simona che, dopo aver ringraziato Coop, aggiunge come mo-tivo di orgoglio per Camelot, il recente accordo con Ceis di Bologna e Città del ragazzo per l'accoglienza di 16 minori non accompagnati. E intanto per la Giornata mondiale del rifugiato (il 20 giugno), Camelot ha organizzato una serie di eventi (vedi sito www.coopca-

BRUTTIBUONIMA

DAL 1999 UN PROGETTO DEI SOCI E LAVORATORI DI COOP ESTENSE

di Cl au dio St r a no

Il distacco dalla propria terra in un quadro di Timori, rifugiato afghano. Accanto, la distribuzione del cibo donato da Coop alla fattoria Collinara

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melot.org) dal 19 al 22 giugno.In cerca di un rifugio sono anche gli animali, un migliaio tra grandi e piccoli, alloggiati alla "Collinara", in via dei Mille a Porto Garibaldi (www.fattoriadeglianimali.net; cell. 347/1607260). Una fattoria straordinaria, tra le pochissime del suo genere in Italia, in cui convergono animali da ogni parte in stato di ab-bandono, feriti, maltrattati, sequestra-ti, ecc., che qui vengono curati e nutriti da una famiglia milanese trapiantata nel Delta: accanto a un agriturismo, si organizzano percorsi didattici e pet therapy per disabili. Antonella Galan-

te è l'anima di questa che considera, a ragione, una struttura importante per tutta la comunità. Un ranch dove la-ma, cavalli trottatori, oche e topolini convivono facendo la felicità di bambi-ni e persone malate.La fattoria è assistita da un anno da Brutti ma buoni. Coop Estense e pochi altri imprenditori della zona hanno ri-sposto, infatti, positivamente all'ap-pello del sindaco (su sollecitazione di Striscia la notizia) per sfamare tante bocche tutti i giorni. I ritiri di frutta e verdura avvengono al supermercato di Comacchio puntualmente, ogni mat-tina, esclusa la domenica, e si tratta di

scarti alimentari altrimenti destinati al pattume, non di cibo dunque sot-tratto ad altre associazioni del territo-rio. "Scarti che per noi sono però pre-ziosissimi – ha riferito la Galante all'assemblea dei soci – sia come cibo per gli animali, sia per poter lavorare con la disabilità a costi più contenuti. Ai soci, che ringrazio di nuovo attra-verso il giornale, ho voluto evidenziare il fatto che anche senza atti eclatanti, senza donazioni in denaro si possono sostenere realtà come la nostra che la-vorano con la scuola, con la disabilità, il recupero sociale e che vengono la-sciate spesso troppo sole". l

Piccolo è bello: si potrebbe riassumere con questo slo-gan semplice, ma ricco di sfaccettature, il rapporto spe-ciale che si crea intorno ai piccoli negozi e ai paesi che gravitano nella loro orbita quando Brutti ma buoni arriva a coinvolgerli. È successo un paio di anni fa con la zona soci del Delta, l'ultima in ordine di tempo a costituire un gruppo di soci attivi dedicato a questo servizio in conco-mitanza con l'avvio prima a Comacchio, poi a Codigoro, Massa e Migliarino, del recupero di cibo invendibile. Oggi tutti i supermercati del basso ferrarese donano prodotti alle onlus per decine di migliaia di euro di valo-re. "Sessantamila euro in appena sette mesi a Codigoro! Quando ci penso – dice il presidente della zona soci Del-

PICCOLO È BELLO

CONTINUIAMO IL RACCONTO DI “BRUTTI MA BUONI”, IL PROGETTO DI COOP ESTENSE PER DONARE I PRODOTTI NON PIÙ VENDIBILI A CHI NE HA BISOGNO. QUESTO MESE TRATTIAMO DUE ASSOCIAZIONI CHE, IN AMBITI DIVERSI, HANNO A CHE FARE CON I MOVIMENTI E LE TRASFORMAZIONI DELLA SOCIETÀ

DAL 1999 UN PROGETTO DEI SOCI E LAVORATORI DI COOP ESTENSE

ta, Flavio Marzola – penso inevitabilmente al tanto spreco che siamo riusciti ad evitare e a fini benefici". Il bello di Brutti ma buoni sta anche nel rapporto diretto di conoscenza che fa sì che la rete di solidarietà abbia maglie strette e si allarghi a seconda dei bisogni reali della gente: una nuova onlus, BuonIncontro, è in procinto di aggiunger-si alle altre. Marzola sottolinea il fatto che "ci vengono a cercare, anche da altri paesi, perché ci cononosco e ci re-putano seri e credibili". E aggiunge che questo in città è più difficile che accada. Nel "piccolo è bello", come si ricava dalle sue parole, rientrano a pieno titolo i rapporti umani e pure il piacere dell'ironia. Lui, che è un tecnico radiologo, dice ridendo di conoscere tutti molto bene, dentro e fuori...

di Cl au dio St r a noModena Ferrara Puglia/Basilicata TOTALE

Valore donato in euro 1.087.978 638.325 563.106 2.289.409

Peso in kg (food) 178.175 99.117 109.348 366.641

Associazioni 134 56 98 288

Negozi interessati 25 12 13 50

Persone assistite 20.831 7.549 12.644 41.024

DONAZIONE MERCE NON COMMERCIALIZZABILE (DATI DI COOPERATIVA AD APRILE 2014) 13

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di Cl au dio St r a no

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Sono in costante aumento (più che raddoppiati nell'arco di un decennio) i furti in appartamento, ai quali si aggiungono le razzie nei garage e i colpi negli scantinati. Tra crisi ed effetti della globalizzazione, vediamo cosa contraddistingue questo genere di reati e come cautelarci per vivere senza avere la paura addosso

Vivere barricati dentro casa per il terrore dei la-dri. Diffidare di chiun-que non si conosca. Non

è certo, questo, un bel modo di vi-vere. Ma c'è chi arriva a tanto dopo aver provato, magari più di una vol-ta, la casa svaligiata, il garage svuo-tato, l'automobile in strada poggia-ta su quattro mattoni o con i vetri infranti. Passando per il classico scippo della borsetta, che oggi rap-presenta una piccola cassaforte di beni personali.

"La privazione riguarda non solo le proprie cose ma tocca la sfera degli affetti", mette in guardia Marco Dugato, ricercatore e docente del centro di criminologia Transcrime, organismo interuniversitario spe-cializzato della Cattolica di Milano e dell'Università di Trento. "L'in-cremento nell'ultimo decennio dei furti in casa, un luogo simbolo per eccellenza dell'intimità, della sicu-rezza e degli affetti, ha come risul-tato inevitabile quello di amplifica-re l'allarme sociale".

IN PRIMO PIANO GIUGNO 2014

FURTI IN CASAImpariamo a difenderci

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u Durante assenze prolungate non lasciare mai in casa oggetti di valore, gioielli e, ovviamente denaro sonante: qualora il quantitativo di preziosi fosse ingente, si consiglia il noleggio di una cassetta di sicurezza messa a disposizione da una banca.v Potrebbe risultare molto utile fotografare gli oggetti di valore possibili oggetto di furto: ciò potrebbe servire ai fini di una eventuale ricerca e auspicabile recupero della re-furtiva.w Ricordiamoci di chiudere bene la porta di ingresso e tutti gli altri possibili accessi, in particolare le finestre, i cor-tili interni e le terrazze attivando, qualora fossero presenti, i sistemi di antifurto elettronico.x Facebook e Twitter possono risultare un'arma a dop-pio taglio, spargere ai quattro venti la notizia della propria villeggiatura potrebbe avere brutti risvolti: mai comunicare ad estranei il periodo di assenza da casa, assicurarsi sem-pre che i propri figli non divulghino tale informazione attra-verso chat e social network.y I preparativi delle vacanze potrebbero essere ottima occasione per intrattenere rapporti con chi ci abita accanto: buona idea sensibilizzare i propri vicini affinché ci sia reci-

proca attenzione a rumori sospetti sul pianerottolo o nell'appartamento. Nel caso, non esitare a chiamare il 113 o il 112.z Può essere utile lasciare le chiavi di casa a una persona di fiducia che effettui visite regolari all'interno dell'abita-zione.{ Un vecchio espediente utilizzato dai topi d'apparta-mento è di telefonare al numero fisso dell'abitazione presa di mira e verificare la risposta: quindi, mai lasciare messag-gi registrati sulla segreteria telefonica fornendo informa-zioni sul periodo di assenza.| Se l'assenza è breve, conviene lasciare qualche luce accesa, la radio o il televisore in funzione, simulando così la presenza di qualcuno in casa.} Non accumulare posta nella cassetta delle lettere per-ché è indicatore di lunga assenza. Chiedete ai vicini o al por-tiere di ritirarla. ~ Se tornando a casa si trova la porta aperta o chiusa dall'interno, non entrare perché potrebbe scatenare la rea-zione istintiva del ladro che viene colto sul fatto e non si sa mai cosa potrebbe succedere. Meglio non rischiare e chia-mare subito il 113 o il 112.

Cautelarsi seguendo alcune semplici regole DECALOGO DI CONFABITARE, L'ASSOCIAZIONE DEI PROPRIETARI IMMOBILIARI PER RIDURRE IL RISCHIO DI VISITE INDESIDERATE

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

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Furti e rapine dal 2004 al 2013 in migliaia

In abitazioni

Borseggi

Esercizi commerciali

Fonte: M. Barbagli su dati Ministero degli Interni

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Ma veniamo ai dati statistici. I qua-li ci dicono che dal 2004 al 2012 le violazioni di domicilio in Italia so-no più che raddoppiate. Una cre-scita del 114% (237 mila i furti de-nunciati nell'ultimo anno) che diviene del 40% se prendiamo a ri-ferimento il 2010. Tradotto, un fur-to ogni due minuti e mezzo. In at-tesa degli ultimi dati validati dal Ministero degli Interni e relativi al 2013, le indiscrezioni confermano l'attuale tendenza e descrivono un andamento costante che differen-

zia questo genere di reato dagli al-tri e lo scollega, almeno in parte, dalle conseguenze della crisi.È nei maggiori centri urbani che il tasso di rischio si fa più elevato; in modo particolare in zone e quartie-ri con abitazioni più vulnerabili o attrattive, nelle quali i ladri ritor-nano volentieri. La tendenza in corso – annota Transcrime – è in-fatti alla concentrazione dei reati nel tempo e nello spazio. A Bologna nei primi sei mesi del 2013 le forze dell'ordine hanno as-

sistito a un aumento delle chiamate del 30,3%, a Milano del 29%, a To-rino del 26 e a Roma del 25% (dati Confabitare). Tra le province "scoperte" delle varie bande del bu-co troviamo Rovigo (+237% sul 2004), Forlì (232%) Mantova (228%), Terni e Reggio Calabria. Anche a San Marino i furti sono tri-plicati negli ultimi anni. Tutte le regioni, poi, fanno regi-strare aumenti in termini assoluti. I primati negativi riguardano le aree più ricche del paese. L'avanza-

CONTRO È POSSIBILE...I FURTI DI RUOTE D'AUTO usare bulloni anti-svitamento al posto dei bulloni tradizionali

I FURTI NEI GARAGE rinforzare il basculante, installare una videocamera a raggi infrarossi, ma anche legare bici e moto all'interno dei garage

I FURTI NEGLI SCANTINATI irrobustire porte e serrature quasi sempre insufficienti, aumentare le luci

I FURTI NELLE ABITAZIONI farsi fare da un esperto un piano di sicurezza ad hoc con preventivo di spesa, veri-ficare la qualità delle serrature, cercare la collaborazione dei vicini più fidati, con-tare sull'effetto dissuasione, pensare da ladro...

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ta più sensibile è al Centro Italia (+125%) con il balzo maggiore com-piuto dall'Umbria (+166%) che per-de la sua proverbiale tranquillità. La maglia nera? È saldamente sulle spalle della Lombardia con il 22% del totale, seguita dal tandem Emi-lia-Romagna e Piemonte (10%).

Reati appropriativiÈ curioso osservare che mentre au-mentano a ritmo sostenuto, assie-me ai colpi in abitazione, gli scippi (21.000, +50% nel 2013 sul 2010), i borseggi (165.000, +31%) e le rapi-ne (44.000, +28%), altri reati tipici della micro-criminalità flettono. I furti d'auto, ad esempio, fatte le de-bite eccezioni (il boom a Bari) si giovano del miglioramento dei si-stemi di sicurezza e di controllo sa-tellitare (gps). Si può forse affermare, in linea più generale, attingendo almeno in parte dalle tesi del sociologo Mar-zio Barbagli, che le opportunità sono minori oggi rispetto a trent'anni fa e le appropriazioni meno remunerative. È altrettanto vero, tuttavia, che i redditi di ampi strati della popolazione nel frat-tempo sono precipitati e i bisogni aumentati. Lo spazio tra aspirazio-ne e realtà si allarga e l'illegalità è un modo facile per pensare di col-marlo. Per non parlare, inoltre, del divario crescente tra ricchi e pove-ri importato su scala locale, come ampiamente testimoniato dai tanti "furti della disperazione" (rame, tombini in ghisa, infissi dei capan-noni, carburante dai serbatoi dei camion, beni personali nelle auto, ecc.) e dai raid ripetuti che si veri-ficano nelle scuole. Sotto la voce "furti in abitazione" nascono e proliferano fenomeni paralleli. Le scorribande nei box e nei garage e le aperture degli scan-tinati sono i più evidenti tra questi. Obiettivi dei raid le moto o le bici-clette di valore da rivendere poi, il giorno dopo, su Internet, o altri be-

ni facili da raggiungere che vengo-no destinati al florido mercato del-la ricettazione. Come fare, alla luce di tutto ciò, per prevenire gli attacchi o soltanto per vivere più tranquilli?

Pensare da ladroVa premesso che una parte dei furti in appartamento sono opera di bande specializzate ("evidenze in-vestigative – è l'analisi compiuta da Marco Dugato – portano alla crimi-nalità dell'est Europa"). Contro queste organizzazioni "paramilita-ri" è assai difficile mettere in cam-po strategie difensive se non inter-venendo sul piano politico o poliziesco. Ai furti non pianificati, invece, si possono contrapporre una serie di sistemi e accorgimenti validi. "An-zitutto imparare a pensare con la testa di un ladro. Questo ci aiuta a individuare gli accessi meno sicuri e ad individuare le risposte più ef-ficaci, che non è detto coincindano con i sistemi di antifurto a più alta tecnologia. Spesso funziona meglio la collaborazione dei vicini di ca-sa", suggerisce il ricercatore. Va anche chiarito che nessun im-pianto di sicurezza offre il 100% delle garanzie e che su ogni appar-tamento andrebbe effettuata una valutazione del rischio ad opera di esperti del settore, con un piano di protezione ad hoc (spesso un mix di soluzioni integrate) e un preven-tivo di spesa. Da Transcrime arri-vano a corollario dei buoni consi-gli: primo, non sottovalutare l'aspetto dissuasivo. "Fate sapere che avete un impianto antifurto o segnalate che la casa è videosorve-gliata o dotata di allarme: sono mo-di semplici per scoraggiare i ladri occasionali". Tra le accortetezze che si possono prendere, ecco ancora una buona illuminazione esterna, un lucchet-to più grosso o una sirena bene in vista che abbassano il livello di ri-

schio anche nei garage, sempre più nel mirino di bande che con le son-de spiano attraverso le prese d'aria per andare a colpo sicuro. Utili ac-corgimenti in questi casi il rinforzo del basculante o un kit di videosor-veglianza a raggi infrarossi, ma an-che astuzie come quella di legare la moto o la bicicletta da corsa e pro-teggerle dietro l'auto.

Alla luce del soleLa maggior parte dei ladri, al con-trario di quanto comunemente si creda, agiscono di giorno più che di notte contando su abitudini e di-sattenzioni. Secondo i dati Istat (riferiti al 2010), il più delle volte non forzano porte e finestre, ma impiegano raggiri per entrare (10,6%), o approfittano della di-strazione dei padroni di casa (42,6%) o della porta di vecchia concezione (5,1%). Nel 66% dei ca-si non trovano nessuno dentro e so-no proprio questi alloggi, momen-taneamente disabitati, a detta dei Carabinieri, i più appetiti dai topi di appartamento. È importante rendere sicura in-nanzitutto la porta. Nelle grandi città soprattutto, come Milano, passa dall'entrata principale il 90% dei malviventi. La serratura a cilin-do europeo (con chiave punzonata) offre maggiori garanzie rispetto al-la doppia mappa (con chiave omo-nima) specie se vecchia di dieci an-ni. È un terreno insidioso quello delle serrature che sono soggette a vari distinguo e a frequenti aggior-namenti tecnici, ma farli vale la pe-na. Il tentativo di incursione può avvenire, oggi, tramite chiave bul-gara (vedi box) o con mezzi perfo-ranti da cui ci si può proteggere, ad esempio, con un defender, cioè una capsula protettiva più dura e resi-stente che va applicata all'esterno della serratura. Sul mercato si trovano porte ad apertura magnetica o elettronica o a radiofrequenza, ovvero senza

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contatto (per altri particolari, ri-volgersi a un serraturiere). Se si opta per una porta blindata, la nor-mativa europea le ha catalogate in più classi sulla base della resisten-za (crescente) agli attacchi dei la-dri. I quali ci mettono comunque da tre a venti minuti per sfondarle a seconda degli strumenti che han-no con sé.

Sonni tranquilli?Ampio si dimostra il ventaglio dei si-stemi di allarme e protezione tra cui scegliere. Quelli via radio (senza fili) vanno per la maggiore. In fun-zione delle necessità e delle situazio-ni, si può insistere sui controlli peri-metrali (giardino, porte, finestre, portoncini) con sistemi anti-effra-zione e una buona dose di buon sen-so (le grate alle finestre, ad esempio, nei piani bassi devono essere non più larghe di una dozzina di centimetri), o puntare sui rilevatori volumetrici di presenza negli ambienti interni, con impianti a loro volta collegati con le forze dell'ordine (gratuita-mente) o con istituti di vigilanza pri-vati. La videosorveglianza e la domo-tica stanno aumentando le opportunità di difesa. E con i cellula-ri, l'aggiornamento sui tentativi di furto avviene in tempo reale. È sempre meglio, poi, com'è noto, non tenere in casa grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore. Per cautelarsi, la Polizia consiglia comunque di fotografarli assieme ai documenti: sarà utile all'atto del-la denuncia inserire le foto nella bacheca online per favorire il recu-pero della refurtiva. In conclusione, il concetto di fondo da ricordare è che la protezione è data da una somma di fattori vec-chi e nuovi. E se dopo aver preso anche il cane o sperimentato il nebbiogeno (un antifurto che av-volge gli intrusi in una fitta coltre di nebbia), anche ciò non bastasse a dormire tranquilli, non resta che stipulare una polizza assicurativa e sorridere al mondo. ●

FURTI SENZA SCASSO Tra chiave bulgara e scannerNegli ultimi tempi si è diffuso il panico da "chiave bulgara", una chiave speciale capace di aprire tutte le porte o quasi, comprese quelle blindate (non sempre dotate di serra-ture di alta sicurezza), senza per giunta lasciare segni di effrazione. In realtà questo grimaldello – il cui nome richiama impropriamente gli 007 dell’Est – è sì molto efficace, ma non infallibile. E nemmeno nuovissimo, essendo una riedizione del "metodo ad impronta" con lima già noto nell'Ottocento. Come agisce la chiave bulgara? Prima di tutto fa un calco prendendo l'impronta, poi realizza un duplicato di chiave limando i suoi dentini mobili. È in grado in questo modo di aprire ogni serratura a doppia mappa di vecchia concezione (anteriore al 2011) molto diffusa in Italia – da sostituire con una serratura a cilindro europeo – o una serratura di altro tipo purché non sufficientemen-te sicura. Come saperlo? Adalberto Biasiotti, dell'Unione consumatori di Modena, consiglia di rivolgersi a un serraturiere e non a una semplice ferramenta per verificarlo e trovare il rimedio giusto. Un fabbro torinese, recentemente, sostiene di esserci riu-scito inventando un sistema chiamato Cerbero, una specie di "uovo di colombo" che impedisce fisicamente l'apertura della porta tramite un pistoncino interno.Senza scasso sono anche alcuni furti all'interno delle auto riportati dai giornali. Che avvengano tramite clonazione dei codici dei telecomandi sarebbe una delle tante bufa-le (i telecomandi li ricombinano continuamente), ma un modo per entrare in auto i ladri lo hanno trovato lo stesso: usano una sorta di scanner con il quale – si legge su Ansa.it, che cita uno studio del Sunday Times – accedono a "un punto d’ingresso ai circuiti elet-tronici di bordo che, per effetto delle normative europee, deve essere accessibile a tutti i riparatori”. Per intercettare, invece, il comando di chiusura e far sì che l'auto resti aperta, attivano un disturbatore di frequenza. Occhio dunque agli apparecchi e ai tipi sospetti soprattutto nei parcheggi affollati dei centri commerciali.

Siti utili per nuove serrature e impianti www.ucct.it (Unione costruttori installatori e manutentori)www.ersi.it (Esperti riferme e serrature Italia)www.git-it.com (Gruppo italiano telesicurezza)www.aips.it (Associazione installatori professionali di sicurezza)

Dall'alto a sinistra, chiavi a doppia mappa di vecchia concezione e chiavi più moderne, punzonate a cilindro europeo. Qui accanto un defender (capsula di rinforzo della serratura esterna) e una chiave bulgara per lo scasso

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di Da r io Gu idi

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Cominciamo da un quesi-to di fondo: ha senso in un paese come l’Italia che ha registrato ben

264 prodotti con Denominazione d’origine protetta, cioè più del 20% delle 1.250 denominazioni Dop esi-stenti in tutta Europa, parlare di alimentazione a base di insetti, di alghe marine o addirittura di cibi sintetici nati in laboratorio? Quelle 264 registrazioni, dentro cui sta il meglio della cultura agroalimenta-re italiana (pasta, formaggi, carni, salumi, frutta, oli e via discorren-do), sono storia e tradizione ga-stronomica dei territori, sapere tramandato nei secoli. Sono ciò che tutti i giorni è sulla ta-vola degli italiani. Ma sono anche economia, espressione di un compar-to che, anche in questi anni di dura crisi, è continuato a crescere soprat-tutto grazie all’export arrivato a quo-

ta 26,4 miliardi di euro nel 2013 (+6,9% sul 2012).Se questa è la incontrovertibile pre-messa, verrebbe da dire che la rispo-sta al nostro quesito su insetti, alghe e c. sia un bel no. Cioè parlare di queste cose, specie in Italia, non ha senso.E invece, forse un qualche senso ce l’ha e lo potrà avere in futuro. Non perché qualcuno pensi di rivo-luzionare i nostri menu e le nostre produzioni, ma perché, nel ragiona-re sul futuro del cibo (ancor più se in una visione mondiale) e soprat-tutto abbinando questi ragiona-menti alla idea di sostenibilità, allo-ra allargare lo spettro delle opzioni e delle possibilità su cui lavorare, può riservare spunti interessanti. Infatti (vedi gli articoli che abbiamo pubblicato negli ultimi numeri di Consumatori), i nodi legati al tema della produzione di cibo a livello mondiale, si incrociano in maniera

IN PRIMO PIANO GIUGNO 2014

CERCASI CIBOSOSTENIBILEInsetti, alghe e tecnologia. Cambierà qualcosa oppure...

In tanti paesi del mondo nella dieta quotidiana compaiono cose che a noi appaiono strane se non peggio. Ma che possono offrire opportunità nell'affrontare gli enormi problemi per garantire una alimentazione a tutti gli abitanti del nostro pianeta. E in più ci sono novità della ricerca scientifica. Cerchiamo di capire meglio...

INSIEME A COOPVerso l'Expo 2015

L'anno prossimo si svolgerà a Milano l'Expo 2015, una grande manifestazio-ne che vedrà presenti quasi tutti i paesi del mondo e che sarà dedicata al tema "Nutrire il pianeta". In vista di questo appuntamento davvero straordinario, di cui Coop sarà uno dei protagonisti (con una propria presenza diretta), come rivista, abbiamo iniziato a pro-porvi una serie di articoli che provano ad affrontare le complesse problemati-che legate proprio al tema del cibo e della sua produzione, sia in chiave mondiale che più locale. Questa è la terza puntata del nostro viaggio.

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Intanto l’agroalimentare italiano conferma di essere uno dei settori chiave per l’economia del paese con grandi capacità non solo di esportare prodotti di qualità nel segno del made in Italy, ma anche di essere una delle chiavi di attrazione del mondo intero verso l’Italia. In questo senso l’appuntamento con l’Expo 2015 di Milano (che speriamo non sia macchiata da ulteriori scandali e intoppi) si presenta come una occasione straordinaria di rafforzare l’identità italiana come quella di un paese che alle bellezze artistiche e paesaggistiche, unisce il buon cibo e la buona cucina. Una vocazione che va coltivata e in cui occorre credere, ma che ha bisogno si rigore, controlli e qualità applicata a 360 gradi.Intanto, come il recente appuntamento con la fiera Cibus ha confermato l’export italiano continua a crescere. Nel 2013 si sono superati i 26 miliardi di euro. La voce più consistente è quella che vede insieme i vini e l’aceto con 5 miliardi e 461 mi-lioni. Poi c’è il dolciario con 3 miliardi e 161 milioni, il lattiero-

caseario con 2 miliardi e 383 milioni, la pasta con 2 miliardi e 166 milioni, gli ortaggi con 2 miliardi (più 1 miliardo di frutta) gli oli con 1 miliardo e 900 milioni e via via con le carni (1 mi-liardo e 387 milioni), il caffè (1 miliardo e 59 milioni) e i liquori con 728 milioni.

Intanto l'Italia fa boom nell'export Olio, pasta, formaggi, salumi, vini e c.: l'agroalimentare del nostro paese piace nel mondo puntando sulla qualità

PRODOTTI (categorie principali)

Milioni di euro

Incid. %

Vini, mosti, aceto 5.461 20,8Dolciario 3.161 12,1Lattiero-Caseario 2.383 9,1Pasta 2.166 8,3Trasformazione Ortaggi 2.001 7,6Oli e Grassi 1.898 7,3TOTALE 26.179

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inevitabile con la questione della sostenibilità: detta in soldoni, nel 2050 saremo in 9 miliardi di perso-ne su questa terra, servirà dunque più cibo, serviranno diete più equi-librate e servirà una agricoltura ca-pace di ridurre il suo impatto sull’ambiente. Problemi enormi, che si portano dietro interessi eco-nomici e scelte politiche su cui an-cora il dibattito è più che mai aper-to. Quel che si può dire è che dentro a questa imponente sfida per l’uma-nità, sarà sicuramente necessario agire su una pluralità di leve e stru-menti diversi. In questo senso, sen-za pensare che siano la panacea di tutti i problemi, tornano utili anche gli insetti e le alghe di cui abbiamo parlato all’inizio.

Due miliardi di uomini mangia-no insettiPerché? “Basta constatare – spiega

il professor Roberto Valvassori, docente di zoologia all’Università dell’Insubria – che già oggi, tra Africa, America del sud e sud est asiatico, ci sono 2 miliardi di perso-ne che usano abitualmente insetti nella loro dieta. Si calcola che siano circa 1.900 le specie usate come ci-bo. Ciò che per la nostra tradizione alimentare è disprezzato è altrove una prelibatezza”. Del resto, anche se è vero che nell’alimentazione si tende tutti ad essere conservatori ed a difendere le proprie abitudini, è pur vero che, anche se con tempi lenti, le diete cambiano. Patate e pomodori, oggi nostri compagni abituali, sono arrivati in Europa so-lo dopo il 1550. E in più aggiungiamo che il profes-sor Maurizio Paoletti, dell'Univer-sità di Padova, ha (ri)scoperto co-me in Carnia e Cadore alcuni insetti fossero presenti nella dieta

abituale sino a non molti anni fa. Ma, aspetti culturali a parte, il fatto è che gli insetti “da un punto di vi-sta qualitativo e nutrizionale – spiega Valvassori – hanno proteine e grassi, specie insaturi, in misura superiore alle nostre fonti tradizio-nali” che sono le carni bovine e su-ine in primo luogo. Ma rispetto alle carni, che compor-tano un impatto ambientale molto alto (nel ciclo: produzione degli alimenti per gli animali, loro alle-vamento e trasformazione in cibo per l’uomo) gli insetti hanno van-taggi enormi perché “non produco-no gas serra, non hanno bisogno di acqua per gli allevamenti”: insom-ma sono più sostenibili. “Pensi – spiega Valvassori – che ci sono tipi di insetti che possono venir ali-mentati con gli scarti ed i rifiuti dei prodotti vegetali. Ce ne sono altri che si nutrono delle deiezioni ani-

LOCUSTE E CAVALLETTE 13 - 28

CHAPULINES 35 - 48(tipo di cavallette presenti in Messico)

BACHI DA SETA 10 - 17

GRILLI 8 - 25

TERMITI 13 - 28

COLEOTTERI 23 - 66

LEPIDOTTERI 14 - 68

BISTECCA DI BOVINO 19 - 26

ARAGOSTA 17 - 19

GAMBERETTI 13 - 27

Capacità nutritiva di alcune famiglie di insetti o di altri animali(proteine per 100 grammi di alimento)

Quantità di mangime necessario per ogni chilo di animale adulto

GRILLI 1,7 KG

POLLAME 2,5 KG

MAIALE 5 KG

BOVINI 10 KG

http://www.fao.org/docrep/018/i3253e/i3253e.pdfQui trovate il rapporto integrale della FAO(in inglese) sugli insetti come alimenti.

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mali. Certo occorre organizzare un sistema produttivo efficiente, ma i vantaggi sono certi”. Non a caso la Fao, l’agenzia delle Nazioni Unite, ha prodotto studi e documenti proprio per promuove-re gli insetti come fonte alimentare considerata “altamente nutritiva, sana, con alto contenuto di grassi, proteine, vitamine, fibre e minera-li”. Anche in molti paesi europei (tra cui Olanda, Spagna, Germa-nia), la stessa UE e pure negli Usa, sono già avviati progetti tesi a veri-ficare come questa risorsa alimen-tare possa essere valorizzata con-cretamente.

Insetti come mangimeSe sull’aspetto dell’alimentazione umana torneremo dopo, c’è un al-tro capitolo che è bene aver pre-sente perché potrebbe essere quel-lo più promettente. E cioè che gli insetti posso servire anche a produrre cibo e mangimi per nutrire gli animali con costi energetici e di impatto ambientale molto inferiore a quelli attuali. “Ci sono animali come le galline che gli insetti li mangiano naturalmente – aggiunge Valvassori -. E probabilmente un consumatore preferirebbe un pollo che ha man-giato insetti rispetto ad uno che ha mangiato soia Ogm. Certo ci sono problemi, che si stanno studiando, legati al definire modalità di pro-duzione industriale, che diano ga-ranzie di sicurezza e salubrità, nel pieno rispetto di tutte le normati-ve. Come deve essere sempre quan-do si parla di cibo”.Ritornando all’alimentazione uma-na, dove sicuramente qualche osta-colo in più è da superare, le cose stanno cominciando a muoversi. Catene della grande distribuzione in Francia hanno già linee di pro-dotto a base di coleotteri, cavallet-te, bachi da seta e bruchi. Ovvia-mente parliamo di prodotti costosi e rivolti a piccole nicchie di merca-

to. Ma pensandoci bene, tra man-giarsi un gamberetto e una caval-letta, se chiudiamo gli occhi non c’è una gran differenza. Solo che uno ci appare una preliba-tezza e l’altro evoca le piaghe bibli-che e l’Apocalisse…

Mangiare alghe Un'altra alternativa già presente, come integrazione della nostra ali-mentazione in un’ottica di sosteni-bilità e di bassi costi è quella delle alghe marine. Anche qui nei paesi asiatici (Cina, Filippine, Giappone e Indonesia in testa) sono già pre-senti nell’uso alimentare comune. Ma piatti a base di alghe si trovano pure in Irlanda, Inghilterra, Islan-da, Norvegia e altre zone del nord Europa.Al grande pubblico nomi come kombu, wakame, nori, hiziki, spi-rulina dicono ancora poco (se non si è appassionati di cucina giappo-nese), ma se confrontate con le piante eduli terrestri, le alghe pur con notevoli differenze tra i diversi gruppi, appaiono sensibilmente più ricche di proteine, di carboi-drati e soprattutto di sali minerali e di oligoelementi, in particolare io-dio, ferro e calcio. Oggi al mondo si producono già 19 milioni di tonnellate di alghe mari-ne, in gran parte coltivate in appo-siti impianti: e anche qui torna il discorso sulla sostenibilità, nel senso che l’impatto energetico di queste coltivazioni è molto basso e poco costoso.

Il cibo in laboratorioUn ultimo fattore (ma non certo meno importante) da tenere in considerazione e che potrà incide-re in una misura ancora difficile da definire sugli argomenti che abbia-mo accennato è quello della tecno-logia alimentare e della ricerca scientifica. Parlare di una bistecca tutta costruita in laboratorio è par-lare di cose già avvenute sperimen-

talmente. Quel che non si sa è con che tempi dall’esperimento si sarà pronti per passare a produzioni su larga scala. Sulla prima pagina del Financial Times è finita la storia del team di scienziati che per conto del presi-dente Usa Obama sta studiando una dieta capace di ridurre le emis-sioni gassose dei bovini. Una muc-ca infatti produce dai 250 ai 300 li-tri di metano al giorno (e negli Usa ci sono 88 milioni di capi). Dunque, anche solo sul piano delle emissio-ni di gas serra, è evidente che il problema è serio. Ma, ammesso che ci si arrivi, cosa ci sarà nella dieta di queste muc-che? Quali soluzioni, su questo e su altro, la scienza potrà offrire? Che impatto avrà tutto ciò sulla difesa della biodiversità? Come in tutte le cose, le opzioni possibili, si incrociano con interes-si e scelte politiche. In questo con-testo è fondamentale che i consu-matori vedano garantito il loro diritto/dovere di conoscere, di es-sere informati in modo trasparente e di poter scegliere. Ma non è cosa semplice, come la questione Ogm (gli organismi transgenici) di cui ci siamo occupati sul numero scorso dimostra, specie quando ci sono enormi montagne di denaro che si muovono. Ritorniamo così al punto di partenza del nostro piccolo viag-gio. Nessuno pensa che parlare di insetti o alghe sia la risposta ai pro-blemi della fame nel mondo. O che l’Italia debba rinunciare alla sua dieta mediterranea e al valorizzare ancor di più le sue produzioni. Sa-rebbe una follia culturale ed eco-nomica. Ma nello scenario globale, per garantire il diritto al cibo di tutti, ha senso porsi il problema di come costruire, in un futuro più o meno ravvicinato, alternative che possono consentire di alleggerire gli impatti, anche solo sul versante della produzione di alimenti per gli animali. ●

IN PRIMO PIANO GIUGNO 2014

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24 CONSUMARE INFORMATI GIUGNO 2014

Prima eravamo un paese di santi, eroi e navigatori, ora siamo diventati un popolo di cuochi, panettie-ri e pasticcieri. Ma anche di fabbricatori di con-serve fatte in casa, di succhi di frutta, di bibite

rinfrescanti per l’estate, per non parlare poi degli infusi al-colici, della birra e delle tisane. Le nostre cucine sono at-trezzate di dispense in cui non mancano, come in quelle delle nostre nonne, farina – tutte le farine, o comunque cer-tamente più di un paio; e poi zucchero – e anche qua alme-no un paio di tipi di zuccheri differenti, integrale e no, di canna o meno - e qualcuno userà anche alla bisogna lo sci-roppo d’acero o il succo di mela concentrato - e uova, ovvia-mente. Ma non per farci una banale frittata, no: con le uova si fanno biscotti, pasta, sfoglie, zuccotti, babà, creme, maio-nesi… In più, in segreti ripostigli, ecco in più le spezie orien-tali che alle nostre nonne erano sconosciute, ma che noi sappiamo unire alle pietanze più adatte con una maestria che neanche il cuoco di corte dello sceicco.

Migliaia di blog di cucina, gruppi Facebook, canali YouTube raccontanola storia di una rinnovata passione:quella dell'autoproduzione in cucina. Pane, pasta, birra, marmellate e biscotti: sul web troviamo il comefare per ogni preparazione. E i dati di vendita confermano che gli italiani, ormai, impastano e cucinano come le loro nonne...

DAL PANE ALLA PASTAio faccio da solo

di Silv i a Fa bbr i

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Da dove ci arriva tutta questa scienza? Come mai riuscia-mo a disquisire con competenza di doppie lievitazioni e di farine di forza? Di tradizioni di regioni che non abbia-mo neppure mai visitato e di prodotti orticoli praticamen-te ormai scomparsi, anche se siamo nati e cresciuti nella grande città senza aver mai visto neppure un centimetro di terra coltivata?La risposta è: dal web, la versione 2.0 dei cortili e delle strade, dei consigli tra cuochi e cuoche davanti al banco del macellaio o al mercato. “La cucina e le nostre tradizio-ni in cucina grazie al web stanno diventando un sapere diffuso e condiviso” spiega Anna Maria Pellegrino, food blogger e presidente di Aifb (Associazione italiana food blogger) – "come quando negli anni ’50 e ’40 c’erano i forni e i lavatoi e le donne andavano a scambiarsi informazioni, ricette…” Da nord a sud l’Italia della gastronomia viene raccontata, fotografata, cucinata da circa 4000 blog di cucina, seguiti da migliaia e migliaia di persone al giorno. Aifb ne riuni-sce 160. Ci sono i blog vegetariani, i vegani, quelli che par-lano di dolci o solo di pasta, quelli per chi ha intolleranze alimentari, i macrobiotici, quelli di tradizione religiosa e quelli dedicati alla cucina regionale e alle torte decorate. I blog delle italiane/i all’estero, i blog italiani che scrivono in inglese, i blog di stranieri residenti in Italia, i blog delle mamme, delle zie e delle nonne. I blog di ricette per studen-

UN PAESE DI FOOD BLOGGERQuanti sono i blog di cucina? Tantissimi, fino a 4000 circa (solo in Italia, ovviamente). Ci sono quelli storici che hanno trasformato i loro fondatori in veri e propri professionisti. Quelli che mescolano ricette a recensioni, che parlano anche di altro, e ce ne sono di bellissimi dal punto di vista fotografico e grafico. Vere e proprie riviste d’alta cucina sul web. Alcuni sopravvivono pochi mesi, altri sono diventati vere e proprie autorevoli istituzioni del settore gastronomico. Anche per questo, proprio per dare più autorevolezza a un settore che se l’è conquistata già sul campo, è nata l’Associazione italiana Food Blogger (Aifb). Noi, su queste pagine, abbiamo intervistato Anna Maria Pel-legrino, autrice del blog www.lacucinadiqb.it e presidente dell’Aifb, e Riccardo Astolfi di www.pastamadre.net. Astolfi ha anche ideato il sito della comunità pa-stamadre.blogspot.it, voce corale dei “pastamadristi”. È di recente uscito an-che un suo libro sul tema “Pasta madre” per Guido Tommasi Editore. Segnaliamo anche il gruppo facebook Pasta Madre: quasi 12 mila fan che si scambiano ogni giorno ricette, consigli, complimenti e pacche sulle spalle in caso di fallimenti!

YOUTUBE, OVVERO LE VIDEORICETTESecondo la blogger Anna Maria Pellegrino il futuro del social food sarà YouTube, perché “già adesso ha miliardi di visita-tori unici che seguono le video ricette”. In effetti basta digita-re qualsiasi ricetta vi venga in mente e troverete qualche persona di buona volontà che s’è messa ai fornelli e s’è fatta riprendere con risultati più o meno brillanti, per spiegarvi come si fanno cose semplici come spaghetti al pomodoro o difficilissime come un sartù di riso. Altroché le trasmissioni tv con i cuochi-star! Su you tube trovate quello che pare a voi, quando volete, scegliendo chi vi convince di più come mae-stro! E non servono indirizzi forniti da noi di Consumatori… Con una buona ricerca troverete tutto quello che vi serve!

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26 CONSUMARE INFORMATI GIUGNO 2014

Il pane con la pasta madre in sei mosse

ti e quelli per pappe dei bambini. Da nord a sud l’Italia è tutto un bollire e ribollire di autoproduzioni casalin-ghe testimoniate da foto, dalle più raffinate a quelle più ruspanti, da ri-cette trascritte e reinterpretate e da video ricette. E ci sono anche i blog dedicati alla pizza, ai biscotti, al pa-ne. Le cifre parlano chiaro: secondo una stima della Coldiretti oltre 21 milioni di italiani dichiarano di pre-parare alimenti in casa come yogurt, pane, pizza, conserve. E di questi, ol-tre 11,2 milioni lo fanno regolarmen-te. Un italiano su tre, il 33%, prepara molto più spesso rispetto al passato

la pizza in casa e il 19% anche il pane. E c’è anche chi fa il pane con la pasta madre, come Riccardo Astolfi, pro-feta di una passione che sta conta-giando migliaia di italiani. Non è cosa facile la pasta madre, ha bisogno di cure costanti, eppure… Perché tanto interesse? “Credo che il fatto della cri-si - spiega Riccardo Astolfi - sia una cosa secondaria, perché tanto al su-permercato c’è anche pane da due eu-ro al chilo e se uno considera la spesa che affronta per farlo in casa, conside-rando che magari compriamo anche farine di qualità, e poi l’elettricità… in-somma, siamo lì. Ma vuoi mettere?

Ottengo un pane di qualità assoluta-mente superiore e – credetemi – an-che un grande vantaggio psicologico! Fare il pane con la pasta madre è for-temente aggregativo: si entra in una comunità di persone che fanno lo stesso percorso a vari livelli, e si scam-biano ricette, consigli anche sui tipi di farine. Insomma, non è un percorso che si esaurisce nel fare il pane, ma è tutta la filiera, una ricerca che comin-cia dal mettersi in contatto col primo ‘spacciatore’ che ti dà la pasta madre, fino alla scelta delle farine migliori”. La parola chiave della riscoperta della cucina “fai-da-te” è consapevo-

1 Contatta uno degli spacciatori di pasta madre della tua zona** trovi l’elenco sul sito pastamadre.blogspot.it

2 Usa farine di qualità, sperimentando e mescolando cereali diversi dal grano tenero

3 Studia sul web una ricetta base per fare il pane: rinfresco, prima lievitazione, seconda lievitazione

4 Diventa amico di chi fa già il pane con la pasta madre o via web o dal vivo e chiedi consigli in caso di dubbio

5 Non demoralizzarti in caso di insuccesso

6 Offri il frutto delle tue fatiche agli amici, pratica il gesto dello scambio e del dono!

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NEL CARRELLO DELLA COOPPiù farina e uova Viviverde, più zucchero Solidal Gli ingredienti per torte e biscott i buoni e giustiAnche i carrelli degli italiani dicono che siamo diventati una nazione di cuochi. Le farine Coop crescono in generale del 6,7%: e la crescita riguarda di più i sacchetti speciali, magari più costosi e di particolare qualità, che le “normali” 0 e 00). Sono proprio le farine ViviVerde, infatti, che nel 2013 fanno registrare la crescita maggiore: +20% .Le farine biologiche sono dunque una delle categorie più ven-dute tra tutti i prodotti Viviverde. La farina 00, quella di farro, la farina di kamut… Sono tutte le farine ViviVerde Coop che hanno conosciuto un enorme gradimento in questi anni. Se-gno, a voler leggere in queste cifre traccia dei comportamenti alimentari e di consumo di questi anni, che davvero c’è un ri-torno all’autoproduzione e con ingredienti di qualità, a partire da quelli biologici. E che chi pratica l’autoproduzione è un con-sumatore particolarmente sensibile alle tematiche del biolo-gico e del commercio equo e solidale. Così anche le uova Vivi-Verde che nel 2013 hanno registrato un incremento superiore al +5%, nonostante la categoria “premium” (ovvero, un po’ più elevata) del prezzo di vendita. Le uova “normali” a mar-chio Coop, ad esempio - pur essendo anche queste provenien-ti da galline allevate a terra – non hanno lo stesso andamento di crescita. Un altro esempio della ricerca alimentare che con-traddistingue il nuovo appassionato di cucina che prende ispi-razione dal web è quello che riguarda lo zucchero. Due i tipi di zucchero, entrambi della linea Solidal, che Coop propone:

quello scuro e integrale di canna, particolarmente ricco di ma-gnesio e potassio, e quello di canna chiaro, quindi un po’ più raffinato. Entrambi gli zuccheri, che provengono da piccole cooperative di produttori – la prima è peruviana e la seconda costaricana e cubana, a seconda del periodo hanno avuto una crescita globale nel 2013, addirittura del 35%. Forni accesi a tutto spiano, dunque? Pare proprio di sì, tant’è vero che sono cresciute anche le vendite dei preparati per dol-ci sempre a marchio Coop che, ancora nel 2013, sono aumen-tati del 6,5%.

La vignetta di ellekappa

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28 CONSUMARE INFORMATI GIUGNO 2014

Zanzara tigre, stai lontana!

Da anni la Regione Emilia Romagna conduce una lotta senza quartiere alla zanzara tigre. Lotta che

non può avere esiti positivi senza un attivo coinvolgimento della popola-zione. I siti a rischio di infestazione da zanzara tigre nelle aree pubbliche sono infatti solo il 20-30% del totale. Il rimanente 70-80% delle zone a ri-schio è di proprietà privata. È quindi necessario che i cittadini mettano in atto misure di prevenzione e di trat-tamento nelle aree di loro competen-za. Intanto è partito il monitoraggio estivo 2014, che coinvolge 257 Comu-ni utilizzando circa 2.650 ovitrappole specifiche, e sulla base dei dati clima-tici invernali, della velocità di accre-

scimento della popolazione e ai dati delle ovitrappole degli ultimi 4 anni, la Regione ha reso pubblici modelli previsionali sulla densità in estate del-la zanzara tigre, che tengono anche conto delle previsioni a lungo termine dal Servizio Idroclimatico di ARPA. Basati solo su quattro anni di moni-toraggi (dal 2010 al 2013), pertanto con grado di accuratezza non eleva-to, i modelli escludono le province di Ravenna, Rimini e Ferrara con una variabilità geografica dei dati troppo alta, mentre prevedono una variazio-ne contenuta della densità di zanzara tigre nelle province di Modena e Bo-logna; e stimano un significativo in-cremento a Piacenza, Parma e Reggio Emilia. l PER INFO: 800.033.033

La campagna della Regione contro l'odioso insetto richiede una partecipazione attiva dei cittadini. Ecco cosa fare e cosa non

COSA FARE: trattare regolarmente con prodotti larvicidi (da 7 gg a 4 settimane a seconda del tipo di prodotto) i tombini e le zone di scolo e ristagno • eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evita-re il ristagno di acqua al loro interno • verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite • coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua pio-vana con coperchi ermetici, teli o zanza-riere ben tese • tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente in-troducendo pesci rossi che sono preda-tori delle larve di zanzara tigre.COSA NON FARE: accumulare coperto-ni e altri contenitori che possono racco-gliere acqua stagnante • lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati • lascia-re gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura verso l’alto • lasciare le piscine gonfiabi-li e altri giochi pieni di acqua per giorni • svuotare nei tombini i sottovasi o altri contenitorI.

Estense

VANTAGGIPER I SOCI VANTAGGIPER I SOCI

800.168.295(da cellulare 06.844.393.65)

per unmassimoannuo di

E2.000,00

per unmassimoannuo diE500,00

complessivo

PER IL SOLO SOCIO:

E144PER IL FIGLIO:

E108PER IL CONIUGE/CONVIVENTE:

E144

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lezza e conoscenza. “Il web – rac-conta Anna Maria Pellegrino – ti consente non solo di ottenere tutte le informazioni che cerchi su come fa-re, ad esempio, un babà, ma anche di conoscere la storia del babà. Quali sono gli ingredienti migliori per fare un babà. Chi sono quelli che in Italia cucinano i migliori babà, che non è detto siano pasticcieri di professio-ne. Così magari vieni a sapere che in primavera nascono certe erbette… E allora vai dal fruttivendolo a cercar-le. O addirittura vai a raccoglierle sul campo tu, le erbette amare di questa stagione. Cucinare bene – conclude la presidente dei food blogger – co-mincia col fare bene la spesa”. Capita insomma, che dopo una gene-razione di donne e uomini che hanno cercato il più possibile di liberarsi dai doveri quotidiani della casalin-ghitudine, ci sia una diffusa riscoper-ta dello stare in cucina, almeno nei giorni di festa. “Ormai fare il pane con la pasta madre – continua Ric-cardo - non è più solo una pratica da fricchettone della comune. Ci posso-no arrivare tutti: la mamma, il giova-ne padre, lo studente fuori sede. Il web serve soprattutto a questi: a farti capire che si può fare. Che l’autopro-duzione casalinga non è roba da fa-natici! E dalla consapevolezza sul ci-bo, arrivi anche a farti un discorso etico, a capire che fare la spesa, com-prare questo piuttosto che quello è il tuo personale contributo per cam-biare il sistema economico del tuo territorio”. “Sì, è così – conferma Pellegrino – i blog parlano anche di un modo diverso, più etico di ap-procciare il cibo. Sia come recupero delle nostre tradizioni sia come nuo-ve relazioni tra persone, basate sulla conoscenza diretta e la condivisio-ne”. Tutto ciò è ossessione per il ci-bo? “Forse un po’ sì - conclude Ric-cardo - ma mangiare è un bisogno primario e un po’ è normale che sia così… Secondo me, comunque, più se ne parla e meglio è: solo con la passio-ne si cambia il mondo!” ●

Il pane? Lo facciamo noi. La pasta? Fatta in casa. La birra? Artigianale. Le marmellate? Le verdure dell’orto? Tutta roba nostra. Ormai, “fatto in casa” è sinonimo di qualità e di bontà. Il collegamento non sarebbe, a dire il vero, così automatico. Ogni volta che sento dire “fatto in

casa” mi verrebbe da chiedere: “in casa di chi?” o “fatto da chi?” o “fatto come?”. Ricordate il famoso “vino del contadino”, che oggi nessuno vuole più? Ma queste sono domande accademiche. Ciò che appare innegabile è la carica positiva, vin-cente, che l’idea del “fatto in casa” inevitabilmente oggi possiede. Tant’è che le stesse industrie alimentari tentano, con qualche sforzo, di accaparrarsi l’idea e rivenderla sul mercato, giocando su immagini che chiamano in causa la nonna, la zia o altre improbabili garanti di serietà, tradizione, tipicità. Chiediamoci che cosa significhi tutto ciò, sul piano culturale. Direi soprattutto tre cose. Primo. Il mito della cucina domestica si contrappone a quello, per decenni vin-cente, del “mangiare fuori” come paradigma di emancipazione. Rispetto all’af-fermarsi di questo modello, che in Italia vanta una solida tradizione (il padre della cucina italiana moderna, Pellegrino Artusi, propone la cucina di casa come modello ideale di ristorazione), anche i ristoratori devono adeguarsi: “mangiare fuori” piace sempre, ma, paradossalmente, “fuori” si cerca la casa (anche perché, magari, in casa si cucina meno di un tempo). Secondo. Una crescente domanda di diversità, quasi un contrappasso rispetto all’omologazione indotta dai processi di produzione industriali. La reazione a questa tendenza è stata, negli ultimi decenni, una crescita esponenziale di attenzione alle differenze locali, percepite come elemento-base della cultura gastronomica. E la cucina domestica (il “fatto in casa”) è il regno per eccellenza della diversità. Terzo. Un’esigenza sempre più forte di conoscenza, di riappro-priazione dei saperi che le ultime generazioni avevano in gran parte affidato all’industria alimentare. L’idea della “filiera corta”, che consente di controllare più da vicino i prodotti, i modi di trasformazione e di preparazione, si è fatta strada in modo fortissimo negli ultimi anni e condiziona un nuovo modo di pen-sare il rapporto col cibo, fatto di consapevolezza e di responsabilità.Per questi motivi, il “fatto in casa” ha oggi assunto una tale centralità nel “pen-siero” alimentare, imponendosi anche come fenomeno di moda, che ha rove-sciato i paradigmi di valutazione del cibo. Non sono passati molti anni da quan-do, di fronte a un bellissimo dolce preparato “con le proprie mani”, ci si poteva aspettare un commento del tipo: “sembra quasi un dolce di pasticceria”. Oggi, i valori si sono invertiti. Sono i biscotti da forno o da pasticceria a voler apparire “fatti in casa”, per avere qualche chance in più di finire sulla nostra tavola.

"Fatto in casa"In cucina si torna alle origini

cibo e cultura

di Massimo MontanariDocente di Storia medievale e di Storia dell’alimentazione, Università di Bologna

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30

Considerando anche l'im-pianto fotovoltaico, il ri-sparmio energetico otte-nuto in un anno

all'ipercoop Le mura, dopo i recenti interventi di rinnovamento, è pari al consumo medio annuo di 208 fami-glie italiane. Quasi 500 mila kilowat-tora! Una forte riduzione raggiunta attraverso la chiusura dei banco frigo e la sostituzione delle lampadine tra-dizionali con i led. È solo uno dei ri-sultati, questo, di un profondo rinno-vamento che ha riguardato spazi e servizi. Nel reparto gastronomia, il consumatore dal 5 giugno può trova-re nuovi banchi e un servizio di taglio

L'ipercoop ferrarese rivisitatonegli spazi e nei servizi.Dal 5 giugno tante novità, con un'area freschi interamente ripensata. Ridotto l'impatto ambientale con l'uso di branchi frigo chiusi e lampadine a led. Nuovi anche gli orari di apertura

Alle Mura il rinnovamento è cosa fatta

al coltello, con vendita assistita di for-maggi di primissima scelta e un'offer-ta più ampia di prodotto d'eccellenza. In cucina, ritorno alla tradizione con la novità della cottura del pollo allo spiedo e l'ampliamento dell’assorti-mento dei prodotti a produzione in-terna, a banco e Take away. Aumento dell’assortimento anche in tutte le ca-tegorie di carni e di elaborati a produ-zione interna; più scelta in pescheria, dove è stato introdotto il servizio di pulizia cozze, mentre nel reparto pa-ne e pasticceria c'è un nuovo banco assistito con prodotti di alta qualità fatti in casa e un nuovo banco assisti-to pizzeria, con pizza appena sfornata

CONSUMARE INFORMATI GIUGNO 2014

e altre specialità. Pane fresco e pane speciale si comprano in self service sulla base delle singole esigenze. Nuova zona, poi ,per la pasticceria Take, con le prelibatezze di esperte pasticcere in grado di accontentare tutti i gusti: dai semifreddi ai dolci al cucchiaio, dalle paste farcite a torte, crostate, ciambelle, ecc. Nell'orto-frutta, infine, cresce l'assortimento della frutta secca sfusa, con dispenser per agevolarne l’acquisto. Da luglio il re-make sarà completato con carrelli della spesa nuovi di zecca. Nuovi orari di apertura: dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 21, la dome-nica dalle 9 alle 20. l

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TITOLO DELLA RICETTA 25O punti

INGREDIENTI PER 4 PERSONE 1OO punti

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INSERIRE I DATI DEL TITOLARE DELLA CARTA SOCIO N.

NOmE

COGNOmE

CODICE fISCALE

LuOGO DI NASCITA PROvINCIA

SESSO m f

DATA DI NASCITA GIORNO mESE ANNO

RESIDENzA LOCALITà

COmuNE PROv. CAP

vIA N. Suff.

TELEfONO 1) 2)

INDIRIzzO E-mAIL

CONSENTO IL TRATTAmENTO DEI DATI COmE DA PuNTO 3 (obbligatoria) Sì NO

CONSENTO IL TRATTAmENTO DEI DATI COmE DA PuNTO 8 Sì NO

CONSENTO IL TRATTAmENTO DEI DATI COmE DA PuNTO 9 Sì NO

INSERIRE I DATI DEL TITOLARE DELLA CARTA SOCIO N.

NOmE COGNOmE

DATA DI CONSEGNA

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CONSENTO IL TRATTAmENTO DEI DATI COmE DA PuNTO 3 (obbligatoria) Sì NO

CONSENTO IL TRATTAmENTO DEI DATI COmE DA PuNTO 8 Sì NO

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Sono vini "pop" come le sue canzoni. Vini salentini di qualità ma a un prezzo ac-cessibile a tutti. Primitivo,

Negramaro, Salice Salentino, Bianco Chardonnay, Rosato del Salento stanno entrando con il nome presti-gioso dell'azienda agricola che li produce, le Tenute Al Bano Carrisi, e la forza della qualità del prodotto e dei grandi numeri (dal 25 al 30% il trend di crescita sul mercato italia-no), dalla porta principale del merca-to della grande distribuzione italia-na. Ovvero stanno entrando nei negozi Coop del centro e nord Italia.Dopo tre anni di ottime vendite fatte registrare negli ipercoop della Puglia, i vini di Al Bano Carrisi tentano infat-ti per la prima volta lo "sfondamento" su larga scala in Coop Estense, che li ospita a Modena e Ferrara con una promozione in corso (per i particolari vedi le pagine in fondo al giornale) ol-tre a saggiare il loro grado di penetra-zione nelle Coop di Firenze e Tosca-na-Lazio. "Siamo felicissimi di lavorare con Coop", dice il direttore generale Tenute Al Bano Carrisi, Ser-

Dopo anni di buone vendite in Puglia ora lo sbarco (con offerta promozionale per i soci) negli ipercoop emiliani di Coop Estense. Il direttore generale di Tenute Al Bano Carrisi: "Una grande opportunità per noi. Coop è la realtà più seria della grande distribuzione italiana". Nei vini del cantante il cuore del Salento e il dna di una forte tradizione familiare

Il successo dei vini "pop"di Al Bano

gio Angioi, che viene da anni di espe-rienza nella grande distribuzione or-ganizzata in cui si è costruita una solida opinione di Coop: "La più gran-de e la più seria realtà italiana nel mondo degli ipermercati", non esita a definirla. Al Bano, confida Angioi, tie-ne molto alle proprie radici contadine e alla tenuta di famiglia di Cellino San Marco che vanta una tradizione vec-chia di secoli. I vini sono il trait d'union con le ori-gini peraltro mai rinnegate, con la povertà e la genuinità di un mondo che il successo non è riuscito a con-taminare o a scalfire. Lasciato a 18 anni il lavoro nei campi con il padre e il fratello, Al Bano vi è poi ritornato nonostante i successi canori, e con i guadagni delle vendite dei dischi ha

ampliato la Masseria Curtipetrizzi del XVI secolo, creando un villaggio di lus-so, una pregiata cantina (che dal 1973 vi-nifica con tecnologie moderne), un ri-storante e uno studio di registrazione. Lui stesso ama condurre il trattore e curare i vari aspetti del lavoro conta-dino. Oggi le sue cantine producono 10 linee di vino, grappa spumante e un ot-timo olio d’oliva. I vini variano tra rossi, rosati e bianchi, e sono ricavati da vi-gneti tra i 40 e 75 anni con un ottimo li-vello di qualità tra linee selezionate e li-nee, per l'appunto, "pop" destinate al grande pubblico. l

Azienda Vinicola Albano Carrisi sasC. da da Bosco, 72020 Cellino S. MarcoTel: +39 0831.619211, Fax: +39 [email protected]

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32 CONSUMARE INFORMATI GIUGNO 2014

Parchi a temaMIRABILANDIARavennaTel. 0544.561156 www.mirabilandia.itÈ il parco divertimenti più grande d’Italia, situato vicinoalla Riviera romagnola.Per i Soci Coop:Ingresso intero: sconto 2,5 euroPer i bambini di altezza inferiore ai 100 cm l’ingresso è gratuito. Lo sconto è esteso a un accompagnatore pagante biglietto di ingresso individuale intero.

CARRISILAND RESORT Cellino S.Marco (Br)Tel. 349.2914792 - www.carrisiland.itParco naturalistico, tematico, acquatico e dei divertimenti.Per i Soci Coop:Primavera dal 06/04 al 13/06/2014:area boschiva e area divertimentiingresso adulto e bambino sconto 2 euro.Estate dal 14/06 al 14/09/2014:area boschiva, area divertimenti e acquaparkingresso adulti e bambino sconto 3 euro.Le agevolazioni sono estese al nucleo familiare del socio. Presentare i documenti di identità.

ITALIA IN MINIATURAViserba di Rimini (RN)Tel. 0541.736736 - www.italiainminiatura.comIl parco divertimenti che propone la riproduzione in scaladi numerosi monumenti italiani ed europei.Per i Soci Coop:Ingresso intero: adulti 19 euro anziché 22 euro.Lo sconto è esteso ad un accompagnatore adulto.Ingresso ridotto: 15 euro anziché 16 euro.Lo sconto di è esteso ad un accompagnatore bambinofino a 11 anni o adulto oltre i 65 anni.Ingresso gratuito per bambini sino a 100 cm di altezza.Ogni biglietto vale due giorni e consente di rientraregratuitamente al parco un secondo giorno a scelta nel 2014. Per usufruire della promozione è necessario far personalizzare il biglietto con la propria foto prima dell'uscita e conservarlo per il successivo rientro.

MINITALIA LEOLANDIACapriate S.Gervasio (BG)Tel. 02.9090169 - www.leolandia.itIl parco divertimenti per tutta la famiglia vi aspetta con un mix di avventura, spettacolo e divertimento! Ben 38 attrazioni per grandi e piccini, tante novità e la splendida Minitalia con la riproduzione dei monumenti più belli del nostro Paese. Sul sito il calendario di apertura del parco e la possibilità di acquistare i biglietti di ingresso risparmiando fino al 40%.Per i Soci Coop:Uno sconto ancora maggiore digitando il codice sconto 52Le agevolazioni non sono cumulabili con altre iniziative in corso.

IL PARCO DELLA PREISTORIAVia Ponte Vecchio 21 – 26027 Rivolta D’Adda (CR)Tel. 0363.78184 - 0363.370250 - Fax 0363.370290www.parcodellapreistoria.itSituato sul fiume Adda, a soli 25 km da Milano, il parco è immerso in un’area naturale.Lungo il suo itinerario si incontrano 50 ricostruzioni, a grandezza naturale, di 31 specie preistoriche: artropodi, pesci, anfibi, rettili arcaici, dinosauri, pterosauri, plesiosauri, mammiferi e uomini primitivi, oltre a un percorso botanico, un museo paleontologico, animali in semilibertà, aree attrezzate per pic-nic, parchi giochi, un labirinto e il sempre richiestissimo trenino.Il parco è aperto da metà febbraio a metà novembre con orario 9:00 –18:0 da lunedì a venerdì e 9:00-19:00 sabato domenica. Per i Soci Coop:Ingresso intero: sconto 2 euroL’agevolazione è estesa ad un accompagnatore

OLTREMARERiccione (RN)Tel. 0541.4271 - www.oltremare.itUn mondo nel quale la natura diventa occasione di scoperta, educazione e divertimento.La laguna dei delfini più grande e bella d’Europa è il cuore pulsante attorno al quale Acqua, Aria, Terra, Fuoco ed Energia raccontano la vita in modo emozionante.Per i Soci Coop:Ingresso intero: 22 euro anziché 24 euroingresso valido due giorni in stagioneLo sconto è esteso ad un accompagnatore adulto enon è cumulabile con altre promozioni in corso.

Parchi avventuraINDIANA PARK Castellana Grotte (BA) Tel. 349 5352523 – 327 6912727castellana.indianapark.it Tranquillità e natura, sport e movimento, avventura e forti emozioni Per i Soci Coop:sconto 2 euro sulle tariffe percorsi per bambini, ragazzi e adulti.L’agevolazione è estesa ai componenti il nucleo familiare, previa esibizione dei documen-ti di identità.

ACROPARK Rio Centa (TN) Tel. 389.9622966prossimo al lago di CaldonazzoRoana (VI) Tel. 346.3991144presso il Laghetto di Roana.www.acropark.itDue parchi avventura tra le Dolomiti con percorsiacrobatici per tutti in totale sicurezza. Per i Soci Coop: sconto 20% sulle tariffe percorsi (consultabili

Convenzioni Parchi

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33sul sito ufficiale).L'agevolazione è estesa ad un accompagnatore e non è cumulabile con altre iniziative in corso.

CENTRO RAFTING EXTREME WAVES VAL DI SOLEVia del Comun - Commezzadura (TN)Tel. 0463.970808 - 335.7080539 - www.extremewaves.it Centro immerso nel verde, di fronte al massiccio del Brenta, dove è possibile praticare Rafting, Tarzaning, Canyoning, Ropes Course, Parco Avventura, River Bridge e Mountain Bike.Per i Soci Coop: bambini fino a 12 anni sconto 20% sulle singole attività.Adulti sconto 15% per le singole attività e Settimane Multisport.Sconto 15% su noleggio di mountain bike.Le agevolazioni sono estese ad un accompagnatore oppure due familiari del socio e non sono cumulabili con altre iniziative in corso.

BREG ADVENTURE PARK VAL DI BREGUZZOLocalità Chiesetta Alpina - Breguzzo (TN)Tel.333.884.8918 - Infoline 0465.323090www.bregadventurepark.it Situato alle porte del Parco Naturale Adamello Brenta, è il Parco Avventura più grande del Trentino con oltre 100 entusiasmanti attività suddivise in 8 percorsi. Offre emozioni e grande divertimento per tutta la famiglia grazie allo speciale sistema di sicurezza 100%. Unico parco certificato FAMILY IN TRENTINO BREG CANYONING RIO ROLDONE Per i Soci Coop: sconto 20% sui prezzi a listino.L'agevolazione è estesa ad un accompagnatore e non verrà applicata ai prezzi riservati alla BREG Family Card.

CIMONE ADVENTURE PARKSestola (MO) Tel. 0536.62968 - cell.339.6523405www.adventureparkcimone.itAcrobatic Park, tirole, slittovia, snowbooting, seggiovia, tappeti elastici, mini quad. Per i Soci Coop: listino scontato sulle diverse specialità.Le agevolazioni sono estese al nucleo familiare del socio.

IL GIARDINO SOSPESOLocalità Il Giardino - Riparbella (PI)Tel. 335 7726322 - 335 7726323 www.ilgiardinosospeso.it Percorsi acrobatici sugli alberi per adulti e bambini, a pochi chilometri dal mare. La struttura spesso utilizzata per attività di Team Building, offre una disciplina completa che coinvolge il corpo e la mente. I percorsi, per bambini e adulti, si dividono in base alla statura:3 percorsi per bambini dai 110 cm ai 140 cm di altezza;3 percorsi per adulti sopra i 140 cm di altezza.Per i Soci Coop: percorsi per bambini: 10 euro anziché 12 euro Percorsi per adulti: 13 euro anziché 15 euroLe agevolazioni sono estese al nucleo familiare del socio,fino a un massimo di 4 persone.Campo estivo: Diurno 110 euro anziché 140Residenziale 390 euro anziché 450Ulteriore sconto di 20 euro per i fratelli o per chi si iscrive a due settimane.

AcquariACQUARIO DI CATTOLICACattolica (RN)Tel. 0541.8371 www.acquariodicattolica.itIl mondo degli squali e di migliaia di pesci da tutti i mari del pianeta

nel più grande Acquario dell'Adriatico.Per i Soci Coop:Ingresso 17 euro anziché 19 euroLo sconto è esteso ad un accompagnatore adulto e non è cumulabile con altre promozioni in corso.

ACQUARIO DI GENOVA Genova - Area Porto AnticoTel. 010.2345678 - www.acquariodige-nova.it Acquario, Biosfera, Bigo, Galata Museo del Mare, Città dei Bambini.È il più grande acquario d'Italia e secondo in Europa; un percorso in mezzo a vasche che ospitano delfini, squali, foche, tartarughe e moltissimi altri pesci e ricostruiscono gli ambienti originali delle singole specie, con evidenti finalità didattiche. Per i Soci Coop:Sconto di 1,5 euro su biglietto di ingresso.Lo sconto è esteso al nucleo familiare fino a un massimo di 4 persone.Sconto 10% per acquisti al gift shop. ACQUARIO DI LIVORNOLivorno - Piazzale Mascagni, 1Tel. 0586 269.111 - www.acquariodilivorno.it L'acquario, con 20 vasche principalmente dedicate al Mediterraneo, 150 specie e un totale di circa 1200 animali, propone un percorso di visita integrato unico sul territorio nazionale che coniuga cultura, emozione, divertimento ed educazione. Per i Soci Coop:Sconto di 1 euro su biglietto di ingresso.Lo sconto è esteso al nucleo familiare fino a un massimodi 4 persone e non è cumulabile con altre promozioni in corso.

Terme TERME DI SANTA CESAREASanta Cesarea Terme, via Roma 40Per i Soci Coop - Trattamenti termali terapeutici non in convenzione Asl: sconto 20% sul prezzo di listino- Cure del centro benessere Linea Blu: sconto 20% sul prezzo di listino- Prodotti della Linea Dermocosmetica sconto 10% sul prezzo di listino- Servizi forniti dagli Stabilimenti Balneari e Piscina sulfurea sconto 20% sul prezzo di listino.La tessera Socio Coop darà diritto a due trattamenti in convenzionePer info www.termesantacesarea.it; tel. 0836 944070;[email protected]

Altre informazioni su tutte le convenzioni e i vantaggi riservati ai soci le trovi sul sito www.e-coop.it. Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio Coop.

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Parchi acquatici - vacanze naturaConvenzioni

AQUAFAN Riccione (RN)Tel. 0541.4271 - www.aquafan.itPer i soci Coop:ingresso intero 26 euro anziché 28. Ingresso valido 2 giorni a scelta nella stagione.Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore adulto e non è cumulabile con altre promozioni in corso.

AQUALANDIA Lido di Jesolo (VE)Tel. 0421.371648 - www.aqualandia.it Per i soci Coop:dal 7 giugno al 14 settembre 2014.Sconto 3 euro su ingresso giornaliero. Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socio, non è cumulabile con altre promozioni in corso ed èvalido solo per l’acquisto presso le casse del Parco.

ONDALAND Vicolungo (NO)Tel. 0321.875987 - www.ondaland.itAperto il 1 e 2 giugno e dal 7 giugno al 31 agosto 2014dalle ore 10.00 alle ore 19.00.Per i soci Coop:ingresso 20 euro anziché 23.Il vantaggio è esteso al coniuge del socio e ai figli paganti tariffa intera (oltre i 13 anni), è valido solo sulla tariffa intera giornaliera e non è cumulabile con altre promozioni.Presentare il documento di identità.

AQUAFELIX Civitavecchia (RM)Via Terme di Traiano - Località Casale AltavillaTel. 0766.32221 - www.aquafelix.it Apertura 8 giugno - 31 agosto 2014.Per i soci Coop:ingresso 16,5 euro anziché 20;ingresso gratuito per bambini di altezza fino a 120 cm.Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socioe non è cumulabile con altre promozioni.

ACQUAGARDEN Corfinio (AQ)Tel. 0864.728293 – www.parcoacquagarden.it Per i soci Coop:ingresso giornaliero (9:00-19:00) 8 euro anziché 10;ingresso mezza giornata (9:00-14:00 o 14:00-19:00) 6 euro anziché 7.Ingresso gratuito per bambini di età inferiore ai 3 anni.Il vantaggio è esteso al nucleo familiare del socio.

PARKO ACQUATICO LE CARAVELLE Ceriale (SV)Tel. 0182.931755 - www.lecaravelle.comAperto dal 7 giugno al 7 settembre 2014 dalle 10.00 alle ore 18.30. Per i soci Coop:ingresso adulti 19,50 euro anzichè 21;ingresso ragazzi di altezza compresa tra cm 100 e cm 14015,5 euro anziché 17;ingresso gratuito per bambini di altezza inferiore a 100 cm. Il vantaggio è esteso al nucleo familiare del socio.

PARCO REGIONALE LA MANDRIA Ente di Gestione delle aree protette dell’Area metropolitana di Torino Venaria Reale (TO)Tel. 011.4993381 - www.parchireali.gov.itPer i soci Coop:Tariffe agevolate per la partecipazione ad attività culturali e percorsi naturalistici.Biglietto ridotto 6 euro per ingresso agli appartamenti reali.Biglietto ridotto 6 euro + 4 euro per ingresso agli appartamenti reali con visita guidata.

PARCHI DELLA VAL DI CORNIA Piombino (LI)Tel. 0565 226445 - www.parchivaldicornia.itPer i soci Coop:sconto 20% sul biglietto di ingresso per la visitacompleta e sul biglietto famiglia, al Parco Archeologicodi Baratti e Populonia, Parco Archeominerario di SanSilvestro, Museo del territorio di Populonia e Piombino,Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali (Piombino).Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socio.

ENTE PARCO REGIONALE DELLA MAREMMAAlberese (GR) - via del Bersagliere 7/9 Tel. 0564.407098 - www.parco-maremma.itPer i soci Coop:sconto 1 euro per l’ingresso al Parco (percorsi a piedi e in bicicletta) e all’Acquario della Laguna di Orbetello a Talamone.I biglietti devono essere acquistati presso i Centri Visitedel Parco.Il vantaggio è esteso agli accompagnatori del socio e nonè valido per le gite in canoa, in carrozza e a cavallo.

PARCO NATURALISTICO ARCHEOLOGICO DI VULCICanino e Montalto di Castro (VT)Tel. 0766.879729 - Tel. Biglietteria 0766.89298 www.vulci.it Per i soci Coop:Sconto 20% su Vulcicard singola (ingresso al parco e al museo) 8 euro anziché 10.Sconto 20% su Vulcicard Family (ingresso al parco e al museo) valida per 2 adulti + max 3 bimbi di età inferiore a 13 anni 16 euro anziché 20.

OASI WWFwww.wwf.itPer conoscere in dettaglio l’elenco delle oasi, visita il sito www.e-coop.it.Per i soci Coop:Ingresso adulti 4 euro anziché 6;Ingresso bambini e ragazzi sotto i 14 anni 3 euro anziché 4 (secondo figlio ingresso gratuito).Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socio.Visite guidate 4 euro a persona (sia adulti che bambini).Sconto 5% su tutti i servizi a pagamento presso i Punti divendita Wwf Oasi e sulla partecipazione a eventi.Per aperture, orari e attività consultare il sito del Wwf.

Altre informazioni su tutte le convenzioni e i vantaggi riservati ai soci le trovi sul sito www.e-coop.it. Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio Coop.

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3737CONSUMARE INFORMATI GIUGNO 2014

LEGACOOP, MAURO LUSETTI NUOVO PRESIDENTE

È il modenese Mauro Lusetti, il nuo-vo presidente di Legacoop Naziona-le. Lo ha eletto, ai primi di maggio, la Direzione Nazionale dell’associazio-ne che riunisce oltre 15 mila imprese cooperative, attive in tutte le regioni del Paese e in ogni settore economi-co, con 9 milioni di soci, oltre 490mi-

la occupati e un fatturato globale di 79 miliardi di euro.“L’obiettivo strategico della mia presidenza – ha detto Lu-setti – sarà la costruzione dell’Alleanza delle Cooperati-ve Italiane. Con Agci e Confcooperative nei prossimi mesi dovremo definire assetti organizzativi, modelli di gover-nance, obiettivi e valori di questa nuova realtà. Un impulso decisivo a questo processo dovrà venire dal prossimo Con-gresso della nostra associazione, che si svolgerà entro la fi-ne del 2014. Insieme vogliamo rafforzare un’associazione sempre più capace di valorizzare il protagonismo delle im-prese, sostenendo gli sforzi verso la ripresa e per la creazio-ne di nuova cooperazione, anche come risposta alla forte disoccupazione giovanile”. “Il ruolo della nostra associazione – ha aggiunto Lusetti – si giocherà non tanto sulla rivendicazione quanto sulla ca-pacità di dare visibilità e valorizzare tutto quello che la co-operazione in questo periodo di crisi è stata capace di realizzare e continua ogni giorno a fare per il futuro del nostro Paese. I nostri soci non scappano nei momenti di cri-si ma continuano a lavorare ogni giorno per la coesione so-ciale e la ripresa. Noi al Governo chiediamo di lavorare per il bene del Paese, convinti che nel bene del Paese risieda anche quello delle nostre cooperative”.Mauro Lusetti, nato a Sassuolo (Modena) nel 1954, dal 2001 a oggi è stato Amministratore delegato di Nordiconad.

POLLENZO, UN'UNIVERSITÀPER SCOPRIRE IL CIBOAl 30 di giugno l’Università delle scien-ze gastronomiche di Pollenzo (di cui anche Coop Italia è tra i partner) ripar-te dal nuovo corso dell’Alto Apprendi-stato per imparare il mestiere dell’Affi-natore di formaggio. Mestiere apprezzato e ricercato in Francia, Sviz-zera, Belgio, Inghilterra e Spagna, ma ancora poco conosciuto in Italia. Il corso prevede, dopo 3 mesi di lezioni in aula, qualche prima esperienza in laboratorio e visite in malga, 6 mesi a stretto contatto con i migliori affinatori italiani e europei. La rete Slow Food garantisce la serietà e la preparazione dei maestri, per un inserimento più diretto nel mondo del lavoro.

A settembre, invece, torneranno i corsi per panettieri e pizzaioli e mastri birrai e, ex novo, i tanto attesi corsi di Cucina Popolare Italiana di Qualità (inizio il 17 set-tembre). Nel 2015, sarà la volta di norcini, gastronomi di sala e ancora cuochi, ma in lingua inglese: il Master in the Slow Art of Italian Cuisine (inizio l’8 gennaio 2015). I corsi della Scuola di Cucina di Pollenzo, della durata di un anno ciascuno, propongono un modello di-dattico originale e innovativo, che mette al centro la Cucina come passione, condivisione e piacere. Ogni cor-so ospita fino ad un massimo di 20 studenti e prevede alternanza tra lezioni in sede ed esperienze di tirocinio formativo in Osterie e Ristoranti oltre a viaggi didattici nella penisola Italiana. Ai corsi dell’Alto Apprendistato possono partecipare tutti, purché motivati a intraprendere il mestiere dell'artigiano; per i Corsi della Scuola di Cucina si ri-chiede un po’ di esperienza nel settore. Per chi è già lau-reato, i corsi, unici in Italia, rilasceranno il titolo di ma-ster di 1° livello, agli altri partecipanti, un attestato di frequenza con giudizio di merito. Per maggiori infor-mazioni: www.unisg.it/apprendistato/presentazione/; www.unisg.it/la-scuola-di-cucina-di-pollenzo/. Telefo-no: +39 0172 458516 – 566. e-mail: [email protected]; telefono: +39 0172 458564 - email: [email protected].

CONSUMATORI SUL WEB,PATRIZIO ROVERSI VI ASPETTA

Ricordiamo a tutti che "Consumato-ri" ha trovato un nuovo compagno di viaggio. Si tratta di Patrizio Roversi, personaggio televisivo, conduttore negli anni di tante trasmissioni (at-tualmente è impegnato con "Linea Verde"), ma soprattutto curioso esploratore di mondi sempre nuovi

(non solo in senso geografico) accompagnato da una indi-spensabile dose di ironia. Patrizio cura una rubrica, intito-lata "Le impronte del consumatore", che potrete seguire dal nostro sito www.consumatori.e-coop.it, e dalla nostra pagina Facebook (www.facebook.com/Consumatori-Coop). Un paio di volte al mese troverete le sue riflessioni, sempre stimolanti e mai scontate. Come scrive lui stesso "l'obiettivo dichiarato della rubrica è quello di portare il consumatore ad avere un atteggiamento attivo e critico, consapevole del proprio ruolo. Perché? Il futuro stesso del Pianeta dipende dalle scelte del Consumatore! In questa rubrica proveremo così a capire che cos’è l’impronta idrica, l’impronta carbonica e persino l’impronta patriottica… Per non parlare dell’impronta della legalità! Insomma, dobbia-mo valutare quali sono le conseguenze delle nostre scelte ed esserne consapevoli".

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Diventa protagonista dell’etichetta di Birra Moretti, mettiti in posa

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Vieni a scoprire le novità di Birra Moretti all’interno dell’evento I LOVE BEERDal 19 giugno al 2 luglio presso i punti vendita in tutti gli Ipercoop di Modena e provincia e di Ferrara

www.birramoretti.it Seguici suwww.beviresponsabile.it

Da sempre pioniera nelle campagne di responsabilità sociale legate al tema dell’abuso di alcol, nel 2014 HEINEKEN Italia investirà il 10% del budget advertising del brand Heineken® nello sviluppo di iniziative e campagne di sensibilizzazione sul consumo responsabile. Grazie alla forza del suo principale brand, HEINEKEN ha l’opportunità e la responsabilità di invitare i consumatori a bere con moderazione, proponendo questo stile di vita come un modello aspirazionale. Con l’innovativa campagna online “Dance More, Drink Slow”, realizzata in collaborazione con il famoso DJ Armin Van Buuren, e con lo spot tv “Sunrise belongs to moderate drinkers”, celebre per la scena in cui il pro-tagonista rinuncia ad una Heineken® per scegliere una bottiglia d’acqua, l’azienda continua il percorso volto a rendere il consumo responsabile cool, attraverso un approccio diretto e un linguaggio ironico. Con l’intento di potenziare il dialogo coi giovani non sono mancate poi molte operazioni “viso a viso”. Nel 2011 è stata ad esempio sviluppata la partnership con Movimento Consumatori che si è concretizzata con “Operazione Gratta la Risposta”, un’iniziativa volta a far riflettere sui temi del consumo responsabile attraverso uno stile ironico e coinvolgente. L’iniziativa, nata in occasione dell’Heineken® Jammin’ Festival di Venezia del 2011, è stata riproposta con successo in 4 tappe tra il 2012 e il 2013 e sarà realizzata anche nel 2014 a Milano e a Oristano durante Mondo Ichnusa. Grazie a questo genere di operazioni, in cinque anni sono state contattate oltre 163.500 persone e distribuiti circa 12.000 etilometri monouso che hanno permesso ai giovani di misurare il proprio livello alcolemico.Per saperne di più visita il sito www.heineken.it, all’interno del quale è stata creata la sezione “Enjoy Responsibly” che illustra l’approccio dell’azienda al tema, mostrando le iniziative e fornendo alcuni consigli pratici su come consumare la birra in maniera responsabile.

Dal 2006, HEINEKEN Italia promuove un ampio programma di formazione e diffusione della cultura della birra nel nostro Paese. Questa piattaforma porta il nome di I Love Beer. In origine rivolto agli addetti ai lavori, è divenuto ad oggi il più importante progetto di comunicazione e informazione sulla cultura della birra in Italia. I messaggi chiave promossi dal progetto, e dal relativo portale ILoveBeer.it, sono:

• naturalità delle materie prime: 4 semplici ingredienti naturali - malto d’orzo, lievito, luppolo e acqua• “non esiste la birra, ma esistono LE birre”: il mondo della birra comprende centinaia di tipologie adatte a tutti i gusti e a tutti i momenti • il consumo responsabile è anche un consumo consapevole: è importante informare il consumatore per “educarlo” a scegliere la birra più adatta alle proprie esigenze• la Birra Perfetta è quella servita correttamente: dalla conservazione alla temperatura, dalla spillatura (spina o bottiglia) alla degustazione, dalla scelta dei bicchieri agli abbinamenti con il cibo Oggi puoi scoprire il mondo di I Love Beer grazie ai corner pensati per te da HEINEKEN Italia: potrai trovare ad attenderti un Beer Sommelier, una guida esperta che ti insegnerà le regole d’oro per il servizio della birra perfetta, proponendoti degustazioni, tutorial sulla corretta spillatura e consigli sull’abbinamento birra - cibo e sull’utilizzo del giusto bicchiere.

HEINEKEN ITALIA e la promozione del Consumo Responsabile di Alcol

IL PROGETTO DI CULTURA BIRRARIA DI HEINEKEN ITALIA

WWW.ILOVEBEER.IT

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Da sempre pioniera nelle campagne di responsabilità sociale legate al tema dell’abuso di alcol, nel 2014 HEINEKEN Italia investirà il 10% del budget advertising del brand Heineken® nello sviluppo di iniziative e campagne di sensibilizzazione sul consumo responsabile. Grazie alla forza del suo principale brand, HEINEKEN ha l’opportunità e la responsabilità di invitare i consumatori a bere con moderazione, proponendo questo stile di vita come un modello aspirazionale. Con l’innovativa campagna online “Dance More, Drink Slow”, realizzata in collaborazione con il famoso DJ Armin Van Buuren, e con lo spot tv “Sunrise belongs to moderate drinkers”, celebre per la scena in cui il pro-tagonista rinuncia ad una Heineken® per scegliere una bottiglia d’acqua, l’azienda continua il percorso volto a rendere il consumo responsabile cool, attraverso un approccio diretto e un linguaggio ironico. Con l’intento di potenziare il dialogo coi giovani non sono mancate poi molte operazioni “viso a viso”. Nel 2011 è stata ad esempio sviluppata la partnership con Movimento Consumatori che si è concretizzata con “Operazione Gratta la Risposta”, un’iniziativa volta a far riflettere sui temi del consumo responsabile attraverso uno stile ironico e coinvolgente. L’iniziativa, nata in occasione dell’Heineken® Jammin’ Festival di Venezia del 2011, è stata riproposta con successo in 4 tappe tra il 2012 e il 2013 e sarà realizzata anche nel 2014 a Milano e a Oristano durante Mondo Ichnusa. Grazie a questo genere di operazioni, in cinque anni sono state contattate oltre 163.500 persone e distribuiti circa 12.000 etilometri monouso che hanno permesso ai giovani di misurare il proprio livello alcolemico.Per saperne di più visita il sito www.heineken.it, all’interno del quale è stata creata la sezione “Enjoy Responsibly” che illustra l’approccio dell’azienda al tema, mostrando le iniziative e fornendo alcuni consigli pratici su come consumare la birra in maniera responsabile.

Dal 2006, HEINEKEN Italia promuove un ampio programma di formazione e diffusione della cultura della birra nel nostro Paese. Questa piattaforma porta il nome di I Love Beer. In origine rivolto agli addetti ai lavori, è divenuto ad oggi il più importante progetto di comunicazione e informazione sulla cultura della birra in Italia. I messaggi chiave promossi dal progetto, e dal relativo portale ILoveBeer.it, sono:

• naturalità delle materie prime: 4 semplici ingredienti naturali - malto d’orzo, lievito, luppolo e acqua• “non esiste la birra, ma esistono LE birre”: il mondo della birra comprende centinaia di tipologie adatte a tutti i gusti e a tutti i momenti • il consumo responsabile è anche un consumo consapevole: è importante informare il consumatore per “educarlo” a scegliere la birra più adatta alle proprie esigenze• la Birra Perfetta è quella servita correttamente: dalla conservazione alla temperatura, dalla spillatura (spina o bottiglia) alla degustazione, dalla scelta dei bicchieri agli abbinamenti con il cibo Oggi puoi scoprire il mondo di I Love Beer grazie ai corner pensati per te da HEINEKEN Italia: potrai trovare ad attenderti un Beer Sommelier, una guida esperta che ti insegnerà le regole d’oro per il servizio della birra perfetta, proponendoti degustazioni, tutorial sulla corretta spillatura e consigli sull’abbinamento birra - cibo e sull’utilizzo del giusto bicchiere.

HEINEKEN ITALIA e la promozione del Consumo Responsabile di Alcol

Dal 2006, HEINEKEN Italia promuove un ampio programma di formazione e diffusione della cultura della birra nel nostro Paese. Questa piattaforma porta il nome di I Love Beer. In origine rivolto agli addetti ai lavori, è divenuto ad oggi il più importante progetto di comunicazione e informazione sulla

• naturalità delle materie prime: 4 semplici ingredienti naturali - malto d’orzo, lievito, luppolo e acqua

• il consumo responsabile è anche un consumo consapevole: è importante informare il consumatore

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40 CONSUMARE INFORMATI GIUGNO 2014

Dire che gustarsi un bel gelato, specie nelle calde settimane d'estate, sia un piacere è co-sa quasi banale, ma non per questo meno vera. Al piacere si aggiunge anche la consi-

derazione che il gelato ha ottime proprietà nutritive. In generale le creme, sono adatte ai più golosi e affamati poiché forniscono un apporto completo di proteine, grassi e zuccheri tanto da poter sostituire una parte del pasto o una merenda. I gusti che contengono tanta frutta come i sorbetti sono meno calorici e adatti a chi desidera uno spuntino leg-

Novità Coop per l'estateIl buon gelato

gero e fresco. È poi fondamentale che il gelato sia fatto con ottimi ingredienti e nel segno della qualità, cosa che è alla base della gamma di prodotti che Coop offre in questo comparto. E proprio con l'arrivo della bella stagione, la ricca gamma dei gelati Coop, presente nel banco a libero servizio, presenta diverse novità che non mancheranno di soddisfare i golosi di ogni età.Cominciamo dalla gamma top, quella dei gelati Fior fiore che, nelle comode vaschette da 300 grammi, pro-pone due nuovi gusti che si aggiungono ai 7 già esisten-ti. I nuovi arrivi sono l'abbinata menta e cioccolato

Il buon gelato

Più Mosto, Più Gusto.Più Mosto, Più Gusto.

Maestri Acetieri da 125 anni.

Aceto BalsamicoFresco e Aromatico

L’Aquila Bronzo identifica la presenza di almeno il 35% di mosto d’uva.

L’Aquila Oro identifica la presenza di almeno

il 55% di mosto d’uva.

L’Aquila Platino identifica la presenza di almeno il 65% di mosto d’uva.

Aceto BalsamicoAlta Densità

Naturale

Aceto Balsamico da uve biologiche

PIATTI GOURMET

ideale per

PIATTI CALDI

ideale per

PIATTI FREDDI

ideale per

Materie prime selezionate e di qualità, dalla linea Fior fiore a quella Vivi verde sono in arrivo gustosissime novità. Poi ci sono anche le coppette con sorpresa

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(con menta piperita del Piemonte e cacao della Repub-blica Dominicana) e il gelato alla mandorla (con l'11% di pasta di mandorla d'Avola tostata).Come tutta la gamma dei gelati in vaschetta Fior fiore non contengono olio di palma e cocco e sono lavorati a mano. Sempre la linea Fior fiore propone la nuova con-fezione multipla da 4 coni panna e nocciola (qui le noc-ciole vengono dal Piemonte) e il dessert Dolci attimi contenente 3 dessert in bicchierino, al gusto tiramisù (mascarpone, latte fresco e panna decorato con chicchi di caffè pralinati al cioccolato) e 3 al gusto cioccolato (con cioccolato al latte, latte fresco e panna, il tutto de-corato con riccioli di cioccolato bianco e fondente), ser-viti su un comodo vassoio trasparente.Se ci spostiamo sul versante della linea Vivi verde, ab-biamo due nuove proposte di gelato biologico. Parliamo sempre di vaschette da 300 grammi, con due gusti come

Più Mosto, Più Gusto.Più Mosto, Più Gusto.

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L’Aquila Platino identifica la presenza di almeno il 65% di mosto d’uva.

Aceto BalsamicoAlta Densità

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Maestri Acetieri da 125 anni.

Aceto BalsamicoFresco e Aromatico

la presenza di almeno il 35% di mosto d’uva.

L’Aquila Oro identifica la

Aceto Balsamico da uve biologiche

PIATTI GOURMET

ideale per

PIATTI CALDI

ideale per

PIATTI FREDDI

ideale per

il gelato alla crema e il gelato alla panna. Ovviamente gli ingredienti sono tutti biologici e la panna e il latte sono di origine italiana. Non contengono aromi, grassi tropicali e sono senza glutine.Chiudiamo le novità sul gelato Coop parlando della li-nea Club 4-10, dedicata ai più piccoli. Sulla base del successo riscontrato la scorsa estate, torna la coppetta 4-10 con nuove fantastiche sorprese: divertenti perso-naggi in 3D del mondo dei Looney Tunes da collezio-nare. La coppetta, al gusto panna e cioccolato, è anche questa senza olio di palma né cocco e con il 40% di latte fresco.La gamma dei gelati Coop comprende anche gelati in vaschetta da 500 grammi, gelati multipack come ghiac-cioli, stecchi, coppette e formati mini oltre una vasta gamma di torte di pasticceria e dessert monoporzioni. Insomma ce n'é per tutti i gusti.

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42 CONSUMARE INFORMATI GIUGNO 2014

LE MANI SUL PORTAFOGLI

Trolley "cabin size" economico fra i 30 e i 50 euro

Trolley "cabin size" di marca fino a 150-200 euro

Pesa-valigie sotto i 5 euro

Lucchetto Tsa sotto i 10 euro

I prezzi sono indicativi

e soggetti alle variazioni del mercato

Piccole valigie a prova di check-in. Chiunque abbia in mente di volare dovrà af-frontare il problema che è

oggi tra i più sentiti negli aeroporti. Perché Easyjet e Ryanair, le compa-gnie più restrittive, ma anche altri vettori low cost (e non solo) sono se-veri, talvolta fiscali nell'ammettere a bordo un trolley come bagaglio a ma-no da incastrare nella cappelliera. E di fronte a un diniego (che riguarda anche il numero dei colli, particolari oggetti, ecc.) l'alternativa è collocare il bagaglio in stiva con spese imprevi-ste, a volte superiori al costo stesso del biglietto. Ne nasce un braccio di ferro giocato sul centimetro, tra passeggeri e com-pagnie, libere peraltro di fissare e cambiare le condizioni di trasporto. La normativa comunitaria (regola-mento 820/2008) lascia infatti al vet-tore la piena disponibilità contrattua-le. E il risultato qual è? Una selva in cui è arduo districarsi (non c'è omo-geneità nemmeno sul concetto di "bagaglio a mano") se non verifican-do gli aggiornamenti sui siti o dotan-dosi di un trolley "cabin size", cioè approvato dalle maggiori compagnie aeree che prendono come misure massime di riferimento 56x45x25 cm, ruote, maniglie e tasche eventua-li comprese.

Per chi prende l'aereo un "buon" trolley deve rientrare nelle misure consentite dalle compagnie low cost (e non solo) per essere ammesso in cabina. Sono i cosiddetti "cabin size", che oggi vanno per la maggiore. Ecco come sceglierli

La valigia giustaper volare

Le dimensioni e il peso sono i due pa-rametri chiave per volare a poco prezzo. Ergo, prima di "battezzare" il nostro trolley – che può essere in po-liestere o poliammide (un po' più ro-busto), in microfibra dunque più leg-gero o in plastica rigida (abs o polipropilene), di marca o di primo prezzo, con due o con quattro ruotine (nel primo caso è più facile da traina-re), con una sola cerniera o estensibi-le – cerchiamo un modello che sia compatibile con gli standard di altez-za, larghezza e profondità fissati dai principali vettori a cui ci rivolgiamo (vedi box). Qualora non sia specificato dal pro-duttore o dal rivenditore (Coop met-te sempre l'etichetta "cabin size" sui

modelli d'importazione di questo ge-nere), nel dubbio proviamo la borsa nell'apposita gabbietta con i formati delle compagnie, reperibile in un ne-gozio specializzato, all'aeroporto o in un'agenzia di viaggio. Per superare poi l'ostacolo peso, esi-stono dei trolley con una piccola bi-lancia inserita nella maniglia (auto-pesatura) o, a parte, il pesavaligie con gancio che è uno degli accessori più richiesti, insieme con il lucchetto Tsa (a chiusura internazionale) ne-cessario per viaggiare negli Usa dove ispezionano di regola. Se invece vi serve una valigia più capiente da sti-vare, quelle rigide o semi-rigide si fanno preferire per la loro resistenza agli urti. l

di Cl au dio St r a no

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Bagagli a mano, le griglie delle principali compagnie• Air France 55x35x25 cm più un accessorio (borsetta, laptop, macchina fotografi-ca), a patto che il peso totale dei due colli stia nei 12 chili

• Airberlin 55x40x20 cm e limite di peso di 8 kg (10 kg con laptop)

• Air One 55x35x25 cm e limite di peso di 8 kg

• Alitalia 55x35x25 cm e peso massimo di 8 kg. In più borsetta, laptop o porta docu-menti ammessi come bagagli a mano. Tollerata una eccedenza di circa un chilo.

• Blu-Express 55x40x20cm e peso massimo di 10 kg

• EasyJet 50x40x20 cm senza limite di peso. Accettati anche i colli 56x45x25 ma sui voli affollati il bagaglio potrebbe finire nella stiva

• Iberia 56x45x25 senza limiti di peso indicato

• Lufthansa 55x40x23 cm e peso massimo di 8 kg

• Meridiana 55x40x20 cm e peso massimo di 8 kg. In più borsette, porta documenti, acquisti al duty free e laptop come bagagli a mano.

• Ryanair 55x40x20 cm e limite di peso di 10 kg. Consentito un secondo bagaglio a mano di piccole dimensioni (35x20x20 cm)

• Transavia 55x35x25cm e peso massimo di 10 kg

• Volotea 55x40x20 cm e limite di peso di 10 kg

• Vueling: 55x40x20cm e 10 kg massimi di peso. In più una borsetta, valigetta, cappotto o coperta da viaggio, laptop, foto o telecamera

• Wizz Air piccolo bagaglio di dimensioni 42x32x25 cm; grande bagaglio con misure 56x45x25 cm, pagando un supplementoFonti: e-dreams.it; bagaglioamano.eu; compagnielowcost.com. Aggiornamenti e detta-gli sui siti delle singole compagnie di volo

NUOVE REGOLE PER I LIQUIDIQuali liquidi si possono portare in aereo come bagagli a mano? A decorrere dal 31 gennaio sono entrate in vigore nuove e più severe disposizioni antiterrorismo (contenute nel regolamento UE 246/ 2013 del 19 marzo 20139) valide sul terri-torio comunitario, inclusi gli scali di Nor-vegia, Islanda e Svizzera. Stiamo parlan-do dei Lag (liquidi, aerosol e gel) che comprendono altri prodotti di analoga consistenza come paste, mascara, lozio-ni, spume, spray, creme, marmellate, yo-gurt, miscele liquide/solide, ecc. Per faci-litare i controlli agli aeroporti, possono entrare in cabina (e vanno esibiti a parte) i liquidi acquistati al "duty free" di qualsi-asi aeroporto o compagnia aerea ma si-gillati in un sacchetto di sicurezza dotato di bordo rosso (steb) con dentro la prova di acquisto. Sono ammessi, inoltre, i Lag in piccoli contenitori, di capienza non su-periore a 100 ml, inseriti in un sacchetto di plastica trasparente, richiudibile, non superiore al litro; e ancora medicinali e prodotti dietetici particolari (cibi per ne-onati, ad esempio, finora esentati). Tutti gli altri liquidi vanno stivati. Per altri par-ticolari guardare il sito dell'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile).

AMMESSI IN CABINA

Qui a fianco il cartellino che Coop mette su tutti i trolley d'importazione conformi agli standard riconosciuti dalle maggiori compagnie aeree

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SULLE STRADE

“Strade” intercultu-rali. Fino all’8 giu-gno a Palazzo dei Musei, a Modena,

era visitabile “Strade”, una mostra-riflessione sull’importanza delle vie per le quali passano le merci, i contatti tra i popoli, le culture. A ben vedere, buona parte della mostra che proviamo a ripercor-re rievoca il ruolo che le strade hanno avuto nel passato: luoghi di espressione di saperi e di memorie quand’erano teatro dei cantasto-rie, dei lavori itineranti di arroti-ni e stagnini, di venditori di cibi di strada, dei giochi dei bambini, dell’esibizione di artisti e acroba-ti; ma anche indispensabile tra-mite per le merci, quand’erano la via della seta, la via del sale, la via dell’ambra e dello stagno.Le strade possono essere traino di valenze educative. Sulle vie d’Eu-ropa i rampolli delle ricche fami-glie del XVIII secolo completava-no la loro formazione culturale con le tappe del Gran Tour così come, in ben altro contesto, sui sentieri della foresta i ragazzi del Congo affrontavano, nel rito di iniziazio-ne, i pericoli il cui superamento li faceva diventare uomini. Di questi antichi riti c’è traccia nelle fiabe tradizionali, nelle quali troviamo dei bambini che si perdono nel bo-sco e si salvano attraverso mille peripezie. La foresta, il bosco (co-me la “selva oscura” di Dante) sono

di Iva na Ba r a ldi e Willi a m Ga r agna n i

“Via romea nonantolana”, che va da Nonantola al Passo della Calan-ca, sul crinale che separa l’Emilia Romagna dalla Toscana. Ma una cosa era il passato, altro è il presen-te. È nell’VIII secolo la spiegazione del perché dell’antico tracciato. Il re Astolfo aveva l’esigenza di colle-gare con un valico i possedimenti longobardi a nord dell’Appennino con quelli dei ducati di Spoleto e Benevento: necessario quindi era il controllo del territorio di Fanano, che il re donò al cognato Anselmo. Questo, votatosi alla vita monasti-ca, fondò a Fanano un monastero e un ospizio per pellegrini e, pochi anni dopo, costruì un altro mona-stero a Nonantola, per il controllo dei territori di pianura contro le mire dei vicini bizantini. Ecco per-ché la via di cui ci occupiamo va da Nonantola al passo fananese della Calanca.Nata dalle esigenze politico-milita-ri di Astolfo e dallo zelo religioso di Anselmo, la strada ebbe poi la sua vita, percorsa come fu da eserciti e da cortei regali, da commercian-ti, da viandanti e da pellegrini di-retti a Roma. Ma, come gli edifici e gli esseri viventi, anche le strade cambiano aspetto e funzioni, pos-sono morire o sopravvivere trasfor-mandosi. Senza dubbio e da tempo la “romea-nonantolana” non è più d’attualità, sostituita com’è stata nei secoli da altre vie come la Giardini e la fondovalle Panaro, che hanno of-

Abbiamo preso spunto da una mostra-riflessione che si è tenuta a Palazzo dei Musei, a Modena, per ripensare ai tracciati storici, tra cui la nostra Romea nonantolana, e alla loro importanza per le merci, le culture, i contatti tra i popoli

metafore della vita e delle sue diffi-coltà: le strade per uscirne ci sono, bisogna però saperle trovare, come ci ammoniscono i tanti labirinti che la mostra presenta in un bel vi-deo, incisi nelle pietre o a mosaico sui pavimenti delle chiese, oppure nei giardini, tracciati con le siepi.

Migranti e pellegrini. Su un pan-nello discreto, c’è anche un occhio rivolto al futuro, con un invito a prendere atto dell’universo paral-lelo che sta ai bordi simbolici del-le strade, dove si può non vedere o non voler vedere realtà scomode. A documentazione del presente ci sono inoltre le testimonianze vi-deo del “Cammino del migrante” dall’Africa e dall’Asia e quelle sui pellegrinaggi, ancora di grande attualità per quanto riguarda la Mecca dei musulmani. Anche il rappresentato “Cammino di San-tiago” verso il santuario spagno-lo di San Giacomo di Compostella continua ad attirare pellegrini, sebbene con un’intensità del tutto diversa rispetto al Medio Evo. Per certi versi si può parlare di mutata funzione di questo percorso, che o sostituisce o somma ai valori reli-giosi quelli escursionistici e di co-noscenza dei luoghi.

Rinascita di un’antica via. Ci sia-mo chiesti se qualcosa del genere sussista nella nostra realtà e non abbiamo potuto non pensare alla

CONSUMARE INFORMATI GIUGNO 2014

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di Iva na Ba r a ldi e Willi a m Ga r agna n i

Escursionisti sul sentiero presso Montese. In piccolo, la strada di Nonantola con la Torre dei Modenesi

ferte ben più comodi percorsi asfal-tati in alternativa a quelli sterrati. Perché allora ne parliamo? Perché nel 2000, anno del Giubileo, ci fu un fervore di rivisitazione dei san-tuari e dei percorsi legati ad antiche devozioni, che furono sistemati e dotati di apposita segnaletica a ta-belle metalliche, con frecce bianche e rosse, portanti l’indicazione dei luoghi e dei tempi di percorrenza. Così nel territorio della provincia fu possibile praticare, a piedi e in mountain bike, un tracciato fuori dalle vie di grande comunicazione automobilistica. Quanto alle mo-tivazioni dell’impresa, che fossero religiose o sportive dipendeva dalle scelte di ciascuno.

Dal Giubileo 2000 all’Expo 2015. A quattordici anni dal Giubileo, un altro evento epocale è l’occa-sione per ripensare al percorso. In preparazione agli eventi paralleli all’Expo di Milano 2015, la “Via romea nonantolana” sta per esse-re inserita in un percorso europeo pensato per collegare nord e sud attraverso l’Appennino con un no-me che, secondo le ipotesi attuali, potrebbe essere “Via romea impe-

riale”. Come ci spiega Roberto Ori, funzionario della Provincia di Mo-dena come responsabile dei parchi della biodiversità e della mobilità sostenibile, in collaborazione con enti pubblici e di ricerca di Man-tova e della Toscana, si sta prepa-rando un percorso che consentirà di riproporre la dimensione antica del viaggio a piedi (con la variante attuale della mountain bike) com-prendente il valico della catena ap-penninica fino ad esempio a Pistoia (e con la comodità moderna di un ritorno ad anello con il treno). La via romea nonantolana che, do-po Vignola, si snoda lungo la riva sinistra del Panaro, già dal 2005 è accompagnata da un percorso pa-rallelo sulla riva destra, che recu-pera l’emergenza naturalistica dei Sassi di Roccamalatina, passando poi per Montese e Maserno per ri-collegarsi al tracciato della riva si-nistra al Passo della Calanca.

Sistemazione del vecchio tracciato. Nel tempo le cose sono cambiate: le vecchie tabelle segnaletiche in parte sono state perdute, in certi tratti il terreno è franato, altrove il tracciato è stato interrotto da

costruzioni. Il lavoro di risistema-zione prevederà quindi il consoli-damento del percorso, l’aggiunta di ponticelli di legno, la sostituzione delle tabelle con altre più leggere, dotate anche del logo del sentie-ro, le cui segnalazioni potranno in certi tratti coincidere con quelle classiche in bianco e rosso del Cai.La vera novità del percorso sarà però l’individuazione di luoghi di sosta presso parrocchie, agrituri-smi, ostelli, alberghi e la possibilità di ottenere qui il timbro del viag-gio, la convalida cioè dell’impresa compiuta. Il tutto a imitazione di quanto avviene, ad esempio, lungo il “Cammino di Santiago”.Già dai prossimi mesi il percorso sarà reperibile su un sito che sa-rà fornito dalla Provincia, e per il 2015 tutto sarà pronto: tracciato, segnaletica, cartina con i sentieri e i posti tappa. Anche i visitatori dell’Expo potranno così percor-rere la valle del Panaro e avere un contatto diretto con uno dei tanti territori in cui l’attività agricola e di trasformazione produce quei cibi che l’Expo promuove con lo slogan “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. l

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INIZIATIVA RISERVATA AI SOCI COOP ESTENSE. INFORMATI PRESSO IL PUNTO PRODOTTI ASSICURATIVI E FINANZIARI DEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: GRANDEMILIA, IL CASTELLO, LE MURA, DELLA MIRANDOLA, IL BORGOGIOIOSO, MODENA CIALDINI, VIGNOLA, BARI SANTA CATERINA, LECCE.

Coop Estense, in collaborazione con ASSINOVA s.r.l., ti offre un ventaglio di proposte assicurative ideali per ogni esigenza. Sottoscrivendo una nuova polizza infortuni o una nuova polizza abitazione, dal 10 febbraio al 31 dicembre 2014, otterrai un buono spesa da utilizzare presso i punti vendita Coop Estense entro il 31/03/2015.

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Ecco alcune coperture che servono a rendere il futuro nostro e dei nostri cari meno incerto. Se vuoi saperne di più o stipulare una polizza, in Coop Estense trovi consulenti seri e competenti

E PER L'ASSICURAZIONE PASSA ALLA COOP!

In campo assicurativo sono molte le coperture che si possono attivare per affrontare la vita di tutti i giorni con maggiore tranquillità. Si va dalla assicurazione Rc Auto, obbligatoria per chiunque guidi un veicolo, alle polizze che coprono i rischi legati alla abitazione, agli infortuni e alla vita delle persone, fino ad arrivare a coperture più innovative che possono ren-dere il futuro meno incerto.

Coop Estense, tramite la propria società controllata Assinova e in accordo con Assicoop Modena&Ferrara, agente generale di UnipolSai da anni è operativa in questo campo per dare ai propri soci un contributo importante e un sostegno qualificato per potersi districare in questo campo piuttosto complicato. Oltre alle polizze Rc Auto offerte, con sconti vantaggiosi, ai soci della cooperativa ormai da anni, diverse sono le proposte per affrontare per tempo alcune esigenze particolari che si pos-sono presentare, usufruendo anche di interessanti benefici fiscali:

! Piani Previdenziali Individuali (P.I.P.): la riforma Fornero ha introdotto in campo pensionistico alcune innovazioni che rendono indispensabile affrontare per tempo il tema della previdenza integrativa, in quanto è ormai certo che si andrà in pensione più tardi e con un assegno più magro. L’innalzamento dell’età pensionabile e il passaggio per tutti i lavoratori al sistema contributivo sono le due sostanziali novità con le quali dovremo fare i conti. La riduzione della prestazione pubblica deriva dal fatto che la pensione verrà calcolata non più sugli stipendi degli ultimi anni di lavoro, ma sulla base dei contributi effettivamente versati. Ciò andrà ad aumentare la differenza tra l’ultima retribuzione e il primo assegno di pensione che verrà erogato dall’INPS. Il che significa che occorrerà integrare per tempo con forme previdenziali private se non si vuole subire una notevole riduzio-ne di reddito quando si andrà in pensione. Pensare per tempo ad accumulare un capitale tramite un adeguato piano previdenziale individuale rappresenta una delle soluzioni migliori per guardare al futuro con un po’ più di serenità.

! Polizze temporanee caso morte: sono polizze vita con le quali la compagnia di assicurazione si impegna a corrispon-dere un capitale ai beneficiari, scelti dal contraente della polizza al momento della sottoscrizione, nel caso l’assicurato muoia entro un periodo di tempo predeterminato. Si può scegliere la durata che in genere è di 10, 20 o 30 anni. Per tutto questo tempo verrà versato un premio annuale. Se nel corso della durata della polizza dovesse avvenire il decesso dell’assicurato, la persona o le persone indicate come beneficiarie nel contratto riceveranno la somma assicurata (per esempio 100.000 o 200.000 euro). Se invece, al termine della durata del contratto, l’assicurato dovesse essere ancora in vita, la compagnia avrà incassato tutti i premi senza dover pagare nessuna prestazione. Le polizze caso morte sono utili a chi ha bisogno di garantire ai familiari la disponibilità immediata di un capitale in caso di morte della persona che costituisce la principale o l’unica fonte di reddito della famiglia. Convengono in particolare a un capofamiglia ancora giovane, che non ha ancora maturato il diritto alla pensione e che, non avendo accantonato molti risparmi, se venisse a mancare lascerebbe i propri familiari in una situazione difficile.

! Polizze long term care: hanno l’obiettivo di offrire una rendita o rimborsare le spese di assistenza, quando l’assicura-to non è più autosufficiente. In Italia non sono molto diffuse. Possono essere convenienti, a patto di stipularle per tempo (intorno ai 40/50 anni) per garantirsi una vecchiaia assistita in caso di problemi di salute che impediscono la piena autonomia della persona. Il sottoscrittore di fatto paga un premio per assicurarsi una maggiore tranquillità nel caso la sua vita sia lunga ma con problemi di autosufficienza. Può anche succedere che, negli anni, si decida di interrompere il pagamento della polizza per i più svariati motivi. In questo caso, però, non si può avere il rimborso del denaro già versato.

I soci interessati ad approfondire nel dettaglio tutti gli aspetti di queste formule assicurative, possono incontrare, senza impegno, consulenti assicurativi competenti nei punti vendita di Coop Estense a Grandemilia, Borgogioioso, I Portali, Della Mirandola, Il Castello, Le Mura, Vignola, Castelfranco e Cialdini.

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IMPORTANTE: lo sconto a cabina è valido su tutte le tipologie di cabine, ad esclusione delle Yacht Club ed è cumulabile con gli sconti previsti per i soci MSC Club. Lo sconto è applicabile alle tariffe “Best Price” e “Prima Premia” o “Listino” pubblicate nel catalogo “Vivere mediterraneo” di MSC, per partenze da novembre 2014 ad aprile 2015, secondo il calendario delle singole crociere. Sono escluse le partenze di Natale e Capodanno. La promozione è riser-vata ai Soci Coop Adriatica, Estense e Reno, non è retroattiva ed è soggetta a disponibilità limitata da verificare al momento della prenotazione. Per ciò che riguarda le condizioni generali di contratto di vendita di pacchetti turistici, supplementi e riduzioni e l’elenco dettagliato dei servizi inclusi, fanno fede esclusivamente i programmi di viaggio disponibili presso le agenzie del gruppo Robintur (di proprietà e affiliate) e sul sito www.robintur.it.

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territori.COOP

Bastano poco più di tre euro per bere un ottimo Sangiovese-Merlot del Rubicone, diretta-

mente dalla Romagna. O ancora uno Chardonnay delle Venezie dal Vene-to. Ma anche vini particolari come un Pecorino Cococciola dall’Abruzzo. Vini di qualità, che solitamente si trovano sugli scaffali del supermer-cato a un prezzo decisamente supe-riore.Tutto partì tre anni fa quando Coop Italia coinvolse alcune delle migliori realtà cooperative vitivinicole per cre-are il progetto “Vini Assieme”. Di nome e di fatto. Oggi le etichette prodotte sono diciotto, le cantine coinvolte no-ve e presto se ne aggiungeranno altre da tutta Italia. “Il nostro obiettivo”, spiega Sergio So-avi, responsabile prodotti tipici Coop Italia “è stato quello di realizzare una filiera tutta nostra, che controlliamo in ogni passaggio. Una produzione vi-nicola raccontata in modo dettaglia-to al consumatore, che dia vita a una nuova concezione: un vino quotidiano di qualità”. Per un utilizzo intelligen-te durante il pasto, secondo le miglio-ri tradizioni della tavola italiana, che lo ha sempre considerato un alimento

IL VINO BUONO STA NEL PREZZO GIUSTO

tanto quanto il cibo. Il consumo pro capite di vino è in con-tinuo calo: con il tempo, si è persa l’i-dea che si può bere vino buono tutti i giorni, spendendo il giusto. La strate-gia è chiara: restituire dignità e sod-disfazione ai viticoltori, creando una nuova filiera insieme a loro, aumen-tandone così i guadagni e le gratifica-

zioni, affermando in tal modo il prin-cipio fondante della cooperazione che consiste nel mettere il proprio meglio a disposizione degli altri. E, allo stes-so tempo, dare vita a vini ottimi, ri-uscendo a tenere i prezzi più bassi, abbattendo i costi di produzione e ac-quistando in gruppo.Da questo approccio è nata anche l’idea

La mortadella IGP è croccante e con-sistente, gustosa e con un sapore puro senza retrogusti. Per scoprirne i segreti abbiamo fatto visita all’azienda Bonfatti, che ha fatto scelte ancora più restrittive rispetto a quanto previsto dal disciplinare IGP. “Abbiamo scelto di impiegare carne di suini nati e alleva-ti in Italia e alimentati con mangimi no Ogm”, spiega Dino Negrini, responsabi-le commerciale di Negrini Salumi, a cui fa capo il marchio Bonfatti. La concia è composta da ingredienti naturali, fi-nemente tritati, mentre l’impasto viene insaccato in vesciche di bovino legate a mano. Proprio come avveniva al tem-po dei nonni.

IL PROFUMO NATURALE DELLAMORTADELLA

A Renazzo (FE) scopriamo un salume fatto con spezie e budelli naturali

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Ogni giorno nuovi articoli, video e foto per saperne di più sui prodotti di origine raccontata

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Sergio Soavi ci spiega la forza del progetto “Assieme”, vantaggioso per i consumatori e sostenibile per il viticoltore

di comunicare al consumatore in modo diverso. “In alcuni campi” racconta So-avi, “abbiamo installato webcam che mostrano i vigneti da cui provengono le uve. O cartelli che identificano il po-dere dedicato al progetto. Tutti i primi lotti hanno un’etichetta pieghevole che racconta la storia del vitigno e dei viti-coltori che han dato vita a quel vino”.

La linea si compone di diverse etichette, provenienti da altrettante zone vocate. Ecco, regione per regione, l’elenco delle cooperative che “assieme” producono queste piccole eccellenze:

PIEMONTETre Secoli• Barbera Piemonte Doc

LOMBARDIACanneto• Bonarda Oltrepò Pavese Doc• Pinot nero (vinificato in bianco) Oltrepò Pavese Doc

VENETOFolonari (Gruppo Italiano Vini) • Chardonnay delle Venezie Igt • Merlot delle Venezie IgtMaschio (Gruppo Italiano Vini)• Prosecco Doc

EMILIA-ROMAGNARiunite (Gruppo Italiano Vini)• Lambrusco Reggiano DocCiv & Civ (Gruppo Italiano Vini)• Lambrusco di Sorbara DocCevico• Pignoletto• Sangiovese-Merlot

Rubicone Igt

TOSCANALe Chiantigiane• Merlot-Ciliegiolo Maremma Toscana Igt • Vermentino Maremma

Toscana Igt

MARCHEMoncaro• Sangiovese-Cabernet

Sauvignon Marche Igt• Trebbiano-Passerina

Marche Igt

UMBRIASpoleto Ducale• Rosso Umbria Igt • Grechetto Umbria Igt

ABRUZZOCantina Tollo• Cococciola-Pecorino Terre di Chieti Igt• Rosato Terre di Chieti Igt

La lista dei vini

Sto partendo per le vacanze e ho alcune uova in frigorifero: a chi regalarle? Sto preparando una torta ed è finito il burro: a chi chiederlo? Questi e altri problemi possono essere risolti con un’app per smartphone: si chiama NextDoorHelp ed è stata ideata da quattro giovani ingegneri. Attraverso il servizio è possibile formulare richieste e proposte: il nostro “post” diventa visibile a chiunque si trovi in un raggio massimo di quattro chilometri. Il tutto con risvolti decisamente “social”: lo scambio di cibo è l’occasione per incontrarsi faccia a faccia.

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